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TAV 2.4
2.4 Il Rischio Incendi Boschivi
2.4.1 Premessa
La parte descrittiva generale sul rischio Incendi Boschivi, gli aspetti riguardanti la Previsione e la Prevenzione degli
Incendi nonché la Gestione dell’Emergenza e le Procedure Operative sono trattati all’interno della Relazione
Generale – capitolo 2 paragrafo 4.
Il coordinamento AIB all’interno del territorio comunale di Luino spetta alla Comunità Montana Valli del Verbano.
2.4.2 Analisi della Pericolosità e Mappatura del Rischio
Dall’analisi dei dati (sotto riportati) contenuti all’interno del Piano di Previsione e Prevenzione e lotta agli incendi
della Regione Lombardia – Revisione Anno 2009 relativi agli Incendi Boschivi riferiti al territorio di Luino risulta
che, in una scala da 1 a 5, la Regione abbia attribuito al territorio comunale la classe di rischio 1. Il precedente
Piano regionale AIB attribuiva al Comune di Luino la classe di rischio 3.
Superficie territoriale
[ha]
Superficie Bruciabile
ha
Numero incendi /
anno
Numero incendi /
anno ogni 10Km di
superficie bruciabile
Superficie percorsa
per anno [ha]
Superficie mediana
incendio [ha]
Classe di rischio
LUINO
2067.18
816.18
0.90
1.10
0.20
0.332
1
Il Piano di Previsione e Prevenzione e lotta agli incendi della Regione Lombardia è attualmente in fase di revisione
e si attende la sua approvazione ufficiale. E’ probabile che al Comune di Luino venga attribuito dal futuro piano
AIB una classe di rischio più elevata dell’attuale, soprattutto per via dell’incendio boschivo verificatosi ad ottobre
2011 nei pressi delle Località Bonga e Colmegna, che ha minacciato le abitazioni di Bonga e ha coinvolto più di un
ettaro di bosco. L’incendio è stato estinto grazie all’intervento dei volontari AIB sotto il coordinamento della
Comunità Montana Valli del Verbano e la direzione del Corpo Forestale dello Stato. Ad estinguere l’incendio sono
inoltre intervenuti i Vigili del Fuoco.
Secondo i dati presenti nella Relazione del Piano di Indirizzo Forestale di giugno 2012, redatto dallo Studio
Nicoloso per conto della Comunità Montana Valli del Verbano, il 47% del territorio comunale di Luino risulta
essere boscato. Si tratta di una percentuale significativa, superiore di poco alla media provinciale (46%) ma
comunque inferiore a quella rilevata negli altri comuni dell’Alto Varesotto.
148
Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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Le porzioni di territorio esposte a questa tipologia di rischio corrispondono principalmente alle zone interne
e periferiche del territorio comunale distanti dal nucleo urbano principale, in particolare ai boschi del Monte
Bedea, della Mina, alle superfici boscate digradanti verso il lago Maggiore e la linea ferroviaria (prossimi alle
Loc. Bonga, Gaggio, Carnella e Colmegna), ai boschi di Biviglione e alle superfici a bosco al confine con i
2
.
4
comuni di Agra, Dumenza, Montegrino Valtravaglia, Maccagno e alla confederazione elvetica (boschi della Loc.
Fornasette).
I boschi presenti sul territorio comunale sono connotati da una netta prevalenza delle latifoglie sulle conifere.
I pendii maggiormente esposti al rischio incendi sono quelli esposti a sud e pertanto più asciutti. Sono
prevalentemente castagneti (Castanea Sativa) oppure boschi misti di latifoglie (in particolare betulle – Betula Alba
- e roverelle – Quercus Pubescens - ) e si connotano per la presenza sporadica del pino silvestre.
Molte aree boscate presenti sul territorio comunale sono in stato di degrado a causa della scarsa manutenzione
del sottobosco da parte dei proprietari, in parte dovuta all’elevato frazionamento della proprietà dei terreni.
Il Comune di Luino non vede la presenza di SIC ( Siti di Importanza Comunitaria). L’area dei Paù costituisce tuttavia
un ambito del territorio di elevato interesse ambientale e seppur prevalentemente umida presenta superfici
boscate.
Nel vicino comune di Agra ricadono aree protette (boschi di faggio) del SIC della Veddasca e si rileva esserci
continuità spaziale fra le superfici a bosco del Comune di Agra e quelle in comune di Luino.
Sul territorio comunale sono presenti molte case, spesso non stabilmente occupate, site nelle immediate
vicinanze di aree a bosco. Il rischio di incendi di interfaccia risulta pertanto molto rilevante.
Alcuni settori boscati del territorio (ad esempio a monte della linea ferroviaria, nelle vicinanze delle Loc.
Colmegna e Bonga, a monte della strada del Cucco, nei pressi di Biviglione, nei pressi della diga di Creva e a monte
dell’abitato di Creva), presentano pendenze marcate e propensione al dissesto idrogeologico. Si veda a questo
proposito il Cap. 2.2. Occorre pertanto prestarvi molta attenzione quando si è impegnati nello svolgimento delle
attività di spegnimento o prevenzione del rischio incendi.
Nella scheda successiva è presente un’immagine che consente di individuare le superfici boscate del Comune
potenzialmente interessabili da un incendio e che evidenzia inoltre ai fini della previsione del rischio di incendi di
interfaccia gli ambiti edificati prossimi ad aree a bosco.
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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TAV 2.4
2.4.3 Scenario di Rischio
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INCENDIO BOSCHIVO
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Boschi di latifoglie (Colmegna, Monte Bedea, Biviglione, versanti a lago, Creva, Aree di interfaccia)
Periodo di Massima Pericolosità:
Fine inverno – inizio primavera in particolare in
condizioni di scarsa piovosità, secchezza della
vegetazione e aridità del suolo, vento forte
2
.
4
S
Cause principali di Innesco:
Innesco di origine antropica
Punti Critici di Innesco:
Strade:
Sp 61 per Cremenaga
Sp 6 per Dumenza
Sp 23 per Montegrino
Zone antropizzate ai
margini dei boschi
Loc. Biviglione, Colmegna,
Longhirolo, Roggiolo,
Bonga, Il Gaggio, Pianazzo,
Trebedora, Pezza di
Voldomino, Cattel.
Varie vie, in particolare: via
C.na Ferrari, Brughiere,
Biviglione, Colmegna,
Torretta, Berra, Pianazzo,
Case e cascine disperse sul
delle Motte, Longhirolo, del
territorio
Cattel, Belvedere (tratto
alto), Molino
Sentiero per Bonga e altri
sentieri
Punti/Elementi Esposti:
Aree abitate ai margini del bosco
Boschi di castagno e altre latifoglie, specie se
esposti a sud
Zone caratterizzate da elevata asperità del
terreno:
Versante sovrastante la linea ferroviaria a nord
(confine con Maccagno) e a sud dell’abitato di
Colmegna
Versanti a ridosso della Diga di Creva e a monte di
via Creva e Turati
Versanti della valle del torrente Colmegnino
Versanti della valle del torrente Maina
Possibili azioni/attività di prevenzione
Presidio del territorio, pulizia e manutenzione
dei sentieri, manutenzione idranti,
esercitazioni AIB
Azioni primarie da attuare in caso di
incendio:
Attivare il numero AIB della Comunità Montana:
335.8714195
il 115 (VVF) e il 1515 (Forestale)
Evacuazione abitazioni a rischio ed eventuale
assistenza popolazione evacuata
Risorse idriche
Lago Maggiore, bacino diga Creva (previa
richiesta-permesso Enel)
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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2.4.4 La Gestione dell’Emergenza – Procedure Operative/Modello di Intervento
Le Procedure Operative per il rischio Incendi Boschivi, tratte direttamente dal Piano Regionale di previsione e
prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, sono state inserite all’interno della Relazione Generale –
paragrafo 2.4.5 essendo procedure riguardanti, a livello gestionale, più l’Ente di scala sovracomunale
deputato per Legge all’intervento e coordinamento AIB (la Comunità Montana Valli del Verbano), che non le
2
.
4
P
Amministrazioni Locali.
Il Comune potrà ricoprire, in qualunque caso e a seconda delle necessità, un’importante funzione di Supporto
(logistico, viabilistico, etc.) attraverso le proprie Strutture (assistenza ad evacuati, chiusura viabilità, etc.).
Il coordinamento AIB all’interno del territorio di Luino spetta alla Comunità Montana Valli del Verbano.
Di seguito i numeri telefonici da contattare in caso di incendio:
COMUNITA’ MONTANA VALLI DEL VERBANO:
NUMERO H24 AIB: 335.8714195
CORPO FORESTALE DELLO STATO:
NUMERO UNICO EMERGENZE:
1515
COMANDO VARESE: TEL: 0332.282587
STAZIONE DI LAVENO MOMBELLO: TEL: 0332.629001
CENTRO OPERATIVO CON SEDE A CURNO (BG): TEL: 035.611009
FAX: 035.617722
SALA OPERATIVA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
NUMERO VERDE: 800.061.160
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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2.5 Il Rischio Eventi Meteorologici Estremi
2.5.1 Premessa
Il territorio di Luino è potenzialmente esposto ad eventi meteorologici particolarmente violenti (temporali fortitrombe d’aria-d’acqua) che potrebbero verificarsi in particolare durante i mesi estivi ed in lassi temporali ristretti.
Dal punto di vista della pianificazione dell’emergenza comunale gli eventi meteorologici estremi destano
particolari preoccupazioni soprattutto laddove si verifichino trombe d’aria, forti grandinate e piogge intense
