IN S E R T O
S P E C I A L E
A L L E G A T O
A L
N U M E R O
O D I E R N O
LA LIGURIA DEL SECOLO
OBIETTIVO
RIVIERA
DI LEVANTE
LE OPINIONI
EI CITTADINI
LE RISPOSTE
DEI POLITICI
LE ECCELLENZE
DEL TERRITORIO
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LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
recco
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
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MICROFONI APERTI SULLE SCELTE COMMERCIALI: LE OPINIONI DEI RECCHESI
Mercato, quando
e dove: la città discute
Di lunedì, come ora, o di domenica? A molti piace l’ipotesi del lungomare
M
ercato alla do­
menica o mer­
cato al lunedì.
E poi banca­
relle sistemate sulla passeg­
giata a mare, sulla “rive droit”
del torrente Recco o ancora tra
Valleverde e piazza San Gio­
vanni Bono? Si discute in città
sul futuro di quella che resta la
fiera di merci varie più impor­
tante del levante, con 103 ban­
carelle. Da una mezza dozzina
d’anni i banchi sono stati spo­
stati in via XXV Aprile (zona ex
pretura), dove si trova anche il
quartiere scolastico. Ma negli
ultimi tempi ci si interroga sul
futuro degli ambulanti, visto
che nella zona attualmente oc­
cupata si aprirà un mega can­
tiere per la costruzione
dell’edificio più alto del centro,
che qui già chiamano il mini
grattacielo.
L’amministrazione ha riba­
dito che lo spostamento si
dovrà fare, mentre le associa­
zioni di categoria sono in al­
larme. I recchesi, ovviamente,
ne parlano e nel corso della re­
cente inchiesta a microfono
aperto di Radio 19, in molti
hanno espresso la propria opi­
Lo studio mobile di Radio 19 tra le bancarelle del mercatino
nione. Sono tre le ipotesi allo
studio. Si pensa allo sposta­
mento non di strada ma di data,
facendo il mercato alla dome­
nica. «Io preferisco che il mer­
cato resti al lunedì. Mi trovo
meglio», dice Flora Biasibetti.
E’ pronto ad accettare il cam­
biamento della strada ma non
quello della giornata Angelo
Maraschi, ex campione della
pallanuoto: «Il mercato po­
trebbe andare in passeggiata,
come è già accaduto in pas­
sato». Filippo Dufour sembra
uno dei pochi a credere
nell’ipotesi della giornata fe­
stiva: «Alla domenica? Perché
no? Recco sarebbe ravvivata,
mentre oggi è un mortorio».
Per la soluzione passeggiata,
ma mantenendo il lunedì,
anche Francesca Tramellini e
Giorgio Sanguineti: «E’ la
scelta migliore. La giornata del
lunedì è un appuntamento
fisso da molti anni. La gente è
abituata e cambiare le abitu­
dini è sempre sbagliato». Ste­
fano Macchiavello è perplesso:
«Ma alla fine la scelta migliore,
se proprio si deve cambiare, è
mantenere la giornata del lu­
nedì, puntando sulla passeg­
giata a mare». A favore del lun­
gomare anche Michela Arbocò:
«Non c’è altro da fare per an­
dare incontro alle richieste
degli acquirenti, salvaguar­
dando e esigenze degli ambu­
lanti». La decisione, natural­
mente, spetterà all’ammini­
strazione. Ma è chiaro che si
terrà conto dell’opinione della
gente, come sostiene l’asses­
sore al commercio Carlo Gan­
dolfo: «Alla fine il mercato
serve ai recchesi, ed è giusto
che si rispettino le loro esi­
genze. Stiamo trattando con le
associazione di categoria degli
ambulanti e anche con i com­
mercianti dei negozi fissi, che
pure hanno interessi commer­
ciali ben precisi e legittimi
sull’attività di mercato». Non
hanno dubbi sulla bocciatura
domenicale i venditori, molti
dei quali alla domenica sono
impegnati altrove. Per quanto
riguarda i lavori che interesse­
ranno l’attuale collocazione, il
cantiere si aprirà alla fine
dell’anno. Il palazzo che verrà
costruito era già previsto dal
piano di ricostruzione del dopo
guerra: si tratta di un edificio di
nove piani, due dei quali dedi­
cati ad alloggi per anziani.
EDOARDO MEOLI
LA LIGURIA
DEL SECOLO
INSERTO SPECIALE ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DE
IL SECOLO XIX
Direttore responsabile
Umberto La Rocca
A cura di
Roberto Pettinaroli
Hanno collaborato
Debora Badinelli, Rossella
Galeotti, Fabio Guidoni,
Edoardo Meoli, Sara Olivieri,
Silvia Pedemonte
Realizzazione grafica
Mauro Giudici
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2009
recco
DALL’ANNULLAMENTO DOVUTO AGLI INCENDI ALLA CHIUSURA PER LAVORI DELL’IMPIANTO DI PUNTA SANT’ANNA
Fuochi­piscina
che delusioni
Nel 2010 megashow pirotecnico “riparatorio”
P
rima
l’annulla­
mento dei fuochi
d’artificio, poi la
chiusura della pi­
scina di Punta Sant’Anna. Dopo
le vacanze non sono mancate le
delusioniperirecchelini.Ma,in
entrambi i casi, come tradi­
zione, non ci si è buttati troppo
giù e già si pensa al futuro rilan­
cio.
Per quanto riguarda i fuochi
d’artificio dell’8 settembre,
come noto l’annullamento è
stato deciso dalla prefettura
perché nelle giornate in cui si
sarebbero dovuti tenere gli
spettacoli pirotecnici, Genova e
provincia erano di fronte a
un’emergenza incendi. Pur­
troppo pompieri e Vab erano
tutti impegnati e, non potendo
garantire un’adeguata vigilanza
a Recco, si è scelto di non fare la
festa pirotecnica. Per la prima
volta nella storia cittadina, dun­
que, il cielo notturno di Recco
nelle notti del 7 e 8 settembre è
rimasto scuro. Dispiacere a
parte, ci si è già mossi per la
prossima festa. Anche se qual­
cuno avrebbe voluto fare uno
show riparatorio a Capodanno
(ma i Quartieri sono contrari),
in realtà si punta a un grande
evento per il prossimo 8 set­
tembre. I sette quartieri citta­
dini hanno tutti quanti alzato la
bandiera rosa, simbolo di spet­
tacolo perfetto, quasi a esorciz­
zare la delusione.
Intanto vale la pena di ripor­
tare alcuni passaggi della bella
lettera scritta da Matteo Mal­
chioli, un ragazzino di 12 anni,
che esprime bene l’affetto per la
città e la sua tradizione: «Sono
un ragazzo di 12 anni e da
quando sono nato vesto con or­
goglio la maglia del Quartiere
San Martino. Al di là dell’appar­
tenenza ad un quartiere, la cosa
a cui tengo di più è la festa della
nostra Madonna del Suffragio.
Il sapere che i vecchi dei quar­
tieri,intempidimiseria,sacrifi­
cavano il loro tempo e il loro
poco denaro per onorare, con le
sparate, la loro Madonna mi fa
sentire in dovere di continuare
questa tradizione che ormai fa
anche parte della mia vita». «Le
tradizioni non sono solo un re­
siduo del passato, ma hanno la
funzione di traguardare il fu­
turo, perché origini e tradizioni
comuni trasformano i singoli
cittadini in una comunità. Per i
“recchelini” l’8 settembre non è
solo “un bello spettacolo di fuo­
chi artificiali e feste di ri­
chiamo”, ma soprattutto rap­
presenta il momento in cui si
concretizza il lavoro di un
anno», aggiunge Valentina Gra­
zioli, ragazza e portavoce dei
Quartieri.
Per quanto riguarda la se­
conda “delusione” d’autunno,
la piscina di Recco ha chiuso i
battenti alla fine di settembre.
E’ mal ridotta e lo squadrone
biancoceleste giocherà a Sori.
Ma la città pensa già al futuro.
La società sportiva ha proposto
di ricostruire la vasca, chie­
dendoincambiolapossibilitàdi
costruire 250 box auto. Mentre
i tifosi si sono organizzati per la
breve trasferta a Sori. Non a
caso in centinaia, in una delle
giornate più belle del Salone
Nautico, hanno affollato la pre­
sentazione in grande stile per la
pluridecorata Pro Recco di pal­
lanuoto.Lacerimonia­eventosi
è tenuta all’interno della sala
stampa del Padiglione che
ospita anche lo stand Ferretti,
dunque un big della nautica per
una big dello sport.
EDOARDO MEOLI
Tutti d’accordo: un grandissimo spettacolo l’8 settembre 2010
IL SINDACO CAPURRO
«UNA CITTÀ PIENA
DI IDEE E DI PRIMATI»
UNA CITTÀ che non ri­
nuncia mai a discutere, che
non si ferma mai: «Lo spirito
di iniziativa, la voglia di cre­
scere e di innovare, fanno
parte del dna dei recchesi. Ed
è un fenomeno contagioso,
visto che anche i “foresti” che
decidono di vivere qua si ade­
guano». Questa la spiega­
zione di Dario Capurro, sin­
daco recchese dalla scorsa
primavera, dopo essere stato
10 anni vice sindaco.
Capurro conosce bene i
suoi concittadini, e non esita
a mettere sul banco le tante
“eccellenze”. «C’è gente in
gamba, ve lo posso assicurare
­ dice ­ Basti pensare che con
diecimila abitanti, siamo in
prima pagina per la palla­
nuoto, i fuochi d’artificio, la
gastronomia e lo spirito im­
prenditoriale. Forse tanta
voglia di emergere è legata
alla nostra storia. Recco è
stata distrutta completa­
mente dalle bombe della se­
conda guerra mondiale. I no­
stri padri e nonni hanno fati­
cato per la rinascita della
città. Credo che proprio
quella forza di volontà sia
stata trasmessa anche ai rec­
chesi di oggi».
camogli
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I CITTADINI METTONO SOTTO ACCUSA ANCHE LA SCARSA CURA PER UNA CITTÀ TURISTICA
«I parcheggi
non bastano»
Mancano locali per i giovani e spazi per i bimbi
L
ocali per giovani,
parcheggi e strade
più pulite sono i le ri­
chieste e i desideri di
chi vive o lavora a Camogli. «Sa­
rebbe bene mettere dei posace­
nereinstrada–diceMiriamTri­
podi, titolare di “Nymphaeum”,
hairstylist & aesthetic salon, in
via Cuneo 8 ­. E poi aumentare il
numero dei parcheggi, vitali per
il commercio. Mancano anche
locali per i ragazzi. Infine boccio
l’estetica dell’hotel “Sea Arts”,
attualmente in costruzione: fa a
pugni con l’edilizia tradizionale
di Camogli».
Mauro Ottobrini, proprieta­
rio dell’hotel “Selene” e presi­
dente dell’associazione alberga­
tori e imprenditori turistici
“Golfo Paradiso”, punta il dito
sullo «scarso impegno dell’am­
ministrazione nei confronti
della vocazione turistica della
città. A partire dal problema dei
parcheggi e alle decisioni, per lo
meno discutibili, che non con­
sentono, per esempio, di usare i
pochi posteggi esistenti quando
c’è il lavaggio automatico delle
strade».
Secondo Giovanni Battista
Figari, avvocato, «manca la ma­
nutenzione ordinaria. Si ha la
sensazione di un disinteresse
marcato per le esigenze quoti­
diane dei residenti. E poi le
strade pedonali andrebbero cu­
rate meglio, facendo rispettare
ai privati l’ordinanza di tenere i
giardini dei ordinati».
Giovanni Zerega, 41 anni, tas­
sista, invoca «un locale per i gio­
vani. A Camogli ci sono tanti bar
e ristoranti ma non un posto
dove possiamo fare nuove ami­
cizie e fare gruppo». Ex lavora­
tore portuale oggi in pensione,
Giuliano Carina vorrebbe
«aiuole più curate, strade più
pulite e il ripascimento della
spiaggia e luoghi di ritrovo non
soltanto in estate. In inverno
Camogli, dopo le 18, è una città
fantasma». Laura Ferretto, tito­
lare della boutique “Laura B.”:
«Sono nata a Camogli e mi di­
spiace notare che i marciapiedi
sono poco curati. E poi la pedo­
nalizzazione di via della Repub­
blica ha davvero penalizzato il
commercio». Silvia Merello,
mamma di quattro bambini fra i
4 e i 12 anni, lamenta la carenza
dispaziperipiccoli:«Glianziani
si lamentano perché i nostri ra­
gazzi giocano a pallone in strada
ma non ci sono aree dedicate».
Zaira Solfi, 28 anni, came­
riera, ribadisce l’assenza di «lo­
cali per giovani», come Roberta
Arbocò, 32 anni, studentessa di
Psicologia: «Non ci sono attrat­
tive per i ragazzi. Nessuno va in­
contro alle esigenze dei gio­
vani». Opinione condivisa da
Valentina Rossi, 25 anni, diplo­
mata al nautico “Colombo”:
«Per noi la città offre davvero
poco».
