Coordinato da Claudio Lucchetta
Agenzia Adiconsum - anno XX - n. 36 - 10 luglio 2008
Stampato in proprio in luglio 2008
In questo numero:
La sicurezza degli alimenti
per chi viaggia
Etichette alimentari:
garanzia di qualità e sicurezza
In primo piano
- La sicurezza degli alimenti in vacanza
Argomenti
- Etichette alimentari: garanzia di qualità e sicurezza
In breve
- La newsletter della Coalizione ItaliaEuropa - Liberi da
Ogm
Test
noi consumatori
periodico settimanale
di informazione e studi
su consumi, servizi, ambiente
Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del 9.06.88 – Iscriz. ROC n. 1887
Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 2, DCB Roma
Adiconsum News
In primo piano
La sicurezza degli alimenti
in vacanza
Per molti europei l’autunno e l’inverno rappresentano i periodi
ideali per esplorare mete più esotiche, ma i viaggiatori
devono essere cauti, soprattutto se intendono
visitare Paesi in via di sviluppo.
U
n viaggiatore su tre si ammala a causa dell’acqua e del cibo, soffrendo spesso di “diarrea del viaggiatore”. La possibilità di ammalarsi sale fino all’80% in caso di soggiorni prolungati in zone ad
alto rischio in Asia, Africa e America latina.
Tuttavia molte delle malattie trasmesse dall’acqua o dal cibo possono
essere prevenute grazie all’adozione di alcune semplici misure precauzionali. Di seguito riproduciamo i suggerimenti proposti dall’European Food
Information Council (Eufic).
Perché i viaggiatori si ammalano?
L’acqua o il cibo contaminato possono causare una serie di malattie
che vanno da patologie transitorie con sintomi lievi (es. vomito, diarrea)
a patologie croniche più gravi (es. colera, tifo, epatite A). Chi visita i paesi
tropicali e subtropicali inoltre può contrarre anche parassiti intestinali
quali i vermi.
Quando andiamo all’estero esponiamo noi stessi a improvvisi cambiamenti che mettono a dura prova le nostre difese immunitarie naturali.
Dormiamo di meno e veniamo stressati dallo sconvolgimento delle nostre
normali abitudini alimentari e dal cambiamento d’ambiente.
Veniamo esposti a germi con cui il nostro organismo non è mai venuto
a contatto e le minacce per la nostra salute possono aumentare nel caso
di climi caldi o di scarse condizioni igieniche che favoriscono la crescita e
la diffusione di microrganismi pericolosi.
Cosa si può fare per ridurre i rischi di infezione?
A seconda del Paese che visitate può essere necessaria la vaccinazione
contro pericolose malattie. Se viaggiate in zone ad alto rischio assumere
antibiotici o altri farmaci in modo preventivo può essere efficace contro
alcune forme di diarrea del viaggiatore.
Prodotti contenenti probiotici (‘batteri buoni’) possono rappresentare
un approccio più lieve sebbene la loro efficacia nei confronti della diarrea
del viaggiatore debba essere ancora provata.
Più semplicemente potete proteggere il vostro sistema immunitario
dormendo bene e mangiando in modo salutare prima della partenza.
Quando siete in viaggio tenete in mente che la contaminazione avviene
principalmente attraverso l’acqua inquinata o maneggiando i cibi. Quindi
l’osservanza delle comuni regole igieniche, come lavarsi le mani prima
di mangiare (con acqua bollita o potabile), rappresenta un modo efficace
per proteggere voi stessi.
Ad ogni modo dovreste seguire anche i consigli di sicurezza alimentare
riportati di seguito.
Test noi consumatori
Adiconsum News
Consigli di sicurezza alimentare
1. Bevete acqua preferibilmente gassata da contenitori sigillati – nel
dubbio trattate l’acqua con un filtro riutilizzabile o con un disinfettante
come lo iodio.
2. Evitate il ghiaccio nei drinks e assicuratevi di utilizzare acqua potabile
per risciacquare gli alimenti e lavarvi i denti.
3. Non comprate cibo da venditori ambulanti o in esercizi alimentari con
scarse condizioni igieniche.
4. Bollite il latte non pastorizzato.
5. Mangiate cibi ben cotti. Oltre ad assicuratevi che la cottura sia completa (fino al “cuore” della pietanza: niente cotture “al sangue” o “al
dente”), sinceratevi pure che i cibi non siano stati lasciati troppo a
lungo a temperatura ambiente.
6. Pelate tutta la frutta e la verdura e evitate la frutta con la buccia
danneggiata.
7. Evitate le insalate che potrebbero essere state lavate con acqua contaminata.
8. Evitate i cibi che possono essere stati esposti a mosche o insetti.
9. Evitate i molluschi crudi e i piatti contenenti uova, pollame o carne
crudi o parzialmente cotti.
10.Nei Paesi in cui possono essere presenti biotossine nel pesce e nei
molluschi chiedete informazioni sul posto.
Cosa fare se vi ammalate
La diarrea, il sintomo più comune di cui potete soffrire, può causare
una pericolosa disidratazione. Portate con voi soluzioni reidratanti o compratele sul posto. Si presentano spesso come polveri a cui è necessario
aggiungere solo acqua bollita o trattata. Se la diarrea persiste per più di
24 ore, il vomito più di 12 ore, se compare sangue nelle feci o accusate
febbre o gravi crampi muscolari contattate un medico.
Argomenti
Etichette alimentari: garanzia
di qualità e sicurezza
Riproduciamo di seguito l’intervento dell’Adiconsum alla
conferenza “Le nuove regole per i claims nutrizionali e
salutistici” (Roma -La Repubblica- 24 giugno 2008).
L’impegno dell’Adiconsum per guidare i
consumatori a scelte alimentari consapevoli
I
n questi ultimi anni, sia a livello comunitario che nazionale e regionale,
sono state emanate nuove norme che offrono maggiore sicurezza e
miglior tutela per il consumatore rispetto al passato. Molto è stato fatto
per aiutare i consumatori ad acquistare prodotti o ad utilizzare servizi
nelle migliori condizioni di sicurezza e garanzia; tuttavia il primo requisito
per poter far valere un proprio diritto rimane quello di conoscerlo.
Accade invece spesso che, quando il legislatore si dedica positivamente
alla tutela dei consumatori, alla sua azione non seguano poi adeguate
campagne informative che spieghino ai cittadini i nuovi diritti acquisiti e
le modalità con le quali questi possono essere esercitati.
Test noi consumatori
Adiconsum News
Partendo da questa considerazione, una buona parte dell’attività
dell’Adiconsum nel settore dell’etichettatura dei prodotti alimentari è da
sempre volta alla divulgazione dei contenuti della normativa orizzontale
e verticale che ne fissa le regole.
Le campagne informative dell’Adiconsum
Negli ultimi anni il tema dell’etichettatura dei prodotti alimentari è
stato ripreso più volte ed in varie forme nell’ambito delle campagne informative dell’Adiconsum, ma sempre con una particolare attenzione alla
completezza, alla praticità ed alla fruibilità del messaggio. Fruibilità che,
naturalmente, dipende in gran parte dalla scelta di un linguaggio preciso
ma semplice, alla portata di tutti i consumatori.
