Materiale Didattico
Imparare Giocando
Accompagnandovi nell’avventurosa storia
Per iniziativa di VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo
e di Don Bosco JUGEND DRITTE WELT e.V.
Prefazione
Cari ragazzi,
l’edizione 2010 della Coppa del Mondo FIFA si giocherà in Sudafrica. Vogliamo risvegliare la vostra curiosità
riguardo al Paese, ai giovani sudafricani e ovviamente anche riguardo al mondiale e all’importanza che questo
ricopre per le persone che abitano là.
Con gli ambiti tematici proposti è più facile imparare a conoscere il Sudafrica:
Ambito tematico 1 – Sudafrica
Qui vi vengono mostrati i rapporti tra Europa e Sudafrica in un mondo che sta crescendo insieme. Il materiale
didattico vi mostra anche come scoprire di più il Paese. I fogli di lavoro vi offrono degli spunti, ma
apprenderete di più se riuscirete a lavorare attivamente anche in maniera autonoma!
Ambito tematico 2 – I giovani del Sudafrica
In Sudafrica non esistono necessariamente un’infanzia e una gioventù normali caratterizzate da sicurezza e
spensieratezza. Per i bambini esistono tante realtà diverse che spesso comprendono anche una vita trascorsa
in strada dove si verificano fatti e situazioni che rendono il futuro incerto e privo di speranze. Il gioco
“Avventura a Città del Capo” (ci si può giocare su DVD o in Internet) parla della vita di questi giovani e cerca di
individuare le possibilità per un futuro migliore.
Ambito tematico 3 – Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
La povertà in Sudafrica, la criminalità, le differenze tra paesi poveri e paesi ricchi non sono un fatto casuale. La
domanda è come ciò sia potuto accadere e cosa pensano di fare coloro che detengono il potere nel mondo.
Gli Stati membri delle Nazioni Unite si sono impegnati a raggiungere degli obiettivi entro il 2015 (questi
obiettivi si chiamano Obiettivi di Sviluppo del Millennio) per facilitare lo sviluppo dei singoli paesi garantendo
la costruzione di un futuro condiviso da tutti. Noi riteniamo che questi obiettivi siano molto importanti per
riuscire a cambiare qualcosa. Ha senso lasciare che sia l’ONU a occuparsi di tutto? O è forse anche una
responsabilità nostra?
Ambito tematico 4 - Il calcio in Sudafrica
Il calcio unisce il mondo. E il mondo si incontrerà a giugno e luglio 2010 in Sudafrica. In questa parte si parla
delle città del mondiale e del significato che il calcio e la Coppa del Mondo FIFA 2010 hanno per il Sudafrica.
Ambito tematico 5 – Istruzione e Progetti
La povertà è qualcosa che si può cambiare. Esistono percorsi verso un futuro diverso. Qui mostriamo in che
modo bambini e ragazzi provenienti da situazioni difficili possono cambiare il loro futuro e chi può aiutarli
durante questo percorso. Vi descriviamo quattro esempi di progetti e vi chiediamo di proporre le vostre idee
per provare a migliorare un po’ l’Europa e il mondo.
Come lavorare?
Vi consigliamo di lavorare insieme, con un compagno o in gruppi di 3-4. Inoltre, perché tutti possano
condividere i risultati del lavoro svolto dagli altri compagni, vi consigliamo due metodi di apprendimento che
si sono rivelati utili in molte classi: il collage di gruppo e il “giornale alla parete”. Naturalmente potrete
utilizzare entrambi gli strumenti contemporaneamente.
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Prefazione
Vi consigliamo di suddividere il lavoro in quattro fasi:
Raccogliere informazioni – Annotare le informazioni – Elaborare le informazioni – Che fare?
•
•
•
•
Ciascun ambito tematico inizia con una pagina introduttiva che offrirà di certo spunti per idee e riflessioni.
•
Mettiamo a vostra disposizione anche alcuni “consigli per la ricerca”. Si tratta di ulteriore materiale
disponibile nella nostra home page e in questo DVD. Inoltre vi segnaliamo anche le molte opportunità di
ricerca in Internet.
•
Ragionate su cosa si potrebbe fare per cambiare il mondo, ma non crucciatevi più di tanto, dopotutto i vari
Stati non cambieranno subito la loro politica in base ai vostri consigli… O fose sì…?
•
Segnalateci le vostre idee. Le inseriremo nella nostra home page dove potranno servire da esempio a
molti altri allievi in sei Paesi europei. Forse ne nascerà qualcosa di più grande di una semplice idea.
•
Siamo molto interessati anche a idee innovative per le lezioni e ai risultati da voi ottenuti!
Ogni ambito tematico si riallaccia al gioco.
Ci sono molti fogli di lavoro con diversi compiti.
Potete procurarvi molte informazioni riguardanti i vari ambiti tematici consultando il materiale e la voce
“Informazioni” all’interno del DVD.
Vi auguriamo buon divertimento con “Avventura a Città del Capo” e col Sudafrica.
Un caro saluto
Il team di progettazione di “Champions for South Africa”.
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Prefazione
Gentili colleghi,
l’edizione 2010 della Coppa del Mondo FIFA si giocherà in Sudafrica. “Champions for South Africa – Join the
game” è la vostra opportunità per conoscere la nazione ospitante. Il gioco d’avventura interattivo per PC
mostra ai vostri allievi un lato del paese che solitamente non viene mostrato dalle telecamere.
Il gioco “Avventura a Città del Capo“ è curato dal progetto per le scuole “Globales Lernen” (Apprendimento
Globale) e offre utili allacciamenti a temi riguardanti le politiche dello sviluppo. Un importante compito del
progetto “Apprendimento Globale” è tuttavia quello di operare una scelta tra i molteplici argomenti, e per
questo abbiamo selezionato cinque ambiti tematici con relativo materiale aggiuntivo che metteremo a vostra
disposizione per le lezioni, rendendole così più accessibili per i ragazzi delle scuole medie e superiori:
Ambito tematico1 - Sudafrica
Qui vengono trattati i rapporti tra Europa e Sudafrica in un mondo che sta crescendo insieme. Il materiale
indica anche come procurarsi da sé le informazioni. I fogli di lavoro offrono degli spunti, ma gli allievi devono
comunque lavorare attivamente da soli.
Ambito tematico 2 – I giovani del Sudafrica
In Sudafrica non esistono necessariamente un’infanzia e una gioventù normali caratterizzate da sicurezza e
spensieratezza. Per i bambini esistono tante realtà diverse che spesso comprendono anche una vita trascorsa
in strada dove si verificano fatti e situazioni che rendono il futuro incerto e privo di speranze. Il gioco
“Avventura a Città del Capo” parla della vita di questi giovani e cerca di individuare le possibilità per un futuro
migliore.
Le informazioni riportate nel gioco vengono ampliate all’interno del materiale didattico, dove troverete anche
interviste a ragazzi che vivono in strada o nelle township. I testi di tali interviste sono stati utilizzati come
modelli per lo sviluppo del gioco. Seguendo gli spunti e i consigli per il lavoro forniti gli alunni dovranno
lavorare autonomamente e approfondire i vari contenuti.
Ambito tematico 3 - Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
La povertà in Sudafrica, la criminalità, le differenze tra paesi poveri e paesi ricchi non sono un fatto casuale. La
domanda è come ciò sia potuto accadere e cosa pensano di fare coloro che detengono il potere nel mondo.
Gli Stati membri delle Nazioni Unite si sono impegnati a raggiungere degli obiettivi entro il 2015 - gli Obiettivi
di Sviluppo del Millennio - per facilitare lo sviluppo dei singoli paesi garantendo la costruzione di un futuro
condiviso da tutti. Secondo noi, ogni persona, in quanto parte di una strategia globale, dovrebbe conoscere
questi obiettivi alla perfezione. Anche l’Italia e l’Unione Europea riconoscono e appoggiano gli Obiettivi del
Millennio. A questo proposito abbiamo messo a disposizione materiale per un approfondimento.
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Prefazione
Ambito tematico 4 - Il calcio in Sudafrica
Il calcio unisce il mondo. E il mondo si incontrerà a giugno e luglio 2010 in Sudafrica. All’interno di questa
parte si parla delle città del mondiale e del significato che il calcio e la Coppa del Mondo FIFA 2010 hanno per
il Sudafrica.
Ambito tematico 5 – Istruzione e Progetti
La povertà è qualcosa che si può cambiare. Esistono percorsi verso un futuro diverso. Qui mostriamo in che
modo bambini e ragazzi provenienti da situazioni difficili possono cambiare il loro futuro e chi può aiutarli
durante questo percorso. Inoltre, abbiamo descritto quattro esempi di progetti in Sudafrica e ci siamo chiesti
in che modo possiamo essere in grado di contribuire a cambiare un po’ il mondo pur stando qui.
Troverete anche materiale per preparare le vostre lezioni corredato da testi da utilizzare in classe.
Come lavorare?
Consigliamo di lavorare insieme: in gruppi o a coppie. L’intera classe può utilizzare contemporaneamente
anche altri metodi di apprendimento quali collage di gruppo o un giornale da appendere alla parete.
(Troverete alcune spiegazioni tra il materiale didattico sul sito , tra cui anche suggerimenti per il lavoro con
caricature, questionari/interviste e scenari.)
Il materiale dei vari ambiti tematici è strutturato in questo modo.
•
Pagine introduttive
•
Raccogliere informazioni
•
Annotare le informazioni
•
Elaborare le informazioni (Qui è compreso discutere, per offrire l’opportunità di riflettere su ciò che
potrebbe portare il futuro e cosa questo significhi per le nostre possibilità d’azione.)
•
I fogli di lavoro servono a fornire spunti.
•
Il materiale per gli insegnanti contiene informazioni riguardanti i singoli ambiti tematici che possono
spesso essere usate anche dagli allievi.
Altri aiuti per la raccolta di informazioni:
• Ciascun ambito tematico si ricollega al gioco d’avventura contenuto nel DVD. (Ma è comunque possibile
lavorare col materiale anche separatamente.)
• Tra il materiale di lavoro relativo ai cinque ambiti tematici troverete dei riferimenti a varie informazioni
generali contenute all’interno del gioco.
• Il materiale comprende opinioni e approfondimenti con relative spiegazioni riguardanti i contenuti.
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Prefazione
• Le raccolte di link corrispondenti agli ambiti tematici rimandano a fonti di informazione in Internet.
Risparmiate ai vostri alunni estenuanti ricerche in Internet. Si tratta unicamente di fonti sicure già
utilizzate all’interno delle scuole.
• Con i passi di lavoro “Che fare?” vogliamo offrire spunti di riflessione per trovare noi stessi il modo di
cambiare il mondo per i giovani che si trovano in situazioni difficili, anche se si tratta di cambiamenti
piccoli. Così facendo apportiamo un cambio anche nella nostra vita, migliorandone la qualità. Siamo ansiosi
di conoscere le idee interessanti che riuscirete a sviluppare insieme ai vostri allievi.
• Non tenetele per voi! Presenteremo diversi concorsi sulla nostra home page, quindi non esitate a
scriverci!
• Siamo molto interessati anche a idee innovative per le lezioni e ai risultati da voi ottenuti! Vi auguriamo
che queste nuove esperienze di insegnamento e apprendimento possano arricchirvi.
Il team di “Join the game!”
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Competenze
Competenze
Qui di seguito vengono segnalate tutte le competenze trasversali alle varie unità didattiche. A tale scopo,
all’interno della colonna 1, sono state selezionate alcune delle competenze principali, mentre all’interno
della colonna 2 vengono descritti gli obiettivi del progetto in maniera più concreta.
Competenze principali
Le competenze concepite per l’unità didattica
Fonti
Materiale/Lezioni
Partendo dai mondiali di calcio 2010 in Sudafrica...