ROSSELLA GALEOTTI
Caccia al posteggio nelle vicinanze di Cenobio Dogi e municipio
>> IL SINDACO
••• «LE RICHIESTE dei camo­
gliesi fanno riflettere perché
sono indicative di un bisogno
di concretezza dal punto di
vista della gestione ordina­
ria»: così il sindaco di Camo­
gli, Italo Mannucci. «Sulla
mancanza di locali per gio­
vani non abbiamo spazi di
manovra – ammette Man­
nucci ­ ma si può ragionare
per organizzare manifesta­
zioni dedicate ai ragazzi».
Capitolo commercio: «Conti­
nua il lavoro della commis­
«PIÙ IMPEGNO
NELLA GESTIONE
ORDINARIA»
sione e con Massimo Stasio,
presidente di Ascot, stiamo
mettendo a punto un piano
organico. Valuteremo anche
la questione di via della Re­
pubblica che, da sempre,
spacca commercianti e resi­
denti sul tema apertura­chiu­
sura». Per quanto concerne
gli spazi e le aree gioco per i
bambini il sindaco Mannucci
dice: «Spero che, al più pre­
sto, vengano definiti i detta­
gli dell’area in via Castagneto
di proprietà del Comune.
Come copertura dei par­
cheggi privati, infatti, è pre­
vista la creazione di un’area
verde attrezzata per bambini.
E la terrazza delle scuole è
chiusa fino alle 16.30 ma sarà
presto aperta nei fine setti­
mana e nei giorni festivi».
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le eccellenze
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LA CAPITALE LIGURE DELLA BUONA TAVOLA È NEL GOLFO PARADISO
Recco, regina
di gastronomia
La focaccia con il formaggio ora punta all’Igp
C
apitale gastrono­
micadellaLiguria.Il
titolo Recco se l’è
preso da sola negli
anni Cinquanta (era stato il
marchese Gavotti a inven­
tarlo). Ma nessuno fino a oggi
ha mai fatto polemiche al ri­
guardo. La città della palla­
nuoto e dei fuochi d’artificio, è
anche e soprattutto una delle
culle della buona tavola. Qui
sono nate le troffie (contese da
Avegno), si fanno i pansotti con
le erbette del preboggion, si
uniscono i sapori del territorio
a quelli del mare. Ma qui so­
prattutto si prepara la celebre
focaccia col formaggio, uno dei
piatti principi della cucina li­
gure. Oggi il “Consorzio focac­
cia col formaggio di Recco”, co­
stituito nel 2005, ha come
obiettivo principale il conse­
guimento della tutela europea
Indicazione geografica pro­
tetta (igp) per la famosa specia­
lità gastronomica.
Il marchio europeo coin­
volge 19 aziende con 24 punti
vendita attivi nella zona di pro­
duzione che comprende le cit­
tadinediRecco,Avegno,Camo­
gli e Sori. La richiesta di tutela è
stata avanzata a causa della
continua ed incontrollata dif­
fusione del prodotto che
troppo spesso ha disatteso i pa­
rametri di qualità conosciuti
dal consumatore abituale,
strettamente legati alla tradi­
zione del territorio ed all’espe­
rienza dei focacciai che qui la
producono.
La focaccia col formaggio di
Recco è un patrimonio deman­
dato dalla tradizione e l’utilizzo
di tale dizione deve rispondere
a canoni di qualità per un pro­
dotto che vanta ogni giorno
sempre più estimatori. Recen­
temente il ministero ha dato
disco verde alla crescenza pro­
dottaconlatteligureperprepa­
rare la focaccia con il formaggio
di Recco che sta concludendo
positivamente il cammino
verso
il
riconoscimento
dell’Igp­Indicazione geogra­
fica protetta. Al tavolo di lavoro
per l’Igp hanno partecipato, da
subito, i produttori zootecnici, i
trasformatori
di
diverse
aziende casearie, il Consorzio
focaccia col formaggio di Recco
e i rappresentanti delle orga­
nizzazioni agricole. La speri­
mentazione è cominciata nel
settembre scorso, sotto la valu­
tazione di una commissione ad
hoc dello stesso Consorzio.
La notorietà della città ha da
tempo varcato i confini nazio­
nali, un fatto dovuto in buona
parte a quella prelibatezza
chiamata “Focaccia col for­
maggio”. Si narra che questo
prodotto esistesse già all’epoca
dellaterzacrociata.“EralaPen­
tecoste di rose dell’anno 1189…
la cappella dell’Abbazia di San
Fruttuoso accoglieva i crociati
liguri per un solenne Te Deum
prima della partenza della
flotta per la Terra Santa… Sulle
bianche tovaglie di lino rica­
mate facevano bella vista i
piatti di peltro e di rame, zup­
piere di ceramica e di coccio
colme di ogni bendiddio: pa­
gnotte di farro ed orzo impa­
stateconmiele,fichisecchiezi­
bibbo, carpione di pesce,
agliata, olive e una focaccia di
semola e di giuncata appena
rappresa...”. Cioè, la focaccia
col formaggio. Insomma anche
lastoria,oltrecheigolosoniche
frequentano ogni giorno la
città, danno ragione al titolo di
capitale gastronomica.
EDOARDO MEOLI
Focaccia con il formaggio e Recco: un binomio inscindibile
PALOMBO E BERNINI
LE NUOVE SFIDE:
PRONTE TANTE IDEE
«SIAMO sempre pronti a
nuove sfide, perché la gastro­
nomia è l’arte dell’innova­
zione». Non ha dubbi Biagio
Palombo, presidente del
Consorzio Recco Gastrono­
mica, parlamentino dei risto­
ranti recchesi, che da un
terzo di secolo è un esempio a
livello nazionale. Ma se Pa­
lombo guarda già in avanti,
con la forza di chi ha fiducia
nelle proprie capacità, Lucio
Bernini, promoter di Dimen­
sione Riviera, non tralascia
invece di dare un’occhiata
anche indietro, nel tempo. E
ricorda che il Consorzio è
l’associazione gastronomica
più imitata di Italia: «Siamo
stati i primi a inventare le Se­
rate Gastronomiche, che oggi
si fanno in tutta Italia. E
adesso siamo i primi a fare
altre kermesse. Come la
Grande Abbuffata, una gior­
nata per super golosi, che si è
tenutaloscorsoagostoecheè
stata un successo planeta­
rio». Per il futuro i recchesi
non sembrano intenzionati a
fermarsi: «Abbiamo nuove
idee da mettere in pratica e
nuove iniziative», conferma
Bernini.
E. M.
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portofino
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GIUNTA E OPERATORI DI PORTOFINO CONTRARI ALLE SERRANDE ABBASSATE A FINE ESTATE
Un Borgo vivo
pure d’inverno
«Visitatori delusi dai troppi esercizi chiusi»
U
no dei problemi
principali di Porto­
fino, in inverno, è la
chiusura stagionale
di negozi, bar, ristoranti. Già dai
primi di settembre, la nuova
amministrazione, guidata dal
sindaco Giorgio D’Alia, sta por­
tandoavantiquellachelostesso
sindaco ha definito una «rivolu­
zione», ovvero far vivere Porto­
fino dodici mesi l’anno. Il Se­
colo XIX, subito dopo la propo­
sta, era andato ad ascoltare i pa­
reri, fra favorevoli e contrari.
«Noi siamo uno dei pochi locali
sempre aperti, anche in inverno
– spiega Mauro Evangelista del
bar Jolly, in Calata Marconi –
anche in passato sono state
fatte tante riunioni di questo
tipo ma non si è mai trovato un
accordo comune e speriamo
che con questa nuova giunta le
cose possano cambiare, per il
bene di Portofino». Giorgio
Mussini, titolare dell’attività di
noleggio, manutenzione, ri­
messaggio e costruzioni barche
in Calata, è un portofinese doc e
ricordaquando,nel1961,Porto­
fino aveva «due macellerie, due
barbieri, sei negozi di alimen­
tari, due osterie che rimane­
vano sempre aperte mentre ora
Portofino pare via Montenapo­
leone. A chi non vuole rimanere
aperto, il Comune dovrebbe to­
gliere la licenza ».
LuigiMiroli,delcelebreristo­
rante Puny in Piazzetta, non
pone veti. «Noi chiudiamo il ri­
storante al giovedì e nei mesi di
gennaio e febbraio. Sono a di­
sposizione,neparleremo».Frai
negozi che restano sempre
aperti c’è Slam, al Molo Um­
berto I. «In inverno c’è meno
gente e si vende soprattutto nel
fine settimana e un po’ di delu­
sionefrachiarrivac’èsiaperché
trovano quasi tutto chiuso, sia
perché i prezzi del parcheggio
restano alle stelle», afferma la
responsabile Giusy Traverso.
Anche da Ballantyne, in via
Roma, l’addetta alle vendite
Nadia Violi spiega che «in nego­
zio siamo in due e ci si può orga­
nizzare, anche per l’inverno».
Per molti, la proposta di te­
nere aperti in inverno può va­
lere se e solo se ad abbracciarla
sarà la maggioranza: come per
NicolaDaneri(gastronomiaAr­
dito). Al ristorante Strainer, al
Molo Umberto I, il titolare Ge­
rardo Di Gregorio spiega che in
inverno «qui al Molo sembra di
essere in Siberia, perché non
batte il sole. Chiudiamo per fare
i lavori ma anche per ripo­
sarci,visto che per sette mesi la­
voriamo ininterrottamente». Il
maitre dello “Strainer”, Leo
Talia, che lavora a Portofino dal
1978, è pessimista: «Da qualche
anno a questa parte vediamo in
certi negozi delle chiusure sel­
vagge per tutto l’inverno, fino
alla primavera».
SILVIA PEDEMONTE
Portofino presa d’assalto dai turisti nella stagione estiva
>> IL SINDACO
••• «FAR VIVERE Portofino
tutto l’anno è uno degli
obiettivi che io e la mia am­
ministrazione abbiamo indi­
cato come prioritari: il per­
corso è iniziato bene, nel
segno del confronto e della
disponibilità di chi ha preso
parte agli incontri in Co­
mune». Così, il sindaco Gior­
gio D’Alia, spiega l’obiettivo
di quella che lui stesso ha de­
finito «una rivoluzione, anche
se non immediata»: vedere
negozi, bar, ristoranti mag­
SOSTA NEL SILOS:
«TARIFFE BASSE
FUORI STAGIONE»
giormente aperti durante la
stagione invernale nel Borgo.
Dopo le due riunioni – la
prima con i titolari di bar e ri­
storanti, poi quella con i tito­
lari di negozi di abbiglia­
mento e boutique, di alimen­
tari e gli albergatori ­ il primo
cittadino spiega che ci sono
già stati riscontri i primi ri­
scontri positivi. «Anche il Co­
mune ovviamente farà la sua
parte per far rinascere Porto­
fino nel periodo invernale­
continua il sindaco D’Alia ­
organizzeremo eventi, così
come lavoreremo per abbas­
sare nel periodo invernale le
tariffe al silos. Abbiamo già
parlato con Coopsette, che si
è detta disponibile ma prima
vuole vedere il piano com­
merciale per l’inverno».
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santa margherita
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RESIDENTI E VILLEGGIANTI PUNTANO IL DITO CONTRO I PREZZI ALTI
“Santa”, che cara città
Piace il Covo riaperto. «Ma si eviti di portare i turisti all’Outlet in pullman»
S
anta
Margherita?
Una città cara. E’ que­
sto il disagio che è
stato
sottolineato
maggiormente da residenti e tu­
risti ai microfoni di Radio 19 e al
taccuino del SecoloXIX, nella
giornata di giovedì primo otto­
bre. «Santa Margherita è bella,
ma è molto costoso vivere qui»
spiegano Gabriella Miele, 32
anni, commessa, il ventottenne
Giovanni Di Sciorno e Alessan­
dro Chiliberti, 38 anni: «La vita,
tutto quanto qui è caro ­ afferma
Chiliberti ­ Per quanto riguarda
il divertimento, c’è già stato un
miglioramento da questa estate
con la riapertura del Covo, ma
per divertirmi spendendo meno
e con una maggiore offerta di lo­
cali vado in Toscana». C’è chi, di
una città piccola come Santa
Margherita – arriva a diecimila
abitanti – contesta prima di
tutto la mentalità degli abitanti.
Come Carla Salin, 49 anni, orga­
nizzatrice di eventi: «C’è troppa
ristrettezza mentale, una sorta
di paura di uscire allo scoperto.
A Santa Margherita c’è un’illu­
sione di benessere che è diversa
dalla situazione della realtà».
Per Eugenio Meliadò, 43 anni,
libero professionista, molto si
potrebbe migliorare sul fronte
dei parcheggi: «Una cosa che, in­
vece, va bene a Santa Marghe­
rita? La solidarietà delle per­
sone».