La diffusione delle informazioni, nella fattispecie, è stata realizzata
attraverso la pubblicazione di una serie di opuscoli monografici (le “Guide
del consumatore”), di pieghevoli e di articoli della newsletter “Attorno al
piatto”).
Tutti i contenuti delle pubblicazioni sono disponibili anche on line nel
sito dell’associazione (www.adiconsum.it).
Caratteristiche e limiti della normativa
sull’etichettatura dei prodotti alimentari
M
a l’attività dell’Adiconsum non si esaurisce nelle campagne informative. Notevoli, infatti, sono ancora i limiti nella regolamentazione
dell’etichettatura dei prodotti alimentari, e l’Adiconsum continua denunciarli ed a sottoporli all’attenzione del legislatore nell’intento di arrivare
ad un sistema di labelling più a misura di consumatore.
Il settore dell’etichettatura dei prodotti alimentari, infatti, è in continuo fermento. Sebbene il principale punto di riferimento sia ormai da
16 anni il Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 109, ”Attuazione delle
direttive n. 89/395/CEE e n. 89/396/CEE concernenti l’etichettatura, la
presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari”, nuovi provvedimenti
– sia europei che nazionali – si sono succeduti e continuano a succedersi
modificando di continuo la normativa di settore.
Alcuni, come il Decreto Legislativo 23 giugno 2003, n.181, modificano, integrano ed aggiornano il suddetto D.Lgs. 109/92; altri vanno
a regolamentare specifici settori, come il Decreto del 22 luglio 2005,
dei Ministeri delle Attività Produttive e delle Politiche Agricole, sull’etichettatura di alcuni dolci tipici; altri ancora hanno una connotazione
più marcatamente verticale e dettano regole per l’etichettatura di un
solo prodotto, come l’Ordinanza del Ministero della Salute del 26 agosto 2005 sull’obbligo di indicazione dell’origine nell’etichettatura delle
carni avicole, o il Decreto 9 Ottobre 2007 del Ministro delle Politiche
Agricole sulle indicazioni obbligatorie nell’etichetta dell’olio vergine
ed extravergine di oliva; altri, infine, disciplinano il settore in modo
orizzontale, riguardando tutti i prodotti alimentari, ma si limitano alle
informazioni relative a caratteristiche importanti per la salute, come il
Decreto Legislativo 8 febbraio 2006 n. 114, che impone l’indicazione
degli ingredienti con possibile effetto allergenico, o il Regolamento CE
n. 1924/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20 dicembre
2006 sulle indicazioni nutrizionali e sulla salute.
Il panorama normativo, dunque, si presenta assai complesso, e tale
complessità si riflette in un sistema di etichettatura dispersivo e scarsamente fruibile per il consumatore. Di qui l’esigenza avvertita dall’Adiconsum di portare all’attenzione dei legislatori nazionale ed europeo una
serie di problemi e di relative proposte di soluzione che riassumiamo di
seguito.
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1.Eccesso di informazioni. Il continuo evolversi della materia ed il
succedersi di emergenze alimentari provocano frequenti rimaneggiamenti della normativa che, invariabilmente, portano all’inserimento
in etichetta di nuove menzioni obbligatorie. L’etichetta, però, è uno
spazio limitato e, anche a causa dell’esigenza di fornire informazioni
multilingua, il corpo tipografico si riduce sempre più, fino a scendere
spesso sotto la soglia della leggibilità.
• La riduzione del numero delle informazioni dovrebbe partire da una
classificazione che suddivida le stesse in indispensabili (ad es. data
di scadenza, peso netto, ingredienti), utili (ad esempio modalità di
conservazione, consigli per l’uso) e accessorie (l’evidenziazione di un
ingrediente caratterizzante, ad esempio, è spesso un’indicazione a
mero scopo pubblicitario, che peraltro fa scattare l’obbligo di un’informazione supplementare circa la quantità impiegata dell’ingrediente
stesso). Soltanto le menzioni più importanti, quindi, dovrebbero
rimanere in etichetta, mentre per le altre si potrebbe pensare a
veicoli di comunicazione alternativi, come foglietti aggiuntivi inseriti
nella confezione o allegati ad essa, cartelli nei punti vendita, ecc..
Si può infine risparmiare spazio anche ricorrendo a loghi e simboli
– ove possibile – in sostituzioni delle formulazioni testuali. Loghi e
simboli offrono anche il vantaggio di non dover essere tradotti nelle
etichette multilingua.
2.Scarsa fruibilità delle informazioni. In assenza di efficaci politiche
di educazione del consumatore, gran parte delle informazioni presenti
in etichetta resta inutilizzata. L’inintelleggibilità delle menzioni più tecniche, peraltro, finisce col disincentivare il consumatore dalla lettura
dell’etichetta nel suo complesso.
• Campagne di educazione alla lettura ed alla comprensione delle
etichette sono efficaci ed adeguate soltanto se coinvolgono l’intera
popolazione. Dovrebbero quindi sfruttare tutti i canali più idonei
allo scopo: la scuola, i media, la distribuzione di materiale informativo presso i punti vendita, ecc.. Ai fini della classificazione delle
informazioni di cui al punto precedente, sarebbe opportuno anche
realizzare degli studi per scoprire quali dati i consumatori desiderano
maggiormente trovare in etichetta: un’etichetta più “a misura di
consumatore” sarebbe sicuramente anche un’etichetta più letta.
3.Onere degli adeguamenti. Le continue novità legislative costringono le aziende a sostenere ogni volta notevoli costi per adeguarsi alle
nuove disposizioni (costi che naturalmente alla fine vanno a gravare
sul prezzo finale del prodotto). L’onere è particolarmente gravoso per
le piccole e medie imprese.
• Gli oneri a carico delle imprese possono ridursi soltanto attraverso
l’uscita dalla logica dell’emergenza. Una pianificazione della normativa di settore che tenga conto dell’evoluzione delle conoscenze
scientifiche e dei progressi tecnologici può contribuire a limitare
il numero e la frequenza degli interventi legislativi. Inoltre, se le
modificazioni della normativa riescono a prevenire l’emergenza, i
tempi di adeguamento per le aziende possono essere abbastanza
lunghi da poter essere “metabolizzati” senza eccessivo danno anche
dalle piccole e medie imprese.
4.Approccio “prescrittivo”. La rigidità delle norme sull’etichettatura e
sulla sicurezza degli alimenti ha portato senza dubbio al riavvicinamento
delle legislazioni nazionali ed ha favorito lo sviluppo del Mercato Unico
agevolando la libera circolazione delle merci. Tuttavia, un approccio così
“prescrittivo” finisce con il sacrificare specificità locali e provoca l’appiattimento e l’omologazione dell’intera filiera produttiva agroalimentare.