Ambito tematico
1. Acquisizione ed elaborazione di
1.1...informarsi sullo sviluppo e problematiche del Sudafrica
Ambito tematico 1
informazioni
(bambini di strada, povertà, situazione economica/sviluppo,
Ambito tematico 2
…procurarsi informazioni riguardanti i
conseguenze dell’apartheid, HIV/AIDS...)
problemi della globalizzazione ed
1.2. ...informarsi sui tentativi da parte dei sudafricani di risolvere
elaborarle in base ai temi
determinati problemi
Ambito tematico 4
1.3. ...informarsi sui rapporti tra Sudafrica ed Europa
1.4...ragionare sul fatto che in Europa vengono percepiti solo
determinati aspetti riguardanti lo sviluppo del Sudafrica
1.5 ...informarsi sul significato che il calcio e i mondiali 2010
avranno per il Sudafrica
2. Riconoscere la pluralità
2.1 …scoprire e descrivere dettagliatamente in che modo i
Ambito tematico 2
…riconoscere i molteplici aspetti
socio-culturali e naturali del mondo
giovani in Sudafrica superano le difficoltà quotidiane, facendo poi Ambito tematico 5
un confronto con la propria situazione (come nel “Confronto tra
sudafricano
Bambini di strada”)
3. Riconoscimento di piani d’azione
3.1. ...partendo da un avvenimento immaginario (gioco) valutare
sociali
e analizzare diversi piani d’azione (destini personali, condizioni
Ambito tematico 3
…riconoscere piani d’azione sociali -sia sociali ed economiche in Sudafrica, povertà e giustizia come
problemi tra Nord e Sud, significato dei programmi internazionali
a livello individuale che a livello
mondiale - e valutarne la funzione
(Obiettivi di Sviluppo del Millennio…)
all’interno del processo di sviluppo
4. Cambio di prospettiva ed empatia 4.1…calarsi nei panni dei coetanei sudafricani e descrivere la vita
…riflettere sul proprio orientamento
vista dal loro punto di vista
dei valori e su quello altrui per
riconoscerne l’importanza
4.2. …prendere coscienza della propria percezione religiosa,
nell’organizzazione della vita
filosofica e culturale e ragionare sulle proprie incertezze e su
quelle altrui
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Ambito tematico 2
Ambito tematico 4
Competenze
5. Solidarietà e corresponsabilità
5.1.…riconoscere e descrivere la necessità di impegnarsi per
…individuare le proprie responsabilità
l’ambiente e di mostrarsi solidali nei confronti delle altre
nei confronti delle altre persone e
persone in determinate situazioni …
dell’ambiente
5.2. esaminare e cercare di sviluppare ulteriormente il proprio
Ambito tematico 5
atteggiamento di solidarietà e corresponsabilità per mezzo di
una discussione (per es. aiutandosi prendendo spunto dal lavoro
“Progetti di Sviluppo e Solidarietà”)
6. Comprensione e soluzione dei
6.1 …riconoscere e analizzare in modo critico il proprio rapporto
conflitti
con le norme etiche riguardanti i problemi dello sviluppo e della
… superare le barriere socio-culturali
lotta alla povertà e alla miseria
Ambito tematico 3
e le barriere del conflitto di interesse
che ostacolano la comunicazione, la
6.2 …affrontare sia le contraddizioni tra problemi etici/religiosi
cooperazione e la soluzione dei
sia le questioni razionali in maniera costruttiva.
conflitti.
7. Capacità d’agire
7.1 … riconoscere la presenza di problemi globali con relativi
…garantire capacità di azione sociale
controsensi e incertezze e analizzare il tutto in maniera
nel corso del cambiamento globale
costruttiva
attraverso apertura mentale e
7.2 …mantenere un atteggiamento etico/religioso aperto
disponibilità a investire, e garantire la
cercando anche di svilupparlo ulteriormente per mezzo di un
capacità di ridurre i problemi
confronto con la molteplicità culturale
attraverso misure adeguate
7.3 … partendo dalla propria posizione etico/religiosa formulare
Ambito tematico 3
piani d’azione concreti e vincolanti che contribuiscano a
migliorare il mondo
8. Partecipare e contribuire
8.1 …spiegare cosa si potrebbe e dovrebbe fare personalmente,
Ambito tematico 2
Grazie alle loro capacità e alla loro
all’interno della propria famiglia, nelle comunità religiose o in
Ambito tematico 3
responsabilità civile gli alunni sono in
comunità di altro tipo, ecc. riguardo alla situazione dei giovani in
grado di seguire gli obiettivi dello
Sudafrica e per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile.
sviluppo sostenibile in ambito privato,
8.2 …illustrare il proprio atteggiamento etico nei confronti dei
scolastico e lavorativo e di partecipare
provvedimenti per uno sviluppo durevole, cercando di
alla loro realizzazione sul piano sociale
ricollegarsi anche ai propri ideali religiosi
e politico
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Ambito tematico 5
Ambito tematico 1: Sudafrica
Contenuto
Ambito tematico 1: Sudafrica
2
1.1
2
Album fotografico
1.2 Ciò che sappiamo – La nostra immagine del Sudafrica
3
1.3 Repubblica Sudafricana – Una panoramica
5
1.4 Informazioni sul Sudafrica
6
1.5 Noi e il Sudafrica – Alla ricerca di tracce
7
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1
Ambito tematico 1: Sudafrica
1.1 Album fotografico
© Graeme Williams, MediaClubSouthAfrica; SouthAfricanTourism
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2
Ambito tematico 1: Sudafrica
1.2 Ciò che sappiamo – La nostra immagine del Sudafrica
Questo questionario viene compilato due volte: all’inizio e alla fine della lezione. Confrontando le due
“versioni” osserverai i tuoi progressi di apprendimento.
Quando sento la parola Sudafrica penso a ______________________________________________________
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Conosco delle città sudafricane: _____________________________________________________________
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L’Europa ha bisogno del Sudafrica perché ______________________________________________________
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3
Ambito tematico 1: Sudafrica
La Coppa del Mondo FIFA 2010 si svolgerà in Sudafrica.
La cosa più interessante per me _____________________________________________________________
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_______________________________________________________________________________________
Mi aspetto che ___________________________________________________________________________
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Riguardo alla vita dei giovani in Sudafrica so ____________________________________________________
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Quando alle persone - e non solo in Sudafrica - vengono negati i diritti umani, _________________________
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4
Ambito tematico 1: Sudafrica
1.3 Repubblica Sudafricana – Una panoramica – Raccogliere informazioni
Il campionato mondiale di calcio del 2010 avrà luogo nella Repubblica Sudafricana. Le squadre di calcio di tutto
il mondo si contenderanno il titolo di campioni del mondo. Con questo foglio di lavoro potete raccogliere
importanti informazioni sul paese ospitante.
Cercate da voi le informazioni richieste e inseritele nel foglio di lavoro. Confrontate i risultati del lavoro
con quelli ottenuti da altri compagni.
Completate le seguenti frasi.
Nel corso della ricerca sul Sudafrica la cosa che mi ha sorpreso di più ______________________________
_____________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________
Nel corso della ricerca sul Sudafrica mi si sono presentate le seguenti domande _____________________
_____________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________
Se hai già giocato a “Avventura a Città del Capo” puoi annotare
qui di seguito ciò che hai imparato sul Sudafrica.
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5
Ambito tematico 1: Sudafrica
1.4 Informazioni sul Sudafrica
Geografia
Società
Stati confinanti:
Religioni:
Grandi città:
Lingue:
Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO:
Regime
Governo:
Economia
Presidente della Repubblica
Risorse minerarie:
Industrie:
Ambiente
Agricoltura:
Mari:
Turismo:
Fiumi:
Montagne:
Altro
Territorio:
Per la ricerca delle informazioni ho utilizzato le seguenti fonti: _____________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
Nella raccolta delle informazioni ci si può aiutare con:
•
•
•
•
La raccolta di link e il catalogo per soggetti alla voce Link! (Guarda l’elenco delle parole!)
Materiale cartaceo: enciclopedie, guide turistiche, dépliant turistici, atlanti
Materiale contenuto nel DVD
Recandosi in un’agenzia di viaggio o dall’insegnate di geografia
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6
Ambito tematico 1: Sudafrica
1.5 Noi e il Sudafrica – Alla ricerca di tracce – Elaborare le informazioni
Che rapporti abbiamo con il Sudafrica? Andiamo a cercare! Chiediamo aiuto a esperti e dilettanti, e
naturalmente vale sempre la pena cercare in Internet...
Gruppo 1
Gruppo 2
Alla ricerca di tracce - “Collegamenti”
Alla ricerca di tracce – Letteratura
Consigli:
Viaggi in Sudafrica (scegliere le destinazioni e preparare un
itinerario di viaggio!)
Collaborazione con comunità, scuole e parrocchie
Rapporti commerciali tra aziende europee e sudafricane
Progetti delle organizzazioni non governative
Consigli:
Anche da noi la letteratura sudafricana viene presa in
considerazione da un numero sempre crescente di persone..
Per es.: Zakes Mda (nato nel 1948 a Herschel, nell’Eastern Cape)
con “La Madonna di Excelsior” ha creato un romanzo avvincente
sullo sgretolamento progressivo che porterà al crollo
dell’apartheid.
Per es.: Deon Meyer (nato nel 1958) scrive gialli molto
appassionanti che pullulano di ex combattenti della resistenza e
meschini agenti dei servizi segreti.
Per es.: Nadine Gordimer (nata il 20 novembre 1923 a Springs, nel
Transvaal, l’odierna provincia del Gauteng) è la scrittrice sudafricana
più famosa.
Dove chiedere?
Per es.: agenzie di viaggio, comunità ecclesiali, Camera
dell’industria e del commercio, grandi aziende, musei...
Dove chiedere?
Librerie, biblioteche, insegnanti di inglese della scuola...
Sul sito Internet
http://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Scrittori_sudafricani
c’è una lista di scrittori sudafricani con rispettive informazioni.
Gruppo 3
Gruppo 4
Alla ricerca di tracce - Risorse minerarie del
Sudafrica
Alla ricerca di tracce - Alimenti
Consigli:
Materie prime: oro, diamanti, cromo, carbone, platino,
minerale di ferro, manganese, vanadio, antimonio,
vermiculite, pietra calcarea, amianto, fluorite, piombo, zinco,
uranio, rame, nichel, stagno, rutilo, caolino, zircone, argento,
fosfato, gesso, mica, sale.
Consigli:
Tè, caffè, spezie, vino, frutta
http://www.guardiagrelesociale.it/tld/www.guardiagrelesociale.it
/files/equo.jpg
Ad eccezione di bauxite, cobalto, uranio e diamanti tutti i
giacimenti di materie prime conosciuti in Africa si trovano in
Sudafrica!
Dove chiedere?
Insegnanti di geografia e politica, enciclopedie, dizionari, siti
web, come per es.: http://209.85.129.132/search?
q=cache:WVQKkxULtwJ:www.liceoberchet.it/ricerche/geo4d
_03/Africa2/risorse_del_sud_africa.htm+risorse+minerarie+
sudafrica&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&lr=lang_it|lang_de&clie
nt=firefox-a
Dove?
Negozi equo-solidali, punti vendita al dettaglio, supermercati
(chiedere al responsabile del punto vendita!)
Potete esporre i risultati del vostro lavoro su un giornale appeso
alla parete e/o scambiando con gli altri le informazioni apprese
sulla base dell’apprendimento cooperativo.
Potete esporre i risultati del vostro lavoro su un giornale appeso alla parete e/o scambiando con gli altri le
informazioni apprese sulla base dell’apprendimento cooperativo.
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7
Ambito tematico 2: I giovani in Sudafrica
Contenuto
Ambito tematico 2: I giovani in Sudafrica
2
2.1 Album fotografico
2
2.2 I giovani in Sudafrica – I bambini di strada
3
2.3 Confronto tra bambini di strada – I bambini in Italia
4
2.4 Si è appreso tanto. E adesso?
5
A. Intervista - Gioco di ruolo
5
B. Scrivi a Michael.
5
C. Discussione: Si può cambiare la situazione dei bambini di strada?
6
D. Discussione: Quali sono le cause? Di chi è la colpa?
6
2.5 Che fare? - Una difesa per i bambini di strada
7
2.6 La storia di Michael
8
2.7 La storia di Edward – Da gangster ad assistente sociale
9
2.8 La storia di Moliehi – “Conosco bene la mia condizione rispetto all’HIV”
11
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1
Ambito tematico 2: I giovani in Sudafrica
2.1 Album fotografico
© Eric Miller
www.join-the-game.org/it
2
Ambito tematico 2: I giovani in Sudafrica
2.2 I giovani in Sudafrica – I bambini di strada
Raccogliere informazioni
Con “Avventura a Città del Capo” vieni a conoscenza di molte cose
sulla vita dei bambini di strada. Osserva in modo particolare le
scene 45 – 87.
Scrivi cosa hai imparato sui bambini a “Avventura a Città del Capo”. Sarà di certo un contributo
interessante per il giornale alla parete.
Ulteriori ricerche sulla situazione dei bambini di strada
In Internet puoi scoprire di più sulla vita dei bambini di strada.
Consulta di nuovo le informazioni all’interno del gioco (http://www.join-the-game.org/it o il DVD...):
- La strada fa ammalare
- I bambini di strada e l’abuso di droga
- La strada e l’amore
- Il richiamo della strada
- I pericoli della strada
- Spari nelle township
- HIV/ AIDS – La piaga dell’Africa
- Edward – Da gangster ad assistente sociale
- Giovani in mezzo alla strada
Inoltre può essere utile anche la raccolta di link all’indirizzo: http://www.join-the-game.org (Guarda l’elenco
delle parole!) Il materiale didattico degli insegnanti sulla pagina Internet contiene altre indicazioni, come per
esempio sull’HIV/AIDS. http://www.join-the-game.org/de/lehrerinnen/unterrichtsmaterialien-13-18.html
www.join-the-game.org/it
3
Ambito tematico 2: I giovani in Sudafrica
2.3 Confronto tra bambini di strada – I bambini in Italia
Parole chiave
Bambini di strada
Fonte delle
informazioni
La mia situazione
Appartamento
Sostentamento
Salute
Tempo libero
Scuola
Sicurezza
Famiglia
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4
Ambito tematico 2: I giovani in Sudafrica
2.4 Si è appreso tanto. E adesso? –
Elaborare le informazioni (porre domande-discutere)
A. Intervista - Gioco di ruolo
Tre persone sostengono una conversazione che tratta tre temi. L’ordine e l’ambiente (per es.: conversazione
in strada, in casa, al campo sportivo...) vengono decisi dagli attori..
