«Voce amica»
Voce amica
Bollettino Parrocchiale di
Tarzo
Ar fanta
Corbanese
Novembre-Dicembre 2015 - Anno LII - numero 6
Il filo della collana
Spesso, parlando ai giovani, chiedo loro quale sia la
differenza tra un mucchietto di perline racchiuse nel
palmo della mano e una collana che si porta al collo:
“Il filo”, mi sento subito rispondere.
“E come deve essere il filo”, aggiungo ...
Un attimo di riflessione e poi la risposta incalzante:
“Forte e resistente!”
E da qui mi sgorga subito una riflessione sul senso
della vita e il ruolo della fede.
Se c’è il filo, che non deve essere bello come le perline, ma forte e resistente, nessuna perlina viene perduta. Senza filo, invece al primo scossone tutte le perline
sfuggono dalla mano e cadono, perdendosi in mille direzioni.
Così è della vita. Ogni giorno Dio aggiunge alla nostra vita, giorni sempre nuovi. Giorni belli e
giorni tristi. Momenti luminosi e spazi bui, tristi. Colori scuri e colori chiari. Perline mescolate
secondo un ordine che non tocca a noi decidere.
A noi invece spetta la gioia di infilare, giorno dopo
giorno,le perline dei nostri giorni in unica
grande collana.
Ma il filo?
Il filo è Gesù Cristo, cioè Colui che da senso alla tua
vita, che raccoglie tutti i tuoi giorni.
Per parte mia, come parroco, trovo che un luogo in
cui riesco a inanellare tali giorni con sapienza e grazia
è proprio la meditazione personale, il luogo in cui la
storia s’incrocia con la Parola di Gesù, come l’ordito
con la trama.
È li che imparo ad infilare i tanti avvenimenti della
mia vita di prete nella volontà di Dio.
A tutti il mio saluto, con auguri di bene, il ricordo e
la preghiera,
don Zeno, parroco
BUON ANNO
A TUTTI I NOSTRI CARI
LETTORI E SOSTENITORI
[email protected]
SANTO DEL MESE
San Zeno
(o Zenone)
Patrono di Verona e dei pescatori di acqua dolce
Etimologia: Zeno = divino, che viene da Zeus (Giove)
Emblema: Bastone pastorale, Pesce
San Zenone (Mauritania,
300 circa – Verona, 12 aprile 380), per i veronesi San
Zeno, è venerato come santo
dalla Chiesa cattolica e dalla
Chiesa ortodossa. Secondo
le fonti agiografiche visse in
austerità e semplicità, tanto che pescava egli stesso
nell’Adige il pesce per il proprio pasto.
Preoccupazione primaria
di Zeno fu quella di confermare e rinforzare clero e popolo nella vita della fede, soprattutto con l’esempio della
sua carità, umiltà, povertà e
generosità verso i bisognosi.
Persona colta ed erudita, si
i i sovrabbondanti
bb d i
espressioni
era formato alla scuola di ree alla mescolanza di lingua
torica africana i cui maggiori
letteraria e di volgare, fece si
esponenti furono Apuleio di
che san Zeno fosse definito
Madaura, Tertulliano, Cisegue a pag. 2
priano e Lattanzio.
Sono giunti fino a
Sommario
noi vari suoi sermoComunità cristiana
1-6
ni che testimoniano
Notizie varie
7-8
come egli, nella sua
9-10
opera di evangeliz- Arfanta: paese mio
11-12
zazione, si confrontò Voce di Corbanese
con il paganesimo Parrocchia di Tarzo
13-15
ancora diffuso e si Alpini
16-17
applicò per confuRicordi
18
tare
l’arianesimo.
Anagrafe
19
L’eleganza dello sti20
le, accomunata alle Angolo dei ricordi
pagina 2
(segue da pagina 1)
il “Cicerone cristiano”. Condusse vivaci battaglie contro i
Fotiniani (ariani) e la rinascita
del paganesimo (dovuta soprattutto all’apostasia di Giuliano);. Le sue prediche erano
affollate da neoconvertiti, ma
anche da pagani, attratti dalla
sua abile oratoria, ma le sue
battaglie più vivaci le combatté contro il demonio di cui i
suoi agiografi raccontano vari
episodi.
Nulla si sa di preciso della
sua origine, qualcuno ipotizza
che fosse figlio d’un impiegato statale, finito nell’Italia
settentrionale a seguito delle
riforme burocratiche volute
dall’imperatore Costantino
(280-337); altra ipotesi è che
si trovasse al seguito del patriarca d’Alessandria, Atanasio, esule e in visita a Verona
nel 340. Comunque, arrivato
nella bella città veneta, Zenone, avrebbe fatto vita monastica, fino a quando nel 362, fu
eletto successore del vescovo
Cricino (dal 357 al 362), divenendo così l’ottavo vescovo di
Verona. Il suo episcopato durò
fino alla morte il 12 aprile del
380 e fu sepolto lungo la via
Gallica, nella zona dell’attuale chiesa dove vi era un cimitero e sulla tomba fu edificata
una piccola chiesetta da Teodorico il Grande (454 - 526).
La prima testimonianza su di
lui si trova in una corrispondenza fra sant’Ambrogio (337
– 397) vescovo di Milano e il
vescovo Siagrio (undicesimo
vescovo di Verona dal 390 al
395), che lo nomina come un
presule “di santa memoria”.
Petronio, (sedicesimo vescovo di Verona fra il 412 e il 429
e sepolto in Santo Stefano) ne
ricorda le grandi virtù e conferma la venerazione che gli
era già tributata. La conferma
del culto di san Zeno, si ha
anche da un antico documento, il “Rhytmus Pipinianus” o
“Versus de Verona”, un elogio in versi della città, scritto
fra il 781 e l’810, e poi c’è il
«Voce amica»
cosiddetto “Velo di Classe”,
dell’ottavo secolo, una preziosa tovaglia conservata a
Ravenna, in cui sono ricamati
i ritratti dei vescovi veronesi,
fra i quali san Zeno.
La sua festa è fissata nel
martirologio al 12 aprile, ma
la diocesi di Verona la celebra il 21 maggio, giorno della
traslazione del corpo, fatta dai
santi eremiti Benigno e Caro,
dalla Cattedrale alla cripta
dell’attuale Basilica avvenuta
il 21 maggio 807. La Basilica
di San Zeno a Verona è uno
dei capolavori del romanico
in Italia. Si sviluppa su tre
livelli e l’attuale struttura fu
impostata nel X-XI secolo,
mentre il campanile fu eretto
verso il 1045 per iniziativa
dell’abate Alberico. La chiesa
fu danneggiata dal terremoto
del 3 gennaio 1117, che colpì e danneggiò gravemente
molte città del nord Italia, e
nel 1138 venne ricostruita e
ingrandita. La sistemazione
che è arrivata ai giorni nostri
fu finita nel 1398 a cura degli
architetti Giovanni e Nicolò
da Ferrara con rifacimenti del
soffitto e dell’abside in stile
gotico. A San Zeno sono stati
attribuiti molti miracoli particolarmente in lotta contro il
diavolo. Nella basilica veronese esiste una bella vasca di
porfido, pesantissima, che la
tradizione vuole regalata dal
generale Gallieno al vescovo,
il quale volendo punire l’impertinente demonio, gli ordinò
di trasportarla fino a Verona; il
demonio obbedì, ma con tanta
rabbia da lasciare sulla vasca
l’impronta delle sue unghiate.
Il fatto più straordinario è riferito da papa Gregorio I e narra
dello straripamento delle acque dell’Adige, del 17 ottobre 589, che sommerse buona
parte della città, al tempo del
re Longobardo Autari. Le acque arrivarono alla cattedrale
dove il re, il 5 maggio, aveva
sposato la bella principessa
Teodolinda, che fu testimone
oculare del prodigio, come
racconta il monaco Coronato.
Si narra che la devastante piena dell’Adige si bloccò sulla
soglia della chiesa, risparmiando i fedeli. Paolo Diacono riporta l’evento nella sua
Historia Langobardorum,
«un diluvio d’acqua [...]
che si ritiene non ci fosse stato dal tempo di Noè. Furono
ridotti in rovina campagne e
borghi, ci furono grosse perdite di vite umane e animali.
Furono spazzati via i sentieri
e distrutte le strade; il livello
dell’Adige salì fino a raggiungere le finestre superiori della
basilica di San Zeno martire,
che si trova fuori le mura della
città di Verona [...] Anche una
parte delle mura della stessa città di Verona fu distrutta
dall’inondazione.»
San Zeno durante le sue
peregrinazioni si recò nel
circondario a evangelizzare
le comunità, in alcune villae
lasciò dei sacelli cristiani che
diventarono importanti chiese
romaniche. La dominazione
veneta sulla città e provincia
di Brescia ne hanno diffuso il
culto, tanto che san Zeno (o
Zenone) è patrono in ben 17
parrocchie della diocesi, fra le
quali spiccano San Zeno Naviglio e quella di Sale Marasino, sul Lago d’Iseo. Il culto
del santo è presente anche in
Provincia di Milano, è patrono di Cambiago e compatrono della parrocchia centrale
della città di Cassano d’Adda
dove il santo è venerato il 9
dicembre. La pieve dedicata a
Novembre-Dicembre 2015
San Zeno, è la più antica delle chiese di Lonato del Garda.
Da molti secoli San Zenone è
anche patrono di San Zenone
degli Ezzelini che lo celebra il
9 dicembre, giorno della sua
ordinazione. La Cattedrale di
Pistoia è dedicata a San Zeno,
per un miracolo ricevuto per
intercessione del Santo.
Abbiamo ricordato San
Zeno di Verona, ma nella storia della chiesa vi sono vari
santi, almeno una trentina,
con il nome Zeno o Zenone
o il diminutivo Sisinio, fra
questi ricordiamo San Sisinio
della Val di Non e San Zeno
soldato martire per la fede
come i suoi 10.000 mila compagni.
L’essere umano
di Federico De Rosa
È leggero il volo di un gabbiano. Tutta la sua vita vola molto leggera. Non si chiede cos’era prima della
propria nascita e cosa sarà di lui dopo
la sua morte. Il gabbiano è materia
programmata per volare, il Dna è il
suo programma e contiene due grandi
software: l’istinto di sopravvivenza e
quello di riproduzione. Sono così potenti questi due software della materia che lui sa sempre cosa deve fare, in
ogni istante della sua vita. Si impegna
per non morire ma non sembra che si
interroghi su questa morte, né che se
ne preoccupi. Il Dna è una software
house potente e non prevede mai domande all’operatore.
Il gabbiano è autarchico. Tutto ciò di
cui ha bisogno lo ha già dentro come
dotazione iniziale, gli serve solo un po’
di cibo per rimpiazzare la materia che
dentro di lui il software tramuta in
energia. Per il resto il mondo potrebbe anche non esistere. E non vola per
cercare la libertà, ma per cercare sicurezza, cibo o una compagna, secondo
i momenti.
Il gabbiano si basta sempre e
l’uomo non si basta mai.
Non vuole morire, ha paura della
morte e si interroga sul dopo. L’essere umano non sopporta il tempo che
fugge e ad ogni istante deve trovare un
significato fuori di sé. L’essere umano
è l’unico vivente a cui il corretto funzionamento del suo software biologico non basta, anzi lo inquieta perché
sa che tale software punta a chiudere
Novembre-Dicembre 2015
«Voce amica»
pagina 3
5° CONVEGNO ECCLESIALE NAZIONALE
IN GESU’ CRISTO IL NUOVO UMANESIMO
Firenze, 9 – 13 Novembre 2015
La Chiesa Italiana si è riunita a Firenze per celebrare
il suo 5° convegno ecclesiale nazionale, dopo 10 anni
dall’ultimo convegno di Verona.
Il senso di questo ritrovarsi
è quello di riflettere insieme
sul cammino che la Chiesa sta
percorrendo e, con la guida
dello Spirito Santo, nel tempo
in cui viviamo, se questo camminare è conforme alla volontà del suo Signore.
La nostra Chiesa diocesana
di Vittorio Veneto ha parteci-
cerca senza posa
un ciclo e poi lo restituirà alla polvere.
E l’essere umano è l’unica macchina
biologica che non vuole terminare la
sua corsa.
Ed allora si proietta oltre sé, verso
una grande idea come la giustizia o
verso altri esseri umani come i figli.
Il gabbiano si basta e l’essere umano
ha invece bisogno di trascendersi per
andare oltre la propria fine. Difficile
incontrare una persona che non creda a qualcosa fuori di sé, fosse anche
solo il potere ed il denaro, anche queste sono realtà fuori di noi e chi vuole
solo il piacere sta drammaticamente
cercando di eludere la domanda di
senso oltre il proprio sé, che spinge
dal profondo del proprio cuore. Ci è
impossibile non credere in qualcosa
fuori di noi e questa è la radice umana
della nostra fede. Riconosciuta questa spinta ineludibile che è dentro di
noi, avendola riconosciuta, essendoci
specchiati e riconosciuti in essa, allora ben vale cercare a lungo questo
senso trascendente, cercando sempre
più profondo e durante tutta la nostra
vita.