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• Un approccio più “morbido”, che fissi dei criteri generali ma lasci
più spazio al legislatore nazionale, se subordinato al mutuo riconoscimento tra gli Stati membri, favorirebbe la valorizzazione delle
specificità senza compromettere la libera circolazione delle merci.
5.Lex generalis e Lex specialis. Le norme orizzontali (Lex generalis)
regolano i princìpi generali dell’etichettatura (Il Decreto legislativo
109/92 e succ. modif., ad esempio, definisce i criteri per l’etichettatura di tutti i prodotti alimentari preconfezionati); le norme verticali
(Lex specialis), invece, intervengono per disciplinare l’etichettatura di
prodotti specifici (ad esempio latte, uova, carni bovine, prodotti ittici,
ecc.).
• Si può ridurre il numero degli atti legislativi soprattutto operando
sulla normativa orizzontale, raggruppando in un’unica legge quadro
la disciplina dell’etichettatura generale, di quella nutrizionale, delle
indicazioni sulla salute, sull’origine, ecc..
Alcuni esempi di controversie in materia di
etichettatura riguardo gli effetti
degli alimenti sulla salute
I
l legislatore europeo è da tempo sensibile alla problematica delle indicazioni nutrizionali e sulla salute presenti nell’etichettatura e nella
pubblicità dei prodotti alimentari. La necessità di tutelare il consumatore
da notizie inesatte, prive di fondamento scientifico – e quindi fuorvianti
– in merito alle proprietà nutrizionali e salutistiche degli alimenti, unitamente all’esigenza di colmare un vuoto normativo che favoriva forme di
concorrenza sleale tra le imprese operanti nel settore, hanno infine indotto
il Parlamento Europeo e il Consiglio a legiferare in materia.
Il Regolamento (CE) n. 1924/2006
È stato così adottato il Regolamento (CE) n. 1924/2006, relativo alle
indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari, con
l’intento di armonizzare la normativa garantendo una miglior tutela dei
consumatori e fornendo regole per una concorrenza leale, basata sull’uso
di indicazioni nutrizionali e sulla salute veritiere e precise.
Il Regolamento interessa qualsiasi indicazione nutrizionale e sulla
salute presente nell’etichettatura, nelle comunicazioni commerciali e in
tutte le campagne promozionali e pubblicitarie dei prodotti alimentari e
delle bevande destinati al consumo umano venduti nella UE. È inoltre
applicabile anche ai prodotti alimentari destinati a impieghi nutrizionali
specifici e agli integratori.
Alcuni casi contestati
L’estensione del provvedimento agli integratori alimentari, in particolare, è di grande importanza, come stanno a testimoniare i numerosi
pronunciamenti di condanna dell’autorità Garante della Concorrenza e
del Mercato proprio nei confronti delle campagne pubblicitarie di questa
classe di prodotti. Per necessità di sintesi, ci limitiamo a riassumere soltanto alcuni dei procedimenti più recenti.
•Procedimento PI6248 - Exquisa Italia “Fisique”. Con richiesta di intervento, pervenuta in data 6 luglio 2007, un concorrente ha segnalato la presunta
ingannevolezza del messaggio pubblicitario diffuso dalla società Exquisa Italia
S.r.l. sulle confezioni del prodotto, denominato Exquise Fisique, nelle versioni
Bianco e Ananas, in vendita presso l’esercizio commerciale Ipercoop Piazza
Lodi di Milano, sito in Viale Umbria, nel periodo febbraio – luglio 2007, nonché
sul sito internet www.exquisa.it.
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Nella richiesta di intervento si lamenta, in particolare, l’ingannevolezza dei
citati messaggi in quanto le affermazioni ivi contenute, relative alla capacità
del prodotto di promuovere la riduzione dei grassi, sono idonee ad indurre
in errore i consumatori sulle reali caratteristiche e sull’efficacia del prodotto,
posto che il “Principio attivo Fisique” ed in generale l’ingredientistica del prodotto stesso sono assolutamente inidonei ad esplicare un qualsiasi effetto sul
metabolismo dei grassi. Il segnalante precisa inoltre che le quantità di EpigalloCatechineGallato (principio attivo dell’estratto del tè verde), presenti nel
prodotto Fisique, sono notevolmente inferiori rispetto a quelle eventualmente
necessarie per poter svolgere l’asserita funzione di “bruciare i grassi”.
Il messaggio contestato. I messaggi oggetto della richiesta di intervento
consistono nelle confezioni del prodotto e nella pagina del sito www.exquisa.
it, denominata Exquisa Fisique. Nella parte frontale delle confezioni compare l’immagine stilizzata e filiforme di un corpo femminile ed il claim: «1 AL
GIORNO AIUTA A BRUCIARE I GRASSI»; nel retro della confezione, si legge:
«1 al giorno aiuta a bruciare i grassi con il principio attivo Fisique» e «Vuoi
sentirti più in forma e più leggera? Consumato quotidianamente nell’ambito
di un’alimentazione bilanciata e abbinato ad un’adeguata attività fisica, il
Principio attivo Fisique migliora in maniera significativa il funzionamento del
metabolismo, aiutando in modo naturale e semplice a bruciare i grassi». Nella
pagina del sito www.exquisa.it, denominata Exquisa Fisique, si legge: «Aiuta a
bruciare i grassi con il principio attivo Fisique. Vuoi sentirti sempre in forma e
più leggera? Exquisa ha creato per te Fisique, una deliziosa bevanda a base di
latte e fermenti lattici vivi – con solo 01% di grassi – arricchita con il principio
attivo Fisique. Nato dall’esperienza Exquisa, il principio attivo Fisique è composto da tre ingredienti del tutto naturali, quali l’estratto di tè verde, il calcio
e le proteine del latte. Consumato quotidianamente nell’ambito di un’alimentazione bilanciata e abbinato ad un’adeguata attività fisica, il Principio Attivo
Fisique migliora in maniera significativa il funzionamento del metabolismo,
aiutando in modo naturale e semplice a bruciare i grassi. Gusta ogni giorno 1
o 2 bottigliette di Fisique per almeno 4 settimane, preferibilmente prima dei
pasti principali e scoprirai quanto è buono sentirsi leggera e in forma».
L’esito del procedimento. Nel provvedimento n. 17855 del 10/01/2008, con
cui si conclude l’istruttoria, l’Autorità riconosce l’ingannevolezza del messaggio
pubblicitario relativo al prodotto Exquise Fisique, con le seguenti motivazioni:
1. Il messaggio è categorico nell’attribuire al prodotto proprietà dimagranti di
“bruciagrassi”, laddove l’indicazione dell’abbinamento a un’alimentazione
bilanciata e un’adeguata attività fisica non è sufficiente a chiarire il rapporto
tra apporto di grassi e dispendio energetico al fine di determinare le reali
caratteristiche del prodotto e gli effetti che lo stesso è in grado di produrre
sul metabolismo.
