Il Quattrocento
L’UOMO AL CENTRO DELL’UNIVERSO
IL CONCORSO DEL 1401
 Nel 1401 (data facile da ricordare) viene indetto un
concorso a Firenze;
 Firenze è una città florida in questo periodo,
all’avanguardia in ogni settore dell’arte;
 Hanno qui grande fioritura le cosiddette “Arti” (o
corporazioni), che erano associazioni di artigiani e
mercanti;
 Le Arti finanziavano opere pubbliche per apparire
più importanti e prestigiose agli occhi delle altre Arti
e delle autorità del tempo;
IL CONCORSO DEL 1401
 Nel 1401, appunto, viene indetto il concorso per la
seconda porta del Battistero, che era un monumento
simbolo della città;
• I concorrenti dovevano realizzare una
formella in bronzo con la scena del
sacrificio di Isacco: quella giudicata più
bella avrebbe vinto l’appalto (ossia il
pagamento del lavoro da effettuare per
l’intera porta e il prestigio che ne sarebbe
derivato
IL CONCORSO DEL 1401
 Partecipano principalmente due artisti, entrambi
esperti sia in oreficeria, che in scultura, che in
architettura: sono Lorenzo Ghiberti e Filippo
Brunelleschi;
 L’uno ha uno stile più legato alla tradizione gotica,
con linee eleganti e sinuose;
 L’altro ha pose e volti più espressivi ed una maggiore
incisività.
 Chi avrà vinto?
Ecco le due formelle in questione
Quale delle due didascalie è corretta?
Filippo Brunelleschi, Sacrificio di Isacco,
1401.
Si notano l’efficacia e l’incisività dei gesti
e delle espressioni dei personaggi.
Lorenzo Ghiberti, Sacrificio d’Isacco,
1401.
Si notano l’eleganza delle linee e la
sinuosità delle forme, legate alla
tradizione gotica.
Quale delle due didascalie è corretta?
Filippo Brunelleschi, Sacrificio di Isacco,
1401.
Si notano l’efficacia e l’incisività dei gesti
e delle espressioni dei personaggi.
Lorenzo Ghiberti, Sacrificio d’Isacco,
1401.
Si notano l’eleganza delle linee e la
sinuosità delle forme, legate alla
tradizione gotica.
Chi avrà vinto?
 Vince Lorenzo Ghiberti, forse perché i giudici, ancora
legati alla tradizione gotica, non sono in grado di
apprezzare le novità portate da Brunelleschi;
 Tra l’altro quest’ultimo è un grandissimo ammiratore e
studioso dell’antichità romana, tanto che uno dei
personaggi della formella “cita” una precisa e ben nota
statua romana, lo “Spinario”.
 C’è da dire che anche Ghiberti è un artista avanzato e
moderno, le pose sono eleganti ed artificiose come nel
secolo prima, ma il suo Isacco sembra anch’esso una
perfetta statua classica, con un’anatomia molto
dettagliata.
La rivincita di Brunelleschi
 Nel 1418 venne bandito un nuovo concorso: l’appalto era
stavolta per la costruzione della cupola del Duomo.
 Era un tale problema ingegneristico che il concorso non
fu vinto da nessuno, perché nessun architetto aveva
trovato una valida soluzione!
 Infatti la chiesa esisteva già, era stata costruita nel secolo
precedente da Arnolfo di Cambio, grande architetto
gotico…
 che però l’aveva lasciata incompleta, per di più
costruendo una base per la cupola così grande da far
sembrare impossibile completare l’opera.
La rivincita di Brunelleschi
La rivincita di Brunelleschi
 Dopo il fallimento del concorso Brunelleschi va a Roma e
comincia a studiare i grandi architetti romani dell’antichità.
 In particolare studia com’era stato realizzato il Pantheon,
che era allora dotato della più grande cupola mai realizzata
fino ad allora in Occidente.
La rivincita di Brunelleschi
 Alla fine il lavoro viene assegnato a Brunelleschi; anche
Ghiberti partecipa al cantiere, ma percepisce uno
stipendio quasi cento volte inferiore!
 Brunelleschi vince questo concorso perché trova una
soluzione per costruire una cupola così grande e anche
invenzioni brillanti per organizzare il lavoro degli operai.
 Per realizzare la cupola B. rinuncia a sostenerla con le
travi di legno (era il metodo tradizionale, ma sarebbe
stato molto costoso e poco efficace)
 E crea invece una “doppia calotta”, come una cupola
sotto l’altra, che sostiene quella esterna e visibile.
La rivincita di Brunelleschi
La rivincita di Brunelleschi
La rivincita di Brunelleschi
 Tra le due calotte, i due strati della cupola, vi sono i
passaggi per gli operai: Brunelleschi aveva infatti
previsto la possibilità che si dovesse ancora lavorare
alla cupola in futuro, per mantenerla in buone
condizioni.
La rivincita di Brunelleschi
 Inoltre escogita un
sistema per costruire
delle impalcature: ma
non all’esterno, bensì
dentro alla cupola
stessa.
 Erano agganciate alle
“buche pontare” sulle
vele e creavano come
dei piani di legno
sovrapposti, che
venivano spostati
sempre più in alto
mano a mano che la
cupola cresceva.
L’invenzione della prospettiva
 Filippo Brunelleschi è infine diventato celebre per
l’invenzione di un metodo scientifico per
rappresentare lo spazio;
 Abbiamo visto che già Giotto lo faceva, ma il suo era
un metodo “empirico”, ossia basato sull’osservazione
e sull’intuizione, talvolta errato.
 La prospettiva è invece una vera e propria scienza
che permette di raffigurare con esattezza geometrica
la profondità dello spazio e lo scalare delle
dimensioni delle cose mano a mano che si
allontanano dal nostro occhio.
Pietro Perugino, La consegna delle chiavi, 1481
Riflettiamo…
 Brunelleschi è il tipico artista di una nuova epoca: il
Rinascimento.
 Cosa possiamo dire sulla figura dell’artista in
quest’epoca, se consideriamo tutto quanto abbiamo
imparato oggi?
 Completa questa voce della scheda di periodo.
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