CENTENARIO DI GIOVANNI PASCOLI Ce Un vestito per Lilli racconto verghiamo di Luigi Castiglione Heidegger alla ricerca dell’essere La particella di Dio La Russia rievoca la vittoria su Napoleone Kim Ki-duk Leone d'oro Torah e storiografia LA FIERA LIBRARIA - A. XXXII - Nº 292 - OTTOBRE 2012 LA FIERA LIbRARIA Mensile d’informazione bibliografica, politica e culturale SOMMARIO le Penseur de Notre-Dame de Paris EDITORIALE L’onore d’un popolo è tutto d»un pezzo di Luigi Castiglione Direttore responsabile Luigi Castiglione Vicedirettore Massimo Ubaldi Art Director Valérie Larbaud Amministrazione PERISCOPIO La particella di Dio Art@Europarl Muore il poeta Roberto RoversI Kim Ki-duk Leone d'oro «Lo hobbit» compie 75 anni All’asta Verga ai familiari? 3 4/20 IN PRIMO PIANO Un vestito per Lilli racconto «verghiano» di Luigi Castiglione 23 Heidegger alla ricerca dell’essere 33 QUI E LÀ Il dolce potere delle corde, Satania, A tavola con le streghe, Nelle tenebre, Cronogenetica, Da Fattori al Novecento, CRONACA DELL’ALDIQUÀ Casini giudicato da Lombardo Berlusconi e l’Europa Minetti, «Moda e politica si conciliano benissimo» 49 Pilar Moreno Iscr. Registro della Stampa e Tribunale di Roma nº 278/1981 Copyright & Protezione dei dati ex art 10 legge 675/1996 Amministrazione Via Alatri, 30 00171 ROMA / Italia Centro direttivo europeo email: [email protected] Anno XXXII - Nº 292 Ottobre 2012 INSERTO EDIZIONI LOGOS, 42/47 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 EDITORIALE L’onore d’un popolo è tutto d’un pezzo Egli sapeva infatti, o non sapeva affatto, ma lo sentiva nell’animo, da péghiano inconsapevole forse, egli sentiva... che «una sola ingiustizia, una sola colpa, una sola illegalità, sopratutto se ufficialmente accettata, ufficialmente confermata, una sola offesa al1’umanità, una sola offesa alla giustizia e al diritto, sopratutto se universalmente, legalmente, nazionalmente, comodamente accettata, un solo delitto trascurato, «una sola ingiustizia, basta a spezzare tutto il patto sociale, tutto il contratto sociale, una sola violazione, un solo disonore basta a perdere, quanto all’onore, a disonorare tutto un popolo. È un punto in cancrena, che corrompe tutto il corpo. Quel che noi difendiamo, non è solo il nostro onore. Non è solo l’onore di tutto il nostro popolo, nel presente, è l’onore storico del nostro popolo, tutto l’onore storico di tutta la nostra razza, l’onore dei nostri avi, l’onore dei nostri figli. Quanto più passato abbiamo, quanta più tradizione, (quanta più responsabilità, come voi dite). tanto più dobbiamo difenderli ora in questo modo. Quanto più passato abbiamo dietro di noi, tanto più bisogna ora difenderlo in questo modo, mantenerlo puro. Trasmetterò puro il mio sangue come puro l’ho ricevuto Era la legge e l’onore e la divisa corneliana, la vecchia divisa corneliana. Era la regola l’onore e la divisa cristiana. Una macchia sola macchia tutta una famiglia, macchia tutto un popolo. Una colpa sola distrugge l’onore di tutta una famiglia. Una colpa sola distrugge l’onore di tutto un popolo. Un popolo non può vivere su una ingiustizia, subita, compiuta, su un delitto, così solennemente, definitivamente riconosciuto. L’onore di un popolo è tutto d’un pezzo.» Ma quel che il Divino grida nelle piazze non è niente in confronto a quello che dovrebbe gridare dai tetti ed il suo errore è quello di essersi fermato e fissato con Berlusconi, che in fondo non è che un piccolo esempio nel maremagnum della corruzione, essendocene ben altri e peggiori da denunciare in tantissimi altri campi, che bisognerebbe illuminare (con potentissimi riflettori) uno per uno, un rosario infinito d’iniquità, piccole, grandi? chiede qualcuno, il quale dimostra di non sapere sapere che le cosiddette piccole sono peggiori delle grandi, e fanno più danno e più male, perché colpiscono i più deboli, i più poveri, i miseri, i miserabili, i vinti... I vinti, sì, i vinti, proprio come Thierry Maulnier scrive nel saggio che premette alla sua Giovanna e i giudici, un dramma d’ieri per oggi, il dramma, anzi la tragedia di oggi. Tutta la pièce, rifuggendo dal convenzionalismo, trova infatti la sua originalità e quindi la sua attualità e perciò la sua verità, nella trasposizione del processo ad un «vinto» del XV secolo a tutti i «vinti» di tutti i secoli. Ogni personaggio è di conseguenza un simbolo. Donde soltanto «tre giudici senza nazionalità, .senza nome, senza stato civile e quasi senza volto, tre giudici, ο tre poliziotti inquirenti, ο tre domestici servili, ο tre inquisitori più ο meno in buona fede nella difesa della loro fede, ο tre funzionari che adempiono ad un compito noioso, ο tre potenti che s'abbandonano ai tristi piaceri dell'abuso della forza di fronte ad una ragazza indifesa, ο tre vincitori accaniti nell'ottenere dal vinto la confessione che è colpevole, ο tre agenti-politici intenti a raccogliere indizi per servire una propaganda, — ο tutto ciò insieme, — cioè un'immagine quasi ideale di tutta la forza sociale mobilitata per schiacciare un essere solitario e isolato ο per ottenerne la sua sconfessione». Processo a Socrate, processo a Gesù, processo a Giovanna, continua Thierry Maulnier, "è sempre lo stesso processo, il processo nel quale la grande macchina sociale è messa in moto per soffocare in un individuo insolito, dunque inquietante, la fragile scintilla di libera tà, di carità, di coscienza, di coraggio ο d'amore che brilla come una minaccia. Occorreva che Giovanna comparisse non soltanto dinanzi ai 'suoi' giudici, ma dinanzi 'ai' giudici, dinanzi ai giudici che attorno a noi, nel nostro secolo, estorcono alla rivolta la confesione della sottomissione, all'onore la confessione dell'indegnità, all'innocenza la confessione della colpa, alla verità la confessione della menzogna. Occorreva che Giovanna comparisse dinanzi ai giudici che forse domani ci giudicheranno, che fin d'ora emettono i lóro giudizi mentre noi taciamo indifferenti, complici ο terrorizzati. Occorreva che Giovanna comparisse dinanzi al tribunale dell'eterna ingiustizia. Si conosce il grido di Pascal, inquieta sentinella, per tenerci svegli fino alla fine del mondo: 'Cristo è in agonia...'. Fino alla fine del mondo, anche Giovanna c'impedisce di dormire, Giovanna grida a più non posso che rifiuta di riconoscersi colpevole, che morrà per affermare il diritto di difendere la propria non colpevolezza: e tutto ciò riguarda anche noi. Non mi sembra che ci siano altre ragioni di rimettere dopo tanti altri in scena il processo di Giovanna d'Arco se il grido della giovane insorta e prigioniera, nel momento in cui viene schiacciata, non laceri il comodo silenzio nel quale ci assopiamo per ricordarci, fino all'angoscia, che questo silenzio non è affatto comodo, che ciò avviene accanto a noi, che il processo di Giovanna, la resistenza di Giovanna, il supplizio di Giovanna ci riguardano come se la uccidessero questa notte, sotto la nostra finestra. Non bisogna dormire. Non bisogna dormire...* Luigi Castiglione brano tratto dal libro L’onorevole Mammona, in corso di pubblicazione. LA FIERA LIBRARIA La foire du livre La feria del libro A feira do livro Book Fair Bokmessen The book fair Knižní veletrh ブックフェア Targi książki Η έκθεσ βιβλίου Liber pulchra Targul de carte Bogen fair Kirjamessut Bokmessen De boekenbeurs 3 LA FIERA LIBRARIA LA FIERA PERMANENTE DEI LIBRI CENTENARIO DI PASCOLI 6 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 PERISCOPIO Bosone di Higgs esiste – Scoperta particella di Dio L'annuncio al Cern di Ginevra, in lacrime il fisico che aveva previsto l'esistenza 48 anni fa Alla fine il bosone di Higgs, folcloristicamente soprannominato «particella di Dio», ha fatto la sua comparsa in due colossali esperimenti del Cern di Ginevra. È il punto di arrivo di un cammino iniziato negli Anni 60 del secolo scorso. L’ultimo tassello di un puzzle che i fisici hanno messo insieme pazientemente in mezzo secolo di lavoro costruendo macchine sempre più grandi, potenti e costose. Si chiamano bosoni, dal nome del fisico indiano Bose che con Fermi ne descrisse le proprietà, le particelle che trasportano una forza. Sono bosoni, per esempio i fotoni, cioè le particelle che costituiscono la luce, e i gluoni, la «colla» che tiene insieme i nuclei degli atomi. Il bosone di Higgs è speciale: è la particella che conferisce una massa a tutte le altre particelle, e quindi in qualche modo dà ad esse l’esistenza in quanto oggetti materiali. Questa è la sua potenza «divina». Da ieri, dunque, conosciamo il segreto della massa delle particelle subnucleari, e quindi sappiamo come è fatto l’universo visibile (purtroppo stiamo parlando solo del 4 per cento di quanto esiste, il 96% ci sfugge perché è sotto forma di materia ed energia invisibili). Fatto non irrilevante, sappiamo inoltre perché si sono spesi sette miliardi di euro nel Large Hadron Collider, Lhc, un anello di ma gneti lungo 27 chilometri. Certo, gli scienziati prefe- ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 PERISCOPIO riscono essere prudenti, tutto deve essere meglio verificato. Solo a fine luglio una pubblicazione metterà nero su bianco i risultati preliminari presentati ieri mattina nell’auditorium del Cern da Joe Incandela per l’esperimento Cms e da Fabiola Gianotti per l’esperimento Atlas. Altre misure saranno necessarie almeno fino alla fine di quest’anno. L’identikit è quello della particella tanto attesa: una massa di 125,3 GeV. Se non fosse il bosone di Higgs sarebbe davvero qualcosa di strano e, per certi versi, di ancora più interessante. Ma i margini dell’incertezza statistica dichiarati da Incandela e Gianotti sono minimi. Incominciò Murray Gell-Mann nel 1964 immaginando l’esistenza dei quark, particelle più elementari dei protoni e dei neutroni fino ad allora ritenuti i mattoni ultimi dei nuclei atomici. Fu l’inizio del Modello Standard, il paradigma della fisica moderna, al quale subito Peter Higgs contribuì con l’idea del suo bosone, poi battezzato «particella di Dio» dal fisco Leon Lederman, premio Nobel nel 1988. L’universo così come ora lo osserviamo è fatto essenzialmente di due tipi di quark: Up e Down. La teoria però ne prevede sei, che si manifestano a energie crescenti. Uno per volta, i fisici li hanno scoperti. Il sesto, chiamato Top perché è un po’ come il tetto che sta sopra l’edificio degli altri, fu preda del Fermilab di Chicago nel 1995. Il modello prevedeva anche sei leptoni. Di essi alcuni erano già noti 7 8 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 PERISCOPIO La Russia rievoca la vittoria su Napoleone Maxi rappresentazione della battaglia di Borodino con 3.000 figuranti Cento anni fa vi assistette lo zar Nicola II, oggi, in occasione del bicentenario, tocca al nuovo zar del Cremlino Vladimir Putin fare gli onori di casa alla rievocazione storica, la più grande mai organizzata, della battaglia di Borodino tra le truppe di Napoleone e quelle zariste, a un centinaio di km da Mosca. Si tratta del combattimento europeo più cruento sino alla prima guerra mondiale (circa 80 mila morti in una sola giornata, di cui oltre 40 mila russi), finito sostanzialmente in una patta benché ancor oggi sia i francesi che i russi pensino di aver vinto. Ma in ogni caso per Napoleone fu l'inizio della fine, perché l'esercito zarista fece una ritirata tattica su Mosca abbandonando la capitale al condottiero francese con il Generale Inverno alle porte. Prima della rievocazione vera e propria da parte di 3000 figuranti (500 stranieri), attesa nel pomeriggio davanti a circa 300 mila spettatori, in mattinata è prevista una cerimonia solenne davanti al posto di comando di Napoleone, presente l'ex presidente francese Valery Giscard d'Estaing: corone di fiori, un minuto di silenzio, poi i figuranti sfileranno al suono della marsigliese. Cerimonia bis poi davanti al luogo dove era posizionata la batteria del generale Raievski, con l'inno russo. Musica: al Festival delle Nazioni il violino di Roby Lakatos ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 9 PERISCOPIO Kim Ki-duk Leone d'oro PIETA' di Kim Ki-duk ha vinto il Leone d'oro, una vittoria annunciata che arriva a un film pieno di archetipi ispirati tutti dal denaro, vero motore di ogni cosa. Ma è l'America di The master a portarsi casa il più bel bottino: Leone d'argento, per la migliore regia a Paul Thomas Anderson, e Coppa Volpi (alla coppia composta da Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman). Un bel volano per questo film per la corsa agli Oscar. E l'Italia? Per il nostro Paese è quasi flop. Tre film in concorso per ottenere un Osella per la fotografia a Daniele Cipri (È stato il figlio) e il premio Mastroianni per attore rivelazione a Fabrizio Falco (perÈ stato il figlio e per Bella addormentata. In quello di Daniele Ciprì è la vittima sacrificale e, in quello di Bellocchio, uno psicolabile anticattolico). Insomma, una sorta di premio di consolazione per il nostro Paese. Mentre, come è un po' tradizione al Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, un'opera come L’intervallo di Leonardo di Costanzo, passata a Orizzonti e non in concorso, ha ricevuto ben sette premi collaterali, tra cui il Fipresci (Federazione Internazionale Critici Internazionali). Non è la prima volta. Era già successo nel 2008 con Pranzo di ferragosto che non fu considerato per il concorso, ma poi divenne un piccolo caso che incasso al Lido il Luigi De Laurentiis e poi David di Donatello e Nastri d'argento. In una edizione venata di misticismo, religione e ortodossia, oltre a The master (che si ispira a Scientology) si portano a casa due premi importanti il film del regista austriaco Ulrich Seidl, Paradise faith, che vince il Premio Speciale della Giuria con la storia di una cattolica, troppo morbosamente praticante, e ancora il piccolo- gioiello israeliano Fil the Volddi ebooks logos novità Gli EBOOKS della LOGOS si possono agevolmente leggere sul monitor del proprio computer, se ne può ingrandire e rimpiccolire il testo e renderlo anche più oppure meno luminoso, secondo le proprie esigenze visive, senza ricorrere ad ulteriori spese... ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 ebooks Logos PERISCOPIO Rama Bursthein, storia di un amore che nasce in una famiglia ultra-ortodossa di Tel Aviv che si porta a casa la Coppa Volpi con l'attrice protagonista Hadas Yaron. La sceneggiatura va invece al film di Assayas Après mai. Un film sull'adolescenza, e non sul Sessantotto, ha tenuto a precisare il regista francese che ci porta indietro alla Parigi del 1971 con protagonista Gilles, aspirante pittore che si ritrova impegnato nelle lotte studentesche. Infine, il premio Luigi De Laurentiis alla migliore opera prima va al film turcotedesco Küf diretto dal giovane Ali Aydin. Presentato alla Settimana della critica, è stato acquistato per l'Italia dalla Sacher Film che lo di-stribuirà nella primavera del 2013. Il film affronta il dramma dei desaparecidos turchi. Ecco la filosofia del bloy. E ̀ la filosofia della bibbia, dei mistici, delle anime semplicemente e profondamente religiose; la filosofia che gravita intorno ai due fatti fondamentali della storia religiosa dell’ umanità: la Caduta dell’ uomo, esiliato in terra, il cui metaforico sonno è attraversato dalle immagini semicancellate del perduto Eden; e la Redenzione, monologo divino nella storia umana, che fa del sublime Crocifisso il centro ed il lume della vita. Intorno a questi due elementi, si inseriscono motivi di colore mistico, come la dottrina giovannea del tralcio e della vite, il paolino «Unus estis in Christo» (Gal., 3, 28), cioè degli uomini membra sostanziali del corpo mistico di Gesù; motivi di tendenza mistica con sviluppi pratici, come la dottrina della Comunione dei Santi, chiamante all’ integrale corresponsabilità degli atti umani; motivi infine schiettamente etici come quello della libertà. La libertà («questo dono prodigioso, inqualificabile, con cui ci è dato di vincere il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, di uccidere il Verbo incarnato... etc.) è per il bloy il dono divi- no che più di ogni altro conferisce dignità all’uomo, ma al (tempo stesso il più terrificante, perchè solo in forza della libertà fu possibile crocifiggere il Salvatore... Léon Bloy, Nelle tenebre, a cura di Vittorio Di Giacomo, pagine 160, € 16 Scompare il poeta Roberto Roversi, critico fino all'ultimo Tra Lotta Continua e Lucio Dalla, lui vieta le cerimonie funebri. Napolitano, fu interprete cambiamento societa' E' morto a 89 anni il poeta bolognese Roberto Roversi, malato da tempo. Coscienza critica, libraio, fondatore delle riviste Officina e Rendiconti delle quali è stato anche editore, scegliendo già negli anni Sessanta di non pubblicare più con i 'grandi'. Consapevole fino all'ultimo, morto ieri in casa nel centro di Bologna, ha lasciato disposizioni precise, distinguendosi anche in quest'ultima occasione: l'annuncio della scomparsa doveva essere dato solo il giorno dopo, ovvero oggi. Senza organizzare esequie ufficiali, cerimonie o commemorazioni. Sarà sepolto a Bologna, nella cappella di famiglia. Dopo la cremazione, un'altra scelta che conferma "il suo comportamento di sempre", precisa la famiglia, che acconsente ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 eBooks Logos L'essenza del sacramento del matrimonio non 6 l'unione legale tra un uomo e una donna per una inseparabile comunanza di vita, come finora s'era andato sostenendo, bensì il reciproco amore tra i coniugi. Il farsi l'uno carne dell'altro, il divenire una sola carne, come se fossero un unico essente. E un teologo gesuita, già negli anni trenta del passato secolo, l'aveva scritto: « ...quando tra un uomo e una donna c'è il vincolo dell'amore allora il matrimonio c'è». E Giovanni Paolo II, nella sua prima enciclica, l'aveva ribadito: «L'uomo non può vivere senza amare; la sua vita sarebbe priva di senso, se non fosse riamato, se non sperimentasse l'amore». Sicché il sacramento finisce quando l'amore muore... In sostanza è questa la tesi sostenuta dal boterò che, basandosi anche su recenti sentenze rotali, non fa altro in questo suo nuovo magistrale libro che ripercorrere l'iter del sacramento matrimoniale dal punto di vista storico, morale, giuridico. Silvio Botero Giraldo, La famiglia, comunità d’amore, a cura di Massimo Ubaldi, pagine 192é, € 18 PERISCOPIO solo a un piccolo gesto del Consiglio comunale: un minuto di silenzio in aula lunedì. Il suo sguardo acuto continua a coinvolgere a largo raggio: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, esprime la sua commossa partecipazione al lutto. E, a modo suo, lo fa anche Jovanotti, twittando: "Se n'é andato il grande Roberto Roversi un innumerevole poeta. Scrisse anche Chiedi chi erano i Beatles". La canzone degli Stadio è tra le tante con i testi di Roversi, scritti prima per Lucio Dalla (anche Nuvolari): Jovanotti ne parafrasa il titolo facendo nascere una nuova 'tag' (#chiedichieraroversi). Lui aveva quasi novant'anni e non era su Twitter, ma quella 'tag' viene subito rilanciata: Eleonora dice che è 'volato via', massi ricorda che "un fiume scorre sul divano di pelle", Laura che "il viaggio così nisce". "Conservo altri testi di Roberto - fa sapere il leader degli Stadio, Gaetano Curreri - a cui stavamo lavorando per il futuro. Ci sentivamo spesso". "E' l'ennesimo lutto del mondo della cultura bolognese", commenta il sindaco Virginio Merola. Solo nel marzo scorso era morto proprio Lucio Dalla. Il presidente dell'Emilia-Romagna, Vasco Errani, ricorda poi la sua "fermissima passione civile". Già, lui preferì, abbandonando gli editori, distribuirsi da solo fogli fotocopiati o collaborare con piccole realtà autogestite. Allora non c'era internet. Nel 1955 fondò la rivista Officina con Francesco Leonetti e Pier Paolo Pasolini, nel 1961 anche Rendiconti, di cui recentemente si pensava a una riedizione. Ha scritto moltissimo: romanzi, versi, testi teatrali e 'fogli sparsi', amava dire. Era stato anche direttore del giornale Lotta Continua. Recentemente scrisse il manifesto di 'Ad Alta Voce', rassegna che richiama ogni anno a leggere in piazza decine di 'big' della cultura (in ottobre la dodicesima edizione). Nel 2006 ha chiuso i battenti la libreria antiquaria Palmaverde di Bologna che Roversi ha gestito quasi sessant'anni, dal 1948, con la moglie Elena. Nel 2007 gli morì di cancro l'unico figlio, Antonio, sociologo e docente. Nel 2010 editò in 50 esemplari fuori cdi Giulia Seno E' morto a 89 anni il poeta bolognese Roberto Roversi, malato da tempo. Coscienza critica, libraio, fondatore delle riviste Officina e Rendiconti delle quali è stato anche editore, scegliendo già negli anni Sessanta di non pubblicare più con i 'grandi'. Consapevole fino all'ultimo, morto ieri in casa nel centro di Bologna, ha lasciato disposizioni precise, distinguendosi anche in quest'ultima occasione: l'annuncio della scomparsa doveva essere dato solo il 12 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 eBooks Logos Notre jeunesse è comunemente posta fra i capolavori della prosa di Péguy. E una parola difficile questa nel caso di Péguy, che il «capolavoro» in realtà non lo scrisse mai (ed è una delle ragioni per cui la sua fama non oltrepassò determinati ambienti), ma certo essa è una delle opere sue più salde, per fedeltà a un tema cen- trale e per costanza di ispirazione. Mentre possiede alcune fra le pagine bellissime di Péguy, va relativamente immune da quelle dispersioni e quei ristagni che pesano sovente sulla sua opera, raggiungendo cosi una sua completezza, che per- mette di presentarla, in qualche modo, come esemplare... Charles Pégny nacque a Orléans il 7 gennaio 1873 da famiglia di piccoli artigiani di origine contadina. Ottenuta una borsa di studio compi gli studi liceali a Orléans e Parigi. Fu ammesso alla Scuola Nor-male (1894) dove ebbe maestro Bergson; la lasciò senza terminare il corso (1897). Scoppiato l'affare Drey-fùs (1897) vi partecipò in campo dreyfusista. Nel 1898 fondò con Blum e Herr la «Libratile socialiste» Georges Bellais. La-sciata la Librairie fondò i «Cahiers de la Quinzaine» (1900), libero osservatorio su tutta la vita francese, da cui passarono parecchi fra i noti ingegni e qualcuno fra i grandi nomi del tempo. Nei «Cahiers pubblicò tutte le sue opere. Scoppiata la guerra parti volontario e . cadde a Villeroy alla vigilia della battaglia della Marna (5 settembre 1914). Charles Péguy, La nostra giovinezza, a cura di Massimo Ubaldi, pagine 224, € 18 PERISCOPIO giorno dopo, ovvero oggi. Senza organizzare esequie ufficiali, cerimonie o commemorazioni. Sarà sepolto a Bologna, nella cappella di famiglia. Dopo la cremazione, un'altra scelta che conferma "il suo comportamento di sempre", precisa la famiglia, che acconsente solo a un piccolo gesto del Consiglio comunale: un minuto di silenzio in aula lunedì. Il suo sguardo acuto continua a coinvolgere a largo raggio: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, esprime la sua commossa partecipazione al lutto. E, a modo suo, lo fa anche Jovanotti, twittando: "Se n'é andato il grande Roberto Roversi un innumerevole poeta. Scrisse anche Chiedi chi erano i Beatles". La canzone degli Stadio è tra le tante con i testi di Roversi, scritti prima per Lucio Dalla (anche Nuvolari): Jovanotti ne parafrasa il titolo facendo nascere una nuova 'tag' (#chiedichieraroversi). Lui aveva quasi novant'anni e non era su Twitter, ma quella 'tag' viene subito rilanciata: Eleonora dice che è 'volato via', massi ricorda che "un fiume scorre sul divano di pelle", Laura che "il viaggio così nisce". "Conservo altri testi di Roberto - fa sapere il leader degli Stadio, Gaetano Curreri - a cui stavamo lavorando per il futuro. Ci sentivamo spesso". "E' l'ennesimo lutto del mondo della cultura bolognese", commenta il sindaco Virginio Merola. Solo nel marzo scorso era morto proprio Lucio Dalla. Il presidente dell'Emilia-Romagna, Vasco Errani, ricorda poi la sua "fermissima passione civile". Già, lui preferì, abbandonando gli editori, distribuirsi da solo fogli fotocopiati o collaborare con piccole realtà autogestite. Allora non c'era internet. Nel 1955 fondò la rivista Officina con Francesco Leonetti e Pier Paolo Pasolini, nel 1961 anche Rendiconti, di cui recentemente si pensava a una riedizione. Ha scritto moltissimo: romanzi, versi, testi teatrali e 'fogli sparsi', amava dire. Era stato anche direttore del giornale Lotta Continua. Recentemente scrisse il manifesto di 'Ad Alta Voce', rassegna che richiama ogni anno a leggere in piazza decine di 'big' della cultura (in ottobre la dodicesima edizione). Nel 2006 ha chiuso i battenti la libreria antiquaria Palmaverde di Bologna che Roversi ha gestito quasi sessant'anni, dal 1948, con la moglie Elena. Nel 2007 gli morì di cancro l'unico figlio, Antonio, sociologo e docente. Nel 2010 editò in 50 esemplari fuori commercio la versione integrale del poema 'L'Italia sepolta sotto la nevé.ommercio la versione integrale del poema 'L'Italia sepolta sotto la nevé.[Giulia Seno. Fonte: Ansa) ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 eBooks Logos 13 PERISCOPIO Torah e storiografie dell'Antico Testamento Il pensare di bonaventura è sempre un pensare «biblico», la sua espressione tende sempre a riprendere le parole della Scrittura, inserendole con singolare naturalezza nel contesto del suo discorso. Ciò però non significa che ci sia mai in Lui un incriteriato fideismo; anzi, seguendo la bibbia egli tende ad assimilare alla vita delllEssere, cercando agostinianamente di intendete, nella partecipazione della Luce divina, il senso profondo della vita come dono, al fine di partecipare più intensamente di Dio. In questo medesimo senso bonaventura propone la lettura dell'opuscolo Le sei ali del Serafino. Sei sono le ali dei Serafini, delle più alte creature angeliche che, secondo Isaia (6,1 ss.), stanno direttamente innanzi a Dio. bonaventura intende che come il Serafino ha sei ali, così il prelato, colui che ha la gravissima responsabilità non solo della sua personale salvezza, ma anche della vita di coloro che gli sono affidati e che deve in nome di Dio liberare dal peccato per renderli degli della messe divina, debba avere le virtù fondamentali. Tali sei virtù sono : 1) lo zelo della giustizia; 2) la «religiosa pietà; 3) la pazienza; 4) una vita esemplare; 5) l'acutezza e la sensatezza nelle diverse situazioni della vita; 5) la devozione versο Dio. San Bonaventura, Le sei ali del serafino, a cura di Massimo Ubaldi, pagine 144,€ 10. È in libreria l'atteso volume che completa la prestigiosa opera Logos / corso di studi bibliciI i cui testi guidano studenti e lettori attraverso le questioni introduttive e lungo i percorsi dell'esegesi fino alla ricerca del significato permanente e attuale dei testi biblici. (dalla Presentazione del volume Torah e storiografie dell’Antico Testamento) «Logos» sta giungendo al termine del suo cammino con la pubblicazione del secondo volume della serie. Dopo quello della Introduzione generale erano apparsi in ordine vario il volume dei Libri profetici e quello dei Sapienziali, per l’AT. Per il NT la successione di Sinottici e Atti, Letteratura paolina e Letteratura giovannea avvenne in ritmo costante. Intanto era comparsa la prima parte del volume delle teologie bibliche, dedicata all’Antico Testamento, a opera di Marco Nobile, seguita poi dal testo di Segalla per il Nuovo. Quasi tutti questi volumi hanno già avuto ristampe, alcuni addirittura una seconda edizione (l'Introduzione generale, i Sinottici e, fra poco, i Sapienziali). Ora giunge il volume sul Pentateuco, curato dal professore Gian Antonio Borgonovo. Giunti al termine di una vicenda non priva di imprevisti e di ostacoli, viene spontaneo uno sguardo retrospettivo. Il primo ricordo va agli autori che non sono più fra noi: fra i responsabili dei volumi ricordiamo Mauro Laconi, domenicano ligure che operò a Torino e che ha curato la prima edizione del nostro volume 5, dedicato ai Sinottici; Antonio Bonora, di Mantova, aveva curato il volume 3, dedicato ai Sapienziali; Giuseppe Segalla fu l’autore del volume 8/2 sulla 14 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 eBooks Logos A.D.Sertìllanges, filosofo e teologo domenicane 18631948), fu lettore di teologìa nelle scuole dell'Ordine domenicano, segretario della prestigioso «Revue thomiste», poi prof, di filosofia. Divenne membro dell'Accademia francese (classe di scienze morali e politiche), e ciò fece dire che egli «aveva fatto entrare San Tommaso sotto la cupola del maggior istitituto. di Francia»; di San Tommaso il Ser-tillanges fu uno fra i più brillanti e-spositorì moderni. Insegnò ancora in Olanda ed a Le Saukhoir, infine a Parigi. Predicatore eccellente, scrittore brillante ed a volte paradossale, tomista profondo ma con interpretazioni personali, esplicò in tutti i campi una mirabilie ed indefessa attività intellettuale, senza però mai disperdersi: la varietà dei doni e la sua potente personalità che li univa sono le linee essenziali della sua fisionomia morale, sostenuta da grande energia, da un vigoroso ottimismo, da una squisita sensibilità artistica e da un altissimo senso del dovere e del valore del lavoro. Con i suoi numerosi scritti esercitò una vastissima influenza nei campo del pensiero. A. D. Sertillanges, Preghiera e musica, a cura di Michele brini, pagine 120, € 10. PERISCOPIO Teologia del NT. L'indice dei volumi richiama altri nomi, altrettanto cari e apprezzati, di maestri e colleghi defunti [...] La maggioranza degli autori però è ancora operante e rappresenta il lavoro esegetico che da oltre vent’anni a questa parte viene svolto in tutta Italia. In questi anni il panorama degli studi biblici ha avuto una progressiva evoluzione a causa dello sviluppo delle discipline ausiliarie e delle metodologie di ricerca. [. . . ] Di tali novità si incontrano tracce a volte rilevanti nei volumi più recenti della nostra collana. Il presente volume secondo, sui libri del Pentateuco, offre un esempio particolarmente stimolante del modo ritenuto oggi più adeguato nell’affrontare il problema di una letteratura tanto problematica, grazie agli interventi altamente qualificati degli autori specialisti in materia. La proposta didattica di questo corso di studi biblici venne studiata negli anni cinquanta e maturò all’interno dell'Associazione Biblica Italiana, a cui aderiva la quasi totalità dei nostri esegeti. Diversi editori si misurarono con imprese del genere, ma solo alla Elledici riuscì di giungere al termine, prima con la collana “Il messaggio della salvezza”, poi con l’attuale Corso di studi biblici LOGOS, che rinnova la precedente. La novità del progetto era costituita dalla presenza contemporanea di trattazioni introduttive ai libri biblici, di saggi di esegesi dei libri studiati e di esposizioni di tematiche di teologia biblica presenti negli stessi libri. Si otteneva così un’immediata verifica in esercizio d’opera dei principi accostati nell’introduzione. La diversità degli autori garantiva anche una presa di visione di una pluralità di sensibilità e di metodologie costituenti la ricchezza del momento esegetico attuale. [. . .] Professore all’Università Cattolica e Dottore della Biblioteca Ambrosiana, l’A. ci offre nella poderosa Introduzione un ampio panorama della ricerca, a partire dalla quale ha elaborato una visione originale e armonica del Pentateuco. Ne costituiscono il complemento alcuni saggi esegetici e tematici, curati dallo stesso Borgonovo e da altri noti studiosi. Siamo loro grati per il prezioso apporto alla formazione biblica degli Studenti delle Facoltà teologiche e degli Istituti di Scienze Religiose, che siamo certi sarà apprezzato dai colleghi Docenti. ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 eBooks Logos 15 PERISCOPIO Credere ancora? La fede secondo Benedetto XVI Un libro che incrocia analisi del vissuto religioso dell'uomo di oggi e riflessione attorno alle immutabili dinamiche della "ricerca" e dell'atto di fede. Sono pagine che con piglio accattivante e linguaggio accessibile anche ai non addetti ai lavori ragionano di fede, bellezza, santità, infinito, verità, destino, cuore, inquietudine, gioia, razionalità ed irrazionale, individuo e comunità, trionfalismo e umiltà, rivoluzione e conversione, parola e silenzio di Dio, crisi e riforme della Chiesa. Innumerevoli le citazioni dagli scritti e dai discorsi di Joseph Ratzinger, che forniscono all'opera la sua intima e vera ossatura. Autori: Fucili Paolo N.ro pagine: 64 - prezzo: € 6.00 È in libreria il nuovo libro CREDERE ANCORA? La fede secondo Benedetto XVI di Paolo Fucili (Editrice Elledici, pagg. 64, prezzo 6,00 €). La famiglia, «comunità di amore e di vita» è la forma tipica per riferirsi alla comunità domestica. I termini «amore» e «vita» sono in stretta relazione con le due dimensioni della coppia umana, unitiva e procreativa. E questo nuovo saggio del Boterò vuole appunto unire i due elementi che, lungo il corso della storia dell'uomo, appaiiono strettamente connessi. E proprio per questo l'autore, perspicace moralista e lungimirante, sviluppa la riflessione in tre capitoli nei quali offre una prospettiva diversa ma complementare: il primo è così di taglio socio/antropologico; il secondo, storico/teo-ilogico ed il terzo magisteri ale/pastorale... Contrapponendo coloro che lottano perché l'economia stia al servizio dell'uomo alla faziosità capitalistica che preme perché l'uomo serva all'economia del mondo, egli fa così rilevare come la soluzione resta nell'instaurarsi di una nuova cultura della vita, frutto della verità e dell'amore nell' unità/fecondità. J. Silvio Boterò Giraldo è sacerdote redento-lista. Si è licenziato in Diritto canonico e in Teologia dogmatica nell'Università «Comu_-as» (Madrid). Laureato in Teologia morale nell'Accademia attonsiana dell'Università lateranense di Roma. Insegna in diverse Università pontificie detta Colombia. Collabora con la Cathedra di teologia morale, con Itepal, l'Istituto dei Celam a Bogotà. E autore di una quarantina di libri 1, e una cinquantina di saggi pubblicati in riviste dell'Europa e dell'America Latina. Silvio botero Giraldo, La famiglia comunità d’amore, (Dialettica tra unità e fecondità), pagine 192, € 18. L’agile volumetto, che esce ad apertura dell’”Anno della fede” (2012-2013) proclamato da Benedetto XVI, offre risposte alle grandi domande su perché e come credere: preziosa occasione per tornare all’‘essenziale’ del credere e dell’annuncio cristiano, con la rassicurante guida di un Papa che ha fatto dell’essenzialità l’inconfondibile ‘carattere’ del suo magistero e del pontificato. Il percorso seguito dal libro parte dall’umana sete di infinto che ispira ogni esperienza religiosa, si imbatte nel rivoluzionario avvenimento cristiano dell’Incarnazione, affronta la cruciale e sempre attuale domanda ‘chi è’ Gesù di Nazaret, non trascura neppure lo ‘scoglio’ contro cui cozza inesorabile ogni apologia del cristianesimo: l’istituzione e la missione della Chiesa e le ombre dei suoi 2.000 anni di storia che fan dire oggi a tanti uomini e donne “Gesù sì, Chiesa no”. Il risultato è un libro che incrocia analisi del vissuto religioso dell’uomo di oggi e riflessione attorno alle immutabili dinamiche della ‘ricerca’ e dell’atto di fede. Pagine che con piglio accattivante e linguaggio accessibile anche a ‘non addetti ai lavori’ ragionano di fede, bellezza, santità, infinito, verità, destino, cuore, inquietudine, gioia, razionalità ed irrazionale, individuo e comunità, trionfalismo ed umiltà, rivoluzione e conversione, parola e silenzio di Dio, crisi e riforme della Chiesa. 16 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 eBooks Logos PERISCOPIO «Lo hobbit» compie 75 anni. «I proscritti che errano oggi attraverso il mondo, e che non trovano asilo in nessun luogo, con il pretesto che il loro passaporto non sia in regola, permettono di ben prevedere i nuovi metodi mediante i quali sarà nel futuro attuata la lotta per la vita. si può peccare per azione e per omissione; è ugualmente facile sterminare con l’azione e con l’omissione. L’eccessiva ricchezza ha fatto diventar folli le patrie. La miseria le farà diventar feroci. Lo svolgimento degli effetti e delle cause potrà ormai essere arrestato soltanto con un altro mira- colo, simile a quello che fu annunciato, venti secoli fa, da un angelo ad alcuni pastori. Il fronte della cristianità è stato rotto, non mi stancherò di scriverlo, la sconfitta delle coscienze è un fatto smisurato, dalle conseguenze incalcolabili. nessuno sembra dubitarne, i pastori con- tano le loro pecore e si rassicurano pensando che il loro numero non sia diminuito come prevedevano i profeti di sciagure come me... Dico che la solidarietà della cristianità universale di fronte a scandali più grandi, intollerabili, non è stata mantenuta, i cristiani hanno agito ciascuno per sé... L’umanità riscattata, resa partecipe della divinità come c’insegna la liturgia della messa, è inchiodata alla croce, ma che gliene importa ai Farisei dal momento che hanno pagato la decima e rispettato il sabato?» Georges Bernanos, Il cammino di Cruz das Almas, A cura di Luigi Castiglione, pagine 176, € 18; Il romanzo di J.R.R. Tolkien presto su grande schermo «Questo libro è buono e può interessare bambini dai 5 ai 9 anni». Iniziò con questa recensione affidata a un ragazzino di 10 anni, figlio del celebre editore inglese Stanley Unwin, la fortuna di Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien pubblicato per la prima volta 75 anni fa, nel settembre 1937, in In-ghilterra. Il romanzo, scritto per un pubblico di bambini e ambientato nel fantastico mondo della Terra di Mezzo, ebbe un successo immediato. Le prime 1.500 copie stampate da Allen&Unwin andarono a ruba entro il Natale di quell'anno costringendo l'editore a nuove ristampe. Ristampe destinate a non finire mai e che ne avrebbero fatto nel tempo uno dei libri più venduti di sempre, tradotto in 42 lingue. Scritto prima della celeberrima trilogia del 'Signore degli anelli', 'Lo Hobbit' anticipa e in parte introduce i temi sviluppati da Tolkien nei romanzi successivi. Nelle avventure di Bilbo Baggins, nella battaglia dei cinque eserciti che si contendono l'oro del drago Smaug — che per Tolkien simboleggiava l'industria moderna che tutto mangia e consuma — c'è la lotta tra il bene e il male, la fratellanza, l'avventura. E a 75 anni di distanza per festeggiare l'immortale successo di quest'opera è in arrivo il primo film (dei tre previsti) tratto dal romanzo di Tolkien. Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato', firmato da Peter Jackson, lo stesso regista che ha contribuito a far amare ai ragazzi di mezzo mondo la storia di Frodo e della compagnia dell'anello, uscirà in Italia il 13 dicembre. LUIGI CASTIGLIONE SALVARSI DAL NULLA La perdizione esistenziale in Georges bernanos EDIZIONI LOGOS 18 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 PERISCOPIO DA FATTORI AL NOVECENTO Opere inedite dalla collezione Roster, Del Greco, Olschki A cura di Francesca Dini e Alessandra Rapisardi LEO S. OLSCHKI EDITORE ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 19 PERISCOPIO Paolo De Benedetti Oltre altre 300 lettere in vendita All’astaVerga ai familiari La «storia» completa delle ancora inedite «lettere di Verga ai familiari», si troverà nel libro di Luigi Castiglione, Digressioni verghiane, di imminente pubblicazione; querllo che segue n’è semplicemente un brano. Furto o non furto, denuncia o non denuncia, speculazioni politiche o disinteresse istituzionale, le due aste fatte (quella di Christie’s del 2008 e quella di Bolaffi del 2012) e quella che si annuncia sono la conseguenza dell’avversione di qualche politico nei confronti di Verga... Molte erano le persone, gl’intellettuali, che frequrntavano Casa Verga, oggi sede della Fondazione Verga (una mastodontica organizzazione con statuto, Consiglio di amministrazione: 14 persone, presieduto dal Magnifico rettore dell’Università di Catania, tra l’altro professore ordinario in materiali macromolecolari dal 1996, professore ordinario in chimica (1986-1995), professore associato in chimica (1982-1986), rappresentante dei docenti (area tecnico scientifica) in Senato accademico (1996-1999), preside facoltà ingegneria università di Catania dal 1999 al 2005; Consiglio scientifico: 20 persone, tra le quali parecchi illustri incompetenti verghiani... Difficile credere che tra tutte quelle persone non ci siano stati «spigolatori», perché difficilmente si spiegherebbero l’uscita ad esempio delle «lettere alla madre»(acquistate dalla Regione, delle letttere a Capuana recentemente vendute all’asta da Bolaffi, le lettere a E. Calandra, le 687 «Lettere sparse» diligentemente raccolte in volume da Giovanna Finocchiaro Chimirri... Ora, nonostante le crisi vere e quelle fasulle, bisogna evitare di commettere i grossolani errori che sono stati commessi nel passato... Trattandosi di uno scrittore della sta- tura di Giovanni Verga - a parlare è proprio l’autorevole Enzo Zappulla, presidente dell'Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano e tra i promotori dell'appello ai consiglieri (assessori) politici del parlamento regionale[...]- le lettere di Verga ai familiari rivestono grande importanza per la loro ”sincerità”. Infatti contengono informazioni, come abbiamo avuto modo dì constatare anni fa - allorché un privato collezionista le offrì in vendita proprio all'Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano - sulla stesura delle opere narrative, sulle beghe relative a «Cavallerìa rusticana», sulle difficoltà economiche in cui si dibatteva la famiglia Verga e di cui lo scrittore si faceva in larga parte carico". "L'interesse risulta maggiore - continua l'avvocato Zappulla - se si considera che l'Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano è in possesso di una copia delle lettere del fratello Mario allo scrittore; ciò consentirebbe, nel caso di acquisizione al patrimonio regionale di quelle offerte all'asta, di ricostruire bilateralmente il carteggio di Giovanni Verga con il fratello Mario, acquisendo una serie notevole di informazioni private". Ecco perché la stessa Maria Grazia Patané, direttrice della Bibilioteca Regionale di Catania è allora volata a Parigi, con incarico assessoriale,[...] In caso di felice esito delle procedure di acquisto, già avviate - ha dichiarato soddisfatta la Patanè - il carteggio incrementerà il Fondo verghiano della nostra Biblioteca Regionale per volere dell'Assessorato regionale ai Beni Culturali e Ambientali, con il plauso del Consiglio regionale dei Beni Culturali e di tutto il mondo accademico e del pubblico studioso". L’'epistolario offre, tra l'altro, richiami di celebri vicende letterarie, come nel caso del contenzioso con Mascagni. «La puntuale verifica che ho potuto eseguire a Parigi, nelle migliori Introduzione al giudaismo Un antico maestro della Mishnà, Ben Bag Bag, diceva: «Volgila e rivolgila, tutto vi è in essa [nella Torà]» (Avot 5,22). Tutto è nella Torà, ma bisogna voltarla e rivoltarla: Dio ha parlato, ma l’uomo deve metterci il commento. Intorno a questi due pilastri dell’ebraismo si «aggirano» le pagine che seguono: si aggirano perché non hanno una meta, un punto di arrivo, ma vogliono solo essere momenti di una frequentazione infinita (una ruminatio, direbbero i Padri) della Torà scritta e orale. Ci sono tanti modi di introdurre al giudaismo: infatti il giudaismo è plurale, e questa pluralità – nelle idee, nei tempi, nei luoghi, nelle identità – è la sua forza. Perciò molte sono le porte per entrarvi e viverci, o anche solo per conoscerlo. Una porta è quella che anche il Nuovo Testamento indica nel farsi carne, cioè realtà variamente terrena e sensibile, della parola (per Israele la Torà, per i cristiani Gesù). Fuori di questa concreta «vocalità» divina – se così si può dire –, di Dio non sapremmo mai nulla, se non, appunto, chiamarlo Ain, «Nulla», o Mi?, «Chi?», secondo i maestri della qabbalà. Ma Ain è divenuto Anì, «Io», e perciò abbiamo un Tu e non siamo più soli. Paolo De Benedetti, Introduzione al giudaismo, Morcelliana, pagine 208, € 11.50. 20 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 P PERISCOPIO Destino di Péguy Più che mai rivolu-zionario, Péguy capi, sul legno della croce che non bisogna aspettarsi da una rivoluzione umana, da sfor-zi soltanto umani, un cambiamento decisivo. Non è solo l’economicismo ad essere insufficiente. Vi è tutto l'umanesimo, tutto l'immanentismo che sono colpiti dalla sterilità. L'unico cambiamento reale è di ordine ontologico, metafisico, religioso. La rivoluzione sarà l'opera del Paraclito ο non sarà affatto... Contro un cristianesimo disincarnato, Péguy afferma che la rivoluzione del Vangelo non può essere reale se non distrugge realmente i mali e cambia realmente le strutture oppressive. Ma contro un socialismo immanentista, egli af-ferma anche e dall'inizio che questa rivoluzione non può procedere dalla semplice volontà umana, che essa deve nascere da Dio. Deve certamente prendere a prestito gli itinerari della terra, le dure ed oscure ed ingrate vie umane. Ma essa non verrà da uomini soltanto generosi, morali, altruisti. Ciò che la rivoluzione evangelica reclama, sono uomini nuovi, uomini che abbiano superato la prova pasquale, uomini morti e resuscitati in Cristo... (dal saggio di Jean Bastaire) Un immenso arazzo diviso in due parti; nella prima campeggia la cattedrale di Parigi e si esprime l'amore di Péguy per la città dove vive, lavora e soffre; il secondo momento è invece scandito dall'alta poesia della Presenfazione della Beauce a Notre-Dame di Chartres, e dalle cinque preghiere nella Cattedrale... Già all'inizio della Presentazione, in cui il poeta prega, ma resta sulla strada, contemplando da lontano, ο nell'albergo ο davanti alla Cattedrale, esplode il «canto profondo dell'anima» e si dimentica la musica «un po' troppo parnassiana» dell'addio a Parigi; e poi l'orchestrazione piena e fascinosa della preghiera dentro Notre-Dame, segno della sua resa totale alla Grazia, che accompagna le confidenze che mettono a nudo il terreno scosceso del suo spirito e della sua carne, il segreto lacerante del suo cuore, e la pace pienamente riconquistata con l'aiuto della «Regina delle paci e dei disarmi». Notre jeunesse è comunemente posta fra i capolavori della prosa di Péguy. È una parola difficile questa nel caso di Péguy, che il «capolavoro» in realtà non lo scrisse mai (ed è una delle ragioni per cui la sua fama non oltrepassò determinati ambienti), ma certo essa è una delle opere sue più salde, per fedeltà a un tema centrale e per costanza di ispirazione. Mentre possiede alcune fra le pagine bellissime di Péguy, va relativamente immune da quelle dispersioni e quei ristagni che pesano sovente sulla sua opera, raggiungendo così una sua completezza, che permette di presentarla, in qualche modo, come esemplare.... Bergson da parte sua riconosceva scrivendo di Péguy in questi termini: «Aveva una straordinaria capacità di andare oltre la materialità degli esseri, superarla e giungere alla loro anima. È così ch’egli ha penetrato il mio pensiero più segreto, come io avrei voluto e non ho saputo esprimerlo ». www.edilogos.com - [email protected] condizioni grazie alla professionalità e alla disponibilità del personale Chrìstie's - ha poi concluso la Patanè - ha confermato tutte le premesse anticipate dalla stampa nazionale e dai media, univocamente orientate all'acquisizione della preziosa testimonianza verghiana». La vicenda dell'epistolario all'incanto da Chrìstie's - su cui si era soffermato Paolo Di Stefano sulle colonne del «Corriere della Sera», ricondurrebbe addirittura ad una vicenda lontana nel tempo, allorquando nel1973 – come spiega Sarah Zappulla Muscarà, docente di Letteratura Italiana nell'Università di Catania e attenta studiosa di Verga – «gli eredi dello scrittore m’informarono di avere denunziata alla Procura della Repubblica di Catania la scomparsa da Casa Verga di un ingente materiale documentario, tra cui manoscritti e circa mille lettere dello scrittore ai familiari. In quella occasione vennero anche fornite indicazioni circa i possibili responsabili. Nel 1983 gli atti relativi a tale denunzia risultavano ancora presso la Polizia Giu-diziària, per indagini. Agli eredi non risulta che sia stata adottata alcuna ulteriore iniziativa. «Forse l’acquisizione di queste lettere potrebbe finalmente svelare un mistero lungo trentanni e passa. Per un altro mistero – assai più prosaico – rimaniamo invece nel ventre di Catania. Ora il giornalista Paolo di Stefano dimostra di essere stato malamente informato quanto Sarah Zappulla Zuccarà e Maria Patané due persone erudite, ciascuno nella sua materia, e intelligente... Dal punto di vista giuridico infatti l’attuale proprietario, oltre ad avere tutti i documenti che ne dimostrano la legale acquisizione, ha dalla sua parte la legge, il codice civile e il testo unico del Ministero dei beni culturali... ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 21 BIBLIOTECA Davide Poggi Lost and Found in Translation? La gnoseologia dell’Essay lockiano nella traduzione francese di Pierre Coste L’analisi della filosofia critica a base sperimentale che JohnLocke propone all’interno dell’Essay concerning Humane Understanding (16901) offre l’occasione per esaminare lavalidità della traduzione francese di Pierre Coste (17001), che costituì il tramite insostituibile per la diffusione e la ricezione del pensiero teoretico lockiano nell’Europa prevalentemente francofona del XVIII secolo. L’approfondimento della gnoseologia del pensatore inglese e insieme dei punti di riferimento con- cettuali e lessicali di Coste e, a monte, di Locke consente al lettore di comprendere le difficoltà e i pericoli insiti nella traduzione ‘filosofica’, un processo inesauribile che mira a un’ideale compositio tra le istanze dei destinatari (l’esigenza di comprensione del testo) e quel- le dell’autore (il ‘dovere’ di pre- servare la propria originalità). L’Essai philosophique concernant l’Entendement humain rivela così tutta la sua importanza nel far emergere,in relazione ai principali nuclei tematici dell’indagine lockiana (in primis, i concetti di mind e consciousness/self-consciousness), il complesso rapporto tra il pensatore inglese e il contesto filosofico sia anglosassone che francese, nelle sue varie declinazioni a partire dal comune riferimento alla matrice cartesiana. Davide Poggi, Lost and Found in Translation? La gnoseologia dell’Essay lockiano nella traduzione francese di Pierre Coste, Olschki, 2012, Lessico Intellettuale Europeo, vol. 116, 2012, cm 17x24, X-326 pp. Étienne Balibar CITTADINANZA Bollati/Boringhieri, 2012, pagine 178, € 9. Se le categorie politiche fondamentali fossero rappresentabili sotto forma di corpi geometrici, la cittadinanza sarebbe uno di quei poliedri rotanti a superficie riflettente che creano insieme effetti luministici e zone d’ombra. Con sapientissimo discernimento Étienne Balibar scruta una a una le facce di quel solido, più numerose – e molto più incrinate – di quanto si potrebbe supporre. Il significato dell’essere cittadini era infatti tutt’altro che univoco e pacificato, già agli albori della politica in Occidente. E la modernità lo ha mostrato ancor più enigmatico e conflittuale. Indissociabile dalla democrazia, e dalle rivendicazioni di uguaglianza e libertà da cui trae essa origine, la cittadinanza si ridefinisce ogni volta all’interno della contraddizione irrisolta tra vocazione universale dei principi e dispositivi selettivi che regolano l’appartenenza a una comunità politica. Non tutti sono cittadini, anche all’interno di uno stesso Stato-nazione. Fu detto acutamente, tempo fa, che «alcune persone sono nella società senza essere della società». La dinamica di inclusione ed esclusione continua a generare drammatiche asimmetrie, a operare aperture e chiusure soprattutto oggi, in un momento di particolare fragilità dello spazio pubblico e di trasformazione della sovranità nazionale. Troppe antinomie dunque nella cittadinanza? Balibar non se lo nasconde, ma sa che rinunciarvi equivarrebbe a negarsi la possibilità di ideare nuovi modi di autonomia collettiva, in una parola di democratizzare la democrazia. Gabriella Genisi UVA NOIR Sonzogno Editore , 2012, pagine, 192, € 16. Per rosolare Giovanni a puntino, vado giù di focaccia. La focaccia dalle parti nostre è faccenda seria, ha quasi il valore di una madeleine proustiana, ci basta l'odore per essere felici. E non lo dico per vantarmi, ma la focaccia come viene a me non viene a nessuno. Provare per credere. E quando Giovanni l'assaggerà, sarà come assaggiare il corpo morbido mio In una Bari sonnolenta e distratta, dove i tanti scandali scuotono il perbenismo della città, un bambino scompare, e qualche giorno dopo viene ritrovato senza vita nel giardino della villa di famiglia. Le indagini di polizia si rivelano subito piuttosto complesse. Tra i sospettati c'è la mamma del bimbo, donna molto bella e inquieta, meglio conosciuta con il soprannome di Uva 'gnura, Uva nera. Separata dal marito, un farmacista assai noto e rispettato, la donna risulta essere invischiata in affari loschi e frequentazioni malavitose. Ma il caso si ingarbuglia terribilmente, un vero rompicapo per Lolita Lobosco, Commissario in servizio alla Questura di Bari, sezione Omicidi. Finalmente innamorata, per giunta, Lolì si divide tra le investigazioni, i pericoli del mestiere e la variopinta vita privata, fatta di cenette al lume di candela, manicaretti afrodisiaci, amicizie non sempre innocenti e maldicenze a tutto spiano. Un nuovo avvincente giallo per la scaltra ed esuberante Lolì. 22 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 IN PRIMO PIANO Un vestito per Lilli racconto verghiano di Luigi Castiglione Verghiano, perché? Perché costruito con lettere inedite dello scrittore dei Malavoglia. Conquistata una certa tranquillità economica, nel 1892 Verga è ancora a Milano, dove poteva anche permettersi di fare lo «stilista per donna», non come «impresario », ma come consulente del fratello Pietro che, leggendone con avidità i romanzi, pur non volendo che sua moglie Lidda fosse travolgente e fatale, selvaggia come una lupa, ben vestita, sì, che la voleva, ed elegante pure, e perciò un bel giorno si decise a scrivergli perché le trovasse un bell’abito. Era infatti più che convinto che Giovanni sapesse «tutto di tutto» e soprattutto di donne e di «donne ben vestite»... Se l’indole apparentemente riservata del Verga è una realtà e la cosiddetta «protezione delle sue carte» una favola, resta infatti il fatto che di donne e di vestiti, e dunque di moda, il Verga, raffinato come lui stesso l’era nell’abbigliarsi, se n’intendeva talmente tanto da mandare su tutte le furie persino il Carducci cui gli aveva corteggiato l’amante... Ma, più che intendersene, lui, «la stupida bestiuola d’un falso cavaliere e in tutto imbecille uomo» carducciano, di gonne e gonnelline, giacche e giacchette, vestiti di pizzo e di seta, d’aghetti e di buchi, di stringhe e pettorine, di stecche, di molle e spallacci, copribusto e sottovesti, faldiglie e mantiglie, n’era un vero specialista... E così (il 20 ottobre 1892) comunica al fratello di starsene, — con l’aiuto dell’«amica» Greppi, con la quale percorreva i lussuosi marciapiedi d’una Milano che stava per piombare nell’uggiosa novembrina nebbia, — «puntualmente» occupando: « ...mi occupai subito della tua commissione, e coll’aiuto di Donna Paolina Greppi, ho trovato nel magazzino del Ventura, che è il primo di Milano, il LUIGI CASTIGLIONE DIGRESSIONI VERGHIANE LO SCRITTORE CHE NARRA SE STESSO IN PAGINE CHE SORPRENDERANNO contenuti: UN VESTITO PER LILLI DON GESUALDO VINCERÀ LE DONNE CANTO, E L’AMORE RELIGIOSITÀ DI VERGA in appendice: Storie della corrispondenza più controversa della storia Le perifrasi di Pirandello 216ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 IN PRIMO PIANO vestito che fa al caso di Lidda». Un vestito multiuso, per tutte (o quasi) le «occasioni»: « ...per viaggio, pomeriggio e anche per visita, che non sia questa di cerimonia». Non solo, ma il «vestito» scoperto nei magazzini Ventura, «è di stoffa di lana muovissima e veramente bello, cucito alla perfezione, e di taglio elegantissimo e all’ultima moda, così che costà e anche a Palermo non ne avranno di migliori e neanche di uguali...» (le lettere citate son tutte autografe e inedite). E, qual dantesco «vecchio sartor», continua: «La gonna è liscia, il corpo a pieghe, con maniche strette sino al gomito e larghissime a sacco, dal gomito alla spalla, dietro le pieghe, o piuttosto piegoni al corpo fermate da una stringhetta, o bretelle di cuoio, con due bottoni. Inoltre della stessa stoffa, e dello stesso taglio del vestito c’è una giacchetta, con cappuccio da levare e mettere, foderato tutto di seta. Con questo vestito, che è portato qui da tutte le signore e le forestiere di passaggio e in viaggio, Lidda non potrà sfigurare e le sarà di uso comodissimo». Con un «vestito» così, cucito e rifinito alla perfezionee foderato tutto di seta, di taglio elegantissimo, all’ultima moda, tutti gli occhi saranno su Lidda, morranno d’invidia le amiche e le pettegole o tutte le Fifì che, nei «ricevimenti» nobiliari, si chinano «fingendo d’osservar la stoffa d’un vestito ammodo, onde far luccicare i topazi che hanno al collo» (Mastro don Gesualdo). Che voleva dunque di più il fratello e la cognata? Ma eccolo ad incalzare come se dovesse comprarlo per sè o per Paolina, quel vestito: «Quello che più mi ha contentato è che il prezzo richiestomi non è più caro di quello che avrei trovato in altri magazzini inferiori, e per un vestito più scadente assai». Un bel vestito e ricercato come quello che descrive non poteva costar meno o poco nella Milano bene del 1892, ma lui, quando doveva acquistare, da buon siciliano, sapeva anche trattare ed ottenere delle buone «riduzioni». E per il completo, ossia «vestito e giacchetta », gli avevano in fondo chiesto 260 lire, che lui sperava «oltretutto» di farsi «ridurre a L. 220». Con quel bell’abito così ripicchiato «occorreva però necessariamente un cappellino di feltro, ad ala tesa, con penne diritte e nastri assortiti col vestito», che aveva «pure sottocchio, ma di cui ancora» non conosceva «il prezzo». Restava però «da vedere pel cappellino», triuso, «e la mantiglia o mantello per visita più che da  LA FIERA LIbRARIA unico «luogo d’incontro» permanente degli Editori e della cultura europea e iberoamericana *** L’unica rivista che facilita gli scambi delle novità librarie in tutto il mondo Les livres, les idées, la culture des pays de langue allemande, anglaise, espagnole, fran-çaise, italienne, portugaise... I libri, le idee, la cultura dei paesi di lingua francese, inglese, italiana, portoghese, spa-gnola, tedesca... Los libros, las ideas, la cultura de los paises de lengua alemana, española, fancesa, inglesa, italiana, portuguesa... 23 24 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 IN PRIMO PIANO I nuovi ebooks della Logos San Bonaventura Silvio Botero Giraldo Le sei ali del serafino La coppia umana Preghiera tra idealità e realt e musica Pagine 126, €10 Pagine 176, €18 Il pensare di Bonaventura è sempre un pensare «biblico», la sua espressione tende sempre a riprendere le parole della Scrittura, inserendole con singolare naturalezza nel contesto del suo discorso. Ciò però non significa che ci sia mai in Lui un incriteriato fideismo; anzi, seguendo la Bibbia egli tende ad assimilare alla vita dell'Essere, cercando agostinia-namente di intendete, nella partecipazione della Luce divina, il senso profondo della vita come dono, al fine di partecipare più intensamente di Dio. In questo medesimo senso Bonaventura propone la lettura dell'opuscolo Le sei ali del Serafino. Sei sono le ali dei Serafini, delle più alte creature angeliche che, secondo Isaia (6,1 ss.), stanno direttamente innanzi a Dio. Bonaventura intende che come il Serafino ha sei ali, con il prelato, colui che ha la gravissima responsabilità non solo della sua personale salvezza, ma anche della vita di coloro che gli sono affidati e che deve in nome di Dio liberare dal peccato per renderli operai nella messe divina, debba avere sei virtù fondamentali. Tali sei virtù sono : 1) lo zelo della giustizia; 2) la religiosa pietà; 3) la pazienza; 4) una vita esemplare; 5) l'acutezza e la sensatezza nelle diverse situazioni della vita; 6) la devozione vers o Dio. L’essenza del sacramento del matrimonio non è l’unione legale tra un uomo e una donna per una inseparabile comunanza di vita, come finora s’era andato sostenendo, bensì il reciproco amore tra i coniugi. Il farsi l’uno carne dell’altro, il divenire una sola carne, come se fossero un unico essente. E un teologo gesuita, già negli anni trenta del passato secolo, l’aveva scritto: « ...quando tra un uomo e una donna c’è il vincolo dell’amore allora il matrimonio c’è»; e Giovanni Paolo II, nella sua prima enciclica, l’aveva ribadito: «L’uomo non può vivere senza amare; la sua vita sarebbe priva di senso, se non fosse riamato, se non sperimentasse l’amore». Sicchè il sacramento finisce quando l’amore muore... In sostanza è questa la tesi sostenuta dal Botero che, basandosi anche su recenti sentenze rotali, non fa altro in questo suo nuovo magistrale libro che ripercorrere l’iter del sacramento matrimoniale dal punto di vista storico, morale, giuridico. Georges Bernanos Léon bloy Il Cammino Nelle tenebre Introduzione di Vittorio di Giacomo di Cruz das Almas Pagine 160, € 16 A cura di L;.Castiglione Pagine 176, €18 «I proscritti che errano oggi attraverso il mondo, e che non trovano asilo in nessun luogo, con il pretesto che il loro passaporto non sia in regola, permettono di ben prevedere i nuovi metodi mediante i quali sarà nel futuro attuata la lotta per la vita. si può peccare per azione e per omissione; è ugualmente facile sterminare con l’azione e con l’omissione. L’eccessiva ricchezza ha fatto diventar folli le patrie. La miseria le farà diven- tar feroci. Lo svolgimento degli effetti e delle cause potrà ormai essere arrestato soltanto con un altro mira- colo, simile a quello che fu annunciato, venti secoli fa, da un angelo ad alcuni pastori. Il fronte della cristianità è stato rotto, non mi stancherò di scriverlo, la sconfitta delle coscienze è un fatto smisurato, dalle conseguenze incalcolabili. nessuno sembra dubitarne, i pastori con- tano le loro pecore e si rassicurano pensando che il loro numero non sia diminuito come prevedevano i profeti di sciagure come me... Dico che la solidarietà della cris- tianità universale di fronte a scandali più grandi, intollerabili, non è stata mantenuta, i cristiani hanno agito ciascuno per sé... L’umanità riscattata, resa partecipe della divinità come c’insegna la liturgia della messa, è inchiodata alla croce, ma che gliene importa ai Farisei dal momento che hanno pagato la decima e rispettato il sabato?» Ecco la filosofia del Bloy. È la filosofia della Bibbia, dei mistici, delle anime semplicemente e profondamente religiose; la filosofia che gravita intorno ai due fatti fondamentali della storia religiosa dell’ umanità: la Caduta dell’ uomo, esiliato in terra, il cui metaforico sonno è attraversato dalle immagini semicancel- late del perduto Eden; e la Redenzione, monologo divino nella storia umana, che fa del sublime Crocifisso il centro ed il lume della vita. Intorno a questi due ele- menti, si inseriscono motivi di colore mistico, come la dottrina giovannea del tralcio e della vite, il paolino «Unus estis in Christo» (Gal., 3, 28), cioè degli uomi- ni membra sostanziali del corpo mistico di Gesù; mo-tivi di tendenza mistica con sviluppi pratici, come la dottrina della Comunione dei Santi, chiamante all’ inte- grale corresponsabilità degli atti umani; motivi infine schiettamente etici come quello della libertà. La libertà («questo dono prodigioso, inqualificabile, con cui ci è dato di vincere il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, di uccidere il Verbo incar- nato... etc.) è per il Bloy il dono divino che più di ogni altro conferisce dignità all’uomo, ma al (tem-po stesso il più ter- rificante, perchè solo in forza della lib- ertà fu possibile crocifiggere il Salvatore — come è possibile ora continuare ad offende A.D. Sertillanges Pagine 126, €10 La preghiera è musicale per natura; come ogni parola che si esalta, essa va incontro al canto. «La parola è un suono in cui è pri-gioniero il canto» dice Grétry. Vi è prigio-niero come la statua nel marmo, sotto le mani di Michelangelo; ma per scioglierla basta un lieve accrescimento di vita, perchè qui lo scultore è a casa sua. La parola esprime un pensiero; ed in se stessa una parola non è una musica; ma a questo pensiero è sempre legato uno stato d’animo, un alone di fantasia, un gioco di fantasmi dalle tendenze dinamiche, di cui ritmo e melodia sono la legge, per quanto poco esso si acceleri. «La musica prolunga gli effetti dell’anima», dice il De arte musicae, attribuito (del resto a torto) a san Tomaso d’A-quino. «Il canto è l’espressione eroica della parola», dice Carlyle. Charles Péguy La nostra giovinezza A cura di Massimo Ubaldi Pagine 176, € 18 Notre jeunesse è comunemente posta fra i capolavori della prosa di Péguy. È una parola difficile questa nel caso di Péguy, che il «capolavoro» in realtà non lo scrisse mai (ed è una delle ragioni per cui la sua fama non oltrepassò determinati ambienti), ma certo essa è una delle opere sue più salde, per fedeltà a un tema cen- trale e per costanza di ispirazione. Mentre possiede alcune fra le pagine bellissime di Péguy, va relativamente immune da quelle dispersioni e quei ristagni che pesano sovente sulla sua opera, raggiun- gendo così una sua completezza, che per- mette di presentarla, in qualche modo, come esemplare.... ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 IN PRIMO PIANO cerimonia », e queste, pur non essendo pellicce di visone o di agnello, erano costose, ma molto belle: «Queste sono carissime. Ne ho viste fra parecchie una bellissima, di panno marrone o velluto di Londra, col bavero alto di piume, e guarnito anche di piume dall’orlatura sino in fondo, con bella passamaneria. Ma oltre al prezzo, che sarebbe dalle 280 alle 300 lire e non meno, mi pare troppo lungo, essendo più in giù dal ginocchio, e tale da non poter servire che per visite di cerimonie, per andare in carrozza, e non a piedi, e per teatro». Avrebbe perciò cercato «qualcosa di più semplice, non più lungo del ginocchio, tanto da poterlo usare anche andando a piedi, e per visita»; il «cappello» bisognava tuttavia sceglierlo «più assortito al mantello e da potersi mettere anche con altro vestito»; e così, con tutto questo, «Lilli sarebbe provvista bene del necessario, potendo adattare sotto un simile mantello, secondo l’occasione, altri vestiti riformati». La mantiglia (o mantello) non doveva però essere molto «più su dal ginocchio» e nemmeno molto «più lungo dal ginoccchio», bensì qualcosa di mezzo, perché il ginocchio della donna deve vedersi, ma solo come limite superiore o inferiore. Originalità, dunque, certo, e lusso, ed eleganza, ma il ginocchio, no, il ginocchio non doveva essere oltrepassato, bisognava farlo vedere, indubbiamente, ma senza andare molto più su, soltanto quel tanto che basta a suscitar fascino e desiderio, ma non di più, non di più... C’era in ballo il ginocchio di sua cognata, diamine! e non di una Eva qualsiasi... Avere un vestito (gonna, mantellina, cappellino..) da Milano non era certo cosa di tutti... Non c’erano ancora i grandi operatori della moda e le modelle svergate di oggi e nemmeno le grandi sartorie ed i grandi negozi dove poter comprare lusso e originalità... E Milano, per la moda, anche allora era all’avanguardia... E giù, quindi, in giro, a piedi, un braccio a Donna Paolina Greppi e nell’estremità dell’altro, stretto tra le punta delle dita inguantate di camoscio, o in pugno per appoggiarvisi, o semiteso come per infilzar qualcuno, il bastone dall’argenteo pomo ed aristocratico (anche lui discendeva d’altronde da nobili spagnoli aragonesi), giù a piazza Cordusio, sulla sinistra del Duomo, o nel corso di Porta Ticinese, per continuare in via Torino,dopo il Carrobio, giù col fiatone a traghettar di nuovoda Porta Nuova lungo il lungo percorso che ne taglia il centro storico, oppure nella Galleria Vittorio EmanueleII, dove nel ristorante un violino ed una bella voce di donna cantava «Corpo sonoro» di Ish IL DOLCE POTERE DELLE CORDE Orfeo, Apollo, Arione e Davide nella grafica tra Quattro e Cinquecento A cura di Susanne Pollack Il catalogo contempla immagini di opere tuttededicate a un solo oggetto:o strumento a corda. Come ogni strumento,esso richiede l’intervento della mano per adempiere alla sua funzione. Soltanto così si crea il suono delle corde che, invisibile e incorporeo, pervade lo spazio, riempiendolo di armonia. La mano da sola, però, può ben poco, se non si accompa- gna all’arte di colui che la muove. Orfeo, Apollo,Arione e Davide sono passati alla storia (del mito o dell’AnticoTestamento) per la loro straordinaria capacità nel suo- nare uno strumento a corda: con il suono della lira Orfeo ammansisce gli animali feroci e induce alla commozione persino le divinità degli inferi; il citaredo Apollo sovrintende alle muse e con esse ai suoni del cosmo; Arione seda il mare in tempesta, mentre Davide riesce a placare con l’arpa la melancolia di re Saul. Le opere selezionate per la mo- stra e commentate nei saggi del catalogo mostrano come sia proprio quell’oggetto sonoro a determinare la vita di ciascuno dei quattro protagonisti. Viceversa,le loro figure e la loro storia influenzano la concezione dello strumento come simbolo dell’armonia in generale. Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Cataloghi, vol. 98 2012, cm 21,5 ¥ 29, viii-180 pp. con 106 ill. n.t. di cui 58 a colori. [isbn 978 88 222 6183 0] CASA EDITRICE Leo S. oLSchki 25 26 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 IN PRIMO PIANO Irwin, in una Milano dove cominciava a stiepidire, anzi a far freschetto, e le prime foglie ingiallite vagavano già nell’arria per andare a marcire lungo i canalini dei marciapiedi sempre affollati di signore col cappellino piumato, il collo indiamantato e l’ombrellino sottobraccio... *** Ma il tempo stringeva, erano «le due pom.[eridiane] del giorno 20» ottobre, e non avrebbe più potuto far nulla; le «mani» gli «restavano legate» finché non avrebbe ricevuto «le misure del corpo», «senza le quali» non poteva «dare la commissione definitiva», ma gli era anche «impossibile umanamente» fargli giungere anche il solo vestito per viaggio nel 24 corente», come il fratello desiderava («come tu scrivi»), giacché il pacco che gli aveva inviato «con le misure col corpo non era ancora giunto dal 12 al 20 c.[orrente]»... E, forse per consolarli, concludeva: «Per affrettarmi cercherò di farti spedire vestito e cappello in una cassetta a grande velocità per ferrovia sino a Catania dove potresti mandare qualcuno a prenderlo per averlo l’indomani all’arrivo. Telegrafami come regolarmi. Appena giunte le misure ti telegraferò anche di mandarmi L. 300 per vaglia telegrafico, per potere pagare e spedire almeno il primo invio del vestito da viaggio e cappello idem. Se, come scrive Pietrino l’inaugurazione della farmacia è differita al 30 o 31, spero d’arrivare in tempo. Telegrafa a ogni modo dettagliatamente come regolarmi. Ti abbraccio, tuo Giovanni»... *** E giunge infine il pacco con «le misure del corpo», ma la «commissione» per la »veste di Lillì», non solo subisce ugualmente «un ritardo», ma addirittura sfuma, e lui deve a malincuore (o con bugie e sotterfugli o «fantasticando» come se stesse scrivendo una novella) comunicargli (con altra lettera del 7 novembre) che «ilvestito che si era messo sottocchio era stato nel frattempo venduto», e che «la stoffa uguale» avevano dovuto farla «venire da Londra»; gli avevano però «promesso di darglielo» in settimana, e lui, «contava di spedirglielo il sabato prossimo, sicché a Vizzini» avrebbero potuto averlo il 15 o il 18» al massimo... *** Ma il «vestitto verrà ugualmente elengantissimo e tale da poter servire non solo per pomeriggio e viaggio, ma anche per visita, e di simili non ve ne saran- Fang-Pi-Shu a cura di Robert Hans van Gulik Pagine: 120 Prezzo: € 12,50 Descrive la vita sessuale cinese tra il 1200 e il 1500... [Dettagli] L'anima del samurai A cura di Thomas Cleary Pagine: 184 Prezzo: € 12,50 Tre classici di filosofia marziale che mostrano la potente influenza dello Zen e catturano la vera anima dei samurai... La presenza di Ramana Maharshi Patrick Mandala Pagine: 244 Prezzo: € 17,50 Un libro di sintesi, la cui originalità consiste nel presentare alcuni inediti di Sri Ramana Maharshi... La via del sole e del vento (Tao Vol. 3) Autore: Osho Pagine: 240 Prezzo: € 17,50 Nei discorsi ai suoi discepoli, Osho si è praticamente interessato di tutto; in particolare, ha commentato i testi sacri delle più importanti religioni.... Muay Thai Boran Marco De Cesaris Pagine: 304 Prezzo: € 29,50 Il manuale di un esperto mondiale di Muay Thai Boran, insignito dalle più alte autorità thailandesi... novità / EDIZIONI MEDITERRANEE ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 IN PRIMO PIANO LA FIERA LIBRARIA LA FIERA PERNENTE DEI LIBRI 27 28 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 IN PRIMO PIANO La «trilogia dell’effimero» di Luigi Castiglione Luigi Castiglione Clinton, le pene Luigi Castiglione Diana, la favola Luigi Castiglione Il Piccolo dittatore (Clonare Starr) (In nome di Sua Maestà) (Berlusconi, atto primo) Pagine 254, € 18 Pagine 256, € 18 Pagine 290, € 23 Romanzo o storia romanzata, affabulazione, oppure semplice «divertissement»? Forse una favola in cui, come l’autore scrive, «l'ironia, il sarcasmo, il dileggio, il sogghigno, il cachinno, lo sberleffo, lo scherno, la derisione, l’irrisione, la parodia, la risata non son che l’altra faccia della tristezza» in un mondo in cui «si vive tra vigliacchi e lestofanti, tra venduti e depravati, perversi e pervertiti, infetti ed appestati...» Cos'è alla fin fine una favola se non una narrazione in cui parlano ed operano anche animali ed esseri inanimati ed immaginari sempre (fate, gnomi, streghe ed alberi, serpenti e rane e fiori...) con lo scopo di trarne una morale, ο la rappresentazione scenica, oppure l'intreccio d'un dramma ο d'un poema, e l'illusione altresì, il dramma creato dalla vita? È la favola di queste pagine, che non configurano una biografia, ma soltanto brandelli di carne d'una vita che, volendo viversi in tutte le implicanze, non lo fu che nell'immagine falsata e latente, fugace, nell'apparenza ingannevole, nel rincorrere l'effimero, l'inconsistenza, la futilità, la debilità dell'essere, ove il nulla profonde ha le radici... La triste, breve favola in cui una principessa si muove e muore, nel dramma d'una vita, tra fiori e rose, tra i fiori e le rose, e tra le spine... « ...in quello che doveva essere il periodo di transizione al bipolarismo alternativo, si son moltiplicati i partiti trasversali, i partiti strumentali, i partiti estraparlamentari (dei magistrati, dei giornalisti, degli azzeccagarbugli, degli intellettualoidi, degli imbecilli, degli infami...) Son in verità caduti falci, martelli, rose, garofani, biancofiori, querce ed altro, ma son nati ulivi e margherite e persino asinelli, e spine, rovi, tanti... Sicché l’acheronteo tragittatore e dantesco, nella fossa i felini se l’è infine ritrovati d’ogni parte convenuti... Come perciò non credere nei vichiani «corsi e ricorsi storici»? Quel che successe allora contro quest’uomo passionale, coerente, quest’uomo forte, sta succedendo anche oggi: lo stesso identico copione! Gli stessi cani politici, gli stessi pupazzi, le stesse marionette (con altra maschera) aizzati contro il Governo, e il suo Presidente, qualsiasi cosa faccia, qualsiasi cosa dica! Gli stessi scioperi «manovrati»... Le stesse sceneggiate televisive (uno pro, un altro contro...) Chi ne tiene i fili è sempre lo stesso Puparo internazionale (la preminenza delle privatizzazioni, il culto del «massimo profitto», la dittatura del mercato...) Fino all’abuso di potere, alla soppressione dei diritti umani a scopo di rapina politica, fino all’omicidio... (da «I colori della tristezza», presentazione...) www.edilogos.com: leggi in LEGGERE (Sommario) la voce Luigi Castiglione [email protected] ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 29 IN PRIMO PIANO LOGOS / OFFERTA SPECIALE La Logos offre eccezionalmente il «Codice di diritto canonico» a € 13 anziché a € 26* Le condizioni di vendita restano quelle usuali con pagamento anticipato mediante versamento sul ccp n° 64725005 intestato alle Edizioni Logos Via Alatri, 30 - 00171 ROMA (Italia) * 10 copie, € 100 Contributo spese d’invio, rispettivamente 2/6 CODICE DI DIRITTO CANONICO Testo italiano con le «Interpretzioni autentiche»; le «Delibere» della Cei; ampio «Indice analitico»... Beneplacito della Conferenza episcopale italiana A cura di Luigi Castiglione Pagine 448, € 26 / 13 «Quest’edizione italiana del Codice di diritto canonico presenta alcune caratteristiche che ci piace mettere in risalto [...] La versione italiana curata da Luigi Castiglione, è nuova, non solo perché diversa da quella corrente dell’Ueci, ma anche perché condotta con criteri più moderni (per esempio, uno tra centinaia, «potestas» è resa con «potere» e non con «podestà» [...] Per tutte queste caratteristiche positive [...] essa merita la più ampia diffusione e utilizzazione da parte degli interessati, che dovrebbero essere più i pastori che i canonisti della Chiesa (E.M. Lisi, «La Scala»). edizioni logos 30 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 IN PRIMO PIANO no molti non solo a Catania, ma neanche a Palermo e Lidda ne sarà certo contenta...» Ed aggiunge: «Il signor Ventura, che è il primo sarto del primo Magazzino per Signore, per la Lilli ci ha messo tutto l’impegno», ed avendo anzi «constatato dalle misure che la corporatura è di persona forte», gli «ha chiesto il permesso di modificare alquanto il disegno del corpetto e delle maniche, allo scopo di snellire la personaa, ed aggiunto che si fidasse di lui per restar contenti»... E lui, il fine «intenditore», il Verga dei salotti più famosi della Milano artistica e letteraria, riecheggiando forse il titolo di una commedia di Zorilla ha «creduto di aderire perché il Ventura è miglior giudice di me»: «Spero, continua, che tutto vada bene. Al caso rimandate quel corpo che bisogna modificare e sarà subito fatto. Ti accludo un campione della stoffa, che è veramentenuova e di gran gusto, e mi ha fatto vedere le fatture che costa 7 lire al metro, il più caro delle migliori stoffe dello stesso genere che ancora tiene in magazzino, ma non così belle né così nuove» (da notare che il Verga delle lettere ai familiari scrive molto in fretta, anche di traverso quando presumibilmente gli manca la carta, e senza mai preoccuparsi della punteggiatura, della grammatica e della sintassi, ma del ...denaro, sì!) Quanto al prezzo, sottolinea infatti «scrupolosamente », non ha però «potuto ottenere un centesimo meno delle 260 lire» che gli «aveva chiesto prima per l’altro (vestito e completo, e altra giacchetta col cappuccio, beninteso) tutto compreso. Donna Paolina, «ed altre signore che si trovarono passando nel magazzino al tempo stesso», gli «avevano detto che non era caro» e che comunque, insiste, non gli era «stato possibile ottener meno». E, riandando quindi ad un paragone che il fratello gli «citava, tra il vestito della Lillì ed un altro ricevuto per Ersilia [moglie dell’altro fratello] puntualizza e distingue un po’ indispettito, con lo stile della migliore scuola tomistica, che non risparmia i «distinguo» e gli «ad primun» e «ad secundum»: «Il paragone non regge. Prima di tutto perché qui, oltre al vestito completo, c’è anche la giacchetta, la quale è un altro capo che si può mettere anche da solo. Secondo perché del primo vestito di cui ti scrissi la giacchetta fu venduta prima, e da sola, e quivi non costa più di un’ottantina di lire. In terzo luogo, perché il vestito di Ersilia non aveva nulla di veramente fino e bello, sia detto fra di noi [sic!]»