IL CAFFÈ
16 marzo 2014
L’ALLARME
Adolescenti, droga e sesso
Il caso
La magistratura indaga su uno squallido giro nel Locarnese
La vicenda
Frequentano le medie,
si vendono per una dose
“È
tutto è in mano alla magistratura, cui
spetterà decidere come procedere”
Queste le parole del comandante
della polizia comunale di Locarno, Silvano
Stern. Una situazione ancora in stand-by,
quindi, ma resta alto il livello di attenzione per
la drammatica realtà raccontata dal Caffè domenica scorsa: ragazzine delle scuole medie
che consumano cocaina e che, a volte, si prostituiscono in cambio di una dose. In allarme,
oltre alla polizia comunale di Locarno e il giudice dei minorenni, anche l’Autorità regionale
di protezione, l’Antenna Icaro e l’operatore di
strada della città.
Un allarme più che giustificato. A Locarno un
gruppetto di ragazzine tra i 13 e i 15 anni, è finito in uno squallido giro di droga e sesso. Non
solo le adolescenti invece di essere in classe a
studiare sniffavano coca, ma facevano pure da
corrieri per i coetanei a scuola. E, alcune di
UNA “PIAZZA”
DI GIRO
Il giro gravita
soprattutto attorno
alla stazione
di Locarno
PATRIZIA GUENZI
Un gruppetto di ragazzine, tra i
13 e i 15 anni appena, che frequentano le scuole del Sopraceneri e che sniffano abitualmente
cocaina. E sullo sfondo la terribile certezza che alcune di loro
facciano anche sesso in cambio
di una dose di droga. In allarme
la polizia comunale di Locarno
che sta lavorando col giudice dei
minorenni, l’Arp, Autorità regionale di protezione (ex Commissione tutoria), l’Antenna Icaro e
l’operatore di strada della città.
Una storia molto delicata, per il
comandante della polcomunale
locarnese, Silvano Stern: “Siamo
seriamente preoccupati. Oltre a
fare i poliziotti dobbiamo anche
fare gli assistenti sociali. Ecco
perché abbiamo creato un gruppo operativo particolare per
questo caso”.
Un caso nato circa un anno fa,
dopo l’allarmata segnalazione di
una scuola media. Una ragazzina, anziché frequentare le lezioni, trascorreva tutto il giorno sul
piazzale della stazione ferrovia-
loro, è emerso, pagavano i pusher con prestazioni sessuali.
A lanciare l’allarme, nei mesi scorsi, e a chiedere l’intervento della polizia comunale è stata la
segnalazione di una scuola media: una ragazzina anziché frequentare le lezioni trascorreva
tutto il giorno sul piazzale della stazione ferroviaria di Muralto. Un luogo peraltro da tempo
sotto osservazione delle forze dell’ordine e ritenuto una piazza di giro per il piccolo spaccio
di sostanze stupefacenti. Altro aspetto inquietante della vincenda è che la cocaina è oggi
molto meno cara perché sempre più tagliata
con le anfetamine. Una dose può costare anche
solo 20-30 franchi. Il che aumenta la preoccupazione degli inquirenti. Se alcune famiglie,
consapevoli dei rischi per i loro figli, collaborano con scuole, polizia e operatori sociali, altre
fanno resistenza, non rendendosi conto dei pericoli cui vanno incontro i ragazzi.
p.g.
Droga, alcol e sesso
per uno sballo
sempre più precoce
Sniffano cocaina, si ubriacano e si prostituiscono
Adolescenti senza più limiti e adulti impreparati
PATRIZIA GUENZI
N
on hanno l’età, ma
già fumano spinelli,
sniffano cocaina, si
ubriacano fino a stare male e, a volte, si
prostituiscono per una dose di
droga. Hanno appena 13-14 anni.
Risucchiati, poco più che bambini, nella devastante spirale dello
sballo sempre più precoce, di cui il
Caffè settimana scorsa ha svelato
uno squallido giro nel Locarnese:
ragazzine tredicenni che concedono il loro corpo in cambio di
una dose. “Ma anche per una sim
del telefonino - precisa amaramente Susi Poletti, vice presidente
della Conferenza cantonale dei
genitori -. Un fenomeno che conosciamo e che ci ha spinti negli
scorsi anni a promuovere alcune
campagne con lo scopo di rinforzare l’intervento e le competenze
dei genitori”.