Il resto del gruppo ascolta la conversazione ed esprime le sue impressioni. In particolare, si dovrà dare
un giudizio sul modo in cui vengono interpretati i rispettivi ruoli.
Gli attori racconteranno i loro sentimenti e le loro impressioni durante il gioco.
Ruolo 1: Michael
Ruolo 2: Edward
Ruolo 3: Giovane italiano
1. Condizioni di vita: Chi si occupa del sostentamento, come sopravvivo, come vivo, ho del tempo libero, di
cosa devo preoccuparmi? ...
2. Sicurezza: Di chi devo avere paura, cosa mi è permesso fare - cosa non mi è permesso fare, cosa faccio
quando mi trovo in pericolo?
3. Futuro: Chi voglio diventare? Quali desideri ho per il futuro? Quali sono le mie paure?
B. Scrivi a Michael.
Fingi di essere Michael e scriviti una lettera.
Puoi prendere spunto dalle frasi già iniziate.
Mittente
An...
Caro ....,
ho saputo delle tue condizioni di vita...
Se confronto la tua situazione con la mia vita quotidiana, mi
rendo conto che...
La giustizia è molto importante per me...
Dai tuoi racconti ho capito che…
Forse possono esserti utili i seguenti consigli...
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5
Ambito tematico 2: I giovani in Sudafrica
C. Discussione: Si può cambiare la situazione dei bambini di strada?
Prima di dare la tua opinione consulta di nuovo le seguenti fonti:
Consulta la voce “Che fare” (S.#) e il materiale dell’ambito tematico sugli MDGS!
Tieni in considerazione anche l’ambito tematico Istruzione e Progetti
D. Discussione: Quali sono le cause? Di chi è la colpa?
Prima di dare la tua opinione consulta altre fonti.
Vai a vedere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio nell’ambito tematico 3.
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6
Ambito tematico 2: I giovani in Sudafrica
2.5 Che fare? - Una difesa per i bambini di strada
Nel centro di Città del Capo vivono circa 2.000 ragazzi di strada (fino ai 21 anni). Ognuno di loro ha una storia.
A causa di una famiglia disastrata, violenza e abusi hanno scelto di vivere in strada. Il loro reinserimento in
una vita regolata è possibile solo se decidono di voler abbandonare la strada e se vi sono competenti
organizzazioni per ragazzi di strada a sostenerli in questo percorso. In Italia sono in pochi a conoscere questa
situazione. Solitamente non la conoscono nemmeno gli alunni delle scuole. Per questo, un passo importante
è prima di tutto segnalarla.
Esponete i risultati del vostro lavoro (per es. ad una parete) in modo che siano visibili alle altre classi.
I più esperti possono anche preparare una presentazione Powerpoint o un’altra alternativa multimediale.
E/Oppure:
Preparate dépliant o cartelloni da distribuire ad altri (per es. in occasione della “giornata delle porte
aperte” o durante una festa della scuola...).
Possibilità: Anche nel corso dei mondiali i turisti possono incontrare bambini di strada. Spesso i turisti
non conoscono la loro situazione. Preparate per loro un opuscolo informativo nel quale illustrerete
anche i progetti per aiutare i bambini di strada.
Potete anche inserirvi le vostre impressioni e opinioni sulla condizione di questi giovani.
Con la vostra iniziativa potete partecipare allo stimolante concorso “Join the competition”. Leggete le
indicazioni per partecipare all’indirizzo: http://www.join-the-game.org/it/das-spiel-join-the-game/derwettbewerb.html
Ulteriori suggerimenti “Che fare”: M ##
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7
Ambito tematico 2: I giovani in Sudafrica
2.6 Storie di vita: Michael
La figura di Michael in “Avventura Città del Capo” è ispirata al vero Michael. Nel 2009 ha partecipato al
Programma Hostel di Don Bosco che gli ha dato la possibilità di prendere un’altra strada.
Join the Game (JtG): Dove sei cresciuto, Michael?
Michael: In orfanotrofio ad Athlone. Si stava molto bene. Andavamo a scuola, e di domenica andavamo in
chiesa. Erano davvero bei tempi.
JtG: Perché hai smesso di andare a scuola?
Michael: Ho iniziato a farmi un sacco di domande su mio padre e mia madre. A scuola ci facevano scrivere
delle lettere ai nostri genitori. Per me era terribile, perché non sapevo a chi dovevo scrivere. […]
I miei amici mi hanno insegnato a fumare “dagga” 1. La dagga mi faceva ridere. Io ero uno che voleva essere
allegro e quella roba iniziò a piacermi. E poi iniziai a perdere l’interesse per la scuola.
JtG: Come mai sei finito in mezzo alla strada?
Michael: Ebbi una lite con uno degli istitutori dell’orfanotrofio e lo picchiai con un bastone. Mi denunciarono
e dopo finii in prigione.
JtG: E poi?
Michael: Avevo 13 anni. Un giorno uno dei funzionari che sorvegliano le persone in libertà vigilata si accorse
di me. “Tu sei troppo giovane”, mi disse. Non trovava giusto il fatto che mi trovassi lì. Fui rilasciato e in
seguito trascorsi tre mesi in un rifugio per senzatetto, ma anche lì andò a finire male. Alcuni amici bruciarono
la macchina di un assistente sociale e dato che io stavo sempre con loro, mandarono via anche me. Ci
ritrovammo in mezzo alla strada. Non sapevo dove andare. […]
Fu molto dura. Un giorno sono arrivati dei ragazzi più grandi. Alcuni amici [che conoscevano quei ragazzi (nota
della redazione)] ci misero in guardia contro di loro. “State alla larga da loro, altrimenti vi rubano tutto, vi
soffocano e vi danno fuoco. Sono ragazzi malvagi”. Io ero terrorizzato. Erano i primi giorni che passavo in
strada. Fu molto difficile.
JtG: Quanto tempo hai vissuto in strada?
Michael: Adesso ho 19 anni, quindi ci ho vissuto per sei anni.
1
Marihuana
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8
Ambito tematico 2: I giovani in Sudafrica
2.7 Storie di vita: Edward
Edward B.
2, dopo un’infanzia turbolenta trascorsa all’interno di una gang, ha deciso di lavorare per
un’organizzazione sociale. Oggi l’ex gangster ha 22 anni.
BoG: Edward, raccontami della tua famiglia.
Edward: Mio padre era un uomo di colore, uno Xhosa, ma abitava in una zona abitata da gruppi etnici misti,
dove conobbe mia madre. Poco dopo nacqui io. I miei nonni ce l’avevano con mio padre, perché era nero. Per
questo, mio padre decise di andarsene insieme a mia madre, ma i miei nonni dissero a mia madre che se se
ne fosse andata, io sarei dovuto restare con loro.
BoG: Tua madre era triste per questo?
Edward: Sì. Però lei amava mio padre. Più tardi ha cercato di darmi molto. Comunque io restai con i miei
nonni in una township per gente bianca.
BoG: Com’era la tua vita lì?
Edward: Entrai in contatto con alcune gang e feci cose terribili. Ero uno sbandato, assumevo droghe,
derubavo le persone, svaligiavo le abitazioni.
BoG: Anche tu hai quei tipici tatuaggi sul braccio?
Edward: Sì, qui. (Edward ce lo mostra.) Facevo parte dei Sexy Boys3, era la nostra gang.
BoG: Ti sei mai pentito di ciò che hai fatto alle altre persone?
Edward: Sì, più tardi me ne sono pentito, ma non nel momento in cui l’ho fatto. Quando sei in giro in gruppo
con i tuoi amici sei in preda all’esaltazione e ti senti potente! Il tatuaggio ti dà coraggio. Pensi: “Io sono la
gang. Nessuno può farmi nulla.”
BoG: Sei mai stato in prigione?
Edward: Per tre mesi. Per essere entrato senza permesso in una zona vietata. Per le altre cose non sono mai
stato acciuffato […] In carcere ti trovi di fronte a ogni tipo di crimine.
BoG: Come sei riuscito a uscire dalla gang?
Edward: Quando mia nonna ha scoperto che facevo parte di una gang mi ha mandato subito da mia madre a
Khayelitsha, dove vivevano solo i neri. E là non c’erano gang.
4 Improvvisamente non c’era più nessuno intorno
a me con cui avrei potuto fare brutte cose. Così sono riuscito a cambiare vita.
2
Il nome è stato cambiato.
3
Una delle gang più grandi di Città del Capo.
4
Effettivamente le gang sono tipiche dei quartieri abitati da etnie miste.
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9
Ambito tematico 2: I giovani in Sudafrica
BoG: Così, in modo semplice, dall’oggi al domani?
Edward: No, è stato difficile. All’inizio ho continuato a prendere droghe. Poi ho conosciuto un amico che mi
ha detto: “Noi non facciamo queste cose”. Con il suo esempio ha cambiato la mia vita. Poi iniziai a praticare
sport presso un’organizzazione chiamata “Love Life”. Tutto questo mi è stato d’aiuto. Ho preso addirittura il
diploma di maturità.
BoG: Cosa fanno i tuoi vecchi amici ora?
Edward: Uno è morto, un altro è in prigione. La maggior parte di loro non ha finito la scuola. Non volevano
studiare..
BoG: Perché hai iniziato a lavorare per le organizzazioni a carattere sociale?
Edward: Mi vergognavo di ciò che avevo fatto, allora ho pensato: “Un amico mi ha aiutato a cambiare la mia
vita. Ora sarò io ad aiutare altre persone a cambiare vita”. Il modo migliore per farlo è presso
un’organizzazione a carattere sociale. Così posso rimediare al male fatto.
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Ambito tematico 2: I giovani in Sudafrica
2.8 Storie di vita: Moliehi – “Conosco molto bene la mia condizione rispetto all’HIV.”
Moliehi 5 viene dal Lesotho. I suoi amici la chiamano Moli. Si è trasferita con la sua famiglia in Sudafrica all’età
di nove anni. Suo padre aveva trovato lavoro vicino a Johannesburg. Per Moli il loro trasferimento era stato
una fortuna. Il Regno del Lesotho non è così ben sviluppato come il Sudafrica, dove ad attendere la famiglia
c’erano uno stipendio sicuro e un’istruzione per i bambini.
Moliehi: A nove anni non potevo ancora capire cosa significasse andare a scuola. Ma quando più tardi ebbi il
mio “matric” (maturità) in tasca, sapevo già che desideravo continuare a studiare. Questo non sarebbe stato
possibile nel Lesotho.
BoG: E hai continuato a studiare?
Moliehi: Ho iniziato un corso per Formazione del personale, ma dopo un anno mio padre è andato in pensione
e il denaro non bastava più.
BoG: E allora?
Moliehi: Piuttosto che stare senza far nulla o farmi mettere incinta da qualcuno, ho iniziato a cercare
un’occupazione. Don Bosco allora cercava collaboratori per un programma di prevenzione dell’HIV, così iniziai
a lavorare lì, ma purtroppo non era sufficiente per pagarmi gli studi.
BoG: Non c’era un’altra possibilità di racimolare i soldi necessari?
Moliehi: (sorride amaramente) Mio zio disse che mi avrebbe dato il denaro che mi serviva in cambio di
prestazioni sessuali. Io mi rifiutai, ma lui mi costrinse a farlo e la cosa andò avanti per un po’.
BoG: Tu cos’hai fatto?
Moliehi: Ho ricevuto aiuto professionale, e ho fatto capire a mio zio che la cosa doveva finire. Ha funzionato.
BoG: Non l’hai raccontato ai tuoi genitori?
Moliehi: No. Ho paura di quello che potrebbe succedere tra mio padre e mio zio. (Fa una pausa) e ho anche
paura che diano tutta la colpa a me. (Un’altra pausa)
Ormai ho superato la cosa piuttosto bene. Ci sono molte ragazze all’interno del nostro programma che hanno
avuto esperienze simili, e con loro sono in ottimi rapporti. Sono in grado di capirle e aiutarle meglio di altri.
BoG: Hai perso degli amici a causa dell’AIDS?
Moliehi: No, non ho perso amici stretti, ma conosco molte persone sieropositive o malate di AIDS. È terribile
vedere come soffrono.
BoG: Conosci la tua condizione rispetto all’HIV?
5
Il nome è stato cambiato
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Ambito tematico 2: I giovani in Sudafrica
Moliehi: Sì! Piuttosto bene. (ride)
BoG: Cosa accadrà quando avrai di nuovo un ragazzo o quando vorrai sposarti? 6
Moliehi: Lui dovrà sottoporsi a un test HIV. Naturalmente ne rifarò uno anch’io, altrimenti non sarebbe giusto.