Sul capitolo parcheggi si trova
unita anche Loredana Gu­
glielmi, milanese che viene a
passare le vacanze qui: «Trovare
parcheggio è difficile, anche a
pagamento per il resto Santa
Margherita è bellissima», così
come Danilo Lucon, 43 anni,
marittimo.«Noiabbiamosubito
un furto, ci hanno portato via il
fondo cassa e altro, il tutto per
2.500 euro di danno – afferma
Sara Macchiavello, edicolante –
purtroppo ci avevano già pro­
vato tre volte. Comunque, a
partequellocheèsuccessoanoi,
“Santa” in linea di massima è
una città sicura». C’è chi chiede
più manifestazioni turistiche,
più eventi e pacchetti alberghi­
ristoranti più convenienti per i
turisti: come Monica Valenzano
e Gianna Valenzano, titolari di
un negozio in Ghiaia. «Ci do­
vrebbero essere più attrattive
perituristi.Equellichearrivano
qui non dovrebbero essere por­
tati all’Outlet con i pullman...».
La “Notte bianca”: uno straordinario successo di pubblico
SILVIA PEDEMONTE
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rapallo
RISOLVERE IL CAOS VIABILITÀ: È QUESTA LA PRIORITÀ PER LA GENTE
Incubo traffico
su Rapallo
Le ricette: il tunnel per “Santa” e più parcheggi
I
l traffico e la mancanza
di posteggi sono i due
nemici principali di Ra­
pallo, per chi in questa
città che ha superato i 30 mila
abitanti vive o sta trascorrendo
qui del tempo come turista.
Sono stati proprio questi due
nodi, infatti, quelli maggior­
mente segnalati da abitanti e
turisti al microfono di Radio 19
e al taccuino del Secolo XIX
nella mattinata di giovedì
primo ottobre, sul lungomare
Vittorio Veneto, giorno di mer­
cato e in giro per la città, nei
giorni successivi.
«Rapallo è una bellissima
città ma ha problemi storici.
Unodiquesti,èlaviabilitàcheè
caotica e congestionata, in
qualsiasi mese dell’anno­
spiega Matteo Cappelli, 48
anni, commercialista ­ Rapallo
infatti vive su due strade: basta
un incidente o il traffico più
congestionato del solito per
creare lunghissime code».
Unasoluzionesarebbeiltun­
nel di collegamento fra Santa
Margherita e Rapallo, afferma
Matteo Cappelli, ma a questa
opera lui non crede più: «Il
tanto paventato traforo con
Santa Margherita non lo fa­
ranno, lo abbiamo capito. Per­
ché noi dobbiamo accollarci
anche i problemi di “Santa”,
visto che parte del traffico che
transitadanoièdirettoproprio
verso Santa Margherita e Por­
tofino? Rapallo, poi, deve pren­
dere delle decisioni: o vivere
con i suoi abitanti o incentivare
di più il turismo. Bisogna guar­
dare cosa stanno facendo in
altre località, penso alla Versi­
lia, a quelle zone conosciute
ovunqueproprioperquelloche
hanno fatto per il turismo. Bi­
sogna fare investimenti forti
oggi, per avere risultati nel
lungo periodo e non vivere più
solo del classico mordi e fuggi
oppure sono nel periodo
estivo».
Traffico e mancanza di po­
steggi. Giovanna Prestifilippo,
pensionata, ex lavoratrice per
35 anni della Mares, non ha
dubbi: «Mio marito ora è an­
dato a prendere la macchina,
l’ha dovuta mettere a trenta
minuti dal posto dove dove­
vamo andare perché non c’era
posteggio nelle vicinanze – rac­
conta ­ i vigili sono intransi­
genti e con ragione fanno le
multe, ma i posteggi mancano
sia per le macchine che per i
motorini».
Alcune novità, proprio per
quanto riguarda i posteggi, l’at­
tuale amministrazione guidata
dal sindaco Mentore Campo­
donico le ha già annunciate,
come la realizzazione di 800
posti auto sotto il campo spor­
tivo Macera, posti macchina
che potranno essere realizzati
in conseguenza alla realizza­
zione del ponte mobile di
piazza Cile.
Per Michele Ciuffreda, 45
anni, titolare di un bar, «Ra­
pallo è una città sporca, morta e
massacrata dal traffico e dalla
continue multe a macchine e
motorini. L’unica cosa che fun­
ziona è la costanza dei vigili a
fare le multe». Il traffico come
questione primaria da risol­
vere anche per Marcello Mu­
scas, titolare di un’attività di
noleggio con conducente, 42
anni: «Rapallo è un posto bel­
lissimo, apprezzato in tutto il
mondo si percepisce un males­
sere per la sporcizia, i disservizi
e, soprattutto, il gran traffico
che c’è».
SILVIA PEDEMONTE
Il castello, simbolo di Rapallo: «Bellissima ma congestionata»
IL SINDACO CAMPODONICO
SOSTA E VIABILITÀ
«PARTONO I LAVORI»
«IL VIA ai lavori del ponte di
piazza Cile e la messa in sicu­
rezza dell’area ci permette di
realizzare tutta una serie di in­
terventi fra cui, quello risolu­
tivo per quanto riguarda i par­
cheggi, con la realizzazione di
800 posti auto sotto il campo
sportivo Macera ­ spiega il sin­
daco di Rapallo, Mentore Cam­
podonico­Nonèlibrodeisogni
ma un intervento concreto sul
quale ci muoviamo. Sempre
grazie al ponte di piazza Cile,
poi, possono partire i box sotto
la costruenda chiesa di S.Anna
e la realizzazione della chiesa
stessa e verrà risistemata tutta
piazza Cile». Per quanto ri­
guarda la viabilità, strategici
saranno «la risistemazione
dell’intera zona del casello au­
tostradale di Rapallo, tutta la
viabilità in entrata e uscita dal
nuovo ospedale di Rapallo, la
realizzazione della rotatoria
dai tre benzinai». Fronte puli­
zia della città, è ormai que­
stione di poco tempo il nuovo
bando di affidamento del servi­
zio: «Cercheremo di ottenere il
meglio. E ai cittadini chie­
diamo la collaborazione so­
prattutto per quanto riguarda
la raccolta differenziata».
S. PED.
rapallo
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
13
DA ABITANTI E TURISTI VIENE CHIESTA PIÙ ATTENZIONE A PULIZIA E AMBIENTE
C’è sporcizia in strada
«In giro troppe deiezioni di cani». «Si trascura la raccolta differenziata»
N
on solo traffico, in­
quinamento
e
mancanza di po­
steggi.
Altro
grandeproblemadiRapalloevi­
denziato da abitanti e turisti ai
microfonidiRadio19ealSecolo
XIX, è la sporcizia delle strade,
dovuta anche alla inciviltà di chi
non pulisce dove Fido ha spor­
cato. «Rapallo è una città
sporca, anche per l’incuria di
chi ci vive ­ afferma Barbara
Brevi, mamma e insegnante –
c’èpocapossibilitàdifarelarac­
colta differenziata perché i bi­
donisonomaldistribuitieman­
cano nelle zone periferiche. Da
via Betti, per esempio, bisogna
portare i sacchetti della diffe­
renziata fino alla piazza del Po­
lipo, è molto scomodo». Anche
per Flavio Garbarino «questa
città è sporca: ci sono carte, car­
tacce, deiezioni canine per
strada, così come sono sporchi i
marciapiedi e i cassonetti». An­
gela Mulè, contesta la poca puli­
zia di strade, marciapiedi ma
anche dei «giardini che sono
maltenuti. Spesso anche la pa­
vimentazione non è buona, con
il rischio che qualche bambino
si faccia male mentre gioca».
L’occhio è critico anche da
parte dei turisti: come Franco
Oliveri. «Rapallo dovrebbe vi­
vere di turismo, ma come si fa? I
marciapiedi sono pieni di deie­
zioni di cani. Di giorno almeno
qualche proprietario toglie via
gli escrementi del proprio ani­
male, ma di notte nessuno se ne
cura e i risultati si vedono il
mattino dopo. La colpa è prima
di tutto dei cittadini. In certe
zone, poi, ho notato delle buche
nellestradeeanchelapavimen­
tazione pericolosa che an­
drebbe rimessa a posto».
Hamed Ben, 44 anni, origina­
rio della Tunisia, lavora a Ra­
pallo da 16 anni e la considera
«una città bella. L’unico sugge­
rimento che posso dare, è pre­
stare maggior attenzione e cura
azonecomeSant’Anna,Bana,le
periferie che a volte vengono un
po’ lasciate a se stesse». E c’è chi
vorrebbe che fosse prima di
tutto la mentalità di chi vive a
Rapallo, a cambiare. «Il paesag­
gio mi piace – afferma Sabrina
Garbini,39anni,commerciante
– solo che questa città è un po’
provinciale. Mi piacerebbe che
ci fosse un cambiamento di
mentalità».
Sott’accusa chi getta cartacce e i proprietari di cani “disattenti”
SILVIA PEDEMONTE
14
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
zoagli
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
15
ZOAGLI VIVE UNA SITUAZIONE DA “ISOLA FELICE”
>> IL SINDACO
Mancano soltanto
locali per i giovani
«NON ABBIAMO
SPAZI: RAGAZZI,
FATE PROPOSTE»
Sono pochi i “mugugni”. Richiesti più giochi per i bambini
T
rovare il classico
“mugugno”
sulle
pecche di Zoagli non
è facile. La spiega­
zione è semplice: il minuscolo
Comune tra Rapallo e Chiavari
ha una sua precisa identità di mi­
crocosmo felice. Ovviamente
qualche appunto, nel “viaggio”
tra la gente, emerge. Su tutti, la
mancanza di locali per i giovani e
la “ridefinizione” di parcheggi.
Due concetti espressi, per esem­
pio, da Giacomo Figari, titolare
del bar­gelateria “Simonetti”: «I
parcheggi ci sono ma, per incen­
tivare l’arrivo di gente da fuori,
per esempio alla sera, sarebbe
opportuno stabilire qualche fa­
scia oraria non a pagamento. E
ancheunpo’piùditolleranzaper
i rumori notturni, in estate, non
guasterebbe». Secondo Roberta
Palmieri«unapprodo,unportic­
ciolo, anche piccolo, dedicato ai
diportisti, farebbe aumentare
ancora le presenze e consenti­
rebbe uno scatto in avanti verso
la presenza a Zoagli di una nuova
tipologia di turisti». Ivan
Chiappe, 19 anni, studente
all’istituto nautico “Manzoni” di
Chiavari, invoca l’accesso al
campo da calcio: «È sempre
Critiche al degrado della stazione: «Un brutto biglietto da visita»
chiuso. L’abbiamo chiesto un
sacco di volte e ci è stato negato.
Epoimancanoanchelocaliema­
nifestazioni per i giovani». Sulla
stessa lunghezza d’onda Stefano
Botto, 25 anni, impiegato: «Ini­
ziativeeluoghidiritrovoperfare
incontrare i giovani, ecco cosa
manca a Zoagli». E la musica non
cambianelledichiarazionidiDa­
nilo Paganini, 18 anni, geometra:
«E’ una città fantastica ma non
offre attrattive dedicate ai ra­
gazzi». Secondo Marta Olcese,
mamma di Eva, 5 anni, «ci sono
troppe case sfitte. E ritengo sa­
rebbe bene controllare anche le
residenze autentiche. Per i bam­
bini, poi, non sarebbe male ri­
mettere a posto l’area giochi
presso il campo da tennis». «La
stazione è penosa – è il parere di
Sonia Mancuso, casalinga ­ una
vera schifezza. Sporcizia e ab­
bandono, degrado e desolazione.
E non è un buon biglietto da vi­
sita per una città a vocazione tu­
ristica. Penso anche che la scuola
materna dovrebbe funzionare in
maniera gratuita, per dare una
mano alle famiglie. Invece oltre
ai pasti si paga anche una retta
mensile». Per Linda Ferrari, far­
macista (a Genova), mamma di
Emma, due anni e mezzo, «ci
sono spazi per i bambini più pic­
coli ma bisognerebbe organiz­
zare iniziative mirate per i ragaz­
zini dai dodici ai sedici anni.
Qualcosa in più per i giovani, in­
somma, si può fare». Davide
Grandetti, commerciante a Ra­
pallo, papà di Riccardo e Diego, 6
e2anni,chiede«qualchegiocoin
più per i bambini in piazza
XXVII Dicembre, dove ci sono
solo uno scivolo e una casetta».
«Più iniziative per attirare i turi­
sti in inverno – dice Sara Giardi­
nello, titolare del negozio “Dal
fornaio”, in piazza San Martino 8
­, giovani compresi, magari con
qualche concerto».