Dio soffiò nelle nostre narici la
nostra vita spirituale, come dice la
Bibbia, e così facendo instillò in noi il
bisogno di relazione con lui, un attimo
prima di nascondersi ai nostri occhi
per sommo amore della nostra libertà. E per questo se il gabbiano vola,
l’essere umano cerca senza posa e
solo drammaticamente illudendosi
può smettere di cercare. Per quanto si
possa essere avanti nel cammino non
si è mai alla meta durante questa vita.
pato con otto delegati guidati
da S.E. il Vescovo Corrado.
Tema del convegno: “In Gesù
Cristo il nuovo umanesimo”.
L’apertura lunedì 9 novembre, nel pomeriggio, con l’avvio delle processioni dei circa
duemilacinquecento delegati
dalle quattro Basiliche (Santa
Croce, Santa Maria Novella,
Santo Spirito e Santissima
Annunziata) con ingresso nella Cattedrale di Firenze per la
celebrazione dei Vespri.
Il giorno successivo i delegati, riuniti nella Cattedrale,
si sono incontrati con Papa
Francesco che ha illuminato
l’Assemblea con un discorso
che è stato poi la linea guida
dei lavori dei giorni seguenti.
Il Santo Padre ci ha invitati a
guardare il volto di Gesù che
è simile a quello di tanti nostri fratelli poveri e umiliati.
Dio ha assunto il loro volto;
e quel volto ci guarda. Se non
ci abbassiamo a vedere questo
volto e ad accettarlo non capiremo nulla dell’umanesimo
cristiano e le nostre parole
saranno belle, colte, raffinate, ma non saranno parole di
fede. I nostri sentimenti devono essere quelli di Cristo Gesù
e il Papa ce ne ha presentati
tre: Umiltà. Disinteresse. Beatitudine.
Ci ha ripetuto che preferisce
una Chiesa accidentata, ferita
e sporca per essere uscita per
le strade, piuttosto che malata
per la chiusura e la comodità
di aggrapparsi alle proprie sicurezze. Ci ha invitato ancora
una volta a guardare ai tratti
del volto di Gesù e ai suoi gesti. Vediamo Gesù che mangia
e beve con i peccatori; contempliamolo mentre conversa
con la Sammaritana; spiamolo mentre incontra di notte Nicodemo; gustiamo con affetto
la scena di lui che si fa ungere
i piedi da una prostituta; sentiamo la sua saliva sulla punta
della nostra lingua che così si
scioglie.
Guidati da queste parole
mercoledì sono iniziati i lavori secondo le cinque vie indicate:
Uscire. Annunziare. Abitare. Educare. Trasfigurare.
I duemilacinquecento delegati sono stati suddivisi per
gruppi. Ogni gruppo era guidato da un facilitatore; ogni
dieci gruppi c’era un moderatore. I lavori dei singoli
gruppi, sono convogliati nelle
relazioni finali di venerdì mattina 13 novembre.
Il convegno si è svolto in
un clima sereno, di partecipazione gioiosa, di offerta e di
ascolto delle diverse esperienze di chiesa particolare, in uno
sforzo comune di farci guidare dalla vera umanità che è
quella di Gesù Cristo.
Ecco, allora, tutti insieme
vescovi, presbiteri, diaconi, religiosi, religiose, laici
in un cammino sinodale che
ha coinvolto tutte le diocesi
d’Italia e nel quale la presenza dei laici ha superato il 50%
del totale dei delegati.
Alcuni spunti sulle cinque
vie:
1. Uscire. La chiesa deve
essere una chiesa in uscita:
verso gli altri e da se stessa,
da facili sicurezze o da paure. L’uscire non è un’attività
particolare accanto ad altre,
ma rappresenta lo “stile” conforme all’umanità di Cristo.
L’incontro con gli altri sia
volta per volta e volto per volto, altrimenti è superficiale.
L’uscita non è solo per dare
un’occhiata ma per impegnarsi nel viaggio senza ritorno insieme a Gesù che illumina la
strada verso l’autentica umanizzazione.
2. Annunziare. È condividere la propria gioia; la Chiesa
non cresce per proselitismo,
ma per attrazione. La parola si
è fatta carne, è viva, sa inquietare, è tenera e si chiama Gesù
Cristo.
3. Abitare. Non si abitano
solo luoghi, ma soprattutto relazioni. Farsi abitare da Cristo
per saper fare spazio all’altro.
4. Educare. L’educazione
cristiana si conforma all’educare di Cristo, sia quanto a
contenuto (dignità della persona, sua unicità, irripetibilità. ) sia quanto a metodo (relazione ed incontro personale,
attenzione alle attese, fragilità, bisogni ….).
5. Trasfigurare. Gesù nei
suoi incontri quotidiani non
ha mai lasciato le persone
come le aveva trovate, ma
le ha trasfigurate: le ha fatte
nuove. Le nostre fatiche sono:
attivismo pastorale: talvolta
eccessivo; insufficiente integrazione tra liturgia e vita.
E’ sempre più urgente che le
nostre liturgie siano capaci di
ricreare quel tipo di relazione
che Gesù sapeva creare con le
persone che incontrava, trasfigurandole.
Il convegno rappresenta fin
d’ora un nuovo punto di partenza per il cammino delle
nostre comunità e dei singoli
credenti. Ad ogni Chiesa particolare il compito di assumere il percorso del convegno e
di mettersi in gioco, in un impegno di conversione finalizzato ad individuare le parole
più efficaci e i gesti più autentici attraverso i quali portare il
Vangelo nel nostro tempo agli
uomini di oggi.
Un delegato diocesano
Mario Introvigne
pagina 4
VERBALE DEL C.P.P
Il giorno lunedì 14 dicembre, alle ore
20.30, presso la Sala del Caminetto, sita
nella canonica di Tarzo, si è riunito il Consiglio Pastorale parrocchiale per trattare
e deliberare sopra il seguente ordine del
giorno:
1. Momento di preghiera;
2. Informativa sul rinnovo degli Organi di
partecipazione pastorale;
3. Varie ed eventuali.
a. Informativa sulla situazione debitoria della parrocchia (relazione di Franco Introvigne).
b. Informativa sulla situazione dell’asilo parrocchiale (relazione di Maria Gallo).
Al Consiglio risultano presenti il parroco, il diacono Mario, il vicepresidente Casagrande R., il segretario Casagrande D.,
e i membri: Fabris A., Gallo M., Pizzin S.,
Pradella F., Stevanato A.; il membro Casagrande Dario risulta assente giustificato
verbalmente.
1-Dopo la recita della preghiera del Giubileo della Misericordia, si decide di anticipare la relazione informativa del membro
del C.A.E. F. Introvigne, che dovrà lasciare il Consiglio pastorale in anticipo, a cui
seguirà quella di M. Gallo.
a. La situazione economica della parrocchia
di Tarzo è gravissima: i mutui attualmente accesi sono due per un totale di €
374.000, così suddivisi: € 50.000 per il
mutuo di Villa Mondini e € 324.000 per il
mutuo della chiesa arcipretale e del campanile. Le rate mensili per il mutuo sono
di € 2.700, le entrate pressappoco vicine
allo zero. Si fa notare come, dopo la morte di don Francesco le offerte abbiano
subito un considerevole tracollo.
Il giorno 15 dicembre 2015, oltre alla
rata del mutuo, scade anche la rata dell’assicurazione sul patrimonio immobiliare della
parrocchia; la rata è di € 9.000, il fatto è
che, in cassa, la parrocchia ha attualmente
€ 1.900, per cui non si riuscirà a pagare
l’assicurazione, salvo una riduzione netta
dei massimale, senza contare che, con l’attuale situazione economica, non si riesce
neppure a sostenere l’ordinaria amministrazione (che va avanti grazie a interventi
gratuiti e pagamenti di piccoli interventi da
parte dei fedeli).
Dal prestito grazioso sono arrivati, in lasciti e donazioni, circa € 69.000, la maggior parte dei quali da parte delle sorelle
di don Francesco, a cui va il nostro sentitissimo ringraziamento.
È stata avanzata la proposta di “sospendere” il mutuo, ma la sospensione obbligherebbe comunque al pagamento degli
interessi, che ammontano a € 830 al mese:
è, dunque, una strada non conveniente né
praticabile.
Don Zeno fa notare che la situazione
economica incresciosa è ormai comune a
moltissime parrocchie: alcune anzi stanno
addirittura chiudendo per via della mancanza di offerte e l’impossibilità di coprire
le spese fisse (luce, gas…). Il parroco ci
informa di essere stato a Venezia: la Sovrintendenza ai Beni Culturali ha garantito
«Voce amica»
DEL 14 DICEMBRE 2015
l’arrivo di € 70.000, ma tra tre anni; per
quanto riguarda i fondi della Regione Veneto, anch’essi attesi, si dovrà attendere
almeno marzo 2016.
Se tutti i fondi che attendiamo arrivassero, il mutuo scenderebbe a € 150.000, con
conseguente abbassamento degli interessi
e della rata mensile, la copertura delle quali
risulterebbe molto più sostenibile.
a. La situazione economica dell’Asilo, pur
essendo seria, non è così grave come
quella della parrocchia. Il 30 novembre
la maestra Elisa ha lasciato l’incarico
all’Asilo di Tarzo: attualmente la scuola è
frequentata da 44 bambini, e la maestra
Laura si è assunta l’onere della direzione
didattica. I contributi regionali, calati di
circa il 60%, sono al minimo storico, ma
le offerte e le donazioni (anche testamentarie) sono in aumento.
Con i pochi bambini il problema è quello dei costi fissi: la parrocchia e il parroco
sono invitati, anche a nome dell’amministrazione comunale, che risulta interessata
all’operazione, di farsi promotore della riunificazione degli asili di Corbanese e Tarzo.
2. Il momento di preghiera, rimandato per
consentire al membro del C.A.E. di informare sullo stato debitorio della parrocchia, è integrato da una breve riflessione
Novembre-Dicembre 2015
di Mario Introvigne, delegato diocesano
al convegno di Firenze, riguardo il medesimo convegno.
È stato un bell’incontro di chiesa, la visita
e il discorso di papa Francesco sono stati
incredibilmente profondi: si invita tutti a leggerlo e a riflettere su di esso.
Il punto centrale è la centralità del volto di
Gesù, vero Uomo, per un nuovo umanesimo cristiano basato su umiltà, disinteresse
e beatitudine. Il risultato è stato incentrato
sulla necessità di privilegiare le relazioni
umane piuttosto che le forme e le strutture
gerarchiche.
Don Zeno invita a scoprire il nuovo modo
di essere Chiesa proposto da Francesco:
tornare, cioè all’essenziale.
3. Il nuovo C.P.P. dovrà essere eletto il 17
gennaio. Le candidature dovranno pervenire entro il 6 gennaio 2016. I membri
di diritto sono il parroco, il diacono, un
membro del C.A.E. e il presidente di A.C..
I parrocchiani dovranno eleggere 5 membri, che si auspica provengano dai vari
gruppi parrocchiali. La preparazione delle
schede, la custodia dell’urna elettorale
il giorno delle votazioni, le operazioni di
scrutinio e di proclamazione degli eletti,
sono demandate alla cura della Segreteria.
Il consiglio, dopo la preghiera, è sciolto
alle ore 22.00.
I Fioretti di Papa Luciani
Due signori, capitati nello studio di Scrooge, lo interpellano: «E’ Natale,
le miglia di persone mancano del necessario, Signore.» Risponde Scrooge:
o «E non ci sono le prigioni? E gli ospizi di mendicità non funzionano
ancora?»
a
an
«Ci sono e funzionano, ma ben poco possono fare per rallegrare
r gli spiriti e i corpi in occasione del Natale. Abbiamo pensato di raccogliere
c
co
fondi per offrire ai poveri cibi, bevande e combustibili. Per che
cifra
c
ci
posso iscrivervi?» «Per nessuna. Desidero essere lasciato in pace.
Io
I non festeggio il Natale e non mi permetto di lusso di farlo festeggiare ai fannulloni. Pagando la tassa sui poveri do il mio aiuto alle carceri, agli istituti di
mendicità; chi è nella miseria vada là. E poi scusatemi, queste cose non mi riguardano.»
Gli affari! Avere umanità dovrebbe essere l’affare di ognuno: carità, elemosina e benevolenza, tutto questo dovrebbe essere l’affare di un uomo. Perché camminare tra la folla
dei nostri simili, cogli occhi rivolti a terra, senza mai alzarli su quella Stella Benedetta
che condusse i Magi alla Capanna? Non ci sono anche altre case dove potrebbe guidarci
la stessa luce?
