ASSEMBLEA A.T.C. N. 1 della PIANURA MILANESE
SABATO 18 APRILE 2015
Sabato 18 aprile 2015, con inizio alle ore 14.45 presso il salone dell’ Oratorio San
Giovanni Bosco sito in Abbiategrasso, a seguito di regolare convocazione spedita a tutti i
soci tramite posta prioritaria, si svolge ai sensi di Statuto l'Assemblea annuale ordinaria dei
cacciatori iscritti all'A.T.C. n. 1 della Pianura Milanese.
In discussione il seguente ordine del giorno:
1°
2°
3°
4°
5°
NOMINA DEL SEGRETARIO D’ ASSEMBLEA;
RELAZIONE DEL PRESIDENTE;
APPROVAZIONE BILANCIO CONSUNTIVO A.T.C. N. 1 DEL LA PIANURA
MILANESE STAGIONE VENATORIA 2014/2015;
APPROVAZIONE BILANCIO PREVENTIVO A.T.C. N. 1 DEL LA PIANURA
MILANESE STAGIONE VENATORIA 2015/2016;
VARIE ED EVENTUALI.
Prende la parola il Presidente Grassi per i saluti introduttivi e propone all'Assemblea la
nomina come Presidente dell’Assemblea del Sig. Massimo Marracci, rappresentante in
Comitato di gestione della Città metropolitana di Milano. L'Assemblea approva la proposta.
Massimo Marracci - Buongiorno a tutti, vi ringrazio per la fiducia che avete voluto
accordarmi anche questa volta. Come vogliono lo statuto e la legge regionale 26 del 1993,
dobbiamo procedere in pochi istanti anche alla nomina del segretario d’Assemblea, perché
se è pur vero che qui abbiamo un impianto di registrazione audio (quindi tutto quello che
verrà detto verrà registrato e sarà disponibile agli atti, come avvenne anche lo scorso
anno), il vecchio metodo di prendere gli appunti a mano non verrà abbandonato e lo
dobbiamo attuare anche quest’anno.
Quindi Vi proporrei, visto che ha già una consolidata esperienza in proposito essendo
segretario dell’ATC, il Sig. Maurizio Pisoni, che viene quindi nominato segretario di questa
Assemblea. Passo ora la parola al Presidente per la sua relazione introduttiva.
Presidente Grassi - Amici e colleghi cacciatori, a tutti l’augurio di ogni bene da parte del
Comitato dell’ATC della Pianura Milanese e dal suo Presidente che vi parla. Insieme
stiamo percorrendo una strada non facile verso il traguardo di una caccia che deve
opporsi a riduzioni di giorni, specie e aumento di tasse, perché paghiamo già troppo per
avere troppo poco. Ed è questo il primo messaggio che consegniamo al nuovo Assessore
(Consigliere delegato) e stimato Sindaco di Abbiategrasso, insieme al benvenuto per la
disponibilità nei nostri confronti. Siamo qui Assessore, a bussare alla sua porta, alla porta
di quella politica che De Gasperi definì “l’arte del realizzare” e Papa Montini predicò come
“la più alta forma di servizio alla gente”. Siamo qui perché vogliamo non solo essere
ascoltati, ma anche chiedere l’impossibile, perché è l’unica strada, come disse un grande
sindacalista, dando il via alle lotte dei metalmeccanici alla fine degli anni sessanta, per
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ottenere il possibile; ma chiediamo ciò che è giusto e abbiamo per questo il diritto di
esigerlo, perché ogni cacciatore e tutti i cacciatori insieme sono creditori di gratitudine per
l’impegno a favore dell’ambiente e il volontariato nella società civile. Oggi gentile
Assessore, nel salutarla con amicizia e darle la nostra disponibilità con entusiasmo, come
solo i cacciatori sanno fare, le consegniamo il ricordo di questo nostro primo incontro,
sicuri che sia beneaugurante, per la sua famiglia e lei e che le rammenti anche la simpatia
e le esigenze dei suo cittadini cacciatori. Chiamo Cavallotti, che è stato anche Consigliere
comunale, a consegnare, a nome di tutti voi, questo cinghiale d’argento all’Assessore. C’è
scritto ATC Pianura Milanese a Pierluigi Arrara con simpatia e gratitudine – i suoi
cacciatori.
Assessore la simpatia ce l’ha già, la gratitudine se la meriti.
Cavallotti consegna il Cinghiale d’Argento e passa la parola al Consigliere delegato Arrara
Consigliere delegato Arrara - Grazie a tutti del pensiero, son venuto perché mi hanno
garantito che non portavate le armi, perché altrimenti oggi sarebbe stato facile sparare sul
Sindaco! Mi è stata data dal Sindaco Pisapia la delega, oltre che alla Polizia della Città
metropolitana e alla Protezione Civile, anche alla Caccia e Pesca, e da qualche mese mi
sto interessando e appassionando alla vostra realtà che ho conosciuto e ho scoperto
come essere veramente numerosa e significativa. Quello che volevo dire oggi è che
cacciare è un diritto, ma essere cacciatori significa avere anche dei doveri, voi lo sapete
bene. Senza nulla togliere ai cacciatori di Milano, però, io voglio ricordare che questo, il
territorio abbiatense, è il giardino, possiamo chiamarlo il campo, il bosco della città
metropolitana, è l’area più bella e quindi è compito di tutti, mio per primo, mantenerla e
custodirla e renderla sempre più sana, quindi invito anche voi a fare questo, affinché
sempre l’ATC possa creare un rapporto continuo con il mondo dell’agricoltura, con il
mondo dell’ambiente, perché solo insieme si può, da un lato, svolgere una passione come
la vostra, ma nello stesso tempo essere rispettosi dell’ambiente e soprattutto degli animali.
So che lo fate già, ma penso che sia sempre importante dirlo. Il nostro presidente, nella
prima riunione del Comitato aveva detto una frase che mi aveva stupito e che vorrei
lasciarvi come saluto e impegno per questa nuova stagione. Io sono stato nominato
all’interno del Consiglio della Città Metropolitana, ma è una situazione complicata, da
subito Caccia e Pesca volevano trasferirli alla Regione, io mi sono opposto, ci stiamo
opponendo affinché rimangano di competenza della Città metropolitana perché ciò
permetterebbe di mantenere più vicini i rapporti fra l’ambito territoriale e i territori.
All’interno della Regione avverrebbe una dispersione e questo ci preoccupa, quindi noi
stiamo lavorando in questo senso: gli Uffici lo sanno e proseguiremo su questa strada.
Quello che volevo dirvi per concludere è quello che disse il Presidente quella sera: a
caccia si, ma con giudizio. Questo è l’augurio che faccio a tutti. Buon lavoro.
Relazione del Presidente Grassi - Amici e colleghi cacciatori, Siamo qui, ed è la seconda
volta per l’Ambito della Pianura milanese, per continuare ad essere il popolo di una realtà
da valorizzare convinti che non bisogna agire ogni giorno come fosse l’ultimo ma viverla
come il primo di una lunga esistenza. La caccia ci insegna che ad ogni alba il sole è
nuovo e siamo capaci di andargli incontro con fiducia certi che il futuro è di chi sa costruire
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il proprio destino e sicuri che la vera generosità verso il domani è nel donare tutto al
presente. E lasciate che proprio con questa convinzione ringrazi quanti mi hanno
preceduto in un’opera non facile e non sempre giustamente accolta. Rammento, con
affetto due personaggi della caccia, il professor Remo Bozzi caro a tutti e in particolare
all’amico Giuseppe Cavallaro e il primo presidente ATC commendator Vito Lattuada
personaggio storico di una storica caccia milanese. E dopo di loro ricordo l’impegno di
Franco Zoller, la concretezza dell’industriale Paolo Cabiati, l’intelligente irruenza
dell’architetto Raffaele Congiunti, il lavoro metodico dell’ingegner Graziano Barbaglia,
l’impegno appassionato del dottor Massimo Marracci e ultima perchè conclusa da poco,
l’opera dell’ingegner Vittorio Zocca. Hanno inoltre contribuito a costruire e dare dignità ad
una caccia voluta dalla legge in un territorio martoriato da strade e costruzioni l’ex
assessore Luca Agnelli e, in un impegno professionale impreziosito dall’intelligenza e
dall’equilibrio, il dottor Carmelo Miceli. Infine lasciate che ringrazi i membri del Comitato.
Tutti e fra loro il vicepresidente vicario Salvatore Conti capace di dare al suo incarico oltre
all’esperienza umana e venatoria il significato profondo di un lavoro da compiere a
vantaggio della collettività tutta, Giuseppe Bongini a cui chiediamo di accettare la
vicepresidenza, Gino Rezzonico che si è assunto il non facile incarico di presidente della
Commissione selvaggina, e insieme a loro tutti gli altri, dall’avvocato Luca Corabi De
Marchi per il comune di Milano a Gianluigi Pirota nominato dal comune di Morimondo. E
insieme a loro a Piernatale Invernizzi e Pietro Ticozzelli a cui ho chiesto di intervenire a
spiegarci, nella maniera suggestiva come lui ha fatto nella recente seduta del direttivo,
interventi per agevolare la presenza di selvaggina. E ringrazio ancora Bonelvio Vitali e il
dottor Giovanni Bolla, noto come medico e cinofilo di qualità. Insieme a loro Giuseppe
Cappellini, Dario Garavaglia nostro e vostro riferimento tecnico, Edoardo Losa, Ruggero
Miracca indicato da Ekoclub il club dei giovani ed infine Giovanni Gottardi che ascolterete
fra breve per un progetto coinvolgente e di sicura qualità
Esordisce nel Comitato Pietro Malara da cui ci attendiamo molto perché porta l’esperienza
di quanti guardano alle acque come ad un prezioso bene da tutelare, è stato riconfermato
segretario a pieno merito Maurizio Pisoni e abbiamo cominciato ad avvalerci della
preziosa esperienza del veterinario dottor Andrea Grassi. Amici e colleghi cacciatori, la
città metropolitana del lavoro è grande e sarà, tra alcuni giorni oramai, al centro del mondo
con l’Expo che ha già fatto irruzione nell’attualità e destinata a rimanere nella storia con
una svolta positiva persino negli slogan perché dedicata alla nutrizione nel pianeta, una
maniera in positivo per dire che è urgente fare qualcosa per ridurre la fame nel mondo.
Colleghi cacciatori, la nostra città metropolitana è intrigante, rievoca l’immenso sogno di
Leonardo che immaginava il volo dell’uomo e la spiritualità di Sant’Ambrogio che avrebbe
voluto dargli le ali d’ angelo, l’ineguagliato ricamo del duomo e la potenza del castello.
Hanno faticato per farla grande anche intere generazioni di nostri colleghi cacciatori, unico
popolo quale noi siamo nella miriade di associazioni, che testimonia all’altra gente
un’esistenza esemplare perché abbiamo solo noi il porto d’armi, la carta dì identità degli
onesti. Abitiamo un territorio vivificato da 5842 soci di cui 4838 che si dedicano alla
stanziale e pagano 145 euro, 93 euro in più di quanti limitano le catture alla migratoria.