accompagnate da fenomeni di allagamento e di dissesto idrogeologico. Eventi di tale natura si sono già
manifestati sul territorio comunale anche in anni recenti. L’evento meteo estremo più serio, del quale è ancora
vivo il ricordo, è la tromba d’aria che il giorno 24 agosto 2006, intorno alle 14.30, ha colpito alcuni settori della
città, senza causare né vittime né feriti ma recando danni ingenti alla città e al territorio circostante
(abbattimento di alberi secolari, lesionamento di molti tetti e cornicioni, danni ad autovetture, ad imbarcazioni,
alla cartellonistica stradale e pubblicitaria nonché alle infrastrutture della MIPAM (importante evento fieristico
organizzato dalla Comunità Montana)).
La preoccupazione che un evento simile possa ripetersi sono giustificate dal fatto che gli eventi di tromba d’aria
associati a temporali di violenta intensità sono divenuti statisticamente più frequenti sul territorio regionale. Pur
essendo impossibile prevedere con certezza lo sviluppo e la localizzazione di una tromba d’aria, è tuttavia
possibile avere una previsione meteorologica attendibile dei temporali forti, motivo per cui è necessario e
indispensabile prestare particolare attenzione alla lettura degli avvisi di criticità durante la stagione temporalesca
ed adottare le necessarie precauzioni e le misure di sicurezza al fine di proteggere la collettività (soprattutto se
sono in previsione manifestazioni o attività all’aperto che prevedono un’elevata affluenza di persone, come ad
esempio il mercato del mercoledì).
Le piogge particolarmente intense che si manifestano in occasione di forti temporali possono inoltre contribuire
ad innescare dissesti idrogeologici (si veda a questo proposito il capitolo 2.2).
La descrizione generale degli eventi meteorologici estremi (natura del fenomeno, cause e conseguenze) è
presente all’interno della Relazione Generale – capitolo 2.5.
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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5
Foto – Tromba d’aria cha ha colpito Luino nell’agosto del 2006 – foto tratte da Varesenews
2.5.2 Previsione e Monitoraggio
Per la descrizione ed il funzionamento del Sistema Regionale di previsione ed allerta per i rischi naturali si rimanda
alla Relazione Generale – Capitolo 2.5.4.
La precisa localizzazione e la tempistica di evoluzione dei temporali non può essere prevista con largo anticipo
come per altri eventi. Il Sistema di Allertamento Regionale è in grado di prevedere per le porzioni di territorio il
verificarsi delle condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali più o meno intensi distinguendo per fasce orarie
della giornata.
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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2.5.3 Scenario di Rischio
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Evento Meteorologico Violento
Forte Raffiche di Vento e/o Tromba d’aria e/o Pioggia molto intensa e/o Grandine e/o Fulmini
2
.
5
Periodo di Probabile di accadimento:
S
Caratteristiche Evento:
Estate, in particolare periodi caratterizzati da temperature elevate
Evoluzione dell’Evento:
Rapida, durata breve (fase intensa massimo mezz’ora)
Estensione Spaziale:
Le zone colpite solitamente sono ristrette (raggi inferiori a 1 Kmq)
Danni Attesi Ipotetici:
Vittime/feriti nelle aree esposte, in particolare negli spazi aperti affollati (possibili danni procurati da oggetti scagliati dalla forza del vento o da fulmini);
Scoperchiamento di tetti, sollevamento di tegole e cornicioni;
Danni rilevanti a strutture aperte temporanee: capannoni e tensostrutture per fiere (MIPAM, Luna Park), manifestazioni, concerti;
Possibili incidenti sul lavoro (specie nei cantieri con impalcature sospese);
Sollevamento/spostamento di oggetti, arredi urbani, cartellonistica, autovetture;
Abbattimento e sradicamento di alberi:
Danni all’agricoltura;
Lesioni al sistema dell’illuminazione pubblica, possibile caduta delle linee elettriche e potenziali Blackout;
Incidenti stradali e interruzioni alla viabilità.
Allagamenti localizzati per rigurgiti da fognatura o per esondazione di torrenti minori (vedi aree a rischio Capitolo 2.1-2.2) in caso di precipitazioni intense
Danni alle imbarcazioni ormeggiate nei porti o nei depositi lungo la costa;
Pericolo per imbarcazioni in navigazione.
Elementi peggiorativi:
Rischi elevati si possono avere in presenza di eventi-manifestazioni con elevata concentrazione di persone (Mercato di Luino, Fiere, Sagre, Feste, Concerti, Spettacoli, etc.)
In caso di evento meteorologico estremo caratterizzato da forti precipitazioni (pioggia o grandine) occorrerà tenere in considerazione la possibilità che si manifestino episodi di
allagamento
Possibili azioni/attività di prevenzione
Monitoraggio/Manutenzione dei punti critici (conoidi torrentizi e aree di dissesto, ponti critici, torrenti, sottopassi stradali, tratti tombinati, etc.);
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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Segnalazione preventiva al Sindaco della presenza sul territorio di campeggiatori, campi estivi, campi scout, presenza di scolaresche potenzialmente a rischio.
Eventuale chiusura della circolazione viabilistica (in seguito ad abbattimento alberi, allagamenti localizzati, caduta oggetti ingombranti, etc.);
2
.
5
Allertamento di eventuale popolazione a rischio
S
Azioni primarie da attuare in caso si manifesti l’ evento:
Sorveglianza dei punti critici (torrenti, sottopassi stradali, tratti tombinati, etc.);
Evacuazione di Attendamenti, Tensostrutture in particolare in occasione di Grandi Eventi (Fiere, Concerti, Manifestazioni Sportive, Mercato, etc.) localizzati in particolare in aree
aperte.
Particolarmente utili, ai fini della riduzione delle tipologie di rischio più imprevedibili, tra cui rientra quella degli eventi meteorologici estremi, sono le indicazioni riguardo il
comportamento da tenere nel caso si manifesti l’evento calamitoso. Tali indicazioni dovrebbero però essere recepite dalla cittadinanza in fase preventiva attraverso appositi
strumenti divulgativi (vedi capitolo 6 Relazione Generale e Opuscolo Informativo – Allegati Generali)
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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2.5.4 La Gestione dell’Emergenza: Procedure Operative
eventi meteorologici estremi dipendono dalla tipologia e dall’intensità dell’evento che si manifesta e dai
2
.
5
danni procurati.
P
La tipologia di Emergenza e conseguentemente le azioni e le misure di risposta da adottare in seguito ad
Per le Procedure relative all’Emergenza Eventi Meteorologici Estremi si richiamano nello specifico le
Procedure relative al Rischio Idraulico e Idrogeologico al Capitolo 2.1.4 del Presente Piano Operativo.
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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2.6 Il Rischio Sismico
In base alla classificazione sismica proposta a livello nazionale e confermata dalla Regione Lombardia, Luino e
tutti gli i comuni appartenenti alla Comunità Montana Valli del Verbano, nonché alla Provincia di Varese
ricadono nella Zona sismica N° 4, cioè la zona meno pericolosa a livello nazionale. Nei comuni inseriti in questa
zona le possibilità che si verifichino danneggiamenti sismici sono da considerarsi "basse".
Il rischio sismico atteso per il territorio in esame si può pertanto considerare secondario.
Dato il livello minimo di sismicità attesa sul territorio non si ritiene necessario definire Scenari e Procedure di
Emergenza specifici per questa tipologia di rischio.
Per quanto riguarda la descrizione del Rischio Sismico nonché l’inquadramento legislativo si rimanda al Capitolo
2.6 della Relazione Generale.
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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2.7 Il Rischio Dighe
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TAV 2.7
19
2.7.1 La Diga di Creva
Il centro abitato di Luino si colloca lungo le sponde del fiume Tresa, a valle della diga situata in località Creva, a 3,7
Km dalla foce e gestita da ENEL Produzione Spa. Tale sbarramento consente di regolare le portate del Tresa in
uscita. La diga di Creva è una diga a gravità massiccia in calcestruzzo, munita di sfioratore con paratoie
manovrabili e di scarico di fondo. La portata massima dello sfioratore alla quota di massimo invaso (che coincide
con la quota massima di regolazione) è di 320 m3/s-1. La portata massima dello scarico di fondo alla quota di
massimo invaso è di 250 m3/s-1.
L’impianto è studiato in modo da rispettare le seguenti condizioni:
-
che anche in caso di piena eccezionale del Tresa il livello dell’acqua nel bacino non superi il livello di
sicurezza;
-
assicurare un minimo di portata del Tresa nel tratto a valle, specie nei periodi di magra del fiume, per
salvaguardare l’ecosistema del fiume e tutelare la fauna ittica20;
-
permettere lo svuotamento parziale o totale del bacino per poter effettuare la manutenzione dello stesso
e assicurare il corretto funzionamento delle opere idrauliche sommerse. L’ultimo svuotamento del bacino
è stato effettuato nel 2012.
