Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
Direttore Regionale Ruggero Martines
Strada dei Dottula Isolato, 49 - 70122 Bari
Tel. 080 5281111 - Fax 080 5281114
[email protected] | www.puglia.beniculturali.it
Coordinatore per la comunicazione Emilia Simone
Tel. 080 5281117 | [email protected]
MP Mirabilia - www.mpmirabilia.it
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici
ed Etnoantropologici della Puglia
Soprintendente Fabrizio Vona
Via Pier l'Eremita, 25/B - 70122 Bari
Tel. 080 5285231
Fax 080 5285210
[email protected]
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia
Soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro
Via Duomo, 33 - 74100 Taranto
Tel. 099 4713511
[email protected]
Soprintendenza Archivistica per la Puglia
Soprintendente Maria Carolina Nardella
Strada Sagges, 3 - 70122 Bari
Tel. 080 57894111
[email protected]
URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico
Tel. 06.6723.2980-2990 - Fax 06.6798.441
[email protected]
www.beniculturali.it
numero verde 800 99 11 99
Archivio di Stato di Brindisi
Direttore Francesca Casamassima
Piazza S. Teresa, 4 - 72100 Brindisi
Tel. 0831 523412/13 - Fax 0831 521308
[email protected]
PUGLIA
presente - passato - futuro
Andria (BT) Castel del Monte, Torre del Falconiere, Testa di fauno
Archivio di Stato di Foggia
Direttore Viviano Iazzetti
Piazza XX settembre, 3 - Corso Garibaldi, 31/A
Viale Francia, 16 - 71100 Foggia
Tel. 0881 774019 - 708620 - 721696 - Fax 0881 777879
[email protected]
7 - 9 OTTOBRE
2009
Archivio di Stato di Lecce
Direttore Annalisa Bianco
Via Sozj Carafa, 15 - 73100 Lecce
Tel. 0832 246788 - 242437 - Fax 0832 242166
[email protected]
Archivio di Stato di Taranto
Direttore Ornella Sapio
Via Di Palma, 4 - 74100 Taranto
Tel./Fax 0994 526575
[email protected]
Biblioteca Nazionale "Sagarriga Visconti Volpi" di Bari
Direttore ad interim Osvaldo Avallone
Via Pietro Oreste, 45 - 70123 Bari
Tel. 080 2173111 - Fax 080 2173444
[email protected]
CULTURA
A PORTE
APERTE
Edizioni MP MIRABILIA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Lecce, Brindisi e Taranto
Soprintendente ad interim Maria Costanza Pierdominici
Via Niccolò Foscarini, 2/b - 73100 Lecce
Tel. 0832 305081
Fax 0832 241046
[email protected]
Archivio di Stato di Bari
Direttore Eugenia Vantaggiato
Via P. Oreste, 45 "Cittadella della cultura" - 70125 Bari
Tel. 080 099311
[email protected]
Monumenti di Puglia
tra pubblico e privato
2009
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia
Soprintendente Maria Costanza Pierdominici
Piazza Federico II di Svevia - 70123 Bari
Tel. 080 5286111
Fax 080 5245540
[email protected]
CULTURA A PORTE APERTE - PUGLIA
Via del Collegio Romano, 27 - 00186 Roma
Tel. 06.6723.2441 - Fax 06.6723.2538
[email protected]
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELLA PUGLIA
CULTURA
A PORTE
APERTE
DIREZIONE GENERALE
PER LA VALORIZZAZIONE
DEL PATRIMONIO CULTURALE
Direttore Generale Mario Resca
COORDINAMENTO GENERALE DEL PROGETTO
Antonella Mosca
In collaborazione con Monica Bartocci
e Simona Pantella
Hanno inoltre collaborato Costanza Barbi,
Antonella Corona, Francesca D’Onofrio,
Maria Cristina Manzetti,
Maria Tiziana Natale, Susanna Puccio,
Maria, Angela Siciliano
Rapporti con i media
Vassili Casula
Comunicazione multimediale
Alberto Bruni, Renzo De Simone,
Francesca Lo Forte, Emilio Volpe
Amministrazione
Laura Petracci
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI
CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA
Direttore Regionale Ruggero Martines
Coordinatore per la comunicazione Emilia Simone
Soprintendenza per i Beni Architettonici
e Paesaggistici per le province di Bari,
Barletta - Andria - Trani e Foggia
Soprintendente Maria Costanza Pierdominici
Referenti per il progetto, Annamaria Lorusso
Michele Coscia
Soprintendenza per i Beni Architettonici
e Paesaggistici per le province di Lecce,
Brindisi e Taranto
Soprintendente ad interim
Maria Costanza Pierdominici
Referenti del progetto Antonio Bramato,
Giovanna Cacudi, Caterina Ragusa
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici
ed Etnoantropologici della Puglia
Soprintendente Fabrizio Vona
Referente del progetto Maria Consiglia Binetti
Soprintendenza per i Beni Archeologici
della Puglia
Soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro
Referente per il progetto
Arcangelo Alessio
Soprintendenza Archivistica per la Puglia
Soprintendente Maria Carolina Nardella
Referente per il progetto Angela Muscedra
Archivio di Stato di Bari
Direttore Eugenia Vantaggiato
Referenti per il progetto Damiana Iannone,
Teresa Milella
Archivio di Stato di Brindisi
Direttore Francesca Casamassima
Referenti per il progetto
Francesca Casamassima, Elena Lenzi
Archivio di Stato di Foggia
Direttore Viviano Iazzetti
Referente per il progetto Giacoma Desimio
Archivio di Stato di Lecce
Direttore Annalisa Bianco
Referenti per il progetto Giuseppe Barletta,
Daniela Ragusa
Monumenti di Puglia tra pubblico
e privato presente - passato - futuro
Puglia
7 - 9 ottobre 2009
Archivio di Stato di Taranto
Direttore Ornella Sapio
Referente del progetto Cosma Chirico
Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti
Volpi” di Bari
Direttore ad interim Osvaldo Avallone
Referente per il progetto
Gabriella Ulivieri
CULTURA
A PORTE
APERTE
S
O
7
M
M
A
R
I
O
Progetto “Cultura a Porte Aperte”: il Ministero per i Beni
e le Attività Culturali
39
Progetto “Cultura a Porte Aperte”: il MiBAC Incontra il Territorio
43
Progetto “Cultura a Porte Aperte”: Attività di programmazione
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per l’anno 2008
45
Progetto “Cultura a Porte Aperte”: la Modulistica
e il Piano di Riduzione degli Oneri Amministrativi
47
Programma Operativo Nazionale 2000-2006
“Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”
Misura 1.3 “Tecnologie per la tutela
delle risorse culturali e ambientali”
Struttura del MiBAC in Puglia
53
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
della Puglia
68
79
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Bari, Barletta - Andria - Trani e Foggia
89
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Lecce, Brindisi e Taranto
94
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici
della Puglia
101
Soprintendenza Archivistica per la Puglia
106
Archivio di Stato di Bari
119
Archivio di Stato di Brindisi
130
Archivio di Stato di Foggia
138
Archivio di Stato di Lecce
148
Archivio di Stato di Taranto
160
Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari
Istituzioni
177
Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per lo Sviluppo
e la Competitività del Turismo: Azioni per lo Sviluppo Turistico
del Mezzogiorno
181
Ministero dell’Interno Dipartimento per le Libertà Civili
e l’Immigrazione - Direzione Centrale per l’Amministrazione
del Fondo Edifici di Culto: Fondo Edifici di Culto
184
Regione Puglia: Assessorato Beni Culturali
186
Regione Puglia: Assessorato al Mediterraneo, Pace, Attività
Culturali
3
191
Regione Puglia: Assessorato al Turismo e Industria Alberghiera
196
Provincia di Bari: Assessorato alla Cultura
202
Provincia di Foggia: Assessorato alla Cultura
204
Provincia di Taranto: Assessorato alla Cultura
209
UPI - Unione delle Province d’Italia:
210
ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani
212
INVITALIA - Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti
e lo Sviluppo d’Impresa spa
215
ICOM - International Council of Museum Comitato Nazionale
Italiano (Icom Italia)
217
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
Istituti Enti Associazioni
225 Accademia Pugliese delle Scienze
4
228
Adsi - Associazione Dimore Storiche Italiana
230
AIPAI - Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico
Industriale Sezione Basilicata
232
ANA - Associazione Nazionale Archeologi
236
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
242
Associazione Italiana Biblioteche - Puglia
244
Ance - Associazione Nazionale Costruttori Edili - Puglia
246
ANISA - Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte
248
ArcheoClub d’Italia
267
Associazione Amici dei Musei di Taranto
268
Associazione Presìdi del Libro
270
Confartigianato
271
Confindustria
275
Consiglio Nazionale Architetti
276
Consiglio Nazionale degli Ingegneri
278
Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Brindisi
280
Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Lecce
282
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari
284
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Foggia
285
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecce
286
Fondazione Archeologica Canosina
287
FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano
291
Federculture
294
FORMEZ – Centro Formazione Studi
309
Istituto Italiano dei Castelli
313
Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia
315
Italia Nostra
323
Legambiente
328
Mecenate 90
330
Paleoworking
339
SIMBDEA - Società Italiana per la Museografia ed i Beni
DemoEtno Antropologici
343
SIPBC - Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali
346
Touring Club Italiano
351
UNPLI - Unione Nazionale delle Pro Loco D’italia
Luoghi d’Arte Statali
355 Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna
5
Cultura a porte aperte
PROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”:
IL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI
STORIA
Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali nasce sotto il Governo Moro IV nel 1974, la
sua organizzazione viene regolamentata con D.P.R. 3 dicembre 1975, n. 805.
Il primo incarico di Ministro è affidato a Giovanni Spadolini, a cui si deve la ferma volontà
di costituzione di una struttura separata dalla Pubblica Istruzione, con competenze specifiche e dirette in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, archeologici, storici, artistici, archivistici e librari secondo la legislazione vigente.
L’intento è quello di creare un organismo prevalentemente tecnico, destinato a raccogliere in buona parte le competenze e le funzioni in materia prima affidate al Ministero
della Pubblica Istruzione per il tramite della Direzione Generale delle Antichità e le Belle
Arti. A queste competenze e funzioni se ne aggiunsero anche alcune del Ministero degli
Interni, come gli archivi di Stato, e della Presidenza del Consiglio dei Ministri come la discoteca di Stato, l'editoria libraria e diffusione della cultura.
Con decreto legislativo 20 ottobre 1998 n. 368, la struttura viene riformata e la denominazione viene mutata in Ministero per i Beni e le Attività Culturali, attuale MiBAC; a
tutte le precedenti competenze e funzioni sono state aggiunte: la promozione dello
Sport e dell’impiantistica sportiva e la promozione delle attività dello Spettacolo in tutte
le sue espressioni.
Il mutamento terminologico evidenzia il cambiamento di prospettiva imperniato anche
sul valore culturale che non è rappresentato dall’oggetto materiale nella sua estrinsecazione fisica, bensì dalla funzione sociale del bene, visto come fattore di sviluppo della
collettività e come elemento storico attorno a cui si definisce l’identità delle collettività locali.
L’organizzazione dell’apparato è rimasta pressoché immutata fino al 2000, quando, a seguito delle innovazioni introdotte nell’assetto della Pubblica Amministrazione dalle cd.
Leggi Bassanini, in applicazione del D. Lgs. 30.7.1999, n. 300, è stato emanato il DPR
29.12.2000, n. 441.
All’assetto organizzativo le modifiche introdotte con tale provvedimento sono di particolare rilevanza e risultano tutte in linea con i principi in base ai quali si è inteso concepire un diverso ruolo dell’apparato centrale della Pubblica Amministrazione, senza
per questo modificare la Costituzione: decentramento amministrativo, trasferimento
dei poteri e delle risorse dal centro alla periferia, principio di sussidiarietà e diversa ripartizione di funzioni tra Stato e regioni, nonché tra regioni ed enti locali, riconoscimento della importantissima funzione che può svolgere il privato anche nei settori che
non hanno natura di imprenditorialità.
Una vera rivoluzione peraltro già annunciata negli anni Settanta con la nascita delle
Regioni.
Coerentemente con questa nuova concezione, per quanto riguarda nello specifico il settore dei beni culturali, con il citato DPR n. 441 del 2000, sono state istituite le Soprintendenze
regionali, con rilevanti funzioni di coordinamento degli uffici periferici presenti nei rispettivi
ambiti territoriali regionali, è stata istituita la figura del Segretario Generale, con corrispondenti funzioni di coordinamento delle strutture centrali, il precedente Ufficio Centrale per i beni archeologici, architettonici, ambientali, artistici e storici viene soppresso ed in suo luogo è istituita per ogni settore una specifica direzione generale, che, unitamente a quelle inerenti gli archivi, i beni librari, cinema e spettacolo, raggiungono il
numero di otto direzioni.
Dalla nuova articolazione è derivata nel tempo una nuova visione dell’intervento pubblico in materia di beni culturali, consistente nel passaggio da un’attività di tutela sta-
7
Cultura a porte aperte
tica del bene, ad un intervento diretto a garantire alla collettività una fruizione ampia
ed effettiva del valore culturale custodito nel bene. Ciò ha comportato la maturazione
del concetto che l’intervento pubblico sui beni culturali non deve esaurirsi nell’attività
di tutela, ma deve attribuire sempre più rilievo alle attività dirette a favorire la fruizione
collettiva dei beni culturali, e cioè le attività di valorizzazione e di gestione.
La completa trasformazione dell’impianto organizzativo ha richiesto, come è comprensibile, interventi regolamentari successivi per la messa a punto delle modifiche e l’adeguamento delle stesse alla continua e rapida evoluzione della società e delle esigenze
della collettività.
Per questo, successivamente al DPR n. 441 del 2000, è intervenuto, prima il DPR
10.6.2004, n. 173 e quindi il DPR 26.11.2007, n. 233.
Sotto il profilo organizzativo, entrando nel merito dei contenuti dei predetti atti regolamentari, si rileva come, con il DPR n. 173 del 2004, si sia, da un lato optato per un modello che al suo apice ha previsto non la figura del segretario generale, ma bensì
l’istituzione di quattro dipartimenti, ciascuno per ogni settore (arti, archivi e biblioteche,
cinema e spettacolo, affari generali e innovazione), e dall’altro si sia rafforzato il decentramento amministrativo con l’istituzione delle direzioni regionali, in luogo delle soprintendenze, con competenze non solo di coordinamento, ma anche operative e
tecniche.
Con il DPR n. 233 del 2007, si è preferito, invece, ripristinare la figura del segretario generale, rafforzare ulteriormente il ruolo delle direzioni regionali e riconoscere alle direzioni generali di settore una funzione essenziale e prevalente di indirizzo.
Grazie, quindi, a questa complessa riforma, si è ridisegnata la struttura del Ministero
con la volontà di rendere più efficiente l’assetto operativo sia a livello centrale che periferico. L’intento è stato quello di raggiungere una modernizzazione informatica, tecnologica e organizzativa per un’Amministrazione più capillare e radicata sul territorio,
più vicina ai cittadini, più collaborativa con Regioni ed Enti locali, più integrata con l’Università e la Ricerca, più aggiornata professionalmente.
Sono state individuate nuove forme di intervento, maggiori risorse disponibili in grado
di dare un impulso forte all’innovazione operativa del Ministero. Vero cuore della riforma è stato l’aver previsto, sia prima con la creazione del Dipartimento per la Ricerca,
l’innovazione e l’Organizzazione e l’istituzione della Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione, sia successivamente con il mantenimento delle rispettive competenze, un intervento importante e fondamentale nell’ambito della
modernizzazione ed informatizzazione della Pubblica Amministrazione.
Nel 2006, con il Governo Prodi le competenze dello Sport vennero assegnate al nuovo
Dipartimento per le politiche giovanili e le attività sportive della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nel 2007, con l’entrata in vigore del Regolamento DPR n. 233 già citato, infine, è stata prevista la nascita dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio
Archivistico e Librario, dalla fusione di due precedenti Istituti (Istituto Centrale per la
Patologia del Libro e Centro di fotoriproduzione, legatoria e restauro degli Archivi di
Stato) e dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ex Istituto Centrale
per il Restauro): entrambi dotati di autonomia speciale.
Recentemente, il MiBAC ha subito un’ulteriore riforma; il regolamento di riorganizzazione del Ministero e di organizzazione degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro
per i Beni e le Attività Culturali, pubblicato nel Supplemento ordinario alla G.U. n.164
del 17 luglio 2009 il DPR 2 luglio 2009 n. 91, introduce nuove misure per una maggiore
razionalizzazione, efficienza ed economicità della Pubblica Amministrazione e significative innovazioni mirate a esaltare l’azione di tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale nazionale, restituendo centralità alla salvaguardia del paesaggio nel
contesto più generale delle belle arti.
Tra le principali novità, infatti, vi è l’istituzione della Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale, che consentirà maggiore incisività nella promozione
e nello sviluppo di questo settore, con lo scopo di migliorare la conoscenza e fruibilità
8
Cultura a porte aperte
dei beni culturali, e la costituzione della Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle
Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee.
STRUTTURA
Si tratta di una struttura capillare che dispone di uffici di diretta collaborazione del Ministro e Uffici propri del dicastero a livello centrale e territoriale.
Agli uffici a livello centrale appartengono 8 Direzioni Generali, il Consiglio Superiore per
i Beni Culturali e Paesaggistici, i Comitati tecnico-scientifici, gli Istituti Centrali - l’Opificio delle pietre dure, Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, Istituto
superiore per la conservazione ed il restauro - e altri Istituti con finalità particolari quali
l’Archivio Centrale dello Stato, le Soprintendenze Speciali per i Beni Archeologici, le Biblioteche nazionali centrali di Roma e Firenze.
Sul territorio operano 17 Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici, che
hanno sede nel capoluogo della rispettiva regione e coordinano le attività delle 81 Soprintendenze specialistiche, operanti in ambito archeologico, architettonico, storico, artistico ed etnoantropologico, delle 19 Soprintendenze Archivistiche a cui vanno aggiunte
le 137 tra sedi archivistiche e sezioni distaccate, delle 46 Biblioteche Statali, dei 424 tra
musei, monumenti e aree archeologiche.
Salone ex Consiglio Nazionale, Collegio Romano, Roma
9
Cultura a porte aperte
ORGANIGRAMMA GENERALE
10
Cultura a porte aperte
ORGANIZZAZIONE E COMPETENZE
SEGRETARIATO GENERALE
Il Segretario Generale del Ministero è nominato ai sensi dell'articolo 19, comma 3, del
D.Lgs 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni e, in conformità a quanto disposto dall'articolo 6 del D.Lgs 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni, opera alle
dirette dipendenze del Ministro. Il Segretario Generale assicura il coordinamento e
l’unità dell'azione amministrativa, coordina gli uffici di livello dirigenziale generale, riferisce periodicamente al Ministro gli esiti della sua attività.
Esercita il coordinamento anche attraverso la convocazione periodica in conferenza dei
direttori generali, sia centrali che regionali, per l’esame di questioni di carattere generale o di particolare rilievo oppure afferenti a più competenze; coordina le attività delle
direzioni generali, centrali e regionali, nelle materie di rispettiva competenza, per le intese istituzionali di programma di cui all’art. 2, comma 203, lettera b), della legge 23 dicembre 1996, n. 662; concorda con le direzioni generali competenti le determinazioni
da assumere in sede di conferenza di servizi per interventi di carattere intersettoriale o
di dimensione sovraregionale; partecipa alle riunioni del Consiglio superiore per i beni
culturali e paesaggistici, senza diritto di voto; coordina le iniziative in materia di sicurezza del patrimonio culturale; coordina l’attività’ di tutela in base a criteri uniformi ed
omogenei sull’intero territorio nazionale; coordina le iniziative atte ad assicurare la catalogazione del patrimonio culturale, ai sensi dell’art. 17 del Codice; coordina gli interventi conseguenti ad emergenze nazionali ed internazionali, questi ultimi anche in
collaborazione con il Dipartimento per la protezione civile; coordina la predisposizione
delle relazioni di legge alle Istituzioni ed Organismi sovranazionali ed al Parlamento,
(anche ai sensi dell’art. 84 del Codice); coordina gli esiti delle elaborazioni dei programmi
annuali e pluriennali di competenza delle direzioni generali del Ministero e dei relativi
piani di spesa, da sottoporre all’approvazione del Ministro; formula proposte al Ministro, sentiti i direttori generali, centrali e regionali ai fini dell’esercizio delle funzioni di
cui all’art. 4, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni; coordina le attività internazionali, ivi comprese quelle relative alle convenzioni
UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale, sulla protezione
e la promozione delle diversità delle espressioni culturali, nonché per la salvaguardia del
patrimonio culturale immateriale; coordina le attività di studio e di ricerca, attraverso
l’Ufficio studi; svolge le funzioni di coordinamento e vigilanza, anche ai fini dell’approSEGRETARIATO GENERALE
Servizio II
Servizio ispettivo
Servizio I
Coordinamento studi
Istituti dotati di
autonomie speciale
Istituti centrali
Istituto Centrale
per il catalogo e la
documentazione
Istituto Superiore per la
Conservazione
ed il Restauro
Opificio delle Pietre Dure
Istituto Centrale per il
restauro e la conservazione
del patrimonio archivistico
e librario
11
Cultura a porte aperte
vazione del bilancio di previsione, delle relative proposte di variazione e del conto consuntivo, sull’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro, sull’Opificio delle pietre dure, sull’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio
archivistico e librario e sull’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione; coordina il Servizio ispettivo. Il Segretariato generale costituisce centro di responsabilità
amministrativa ai sensi dell’art. 3 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279 e successive modificazioni.
Il Segretariato generale si articola in sei uffici dirigenziali di livello non generale, compresi il Servizio ispettivo, cui sono assegnati quattordici dirigenti con funzioni ispettive,
gli Istituti centrali e l’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro.
Struttura
Servizio I - Coordinamento studi
Servizio II - Servizio ispettivo
Afferiscono al segretariato generale
Istituti centrali
1. Istituto centrale per il catalogo e la documentazione
2. Opificio delle pietre dure
3. Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario
Istituti dotati di autonomia speciale
1. Istituto superiore per la conservazione ed il restauro
Restauro della Porta del Paradiso del Ghiberti, Firenze. Opificio delle Pietre Dure
12
Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, GLI AFFARI GENERALI,
L’INNOVAZIONE, IL BILANCIO ED IL PERSONALE
La Direzione Generale per l’organizzazione, gli affari
generali, l’innovazione, il bilancio ed il personale svolge
funzioni e compiti in materia di bilancio e programmazione delle risorse finanziarie, nonché di qualità e
di standardizzazione delle procedure; cura la gestione
efficiente, unitaria e coordinata dell’organizzazione,
degli affari generali, del bilancio e del personale e dei
servizi comuni, anche mediante strumenti di innovazione tecnologica; è competente in materia di stato
giuridico e trattamento economico del personale, di relazioni sindacali, di concorsi, assunzioni, assegnazioni,
mobilità nazionale e formazione del personale nonché Progetto Fonia Dati Immagini
in materia di politiche del personale per le pari opportunità. La Direzione generale, inoltre, è competente per l’attuazione delle direttive del Ministro in ordine alle politiche del personale e alla contrattazione collettiva e per l’emanazione di indirizzi ai direttori regionali ai fini dell’applicazione dei contratti collettivi e
della stipula di accordi decentrati; elabora proposte per la definizione di una strategia unitaria per la modernizzazione dell’amministrazione, anche attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e traduce in progetti coordinati e piani d’azione il
conseguente disegno strategico assicurandone il monitoraggio e verificandone l’attuazione. La Direzione generale per l’organizzazione, gli affari generali, l’innovazione, il bilancio ed il personale costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell’art.
3 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni, ed è responsabile per l’attuazione dei piani gestionali di competenza della stessa. Da essa dipendono
funzionalmente, per gli aspetti contabili, le direzioni regionali di cui all’art. 17. La Direzione
generale per l’organizzazione, gli affari generali, l’innovazione, il bilancio ed il personale
si articola in sei uffici dirigenziali di livello non generale.
DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, GLI AFFARI GENERALI,
L’INNOVAZIONE, IL BILANCIO ED IL PERSONALE
Servizio I
Affari generali,
sistemi informativi,
tecnologie innovative
Servizio III
Risorse aggiuntive
nazionali e
comunitarie per le
politiche di sviluppo,
organizzazione
e semplificazione
Servizio II
Bilancio e
programmazione
Servizio V
Ordinamento,
stato giuridico
e trattamento
economico del
personale
Servizio IV
Concorsi e
assunzioni, mobilità,
relazioni sindacali,
formazione
e aggiornamento
professionale
del personale
Servizio VI
Contenzioso
e procedimenti
disciplinari
relativi al
personale
Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici
(per gli aspetti contabili)
Struttura
Servizio I - Affari generali, sistemi informativi, tecnologie innovative
Servizio II - Bilancio e programmazione
Servizio III - Risorse aggiuntive nazionali e comunitarie per le politiche di sviluppo
organizzazione e semplificazione
Servizio IV - Concorsi e assunzioni, mobilità, relazioni sindacali, formazione e aggiornamento professionale del personale
Servizio V - Ordinamento, stato giuridico e trattamento economico del personale
Servizio VI - Contenzioso e procedimenti disciplinari relativi al personale
13
Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
La Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale svolge funzioni e
compiti nei settori della promozione della conoscenza, della fruizione pubblica e della
valorizzazione del patrimonio culturale, in conformità a quanto disposto dall’art. 6 del
Codice, con riguardo a tutti gli istituti e luoghi della cultura di cui all’art. 101, commi 1 e
2, del Codice medesimo, che siano di pertinenza dello Stato o costituiti dallo Stato.
La Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale costituisce centro
di responsabilità amministrativa ai sensi dell’art. 3 del decreto legislativo 7 agosto 1997,
n. 279, e successive modificazioni, ed è responsabile per l’attuazione dei piani gestionali di competenza della stessa.
La Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale si articola in due uffici dirigenziali di livello non generale.
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
Servizio I - Valorizzazione
del patrimonio culturale,
programmazione e bilancio
Servizio II - Comunicazione
e promozione
del patrimonio culturale
Struttura
Servizio I - Valorizzazione del patrimonio culturale, programmazione e bilancio
Servizio II - Comunicazione e promozione del patrimonio culturale
MP MIrabilia s.r.l. - www.mpmirabilia.it
9
San Valentino è la festa dell’amore
e, come ogni anno,
il Ministero per i Beni e le Attività Culturali
vuole regalare a tutti una giornata
all’insegna dell’arte e della cultura.
Lo slogan Innamorati dell’Arte è un invito
a visitare e conoscere il patrimonio artistico
italiano insieme alle persone amate,
per condividere le emozioni e la gioia
che l’arte suscita in chi vi si accosta.
Il 14 febbraio, nei luoghi d’arte statali
(musei, monumenti e siti archeologici),
un biglietto d’ingresso
vale per due persone.
Tutte le iniziative sono pubblicate
sul sito istituzionale del Ministero.
www.beniculturali.it
numero verde 800 99 11 99
Amore e Psiche, Ostia Antica (fine del III secolo d.C.)
Materiale divulgativo Grandi Eventi 2009
14
Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITA’
La Direzione Generale per le antichità svolge le funzioni e i compiti, non attribuiti alle
Direzioni Regionali ed ai soprintendenti di settore ai sensi delle disposizioni in materia,
relativi alla tutela di aree e beni archeologici, anche subacquei. Esercita la vigilanza sulle Soprintendenze speciali per i beni archeologici di Napoli e Pompei e di Roma. Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo
7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni.
La Direzione Generale per le antichità si articola in sette uffici dirigenziali di livello non
generale, compresi gli Istituti dotati di autonomia speciale e gli Istituti nazionali. Con riguardo alle attività di valorizzazione, restano ferme le competenze della Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale.
DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITA’
Servizio I - Affari generali,
programmazione, bilancio
e personale
Servizio II - Tutela del
patrimonio archeologico
Servizio III - Gestione
e circolazione
internazionale del
patrimonio archeologico
Istituti Nazionali
Istituti dotati di
autonomia speciale
Soprintendenza al Museo
Nazionale preistorico ed
etnografico“L. Pigorini”
Soprintendenza Speciale
per i Beni Archeologici di
Napoli e Pompei
Museo Nazionale d’Arte
Orientale
Soprintendenza Speciale
per i Beni Archeologici di
Roma
Struttura
Servizio I - Affari generali, programmazione, bilancio e personale
Servizio II - Tutela del patrimonio archeologico
Servizio III - Gestione e circolazione internazionale del patrimonio archeologico
Afferiscono alla Direzione Generale
1. Soprintendenza al Museo nazionale preistorico
ed etnografico “L. Pigorini” - con sede a Roma
2. Museo Nazionale d’Arte Orientale - con sede a
Roma
Istituti dotati di autonomia speciale
1. Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici
di Napoli e Pompei
2. Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici
di Roma
Cratere di Talos, Museo Archeologico
Nazionale, Ruvo di Puglia
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Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L'ARCHITETTURA E L'ARTE
CONTEMPORANEE
La Direzione Generale per il paesaggio,
le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee svolge le funzioni e i compiti, non attribuiti alle Direzioni Regionali ed ai soprintendenti di settore ai
sensi delle disposizioni in materia, relativi alla tutela dei beni architettonici,
alla qualità ed alla tutela del paesaggio, alla tutela dei beni storici, artistici
ed etnoantropologici, ivi compresi i dipinti murali e gli apparati decorativi,
alla qualità architettonica ed urbanistica ed alla promozione dell’arte conReal Basilica, Superga (TO)
temporanea.
Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell’art. 3 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni, ed è responsabile per l’attuazione dei piani gestionali di competenza della stessa. Si articola in dodici uffici
dirigenziali di livello non generale, compresi gli Istituti dotati di autonomia speciale,
l’Istituto centrale per la demoetnoantropologia e gli Istituti nazionali. Con riguardo alle
attività di valorizzazione, restano ferme le competenze della Direzione generale per la
valorizzazione del patrimonio culturale.
DIREZIONE GENERALE PER LA QUALITÀ E LA TUTELA DEL PAESAGGIO, L’ARCHITETTURA E L’ARTE
Servizio I
Servizio II
Servizio III
Affari generali,
Tutela del patrimonio Tutela del patrimonio
programmazione,
architettonico
storico-artistico ed
bilancio e personale
etnoantropologico
Istituti Centrali
Istituti Nazionali
Istituto centrale per la
demoetnoantropologia
Soprintendenza alla
Galleria nazionale
d’arte moderna e
contemporanea
Istituto nazionale
per la grafica
Servizio IV
Tutela e qualità
del paesaggio
Servizio V
Architettura e arte
contemporanee
Istituti dotati di
autonomia speciale
Soprintendenza speciale
per il patrimonio storico,
artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale
della città di Venezia e dei
Comuni della Gronda
lagunare
Soprintendenza speciale
per il patrimonio storico,
artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale
della città di Napoli
Soprintendenza speciale
per il patrimonio storico,
artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale
della città di Roma
Soprintendenza speciale
per il patrimonio storico,
artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale
della città di Firenze
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Cultura a porte aperte
Struttura
Servizio I Servizio II Servizio III Servizio IV Servizio V -
Affari generali, programmazione, bilancio e personale
Tutela del patrimonio architettonico
Tutela del patrimonio storico-artistico ed etnoantropologico
Tutela e qualità del paesaggio
Architettura e arte contemporanee
Istituti nazionali
1. Soprintendenza alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea – con sede
a Roma
2. Istituto nazionale per la grafica con sede a Roma
Alla Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee afferiscono:
Istituti centrali
1. Istituto centrale per la demoetnoantropologia
Istituti dotati di autonomia speciale
1. Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare
2. Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Napoli
3. Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Roma
4. Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Firenze
Villa Romana, Sirmione (BS)
17
Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
La Direzione Generale per gli Archivi svolge le funzioni e i compiti, non attribuiti alle Direzioni Regionali o ai soprintendenti di settore ai sensi delle disposizioni in materia, relativi alla tutela dei beni archivistici.
Svolge le funzioni di coordinamento e di vigilanza sull'Archivio Centrale dello Stato e
sull'Istituto Centrale per gli archivi.
In materia informatica, elabora e coordina le metodologie archivistiche relative all'attività di ordinamento e di inventariazione, esercita il coordinamento dei sistemi informativi archivistici sul territorio nazionale, studia ed applica sistemi di conservazione
permanente degli archivi digitali, promuove l'applicazione di metodologie e parametri,
anche attraverso iniziative di formazione e aggiornamento.
Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto
legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. La Direzione generale per gli
archivi si articola in nove uffici dirigenziali di livello non generale, compresi quelli aventi
sede nelle regioni Sicilia e Trentino-Alto Adige, l’Istituto centrale per gli archivi e l’Archivio centrale dello Stato. Con riguardo alle attività di valorizzazione, restano ferme le
competenze della Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale.
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Servizio II
Tutela e conservazione
del patrimonio
archivistico
Servizio I
Affari generali,
programmazione,
bilancio e personale
Soprintendenza
archivistica per la Sicilia
con sede a Palermo
Archivio di Stato di
Catania
Istituti centrali
Istituti dotati di
autonomia speciale
Istituto centrale per
gli archivi
Archivio centrale
dello Stato
Archivio di Stato di
Palermo
Soprintendenza
Archivistica di Trento
Struttura
Servizio I - Affari generali, programmazione, bilancio e personale
Servizio II - Tutela e conservazione del patrimonio archivistico
Servizio III – Studi e ricerca
Alla Direzione Generale per gli Archivi afferiscono
1. Soprintendenza archivistica per la Sicilia con sede a Palermo
2. Archivio di Stato di Catania
3. Archivio di Stato di Palermo
4.Soprintendenza Archivistica di Trento
Istituti centrali
1. Istituto centrale per gli archivi
Istituti dotati di autonomia speciale
1. Archivio centrale dello Stato
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Servizio III
Studi e ricerca
Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO
D'AUTORE
La Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d'autore svolge
funzioni e compiti non attribuiti alle Direzioni Regionali e ai soprintendenti di settore
ai sensi delle disposizioni in materia, relativi alle biblioteche pubbliche statali, ai servizi
bibliografici e bibliotecari nazionali, agli istituti culturali, alla promozione del libro e
della lettura ed alla proprietà letteraria e diritto d'autore. Sentite le altre Direzioni Generali competenti, svolge i compiti in materia di proprietà letteraria e di diritto d'autore e di vigilanza sulla Società italiana autori ed editori (SIAE) ai sensi dell'articolo 10
del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, e successive modificazioni.
Restano ferme la composizione e le competenze del Comitato consultivo permanente
per il diritto di autore di cui all'articolo 190 della legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive
modificazioni, che opera presso la Direzione Generale e svolge funzioni di organo consultivo centrale.
Svolge le funzioni di coordinamento e di vigilanza sull'Istituto Centrale per il Catalogo
Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, sulla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, sulla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, sul Centro per
il libro e la lettura e sull'Istituto Centrale per i beni sonori ed audiovisivi.
Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto
legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. La Direzione generale per le
biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore si articola in otto uffici dirigenziali
di livello non generale, compresi gli Istituti centrali e gli Istituti dotati di autonomia speciale. Con riguardo alle attività di valorizzazione, restano ferme le competenze della Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale.
DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE
Servizio I - Affari
generali,programmazione,bilancio e personale
Servizio II - Patrimonio
bibliografico ed
istituti culturali
Istituti centrali
Servizio III
Diritto d’autore e
vigilanza sulla SIAE
Istituti dotati di
autonomia speciale
Istituto centrale per il
catalogo unico delle
biblioteche italiane e per
le informazioni
bibliografiche
Biblioteca nazionale
centrale di Roma
Istituto centrale per i beni
sonori ed audiovisivi
Centro per il libro e la
lettura
Biblioteca nazionale
centrale di Firenze
Struttura
Servizio I - Affari generali, programmazione, bilancio e personale
Servizio II - Patrimonio bibliografico ed Istituti culturali
Servizio III - Diritto d’autore e vigilanza sulla SIAE
Alla Direzione Generale afferiscono:
Istituti centrali
1. Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni
bibliografiche
2. Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi
Istituti dotati di autonomia speciale
1. Biblioteca nazionale centrale di Roma
2. Biblioteca nazionale centrale di Firenze
3. Centro per il libro e la lettura
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Cultura a porte aperte
DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA
La Direzione Generale per il Cinema svolge funzioni e compiti in
materia di attività cinematografiche. Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni. La
Direzione Generale per il cinema si articola in tre uffici dirigenziali
di livello non generale.
Elsa Martinelli sul set
DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA
Servizio II
Produzione,
distribuzione, esercizio
e industrie tecniche
Servizio I
Affari generali,
programmazione,
bilancio e personale
Servizio III
Promozione
delle attività
cinematografiche
in Italia e all’estero
Struttura
Servizio I - Affari generali, programmazione, bilancio e personale
Servizio II - Produzione, distribuzione, esercizio e industrie tecniche
Servizio III - Promozione delle attività cinematografiche in Italia e all’estero
DIREZIONE GENERALE PER LO SPETTACOLO DAL VIVO
La Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo svolge funzioni e compiti in materia di
attività di spettacolo dal vivo, con riferimento alla musica, alla danza, al teatro, ai circhi,
allo spettacolo viaggiante ed ai festival teatrali.
Restano ferme la composizione e le competenze dell'Osservatorio dello spettacolo, che
opera presso la stessa Direzione Generale. Resta fermo quanto previsto all'articolo 11,
comma 2, del decreto legislativo 21 dicembre 1998, n. 492, e successive modificazioni.
Costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 3 del decreto
legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e successive modificazioni.
Si articola in tre uffici dirigenziali non generali, i cui compiti sono definiti con decreto ministeriale di natura non regolamentare.
DIREZIONE GENERALE PER LO SPETTACOLO DAL VIVO
Servizio I - Attività liriche
e musicali
Servizio II - Attività
teatrali
Servizio III - Attività di
danza, circensi e dello
spettacolo viaggiante
Struttura
Servizio I - Attività liriche e musicali
Servizio II - Attività teatrali
Servizio III - Attività di danza, circensi e dello
spettacolo viaggiante
Teatro la Scala, Milano
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Cultura a porte aperte
ISTITUTI TERRITORIALI
DIREZIONE REGIONALI PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
Le Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici coordinano l'attività delle strutture periferiche del Ministero di cui all'articolo 16, comma
1, lettere b), c), d), e), e f), presenti nel territorio regionale.
Curano i rapporti del Ministero e delle strutture periferiche
con le regioni, gli enti locali e le altre istituzioni presenti
nella regione medesima, e, fra l’altro, sono titolari di competenze in materia di verifica di interesse culturale, di dichiarazione di interesse storico artistico, di emanazione di
provvedimenti di tutela indiretta, di autorizzazione di interventi nei quali siano presenti aspetti di competenza di
diverse soprintendenze, di autorizzazione di alienazioni,
permute, costituzione di ipoteca o pegno.
A loro è riconosciuto il ruolo di stazione appaltante. Costituiscono centri di costo e dipendono, funzionalmente, per Castello, Rapallo (GE)
quanto riguarda gli aspetti contabili, dalla Direzione Generale per l’organizzazione, gli affari generali, l’innovazione, il bilancio ed il personale.
Gli archivi e le Biblioteche, pur nel rispetto della loro autonomia scientifica, costituiscono articolazione delle Direzioni Regionali. Le Direzioni Regionali si articolano negli uffici dirigenziali non generali di seguito elencati:
Soprintendenze per i Beni Archeologici, Architettonici e Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici
In particolare:
- unificano e aggiornano le funzioni di catalogo e tutela nell'ambito della regione di
competenza, secondo criteri definiti dalle competenti direzioni centrali;
- autorizzano l'esecuzione di opere e lavori di qualunque genere sui beni culturali;
- dispongono l'occupazione temporanea di immobili per l'esecuzione di ricerche archeologiche o di opere dirette al ritrovamento di beni culturali;
- provvedono all'acquisto di beni e servizi in economia;
- partecipano ed esprimono pareri, riferiti ai settori e agli ambiti territoriali di competenza, nelle conferenze di servizi;
- amministrano e controllano beni dati in consegna;
- curano l'istruttoria finalizzata alla stipula di accordi e convenzioni con i proprietari di beni
culturali oggetto di interventi conservativi alla cui spesa ha contribuito il Ministero al
fine di stabilire le modalità per l'accesso ai beni medesimi da parte del pubblico;
- istruiscono e propongono i provvedimenti di verifica dell'interesse culturale;
- svolgono le istruttorie e propongono al direttore generale centrale competente i provvedimenti relativi a beni di proprietà privata;
- esprimono pareri sulle alienazioni, le permute, le costituzioni di ipoteca e di pegno ed ogni ltro negozio
giuridico che comporti il trasferimento a titolo oneroso di beni culturali appartenenti a soggetti pubblici
come identificati dal Codice;
- istruiscono i procedimenti concernenti le sanzioni ripristinatorie e pecuniarie previste dal Codice;
- istruiscono e propongono alla direzione generale centrale competente l'esercizio del diritto di prelazione;
- esercitano i compiti in materia di tutela del paesaggio ad esse affidati in base al Codice;
- esercitano ogni altra competenza ad esse affidata in
Abbazia di Collemaggio, L’Aquila
base al Codice.
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Cultura a porte aperte
Soprintendenze Archivistiche
Le Soprintendenze archivistiche, che hanno ambito regionale, esercitano le funzioni di tutela e vigilanza sugli archivi
non statali: archivi di enti pubblici territoriali o di altri enti
pubblici, archivi privati dichiarati di interesse storico particolarmente rilevante (i relativi provvedimenti di dichiarazione sono emessi dal soprintendente stesso) e archivi delle
confessioni religiose (previe intese).
La vigilanza, termine tecnico che indica il controllo, comprende diverse attività: il Codice stabilisce che l’esecuzione di
opere e lavori di qualunque genere sugli archivi dell’Ente
sono subordinati ad autorizzazione della Soprintendenza; la
stessa va concessa su progetto o almeno su descrizione tecnica dell’intervento” con eventuali prescrizioni delle cautele
necessarie (articoli 21 cc. 4-5 e 31) e la inosservanza è sanzioLivres de laudes et dévotions
nata.
Tra i principali compiti propri delle Soprintendenze si
1435 - 1440, Archivio di Stato
segnalano inoltre: la concessione del nulla osta allo scarto
di Torino
dei documenti; il rilascio dell’autorizzazione preventiva al
trasferimento ed all’esposizione temporanea; la verifica dell’idoneità di sedi, attrezzature ed impianti, la vigilanza sugli interventi di restauro; altresì la vigilanza sul commercio di archivi e/o singoli documenti di comprovato valore; la consulenza, su richiesta,
sui metodi di conservazione, di ordinamento e di inventariazione.
Archivi di Stato
Gli Archivi di Stato dipendono dalle Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici ai sensi dell’art.17, comma 1 del DPR n.233 del 26/11/2007 e svolgono funzioni di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio documentario dello Stato, secondo
le disposizioni vigenti.
A tal fine, in particolare:
a) conservano, tutelano e valorizzano:
1) gli archivi degli Stati italiani preunitari;
2) i documenti degli organi giudiziari e amministrativi
dello Stato non più occorrenti alle ordinarie esigenze
del servizio, acquisiti a norma dell’articolo 41 del Codice dei Beni Culturali;
3) tutti gli altri archivi e singoli documenti che lo Stato
abbia in proprietà o in deposito per disposizione di
legge o a qualsiasi titolo;
b) esercitano la sorveglianza, mediante la partecipazione
alle commissioni istituite ai sensi dell’articolo 30 del testo
unico, sugli archivi correnti e di deposito degli organi amSigillo del Vescovo Alberto
ministrativi e giudiziari dello Stato e sulla gestione dei
di Egna 1324 - 1336, Archivio
flussi documentali, qualunque ne sia il supporto, anche in
di Stato di Bolzano
base alla normativa vigente in materia di riproduzione
sostitutiva di documenti digitali e gestione elettronica dei documenti a norma degli
articoli 42-46 del D. LGS 82/2005 Codice dell’Amministrazione digitale e del DPR n.
445 del 28/12/2000 T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di
documentazione amministrativa;
c) esplicano i compiti relativi al trattamento e alla comunicazione dei documenti riservati;
d) svolgono le attività di promozione.
e) curano lo studio, la ricerca, l’ordinamento, l’inventariazione, la riproduzione e la
conservazione dei documenti conservati, e possono sottoscrivere, per tali fini e per
quelli di didattica e valorizzazione, convenzioni con enti pubblici ed istituti di studio e ricerca.
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Cultura a porte aperte
Biblioteche Statali
Le Biblioteche Pubbliche Statali dipendono dalla competente Direzione Generale e
svolgono funzioni di tutela e valorizzazione delle raccolte e degli altri beni librari che
lo Stato ha in proprietà o in deposito per disposizione di legge o per altro titolo.
Tenuto conto della specificità delle raccolte, della tipologia degli utenti e del contesto
territoriale in cui ciascuna è inserita, svolgono, in particolare, i seguenti compiti:
a) acquisire, raccogliere e conservare la produzione editoriale italiana e straniera;
b) conservare, accrescere e valorizzare le proprie raccolte;
c) realizzare con altre biblioteche, con istituti ed enti, sistemi integrati di informazione e servizi;
d) attività di promozione.
Le Biblioteche Universitarie, in particolare, svolgono le proprie funzioni in coordinamento con le università nelle forme ritenute più idonee sul piano dei servizi e delle acquisizioni. Le Biblioteche Nazionali Centrali di Firenze e di Roma, in attuazione dei servizi
bibliografici e bibliotecari nazionali, assicurano altresì in autonomia, la tutela, la conservazione, la gestione, la documentazione e la disponibilità della produzione editoriale italiana raccolta per deposito legale.
Salone Settecentesco, Biblioteca statale di Montevergine, Mercogliano (AV)
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Cultura a porte aperte
ATTIVITÀ
Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali è demandato il compito di tutelare, conservare, valorizzare e promuovere l’immenso patrimonio esistente per fronteggiare il
quale sono necessarie risorse finanziarie adeguate e organizzazioni efficienti.
Ai sensi dell’articolo 2 del Codice per i beni culturali e per il paesaggio “Il patrimonio culturale è costituito dai beni culturali e
dai beni paesaggistici”.
Della prima categoria fanno parte: le cose immobili e mobili
che presentano interesse storico, artistico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate quali testimonianze aventi valore di civiltà (di cui alla ex
legge 1089 del 1939), ed i beni di interesse paesaggistico (già
tutelati dalla legge 1497 del 1939 e dalla legge "Galasso" 431 del
1985), frutto della millenaria antropizzazione e stratificazione
storica del nostro territorio, un unicum nell'esperienza euroRestauro di un affresco, pea e mondiale tale da meritare tutto il rilievo e la protezione
Opificio delle Pietre Dure dovuti.
Tutela, Conservazione, Valorizzazione e Gestione
Sono questi i compiti istituzionali del MiBAC, sanciti dall’art. 9 della Costituzione, il
quale stabilisce che “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Nel 2004 entra in vigore il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.lgs. 22 Gennaio
2004, n. 42 ai sensi dell'Articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), meglio conosciuto
come Codice Urbani che determina una semplificazione legislativa rispetto alla previgente disciplina, fornendo uno strumento per tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio, anche attraverso il coinvolgimento degli Enti Locali.
I principali capisaldi del testo si possono così sintetizzare:
a) recupero del paesaggio nell’ambito del patrimonio culturale, del quale costituisce
parte integrante alla pari degli altri beni culturali;
b) riconoscimento del carattere rigorosamente unitario della tutela dell’intero patrimonio storico-artistico e paesaggistico così come previsto dalla Costituzione della
Repubblica, sia nell’art. 9, sia nel nuovo Titolo V agli art.117-118;
c) formulazione di un apposito demanio culturale nell’ambito del più ampio patrimonio pubblico, al quale sono ascritti tutti quei beni la cui piena salvaguardia ne richiede
il mantenimento nella sfera della proprietà pubblica;
d) subordinazione della pianificazione urbanistica a quella paesaggistica.
La materia dei Beni Culturali si presenta, inoltre, notevolmente ampliata, con alcune
aperture a settori finora trattati altrove, come la gestione museale, le procedure di intervento conservativo, il campo dell’arte contemporanea.
Tutela
Le attività consistono nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette
ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale ed a garantirne la protezione e
la conservazione per fini di pubblica fruizione. Tali funzioni vengono esercitate direttamente dal Ministero e tramite forme di
intesa e coordinamento, possono essere esercitate dalle Regioni.
I termini della cooperazione tra Stato, Regioni e
Enti locali nell’esercizio della tutela sono stati
affrontati e regolati anche dal Codice Urbani che
assicura una logica unitaria negli interventi di Restauro di un affresco, Opificio delle Pietre Dure
24
Cultura a porte aperte
tutela e un sistema integrato nella valorizzazione dei beni, in base all’art. 118 della Costituzione. Inoltre, conferisce alle Regioni ordinarie la tutela dei beni librari.
La conservazione del patrimonio culturale consiste in una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro (art. 29 del Codice
Urbani). L’insieme di queste attività fa si che si possano limitare le situazioni di rischio
connesse al bene culturale nel suo contesto, controllare le condizioni del bene al fine di
mantenerne l’integrità, l’efficienza funzionale e l’identità, garantire l’integrità materiale
ed il recupero del bene, la sua protezione e la trasmissione dei valori culturali di cui è portatore.
Valorizzazione
Le attività consistono nella costituzione ed organizzazione stabile di risorse, strutture o reti,
ovvero nella messa a disposizione di competenze tecniche o risorse finanziarie o strumentali, finalizzate all’esercizio delle funzioni ed al
perseguimento di ogni attività diretta a migliorare le condizioni di conoscenza e conservazione dei Beni Culturali e Ambientali e ad
incrementare la fruizione.
Tra le azioni istituzionali, quella di maggior ri- Restauro di un globo, Istituto Centrale per
lievo, anche a livello internazionale, è il re- il Restauro e la Conservazione del Patrimonio
stauro, uno dei nodi principali attorno al quale Archivistico e Librario
si sviluppa il lavoro di tutela e conservazione del patrimonio artistico italiano.
Esso si configura come ponte tra conservazione e innovazione, tra la componente più solida, stratificata e specifica dell’operare sul patrimonio culturale e la componente più fluida
e moderna dello stesso ambito di intervento. Il dibattito culturale contemporaneo sugli interventi di restauro è arricchito dalla componente ecologica e ambientale che si affianca
al consueto obiettivo della conservazione e della trasmissione alle future generazioni del
nostro prezioso patrimonio artistico e culturale, fatto non solo di edifici, sculture e dipinti,
ma anche di libri, documenti, fotografie e pellicole cinematografiche.
Il paesaggio e l’architettura contemporanea,negli ultimi anni,stanno diventando tema centrale di dibattito tra Pubblica Amministrazione e mondo dell’associazionismo e impresa.
Le strutture d’eccellenza nel campo della ricerca e del restauro sono l’Istituto Superiore
per la Conservazione ed il Restauro, l’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione
del Patrimonio Archivistico e Librario, l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e l’Opificio delle Pietre Dure che operano ad altissimo livello tecnico scientifico
e professionale e sono punto di riferimento in tutto il mondo.
Gestione
Il Ministero, attraverso i propri Istituti, gestisce un immenso patrimonio storico, artistico e paesaggistico, il più importante del mondo (circa il 60% del patrimonio culturale
mondiale), costituito da oltre 20.000 centri storici, 45.000 tra castelli e giardini, 30.000
dimore storiche, 100.000 chiese, 2.000 siti archeologici, 3.500 musei pubblici e privati,
9.000 monumenti, centinaia di parchi. Si può certamente affermare che quella italiana
si configura come l’offerta al pubblico più ricca d’Europa.
Tale ricchezza rappresenta un tesoro di inestimabile valore da difendere e valorizzare in
quanto cuore della nostra identità di Paese ma anche elemento di richiamo per i turisti
di tutto il mondo, che determina un modello di vita apprezzato a livello internazionale
in grado di generare effetti positivi sull’economia (occupazione, turismo, servizi) e sulla
qualità della vita (paesaggio, ambiente, istruzione).
L’obiettivo della virtuosa combinazione tra il massimo rigore nella tutela e lo sviluppo
economico e sociale può e deve essere raggiunto anche con l’intento di rendere l’Italia
un caso esemplare a livello internazionale.
In particolare, vista la rilevanza numerica (44) dei siti italiani inseriti nella lista dell’Unesco, la valorizzazione e la gestione di questi ultimi deve basarsi sull’azione comune
25
Cultura a porte aperte
tra il tessuto produttivo, le istituzioni culturali e le amministrazioni locali, all’insegna
della sostenibilità.
PROMOZIONE
Al fine di rendere fruibile il grande patrimonio italiano, il MiBAC ha l’ulteriore compito
di spiegare con chiarezza ai cittadini le norme che lo tutelano, rendendoli in questo
modo partecipi della difesa dei beni culturali, stimolando ciascuno a sentirsene emotivamente partecipe ed interprete. Compito questo, gravoso e affascinante allo stesso
tempo. Se il vecchio sistema comunicativo era pensato in funzione di quello che si potrebbe definire un “utente modello” (mediamente preparato sulla materia, culturalmente evoluto, in grado di condividere lo stesso contesto e molto motivato alla
comprensione), oggi si sta tentando di superare tale approccio con nuove modalità di
gestione sempre più orientate alle esigenze delle differenti e sempre più vaste fasce di
pubblico. Per svolgere più efficacemente i compiti istituzionali il MiBAC ha investito
molto in un adeguamento tecnologico, informatico ed organizzativo, imperniato su
nuove forme di intervento e su servizi adeguati alla domanda di una utenza sempre
più esigente. L’assetto operativo sia a livello centrale che periferico è indirizzato verso
una qualità amministrativa che ottimizza l’utilizzo di tutte le risorse finanziarie disponibili e delle professionalità presenti.
Il successo dell’operazione di valorizzazione dei luoghi della cultura che si misura in
base alla soddisfazione dei visitatori ed alla percezione che questi hanno dei luoghi
stessi, passa necessariamente attraverso una puntuale ed attenta strategia di comunicazione integrata che trova il suo strumento fondamentale nel Piano di Comunicazione.
In tal senso, l’impegno del MiBAC si è concentrato su l’apertura prolungata dei luoghi
d’arte per renderli sempre più fruibili. Un’attenzione particolare è richiesta alle Soprintendenze per migliorare l’accoglienza presso le aree archeologiche incrementando le
visite guidate ai cantieri di scavo e di restauro e migliorando l’accessibilità, la comunicazione, l’offerta culturale e l’attenzione verso esigenze ed aspettative dei visitatori.
Una cura particolare è stata riservata anche ai temi dell’adeguamento funzionale e delle
barriere architettoniche e alla semplificazione delle modalità di fruizione.
La qualità delle realizzazioni architettoniche si traduce sempre in una futura qualità
della vita per tutti i cittadini che guardano all’opera come ad una parte del paesaggio
urbano che abitano e attraversano ogni giorno.
Valutazione, valorizzazione e programmazione sono,
quindi, i tre paradigmi definitori del cambiamento di
atteggiamento e di prospettiva del decisore pubblico
nei confronti dei Beni Culturali. Si è passati, infatti, da
un modello statico conservativo a un modello gestionale dinamico, dalla semplice conservazione alla gestione e alla valorizzazione, orientate alla fruibilità
sociale.
Il dicastero è quindi una struttura complessa, che collabora e dialoga sempre più con istituzioni ed enti sia nazionali che internazionali, con le Università e il mondo
accademico, con le associazioni di settore e con il mondo
imprenditoriale, oltreché con i cittadini. Quest’ultimo è
forse il compito più complesso poiché si tratta da un lato
di offrire un’immagine coerente e rendere più facile il
rapporto con il pubblico dal punto di vista burocratico e
amministrativo, dall’altro di rendere consapevoli i cittadini dell’importanza della cultura, nella varietà delle sue
espressioni, per il miglioramento della qualità della vita
e il riconoscimento di un forte senso di identità nazionale legato alle radici storico artistiche del Paese.
Materiali divulgativi Grandi Eventi 2009
26
Cultura a porte aperte
L’attività di promozione viene realizzata attraverso l’ideazione, l’organizzazione e il coordinamento di iniziative culturali e grandi eventi
rivolti al pubblico e diffusi su tutto il territorio
nazionale e non solo. Un esempio sono le grandi
mostre e i grandi9 eventi come la Settimana
della Cultura, le giornate europee del Patrimonio, la Festa Europea della Musica, etc. Il MiBAC,
attraverso un’intensa collaborazione con gli Enti
locali e con gli operatori privati, punta a rendere Stand istituzionale del MiBAC, Salone dell’Arte
questi eventi un potente strumento di markedel Restauro e della Conservazione dei Beni
Culturali e Ambientali, Ferrara 2009
ting territoriale per promuovere insieme opere
d’arte e città, i territori e i loro prodotti, rafforzando il turismo culturale interno e quello proveniente dall’estero.
Altri strumenti di promozione sono la partecipazione a manifestazioni fieristiche nelle
quali, attraverso scelta tematiche, vengono di volta in volta rappresentate le diverse realtà istituzionali del Ministero; la promozione di iniziative e di contatti con gli organi di
comunicazione e di informazione nazionali ed internazionali; l’organizzazione di concorsi rivolti ai giovani e iniziative in collaborazione con gli Enti locali, per promuovere e
valorizzare il patrimonio italiano e le idee.
Ad esempio, il settore delle biblioteche e delle istituzioni culturali conosce oggi un momento di forte crescita in termini progettuali, gestionali, organizzativi e, soprattutto, in
termini di servizi. Innovazione tecnologica e collaborazione istituzionale sono dunque
i presupposti operativi dell’attuale attività in favore dei beni librari. Dopo anni di stasi,
è stata rafforzata l’attività di ristrutturazione edilizia delle sedi delle biblioteche pubbliche statali, che debbono ora essere dotate di moderni sistemi antincendio, antifurto,
antitaccheggio, antiscasso e di impianti di controllo e sicurezza.
L’incremento consistente del numero dei visitatori delle biblioteche negli ultimi anni,è stato
soprattutto determinato da un uso ampio e vario delle biblioteche che diventano sempre
più centri informativi per effettuare ricerche e consultare fonti in rete. La rete del Servizio Bibliotecario Nazionale è stata potenziata attraverso lo sviluppo e l’applicazione degli strumenti tecnologici che consentono la digitalizzazione dell’intero patrimonio bibliografico.
L’amministrazione archivistica è il settore del MiBAC che ha il maggior numero di istituti operanti sul territorio. L’attenzione negli ultimi anni si è concentrata soprattutto
sul recupero di antichi edifici e sull’acquisizione di immobili per ricavare nuovi spazi da
dedicare agli archivi. Il patrimonio archivistico è in continuo aumento, basti pensare all’archivio centrale dello Stato, che ha festeggiato nel 2003 il 50esimo della sua nascita
e dispone attualmente di circa 700.000 pezzi.
Conservazione, valorizzazione e promozione sono anche al centro delle iniziative intraprese dal MiBAC a sostegno dei musei, cuore pulsante della vita culturale dei centri urbani e luogo perfetto d’incontro tra tradizione e innovazione. Il museo come strumento
per la conservazione dei contenuti culturali e come garanzia della loro sopravvivenza e
della loro trasmissione alle generazioni future diventa oggi, non solo strumento di diffusione della conoscenza e della cultura ma anche luogo aperto di studio e di ricerca,
strumento integrativo dell’educazione scolastica.
Il museo, dunque, assolve sempre più ad una missione di formazione permanente grazie all’esposizione delle sue collezioni, le quali permettono lo sviluppo di temi storici, di
storia della cultura, di arte, di scienze naturali e di storia della tecnica e costituiscono la
base dell’attività educativa.
Il MiBAC non sfugge alla crisi economica e finanziaria che l’Italia e il mondo intero
stanno attraversando. Nonostante i tagli al bilancio e la conseguente esiguità delle risorse disponibili, che rendono più difficile la realizzazione delle iniziative previste, il
MiBAC continua a sostenere le strategie sopra enunciate e i progetti già avviati senza
trascurare la programmazione di nuovi interventi e sinergie anche grazie ad un’ notevole attività di sponsorizzazione che ha reso possibile l’avvio e la realizzazione di molti
progetti in collaborazione con le varie realtà produttive, nazionali ed internazionali.
27
Elenco generale
degli Istituti Territoriali
del MiBAC
ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBAC
ARCHIVI DI STATO
ABRUZZO
Archivio di Stato di Chieti
(e sezione di Lanciano)
Via F. Ferri, 25/27
66100 Chieti
Archivio di Stato di L’Aquila
(e sezioni di Avezzano e Sulmona)
Piazza della Repubblica, 9
67100 L’Aquila
Archivio di Stato di Pescara
Piazza della Marina, 2-4
65126 Pescara
Archivio di Stato di Teramo
Corso Porta Romana, 68
64100 Teramo
BASILICATA
EMILIA-ROMAGNA
Archivio di Stato di Bologna
(e sezione di Imola)
Piazza Celestini, 4
40123 Bologna
Archivio di Stato di Ferrara
Corso Giovecca, 146
44100 Ferrara
Archivio di Stato di Forlì
(e sezione di Cesena)
Via dei Gerolimini, 6
47100 Forlì
Archivio di Stato di Modena
Corso Cavour, 21
41100 Modena
Archivio di Stato di Parma
Via d’Azeglio, 45
43100 Parma
Archivio di Stato di Matera
Via T. Stigliani, 25
75100 Matera
Archivio di Stato di Piacenza
Piazza Cittadella, 29
29100 Piacenza
Archivio di Stato di Potenza
Via Nazario Sauro, 1
85100 Potenza
Archivio di Stato di Ravenna
(e sezione di Faenza)
Via Guaccimanni, 51
48100 Ravenna
CALABRIA
Archivio di Stato di Catanzaro
(e sezione di Lamezia Terme)
Piazza Rosario, 6
88100 Catanzaro
Archivio di Stato di Cosenza
(e sezione di Castrovillari)
Via Miceli, 67-79
87100 Cosenza
Archivio di Stato di Reggio Calabria
(e sezioni di Locri e Palmi)
Via Lia Casalotto
89122 Reggio Calabria
Archivio di Stato di Vibo Valentia
Via Jan Palach, 46
89900 Vibo Valentia
CAMPANIA
Archivio di Stato di Avellino
Via S. Soldi, 9
83100 Avellino
Archivio di Stato di Benevento
Via G. De Vita, 3
82100 Benevento
Archivio di Stato di Caserta
Via dei Bersaglieri, 1
81100 Caserta
Archivio di Stato di Napoli
Piazzetta Grande Archivio, 5
80138 Napoli
Archivio di Stato di Salerno
Piazza Abate Conforti, 7
84121 Salerno
30
Archivio di Stato di Reggio Emilia
Corso Cairoli, 6
42100 Reggio Emilia
Archivio di Stato di Rimini
Piazzetta S. Bernardino, 1
47900 Rimini
FRIULI VENEZIA GIULIA
Archivio di Stato di Gorizia
Via dell’Ospitale, 2
34170 Gorizia
Archivio di Stato di Pordenone
Via Montereale, 7
33170 Pordenone
Archivio di Stato di Trieste
Via La Marmora, 17
34139 Trieste
Archivio di Stato di Udine
Via Urbanis, 1
33100 Udine
LAZIO
Archivio Centrale dello Stato
P.le degli Archivi 27
00144 Roma
Archivio di Stato di Frosinone
(e sezione di Anagni-Guarcino)
P.le De Matthaeis, 41
03100 Frosinone
Archivio di Stato di Latina
Via dei Piceni, 24
04100 Latina
Archivio di Stato di Rieti
Viale Ludovico Canali, 7
02100 Rieti
Archivio di Stato di Roma
Corso del Rinascimento, 40
00186 Roma
Via Galla Placidia, 93a
00159 Roma
Archivio di Stato di Viterbo
Via M. Romiti
01100 Viterbo
LIGURIA
Archivio di Stato di Genova
Piazza S. Maria in Via Lata, 7
16128 Genova
Archivio di Stato di Imperia
(e sezioni di San Remo e Ventimiglia)
Viale Matteotti, 105
18100 Imperia
Archivio di Stato di La Spezia
Via Galvani, 21
19124 La Spezia
Archivio di Stato di Savona
Via Quarda Superiore, 7
17100 Savona
LOMBARDIA
Archivio di Stato di Ascoli Piceno
(e sezione di Fermo)
Via S. Serafino da Montegranaro, 8c
63100 Ascoli Piceno
Archivio di Stato di Macerata
(e sezione di Camerino)
Corso Cairoli, 175
62100 Macerata
Archivio di Stato di Pesaro
(e sezioni di Fano e Urbino)
Via della Neviera, 44
61100 Pesaro
MOLISE
Archivio di Stato di Campobasso
Via Orefici, 43
86100 Campobasso
Archivio di Stato di Isernia
Corso Risorgimento – Centro Commerciale, 2
86170 Isernia
PIEMONTE
Archivio di Stato di Alessandria
Via G. Solero, 43
15100 Alessandria
Archivio di Stato di Asti
Via Govone, 9
14100 Asti
Archivio di Stato di Bergamo
Via Tasso, 84
24122 Bergamo
Archivio di Stato di Biella
Via Arnulfo, 15/a
13900 Biella
Archivio di Stato di Brescia
Via G. Galilei, 42-44
25118 Brescia
Archivio di Stato di Cuneo
Via Monte Zovetto, 28
12100 Cuneo
Archivio di Stato di Como
Via Briantea, 8
22100 Como
Archivio di Stato di Novara
Corso Cavallotti, 23
28100 Novara
Archivio di Stato di Cremona
Via Antica Porta Tintoria, 2
26100 Cremona
Archivio di Stato di Torino
Sezione prima
Piazza Castello, 209
10124 Torino
Archivio di Stato di Mantova
Via Ardigò, 11
46100 Mantova
Archivio di Stato di Milano
Via Senato, 10
20121 Milano
Archivio di Stato di Pavia
Via Cardano, 45
27100 Pavia
Archivio di Stato di Sondrio
Lungomallero Cadorna, 28
23100 Sondrio
MARCHE
Archivio di Stato di Ancona
(e sezione di Fabriano)
Via Maggini, 80
60127 Ancona
Sezioni riunite
Via Piave, 21
10122 Torino
Archivio di Stato di Verbania
Via Cadorna, 37
28922 Verbania
Archivio di Stato di Vercelli (e sezione di
Varallo)
Via Manzoni, 11
13100 Vercelli
PUGLIA
Archivio di Stato di Bari
Via P. Oreste, 45
70125 Bari
Archivio di Stato di Brindisi
Piazza S. Teresa, 4
72100 Brindisi
31
ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBAC
Archivio di Stato di Foggia
Piazza XX Settembre, 3
71100 Foggia
Archivio di Stato di Lecce
Via Sozy Carafa, 15
73100 Lecce
Archivio di Stato di Taranto
Via Di Palma, 4
74100 Taranto
SARDEGNA
Archivio di Stato di Cagliari
Via Gallura, 2
09100 Cagliari
Archivio di Stato di Nuoro
Via L. Oggiano, 22 - Palazzo Ticca
08100 Nuoro
Archivio di Stato di Oristano
Viale F. Ciusa, 4a
09170 Oristano
Archivio di Stato di Sassari
Via G.M. Angioy, 1/A
07100 Sassari
SICILIA
Archivio di Stato di Agrigento
(e sezione di Sciacca)
Via Mazzini 185
92100 Agrigento
Archivio di Stato di Caltanissetta
Via P. Borsellino, 2-2a
93100 Caltanissetta
Archivio di Stato di Catania
(e sezione di Caltagirone)
Via Vittorio Emanuele, 156
95131 Catania
Archivio di Stato di Enna
Via Scifitello, 20
94100 Enna
Archivio di Stato di Messina
Via XXIV Maggio, 18, isol. 291
98122 Messina
Archivio di Stato di Palermo
(e sezione di Termini Imerese)
Corso Vittorio Emanuele, 31
90133 Palermo
Archivio di Stato di Ragusa
(e sezione di Modica)
Viale del Fante, 7
97100 Ragusa
Archivio di Stato di Siracusa
(e sezione di Noto)
Via Tucidide, 24
96100 Siracusa
Archivio di Stato di Trapani
Via Libertà, 35
91100 Trapani
TOSCANA
Archivio di Stato di Arezzo
Piazza del Commissario, 1
52100 Arezzo
Archivio di Stato di Firenze
Viale Giovine Italia, 6
50122 Firenze
Archivio di Stato di Grosseto
Piazza Socci, 3
58100 Grosseto
Archivio di Stato di Livorno
Palazzo del Governo
57100 Livorno
Archivio di Stato di Lucca
Piazza Guidiccioni, 8
55100 Lucca
Archivio di Stato di Massa
(e sezione di Pontremoli)
Via G. Sforza, 3
54100 Massa
Archivio di Stato di Pisa
Lungarno Mediceo, 17
56100 Pisa
Archivio di Stato di Pistoia
(e sezione di Pescia)
Piazza Scuole Normali, 2
51100 Pistoia
Archivio di Stato di Prato
Via Ser Lapo Mazzei, 41
59100 Prato
Archivio di Stato di Siena
Via Banchi di Sotto, 52
53100 Siena
TRENTINO ALTO ADIGE
Archivio di Stato di Bolzano
Via Armando Diaz, 8
39100 Bolzano
Archivio di Stato di Trento
Via Maccani, 161
38100 Trento
UMBRIA
Archivio di Stato di Perugia (e sezioni di
Assisi, Foligno, Gubbio e Spoleto)
Piazza G. Bruno, 10
06100 Perugia
Archivio di Stato di Terni
(e sezione di Orvieto)
Via Cavour, 28
05100 Terni
VENETO
Archivio di Stato di Belluno
Via S. Maria dei Battuti, 3
32100 Belluno
Archivio di Stato di Padova
Via dei Colli, 24
35143 Padova
32
Archivio di Stato di Rovigo
Via Sichirollo, 9
45100 Rovigo
Urbino (PS) - 61029
Via Vittorio Veneto, 42
LAZIO
Archivio di Stato di Treviso
Via A. Marchesan, 11a
31100 Treviso
Anagni-Guarcino (FR) - 03012
Via del Monastero
Archivio di Stato di Varese
Via Col di Lana, 5
21100 Varese
Sanremo (IM) - 18038
Corso Cavallotti, 362
Archivio di Stato di Venezia
Campo dei Frari, S. Polo, 3002
30125 Venezia
Archivio di Stato di Verona
Via Franceschine, 2-4
37122 Verona
Archivio di Stato di Vicenza
(e sezione di Bassano del Grappa)
Borgo Casale, 91
36100 Vicenza
LIGURIA
Ventimiglia (IM) - 18039
Via Hanbury
PIEMONTE
Varallo (VC) - 13019
Via Tancredi Rossi, 9
PUGLIA
Barletta (BA) - 70051
Via Ferdinando d’Aragona, 130
Lucera (FG) - 71036
Via dei Saraceni, 1
SEZIONI DI ARCHIVI DI STATO
Trani (BA) - 70059
Via Dogali, 11
ABRUZZO
SICILIA
Avezzano (AQ) - 67051
Piazza Castello, Palazzina ex O.N.M.I.