6
Moli era single all’epoca di questa conversazione (settembre 2008).
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Obiettivi di Sviluppo del Millennio
Contenuto
Ambito tematico 3: Obiettivi di Sviluppo del Millennio
2
3.1 Caricature
2
3.2 Cosa si cela dietro agli “Obiettivi di Sviluppo del Millennio”?
3
3.3 Che significato hanno gli MDGs per i bambini di strada?
4
3.4 Discutere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio - Fogli di lavoro
6
Uno sguardo al futuro
3.5 Sistemare il mondo!
6
7
3.6 Scenario 2025 – Sono stati realizzati gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
per i giovani in Sudafrica
8
Proposta di lavoro
9
3.7 Tre scenari futuri alternativi
10
Compiti:
10
Possibilità 1: Portare avanti il “presente”
10
Possibilità 2: Tutte le catastrofi pronosticate per il 2010 si sono verificate.
10
Possibilità 3: Vogliamo delle alternative?
10
3.8 Obiettivi di Sviluppo del Millennio - Che fare?
11
Sensibilizzare i politici alla situazione e richiedere azioni.
11
Partecipare a una campagna
11
Documentazione del giornale alla parete
12
3.9 Perché impegnarsi per la realizzazione degli MDGs?
13
3.10 Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
14
3.11 Obiettivi scelti e la loro realizzazione in Sudafrica
16
Obiettivo 1: Sradicare la povertà estrema e la fame
16
Obiettivo 2: Garantire l’educazione primaria
16
Obiettivo 3: Promuovere la parità dei sessi e l’autonomia della donne
17
Obiettivo 6: Combattere l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie
17
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1
Obiettivi di Sviluppo del Millennio
3.1 Caricature
© epd-Entwicklungspolitik
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2
Obiettivi di Sviluppo del Millennio
3.2 Cosa si cela dietro agli “Obiettivi di Sviluppo del Millennio”? - Raccogliere informazioni
Scrivi qui cosa hai imparato con “Avventura a Città del Capo” sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
Se ti sono sfuggite le informazioni aggiuntive in proposito puoi rileggerle all’interno del DVD.
Leggi gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Foglio 3.10).
Evidenzia gli obiettivi che reputi particolarmente importanti.
Nel foglio di lavoro 3.11 troveri degli approfondimenti sul Sudafrica.
Nella raccolta dei link all’indirizzo: http://www.join-the-game.org/it/insegnanti/materialedidattico.html sono contenute indicazioni per una ricerca approfondita.
Nella prima pagina di questo “ambito tematico” (Foglio 3.1) trovi le caricature corrispondenti ai
problemi illustrati dagli MDGs. Scegli una caricatura, pensa qual è il messaggio del caricaturista e trova
un titolo appropriato.
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3
Obiettivi di Sviluppo del Millennio
3.3 Che significato hanno gli MDGs per i bambini di strada?
Quali degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio potrebbero essere importanti per i ragazzi che vivono
nelle strade del Sudafrica?
Prepara una lista nella quale metterai in relazione gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio con le diverse
problematiche dei bambini di strada.
Obiettivo di Sviluppo del
Millennio
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Una parola chiave
corrispondente
all’obiettivo che può
dare speranza ai
bambini di strada
Questo Obiettivo di Sviluppo
riguarda i bambini di strada
perché
Questo Obiettivo di Sviluppo
riguarda me perché
4
Obiettivi di Sviluppo del Millennio
Confronta anche l’ambito tematico “Istruzione e Progetti”!
In quali dei progetti illustrati riconosci gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio?
Progetto
Quale obiettivo di sviluppo viene preso in esame?
(Può trattarsi anche di più obiettivi.)
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In quale modo si parla dell’obiettivo (o di più
obiettivi)?
5
Obiettivi di Sviluppo del Millennio
3.4 Discutere degli MDGs - Fogli di lavoro – Elaborare le informazioni (fare domande-discutere)
Uno sguardo al futuro
Qual è l’atteggiamento da adottare verso le diverse condizioni di vita e le possibilità di miglioramento nei paesi
industrializzati e nei paesi in via di sviluppo? Metti una crocetta!
1. Non esistono possibilità di miglioramento. Bisognerebbe affidare gli sviluppi al caso lasciando che le cose
seguano il proprio corso.
☐ Giusto
☐ Sbagliato
☐ Bisognerebbe pensarci
2. I “poteri di autoguarigione del mercato” porteranno a un cambiamento, basta saper aspettare. (cfr. Adam
Smith)
☐ Giusto
☐ Sbagliato
☐ Bisognerebbe pensarci
3. Esiste già una soluzione. Quasi tutti gli stati del mondo appoggiano la Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani promossa dalle Nazioni Unite. Se la Dichiarazione verrà applicata nel modo giusto avverranno
anche dei cambiamenti significativi. Gli accordi internazionali saranno di grande aiuto.
☐ Giusto
☐ Sbagliato
☐ Bisognerebbe pensarci
La “giustizia” ha un ruolo fondamentale nei programmi di sviluppo. La Dichiarazione del Millennio ne è
un esempio:
Noi, capi di Stato e di Governo, ci siamo riuniti presso il Quartier Generale delle Nazioni Unite a New York
dal 6 all’8 Settembre 2000, all’alba di un nuovo millennio, per riaffermare la nostra fede
nell’Organizzazione e nel suo Statuto quali indispensabili fondamenta di un mondo più pacifico, prospero
e giusto.
☐ Giusto
☐ Sbagliato
☐ Bisognerebbe pensarci
4. “Giustizia” è un termine riconosciuto da tutte le religioni del mondo. Questa deve rappresentare un punto
di partenza, poiché gli accordi presi dagli stati non possono portare a dei cambiamenti senza l’appoggio
dei cittadini.
☐ Giusto
☐ Sbagliato
☐ Bisognerebbe pensarci
5. La giustizia da sola non basta. Anche la solidarietà e l’altruismo possono contribuire ad apportare dei
cambiamenti.
☐ Giusto
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☐ Sbagliato
☐ Bisognerebbe pensarci
6
Obiettivi di Sviluppo del Millennio
3.5 Sistemare il mondo!
Completa le frasi iniziate!
a. Se mi fosse possibile, vorrei sistemare il mondo. Per prima cosa
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
b. Per iniziare a sistemare il mondo già da oggi vorrei
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
c. Nessuno può apportare cambiamenti da solo. Nel luogo dove abito potrei unirmi a
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
____________________________________________ Un primo passo potrebbe essere quello di:
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
d. Ti viene in mente qualcos’altro?
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
Fate conoscere agli altri la vostra posizione spargendo la voce, anche per mezzo di volantini.
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Obiettivi di Sviluppo del Millennio
3.5 Scenario 2025 – Sono stati realizzati gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio per i giovani in
Sudafrica?
Metti una crocetta!
1. La situazione di bambini e ragazzi in Sudafrica è
migliorata in maniera determinante. I progetti sociali per i
giovani sono un segnale del buon funzionamento
dell’impegno sociale.
a) ☐ Corretto
b) ☐ Molto improbabile
c) ☐ Giusto, ma prima bisognerebbe garantire:
___________________________________
___________________________________
2. Ora esiste un programma curato e finanziato dall’OMS
(Organizzazione mondiale della sanità dell’ONU) che si
occuperà di vaccinare tutti i bambini e i ragazzi di tutti gli
stati del mondo contro l’HIV/AIDS.
a) ☐ Corretto
b) ☐ Molto improbabile
c) ☐ Giusto, ma prima bisognerebbe garantire:
___________________________________
___________________________________
3. L’HIV/AIDS minaccia il mondo intero. In Africa non se n’è
riuscita a fermare la diffusione. Nel resto del mondo non si
conoscono possibilità di domare la pandemia.
a) ☐ Corretto
b) ☐ Molto improbabile
c) ☐ Giusto, ma prima bisognerebbe garantire:
___________________________________
___________________________________
4. Gli stati ricchi del mondo stanzieranno 20 miliardi di Euro
per un programma nell’America settentrionale e negli Stati
Uniti per la lotta alla povertà negli stati africani.
a) ☐ Corretto
b) ☐ Molto improbabile
c) ☐ Giusto, ma prima bisognerebbe garantire:
___________________________________
___________________________________
5. In Africa il numero degli abitanti è diminuito
drasticamente.
a) ☐ Corretto
b) ☐ Molto improbabile
c) ☐ Giusto, ma prima bisognerebbe garantire:
___________________________________
___________________________________
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8
Obiettivi di Sviluppo del Millennio
6. L’Europa e l’America settentrionale hanno appena
emanato delle leggi che limitano drasticamente il traffico
vacanziero e l’immigrazione in Africa, America del sud e
Asia. Ora, per quasi tutti gli stati del sud il visto è
rigidamente obbligatorio.
a) ☐ Corretto
b) ☐ Molto improbabile
c) ☐ Giusto, ma prima bisognerebbe garantire:
___________________________________
___________________________________
7. I bambini e i ragazzi socialmente svantaggiati vengono
assistiti in modo esemplare sia in Sudafrica che nel resto
del mondo. Esiste un sistema capillare che garantisce loro
un posto dove vivere, un percorso formativo e assistenza
personale.
a) ☐ Corretto
b) ☐ Molto improbabile
c) ☐ Giusto, ma prima bisognerebbe garantire:
___________________________________
___________________________________
8. La lotta contro la povertà viene finanziata soprattutto da
fondi gestiti dalle Nazioni Unite, all’interno dei quali
pervengono gli importi di una tassa da tutto il mondo
(corrispondente a una percentuale di tutti gli affari
finanziari).
a) ☐ Corretto
b) ☐ Molto improbabile
c) ☐ Giusto, ma prima bisognerebbe garantire:
___________________________________
___________________________________
9. negli ultimi 15 anni, la popolazione ricca dei paesi
industrializzati ha contribuito intensamente alle sorti dei
paesi dell’emisfero meridionale come il Sudafrica. Le
elezioni hanno messo in evidenza l’indignazione delle
persone, soprattutto in Europa, riguardo all’ingiusta
divisione della ricchezza nel mondo. I governi europei
hanno il compito di trattare i paesi del Sud in modo giusto
e onesto. Allo stesso modo, anche i cittadini europei
dovranno fare altrettanto. La maggior parte della
popolazione è disposta a fare delle rinunce.
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a) ☐ Corretto
b) ☐ Molto improbabile
c) ☐ Giusto, ma prima bisognerebbe garantire:
___________________________________
___________________________________
9
Obiettivi di Sviluppo del Millennio
Proposta di lavoro:
Per ogni affermazione (secondo la colonna 2) viene segnata la soluzione corrispondente con una
crocetta.
Dopodiché si esegue un conteggio delle risposte date dalla classe.
La classe viene divisa in gruppi. Ogni gruppo sceglie (o gli viene assegnata) un’affermazione. Le
decisioni prese vengono discusse e motivate.
Per ogni affermazione scelta ogni gruppo prepara un foglio contenente i pro e contro che illustrerà poi
alla classe.
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10
Obiettivi di Sviluppo del Millennio
3.7 Tre scenari futuri alternativi
Fondamenti: Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Foglio 3.10)
Preparate una lista degli Obiettivi di Sviluppo, spiegando con alcune parole chiave “situazione e
obiettivi”.
È possibile raggiungere gli MDGs? Qui sono elencati tre diversi scenari futuri.
Scegliete uno scenario futuro ed elaboratelo.
Possibilità 1: Portare avanti il “presente”
Tutto va avanti così com’è oggi. Ci sono molti interessi, ma solo in pochi sono in grado di farli accettare.
Chi è la prima potenza mondiale? Chi decide? Chi può creare i presupposti per l’imposizione dei propri interessi?
Chi dispone delle possibilità d’informazione?
Chi è svantaggiato al giorno d’oggi? Chi è che non si può difendere? Chi deve lavorare secondo le condizioni di
altri?
Possibilità 2: Tutte le catastrofi pronosticate per il 2010 si sono verificate.
Potete preparare una lista: Ambiente - Pace - Sviluppo - Economia - Riduzione dei diritti umani
Come appare il futuro?
Possibilità 3: Vogliamo delle alternative?
Convivenza pacifica, ambiente intatto, sicurezza, sostenibilità, diritti umani
Come appare il futuro?
Approfondimenti
La classe lavora in gruppi seguendo due orientamenti diversi:
Orientamento 1: Qui si analizza la propria prospettiva (europea)
Orientamento 2: Qui si analizza la prospettiva extraeuropea
- Collage
- Reportage (Stabilire accuratamente un tema - Chi? Quando? Dove? - fornire un’immagine del
futuro)
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Obiettivi di Sviluppo del Millennio
3.8 Obiettivi di Sviluppo del Millennio - Che fare?
Sensibilizzare i politici alla situazione e richiedere azioni.
All’indirizzo http://www.standupitalia.it/Scarica-il-kit-Stand-Up troverete tutto il materiale orientativo.