La probabilità che si inneschi un’onda di piena a danno degli elementi territoriali ubicati a valle dello sbarramento
è molto bassa, essa potrebbe eventualmente essere generata a seguito di errori di esercizio nella gestione degli
scarichi idraulici o a seguito del collasso dell’invaso (scenario a probabilità di accadimento ancora più bassa).
19
Parte del piano tratta dal “Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione della Provincia di Varese” 2002. “Dati recuperati dallo studio presente
presso la Prefettura di Varese relativo alla diga di Creva (Tresa) (ENEL, ottobre 1988, gennaio 1993 e gennaio 1995) ”.
20
Per agevolare le migrazioni ittiche, per ripopolare i bacini lacustri e per evitare l’estinzione di alcune specie acquatiche, è in corso di realizzazione dal 2012
un intervento idraulico che consiste in un canale lungo 232 metri, ritmato dalla successione di 71 bacini, ognuno dei quali permetterà ai pesci di guadagnare
circa 30-33 centimetri di altitudine, che consentono alla fauna ittica di scavalcare il muro della diga.
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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Località: CREVA Comune: LUINO Provincia: VA
Costruzione dello sbarramento di Creva (1929) Fonte Foto:
Luino online
2
.
7
Sbarramento di Creva durante la piena del Tresa del 2002
Fonte foto: Varese News
SBARRAMENTO
Anno costruzione
1929
Lunghezza coronamento [m]
60
Volume diga [mc]
10.500
Uso
Irriguo
INVASO
Volume [mc] L.584/94
990.000
Quota massimo invaso [m s.l.m.]
232
Corso d'acqua
F. Tresa
Bacino imbrifero sotteso [km2]
654
Altezza diga [m] L.584/94
27
Quota coronamento [m s.l.m.]
233
Tipologia (D.M. 24.3.82)
Diga muraria a gravità ordinaria
Concessionario
Enel Produzione Spa
Superficie [km2 ]
0,14
Bacino di appartenenza
Lago Maggiore (Verbano)
Bacino imbrifero allacciato [km2]
159
Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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2.7.2 Scenari di Rischio
Scenari ipotizzabili: fenomeno di inondazione, conseguente al collasso della diga o alla manovra degli organi
di scarico, con conseguente onda di piena determinata dal violento deflusso delle acque verso valle.
Come per la diga del Lago Delio L’ENEL ha realizzato un apposito studio riguardante la diga di Creva con
2
.
7
S
l’obiettivo di ricostruire due scenari di inondazione. Il primo conseguente l’apertura degli scarichi, il secondo
(massimo evento) conseguente il collasso della struttura.
Scenari 1-2: manovre organi di scarico:
Il calcolo del profilo delle onde di piena artificiali provocate da manovre degli organi di scarico (ENEL, gennaio
1991) è stato eseguito considerando due casi diversi. Nel primo caso si è supposto funzionante il solo scarico di
fondo, nel secondo si sono supposti funzionanti contemporaneamente lo scarico di fondo e lo sfioratore
superficiale. Poichè il volume d'invaso è molto ridotto, nella definizione dell'onda di piena alla diga si è tenuto
conto del progressivo svuotamento del serbatoio. In entrambi i casi si è assunta la portata iniziale uguale a quella
massima corrispondente al livello nel serbatoio alla quota massima di regolazione (250 m3 s-1 nel primo caso e
570 m3 s-1 nel secondo). L'alveo di valle è stato assunto inizialmente asciutto.
Nella relazione di calcolo è contenuta una rappresentazione grafica indicativa delle aree interessate al deflusso
della corrente. Nel primo dei due casi considerati una sezione del Tresa posta immediatamente a monte della
confluenza con il Margorabbia risulta appena sufficiente per il deflusso (la Caserma dei Vigili del Fuoco è posta a
ridosso di tale sezione). Nel secondo caso, tre sezioni (la prima immediatamente a valle della diga, la seconda, in
corrispondenza della frazione Molino, e per ultima, ancora quella situata a monte della confluenza con il
Margorabbia) risultano appena sufficienti per il deflusso; in tal caso, si avrebbe la sommersione del ponte sulla
SS394 con rischio di cedimento strutturale. Nelle tabelle che seguono, sono riportate le caratteristiche dell'onda
di piena, nei due casi considerati.
Scenario 1: manovra organi di scarico/solo scarico di fondo
sez. (m)
portata (m3/s)
altezze (m)
129
250
4,11
274
249
3,15
402
249
3,64
710
248
3,91
1100
247
3,85
1735
246
3,78
2238
245
3,54
2430
244
3,00
3169
243
4,16
3260
243
4,76
3444
242
4,05
3598
241
2,66
3716
241
2,78
160
velocita' (m/s)
5,63
3,66
2,28
2,06
2,21
2,15
2,04
2,85
0,89
1,79
1,55
2,33
2,74
tempi (s)
0,00
49,63
93,87
205,11
351,89
611,12
819,00
888,34
1155,02
1196,95
1308,19
1414,62
1516,71
Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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Scenario 2: manovra organi di scarico/scarico di fondo e sfioratore superficiale
sez. (m)
portata (m3/s)
altezze (m)
velocita' (m/s)
tempi (s)
129
274
402
710
1100
1735
2238
2430
3169
3260
3444
3598
3716
570
561
553
537
514
474
440
431
405
401
390
378
369
7,86
4,27
5,09
5,87
5,31
4,87
4,72
3,81
5,04
5,58
4,74
3,17
3,20
5,50
5,42
2,89
2,58
3,00
2,89
2,26
3,88
0,93
2,22
2,06
2,93
3,18
0,00
39,72
73,52
157,38
269,75
471,55
641,80
699,22
925,08
961,66
1055,06
1143,69
1232,37
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2
.
7
S
SCENARIO MASSIMO: Collasso della diga
Il calcolo dell'onda di sommersione conseguente all'ipotetico collasso dell'opera è stato eseguito ipotizzando la
rottura parziale e istantanea della diga, con sezione della breccia corrispondente alla scomparsa del concio di
maggiore altezza e di larghezza complessiva di 15 m. L'onda di piena in corrispondenza della diga è stata definita
assumendo che l'efflusso avvenga in condizioni critiche e tenendo conto dello svuotamento del serbatoio. L'alveo
del fiume a valle è stato assunto inizialmente asciutto.
La massima altezza d'acqua risulta uguale a 10,64 m (con una portata di 2960 m3/s) alla diga e a 5,40 m (con una
portata di 582 m3/s) appena a monte del ponte ferroviario di Germignaga. La massima altezza al ponte
ferroviario è raggiunta circa 13 minuti dopo il crollo della diga.
L'allagamento di maggiori dimensioni si ha nella zona compresa tra il Tresa e il Margorabbia immediatamente a
monte della confluenza dei due fiumi (Frazione di Voldomino Inferiore e Loc. Premaggio (Germignaga)), fino a
una distanza dalla confluenza compresa tra 500 m circa lungo la sponda destra del Margorabbia e 900 m circa
lungo la sponda sinistra del Tresa. Altre zone allagate di minori dimensioni ma alcune delle quali densamente
abitate si trovano lungo tutto il tratto del Tresa interessato dal passaggio dell'onda di piena in sponda
idrografica destra (in particolare via Don Folli). Nelle zone allagate si trovano edifici (appartenenti ai comuni di
Luino e Germignaga). L’onda di sommersione, dovendo coprire una distanza di circa 2 Km prima di raggiungere il
primo ponte sulla Sp 23 e 3 Km prima di raggiungere la foce del Tresa impiegherebbe circa 4 min a raggiungere le
prime abitazioni situate in sponda idrografica destra del Tresa.
Lo scenario prevede il coinvolgimento di molti elementi territoriali in Comune di Luino e anche in comune di
Germignaga, in particolare, in sequenza temporale:
Comune di Luino
-
Le abitazioni di via Vallone e Valleggio
161
Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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-
L’intera frazione di Voldomino Inferiore
-
Località S.Rita, cascina Cattaneo e Premaggio
-
Caserma dei Vigili del Fuoco e Centro Diurno Disabili immediatamente a ridosso del Tresa
-
Il ponte sulla SS394
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2
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Comune di Germignaga
-
Zona nord quartiere Premaggio
-
Zona del centro a ridosso del Tresa: via Huber, p.zza XX settembre,
-
Scuola dell’Infanzia, Cinema e uffici postali immediatamente a ridosso del Tresa.
Per la visualizzazione dettagliata degli elementi e delle aree coinvolte dall’onda di sommersione oltre che per
l’individuazione delle azioni di risposta all’emergenza: (blocchi del traffico, evacuazioni prioritarie, definizione
delle vie di fuga, dislocazione immediata caserma Vigili del Fuoco, aree di attesa individuate) si rimanda allo
scenario di dettaglio e relativa cartografia di riferimento: Tavola 2.7 .
Saranno anche possibili fenomeni di erosione e trasporto a valle di materiale solido che potrà occludere, in
maniera parziale o totale luce aperte di attraversamenti o causare danni strutturali alle opere. Particolarmente
critici sono il ponticello di Voldomino Inferiore e soprattutto il ponte in calcestruzzo sulla SS394 che presenta
luce insufficiente e instabilità strutturale.
Come si può osservare dalla tabella che segue, essendo l’invaso a distanza ridotta dal centro abitato, i tempi di
spostamento dell’onda sarebbero rapidi e non consentirebbero l’adozione nell’immediato di misure di messa in
sicurezza.
Nella seguente tabella, sono riportate le caratteristiche dell'onda di piena in corrispondenza delle diverse sezioni
trasversali della valle, considerate nel calcolo dell'onda stessa.
Scenario Massimo: Collasso diga
sez. (m)
portata (m3/s)
altezze (m)
velocita' (m/s)
tempi (s)
0
2960
10,64
8,68
0
1045
2168
5,89
9,79
92
2145
1140
4,47
2,84
298
3267
582
5,40
2,53
778

