AUSL RAVENNA
Rassegna stampa del 27/05/2011
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INDICE
AUSL RAVENNA
27/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Africa e fiaba alle 7 della sera
5
27/05/2011 La Voce di Romagna - Ravenna
Villa Maria, capitale della cura delle aritmie
6
27/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Si rinnova l'appuntamento con Alberico
7
27/05/2011 La Voce di Romagna - Ravenna
Politici ostaggi delle bionde Selen: "Ma il fumo non è sexy"
8
27/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Tiroide, in due anni controllati all' ospedale ben 15mila pazienti
9
27/05/2011 La Voce di Romagna - Ravenna
In provincia mille casi di ictus cerebrale ogni anno
10
27/05/2011 La Voce di Romagna - Forli
Fumo: vizio per il 30% degli adulti
11
27/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
)VIA MISSIROLI L'asfalto delle nuove opere già pieno di crepe ...
12
27/05/2011 Corriere di Romagna - Rimini
Cade dal tetto, grave 72enne
13
27/05/2011 Corriere di Romagna - Rimini
Sportimpresa, in marcia per l' Istituto oncologico romagnolo
14
27/05/2011 La Voce di Romagna - Rimini
A Villa Verucchio entro fine anno apre la Sma
15
27/05/2011 La Voce di Romagna - Ravenna
"Atm non tiene conto dei passeggeri più deboli"
16
27/05/2011 La Voce di Romagna - Ravenna
Giornata mondiale della tiroide
17
26/05/2011 Corriere Pontino
Il Centro Europeo all'incontro con Aiop
18
AREA VASTA E REGIONE
27/05/2011 La Voce di Romagna - Forli
Torna il Memorial Piccione
20
SANITÀ NAZIONALE
27/05/2011 Corriere della Sera - MILANO
Tagli, fuori il medico della voce
22
27/05/2011 La Repubblica - Firenze
L'ultima dialisi alle 4.30 del mattino
23
27/05/2011 La Repubblica - Palermo
In 12 mila si ritrovano senza medico
24
27/05/2011 La Repubblica - Roma
Medici di famiglia in rivolta il 3 giugno niente assistenza
25
27/05/2011 Il Giornale - Milano
«Il federalismo? Un freno alle tasse»
26
27/05/2011 Avvenire - Nazionale
L 'associazione pazienti e le mamme blogger attivano una campagna di informazione
Un nuovo farmaco per le febbri 'Caps'
28
27/05/2011 Il Gazzettino - VENEZIA
Emergency, l'Ulss diffida i medici
29
27/05/2011 Il Gazzettino - VENEZIA
«Struttura senza autorizzazioni né requisiti di legge»
30
27/05/2011 Il Gazzettino - VENEZIA
Esenzioni ticket, ora si riceve su appuntamento
31
27/05/2011 Il Secolo XIX - GENOVA
Rivoluzione San Martino con case, hotel e negozi
32
27/05/2011 Il Secolo XIX
PUNTI DI VISTA TROPPI MALATI SOFFRONO DI UN DOLORE INGIUSTO
34
27/05/2011 Il Mondo
Città, alla prova dei fondi
35
27/05/2011 Il Mondo
Pagamenti short time
36
27/05/2011 Il Mondo
Consumatori divisi sulle parafarmacie
37
AUSL RAVENNA
14 articoli
27/05/2011
QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Pag. 36
(diffusione:165207, tiratura:206221)
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
RAVENNA FESTIVAL VENTIQUATTRO SPETTACOLI OFFERTI ALLA CITTÀ
Africa e fiaba alle 7 della sera
Teatro, danza e musica animeranno spazi non consueti
NEVIO GALEATI
di NEVIO GALEATI VENTIQUATTRO spettacoli a ingresso libero, proposti in spazi anche non consueti,
ottenuti trasformando in palcoscenici anche luoghi del vivere quotidiano. Nel piccolo anfiteatro della Banca
Popolare di Ravenna è stata presentata la rassegna 'Alle 7 della sera', tradizionale omaggio alla città che si
aprirà il 5 giugno per snodarsi fino al 4 luglio in 13 punti diversi, fra centro storico, Palazzone di S.Alberto e
Iper-Esp. «Ci fa particolarmente piacere condividere con Ravenna Festival questi spazi di cui siamo
particolarmente orgogliosi», commenta Fabrizio Togni, direttore generale della Popolare, che ha reso
possibile organizzare gli eventi (sostenuti anche dall'assessorato al turismo del Comune). Musica, teatro di
figura, danza, narrazione: questi linguaggi declineranno in modo originale i temi centrali della 22esima
edizione del festival, l'Africa e le fiabe. Iniziando proprio con un incontro fra una realtà artistica di Nairobi, la
Nafsi Africa Acrobats (cinque acrobati di grande bravura), e giovani ravennati: la banda musicale della media
Don Minzoni e l'orchestra di percussioni della Ricci-Muratori. Il tutto cementato dalla creatività della
compagnia Drammatico vegetale. A ospitare questa Festa Africana, appunto il 5 giugno, sarà piazza del
Popolo. «Questo progetto - spiega Angelo Nicastro, direttore artistico del festival - cerca di dare qualche
prospettiva a questi ragazzi, spiegando al mondo quali possibilità di sviluppo ci siano in quelle zone». Gli
acrobati (e il nome del gruppo in swahili significa Anima dell'Africa) 'conquisteranno' un luogo impensato: il 6
giugno si esibiranno infatti nel parco Codronchi, ovvero il giardino che si trova all'ingresso di via Missiroli dell'
ospedale S. Maria delle Croci. L'AFRICA tornerà ancora con il ritratto a tre voci (Massimo Zaccaria, Giuseppe
Bellosi, Anna De Lutiis) di Romolo Gessi, grande esploratore e soprattutto nemico giurato degli schiavisti (10
giugno, Vecchio tiro a segno); infine si fonderà con la fiaba grazie ai piccoli artisti del Koinonia Children Team
di Nairobi che presenteranno 'Simba na mende. Il leone e lo scarafaggio', spettacolo ideato e diretto dal
burattinaio Paolo Comentale (4 luglio, teatro Rasi). L'incontro con altre culture proseguirà con una sorta di
prologo allo spettacolo 'Fiabe e musiche d'Oriente', con le singolari somiglianze fra i burattini persiani e quelli
italiani del Cinquecento (14 giugno, chiostri della Classense). Se altre fiabe saranno raccontate dalle migliori
compagnie ravennati (Tanti Cosi Progetti, Teatro del Drago, Drammatico Vegetale), si arriverà anche a nuove
produzioni di racconti in musica, danza e arti visive. A impreziosire ulteriormente il cartellone torneranno gli
strumentisti dell'Orchestra giovanile Cherubini, con tre appuntamenti con la musica classica. Info: 0544
249244, www.ravennafestival.org Image: 20110527/foto/8215.jpg
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27/05/2011
La Voce di Romagna - Ravenna
Pag. 23
(diffusione:30000)
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Villa Maria, capitale della cura delle aritmie
COTIGNOLA - Circa 2500 pazienti sono già stati trattati nel polo di aritmologia allestito un anno fa al Maria
Cecilia Hospital di Cotignola, sotto la direzione dello scienziato Carlo Pappone, pioniere negli interventi
salvavita ad alta tecnologia per le aritmie e gli scompensi cardiaci. L'ambizioso progetto di realizzare il più
avanzato polo di aritmologia al mondo ha preso corpo all'inizio del 2010, quando il professor Pappone dopo
15 anni ha abbandonato il ruolo di direttore del Dipartimento di Aritmologia dell'ospedale San Raffaele, per
ricoprire lo stesso incarico nel Gruppo Villa Maria. Nella struttura di Cotignola è così sorto il laboratorio del
futuro, con tecnologie messe a punto dallo stesso professore: sale senza fili completamente magnetiche,
sistemi in 3D, connessione via satellite per operare i pazienti a distanza, da tastiera, tramite robot. "Il nostro
primo bilancio è del tutto soddisfacente - dichiara il professor Pappone - Siamo stati accolti molto bene in
Emilia Romagna, stabilendo subito un ottimo rapporto con i colleghi cardiologi. Il 20 per cento dei nostri
pazienti arriva da questa regione, il 75 per cento proviene dalle altre regioni italiane, mentre un 5 per cento è
di nazionalità straniera. Nel corso del 2011 prevediamo un incremento del 40 per cento dell'attività, che
dovrebbe aumentare di un ulteriore 20 per cento l'anno prossimo". Secondo tradizione del gruppo di lavoro
che fa capo a Carlo Pappone, anche al Maria Cecilia Hospital sono stati avviati dei corsi di formazione per
medici, prevalentemente stranieri, che nella struttura di Cotignola imparano le nuove tecniche innovative per
l'ablazione della fibrillazione atriale, tra le più diffuse aritmie. Questa tecnica, inventata dal professore stesso
e conosciuta nel mondo come "Pappone approach", consiste nell'inserire per via endovenosa un
elettrocatetere che raggiunge il cuore ed elimina la parte che causa l'aritmia. "Inoltre è stata proficua l'attività
di ricerca rivolta a sviluppare nuovi cateteri e tecnologie tridimensionali - aggiunge il luminare - Ci avvaliamo
di laboratori dislocati in Israele e negli Usa, per la realizzazione di prototipi che testiamo al Maria Cecilia
Hospital. Anche l'attività di ricerca clinica è stata gratificata da significative pubblicazioni su autorevoli riviste
internazionali. Quando sono arrivati, i nostri giovani ricercatori erano alle prime armi ma pieni di buona
volontà. Oggi svolgono con orgoglio il loro ruolo, senza complessi verso le sfide internazionali che il nostro
Gruppo sta affrontando, sia sul piano clinico che su quello scientifico". Ai 2500 pazienti trattati al Maria Cecilia
Hospital vanno aggiunti altri 800 interventi effettuati al Maria Eleonora Hospital di Palermo, anch'esso
appartenente al Gruppo Villa Maria. "Stiamo ponendo le basi per creare un network in cui, da un hub centrale
al Maria Cecilia Hospital, potranno essere seguite procedure a distanza sugli altri centri cardiologici del
Gruppo, localizzati in varie regioni italiane". Con l'elettrofisiologia si è ormai in grado di curare il 90 per cento
delle aritmie.
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27/05/2011
QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Pag. 30
(diffusione:165207, tiratura:206221)
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FESTA PRENDE IL VIA QUEST'OGGI LA 18ª EDIZIONE DEL PALIO DI BARBIANO
Si rinnova l'appuntamento con Alberico
Stasera sul palco comici di Zelig, domenica la conclusione col tiro alla fune
TORNA come ogni anno il Palio di Barbiano, la kermesse storico-gastronomica dedicata al celebre
condottiero del '400, Alberico il Grande. La manifestazione, organizzata dall'associazione culturale e
ricreativa 'Orizzonte 3000' assieme alla sezione Avis di Barbiano e con il patrocinio del Comune di Cotignola
e della Provincia di Ravenna, prende il via quest'oggi, per concludersi nella serata di lunedì prossimo, 30
maggio. «Non si tratta - spiega Marco Bellenghi direttore artistico del Palio di Alberico - di una semplice
rievocazione storica medioevale, ma di un modo di far festa rivisitato che si è distinto negli ultimi anni in tutto
il comprensorio. Una vera festa di paese, che riesce a coinvolgere l'intera comunità di Barbiano e dove i veri
protagonisti diventano i cortili che diventano il fulcro della festa ospitando mostre, spettacoli, arene musicali e
osterie all'aperto». QUEST'ANNO, a far da cornice alla XVIII edizione del Palio di Alberico, c'è la piazza del
paese completamente rinnovata con un'inedita pavimentazione e nuovi arredi urbani e sono anche apparsi,
sulla facciata della casa comunale, due storici 'murales' dedicati al figlio più celebre di questo piccolo centro
di campagna. La contesa del Palio con il tiro alla fune fra i quattro rioni è in programma domenica alle 22,
preceduta alle 21.30 dalla sfilata storica composta da figuranti della corte del condottiero, con musici e
tamburi che accompagneranno i tiratori in piazza per la sfida fra i rioni. Numerosissimi sono però anche gli
spettacoli e gli appuntamenti dedicati all'arte in calendario nella quattro gioni di festa dal venerdì al lunedì.