Chiusi in confini troppo angusti, costretti ad essere migranti mai gratuiti in altre zone, in
lontani territori di Lombardia e del Piemonte, siamo e vogliamo continuare ad essere il
popolo di una realtà che costruiamo ogni giorno e vivere intensamente nella nostra breve
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stagione come abbiamo già dimostrato nei territori che un tempo avevano diviso i
cacciatori chiedendo a quelli che volevano rimanere uniti il pagamento di due quote, poco
meno di un mese di pensione sociale per andare a caccia meno di quindici giorni l’anno questa è la media calcolata dagli uffici tecnici a cui va il nostro grazie per l’impegno e la
qualità delle prestazioni – nell’intera superficie di quella che un tempo era la Provincia di
Milano. Oggi il territorio è attraversato come non mai e meno di quanto lo sarà in un nostro
domani da strade, autostrade, infrastrutture, ponti e viadotti. La nostra caccia, nostra
perché ce la paghiamo, sta diventando un miracolo quotidiano di passione e
partecipazione capace com’è di suscitare scintille di orgoglio e superare difficoltà che
farebbero ammainare la bandiera a tante altre associazioni. Perché noi cacciatori,
nell’entusiasmo e nella critica siamo fatti così, poeti, forse ultimi e magari persino non
consapevoli, in un universo che appare sempre più crudele verso i deboli, immiserito nelle
polemiche su una solidarietà che diventa ancor più difficile perché più numerosi coloro che
la richiedono. Ecco perché molti di noi cattolici, ed io lo sono con l’orgoglio di portare con
me lo spirito dei Francescani che mi ebbero allievo, si domandano perché si stia
precipitando in un’epoca di odio e di contrapposizioni proprio in giorni in cui tutti hanno più
bisogno di Cristo e tutti, oggi più di ieri, temono di essere crocifissi. E’ vero, amici
cacciatori, siamo gli ultimi poeti, e me lo confermate nelle assemblee e nelle riunioni, che
sanno ascoltare lo zirlo del tordo e smarrirsi nella malinconia della canzone del vento,
sentono il cuore in gola nel bosco della beccaccia o trepidano per una rossa che non vuole
alzarsi in volo. E’ vero, siamo fatti così, ma ne siamo orgogliosi. Siamo orgogliosi di
sognare, caro Assessore, ma senza essere mai prigionieri dei nostri sogni e significa che
non consentiremo mai che la caccia diventi un’isola smarrita nell’oceano di tante
promesse. Non siamo qui, oggi, per impostare una cartolina che giunga dal passato ma
per chiedere quella giustizia che ad ogni stagione ci viene negata. Siamo qui per acquisire
la consapevolezza che l’ATC funzionerà bene nella misura in cui sapremo tutti noi, membri
del Consiglio e cacciatori, essere primi nella partecipazione e nelle proposte, nelle critiche
e nei progetti che devono essere precisi ed esigibili e mai parole affidate al vento e
incapaci di attrarre una risposta proprio come i canti delle allodole da richiamo negli ultimi
giorni di dicembre. Dobbiamo avere la consapevolezza che la delega ai membri del
Consiglio va completata con la vostra partecipazione, le vostre richieste, i suggerimenti
che tengano conto della realtà e non dei sogni perché è importante avere il fucile in spalla
o appoggiato alla finestrella del capanno ma è altrettanto importante elaborare proposte e
progetti che devono poi consentirci di continuare a portare quel fucile e magari anche in
altri luoghi, in tempi diversi e su selvatici differenti. Insieme, colleghi cacciatori, dobbiamo
disegnare la nuova geografia di una Milano della caccia che non sia un’isola in Lombardia
caratterizzata da minuscole ambizioni o desideri destinati all’insoddisfazione, che non
diventi una caccia con i fagiani da cortile o starne che lasciano a malincuore le ceste e la
capacità di chiunque sia chiamato a fare il coordinatore non può essere misurata dalle
informazioni che dà su luoghi e tempi dei ripopolamenti. La nuova geografia, e va
continuamente ridisegnata nei propositi, nelle attese, nelle speranze da non deludere,
deve porre il cacciatore, i suoi progetti, i suoi desideri per i quali paga una quota,
l’agricoltore con i suoi saperi e il territorio di cui lascia la disponibilità, il mondo
ambientalista di cui vogliamo cogliere e fare nostri i suggerimenti migliori che mai devono
penalizzare la caccia, al centro di un impegno che premia il lavoro e riporta la politica del
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territorio – anche questo è nel programma a disposizione di quanti lo vorranno avere – nei
suoi confini restituendo all’ATC ed al suo direttivo la capacità di proposta e di realizzazione
in cui le associazioni venatorie milanesi, le organizzazioni degli agricoltori ed i naturalisti
hanno sempre avuto un ruolo importante. Non faccio riferimento a grandi progetti che
devono sempre e comunque essere concordati insieme a voi perché siete voi che pagate
la quota ma a piccole e quotidiane proposte tangibili per tutti e di cui tutti possano chiedere
conto e parteciparvi convinto come sono che un grande mosaico si costruisce giorno dopo
giorno mettendo ogni sua parte al suo posto. Noi abbiamo assunto l’incarico da pochi
giorni e termineremo il nostro impegno fra un anno quando saranno rinnovati i vertici della
città metropolitana e del Comune di Milano. Siamo qui da pochi giorni non per dar voce a
una promessa ma per proseguire con voi un percorso che altri continueranno. Siamo
aperti alla collaborazione di tutti i cacciatori perché l’ATC è di tutti i cacciatori e mi auguro,
a fine mandato che non ci sia alcuno che possa accusarmi, accusare il Consiglio di aver
detto e non essere ascoltato, di aver proposto ed essere stato dimenticato. Diceva papa
Giovanni” Se qualcuno ti si avvicina a vuole camminare con te non chiedergli da dove
viene ma lascia cammini con te”. Amici e colleghi cacciatori, ho letto e continuo a leggere
e sentir dire che occorre una caccia di qualità e molti ne avrebbero la ricetta ma i risultati si
sono sempre discostati dalle promesse che io mi guardo bene dal rinnovare. Credo invece
che sarebbe opportuno sostituire od integrare quella prima definizione, caccia di qualità,
che mal si accorda con selvatici da voliera, viadotti, capannoni, nuove strade e villaggi
satellite con un’altra certamente di maggior valore, di migliori risultati e mai bugiarda. Fu
coniata anni ed anni fa dal cardinale Ildefonso Schuster quando disse “a caccia sì ma con
giudizio”. Ebbene sono pienamente convinto che sia possibile conquistare una caccia che
sia il risultato di una gestione seria e condivisa con le sue tensioni ed i suoi contrasti ma
anche con traguardi da raggiungere e mete da conquistare. Una caccia che sia
espressione di equilibrio e conferma di un diritto ma anche rispetto di doveri, che consideri
i vecchi cacciatori con la loro esperienza una realtà a cui guardare con attenzione e gli sia
riconoscente magari con un ritocco, in base all’età, alla quota associativa memori che fu
proprio Milano a inventare ed esportare nella Penisola la festa del vecchio cacciatore. E fu
Milano a regalare all’Italia l’Enci, l’Ente nazionale della cinofilia, far leggere nella Penisola
il Cacciatore italiano, nato oltre un secolo fa proprio nella capitale di Lombardia dove fu
anche organizzato il primo Congresso nazionale sulla caccia, ed era la fine dell’Ottocento,
e proprio nella metropoli si tenne a battesimo la Lega dei cacciatori, da cui presero origine
le associazioni venatorie e in Galleria Vittorio Emanuele ottant’anni fa nacque anche il
Club del beccaccino di cui fu presidente l’ancora rimpianto Adelio Ponce de Leon. Pochi
ricordi che galleggiano nella nostra storia per dire che siamo stati primi e vogliamo
continuare ad essere i migliori nella proposta e nelle realizzazioni ma anche nella fatica a
cui tutti dobbiamo contribuire perché l’ATC è responsabilità di tutti e più parteciperete più
diventerà lo specchio fedele dei vostri desideri e capace di rispondere alle vostre
esigenze. Amici e colleghi cacciatori, proviamo insieme, ancora una volta, a reinventare la
caccia abbandonando cartoline che molti vogliono spedirci dal passato perché le memorie
raccontano la storia ma nessuna di loro per quanto importante, ha mai scalfito un attimo
del domani e nessun vento è buono né gonfierà mai le vele ai cattivi marinai.. Amici,
colleghi cacciatori che avete avuto la bontà di ascoltarmi, c’è una carità feroce nel ricordo
scriveva Giuseppe Ungaretti ma noi la teniamo chiusa nell’anima perché vogliamo
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raggiungere nuovi traguardi politici e tecnici e sono nella consapevolezza che la caccia è
una risorsa e mai un problema, che non è un’icona della storia ma guarda al futuro nella
gestione della selvaggina, nella collaborazione con il mondo agricolo, nell’impiego dei cani
e persino, si, persino nella coltivazione di un’eterna illusione di ripercorrere lungo sentieri
antichi ma con il cuore nel futuro.
Marracci - Grazie al Presidente Grassi che, come ci ha abituato ormai da molti anni, non
solo in punta di penna, ma anche con la parola parlata riesce a contemperare e a mettere
insieme i ricordi del passato, che fu glorioso non c'è dubbio non solo a Milano e Provincia
ma più o meno in tutta Italia, con la caccia odierna. Parliamo della caccia in questo
momento non di altro, con però una prospettiva futura: è sempre importante ricordare da
dove si viene, ma io credo e penso che vi troviate d’accordo con me che sia ancora più
importante partire e programmare il futuro, il futuro è già ora nel momento in cui sto
parlando poiché le parole che ho detto prima sono già passato, il presente non c’è, ci sono
soltanto un passato e un futuro e questo credo che sia importante e necessario che
cominciamo a rifletterlo e a lavorare in questa direzione, anche per quanto riguarda la
gestione faunistico venatoria. Voi sapete che siamo in un momento di grande confusione
istituzionale, purtroppo per quanto riguarda le nostre competenze di agricoltura caccia e
pesca non c’è certezza di quello che avverrà domani, dalla settimana prossima, da Lunedì
quando torneremo tutti al lavoro, ai mesi successivi. Di sicuro il Sindaco di Abbiategrasso,
nonché nostro Consigliere delegato alla caccia Arrara, già l’ha detto: c’è la volontà sua
nonché del Consiglio metropolitano della città di Milano che queste competenze
rimangano sul territorio, rimangano all’ente che è subentrato alla vecchia, ahimè, Provincia
di Milano. Anche a noi capita, Grassi prima ha usato ancora la parola Assessore, di dire
ancora gli uffici provinciali, la Provincia di Milano perché 150 anni e rotti di storia, per
agganciarmi a quello che vi anticipavo poco fa, non si possono dimenticare da un giorno
all’altro! Tuttavia speriamo che di questi tutti, sia a livello politico sia a chi compete il livello
amministrativo e gestionale, gli uffici, sappiamo farne tesoro per proiettarci nel modo
migliore nel futuro una volta che finalmente si sarà capito di chi saranno queste benedette
competenze che ci riguardano in prima persona. Ciò detto, passerei immediatamente la
parola a uno degli ulteriori relatori che il presidente Grassi ha già citato nella sua relazione,
Pietro Ticozzelli, rappresentante in Comitato di Confagricoltura, che riprenderà
brevemente alcuni concetti sui miglioramenti ambientali e nello specifico su un tipo di
miglioramento ambientale che nel nostro territorio a colture intensive sicuramente può
rappresentare una risorsa preziosa nel periodo invernale per la fauna selvatica. Prego, la
parola a Ticozzelli.
Relazione Pietro Ticozzelli - Signori buongiorno a tutti, alcuni di voi mi conoscono sono
un agricoltore qui della zona, abito a Robecco sul Naviglio e faccio parte, come diceva il
presidente, del Comitato di Gestione. Il Presidente mi ha invitato a esprimere un parere su
quello che è il meccanismo della collaborazione agricoltore-cacciatore, infatti pensavo di
sottoporvi un’ipotesi di lavoro per suggerire alcune soluzioni di valutazione nella
elaborazione dei piani di miglioramento ambientali che i cacciatori, l’ATC in particolare, è
chiamato a sviluppare nell’ambito del piano faunistico che è stato recentemente
approvato. Partendo dal presupposto che i miglioramenti devono incidere positivamente
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sull’ambiente, la fauna e l’attività venatoria e partendo da quest’ultima esigenza, mi
sembra interessante riproporre una misura, peraltro già attuata nel passato, di intervento,
che consiste nel rilasciare gli stocchi di mais in campo. Infatti, con questo intervento, si
avrebbe un beneficio ambientale, un rilascio di alimenti per la fauna sia stanziale che
migratoria, e una presenza di residui, ai fini venatori, che renderebbe la campagna più
“sporca”, come dicono i cacciatori, e quindi più idonea per la caccia. Verrebbe superata la
famosa affermazione, che alcuni di voi utilizzano: “quando si va a caccia sembra di
trovarsi in un’autostrada”. Vorremmo sfatare questa situazione. L’intervento cui ho fatto
riferimento è di facile gestione, permette di realizzare delle aree più estese in zone più
allocate e oltretutto a un costo molto contenuto. Questo consentirebbe di moltiplicare
sensibilmente la superficie finora interessata che, per vostra informazione, attualmente
coinvolge circa 50 ha e se pensate che tutta l’area dell’ATC son circa 80.000 ha, vi
renderete conto che l’intervento è ben poca cosa, per lo meno ai livelli attuali. La stessa
misura tra l’altro si potrebbe replicare con gli stessi criteri nelle zone a riso, in quanto,
attraverso una tecnica particolare di raccolta e utilizzando delle macchine particolari, si
potrebbero lasciare tutte le stoppie del riso in campagna. Questo darebbe praticamente un
altro aiuto sensibile a quei criteri che abbiamo espresso in precedenza, ai fini del
miglioramento ambientale. Ovviamente queste sono idee, sono interventi che possono
essere aggiustati e adattati e naturalmente possono essere integrati con dei progetti molto
più impegnativi e di una valenza magari maggiore. Tutto questo, comunque sia, noi
intendiamo riproporlo, nello spirito di collaborazione che si è avuto in questi anni tra il
mondo agricolo e il mondo dei cacciatori nel suo insieme. Un grazie a tutti, in bocca al
lupo, grazie.
Marracci - Grazie anche a Ticozzelli. La sua relazione è stata molto sintetica ma molto
importante, e di questo lo voglio ringraziare, perché ci fa capire, caro Consigliere, lo stato
reale del nostro territorio dove parlare di lasciare gli stocchi di mais in campo, almeno fino
al febbraio dell’anno successivo al raccolto, può configurarsi come un miglioramento
ambientale. Se parliamo di miglioramenti e ripristini ambientali, propriamente detti, tutto
può essere tranne che lasciare i residui colturali in campo, poiché si parla sempre di
progetti dal significato molto più elevato, ricostituzione di boschetti, siepi, filari, zone umide
ecc… Va benissimo il discorso degli stocchi, ed è apprezzabile e sicuramente da seguire,
ma quello che voglio invitarvi a fare è riflettere sulla gravità della situazione del nostro
territorio dove anche lasciare qualche centinaio di ettari a stocchi, nel terreno non arato e
seminato già nell’autunno-inverno, costituisce effettivamente un miglioramento ambientale
perché da ulteriori possibilità di rifugio e in parte di alimentazione per alcune specie
selvatiche. Questo per introdurvi alla seconda breve e sintetica relazione integrativa di
quella del Presidente Grassi, che è quella di Giovanni Gottardi, Rappresentante del WWF
nel Comitato di Gestione, che invece, sempre sui miglioramenti, parlerà proprio di uno di
questi interventi, che sono un miglioramento ambientale propriamente detto e poi le
valutazioni le lasciamo a voi. Intanto saluto il collega Dr. Carmelo Miceli Responsabile del
Servizio faunistico della Città metropolitana, che ci ha raggiunti dalla lontana cittadina di
Busto Arsizio. Prego Gottardi, a te la parola.
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Relazione Giovanni Gottardi - Grazie. Intanto ringrazio il Presidente per avermi
incaricato di portare all’Assemblea questo piccolo contributo. Come già è stato anticipato
da qualcuno dei relatori che mi hanno preceduto, vorrei partire da quella che è la
situazione territoriale che si sta modificando nel corso di questi ultimi anni. Sapete che
recentemente è stato rivisto il piano faunistico venatorio provinciale, si è passati da due
ATC di pianura a un ATC unico di pianura che copre quella che era la vecchia provincia di
Milano, parliamo di una superficie di ottantamila ettari, il problema del consumo di suolo è
già stato, come dire, più volte sottolineato, quindi le grandi infrastrutture, ultima quella
dell’Expo, dove si sono consumati 1000 ettari di terreno agricolo produttivo, per fare
questa grande manifestazione. Sono tutti elementi che ci inducono a rivedere un po’ il
modo di pensare gli interventi sul territorio e in questo senso nel programma che il
Presidente Grassi ha presentato quando si è proposto come candidato alla presidenza
dell’ATC Pianura Milanese, c’è stato un intervento in particolare che ho condiviso
pienamente, ossia quello di creare finalmente una situazione di miglioramento ambientale
che non vada solo a favore della fauna stanziale, quindi mi riferisco alla lepre, alla starna,
piuttosto che al fagiano, ma anche di iniziare un percorso che veda un po’ gli interventi sul
territorio, ovviamente in collaborazione con le aziende agricole, come miglioramento delle
condizioni per la conservazione, la riproduzione e anche, ovviamente, poi il prelievo della
fauna migratoria. Partendo dall’idea e dal presupposto che nella pianura milanese, ma
soprattutto nella Bassa milanese, i territori che conosciamo tutti, dall’abbiatense andando
poi verso la provincia di Pavia, un elemento che caratterizza questo territorio è
sicuramente la presenza dell’acqua, con le risaie come coltura agronomica, ma anche con
i fontanili, le rogge, i prati marcitoi, abbiamo pensato finalmente di avviare un progetto per
costruire una grande zona umida all’interno della quale la fauna acquatica potrà riprodursi
e sostare e quindi durante il periodo di caccia, ma anche della riproduzione, potrà dare un
contributo all’incremento della popolazione di queste specie. Mi riferisco in particolar modo
non solo agli anatidi, che come ben sapete con il Parco del Ticino, le cave e altre
situazioni sono un gruppo già ben rappresentato, ma soprattutto anche ad altre specie di
interesse venatorio come posso essere alcune specie appartenenti alla famiglia dei
limicoli, i beccaccini piuttosto che i combattenti, e abbiamo già individuato alcune aziende
che avrebbero delle caratteristiche per portare avanti questo tipo di progetto. Perché la
questione fondamentale, per arrivare alla conclusione di un progetto di questo genere, è
avere la disponibilità dell’acqua durante tutto l’arco dell’anno. Sapete che le aziende
agricole che utilizzano l’acqua sono condizionate dalla presenza dell’acqua che viene
rilasciata dal Consorzio del Villoresi e che comunque la disponibilità dell’acqua non è per
tutti i dodici mesi, bensì ci sono dei periodi ben stabiliti. Abbiamo già individuato una
azienda che ha dato la disponibilità delle aree, stiamo parlando di superfici che potranno
andare da un minimo di cinque a un massimo di dieci ettari, quindi avremo la possibilità di
avviare un progetto su una scala abbastanza vasta a medio e lungo termine, proprio per
iniziare ad avviare un discorso a favore dell'avifauna migratoria. Vi ricordo che oggi i
migratoristi che sono iscritti all’ATC sono ormai arrivati intorno al migliaio, quindi sono un
quarto della popolazione venatoria sulla provincia di Milano. E quindi in questo senso
abbiamo anche cambiato un po’ direzione. Io mi auguro che questo intervento arrivi a un
successo e a una conclusione perché questo non avrà una sola sfaccettatura, ma avrà
molti risvolti positivi per il prelievo e la conservazione, così come dell’incremento della
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biodiversità, perché nell’acqua ci stanno i pesci, gli anfibi, gli insetti, quindi anche nel
contesto di una miglior visione della biodiversità che in una provincia così martoriata come
quella milanese oggi ha delle grosse difficoltà. Io ringrazio il Presidente e tutto il Comitato
per avermi dato questo incarico di presiedere la Commissione Territorio e Ambiente dove
avevo già lavorato nelle gestioni precedenti, in collaborazione con i rappresentanti degli
agricoltori e mi auguro che questo connubio di idee e competenze porti dei risultati.