Il trasferimento della Caserma dei VVF sarà una delle azioni prioritarie, essendo, la caserma una delle risorse di maggior importanza in
fase di risposta all’emergenza
162
Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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TAV 2.7
Scenario di Rischio
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COLLASSO DIGA DI CREVA
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COMUNE DI LUINO
ELEMENTI ESPOSTI
Località
Vie
Creva
Valleggio, Vallone, Molino
Voldomino Asmara, Isolino, Tresa, p.za
Moro, Centrale, della roggia,
Inferiore
S.Rita, cartiera, del Salice,della
Resega
Premaggio Cascina Cattaneo
Luino
Via Don Folli, ponte via Dante
2
.
7
S
Edifici Strategici Esposti
Caserma dei Vigili del Fuoco
Centro Diurno Disabili
Farmacia Voldomino
Parcheggio Autobus Varesine
Supermercato via Fornara
Popolazione stimata
Circa 1000 persone (Luino)
Criticità
Possibili fenomeni di erosione e trasporto a
valle
di
materiale
solido
che
potrà
occludere, in maniera parziale o totale o
causare
danni
strutturali
ai
ponti.
Particolarmente critici sono il ponticello di
Voldomino Inferiore e soprattutto il ponte in
calcestruzzo sulla SS394 che presenta luce
insufficiente e instabilità strutturale.
Aree di Attesa Individuate
Polo Caserme: Voldomino – via Asmara
Ospedale: Luino – via Forlanini
Stazione: Luino – P.za Marconi
Strutture di Accoglienza
Vedi Capitolo 3
Azioni primarie da attuare in caso di
emergenza:
Dislocazione caserma Vigili del Fuoco
Sgombero immediato Centro Disabili
Sgombero supermercato
Evacuazione preventiva delle località sopra
indicate verso le aree di attesa e ricovero
verso idonee strutture
Per le azioni e le procedure di dettaglio si
rimanda al paragrafo successivo
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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2.7.3 La Gestione dell’Emergenza – Procedure Operative/Modello di Intervento
L’Emergenza dovuta ad un eventuale collasso di una diga è considerabile catastrofica, per la gravità e
l’estensione dell’evento. Il coordinamento passa ad un livello sovracomunale: Prefettura/Dipartimento di
Protezione Civile. La Prefettura attiverà, d’intesa con la Provincia, la Sala Operativa Unificata Provinciale –
2
.
7
P
S.O.U.P., dalla quale coordinerà la situazione di emergenza e i soccorsi.
I Piani di Emergenza Esterni per le dighe vengono infatti redatti dalle Prefetture. Le Procedure di livello
sovracomunale, tratte dal Piano di Emergenza Provinciale, sono inserite all’interno della Relazione Generale –
Capitolo 2 paragrafo 7.
I Comuni interessati dall’evento, nella figura del Sindaco e attraverso le proprie Strutture di Protezione Civile,
mantengono ugualmente fondamentali ruoli di supporto, come specificato nello schema che segue.
Lo schema seguente è stato costruito sulla base delle procedure relative al Rischio Idrogeologico, adattate, nella
circostanza, ad un’emergenza in seguito a collasso della diga.
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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Scenario Collasso Diga - Procedure Comunali per componenti UCL (Unità di Crisi Locale)
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Il coordinamento delle Emergenze Dighe spetta al Prefetto – L’UCL svolge funzioni di supporto
– Lo schema di massima che segue può variare in relazione alla situazione contingente -
NORMALITA’
FASI
Numeri di Reperibilità, Responsabili e Attori: vedi Capitolo 4
Azioni
In quali Condizioni - Quando
Chi le attua
Verifica la ricezione di comunicati di preallarme-allarme da
parte della Prefettura
24H, 365 giorni all’anno
ADDETTO COMUNALE
Il Prefetto dirama il Preallarme relativo al possibile verificarsi del fenomeno calamitoso sulla Diga/ il Gestore dell’impianto informa direttamente dello stato di
Preallarme:
Avvisa l’UCL e Attiva le strutture locali di pc per verifica in sito
della situazione
Una volta ricevuto il messaggio dalla Prefettura o avuta notizia dal
Gestore della Diga
Informa della situazione gli enti sovraordinati
Una volta ricevute le informazioni dalla verifica in sito
Supporta il Sindaco nella gestione delle comunicazioni
Durante tutta la fase, ove necessario
PREALLARME
Verifica in sito la situazione (vigilanza effettuata da punti sicuri) Una volta ricevuta disposizione dal Sindaco o dal Roc
programmando un monitoraggio ad intervalli regolari
SINDACO
ROC – Referente Operativo Comunale
ROC/ POLIZIA LOCALE/VOLONTARIATO
PC (sotto la direzione del
COORDINATORE)
Informa il Sindaco degli esiti delle verifiche in sito
Una volta conclusa la prima verifica in sito e al variare delle condizioni per
i monitoraggi successivi
ROC
Partecipano, se necessario, alle operazioni di controllo sul
territorio
Una volta ricevuta richiesta di collaborazione da parte del Comune
CARABINIERI
Verifica la disponibilità di personale, mezzi ed attrezzature
necessarie per affrontare un’eventuale emergenza
Una volta ricevuta notizia del Preallarme
TECNICO COMUNALE
Tiene pronti i volontari e le risorse a disposizione
Una volta ricevuta notizia del Preallarme
COORDINATORE VOLONTARIATO PC
Una volta ricevuto il messaggio di revoca dalla Prefettura
SINDACO
Cessano le condizioni che hanno determinato il Preallarme:
Informa l’UCL e le strutture operative locali della revoca del
Preallarme
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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Il Prefetto dirama l’Allarme / il Gestore dell’impianto informa direttamente dello stato di Allarme:
ALLARME
Il Prefetto assume il Coordinamento nel più breve tempo possibile: istituzione del COM/ Il Comune svolge le seguenti funzioni di supporto
Attiva l’ UCL
Una volta ricevuto il messaggio dalla Prefettura o avuta notizia dal
Gestore della Diga
Tiene Informati della situazione e delle decisioni intraprese gli
enti sovraordinati
D’intesa con il Prefetto, ad intervalli regolari e in caso di significativa
variazione della situazione
Dispone eventuali ordinanze:
- allertamento della popolazione in aree a rischio (per
l’individuazione delle aree vedi tavole scenari)
- evacuazione preventiva di popolazione in aree a rischio
Non appena possibile
Gestisce i contatti con i mass-media
In attesa di disposizioni da parte del Prefetto -Qualora giornalisti di radio,
giornali, tv siano già informati della situazione
Affianca il Sindaco e lo supporta nella gestione delle
comunicazioni
Durante tutta la fase
Coordina le attività sul territorio dell’UCL ed eventuali
responsabili delle funzioni
D’ intesa con il Prefetto durante tutta la fase
Dispone mezzi, attrezzature e risorse sul territorio, allerta
eventuali imprese convenzionate
D’ intesa con il Prefetto a seconda delle necessità e delle priorità
Provvede all’allestimento delle aree di accoglienza e alla
fornitura di materiale per assistenza alla popolazione
In caso di prevista o effettiva evacuazione
SINDACO
In attesa di disposizioni da parte del Prefetto - qualora la situazione in atto
lo richieda – valutata la necessità
ROC
TECNICO COMUNALE
Provvede all’eventuale messa in sicurezza di strutture comunali D’ intesa con il Prefetto qualora le condizioni lo richiedano, in condizioni
di sicurezza
Gestisce la Viabilità:
-Dispone Blocchi o deviazioni del traffico (per l’individuazione
delle aree vedi tavole scenari)
D’ intesa con il Prefetto a seconda delle necessità
POLIZIA LOCALE
Collabora nel controllo delle operazioni sul territorio e
mantiene l’ordine pubblico nelle aree critiche
D’ intesa con il Prefetto durante tutta la fase
CARABINIERI E POLIZIA LOCALE
Eventuale allertamento della popolazione a rischio tramite
megafoni, sirene, porta a porta, SMS o evacuazione preventiva
(per l’individuazione delle aree vedi tavole scenari)
Ricevuta disposizione dal Prefetto o, in sua assenza, dal Sindaco
POLIZIA LOCALE/CARABINIERI/
VOLONTARIATO PC (sotto la direzione
del COORDINATORE)
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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OPERATIVO
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Supporto agli addetti comunali e alla polizia locale nelle
operazioni di emergenza:
-Monitoraggio dei punti critici lungo il corso d’acqua da punti
sicuri;
-Gestione della viabilità;
-Altre operazioni a seconda delle necessità
Ricevuta disposizione dal Prefetto o, in sua assenza, dal Sindaco
Eventuale assistenza nelle operazioni di evacuazione
preventiva della popolazione e accoglienza nelle aree di
emergenza
Ricevuta disposizione dal Prefetto o, in sua assenza, dal Sindaco
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VOLONTARIATO PC (sotto la direzione
del COORDINATORE)
Cessano le condizioni che hanno determinato l’ Allarme: il Prefetto revoca l’allarme
Informa l’UCL e le Strutture operative locali della revoca
dell’allarme
Dopo aver ricevuto il messaggio di revoca dalla Prefettura
SINDACO
Dispone l’eventuale rientro della popolazione evacuata
D’ intesa con il Prefetto - Ripristinate le condizioni di sicurezza
Richiama gli uomini dislocati sul territorio
Una volta ricevuto messaggio di revoca dell’allarme e ripristinate le
condizioni di normalità
Coordina il rientro della popolazione evacuata
Una volta avuta disposizione dal Sindaco d’intesa con il Prefetto
Coordina il controllo della viabilità, mantenimento ordine
pubblico
Durante la fase di ritorno alla normalità d’intesa con il Prefetto
POLIZIA LOCALE / CARABINIERI
Revoca allerta ditte pronto intervento, controlla le strutture
comunali
Durante la fase di ritorno alla normalità d’intesa con il Prefetto
TECNICO COMUNALE
Supporto agli addetti comunali e alla polizia locale nelle
operazioni di ripristino e di ritorno alla normalità:
Una volta avuta disposizione dal Sindaco d’intesa con il Prefetto
VOLONTARIATO PC (sotto la direzione del
COORDINATORE)
ROC
Eventuale assistenza al rientro della popolazione evacuata
EMERGENZA
La Diga Collassa
Il Prefetto ha già assunto il Coordinamento (in presenza della fase di allarme) o lo assumerà nel più breve tempo possibile: istituzione del COM/ Il Comune svolge le
seguenti funzioni di supporto
Attiva l’ UCL e tutte le risorse a disposizione
In mancanza di una fase di Allarme
Dispone lo svolgimento delle operazioni di soccorso nelle aree
colpite
In attesa dell’arrivo del Prefetto
Tiene Informati della situazione e delle decisioni intraprese gli
enti sovraordinati
D’intesa con il Prefetto, ad intervalli regolari e in caso di significativa
variazione della situazione
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SINDACO
Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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OPERATIVO
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Rilascia eventuali Ordinanze:
-chiusura strade;
-evacuazione di popolazione(per l’individuazione delle aree
vedi tavole scenari);
-sospensione erogazione servizi: attività scolastiche, divieto
utilizzo acqua potabile;
-occupazione temporanea di aree private;
-altre eventuali
In attesa dell’arrivo del Prefetto - valutata la necessità
Dispone, se necessario, l’attivazione delle aree di emergenza
per accogliere la popolazione
D’intesa con il Prefetto, valutata la necessità.
Gestisce i contatti con mass-media
In attesa dell’arrivo del Prefetto -Qualora giornalisti di radio, giornali, tv
siano già informati della situazione
Affianca il Sindaco nel coordinamento delle risorse comunali
D’intesa con il Prefetto, Durante tutta la fase
Affianca il Sindaco e lo supporta nella gestione delle
comunicazioni
Durante tutta la fase
Coordina l’attività nelle aree di emergenza
Nel caso siano attivate le aree di emergenza
Attiva, dove necessario, le imprese convenzionate e le risorse
specifiche
D’ intesa con il Prefetto a seconda delle necessità e delle priorità
Verifica danni ad edifici ed infrastrutture, alle reti dei servizi in
collaborazione con gli enti gestori e tecnici abilitati
Qualora la situazione lo richieda: sia necessario valutare le condizioni di
elementi-oggetti-reti a rischio o già danneggiati
Provvede all’allestimento delle aree di accoglienza e alla
fornitura di materiale per assistenza alla popolazione
In caso di prevista o effettiva evacuazione
Gestisce la viabilità, dispone Blocchi o deviazioni del traffico
(per l’individuazione delle aree vedi tavole scenari)
D’ intesa con il Prefetto a seconda delle necessità
POLIZIA LOCALE
Mantiene l’ordine pubblico dove necessario
D’ intesa con il Prefetto a seconda delle necessità
CARABINIERI / POLIZIA LOCALE
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ROC
TECNICO COMUNALE
Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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OPERATIVO
Supportano il ROC, la Polizia Locale il Tecnico e gli addetti
comunali nelle operazioni di emergenza, in particolare (vedi
azioni scenario):
-gestione viabilità
-assistenza alla popolazione da evacuare, evacuata o isolata in
aree allagate
-assistenza e supporto nella gestione delle aree di emergenza,
censimento persone evacuate
-altre operazioni a seconda delle necessità.
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Una volta avuta disposizione dal Sindaco d’intesa con il Prefetto
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VOLONTARIATO PC (sotto la direzione
del COORDINATORE)
Evento avvenuto
Dispone azioni, ordinanze di urgenza in relazione ai danni e alle D’intesa con il Prefetto in relazione alle necessità
misure di emergenza-soccorso
SINDACO
Richiesta stato di calamità – supporto di risorse da Regione e
Dipartimento
Gestisce i contatti con mass-media
Affianca il Sindaco nel coordinamento delle risorse comunali e
lo supporta nella gestione delle comunicazioni
D’intesa con il Prefetto
ROC
Coordina l’attività nelle aree di emergenza
Resoconto dei danni causati dall’evento, in particolare alle reti
dei servizi essenziali in collaborazione con gli enti gestori e
tecnici abilitati
TECNICO COMUNALE
Assistenza agli sfollati, supporto nel censimento dei dispersi,
altre operazioni in relazione alle necessità
Su richiesta di Prefetto Sindaco
VOLONTARIATO PC (sotto la direzione del
COORDINATORE)
Verifica danni alla rete viaria, Gestione della viabilità per
ripristino collegamenti d’intesa con gli enti gestori
Mantenimento ordine pubblico nelle aree colpite
D’intesa con il Prefetto
POLIZIA LOCALE / CARABINIERI
Le procedure sopra elencate sono quelle indicate dalla direttiva regionale, relative al rischio idrogeologico adattate però, nella circostanza, al rischio dighe.
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Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure
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3 Risorse e Strutture Comunali
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TAV 1
3.1 Le Aree di Emergenza: Spazi e Strutture
-
Le aree di attesa sono quegli spazi, all’interno del territorio comunale, presso i quali raccogliere la
popolazione in caso di evacuazione.
Gli spazi sotto elencati rimangono indicativi, la scelta dell’area dipende infatti in larga parte dal tipo di
emergenza che è in atto.
Ci sono aree di attesa che non sono idonee per tutti i tipi di emergenza.
Il Sindaco/Roc confermerà o definirà di volta in volta, in base alla realtà contingente, tali aree.
-
Le aree di accoglienza-ricovero sono quelle destinate ad ospitare per periodi più o meno lunghi coloro che
necessitano di spazi abitativi, si distinguono in:

