AGENZIA DI MAZARA
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Sicilia 2003 - Reg. Tribunale Marsala n. 140/7 – 2003 - Distribuzione gratuita
Editoriale
Da meridionali contro
“cattiva amministrazione”
e criminalità organizzata
Pubblichiamo molto volentieri buona
parte dell’intervento che il Presidente Napolitano, l’11 maggio scorso a Marsala, ha
pronunciato in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dello Sbarco
dei Mille. Riteniamo di avere nell’attuale
Presidente della Repubblica un punto di
riferimento forte e autorevole per la difesa
della nostra Costituzione, dell’unità nazionale e della concordia sociale.
“Le celebrazioni del 150° anniversario
della fondazione del nostro Stato nazionale
offrono dunque l’occasione per mettere in
luce gli apporti della Sicilia e del Mezzogiorno a una storia comune e ad una comune cultura, che affondano le loro radici
in un passato plurisecolare, ben precedente lo sviluppo del processo di unificazione
statuale della nazione italiana. Di quel patrimonio, culminato nelle conquiste del
1860-1861, possiamo come meridionali
essere fieri : non c’è spazio, a questo proposito, per pregiudizi e luoghi comuni che
purtroppo ancora o nuovamente circolano,
nell’ignoranza di quel che il Mezzogiorno,
dando il meglio di sé, ha dato all’Italia in
momenti storici essenziali. Si può considerare solo penoso che da qualunque parte,
nel Sud o nel Nord, si balbettino giudizi
liquidatori sul conseguimento dell’Unità,
negando il salto di qualità che l’Italia tutta, unendosi, fece verso l’ingresso a vele
spiegate nell’Europa moderna. Mentre chi
si prova a immaginare o prospettare una
nuova frammentazione dello Stato nazionale, attraverso secessioni o separazioni
comunque concepite, coltiva un autentico
salto nel buio. Nel buio, intendo dire, di
un mondo globalizzato, che richiede coesione degli Stati nazionali europei entro
un’Unione più fortemente integrata e non
macroregioni allo sbando. (…) Il riconoscimento di un’autonomia speciale alla
Regione Siciliana fu, nel 1946, non solo la
risposta a una storica aspettativa della Sicilia, frustrata all’indomani dell’Unità d’Italia,
ma l’apertura di un nuovo capitolo di promozione, in tutto il paese, delle autonomie
come perno della Repubblica una e indivisibile. Ebbene, da meridionali - e lasciatemi
dire da meridionali perché anche se sento
di rappresentare tutti gli italiani e di essere garante dell’unità nazionale, continuo a
considerarmi meridionale per avere speso
una vita in questa parte del paese, e per la
rinascita del Mezzogiorno - da meridionali
possiamo dirci soddisfatti del modo in cui
ci siamo avvalsi di quella preziosa leva che
sono state le Regioni a statuto speciale e a
statuto ordinario? Non è la prima volta che
lo dico, e sento il bisogno di ripeterlo; le
critiche che è legittimo muovere in modo
argomentato e costruttivo agli indirizzi
della politica nazionale, per scarsa sensibilità o aderenza ai bisogni della Sicilia e del
Mezzogiorno, non possono essere accompagnate da reticenze e silenzi su quel che
va corretto, anche profondamente, qui nel
Mezzogiorno, sia nella gestione dei poteri
regionali e locali e nel funzionamento delle
amministrazioni pubbliche, sia negli atteggiamenti del settore privato, sia nei comportamenti collettivi. E parlo di correzioni
essenziali anche al fine di debellare la piaga
mortale della criminalità organizzata che è
diventata una vera e propria palla di piombo al piede della vita civile e dello sviluppo del Mezzogiorno. Nello stesso tempo si
deve chiedere a tutte le forze responsabili
che operano nel Nord e lo rappresentano,
di riflettere fino in fondo su un dato cruciale : l’Italia deve nel prossimo avvenire crescere di più e meglio, ma può riuscirvi solo
se crescerà tutta, se crescerà insieme, solo
se si metteranno a frutto le risorse finora
sottoimpiegate, le potenzialità, le energie
delle regioni meridionali”.
Anno VIII - n° 9 - 14 Maggio 2010
“Ripartire dagli ultimi”
Lettera della Fondazione San Vito Onlus consegnata al Presidente Napolitano durante l’udienza privata
concessa nel tardo pomeriggio del 10 maggio presso la Prefettura di Trapani
Il Vescovo Mogavero tra Mons. Mariano Crociata e Mons. Domenico Pompili, rispettivamente Segretario Generale e Direttore Ufficio Comunicazioni Sociali della CEI
I
llustrissimo Signor Presidente della Repubblica, innanzitutto desideriamo vivamente
ringraziarLa per l’odierno incontro e per
il Suo costante impegno a difesa della nostra
Costituzione, dell’unità nazionale e della concordia sociale.