2. Pertanto, il messaggio pubblicitario diffuso dalla società Exquisa Italia sul
sito internet risulta idoneo a indurre in errore le persone alle quali è rivolto
o da esso raggiunte sulle caratteristiche del prodotto, lasciando intendere,
contrariamente, al vero che lo stesso sia in grado di bruciare i grassi e
conseguentemente favorire il dimagrimento alla indefinita condizione di
adottare un’alimentazione bilanciata e favorire un’attività fisica adeguata
e, a causa della sua ingannevolezza, pare suscettibile di pregiudicare il
comportamento economico dei destinatari.
Le sanzioni. Alla società Exquisa Italia S.r.l. è irrogata una sanzione amministrativa pecuniaria di 21.100 €, da pagarsi entro il termine di trenta giorni
dalla notificazione del provvedimento. Alla società viene anche imposta la
pubblicazione, a propria cura e spese, di una dichiarazione rettificativi, entro
sette giorni dall’avvenuta notifica del provvedimento e per un periodo di un
mese, sull’home page del sito Internet www.exquisa.it. Tale dichiarazione
dovrà essere resa accessibile attraverso link ipertestuale posto in corrispondenza di tutte le immagini del prodotto Fisique e della sua denominazione,
in modo da rinviare direttamente e univocamente alla pagina web in cui è
inserita la dichiarazione rettificativi, che dovrà essere visualizzabile in una
unica schermata.
•Procedimento PI5485 - Eph 200 Capsule. Con richiesta di intervento pervenuta in data 31 luglio 2006, un’associazione di consumatori ha segnalato
la presunta ingannevolezza del messaggio pubblicitario, volto a promuovere
le capsule dimagranti EPH200, diffuso, nel mese di marzo 2006, sulle pagine
del mensile “IO SONO”, dalle società Arcadia Consumer LTD e International
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Best Seller S.r.l. e alla BeautyLine. Nella richiesta di intervento si evidenzia,
in particolare, che gli effetti promessi non sarebbero veritieri.
Il messaggio contestato. Il messaggio è principalmente rappresentato da
una pseudo-intervista ad una ragazza, introdotta dalla indicazione «Come
sono riuscita a perdere 18 chili in meno di 2 mesi, senza fare una dieta (…)»
e da un riquadro contenente le indicazioni, riportate in grassetto, «questa
è la strabiliante capsula che rende magri anche se mangia tutto quello che
le piace» e le specifiche «non deve fare nulla, non deve prendere medicine,
né fare rinunce. Deve solo prendere giornalmente le capsule di EPH200, e in
24 ore avrà già perso 420 grammi di grasso. Un composto di 7 erbe millenarie (...) recenti esperimenti hanno dimostrato che un composto di 7 erbe,
macerate in un bagno di minerali marini, invertono l’effetto delle calorie. A
questo contribuisce un forte acceleramento del metabolismo, responsabile
dello smaltimento dei grassi. Tutta la stampa specialistica ne parla da qualche
tempo. Le persone che fino ad ora non erano mai riuscite a dimagrire hanno
detto di aver perso già 10, 15 e anche più di 20 chili. EPH200 agisce già dopo
le prime capsule, facendo in modo che le calorie non vengano trasformate
in grasso ma in energia (…) E’ necessario seguire contemporaneamente una
dieta? EPH200 è indicato in modo particolare per quelle persone che non
riescono o non vogliono seguire una dieta. Si consiglia di mangiare normalmente e di assumere, prima di ogni pasto, il numero di capsule EPH200 in
base al peso che si vuole perdere. (…) in caso di una notevole perdita di
peso, l’assunzione di EPH200 deve essere sospesa per 2-3 giorni. Cosa si
intende per “notevole perdita di peso”? Spesso si perdono fino a 3 chili a
settimana. Tuttavia, alcune persone perdono fino a 6 chili nella prima settimana. È troppo! In questo caso si consiglia di interrompere l’assunzione
per 3 giorni. Con EPH200 il suo metabolismo viene modificato senza che lei
se ne accorga. In questo modo, la paura di riprendere nuovamente peso è
infondata. Cosa dicono le persone che hanno già provato EPH200? Alcuni
esempi: “Non avrei mai creduto che fosse possibile dimagrire sena dieta e
sena medicine. Sono dimagrita 9 chili in meno di un mese”, scrive Giovanna
Burger, “Ho perso 4 chili in una settimana. Non ho mai raggiunto un risultato
simile”, racconta Monica Balli. “Ho perso 13 chili nelle prime 4 settimane. In
tutto sono dimagrita 26 chili, e molto più velocemente di quanto avei potuto
immaginare. Mio marito dice con approvazione che così sono molto più carina e attraente di prima”, scrive Marilena Cozza. Constaterà lei stessa: non
c’è nessuna ragione per cui questo trattamento, che ha avuto successo con
tutti, non debba funzionare anche con lei (…). Nell’ambito di questa campagna di informazione su tutto il territorio nazionale può richiedere EPH200 al
numero di telefono 199.450.046 (…) oppure può scrivere (…) a BEAUTYLINE
Via Cenisio 78/163 20154 Milano».
L’esito del procedimento. Nel provvedimento n. 17985 del 7/02/2008, con
cui si conclude l’istruttoria, l’Autorità riconosce l’ingannevolezza del messaggio
pubblicitario relativo alle Capsule Eph 200, con le seguenti motivazioni:
1. Il messaggio appare inteso a pubblicizzare il prodotto con effetti dimagranti, di effetto rilevante (“18 chili in meno di 2 mesi”), evidenziandone
le particolari doti di efficacia, con risultati nella riduzione del peso in tempi
brevissimi (18 kg in 7 settimane), senza sforzi o diete da associare al
trattamento.
2. L’utilizzo delle espressioni “non c’è nessuna ragione per cui questo trattamento che ha avuto successo con tutti non debba funzionare anche con
lei” e quella relativa alla facilitazione “come lettrice di questa rivista”, per
“provare EPH200 senza obbligo di acquisto definitivo”, accompagnata dalla
indicazione di termini e condizioni del rimborso in caso di non gradimento
da parte dell’acquirente, risulta per altro verso idonea a rafforzare il convincimento nel consumatore che si tratti di prodotto sicuro ed efficace,
nonché a rafforzare l’immagine seria dell’azienda cui affidarsi per l’acquisto
del prodotto.
3. Nel messaggio in esame si vantano la facilità (“non deve fare nulla, non
deve neanche prendere medicine, né fare rinunce”) e la rapidità (“ho perso
18 kg in 7 settimane”) con le quali, attraverso il trattamento reclamizzato,
può ottenersi un notevole calo ponderale, anche quantificato, senza sottoporsi a nessun regime alimentare controllato e senza svolgere attività
fisica, omettendo ogni riferimento alle possibili cautele che il consumatore
dovrebbe eventualmente adottare in relazione anche alle sue particolari
condizioni di salute ed alle cause e caratteristiche del suo soprappeso.
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4. L’operatore pubblicitario non ha fornito argomentazioni o documentazione
sufficiente a sostegno dei vantati effetti del prodotto consistenti nella perdita
di peso corporeo.