Strutture di Accoglienza, cioè spazi coperti quali scuole, palestre, centri attrezzati, etc. dove ospitare
nell’immediato la popolazione bisognosa.

Tendopoli, cioè campi tenda che possono servire per l’accoglienza di alcuni giorni-qualche settimana.

Insediamenti abitativi di emergenza, cioè spazi per l’installazione di container o moduli abitativi di
emergenza che devono servire alla popolazione che rimane senza casa per periodi lunghi.
-
Le Aree per l’atterraggio di elicotteri possono corrispondere a piazzole attrezzate ed appositamente realizzate
o ad aree idonee rispetto ad alcuni requisiti richiesti (vedi Relazione Generale - Capitolo 2.4).
Rappresentano una risorsa importante per un territorio come quello in esame, caratterizzato da zone
montuose anche impervie che in alcuni casi sono difficilmente raggiungibili con l’ausilio di automezzi stradali
e dalla presenza di vaste porzioni di suolo occupate da boschi e quindi spesso soggette ad incendi.
I criteri definiti dal Dipartimento e dalla Regione, per la scelta delle Aree di Emergenza, sono presenti all’interno
del Relazione Generale – Capitolo 3.
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Capitolo 3 – Risorse Comunali
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Aree di Attesa
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Denominazione
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Località
Indirizzo
Luino
Piazza Marconi
Luino
Via Forlanini
Luino
P.zza Risorgimento
Voldomino Inferiore
Via Asmara – tratto terminale
Immagine
Stazione FS
A1
Non idoneo in caso di incidente chimico-trasporti pericolosi
Parcheggio Ospedale
A2
Valutare idoneità in caso di incidente chimico-trasporti pericolosi
Parco Ferrini
A3
Non idoneo in caso di piena lacustre eccezionale
Parcheggio- “Polo Caserme”
A4
Valutare idoneità in caso di esondazione Tresa- Mondiscia/Maina
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Capitolo 3 – Risorse Comunali
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A5
Piazza antistante la chiesa
Voldomino Superiore
Piazzale Piave
A6
Oratorio
Creva
Via Moncucco
A7
Parcheggio antistante le scuole
Moncucco
Via Cervinia
A8
Parcheggio sterrato
Le Motte
Via delle Motte – tratto iniziale
Colmegna
Via dell’Asilo
Oratorio
A9
Valutare idoneità in caso di incidente chimico-trasporti pericolosi
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Capitolo 3 – Risorse Comunali
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A10 Piazza del nucleo abitato
Biviglione
Biviglione
A11 Piazza del nucleo abitato
Pianazzo
Via Pianazzo
A12 Piazza di Bonga
Bonga
Via Bonga
A13 Chiesetta
Longhirolo
Via Longhirolo
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Capitolo 3 – Risorse Comunali
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Aree di Ricovero -Accoglienza
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ID
Denominazione
Località
S1
Palestra Scuole Medie
Luino centro
Indirizzo
Dotazione reti/servizi
Immagine
Viale Rimembranze 4
Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce
Tel. 0332.531435
Via Luini 17
S2
Palestra scuola Primaria
Luino centro
Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda
Strutture
Tel. 0332.531093
Via Menotti – Via Lugano 24
S3
Palestra Liceo
Luino centro
Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce
Tel. 0332.531585
Via Menotti – Via Lugano 24
S4
Palestra ITC
Luino centro
Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce
Tel. 0332.530387
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Capitolo 3 – Risorse Comunali
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Via Cervinia, 54
S5
Palestra ITIS
Luino centro
Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce
Tel. 0332.511643
S6
Oratorio di Luino
Luino centro
Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce,
bar
Via S.Pietro
Via Pascoli, 5
S7
Scuole Primarie di Voldomino
Voldomino
Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce
Tel. 0332.530443
S8
Oratorio di Creva
Creva
S9
Scuole Primarie di Creva e
palestra
Creva
Via Moncucco
Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce
Via Bottacchi
Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce
Tel. 0332.532646
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Capitolo 3 – Risorse Comunali
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Aree per Tendopoli e/o Insediamenti abitativi di emergenza/Ammassamento Mezzi e Soccorsi
3
T1 –
AM1
Centro Sportivo “Le Betulle”
Luino - Moncucco Via Lugano
Palazzetto, Campi tennis coperti, spogliatoi,
parcheggi, accessibilità discreta – Molto
estesa >10.000 mq
Piana
Margorabbia
Via Gorizia
Campi sportivi, spogliatoi, parcheggio
attrezzato per camper, ottima accessibilità –
Molto estesa>10.000 mq
Area di Ammassamento
Provinciale
Centro sportivo Parco
Margorabbia e parcheggio
T2 –
AM2
Area di Ammassamento
proposta
Non idoneo in caso di esondazioni
fluviali
T3
Campo Sportivo
Le Motte
Via Le Motte
Circa 1800 mq, Illuminazione, Terra,
Scuola Infanzia vicina
T4
Campo Sportivo
Pianazzo
Via Pianazzo
Circa 2000 mq
Colmegna
Via Berra
Circa 900 mq
Campo Sportivo
T5
Non idoneo in caso di evento
idrogeologico
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Capitolo 3 – Risorse Comunali
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3
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Campo Sportivo Oratorio di
Voldomino
Voldomino
inferiore
Via Copelli
Circa 2500 mq
Luino -centro
Via S.Pietro
Circa 2500 mq
Campo Sportivo Oratorio
T7
Non idoneo in caso di eventi
idraulici eccezionali
Aree Atterraggio Elicotteri
ID
Denominazione
Località
Indirizzo
Altitudine
Coordinate N
Coordinate E
E1
Piazzola atterraggio elicottero
Voldomino Inferiore
Via Copelli
215 mslm
45°59’11”
8°44’53”
E2
Campo Sportivo
Motte
Via delle Motte
395 mslm
46°00’53”
8°45’47”
E3
Campo Sportivo
Pianazzo
Via Pianazzo
400 mslm
45°59’57”
8°47’00”
E4
Campo Sportivo
Colmegna
Via Berra
208 mslm
46°01’27”
8°45’20”
E5
Centro Sportivo
Piana Margorabbia
Via Gorizia
220 mslm
45°58’34”
8°44’51”
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3.2 Mezzi e Materiali Comunali
3
Il Comune di Luino è dotato direttamente e per mezzo di apposita convenzione con l’Associazione locale di
Protezione Civile di un comparto di Mezzi ed attrezzature che risulta cruciale per gestire e far fronte alle
emergenze locali nonché per svolgere attività di prevenzione. La Regione Lombardia, negli ultimi anni, ha
approvato alcuni Bandi, proprio finalizzati ad ampliare la dotazione di mezzi e attrezzature dei
Gruppi/Associazioni di Volontariato di Protezione Civile.
Di seguito è inserito un elenco di mezzi ed attrezzature disponibili ed utilizzabili in caso di emergenza di proprietà
comunale e in dotazione all’Associazione di protezione civile di Luino.
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Mezzi e Materiali in dotazione per fronteggiare le emergenze
Comune di Luino
COD
Dip. PC
D 1.8
Tipologia Risorsa
Mezzi trasporto persone/
Autobus-pulmini
INDIRIZZO DEL MAGAZZINO
Via B.Luini – via Goldoni
Nome
Descrizione/Caratteristiche
Quantità
Iveco Cacciamali DA 041B M
Scuolabus
1
Iveco AG 744GC
Scuolabus
1
Iveco BE 763LA
Scuolabus
1
Mercedes DY884XP
Scuolabus
1
Mitsubishi L 200
Con modulo AIB da 400 l, 200 m di Naspo
Hp, gancio traino, 5 posti
gancio traino, 5 posti
Great Wall Steed 5
gancio traino, 5 posti
Bremac AT 712 ZH
Autocarro
1
Piaggio
Furgoni - CY307LA – CY308LA – DH384ZW – DS700LZ – DB38343 – AS924DF
6
Fiat DOBLO DV515 CD
Furgone
1
Fiat IVECO BV 955 AM
Furgone
Volkswagen 247 CS
Furgone, 6 posti, gancio traino, telonato