ROSSELLA GALEOTTI
••• «IL PROBLEMA della
mancanza di locali per i
giovani a Zoagli è sempre
stato un mio cruccio e
l’amministrazione è consa­
pevole di questa carenza»:
così il sindaco, Rita Nichel,
commenta i mugugni dei
ragazzi raccolti nel tour de
Il Secolo XIX. «Ci abbiamo
pensato a lungo ma, pur­
troppo, non ci sono spazi
fisici dove proporre mani­
festazioni o aree al co­
perto da trasformare in
luoghi di aggregazione.
Sarei, però, felicissima di
ascoltare “in diretta” le
idee e le proposte dei ra­
gazzi. Possono scrivermi o
contattarmi e si potrebbe
anche organizzare un in­
contro. Non posso promet­
tere di risolvere la situa­
zione ma posso impe­
gnarmi a valutare le loro ri­
chieste e si farebbe già un
passo avanti». Sul degrado
in stazione Rita Nichel
dice: «Il Comune si occupa
della manutenzione ordi­
naria e si può aumentare il
servizio di pulizia. Ma è
Trenitalia che deve atti­
varsi per porre un freno al
degrado. E comunque,
anche alla luce di quanto
accaduto di recente, mi
preoccupo, in primis, della
sicurezza dei viaggiatori,
cui vanno fornite infra­
strutture di qualità».
16
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
le eccellenze
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
17
LO CHARME DI PORTOFINO E DEL TIGULLIO NON CONOSCE CRISI
Estate da vip
in Piazzetta
Madonna la superstar. E poi re, cantanti, attori
U
no charme che re­
siste al tempo, im­
mutato. E’ il fa­
scino di Portofino,
con la celebre Piazzetta e quel
nome legato a doppio filo con
personalità e star, dai divi di
Hollywood dagli anni Cin­
quanta in poi ai vip di oggi. In
questa estate 2009, la star di
Portofino è stata lei, Madonna,
arrivata nel Borgo, all’hotel
Splendido alle 4 della notte fra
sabato15edomenica16agosto,
per festeggiare qui, nella villa
dell’Olivetta “prestatale” dagli
amici stilisti amici Domenico
Dolce e Stefano Gabbana (ri­
masti in vacanza a Panarea) i
suoi 51 anni. La cena roman­
tica con il fidanzato Jesus Luz,
che ha mandato in visibilio i
tanti fan accorsi e la festa in
mare a bordo dello yacht Sea
Bluez,conifigli,ilfidanzato,gli
amici invitati al party (fra cui
l’attrice premio Oscar Hilary
Swank): le immagini dei tre
giorni della diva del pop a Por­
tofino, fra una tappa e l’altra
del suo Sticky and Sweet Tour
2009, hanno fatto il giro del
mondo.
Un’estate, quella 2009,
come sempre ricca di persona­
lità,aPortofinocosìcomenelle
altre città del Tigullio. Fare
l’elenco di tutti quelli arrivati,
per una vacanza di relax o
anche solo poche ore di shop­
ping e buon cibo, è quasi im­
possibile. Non si può dimenti­
care la visita, sempre ad agosto
(il 13) del re di Giordania Abd
Allah II ibn al­Husayn e della
regina Rania di Giordania che,
con la sua eleganza innata, si è
concessa alle foto di chi l’ha ri­
conosciuta e ha perfino rac­
contato le sue vacanze su Twit­
ter in tempo reale. Ecco poi la
Venere Nera Naomi Campbell
con il compagno, il miliardario
russo Vladimir Doronin; il ce­
lebre cantante Sting, arrivato
nel Borgo con la moglie Trudie
Styler; Bono Vox, il leader degli
U2, arrivato a Portofino con la
famiglia e alcuni amici a bordo
dello yacht Cyan, un 43 metri
di super lusso con cabine per
dodici ospiti, ponte con idro­
massaggio e altri meraviglie di
proprietà del chitarrista degli
U2, The Edge.
Nella vicina Santa Marghe­
rita, i riflettori sono stati pun­
tati per il matrimonio dell’at­
taccante della Fiorentina e
della Nazionale Alberto Gilar­
dino, che ha giurato amore
eterno alla sua compagna Alice
Bregoli ­ da cui ha già una figlia,
Ginevra ­ il 5 luglio nella chiesa
di San Giacomo di Corte. E già
si aspetta l’estate del 2010, per
vedere quali saranno le star
che, come ogni anno, dagli anni
d’oro – gli anni Cinquanta e
Sessanta–aoggifannosognare
Portofino e la Riviera.
SILVIA PEDEMONTE
Madonna con cappellone nero in testa ad agosto a Portofino
>> ALBERGATORI
••• DIVENTARE turistica­
mente attrattivo anche in in­
verno. E’ l’obiettivo che si
deve porre il territorio del Ti­
gullio secondo Stefano
Zerbi, presidente U.G.A.L.
Federalberghi Riviera di Le­
vante. «I soli mesi primaverili
ed estivi non bastano più,
per essere vincenti». La
chiave? Per Zerbi sta nella
capacità di specializzarsi in
modo elevato almeno in un
settore. «Mi è arrivato pro­
prio in questi giorni un’of­
NUOVO OBIETTIVO
FARE TURISMO
ANCHE D’INVERNO
ferta per fare delle promo­
zioni invernali, inserendosi in
una o più categorie. Ma in
nessuna delle categorie elen­
cate, noi abbiamo particolari
attrattive: penso agli sport
invernali, ad alberghi dotati
di grandi centri benessere, a
città che hanno importanti
luoghi di divertimento, così
come una ricca storia di arte
e cultura. Qualcosa abbiamo,
ma non basta». Bisogna
quindi puntare sulla neces­
sità di migliorarsi: una scossa
alla vita notturna l’ha data,
già da questa estate, la ria­
pertura a Santa Margherita
del mitico Covo di Nord Est e
ora, sempre restando a Santa
Margherita, in cantiere c’è il
progetto del centro benes­
sere all’ex cantiere Spertini.
18
LUNEDÌ
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2009
chiavari
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
19
SECOLO XIX E RADIO 19 A CHIAVARI: «POCHE MANIFESTAZIONI E PARCHEGGI CARI»
>> IL SINDACO
«Vigili più umani,
negozi più aperti»
OPERE E LAVORI
«CHIAVARI È
UN’ALTRA CITTÀ»
Le richieste: shopping di domenica e fare piste ciclabili
T
roppa
severità
nell’elevare
le
multe, più educa­
zione da parte dei
padroni dei cani che lordano
strade e marciapiedi; incentivi
per rilanciare il turismo e ne­
gozi aperti alla domenica, non
solo in concomitanza con
eventi sporadici come fiere e
mercatini. Questi i desiderata
dei chiavaresi. «Alla sera, specie
inestate,èundeserto–diceCri­
stina Pastorino, di “Pedrini Na­
tura” ­. E’ un peccato. E poi c’è il
caro­mare. Chiavari merita di
essere apprezzata di più, ma oc­
corre fare qualcosa per renderla
appetibile».
«Bisognerebbe
educare i padroni dei cani: li la­
sciano sporcare ovunque», so­
stiene Mario Pomicino. Enrica
Castagnini, 31 anni, impiegata,
punta il dito sul caro­parcheggi:
«Porto i miei due bambini al
mare e ho già un bel po’ di spese.
D’estate è un salasso». Massimo
Mallucci, avvocato, invoca «un
maggiore controllo per le isole
pedonali» e «più sicurezza per
gli anziani che camminano
sotto i portici e, sovente, si tro­
vano biciclette e motorini alle
spalle».
L’apertura domenicale dei negozi è al centro delle richieste
SecondoStefanoOlcese,della
cartoleria “JGB”, «occorre rive­
dere il settore del commercio,
per fargli riprendere quota».
Eugenio Bocci, 23 anni: «I ne­
gozi dovrebbero tenere aperto
alla domenica pomeriggio». Fa­
vorevole all’apertura domeni­
cale Massimiliano Canepa,
gemmologo, titolare del “Cen­
tro Orafo Argentino”: «E’ un sa­
crificio, ma dobbiamo rimboc­
carci le maniche, se vogliamo
uscire dal tunnel». Cristina
Lombardi, pendolare spezzina,
operatrice sanitaria alla Rsa di
Chiavari: «Mi aspettavo una
città più viva. I negozi sono
spesso chiusi e, alla sera, c’è
poco movimento». «Lasciano a
desiderare la gestione del terri­
torio, senza eventi estesi a tutti i
quartieri, e la desolazione del
lungomare», dice Alessandro
Focone, della gioielleria omo­
nima, in corso Garibaldi.
Sulla mancanza di manifesta­
zioni si esprime anche Paolo
Valle, 47 anni, autista Atp: «Bi­
sogna valorizzare tutta la città,
con iniziative anche in inverno.
E sfruttare il lungomare». «Il
lungomare è tristissimo – so­
stiene Enrica Rinaldi, 40 anni,
commessa ­. E’ un peccato non
vivacizzarlo». «Orario lungo dei
negozi in estate e qualche aper­
tura domenicale in inverno –
dice Domenico Cusato, operaio
edile ­. E poi il traffico è troppo
caotico. Le istituzioni dovreb­
bero incentivare l’uso della
bici». «Il rumore dei motori è la
nota dolente e l’amministra­
zione lascia correre», dice Bet­
tino Moise Filini, consulente
assicurativo che, pure, sponso­
rizza l’impiego della bicicletta.
«Vorrei una città più viva», dice
Cleto Civita, impiegato di
banca. Paola Oneto: «Tariffe dei
parcheggi troppo care. Bisogne­
rebbe frazionarle».
ROSSELLA GALEOTTI
••• «CHIAVARI è un’altra
città». Parola di Vittorio
Agostino, sindaco di Chia­
vari, che invita a leggere
l’opuscolo inviato a tutte
le famiglie e a osservare il
plastico in municipio. Più
di 300 interventi su 113
strade per oltre 150 milioni
di euro. Sono le opere pub­
bliche realizzate, in corso e
progettate a Chiavari da
dicembre 1993 a giugno
2002 e da giugno 2007 a
marzo 2009. Spiccano i
parcheggi interrati, piazza
dell’Umanità, la casa di ri­
poso Castagnola, la piscina
di largo Pessagno, le case
comunali, l’ampliamento
del palazzetto dello sport,
quello del porto, il pro­
getto della Colmata e della
discarica di Rio Campodo­
nico, la scuola materna nel
Lascito Repetti la contra­
stata vendita della Colonia
Fara che rallenta la riquali­
ficazione del Lido e il risa­
namento di Palazzo Rocca.
Agostino si sofferma sulla
realizzazione della casa di
accoglienza per sordomuti
nell’Istituto Assarotti e
sulle scuole. «Per il cam­
pus – dice ­ sono due anni
che aspettiamo di sapere
dalla Provincia di quanti
metri quadrati ha bisogno
perché il sito lo abbiamo
già individuato».
D. BAD.
20
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
Sanità in riequilibrio
La Regione aumenta
i servizi per anziani e disabili
D
p
d
Il riequilibrio dei conti della sanità e gli investimenti sui servizi: nel Levante della provincia genovese
(Asl 4) sono aumentati i posti di residenzialità e semiresidenzialità per anziani ( da 497 a 693 posti)
e disabili (da 100 a 199 posti), così come l’assistenza e le cure domiciliari.
M
R
La Regione Liguria ha raggiunto il
riequilibrio dei conti finanziari della
sanità nel 2007, ripianando un disavanzo
complessivo di oltre 850 milioni di euro.
Da allora ha progressivamente eliminato
le addizionali fiscali IRE fino alla fascia
con 30 mila euro di reddito annuo (ultimo
provvedimento del Consiglio Regionale) e
in questi anni è riuscita anche a investire
per aumentare i servizi sul territorio.
In particolare, nel Levante della provincia
genovese (Asl 4) , è aumentata l’offerta
di posti residenziali e semiresidenziali
per gli anziani, da 497 a 693 posti, quella
destinata a cittadini disabili, da 100 a 199
posti, mentre un certo incremento è stato
possibile anche per le cure domicilairi,
passate dai 1.517 interventi del 2006 ai
1.617 del 2007, e 1.556 nel 2008 (nelle
tabelle in questa pagina i dati in dettaglio).
Anno 2005
386 posti
89
22
497
Anno 2008
538 posti
90
65
693
So
sit
èc
pr
int
fam
mi
Servizi territoriali. Anziani
RP + RSA mantenimento
RSA post acuti (trattamenti riabilitativi)
Centri Diurni – Semiresidenziali
TOTALE POSTI
Servizi territoriali. Disabili
Residenziali
Semiresidenziali
TOTALE
Anno 2006
55 posti
45
100
Anno 2007
91 posti
93
184
Anno 2008
103 posti
96
199
Anno 2006
1.517
Anno 2007
1.617
Anno 2008
1.556
Servizi territoriali. Cure domiciliari anziani
Il nuovo ospedale di Rapallo
e le Case della salute in Val Fontanabuona
È ormai operante e sarà presto inaugurato ufficialmente
il nuovo ospedale di Rapallo.