... in corso di pubblicazione LUIGI CASTIGLIONE L’ON. MAMMONA Appunti di fenomenologia politica EDIZIONI LOGOS I Capitoli L’onorevole Mammona Ricostituire lo Stato I Lager del Divino Un governo borghese Il ritornello (o leitmotiv): Mammona, l’infame e il borghese son la stessa persona ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 31 IN PRIMO PIANO I SCRITTI DI GIOVANNI PAOLO II con i commenti di specialisti Collana : Biblioteca 6versale cristiana [40] rimonio Catechesi sul matrimonio GIOVANNI PAOLO GIOVANNI PAOLO II Testi delle «catechesi» con i II Testi delle «catecommenti originali di S. chesi» con i comCipriani, P.G. Pesce, G. Concetti, S. menti originali di S. Riva A cura di Gino Concetti Pagine Cipriani, P.G. 240, € 18 Biblioteca universale crisPesce, G. Concetti, S. Riva A tiana [40 Catechesi sul mat- Catechesi sulla sessualità GIOVANNI PAOLO II Catechesi sulla sessualità Testi delle "catechesi" con i commenti di Cipriani, Concetti, Marinelli, Mercatali, Nobile, Pesce A cura di Gino Concetti Pagine 240, € 19 Biblioteca universale cristiana [59] cura di Gino Concetti Pagine 240, € 18. Biblioteca universale cristiana [40] Centesimus annus GIOVANNI PAOLO II - Saggio introduttivo di Amintore Fanfani Pagine 272, € 20 - Ecclesia [11] Dio, ricco di misericordia GIOVANNI PAOLO II Dio, ricco di misericordia Testo dell’enciclica con i commenti di Bogliolo, Concetti, Del Noce, Galot, Manzini, Mariani, Sisti, Spiazzi, Virgulin, Toniolo A cura di Gino Conccetti Pagine 208, € 18 Biblioteca universale cristiana [51] GIOVANNI PAOLO II I laici fedeli di Cristo Testo integrale dell’omonima «Esortazione apostolica» sulla vocazione e la missione dei laici nella Chiesa e nel mondo con i commenti di Acquaviva, Bergamo, Camisasca, Cananzi, sale cristiana Vivere l’affidamento a – Maria Testo dell’«Atto di affidamento a Maria», di Giovanni Paolo II con i commenti di Ambrosanio, Bertetto, Betti, Bossard, Castellano, Ciappi, De Fiores, Di Rovasenda, Franzi, Galot, Maggiolini, Meo, Michaud, Moreira, Neves, Ols, Rum, Schmidt, Soll Presentazione di Domenico Bertetto Pagine 136, € 12 Biblioteca universale cristiana [48] Il Redentore dell'uomo GIOVANNI PAOLO II Il Redentore dell’uomo Testo dell’omonima enciclica con i commenti di E. Baragli, A. Del Noce, C. Fabro, J. Galot, D. Grasso, B. Sorge A cura di Antonio Ugenti Pagine 160, € 16 Biblioteca univer[30] Vita di Cristo GIOVANNI PAOLO II Vita di Cristo Prefazione di Luigi Negri Pagine 224, € 18 Biblioteca universale cristiana [69] ediozini logos Il lavoro umano GIOVANNI PAOLO II Illavoro umano Testo dell’enciclica con i commenti diAcquaviva, Anselmi, Ardigò, Anzani, Anzani Colombo, Baget Bozzo, Barbiellini Amidei, Bartoli, Benvenuto, Biffi, Bocca, Borgomeo, Borroni, Brezzi, Caniglia, Ciancaglini, E. Colombo, V. Colombo, De Rita, De Rosa, G. De Rosa, Fanfani, Foschi, Gorresio, Intini, La dignità della donna GIOVANNI PAOLO II La dignità della donna Testo integrale dell’omonima Lettera apostolica con i commenti di Arias, Baget Bozzo, Cappiello, Cavallaro, Del Riso, Di Nola, Dominijanni, Fabbretti, Fumagalli, Carulli, Gennari, Gentiloni, Glendon, Il valore salvifico della sofferenza GIOVANNI PAOLO II Il valore salvifico della sofferenza Testo dell’omonima «Lettera apostolica» con i commenti di Alvárez, Betti, Cipriani,Del Zotto, Ferraro, Galot, Mariani, Penna, Zavalloni A cura di Vittorio Leonzio Pagine 120, € 13 Biblioteca universale cristiana [54] 32 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 IN PRIMO PIANO E così dopo questa «confidenziale» lezioncina, un po’ risentita a vero dire, di filosofia della moda (quante cose bisognava insegnare a quei «provincialotti» di Catania!) pregava il fratello di spedir(gli) «immediatamente e direttamente», se così gli piaceva o preferisse, «al magazzino di Ventura, Corso Vittorio Emmanuele, Milano, le dette lire 260», sicché gli giungessero «in tempo per fare la spedizione, perché non voleva fare una brutta figura dovendogli dire di non poterli anticipare [lui] per questa prima volta che non ci conosce», Mistero buffo d’un vestito milanese... Ma senza voler essere petulante, prestandosi anzi con affetto e pazienza: «Se vuoi il cappellino — chiudeva la lunga lettera — ne abbiamo scelto con Donna Paolina uno adattissimo, di feltro grigio, per autunno ed inverno, a tesa larga, per L. 35, della Ballotti, in galleria Vittorio Emanuele. Se vuoi anche il cappottino mandami in tutto L. 300 che spero farti di tutto la spedizione sabato prossimo. Della mantiglia mandatami non c’è nulla da fare, per essere troppo corta, mentre ora i mantelli si usano lunghissimi, e costano non meno di 200 lire. Te la rimanderò assieme al vestito. Sto bene, vi abbraccio, tuo Giovanni». *** A novembre finalmente il vestito è già arrivato, ma i «destinatari» tacciono, il denaro non arriva e lui rischia anche di far brutta figura con il Ventura che (ora) lo conosce bene, e s’inquieta e, il ventuno, presa carta penna e calamaio, scrive una terza lettera, sempre al fratello Mario, un po’ stizzito, ma anche preoccupato per non aver più avuto notizia alcuna né di loro né del «vestito» della Lilli: «Non so cosa pensare del tuo silenzio [...] un mese giusto che non mi scrivi. E poi ti lagni che non scrivo io [...] Spero almeno che stiate tutti bene». Ma, dato quel silenzio, spera pure «che Lidda sia contenta del vestito che, a detta di tutti, è bellissimo e non caro. E quando lo vedrete, così finito e foderato tutto in seta, vedrete che c’è una bella differenza con quelli di Orvieto. Spero anche che vada bene, e al caso Ventura è pronto a fare riforme necessarie». E, dimenticando forse quello che gli aveva di fretta scritto prima, ripete: «Quello che importa è però che Lidda abbia un busto buono e non quelli che fanno qui di corsa, e che abbia pure una sottana di seta, la quale serve a far scorrere meglio e stare bene la gonna, e per la quale potrà adattare qualche vestito smesso. Della mantiglia che mandasti c’è poco da fare, e la tengo qui a vostra disposizione, quando in corso di pubblicazione LUIGI CASTIGLIONE SATANIA Mistero profano in tre tempi ed un antefatto I tempi Il viaggio L’intervista Il ritorno Non un romanzo di struttura tradizionale, né un mistero del siglo de oro, gli autos sacramentales, nulla avendo di sacro, né un mistery fiction o mystery novel, del genere del romanzo gotico o del fantasy, e nemmeno un pulp dello scorso secolo privo essendo di giallo, tranne lo zolfo con cui è lastricata la piazza dell’inferno, con l’ambizione tuttavia ben visibile di fondere tutt’insieme tutte le forme di espressione drammatica, dal linguaggio al coro, dal comico al tragtico, dal patetico al poetico, dal monologo al coro, alla farsa ... ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 33 IN PRIMO PIANO Martin Heidebberg Alla ricerca dell’essere Molti saggi — alcuni stupidi, altri mediocri, parecchi ottimi — vanno uscendo sul filosofo che costituissce una delle più ricche testimonianze del pensiero del Novecento; questo breve «ricordo» vuol essere una breve introduzione al suo pensiero... L'opera di Martin Heidegger costituisce una delle testimonianze più ricche e insieme più problematiche del pensiero del Novecento. Entrato a pieno titolo tra i massimi filosofi del XX secolo, Heidegger continua ad essere un pensatore scomodo e ambivalente, di cui risulta difficile tracciare un quadro interpretativo unitario. Nato il 26 settembre del 1889 a Messkirch, in Turingia (Germania), da una modesta famiglia di fede cattolica, sviluppa inizialmente un forte senso di appartenenza appunto alla minoranza cattolica tedesca che, con il suo desiderio di riscatto antimodernista e nazionalista, segnerà profondamente la formazione giovanile del futuro filosofo (fino al suo incontro con la fenomenologia husserliana). Questa formazione rigidamente religiosa sfocia fra l'altro in un breve periodo di noviziato gesuita, interrotto nel 1911 da una crisi psico-fisica che segna anche il suo primo allontanamento dalla chiesa e dal pensiero teologico; la crisi spirituale di Heidegger coincide con l'inizio degli studi logicofilosofici a Friburgo, e con la lettura, appunto, dell'opera di Husserl "Idee per una fenomenologia pura". All'università partecipa comunque ai seminari di H. Rickert, laureandosi nel 1913 con una dissertazione su "La dottrina del giudizio nello psicologismo" (relatore il filosofo cattolico A. Schneider, correlatore lo stesso Rickert). Perfezionando tali studi, nel 1918 Hei-degger ottiene la libera docenza in filosofia all'università di Friburgo con una tesi su "La dottrina delle categorie e del significato in Duns Scoto" e si trova ad essere Il Papa che non muore (Sulla tomba di Karol Wojtyla) Contributri di Alberico, Andreotti, Aznar, Berrlusconi, Bettiza, Blondet, Bocca, Ciampi, De Araújo Sanchez, De Rita, Dziwisz, Echevarría, Galassi, Gawronski, Gheddo, Gorbaciov, Guzzanti, Kohl, L[evy, Man, Marina Estévez, Nesti, Nirenstein, Re, Ricard, Ruini, Sandri, Sfeir, Spinelli, Tawfik, Tonini, Walesa... assistente di Husserl, di cui in breve empo diventerà una sorta di "figlio spirituale". Intanto la Germania, sconfitta dalle potenze occidentali e umiliata dalle sanzioni del trattato di Versaille, si incammina, tra crisi politiche ed economiche sempre più convulse, verso il tragico destino della dittatura hitleriana. Heidegger, ottenuto un incarico prestigioso all'università di Marburgo sulla scia di una fama accademica precoce ma già clamorosa, nel 1927 pubblica il suo «capolavoro» Essere e tempo, il testo che ha consacrato la sua fama interA cura di Luigi nazionale proiettandolo, nel giro di pochi anni, ai vertici della filosofia del Castiglione Novecento. In se-guito a quest’evento, Pagine 240, € 18 nel '28 ottiene a Friburgo la cattedra che era stata di Husserl; inizia così per Heidegger una stagione di feconda e febbril Esaurito produzione, che vede l'uscita di molte tra In ristampa negli ebooks le sue opere decisive: "Che cos'è la terza edizione metafisica?" ('29), "Sull'essenza del fondamento" ('29), "Lezioni platoniche sulla verità" ('30). Nel 1932 Hitler trionfa alle ele-zioni politiche e viene nominato cancelliere: si profila un lungo periodo dominato dall'ideologia nazista. Heidegger inizialmente edizioni scambia il fervore nazionalista di Hitler per logos 34 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 IN PRIMO PIANO m’avrai detto cosa devo fare». Di un’altra lunga e non meno pittoresca lettera del24 novembre (quarta ed ultima, a nostra conoscenza, in cui si parla anche dell’abbigliamento della cognata), trascriviamo qui soltanto ciò che riguarda la «travagliata» storia d’un vestito uscito dai «cervelli» (come lui in altra lettera dice e per altro di ben diverso) e dalle premure di un genio della letteratura e forse il più prolifico epistolografo della storia: «Grazie a Dio, la tua lettera del 28 ricevuta in punto, mi ha tolto di sollecitudine, perché non sapevo a che pensare, e contavo i giorni, talché se non l’avessi ricevuta oggi, t’avrei telegrafato per sapere almeno qualche notizia. Non era per le premure del Ventura il quale gentilmente mi propose lui stesso d’aspettare a che aveste ricevuto il vestito, e che Lidda l’avesse trovato di suo gradimento, ma il vostro silenzio mi faceva temere che ci fossero in casa malati, e questo ti dico che quando c’è la salute tutti gli altri guai vengono dopo». *** E qui finisce la storia del vestito più famoso nella storia della moda di fine Ottocento e della letteratura di tutti i tempi. E non si saprà mai che fine avrà fatto quel bel vestito di stoffa di lana nuovissima, tutto foderato di seta, con maniche strette al gomito e larghissime a sacco, il corpo a pieghe, con due bottoni, agucchiato in due pezzi, la veste lung’appena sopra il ginocchio, cucita nel girovita al corpetto, con lo scollo ed una piccola cerniera dietro, sulle spalle, in modo che si potesse sfilare facilmente, cosa che piaceva tanto al Verga che chissà quante e quante volte ne abbia sfilate vesti così fatte, sì, purtroppo, non si saprà mai che fine avrà fatto, quel bel vestito, se dismesso o disfatto e rifatto, se finito in una vestitoteca di qualche museo, se rimastane qualche scheggia, una reliquia da venerare, un lembo,un pezzettino qualsiasi, o nulla... Sembra proprio nulla, nulla... © Luigi Castiglione L’idea cristiana della’amore di Max Scheler S embra che sia venuto il momento di un nuovo spirito finora solo presumibile di primavera. Comincia lentamente l'oscillazione scettica di questa civiltà, il dubbio su se stessa e sulle idee in cui crede. Ma l'implorazione di salvezza diverrà sempre più forte e più urgente. Nel suo cuore germoglia già una nuova volontà di penitenza e di pentimento e di grande delusione per tutto quello che una volta aveva adorato e seguito con animo vittorioso. Questo germe, quando i popoli si renderanno lentamente conto di quello che hanno fatto, diventerà una forte e grande corrente di lacrime. Però soltanto il pentimento è la via al rinnovamento, la via alla rinascita non solo per i singoli, ma per la società intera. In questo momento conta moltissimo che anche i cristiani ascoltino quel grido di aiuto, e che tutti, facendo rivivere la propria fede prima nel proprio cuore, spalanchino questi cuori per riversare la corrente di fede e di amore, che segretamente scorre nella Chiesa cristiana, riversarla nel mondo, in un mondo che ha bisogno di questa fede e di questo amore — che comincia a desiderarli — che li desidera come non mai nel passato. Filosofo tedesco fra i più brillanti della scuola fenomenologica, Max Scheler (1874-1928) orienta i suoi interessi principalmente nel campo della filosofìa morale, della filosofìa della religione e della sociologia. Il diverso modo di concepire la metafìsica, elemento portante dei tre periodi in cui si può dividere la sua produzione, provoca le varie risposte: tendenzialmente vitalista nel primo (18991913), crea-zionista e perciò teista e cristiano nel secondo (1913-1922) e panteista nel terzo (1922-1928). EDIZIONI LOGOS [email protected] ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 IN PRIMO PIANO La piaga della droga La piaga della droga, che colpisce soprattutto ingiovanì, rischia di mettere in pericolo l'esistenza della prossima generazione. Combatterla è lo scopo di questo volume che, avvalendosi di un originale metodo d'indagine, offre un'esatta diagnosi di quello che si può ormai chiamare il "male del secolo". Nel contempo dà anche un volto ben preciso alla "multinazionale della droga", di cui disvela i centri di produzione, il controllo del mercato, le banche che ne gestiscono gli enormi proventi, i collegamenti con il crimine organizzato, la corruzione delle forze politiche che ne reclamano la liberalizzazione, le istituzioni che ne elaborano la cultura... Droga S.p.A. (La guerra dell'oppio) K. KALIMTGIS, D. GOLDMAN, J. STEINBERG Droga S.p.A. (La guerra dell’oppio) Pagine 446, 76 foto, 10 tavole prospettiche, € 26 edizioni logos 35 36 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 IN PRIMO PIANO EDITRICE OLSCHKI / Novità LOST AND FOUND IN TRANSLATION? DaviDe Poggi Lost and Found in Translation? La gnoseologia dell’Essay lockiano nella traduzione francese di Pierre L’analisi della filosofia criti-ca a base sperimentale che JohnLocke propone all’interno dell’Essay concerning Humane Understanding (16901) offre l’occasione per esaminare la validità della traduzione francese di Pierre Coste (17001),che costituì il tramite insostituibile per la diffusione e la ricezione del pensiero teoretico lockiano nell’Europa prevalentemente francofona del XVIII secolo. L’approfondimento della gnoseologia del pensatore inglese e insieme dei punti di riferimento concettuali e lessicali di Coste e, a monte, di Locke consente al lettore di comprendere le difficoltà e i pericoli insiti nella traduzione «filosofica», un processo in-esauribile che mira a un’ideale compositio tra le istanze dei destinatari (l’esigenza di comprensione del testo) e quelle dell’autore (il «dovere» di preservare la propria originalità). L’Essai philosophique concernant l’Entendement humain rivela così tutta la sua importanza nel faremergere, in relazione ai principali nuclei tematici dell’indagine lockiana (in primis, i concetti di mind e consciousness/selfconsciousness), il complesso rapporto tra il pensatore inglese e il contesto filosofico sia anglosassone che francese, nelle sue varie declinazioni a partire dal comune riferimento alla matrice cartesiana. Lessico Intellettuale Europeo, vol. 116, 2012, cm 17x24, x-326 pp. TEATRO E FESTIVITÀ Cristiana Anna Addesso Teatro e festività nella Napoli aragonese Il volume nasce dall’esigenza di assegnare una collocazione storico-critica e filologica alle molteplici forme della teatralità che caratterizzarono Napoli aragonese. Non essendo mancate in sede storico-critica discutibili affe mazioni sulla presunta occasionalità delle far- se aragonesi e sulla marginalità della componente letteraria nei complessi apparati festivi di Napoli aragonese, si intende dunque riaccendere i riflettori su quella che appare invece come una spettacolarità assai variegata (dal primo ingresso di Alfonso d’Aragona nel 1421 all’incoronazione di Alfonso II nel 1495), calata in spazi pubblici e privati, in cui è fondamentale rilevare la dimensione unitaria della festa e le valenze politiche e diplomatiche cui la compo- nente letteraria va ricondotta. A partire dagli anni Ottanta del Quattrocento i letterati arago- nesi produssero numerose farse a carattere comico-popolare ed encomiastico-allegorico. Il volume offre una serie di notazioni sulla prima farsa di Iacopo Sannazaro, ovvero gli apparati festivi per le nozze di Costanza d’Avalos (1477), e indaga la complessa farsa del Magico di Pier Antonio Caracciolo (Cod. It 265, Bayerische Staatsbibliothek). Sull’enigmatico genere della «intramesa», considerata intercambiabile con la farsa, è invece il poemetto Lo Balzino di Rogieri da Piacenza a offrire spunti di riflessione per ricondurla a pageants allegorici e tableaux vivants per scenografie d’ingresso. Biblioteca dell’«Archivum Romanicum». Serie I, vol. 4002012, cm 17x24, x-172 pp. SCHEGGE FUTURISTE SCHEGGE FUTURISTE Studi e ricerche A cura di Mauro Cozzi e Angela Sanna Il volume esplora gli effetti della più studiata e dirompente delle avanguardie italiane del ’900, anche al di là dei limiti cronologici e degli autori che di solito le sono assegnati. Dagli inediti di Balla degli Uffizi a documenti e opere di Soffici, Marinetti, Longhi,Thayaht e molti altri, i saggi discutono il Futurismo nella fotografia, nella cultura del giardino, nell’architettura e nell’ingegneria degli anni Trenta,fino alle neoavanguar- die e a talune opere di Baj. The volume explores the effects of the most impetuous Italian avant-garde artistic movement of the XX century, even beyond its usual protagonists and chronological borders. From Balla’s inedited works at the Uffizi to pieces by Soffici, Marinetti, Longhi, Thayaht and many others, the essays analyse Futurism in photography, in gardening, in the architecture and engineering of the Thirties, to the new avant-garde and some of Baj’s works. Accademia delle arti del disegno. Monografie, vol. 162012, cm 17x24, XVIII-196 pp. con 85 figg. n.t. e 6 tavv. f.t. a colori. ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 37 IN PRIMO PIANO A EDIZIONI MEDITERRANEE Paola Gioivetti - Mario Grilli, Fine del Mondo o Domenica Nieddu Fine di un Mondo? Cronogenetica La fine del mondo è stata annunciata più volte: tutti – per citare l’esempio più famoso – abbiamo certamente presenti le ansie millenaristiche suscitate dal celebre “Mille non più Mille” che riempì di terrore i popoli per poi rivelarsi una bolla di sapone. Non essendo il mondo finito nell’anno 1000, si pensò che lo sarebbe stato nel 1033, millesimo anniversario della morte del Signore. Ci furono carestie e disordini vari, ma il mondo non finì. In tempi a noi vicinissimi abbiamo avuto la scadenza dell’anno 2000 che ha suscitato altri – seppure assai più pacati – timori. Passato senza eccessivo danno il 2000, ecco incombere il 2012, che secondo il calendario Maya dovrebbe segnare la fine dei tempi. E se scamperemo quello, sarà presto in agguato il 2033 (gli anni del Signore più duemila), preannunciato come fine del mondo nel libro Le profezie di Papa Giovanni di Pier Carpi. Possiamo dar credito? Dobbiamo preoccuparci? Le varie Apocalissi finora annunciate non si sono fortunatamente rivelate veritiere. Che pensare allora del 2012? Una minaccia, un monito, un avvertimento? Forse il simbolo – uno dei tanti - delle paure ricorrenti dell’umanità? Sarà un viaggio insolito, che porterà in territori lontani e riserverà forse qualche delusione agli appassionati delle profezie, ma anche qualche non piccola sorpresa. E che alla fine farà capire che tutto è sì nell’aria, ma la realizzazione è nelle nostre mani, che nulla è definito da sempre e per sempre e che in ultima analisi noi uomini siamo gli unici artefici del nostro destino individuale e cosmico. Paolo Gioivetti, 2012 Fine del Mondo o Fine di un Mondo?, Edizioni Mediterranee, 2012, pp. 152, Dopo il manuale di CROMOLOGIA - che insegnava a comprendere le nostre molteplici personalità e a utilizzarle, dopo aver preso coscienza del modo in cui siamo da esse agiti - i due consulenti aziendali e coach presentano il manuale fondamentale di CRONOGENETICA, un metodo da loro messo a punto che aiuta a risolvere i conflitti familiari e gerarchici, come quelli fra genitori e figli, con ricadute positive su ogni aspetto della vita: lavorativo, emozionale, di studio e persino aziendale. La cronogenetica, che si avvale del contributo di diverse discipline, prime fra tutte la programmazione neurolinguistica (PNL) è composta di una sequenza di tecniche che consentono di scoprire le origini delle emozioni che ognuno di noi attiva in modo dominante, rispetto alle altre, dinanzi agli avvenimenti della vita. I nostri sentimenti, secondo questo metodo, il più delle volte sono stati originati tanto tempo fa: sono la conseguenza di avvenimenti incresciosi che hanno riguardato un nostro antenato e che poi ci sono stati trasmessi, di generazione in generazione, e che si sono cristallizzati in seguito a esperienze drammatiche. Lo scopo della cronogenetica è di recuperare la causa-radice delle emozioni negative e di scioglierne i relativi blocchi psicologici. Di solito è necessario risalire indietro di due o tre generazioni; a volte si può arrivare anche più lontano. Spesso l’evento che ha dato origine al sentimento prevalente può essere banale, ma è stato vissuto con un’intensità particolare. Per lo più la genesi di questi problemi è da ricercare nei primi sette anni di vita o al momento della nascita o ancora nella fase gestazionale. Mario Grilli, Domenica Nieddu, Cronogenetica, Edizioni Mediterranee, 2012, pp. 240, 30 dis., € 24,50. Enrico Malizia,Hilde Ponti, A Tavola con le Streghe Il volume, dopo un rapido excursus sul demonismo e la stregoneria in rapporto alla sessualità e al peccato carnale, considera la gola e la gastronomia con particolari riferimenti alla cucina erotica odierna. Gli autori, dopo aver brevemente esposto il pensiero attuale sulla fisioanatomia dei sensi nella specie umana in rapporto al sesso, descrivono le necessità alimentari e sessuali, il loro legame con l’appagamento e la sazietà, il rapporto con le passioni, il desiderio, il piacere e il dolore. Pagine, 256, Prezzo: € 12,91 La dottrna sufica dell’unità Gli studi sull’Islam condussero Schaya nel 1950 in Marocco, dove ebbe l’opportunità di entrare in contatto con alcuni eminenti rappresentanti della spiritualità musulmana, tra cui il venerato Shaikh Mohammed at-Tadili. Egli poté così approfondire il lato essenziale di questa Tradizione, attingendo alle sue sorgenti più pure. La presente opera è un riflesso di quell’incontro intimo con lo spirito vivente del Sufismo, nonché delle sue meditazioni sul Corano e sui trattati sufici. È, infatti, nel Corano che è ancorato tutto l’Islam, il cui messaggio gravita costantemente intorno a un solo oggetto: Allah, “La Divinità” una e onnipresente; ed è nell’insegnamento sufico che è possibile scoprire il senso più profondo di questo messaggio. L’obiettivo di questo libro è quello di esporre gli aspetti fondamentali della metafisica sufica, che scaturisce dal credo musulmano: “Non vi è divinità all’infuori della Divinità” (la ilaha illAllah), e della sua interpretazione esoterica, secondo la quale “La Divinità” è “il Tutto che è unico” e “l’Unico che è tutto”. Leo Schaya, La dottrina sufica dell'unit, Edizioni Mediterranee, 2012, PP; 1’’, € 13, 50; 38 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 IN PRIMO PIANO razione voluta dai vincitori della guerra. In seguito a tale inchiesta gli verrà proibito di insegnare fino al 1949. Nel frattempo, ufficiali francesi interessati alla filosofia prendono contatto con lui per un progetto di incontro con Sartre, il quale contribuirà grandemente alla riabilitazione internazionale del collega tedesco. Il progetto fallisce, ma comunque si avvia uno scambio epistolare tra i due filosofi che condurrà Heidegger a stendere la famosa "Lettera sull'umanismo" con la quale prende decisamente le distanze dalla corrente esistenzialista ormai diffusa in tutta Europa (la quale continuerà a vedere in lui un importante rappresentante, almeno per la parte iniziale del suo pensiero). Quella di Heidegger filosofo dell'esistenza, erede dell'esistenzialismo religioso di Kierkegaard, fu anche l'interpretazione prevalente del suo pensiero fra le due guerre ("L'essere e il nulla" di Sartre è largamente debitore di "Essere e tempo"); ma nella lettera a J. Beaufret, "Sull'umanismo" (1947), Heidegger la respinse come una mossa falsa, un fraintendimento del progetto finale dell'opera. I problemi più rilevanti posti dalla filosofia di Heidegger emergono comunque soprattutto nelle opere dell'ultimo periodo, il cui momento inaugurale è da ricercare proprio agli studi successivi la "Lettera sull' Umanismo", che non presentano più la forma di veri e propri testi filosofici ma prediligono la frammentarietà del breve saggio, della conferenza, del dialogo. Quest'ultima fase del pensiero di Heidegger è anche la più complessa e forse la più provocatoria. I suoi stessi allievi (è il caso di Gadamer), e gli esponenti di quella koinè ermeneutica di cui Heidegger è stato in un certo senso l'iniziatore (si pensi a Derrida o Ricoeur in Francia), prendono nettamente le distanze da quel dire "ineffabile" che "avrebbe perduto il terreno sotto i piedi", rimandando a luoghi impercorribili per il pensiero. La sua influenza sul pensiero filosofico occidentale è oggi unanimamente riconosciuta di incalcolabile importanza, anche per ciò che riguarda la filosofia italiana (basti pensare a Vattimo). Insomma, tutta la cultura occidentale, anche quella che si oppone duramente all'"irrazionalismo" ermeneutico heideggeriano, deve fare i conti con la presenza di questa gigantesca personalità, scomparsa a BadenWurtemberg il 26 maggio 1976. una ripresa morale della Germania e dell'Occidente nel suo insieme, tanto che non esita a prendere posizione a favore del nazismo. Nominato rettore all'università di Friburgo, nel 1933 tiene un discorso di prolusione all'anno accademico divenuto uno dei testi più inquietanti del Novecento, a causa dei drammi, delle incomprensioni e dell'errore personale di Hiedegger ivi contenuto. In quel discorso, in sostanza, viene dato un giudizio positivo dell'ideologia nazionalista hitleriana, non in quanto ideologia razzista ma in quanto portatrice di energie nuove. In quegli stessi anni, inoltre, il filosofo si era accostato all'opera del poeta Hölderlin, da cui trasse spunto per la sua successiva "svolta" filosofica. Questa impostazione non è cmunque gradita alle autorità naziste, che cominciano a nutrire forti sospetti su di lui. E così, già nel '34, divergenze e sospetti porteranno alle dimissioni di Heidegger dal rettorato e alla sua progressiva emarginazione. Tutta questa confusa e triste vicenda costerà purtroppo al filosofo un prezzo umano altissimo: egli perde infatti l'amicizia dei più prestigiosi rappresentanti della cultura tedesca, tra cui spiccano i nomi dei filosofi Karl Jaspers e Hannah Arendt. Fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, Heidegger continua la sua attività di insegnamento e produzione, pubblicando tra l'altro "L'origine dell'opera d'arte" ('36), "Dell'evento" ('37), "Sul concetto e sull'essenza della physis in Aristotele" ('39). Nel 1945, viene interrogato dalla commissione di epu- PETROF DAL “FEDERALISMO MODERNO” AL FEDERALISMO ODIERNO La fondazione teorica del “federalismo moderno” – inteso come di unione nelle differenze – e la vicenda del concetto nella storia politica italiana, dal Medio Evo alla Repubblica. Corrado Malandrino Democrazia e federalismo nell’Italia unita pp. 128 – euro 12,50 In questo saggio-pamphlet, Corrado Malandrino ripercorre la fondazione teorica del “federalismo moderno”, inteso come unione nelle differenze, come formula decentrata e pluralista dell’unità nazionale in grado di valorizzare il patrimonio del territorio e del popolo che lo abita nell’ottica di un’unità superiore e condivisa. Alla vicenda del concetto nella storia politica italiana, dal Medio Evo alla Repubblica, passando per il periodo rivoluzionario e napoleonico, la Restaurazione, il 1848, l’Unità, il primo dopoguerra, il fascismo e la Resistenza, Malandrino affianca quella della critica del centralismo statale fino ad arrivare all’Italia di oggi. ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 39 SCAFFALE LUIGI CASTIGLIONE SALVARSI DAL NULLA La perdizione esistenziale in Georges bernanos EDIZIONI LOGOS «Il Mio coraggio è di far conoscere le vicende più tormentate della Chiesa". Rendere pubblici certi segreti, piccole e grandi storie che non superano il portone di bronzoI.Solo così mi sento libero, affrancato dall’insopportabile complicità di chi, pur sapendo, tace».Dichiarazione all'autore di "Maria", nome in codice dietro il quale si nasconde la fonte principale anonima e segreta, interna al Vaticano, che ha fornito le centinaia di documenti alla base di questo libro. Non era mai successo.Nessuno era riuscito ad accedere nella stanza del papa e a leggere le sue carte riservate. Centinaia di documenti che svelano la quotidiana precarietà della Chiesa, tra affari assai poco trasparenti e congiure di palazzo. Gianluigi Nuzzi, dopo il successo di VATICANO SPA sullo scandalo dello Ior, racconta, grazie alle carte fornite da una fonte segreta, le storie, i personaggi e i travagli che dividono oggi la Chiesa e che coinvolgono l'Italia e la sua politica. Anche quella del governo Monti. Le lettere di Boffo, l'ex direttore bruciato da veline di palazzo, quelle di Viganò che dopo aver fatto risparmiare milioni al Vaticano, è costretto alle dimissioni, le donazioni private (anche quelle di Bruno Vespa), le raccomandazioni a Gianni Letta, il problema dell'Ici secondo i rapporti riservati del presidente dello Ior Gotti Tedeschi, il caso Ruby e Berlusconi ("vittima di una magistratura politicizzata"), gli incredibili pedinamenti degli 007 vaticani in territorio italiano, le verità sui Legionari di Cristo e la pedofilia in una testimonianza mai resa pubblica, le intemperanze di molti vescovi in ogni parte del mondo. Persino un incontro segreto tra Napolitano e il papa di cui nessuno è a conoscenza. E don Julián Carrón, leader di Cl che accusa la diocesi di Milano di simpatie politiche. Nuzzi annoda i fili delle storie che insieme si leggono come se fossero capitoli di un thriller. La volontà di chi ha reso disponibili queste carte, rompendo vincoli di segretezza e quindi rischiando di persona, è quella di dare fiato e coraggio a tutti coloro che dentro la Chiesa non si riconoscono in un'istituzione tesa soprattutto a gestire beneficienze, affari e potere e si battono perché essa sia più vicina al cuore degli uomini. «Itati i peccati si rassomigliano, non c'è che nn solo peccato. Non te parlo un linguaggio oacnro! Queste verità sono alla portata del cristiano pia umile. Il mondo del peccato sta di fronte al mondo della grazia come l'immagine riflessa d' paesaggio, al margine di una pozza d'acqua fangosa e profonda. C'è una comunione dei santi, e c'è anche una comunione dei peccatori. Nell'odio che i peccatori si portano l'un contro l'altro, nel disprezzo, si uniscono, si abbracciano, aggregano, si confondono.» L’anima del samurai presenta nuove traduzioni di tre opere giapponesi del XVII secolo che dimostrano la notevole influenza dello Zen sul Bushido, il leggendario codice dei samurai, in particolare si tratta degli insegnamenti Yagyu (1571-1646) e di Takuan (1573-1645) sulla scherma e lo Zen. Yagyu era al contempo insegnante di scherma e capo della polizia segreta dello shogun, mentre Takuan era un kokushi (“insegnante del Regno”), maestro Zen dell’Imperatore. Gli insegnamenti Zen e l’influenza di Takuan sono evidenti nell’opera del maestro Yagyu sulla scherma Zen, Il libro delle tradizioni familiari sulle arti marziali. Alcune delle idee originali del maestro Zen, inoltre, si trovano nei suoi scritti diretti al maestro di scherma: L’impenetrabile finezza della saggezza inamovibile, una serie di commenti in giapponese su questioni riguardanti lo Zen, e Tai-A Ki: annotazioni sulla spada senza pari, un criptico trattato in Kanbun (cinese) sulla spada Zen, con un commentario in giapponese di Takuan. Lujgi Castiglione è nato sui monti donde l'Etna guarda ironica e sorridente, con l'uni-co occhio degli omerici ciclopi e furibondi, la valle del Simeto. Ampia preparazione letteraria, filosofica e teologica. Suoi scritti sono apparsi in trentasei quotidiani («Il Popolo», «L'Osservatore romano», «Avvenire»), set• nmanli («La Fiera letteraria», «La Discussione», «L’Osservatore della dome-nica»..) e mensili («Humanltas», «Studiun», «Città di vita»..) Ha collaborato con parecchie Case editrici (Morcelliana, Vita e Pensiero, Queriniana, Herder, Sei, Città nuova...) Tra i suoi libri Pio XII e il nazismo, Tutto il Concilio (Bompiani, bestseller, 1965), Prolegomeni agli infami, La ragione impura, Consolazioni agi imbecilli, Orazione L’anima del samurai, A cura di corale per concelebrare un uomo triste, Clinton, Thomas Cleary, Edizioni Mediterranee, le pene, Diana, la favola, Il piccolo dittatore (Berlusconi, atto primo), Se fosse un sogno, 2012, 11,50. Pavana per una principessa defunta, Re Lear. Ha tradotto Pascal, Blondel, Maritain, Bacine, Péguy, Milton, Bloy, Bernanos, Sofocle, Mauriac, Cernuda, Shakespeare, De-scalzo, Malla-rmé, Tirso de Molina, Claudel (spesso con testi originali a fronte)... Libero In-tellettuale ed alieno da compromessi, ha sempre lottato contro l’ingiustizia, l’idiozia e la stupidità..; Luigi Castiglione, Salvarsi dal nulla (La perdizione esistenziale in Georges BernaGianluigi Nuzzi, Vaticqno S.P.A., Edizioni nos), eBooks Logos, III Ed, pagine 160, € 16. Chiarelettere, 2012, pp. 