Accanto a noti artisti della tv proposti sul palco centrale, si dipaneranno spettacoli di arte varia in una cornice
festosa di grande coinvolgimento. Una parte importante della festa sarà poi come di consueto dedicata alla
gastronomia che nei sette punti di ristoro proporrà i piatti tipici della cucina romagnola, ma anche il pesce, la
pizza fritta, gli spaghetti e le bruschette. AD APRIRE questa edizione 2011 del Palio saranno questa sera i
Mancio e Stigma (più noti come 'Emo') e Andrea Di Marco, provenienti direttamente da Zelig, che si
esibiranno in piazza a partire dalle 21.30. Domani sera sarà la musica, a partire dalle 22, a essere
protagonista con un tributo dedicato al grande Michael Jackson in uno show con video, luci e fuochi.
Domenica sera ci sarà infine la rievocazione storica con il Palio di Alberico in piazza presentato da Andrea
Vasumi. Infine, a chiudere la festa di Barbiano ci sarà la 'verve comica' di Duilio Pizzocchi con uno spettacolo
cabaret in programma lunedì sera alle 21.45 in piazza. Daniele Filippi Image: 20110527/foto/8145.jpg
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27/05/2011
La Voce di Romagna - Ravenna
Pag. 16
(diffusione:30000)
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Politici ostaggi delle bionde Selen: "Ma il fumo non è sexy"
RAVENNA - Che il fumo danneggi la salute lo sanno ormai anche i muri. Lo leggiamo ovunque, perfino sul
pacchetto. Ma la sigaretta continua a rimanere la "fedele" compagna di vita di quasi 12 milioni di italiani (più
5% rispetto al 2010). Per questo motivo, lunedì prossimo si celebra la giornata mondiale contro il fumo. Ma i
"volti noti" di Ravenna che rapporto hanno con le bionde? "Sono una fumatrice modesta - rivela Silveria
Lameri, ex assessore al decentramento - che si concede due o tre sigarette al giorno; ho iniziato a fumare
perché la sigaretta mi faceva compagnia nei momenti di solitudine, poi sono riuscita a ridurre il numero di
sigarette giornaliere grazie alla legge contro il fumo nei luoghi pubblici e ora sono sicura che riuscirò a fare a
meno anche di queste ultime sigarette. Ho sempre sostenuto la campagna anti-fumo perché conosco i danni
che il tabacco provoca all'organismo. Non mi piace farmi vedere in pubblico mentre fumo, sia perché non
voglio dare il cattivo esempio, sia perché mi vergogno della mia debolezza". Gianantonio Mingozzi, vice
sindaco fino alla presentazione della nuova giunta, definisce la sua passione per i sigari toscani una
tradizione di famiglia: "Già mio nonno fumava i toscani e per me è sempre stata una passione atavica - rivela
- non solo adoro il sapore, ma il sigaro è per me un momento di relax che non riesco ad abbandonare. Cerco
comunque di non fumare in luoghi dove c'è gente perché capisco che possa infastidire". Per altri è l'unico
vizio: "Purtroppo sono un fumatore - spiega Gabrio Maraldi, ex assessore all'urbanistica - che si ripropone
sempre di smettere e mai si impegna a farlo". Al contrario c'è chi è riuscito a separarsi dal pacchetto:
"Siccome avevo sempre la tosse - afferma Palazzetti di Fli - ho deciso di smettere dopo una decina d'anni. Mi
hanno aiutato i cerotti di nicotina e, dopo aver smesso, ho letto anche il famoso libro 'È facile smettere di
fumare' di Carr Allen". "Da quando ho smesso di fumare rivela Luce Caponegro - sono diventata una convinta
anti-fumatrice: credo che sia un paradosso che i giovani inizino a fumare per imitare i grandi nella loro più
evidente debolezza e sono molto soddisfatta di mio figlio che, ormai ventenne, ha scelto di non fumare;
inoltre trovo le ragazze che fumano molto volgari e poco sexy visto che hanno l'alito che puzza quanto un
posacenere; io sono riuscita a smettere quando sono rimasta incinta del mio ultimo figlio e devo dire che la
qualità della vita migliora moltissimo". C'è anche chi si è ripromesso di smettere: "Fumo da quando avevo 18
anni - rivela Elenoire Casalegno - ma ora ho fatto un fioretto e, dal 1° giugno, eliminerò le sigarette dalla mia
vita". Non per tutti, però, la sigaretta è una tentazione: "Non ho mai fumato - rivela Alvaro Ancisi di Lista per
Ravenna - perché ho sempre pensato che fosse un vizio costoso e nocivo. In realtà non ho tanti vizi visto che
non solo non fumo, ma non bevo superalcolici e nemmeno il caffè". Anche Alberto Cassani, ex assessore alla
cultura, non ha mai ceduto alla tentazione, così come Giovanna Piaia, ex assessore alle pari opportunità: "Mi
preoccupo molto per la salute di chi fuma - spiega Piaia - e bisognerebbe sensibilizzare la gente a non
fumare con campagne più frequenti, anche nei confronti delle donne incinte, spesso poco responsabili".
Serena Fagnocchi del Pd non fuma: "Da giovane non ho mai iniziato per anticonformismo: non volevo seguire
i miei coetanei che invece fumavano tutti". Ha scelto la salute anche Josefa Idem, campionessa di canoa:
"Non nascondo di aver provato e di essere stata attratta soprattutto dal sapore del fumo che mi piace molto,
ma ho sempre scelto di non farmi del male". In realtà anche gli sportivi possono concedersi il vizio: "Bisogna
sfatare il concetto comune che gli sportivi non possano fumare - spiega l'allenatore del Ravenna calcio,
Leonardo Rossi - perché in realtà quando si è giovani il fumo non incide nel rendimento. Nella mia esperienza
ho visto tanti esempi di ragazzi che, malgrado fumassero, rimanevano eccellenze. Io non fumo, però non
sgrido i miei giocatori se lo fanno: è pur sempre una scelta personale". Mabel Giulianini
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27/05/2011
QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Pag. 29
(diffusione:165207, tiratura:206221)
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SANITA' UNITÀ DI ENDOCRINOLOGIA
Tiroide, in due anni controllati all' ospedale ben 15mila pazienti
«OLTRE il 60% della popolazione adulta della Romagna, e il dato vale anche per l'area lughese, soffre di
patologie della tiroide. Ad esserne più colpite sono le donne. Inoltre, nell'ambito delle patologie nodulari, circa
il 5% è rappresentata da neoplasie, curabili e spesso guaribili se si fa una diagnosi precoce, e a tal fine è
necessaria un'informazione adeguata». A parlare è Sanzio Senni, responsabile dell'unità operativa di
endocrinologia dell'ospedale di Lugo, dove domani, in occasione della Giornata Mondiale della Tiroide, dalle
9 alle 15, personale medico e infermieristico sarà disposizione di tutti i cittadini che vorranno sottoporsi al
controllo gratuito sullo stato di salute di questa importante ghiandola. A CHI si presenterà saranno
innanzitutto consegnati un opuscolo informativo e una cartellina contenente un questionario e una parte che
sarà poi compilata dagli operatori sanitari dopo i controlli. Sarà inoltre consegnato agli utenti un ulteriore
opuscolo informativo, riguardante, spiega Senni, «il rischio correlato alle radiazioni nucleari eventualmente
provenienti dal Giappone. Intendiamo così rassicurare i cittadini, perché in realtà, per la nostra zona, non
esiste alcun rischio». I controlli consisteranno in un'anamnesi endocrinologica e un'ecografia. ALLA luce del
successo registrato l'anno scorso, con circa 300 utenti che si sono presentati a fronte della possibilità di
esaminarne solo 88, per domani l'unità operativa si è attrezzata per effettuare 6 ecografie all'ora, in modo da
sottoporre ai controlli circa 110 persone. A disposizione ci saranno 3 endocrinologi più il personale
infermieristico, e tutti lavoreranno a titolo di volontariato. I controlli, dice Senni, «sono consigliati
esclusivamente a chi non è già in cura per patologie della tiroide. Le categorie a cui sono maggiormente
consigliati sono: le persone che abbiano familiarità a questo tipo di patologia, ovvero che abbiano o abbiano
avuto parenti con problemi alla tiroide; le persone che sono state esposte a fattori di rischio come radiazioni;
le giovani donne che intendano intraprendere una gravidanza». ATTIVATA nel 2009, l'unità operativa di
endocrinologia di Lugo è il punto di riferimento in materia per tutta l'Asl provinciale e ha aperto ben 15mila
cartelle relative a pazienti con patologie tiroidee. A favore di chi ha patologie tumorali, l'unità operativa ha
aperto l'ambulatorio onco-endocrinologico, che attualmente segue 400 pazienti affetti da tumore alla tiroide,
che, sottolinea Senni, «con la diagnosi precoce e i metodi attuali si può guarire in grande percentuale.
Fondamentale è la prevenzione: qui le patologie della tiroide sono diffuse a causa della carenza di iodio
nell'ambiente. Quindi è bene assumere sale iodato, in piccole quantità per evitare i problemi di salute legati
all'eccesso di sale, ed è bene somministrarlo fin dalla prima infanzia. Se si seguirà questa semplice regola,
prevediamo che circa nel giro di una generazione le patologie della tiroide si ridurranno dal 60% attuale della
popolazione al 6%». Lorenza Montanari Image: 20110527/foto/4520.jpg
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27/05/2011
La Voce di Romagna - Ravenna
Pag. 16
(diffusione:30000)
RAVENNA - Domenica 29 maggio, ricorre la giornata nazionale di lotta all'ictus cerebrale, giunta alla sua
quarta edizione. Anche l'Unità operativa di Neurologia di Ravenna aderisce alla giornata promuovendo
iniziative di sensibilizzazione e prevenzione, in collaborazione con l'Associazione di volontariato Alice
(associazione per la lotta all'ictus cerebrale). La mattina di domenica, a partire dalle 8.30 fino alle 13, i
cittadini interessati, con particolare riguardo alle persone di età superiore ai 55 anni, potranno sottoporsi,
gratuitamente, al prelievo di sangue e alla misurazione della pressione per individuare il "rischio" individuale
di ictus. Inoltre, sarà messo a disposizione della cittadinanza, materiale informativo sui segni precoci
dell'ictus. L'ictus è una condizione molto frequente nei Paesi industrializzati. In Italia si stima che si verifichino
196.000 casi di ictus all'anno, considerando il primo evento e le recidive (28%). In riferimento alla popolazione
della provincia di Ravenna si tratta di circa 1000 casi, di cui la metà si verifica annualmente nel Comune di
Ravenna. La frequenza e la gravità di questa malattia, che lascia spesso esiti gravemente invalidanti, ha un
impatto non solo sui soggetti colpiti ma anche sulle famiglie, con un inevitabile ricaduta sociale. La
popolazione conosce ancora poco sia le modalità di manifestazione della malattia circolatoria cerebrale sia le
terapie per prevenirla e curarla al meglio, molto spesso, infatti, i soggetti colpiti da ictus, non riconoscendone i
sintomi, si rivolgono con ritardo al Pronto Soccorso. L'occasione è importante per far conoscere ai cittadini la
malattia e come prevenirla. Per sottoporsi al prelievo non è necessario essere a digiuno. I risultati degli esami
e il calcolo del "rischio" di malattia cerebrovascolare, verranno rilasciati nelle settimane successive.