Consapevoli degli alti compiti che la Carta
costituzionale Le attribuisce, desideriamo rivolgerci al nostro Capo dello Stato per trovare
ascolto e, se del caso, indicazioni. Sappiamo
che la Sua responsabilità non è di governo,
ma siamo certi che continuerà a seguire con
molta attenzione il nostro impegno sociale
(nello spirito dell’art. 4 della Costituzione).
Ci permetta di comunicarLe, attraverso questo breve documento, i sentimenti e le attese
delle tante persone che si rivolgono a noi per
avere aiuto e attenzione concreta, delle quali
ci facciamo “portavoce”.
1) Le politiche sociali degli Enti locali non
sono adeguate ai più urgenti bisogni dei cittadini più deboli. La maggior parte degli interventi pubblici ci sembrano spesso indirizzati
a dare “risposte” ad enti che svolgono solo
attività finanziate dal “pubblico” e che non
pongono il servizio ai più svantaggiati come
finalità principale della loro missione.
2) Le politiche sociali degli Enti locali spesso
non tengono conto di quanto viene già realizzato dagli Enti del privato-sociale con risorse proprie. Ciò comporta che tali Enti, pur
avendo le giuste competenze e sensibilità, non
possono sviluppare i propri servizi in favore
della collettività.
3) L’utilizzo sociale dei beni confiscati alla
criminalità organizzata non è sufficientemente sostenuto dai Comuni che ne hanno già la
proprietà indisponibile. In questi anni (dal
2003), tranne qualche lodevole iniziativa, abbiamo dovuto con le sole nostre risorse, gestire i beni confiscati. Più volte abbiamo chiesto,
quasi sempre invano, alle Amministrazioni
locali e alla Regione Siciliana di inserire un
apposito e congruo capitolo nei loro bilanci
per fare fronte alle notevoli spese per risanare
gli immobili confiscati e per i necessari adeguamenti funzionali. Il contrasto alle organizzazioni mafiose e l’educazione alla legalità
devono rimanere valori fondanti delle nostre
istituzioni.
4) Le persone immigrate che vivono nelle
nostre città, nostri “fratelli in umanità”, sono
una grande risorsa sociale e culturale. Stiamo cercando in tanti modi di accoglierli e di
accompagnarli nel loro cammino di inserimento. Pensiamo sia utile che nella normativa in materia di immigrazione s’inserisca una
nuova figura di “tutor” (famiglie ed enti del
terzo settore) che potrebbe assicurare il loro
inserimento legale e graduale nel nostro Paese. Auspichiamo la revisione della legge sulla
cittadinanza (7 anni di permanenza effettiva,
riconoscimento dei valori della nostra Costituzione, sufficiente conoscenza della lingua
italiana). La maggior parte degli italiani sanno
che siamo una Nazione nella misura che italiani e immigrati resteremo uniti nell’ambito
di una convivenza civile e solidale.
5) Il contatto continuo, attraverso i nostri volontari, con coloro che sono “ristretti” in carcere, ci sprona a chiedere pene sociali alternative per coloro che non hanno commesso
reati gravi.
6) Siamo preoccupati per quello che appare come un generale decadimento dell’etica
pubblica e della crescente sfiducia nelle istituzioni che ne consegue. Ad alimentare queste
percezioni contribuiscono di certo i cosiddetti “costi della politica”. Gli stipendi dei nostri
parlamentari regionali e di molti “consulenti”
nelle amministrazioni locali (solo per fare alcuni esempi) sono un autentico “schiaffo” alla
giustizia sociale ed a quanti sono alla ricerca
di un lavoro onesto. Non meno diseducativo
è l’imbarbarimento della dialettica politica al
quale non di rado l’opinione pubblica è costretta ad assistere.
Tramite il Suo autorevole impegno chiediamo
“più trasparenza” a coloro che ai vari livelli
amministrano la cosa pubblica e maggiore attenzione verso i cittadini che versano in gravi
situazioni socio-economiche.
Desideriamo infine riaffermare le motivazioni profonde che ci spingono ad operare nella
gratuità e che trovano origine dai valori universali della fede cristiana e dalla passione per
il bene comune. Nel nostro agire cerchiamo di
coinvolgere sempre più persone e istituzioni
per contribuire a far crescere una Italia più
unita e solidale.
Con sensi di distinto ossequio.
don Francesco Fiorino
“I nuovi Mille”
Invito a contribuire alla realizzazione del volume: “I nuovi Mille.
Persone e Proposte per una Italia unita e solidale”
L
’importante ricorrenza del 150° anniversario dello sbarco dei Mille a Marsala ha
spinto don Francesco Fiorino a curare un volume intitolato “I nuovi Mille. Persone e Proposte per una Italia unita e solidale”
L’idea di fondo è quella di realizzare un testo,
destinato prioritariamente ai giovani, che
presenti anzitutto - in maniera sintetica “mille” tra italiani (figure esemplari, defunti
o in vita, di impegno civico e di salvaguardia
della nostra democrazia) e diverse proposte
concrete per una effettiva unità e solidarietà
nazionale (per es. riforme positive della seconda parte della Carta costituzionale, interventi legislativi innovativi, linee progettuali
riguardanti politiche sociali ed economiche,
azioni urgenti nel campo educativo, sanitario
e lavorativo), ritenute le più urgenti e efficaci
per il presente e il futuro del nostro Paese.