Sarà caratterizzato dall’attività di chirurgia ortopedica
di elezione. Sarà sede della cardiologia riabilitativa, medicina
interna con relativo day hospital, dialisi, cure intermedie
e day surgery multidisciplinare; garantirà attività ambulatoriale
e di diagnostica per il territorio del Distretto sociosanitario
n° 14 Tigullio Occidentale. È sede di un punto di Primo intervento
attivo 24 ore. A Santa Margherita Ligure la sede attuale diventerà
un polo residenziale riabilitativo con una piastra ambulatoriale.
In questi anni sono stati aperti altri importanti servizi sanitari
territoriali, in particolare nella Val Fontanabuona.
Nella Casa della Salute di Cicagna sono situati tra l’altro il Cup,
ambulatori infermieristici e per tutte le principali diagnostiche
Informazione a cura della Regione Liguria
e cure specialistiche, servizi per anziani, consultorio, attività di
prevenzione. Vi si svolge inoltre il servizio dei medici di medicina
generale convenzionati. L’intervento ha comportato
un investimento di 635.240 euro.
Nella Casa della salute di Rezzoaglio è attivo il Cup,
ambulatori infermieristici, medici e pediatrici, servizi domiciliari
e ambulatorali per anziani. L’intervento ha comportato un
investimento di 657.247 euro.
Nella Comunità Alloggio di Utenza Psichiatrica di Sestri Levante realizzata con un investimento di 258.228 euro - sono accolti
7 utenti affetti da patologia psichiatrica cronica stabilizzata.
Infine è previsto un nuovo servizio a Borzonasca, finanziato
per 284.051 euro.
L
Gr
di
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na
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LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
Dalla Regione un progetto
per la depurazione
delle acque del Tigullio
Mentre è in ultimazione l’impianto di Punta Pedale a Santa Margherita ulteriori progetti riguardano
Recco, Rapallo e Lavagna. Nuovi finanziamenti per 16 milioni di euro.
Sono in via di ultimazione i lavori per realizzare il depuratore
situato a Punta Pedale, a Santa Margherita Ligure. L’impianto
è costato circa 35 milioni di euro, dei quali 18 sono stati di
provenienza regionale. La Regione Liguria ha programmato altri
interventi strategici per la depurazione delle acque di località
famose in tutto il mondo per la loro attrattività turistica, per
migliorarne la situazione ambientale. Si tratta degli impianti
previsti a Recco e a Rapallo (nella foto).
È pronta la progettazione preliminare, e l’opera prioritaria
riguarda il depuratore di Rapallo. È stato definito inoltre
un accordo per realizzare anche un nuovo depuratore
nell’area di Lavagna. Complessivamente i finanziamenti regionali
destinati a questi progetti - tra le fonti i Fondi FAS - assommano
a 16 milioni.
La messa in sicurezza dell’Entella e il raccordo di viale Kasman
Grazie all’integrazione
di diversi progetti la Regione
Liguria - con un Accordo
di programma con la Provincia
e i comuni della zona - punta
a realizzare un assetto
definitivo e ambientalmente
sicuro del fondovalle percorso
dal fiume Entella. I comuni
interessati sono Chiavari,
Lavagna e Cogorno.
Fonti della copertura finanziaria
Fonte
FAS
Cofinanziamento enti locali
Finanziamento ANAS ASPI
Fondi regionali
TOTALE
Il piano riguarda la
realizzazione delle nuove
sponde dell’Entella,
che serviranno anche come
supporti per un nuovo sistema
viario e per le condotte al
depuratore previsto,
in sponda destra, nel comune
di Lavagna.
L’opera si integra con
i progetti già finanziati
per la sistemazione idraulica
dell’Entella nel tratto
fra il ponte della Maddalena
e la foce, e con il progetto
viario di raccordo tra viale
Kasman e lo svincolo
autostradale, che viene
realizzato da Autostrade per
l’Italia in convenzione con
ANAS.
In questo modo si completa
Risorse in milioni di euro
8
2
20
12
42
Tipologia di intervento
Opere idrauliche e viarie
Cofinanziamento minimo 20%
Raccordo Kasman – svincolo
Sponde idrauliche verso la foce
la sistemazione idraulica
e si realizza la circonvallazione
viaria di S. Salvatore
di Cogorno, ponendo anche
le basi per la costruzione
del depuratore. La Regione
aveva precedentemente
stanziato 4 milioni di euro,
a cui si aggiungono 8 milioni,
destinati alla Provincia.
Dalla Regione Liguria per il Levante
21
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
Provincia di Genova,
Barra
a Levante
Entella. La Provincia
coordina l’intesa con
Regione e Comuni per la
sicurezza dell’Entella, il
Turismo. La Provincia
promuove anche quello
subacqueo per far conoscere,
con le infinite bellezze del
territorio, anche gli splendidi
scenari dei nostri fondali.
Beni culturali. La Provincia
cofinanzia e gestisce la gara
d’appalto per i restauri che
faranno rinascere lo storico e
amatissimo Teatro Sociale di
Camogli, eretto nel 1876.
Agricoltura. La Provincia
promuove l’olio Dop
Riviera Ligure,
impareggiabile tesoro
Pesca. La Provincia ne
prepara l’accademia
a Santa Margherita Ligure
per dare nuovo impulso
prolungamento
di viale Kasman e la
riorganizzazione dello
svincolo A12 di Lavagna.
naturale della
gastronomia e prodotto
dalle preziose olive
taggiasche e lavagnine.
e innovazione al settore e
creare nuove opportunità
occupazionali per i
giovani.
www.provincia.genova.it
Natura e sport. La Provincia
ha finanziato il recupero del
rifugio a Prato della Cipolla,
servito dalla nuova
seggiovia realizzata
a Santo Stefano d’Aveto.
Strade. La Provincia ha aperto
i cantieri per realizzare la
variante di Settembrin che
eliminerà un chilometro di
pesantissime strettoie
all’imbocco della Val Graveglia.
Servizio Comunicazione - Audiovisivi - Provincia di Genova
22
chiavari
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
23
UN CORO DI PROTESTE E UN APPELLO: «FATE QUALCOSA ANCHE PER NOI»
«Noi giovani
senza ritrovi»
«Una città di anziani. Alla sera è soltanto noia»
L
ocali e ritrovi per i
giovani. Una situa­
zione segnalata, sot­
tolineata, ripetuta. Il
problema più sentito, in città,
non solo dai ragazzi; anche gli
adulti reclamano a gran voce
centri di aggregazione per i figli
e nipoti. «Qui per noi c’è poco o
nulla – dice Nicola Bettarelli, 19
anni, studente del “Manzoni”,
indirizzo dirigenti di comunità
­. Chiavari è una città di anziani.
Alla sera è solo noia». Si allinea
Linda Pesci: «Manifestazioni,
laboratori, eventi anche sem­
plici da organizzare a Chiavari
sono tabù. Il settore giovanile è
poco curato dagli amministra­
tori». Roberto Bravo, 27 anni,
un lavoro in un bar­gelateria di
Sestri Levante: «Alla fine ci si
abitua a non uscire alla sera. Da
quanto sento dire dagli anziani,
però, prima non era così. Forse
c’è stato uno sbilanciamento
verso un certo tipo di turismo,
fatto, soprattutto, di persone
anziane. Comunque c’è sempre
tempo per rimediare, basta
averne la volontà».
«Le infrastrutture per i gio­
vani, ecco cosa manca – dice
Alessio Mancini, geometra, 22
anni­.Lacittàèamisuradituri­
sta ricco». Anche per Claudia
Bergamino, 26 anni, insegnante
elementare e studentessa alla
facoltà di Medicina di Genova,
«il difetto maggiore di Chiavari
è non avere locali per i giovani».
Si allinea Emanuela Ghelfi, 26
anni, un negozio da parruc­
chiera in caruggio: «Oltre alla
scarsità di locali lamento anche
la carenza di manifestazioni in
estate. Le iniziative organizzate
miranosoprattuttoasoddisfare
il turista adulto». «Poche le atti­
vità ricreative per i giovani e
zero locali», lamenta Stefano
Servente, imprenditore, 38
anni. «Non ci sono locali dedi­
cati alle fasce giovani – ribadi­
sce Davide Ravenna, del nego­
zio di abbigliamento “Rick’s”, in
corso Garibaldi ­. L’aspetto lu­
dico è completamente as­
sente». «I miei nipoti si lamen­
tano sempre perché a Chiavari
si annoiano – dice Rita Baciga­
lupi, volontaria di un’associa­
zione locale ­. Non trovano
nulla di divertente da fare. Ef­
fettivamente si potrebbe dare ai
ragazzi qualcosa di più».
«Anche per i bambini non ci
sono grandi spazi e parchi gio­
chi – dice Linda Rigotti ­. Si po­
trebbesfruttaredipiùlapasseg­
giata a mare». Opinione condi­
visa da Isabella Patrone, alber­
gatrice di Cavi, mamma di
Gabriele, che ha 11 anni e fa la
prima media alle “Gianelli” di
Chiavari, e di Amalia, tre mesi e
mezzo: «Sul lungomare c’è
qualche gioco per i più piccoli
ma si potrebbe fare di più per
quelli che saranno i cittadini di
domani».
ROSSELLA GALEOTTI
Niente locali, ma pochi anche gli eventi: così i giovani emigrano
>> DON GASTALDI
••• SUI BISOGNI dei giovani,
sulle esigenze di avere, nelle
città dove vivono, locali a loro
misura e spazi di aggrega­
zione, interviene don Alberto
Gastaldi, responsabile della
pastorale giovanile della dio­
cesi di Chiavari. «Spesso non
si è soddisfatti di quel che si
ha e si va alla ricerca di nuove
emozioni, è l’atteggiamento
tipico dei giovani – dice don
Gastaldi ­. Sono però con­
vinto che le parrocchie deb­
bano rispondere in modo
«GLI ADULTI
DIANO RISPOSTE
AI RAGAZZI»
concreto alle domande dei ra­
gazzi. Noi parroci, tutti in­
sieme, possiamo lavorare con
impegno per aprire gli spazi
che abbiamo a disposizione
non soltanto ai ragazzi che
frequentano abitualmente le
attività parrocchiali ma anche
agli altri». E prosegue: «E’
importante offrire loro occa­
sioni d’incontro su temi di at­
tualità e appuntamenti nel
segno del divertimento senza
eccessi». Don Gastaldi lancia
poi un messaggio agli adulti:
«Devono cercare di essere
sempre attenti ai bisogni dei
ragazzi, e ascoltarli. Vederli
come persone da accompa­
gnare nella vita, partendo
dalla scoperta del territorio e
delle sue peculiarità».
R. GAL.
24
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
lavagna
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
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TUTTI D’ACCORDO: CON PIÙ INIZIATIVE COORDINATE LAVAGNA ATTIREREBBE PIÙ GENTE
«Per il turismo
va fatto di più»
«Negozi, alberghi e porto turistico sono slegati»
T
roppo poche le ma­
nifestazioni orga­
nizzate, specie in in­
verno.
Carenze
nella pulizia delle strade e delle
piazze. E, soprattutto, l’aspetto
turistico da rivedere. Queste le
“note dolenti” lamentate dagli
abitanti di Lavagna. «Hanno
tappezzato la città di manifesti
contro il ministro Gelmini con
l’accusa di aver creato problemi
alla scuola alberghiera. Invece
la colpa è della Regione e della
Provincia, colpevoli anche di
non saper gestire e rilanciare il
turismo», dice Maurizio Pa­
netta, del bar “Ostigoni” di
piazza Vittorio Veneto. Anche
Marina Stra, ex cameriera di
sala, punta il dito sul turismo:
«Funziona poco. Bisognerebbe
diversificare l’offerta e realiz­
zare iniziative fuori dalla spiag­
gia che possono attirare gente».
Sulla stessa lunghezza d’onda
Franco Bisogno, barbiere: «Si
può fare di più per il turismo. E
mettere qualche toilette pub­
blica».
Per Romina Copello, titolare
del negozio di abbigliamento
per bambini “Children”, in via
Roma 44, «non c’è collega­
mento tra commercio e turi­
smo, tra porto e strutture alber­
ghiere. Al sabato i clienti vanno
all’Ipercoop o a Sestri Levante.
Invece, se mettessimo a fattore
comune le nostre idee, po­
tremmo far diventare Lavagna
come Portofino». Per Antonio
Caradonna, operaio, la “ricetta”
per attirare turisti è «tenere
aperti i negozi anche alla sera, in
estate e in inverno, organiz­
zando manifestazioni collate­
rali». Anche per Paola Cano «la
vocazione turistica non è abba­
stanza sfruttata».