Caltagirone (CT) - 95041
Via S. Maria di Gesù, 90
Lanciano (CH) - 66034
Viale Cappuccini, 131
Modica (RG) - 97015
Via Liceo Convitto, 33
Sulmona (AQ) - 67039
Via S. Cosimo, 16
Noto (SR) - 96017
Via Simone Impellizzeri, 2
CALABRIA
Sciacca (AG) - 92019
Via Giuseppe Verdi, 27
Castrovillari (CS) - 87012
Via Porta della Catena
Lamezia Terme (CZ) - 88046
Via Aldo Moro, palazzo Gigliotti
Termini Imerese (PA) - 90018
Via Stesicoro, 242
TOSCANA
Locri (RC) - 89044
Via Matteotti, 302
Pescia (PT) - 51017
Piazza XX Settembre, 3
Palmi (RC) - 89015
Via Carbone, 3
Pontremoli (MS) - 54027
Via Nazionale, ex Convento SS. Annunziata
EMILIA-ROMAGNA
UMBRIA
Cesena (FC) - 47023
Via Montalti, 4
Assisi (PG) - 06081
Traversa Via Croce
Faenza (RA) - 48018
Via Manfredi, 14
Foligno (PG) - 06034
Piazza del Grano, 2
Imola (BO) - 40026
Via Verdi, 6
Gubbio (PG) - 06024
Piazza XL Martiri, 1
MARCHE
Orvieto (TR) - 05018
Piazza del Duomo, 31
Camerino (MC) - 62032
Via Venanzi, 20
Fabriano (AN) - 60044
Via C. Battisti, 23
Fano (PS) - 61032
Via Castracane, 1
Spoleto (PG) - 06049
Piazzale Ermini, 1
VENETO
Bassano del Grappa (VI) - 36061
Via Beata Giovanna, 58
Fermo (AP) - 63023
Via Perpenti
33
ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBAC
SOPRINTENDENZE ARCHIVISTICHE
Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo
Via Conte di Ruvo, 74
65127 Pescara
Soprintendenza Archivistica per la Basilicata
Via Discesa S. Gerardo, 7
85100 Potenza
Soprintendenza Archivistica per la Calabria
Via Demetrio Tripepi, 59
89100 Reggio Calabria
Soprintendenza Archivistica per la
Campania
Via S. Biagio dei Librai, 39
80138 Napoli
Soprintendenza Archivistica per l’EmiliaRomagna
Galleria del Leone, 1
40125 Bologna
Soprintendenza Archivistica per il Friuli
Venezia Giulia
Via La Marmora, 17
34139 Trieste
Soprintendenza Archivistica per il Lazio
Corso Vittorio Emanuele II, 209
00186 Roma
Soprintendenza Archivistica per la Liguria
Passo S. Caterina Fieschi Adorno, 4a
16121 Genova
Soprintendenza Archivistica per la
Lombardia
Corso Magenta, 24
20123 Milano
Soprintendenza Archivistica per le Marche
Via dell’Agricoltura, 1
60127 Ancona
Soprintendenza Archivistica per il Molise
Via Isernia, 15
86100 Campobasso
Soprintendenza Archivistica per il Piemonte
e la Valle d’Aosta
Via S. Chiara, 40/h
10122 Torino
Soprintendenza Archivistica per la Puglia
Strada Sagges, 3
70122 Bari
Soprintendenza Archivistica per la Sardegna
Via Marche, 15-17
09127 Cagliari
Soprintendenza Archivistica per la Sicilia
Via Mariano Stabile, 160
90139 Palermo
Soprintendenza Archivistica per la Toscana
Via Ginori, 7
50123 Firenze
34
Soprintendenza Archivistica per il Trentino
Alto Adige
Via Vannetti, 13
38100 Trento
Soprintendenza Archivistica per l’Umbria
Via Martiri dei Lager, 65
06128 Perugia
Soprintendenza Archivistica per il Veneto
Campo dei Frari - San Polo, 3002
30125 Venezia
BIBLIOTECHE STATALI
BASILICATA
Biblioteca nazionale
Via del Gallitello - Palazzo Giuzio
85100 Potenza
CALABRIA
Biblioteca nazionale
Piazza Toscano
87100 Cosenza
CAMPANIA
Biblioteca nazionale “Vittorio Emanuele III”
Piazza del Plebiscito, 1
80132 Napoli
Biblioteca universitaria
Via Giovanni Paladino, 39
80138 Napoli
EMILIA-ROMAGNA
Biblioteca universitaria
Via Zamboni, 33-35
40126 Bologna
Biblioteca Estense universitaria
Piazza S. Agostino, 337
41100 Modena
Biblioteca Palatina
Strada alla Pilotta, 3
43100 Parma
FRIULI VENEZIA GIULIA
Biblioteca statale Isontina
Via Goffredo Mameli, 12
34170 Gorizia
Biblioteca statale
Largo Papa Giovanni XXIII, 6
34123 Trieste
LAZIO
Discoteca di Stato
Via Castani, 32
00186 Roma
Biblioteca Angelica
Piazza S. Agostino, 8
00186 Roma
Biblioteca Casanatense
Via S. Ignazio, 52
00186 Roma
Biblioteca statale “Antonio Baldini”
Via di Villa Sacchetti, 5
00197 Roma
Biblioteca di archeologia e storia dell’arte
Piazza Venezia, 3
00186 Roma
Biblioteca di storia moderna e
contemporanea
Via M. Caetani, 32
00186 Roma
TOSCANA
Biblioteca Marucelliana
Via Cavour, 43/47
50129 Firenze
Biblioteca Medicea Laurenziana
Piazza San Lorenzo, 9
50123 Firenze
Biblioteca medica statale
Viale del Policlinico, 155
00161 Roma
Biblioteca Nazionale Centrale
Piazza Cavalleggeri, 1
50122 Firenze
Biblioteca nazionale centrale
Viale Castro Pretorio, 105
00185 Roma
Biblioteca Riccardiana
Via Ginori, 10
50129 Firenze
Biblioteca universitaria Alessandrina
Piazzale Aldo Moro, 5
00185 Roma
Biblioteca statale
Via S. Maria Corteorlandini, 12
55100 Lucca
Biblioteca Vallicelliana
Piazza della Chiesa Nuova, 18
00186 Roma
Biblioteca universitaria
Via Curtatone e Montanara, 15
56100 Pisa
LIGURIA
VENETO
Biblioteca Universitaria
Via Balbi, 3
16126 Genova
LOMBARDIA
Biblioteca Nazionale Braidense
Via Brera, 28
20121 Milano
Biblioteca Statale
Via Ugolani Dati, 4
26100 Cremona
Biblioteca Universitaria
Palazzo Centrale dell’Università
Strada Nuova, 65
27100 Pavia
MARCHE
Biblioteca statale
Via Garibaldi, 20
62100 Macerata
PIEMONTE
Biblioteca nazionale universitaria
Piazza Carlo Alberto, 3
10123 Torino
Biblioteca Reale
Piazza Castello, 191
10122 Torino
PUGLIA
Biblioteca Universitaria
Via San Biagio, 7
35121 Padova
Biblioteca Nazionale Marciana
Piazza San Marco, 7
30124 Venezia
BIBLIOTECHE MONUMENTI NAZIONALI
CAMPANIA
Biblioteca oratoriana del monumento
nazionale dei Girolamini
Via Duomo, 142
80138 Napoli
Biblioteca pubblica statale annessa al
monumento nazionale di Montevergine
Via Domenico Antonio Vaccaro, 1
83013 Mercogliano (AV)
Biblioteca del monumento nazionale della
Badia di Cava
Via Morcaldi, 6
84010 Cava de’ Tirreni (SA)
LAZIO
Biblioteca dell’Abbazia di Casamari
Abbazia di Casamari
03029 Veroli (FR)
Biblioteca nazionale
“Sagarriga Visconti Volpi”
Via P. Oreste, 45
70121 Bari
Biblioteca dell’Abbazia di Farfa
Via del Monastero, 1
02032 Fara in Sabina (RI)
SARDEGNA
Biblioteca dell’Abbazia di Montecassino
Via Montecassino
03043 Cassino (FR)
Biblioteca universitaria
Via Università 32/a
Cagliari
Biblioteca universitaria
Piazza Università, 21
07100 Sassari
Biblioteca dell’Abbazia di Trisulti
Via Trisulti, 8
03010 Collepardo (FR)
Biblioteca del monastero di Santa Scolastica
Via dei Monasteri, 22
00028 Subiaco (RM)
35
ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBAC
Biblioteca del monumento nazionale
dell’Abbazia di San Nilo
Corso del Popolo, 128
00046 Grottaferrata (RM)
VENETO
Biblioteca del monumento nazionale
dell'Abbazia di Santa Giustina
Via G. Ferrari, 2/a
35123 Padova
Biblioteca del monumento nazionale di
Praglia
Via Abbazia di Praglia, 16
35033 Teolo (PD)
SOPRINTENDENZE DI SETTORE
ABRUZZO
Soprintendenza per i Beni Architettonici
e Paesaggistici per l’Abruzzo
Via Ottavio Colecchi
L'Aquila
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per l’Abruzzo
Via Ottavio Colecchi
L'Aquila
Soprintendenza per i Beni Archeologici
per l’Abruzzo
Via dei Tintori, 1 - Chieti
BASILICATA
CAMPANIA
Soprintendenza speciale per i Beni
Archeologici di Napoli e Pompei
(sede di Napoli)
Piazza Museo, 19 - Napoli
(sede di Pompei) Via Villa dei Misteri, 2
Pompei
Soprintendenza per i Beni Architettonici,
Paesaggistici, Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per Napoli e provincia
Palazzo Reale - Piazza del Plebiscito, 1
Napoli
Soprintendenza Speciale per Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per
il Polo Museale della Città di Napoli
Via Tito Angelini, 22 - Napoli
Soprintendenza per i Beni Archeologici di
Salerno, Avellino, Caserta e Benevento
Via Trottula de Ruggiero, 6/7 - Salerno
Soprintendenza per i Beni Architettonici,
Paesaggistici, Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Caserta
e Benevento
Viale Douet, 2/a (Palazzo Reale) - Caserta
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Salerno e
Avellino
Palazzo d’Avossa -Via Botteghelle, 11
Salerno
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Basilicata
Via Andrea Serrao, 1 - Palazzo Loffredo
Potenza
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Salerno
e Avellino
Via Tasso, 46 - Palazzo Ruggi - Salerno
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici della Basilicata
Via dell’Elettronica, 7 - Potenza
EMILIA-ROMAGNA
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici della Basilicata
Vico II D’Addozio, 15 - Matera
CALABRIA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Cosenza,
Catanzaro e Crotone
Piazza Valdesi, 13 - Cosenza
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Reggio
Calabria e Vibo Valentia
Via Sant’Anna - Reggio Calabria
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici della Calabria
Palazzo Arnone
Via Gian Vincenzo Gravina, 2 - Cosenza
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Calabria
Piazza De Nava, 26 - Reggio Calabria
36
Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia - Romagna
Via Belle Arti, 52 - Bologna
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Bologna,
Modena e Reggio Emilia
Via IV Novembre, 5 - Bologna
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le province di
Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e
Rimini
Via Belle Arti, 56 - Bologna
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le province di Modena
e Reggio Emilia
Piazza S. Agostino, 337 - Modena
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le province di Parma e
Piacenza
Piazzale della Pilotta, 15 - Parma
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Parma e
Piacenza
Via Bodoni, 6 - Parma
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Ravenna,
Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini
Via San Vitale, 17 - Ravenna
FRIULI VENEZIA GIULIA
LOMBARDIA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Varese,
Como, Lecco, e Sondrio
Piazza Duomo, 14 - Milano
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia
Piazza della Libertà, 7 - Trieste
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Lombardia
Via E. De Amicis, 11 - Milano
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia
Piazza della Libertà, 7 - Trieste
Soprintendenza archivistica per la
Lombardia
Corso Magenta, 24 - Palazzo Litta - Milano
Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Friuli Venezia Giulia
Piazza della Libertà, 7 - Trieste
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Milano,
Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio e
Varese
Piazza Duomo, 14 - Milano
LAZIO
Soprintendenza per i Beni Archeologici di
Ostia Antica
Viale dei Romagnoli, 717 - Ostia Antica
Soprintendenza Speciale per i Beni
Archeologici di Roma
Piazza dei Cinquecento, 67 - Roma
Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Lazio
Via Pompeo Magno, 2 - Roma
Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Etruria meridionale
P.le di Villa Giulia, 9 - Roma
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per il Lazio
Palazzo Venezia - Via San Marco, 49 - Roma
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Roma,
Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo
Via Cavalletti, 2 - Roma
Soprintendenza Speciale per Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per
il Polo Museale della Città di Roma
Piazza San Marco, 49 - Roma
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per il Comune di Roma
Via di S. Michele, 17 - Roma
Soprintendenza al Museo Nazionale
Prestorico ed Etnografico “L. Pigorini”
Piazzale G. Marconi, 14
Roma
Soprintendenza alla Galleria Nazionale
d’arte Moderna e Contemporanea
Viale delle Belle Arti, 131 - Roma
LIGURIA
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Liguria
Via Balbi, 10 - Genova
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici della Liguria
Via Balbi, 10 - Genova
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici della Liguria
Via Balbi, 10 - Genova
Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed
Etnoantropologici per le province di Milano,
Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia,
Sondrio e Varese
Via Brera, 28 - Milano
Lombardia - Brescia
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le provincie di Brescia,
Cremona e Mantova
Via Gezio Calini, 26 - Brescia
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Brescia,
Cremona e Mantova
Palazzo Ducale - Piazza Paccagnini, 3
Mantova
MARCHE
Soprintendenza per i Beni Archeologici delle
Marche
Via Birarelli, 18 - Ancona
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici delle Marche
Piazza del Senato, 15 - Ancona
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le Marche
Piazza Rinascimento, 13 - Urbino
MOLISE
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici del Molise
Palazzo Japoce, Via A. Chiarizia, 14
Campobasso
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici del Molise
Palazzo Japoce, Via A. Chiarizia, 14
Campobasso
Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Molise
Via A. Chiarizia, 14 - Campobasso
PIEMONTE
Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Piemonte e del Museo antichità egizie
Piazza San Giovanni, 2 - Torino
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Torino, Asti,
Cuneo, Biella e Vercelli
Palazzo Chiablese, Piazza S. Giovanni, 2 - Torino
37
ELENCO GENERALE DEGLI ISTITUTI TERRITORIALI DEL MIBAC
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Novara,
Alessandria e Verbano - Cusio - Ossola
Novara
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici del Piemonte
Via Accademia delle Scienze, 5 - Torino
PUGLIA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Bari, Barletta
- Andria - Trani e Foggia
Piazza Federico II di Svevia, 4 - Bari
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici della Puglia
San Francesco della Scarpa
Via Pier L’Eremita, 25/B - Bari
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Lecce,
Brindisi e Taranto
Via Nicolò Foscarini, 2/B - Lecce
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Puglia
Via Duomo, 33 - Taranto
SARDEGNA
Soprintendenza per i Beni Architettonici,
Paesaggistici, Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Cagliari
e Oristano
Via Cesare Battisti, 2 - Cagliari
Soprintendenza per i Beni Architettonici,
Paesaggistici, Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Sassari
e Nuoro
Via Montegrappa, 24 - Sassari
Soprintendenza per i Beni Archeologici per
le province di Cagliari e Oristano
Piazza Arsenale, 7 - Cagliari
Soprintendenza per i Beni Archeologici per
le province di Sassari e Nuoro
Piazza Sant’Agostino, 2 - Sassari
TOSCANA
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Toscana
Via della Pergola, 65 - Firenze
Soprintendenza per i Beni Architettonici,
Paesaggistici, Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Firenze,
Pistoia e Prato
Piazza Pitti, 1 - Firenze
Soprintendenza Speciale per Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per
il Polo Museale della città di Firenze
Via della Ninna, 5 - Firenze
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici e per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici di Arezzo
Via Ricasoli, 1 - Arezzo
38
Soprintendenza per I Beni Architettonici,
Paesaggistici, Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Lucca e
Massa Carrara
Palazzo Mansi - Via Galli Tassi, 43 - Lucca
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici, Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Pisa e
Livorno
Lungarno Pacinotti, 46 - Pisa
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le provincie di Siena e
Grosseto
Via di Città, 138 - Siena
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le province di Siena e
Grosseto
Via del Capitano, 1 - Siena
UMBRIA
Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Umbria
Piazza Partigiani, 9 - Perugia
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici dell’Umbria
Corso Garibaldi, 185 - Perugia
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici dell'Umbria
Via Ulisse Rocchi, 71 - Perugia
VENETO
Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Veneto
Via Aquileia, 7 - Padova
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Venezia,
Belluno, Padova e Treviso
Palazzo Soranzo Cappello - Santa Croce, 770
Venezia
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici di Venezia e laguna
Palazzo Ducale - Piazza San Marco, 1
Venezia
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Venezia,
Belluno, Padova e Treviso
Palazzo Soranzo Cappello - Venezia
Soprintendenza Speciale per Patrimonio
Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il
Polo Museale della città di Venezia e dei
comuni della gronda lagunare
Piazza San Marco, 63 - Venezia
Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Verona,
Rovigo e Vicenza
Piazza S. Fermo, 3/a - Verona
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed
Etnoantropologici per le province di Verona,
Rovigo e Vicenza
Corte Dogana 2/4 - Verona
PROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”:
IL MIBAC INCONTRA IL TERRITORIO
Antonella Mosca
L’attuale periodo di incertezze pone il tema della riforma della Pubblica Amministrazione al centro del dibattito politico. È sempre più diffusa l’esigenza di efficienza, trasparenza ed efficacia per migliorare il rapporto tra cittadino e Stato.
La trasparenza amministrativa, in particolare, nella sua accezione più ampia, assicura la
massima circolazione possibile delle informazioni sia all'interno del sistema amministrativo, sia fra quest’ultimo e il mondo esterno.
A seguito della riforma del titolo V della Costituzione, la Legge 241/90 (modificata e integrata dalla Legge 15/2005) si pone come legge quadro, dettando i principi essenziali
del rapporto tra P.A. e cittadino.
Come enuncia l’art. 1, ''L'attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge
ed è retta da criteri di economicità, di efficacia, di pubblicità e di trasparenza, secondo
le modalità previste dalla Legge nonché dai principi dell'ordinamento comunitario''.
È evidente come questi provvedimenti abbiano prodotto importanti modifiche nei rapporti tra le pubbliche amministrazioni e i cittadini. Infatti, non solo è previsto il diritto
di prendere visione degli atti di un procedimento, ma anche il diritto all’accessibilità
alla documentazione amministrativa e la possibilità, da parte dei cittadini, di partecipare ai procedimenti. Ciò consente di creare un impatto positivo sul rapporto tra cittadino e P.A.
Tra le innovazioni introdotte, di particolare rilievo è la creazione dell’URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico che permette, attraverso i suoi sportelli, un dialogo continuo, dando
piena visibilità all'attività delle Pubbliche Amministrazioni e garantendo al cittadino la
possibilità di partecipare ed accedere all'attività delle stesse.
Successivamente, la legge 150/2000 fa dell’URP uno dei principali strumenti organizzativi attraverso cui le amministrazioni pubbliche possono assolvere ai loro compiti di
comunicazione e relazione con il pubblico e ne stabilisce le funzioni.
La strategia è quella di offrire informazione e consulenza trasversale in grado di soddisfare tutte le necessità di conoscenza e di comunicazione degli utenti, permettendo un
miglioramento della vita sociale attraverso l'aumento delle conoscenze, delle possibilità e potenzialità individuali e collettive, nell’interazione con la Pubblica Amministrazione e la realtà circostante.
Oggi il problema più importante è la definitiva affermazione degli standard qualitativi
ed organizzativi ed in particolare lo sviluppo del concetto di "rete di servizi" che, interagendo e collaborando tra loro secondo procedure e strumenti comuni, riescano nell'intento di coniugare alte prestazioni di servizio ad un’efficiente sistema di
comunicazione e di informazione.
Uno dei problemi di maggior rilievo che si riscontra in questo ambito, infatti, risulta essere una comunicazione inefficace o quantomeno fuorviante fra amministratore e
utente il quale talvolta non riesce ad accedere neanche alle informazioni più semplici
perché non ha conoscenza delle modalità con le quali approcciarsi alla Pubblica Amministrazione.
La scarsa conoscenza da parte dei cittadini dei servizi erogati determina la limitata utilizzazione degli stessi da parte dei destinatari, i quali non conoscono la varietà e la quantità di prestazioni offerte che potrebbero essere utili per risolvere problemi e
intraprendere attività di vario genere.
Negli ultimi anni l’amministrazione, in particolare quella centrale, ha assunto, quindi,
tendenze volte a rompere il muro di impenetrabilità che la caratterizzava nella percezione dei cittadini e delle parti economiche e sociali.
Ci sono stati progressi consistenti e, tuttavia, si è trattato il più delle volte di tentativi
non sistematici oppure (come nel caso della legge 241) di “aperture” dell’amministrazione collegate ad esigenze di singoli cittadini e a richiesta di questi nell’esercizio di tutela di loro diritti.
39
Cultura a porte aperte
L’iniziativa “Cultura a porte aperte” si inquadra in questa tendenza verso una progressiva maggiore trasparenza ma lo fa attraverso un approccio del tutto innovativo, e in
particolare:
a) “rovesciando” il principio di accesso : non è il cittadino che chiede di partecipare ma
è l’amministrazione che si apre autonomamente ed è lei che chiede ai cittadini di
partecipare per farsi conoscere e per far sì che attraverso questa conoscenza i cittadini sappiano di quali servizi sono beneficiari, come vengono spese le loro risorse,
cosa chiedere all’amministrazione perché quest’ultima possa migliorarsi ;
b) rendendo la partecipazione un fatto collettivo e quindi dando luogo all’esercizio della
partecipazione secondo un modello di offerta organizzato dell’amministrazione che
lavora per farsi conoscere piuttosto che rispondere di volta in volta;
c) aprendo l’amministrazione e il suo modello di lavoro (ma anche le persone che ne
sono responsabili) alla conoscenza dei cittadini non limitata alle questioni amministrative ma soprattutto allargata alla missione tecnica dell’amministrazione, a cosa
fa sul territorio e come lo fa, con quali risorse e con quali risultati.
È questa una iniziativa particolarmente rilevante per un’amministrazione come quella
dei beni culturali che rimane centrale sotto il profilo istituzionale ma che opera invece
in modo pervasivo sul territorio, a contatto con le sue espressioni culturali, sociali ed
economico-produttive.
Il progetto, avviato quest’anno, si propone di rafforzare il dialogo con tutte le amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni), con il mondo della scuola e con quello universitario, con gli ordini professionali e le associazioni pubbliche e private che operano
nel settore, le strutture preposte alla promozione del turismo e gli stessi cittadini che
si vogliono rendere consapevoli delle opportunità che l’interazione con la Pubblica Amministrazione, sempre più attenta alle esigenze dell’utenza, può offrire attraverso l’erogazione di servizi.
La collaborazione
I rapporti con le autorità regionali e locali rappresentano comunque uno dei problemi
più rilevanti dell’organizzazione periferica del MiBAC. Le soluzioni possibili sono molteplici e possono variare tra il modello del "federalismo duale" e quello del "federalismo
cooperativo".
Il primo enfatizza la distinzione-separazione di competenze tra lo Stato e le unità politico-amministrative sub-statali, mentre il secondo pone l’accento sulla costruzione di un
sistema di relazioni basato sull’integrazione funzionale e organizzativa tra i differenti
livelli territoriali di governo.
Alla luce del d.lg. 112/1998, si è optato per un sistema di relazioni tra Stato, Regioni ed
Enti Locali che fa coesistere i due principi della separazione e della cooperazione, applicandoli a campi materiali distinti.
Da una parte, infatti, c’è la funzione di tutela dei beni culturali che è riservata integralmente allo Stato, dall’altra parte, il decreto ha individuato altri campi materiali, come la
gestione, la valorizzazione, la promozione dei beni e delle attività culturali, materie a
"metà strada" tra lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali. In queste materie il decreto legislativo, invece di fissare un preciso criterio di ripartizione dei compiti tra i diversi livelli
territoriali di governo, ha posto l’accento sul principio di collaborazione, come d’altronde
stabilito dalla Corte Costituzionale che nella materia dei beni culturali ha sempre insistito sulla necessità di una collaborazione tra strutture statali e locali, per "il perseguimento di un grande obiettivo di civiltà" (sentenza 921/1988).
Più in generale, la collaborazione del MiBAC con gli Enti Locali e l’Associazionismo in genere si regola attraverso una serie di Convenzioni che possono essere impiegate per disciplinare una vasta gamma di attività, e in particolare:
- il prolungamento degli orari di apertura di musei, siti archeologici, biblioteche e archivi;
- il miglioramento del grado di sicurezza;
- l’ampliamento della gamma dei servizi culturali;
40
Cultura a porte aperte
-
il potenziamento e la qualificazione dei servizi di accoglienza;
la realizzazione di un maggior grado di flessibilità dell’offerta nei grandi musei;
il superamento delle difficoltà legate ai fattori di ordine stagionale;
la promozione dello sviluppo delle attività didattiche rivolte alla scuola dell’obbligo;
il supporto per la sistemazione di materiale di archivio e dei cataloghi;
la realizzazione dei circuiti di tutela e fruizione del patrimonio diffuso, impropriamente definito marginale, perché escluso dai percorsi universalmente conosciuti e
penalizzato dall’assenza di circuiti organizzati in grado di offrire supporti adeguati
alla fruizione, e da orari di apertura ristretti, quando non addirittura dalla totale chiusura per assenza di sorveglianza;
- la pubblicazione e divulgazione di materiali di informazione, promozione e didattici
(stampati, video, CD-ROM, siti Internet, ecc.);
- l’organizzazione di campagne di informazione sui beni culturali ed ambientali rivolto
al grande pubblico;
- l’organizzazione di eventi di valorizzazione dei beni stessi, anche tramite l’intervento
finanziario di soggetti privati.
Il Progetto
Nello specifico, è necessario anche rendere consapevoli i cittadini del fatto che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali non è un mero contenitore di bellezze architettoniche e paesaggistiche, archivi, siti archeologici, musei ma una compagine eterogenea
che dà vita ed esalta la cultura attribuendole grande valore comunicativo e rendendola
parte integrante del sistema produttivo ed economico del Paese.
Per accrescere tali potenzialità si devono mettere in atto politiche e strategie capaci di
esprimere tale valore, affinché diventi veicolo dinamico di promozione dell’immagine
con cui un territorio si presenta, nel complesso delle sue caratteristiche economiche,
sociali, urbanistiche.
Il progetto nasce, quindi, con il duplice intento di dare la massima trasparenza all’organizzazione istituzionale del MiBAC, in linea con le attuali tendenze di massima visibilità
delle strutture pubbliche e di avvicinamento dei cittadini al loro funzionamento e di
creare un momento di confronto-incontro con le istituzioni pubbliche e private che operano nel settore dei beni culturali per la loro tutela, conservazione e valorizzazione.
Il progetto interessa sette regioni italiane (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna) ed è coordinato a livello nazionale dalla Direzione Generale per
la valorizzazione del patrimonio culturale. Il coordinamento a livello territoriale è svolto
dalle Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici di competenza, con il coinvolgimento di tutti gli Istituti territoriali. Al progetto collaborano altri soggetti istituzionali, enti e associazioni nonché rappresentanti dell’imprenditoria nazionale.
Le tematiche affrontate dal progetto, in stretta collaborazione tra Amministrazione
Centrale e Direzioni Regionali, il cui apporto è imprescindibile, sono differenti da regione a regione poiché evidenziano le necessità di cui il territorio ha bisogno, nel particolare momento storico che viviamo.
Le istituzioni che hanno aderito al progetto sono:
Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento del Turismo; Ministero dell’Interno
- FEC - Fondo Edifici di Culto; Regione, Province, ICOM - International Council of Museums, Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, UPI – Unione delle Province d’Italia, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, Accademia pugliese delle scienze,
Associazione Dimore Storiche Italiana, UNPLI – Unione Nazionale Pro Loco Italia, Confindustria, Confartigianato, ANA – Associazione Nazionale Archeologi, FAI-Fondo per
l’Ambiente Italiano, Italia Nostra, Legambiente, AIPAI – Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale, ANAI – Associazione Nazionale Archivistica Italiana,
ANISA - Associazione Nazionale Insegnanti Storia dell'Arte, Archeoclub d’Italia, Associazione Presìdi del Libro, SIPBC - Società Protezione Beni Culturali, Federculture, Touring club italiano, Mecenate 90, Società Invitalia, Formez, Consiglio Nazionale degli
Ingegneri, Consiglio Nazionale Architetti, Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Ordini degli Ingegneri, Fondazione Archeologica Canosina, Istituto
Italiano dei Castelli, Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia, Paleowor-
41
Cultura a porte aperte
king, SIMBDEA - Società Italiana per la Museografia ed i Beni Demoetnoantropologici,
Associazione Amici dei Musei di Taranto.
Il programma
In questo scenario, il progetto “Cultura a porte aperte” prevede, in ogni regione, convegni, tavoli tecnici, aperture straordinarie gratuite di luoghi istituzionali, laboratori e seminari, visite guidate volte a far conoscere ai cittadini le attività degli uffici tecnici e
amministrativi e a richiamare l’attenzione su quanto il Ministero ha da offrire.
L’articolazione del programma, suddiviso in ogni regione in tre giorni consecutivi di attività, consiste in un convegno e un tavolo tecnico che vedono coinvolti rappresentanti
istituzionali. Fra gli obiettivi dell’incontro c’è quello di far scaturire le proposte e le
istanze del territorio in base alle quali elaborare le strategie di sviluppo territoriale condivise. Nei giorni successivi verranno aperti al pubblico gratuitamente gli istituti ed i
luoghi d’arte del MiBAC per far conoscere le attività degli uffici tecnici e amministrativi
mettendo in evidenza i servizi che tali uffici erogano e dei quali sia il singolo cittadino
che l’Ente possono e devono usufruire.
In questo modo il cittadino sarà in grado di avvalersi delle opportunità che il Dicastero
mette a disposizione. Chiunque potrà, quindi, conoscere le giuste modalità con cui rivolgersi alla Pubblica Amministrazione riuscendo così a districarsi fra i tanti uffici e dipartimenti ministeriali a cui si viene costantemente rimandati.
Il progetto è realizzato dal Servizio II - Comunicazione e Promozione
Responsabile del progetto Antonella Mosca
In collaborazione con Monica Bartocci e Simona Pantella.
Hanno inoltre collaborato Costanza Barbi, Vassili Casula, Antonella Corona, Francesca
D’Onofrio, Maria Cristina Manzetti, Maria Tiziana Natale, Susanna Puccio, Maria Angela
Siciliano.
42
PROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”:
ATTIVITÀ DI PROGRAMMAZIONE DEL MINISTERO
PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI PER L’ANNO 2008
Paolo D’Angeli
Nel quadro della finalità di tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della
Nazione sancita dall’articolo 9 della Costituzione, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali provvede alla tutela del patrimonio culturale mediante attività dirette a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblica fruizione. A questo scopo il
Ministero si avvale dello strumento della programmazione annuale e pluriennale per razionalizzare l’uso delle risorse disponibili oltre che per conferire unitarietà di indirizzo
agli interventi sull’intero territorio nazionale. In particolare l’assegnazione delle risorse
tiene conto della consistenza del patrimonio culturale presente sul territorio, dello stato
di conservazione, dell’urgenza e delle intese istituzionali stipulate tra Ministero, Regioni
ed autonomie locali.
Nel corso dell’esercizio finanziario 2008 sono state programmate risorse pari ad
€ 242.257.383,90 di cui:
- € 99.543.800,48 relative al programma dei lavori pubblici approvato con DM 16 luglio
2008;
- € 89.228.322,42 dal programma dei proventi derivanti dal gioco del Lotto rimodulato
con DM 25 settembre 2008 a seguito degli effetti prodotti dall’articolo 2, commi 615,
616 e 617 della legge finanziaria 2008;
- € 21.985.261,00 concernenti la programmazione dei contributi in conto capitale ai
sensi degli articoli 35, 36 e 37 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (codice dei
beni culturali e del paesaggio) approvata con DM 3 aprile 2008;
- € 31.500.000,00 dalle risorse stanziate dall’art. 1, comma 1138 della legge finanziaria
2007 e finalizzate con DM 3 aprile 2008 e DM 12 novembre 2008.
L’apporto di ogni fonte di finanziamento può essere, sinteticamente, rappresentato nel
grafico seguente:
L’ammontare complessivo delle risorse programmate può anche essere distinto per settore di intervento del Ministero come segue:
Principali programmazioni delle risorse di bilancio del MIBAC
Totale esercizio finanziario 2008 euro 242.257.383,90
art. 1 comma 1138. LF 2007;
31.500.000,00 ; 13%
programma LL.PP.;
99.543.800,48 ; 41,09%
contributi in c/capitale;
21.985.261,00 ; 9,08%
Fondi LOTTO; 89.228.322,42 ;
36,83%
programma LL.PP.
Fondi LOTTO
contributi in c/capitale
art. 1 comma 1138. LF 2007
43
Cultura a porte aperte
Come è facile constatare l’attività del Ministero può essere ricondotta a tre aree principali di intervento e ad un settore trasversale. In particolare alle arti, caratterizzate da in-
Principali programmazioni delle risorse di bilancio del MIBAC per settore intervento
Totale esercizio finanziario 2008 euro 242.257.383,90
Spettacolo; 21.087.620,00;
8,70%
Cinema; 11.136.040,00;
4,60%
Regioni autonome
6.527.700,00 ; 2,69%
SG/DGOIF/DGBIL
25.643.744,05 ; 10,59%
Beni librari ; 14.597.050,06 ;
6,03%
Paesaggio,
architettura e arte
contemp.; 1.266.702,66;
0,52%
Archivi; 11.688.146,10;
4,82%
Beni archeologici
36.481.468,79 ; 15,06%
Beni storico-artistici
ed etnoantropologico
23.424.386,78 ; 9,67%
Beni architettonici
90.404.525,46 ; 37,32%
SG/DGOIF/DGBIL
Archivi
Beni architettonici
Paesaggio, architettura e arte contemp.
Spettacolo
Beni librari
Beni archeologici
Beni storico-artistici ed etnoantropologico
Cinema
Regioni autonome
terventi su beni architettonici, storico-artistici, archeologici del paesaggio e dell’arte
contemporanea, sono state destinate risorse per € 151.577.083,69 pari al 62,57 % del totale; al settore degli archivi e dei beni librari sono stati assegnate risorse per
€ 26.285.196,16 pari al 10,85 %; al settore del cinema e dello spettacolo dal vivo sono
stati attribuiti € 32.223.660,00 pari al 13,30 %. Infine al settore trasversale sono state destinate risorse per € 25.643.744,05 pari al 10,59 % del totale.
Il Ministero per i beni e le attività culturali esercita anche attività di sostegno, promozione e vigilanza delle attività di spettacolo ai sensi di quanto previsto dal combinato
disposto dell’articolo 2 del decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368 e dell’articolo 156
del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.
A tale scopo la principale fonte di finanziamento disponibile è rappresentata dal Fondo
Unico per lo Spettacolo (FUS), che per l’anno 2008, è stato pari ad € 471.339.084,99.
Nel grafico seguente è rappresentata la ripartizione del Fondo nei diversi settori di intervento del Ministero nell’ambito del cinema e dello spettacolo dal vivo.
Ripartizione del Fondo UNico per lo Spettacolo (FUS) per settori di intervento
Totale FUS 2008 euro 471.339.084,99
Osservatorio dello Spettacolo;
661.691,67 ; 0,14%
Attività cinematografiche;
90.986.121,57; 19,30%
Spese funz. Comitati e Comm.;
205.352,59; 0,05%
Fondazioni liriche;
215.488.448,41; 47,72%
Attività Circensi Spettacolo
Viaggiante; 6.945.998,96
1,47%
Attività teatrali di Prosa;
84.256.408,59 ;
17,88%
Attività di danza ;
9.586.771,50; 2,03%
Fondazioni liriche
Attività teatrali di Prosa;
Osservatorio dello Spettacolo
44
Attività Musicali; 63.208.291,70;
13,41%
Attività Musicali
Attività Circensi e Spettacolo Viaggiante
Spese funz. Comitati e Comm.
Attività di danza
Attività cinematografiche
PROGETTO “CULTURA A PORTE APERTE”: LA MODULISTICA
E IL PIANO DI RIDUZIONE DEGLI ONERI AMMINISTRATIVI
Mariantonietta Leone
In occasione del progetto “Cultura a Porte Aperte”, la ex Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione
delle procedure - Servizio III “Qualità e standardizzazione delle procedure” - ha effettuato una ricognizione della modulistica adottata dagli istituti territoriali (Soprintendenze, Archivi e Biblioteche) del MiBAC nella regione Puglia.
I risultati di tale ricognizione hanno messo in evidenza come, pur nella consapevolezza
della finalità specifica della modulistica, intesa come strumento di semplificazione, che
facilita e agevola il rapporto utente-Amministrazione, i suddetti istituti ne facciano un
uso ancora limitato e comunque non esteso alla totalità dei procedimenti e interventi
di competenza.
Si è riscontrato anche un limitato coordinamento, che è emerso in particolare nel raffrontare identiche competenze, per le quali non sempre si ricorre o addirittura non si utilizzano gli stessi modelli.
Inoltre, su un totale di 13 istituti, solo 3 di essi hanno reso la modulistica adottata,disponibile anche on line.
È evidente, quindi, la necessità di implementare la modulistica attualmente utilizzata,
di razionalizzarla e renderla più efficace, nell’ottica di una Amministrazione sempre più
trasparente ed al servizio del cittadino.
A tal fine, l’Amministrazione intende procedere ad un riesame generale della modulistica attualmente in uso sia in Puglia, sia nelle altre regioni, per renderla omogenea sull’intero territorio nazionale ed accessibile on line dai siti delle strutture periferiche.
Dalle verifiche effettuate nell’ambito degli uffici del MiBAC è risultato, infatti, che allo
stato attuale manca una modulistica uniforme: spesso viene utilizzata in maniera limitata e, da quanto riscontrato anche in Puglia, non è sempre disponibile in rete.
Inoltre, pur riferendosi ad un medesimo procedimento, a volte viene riportata nei siti
degli istituti con differenti indicazioni. Qualora le informazioni necessarie non siano accessibili on line, l’utente è costretto ad un’attività di raccolta direttamente presso gli
uffici competenti, con notevole dispendio di tempo.
Pertanto, anche a causa della struttura organizzativa del Ministero, capillare e connotata da una forte articolazione territoriale, possono verificarsi situazioni di difficoltà
che impediscono agli utenti di reperire velocemente le informazioni utili per la presentazione di istanze, l’acquisizione di autorizzazioni, l’inoltro di documentazione o altro.
E’ dunque necessario che l’Amministrazione si attivi per rispondere in modo tempestivo
alle istanze dell’utenza, diminuendo i tempi di attesa e i disagi.
Il processo di revisione della modulistica, cui si è fatto cenno, prenderà l’avvio in coincidenza con l’adempimento degli obblighi previsti dal decreto legge 25 giugno 2008 n. 112,
convertito in legge 6 agosto 2008 n. 133, che anche il MiBAC è tenuto ad osservare.
La legge citata (c.d. legge taglia oneri amministrativi) all’art. 25 prevede, infatti, che, per
il raggiungimento dell’obiettivo di governo di ridurre entro il 31 dicembre 2012 gli oneri
amministrativi che gravano sulle piccole e medie imprese, per una quota complessiva
del 25%, come stabilito in sede europea, ciascuna Amministrazione elabori un proprio
piano di riduzione.
I piani di riduzione degli oneri amministrativi, adottati dalle Amministrazioni di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione e con il Ministro
per la semplificazione normativa, hanno la finalità di tracciare un quadro chiaro in relazione al raggiungimento dei risultati previsti e di garantire piena trasparenza ai cittadini e alle imprese sulle iniziative programmate e realizzate.
Anche il MiBAC si è attivato in tal senso ed ha avviato, alla fine del 2008, in raccordo
con il Dipartimento per la Funzione Pubblica, i lavori finalizzati alla elaborazione di un
piano ed alla individuazione degli interventi ritenuti idonei al raggiungimento dell’obiettivo.
45
Cultura a porte aperte
Il piano di riduzione, in avanzata fase di definizione, è stato costruito, coerentemente
con le disposizioni normative, a valle della misurazione - effettuata dal Dipartimento
della Funzione Pubblica nell’area di regolazione”beni culturali e paesaggio”- degli oneri
amministrativi, ossia dei costi sostenuti dalle imprese per conformarsi ad obblighi informativi.
In particolare, sono stati oggetto di misurazione gli obblighi informativi derivanti da:
- Interventi soggetti ad autorizzazione
- Interventi conservativi imposti
- Manifesti e cartelli pubblicitari
- Autorizzazione alla modifica dello stato dei luoghi in ambiti di tutela paesaggistica
Gli esiti della misurazione del Dipartimento della Funzione Pubblica, in relazione agli
adempimenti connessi ai suddetti obblighi informativi, hanno evidenziato come anche
una modulistica disomogenea, inadeguata e non sempre disponibile on line, possa incidere su tempi e costi a carico delle imprese.
Si è, pertanto, ritenuto necessario prevedere l’inserimento nel piano di riduzione del
MiBAC, dell’intervento di semplificazione e standardizzazione della modulistica e accessibilità on line.
L’obiettivo che l’Amministrazione si pone è in primis l’abbattimento dei costi che gravano su piccole e medie imprese, ma è evidente che ne conseguirà una riduzione dei
tempi e dei costi attuali per tutte le categorie di utenti.
Per la realizzazione dell’intervento si prevede, quindi, di effettuare una preliminare ricognizione e verifica dell’esistente.
Si procederà successivamente ad elaborare una modulistica semplificata e standardizzata per l’intero territorio nazionale, che sia idonea a guidare l’interessato nella compilazione delle istanze e nella presentazione di eventuale documentazione da allegare
alle stesse.
L’adozione di una modulistica omogenea consentirà inoltre di uniformare le modalità
degli adempimenti relativi ad un medesimo procedimento.
La diffusione on line della modulistica sulle pagine web del Ministero completerà la
realizzazione dell’intervento, le cui finalità sono chiaramente indirizzate alla semplificazione amministrativa intesa come strumento più immediato per il perseguimento
della certezza pubblica.
46
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE 2000-2006
“SICUREZZA PER LO SVILUPPO DEL MEZZOGIORNO D’ITALIA”
MISURA 1.3 “TECNOLOGIE PER LA TUTELA
DELLE RISORSE CULTURALI E AMBIENTALI”
LA “SICUREZZA PARTECIPATA”.
L‘INNOVAZIONE TECNOLOGICA NEL CAMPO
DELLA SALVAGUARDIA E DELLA TUTELA DEI BENI CULTURALI:
STRATEGIE E RISULTATI
Maria Concetta Cassata, Gabriella Cetorelli Schivo
Con il Programma Operativo “Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”, per il periodo 2000-2006, si è finanziato l’avvio di un nucleo di interventi selezionati in base alla considerazione dell’urgenza prioritaria di circoscritte realtà territoriali, nella fattispecie, per quanto attiene il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, finalizzate al recupero e alla messa in sicurezza
di aree archeologiche e storico artistiche, sedi archivistiche e museali di rilevante interesse nell’ambito del Patrimonio nazionale.
In tal senso l’attuazione del PON si è rivelata decisiva nel consentire un concreto risanamento e rafforzamento del sistema
socio/economico, in particolare proprio nelle zone motivatamente scelte quali “aree campione” (Regioni Obiettivo 1: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia) e, specie
relativamente al Patrimonio culturale, mediante un innovativo
rapporto con le comunità residenti, il mondo dell’imprenditoria
e del lavoro, le organizzazioni sindacali, gli Enti locali e tutte le
altre realtà operanti sul territorio.
L’iniziativa è sorta dalla considerazione che il legame negativo
fra criminalità e crescita economica e culturale, con particolare
riferimento alle Regioni economicamente meno sviluppate, potesse essere convenientemente contrastato attraverso un cospicuo investimento in termini di sicurezza, intesa quale stabile
componente di un equilibrato sviluppo socioeconomico, come
pure culturale.
Alla luce di tali presupposti, il Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, di concerto con il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza –, con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e il Ministero dell’Economia e Finanze,
ha presentato il Progetto “Tecnologie per la tutela delle risorse culturali ed ambientali” al
fine di conseguire l’obiettivo
globale di“determinare, nel tempo, su tutto il territorio del Mezzogiorno italiano, a partire dalle
aree più sensibili, condizioni fisiologiche di salvaguardia, quantomeno pari a quelle sussistenti
nel resto del Paese”.
Con tale Programma il Ministero BAC, in sinergia con gli
altri Enti coinvolti, ha evidenziato il concetto di “sicurezza”
Direttore Generale
Antonia Pasqua
Recchia
Servizio I
Dirigente ad interim
Maria Concetta Cassata
Responsabile
del Progetto
PON Sicurezza
per lo Sviluppo
del Mezzogiorno
d’Italia 2000-2006 - Mis. 1.3
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
[email protected]
Gabriella Cetorelli Schivo
Coordinatore
scientifico del Progetto
PON Sicurezza
per lo Sviluppo
del Mezzogiorno
d’Italia 2000-2006 - Mis. 1.3
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
[email protected]
47
Cultura a porte aperte
come “bene pubblico” con caratteri di relativa originalità rispetto al passato, ponendo l’accento
sulla necessità di un maggiore coinvolgimento
delle molteplici realtà territoriali, in particolar
modo le Regioni, i Comuni e le altre articolazioni
delle Istituzioni sul territorio, nella tutela di un
Bene che sempre più viene individuato come fattore di crescita civile, sociale e di sviluppo economico.
Tale Patrimonio, costituente il “Museo Italia” ha
rappresentato, per alcuni “progetti pilota”, anche
la possibilità di valorizzare il territorio nazionale
attraverso lo sviluppo del turismo culturale.
Inoltre sono state realizzate pubblicazioni, prodotti multimediali, campagne pubblicitarie, convegni, conferenze, seminari e tavole rotonde, nella
consapevolezza che “comunicare sicurezza significa attuare lo sviluppo” attraverso attività di sensibilizzazione.
Mis. 1.3. Tecnologie per la tutela delle risorse culturali
Il progetto ha avuto la finalità di potenziare il sistema per il controllo tecnologico del territorio attraverso l’adozione di strategie per il miglioramento della protezione e vigilanza nelle grandi aree archeologiche e museali, nonché dei complessi monumentali,
anche adibiti ad archivi del Mezzogiorno, per corrispondere non solo alle esigenze dell’utenza europea, ma anche alle raccomandazioni di Organismi sopranazionali, quale
l’UNESCO, in termini di corretta gestione e tutela del patrimonio artistico.
Tali progetti, incentrati su interventi di mappatura e monitoraggio del territorio,
protezione passiva e televigilanza dei siti di interesse, si sono integrati con gli eventuali
sistemi/organismi di vigilanza esistenti, interagendo con le centrali operative delle Forze
dell’Ordine, realizzando un valore aggiunto in termini di sicurezza.
Nello specifico, le azioni di intervento sono state principalmente:
- Potenziamento del sistema per il controllo tecnologico del territorio, attraverso l’adozione di sistemi informativi geografici in cui si sono localizzati, con opportune basi di
dati a carattere settoriale, gli ambiti del patrimonio diffuso, suscettibili di rischio (trafugamento in aree di scavo, manomissione del contrasto ambientale, furto di oggetti
d’arte, etc.).
- Protezione da azioni criminose di siti di particolare rilevanza, con elevata esposizione
al rischio, tramite il miglioramento della protezione e vigilanza nelle grandi aree archeologiche e museali, nonché dei complessi monumentali adibiti a diverse destinazioni d’uso nel Mezzogiorno, per corrispondere alle esigenze di conservazione,
valorizzazione e fruizione.
- Recupero di beni confiscati alle organizzazioni criminali e destinati alla fruizione e conservazione dei beni archeologici.
Il Progetto, avviato negli anni 2000-2006, affidato nel 2006 all’Ufficio Tecnico del Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici, è proseguito nel corso negli anni 20072008 nell’ambito dell’Ufficio del Segretario Generale
e quindi presso la Direzione Generale per l’Organizzazione, l’Innovazione, la Formazione, la Qualificazione
professionale e le Relazioni sindacali del MIBAC.
Va rilevato che il Progetto iniziale prevedeva 21 interventi nelle seguenti Regioni ed ambiti territoriali:
- Basilicata: Val d’Agri - Valle del Sinni - Bernalda Metapontino - Policoro
- Calabria: Vibo Valentia - Sibari - Crotone - Locri
- Campania: Ercolano - Reggia di Caserta – Geographic Information System (GIS) Campania.
48
Cultura a porte aperte
- Puglia: Arpi - Copertino - Otranto - Bari
- Sardegna: Caprera- Nora - Tharros – Barumini -Progetto “I Sentieri della memoria”
- Sicilia: Archivio di Stato di Palermo
I “progetti pilota”
A questi Progetti si sono aggiunti, utilizzando le somme derivanti dai ribassi d’asta, altri
6 interventi risultati particolarmente significativi per l’impiego di modelli culturali e organizzativi, mezzi tecnologici e strumenti operativi d’ avanguardia.
Questi progetti, nel loro insieme, hanno permesso di favorire la diffusione della cultura
dell’innovazione nel campo della salvaguardia e della tutela del territorio,
consentendo di promuovere situazioni “di eccellenza”, all’interno del più ampio concetto della “sicurezza partecipata”, obiettivo conseguito attraverso strategie integrate
e concertate tra tutti gli Enti attori.
Si riportano, di seguito, le situazioni di maggiore rilievo emerse nelle varie Regioni coinvolte.
- Sardegna: Progetto “I sentieri della memoria” - Nora - Tharros – Barumini
Compendio garibaldino di Caprera
- Campania: Progetto “Sistema Informativo Geografico della Campania” (GIS)
Reggia di Caserta e Parco Vanvitelliano - Area Archeologica di Ercolano
- Puglia:
Area Archeologica e Ipogeo ellenistico della Medusa di Arpi
- Calabria: Museo Civico Archeologico e Polo Culturale di Cirò - Museo del Parco
Archeologico di Capo Colonna a Crotone
- Basilicata: Progetto Museo Archeologico Nazionale di Metaponto
- Sicilia:
Archivio di Stato di Palermo
- Basilicata /Sardegna: “Progetto Sistema Informativo Archeologico” (SIA)
Conclusioni
Alla luce dei risultati ottenuti - che si ritiene possano contribuire attraverso la valorizzazione del territorio al più generale processo di recupero e rafforzamento del sistema
economico, di relazione e di cooperazione sociale del Meridione, intento del MiBAC è stato quello di conseguire l’obiettivo globale di adeguare importanti aree archeologiche e
storico-artistiche del Mezzogiorno italiano alle condizioni fisiologiche di salvaguardia
comuni al resto del Paese, specie in relazione alle molteplici possibilità di sviluppo prodotte da una offerta culturale ampia e integrata.
I progetti concretizzati nell’ambito del Programma hanno raggiunto la significativa percentuale di realizzazione del 104.40% a seguito dell’ampliamento degli obiettivi inizialmente indicati.
49
Cultura a porte aperte
In Puglia
AREA ARCHEOLOGICA DI ARPI E IPOGEO ELLENISTICO “DELLA MEDUSA”:
LA TUTELA ARCHEOLOGICA NEGATA
L’area antica di Arpi (FG) ha costituito negli
ultimi decenni il campo di una delle devastazioni del patrimonio archeologico italiano più capillare e selvaggia di tutti i
tempi, rendendo questa inestimabile eredità culturale della Puglia “il simbolo della
tutela archeologica negata” (M. Mazzei).
Per tale motivo il Progetto PON 2000-2006
ha previsto l’adozione di misure di salvaguardia tecnologicamente avanzate atte a
garantire e preservare il sito in cui sorge il
monumentale ipogeo ellenistico “della Medusa”.
La messa in sicurezza del parco archeologico è intervenuta anche sulle
strutture realizzate a copertura dell’ipogeo,
onde evitarne il degrado e preservarlo da
atti criminosi che ne danneggiassero ulteriormente le pregevoli strutture.
Rilevanti interventi di salvaguardia e tutela di ulteriori complessi monumentali sono
stati realizzati anche a Bari, Otranto e Copertino (LE).
50
Struttura del MiBAC in
PUGLIA
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI
E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA
La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della
Puglia è un’articolazione territoriale di livello dirigenziale generale del Ministero per i beni e le attività culturali.
Secondo il dettato del DPR n. 233/2007 e s.m.i. la Direzione coordina l’attività delle strutture periferiche territoriali, cura i rapporti del Ministero e delle strutture periferiche con le regioni, gli
enti locali e le altre istituzioni presenti nella regione.
Struttura di raccordo tra l’Amministrazione statale dei beni culturali e quella periferica, l’istituzione svolge, tra i numerosi compiti assegnati, funzioni di programmazione degli interventi da
realizzare per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali della regione, funzioni di rappresentanza del Ministero
per i beni e le attività culturali ai tavoli di concertazione con la
Regione Puglia per la previsione degli interventi da inserire nell’Accordo di Programma Quadro, è stazione appaltante per gli
interventi conservativi da effettuarsi con fondi dello Stato o affidati in gestione allo Stato sui beni culturali presenti nel territorio.
Direttore Regionale
Ruggero Martines
Strada dei Dottula Isolato 49
70122 Bari
Tel. 080 5281111
Fax 080 5281114
[email protected]
www.puglia.beniculturali.it
Coordinatore
per la comunicazione
Emilia Simone
La Direzione coordina, inoltre, la gestione amministrativa e contabile degli uffici periferici MIBAC, per una gestione unitaria
delle risorse.
La Direzione regionale si articola in:
7 uffici dirigenziali di livello non generale
- Soprintendenza per i beni archeologici della Puglia, con sede
a Taranto
- Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le
province di Bari, Barletta - Andria - Trani e Foggia, con sede a Bari
- Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le
province di Lecce Brindisi e Taranto, con sede a Lecce
- Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Puglia, con sede a Bari
- Soprintendenza archivistica per la Puglia, con sede a Bari
- Archivio di Stato di Bari
- Biblioteca Nazionale di Bari
4 uffici non dirigenziali
- Archivio di Stato di Brindisi
- Archivio di Stato di Lecce
- Archivio di Stato di Foggia
- Archivio di Stato di Taranto
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
LA DIREZIONE REGIONALE: SEDE, STRUTTURA ORGANIZZATIVA E FUNZIONI
La Sede
La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia ha sede nel cuore
della Vecchia Bari in un complesso di case medievali, poste in isola, comunemente noto
come “isolato 49”, contiguo al palazzo di Boccapianola, antica famiglia di origine napoletana, ascritta al seggio dei nobili baresi.
L’area dell’abitato è a ridosso della Cattedrale, prossima alle antiche mura urbiche
nel loro limite meridionale e corrisponde,
con ogni probabilità, all’antico vicinio cinquecentesco denominato “del Palazzo arcivescovile”.
L’isolato presenta, pressoché intatta nella
sua integrità strutturale, una sequenza di
fabbriche modeste per mole, come altre
esistenti nelle vicinanze, visibilmente
modificate da interventi effettuati nel
corso dei secoli sui volumi originari e ancora leggibili quali monofore, portali e
archi interni.
E’ visibile un’ulteriore tipicità del patrimonio architettonico medievale barese: la cosiddetta “casa torre”, sopravvissuta all’indiscriminato intervento di diradamento edilizio effettuato negli Anni Trenta del secolo scorso dell’area prospiciente l’Episcopio, su cui un
tempo sorgeva la popolosa corte di Colagualano, dal nome del ricco proprietario di numerose case ivi esistenti.
Le varie unità abitative che compongono l”isolato 49” sono caratterizzate da uno sviluppo verticale su due o tre livelli a causa dell’esigenza di sfruttare intensamente lo spazio edificatorio. Per alcune di queste cellule abitative è stato possibile attribuirne,
attraverso l’indagine archivistica, la proprietà nel secolo XIX al Real Capitolo di San Nicola, al Capitolo Metropolitano e al Monte del Purgatorio.
(Ricerche archivistiche a cura di R. Catacchio e C. D’Arcangelo)
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia è diretta dall’architetto Ruggero Martines, Dirigente Generale del MiBAC.
Per l’espletamento dei compiti istituzionali di competenza, l’ufficio si articola in varie
unità organizzative.
Segreteria particolare
- Raccordo e coordinamento nella trattazione degli affari generali e delle tematiche che
investono le competenze di più settori;
- cura dei rapporti istituzionali del Direttore Regionale con l’Amministrazione centrale
dei beni culturali, con le Soprintendenze di settore, gli Istituti territoriali, la Regione le
Università, e gli Enti coinvolti a vario titolo nella gestione e valorizzazione dei beni culturali;
- segreteria e supporto alle attività relative ai comitati regionali di coordinamento;
- segreteria e supporto alle attività riguardanti i pareri di competenza del Ministero in
sede di conferenza dei servizi per gli interventi, in ambito regionale, riguardanti più
Soprintendenze di settore.
Ufficio programmazione lavori pubblici e gestione risorse finanziarie
- Collabora alla predisposizione degli atti, su indicazione del Direttore regionale, per l’attuazione della programmazione ordinaria e straordinaria degli interventi sui beni culturali e paesaggistici;
54
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
- istruisce e predispone i provvedimenti ai fini del concorso del Ministero nelle spese
affrontate dai privati, proprietari possessori o detentori di beni culturali per interventi
di conservazione, nei casi previsti dagli artt. 34, 35 e segg. del Codice dei Beni culturali
(contributi in conto capitale e contributi in conto interessi);
- cura gli adempimenti dell’ufficio legale e del contenzioso di specifica competenza;
- cura le funzioni di stazione appaltante, redige gli elenchi delle ditte specializzate in materia di restauro dei beni culturali, tiene l’albo dei collaboratori specializzati esterni
nonché l’elenco dei fornitori e prestatori di servizi;
- cura gli adempimenti dell’ufficio del consegnatario;
- cura i servizi di ragioneria (funzionamento, acquisti, pagamenti, rendicontazioni, facile
consumo ecc);
- esercita il riscontro contabile, tiene il repertorio dei contratti, svolge l’attività e le funzioni dell’ufficio contratti nonché quelle di Ufficiale Rogante:
- cura la rilevazione e convalida dei costi nonché l’attuazione del sistema unico di contabilità economica ex D.L.vo 279/97;
- fornisce collaborazione giuridica alla Direzione Regionale nelle materia di specifica
competenza;
- esercita l’attività di supporto al Responsabile Unico del Procedimento ai sensi del D.L.vo
163/06 e S.M.I.
Ufficio tutela provvedimentale e paesaggistica
- Predispone gli atti necessari per l’emanazione dei provvedimenti per la verifica e la dichiarazione di interesse culturale ex art. 12 e sgg. del Codice;
- compie gli atti preliminari finalizzati alla predisposizione delle autorizzazioni di alienazioni, permute, costituzioni di pegno e di ipoteca e ogni altro negozio giuridico che
comporta il trasferimento a titolo oneroso di beni culturali appartenenti a soggetti
pubblici, ai sensi degli articoli 55, 56 e 58 del Codice;
- compie gli atti successivi alla ricezione dalle Soprintendenze di settore delle denunce
di trasferimento a titolo oneroso di beni culturali di proprietà privata, previste dall’art.
59 del Codice, e conseguentemente predispone quanto necessario per la relativa comunicazione alla regione e agli altri enti pubblici territoriali nei cui ambito i beni si
trovano, prescritta dall’art. 62, comma 1, del Codice;
- compie gli atti istruttori per la proposta al Direttore generale competente, sentite le
Soprintendenze di settore, dell’esercizio della prelazione da parte del Ministero, ai sensi
dell’art. 60 del Codice, ovvero la rinuncia ad essa; prepara gli atti finalizzati alla trasmissione al Direttore generale medesimo delle proposte di prelazione da parte della
regione o degli altri enti pubblici territoriali; prepara gli atti per comunicare, su indicazione del Direttore generale, all’Ente che ha formulato la proposta di prelazione la rinuncia dello Stato all’esercizio della medesima, ai sensi dell’art. 62, comma3, del Codice.
- cura gli adempimenti preliminari all’attività del Comitato regionale di coordinamento
- cura gli adempimenti dell’ufficio legale e del contenzioso di specifica competenza
- cura l’istruttoria delle proposte ai Direttori generali competenti, su iniziativa della Soprintendenze di settore, per l’applicazione delle sanzioni amministrative (ripristinatorie e pecuniarie) previste dal Codice dei beni culturali, relative ai beni culturali e
paesaggistici;
- cura i rapporti con le Commissioni provinciali ex art. 137 del Codice, predisponendo, su
iniziativa delle Soprintendenze di settore, le dichiarazioni di interesse pubblico per i
beni paesaggistici;
- istruisce, su iniziativa di questa Direzione regionale, le proposte al Direttore generale
competente per l’adozione, in via sostitutiva, delle dichiarazioni di interesse pubblico
per i beni paesaggistici;
- cura le procedure amministrative, relative all’adozione e attuazione degli interventi
di riqualificazione, recupero e valorizzazione delle aree sottoposte a tutela paesaggistica, d’intesa con le professionalità tecniche, alle quali resta affidata l’istruttoria tecnica;
- presta consulenza giuridica a questa Direzione regionale e alle Soprintendenze di settore nell’ambito delle materie di competenza.
55
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
Ufficio tutela e valorizzazione dei beni architettonici, storici e artistici della Puglia
- Esamina progetti e cura l’istruttoria per i provvedimenti di competenza della Direzione
regionale, compresi quelli tecnici relativi alla tutela paesaggistica;
- rilascia il visto di buon esito ex DPR 34/2000;
- attua l’art. 112 del Codice dei beni culturali (valorizzazione in collaborazione con Regioni ed Enti locali);
- esprime l’assenso del Ministero sulle proposte di acquisizione in comodato di beni culturali di proprietà privata, formulata dalle Soprintendenza di settore, e sulle richieste
di deposito di beni culturali di soggetti pubblici presso i musei presenti nel territorio
regionale, sentito il parere dei predetti organi, ai sensi dell’art. 44 comma 1 del Codice;
- impone ai proprietari, possessori o detentori di beni culturali gli interventi necessari
per assicurare la conservazione ovvero dispone, allo stesso fine, l’intervento diretto
del Ministero ai sensi dell’art. 32 del Codice;
- interrogazioni parlamentari;
- organizzazione mostre ed eventi culturali.
Ufficio tutela e valorizzazione dei beni archeologici della Puglia
- Esame progetti e pareri per lavori di competenza intersettoriale;
- attuazione dell’art. 112 del Codice dei beni culturali (valorizzazione in collaborazione
con Regioni ed Enti locali);
- attuazione delle convenzioni in materia di tirocini formativi e di orientamento degli
studenti universitari;
- organizzazione mostre ed eventi culturali;
- interrogazioni parlamentari.
Ufficio gestione risorse umane
- Servizio personale: gestione dei dipendenti dell’Ufficio e relativo contenzioso, attività
istruttoria per la gestione delle risorse strumentali degli uffici dipendenti nell’ambito
della regione e per l’allocazione delle risorse umane presso gli uffici dipendenti;
- relazioni sindacali e contrattazione collettiva decentrata e a livello regionale;
- cura gli adempimenti dell’ufficio legale e del contenzioso di specifica competenza;
- consulenza giuridica per le materie di propria competenza; corsi di formazione e aggiornamento professionale del personale;
- ufficio informatico.
Servizio per la tutela del protocollo informatico, della gestione dei flussi documentali
e degli archivi
- Gestione degli archivi e dei flussi documentali della Direzione regionale.
Ufficio comunicazione
- ufficio relazioni con il pubblico;
- sviluppo e gestione del portale della cultura, gestione e implementazione del sito web
istituzionale;
- gestione della biblioteca d’Istituto;
- coordinamento delle iniziative relative alla Settimana della cultura e alle Giornate del
patrimonio;
- rassegna stampa;
- istruttoria dei provvedimenti di concessione dell’uso dei beni culturali in consegna al
Ministero.
- rapporti con le scuole
56
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
LE ATTIVITÀ
Programmazione e Stazione appaltante
Il D.Lgs 22 gennaio 2004 n. 42 all’art. 29 definisce i contenuti relativi alla conservazione
del patrimonio culturale, che viene assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro.
L’attività di programmazione, annuale e pluriennale, del Ministero per i beni e le attività
culturali diviene quindi uno strumento che conferisce organicità ed unitarietà di indirizzo metodologico agli interventi sul territorio e riveste un ruolo di primaria importanza riguardo alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale
attraverso la realizzazione di un quadro organico di attività.
Con il DPR 26 novembre 2007, n. 233 alla Direzione Regionale, oltre alla competenza in
materia di programmazione annuale e pluriennale dei lavori pubblici, è stato attribuito
l’esercizio delle funzioni di stazione appaltante in relazione agli interventi conservativi
da effettuarsi con fondi dello Stato o affidati in gestione allo Stato sui beni culturali
presenti nel territorio di competenza.
In tale ambito opera l’Ufficio programmazione lavori pubblici e gestione risorse finanziarie della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia.
L’Ufficio supporta il Direttore regionale nella formulazione dell’elenco degli interventi
da inserire nei programmi annuali e pluriennali, ordinari e straordinari (Piano triennale
Lotto, APQ, ecc.), programma interventi di tutela e valorizzazione ai sensi delle leggi finanziarie, ne individua le priorità acquisite le indicazioni fornite dalle Soprintendenze
di settore.
La programmazione prevede interventi nell’ambito dei beni architettonici e paesaggistici, storico artistici ed etnoantropologici, archeologici, archivistici e librari.
L’attività della stazione appaltante è svolta nel rispetto dei principi sanciti dal Codice
degli appalti.
La Direzione Regionale inoltre cura l’‘istruttoria ai fini della disposizione del concorso del
Ministero nelle spese affrontate dai privati proprietari, possessori o detentori di beni
culturali per interventi di conservazione, nei casi previsti dagli articoli 34, 35 e segg. del
Codice ed eroga il contributo di cui agli articoli 36 e 37 del Codice (contributi in conto capitale contributi in conto interessi).
SINTESI DEI PROCEDIMENTI:
CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE
Contributi erogati anno 2007
€ 1.989.899,22
Contributi erogati anno 2008
€ 1.669875,38
Contributi erogati anno 2009
€ 1.710.775,07
Importo complessivo
€ 5.370.549,67
CONTRIBUTI IN CONTO INTERESSI
Contributi erogati anno 2007
€ 716.068,69
Contributi erogati anno 2008
€ 745.040,92
Contributi erogati anno 2009
€ 874.308,23
Importo complessivo
€ 2.335.417,84
SPESE DI FUNZIONAMENTO
Anno 2007
€ 218.549,00
Anno 2008
€ 71.117,08
Anno 2009
€ 106.337,38
Importo complessivo
€ 396.003,46
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
Programmazione ordinaria
PROGRAMMA ORDINARIO DEI LAVORI PUBBLICI
Anno 2007
Anno 2008
Anno 2009
Importo complessivo
€ 5.605.710,00
€ 4.152.500,00
€ 3.170.818,00
€ 12.930.028,00
Programmazione straordinaria
PROGRAMMAZIONE TRIENNALE LOTTO 2007 - 2009
Anno 2007
Anno 2008
Anno 2009
Importo complessivo
€ 3.041.280,00
€ 6.917.777,64
€ 2.376.340,19
€ 12.335.397,83
ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO MIBAC - REGIONE PUGLIA
APQ base dic. 2003
€ 6.050.000,00
APQ- II atto integrativo 2005
€ 4.080.000,00
APQ – III atto integrativo 2006
€ 3.757.290,00
APQ- IV atto integrativo 2007
€ 1.750.000,00
Importo complessivo
€ 15.637.290,00
Nota 1
Con il programma ordinario dei lavori pubblici, ogni anno il Ministero finanzia gli interventi di tutela dei beni Culturali. Si tratta, prevalentemente, di restauri sui beni architettonici, storico-artistici, scavi archeologici ed interventi nei settori del paesaggio e
dell’arte contemporanea nonché di recupero e tutela nei settori dei beni archivistici e
librari. Si utilizzano risorse stanziate in bilancio, in appositi capitoli in conto capitale,
che non provengono da leggi speciali.
Con il programma Lotto il Ministero, ogni tre anni, elabora un programma di interventi
di un certo rilievo, in termini di fabbisogno finanziario, in tutti i settori di interesse compreso il settore del cinema e dello spettacolo dal vivo. Le risorse utilizzate sono relative
agli introiti del lotto e stanziate con programmi triennali.
Con la riprogrammazione delle risorse giacenti in contabilità speciale il Ministero, ai
sensi della legge finanziaria 2008 (art.2,c.386), ogni anno individua gli interventi relativi a programmi approvati per i quali non risultino avviate le procedure di gara entro il
termine del 31 dicembre dell’anno successivo a quello di approvazione, quindi procede
alla definizione di un nuovo programma. I settori di intervento sono gli stessi del programma ordinario.
La legge finanziaria 2007 (art. 1 c. 1142), prevede lo stanziamento di fondi per consentire
al Ministero per i Beni e le Attività Culturali di far fronte, con interventi urgenti, al verificarsi di emergenze che possano pregiudicare la salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici e di procedere alla realizzazione di progetti di gestione di modelli museali,
archivistici e librari, nonché di progetti di tutela paesaggistica e a archeologico- monumentale e di progetti per la manutenzione, il restauro e la valorizzazione di beni culturali e paesaggistici.
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
TUTELA
Il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 recante il “Codice dei beni culturali e del paesaggio” e s.m.i. ha introdotto, accanto alla verifica e tutela dei beni mobili e immobili di
proprietà privata, il procedimento di verifica dell’interesse culturale dei beni mobili ed
immobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli enti pubblici ed alle persone giuridiche private senza fine di lucro. Compito della Direzione Regionale è accertare l’interesse
culturale di tutti i beni appartenenti a tali soggetti, se realizzati da più di 50 anni ad
opera di un autore non più vivente, attraverso una procedura che prevede l’invio dei
dati identificativi e descrittivi dei beni oggetto di verifica sul sito web www.beniculturali.it.
L’utilizzo del sistema informatico consente di controllare l’iter e costituire una banca
dati condivisa dei beni d’interesse culturale.
La Direzione ha altresi il compito di autorizzare le alienazioni, le permute, le costituzioni di ipoteca e di pegno e di ogni altro negozio giuridico che comporta il trasferimento a titolo oneroso dei beni culturali di proprietà pubblica.
PROCEDIMENTI EFFETTUATI
Protocolli d’intesa con Enti di diretta competenza territoriale
47
Immobili pubblici verificati
381
Immobili pubblici sottoposti a tutela
159
Autorizzazioni ad alienare
17
Totale
604
La Direzione, tra l’altro, propone al Direttore generale competente, sentite le Soprintendenze di settore, l’esercizio della prelazione da parte del Ministero, ai sensi dell’articolo 60 del Codice dei beni culturali, ovvero la rinuncia ad essa e trasmette al Direttore
generale medesimo le proposte di prelazione da parte della Regione, o degli altri alti
pubblici territoriali, accompagnati dalle proprie valutazioni. Su indicazione del Direttore generale comunica all’Ente che ha formulato la proposta di prelazione la rinuncia
dello Stato all’esercizio della medesima, ai sensi dell’articolo 62, comma 3, del Codice.
Tutela del paesaggio
L’art. 9 della Costituzione assegna allo Stato, alle Regioni e agli enti locali, la tutela e la
valorizzazione del paesaggio e, ai sensi dell’art. 5 del D.Lgs 22 gennaio 2004 n. 42 e s.m.i.,
le funzioni amministrative in materia di beni paesaggistici sono esercitate dallo Stato
e dalle Regioni in cooperazione tra loro.
Pertanto, ai sensi dell’art. 135 del medesimo D.Lgs n.42/2004, come modificato dal D.Lgs
n. 157/2006, la redazione da parte delle Regioni, in collaborazione con lo Stato, di piani territoriali con specifica considerazione dei valori paesaggistici, costituisce lo strumento
primario per la conoscenza, la tutela e la trasformazione del territorio, nel rispetto di precise regole d’uso e normative, finalizzate alla riqualificazione del paesaggio.
La normativa prevede che le singole Regioni, il Ministero per i beni e le attività culturali
e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio possano stipulare intese per
l’elaborazione congiunta dei piani paesaggistici .
L’approvazione di uno schema di Intesa interistituzionale tra questi soggetti per l’elaborazione congiunta del Piano paesaggistico della Regione Puglia acquista, quindi, particolare rilevanza in un territorio dove il patrimonio paesaggistico riveste un ruolo
strategico per lo sviluppo del turismo e quindi dell’economia.
Il Codice dei beni culturali prevede che il nuovo piano paesaggistico sia basato sulla ricognizione dell’intero territorio attraverso l’analisi delle caratteristiche storiche, naturali ed estetiche e delle loro interrelazioni e la conseguente definizione dei valori
paesaggistici da tutelare e valorizzare. La Regione, nell’intento di approfondire la co-
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
noscenza di beni culturali presenti nel territorio pugliese, ha avviato il progetto della
Carta dei beni culturali, in collaborazione con la Direzione Regionale per i beni culturali
e paesaggistici della Puglia e con le Università di Bari, Foggia e Lecce.
La Carta, in continuo aggiornamento, è una banca-dati informatizzata e georeferenziata dei beni culturali e dei vincoli presenti sul territorio regionale e potrà costituire
uno strumento efficace e operativo per la redazione di piani urbanistici da parte delle
Pubbliche Amministrazioni.
Nell’intento di perseguire una attenta e consapevole salvaguardia e valorizzazione dei
caratteri distintivi del paesaggio pugliese, la Direzione regionale ha avviato forme di
collaborazione istituzionale anche con l’Assessorato all’Ambiente della Regione Puglia,
al fine di definire problematiche connesse con la pianificazione delle attività estrattive
e per la redazione di linee guida per il recupero ambientale e paesaggistico delle aree
di escavazione abbandonate o dismesse.
Le tematiche relative al PRAE e alle questioni relative al settore estrattivo sono state
oggetto di un Convegno tenuto a Bari presso la Cittadella della Cultura il 18 ottobre
2007 promosso dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia,
dalla Commissione attività estrattive e cava di Confindustria Puglia in collaborazione
con l’Ordine dei Geologi, Assocave, Società Italiana di Geologia ambientale.
STUDI, RICERCHE, EDUCAZIONE AL PATRIMONIO
Nell’ambito delle proprie competenze, la Direzione Regionale promuove e organizza
studi, ricerche ed iniziative culturali, anche in collaborazione con la Regione, le Università e le Istituzioni culturali e di ricerca e favorisce la promozione, in collaborazione con
questi Enti, della formazione in materia di tutela del paesaggio, della cultura e della
qualità architettonica e urbanistica.
La Direzione Regionale ha recentemente siglato un Accordo quadro di collaborazione
tecnico scientifica con l’Università degli Studi di Bari. Uno degli obiettivi principali di
questa intesa è la creazione di gruppi interdisciplinari per lo sviluppo coordinato e integrato delle attività di studio, di progettazione e realizzazione di percorsi formativi, di
valorizzazione dei risultati delle ricerche, di monitoraggio e gestione dei processi di trasformazione del paesaggio, di divulgazione scientifica.
“Un monumento per amico”
Il progetto “Un monumento per amico”, promosso dalla Direzione regionale per i beni
culturali e paesaggistici della Puglia, dall’Assessorato ai Beni culturali della Regione Puglia e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Ufficio scolastico regionale, ha avviato un’esperienza didattica di raccordo tra il mondo della scuola e quello
dei beni culturali invitando i giovani ad “adottare per amico” un monumento ed istituire quindi con i segni materiali della nostra storia un atteggiamento di “conoscenza”
ed “amicizia” come forma quotidiana del rispetto e della valorizzazione del patrimonio
culturale della regione. Al progetto hanno aderito 88 scuole, in gran parte finanziate, per
la realizzazione di percorsi di approfondimento relativi a monumenti, chiese, piazze,
giardini storici situati nei pressi delle istituzioni scolastiche.
Nell’ambito del progetto è prevista anche la realizzazione di una pubblicazione a
stampa che documenti le esperienze realizzate e che possa stimolare nel futuro la diffusione dell’iniziativa nelle scuole.
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
COMUNICAZIONE PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE
La Direzione si è fatta promotrice di mostre, convegni di approfondimento, iniziative di
cooperazione culturale, eventi legati alla promozione dell’arte contemporanea.
Per la realizzazione degli eventi programmati nell’ambito del Piano di comunicazione
annuale del MIBAC, ha coordinato le attività degli Istituti territoriali per la Settimana
della cultura, le Giornate europee del patrimonio, la Festa europea della musica ed altre
manifestazioni, segnalando al Ministero anche gli interventi più significativi realizzati
dalle Soprintendenza di settore nell’ambito della conservazione e del restauro al Salone
dell’arte, della conservazione e del restauro di Ferrara e le esperienze più innovative nell’ambito dei servizi offerti all’utenza al COM.PA, il Salone europeo della comunicazione
pubblica e dei servizi al cittadino e alle imprese.
Alla realizzazione delle Giornate Europee e della Settimana della Cultura, aderiscono
sempre più numerose le istituzioni del territorio rendendo queste iniziative attraverso
i numerosi eventi proposti, importanti occasioni per ampliare la conoscenza e la fruizione pubblica del patrimonio culturale della regione
La Direzione Regionale si avvale, per la diffusione e la massima trasparenza delle attività della Direzione stessa e degli Istituti territoriali, del sito web istituzionale www.puglia.beniculturali.it, che offre informazioni sugli uffici e sui luoghi della cultura statali
(musei, aree archeologiche, archivi e biblioteche) sugli eventi culturali, con pubblicazione di bandi e avvisi pubblici (questi ultimi pubblicati anche sul sito www.direzionebeniculturalipuglia.it)
Nell’ambito delle attività di divulgazione delle informazioni relative al patrimonio culturale del territorio è stato realizzato in collaborazione con l’Assessorato al Turismo della
Regione Puglia, un Sistema di comunicazione ed informazione turistico-culturale per la
promozione del territorio regionale, per la realizzazione di una rete informativa costituita
da più mezzi tra loro integrati in un unico sistema disponibile (pannelli informativo - didattici posti a corredo dei monumenti presenti sull’intero territorio regionale pugliese;
pannelli direzionali informativo-turistici, in ambito urbano; prodotti editoriali per l’informazione al turista, quali mappe tematiche e depliants; iniziative di promozione e divulgazione del sistema territoriale di informazioni turistico-culturali). Tali prodotti sono
destinati all’utenza, in particolare quella turistica culturale. Il progetto è stato finanziato
dal F.E.S.R POR Puglia 2000-2006, Asse IV – Misura 4.16 “Interventi di potenziamento di
infrastrutture specifiche di supporto al settore turistico”.
Ampliamento dell’offerta museale. Riapertura del MARTA e inaugurazione della prima
Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna”
Con il concorso della Regione Puglia e delle Istituzioni territoriali, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia ha reso possibile la riapertura di uno
dei più importanti musei archeologici della regione, il Museo Archeologico Nazionale
di Taranto e l’apertura della prima Galleria Nazionale della Puglia intitolata a “Girolamo
e Rosaria Devanna”
Il MARTA
Il 21 dicembre 2007 è stato riaperto al pubblico il Museo Archeologico Nazionale di Taranto in seguito ad interventi di restauro e ristrutturazione della sede espositiva, con l’allestimento di una prima Sezione del Museo e la fruibilità delle Sale relative al primo piano. Al secondo piano sono in corso i lavori finalizzati all’allestimento complessivo.
All’inizio del percorso espositivo si possono ammirare
gli eccezionali reperti provenienti dalla necropoli tarantina del IV e III secolo a.C., dai monumenti funerari
alle tombe con oreficerie (queste ultime, provenienti
anche da altri siti della Puglia), in un itinerario che si
snoda sino alle fasi della romanizzazione.
Nelle sale dedicate a Taranto romana, poi, lo splendore
della città, a partire dalla fine del III secolo a.C. è testi-
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
moniato in particolare dagli arredi scultorei, dalla statuaria e dai pavimenti a mosaico
policromi degli edifici pubblici e privati di età imperiale.
Nella sezione dedicata all’artigianato orafo in età ellenistica, in mostra gioielli appartenenti a corredi funerari di Taranto e della chora (sec. IV - I a.C.) che elaborano in maniera originale e raffinata i motivi decorativi dell’arte greca.
Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna”- Palazzo Sylos Calò Bitonto (BA)
A Bitonto, nello storico Palazzo Sylos Calò, il 18 aprile 2009 si è
inaugurata la prima Galleria Nazionale della Puglia, esito di
una cospicua donazione da parte di privati, Girolamo e Rosaria Devanna, il cui desiderio era la fruizione pubblica della collezione nella città di origine. Sede dell’Istituzione museale il
Palazzo Sylos Calò, restaurato con fondi comunitari nell’ambito di un Accordo di programma che ha visto la partecipazione al finanziamento dello Stato e della Regione Puglia.
La raccolta, già in parte nota a critici e storici dell’arte, è assai
eterogenea per ambiti cronologici e culturali e rispecchia gli
interessi dei collezionisti, che spaziano dalle maggiori scuole
artistiche italiane ed europee ai rappresentanti di “scuole minori”, dalla apertura alla cultura angloamericana all’attenzione verso bozzetti, studi, repliche o copie antiche di opere di
grandi pittori. La pittura italiana è presente in misura numericamente più consistente,
con una prevalenza di artisti napoletani, pugliesi e di ambito romano. Sono pure presenti opere di artisti emiliani, liguri, veneti, marchigiani, insieme a testimonianze della
moderna pittura europea, da Bernardo Castello a Belvedere, da Baglioni a Verdier e
Vouet, da Voet a Lanfranco a Poussin, da Preti a Beinaschi a Giaquinto, da Raeburn a
Füssli. Il nucleo di opere tra Otto e Novecento comprende dipinti sia francesi, tedeschi,
inglesi e danesi, che italiani di ambito essenzialmente meridionale - Toma, De Nittis,
Morelli, Casciaro, Netti, Rossano, Fergola, Cammarano, Mancinelli, fino a Gemito, Giani,
Duranti. Infine, accanto ai maggiori rappresentanti delle avanguardie storiche, Bernard,
De Carolis, Mafai, Sartorio, Marasco, sono pure presenti Stella e Wood, che documentano gli interessi per la cultura d’Oltreoceano dei collezionisti.
L’ordinamento espositivo, essenzialmente cronologico, prevede cinque sezioni, dal Cinquecento al Novecento.
L’apertura della prima Galleria Nazionale della Puglia è frutto dell’attività sinergica tra
il MIBAC, Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia, la Regione
Puglia e l’Amministrazione civica di Bitonto e si offre come importante occasione per
ampliare i circuiti turistico-culturali della regione.
Mostre
La Tomba dell’Atleta di Taranto a Pechino (28 luglio 2008 - 30 gennaio 2009)
In occasione delle Olimpiadi di Pechino, una delle più preziose testimonianze sullo sport
nell’antichità, la tomba dell’ Atleta di Taranto, è stata esposta al Beijing World Art Museum, nucleo centrale della mostra “Games and
Athletes in the Ancient World” dedicata allo
sport e alle discipline olimpiche nel mondo antico. L’allestimento si è integrato nel progetto di
musealizzazione “Great Civilizations”, che ha
realizzato a Pechino il primo e unico percorso
espositivo dedicato alle grandi civiltà.
A rendere possibile tale evento è stata la collaborazione tra il Ministero per i beni e le attività
culturali, il Word Art Museum, la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della
Puglia, la Soprintendenza per i beni archeologici della Puglia e la Regione Puglia, Assessorato al
Turismo, che ha deciso di supportare questa importante operazione culturale anche per
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
i suoi risvolti legati alla promozione turistica e al marketing territoriale. La tomba dell’atleta, rinvenuta nel 1959 a Taranto con il corredo funerario, tramanda la memoria di
un atleta leggendario, campione di pentathlon. Costituita da un sarcofago in pietra, chiusa da una copertura a doppio spiovente composta da due sezioni apribili all’interno, conserva, integro, lo scheletro dell’Atleta. Il corredo della tomba trovato intatto al momento
del ritrovamento, consiste in tre anfore panatenaiche, trofei dell’attività agonistica. Le anfore, contenenti olio finissimo, erano il premio simbolico dei vincitori delle gare delle Grandi Panatenee, che si svolgevano
ad Atene ogni quattro anni e
nelle quali si sfidavano concorrenti provenienti da varie aree di
cultura greca del bacino del Mediterraneo. Del corredo funerario sono state esposte a Pechino le tre anfore attiche originali ed una copia della quarta anfora, di cui si conservano pochi frammenti. Prodotti della ceramica greca a figure nere dei primi decenni del V secolo a.C., sono state attribuite stilisticamente al Pittore di Kleophrades e raffigurano una corsa con la quadriga, un incontro
di pugilato e scene che illustrano le specialità del pentathlon. Del sarcofago, che fa parte
della collezione del Museo Nazionale Archeologico di Taranto, è stata opportunamente realizzata una copia in resina ad alta densità, ottenuta grazie all’impiego della tecnologia laser-scanner. Anche lo scheletro dell’atleta è stato ricostruito per l’occasione, dopo approfonditi studi osteometrici.