Domenica giornata di lotta all'ictus cerebrale
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In provincia mille casi di ictus cerebrale ogni anno
27/05/2011
La Voce di Romagna - Forli
Pag. 9
(diffusione:30000)
Fumo: vizio per il 30% degli adulti
BOLOGNA - In Emilia-Romagna fuma il 30% degli adulti, ma negli ultimi 12 mesi ha provato a smettere il
39%. Di questi, solo il 7% ce l'ha fatta e non tocca una sigaretta da oltre sei mesi. E' quanto emerge dai dati
2007-2010 del sistema di sorveglianza "Passi" (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia). Nel
periodo considerato, dunque, il 30% degli emiliano-romagnoli tra i 18 e i 69 anni fuma sigarette (il 29% nel
2010): una stima che corrisponde a circa 836.000 persone. Il 22% eè invece ex fumatore e il 48% non ha mai
fumato. L'abitudine al fumo è piu' diffusa negli uomini rispetto alle donne (rispettivamente 34% e 26%), nella
fascia tra 18 e 34 anni (35%), nelle persone con una scolarità media-inferiore (36%) e in quelle con molte
difficoltà economiche riferite (43%). Il numero di sigarette in media al giorno e' pari a 13. Tra chi ha il vizio,
l'8% è un forte fumatore (più di un pacchetto di sigarette al giorno), mentre il 2% si limita ad una sigaretta al
giorno. Grazie ai dati raccolti nel tempo dal sistema Passi, si scopre che in Emilia-Romagna l'abitudine al
fumo è in diminuzione nel periodo 20072010, e questo è anche una "conferma dell'efficacia dei programmi di
contrasto al tabagismo", come si legge in una scheda redatta dalla Regione Emilia-Romagna e diffusa ieri
dall'Ausl di Parma in vista della giornata mondiale senza fumo, in programma il 31 maggio. Il calo è
consistente fino al 2009, però sembra rallentare nel 2010. In particolare, la riduzione interessa le fasce 18-34
e 35-49 anni, mentre l'abitudine al fumo rimane stabile nei 50-69enni; la mancata diminuzione in questa
fascia d'età è legata soprattutto alla componente femminile, che mostra minor tendenza a smettere.
Comunque, sono in tanti a cercare di dire addio alle "bionde", anche se la maggior parte dei tentativi fallisce.
Se infatti il 39% dei fumatori ha dichiarato di aver provato a smettere negli ultimi 12 mesi, soltanto il 7% di
loro ce la fa e può essere quindi considerato un ex fumatore (ha smesso da più di sei mesi). Ma la maggior
parte dei tentativi, pari all'83%, finisce - è il caso di dirlo - in fumo, mentre il restante 10% è vicino all'obiettivo
(ha smesso da meno di sei mesi e va considerato ancora fumatore per la definizione Oms). Quasi la totalità
di chi ha smesso di fumare l'ha fatto da solo; bassa è la percentuale di chi ha fatto ricorso a farmaci e cerotti
(1%) e di chi si è rivolto a corsi organizzati dalle Aziende sanitarie (1%). Tra l'altro, a meno di una persona su
due (42%) è stato chiesto da un medico o un operatore sanitario se fuma e al 58% di chi ha detto sì è stato
consigliato di smettere.
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Circa il 40 percento ha cercato di smettere, solo il 7% ce l'ha fatta
27/05/2011
QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Pag. 24
(diffusione:165207, tiratura:206221)
)VIA MISSIROLI L'asfalto delle nuove opere già pieno di crepe e buche NELL'AREA adiacente all'ingresso
vecchio dell'ospedale S.Maria delle Croci, su via Missiroli, sono stati realizzati alcuni lavori pubblici per
mettere in sicurezza l'attraversamento fra l'antistante piazza Ortali e l'ospedale stesso. Nello specifico sono
stati eseguiti alcuni marciapiedi e una penisola in corrispondenza degli attraversamenti pedonali e della
fermata dell'autobus al fine di migliorare la visibilità reciproca sia del pedone, sia dei veicoli nell'intento di
dissuadere la sosta nella zona di attraversamento e di salita e discesa dei passeggeri. Mentre si apprezza
questa serie di interventi che sono finalizzati ad aumentare il livello di sicurezza, si rileva che l'asfalto su cui
insistono le nuove opere, è ridotto molto male con crepe, avallamenti e pericolose buche, che vanificano in
qualche misura quei livelli di sicurezza offerti dalle nuove opere. Ci si chiede, peraltro, se sotto l'aspetto della
spesa, non fosse stata più opportuna la sistemazione completa dell'area, per evitare duplicazioni di lavori e di
costi, proprio in un'ottica di migliore gestione delle risorse pubbliche. Gianfranco Spadoni Ravenna
AUSL RAVENNA
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)VIA MISSIROLI L'asfalto delle nuove opere già pieno di crepe ...
27/05/2011
Corriere di Romagna - Rimini
Pag. 21
Cade dal tetto, grave 72enne
Ricoverato al Bufalini di Cesena. Aperta un'indagine
PENNABILLI. E' successo ieri mattina pochi minuti prima delle 9.30 in località Marinelli, in una proprietà
privata della via Strada per Soanne. L'u omo, per motivi al vaglio dei carabinieri e della medicina del lavoro, è
scivolato ed è caduto dal tetto del capannone, che pare abbia ceduto, facendo un volo di circa 3 metri.
Restano ancora da capire i motivi per i quali il pensionato 72enne, residente nella frazione pennese, si
trovasse sul tetto della struttura, utilizzata per il rimessaggio di attrezzi agricoli, di proprietà di un uomo
residente a Ravenna. Le condizioni dell'anziano sono apparse subito preoccupanti e oltre all'ambulanza, che
ha prestato i primi soccorsi, è stato necessario l'intervento dell'elicottero del 118. Anche se l'uomo è rimasto
sempre cosciente durante le operazioni di soccorso, viste le lesioni riportate per via della brutta caduta da
quell'altezza, i sanitari hanno disposto il trasporto all'ospedale Bufalini di Cesena. Ha riportato diverse fratture
e i medici per ora si sono riservati la prognosi anche se non è in pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti i
carabinieri della compagnia di Novafeltria e il personale della medicina del lavoro ai quali toccherà accertare
la dinamica dell'incidente.
AUSL RAVENNA
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MACIANO DI PENNABILLI
27/05/2011
Corriere di Romagna - Rimini
Pag. 10
Sportimpresa, in marcia per l' Istituto oncologico romagnolo
RIMINI. Per chi ama lo sport e la vita all'aria aperta l'appuntamento è domenica 29 alle 8 al centro servizi Cna
in piazzale Tosi, 4 con la nona edizione di "Sportimpresa", manifestazione (non competitiva) nata come corsa
amatoriale e organizzata da "Nuova Riminimpresa Srl". L'evento di quest'anno è dedicato al podismo e sarà
possibile scegliere due opzioni: la prima, per i più allenati, consiste in un percorso di 9 chilometri attraverso i
parchi e i monumenti di Rimini mentre la seconda, sempre dentro la città, è di "soli" 2 chilometri. Per ripagare
gli sforzi dei partecipanti, oltre ai riconoscimenti per i vincitori, le prime cinque società con almeno 40 iscritti
riceveranno un prosciutto e le prime 5 società con almeno 30 iscritti una "coppa" di maiale, per quelle con
almeno 10 iscritti, invece, ci sarà in premio un salame. Infine per la gioia di tutti i partecipanti, verranno
sorteggiati anche numerosi premi come i buoni sconto della Trony e le magliette "Sportimpresa". La quota
d'iscrizione è di 2,50 euro e il ricavato andrà in beneficenza allo Ior. Per info: 0541760260. (giulia ciuccoli)
AUSL RAVENNA
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Dedicata al podismo (due i percorsi) la nona edizione della manifestazione in programma domenica
27/05/2011
La Voce di Romagna - Rimini
Pag. 27
(diffusione:30000)
L'uomo, che stava lavorando sul tetto, è stato trasportato in elicottero a Cesena Precipita dal capanno del
vicino, grave 72enne
PENNABILLI - (cr) Al lavoro sul tetto di un capanno di un vicino, ieri mattina un 72enne ha perso l'equilibrio
ed è finito a terra. Si tratta dell'infortunio sul lavoro avvenuto ieri mattina verso le 9.30 a Maciano di
Pennabilli, in località Marinelli, precisamente sulla strada che porta al lago di Soanne. L'uomo, un pensionato
che abita vicino, era sul tetto di una capanno dove vengono depositati di attrezzi agricoli e automobili quando,
per cause ancora da stabilire, ha perso l'equilibrio, precipitando a terra dall'altezza di circa 3 metri. Sembra
che insieme a lui ci fosse un giovane operaio romeno. E' stato dato subito l'allarme e sul posto è arrivata una
ambulanza oltre all'elicottero da Ravenna, vista la gravità, che ha trasportato l'uomo all'ospedale Bufalini di
Cesena. Qui ieri pomeriggio era ricoverato in prognosi riservata a causa di numerose fratture, anche
vertebrali, e tenendo conto dell'età avanzata, ma non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto anche i carabinieri
della stazione di Pennabilli per le indagini e la medicina del lavoro. Infatti l'incidente è stato classificato come
infortunio sul lavoro visto che l'uomo stata operando su un capanno non di sua proprietà, ma di quello di un
vicino di casa a cui forse stava facendo un lavoro come molti anziani ancora in attività. Intervenuto l'elicottero
del 118 (Foto archivio Migliorini)
AUSL RAVENNA
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A Villa Verucchio entro fine anno apre la Sma
27/05/2011
La Voce di Romagna - Ravenna
Pag. 18
(diffusione:30000)
"Atm non tiene conto dei passeggeri più deboli"
RAVENNA - "Le modifice del trasporto di Atm non tengono conto dei soggetti più deboli". La denuncia è di
Gianfranco Spadoni (Udc e Pensionati), secondo cui "al tentativo di Atm di migliorare il servizio, apprezzabile
per molti aspetti, si aggiunge l'aumento sensibile dei biglietti, che non favorisce certamente l'incremento verso
l'uso dei mezzi pubblici". "Oltre alle novità organizzative - prosegue Spadoni - Atm pare ancora una volta
poco attenta rispetto alle fasce più bisognose di attenzione. Al riguardo si citano tre esempi: molti cittadini
segnalano la distanza della fermata per raggiungere il Cmp, vale a dire il più grande centro sanitario
ravennate, ma Atm si ostina a lasciare la fermata in via Missiroli (lato piazza Vacchi). Il metro bus giallo prosegue Spadoni - che collega il Pala De Andrè al centro commerciale Iper - Esp, non prevede una sosta
nelle immediate adiacenze della casa di accoglienza Nuova Famiglia di Borgo Montone: una semplice e non
dispendiosa modifica del tragitto, potrebbe, anche in questo caso, fornire risposte più adeguate ai visitatori, ai
volontari e alle persone dirette a tale struttura. Analoga riflessione per la linea dell'autobus che assicura la
fermata vicino alla Comet di viale Pertini, e non prosegue, invece verso il Centro iperbarico, a cui accedono
pazienti in arrivo da tutte le parti della regione e oltre. Ho già segnalato le enormi difficoltà da parte di persone
arrivate a Ravenna con il treno e costrette a utilizzare l'autobus sino a un certo punto (Comet), per poi
terminare il percorso a piedi in condizioni di salute fragili e senza protezioni del tratto stradale particolarmente
trafficato. La semplice modifica delle linee con una più adeguata messa a punto delle fermate - conclude
Spadoni - potrebbe facilitare molti pazienti costretti a fare ricorso agli autobus per seri motivi di salute".