Grazie.
Marracci - Grazie anche a Giovanni Gottardi per quanto ha voluto anticiparci per quella
che sarà una delle attività del Comitato di Gestione, futura ma già dai prossimi mesi,
quindi non lontana nel tempo, bensì a partire dai prossimi mesi come una delle attività
principali. Credo che siamo tutti d’accordo sul fatto che è vero che abbiamo poche risorse,
che il territorio della Provincia di Milano richiederebbe investimenti di milioni di euro per
poter essere effettivamente recuperato dal punto di vista della qualità ambientale, però
anche a titolo di esempio, di dimostrazione che con la volontà qualche risultato, pur di
ridotte dimensioni, si può ottenere. Credo che sia molto importante e che quindi ci si
debba provare al di là di quello che è l’immissione della fauna stanziale, definita con un
termine che io non ho mai sopportato, ma che rende noto perfettamente il suo destino:
“pronta caccia”, che certo è una delle attività di cui l’ATC si deve occupare, ma che
sicuramente non può essere chiamata “gestione faunistico-venatoria” e su questo credo
che siate tutti d’accordo con il sottoscritto, vi interessi o meno trovare almeno un capo di
stanziale ogni uscita che fate durante la stagione venatoria. Adesso abbiamo in ordine del
giorno i bilanci, però siccome è un atto importante, direi uno dei principali ai quali viene
chiamata l’Assemblea degli iscritti, se siete d’accordo io farei precedere quella parte da
vostri interventi, perché il Presidente ha svolto la sua relazione, la prima in questo suo
nuovo ruolo ed è quindi significativo e importante che si colga questa occasione per
intervenire e far presente idee, proposte, critiche, suggerimenti, quello che voi riteniate
utile dire. Tutto questo se volete, anche in riferimento alle due brevi relazioni integrative di
Ticozzelli e di Gottardi. Quindi, se siete d’accordo, darei subito lo spazio al dibattito con gli
interventi. Vi chiedo naturalmente e cortesemente la brevità, di essere chiari e sintetici
perché non sappiamo quanti interverranno e bisogna fare in modo che tutti possano
parlare e che tutti possiamo andare a casa avendo esaurito l’ordine del giorno a un orario
consono.
Darei la parola per primo al Dr. Gianni Bolla che aveva un intervento-proposta da rivolgere
a tutto il Comitato e all’Assemblea e poi mano a mano chi ritiene di voler intervenire si
avvicini al microfono. L’ultima cosa che vi rammento e poi vi lascio la parola, è presentarvi
prima di ogni intervento perché è importante anche ai fini del verbale.
Marracci chiede all’assemblea chi voglia fare un intervento sulla relazione del Presidente
e passa la parola al Dott. Bolla.
Gianbattista Bolla - Buongiorno a tutti. Visto che siamo qui numerosi, spesso e volentieri
all’interno del Comitato di Gestione ci si ferma a discutere su problematiche che arenano
un pochino i lavori, senza allusioni al nostro presidente dei revisori dei conti. Allora, visto
che l’Assemblea è sovrana, io proporrei all’Assemblea di farsi carico di avanzare una
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proposta al Comitato di Gestione e sulla quale si debba assolutamente prendere una
decisione. Il Presidente Grassi ha già ricordato bene la fusione e la volontà del risparmio
di risorse economiche, però tutto sommato dietro a questo intento noi manteniamo sempre
due sedi, cinque segretari, tre effettivi e due fittizi, quindi io chiedo a questa Assemblea di
esprimersi, quindi di mettere a verbale, che la sede diventi una sola e cercare di rivedere
anche la posizione delle segretarie perché è un possibile risparmio importante. Poi per
altre questioni ci troviamo, però è fondamentale visto che qui abbiamo il Consigliere
delegato, che ci si trovi a metà strada, non da una parte e nemmeno dall’altra. Abbiamo il
Consigliere delegato, l’anno prossimo ci saranno ancora le elezioni, ci sono un sacco di
uffici liberi, a questo punto chiedo al delegato della Città metropolitana almeno l’impegno
di trovarci una collocazione idonea come tante, perché noi siamo una partecipata e come
tale abbiamo tutti i diritti delle partecipate che ci sono nei vari Comuni. Quindi che si faccia
carico l’Assemblea di dire: vogliamo una sede unica e dopodiché noi lavoreremo su
questo obiettivo. Grazie.
Marracci - Grazie anche a Gianni Bolla per l’importante contributo, è un’ipotesi che in
effetti il Comitato sta discutendo da qualche settimana ed è quella la direzione nella quale
si deve lavorare con consapevolezza. Se si vorrà, come si deve, per giusta economia, fare
un’unica sede, questa per necessità geografiche dovrà essere all’incirca al centro del
territorio dell'ATC, il che vuol dire a Milano, questo è bene dirlo subito e che tutti ne siano
consapevoli perché ha senso fare una sede se si da una più equa possibilità a tutti di
raggiungerla, a tutti gli iscritti in caso di bisogno, salvo pensare a sportelli nelle attuali sedi
sul territorio per le pratiche più semplici che devono essere sbrigate, ma tenendole aperte
con un ridotto numero di ore, con riduzione del personale ecc… La sede legale e
amministrativa, credo che siate tutti d’accordo, deve stare al centro, per i motivi che vi
dicevo, e al centro c’è Milano, che sia nella periferia o nell’immediato hinterland, ma la
posizione del baricentro è quella, rispetto al fatto che ora abbiamo un unico ATC, detto
appunto della Pianura Milanese. Chiuso questo argomento, passo di nuovo la parola a voi.
Chiunque voglia parlare può venire al microfono ed esprimersi liberamente. Grazie.
Giovanni Moscardin - Buongiorno sono Moscardin Giovanni di Abbiategrasso, prendo al
volo le ultime parole del Dott. Marracci, che ha detto che la sede dovrebbe essere a
Milano. Io dico Milano mi va bene perché diventata Città metropolitana, noi abbiamo la
campagna metropolitana ad Abbiategrasso quindi credo, a mio avviso, che debba essere
ad Abbiategrasso, c’è un circondario non da poco. Diamo alla Città metropolitana il nostro
Sindaco che credo che farà bene perché conosce il nostro territorio, noi abbiamo un
territorio enorme e credo che lo conosciamo molto bene. Mi dispiace per il Dott. Grassi
diceva della partecipazione e io credo che la partecipazione possa esserci se c'è quello
che viene sviluppato sul territorio, cioè la caccia: essa viene sviluppata qui non a Milano,
quindi noi siamo presenti qui e non a Milano, lavoriamo, abbiamo le famiglie e diventa per
noi molto difficoltoso venire a Milano. A Milano gestiscono 1500 cacciatori e noi ne
gestiamo 3500 se è cosi la mettiamo su questo piano, dopo con la politica creiamo i nostri
candidati, creiamo i consiglieri come giustamente ha detto chi mi ha preceduto. Io dico di
conservare la sede ad Abbiategrasso, poi mi rassegno se verrà portata a Milano, però
dobbiamo riflettere su quello che vogliamo, se vogliamo la partecipazione credo che la
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sede debba essere nel luogo più idoneo e il luogo più idoneo è dove si caccia, si caccia in
queste zone, non si caccia a Milano, questa è la mia opinione.
Valentino Solari - Sono Valentino Solari, ho fatto parte del Comitato di Gestione per 8
anni, quindi io sono per le due sedi, sul fare la sede unica sarei molto perplesso, bisogna
esaminare la cosa molto profondamente, poi l’idea migliore che ne verrà fuori sarà quella
opportuna da adottare. Sono invece molto contento della riunione di questo pomeriggio in
quanto ho sentito parlare ancora, dopo qualche anno che non se ne parlava più, di
miglioramenti ambientali, ecco mi ha fatto molto piacere sia l’intervento del sig. Ticozzelli
che dell’amico Gottardi i quali hanno confermato che se non facciamo dei miglioramenti
ambientali è praticamente inutile che noi continuiamo poi a tirar fuori dei soldi per buttare
fagiani a destra e sinistra in maniera inconcludente, quindi dobbiamo operare nel modo
migliore affinché la selvaggina sia più stanziale sul territorio, non il pronta caccia veloce
dalla sera al mattino! Tutto qua, vi ringrazio perché c'è una bella folla e credo che i
cacciatori siano ancora tutti uniti. Grazie.
Sala - Signori buongiorno mi chiamo Sala, per il fatto delle sedi io spero che la sede venga
trasferita a Milano e la Provincia ora Città metropolitana ci offra la sede gratis perché
vedendo qua i 16000€/13000€ di Abbiategrasso e vedendo i 6000€/4000€ di Viboldone mi
sembra che sia una spesa enorme. Io mi ricordo che il vecchio Assessore Luca Agnelli ci
aveva promesso una sede, poi le cose sono saltate per aria, ci aveva promesso una sede
a Milano diciamo gratis o quasi, se sbaglio correggetemi. Un’altra cosa vorrei aggiungere:
sarei dell’idea, se siete d’accordo, di ripristinare il tesserino di riconoscimento, signori
possiamo metterlo a votazione perché il Comitato di Gestione è lì, parla parla ma di azioni
non ne fa, si è visto l’anno scorso che i problemi non li risolve, anche Rodolfo Grassi ha
fatto un bel discorso, ma non ha un programma perciò mi dispiace doverlo contraddire.
Non c'è un programma, non ha fatto un programma sulla selvaggina, su qualsiasi altra
cosa, sono parole buttate lì. Grazie.
Angelo Tresoldi - Buongiorno a tutti, mi chiamo Tresoldi Angelo e vengo dall’Est, io credo
che in aggiunta ai progetti che sono stati enunciati, uno dei progetti che io vedo più
importante ci cui si è già parlato, si è già cominciato ad abbozzare l’anno scorso è la
gestione delle zone, la caccia è partecipazione abbiamo detto prima e tutti quanti hanno
parlato di partecipare e partecipare, ma per gestire un Ambito cosi grande bisogna avere
la collaborazione delle zone e le zone dobbiamo organizzarle, si devono sentire
responsabilizzate, ma devono partecipare in un certo senso dando suggerimenti al
Comitato per quelle che sono le iniziative. Questo è fondamentale altrimenti secondo me
non andiamo molto lontano, è troppo grande l'ATC e quindi la partecipazione viene
attraverso l’organizzazione delle zone con dei responsabili con un dialogo continuo tra le
zone e il Comitato di Gestione. Apprezzo molto il discorso dei miglioramenti ambientali un
po’ più concreti, ho visto anche la significativa cifra messa a bilancio e spero che
naturalmente si concretizzi e si realizzi naturalmente nel modo opportuno perché lo ritengo
molto importante. Sul bilancio penso che parleremo dopo, quindi adesso non mi addentro
nell'analisi delle diverse voci, giusto? Questo è un intervento indipendente.
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Sala - Scusate se vi importuno, mi è venuta in mente una cosa intanto che venivo qui:
l'ATC Milano Est aveva un sito web e da quel sito si sapeva quando c’erano i lanci, si
sapeva quanta selvaggina veniva lanciata, si sapeva quando c’era da catturare le lepri,
ecc. Vorrei che quel sito web fosse ripristinato. In più non mi sembra giusto, visto che si
parla di spendere meno, che l’ATC di Abbiategrasso, per capirci bene, mi mandi un sms
sul telefonino, un sms per il lancio dei fagiani è una cifra che l’ATC sta spendendo, col pc
non ci sono spese, non so se mi sono spiegato. Inoltre l’ATC di Abbiategrasso mi
mandava un SMS sul telefonino, Viboldone invece no e questa tra di loro era già una
differenza.
Marracci – Scusate, una prima risposta al sig. Sala la do io ed è questa: già dallo scorso
anno, cioè con il precedente Comitato di Gestione, l’ATC della Pianura Milanese ha il suo
sito web, che poi mi diciate, e io sono d’accordo con voi, che fosse incompleto, che non
fosse totalmente attivato, che alcune pagine, alcuni link andassero completati, verissimo.
Ci sono state delle difficoltà, diciamo di collegamento, con la ditta che aveva avuto
l’incarico perché purtroppo il titolare ha dei gravi problemi di salute, anzi colgo l’occasione
per fargli i migliori auspici di pronta guarigione: però, al di là di questi inconvenienti di
percorso, il sito esiste già da molti mesi, c’era ancora come presidente l’Ing. Vittorio Zocca
che avete visto qui al tavolo con noi. E’ da allora che c’è il sito web. L’anno di nascita di
questo ATC della Pianura Milanese è il 2014, vi ricordo che è nato ufficialmente con il
piano faunistico venatorio provinciale, che è stato approvato il 9 gennaio dell’anno scorso.