Tutti coloro che sono interessati alla stesura a
“più mani” del suddetto libro o per avere ulteriori informazioni sono invitati a contattare
al più presto don Francesco Fiorino tramite
Cell.: 338.2372766 – e-mail: francesco.std@
gmail.com – fax: 0923.1892652
Vita della Diocesi
14 Maggio 2010
Pellegrinaggio diocesano ad Ars e Torino
“Passio Christi, Passio hominis”
Sulle orme del Curato d’Ars e della Sindone
Ufficio Scuola IRC - Visita alla Sacra Sindone
I
n occasione dell’Anno Sacerdotale e per la Solenne Ostensione della Sindone, la Diocesi
di Mazara del Vallo, guidata dal
suo Vescovo Mons. Domenico
Mogavero, ha vissuto il pellegrinaggio ad Ars, città di S. Giovanni M. Vianney, e a Torino,
città della Sindone.
Dal 26 al 30 Aprile Vescovo, presbiteri, laici e
alcuni seminaristi si son
fatti pellegrini in queste
terre. Ad Ars hanno venerato la santità pastorale del Santo patrono dei
Sacerdoti. Ai piedi della
sua tomba hanno pregato per tutti i sacerdoti e
insieme e attorno al Vescovo hanno celebrato
l’Eucaristia.
Durante la permanenza in Francia non sono
mancanti momenti di
visita in luoghi suggestivi
come l’abbazia di Cluny,
la comunità ecumenica
di Taizé, i luoghi di S.
Margherita Alocoque,
monaca e mistica a cui
è legato il culto al Sacro
Cuore di Gesù.
A Torino hanno contemplato la passione e la
resurrezione del Signore davanti e attraverso la sacra Sindone.
Momento suggestivo è stato ritrovarsi come uomini davanti a
quella immagine di sofferenza e
di dolore del Figlio che per amore si è consegnato alla morte e
per amore del Padre è ritornato
in vita.
Migliaia di pellegrini in questi
giorni continuano a percorrere
questi itinerari; il pellegrinaggio
insegna all’uomo di ogni tempo
che la sua vita, in questa terra, è
un continuo cammino verso la
meta finale.
Alessandro Palermo
Riprende a suonare il monumentale organo
della Chiesa Madre di Marsala
I
n occasione della solenne ostensione
della Sacra Sindone a Torino, l’Ufficio
Scuola ha organizzato per gli Insegnanti
di Religione Cattolica un viaggio-pellegrinaggio, che si è effettuato dal 30 aprile al 2 maggio 2010, per contemplare la
Sacra Sindone e scoprire, così come è
stato definito dal Santo Padre Benedetto XVI, uno “specchio del Vangelo”.
La meticolosa organizzazione di questo viaggio si deve alla pazienza ed alla
costanza di Angelina, segretaria dell’Ufficio IRC della nostra Diocesi, che ha
guidato questo pellegrinaggio in ogni
piccolo dettaglio. I giorni trascorsi a Torino sono stati brevi, ma intensi di emozione e di forte spiritualità.
Ognuno di noi, in questo viaggio, ha
portato dentro di sé le proprie intenzioni e le proprie preghiere, ma tutti eravamo accumunati dallo stesso fine: “vedere il volto dell’Uomo della Sindone”.
I segni delle sofferenze che abbiamo
contemplato nella Sacra Sindone ci
consegnano i tratti del disegno d’amore
di Dio.
La Sindone era esposta in una teca trasparente posta sopra l’altare maggiore
del Duomo su un grande telo di tessuto color rosso scuro ad una altezza di
circa due metri da terra piantonata da
guardie, mentre tutto intorno la luce era
tenue. Ci siamo fermati pochi minuti in
silenzio davanti la Sindone, ma quello
che abbiamo visto va oltre …! Il lenzuolo che reca l’immagine sindonica mostra senza alcun dubbio il dramma del
dolore di un uomo che è stato martoria-
to e crocifisso. Il dolore è reso visibile
dal sangue, che ricoprendo tutto il suo
corpo ne ha lasciato l’impronta, dalla
corona di spine, dai colpi di flagello, dai
buchi dei chiodi nelle mani e nei piedi
e dalla ferita del costato trafitto. Il continuo richiamo al racconto della morte
di Gesù, narrata dai Vangeli, è lampante
ed allo stesso tempo inquietante, sorprendente e straordinaria. Si vedono, in
quel misterioso sacro lino, tutti i segni
dell’atroce sofferenza vissuta da Gesù
nella sua passione, ma anche l’impotenza della morte che ci mostra la verità
dell’incarnazione.