Sicas AE 985
Autospazzatrice
1
Pedretti Kg. 1500
Rimorchio
1
OMFTT Pedretti
Rimorchio, tipo M 600 TC/1, copertura rigida
1
Lamborghini VA 4935
Trattore
1
Cisterna
lt. 20000 con motopompa su pianale per carico su autocarro
Linde
muletto
Elenco aggiornato al 04/2013
Toyota Hi Lux
D 1.9
D 1.5
MEZZI
D1.7
Fuoristrada
Autocarri, Furgoni
Mezzi speciali, rimorchi
D 2.1
Mezzi movimento terra
D 2.6
Mezzi Antincendio
D2.3
Mezzi di sollevamento/gru
D.1.3
Natanti, Imbarcazioni
3
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
1
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
1
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
1
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
1
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Materiali AIB :soffiatori,
Manichette,etc.
D 2.12
Gruppi elettrogeni
D 2.13
Fari, Corpi illuminanti
D 4.1
Radio e Telecom.
ATTREZZATURE
D 2.14.7 Sacchi di Iuta
D 2.14
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D
2.11.7/1 Idrovore, Motopompe
2
D 2.11
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Kawasaki - Girante
AIB, 400 l/min, max 7,5 bar, 120 m
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
1
HONDA WX 15
AIB, 240 l/min, max 4 bar,
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
1
Koshin
AIB, 1000 l/min, max 3 bar
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
1
Varisco ET2P
Svuotamento, 800 l/min,max 2bar
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
1
Varisco SERIE F
Svuotamento, Elettrica
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
1
Estintori
10
Soffiatori
4
Soffiatori
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
3
2
Manichette
120 m MT25, 220 m MT45, 60 m MT70
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
Vasca AIB
3000 l
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
MPM v220-380
Generatore
Mitsubishi benzina
3 Kw, MONOFASE - TRIFASE - 220/380 V
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
1
Torre Faro
Assorbimento 1+1 Kw, altezza 5,5 m
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
1
1
1
Sacchi
Attrezzi da lavoro vari:
Motoseghe, Badili, etc.
Motoseghe
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 4
Transenne
30
Tenda Ferrino Montana 29
Altro
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
1
Brandine
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
8
Tavolo e 2 panche
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
1
Dotazione Squadra Volontari AIB e PC
3
Gazebo
8 posti, impianto illuminazione ed elettrico
2 da 3x3 m, 1 da 6x3 m
Convenzioni con ditte private per la fornitura di mezzi o servizi durante l’emergenza
Nome Ditta
Risorsa fornita
Descrizione risorsa Indirizzo risorsa
Baldioli
Autobus
Linea Autobus
Elettro Code di Parola Luciano
Elettricista
La Varesina Spurghi G.Fumagalli
Mezzi per spurghi
Appalto Spurghi
TEL reperib.
Viale Dante Alighieri 0332.530271
Gemonio (VA)
0332.604848/ 348.3884380/338.9301621
Lurate Caccivio (CO)
Sig. Clerici 348.3013619/0332.332750 (uff)- 031.492245/ 031.490472
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3.3 Volontariato di Protezione Civile
3
Denominazione
Volontari
Squadra volontari Antincendio e Protezione Civile
22
A. N. A. Sez. Luino
20
Specializzazione
-Logistica e Soccorso in genere
- A.I.B.
-Logistica e Soccorso in genere
- A.I.B.
Indirizzo della sede
Numero di reperibilità H24
Via B.Luini, 18
Vedi scheda UCL
Via Goldoni, 10
0332.510890
3.4 Risorse Private
Denominazione
Tipo
Indirizzo
Caratteristiche
Camin Hotel Luino
Hotel
Viale Dante Alighieri 35
25 posti, **** stelle 0332.530118-537226 (fax)
Camin Hotel Colmegna
Hotel
Via Palazzi 1
44 posti, *** stelle 0332.510855-501687 (fax)
Albergo Internazionale
Albergo
Piazza Marconi 1
70 posti, *** stelle
0332.530193-537882 (fax)
Albergo
Via XXV Aprile 107
24 posti,
** stelle
0332.531219
Albergo del Pesce
Albergo
Via del Porto 16
23 posti,
* stella
Residenza Agrifoglio
Case Appartamento
Via Cascina Ferrari
42
0332.510646 – 347.9410419
B&b Ronco Camana
B&B
Colmegna – via Torretta
4 posti
328.9006359- 388.1285005
Residenza Leonardo
Appartamento in villa
Colmegna – via Palazzi, n. 1
4/6 posti
Strutture ricettive:
Albergo Elvezia
Alberghi –
Campeggi
Denominazione
Aziende trasporto Baldioli Spa
pubblico
Autolinee Varesine Srl
Numero di reperibilità
0332.532379 (tel e fax)
Indirizzo
Numero di reperibilità
Viale Dante Alighieri, 9
0332.530271
Bardello - via Marconi, 26
0332.730826
Luino – via Don Folli
0332.510682
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Farmacie
Uffici postali
Benzinai
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Denominazione
Indirizzo
Numero di reperibilità
Farmacia Comunale Di Voldomino
Piazza Aldo Moro
0332.534600
Farmacia Clerici dott.ssa Elena e dott.ssa Francesca S.n.c. Piazza Risorgimento, 13
0332 500105, 0332 531023
Farmacia Pensa dott.ssa Carcano Paola
Via Sereni, n. 1
0332.530023
Farmacia di Creva – dott. Piero Gaetani
Via Creva. N. 29/C
0332 530015
Denominazione
Indirizzo
Numero di reperibilità
Poste Italiane - Luino
Via B. Luini, 1
0332.542211
Poste Italiane - Voldomino
Piazza Piave, 1
0332.511769 - 0332.531493
Poste Italiane - Creva
Via Creva, 99
0332.531342
Denominazione
Indirizzo
Numero di reperibilità
Shell distributore Stazione di Luino
Viale Dante Alighieri n. 47/a
0332.537571
Erg distributore di Ruiu Giovanni
Viale Dante Alighieri n. 8
0332.511262
Denominazione
Indirizzo
Numero di reperibilità
Carrefour
Via XXV Aprile 31
0332.510870
NOVACOOP
Via Ghiringhelli, 1
0332.533229
Via Fornara 5
0332.511695
Via C. Battisti 23
0332.533338
Via Voldomino 66
0332.511120
PrestoFresco
Via B.Luini 26
0332.531299
Eurospin
Via Turati 106
0332.579485
UNES
Via Verdi 1
0332.531644
BILLA
Supermercati –
Grandi Magazzini –
G.C. S.P.A. Oviesse
Negozi alimentari Ristoranti
UNES
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Denominazione
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Indirizzo
Numero di reperibilità
Via della Roggia 14
0332.530405
HUPAC S.P.A.
Via Verdi 4
0332.535904
Denominazione
Indirizzo
Numero di reperibilità
Sai Fratelli Autotrasporti Scavi
Via Pezze 12
0332.532402
Grassi Ivan
Via Moncucco 54
347.5755885
Boldrini Giorgio Snc
7, Via Rovedana- Portovaltravaglia
0332.547666
SARI
V. Verdi 81 - Germignaga
0332.511454/535933/971447
Autotrasportatori Ferrari s.n.c. di Ferrari Cinzia e Daniele
Scavi/movimenti
di terra/materiali
edili
D I
3
Fax: 0332.502856
Denominazione
Costruzioni
Aziende agricoleforestali
Indirizzo
Numero di reperibilità
Fratelli Rinaldi SAS di Rinaldi Alessandro e Emanuele & C. Via Tarca 44, 21037 - Lavena Ponte Tresa
079 690 03 24 Fax: +39 0332
551433
Imp. Primi Santino di Primi Pier Giuseppe
Via Luini Bernardino 13 - 21016 Luino
Azienda Agricola Gatti Paolo Snc
Via Creva 1
0332.530453/531159
Andreoli Piero Floricultore Manutenzione Giardini
Via Lugano 68
0332.532714
Altro
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4 Struttura Operativa e Modulistica
4.1 Struttura Operativa Comunale – UCL (Unità di Crisi Locale)
La Struttura Operativa Comunale ha il compito di garantire ai cittadini il servizio di protezione civile. Ogni comune
ha pertanto il diritto-dovere di dotarsi di una Struttura idonea ad offrire questo tipo di servizio, struttura che non
può improvvisarsi nel momento dell’emergenza ma che deve anche essere preparata, attrezzata e verificata in
condizioni di normalità. Il Sindaco, in quanto responsabile di protezione civile a livello comunale, ha la facoltà di
definire tale struttura in relazione alle risorse a disposizione. Tale Struttura è tenuta a :