Luciani racconta
Maksim Gorkji racconta che un giorno, sulla spiaggia di Crimea, sorprese il vecchio
Leo Tolstoj in dialogo con una lucertola, che si scaldava al sole vicino a lui.
Chiedeva lo scrittore al rettile: Sei tu felice?
Il rettile non rispondeva, naturalmente, ma Tolstoj confessava alla lucertola: Io no!
La felicità è semplice, non è complicata.
Scrive Santa Teresa d’Avila: «I nostri desideri sono i nostri tormentatori!»
E San Francesco di Sales: «Che giova fabbricare con la fantasia castelli in Spagna, se
poi dobbiamo vivere in Francia?»
E Giacomo Leopardi: «Gli uomini di grande merito hanno sempre le maniere più semplici».
Goethe: «Se non vuoi che i corvi stridano attorno al tuo capo, cerca di non essere la
punta del campanile della tua chiesa».
Più si va su più si è esposti alle critiche; i posti alti portano una certa felicità solo se
sono occupati per servire!
Novembre-Dicembre 2015
«Voce amica»
I PAPI DELLA CHIESA
248. BENEDETTO XIV
– 17.09.1740 – 03.05.1758
Nato Prospero Lambertini, nacque a
Bologna nel 1675 e fu educato dai Padri
Somaschi; notato nel 1691 da
papa Innocenzo XII, al quale Prospero aveva dedicato
un’omelia, ne ricevette un
beneficio che gli consentì
di studiare diritto a Roma.
Nel 1724 fu ordinato prete,
l’anno dopo divenne cardinale e
nel 1731 divenne arcivescovo metropolita di Bologna. Nel 1740, alla morte di
Clemente XII, fu eletto papa al 255 scrutinio. Uomo neutrale in campo politico
e moderno nell’affrontare i rapporti con
gli atei e coi non cattolici, Benedetto
XIV mise in pratica una serie di decreti
volti a colmare le lacune politico-amministrative lasciate dai pontefici precedenti. Fautore di un mecenatismo non
soltanto umanista, ma anche scientifico,
papa Lambertini mutò atteggiamento a
partire dagli anni ‘50, quando si fecero
sempre più allarmanti le tendenze anticlericali dell’illuminismo, il quale vedeva
come suo principale antagonista l’ordine
dei Gesuiti. Oggetto di una vivace disputa
storiografica, divisa tra storici favorevoli
al papa bolognese per il suo spirito profetico nell’amministrazione della Chiesa, ed
intellettuali critici nei suoi confronti per
la sua arrendevole politica concordataria
nei confronti delle grandi monarchie europee. Morì sospirando: “Sic transit gloria
mundi”, consapevole che la sua politica di
riforme sarebbe stata presto abbandonata.
249. CLEMENTE XIII
– 06.07.1758 – 02.02.1769
Carlo della Torre di Rezzonico nacque
a Venezia nel 1693, si laureò in diritto
a Bologna e divenne prete nel 1713, fu
creato cardinale nel 1737 e nominato vescovo di Padova a 1743. Il nuovo papa,
nonostante la mitezza e affabilità del suo
carattere retto e moderato, non poteva
essere più diverso dal predecessore. Se
Benedetto fu uomo lungimirante, aperto
e attento ascoltatore delle varie voci
provenienti dal mondo moderno, Papa Clemente fu invece pudico fino all’eccesso,
tanto da essere soprannominato Papa Braghettone in
quanto ordinò di coprire, sia
in statue sia in dipinti, le parti
intime dei soggetti raffigurati in Vaticano. Furono quindi evirate le statue e
furono coperte da pittura le parti intime
negli affreschi della Cappella Sistina. Il suo
pontificato venne disturbato da contese
perpetue circa la richiesta di soppressio-
ne dei Gesuiti che provenivano dai circoli
dell’Illuminismo francese. Morì il giorno
prima di un concistoro in cui si proponeva di sopprimere i Gesuiti.
250. CLEMENTE XIV
– 28.05.1769 – 22.09.1774
Giovanni Vincenzo Antonio Lorenzo
Ganganelli nacque a Santarcangelo di Romagna nel 1705, primo papa nato nel secolo XVIII, ed entrò da ragazzo nell’ordine dei Francescani. Nominato consigliere
dell’Inquisizione da papa Benedetto XIV,
divenne cardinale per interessamento di Clemente XIII. Nel 1769 fu eletto
papa al 180 scrutinio e, non
essendo vescovo, fu consacrato prima della incoronazione. La sua
azione più significativa
fu la soppressione della Compagnia di Gesù
nel 1773, atto accolto con
gaudio dagli intellettuali illuministi e dai
sovrani “illuminati” tra cui Maria Teresa
d’Austria. Morì l’anno dopo, terrorizzato
di essere avvelenato e, per testamento,
stabilì che sul suo corpo fosse effettuata
l’autopsia: la morte, tuttavia, avvenne per
cause naturali.
251. PIO VI
– 15.02.1775 – 28.08.1799
Angelo Giovanni Antonio Braschi nacque
a Cesena nel 1717 e nel 1735 si laureò in
diritto presso l’Università di Cesena. Nel
1753 divenne segretario di Benedetto
XIV. Nel 1758 fu ordinato prete, nel 1773
divenne cardinale; due anni dopo fu eletto papa. Allo scoppio della Rivoluzione
francese, Pio VI vide la confisca di tutti i
possedimenti ecclesiastici in Francia. Nel
1796 Napoleone invase l’Italia e puntò
contro lo Stato Pontificio. Il 15 febbraio
1798, deposto il Papa, Napoleone entrò
a Roma e vi proclamò la repubblica. Pio
VI fu fatto prigioniero e, il
20 febbraio, venne scortato a Siena e quindi a
Firenze. Nel marzo del
1799 venne deciso di
trasferirlo nuovamente.
Napoleone allora decise
di portarlo a Bologna, credendola città anticlericale, ma quando i
francesi lo esposero al popolo, Pio VI
venne acclamato. Fu allora decretata la
sua carcerazione in Francia. Il Papa, quasi
ottantaduenne, venne internato prima a
Grenoble, poi a Valence, capoluogo della
Drôme. Logorato dai patimenti Pio VI si
spense in prigione il 29 agosto 1799, sospirando: «Signore, perdonali». Egli sarà
l’unico papa esiliato e morto in cattività
nell’età moderna.
pagina 5
Circolo Musicale
di Tarzo
Anche il 2015 appena trascorso si è chiuso per
il Circolo Musicale di Tarzo in musica. Da anni
nel periodo prenatalizio organizziamo dei momenti musicali dedicati agli allievi più piccoli,
alcuni anche al primo anno di studio. L’occasione
è ottima per vedersi e farsi gli auguri, ma lo è
soprattutto per gli allievi per esibirsi in pubblico.
Si legge la concentrazione negli occhi dei ragazzi e l’orgoglio negli occhi dei genitori; si legge,
soprattutto, la mancanza di competizione. Nella
musica non ci sono classifiche e podi. Ognuno
dei nostri allievi sa che può sempre migliorare ed
ognuno di noi sa che quello che stanno facendo
è frutto di un lavoro e di un impegno lungo e tenace: ognuno ha il suo tempo e la musica ha un
tempo per tutti. Non è un caso infatti che siano
cresciute le iscrizioni di adulti. Persone che per
vari motivi non hanno potuto in passato approcciare lo studio dello strumento ma che hanno conservato nel cuore questo desiderio. E ci stanno
provando adesso, da grandi, ben sapendo che non
diventeranno dei musicisti professionisti, ma con
l’impegno derivante da una passione vera. E vedere che i risultati arrivano, piano piano come per
i ragazzini, da una enorme spinta per continuare.
Stiamo lavorando anche per chi la musica non la
fa ma la ascolta. Nei giorni 13, 20 e 27 Gennaio
presso la Sala Corte Interna del Municipio di Tarzo (Sala biblioteca) si terranno tre serate dedicate
all’ascolto guidato dal titolo “IL SUONO CHE
CI CIRCONDA”. Si tratta di un progetto di analisi delle musiche che hanno attraversato il XX secolo, il periodo che ha generato più cambiamento
a causa, o per merito, del cambio di tecnologia.
Si è passati dagli strumenti acustici agli strumenti elettrici e si è passati dalla musica “vista”, nel
senso che per ascoltare musica bisognava essere
fisicamente presenti dove uno o più musicisti fisicamente suonavano, alla musica diffusa. Oggi
la musica la ascoltiamo per radio, via internet,
su supporti di vario tipo. C’è anche quando non
la ascoltiamo, ad esempio diffusa in un centro
commerciale: non notiamo la sua presenza ma la
sua assenza ci mette un po’ a disagio. Passeremo
in rassegna la storia della canzone e scopriremo
come sono nati dei brani memorabili, che hanno
potuto essere famosi nel mondo anche grazie alla
tecnologia. Queste attività sono possibili perché,
oltre all’impegno quotidiano dei nostri soci, sia
l’Amministrazione Comunale e Banca Prealpi
ci sostengono e a loro va un sentito ringraziamento. Abbiamo ancora tante idee da proporre
p
e sviluppare e speriamo
di riuscire a trovare le
ne per poterle realizzare. Esortiamo
risorse umane
quindi chi voglia avvicinarsi alla nostra realtà a
noo
contattarci. Non serve essere musicisti, nemmeno
erve soloo laa volontà di voler de
edi
d ccaaree
musicanti, serve
dedicare
nergia e ddii ttempo,
empo, senza anda
are
re ffuori
uorrii
uo
un po’ di energia
andare
estoo.
tempo! A presto.
Di
D
ieggo A.
A
Diego
«Voce amica»
pagina 6
Novembre-Dicembre 2015
Santa Augusta nel Mondo
(Continuazione)
- ERECHIM, Stato di Rio Grande do
Sul (Brasile)
Nella diocesi di Erechim esiste una
chiesa moderna dedicata a Santa Augusta. La notizia è dell’avv. Victor Nardelli, originario dello Stato di Santa Catarina dove si trova il Santuario di Braço
do Norte. Il sig. Nardelli studiò teologia
presso i missionari della Consolata a Torino; in quell’occasione venne, anche, a
Vittorio Veneto presso il Seminario della
Consolata, in Via Rizzera
- CRICIUMA Stato di Santa Catarina,
un quartiere ed un Carcere dedicati a Santa Augusta.
Nel 1954 don Guerrino Cescon, allora
rettore del santuario di Santa Augusta,
pubblicò a Torino un opuscolo che ebbe
vasta diffusione SANTA AUGUSTA
vergine e martire serravallese. Nel
1987 venne tradotto in portoghese dalla
Comunità di Braço do Norte in occasione del Centenario del locale Santuario di
Santa Augusta, visitato dal parroco nel
maggio 1992. Nel 1998 l’opuscolo di don
Guerrino ebbe una nuova traduzione in
portoghese.
…….”Nel mio viaggio in Italia acquistai un libro la cui autrice è Emanuela
Da Ros; il libro è intitolato: Benvenuti
a Vittorio Veneto;
leggendolo ho scoperto che esisteva
un libriccino dal
titolo: Santa Augusta vergine e martire serravallese, di
G. Cescon. Questo
libriccino è quello
che offro, tradotto
dall’italiano in portoghese, a tutti gli
abitanti del quartiere di Santa Augusta, ai
suoi devoti e specialmente ai reclusi del
carcere Santa Augusta, suoi fervidi ammiratori, e a tutti quelli che si dedicano
al lavoro all’interno del carcere”. Jorge
DAROS
Altri ricordi dobbiamo ancora alla
penna di mons. Paolo Carrer:
……. quando giunsi a Criciuma il 30
dicembre 2001, fui accolto e ospitato con
ogni premura dalle Irmas escolares de
Nossa Senhoza, in particolare da Suor
Miriam Della Giustina, originaria di Santa Giustina. L’indomani partecipai alla
Concelebrazione per la pace, presieduta
dal Vescovo di Criciuma, mons. Paolo
Antonio De Conto, di fronte all’Oceano,
in una struttura balneare allestita sulla
spiaggia nella zona di Rincao. Il Vescovo mi disse che nel novembre del 2002
sperava di poter visitare la terra dei suoi
antenati, Campea di Miane. Sarà una felice occasione di averlo anche tra noi: nel
nostro duomo ci sono i due angeli adoranti dello scultore Marco Casagrande,
di Campea di Miane e, soprattutto, c’è la
Chiesa madre di Santa Augusta, venerata
anche nella sua diocesi.