5. Omettendo ogni avvertenza riguardo all’incidenza del trattamento sulla
salute e sicurezza di coloro che vi si sottopongono, il messaggio in esame
è idoneo, altresì, ad indurre i destinatari a trascurare le normali regole
di prudenza e vigilanza e, quindi, si rivela pericoloso per la loro salute e
sicurezza.
6. Il messaggio, in quanto formulato in maniera da accreditare ai prodotti
pubblicizzati effetti non verosimili e il conseguimento di risultati di calo
ponderale in condizioni di facilità e sicurezza, sembra idoneo a indurre
in errore le persone raggiunte sulle caratteristiche del prodotto stesso,
lasciando intendere, contrariamente al vero, che esso abbia efficacia nel
conseguimento di rilevanti cali ponderali senza comportare conseguenze
negative e, a causa della ingannevolezza, è suscettibile di pregiudicare il
comportamento economico dei destinatari, oltre che di indurre gli stessi a
trascurare le normali regole di prudenza e vigilanza, mettendone in pericolo
la salute e la sicurezza.
Le sanzioni. Alla società Arcadia Consumer Ltd è irrogata una sanzione amministrativa pecuniaria di 30.600 €, e alla società International Best Seller S.r.l.
è irrogata una sanzione amministrativa pecuniaria di 35.600 €, entrambe da
pagarsi entro il termine di trenta giorni dalla notificazione del provvedimento.
•Procedimento PI6500 - Compresse Hca Dimagrante. Con richiesta di
intervento, pervenuta in data 3 agosto 2007, una consumatrice segnala all’Autorità la presunta ingannevolezza di un messaggio pubblicitario – diffuso dalla
società Zermat Limited, in qualità di operatore pubblicitario, e dall’impresa
individuale LaboNatur – sul settimanale “OGGI”, numero 30.
Il messaggio contestato. Il messaggio è intitolato «AVVISO DI RICERCA
– L’Istituto LaboNatur cerca 700* donne che vogliono dimagrire», e reclamizza
il prodotto denominato “HCA Dimagrante”. Nella richiesta di intervento si lamenta l’ingannevolezza del messaggio, in quanto lo stesso vanta la possibilità,
contrariamente al vero, di consentire una perdita di perso rapida e significativa, senza bisogno di associare al prodotto pubblicizzato attività fisica ed un
regime alimentare ipocalorico. Di seguito la trascrizione di alcuni altri passi
del messaggio: «Anche se mangia troppo, constaterà una perdita di peso che
arriva fino a 900 grammi al giorno, sin dai primi giorni. Il suo corpo è obbligato a dimagrire. Questo si spiega con il fatto che questa scoperta impedisce
l’assorbimento delle calorie. E che dunque il suo corpo, per trovare le calorie
di cui ha bisogno, è obbligato a bruciare il suo grasso superfluo», e ancora:
«Questa scoperta permette finalmente alle persone che fino ad oggi non riuscivano a dimagrire perché hanno un metabolismo che non brucia le calorie a
sufficienza, di perdere almeno, a seconda dei casi, tra i 3 e i 6 chili la prima
settimana». L’esaltazione delle proprietà dimagranti inoltre, viene accentuata
dalla presentazione del prodotto anche attraverso l’utilizzo della testimonial, la
quale asserisce che con altri dimagranti non aveva ottenuto nessun risultato,
con ciò rendendo lo stesso, agli occhi dei consumatori, particolarmente efficace
anche rispetto ad altri prodotti. Tale esaltazione viene ancor più rafforzata dal
racconto della stessa che afferma inoltre: «Quando ho scoperto le compresse
HCA Dimagrante, fui sorpresa perché non dovevo seguire alcuna dieta, non
dovevo praticare nessun esercizio, né prendere medicinali».
L’esito del procedimento. Nel provvedimento n. 18197 del 27/03/2008, con
cui si conclude l’istruttoria, l’Autorità riconosce l’ingannevolezza del messaggio pubblicitario relativo alle Compresse Hca Dimagrante, con le seguenti
motivazioni:
1. Nel messaggio si vantano la facilità e la rapidità con le quali, attraverso il
trattamento reclamizzato, può ottenersi un notevole calo ponderale, anche quantificato, senza sottoporsi a nessun regime alimentare controllato
e senza svolgere attività fisica, omettendo ogni riferimento alle possibili
cautele che il consumatore dovrebbe eventualmente adottare in relazione
anche alle sue particolari condizioni di salute ed alle cause e caratteristiche
del suo soprappeso e anzi asserendo “Senza controindicazioni”.
2. L’impossibilità di una predeterminazione della perdita di peso conseguibile
con il consumo di un integratore alimentare è alla base dell’articolo 7,
commi 1 e 2, del Decreto Legislativo 21 maggio 2004, n. 169, attuazione
della direttiva 2002/46/CE relativa agli integratori alimentari.
Test noi consumatori
Adiconsum News
3. L’operatore pubblicitario non ha fornito argomentazioni o documentazione
a sostegno dei vantati straordinari effetti del prodotto consistenti nel calo
ponderale calcolato, laddove la garanzia offerta risulta essere una volontaria
estensione del termine previsto dalla legge nelle vendite a distanza.
4. Il messaggio in esame in quanto formulato in maniera da accreditare ai
prodotti pubblicizzati effetti non verosimili e il conseguimento di risultati di
calo ponderale in condizioni di facilità e sicurezza, sembra idoneo ad indurre in errore le persone raggiunte sulle caratteristiche del prodotto stesso,
lasciando intendere, contrariamente al vero, che esso abbia efficacia nel
conseguimento di rilevanti cali ponderali senza comportare conseguenze
negative, e, a causa dell’ingannevolezza, è suscettibile di pregiudicare il
comportamento economico dei destinatari, oltre che indurli a trascurare le
normali regole di prudenza e vigilanza, mettendone in pericolo la salute e
la sicurezza.
5. Il richiamo alla “Sbalorditiva scoperta”, in assenza di documentazione ed
evidenze scientifiche sulla effettuazione di ricerche e loro esito, può suggestionare i destinatari accreditando al metodo di dimagrimento reclamizzato
un’efficacia scientificamente provata.
6. La formulazione del messaggio “avviso di ricerca” e l’utilizzo di espressioni
quali “regalo gratuito” e “offerta speciale”, inducono in errore sulla vera
natura dell’offerta, lasciando intendere che possa trattarsi dell’effettuazione
di una sperimentazione cui le lettrici sono invitate a partecipare e la cui
partecipazione è remunerata con un regalo per le prime 700 lettrici che
contattino l’operatore.
Le sanzioni. La sanzione comminata alla società Zermat LTD è di 37.500 €,
da pagarsi entro il termine di trenta giorni dalla notificazione del provvedimento. Alla società viene anche imposta la pubblicazione, a propria cura e
spese, di una dichiarazione rettificativa sul settimanale “OGGI” in uno spazio
corrispondente all’intera pagina del giornale.