Sonia Conti, del negozio di in­
timo “Luna di miele”, fa appello
a una «maggior pulizia delle
spiaggeedellestrade,anchecon
la spazzatrice automatica». Pie­
tro Nardozza chiede di puntare
alla raccolta differenziata e
brontola per i padroni dei cani,
lasciati liberi di sporcare. «Ci
vuole più controllo per multare
i padroni degli animali, poco
educati» dice Luciano Fini. Se­
rena Sanguineti, del negozio di
alimentari “Lo scrigno dei sa­
pori”, in piazza della Libertà 30:
«L’immagine di una città più
pulita sarebbe un ottimo bi­
glietto da visita». Anche per
Rocca Tallarita, casalinga, le
note dolenti sono la «scarsa pu­
lizia in strada». «Questa giunta
ha già fatto tanto ma si può sem­
pre fare di più, se ci si impegna»
dice Giancarlo Garzia. «Il sin­
daco Vaccarezza ha lavorato
con molto impegno e i risultati
si vedono ma, certo, qualcosa si
può migliorare» sostiene An­
gelo Bianchetti.
Luciana Cogorno, pensio­
nata, chiede «più attenzione per
chi vive in collina». Secondo
Giuseppe Sanguineti, immobi­
liarista, «occorre curare di più la
zona a mare, con un sistema di
collegamentotraspiaggia,porto
e città». Sullo sviluppo della
zona a mare si esprime anche
Marinella De Petri, contitolare
dei bagni “Porticciolo”: «So che
esiste un progetto per sfruttarla
meglio ma bisogna accelerare i
tempi». Per Emanuela Levaggi,
casalinga, «Cavi è un po’ dimen­
ticata dalle istituzioni». Dal suo
negozio di borse e scarpe, “Va­
lentina”, in via Roma, Giordano
Chiesa boccia «la divisione della
città in sestieri, che mette in dif­
ficoltà residenti e turisti per la
questione del parcheggio».
ROSSELLA GALEOTTI
Lavagna scommette sulla riqualificazione del porto turistico
IL SINDACO VACCAREZZA
LITORALE E COLLINA:
LE IDEE VINCENTI
«LE NOSTRE eccellenze
sono il litorale e la collina».
Questi per il sindaco di Lava­
gna, Giuliano Vaccarezza, i
punti di forza della città. «Inve­
stiamo sulla riqualificazione
del litorale – spiega ­ e sul recu­
pero del degrado: a Cavi recu­
pereremo l’ex Colonia Cogne,
l’ex albergo Astoria e il cosid­
detto “scheletro”. Importante
anche la variante della collina
con il recupero dei vecchi edi­
fici rurali». La lista si arricchi­
sce con il prolungamento della
passeggiata, la valorizzazione
del centro storico, il risana­
mento del parco di villa Gri­
maldi, ma anche con le propo­
ste per i giovani. «Nell’ambito
della riqualificazione del porto
turistico – aggiunge Vacca­
rezza – sarà sistemata pure la
piastra portuale sulla quale
potrà trovare posto una pista
per lo skate board, trasforma­
bile,inalcuniperiodidell’anno,
in area per il pattinaggio su
ghiaccio. Nel complesso spor­
tivo del parco del cotonificio è
prevista una nuova palestra. Le
discoteche ci sono, quel che
manca è il cinema, ma con­
tiamo di realizzarlo nell’am­
bito del progetto portuale».
D. BAD.
26
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
lavagna
I GIOVANI CHIEDONO SPAZI E LOCALI PER LORO, «SENZA DOVER ESSERE COSTRETTI A EMIGRARE»
Zero movida: che noia
«Appena finisce la stagione balneare qui diventa un autentico mortorio»
C
ittà noiosa, avara di
manifestazioni e lo­
cali per i giovani, co­
stretti a emigrare al­
trove per cercare svago e diver­
timento. Questo il ritratto che
emerge dai pensieri e dai “mu­
gugni” gli Under. «La sera fac­
cio sport poi filo a casa perché
non c’è nulla d’interessante –
dice Stefano Giordano, came­
riere, 23 anni ­. Ci si annoia e
basta. Zero movida». Simone
Chiona, operaio, 28 anni: «Il
Comune dovrebbe fare qual­
cosa di più per noi ragazzi. Ap­
pena finisce la stagione bal­
neare qui è un mortorio. Ci vor­
rebbe un disco­pub, un localino
dove poterci ritrovare». «Se
guardi la città dall’alto vedi solo
capelli bianchi – dice Gianluca
Graziano, 24 anni, titolare del
“Caffè del Conte”, in via Dante
­. I giovani, se possono, se ne
vanno». Si allinea Isabella
Torta,23anni,chestudiapsico­
logia all’Università di Genova e
fa la baby­sitter: «La città offre
poco. Se esco con le amiche qui
ho solo due alternative, la piz­
zeria o il ristorante».
«Per i giovani zero locali,
dobbiamo cercare diverti­
mento altrove», conferma Fe­
derica Sanguineti, 23 anni, stu­
dentessa di Lingue all’Univer­
sità di Genova. «La scorsa
estate si era sparsa la voce che
organizzassero il cinema
all’aperto a Parco Tigullio e
tutti speravamo che andasse a
buon fine – dice Andrea Zimei,
barista­.Invecenonsolononse
n’è fatto nulla ma dietro alla pi­
scina l’erba è cresciuta a tal
punto che potrebbero girare le
riprese di “Indiana Jones 5”».
Claudio Galego, pure barista,
conferma.
Silvia
Musso,
giovane
mamma di Erion, di due anni e
mezzo, abita a Cavi ma Lavagna
è la sua meta quotidiana: «E’
una città sicura e questo mi
conforta.Masareifelicesesior­
ganizzassero momenti d’in­
trattenimento e gioco per i
bambini piccoli che vanno an­
cora all’asilo». «Secondo me le
istituzioni dovrebbero “spin­
gere” di più sulle attività e gli
spazi per i bambini – dice Aldo
Montepagano, titolare della ge­
lateria “Arcobaleno”, in via
Roma 90 ­. Sarebbe un modo
intelligente per attirare più tu­
risti».
Spiagge affollate a Cavi in estate, ma in inverno mancano eventi
ROSSELLA GALEOTTI
sestri levante
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
27
I SENZATETTO NEL PARCO PUBBLICO FANNO ANCORA PREOCCUPARE SESTRI
Clochard, abitanti divisi
Chiesti più controlli, estesi anche alla stazione. «Il diurno va riaperto»
U
n giro con il micro­
fono di Radio 19
nelle vie del centro
di Sestri Levante,
per ascoltare residenti – scelti
tracommercianti,lavoratori,an­
ziani, avventori del mercato set­
timanale ­ e delineare uno spac­
cato degli umori cittadini. Si sco­
pre che le lamentele, i malumori,
le segnalazioni non mancano e
riguardano i temi più vari: la via­
bilità, l’edilizia, le opere pubbli­
che, il turismo. Ma uno su tutti è
l’argomento che ancora suscita
interesse e alimenta il dibattito.
Si tratta del “caso clochard”, ov­
vero la presenza di senzatetto
nei luoghi pubblici che negli ul­
timi tempi tanto ha infastidito
una parte di residenti.
Nonostantelesoluzionimesse
in campo dall’amministrazione,
sembra rimanere una questione
aperta. «I senzatetto nel parco
pubblico erano e sono un pro­
blema che va gestito – afferma
Marta Noceti – Sono causa di
sporcizia,sonospessoaggressivi,
hanno addirittura aggredito il
prete. Come facciamo a sentirci
tranquilli visto che il parco è fre­
quentato da tantissimi bambini?
Ècompitodiunabuonaammini­
strazioneaffrontarelaquestione
e risolverla». «Servono più con­
trolli delle forze dell’ordine – ag­
giunge Ivo Gotelli – non solo nei
giardini pubblici, ma in tutta la
città. Basta dare un’occhiata in
giro: non sono poche le zone di
degrado urbano».
«Civuolepiùordine–sostiene
Giovanna Tessier – per siste­
mare la situazione di degrado dei
giardini in centro, ma non solo.
Ci sono altre zone, come quella
della stazione, che hanno biso­
gno di attenzioni maggiori. Sia
dal punto di vista della pulizia
che della sicurezza».
Per altri, invece, la richiesta è
limitataalripristinodeldiurno,a
disposizione di tutti: «Servono
dei bagni pubblici – dice Vin­
cenzoRosasco–negioverebbela
pulizia della zona, perché non è
raro incontrare persone che
fanno i loro bisogni negli anfratti
di piazza Sant’Antonio, accanto
ai portoni. E non sono solo sen­
zatetto».
«Basterebbe ripristinare il
diurno – aggiunge Lazzaro Bru­
sco – che c’era, accanto ai giar­
dini, fino ad alcuni anni fa. Ora in
caso di bisogno bisogna entrare
nei bar, e consumare».
Chiesti più controlli per la sicurezza ai giardini Mariele Ventre
SARA OLIVIERI
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LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
sestri levante
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
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NEL MIRINO SEGNALETICA, ROTONDE E CANTIERI TROPPO LUNGHI
>> IL SINDACO
Che fatica guidare
in centro a Sestri
«CON SANT’ANNA
I POSTI AUTO
ORA BASTANO»
I parcheggi sono carenti. «E la pista ciclabile crea pericoli»
C
’è la viabilità nel mi­
rino dei “mugugni”
sestresi. I residenti
lamentano parcheggi
carenti, problemi con la segnale­
tica, le rotonde, i cantieri di la­
voro troppo lunghi che intral­
cianoiltraffico.«Unpo’dicaossi
avverte in estate – afferma Fran­
cescaDeRosa­quandoaumenta
la popolazione e le ripercussioni
si hanno sui posteggi». Sulla
stessa linea sono anche Barbara
Armani: «Quello dei posteggi ca­
renti è un problema più estivo
che invernale». Per Angela No­
ceti, è soprattutto la prima peri­
feria, come via Nazionale e via
Terzi, a subire la mancanza di
posti auto: «Anche in centro ­
dice – tra i posti riservati ai resi­
denti e quelli a sosta limitata,
trovare un parcheggio è diven­
tato complicato». «Cari e ca­
renti»: così Patrizia Gilli, defini­
sce i posteggi di Sestri. A ostaco­
lare la viabilità ci sarebbero
anche rotonde discutibili come
quella a “fagiolo” in via Fascie, e
quella in Francolano. «Sono
troppo ingombranti – afferma
Giuliano Albertoni – addirittura
quella in Francolano è in salita e
blocca la visuale sulla strada».
Molti “mugugni” a Sestri per colpa della viabilità
Secondo Giuseppe Olivieri
quella più rischiosa è la rotonda
di piazza Sant’Antonio: «La se­
gnaletica–dice–èpocoevidente
e capita molto spesso che alcune
auto cerchino di imboccare il
senso unico di via Nazionale».
Ad aumentare i disagi degli
automobilisti sono anche i can­
tieri aperti: «Spesso i lavori stra­
dali – afferma Marina Righetti –
coincidono con il periodo estivo,
quando le auto aumentano». «I
cantieri sono troppo lunghi –
rincara Alberto Stevanè – per di­
minuire i disagi dovrebbero ac­
celerare i tempi di lavoro».
Per Giorgio Massucco, invece,
un problema per Sestri sono le
case nell’area Fit: «Troppo care
ed esteticamente discutibili.
Nienteachefarecolrestodelpa­
esaggio». Anche la pista ciclabile
dellungomareDescalzoriscuote
lamentele: «È pericolosa – so­
stiene Alida Cattani – tracciata
sul marciapiede fa sì che pedoni
e ciclisti si intralcino a vicenda,
col rischio di incidenti».
Sul fronte della pulizia, inter­
viene invece Sandro Defilippi:
«Strade,cassonettiebidonistra­
colmidirifiutieinutilizzabili».A
richiedere più pulizia è anche
Cecilia Tessier che afferma:«La
zona di viale Roma e della sta­
zione ferroviaria è abbandonata:
poca pulizia, nessun controllo
né tantomeno iniziative che va­
lorizzino il viale».
Infine il turismo. Per Isabella
Podestà e Francesco Ligorio si
deve fare di più: «I turisti chie­
dono più servizi, più pulizia, in­
trattenimenti. Bisogna mettere
da parte il lassismo e migliorare
l’accoglienza».
Perconcludere,unavocefuori
dal coro: «Problemi a Sestri? –
domanda Renza Olivieri – Non
me ne viene in mente nessuno.
La città è vivibile e tutto scorre
con la tranquillità di sempre».
SARA OLIVIERI
••• CLOCHARD e disordine
nei giardini pubblici, puli­
zia e parcheggi: sono que­
ste le esigenze principali
dei cittadini di Sestri Le­
vante, a cui il sindaco, An­
drea Lavarello, è chiamato
a rispondere. «Quello dei
senzatetto – dice – è un
problema che stiamo af­
frontando in collabora­
zione con associazioni,
parrocchie, frati e polizia
municipale. I controlli sono
intensificati e presto realiz­
zeremo anche i servizi igie­
nici pubblici». Sulla scarsa
pulizia di strade e casso­
netti, Lavarello cita invece
dati dei rifiuti raccolti nel
2009: «Nei primi mesi di
quest’anno abbiamo rac­
colto 115.394 chili in più ri­
spetto al 2008. Abbiamo
sostituito i cassonetti in
centro, aumentato il nu­
mero dei passaggi di rac­
colta, dei lavaggi delle
strade e introdotto la spaz­
zatrice». Sul fronte dei par­
cheggi mancanti, Lavarello
ricorda l’apertura recente
del parcheggio di Sant’An­
na: «Il numero di posti auto
a Sestri è adeguato. L’o­
biettivo è invece liberare il
centro storico dalle auto e
dirottarle sui parcheggi di
cintura come Sant’Anna e
Cantine Mulinetti, dove il
posto è assicurato».