- CONCÒRDIA Stato di Santa Catarina un nuovo Santuario
Una città di ottantamila abitanti situa-
Giovani
che si fanno onore
Marco Cesca si è laureato il giorno 09.12.2015
presso l’Università degli
Studi di Padova ed ha conseguito la Laurea Magistrale
in Farmacia con votazione
104/110. Ha svolto una tesi
sperimentale di carattere farmacoeconomico e farmacoepidemiologico presso Istituto Oncologico Veneto di
Padova, dal titolo: “Analisi
ta a sudovest di San Paolo e a circa
600 chilometri da questa metropoli.
Concordia, fu fondata 60 anni fa
da italiani, quasi tutti provenienti dal Veneto e in particolare dalla
provincia di Treviso. ….. Ora Vittorio Veneto e Concordia saranno
più vicine! A fare da filo conduttore
sarà ancora una volta la patrona di
Serravalle: Santa Augusta. Perché
il Santuario di Santa Augusta verrà fedelmente riprodotto e costruito in Brasile, proprio a Concordia
grazie al lavoro del fotografo vittoriese Carlo Del Puppo, che ha
fotografato il Santuario riproducendolo da varie angolazioni e con tanti
dettagli. Inoltre, grazie alla disponibilità
del preside del Collegio Dante di Vittorio
Veneto, don Gino Buttazzi, si è inserita
in questo lavoro anche la classe quarta
geometri dell’Istituto, che come annuale
esercitazione scolastica ha rilevato completamente tutto il complesso architettonico sotto la guida dell’ingegner Fabio
Gallo, insegnante di topografia nel corso
geometri.
Hanno disegnato in scala la pianta, le
sezioni e i prospetti di cui copia è stata
inviata in Brasile come riferimento e ausilio alla progettazione. «Un’occasione
questa - spiega il professor Gallo - che
ha spinto i ragazzi anche a riflettere sul
significato dell’emigrazione e a cogliere
la nostalgia di quelle popolazioni verso i
paesi di origine».
La Pala per la chiesa, opera di Luigi
Cillo, realizzata dalla Parrocchia di Serravalle con il contributo dell’allora Cassa
Marca, e benedetta dal Vescovo Mons.
Magarotto è stata inviata a Concordia nel
2001. Nel quadro sono felicemente collegate le due città: Serravalle e Concordia.
Notizie tratte da“L’Eco di Santa Maria
Nova” e da L’Azione”.
Grazie al dott. Vittorino Pianca per le
informazioni
STARE BENE INSIEME E....IMPARARE
dell’utilizzo di ipilimumab
nel trattamento del melanoma avanzato in centri di riferimento regionale in Italia”.
Relatore: prof.ssa M. Cecilia
Giron
Nel borgo di Colmaggiore di Sotto si terranno nella sede
del “Va dee Femene” incontri per trovarsi insieme e imparare a fare bambole di pezza, gattini di lana,
borse e porta cellulari. Non c’è limite di età!
Basta avere voglia di fare, di ascoltare, di fare
quattro “ciacole” in compagnia.
Munirsi di stoffe anche riciclate, nastri merletti pezzi di lenzuola bianche o rosa (per il corpo delle bambole). Si accetta volentieri chi sa raccontare barzellette allegre, perché il ridere fa
buon sangue. Ben vengano le nonne con le loro esperienze, le
mamme, le zie e le ragazze. La sede è ampia e ben riscaldata, resa
preziosa dai volontari un punto di incontro importante.
Per informazioni chiamare: Mirko 3409034066
Renata 3336831617 oppure sonar el campaneo!
Novembre-Dicembre 2015
www.comune.tarzo.tv.it
«Voce amica»
pagina 7
[email protected]
Notizie dal Comune
NOTIZIE DAL COMUNE
Celebrazione del IV Novembre
Una stupenda domenica d’autunno,
l’8 Novembre, ha fatto da cornice alle
Celebrazioni per la giornata delle Forze
Armate e per la ricorrenza della Vittoria italiana della Grande Guerra di cui
in questi anni, sino al 2018 si ricorda il
centenario. Il vessillo del Comune di Tarzo, assieme a labari e bandiere dell’Associazione Combattenti e Reduci, dei
Gruppi Alpini di Tarzo e Corbanese,
della Sezione Fanti di Tarzo, dell’ANPI,
dei Trevisani nel mondo si sono stretti
vicino ai tre monumenti ai caduti di Corbanese, Arfanta, Tarzo e presso la chiesetta alle Rive di San Pietro. Le stesse
bandiere hanno inoltre presenziato alla
Santa Messa celebrata da don Zeno,
nuovo parroco di Tarzo, Corbanese e
Arfanta, in memoria e suffragio di tutti
coloro che in armi, nei vari conflitti, hanno dato la propria vita per un ideale di
unità e pace. Quest’anno su iniziativa
della Sezione Fanti sono stati letti tutti
i nomi, ben 149, dei giovani caduti del
nostro comune che si sono sacrificati
sui diversi fronti del conflitto mondiale
senza dimenticare il carico di dolore e
sofferenze dei loro famigliari rimasti a
Tarzo. Le toccanti parole dell’orgogliosamente “nostro” Antonio Pancot, classe 1922, sono state un monito ed una
viva testimonianza di tragici momenti
da cui è però germogliato il seme della
nostra attuale Italia democratica e re-
pubblicana; una lezione che, come ha
sottolineato il Vicesindaco Sacchet,
deve diventare patrimonio delle giovani
generazioni perché ne facciano tesoro riconoscente. Un doveroso plauso
all’Amministrazione comunale che in
tutti questi anni non ha fatto mai mancare il proprio sostegno all’iniziativa e
all’Associazione Combattenti e Reduci,
cuore pulsante di questa Celebrazione;
per non parlare del contributo insostituibile dei Gruppi Alpini del comune che
hanno sempre dato grande dignità e
solennità a queste cerimonie, affiancati
in questi ultimi anni dalla ricostituita Sezione Fanti.
Stefano D.M.
IV NOVEMBRE
Festa delle FF.AA.
PERCHE SI SUONA L’INNO DEL
PIAVE PER ONORARE I CADUTI
Il cerimoniale ufficiale della Repubblica Italiana prevede che nel momento in
cui si rendono gli onori ai Caduti per
la Patria, si deve suonare sempre ed
esclusivamente l’Inno del Piave. Così
fu deciso da Re Vittorio Emanuele III
che, dopo il 1918, dispose la sostituzione della “Marcia Reale”, in precedenza
adottata nella resa d’Onori ai Caduti,
con l’Inno del Piave. L’Inno del Piave,
espresso nella sola versione musicale
(mai cantata) è stato scelto perché
si volle ricordare un determinato luogo
e un particolare periodo storico, dove
i soldati d’Italia, supportati idealmente
ed attivamente da un intero popolo, si
impegnarono in una strenua resistenza,
per difendere i confini della Patria.
Se Caporetto fu la disfatta di un esercito, il Piave ne fu la riscossa!
Sul Piave giunsero i Fanti superstiti
della terribile ritirata, giunsero gli Artiglieri, oramai privi di cannoni, poi i Cavalleggeri che, scesi da cavallo, imbracciarono i fucili; giunsero i Granatieri, i
Bersaglieri, i Carabinieri e sulle montagne si schierarono gli Alpini e i Finanzieri. Alla foce del Piave, sul litorale di
Jesolo, i marinai d’Italia contrastarono
gli ultimi metri di laguna che aprivano
la strada di Venezia; dall’alto gli aviatori
iniziarono a mitragliare, a volo radente le avanguardie austriache arrivate
sull’argine sinistro del Piave.
Ma il miracolo non si esaurì solo sul
Piave, sul Grappa e sulle altre vette delle Alpi. Nelle officine donne, fanciulli e
vecchi lavoravano a ritmo intenso per
assicurare ai soldati il giusto rifornimento di armi, di cibo, di indumenti. Tutto un
popolo unito ai soldati formò contro il
nemico quella “barriera” che salvò l’Italia. Nacque, quindi, quel popolo di Fanti, con o senza armi, che schierandosi
materialmente e idealmente sul fiume
Piave, costituì quella fraterna unione
che consolidò l’entità nazionale dell’Italia nata dal Risorgimento. “No, disse il
Piave, no dissero i Fanti che il nemico
non faccia un passo avanti”.
Vittorio Emanuele III, il Re Soldato,
affascinato da quella unione del suo
popolo che non volle piegarsi allo straniero, dispose dal 1918 fosse eseguito l’Inno del Piave nella resa d’Onori
ai Caduti: dalla guerra d’indipendenza,
ai Caduti di Adua, dell’Abissinia e della
Libia e poi, anche, i Caduti della seconda guerra mondiale e tutti coloro che
sono morti nel nome dell’Italia. L’Inno,
nella cerimonia di resa d’Onori, viene
eseguito nelle prime battute equivalenti al tempo tecnico impiegato ai “porta
corona” per raggiungere e depositare
la corona al monumento.
Tratto dal periodico “Il Nastro Azzurro”
«Voce amica»
p g na
pagina
na 8
IN
INIZIATIVE
A
Assessorato
a Cultura
alla
• MOSTRA MERCATO DEL LIBRO
dal 23 Gennaio al 14 Febbraio 2016
Presso saletta corte interna del Municipio
• PRESENTAZIONE DEL LIBRO LA SCALA A CHIOCCIOLA DI ANNAROSA MARIA TONIN Sabato 30
Gennaio ore 17.30
Presso biblioteca comunale
• IN OCCASIONE DELLE GIORNATE DELLA CONTEA: PREMIO ARTISTICO: CONTEA DI CENEDA
E TARZO - CERIMONIA DI PREMIAZIONE E INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DELLE OPERE VINCITRICI
Martedì 2 Febbraio
• PRESENTAZIONE DEL LIBRO I SEGRETI DEL MAESTRO COSTA DI ANDREA PALADIN, E GIULIO
CATULLO
Sabato, 13 febbraio ore 17.30
Presso biblioteca comunale
• CORSO DI SCACCHI dal 13 gennaio al 10 febbraio,
tutti i mercoledì dalle ore 17.30 alle ore 19.
Corso riservato agli alunni
della scuola primaria e secondaria di 1°
grado,
previa iscrizione. info presso la Biblioteca comunale di Tarzo - Via Roma, 42
Novembre-Dicembre 2015
Stella
al merito
sportivo
del C.O.N.I.
Lunedì 30 novembre nella Sala degli Affreschi di Palazzo Rinaldi
a Treviso si è tenuta la
cerimonia di consegna
delle onorificenze conferite dal CONI Nazionale
a Società, Dirigenti, Tecnici ed atleti della provincia di Treviso, promossa dal CONI
Provinciale, in collaborazione con
il Comune di Treviso.
Su proposta della Sezione
A.I.A.- F.I.G.C. di Conegliano, è
stato premiato, alla presenza del
Prefetto di Treviso S.E. Laura
Lega, del Presidente Regionale
del CONI Gianfranco Bardelle,
del Delegato Provinciale Giovanni
Ottoni, del Consigliere Provinciale
allo sport Paolo Speranzon e del
Sindaco di Tarzo Gianangelo Bof,
con la “Stella di bronzo al merito sportivo” l’ex presidente nonché Arbitro Benemerito Francesco Introvigne con la seguente
motivazione: “Dirigente dal 1991.
Segretario per 6 anni, vice Presidente per 10 e Presidente per 7
della Sezione A.I.A. D. Battistella
di Conegliano. Presidente della
Commissione Disciplina Regio-
RICORDO NEL CENTENARIO
Tra le tante celebrazioni programmate per il centenario della Grande Guerra,
ricordiamo anche quella organizzata per i nostri caduti sepolti in Austria. Domenica
25 ottobre una delegazione di Follina, (dove si trova il cimitero Austro/Ungarico,
voluto dal ex Sindaco rag. Marcello Tomasi nostro compaesano in collaborazione
con la “Croce Nera” austriaca) una delegazione di Bassano del Grappa e il Vice
Capogruppo degli Alpini di Tarzo Franco Introvigne, hanno partecipato ad una celebrazione, plurietnica e plurireligiosa, in un cimitero di guerra nella campagna presso Lebring (Stiria), dove riposano 1233 soldati Austro Ungarici ed Armeni, 805
Bosniaci e 437 fra Italiani, Rumeni e Russi. Una lapide posta dall’Ass. ne Naz. le
Alpini – Sezione di
Vittorio
Veneto”
cosi riporta: “Qui
giacciono le spoglie dei soldati italiani che lontano
dalla patria hanno
trovato sepoltura.
Lapide ricordo
caduti italiani
nale A.I.A. dal 2004 al 2008 e di
quella del Triveneto dal 2008 al
2012. Dal 1991 è ispettore della
Lega Italiana Calcio Professionistico (ex serie C)”.
Il Sindaco G. Bof consegna
l’onorificenza a Franco
Sabato 23 gennaio 2016
Giornata dello Scolaro presso luna park
Premiazione 17° Concorso di disegno delle
Scuole Medie di Tarzo.