AUSL RAVENNA
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La denuncia di Spadoni: "Tre esempi concreti dimostrano la poca sensibilità dell'azienda"
27/05/2011
La Voce di Romagna - Ravenna
Pag. 16
(diffusione:30000)
RAVENNA - Domani, sabato 28 maggio si celebra la giornata mondiale della tiroide promossa da alcune
società scientifiche, da associazioni dei pazienti e, sul nostro territorio, dal servizio di endocrinologia dell'Ausl
di Ravenna. Per l'occasione, nella sede della u.o. di endocrinologia dell'ospedale di Lugo (viale Dante 10),
Padiglione C, gli ambulatori 11 - 12 - 13 saranno aperti dalle 9 alle 15 a tutti gli interessati. Il personale
sanitario è a disposizione dei cittadini per fornire informazioni sulla prevenzione e sulle patologie tiroidee e
per alcuni di essi sarà possibile sottoporsi gratuitamente a una visita e ad un eventuale esame ecografico con
risposta scritta immediata. Alle persone interessate sarà chiesto di compilare dei questionari per indagare la
familiarità alla malattia e avere alcune risposte per elaborare l'anamnesi. Gli specialisti distribuiscono inoltre
un opuscolo informativo che descrive che cos'è la tiroide.
AUSL RAVENNA
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Giornata mondiale della tiroide
26/05/2011
Corriere Pontino
Pag. 20
Formia, l'ente di formazione parteciperà al convegno nazionale sulla sanità
aNToNello fronzuto
Accorciare la distanza tra cittadini e strutture ospedaliere, tramite sofisticati sistemi di comunicazione. Se
parlerà questa mattina a Torino durante l'ottavo convegno nazionale di Aiop Giovani, a cui prenderà
attivamente parte in qualità di Provider accreditato ECM e promotore delle linee guida stabilite dalla
Commissione Nazionale per la Formazione Continua in Medicina anche il centro europeo di studi
manageriali, l'ente di formazione pontino con sede a Formia ed a Latina. Nell'organizzazione del prestigioso
appuntamento intitolato "La Sanità del futuro: la sfida dell'e-Health", è coinvolta l'UEHP - Union Européenne
de l'hospitalosation Privée - e l'Osserva torio ICT in sanità - School of Management del Politecnico di Milano.
Tra i relatori, molti di fama internazionale, emergono i nomi di Averardo Orta, Coordinatore Nazio nale Aiop
Giovani, di Fabio Miraglia, vice-presidente della sezione Lazio di Aiop Giovani, quello di Martin Curley,
responsabile di Intel Labs Europe, di Maria Carla Gilardi, direttore dell'Istituto di Bioimmagini e Fisiologia
Molecolare del CNR Milano, fino a Mauro Moruzzi, Diret tore Generale di CUP 2000, Stephen Yeo, Marketing
Di rector Panasonic Europe. Nel corso del dibattimento verrà presentata l'applicazione iAiop, il primo cup
interattivo con funzione gps consultabile tramite cellulare.
all'evento di torino è prevista la partecipazione di pierpaolo pontecorvo del centro europeo di studi
manageriali
AUSL RAVENNA
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Il Centro Europeo all'incontro con Aiop
AREA VASTA E REGIONE
1 articolo
27/05/2011
La Voce di Romagna - Forli
Pag. 24
(diffusione:30000)
Torna il Memorial Piccione
Sport come occasione d'incontro CESENA - Dopo il successo della prima edizione, il Centro diurno "La
Meridiana", struttura del SerT dell'Ausl di Cesena, in collaborazione con il Comune di Cesena e il Cesena
Calcio, ha organizzato per oggi il secondo "Memorial Andrea Piccione". Si rinnova quindi l'appuntamento con
lo sport come occasione di incontro e socializzazione positiva in un'atmosfera di divertimento e condivisione.
Tre le squadre - "La Meridiana", CeIS-Ravenna (Centro Italiano di Solidarietà) e Associazione Papa Giovanni
XXIII - che, dalle ore 14, si sfideranno in un torneo di calcetto nel campo sportivo del Centro Diurno (via
Cerchia di Sant'Egidio 2621) per conquistare un ambito trofeo e ricordare Andrea Piccione, amico
prematuramente scomparso, frequentatore del Centro diurno "La Meridiana" e grande tifoso del Cesena. E
non mancheranno all'appuntamento giocatori e dirigenti bianconeri, per trascorrere insieme alla città un
pomeriggio di sport e solidarietà. "Una delle attività in cui si sperimentano l'integrazione e la solidarietà afferma Gianluca Farfaneti coordinatore del Centro Diurno dell'Ausl di Cesena - è lo sport di squadra. In
questo contesto si provano sostegno, aiuto reciproco, appoggio, obiettivi comuni e partecipazione: dimensioni
importantissime nei programmi di prevenzione e recupero dalla tossicodipendenza attuati presso il Centro
diurno. Obiettivo principale del Centro è il reinserimento nella società di persone emarginate a causa del
problema della dipendenza". Nelle vicinanze del campo saranno allestiti stand illustrativi dei progetti degli
enti, le comunità e le polisportive del territorio, mentre musica dal vivo e un rinfresco allieteranno il
pomeriggio di festa. CESENA - Si parte oggi con un lungo weekend di sport targato AICS. Nei campi da
calcio del Centro Sportivo di Martorano di Cesena e del Centro Sportivo di Gatteo Mare, da oggi fino a
domenica, si svolgeranno infatti i Campionati nazionali di Calcio a 11 per le categorie Open e Amatori. Sedici
squadre per un totale di circa 150 giocatori, over 25, accompagnati da oltre 30 tecnici provenienti da tutta
Italia, si contenderanno il titolo iridato. Come da tradizione, per lo sport più amato del paese sono
rappresentati tutti gli angoli d'Italia, con delegazioni di Trento, Lecce, Novara, Cagliari, Brescia fino a Trapani,
solo per citarne alcune. Le squadre che si affronteranno per le due categorie sono le vincitrici dei vari
campionati provinciali svoltisi nel corso della stagione e annoverano tra i giocatori anche alcune promesse del
calcio italiano: un occasione per vedere all'opera i talenti dell'associazione e respirare la vera passione del
pallone. Se nel campionato Open infatti la rosa dei giocatori può annoverare tra i titolari giocatori che hanno
militato in campionati federali, la categoria Amatori invece, raccoglie i puri appassionati, coloro che, hanno il
calcio nel sangue, pur senza aver mai giocato in campionati di serie. I sorteggi per il cartellone gare
avverranno questa sera, dopo i sopralluoghi negli impianti coinvolti, nel corso della riunione tecnica che
deciderà i gironi e gli scontri per l'intero weekend. Fischio d'inizio questa mattina ore 9,00, mentre le finali di
entrambe le categorie si disputeranno domenica mattina dalle 9 alle 12 presso l'impianto di Gatteo Mare.
AREA VASTA E REGIONE
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Per il weekend dell'Aics 150 giocatori in campo Torneo di calcetto del Centro diurno "La Meridiana"
SANITÀ NAZIONALE
14 articoli
27/05/2011
Corriere della Sera - Milano
Pag. 9
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Tagli, fuori il medico della voce
A luglio via Formenti. Lettera di protesta dei colleghi: perderlo è un danno Il direttore generale «Nessun
favoritismo, scelte prese nel solo interesse dell'ospedale»
Simona Ravizza
La mannaia della Finanziaria - con il taglio dell'80% alle consulenze sanitarie - si abbatte anche sull'ospedale
Fatebenefratelli.
Così per Angelo Formenti, il medico della voce di soprani e tenori che si esibiscono alla Scala, cantanti pop e
attori, s'avvicina l'addio: il 30 giugno il suo incarico libero-professionale finisce. Tutta colpa dell'austerity che
non guarda in faccia a nessuno? Va diversamente per l'(ex) primario di Ortopedia Aldo De Amicis: con la
delibera del 21 aprile 2011, arrivata poche settimane dopo il suo pensionamento, gli viene conferito un
contratto di consulenza da 37.800 euro lordi (con scadenza il 31 dicembre). Due medici, una decisione
diversa presa dai vertici del Fatebenefratelli, guidato da Giovanni Michiara (nomina considerata in quota Pdl,
Paolo Berlusconi): «È stata una scelta motivata da esigenze dell'ospedale, costretto per legge a ridurre le
consulenze - si difende Michiara -. Chi allude a un trattamento di privilegio per De Amicis (cognato del
presidente della Provincia, Guido Podestà, ndr) sbaglia».
E comunque. Nessun rinnovo, niente proroga per Formenti, da 15 anni (con una breve parentesi
all'Humanitas) alla guida del Centro di video endostroboscopia, un esame all'avanguardia che permette di
fare una radiografia esatta delle corde vocali per scoprire tumori in fase iniziale, nonché raucedini sospette,
raschietti o difficoltà con la voce. Contro la sua uscita di scena, una raccolta di firme interna al
Fatebenefratelli: «Le esigenze di bilancio sono sacrosante - si legge nella lettera indirizzata ai vertici del
Fatebenefratelli -. Ma perdere la professionalità di Angelo Formenti è dannoso per l'immagine e la qualità
dell'ospedale».
Altro nome, nuova storia. Per l'ortopedico Aldo De Amicis arriva un incarico libero-professionale di 15 ore alla
settimana dietro compenso di 60 euro lorde all'ora. La consulenza è legata al «Progetto di attivazione del
programma di sostituzione protesica dell'anca con accesso anteriore per via mini invasiva». L'incarico, partito
il 15 marzo, è stato confermato con la delibera 126 del 21 aprile. Entrambe le vicende si legano alla
Finanziaria del ministro Giulio Tremonti che impone agli ospedali piani di razionalizzazione della spesa
corrente (per un totale di 10 milioni di euro su Milano). Il Pirellone chiede di applicare la normativa e il
conseguente taglio alle consulenze, ma fatta eccezione per le figure mediche strettamente necessarie
all'attività sanitaria e alla salvaguardia della qualità dell'offerta ospedaliera ai pazienti. Disposizioni che
devono essere applicate anche curriculum vitae alla mano.
[email protected]
RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: Dall'alto: Michiara e Formenti Sopra, il Fatebenefratelli
SANITÀ NAZIONALE
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Fatebenefratelli Stretta sulle consulenze, ma i vertici sanitari danno un incarico al cognato di Podestà
27/05/2011
La Repubblica - Firenze
Pag. 7
(diffusione:556325, tiratura:710716)
L'ultima dialisi alle 4.30 del mattino
L'azienda si impegna a risolvere il problema dei turni impossibili entro giugno
(mi.bo.)
UN PAZIENTE della dialisi di Careggi l'altra notte ha finito il trattamento alle 4.30. Si trattava di un malato
cronico, non di un'urgenza. Continua nel policlinico l'emergenza legata all'attività sanitaria destinata a chi ha i
reni che non funzionano più. Il personale alcuni giorni fa aveva avvertito di quello che stava succedendo:
l'aumento continuo del numero di pazienti, motivato anche da ragioni epidemiologiche, richiedeva l'impegno
di tutti i letti disponibili per seguire i malati cronici, cosa che non è possibile in un ospedale che si deve
occupare anche delle urgenze e delle tante persone che vengono ad operarsi o a fare altre attività sanitarie
qui e hanno necessità di essere dializzate. Così da qualche tempo sono ricominciati i turni serali.