Nei mesi successivi il sito web di questo ATC è nato. Verrà perfezionato, ma c’è. Non solo:
da quando siamo società vigilata/partecipata della Città Metropolitana, abbiamo anche
degli obblighi maggiori ai sensi della trasparenza, quindi sul sito dell’Ambito, venivano,
vengono e verranno pubblicati tutti gli atti e i provvedimenti, i verbali delle sedute del
comitato, le deliberazioni del comitato di gestione, il verbale di questa assemblea verrà
pubblicato, i bilanci, ovviamente, verranno pubblicati tempestivamente. Tutto ciò che viene
prodotto dall’ATC, in quanto società partecipata della Città metropolitana di Milano, deve
avere un procedimento di massima trasparenza e il web oggi è il miglior veicolo per poter
offrire la possibilità a tutti e quindi non solo agli iscritti dell’Ambito, ma a qualunque
cittadino che navighi e s’imbatta nel sito dell’ATC della Pianura Milanese, di poter leggere
tutto quello che viene prodotto, dalla vita amministrativa e contabile dell’Ambito alle varie
iniziative organizzate. Quindi, tanto per farvi capire, i vostri interventi di oggi che vanno
tutti a verbale, diventeranno patrimonio di internet, quindi di tutto il mondo, potenzialmente,
dal momento in cui verranno pubblicati. Siamo già, e poi concludo su questo aspetto, in
contatto con chi dovrà tecnicamente occuparsi dell’ulteriore aggiornamento del sito e vi
ricordo che già dall’anno scorso c’era un link che riguardava proprio le immissioni della
fauna stanziale, tanto è che se non erro (Zocca che è al tavolo poi mi potrà magri
correggere) sono ancora pubblicate le date delle immissione di luglio dello scorso anno,
della stanziale del periodo estivo, molto prima dell’apertura della caccia. Vedete che delle
risposte le trovate già, certo bisogna darsi da fare a cercarle, ma questa è anche la sede
adatta per averle quando siamo in grado di darvele. L’SMS è una possibilità ulteriore che
era stata all’epoca mutuata dalla Provincia di Milano, per le questioni improvvise o
impreviste. Mi spiego: all’epoca l’avevamo creata per la questione delle deroghe. Voi
sapete che non interessa a tutti i cacciatori, ma una parte sì e che sono quei
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provvedimenti sempre a rischi di ricorsi, impugnative e sospensive improvvise, quindi,
all’epoca con il Dr. Miceli e altri pensammo: perché non istituiamo un servizio di questo
genere così se al venerdì pomeriggio il Tar di turno sospende il provvedimento regionale
sulle deroghe noi possiamo comunicarlo subito, nel giro di pochi minuti, ai cacciatori
interessati, evitandogli di incorrere il giorno successivo in sanzioni? Ci sembrava una
buona idea e l’abbiamo percorsa. L’ATC, l’allora n. 2 Milano Ovest, ha fatto qualcosa di
analogo; Milano Est, invece, seguiva un’altra procedura, però io credo che dal punto di
vista della tempestività del contatto dei Soci, ogni sistema che venga adottato, che
snellisca e velocizzi i rapporti e i contatti, sia il benvenuto. Non crediate oggi giorno che un
servizio di SMS, di messaggistica istantanea, sia particolarmente costoso, tutt’altro perché
ci sono fior di convenzioni con le compagnie telefoniche che hanno ultimamente abbattuto
i costi, ma li hanno abbattuti in elevatissima percentuale, quindi questo, nel bilancio di 760
mila euro circa a preventivo, che dopo discuteremo, appare meno che una goccia nel
mare. Se tuttavia l’Assemblea ritiene di suggerire altre strategie, oppure, come mi pare di
capire dall’intervento del Sig. Sala, che basti comunicare attraverso il sito web dell’Ambito,
ebbene il Comitato ne prenderà atto e si comporterà di conseguenza. Questo sta a voi.
Rondinini - Buongiorno a tutti, sono Rondinini, presidente della Sezione Cacciatori di
Robecco. Io vorrei portarmi ancora sui miglioramenti ambientali. Tutto quello che abbiamo
sentito è molto valido, ma tutto quanto mettiamo in atto può essere distrutto dai corvidi.
Noi assistiamo tutti i giorni, specialmente chi vive nei piccoli paesi, al momento delle
nidiate, anche della piccola fauna, una distruzione totale dei nidi. Mangiano uova,
mangiano piccoli. Io quindi chiedo al Comitato, di aprire una discussione anche con altri
Enti, magari anche protezionistici, perché poi alla fine questi corvidi distruggono i nidi dei
piccoli uccelli, quindi mettere in atto un sistema valido per fare diminuire i corvidi e questo
può essere valido per noi, ma andiamo anche in favore dell’agricoltura perché i corvidi
fanno pure danni all’agricoltura, negli ultimi anni stiamo assistendo a uno sviluppo enorme
di questi animali. Quindi chiedo questo intervento che secondo me può essere di valido
supporto anche ai miglioramenti ambientali. L’altra cosa, che non so se può essere
praticabile, però io ho visto che nei bilanci specialmente negli anni passati sono state
stanziate cifre abbastanza importanti per quanto riguarda i miglioramenti ambientali,
perché non prendiamo spunto da altre associazioni cominciando, magari, ad acquistare
quelle piccole zone che non sono più produttive per l’agricoltura e che quindi rischiano di
essere distrutte? L'ATC potrebbe acquistare questi piccoli appezzamenti svolgendovi dei
miglioramenti ambientali che dureranno nel tempo. Propongo questo. Grazie.
Marracci – Grazie. Due repliche velocissime sul suo intervento. Per quanto riguarda i
corvidi voi sapete che dal 2011 in Provincia di Milano abbiamo un piano di contenimento
numerico, sia tramite catture, sia tramite abbattimento diretto con l’arma da fuoco.
Ovviamente non lo può fare chiunque, ma lo attuano le guardie venatorie volontarie, che si
fanno coadiuvare dagli operatori faunistici ossia i cacciatori abilitati a seguito di quei corsi
che facemmo in Provincia fino a un paio di anni or sono. Quindi volendo, non sarà
risolutivo né determinante, ma è già qualche cosa e in effetti in alcune zone dove si
interviene da qualche anno le differenze in positivo, nel senso di una diminuzione costante
delle cornacchie grigie, si stanno osservando. Però le zone sono ancora poche e qui
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bisogna rivolgersi anche alla sensibilità dei singoli, va bene chiedere e invocare interventi
però bisogna poi anche fare e quando possono agire, i singoli con le necessarie
abilitazioni non si devono tirare indietro e devono prestare collaborazione. L’altro
commento, non a nome del Comitato bensì a titolo personale: io credo che l’idea
dell’acquisto di determinate aree e territori sarebbe un’idea innovativa e vincente anche in
Italia. Vi cito solo la Federazione Nazionale dei Cacciatori Francese che da circa
quarant’anni procede anche in questa maniera. La FNC acquista terreni che poi, a volte
rimango utilizzabili per la caccia secondo determinate metodologie e regole, altre volte
vengono destinati ad aree protette propriamente dette, cioè con lo stesso statuto delle
aree a parco o riserva naturale da noi, solo che sono gestite dalla Federazione Nazionale
dei Cacciatori e credo che questa sia la dimostrazione di evoluzione culturale dalla quale
purtroppo in Italia mediamente siamo ancora un po’ lontani. Io auspico, prima di chiudere
gli occhi, di vederlo realizzato anche da noi, facendo i debiti scongiuri.
Sala - Vorrei proporre al Comitato di Gestione di ripristinare come avveniva con l’ATC
Milano EST prima, ossia che i cacciatori oltre i settanta anni pagavano 20 € in meno sulla
quota d'iscrizione, era questo il motivo del mio ulteriore intervento. Anche Lodi lo fa.
Presidente Grassi - Scusate un attimo. Caro Sala, se tu fossi attento non al vento, ma
alle parole ti accorgeresti che io nella mia relazione ho detto che Milano deve essere
riconoscente ai vecchi cacciatori, quindi io mi auguro che tu abbia compiuto settant’anni e
mi auguro anche che il Comitato possa approvare questa linea, però non posso fare una
promessa se poi il Comitato mi dice di no, non so se mi sono spiegato. Volevo inoltre dirvi
un’altra cosa, una comunicazione di servizio: nella nostra prima seduta, la seduta elettiva,
io ho presentato un programma e chiunque lo voglia ricevere basta che lasci la mail alla
segreteria e gli sarà inviato a casa, se no gli sarà inviato anche come cartaceo non c’è
nessun problema a ottenere questi programmi, anzi io aspetto i vostri suggerimenti.
Grazie.
Marracci – Ringrazio il Presidente Grassi per le ulteriori integrazioni.
Cosimo Ferraro – Sono Ferraro Cosimo, grazie per la possibilità di dire queste due
parole, alcune cose le ha anticipate il collega Sala, quindi quelle non le ribadisco più, ma
c’è una cosa che in tanti in campo di caccia ne parliamo, ma qui nessuno ne ha fatto
cenno e con questo vado subito al dunque riguardo al versamento che noi facciamo di 145
€ mentre altri di 52 €. Cosa succede? Che nell’ATC noi vediamo prendere della selvaggina
in posti non dovuti e in questo, perdonateci tutti, un po’ ci brucia, perché io arrivo a casa
senza niente mentre loro con l'appostamento fisso oppure temporaneo, portano a casa
selvaggina stanziale. Però per me la caccia non è per la selvaggina, ma per passare una
giornata in compagnia e divertirci. Ecco io credo che quelli che oggi non hanno potuto
partecipare, i miei colleghi e tutti, mi hanno raccomandato più che altro di dirlo, perché non
sempre possono essere presenti e almeno ce ne liberiamo una volta per tutte. In quanto
cacciatori tanti ci guardano come degli assassini. Il cacciatore, devono sapere che è libero
e fiero: quando esco di casa che mi squadrano come se fossi un delinquente. Ecco questo
volevo dire, ho finito e vi ringrazio.
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Marracci - Grazie anche a lei. Prima di dare la parola a Cavallotti, la questione della quota
è nota, ogni anno ritorna fuori e non si è mai risolta per un semplice motivo, che dovreste
sapere ed è che non si è mai avuta quella famosa modifica della legge regionale 26 del 93
che prevedesse una sola quota di iscrizione per la caccia vagante. La legge prevede
sempre la quota base che è pari a 52 € per la vagante solo migratoria e appostamento
fisso, e che può aumentare fino a tre volte tanto per quanto riguarda la vagante tutta,
quindi stanziale e migratoria. Io credo che anche questo Comitato di fronte a una legge
regionale che ancora prevede la differenziazione, non intenda assumersi una
responsabilità simile di unificare le due quote per la vagante in una, quando appunto la
legge non lo prevede. Però è un’istanza che viene anch’essa dall’Assemblea, prevedo
quindi che il Presidente Grassi e il Comitato in fase di discussione ne terranno comunque
conto, però abbiate sempre ben presente che è la legge regionale stessa che stabilisce la
differenziazione e finché sta così scritta, non si può fare altrimenti. E’ molto opportuno e
importante cercare di individuare almeno alcune di queste persone che pagano la vagante
per sola migratoria e poi se capita abbattono anche fauna stanziale, incrementando la
vigilanza in questo caso volontaria. L'ATC ha una Commissione Vigilanza che si è appena
insediata proprio pochi giorni fa, sapete che gli Ambiti per legge dello Stato non possono
avere un corpo di vigilanza proprio, infatti a Milano non è mai avvenuto, però si possono
avvalere della collaborazione delle Guardie Venatorie volontarie e delle Associazioni
venatorie o ambientaliste o coordinarsi con quelle della Città Metropolitana e credo che
questa sia la direzione nella quale questa Commissione intenda lavorare. Prego ora la
parola a Cavallotti.
Carlo Cavallotti – sono Carlo Cavallotti, rappresentante di Abbiategrasso. Noi abbiamo la
fortuna di avere una bella palestra, il nostro sport ha la miglior palestra che esista: la
natura. Però è una palestra spoglia, perché una palestra per essere importante deve
avere tante attrezzature ginniche, noi invece abbiamo bisogno della vegetazione e non
possiamo avere un territorio spoglio che alla fine di settembre, quando si taglia il
granoturco, vedi il fagiano a duemila metri, quindi la natura deve essere il primo interesse,
non dobbiamo investire solo sui selvatici, bisogna, come diceva giustamente l’amico di
Robecco, incrementare l’area “sporca” cioè i terreni dove la fauna possa adattarsi al
meglio per poter vivere e riprodursi, perché i boschetti e le ripe di una volta sono stati
eliminati a causa di una moderna agricoltura, senza dare la colpa agli agricoltori che
devono tagliare gli stocchi perché altrimenti la piralide del mais potrebbe devastare il
territorio, o devono estirpare le rive perché le infestanti avanzano: rischiamo però di
andare a caccia in Piazza del Duomo. Quindi la vegetazione è importantissima nel nostro
ambito, per il nostro sport, quindi direi che noi siamo favorevoli a migliorare l’ambiente per
avere una bella palestra. Secondo punto, vorrei fare i migliori auguri di buon lavoro al
nuovo Comitato che sia proficuo e senza tante critiche, perché bisogna lavorare in questo
momento difficile complicato anche dall'avvento della Città Metropolitana, quindi vi faccio i
miei migliori auguri di buon lavoro.
Marracci - Grazie anche a Cavallotti, la parola al prossimo intervento.
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Corrado Montanari - Signori buonasera, sono Corrado Montanari di San Martino di
Bareggio. Io sono rimasto favorevolmente impressionato e colpito dalle proposte di
miglioramento ambientale che mi trovano concorde. Pienamente concorde, tutto quello
che si può migliorare va migliorato, ma di sicuro va migliorato anche quello che il nuovo
ATC deve fare, una delle richieste che io ho da sottoporre al nuovo ATC è quella di
conoscere finalmente e in modo definitivo, chiaro, completo ed esaustivo, quella che è la
distribuzione della selvaggina, i criteri che determino l’assegnazione della selvaggina a
determinate zone dove si consegnano centinaia di fagiani, centinaia di starne a comuni
che non hanno poi la possibilità di poterli lanciare e questa mi sembra una cosa molto
strana. Poi vorrei ancora conoscere la proporzionalità con cui vengono assegnati questi
fagiani a seconda delle rappresentanze, chiamiamole sindacali dei cacciatori legate alle
varie federazioni, e per ultimo, ma non da ultimo, vorrei sapere se esista qualcosa di
scritto che definisca i compiti di coloro che vanno a lanciare i fagiani, per non dire la
selvaggina di ripopolamento e tutto il resto: perché qui si improvvisano tutti cultori del bene
comune (trattandosi di un bene comune), tutti vogliono andare a lanciare ma all’interno del
proprio comune. Che cosa stiamo facendo? Qui è ora di mettere chiaramente per iscritto
quelli che sono i compiti di chi deve andare a lanciare la selvaggina e quelle che sono le
azioni che ci dobbiamo attendere da queste persone, al di là degli amici e compagni di
merenda ai quali dicono dove andare per abbattere la selvaggina lanciata. Grazie e
scusatemi.