> “Santi sull’Adriatico”
La mostra “Santi sull’Adriatico. La circolazione iconica nel basso Adriatico” è la” naturale”
prosecuzione di un progetto che ha visto la messa in rete di parte del patrimonio di arte
e cultura di alcuni dei più importanti Musei albanesi e pugliesi e si offre come occasione per mettere in evidenza la rete di rapporti che, attraverso il mare, ha contribuito
alla formazione di un linguaggio artistico che traduce il sentimento religioso dei popoli dell’Adriatico
meridionale. L’evento espositivo ha portato a Bari,
città naturalmente “frontaliera” con l’Albania, parte
dello straordinario patrimonio di icone conservate
nei musei di Berat e Korce per la maggior parte inedite al pubblico occidentale. A confronto con le icone
provenienti dalle sedi espositive albanesi è stato inserito un nucleo di icone coeve provenienti dai
musei pugliesi di Brindisi (Museo Archeologico Ribezzo), Lecce (Museo Provinciale), Museo Galleria
Nazionale Devanna di Bitonto (BA) e dal Castello di
Copertino (LE). Sessanta le opere in mostra, con un
percorso espositivo articolato in cinque sezioni, che
documentano le origini della circolazione iconica in
Adriatico dal XIII al XV secolo, la scuola di Onufri e la
circolazione iconica nel basso Adriatico dal XVI al
XVIII secolo. La Mostra è stata presentata ad Ancona
in occasione del passaggio alla Presidenza italiana
dell’ Iniziativa Adriatico Ionica il 16 giugno 2009.
Nata all’interno di una progettualità condivisa con il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero degli Esteri, la Regione Marche, la Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia in
collaborazione con il Ministero Albanese del Turismo, Cultura, Gioventù e dello Sport, il
Museo Nazionale Onufri di Berat, il Museo di Arte Medioevale di Korçe, la Soprintendenza BSAE della Puglia, la Soprintendenza BAP per le Province di Bari e Foggia, la Soprintendenza BAP per le Province di Lecce, Brindisi e Taranto, il Segretariato Generale
IAI (Iniziativa Adriatico Ionica), Ancona, il CIASU (Centro Internazionale Alti Studi Universitari), ente attuatore Innovapuglia, l’evento espositivo si inserisce come sub- pro-
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
getto nell’APQ “Programma di sostegno alla Cooperazione Regionale Balcani Occidentali” Linea 2.4 Dialogo e Cultura “Infrastrutture Culturali & Territori”.
Valorizzazione di aspetti legati alle tradizioni culturali del territorio. Esperienze realizzate, progetti futuri
La mostra “Cartapesta. Collezioni storiche leccesi e sperimentazioni di Lucia Barata e Emilio Farina” (Lecce - Castello Carlo V 14 dicembre 2008 - 22 febbraio 2009), ha messo in
mostra le opere dei più famosi “cartapestai” attivi fra il XIX e il XX secolo, fra i quali Raffaele Carretta, Giuseppe Manzo, Antonio Maccagnani, Cesare Gallucci, Pietro Indino,
Luigi Guachi, affiancate dalle opere di due artisti di fama internazionale che della cartapesta hanno fatto il loro mezzo espressivo, Lucia Barata ed Emilio Farina. L’evento
espositivo porta in primo piano il fenomeno della cartapesta e vuole essere il primo
anello per ricostruire il legame tra “tradizione” e “sperimentazione”, fissandolo in una
operazione destinata a proseguire nella realizzazione del Museo della Cartapesta di
Lecce.
LECCE - Castello Carlo V – Museo della Cartapesta
Le origini della cartapesta, fenomeno peraltro tipicamente leccese, risalgono ad un periodo compreso tra il XVII ed il XVIII secolo. In quell’epoca il moltiplicarsi delle Chiese e
dei monumenti portò gli artigiani della città a specializzarsi nell’arte di plasticare la
carte, avvalendosi di altre materie “povere” quali paglia, stracci, colla e gesso e di pochi, modesti attrezzi.
Ciò si tradusse nella realizzazione di numerosi lavori
sacri che richiamavano al culto i fedeli quando la
Chiesa della Controriforma era impegnata nella sua
crociata contro l’eresia luterana. Leggera e resistente,
la cartapesta è un materiale poco costoso che ben si
presta ad assolvere funzioni artistiche e decorative.
La tecnica di lavorazione è rimasta immutata attraverso i secoli e, per tradizione, i maestri continuano
ad utilizzare materiali poveri. Un legame indissolubile quello tra Lecce e la “sua” cartapesta che dagli
esordi di quest’arte antica è giunto fino ai nostri
giorni in una rinnovata tradizione, mantenuta viva
dalle botteghe dei cartapestai che affascinano ancora, con i loro colori, quanti si aggirano tra le straordinarie quinte sceniche delle vie della Lecce barocca.
Lecce ha rappresentato, all’inizio del Settecento e,
ancor di più nei secoli successivi, uno dei maggiori
centri di produzione della cartapesta. Diffusa nell’intero Salento, nell’Ottocento varca i confini sino a testimoniare la presenza della cartapesta leccese in vari paesi europei. Una storia, quella della cartapesta, identificata con
l’effimero, votata alla mimesis, che lascia con difficoltà rintracciare le sue origini e che
spesso è rimasta “storia sottotono” ricollocata solo di recente in un alveo di “produzione
artistica”. Il progetto del Museo si propone di valorizzare una forma d’arte che oggi si
tramanda come artigianato di alta qualità, per mantenere vivo, in futuro, il suo “segreto”
custodito gelosamente dai maestri cartapestai.
Arte contemporanea
Puglia Circuito del Contemporaneo
Creare un brand riconoscibile per la produzione e fruizione dell’arte contemporanea in
Puglia, organizzato intorno ad una rete policentrica d’eccellenza ed attraverso un dialogo costante tra passato e presente. Sono questi gli obiettivi del neonato marchio Puglia-Circuito del contemporaneo, realizzato grazie all’Accordo di
Programma Quadro “Sensi contemporanei” tra il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
la Regione Puglia Assessorato al Mediterraneo, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, la Provin-
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
cia di Lecce e i Comuni di Barletta e Polignano. Da maggio 2009 fino a maggio 2010, porterà
sul territorio pugliese una kermesse di eventi, mostre, laboratori, concorsi e workshop,
sulla scenografia incantevole di alcuni tra i monumenti più suggestivi della Regione.
Luogo degli incontri:
- Bari - Barletta - Polignano - Lecce
Il Castello di Barletta offre una cornice suggestiva per la mostra di arte contemporanea
Intramoenia “On the ground, underground” dove opere site specific si animano in un
dialogo con il passato attraverso lo spazio denso di atmosfera dei sotterranei appena
restaurati.
A Lecce “Super sentieri neobarocchi tra arte e design” sarà la linea guida che accompagna il visitatore in un itinerario attraverso il Salento. Profondamente segnato dalla
cultura barocca, il territorio salentino incontrerà lo scenario artistico internazionale dell’arte, del teatro e del design contemporaneo da cui affiora una nuova tendenza neobarocca, caratterizzata da nuove rappresentazioni visive e progettuali.
Nel Museo Pino Pascali di Polignano, città-balcone affacciata sul mare, in programmazione
mostre personali di respiro internazionale, eventi, convegni e laboratori, nel costante rilancio di spunti che alimentano e diffondono il dibattito culturale.
La città di Bari coinvolgerà nei suoi eventi luoghi significativi dello spazio urbano che si
trasformeranno in un laboratorio creativo per immaginare il futuro della città. La collocazione dell’arte contemporanea in spazi tradizionalmente non deputati ad accoglierla permette, infatti, un rapporto quotidiano con le opere che si tramuta in comprensione
ed elaborazione. L’arte esce dai palazzi e dalle chiese e si inserisce in un territorio, dominato dalla presenza dell’arte antica, per diventare connotazione non di contrasto bensì di continuità, tra passato e presente, antico e moderno. Tre i grandi eventi del capoluogo pugliese: la mostra/concorso “Dipingi i silos”, il concorso “Progetti inContemporanea”
e “Bari inContemporanea”.
La mostra/concorso “Dipingi i silos”, Terminal crociere del Porto di Bari, 26 settembre 25 ottobre 2009, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bari, Confindustria e
con l’Autorità Portuale di Bari, si articolerà attraverso l’elaborazione progettuale delle visuali dei silos granari del porto di Bari, dando vita ad una sorta di laboratorio di riflessione e ripensamento dello spazio urbano industriale attraverso l’arte; la riflessione
proseguirà con il concorso Progetti inContemporanea, un bando per la realizzazione di
progetti di arte contemporanea che intende contribuire a costruire un tessuto, nella
città e nel territorio, destinato a produrre condizioni di cantiere aperto per la cultura. Ai
progetti selezionati da apposita commissione verrà concesso un contributo per la realizzazione degli stessi.
Il risultato sarà una vetrina di percorsi interdisciplinari correlati da un fitto programma
di eventi che culminerà con la mostra di arte Bari inContemporanea nello scenario di
uno dei monumenti simbolo della città: il Castello Svevo (da fine febbraio a maggio
2010).
L’appuntamento offrirà agli artisti, ai visitatori e soprattutto ai giovani, un’occasione
per “interferire”“abitare” spazi preesistenti fortemente caratterizzati in senso storico e
confrontarli con le esigenze contemporanee nella prospettiva di:
- creare una serie di corrispondenze tra le opere e i contesti che le ospitano
- generare una riflessione sulla relazione tra storia e attualità attraverso l’arte, per creare
una familiarità con l’arte di oggi;
- costituire uno stimolo per le nuove generazioni che si avviano verso azioni di
creatività artistica.
Il concorso “Arte in…..cantiere. Opere d’arte sui ponteggi”
Il concorso, promosso dall’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Puglia con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, è
finalizzato alla promozione dell’arte contemporanea trasformando i tubi innocenti dei
cantieri di restauro in pareti museali e la città in un percorso espositivo all’aperto. Le
impalcature dei cantieri di restauro, a torto considerati di importanza minore rispetto
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
al progetto di opere edilizie, concorrono ad articolare lo spazio urbano, e spesso si connotano, in positivo o in negativo, come l’espressione più immediata e appariscente dell’immagine di una città.
Hanno partecipato al concorso 61 artisti di diverse regioni italiane e un’artista albanese.
Un terzo dei partecipanti di sesso femminile.
Sono state selezionate 12 opere, Il 50% delle quali realizzate da donne artiste.
Le opere selezionate verrano esposte, tramite riproduzioni, sui cantieri di restauro di 12
monumenti in tutta la regione. E’ in progetto la realizzazione di una mostra con l’esposizione delle opere dei vincitori e di un gruppo di artisti selezionati.
Cooperazione culturale
Cooperation @nd Cultural Heritage è un progetto realizzato con fondi comunitari nell’ambito dell’ INTERREG III A Italia Albania, Misura 4.1 “Protezione e valorizzazione dei
beni culturali”.
L’obiettivo delle attività è consistito nella realizzazione di una rete permanente tra vari
soggetti istituzionali appartenenti al sistema dei Beni Culturali della Puglia e dell’ Albania, in grado di progettare e attuare efficaci politiche per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare il
patrimonio archeologico, architettonico, storico-artistico ed etnografico dei musei aderenti e diffonderne la conoscenza attraverso i siti web al pubblico di Internet.
E’ stato realizzato un circuito www.cchnet.it, composto da dieci siti museali relativi ad
istituzioni pugliesi ed albanesi, nei quali sono stati riprodotti percorsi ed ambientazioni
virtuali dei Musei partners con la digitalizzazione dei beni museali.
I partner del progetto, oltre alla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici
della Puglia con i Musei Archeologici Nazionali di Egnazia e Altamura sono stati: Il Ministero albanese del Turismo, della Cultura della Gioventù e dello Sport con il Museo Storico Nazionale di Tirana, il Museo di Arte Medievale di Korce, il Museo “Onufri” di Berat,
il Museo Etnografico di Kruja, il Museo Archeologico di Tirana; la Regione Puglia; Tecnopolis CSATA; Il Museo di Paleontologia “D. de Lorentis” di Maglie; La Fondazione “Ettore
Pomarici Santomasi” di Gravina in Puglia; Il Museo Civico Archeologico di Canosa
Utilizzo di tecnologie avanzate per la fruizione dei beni culturali
ALTAMURA (BA): Uomo d’Altamura – Cava dei dinosauri
La voce “Le Murge di Altamura” è inserita nella tentative list fornita dall’Italia all’Unesco.
La proposta riguarda sia la Cava dei dinosauri che l’Uomo d’Altamura, considerato che
queste testimonianze offrono un interesse eccezionale che esige la loro preservazione
come elementi del patrimonio mondiale dell’umanità perché rispondono a tre importanti requisiti:“essere una testimonianza unica o eccezionale di una civiltà”,“contenere
superlativi fenomeni naturali”. essere “eccezionali esempi della storia del pianeta”. La
scheda di pre-candidatura aggiunge, inoltre, che il sito delle orme dei dinosauri in paragone con altre scoperte simili è “unico” mentre per l’Uomo di Altamura è “ineguagliato”
soprattutto perché i resti del lontanissimo antenato sono uniti alle concrezioni della roccia o dei giacimenti a impronte più importanti e più spettacolari del mondo.
Uomo d’Altamura
Nell’autunno del 1993 speleologi del Centro Altamurano Ricerche Speleologiche riuscirono a penetrare in un sistema carsico sotterraneo in località Lamalunga in agro di Altamura (Ba). Durante una di queste esplorazioni gli speleologi si imbatterono in uno
scheletro umano ora internazionalmente noto come “Uomo di Altamura” con tratti
morfologici arcaici, che rappresenta una delle più straordinarie scoperte nella storia
della paleontologia umana. Lo scheletro, ricoperto interamente da formazioni calcitiche, si trova ad una profondità di circa 12 m, percorrendo una galleria lunga circa 60 m.
I resti umani si trovano nella porzione terminale della grotta, in stretto rapporto con
formazioni colonnari stalagmitiche, ricoperti ed inglobati nelle concrezioni calcaree. La
straordinarietà della scoperta è dovuta al fatto che si tratta di uno scheletro intero, in
ottimo stato di conservazione.
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Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
Azioni progettuali
E’ in corso un progetto scientifico relativo alla conservazione dei reperti fossili del territorio pugliese, con particolare riguardo al complesso paleontologico “Uomo di Altamura”. Le indagini, in particolare, sono finalizzate alla datazione radiometrica del
reperto neandertaliano di Altamura e speleotemi associati; monitoraggio microclimatico della Grotta di Lamalunga; rilievo tridimensionale fotografico dell’Uomo di Altamura Studio Paleontologico di resti ossei faunistici della Grotta di Lamalunga; analisi
genetiche, studio del DNA sul reperto neandertaliano di Altamura.
Cava dei dinosauri
Il sito delle impronte dei dinosauri (Cava Pontrelli) si conferma una scoperta unica,“uno
dei giacimenti a impronte più importanti e più spettacolari del mondo”.
Le Orme dei dinosauri risalgono al periodo Cretacico superiore e si collocano tra i
65.000.000 e i 60.000.000 di anni fa. E’ il primo affioramento di impronte scoperto
nell’Italia meridionale. La paleosuperficie è costituita da un unico strato di circa 1 ettaro
sul quale è impresso un numero straordinario di impronte, stimato intorno alle 30.000.
Azioni progettuali
In seguito alla soluzione delle problematiche connesse con la proprietà privata delle
aree archeologiche circostanti sarà possibile la piena fruizione del giacimento.
Per le Orme dei Dinosauri è prevista la realizzazione di un sistema fortemente innovativo e di impatto comunicazionale teso da un lato a salvaguardare lo straordinario ritrovamento, dall’altro a comunicarlo al grande pubblico attraverso metodiche avanzate
fornite dalle nuove tecnologie.
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SOPRINTENDENZA PER I BENI
ARCHEOLOGICI DELLA PUGLIA
SEDE
Soprintendente
Teresa Elena
Cinquantaquattro
Via Duomo, 33
74100 Taranto
Tel. 099 4713511
[email protected]
La Soprintendenza per i beni archeologici della Puglia ha sede
in Taranto, nella Città Vecchia, in via Duomo 33, nel complesso
di San Domenico, convento che nella attuale veste architettonica risale alla metà del XIV secolo. Fu edificato sul luogo ove
nel IX secolo sorgeva il monastero di San Pietro Imperiale. L’edificio, che ha subito nel tempo diverse trasformazioni, conserva
nel chiostro le forme del XVII-XVIII sec.: qui si conserva la facciata gotica con portale fiancheggiato da bifore che immetteva
nel giardino destinato anche a cimitero.
A seguito della soppressione muratiana degli Ordini monastici
fra il 1806 e il 1809, l’immobile fu destinato in tempi più recenti
a caserma di cavalleria e successivamente, dopo il 1860, a sede
del Comando della Regia Guardia di Finanza.
I lavori di ristrutturazione, realizzati con risorse derivate da
Fondi FIO erogati per il progetto sul Polo Museale Tarantino,
sono stati preceduti da indagini archeologiche (1989-1994) che
hanno documentato le fasi di occupazione del sito attraverso
l’età preistorica (fasi del Neolitico, VI-IV millennio; età del
Bronzo, II millennio; età del Ferro, X-VIII sec.).
Lungo l’ala settentrionale del chiostro sono state riportate in luce,
e sono attualmente visibili, parte delle fondazioni di un tempio
greco del VI secolo a.C., la cui presenza sull’acropoli della polis era già stata accertata negli anni Settanta del secolo scorso al di sotto
dell’impianto della attigua chiesa di San Domenico: si tratta di strutture realizzate in
grossi blocchi di carparo, conservate per un’altezza di 5 metri, attribuibili alla peristasi del
tempio e alla fondazione del muro perimetrale
della cella. L’area sacra potrebbe aver ricevuto
una nuova sistemazione o una ristrutturazione nel I sec.a.C.,come potrebbe indicare un’epigrafe che conserva il nome di Cneo Pompeo riutilizzata nella facciata gotica.
STORIA
Nel 1881, con l’assegnazione a Taranto di Luigi Viola da parte di
G. Fiorelli, si forma di fatto una locale Direzione degli Scavi, cui
viene demandato il compito del controllo degli estesi lavori di
urbanizzazione del Borgo e dell’area del Regio Arsenale della
Marina Militare.
Nell’ottobre 1901 alla Direzione viene assegnata la competenza
territoriale per la Apulia e la Calabria (Salento), secondo la suddivisione delle regioni augustee.
Taranto diviene sede della Soprintendenza agli Scavi e ai Musei
Archeologici della Puglia con D.L. 27.07.1907 n. 386 (quattro anni
dopo il Decreto Legge del 1903 che istituiva tre tipi di soprintendenze).
Dal 31.12.1923, con la soppressione della Soprintendenza ai Monumenti di Bari,Taranto diviene sede della Soprintendenza Unica alle
Opere d’Antichità e d’Arte con giurisdizione su Puglia e Basilicata.
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA PUGLIA
Nel 1925 la giurisdizione viene ristretta alla sola Puglia (la Basilicata fu annessa alla Soprintendenza di Reggio Calabria).
Dal 1939 Taranto è sede della Soprintendenza alle Antichità della Puglia e del Materano
e dal luglio 1964, con l’istituzione della Soprintendenza della Basilicata, rimane sede
esclusivamente della Soprintendenza alle Antichità della Puglia.
ORGANIZZAZIONE
Il personale della Soprintendenza consta di 303 unità.
L’organizzazione interna prevede le seguenti ripartizioni:
Servizi Centrali
Servizio Conservazione e Restauro
Servizio Editoria e Didattica
Servizio Bibliotecario
Servizio Archeologia Subacquea
Servizio per la Tutela: 1) Ufficio tutela; 2) Segreteria dei servizi territoriali e del soprintendente
Servizio Amministrativo I: 1) Ufficio personale; 2) Ufficio relazioni con l’esterno e protocollo
Servizio Amministrativo II: 1) Ufficio Ragioneria; 2) Ufficio Programmazione e Contratti
Servizio Centrale Tecnico: 1) Ufficio Approvvigionamento e Servizi del consegnatario
Servizio Centrale Catalogo e Documentazione: 1) Ufficio catalogo; 2) Archivio Documentale; 3) Archivio Grafico; 4) Archivio fotografico
Servizi territoriali
Sede di Foggia
Servizio Territoriale 1°:
Daunia preistoria ovest
Servizio Territoriale 2°: Daunia 1 ovest
Sede di Manfredonia
Servizio Territoriale 3°:
Daunia preistoria est
Servizio Territoriale 4°: Daunia 1 est
Sede di Canne della Battaglia
Servizio Territoriale 5°:
Daunia 2
Sede di Bari
Servizio Territoriale 6°: Murge preistoria 1
Servizio Territoriale 7°: Peucezia 1
Servizio Territoriale 8°:
Puglia medioevo nord
Servizio Territoriale 9°: Museo
Archeologico della Provincia di Bari
Sede di Altamura
Servizio Territoriale 10°:
Murge preistoria 2
Sede di Gioia del Colle
Servizio Territoriale 11°: Peucezia 2
Sede di Egnazia
Servizio Territoriale 12°:
Murge preistoria 3
Servizio Territoriale 13°: Messapia 1
Sede di Lecce
Servizio Territoriale 14°: Messapia 2
Servizio Territoriale 15°:
Salento preistoria sud
Sede di Taranto
Servizio Territoriale 16°:
Salento preistoria nord
Servizio Territoriale 17°: Peucezia 3
Servizio Territoriale 18°: Taranto
Servizio Territoriale 19°: Messapia 3
Servizio Territoriale 20°: Messapia 4
Servizio Territoriale 21°:
Puglia medioevo sud
Servizio Territoriale 22°:
Museo Nazionale di Taranto
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA PUGLIA
Sedi distaccate
Museo Nazionale Archeologico
Direttrice: Donata Venturo
Via Santeramo, 8
70022 ALTAMURA (BA)
Tel./Fax 080 3146409
Centro Operativo per l’Archeologia
della Puglia
Palazzo Simi
Direttrice: Francesca Radina
Strada Lamberti
70122 BARI
Tel./Fax 080 5275451
Nuovo Teatro Comunale
San Pietro degli Schiavoni
Direttrice: Assunta Cocchiaro
Via Santi
72100 BRINDISI
Tel. 0831 229643
Antiquarium
Direttrice: Marisa Corrente
70051 Canne della Battaglia BARLETTA
(BA)
Tel./Fax 0883 510993
Palazzo Sinesi
Direttrice: Marisa Corrente
Via Kennedy
70053 CANOSA DI PUGLIA
Tel./Fax 0883 664716
Centro Operativo per l’Archeologia
Direttrice: Giuseppina Canosa
Convento San Sebastiano
Via Aspromonte
70024 GRAVINA IN PUGLIA (BA)
Tel./Fax 080 3267526
Centro Operativo per l’Archeologia
del Salento
Direttore: Giuseppe Andreassi
Via G. De Jacobis, 1
73100 LECCE
Tel./Fax 0832 247018
Centro Operativo
Direttore: Arcangelo Alessio
Via XX Settembre, 110
74024 MANDURIA
Tel./Fax 099 9795516
Museo Archeologico Nazionale
Direttrice: Anna Maria Tunzi
Castello Svevo
71043 MANFREDONIA (FG)
Tel./Fax 0881 725458
Centro di Documentazione Messapica
Direttrice: Assunta Cocchiaro
Palazzo Martini
72100 ORIA (BR)
Tel./Fax 0831 845703
Museo Nazionale Archeologico “Jatta”
Direttrice: Ada Riccardi
Piazza Bovio, 35
Museo Nazionale Archeologico
70037
RUVO DI PUGLIA (BA)
Direttrice: Angela Cinquepalmi
Tel./Fax.
080 3612848
72015 Egnazia SAVELLETRI DI FASANO (BR)
Tel./Fax 080.4829056
Museo Nazionale Archeologico
Convento di San Pasquale
Centro Operativo per l’Archeologia
Direttrice: Antonietta Dell’Aglio
della Daunia
Via Cavour, 10
Direttore: Francesco Paolo Maulucci
74100 TARANTO
Via De Nittis, 7
Tel.
099 4532112; Fax 099 4594946
71100 FOGGIA
Tel./Fax 0881 725458
Museo Nazionale Archeologico
Direttrice: Angela Ciancio
Castello Svevo
70023 GIOIA DEL COLLE (BA)
Tel. /Fax 080.3481305
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Complesso di Sant’Antonio
Responsabile: Laura Masiello
Via Viola
74100 TARANTO
Tel. 099.4530016
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA PUGLIA
FUNZIONI E ATTIVITA’
La Soprintendenza, attraverso le sedi operative distribuite nel territorio, svolge attività
di tutela, di conservazione e di valorizzazione.
Tutela
- Verifica dell’interesse culturale; dichiarazione di interesse sui beni mobili (collezioni
private) e immobili; controllo delle aree sottoposte a vincolo con eventuale denuncia
di opere abusive e ricerche di conservatoria, anagrafica e catasto.
- valutazione di opere pubbliche e private che interessano aree sottoposte a tutela (vincoli archeologici intervenuti con decreti ministeriali, aree sottoposte a tutela in base
a normative comunali o regionali) e inoltre, valutazione di interventi e progetti che riguardano, in particolare, PRG, PUG, Piani di Fabbricazione, PCT, PRIE, opere di pubblica
utilità e infrastrutture, lavori di interesse privato, concessioni in sanatoria.
- coordinamento delle indagini di archeologia preventiva per le aree a rischio di rinvenimenti archeologici; controllo degli interventi nei centri ove è attestata una lunga continuità di vita (archeologia urbana); occupazione temporanea dei suoli per attività di ricerca; istruttoria delle pratiche di concessione di ricerca, convenzioni e premi di rinvenimento; direzione-conduzione-documentazione di cantieri di scavo archeologico; denuncia di danneggiamento del patrimonio storico – archeologico dello Stato o di sottrazione dello stesso patrimonio (scavi clandestini); accertamento tecnico su beni sottoposti a sequestro (furto e ricettazione); procedimenti penali, contenzioso amministrativo
(ricorsi al TAR, Consiglio di Stato, Presidente della Repubblica) e contenzioso civile.
Conservazione
- Gestione di musei e parchi archeologici di proprietà dello Stato;
- attività di inventariazione e catalogazione di reperti;
- interventi conservativi e di custodia.
VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE
Per la valorizzazione: attività di promozione didattica; studi e ricerche; rilascio di autorizzazioni allo studio e alla documentazione di beni in consegna; allestimenti di musei;
organizzazioni di mostre; pubblicazioni scientifiche; partecipazione a convegni, seminari
Mostre
Sono state organizzate nel 2009, e sono in corso, tra le altre, le seguenti mostre:
> Bari, Palazzo Simi
Scene del Mito in Peucezia - Ceramica greca da Monte Sannace
(dal 24 aprile 2009)
La mostra, prendendo spunto da recenti ritrovamenti di ceramica corinzia di VI secolo
a.C. sull’acropoli di Monte Sannace, intende promuovere e valorizzare questa importante località archeologica della Puglia centrale, divenuta da alcuni anni Parco Archeologico Statale, aperto al pubblico e visitabile.
Situata al centro delle Murge, nell’agro di Gioia del
Colle, a metà strada tra Bari e Taranto, la collina di
Monte Sannace custodisce, infatti, una delle più ricche zone archeologiche del territorio pugliese: l’antica
città di Thuriae, fra le più note e rilevanti della Peucezia, citata dagli storici antichi in occasione di episodi
bellici del IV secolo a.C.
Nel 2002, uno scavo condotto dalla Soprintendenza
sull’acropoli di questa città, nell’ambito di un programma di interventi finanziato dalla Comunità Europea, porta alla luce uno straordinario vaso figurato
di produzione corinzia.
71
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA PUGLIA
Il cratere era il segnacolo esterno della tomba di un personaggio di particolare rilievo
della comunità locale, negli anni intorno alla metà del VI secolo a.C.
E’ un oggetto d’importazione assolutamente non comune per il territorio della Puglia
indigena, opera del Pittore di Memnon, artista appartenente alla fase media della produzione vascolare corinzia, collocabile nel secondo quarto del VI secolo a.C. Presenta,
sul lato principale, un’immagine tratta dal mito, riferita ad un noto episodio della guerra
di Troia (il duello fra Achille e Memnon, alla presenza delle madri divine dei due combattenti, Eos/Aurora e Teti), sull’altro un choròs di giovani donne.
Del ceramografo individuato dagli studiosi con il nome di Pittore di Memnon si conoscono solo altri tre crateri, conservati rispettivamente nei musei di Berlino, Parigi e Corinto, tutti privi di dati di scavo e di elementi di contesto.
Il nome dell’artista deriva dal vaso di Berlino, sul cui lato principale sono rappresentati
Achille e Memnon in piedi, uno di fronte all’altro, impegnati nel combattimento. L’immagine sul cratere di Monte Sannace rappresenta il seguito della scena del vaso che si
conserva a Berlino, la fase finale della contesa fra Achille e Memnon, con il barbaro soccombente.
Il valore comunicativo e simbolico del vaso di Monte Sannace oltrepassa la semplice
funzione pratica svolta dall’oggetto nel corso della cerimonia funebre.
Le immagini rappresentate si collegano alla esaltazione dello stile di vita aristocratico
e alla celebrazione dei valori propri dell’etica aristocratica ellenica (guerra, eroismo). Gli
eroi del mito, come Achille, sono dei modelli di riferimento, e la rappresentazione e commemorazione delle loro gesta fanno del personaggio cui si dà sepoltura ugualmente
un eroe epico.
A questa interpretazione, di percezione immediata, vanno ad aggiungersi altri richiami,
meno espliciti, che danno al vaso il senso di una vera e propria opera di propaganda politica.
> Rutigliano (BA)
Museo Civico Archeologico “Grazia e Pietro Di Donna”
Giochi e Culti oltre la Vita. Tombe infantili del V secolo a.C. dalla necropoli di Purgatorio
(dal 28 maggio 2009)
> Abbaye de Daoulas (Brest)
De la Grèce à Rome. Tarente et les lumières de la Méditerranée
(dal 4 giugno)
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I LUOGHI DELLA CULTURA
Museo Nazionale Archeologico, Altamura
Sorge nelle vicinanze del centro storico della città, in località “La
Croce”, zona archeologica di grandissima importanza e ricca di
testimonianze che vanno dall’età del Bronzo fino alla tarda età
ellenistica. L’itinerario museale, che parte dal Paleolitico e giunge fino all’età Tardoantica, espone oggetti recuperati nelle necropoli di Altamura, Gravina in Puglia, Toritto, Cassano Murge,
Ginosa e Laterza. Il ricco patrimonio archeologico del Museo di
Altamura offre un esaustivo e articolato panorama delle antiche
civiltà succedutesi in quel particolare contesto ambientale che
è l’Alta Murgia, abitata dall’uomo sin dal Paleolico Medio. Di particolare interesse la sezione dedicata alla recente scoperta dell’Uomo di Altamura in località Lamalunga, vissuto fra 300.000
e 50.000 anni fa (Pleistocene medio-superiore).
Responsabile
Donata Venturo
Via Santeramo, 88
70022 Altamura (BA)
Tel./Fax 080-3146409
[email protected]
[email protected]
orario d’apertura:
tutti i giorni 8,30 - 19,30
Ingresso: € 2,00
Centro Operativo per l’archeologia della Puglia
Palazzo Simi
L’attuale veste architettonica dell’edificio deriva da un lungo processo di ampliamenti e di accorpamenti a partire dall’età medievale. L’elegante casa palatiata , dimora storica della famiglia
Simi de Burgis dal XVII al XX sec., è oggi sede del Centro operativo per l’Archeologia di Bari, ed ospita varie iniziative culturali, mostre periodiche e un Centro didattico-documentale per l’Archeologia della città Vecchia.
Delle molteplici stratificazioni che confluiscono nell’immagine
attuale della città di Bari, un segmento assai significativo sulla
storia plurisecolare della formazione dell’abitato è rappresentato
nel sottosuolo della Città Vecchia, una vera miniera di informazioni e conoscenze, non visibile ma silenziosa ed esistente, in gran
parte ancora da scoprire.
Il cinquecentesco Palazzo Simi offre l’occasione per uno sguardo sull’intricata stratificazione archeologica: l’elegante androne ed il monumentale forno domestico del XVI
secolo conducono attraverso piani diversi da un edificio di culto romanico alla sottostante chiesetta del X secolo con absidi affrescate ( quella centrale reca affreschi
con i Padri della Chiesa), a sua volta eretta su un edificio di età romana imperiale. In questo contesto, la mostra “Sotto la città. Archeologia e storia di Bari”, realizzata dalle competenti professionalità in seno alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia con finalità principalmente didattiche, punta a dare visibilità ad una documentazione spesso ignorata e in molti
casi inedita, proveniente da scavi recenti. Più ambiziosamente, nel ricostruire alcuni tratti della identità storica di Bari, tenta di rinsaldare quel difficile rapporto con
la Città Nuova, con le contraddizioni che la recente riscoperta di parte delle antiche mura urbiche in Corso Vittorio Emanuele sta riproponendo.
La mostra è articolata in quattro sezioni, che riguardano rispettivamente:
- il Primo insediamento - l’età del Bronzo,
- dal Villaggio alla città - l’età greco romana,
- tra tardoantico e Medioevo - la Città bizantina,
- la Città Vecchia - tra Medio Evo ed Età moderna.
Responsabile
Francesca Radina
Strada Lamberti
70122 Bari
Tel./Fax 080 5275451
orario d’apertura:
tutti i giorni 8,30 - 14.00
Ingresso gratuito
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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA PUGLIA
San Pietro degli Schiavoni, Brindisi
Responsabile
Assunta Cocchiaro
Nuovo Teatro Comunale
Piazzetta
Giustino Durano
72100 Brindisi
Tel./Fax 0831-229643
[email protected]
Orario d’apertura:
tutti i giorni
feriali 8,30 - 13,30
Ingresso gratuito
Area archeologica di Brindisi presenta elementi e importanti
reperti dell’antica città romana.
San Pietro degli Schiavoni è il nome del quartiere, centralissimo,
che ospitava una chiesa dedicata all’omonimo santo e accoglieva gli abitanti di origine slava e albanese che furono protagonisti di un’importante migrazione già dalla seconda metà
del XV secolo. Al di sotto del Nuovo Teatro Comunale sono visitabili importanti resti di età romana: una strada lastricata larga
m 4,50, marginata da aree scoperte di abitazioni e ambienti con
pavimenti a mosaico; un complesso termale; resti di età medievale e un nucleo di sepolture del XIII sec. d.C.
Antiquarium, Canne della Battaglia
Responsabile
Marisa Corrente
Parco Archeologico di
Canne della Battaglia
A circa 20 Km da Barletta
in direzione di Canosa
di Puglia
700151 Barletta
Tel. e Fax 0883 510993
[email protected]
[email protected]
Orario d’apertura:
lunedì - venerdì
8,30 - 19,30
sabato e domenica
solo 8,30 - 13,30
Ingresso: € 2,00
Nella valle del Basso Ofanto sorge la collina del noto insediamento di Canne della Battaglia, teatro del celebre scontro fra
Romani e Cartaginesi (216 a.C.). La zona acquista una certa importanza già in età preistorica, come evidenzia il rinvenimento
di ceramiche geometriche e lame silicee del Neolitico. Rilevante
per questo periodo è la statuetta dipinta detta “venere neolitica”, rinvenuta sull’acropoli e risalente al IV millennio. Oltre a
corredi dell’età del Bronzo, l’antiquarium mostra i corredi tombali della necropoli del villaggio apulo (al VI al III sec. a.c.), caratterizzati dalle preziose ceramiche geometriche daunie e
peucetiche. Circondata da possenti mura, utilizzate per diversi
secoli, Canne offre oggi al visitatore un lungo e affascinante
percorso che include l’Antiquarium, i notevoli resti di epoca romana, paleocristiana e medievale sulla cosiddetta “cittadella” e
infine l’antico villaggio daunio con sepolcreto in località Fontanella. In particolare nell’Antiquarium il consistente nucleo di
materiale archeologico documenta la lunga continuità di vita di
Canne dalla Preistoria al Medioevo.
Palazzo Sinesi, Canosa di Puglia
Responsabile
Marisa Corrente
Via Kennedy, 18
70053 Canosa di Puglia (BA)
Tel./Fax 0883 664716
[email protected]
Orario d’apertura:
martedì - domenica
8,00 - 14,00
martedì e venerdì anche
17,00 - 20,00
Ingresso gratuito
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Palazzo Sinesi costituisce dal 1994 la sede di iniziative espositive
congiunte tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Puglia, La Fondazione Archeologica Canosina e il Comune di Canosa di Puglia. L’attività espositiva, pur nella caratterizzazione di
esposizione temporanee, garantisce nella città di Canosa percorsi allestitivi tematici di grande interesse scientifico.
La mostra attualmente in corso, dal titolo “1912. Un ipogeo al
confine. La tomba Varrese”, consente al pubblico di valutare la
straordinaria portata dei corredi dell’aristocrazia canosina tra
la fine del IV e la prima metà del III secolo a.C.
Sono in esposizione i materiali provenienti dalla Collezione
Mazza del Museo Archeologico Provinciale di Bari e la Collezione Varrese del Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
L’esposizione è un evento unico per conoscere reperti acquisiti
nel secondo decennio dello scorso secolo da distinti contenitori
museali, riportandoli, secondo criteri distributivi, al contesto
unitario della scoperta.
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA PUGLIA
Museo Nazionale Archeologico, Egnazia
La vasta area archeologica di Egnazia comprende le imponenti
strutture della città di epoca messapica e romana, di vitale importanza per i traffici portuali e i commerci via terra. All’interno
dell’antica Gnathia il percorso urbano della via Traiana, lastricata nel 109 d.C., guida quasi naturalmente fra gli edifici di età
romano-imperiale: la Basilica civile con l’Aula delle Tre Grazie, il
Sacello delle divinità orientali, l’Anfiteatro e il supposto Foro. Di
notevoli dimensioni il complesso episcopale paleocristiano (basilica e battistero), con vari tratti dell’originario pavimento a
mosaico. Della fase messapica si può attualmente ammirare
l’impianto delle mura fra cui spicca il muraglione nord, alto ben
sette metri, e la necropoli occidentale con abbandonate documentazione funeraria. In stretto rapporto con l’area archeologica, il Museo si propone come una struttura dinamica che
accoglie tanto il visitatore, che può giovarsi della visita alle diverse mostre organizzate in questi anni, quanto archeologi e ricercatori impegnati a vario livello nello studio dei materiali
archeologici provenienti dagli scavi nella provincia di Brindisi.
Responsabile:
Angela Cinquepalmi
Litoranea Monopoli
Torre Canne
Fasano (BR)
Tel. 080 4829056
[email protected]
[email protected]
Orario d’apertura
Tutti i giorni 8,30 - 19,30
Ingresso: € 3,00
(compreso visita
al Parco archeologico)
Museo Nazionale Archeologico Gioia del Colle
Aperto nel 1993, il museo è stato allestito nel castello normannosvevo, allo scopo di mostrare i risultati degli scavi presso la vicina
città peucetica sul Monte Sannace con la relativa necropoli. I materiali sono sistemati in un salone e una piccola stanza nel piano
terra del castello. Nelle sale del Museo è presente una sistematica esposizione dei numerosi corredi delle necropoli di Monte
Sannace e Santo Mola che coprono un ampio arco cronologico:
dall’inizio del VI al III/II sec. a.C..Vasi geometrici e figurati, armi in
bronzo, fibule e statuine fittili definiscono la consueta composizione dei corredi funerari del glorioso centro indigeno ma anche
delle più ampie comunità peucete.
Responsabile:
Angela Ciancio
Castello normanno-svevo
Piazza dei Martiri
Gioia del Colle (BA)
Tel. e Fax 080-3481305
[email protected]
[email protected]
Orario d’apertura:
tutti i giorni 8,30 - 19,30
Ingresso: € 2,50
€ 4,00 compresa la visita
al Parco archeologico
di Monte Sannace
Museo Nazionale Jatta, Ruvo di Puglia
Oltre 2000 reperti di mirabile bellezza trovano organica sistemazione nelle sale adibite a museo dell’ottocentesco Palazzo
Jatta, che riflettono nell’arredamento il gusto un po’ romantico
dell’archeologia antiquaria di fine ‘800. Ceramiche attiche e corinzie di importazione documentano la straordinaria ricchezza
economica che visse il fiorente centro peuceta fra VI e V secolo
a.C.; vasi protoitalioti e apuli attestano, d’altra parte, la vivacità
produttiva delle fabbriche dell’Italia meridionale nel IV secolo
a.C.. Non mancano vasi dauni, statuine fittili, armi bronzee, elementi architettonici ed epigrafici. Ma il vero e proprio capolavoro di indiscutibile pregio della raccolta museale è il cratere a
volute, attico a figure rosse, raffigurante la morte di Talos, mitico custode dell’isola di Creta (fine V sec. a.C.).
Responsabile:
Ada Riccardi
Piazza Bovio, 35
Ruvo di Puglia (BA)
Tel./Fax 080 3612848
[email protected]
Orario di visita:
lunedì - domenica
8,30 - 13,30
giovedì e sabato anche
13,30- 19,30
Ingresso gratuito
Sede Operativa, Manduria
In quattro sale annesse agli uffici
della locale sede operativa sono
esposti reperti archeologici recuperati nelle vaste necropoli che si
sviluppavano al di fuori delle mura
di fortificazione del centro messapico di Manduria, esplorate nel
corso degli scavi condotti dal soprintendente Nevio Degrassi negli
Responsabile:
Arcangelo Alessio
Via XX Settembre
Manduria (TA)
Tel./Fax 099-9795516
[email protected]
Orario di visita:
martedì - domenica
8,30 - 13,30; 16,00 - 19,00
Ingresso gratuito
75
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA PUGLIA
anni 1955-1960. Si tratta di oltre 400 oggetti che sostanziano la
mostra“Storie di Messapi: Manduria oltre le mura”e che offrono
preziosa documentazione sia dei rituali funerari indigeni tra il VI
e il III secolo a.C., sia di vari aspetti della contemporanea società
messapica.
Museo Nazionale Archeologico, Manfredonia
Responsabile:
Anna Maria Tunzi
Castello svevo-angioino
Piazzale Ferri
71043 Manfredonia
Tel./Fax 0884-587838
[email protected]
Orario d’apertura:
tutti i giorni 8,30 - 19,30
Ingresso: € 2,50
Il museo ha sede nel maestoso castello svevo-angioino e ospita
esposizioni di materiali provenienti da diversi siti che si distribuivano nell’antica laguna costiera di Manfredonia. Agli interessanti reperti provenienti dalla ben nota Grotta Scaloria, si
affianca l’eccellente nucleo di stele antropomorfe dal ricco apparato decorativo. Probabili segnacoli di grande forza evocativa,
le stele rappresentano indubbiamente una delle più importanti
manifestazioni della civiltà daunia fra VII e VI secolo a.C..
Centro di documentazione messapica, Oria
Responsabile:
Assunta Cocchiaro
Palazzo Martini
Piazza Domenico Albanese
Oria (Brindisi)
Tel. 0831 845703
[email protected]
Orario d’apertura:
giorni feriali 8,30 - 13,30
Ingresso gratuito
Palazzo Martini, edificio risalente al XVIII sec., ospita un percorso archeologico che consente di ricostruire la storia di Oria
(abitato e necropoli) dalle origini all’epoca medievale, con esposizione di ceramica iapigia, messapica, greca di importazione,
di produzione italiota, matrici, iscrizioni e monete. Il museo conserva reperti risalenti all’era della civiltà dei Messapi, che si insediarono nel territorio pugliese tra il VI e il III secolo a.C. A quel
periodo appartengono i corredi funerari custoditi nel museo,
tre tombe e vari tipi di “trozzelle” (vasi messapici). Nell’area
sottostante il museo è visitabile uno scavo archeologico.
Museo Nazionale Archeologico, Taranto
Responsabile:
Antonietta Dell’Aglio
Via Cavour, 10
Taranto
Tel. 099 4532112
Fax 099 4594946
[email protected]
www.museotaranto.it
[email protected]
Orario d’apertura:
tutti i giorni 8,30 - 19,30
(chiusura biglietteria 19,15)
Ingresso: € 5,00;
riduzioni di legge
76
Il museo ubicato nella sede storica del Convento degli Alcantarini dall’atto dell’istituzione nel 1887, attualmente in via di definitiva ristrutturazione, ospita negli spazi già disponibili mostre
su temi di archeologia e di arte contemporanea e la documentazione riferibile alla polis di età ellenistica e al municipio romano.
Il piano rialzato del museo è utilizzato per esposizioni temporanee e convegni. Il primo piano ospita la sezione greco-romana inerente la società tarantina. Il secondo piano, attualmente
in allestimento, ospita la sezione preistorica del Paleolitico e
dell‘età del Bronzo inerente l’intero territorio pugliese.
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA PUGLIA
ELENCO PROGETTI REALIZZATI 2007
PROGETTO
IMPORTO
FONTE
INVESTIMENTO FINANZIAMENTO
Scavi archeologici in Taranto capoluogo e provincia
€ 120.000,00
P.O. MIBAC
Scavi archeologici in Bari provinc.
€ 120.000,00
P.O. MIBAC
Scavi archeologici in Lecce capoluogo e provincia
€ 120.000,00
P.O. MIBAC
Scavi archeologici in Brindisi capoluogo e provincia
€ 120.000,00
P.O. MIBAC
Scavi archeologici in Foggia provincia
€ 80.000,00
P.O MIBAC
Scavi archeologici in Canosa di Puglia
€ 60.000,00
P.O. MIBAC
Manutenzione ordinaria parco archeologico
di Fasano - Egnazia
€ 60.000,00
P.O. MIBAC
Manutenzione ordinaria parco archeologico
di Gioia del Colle
€ 60.000,00
P.O. MIBAC
Manutenzione ordinaria parco archeologico
di Barletta- Canne
€ 60.000,00
P.O. MIBAC
Manutenzione ordinaria aree archeologiche
preistoriche di Giovinazzo
€ 30.000,00
P.O.MIBAC
Manutenzione ordinaria parco archeologico
di Siponto - Manfredonia
€ 30.000,00
P.O. MIBAC
Manutenzione ordinaria aree archeologiche
di Otranto
€ 30.000,00
P.O. MIBAC
Manutenzione ordinaria monumenti archeologici
urbani a Taranto
€ 60.000,00
P.O. MIBAC
Progetto sperimentale per un modello di gestione
e valorizzazione museale - vari
€ 704.415,00
P.O. MIBAC
Manutenzione ordinaria siti paleontologici
di Altamura
€ 40.000,00
P.O.MIBAC
Scavi archeologici aree archeologiche
post-antiche in Foggia e altre province
€ 60.000,00
P.O.MIBAC
Scavi archeologici aree archeologiche preistoriche
nelle province di Taranto, Bari, Brindisi, Foggia
€ 40.000,00
P.O.MIBAC
e Lecce
€ 200.000,00
P.O.MIBAC
Spese di funzionamento
€ 148.168,00
P.O.MIBAC
Consumi intermedi
€ 28.997,00
P.O.MIBAC
IMPORTO COMPLESSIVO ANNUALE
€ 2.074.580,00
Vedi nota pag. 58
77
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELLA PUGLIA
ELENCO PROGETTI REALIZZATI 2008
PROGETTO
Manutenzione ordinaria parco archeologico
di Egnazia-Fasano
Manutenzione ordinaria parco archeologico
di Gioia del Colle
Manutenzione ordinaria parco archeologico
di Canne-Barletta
Manutenzione ordinaria zone preistoriche
di Giovinazzo
Manutenzione ordinaria parco archeologico
di Siponto - Manfredonia
Manutenzione ordinaria aree archeologiche
di Otranto
Manutenzione ordinaria monumenti archeologici
urbani a Taranto
IMPORTO
FONTE
INVESTIMENTO FINANZIAMENTO
€ 51.600,00
P.O.MIBAC
€ 51.600,00
P.O.MIBAC
€ 51.600,00
P.O.MIBAC
€ 17.200,00
P.O.MIBAC
€ 17.200,00
P.O.MIBAC
€ 8.600,00
P.O. MIBAC
€ 8.600,00
P.O.MIBAC
Manutenzione ordinaria laboratorio
legni subacquei a Nardò
€ 25.800,00
P.O. MIBAC
Gestione e manutenzione musei e sedi operative
Taranto e altri
€ 258.00,00
P.O.MIBAC
€ 490.200,00
P.O.MIBAC
IMPORTO COMPLESSIVO ANNUALE
Vedi nota pag. 58
78
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI
E PAESAGGISTICI PER LE PROVINCE DI BARI,
BARLETTA - ANDRIA - TRANI E FOGGIA
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per
le province di Bari e Foggia, con sede a Bari, è stata istituita con
Decreto Ministeriale del 24 settembre 2004, a seguito della
suddivisione territoriale della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Puglia.
La Soprintendenza ha sede nel Castello Svevo di Bari. Gli uffici
occupano una parte degli spazi disponibili del monumento.
Dal 1995 nel Castello è ospitata anche la sede del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bari.
I compiti istituzionali della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bari e Foggia riguardano
la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico presente nelle aree territoriali di
competenza.
Il personale in organico è costituito da figure professionali prevalentemente tecniche; il personale amministrativo costituisce
circa il 25% del totale.
In particolare l’attività istituzionale è assicurata dai seguenti
servizi:Tutela beni architettonici e paesaggistici, Valorizzazione
e Promozione, Ufficio Direzione Castello Svevo di Bari - Ufficio
Direzione Castello di Trani - Ufficio Direzione Castel del Monte,
Amministrazione e Contabilità, Biblioteca, Archivio, Catalogo e
Fototeca.
Soprintendente
Maria Costanza Pierdominici
Referenti per il progetto
Michele Coscia
e Annamaria Lorusso
Piazza Federico II di Svevia
70122 Bari
Tel. 080 5286200
Fax 080 5245540
[email protected]
ORGANIZZAZIONE
Servizio Tutela beni architettonici e paesaggistici
L’attività di tutela, conservazione e valorizzazione dei beni architettonici si esplica principalmente attraverso la redazione,
da parte del proprio personale tecnico, di specifici progetti di
restauro, di beni di proprietà pubblica, previsti nell’ambito delle
programmazioni ordinarie e straordinarie del MiBAC, nonché
su specifica richiesta da parte del Ministero degli Interni (fondi
F.E.C.) e mediante apposite convenzioni con le amministrazioni
comunali che ne fanno richiesta.
Naturalmente tale attività prosegue nello svolgimento della
varie fasi della direzione dei lavori e della relativa contabilità e
si conclude con l’esecuzione delle operazioni di collaudo dei vari
interventi.
La tutela dei beni architettonici si sviluppa, inoltre, tramite l’esame dei progetti che pervengono da parte di privati o enti pubblici, per l’acquisizione della prescritta autorizzazione di legge
e mediante appositi sopralluoghi in cantiere per la verifica della buona esecuzione dei lavori, nonché per l’accertamento delle eventuali prescrizioni impartite in sede di approvazione dei progetti.
Presso l’Ufficio Vincoli, sono conservati tutti i provvedimenti di
tutela relativi i beni architettonici emessi dai primi anni del
1900 sino ad oggi. L’attività di tale settore consiste nella conservazione e nel continuo aggiornamento dell’archivio, ripartito per province e comuni, di tutti gli immobili, dapprima
valutati di interesse storico-artistico e successivamente sotto-
79
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Bari, Barletta - Andria - Trani e Foggia
posti a tutela in modo diretto o indiretto, a seconda delle circostanze.
Parallelamente all’aggiornamento dei dati di proprietà e di quelli catastali delle pratiche esistenti, corre l’obbligo segnalare che l’Ufficio esamina continuamente nuovi immobili da sottoporre a tutela, per iniziativa della Soprintendenza stessa, per
segnalazione esterna o mediante la procedura della verifica dell’interesse culturale per
quanto concerne i beni di proprietà pubblica; nei primi due casi viene inviata la proposta di vincolo alla Direzione Regionale e notificato il relativo avvio di procedimento ai
proprietari, mentre nel secondo vi è la compilazione delle schede presenti sul Sistema
Informativo Territoriale; in ogni caso è la Direzione Regionale che emette il provvedimento finale e spetta all’Ufficio Vincoli il compito sia della notifica ai proprietari ed al
Comune che della trascrizione di ogni provvedimento nei Registri Immobiliari dell’Agenzia del Territorio.
A titolo puramente statistico si calcola che nell’ultimo triennio sono stati 67 i procedimenti di tutela diretta e indiretta avviati di cui 42 nella Provincia di Bari e 25 nella Provincia di Foggia.
Prevalente risulta l’attività riferita alla tutela del territorio e del paesaggio. Il Codice dei
Beni Culturali, nella parte III, definisce il paesaggio come “il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani, e dalle loro interrelazioni”.La sua tutela riveste un ruolo di rilevante importanza, tale da essere richiamata
nei principi fondamentali della Costituzione (art. 9). In una regione come la Puglia, la cui
economia è centrata sul turismo, il ruolo che riveste il paesaggio è decisamente centrale. Gran parte del territorio regionale e’ stato sottoposto a tutela paesaggistica attraverso specifici decreti di vincolo e dal PUTT/P (Piano Urbanistico Territoriale Tematico
con particolare attenzione e disciplina dell’aspetto paesaggistico) approvato dalla Regione Puglia con delibera di G.R. n. 1748 del 25/12/2000.
Il territorio pugliese presenta caratteristiche molto differenti che lo rendono tra i più interessanti da un punto di vista paesaggistico, storico e naturalistico.
Le diverse tipologie di paesaggio presenti in Puglia sono in funzione della particolare
conformazione morfologica dei siti. Le coste, molto articolate soprattutto sul promontorio del Gargano, sono caratterizzate da un’alternanza di arenili di sabbia finissima e
alte pareti rocciose, intervallate da insenature e piccole calette. Gran parte del promontorio e della sua costa rientrano nel territorio del “Parco Nazionale del Gargano”
istituito nel 1995.
La ricchezza di acque sotterranee ha determinato fenomeni carsici di straordinaria bellezza (doline, gravine, lame) che caratterizzano, in particolare, il territorio delle Murge,
in gran parte tutelato dall’omonimo Parco, istituito nel 2004.
La pietra, recuperata dalla bonifica dei terreni, ha rappresentato l’elemento naturale
per la costruzione delle testimonianze storico culturali.
Una delle caratteristiche più salienti dell’architettura del paesaggio agrario pugliese è
costituita, infatti, dai muretti a secco , eretti a difesa delle aree coltivate, e dai trulli, antiche costruzioni coniche in pietra a secco, tipiche della Valle d’Itria e di Alberobello (i
cui trulli sono stati riconosciuti dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel
1996).
La particolare valenza paesaggistica del territorio ricadente nelle province di Bari e Foggia rende impegnativa l’attività della Soprintendenza volta alla tutela dei beni paesaggistici che si esplica, oltre che mediante la vigilanza sul territorio, resa, purtroppo,
sempre più saltuaria a causa della carenza di personale tecnico, attraverso la verifica di
legittimità (spesso seguita da decreti di annullamento) dei provvedimenti di autorizzazione paesaggistica rilasciati dagli Enti territoriali, ai sensi della disciplina dettata dal
Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Le proposte di notevole interesse pubblico dei beni e delle località che abbiano cospicui
caratteri di bellezza naturale o che siano di singolarità geologica o dal caratteristico
aspetto avente valore estetico e tradizionale sono formulate da commissioni istituite
con atto regionale, per ciascuna provincia, di cui fanno parte di diritto anche tre membri del Ministero per i Beni e le Attività Culturali: il Direttore Regionale, il Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici ed il Soprintendente per i Beni
Archeologici, competenti per territorio. Tali proposte devono essere motivate con riferimento alle caratteristiche storiche, culturali, naturali, morfologiche ed estetiche pro-
80
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Bari, Barletta - Andria - Trani e Foggia
prie degli immobili o delle aree che conferiscono identità al territorio in cui ricadono e
devono contenere le prescrizioni, le misure ed i criteri di gestione indicati all’art.143,
comma 3, del “Codice dei Beni Culturali del Paesaggio”.
Qualora la Commissione Provinciale non valuti la proposta di vincolo entro il termine di
60 giorni dalla richiesta formulata, o laddove non venga emanato il provvedimento di
vincolo entro il termine di 1 anno dalla predetta richiesta, il Ministero può provvedere,
in via sostitutiva su richiesta del Direttore Regionale. In tal caso le procedure relative alla
pubblicazione della proposta di vincolo sono svolte, invece che dalla Regione, dal competente organo ministeriale che provvede ad informare i comuni interessati che affiggono la proposta all’albo pretorio comunale e pubblicano il relativo avviso sui
quotidiani, 2 a diffusione regionale ed 1 a diffusione nazionale. Entro 60 giorni dall’avvenuta pubblicazione le regioni, gli enti territoriali e gli altri soggetti interessati possono presentare osservazioni al ministero che, valutate le osservazioni, provvede con
decreto che viene inoltrato alla Gazzetta Ufficiale e al Bollettino Ufficiale della Regione
per la pubblicazione.
Archivio storico e corrente
E’in corso di realizzazione il progetto di informatizzazione delle schede in deposito presso
l’ Archivio Generale Corrente, concernenti beni architettonici-monumentali e di aree sottoposte a vincolo paesaggistico, ricadenti nel territorio dei comuni di Bari e Foggia.
L ‘Archivio conserva 14.000 pratiche relative al territorio di Bari e 17.800 per quello di
Foggia.
La consultazione, previa autorizzazione del Soprintendente, è consentita a chiunque ne
faccia richiesta per motivi di studio e ricerca nei giorni di giovedì e venerdì dalle 9,00 alle
13,00.
Biblioteca
La Biblioteca, appartenente alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Bari e Foggia ed alla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed
Etnoantropologici della Puglia, è stata istituita negli anni Settanta e ha sede presso il Castello Svevo di Bari. Attualmente ha una consistenza di circa 15.000 volumi ed una sezione che raccoglie 600 periodici, tra internazionali, nazionali e locali. E’ una biblioteca
specializzata in storia dell’arte, architettura, pittura, scultura, restauro, cataloghi di mostre, storia locale e riviste di storia e di arte.
Da circa due anni è collegata al Polo Terra di Bari, per la schedatura dei cataloghi secondo i criteri del Sistema Bibliotecario Nazionale.
E’ aperta agli studiosi nei giorni di giovedì e venerdì dalle ore 9,00 alle 13,00.
Attività didattica
Intento precipuo dell’attività didattica è quello di promuovere l’interesse per il nostro
patrimonio storico, artistico, culturale con il coinvolgimento dei giovani delle scuole di
ogni ordine e grado, attraverso forme di educazione al patrimonio strettamente legato
al territorio con il quale ogni singolo ragazzo, futuro adulto, potrà identificarsi.
La capacità di leggere le tracce del passato migliora la consapevolezza dell’appartenenza e la conoscenza rafforza la propria identità storico culturale con il territorio, utile
ad evitare i diffusi atteggiamenti di disinteresse che condannano i beni monumentali
al degrado.
Per tale motivo il mondo della scuola costituisce il volano che ha consentito, a seguito
dell’accordo quadro tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Ministero della
Pubblica Istruzione, di attivare processi nuovi volti alla salvaguardia dei beni che ci circondano.
La Soprintendenza è pertanto continuamente impegnata ad accogliere e ad individuare
insieme ai docenti e agli allievi stessi i percorsi didattici più appropriati per una interazione reale tra la scuola e le testimonianze storiche fruibili attraverso i monumenti
presenti sul territorio.
Grande successo ha ottenuto quest’anno il progetto “Un monumento per amico”, che
81
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Bari, Barletta - Andria - Trani e Foggia
ha continuato il percorso formativo di raccordo tra il mondo della scuola e quello dei
Beni culturali già instauratosi negli anni precedenti attraverso il progetto “Adotta un
monumento”; promosso congiuntamente dall’Ufficio scolastico regionale della Puglia,
dall’Assessorato Regionale Diritto allo studio e dalla Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Puglia, ha visto l’adesione di 88 scuole della regione che
hanno presentato un progetto articolato di lavoro sul monumento prescelto.
Nello specifico, presso il Castello Svevo di Bari durante l’intero anno scolastico, attraverso
la programmazione di un fitto calendario di prenotazioni, si organizzano visite guidate al monumento prevedendo anche l’apertura straordinaria della Sala Multimediale e
la visione del filmato sulla storia del castello.
Nel corso degli ultimi anni, gli allievi del Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari, accompagnati dai propri docenti, sono stati impegnati presso il monumento per i saggi di
fine anno e per l’esecuzione di incontri musicali previsti per la “Giornata Europea della
Musica” indetta il 21 giugno dal MiBAC.
L’Istituto d’Istruzione Superiore Euclide di Bari ha avviato dal 2006 il progetto “Innovazione nella continuità – il rilievo: dai metodi tradizionali alle tecniche di restituzione digitale” che prevede operazioni di rilievo architettonico di alcuni ambienti del
monumento, eseguiti dagli alunni del corso geometri, secondo un calendario predefinito, unitamente a visite guidate programmate.
L’Istituto Italiano dei Castelli- Sez.Puglia, nell’ambito del Concorso Nazionale Anno Scolastico 2006-2007, ha promosso l’ iniziativa “Il castello diventa……” rivolto alle scuole
secondarie di primo grado, al fine di avvicinare i ragazzi al mondo dell’arte e in particolare al tema delle fortificazioni, organizzando in collaborazione con la Soprintendenza
incontri tematici e la cerimonia di premiazione.
Esperienza fortemente coinvolgente è stato il progetto “Il Castello Svevo visto e raccontato attraverso gli occhi dei bambini” realizzato con la Scuola Comunale Circolo d’Infanzia Principessa di Piemonte di Bari, che ha visto impegnati i piccoli alunni in una
serie di attività ludico-didattiche presso il castello. La visita guidata dei luoghi, i reperti
del passato, l’ascolto di vicende antiche hanno sollecitato la fantasia dei bambini che
hanno narrato e disegnato 11 favole raccolte in una pubblicazione che permette una
guida alla visita del castello destinata ai loro coetani.
Grande eco ha inoltre ottenuto lo spettacolo organizzato presso le sale del castello “Favolosamente bulli” che nell’ambito del progetto “Bulli senza frontiere”, realizzato nel
2007, ha affrontato il delicato fenomeno del bullismo, coinvolgendo gli alunni della
Scuola media “Azzarita” del quartiere San Paolo di Bari.
Per quanto attiene Castel del Monte le scolaresche rappresentano una fascia cospicua
del vasto pubblico che ogni anno visita Castel del Monte e per molti studenti pugliesi
rappresenta il primo approccio al patrimonio storico-artistico: un’esperienza che può
condizionare il futuro rapporto col museo.
E’ dunque inevitabile confrontarsi con la realtà scolastica, avviando iniziative didattiche
capaci di coinvolgere i ragazzi attraverso una “partecipazione consapevole” alla visita del
castello federiciano.
In questa direzione si muove il personale in servizio presso Castel del Monte nell’offerta
didattica alle scolaresche, in modo da fornire ai ragazzi, con un linguaggio chiaro e supporti grafici, elementi di conoscenza sul castello e Federico II, su usi e costumi medioevali, partendo dalle testimonianze storico-documentarie e dai repertori iconografici
esistenti, in modo da contestualizzare questo particolarissimo edificio.
Ufficio Catalogo
E’ di competenza della Soprintendenza BAP per le prov. di Bari e Foggia e della Soprintendenza BSAE della Puglia, con sede presso l’ex Convento di San Francesco alla Scarpa,
via Pier l’Eremita 25/b Bari. E’ aperta agli studiosi nei giorni di martedì e giovedì dalle ore
9,00 alle 13,00.
Si riporta al sito www.spsae-ba.beniculturali.it la descrizione dell’attività di catalogazione.
82
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Bari, Barletta - Andria - Trani e Foggia
Ufficio Fototeca
È di competenza della Soprintendenza BAP per le prov. di Bari e Foggia e della Soprintendenza BSAE della Puglia, con sede presso l’ex Convento di San Francesco alla Scarpa,
via Pier l’Eremita 25/b Bari.
È aperta agli studiosi nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 13,00.
Si riporta al sito www.spsae-ba.beniculturali.it la descrizione dell’attività della Fototeca.
VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bari e Foggia, nell’ambito delle attività finalizzate alla conoscenza, valorizzazione e promozione
del patrimonio culturale presente sul territorio di competenza e dei beni di proprietà demaniali che ha in consegna, Castello Svevo di Bari, Castello di Trani e Castel del MonteAndria, cura l’allestimento di mostre, l’organizzazione di convegni, incontri e dibattiti,
coinvolgendo nelle iniziative Scuole, Amministrazioni comunali, Enti territoriali, Fondazioni e Associazioni culturali. Partecipa con proprie iniziative agli appuntamenti annuali promossi dal Ministero per i beni e le attività culturali, quali la Settimana della
Cultura, le Giornate Europee del Patrimonio, la Giornata di San Valentino, la Festa della
Donna, la Festa Europea della Musica e, con articoli e materiali editoriali e divulgativi,
a manifestazioni fieristiche ed esposizioni, quali il Salone dell’Arte, del Restauro e della
Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali, COM.PA Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese.
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Bari e Foggia ha instaurato rapporti di collaborazione con le Associazioni nazionali come il Fai, Italia Nostra, Istituto Italiano dei Castelli e Dimore Storiche.
L’Istituto Italiano dei Castelli - Sezione Puglia, collabora sin dalla sua fondazione con
l’attuale Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bari
e Foggia che ha sede nel Castello Svevo di Bari.
Molte delle iniziative annuali si svolgono nelle sale del Castello, in particolare conferenze e convegni sempre volte alla maggiore conoscenza e valorizzazione dell’architettura fortificata in Puglia, oltre cha alla massima diffusione della cultura partecipando,
quindi, alle visite delle varie esposizioni allestite nei castelli.
La Sezione Puglia organizza anche visite di studio nella Regione e viaggi culturali in Italia ed all’estero.
In particolare nell’ultimo biennio si sono svolte nel castello di Bari:
- Ottobre 2007. Conferenza dal titolo” Trappole, armi e macchine: archetipi di moderni
stati da coazione nelle costruzioni in legno” tenuta dal Prof. Franco Laner;
- Gennaio 2008. Visita alla mostra dal titolo “Lusso di Provincia”;
- Maggio 2008. Cerimonia di premiazione di classi delle scuole elementari e medie della
Puglia risultate vincitrici nell’ambito del concorso nazionale indetto dall’Istituto Italiano dei Castelli dal titolo ”il Castello diventa…….”, incentrato sul tema della valorizzazione e riuso dell’achitettura castellana;
- Novembre 2008. Conferenza sul tema del mosaico pavimentale nel periodo paleocristiano tenuta dalla Prof. Marina Falla;
- Aprile 2009. Conferenza tenuta dal Prof. Carlo dell’Aquila sui temi degli stemmi e araldica in materia castellana.
Le visite guidate di studio in Puglia hanno riguardato:
- Marzo 2008. Inaugurazione riapertura del nuovo Museo Archeologico di Taranto e
quella del Castello di Grottaglie;
- Giugno 2008. Mostra sul “Petit palais di Parigi” allestita presso la Pinacoteca DE NITTIS di Barletta.
- Febbraio 2009. Visita di studio alla Cattedrale di Bitonto ed ai casali fortificati di Sovereto e santa Maria di Cesano in agro di Terlizzi.
La Soprintendenza B.A.P. per le Province di Bari e Foggia organizza con un programma
annuale insieme all’ Associazione “ La Corte. Fotografia e ricerca”, mostre fotografiche
che si svolgono nella cappella del Castello. Per la stagione estiva 2009 il tema è “Nature Morte”: tra le altre mostre sono state allestite “Broderie Fraiche” di Emilie Di nun-
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Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Bari, Barletta - Andria - Trani e Foggia
zio Joly, “Cartier” di Francoise e Daniel cartier e”Stil Laben”.
La Soprintendenza B.A.P. per le Province di Bari e Foggia già da tempo collabora con l’Associazione “Dimore Storiche” e di recente con sempre maggiore frequenza le porte delle
dimore storiche pugliesi si aprono alla fruizione esterna in occasione di varie manifestazioni, dalla Settimana della Cultura alla Giornata delle Dimore Storiche, alle Giornate
Europee del Patrimonio: iniziative basate sulla convinzione – per citare recenti slogan
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – che “La cultura è uno spazio aperto” e che
“La cultura è di tutti”.
Le iniziative realizzate dalla Sezione pugliese, in linea con le direttive adottate dall’Associazione su tutto il territorio nazionale, sono state finalizzate all’apertura dei palazzi
privati ad un più vasto pubblico; iniziative tese ad ampliare e migliorare la fruizione di
beni che rappresentano un segmento importante del nostro patrimonio culturale, fondamentale per la tutela delle nostre tradizioni e della nostra identità.
Particolarmente importante per il grande successo di pubblico che registra ogni anno
è la manifestazione “Lecce Cortili Aperti”, giunta quest’anno alla XV edizione, che ricade nell’ambito della Giornata delle Dimore Storiche; oltre alla visita dei cortili e dei
giardini “segreti” che caratterizzano un cospicuo numero di palazzi signorili della capitale del barocco salentino, il ricco e articolato programma associa concerti, conferenze,
presentazioni di volumi, raffinate mostre che destano grandissimo interesse da parte di
visitatori di ogni età e provenienza. Un’iniziativa che richiama un pubblico così vasto
ed una tale ricaduta in termini d’immagine per il turismo pugliese da aver indotto l’Assessorato al turismo della regione Puglia ad una partnership.
Anche la Settimana della Cultura e le Giornate Europee del Patrimonio, iniziative istituzionali indette dal MiBAC, rappresentano appuntamenti ormai abituali cui l’ADSI Puglia collabora organizzando visite guidate a cura dei proprietari di alcune dimore
storiche, in cui si organizzano anche incontri e concerti.
Grande successo ha riscosso anche la mostra Sulle tracce del passato Immagini di vita,
eventi e personaggi in Puglia dal 1850 al 1930 (Bari e Lecce, ottobre 2007 / gennaio 2008)
curata dalla storica dell’arte Michela Tocci, consigliera di ADSI Puglia, ideata come un
viaggio nel passato attraverso le interessanti raccolte fotografiche conservate in molte
case private pugliesi e rese in tal modo fruibili da parte di un vasto pubblico.
Nella convinzione che la conoscenza rappresenti il migliore strumento per la condivisione di un patrimonio culturale che appartiene alla storia del nostro paese, insieme ad
altre iniziative la Sezione pugliese dell’ADSI ha voluto avviare anche la pubblicazione di
una collana monografica dedicata ai Tesori d’arte e del collezionismo nelle dimore storiche pugliesi: un ulteriore strumento di comunicazione, conoscenza e fruizione dei beni
storici, artistici, archivistici, conservati all’interno delle varie dimore teso ad attivare un
più virtuoso rapporto tra pubblico e privato nel settore dei beni culturali, con possibili
e esiti per lo sviluppo del turismo.
La prima monografia della Collana, edita col sostegno di UBI><Banca Carime, è dedicata alla produzione ceramica di Grottaglie nel ‘700, un tema particolarmente legato
alla tradizione artistica del territorio pugliese, ma altrettanto interessanti saranno certo
anche le successive monografie, che riveleranno tante altre preziose collezioni e opere
d’arte conservate nelle dimore e testimoni di un passato ricco di storia, arte, cultura da
cui non può prescindere un paese che voglia tutelare la propria identità.
Per coinvolgere maggiormente i giovani al problema della valorizzazione del patrimonio architettonico privato, inteso anche possibile risorsa nel mercato del lavoro l’ADSI Puglia ha bandito anche alcune borse di studio per premiare giovani laureati, autori di tesi
dedicate appunto a tematiche afferenti la tutela, la conservazione, il restauro di immobili pregevoli o centri storici della Puglia.
In applicazione del D.Lgs42/2004 e in riferimento alla legge n.4/’93 (legge Ronchey) e
successive modifiche e integrazioni è prevista la concessione in uso degli spazi disponibili dei castelli per manifestazioni di carattere culturale.
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Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Bari, Barletta - Andria - Trani e Foggia
LUOGHI DI CULTURA
Castello Svevo di Bari
Sorto sui resti di strutture abitative di epoca bizantina, il castello è il risultato di varie fasi edilizie, comprese fra il XII e XVI
secolo. Il nucleo originario edificato da Ruggero il Normanno
nel 1131 é caratterizzato da impianto quadrangolare con quattro
torri angolari fortemente bugnate; fra il 1233 e il 1240 fu oggetto
di ristrutturazione da parte di Federico II di Svevia. Risalgono a
questa fase il portale ogivale (lato ovest) con archivolto scolpito, il vestibolo voltato a crociera e la loggetta affacciata sul
cortile, con capitelli di raffinata fattura romanica firmati dai lapicidi Minerrus da Canosa, Melis da Stigliano e Ismael di origine orientale, e la Sala Sveva (lato nord).
Durante il periodo Angioino per volere di Carlo I vennero eseguiti lavori di restauro ad opera dei protomagistri Pietro d’Angicourt e Giovanni di Toul che interessarono l’ala nord del
monumento. Fu realizzata al primo piano una sala con tre bellissime bifore in stile gotico, al piano terra la porta denominata
“del Soccorso” che permetteva di uscire direttamente verso il
mare ed un porticato con grandi arconi ogivali, oggi inseriti
nella sala Sveva.
Fra il 1501 e il 1549 Isabella d’Aragona e la figlia Bona Sforza, duchesse di Bari, si stabilirono nel castello con una raffinata corte
rinascimentale; il cortile centrale fu risistemato realizzando una
scenografica scalinata a doppia rampa che sostituì la precedente unica rampa di epoca medievale e, dopo la scoperta della
polvere da sparo, per adeguarlo all’introduzione delle armi da
fuoco, fu fortificato con una cinta bastionata dotata di cannoniere ed ampio fossato.
Al centro del lato est del cortile, Bona Sforza fece realizzare una
cappella in memoria del marito Sigismondo Iagellone, re di Polonia, dedicata a San Stanislao.
Nel ‘700, sotto il dominio borbonico, il castello fu annoverato
fra le fortezze del Regno di Napoli.
Nell’ottocento il castello fu utilizzato come carcere e successivamente come caserma.
Attualmente le sale del monumento, Sveva, Angioina e Bona Sforza sono destinate ad ospitare mostre temporanee, conferenze,
convegni, concerti e sono allestite con vetrine che contengono
ceramica medievale e rinascimentale ritrovata durante gli scavi condotti nel castello; nelle sale a piaterreno dell’ala ovest è situata la Gipsoteca che raccoglie una collezione di calchi in gesso, copie tratte da originali di sculture ornamentali di monumenti religiosi e civili della Puglia, fatte realizzare dall’Amministrazione Provinciale di Bari, in occasione
della mostra delle Regioni tenutasi nel 1911
a Roma per il cinquantenario dell’Unità
d’Italia.
E’ di recente istituzione la sala Multimediale dove è visionabile il filmato plurilingue sulla storia e le fasi di edificazione
del castello.
Si possono inoltre visitare scavi archeologici di epoca bizantina e normanna.
Direzione
Annamaria Lorusso
Piazza Federico II di Svevia, 4
Tel. 080 5286218
Fax 080 5245540
[email protected]
Orari di visita: tutti i giorni
dalle 8.30 alle 19.30
(chiuso il mercoledì)
La biglietteria chiude
30 minuti prima
Tel 39.080.5286210
/219/286
Fax 080 5245540
Costo del biglietto:
Intero € 2.00
Ridotto € 1.00
(dai 18 ai 25 anni)
Gratuito (fino a 18 anni
ed oltre 65 anni
e per le categorie previste
dalla normativa vigente)
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Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Bari, Barletta - Andria - Trani e Foggia
Castello di Trani
Direttore
Margherita Pasquale
Piazza Manfredi, 16
70059 Trani (BA)
Tel. 080 5286239
Fax 080 5245540
[email protected]
Orari di visita:tutti i giorni
dalle 8.30 alle 19.30
La biglietteria chiude
30 minuti prima
Tel/Fax 0883 506603
www.castelloditrani.beniculturali.it
[email protected]
Costo del biglietto:
Intero € 2.00
Ridotto € 1.00 (dai 18
ai 25 anni) Gratuito (fino
a 18 anni ed oltre 65 anni
e per le categorie previste
dalla normativa vigente)
Edificato per volontà di Federico II nel 1233, protetto dai bassi
fondali di una baia, il monumento conserva l’originaria configurazione a pianta quadrangolare, potenziata da quattro torri
quadrate agli spigoli e da un muro di cinta, realizzato nel 1249
su progetto di Filippo Cinardo. Il cortile centrale conserva tracce
di una loggia, demolita nel XVI secolo, laddove alcune mensole
scolpite, raffiguranti Adamo ed Eva e l’Annunciazione proclamano l’imparzialità della giustizia imperiale nei confronti dei
sudditi tranesi, ebrei e cristiani.
Nel 1533 il castello fu adeguato dall’imperatore Carlo V all’impiego delle armi da fuoco fortificando, su progetto dello spagnolo Fernando de Alarcon, il fronte meridionale, ispessito
previa demolizione dell’ala medievale, e munendolo di cannoniere; due bastioni – uno a punta di lancia, l’altro a pianta quadrata – innalzati a sud ovest e nord est, garantirono la copertura
a fuoco radente dell’intero perimetro del complesso; le due torri
meridionali furono abbassate.
Sede della Sacra Regia
Udienza di Terra di Bari dal
1586 al 1677, fu utilizzato
come carcere da metà ‘800
al 1974. Un lungo intervento di restauro effettuato
dalla Soprintendenza per i
beni AAAS della Puglia
(1979-98) lo ha restituito
alla leggibilità e alla fruizione.
Castel del Monte
Direttore
Michela Tocci
Andria (BA)
Fax 080 5245540
[email protected]
Orari di visita: tutti i giorni
1 marzo - 30 settembre:
10.15 - 19.45
1 ottobre - 28 febbraio:
9.00 - 18.30
La biglietteria chiude
30 minuti prima
Tel/Fax 39.0883.569997
www.casteldelmonte.beniculturali.it
Costo del biglietto:
Intero € 3.00
Ridotto € 1.50
(dai 18 ai 25 anni)
Gratuito (fino a 18 anni
ed oltre 65 anni e
per le categorie previste
dalla normativa vigente)
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“ Castel del Monte possiede un valore universale eccezionale per
la perfezione delle sue forme, l’ armonia e la fusione di elementi
culturali venuti dal nord dell’ Europa, dal mondo Musulmano e
dall’ antichità classica. E’ un capolavoro unico dell’ architettura
medievale, che riflette l’ umanesimo del suo fondatore: Federico
II di Svevia. “
Dal rapporto della 20a Sessione del Comitato del Patrimonio
Mondiale UNESCO
(Merida - Messico 2-7 dicembre 1996)
Nel 1996 Castel del Monte è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità - UNESCO, comprendente beni
particolarmente rappresentativi della cultura e del genio dell’uomo.