Della questione si deve occupare l'area vasta, cioè l'organismo che mette insieme i vertici delle aziende della
zona fiorentina.
Nei prossimi giorni si discuterà del problema in una riunione di quell'organismo, intanto Careggi è costretta
ad accollarsi casi cronici che potrebbero essere gestiti a livello territoriale. «Mi impegno per i malati a
risolvere il problema entro metà giugno», commenta il direttore sanitario Valtere Giovannini: «Ho già pronto
un progetto».
La dialisi è uno dei vari casi di mancato coordinamento tra le due principali aziende fiorentine, che vivono un
periodo di rapporti difficili e di scarsa comunicazione. Si salvano pochi settori, come quello della diagnostica
per immagini, in cui di recente è stato lanciato un dipartimento interaziendale che ha tutte le carte in regola
per funzionare assicurando prestazioni e razionalizzazione del sistema. «L'azienda ci aveva promesso un
piano di riorganizzazione, dovevano parlare con la Asl per risolvere il problema. Sentiamo parole da un sacco
di tempo ma la situazione non cambia», dice Mirco Vettori della Cgil di Careggi. «Il personale è stanchissimo,
costretto a lavorare di notte mentre la nostra azienda e la Asl si rimpallano le responsabilità senza risolvere il
problema - prosegue il sindacalista - chiediamo di sapere cosa succederà nel futuro, quali strade saranno
scelte per far tornare la situazione alla normalità». Gli infermieri nei prossimi giorni faranno una riunione per
decidere se continuare a prestare servizio oltre l'orario di lavoro, quando guadagnano lo straordinario
ordinario. Per ora c'è stata massima disponibilità a seguire i pazienti di notte, del resto una grande azienda
come Careggi non può non assicurare un servizio così importante, anche seè necessario lavorare ad orari
inconsueti. È però necessario che le aziende fiorentine sistemino una volta per tutte la dialisi.
Foto: Careggi, turni impossibili per le dialisi
SANITÀ NAZIONALE
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Careggi Ancora trattamenti nella notte per smaltire i pazienti in attesa
27/05/2011
La Repubblica - Palermo
Pag. 6
(diffusione:556325, tiratura:710716)
In 12 mila si ritrovano senza medico
Un errore nei computer dell'Asp: valanga di proteste In migliaia si sono ritrovati senza medico curante o
trasferiti in altre città Code all'anagrafe degli assistiti "Mia moglie è viva ma per l'azienda risultavo vedovo"
GIUSI SPICA
CAOS negli uffici dell'Anagrafe assistiti dell'Asp di Palermo. Più di 12 mila persone si sono trovate
all'improvviso prive del medico curante perché cancellate dal database dell'azienda. Cambi di residenza mai
effettuati, codici fiscali sbagliati, defunti mai morti, e nelle scorse settimane anche tessere sanitarie spedite a
residenti di altre regioni: il sistema informatico gestito dalla società regionale Sicilia e-Servizi - con un budget
di 150 milioni di commesse regionali - è andato in tilt in fase di aggiornamento dati. Gli utenti "espulsi" si sono
riversati in massa negli uffici. L'affluenza è triplicata in via Marchese di Villabianca e al poliambulatorio di via
Cusmano. L'azienda lancia un appello: «Niente panico. Provvederemo alla iscrizione d'ufficio».
Tutto è cominciato il 30 aprile scorso, data stabilita dall'azienda per revocare le situazioni "anomale": iscritti
con residenza diversa da quella di domicilio, stranieri che avrebbero dovuto fornire il permesso di soggiorno
permanente, pazienti con codici fiscali errati.
Tra gli "anomali", però, sono finiti anche utenti regolarmente iscritti.
«Mia figlia - racconta Giuseppe Gioè, seduto da tre ore su una sedia dell'ufficio di via Villabianca-è stata
improvvisamente trasferita a un medico di Alcamo. Quando abbiamo chiesto spiegazioni, ci hanno riferito che
c'era stato un cambio di residenza, che ha comportato anche il cambio del medico curante. Ma mia figlia, ad
Alcamo, nonè mai stata nemmeno di passaggio».
E questo non è l'unico caso paradossale. Nella bolgia di utenti inferociti per il disguido e le lunghe attese, c'è
un commissario di polizia. «Quattro giorni fa- racconta- ci hanno comunicato che mia moglie risulta residente
ad Alimena. In realtà, non si è mai mossa da Palermo. Io per l'Asp sono un vedovo.
Non solo mi hanno appioppato una residenza fantasma, ma anche una moglie cadavere». Tra le persone in
attesa, c'è anche un medico curante, Letizia Giovanna Brignone. In mano ha 84 pratiche di pazienti cancellati
da un giorno all'altro: «Ho portato di persona le autocertificazioni, perché vengano nuovamente iscritti. È
assurdo», sbotta.
A rispondere alle proteste ci sono solo due amministrativi. Da qualche settimana, infatti, due impiegati che
prestavano servizio nell'ufficio sono stati trasferiti al pta Albanese. Non va meglio negli uffici di via Cusmano.
Anche qui, da settimane, si registra un iperafflusso legato alla presenza di pazienti cancellati, soprattutto
stranieri. L'operazione di aggiornamento dati è cominciata a luglio, quando l'Asp ha aderito al progetto di
trasferimento della propria anagrafe al sistema Nar (Nuova anagrafe regionale), gestito da e-Servizi.
Un'operazione da completare entro un anno. Ad aprile, quattro mesi più tardi delle previsioni, l'Asp ha stabilito
di procedere alla cancellazione delle posizioni anomale. Ma qualcosa non è andata per il verso giusto, e nel
calderone è finito anche chi ha una situazione perfettamente regolare. Dall'azienda allargano le braccia:
«Abbiamo dato mandato di comunicare agli utenti l'eventuale cancellazione e la possibilità di iscriversi
attraverso un'autocertificazione che può fornire direttamente il medico di base». PER SAPERNE DI PIÙ
www.asppalermo.org www.regione.sicilia.it/sanita
Foto: Le file di cittadini "cancellati" negli uffici dell'Asp in via Marchese di Villabianca
SANITÀ NAZIONALE
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CRONACA
27/05/2011
La Repubblica - Roma
Pag. 13
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Medici di famiglia in rivolta il 3 giugno niente assistenza
I sindacati: "La Regione ci ha abbandonati"
CECILIA CIRINEI
CI HANNO provato. Ma non funziona. La certificazione online, ora come ora, diventa solo una perdita di
tempo di tempo prezioso. Poi, il più delle volte non va a buon fine. Lasciando il medico desolato a guardare il
computer e non il paziente, e fare dopo, come si è sempre fatto, tutto con la carta. I dottori "di famiglia" non ci
stanno e minacciano uno sciopero generale per il 3 giugno se non si arriva ad un'intesa con la Regione Lazio
nella riunione prevista il prossimo 30 maggio.
Le richieste fondamentali per proseguire il lavoro, frutto del protocollo d'intesa per la medicina generale
siglato il 28 dicembre del 2010, sono tutte state disattese: prima fra tutte appunto l'attivazione delle linee Adsl
(a costo zero per la Regione) e essenziale per fare le certificazioni online, la validità annuale della ricetta
rossa e la possibilità di avere una piattaforma informatica comune a tutti i medici, per rendere così la cartella
elettronica dei pazienti una realtà non solo teorica.
I punti dovevano essere applicati entro il 30 aprile ma la Regione Lazio non ha onorato gli impegni presi con i
sindacati dei medici di famiglia. Per questo motivo lo Smi-Lazio e Intesa sindacale (Cisl-Medici, FpCgilMedici, Simet, Sumai), se non si arrivasse ad un'intesa con la categoria, proclameranno lo sciopero generale
dei medici di famiglia.
«Dopo un ulteriore incontro all'assessorato alla sanità della Regione, per tentare di ricucire il rapporto con i
medici di medicina generale, medici di famiglia, guardia medica e dei servizi, e in assenza di un'apertura da
parte della Regione in merito alle nostre richieste - dice Paolo Marotta, vice segretario regionale SmiLazio abbiamo deciso di proclamare uno sciopero. Speravamo in uno spiraglio da parte dei vertici regionali ma tutto
è caduto nel dimenticatoio. Abbiamo constatato che non è stato fatto alcun cambiamento. Ci preoccupa la
salute pubblica che viene inesorabilmente mortificata».
Per Giulia Rodano, consigliere regionale dell'Italia dei Valori e vicepresidente della commissione sanità della
Regione: «L'insoddisfazione dei medici di famiglia è condivisibile e motivata. A dicembre la presidente
Polverini aveva dichiarato l'approvazione del protocollo d'intesa con la categoria, descrivendolo come il perno
della sua rivoluzione nella sanità. Ora veniamo a sapere che l'accordoè stato disattesoe che la Regione non
sta mettendo i medici in condizione di lavorare. Ed è una grave responsabilità». Secondo Intesa sindacale:
«La Regione non rispetta accordi e impegni sottoscritti e non fornisce ai medici gli strumenti per
l'informatizzazione, di fatto rendendo impossibile la creazione di una piattaforma digitale comune per la
medicina generale».
Le tappe DICEMBRE Siglato il 28 il protocollo d'intesa fra i medici e la Regione. APRILE I punti dovevano
essere applicati il 30 aprile MAGGIO Il prossimo 30 maggio è prevista una riunione alla Regione
Foto: Un ambulatorio privato: il 3 giugno molti medici di base incroceranno le braccia
SANITÀ NAZIONALE
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CRONACA
27/05/2011
Il Giornale - Milano
Pag. 47
(diffusione:192677, tiratura:292798)
«Il federalismo? Un freno alle tasse»
Il presidente della commissione tecnica parla dei vantaggi della riforma per la spesa sanitaria «Con il principio
del chi rompe paga, non toccherà ai virtuosi ripianare i buchi degli altri» "Stanziò 12 miliardi per aiutare
cinque Regioni Controlli Introdurremo l'inventario di fine legislatura
Sabrina Cottone
Governo Prodi «La sanità è uno degli aspetti più importanti del federalismo. E la sanità italiana è una delle
migliori del mondo». Luca Antonini, presidente della Commissione tecnica paritetica per l'attuazione del
federalismo fiscale, si dice convinto: «Il federalismo va a razionalizzare profondamente il settore della
sanità». Crede che il federalismo possa davvero riequilibrare il rapporto tra le Regioni ? «Abbiamo regioni che
funzionano molto bene e altre che funzionano molto male. Fare il federalismo in un contesto di questo tipo
significa razionalizzare un sistema che è costato molto a tutti gli italiani. Ad esempio, l'ultimo governo Prodi
stanziò 12 miliardi di euro per 5 regioni extra deficit sanitario del Sud». Come sono stati utilizzati quei 12
miliardi? «Con quei 12 miliardi quell'anno si poteva ridurre di un terzo l'Irap e così agevolare le imprese.
Oppure si poteva abbassare l'aliquota Irpef dal 23 al 20 per cento. Invece i fondi sono finiti in questo ripiano
che non ha quasi avuto risultato. Queste 5 regioni continuano a essere in deficit e con altissimi tassi di
migrazione sanitaria. Il federalismo rafforzerà il principio del "chi rompe paga"». Che cosa vuol dire nel
concreto che chi rompe paga? «Se un presidente di Regione non risana il deficit, dovrà aumentare
l'addizionale l'Irpef fino al 3 per cento. A quel punto dovrà vedersela con i suoi elettori. Nello stesso tempo
vengono introdotti i costi standard, in modo da rendere evidente il fabbisogno e lo spreco. A quel punto il
quadro diventa molto chiaro: gli sprechi fanno aumentare le tasse e questo costringerà un presidente di
Regione a intervenire per razionalizzare la sanità». Come sarà possibile per gli elettori fare queste verifiche ?