S. OL.
30
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
casarza ligure
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
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IN VAL PETRONIO MANCA ANCORA L’INTEGRAZIONE TRA VECCHI ABITANTI E ULTIMI ARRIVATI
Più sicurezza
per gli anziani
Nuova città: «Tante zone sono poco illuminate»
S
icurezza, pulizia e
viabilità: sono questi
i principali problemi
per cui i cittadini di
Casarza Ligure chiedono mag­
giore cura e attenzione. «Ci
sono zone in città – afferma
Alessandro Mazzola – che sono
poco illuminate e prive di con­
trolli. Un esempio? Le case di
più recente costruzione, o il ci­
mitero. Sono in tanti, soprat­
tutto anziani, che non si sen­
tono tranquilli a frequentarle».
«Ci vogliono più controlli – dice
Ernesto Cafferata –. La sicu­
rezza notturna va aumentata».
Per Vittorio Zazzi, invece,
proprio la costruzione delle
nuove zone residenziali ri­
chiede interventi per rafforzare
il senso di comunità: «La città è
cresciutamolto–dice–espesso
i nuovi residenti non hanno ori­
gini locali. Bisogna migliorare
l’accoglienza, a partire dai ser­
vizi e dalle infrastrutture».
Secondo i residenti di Ca­
sarza, il tema della sicurezza è
legato, a filo doppio, con la cura
degli spazi pubblici. «Ci vor­
rebbe maggiore pulizia – dice
Francesca Stucin – dalle strade
al greto del Petronio che è di­
ventato una “foresta” incolta.
Potevano approfittare del peri­
odo di siccità per ripulirlo, ma
non è stato fatto nulla. Lo stesso
vale per il percorso della cicla­
bile che, oltre a essere poco illu­
minato, è pieno di sterpaglie».
Per Regina Verniaghi, invece,
l’incuria è dovuta, in parte, ai
proprietari dei cani: «Il lungo
fiume è costellato di sporcizia
deicaniapasseggio–dice–Pos­
sibile che non si possa fare qual­
cosa,vistochespessoglianziani
vengono qui a passare il tempo
libero?». Sul fronte dei servizi
agli anziani, Andriolina Sturla
aggiunge: «Ci vorrebbero pan­
chine nuove. Anzi, ancora me­
glio sarebbe uno spazio, un ri­
trovo per noi».
Alcune critiche vanno anche
alla viabilità: alla strada nuova,
chepromettevadiallontanareil
traffico pesante dal centro, e ai
parcheggi. «La strada nuova è
poco utilizzata – afferma
Adriano Raffo – il traffico non è
smaltito, soprattutto nel pome­
riggio, intorno alle 17, quando
c’è il maggior afflusso di auto».
«Doveva essere un servizio per
il polo industriale – aggiunge
Gianbattista Tarditi – ma per
ora la strada nuova si è dimo­
strata inutile». Non solo. I pro­
blemi della viabilità si ripercuo­
tono sui posteggi: «Lo spazio
non manca – afferma Sandro
Ghirlanda – ma spesso non si
trovano posti liberi. Bisogna
mettere ordine al sistema dei
parcheggi». «Vero – conferma
Angelo Paderano – sono mal di­
sposti e nessuno controlla che
le auto in sosta siano posteg­
giate a dovere».
SARA OLIVIERI
Casarza è al centro di un boom edilizio che non conosce sosta
>> IL SINDACO
••• IL SINDACO Claudio
Muzio non è stupito: le pro­
blematiche segnalate dai cit­
tadini sono ben note anche
all’amministrazione comu­
nale, che su sicurezza, pulizia
dei torrenti e viabilità, ha già
previsto futuri interventi.
«Abbiamo partecipato a un
bando del ministero dell’In­
terno – spiega – per ricevere
fondi necessari a installare 30
telecamere nei punti più cri­
tici. Inoltre abbiamo raffor­
zato la collaborazione con le
«PIÙ CONTROLLI:
SONO IN ARRIVO
30 TELECAMERE»
forze dell’ordine». Per la puli­
zia dei torrenti, invece, l’am­
ministrazione chiama in causa
il ruolo della Provincia «sorda
alla richiesta di interventi».
«Il Petronio è stato pulito
l’anno scorso – afferma Muzio
– e sono stati rimossi tutti gli
elementi di pericolosità. A
novembre rinforzeremo l’ar­
gine del rio Cacarello e in pro­
gramma c’è anche la pulizia
del rio San Lazzaro. Abbiamo
richiesto più volte l’interven­
to della Provincia, ma se non
otterremo risposte provvede­
remo con risorse nostre». In­
fine, la viabilità. «Stiamo la­
vorando per ottimizzare la
strada nuova spostando la
cabina dell’Enel, ricalibrando
tutto il tratto a monte e instal­
lando dissuasori di velocità».
32
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
le eccellenze
LA CAMPAGNA DEL SECOLO XIX PER I 150 ANNI DELLA NAZIONE
Tigullio e Risorgimento
L’Unità d’Italia ha forti radici nel Levante: che ora si prepara a celebrarla
I
l Levante verso i 150 anni
dell’Unità d’Italia. La
campagna che il Secolo
XIX sta portando avanti
da alcune settimane è stata ispi­
rata dallo storico locale, Giorgio
“Getto” Viarengo. Dal suo ap­
pello alle istituzioni di Chiavari
(e non solo) ha preso il via la
campagna di sensibilizzazione.
Viarengo ha chiesto che il Le­
vante raccolga il sollecito del
presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, a collabo­
rareconilComitatonazionaledi
Torino per le celebrazioni uffi­
ciali dell’evento, che si svolge­
ranno nel 2011 (la nascita dello
Stato avvenne il 17 marzo 1861) e
saranno precedute, l’anno pros­
simo, da quelle in ricordo della
spedizione dei Mille (5 maggio
1860). Le prime risposte sono
arrivate dalla Società Econo­
mica, dalla val Graveglia (terra
degli avi di Giuseppe Garibaldi),
dalla val Fontanabuona, dove
Garibaldifuelettoalparlamento
subalpino con i voti del manda­
mentodiCicagna.Asostegnodel
progetto di Viarengo sono inter­
venuti l’ex presidente della Con­
sulta, Fernanda Contri; il proni­
pote di Giuseppe Mazzini, Gio­
vanni Battista, intellettuale
chiavarese sposato con la poe­
tessa Elena Bono, che ha parlato
dell’ultimo libro della moglie: un
atto unico sull’incontro tra Giu­
seppe Mazzini e Friedrich
Nietzsche che sarà pubblicato
nell’ambito della ristampa di un
altroattounico,suGiuseppeGa­
ribaldi. Significative le testimo­
nianze di Annita Garibaldi, che
ha tracciato un profilo del bi­
snonno, e di Emanuele Filiberto
di Savoia, che porta avanti i va­
lori di Vittorio Emanuele II,
primo re dell’Italia unita. Il di­
battito ha coinvolto anche l’Isti­
tuto d’arte di Chiavari: studenti
e insegnanti, sotto la guida del
dirigente, Gianfranco Spaccini,
stanno pensando a un nuovo
monumento da sistemare in
piazza Cavour. «La nostra terra
– spiega Giorgio “Getto” Via­
rengo – può vantare a pieno ti­
tolo il ruolo e la totale partecipa­
zione al progetto risorgimen­
tale.Lenostrecredenzialiavreb­
bero richiesto una maggiore
attenzione: il Tigullio e Chiavari
sono state tra le maggiori prota­
goniste delle cronache di quei
tempi e devono entrare nel co­
mitato per le celebrazioni».
Il monumento che Chiavari ha dedicato a Giuseppe Garibaldi
DEBORA BADINELLI
le eccellenze
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
33
LA VAL FONTANABUONA STUDIA IL RILANCIO DELLA SUA ATTIVITÀ TRADIZIONALE
L’ardesia è tinta di rosa
Numerose le donne che sono protagoniste del boom della pietra nera
N
el mondo della pie­
tra nera le quote
rosa non sono mai
mancate». Lo so­
stiene Franca Garbarino, presi­
dente del distretto dell’ardesia
della val Fontanabuona, non­
ché del gruppo Tigullio di Con­
findustria Genova. «Le pioniere
sono state Noris Arata Porcella
– spiega Garbarino – che, rima­
sta vedova giovanissima, ha
preso in mano le redini
dell’azienda del marito, a Cica­
gna, e l’ha gestita con grande
professionalità. Un’altra nota
imprenditrice ardesiaca è
Maria Teresa Arata, che ha di­
retto a lungo l’azienda di
Orero». Oggi ci sono le nuove
generazioni di imprenditrici,
come la stessa Garbarino, le so­
relle Mangini e tante altre che
portano avanti una tradizione
industriale in cui il ruolo fem­
minile è sempre stato centrale,
apartiredalleportatricidiarde­
sia che, dalle cave della vallata,
scendevano verso il mare a
piediportandolelastredipietra
nera in precario equilibrio sulla
testa.LavagnaeCogornohanno
reso omaggio alle portatrici
inaugurando rispettivamente
un altorilievo e un cippo dello
scultore Francesco Dallorso
lungo la via dell’ardesia. Le due
opere ricordano le donne con le
“ciappe” sul capo, che, dalle
cave,raggiungonolespiaggeper
imbarcare il prezioso carico di
pietra nera su qualche leudo.
Oggi anche il settore dell’ar­
desia risente della crisi interna­
zionale.Ilnumerodelleaziende
e degli addetti si è notevol­
mente ridotto (sono 25 con una
trentina di cave tra la Fontana­
buona e la valle Argentina,
nell’Imperiese),laforteconcor­
renza straniera insidia i tavoli
da biliardo e ha indotto molte
aziende a orientarsi su prodotti
per l’edilizia e l’arredamento.
«Un campo che non abbiamo
ancora esplorato – spiega il pre­
sidente Garbarino ­ è quello
dell’energia: l’ardesia è un buon
conduttore e bisognerebbe ap­
profondire la possibilità di uti­
lizzarla anche in questo settore.
È un’idea da sviluppare, per
adesso non abbiamo ancora af­
frontato seriamente questo di­
scorso, ma potrebbe essere uno
sbocco nuovo, da non sottova­
lutare,soprattuttoinquestope­
riodo di crisi».
Il monumento che Cogorno ha dedicato alle portatrici di ardesia
DEBORA BADINELLI
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LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
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moneglia
LUNEDÌ
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MANCANZA DI PARCHEGGI : UN PROBLEMA PER LA CITTÀ CON IL RECORD DI “BANDIERE BLU”
E l’auto dove la metto?
Le mamme e i papà chiedono un nuovo parco giochi per i loro bambini
P
er i cittadini di Mo­
neglia, città con re­
cord di “Bandiere
blu”, la mancanza di
parcheggi è un “mugugno”
ormai noto, addirittura scon­
tato,chesiaggiungealbisognodi
più intrattenimenti e servizi per
bambini. «La mancanza di posti
auto–diceRitaLandi–èunvero
problema: non ce ne sono abba­
stanza». «Il disagio si acuisce nel
periodo estivo – aggiunge Elisa
Vallaro – quando alle auto dei
monegliesi vanno sommate
quelle dei turisti». «La gente
pretende la comodità – afferma
Giulio Noceti – vogliono tutti la­
sciare l’auto in pieno centro e, si
sa, non c’è posto per tutti».
Ma residenti e turisti invo­
cano anche l’organizzazione di
più iniziative, per vivacizzare la
città oltre il periodo estivo. «La
programmazione turistica è un
po’ carente sotto il profilo degli
intrattenimenti – dice Paola
Greppi, originaria di Lecco –
Non ci sono iniziative, suggeri­
menti su come, noi turisti, pos­
siamo trascorrere il tempo li­
bero. Il posto è bello, ma rischia
di diventare noioso». «Perché
non sfruttare la sala da ballo –
suggerisce Elisa Castelli, che a
Moneglia vive da tempo – e ma­
gari anche gli stabilimenti bal­
neari per le feste estive?».
Non mancano le richieste di
servizi migliori e spazi attrezzati
dove far giocare i bambini. «Al­
cuni spazi ci sono – riconosce
Elena Pagliettini – ma ci vor­
rebbe un’area dedicata ai bam­
bini in centro, dove possano gio­
care tranquilli». «Un parco gio­
chi già c’è – riconosce Mino Bar­
bieri – ma non è in buone
condizioni. Andrebbe siste­
marlo».Èd’accordoancheGiusy
Mocata che aggiunge: «Ci vor­
rebbero un nuovo parco giochi e
più attività organizzate per i
bambini, anche in inverno».