Un’inquietante escalation di cocaina, alcol e sesso che preoccupa
e mette a dura prova polizia, operatori sociali, scuole e genitori che
con impegno e attenzione cercano un equilibrio tra prevenzione e
repressione. Intanto, anche l’età
degli imputati per consumo e traffico di stupefacenti s’abbassa sempre più.
“Dobbiamo tutti ritornare ad occuparci dei nostri ragazzi, gli adulti di domani - avverte Ilario Lodi,
direttore di Pro Juventute Ticino -.
Ma che Paese è mai quello che
non si prende cura dei propri giovani, dei propri figli?! Non dobbia-
mo pensare che tocchi sempre
agli altri farlo. Singolarmente, assumiamoci le nostre responsabilità”.
Un monito, che si aggiunge alle
considerazioni di un altro attento
osservatore del mondo giovanile.
“Mancano esempio e autorevolezza - nota Simone Banchini, tito-
lare di uno studio di consulenza
genitoriale e collaboratore di
Agna, Associazione genitori non
affidatari, e dell’Associazione famiglie monoparentali -. Mi spiego,
la famiglia spesso è completamente assente e tra le diverse figure educative non c’è né solidità né
solidarietà. Ovvero, non sono
Spaccio di coca fra tredicenni
sesso in cambio di una dose
Allarme per i baby sniffatori, ragazzine delle scuole medie consumano droga
ti, un consistente gruppetto di
minorenni, provenienti un po’
da tutto il Sopraceneri, che bazzicavano la stazione per rifornir-
La segnalazione di
un istituto scolastico
del Locarnese,
dopo le ripetute
assenze di un’allieva
età, alcune pagano i pusher con
prestazioni sessuali. Quello che
prima era solo un atroce sospetto delle direzioni delle scuole e
della stessa polizia, si è confermato nel corso delle osservazioni: “Purtroppo è così”, afferma
Stern.
Certo il prezzo della cocaina non
è più quello di una volta, quando
era una sostanza solo per ricchi,
oggi una dose si porta via anche
con soli 20-30 franchi “Cocaina
sponsabili” di questa devastante
deriva giovanile sembrerebbero
le famiglie. Alcune di quelle
coinvolte nella vicenda collaborano attivamente con la polizia e
le scuole, altre fanno resistenza,
non rendendosi nemmeno conto dei pericoli cui vanno incontro i loro figli. “Alla loro età il rischio è che questi ragazzini diventino più facilmente e più velocemente dipendenti, dalla
cocaina e da altre droghe man
SUL CAFFÈ
Nell’edizione del 9 marzo
il Caffè ha rivelato una
drammatica realtà nel
Locarnese: ragazzine che
fanno sesso in cambio di
una dose di coca
Imputati per consumo di stupefacenti
in Ticino nel 2012 per classe d’età
197
%
Imputati per traffico di stupefacenti
in Ticino nel 2012 per classe d’età
48
219
10.4
%
38
Percentuale
dei consumatori
di canapa
tra i 13 e i 29
in Svizzera
9
22
10-14 anni
15-17 anni
18-19 anni
10-14 anni
compatte nel dare tutte le stesse
regole”. A spezzare una lancia a favore di padri e madri a volte, anche a torto, colpevolizzati, è Susi
Poletti. “Oggi il contesto sociale è
molto diverso rispetto a ieri, più
sfilacciato e meno unito - osserva . Smettiamola di idealizzare il passato, la famiglia del Mulino Bianco
15-17 anni
Percentuale di
ragazzi svizzeri di
15 anni che
afferma di aver già
fumato almeno
uno spinello
18-19 anni
non è mai esistita se non nella nostra fantasia. Certo, prima se uscivi dagli schemi c’erano alcune figure sociali, penso al parroco, al
maestro o al sindaco, tutte unite e
ferme sulla stessa linea educativa,
perciò l’eventuale scappatella del
ragazzo aveva vita breve. Oggi
l’impiegato della stazione di servi-
zio o il cameriere non ci viene certo a dire di aver venduto alcol a
nostro figlio minorenne e nemmeno un adulto che assiste alla
scena si stupirà più di tanto. In
fondo, penserà, l’abbiamo fatto un
po’ tutti, che male c’è?”.
Già, che male c’è? Eppure alzare il
gomito già a 11-12 anni può rive-
Il sesso
“L’età del primo bicchiere
si abbassa, ma l’esempio...”