«Sarà introdotto l'inventario di fine legislatura. Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, quando
ha vinto le elezioni ci ha messo sei mesi per capire il deficit, il buco della gestione precedente e i suoi
contenziosi spaventosi. La Campania spende 250 milioni di euro l'anno di avvocati solo per la sanità! Tutto
questo è venuto alla luce perché Caldoro ha dovuto chiamare gli ispettori del Tesoro che gli hanno
quantificato il deficit precedente». E con il federalismo fiscale che cosa cambierà nelle verifiche di bilancio?
«Diventa obbligatorio pubblicare 20 giorni prima delle elezioni il bilancio del proprio deficit sanitario, certificato
sia dagli organi interni che istituzionali dello Stato. In questo modo l'elettore diventa consapevole di quale è
stata la gestione precedente. Oggi non avviene assolutamente così. Noi abbiamo avuto presidenti di Regione
come Raffaele Fitto in Puglia mandati via nonostante avesse risanato il deficit, chiudendo 21 piccoli ospedali
inutili. L'elettore non è in grado di giudicare perché i risultati non si vedono». E le sanzioni per i governatori
incapaci? «Se un governatore non rispetta per due anni in modo immotivato il piano di rientro della sanità e
aumenta l'addizionale irpef al 3 per cento, cioè fa pagare agli elettori lo spreco, può essere rimosso dal
governo e si va a nuove elezioni regionali. Se un partito ricandida quel presidente rimosso nei 10 anni
successivi, perde il 30 per cento del finanziamento pubblico». La sanità lombarda è destinata ad avere
benefici specifici dal federalismo? «La sanità lombarda è ottima. La Lombardia da tempo è su queste
posizioni: adesso si tratta di prendere spunto da questo modello. È efficiente e spende meno degli standard
delle tre regioni benchmark, che saranno individuate sulla base dei risultati 2011. Alle regioni benchmark, tra
le quali molto probabilmente ci sarà la Lombardia, vengono garantiti alcuni premi. Saranno previsti
meccanismi di premio per le regioni che hanno istituito centrali d'acquisto, cosa che evita di pagare una
siringa indifferentemente uno o quattro euro. Viene introdotto il sistema di prezzi di riferimento» Qual è il
principale cambiamento che vedranno i cittadini lombardi? «I lombardi non pagheranno più i ripiani statali
delle Regioni in deficit». C'è chi teme che il federalismo fiscale si risolverà in tasse e costi in più per i cittadini.
«È profondamente sbagliato. Il federalismo rende trasparente la spesa, che può essere confrontata. Gli
standard sono noti e a quel punto l'amministratore che aumenta le tasse viene ferocemente giudicato. Se
SANITÀ NAZIONALE
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L'ESPERTO LUCA ANTONINI
27/05/2011
Il Giornale - Milano
Pag. 47
(diffusione:192677, tiratura:292798)
SANITÀ NAZIONALE
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lasciamo la situazione così come è, cioè incontrollata, bisognerà aumentare le tasse. Invece il federalismo
consente di diminuire le tasse. Aumenteranno sono le tasse di chi spreca, ma gli sprechi saranno diventati
trasparenti e gli elettori potranno intervenire».
Foto: IN CORSIA Anche negli ospedali lombardi si sentiranno gli effetti positivi del federalismo fiscale
27/05/2011
Avvenire - Ed. Nazionale
Pag. 22
(diffusione:105812, tiratura:151233)
DI LAPO SERMONTI
Un gruppo di malattie autoinfiammatorie rare, di origine genetica, che colpiscono in età infantile, con un
elevato impatto sulla qualità di vita di chi ne soffre Arriva il primo anticorpo monoclonale per un grup-po di
malattie rare: le CAPS, febbri periodiche di origine genetica fortemente invalidanti, che colpiscono un
paziente su un milione. "E il quadro clinico può essere via via più grave - spiega Fabrizio De Benedetti,
Responsa-bile U.O.C. Reumatologia, Ospe-dale pediatrico Bambino Gesù di Roma - con febbri ricorrenti o
per-sistenti, ingrandimento della mil-za, deformità articolari, interessa-mento dell'orecchio con sordità,
infiammazione delle meningi, ce-falee persistenti e danni al sistema nervoso centrale". Canakinumab, questo
il nome della molecola, è il primo anticorpo monoclonale che spegne a monte l'infiamma-zione e, grazie alla
sua selettività d'azione, consente una remissione rapida e duratura dei sintomi. Co-me per molte malattie di
origine genetica, l'esordio dei sintomi av-viene tipicamente in età pediatri-ca; continua de Benedetti "a causa
della mutazione nel gene di una proteina, che si chiama criopirina, l'organismo del paziente è indotto ad
attivare una risposta infiamma-toria incontrollata; è come se fosse in un perenne stato d'infiamma-zione e
dunque basta poi una ba-nale esposizione a temperature un po' più basse per fare scatenare i sintomi che,
nelle forme lievi, in- cludono quasi sempre febbre, rash cutanei, infiammazioni agli occhi e che si
ripropongono ad intervalli variabili per tutta la vita". L'iden-tificazione del ruolo giocato dal-l'interleuchina nello
stato di autoinfiammazione cronica di questi pazienti, ha portato alla de-finizione di una molecola che legandosi proprio a questa proteina ne regola la produzione "Canaki-numab interviene in modo mirato
sull'interleuchina 1(3 e agisce, in sostanza, come una sorta di "ini-bitore" che blocca le manifesta-zioni della
patologia in modo ra-pido e duraturo; oltre a neutraliz-zare la citochina il trattamento ne riduce anche la
produzione, per cui la quantità di interleuchina 13 nell'organismo del paziente con CAPS viene riportata entro
i para-metri di normalità - afferma Al-berto Martini, Ordinario di Pedia-tria e Direttore della Pediatria II e
Reumatologia dell' Istituto G. Ga-simi di Genova. Somministrato in ospedale per via cutanea ogni 2 mesi,
canakinumab restituisce al paziente la sua qualità di vita, con dei tempi pressoché immediati. In Italia le
malattie rare interessano il 3-4% delle nascite, l'80% di esse sono di natura genetica e i tempi per la diagnosi
lunghi.
SANITÀ NAZIONALE
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L 'associazione pazienti e le mamme blogger attivano una campagna di
informazione Un nuovo farmaco per le febbri 'Caps'
27/05/2011
Il Gazzettino - Venezia
Pag. 16
(diffusione:86966, tiratura:114104)
Emergency, l'Ulss diffida i medici
«Conflitto di interessi» dei dipendenti dell'azienda che fanno volontariato. Orsoni: «Regione scandalosa»
Il poliambulatorio di Emergency a Marghera costituisce "un sistema alternativo e confliggente rispetto a quello
offerto dall'Ulss", quindi la prosecuzione dell'attività di volontariato prestata dai dipendenti dell'azienda
sanitaria "non è più opportuna". Firmato: il direttore delle Risorse umane dell'Ulss 12, Michele Bacchin. È la
lettera recapitata in questi giorni a una cinquantina di medici e infermieri dell'Ulss veneziana che, fuori orario
di lavoro e a titolo del tutto gratuito, svolgono attività di volontariato presso l'ambulatorio di Emergency aperto
dal dicembre scorso a Marghera. Una diffida e una "scomunica" che - a detta dei sindacati confederali - non
ha eguali in Italia e contro la quale è già partita una doppia interrogazione in Comune e in Regione da parte di
Rifondazione comunista. «Nei primi tre mesi del 2011 il poliambulatorio ha effettuato 859 prestazioni gratuite
a extracomunitari ed italiani in condizioni di estrema povertà di medicina generale, pediatria, odontoiatria,
ginecologia, oculistica, medicazioni ed altro ancora, grazie anche a volontari che sono dipendenti dell'Ulss 12
- affermano Sebastiano Bonzio e Pietrangelo Pettenò, consiglieri comunale e regionale di Rc -. Ma a questi
volontari è arrivata la diffida a prestare la propria opera, in quanto Emergency farebbe "concorrenza" ai
servizi offerti dall'azienda. Un assurdo, visto che queste prestazioni finirebbero per gravare sul servizio
pubblico, la cui ragione non può che essere di natura politica contro i cosiddetti "clandestini"». «Da quando in
qua vi è incompatibilità tra lavoro pubblico e attività di volontariato? - chiedono Mirco Ferrarese (Cgil
Funzione pubblica) e Francesco Menegazzi (Uil sanità) - Molti altri dipendenti di questa come di altre Ulss
prestano servizio in associazioni di volontariato impegnate anche nel settore sanitario ma, giustamente, a
nessuno di questi è mai arrivata una diffida simile». Cgil Cisl e Uil si stanno quindi muovendo unitariamente
per opporsi a questo diktat che definisce il volontariato in Emergency un "incarico incompatibile" e in "conflitto
di interessi" con il lavoro svolto all'Ulss. Ma non basta. Emergency avrebbe chiesto di poter usufruire (a
pagamento) dei laboratori dell'Ulss per far eseguire le analisi dei pazienti, invece di continuare a rivolgersi ad
un istituto privato. E anche qui l'Ulss starebbe mettendo i bastoni tra le ruote. «Emergency continuerà senza
alcun dubbio a fornire la propria opera a Marghera, anzi aumenteremo i servizi che fornisce quella struttura
gratuita - ha replicato in serata Gino Strada -. A Marghera Emergency ha tutte le autorizzazioni necessarie,
l'Ulss deve solo fare un'ispezione tecnica per verificare l'adeguatezza dei locali, cosa che ha già fatto, ma
evidentemente il suo direttore generale non lo sa. Padoan gestisce un ospedale pubblico, come l'Ospedale
dell'Angelo di Mestre, in modo privato e accusa Emergency di mettere su una struttura privata, quando non ci
guadagna un centesimo nessuno». «Emergency ha tutte le autorizzazioni necessarie - dice il sindaco Orsoni
-. Non è vero quello che dice il direttore generale dell'Ulss 12 trovo invece che sia scandaloso il
comportamento della Regione che non facilita e anzi crea problemi e ostacola un'iniziativa del genere».