Marracci – Grazie anche a Lei. Prima di darle una brevissima risposta, ripasso la parola al
Dr. Bolla.
Bolla - Io al signore di Milano Ovest che voleva la sede qui perché il territorio di caccia è
qui, siccome mi occupo di territorio, voglio dire che deve sapere che tra il Milano Est e il
Milano Ovest sa quanto è il TASP di differenza? Glielo dico io: 1.000 ettari. Milano Ovest
ha superficie di 12.263 ettari, Milano Est di 11.263, ma il problema non è questo perché
come il Presidente Grassi dice: “ormai hanno voluto l’unificazione”. Il problema è che per
cacciatore ci sono 7 ettari a disposizione, quando la legge regionale recita che ce ne
vorrebbero 15 ettari, quindi qui non deve essere ammesso più nessuno, questo è il
problema. La gestione del territorio è fondamentale e non è io di qua e tu di là, il territorio è
questo e lo dobbiamo gestire col massimo impegno senza pensare di specularvi sopra
perché gli spazi sono quelli ricordati e sono ristretti. Grazie.
Marracci - E allora ringrazio doppiamente il Dr. Bolla perché mi offre uno spunto che si
ricollega a quello che diceva il Sig. Montanari. I due ATC non esistono più, ora c’è l’ATC n.
1 della Pianura Milanese, l’ATC n. 2 adesso è quello della Collina di San Colombano, che
direi non abbia niente a che vedere coi vecchi ATC 1 e 2, Milano Est e Milano Ovest.
Questa è una mentalità che dobbiamo acquisire, dico dobbiamo perché sono anch’io socio
dell’ATC della Pianura Milanese, anche e soprattutto per quanto riguarda le immissioni
della stanziale, perché le immissioni della stanziale avvengono avendo acquistato i capi da
immettere con i denari versati da tutti gli iscritti all’ATC della Pianura Milanese, non solo di
quelli di Bareggio, Vimodrone o Lacchiarella, chiaro? I denari utilizzati vengono dal
bilancio e a bilancio ci sono le entrate derivate dalle quote di tutti gli iscritti, da nord a sud,
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da est a ovest, passando dalla città, non Metropolitana in questo caso, ma la città di
Milano che sta al centro. Se poi mi dite: lavorano sempre gli stessi, i volontari sono quelli
sul territorio, non posso darvi torto, perché è anche una questione logistica e organizzativa
che per le immissioni ci si affidi a volontari che vivono sui territori dove si effettuano, però
per primi devono essere consapevoli che stanno immettendo animali acquistati con i
denari di tutti gli iscritti all’Ambito, l’anno scorso 4.800 circa in totale, quindi questa è la
prima osservazione. La seconda, e poi concludo su quello che diceva il Sig. Montanari, è
questa: c’è una Commissione Selvaggina, anche se insediata pochi giorni fa in occasione
dell’ultima riunione del Comitato di gestione, mercoledì scorso per la precisione, alla quale
io rivolgerei questa richiesta di Montanari e mi sento di appoggiarla anche personalmente
ossia pensare, mi rivolgo pure a Rezzonico, che è componente del Comitato e
Responsabile di questa Commissione, di pensare di introdurre una sorta di vademecum
(dire regolamento mi sembra eccessivo per questioni giuridiche): un vademecum cui si
debbano attenere i volontari che partecipano all’immissione di selvaggina. Se noi
avessimo come è successo anni fa, e concludo veramente su questo, anche le guardie
venatorie che accompagnano coloro che fanno le immissioni, credo che avremmo la
massima garanzia, ma non è facilmente realizzabile perché comunque anche le guardie
venatorie volontarie non lo fanno da professionisti e quindi c’è una questione organizzativa
alla base che andrebbe risolta. I volontari certamente collaborano, a mio giudizio non tutte
le volte nelle quali sarebbe opportuno, tuttavia conoscendo Rezzonico e i componenti
della Commissione, credo che lavoreranno anche su questo aspetto e che sia una buona
cosa.
Piero Grassi - Buongiorno a tutti, grazie a voi cacciatori. Vado un po’ in ordine sparso.
Prima di tutto vorrei conoscere l’organigramma dell’ATC della Pianura Milanese che non
esiste ancora, per avere l’ultimo ho dovuto aspettare tantissimo, vorrei sapere chi ci
rappresenta, perché voi dite che siamo una società e quindi vogliamo sapere chi ci
rappresenta. Poi, ho notato che fra le spese della selvaggina e le spese primarie il valore
mi sembra che sia sul 55,60 % del bilancio. A me sembra che una volta sia caduto un
Comitato perché volevamo portare le risorse per la selvaggina dal 50 al 60% e più, poi è
finita malissimo, però lo abbiamo fatto. Prima del rinnovo della quota d'iscrizione, vorrei
sapere quale è il piano faunistico, cioè io parlo dell'ATC 2, all’epoca il nostro
rappresentante era l’Ing. Barbaglia, a febbraio faceva la pianificazione, a me stava bene e
allora aderivo e pagavo, non mi stava bene rinunciavo. Oggi non so nulla e questo a mio
parere è grave. Ricordiamo che noi cacciatori ci paghiamo tutto, dall’alto non arriva nulla,
detto dal Dr. Miceli, detto dall'Ing. Maerna in una riunione, dalla Regione, da chiunque: noi
non riceviamo un centesimo. Allora di conseguenza quelli che spendono i nostri soldi ci
pensino bene, meditino. Un’altra cosa, noi abbiamo questa volta la fortuna di avere, come
presidente (gli do del tu perché lui si permette di dare del tu a noi nell’invito che ci ha fatto)
un giornalista, però leggo pochissime cose sui giornali a favore della caccia. Quando
leggo sui giornali “un cacciatore ha abbattuto un pappagallo”, io dico che quello non è un
cacciatore, quello è un bracconiere e nessuno però mai ha smentito tale notizia e non da
ultimo è successo anche non lontano da qui, a Morimondo: sul giornale, il cacciatore
preso per qualche azione illegale, non era descritto come un bracconiere. Io che ho la
patente, quando passo col rosso, sono un delinquente, un pirata della strada. E’ questo
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che mi farebbe piacere, che si informasse la gente che siamo puliti, come dice
giustamente Grassi, siamo due volte puliti rispetto ad altri, perché dobbiamo avere dalla
Questura il permesso di ottenere o rinnovare la licenza di caccia. E so che la Regione dice
quota per la vagante e quota solo per la migratoria, però a questo punto signori nulla si
prende, nulla ti regalano! Grassi lotta per aver qualcosa per noi, per te, tu sei la caccia.
Non te la prendere Grassi ti sto dando del tu perché tu l’hai dato a me e io te lo ritorno.
Miglioramenti ambientali: signori miei, noi in questa zona li abbiamo già fatti. Vi ricordate in
passato, sulla carta è stato bello, in realtà zero. Bisogna farli mirati, cioè a macchie di
leopardo, cambiando anche le zone. L’agricoltore se non lo paghi si fa i suoi interessi
come noi ci facciamo i nostri, lui quando il tempo permette lavora, quando il tempo non lo
permette va all’osteria. E’ per quello che dico che è da fare, l’abbiamo fatta qualcosa del
genere, dicemmo: lasciate gli stocchi alti. Pochissimi, o nessuno hanno preso i soldi.
Perché la caccia si fa dal 31 di gennaio alla terza domenica di settembre, questo è il
periodo di caccia, perché a settembre ciò che abbiamo fatto deve dare i frutti, non c’è più
nulla da cambiare. Poi ne approfitto perché leggo ogni tanto del “pronta caccia”: i vertici di
varie associazioni, giustamente pretendono di ridurla la pratica del pronta caccia, ma poi
sento il rappresentante di Robecco che dice: dobbiamo combattere i nocivi, combattere i
nocivi in tutte le specie dannose, volpe, corvidi e gazze, perché la gazza una volta non
c’era adesso invece abbonda. Dobbiamo cercare non dico di eliminarle, guai, ma di
regolamentarle senza dubbio sì. Ho qua un articolo che dice che c’è la rabbia qui in zona
nostra, portata dalle volpi. Signori miei, guardie mie, dove siete? Posso permettermi di
consegnare un documento? Questo documento dice che in zona non lontano da qua, c'è
la rabbia. Il mio cane è vaccinato come tutti i vostri di antirabbia, però è una malattia
infettiva e riduciamole queste volpi, è l’occasione buona, svegliamoci Presidente. L’ultima
cosa e forse lo anticipo, il Presidente Grassi ha detto: io non voglio emolumenti, non voglio
soldi. E’ vero, è vero lo ha scritto, però questo scritto, in cui lui rinuncia alla sua parte di
compenso, credo sia completo di tutto, perché se mi mette il rimborso chilometrico, se non
gli diamo un quorum, signori miei, non si sa dove si va, è come un pozzo. Quando
buttiamo un sasso nel lago e si fa l’onda, l’onda prima o dopo verrà fuori! Ricordiamoci i
vecchi documenti, non si deve perderne memoria, perché parlano. Grazie e scusatemi del
disturbo.
Marracci - Grazie, prima di passare la parola a Franco Fagnani che vedo già al microfono,
due parole velocissime su questa storia della rabbia. In effetti, il signore ci ha consegnato
copia di Settegiorni Alto Milanese, che quindi è un settimanale, da cui sembrerebbe che
siano state rinvenute due carcasse di volpi morte a causa della rabbia, questa notizia
naturalmente la prendiamo con le pinze perché è una comunicazione giornalistica,
potrebbe essere accurata e dettagliata, oppure no, ma senz’altro va tenuta nella debita
considerazione. Infatti, credo che, d’accordo con il Dr. Miceli, da lunedì ci attiveremo con
le ASL milanesi per capirne di più, perché voi sapete che la rabbia è un affare molto serio,
la rabbia è una zoonosi, cioè una malattia che dall’animale passa all’uomo, quindi fa il
salto tra specie ed è preoccupante se dovessimo averla veramente sul territorio milanese
perché col livello di antropizzazione e la quantità di cani che abbiamo sul nostro territorio,
che sono anch’essi veicolo naturalmente della rabbia, la situazione da gestire sarebbe
molto complessa. Vi ricordate che l’ultima epidemia grave c’è stata fra Friuli e Veneto
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orientale alcuni anni fa e venne debellata con una campagna di vaccinazioni fatte
direttamente dal Ministero della Salute col Corpo forestale dello stato, tramite elicotteri,
quindi lanciando bocconi iniettati del vaccino sul territorio. Una campagna che ebbe
successo, ma che richiese investimenti spaventosi, in termini di risorse economiche, di
uomini e mezzi. Quindi verifichiamo attentamente questa notizia a partire da lunedì perché
se fosse vera dovremmo subito attivarci. Prego la parola a Fagnani.
Franco Fagnani - Due argomenti velocissimi, uno per quanto riguarda il buongiorno che si
vede dal mattino e io so che non solo il Presidente Grassi, ma anche qualche altro
membro del Comitato, ha deciso di rinunciare agli emolumenti e io dico che questa cosa è
bellissima e merita un applauso; in secondo luogo, per quanto riguarda le sedi ho sentito
l’intervento del Dott. Bolla e ho sentito i cacciatori, io parlo con molti cacciatori tutti i giorni,
ricordatevi che i cacciatori hanno un’età media attorno ai 55 anni e molti mi hanno detto di
sperare che tengano le due sedi separate perché noi non se la sentono di andare a
Milano. Io dico che il risparmio delle due sedi è un risparmio di circa il 5%, nessuna
istituzione viene a regalarci una sede, ci sarebbe la rivoluzione da parte degli animalisti,
dei verdi, bianchi, rossi, gialli, perché voi, nonostante quello che ha detto quel signore, lo
dovete leggere sui giornali tutti i giorni quello che si dice della caccia, e io vi dico che è già
un miracolo che noi siamo qui e che andiamo ancora a caccia. Grazie.
Marracci - Grazie anche a Fagnani, però, a dir la verità, l’intero Comitato ha rinunciato al
cosi detto gettone di presenza, come definito anche dallo Statuto, quindi non c’è un
componente del Comitato, questo avveniva già anche lo scorso anno per essere ancor più
precisi con voi, che percepisca gettoni di presenza per partecipare alle riunioni. La
possibilità esiste, la legge e lo Statuto lo concedono, quindi non è una invenzione degli
ATC dove avviene che il Presidente ed eventuali altri organi abbiano anche un
emolumento. Il Presidenti ed eventuali altri organi hanno rinunciato anche all’eventuale
emolumento quindi, al di là del puro rimborso spese chilometrico, che per altro è anche a
bilancio, non ci sono né emolumenti né gettoni di presenza. Ci sono altri interventi?
Antonio Baldo. Prego.