Nei nostri cuori abbiamo camminato,
per pochi minuti, di fronte a quell’immagine, con Cristo sulla via della Croce,
pronti a far dono della nostra vita, sia
come esseri umani che come Insegnanti
di Religione, per manifestare al mondo
la speranza del regno di nostro Signore
Gesù Cristo. Seguendolo sulla via dell’umiltà abbiamo la certezza di essere
sempre avvolti dall’abbraccio del Padre.
L’augurio è che tutti quelli che si sono
recati a Torino o che in questi giorni
vi si recheranno, possano far tesoro di
quel breve, ma intenso momento, passato davanti la Sindone.
Con l’aiuto di Dio ciascuno porti la sua
croce quotidiana e prometta di iniziare
una nuova vita lontana dal peccato, così
da sperimentare che “dalle sue piaghe
siamo stati guariti”.
Stefania Bongiorno
Anna Maria Leone
Periodico di informazione della Diocesi di Mazara del Vallo
Membro della Federazione Italiana Settimanali Cattolici
Proprietà: Diocesi di Mazara del Vallo
Editore: Associaz. Culturale Orizzonti Mediterranei
Piazza della Repubblica, 6 - 91026 Mazara delVallo (TP)
Tel. 0923 902737 – 338.2372766 – fax 0923 941108
E-mail: [email protected]
Reg. Tribunale Marsala n. 140/7 - 2003
Direttore Responsabile
Don Francesco Fiorino
Costituito il Movimento per la Vita di Marsala
Redazione:
Vittore Saladino (Segretario),
Nicolò Marino, Rosanna Asaro,
Franco Puccio, don Giuseppe Ivan Undari,
donVincenzo Noto, Padre AdrianoTitone
I
Impaginazione e grafica:
Vittore Saladino - Piero Gancitano
Stampa:
Officine grafiche Rallo
Via San Domenico Savio, 20/A - Mazara del Vallo
V
enerdì 7 Maggio tutte
le 4317 canne dell’organo monumentale della
Chiesa Madre di Marsala hanno ripreso a suonare grazie ai comandi della
nuova consolle predisposta dai fratelli Cimino di
Agrigento su richiesta dell’Arciprete don Giuseppe
Ponte. Dopo la benedizione, del rinnovato organo,
da parte di Mons. Domenico Mogavero, il concerto
inaugurale è stato tenuto
dal maestro Juan Paradell
Solè, organista titolare
della Basilica di santa Maria Maggiore a Roma che,
tra gli altri brani, ha suonato una composizione del
maestro, di origine marsalese Sorrentino.
Si è replicato il giorno successivo con un concerto
del maestro Diego Cannizzaro, organista titolare
della Cattedrale di Cefalù.
All’evento è stato presente
Mons. Mariano Crociata,
Segretario generale della CEI che, anni or sono,
nella veste di parroco della Chiesa Madre, aveva avviato i lavori di ristrutturazione dell’organo.
Ester Vaccari
l valore della vita sia sempre un diritto fondamentale e inviolabile per tutti
il messaggio che intende diffondere nel
proprio territorio lassociazione Movimento per la vita di Marsala, fondata lo
scorso 6 maggio, festa di San Domenico
Savio, il Santo delle partorienti e dei nascituri.
La costituzione dellassociazione avvenuta al termine dei sei incontri del Corso di sensibilizzazione Linviolabilit della
vita umana, iniziato lo scorso 8 aprile.
Ben diciotto, degli oltre trenta partecipanti al corso, hanno infatti deciso
di dare concretezza a quanto acquisito
durante gli interessantissimi incontri,
approvando, marted 6 maggio 2010, lo
Statuto della nuova Associazione ed
eleggendo Saladino Vittore Presidente
ed Agate Giuseppa , Bonomo Rosanna,
Di Dia Benedetto, Fici Antonella, Giacalone Simonetta, Patti Nicola , Rallo Salvatore e Titone Giovanna Consiglieri.
Vittore Saladino
Il Vescovo e i preadolescenti (11-14 anni)
14 Maggio 2010
Per una pastorale dei preadolescenti
Lettera del direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano
C
arissimi, stimo doveroso rendere conto della logica e delle
iniziative che sono state messe in atto e che ci hanno visti
tutti coinvolti da prospettive diverse.
Innanzitutto, alcuni uffici diocesani si sono coordinati attorno alla pastorale dei preadolescenti (11-14 anni), uscendo fuori da una prospettiva sacramentale ed introducendosi
dentro una prospettiva di iniziazione, che aiuti a maturare e
crescere nella fede, dentro cui si trovano le tappe sacramentali, come ulteriori doni che il Signore fa ai ragazzi e alle loro
famiglie, attraverso la Chiesa.