Domenica 24 gennaio
34° S f i l a t a C a r r i m a s c h e r a t i
in caso di maltempo la sfilata si terrà
sabato 30
30 gennaio
Giornata dello Scolaro
31 gennaio
6^ edizione Festa della Famiglia
La festa viene fatta in collaborazione
con la parrocchia
Il gruppo Orienteering di Tarzo
organizza la
2° Prova “Tour Trevigiano’’
dì orientamento
2 febbraio
Giornata dello Scolaro
ore 10,30 e 18,30
S. Messe della candelora
nella Chiesa di Tarzo
ore 22 estrazione della lotteria
1° premio Auto Opel Corsa 1.2
Novembre-Dicembre 2015
NOTIZIE NATALIZIE
«Voce amica»
amica
Arfanta
Paese mio
L’AVVENTO VISSUTO DAI BIMBI DEL CATECHISMO
L’Avvento è un tempo di attesa che ci prepara alla venuta del
Bambino Gesù, fattosi piccolo anche oggi, per Amore di ogni
persona. In queste quattro settimane i fanciulli del catechismo
durante le S. Messe domenicali, hanno rivolto la loro preghiera
al Signore e creato il “Banco Alimentare”, un donare, attraverso
qualche rinuncia, a chi ha più bisogno.
Le catechiste
CATECHISMO
Sabato 7 novembre è iniziato il nuovo anno catechistico
histico con
questo calendario:
• 2a elementare: unificata, in oratorio a Corbanese, dalle 14.30 alle 15.30 con Paola;
• 4a - 5a elementare in canonica dalle 14.30 alle
15.30 con Valentina, gli incontri saranno a
cadenza quindicinale tranne nei periodi forti
dell’anno liturgico, Avvento e Quaresima, in cui
l’appuntamento sarà settimanale.
Raccomandando la partecipazione assidua alla S.
Messa domenicale, fonte e culmine della vita di ogni
cristiano e la collaborazione dei genitori alla crescitaa
cristiana dei propri figli, a tutti buon cammino!
Le catechistee
pagina 9
CHE EMOZIONE…S. NICOLO’!
Anche quest’anno ad Arfanta è arrivato S. Nicolò, accompagnato dal suo inseparabile asinello e
da tanti collaboratori. Ha portato regali e caramelle per tutti i
bambini. I piccini hanno emanato gioia e stupore nel ricevere i
doni tanto attesi da questo vecchietto con la barba ed il mantello
rosso.
Una serata passata all’insegna delle risate, in compagnia di
grandi e piccoli. Un grazie al Gruppo Ricreativo, alla Parrocchia, ai genitori e nonni, che hanno contribuito ad allietare la
serata con un ottimo rinfresco!
Grazie S. Nicolò, ti aspettiamo anche il prossimo anno!
Luana
EMIGRANTI
IN FESTA
Martedì 8 dicembre nella solennità dell’Immacolata, il Gruppo
Emigranti si è radunato, come da
tradizione, per una giornata di festa insieme. Il tutto è iniziato con
la santa Messa solenne alle ore 9
celebrata da mons. Adriano Sant.
Poi il rinfresco con rinnovo delle
tessere e il pranzo sociale presso il
ristorante da Tullio. Una giornata
in cui rispolverare ricordi ed espe-
rienze passate in compagnia di tanti amici, tornando con piacere nella
propria terra natale. Ringraziamo
tutti i presenti per la partecipazione
e gli aspettiamo nell’appuntamento
del 2016.
Per il Gruppo emigranti - Salvatore
Ringraziamenti e auguri
E’ passato un altro anno. Il 2015 si è chiuso con gli avvenimenti di violenza che hanno turbato gli abitanti delle nostre borgate e l’opinione pubblica del
mondo. Notizia positiva l’apertura delle molte porte Sante per il Giubileo della
Misericordia che hanno fatto più novità rispetto alla normalità delle feste natalizie e di fine anno. Cogliamo l’occasione, con questo numero, per ringraziare
tutti coloro che hanno permesso il proseguimento dell’attività, senza modifiche
sostanziali, del giornalino Voce Amica nel corso del 2015: Don Angelo Granziera, il diacono Elio Cao, don Adriano Sant e i molti benefattori (enti e privati)
che hanno sostenuto la pubblicazione.
Il grazie della Redazione va anche ai volontari che si prestano per la preparazione, la sua consegna a domicilio e per la raccolta delle offerte. Grazie a don
Zeno che, in punta di piedi, è entrato e ci accompagna in questa nuova esperienza.
Ringraziamo quanti si adoperano per organizzare iniziative a sostegno della
parrocchia di Arfanta, in particolare chi impegna il proprio tempo per la pulizia
e il mantenimento della Chiesa Parrocchiale, i vari Oratori e i locali della ex
Canonica.
Ci scusiamo se abbiamo dimenticato qualcuno e auguri per il nuovo anno, che
sarà nel segno della Misericordia. Quest’anno è anno bisestile, avrà un giorno in
più, giorno utile per recuperare quel ritardo che sembra esserci adesso! Quando
torneremo in stampa, con il numero primo numero del 2016 (gennaio – febbraio), la Quaresima sarà iniziata già da qualche settimana e ricordiamo che la
Santa Pasqua sarà il 24 marzo. (coinciderà con l’arrivo dell’ora legale)
Auguri a tutti!!
La Redazione di Arfanta
«Voce amica»
pagina 10
Battesimi
Novembre-Dicembre 2015
I GIOVANI
E LA MISERICORDIA
BOTTECCHIA TERESA
di Roberto e Grosso Valentina nata a Vittorio Veneto il
20 marzo 2015, dopo il rito
di accoglienza è stata battezzata nella nostra chiesa
parrocchiale il 15 novembre.
Madrina: Santarossa Anna
Nell’anno giubilare dedicato dalla chiesa mondiale alla
Misericordia, anche i giovani della forania si sono ritrovati
per sperimentare personalmente l’Amore di Gesù.
Lunedì 21 dicembre alle 20.30 nella chiesetta di S. Francesco a Cison hanno potuto, attraverso una celebrazione
penitenziale in preparazione al Natale, accostarsi al Sacramento della Riconciliazione, scoprendo la gioia del Perdono del Padre.
A tutti i nostri ragazzi e alle loro famiglie i più sinceri
auguri di un sereno S. Natale e un Buon 2016!
Valentina – Commissione Giovani “La Vallata”
Lina e Pietro Pol
Nel nono anniversario della vostra scomparsa, il ricordo ed il buon esempio rimangono sempre vivi nei
nostri cuori. Dal cielo continuate a sostenerci nel cammino della vita terrena. Con tanto affetto, le vostre figlie, generi, nipoti e pronipoti.
BELLUSSI Agata Luce di Emanuele ed Eliana, nata a Montebelluna il 23 luglio 2015 Ha ricevuto il battesimo domenica 29
novembre 2015.
Madrina: Chiara Cattelan di Spresiano
DE MARCHI Alessio di Andrea e Nicole Chiarel, nato a Vittorio Veneto il 21 luglio 2015. Ha ricevuto il battesimo domenica
29 novembre 2015
Madrina: Tamara Carlet di Soligo
RESERA 2015
Anche quest’anno, il 30
novembre, e stata celebrata
la Santa Messa per ricordare
il primo patrono del nostro
piccolo borgo: S. Andrea. Per
questa occasione la Messa è
stata celebrata da don Zeno,
il nuovo parroco, che è stato
impressionato positivamente
dagli affreschi che decorano questo “vecchio oratorio”
e ha sottolineato il valore
storico e artistico di tutta
la chiesetta. Da un’infinità di
anni ormai, la festa paesana
viene celebrata il 15 agosto
(San Rocco), ma non si è
mai trascurata la data del 30
novembre, anche con la sola
Messa, per ricordare l’apostolo, fratello di san Pietro.
Inoltre, alcuni volontari si
sono organizzati per addobbare un alberello in piazza
e a preparare un particolarissimo presepe all’interno
della chiesa. Ricordiamo che
la chiesetta resta aperta il sabato e la domenica per chi la
vuole visitare.
Carla e Paola
PRESEPE PARROCCHIALE
Quest’anno il presepe parrocchiale è stato allestito dalla 4
e 5 a elementare del catechismo assieme alla catechista e ad
alcuni genitori. Ecco i giorni e gli orari di apertura al pubblico: fino a domenica 31 gennaio 2016 ogni domenica e festivi, dalle 8.00 alle 10.00 e dalle 14.30 alle 15.30. Per chi lo
desidera c’è anche la possibilità di fermarsi per la S. Messa.
a
Novembre-Dicembre 2015
MESSA DELLA NOTTE
DI NATALE
oce amica»
amica
La«VVoce
di Corbanese
Giovedì 24 dicembre Vigilia del Santo Natale il nostro parroco Don Zeno ha celebrato la prima messa
della notte Santa. È sempre commovente partecipare a questa
cerimonia, pensando all’evento successo duemila anni or sono,
quando due giovani sposi dopo un tragitto faticoso si ritrovano a
veder nascere il loro bambino in una stalla, riscaldata da un bue
e da un asinello. La celebrazione nella nostra bella chiesa illuminata a festa e stata resa più solenne per la partecipazione del
nostro coro parrocchiale.
Francesco B.
pagina 11
Gara di bocce
La nostra coppia sul gradino più alto del podio
Nell’ ambito della sezione alpini di Conegliano, il gruppo di
Pieve di Soligo si è fatto carico, lo scorso 22 novembre, nell’organizzare la 24a edizione del torneo di bocce a coppie al quale
hanno partecipato quasi tutti i 30 gruppi della sezione. Il numero di coppie partecipanti per gruppo non era omogeneo, alcuni
erano rappresentati da una sola coppia, altri come il gruppo di
Corbanese da tre coppie qualificate e brave, infatti, due di queste
si sono aggiudicate il podio con il terzo posto dalla coppia Salton
Giuliano - Franceschet Francesco mentre al 1° posto è salita la
coppia Battiston Gianantonio – Casagrande Gino. La nostra
terza coppia è uscita con onore dal campo di gara, eliminata da
forti concorrenti. La giornata, dal punto di vista meteorologico,
non era ottimale e le varie fasi eliminatorie si sono svolte al mattino in Bocciodromi coperti della sinistra Piave, mentre la finale, nel pomeriggio, al Bocciodromo Da Ciotta a Solighetto. Pur
essendo una manifestazione sportiva a livello sezionale, questo
risultato da lustro non solo al gruppo, ma all’intera comunità di
appartenenza.
IL Capogruppo Sergio Meneghin
GRUPPO ALPINI CORBANESE
G
Programma attività anno 2016
Gennaio: il giorno 17 Commemorazione Battaglia di
Nikolaiewka a Solighetto. Il 27 Assemblea dei Soci
Febbraio: il giorno 6 Banco Farmaceutico, il 9 Ultimo di
Carnevale.
Marzo: il giorno 9 Assemblea delegati al “Dina Orsi, il
12 pulizia del Calvario per la Settimana Santa. Il 19 Santa
Messa alla Chiesetta di San Giuseppe.
Aprile: il giorno 25 Anniversario della Liberazione.
Maggio: giorno 8 Annuale pranzo alpino, dall’13 al 15
ADUNATA NAZIONALE ad Asti. Domenica 29 Assemblea dei delegati a Milano
Giugno: il giorno 2 Festa della Repubblica, dal 17-19
Raduno triveneto a Gorizia, il 26 Annuale Gita Alpina
Cerimonia a Cima Vallona per il 45° anniversario.
Luglio: il giorno 10 pellegrinaggio nazionale all’Ortigara, il 17 Festa del Redentore sul Calvario.
Agosto: il 5 santa Messa alla Madonna della neve
Settembre: il 4 a Cison per il 43° Raduno al bosco delle Penne Mozze. Il 22 Commemorazione san Maurizio a
Falzè di P.
Ottobre: il giorno 9 Cerimonia Madonna del Don, a fine
mese castagnata per le scuole materne ed elementari.
Novembre: il giorno 6 Anniversario della Vittoria e delle
FF.AA., l’11 San Martino, il 19 Santa Messa e cena sociale
ed il 26 colletta alimentare.
Dicembre: il giorno 3 Cena sezionale, il 5 San Nicolò, il
24 Vigilia del Santo Natale distribuzione pinza e vin brulè.
Il capogruppo Meneghin con in mano la coppa della terza
coppia qualificata, al centro la coppia vincitrice con il trofeo.
CARRO MASCHERATO
Gruppo “Fon Fierun” Corbanese
Vi invitiamo a seguirci alle seguenti sfilate:
Domenica 24 Gennaio a Tarzo ore 14:30
Sabato 30 Gennaio a San Vendemiano ore 14:30
Sabato 30 Gennaio a Santa Lucia ore 20:30
Domenica 31 Gennaio a Pieve di S. ore 14:30
Domenica 7 Febbraio a Vittorio V. ore 14:30
Martedì 9 Febbraio a Conegliano ore 14:30
Sabato 13 Febbraio a Sernaglia della B. ore 20:30
Domenica 14 Febbraio a Maron di Brugnera ore 14:30
Il gruppo Fon Fierun ringrazia la Banca Prealpi, la
Pro Loco di Corbanese e tutti coloro che ci sostengono con vari contributi; ringrazia i supporters per l'entusiasmo e la partecipazione con cui seguono le nostre
sfilate.