Antonio Baldo - Buongiorno, sono Antonio Baldo, vorrei fare un intervento un po’ di
rottura, vista la relazione del Presidente Grassi, mi stavo convincendo che mi avrebbe
chiamato da parte, nel confessionale e con l'ostia. Sono state fatte delle proposte dagli
amici cacciatori che secondo me sono validissime e bisogna che se ne tenga conto, ma
dobbiamo attuarle: nel ’92 queste erano le proposte, nel ’93 queste erano le proposte e
così via per arrivare ad oggi, son queste le proposte, quindi non è che stia cambiando
molto, il problema è che adesso arriva un nuovo Comitato con il Sig. Grassi Presidente
che ci propone di modificare lo Statuto dell’ATC poiché probabilmente, a furia di
promettere a destra e a sinistra, gli mancano cariche da assegnare e quindi modifichiamo,
facciamo due vicepresidenti inventandoci delle cose. Tutto è fattibile, non sto criticando,
però mi sembra strano. E’ vero che noi, lavorando sul territorio, abbiamo i rapporti con i
contadini, abbiamo dei rapporti con gli agricoltori e con gli ambientalisti, però gli agricoltori
hanno un esercito che li difende, i cacciatori hanno le associazioni venatorie, è questo che
dovremmo fare come associazioni venatorie, difendere i cacciatori, poi le alleanze, gli
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incontri con il mondo ambientalista e così via si possono anche fare, ma prima bisogna
pensare ai cacciatori, è evidente che uno dice: io penso ai cacciatori alleandomi con
Legambiente, con gli ambientalisti, certo ci alleiamo, siamo nel Comitato, la legge lo
impone, quindi sono nel Comitato di Gestione. Noi però nei loro comitati come cacciatori
non ci siamo, neanche nelle associazioni degli agricoltori partecipiamo, ma questa non è
una polemica! Prendiamo atto che i centri di recupero della fauna selvatica gestiti da WWF
e LIPU, denunciano l’ex Provincia e l’assessorato, quindi è anche interessato il nostro
Consigliere delegato per non aver dato i soldi che avevano promesso. Hanno ragione,
avete promesso caro Miceli dovete darli questi soldi! Però il problema sapete qual è? Il
rischio che sia sospesa l’assistenza veterinaria agli animali ammalati: l’amore per gli
animali per queste persone è questo? Non curarli più perché non arrivano i soldi? Io dico
che è giusto intavolare delle trattative, come dice la relazione del Presidente dobbiamo
metterci d’accordo, però non dimenticate che il WWF Liguria, Piemonte, Lombardia sono
ancora commissariati per intrallazzi loro e allora io con questa gente non mi sento di fare
dei ragionamenti con i nostri soldi, che mettano anche loro un po’ di denaro e poi
discutiamo come ridistribuirli sul territorio. In ogni caso penso che il Comitato di Gestione
dovrebbe tenere conto di queste proposte, sono andato a leggere i verbali degli anni
scorsi e sono sempre uguali, abbiamo avuto dei Presidenti che sono stati sollevati
dall’incarico, Vittorio Zocca cosa ha fatto di male per non essere più nel Comitato di
Gestione? Ha lavorato solo alcuni mesi! Barbaglia cosa ha a fatto di male quando gli è
stata data la possibilità di portare avanti il lavoro, per non parlare di Bolla e di Congiunti
che hanno maturato delle esperienze nel passato, nella gestione dei Comitati e queste
persone sono state allontanate, cercando inutilmente di riportare dentro il Prof. Bolla e un
altro. In sostanza non sono le proposte che avete fatto che non vanno bene, esse sono
giuste e vanno accolte, ma è la politica venatoria portata avanti in questi anni che non va
bene e la responsabile lo sapete chi è? Non si può fare come qualcuno fa, le piccole
associazioni che si lamentano i loro compito è questo e di chi dirige queste associazioni, e
quando si vuole mandare un messaggio di avviso, e deve essere segreto si manda
segreto, non si manda pubblicamente per dopo dire: no mi sono sbagliato, non volevo
farlo. E mi meraviglio che questi personaggi che hanno avuto un ruolo perché no? nel
nostro ambito non intervengano, non dico in difesa personale che li capisco io mi
difenderei personalmente, però accidenti sulla politica portata avanti dalla mia
associazione me lo porrei il problema, allora non è più questione se facciamo i
miglioramenti ambientali, le stoppie, le zone umide, tutto bene ci mancherebbe, ma dove
andremo con la politica portata avanti dalla associazione maggioritaria in Italia? Quando
c’è stata l’unificazione degli ATC né io né i miei amici ci siamo strappati i capelli e allora
perché non fanno un’ATC più allargato, magari regionale, perché non torniamo a quella
libertà che ci serve per andare a caccia, andiamo a caccia nelle riserve peggio degli
indiani, se tu paghi vai lì e non puoi andare altrove. E’ questo il problema che bisogna
porre complessivamente, perché per l’ambiente, Signor Presidente, c’é Kyoto, il trattato di
Kyoto è un affare internazionale sull’ambiente e ogni anno al tavolo si riunisco tutti i capi di
Stato, tutti gli ambientalisti del mondo, per discutere di questo affare. E io dico, come
cittadino e come cacciatore: ci dobbiamo interessare? Si che ci dobbiamo interessare, ma
in questa assemblea, nei progetti che noi facciamo dobbiamo tenere conto,
prioritariamente, degli interessi dei cacciatori e non degli altri, anche se dobbiamo
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collaborare, trattare ecc… Non sono d’accordo sui norcini, e tanto per capirci, chi vuole
intendere intenda, che gli devo fare io il lavoro come cacciatore, non siamo d’accordo, e
non siamo d’accordo neanche a tornare a quella agricoltura biodinamica, il piccolo
pezzetto di terreno con la comunità e con i piccoli mezzi, non è possibile in un mondo
come questo e la politica di questa Associazione, del Sig. Grassi, porta avanti questo e
non va bene. Non va bene non solo per i cacciatori, ma non va bene per i cittadini. E non è
il caso di approfondire la nuova cultura Francescana o Santantoniana. Quindi attenzione
quando fate qualunque movimento, perché siete tutti volontari, se non sbaglio, e come
volontari non potete dire di rinunciare al vostro compenso. Chi ve lo aveva dato? E’
l’assemblea che deve decidere. E per quanto riguarda i bilanci, io non ho problemi a dirlo,
si vota sì o no, a me non importa, ma è nei bilanci che si dice se una spesa vada per il
rimborso del dirigente o del Comitato di Gestione, è l’Assemblea che deve approvarlo,
quindi avete rinunciato a qualcosa che comunque non vi spettava di diritto. Strano. Vi
ringrazio.
Solari - Ecco, c’è una cosa importante che nessuno ha toccato, a me è venuto in mente e
ho visto il Dr. Miceli e ho chiesto a lui, approfittando della presenza del delegato della Città
metropolitana, volevo chiedere per i tesserini, quest’anno, dal momento che la Provincia
non c’è più, chi ce li distribuirà? E se uno non ha riconsegnato il tesserino dell’anno scorso
dove deve andare a prenderlo? Il Dr. Miceli mi ha detto che in merito ai tesserini la
Provincia funziona ancora, quindi arriveranno ancora dalla Provincia e chi non trovasse il
tesserino presso il Comune potrà andare ancora in Provincia a ritirarlo.
Marracci - Allora, se non vuol prendere la parola il Dr. Miceli, che è schivo per natura, vi
dico io che, per quanto ne sappiamo oggi, 18 aprile 2015, i tesserini li distribuiremo ancora
noi. E’ quello che sappiamo oggi, se non ci saranno imprevisti strani, tra l’altro nel mese di
maggio li avremo dalla Regione come sempre avvenuto negli ultimi anni, perché servono
in anticipo a chi esercita la caccia di selezione, per cui cambiamenti non ce ne sono.
Invece, se non vuole intervenire il Presidente, riprendo tre argomenti di Antonio Baldo.
Parto dall’ultimo, gli emolumenti non ve li ho citati a caso, prima, perché contrariamente a
quanto lui afferma, e questo mi spiace, ci conosciamo da molti anni, ma lo correggo, lo
Statuto vigente dell'ATC che non è nient’altro che la delibera regionale Lombardia del
2003, ripresa pari pari con alcune piccole modifiche nel corso degli anni, riporta l’art. 20
che s’intitola “emolumenti degli organi degli ATC”. Degli, perché non è per il nostro
soltanto, questo è lo Statuto tipo adottato dalla giunta regionale nel 2003. Il comma 1 dice:
gli emolumenti possono, certo non devono, però possono, essere previsti per il
Presidente, i membri del Comitato, il Collegio dei Revisori e il Direttore Segretario. Quindi
c’è un elenco di soggetti, che fanno parte del Comitato di Gestione, che potrebbero
tranquillamente percepire un emolumento, che poi sia di 10 € al mese o di 1000, questo è
a discrezione del Comitato e in base ai bilanci, ma la possibilità è assolutamente nelle
norme vigenti e non è un regalo della provvidenza. La decisione che sia apprezzata o
meno, a me come Presidente dell’Assemblea non interessa, però ve l’ho comunicata ed è
stata quella di rinunciare agli emolumenti da parte di chi poteva averli. Dopo si parla anche
del gettone di presenza sempre nello stesso articolo che vi ho citato, quindi entrambe le
possibilità, a norma di legge, sono date. Per quanto riguarda le critiche che Baldo ha fatto,
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motivate o meno, ma è persona di buon senso, non mi addentro in quello che lui ha citato
tra una Associazione e l’altra poiché credo che debbano essere rivolte nelle sedi dovute.
Io posso garantirvi una cosa, almeno finché la Città metropolitana mi consentirà di
rimanere nel Comitato di Gestione, già è agli atti dei verbali dello scorso anno quando
l’Ing. Zocca era presente, i problemi interni delle Associazioni venatorie, non devono mai
trovare posto negli Ambiti Territoriali di Caccia. Le beghe interne le Associazioni se le
devono risolvere nel loro seno e non devono coinvolgere un Comitato di Gestione di 20
persone appartenenti a più Associazioni Venatorie, a più Associazioni Agricole, a più
Associazioni Ambientaliste e a più Comuni. Baldo ha ragione quando dice che in passato
questo è accaduto, purtroppo, ma non deve mai più succedere perché sarebbe un utilizzo
improprio dell’Organo del Comitato di Gestione di un ATC. Se ci sono dei conti da far
pagare a qualcuno, e questo succede spesso, in seno a una Organizzazione o
Associazione anche apolitica come quelle venatorie, li si regoli in casa e non si coinvolga il
Comitato su aspetti e materie che non sono assolutamente di sua competenza, anzi
spesso sono anche, ve lo dico, estremamente fastidiosi perché inappropriati e inopportuni.
Ultima cosa, come il Consigliere Arrara, oggi Assessore non me ne voglia e il Dr. Miceli
possono confermare, abbiamo ereditato questa difficile situazione con WWF e LIPU per la
gestione dei due centri di riabilitazione della fauna selvatica i così detti CRAS di Vanzago
e di Ponte Vecchio di Magenta, perché i contributi loro dovuti su base di specifica
convenzione sono stati destinati altrove, per motivi che anche noi non abbiamo saputo
spiegare, ma ai quali noi, come Servizio faunistico, siamo estranei. Gli stanziamenti erano
già stati deliberati dalla passata Giunta, quindi non era un intento il darglieli, erano dovuti,
c’era una Delibera della Giunta provinciale che stabiliva X ad un centro di recupero e Y
all’altro. Questi soldi, nei mesi successivi, sono stati destinati altrove e non si sa per quale
motivo, sempre, tra l’altro come il Consigliere Arrara mi ricorda, dalla medesima Giunta:
quindi c’è anche stata una sorta di contraddizione non da poco, da qui il motivo per il quale
le due Associazioni stanno valutando di intraprendere eventuali azioni legali, però sia
chiaro che se lo dovessero, non contro di noi, contro chi, eventualmente, ha stornato
questi denari già a loro destinati, ma se dovessero farlo, dal mio punto di vista, ed è una
opinione personale, sarà un atto anche dovuto, perché chiunque reagirebbe in questa
maniera. Chiusa questa parentesi, vi chiedo se ci siano altri interventi altrimenti
procediamo direttamente sui bilanci.
Allora vi ringrazio per i vostri contributi, il Segretario non economo ha preso buona nota di
tutto, adesso dunque si parte dal consuntivo 2014 e vi comunico, per dovere d’ufficio e
come le segretarie mi hanno riferito, che sono presenti in sala con diritto di voto, avendo
pagato la quota d’iscrizione per la prossima stagione venatoria, n. 242 iscritti. Pochini sul
totale, ma penso che oltre questo numero difficilmente riusciremo mai ad andare. Passo
quindi la parola, per il consuntivo, all’Ing. Vittorio Zocca, che spenderà qualche parola,
visto che era allora Presidente del Comitato di Gestione, che si avvarrà della
collaborazione del Dr. Arena, Presidente del Collegio, e non so se anche Salvatore Conti,
Vicepresidente con delega alla contabilità, vorrà a sua volta intervenire. Prego.
Relazione Zocca sul bilancio consuntivo - Buongiorno a tutti e a chi mi conosce
personalmente ciao. Il bilancio consuntivo che avete potuto visionare, che era in
distribuzione all’ingresso, è il resoconto della gestione da Febbraio 2014 a Febbraio 2015,
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il Comitato di Gestione si è insediato fine Febbraio, ha iniziato con una prima decisione,
che poi vediamo subito nel bilancio, c’è stato un piccolo ritocco della quota associativa,
che per quanto riguarda la selvaggina stanziale è di 155 € e 52 € la sola migratoria. Le
iscrizioni sono andate bene, probabilmente l’idea dell’Ambito unico è stata attrattiva per i
cacciatori della provincia di Milano, i quali hanno ben risposto iscrivendosi. Abbiamo avuto
infatti un ingresso in quote superiore a quello previsto, con un leggero incremento dei soci,
da circa 5.600 dell’anno precedente a 5.800 soci, per un totale di 760.714 € di entrate. Per
questo, torno a ripetere, bisogna ringraziare voi cacciatori che avete avuto fiducia nella
gestione dell'ATC, vi siete iscritti e spero che abbiate raccolto almeno in parte i frutti che
desideravate dalla stagione venatoria. Il totale degli introiti è di 925.577 € perché alle
quote di iscrizione, a quelli che erano gli avanzi di gestione dei precedenti ATC 1 e ATC 2,
bisogna aggiungere quei 100.000 € di contributo rimborso danni agricoli, ricevuti dalla
Provincia, che sono di fatto una partita di giro, che poi vedremo, che come entrano escono
e servono per indennizzare le Aziende agricole che abbiano fatto richiesta di rimborso
danni causati dalla selvaggina. Per la parte entrate credo di aver detto quello che c’era da
dire. Passando oltre, per quanto riguarda le uscite, esse sono grosso modo quello che era
stato previsto per i rimborsi spese del Comitato di Gestione: in questa voce sono presenti
anche gli emolumenti che percepivamo io come Presidente e il Sig. Pisoni come
Segretario, siamo rimasti nei 25.000 € previsti, con 24.469 € di effettive uscite. La spesa
dei Revisori dei Conti, tranne un arrotondamento di un centesimo di euro, è rimasta quella
che era stata prevista. Per quanto riguarda personale e collaboratori in attività di servizio,
per quanto riguarda i compensi/rimborsi personale (salari) abbiamo speso leggermente di
più rispetto al previsto. Voi tenete presente, come immagino sappiate, che l'ATC
attualmente ha come personale le tre dipendenti, la Sig.ra Nadia, che è qua presente, la
Sig.ra Luly e la Sig.ra Luisa, che erano precedentemente dipendenti dei due vecchi ATC e
sono state inglobate nel nuovo ATC agli stessi patti e condizioni salariali
precedentemente vigenti. La spesa leggermente più alta rispetto a quello che era
preventivato è stata dovuta ad alcune spese nate nella transizione che non erano state
quantificate con la massima precisione in fase di bilancio preventivo. Colgo l’occasione,
poi di ringraziamenti ne dovrò fare tanti, di ringraziare proprio queste tre persone che tanto
hanno aiutato il vecchio Comitato di Gestione, che tanto hanno aiutato voi cacciatori
nell’affrontare tutti quelli che erano i rapporti fra voi e l’Ambito, rispondendo al telefono,
rispondendo alle mail e tutto il resto. Per quanto riguarda l’acquisto di beni di consumo e
servizi, una delle voci più importanti è certamente quella dell’affitto locali e spese
condominiali, siamo sui 14.711 €, sono poi da aggiungere, volendo essere precisi, nel
conto delle spese per le sedi, gli allacciamenti, le bollette, le utenze: per quanto riguarda la
sede di Abbiategrasso, è una spesa, seppur percentualmente non così rilevante,
certamente abbastanza importante. Per quanto riguarda altre spese grosse in questo
capitolo vediamo i valori bollati e postali che purtroppo sono ancora abbastanza alti. Mi
ricollego velocemente un po’ a quello che diceva il Sig. Sala, i valori bollati e postali sono
fondamentalmente le due comunicazioni all’anno che faceva l’ATC gestione 2014, ma che
si ritroverà ancora nell’ATC gestione 2015, sono le due lettere che vi mandano a casa,
considerando che siamo 5.800 soci vengono fuori 10.000 € di francobolli. Però nello
stesso tempo l’ATC ha attivato, e aveva già attivato, diverse forme di comunicazione, che
purtroppo, spesso e volentieri, è una comunicazione a senso unico, dall’ATC al Socio.