SANITÀ NAZIONALE
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MARGHERA L'azienda sanitaria dichiara guerra al poliambulatorio. Strada: «Noi in regola, aumentermo i
servizi»
27/05/2011
Il Gazzettino - Venezia
Pag. 16
(diffusione:86966, tiratura:114104)
«Struttura senza autorizzazioni né requisiti di legge»
«L'ambulatorio di Emergency è stato aperto a Marghera senza alcun accordo né consenso dell'Ulss 12 in
relazione alla programmazione dei servizi, ed opera senza autorizzazioni e senza i requisiti di legge». Guerra
dichiarata. Antonio Padoan, direttore generale dell'Ulss 12, spara a zero contro il poliambulatorio di
Emergency per motivare la diffida partita contro i dipendenti dell'azienda sanitaria che operano come
volontari a Marghera. «In quella sede non possono essere fatti interventi, né prescritti farmaci - riprende
Padoan -. La stessa struttura, dove un tempo l'azienda sanitaria doveva aprire una sede, fu scartata perché
non interamente a norma. Mi stupisce che Gino Strada, che si dice convinto assertore della sanità pubblica,
di fatto apra l'ennesima struttura privata. Non è chiaro per fare cosa. L'Ulss 12 ha un ottimo Sportello
immigrati presso l'ospedale dell'Angelo i cui medici seguono all'incirca duemila persone. Quanto alle persone
meno abbienti, che non sono solo tra gli immigrati, queste si rivolgono al Pronto soccorso. Saremmo ben
felici di avere medici e infermieri volontari per aiutarci ad assistere al meglio i 300 cittadini che si presentano
ogni giorno». E conclude il direttore generale: «Se la struttura di Marghera si fosse configurata come "punto
di ascolto" per le persone più deboli socialmente, nulla da eccepire. Ma la pretesa funzione sanitaria non ci
lascia scelta, proprio per il mandato istituzionale che ci compete». Quindi: Emergency scomunicata dall'Ulss
12. © riproduzione riservata
SANITÀ NAZIONALE
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IL DIRETTORE GENERALE PADOAN
27/05/2011
Il Gazzettino - Venezia
Pag. 15
(diffusione:86966, tiratura:114104)
Esenzioni ticket, ora si riceve su appuntamento
C'è anche chi si è messo in coda tre ore e mezza prima che aprissero lo sportello. Al distretto sociosanitario
di Favaro sono state molte le persone che si sono accalcate agli sportelli in questi giorni per richiedere il
certificato di esenzione dal ticket sanitario, mettendosi in coda anche parecchie ore prima dell'apertura degli
sportelli. Nelle giornate di martedì e giovedì, quando l'ufficio che raccoglie le autocertificazioni è aperto al
pubblico, dalle 14.30 alle 16, a Favaro, in particolare, è successo un po' di tutto. Dalle imprecazioni contro la
burocrazia, alle baruffe provocate dai soliti furbi che tentano di «guadagnare» qualche posto della fila. C'è
stato anche chi è stato colto da malore ed è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Un livello di esasperazione
davvero alto per cercare di ottenere entro la data ultima del 31 maggio quel pezzo di carta che autorizza
l'esenzione dal pagamento della quota sanitaria a carico dell'assistito. Per fortuna ora l'Ulss sta correndo ai
ripari. Ieri ha emesso un comunicato con il quale informa che dal 1. giugno l'autocertificazione dell'esenzione
per reddito dal pagamento del ticket sanitario sarà effettuata solo con prenotazione. «Per evitare code
faticose, specie alle persone anziane - è scritto nella nota - dal 1. giugno l'autocertificazione dell'esenzione
dal pagamento del ticket sanitario si effettuerà solo attraverso prenotazione». Si potrà, dunque, prendere
appuntamento in via Cappuccina: direttamente in portineria (orario 8.30-11.30) o telefonando al numero 0412608167 (8.30-11.30) e in via Tommaseo a Marghera: portineria (8.30-11.30) o telefonando allo 041-2608668
(8.30-11.30). Dopo aver prenotato si potrà accedere allo sportello di via Cappuccina - Mestre da lunedì a
giovedì dalle 14 alle 16 o in via Tommaseo lunedì e mercoledì dalle 14 alle 16. Sempre da giugno entrerà in
vigore anche il nuovo orario per l'Anagrafe sanitaria (esenzione per patologia, scelta o revoca del medico):
via Cappuccina da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle ore 11.30; via Tommaseo da lunedì a venerdì dalle ore
8.30 alle ore 11.30. Finirà, dunque, il disagio al quale molte persone anziane sono state sottoposte in questi
giorni, aggravato dal caldo soffocante e dalla mancanza d'aria condizionata nelle sale d'attesa. ©
riproduzione riservata
SANITÀ NAZIONALE
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SANITÀ L'Ulss corre ai ripari per evitare le code, dal 1. giugno si potrà prenotare il servizio
27/05/2011
Il Secolo XIX - Genova
Pag. 18
(diffusione:103223, tiratura:127026)
Rivoluzione San Martino con case, hotel e negozi
Gli spazi sanitari saranno ridotti di un terzo, resta il Monoblocco
DANIELE GRILLO
LA CURA DIMAGRANTE sfoglierà l'ospedale-città fino a ridurlo a un nucleo compatto che si vorrebbe anche
ad alta funzionalità. Il parco diffuso delle specialità, degli elefantiaci padiglioni, dei vialetti che per girarli ci
vuole il bus, rimarrà soltanto un ricordo. Gli urbanisti del Comune hanno disegnato il nuovo futuro
dell'ospedale San Martino. Via il Maragliano, via i palazzi dell'Università attorno a viale Benedetto XV, via i
padiglioni Specialità e il Pronto soccorso (Dea), ridestinati a riconversione in residenze, ostelli per famiglie di
ricoverati, alberghi, negozi e uffici. Rimarrà nell'orbita dell'ospedale, invece, il Monoblocco. Una quarantina di
edifici (cliniche universitarie comprese), oggi, compongono il più grande ospedale genovese. Posa della
prima pietra nel 1907 (c'era l'esigenza di sostituire il vetusto Pammatone), i primi padiglioni progettati
dall'ingegner Giuseppe Celle vennero completati esattamente cent'anni fa. Fu il giovanissimo principe
ereditario Umberto di Savoia, a tagliare invece il nastro del complesso ospedaliero, nel 1923. L'espansione
non si ferma qui. Nel '64 il nuovo pronto soccorso, dotato di un proprio ingresso indipendente e di un eliporto,
nel '79 il Monoblocco - un edificio da 14 piani capace di ospitare 900 posti letto nel 2000 il padiglione delle
patologie complesse. Una dimensione ormai anacronistica. Oggi servono ospedali differenti. Cuore compatto,
sale operatorie cetralizzate, un numero di posti letto da soddisfare di gran lunga inferiore rispetto a quando il
presìdio venne progettato. Per questo motivo il San Martino è diventato, per il piano urbanistico comunale, un
"distretto di trasformazione". Significa che, nell'ambito delle funzioni ammesse dall'amministrazione, tutto
potrà cambiare. L'ottica, la politica di fondo dichiarata, è quella del rilancio dell'ospedale. Che ve ne sia ormai
una vibrante necessità, lo ha affermato per ultimo Giacomo Deferrari, rettore dell'Università. «Il più grande
ospedale della Liguria e uno dei più importanti d'Italia rischia di morire - ha detto il rettore all'interno di
un'intervista rilasciata al Secolo XIX - La Regione deve intervenire per salvarlo, senza perdere tempo».
Intanto interviene il Comune, disegnando il contenitore urbanistico del futuro. Di certo la proverbiale
grandezza del presidio un po' si perderà. L'area complessiva dedicata a padiglioni medici, cliniche
universitarie e altre funzioni connesse all'attività ospedaliera, oggi è di 340 mila metri quadrati, l'equivalente di
48 campi da calcio. L'idea contenuta nel Puc è quella di ridurre gli spazi più o meno di un terzo. Il distretto è
suddiviso in quattro settori. Nel primo, al centro, rimarrà l'ospedale. Nel secondo , 60 mila metri quadrati di
superficie agibile occupati dall'Università, è destinato a riconversione a usi urbani consentiti. E cioè
appartamenti, alberghi e uffici, funzione ammessa all'interno dell'ambito di trasformazione. Analogo discorso
per Specialità e Pronto soccorso, inseriti all'interno del settore tre. E per il Maragliano, l'enorme ospedale
nell'ospedale intitolato al celebre medico che nell'Ottocento inventò un prodigioso siero anti-tubercolosi e
situato nella parte più a Est dell'area occupata dal distretto di trasformazione. Tutto come previsto? «Un paio
di anni fa abbiamo presentato un progetto che prevedeva suppergiù quanto inserito nel piano urbanistico»,
spiega Mauro Barabino, direttore generale dell'azienda ospedaliera. Suppergiù? «L'unica cosa che era
rimasta un po' in sospeso, secondo noi, è la situazione delle clinica chirurgica e della clinica oculistica, parti
che andrebbero ancora conservate all'interno dell'ospedale». Ridurre le dimensioni per potenziare? «Quello è
l'obiettivo, ovviamente. Vedo molto più fattibile, nell'immediato, la parte di progetto che riguarda gli edifici di
viale Benedetto XV. Credo che questo progetto si possa portare a compimento nei prossimi cinque anni, per
il resto ci saranno tempi più lunghi. Spostare il Dea, per esempio, non sarà uno scherzo». Ogni tipo di
ristrutturazione, nell'intero distretto, dovrà ovviamente mantenere le caratteristiche degli edifici storici, e il Puc
indica anche la volontà di abbinare all'operazione la realizzazione di collegamenti pedonali tipo tapis-roulant
in grado di congiungere la fermata del metrò di superficie di Terralba con la zona dell'ospedale. Tra il
disegnare e il concretizzare, ci sono di mezzo le risorse necessarie. Un quadro che soprattutto la Regione,
nei prossimi anni, dovrà comporre.
SANITÀ NAZIONALE
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IL PUC RIDISEGNA LE FUNZIONI DEL GRANDE POLO OSPEDALIERO
27/05/2011
Il Secolo XIX - Genova
Pag. 18
(diffusione:103223, tiratura:127026)
SANITÀ NAZIONALE
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DIVISA IN 4 SETTORI L'AREA DI 340 MILA METRI QUADRATI L'AREA del San Martino è grande 340 mila
e 41 metri quadrati. Il Puc ha diviso l'area, inserita tra i distretti di trasformazione - e cioè i luoghi destinati a
un cambiamento, secondo le funzioni indicate nelle allegate norme attuative - in quattro parti. La prima, la più
grande, continuerà a racchiudere le principali funzioni legate alla medicina e alla cura dei malati. Gli altri tre
settori verranno smembrati dall'ospedale, e torneranno alla città, diventando contenitori di funzioni urbane
differenti. Non più cure ospedaliere, bensì residenze, strutture ricettive e alberghiere, uffici, negozi di vicinato.
Qualsiasi progetto futuro sull'area dovrà rispettare le prescrizioni indicate dal Puc.
LA TRASFORMAZIONE
Il padiglione Maragliano verrà convertito a nuove funzioni di servizio
LE PERPLESSITÀ
Il direttore Barabino: «Spostare l'emergenza non sarà facile»
EDILI, STOP DI TURSI ALLA REGIONE Su proposta dell'assessore Gianni Vassallo la commissione
urbanistica di Tursi ha esaminato ieri la delibera che individua le «zone o ambiti idonei alla delocalizzazione
degli edifici da demolire e ricostruire». La delibera limita ad alcuni territori l'azione di una recente legge
regionale per il rilancio dell'attività edilizia.
CONSULTAZIONE, UN PC "PUBBLICO" UN COMPUTER a disposizione di chi non lo possiede per
consultare l'albo pretorio online del Comune. La postazione è collocata presso lo sportello dell'Ufficio atti,
esecutività, albo pretorio e informatizzazione (via Garibaldi 9 - Palazzo Albini - 1 piano levante, sala 8).
VIA PRÈ, UN BANDO PER 12 ALLOGGI DODICI ALLOGGI in via Prè per poliziotti, vigili del fuoco,
carabinieri. Verranno messi a bando a breve dal Comune, che ha sbloccato l'assegnazione di alloggi situati in
diversi palazzi di Prè. Unica condizione per gli assegnatari, oltre all'appartenenza a uno dei corpi indicati: non
superare il reddito di 30 mila euro.