L’ unico documento di età federiciana che faccia riferimento alla
realizzazione di Castel del Monte è il mandato col quale , il 29
gennaio 1240, l’imperatore da Gubbio dà ordine al giustiziere
di Capitanata, Riccardo da Montefuscolo, di procedere con sollecitudine riguardo ai lavori al castello sito presso la chiesa di
Santa Maria del Monte, oggi distrutta.
Nel mandato Federico II parla di “calce, pietre e quant’altro necessario” e chiede al Montefuscolo di dargli frequenti aggiornamenti su quanto si realizzerà, mostrando di avere molto a
cuore questo “castrum”. Tuttavia l’ incerta interpretazione del
termine “actractum”, usato nel documento per due volte ed interpretabile sia come lastrico solare che come lastrico di fon-
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per le province di Bari, Barletta - Andria - Trani e Foggia
dazione, non ha certo contribuito a far chiarezza sulle
vicende costruttive di quello che, per la particolarità
dell’impianto ottagonale, per la raffinatezza del corredo scultoreo, per l’incerto utilizzo, è il più famoso fra
i pur numerosi castelli svevi pugliesi.
Tuttavia buona parte della critica ormai tende a considerare il 1240 non come anno di fondazione del monumento bensì come data alla quale i lavori dovevano
essere ad uno stadio piuttosto avanzato almeno a livello strutturale. La realizzazione di un progetto al di
fuori del comune comportò sicuramente, come hanno
dimostrato recenti ed attente indagini, notevoli difficoltà tecniche e di conseguenza i tempi di attuazione difficilmente furono brevi. Inoltre
la celebrazione a Castel del Monte, nel 1249, delle nozze fra Violante, figlia dell’ Imperatore e di Bianca Lancia, e Riccardo Conte di Caserta, fa ritenere che a tale data l’edificio fosse pressoché completo. Del resto la morte di Federico II nel 1250 fa escludere
l’ipotesi che a completare i lavori nel castello possano essere stati i discendenti, impegnati in una dura lotta per difendere il regno dalle mire angioine.
Dopo la caduta degli Svevi (1266) Carlo I d’Angiò scelse proprio Castel del Monte quale
prigione dei figli di Manfredi, fratello di Violante; nel 1308 vi furono celebrate le nozze
di Bertrando del Balzo e Beatrice d’Angiò e nel 1326 quelle di Umberto de la Tour e Maria
del Balzo. Passato agli aragonesi e poi agli spagnoli, Castel del Monte, annesso al Ducato
di Andria, nel 1552 entrò in possesso dei Carafa, feudatari di Ruvo ma, a partire dal ‘700,
cadde in uno stato di progressivo abbandono e, per la sua posizione periferica, fu
spesso u sato come ricovero da pastori e briganti.
Quando nel 1876 lo Stato italiano lo acquistò, il castello era già stato completamente
spogliato dei marmi, dei mosaici e di buona parte del corredo scultoreo e lo stato generale di conservazione era talmente precario che la somma di L. 25.000. fu versata “
non già come prezzo (che niuno il fabbricato ne vale) ma come semplice attestato di riconoscenza”. Il costante ricorso della forma ottagonale e del numero otto rappresenta
l’elemento caratterizzante del monumento: attorno ad un cortile ottagonale si dispongono otto sale a piano terra ed altrettante al primo piano, formando un ottagono di
circa m. 16. 50 di lato, sui cui spigoli si innestano otto torri, anch’esse ottagonali.
All’esterno il castello, costruito direttamente su un banco roccioso spesso affiorante,
spicca con la sua forma poligonale, delineata da cortine murarie in pietra calcarea locale,
lungo le quali corre una cornice marcapiano. Mentre nelle compatte volumetrie delle
torri la superficie è appena scalfita da sottili feritoie, le cortine fra le torri presentano al
piano inferiore una monofora a tutto sesto ed al primo una bifora, fatta eccezione per
la trifora della parete settentrionale, rivolta verso Andria, città molto amata da Federico
II. A piano terra le pareti poste lungo l’asse Est-Ovest ospitano rispettivamente il portale
principale e quello secondario.
Sia nel portale monumentale, col timpano spezzato di eco classicheggiante, che nelle
finestre il colore rossastro della breccia corallina spicca su quello bianco-rosato dei paramenti murari, contrasto cromatico presente anche nel cortile, un tempo abbellito, oltreché dai portali ogivali a piano terra e dalle finestre al primo piano, anche da sculture
antiche, di cui restano ormai solo esigue tracce (Lastra col Corteo dei Cavalieri e Frammento di figura antropomorfa ). La presenza di fori e resti di mensole al di sotto delle finestre del cortile ha fatto ipotizzare la presenza di un ballatoio ligneo, utile a rendere
indipendenti le sale del primo piano, comunicanti fra loro, ad eccezione della I e della VIII
Le sale a piano terra, di dimensioni solo in apparenza identiche, hanno forma trapezoidale e per la loro copertura fu adottata una soluzione molto ingegnosa: lo spazio fu difatti ripartito in una campata centrale quadrata, delineata da semicolonne in breccia
corallina e coperta da crociera costolonata (i costoloni assolvevano una funzione esclusivamente decorativa), e in due aree laterali triangolari, coperte da volte a botte ogivale. Ciascuna sala presenta una sola monofora a tutto sesto, posta molto in alto e
realizzata in breccia corallina, al pari dei portali di comunicazione fra gli ambienti e di
accesso al cortile. Due sale conservano resti di camini, mentre i servizi igienici sono presenti in tre torri. Le otto sale al primo piano, anch’ esse trapezoidali, si differenziano da
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Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Bari, Barletta - Andria - Trani e Foggia
quelle inferiori per l’ uso di pilastri trilobati in marmo, con capitelli decorati da elementi
fitomorfi. In tre sale sono presenti resti dei grandi camini; le torri in cui sono ubicati
servizi igienici, provvisti di canali di scarico, sono tutte affiancate da un vano, probabilmente adibito a spogliatoio.
I collegamenti fra i due piani avvengono attraverso le scale a chiocciola alloggiate in
tre torri, mentre altre accolgono vasche per la raccolta di acqua piovana, convogliata
anche nella grande cisterna scavata nella roccia al di sotto del cortile.
Grandissimo interesse riveste il corredo scultoreo che, sebbene depauperato, rappresenta una testimonianza fondamentale dell’ originario apparato decorativo del castello,
un tempo fortemente caratterizzato anche dal colore dei diversi materiali impiegati
(breccia corallina, arenaria, marmo bianco, marmo cipollino.
Le condizioni del castello, al momento dell’ acquisto da parte dello Stato (1876), erano
talmente precarie da rendere necessario l’ immediato avvio di lavori di restauri che, con
pause di varia lunghezza, si sono protratti per circa un secolo. A parte la controversa interpretazione del documento relativo alla sua costruzione, l’altro affascinante interrogativo, cui i numerosi studiosi hanno dato risposte diverse, riguarda l’ originaria
destinazione del castello. Escluso che potesse assolvere ad una funzione bellica, vista l’
assenza degli elementi propri dell’ architettura militare del tempo (fossato, caditoie),
così come incerto ne appare un eventuale ed esclusivo utilizzo quale dimora di caccia
o luogo di delizie, l’ ipotesi più plausibile sembra quella che vede in Castel del Monte un
simbolo del potere imperiale. Di fatto la forma ottagonale, carica appunto di significati
simbolici così come il numero otto, la posizione scelta, distante dai grandi tracciati viari
ma tale da rendere l’ edificio ben visibile anche a grande distanza, la coesistenza di elementi riconducibili ad ambienti culturali diversi, da quello gotico nordeuropeo a quello
classico, a quello islamico, non possono che ricollegarsi alla poliedrica personalità di Federico II.
ELENCO PROGETTI REALIZZATI 2007-2008
IMPORTO
INVESTIMENTO
FONTE
FINANZIAMENTO
Bitonto (BA)
Riqualificazione torrione angioino
€ 1.860.711,00
Regione Puglia
(fondi F.A.S)
e Comune
Monopoli (BA)
Chiesa SS. Giuseppe e Anna
€ 576.786,00
Min. Interni
(fondi F.E.C.)
Altamura (BA) - Cattedrale
€ 600.000,00
A.P.Q. 2006
Trani (BA) Castello
Lavori di restauro e impianti
€ 950.000,00
Programma
Ordinario e A.P.Q.
PROGETTO
Bitonto (BA) Palazzo Sylos Calò
Musealizzazione
Modugno (BA) Complesso Monum.
Balsignano - Restauro
Bisceglie (BA) Castello Svevo - Restauro
€ 4.000.000,00
Fondi Lotto
e A.P.Q.
€ 200.000,00
Programma
Ordinario
€ 516.457,00
A.P.Q.
Bari Ex Convento S. Chiara
€ 2.300.000,00
Lotto 2004-2006
Laterza (TA) Palazzo Marchesale
€ 2.150.000,00
A.P.Q. del 22.12.03
Altamura (BA) S. Chiara
€ 160.000,00
Programma
Ordinario 2006
Giovinazzo (BA) Casale Rufoli
€ 1.549.341,00
A.P.Q.
Importo complessivo
Vedi nota 1 pag. 58
88
€ 14.863.295,00
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI
E PAESAGGISTICI PER LE PROVINCE DI LECCE,
BRINDISI E TARANTO
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per
le Province di Lecce, Brindisi e Taranto, istituita con Decreto Ministeriale 24 settembre 2004 (G.U. n. 271 del 18-11-2004), a seguito della suddivisione territoriale della Soprintendenza per i
Beni Architettonici e Paesaggistici della Puglia, è un Organo periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dipende
dalla competente Direzione Generale.
La Soprintendenza ha attualmente e provvisoriamente sede, al
terzo piano di un immobile destinato ad uffici, in via Niccolò Foscarini, 2/b, nei pressi di Piazza Mazzini nel centro della Città di
Lecce, in attesa del completamento dei lavori in corso d’opera
presso la sede prevista in un immobile di prestigio storico, artistico ed architettonico denominato “Ex Ospedale dello Spirito
Santo” situato nei pressi di “Porta Rudiae” che è una delle antiche porte di accesso al centro storico della Città di Lecce.
I compiti istituzionali della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Lecce, Brindisi e Taranto
riguardano la tutela, la conservazione e la valorizzazione del
patrimonio architettonico e paesaggistico presente nelle aree
territoriali di competenza.
Il personale in organico è costituito da figure professionali prevalentemente tecniche; il personale amministrativo costituisce
circa il 25% del totale.
In particolare l’attività istituzionale è assicurata dai seguenti
servizi:Tutela beni architettonici e paesaggistici, Valorizzazione
e Promozione, Ufficio Direzione Castello di Copertino, Amministrazione e Contabilità, Biblioteca, Archivio, Catalogo e Fototeca.
Soprintendente
Maria Costanza
Pierdominici
Referenti del progetto
Antonio Bramato,
Giovanna Cacudi,
Caterina Ragusa
Via Niccolò Foscarini, 2/b
73100 Lecce
Tel. 0832 305081 Fax 0832
241046
www.sbap-le.beniculturali.it
[email protected]
P.E.C.:
[email protected]
ORGANIZZAZIONE
Servizio Tutela beni architettonici e paesaggistici
L’attività di tutela, conservazione e valorizzazione dei beni architettonici si esplica attraverso l’esame e approvazione di progetti relativi a beni di proprietà pubblica e/o privata. Inoltre,
attraverso i propri funzionari tecnici, la Soprintendenza redige
specifici progetti di restauro, curandone la relativa direzione lavori, su immobili di proprietà pubblica.
Prevalente risulta l’attività riferita alla tutela del territorio e del
paesaggio: gran parte del territorio regionale è stato sottoposto a tutela paesaggistica attraverso specifici decreti di vincolo
e dal Piano Urbanistico Territoriale Tematico con particolare attenzione e disciplina dell’aspetto paesaggistico) approvato
dalla Regione Puglia con delibera di G.R. n. 1748 del 25/12/2000.
La tutela paesaggistico - ambientale viene esercitata, oltre che
mediante una costante vigilanza sul territorio, attraverso la verifica di legittimità dei provvedimenti di autorizzazione paesaggistica rilasciati dagli enti territoriali, ai sensi della disciplina
dettata dal codice dei beni culturali e del paesaggio.
Presso il servizio vincoli, sono conservati tutti i provvedimenti di
tutela relativi i beni architettonici emessi dai primi anni del
1900 sino ad oggi. L’attività di tale settore consiste nella con-
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Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Lecce,
Brindisi e Taranto
servazione e nel continuo aggiornamento dell’archivio, ripartito per province e comuni,
di tutti gli immobili, dapprima valutati di interesse storico-artistico e successivamente
sottoposti a tutela in modo diretto o indiretto, a seconda delle circostanze.
Parallelamente all’aggiornamento dei dati di proprietà e di quelli catastali delle pratiche
esistenti, corre l’obbligo segnalare che l’Ufficio esamina continuamente nuovi immobili da sottoporre a tutela, per iniziativa della Soprintendenza stessa, per segnalazione esterna o mediante la procedura della verifica dell’interesse culturale per quanto concerne i
beni di proprietà pubblica; nei primi due casi viene inviata la proposta di vincolo alla Direzione Regionale e notificato il relativo avvio di procedimento ai proprietari, mentre nel
secondo vi è la compilazione delle schede presenti sul Sistema Informativo Territoriale;
in ogni caso è la Direzione Regionale che emette il provvedimento finale e alla tecnici dell’Ufficio Vincoli il compito sia della notifica ai proprietari ed al Comune che della trascrizione di ogni provvedimento nei Registri Immobiliari dell’Agenzia del Territorio.
Archivio storico e corrente
E’ in corso il trasferimento dell’archivio storico e corrente presso il Castello di Copertino(Le) in parte attualmente depositato presso l’archivio generale della ex sede della
Soprintendenza della Puglia con sede in Bari, concernenti beni architettonici - monumentali e di aree sottoposte a vincolo paesaggistico, ricadenti nel territorio dei comuni
di Lecce, Brindisi e Taranto.
La consultazione, previa autorizzazione del Soprintendente, e’ consentita a chiunque
ne faccia richiesta per motivi di studio.
La Biblioteca, l’Ufficio Catalogo e la Fototeca
sono in fase di progettazione ed implementazione in vista della collocazione definitiva
presso la nuova sede.
Attualmente non sono aperte agli studiosi.
VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e per Paesaggistici per le province di Lecce,
Brindisi e Taranto, nell’ambito delle attività finalizzate alla conoscenza, valorizzazione
e promozione del patrimonio culturale presente sul territorio di competenza e dei beni
di proprietà demaniali che ha in consegna quali il Castello di Copertino (Le), cura l’allestimento di mostre, l’organizzazione di convegni, incontri e dibattiti, coinvolgendo nelle
iniziative Scuole, Amministrazioni comunali, Enti territoriali, Fondazioni e Associazioni
culturali. Partecipa con proprie iniziative agli appuntamenti annuali promossi dal Ministero per i beni e le attività culturali, quali la Settimana della Cultura, le Giornate Europee del Patrimonio, la Giornata di San Valentino, la Festa della Donna, la Festa
Europea della Musica e, con articoli e materiali editoriali e divulgativi, a manifestazioni
fieristiche ed esposizioni, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese.
Inoltre, in applicazione del D.Lgs42/2004 e in riferimento alla legge n.4/’93 (legge Ronchey) e successive modifiche e integrazioni è prevista la concessione in uso degli spazi
disponibili dei castelli per manifestazioni di carattere culturale.
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Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Lecce,
Brindisi e Taranto
LUOGHI DELLA CULTURA
Castello di Copertino (LE)
Sorto in epoca normanna-sveva, venne ampliato e ingentilito
dagli Angioini. Si presume che tra queste mura nacque Isabella
Chiaromonte, figlia di Tristano e Caterina Orsini del Balzo, che
divenne regina di Napoli. L’imponente struttura militare che appare ai nostri occhi fu realizzata nel 1540 secondo i canoni architettonico-militari imposti dalla scoperta della polvere da
sparo. Il progetto è opera dell’architetto militare Evangelista
Menga che lo eseguì per volere di Alsonso Castriota, giusto
quanto si legge lungo la cortina est:
Don Alfonsus Castriota Marchio Atripaldae / Dux Praefectusque
Caesaris Illustrium Don Antonii Granai Castriotae et Mariae Castriotae Coniungum (Sic!) Ducum Ferrandinae et Comitum Cupertini Pater Patruus et Socer Arcem Hanc ad Dei Optimi Maximi
Honorem Caroli V Re / Gis et Imperatoris Semper Augusti Statum
Anno Domini MDXL. Lungo tutto il perimetro esterno si osservano novanta feritoie le cui cavità consentivano un facile movimento dei cannoni. Queste sono distribuite su tre ordini
separati da un cordone marcapiano. Un fossato scavato nella
roccia a scopo difensivo ne completa l’aspetto fortilizio. Il castello fu anche dimora signorile: lo testimonia il balcone rinascimentale con balaustra traforata, nonché il sontuoso portale
chiaramente esemplificato sul modello napoletano di Castelnuovo. Gli imponenti bastioni lanceolati e il fastoso portale rinascimentale sono, quindi, le principali attrattive esterne.
Il portale, a cui recentemente è
stata data un’esemplare decodificazione iconografica, è attribuito allo
scultore neretino Francesco Bellotto
su probabile disegno di Evangelista
Menga. Le sue decorazioni, realizzate in calcarenite locale, risultano
integrate successivamente con
stucchi per proteggerle dai venti
che nei secoli hanno esercitato
un’azione polverizzante. Essendo tipicamente celebrativo, su di esso
sono state immortalate le dinastie
di re e regine, ma anche dei feudatari che si sono succeduti a Copertino. Di tipo trionfalistico sono invece le armature scolpite, i
vessilli, i cannoni concentrati nel grande lunettone. Elementi
ornamentali sono pure il diffuso fogliame, le modanature tortili, le colonne scanalate ed il diffuso carattere favolistico di cui
restano alcune tracce sul lato sinistro di chi guarda. Difatti, in
alto, subito dopo la colonna si può osservare Alessandro Magno
che viene trasportato da un carro a sua volta spinto dal soffio
di due grifoni. Dall’esterno si scorge anche il maschio a base
scarpata realizzato nel XIII secolo. Nel 1407, in occasione delle
nozze tra Ladislao di Durazzo e Maria D’Enghien, sul lato est fu
incastonata l’arma delle due case. Questa torre è costituita da
tre vani sovrapposti che comunicano con una scala a chiocciola
scavata nello spessore murario. Attraversando il portale d’ingresso ci si trova davanti a quello angioino-durazzesco, ovvero
Direttore
Caterina Ragusa
Piazza Castello
73043 Copertino (Le)
Tel. e Fax 0832 931612
Orari di visita
dal martedì alla domenica
dalle 8:30 alle 13.30
Informazioni
Tel. e Fax 0832 931612
Costo del biglietto:
Intero € 2.00
Ridotto € 1.00 (dai 18
ai 25 anni) - Gratuito (fino
a 18 anni ed oltre 65 anni
e per le categorie previste
dalla normativa vigente)
La biglietteria chiude
30 minuti prima
91
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Lecce,
Brindisi e Taranto
l’originale varco d’ingresso al maniero. Da qui si può accedere per ammirare la cappella
di S. Marco voluta dagli Squarciafico e affrescata nel 1580 da Gianserio Strafella; al suo
interno vi troveremo i due sarcofaghi cinquecenteschi realizzati da Lupo Antonio Russo
che contennero le spoglie di Uberto e Stefano Squarciafico, padre e figlio.
Dal suggestivo atrio interno si ha una completa veduta del maschio angioino. Se si prosegue lungo lo scalone rinascimentale che conduce al piano nobile si potrà ammirare la
quattrocentesca cappella gentilizia intitolata a S. Maria Maddalena. Il porticato, fatto costruire nel ‘600 dai Pignatelli, conferisce alla struttura un delicato movimento architettonico che interrompe piacevolmente la rigida geometria delle linee. E per ultimo, ma
non ultimo, sarebbero da osservare le lunghe, altroché ampie gallerie che percorrono interamente il perimetro della fortezza ed oggi adibite ad iniziative di carattere culturale.
ELENCO PROGETTI REALIZZATI 2007-2008
PROGETTO
IMPORTO
FONTE
INVESTIMENTO FINANZIAMENTO
Brindisi - Castello di Forte a Mare
Restauro e Funzionalizzazione
€ 200.000,00 Ordinario 2007
Secli (LE) - Chiesa Santa Maria delle Grazie
€ 150.000,00
Ordinario 2005
€ 255.882,82
Ordinario 2005
Gallipoli (LE) - Chiesa Anime Sante
Lecce (LE) - Palazzo dei Gesuiti
€ 100.000,00 Ordinario 2005
Francavilla Fontana (BR)
Chiesa di San Sebastiano
€ 170.000,00
Ordinario Fondi
F.E.C.
Laterza (TA) - Palazzo Marchesale
€ 150.000,00
Ordinario 2005
Laterza (TA) - Palazzo Marchesale
€ 100.000,00 Fondi Comunali
€ 141.178,00
Opere Pubbliche
Misura 1.3
Copertino (LE) - Castello e Fortificazioni
€ 80.000,00
Opere Pubbliche
Misura 1.3
Lecce (LE) – Chiesa di San Matteo
€ 70.000,00
Ordinario 2006
Ginosa (TA) - Chiesa Matrice
€ 177.000,00
Ordinario 2004
Otranto (LE) - Castello e Fortificazioni
Acquarica del Capo (LE) - Torre Masseria Celsorizzo € 554.584,20
Importo complessivo
Vedi nota 1 pag. 58
92
€ 1.998.645,02
Fondi Lotto
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Lecce,
Brindisi e Taranto
Interventi di restauro: Brindisi - Castello Alfonsino - Forte a mare
Del complesso fortificato denominato Castello Alfonsino e Forte a Mare, che sorge su
un’isola di un piccolo arcipelago all’imboccatura del porto di Brindisi, si hanno notizie
a partire dal 1481, all’indomani della battaglia di Otranto.
Il sistema difensivo messo a punto dagli aragonesi per contrastare la minaccia turca,
determinò la scelta di trasformare Brindisi nel principale presidio militare del Regno.
Potenziato il Castello detto “di terra”, di epoca sveva, Alfonso I d’Aragona decise quindi
di fortificare l’isola di S.Andrea, costruendovi un castello per difendere il porto e la città,
inglobando i resti di una preesistente struttura angioina.
Costruito direttamente sul banco di roccia con murature in calcarenite locale in conci e
pietrame legati con bolo, il castello presenta una pianta trapezia con ai vertici due bastioni pentagonali e un torrione circolare, impostati su muri a scarpa marcati all’esterno
da cornici toriche.
Il Forte fu costruito a partire dal 1554
per volere di Filippo d’Austria e fu completato in circa cinquantacinque anni
(1554-1609) sotto la direzione di Giulio
Cesare Falco, cavaliere dell’Ordine di
Malta e più volte Capitano Generale
contro i Turchi.
Quest’ultima struttura, denominata
Forte a Mare o Opera a Corno, definisce un poderoso antemurale con funzione di recinto dell’isola intermedia,
isolata dalla prima nel 1598 attraverso
la realizzazione di un canale (canale
angioino), entro cui erano disposti gli
alloggi delle truppe e delle guarnigioni.
Con il trattato di Utrecht e di Radstadt Il complesso fu affidato nel 1715 ai tedeschi, poi
espugnato e conquistato dai Rivoluzionari francesi e finalmente, nel 1815, riannesso al
patrimonio del Regno di Napoli e destinato a lazzaretto.
Segue una lunga fase di declino riscattato a fine ‘800 quando Brindisi diviene una base
navale di primissimo piano ed il Forte a Mare diventa presidio della R.Marina, destinato,allo scoppio della Grande Guerra, a deposito di torpedini e dei realtivi detonatori.
Le truppe troveranno alloggio nell’Opera a Corno. Dalla seconda metà del secolo scorso
il complesso ha subito un lento declino per il graduale abbandono del presidio da parte
dei militari. La mancanza di opere manutentive ha determinato fra il 1974 e il 1977 una
serie di crolli culminati ,nel 1979 nella perdita di una ampia parte dell’“Almazer de palbora”(Bastione poligonale di Nord Ovest) e della “Iglesia del Puerto viecho” e, nel 1980,
nel crollo di un consistente settore del camminamento di ronda fra la Porta Reale e
l’Opera a Corno. Nel 1984 avviene la dismissione del complesso che viene formalmente
preso in consegna dal Demanio dello Stato, che lo affida alla Soprintendenza per i Beni
Architettonici, Paesaggistici e Storico Artistici della Puglia.
A partire dal 1981 la Soprintendenza ha attuato diffusi interventi mirati ad arginare i fenomeni di degrado che determinano il distacco di materiale lapideo dalle murature
esposte all’azione demolitrice del mare. In attesa di definire la destinazione d’uso del
complesso monumentale, è stato attuato un sistematico programma di restauro conservativo del Castello con l’ obiettivo di consentire la lettura, nel rispetto delle stratificazioni storiche, dell’originario impianto alterato dalle manomissioni apportate negli
ultimi due secoli, ed avviato il recupero dell’Opera a Corno.
A seguito di finanziamento derivante dal Programma triennale Lotto 2004/2006, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia (Direttore arch. Ruggero Martines) ha appaltato i lavori che riguardano principalmente le mura dell’Opera
a Corno interessate da estesi sgrottamenti dovuti alla perdita di coesione delle malte
per l’effetto combinato del vento e dello spry marino, specie lungo i tratti esposti verso
il mare aperto. Gli interventi di restauro e funzionalizzazione sono proseguiti negli anni
successivi con fondi derivanti dalla programmazione ordinaria.
93
SOPRINTENDENZA PER I BENI STORICI, ARTISTICI
ED ETNOANTROPOLOGICI DELLA PUGLIA
Soprintendente
Fabrizio Vona
Referente del progetto
Maria Consiglia Binetti
San Francesco
della Scarpa
Via Pier l’Eremita, 25/b
70122 Bari
Tel. 080 5285231
Fax 080 5285214
[email protected]
La Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia è organo periferico del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, articolazione della Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della Puglia. È stata istituita con Decreto
Ministeriale del 18 giugno 2008, a seguito dell’entrata in vigore del Decreto del Presidente della Repubblica del 26 novembre
2007, n. 233, Regolamento di riorganizzazione del Ministero per
i Beni e le Attività Culturali, riunificando le prerogative già della Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico delle province di Bari e Foggia e quelle, relative al
settore di competenza, della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico
ed Etnoantropologico per le province di Lecce Brindisi e Taranto. La Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia, in base al D. Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004
e successive modificazioni (Codice dei Beni culturali e del Paesaggio) svolge attività di tutela e valorizzazione del patrimonio
storico, artistico ed etnoantropologico, operando nell’ambito dei
confini del territorio della regione; si occupa dei beni mobili e degli apparati decorativi di immobili appartenenti allo Stato, agli Enti territoriali,
agli Enti ecclesiastici, agli Enti morali ed
alle Fondazioni, ovvero dei beni appartenenti a privati quando ne sia stato preventivamente riconosciuto l’interesse
culturale attraverso il procedimento di dichiarazione previsto dal D. L. 42/2004,
artt. 13 – 15.
La sede che la ospita è il cinquecentesco
convento di San Francesco della Scarpa,
annesso alla chiesa omonima, una delle
rarissime testimonianze gotiche della
città, eretta, su una preesistente cappella dedicata a Santa Caterina d’Alessandria,
tra gli anni Venti del secolo XIII e i primi
decenni del secolo successivo: l’elegante
carattere della primitiva struttura ogivale
squisitamente angioina è ancora perfettamente leggibile nel presbiterio quadrangolare sopraelevato, il cui spazio rinvia all’architettura modulare cistercense.
ATTIVITÀ
Svolge attività di tutela all’interno del territorio regionale mediante azioni di controllo e verifica dello stato di conservazione
sui beni culturali nel settore di competenza.
Svolge attività di pianificazione mediante proposte di programmazione, e quindi di progettazione e realizzazione di interventi di restauro e di interventi di qualunque natura finalizzati alla salvaguardia e conservazione dei beni.
Autorizza opere ed interventi su beni culturali nel settore di
competenza, svolgendo attività di sorveglianza su tali lavori, ovvero se richiesto, anche di direzione scientifica, al fine di garan-
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Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia
tire nelle fasi esecutive la compatibilità dei lavori con le esigenze di tutela. In tale ambito, se richiesto, esprime pareri sulla congruità della proposta economica.
Esprime parere tecnico sulle richieste di ammissibilità delle opere ed interventi proposti da privati o da Enti al contributo statale previsto dal D.Lgs 42/2004 e s.m.i, artt. 31, 35
e 37 e segue le successive fasi istruttorie sino al collaudo delle opere, curando anche la
stipula di accordi e convenzioni con i proprietari dei beni ammessi all’erogazione dei
contributi per quanto concerne le modalità di accesso.
Esprime parere tecnico sullo stato di conservazione delle opere d’arte mobili pugliesi in
prestito per la realizzazione di mostre sparse sul territorio nazionale e internazionale.
Partecipa alle conferenze di servizi ed esprime pareri riferiti al settore di competenza.
Avvia il procedimento di dichiarazione dell’interesse culturale di cui al D. Lgs. 42/2004
e s.m.i,artt. 10-16 per i beni appartenenti a privati, elaborando proposte di dichiarazione
da sottoporre alla Direzione Regionale. Istruisce e propone provvedimenti di verifica
dell’interesse culturale di cui al D. Lgs. 42/2004 e s.m.i, art. 12.
Svolge le funzioni relative alla catalogazione dei beni storici artistici ed etnoantropologici nell’ambito regionale, in coordinamento con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la
Documentazione per quanto concerne le normative, gli standard e le linee guida.
Nell’ambito delle attività di catalogazione agisce anche mediante accordi ed intese con
Enti territoriali ed Enti Ecclesiastici, in quest’ultimo caso anche mediante accordi locali
discendenti dalla convenzione dell’8 aprile 2002 in materia di inventario e catalogazione dei beni culturali appartenenti alle Istituzioni ecclesiastiche stipulata tra l’ICCD e
la Conferenza Episcopale Italiana.
Svolge attività di collaborazione con le forze dell’ordine e di supporto tecnico in concomitanza di furti, illecita commercializzazione ed altre attività di rilevanza giudiziaria
concernenti beni culturali del settore di competenza, curando anche, quando richiesto,
l’accoglienza in deposito di opere sottoposte a sequestro giudiziario.
Esercita le funzioni e svolge le attività previste dal D. Lgs. 42/2004 e s.m.i, art. 63 in relazione al commercio di cose antiche.
Cura la realizzazione di ricerche, studi, pubblicazioni, nonché di iniziative espositive ed
eventi culturali in relazione al patrimonio storico artistico ed etnoantropolgico della regione. Svolge ogni altro compito assegnatole dal D. Lgs. 42/2004 e s.m.i e dal Regolamento di cui al DPR del 26 novembre 2007, n. 233.
Tra le azioni di tutela espletate nel corso degli ultimi anni merita una menzione la Dichiarazione di notevole interesse della collezione di dipinti della Banca Carime di Bari, costituita da opere databili tra i secoli XV e XX; costituitasi tra gli anni Settanta e i primi
anni Ottanta del secolo scorso, la raccolta comprende opere di grande importanza, tra
le quali vanno ricordati almeno i dipinti raffiguranti Le tentazioni di Sant’Antonio attribuito a Salvator Rosa, quelli assegnati a Paolo De Matteis raffiguranti Rinaldo e Armida
e Erminia e Tancredi, la Battaglia tra Centauri e Lapiti attribuito a Francesco Solimena, Le
nozze di Buondelmonte con la Donati di Francesco Saverio Altamura.
Strettamente connesso all’attività di tutela è l’attività dell’Ufficio Esportazione che,
oltre ai compiti istituzionali previsti dalla normativa ministeriale relativamente all’esportazione di arte contemporanea verso paesi terzi, ha attuato, su apposita autorizzazione del Ministero, le procedure per consentire importanti esposizioni nel
territorio di competenza; a titolo di esempio basti citare le opere esposte alla mostra
Paris 1900 tenutasi a Barletta presso il Palazzo della Marra dal 1 marzo al 20 luglio 2008
e quelle esposte alla mostra antologica dedicata allo scultore Ibram Lassaw, uno dei più
importanti artisti americani della “Scuola di New York”, tenutasi a Matera nella doppia
sede del complesso rupestre di San Nicola dei Greci e della Madonna delle Virtù e nel
MUSMA, Museo della Scultura contemporanea dal 14 giugno al 18 ottobre u.s.
La conservazione e gli interventi di restauro
Preminente è certamente il settore del restauro, con compiti di progettazione e Direzione Lavori per gli interventi diretti, condotti con fondi sia ministeriali che rinvenienti
da fonti di finanziamento, di Alta Sorveglianza per interventi finanziati e commissionati da Enti diversi, cui vanno aggiunti gli interventi effettuati nel Laboratorio di restauro da restauratori interni.
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Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia
Tra gli interventi diretti più significativi rammentiamo il restauro dell’ambiente retroabsidale della Cripta della Cattedrale di Bari, che ha permesso, come già era accaduto
per la cripta nel 2004-2005, di riproporre alla fruizione e alla possibilità di studio, liberato dalle ridipinture che ne compromettevano ogni obiettiva opportunità di lettura, un
nuovo e inedito frammento dell’apparato decorativo settecentesco progettato da Domenico Antonio Vaccaro. Un cospicuo finanziamento ha permesso di ultimare il restauro
dell’arredo mobile e delle superfici decorate della Cattedrale di Andria, e di recuperare
insieme cospicue, interessanti testimonianze della facies tardoquattrocentesca della chiesa. Finanziamenti del gioco del Lotto hanno consentito il restauro conservativo ed estetico del paramento murario esterno, dei rilievi lapidei, del portale e della porta lignea della seconda metà del XV secolo (terminus ante quem 1473) ad opera del fiorentino Niccolò di Giovanni e di Andrea Alessi di Durazzo della chiesa abbaziale di Santa Maria a Mare
sull’Isola di San Nicola alle Isole Tremiti (FG). Operazioni di pronto intervento consentono
di intervenire tempestivamente in occasioni di atti vandalici come è avvenuto a Trani nel
2007 per i leoni stilofori del portale principale della Cattedrale.
Le attività di alta sorveglianza consentono di effettuare il doveroso monitoraggio sugli
interventi che si moltiplicano sul territorio su iniziativa degli Enti Esterni, le Diocesi in
primis – con le quali, va rammentato, attraverso gli Uffici diocesani per i Beni Culturali,
la Soprintendenza lavora in stretta e proficua collaborazione, alla luce dell’intesa
tra CEI e MiBAC del 1996 e della recente revisione del 3 agosto 2004; in seconda istanza,
gli Enti territoriali, i Comuni, le Province, la Regione. Ne è un esempio il lavoro svolto
sull’Altare dedicato a San Francesco d’Assisi nella Chiesa di San Francesco a Castellana
Grotte con statue policromate raffiguranti San Francesco, Santa Chiara, Santa Rosa da Viterbo e bassorilievo di San Francesco con il Crocifisso. L’altare, realizzato nel 1730 dal Frate
francescano Frà Luca Principino così come tutti gli altri della Chiesa comprese le statue
degli Evangelisti e i gruppi scultorei conservati in sacrestia, presenta una decorazione
fantasiosa che lascia supporre la conoscenza di maestri del barocco leccese.
Tra le attività di Alta Sorveglianza su interventi promossi da Enti territoriali merita una
menzione particolare il restauro, che ne ha consentito anche il ripristino della funzionalità, del Comodino del Teatro Piccinni di Bari, finanziato dal Comune, presentato al
pubblico durante le Giornate Europee del Patrimonio.
Il laboratorio di restauro, uno dei più cospicui, per numero di operatori assegnati e di
conseguenza per quantità di lavori effettuati, comprende i settori dei dipinti su tela, su
tavola, delle sculture e dei manufatti lignei in genere, dei manufatti lapidei naturali e artificiali (intonaci, stucchi, dipinti murali), dei manufatti metallici e oplologici, dei manufatti ceramici. Rilevante l’impegno profuso dai restauratori interni cui sono affidati
interventi di particolare delicatezza e complessità, condotti sia nello stesso laboratorio
che sul territorio. Tra i molteplici da segnalare, e tra i più recenti, il restauro del bustoreliquiario e del collare di San Corrado della cattedrale di Molfetta, in argento e pietre
dure, la rovinatissima tavola con L’Adorazione dei Magi di Bernardino e Giulio Licinio di
Manfredonia del XVI secolo, la tavola belliniana con Cristo in pietà e Santi di Giovinazzo,
le porte bronzee di Canosa, numerose sculture lignee, in preparazione di una grande
mostra, tra cui il Crocifisso del XIII secolo, San Giuseppe e la Madonna orante del XV secolo avanzato, della Cattedrale di Andria.
Ed è proprio l’esigenza della formazione e dell’aggiornamento professionale nel settore
del restauro - avvertita sia dal personale interno che come doveroso impegno nei confronti dei restauratori esterni ma che operano spesso in stretta sintonia con i tecnici ed
i restauratori di questa Soprintendenza - che ha suggerito di avviare un Ciclo di incontri sulla diagnostica applicata ai beni culturali, per un corretto approccio alla conoscenza
e alla conservazione, organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari.
Scarso, purtroppo, è il peso delle sponsorizzazioni dei privati. E’ pertanto meritevole di
particolare menzione il restauro degli scomparti di polittico di Bartolomeo Vivarini con
Madonna con Bambino, San Bernardino, San Nicola, San Vito, San Giovanni Battista, della
ex Cattedrale di Polignano a Mare, realizzato grazie al finanziamento dell’ARPAI (Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano) con sede a Vicenza: curato
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Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia
dalla Società CBC di Roma e con la direzione scientifica di questa Soprintendenza, è il
primo intervento che l’Associazione ha accettato di sostenere nella nostra regione.
La catalogazione e gli archivi
Alla base dell’attività di tutela della Soprintendenza si pone l’attività di catalogazione
che ha recentemente visto l’ufficio impegnato nel completamento dell’informatizzazione, nell’ambito del progetto nazionale Artpast ex Delibera CIPE 17/2003, condotto
dalla Direzione Generale in collaborazione con la Scuola Normale di Pisa; il progetto ha
portato alla verifica e alla validazione dell’intero patrimonio catalografico della Soprintendenza costituito da n. 93.397 schede di opere d’arte mobili. Sono poi state digitate o validate n. 120.418 fotografie; in esse vanno compresi i files di immagine di n.
3.384 schede storiche redatte dagli inizi fino agli anni Sessanta del secolo scorso.
Nell’ambito del progetto Artpast, l’utilizzo congiunto, in via sperimentale, dei due sistemi operativi Aristos e Sicar, ha visto la Soprintendenza impegnata nell’informatizzazione della documentazione di alcuni interventi di restauro di particolare complessità
eseguiti negli anni passati.
Strettamente connessa con l’attività di catalogazione, quale imprescindibile strumento
per la conservazione della memoria del Patrimonio, si pone l’attività di documentazione
fotografica. L’Archivio fotografico della Soprintendenza comprende circa 355.000 negativi, divisi tra lastre fotografiche alla gelatina bromuro d’argento e negativi prodotti a
partire dal 1912 fino ai giorni nostri. L’archivio storico è composto da poco più di 10.000
lastre fotografiche.
La diateca contiene diapositive e fotocolor delle opere d’arte mobili e degli immobili
più rappresentativi di Puglia; di particolare interesse è il cospicuo nucleo di diapositive
che documentano gli affreschi pertinenti a chiese sub divo e a cripte rupestri presenti
sul territorio, prodotto di vaste campagne fotografiche eseguite negli anni Settanta del
secolo scorso.
ORGANIZZAZIONE
La Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia consta di
67 unità con una sede operativa nella Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna” e l’organizzazione interna prevede le seguenti ripartizioni:
- Segreteria degli Affari Generali
- Segreteria Soprintendente
- Protocollo
- Furti e Deposito Giudiziale
- Ufficio Ragioneria
- Ufficio Personale
- Biblioteca
- Catalogo
- Laboratorio e Archivio Fotografico
- Ufficio Tutela del Territorio
- Laboratorio di Restauro
- Deposito Opere Magazzino Materiali
- Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna”- Bitonto
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Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia
LUOGHI DI CULTURA
Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna”,
Bitonto
Direttore
Rosastella Lorusso
Antonella Simonetti
Filomena Barbone
Palazzo Sylos Calò
Via Giandonato Rogadeo, 14
70032 Bitonto (BA)
Orario di apertura:
Tutti i giorni
dalle ore 10.00
alle ore 20.00
Mercoledì chiuso.
L’ingresso è consentito
fino a 45 minuti prima
della chiusura
Biglietto d’ingresso:
gratuito
Informazioni
e prenotazioni:
Tel. 080 3716184
Visite guidate, gruppi
Informazioni
e prenotazioni:
Volontari Servizio Civile
Comune di Bitonto
[email protected]
Fax: 080 3716179
La donazione di una importante e cospicua raccolta di dipinti e
disegni pervenuta allo Stato nel luglio 2004, destinata a questa
Soprintendenza, ha significato ad oggi l’impegno di questa Istituzione, in collaborazione con la Direzione Regionale, ad aprire
la prima Galleria Nazionale della Puglia dedicata all’arte moderna
e contemporanea. Tra le numerose attività che hanno visto impegnati funzionari e collaboratori, si citano il completamento delle schedatura e della documentazione fotografica, la revisione
dello stato di conservazione dei dipinti e delle cornici e la
l’adattamento di cornici ai dipinti che ne erano sprovvisti, la selezione delle opere e la progettazione dell’ordinamento museale,
la predisposizione degli apparati didattico-didascalici di supporto
alla visita e la realizzazione di una guida breve.
La peculiarità del patrimonio della Galleria Nazionale, per la
forte presenza di artisti stranieri, si configura come offerta culturale eccentrica, nuova e stimolante rispetto ai tradizionali
percorsi d’arte della maggior parte dei Musei storici italiani, in
forte e quasi esclusiva connessione al territorio di appartenenza. Di grande interesse è la presenza di bozzetti e studi preparatori, di copie e repliche, peculiari di una raccolta di
formazione recente e rinveniente tutta dal mercato antiquario
e che, specie per i soggetti religiosi della grande pittura controriformata, costituiscono preziosi veicoli di conoscenza e di
approfondimenti per la storia dell’arte. Prezioso il corpus di disegni che comprende inchiostri, pastelli, carboncini, matite, sanguigne, acquerelli su carta o su pergamena, di artisti italiani ed
europei, databili tra XVI e primi del XX secolo. Nel contempo si
intendono sollecitare e progettare nuove riflessioni e contributi, allargati a più studiosi e specialisti, che affrontino in maniera sistematica le molteplici questioni ancora aperte
relativamente a problematiche attributive, a soggetti iconografici non individuati, a cronologie ed ambiti culturali in attesa di più certa definizione.
LA SEDE
Bitonto è un grosso centro a poche decine di chilometri dal capoluogo pugliese, sede di Municipio in età romana, quindi di cattedra vescovile almeno dalla prima
epoca normanna, uno dei maggiori centri dell’Italia
vicereale dalla seconda metà del Seicento seconda per
popolazione nella regione solo a Lecce. La sede deputata alla Galleria è il restaurato Palazzo Sylos Calò, elegante edificio tardo rinascimentale che prospetta
sulla vasta piazza del Castello, piazza civica per eccellenza, già sede del Sedile del Popolo, dalla fine dell’Ottocento fulcro tra la città antica ed il nuovo borgo.
Con la sua elegante loggia a cinque arcate che si apre
sul fianco nord ne costituisce, per chi entra da Porta
Baresana, fondale scenico ideale.
Il percorso espositivo
Il progetto di ordinamento museale ha tentato di preservare la
98
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia
percezione ed il senso di patrimonio di collezione privata della raccolta, cercando di far
emergere il filo conduttore che negli anni ha suggerito ai donatori gli acquisti, gli
scambi, le scoperte. Pertanto esso ha inteso suggerire più percorsi conoscitivi che di
volta in volta, assecondino o accendano attorno alle opere curiosità, desiderio di conoscenza, voglia di approfondimenti, di sperimentare, di ritornare a visitare il Museo.
Il percorso di visita è articolato in cinque sezioni, dal Cinquecento al Novecento, accoglie
circa 170 dipinti secondo un criterio prevalentemente cronologico, ma in ragione anche
dei contesti delle singole opere. Fuori percorso si presenta un delizioso frammentino di
pittura su tavola con una Testa di santa, pervenuto in donazione con una attribuzione
orale di Federico Zeri al pittore trecentesco Giovanni da Rimini ma, nella qualità sinuosa della linea, più moderna dell’arcaico giottismo di Giovanni, a sottolineare, comunque,
la fortuna in ambito collezionistico dei Primitivi italiani.
Il Cinquecento è rappresentato da artisti tra cui spiccano Il Veronese, El Greco e Giovan
Filippo Criscuolo. Apre il secolo un piccolo gruppo di icone di pittori cretesi, da riconnettere
a quel fenomeno di circolarità di manufatti e di maestranze dopo la caduta di Costantinopoli in mano turca nel 1453 e la diaspora di pittori nell’Egeo; ma il corpus di opere
del secolo si spinge anche verso centro-settentrione e Oltralpe a cominciare dal ritratto di San Carlo Borromeo di Giovanni Antonio Figino al San Giovanni Battista del fiammingo Jan Soens.
La collezione inoltre presenta qualche bell’esempio di pittura veneta con un Ritratto di
gentiluomo, che per l’altissima qualità rinvia allo splendido capitolo della ritrattistica di
ambito tizianesco, e l’Ecce Homo di Leonardo Corona. Ben rappresentati sono “i due secoli d’oro” della grande pittura barocca del Seicento e Settecento. Oltre Artemisia ed Orazio Gentileschi, Beinaschi, Lanfranco, citiamo la bella tavola con Cristo deriso attribuita
a Bernardino Mei, gli studi preparatori e i bozzetti come il modello per la pala del Martirio di sant’Erasmo di Poussin per San Pietro, il Martirio di san Lorenzo di Le Sueur per
la grande pala già nella chiesa di Saint-Germain L’Auxerrois a Parigi, oggi in collezione
Buccleuch e Qeensbury, San Pietro liberato dal carcere forse l’originale perduto di Vouet,
cui è affiancata la più tarda versione di Chrestien, il Sant’Antonio abate e san Paolo eremita nutriti da un corvo di Francesco Fracanzano.
Ancora i ritratti, di Baglione, Miel, Voet, e quello attribuito ad ambito di Velazquez, le nature morte, le scene mitologiche. Per il Settecento insieme alla grande scuola napoletana, rappresentata, tra gli altri, da De Matteis, De Mura, Falciatore, Giaquinto, Giacinto Diano e Sebastiano Conca, sono presenti D’Anna e Mariano Rossi, Narici con il bozzetto
per la pala di Marcianise, Batoni, Milani con lo studio per La morte di Oza. Singolare è
l’apertura alla grande cultura europea, con Melendez e Lorenzo Tiepolo, Füssli, Hamilton, Gros,
Delacroix, von Lenbach, Winterhalter.
Altrettanto singolare è il nucleo di pitture tra
Otto e Novecento ove pure - accanto a dipinti
francesi, tedeschi, inglesi e danesi - spicca un cospicuo numero di opere italiane di ambito essenzialmente meridionale, con particolare riguardo agli artisti napoletani e pugliesi, settore quest’ultimo che solo da pochi decenni riceve finalmente le dovute attenzioni dalla critica:
da Gioacchino Toma a Giuseppe De Nittis, da Domenico Morelli a Giuseppe Casciaro a Francesco
Netti, da Federico Rossano a Francesco Speranza, da Salvatore Fergola a Michele Cammarano, a Mancinelli, infine i numerosissimi disegni. Relativamente all’arte contemporanea, accanto a Bernard, De Carolis, Sartorio, Marasco, sono da registrare le singolari presenze di Joseph Stella e Beatrice Wood, di cui nella donazione sono cinque tra acquerelli
e pastelli che documentano gli interessi per la cultura d’Oltreoceano dei collezionisti. Ai
disegni, che richiedono una diversa modalità di fruizione e di salvaguardia e ai dipinti,
che si è deciso al momento di non esporre, saranno dedicati un ambiente attrezzato con
cassettiere idonee per la corretta conservazione, la consultazione e lo studio, postazioni informatiche per interrogare la banca dati dell’intera collezione, infine depositi attrezzati
e visitabili.
99
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia
PROGETTI REALIZZATI 2007 - 2008
PROGETTO
IMPORTO
FONTE
INVESTIMENTO FINANZIAMENTO
Conversano (BA). Chiesa dei SS. Medici. Restauro
conservativo ed estetico
€ 265.000,00
Programma
ordinario MIBAC
Putignano (BA). Chiesa S. Domenico. Restauro
conservativo ed estetico, arredi
€ 44.000,00
Programma
ordinario MIBAC
Ginosa (TA). Chiesa Matrice. Restauro
conservativo ed estetico
€ 92.000,00
Programma
ordinario MIBAC
Martina Franca (TA). Chiesa Sant'Antonio
ai Cappuccini. Restauro conservativo ed estetico
€ 92.000,00
Programma
ordinario MIBAC
Andria (BA). Chiesa Cattedrale S. Maria Assunta
in Cielo. Restauro dipinti murali, manufatti
lignei, altari, rilievi e rivestimenti lapidei
€ 150.000,00
Accordo
Programma
Quadro Regione
Puglia - MIBAC
Canosa di Puglia (BA). Battistero di San Giovanni.
Lavori di somma urgenza per il restauro
di intonaci e lacerti del pavimento musivo
€ 20.000,00
Mibac
Rutigliano (BA). Chiesa Matrice. Restauro
conservativo ed estetico: sedia arcipretale,
cantoria, cassa d'organo, bussola
€ 50.000,00
Programma
ordinario MIBAC
IMPORTO COMPLESSIVO ANNO 2008
€ 713.000,00
Vedi nota 1 pag. 58
100
SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LA PUGLIA
Fino al 1963 la vigilanza sugli archivi degli enti pubblici, su quelli
degli istituti di credito e delle associazioni sindacali e su quelli
privati, ricadeva su strutture che per la legge n. 2006 del dicembre 1939, avevano circoscrizioni territoriali amplissime al
punto che la Soprintendenza archivistica di Napoli doveva esercitare la sua vigilanza sull’intero Mezzogiorno continentale.
Come fu sottolineato anche nella Relazione di accompagnamento al progetto di decreto del Presidente della Repubblica
“Norme relative all’ordinamento ed al personale degli archivi
di Stato” era impossibile che le soprintendenze archivistiche allora esistenti riuscissero “a fare integralmente fronte ai complessi compiti loro affidati dalla legge”.
La riorganizzazione attuata con la normativa del 1963 determinò, perciò, un potenziamento della capacità di intervento
della struttura archivistica italiana sui complessi documentari
d’origine non statale che, finalmente, poteva non limitarsi alla
mera repressione. Si esplicitava, così, una nuova attenzione
della Pubblica amministrazione e della ricerca storica per tipologie di fonti documentarie a lungo trascurate. Tale attenzione
avrebbe costituito il naturale supporto alla successiva evoluzione dell’attività di tutela di quelle stesse fonti con la possibilità di collaborare con i detentori degli archivi per migliorare la
conservazione e l’ordinamento di quei fondi.
La legislazione del 1963 ha, a lungo, sotteso l’attività della Soprintendenza archivistica per la Puglia. Operante a partire dal
1964, la Soprintendenza ha progressivamente ampliato il raggio
d’azione del suo intervento non più limitato ai soli archivi degli
enti pubblici territoriali e non. Oltre a una sistematica azione di
recupero di archivi privati meritevoli di essere segnalati, l’attività
si è progressivamente estesa ai fondi archivistici degli enti ecclesiastici e confraternali, agli archivi delle aziende autonome e
sanitarie, a quelli degli enti di assistenza e beneficenza, a quelli
assicurativi e previdenziali, a quelli degli ordini professionali e
degli istituti di cultura e ricerca e delle istituzioni scolastiche, a
quelli degli enti e delle associazioni sportive e delle agenzie fiscali. Tale intervento non si riduce, del resto, alla semplice vigilanza sull’osservanza da parte dei soggetti pubblici e privati
proprietari, possessori o detentori di archivi, degli obblighi imposti dalla legislazione di tutela o a istruire e formalizzare i provvedimenti relativi (anche in materia di acquisizione di materiale
documentario per gli archivi di Stato del territorio pugliese).
Alla verifica delle condizioni di conservazione del patrimonio
archivistico non statale si affianca, di frequente, il censimento
della documentazione sottoposta a ispezione e, a volte, l’inventariazione di quel patrimonio sia ad opera dei funzionari
della Soprintendenza sia attraverso professionalità esterne.
Una particolare attenzione è stata dedicata negli anni agli archivi in formazione fornendo agli enti il necessario supporto
per la preparazione di un personale più consapevole delle reali
esigenze di trattamento dei flussi documentali, soprattutto in
vista dell’introduzione del protocollo informatico.
La Soprintendenza rivolge, altresì, specifica attenzione all’intero settore dell’antiquariato, vigilando in particolare sugli svariati esercizi commerciali che espongono in maniera più o meno
Soprintendente
Maria Carolina Nardella
Referente per il progetto
Angela Muscedra
Strada Sagges, 3
70122 Bari
Tel. 080 5789411
Fax 080 5789462
[email protected]
101
Soprintendenza Archivistica per la Puglia
palese, materiale documentario e – in collaborazione con il Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Bari - ha avuto modo di intervenire in maniera più che significativa nel recupero – non solo sul territorio nazionale - di beni documentari trafugati
in epoche più o meno recenti. Concorre, inoltre, non solo all’approvazione dei progetti di
restauro di documenti presentati dai detentori di fondi archivistici e alla valutazione dell’ammissibilità degli intervento ai contributi statali, ma - grazie a modesti finanziamenti
ministeriali - avvia al restauro documenti di particolare rilievo storico.
Dal 1998 – su sollecitazione della Direzione Generale per gli Archivi – è, d’altro canto,
impegnata nel Progetto Pergamo finalizzato alla costituzione di un archivio digitale dei
fondi pergamenacei conservati in archivi pugliesi pubblici, privati ed ecclesiastici, riprodotti su supporto ottico. Le riproduzioni (finora di oltre 8.000 documenti), corredate
di schede descrittive, consentono la consultazione sostitutiva del materiale riprodotto
non solo su supporto magnetico presso la Soprintendenza o presso i proprietari o detentori del documento riprodotto. Dal 2003 – dopo aver concluso apposite convenzioni
con i possessori della documentazione – la consultazione può avvenire anche attraverso
la rete telematica consultando il sito www.pergamopuglia.it.
A parte il ruolo tradizionale di intermediazione svolto dall’Istituto per l’accesso degli
studiosi alla consultazione degli archivi vigilati, da alcuni anni la Soprintendenza aderisce e partecipa al SIUSA, il progetto della Direzione Generale per gli Archivi che si propone di fornire all’utenza un punto di accesso primario per la ricerca sul patrimonio
archivistico non statale conservato al di fuori degli archivi di Stato. Nel sistema sono
presenti dati acquisiti con precedenti progetti di censimento e inventariazione, nazionali e locali, condotti dalle Soprintendenze archivistiche in epoche diverse e con differenti gradi di analiticità, a partire dal progetto nazionale Anagrafe informatizzata degli
archivi italiani, realizzato nello scorcio del Novecento nell’ambito della Carta del rischio
del patrimonio culturale nazionale e attualmente in fase di avanzato recupero.
L’Istituto è articolato in unità organizzative interne dedicate alle attività amministrative
e tecnico - scientifiche che derivano dalle funzioni istituzionali di tutela e valorizzazione
degli archivi non statali presenti in Puglia.
La salvaguardia del patrimonio culturale italiano non può prescindere da una conoscenza
non più soltanto elitaria. Senza per questo trasformare anche i beni culturali in un oggetto di mero consumo, negli ultimi decenni si è sempre più affermata la scelta di valorizzarli attraverso una serie di iniziative (anche espositive) che hanno consentito a un più
vasto pubblico un accesso guidato alle diverse tipologie di tali beni. In tale prospettiva ha
spesso operato anche la Soprintendenza archivistica per la Puglia, da sola o in collaborazione con enti pubblici e privati, altri istituti culturali e associazioni, privilegiando, spesso,
un’impostazione didattica che ha consentito di instaurare proficue collaborazioni con le
istituzioni scolastiche del territorio. Da alcuni anni le iniziative di promozione e valorizzazione sono organizzate nell’ambito del Piano annuale di comunicazione del Ministero.
Numerose le pubblicazioni curate dalla Soprintendenza archivistica per la Puglia - in
collaborazione con Enti e Istituzioni culturali - finalizzate alla tutela e alla fruizione degli
archivi vigilati. Dal 1996, inoltre, l’Istituto cura la collana “Quaderni della Soprintendenza Archivistica per la Puglia“:
- Strumenti di gestione e di ricerca degli archivi italiani. Atti delle Giornate di studio, Molfetta, 9-10 dicembre 1994, a cura di Domenica Porcaro Massafra, Bari, Laterza, 1996.
- Fonti documentarie per la storia di Latiano, a cura di Rita Silvestri, Latiano, Neografica,
1998.
- Archivi di Principi e di Comunità. Fonti per la Storia di S. Vito dei Normanni. Atti del Seminario di studio. 13 dicembre 1996, S. Vito dei Normanni, a cura di Domenica Porcaro
Massafra, Bari, Edipuglia, 1998.
- Le carte della Comunità. Inventario dell’archivio storico di S. Vito dei Normanni, a cura
di Giovanni Battista L’Abbate, Bari, Edipuglia, 1998.
- Taviano, i documenti e la storia. Inventario dell’archivio storico comunale, a cura di
Maria Palasciano e Anna Maria Vernì, Taviano, Grafema, 2000.
- L’Archivio storico del Comune di Bitonto. Inventario del fondo post unitario, a cura di
Grazia Tatò, Bari, Edipuglia, 2000
102
Soprintendenza Archivistica per la Puglia
- L’Archivio storico del Comune di Bitonto Inventario dell’ Archivio antico secoli XV-XIX, a
cura di Eugenia Vantaggiato, Bari, Edipuglia, 2001;
- La selva d’oro del Cirullo monopolitano, a cura di Domenica Porcaro Massafra e Cristiana Anna Maria Guarnieri, Bari, Edipuglia, 2002;
- Riforme in corsa ... Archivi pubblici e archivi d’impresa tra trasformazioni, privatizzazioni
e fusioni, a cura di Domenica Porcaro Massafra, Marina Messina e Grazia Tatò, con la
collaborazione di Angela Muscedra, Bari, Edipuglia, 2006;
- Archivio storico della diocesi di Castellaneta, voll. 2, a cura di Carlo dell’Aquila e Francesco Antonio Bernardi, Bari, Mario Adda Ed., 2007;
- Storie di famiglie e storie di carte. Inventario dell’archivio dei principi Dentice di Frasso,
a cura di Antonella De Lucia, Lecce, Imago Ed., 2008.
LUOGHI DELLA CULTURA
Palazzo Sagges
La Soprintendenza archivistica per la Puglia ha
sede nell’area dell’abitato di Bari Vecchia,
prossima alla Cattedrale e al limite meridionale
delle mura urbiche, dove sorge Palazzo Sagges,
una casa palatiata del XVI secolo, che corrisponde all’antico vicinio denominato Santa Maria de Jure Ioannaci dall’intitolazione di una
chiesa già documentata nel 1103, che a partire dalla seconda metà del XVII secolo cominciò ad essere denominata (e con essa il rione)
“Santa Maria del Sannace seu San Giuseppe”.
Nel Palazzo Sagges è inglobata la “casa detta
della Torretta”, una struttura edilizia tipica del
tessuto urbano della Bari medievale (la casa
torre) con finalità eminentemente difensive.
La prima notizia che indica questo edificio quale abitazione di Annibale de Rossi, esponente
Palazzo Sagges, sede della Soprintendenza di una famiglia barese ascritta alla Piazza dei
Archivistica per la Puglia, originariamente Nobili della città, è del 1599.
casa palatiata del secolo XVI. Androne,
accesso alla scala in pietra Nel 1630 la casa risulta di proprietà di Giuseppe Martinez, esponente di una nobile famiglia originaria di Valenza, giunta a Bari probabilmente nella seconda metà del XVI
secolo quando, alla morte della regina Bona Sforza, la città ritorna al demanio dello Stato.
Nel 1701 Pietro Sagges, originario della Borgogna e
regio cassiere della città di Bari, acquista dai Martinez la dimora, che diverrà il simbolo del prestigio sociale e della ricchezza materiale raggiunti dalla
famiglia Sagges nel corso del XVIII secolo. Nel XIX secolo, con il declino sociale ed economico della famiglia inizia la fase di degrado del palazzo. I singoli
locali o camere vengono via via alienati, acquistati da
marinai o bottegai, esponenti di quel ceto subalterno
che resta nella Città vecchia dopo la nascita del Borgo
Murattiano, fuori delle antiche mura, dove le famiglie più abbienti costruiscono le nuove dimore. Nel
1927, infine, Giovanni Sagges, ultimo discendente
della famiglia, vende ciò che resta del fabbricato
“ormai tutto cadente da abbattersi e ricostruirsi”. Nei
primi anni ’80 del secolo scorso furono eseguiti i la- Palazzo Sagges, passaggi aerei tra il corpo di
vori di messa in sicurezza e liberazione dai detriti fi- fabbrica della casa palatiata e la casa orreata,
a destra nella foto, struttura architettonica
nanziati con fondi FIO. A partire dal 1995 fu avviato il medioevale
dei secoli XI-XII, rinvenuta nel
restauro vero e proprio dell’edificio, finanziato dal Mi- corso dei lavori di recupero e rifunzionalizzazione del complesso edilizio di Palazzo Sagges
nistero dei Lavori Pubblici.
negli anni Ottanta del secolo XX
103
Soprintendenza Archivistica per la Puglia
ELENCO PROGETTI REALIZZATI
ANNO 2007
PROGETTO
IMPORTO
FONTE
INVESTIMENTO FINANZIAMENTO
A) Progetti di recupero, salvaguardia e precatalogazione informatizzata di archivi vigilati:
MiBAC
1. Archivio storico comunale di Nardò (LE)
€ 3.500,00
2. Archivio storico Istituto Agrario Provinciale
“Umberto I” di Andria (BA)
€ 3.500,00
3. Archivio storico comunale di Cagnano Varano
(FG)
€ 7.000,00
4. Archivio storico comunale di Ceglie Messapica
(BR)
€ 7.000,00
5. Archivi Comitati CONI province di Bari, Brindisi
e Taranto
€ 7.000,00
6. Archivi Associazione dei Lions International
Distretto 108 AB di Turi, Bari, Taranto
€ 7.000,00
7. Atti deliberativi archivi comunali delle province
di Bari, Brindisi, Foggia
€ 6.300,00
8. Progetto nazionale Studium 2000-Archivio
storico Università degli Studi di Lecce
€ 3.500,00
9. Archivi confraternali di Ginosa e di Laterza (TA)
€ 5.500,00
10. Archivi scolastici della provincia di Bari
€ 3.500,00
B) Progetti di digitalizzazione
1. Progetto Pergamo
2. Scritture antiche della Città di Bitonto (BA)
MiBAC
€ 4.368,00
€ 24.000,00
C) Progetto di restauro
1. Archivio Diocesano di Monopoli (BA)
Fondo Polignano
IMPORTO COMPLESSIVO
Vedi nota 1 pag. 58
104
MiBAC
€ 1.779,00
€ 83.947,00
Soprintendenza Archivistica per la Puglia
ANNO 2008
PROGETTO
IMPORTO
INVESTIMENTO
A) Progetti di recupero, salvaguardia e precatalogazione informatizzata di archivi vigilati:
MiBAC
1. Archivio storico comunale di Torre S. Susanna (BR)
€ 3.750,00
2. Archivio storico comunale di Carosino (TA)
€ 3.750,00
3. Archivi dei Comitati regionali pugliesi della
Federazione Italiana Nuoto e della Federazione
Medico Sportiva Italiana
4. Archivio storico ex IPAB “Vittorio Emanuele II”
di Giovinazzo (BA)
5. Archivi ordini e collegi professionali
della provincia di Brindisi
6. Archivio storico comunale di Sannicandro (BA)
7. Archivio dell’Istituto Nazionale per l’Istruzione
e l’Addestramento nel Settore Artigiano di Bari
8. Archivio privato Tamborino Magnini in Viterbo di
Maglie (LE), archivi della moda del Salento, archivi
della moda del territorio di Martina Franca (TA)
FONTE
FINANZ.
€ 3.750,00
€ 3.750,00
€ 3.750,00
€ 1.500,00
€ 4.242,00
€ 15.000,00
9. Archivio storico comunale di Bitritto (BA)
€ 5.000,00
B) Progetto per la realizzazione del “Sistema
informativo delle Soprintendenze Archivistiche
(SIUSA), suddiviso nei seguenti subprogetti:
€ 50.000,00
MiBAC
1. Implementazione, revisione e aggiornamento
banca dati anagrafe archivi comunali
della provincia di Taranto;
2. Implementazione, revisione e aggiornamento
banca dati anagrafe archivi comunali della provincia di Lecce, archivio Giunta Regionale, archivi
parrocchiali di S.Giorgio Martire di Bari-Loseto
e di Santa Croce di Casamassima (BA)
3. Implementazione, revisione e aggiornamento
banca dati anagrafe degli archivi comunali
delle province di Bari, Brindisi, Foggia
4. Inserimento dati archivi delle opere pie
5. Inserimento dati archivi dei Comitati
provinciali CONI di Bari, Brindisi, Taranto
6. Inserimento dati archivi dell’Osservatorio
meteorologico e geofisico “L. Ferrajolo” di Taranto,
della “Specola” di Foggia, del Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino, della Confraternita del Purgatorio di Gioia del Colle (BA)
7. Costituzione archivio digitale delle
confraternite pugliesi
8. Inserimento dati archivi sanitari, aziende
autonome e archivi ecclesiastici
9. Inserimento dati archivi circoli didattici
della provincia di Bari
10. Implementazione banca dati archivi
ecclesiastici
IMPORTO COMPLESSIVO
€ 94.492,00
Vedi nota 1 pag. 58
105
ARCHIVIO DI STATO DI BARI
Storia dell’ Istituto
Direttore
Eugenia Vantaggiato
Referenti per il progetto
Damiana Iannone,
Teresa Milella
Via Pietro Oreste, 45
70123 - Bari
[email protected]
[email protected]
www.archiviodistatobari.beniculturali.it
Orario di apertura
al pubblico
lunedì - venerdì:
08.00 - 19.00;
sabato: 08.00 - 14.00
La sua origine risale al decreto del 22 ottobre 1812 di Gioacchino
Murat e alla legge organica degli Archivi del Regno del 12 novembre 1818, n. 1379, che istituiva gli Archivi provinciali del Mezzogiorno. L’Archivio provinciale di Bari, posto alle dipendenze
della Segreteria dell’intendente, fu inizialmente allocato presso
l’Ospedale degli Svizzeri e nel 1831 fu trasferito nel palazzo dell’Intendenza.
L’istituto iniziò a funzionare soltanto nel 1835 e circa un secolo
più tardi, negli anni 1936-1937, trovò sistemazione nel palazzo
della Provincia di Bari.
Dipendono dall’Archivio di Stato di Bari, a cui sono annessi una
Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica, una Sezione di
fotoriproduzione, un Laboratorio di legatoria, restauro e cartotecnica, le Sezioni di Archivio di Stato di Trani e di Barletta.
LA SEDE
Dopo una serie di trasferimenti succedutisi nel corso degli
anni, dal 2007 l’Archivio ha trovato la sua sistemazione definitiva in via Pietro Oreste, n. 45, presso il complesso monumentale
ex centro annonario della città risalente agli anni
Venti-Trenta del Novecento, denominato “Cittadella della Cultura” che ospita anche la Biblioteca Nazionale “Sagarriga ViscontiVolpi”. I
depositi del materiale documentario sono dotati di scaffalatura compattata per un’estensione
di circa 30 chilometri.
L’Istituto è dotato di un’ampia e luminosa sala
di studio e di spazi interni ed esterni per l’allestimento di mostre ed altre manifestazioni culturali.
ATTIVITA’ DI CONSERVAZIONE E TUTELA
La conservazione del patrimonio documentario prodotto da
enti, magistrature e istituzioni del periodo preunitario e da organi periferici dell’amministrazione dello Stato è il principale
compito istituzionale dell’Archivio di Stato. Tale patrimonio, costituito anche da archivi notarili, archivi di corporazioni religiose
soppresse, numerosi archivi di enti pubblici, di istituzioni private, di famiglie e di persone, copre un arco cronologico compreso tra l’XI secolo e la seconda metà del XX secolo.
Dal 1980 l’Archivio di Stato di Bari ha avviato progetti di riordinamento, schedatura ed inventariazione delle fonti archivistiche conservate, che hanno prodotto una notevole attività di valorizzazione attraverso mostre e convegni. In particolare è stato curato il censimento di diverse tipologie documentarie e del
materiale cartografico, circa 8.000 pezzi dal 1604 al 1980.
La tutela viene esercitata mediante apposite Commissioni di sorveglianza sugli atti d’archivio, istituite presso ogni ufficio periferico dello Stato nell’ambito della provincia con compiti di vigilanza e di assistenza tecnica sugli archivi correnti e di deposito.
106
Archivio di Stato di Bari
Laboratorio di legatoria, restauro e cartotecnica
Afferente alla conservazione è l’attività del Laboratorio di restauro annesso all’Istituto
che provvede a ripristinare la funzionalità strutturale del documento, soggetto a processi degenerativi causati da agenti chimici, fisici e biologici. Il restauro avviene sia manualmente sia con mezzi meccanici che consentono di realizzare varie tipologie di
lavorazione. Si svolgono inoltre stages in collaborazione con altri istituti culturali.
Sezione di fotoriproduzione
Il servizio assicura la riproduzione su supporto analogico e digitale dei documenti conservati in archivio. La sezione, istituita nel 1962, è dotata di moderne attrezzature e di
personale specializzato. Presso la Sala di Studio è disponibile un elenco aggiornato dei
fondi archivistici microfilmati (microfilm di sicurezza e microfilm di integrazione) e delle
riproduzioni digitali.
Sezione informatica
L’Archivio di Stato di Bari fin dal 1980 ha aderito al programma di innovazione tecnologica della Pubblica Amministrazione, avviando un processo di informatizzazione che
ha coinvolto sia il settore amministrativo sia quello tecnico-scientifico. Il risultato più significativo è costituito dalla banca dati degli strumenti di ricerca disponibile in Sala di
Studio che consente una consultazione rapida dei fondi archivistici. Inoltre con la successiva realizzazione del sito Internet è possibile acquisire informazioni sull’attività culturale, didattica della Scuola di Archivistica e sulle iniziative scientifiche, editoriali e di
valorizzazione del patrimonio documentario dell’Archivio. L’istituto partecipa al progetto nazionale Sistema Informativo degli Archivi di Stato.
Servizio protocollo informatico e flussi d’archivio
Il servizio è stato attivato il 6 marzo 2006 in attuazione del DPR 445/2000.
IL PATRIMONIO DOCUMENTARIO
L’Archivio di Stato di Bari conserva fondi e materiale documentario di notevole interesse per la storia del territorio. Si
fornisce un elenco sintetico suddiviso cronologicamente per
tipologia di produttori.
Archivi degli antichi regimi
Tribunale misto 1805; Corti baronali, Cisternino, Gioia del Colle,
Gravina in Puglia, Loseto, Montrone, Locorotondo, Sannicandro
1793-1809
Archivi dal Decennio francese all’Unità
Intendenza di Terra di Bari 1806-1860; Consiglio d’Intendenza
1807-839; Sottintendenza di Altamura 1811-1861; Sottintendenza di Barletta 1811-1861; Consiglio generale degli ospizi di
Terra di Bari 1809-1899; Giudicati di pace, Acquaviva, Bitonto,
Capurso, Casamassima, Cassano, Castellana Grotte, Fasano, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Giovinazzo, Locorotondo, Mola, Noci 1809-1819; Regi giudicati di circondario, Acquaviva, Altamura, Bari, Bitonto,
Canneto, Capurso, Casamassima, Cassano, Castellana, Fasano, Gioia del Colle, Giovinazzo,
Gravina, Grumo, Locorotondo, Mola, Monopoli, Noci, Putignano,Turi 1817-1865; Direzione
provinciale dei dazi diretti del demanio e dei diritti diversi 1807-1872
Archivi del periodo postunitario
Prefettura 1860-1977; Giunta provinciale amministrativa 1892-1966; Commissione provinciale di sorveglianza sui beni dell’asse ecclesiastico 1867-1908; Amministrazione per
107
Archivio di Stato di Bari
le attività assistenziali italiane e internazionali 1946-1977; Questura 1892-1992; Commissariati di pubblica sicurezza, Andria, Bari Nuova, Bari Picone, Bitonto, Gravina in Puglia 1960-1994; Commissariato di pubblica sicurezza presso le Ferrovie dello Stato di
Bari 1906-1968; Polizia di Stato - Ufficio ispettivo di Puglia e Basilicata 1950-1996; Commissariato di governo nella Regione Puglia 1970-1986; Avvocatura distrettuale dello
Stato 1911-1993; Uffici di conciliazione, Bari, Bitonto 1899-1983; Preture, Acquaviva delle
Fonti, Altamura, Bari, Bitetto, Bitonto, Canneto, Capurso, Casamassima, Cassano delle
Murge, Castellana Grotte, Conversano, Fasano, Gioia del Colle, Giovinazzo, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Locorotondo, Modugno, Mola, Molfetta, Monopoli, Noci, Palo del
Colle, Putignano, Rutigliano, Santeramo in Colle, Terlizzi, Turi 1806-1990; Tribunale civile
e penale di Bari 1862-1980; Procura del re (poi Procura della repubblica) presso il Tribunale di Bari 1900-1976; Corte di appello di Bari 1928-1979; Sezione di Corte d’appello di
Lucera 1944-1947; Procura del re (poi Procura generale della repubblica) presso la Corte
d’appello di Bari 1921-1980; Corte d’assise di Bari (già Corte straordinaria del circolo di
Trani in Bari) 1847-1975; Corte d’assise di Foggia 1940-1950; Corte d’assise di Lucera 19401950; Corte d’assise di Taranto 1931-1935; Corte d’assise d’appello di Bari 1919-1960; Tribunale di commercio di Bari 1826-1887;Tribunale di sorveglianza presso il distretto della
Corte d’appello di Bari 1976-1984;Tribunale per i minorenni di Bari 1934-1977; Procura del
re (poi Procura della repubblica) presso il Tribunale per i minorenni di Bari 1935-1981; Subeconomati diocesani per i benefici vacanti della provincia di Bari 1861-1929; Direzione
centri di rieducazione dei minorenni di Puglia Lucania e Calabria, Centro di rieducazione
dei minorenni di Alberobello e Locorotondo 1960-1978; Intendenza di finanza 1885-1979;
Uffici del registro, Adelfia, Bitonto, Capurso, Casamassima, Conversano, Giovinazzo,
Grumo Appula, Modugno, Mola di Bari, Molfetta, Monopoli, Rutigliano,Terlizzi 1862-1972;
Ufficio del registro atti privati bollo e demanio di Bari 1968-2000; Ufficio del registro di
Bitonto 1862 -1972; Uffici distrettuali delle imposte dirette, Adelfia, Altamura, Bari, Bitonto, Conversano, Gioia del Colle, Monopoli, Putignano, Terlizzi 1875-1979; Ispettorato
compartimentale delle imposte dirette 1924-1974; Ufficio tecnico erariale 1876-1956;
Commissione tributaria di I grado 1966-1986; Commissione tributaria di II grado 19422000; Manifattura dei tabacchi 1909-2001; Direzione provinciale del tesoro 1974-1994;
Ufficio provinciale di leva 1891-1934; Distretto militare di Bari 1842-1928; Consiglio di
leva 1862-1911; Capitaneria di porto del compartimento marittimo di Bari 1876-1969;Tribunale militare territoriale di Bari 1861-1913; Tribunale militare di Napoli 1905-1920; Tribunale militare marittimo di Taranto 1915-1947; Tribunale militare marittimo di Brindisi
– Napoli, elenco generale; Tribunale militare territoriale di Catanzaro 1861-1895; Tribunale militare territoriale di Taranto 1940-1964; Tribunale militare territoriale di guerra
– Sezione di Bari 1941-1942; Tribunale militare di Taranto – Sezione autonoma di Lecce
1943-1945; Procura militare della repubblica presso il Tribunale militare di Bari 1915-1962;
Tribunale militare territoriale di bordo Brindisi – Napoli – Taranto 1943-1945; Aeronautica militare, Direzione territoriale dei Servizi – Materiali – Aeroporti di Bari 1935-2006; Direzione didattica statale “Balilla” di Bari 1872-1941; Direzione didattica statale “6° Circolo
S. Giovanni Bosco” di Bari 1935-1945; Direzione didattica statale Distretto n. 13 di Valenzano 1887-1934; Scuola media statale “Nunzio Ingannamorte” di Gravina in Puglia 19511958; Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari 1929-1971; Provveditorato regionale alle
opere pubbliche per la Puglia 1908-1991; Ufficio del genio civile 1884-1985; Ufficio del
genio civile per le opere marittime 1864-1993; Ufficio metrico provinciale 1965-1978;
Ispettorato compartimentale dell’agricoltura 1949-1973; Ispettorato provinciale dell’agricoltura 1935-1978; Ispettorato ripartimentale delle foreste 1877-1979; Ispettorato
provinciale dell’alimentazione 1941-1977; Ufficio regionale del lavoro e della massima
occupazione 1946-1973; Ispettorato provinciale del lavoro 1927-1955; Ufficio del medico
provinciale 1919-1976; Ufficio di sanità marittima ed aerea 1958-1985; Soprintendenza ai
beni ambientali architettonici artistici e storici per la Puglia 1923-2000; Soprintendenza
bibliografica 1922-1978; Università degli studi di Bari 1925-1998
Archivi e complessi documentari diversi
Pergamene secc. XI – XIX; Archivio notarile di Bari 1444-1906; Archivio storico del Comune di Bari secc. XVI-XXI; Archivio storico del Comune di Modugno 1759-1947; Archivio
108
Archivio di Stato di Bari
storico del Comune di Mola di Bari 1755-1934; Archivio storico del Comune di Palo del Colle 1522-1873;
Archivio storico del Comune di Santeramo in C., Deliberazioni decurionali 1781-1861; Atti catastali 15421976; Atti demaniali 1806-1926; Stato civile,
Acquaviva delle Fonti, Alberobello, Altamura, Bari, Binetto, Bitetto, Bitonto, Bitritto, Canneto, Capurso,
Carbonara di Bari, Casamassima, Cassano Murge, Castellana Grotte, Ceglie del Campo, Cellamare, Conversano, Coreggia (frazione di Alberobello), Gioia del
Colle, Giovinazzo, Gravina in Puglia, Grumo Appula,
Locorotondo, Loseto, Modugno, Mola di Bari, Monopoli, Montrone, Noci, Noicattaro, Palese, Palo del Colle, Poggiorsini, Polignano a mare, Putignano, Rutigliano, Sammichele di Bari, Sannicandro di Bari, Santeramo in Colle, Santo
Spirito, Toritto, Turi, Valenzano 1866-1935; Corporazioni religiose soppresse 1530-1897;
Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Opere pie, Congregazioni di carità,
EE.C.A. ecc.), Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Alberobello, Altamura, Bari, Binetto, Bitetto, Bitonto, Bitritto, Canneto, Capurso, Casamassima, Cassano Murge, Cellamare, Conversano,
Giovinazzo, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Modugno, Noci, Noicattaro, Palo del Colle,
Poggiorsini, Polignano a mare, Putignano, Rutigliano, Sammichele di Bari, Sannicandro di
Bari, Santeramo in Colle, Toritto, Triggiano, Turi, Valenzano 1605-1985; Sacro monte di
pietà - Ospedale civile di Bari 1605-1973; Istituto educativo assistenziale “Giovanni XXIII”
(già Asilo di pietà) di Bari 1822-1985; Ospedale di Molfetta 1699-1977; Provincia di Bari
1806-1935; Camera di commercio 1834-1984; Consorzio provinciale granario 1915-1924;
Commissione provinciale per l’artigianato 1964-1991; Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i dipendenti degli enti di diritto pubblico 1962-1981; Ente nazionale per la
previdenza e l’assistenza degli statali 1969-1980;
Ente nazionale per l’assistenza dei lavoratori
1946-1978; Ente nazionale per la protezione morale del fanciullo 1947-1979; Ente nazionale per
l’assistenza agli orfani dei lavoratori italiani 19471980; Ente pugliese per la cultura popolare e
l’educazione professionale di Puglia e Basilicata
1920-1995; Istituto autonomo case popolari 19201990; Istituto per lo sviluppo dell’edilizia sociale
per la Puglia e la Lucania 1956-1974; Patronati scolastici, Acquaviva delle Fonti,Valenzano 1948-1978;
Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria di Puglia e Basilicata 19281996; Ente regionale di sviluppo agricolo della
Puglia 1948-1987; Consorzi strade vicinali, Acquaviva delle Fonti, Bari, Castellana Grotte, Conversano, Gravina in Puglia, Palo del Colle, Rutigliano,
Santeramo, Turi, Valenzano 1914-1978; Archivi privati: Associazione degli industriali della provincia
di Bari 1912-1992; Famiglia Caracciolo Carafa di
Santeramo 1191-1969; Vittorio Chiaia 1951-2001;
Impresa Cesare Contegiacomo di Putignano 19521990; Giuseppe D’Ettole dei Picerna sec. XIX; Famiglia Esperti di Barletta 1674-1848; Michele
Ficarelli sec. XX; Tommaso Ghezzi Petraroli 18201882; Pietro Giorgio - Manlio Livio Cassandro 1897-1974; Casa editrice Giuseppe Laterza &
figli 1901-1959; Sabino Palmieri 1903-1958; Luigi Sada 1812-1938; Giuseppe Signorile Bianchi 1920-1975; Famiglia Sylos di Bitonto 1505-1991; Miscellanea Michele Viterbo, detto
Peucezio 1565-1861; Archivi fascisti 1912-1943; Raccolta di cartografia secc. XVIII-XX; Timbri metallici; Emeroteca.