S
35
I GIOVANISSIMI E LA DROGA
L’alcol
econdo Addiction Suisse, il
sito che segue il fenomeno,
oltre il 27% dei ragazzi e il
21% delle ragazze quindicenni
hanno già avuto almeno due episodi di abuso di alcol. Un’età
molto pericolosa perché non sono in grado di reggere l’impatto
alcolico. “Infatti il picco delle
ospedalizzazioni avviene tra i 1314 anni, poi imparano a gestirsi nota Dario Gennari, responsabile consultori di Ingrado, servizio
ticinese di cura dell’alcolismo e
altre dipendenze che conferma
l’abbassamento dell’età dei consumatori -. Ma ovvio che ciò non
risolve il problema”. Ecco perché
Gennari lancia un appello: “Tefonateci, venite a trovarci, entriamo in contatto, almeno per di-
brale, con la distruzione di cellule. La cocaina provoca pure disturbi del ritmo cardiaco, aumentando il rischio di infarto
“Comprare una bolas
è più facile e sempre
meno costoso.
Bastano a volte solo
20-30 franchi”
to, sfilacciate, inadatte a ricoprire un ruolo educativo, spiegano
alcuni educatori che conoscono
molto bene la realtà di questi
adolescenti. “Adulti senza il tempo, le capacità e gli strumenti per
seguire i figli, alcuni addirittura
non concepiscono il fatto che un
ragazzino debba frequentare
una scuola tutto il giorno e tutti i
giorni”, racconta un educatore.
Spesso sono persone cresciute a
loro volta con la chiave al collo,
senza una guida, abituate ad arrangiarsi presto e ad affrontare
da sole la realtà.
La vicenda locarnese ha segnato
un’inquietante soglia d’allarme,
vista l’età dei ragazzini, baby
consumatori di coca, appena
adolescenti. “Le ragioni sono
più di una - osserva Venturelli-,
la cocaina oggi costa sempre
meno, è facilissimo procurarsela
perché ce n’è in giro a iosa e il
controllo delle famiglie è pressoché nullo. È davvero impressionante il numero di ragazzini che
vivono con un solo genitore che,
ovviamente, non può arrivare
dappertutto, fatica sempre di più
scutere, capire la situazione e vedere quali soluzioni adottare”. Invece i ragazzi fanno molta fatica
a chiedere aiuto, sono adolescenti e ancora inconsapevoli
dei pericoli. “Ma anche i genitori
- aggiunge Gennari -. Capisco
che ci possa essere un senso di
fallimento e quindi si fa fatica ad
esporsi. Ma parlarne è importante, inutile far finta di niente”. In
Svizzera il fenomeno alcol ha
raggiunto livelli allarmanti. Quasi il 30% della popolazione tra i
15 e i 19 anni si ubriaca almeno
una volta al mese, il 15% una volta alla settimana. “Il 90% delle
ospedalizzazioni per abuso di alcol sono di over 21 anni - osserva
Gennari -. Come dire, bell’esempio danno gli adulti”.
p.g.
“Il 90% degli undicenni
ha già visto un film porno”
“C
erto, in genere i giovani sono sempre più
precoci. Ad esempio, il
90% dei ragazzini undicenni ha
già visto un film pornografico.
Senza avere una maturità tale da
riuscire ad affrontare determinate scene e a comprenderle”. Non
nasconde la sua preoccupazione
Caroline Jacot-Descombes, sociologa e presidente di Artanes,
Associazione romanda e ticinese
delle educatrici in salute sessuale e riproduttiva. “D’altra parte il
sesso è ovunque, per strada, in tv
e sui giornali, nella pubblicità, in
rete... Insomma, la nostra società
è colma di sesso”, nota ancora.
Intanto, da più parti si cerca di
correre ai ripari. Recente è l’iniziativa della polizia cantonale e
della Prevenzione svizzera della
criminalità che ha stampato un
nuovo opuscolo, “Pornografia:
tutto ciò che prevede la legge”,
con informazioni anche sul corretto uso di internet. Inoltre, ci
sono diversi siti a disposizione
delle famiglie: actioninnocence.org;
giovaniemedia.ch;
skppsc.ch.
Ma è soprattutto sull’educazione
sessuale degli allievi, già a partire
dalle scuole elementari, su cui
punta Artanes. “Prima e durante
l’adoloscenza – nota Jacot-Descombes -, bisogna fornire loro
tutte le nozioni necessarie, soprattutto perché siano in grado
di proteggersi dai pericoli e, anche, dalle malattie sessualmente
trasmissibili”.
p.g.
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L`età del primo bicc