Foto: Il Monoblocco viene conservato nel Puc, a differenza degli edifici di viale Benedetto XV e del pronto
soccorso
27/05/2011
Il Secolo XIX
Pag. 30
(diffusione:103223, tiratura:127026)
Domenica prossima si celebra in Italia la decima Giornata nazionale del Sollievo, istituita dieci anni or sono
dal ministero della Salute su istanza della Fondazione nazionale Gigi Ghirotti. Scopo dell'iniziativa è la
sensibilizzazione dell'opinione pubblica perché rivendichi la massima attenzione verso la terapia del dolore
nei malati ricoverati nei nostri ospedali. Una disposizione ministeriale che risale al marzo del 2001 previde di
inserire la registrazione del dolore nei parametri fondamentali annotati giornalmente nel diario clinico posto al
letto del malato. Una disposizione purtroppo totalmente disattesa. Troppi malati quindi soffrono ancora
indebitamente di dolore. L'Associazione genovese Gigi Ghirotti è stata antesignana in Italia della terapia del
dolore e delle cure palliative destinate prevalentemente ai malati di tumore e non solo. Oggi è particolarmente
impegnata a sostegno dei malati della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) per i quali ha destinato cinque
posti letto nell'Hospice Gigi Ghirotti Albaro, che è entrato in attività dall'aprile dello scorso anno. FRANCO
HENRIQUET L'APPUNTAMENTO La stretta economica della sanità pubblica sta imponendo grosse
restrizioni nelle erogazioni di presidi sanitari per i malati di SLA di importanza vitale. Grazie all'approvazione
della legge numero 38 del 2010, che tutela in maniera esplicita il diritto del cittadino di accedere alle cure
palliative e alla terapia del dolore, si sono fatti importanti passi avanti. A livello innovativo nella legge sono
presenti elementi fondamentali per la creazione di due reti assistenziali - cure palliative e terapia del dolore con un livello di qualità omogeneo su tutta la rete nazionale. Inoltre viene posta attenzione anche ai pazienti
in età pediatrica e alle loro famiglie e la definizione di un modello assistenziale per il trattamento del dolore
cronico incentrato sul territorio, con un forte coinvolgimento dei medici di medicina generale. Sollievo della
sofferenza significa anche dare ai malati con gravi limitazioni dell'autonomia gli strumenti necessari per poter
restare in relazione con gli altri; evitarne l'evoluzione e la morte sociale. Nella Giornata del Sollievo e nel
nome di Gigi Ghirotti ci auguriamo che si acquisti ancora ulteriore terreno nella lotta contro la sofferenza.
Foto: L'inaugurazione dell'hospice
SANITÀ NAZIONALE
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PUNTI DI VISTA TROPPI MALATI SOFFRONO DI UN DOLORE INGIUSTO
27/05/2011
Il Mondo - N.21 - 3 Giugno 2011 - Dossier Lombardia
Pag. 123
(diffusione:79889, tiratura:123250)
Città, alla prova dei fondi
I lavori dovrebbero partire a inizio del 2012 II Consorzio studia soluzioni alternative
Gaia Fiertler
Città della Salute a caccia di fondi. Un bel grattacapo per la Regione Lombardia garantire la copertura
finanziaria al progetto da 520 milioni di euro che, entro il 2015, dovrebbe riunire l'Ospedale Sacco, l'Istituto
Besta e l'Istituto dei Tumori di Milano in un nuovo polo sanitario pubblico all'avanguardia. La cittadella
dovrebbe sorgere su un'area di 220.000 metri quadrati nell'area nord-ovest di Milano, accanto all'attuale
Sacco. A fine ottobre sono stati annunciati i lavori per l'inizio del 2012 con l'inaugurazione per l'Expo, ma al
momento tutto tace. A fine maggio non è stata ancora indetta alcuna gara per il progetto architettonico né per
i lavori. Dopo la doccia fredda dei tagli alle Regioni decisi dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, la
Regione sembra, infatti, in affanno sul reperimento dei fondi: 220 milioni di euro a suo carico; altri 50 milioni
dallo Stato e 230 milioni da privati, che dovrebbero poi recuperarli con la gestione di servizi (come posteggi,
mense e pulizie) e, soprattutto, con un canone di disponibilità a carico della Regione. Ma sulla copertura non
c'è ancora niente di certo. Solo una smentita, per ora, circa l'ipotesi di emissione di un project bond per
coprire almeno parte della quota regionale. Marco Nicolai, presidente del consiglio di gestione della
finanziaria della Regione Lombardia Finlombarda, ha, infatti, dichiarato di non aver ricevuto incarichi per
verificare l'emissione di un finanziamento con project bond, come riportato da alcune indiscrezioni di stampa.
Dal canto suo, il Consorzio della Città della Salute, presieduto da Luigi Roth, ex presiLuigi Roth dente
Fondazione Fiera, assicura di avere allo studio modelli alternativi per garantire la sostenibilità economicofinanziaria del progetto sia rispetto ai bilanci della Regione, sia rispetto alle previsioni del Patto di Stabilità, in
un momento in cui occorre fare i conti con una ridotta disponibilità di risorse. E nel frattempo però il Consorzio
continua la sua ricerca e il confronto con le strutture di eccellenza sanitaria pubblica di altri Paesi, con visite a
Cambridge, Oslo e Trondheim in Norvegia per esempio, strutture con caratteristiche analoghe o un mix di
specialità simile alla Città della Salute. Intanto, però, crescono le perplessità sulla fattibilità del progetto e
qualcuno ipotizza una cordata di privati che potrebbe coinvolgere in un progetto alternativo proprio il Besta.
Foto: Nell'area delimitata in rosso dovrebbe nascere il nuovo polo sanitario
SANITÀ NAZIONALE
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DOSSIER LOMBARDIA SANITÀ IL POLO UNICO BESTA, SACCO E ISTITUTO TUMORI RISCHIA
L'IMPASSE PER MANCANZA DI RISORSE
27/05/2011
Il Mondo - N.21 - 3 Giugno 2011 - Dossier Lombardia
Pag. 112
(diffusione:79889, tiratura:123250)
Pagamenti short time
Grazie al fondo sociosanitario i tempi si sono ridotti a 90 giorni rispetto ai 280 giorni precedenti
Anna Maria De Santis
Ritardi nei pagamenti delle Asl addio. Parte dalla Lombardia un'esperienza pilota che ha già consentito un
notevole accorciamento dei tempi per l'incasso delle fatture. Così le imprese fornitrici del sistema sanitario
lombardo tirano un sospiro di sollievo. Questo grazie al fondo socio-sanitario istituito dalla Regione
Lombardia nel 2007 con lo scopo di migliorare e ottimizzare la gestione dei pagamenti ai fornitori del sistema
sanitario. Gestito da Finlombarda fin dalla sua nascita, oggi il fondo socio sanitario, dati alla mano, è a pieno
regime. Sono stati erogati più di 8,2 miliardi di euro a circa 12.700 imprese e gestiti oltre 2,9 milioni di
documenti contabili, tra fatture e note di credito. L'iniziativa, ispirata alla logica del cash pooling, prevede la
centralizzazione dei flussi finanziari di tutte le aziende sanitarie in Finlombarda, quale unico soggetto
pagatore, e la successiva realizzazione dei pagamenti direttamente ai fornitori. In sostanza, al meccanismo
complesso e perverso, che prevedeva prima il trasferimento delle risorse finanziarie dalla Regione alle Asl,
poi il rimborso delle prestazioni da parte delle aziende sanitarie agli erogatori pubblici e privati e quindi i
pagamenti da parte delle Asl e delle Aziende ospedaliere ai propri fornitori, si sostituisce un sistema di
pagamento diretto dei fornitori di Asl e Ao con un significativo impatto in termini organizzativi e gestionali.
Questo nuovo meccanismo è il risultato di un percorso graduale che ha portato alla progressiva contrazione
delle tempistiche di pagamento dai 280 giorni iniziali agli attuali 90 giorni. Il percorso è iniziato nel 2007 con
l'erogazione tramite il fondo delle risorse finanziarie alle 15 Asl del territorio, è proseguito nel 2008 con i
pagamenti diretti ai fornitori e alla fine del 2009 si è concluso con la sperimentazione presso due Aziende
pilota e, quindi, è stato esteso a tutte le Asl un sistema informatico che consente di disporre e interscambiare
i flussi di dati in modo tempestivo e automatizzato, garantendo trasparenza e rispetto delle scadenze
contrattualmente previste per i pagamenti ai fornitori. Si tratta di un'iniziativa pilota in Italia: secondo i dati
Assobiomedica, unico osservatorio sui tempi di pagamento regionali in sanità a livello nazionale, la
Lombardia risulta prima tra le regioni non a statuto autonomo, ben distante da punte estremamente negative
in Calabria, Molise e Campania con rispettivamente 878, 786 e 769 giorni. La differenza con le altre regioni è
quindi marcata, pur trattandosi di risultati settoriali che rilevano esclusivamente i dati delle imprese associate
(circa il 20% delle erogazioni effettuate dal fondo) e includono le situazioni in contenzioso. «A causa
dell'insolvenza della pubblica amministrazione sulle spalle delle nostre imprese grava in Italia una massa
creditizia di ben 70 miliardi di euro», commenta Marco Nicolai, presidente del Consiglio di Gestione di
Finlombarda, «la garanzia di tempi certi di pagamento e la riduzione ulteriore degli stessi a 60 giorni entro la
fine di quest'anno, come deliberato dalla nostra Regione, rappresenta un esempio concreto di come
affrontare questo problema». Il fondo socio-sanitario è stato premiato nell'ambito dell'edizione 2009 del
Forum della pubblica amministrazione.
Foto: Marco Nicolai
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DOSSIER LOMBARDA CREDITO & ECONOMIA 3 PARTE DALLA LOMBARDIA UN'ESPERIENZA PILOTA
PER VELOCIZZARE GLI INCASSI DALLE ASL
27/05/2011
Il Mondo - N.21 - 3 Giugno 2011
Pag. 65
(diffusione:79889, tiratura:123250)
Consumatori divisi sulle parafarmacie
Si sposta anche sul terreno delle associazioni dei consumatori lo scontro tra sostenitori e avversari delle
parafarmacie. Tra giugno e luglio è in programma un «convegno urgente» dove dovrebbero partecipare, tra
gli altri, Federconsumatori e Movimento difesa dei consumatori, per sostenere l'utilità sociale ed economica
delle parafarmacie, ovvero punti vendita gestiti da farmacisti che possono vendere solo prodotti da banco
(senza ricetta). L'evento si sta preparando in tutta fretta per rispondere a quanto rilanciato da un'associazione
omologa, l'Unione nazionale dei consumatori, riguardo gli effetti di un possibile allargamento ai tarmaci di
fascia C (con ricetta ma senza rimborso del servizio sanitario nazionale) per le parafarmacie. L'associazione
avrebbe condiviso una previsione di Federfarma, il sindacato dei farmacisti titolari degli esercizi tradizionali da
sempre molto critico, per ragioni di concorrenza, verso le parafarmacie. Secondo Federfarma, guidata da
Annarosa Racca e che a sua volta ha basato il proprio attacco sui dati di una ricerca dell'università Roma tre,
con l'ulteriore liberalizzazione molte farmacie tradizionali in zone rurali (piccoli centri) potrebbero chiudere.
Solo che, hanno fatto presente le associazioni dei parafarmacisti, il 98% dei loro punti vendita si trova in
comuni con popolazione superiore alle 2 mila unità, cioè non rurali. Da qui il proposito di spiegare il loro punto
di vista opposto a quello di Racca. La battaglia va avanti da anni. Federfarma sostiene l'inutilità delle
parafarmacie e la necessità di proteggere il mercato con piante organiche (che già esistono). I gestori di
parafarmacie, al contrario, ricordano che la liberalizzazione introdotta nel 2006 da Pier Luigi Bersani ha finora
prodotto l'apertura di 3.545 esercizi per una quota di mercato pari a 9,3 miliardi (compresi prodotti di cosmesi,
omeopatia, fitoterapia), sui 26,5 miliardi del totale tarmaci. Tutto questo con una generale riduzione dei
prezzi, che potrebbe allargarsi ulteriormente con l'eventuale vendita dei tarmaci di fascia C.
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