109
Archivio di Stato di Bari
GESTIONE DEI SERVIZI AL PUBBLICO
Ufficio per le relazioni con il pubblico
L’ufficio fornisce agli utenti informazioni sulle attività dell’Istituto, sui compiti e sull’organizzazione dell’Amministrazione archivistica e svolge anche il servizio di comunicazione e diffusione delle iniziative di promozione e valorizzazione.
Sala di Studio
L’attività di consultazione e accesso ai documenti conservati dall’Archivio è garantita dal
Servizio di Sala di Studio e dall’Ufficio Certificazioni e Visure. I cittadini hanno la possibilità di
effettuare ricerche per uso di studio, per uso
amministrativo o per uso personale, attraverso
l’utilizzo di strumenti di ricerca (guide, inventari,
elenchi, indici, rubriche ecc.) sia su supporto cartaceo che digitale. I due servizi sono attivi anche
per corrispondenza con amministrazioni pubbliche, agenzie, privati cittadini o utenti residenti all’estero. L’attività, disciplinata da
varie norme e dal regolamento interno, è in continuo incremento per l’aumentata esigenza dei cittadini di autodocumentare i propri diritti e per le quotidiane ricerche da
parte soprattutto del mondo universitario. Si registra, inoltre, una grande e pressante richiesta di documentazione catastale, finalizzata a ricerche patrimoniali su fonti catastali
ed atti ad essa correlati (mutazioni di quote, successioni, atti notarili, verbali di aggiudicazione, ecc.). Si forniscono statistiche sull’attività degli ultimi anni.
ANNO 2007
Presenze
1644
423
92
205
Ricerche per corrispondenza
2000
1500
1000
Presenze
500
Ricerche per corrispondenza
0
Sala Studio
Ufficio Visure e Certificazioni
ANNO 2008
Presenze
1976
895
Ricerche per corrispondenza
192
412
2000
1000
Presenze
0
Sala Studio
110
Ufficio Visure e Certificazioni
Ricerche per corrispondenza
Archivio di Stato di Bari
Biblioteca
Costituita in gran parte da volumi e periodici a carattere soprattutto storico-istituzionale ed archivistico, è destinata essenzialmente alla fruizione da parte dei funzionari in
servizio presso l’istituto, come supporto dell’attività lavorativa; tuttavia è a disposizione
anche degli utenti frequentatori della Sala di studio, con esclusione del prestito esterno.
ATTIVITA’ DI VALORIZZAZIONE
Attività didattica e formativa
L’istituto svolge fin dal 1980 un’intensa attività didattica e di formazione con la promozione di numerose iniziative e il coinvolgimento del mondo scolastico, universitario
e degli enti e istituzioni culturali e di ricerca. I principali servizi didattici offerti consistono in visite guidate, progetti di ricerca e laboratori didattici. La collaborazione didattica offerta all’Università prevede l’attivazione di stages formativi e specialistici su
fondi archivistici o in settori e servizi dell’Istituto, quali il laboratorio di legatoria, restauro e cartotecnica, in cui gli studenti sono seguiti da tutors. Infine sono attivati, in collaborazione con enti ed istituzioni culturali e di ricerca, interventi didattici per la
formazione e l’aggiornamento dei docenti, corsi di carattere generale sull’uso delle fonti
archivistiche o specialistici su particolari fondi o tematiche.
Concessioni in uso
Le caratteristiche peculiari dell’attuale sede, dotata di ampi spazi espositivi e di una sala
conferenze, rendono l’Archivio di Stato di Bari luogo ideale per la realizzazione di eventi
e manifestazioni culturali su richiesta da parte di soggetti esterni, con possibilità di utilizzo degli spazi mediante concessione in uso degli stessi.
Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica
Presso l’Archivio di Stato di Bari opera dal 1974 la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica. La Scuola di grado parauniversitario, è statale, pubblica e gratuita; svolge
compiti di formazione per il personale tecnico scientifico dell’amministrazione archivistica, ma é aperta anche ad allievi esterni, in possesso del diploma di scuola media di secondo grado. Nel percorso formativo si svolgono lezioni teoriche, esercitazioni pratiche,
stages e seminari tematici. Al termine del II anno di corso si sostengono gli esami finali
e viene rilasciato il Diploma di Archivistica, Paleografia e Diplomatica. Nel corso dell’ultimo biennio si sono iscritti 101 candidati di cui 43 ammessi alla frequenza e 22 diplomati. e-mail: [email protected]
Manifestazioni espositive
L’Istituto promuove la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio documentario attraverso mostre, convegni, conferenze, seminari, attività didattica e di formazione, pubblicazioni scientifiche. Tali attività possono essere organizzate in proprio o in
collaborazione con altri enti e istituzioni culturali, a livello non soltanto locale ma anche
nazionale e internazionale. Si segnalano a partire dal 2000 le seguenti iniziative:
- La rivoluzione del 1799 in Terra di Bari, Modugno 2000
- Bona Sforza duchessa di Bari e regina di Polonia, Bari – Cracovia 2000
- Le vie di comunicazione per i viaggi e il turismo, mostra documentario-fotografica,Trani
2000
- Una cartolina per la pace, Bari 2001
- Luigi Giuseppe Capotorti. Un musicista pugliese allievo di Piccinni, Bari 2001
- I luoghi dell’incontri, mostra documentario-fotografica, Barletta 2002
- Arte è vita, in occasione del centenario della nascita di Peppino de Filippo, Bari 2003
- Le prime voci dell’Italia libera. La stampa in Puglia 1943-45, Bari – Bitonto 2003-2004
- Mal’aria, Castellaneta Marina, settembre 2004
- Strutture sanitarie in Terra di Bari, Bari, Aula Magna del Policlinico, settembre 2004
- Pensare allo sport come educazione, Bari 2004
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Archivio di Stato di Bari
- Acqua e spazio, in collaborazione con l’Archeoclub di Bari e l’ENEC, Bari dicembre 2004
- Dal Congresso di Bari dei CLN al 1° Convegno Meridionalista. La questione meridionale
nel II dopoguerra, Bari 2005
- 141° anniversario 1° treno a Barletta, Barletta, Teatro comunale “G. Curci” 21-25 settembre 2005
- La fantasia nel gioiello, in collaborazione con l’International Inner Wheel, Bari ottobre
2005
- Le arti grafiche in Terra di Bari, Bari, Cittadella della Cultura, ottobre-novembre 2005
- Cento anni di lotta per i diritti, la democrazia e la pace. La Camera del Lavoro di Bari.
1901-2006, Bari ottobre-novembre 2006
- Il treno della memoria, in occasione della Giornata della Memoria, Bari gennaio 2006
- Un mare di Archivi, mostra navigante a bordo della nave scuola Palinuro, Bari maggio
2006
- Onde di emozioni, Bari 2006
- Shoah, mostra multimediale itinerante, Bari Cittadella della Cultura, 27 gennaio - 8
febbraio 2007
- Acquainvista , Bari-Cittadella della Cultura, luglio – settembre 2007
- Gramsci, Il pensiero lucido. L’uomo, le idee, la storia, mostra documentaria e bibliografica in occasione del 70° anniversario della morte di Antonio Gramsci, 13 dicembre 2007
- 10 gennaio 2008.
- Fascismo e leggi razziali in Puglia: libri e documenti, mostra documentaria a latere della
mostra “SHOAH. Il treno della memoria”, nel febbraio 2007
- Tra Puglia e Albania, mostra fotografica - 2008
- Festa della musica, conferenza, concerto e danze popolari della tradizione salentina
2008
- Amore di ogni tempo, mostra documentario-iconografica - 2008
- Bona Sforza duchessa di Bari, mostra didattica di libri, codici, documenti e manufatti artistici 2008
- La provincia dei Frati Minori Cappuccini di Puglia: 5 secoli di storia, convegno e mostra
documentario-fotografica itinerante - 2008
- Chiese e conventi cappuccini in Terra di Bari, mostra documentario-iconografica 2008
- Arte in Puglia dal Medioevo al Settecento, anteprima della mostra di opere d’arte 2008
- Fascismo e leggi razziali: dalla persecuzione dei diritti alla persecuzione delle vite, Trani
2008
Pubblicazioni:
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI, La presenza ebraica in Puglia. Fonti documentarie e bibliografiche, a cura di C. COLAFEMMINA, P. CORSI, G. DIBENEDETTO, Bari 1981.
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI, La presenza ebraica in Puglia: testimonianze archivistiche ed archeologiche, a cura di D. IANNONE, Guida alla mostra realizzata in occasione del Congresso Internazionale “Italia Judaica”, Bari 1981.
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI - COMUNE DI BARI, Rassegna di fonti documentarie della storia civica barese, Catalogo della mostra, Bari 1981
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI - PROVINCIA DI BARI, La cartografia storica nelle fonti documentarie. Terra di Bari nel XVIII e XIX secolo, Catalogo della mostra, Molfetta 1981.
- CITTÀ DI MONOPOLI - ARCHIVIO DI STATO DI BARI, L’immagine e il progetto. Il territorio comunale in Terra di Bari nel XVIII e XIX secolo, Catalogo della mostra, Monopoli 1981.
- CITTÀ DI PUTIGNANO - PROVINCIA DI BARI - ARCHIVIO DI STATO DI BARI, La cartografia storica nelle
fonti documentarie. Il territorio di Putignano nel XVIII e XIX secolo, Catalogo della mostra, Putignano 1981.
- ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO, COMITATO DI BARI – ARCHIVIO DI STATO DI BARI – ARCHIVIO
DI STATO DI FOGGIA - ARCHIVIO DI STATO DI LECCE, Istituzioni e società nell’età della Restaurazione: la salute pubblica in Puglia, Guida alla mostra, Bari 1981.
- Istituzioni e territorio in Terra di Bari. Fonti documentarie e cartografiche del XIX secolo,
Fascicolo illustrativo della mostra, pubblicato con il contributo dell’Archivio di Stato di
Bari in “Storia dell’urbanistica”, I (1981), 1
- REGIONE PUGLIA - ARCHIVIO DI STATO DI BARI, Conversano in cento anni di vita politica e amministrativa (1880-1980). Rassegna di fonti documentarie, Catalogo della mostra, Bari 1981.
112
Archivio di Stato di Bari
- COMUNE DI BARI- ARCHIVIO DI STATO DI BARI, La Basilica di San Nicola nella vita del Comune
barese, Guida alla mostra, Bari 1982.
- ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO ITALIANO, COMITATO DI BARI - ARCHIVIO DI STATO DI BARI ARCHIVIO DI STATO DI FOGGIA - ARCHIVIO DI STATO DI LECCE, Istituzioni e società nell’età della Restaurazione. La salute pubblica in Puglia, Catalogo della mostra, Bari 1982.
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI - ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO, BARI, Vita politica e sociale
in Terra di Bari durante l’epopea garibaldina 1860-1866, Guida alla mostra, Bari 1983.
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI – SEZIONE DI ARCHIVIO DI STATO DI BARLETTA, Barletta tra il grano e la
sabbia. I progetti per il porto, Catalogo della mostra, Bari 1983
- ASSOCIAZIONE MARINARA “PUGLIA” , BARI - ARCHIVIO DI STATO DI BARI - COMUNE DI BARI, ASSESSORATO ALLA CULTURA, …C’era una volta la Società di navigazione a vapore “Puglia” Bari 18761932, Guida alla mostra, Bari 1983.
- G. TATÒ, Archivistica ecclesiastica regionale. Cenni istituzionali, storici e legislativi, Bari
1983 (Archivio di Stato di Bari - Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica).
- Codici liturgici in Puglia, Bari 1984 (Archivio di Stato di Bari - Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica)
- Bona Sforza Regina di Polonia e Duchessa di Bari. Saggi e documenti, a cura dell’ARCHIVIO DI STATO DI BARI, Bari 1984.
- ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO, COMITATO DI BARI - ARCHIVI DI STATO DI BARI, BRINDISI, FOGGIA, LECCE - COMUNE DI MODUGNO - COMUNE DI FOGGIA, Il 1848 in Puglia. Aspetti politici e sociali, Catalogo della mostra, Bari 1984.
- P. CORDASCO, L’archivio del Capitolo Metropolitano di Bari, Bari 1984 (Archivio di Stato di
Bari - Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica)
- F. MAGISTRALE, Il codice A 45 della Biblioteca comunale «E. Rogadeo» di Bitonto. Studio
codicologico, paleografico, testuale, Bari 1984 (Archivio di Stato di Bari - Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica)
- M.G. ARBORE, A.P. CIMAGLIA, Bari dalla caduta del fascismo al I Congresso dei Comitati di
Liberazione Nazionale, Bari 1985
- ARCHIVIO DI S. NICOLA - ARCHIVIO DI STATO DI BARI, I codici liturgici in Puglia, Bari 1986.
- A. CARDIOTA - R. MAZZA, L’azione della Camera di Commercio nella vita economica e culturale barese, Bari 1986.
- Contributo documentario alla storia della Puglia barese (1943-1948), a cura di M. SPAGNOLETTI, Bari 1985 (Archivio di Stato di Bari - Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica)
- D. IANNONE, Insediamenti francescani in Bari (Chiese e case religiose dentro e fuori le
mura), Bari 1987
- ARCHIVIO DIOCESANO DI BISCEGLIE - ARCHIVIO DI STATO DI BARI, Bisceglie nella documentazione
grafica dal ‘500 al ‘900. Catalogo della mostra, Molfetta 1988
- Bari moderna 1790-1990, Volume pubblicato in occasione della mostra documentaria realizzata dall’Archivio di Stato di Bari e dal Centro inter.le studi per la storia della
città - Sezione Puglia e Basilicata, Milano 1990
- COMUNE DI FASANO, ASSESSORATO ALLA CULTURA - ARCHIVIO DI STATO DI BARI - BIBLIOTECA COMUNALE
“I. CIAIA”, FASANO - ARCHIVIO STORICO COMUNALE, FASANO, REGIONE PUGLIA, ASSESSORATO ALLA CULTURA, Dal casale alla città. Fasano nelle carte d’archivio dal XVII al XIX sec., Guida alla
mostra, Fasano 1990
- A. POMPILIO, Archivi e storiografia, Bari 1992 (Archivio di Stato di Bari - Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica)
- SOPRINTENDENZA PER I BENI AMBIENTALI ARCHITETTONICI ARTISTICI E STORICI PER LA PUGLIA - ARCHIVIO
DI STATO DI BARI - MUSEO NAZIONALE DI CASTEL SANT’ANGELO, ROMA - BIBLIOTECA “DE GEMMIS”, BARI
- MUSEO STORICO CIVICO DI BARI, La Guardia Nazionale in Terra di Bari, Catalogo della mostra, Bari 1994
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI, Arte e scienza medica. Istituzioni, ambiente e medicina in Terra
di Bari. Catalogo della mostra, Roma 1995.
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI - STUDIUM BIBLICUM FRANCISCANUM HIERUSALEM, I codici liturgici latini
di Terra Santa, Guida alla mostra, Fasano 1995
- Monumenti e scavi di antichità in Terra di Bari (1806-1918). Inventario a cura di M.T. INGROSSO e T. MILELLA, Bari 1995 (Archivio di Stato di Bari - Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica)
113
Archivio di Stato di Bari
- R. SCAVO, Storia della storiografia. Dall’età arcaica all’alto medioevo, Bari 1995 (Archivio
di Stato di Bari - Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica)
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI - BIBLIOTECA NAZIONALE DI BARI, Bari: passato - presente. Incontro
con la città, Guida alla mostra, Bari 1995
- P. CORDASCO, Contributo allo studio del notariato meridionale (secoli XII-XIV), Bari 1996
(Archivio di Stato di Bari - Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica)
- Privilegio di Carlo II d’Angiò, 1294 ottobre 29, Teano, Bari 1996 (Archivio di Stato di Bari
- Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica)
- Cronache di vita scolastica barese 1942-1943/1944-1945, a cura di A. POMPILIO, Bari 1997
- M. D’AGOSTINO, La minuscola “tipo Anastasio” dalla scrittura alla decorazione, Bari 1997
(Archivio di Stato di Bari - Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica)
- R. SCAVO, Storia della storiografia. Dalle cronache comunali all’Illuminismo, Bari 1997
(Archivio di Stato di Bari - Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica)
- Società, cultura e sport. Immagini e modelli in Puglia dall’antichità al XX secolo. Catalogo della mostra realizzata da ARCHIVIO DI STATO DI BARI - BIBLIOTECA NAZIONALE “SAGARRIGA
VISCONTI VOLPI” DI BARI - SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LA PUGLIA - SOPRINTENDENZA PER I BENI
AMBIENTALI ARCHITETTONICI ARTISTICI E STORICI DELLA PUGLIA - CONI, COMITATO REGIONALE DI PUGLIA
- PROVINCIA DI BARI, ASSESSORATO ALLA CULTURA - PINACOTECA PROVINCIALE DI BARI, Bari 1997
- BIBLIOTECA COMUNALE “I. CIAIA”, FASANO - ARCHIVIO DI STATO, BARI, Fasano nei Cabrei dei Cavalieri di Malta, I, 1748, pianta del Cabreo di Fasano, II, 1777, Baliaggio di S. Stefano, Manduria 1998
- DIREZIONE REGIONALE DELLE ENTRATE PER LA PUGLIA - ARCHIVIO DI STATO DI BARI, L’imposizione fiscale in Terra di Bari. Istituzioni e privilegi (secc. XII-XX), Bari 1998
- V.A. MELCHIORRE - A.M. SQUICCIARINI RIGONE, Il Tribunale Militare di Bari ex Casa della Missione di S. Vincenzo De’ Paoli, Bari 1998
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI, Indici delle principali disposizioni normative secondarie riguardanti il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali (1974/1997) e l’Amministrazione degli
Archivi di Stato (1940/1975), a cura di V. Cappetta, Bari 1999
- Musica ritrovata. Manoscritti musicali dal XVIII al XIX secolo conservati nell’Archivio di
Stato di Bari. Catalogo a cura di ISTITUTO DI BIBLIOGRAFIA MUSICALE DI PUGLIA - ARCHIVIO DI
STATO DI BARI, Bari 1999
- CITTÀ DI FASANO, ASSESSORATO ALLA CULTURA - ARCHIVIO DI STATO DI BARI - BIBLIOTECA COMUNALE
“IGNAZIO CIAIA”, FASANO - ARCHIVIO STORICO COMUNALE, FASANO, 1799 dall’utopia al martirio.
Ignazio Ciaia e la repubblica napoletana, Guida alla mostra, Fasano 1999
- COMUNE DI MODUGNO, ASSESSORATO ALLA CULTURA - ARCHIVIO DI STATO DI BARI, La rivoluzione del
1799 in Terra di Bari, Catalogo, Modugno 2000
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI, ISTITUTO DI STORIA DELL’ARTE - ARCHIWUM
PAN STWOWE W KRAKOWIE - ZAMEK KRÓLEWSKI NA WAWELU, Bona Sforza regina di Polonia e
duchessa di Bari, Catalogo della mostra, I, Roma 2001.
- M. SAMMATI, La confraternita di S. Pasquale Baylon a Bitonto. Notizie storiche e fonti documentarie dal 1717 al 1900, Bari 2001 (Archivio di Stato di Bari - Scuola di Archivistica
Paleografia e Diplomatica)
- R. SCAVO, Sigilli, Bari 2001 (Archivio di Stato di Bari - Scuola di Archivistica Paleografia
e Diplomatica)
- SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LA BASILICATA, L’inventario dell’archivio parrocchiale di Pomarico, a cura di M. GOLIA, Bari 2002
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI, Gli Ebrei in Terra di Bari durante il Viceregno spagnolo. Saggio
di ricerche archivistiche, a cura di C. COLAFEMMINA e G. DIBENEDETTO, Bari 2003
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI - C.R.A.T.E, CENTRO REGIONALE ASSISTENZA TUTELA EMIGRANTI, La Storia…tante storie. L’emigrazione pugliese nel mondo, Bari 2004
- V.R. DIOCESANO, Gli eventi napoletani del 1848 e i processi politici in Terra di Bari, Bari
2004 (Archivio di Stato di Bari - Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica)
- A. ROSSI, Translatio Ovidii. Note paleografiche sulle traduzioni medievali delle Metamorfosi, Bari 2004 (Archivio di Stato di Bari - Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica)
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI - SEZIONE DI ARCHIVIO DI STATO DI TRANI - CITTÀ DI TRANI, Sacra Regia
Udienza di Terra di Bari (carte amministrative aa. 1592-1808), a cura di D. IANNONE, Piedimonte Matese, 2006
114
Archivio di Stato di Bari
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI - SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LA PUGLIA, La Puglia e il Mare, Catalogo della mostra, Bari 2006
- MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI - COMUNE DI BARI - AUTORITÀ PORTUALE DI BARI - MARINA MILITARE, Onde di emozioni, Catalogo della mostra, Bari 2006
- A. ROSSI, Leges et brebia, Annotazioni in margine alla storia del diritto e all’archivistica,
Bari 2007 (Archivio di Stato di Bari - Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica)
- ARCHIVIO DI STATO DI BARI - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI, ISTITUTO DI STORIA DELL’ARTE - ARCHIWUM
PAN STWOWE W KRAKOWIE - ZAMEK KRÓLEWSKI NA WAWELU, Bona Sforza regina di Polonia e
duchessa di Bari, Catalogo della mostra, II, Roma 2007
- C. DESANTIS, G. MAIORANO, M. SAMMATI, B. VIGANOTTI, Fonti notarili conservate nell’Archivio
di Stato di Bari, in C.Petrarota, Il sistema delle residenze vescovili e i seminari in Puglia.
Un caso particolare: la città di Bitonto secc. XVI-XVII, Bari, Adda, 2007
- M. PANSINI, Le fonti dell’Archivio di stato di Bari sull’Albania, in Puglia e Albania nel Novecento, a cura di Giulio Esposito, Vito Antonio Leuzzi e Nevila Nika, Nardò, Besa, 2008
- M. PANSINI, Provvedimenti razziali e propaganda antisemita; Fonti documentarie; Nuove
fonti dell’Archivio di Stato di Bari, in ISTITUTO PUGLIESE PER LA STORIA DELL’ANTIFASCISMO E DELL’ITALIA CONTEMPORANEA-ARCHIVIO DI STATO DI BARI, Leggi razziali in Puglia, a cura di Vito Antonio Leuzzi, Mariolina Pansini, Giulio Esposito, Bari, Progedit, 2009
- LA CGIL PER I DIRITTI LA DEMOCRAZIA LA PACE. 1901-2006 Cento anni di lotta della Camera del Lavoro di Bari, Catalogo, Bari, Artigrafiche Favia, 2009.
Quaderni didattici
Si segnalano a partire dal 2000 le seguenti iniziative:
- C’era una volta ... un castello, Scuola Media Statale “G. Santomauro” Bari, 1999-2000
- Il tempo: scrigno della memoria, Scuola Media Statale “Imbriani” Bari, 1999-2000
- Memorie di una vita, Scuola Media Statale “Imbriani” Bari, 1999-2000
- L’Italia da paese di emigrati a paese di immigrati, Scuola Media Statale “ Michelangelo” Bari, 1999-2000
- Fogli che parlano .…, Scuola Media Statale “Imbriani” Bari, 2000-2001
- … Ora sappiamo, Scuola Media Statale “Imbriani” Bari, 2000-2001
- Viaggio nella Storia Pugliese 1940-1943, Scuola Media Statale“G. Pascoli”Bari, 2001-2002
- Vivere la memoria - I diritti negati, Scuola Media Statale “Imbriani” Bari, 2001-2002
- Aspetti del lavoro minorile a Bari tra ottocento e novecento, Scuola Media Statale “U.
Fraccacreta” Bari, 2001-2002
- Epidemie in Terra di Bari 1800 – 1900, Scuola Media Statale “Michelangelo” Bari,
2001-2002
- Un viaggio attraverso il testo letterario, l’immagine filmica e la lettura dei documenti,
agenda Scuola Media Statale “Imbriani” Bari, 2001-2002
- Le piazze di Bari, Scuola Media Statale “ U. Fraccacreta” Palese- Bari, 2002-2003
- La civiltà dell’olio, album fotografico Scuola Elementare II Circolo Didattico “Papa Giovanni XXIII” Triggiano - Bari, 2002-2003
- Maritaggi Storie di matrimoni, dote e corredi», Scuola Media Statale “Manzoni” Sannicandro- Bari, 2002-2003
- Momenti della grande guerra 1915 – 1918, Scuola Media Statale “G. Modugno” Bari,
2002-2003
- La Chiesa di Santa Croce, Scuola Media Statale “ G. Modugno” Bari, 2002-2003
- Sicurezza sul lavoro: il caso amianto a Bari, Scuola Media Statale “G. Pascoli” Bari, 20022003
- La donna: una vita per il matrimonio, Scuola Media Statale “G. Pascoli” Bari, 2002-2003
- Anche le donne nella storia, Scuola Media Statale “G. Pascoli” Bari, 2002-2003
- Un viaggio nel mondo dell’immagine, Scuola Media Statale “Imbriani” Bari, 2003-2004
- I fuochi. Indagine storico – sociale sulla famiglia, Scuola Media Statale “Manzoni” Sannicandro –Bari, 2003-2004
- La scuola media Giovanni Pascoli nella storia di Bari, Scuola Media Statale “G. Pascoli”
Bari, 2003-2004
- La qualità dell’aria a Bari, Scuola Media Statale “G. Pascoli” Bari, 2003-2004
- Dal passato … verso il futuro, Scuola Media Statale “G. Pascoli” Bari, 2003-2004
- Le parole del corredo nei Capitoli matrimoniali, Scuola Media Statale “U. Fraccacreta”
Palese-Bari, 2003-2004
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Archivio di Stato di Bari
- La Chiesa Matrice di Ceglie del Campo, Scuola Media Statale “Manzoni –Lucarelli” Ceglie del Campo 2004-2005
- Il teatro Piccinni, Scuola Media Statale “G. Pascoli” Bari, 2004-2005
- Un esempio di innovazione nell’agricoltura dell’800 a Bari, Scuola Media Statale “U.
Fraccacreta” Palese-Bari, 2004-2005
- Il brigantaggio in terra di Bari», Scuola Media Statale “G. Modugno” Bari, 2004-2005
- Bari porto mediterraneo, Scuola Media Statale “U. Fraccacreta” Palese-Bari, 2005-2006
- La società di navigazione Puglia nella storia del porto di Bari Scuola Media Statale “U.
Fraccacreta” Palese-Bari, - 2005-2006
- Mezzi persone e merci al porto di Bari nella prima metà del 900, Scuola Media Statale
“U. Fraccacreta” Palese-Bari, 2005-2006
- Un indagine di storia locale: Bari dopo l’8 settembre 1943, Scuola Media Statale “ G. Modugno” Bari, 2006-2007
- Frammenti del passato, Scuola Media Statale “Imbriani” Bari, 2006-2007
- Il porto di Bari da teatro di guerra a luogo di approdi, Scuola Media Statale. “U. Fraccacreta” Palese-Bari, 2006-2007
- Gli orologi pubblici a Bari, Scuola Media Statale “U. Fraccacreta” Palese-Bari, 20062007
- La Fiera del Levante Custode della baresità, Scuola Media Statale “M. R. Imbriani” –
Bari, a cura di Maria Rosaria Sicoli, 2007
- La Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato di Bari, I.T.C. “V. Vittorio
Lenoci” Bari, a cura di Maria Rosaria Sicoli, 2008
- Un diritto negato. Gli Ebrei a Bari, Scuola Media Statale “U. Fraccacreta” Palese-Bari, a
cura di Maria Rosaria Sicoli, 2008
- Fascismo e leggi razziali: dalla persecuzione dei diritti alla persecuzione delle vite, nell’ambito della manifestazione “Schegge di memoria” presso l’ITCS “Moro” di Trani 2008
- Corso Vittorio Emanuele e il Borgo Murattiano, I.T.C. “V. Vittorio Lenoci” Bari, a cura di
Maria R. Sicoli, 2009
- Le leggi razziali in Puglia, Lab. didattico I.T.C.“V. Vittorio Lenoci” Bari, a cura di Maria R.
Sicoli, 2009
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Archivio di Stato di Bari
SEZIONE DI ARCHIVIO DI STATO DI TRANI
La storia dell’istituto archivistico tranese si intreccia indissolubilmente con quella del complesso monumentale, denominato “Palazzo Valenzano”, che lo ospita da oltre centocinquanta anni. L’immobile, risalente al 1762, fu acquistato dal Governo borbonico nel 1790 e
destinato a sede della Sacra Regia Udienza Provinciale e del carcere criminale.Nel 1818,re Ferdinando I, con legge organica sugli archivi, istituì nella città di Trani l’Archivio Suppletorio di
Terra di Bari, che cominciò a funzionare solo nel 1856. Attualmente l’immobile è sede dell’Archivio Notarile Distrettuale e della Sezione di Archivio di Stato. [email protected]
Il patrimonio documentario
La Sezione di Archivio di Stato di Trani conserva una preziosa documentazione giudiziaria a partire dal XVII secolo, costituita dalle Carte amministrative e giudiziarie della
Sacra Regia Udienza, nonchè gli archivi degli uffici giudiziari preunitari e postunitari,
gli atti notarili e tutti gli altri archivi delle amministrazioni statali e di enti pubblici pervenuti rispettivamente per regolare versamento o per deposito. Il cospicuo materiale,
circa 61.000 pezzi archivistici, è conservato in oltre 7 chilometri di scaffalatura di cui
una parte compattata.
Archivi degli antichi regimi
Sacra Regia Udienza di Terra di Bari, Decreti dispacci provvisioni, Affari diversi, Fascicoli civili 1601-1827; Antichi Tribunali, Processi civili antichi e atti diversi in materia civile, Processi penali antichi 1567-1853.
Archivi dal Decennio francese all’Unità
Giudicati di Pace, Canosa, Corato, Molfetta, Spinazzola,Terlizzi,Trani 1810-1819; Tribunale
di prima istanza di Terra di Bari 1809-1818; Corte d’appello di Altamura 1809-1820; Procura generale del re
presso la Corte d’appello di Altamura 1808-1817; Corte
criminale 1809-1817; Giudicato circondariale, Bisceglie,
Canosa, Corato, Molfetta, Spinazzola, Terlizzi, Trani 18171862; Tribunale civile di Terra di Bari 1817-1865; Gran
Corte civile di Trani 1817-1865; Procura generale del re
presso la Gran Corte civile di Trani 1818-1865; Gran Corte
criminale 1816-1866.
Archivi del periodo postunitario
Preture, Andria, Bisceglie, Canosa, Corato, Minervino, Molfetta, Ruvo, Spinazzola, Terlizzi,
Trani 1863-1991; Tribunale circondariale civile e penale di Trani 1859-1978; Procura del re
presso il Tribunale circondariale civile e penale di Trani 1866-1988; Carcere giudiziario di
Trani 1836-1934; Corte d’assise 1857-1950; Corte d’appello delle Puglie 1862-1924; Commissariati di pubblica sicurezza, Trani, Corato 1984-1989; Commissione tributaria di 1°
grado di Trani 1975-1996; Liste elettorali di Andria e Trani 1948-1981; Conservatoria dei registri immobiliari 1866-1960.
Archivi e complessi documentari diversi
Archivio storico del Comune di Trani 1744-1969; Archivio notarile di Trani 1498-1895; Stato
civile 1809-1900; Procura generale presso la Corte d’appello delle Puglie, 1896-1918.
Attività formativa e didattica
Facciamo ricerca, visite guidate e attività di laboratorio didattico Liceo Ginnasio Statale
e Liceo Socio-psico-pedagogico “Carlo Troya” di Andria, 2007.
Muse e Musei, Giornate di studio Liceo Ginnasio Statale “A. Oriani” di Corato, 2007.
Progetti
La Sezione aderisce alla progettualità complessiva nazionale e locale dell’Archivio di
Stato di Bari.
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Archivio di Stato di Bari
SEZIONE DI ARCHIVIO DI STATO DI BARLETTA
La Sezione di Archivio di Stato di Barletta, istituita con decreto del ministero dell’Interno del 27.12.1973 in applicazione dell’art. 3 del DPR 30.09.1963.n.1409, ha sede in
Barletta alla via Ferdinando D’Aragona n. 132.
L’originario nucleo documentario della Sezione è rappresentato dall’archivio storico del Comune di Barletta; successivamente la Sezione ha acquisito archivi da uffici dello
Stato, da Enti pubblici e da privati. La Sezione di Archivio di
Stato di Barletta svolge servizi al pubblico per consentire
la fruizione del patrimonio conservato ed assume iniziative per valorizzarlo e promuoverne la conoscenza. e-mail:
[email protected].
Il patrimonio documentario
Attualmente la documentazione conservata occupa circa
2 chilometri e mezzo di scaffalature.
Periodo preunitario
Giudicato di cicondario di Barletta, 1828-1865.
Periodo postunitario
Commissariati di pubblica sicurezza, Andria, Barletta, Canosa di Puglia 1967-1994; Giudicato di mandamento di Barletta 1861-1865; Pretura di Barletta 1866-1942; Ufficio di
conciliazione di Barletta 1870-1953; Uffici distrettuali imposte dirette, Adelfia, Bari, Barletta, Bisceglie, Bitonto, Conversano, Gioia del Colle, Monopoli,Terlizzi 1870-1977; Distretto
militare di Barletta 1847-1927; Ufficio di Leva del circondario di Barletta 1842-1934.
Archivi e complessi documentari di diversa natura
Archivio storico del Comune di Barletta 1568-1980; Istituzioni pubbliche di assistenza e
beneficenza, (Opere pie, Congregazioni di Carità, EE.C.A. ecc,) Andria, Barletta, Bisceglie,
Canosa, Corato, Molfetta, Ruvo di Puglia 1584-1980; Consorzi strade vicinali, Barletta, Bisceglie, Molfetta 1918-1980; Esattoria comunale di Barletta 1960-1975; Lyons Club di Barletta 1962-1975.
Progetti
La Sezione aderisce alla progettualità complessiva nazionale e locale dell’Archivio di
Stato di Bari.
PROGETTI A FINANZIAMENTO STATALE - ANNO 2007 (BARI, TRANI, BARLETTA)
PROGETTI NAZIONALI
PROGETTI LOCALI
“Le Case delle Carte”
“Inventario Topografico”
“Comunicazione Istituzionale”
“Progetto Sicurezza”
“Firma digitale”
“Carta della qualità dei servizi”
IMPORTO COMPLESSIVO € 31.538,06
IMPORTO COMPLESSIVO € 44.646,28
118
ARCHIVIO DI STATO DI BRINDISI
L’Archivio di Stato di Brindisi è stato istituito con decreto del Ministero dell’Interno il 31 marzo 1954; l’attività dell’Istituto cominciò a svolgersi in locali presi in fitto con soli due impiegati.
La svolta veramente significativa avvenne quando, usufruendo
della legge n. 285 del 1977 sull’occupazione giovanile, vennero
stipulate convenzioni con due cooperative formate da giovani,
diplomati o laureati in materie umanistiche. Si poterono avviare
così quei lavori di ordinamento ed inventariazione di consistenti
fondi archivistici che fino ad allora non era stato possibile realizzare a causa della mancanza di personale qualificato.
Un altro passaggio importante per la vita dell’Istituto è stato il
trasferimento nel 1990, dopo oltre 25 anni trascorsi in locali non
propriamente idonei, nella prestigiosa sede di piazza Santa Teresa, in un edificio di particolare interesse storico artistico,
originariamente convento dei
carmelitani scalzi di S.Teresa, restituito alla città dopo un comVeduta aerea di Brindisi, con al centro plesso lavoro di restauro dural’ex convento di S. Teresa, to quasi 10 anni.
sede dell’Archivio di Stato Il poter disporre di una sede più
ampia ha dato impulso ad attività promozionali il cui svolgimento
era stato fino ad allora condizionato dalla mancanza di una struttura adeguata, ma ha anche consentito di accogliere nuovi fondi documentari. Il patrimonio archivistico conservato nell’Istituto
è caratterizzato dal fatto che Brindisi, già circondario della Provincia di Terra d’Otranto, è diventata capoluogo di provincia solo
nel 1927: la mancanza in loco, fino a quella data, di alcune istituzioni fa sì che, ovviamente, non ne esistano gli atti.
Il primo nucleo di documentazione si è costituito con i
versamenti effettuati dagli uffici statali della provincia di
Brindisi tra il dicembre 1955 ed
il luglio 1957 e con i fondi trasferiti dall’Archivio di Stato di
Lecce nel settembre 1959.
Il patrimonio documentario,
via via più consistente attraverso versamenti divenuti regolari e sistematici con l’ac1749, diploma di laurea in giurisprudenza
quisizione di nuovi locali di
deposito, attualmente ammonta a circa 69.000 pezzi.
Tutta la documentazione è corredata da elenchi, inventari più o
meno analitici e schedari; già da diversi anni si sta lavorando
per la loro informatizzazione e creazione di banche dati per rendere più agevole la consultazione da parte degli utenti.
I protocolli notarili, le deliberazioni dei parlamenti e dei decurionati, le platee, i catasti antichi e onciari di quasi tutti i comuni della provincia brindisina, nonché una miscellanea di
pergamene, rappresentano i fondi più antichi presenti nell’Istituto (secc. XV-XIX).
Numerosi sono gli archivi prodotti dagli organi amministrativi
dello Stato moderno che costituiscono un materiale documen-
Direttore
Francesca Casamassima
Referenti per il progetto
Francesca Casamassima
Elena Lenzi
Piazza Santa Teresa, 4
72100 Brindisi
Tel. 0831 523412/13
Fax 0831 521308
[email protected]
[email protected]
http:/archivi.beniculturali.it/ASBR/index.htm
Orario di apertura
al pubblico
lunedì, venerdì e sabato:
ore 7.45 - 13.15
martedì, mercoledì
e giovedì: ore 7.45 - 18.45
119
Archivio di Stato di Brindisi
tario dalle molteplici possibilità di utilizzazione e di studio.
Oggi l’Archivio di Stato di Brindisi, che nel corso del 2008 si è dotato della Carta della qualità dei servizi per adeguare sempre più
l’organizzazione delle proprie attività alle aspettative degli
utenti, è un vero e proprio punto di riferimento culturale per il
territorio.
LA SEDE
La fondazione del convento di S. Teresa risale alla fine del XVII secolo grazie alla donazione fatta nel 1671 ai carmelitani scalzi di S.
Teresa da un sacerdote brindisino, Francesco Monetta. La fabbrica
della chiesa e del convento fu realizzata «nel più commodo sito
e nell’aria più salubre della Città», secondo i canoni tipici degli
edifici dell’ordine religioso che li avrebbe occupati; l’assenza di
fonti ha impedito di identificarne l’architetto. Con le soppressioni 1930, progetto di sistemazione
degli ordini religiosi nel 1813 il convento, tolto ai teresiani, passò della scalinata delle colonne
dal Demanio al Comune di Brindisi e al Genio militare. I frati vi romane
tornarono nel 1820, ma la seconda soppressione postunitaria portò alla definitiva cessione dell’edificio al Ministero della Guerra, poi Difesa, e all’utilizzo come caserma. Dismessa nel 1962, l’ex caserma “Manthonè” rimase per trent’anni in stato di semi
abbandono, fino alla destinazione, nel 1981, a sede dell’Archivio di Stato. Gli interventi
di restauro effettuati per ospitare l’Istituto hanno restituito alla città una mirabile architettura tardo seicentesca.
ORGANIZZAZIONE
L’Archivio di Stato di Brindisi è organizzato in settori e servizi, di seguito elencati, che
espletano i compiti istituzionali dell’Ufficio: tutela, conservazione, valorizzazione, servizio al pubblico, nonché le attività amministrative e contabili.
Direzione
- Segreteria della Direzione
- Relazioni sindacali
Ufficio per le relazioni con il pubblico
Ufficio amministrativo
- Gestione risorse umane
- Ufficio di segreteria
- Protocollo informatico
- Ufficio pensioni
- Gestione risorse finanziarie e strumentali
- Ufficio del consegnatario
- Sicurezza dei luoghi di lavoro
Servizi al pubblico
- Sala studio
- Sala consultazione
- Biblioteca
- Rapporti con gli studiosi e con gli Istituti culturali (per corrispondenza)
- Servizio di fotoriproduzione
Valorizzazione
- Attività promozionale
- Attività didattica
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Archivio di Stato di Brindisi
Servizio internet
Tutela
- Versamenti, depositi, doni, acquisizioni; commissioni di sorveglianza
Conservazione
- Programmazione ed organizzazione lavori archivistici
- Conservazione e restauro beni archivistici
ATTIVITA’
L’attività di organizzazione, coordinamento e armonizzazione delle diverse attività istituzionali dell’Archivio fa capo alla Direzione che si avvale del costante supporto di validi collaboratori che esplicano il servizio della Segreteria della Direzione e delle Relazioni
sindacali. Ma l’efficiente funzionamento dell’Istituto e la realizzazione della continuità
e qualità nei servizi erogati si ottiene con l’impegno di tutto il personale impiegato ai
diversi livelli, dagli archivisti agli addetti alla vigilanza ed alla distribuzione.
Ufficio per le relazioni con il pubblico
L’URP fornisce agli utenti informazioni sulle attività che si svolgono in Istituto, le tipologie e le modalità di erogazione dei servizi; comunica e diffonde le iniziative di promozione e valorizzazione; cura le relazioni con l’Amministrazione centrale e con soggetti
esterni pubblici e privati. L’Archivio di Stato di Brindisi nell’aprile 2009 ha partecipato,
unico istituto archivistico per la Puglia, al progetto “Indagine sui servizi culturali pubblici” promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il concorso “Premiamo
i risultati” indetto dal Ministero per la Pubblica amministrazione e l’innovazione. L’indagine (la prima sulla soddisfazione dell’utenza nei luoghi di cultura), realizzata attraverso l’analisi di questionari distribuiti agli utenti, ha come obiettivo il miglioramento
della qualità dell’offerta dei servizi culturali del Ministero, attraverso la conoscenza delle
differenti tipologie di utenza e la maggiore attenzione all’ascolto e alle esigenze diversificate dei portatori di interesse.
Ufficio amministrativo
L’Ufficio amministrativo, organizzato in settori e servizi con compiti e funzioni specifiche, svolge le molteplici attività che afferiscono alla gestione del personale in servizio,
dalla organizzazione degli orari di lavoro, alla rilevazione delle assenze ed allo svolgimento delle pratiche per le pensioni. Attraverso il Servizio per la gestione delle risorse
finanziarie e strumentali provvede all’acquisizione di beni e servizi (contratti, procedure
in economia, acquisti in rete, D.U.R.C.), al pagamento delle
spese ordinarie, alla liquidazione dei compensi accessori
al personale d’Istituto, al conguaglio fiscale, alla rendicontazione semestrale, alla chiusura di contabilità e predispone la programmazione del fabbisogno dell’Archivio.
Protocollo informatico
1948, gli eletti alla Camera
dei Deputati del collegio di LecceBrindisi - Taranto
Il Servizio di protocollo informatico, previa compilazione
del manuale di gestione, si è avviato ufficialmente a partire dal febbraio 2007, in attuazione del Testo Unico
445/2000. Attraverso il software gestionale ESPI, realizzato dalla società Intersistemi, il Servizio registra e classifica tutta la documentazione prodotta o ricevuta
dall’Archivio nell’espletamento della propria attività istituzionale; nell’anno 2008 sono stati generati 5754 numeri
di protocollo. La procedura di registrazione, completata
dall’assegnazione ad ogni documento di un codice di classificazione, secondo il titolario predisposto dal Ministero,
121
Archivio di Stato di Brindisi
permette una gestione integrata degli atti facilitandone la ricerca e la consultazione, in
caso di richieste sia interne che esterne, nonché la loro conservazione permanente.
Servizi al pubblico
Sala studio
La sala studio è l’ambiente in cui i documenti conservati negli Archivi di Stato vengono
consultati dagli utenti, sia per motivi di studio che per motivi amministrativi. Questi,
nella loro ricerca, possono avvalersi della Guida dell’Archivio, degli strumenti di corredo
dei vari fondi archivistici (inventari sommari e analitici, schedari, indici, repertori) e, soprattutto, della consulenza tecnico-scientifica degli archivisti. La ricerca, infatti, deve
essere inizialmente condotta attraverso l’individuazione dell’esistenza dei rapporti tra
l’oggetto dello studio e i fondi conservati nell’Archivio, poiché non esiste negli archivi
una catalogazione generale per soggetto, che è lo strumento consueto di quasi tutte le
raccolte, anche se è innegabile che una volta terminata l’informatizzazione degli inventari, su cui si sta attualmente lavorando, la ricerca sarà certamente più agevole. Per
una descrizione dei fondi archivistici e della tipologia degli inventari (aggiornata al giugno 2007) si può consultare il sito del Sistema Informativo degli Archivi di Stato (SIAS):
www.archivi-sias.it, nonché la voce “Il patrimonio documentario” nel sito web:
htpp://www.archivi.beniculturali.it/ASBR
Per essere ammessi alla consultazione dei documenti, che è gratuita, è necessario compilare un modulo, nel quale l’utente, oltre i propri dati anagrafici, deve indicare l’argomento e il motivo della ricerca. La domanda di ammissione è strettamente personale e
ha validità annuale; l’utente dovrà compilarne una nuova se cambia l’oggetto di studio.
Tutti i documenti conservati nell’Archivio sono liberamente consultabili ad eccezione di quelli riservati
per i quali occorre un’apposita autorizzazione del Ministero dell’Interno. Sono esclusi dalla consultazione,
o consultabili secondo determinate modalità, i documenti che rientrano nella fattispecie prevista dal d.
lgs. 30 giugno 2003, n. 196, «Codice in materia di protezione dei dati personali». Possono inoltre essere
esclusi temporaneamente dalla consultazione, in attesa del restauro, documenti particolarmente roviSala studio
nati e quelli in corso di restauro o di ordinamento.
La Sala di studio ha una capacità ricettiva di 12 posti
con 2 prese elettriche per p.c. portatili.
Nel relativo regolamento, consultabile anche sul sito web dell’Istituto, sono indicati
tempi e modalità di prelievo del materiale documentario.
Sala consultazione
Nella sala di consultazione si svolgono le ricerche per motivi amministrativi o privati, numerosissime nell’Istituto brindisino perché conserva molti archivi di epoca relativamente recente: si pensi ad esempio ai catasti, agli uffici del registro, alle liste di leva e
ai fogli matricolari, ai tribunali. Anche per essere ammessi nella sala di consultazione è
necessario compilare un modulo prestampato in cui indicare nome, cognome, residenza,
e gli estremi degli atti che si desidera prendere in visione. In caso se ne richieda copia,
la domanda va presentata in bollo, secondo le disposizioni fiscali previste dall’art. 29
del DPR 30 settembre 1963, n. 1409, come modificate dai decreti nn. 641 e 642 del 26-101972.
La Sala consultazione ha una capacità ricettiva di 6 posti e 1 presa elettrica.
Rapporti con gli studiosi e con gli Istituti culturali (per corrispondenza)
Il Servizio fornisce informazione qualificata e svolge ricerche per soddisfare richieste a
scopo di studio, giunte tramite fax, posta ordinaria o e-mail. Le risposte vengono fornite
entro un tempo massimo di attesa di 30 giorni.
122
Archivio di Stato di Brindisi
Biblioteca
Nell’Archivio di Stato di Brindisi, come in tutti gli altri
Archivi, esiste una biblioteca di supporto alla sala di studio ed all’attività interna d’Istituto.
Il patrimonio librario, che attualmente ammonta a circa
34.000 pezzi tra opere monografiche, opuscoli, collane,
periodici, tesi di laurea ed altro, contiene anche pubblicazioni diverse rispetto a quelli che sono gli interessi
istituzionali e rispetto alle materie tradizionalmente
trattate. Questo ha dato alla Biblioteca la possibilità di
svolgere un ruolo più ampio nell’ambito della ricerca.
Particolare menzione va fatta del fondo bibliografico acquisito insieme con l’Archivio storico del Comune di
Brindisi, volontariamente depositato nel 1977, nel quale
sono contenute alcune pubblicazioni del XIX secolo riguardanti la storia del Regno delle Due Sicilie e del
Regno di Napoli, la «Collezione delle leggi e decreti» e
[1894-1895], Natura ed Arte. «Reali rescritti», i «Bollettini di Prefettura», i «Giornali
L’Arte e la Moda d’Intendenza», gli «Annali civili del Regno delle due Sicilie».
Da segnalare, inoltre, la «Collezione delle leggi e decreti», 1808-1935, pressoché completa, versata dalla locale Prefettura.
Per conservare e valorizzare il complesso delle raccolte bibliografiche con rigore scientifico, sono state applicate le tecniche della moderna biblioteconomia seguendo le regole R.I.C.A. e il soggettario della B.N.I. La fruibilità delle raccolte si avvale di cataloghi a
schede per autore e a soggetto, inventari topografici, inventari di fondi particolari, schedoni amministrativi per la consistenza dei periodici e delle collane, ormai in grandissima parte informatizzati.
La consultazione del materiale bibliografico viene disciplinata secondo le modalità contenute nel regolamento interno formulato in base alle direttive contenute nella circolare del M.B.AA.CC. del 26-11-1977, n. 249.
La Biblioteca osserva gli orari stabiliti per la Sala studio e non effettua prestito esterno.
Servizio di fotoriproduzione
Gli utenti possono richiedere copie dei documenti archivistici dietro corrispettivo pagamento in base al tipo di riproduzione desiderata.
Non si possono fotocopiare pergamene, documenti facilmente deteriorabili o in cattivo
stato di conservazione, volumi con un dorso superiore ai 10 cm, documenti restaurati e
planimetrie di grande formato; tali documenti possono essere comunque riprodotti tramite fotografia effettuata dal laboratorio dell’Istituto o in proprio, dietro valutazione del
funzionario responsabile. E’ possibile, durante l’orario di apertura della Sala consultazione, chiedere il rilascio di copie autentiche dei documenti per motivi giuridico – amministrativi; la fruizione del Servizio è disciplinata da varie norme e dal regolamento
interno. Al Servizio è affidato inoltre il compito essenziale di realizzare le riproduzioni
digitali dei documenti per l’allestimento di mostre e di creare supporti multimediali per
l’attività didattica.
VALORIZZAZIONE
Attività promozionale
All’inizio degli anni ottanta, completati il riordino e l’inventariazione di alcuni importanti
fondi archivistici, il desiderio di inserire l’Istituto nella vita culturale di una città in cui la
realtà archivio era totalmente sconosciuta, spinse a programmare nuove attività finalizzate alla valorizzazione del patrimonio documentario conservato nell’Archivio di Stato.
Oltre alla promozione attraverso un’attività didattica mirata e proficua, uno dei mezzi
più efficaci di diffusione della conoscenza del patrimonio dell’Archivio si è rivelato l’allestimento di mostre documentarie, che ha permesso di raggiungere un pubblico ampio
e diversificato, a seconda dei temi di volta in volta affrontati.
123
Archivio di Stato di Brindisi
Si è passati quindi da una prima esperienza dalla forte connotazione didattica, rivolta
essenzialmente agli studenti di scuola media (Dalla spedizione dei Mille all’elezione del
primo Parlamento nazionale: testimonianze e riflessi in Brindisi, 1982), a mostre tematiche realizzate con finanziamenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, o con la
collaborazione di altri partners, tra i quali enti locali, ordini professionali e scuole. Quasi
tutte le mostre realizzate sono state corredate da cataloghi. Dal 1982 sono state allestite
in totale, sia a Brindisi che in altri comuni della provincia, 35 mostre documentarie; di seguito si elencano alcune tra le più significative:
1982
- Dalla spedizione dei Mille all’elezione del
primo Parlamento nazionale: testimonianze e riflessi in Brindisi, Brindisi
1986
- La fabbrica del teatro: cent’anni di spettacolo a Brindisi, Brindisi
1988
- Brindisi del dopoguerra: 10 anni di storia
politica, Brindisi
1989
2009, concerto bandistico nel chiostro
- Mesagne e Brindisi nella crisi dell’unificazione: fatti e personaggi attraverso i documenti, Mesagne (BR)
1991
- Figlie, spose, madri: testimonianze di vita quotidiana. Brindisi, 1860 – 1915, Brindisi
1992
- Il Convento di S. Teresa dei Carmelitani Scalzi, sede dell’Archivio di Stato di Brindisi, Brindisi
1994
- Brindisi 1927-1943: da capoluogo a capitale. I progetti, le architetture, Brindisi
1996
- C’era una volta la scuola maschile, Brindisi
- La scuola San Carlo Borromeo e il suo antico sito. Un percorso didattico attraverso le
fonti storico-documentarie, Ostuni (BR),
- La Chiesa Matrice di Mesagne tra storia e restauri, Mesagne (BR)
1997
- Il liceo-ginnasio di Brindisi: frammenti di storia attraverso le fonti dell’Archivio di Stato,
Brindisi
1998
- Il ritorno a Brindisi dei Frati Cappuccini e la costruzione della chiesa Ave Maris Stella,
Brindisi
1999
- Il castello, la Marina, la città, Brindisi
2000
- Bambini e ragazzi nelle carte d’Archivio e nei ricordi di famiglia, Brindisi
- Riti, festeggiamenti e fiere per S. Teodoro d’Amasea, Brindisi
2004
- Le prime voci dell’Italia libera, Brindisi
2006
- Per amore, per professione e per diletto... Le scritture delle donne a Brindisi, Brindisi
-La città e il mare, Brindisi
2007
- Tra cielo e Mare. Ottant’anni di aviazione e industria aeronautica, Brindisi
- Tanti anni fa...d’Estate, Brindisi
124
Archivio di Stato di Brindisi
2008 - 2009
- La Provincia dei frati minori cappuccini di Puglia. 5 secoli di storia, mostra itinerante,
Lecce, Bari, Campi Salentina, Taranto, Brindisi, Scorrano
2009
- Spunti di ricerca per una storia della Prefettura di Brindisi: dalla istituzione alla Repubblica, Brindisi
- L’amministrazione della Provincia di Brindisi, 1927 – 2007, Brindisi
- L’Archivio in vetrina. Rassegna del patrimonio archivistico e bibliografico dell’Archivio di
Stato di Brindisi, Brindisi
L’opera di valorizzazione si espleta anche attraverso convegni, seminari, conferenze, organizzati direttamente dall’Archivio o in collaborazione con altri soggetti culturali. Citiamo, ad esempio, la tavola rotonda su “Gli archivi contemporanei”, tenuta in occasione
della inaugurazione della nuova sede (1992), il convegno“I protocolli notarili tra Medioevo
ed Età moderna”(1992), promosso dall’Archivio insieme all’ANAI - Sezione Puglia e alla Soprintendenza archivistica per la Puglia, il seminario di informazione - formazione “Archivi
e Informatica” (2000), promosso dagli Archivi di Stato pugliesi e lucani, dalle Soprintendenze archivistiche per la Puglia e la Basilicata e dall’ANAI - Sezione Puglia, il seminario di
aggiornamento sull’analisi delle fonti, per insegnanti di scuole elementari e medie inferiori (2003), la giornata di studi sugli archivi parrocchiali (2006), con la partecipazione dell’ANAI - Sezione Puglia, le Università e la Soprintendenza archivistica per la Puglia, e infine
il convegno sulla storia della Provincia dei frati minori cappuccini di Puglia (2008), organizzato con la Provincia dei frati minori cappuccini di Puglia, gli Archivi di Stato di Bari,
Lecce e Taranto e l’Università del Salento.
Si citano infine alcune pubblicazioni e collaborazioni che, al pari di mostre e convegni,
contribuiscono alla divulgazione e valorizzazione del patrimonio documentario e bibliografico:
MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI, UFFICIO CENTRALE PER I BENI ARCHIVISTICI, Guida generale
degli Archivi di Stato italiani, voce Brindisi, a cura di O. GUIDA - V. QUARTA, Roma 1981
AA. VV., Archivi degli enti comunali di assistenza della provincia di Brindisi, in Cultura e storia locale in Terra d’Otranto, a cura di D. PORCARO MASSAFRA, Galatina 1991
F. CASAMASSIMA - E. LENZI - R. A. SAVOIA, Tipologia di atti notarili rogati a Brindisi tra XVI e
XVIII secolo : primi scandagli, in <<Archivi per la storia>>, VI, 1-2 (gennaio-febbraio 1993)
M. VENTRICELLI, Attività e gestione degli anni 1946 – 1977, in Il collegio navale Nicolò Tommaseo 1943-1977: dalla progettazione al disuso, a cura di ARCHIVIO DI STATO DI BRINDISI – ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI BRINDISI, Oria 1994
F. CASAMASSIMA, Cenni sulle fonti archivistiche del secondo dopoguerra presenti nell’Archivio di Stato di Brindisi, in Problemi di storia del novecento tra ricerca e didattica : Bari e la
Puglia negli anni della gerra 1940-1945, a cura di V. A. LEUZZI - M. DE ROSE, Bari 1995
G. B. L’ABBATE – R. A. SAVOIA, Conclusioni del Parlamento dell’Università e del Decurionato,
in Archivi per la storia di Ostuni, a cura di G. B. L’ABBATE, Martina Franca 1995
E. LENZI, Breve cronaca di una ricerca documentaria, in Problemi di storia del novecento tra ricerca e didattica : Bari e
la Puglia negli anni della gerra 1940-1945, a cura di V. A.
LEUZZI - M. DE ROSE, Bari 1995
M. GUADALUPI, I fondi archivistici relativi a San Vito dei Normanni conservati nell’Archivio di Stato di Brindisi, in Archivi
di principi e comunità. Fonti per la storia di S. Vito dei Normanni, a cura di D. PORCARO MASSAFRA, Bari 1998
F. CASAMASSIMA, L’assistenza post-bellica dal 1943 al 1949 :
profughi, reduci e rimpatriati in terra di Brindisi, in Problemi di storia del novecento tra ricerca e didattica : la Puglia terra di frontiera 1943-1948, a cura di V. A. LEUZZI - M. DE
ROSE, Bari 1998
2007, catalogo di mostra
125
Archivio di Stato di Brindisi
M. GUADALUPI - M. A. PAPARELLA – R. SAVOIA, I fondi archivistici relativi al comune di Latiano
conservati nell’Archivio di Stato di Brindisi, in Fonti documentarie per la storia di Latiano,
a cura di R. SILVESTRI, Latiano 1998
L’Archivio di Stato ... non solo documenti: rassegna dei periodici di interesse locale presenti
nella biblioteca d’Istituto : aggiornamento al 31 dicembre 1998, a cura di M. A. MORO – M.
C. FONGARO, Brindisi 1999
AA. VV., L’Archivio di Stato di Brindisi, Viterbo 2001
R. A. SAVOIA, Le deliberazioni del Decurionato di Brindisi (1808-1861). Regesti, in «Studi Salentini: rivista fondata da Pier Fausto Palumbo», 78 (2001)
Le più antiche parrocchie dell’Arcidiocesi di Brindisi - Ostuni e della diocesi di Oria : guida
agli Archivi e alle fonti conservate negli Archivi di Stato, a cura di R. A. SAVOIA, Brindisi 2005
M. C. FONGARO, La biblioteca “A. De Leo”: dal privato al pubblico, in Archivi e storia di Terra
d’Otranto. Studi in memoria di Michela Doria Pastore, a cura di M. SPEDICATO, Galatina
2007
R. NINNI, Il centro storico di Mesagne nelle fonti notarili tra Cinquecento e Seicento, in Archivi e storia di Terra d’Otranto. Studi in memoria di Michela Doria Pastore, a cura di M.
SPEDICATO, Galatina 2007
L. D’IPPOLITO – R. A. SAVOIA, Le fonti per la storia dell’emigrazione conservate nell’Archivio di
Stato di Brindisi, in Tra letteratura e storia. Studi in onore di Rosario Iurlaro, a cura di M.
SPEDICATO, Galatina 2008
Attività didattica
L’esigenza di far seguire al momento conservativo quello di valorizzazione e fruizione del
patrimonio documentario conservato nell’Archivio di Stato di Brindisi, ha portato, come
già detto, a svolgere diverse attività volte a rendere l’Istituto un vero e proprio centro di
produzione culturale. Il settore Attività didattica ha contribuito concretamente al conseguimento di questo obiettivo, instaurando contatti sempre più stretti col mondo della
scuola per imprimere negli alunni, che saranno i cittadini di domani, sensibilità e attenzione verso il patrimonio documentario. D’altra parte la scuola ha favorito l’integrazione con le istituzioni culturali in generale e gli Archivi di Stato in particolare,
ampliando gli interessi disciplinari e pedagogici ed aprendosi verso l’odierna realtà sociale, culturale ed umana. Inoltre, le attuali prospettive storiografiche, che riconducono
lo studio del territorio e della storia alla ricerca documentaria, hanno stimolato l’incontro archivio-giovani, archivio-scuola. Sulla base di queste nuove esperienze metodologiche si è svolto il programma di attività didattica, iniziato con titubanza nel corso
del 1980 e proseguito con impegno sino ad oggi, che ha portato ad una collaborazione
costruttiva e reciproca con la scuola, testimoniata da un costante incremento del numero degli utenti. Tanta strada si è percorsa da allora;
dai primi ed occasionali incontri si è passati ad un lavoro sistematico sia per un più frequente rapporto
con gli insegnanti, sia perché gli interventi e le proposte si sono venute chiarendo ed articolando man
mano che si realizzava il confronto con le classi.
Gli incontri con le classi sono articolati da un lato in
visite guidate finalizzate alla conoscenza delle funzioni, delle competenze e delle finalità dell’Archivio,
dall’altro nella realizzazione di laboratori didattici,
adeguati alle differenti fasce di età, il cui obiettivo
principale è quello di dimostrare che non solo il documento è “materia viva”, capace di parlare un linguaggio sempre nuovo e diverso in relazione a quelli
che sono gli interessi dell’utente, ma anche che il patrimonio documentario testimonia su scala locale i
Bozzetto illustrativo delle funzioni
dell’Archivio di Stato
fenomeni politici, economici, giuridici e sociali che sui
126
Archivio di Stato di Brindisi
testi scolastici sono analizzati solo a livello generale.
I risultati dell’attività didattica si concretizzano nella produzione da parte degli studenti
di elaborati sia di tipo tradizionale, quali opuscoli, temi, questionari e ricerche, sia di lavori estremamente originali, come la trasformazione di un atto notarile in un testo teatrale o la produzione di poesie e disegni.
L’interesse di alcuni docenti universitari per il lavoro svolto dall’Archivio ha reso possibile far rientrare anche l’Università tra i fruitori del programma didattico, attraverso incontri con gli studenti sia per indagini mirate, attinenti alle materie dei corsi frequentati,
sia per approfondire problemi relativi alla ricerca archivistica in vista della compilazione
delle tesi di laurea.
L’attività didattica è fondamentale anche in occasione di mostre realizzate dall’Archivio quando i funzionari con professionalità e passione illustrano ai visitatori, studenti,
gruppi, associazioni o privati cittadini, attraverso l’analisi delle fonti documentarie, i
temi di volta in volta trattati.
Servizio internet
L’Istituto dispone fin dal 1999 di un sito web che nel 2008 è stato radicalmente ristrutturato, prendendo come riferimento le direttive elaborate nell’ambito del progetto Minerva, pubblicate nel Manuale per la qualità dei siti web pubblici culturali.
L’obiettivo del rinnovamento è stato quello di aumentare il livello di usabilità del sito, offrendo dei percorsi facili di navigazione che permettano di ottenere informazioni semplici e chiare e di renderne accessibili i contenuti anche agli utenti diversamente abili o
con dotazioni tecnologiche ristrette.
Il Servizio internet, che ha curato la creazione del sito, provvede adesso ad aggiornare
le pagine in rete e, quando occorre, a realizzarne di nuove.
Il Servizio si occupa inoltre dell’inserimento degli eventi culturali in corso nell’Istituto
nella apposita banca dati presente sul portale MiBAC
Tutela
Versamenti, depositi, doni, acquisizioni e commissioni di sorveglianza
Il Settore assicura il costante incremento del patrimonio documentario dell’Archivio di
Stato. Esso svolge attività di sorveglianza sulla produzione, organizzazione e conservazione dei documenti presso gli uffici amministrativi, finanziari e giudiziari dello Stato e
la vigilanza, in collaborazione con la Soprintendenza archivistica per la Puglia, sugli archivi non statali, sia pubblici che privati. Provvede, inoltre, agli adempimenti necessari
per il buon funzionamento delle attuali ventuno Commissioni di sorveglianza e scarto
istituite presso gli uffici statali e promuove, nell’ambito dei programmi dell’amministrazione, la ricognizione, la valorizzazione e, dove possibile, l’acquisizione del patrimonio documentario dello Stato, degli enti pubblici e dei privati. Svolge infine attività
d’informazione, consulenza tecnica e sensibilizzazione presso gli uffici delle amministrazioni statali per l’applicazione della vigente legislazione archivistica.
Conservazione
Lavori archivistici
L’archivista espleta, nel modo più consono, il suo lavoro attraverso l’ordinamento e l’inventariazione di un fondo documentario.
Solo grazie a queste due importanti fasi di lavoro si perviene ad una idonea conservazione dei documenti e al tempo stesso ad una loro pubblica e permanente fruibilità.
Il settore Coordinamento e organizzazione lavori archivistici si occupa della elaborazione dei progetti relativi alla pianificazione di tali lavori, siano essi ordinamenti, schedature, inventari o altri mezzi di corredo. Si interessa, a tale scopo, di coordinare anche
le competenze delle singole professionalità onde ottenere quegli strumenti di ricerca
idonei ad una sempre più completa fruizione delle fonti archivistiche.
Tutti i fondi archivistici conservati in Istituto sono dotati di strumenti di ricerca: l’80 %
consta di inventari analitici o sommari, di cui alcuni a stampa, e il 20% di elenchi di versamento o di consistenza; inoltre il 20% circa delle serie archivistiche è dotato di banche dati.
127
Archivio di Stato di Brindisi
In questi ultimi anni si sta procedendo all’inventariazione, tra l’altro, dei fondi Camera
di Commercio Industria e Artigianato di Brindisi, particolarmente interessante per le ricerche di carattere storico-economico, e Stato civile di Brindisi e provincia, indispensabile
per evadere le numerosissime richieste di ricerche genealogiche, sia in loco che per corrispondenza.
Conservazione e restauro
La funzione principale degli Archivi di Stato è quella di conservare, in ambienti e strutture idonee, i documenti versati o depositati perché, una volta inventariati, possano essere consultati.
Essi devono, perciò, essere protetti da tutte quelle cause che possano produrne deterioramento, dispersione, distruzione. Fin verso il primo ventennio del 1900 venivano sistemati in scaffalature di legno il cui difetto principale consisteva nella possibilità di
infestazioni termitiche, sicché si è proceduto alla loro sostituzione con scaffalature metalliche. I depositi dell’Archivio di Stato di Brindisi sono dotati di questo tipo di scaffalature e armadi compattabili.
Inoltre, impianti antincendio e antifurto tutelano il patrimonio documentario conservato nei locali dell’Archivio di Stato e nei depositi distaccati.
Di fronte a un documento che dovesse risultare danneggiato per mancata profilassi o
per altre cause accidentali, l’archivista deve porsi il problema del restauro, che è l’operazione atta a recuperarlo e a restituirlo, ove possibile, alla sua integrità.
L’Archivio di Stato di Brindisi, non disponendo di un proprio laboratorio di restauro, si è
sempre rivolto a laboratori privati, predisponendo però in sede locale i progetti, poi approvati dall’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico
e librario, e provvedendo alla riproduzione di sicurezza dei pezzi selezionati.
ELENCO PROGETTI REALIZZATI
FINANZ. ANNO
SETTORE
COMUNE
OGGETTO
DESCRIZIONE
IMPORTO
Scarto del materiale acquisito
privo di interesse
storico. Selezione
€ 11.079,00
del materiale da
sottoporre allo scarto, compilazione dei
relativi elenchi
MiBAC
Tutela, conservazione, valorizzazione, gestione servizi
2007
Brindisi
al pubblico
e costi
comuni
MiBAC
Diffusione della firma digitale al fine
di ridurre i tempi di
Direzione
e settore
2007
Brindisi Firma digitale realizzazione degli € 2.000,00
amministrativo
atti ed incrementare la demateralizzazione cartacea
128
La casa
delle carte
Archivio di Stato di Brindisi
MiBAC
Aziende
private
MiBAC
Ricerca, valorizzazione e formazione, geFesta
2007
Brindisi
stione servizi al
della musica
pubblico e costi
comuni
2007 Conservazione Brindisi
2007
2008
Recital
di pianoforte
Restauro conservativo
Restauro
di carte e legature di n.
notarili
113 protocolli notarili € 23.506,28
della piazza
danneggiati da umididi Mesagne
tà, muffe, tarli, ecc...
Promozione di tutti gli
eventi a carattare nazionale: Giornata delRicerca,
Comunicaziol'alimentazione 2007,
valorizzazione
ne
Brindisi
€ 3.500,00
Festa di San Valentino
e
istituzionale
2008. Festa della donformazione
na 2008, Settimana
della Cultura 2008
Realizzazione di vari
progetti nei diversi
Tutela, consersettori: schedatura invazione,
formatizzata di atti
valorizzazione,
privati dell'Ufficio del
Attività
gestione
Ministero 2008
Brindisi straordinarie registro di Brindisi, ri- € 20.813,10
servizi
anno 2008 cognizione beni mobial pubblico
li dell'Istituto, progete costi
to grafico e impaginacomuni
zione digitale della
carta dei servizi, ecc...
MiBAC
Spolveratura e
disinfestazio2008 Conservazione Brindisi
ne materiale
documentario
IMPORTO COMPLESSIVO
Spolveratura e disinfestazione per il miglioramento delle condizioni ambientali dei lo- € 8.640,80
cali di deposito, degli
scaffali e del materiale
archivistico
€ 69.539,18
Vedi nota 1 pag. 58
129
ARCHIVIO DI STATO DI FOGGIA
CENNI STORICI
Direttore
Viviano Iazzetti
Referente del progetto
Piazza XX settembre, 3
Corso Garibaldi, 31/A
Viale Francia, 16
71100 Foggia
Tel. 0881 721696
Fax 0881 777879
[email protected]
www.archivi.beniculturali.it/ASFG
L’Archivio di Stato di Foggia fu istituito come Archivio provinciale
di Capitanata in base alla legge organica degli archivi del 12 novembre 1818, n. 1379 e iniziò a funzionare nel mese di giugno del
1820 sotto la direzione del legale Nicola Maria Zanni. Trovò ubicazione nell’edificio dell’ex Dogana delle pecore di Foggia, a quel
tempo sede dell’Intendenza di Capitanata, e custodì nei primi
tempi la documentazione doganale. Dispose anche di un Archivio suppletorio (ora Sezione di Archivio di Stato) a Lucera, dove
erano conservati, in base alla ricordata legge, i documenti del
tribunale della provincia che ivi aveva sede.
L’archivio foggiano deve la sua particolare importanza alle carte della Dogana delle pecore di Foggia. Questa era una magistratura speciale istituita nel 1447 da Alfonso I d’Aragona con il
compito di organizzare e gestire l’antico uso della transumanza delle pecore dalle zone montane abruzzesi e molisane a quelle piane pugliesi. Lo spostamento degli animali avveniva attraverso una imponente rete tratturale. Coloro che, sia direttamente
che indirettamente, avevano a che fare con la transumanza godevano di vari privilegi tra cui quello del foro speciale doganale che consentiva loro di essere giudicati esclusivamente dal Tribunale della Dogana. La giurisdizione doganale era molto ampia ed includeva l’intero territorio abruzzese, molisano e pugliese
e parte di quello campano e lucano. Anche il patrimonio documentario conservato è vasto (6931 tra buste, volumi e registri)
e testimonia l’attività dell’istituzione dal 1536 al 1808. Il fondo
è ricchissimo di documentazione cartografica, che è stata oggetto
di censimento da parte dell’Amministrazione archivistica (Progetto Eikon).
Con l’avvento dei Francesi nel Regno di Napoli all’istituzione aragonese successe quella del Tavoliere di Puglia che gestì fino al 1865, epoca della
sua soppressione, la concessione in regime censuario dei territori fiscali agli ex affittatori dei pascoli doganali. Le scritture di questo ufficio sono
l’altro complesso documentario più importante
dell’Archivio. Le carte della Dogana e del Tavoliere
sono consultate da numerosi studiosi italiani e
stranieri.
SEDI E SERVIZI
Palazzo Filiasi
Orario biblioteca:
8,15-13,30
dal lunedì al venerdì
13,30-17,30
martedì
Tel. 0881 721696
130
L’Archivio di Stato di Foggia è articolato in tre sedi a Foggia ed
una Sezione di Archivio di
Stato a Lucera. La principale, dove si trovano la direzione e gli uffici amministrativi, è quella di Palazzo
Filiasi. Si tratta di un pregevole edificio settecentesco, di proprietà demaniale, posto al centro della cit-
Archivio di Stato di Foggia
tà. In esso sono in corso importanti lavori di consolidamento e restauro che consentiranno di disporre di uffici e ambienti di lavoro
funzionali e confortevoli e di capaci e moderni depositi archivistici. Al piano terra dell’edificio è stata allestita la Biblioteca dell’istituto, ricca di circa 21.000 volumi di cui 660 testate di periodici. La Sala di consultazione è utilizzata anche per conferenze,
mostre, attività didattiche e multimediali.
Servizi
- Direzione
- Uffici amministrativi
- Protocollo informatico
- Biblioteca
- Sala manifestazioni/multimediale
- Servizi di fotoriproduzione
Palazzo Dogana
Di fronte a Palazzo Filiasi,in Palazzo Dogana, si trovano i depositi archivistici e la Sala di
studio principale dell’Archivio,
che occupano circa 900 mq.
del piano terra dell’edificio. I
depositi sono realizzati integralmente in scaffalatura compattata di sicurezza e sono
dotati d’impianto antincendio di spegnimento automatico. La Sala
di studio di Palazzo Dogana dispone di ben 192 inventari analitici e indici riguardanti i fondi conservati sia nella sede propria che
in quella di Viale Francia. Oltre la già ricordata documentazione
della Dogana delle pecore e del Tavoliere di Puglia in questa sede
è conservato un pregevole fondo Diplomatico costituito da 314 pergamene che datano dal 1076 a tutto il XVIII secolo,oltre alcuni frammenti di antifonari e di scritture agiografiche molto antichi. Imponente è la mole documentaria degli Atti dell’Intendenza di Capitanata, dell’Amministrazione interna, degli Atti di Polizia, degli
Affari comunali, degli Atti del demanio e delle Opere pubbliche comunali e provinciali. Altri fondi di notevole interesse sono gli Atti
di enti ecclesiastici e corti giudiziarie (1541-1898), i Formulari notarili (1550-1787), le Piante topografiche (17 atlanti dal XVII al XIX secolo). Un fondo meritevole di particolare menzione è quello della Reintegra dei tratturi che conserva la scritture relative alle operazioni effettuate dagli agrimensori per liberare i percorsi armentizi da
occupazioni e dissodamenti. La documentazione
comprende numerose mappe tratturali, riunite in
98 atlanti quasi tutti di grande formato, e copre un
arco temporale che va dal 1809 al 1884. A Palazzo
Dogana sono conservati anche alcuni archivi gentilizi di notevole interesse (Centola, Pignatelli d’Aragona, Freda e Pavoncelli). Questa sede conserva
complessivamente 74 fondi archivistici.