Partecipare a una campagna
A volte può essere utile unirsi ad altra persone per creare un giusto contrappeso nei confronti della politica:
- La Global Campaign for Education, la campagna globale per l’educazione, lotta per il diritto dei bambini
all’istruzione. La campagna si ricollega al secondo degli MDGs (garantire l’educazione primaria) e si prefigge il
raggiungimento di un’istruzione accurata e gratuita per ogni bambino del mondo entro il 2015.
- La campagna internazionale “Stand up! Stop alla povertà!” è la più grande mobilitazione mondiale contro la
povertà. Stand Up significa impegnarsi in prima persona per la lotta alla povertà. Per esprimere il tuo
impegno indossa la fascia bianca durante la “Giornata della White-Band”.
- La Campagna del Millennio delle Nazioni Unite “No excuse – 2015” offre la possibilità di agire in tanti modi:
dalla semplice adesione fino a diventare Capitano dello Stand up. Qui troverai anche delle linee guida che ti
aiuteranno ad agire e a gestire progetti, a partire dalla loro pianificazione fino a occuparti delle pubbliche
relazioni.
- (http://www.standupitalia.it/spip.php?page=registrati&id_article=4 )
- “Uniti per i bambini, Uniti contro l’AIDS” è una campagna dell’UNICEF che conta sulla partecipazione dei
giovani in tutto il mondo.
- La Clean Clothes Campaign, la Campagna Abiti Puliti, non è la campagna pubblicitaria di un detersivo, bensì si
tratta di un’iniziativa che vuole spingere le imprese tessili a migliorare il rispetto dei diritti dei lavoratori e a
offrire loro condizioni lavorative dignitose.
Documentazione per il giornale alla parete
Ogni iniziativa può essere documentata nel giornale appeso alla parete. Il seguente formulario può essere
utilizzato come modello. Il giornale alla parete verrà poi completato con ulteriore materiale (Testi, foto, idee
varie ...)
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Obiettivi di Sviluppo del Millennio
3.9 Perché impegnarsi per la realizzazione degli MDGs?
Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio rappresentano un passo verso una maggiore giustizia nel mondo.
1. Mi impegno per la giustizia solo quando ___________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________
2. La richiesta di impegnarsi di più per la giustizia _____________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________
3. Persone come Martin Luther King, Desmond Tutu o Nelson Mandela si sono impegnati per ottenere più
giustizia perché _________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________
4. La lotta per la giustizia nel mondo da parte di così tante persone ha successo se
_______________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________
5. La cosa più difficile del fatto di “impegnarsi per la giustizia” è secondo me _____________________________
_______________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________
(Modello originale di Georg Krämer, Welthaus Bielefeld)
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13
Obiettivi di Sviluppo del Millennio
3.10 Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
Nel settembre del 2000, in occasione del Vertice del Millennio convocato dalle Nazioni Unite, i leader mondiali,
con una serie di storici accordi, si sono impegnati a garantire la realizzazione degli Obiettivi del Millennio entro il
2015.
http://www.standupitalia.it/La-Campagna-del-Millennio
(Definizione di Campagna del Millennio in lingua italiana)
Obiettivo 1
Sradicare la povertà estrema e la fame
- Obiettivo 1: Ridurre della metà la percentuale di popolazione che vive con meno di un dollaro al giorno
- Obiettivo 2: Ridurre della metà la percentuale di popolazione che soffre la fame
Obiettivo 2
Garantire l’educazione primaria universale
- Obiettivo 3: Assicurarsi che tutti i ragazzi, sia maschi che femmine, possano terminare un
ciclo completo di scuola primaria
Obiettivo 3
Promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne
- Obiettivo 4: eliminare la disparità dei sessi nell’insegnamento primario e secondario
preferibilmente per il 2005 e per tutti i livelli di insegnamento entro il 2015
Obiettivo 4
Ridurre la mortalità infantile
- Obiettivo 5: Ridurre di due terzi la mortalità dei bambini al di sotto dei cinque anni
Obiettivo 5
Migliorare la salute materna
- Obiettivo 6: Ridurre di tre quarti il tasso di mortalità materna prima del 2015
Obiettivo 6
Combattere l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie
- Obiettivo 7: Bloccare la propagazione dell’HIV/AIDS e iniziare a invertirne la tendenza
attuale
- Obiettivo 8: Bloccare l’incidenza della malaria e di altre malattie e cominciare a invertirne la
tendenza attuale
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14
Obiettivi di Sviluppo del Millennio
Obiettivo 7
Garantire la sostenibilità ambientale
- Obiettivo 9: Integrare i principi di sviluppo sostenibile nelle politiche e nei programmi dei
paesi; invertire la tendenza attuale nella perdita di risorse ambientali
- Obiettivo 10: Ridurre della metà la percentuale di popolazione senza un accesso sostenibile
all'acqua potabile e agli impianti igienici di base.
- Obiettivo 11: Ottenere un miglioramento significativo della vita di almeno 100 milioni di
abitanti delle baraccopoli entro l'anno 2020
Obiettivo 8
Sviluppare un partenariato per lo sviluppo
- Obiettivo 12: Sviluppare al massimo un sistema commerciale e finanziario che sia fondato
su regole, prevedibile e non discriminatorio. Esso deve includere l'impegno in favore di una
buona gestione, dello sviluppo e della riduzione della povertà sia a livello nazionale che
internazionale
- Obiettivo 13: Tenere conto dei bisogni speciali dei paesi meno sviluppati. Questo include
l'ammissione senza dazi e vincoli di quantità per le esportazioni di questi paesi,
potenziamento dei programmi di alleggerimento dei debiti per i paesi poveri fortemente
indebitati, cancellazione del debito bilaterale ufficiale, e una più generosa assistenza
ufficiale allo sviluppo per quei paesi impegnati nella riduzione della povertà
- Obiettivo 14: Rivolgersi ai bisogni speciali degli Stati senza accesso al mare e dei piccoli
Stati insulari in via di sviluppo
- Obiettivo 15: Occuparsi in maniera globale del problema del debito dei paesi in via di
sviluppo attraverso misure nazionali ed internazionali tali da rendere il debito stesso
sostenibile nel lungo termine
- Obiettivo 16: In cooperazione con i paesi in via di sviluppo sviluppare strategie per
procurare lavoro più regolamentato e meno discriminatorio per i giovani
- Obiettivo 17: In cooperazione con le aziende farmaceutiche, rendere le medicine essenziali
disponibili ed economicamente accessibili nei paesi in via di sviluppo
- Obiettivo 18: In cooperazione con il settore privato, rendere disponibili i benefici delle
nuove tecnologie, specialmente quelle inerenti l'informazione e la comunicazione
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15
Obiettivi di Sviluppo del Millennio
3.11 A Obiettivi scelti e la loro realizzazione in Sudafrica
Obiettivo 1: Sradicare la povertà estrema e la fame
In base all’Indice di Povertà Umana il Sudafrica occupa il posto numero 56 all’interno di un elenco di 103 paesi.
Questo dato fa capire che la gente povera del Sudafrica sta peggio di quando lasci sperare il reddito pro capite.
Inoltre, a questa povertà largamente diffusa, si aggiunge anche la disoccupazione. La disoccupazione giovanile
registrata nel 2001 era del 55,8%. La povertà continua a colpire i neri in misura maggiore rispetto ai bianchi. Il
91,1% dei 21,9 milioni di poveri registrati nel 2001 apparteneva alla popolazione nera. La percentuale delle
persone che vivono al di sotto della soglia della povertà si è ridotta da un 51,1% a un 48,5% tra il 1995 e il 2002,
un passo piuttosto piccolo se rapportato all’Obiettivo del Millennio. Come conseguenza della crescita della
popolazione, nell’arco di questo periodo, il numero delle persone povere è salito di 1,7 milioni. Il governo cerca
di combattere l’impoverimento tramite programmi di aiuto umanitario, dei quali attualmente traggono profitto
10 milioni di persone. Tuttavia, a causa della continua crescita della popolazione e dell’esodo dalle campagne
delle regioni aride si teme che tra il 2001 e il 2008 la popolazione delle baraccopoli aumenterà più del doppio. In
Sudafrica sono presenti fame e malnutrizione, anche se non nella stessa misura di altri paesi africani. La
malnutrizione in alcune zone rurali è il risultato dell’espulsione di milioni di famiglie nere da territori fertili e del
loro successivo insediamento in regioni aride, quasi desertiche. Quasi 14 dei 16 milioni di abitanti dei territori
rurali sudafricani vivono nei vecchi “homeland”, i territori poco fertili - lontani dalle zone agricole e vinicole - nei
quali erano stati confinati dal regime di Apartheid.
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Obiettivo 2: Garantire l’educazione primaria
Nel 1990/91 l’88% di tutti i bambini in età scolare ha frequentato una scuola. Nel 2002/2003 sono stati l’89%. Da
questi dati si può capire che c’è ancora molto da fare nei prossimi anni per raggiungere l’obiettivo entro il 2015.
Ancora più difficile da raggiungere è l’offerta di un’istruzione che abbia ovunque la stessa qualità. Attualmente
esistono infatti grosse differenze tra le scuole private e le rudimentali scuole dei villaggi, e per questo motivo il
Sudafrica è ancora molto lontano dal raggiungimento di pari possibilità nel campo dell’istruzione. Ulteriori
informazioni sono disponibili sulla home page:
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Obiettivo 3: Promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne
Con 55.000 stupri denunciati nel 2007 il Sudafrica detiene la percentuale più alta del mondo, ma solo una
minima parte dei casi di violenza finisce in un’aula di tribunale. Secondo le organizzazioni per i diritti umani i dati
sommersi corrispondono a 1,5 milioni di stupri all’anno. Secondo uno studio, un sudafricano su quattro ha
violentato una donna una o più volte.
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Obiettivi di Sviluppo del Millennio
Obiettivo 6: Combattere l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie
Il Presidente sudafricano Mbeki ha negato a lungo il rapporto tra HIV e AIDS, ed è per questo che il suo governo
non ha intrapreso nessuna politica anti- AIDS fino all’inizio del secolo. Di conseguenza, oggi, un decesso su tre è
causato dall’AIDS. Solo dall’inizio del 2004 lo stato ha messo a disposizione farmaci antiretrovirali. Questi farmaci
non possono guarire la malattia, ma possono ritardarne l’avvento, allungando la vita del malato. La politica
condotta dal governo rispetto all’AIDS ha fatto sì che il Sudafrica sia oggi uno dei paesi con il tasso di infezione
più alto.
Ne conseguono tragedie umane indescrivibili. L’elevato numero delle vittime dell’AIDS porta gravi ripercussioni
economiche per le famiglie povere dei defunti che devono sacrificare una grossa parte del loro reddito per
pagare le spese di sepoltura. E viceversa, la povertà crescente porta a una maggiore diffusione della malattia,
come ha spiegato di recente Alison Munro direttrice dell’ufficio di coordinamento per l’AIDS della Conferenza dei
vescovi cattolici: “La gente si infetta perché non ha denaro. Hanno bisogno di denaro per mangiare, per cui fanno
qualunque cosa per sopravvivere”.
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Ambito tematico 4: Il calcio in Sudafrica
Contenuto
Ambito tematico 4: Calcio in Sudafrica
2
4.1 Album fotografico
2
4.2 Sondaggio sui mondiali di calcio 2010 in Sudafrica
3
4.2 Il biglietto per il Sudafrica
5
4.3 La Coppa del Mondo FIFA 2010 – Le città
6
Schedario delle città dei mondiali di calcio
6
Ulteriori informazioni
7
Consigli per il lavoro
7
4.4 Il calcio in Sudafrica
8
Giochi di ruolo:
9
4.5 Il calcio in Sudafrica - La storia
10
4.6 Il calcio in Sudafrica – Dinamica incontrollabile
12
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1
Ambito tematico 4: Il calcio in Sudafrica
4.1 Album fotografico
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2
Ambito tematico 4: Il calcio in Sudafrica
4.2 Sondaggio sui mondiali di calcio 2010 in Sudafrica
Lo scopo del seguente sondaggio è quello di aiutarci a descrivere meglio le nostre aspettative riguardo ai
mondiali di calcio 2010. Inoltre, vi offre la possibilità di parlare di questo imminente evento con altre persone.
Potete compilare il questionario tra di voi oppure potete utilizzarlo come modello per un sondaggio da
eseguire nel cortile della scuola o nel centro della vostra città (anche agli adulti).
Sondaggio sui mondiali di calcio 2010
Sono fan del calcio: ☐si ☐no
Per me il calcio è importante perché ______________________________________________________
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
Il calcio mi interessa perché _____________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
Quando sento nominare la “Coppa del Mondo FIFA 2010 in Sudafrica” penso ________________________
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
Dai mondiali di calcio 2010 mi aspetto che __________________________________________________
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
Il fatto che i mondiali di calcio si disputeranno in Sudafrica _____________________________________
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
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3
Ambito tematico 4: Il calcio in Sudafrica
Una cosa che mi fa molto piacere è il fatto che _______________________________________________
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
Ho qualche dubbio _____________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
Per i fan del calcio sudafricani, che hanno la mia stessa età, il fatto che il mondiale 2010 si giocherà nel loro
paese _______________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
Guarderò le partite in televisione _________________________________________________________
Il campione del mondo 2010 sarà __________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
Volevo aggiungere che _________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
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4
Ambito tematico 4: Il calcio in Sudafrica
4.3 Il biglietto per il Sudafrica
Usa questo spazio per scrivere sotto che cosa scopri del calcio in Sudafrica in
“Avventura a Città del Capo”.