predisporre un servizio di pronta reperibilità dell’Amministrazione Comunale per la eventuale ricezione di
comunicazioni di allerta urgenti o improvvise;

la vigilanza su situazioni di possibile rischio per la pubblica incolumità in caso di comunicazioni ufficiali di
allerta, provenienti da enti sovraordinati, ovvero in caso di verifica diretta delle stesse;

l’organizzazione di una struttura operativa in grado di prestare la primissima assistenza alla popolazione
(tecnici comunali, volontari, imprese convenzionate, ecc …);

l’adeguata informazione alla popolazione, in periodo di normalità, sul grado di esposizione ai rischi e sui
comportamenti da tenere in caso di emergenza;

la predisposizione di sistemi e procedure di allerta alla popolazione in caso di emergenza.
Il servizio di reperibilità, all’interno di una struttura comunale di PC, è il primo tassello per la costruzione di un
sistema funzionante che sia in grado di mettersi in funzione in tempi rapidi e sia in grado di garantire pronte
risposte ad eventi più o meno improvvisi. Ogni comune è tenuto a garantire la lettura H24, 365 giorni all’anno, degli
Avvisi di Criticità e dei comunicati diramati dalla Prefettura o dalla Regione e a dotarsi di un servizio di pronta reperibilità
per la ricezione di allerte urgenti ed improvvise.
A tal fine sarebbe opportuno che la Struttura Comunale si dotasse di un numero telefonico di reperibilità dedicato.
Nel momento dell’emergenza il Sindaco attiverà l’UCL (Unità di Crisi Locale), cioè la struttura di livello comunale,
definita a priori e composta da figure “istituzionali”, che lo supporterà per tutte le fasi nelle azioni organizzative,
amministrative, tecniche e di coordinamento. L’UCL è composta almeno dal:
-
Sindaco (o suo Sostituto);
-
Tecnico comunale (o Ufficio Tecnico Comunale);
-
Comandante Polizia Locale (o suo Sostituto);
-
Coordinatore del Gruppo Comunale o Associazione convenzionata di Protezione Civile;
-
Rappresentante delle Forze dell’Ordine del luogo (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo
Forestale dello Stato) .
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Capitolo 4 – Struttura Operativa
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Alla struttura minima dell’UCL potranno, di volta in volta, a seconda delle necessità e della natura
dell’emergenza, aggiungersi altre componenti, che facciano riferimento alle funzioni di supporto previste
4
dal Metodo Augustus (Dipartimento Protezione Civile) e che andranno a costituire il C.O.C. che non è altro
che una Struttura Comunale di protezione civile “allargata” rispetto all’UCL, il cui compito è comunque
quello di assolvere alle medesime funzioni ma sfruttando più figure preposte. A livello regionale è stato istituito
l’UCL in ragione della insostenibilità di organici complessi da parte delle amministrazioni comunali.
Le funzioni previste dal Metodo Augustus sono quelle:
- Tecnico scientifica, pianificazione
- Sanitaria, assistenza sociale, veterinaria
- Volontariato
- Materiali e Mezzi
- Servizi Essenziali e attività scolastiche
- Censimento danni a persone e cose
- Trasporto, circolazione e viabilità
- Telecomunicazioni
- Assistenza alla popolazione
Al capitolo 4 della Relazione Generale sono sintetizzati i ruoli dei responsabili delle varie funzioni.
Il Sindaco potrà individuare, all’interno dell’Amministrazione Comunale (tra funzionari o amministratori), la figura
del Referente Operativo Comunale (ROC), a cui affidare compiti operativi in fase di normalità (es. sovrintendere
alla stesura del piano di emergenza comunale, organizzare il Gruppo Comunale di protezione civile, etc.) ed in fase
di emergenza (sovrintendere alla sorveglianza del territorio, coordinare eventuali evacuazioni, o l’assistenza alla
popolazione, etc.).
Questa figura facoltativa, nominata dal Sindaco ed integrata nell’UCL, deve essere vista come un supporto allo
stesso, con autonomia decisionale limitata ad aspetti logistici ed operativi e, in caso di istituzione, non potrà
essere identificata con il Sindaco stesso.
La gestione dell’emergenza a livello comunale avviene dalla Sede Operativa Comunale che sarà uno spazio
individuato a priori dai comuni. Tale Sede potrà essere ubicata all’interno del municipio o in altri spazi idonei
purché tali spazi non risultino vulnerabili e siano di facile accessibilità. Tale Sala inoltre dovrà avere al suo interno
una dotazione minima di strumenti: postazione radio da e verso la quale affluisco le informazioni dagli operatori
sul campo, telefono, fax, computer, stampante, gruppo di continuità, cartografia, etc.
Il rapporto con i mass media deve essere curato dal Sindaco o da un responsabile della comunicazione definito a
priori, è importante che tale aspetto non venga sottovalutato e che a tale riguardo si investa su una figura
preparata, la comunicazione con i mezzi di informazione rappresenta, oggi, uno dei nodi cruciali nella Gestione di
Crisi ed Emergenze . Nello schema che segue sono riportati i nominativi e i numeri di reperibilità dell’UCL e di eventuali
funzioni di supporto per il comune di Luino.
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Capitolo 4 – Struttura Operativa
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Comune di Luino
4
U
C
L
P.zza C.Serbelloni, 1 Tel. 0332.543511 Fax. 0332.543516
E.mail- [email protected]
348. 3544094
NUMERO h24
UCL
Nominativo
Sindaco
Dott. Andrea Pellicini
ROC (Referente
Elenco aggiornato al 04/2013
Operativo Comunale)
Numeri Reperibilità
Stud.
Cell.
Ab.
Cell.
Ab.
Cell.
Uff.
Cell.
Uff.
Cell.
Ab.
Cell.
Tel.
Fax.
Tel.
Fax
Geom. Massimo Brizzio
Vicesindaco
Dott. Franco Compagnoni
Uff. Tecnico
Comunale
Arch. Introini
Polizia Locale
Vice Com. Elvira Ippoliti
Coordinatore
Volontari PC
Geom. Renato Parapini
Carabinieri
Comando di Luino
Polizia di Stato
Comando di Luino
0332.50.15.75
348.95.03.564
0332.51.13.04
334.68.10.332
0332.53.91.11
338.61.64.583
0332.54.35.61
349.75.59.655
0332.54.35.43
334.68.10.331
0332.57.35.28
348.35.85.714
0332.53.01.37
0332.53.01.37
0332.54.19.11
0332.54.19.11
Funzioni di Supporto Nominativo
Numeri Reperibilità
CRI
Geom. Alberto Costa
Materiali e Mezzi:
Sig. Cremona
Comunicazioni Radio Giovanni Bigi
Tel.
Cell.
Cell.
Tel.
0332.51.04.44
348.35.82.850
340.25.21.043
0332.53.25.27
0332.54.35.61
Sanitaria
Censimento danni
Ufficio Tecnico - Dirigente
Uff.
Reti di Servizio
Ente Gestore
Gestore rete gas
ITALGAS ENI
Gestore acqua potabile
ASPEM
Numeri Reperibilità
N° VERDE
800.90.07.77
Tel.
0332.53.01.91
Cell.
348.79.84.138
Guasti H24
0332.33.50.35
Tel.
0332.29.05.00
Geom.Rossi 3 4 8 . 2 8 . 1 5 . 7 3 2
N° Guasti
803.500
Tel.
0332.04.29.71
Sig.Cerutti 3 2 9 . 2 2 . 8 5 . 2 0 5
Tel.
0332.09.58.11
Cell.
348.35.44.094
Guasti
187
Cell.
335.78.27.868
Gestore rete elettricità
ENEL Distribuzione
Gestore fognatura
ENEL SOLE (Illuminazione)
Comune
Gestore Telecomunicaz.
TELECOM
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Capitolo 4 – Struttura Operativa
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4.2 Procedure di Intervento Comunale
4
Le Procedure di dettaglio riferite alle varie tipologie di emergenza, sono state inserite all’interno
del Capitolo 2 – dopo gli scenari di rischio e sono contraddistinte dalla lettera P .
4.2.1 Procedura generica di attivazione della Struttura Comunale
La procedura generica semplificata di attivazione e gestione dell’emergenza è rappresentata dal diagramma
seguente:

L’operatore che riceve la chiamata, accertata la veridicità della fonte, informa immediatamente il
Sindaco/Roc e il reperibile di turno, qualora non sia lui stesso, per la verifica sul posto della situazione;