Richieste fuori dal coro ri­
guardano invece il prolunga­
mento della passeggiata mare e
lamanutenzionedellestradepe­
riferiche. «Aspettiamo di vedere
realizzatoilnuovotrattodellun­
gomare – dice Luciano Dasso –
fino alla spiaggia della Secca».
«La strada che collega il Facciù
alla frazione di Tessi – avverte
Giovanni Gianelli – ha bisogno
di manutenzione. La scarpata su
cui si affaccia è trascurata e, in
caso di pioggia, è pericolosa».
Da anni a Moneglia viene assegnata la “Bandiera blu”
SARA OLIVIERI
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le eccellenze
LUNEDÌ
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L’INTEGRAZIONE COSTA­ENTROTERRA STA DIVENTANDO REALTÀ : È NATO UN CONSORZIO CON GLI OPERATORI
Aveto, la valle­albergo
Il progetto “Ospitalità diffusa” è la scommessa per attirare nuovi turisti
O
perare affinché l’in­
tegrazione costa en­
troterra diventi fi­
nalmente una realtà.
E’ uno degli scopi della “Ospita­
litàdiffusa”,unapropostalegata
alla legge regionale 13 del 21
marzo 2007. Il progetto che ha
preso via quest’anno con la co­
stituzione di un apposito con­
sorzio al quale hanno aderito
piccoli alberghi, affittacamere,
locande, bed & breakfast e agri­
turismi. Il Parco naturale regio­
naledell’Avetoharicevutounfi­
nanziamento di 530 mila euro
in seguito al progetto presen­
tato dal comune di Ne, capofila
insieme a Borzonasca, Mezza­
nego, Rezzoaglio e Santo Ste­
fano d’Aveto. I soci sono 47,
comprensivideicinquecomuni,
dello stesso Parco e della Comu­
nità montana Aveto Graveglia
Sturla. «Il primo impegno, a
parte tutta la numerosa parte
burocratica con banca e com­
mercialista, dice il presidente
del consorzio Giuseppino Ma­
schio, è stato quello di creare il
sito che dovrà interagire con
l’agenzia In Liguria e il Sistema
turistico locale “Terre di Porto­
fino”. Abbiamo già acquistato i
computer con un costo di 92
mila euro e possiamo contare
sull’operatività di una dipen­
dente che il Parco ci ha ceduto.
Adopereultimatepotremocon­
taredu250postilettoeciattive­
remo per la parte promozio­
nale».
I programmi integrati previ­
sti dal bando prevedono la rea­
lizzazione delle forme di ricetti­
vità attraverso interventi di re­
cupero e di valorizzazione del
patrimonio edilizio storico e
delle costruzioni tradizionali
dell’entroterra.
Lo scopo della “Ospitalità dif­
fusa” è di migliorare il movi­
mento turistico e di far cono­
scere uno dei territori più inte­
ressanti dell’appennino. Entro
l’anno prossimo saranno ulti­
mati i lavori alle Casermette del
Penna e alla malga Zanoni. Il
Parcoregionaledell’Avetopotrà
contare su otto rifugi completi
di bar, ristorante e 41 posti letto
complessivi. Le ristrutturazioni
sono avvenute attraverso pro­
getti che prevedono tecniche di
bioarchitetture e l’utilizzo di
energie rinnovabili come il foto­
voltaico e le caldaie a legna pro­
veniente dalle foreste.
La transumanza: un antico rito che affascina e richiama i turisti
FABIO GUIDONI
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2009
le eccellenze
UN 2009 PIENO DI AVVENIMENTI E DI SUCCESSI
Area protetta
di Portofino:
la natura vince
Il mare di Portofino è in testa alle preferenze
dei sub in Italia: oltre 100 mila presenze l’anno
U
n 2009 di avvenimenti e successi per
l’Area marina protetta e l’Ente Parco
di Portofino. L’Area ha tagliato, il 26
aprile 2009, il traguardo dei suoi
primi dieci anni di vita. Il direttore è Giorgio Fan­
ciulli, il presidente ­ eletto recentemente ­ è Vito
Gedda, rappresentante del Comune di Camogli.
Entità geografica che appartiene al ministero
dell’Ambiente, in questi suoi primi dieci anni di
vita, l’Amp è sempre rimasta fedele ai suoi obiet­
tivi: la tutela e la valorizzazione delle risorse am­
bientali, una fruizione dell’Area marina da parte
dei turisti e dei residenti sostenibile, intelligente
e rispettosa, la divulgazione delle conoscenze
scientifiche e un grande lavoro di educazione am­
bientale, specie fra i più giovani.
I festeggiamenti per il decennale sono stati ric­
chi di eventi, fra mostre e avvenimenti, come
l’inaugurazione del “Miglio blu”, la corsia per i
nuotatori di fondo, a Camogli, che si snoda da
Punta Cannette a Punta Chiappa. Sono sempre di
più gli appassionati di subacquea e gli amanti
dello snorkeling che scelgono l’Area marina pro­
tetta: i dati parlano di qualcosa come 60 mila­70
mila presenze all’anno che, tradotti per il com­
prensorio, sono numeri che volano sopra le 100
mila presenze l’anno, visto che ci sono sub che
vengono accompagnati da mogli o mariti (o da
compagni e fidanzate) che non fanno l’immer­
sione e restano a terra. L’Area marina di Porto­
fino è infatti la destinazione che viene scelta mag­
giormente dai sub, in tutta Italia: ad arrivare per
fare le immersioni in questo scenario unico sono
soprattutto gli italiani ma anche molti sub che ar­
rivano principalmente da Svizzera, Francia, Ger­
mania e Nord Europa.
Dal mare alla terra. L’Ente Parco di Portofino
tutela un territorio, quello del Parco, che si
estende per 1056 ettari e ha 80 chilometri di sen­
tieri attrezzati. La tutela del Promontorio di Por­
tofino risale ai primi anni Trenta, subito dopo
l’idea della costruzione di una strada litoranea
che collegasse Camogli a Santa Margherita pas­
sando da Portofino. Per mancanza di fondi la
strada non venne mai realizzata, mentre la tutela
del Monte venne attuata con la legge 1251 del 20
giugno 1935 con la quale nacque l’Ente autonomo
del Monte di Portofino. Nel 1978 l’Ente fu sop­
pressoelesuefunzionivennerotrasferiteallaRe­
gione, che già dal 1977 aveva promulgato la legge
quadro n. 40 sulle aree protette, con lo scopo di
avviare una politica di tutela e valorizzazione del
territorio creando parchi e riserve naturali. Tra i
sistemi di aree individuate, vi era anche il Pro­
montorio di Portofino.
Diretto da Alberto Girani e presieduto da Fran­
cesco Olivari, l’Ente Parco di Portofino sta atti­
rando sempre più visitatori. Nel maggio 2009, gli
ecocontatori – tappetini interrati che “sentono”
lapressionedeipiedidichicammina(oleruotedi
chi è arrivato in bicicletta) e registrano i dati gra­
zie a un apposito piccolo computer – hanno se­
gnalato 15 mila visitatori fra escursionisti più o
meno allenati, scolaresche, turisti del fine setti­
mana. L’ultima scommessa vinta, in termini di ri­
cettività, proprio in questo 2009 è la rinascita del
Mulino del Gassetta, tornato all’antico splendore
(c’è chi sostiene che la sua origine risalga addirit­
tura al 1200) grazie all’impegno del Parco di Por­
tofino e alle risorse della Regione Liguria (500
mila euro, il costo in tutto). Ora, il mulino – che si
può raggiungere sia da Paraggi che da Nozarego –
è infatti non solo un vero e proprio museo di sa­
peri antichi, con il vecchio frantoio restaurato e
visitabile, ma anche e soprattutto un punto infor­
mativo e di ristoro per i visitatori del Monte di
Portofino.
SILVIA PEDEMONTE
Il celebre Cristo degli Abissi nel mare di San Fruttuoso: è la meta
preferita dei subacquei che arrivano da ogni parte d’Italia
le eccellenze
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19 OTTOBRE
2009
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NUOVI IMPIANTI, PARTE LA SECONDA TRANCHE
Effetto neve
in Aveto: lo sci
guida il rilancio
L’economia sta ripartendo: grande lavoro
per commercio, ristoranti, agenzie immobiliari
T
Il nuovo “oro bianco” della Val d’Aveto: la stazione di arrivo
della seggiovia al Prato della Cipolla, sotto il Maggiorasca
emperatura meno dieci, un freddo di
originesiberianadalqualeèdifficiledi­
fendersi, a tratti nevischia. E’ il quadro
meteorologico di venerdì 26 dicembre
2008, festività di Santo Stefano, quando a Rocca
d’Aveto, all’estrema periferia nord di Santo Ste­
fano d’Aveto, a quota 1264, viene tagliato il nastro
della nuova seggiovia biposto (15 piloni, lunghezza
1100 metri) capace di trasportare 1200 passeggeri
l’ora fino ai 1600 metri del Prato della Cipolla, uno
dei siti più belli dell’appennino. Gli operatori turi­
stici più ottimisti prevedono che l’impianto a fune
potrà far aumentare del 20 per cento le presenze
delfinesettimana,conunincrementonotevolenel
periodo estivo. Le nevicate da record giocano in­
vece a favore della nuova struttura, presa d’assalto
dai gitanti, che fanno la coda anche per entrare nel
rifugio edificato alla Cipolla con finanziamenti
della Provincia, del Gal Appennino genovese e am­
ministrazione comunale. Il grande prato innevato
ilsabatoeladomenicadiventaungrandepalcosce­
nico affollatissimo anche se manca lo skilitf e la
pista di rientro a Rocca non è stata ristrutturata.
L’effetto neve ha del miracoloso non soltanto
per la presenze (serpentoni di auto posteggiate tra
Roncolongo a Rocca d’Aveto) malgrado due ampi
posteggi che dovrannno necessariamente messi a
norma. I ristoranti lavorano a pieno regime, lo
stesso vale per trattorie, agriturismi, bar, con il
trend che continuerà anche in estate. Le bigliette­
rie dell’impianto a fune nei mesi di luglio ed agosto
staccano qualcosa come 14 mila tagliandi. Le agen­
zie immobiliari cominciano ad essere frequentate
da gitanti che cercano casa in affitto o da acqui­
stare.
A Santo Stefano negli anni Sessanta l’edilizia
aveva dato via ad un autentico boom a Rocca
d’Aveto, al Villaggio al pino e in altre zone. Sembra
essere tornati a quei tempi. Nell’immediato dopo­
guerra i villleggianti avevano iniziato a sciare sui
prati con gli sci di legno sui prati sotto il Gran hotel
Siva, come testimoniano le splendide immagini in
bianco e nero scattate da Adalberto “Berto” Giuf­
fra (1908­1997). Nell’inverno 1965 l’ingegner Ago­
stino Bernero vedrà premiata la sua costanza con
l’inaugurazione della cabinovia per il Monte Bue,
che verrà inaugurata da Paolo Emilio Taviani e di­
smessa nel 1992.
Santo Stefano è una stazione sciistica giovane
che vuol bruciare le tappe. Il secondo lotto della
seggioviachehavistolaRegioneLiguriaanticipare
2 milioni, l’ottanta per cento dei fondo Fas rag­
giungerà i 1754 metri del Monte Bue con 7 piloni
più i due di partenza e di arrivo. Misurerà 700
metri, quindi molto più breve del primo tratto. I la­
vori di disboscamento della faggeta sono già par­
titi. Difficile ipotizzare quando l’impianto sarà
pronto, considerando che siamo ormai ad ottobre
avanzato. «Dovremo provvedere a ristrutturare il
vecchio rifugio in disuso e la vecchia stazione d’ar­
rivo come magazzino per ricovero dei mezzi da
neve, ci sarà da affrontare il problema dell’inneva­
mento artificiale, mentre si sta lavorando sulle due
piste che scendono alla Cipolla ­ dice l’assessore
Sergio Campomenosi ­ Sarà importante confron­
tarci con il comune piacentino di Ferriere con il
quale avevamo creato una società per valorizzare
la zona del Monte Bue, che comprende il vecchio
skiliftdiPratoGrande.Sieraparlatoasuotempodi
installare un osservatorio astronomico sulla cima
del monte, ma l’idea non andò in porto. Non di­
mentichiamo poi che siamo sul confine anche con
il comune di Bedonia con la quale vogliamo colla­
borare».
Nel frattempo sono ultimati i lavori allo skilifit
che da prato della Cipolla sale alla stazione di ar­
rivo della seggiovia.
FABIO GUIDONI
40
LUNEDÌ
19 OTTOBRE
2009
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la liguria del secolo