Scrivi qui di seguito cosa hai imparato sul calcio in Sudafrica con “Avventura Città del Capo”. Se hai qualche
incertezza o non hai ancora raggiunto Khayelitsha all’interno del gioco puoi consultare il punto “La vita a
Khayelitsha”.
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5
Ambito tematico 4: Il calcio in Sudafrica
4.3 Coppa del Mondo FIFA 2010 – Città
Durban – Johannesburg – Città del Capo – Mangaung/Bloemfontein – Nelson Mandela Bay/Port Elizabeth –
Nelspruit – Polokwane – Rustenburg – Tshwane/Pretoria
Cartina: http://de.fifa.com/img/tournament/fwc/cities100.jpg
Schedario delle città dei mondiali di calcio 2010
Città:
Provincia:
Informazioni su paesaggio/ambiente/territorio
Abitanti:
Superficie:
Quartieri:
Risorse minerarie/ Economia/ Industria:
Luoghi d’interesse:
Storia:
Indicazioni sull’epoca del regime di apartheid:
Informazioni sul traffico in città:
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Ambito tematico 4: Il calcio in Sudafrica
Ulteriori informazioni
Per la raccolta di informazioni ci si può aiutare con:
Materiale cartaceo: enciclopedie, guide turistiche, dépliant turistici, atlanti
La raccolta di link e il catalogo per soggetti all'indirizzo:
http://www.join-the-game.org/it/insegnanti/materiale-didattico.html
Chiedere in un’agenzia di viaggio o all’insegnante di geografia.
Consigli per il lavoro
La maggior parte della popolazione sudafricana vive nelle grandi città; in nove di esse saranno disputate le
partite della Coppa del Mondo FIFA 2010. Il vostro compito è quello di raccogliere informazioni su queste
città. La cosa migliore è lavorare in gruppi, inserendo poi tutti i dati trovati nel giornale alla parete.
In ogni caso:
1.
Compilate lo schedario delle città dei mondiali di calcio 2010.
2.
Consultate “Google–Earth” (http://earth.google.it/intl/it/download-earth.html) per una panoramica
delle città.
3.
Preparate un grande cartellone informativo strutturandolo a vostro piacimento. Tenete presente che
un’immagine spesso vale più di mille parole.
Se volete,
1.
potete creare un dépliant pubblicitario di una delle città dei mondiali 2010
2.
potete scrivere una lettera ai coetanei di una di queste città, facendo domande o dando consigli.
Sarebbe interessante riuscire anche a inserire punti di confronto con la vostra città di provenienza
3.
potete pianificare un viaggio in una delle città oppure pensare a cosa vi aspettereste dai mondiali se
visitaste una delle città ospitanti
Sul sito della FIFA http://www.fifa.com/index.html?language=en (in lingua inglese) troverete anche
informazioni sull’importanza del calcio nelle varie città.
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7
Ambito tematico 4: Il calcio in Sudafrica
4.4 Il calcio in Sudafrica
Consulta di nuovo le informazioni su “Bafana Bafana” - la squadra nazionale sudafricana - e prenditi anche un
po’ di tempo per leggere il foglio 4.5.
a. Prepara una tabella cronologica della storia del calcio in Sudafrica (Calcio per i bianchi – Calcio per gli
altri – Calcio per tutti).
b. Prepara due liste:
• Lista 1: I grandi successi della nazionale sudafricana
• Lista 2: I grandi successi della nazionale italiana
a. Scrivi cosa ti viene in mente osservando le due liste
• dal tuo punto di vista
• dal punto di vista di un giovane di Khayelitsha
• Confronta i due testi che hai scritto.
b. Cosa ha a che vedere il calcio con l’apartheid?
c. Il calcio ha contribuito alla fine dell’apartheid? A questo proposito leggi il testo intitolato “I mondiali
ci aiutano a ritrovarci” pubblicato all’interno della prima newsletter (settembre 2009).
http://www.join-the-game.org/it/nc/insegnanti/newsletter.html
Annotare le informazioni
Progettate un cartellone: Mondiali di calcio 2010 – Il grande evento dell’anno
Scrivete un breve articolo per il giornale alla parete (anche per il giornale della scuola o sottoforma di
lettera dei lettori per un quotidiano) dal titolo: La Coppa del Mondo FIFA 2010 è qualcosa di nuovo
I risultati del vostro lavoro possono essere condivisi da tutti per mezzo di un collage di gruppo o del
giornale appeso alla parete.
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Ambito tematico 4: Il calcio in Sudafrica
Giochi di ruolo:
Mondiali di calcio in Sudafrica
Ruolo 1: Giovane di Khayelitsha
Ruolo 2: tu
Argomento: Che significato hanno per me i mondiali 2010 in Sudafrica
Calcio per il mondo
Ruolo 1: Giovane di Khayelitsha
Ruolo 2: Giovane di Khayelitsha
Argomento 1: Cosa vogliamo mostrare al mondo con l’organizzazione dei mondiali 2010?
Argomento 2: Cosa significa per noi il calcio?
Gioventù fallita?
Ruolo 1: Un assistente del progetto dei salesiani a Khayelitsha - Ruolo 2: tu
Argomento: Dobbiamo accettare la discriminazione dei giovani nelle township sudafricane?
Un gioco di ruolo proprio
Ruolo 1: ______________________________________________________
Ruolo 2: ______________________________________________________
Argomento: ______________________________________________________
Una volta terminato potete compilare nuovamente il questionario (1) e chiedervi se per voi è cambiato
qualcosa.
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Ambito tematico 4: Il calcio in Sudafrica
4.5 Il calcio in Sudafrica - La storia
La storia del calcio in Sudafrica ha radici lontane. Il primo club, il Pietermaritzburg County, fu fondato nel 1879.
Questa squadra, formata interamente da immigrati europei disputò le sue prime partite contro diverse
squadre formate da truppe coloniali britanniche.
A quel tempo alla popolazione nera non era permesso giocare a calcio e in molti casi nemmeno assistere alle
partite. Tuttavia, la gente restò comunque affascinata da questo sport e i neri non tardarono molto prima di
iniziare a correre dietro al pallone. Infatti, fu proprio una squadra nera, gli “Orange Free State Bantu Soccer” a
decidere di andare a giocare all’estero, in Inghilterra, nel 1898, come prima squadra sudafricana.
Fino al 1963 la nazionale sudafricana continuò a essere composta esclusivamente da giocatori bianchi che si
trovarono ad affrontare squadre in visita dall’Europa o a disputare incontri internazionali contro avversari di
Australia, Nuova Zelanda, Olanda, Portogallo e Irlanda del Nord. Israele fu l’ultima squadra che affrontò nel
1954 prima del suo isolamento sportivo.
L’integrazione razziale nel calcio è sempre stata un motivo di orgoglio. Anche se si è trattato di un processo
piuttosto lento, questo sport ha contribuito a rompere le barriere imposte dall’apartheid.
Nel 1951 fu fondata la “South African Soccer Federation” che era aperta a bianchi, neri e indiani. Questa acquisì
un ruolo di primo piano nella lotta contro l’apartheid e raggiunse un grosso traguardo quando nel 1955 a
Parigi il Comitato Olimpico Internazionale riconobbe e mise per iscritto che gli sportivi “non bianchi”
sudafricani erano vittime della discriminazione. Fu però la FASA, un’entità composta da soli bianchi, insieme a
Egitto, Etiopia e Sudan a fondare la CAF - Confederazione africana di calcio nel 1956 in un hotel di Lisbona.
Tuttavia, dopo poco tempo il Sudafrica fu comunque escluso da questa associazione e in seguito alla
sospensione da parte della FIFA nel 1964 non riuscì a partecipare alle partite per la qualificazione ai mondiali
di calcio del 1966 in Inghilterra. Circa un decennio più tardi, la FASA fu definitivamente espulsa dalla FIFA.
Il calcio professionale fu fondato nel 1959 con una squadra formata da soli bianchi, la “National Football
League”.
Ma anche le squadre composte dai neri delle township attiravano molti spettatori, e così nel 1971 fu fondata
la “National Soccer Professional League” (NSPL) per neri, che vide trionfare l’Orlando Pirates durante la prima
stagione.
Nel 1978 le squadre bianche iniziarono a giocare nella NSPL, poiché gli incontri di calcio “misti” attiravano
folle incredibili di spettatori portando enormi incassi. Oggi la lega calcistica ha preso il nome di “Premier
Soccer League”; nella massima divisione giocano ancora squadre che avevano fatto parte della NSPL del 1971.
L’8 dicembre 1991 fu fondata la “South African Football Association” (SAFA).
Nel 1992 il Sudafrica fu ufficialmente riammesso dalla FIFA, ritornando sulle scene del calcio mondiale come
membro delle Nazionali di calcio africane (CAF).
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Ambito tematico 4: Il calcio in Sudafrica
4.6 Il calcio in Sudafrica – Dinamica incontrollabile
Il calcio fu reso famoso in Sudafrica dai gestori delle miniere del Witwatersrand verso la metà del XIX secolo.
Tra i loro minatori avvenivano spesso scontri violenti.
Fu così che si pensò di promuovere sport, musica e danza per incanalare e annullare l’aggressione accumulata
durante il lavoro. Il calcio fu introdotto dai militari e missionari europei nella seconda metà del XIX secolo e
veniva visto dalla classe dirigente come uno sport proletario.
Il calcio si diffuse rapidamente e sviluppò una dinamica che le industrie minerarie e la politica non potevano
più controllare. Il campo da calcio divenne un punto d’incontro non solo per le partite, ma anche un luogo per
discutere di politica e resistenza. Artisti neri di rilievo erano allo stesso tempo calciatori acclamati. La vita
sociale delle squadre andava ben oltre il campo da calcio.
Fino alla fine dell’apartheid il calcio offrì ai neri uno spazio dove non vi era un controllo completo da parte
dello Stato. Squadre come “Kaizer Chiefs” o “Mamelodie Sundown” non costituivano solo un’entità regionale
con la quale identificarsi, ma offrivano anche un luogo dove dimostrare le proprie forze e la propria sicurezza,
oltrepassando ogni barriera razziale.
Quelle: Don Bosco Bildung ohne Grenzen, Bonn 2008
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Ambito tematico 5: Istruzione e Progetti
Contenuto
Ambito tematico 5 - Migliorare le condizioni di vita
2
5.1 Album fotografico
2
5.2 Migliorare le condizioni di vita - Tre progetti
3
Indicazioni per il lavoro
5.3 I mondiali di calcio in Sudafrica – Che fare
4
5
Consigli per il lavoro
5
Imparare gli uni dagli altri – Peer Education
6
5.4 “Life-Choices” – Io posso cambiare qualcosa
7
5.5 Ennerdale – L’istruzione per contrastare l’assenza di prospettive
8
5.6 Eswatini Kitchen – Con spirito di intraprendenza verso l’indipendenza
9
5.7 L’istituto salesiano – Un nuovo inizio per i bambini di strada
11
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1
Ambito tematico 5: Istruzione e Progetti
5.1 Album fotografico
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2
Ambito tematico 5: Istruzione e Progetti
5.2 Migliorare le condizioni di vita – Tre progetti
Qui è possibile lavorare realizzando, per esempio, un collage di gruppo, col quale è possibile scambiarsi le
informazioni. Inoltre ciascun gruppo può contribuire ad arricchire il contenuto del giornale alla parete.
Per i consigli sui vari metodi di lavoro:
http://www.join-the-game.org/it/insegnanti/materiale-didattico.html
Raccogliere informazioni
Scrivi qui di seguito cosa hai imparato in “Avventura a Città del Capo”
sui progetti che si occupano dei giovani. Segnala con una parola dove
hai avuto questa informazione:
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3
Ambito tematico 5: Istruzione e Progetti
Indicazioni per il lavoro
•
Scegliete il testo di un progetto e segnatevi i seguenti simboli sul margine
O = qui vengono presentati gli obiettivi del progetto
PP = qui vengono concretizzate le proposte del progetto
C = qui viene descritto il contesto in cui agisce il progetto
•
Infine preparate una tabella con obiettivi, proposte e contesti riguardanti il progetto
Scrivete un testo da inserire nel giornale alla parete e continuate le vostre ricerche.