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Stavamo lavorando anche per ottenere una comunicazione nei due sensi, ATC-Socio e
Socio-ATC, in questo sottolineo che nel 2014 sono stati raccolti circa 800 indirizzi di posta
elettronica di Soci. Se tutti facessero lo sforzo di comunicare il proprio indirizzo di posta
elettronica e ho visto che si propone una variazione dello Statuto in tal senso, se ne
potrebbe fare un’altra per aumentare la potenza di questo mezzo di comunicazione,
probabilmente si riuscirebbe a risparmiare qualcosa in questa voce valori bollati. Altre voci
importanti sono gli onorari e compensi per consulenze. Li vedete, la voce è un po’ più alta
di quanto venne previsto, poiché anche in questo caso nel bilancio preventivo non fu
calcolato correttamente quella che era la spesa nel transitorio, nella trasformazione fra i gli
ATC 1 e 2 in ATC unico. Verosimilmente questa spesa per l’ATC unico da adesso e nei
prossimi anni dovrebbe rientrare in quel valore di circa 3.500/4.000 € e quindi diminuire
rispetto ai 4.000 € dell’anno passato. Attrezzature, impianti e forcelle non erano state
messe in bilancio preventivo, sono state invece acquistate e in qualche modo si è iniziato,
è stata fatta anche una Delibera dal Comitato di Gestione proprio per dare inizio a questa
opera di sistemazione delle tabelle di competenza dell’ATC. Con questi 3.132 € sono state
acquistate le tabelle nuove, circa 2.000 in tutto, gli adesivi da apporre sulle tabelle esistenti
e le marche auricolari per le lepri immesse. Immissione e ripopolamento della selvaggina:
grosso modo siamo rimasti in quanto preventivato, in qualche modo poi c’è stato un
intervento in cui l’ATC ha destinato a questo capitolo di spesa quella che è stata la
maggiore entrata derivante dall’aumentato numero dei Soci e siamo anche riusciti in
questa voce a regolarizzare in un’ottica di bilancio di cassa, quello che era l’acquisto delle
lepri immesse nel gennaio 2014 nella parte Milano Ovest. Per quanto riguarda i
miglioramenti ambientali, il rimborso danni agricoli era stato preventivato per 72.000 €, in
realtà questo importo è aumentato, ora non vedo il Dr. Miceli o forse sarebbe meglio
chiedere al Dr. Arrigoni se questa tendenza sarà confermata nei prossimi anni. La
Provincia ci ha dato 100.000 € per far fronte a questa voce di spesa, L’Ambito sta
pagando 108.000 €, la differenza è una quota del 10%, poi ci sono alcuni ragionamenti
che cambiano leggermente questa percentuale, è la quota a carico dell’ATC pari a 8.000 €
circa. Pratiche ambientali e gestione faunistica: erano stati messi a preventivo 15.000 € e
ne sono stati spesi 10.542, di cui la maggior parte, ovvero 10.000 € circa, sono la spesa
sostenuta dall’ATC per la collaborazione con società ALPVET per realizzare due
campagne di censimenti all’interno della ZRC provinciali. Sono stati effettuati censimenti
nel periodo autunnale e poi a marzo di quest’anno. Sarebbe buona pratica, dal punto di
vista gestionale, che questi due censimenti venissero ripetuti con continuità. Su questo
aspetto mi sento di dire due parole: la consulenza di personale specializzato e di
comprovata titolarità per l’argomento, darebbe e dà modo all’ATC e in generale a chi si
occupa della gestione venatoria, di avere dei numeri che posso essere spesi su più tavoli
istituzionali, per interloquire al meglio sia con le istituzioni sia con il mondo anticaccia che
sappiamo essere sempre ricco di dati. In questi giorni parlando con il Sig. Zoller, mi diceva
che la relazione di ALPVET che in qualche modo certifica la presenza di volpi, scaturisce
da un'indagine che non era finalizzata alla presenza della volpe, bensì della lepre, ma il
fatto che dei tecnici specializzati certifichino la presenza di volpi all’interno delle ZRC, può
essere certamente un buon strumento per rivolgerci agli enti competenti per chiedere la
possibilità di intervento su quelli che noi cacciatori chiamiamo comunemente i nocivi. Per
le perizie sui danni fauna selvatica, ci sono due voci, una di 13.500 € che riguarda la
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spesa sostenuta per periziare i danni 2014 e che verrà pagata nell’estate 2015. Le perizie
ancora per quest’anno sono state fatte in parte utilizzando le risorse della Provincia di
Milano, che ha dato la possibilità di periziare i danni almeno su circa la metà della
provincia e in parte ne è stato incaricato (e sono questi 13.500 €) il Dr. Provasoli che ha
provveduto a periziare i danni nella parte est della provincia. Gli altri 10.125 € sono la
spesa per il Dr. Provasoli, pagata nell’estate 2014 e riferita alle perizie del 2013, fatte nella
zona est. Miglioramenti ambientali: c’erano a preventivo 97.000 €, ne sono stati spesi
50.000 comprensivi della gestione, della somma effettivamente trasferita agli agricoltori
che hanno partecipato al progetto di miglioramento ambientale. In realtà la spesa per i
miglioramenti ambientali è stata circa di 43.000 €, i rimanenti 7.000 € sono serviti per
l’istruttoria dei contratti. Con quei 43.000 € sono stati realizzati interventi su circa 40 ettari
del territorio dell’ATC. Balza subito all'occhio la differenza fra i 40 ettari su cui sono stati
attuati i miglioramenti ambientali e gli 80.000 Ettari che è la superficie dell'Ambito, quindi
certamente la spesa per i miglioramenti ambientali merita un’attenta progettazione e
realizzazione che dia effettivamente dei frutti. In ultimo, il conto generale del patrimonio: la
voce che importa particolarmente sono i TFR che sono stati accantonati e che, sommati
alle spese di cassa, danno una differenza di avanzo di gestione di 13.424 €. Vi assicuro
che essere finalmente arrivati, dopo circa un anno, ad avere un unico bilancio, dato che
abbiamo avuto un'unica gestione, sarà un punto di partenza tra virgolette “facile” per il
nuovo Comitato di Gestione, perché per noi ragionare partendo dai due bilanci redatti con
caratteristiche diverse, da persone diverse, che non erano più all’interno del Comitato, vi
assicuro che per un bel periodo dell’anno passato è stato complicato da affrontare. Se
avete pazienza e voglia dò due risposte veloci agli interventi fatti prima da alcuni di voi.
Lascio andare avanti la riunione e poi se ci saranno modo e tempo darò un paio di
risposte.
Il Dott. Giuseppe Arena, Presidente del Collegio dei revisori dei conti, interviene e
presenta i nuovi colleghi
Giuseppe Arena - Buongiorno, io sono il Dr. Arena, ormai mi conoscete, sono stato
riconfermato Presidente del Collegio dei revisori dal nuovo Comitato di Gestione quindi
approfitto per ringraziare il Comitato di Gestione anche nella persona del Presidente
Grassi, il Consigliere delegato presente e tutti quelli che hanno contribuito. Approfitto
anche per presentare i due colleghi che sono qui con noi, la collega Zini e il collega
Tassone, coi quali formiamo il nuovo Collegio dei Revisori. Per quanto mi riguarda, sarò
brevissimo: durante l’anno abbiamo visionato i bilanci, abbiamo fatto le nostre verifiche
periodiche e quindi esprimiamo parere favorevole all’approvazione del bilancio consuntivo
2014.
Marracci - Sono tutti in sala coloro che si devono esprimere sul bilancio? Credo che la
relazione dell’Ing. Zocca, come Presidente che si è occupato del bilancio consuntivo, sia
stata esauriente, abbiamo il parere di regolarità contabile da parte del Collegio dei
Revisori, quindi se non avete delle domande sul consuntivo, passiamo al voto. Facciamolo
al contrario. Vediamo subito se abbiamo degli astenuti: alzi la mano chi si astiene dal
votare questo bilancio consuntivo? Quattro (4) astenuti. Grazie.
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Chi è contrario a questo bilancio consuntivo? Dodici (12) contrari. Grazie.
Adesso io dovrei contare anche tutti gli altri, ma siccome i 242 che avevano diritto al voto
sono ancora tutti qua, se siete d’accordo le mani alzatele, ma andiamo per esclusione
sottraendo dal totale i contrari e gli astenuti. Comunque sia la votazione palese deve
essere fatta, per cui alzino la mano coloro che approvano questo bilancio consuntivo.
Scusate, il Presidente d’Assemblea si è sbagliato, non essendo infallibile devo
correggermi poiché, come mi segnala il Dr. Miceli che vigilava, se ne sono andate un po' di
persone, quindi voteremo per settori. Chi approva il bilancio da questa parte?
Sessantaquattro (64). Ora coloro che stanno da quest’altra parte, chi approva questo
bilancio consuntivo? Cinquantasei (56) da questa parte. Quindi Centoventi (120) più i
membri del Comitato che hanno diritto di voto, che a favore sono quattro (4).
il risultato finale della votazione dà 124 favorevoli, 12 contrari e 4 astenuti, quindi il bilancio
consuntivo è approvato. Vi ringrazio e passo la parola al Vicepresidente Conti sempre
assistito dal Dr. Arena per il bilancio preventivo 2015. Grazie.
Il Bilancio Consuntivo è approvato. Marracci cede la parola al sig. Conti per la relazione
sul bilancio preventivo 2015.
Salvatore Conti - Buongiorno a tutti, con tanta gente già ci conosciamo perché è tanto
tempo che ci vediamo, io cercherò di essere breve perché l’ora è tarda. Se avete davanti
l’opuscolo prima di tutto devo dire, come già evidenziato dall’Ing. Zocca, che finalmente
quest’anno partiamo con un bilancio di 13.424 € in attivo. Quindi questo vuol dire che d’ora
in poi faremo un bilancio di cassa, che tutte le spese effettuate sono state pagate, quindi
tutti i soldi che entreranno quest’ano serviranno per coprire tutta la gestione che voi
vedrete scritta qui, sperando che non ci siano imprevisti. Il Comitato di Gestione ha
approvato questo preventivo prevedendo 5.500 cacciatori iscritti, quindi abbiamo
un'entrata di 723.100 €, più 13.424 € di avanzo della passata gestione, con un introito di
737.724 se tutti i 5.500 cacciatori ipotizzati si iscriveranno. Ci sono poi gli organi
dell’Ambito Territoriale di Caccia, il compenso al Comitato di gestione e il compenso dei
Revisori dei Conti che ammonta a 49.000 €. Poi per personale e collaboratori in attività
abbiamo previsto 55.000 € più rimborso spese chilometriche di 5.000 €, per un totale di
60.000 €. Poi ci sono gli acquisti beni di consumo e servizi che sono cose di ordinaria
amministrazione, come l’assicurazione degli automezzi, degli uffici, l’affitto. Per l’affitto
abbiamo previsto 15.000 € perché se quest’anno avremo il trasloco in un’altra sede, si
prevedono delle spese. Poi telefonia, energia, attrezzature e cancelleria, questa è tutta
ordinarietà per un totale di 60.500 €. Poi ci sono l’immissione e il ripopolamento
selvaggina, abbiamo stanziato 260.000 € per i fagiani, per i riproduttori 10.000 €, per le
lepri 106.000 €, per le starne 70.000 € e per spese connesse all'immissione selvaggina
10.000 €: il tutto dà un totale di 456.000 € che è uguale al 62% delle entrate. Difese e
miglioramenti ambientali: purtroppo qui la Città Metropolitana non ha stanziato i famosi
100.000 € dell’anno scorso, quindi ci saranno dei problemi con gli agricoltori, però l’ufficio
provinciale del Dr. Miceli fino adesso può contare forse su 20.000 € e quindi poi ci sono le
perizie dei danni che dovrà fare un nostro incaricato, mentre per i miglioramenti ambientali
abbiamo previsto 87.000 €, pari al 15,21%, proprio per quei discorsi che abbiamo fatto
precedentemente di migliorare l’ambiente in cui esercitiamo la caccia. Il totale a pareggio è
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quindi di 757.000 € di entrate e 757.000 € di uscite. Questo è il bilancio preventivo che
abbiamo delineato. Se qualcuno vuole dire qualcosa, è aperta la discussione.
Andrea Reversi - Premesso che sono socio anche di un altro ATC e assieme alla
convocazione mi è arrivato a casa anche il bilancio, e non me lo sono trovato in mano
cinque minuti prima dell’inizio dell’Assemblea, lasciando davvero poco tempo per dargli
un’occhiata, mi sono comunque saltate all’occhio un paio di cose. Pensavo ad esempio ,
dopo i discorsi che sono stati fatti fino a cinque minuti fa, di vedere alla prima voce, quindi
Organi dell’Ambito Territoriale di Caccia, scendere la spesa anziché salire e non dell’1% o
2%, ma del 20% rispetto all’anno scorso. Perché questo Comitato di Gestione, fermi
restando i compensi per i Revisori dei Conti, ci costa 10.000 € in più, che in termini relativi
sono il 40% in più e in termini assoluti sul capitolo sono il 20% in più? Qualcuno non vada
in giro a sbandierare di essere santo e di essersi tagliato lo stipendio, se poi i soldi non li
prende più da una parte e li prende dall’altra, i componenti il Comitato sono sempre quelli
e spendiamo il 20% in più. Va benissimo. Qualcuno ha proposto l’unica sede, in linea di
principio la cosa ha anche senso, ma l’unica sede deve poi portare come minimo a un
dimezzamento dei costi, non possiamo abolire due sedi, chiamiamole periferiche, per
averne una centrale che costa altrettanto, quindi qualcuno mi giustifichi i 15.000 € del
punto 20 come spese di trasloco, mi sembrano un po’ alti! Qualcuno l’ha detto, vengo a
fare il trasloco a spalla, ma per 500 €, non per 20.000 €. Dopodiché, quindi, ben venga la
sede unica a Milano, ma se mi costa meno delle due periferiche: invece se le si deve
accorpare senza ricavarne risparmio, ma solo disagi perché poi a quella sede ci devi
andare, a chi serve? Mi fermo perché credo di aver messo abbastanza carne al fuoco.