Orario Sala di studio:
8,15-19,00
dal lunedì
al venerdì
8,15-13,30 sabato
Servizi
- Sala di studio
- Sala consultazione Gazzetta ufficiale e Bollettino ufficiale regionale
131
Archivio di Stato di Foggia
- Emeroteca
- Ufficio relazioni con il pubblico
- Servizio ricerche amministrative
- Servizio ricerche per corrispondenza
- Servizio tutela e restauro del materiale documentario
- Banca dati studiosi e materiale documentario consultato
- Banca dati documentazione memorizzata digitalmente
- Servizio di fotoriproduzione
Viale Francia
Orario Sala di studio:
8,15-13,30
dal lunedì al venerdì
Tel. 0881 664506
L’altra Sede sussidiaria dell’Archivio si trova in Viale Francia,una zona
periferica della città. Occupa per circa 1500 mq. il piano terra e il
primo interrato di un palazzo, posto al civico n. 16, adibito a civili
abitazioni.Questi locali furono presi in affitto dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980 per concentrarvi gli archivi storici dei comuni terremotati della provincia di Foggia. Successivamente in questa sede
sono stati accettati i versamenti di numerosi uffici statali tra cui
il Tribunale di Foggia, che ha versato anche i registri di Stato civile del circondario dall’anno 1866 all’anno 1899. Qui ha trovato posto anche il cospicuo e interessante archivio storico del Consorzio
di Bonifica della Capitanata. Altri fondi di rilievo custoditi sono la
Prefettura di Foggia, la Questura di Foggia, i Commissariati di Pubblica Sicurezza di Manfredonia,
Cerignola e San Severo,gli Atti dei
notai, la Guardia Nazionale, diverse serie catastali, l’Amministrazione finanziera, di epoca
murattiana, molti archivi storici
comunali e gran parte degli Enti
comunali di assistenza della provincia. Questa sede conserva
complessivamente 117 fondi archivistici.
Servizi
- Sala di studio
- Servizio ricerche amministrative
- Servizio ricerche per corrispondenza
- Servizio di fotoriproduzione
SEZIONE DI ARCHIVIO DI STATO DI LUCERA
Orario Sala di studio:
8.15-13.30
lunedì e mercoledì
14.30-16.00
lunedì e mercoledì
(escluso mesi di luglio
e agosto e festività
pasquali e natalizie)
8.15-19.00
martedì e giovedì
8.15-13.30
venerdì e sabato
Tel. 0881 549967
132
La Sezione di Archivio di Stato di Lucera occupa buona parte del
piano terra del Palazzo di giustizia della città. La documentazione
conservata è prevalentemente di
tipo giudiziario. I fondi più significativi sono la Regia Udienza di Capitanata (1538-1806), la
Corte criminale di Capitanata
(1806-1816), il Tribunale di prima
istanza di Capitanata (18091817), il Tribunale civile di Capitanata (1817-1860), la Gran corte criminale di Capitanata (1817862), il Tribunale di Lucera (18621922) e la Corte di assise di Lucera (1862-1922). Molto cospicua e interessante per ogni tipo di ricerca è la raccolta dei protocolli e repertori notarili: quasi 13.000
pezzi che vanno dal 1533 al 1857. Anche lo Stato civile è imponente:
Archivio di Stato di Foggia
dal 1809 al 1865 i registri riguardano tutti i comuni della provincia, dal 1866 in poi solo
quelli del circondario di Lucera. Tipiche della città di Lucera sono le carte del Terraggio
lucerino (1556-1807) dove sono registrate le operazioni (dette graduazioni) che periodicamente il preside della provincia o alcuni deputati cittadini effettuavano nel ripartire
per la coltivazione, secondo un sistema gerarchico, il territorio lucerino. La Sezione di Lucera conserva 55 fondi archivistici e dispone di una propria biblioteca.
Servizi
- Sala di studio
- Biblioteca
- Servizio ricerche amministrative
- Servizio ricerche per corrispondenza
- Servizio di fotoriproduzione
ATTIVITÀ DI VALORIZZAZIONE
L’Archivio di Stato di Foggia vanta una notevole attività nella valorizzazione dei beni archivistici. A partire dagli anni ‘80, infatti, il personale dell’istituto ha allestito numerose
mostre documentarie redigendone anche i cataloghi. L’Istituto è sempre stato presente
sulla scena culturale della provincia sia con la promozione di eventi che con la partecipazione a manifestazioni organizzate da altre istituzioni.
L’Archivio svolge un’intensa attività di formazione rivolta principalmente agli studenti
dell’Università di Foggia. Si rivolge anche alle scuole medie e superiori promuovendo la
formazione e l’aggiornamento degli insegnanti e l’approccio degli studenti alla ricerca
archivistica (Laboratorio di didattica della storia).
Organizza numerosi eventi in occasione di manifestazioni nazionali ed internazionali
(Festa di San Valentino, Festa della Donna, Settimana della cultura, Festa europea della
musica, Giornate europee del patrimonio, Giornata dall’alimentazione, Giornata del disabile, ecc.).
MOSTRE DOCUMENTARIE
Insediamenti benedettini in Puglia
9 marzo – 12 aprile 1981
Foggia – Cripta della Cattedrale
1860-1870 I problemi dell’Unità in Capitanata
6 - 20 febbraio 1983
Foggia - Palazzetto dell’arte
14 - 30 maggio 1983
S. Severo - Convento “S. Francesco”
Il 1848 in Puglia. Aspetti politici e sociali
28 gennaio -12 febbraio 1984
Foggia - Palazzetto dell’Arte
Cinque secoli, un archivio
16 - 31 ottobre 1984
Foggia - Palazzo Dogana
Le vie della transumanza
6 - 25 novembre 1984
Foggia - Palazzetto dell’Arte
Gli archivi per la storia d’Italia
X settimana dei Beni culturali
13 - 16 dicembre 1986
Foggia - Galleria d’arte moderna
in Palazzo Dogana
Percorsi tratturali nel basso Tavoliere e Reali Siti
14-29 novembre 1987
Cerignola
2-10 dicembre 1987
Stornara
14-23 dicembre 1987
Ortanova
L’Archivio storico del Comune di Sant’Agata
di Puglia
16 ottobre 1987- 6 gennaio 1988
Sant’Agata di Puglia - Convento di Sant’Antonio
Cartografia e territorio in Capitanata
dal XVI al XIX secolo
14 - 30 maggio 1996
Foggia - Palazzo Dogana
Candela: scorci di storia locale (secc. XVI-XX)
14 dicembre 1996 - 12 gennaio 1997
Candela
Manfredonia: l’immagine del territorio
tra XVII e XIX secolo
1997
Manfredonia – Biblioteca comunale
Foggia capitale. La festa delle arti nel Settecento
Settembre 1997
Foggia – Palazzo Dogana
I Pavoncelli – Una famiglia di notabili
nel mezzogiorno contemporaneo
27 ottobre - 21 novembre 1999
Foggia - Museo del territorio
Il restauro dell’architettura del novecento
“Foggia e la Capitanata”
23 novembre -7 dicembre 2002
Foggia - Tribunale della Dogana
Il Tratturo. Via armentizia…cerniera
di civiltà.
26 febbraio 2005
Foggia – Aula magna Università
Foggia e la Capitanata dall’8 settembre al 25
aprile
Maggio 2005
Foggia - Museo del territorio
AAA…CCATTATAVILLE!
La pubblicità in un periodico pugliese tra la fine
dell’ottocento e il primo cinquantennio del novecento
1999
Foggia - Fondazione Banca del Monte
133
Archivio di Stato di Foggia
Giuseppe Garibaldi. Tracce garibaldine
nelle istituzioni culturali foggiane
15 dicembre 2007-12 gennaio 2008
Foggia - Sala manifestazioni Archivio di Stato
Stornarella. I primi duecento anni
Luglio 2008
Stornarella - plesso scolastico
La Chiesa e l’Arciconfraternita del Carmine
nei documenti.
10 novembre 2008
Foggia – Chiesa del Carmine
Cartografia e governo del territorio.
Le immagini del paesaggio agrario della
Capitanata nelle mappe dell’Archivio
di Stato di Foggia
21 aprile – 17 maggio 2009
Ascoli Satriano – Polo museale
PUBBLICAZIONI
La Regia Dogana della Mena delle pecore di Puglia
a cura di D. Musto
Quaderni della Rassegna degli Archivi di Stato, n° 28
Roma 1964
Censuazione ed affrancazione del Tavoliere di Puglia (1789-1865)
a cura di P. di Cicco
Quaderni della Rassegna degli Archivi di Stato, n° 32
Roma 1964
Il Tavoliere di Puglia nella prima metà del XIX secolo da un documento dell’Archivio di Stato di
Foggia trascritto ed illustrato da P. di Cicco
Foggia 1966
L’Archivio del Tavoliere di Puglia
Inventario a cura di P. di Cicco e D. Musto
Ministero per i Beni culturali e ambientali
Ufficio centrale per i beni archivistici
Pubblicazioni degli Archivi di Stato - Strumenti
Volume I, LXXIII, Roma 1970
La Dogana delle Pecore di Foggia.
Elementi per una pianta generale
del Tavoliere
a cura di P. di Cicco
Quaderni di Foggia, a cura del Comune, n° 5
Foggia 1971
Su di un manoscritto del settecento e del suo autore. Andrea Gaudiani e le notizie
a cura di P. di Cicco
Quaderni di Foggia, a cura del Comune, n° 8
Foggia 1971
L’Archivio del Tavoliere di Puglia
Inventario a cura di P. di Cicco e D. Musto
Ministero per i Beni culturali e ambientali
Ufficio centrale per i beni archivistici
Pubblicazioni degli Archivi di Stato - Strumenti
Volume II, LXXXII, Roma 1975
L’Archivio del Tavoliere di Puglia
Inventario a cura di P. di Cicco e D. Musto
Ministero per i Beni culturali e ambientali
Ufficio centrale per i beni archivistici
Pubblicazioni degli Archivi di Stato - Strumenti
Volume III, LXXXIII, Roma 1975
Insediamenti benedettini in Puglia
Foggia 1981
1860-1870. I problemi dell’Unità in Capitanata
Catalogo della mostra documentaria
Foggia 1982
L’Archivio di Stato di Foggia e la Sezione di Lucera.
Scheda unica di un bene culturale 1820-1982
A cura di P. di Cicco
Foggia 1982
134
Il 1848 in Puglia. Aspetti politici e sociali
Catalogo della mostra documentaria
Bari 1982
Istituzioni e società nell’età della restaurazione.
La salute pubblica in Puglia
Catalogo della mostra
Bari 1982
L’Archivio del Tavoliere di Puglia
Inventario a cura di P. di Cicco e D. Musto
Ministero per i Beni culturali e Ambientali
Ufficio centrale per i beni archivistici
Pubblicazioni degli Archivi di Stato - Strumenti
Volume IV, C, Roma 1984
Il 1848 in Puglia. Aspetti politici e sociali
Catalogo della mostra storico documentaria
Foggia 1984
Cinque secoli, un archivio
Catalogo della mostra documentaria
Foggia 1984
Le vie della transumanza
Catalogo della mostra documentaria
Foggia 1984
Giornate internazionali di studio sulla transumanza.
Atti del convegno (4, 5, 6, 7 novembre 1984)
L’Aquila 1990
Archivio Oggi – Notiziario
dell’Archivio di Stato di Foggia
numero unico edito in occasione
della I settimana per i Beni culturali
Foggia 1985
Percorsi tratturali nel basso Tavoliere e Reali Siti
Catalogo della mostra documentaria
CRSEC - Distretto n° 34
Cerignola 1987
L’Archivio storico del Comune di
Sant’Agata di Puglia
Catalogo della mostra documentaria
Foggia 1987
Archivio Oggi – Notiziario
dell’Archivio di Stato di Foggia
numero 1 edito in occasione
della III settimana per i Beni culturali
Foggia 1987
L’Archivio del Tavoliere di Puglia
Inventario a cura di P. di Cicco
Ministero per i Beni culturali e ambientali
Ufficio centrale per i beni archivistici
Pubblicazioni degli Archivi di Stato - Strumenti
Volume V, CXIII, Roma 1991
Archivio Oggi – Notiziario
dell’Archivio di Stato di Foggia
numero 2 edito in occasione
della VII settimana per i Beni culturali
Foggia 1991
Cartografia e territorio in Capitanata
dal XVI al XIX secolo
volume pubblicato in occasione della
IX settimana per i beni Culturali ed ambientali
Foggia dicembre 1993
Archivio di Stato di Foggia
Archivi, Storia e Ricerca
Itinerario didattico edito in occasione della
X Settimana per i Beni culturali e ambientali
Foggia 1994
Cartografia e territorio in Capitanata
dal XVI al XIX secolo
Catalogo della mostra documentaria
Foggia 1996
Candela: scorci di storia locale (secc. XVI-XX)
Catalogo della mostra documentaria
Candela 1997
Manfredonia: immagine del territorio
tra XVII e XIX secolo
Catalogo della mostra documentaria
Manfredonia 1997
Il Tavoliere. Gioco didattico
Quaderni di didattica della storia. Quderno n° 1
Foggia 1998
I Pavoncelli – Una famiglia di notabili
nel mezzogiorno contemporaneo
Guida della mostra documentaria
Foggia 1999
Guida alle fonti per la storia del brigantaggio postunitario conservate nell’Archivio di Stato di Foggia.
Ministero Beni e attività culturali, Ufficio centrale
beni archivistici. Pubblicazioni degli Archivi di
Stato – Strumenti
CXXXXIV
Salerno 1999
AAA…CCATTATAVILLE!
La pubblicità in un periodico pugliese tra la
fine dell’ottocento e il primo cinquantennio
del novecento.
Regione Puglia – Assessorato Pubblica Istruzione.
Centro distrettuale FG/32
Foggia 1999
La Capitanata nel 1799. Atti del convegno
Foggia 2000
La transumanza nell’economia dell’Irpinia.
Atti del convegno.
Napoli 2002
La Chiesa nel ‘900.
Atti del convegno
Foggia 2004
Foggia e la Capitanata dall’8 settembre al 25 aprile
Catalogo della mostra documentaria
Foggia 2005
Il Tavoliere Junior
Gioco didattico da tavolo
M.C. Nardella e P. Alberta
Foggia 2008
Stornarella. I primi duecento anni
Catalogo della mostra documentaria
Stornarella 2008
Le Compagne del 23 marzo 1950 a San Severo
Quaderno di didattica della storia
Quaderno n° 2
Foggia 2009
ELENCO PROGETTI REALIZZATI 2007 - 2008
FINANZ.
ANNO
SETTORE
COMUNE
OGGETTO
DESCRIZIONE
IMPORTO
Foggia
"La Casa
delle Carte"
Selezione del materiale da scartare;
compilazione dei relativi elenchi; miglio€ 12.925
ramento della schedatura e della condizionatura di alcuni
fondi archivistici
MiBAC
2007
Direzione;
Personale
2008 amministrativo
Foggia
"Firma
digitale"
Diffusione della firma digitale all'inter€ 2.000
no dell'amministrazione
MiBAC
2007
Comunicazione
e Promozione
2008
Promozione della
"Comunicazio- manifestazione organizzata in occasio- € 7.000
ne
Foggia
Istituzionale" ne della X Settimana
della Cultura
MiBAC
2007
MiBAC
Valorizzazione
beni archivistici;
Conservazione
2008
Foggia
beni archivistici;
Tutela beni
archivistici
MiBAC
Conservazione
beni
2007
archivistici;
Servizi
2008
amministrativi
Direzione
Servizi
amministrativi
Foggia
Recupero
e restauro
di Palazzo
Filiasi
“Attività
straodinaria”
Lavori di consolidamento e restauro
€ 227.678
funzionale della
sede dell’Archivio
Apertura straordinaria dell’Istituto
nei giorni festivi
€ 20.813
135
Archivio di Stato di Foggia
Comune
di Palena
2007
Direzione
Palena
Comune
di Foggia;
Fondazione
Banca del
Monte
Direzione
2007
Foggia
SiniscalcoAmministrazione
Ceci
di Foggia
Ass. Cult.
Omniadaunia
Claudio
Grenzi
Editore
2007
Direzione
Museo
transumanza
Allestimento
del”Museo della
transumanza dell’alta valle Aventina”
Il mosaico, installato all’ingresso
della sala manifestazioni dell’IstituMosaico
to riproduce una
parietale
delle tavole del
“La locatione de
seicentesco atlanCastiglione”
te delle locazioni
di Antonio e Nunzio Michele
Presentazione
L’opera, realizzata
volume “L’archiin collaborazione
tettura del Novecon l’Università di
Foggia cento a Foggia e
Foggia, è stata
in Capitanata.
finanziata
Conoscenza e
dall’editore
conservazione
“La Capitanata:
Direzione;
un’area di produValorizzazione
zione tra immagiIn economia 2007 beni archivistici; Foggia
ni
Valorizzazione
e gastronomia
beni librari
(secc. XVII-XX)
Mostra documentaria e bibliografica realizzata in
collaborazione con
la biblioteca provinciale di Foggia
“La Magna
Capitana”
Direzione;
Valorizzazione
beni archivistici
“Innamorati
Mostra documendell’Eroe dei Due
taria organizzata
Mondi – Tracce
in occasione
Foggia
garibaldine nelle
della Festa
istituzioni cultudi San Valentino
rali foggiane”
Direzione;
In economia 2008 Valorizzazione
beni archivistici
In economia 2008
In economia 2008
In economia 2008
136
Foggia
“Oltre la grata”
Mostra documentaria organizzata
in occasione della
Festa della Donna
Direzione
Foggia
“Curricula
e didattica
laboratoriale
in Archivio”
Corso di formazione per insegnanti
realizzato durante
la X Settimana
della Cultura
Direzione
Presentazione
“La transumanza del volume curato
nel Mezzogiorno. dal prof. Saverio
Foggia
Segnalazione
Russo durante
dagli Archivi”
la X Settimana
della Cultura
Archivio di Stato di Foggia
In economia 2008
Presentazione
del volume edito in oc“Angeli,
casione del ventennale
stemmi,
del Centro ricerche
confraternite
di storia religiosa in
…”
Puglia durante la X Settimana della Cultura
Direzione
Foggia
Fondazione
Cassa
2008
di Risparmio
di Puglia
Direzione
Presentazione volume
in collaborazione con
Provincia di Foggia,
“Sulle tracce
Foggia
della Dogana” Università di Foggia,
Soprintendenza Archivistica di Bari
Fondazione
Banca
del Monte
2008
SiniscalcoCeci
di Foggia
Direzione
“L’apprezzo Presentazione del voluFoggia dell’Università me dello studioso fogdi Foggia”
giano Gennaro Arbore
Allestimento mostra
documentaria e parteArciconfraDirezione e
cipazione a convegno
ternita
Mostra
2008 personale Foggia
in occasione del
del Carmine
documentaria
tecnico
restauro della Chiesa
di Foggia
del Carmine Vecchio
Fondi ufficio 2008
Comune
di Stornarella
Direzione
Foggia
“Il Tavoliere
Junior”
Presentazione gioco
didattico in collaborazione con Anai-Puglia
e Laboratorio storico € 2.432,00
centro studi e ricerche
di didattica della storia
di Foggia
Mostra documentaria
Direzione;
“Stornarella. e catalogo in occasione
Valorizza- Stornadel bicentenario
I primi
2008
zione beni rella
duecento anni” della fondazione del
archivistici
Comune di Stornarella
Direzione;
servizio
In economia 2008
Foggia
manifestazioni
MiBAC
Servizio
restauro
IMPORTO COMPLESSIVO
Foggia
Concerto
Concerto realizzato
dagli allievi del Conservatorio Umberto
Giordano di Foggia
in occasione
della Festa europea
della musica
“Affari
demaniali”
Restauro degli atti
del fondo
archivistico
Affari demaniali
€ 9.877,00
€ 282.725,00
Vedi nota 1 pag. 58
137
ARCHIVIO DI STATO DI LECCE
Direttore
Annalisa Bianco
Referenti per il progetto
Giuseppe Barletta
Daniela Ragusa
Via Sozy Carafa, 15
73100 Lecce
Tel. 0832 242437
0832 246788
Fax 0832 242166
[email protected]
www.archivi.beniculturali.it/ASLE
Orario di apertura
al pubblico
lunedì - venerdì:
ore 8,00 - 19,00;
sabato: ore 8,00 - 14,00
Il r.d. 22 ottobre 1812, n. 1524, sancì l’istituzione in Lecce di un archivio preposto ad acquisire e definitivamente conservare la documentazione prodotta dagli uffici e dalle magistrature statali
operanti sul territorio dell’antica Provincia di Terra d’Otranto.
Fu, tuttavia, solo dopo un discreto lasso di tempo (circa vent’anni) che lo stesso iniziò effettivamente a funzionare. L’Istituto, nato come Archivio provinciale di Terra d’Otranto, divenne
Archivio provinciale di Stato ai sensi del r.d. 22 settembre 1832,
n. 1391, ed in seguito Sezione di Archivio di Stato, con l. 22 dicembre 1939, n. 2006. Il d.p.r. 30 settembre 1963, n. 1409, infine,
fissò l’attuale, definitiva denominazione di Archivio di Stato.
Dapprima organo periferico del Ministero dell’Interno, nel 1975
- al pari degli altri Archivi di Stato esistenti in ciascun capoluogo
di provincia - fu fatto afferire al neo costituito Ministero per i
Beni Culturali e Ambientali, dal 1998 Ministero per i Beni e le
Attività Culturali.
ORGANIZZAZIONE
Direzione
Area Amministrativa - Servizi:
- Protocollo informatico
- Informazioni e relazioni con il pubblico
- Amministrativo (Affari generali; Gestione del personale)
Area Tutela e conservazione - Servizi:
- Tecnico-scientifico
- Tutela
- Gestione depositi
Biblioteca - Servizi:
- Catalogazione e prestiti
- Acquisizione e conservazione
Area Ricerca e valorizzazione - Servizi:
- Culturale tecnico-scientifico
- Culturale tecnico-operativo
- Editoriale
Area Didattica e promozionale - Servizi:
- Informazione e promozione
- Didattico
- Stages e tirocini
Area Utenza - Servizi:
- Al pubblico (Sala studio; Sala visure)
- Fotoriproduzione
Servizio di Sorveglianza, vigilanza e accoglienza
Servizio Ausiliario e di supporto
138
Archivio di Stato di Lecce
ATTIVITA’
Compiti istituzionali
Tra le funzioni contemplate dalla vigente normativa, a cui l’Istituto puntualmente assolve, di primaria importanza è quella relativa alla conservazione di atti e documenti
prodotti dalle magistrature e dagli uffici provinciali dello Stato preunitario e postunitario, concernenti affari definiti da almeno quarant’anni, nonché delle scritture notarili
anteriori ad un secolo ed, ancora, di tutti quei complessi documentari divenuti di proprietà statale in seguito ad acquisti e donazioni ovvero in quanto riferiti ad enti pubblici
soppressi.
L’ottimale fruizione delle fonti archivistiche è assicurata dai preliminari interventi di
riordinamento ed inventariazione cui le stesse vengono sottoposte ad opera di qualificati funzionari.
Detta attività viene coordinata dall’Area Tutela e conservazione, la quale si occupa, in
particolare, di predisporre e calendarizzare il piano delle esigenze prioritarie, affidandone la concreta attuazione a gruppi di lavoro di volta in volta costituiti. Le unità afferenti segnalano, inoltre, urgenti interventi di restauro e curano il funzionamento delle
commissioni di sorveglianza e scarto nonché l’incremento del patrimonio documentario posseduto mediante versamenti e forme diverse di acquisizione.
Altro compito di singolare rilevanza è quello legato alla valorizzazione dell’Istituto e del
patrimonio documentario in esso custodito. Il raggiungimento di tale obiettivo è assicurato da un’attenta progettazione di iniziative culturali - essenzialmente a carattere
promozionale e divulgativo - e dalla loro concreta realizzazione mediante la scelta di
idonei spazi espositivi (anche in sintonia con altri soggetti istituzionali), la gestione dei
prestiti e degli allestimenti, la predisposizione di materiali illustrativi delle varie iniziative (pure di tipo multimediale), la diffusione degli eventi attraverso il sito web del Ministero e dell’Istituto e per mezzo di comunicati stampa a quotidiani, riviste
specializzate ed emittenti locali.
Nell’intento di promuovere e diffondere la conoscenza delle fonti l’Archivio elabora, altresì, progetti didattici in collaborazione con l’Università degli Studi e con realtà scolastiche di ogni ordine e grado; espleta visite guidate per illustrare i compiti e le finalità
ed i fondi che conserva; organizza stages rivolti a studenti di
istituti locali e della Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica annessa all’Archivio di Stato di Bari.
Gli utenti che effettuano ricerche per motivi di studio e
quanti consultano atti per esigenze di carattere amministrativo ricevono costante e quotidiana assistenza, in orario antimeridiano e pomeridiano, da parte di personale qualificato,
il quale, tra l’altro, fornisce informazioni per corrispondenza
o per via telematica e rilascia copie di documenti. Sono a disposizione del pubblico inventari analitici dei principali fondi,
quasi tutti corredati da esaurienti note introduttive che delineano storia ed evoluzione di enti e magistrature.
Propedeutici alla migliore conoscenza delle fonti manoscritte
sono, poi, gli oltre settemila volumi a stampa da cui è costiFig. 1 tuita la Biblioteca d’Istituto (fig. 1).
Il patrimonio documentario
L’entità del materiale archivistico attualmente supera i 130.000 pezzi (fig. 2), cui sono da
aggiungere 1.080 pergamene, 1 codice membranaceo e poco meno di 1.000 fra mappe
e planimetrie.
Sebbene con la necessaria sintesi, non si può prescindere dal segnalare alcuni dei fondi
che impreziosiscono l’Archivio, i quali si rivelano di basilare importanza per la ricostruzione delle vicende storiche dell’intera Terra d’Otranto, almeno sino ai primi decenni
del secolo scorso. E’ opportuno rammentare, infatti, che molti uffici e magistrature pre
e post unitarie, istituite dalle antiche legislazioni nei capoluoghi di provincia, avevano
sede in Lecce, pur esercitando le proprie attribuzioni su un’area territoriale di gran lunga
139
Archivio di Stato di Lecce
più estesa, comprendente l’intero Salento e, quindi, anche le
città di Brindisi e Taranto con i loro rispettivi circondari.
Il complesso documentario è sostanzialmente riconducibile a
sei sezioni di riferimento: diplomatica, notarile, amministrativa, finanziaria, giudiziaria e degli archivi diversi.
In particolare, la sezione diplomatica registra la presenza di
fonti in pergamena, le più remote in assoluto. Dei due gruppi
a cui le stesse afferiscono uno consta di venti atti, originariamente appartenuti al monastero delle Benedettine sotto il titolo di S. Giovanni Evangelista in Lecce, fra i quali si
annoverano il primo documento privato, del 1140, ed il primo
pubblico, risalente al 1142, oggetto, quest’ultimo, di studi ed
approfondimenti da parte di diplomatisti di fama internazionale, in quanto è uno dei rari esemplari editi dalla cancelleria
Fig. 2
del re normanno Ruggero II d’Altavilla. La parte più numericamente rilevante comprende, invece, originali di diversa provenienza, che datano dal XIV
al XIX secolo.
I protocolli e le scritture notarili in genere (fig. 3) si riferiscono
a centodiciotto piazze e, per quindici di esse, risalgono al Cinquecento: la raccolta di istrumenti più antica (1542) appartiene
al notaio Bartolomeo Prisco di Gallipoli.
Nell’ambito della sezione amministrativa, le Scritture delle Università e feudi, con le serie Atti diversi e Catasti onciari, risultano
tra i fondi più consultati, grazie all’abbondante materiale ed
alle comparazioni sulla realtà di diverse aree geografiche dell’antico Regno di Napoli a metà Settecento, rese possibili dalla
loro omogenea presenza riferita a centri piccoli e grandi.
Documentazione altrettanto saliente prodotta da rilevanti organi periferici dell’amministrazione dello Stato, pure oggetto
di specifiche indagini ad ampio raggio concernenti l’intera Terra
d’Otranto, si rinviene tra gli atti della preunitaria Intendenza, e,
dal 1861, in quelli della Prefettura, la quale ne ereditò gran parte
delle attribuzioni. Rimarchevole, per quest’ultima istituzione, Fig. 3
la serie Gabinetto (fig. 4), con testimonianze in grado di offrire
uno spaccato di largo respiro sulle condizioni di vita in generale e sullo spirito pubblico che animava le popolazioni salentine.
In materia finanziaria le pratiche definite dai numerosi uffici
provinciali succedutisi nel periodo preunitario e sino all’istituzione, nel 1869, dell’Intendenza di Finanza sono basilari per
scrivere la storia che ruota attorno alle diverse soppressioni
di case monastiche e non solo.
Riguardo alla ricca produzione giudiziaria sedimentatasi nel
corso dei secoli, si menzionano, in sintesi, gli atti processuali
delle antiche magistrature di Terra d’Otranto, che già dal XVII
secolo includono carteggio in materia civile e criminale, come
Decreti di preambolo, Decreti di tutela, Processi della Bagliva.
Sono, altresì, da segnalare i processi civili e penali delle Corti
dei governatori regi e baronali, cessate le quali le cause in atto
Fig. 4 vennero trasmesse, per le decisioni definitive, ai Giudicati di
Pace o al Tribunale di prima istanza, ove giunsero a compimento. Con l’Unità d’Italia le magistrature si uniformarono, ovviamente, a quelle del
resto della nazione.
Questa rapida carrellata si conclude citando ancora: le numerose Platee (registri dei beni
di monasteri); il quattrocentesco, unico codice membranaceo conservato in Istituto, noto
come Codice di Maria d’Enghien (fig. 5), contenente statuti ed ordinamenti emanati per
la città di Lecce a partire dal 1372; le copie dei Libri Rossi di Lecce e Gallipoli, raccolte di
privilegi relativi a diversi secoli, che oggi assurgono a valore di originali dopo il disa-
140
Archivio di Stato di Lecce
stroso incendio che li distrusse nel 1943, appiccato al deposito
di Nola - ove erano custoditi - da armate tedesche ormai allo
sbando, in relazione agli eventi correlati con il secondo conflitto
mondiale.
Va, infine, menzionato, in quanto fondo di sicuro interesse storico, l’unico archivio privato presente in Istituto, appartenuto
alla principesca famiglia Gallone di Tricase, acquisito per donazione alla fine degli anni Settanta dello scorso secolo.
Fig. 5
ATTIVITA’ DI COMUNICAZIONE PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE
L’Archivio di Lecce è già da molti anni impegnato nel delicato ruolo di diffusione e divulgazione dell’ingente patrimonio documentario posseduto; obiettivo, questo, che cerca di
perseguire mediante conferenze, giornate di studio, mostre, seminari, sia in concomitanza
di eventi a carattere nazionale (Settimana della Cultura, Giornate europee del Patrimonio,
Giornata dei diritti delle persone con disabilità etc.) sia in collaborazione con altri soggetti
promotori, come enti ed associazioni culturali operanti sul territorio.
Le relative mansioni vengono ordinariamente disimpegnate da sette funzionari componenti l’Area, i quali provvedono a curare ciascun aspetto connesso con l’organizzazione
delle varie iniziative. Tuttavia, per la realizzazione degli eventi programmati, in ordine all’espletamento di ricerche documentarie e bibliografiche nonché alla cura degli aspetti
di carattere tecnico-scientifico in genere, vengono formalmente costituiti di volta in volta
gruppi di lavoro allargati che ricomprendono anche funzionari afferenti ad aree diverse.
Nel contesto delle attività promozionali sono da annoverare, inoltre, ulteriori strategie
- quali redazione e stampa di cataloghi, cd-rom, brochures - che contribuiscono a valorizzare il patrimonio archivistico, divulgandolo a più livelli, ed i numerosi interventi di carattere didattico che supportano e rendono meglio fruibili i progetti varati, come, ad esempio,
visite guidate a singoli, gruppi e scolaresche in occasione di mostre ed incontri.
Al fine di fornire un sintetico resoconto delle iniziatave realizzate nel corso degli anni,
si riportano di seguito quelle ritenute più significative:
a. 1984 - La questione demaniale in Terra d’Otranto nel XIX secolo - mostra documentaria
a. 1985 - Le masserie fortificate a Nord di Lecce - mostra fotografico-documentaria
a. 1988 - Documenti e immagini della nostra storia - mostra documentaria
a. 1992 - Nuove fonti e nuovi strumenti di ricerca per la storia di Terra d’Otranto. Problematiche metodologiche e prospettive di utilizzazione - seminario di studi
a. 1999 - Fonti per la storia della città - giornate di studio
- Tradizioni, società e costumi … chiediamolo alle carte - mostra
a. 2000 - Iubilate Deo. I percorsi del perdono nel Salento medievale e moderno - giornata di
studio
a. 2001 - Memorie di scena. Teatro e spettacolo nella tradizione salentina - mostra
a. 2002 - “Ad futuram rei memoriam”. Frammenti di vita degli archivi ecclesiastici - mostra documentaria e giornata di studio
- L’arte di sanare. Medicina e sanità in Terra d’Otranto dal Medioevo all’età contemporanea - mostra
- Documenti della Provincia di Terra d’Otranto - mostra documentaria
a. 2003 - Giochi sportivi e sport ricreativi nell’area salentina fra Otto e Novecento - mostra
- …e il Salento incontrò il Mediterraneo - mostra fotografico-documentaria
a. 2004 - Ebrei nel Salento: dalle comunità della diaspora ai campi profughi - mostra
- Il patrimonio archivistico: un investimento culturale per il territorio - giornata di studio
a. 2005 - In punta di calamo. Decorazioni e miniature nei documenti d’archivio - mostra
a. 2006 - Immagini di sport fra storia e memoria - mostra fotografico-documentaria
- Il paesaggio agrario in Terra d’Otranto fra XVIII e XIX secolo - mostra cartografica
a. 2007 - Comunità ebraiche in area salentina tra Medioevo ed età moderna - mostra documentaria
- Un’arte tra le arti. La stampa nel Salento leccese dal Barocco al Risorgimento - mostra
- Le “strade” del mare. Rotte mercantili e scambi commerciali tra il Salento e l’Europa nel
141
Archivio di Stato di Lecce
XVIII e XIX secolo - mostra documentaria
a. 2008 - Garibaldi e gli anni del cambiamento. Il contributo del Salento al processo unitario nazionale (1848-1890) - mostra
- Campi nel ‘700. Frammenti di vita civile e religiosa - mostra
- I Cappuccini in Terra d’Otranto (secc. XVI-XIX) - mostra
Un’ulteriore forma di divulgazione, che ha consentito di ampliare e veicolare le potenzialità insite nella documentazione dell’Archivio, è rappresentata dalle numerose pubblicazioni edite dall’Istituto o da suoi funzionari che si sono avvalsi di fonti ivi esistenti.
Le principali tra esse sono:
- M. PASTORE, I processi politici della Gran Corte criminale e speciale di Terra d’Otranto dal
1821 al 1861, in Studi Salentini, V (1960), 10
- ID., I processi politici della Gran Corte criminale e speciale di Terra d’Otranto dal 1821 al
1861, in Studi Salentini, VI (1961), 11
- ID., Settari in Terra d’Otranto, in Studi Salentini, XII (1967), 25-27
- ID., Le pergamene di San Giovanni Evangelista in Lecce, Lecce 1970
- ID., Scritture delle Università e feudi di Terra d’Otranto, Bari s. a. [ma 1971]
- ID., Fonti per la storia di Puglia. Regesti dei Libri Rossi e delle pergamene di Gallipoli, Taranto, Lecce, Castellaneta e Laterza, in Studi di storia pugliese in onore di Giuseppe Chiarelli, a cura di M. Paone, II, Galatina 1973
- ID., Scritture relative a Lequile esistenti negli Archivi: di Stato di Lecce, del Comune e dell’Ente Comunale di Assistenza di Lequile, in A. Foscarini, Lequile. Pagine sparse di storia
cittadina, a cura di M. Paone, Galatina 1976
- ID., Scritture riguardanti Tricase e le sue frazioni conservate nell’Archivio di Stato di Lecce,
del Comune, della Congregazione di Carità e parrocchiale della Chiesa maggiore di Tricase, in Tricase (Studi e Documenti), a cura di M. Paone, Galatina 1978
- ID., Il codice di Maria d’Enghien, Galatina 1979
- ID., Pergamene medievali dell’Archivio di Stato di Lecce…, in Note di civiltà medievale, I,
Bari 1979
- ID., Pergamene dei secc. XVI-XVIII nell’Archivio di Stato di Lecce, in Note di civiltà medievale, II, Bari 1980
- ID., Fonti per la storia di Terra d’Otranto nel primo quindicennio dopo l’Unità (1861-1876),
in Momenti e figure di storia pugliese, a cura di M. Lanera e M. Paone, II, Galatina 1981
- ID., [Scritture relative a S. Cesario di Lecce conservate nell’] Archivio di Stato di Lecce, in
S. Cesario di Lecce. Storia. Arte. Architettura, Galatina 1981
- ID., I gettatelli in Terra d’Otranto dal sec. XVI al XX, in Familiare ’82. Studi per le nozze
d’argento Jurlaro-Ditonno, Brindisi 1982
- ARCHIVIO DI STATO DI LECCE, La questione demaniale in Terra d’Otranto nel XIX secolo
– catalogo della mostra, Galatina 1984
- A. BIANCO, La vendita dei beni ecclesiastici in Terra d’Otranto: aspetti giuridici e patrimoniali (1862-1881), in La Terra d’Otranto nella seconda metà dell’Ottocento, Atti del
Convegno di Studi…, Oria 1984
- M. A. BORRISI, Ordine e disordine nella diocesi di Oria (1860-1861), in Ibidem
- P. PALMA, Attività commerciale dei porti di Terra d’Otranto nella seconda metà dell’Ottocento, in Ibidem
- ARCHIVIO DI STATO DI LECCE - COMUNE DI TREPUZZI, Le masserie fortificate a Nord di
Lecce - catalogo della mostra fotografico-documentaria, Galatina 1985
- G. BARLETTA, Capitali, mestieri e professioni in Gallipoli a metà Settecento (spigolature
dal catasto conciario), in Sallentum, Galatina 1985
- ID., Gallipoli aragonese all’indomani della presa del 1484, in Atti del Convegno nazionale
“La presa di Gallipoli del 1484…”, Bari 1985
- ID., Le fonti documentarie relative a Campi Salentina nell’Archivio di Stato di Lecce, in Ricerche e studi in Terra d’Otranto, Galatina 1985
- A. BIANCO, Educazione ed istruzione a Lecce nell’ultimo trentennio borbonico (18301859), in Atti del Convegno di Studi sul Risorgimento in Puglia. L’età ferdinandea (18301859)…, [Bari] 1985
- A. DE MEO, Disavventure di tipografi leccesi: i casi di T. Mazzei e D. Viverito, in Nuovi
142
Archivio di Stato di Lecce
Orientamenti, nn. 94-95, 1985
- P. PALMA, La realizzazione delle opere ed infrastrutture portuali in Terra d’Otranto nel
periodo borbonico, in Atti del Convegno di Studi sul Risorgimento in Puglia. L’età ferdinandea (1830-1859)…, [Bari] 1985
- A. PROTOPAPA, La giustizia circondariale nel Leccese, in Ibidem
- F. TONDO, Le confraternite laicali in Terra d’Otranto nell’ultimo trentennio borbonico:
appunti per una ricerca, in Ibidem
- ID., La salute pubblica in Terra d’Otranto: il colera a Manduria a metà Ottocento, in Sallentum, Galatina 1985
- G. BARLETTA, I decreti di soppressione degli ordini religiosi nel regno di Napoli durante
il decennio francese: alcuni riflessi in Terra d’Otranto, in Nuovi Orientamenti, 97, 1986
- ID., Le patenti di sanità dell’Archivio di Stato di Lecce: un fondo da scoprire, in L’uomo e
il mare, Gallipoli 1986
- ARCHIVIO DI STATO DI LECCE, Contributi al Seminario di studio su “Ordini religiosi e società nel Mezzogiorno moderno”, coordinamento di G. Dibenedetto, Galatina 1987
- ID., Dal documento, la storia. Itinerario attraverso le fonti archivistiche di Terra
d’Otranto, a cura di M. C. Ingrosso Gloria, Galatina 1988
- G. BARLETTA, La Congregazione di Carità e l’Ente Comunale di Assistenza di Gallipoli. Inventario, in Rassegna degli Archivi di Stato, XLVIII, 3, 1988
- ID., Lavori pubblici in Gallipoli durante il diciottesimo secolo, in Sallentum, Galatina 1988
- Guida dell’Archivio di Stato di Lecce, a cura di G. Dibenedetto, Bari 1989
- G. BARLETTA, Attività amministrativa in Campi Salentina fra XVIII e XIX secolo attraverso
le conclusioni del parlamento e del decurionato, in Archivio Storico Pugliese, Bari 1989
- A. B. D’ALESSANDRO, Copertino attraverso gli atti e i documenti dell’Archivio di Stato di
Lecce, in Copertino in epoca moderna e contemporanea, Vol. I: le fonti documentarie.
Inventari, a cura di M. Spedicato, Galatina 1989
- P. PALMA, Peste e paura: istituzioni e società tra provvedimenti di sanità e crisi epidemiche in età moderna, in Società, congiunture demografiche e religiosità in Terra
d’Otranto nel XVII secolo - Atti del Seminario di studio, a cura di B. Pellegrino e M. Spedicato, Galatina 1990
- M. R.TAMBLÈ, Strategie cultuali e controllo sociale in Terra d’Otranto nel Seicento, in Ibidem
- F. TONDO, Proprietà ecclesiastica e clero ricettizio in un piccolo centro salentino tra XVII
e XVIII secolo, in Ibidem
- ARCHIVIO DI STATO DI LECCE, Nuove fonti e nuovi strumenti di ricerca per la storia di
Terra d’Otranto. Problematiche metodologiche e prospettive di utilizzazione - Atti del seminario di studi, a cura di C. Piccolo Giannuzzi, Lecce 1993
- G. BARLETTA, Criteri di datazione e stili cronologici in uso nel Cinquecento fra i notai
dell’area leccese, in Archivi per la Storia, VI, 1993
- S. FRACASSO, Protocolli notarili e inventariazione: la regestazione degli atti del notaio
Antonio Russo di Copertino (1559-1594), in Ibidem
- S. FRACASSO, C. PICCOLO GIANNUZZI, D. RAGUSA, L. TRONO, Copertino in epoca moderna e contemporanea. Vol. II: gli atti notarili del ‘500. Regesti, a cura di M. Spedicato,
Galatina 1993
- G. BARLETTA, Una fonte sussidiaria per la ricostruzione delle biografie degli amministratori di Terra d’Otranto: gli atti dello stato civile, in Per una storia delle Amministrazioni Provinciali pugliesi: la Provincia di Terra d’Otranto (1861-1923)…, a cura di M. De
Giorgi, Manduria 1994
- G. BARLETTA - D. LALA, Inventari dei palazzi del principato di Tricase (1733), in Scritti di
storia pugliese in onore di mons. Carmine Maci, a cura di M. Paone, Galatina 1994
- G. BARLETTA - D. LALA, L’inventario del Fondo Provincia di Terra d’Otranto, poi Amministrazione Provinciale, nell’Archivio di Stato di Lecce, in Per una storia delle Amministrazioni Provinciali pugliesi: la Provincia di Terra d’Otranto (1861-1923)…, a cura di M. De
Giorgi, Manduria 1994
- A. B. D’ALESSANDRO, Gli atti della Deputazione provinciale di Terra d’Otranto nel “Soggettario” della ricerca informatizzata, in Ibidem
- A. DE MEO, S. FRACASSO, A. M. GUSTAPANE, D. RAGUSA, Per un posto in Paradiso. Donazioni e testamenti ad Alessano nel Seicento, a cura di C. Piccolo Giannuzzi e Mario
Spedicato, Lecce 1994
143
Archivio di Stato di Lecce
- P. PALMA, Amministrazioni comunali, Deputazione Provinciale e Prefettura: fonti documentarie a confronto tra enti locali e istituzioni provinciali, in Per una storia delle Amministrazioni Provinciali pugliesi: la Provincia di Terra d’Otranto (1861-1923)…, a cura di
M. De Giorgi, Manduria 1994
- ARCHIVIO DI STATO DI LECCE – PROVINCIA DI LECCE CENTRO DI STUDI SUL BAROCCO,
Fonti per il Barocco Leccese, a cura di C. Piccolo Giannuzzi, Galatina 1995
- G. BARLETTA, L’apporto del Salento alla colonizzazione agricola e demografica in Libia
alla vigilia della seconda guerra mondiale, in Fonti e problemi della politica coloniale italiana - Atti del Convegno Internazionale di Studi…, Roma 1996
- ID., Settari e attendibili del brindisino nelle carte di polizia dell’Archivio di Stato di Lecce,
in Scritti di storia pugliese in onore di Feliciano Argentina, a cura di M. Paone, Galatina
1996
- A. DE MEO, Avventure di navi sui mari salentini nel Settecento, in Ibidem
- D. LALA, L’emigrazione dal Salento in Africa Orientale Italiana negli anni 1935-1940, in
Fonti e problemi della politica coloniale italiana - Atti del Convegno Internazionale di
Studi…, Roma 1996
- P. PALMA, La Grecìa salentina e le sue fonti documentarie: indagine per la ricostruzione
dei caratteri originari e della sua popolazione, in Fonti archivistiche e ricerca demografica - Atti del Convegno Internazionale…, Roma 1996
- ARCHIVIO DI STATO DI LECCE, Le parrocchie della Diocesi di Lecce in età moderna. Guida
alle fonti documentarie, Lecce 1997
- A. PROTOPAPA, Frantoi scavati nel masso: i trappeti di Borgagne e Melendugno, a cura
di M. Mainardi, Calimera 1998
- R. BASSO – D. LALA, L’orfanotrofio provinciale femminile Principe Umberto di Lecce, in
L’infanzia e le sue storie in Terra d’Otranto, coordinamento scientifico di Angelo Semeraro, Lecce 1999
- L. BRUNO, L’Ospizio marino di S. Cataldo per la cura dei bambini gracili, scrofolosi e rachitici poveri, in Ibidem
- E. CASSANO, Il Centro distrettuale di tutela minorile, in Ibidem
- S. FRACASSO, Il problema politico-sociale degli esposti a Lecce nell’ultimo decennio del
XVIII sec., in Ibidem
- D. LALA, Proietti e orfani: interventi dei Consigli generali provinciali (XIX sec.), in Ibidem
- ID., Un’inchiesta alla colonia agricola penitenziaria di Brindisi, in Ibidem
- A. MARTI, Un conservatorio per corrigende: il S. Sebastiano in Lecce, in Ibidem
- A. PROTOPAPA, L’Ente nazionale per la protezione morale del fanciullo nella provincia di
Lecce…, in Ibidem
- D. RAGUSA, L’Istituto provinciale Garibaldi: aspetti sanitari, in Ibidem
- ID., L’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, in Ibidem
- T. SERAFINO, L‘Ente Nazionale di Assistenza agli Orfani, in Ibidem
- Archivio di Stato di Lecce, coordinamento scientifico A. Bianco, testi a cura di G. Barletta,
L. Bruno, A. Protopapa, Viterbo 2001
- D. LALA DE GIORGI, L’archivio dei principi Gallone (Documenti dello “Stato”di Tricase),
Tricase 2001
- P. PALMA, Fondi archivistici relativi al comune di Oria conservati presso l’Archivio di Stato
di Lecce, in Guida all’archivio storico del comune di Oria, Oria 2004
- L. BRUNO – A. PROTOPAPA, Le fonti documentarie conservate nell’Archivio di Stato di
Lecce, in Le più antiche parrocchie dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni e della Diocesi di
Oria…, Brindisi 2005
- G. CONTE, T. RAPANA’, M. R. TAMBLE’, F. TONDO, A tre miglia dalla città. L’antico casale
di Lequile: fonti e studi, Galatone 2005
- ARCHIVIO DI STATO DI LECCE, Immagini di sport fra storia e memoria - catalogo della
mostra, Galatina 2006
- F. TONDO, Vita quotidiana e alimentazione in Terra d’Otranto fra XVIII e XIX secolo, in
Vita quotidiana, coscienza religiosa e sensibilità civile nel Mezzogiorno continentale…,
a cura di F. Gaudioso, Galatina 2006
- Archivi e storia di Terra d’Otranto. Studi in memoria di Michela Doria Pastore, a cura di
M. Spedicato, Galatina 2007
- Fonti e studi per la storia di Castri di Lecce, a cura di M. Spedicato, Voll. 2, Galatina 2008
144
Archivio di Stato di Lecce
PROGETTI REALIZZATI NEGLI ANNI 2007 - 2008
Nel corso dell’anno 2007 l’Istituto è stato impegnato nella realizzazione di iniziative in
prevalenza riconducibili al calendario nazionale di eventi divulgato dal superiore Ministero.
In occasione della Giornata della Memoria (27 gennaio) si è dato vita ad una mostra intitolata Le comunità ebraiche in area salentina tra Medioevo ed Età Moderna, che ha
avuto luogo nella sede istituzionale dal 27 gennaio al 28 febbraio ed ha proposto all’attenzione dei numerosi visitatori documenti tratti da fonti particolarmente antiche
e preziose, quali il Libro Rosso di Lecce, il Codice di Maria d’Enghien ed il Codice Diplomatico Brindisino.
Altro appuntamento di rilievo è stato il percorso espositivo allestito in concomitanza
con la IX Settimana della Cultura (12-20 maggio), sul tema: Un’arte tra le arti. La stampa
nel Salento leccese dal Barocco al Risorgimento. La manifestazione è stata ospitata, dal
12 al 26 maggio, nella suggestiva cornice dell’ex Conservatorio Sant’Anna in Lecce, concesso dall’Amministrazione comunale, e si è prefissa l’intento di delineare un tracciato
storico-iconografico sull’evoluzione nel tempo dell’arte tipografica. Strutturata in tre
sezioni, ha ricostruito l’attività delle diverse stamperie che operarono nell’attuale provincia di Lecce a partire dal 1580. L’itinerario è stato arricchito, fra l’altro, da sedici antiche opere a stampa messe a disposizione da due biblioteche del capoluogo e da un
collezionista privato.
Per le Giornate Europee del Patrimonio (29-30 settembre) l’Archivio ha presentato in
sede la mostra documentaria: Le “strade” del mare. Rotte mercantili e scambi commerciali
tra Salento ed Europa nel XVIII e XIX secolo, che ha proposto ad un vasto pubblico patenti
di sanità, planimetrie di porti e materiale cartografico, testimonianze, queste, solitamente poco consultate. Nella circostanza sono state, altresì, assicurate aperture straordinarie e visite guidate.
Nello stesso anno 2007 si è concretizzata, inoltre, una collaborazione con il Dipartimento
di Studi Storici dell’Università del Salento, grazie all’apporto di documenti ed al contributo tecnico-scientifico fornito alla mostra: Per amore - per professione - per diletto, svoltasi dall’11 al 23 dicembre nel Castello di Carlo V in Lecce.
La Giornata dei diritti delle persone con disabilità (3 dicembre) ha registrato - sia nell’anno di riferimento che nel successivo - la presenza in Istituto di gruppi di visitatori con
disabilità motorie, facenti capo ad associazioni di volontariato attive sul territorio, ai
quali sono stati illustrati taluni fra i più significativi documenti conservati e chiariti compiti e finalità dell’Archivio. Si è, inoltre, aperto un dialogo con la sezione provinciale dell’Unione Italiana Ciechi, al fine di concordare e definire forme e metodi ottimali di
approccio alla documentazione archivistica da parte di soggetti con deficit visivo.
Sono stati, infine, predisposti ed attuati due progetti didattici: il primo, Esculapio nel Salento, indirizzato ad allievi del Liceo Classico “Virgilio” di Lecce; il secondo, sul tema I giovani incontrano la Shoah, per celebrare la Giornata della Memoria.
Spostando l’attenzione all’anno 2008 evento di eccellenza è stata la mostra: Garibaldi
e gli anni del cambiamento. Il contributo del Salento al processo unitario nazionale (18481890), organizzata di concerto con il Comitato provinciale per la valorizzazione della
cultura della Repubblica nel contesto dell’Unità europea, presieduto dal Prefetto, e svoltasi dal 15 marzo al 13 aprile nelle sale del Castello di Carlo V. Tale iniziativa - che ha connotato la X Settimana della Cultura (22-30 marzo) - ha inteso proporre, attraverso sette
distinte sezioni, ciascuna delle quali dedicata ad un aspetto specifico, una mirata e ragionata sintesi di tracce documentarie ed iconografiche e di cimeli che hanno polarizzato l’interesse di un folto pubblico eterogeneo. A corredo delle fonti archivistiche, una
saliente campionatura della pubblicistica post risorgimentale. L’itinerario è stato in seguito ripresentato nel Comune di Trepuzzi su richiesta del locale Circolo Culturale “Galileo Galilei”.
Di concerto con l’Amministrazione Comunale di Campi Salentina e con la locale Parrocchia di S. Maria delle Grazie si è dato vita nella cittadina, dal 28 agosto al 2 settembre e
dal 27 settembre al 15 ottobre, alla mostra: Campi nel ‘700 - Frammenti di vita civile e religiosa. I numerosi intervenuti hanno avuto modo di accostarsi ad una cospicua e variegata rassegna di fonti - anche ecclesiastiche - su vicende caratterizzanti la comunità
145
Archivio di Stato di Lecce
salentina in un secolo connotato da singolare vivacità culturale e da profonde mutazioni in ambito sociale e politico. Tale iniziativa ha costituito pure il contributo offerto
dall’Archivio per le Giornate Europee del Patrimonio (27-28 settembre).
La stessa località ha ospitato, ancora, dal 25 al 30 novembre, la manifestazione espositiva: I Cappuccini in Terra d’Otranto (secc. XVI-XIX), con il coinvolgimento della Provincia
di Puglia dei Frati Minori di detto Ordine. Il materiale selezionato in tale circostanza è
stato reperito esclusivamente in Istituto.
Dalla comunanza di intenti con il Comune di Nardò è scaturita, infine, nel febbraio 2008,
la mostra dal titolo: La Santa mano che fermò il flagello. Il terremoto del 20 febbraio 1743
ed il miracolo di S. Gregorio Armeno, ivi allestita.
I progetti didattici elaborati nell’arco dello stesso anno hanno affrontato tematiche di
stretta attinenza con il territorio: Tra le vie di Lecce…alla ricerca della libertà, traendo
spunto da un romanzo di autore salentino, si è concretizzato in più incontri con studenti dell’Istituto Comprensivo di S. Donato di Lecce, a conclusione dei quali è stata allestita una mostra a tema; La rinascita democratica nel tacco d’Italia ha proposto - nella
ricorrenza del 60° anniversario della Costituzione della Repubblica - una serie di documenti atti ad illustrare fermenti ed aspettative della popolazione dell’estremo lembo
della penisola nei difficili e tormentati anni dell’immediato dopoguerra.
Nel corso del biennio preso in esame l’Istituto ha, inoltre, aderito ai vari progetti nazionali e locali su imput del superiore Ministero. Fra tutti si segnalano, in particolare,“Apertura al pubblico con orari prolungati…”, “La casa delle carte”, “Firma digitale”,
“Comunicazione istituzionale”, “Attività straordinarie”.
PROGETTI REALIZZATI NEGLI ANNI 2007 - 2008
PROGR. FINANZ. ANNO COMUNE
OGGETTO
DESCRIZIONE
IMPORTO
Progetto
MiBAC 2007
nazionale
L’Istituto offre servizi al pub“Apertura al pubblico per 11 ore giornaliere dal
€ 79.301,67
Lecce
blico con orari
lunedì al venerdì e per 6 ore
prolungati…”
il sabato
Progetto
2007MiBAC
nazionale
2008
Lecce
"La Casa
delle Carte"
Selezione del materiale
da scartare; compilazione
dei relativi elenchi
€ 16.249,20
Progetto
2007MiBAC
nazionale
2008
Lecce
"Firma
digitale"
Diffusione della firma
digitale all'interno
dell'amministrazione
€ 2.000,00
Progetto
2007MiBAC
nazionale
2008
Progetto
MiBAC 2008
nazionale
Progetto
MiBAC 2008
nazionale
Progetto
MiBAC 2007
locale
146
Lecce
Promozione delle attività
"Comunicazione svolte ed implementazione
€ 3.500,00
della banca dati di scuole,
Istituzionale"
enti, soggetti culturali
Lecce
“Attività
straordinarie”
Al fine di migliorare l’efficienza dell’Istituto sono stati
effettuati interventi di movi€ 27.750,80
mentazione e riordinamento
di materiale bibliografico
e documentario
Lecce
“Apertura
al pubblico
con orari
prolungati…”
L’Istituto offre servizi al pubblico per 11 ore giornaliere dal
€ 49.851,05
lunedì al venerdì e per 6 ore
il sabato
Lecce
Riordinamento dei processi
fallimentari del Tribunale di
Lecce ed informatizzazione € 27.466,59
dei volumi più antichi della
Biblioteca
Archivio di Stato di Lecce
Lecce
“Le comunità
L’evento ha avuto luogo in
ebraiche in area
occasione della “Giornata
Salentina tra MeIn economia
della Memoria” e si è svolto
dioevo ed Età
dal 27 gennaio al 28 febbraio
moderna”
Lecce
“Un’arte tra le
arti. La stampa L’iniziativa si è svolta dal 12 al
26 maggio, in concomitanza
nel Salento
€ 6.810,00
con la IX Settimana
leccese
della Cultura
dal Barocco
al Risorgimento
Mostra MiBAC 2007
Lecce
“Le ‘strade’ del
mare. Rotte merIl percorso espositivo è stato
cantili e scambi
organizzato per le Giornate
commerciali tra
In economia
europee del Patrimonio nei
Salento ed Eugiorni 29-30 settembre
ropa nel XVIII
e XIX secolo”
Enti
pubblici
Mostra Istituti 2008
finanziari
“Garibaldi e gli
L’itinerario, promosso dal Coanni del cambiamitato provinciale per la vamento. Il contrilorizzazione della Cultura in
€ 14.794,00
Lecce buto del Salento
occasione della X Settimana
al processo unitadella Cultura, è stato realizrio nazionale
zato dal 15 marzo al 13 aprile
(1848-1890)”
Mostra MiBAC 2007
MiBAC
Mostra Aziende 2007
private
Campi
Mostra MiBAC 2008 Salentina
Campi
Mostra MiBAC 2008 Salentina
“Campi
nel ‘700.
Frammenti
di vita civile
e religiosa”
L’evento, legato alle Giornate
europee del Patrimonio,
è stato allestito nell’ex
In economia
Biblioteca comunale
di Campi dal 27 settembre
al 15 ottobre
La manifestazione ha trovato
“I Cappuccini in idonea collocazione in Campi
Terra d’Otranto Salentina nel contesto del In economia
(secc. XVI-XIX)” programma “Città del Libro”,
dal 25 al 30 novembre
Progetto
didattico
2007
Lecce
“Esculapio
nel Salento”
Il progetto è stato indirizzato
ad allievi del Liceo Classico
“Virgilio” di Lecce
Progetto
didattico
2007
Lecce
“I giovani
incontrano
la shoah”
Sono stati coinvolti allievi
di istituti scolastici
del territorio
Lecce
“Tra le vie
di Lecce… alla
ricerca della
libertà”
L’attività didattica, strutturata in più incontri con una
classe di studenti dell’Istituto comprensivo di S. Donato di Lecce, si è conclusa
con una mostra a tema
Lecce
“La rinascita democratica nel
tacco d’Italia”
Il progetto è stato approntato ricorrendo il 60° anniversario della Costituzione
della Repubblica
Progetto
didattico
Progetto
didattico
2008
2008
IMPORTO COMPLESSIVO
€ 227.723,31
Vedi nota 1 pag. 58
147
ARCHIVIO DI STATO DI TARANTO
Direttore
Ornella Sapio
Referente del progetto
Cosma Chirico
Via Di Palma, 4
74100 Taranto
Tel. 099 4526575
[email protected]
www.archivi.beniculturali.it/ASTA/index/htlm
148
L’Archivio di Stato di Taranto venne istituito, come Sezione di Archivio di Stato, con D.M. 30 ottobre 1946, in esecuzione della
legge 2006 del 22 dicembre 1939; iniziò però praticamente a
funzionare il 1° marzo 1947, non appena l’Amministrazione Provinciale mise a disposizione del Ministero dell’Interno, dal quale
all’epoca gli Archivi di Stato dipendevano, i locali e gli arredi necessari. Sorto quindi subito dopo le vicende dell’ultimo conflitto
bellico, testimoniava l’inderogabile necessità, avvertita dall’Amministrazione degli Archivi di Stato e sollecitata con pressante insistenza dai maggiori esponenti della cultura locale, di
dotare anche la città di Taranto di un centro deputato alla raccolta e conservazione del proprio patrimonio storico-documentario, o meglio di quanto di esso era stato salvato dalla
furia bellica e dalla incuria degli uomini. L’attività della Sezione
cominciò a svolgersi in tre piccoli locali del Palazzo del Governo,
sotto la guida dell’entusiasta primo direttore cav. Giuseppe
Vozza, instancabile nel recuperare le residuali fonti archivistiche dei secoli passati e nel raccogliere con passione e competenza documenti coevi meritevoli di salvaguardia.
Dopo dieci anni, nel 1956, l’Ufficio si trasferì in alcuni locali al
piano rialzato del neonato Palazzo degli Studi della centrale via
Di Palma, sede che in quel momento sembrava rappresentare
una soluzione ottimale, soprattutto per gli ampi depositi disponibili al piano interrato. Per quarantacinque anni tale sede,
dismessa nel dicembre 2001, ha ospitato oltre quattro chilometri di preziose fonti archivistiche e bibliografiche riflettenti
la storia della nostra provincia jonica, ed ha assistito alle diverse
trasformazioni organizzative e funzionali della Amministrazione Archivistica. Nel 1963, in ottemperanza al DPR 30 settembre n. 1409, la sezione di Archivio di Stato tarantina fu
trasformata in Archivio di Stato, con più ampie competenze al
servizio della scienza storica; nel 1975 gli Archivi di Stato passarono, a seguito di un sofferto dibattito, dal Ministero dell’Interno al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali di nuova
istituzione. Tappa fondamentale questa, che sottolineava la più
moderna concezione ormai maturata dell’attività di conservazione: lungi dall’esaurirsi in una mera custodia, pur sopportata
da rigore scientifico, essa veniva con maggiore incisività finalizzata alla pubblica fruizione, e nel contempo alla valorizzazione del patrimonio documentario custodito.
Evento successivo fondamentale, per l’Archivio di Taranto, fu
quello che si verificò nel 1978 con l’immissione, ai sensi della L.
285/1977, di una nuova corposa dotazione organica di personale
scientifico e impiegatizio; ciò consentì all’Istituto tarantino di
poter dispiegare appieno, sotto la sapiente direzione dell’allora
direttore dott. Ottavio Guida, i vecchi e nuovi compiti istituzionali seppure in una sede ormai troppo angusta e inadeguata
(appena tre vani adibiti ad uffici per oltre quaranta impiegati,
un deposito ormai saturo di documentazione e afflitto da preoccupanti infiltrazioni di umidità). Negli ultimi anni, gli sforzi
economici maggiori compiuti dalla Amministrazione Archivistica per l’Archivio di Taranto sono stati rivolti appunto alla modernizzazione della sede, nella ferma convinzione che fruizione
e valorizzazione risultano concetti astratti se prioritariamente
non si affronta e risolve il problema di una corretta conserva-
Archivio di Stato di Taranto
zione.
Attualmente l’Archivio di Stato di Taranto dispone di una sede centrale in via Di Palma,
costituita da un edificio di cinque piani tra depositi ed uffici, dotata dei più moderni impianti tecnologici di sicurezza (impianti di ventilazione, refrigerazione, riscaldamento,
antintrusione, rilevazione incendi e spegnimento automatico a polveri di potassio, segnaletica e illuminazione di sicurezza,
moderne scaffalature di tipo compatto). (Fig.1)
In tale sede trova posto una spaziosa sala di
studio per l’utenza, una sala mostre, una sala
conferenze, una sala riunioni, un laboratorio di
fotoriproduzione e uno di falegnameria, oltre
ad ampi e comodi uffici. Dispone inoltre di una
sede succursale adibita a depositi, forniti anch’essi degli impianti di sicurezza, in grado di Fig. 1
ospitare altri 6.000 ml. di fonti archivistiche.
La struttura organizzativa dell’Ufficio riflette i compiti istituzionali cui sono preposti gli
Archivi di Stato italiani:
Direzione
Ufficio amministrativo:
- Direzione Amministrativa
- Segreteria
- Ragioneria
- Ufficio del consegnatario
- Ufficio protocollo informatico
- U.R.P.
- Vigilanza e servizi di supporto
Settore tecnico scientifico:
- Sala di studio
- Promozione e didattica
- Biblioteca
- Sezione notarile
- Sezione amministrativa
- Sezione giudiziaria
- Sezione finanziaria
- Sezione Enti pubblici
- Restauro e tutela
Compiti e attività dell’Ufficio
L’Archivio di Stato di Taranto è preposto (come gli altri Istituti archivistici presenti in
ogni capoluogo di provincia) alla conservazione delle carte di rilevanza storica prodotte
dagli organi periferici dello Stato, unitari e preunitari, relativamente agli affari esauriti
da oltre quaranta anni; degli archivi notarili anteriori agli ultimi cento anni; degli archivi di enti pubblici o di privati, ricevuti in deposito, donazione o per acquisto.
Per facilitare la consultazione dei documenti, sono stati approntati, nel corso degli anni,
da parte degli archivisti di Stato inventari, elenchi ed indici sommari ed analitici; in questi ultimi anni si è avviato anche un lavoro di informatizzazione che in futuro favorirà
ancor di più la fruizione e la conoscenza delle fonti ad ampio raggio, con la possibilità
di ricerche comparate a livello nazionale, consultando banche dati on line in fase di ultimazione su tutto il territorio nazionale.
Il patrimonio documentario
In oltre cinquant’anni di vita e di attività culturale l’Istituto tarantino ha incorporato
sia per versamento proveniente da enti e uffici statali della provincia, sia per depositi e
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Archivio di Stato di Taranto
donazioni, un complesso di documenti per una consistenza di oltre 44.000 unità archivistiche.
Tale patrimonio lamenta purtroppo la perdita di serie documentarie di notevole interesse, prodotte da magistrature ed enti che hanno operato nel territorio e la cui lettura
avrebbe certamente illuminato meglio la storia di questa Terra Jonica.
Per il periodo degli Antichi Regimi, l’Archivio di Stato di Taranto dispone di documentazione scarna e disomogenea anche se di interesse notevolissimo. Dopo la perdita dei
registri angioini conservati nell’Archivio di Stato di Napoli, distrutti durante il secondo
conflitto mondiale e degli archivi dei Principi di Taranto avvenuta già nel Medioevo, per
la ricostruzione della storia del Principato tarantino si può disporre unicamente delle
fonti conservate nell’Archivio di Montecassino, nell’Archivio Capitolare di Taranto e nella
raccolta “Pergamene dell’Università di Taranto” conservata, appunto, nell’Archivio di
Stato di Taranto.
Altrettanto frammentaria è la documentazione prodotta dalle Corti locali, istituzioni
giudiziarie operanti presso tutti i comuni del Regno: presso il nostro Istituto si conservano atti civili della Corte Ducale di Martina (Franca) per gli anni 1805-1810, “obligationes penes acta” della Corte Marchesale di Montemesola per gli anni 1772-1810.
Va inoltre rilevata la gravissima distruzione, operata dalle truppe occupanti e di passaggio
per la Provincia di Taranto durante il periodo bellico, di documentazione prodotta all’indomani dell’Unità: l’Archivio non conserva infatti alcuna carta della Sottointendenza e poche buste della Sottoprefettura (gran parte delle quali relative a poche categorie della Prima, della Seconda e della Terza Serie e comunque tutte relative agli ultimi
anni del XIX e ai primi del XX secolo).
I fondi delle Preture e del Tribunale di Taranto presentano lacune e in alcuni casi la dispersione di intere serie documentarie.
Per una migliore conoscenza dei fondi archivistici conservati, si rimanda alla Voce Taranto della Guida generale degli Archivi di Stato Italiani, edita dal Ministero e consultabile anche in internet, all’indirizzo www.archivi.beniculturali.it; fonte incompleta,
poiché ferma al 1984, anno in cui si sono registrati notevoli incrementi di materiale documentario in conseguenza dell’acquisizione di una nuova sede dell’Archivio di Stato.
Nel 2005 l’Archivio di Stato di Taranto ha aderito al progetto SIAS (Sistema Informativo
degli Archivi Italiani) promosso dalla Direzione Generale per gli Archivi. Il Sistema è una
banca dati nazionale strutturata in più moduli che, opportunamente correlati, permettono una descrizione qualitativa e quantitativa di tutto il patrimonio archivistico, offrendo all’Amministrazione e agli studiosi la possibilità di prendere visione attraverso
la rete internet di informazioni sul patrimonio documentario conservato nei vari Istituti
archivistici.
L’Istituto tarantino, inseriti tutti i dati nei vari moduli, ha avviato l’operazione di verifica, propedeutica alla pubblicazione sul web, che renderà visibili tutti i dati agli utenti
esterni al programma gestionale.
Di seguito si descrivono alcune delle raccolte documentarie, conservate presso il nostro Istituto, più interessanti per rilevanza storica:
Le raccolte di pergamene
Si tratta di circa 700 pergamene relative ai secoli XIII XVIII, distribuite in tre distinte raccolte: Pergamene di
Taranto, Pergamene degli Atti Notarili, Pergamene dell’Università di Taranto. Le “Pergamene di Taranto” furono il primo nucleo documentario ad impreziosire, nel
1947, la nascita dell’Archivio tarantino. (Fig. 2) Provenienti dall’Archivio di Stato di Napoli, esse raccontano in
particolare le vicende storiche del Monastero di San
Vito del Pizzo di Taranto e del Casale di Montemesola. Fig. 2
In tale raccolta è inserito il più antico documento custodito nel nostro Istituto: si tratta
di un “atto” notarile rogato a Taranto nel 1221, e scritto in caratteri paleografici greci. All’interesse paleografico (è uno dei pochi superstiti documenti dell’Italia Meridionale
scritti in greco) si aggiunge quello storico, essendo esso testimonianza della pacifica
150
Archivio di Stato di Taranto
convivenza nella Taranto duecentesca delle culture greco-bizantina e latino-longobarda.
Di pari interesse storico e paleografico è anche la raccolta “Pergamene dell’Università
di Taranto”, nella quale sono racchiusi, tra gli altri, ben ventisei documenti originali relativi al periodo del Principato di Taranto.
Economato e Subeconomato dei Benefici vacanti
Nel 1949 furono versati all’Archivio di Stato dalla Prefettura scritture dell’Economato
dei Benefici Vacanti di Napoli, unitamente agli archivi soppressi dei Subeconomati dei
benefici vacanti relativi ai comuni della provincia tarantina. Questi due uffici statali sorsero all’indomani dell’Unità d’Italia al fine di disciplinare ed amministrare i benefici ecclesiastici delle varie diocesi del territorio nazionale che si rendevano “vacanti” per
mancanza del loro titolare. Le scritture, che si conservano in una cinquantina di buste,
si riferiscono agli anni 1861-1931 ma incorporano anche carteggio per gli anni precedenti
(1824-1850) del Ministero degli Affari Ecclesiastici di Napoli nonché carteggio dell’Ufficio per gli Affari di Culto presso la Procura Generale del Re di Bari per gli anni 1931-1932.
Provveditorato agli Studi
Istituito nel 1936 ha potuto effettuare il primo versamento di carte all’Archivio di Stato
solo nel 1980 anche se la documentazione più interessante dal punto di vista storicoistituzionale è quella acquisita nel 1990. Di questa è stato redatto un analitico inventario nel quale sono descritte tutte le carte salvate dalla dispersione che ora si conservano
in 170 buste e riguardano gli anni 1950-1980 con qualche scrittura precedente e comunque non anteriore al 1909.
Istituto Talassografico “Attilio Cerruti”
Versato nel 1989, l’archivio di questa istituzione scientifica – sorta nel 1914 come Regio
Laboratorio di Biologia Marina annesso al Regio Ispettorato Tecnico per la Molluschicoltura nel Mar Piccolo – conserva una preziosa raccolta di notizie, dati e strumenti
scientifici, osservazioni, rilievi e pareri tecnici nel settore della molluschicoltura. Strettamente collegate a questo settore d’intervento sono le ricerche svolte per acquisire
dati scientifici sulle condizioni dei mari di Taranto nell’arco di un cinquantennio. Il fondo
è stato interamente ordinato e si conserva in 118 pezzi.
Ente Monte di Misericordia di Manduria
Tra i fondi dell’Archivio di Taranto, merita una particolare attenzione quello del soppresso Ente Monte di Misericordia di Manduria . Riconosciuto Ente nel 1858, esso trae le
sue origini dal testamento pubblico della nobildonna Marianna Giannuzzi che, morendo nel 1796, devolse tutti i suoi averi in beneficenza. Le carte abbracciano un arco di
tempo di due secoli e documentano la vita e le attività delle istituzioni assistenziali amministrate (Monte dei Pegni, Ospedale civile, Ospizio di Mendicità, Orfanotrofio femminile) nonché la gestione delle numerose proprietà da cui provenivano le rendite
necessarie al loro mantenimento.
Atti notarili
Fig. 3
Il fondo notarile è la raccolta documentaria più ricca, continua e completa conservata nel nostro Archivio, costituita da circa 11.500 pezzi per un totale di 451 schede di
notai che hanno esercitato la loro attività professionale
in Taranto e provincia nei secoli XVI – XX. (Fig. 3)
A questi vanno aggiunte circa 500 scritture membranacee, consistenti tutte nei fogli di guardia dei volumi notarili dal contenuto quasi esclusivamente privato,
confluite nella raccolta delle pergamene.
Le schede notarili, cioè l’insieme dei protocolli di uno
stesso notaio, sono state quasi tutte versate dall’Archivio Notarile Distrettuale di Taranto che dalla fine
151
Archivio di Stato di Taranto
dell’800 aveva raccolto quelle del periodo preunitario dell’intera provincia ed ha continuato ad acquisire tutte le carte relative all’attività professionale dei notai del distretto
dopo la loro morte o cessazione, per qualsiasi motivo, dell’esercizio notarile.
Il fondo, dunque, comprende i protocolli dei notai della provincia di epoca anteriore all’ultimo centennio , inventariati cronologicamente per singola scheda notarile, con riferimento all’anno d’inizio dell’attività professionale di ogni notaio, per facilitarne la ricerca.
La consultazione e lo studio di questi documenti costituiscono il punto di partenza per
qualsiasi studio giuridico, economico e sociale: lo stretto collegamento degli atti, per
quanto riguarda il loro oggetto, con l’ambiente e l’epoca di appartenenza fà di essi una
delle fonti più preziose per la ricostruzione della storia locale.
Di grande interesse è anche il materiale cartografico: il notaio, infatti, allega spesso ai
suoi rogiti di compravendita, piante, mappe ed altro materiale iconografico che permette la ricostruzione del territorio e delle sue successive modificazioni.
L’uso della rappresentazione grafica diventa un fatto sistematico solo nella seconda
metà del XVIII secolo e nasce dalla necessità di dare una visione immediata a fatti di natura tecnico-giuridica su incarico di privati, enti ecclesiastici e istituzioni locali. In questo periodo il segno è puramente decorativo, semplice e risente del gusto personale
dell’autore. A partire dalla seconda metà del Settecento la cartografia si specializza, nascono le prime scuole alle quali si preparano ingegneri, agrimensori e tavolari. La preparazione puntuale di questi tecnici caratterizza una vasta produzione cartografica per
tutto il Settecento e l’Ottocento; il territorio è disegnato rigorosamente in scala, evidenziate la natura delle colture, l’esistenza di corsi d’acqua, le strade e le masserie con
simboli figurati e con l’uso sapiente del colore.
E’ evidente l’interesse che suscita negli studiosi questa documentazione forse ancora
poco indagata in tutti i suoi aspetti.
Arsenale Militare Marittimo
Nel 1889 venne inaugurato a Taranto l’Arsenale Militare Marittimo dichiarato di pubblica utilità con Regio Decreto del 29 luglio 1882.
La principale attività dell’Arsenale era costituita dalla cantieristica navale con lavori di
raddobbo e di ordinaria e straordinaria manutenzione. All’inizio del secolo scorso, all’interno dell’Arsenale tarantino entrò in funzione l’Ufficio Contratti, deputato alla stipula di atti tra la Direzione Generale dell’Arsenale e varie ditte per la fornitura di
materiali e lavori di riparazione o costruzione. La documentazione, molto corposa, è corredata da progetti, disegni e fotografie e riveste interesse per studi di carattere tecnicoscientifico per il periodo 1903-1952.
Genio Militare
Il primo Ufficio del Genio Militare di Taranto
venne impiantato nel 1812, allogato nel soppresso
convento di S. Giovanni di Dio. Con l’Unità d’Italia
e con il decreto regio del 12 dicembre 1861, vennero istituite nelle varie Province del Regno quattordici Direzioni del Genio, ciascuna delle quali
divisa in due o più Sottodirezioni, per il disimpegno del servizio tecnico e contabile.
La sottodirezione di Taranto aveva competenza
sui circondari di Taranto, Lecce, Gallipoli e Brindisi.
Fig. 4
Quando sul finire dell’Ottocento si decise per la
creazione a Taranto di una grande base navale e fu impiantato un Arsenale Militare Marittimo, venne creato un Ufficio delle Fortificazioni che funzionò, con denominazioni e
sedi diverse, fino alla seconda guerra mondiale. (Fig. 4)
L’Ufficio di Taranto trattava l’amministrazione degli immobili, la costruzione e la manutenzione dei fabbricati militari, delle fortificazioni e delle opere idrauliche, le espropriazioni e gli affari del personale.