A partire da questa scelta, già da due anni, il Vescovo non
desidera più che la festa sia detta dei cresimandi, ma della
Cresima; non è solo un cambiamento di nome, ma di prospettiva: un percorso che si svolge nel tempo di Quaresima e
Pasqua, di cui la festa è il culmine, che accompagni il passaggio dalla fanciullezza alla giovinezza e che interessi, non un
solo ufficio, ma la pastorale di tutta la Chiesa locale.
Inoltre, quest’anno in fedeltà al piano pastorale, sono stati
utilizzati diversi linguaggi, tentando di facilitare la comunicazione, uscendo fuori da una logica scolastica, della lezione di
catechismo, dell’ora e delle presenze; abbiamo sperimentato
che tutto questo è fallimentare e che insistervi è inutile, non
porta frutto.
Non sono poche le difficoltà che si incontrano su questo
ambito, perché proveniamo tutti da una cultura che vede la
catechesi ancora come dottrina cristiana da insegnare. Nei
dialoghi avuti con diversi parroci, tutti lamentano la seria
difficoltà a comunicare adeguatamente, che si esprime con la
irrequietezza dei ragazzi e la disaffezione, con la conseguente
delusione, dei catechisti.
È stato, quindi, predisposto il seguente itinerario: I ragazzi
di cui avete fatto avere il numero di telefonino, a nome del
Vescovo, all’inizio di ogni settimana di Quaresima, hanno ri-
cevuto un messaggio tematizzato sul “Pane”, che è stato
chiamato “parola di vita”; i catechisti hanno trovato un
aiuto nella loro catechesi in un opuscolo che, riprendendo il tema del “pane”, permette di approfondire la parola
di vita e che avrebbe dovuto aiutare i ragazzi a restituire
i contenuti assimilati in un portale dal titolo “www.1114enni.it”.
Per facilitare ulteriormente la comunicazione, i ragazzi, aiutati dai catechisti, hanno scritto delle lettere, dove
esprimevano il loro affetto al parroco e che sono state
pubblicate in questo giornale diocesano; questo percorso epistolare si conclude con la descrizione di come vedono la loro Cresima e il loro futuro in parrocchia, sono
le lettere che trovate in questo numero e a cui il Vescovo ha
dato delle risposte catechetiche che aprono prospettive per il
futuro.
Per educare alla tensione missionaria, sono stati predisposti due momenti, uno che guarda lontano e l’altro dentro il
nostro territorio diocesano. Ci siamo messi in contatto con
un sacerdote di Haiti, che ha inviato una lettera e con cui
pensiamo, nel nuovo anno pastorale, di continuare a dialogare e a cui abbiamo destinato una piccola offerta che i ragazzi
hanno fatto avere, attraverso i catechisti, il giorno della festa.
Alcune parrocchie hanno sensibilizzato i ragazzi a guardare il territorio con amore, alla ricerca delle situazioni difficili
che andrebbero affrontate.
L’intento è stato quello di farci carico delle necessità dei
ragazzi e di parlare con loro utilizzando i loro linguaggi, di
far cogliere loro il nostro amore e la nostra attenzione e la
gioia che abbiamo nel vederli crescere e maturare, di non far
pensare al sacramento della Cresima come al momento del licenziamento parrocchiale, ma ad un passaggio, con maggiore
responsabilità e protagonismo.
8 Maggio 2010
Festa della Cresima a Mazara del Vallo
Infine, la festa che ha avuto luogo l’8 maggio, con un momento di preghiera in Cattedrale, a cui i ragazzi si sono preparati con i canti e con la formulazione della preghiera dei
fedeli; e un momento gioioso in piazza, offerto da alcuni giovani delle nostre parrocchie.
Nel contesto liturgico, oltre alla parola del Vescovo, che ha
invitato tutti a vivere nella Chiesa come una grande famiglia,
sono state proposte due testimonianze: una di una ragazza
animatrice ACR e l’altra di un seminarista; i due giovani, da
prospettive diverse, hanno fatto riflettere i ragazzi sulla gioia
di essere e vivere da cristiani.
Quello che ho descritto e che trovate archiviato nel sito
diocesano www.diocesimazara.it, nella cartella “Festa della
Cresima”, è un piccolo tentativo, che deve essere ancora approfondito e limato in molti punti, ma che esprime il desiderio delle nostre parrocchie di uscire da una logica settoriale,
di rassegnazione e di fallimento, per ridare fiato alla nostra
pastorale, per questa fascia di età.
don Giuseppe Alcamo
C
aro Vescovo Domenico, ci avviamo come la nostra dimensione materiale,
verso un passo importante del no- forse con maggiore cura. “Il pane che ci è
stro cammino di fede: fra qualche giorno dato” è un dono da spezzare e condividericeveremo il Sacramento della Cresima. re. Metteremo al servizio della comunità
In questi mesi abbiamo approfondito le le nostre doti (l’animatrice ci ha detto che
nostre conoscenze sulla Bibbia, in modo sono i nostri carismi): chi farà parte del
particolare le figure di Abramo, Mosè, coro, chi farà il chirichetto, chi partecipeDavide.