In breve
La newsletter della Coalizione ItaliaEuropa Liberi da Ogm
Con questo numero di Attorno al piatto inizia la diffusione in allegato della
newsletter della Coalizione Italia Europa Liberi da Ogm.
Come i nostri lettori ben sanno, la Coalizione rappresenta un vasto schieramento di organizzazioni dei consumatori (tra cui l’Adiconsum), degli agricoltori,
del commercio, della moderna distribuzione, dell’artigianato, della piccola e media impresa, dell’ambientalismo, della scienza, della cultura, della cooperazione
internazionale e delle autonomie locali.
La newsletter mira ad informare il pubblico sul tema degli Ogm e sulle attività
della Coalizione e delle organizzazioni che ne fanno parte; fornisce brevi notizie
dall’Italia e dal Mondo che potete consultare e approfondire sul sito della Coalizione (www.liberidaogm.org).
Direttore: Paolo Landi • Direttore responsabile: Francesco Guzzardi • Comitato di redazione: Angelo Motta,
Fabio Picciolini • Amministrazione: Adiconsum, via Lancisi 25, 00161 - Roma • Reg. Trib. Roma n. 350 del 9.06.88
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ADESIONI E ABBONAMENTI
• Adesione individuale: euro 31,00 (15,00 per gli iscritti Cisl)
• Abbonamento al settimanale ”Adiconsum News” + mensili “Adifinanza”, a cura del settore credito e risparmio, “Consumi & diritti”, a cura del Centro giuridico Adiconsum e “Attorno al piatto”, a cura del settore
sicurezza degli alimenti e nutrizione: euro 25,00 (15,00 per gli iscritti Cisl)
• Abbonamento al bimestrale ”La guida del consumatore”: euro 25,00 (12,00 per gli iscritti Cisl)
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I versamenti possono essere effettuati su c.c.p. 64675002 intestato ad Adiconsum
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Coalizione Italia Europa Liberi da OGM
Segreteria: Tel 0172 436950
e-mail: [email protected]
Ufficio Stampa: [email protected]
Newsletter n° 2
03/07/2008
Il servizio newsletter è offerto dalla Coalizione Italia Europa Liberi da OGM, un
vasto schieramento costituito dalle maggiori organizzazioni degli agricoltori, del
commercio, della moderna distribuzione, dell’artigianato, della piccola e media
impresa, dei consumatori, dell’ambientalismo, della scienza, della cultura, della
cooperazione internazionale e delle autonomie locali. Leggi il Manifesto della
Coalizione: “Il sistema agroalimentare cuore strategico dello sviluppo”.
La newsletter è inviata agli iscritti al servizio e mira ad informare il pubblico sul
tema degli OGM e sulle attività della Coalizione e delle organizzazioni che ne
fanno parte; fornisce brevi notizie dall’Italia e dal Mondo che potete consultare e
approfondire sul sito della Coalizione (http://www.liberidaogm.org).
Invitiamo tutti a diffondere questa newsletter
Italia – 17 giugno 2008 – La Repubblica
Italia – 05 giugno 2008 – Il Sole 24 Ore
La sfida del biologico
Il rispetto per la scienza
di Carlo Petrini
di Giorgio Calabrese
(...) Rimane il fatto che di fronte a
colore che propongono come soluzione
alla crisi alimentare un aumento di
produzione mondiale con le tecniche
industriali, tra uso di fertilizzanti e
pesticidi
oppure
organismi
geneticamente modificati, per contro
esistono al mondo milioni di contadini
che praticano il biologico, per non
parlare di tutti quelli che, soprattutto
nel Sud del mondo, lo fanno da sempre
per tradizione, senza essere mai stati
certificati come tali…
(...) Ci si chiederà: ma voi dell'Efsa
come avete dato l'ok a un tipo di
mais geneticamente manipolato della
Monsanto? La risposta che ci si
attenderebbe
sarebbe
questa:
abbiamo approfondito l'argomento in
laboratorio e ci siamo resi conto che
va tutto bene. Invece la risposta è:
l'Unione europea ci ha dato come
mission di studiare la letteratura
presentata dalla multinazionale che
ne richiede il permesso di produzione
e vendita…
<<leggi l’articolo>>
<<leggi l’articolo>>
Italia
Sondaggio
Di fronte all'emergenza alimentare mondiale
siete favorevoli a liberalizzare gli OGM?
Il TG1 ha lanciato sul proprio sito un sondaggio in cui chiede
ai lettori se sono favorevoli alla liberalizzazione degli OGM a
fronte dell’emergenza alimentare mondiale, dando 3 opzioni:
“Sì”, “No” e “Solo ad alcune condizioni”. Al 1° luglio la
situazione era abbastanza incoraggiante, con un 3% riservato
alla terza risposta, un 66% di no e un 31% di si. Tuttavia,
anche in considerazione del fatto che il sondaggio è proposto
da una delle più importanti testate del Paese, è bene
utilizzare quanto più possibile anche questo strumento per
far sentire la voce dei consumatori che si riconoscono nelle
posizioni della Coalizione, e quindi invitiamo tutti ad andare
sul sito del Tg1 e a votare “No”.
Esprimi il tuo voto sul sito tg1.rai.it <<clicca qui>>
Stato della ricerca
OGM e Micotossine
di Francesco Pazzi (Esperto in tracciabilità e monitoraggio di
geni e transgeni nelle matrici alimentari e ambientali)
Stato della ricerca
Impatto delle piante
microrganismi del suolo
gm
sui
di Manuela Giovanetti (Preside della Facoltà di Agraria
dell’ Università di Pisa)
Le micotossine sono prodotti del
metabolismo secondario di alcuni miceti
filamentosi con caratteristiche chimicofisiche e tossicità diversa che, una volta
assunte
dall’organismo
umano
ed
animale, possono essere metabolizzate
ed esplicare il loro effetto tossico che
può condurre fino alla formazione di
carcinomi agli organi colpiti. La loro
presenza negli alimenti è perciò sgradita
e può limitarne la commerciabilità
causando ingenti perdite economiche.
Il lavoro che presentiamo analizza quali
sono le prospettive della ricerca nel
campo dell’ingegneria genetica per la
prevenzione del rischio da micotossine e
quale sia l’efficacia delle tecnologie
introdotte sino ad ora sul mercato
mondiale, con riferimento al mais Bt.
I risultati dell’analisi mostrano che
nonostante l’ingegneria genetica abbia
aperto interessanti prospettive di ricerca
nel campo della lotta alle micotossine,
gli strumenti a disposizione per ridurre il
rischio nella filiera agroalimentare sono
limitati e rivolti ai soli presunti effetti
del mais Bt sul contenuto di fumonisine
nella granella.