Di grande interesse questa documentazione riccamente fornita di materiale cartografico e iconografico per il periodo 1890-1946.
Archivio di Stato di Taranto
Confederazione Fascista dei Professionisti e degli Artisti, Unione provinciale di Taranto
La documentazione dell’ente, istituito dopo il 1926, si presta ad un’analisi preziosa dell’attività delle associazioni professionali durante il fascismo. Di particolare interesse il
riferimento agli inventori locali e alla utilizzazione delle loro creazioni per fini autarchici.
Come organo di consulenza tecnico-scientifica, con il compito di esaminare le proposte
e di esprimere un parere sulle invenzioni, venne istituita una Commissione Centrale in
seno al CNR. Il lavoro della stessa mirava soprattutto a portare le invenzioni ad una fase
di pratica realizzazione e a mettere in contatto gli inventori con gli industriali. A livello
periferico funzionavano le Commissioni Provinciali il cui compito era quello di esaminare preventivamente le proposte e di sottoporre, quelle meritevoli, al parere definitivo
della Commissione Centrale.
Archivi giudiziari
Gli atti giudiziari conservati nell’Archivio di Stato di Taranto sono per la maggior parte
prodotti dalle magistrature che hanno operato nel nostro territorio dall’inizio dell’Ottocento in poi.
Precedentemente al periodo francese, la giustizia era esercitata dalle Corti locali istituite in ogni comune del Regno con giurisdizione civile e criminale, presiedute da un
governatore nominato dal re o dal barone a seconda che la corte esercitasse la giustizia in un territorio demaniale o feudale.
La legge eversiva della feudalità, con la riorganizzazione giudiziaria del Regno, portò
alla soppressione delle corti locali e alla istituzione delle Giudicature di Pace ad opera
della legge 20 maggio 1808 emanata da Giuseppe Napoleone. Questi Nuovi Uffici avevano competenze in materia tanto correzionale quanto civile e criminale; la giurisdizione infatti era limitata a cause lievi le cui pene non superassero dieci giorni di carcere
o una multa non maggiore di venti ducati; per le cause civili i giudici di pace avevano
competenza sulle cause personali fino ad un valore di 200 ducati.
Ritornato sul trono di Napoli, Ferdinando I mantenne le magistrature volute dai napoleonici e istituì in ogni circondario un Giudicato con competenze in materia civile, correzionale e di polizia giudiziaria.
Questi nuovi organismi funzionarono fino al 1861 quando, a seguito della legge organica
sull’ordinamento giudiziario delle province napoletane, vennero istituiti i Giudicati di
Mandamento che esercitavano la loro giurisdizione in materia civile e penale; dal 1° gennaio 1866, poi, i Giudicati di Mandamento si denominarono Preture.
Il nuovo ordinamento giudiziario del 17 febbraio 1861 prevedeva, inoltre, l’istituzione dei
Tribunali circondariali nei distretti, distaccandoli dai Tribunali provinciali.
L’attività giudiziaria vera e propria del Tribunale civile e correzionale di Taranto inizia
nel 1862 con competenze in materia civile e penale in prima istanza e su richiesta del
pubblico Ministero ed in appello avverso le sentenze dei giudici di Mandamento, poi
pretori. Il Tribunale civile e correzionale di Taranto esercitava anche funzioni di Tribunale di commercio.
La stretta relazione intercorrente tra l’amministrazione della giustizia e gli avvenimenti
politici e sociali di un dato territorio, porta a considerare quanto interessante e illuminante sia per lo studioso la lettura degli atti giudiziari.
Basti pensare ai processi per brigantaggio, alle testimonianze spesso indirette delle
lotte che nel Risorgimento italiano portarono alla Unità della penisola, ai processi per
furto, alla storia delle ribellioni, ai primi scioperi operai tesi a raggiungere una nuova dignità di vita, per capire quale importante strumento d’indagine possano essere questi
documenti.
Sala di studio
Da tempo ormai gli Archivi di Stato, lungi dall’essere considerati “templi polverosi della
storia e della tradizione”, luoghi accessibili solo a pochi esperti depositari del sapere ed
unici interpreti delle antiche scritture, ospitano un’utenza più vasta ed eterogenea, composta non solo da ricercatori di professione, ma anche da cittadini interessati ad indagare le fonti per ragioni diverse.
153
Archivio di Stato di Taranto
L’interesse per la ricostruzione storica, sorretta dalle testimonianze d’archivio, presente
anche nell’ambiente culturale tarantino, influenzato positivamente negli ultimi anni
dalla presenza in loco di facoltà universitarie, ha notevolmente accresciuto il numero dei
frequentatori del nostro Istituto al quale si ricorre per svolgere ricerche sia per motivi di
studio sia per ragioni amministrative o di privato interesse.
In particolare per motivi di studio sono state intraprese presso l’Archivio tarantino, nel
corso degli anni, indagini di storia politica, economica e sociale, religiosa e giuridica riguardante il territorio di Taranto e sono state svolte interessanti ricerche tese a seguire
l’evoluzione urbanistica ed architettonica del capoluogo jonico e dei comuni della Provincia dai secoli più antichi fino al Novecento. In relazione a quanto detto, bisogna sottolineare che nel nostro Archivio, oltre alla costante affluenza di studenti universitari
provenienti dalle facoltà umanistiche, un importante dato da segnalare è costituito
dalla presenza, ormai costante, di studenti appartenenti alle facoltà di ingegneria ed
architettura, decisi a consultare non solo le fonti cartografiche, di fruizione più immediata, ma anche quelle a carattere descrittivo, più complesse in relazione ai tempi e alle
difficoltà connesse alla lettura di documenti antichi, spesso scritti in lingua latina, ma
altrettanto entusiasmanti, una volta superate le asperità di partenza.
Un’altra fascia di utenza è poi rappresentata dai docenti e dagli studenti degli Istituti
scolastici presenti in città, i quali, dopo aver preso contatto con le fonti documentarie attraverso i percorsi didattici, svolti da una preposta sezione operante qui all’interno, si
sono appassionati alla ricerca a tal punto da intraprenderne una personalmente, divenendo in tal modo frequentatori abituali dell’Archivio.
Nell’Archivio di Stato il luogo preposto alla consultazione del materiale documentario
e bibliografico è la Sala di Studio. Qui gli studiosi, siano essi docenti universitari o di
scuola secondaria, giornalisti, laureandi, esponenti di associazioni culturali o semplici
curiosi del passato e appassionati alla storia locale, vengono accolti dal funzionario responsabile, che provvederà ad indirizzarli nella ricerca e dal personale di sala che li assiste nelle fasi burocratiche, preliminari alla consultazione dei documenti.
Il servizio della Sala di Studio è regolato dalle disposizioni contenute nella legislazione
vigente (r. d. del 2 ottobre 1911, n. 1163; d.p.r. n. 1409 del 30 settembre 1963 e successivi
aggiornamenti, nonché dal regolamento interno in vigore dal 1° maggio 1995).
Per l’accesso gratuito alla consultazione lo studioso, dopo aver riposto borse, cartelle,
giornali ed oggetti personali in appositi armadietti, deve compilare un modulo contenente la domanda di ammissione, indirizzata al direttore dell’Istituto, rinnovabile ogni
anno e per ogni argomento di studio ed apporre giornalmente la firma sul registro delle
presenze. Quindi, espletate tali formalità, lo studioso con la consulenza del funzionario
responsabile, è introdotto alla consultazione della “Guida dell’Archivio di Stato di Taranto”, che come strumento di prima informazione, offre una visione globale della consistenza del materiale archivistico conservato nell’Istituto. In seguito, individuate le
raccolte documentarie di interesse, il ricercatore passa alla consultazione di elenchi di
versamento, indici e inventari che, approntati dagli archivisti, contengono tutti gli elementi che permettono di accedere alla documentazione.
Dopo questo primo importante lavoro di selezione delle unità archivistiche da consultare, lo studioso inoltra richiesta di queste ultime al personale presente in sala, compilando gli appositi moduli.
Durante la visione dei documenti lo studioso deve evitare ogni sia pure lieve danneggiamento ai medesimi: non può scrivere neanche a matita sui documenti, sconvolgere
l’ordine dei fascicoli o provocarne lacerazioni, in sintesi egli è tenuto a riconsegnare il
materiale nelle condizioni in cui lo ha ricevuto.
Oltre la lettura e la copia manuale dei documenti, agli studiosi è consentito l’uso del
personal computer, di registratori o macchine fotografiche, purchè sia garantita l’integrità dei documenti.
Inoltre per la duplicazione dei documenti in fotocopia, essi possono avvalersi del servizio di fotoriproduzione operante nell’Istituto, inoltrando, in carta semplice, una richiesta di autorizzazione al direttore dell’Archivio, previa corresponsione anticipata delle
sole spese di rimborso per il costo delle fotocopie, indicando la segnatura archivistica dei
documenti di cui si intende ottenere la riproduzione.
In caso di pubblicazione in fac-simile di uno o più documenti, rinvenuti nel corso della
154
Archivio di Stato di Taranto
ricerca, gli studiosi sono tenuti, invece, a formulare al direttore dell’Istituto una domanda in carta bollata, chiedendone l’autorizzazione, in ottemperanza alla legislazione
vigente (d. m. 8 aprile 1994; circolare n. 50 del 7 giugno 1995 del Ministero per i Beni e
le Attività Culturali).
Nella Sala di Studio dell’Archivio hanno anche accesso gratuito i cittadini che ricorrono
alla documentazione qui conservata per ragioni non di studio, ma amministrative o di
privato interesse. Essi dovranno compilare una domanda di ammissione, indirizzata al
direttore dell’Istituto, in carta semplice, se intesa ad ottenere la sola lettura dei documenti, in carta bollata qualora se ne richieda copia. Si precisa che, secondo la normativa
in vigore (d. p. r. n. 1409 del 30 settembre 1963; circolare n. 43 del 19 aprile 1982), le copie
rilasciate per motivi non di studio sono soggette all’imposta di bollo, da corrispondere
con l’applicazione di marca da bollo, nella misura di una ogni quattro copie fotostatiche
per ciascun documento, fatte salve le esenzioni relative alla richiesta di documenti per
uso pensione o riabilitazione.
Nella Sala di Studio si effettuano anche ricerche, in loco e per corrispondenza, su documentazione a carattere militare quali le liste di Leva e di carattere anagrafico sugli Atti
di nascita, matrimonio e morte appartenenti al fondo Stato Civile.
Biblioteca
Degna di particolare segnalazione è la biblioteca dell’Istituto formata da circa 12.000 volumi ed opuscoli, specializzata in particolare nelle discipline storiche, paleografiche, archivistiche, araldiche, numismatiche, con particolare
attenzione verso la storia e le tradizioni locali. Fra i volumi
più preziosi ed antichi si segnalano “Delle Delizie tarantine:
libri IV” di Tommaso Nicolò D’Aquino del 1771,“Corpus Juris
Civilis Romani” del 1793 (Fig.5), “Descrizione topografica di
Taranto” di Giovan Battista Gagliardo del 1811.
Un’importante raccolta della nostra biblioteca è costituita
dalle tesi di laurea consegnate, come è previsto dalla normativa, dagli studenti che ne hanno curato la stesura servendosi dei documenti rintracciati nell’Archivio. Relativamente
a questi elaborati si adopera particolare attenzione, rendendoli consultabili dal pubblico, trascorsi cinque anni dalla compilazione e previa formulazione di una istanza nella
quale il richiedente indica il titolo della tesi che intende consultare, il nome dell’autore e si impegna inoltre a citare l’opera qualora debba utilizzare nel proprio lavoro le informazioni
Fig. 5
rinvenute nella stessa.
ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE
Far conoscere e valorizzare i documenti conservati nei nostri
ricchi depositi - dopo gli accurati lavori di acquisizione, condizionamento, schedatura, studio, inventariazione e restauro, curati dal personale delle diverse Sezioni del settore tecnico
scientifico - costituisce impegno costante e irrinunciabile dell’
Archivio di Stato di Taranto. Diverse sono state a tal fine- pur in
assenza di contributi economici- le mostre, i cataloghi, le visite
guidate, le conferenze, realizzate sempre con una costante attenzione alla vita della città e del suo territorio, pronti a coglierne criticità e punti di forza e a valorizzarne le risorse. Punto
di partenza per molte mostre sono stati, infatti, i temi d’attualità dibattuti in città, ai quali con i nostri mezzi (la ricerca documentaria) si è cercato di fornire risposte, offrendo la
ricostruzione storica del fenomeno, nella ferma convinzione
che dal recupero del passato può partire una seria analisi del
presente e una più ragionata progettazione del futuro. (Fig. 6)
Fig. 6
155
Archivio di Stato di Taranto
Il “mare” è stato in questi ultimi anni argomento affrontato più volte, con percorsi espositivi lumeggianti i suoi diversi aspetti e potenzialità, rappresentando una delle maggiori risorse su cui la città dovrebbe investire. Accanto al mare, molte iniziative hanno
riguardato la “città vecchia” di Taranto - altro importante gioiello carico di storia, tradizioni e tesori- realizzando studi, conferenze e mostre su chiese, palazzi, monumenti per
sollecitare, sottolineandone l’importanza, adeguati lavori di recupero. Anche le tradizioni sono state oggetto di attenzione e trattazione nelle mostre, le singolari processioni
penitenziali descritte in “La Settimana Santa tarantina”, in particolare, che tanta attenzione ha suscitato attirando diversi visitatori italiani e stranieri.
Tra le iniziative più interessanti ricordiamo la fortunata mostra “Bambine e bambini di
ieri. Storia d’Infanzia a Taranto” (Fig. 7) dell’anno 2000 visitata da oltre 2300 persone e
la mostra “Sacra Domus Hospitalis Sancti Iohannis Hierosolimitani” allestita nel 2001 in
occasione del Convegno Nazionale tenutosi a Taranto sul tema “Gli Archivi per la storia
del Sovrano Ordine di Malta”.
Un’esperienza particolarmente felice, per i successivi sviluppi, è stata la mostra realizzata nel 2006 “El Condor pasa…dalle Ande a Taranto” nella quale, accanto alla documentazione relativa ai rapporti tra Taranto e il Cile agli inizi del Novecento, sono stati
esposti alcuni esemplari di una preziosa collezione di flora, fauna e minerali donata dal
Governo Cileno all’Istituto Tecnico Pitagora di Taranto, collezione sconosciuta alla cittadinanza e recuperata nella circostanza in stato di abbandono. Da questa mostra ha
preso il via un progetto pilotato dalla Provincia di Taranto per la realizzazione in città di
un “Museo di Storia Naturale”.
Strumenti multimediali hanno in questi ultimi tempi
aiutato il nostro Istituto nell’attività di promozione
e valorizzazione: molte relazioni tenute dall’Archivio
su invito di Enti, Associazioni, Scuole e Università
sono state supportate da ipertesti che hanno permesso di rendere più accattivanti e diretti gli interventi e la presentazione delle fonti. Ogni attività
promozionale, però, si è sempre svolta nel rispetto
del valore intrinseco del bene culturale da noi custodito, nell’assoluto convincimento che la cultura non
è assimilabile a bene materiale, ma per sua natura
deve essere considerata esigenza spirituale dell’uomo, sensibilità, passione, riflessione, desiderio di
Fig. 7 conoscere e conoscersi.
Attività Didattica
La sezione didattica, infine, costituisce il vanto dell’Istituto, nata con l’intento di avvicinare gli studenti alle fonti documentarie e a una maggiore conoscenza della storia locale. Da diversi anni l’Archivio di Stato di Taranto, accanto all’attività istituzionale,
scientifica e di promozione ha perfezionato la propria offerta formativa con la organizzazione di mostre didattiche, conversazioni, stages, visite didattiche, anche in collaborazione con enti e istituzioni del territorio.
Diversi gli itinerari storici progettati mediante l’uso del documento, sia su temi generali sia su specifici argomenti individuati tenendo conto del grado d’istruzione degli
studenti destinatari. Dal 2001 l’Istituto tarantino ha avviato un “laboratorio di ricerca
storico-didattica”, uno spazio nel quale i giovani studenti vengono coinvolti in una situazione che supera la modalità dell’insegnamento trasmissivo di conoscenze, privilegiando un percorso di educazione alla ricerca come metodo di conoscenza della realtà
mediante l’uso diretto della fonte documentaria messa a loro disposizione per essere
letta, interpretata, analizzata e valutata.
“Esposti ed orfani. Breve storia dei rifiutati”,“Leggere scrivere e far di conto”,“Dalla Giudecca al Ghetto. Disposizioni antisemite a Taranto dal XIII al XX secolo”, “Et havendo
trattato di matrimonio”,“Acquasale. Appunti di fame quotidiana: l’alimentazione degli
abitanti di Taranto tra Settecento e Ottocento” sono alcuni esempi di laboratori effettuati e che hanno prodotto preziosi quaderni didattici e CD multimediali.
156
Archivio di Stato di Taranto
Da alcuni laboratori sono scaturiti, inoltre, interessanti ulteriori lavori curati dalle scuole,
come ad esempio i gradevoli volumi ”Tutto cominciò con uno…stizzo” e “Una piccillata
di pane”(Fig. 8), prodotti dalla Scuola Media De Carolis di
Taranto in collaborazione con la sezione didattica dell’Archivio di Stato.
Ad inizio anno scolastico a dirigenti e docenti di materie storico-letterarie della scuola elementare e secondaria di I e II grado vengono illustrati aspetti diversi
dell’attività didattica del laboratorio e proposti nuovi
itinerari per offrire agli insegnanti l’opportunità di utilizzare le fonti documentarie come risorsa idonea ad integrare ed arricchire la normale attività didattica.
L’attività didattica dell’istituto è rivolta anche ai docenti
per i quali vengono organizzati seminari di formazione
sull’uso dei documenti storici a fini didattici, sulla metodologia laboratoriale e di aggiornamento sulla storia
Fig. 8 locale.
PROGETTI REALIZZATI NEGLI ANNI 2007 - 2008
Nell’ambito delle attività di promozione e valorizzazione diverse sono state le collaborazioni fornite dall’Istituto tarantino ad iniziative culturali a carattere nazionale promosse
dal Ministero, occasioni irrinunciabili per l’inserimento del patrimonio documentario del
nostro territorio in un più ampio circuito di attenzione, di studio e di apprezzamento.
Tra i primi eventi dell’anno 2007, la mostra “Storie di donne tra passato e presente tra
libertà e oppressione”, inaugurata l’8 marzo, ha raccontato attraverso documenti, testimonianze scritte, immagini e oggetti, quanto è costato all’universo femminile il percorso di secoli verso l’emancipazione e quanto sia stato importante il contributo delle
donne per la crescita civile della nostra provincia.
Ricordiamo, ancora, la mostra documentaria realizzata, in collaborazione con la Marina
Militare, il 12 maggio 2007 “Taranto, una città disegnata dal mare”, nella quale sono stati
affrontati storicamente temi quali i lavori di dragaggio ed escavazione subacquea nel
porto mercantile di Taranto, tutt’oggi argomento di un aspro confronto politico cittadino.
Una dimostrazione che la cultura può fornire un
incentivo efficace nel risvegliare le coscienze e
incentivare le azioni, si è avuta con la manifestazione congiunta che Marina Militare e Ministero per i Beni e le Attività Culturali hanno
realizzato mettendola a disposizione della città.
Il 12 settembre 2007, infatti, nel quadro delle manifestazioni organizzate per celebrare i sessant’anni della Costituzione è approdato a
Taranto, ormeggiato sotto il Castello Aragonese,
il veliero Palinuro sul cui cassero era stata allestita la mostra navigante “Un mare di Archivi.
L’onda lunga verso la Costituzione” (fig. 9) con la
proposizione del ricco patrimonio documentale Fig. 9
dell’Archivio Centrale dello Stato. Contestualmente nella galleria meridionale del Castello è stata allestita, a cura dell’Archivio di
Stato di Taranto, la mostra “Riemerse Taras a cavallo di un delfino. 1946-1956, gli anni
della ricostruzione”. Attraverso documenti, fotografie, giornali e manifesti si sono raccontati i contrastanti sentimenti di euforia e smarrimento, di gioia e sofferenza diffusi
nella città bimare dopo il 7 maggio 1945 e il clima elettorale e politico cittadino dal 1946
al 1956, mettendo in evidenza che ancora una volta la rinascita della città sarebbe ripartita prendendo slancio dal mare: iniziative interessarono, infatti, in particolare il
porto mercantile, la pesca, i cantieri navali.
Ancora il mare al centro di una serie di manifestazioni cittadine, organizzate dall’Archi-
157
Archivio di Stato di Taranto
vio di Stato di Taranto in collaborazione con il Comune, il Dipartimento M. M. dello Jonio
e Canale d’Otranto e il Genio Militare di Taranto, per festeggiare con tutta la città, il secondo Ponte Girevole che il 10 marzo 2008 ha compiuto cinquanta anni di vita. Le celebrazioni si sono concluse con l’allestimento di una mostra documentaria impreziosita
da un ricco e articolato repertorio di immagini a testimonianza dell’indissolubile legame della città con il suo simbolo più rappresentativo.
Frutto di una proficua collaborazione con la Sovrintendenza Archeologica di Taranto è
stata l’interessante mostra “Euterpe sulle sponde del Mediterraneo. Note tarantine di
storia della musica”, inaugurata il 21 giugno 2008 nel suggestivo chiostro del convento
di S. Domenico. Numerose le testimonianze documentarie, appartenenti a secoli diversi,
rinvenute nell’Istituto archivistico, esposte insieme a reperti archeologici e antichi strumenti musicali.
Le iniziative di valorizzazione sono proseguite il 5 novembre 2008 con l’inaugurazione
della mostra fotografica e documentaria “In cammino verso la Costituzione”, allestita
dall’Archivio di Stato in collaborazione con Provincia e Prefettura per celebrare il sessantesimo anniversario della Costituzione italiana. L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Comitato provinciale per la valorizzazione
della Cultura della Repubblica nel contesto della Unità Europea.
La mostra è stata realizzata su pannelli fotografici nei quali sono stati riprodotti documenti originali e giornali d’epoca, conservati presso l’Archivio tarantino e relativi alla
provincia, raggruppati secondo le esigenze narrative ed affiancati a testimonianze storiche nazionali.
La scelta di ricorrere a riproduzioni fotografiche è stata dettata dal desiderio di raggiungere un duplice obbiettivo: creare un impatto visivo gradevole, immediato e nello
stesso tempo semplificato con il documento; estendere il più possibile a livello territoriale la conoscenza del nostro passato con una esposizione itinerante di facile allestimento.
La mostra è partita, infatti, dall’Archivio di Stato per poi viaggiare nei vari Comuni della
Provincia che sono stati chiamati ad una compartecipazione diretta all’iniziativa, mediante la realizzazione di ulteriori pannelli o l’esposizione di documenti originali relativi
al proprio territorio del periodo storico in esame.
Una mostra che durante il suo percorso si è arricchita stimolando il coinvolgimento e inglobando ogni suggerimento così come avvenne per la formazione della Costituzione.
L’anno 2008 si è concluso, su invito dell’Archivio di Stato di Brindisi e con la collaborazione degli Archivi di Stato di Bari e di Lecce, con la realizzazione di una manifestazione
organizzata per il Centenario di fondazione della Provincia di Puglia dei Frati Minori
Cappuccini.
Ad arricchire l’esposizione fotografica che a cura della Provincia di Puglia dei Frati Minori Cappuccini ha girato nella regione, l’Archivio di Taranto, il 5 dicembre, ha allestito
la mostra “I Cappuccini di Taranto. 1534 – 2008” che ha voluto illustrare la presenza sul
nostro territorio dell’Ordine Cappuccino.
Progetti a finanziamento statale 2007:
Progetti nazionali € 17.353,12
- Firma digitale
- Comunicazione istituzionale
- La casa delle carte
Progetti a finanziamento statale 2008:
Progetti nazionali € 18.290,30
- Attività straordinarie
158
Archivio di Stato di Taranto
PROGETTI FUTURI
Anche per il biennio 2009-2011 l’Archivio di Taranto ha in programmazione, oltre alle attività di salvaguardia, conservazione, ordinamento ed informatizzazione degli strumenti
di ricerca per ottimizzare la pubblica fruizione, alcune iniziative di valorizzazione del
patrimonio documentario strettamente legate ad argomenti di attualità e ad avvenimenti storici locali e nazionali.
26-27 settembre 2009. Giornate Europee del Patrimonio. Mostra “Ritratti” di moda. Le
diverse epoche raccontate attraverso le abitudini e i gusti della società.
Per la fine dell’anno sono state programmate una mostra di documenti, oggetti, libri e
immagini sulla farmacopea tarantina, e, per festeggiare i 140 anni della nascita del
Borgo nuovo di Taranto (1869-2009) un convegno e relativa mostra documentaria.
Nei prossimi due anni invece particolare attenzione sarà riservata al tema della nascita
delle banche e della attività creditizia in Taranto, città storicamente carente di sufficienti capitali da investire per la crescita economica del territorio.
Nel 2011, anche l’Archivio tarantino sarà impegnato nelle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia.
159
BIBLIOTECA NAZIONALE
“SAGARRIGA VISCONTI VOLPI” DI BARI
SEDE
Per la Biblioteca Nazionale di Bari è iniziata una nuova fase con
il trasferimento dal pianterreno di Palazzo Ateneo, sua sede storica, alla nuova sede all’interno della Cittadella della Cultura,
splendido esempio di architettura degli anni Trenta del secolo
scorso. Questo complesso era in precedenza la città annonaria
Direttore ad interim
Osvaldo Avallone
di Bari gestita dall’Azienda Municipale dei servizi annonari e
Via Pietro Oreste, 45
comprendeva il Frigorifero comunale, il Macello comunale e il
70123 Bari
Mercato ittico.
Tel. 080 2173111
Dall’estate del 2006 la Biblioteca occupa
Fax 080 2173444
l’ex-Frigorifero e l’ex-Mercato ittico, [email protected]
struiti tra gli anni Venti e Trenta del NoOrari di apertura
al pubblico
vecento e recuperati con un intervento di
da lunedì a venerdì
restauro conservativo e funzionale dal Miore 8.10 - 19.00
nistero per i Beni e le Attività Culturali. Ensabato ore 8.10 - 13.50
trambi gli edifici sono di pregevole fattura
estetica con richiami allo stile liberty.
La superficie a disposizione della Biblioteca
ammonta a circa 11.500 metri quadri: gli
spazi a piano terra e al piano ammezzato
dei due edifici sono destinati a deposito librario, mentre tutto il primo piano, collegato mediante una passerella, contiene le
sale e le aree destinate al pubblico di let- La Cittadella della cultura
tori e frequentatori. Al primo piano dell’exFrigorifero, insieme con la grande sala di lettura, si trova un
auditorium da 150 posti attrezzato con adeguata strumentazione
tecnologica per convegni e conferenze. Nel primo piano dell’Ittico invece sono state realizzate due sale di studio specializzate
(manoscritti e rari, bibliografie e cataloghi). Entrambi i plessi sono
dotati, sempre al primo piano, di punti di distribuzione dei materiali librari provenienti dai depositi.
Nelle sale al pubblico si sviluppano circa duemila metri
lineari di scaffalatura a disposizione del pubblico, altri
mille metri lineari di scaffalatura tradizionale sono
stati ricavati nei due depositi destinati ai materiali rari
e di pregio e ai manoscritti. Nei magazzini librari invece
è stato allestito un impianto di scaffalatura compatta
a movimentazione elettrica che sviluppa una estensione di circa 18.000 metri lineari per il deposito dei
libri, compreso il piano ammezzato dell’ex-Mercato ittico, destinato alla collocazione in orizzontale delle raccolte di giornali e dei grandi formati.
Al piano terra dell’ex-Frigorifero sono collocati anche
gli ambienti per l’accoglienza e l’orientamento dei lettori. Postazioni telematiche sono installate in tutte le
sale al pubblico per la consultazione del catalogo in
linea, dei materiali in formato digitale disponibili sulla
Passaggio tra il Frigorifero e l’Ittico rete interna, degli opac nazionali e internazionali e per
la navigazione in internet. Sono presenti, nella Sala di
lettura dell’ex-Frigorifero, anche postazioni attrezzate per non
vedenti e ipovedenti.
160
Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari
Al secondo piano dei due edifici infine sono stati realizzati gli uffici interni della Biblioteca, tutti collegati alla rete telematica e sufficientemente ampi e spaziosi. La struttura
è servita da sei ascensori e tutti gli spazi sono percorribili anche da persone diversamente abili.
Storia
Nel 1863 il senatore barese Girolamo Sagarriga Visconti Volpi
offriva al Comune di Bari la sua biblioteca personale di circa
duemila volumi perché si potesse creare la biblioteca pubblica
di cui la città era sprovvista. La donazione veniva formalizzata
davanti al notaio Lattanzio di Bari il 5 aprile del 1865 e nel 1877
veniva aperta al pubblico la nuova istituzione il cui patrimonio,
nel frattempo, era giunto a circa 8.500 opere in 14.000 volumi.
Stemma della famiglia Sagarriga
Alla prima donazione si erano aggiunti ulteriori doni di privati
e soprattutto l’acquisizione delle biblioteche dei conventi
soppressi nella provincia: Cappuccini, Riformati di San Bernardino e Casa della Missione di Bari, Riformati di Santa
Maria degli Angeli di Cassano, Santa Maria di San Luca di
Valenzano, Cappuccini di Triggiano, di Rutigliano, di Conversano e di Gravina. Queste antiche biblioteche, di carattere prevalentemente religioso, ma non prive di opere
Nota di possesso su un libro letterarie e scientifiche, costituiscono una importante dodel fondo Sagarriga
cumentazione della storia della cultura in Terra di Bari. La
sede della biblioteca così costituita era nel Palazzo di Città, nei pressi della Basilica di San
Nicola.
Nel 1884, allo scopo di migliorarne il funzionamento, il Comune e la Provincia di Bari
diedero vita a un consorzio per la gestione dell’ente che diventava “Biblioteca Consorziale Sagarriga Visconti Volpi”. Nel 1895 la Biblioteca fu trasferita al pian terreno del Palazzo Ateneo, appena fatto costruire dalla Provincia, su progetto dell’architetto Giacomo
Castelli, per collocarvi gli istituti di istruzione superiore.
Dalla fine del XIX secolo e fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, il patrimonio librario ha registrato una crescita notevole, attenta alle discipline umanistiche e alla storia locale, incrementata dal 1910 con il deposito obbligatorio degli stampati prodotti in
provincia di Bari, arricchita da numerose raccolte librarie, grandi e piccole, provenienti
da intellettuali e da importanti famiglie baresi: Giulio Petroni, Raffaele D’Addosio, Nicola
Di Cagno Politi, Domenico Zampetta, Andrea Angiulli, Giuseppe De Ninno, Menotti Bianchi, Armando Perotti, Nicola De Giosa, de’ Casamassimi, Giovanni Modugno, Raffaele
Cotugno, Michele Squicciarini, Vittorio Fiorini, Giuseppe Petraglione.
A partire dal 1925, nella storia della Biblioteca acquistavano intanto grande importanza i rapporti con l’Università appena fondata nella sede dello stesso Palazzo
Ateneo.
Nel 1958 la legge n. 330 del 28 marzo la trasformava in biblioteca statale con il titolo di nazionale, ampliandone le
competenze e inserendola in un più vasto circuito culturale. Negli anni Settanta fu avviata una radicale modernizzazione delle strutture, dei servizi e dell’organizzazione
tecnico scientifica, orientando la biblioteca, anche attraverso l’acquisto di bibliografie e opere di reference, a porsi
come il più importante centro bibliografico regionale, non
La sala di lettura
solo per l’importanza del patrimonio conservato, ma
anche per il rigore delle procedure biblioteconomiche, per la validità delle acquisizioni,
per la preparazione del personale scientifico.
Nel 1992 la vita della Biblioteca ha registrato una importante innovazione con l’adesione
al progetto SBN dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e con
l’avvio dell’informatizzazione dei cataloghi, dapprima in collegamento telematico con il
CED del Polo di Napoli e poi, dal giugno 2002, con l’allestimento di un CED autonomo e la
161
Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari
realizzazione del Polo SBN Terra di Bari, che ha reso la Biblioteca accessibile nel web attraverso il portale del Polo Terra di Bari. Dalla seconda metà degli anni Novanta è iniziato
un lavoro di recupero retrospettivo in SBN che ha registrato più di recente un notevole incremento grazie ai fondi UMTS, ma soprattutto all’APQ con la Regione Puglia. L’opac del
Polo bibliotecario di Terra di Bari, di cui oggi fanno parte undici biblioteche, contiene attualmente circa 300.000 schede catalografiche.
Patrimonio
Fondi a stampa
La Biblioteca conserva oltre 400.000 unità bibliografiche. Per la sua formazione (gestione storica del consorzio di enti locali, doni di esponenti della cultura locale, deposito
legale, tra cui non è superfluo notare, fin dagli inizi del Novecento, la presenza di tutto
il catalogo Laterza) ha carattere di cultura generale, con attenzione per la produzione libraria di carattere umanistico e in particolare per la cultura meridionale e regionale.
Oltre ai già citati fondi provenienti dalle biblioteche dei conventi soppressi, i doni Sagarriga Visconti Volpi e D’Addosio costituiscono il nucleo portante della Biblioteca. Se ne
dà una breve descrizione assieme a quella delle donazioni e dei lasciti più importanti
pervenuti in tempi diversi:
- dono Sagarriga Visconti Volpi: arricchito da donazioni della famiglia successive al nucleo iniziale di circa 2.000 volumi, pregevole per la rarità delle edizioni e per le legature
in pelle con fregi e ornamenti incisi;
- dono D’Addosio: circa 6.000 volumi in gran parte antichi di carattere storico e letterario; comprende anche un ricco Archivio di manoscritti cartacei e membranacei riguardanti la storia di Terra di Bari dal XII al XIX secolo;
- dono Domenico Zampetta: circa 25.000 volumi contenenti opere di interesse prevalentemente letterario e di francesistica, rilevanti per rarità e particolarità bibliografica; comprende libri del XVII, XVIII e XIX secolo;
- fondo Raffaele Cotugno: circa 20.000 opere a stampa di interesse storico politico riguardanti in particolare l’Italia meridionale; comprende anche una interessante collezione di periodici e giornali e un Archivio riguardante il Risorgimento e la vita politica
meridionale dalla fine dell’Ottocento all’avvento del fascismo;
- dono Vittorio Fiorini: fondo acquisito dal Ministero dell’Istruzione e donato alla Biblioteca all’inizio del Novecento, è ricco di edizioni di fine Ottocento di carattere storico letterario;
- dono Michele Squicciarini con numerose pregevoli edizioni antiche soprattutto del XVI secolo;
- dono eredi del prof. Andrea Angiulli: fondo omogeneo di circa
2.000 volumi di opere di filosofia.
La Biblioteca possiede tra i materiali di particolare pregio: 55 incunaboli, circa 2.300 cinquecentine, oltre 150 edizioni pugliesi dei secoli XVI-XVIII, circa 5.000 allegazioni giuridiche manoscritte e a
stampa dei secoli XVII-XIX, 746 carte geografiche, 835 editti e
bandi, 65 stampe antiche. Le opere ritenute per vari motivi di particolare rarità o pregio costituiscono un settore con collocazione
“R.P.”, incrementato in anni recenti con importanti acquisti in antiquariato.
Sono inoltre possedute oltre 5.000 testate di periodici distribuiti
Incipit miniato in sezioni di collocazione ad essi dedicate (periodici italiani, stradi un incunabolo
nieri, atti ufficiali, almanacchi, giornali) ma anche all’interno dei fondi storici con prevalenza di monografie. Da segnalare la consistenza dell’emeroteca che
raccoglie, oltre a numerosi giornali risorgimentali e a varie miscellanee di numeri unici, gran parte dei giornali pugliesi dalla seconda metà dell’Ottocento ai giorni nostri. Attualmente la Biblioteca riceve circa 450 riviste in abbonamento per acquisto o dono e
300 per deposito legale.
Fondi manoscritti
I manoscritti, provenienti in prevalenza da donazioni o lasciti, ma anche in qualche caso
acquistati, rivestono interesse prevalentemente locale. Sono divisi per fondi, ma in pas-
162
Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari
sato fu costituito anche, secondo una prassi allora in uso in
molte biblioteche, una collocazione che raccoglie manoscritti
provenienti dal nucleo più antico o comunque ritenuti più importanti, tratti da vari fondi.
Tra le opere più pregevoli di questo settore si segnalano: l’autografo dell’Encyclopaedia di Giacinto Gimma, il Libro Magno
dei privilegi della città di Bari, dieci volumi delle Conclusioni decurionali dell’Università di Bari, un esemplare dell’atlante di
Mario Cartaro e Antonio Stigliola Il Regno di Napoli distinto in
dodeci provincie.
Nel settore pergamene sono conservati circa
650 documenti, oltre ad alcuni frammenti di
codici in scrittura beneventana, Bari type. I
fondi più importanti sono il già citato “D’Addosio” (documenti pubblici e privati dal XII
sec. all’inizio del XIX) e la raccolta “Massimo
de’ Casamassimi” (investiture e rapporti vari
della famiglia con la Terra di Bari dal XIII al XV
secolo).
L’Archivio D’Addosio, oltre alle pergamene,
comprende anche un fondo cartaceo i cui documenti, originali o in copia, dal periodo
svevo giungono ai primi decenni del XIX secolo, trattando, sotto vari aspetti, la storia Frammento di pergamena
con scrittura beneventana
della provincia di Terra di Bari.
“Bari type”
Fra gli altri fondi manoscritti si segnalano:
- L’archivio di Giuseppe De Ninno che raccoglie documenti cartacei e membranacei relativi alla storia di Terra di Bari e in particolare di Giovinazzo;
- fondi musicali tra cui, particolarmente importante, il dono De
Giosa che conserva autografi e inediti del musicista barese;
- archivi personali di epoca postunitaria, che raccolgono la documentazioni inedita della vita politica e culturale della provincia di Bari: archivio di Raffaele Cotugno (scrittore e deputato), di Nicola Di Cagno-Politi (scrittore), di Armando Perotti (poeta e storico), di
Giovanni Modugno (pedagogista),
fino all’importante raccolta di lettere
e materiali vari conservata nel fondo
donato dal meridionalista Tommaso
Fiore, che va al di là di un interesse meramente locale;
- un fondo speciale è costituito dal nucleo di caricature (disegni, acquerelli,
litografie) del disegnatore barese MeGiuseppe D’Addosio notti Bianchi (nome d’arte Frate Menotti), che illustrò e testimoniò la vita politica e la società locale
dall’ultimo decennio dell’Ottocento fino al 1924.
La Biblioteca Nazionale, dal 2003, utilizza per la catalogazione
Il servizio informazioni
dei fondi manoscritti il software MANUS prodotto dall’Istituto
è accessibile anche
per posta elettronica,
Centrale per il Catalogo Unico per censire il patrimonio librario
all’indirizzo
manoscritto conservato nelle biblioteche pubbliche, [email protected]
stiche e private italiane. Nel 2003-04 sono state inserite in
Tel. 080-2173446
MANUS le schede di circa 13.000 lettere del fondo Fiore, oggi conFax 080-2173444
per posta ordinaria,
sultabili in internet <http://manus.iccu.sbn.it>. Dal mese di
all’indirizzo:
marzo 2009 la catalogazione avviene on-line ed è stata avviata
Via Pietro Oreste, 45
con l’immissione dei dati relativi al fondo De Ninno.
70123 Bari
163
Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari
Servizi
Informazioni bibliografiche
Il servizio informazioni è finalizzato a realizzare l’incontro tra documenti e potenziali lettori, a favorire l’uso delle raccolte e delle risorse informative presenti in Biblioteca ed è
orientato a interpretare quesiti e bisogni conoscitivi degli utenti. Si propone sia come
servizio essenziale di assistenza all’uso della Biblioteca, alla interrogazione dell’opac,
del catalogo cartaceo e delle banche dati elettroniche, sia come servizio di consulenza
diretto alla segnalazione degli strumenti bibliografici più appropriati per la pianificazione di una ricerca o alla individuazione e alla localizzazione di pubblicazioni possedute
da altre biblioteche, ai fini della richiesta di prestito o di riproduzioni. Il servizio fornisce
anche consulenza in materia di identificazione di pubblicazioni e di controllo di dati bibliografici. Non rientra tra le finalità del servizio la redazione di bibliografie segnaletiche.
Prestito
La Biblioteca effettua il prestito diretto e il prestito interbibliotecario nazionale e internazionale secondo le prescrizioni del DPR 417/1995 “Regolamento recante norme sulle
biblioteche pubbliche statali” e del Regolamento interno. Accede al prestito diretto
l’utente in possesso dei requisiti previsti dall’art. 51 del citato DPR.
L’utente iscritto al prestito può inoltrare anche richieste di prestito interbibliotecario
sostenendo le spese postali per l’espletamento del servizio secondo il tariffario ministeriale. Dal mese di marzo del 2009 la Biblioteca ha aderito al servizio ILL-SBN, che
rende particolarmente semplici e rapide le operazioni utilizzando modalità di comunicazione immediata per via telematica.
Riproduzioni
Poiché la riproduzione dei beni culturali è regolata dalla legge (art. 108 del Codice dei
beni culturali), il servizio riproduzioni dei documenti posseduti dalla Biblioteca è erogato
previa autorizzazione e a spese dell’utente. La scelta del procedimento di riproduzione
(fotocopiatura, scansione digitale, fotografia) è effettuata dalla Biblioteca secondo criteri di tutela degli esemplari da riprodurre.
L’autorizzazione alla riproduzione è concessa, nel rispetto del diritto d’autore e fatti salvi
i vincoli giuridici ai quali gli esemplari siano sottoposti, per motivi di studio o a scopo
commerciale.
Nel caso di riproduzione a fini commerciali, per esempio per pubblicazione, il richiedente è tenuto a citare nella pubblicazione i dati identificativi dell’opera riprodotta, la
sua localizzazione, gli estremi della concessione e deve fare espressa avvertenza di divieto di ulteriore riproduzione. È tenuto inoltre al pagamento dei canoni stabiliti dalla
Biblioteca con riferimento al decreto Ministeriale 8 aprile 1994 (Tariffario della Legge 14
gennaio n. 4, nota come Legge Ronchey).
Nessun canone è dovuto per le riproduzioni richieste per uso personale o per motivi di
studio, ma soltanto il corrispettivo delle spese sostenute per l’erogazione del servizio. Il
richiedente è tenuto a non divulgare in alcun modo le copie ottenute.
Il servizio fotocopie in Biblioteca è erogato in modalità self-service con schede magnetiche prepagate.
Il servizio riproduzioni è accessibile anche
- tramite ILL-SBN
- per posta elettronica, all’indirizzo [email protected]
- per telefono, al numero 080-2173433
- per fax, al numero 080-2173444
- per posta ordinaria, all’indirizzo: Via Pietro Oreste 45 - 70123 Bari.
Cataloghi
La Biblioteca Nazionale di Bari ha aderito al Servizio Bibliotecario Nazionale nel 1992. Dal
1992 al 2004, cambiando ben due volte l’applicativo informatico, sono state immesse
nella base dati SBN di Biblioteca circa 50.000 notizie bibliografiche relative al libro moderno (stampato dopo il 1830) e al libro antico. Nel 2004, ancora nella vecchia sede, è
stato adottato l’applicativo Client-Server, un software implementato dall’ICCU e certamente performante e versatile.
Dopo il trasloco della Biblioteca sono state immesse nella base dati SBN di Biblioteca
164
Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari
170.500 notizie bibliografiche (141.500 libro moderno e 29.000 libro antico) nell’ambito
di progetti di catalogazione retrospettiva affidati a qualificati soggetti esecutori individuati con gara pubblica e finanziati, in parte consistente, dalla Regione Puglia con uno
stanziamento previsto nel programma di investimenti definito dall’Accordo di Programma Quadro in materia di Beni ed Attività Culturali per il territorio della Regione Puglia, sottoscritto il 22.12.2003 tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero
per l’Economia e le Finanze e la Regione Puglia. L’opac, il catalogo consultabile in internet, del polo bibliotecario di Terra di Bari, <http://opac.almavivaitalia.it/BA1/index.php>,
comprende ora circa 300.000 notizie bibliografiche; 230.000 di queste descrizioni riguardano materiali, libri e periodici, della Biblioteca Nazionale: quasi tutte le monografie a stampa possedute dalla Biblioteca sono ora descritte in una base dati
informatica e sono quindi reperibili consultando i cataloghi in linea alimentati dal polo
bibliotecario di Terra di Bari, a livello locale, e dall’Istituto Centrale del Catalogo unico
delle biblioteche italiane, a livello centrale <http://www.internetculturale.it/moduli/opac/opac.jsp>; <http://www.sbn.it>. Il catalogo a schede, collocato nel corridoio
al primo piano dell’ex-Frigorifero, a decorrere dal 2007, non viene più aggiornato e la
sua consultazione, sempre utile per ricerche di libri dei fondi storici della Biblioteca,
deve comunque essere sempre integrata dalla consultazione dell’opac.
Lettura
La Biblioteca offre ai propri lettori tre sale per la lettura e la consultazione. Due sale sono adibite alla consultazione delle monografie e
delle riviste moderne, dispongono complessivamente di 180 posti a
sedere, dei quali 134 dotati di prese per pc portatili, e 26 di postazioni
informatiche per l’uso di internet e per la consultazione dell’opac
Terra di Bari. Sono a disposizione degli utenti circa 20.000 volumi in
consultazione diretta a scaffale aperto.
La Sala di lettura generale contiene, ordinate secondo lo schema di
classificazione decimale Dewey, opere a carattere generale, enciclopedie e dizionari. Contiene inoltre la Sezione pugliese, con opere di
Frontespizio interesse locale, e la Sezione Fonti storiche. Sono a disposizione del
dell’Encyclopaedia pubblico una selezione delle ultime accessioni e
di G. Gimma
l’ultima annata dei periodici correnti. Nella Sala
di lettura delle bibliografie sono collocati i cataloghi a stampa delle
grandi biblioteche e le bibliografie nazionali. Un’area della sala è riservata alla consultazione delle opere di biblioteconomia e bibliografia: circa 2000 monografie e 30 periodici.
> Sala manoscritti e rari
La Sala manoscritti e rari è situata al primo piano dell’edificio exIttico. È dotata di un ampio apparato repertoriale, bibliografico e
catalografico di supporto, con collocazione a scaffale aperto (MR).
È dedicata a ricerche bibliografiche di tipo specialistico e alla lettura, previa compilazione dell’apposito modulo, di manoscritti, incunaboli, edizioni del XVI secolo, edizioni pugliesi, opere rare e di
pregio, allegazioni giuridiche e carte geografiche. Gli studiosi
hanno a disposizione 16 postazioni con tavoli dotati di luci individuali e prese per computer portatili.
Mediateca
Tavola a colori di un libro
La Mediateca, collocata in una sala attigua alla grande sala di let- a stampa del XVIII sec.
tura, dispone di 7 postazioni di lavoro con possibilità di accesso integrato ai cataloghi on-line, alle banche dati in rete locale, in CD-rom, all’Emeroteca
Digitale Pugliese e all’Archivio Sonoro Puglia.
> Banche dati in rete locale
Tramite questo servizio gli utenti possono consultare 32 banche dati, in continuo aggiornamento, residenti su server. Il servizio garantisce la consultazione in simultanea
della medesima banca dati da parte di più utenti connessi. Le banche dati disponibili
sono bibliografiche, giuridiche, storico-letterarie e sono suddivise per aree disciplinari.
Un elenco virtuale e dinamico in desktop reference è a disposizione degli utenti.
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Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari
> Banche dati su CD-rom
Circa 150 banche dati suddivise in ordine alfabetico e per tipologia di dati: legislative, tributarie, enciclopediche, statistiche, o di riproduzione di periodici in formato full-text.
> Emeroteca Digitale Pugliese
Circa 140.000 pagine di giornali sono state riprodotte in formato digitale e sono ora
consultabili a video sulle postazioni della mediateca. La raccolta di giornali digitalizzati
contiene attualmente 66 testate di giornali stampati in Puglia tra il 1876 e il 1951. Si segnala la presenza nella base dati digitale dei maggiori quotidiani pugliesi relativi all’arco temporale indicato: il Corriere delle Puglie dal 1899 al 1922, La Gazzetta di Puglia dal
1922 al 1928, La Gazzetta del Mezzogiorno dal 1928 al 1951, Il Quotidiano di Trani dal 1913
al 1918, L’Avvenire delle Puglie dal 1918 al 1921. A questi si aggiunge una serie di rilievo di
altri quotidiani di minor durata e di altri giornali a periodicità più ampia, tra i quali meritano una menzione particolare Humanitas, settimanale diretto da Piero Delfino Pesce,
e Cine-sport, settimanale di cinema, spettacolo e sport. Il programma di restituzione
delle pagine digitalizzate consente una ricerca puntuale per indice delle testate e dei fascicoli. Tramite il trattamento mediante un software di riconoscimento dei testi digitalizzati in formato immagine è inoltre possibile individuare occorrenze di parole o di
stringhe di parole significative presenti all’interno della raccolta, consentendo in tal
modo reperimenti di informazioni fino ad oggi impossibili o realizzabili solo al prezzo
di ricerche lunghissime e pazienti. Diventa possibile quindi una navigazione veloce all’interno di una massa imponente di dati.
> Archivio Sonoro Puglia
L’Archivio comprende documenti sonori che testimoniano il patrimonio musicale della
Puglia svelato attraverso le ricerche di vari etnomusicologi e permette finalmente a tutti gli studiosi di consultare e ascoltare documenti sonori di straordinario valore per la tradizione musicale pugliese: dalle ricerche di Alan Lomax e Diego Carpitella alla documentazione di questue pasquali tuttora in uso alle porte di Bari, dalle registrazioni di Leo
Levi del 1964 presso la comunità neo-ebraica di Sannicandro all’esplorazione sulle diverse
forme di tarantismo condotta da Ernesto De Martino a metà degli anni ’60 del Novecento. Tra i fondi presenti all’interno dell’Archivio possiamo
citare il “fondo Giovanni Rinaldi” che, dalla corsa dei buoi
di Chieuti al pellegrinaggio al Santuario dell’Incoronata di
Foggia, ci tramanda un inedito panorama dei canti popolari della parte settentrionale della Puglia alla fine degli anni
’70; il “fondo Profazio” che, oltre a vaste esplorazioni nelle
aree interne della Murgia, contiene una grande quantità di
documenti, il più delle volte inediti. La musica popolare pugliese, recuperata in formato digitale dalle raccolte dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dall’archivio di Roberto Leydi, depositato in Svizzera presso il Centro di Etnografia e Dialettologia di Bellinzona, e da importanti fondi privati, viene così sottratta al rischio incombente di perdite irreparabili. Il progetto, proposto da Vincenzo Santoro,
è stato promosso dall’associazione Altrosud d’intesa con il
Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Regione Puglia.
La Biblioteca Nazionale, sede naturale per la consultazione e l’ascolto di questi materiali si sta ora attrezzando per
Scaffalatura compatta
offrire a studiosi e ricercatori un valido supporto bibliografico
e documentario alle ricerche. L’Archivio Sonoro è dettagliatamente descritto all’url <www.archiviosonoro.org/puglia>
> Libro Parlato
La Biblioteca aderisce al Progetto Libro Parlato Lions. Una postazione multimediale è riservato a non vedenti e ipovedenti per l’ascolto di audiolibri. Servizi offerti:
- consultazione programmata dei documenti posseduti;
- servizio di reference finalizzato all’accesso a tutte le risorse informative multimediali
(locali e remote);
- consultazione di bookmark ragionati, approntati dal personale della Mediateca come
guida alle ricerche in internet.
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Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari
Promozione
Visite guidate
La Biblioteca Nazionale di Bari organizza visite guidate rivolte ad associazioni, enti, studenti delle scuole superiori, (eccezionalmente anche dell’ultimo anno delle scuole medie
inferiori) e gruppi. La visita ha lo scopo di far conoscere la Biblioteca, la sua storia, i principali fondi antichi e moderni, l’organizzazione e il funzionamento. Particolare attenzione viene prestata alla spiegazione dell’uso dei cataloghi, dei repertori bibliografici e
delle basi dati su supporti elettronici e cartacei. Vengono fornite tutte le informazioni
relative alle modalità di accesso, all’organizzazione dei servizi e alla fruizione del materiale. Su richiesta, nel settore Manoscritti e libri antichi, viene allestita una rassegna
di opere rare e pregiate.
Visite a tema sono organizzate in occasione di giornate culturali o celebrative promosse
dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Settimana della cultura, Giornate del patrimonio etc.).
La visita guidata è gratuita ed è necessaria la prenotazione per telefono (0802173498),
fax (0802173444) o e-mail ([email protected]). Nella richiesta occorre specificare
la provenienza e il numero di persone che costituiscono il gruppo, e proporre il periodo
nel quale si vorrebbe effettuare la visita.
Manifestazioni
La Biblioteca Nazionale organizza, anche in collaborazione con enti, istituzioni e associazioni culturali, manifestazioni di promozione della lettura e della conoscenza del proprio patrimonio.
Dall’inaugurazione della nuova sede sono state realizzate più di un centinaio di manifestazioni con alcune migliaia di visitatori in Biblioteca e di presenze negli spazi comuni
della Cittadella della Cultura. Si elencano di seguito le manifestazioni di particolare rilievo, curate in collaborazione con enti locali e istituzioni culturali.
Anno 2006
Nell’ottobre del 2006, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della Biblioteca,
è stata organizzata in collaborazione con l’Istituto per il Libro una manifestazione di
grande significato simbolico: per tre giorni, dal 27 al 29, sono stati coinvolti cittadini e
lettori di tutte le età: una lectio magistralis di Luciano Canfora per l’inaugurazione; per
i giovanissimi un laboratorio di scrittura con concorso per gli alunni delle scuole elementari; per le scuole superiori dialoghi con gli scrittori Marilena Lucente, Marco Rossi
Doria e Pulsatilla; e ancora incontri con Giancarlo De Cataldo, Francesco Dezio, Nicola La
Gioia, Andrea Piva; postazioni tecnologiche, animazioni in 3D, musiche e danze popolari
e infine una serata di parole recitate, cantate e animate con la regia di Michele Placido.
Anno 2007
- Fascismo e leggi razziali in Puglia: libri e documenti, mostra in collaborazione con l’Archivio di Stato di Bari e l’Istituto Pugliese per la Storia della Resistenza e dell’Antifascismo. 27 genn. - 8 febb.
- Progetto in collaborazione con il Liceo Classico “Matteo Spinelli” di Giovinazzo:
Leggere a scuola e in Biblioteca. Incontri con l’autore in Biblioteca, scelta e presentazione dei testi di Laura Tangorra, Gli angeli non hanno la coda, Milano, Mondadori,
2006; Gianfranco Branchi, In cammino verso la libertà, Fasano, Schena, 2006; Gianrico
Carofiglio, Ragionevoli dubbi, Palermo, Sellerio, 2006. Genn.-magg.
Scienza in Puglia: scienziati per vie e città: percorsi bibliografici. Visite dei bibliotecari a
scuola, degli studenti in biblioteca, ricerche e lavori di gruppo sugli scienziati pugliesi
che hanno dato il nome alle strade di Bari. Apr.-magg.
- Carissimo Orco: omaggio a Giosuè Carducci, spettacolo teatrale organizzato dalla Titania produzioni in collaborazione con la Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali. 16-17 apr.
- Il libro parlato, presentazione del progetto promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali ed il Libro Parlato Lions.
- Gemine Muse Bari. Periferie tra emergenza e recupero, mostra di arte contemporanea
in collaborazione con il Comune di Bari. 21 apr. - 30 giu.
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Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari
- Omaggio ad Armando Perotti e Esposizioni di labri e manoscritti
di Armando Perotti, giornata di studio in collaborazione con
l’Università di Bari e l’Istituto Pugliese delle Scienze. 22 magg.
- Peer Gynt di Edvard Grieg, concerto della Classe di Direzione
d’Orchestra del Mo Rino Marrone, in collaborazione con l’Assessorato alle culture del Comune di Bari e il Conservatorio
di Musica “Niccolò Piccinni”. 19 giu.
- Water Musik, Musik for the Royal Fireworks di Georg Friedrich
Haendel, concerto del Collegium Musicum con la direzione del
Mo Rino Marrone, in collaborazione con l’Assessorato alle culture del Comune di Bari. 21 giu., giornata europea della musica. Stemma della famiglia Volpi
- De Vito Day: commemorazione di Gioconda De Vito nel centenario della nascita in collaborazione con il Conservatorio “N. Piccinni”. 4 lug.
- Corti a scuola, terza edizione del Festival del Cortometraggio scolastico. Proiezione di
cortometraggi selezionati e seminari per gli studenti, con mostra degli elaborati, in
collaborazione con il Comune di Bari. 22-24 ott.
- Ottobre piovono libri “I luoghi della lettura”:
- L’arte di raccontare: scrittura e cinema, linguaggi a confronto: cinema e libri, mostra bibliografica: percorso attraverso i libri sul cinema e le tecniche del romanzo. 8 ott. - 3 nov.
- Incontro con Vittorio Stagnani sul tema dell’usura affrontato nella raccolta di racconti Sotto Schiaffo, Bari, Progedit, 2005. 8 ott.
- Harry Potter: un classico? Incontro letterario con interventi di Giuseppe Bonifacino dell’Università degli Studi di Bari e Stefano Costantini del quotidiano“La Repubblica”. 18 ott.
Anno 2008
- Ricordando Moravia: mostra bibliografica; incontro con lo scrittore e giornalista Paolo
Di Paolo sul tema Rileggere Moravia. La nuda trama della vita. 4 apr.;
concorso per una favola con animali fantastici Storie per i più piccoli. 21 apr.
- Luigi Pirandello: una vita nell’arte, spettacolo teatrale organizzato dalla Titania produzioni
in collaborazione con la Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali. 9 apr.
- Presentazione del libro Meridionalismo, libertà e cultura. L’eredità di Tommaso Fiore,
Bari, Palomar, 2008, (4 giu.); accompagnata dall’esposizione di manoscritti Tommaso
Fiore protagonista della vita politica e culturale italiana: 1943-1963, in collaborazione
con la casa editrice Palomar e l’Istituto Pugliese per la Storia della Resistenza e dell’Antifascismo. 4-14 giu.
- La conservazione del patrimonio fotografico, seminario di studio in collaborazione con
la Società Italiana per lo Studio della Fotografia e la Soprintendenza BSAE della Puglia
in occasione delle Giornate europee del Patrimonio. 25-27 sett.
- Una storia europea: Bona Sforza Regina di Polonia e Duchessa di Bari, giornata di studio e mostra didattica di libri, codici, documenti, manufatti, dal 27 settembre al 25 ottobre in occasione delle Giornate europee del Patrimonio, in collaborazione con
l’Archivio di Stato di Bari, la Soprintendenza Archivistica per la Puglia, la Soprintendenza BAP per Bari e Foggia e la Soprintendenza BSAE per la Puglia.
- Corti a scuola, quarto Festival del Cortometraggio scolastico, in collaborazione con il Comune di Bari. 27-29 ott.
- Ottobre piovono libri “I luoghi della lettura”: leggere a scuola e in Biblioteca.
- La Letteratura per l’infanzia, dibattito moderato da Daniele Giancane, docente di Letteratura per l’infanzia. 15 ott.
- Pino Ricco, vincitore del premio Ennepilibri 2007 per il miglior “giallo” pugliese con il
romanzo Apri gli occhi (Imperia, Ennepilibri, 2007), incontra gli studenti. 18 ott.
- GiocaPinocchio, lettura animata del Granteatrino “Casa di Pulcinella”, con mostra bibliografica I libri di Pinocchio. 25 ott.
- Il Mondo di Fantàsia, mostra e seminari sull’illustrazione del libro per ragazzi, in collaborazione con la Cooperativa “Mago Girò”, 16-23 nov. 2008.
- Incontro con Vittorio Stagnani, autore di Puglia fuori strada, Bari, Progedit, 2008, in
collaborazione con la casa editrice Progedit. 3 dic.
Cooperazione
La Biblioteca Nazionale di Bari ha notevolmente intensificato, negli ultimi venti anni, la
168
Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari
propria attività a favore del territorio nel quale opera con accordi di azione comune con
le istituzioni locali e con le altre biblioteche, gestendo direttamente risorse statali derivanti
dall’attuazione di leggi di valorizzazione e di tutela del patrimonio culturale nazionale.
Il Polo bibliotecario Terra di Bari
Dal 1992 la Biblioteca Nazionale di Bari aderisce al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN),
la rete delle biblioteche italiane coordinata dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico
delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche (ICCU) e promossa negli
anni Ottanta del Novecento dal MiBAC, dalle Regioni e dalle Università, con la quale l’Italia partecipa ai programmi mondiali di Controllo Bibliografico Universale (CBU) e di Disponibilità Universale delle Pubblicazioni (UAP). A SBN aderiscono attualmente oltre
3200 biblioteche (statali, universitarie, di ente locale, di istituzioni pubbliche e private, di
carattere generale e specialistico) raggruppate in 61 poli (insiemi di biblioteche che gestiscono servizi con procedure informatizzate tramite terminali collegati a un server).
Inizialmente collegata al Polo SBN di Napoli, la Biblioteca Nazionale di Bari ha stipulato
nel 1997 un accordo di programma con la Provincia di Bari per la realizzazione del progetto di Polo SBN denominato “Sistema Bibliotecario Provincia di Bari”, che è stato ultimato e collaudato nel 2002, dando così l’avvio al Polo Bibliotecario “Terra di Bari”, la cui
gestione e manutenzione è affidata alla Biblioteca Nazionale di Bari e alla Biblioteca
Provinciale Santa Teresa dei Maschi De Gemmis di Bari.
Entrato in produzione con software Unix X-Totem, dal 2004 il Polo Bibliotecario “Terra
di Bari” utilizza un software di concezione più moderna, che è Unix Client Server.
Attualmente al Polo Bibliotecario “Terra di Bari” aderiscono 11 biblioteche:
- Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi di Bari
- Biblioteca Provinciale Santa Teresa dei Maschi De Gemmis di Bari
- Biblioteca della Fondazione Gaetano Ricchetti - Ente morale di Bari
- Biblioteca Comunale Sabino Loffredo di Barletta
- Biblioteca Diocesana S. Tommaso d’Aquino di Andria
- Biblioteca Interfacoltà dell’Università LUM Jean Monnet di Casamassima
- Biblioteca Comunale Monsignor Amatulli di Noci
- Biblioteca Comunale De Miccolis Angelini di Putignano
- Biblioteca Comunale Luigi Marinelli Giovene di Terlizzi
- Biblioteca Comunale Mons. Pompeo Sarnelli di Bisceglie
- Biblioteca Comunale Eustachio Rogadeo di Bitonto
Tra il 2007 e il 2008 è stato realizzato con fondi UMTS (Universal Mobile Telecommunications System) di provenienza statale, con cofinanziamento regionale, finalizzato al
potenziamento di SBN in Puglia, un progetto di recupero catalografico retrospettivo,
per un investimento complessivo di € 120.000,00, a favore di cinque biblioteche aderenti al Polo Bibliotecario “Terra di Bari” (Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi
di Bari, Biblioteca Provinciale Santa Teresa dei Maschi De Gemmis di Bari, Biblioteca Comunale Monsignor Amatulli di Noci, Biblioteca Comunale De Miccolis Angelini di Putignano, Biblioteca Comunale Luigi Marinelli Giovene di Terlizzi). Il progetto prevedeva,
oltre alla catalogazione retrospettiva, la fornitura di hardware e di software e la formazione professionale del personale di circa trenta biblioteche della Provincia di Bari.
Tutela dei beni librari in Puglia
Tra il 2004 e il 2008, in adempimento della Circolare Ministeriale n. 112 del 29 agosto
2003 riguardante il finanziamento di interventi conservativi su materiale librario di proprietà di biblioteche non statali aperte al pubblico della Direzione Generale per i beni
librari e gli istituti culturali, la Biblioteca Nazionale di Bari ha svolto, per delega del Ministero, compiti di tutela sul territorio, prevalentemente in Puglia, ma anche nelle Marche e in Abruzzo, realizzando vari interventi di conservazione (lavori, servizi e forniture)
a beneficio del materiale librario di biblioteche non statali aperte al pubblico, di differente titolarità giuridica.
Numerose le biblioteche coinvolte, presso le quali sono state effettuate, nell’arco di cinque anni, una o più tipologie di interventi (lavori di restauro, servizi di spolveratura, di
disinfestazione con ossido di etilene e in atmosfera modificata, di rilegatura, di trasfe-
169
Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari
rimento di fondi librari per scopo di tutela, fornitura di deumidificatori), con un investimento complessivo di € 234.538,20:
- Archivio Biblioteca Museo Civico di Altamura (BA),rilegatura di materiale librario moderno;
- Biblioteca “Madonna della Vetrana” del Convento dei Frati Minori di Castellana Grotte
(BA), restauro di antifonari manoscritti e a stampa;
- Biblioteca “Roberto Caracciolo” della Provincia di San Giuseppe dei Frati Minori di Lecce,
restauro di libri antichi a stampa;
- Biblioteca Capitolare “Finia” di Gravina in Puglia (BA), trasferimento del fondo librario
in deposito di sicurezza per consentire lavori di restauro della sede;
- Biblioteca del Convento di S. Francesco dei Frati Minori di Lequile (LE), restauro di libri
antichi a stampa e disinfestazione in atmosfere modificate;
- Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Bisceglie (BA), spolveratura e rilegatura di materiale librario moderno;
- Biblioteca del Seminario Vescovile di Conversano (BA), restauro di manoscritti e di libri
antichi a stampa;
- Biblioteca del Seminario Vescovile di Molfetta (BA), spolveratura e disinfestazione in
atmosfere modificate;
- Biblioteca dell’Istituto di Teologia ecumenico-patristica Greco-Bizantina “San Nicola”
di Bari, restauro di libri antichi a stampa;
- Biblioteca della Fondazione “Ettore Pomarici Santomasi” di Gravina in Puglia (BA), spolveratura;
- Biblioteca Diocesana di Nardò (LE), restauro di antifonari e di libri antichi a stampa;
- Biblioteca Diocesana di Trani (BA), spolveratura;
- Biblioteca Diocesana Pubblica di Ostuni (BR), rilegatura di materiale librario moderno;
- Biblioteca Pubblica Arcivescovile “Annibale De Leo” di Brindisi, fornitura di deumidificatori e restauro di codici manoscritti;
- Biblioteca Pubblica “S. Benedetto” della Congregazione Suore Oblate Benedettine di
San Vito dei Normanni (BR), rilegatura di materiale librario moderno e spolveratura;
- Bibliotheca Minima di Novoli (LE), rilegatura di materiale librario moderno;
- Disinfestazione con ossido di etilene e spolveratura di oltre 3500 libri antichi a stampa
e manoscritti sottoposti a sequestro giudiziario da parte del Nucleo dei Carabinieri
per la tutela del patrimonio culturale di Bari prima della restituzione alle Biblioteche
ecclesiastiche legittime proprietarie dei materiali;
- Biblioteca “Gino Pieri” della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Porto San Giorgio
(AP), spolveratura e rilegatura di materiale librario moderno;
- Biblioteca Diocesana di Ancona, spolveratura e rilegatura di materiale librario moderno;
- Biblioteca Egidiana del Convento di San Nicola di Tolentino (MC), spolveratura e restauro di libri antichi a stampa;
- Biblioteca Storico Francescana e Picena di Falconara Marittima (AN), spolveratura e restauro di libri antichi a stampa;
- Biblioteca del Convento “Santa Maria del Paradiso” di Tocco da Casauria (PE), restauro
di libri antichi a stampa.
Catalogazione informatizzata in biblioteche pugliesi
Tra il 2005 e il 2006 sono stati realizzati, con finanziamento statale di € 220.718,92, derivante dalla Legge n. 513 del 21.12.1999 (Legge Biscardi), finalizzato al recupero in rete
SBN del retrospettivo delle biblioteche della regione Puglia e gestito dalla Biblioteca
Nazionale di Bari, tre progetti di catalogazione presso altrettante biblioteche pugliesi
di differente titolarità giuridica:
- Biblioteca Comunale Sabino Loffredo di Barletta;
- Biblioteca della Fondazione Gaetano Ricchetti di Bari;
- Biblioteca Pubblica Arcivescovile Annibale De Leo di Brindisi.
L’esecuzione del servizio è stata affidata in outsourcing a qualificati soggetti esecutori
e realizzata, nelle prime due biblioteche, mediante connessione al Polo Bibliotecario
Terra di Bari e utilizzo dell’applicativo Client Server, nella terza invece, mediante connessione al Polo Bibliotecario di Brindisi e utilizzo dell’applicativo Sebina.
Presso la Biblioteca Comunale Sabino Loffredo di Barletta è stata effettuata la catalogazione in SBN di 4.000 volumi di libri antichi e di 4.600 volumi di libri moderni.
170
Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari
Presso la Biblioteca della Fondazione Gaetano Ricchetti di Bari è stata effettuata la catalogazione in SBN di 8.000 volumi di libri moderni.
Presso la Biblioteca Pubblica Arcivescovile Annibale De Leo di Brindisi è stata effettuata
la catalogazione in SBN di 5.750 volumi di libri antichi e la catalogazione in MANUS di 562
manoscritti.
Deposito legale
La Biblioteca Nazionale svolge le funzioni di “archivio della produzione editoriale regionale”. Infatti, ai sensi della Legge 15 aprile 2004 n. 106 “Norme relative al deposito legale dei documenti di interesse culturale destinati all’uso pubblico”, che prevede la
costituzione di archivi nazionali e regionali della produzione editoriale, e del Regolamento attuativo DPR 3 maggio 2006 n. 252 “Regolamento recante norme in materia di
deposito legale dei documenti di interesse culturale destinati all’uso pubblico”, con Decreto Ministeriale 28 dicembre 2007, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 38 del 14 febbraio 2008, la Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” è stata individuata quale
istituto depositario dei documenti della produzione editoriale pugliese. Pertanto è “sede
di conservazione di una copia dell’archivio regionale di tutta la produzione editoriale
della regione Puglia, libri, opuscoli, pubblicazioni periodiche, carte geografiche e topografiche, atlanti, manifesti, musica a stampa; sede inoltre di conservazione dei documenti di grafica d’arte e dei documenti fotografici”.
PROGETTI REALIZZATI NEL 2007
IMPORTO
FONTE
DEL FINANZ.
Potenziamento informatizzazione della
Biblioteca Nazionale di Bari: catalogazione
retrospettiva di materiale librario
€ 511.746,66
APQ MiBAC
Regione Puglia
Potenziamento informatizzazione della Biblioteca
Nazionale di Bari: digitalizzazione di parte
dell'Emeroteca storica pugliese (1876-1951)
€ 79.872,70
APQ MiBAC
Regione Puglia
€ 59.100,00
MiBAC
PROGETTO
Catalogazione retrospettiva di materiale
librario della Biblioteca Nazionale di Bari
Bonifica della base dati di biblioteca
€ 15.831,75
MiBAC
€ 21.763,60
€ 26.936,99
MiBAC
MiBAC
€ 7.000,00
MiBAC
€ 13.000,00
MiBAC
Restauro di libri antichi a stampa della Biblioteca
dell'Istituto di Teologia ecumenico-patristica
Greco-Bizantina "San Nicola" di Bari
€ 10.000,00
MiBAC
Restauro di libri antichi a stampa e di codici
manoscritti della Biblioteca Diocesana di Nardò
€ 19.998,53
MiBAC
Disinfestazione per ipossia dei libri del salone
monumentale della Biblioteca
del Seminario Vescovile di Molfetta
€ 19.860,00
MiBAC
Acquisto materiale librario
€ 153.000,00
MiBAC
Manutenzione impianto di scaffalatura compatta
€ 26.916,66
MiBAC
Manutenzione impianto di movimentazione libraria
€ 67.260,00
MiBAC
Restauro di giornali
Rilegatura di giornali
Restauro di libri antichi a stampa della Biblioteca
S. Francesco dei Frati Minori di Lequile
Restauro di libri antichi a stampa e manoscritti della
Biblioteca del Seminario Vescovile di Conversano
IMPORTO COMPLESSIVO
€ 1.032.286,89
Vedi nota 1 pag. 58
171
Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari
PROGETTI REALIZZATI NEL 2008
PROGETTO
IMPORTO
FONTE
DEL FINANZ.
Potenziamento informatizzazione della Biblioteca
APQ MiBAC
Nazionale di Bari: catalogazione retrospettiva
€ 103.590,22
Regione Puglia
di materiale librario della Biblioteca Nazionale di Bari
Catalogazione retrospettiva di materiale librario
della Biblioteca Nazionale di Bari
Digitalizzazione di parte dell'Emeroteca storica
pugliese (1876-1951)
Acquisto di materiale librario
€ 121.599,43
MiBAC
€ 24.000,00
MiBAC
€ 143.000,00
MiBAC
Acquisto di materiale librario in antiquariato
€ 50.000,00
MiBAC
Manutenzione impianto di scaffalatura compatta
€ 24.426,24
MiBAC
Manutenzione impianto di movimentazione libraria
€ 54.150,00
MiBAC
Restauro di codici manoscritti e di un libro antico
a stampa del XVI sec. della Biblioteca “Madonna
della Vetrana” del Convento dei Frati Minori
di Castellana Grotte
€ 7.600,00
MiBAC
Restauro di codici manoscritti della Biblioteca
Arcivescovile “Annibale De Leo” di Brindisi
€ 7.400,00
MiBAC
Restauro di libri antichi a stampa del XVI-XVII sec.
della Biblioteca “Roberto Caracciolo” della Provincia
di San Giuseppe dei Frati Minori di Lecce
€ 13.900,00
MiBAC
Servizio integrato di tutela preventiva (spolveratura
e deposito presso la Biblioteca Nazionale di Bari)
dei libri (11.713 v.) della Biblioteca Capitolare Finia
di Gravina in Puglia
€ 14.760,00
MiBAC
Spolveratura di libri e scaffalature della Biblioteca
Pubblica S. Benedetto della Congregazione Suore
Oblate Benedettine di San Vito dei Normanni
€ 6.480,00
MiBAC
IMPORTO COMPLESSIVO
€ 570.905,89
Vedi nota 1 pag. 58
Pubblicazioni
- Il Fondo Menotti della Biblioteca Nazionale di Bari [a cura di] Maria Teresa Tafuri di Melignano. Roma: F.lli Palombi, 1974. Estratto da «Accademie e biblioteche d’Italia», (1974)
n. 3, p. 201-211, [2] c. di tav.: ill.
- Repertorio bibliografico delle opere di interesse iberico nella Biblioteca Nazionale di Bari,
a cura di Paride Impiombato; con un estratto del catalogo dell’Istituto di lingua e letteratura spagnola della Facoltà di lingue e letterature straniere dell’Università di Bari
a cura di José Luis Rodriguez. Padova: Ricerche ispanistiche CNR presso l’Istituto di lingue e letterature dell’Università, [1974]. XXIII, 211 p.
- Giovanni Modugno: attività e scritti politici, 1895-1920. Biancastella Antonino, Bitonto:
a cura del Comune, 1981. 226 p.: 1 ritr. Contiene anche una raccolta di testi di Giovanni
Modugno.
- Colpi da orbo: Frate Menotti e la caricatura barese. Introduzione di Pina Belli D’Elia; testi
di Franco Fanizza [et al.]. Bari: Edizioni Dedalo, [1982]. 191 p.: ill. Pubblicato in occasione
della Mostra: Quando Bari rideva di sé, tenuta a Bari nel 1982.
172
Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari
- La Biblioteca Nazionale di Bari. Guida. Bari: [Biblioteca Nazionale], 1984 (Modugno: Lacalamita). [16] p.
- Sessant’anni di tipografia in Terra di Bari, 1801-1860. Maria Teresa Tafuri di Melignano,
Bari: Grafica Bigiemme, 1984. 146 p.: ill. Pubblicato solo il v. I: Le edizioni di Bari (18111860) nelle biblioteche baresi.
- Edizioni pugliesi dei secoli XVI-XVIII nella Biblioteca Nazionale di Bari, [a cura di] Maria
Teresa Tafuri, Maria Virno. Bari: Società di Storia Patria per la Puglia, 1984. 48 p.
- Azzurri 1990: storia bibliografica emerografica iconografica della Nazionale italiana di
calcio e del calcio a Bari. Roma: La Meridiana, 1990. 127 p.: ill. Contiene il Catalogo della
Mostra tenuta a Bari nel 1990.
- Fonti a stampa per la storia delle campagne pugliesi fra XVIII e XX secolo, a cura di Rita Caforio e Saverio Russo; introduzione di Angelo Massafra. Bari: Edipuglia, [1990]. XXIII, 204 p.
- La Fossata dell’abolito castello: proposta per un recupero. Bari: M. Adda, [1994]. 61 p., 4 p.
di tav. color.: ill. Catalogo della Mostra: Bari, Castello Svevo, 27 settembre-15 ottobre 1994.
- Itinéraire. La Bibliothèque Nationale “Sagarriga Visconti Volpi” de Bari et le fonds Zampetta. Maria Luisa Cappello, In «Documents pour l’Histoire du Français Langue Étrangère ou Seconde» de la SIHFLES, n. 13, juin 1994, p. 62-67.
- Le Cucine della memoria: testimonianze bibliografiche e iconografiche dei cibi tradizionali italiani nelle biblioteche pubbliche statali. Roma: De Luca, [1995]. 3 v. V. 3: Marche,
Abruzzo, Campania, Puglia, Lucania, Calabria, Sicilia, Sardegna. 473 p.: ill. P. 157-194: Puglia. Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi di Bari.
- Società, cultura e sport: immagini e modelli in Puglia dall’antichità al 20. secolo: catalogo
della Mostra, a cura di Domenica Porcaro Massafra. Bari: M. Adda, [1997]. XIII, 679 p.: ill.
Mostra tenuta a Bari, giugno-dicembre 1997. P. 195-242: Suggestioni bibliografiche tra
miti, immagini e storia dello sport.
- I Nomi antichi: profili biobibliografici pugliesi, a cura di Rosa Martucci. Roma: Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 1998. XXVIII, 318 p., [8] c. di tav.: ill.
- Le Cinquecentine della Biblioteca Nazionale di Bari. Catalogo a cura di Lidia Poli. Roma
- Bari: Laterza, [2000]. XII, 719 p.: ill.
- Archivi di biblioteche: per la storia delle biblioteche pubbliche statali. Roma: Edizioni di
storia e letteratura, 2002. CXLVII, 342 p. P. 15-20: Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti
Volpi” di Bari.