rà alla crescita spirituale e materiale del
Abramo ha lasciato “la sua terra”: ab- prossimo.
bandoniamo la nostra terra, il nostro Il giorno della nostra Cresima insieme a
egoismo per avviarci sulle strade di Dio te, al nostro Parroco, alla nostra animacon una vita che diventa apertura agli trice, ai nostri familiari e insieme a tutta
altri, disponibilità, solidarietà.
la comunità parrocchiale sarà un moMosè ha liberato il suo popolo dalla mento speciale e gioioso che ci farà creschiavitù;
scere non solo nella fede, ma soprattutto
Davide da semplice pastore è chiama- nella testimonianza dell’amore per Cristo
to ad essere re: e noi saremo capaci di e per il prossimo. A presto!
stravolgere la nostra vita per amore del
I Cresimandi dell’Azione Cattolica
signore? Dio ci dona la vita e ci chiede di
della Parrocchia Cattedrale
non tenerla per noi, ma di viverla come
di Mazara del Vallo.
un dono per gli altri.
Lo Spirito Santo, che
uando ero giovane prete, il mio Vescovo mi ha
scenderà su di noi, ci
dato l’incarico di fare l’assistente diocesano ACR
darà i suoi doni; saree devo dirvi che sono stati anni belli ed intensi, ho inmo più forti nella fede e
contrato tanti ragazzi che avevano sogni e progetti per
riceveremo i frutti dello
il loro futuro, come voi adesso mi scrivete. Nel tempo,
Spirito Santo: Amore,
però alcuni non sono riusciti a trasformare i propositi
Gioia, Pace, Pazienza,
in veri progetti di vita, non sono stati capaci di mettere
Benevolenza, Bontà,
radici e di far crescere quella quercia che desideravano
Fedeltà, Mitezza, Dodiventare. La stanchezza del quotidiano e la fatica della
mino di sè (come affervita seria li hanno come scoraggiati. Voi forse state penma Paolo nella lettera
sando che questo non potrà succedervi e forse è vero se
ai Galati). Continuerevi lascerete aiutare dagli educatori e dal vostro parroco.
mo in Parrocchia il noVi auguro di crescere sempre nei bei propositi che mi
stro cammino di fede:
avete confidato.
la nostra dimensione
Il vostro vescovo Domenico
spirituale va nutrita
Q
C
aro Vescovo,
siamo un gruppo di ragazzi che presto riceveranno il Sacramento della Cresima.
Per noi questo avvenimento è molto speciale perchè ci unisce ancora di più a Gesù, grazie al dono
dello Spirito Santo. La maggior parte di noi non
ha ancora le idee chiare su come vorrebbe trascorrere la propria vita, ma una cosa è certa ed è che
tutti abbiamo tanta voglia di divertirci e di stare
insieme tra noi ragazzi. Ci sono alcuni tra noi che
vorrebbero partecipare ai gruppi giovanili in parrocchia o anche al coro della chiesa, altri invece,
hanno espresso il desiderio di aiutare le persone
più bisognose, mentre c’è qualcuno che non sa cosa
fare e vuole semplicemente vivere ...
Le catechiste ci hanno spiegato che con il Sacramento della Cresima diventiamo testimoni del
Risorto e questo ci fa un pò paura perchè non sap-
M
C
divertire e pregare e potremmo anche cucinare.
Speriamo che riceva questa lettera e che l’accetti con
molta simpatia e dolcezza. Noi per adesso siamo
impegnati con il P.O.N. e il coro d’Istituto. Questa
lettera ci viene dal profondo del cuore, perché noi
vorremmo veramente fare quello che abbiamo detto.
Carissimi saluti
Giuseppe , Alessandro, Giuseppe
aro Vescovo Domenico
dopo cinque anni che frequentiamo il catechismo, vorremmo continuare a stare in parrocchia per
divertirci e far divertire pregando. Noi vorremmo un
locale a disposizione, dipingerlo con i colori dell’arcobaleno e qui riunirci per parlare, giocare ,organizzare incontri con altri ragazzi che magari frequentano poco la chiesa, fare amicizia con loro,farli
M
iei cari ragazzi, è vero, non avere le idee
chiare può essere una povertà ma può anche
spingervi a cercare con passione e gioia quello che
ancora, forse per la vostra giovane età, non siete
riusciti a trovare. Non arrendetevi e siate coraggiosi nel cercare sempre quello che vi riempie il
cuore e che vi farà essere di più, rispetto a quello
che siete. La Cresima è un dono che in questa ricerca vi può sostenere se voi lo volete; avete la fortuna di avere con voi e per voi bravi catechisti che
coordinati dal caro don Enzo sono veri educatori.
Ciao a tutti
Il vescovo Domenico
piamo se saremo veramente degni di questo compito. Con affetto.