Negli ultimi 10 anni l’UE ha
finanziato ricerche in agricoltura che
privilegiano la sostenibilità rispetto
alla produzione. Gli obiettivi degli
ultimi calls per la ricerca agraria
sono stati quelli di valorizzare le
risorse genetiche per l’agricoltura, di
ridurre gli imput chimici, di
conservare la biodiversità e la
produzione di alimenti di alta
qualità. Il dibattito sull’uso di
colture GM si è incentrato in Europa
soprattutto sul fatto che questo tipo
di colture non rappresenta un vero
cambiamento rispetto all’agricoltura
intensiva della rivoluzione verde,
frutto dell’approccio riduzionista che
sta alla base di alcune applicazioni di
ingegneria genetica. Ai fini di
valutare la possibilità di coesistenza
tra
colture
GM,
biologiche,
convenzionali e di qualità, viene
presa
in
considerazione
la
sostenibilità della coesistenza con
riferimento ai microrganismi benefici
del suolo.
<<scarica l’elaborato dal sito della Coalizione>>
<<scarica l’elaborato dal sito della Coalizione >>
Europa – 24 giugno 2008 – Financial Times
Nestle' chiede all'Europa di ammorbidire la sua linea sugli OGM
di Raphael Minder, Andrew Bounds e Jerry Wiggings
23 giugno 2008 - La piu' grande industria alimentare del mondo ha chiesto ai politici europei di
riconsiderare la loro opposizione alle colture geneticamente modificate, nel momento in cui
l'impennata dei prezzi delle commodity mette alimenti di base, come il grano ed il riso, fuori dalla
portata dei piu' poveri del mondo.
"Oggi non si puo' nutrire il mondo senza organismi geneticamente modificati", ha detto Peter
Brabeck, presidente della Nestle', al “Financial Times”. "Noi abbiamo gli strumenti per rendere
sostenibile l'agricoltura sul lungo termine. Quello che per il momento non si vede e' la volonta'
politica".
Brabeck ha affermato che l'opposizione dell'Europa alle biotecnologie ha incoraggiato i governi
africani a respingere le colture OGM. Il Sud Africa, dove si coltivano soia, mais e cotone OGM, e' il
solo paese del continente a commercializzarli.
"L'Unione europea ha usato la propria pressione politica in Africa per evitare che alcuni di questi
paesi usassero organismi geneticamente modificati", ha asserito Brabeck. "Non penso che questo
sia stato necessariamente utile per l'agricoltura di questi paesi o per i loro approvvigionamenti".
Il commissario al commercio Peter Mandelson ha respinto ogni accusa di pressioni indebite.
"L'Africa e' libera di coltivare quello che vuole, ma siccome la stragrande maggioranza delle sue
esportazioni agricole e' destinata all'Europa, e' chiaramente nel suo interesse cercare di soddisfare
le necessita' di quel mercato".
Molti paesi africani ed asiatici hanno evitato di piantare colture OGM per paura di essere chiusi
fuori dall'UE, il maggior importatore di generi alimentari dai paesi in via di sviluppo.
La Commissione europea afferma che le biotecnologie potrebbero contribuire a risolvere la crisi
alimentare e fonti ufficiali si dicono frustrate dal fatto che i governi nazionali spesso blocchino le
loro raccomandazioni per l'approvazione di OGM. "La loro resistenza nasce da come l'Europa
percepisce gli OGM", dice un portavoce.
Solo il 21 per cento degli europei si dichiara disposto a consumare alimenti geneticamente
modificati, secondo un sondaggio della Commissione.
Poche varieta' biotech sono state autorizzate nell'UE. Cio' ha fatto arrabbiare gli agricoltori
europei per i prezzi sempre piu' alti che sono costretti a pagare per mangimi non geneticamente
modificati.
In Gran Bretagna, la National Farmers' Union [sindacato nazionale degli agricoltori britannici] ha
chiesto alle principali catene di supermercati di rinunciare al requisito di OGM free per tutti i
prodotti alimentari, tranne quelli biologici. Per gli agricoltori e' sempre piu' difficile trovare soia
ogm-free per nutrire il pollame perche' il Brasile, principale esportatore di questo prodotto, ha
cominciato a coltivare piu' varieta' biotech.
Secondo Brabeck, le preoccupazioni europee sui rischi sanitari degli OGM sono infondate, dato che
ormai da decenni questi alimenti vengono consumati senza problemi dagli americani.
"E' una delle tecnologie piu' sicure che si siano mai viste - molto piu' sicura del biologico o
dell'organico e di qualsiasi altra cosa sia di moda in Europa", ha sostenuto.
Le colture biologiche, che tipicamente hanno rese inferiori di quelle OGM, "sono una bella cosa
per quelli che possono permettersele", ha aggiunto.
Gli oppositori degli OGM sostengono che non ci sono prove che le colture biotech abbiano rese piu'
alte. Ma i loro sostenitori insistono nel dire che ci sono prove scientifiche di questo fatto.
Una ricerca del dipartimento dell'agricoltura USA ha mostrato che una varieta' di mais OGM ha un
resa superiore del 9 per cento al mais convenzionale. Il Servizio internazionale per l'acquisizione
delle applicazioni agro-biotecnologiche, che incoraggia i paesi in via di sviluppo ad usare la
biotecnologia, dice che il cotone OGM ha fatto aumentare le rese in India del 50 per cento.
Fonte: AGRA PRESS
Italia – 10 giugno 2008
Italia – 1 luglio 2008
UE, sotto esame l'etica delle agro- Ogm nei supermercati
tecnologie
professor Sala lo denunci
italiani?
Il
di Fondazione Diritti Genetici
di Fondazione Diritti Genetici
La questione della sostenibilità dell'agricoltura
non è eticamente neutra in quanto c'è conflitto
tra l'uso della terra per la produzione di cibo e i
biocombustibili, e si dovranno valutare le
diverse tecnologie per capire se favoriscono o
limitano la sicurezza alimentare. Sono queste
alcune delle conclusioni raggiunte dal Gruppo
europeo sull'etica nella scienza e le nuove
tecnologie (EGE) nel corso di una tavola rotonda
tra esperti di bioetica in rappresentanza del
settore pubblico, delle ONG e dell'industria. Il
Presidente della Commissione europea Barroso
ha infatti richiesto l'apertura di un confronto su
vari aspetti etici delle moderne tecnologie
applicate in campo agricolo, quali la sicurezza
alimentare, la sostenibilità dell'agricoltura, il
commercio globale, i biocombustibili, la
politica agricola comune (PAC), gli OGM e i
diritti di proprietà intellettuale. Il gruppo
consultivo dovrà stilare entro la fine dell'anno
le conclusioni raggiunte sui vari aspetti e
inoltrare il documento alla Commissione che vi
farà riferimento per sviluppare una politica
alimentare rispettosa dei valori etici in cui si
riconoscono i paesi europei. Al centro di questo
primo
dibattito
gli
strumenti
offerti
dall'innovazione tecnologica per combattere
fame, povertà e malnutrizione, i soggetti che
hanno accesso alle diverse tecniche e come
esse
si
ripercuotono
sull'agricoltura.