«Voce amica»
pagina 12
Novembre-Dicembre 2015
Ricordi
ANAGRAFE
BATTESIMI
7. Galbusera Tommaso di Andrea e di Zanette
Marina, nato a Pordenone il 16.08.2105 e
Battezzato nella nostra chiesa il 6 dicembre 2015.
Residente a Pinidello di Cordignano.
Padrino: Caula Gabriele di Fontanafredda
8. Dal Puppo Mia di Giampietro e Dal Piva Mara,
nata a Vittorio Veneto il 3 aprile 2015
Battezzato nella nostra chiesa il 6 dicembre 2015.
Madrin: Dal Piva Claudia e Stella Giuliano di Pieve
di Soligo
9. Tamai Giacomo di Ivo e Pessotto Lisa, nato a
Vittorio V. il 14 febbraio 2015
Battezzato nella nostra chiesa il 6 dicembre 2015.
Padrino: Battiston Roberto di Corbanese
10. Pasin Cecilia di Mauro e Da Ros Gessica, nata
a Padova il 6 agosto 2015
Battezzato nella nostra chiesa il 20 dicembre 2015.
Residente a Ceneda.
Madrina: Da Ros Marika e Olivotti Mario di Corbanese
RECRUCOLO Antonietta
R
iin
n Da Ros
Alla bella età di 90 anni Anton
nietta
ci ha lasciati. Ci ha lasciato senza mai perdere la forza di
p
pregare
e ringraziare il Signore
p questa sua vita. Assidua freper
quentatrice della parrocchia partecipava ogni sera alla
recita del santo Rosario e poi alla Messa. Per lei pregare era fondamentale e le riempiva la vita. È stata anche
perpetua del parroco don Giocondo Savaris. Ora lascia
un caro ricordo ai suoi figli, nuore, nipoti, pronipoti e a
quanti l’hanno conosciuta.
CASAGRANDE Teresa
m. 22.12.2003
Il tempo passa, ma la tua presenza è sempre forte e dolce in
tutti noi che ti sentiamo vicino.
I tuoi cari
Nella casa del Padre
11. ZANETTE CARMELA di anni 92. Era nata a
Colle Umberto il 15.07.1923 ed è deceduta il 5 novembre 2015 all’ospedale di Vittorio V.. Donna semplice e cordiale ha svolto la sua missione di madre
con il marito Ettore Zava e le figlie Annarita e Lorena.
I suoi funerali si sono svolti nella nostra Parrocchiale
il giorno 7 novembre ed ora riposa nel nostro camposanto. Lascia nel dolore oltre le figlie, i generi e i nipoti
e i pronipoti.
12. DE MARTIN GISELDA in Pilat, di anni 81, era
nata a Tarzo il 14 dicembre 1933 ed è deceduta a
Tarzo il 26 novembre 2015. Dopo una lunga vita trascorsa per la famiglia e con grande dedizione al suo
lavoro di pasticciera lascia nel rimpianto il marito Vittorio, il figlio Ivan con Irene e il nipotino Lucas. Il suo
funerale è stato celebrato nella parrocchiale di Corbanese il 28 novembre ed ora riposa nel nostro cimitero.
13. DAL MOLIN TIZIANO di anni 63. Era nato a
Conegliano il 16.07.1952 ed è deceduto all’Ospedale di Conegliano il 29 dicembre 2015. Tiziano ha lavorato nel settore degli autotrasporti, ma già da qualche
anno aveva problemi di salute. Lascia nel dolore i figli
Andrea ed Antonio, i fratelli e parenti. I suoi funerali
sono stati celebrati nella nostra chiesa parrocchiale
il 2 gennaio 2016 ed ora riposa nel camposanto di
Madonna di Loreto.
Opere d’arte nella chiesa di Corbanese
(i numeri indicano la posizione delle opere d’arte)
1. Tela di Silvestro Arnosti datata 1614: “Madonna col Bambino fra
i patroni, S. Floriano e S. Antonio abate “
2. Statue di marmo dei patroni, dello scultore di Falcade Giovanni
Marchiori (1696-1778)
3. Tela settecentesca: “Madonna del Rosario fra S. Domenico e S. Rosa
da Lima”
4. Sul soffitto affresco del pittore cenedese G.B. Dal Colle del 1775:
“Gloria dei SS. Gervasio e Protasio e altri Santi”
5. Altare della Madonna del Rosario, con statua in legno di artista della V. Gardena del 1927
6. Tela settecentesca di S. Antonio abate
7. Altare di S. Giuseppe, con pala: “Madonna col Bambino, S. Giovannino e S. Giuseppe” del 1758 del veneziano Jacopo Marieschi
(1711-1794), (per altri del Dall’Oglio)
8. Quadro di S. Carlo Borromeo di Silvestro Arnosti
9. “Martirio dei SS. Gervasio e Protasio” di Silvestro Arnosti
10. Altare di S. Caterina, con quadro del vittoriese Giovanni Sasso
(1839-1894): “S. Caterina fra S. Apollonia e S. Lucia”
11. Tela settecentesca di S. Agostino
12. Altare dì S. Antonio da Padova, con statua in legno dello scultore zoldano Valentino Pancera “Besarel” (1829-1902)
13. In sagrestia statue lignee di S. Rocco e di S. Antonio abate, oper
opera dei
fratelli Ghirlanduzzi
landuzzi di Ceneda (1670).
Novembre-Dicembre 2015
UN POMERIGGIO
CON SAN NICOLO’
Anche se con qualche giorno di anticipo, venerdì 4 dicembre alle 14 nella
nostra scuola dell’infanzia, San Nicolò è
venuto a farci visita portando la sua allegria e la sua gioia di stare in mezzo a noi.
I bambini lo attendevano con impazienza e appena hanno sentito il suono della
campanella i loro volti
GRAZIE,
PRO LOCO!
Già da alcuni anni nella nostra scuola
viene proposta ai bambini la psicomotricità, un’esperienza motoria dove i
bambini attraverso il gioco con materiali strutturati vivono le loro emozioni superando paure e conflitti.
Quest’anno si è potuto riproporla
grazie al contributo dato dalla pro
loco di Tarzo, che ha colto l’importanza e il valore educativo di tale
percorso psicomotorio.
«Voce
amica»
Voce
Amica
Tarzo
si sono illuminati di felicità
e di curiosità. Quando sono
arrivati nel salone hanno
accolto San Nicolò con entusiasmo chiedendo subito
dove aveva lasciato il suo
asinello.
Per prima cosa San Nicolò
ha chiesto ai bambini se durante l’anno erano stati bravi o birichini,
ma sapendo che tutti hanno cercato di
fare del loro meglio per essere più buoni
e obbedienti, San Nicolò ha portato tanti
bei pacchetti colorati che a piccoli gruppi i bambini hanno aperto scoprendo: il
banco da lavoro, la valigette degli attrezzi, la cucinetta, giochi di legno e una casa
arredata con i componenti della
famiglia. Poi San Nicolò è passato con una cesta piena di caramelle e di mandarini per tutti
i bambini.
Prima di aprire i regali i bambini hanno recitato una poesia
dedicata a San Nicolò e una
canzone; hanno, inoltre, regalato i loro disegni, che San
Nicolò metterà nel suo ufficio.
Dopo averlo salutato i bambini
hanno continuato la festa con
GIORNATA
NAZIONALE
DEI DIRITTI
DEI BAMBINI
pagina 13
un piccolo rinfresco a conclusione di questo bel pomeriggio.
Ringraziamo tutti coloro che, con il
loro contributo, hanno permesso di rendere felici i bambini con i giochi portati
da San Nicolò e di rendere così speciale
questa giornata di festa. Grazie di cuore.
Il Comitato dei Genitori e il Teatro
dei Balocchi.
SCUOLA APERTA
Sabato 30 gennaio dalle ore 16
alle 18. Le insegnanti accolgono
i genitori dei ragazzi che devono
iscriversi nell’anno scolastico
2016/2017 per illustrare le attività
didattiche e per altre informazioni
sull’andamento della scuola
Il 20 novembre è la giornata mondiale dei diritti dei bambini e per questo i
bimbi della scuola dell’infanzia di Tarzo
hanno vissuto una giornata diversa dal
solito, infatti non sono rimasti a scuola,
ma con una passeggiata lungo la strada principale di Tarzo hanno raggiunto
l’auditorium del- la banca Prealpi
per vedere il film
d’animazione
“La gabbianella
e il gatto”.
I bambini sono
rimasti entusiasti
di questa nuova
esperienza e hanno apprezzato
il cartone visto,
dove è stato colto il valore del prendersi cura di qualcuno e del rispetto della diversità.
Ringraziamo la Banca Prealpi che ci
ha aperto le porte dell’auditorium e ci
ha permesso di stare seduti sulle poltrone come quando si va al cinema!!!
pagina 14
Novembre-Dicembre 2015
Presepi 2015
Forlin Francesco e Filippo
Zanetti Dario e Celeste
Tomasi Tommaso e Dennis
Pradal Lucia
Piaia Simone e Alessandro
Casagrande Riccardo
Introvigne Sita
Introvigne Elvis
Novembre-Dicembre 2015
«Voce amica»
Lascito alla nostra scuola materna
Riportiamo la lettera ricevuta.
Spett. le SCUOLA MATERNA TANDURA MONDINI Via Roma
- Tarzo
e. p.c- Avv, Pietrella Maria Teresa - Vittorio Veneto
Oggetto: disposizioni volontarie della sig.ra Da Re Marilena
La sig.ra Da Re Marilena, vedova Tornasi Bortolo. Nata il
07.04.1928 in Vittorio Veneto, ivi deceduta il 11.07.2015, dopo una
vita totalmente dedicata all’insegnamento ai ragazzi dì Arfanta, ci ha
incaricato di consegnarvi 5.000 (cinquemila euro) quale suo contributo all’infanzia di Tarzo.
Sinceri saluti
Bianchini dr.ssa Maria Grazia - Ing. Giuliano
Mazzer
Grati e riconoscenti per il lascito ricordiamo ai
nostri lettori che il maestro Bortolo Tomasi, morto
nel 1998, è ancora ricordato da molti tarzesi e non
solo, per la sua verve, la sua ironia e le sue feste
ad Arfanta e poi nella loro casa di Reseretta, mentre la signora Marilena Da Re, deceduta nel luglio scorso, è ricordata come brava e
severa insegnante. La maestra ed il marito avevano insegnato insieme per alcuni decenni nella scuola di Arfanta. Con la chiusura del
plesso di Arfanta nel 1973 il mastro è andato in pensione mentre lei
ha continuato l’attività educatrice nella scuola elementare di Tarzo.
Ringraziamo la dott.ssa Bianchini e l’ing. Mazzer per la inaspettata e gradita comunicazione. Ricorderemo la maestra Da Re per il
grande gesto di solidarietà con cui ha voluto disporre il lascito per
la nostra scuola di infanzia.
pagina 15
La Madonna
della salute
a Reseretta
Mercoledì 2 dicembre Don
Zeno Pessotto, alla presenza
di un bel gruppo di persone
arrivate nel soleggiato pomeriggio da diverse parti del paese, ha celebrato, per i molti
devoti a questa Madonna, la
santa Messa presso il pregevole capitello del borgo.
Dopo la funzione religiosa, dolci e vin brulè per tutti presenti (come da tradizione) offerti dalle signore del posto, hanno
riscaldato i partecipanti che si sono fermati a far quattro chiacchiere tra loro e con il Parroco, in questa prima visita di Don
Zeno a Reseretta.
Al prossimo anno!!
Bruno M.
PANE E TULIPANI
Raccolta viveri per i poveri
La raccolta fatta da “Pane e Tulipani” nel plesso scolastico
di Tarzo, classi elementari e medie, ha dato ottimi risultati.
L’albero della solidarietà ha germogliato i suoi frutti. Ringrazio, come presidente del Banco alimentare della San Vincenzo, Conferenza Santa Chiara di Assisi, i genitori degli
alunni, gli alunni stessi che hanno portato borse generose per i
bisognosi. Un grazie agli insegnanti che con sensibilità e tatto
hanno parlato dell’importanza del donare. Ringrazio, inoltre,
tutte le persone che hanno riempito di prodotti la cesta messa
in chiesa, le catechiste e il Diacono Mario, sempre presenti.