I ragazzi di Grazia Puleo - Marsala.
iei cari ragazzi, dalla vostra lettera colgo da una parte la gioia di essere in parrocchia e dall’altra una
certa stanchezza. Avete contato gli anni, come se fosse un lavoro giornaliero che vi ha affaticato. Se
ci mettessimo a contare bene il tempo che avere trascorso per il catechismo, forse ci accorgeremmo che
quelli che voi chiamate anni sono solo poche ore. Io, devo confidarvi che, non ho mai contato gli anni,
perché intendo vivere tutti i giorni della mia vita con Gesù nella Chiesa. Vi auguro di realizzare tutti i vostri progetti e di sentirvi talmente a casa vostra da non contare più né gli anni, né i giorni, né le ore. Ciao
tutti voi.
Il vescovo Domenico
C
aro Vescovo,
si avvicina il giorno in cui riceveremo il Sacramento della Cresima e
siamo tutti molto contenti ed emozionati.
Vorremmo che fosse lei stesso a conferirci questo sacramento ma siamo
sicuri che sarà lo stesso un giorno davvero speciale. Adesso che siamo più
grandi riceveremo lo Spirito Santo con
i suoi sette doni e lo accoglieremo affinché ci guidi nella vita di tutti i giorni e ci faccia avvicinare ancora di più
a Dio.
Siamo felici e vogliamo festeggiare
e condividere con le nostre famiglie,
C
i parenti e gli amici più cari questo
giorno di grande gioia, ma già pensiamo al nostro futuro in parrocchia
dopo la Cresima.
Sicuramente continueremo il nostro
cammino di fede con l’Azione Cattolica; ad alcuni di noi piacerebbe diventare educatrice ACR, altri, invece,
vorrebbero fare qualche altro servizio
in chiesa. Per noi la parrocchia è un
luogo dove crescere nella fede ma anche un luogo dove incontrare gli amici,
un luogo dal quale, specialmente dopo
aver ricevuto lo Spirito Santo, non ci
allontaneremo.
Il gruppo ACR
arissimi Ragazzi, devo rivelarvi che voi avete già ricevuto lo Spirito Santo,
nel giorno del vostro Battesimo, anche se solo adesso cominciate a prenderne consapevolezza. Questo meraviglioso dono che Gesù ci ha fatto, permette di vivere la vita come una grande “Chiamata” all’amore, che per ciascuno
di noi si diversifica nelle diverse scelte che facciamo. Vi auguro di invocarlo
tutti i giorni perché vi illumini e vi guidi per scelte coraggiose e impegnative.
La nostra Chiesa, ma in verità il mondo intero, ha bisogno di ragazzi che sanno osare! Ciao a tutti
Il Vescovo Domenico
14 Maggio 2010
Il Vescovo e i preadolescenti (11-14 anni)
C
arissimo Vescovo,
contenti del percorso che stiamo facendo e
noi ragazzi del dopo cresima della par- speriamo di continuare sempre così.
rocchia SS. Trinità è già da un anno che ab- P.S.: quando viene a trovarci? Lo aspettiamo
biamo ricevuto il sacramento della confer- con gioia !!!
mazione e ne siamo entusiasti!
Con affetto.
Pian piano stiamo capendo la vita da veri
I Trinity Friends
cristiani e in quest’anno siamo maturati tantissimo.
Dopo la cresima insieme a due persone molto speciali “per noi” abbiamo
iei Cari Friends,
sono molto contento di quello che mi
deciso di continuare il nostro cammiscrivete e sono curioso di venirvi a conoscere.
no di fede formando un gruppo “TRIAvete la fortuna di avere con voi persone
NITY FRIENDS”.
“speciali”, siate furbi ed intelligenti, fate tesoro
Riunendoci una volta a settimana,
di quello che vi propongono e non accontenmettendo insieme le nostre idee oltre
tatevi di poco, siate esigenti nel crescere per
alla preghiera, momenti di riflessioconoscere e vivere in profondità quell’amore
ne, momenti di fraternità e abbiamo
che loro vi testimoniano.
introdotto dei momenti ricreativi faSe posso darvi un consiglio, non fermatevi
cendo opere di solidarietà presso una
dentro le mura della parrocchia e al contesto
casa di riposo e altre strutture.
liturgico, siate missionari, andate alla ricerca
I “maschietti” si sono impegnati a
dei vostri compagni ed amici e fate loro sperifare i ministranti durante la messa,
mentare la stessa vostra gioia.
mentre le “ragazze” si sono impegnate
Ciao a tutti voi e a presto.
nella lettura della preghiera dei fedeli
Il vescovo Domenico
e ad aiutare a fare catechismo.