Il reperibile di turno effettua la verifica sul posto e informa il Sindaco/ROC della situazione;

Il Sindaco, in base all’esito della verifica, constatata la necessità, attiva la procedura di emergenza:
convoca l’UCL, richiede il supporto intercomunale qualora sussista la struttura, informa gli enti
sovraordinati e attiva immediatamente i primi soccorsi avvalendosi delle forze di pronto intervento (Vvf,
118, etc.).
Capita spesso che le strutture di primo intervento siano già operative prima della convocazione dell’UCL
(verificare in qualsiasi caso).
.
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Capitolo 4 – Struttura Operativa
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4.2.2 La Gestione dell’Evacuazione
4
L’eventuale Evacuazione della popolazione viene decisa, in caso di necessità, tramite ordinanza da parte
dell’autorità di protezione civile, il Sindaco o il Prefetto. E’ un atto di particolare delicatezza oltre che di
notevole importanza in quanto riguarda direttamente l’incolumità delle persone.
L’evacuazione può essere preventiva se viene disposta prima dell’evento oppure di soccorso qualora avvenga
durante o in seguito all’evento calamitoso. I tempi connessi all’effettuazione dell’evacuazione dipendono perciò da
alcuni fattori:

l’epoca in cui l’evacuazione ha luogo (in fase preventiva, o in fase di soccorso);

il numero e la tipologia delle persone da evacuare: anziani, bambini, disabili, malati; per ciascuna di queste
categorie si dovranno prevedere adeguate modalità di evacuazione e dovranno essere pianificate anche le
strategie di informazione ai parenti, per consentire in seguito la riunione dei nuclei familiari;

la particolarità dell’evacuazione di ospedali, scuole, fabbriche, grandi centri, etc;

l’eventuale evacuazione di bestiame, per il quale dovranno essere previste aree di ammassamento
specificamente attrezzate.
L’evacuazione della popolazione, concordata con le strutture responsabili degli interventi di soccorso (VV.F.,
S.S.U.Em.-118, ASL, …), deve essere accuratamente pianificata:

si dovranno individuare modalità di avviso alla popolazione che non siano fonte di equivoco: è fondamentale
impostare una strategia comunicativa che consenta di operare con persone già informate delle procedure e
delle modalità con cui avverrà l’evacuazione. Il messaggio di evacuazione dovrà essere diramato casa per
casa, con chiamata telefonica o usando megafoni, sistemi automatici, annunci radio-televisivi o altre
combinazioni di questi metodi; inoltre dovrà essere considerata l’eventuale presenza di stranieri o turisti, per
prevedere anche comunicazioni multilingua, in modo da consentire a tutti la comprensione dell’emergenza;

si dovranno individuare le aree dove la popolazione dovrà sostare in attesa di essere raccolta dai mezzi
pubblici, oppure i percorsi utilizzabili dai mezzi privati; i punti di raccolta della popolazione dovranno essere
vicino all'area interessata e, se i tempi lo permettono, ben segnalati;

quindi dovranno essere individuate le strutture di accoglienza da attivare, temporanee (edifici) o permanenti
(tendopoli, campi container), utilizzando anche il volontariato di protezione civile per l’attività di assistenza
alla popolazione;

in caso di evacuazioni prolungate nel tempo, si dovrà organizzare un cordone di sicurezza composto dalle
Forze dell'Ordine e dalla Polizia Municipale per evitare episodi di sciacallaggio nelle aree interessate.
In aree turistiche caratterizzate dalla presenza di seconde case, alberghi, residence e campeggi dovrà essere
studiata una strategia di comunicazione che consenta di conoscere la presenza effettiva nelle aree a rischio, ad
esempio istituendo un numero di telefono comunale a cui comunicare l’arrivo ed il numero di persone presenti.
Le misure di salvaguardia della popolazione in caso di Incidente Chimico – Evacuazione e Riparo al Chiuso sono già
state trattate all’interno del Capitolo 2 paragrafo 3 della Relazione Generale. Per i Modelli di Modulistica utili in
caso di emergenza si veda il paragrafo successivo e gli Allegati Generali.
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Capitolo 4 – Struttura Operativa
PIANO
P I A N O
D I
E M E R G E N Z A
OPERATIVO
C O M U N A L E
C O M U N E
D I
L U I N O
4.3 Modulistica e Atti Amministrativi
4
Di seguito è riportato l’elenco dei modelli di modulistica inseriti all’interno degli Allegati Generali del Piano.
Gli atti amministrativi in questione riguardano perlopiù ordinanze comunali di emergenza.

AVVISI ALLA POPOLAZIONE


INIZIO E FINE FASE DI ELEVATA CRITICITA’
MODELLI DI ORDINANZE COMUNALI

DICHIARAZIONE STATO DI EMERGENZA

ORDINANZA DI TRANSENNAMENTO URGENTE E CHIUSURA AL TRAFFICO

ORDINANZA DI SGOMBERO MATERIALE DALLA VIABILITA’ STATALE-PROVINCIALE

ORDINANZA CONTINGIBILE ED URGENTE: RICORSO A SPECIALI FORME DI SMALTIMENTO RIFIUTI PER
MOTIVI DI TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA E DELL'AMBIENTE

ORDINANZA DI AUTORIZZAZIONE AL TRASPORTO E CONFERIMENTO IN PIAZZOLA STOCCAGGIO
PROVVISORIO DI RIFIUTI PROVENIENTI DA ZONE COMUNALI COLPITE DA EVENTO ALLUVIONALE

ORDINANZA DI DEMOLIZIONE FABBRICATO

ORDINANZA DI EVACUAZIONE PREVENTIVA DELLA CITTADINANZA

ORDINANZA DI EVACUAZIONE GENERALE DELLA CITTADINANZA

ORDINANZA DI INAGIBILITA’ DEGLI EDIFICI

ORDINANZA DI OCCUPAZIONE TEMPORANEA D’URGENZA

ORDINANZA DI OCCUPAZIONE TEMPORANEA DI UNA PORZIONE DI TERRENO DA ADIBIRE A PIAZZOLA
DI STOCCAGGIO PROVVISORIO E DISCARICA

ORDINANZA DI OCCUPAZIONE TEMPORANEA D’URGENZA DI UNA PORZIONE DI TERRENO DA ADIBIRE A
INSEDIAMENTO CIVILE MEDIANTE TENDOPOLI

ORDINANZA DI SGOMBERO DI FABBRICATI

ORDINANZA DI PRECETTAZIONE D’URGENZA DI ESERCIZI COMMERCIALI

ORDINANZA DI PRECETTAZIONE DI MAESTRANZE

ORDINANZA DI REQUISIZIONE DI MATERIALI PER IL SOSTENTAMENTO DELLA POPOLAZIONE

ORDINANZA DI REQUISIZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO

ORDINANZA DI REQUISIZIONE DI LOCALI PER L’EMERGENZA

ORDINANZA CAUTELARE DI SOSPENSIONE DELLA PRODUZIONE O VENDITA DI ALIMENTI O BEVANDE

TRASFERIMENTO FORZOSO DI FAMIGLIE

ORDINANZA DI IMPOTABILITA’ DELLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO E SOSPENSIONE DEL
SERVIZIO DI ACQUEDOTTO
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Capitolo 4 – Struttura Operativa
PIANO
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OPERATIVO
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C O M U N A L E
C O M U N E
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L U I N O
4.4 Censimento dei Danni (Raccolta Schede Danni /RASDA)
4
Il censimento dei danni in seguito ad eventi calamitosi, finalizzato alla richiesta di risarcimento alla Regione
Lombardia, viene gestito esclusivamente tramite il Sistema informativo denominato RASDA raggiungibile
all’indirizzo web: http//www.rasda.regione.lombardia.it/rasda. La richiesta risarcimento danni e il sistema
RASDA sono disciplinati dalla direttiva regionale per la gestione della post emergenza (D.G.R. 22/12/2008 n.
8/8755).
Gli unici eventi per cui la Regione riconosce i contributi sono quelli di livello b) regionale, dichiarati con decreto
dell’Assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia locale. Per tali eventi riconosciuti sono previsti
contributi per il ripristino dei danni al settore pubblico, fino a una percentuale massima del 100%. Le percentuali
di contributo sono stabilite sulla base dell’ISS, l’Indicatore di Stato di Salute economico dell’ente (elaborato
dall’Osservatorio Statistico Regionale), che permette di individuare le realtà comunali economicamente più
svantaggiate. L’eventuale cofinanziamento richiesto all’ente locale non sarà comunque superiore al 25%.
Non sono più riconosciuti danni e contributi al settore agricolo (che dispone di fondi dedicati). È invece stato
aggiunto l’evento “siccità”, per il quale sono riconosciute comunque solo le spese di prima emergenza (soccorso
con autobotti alla popolazione).
La nuova direttiva prevede un limite economico (25.000 €) per le “spese di prima emergenza” (spese sostenute
dall’Ente locale nelle prime ore in emergenza) e un limite temporale (i lavori devono essere conclusi entro 7
giorni). Le amministrazioni provinciali e comunali con più di 20.000 abitanti sono escluse dai contributi per eventi
di livello regionale, in analogia con quanto previsto dalla D.G.R. 3400/2006 sui pronti interventi.
Rispetto alla direttiva previgente, i contributi per interventi nel settore privato sono stati ridimensionati
prevedendo un sostegno finanziario solamente per le prime case di soggetti privati residenti (abitazione principale
di residenza) distrutte o gravemente danneggiate. Infine, sull’utilizzo dei contributi regionali assegnati si
introducono specifiche procedure di controllo, prima non previste, da parte della Regione attraverso del Sedi
Territoriali.
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Capitolo 4 – Struttura Operativa
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parti 2.4, 2.5, 2.6, 2.7, 3, 4