Qui ci si può aiutare con l’elenco delle parole chiave (Apartheid, township, AIDS…):
http://www.join-the-game.org/it/insegnanti/materiale-didattico.html
Per i singoli progetti possono essere utili anche le informazioni contenute nel gioco (Il progetto LifeChoices, Eswatini Swazi Kitchen – prodotti dallo Swaziland, il Programma Hostel dell’Istituto
salesiano…): http://www.join-the-game.org/it/il-gioco-join-the-game/join-the-competition.html
•
Scegliete delle foto adatte al vostro progetto tra quelle presenti nel foglio 5.1
Trovate un titolo per le foto che avete scelto e scrivete un breve articolo per il giornale alla parete.
•
Anche in Italia esistono progetti per aiutare i bambini di strada – informatevi!
Ricordate che potete sempre consultare l’indirizzo:
http://www.join-the-game.org/it/insegnanti/materiale-didattico.html
Anche i risultati di questa ricerca possono essere riportati nel giornale alla parete.
Annotare le informazioni
Progetto
•
Obiettivi
Proposte
Contesti
Commenti
Questi progetti seguono la pedagogia di Don Bosco. Di quali principi si tratta?
Per maggiore chiarezza potete guardare qui:
http://www.join-the-game.org/it/insegnanti/materiale-didattico.html
www.join-the-game.org/it
4
Ambito tematico 5: Istruzione e Progetti
5.3 I mondiali di calcio in Sudafrica – Che fare?
Consigli per il lavoro
Discutete insieme (in coppia, in gruppi, con la classe):
•
Come affronta questo progetto i problemi discussi finora? Vengono ripresi gli Obiettivi del Millennio?
•
Discutete i pro e i contro. Potete partire dalle opinioni riportate sotto.
•
Fase 1: Ognuno mette una crocetta sull’affermazione che condivide o meno.
•
Fase 2: Confrontate le vostre opinioni all’interno dei gruppi. Fate una lista di domande.
•
Fase 3: Chiarite le vostre domande.
•
Fase 4: Iniziate con la discussione: Cosa trovate positivo? Cosa ritenete problematico? Cosa vi è
sembrato utile durante lo svolgimento del progetto?
•
Fase 5: Riassumete le vostre conclusioni ed esponetele sul giornale alla parete.
Affermazione
1.
Il Sudafrica è un paese lontano, non mi interessa.
2.
Anche noi europei siamo colpevoli dei problemi del Sudafrica e
questi progetti rappresentano un’occasione per rimediare.
3.
I giovani in Sudafrica non sono in grado di aiutarsi da soli, quindi
questi progetti sono necessari.
4.
si
no
non lo so
☐
☐
☐
☐
☐
☐
☐
☐
☐
☐
☐
☐
☐
☐
☐
☐
☐
☐
In passato si è constatato che questi progetti fanno sì che i diretti
interessati accettino gli aiuti senza tentare attivamente di
migliorare la propria situazione.
5.
I paesi del mondo sono ormai così vicini tra loro che i problemi dei
giovani del Sudafrica riguardano anche noi. Per questo motivo
questi progetti vanno appoggiati.
6.
L’intera classe dovrebbe scegliere uno dei progetti e pensare a
come e dove trovare sostegno e sostenitori.
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5
Ambito tematico 5: Istruzione e Progetti
Imparare gli uni dagli altri – Peer Education
Educazione globale significa anche imparare dalle persone che
vivono nell’emisfero meridionale. Il progetto di prevenzione
all’AIDS “Life-Choices” a Città del Capo rappresenta un valido
esempio di come i giovani possano imparare gli uni dagli altri.
Questo principio è conosciuto anche come “Peer Education“, cioè
persone che provengono da gruppi sociali ed età diverse che
possono informarsi e comunicare le une con le altre. Peer
Education significa anche informazione da pari a pari.
All’interno di una scuola la “Peer Education” esiste, ad esempio, quando gli alunni riescono ad appianare i
conflitti che normalmente nascono all’interno di una classe, quando gli alunni più grandi portano avanti la
conoscenza e la competenza, quando i giovani consigliano i propri pari circa il problema della droga,
attraverso la realizzazione di film o mettendo in scena spettacoli teatrali al fine di riuscire a trasmettere un
messaggio importante quale quello della prevenzione.
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6
Ambito tematico 5: Istruzione e Progetti
5.4 “Life-Choices” – Io posso cambiare qualcosa
I salesiani di Don Bosco a Città del Capo rendono i giovani forti contro AIDS, povertà e violenza
Parole chiave
Nomandela ricorda molto bene il momento che cambiò la sua vita. “Non toccarmi! Non ne hai il diritto!”, gridò
la sedicenne a suo padre, in piedi di fronte a lei col pugno alzato. “Se ci riprovi urlerò fino a farmi sentire da
tutto il vicinato. Dovresti vergognarti!”. Da allora regna la tranquillità.
La forza di reagire le è stata data da “Life-Choices” - un efficace progetto per la prevenzione dell’AIDS, il cui
scopo è quello di rafforzare i diritti dei giovani dei quartieri poveri di Città del Capo. “Life-Choices” viene
attualmente testato in 11 scuole superiori e 13 scuole elementari delle zone più disagiate della metropoli
sudafricana. Temi quali “la violenza contro le donne” e “l’autoaffermazione” sono in cima alla lista di un
programma che viene svolto due volte a settimana per la durata di tre anni. Questa non è una scelta casuale.
Nei grandi quartieri poveri della città, le township, vengono violentati sempre più donne e bambini. Tra le
donne la percentuale di AIDS è del 19 %, ovvero tre volte più alta rispetto a quella degli uomini. “Nessuno si
lamenta di questo”, dice Sofia Neves, l’ideatrice del progetto. “La violenza sessuale viene accettata. Le donne
hanno imparato a tacere dalle loro madri.”
Secondo la trentenne portoghese, la violenza è una delle conseguenze dell’apartheid. Fino agli inizi degli anni
Novanta il governo aveva confinato tutti i neri nelle township, enormi quartieri a 15-20 km dagli eleganti centri
delle città di carattere europeo. Ancora oggi, 15 anni dopo la fine della segregazione razziale, la povertà e la
disoccupazione sono ancora molto alte. Secondo le cifre ufficiali la quota di disoccupazione a Città del Capo è
sotto alla media del paese, che è di circa un 30 %. L’economia della metropoli è in pieno boom, tuttavia gli
abitanti delle township ne sono tagliati fuori. Due terzi di essi, infatti, non ha un lavoro o lavora saltuariamente.
Spesso famiglie di 7-8 persone vivono in abitazioni di una o due stanze, dove di frequente l’abuso di alcol fa sì
che la frustrazione si trasformi in violenza. In quartieri come Athlone, Delft o Manenberg c’è una pericolosa
combinazione di droga, teppismo, odio razziale e AIDS. “Chi cresce qui non ha chance di uscirne fuori”, afferma
Neves.
“Life-Choices” vuole cambiare tutto questo. I giovani trainer utilizzano workshop e giochi di ruolo per insegnare
e approfondire diverse strategie, tra cui “Porsi degli obiettivi e raggiungerli”, “Salute e atteggiamenti rischiosi”
e “Tolleranza etica”. Il progetto intende raggiungere 56.000 giovani nel corso dei prossimi cinque anni.
Il progetto “Life Choices” è sostenuto dai salesiani di Don Bosco, che si impegnano in tutto il mondo per aiutare
bambini e ragazzi.
“Non si tratta solo di frenare l’AIDS e la violenza. Vogliamo offrire delle alternative” spiega Padre Pat
Naughton, responsabile dell’Istituto salesiano di Città del Capo, che giudica in modo critico l’attuale piano
contro l’AIDS portato avanti dal governo sudafricano. La promessa di fornire medicamenti antiretrovirali all’80%
dei malati entro il 2011 è un passo nella giusta direzione, ma comunque circoscritto al settore sanitario.
“L’AIDS è un problema sociale”, dice Padre Patrick. Secondo le attuali statistiche la metà dei nuovi infetti ha
meno di 20 anni.
“Life-Choices” punta su un cambio di valori nelle nuove generazioni. “Facciamo presente ai giovani che qui la
vita umana non ha alcun valore e che sta a loro cambiare le cose, facendo in modo che qualcosa cambi nella
società anche a lungo termine”, racconta il sacerdote irlandese.
Un concetto a cui si aggrappano quotidianamente anche Nomandela e i suoi compagni di scuola. “La cosa
peggiore era non poterne parlare con nessuno”, racconta la giovane. All’interno del gruppo ha imparato a
parlare apertamente degli abusi subiti, e ha imparato in che modo reagire davanti a suo padre esercitandosi
con giochi di ruolo. “Qui abbiamo imparato ad aiutarci a vicenda”, conferma Queen, una compagna che aveva
appena 16 anni quando rimase incinta. Ora ha 20 anni e grazie a “Life-Choices” ha acquistato coraggio e vuole
recuperare il tempo perso e prendere il diploma di maturità. “Ho imparato dai miei errori e voglio aiutare gli
altri”, spiega Queen. Lei, Nomandela e altri 24 allievi della scuola superiore di Athlone si sono candidati come
“Peer Educator”. Si tratta di ragazzi che dopo aver assolto un training organizzato da “Life-Choices”, aiutano i
loro compagni a risolvere i problemi famigliari. “Siamo coetanei ed è più facile parlare tra noi, specialmente se
abbiamo avuto gli stessi problemi”, sostiene Nomandela. Nomandela ha 16 anni e lavora come cameriera per
pagarsi un corso di recitazione. Vuole diventare un’attrice e andarsene dalla baraccopoli. “Nessuno potrà
impedirmelo, nemmeno mio padre.”
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Ambito tematico 5: Istruzione e Progetti
5.5 Ennerdale – L’istruzione per contrastare l’assenza di prospettive
Il Sudafrica è un paese fatto di contrasti dove povertà e ricchezza
coesistono. Dopo la fine del regime di apartheid molte cose sono
migliorate, ma la situazione economica è ancora molto difficile. Molte
persone vivono ancora sotto la soglia della povertà. Si pensa che la quota
di disoccupazione sia del 40% e tra i giovani addirittura del 45%.
Parole chiave
A Ennerdale, una città che conta 46.000 abitanti, situata a 30 km da Johannesburg, i problemi sociali sono
particolarmente presenti. Qui la metà degli abitanti ha meno di 25 anni. La maggior parte di essi vive al di sotto
della soglia della povertà in quartieri composti di baracche dal tetto di lamiera ondulata senza acqua né
corrente. Malgrado Johannesburg sia molto vicina è difficile trovarvi un’occupazione. I mezzi di trasporto sono
costosi e inaffidabili, per cui non è possibile raggiungere regolarmente un posto di lavoro nel centro della città.
Davanti alle sfide quotidiane non c’è posto per la scuola
L’emergenza economica di Ennerdale riguarda soprattutto le famiglie. I bambini crescono in un ambiente
segnato dalla povertà e dall’HIV/AIDS. Davanti alle sfide quotidiane non c’è posto per la scuola. I ragazzi
frequentano le lezioni sporadicamente, precludendosi così una formazione professionale e di conseguenza un
posto di lavoro che permetterebbe loro una vita normale. Si tratta di un circolo vizioso.
Anche per i bambini orfani dell’AIDS è duro ricevere un’istruzione. Spesso non ci sono il denaro e i documenti
necessari per permettere loro di frequentare una scuola pubblica. Sono sempre più frequenti i cosiddetti “childheaded household”, nuclei familiari costituiti da bambini i cui genitori sono morti di AIDS, capeggiati da un
fratello o adolescente più grande che lavora per sfamare i più piccoli. Per questo motivo la scuola passa in
secondo piano.
Alla deriva verso la criminalità
Questa assenza di prospettive porta con sé un altro problema: molti ragazzi finiscono nel giro della malavita. A
Ennerdale non esistono le strutture dove poter praticare sport o dove svagarsi in modo sano. I giovani non
hanno nessuna chance di acquisire fiducia nelle proprie capacità o di integrarsi all’interno di una squadra o di
un gruppo.
Rompere il circolo vizioso
A Ennerdale, per rompere il circolo vizioso, i salesiani di Don Bosco offrono corsi di formazione professionale in
diversi luoghi. Al momento si sta costruendo un centro di istruzione e formazione professionale dove si offrirà
anche la possibilità di praticare attività ricreative e sportive. Inoltre, all’interno di speciali corsi, i cosiddetti
“Corsi Life Skills” verranno trattati temi come HIV/AIDS e igiene personale.
Il progetto accoglierà presto oltre 600 bambini e ragazzi provenienti dai contesti più disagiati (orfani dell’AIDS,
bambini di strada). Questi giovani riceveranno un’istruzione personale, scolastica e professionale, imparando
così a provvedere a se stessi. Rafforzare le loro competenze sociali significa fare di loro cittadini responsabili
che contribuiranno a un pacifico sviluppo della società.
Lotta alla povertà e rispetto dell’ambiente
A Ennerdale i salesiani hanno dimostrato anche l’importanza della lotta alla povertà e del rispetto nei confronti
dell’ambiente. Gli allievi della scuola professionale, oltre alle normali lezioni, frequentano anche corsi
sull’educazione alimentare, l’agricoltura biologica, la salvaguardia delle risorse naturali e l’igiene e la cura del
corpo.