Noi ragazzi del gruppo siamo molto
M
M
i chiamo Chiara, Lei non mi
arissima Chiara, dalla tua parrocchia ho ricevuto molte
conosce e nemmeno io
lettere ed ho scelto, per motivo di spazio nel giornale, di
l’ho mai vista di perrispondere alla tua lettera, tenendo presenti anche le altre,
sona. Io mi cresimerò
per cui parlerò con tutti attraverso Te.
il 30 Maggio di mattiÈ vero non ci conosciamo, ma io sento di volervi bene e tutti
na. Non vedo l’ora!!! Ho
i giorni, quando prego Gesù per i “figli” che ha voluto dargià scelto la madrina
mi, mi ricordo e ricordo a Lui, tutti i ragazzi della vostra età.
e gliel’ho pure detto, è
Credo che siete in una fase della vita molto bella, state scouna persona bravissima
prendo molte cose nuove, sentite il bisogno di essere liberi e
con cui condivido tutto.
responsabili, non sopportate più le attenzioni e i consigli dei
Vorrei e spero tanto che
vostri genitori perché volete scegliere da soli. Tutto questo è
Lei Eccellenza fosse premolto bello e va comunque custodito come un tesoro gelosente alla mia Cresima,
so. Ma devo dirvi, anche per esperienza personale, che per
soprattutto vorrei che
raggiungere alcuni traguardi si ha bisogno di essere aiutati,
fosse un momento spenessuno diventa uomo da solo. Avete la fortuna di vivere acciale. Non credo di concanto a persone sagge che sanno spendersi per voi ragazzi, vi
tinuare dopo la cresima
prego non sciupate il dono di Dio.
frequentando i “dopoCiao a tutti.
cresima”, ma sicuraIl Vescovo Domenico
mente di venire a messa
la Domenica, quello sì.
Mi immagino la mia cresima con una bella pire tutta la Chiesa. Io ancora non l’ho mai
giornata di sole, quando entrerò in Chiesa vista di presenza a Lei Eccellenza, spero di
mi sentirò Felice e sarò curiosa per il “mo- vederla da vicino l’8 Maggio alla Festa e di
mento centrale”. Vorrei una Chiesa addob- poterle magari dare la mano…!!! A presto.
bata a festa e tantissime persone da riemChiara
C
8 Maggio 2010
Festa della Cresima a Mazara del Vallo
C
arissimo Vescovo, sono una cresimanda di 12 anni quasi 13, mi chiamo
Anna e quest’anno farò la Cresima dopo
anni di preparazione con la mia catechista. Io sono pronta ad affrontare la vita
che mi si prospetta, diventando una soldatessa di Cristo. Sono molto orgogliosa
di me stessa perché la Chiesa e la mia catechista mi hanno aiutato moltissimo ad
affrontare questo percorso che sto terminando. Io continuerò comunque ad andare in Chiesa per ascoltare la Parola del Signore. Essendo una persona molto timida,
sicuramente il giorno della mia Cresima
mi troverai imbarazzata ed emozionata,
spetterà a Te Carissimo Vescovo mettermi
a mio agio. Cordiali Saluti.
La tua cresimanda Anna
C
arissima Anna, permettimi di non essere d’accordo con te; ma anche di non essere
d’accordo con Stefania ed Antonella che dicono le stesse cose.
Io non credo che Gesù cerchi delle soldatesse, non ne ha bisogno e se ben ti ricordi,
nel giardino del Getsemani, quando Pietro colpì con la spada uno dei soldati, Gesù lo
rimproverò e gli disse di non farlo più (Giovanni 18, 10-11). Non diventerai soldatessa,
ma amica e confidente di Gesù. Gesù non vuole mettere la tua vita in pericolo, ma la
vuole far fiorire e crescere, facendoti diventare, sempre più, donna di pace, dandoti tutta
quella serenità di cui hai bisogno per affrontare le difficoltà di ogni giorno, custodendo
e benedicendo il tuo futuro. Tu mi confidi che sei molto timida ed allora sicuramente
sarai molto riflessiva e ricca di buoni sentimenti. Io credo che la giusta timidezza è un
dono che aiuta a scegliere in modo oculato ed attento.
Ti auguro ogni bene ciao
Il vescovo Domenico
I sacerdoti aiutano tutti.
Aiuta tutti i sacerdoti.
Ogni giorno 38 mila sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità, conforto e speranza. Per continuare la loro
missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento
Clero e vengono distribuite a tutti i sacerdoti, specialmente a quelli delle comunità più bisognose, che possono contare così s ulla generosità di tutti.
Offerte per i nostri sacerdoti. Un sostegno a molti per il bene di tutti.
Per offrire il tuo contributo hai a disposizione 4 modalità:
• Conto corrente postale n° 57803009
• Carte di credito: circuito chiamando il numero verde 800.82.50.00
L’offerta è deducibile:
Per chi vuole, le offerte versate a favore dell’Istituto Centrale
Sostentamento Clero sono deducibili fino ad un massimo
o via internet www.offertesacerdoti.it
• Bonifico bancario presso le principali banche italiane
di 1032,91 euro annui dal proprio reddito complessivo
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Per maggiori informazioni consulta il sito www.offertesacerdoti.it
ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali.
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