Grazie a quanti hanno donato alla San Vincenzo, per far fronte
a situazioni critiche dei nostri assistiti. Un grazie a quelle persone che generosamente regalano generi alimentari deponendoli
nel negozio di Tarzo che ringraziamo per la generosa collaborazione. Grazie anche alla Banca Prealpi che ha portato i viveri
nella sede del Banco Alimentari di via Roma. Quanto raccolto,
verrà distribuito in base al nucleo famigliare. La carità e la
solidarietà è amore verso il prossimo e non si condivide solo a
Natale, ma tutto l’anno. La San Vincenzo De Paoli, ha fondato
il Banco Alimentari e da 26 anni è impegnata nella lotta allo
spreco ed al recupero di alimenti da distribuire a chi si trova
in stato di bisogno. La famiglia è scuola di “umanità”, scuola
che insegna mettere il cuore nelle necessità degli altri, ad essere
attenti alla vita degli altri. Grazie
Per la San Vincenzo
Renata Sopracordevole Lanzi
Concerto di Natale
Sabato 19 dicembre nella nostra chiesa Arcipretale si è tenuta, con la partecipazione del Coro Livenza di Sacile, la 31a
edizione del Concerto di Natale. I presenti sono stati coinvolti
dalle musiche natalizie in maniera veramente speciale.
Nel silenzio della sera, mentre tutti si aspettavano l’ingresso dei coristi dalla sagrestia, si sono sentite all’esterno della
chiesa le note della famosa pastorale Tu scendi dalle stelle, si
sono aperte le porte e, lentamente suonando e cantando, sono
entrati una ventina di pastori, cosi infatti erano vestiti i coristi.
I successivi brani sono poi stati eseguiti in chiesa, sotto la direzione del maestro Toni Colombera. Il
canto successivo Adeste Fideles, poi
Caro Gesù e Lieti pastori. La serata
è continuata con la struggente Ultima
notte, canto dedicato agli Alpini nella
ritirata di Russia del Natale del 1942,
poi con un canto Friulano ed uno sardo e dopo vari altri canti natalizi con
Happy Birthday.
Il pubblico presente ha apprezzato
l’esibizione del Coro Livenza con calorosi battimani, unica nota “stonata”
la scarsa partecipazione.
pagina 16
«Voce amica»
GRUPPO ALPINI TARZO
INCONTRO CON GLI ALPINI
DI PAGANICA
Novembre-Dicembre 2015
Introvigne Franco
143° Anniversario
Truppe Alpine
Venerdì 16 ottobre è stato celebrato, presso la chiesetta
“alpina” di San Pietro, il 143° anniversario di fondazione
delle Truppe Alpine. Nella S. Messa si è pregato per gli
Alpini “andati avanti” e per tutti i caduti nelle tante, troppe
e devastanti guerre, ancor oggi purtroppo presenti in tante
parti del mondo. Durante la santa Messa è stato anche ricordato don Francesco Taffarel, presenza fissa e preziosa a
questa ricorrenza, ad un anno dalla sua scomparsa. E’ stato
dato il benvenuto al nuovo parroco don Zeno Pessotto, che
ha così conosciuto un altro volto del suo nuovo “gregge”
ed una delle tante opere preziose (la Chiesetta reca la data
del 1492) sparse sul nostro territorio a testimonianza della
nostra millenaria civiltà cristiana.
Il nostro Capogruppo Giovanni con il Sindaco Bof,
Raffaele Capogruppo di Paganica e Daniele Consigliere de L’Aquila
Il gemellaggio col Gruppo di Paganica, celebrato nel
1995 e consolidato con la sciagura del terremoto del 2009,
rivive e si rinnova. sabato 5 settembre, vigilia della cerimonia al Bosco delle Penne Mozze di Cison, alla quale la
delegazione Abruzzese è fedele partecipe. Nel conviviale
presso la nostra sede, ci siamo scambiati ricordi ed auspici
a testimonianza che il motto da noi coniato per l’adunata
di Latina “Tarzo e Paganica - due Gruppi un cuore solo”
vive in perfetta simbiosi. Hanno partecipato, oltre a Paganica, delegazioni di Camarda (L’Aquila), Catania, Reggio
Emilia e Mansuè.
Celebrazione nella chiesetta di San Pietro
CASTAGNATA
Sabato 24 ottobre presso le scuole di Tarzo, Alpini, docenti ed allievi si sono ritrovati per la tradizionale castagnata. L’incontro, sempre apprezzato, rievoca gli usi ed i costumi della vita agreste d’un tempo: quelli che i ragazzi più
Novembre-Dicembre 2015
pagina 17
non vivono e che pochi tramandano. L’occasione è anche un’opportunità per l’attività di studio
e di approfondimento culturale e per consolidare
l’amicizia tra gli Alpini, i ragazzi e il mondo della
scuola. Ricordiamo che, grazie allo sforzo delle
Istituzioni locali e delle Associazioni di categoria,
il raccolto della castagna autoctona ha visto una
netta ripresa. Sembra, infatti, superata la crisi che
aveva quasi azzerato la produzione di questo importante prodotto dei nostri boschi, causata dalla
“vespa cinese”, combattuta e vinta grazie alla lotta
biologica.
Alpini con i “ferri” di cottura
L’Alpinismo
semiserio
di un giovane
matematico
Nell’accogliente spazio dell’Auditorium Banca Prealpi, lo scorso 5 dicembre, il Gruppo Alpini ha organizzato il
tradizionale appuntamento di fine autunno con la montagna. Al centro della
serata l’alpinismo raccontato da Luca
Vallata, un giovane di Soverzene (BL),
venticinquenne, fresco di una laurea in
matematica. Ai più, ma anche a tanti frequentatori della montagna, il suo nome
non è noto. Eppure Luca può già vantare
un percorso alpinistico di notevole levatura tanto da esser inserito nella lista dei
candidati al prestigioso riconoscimento
del “Piolets d’Or”, assegnato annualmente a chi, in campo alpinistico, ha
saputo distinguersi per l’eccezionalità
delle imprese compiute. Bonatti e Messner sono, fra i più noti alpinisti, che in
passato si sono potuti fregiare di questo prestigioso premio. Con spontanea
semplicità ed in maniera scanzonata,
Luca ha commentato le immagini delle sue imprese: dalle dolomiti di casa,
frequentate già a quattordici anni
all’insaputa dei genitori, all’Agner e
in Marmolada, alla sfida dell’Eigher
sulle Alpi Svizzere, una montagna
sulla cui parete Nord diversi alpinisti
sono morti nel tentativo di scalarla,
e tante altre imprese ancora. Ma è
sulla Patagonia, all’estremità meridionale dell’America del Sud, fra
Argentina e Cile, dove Luca si sofferma. Ne è attratto. Sogna in quella
sperduta area del mondo un’esperienza
di alpinismo fuori dagli schemi. Poche
regole e tanta avventura. Il suo modo
di essere. Al limite del possibile, con
improvvisati compagni incontrati negli
sperduti villaggi insediati alla base dei
gruppi montuosi di quella parte di Sud
America, arrampica sulle estreme vie
del Fitz Roy e del Cerro Torre. Ne riceve un piacere inebriante, esclusivo di
chi vive la montagna in quel modo, difficilmente trasmettibile, condividendo
l’esperienza con chi ha lo stesso modo
di pensare, consolidando amicizie vere
ed inesauribili. Solo la morte spezzerà
quei legami. Morte che arriva, è messa
in conto. Poco tempo dopo infatti Cory,
canadese, compagno di cordata di Luca,
è travolto da una valanga in Perù. Sempre in montagna, sempre arrampicando.
È l’unico momento di tristezza che si
sente in Luca contro un commento essenziale, brillante e senza retorica che
tiene desta l’attenzione dei presenti. La
serata, come di consuetudine,
si era aperta con la proiezione delle immagini riguardanti l’attività di cammino
e alpinistica svolta nel corso
dell’anno dagli appassionati
del Gruppo. Grazie al lavoro
di raccolta, scelta e montaggio della documentazione in digitale di Leonardo,
Loris e Luca, sono scorse in rapida sequenza le foto ed i filmati ripresi durante i percorsi: da Tarzeggiando, un’iniziativa promossa dalla locale Pro Loco
per divulgare la conoscenza paesaggistica ed enogastronomica del territorio,
all’escursione sulle Prealpi trevigiane
dal Visentin al Pian de Le Femene. Poi
le Marmarole: in invernale, al Chiggiato e nel periodo estivo in arrampicata al
Pupo nel gruppo del Ciastelin; e ancora
sull’Adamello con il CAI, e sul Monte
Piana, due escursioni di carattere storico oltre che alpinistico per ricordare le
migliaia di giovani soldati morti nel Primo Conflitto Mondiale. Poi le dolomiti
sopra e oltre Cortina sul Cristallo e sul
Fanes, per concludere sul misterioso e
selvaggio gruppo del San Lucano situato nella zona nord orientale delle Pale di
San Martino. L’apprezzata esecuzione
della Corale dei Laghi, per l’occasione
alla prima uscita dopo il cambio di direzione passato ora al M.ro Pierangelo
Callesella, intervenuta fra la prima e la
seconda parte del programma, proponeva inizialmente alcuni brani di montagna in tema con la serata e successivamente chiudeva il suo intervento con
dei brani natalizi, porgendo a tutti, con
il canto, gli auguri per le festività di fine
anno.
Geremia
«Voce amica»
pagina 18
VILLA BIANCA RICORDA
Ricordi
Casagrande Vittorio
27.05.1946 – 14.04.2005
Caro Vittorio è il decimo Natale senza di te e la nostalgia è sempre più
grande semplicemente perché eri un
uomo speciale. Siamo sicuri che sarai l’Angelo custode per il tuo nipotino
Martino che imparerà a
M
conoscerti attraverso i
co
nostri racconti. Ti porteno
remo sempre nel nostro
re
cuore assieme alla tua
c
mamma Augusta che
m
da due anni ti ha ragd
giunto.
g
Con amore la tua famiglia
•
Feregotto Luciana in Riva
13.06.1941 - 10.09.2011
Il marito Antonio con Tiziana, i nipoti
Serena, Aurora ed Ivan che tu sicuramente proteggi dal cielo, con grande
rimpianto ti ricordano assieme ai tanti
amici del paese.
SUOR EMMA MARCON
Nata il 17.11.1926 a Campocroce
di Mirano (VE), il Signore l’ha chiamata all’alba del 7.11.2015, primo sabato del mese,. Aveva iniziato il noviziato
a S. Maria delle Grazie di Preganziol
l’8 aprile 1949 e nello stesso santuario il 7.4.1953 emetteva la Professione perpetua. Sr. Emma ha vissuto la
sua vita Religiosa e Professionale di
infermiera con fedeltà ed eroismo.
Sua guida e sua forza erano le parole di Gesù: “Qualunque cosa avrete
fatto a uno di questi piccoli l’avete
fatto a me.” Ha vissuto in Villa Bianca
per quasi 50 anni ininterrotti, a servizio degli ammalati e delle consorelle
con tanta dedizione, senza risparmiarsi mai. Nessun sacrificio era per
lei gravoso. L’ammalato era sempre
al primo posto; essergli accanto era
preghiera; lei veniva dopo. Sr. Emma
non parlava molto e a volte il suo atteggiamento autorevole poteva incutere soggezione, ma bastava un suo
sorriso anche solo accennato, per
infondere fiducia e sicurezza nella
persona ammalata. Visse un breve
periodo, anche, in Guinea Bissau e
ricordava sempre il volto di tutti quei
bambini ai quali aveva offerto le sue
cure. L’Obbedienza poi le ha chiesto
di passare nella fraternità di Santa
Maria delle Grazie a Preganziol e successivamente in Casa Madre a Venezia. Ritornata a Tarzo in “Villa Bianca”
il 1 ottobre 2015 dopo soli 40 giorni
si incontrò con il Signore. Ripeteva
spesso:”Il Signore è mio custode, la
Madonna mi guida e mi accompagna
e so che verranno a prendermi. Io ormai sono arrivata al capolinea”.
SUOR FLAVIA - DOMITILLA VALLE. Dopo lunga malattia, accolta e
sopportata con serenità e coraggio,
il 25 settembre 2015 è ritornata alla
Casa del Padre la nostra consorella
Novembre-Dicembre 2015
suor Flavia. Nata a Padova, aveva conosciuto la nostra famiglia religiosa
grazie al lavoro del papà, medico delle suore in via san Francesco. Impegnata e semplice, sapeva stare con la
gente, infatti era attenta, accogliente,
sempre pronta ad andare incontro
alle necessità delle consorelle. Solerte educatrice, ha insegnato per diversi anni, utilizzando anche il metodo
Montessori per aiutare i bambini ad
apprendere con curiosità e acquisire capacità e competenze per la vita.