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Ambito tematico 5: Istruzione e Progetti
5.6 Eswatini Kitchen – Con spirito di intraprendenza verso l’indipendenza
Nello Swaziland un’azienda di sole donne fondata dai salesiani, oltre ad avere
successo, si rivela una fonte di solidarietà per i bambini di strada.
Parole chiave
Per il re dello Swaziland la vita presenta solo aspetti positivi: Mswati III si fa costruire un
palazzo dopo l’altro, viaggia per il Paese con la sua limousine ed è sposato con 13 donne. Il
suo popolo, invece, lotta ogni giorno per la sopravvivenza. Il regno dello Swaziland, nel
sud dell’Africa, con 1,1 milioni di abitanti, è una nazione di forti contrasti. Due terzi degli
abitanti dello Swaziland vivono al di sotto della soglia della povertà. Stime non ufficiali
indicano che oltre il 70 % degli swazi sono disoccupati e quasi un individuo su due è affetto
dall’AIDS.
A Mildred Henwood non importa cosa possieda il loro sovrano assolutistico. “Mi compiaccio per la sua
ricchezza, perché non dovrei? Io ho un cervello per pensare e due mani per lavorare. Posso fare ciò che
voglio!”
Mildred Henwood sa di cosa parla, infatti l’energica e intraprendente sessantenne, conduce la “Eswatini Swazi
Kitchen”, industria produttrice di marmellate, salse e verdure sott’aceto. Guardando l’esterno dell’edificio, che
sorge nella zona industriale di Manzini, è difficile pensare che dentro ci sia un’impresa ben avviata e di
successo che esporta le sue marmellate in 13 nazioni comprese Germania, Francia, Australia e Giappone. Nella
“Eswatini Swazi Kitchen” lavorano solo donne.
“Io andavo in cerca di mezzi finanziari per i miei bambini”
Nel 1991 Padre Larry McDonnell, salesiano, insieme a una suora anglicana, ebbe l’idea di produrre marmellate
in questo lontano paese tra il Sudafrica e il Mozambico. “Nello Swaziland si possono trovare molti frutti locali,
come arance, mango, guava e ananas, e io andavo in cerca di mezzi finanziari per i miei bambini”, afferma il
settantaduenne sacerdote irlandese che ha speso metà della sua vita in questo Paese. Larry McDonnell lavora
nel “Manzini Youth Care”, un centro di accoglienza che ospita 1300 ragazzi di strada, vittime dell’AIDS e
giovani provenienti da famiglie povere.
All’inizio la “Eswatini Swazi Kitchen” non aveva buoni profitti. “Inizialmente si mescolavo diversi tipi di
marmellate seguendo le mie ricette e si vendevano alla gente”, ricorda Mildred Henwood. Grazie al supporto
dell’organizzazione assistenziale “Oxfam” Mildred riuscì a stabilire contatti con alcune imprese commerciali
dell’Olanda. Gli olandesi iniziarono a fornire computer, frigoriferi e a mettere a disposizione esperti che
aiutarono Mildred e le sue lavoratrici a migliorare la qualità dei prodotti. La stessa Mildred frequentò un corso di
formazione ad Amsterdam sulle norme igieniche, sulle regole finanziarie e sul marketing. Fu un aiuto prezioso.
“Ora siamo autonome!”, afferma sorridendo Mildred che oggi spedisce i prodotti nei supermercati di tutto il
mondo. Ogni anno la “Eswatini Swazi Kitchen” esporta 500.000 vasetti con un campionario che oggi offre 40
prodotti differenti. Con il guadagno delle vendite Mildred paga gli stipendi alle sue 52 lavoratrici, povere donne
senza particolari qualifiche. Il ricavato (21.000 euro nel 2005) va interamente al “Manzini Youth Care”.
Tutto biologico
Mildred compra la frutta dagli agricoltori del luogo e visita personalmente le coltivazioni per assicurarsi che non
vengano utilizzati fertilizzanti chimici o pesticidi. Oltre le lavoratrici e gli agricoltori la “Eswatini Swazi Kitchen”
sostiene altre 400 donne che producono cestini colorati fatti a mano per i vasetti di marmellata. Lo stipendio
guadagnato dalle donne operaie è un notevole aiuto per le loro famiglie. La stima ufficiale di disoccupazione
nello Swaziland è del 40 %, “però molti non hanno un impiego fisso ma solo lavori occasionali. In realtà la
statistica della disoccupazione è almeno del 70 %”, dice Padre Larry. La maggior parte degli swazi vivono con
meno di un dollaro al giorno e non c’è alcuna assicurazione sociale. Chi può lascia il Paese e va in cerca di
lavoro in Sudafrica. Dopo la fine dell’apartheid molte imprese di origine swazi si sono spostate nella nazione
vicina che è più fiorente. Aziende come la “Eswatini Swazi Kitchen” sono importanti perché danno una
prospettiva di futuro alla gente che è rimasta nel proprio Paese. Per Mildred c’è un valore aggiunto:
“Lavorando per noi le donne imparano a scoprire la propria dignità; imparano ad assumersi delle responsabilità,
a curarsi di più e a gestire il proprio denaro”.
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Ambito tematico 5: Istruzione e Progetti
L’azienda a favore della prevenzione dell’AIDS
In un Paese dove le donne non possono possedere della terra, non hanno diritti rivendicabili e sono costrette
ad accettare la poligamia non si può dare nulla per scontato. Millie, per esempio, aveva paura addirittura della
luce elettrica prima di arrivare alla “Eswatini Kitchen”. Oggi è madre di tre figli ed è responsabile
dell’attrezzatura tecnica. “Io controllo la giusta temperatura dei frigoriferi”, spiega la ventottenne impiegata,
orgogliosa di portare in giro i visitatori
L’azienda organizza anche corsi sull’HIV/AIDS per le impiegate. Secondo una recente indagine svolta da esperti
stranieri, nel mese di marzo le stime indicano che il 42,6 % degli abitanti dello Swaziland risultano positivi al
virus dell’HIV. A causa della povertà, della poligamia e degli stupri, il virus si è diffuso tanto che l’età media
degli swazi non raggiunge i 38 anni. Ragione sufficiente per Padre Larry, ideatore dell’azienda, di educare le
impiegate sul pericolo del virus. “Invitiamo esperti di AIDS nella nostra azienda perché tengano incontri di
informazione e di discussione e incoraggiamo le donne a sottoporsi a un test sull’AIDS”.
La “Eswatini Swazi Kitchen”, nonostante il suo impegno, non riesce a coprire completamente i costi di gestione
del “Manzini Youth Care”. Per questo la Procura Missionaria “Don Bosco” di Bonn, in Germania, è in cerca di
fondi per sostenere le attività di Padre Larry. “Vogliamo incoraggiare iniziative di successo e progetti a favore
delle donne”, dice il Procuratore della Missione Gian Paolo Muller.
Nel frattempo Padre Larry sta già preparando un nuovo progetto per un’industria di miele in collaborazione con
gli apicoltori locali.
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Ambito tematico 5: Istruzione e Progetti
5.7 L’Istituto salesiano – Un nuovo inizio per i bambini di strada
I programmi dell’Istituto salesiano offrono ai bambini di strada la
possibilità di avere una vita all’interno della società. I giovani
imparano a essere responsabili per sé e per gli altri e a gestire la
propria vita.
Parole chiave
Città del Capo, con i suoi tre milioni di abitanti, è uno dei centri industriali
più importanti del Sudafrica. L’elegante centro della città frequentato dai
turisti non mostra tracce di povertà, a parte i bambini di strada che si
aggirano per Long Street. Un aspetto molto diverso hanno invece le baraccopoli della periferia. Il comune
allontana costantemente mendicanti e bambini di strada dal centro servendosi di servizi di sicurezza.
La violenza continua in strada
Molti bambini e ragazzi che vivono in strada sono stati violentati o maltrattati in ambito familiare e di
conseguenza non si fidano degli adulti. Le violenze continuano spesso anche in strada, dove la vita è ancora
più dura che tra le mura domestiche. Inoltre, la prostituzione è uno dei pochi modi per guadagnarsi da vivere.
Il consumo di droga tra i giovani è molto diffuso. La marijuana (dagga) e la colla, usate come rifugio per
dimenticare i problemi, hanno conseguenze deleterie sulla salute. In questo modo i ragazzi non frequentano
nemmeno la scuola. Eppure, la formazione scolastica sarebbe l’unico rimedio durevole al problema dei bambini
di strada a Città del Capo.
Un nuovo inizio
All’interno dell’Istituto salesiano di Città del Capo viene offerta ai giovani la possibilità di iniziare da zero
seguendo vari programmi. “Learn to Live School” è indirizzato ai giovani sotto i 16 anni che non hanno mai
frequentato una scuola e tramite questo programma vengono preparati alle lezioni. I bambini che hanno
vissuto in strada uno o più anni hanno bisogno di aiuto per poter diventare parte attiva della società. Bisogna
ricostruire la loro autostima. La sfida più grande consiste nel riacquistare fiducia negli adulti. Devono anche
imparare a contenere la frustrazione e l’aggressività. Altrove i bambini imparano il comportamento sociale dai
genitori o dai fratelli maggiori, ma in strada questi modelli non esistono. Fatto questo, devono imparare
ovviamente a leggere, scrivere e fare di conto.
“Scuola di vita”
Il programma “School-of-Life”, conosciuto anche come “Hostel” è una casa per giovani che hanno deciso di
voltare le spalle alla strada. Tutto ha inizio in strada, dove i cosiddetti “streetworker” si rivolgono ai ragazzi in
difficoltà. Un corso di quattro settimane li prepara alla vita all’interno della casa. Dopodiché, si parte con un
programma della durata di 18 mesi. Dopo aver frequentato una formazione scolastica e professionale i ragazzi
saranno pronti al rientro in società.
Bisogna precisare che assolvere con successo questi programmi non significa che la vita all’interno della società
sudafricana diventi improvvisamente semplice. I problemi quali povertà e disoccupazione sono comunque
presenti, anche se ora gli “ex-bambini di strada” hanno in mano gli strumenti per combatterli.
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Sugerimento per le attività
Unisciti al Gioco!
Vuoi fare la differenza? Hai quello che ti occorre! Inizia una campagna con
i tuoi amici che aiuterà a cambiare il mondo. Allora vai!
3 Minuti per l’Educazione – Campioni per il Sudafrica!
L’attività “3 Minuti per l’Educazione” è abbastanza facile da
avviare. Basta trovarsi davanti alla vostra scuola il 1 Giugno 2010 e
fare una qualsiasi attività per difendere il diritto all’educazione in
Sudafrica. Abbiamo bisogno di più scuole possibili che aderiscano a
questa breve azione. Aderite e segnatevi questa data sin d’ora. In
prossimità della data fissata troverete ulteriori informazioni nella
homepage.
Ci sono tante altre possibilità per essere coinvolti nelle attività e nelle azioni che aiuteranno bambini e
ragazzi del Sudafrica ad andare a scuola:
La Coppa del Mondo di Calcio del 2010 nella tua scuola
Organizzate la vostra Coppa del Mondo della Scuola e usate questo slogan “ La scuola è forza”
La sfida di “tiro alla porta”
Costruite un muro di legno o di vestiti con la forma della bandiera del Sudafrica e della misura di un
porta da calcio con due buchi all’interno. Dopo organizzate una sfida di tiro alla porta. Chi, tirando nei
buchi, fa centro più spesso è il vincitore.
Vuvuzela – Gli stadi del Sudafrica – Il coro
Fatevi un Vuvuzela e usatela per attirare l’attenzione, per esempio “3 Minuti per l’Educazione –
Campioni per il Sudafrica!”
Cartoline
Indirizzate ai rappresentanti che si occupano delle politiche di sviluppo su scala mondiale cartoline
con lo slogan “In Sudafrica - La scuola è forza”. Loro sono le persone che si occuperanno a livello
politico delle future campagne di sviluppo.
Finestra – Colori
Dipingete tanti disegni a colori da apporre sulle finestre con lo slogan “La scuola è forza!” e dateli ai
genitori, agli amici e ai parenti.
Per ulteriori informazioni:
http://www.join-the-game.org/it/start.html
“Unisciti al gioco”
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Colophon - Materiale didattico 13-18 anni
Autore: Martin Geisz
Redazione: Benedict Steilmann, Claudia Steiner, Melanie Mörmel
Ideazione e coordinamento: Benedict Steilmann
Realizzazione: Iconate GmbH, Timotheus Bojarowski
Foto: Eric Miller, Don Bosco Bonn, South African Tourism
Direttore responsabile:
Jean Paul Muller, Don Bosco Jugend Dritte Welt e.V., Sträßchensweg 3, 53113 Bonn, 0228-53965-71
Questo documento è stato prodotto grazie al finanziamento dell’Unione Europea. I contenuti di questo
documento sono di sola responsabilità del beneficiario e potrebbero non riflettere la posizione dell’Unione
Europea.
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