304; 40 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 INTERVALLO GEORGES MAX SCHELER bERNANOS L'IDEA LA GIOIA CRISTIANA DELL'AMORE CLAUDEL Opere a cura di Luigi Castiglione Giovanna d’Arco al rogo Il libro di Cristoforo Colombo Il festino della saggezza La messa laggiù Signore, insegnaci a pregare Un romanzo drammatico, sconvolgente, turgido di luci e d’ombre. N’è protagonista Chantal, eroina della grazia, nuova santa Teresa. In lei si svolge la lotta tra la grazia e il male, ch’ella espia, vittima dei perversi Il simbolismo di La Salette Cinque grandi odi Processionale per salutare il secolo nuovo Amo la bibbia logos Georges bernanos, La gioia, con una nota di Ferdinando Castelli, Edizioni Logos, pagine 256, € 18 Sembra che sia venuto il momento di un nuovo spirito finora solo presumibile di primavera. Comincia lentamente l'oscillazione scettica di questa civiltà, il dubbio su se stessa e sulle idee in cui crede. Ma l'implorazione di salvezza diverrà sempre più forte e più urgente [...] Questo germe, quando i popoli si renderanno lentamente conto di quello che hanno fatto, diventerà una forte e grande corrente di lacrime. In questo momento conta moltissimo che anche i cristiani ascoltino quel grido di aiuto, e che tutti, facendo rivivere la propria fede prima nel proprio cuore, spalanchino questi cuori per riversare la corrente di fede e di amore, che segretamente scorre nella Chiesa cristiana, riversarla nel mondo, in un mondo che ha bisogno di questa fede e di questo amore – che comincia a desiderarli – che li desidera come non mai nel passato; M a x S c h e l e r, L’idea cristiana dell’amore, a cura di Ubaldo Pellegrino, Logos , p. 112, € 10 LUIGI CASTIGLIONE CLINTON, LE PENE (Clonare Starr) Romanzo o storia romanzata, affabulazione, oppure un semplice «divertissement»? Forse una favola in cui, come l’autore scrive, «l’ironia, il sarcasmo, il dileggio, il sogghigno, il cachinno, lo sberleffo, lo scherno, la derisione, l’irrisione, la parodia, la risata non son che l’altra faccia della tristezza» in un mondo in cui «si vive tra vigliacchi e lestofanti, tra venduti e depravati, perversi e pervertiti, infetti ed appestati...» Fa parte della sua «Trilogia dell’effimero»... Luigi Castiglione, Clinton, le pene (Clonare Staar?), Edizioni Logos, pagine 256, € 18 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 41 SCAFFALE un libro sempre attuale TEOLOGI IN RIVOLTA I testi e i documenti integrali della «contestazione nella Chiesa» con i commenti di Alberigo, Baget Bozzo, Bouchard, Camon, Cardia, Costa, Davi, Del Noce, Del Rio, Delumeau, Di Fazio, Egidi, Fabbretti, Ferraudo, Filippi, Gentilonì, Giussani, Greinacher, Guasco, Kasper, Küng, Lehmann, Marengo, Margiotta Broglio, Melina, Molari, Negri, Poletti, Quinzio, Rossi, Ruggeri, Santini, Spiazzi, Strazzari, Svidercoschi, Testa, Tettamanzi, Vassallo, Zizola Saggio introduttivo di Angelo Scola edizioni logos edilogos.com [email protected] TEOLOGI IN RIVOTA «La Chiesa è un corpo vivo che ha bisogno dell'opinione pubblica alimentata dal colloquio tra le diverse membra e mancherebbe qualcosa alla sua vita se l'opinione pubblica le venisse a mancare». PIO XII «Coloro che si dedicano alle scienze sacre usufruiscono di una giusta libertà di ricerca ed anche di esporre con prudenza il loro pensiero sulle materie in cui sono competenti, mantenendo il dovuto rispetto nei confronti del magistero della Chiesa». CODICE DI DIRITTO CANONICO «Ho avuto sempre più conferma che solo nell'obbedienza che nasce dall'amore si può diventare intelligenti di quell'avvenimento che ci è stato donato e che supera ogni intelligenza». LUIGI GIUSSANI «La Chiesa viene ammonita «a non farsi condizionare dalla logica mondana»;, mi domando quanto questo condizionamento non abbia invece agito su molti intellettuali che intendono interpretare "lo spirito" piuttosto che la lettera del Concilio (o indirettamente su tutti)». AUGUSTO DEL NOCE «Considero la «Dichiarazione di Colonia» inaccettabile per la Chiesa, sia per la sua forma, sia per il contenuto. Ciò non esclude che dietro di essa non vi siano desideri giustificati e problemi aperti sui quali si deve discutere». WALTER KASPER «Tutto quanto è accaduto, sotto gli occhi di tutti, fra teologi è solo un fenomeno che induce tristezza. Se i maestri, anziché essere innanzitutto testimoni di una profonda appartenenza alla Chiesa si trasformano in un ceto d'intellettuali, più preoccupati delle proprie opinioni, allora l'annuncio al cuore dell'uomo, che non attende sapienze umane (neanche "teologiche") ma solo la Parola, fatta carne in Cristo, si fa meno forte. LUIGI NEGRI «Il maldestro tentativo del Vaticano di ridurre l'episodio a un "fatto locale", non riesce certo a diminuire la rilevanza di un'iniziativa che afferma l'obbligo di chi è al servizio della Chiesa di esprimere critiche pubbliche e mettere in evidenza gli "abusi" del potere centrale». FRANCESCO MARGIOTTA BROGLIO 42 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 VETRINA LOGOS Gli EBOOKS della LOGOS si possono agevolmente leggere sul monitor del proprio computer, se ne può ingrandire e rimpiccolire il testo e renderlo anche più oppure meno luminoso, secondo le proprie esigenze visive, senza ricorrere ad ulteriori spese... ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 JACQUES MARITAIN KAROL WOJTyLA PRIMATO DELLO SPIRITUALE EDUCAZIONE ALL’AMORE eBook, II ed., pp. 296, € 18 ATTRAVERSO IL DISASTRO Introduzione di Pietro Prini V Ed., pagine 160, € 16 eBook, pp. 160, € 16 IL BUON PASTORE (Scritti, discorsi e lettere pastorali) ANTIMODERNO (Rinascita A cura di Gino Concetti Pagine 160, € 16 del tomismo e libertà intellettuale) Pagine 264, € 18 DA BERGSON A TOMMASO D’AQUINO (Saggi di metafisicae di morale) Pagine 240, € 18 IL DOTTORE ANGELICO eBook, pagine 160, € 16 LA TRAGEDIA DELLE DEMOCRAZIE CHIAMATI ALL’AMORE A cura di Gino Concetti Pagine 160, € 16 MAX SCHELER Introduzione di Pietro Palazzini Pagine 256, € 18 IL POTERE E LA CROCE Introduzione di L. Castiglione Pagine 160, € 16 LA BOTTEGA DELL’ORAFO eBook, Pagine 128, € 13 Pagine 128, € 13 RELIGIONE E CULTURA eBook, pp. 136, € 13 43 L’IMMORTALITÀ DELLA PERSONA A cura di L. Castiglione eBook, pagine 160, € 16 SAGGI SU LÉON BLOy eBook, pagine 160, € 16 www.edilogos.com - [email protected] 44 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 FRANçOIS MAURIAC LUIGI CASTI GLIONE LA CARNEE IL SANGUE PIO XII E IL NAZISMO Traduzione di L. Castiglione ii, ed., Pagine 184, € 18 II ed., pp. 336, € 23 TUTTO IL CONCILIO IV ed., pp 484, € 26 TEATRO SE FOSSE UN SOGNO ASMODEO eBook, , III ed., p. 160, € 16 AMARSI MALE SANTI, DITTATORI E MALFATTORI IL FUOCO SULLA TERRA Traduzioni di L. Chiarelli, Cesare Vico Lodovici, G.V. Sampieri A cura di L. Castiglione Pagine 276, € 18 SALVARSI DAL NULLA GLI EROICI FERVORI TRILOGIA DELL’EFFIMERO MARGHERITA DA CORTONA Traduzione di L.Castiglione CLINTON, LE PENE eBook, III ed., pp.160, € 16 DIANA, LA FAVOLA IL MALE IMPLACABILE eBook, pp. 196, € 16 IL PICCOLO DITTATORE (Berlusconi, atto primo) IL FIUME DI FUOCO eBook, pp. 176, € 16 LA RAGIONE IMPURA eBook, III Ed., 160, 16 LE VIE DEL MARE eBook, pp. 160, € 16 PROLEGOMENI AGLI INFAMI eBook, II ed, pp. 160, € 16 LA FOLLIA DI LEAR IL PROFETISMO DI BLOy LA POETICA CLAUDELIANA IL PARADISO DELL’AMORE L’ÈVE DI PÉGUy UN PAPA A RITROSO (Il «Ressourcement» di Benedetto XVI) Pagine 196, € 18 www.edilogos.com - [email protected] ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 DOMENICO GIULIOTTI GEORGES BERNANOS POLVERE DELL’ESILIO SCANDALO DELLA VERITÀ A cura di Massimo Baldini Pagine 192, € 18 Pagine 112, € 12 LE DUE LUCI (SANTITÀ E POESIA) DOMENICO L’INCENDIARIO A cura di Massimo Baldini Pagine 128, € 16 Pagine 88, € 10 L’ORA DI BARABBA A cura di Luigi Castiglione Pagine 336, € 26 PENSIERI D’UN MALPENSANTE A cura di Massimo Baldini Pagine. 104, € 13 IL MERLO SULLA FORCA A cura di Luigi Castiglione eBook, pp. 160, € 16 RACCONTINI ROSSI E NERI Pagine 208, € 18 I RAGAZZI UMILIATI Pagine 160, € 16 NUOVA VISIONE DEL REALE (SATANA E NOI) Postfazione di Albert Béguin Pagine 296, € 18 IL CAMMINO DI CRUZ DAS ALMAS eBook, Vol. I, pp. 192, € 18 IL SIGNOR OUINE Pagine, 304, € 18 LA GIOIA Con una nota di Fernando Castelli eBook, II ed., pp. 256, € 16 IL DIALOGO DELLE CARMELITANE www.edilogos.com - [email protected] 45 Testo originale a fronte eBook, pp. 192, € 18 * Tutte le opere di Georges Bernanos sono curate da Luigi Castiglione, tranne Una visione cattolica del reale, tradatta da Mario Spinelli e Franco Mercuri www.edilogos.com - [email protected] 46 ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 PAUL CLAUDEL GABRIEL MARCEL CINQUE GRANDI ODI Testo originale a fronte Pagine 192, € 18 L’UOMO PROBLEMATICO (in preparazione) IL LIBRO DI CRISTOFORO COLOMBO Pagine 88, € 16 DIALOGO SULLA SPERANZA A cura di Enrico Piscione Pagine 112, € 16 GIOVANNA D’ARCO AL ROGO Testo originale a fronte Pagine 128, € 16 SIGNORE, INSEGNACI A PREGARE Pagine 128, € 13 LACRIME DI LUCE (Il simbolismo di la Salette) Pagine 80, € 12 L’ANNUNCIO A MARIA Testo orinale a fronte eBook, pp. 196, € 18 AMO LA BIBBIA eBook, pagine 160, € 16 IL DECLINO DELLA SAGGEZZA Traduzione di Carmela Cossa Pagine 128, € 13 L’IRRELIGIONE E LA FEDE (in preparazione) TEATRO E FILOSOFIA (In preparazione) GLI UOMINI CONTRO L’UMANO A cura di Enrico Piscione Pagine 232, € 19 * Tutte le opere di Paul Claudel sono curate da Luigi Castiglione www.edilogos.com - [email protected] edizioni logos CODICE DI DIRITTO CANON ICO Edizione tascabile con la nuova traduzione italiana di Luigi Castiglione Alcuni giudizi della stampa: «Quest'edizione italiana presenta alcune sue caratteristiche che ci piace mettere in risalto: la versione italiana dei canoni, curata da Luigi Castiglione. è nuova, non solo perché diversa da quella corrente dell’UECI, ma anche perche condotta con criteri più moderni (per es. potestas è resa con «potere» non con «potestà»); il commento è alquanto più aggiornato se non altro perché tiene conto delle interpretazioni autentiche date dall’apposita Commissione pontificia dal 1984 ad oggi. Per tutte queste caratteristiche positive sia deìl'edizione originale sia di quella italiana, riunite insieme in quest'opera, essa merita la più larga diffusione e utilizzazione da parte degli interessati, che dovrebbero essere più i pastori che i canonisti della Chiesa» (N. Lisi, La Scala). A T R 26 E F LE a € F O IA iché in EC anz SP€ 13 a «Sono molte le pubblicazioni e i commenti ai Codice di diritto Canonico che sono state curate o da singoli o da gruppi di specialisti. Questa edizione, commentata da esperti competenti, mi sembra una delle migliori. I pregi sono tanti...» (A.P., Vita Pastorale). «Il commento è fatto con grande competenza dottrinale e giuridica, con chiarezza espositiva e puntualità di riferimenti... Il curatore, Luigi Castiglione, ha contribuìto in modo egregio a mantenere le doti di chiarezza del testo originale, per cui sembra che il merito vada equamente diviso fra gli autori del testo e il curatore...» (Orizzonti Cristiani, Radio Vaticana), CODICE DI DIRITTO CANONICO - Testo italiano con le «Interpretazioni autentiche», le «Delibere» della Cei e un ampio «Indice analitico» – Beneplacito della Cei — A cura di Luigi Castiglione – Pagine 448, € 26 CODICE DI DIRITTO CANONICO - EDIZIONE BILINGUE CON TESTO ORIGINALE A FRONTE TRADUZIONE E INTRODUZIONE DI LUIGI CASTIGLIONE - IN RISTAMPA LA VI EDIZIONE , 48 ANNO XXXII - LA FIERA e»» LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 CRONACA DELL’ALDIQUÀ «Moda e politica si conciliano benissimo» La posizione politica della modella è ben chiara e visibilissima nel web alla voce «Le posizioni di Nicole Minetti» Non ho presentato nessuna lettera di dimissioni, Berlusconi non ne sarebbe contento Al suo debutto da modella per Parah a Milano, Nicole Minetti ha risposto alle domande dei giornalisti a defilé concluso: "Se dovessi votare alle primarie sceglierei Renzi, perché è giovane". La consigliera regionale non ha risposto alle altre domande sulla politica nel backstage di Blue Fashion Beach, "perché oggi voglio parlare di moda - ha detto - dato che siamo nel bel mezzo della Milano Fashion Week". E categorica ha risposto ai giornalisti: "Non ho nessun ripensamento, non mi dimetto". "Faccio la consigliera regionale e, come tante altre persone, ho un secondo lavoro che riesco a conciliare con il primo", ha sottolineato. "Per me politica e moda si possono conciliare benissimo, anzi, per me la politica è al servizio della moda". La consigliera regionale pdl ha risposto alle domande dei giornalisti e ha aggiunto: "La moda è un settore fondamentale per la nostra economia e mi sembrava giusto sostenerla con la mia immagine ANNO XXXII - LA FIERA LIBRARIA - N. 292 - OTTOBRE 2012 SGARbI TRA POLITICI? Casini giudicato da Lombardo Di seguito l’intervista rilasciata da Raffaele Lombardo ad Amedeo La Mattina pubblicata su “La Stampa” di ieri 2 agosto 2012. Presidente Lombardo, cosa farà adesso che si è dimesso? Si ritira nella sua casa di campagna in contrada San’Antonino, in provincia di Catania? Farà come Cincinnato in attesa di essere chiamato dalla politica? «Macché, basta con la politica. Cincinnato aveva 40 anni e io ne ho 62. Sono gli altri, i giovani autonomisti che devono andare avanti. Io sto fuori, mi voglio finalmente godere il mio “buen retiro” dove ho sette specie di galline e da lì osservare lo spettacolo esilarante di una campagna elettorale dove i candidati sono più dei partiti. Ma lei lo sa che nei 4 anni in cui sono stato presidente siciliano ci sono andato tre volte?». Difficile credere che lei smetterà di fare politica. Non si candida alle regionali e nemmeno alle prossime politiche? «Esatto. Certo darò un contributo agli amici che me lo chiederanno, andrò un po’ in giro. Anche se mi e ci descrivono come brutti, sporchi e cattivi, il movimento politico che ho fondato non scomparirà, anzi sono sicuro che avrà un ottimo risultato. Prevedo un 20% e non si chiamerà più Mpa ma il partito dei siciliani». Darà un contributo, sia lei sia le persone che in questi anni ha assunto, soprattutto nelle Asl e nel settore della sanità? «Smettiamola con questo tormentone. Durante la mia presidenza non c’è stata una sola assunzione ingiustificata. Tutte le persone nominate negli enti ospedalieri e per le cariche dirigenziali delle Asl andavano nominate perché bisognava riempire caselle lasciate vuote in seguito a dimissioni o a pensionamenti. Se non lo avessi fatto commettevo il reato di omissione d’atti d’ufficio». 49 Ma sono tutti targati “Lombardo Mpa”? «Ancora con questa storia del clientelismo… Senta, non facciamo gli ingenui o gli ipocriti. Tutti facevano segnalazioni, e quando dico tutti dico proprio tutti, deputati, senatori di tutti i partiti, nessuno escluso. Le dico di più: le segnalazioni sono arrivate anche da fuori il mondo politico, dal mondo degli imprenditori, delle forze dell’ordine, della chiesa, ma non ci trovo nulla di scandaloso se viene segnalato un bravo professionista. Anche lei poteva segnalarmi una persona meritevole… Qui adesso mi vogliono far passare per il diavolo mentre gli altri sono tutti delle verginelle. Ma su, finiamola con i luoghi comuni! Si è urlato allo scandalo perché, prima di dimettersi, ho nominato il nuovo assessore alle Autonomie e all’Energia. Era però necessario: il primo deve occuparsi delle elezioni regionali del 28 e 29 ottobre, il secondo dell’emergenza dei rifiuti, con tutto quello che sta succedendo nella discarica di Bellolampo a Palermo». La Regione ha un buco nel bilancio di oltre 5 miliardi, la spesa sanitaria nel 2011 è aumentata del 7,36% rispetto all’anno precedente, i dipendenti sono 28 mila, i forestali un esercito… «Intanto la Regione Siciliana non si trova in una situazione peggiore di molte altre. Berlusconi tacle Berlin pour son hégémonie en Europe L'ex-chef de gouvernement italien, Silvio Berlusconi, critique sévèrement l'Allemagne, "un Etat hégémonique qui dicte aux autres pays européens la règle de la rigueur et de l'austérité", dans un entretien à la version italienne du Huffington Post, lancée mardi 25 septembre. Par rapport [au président du conseil Mario Monti], je serais moins vassal de l'Allemagne", affirme le "Cavaliere", qui reproche à Berlin de prétendre qu'"à travers l'austérité on puisse réduire la dette". "C'est une illusion : la dette publique diminue avec l'augmentation du PIB, qui signifie développement et croissance", affirme-t-il.