Tresoldi - Ritorno un attimo ancora sul discorso, siccome prima sono state fatte delle
dichiarazioni sulle rinunce ecc. credo che forse questo bilancio debba essere rivisto,
perché 34.000 € solo per rimborso spese mi sembra una cosa esagerata. Siccome l’anno
scorso, in base a quello che ha detto Zocca, gli emolumenti erano dentro nelle spese
penso che anche quest’anno, non è che per caso c’è lo stesso errore, ma siccome agli
emolumenti tutti hanno rinunciato, allora perché queste spese aumentano di 10.000 €?
Naturalmente poi c’è un’altra voce che è importante, le spese di immissione selvaggina,
da 13.700 € dell’anno scorso sono passate a 10.000 €. Non vedo la motivazione, perché
diciamo che saranno le stesse attività, quindi questa riduzione mi sembra ingiustificata, tra
l’altro non si prevedono rimborsi in assoluto per tutta la gente che lavora e anche questo
mi sembra non consono, diciamo che dovrebbe esserci una voce dedicata a chi fa
volontariato per l'ATC che preveda il rimborso delle spese altrimenti usiamo due pesi e
due misure. Per i rimborsi ai danni agricoli si passa da 109.000 a 20.000 €, ho capito la
motivazione, però rimangono le spese delle perizie esattamente come l’anno scorso,
allora se non abbiamo i soldi perché facciamo le perizie? Grazie.
Conti - Ci sono altri interventi? Così rispondo alla fine per tutti per non ripetere due volte la
stessa risposta.
Vito Barbarotto – Buongiorno, sono Barbarotto Vito della sezione Italcaccia di Lainate,
volevo sapere se i dettagli delle spese del consuntivo dell’anno scorso si possono avere.
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Soprattutto sulla voce dei 39.000 € e poi su quella della selvaggina immessa? I dettagli,
voi mi dite che 39.000 € sono le spese degli Organi dell’Ambito territoriale di Caccia, il
dettaglio, del consuntivo, poi del preventivo sono quei 10.000 € in più che ballano e non va
mica troppo bene, invece di diminuire come diceva quel ragazzo di prima, aumentiamo. E
qui facciamo sempre la politica dell’aumento e la selvaggina, come dice il signore,
diminuisce. E alla fine voi questo ce lo dovete spiegare perché voi siete, diciamo così,
come alle nostre dipendenze. Noi paghiamo, voi ci dovete gestire, penso al meglio, ma se
non ci gestite al meglio è bene che qualcuno vada anche fuori e subentrerà qualcun altro,
mi dispiace, capisce? Quindi io vorrei i dettagli di questa voce qui e della voce selvaggina
che abbiamo immesso. E poi discutiamo sul preventivo, perché non ci siamo proprio.
Grazie, buona sera.
Conti - Dove è quel signore che ha parlato dei 36.000 €? L’ultimo intervento che ha fatto,
venga qui un attimo per cortesia, sono 39.000 o 36.000? Perché 36 io non lo vedo.... 39,
va bene. Ascolti signore, siccome noi abbiamo la massima trasparenza Lei vada in sede,
fa la richiesta scritta e le danno tutto quello che vuole, non c’è problema, qui non può
saperlo, giustamente. Chiunque voglia i documenti riferiti a quello che c’è qui faccia una
richiesta scritta e ve ne daranno copia senza spese. Nei 24.000 €, vi posso anticipare, ci
sono tutti i rimborsi chilometrici di tutto il Comitato di gestione, se io ho fatto 100 Km da
casa mia a qui e ritorno mi vengono rimborsati 0,70 cent. a Km. Avete commentato che il
rimborso al Comitato è passato da 24.000 a 34.000 €, quindi è aumentato del 20%, però
volevo ricordare a Tresoldi, che prima aveva detto che bisogna organizzare la gestione
delle zone per gestire un ATC così grande fornendo suggerimenti al Comitato di Gestione,
che noi proprio in previsione degli incontri con queste zone su tutto l’Ambito, che l'anno
scorso non si sono fatti, prevediamo Km in più che abbiamo quantificato in questi 9.000 €.
Che poi può darsi che non si facciano, sono spese preventivate, quindi se la gente si
sposta sul territorio, come abbiamo deliberato, occorre rimborsare i Km effettivi e non
immaginari, per cui li abbiamo giustificati in questo senso. Poi, per chi parlava del trasloco,
qui c’è l’affitto dei locali, spese condominiali ed eventuale trasloco, i preventivati 15.000 €
sono complessivi, anche con l’affitto. Mentre poi per la selvaggina non penso che abbiamo
diminuito perché avendo tolto le spese fisse, come noto, il massimo che abbiamo potuto
destinare è il 62%, perché nei miglioramenti ambientali abbiamo messo il 15,21%, in
quanto le uniche spese variabili sono la selvaggina e i miglioramenti ambientali.
Marracci - Scusate, prima che non rimanga più nessuno, su quello che diceva Borsani
(fuori microfono quindi non registrato), se il Comitato accoglie l’istanza lo può fare, perché
non è una modifica di bilancio, è solo una modifica di voce all’interno dello stesso capitolo
di uscite. Ad esempio, i 10.000 € previsti ma non spesi per i fagiani riproduttori, visto che
la stagione per una loro possibile immissione è ampiamente trascorsa, si possono
tranquillamente spostare nello stesso capitolo di spesa, destinandoli o sui fagiani non
ulteriormente precisati che sono alla fine i pronta caccia, oppure su una delle due altre
specie da immettere e questo è possibile. E’ il preventivo, ricordiamocelo: Solari che è in
prima fila lo sa avendo visto tanti bilanci, e tu c’eri anche in passato, può cambiare molto e
a consuntivo poi si vedranno i mutamenti. Ribadendo che si tratta del preventivo, che può
cambiare e vedremo i cambiamenti quando lo voteremo come consuntivo, questo
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spostamento di voce potremmo già prevederlo. Poi mi si faceva notare che rispetto alle
uscite dell’anno scorso (a consuntivo 912.000 € circa), quest’anno in preventivo abbiamo
una previsione di uscite molto inferiore, perché è altrettanto inferiore anche la previsione
sulle entrate, avendo previsto entrate all’incirca corrispondenti a 200 cacciatori di meno,
perché in sede di preventivo, Borsani lo sa perché è stato anni nel Comitato dell’ATC
Milano Ovest, è sempre meglio essere prudenti, perché se tu dai per acquisite delle
entrate che poi non si verificano, rimani a terra. Per cui consideriamo anche questo
elemento in fase di previsione. C’è la riduzione delle entrate non solo rispetto al previsto
calo dei 200 iscritti, ma anche al taglio del contributo della Provincia all'indennizzo dei
danni all’agricoltura, 100.000 € lo scorso anno e 20.000, sperando che poi saranno tali,
per il 2015. Una serie di voci comporta una previsione di questo genere. Quindi se non ci
sono altre richieste, lo metterei ai voti.
Roberto Borsani - Ho visto che sono stati messi a preventivo 20.000 € per i danni
provocati dalla selvaggina, perché come hai detto giustamente prima non ci sarà il
contributo della Provincia, però mi sembra anche assurdo, si parte da una quantificazione
di rimborso danni di 108.000 € e ne mettiamo solo 20.000 a preventivo. La domanda è
questa: se la Città metropolitana non darà questi soldi, chi li tirerà fuori? I cacciatori? Gli
agricoltori li vogliono i soldi. Li prendiamo dai miglioramenti ambientali?
Carmelo Miceli - Al momento come Città metropolitana non siamo in grado di redigere un
bilancio, dato che non abbiamo ancora i dati certi, sta di fatto che abbiamo ereditato un
bilancio della Provincia con un deficit di 112 milioni di € quindi non avremmo potuto
assicurare nessuna cifra, abbiamo indicato 20.000 €, però penso che fino a giugno non
saremo in grado di fare proiezioni.
Proseguo. Qua parliamo di danni 2014, non 2015, perché i danni vengono pagati a
stagione venatoria, quindi quelli della stagione venatoria 2014 vengono pagati
nell’esercizio finanziario 2015. Tenete presente che con i fondi dell’ATC vengono
indennizzati solo i danni su territorio a caccia programmata, ma solo per il 10%, il 90% è a
carico della provincia, che cosa c’è di diverso dagli anni precedenti? Prima la legge
parlava di risarcimento dei danni e noi agli agricoltori davamo il 100%, adesso la legge
parla di indennizzo dei danni, quindi questo indennizzo è pari alla disponibilità che la
Provincia ha in bilancio. Per il 2014 i residui, quindi già impegnati, sono pari a 20.000 €,
nel caso in cui dovessero essere reperiti ulteriori fondi sarà cura della Città metropolitana
informare l’ATC, ma questo non influisce sul bilancio dell’ATC, perché è una partita di giro,
tanti ne entrano e tanti ne escono. Sulle perizie, la legge dice che sul territorio a caccia
programmata provvede a fare le perizie l’Ambito Territoriale di Caccia, sul territorio a tutela
provvede la Provincia, però, notate bene, le perizie nell'ex-ATC 2, fino a oggi, sono state
gratuite perché se le è accollate la Provincia con il proprio agronomo, le perizie che avete
visto nel consuntivo 2014 sono quelle relative al vecchio ATC 1. Comunque noi non
possiamo non rispettare la legge, la legge dice che le perizie sul territorio a caccia
programmata provvede a farle l’ATC, sul territorio a tutela provvede la Provincia.
Marracci - Se non ci sono altre domande dobbiamo procedere, ci sono altre domande?
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Reversi - L’anno scorso quanto abbiamo speso per la metà delle perizie (CONTI: 13.500
€), e quest’ano per il doppio pensiamo di spenderne 12.000? Io ne avrei messi almeno
26.000.
Fino all’anno scorso si copriva metà delle perizie: ora che i cinque anni sono terminati
dovremo coprire totalmente le perizie dell’ex-ATC1 e dell’ex-ATC2, quindi non c’è più la
parte gratis di Arrigoni e mettiamo a bilancio la stessa cifra? Dovremmo metterne a
bilancio teoricamente il doppio. O evidentemente prevediamo di fare la metà delle perizie,
questo però dovremmo dirlo agli agricoltori, perciò qualcuno ci deve dire se prevediamo di
fare metà delle perizie oppure prevediamo di pagarle la metà, o ancora qualcuno ha
sbagliato le previsioni.
Conti - Noi abbiamo detto che, siccome il Dr. Arrigoni fino adesso sta operando e si
presume che proseguirà, proprio per il fatto che non verranno stanziati i soldi per i danni
all’agricoltura. Ci sono i danni causati dalle nutrie, ad esempio, che sono il 50% dei danni
periziati dall’ATC2 l’anno scorso, questa è una scelta che deve adottare il Comitato di
gestione su come comportarci, assieme agli agricoltori certamente, ecco perché ho
pensato di mantenere i 10.000 €. Se la Provincia non stanzierà i fondi per rimborsare i
danni, io come potrò spendere 30.000 € di perizie quando poi non avrò i soldi per farlo?
Se io avessi previsto 30.000 € per questa voce, le spese della selvaggina sarebbero
diminuite ancora di più. Se la coperta è quella, non saprei in che altro modo fare.
ANONIMO - Volevo solo sapere se sia fondata quella voce che ho sentito, secondo la
quale la giornata di caccia terminerà alle 13:00.
Marracci - Questo non ha a che fare con il bilancio, quindi ora votiamo e poi ci saranno le
varie ed eventuali e Le risponderò. Facciamo come prima, partiamo dagli astenuti: chi si
astiene dal bilancio di previsione 2015? Dieci (10) astenuti.
Chi vota contro questo bilancio di previsione 2105 alzi la mano: dodici (12) voti contrari.
E infine chi approva il bilancio di previsione 2015? Novantotto (98) favorevoli.
Quindi il bilancio di previsione 2015 è approvato. Vi ringrazio.
Ora siamo alle varie ed eventuali, quindi per rispondere al signore che chiedeva della
chiusura anticipata alle ore 13:00, confermo che è arrivata la richiesta di un'organizzazione
agricola, non solo alla Città Metropolitana, ma sembrerebbe anche alle Province di Lodi,
Pavia, Cremona, di stabilire orario ridotto di caccia per l'intera stagione venatoria.
Salutiamo il Consigliere Arrara che lascia l’assemblea e lo ringraziamo per la
partecipazione.
Vi dicevo che è arrivata la richiesta di chiudere la giornata di caccia alle 13:00 per tutta la
stagione venatoria. Naturalmente la richiesta dovrà essere valutata e le si darà il peso
opportuno. Ci sono poi due proposte di modifiche dello Statuto, che personalmente non
trovo particolarmente rilevanti, ma è doveroso che ve le legga prima che ci si esprima:
vi chiediamo con la prima modifica all’art. 4 che riporta “funzioni e compiti del Presidente”,
di modificare al comma 2 le parole il Vicepresidente sostituendole con i Vicepresidenti.
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L’altra modifica è all’art. 6, dove si parla del Comitato di gestione e dei suoi compiti, ove si
propone al comma 4, dopo le parole forma scritta, di aggiungere le parole mediante posta
elettronica. Il riferimento è alle convocazioni del Comitato che, come nel 2003, prevede
ancora la lettera raccomandata, ma è consuetudine ormai ovunque di spedire le
convocazioni via mail. Infine, si chiede di aggiungere il seguente periodo: alla
convocazione devono essere allegati eventuali documenti che siano oggetto di
discussione nel Comitato, tali documenti devono essere comunque trasmessi ai
componenti del Comitato di Gestione almeno 48 ore prima della data fissata per la
riunione.
Approvate voi queste modifiche statutarie?
Ci sono contrari? Nessuno.
Astenuti? Nessuno.
Allora le modifiche sono approvate all’unanimità, grazie. Ora la parola al Presidente per i
saluti.
Presidente Grassi - Grazie a tutti, grazie per l’approvazione dei bilanci, sia consuntivo
che preventivo, grazie anche per il Vicepresidente Bongini, un abbraccio a tutti e ci
vediamo presto. Io penserei di fare un’assemblea magari fra 3 o 4 mesi per un bilancio
parlando fra di noi. Grazie.
Dopo i ringraziamenti e i saluti del Presidente Grassi, esaurito l'ordine del giorno, il
Presidente dell'Assemblea Marracci dichiara sciolta la seduta alle ore 17.45.
Il Presidente
Dott. Massimo Marracci
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Il Segretario
Sig. Maurizio Pisoni
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