I
rappresentanti dell'industria ritengono che non
sia etico per l'Europa ostacolare gli OGM,
considerato il bisogno crescente di cibo che la
nuova tecnologia potrebbe garantire. Secondo
Rajeswari Rain, rappresentante del Centro per
la Ricerca Politica di Nuova Delhi, tuttavia, non
ci sono finora prove a sostegno del fatto che le
tecnologie di miglioramento genetico delle
piante abbiano contribuito ad alleviare la fame
nel mondo. Altri eticisti ritengono invece che
poiché i semi biotech non sono accessibili a
tutti allora la tecnologia non è etica. Per Erik
Millstone, professore all'Università del Sussex,
la scienza rimane profondamente incerta e gli
esperti hanno opinioni contrastanti sullo stesso
problema, quindi la politica non può basarsi
solo sulla scienza.
La Fondazione Diritti Genetici risponde alle
dichiarazioni di Francesco Sala (ordinario di
botanica e di biotecnologie presso l'Università
di Milano).
"Invitiamo Sala a indicare un solo marchio o
confezione in cui si utilizzino ingredienti
transgenici (fra quel 60% di alimenti in
commercio che secondo quanto dichiarato dal
professore in una intervista conterrebbero ogm)
e in quale supermercato viene venduto, al fine
di informare le autorità competenti, a partire
dall'ICQ (ex Repressione Frodi), visto che non ci
risultano prodotti etichettati come ogm
destinati
all'alimentazione
umana
in
commercio, mentre la legge impone che gli
eventuali
prodotti
transgenici
vengano
etichettati come tali."
Fonte: Consiglio Diritti Genetici
"Inoltre non esistono in commercio sementi
transgeniche 'resistenti alla siccità, alla
salinità, alle temperature estreme e ai
parassiti, e che potrebbero essere coltivate
dove la gente soffre la fame', come affermato
da Sala. La loro pubblicizzazione appare un atto
di sciacallaggio propagandistico su un dramma
attualissimo come quello dell'insicurezza
alimentare."
Fonte: Consiglio Diritti Genetici
Queste le dichiarazioni di Francesco Sala:
"La recente apertura del governo Berlusconi
agli ogm, arrivata dopo dieci anni di
ostruzionismo, e' un segnale davvero importante
non tanto per il futuro di noi ricercatori, ma
soprattutto per il futuro del nostro paese, visto
che la maggior parte degli altri paesi
occidentali sta andando in quella direzione".
Cosi' Francesco Sala, ordinario di botanica e di
biotecnologie presso l'Universita' di Milano, uno
dei massimi esperti di ogm, in un'intervista al
sito dei Circoli della liberta' di Michela Vittoria
Brambilla. "Il paradosso e' che nonostante
l'Italia
non
possa
produrre
piante
geneticamente modificate, il 60 per cento dei
prodotti alimentari presenti sugli scaffali dei
nostri supermercati contiene gia' sostanze
derivate da piante gm".
Fonte: ilVelino
Scarica il pdf con le dichiarazioni complete
Regioni OGM Free
Calendario Eventi
Attualmente le regioni Europee che si sono
dichiarate OGM-Free sono 44
La Coalizione It-Eu Liberi da OGM e la Rete
Europea Regioni OGM-Free offrono un nuovo
servizio, il calendario ondine degli eventi,
volto ad informarvi su convegni, conferenze e
iniziative in ambito agroalimentare
Visita il sito gmofree-euregions.net
Comuni Italiani OGM-Free
Comuni che con delibere consiliari hanno già
espresso posizioni contrarie all'introduzione
di Organismi Geneticamente Modificati sul
proprio territorio
La lista è aggiornata a maggio 2008 ed è
suddivisa sia per regione che per provincia
- scarica la lista in formato xls -
Il calendario è in fase di allestimento e sarà
costantemente aggiornato.
Visualizzate il calendario dall’home page di liberidaogm.org
Italia ed Esteri – 30 giugno 2008
Opzioni politiche riguardanti il problema della presenza nei mangimi e negli alimenti
di un basso livello di OGM non autorizzati
A seguito del dibattito, avvenuto lo scorso 7 maggio, nel Collegio dei Commissari, i servizi
della Commissione europea (DGG SANCO) hanno elaborato un documento il cui obiettivo
è quello di analizzare ed individuare una serie di soluzioni, di tipo tecnico, al problema
legato alla presenza di un basso livello di OGM non autorizzati negli alimenti e nei
mangimi importati dai paesi terzi.
Questo lavoro servirà come base per la futura proposta legislativa che la Commissione
intende elaborare prima della pausa estiva.
Nella loro analisi i servizi della Commissione si basano sulla constatazione che la
combinazione dell’attuale politica di tolleranza zero nei riguardi di OGM non autorizzati
con gli effetti delle autorizzazioni asincrone, sta provocando una serie di difficoltà per le
importazioni di alimenti e mangimi dai paesi terzi, dove il numero degli OGM autorizzati
ed in via di sperimentazione è maggiore.
Questa situazione, di recente, ha portato all’interruzione delle importazioni di riso e
mais dagli USA a causa della contaminazione di tali prodotti con OGM non autorizzati.
La questione assume una connotazione particolarmente delicata per quanto riguarda i
mangimi, per i quali l’UE è fortemente dipendente dalle importazioni: viene importato il
77% dei mangimi proteici, l’UE è autosufficiente, in media, solo per il 22% del fabbisogno
e, nel caso della soia, le importazioni ammontano a 35 milioni di tonnellate all’anno.
Ulteriore fattore posto in evidenza dallo studio, riguarda il ruolo crescente della Cina
come paese importatore, condizione che può ridurre l’importanza del mercato europeo,
anche se al momento questo resta uno dei maggiori mercati dove esportare prodotti
provenienti da Brasile e Argentina.
Lo studio individua 5 possibili opzioni e le loro relative implicazioni
Puoi trovare il testo intero e dettagliato sul sito della Coalizione, clicca qui
Se sei un’associazione e vuoi aderire alla Coalizione
contattaci subito!
Sapremo darti tutte le informazioni per offrire il tuo contributo di idee e di iniziative.
Costituendo la Coalizione “Italia-Europa Liberi da OGM”, che è sorretta da un
imponente schieramento rappresentativo di milioni di donne e uomini, noi
intendiamo dare impulso alle grandi energie di rinnovamento che vediamo
presenti nel profondo della società, nel cuore e nella mente di ogni
cittadino. Attualmente sono 32 le organizzazioni presenti all'interno della
Coalizione, stimiamo che il numero tenda ad aumentare grazie alla vostra
adesione.
Abbiamo preparato alcune proposte da inserire all’interno di siti internet al fine
di diffondere in maniera veloce ed automatica ultime news e aggiornamenti
riferiti alla questione degli OGM in Italia e nel Mondo e alla Coalizione.
Potete visionare queste proposte all’interno della pagina “Contatti” di
liberidaogm.org
Verranno successivamente inserite altre proposte di banner con dimensioni e
forme diverse al fine di dare maggiore scelta e adattabilità ai vostri siti.
Per ricevere il codice da inserire nella vostra pagina contattate:
[email protected]
Segreteria: Tel 0172 436950
e-mail: [email protected]
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