Diceva: “Qualsiasi cosa, va fatta con
amore senza tante parole, ma in sincerità e carità”
SUOR NATALINA DE GIUSTI è
salita al cielo il 16 ottobre 2015. Dopo
48 anni trascorsi nella sofferenza e
immobilità, possiamo ben considerarla un’altra suor Serafina. La sua adesione alla volontà del Signore avvenne lentamente, ma pienamente come
conferma il suo testamento spirituale
da cui prendiamo questo passo. «Alla
scuola di Gesù Crocifisso ho imparato ad essere paziente, a sopportare
la malattia, a offrire la mia vita per i
giovani, i bambini, i miei parenti, le
consorelle. Ho imparato a sopportare
il male, a vivere in adorazione davanti
al Santissimo Sacramento in Chiesa
e davanti al Crocifisso….. Lui mi ispira fiducia e mi infonde pazienza. Con
la preghiera si è rafforzata in me la
carità e l’amore verso l’umanità. Con
la forza che mi è venuta da Dio, ho
costruito la mia vita sui voti religiosi, sull’Eucaristia e sulla Passione di
Gesù».
SUOR CANZIANILLA PICCOLI
in silenzio, senza disturbare se n’è
tornata alla Casa del Padre il pomeriggio del 30 ottobre 2015. Nata a
Lonigo (VI), in una famiglia numerosa e povera, ma molto unita e serena
come erano spesso le nostre famiglie
di un tempo. Attraverso i Frati francescani aveva conosciuto la nostra
famiglia religiosa. Era felice della sua
vocazione e aveva già celebrato con
tanta gioia e gratitudine il suo 70° di
vita religiosa. Donna molto gioiosa,
sorridente e comunicativa, con un carattere forte e deciso, aveva una grande venerazione per i sacerdoti.
«Voce amica»
Novembre-Dicembre 2015
pagina 19
Anagrafe
Il Rosario
di Louis Pasteur
BATTESIMI
BALDASSAR Nora di Loris e di Bottega Marta, nata il 27 giugno 2015 a
Vittorio Veneto e dopo il rito di accoglienza battezzata nella nostra Chiesa il
13 dicembre 2015.
Madrina: Faraon Santina
DEFUNTI
34. CARPENE’ BENITA era nata a
Revine Lago il 20.02.1931. Sposatasi
con Leonida Pizzin, lasciò il paese natale e si trasferì a Fratta in località Molino. Nella sua esistenza dovette sopportare la tragica prematura morte del
figlio Tiziano. Lascia i figli Eros e Luigino e le sorelle Paola, Enrichetta e Bertilla. Bennita è deceduta a Conegliano
il giorno 8 dicembre 2015 e i suoi funerali sono stati celebrati nella nostra
parrocchiale il giorno 11 dicembre. Ora
riposa accanto ai suoi cari nella tomba
di famiglia.
35. ZUANELLA TERESA fu Francesco e Mattiuz Cesira, era nata a Tarzo il
21.04.1949 e è deceduta all’ospedale
di Conegliano il 19 dicembre 2015. La
sua morte improvvisa ha lasciato sgomenti tutti coloro che la conoscevano
e la stimavano. Teresa ha dedicato molti anni al catechismo dei bambini e di
questo la parrocchia ne è riconoscente. Lascia nel dolora la sorella Augusta
e i numerosi parenti. Le sue esequie
sono state celebrate, con grande partecipazione, nella nostra chiesa il giorno 21 dicembre e ora riposa nel nostro
cimitero.
36. SUOR BRUNA TREVISAN era
nata il 26 giugno 1930 a San Donà di
Piave ed è andata a celebrare il Nata-
CASAGRANDE Gioia di Massimo e
di Breda Roberta, nata a Vittorio Veneto
il 26 febbraio 2105, dopo il rito di accoglienza è stata battezzata nella nostra
chiesa arcipretale il 13 dicembre 2015
Padrini: Magagnin Yuri di Tovena e Simon Cristina di Valmareno
le in Paradiso, accolta dal canto degli
angeli, il 24 dicembre 2015. Ci piace
ricordarla così nel silenzio e nella gioia del Natale, proprio come è vissuta.
Nei suoi 63 anni di vita consacrata, si è
dedicata soprattutto all’educazione dei
bambini della scuola materna, ha saputo armonizzare fermezza e dolcezza, ed
educare ai valori della vita e della fede.
Suor Bruna, attiva e intraprendente, si
è presa cura, anche, delle consorelle
anziane e malate. Negli ultimi anni di
infermità e sofferenza era serena e la
preghiera l’ha accompagnata fino all’ultimo respiro. Ringraziamo il Signore per
il dono che è stata per la nostra famiglia religiosa e per la testimonianza silenziosa della sua vita, impreziosita di
offerta, di servizio, di sofferenza. I suoi
funerali sono stati celebrati nella Chiesa di Villa Bianca e riposa nel cimitero
del suo paese natale insieme ai suoi
cari.
37. PAGAN BRUNO di anni 86, è
venuto a mancare dopo breve malattia
il giorno 30 dicembre 2015 a Vittorio
Veneto. Bruno si era stabilito a Fratta
di Tarzo oltre cinquanta anni or sono e
risiedeva nella sua casa in via dell’Emigrante. Giovanile e simpatico aveva saputo crearsi molte amicizie nel paese
ed ora lascia nel dolore la moglie Nadia
Di Marcantonio, parenti ed amici. Il suo
funerale si è celebrato sabato 2 gennaio 2016 nella nostra chiesa arcipretale.
Un giovane studente universitario
entra nello scompartimento di un treno e si siede accanto ad un anziano.
Dopo un po’ si accorge che costui
sta recitando il rosario, sgranando
la corona con le dita. Lo studente lo
guarda per qualche istante e poi dice:
«.Vedo, egregio signore, che lei crede ancora in quelle favole».
«Sì, caro giovanotto. Tu non ci
credi?».
«Io?» - rispose lo studente ridendo.
«No, non ci credo da molto tempo.
Seguite il mio esempio, brav’uomo, e
buttate via quel rosario. Mettetevi a
studiare la nuova scienza».
«La nuova scienza?» domandò
l’anziano. «Non so di che si tratta!
Potresti aiutarmi a capirla?».
«Certamente, volentieri» - disse lo
studente. «Mi dia solo il suo indirizzo e le manderò un libro adeguato».
L’anziano signore tirò fuori dal
portafoglio il suo biglietto da visita
e lo diede al giovane.
Questi lesse:
«Louis Pasteur
Istituto di Ricerche Scientifiche.
Parigi».
Voce Amica ringrazia
tutti coloro che la
sostengono.
Prega i collaboratori
di fornire i testi
in formato (word)
e le foto in (jpg)
per
VOCE AMICA
Angolo dei ricordi
Anno 1956
Un gruppo di amici “quasi ventenni” di Fratta: Toni Riva
(Svizzera), Giuseppe Pilat (Francia), Gianpiero Dei Tos
(Francia), Luigi Faraon (Francia), Nani Pizzin, Franco
Pradal (Svizzera), Luciano Della Bella (Germania), si ritrovano a far festa a Resera in occasione della sagra di San
Rocco. Sembra che mangino cosciotti invece “i ciucea”
zampe di gallina, che venivano passate loro attraverso la finestra del ristoro: erano comunque contenti e si divertivano
con poco. Fra parentesi le loro residenze provvisorie o definitive come emigranti.
Ringraziamo Antonio Riva (Toni stagnin)
per la foto e i ricordi
OFFERTE
PER LA CHIESA
Novembre - Dicembre 2015
Famiglia Salamon 30 €; 50° anniversario Casagrande - De Nadai 50 €;
Trevisan 5; Clelia e Giovanni 20; Casagrande Maria 10; NN 20; Fava Gina
10; Maset Grazia 10; 50° anniversario Favero e Dal Gobbo 120; Roncolato
Maria 20; NN (battesimo) 50; Casagrande Gioia (battesimo) 40; Zangrando Ernesto 5; Dal Gobbo Pietro e Margherita 20; NN 10; Resera Ottilia
50; Biz Paolina 20; NN 20; NN 20; NN 50; Pavan Angiola 50, Anniversari/
famiglie 90; S.Vincenzo (contributo) 150; NN 50.
SCUOLA MATERNA “TANDURA MONDINI”
Anno 2015
Pancot Antonio 5000 € (su disposizione della df.ta Da Riz Gina); Comitato
Genitori Scuola Materna 5.500 €; Pro Loco Tarzo 3210 € (per vendita
biglietti Candelora); rimanenza gestione Baby Grest anno 2015 1718 €;
Tessari (offerta vendemmia) 73; NN 50; Da Re Marilena ved.Tomasi 5000 €
(disposizione testamentaria); Genitori scuola materna 500 € (iniziative varie); Zuanella Luigina 100; NN 50. Mercatino di Natale (genitori) € 1.500.
PER LE OPERE ed ATTIVITA’ PARROCCHIALI
Raffaella e Gianfranco € 1.000 (rinuncia al rimborso del prestito grazioso),
Luigina Z. 100,
Franco 70, Flavia 60, Lorenzo 30 €
Per la Chiesa di Fratta
Riva Antonio 20 €
PER VOCE AMICA
Novembre - Dicembre 2015
Tarzo: Pancot Antonio 50 €; NN 20; Sr.lle Pancot 10; Trevisan 5; Api
Fiorenzo (Arfanta) 100; Dal Gobbo Marika ed Erika 10; Dal Gobbo Mario
10; NN 20; Della Bella Bruno 15; Famiglia Salamon 30; Lidia 5; Fava Gina
10; Maset M. Grazia 20;Tomasi 10; Pol Erminia 20; Sommavilla Caterina 30;
Gallonet Claudio 30; Pol Jole 10, Filippin Carlo 10; NN 20; NN 20. Panificio Corazzin 20 €, NN 20, Gelatin 5, NN 5, Riva Antonio 30, in memoria
di Casagrande Vittorio ed Augusta 50, Sig. Breda 50, Edicola Pol Marilena
35, Gruppo Alpini Tarzo 150.
Corbanese: Pol Romeo 50 €, Michelon Luigi 20, Meneguz Maria 20, Fiorin Elda 15, Meneguz Bruno 15, Fiorin Francesca 15, Dal Molin Marzia 10,
Casagrande Teresa 10, Bottega Dino 5, Tomasi Flora 12, Casagrande Luigina 6, Cedrin Michele 5, Ghin Giovanni 5, Borsoi Gabriella 5, Piazza Papa
Luciani 21, Da Ros Marino 15, Amiche Liviana 17. Totale 246 €
Arfanta: Resera 51 €, Arfanta 29, Remigio Gandin.10. Totale 90 €.
Redazione e Collaboratori di questo numero
Parrocchia di Tarzo: don Zeno Pessotto, diacono Mario Introvigne, don Adriano Sant, Nicola De Polo, David e
Roberto Casagrande, Bruno Michelon, Francesco Introvigne, Antonio Pancot, Geremia, Luciano Piaia.
Parrocchia di Corbanese:parroco don Zeno, don
Adriano, Liviana Favero, Bruno Meneguz, Francesco Borsoi, Damian Renata, Silvia Z.
Parrocchia di Arfanta: parroco, don Adriano, Valentina
Resera, M. Teresa Tomasi, Milva Faraon.
RICHIESTA DI SOSTEGNO
Rinnoviamo la richiesta di sostegno economico alla Parrocchia. Quest’anno 2015 le entrate sono diminuite di molto e non si riesce più sostenere
le spese: mutui, energia, acqua, gas, manutenzioni straordinarie. Dei
contributi attesi dal Ministero, tramite Soprintendenza, si spera di avere
qualche riscontro (forse il 20/25%) in tarda primavera. L’invito è rivolto a
tutti quelli: cittadini, Enti, Associazioni, che hanno la possibilità di contribuire con offerte, lasciti, prestiti graziosi od ogni altra iniziativa idonea
a ridurre il debito.
Pubblichiamo i due c/c su cui possono essere effettuati bonifici indicandone le intenzioni:
Parrocchia: IBAN- IT 69 A 08904 62130 000000015584
CODICE BIC: ICRAITRRP40
Scuola materna: IBAN- IT 03 K 08904 62130 000000069193
CODICE BIC: ICRAITRRP40
“VOCE AMICA”
Direttore responsabile: Don Mario Fabbro
Direttore: don Zeno Pessotto
Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa - Tribunale TV 1-6-88
Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto
Per chi può recarsi presso gli sportelli di Banca Prealpi, basta indicare il n°
di C/C 15584 per le opere parrocchiali o “Voce Amica” o il C/C 69193
per la “Scuola Materna Tandura Mondini”.
Per qualsiasi informazione potete telefonare
a Don Zeno +39 329 564 2277, al diacono Mario +39 335 779 1529
a Franco 0438 586574.
Grazie a tutti quelli che contribuiscono al sostegno economico
della Parrocchia e delle varie attività parrocchiali.
Scarica

2015-6 - Parrocchia di Tarzo (TV)