- Patrioti e insorgenti in provincia: il 1799 in Terra di Bari e Basilicata: atti del Convegno di
Altamura-Matera (14-16 ottobre 1999), a cura di Angelo Massafra. Bari: Edipuglia, 2002.
877 p. P. 726-796: Libri a stampa sul 1799 nella Biblioteca Nazionale di Bari e nel Fondo
Beltrani della Biblioteca Comunale di Trani di Luciano Carcereri e Rosa Martucci.
- La Storiografia pugliese nella seconda metà dell’Ottocento, a cura di Raffaele Giura
Longo e Giovanni de Gennaro. Bari: Levante, 2002. 330 p. P. 173-219: Saggio di storia di
una biblioteca: la “Sagarriga Visconti Volpi” dalla istituzione (1876) alla fine della prima
guerra mondiale (1920) di Maria Teresa Tafuri di Melignano.
- Sulle orme di Armando Perotti: atti della Giornata di studio, Bari-Cassano Murge, 30
maggio 2003, a cura di C. Crapis, B. Leddomade, M. Virno. Cassano delle Murge: Messaggi, 2006. 167 p.: ill.
- Periodici pugliesi della Biblioteca Nazionale di Bari: 1815-1950, a cura di Nicolantonio Casucci, Maria Teresa Spinazzola. Bari: Società di storia patria per la Puglia, 2007. 207 p.
- Bona Sforza regina di Polonia e duchessa di Bari: catalogo della mostra a cura di Maria
Stella Calò Mariani e Giuseppe Dibenedetto. Roma: Nuova comunicazione, 2000-2007.
2 v. (LXII, 339 p.; XII, 539 p.: ill.).
173
Istituzioni
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DIPARTIMENTO PER LO SVILUPPO
E LA COMPETITIVITÀ DEL TURISMO: AZIONI
PER LO SVILUPPO TURISTICO DEL MEZZOGIORNO
Come è noto il turismo è materia che nel nostro ordinamento
è attribuita alla competenza esclusiva delle Regioni. Purtuttavia
da tempo è stata riconosciuta l’esigenza di un punto di riferimento centrale, che favorisca l’azione regionale nel settore, incrementando la competitività globale del nostro sistema di
offerta turistica. Questa esigenza è particolarmente sentita per
quanto riguarda le Regioni meridionali, sia perché proprio questi territori possono trovare nel settore uno specifico fattore di
sviluppo economico territoriale, sia per una tradizionale “debolezza” di molte Regioni meridionali.
In questo quadro generale, nel periodo di programmazione 2000
– 2006, le attività svolte dal Dipartimento sono state orientate
a fornire assistenza tecnica e supporto alle Amministrazioni regionali per la realizzazione, gestione e monitoraggio dei loro progetti di sviluppo turistico regionale e interregionale.
Il Dipartimento è stato infatti responsabile del progetto Operativo “Indirizzo, coordinamento, assistenza tecnica e orientamento nel campo del turismo” nell’ambito della mis. I.2 del PON
ATAS, nonché Amministrazione proponente del progetto operativo “Sviluppo di servizi formativi e trasferimento di buone
pratiche nel settore del turismo e dell’ospitalità di cui alla
mis.II.2 del PON ATAS.
In attuazione del progetto di cui alla mis. I.2 i servizi prestati
dal Dipartimento hanno riguardato:
La realizzazione di una ricerca di mercato sull’attrattività delle
aree turistiche delle regioni Obiettivo 1, che, in seguito a bando
di gara con procedura aperta, è stata affidata ad un raggruppamento di imprese di riconosciuta competenza a livello nazionale ed internazionale: l’istituto DOXA per le ricerche di
mercato, il Touring Club Italiano e l’istituto Mercury per le attività di consulenza e ricerca nel settore turistico.
Capo Dipartimento
Caterina Cittadino
Capo dell’Ufficio II
Consigliere Federico Fauttilli
Referente
Giovanna Degrassi
Via della Ferratella
in Laterano, 51
00184 Roma
Tel. 06 455321
[email protected]
L’analisi, che è stata avviata nel corso del 2004, rivista e quindi
ripetuta nel 2006 e nel 2007 ed e aggiornata con i dati del 2008,
si è soffermata sulle dinamiche che hanno caratterizzato l’evoluzione del turismo in Italia e nel Mezzogiorno con lo scopo di
offrire alle amministrazioni nazionali e regionali deputate alla
realizzazione di interventi nel campo del turismo, gli strumenti
conoscitivi idonei per le prossime misure di sostegno, con particolare riferimento all’attuazione dei PIT- Progetti Integrati Territoriali.
In particolare il progetto si è sviluppato secondo le seguenti
linee programmatiche:
1) Indagini sulla domanda turistica, sui media e sugli intermediari della domanda, con riferimento alla qualità attesa dei
servizi, all’immagine percepita e all’indice di gradimento
delle destinazioni turistiche a livello di ogni singola realtà regionale – anche su un piano comparativo con i più diretti
177
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo
competitors stranieri – da cui possano emergere punti di criticità e di eccellenza delle
destinazioni stesse.
In particolare, destinatari dell’indagine sono stati campioni di popolazione dei nove
paesi stranieri (Austria, Svizzera, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Regno Unito, USA,
Giappone) con i maggiori flussi turistici verso l’Italia, oltre ad un campione della domanda turistica nazionale. Per quanto riguarda gli intermediari della domanda, sono
stati intervistati i principali Tour Operators italiani e stranieri ai quali si è chiesto di
rilevare i fattori fondamentali alla base della scelta delle diverse destinazioni, anche
in vista dell’individuazione dei punti di debolezza dei territori interessati rispetto ai
competitors. L’indagine sui media, infine, ha coinvolto le principali testate giornalistiche, specializzate e non, dei paesi esteri e italiane.
2) Analisi dell’offerta turistica, tramite una segmentazione territoriale riferita ai vari
PIT a vocazione turistica presenti nelle Regioni Obiettivo 1. Obiettivo di questa indagine è stato la codifica dei singoli comuni, PIT e PIS in modo da rendere possibile la
lettura integrata del territorio per vocazione turistica attuale, prospettiva ambientale
e culturale e potenzialità di utilizzo del parco di servizi integrati al turista tramite
l’individuazione del livello quantitativo e qualitativo dell’offerta ricettiva e di servizi
turistici esistente sul territorio.
In una seconda fase l’indagine è stata effettuata in loco (riguardando alcuni dei PIT
già presi in considerazione) presso gli attori dell’offerta turistica allo scopo di analizzare il livello di integrazione delle filiere turistiche locali (livello di associazionismo,
canali integrati di promozione, reti locali, ecc.) e di evidenziarne i punti di debolezza
presso la domanda nazionale ed estera. I risultati, incrociati con i dati relativi alla domanda, costituiscono un importante strumento ai fini della riprogrammazione delle
azioni di sostegno al settore.
3) Studio sui principali competitors nell’area mediterranea caratterizzati da contesti
territoriali e tipologia di prodotto analoghi a quelli delle Regioni Ob.1, allo scopo di individuare le strategie e le politiche di eccellenza poste in essere che hanno favorito
la scelta della destinazione estera da parte dei turisti italiani e stranieri.
4) Raccolta di dati statistici ed elaborazione di studi e ricerche sull’evoluzione del prodotto turistico e sulle nuove tendenze turistiche internazionali presso le principali
Organizzazioni Internazionali del settore.
In relazione ai risultati conseguiti e al gradimento da parte delle regioni, è stata soprattutto rilevata la necessità di ripetere l’indagine per monitorare l’andamento del settore e riorientare gli interventi e la pianificazione territoriale in modo da adeguare le
attività programmabili al continuo evolversi del contesto.
Tra le altre attività indirizzate a specifiche Regioni, si può anche segnalare, a supporto
della programmazione della regione Basilicata e su proposta della medesima la realizzazione di un itinerario turistico interregionale dedicato all’Imperatore Federico II ed
esteso al territorio in cui sono presenti resti e testimonianze federiciane con azioni progettuali finalizzate a fornire una chiave di lettura del periodo storico e del rapporto tra
Federico II e il territorio dell’Italia peninsulare. L’assistenza tecnica fornita al progetto ha
portato in primo luogo all’acquisizione di elementi conoscitivi sul contesto turistico,
storico e culturale, alla definizione delle infrastrutture di cui è dotato il territorio, al censimento delle istituzioni già coinvolte e di quelle potenzialmente interessate alla realizzazione del percorso. Si è concretizzata poi nella stipulazione di cinque contratti
d’incarico con altrettanti esperti dell’epoca federiciana, ognuno per le seguenti aree di
consulenza: pianificazione territoriale, antropologia e storia medievale del ciclo federiciano, marketing del turismo culturale, tradizioni storiche, studi su Federico II.
Gli studi prodotti hanno mirato ad un analisi puntuale del territorio, e hanno messo in
rilievo le specificità territoriali in qualche modo legate alla figura dell’imperatore, collegando i luoghi che hanno visto le vicende della vita di Federico II nelle regioni Basilicata e Puglia in un itinerario ideale nell’ambito del quale sono state ipotizzate attività
178
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo
promozionali legate ad un’offerta turistica strutturata intorno alla figura di Federico II.
E’ stata presa in esame la figura dell’imperatore inserendola nel contesto storico e geografico in cui ha vissuto, analizzando, oltre alle vicende storiche, i resti architettonici
delle costruzioni ad esse legate, mettendo in luce usi e costumi della vita quotidiana
dell’epoca, tradizioni locali, manifestazioni folcloristiche che hanno le loro origini in tale
periodo e ipotizzando varie attività di marketing turistico locale con il coinvolgimento
degli operatori turistici.
Con l’acquisizione di tale materiale è stata predisposta, a cura dell’APT della Basilicata,
una guida relativa a tali località ed è stata ipotizzata la stesura di un Atlante degli stessi
luoghi . Tale materiale ha costituito inoltre la base per la progettazione di un STL incentrato intorno alla figura dell’imperatore e comprendente le località ad esso legate.
Si è svolta anche attività di assistenza tecnica alle Regioni dell’Obiettivo Convergenza
(ex Obiettivo 1), esplicitatasi in forma di consulenze, studi, ricerche e indagini conoscitive finalizzate alla definizione, messa a punto e implementazione di modelli metodologico – operativi per l’individuazione ottimale dei Sistemi Turistici Locali previsti dalla
Legge 135/2001. E’ stata finanziata al riguardo una ricerca relativa alla regione Campania, una alla regione Siciliana ed è stata supportata la regione Puglia nell’espletamento
della gara per l’affidamento di tale attività di ricerca nella regione.
Lo studio relativo alla regione Campania è costituito da una ricerca degli indicatori e
dei parametri necessari all’individuazione di metodologie e strumenti per la valutazione del livello di “turisticità “ di un ambito territoriale che ha portato alla definizione
di un modello statistico-socio-economico, utile all’individuazione e classificazione delle
diverse tipologie di modelli di sistemi turistici locali. E’ stato altresì elaborato un sistema
di monitoraggio e controllo della qualità, finalizzato alla verifica del mantenimento nel
tempo delle caratteristiche di turisticità richieste.
La ricerca relativa alla regione Siciliana, fondata su indagini analitiche sul territorio,
parte dall’analisi dei possibili strumenti di programmazione concertata, verificando il livello di aggregazione degli organismi presenti nel territorio regionale e definisce il modello socio-economico di individuazione dei Sistemi Turistico Locali e le azioni necessarie
all’accompagnamento dei soggetti protagonisti degli interventi programmati.
Tutti gli studi ed analisi realizzati, raccolti anche in pubblicazioni a cura del Dipartimento, costituiscono materiale necessario alla pianificazione e programmazione delle
politiche turistiche regionali. La loro diffusione potrà favorire la circolazione delle informazioni e dei risultati di tale attività nel suo complesso e costituire un utile supporto
agli amministratori locali.
Con il progetto di cui alla mis. II.2 sono state realizzate attività miranti alla qualificazione
professionale del personale delle amministrazioni regionali e degli enti locali che operano nel settore turistico.
La finalità di questo progetto è stata di assistere le Amministrazioni competenti, nei
modi più opportuni e da esse condivisi, nell’attività di individuazione, riconoscimento
e mantenimento dei Sistemi Turistici Locali (STL) e favorire la qualificazione professionale dei soggetti a vario titolo coinvolti nelle varie fasi di individuazione, organizzazione, promozione, riconoscimento, istituzionalizzazione, pianificazione, controllo
qualità, gestione strategica e monitoraggio dei STL, attraverso percorsi formativi integrati (seminari, laboratori, studio di casi, scambi di esperienze ecc.).
Si è proceduto tramite un’analisi condotta in ognuna delle Regioni Ob. 1, condensata in
singole monografie regionali, raccogliendo la documentazione disponibile e svolgendo
interviste con i responsabili del settore.
Dopo aver realizzato una ricognizione delle migliori pratiche sviluppate nel territorio
delle Regioni Obiettivo 1, oltre che di eventuali esperienze di eccellenza simili realizzate
in altri paesi Comunitari e ugualmente finalizzate all’obiettivo dello sviluppo territoriale, economico e di valorizzazione delle potenzialità turistiche, si è proceduto alla diffusione dei principali risultati emersi nel corso dell’analisi svolta, attraverso seminari
formativi ed informativi tesi a favorire la diffusione di buone pratiche fra operatori del
turismo locale e amministratori coinvolti nel processo di sviluppo dei STL, PIS e PIT a vocazione turistica.
179
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo
I risultati dell’attività sono stati raccolti in una pubblicazione di sintesi.
Inoltre, sempre nello stesso periodo 2000/2006 il Dipartimento, in collaborazione con
il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Ministero del Lavoro, ha gestito progetti di
formazione “on the job”, indirizzati a non occupati delle Regioni ex Obiettivo 1. Con detti
progetti, finanziati a valere sulle risorse del PON Sviluppo imprenditoriale locale, sono
stati realizzati circa 2000 stages presso imprese turistiche, sia del Meridione, sia anche
in mobilità nel Nord Italia ed all’estero (soprattutto Russia).
Il Dipartimento ha poi partecipato fin dall’inizio ai lavori relativi alla programmazione
2007/2013 delle risorse finanziarie comunitarie e nazionali da destinare alle politiche di
sviluppo regionali ed ha quindi contribuito, per quanto di competenza, alla redazione del
Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007/2013, che definisce le finalità ed i programmi
di tali politiche, orientando ancora per i prossimi sei anni l’utilizzo sia dei Fondi strutturali comunitari, sia delle risorse finanziarie nazionali del Fondo aree sottoutilizzate
(FAS), sia di altri fondi nazionali, normalmente destinati attraverso delibere CIPE.
Nell’ambito del citato QSN è stato fra l’altro previsto un apposito Programma interregionale “Attrattori culturali, naturali e turismo” che prevede una strategia integrata di
valorizzazione turistica e di messa a rete di specifici territori (Poli) dotati di particolari
attrattori culturali e naturali.
Il Dipartimento ha quindi anche partecipato attivamente alla fase di redazione del Programma operativo interregionale cofinanziato dai Fondi strutturali (POIN), che si è
svolta per tutto l’arco del 2007 ed è stata molto laboriosa.
Il programma (POIN), che opera con il cofinanziamento dei Fondi strutturali per le quattro regioni Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) è accompagnato da un
programma gemello, avente una strategia unitaria e stessi obiettivi e linee di intervento, che opera su fondi esclusivamente nazionali (FAS) per le otto Regioni dell’aggregato Mezzogiorno.
La governance dei due programmi gemelli è molto articolata, poiché prevede l’intervento di tre Amministrazioni centrali (il Dipartimento, il Ministero per i Beni e le Attività
culturali, il Ministero dell’Ambiente) e di otto Amministrazioni regionali.
L’intervento finanziario complessivo del POIN (programma con cofinanziamento comunitario) è di circa 1.031 milioni di euro per tutto il periodo fino al 2013; l’intervento finanziario del PAIN (finanziato con fondi FAS) è al momento definito in circa 882 milioni
di euro.
Il Programma POIN si articola in due assi principali ed un terzo asse destinato all’assistenza tecnica. Ogni asse si articola a sua volta in obiettivi specifici, obiettivi operativi
e linee di intervento.
In particolare, l’Asse I è orientato alla “Valorizzazione ed integrazione su scala interregionale dei Poli e degli attrattori culturali, naturali e paesaggistici in essi localizzati” mentre l’Asse II è finalizzato alla “Competitività delle imprese del settore turistico, culturale ed
ambientale e promozione dell’offerta delle Regioni Convergenza”.
Le linee di intervento che dovranno vedere un ruolo attivo di questo Dipartimento possono essere riassunte come di seguito:
- attività di promozione internazionale e di costruzione del prodotto turistico meridionale;
- supporto per la creazione ed il rafforzamento della rete dei poli turistici;
- realizzazione di progetti pilota su scala interregionale per la gestione di sistemi turistici integrati;
- definizione di linee guida per l’adeguamento della qualità dei servizi turistici, ivi compresa la classificazione alberghiera;
- diffusione di buone pratiche con specifico riferimento anche alle migliori tecniche di
destination management;
- sostegno all’innovazione ed alla qualificazione delle imprese turistiche.
180
MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO PER LE LIBERTÀ CIVILI
E L’IMMIGRAZIONE - DIREZIONE CENTRALE
PER L’AMMINISTRAZIONE DEL FONDO EDIFICI
DI CULTO: FONDO EDIFICI DI CULTO
Il Fondo Edifici di Culto (F.E.C.), istituito dalla legge 20 maggio
1985, n. 222, attuativa dell’Accordo del 1984 tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, ha come finalità la conservazione, la manutenzione e la tutela del proprio patrimonio, costituito
principalmente da edifici di culto di grandissimo pregio storico,
artistico, religioso e culturale e dalle opere d’arte ivi custodite.
Nei patrimonio del F.E.C., che ha quale rappresentante giuridico il Ministro dell’Interno ed è amministrato per mezzo del
Dipartimento per le libertà Civili e l’Immigrazione - Direzione
Centrale per l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto, sono
confluiti i patrimoni del Fondo per il Culto e del Fondo di beneficenza e religione nella città di Roma, nonché delle altre
Aziende speciali di culto, organismi istituiti con le diverse leggi
eversive della seconda metà dell’800.
Tra gli oltre 700 edifici sacri di proprietà molti sono universalmente conosciuti per l’alto rilievo storico-artistico: la Basilica di
Santa Croce, S. Maria Novella e S. Marco a Firenze; S. Maria in
Aracoeli, S. Maria del Popolo, S. Maria della Vittoria, S. Ignazio, S.
Francesca Romana, S. Maria Sopra Minerva, S. Andrea della Valle,
la Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio a Roma; l’Abbazia di
Farfa a Fara Sabina (Rieti) e quella di Praglia a Teolo (Padova); S.
Chiara con annesso Monastero, S. Domenico Maggiore e S. Gregorio Armeno a Napoli; la Chiesa del Gesù - Casa Professa e S.
Maria dell’Ammiraglio o della Martorana a Palermo; S. Domenico, S. Maria dei Servi e la Chiesa del Corpus Domini a Bologna.
Michelangelo, Guido Reni, Paolo Veneziano, Caravaggio, Gian
Lorenzo Bernini, Domenico Antonio Vaccaro, Cavalier d’Arpino,
Tiziano, Bernardino Luini, Francesco Francia sono alcuni degli
autori più illustri e rappresentativi dei più grandi capolavori
della storia dell’arte internazionale, le cui opere sono conservate nelle chiese del Fondo.
Insieme alle chiese, il F.E.C. annovera nel suo patrimonio importanti aree museali, la cui gestione è assicurata dal Ministero
nell’interesse della cultura. Tra queste le “Case Romane” sottostanti la Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio a Roma: un
sontuoso luogo archeologico consistente in una domus romana unica per la sua ricchezza e conservazione; il Museo dell’Opera di S. Chiara e l’adiacente chiostro maiolicato
nell’omonimo Monastero campano e la Sala degli arredi sacri
all’interno della Basilica di S. Domenico Maggiore a Napoli.
Va ricordato, inoltre, che il Fondo è proprietario di beni di altra
natura, tra i quali spicca per la sua particolarità la Foresta di Tarvisio, un’estensione di circa 23.000 ettari all’interno della Provincia di Udine, confinante con la Slovenia e l’Austria: un’area
naturale incontaminata che si presenta ancora in tutta la sua
integrità e particolarmente apprezzata per la presenza di rari
esemplari di flora e fauna.
Il Fondo Edifici di Culto possiede anche un interessante fondo librario antico, custodito nella Biblioteca della Direzione Centrale,
costituito da circa 400 volumi editi dall’anno 1552.
Dipartimento per
le libertà Civili
e l’immigrazione
Direzione Centrale
per l’amministrazione
del Fondo Edifici di Culto
Direttore
Lucia Di Maro
Referente
Ugo Righini
Piazza del Viminale, 1
00184 Roma
Tel. 06 46537290
Fax 06 46549697
181
Fec
Le edizioni, di grande pregio storico ed artistico per le splendide illustrazioni eseguite
con incisioni xilografiche e calcografiche, riguardano non solo opere giuridiche ma
anche classici della letteratura.
Annualmente il Fondo finanzia interventi di restauro e conservazione per circa 6 milioni di euro, oltre a attuare azioni di conoscenza e di valorizzazione del proprio patrimonio attraverso eventi culturali di notevole rilevanza artistica quali, in particolare,
mostre e pubblicazioni.
In Puglia
In particolare, sono 36 le chiese che il F.E.C. possiede e tutela nelle diverse province,
con la collaborazione di referenti presso i locali Uffici Territoriali di Governo. Tra queste molte si segnalano per numero e qualità delle opere d’arte custodite, per i pregevoli manufatti di artigianato artistico o per l’impianto architettonico.
Si segnala, a titolo esemplificativo, la chiesa di S. Vincenzo di Paola e S. Domenico a
Monopoli (Bari), del XVI secolo, per il raffinato rosone della facciata, i pregevoli altari
barocchi dell’interno, il coro, il soffitto ligneo e i dipinti tra i quali il più prezioso e interessante, San Pietro Martire di Giovanni Bellini, è conservato presso la Pinacoteca
Provinciale di Bari, di grande interesse anche quella di S. Vito, a Polignano a Mare
(Bari), che custodisce altari lapidei di pregio e interessanti dipinti a olio su tela (Assunta, San Francesco, Madonna di Costantinopoli, Sant’Antonio da Padova).
UFFICI TERRITORIALI DEL GOVERNO - PREFETTURE
Piazza Libertà, 1
70122 Bari
Tel. 080 5293111
Piazza S. Teresa, 1
72100 Brindisi
Tel. 0831 5761
Corso Garibaldi, 56
71100 Foggia
Tel. 0881 799111
Via XXV Luglio, 1
73100 Lecce
Tel. 0832 6931
Via Anfiteatro, 5
74100 Taranto
Tel. 0994 545111
EDIFICI SACRI DI PROPRIETÀ DEL FONDO EDIFICI DI CULTO
NELLA REGIONE PUGLIA
BARI
Altamura
S. Chiara
Bari
S. Francesco
Bari
S. Giacomo Apostolo
Bari
S. Scolastica
Barletta
S. Immacolata
Barletta
S. Lucia
Barletta
SS. Annunziata
Bitetto
Chiesa dei Riformati
Bitonto
S. Pietro Nuovo
Bitonto
S. Silvestro Papa ex Vincenzo Martire
Capurso
S. Francesco
Casamassima
Chiesa delle Chiariste
Cassano delle Murge
S. Maria degli Angeli
182
Fec
Gioia del Colle
S. Antonio
Giovinazzo
S. Giovanni Battista
Modugno
S. Immacolata
Modugno
S. Maria della Purità
Mola di Bari
S. Chiara
Monopoli
S. Martino
Monopoli
S. Vincenzo di Paola e S. Domenico
Noicattaro
Chiesa dei Cappuccini
Palo del Colle
Chiesa dei Cappuccini
Polignano a Mare
S. Vito
Trani
S. Maria delle Grazie
Trani
S. Maria di Colonna
Valenzano
S. Maria di Loreto
BRINDISI
Brindisi
Chiesa delle Benedettine
Francavilla Fontana
S. Sebastiano
Oria
S. Maria della Gallana
FOGGIA
Ascoli Satriano
S. Potito
San Severo
Chiesa dei Cappuccini
LECCE
Galatina
Chiesa dello Spirito Santo
Minervino di Lecce
S. Antonio
Parabita
S. Pasquale
Scorrano
Chiesa degli Agostiniani (S. Francesco)
TARANTO
Taranto
Chiesa dei Cappuccini
183
REGIONE PUGLIA
ASSESSORATO BENI CULTURALI
Presidente
Nichi Vendola
Lungomare Nazario Sauro, 33
70121 Bari
Tel. 080 5522021
Fax 080 5406260
[email protected]
Assessorato
Sud e diritto allo studio
Beni culturali
e diritto allo studio
università e ricerca
Assessore
Gianfranco Viesti
Via Gobetti, 26
70121 Bari
[email protected]
184
Nell’ambito delle attività istituzionali rivenienti dalla normativa vigente, il Servizio Beni Culturali persegue l’obiettivo di recuperare, valorizzare e rendere fruibili le risorse storico-culturali
e ambientali presenti lungo i diversi itinerari e di contribuire a
sviluppare modelli di governance multilivello, secondo un approccio al governo ed alla gestione delle risorse locali, integrata
e finalizzata ad una maggiore qualità ed efficienza dei servizi
offerti.
Tale obiettivo è perseguito sia con l’attività ordinaria regolata
da Leggi regionali di servizio (L.R. 21/79, L.R. 34/79, L.R. 37/79, L.R.
24/00, L.R.22/79, L.R.58/81), sia attraverso la programmazione e
l’attuazione degli strumenti della politica regionale aggiuntiva
del ciclo di programmazione 2000-2006 e 2007-2013.
Nel ciclo di programmazione 2000-2006 il Servizio si è occupato della gestione della:
- Misura 2.1 “Valorizzazione e tutela del patrimonio culturale
pubblico e miglioramento dell’offerta e della qualità dei servizi culturali” del POR Puglia 2000-2006:
- Misura 4.1 “Protezione e valorizzazione dei beni culturali” del
Programma di Iniziativa Comunitaria Interreg IIIA Italia-Albania 2000-2006:
- Misura 3.2 “Valorizzazione, recupero e sviluppo dell’ambiente
storico e culturale di interesse comune” del Programma di Iniziativa Comunitaria Interreg IIIA Grecia-Italia 2000-2006,
nonché delle attività di programmazione ed attuazione dei
Progetti Integrati Settoriali e Territoriali (PIS e PIT)
- Accordo di Programma Quadro in materia di Beni e Attività
Culturali,
- dando un impulso significativo alle politiche di sviluppo territoriale ponendo particolare attenzione al ruolo del territorio
come soggetto promotore dello sviluppo.
È opportuno ricordare, in tal senso, che la Puglia, in controtendenza all’andamento delle altre regioni meridionali, ha registrato nell’anno 2008 un aumento di visitatori delle attrazioni
culturali presenti nel territorio (come da articolo della testata
giornalistica “Il Sole 24 ore”).
Nell’ambito delle linee strategiche riguardanti l’Accordo di Programma Quadro e i relativi Atti Integrativi in materia di Beni ed
Attività Culturali, sottoscritti con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono
state individuate aree tematiche per sostenere e promuovere la
valorizzazione delle risorse culturali.
In particolare, ad oggi, l’attuazione dell’Accordo di Programma
Quadro con i successivi Atti Integrativi si può così sintetizzare:
- Sistema delle aree archeologiche, dei teatri storici, dei siti e
dei complessi monumentali, anche di ragione ecclesiastica, di
particolare interesse storico, artistico e culturale,
- delle Biblioteche,
- dei Musei,
- degli Archivi,
- Interventi di recupero funzionale di beni culturali volti alla realizzazione degli itinerari turistico – culturali.
- € 215 Meuro per un numero complessivo di 284 interventi.
Regione Puglia
Il Servizio ha predisposto, in virtù della L.R. n.22 del 19.07.2006 art.23 il finanziamento
di n.67 interventi per il recupero tecnico funzionale degli organi antichi ubicati nelle
Chiese del territorio pugliese per un importo complessivo di circa € 2.900.000,00.
Di particolare interesse per la Regione sono i Progetti Integrati Settoriali (PIS)
che costituiscono “una modalità di attuazione” del P.O.R. e hanno una peculiarità in
quanto si riferiscono ad uno specifico binomio:Turismo e Beni Culturali che rappresenta
un fattore strategico di potenziale sviluppo socio-economico del territorio pugliese:
a) PIS n.11 – Barocco Pugliese
b) PIS n.12 – Normanno Svevo – Angioino
c) PIS n.13 – Habitat Rupestre
d) PIS n.14 – Sud Salento
e) PIS n.15 – Gargano
f) Progetti Integrati Territoriali (PIT) Per un importo complessivo di circa 199 Meuro, per
un numero totale di 240 interventi.
Gli interventi relativi al recupero dei Beni Culturali inseriti nei suddetti PIS sono stati
attivati tramite la Mis. 2.1 del POR Puglia 2000/2006.
Inoltre con D.G.R n.1934 del 21.10.08 è stato predisposto un piano di interventi per lo sviluppo delle biblioteche di Enti Locali e di Istituzioni di interesse locale ai sensi della L.R.
n.22/79 e l’implementazione del progetto ministeriale di adesione della Regione Puglia
al Servizio bibliotecario nazionale per l’utilizzo delle risorse UMTS, per un importo complessivo di ¤ 200.000,00.
Con D.G.R. n.891 del 3.06.08 e D.G.R. n.2382 del 3.12.08 sono stati approvati piani relativi
alle iniziative di promozione per la valorizzazione dei BB.CC. e con D.G.R.2381 del 3.12.08
è stata approvata la partecipazione della Regione Puglia al convegno nazionale dell’AIB
“Aspettando l’IFLA 2009” prevedendo tutte le iniziative per un importo complessivo di
€ 600.000,00.
Inoltre, ai sensi della L.R. n.58/81, riguardante la “Dichiarazione di Interesse Locale di Biblioteche e Istituzioni Culturali di proprietà di soggetti diversi dagli Enti Locali Territoriali”, va evidenziato che sono stati rilasciati, dal Presidente della G.R., n.5 Decreti di
dichiarazione di “Interesse Locale” a Biblioteche Ecclesiastiche e di Fondazioni, oltre il riconoscimento di “Interesse Culturale” alla raccolta libraria della Famiglia Colosso di
Ugento.
Il Servizio ha partecipato insieme al Ministero BB.CC. e al Comune di Monte Sant’Angelo alla candidatura del sito “Italia Langobardorum” che vede l’iscrizione della città di
Monte Sant’Angelo insieme ad altri 5 siti medievali italiani nella lista del Patrimonio
mondiale dell’Unesco.
Si sta inoltre provvedendo a predisporre un’altra istanza sempre nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco, per il sito archeologico di Egnazia denominato “la via Traiana”.
E ancora è stato posto in essere all’interno dell’APQ Studi di fattibilità - Asse 4 “Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività e lo sviluppo” la realizzazione
dei “Criteri di selezione ed integrazione degli investimenti sui beni culturali, le attività
culturali e le azioni di attrazione” - Realizzazione Studio di fattibilità SF09, a favore dell’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione (ARTI) per la quale è stato già impegnato un importo complessivo di € 350.000,00.
Infine il Servizio Beni Culturali cura gli interventi relativi ai Programmi Integrati Comunitari (PIC) relativi all’Interreg III A Italia – Grecia e all’Interreg III A Italia – Albania.
Al proposito è stato predisposto all’interno del programma Interreg Italia – Albania il
progetto denominato “Cooperation @nd Cultural Heritage” attraverso il quale musei
Albanesi e musei Pugliesi hanno realizzato una rete permanente in grado di attuare efficaci politiche per la protezione e valorizzazione dei beni culturali
A tal fine il Servizio ha già provveduto alla stesura del V Atto Integrativo che a breve sarà
approvato.
In relazione al ciclo di programmazione 2007/2013 il Servizio sta predisponendo le iniziative relative al completamento dei sistemi già avviati nei primi atti integrativi dell’A.P.Q.
185
REGIONE PUGLIA
ASSESSORATO AL MEDITERRANEO, PACE,
ATTIVITÀ CULTURALI
Le politiche culturali della Regione Puglia si iscrivono nel contesto delle dimensioni strategiche dello sviluppo territoriale: si è
ritenuto indispensabile perciò introdurre strumenti di programmazione poliennale delle attività e integrare risorse straordinarie di diversa derivazione con le risorse ordinarie del bilancio
autonomo della Regione, per costruire un assieme organico di
azioni intese a perseguire gli obiettivi di seguito descritti.
Presidente
Nichi Vendola
Lungomare Nazario Sauro, 33
70121 Bari
Tel. 080 5522021
Fax 080 5406260
[email protected]
Assessorato Mediterraneo
Cooperazione economica,
sociale e culturale
con le Regioni del bacino
del Mediterraneo, Attività
culturali, Pace
Assessore
Silvia Godelli
Via Gobetti, 26
70121 Bari
1. Coniugare sviluppo culturale e attrattività territoriale: in tal
senso sono state orientate le attività volte a valorizzare le tradizioni culturali dei territori e la fruizione dei più importanti
beni culturali e delle risorse naturalistiche del territorio. Gli
esempi più significativi sono rappresentati
- dal ruolo della Regione nella Fondazione La Notte della Taranta, le cui iniziative nel corso del 2008 sono state fortemente
sostenute nel territorio talentino, e altresì integrate nei circuiti
internazionali, in particolare attraverso la cooperazione interregionale con la Grecia;
- dalle iniziative di sostegno alle produzioni cinematografiche
nazionali e internazionali (oltre 40) e al cineturismo, esercitate attraverso il ruolo della Regione nella Fondazione Apulia
Film Commission;
- dalle importanti mostre e attività imperniate attorno ai grandi
artisti pugliesi o attivi in Puglia, da De Nittis a Pino Pascali a
Beuys (tra tante, le mostre a Palazzo della Marra di Barletta e
le iniziative del Museo Pino Pascali di Polignano);
- dalla costruzione del circuito dell’arte contemporanea nei Castelli della Puglia (le diverse edizioni del progetto Intramoenia Extra Art, l’ultima delle quali ha portato al Castello Svevo
di Bari Michelangelo Pistoletto);
- dalle attività teatrali realizzate in luoghi storici, monumentali,
naturalistici (Festival Castel dei Mondi ad Andria-Castel del
Monte, Festambiente nel Gargano);
- dai Festival Culturali organizzati nelle realtà turistiche (il più
importante: I Dialoghi di Trani, straordinaria occasione di confronto culturale e letterario tra Paesi del Mediterraneo, diventata un appuntamento fisso nel Castello della città)
2. Perseguire stabilità e innovazione nelle politiche pubbliche
per la cultura: in tal senso è stata costantemente praticata l’interdisciplinarietà dei linguaggi artistici e sono state attivate politiche di sviluppo locale, azioni di valorizzazione dei nuovi
talenti, promozione del pubblico, formazione delle figure professionali. Gli esempi più significativi sono rappresentati:
- dalla creazione di 11 Residente Teatrali, distribuite su tutto il territorio regionale attraverso il Progetto Teatri Abitati realizzato per conto della Regione da Teatro Pubblico Pugliese (attraverso un bando pubblico sono state selezionate le compagnie
teatrali e musicali pugliesi in grado di far rivivere, in convenzione con i Comuni e col sostegno finanziario regionale, i teatri storici della Puglia e altri prestigiosi spazi pubblici);
- dal Patto per lo Spettacolo, realizzato in partenariato con il Ministero Beni e Attività Culturali, con gli Enti Locali e con Teatro
Pubblico Pugliese, attraverso cui è stato possibile consolidare
186
Regione Puglia
le attività di numerose compagnie teatrali e soggetti musicali giovani, avviandoli alla
stabilità e alla produzione di qualità.
3. Costruire reti, fare sistema: attraverso le politiche di sostegno alla professionalità e
alla qualità e attraverso l’istituzione dell’Albo dei Soggetti dello Spettacolo è stato possibile dare sostanza ai due Programmi Triennali per le Attività di Spettacolo e per le Attività Culturali. E’ stata così consolidata la rete pugliese dei Festival, per discipline e per
territori (Festival teatrali, Festival delle musiche etniche e di tradizione, Festival del Jazz,
Festival della Lirica, Festival cinematografici tra cui l’importantissima Festa Per il Cinema italiano realizzato a Bari con Apulia Film Commission, Festival della Lettura e della
Letteratura, rete dei Festival della Città di Bari).
4. Promuovere le valenze economiche del sistema dello Spettacolo dal Vivo e di quello
del Cinema e dell’Audiovisivo. Vanno in tale direzione
- l’attivazione dell’Osservatorio dello Spettacolo, per raccogliere e organizzare tutti i dati
relativi alle attività artistiche, alla diffusione territoriale, alla composizione professionale, alla fruizione da parte del pubblico;
- l’attivazione della Mediateca regionale, strumento decisivo per archiviare i materiali
e le informazioni relative ai diversi settori dello spettacolo;
- la costruzione dei due Cineporti della Puglia (a Bari e Lecce), affidati alla Film Commission e intesi a fornire servizi alle produzioni cinematografiche e televisive;
- lo studio di fattibilità relativo alla creazione del Polo digitale per l’Audiovisivo (Mola di
Bari), con funzioni nel campo della formazione e della produzione.
5. Favorire l’internazionalizzazione dei territori e la cooperazione con altri Paesi del Bacino del Mediterraneo: è stata realizzata, anche attraverso i Programmi Interregionali
U.E., una significativa integrazione delle iniziative culturali e di spettacolo tra le due
Sponde dell’Adriatico, valorizzando sia il rapporto con i Balcani che gli scambi con altri
Paesi europei e mediterranei. Tra i più importati progetti, quello della Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo, tenutasi alla Fiera del Levante con la partecipazione di centinaia di artisti di altri Paesi e la realizzazione di un numero elevatissimo
di iniziative di teatro, musica, cinema, arti visive, gastronomia. Inoltre, numerose collaborazioni artistiche e produttive con realtà di altri Paesi dell’Europa, dei Balcani e della
Sponda Sud, hanno contrassegnato l’attività di molte compagnie teatrali e di danza, di
gruppi musicali e di soggetti cinematografici pugliesi.
6. Sviluppare politiche di promozione della cultura del libro e della cultura scientifica.
Tra le molteplici attività orientate a sostenere e sviluppare la Cultura del Libro e la Cultura scientifica, si segnalano le iniziative coordinate sui territori quali quelle della rete
dei Presidi del Libro, di cui la Regione è socia, che raccoglie importanti editori pugliesi e
organizza in moltissimi Comuni e in raccordo con le scuole circoli di lettori e presentazioni di libri e di pubblicazioni scientifiche; vanno inoltre indicate le molteplici collaborazioni con le Università pugliesi e gli Istituti di Ricerca, i convegni culturali, le iniziative
con la rete bibliotecaria pubblica, il sostegno al ruolo dell’editoria locale attraverso le
fiere del libro pugliesi e la partecipazione alla Fiera del Libro di Torino e ad alcune fiere
internazionali europee e mediterranee.
7. Promuovere la conoscenza della memoria storica della Puglia, dell’Italia e d’Europa:
la Regione ha promosso importanti iniziative per la conoscenza della storia della Puglia
e per la Memoria storica. Tra questi:
- il progetto Casa Di Vittorio a Cerignola e il finanziamento della Fiction con la Rai e la
Film Commission Pane e Libertà (biografia di Giuseppe Di Vittorio);
- le attività con la Fondazione Di Vagno, con la Fondazione Gramsci, con l’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo;
- le iniziative in memoria della Shoah (importante ciclo di letture, incontri con le scuole
e performances artistiche assieme all’Associazione I Presidi del Libro in numerosi Comuni della Puglia).
Soggetti attuatori delle politiche della Regione
I due fondamentali soggetti che sono stati attivati per consolidare e sviluppare il sistema culturale pugliese sono rappresentati dalla Fondazione Apulia Film Commission,
187
Regione Puglia
di cui la Regione è socio di maggioranza, che ha fatto il suo esordio nel 2007 a Venezia
alla Mostra del Cinema con grande successo e in un anno e mezzo si è quotata tanto da
poter attirare in Puglia importanti produzioni nazionali e internazionali, e il Consorzio
Teatro Pubblico Pugliese, di cui la Regione è socio di maggioranza, soggetto attuatore
di importantissime attività su fondi FESR e FAS in campo culturale teatrale e musicale.
Report di attività fino al 2008 e programmi per il 2009/2010
www.europuglia.it
ATTIVITÀ CULTURALI
Interventi realizzati fino al 2008
Principali ambiti di intervento
- Spettacolo: Teatro, Musica, Danza, Cinema, grandi Festival
- Cultura: Storia e Memoria, Pace, Tradizioni etnoantropologiche, Convegni internazionali, Congressi scientifici, Arte, Mostre multidisciplinari, Fotografia, diffusione della
Cultura del Libro.
- Progetti a finanziamento regionale: oltre 400 per anno, in collaborazione con soggetti
pubblici e privati.
- Enti compartecipati: Consorzio Teatro Pubblico Pugliese, Fondazione Apulia Film Commission
- Altri Enti compartecipati: Fondazione Lirico-Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, Fondazione Paolo Grassi/Festival della Valle d’Itria, La Notte della Taranta, i Presidi del
Libro.
Attività normativa e di Programmazione regionale
- Legge Regionale n.8/08 “Disciplina in materia di autorizzazioni all’insediamento dell’esercizio cinematografico”.
- Regolamento Regionale n. 11/2007 e n 16/07 “Regolamento delle attività in materia di
spettacolo”
- Modalità di funzionamento dell’Osservatorio Regionale dello Spettacolo – D. G. R.. n.
331/08
- Istituzione dell’Albo Regionale dello Spettacolo, Determ. Dirig. n. 132/2008 e n.
176/2008
- Programma Triennale per lo Spettacolo 2007/2009 - D.G.R. n. 1390/2006, D.G.R. n.
1783/2007
- Programma Triennale per le Attività Culturali 2007/2009 – D.G.R. n. 1545/2006, D.G.R.
n. 1568/2007.
Principali interventi per lo Spettacolo dal vivo
- Attività relative alla ricostruzione del Teatro Petruzzelli e partecipazione al CdA della
Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari.
- APQ Sensi Contemporanei, soggetto attuatore Teatro Pubblico Pugliese: Programma
Teatri abitati, con la creazione di 11 Residenze Teatrali nei Teatri Storici, per complessivi 1 milione e 200 mila Euro.
- Patto col MIBAC e con gli Enti Locali: I Teatri, I Festival e Le Musiche, 4 milioni di Euro
complessivi.
- Interventi per i grandi Festival: La Notte della Taranta, Negroamaro, Festival della Valle
d’Itria, Carpino Folk Festival, Festival Castel dei Mondi, Rete dei Festival di Bari.
Principali interventi per il Cinema e l’audiovisivo
- APQ Sensi Contemporanei, soggetto attuatore Apulia Film Commission: Fiction Rai
Uno Pane e Libertà su Giuseppe Di Vittorio, Progetto Memoria (7 film di giovani autori),
Cineporti di Bari e Lecce, Workshop PugliaExperience, (complessivi 2 milioni di Euro).
- APQ Sensi Contemporanei, Polo di formazione e produzione digitale audiovisiva (stu-
188
Regione Puglia
dio di fattibilità, soggetto attuatore Comune di Mola);
- APQ Sensi Contemporanei, Mediateca del Mediterraneo (studio di fattibilità, Comune
di Specchia);
- Sostegno regionale alle attività della Apulia Film Commission: 41 film sostenuti.
- Grandi Festival: Per il Cinema Italiano (Bari), Festival del Cinema Europeo (Lecce).
Principali progetti culturali
- Mostre di Arte Contemporanea: le edizioni del Premio Pino Pascali; Beuys a Foggia; le
edizioni di Intramoenia Extra Art:; 35 anni di Avanguardia a Bari, Galleria Bonomo; l’Immaginazione al potere, Galleria Carrieri di Martina Franca.
- Le Mostre d’arte (Barletta, Pinacoteca De Nittis; Pinacoteca della Provincia di Bari; Comune di Taranto; Comune di Brindisi; Museo Castromediano di Lecce).
- Iniziative su Storia e Memoria: le due edizioni del progetto Mai Più, il Treno della Memoria; il progetto Casa Di Vittorio, il convegno su Gramsci, il ciclo sul ’68, la collaborazione con l’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo.
- Iniziative di promozione della lettura: i Presidi del Libro, le presenze alla Fiera del Libro
di Torino.
- Convegni internazionali: il Congresso del Pugwash, le edizioni dei Dialoghi di Trani.
Principali attività in corso o previste per il biennio 2009/2010
- Attivazione della APQ Sensi Contemporanei Puglia Circuito del Contemporaneo, soggetto attuatore Direzione Regionale Beni Culturali, Mostre di Arte Contemporanea nei
Comuni di Barletta e Polignano, Provincia di Lecce, città di Bari), 1 milione e mezzo di
Euro.
Forum di presentazione: Puglia, creatività e sviluppo relativo a:
- Attivazione del P.O. FESR Asse IV. 3 Programmazione Europea 2007/13 (risorse
disponibili 26 milioni), per attività culturali e di spettacolo.
- Attivazione del PAR FAS (risorse disponibili 35 milioni), per interventi infrastrutturali, di
innovazione e di sviluppo nei settori delle attività culturali e di spettacolo.
- Elaborazione del Programma triennale dello Spettacolo 2009/11.
- Elaborazione del Programma triennale per le Attività Culturali 2009/11.
- Apertura e avvio delle attività della Mediateca della Regione Puglia
COOPERAZIONE CON I PAESI DEL MEDITERRANEO
Interventi realizzati fino al 2008
- Attuazione dei Programmi europei Interreg 2000-2006: attivate complessive risorse
europee per circa 150 milioni di Euro, per un totale di oltre 200 progetti di Cooperazione interregionale (di cui 130 in Albania).
- Principali ambiti di intervento: energia, acqua, ambiente, sviluppo rurale, sviluppo locale, cultura e dialogo, trasporti, turismo, sanità, politiche sociali, capacity building, innovazione tecnologica, politiche di genere, infanzia, microcredito.
- Principali partner di progetto: Università e centri di ricerca, IAMb, Enti Locali, porti, aeroporti, enti turistici, istituti culturali, soggetti economici pubblici e privati, Enti internazionali, associazioni, ONG, Banca Mondiale.
Tra i moltissimi progetti culturali annoveriamo: messa in rete delle Biblioteche di 10 Paesi
mediterranei; restauro di opere d’arte lignee (Albania); recupero di siti archeologici (Albania); archeologia subacquea (Albania); itinerari sulle vie romane (Libano); cooperazione
teatrale (Grecia); cooperazione in campo musicale e della lirica (Albania); attività archeologiche (Turchia)
- Cooperazione decentrata (risorse regionali: 1 milione all’anno): interventi nei Balcani
e nell’area mediterranea attraverso numerosi progetti di dialogo culturale
- Intercultura, diritti umani, pace (risorse regionali: 400 mila Euro all’anno): interventi
nel territorio regionale e nei Paesi del Mediterraneo.
- Relazioni internazionali: con 37 Paesi esteri, nei Balcani, Mar Nero, Medio-Oriente, Mediterraneo.
- Rappresentanze in organizzazioni internazionali: Presidenza dell’Osservatorio per la
189
Regione Puglia
Cooperazione delle Regioni Italiane (OICS); Ufficio Politico della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (CRPM); Commissione Cultura e Turismo della Euroregione
Adriatica; Vicepresidenza dell’Associazione Agenzie Democrazia Locale (ALDA); Osservatorio ITENETs.
- Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo, affidata a Teatro Pubblico Pugliese e realizzata alla Fiera del Levante: 46 Paesi presenti, 100 rappresentanti istituzionali, 750 artisti, 200 giornalisti nazionali e internazionali, 200 operatori culturali, 12
padiglioni espositivi, 2 sale teatrali da 300 posti, 2 palchi dedicati alla musica. Sono
state realizzate 420 produzioni.
Altri eventi internazionali organizzati in Puglia direttamente o in collaborazione con
altre istituzioni: Meeting sui Balcani a Brindisi, Meeting sui Balcani a Bari, Vertice ItaloAlbanese su Investimenti e Legalità, Meeting Donne Imprenditrici dell’Est Europeo, Sanit
di Roma, Conferenza Paesi Donatori per l’Iraq, iniziative internazionali alla Fiera del Levante.
PRINCIPALI ATTIVITÀ IN CORSO O PREVISTE PER IL BIENNIO 2009/2010
- Attivazione degli interventi relativi alla Programmazione Europea 2007/13, Obiettivo
3 Cooperazione Territoriale: la Puglia partecipa a ben 9 Programmi Europei, cui si è
preparata attraverso le grandi iniziative del Forum sulla Cooperazione e dei Cantieri di
Progettazione. Sui principali Programmi, la Puglia si presenta in pole position::su quello
di Preadesione in area adriatica (IPA) la Puglia presenta il Progetto Strategico per le
Energie Rinnovabili (13 milioni di Euro); per il Programma ENPI (Mediterraneo) la Puglia è infopoint italiano, altrettanto per il Programma Grecia Italia. Nei nuovi bandi
già lanciati, la Puglia si è collocata ai vertici europei assoluti per numero di progetti
approvati.
- Realizzazione dei progetti previsti dagli APQ Balcani e Mediterraneo in collaborazione
con le altre Regioni italiane e con il Ministero degli Esteri: Mostra di Icone “Santi sull’Adriatico: la circolazione iconica nel basso Adriatico” in collaborazione con l’Albania
(con Direzione Beni Culturali della Puglia, Castello Svevo di Bari, in corso).
- Avvio delle attività previste dal PAR FAS per l’Internazionalizzazione dei territori pugliesi (risorse previste: 20 milioni di Euro).
190
REGIONE PUGLIA
ASSESSORATO AL TURISMO
E INDUSTRIA ALBERGHIERA
La Puglia, negli ultimi anni, ha raggiunto risultati straordinari
nel settore del turismo, segnando le migliori performances tra
le regioni italiane del centro-sud.
È diventata una meta cult, una destinazione di successo sempre
più richiesta, non solo a livello nazionale. Insieme al tradizionale mercato domestico, infatti, è cresciuta di pari passo la domanda estera, con una tendenziale riduzione del divario che si
era costantemente registrato in passato. Se il 2008 ha evidenziato, a livello internazionale, i segni di una difficile crisi economica che ha colpito anche il turismo, in Puglia l’anno appena
trascorso si è chiuso con un segno positivo superiore al sei percento.
È un dato importante, in controtendenza, frutto di un lavoro faticoso ed intenso che è stato realizzato dagli operatori del settore, congiuntamente alla Regione ed agli Enti locali. Ben
sappiamo che, soprattutto di fronte ad una situazione di crisi
destinata a protrarsi nel tempo, non possiamo cullarci sui risultati sin qui raggiunti.
Per questo intendiamo proseguire con impegno nel percorso
avviato, diversificando ed innovando il prodotto, migliorando
l’offerta e la qualità dei servizi, valorizzando le peculiarità e le
ricchezze di cui disponiamo.
La Puglia, terra straordinaria ed ospitale, rappresentata da oltre
16.000 imprese del settore, che hanno fatto della cultura dell’accoglienza la caratteristica principale delle loro attività, motivando
turisti sempre più attenti ed esigenti a scegliere la nostra regione
come meta di una vacanza straordinaria ed unica.
Presidente
Nichi Vendola
Lungomare Nazario Sauro, 33
70121 Bari
Tel. 080 5522021
Fax 080 5406260
[email protected]
Assessore
Magda Terrevoli
Corso Sidney Sonnino, 177
70100 Bari
Tel. 080 5589760
Fax 080 5404860
ATTIVITÀ 2008
Legge regionale sulle attività professionali turistiche
Il 10 dicembre scorso è diventata Legge la proposta degli Assessorati al Turismo ed al Lavoro, approvata dalla Giunta in
aprile, che riguarda il riconoscimento delle seguenti figure professionali: guide turistiche, accompagnatori turistici, operatori
congressuali, interpreti turistici, guide naturalistiche e guide turistico-sportive.
La Puglia era rimasta l’unica Regione a non avere ancora disciplinato la materia. Viene creato un sistema “leggero” di accreditamento, con appositi elenchi affidati alle Province (che
avranno anche la responsabilità di verificare i requisiti, attraverso esami periodici), finalizzato alla valorizzazione ed alla
qualificazione degli operatori, ma anche ad offrire garanzie per
l’utente-consumatore ed a tutelare i portatori di bisogni speciali. Previsti percorsi accelerati per l’iscrizione di chi già esercitava l’attività professionale.
Completamento degli esami per direttori tecnici di agenzia viaggi
Nel maggio scorso si è concluso, con la consegna di circa 800
diplomi (avvenuta alla Fiera del Levante), l’iter di esame dei di-
191
Regione Puglia - Assessorato al Turismo e Industria Alberghiera
rettori tecnici di agenzie viaggi, dando nuove prospettive occupazionali a molti giovani.
La Regione non effettuava tali esami da quasi dieci anni. È inoltre da considerare che, con
una Legge del novembre 2007, alle Province sono state trasferite per intero le competenze amministrative in materia, riguardanti anche l’esercizio delle attività di agenzia
di viaggio e turismo.
Regolamento di attuazione dei Sistemi Turistici Locali
Nel mese di giugno, la Giunta ha approvato il Regolamento che istituisce i Sistemi Turistici Locali, previsto da una Legge regionale del 2002 ma non ancora adottato.
L’avvio degli STL avviene contestualmente alla fase di start-up dei distretti produttivi
ed a supporto delle attività svolte dalle Aree vaste, consentendo di attuare una corretta
pianificazione delle iniziative a vantaggio dell’offerta turistica, con riguardo alla realizzazione di infrastrutture ed all’utilizzo di strumenti di promocommercializzazione e risorse mirate.
Il Regolamento, attualmente in quarta Commissione Consiliare per il prescritto parere,
entrerà in vigore a gennaio 2009.
Piano dei porti turistici e finanziamento interventi puntuali
Nel luglio scorso, la Giunta ha dato il via libera al “Sistema regionale della portualità
turistica” (Studio di fattibilità e Piano complessivo), che ha definito un quadro di dettaglio e approfondimenti puntuali dividendo la costa pugliese in “ambiti”, cioè singoli bacini di utenza. Gli interventi inseriti nella rete regionale potranno trovare attuazione
attraverso finanziamenti a valere sul ciclo di programmazione 2007/13.
Prima della pausa estiva, la Giunta ha inoltre deciso di utilizzare circa 20 Meuro (derivanti da Delibere CIPE - APQ ‘Sviluppo locale’) per interventi sulla portualità turistica, assegnando le risorse a diverse località, tra cui Lecce, Brindisi e Risceglie.
Riforma della Organizzazione turistica regionale e nuovo modello di governance
Approvato a luglio dalla Giunta il Disegno di Legge di riordino complessivo del sistema
turistico regionale, che prevede una nuova ripartizione di funzioni e deleghe amministrative riguardanti il settore.
L’Assessorato ha sottoscritto specifici accordi con le Organizzazioni sindacali, pervenendo ad un’intesa complessiva anche con ANCI, UPI e Unioncamere.
Il provvedimento sarà esaminato dal Consiglio regionale, a partire dal prossimo gennaio.
Piano strategico e Studio di marketing per lo sviluppo turistico della Puglia
È stato consegnato nel giugno scorso lo Studio affidato dalla Regione a Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. per la redazione di un Piano strategico per lo sviluppo turistico in Puglia, secondo le indicazioni
contenute nelle “Linee guida degli interventi di politica turistica regionale”, approvate
dalla Giunta a settembre 2005.
Il Piano rappresenta un’inversione di tendenza rispetto alla precedente programmazione, perché individua una vision di lungo periodo e fa riferimento ad un insieme di
linee strategiche per le politiche di settore.
Le proposte, da condividere con i soggetti istituzionali, gli enti locali e gli operatori del
settore, scaturiscono da indagini svolte sul campo attraverso una ricerca esperienziale
sul territorio con T.O. e specialisti del settore, e dall’analisi quali-quantativa del mercato
attuale e delle sue prospettive future.
Realizzazione della Rete regionale di Uffici comunali IAT (Informazione e Accoglienza
Turista)
Ad agosto sono stati approvati circa 100 interventi, a regia regionale, per l’adeguamento
ed il rafforzamento della Rete di Uffici IAT, con il potenziamento delle infrastrutture tecnologiche.
I relativi finanziamenti sono stati attinti dal POR Puglia 2000/2006, Misure 4.16 e 6.2
Azione c), per circa 5 meuro.
Con tali risorse, oltre alla prevista implementazione del Portale turistico regionale, si
intende rafforzare la capacità di assistenza al turista sul territorio, attraverso servizi di
prossimità svolti dai Comuni, che assumono la responsabilità degli uffici IAT.
192
Regione Puglia - Assessorato al Turismo e Industria Alberghiera
Programma strategico regionale per il commercio ed il turismo
A novembre la Giunta ha approvato, per l’utilizzo di finanziamenti pari a 10 Meuro circa
(rivenienti da una apposita Delibera CIPE), l’attuazione del Programma di riqualificazione e rivitalizzazione del sistema distributivo e ricettivo nei contesti urbani, rurali e
montani, con particolare riguardo ai centri storici.
Programma triennale di promozione turistica e Piano di attuazione 2008/2009
A novembre la Giunta ha approvato l’aggiornamento del Programma triennale, in considerazione della fase complessiva di crisi economica. Assieme alla previsione di specifiche attività promozionali, sono state indicate una serie di iniziative a favore del settore
(agevolazioni per “pacchetti completi”, turismo sociale e congressuale ecc.) che partiranno entro gennaio, aggiungendosi alle misure anticicliche varate dalla Regione e mirate al rafforzamento del sistema imprenditoriale locale.
Finanziamento interventi di immediata cantierabilità proposti da Enti locali
A luglio, in base ad economie sulle Misure POR Puglia 2000/2006 di competenza dell’Assessorato, sono stati finanziati 30 progetti proposti dai Comuni pugliesi, per un totale di 9 Meuro, consistenti in: parcheggi, arredo urbano, rifacimento basolato,
illuminazione ecc.
Secondo Forum Regionale del Turismo
Si è svolta a maggio la seconda edizione del Forum regionale del turismo (Castello Svevo
di Bari), nell’ambito del Programma integrato per lo sviluppo e la sensibilizzazione del
sistema imprenditoriale e per la diffusione della cultura dell’accoglienza, affidato a
Unioncamere.
L’evento, che ha avuto un grande successo di partecipazione come già era avvenuto per
la prima edizione del 2006, ha permesso di proseguire il confronto con operatori del
settore, esperti ed amministratori locali, dando continuità alle azioni avviate di carattere
normativo e di programmazione, secondo criteri di innovazione e diversificazione.
Il Forum ha inteso rafforzare il livello partecipativo dei target d’interesse, permettendo
l’intervento ai lavori in modalità streaming (http://forumturismo.regione.puglia.it), sperimentazione avvenuta per la prima volta e fortemente voluta dall’Assessorato.
I relatori ed i partecipanti alle tavole rotonde, particolarmente qualificati, erano provenienti da tutta Italia.
Programma di Innovazione nel Turismo
È stato completato a ottobre il Programma elaborato dall’Arti, su richiesta dell’Assessorato, che punta su aspetti di innovazione nel settore per sostenere la competitività del
sistema turistico regionale, con interventi operativi di immediata attuazione (Card turistica, piste ciclabili, Rete delle Masserie ecc.).
Azioni di co-marketing e di promozione del territorio
Nel corso dell’intero anno sono state realizzate una serie di iniziative di promozione, in Italia ed all’estero, anche mediante azioni di co-marketing. Tra le più rilevanti, si segnalano:
Lonely Planet Puglia & Basilicata
La azienda australiana, leader dell’editoria turistica, ha effettuato il lancio internazionale della nuova edizione in lingua inglese della Guida della Puglia, presentata alla BIT
di febbraio a Milano (con personalizzazione di quattromila volumi), nonchè la organizzazione di altri due eventi di lancio della stessa guida, a Londra e Berlino.
Aeroporti di Puglia
Per il terzo anno consecutivo è stata realizzata una campagna di comunicazione orientata ai mercati esteri, con particolare riferimento all’incentivazione delle tratte aeree
lowcost.
Pugliairbus
Servizio di collegamento estivo su gomma tra i principali scali aeroportuali regionali e
le località di interesse turistico pugliesi.
193
Regione Puglia - Assessorato al Turismo e Industria Alberghiera
Volumi dedicati e altre iniziative con media nazionali
La Repubblica ed Il Sole 24 Ore rappresentano le testate più note, con le quali la Regione
ha avviato importanti collaborazioni, volte a promuovere l’offerta turistica regionale.
Realizzazione di segnaletica e cartellonistica a carattere turistico
Si sono conclusi nei giorni scorsi due specifici Programmi affidati ad ANAS e MiBAC, riguardanti studio, progetto, realizzazione e posa in opera di segnali stradali e pannelli informativi, per un valore complessivo di circa 3,5 Meuro.
La riorganizzazione e l’implementazione della segnaletica e della cartellonistica a carattere turistico-culturale, sull’intero territorio regionale, è stata finanziata con Fondi
POR Puglia 2000/06.
Promozione di specifiche attività a favore del Turismo religioso
Durante l’anno, l’Assessorato si è attivato con i principali intermediari del turismo religioso, nonchè con soggetti imprenditoriali e istituzionali a vario titolo coinvolti (sul territorio, in Italia ed all’estero) per definire interventi utili ad incrementare i flussi
incoming, curando il coordinamento delle attività per migliorare i servizi di accoglienza
e gli aspetti relativi al trasporto e la organizzazione di itinerari turistico-religiosi e/o
specifici pacchetti.
Si ricordano, in modo particolare: la Ostensione delle spoglie mortali di San Pio da Pietrelcina, la Borsa del turismo religioso e delle Aree protette - AUREA (finanziata da ENIT),
i contatti con l’Opera Romana Pellegrinaggi ed il Segretariato per i Pellegrinaggi in Italia.
Programmi Interreg
In collaborazione con l’Assessorato al Mediterraneo, sono stati sviluppati nel 2008 alcuni
Progetti a valere sulle attività Interreg, volti in particolare a valorizzare il patrimonio
culturale minore e meno conosciuto, attraverso la costruzione di itinerari turistici transfrontalieri.
I Progetti hanno visto il coinvolgimento di numerosi soggetti pubblici operanti nel settore e nei diversi Paesi partners delle iniziative.
Da sottolineare l’intensa opera di recupero dei beni culturali diffusi, presenti soprattutto nel Salento (come anche nella regione greca di Achaia).
A livello di candidature, per l’Iniziativa Comunitaria Interreg IV C si evidenziano:
MAGIA - Multidimensional Approach and Gender Input for Euromed Destination Management;
REPEAT - Regional Energy Policies for European Actions on Tourism;
e, per il Programma Comunitario EUROMED HERITAGE, il progetto finalizzato a valorizzare la cultura del mare e la creazione di una rete ricettiva minore integrata alla fruizione del patrimonio della cultura marinaresca delle regioni che si affacciano sul
Mediterraneo.
Supporto alle attività di Apulia Film Commission
Nel corso di tutto l’anno, l’Assessorato ha condiviso con “Apulia Film Commission” un
ampio programma di iniziative, che ha ottenuto nei mesi scorsi risultati di piena soddisfazione. Tra le diverse attività svolte, si segnala la realizzazione della Guida cine-turistica “Effetto Puglia”, presentata a dicembre nella Libreria Laterza di Bari.
Implementazione del Portale turistico regionale ‘www.viaggiareinpuglia.it’
Nel corso dell’intero 2008 sono state sviluppate ulteriori funzioni del Portale, nell’ambito del Progetto affidato a Tecnopolis. È stata avviata la sperimentazione del Sistema
integrato di Comunicazione multicanale, che permetterà di incrementare velocità e
qualità della comunicazione in entrata e in uscita. Prevista l’applicazione di metodologie CRM (Customer Relationship Management) e l’aggiornamento della banca-dati,
oltre al rafforzamento dell’Osservatorio turistico regionale, che consentirà di avere in
tempo reale i dati relativi ai flussi turistici, anche al fine di intervenire sulle eventuali criticità in modo tempestivo.
Progetto di turismo accessibile “Puglia per tutti”
Nel settembre scorso è stata completata la definizione delle attività del Progetto “Pu-
194
Regione Puglia - Assessorato al Turismo e Industria Alberghiera
glia per tutti”, in linea con le scelte e gli obiettivi strategici già individuati nel 2007 dalla
Road Map del turismo accessibile, al fine di attivare forme innovative di turismo sociale,
secondo logiche di sistema.
Attività di promozione del Museo Archeologico Nazionale di Taranto
Nel corso del 2008, la Regione ha assicurato il proprio sostegno alla Direzione regionale
MiBAC ed alle Soprintendenze interessate, per realizzare rilevanti iniziative di promozione e comunicazione integrata riguardanti il MArTA - Museo archeologico nazionale
di Taranto, in relazione alla sua riapertura al pubblico avvenuta a fine 2007.
Oltre alla campagna stampa e pubblicità, si ricordano i work-shop e la partecipazione
finanziaria ed istituzionale alla Mostra dedicata all’Atleta di Taranto, organizzata in
Cina a margine della inaugurazione delle Olimpiadi di Pechino.
Programma “Città Aperte”
Da giugno a settembre sono state riproposte, per il terzo anno consecutivo, le attività
di “Città aperte”, finanziate dalla Regione e curate dalle APT.
Il Programma, a supporto di visitatori e turisti per l’intero periodo estivo, si è dimostrato
una delle iniziative di maggior successo avviate dall’Assessorato.
Progetti speciali
Il Programma triennale di promozione turistica ha consentito l’attuazione nel 2008 di
quattro progetti speciali: Turismo Accessibile, Turismo Religioso, Turismo Enologico e
Turismo Nautico, dedicati a prodotti specifici ed a segmenti della domanda turistica, ritenuti di grande impatto.
Finalità principale è qualificare l’offerta turistica esistente ed introdurre forti elementi
di innovazione, in particolare nella capacità degli attori economico-sociali del territorio
a collaborare secondo logiche di sistema, intervenendo su mercati specifici e/o di nicchia
con adeguate iniziative di promo-commercializzazione.
Progetti interregionali
Nell’ambito delle procedure e dei finanziamenti previsti dalla Legge nazionale
n.135/2001, la Regione ha operato durante l’anno per avviare azioni mirate di promozione turistica, attraverso la creazione di itinerari tematici a carattere interregionale,
valorizzando e rendendo maggiormente fruibili siti e beni a carattere storico-artistico,
culturale e paesaggistico presenti sul territorio pugliese.
Tra i Progetti in fase di start-up si segnala quello relativo a “Itinerari interregionali tra siti
e villaggi del patrimonio della civiltà rupestre”, di cui la Regione Puglia è per la prima
volta Capofila, in base ad un DPCM che ha concesso anche risorse per 200.000 euro.
Assieme alla Puglia, nelle attività previste è coinvolta la Regione Basilicata.
Altri progetti avviati sono: La Via Appia, Regina Viarum; Itinerari della fede, Cammini di
fede; Itinerari nella cultura, storia, tradizioni, paesaggi del mare e delle miniere di mare;
Itinerari di qualità, percorsi di fede, gioia e gusto; Balneare.
Puglia Night Parade
Per la prima volta, tra il 5 ed il 7 dicembre scorso, la Regione ha realizzato un metaevento sull’intero territorio pugliese, coinvolgendo tutti i capoluoghi di provincia ed i siti
Unesco in un ampio programma di manifestazioni culturali, artistiche e dello spettacolo.
Gli esiti sono stati valutati con il supporto delle Università pugliesi ed hanno fatto emergere importanti elementi, utili alle decisioni che dovranno essere assunte per la reiterazione dell’iniziativa. L’impatto turistico, economico e socio-culturale è stato di segno
positivo.
195
PROVINCIA DI BARI:
ASSESSORATO ALLA CULTURA
Provincia di Bari
Presidente
Francesco Schittulli
Assessore
Trifone Altieri
Via Lungomare Nazario
Sauro, 29
70121 Bari
L’Assessorato alla Cultura della Provincia di Bari svolge un’intensa
attività culturale che si esplica attraverso un proprio Servizio (Servizio Attività Culturali), che eroga direttamente contributi alle
manifestazioni sul territorio ritenute più interessanti e si occupa di decentramento culturale , nonché attraverso i Servizi che
afferiscono all’Assessorato: Servizio Pinacoteca e Beni Culturali, Servizio Biblioteca e Museo Archeologico, Servizio I.C.O.
Servizio Pinacoteca e Beni Culturali
La Pinacoteca Provinciale di Bari è di istituzione relativamente
recente, dato che essa nacque ufficialmente solo il 12 luglio 1928
dalla confluenza del nucleo di dipinti (pervenutole in seguito alla
soppressione dei conventi nella seconda metà dell’800) già conservati nella piccola pinacoteca annessa al Museo Archeologico Provinciale sorto nel 1875, di altri dipinti ceduti a titolo di deposito da chiese e conventi pugliesi, di opere ottenute in comodato dalle Gallerie Nazionali di Napoli e di Roma e di altre acquistate dalla stessa Amministrazione Provinciale di Bari.
Così come si presenta attualmente, il percorso della Pinacoteca
è articolato cronologicamente e fornisce un’ampia documentazione dell’arte pugliese – o in relazione con la
Puglia – dall’XI al XIX secolo.
Oltre le collezioni storiche, nella Pinacoteca Provinciale sono esposte anche: la cosiddetta collezione Grieco,
prestigiosa raccolta di 50 dipinti della seconda metà dell’Ottocento e
della prima metà del Novecento donata dall’ing. Luigi Grieco, di origine
lucana (Rionero in Vulture 1913-Roma
1985); la collezione d’arte del Banco di
Napoli, una raccolta di 23 dipinti di
proprietà del Banco di Napoli, frutto
di un comodato decennale rinnovabile stipulato tra lo stesso Banco e l’Amministrazione Provinciale di Bari il 9 settembre 2000.
ATTIVITÀ ANNO 2007
Didattica
Visite guidate interattive alla Pinacoteca e alle mostre che in
essa si svolgono nonché al centro storico di Bari, destinate al
mondo della scuola e dell’associazionismo.
Editoriale
Realizzazione e stampa n. 1000 copie volume Pinacoteca Provinciale di Bari. La collezione Grieco (Roma, Istituto Poligrafico e
Zecca dello Stato).
Realizzazione e stampa volume Gaetano Stella, scultore barese
del Novecento (Galatina, Editore Mario Congedo)
Realizzazione e stampa catalogo mostra Basilico. Bari 06.07 (Mi-
196
Provincia di Bari
lano, Motta Editore).
Stampa catalogo mostra Al di qua, col contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia (Capurso,Tipografia Romana)
Realizzazione e stampa volume Il restauro
del San Pietro martire di Giovanni Bellini
(Venezia, Marsilio Editore)
Donazioni pervenute
Donazione n. 4 opere in gesso dello scultore Gaetano Stella (Bari 1888-1964)
Donazione scultura in cartapesta La sposa
(1986) dell’artista Riccarda Pagnozzato.
Donazione di due dipinti dell’artista pugliese Saverio Costantino, raffiguranti Il cavalleggero Giuseppe Fusco.
Manifestazioni per il pubblico adulto
Realizzazione IX edizione manifestazione Arte e musica, sul tema: Copie, repliche, variazioni e trascrizioni nell’arte e nella musica.
Presentazione dei due volumi del catalogo scientifico della Pinacoteca Provinciale di
Bari (Roma, stituto Poligrafico e Zecca dello Stato), con la presenza dell’arch. Ruggero
Martines, Direttore Regionale Beni Culturali, e di Gabriele Borghini.
Presentazione volume di Giovanni Boraccesi Oreficeria sacra in Puglia tra Medioevo e Rinascimento (Grenzi editore, Foggia), con la presenza di Benedetta Montevecchi.
Mostre
Realizzazione mostra Krzyszof Kie lowski, promossa dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con Re.ci.di.vi.
Realizzazione integrale mostra Basilico. Bari 06 07, col contributo della Regione Puglia
e della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia (Pinacoteca, 24 ottobre 2007-15 marzo
2008).
Realizzazione mostra fotografica Al di qua a cura di Francesco Giacopino (Bari, Fondazione Caripuglia, dicembre 2007)
Restauri
Restauro dipinto Immacolata di Giacinto
Diano (Pozzuoli 1731-Napoli 1802)
Restauro dipinto San Giovanni della Croce di
Ignoto pittore pugliese (fine sec. XVII)
Restauro n. 10 sculture di Gaetano Stella (Bari
1888-1964)
Varie
Realizzazione ambiente termoigrocondizionato per il dipinto San Pietro Martire di Giovanni Bellini
Tirocinio di formazione e di orientamento
della studentessa Giorgia Di Marco.
Stage di due allievi del corso di formazione
POR Misura 2.3 “Specialista ICT per i beni culturali”.
Contratto di comodato deposito temporaneo
di n. 2 calchi in gesso di opere scultoree riproducenti l’uno la lunetta del portale della cattedrale di Acquaviva, l’altro un elemento
architettonico di una finestra della cattedrale.
197
Provincia di Bari
ATTIVITÀ ANNO 2008
Didattica
Visite guidate interattive alla Pinacoteca e alle mostre che in essa si svolgono nonché
al centro storico di Bari destinate al mondo della scuola e dell’associazionismo.
Realizzazione seminario sull’intercultura: Museo, patrimonio e intercultura, una nuova
frontiera per l’integrazione, in collaborazione con la Fondazione ISMU di Milano e col
patrocinio dell’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, dell’ICOM e dell’ANML.
Allestimento saletta dedicata ai ciechi e ipovedenti con esposizione sculture.
Editoriale
Realizzazione volume Guida breve Pinacoteca Provinciale di
Bari (Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato).
Realizzazione volume Giuseppe Gimma 1747-1829. Gli edifici
sacri e alcuni esempi di edilizia privata. Documenti (Bari, Ragusa Grafica Moderna)
Realizzazione e stampa catalogo Gaetano Stella e la scultura ‘da camera’ pugliese nella prima metà del Novecento
(Venezia, Marsilio Editore)
Realizzazione e stampa catalogo mostra Iginio Iurilli. Opere
1979-2008.
Donazioni pervenute
Donazione della cornice originale del dipinto Ritorno dalla cavalleria, 1888, di Giovanni
Fattori (collezione Grieco).
Donazione scultura in bonzo raffigurante Testa di giovane napoletana di Lello Scorzelli
(Napoli 1921-1997).
Donazione n. 3 dipinti di Michele Marzulli, Rosa Tosches e Guido Marzulli.
Donazione n. 25 disegni autografi dell’artista Domenico Caiati.
Donazione Archivio Grieco.
Donazione del dipinto di Antonio Oliveri del Castillo Unicuique suum.
Manifestazioni per il pubblico adulto
Presentazione volume Gaetano Stella, scultore barese del Novecento a cura di Clara
Gelao.
Manifestazione musicale collaterale alla mostra Gaetano Stella e la scultura ‘da camera’
pugliese nella prima metà del Novecento, con l’intervento dell’Associazione Polifonica
Barese, cofondata da
Gaetano Stella.
Presentazione al pubblico del volume Il restauro del San
Pietro Martire di Giovanni Bellini, con l’intervento di
Carlo Bertelli.
Realizzazione X edizione “Arte e Musica” sul tema: “La
danza nell’arte e nella musica”.
Mostre
Mostra Iginio Iurilli. Opere 1979-2008 (Pinacoteca Provinciale, 17 maggio – 28 settembre 2008)
Mostra Gaetano Stella e la scultura ‘da camera’ pugliese
nella prima metà del Novecento (Pinacoteca Provinciale,
25 ottobre 2008-28 febbraio 2009)
Restauri
Pulitura e restauro n. 4 sculture di Filippo Cifariello.
Restauro tela Jacopo Tintoretto
198
Provincia di Bari
Varie
Acquisto dipinto di Corrado Giaquinto Trinità con angeli reggenti i simboli della Passione
(olio su tela, cm 51 x 27).
Realizzazione n. 100 calendari promozionali della mostra Gaetano Stella e la scultura ‘da
camera’ pugliese nella prima metà del Novecento.
Servizio Biblioteca e Museo Archeologico
Biblioteca
La Biblioteca Provinciale per la Cultura e per le Arti S. Teresa dei Maschi – de Gemmis è
ubicata nel complesso di S. Teresa dei Maschi, in strada Lamberti 4 e occupa una superficie totale di 3.000 mq. dislocata su 3 piani. Essendo dotata di impianti e di attrezzature
moderne e sofisticate avrebbe bisogno di un “addetto alla manutenzione”.
In quanto Biblioteca di pubblica lettura con un suo Regolamento approvato con Deliberazione della Giunta Provinciale n. 252 del 26.07.2005, si propone di sviluppare e innovare i servizi attraverso l’acquisto di volumi, il controllo del patrimonio librario,
l’aggiornamento del registro di ingresso, la collocazione, il restauro e la rilegatura dei documenti. Si propone inoltre di promuovere e diffondere la lettura e la cultura con un
programma annuale di progetti speciali di promozione della lettura dedicati al cinema,
alla musica e al teatro, letture di poesia e prosa, presentazione di libri e incontri con autori, conferenze e dibattiti, mostre.
ATTIVITÀ ANNO 2007
> Durante la prima metà dell’anno 2007
fino a data odierna la Biblioteca Provinciale per la Cultura e per le Arti Santa
Teresa dei Maschi-de Gemmis, oltre la
normale attività di servizio al pubblico
per studio e consultazione documenti a
stampa e manoscritti, ha dedicato una
specifica attenzione alle tematiche
della cultura e delle arti utilizzando le
sezioni librarie del proprio patrimonio
documentario inerenti la letteratura
contemporanea, il cinema, il teatro e la
produzione musicale italiana ed europea, con l’intento di offrire risorse e servizi che
soddisfino esigenze individuali e collettive di istruzione, informazione e sviluppo personale, compreso lo svago ed il tempo libero.
Particolari iniziative sono pertanto nate dagli ambiti di ricerca e di documentazione
propri della Biblioteca, ma anche dalle proposte avanzate dagli stessi lettori, e sono
state realizzate con le modalità più opportune alla fruizione del pubblico, sia in forma
di evento sia in forma di servizio, rivolgendo una particolare attenzione alle realtà giovanili e al mondo della scuola, nelle diverse fasce di età scolare, per offrire strumenti
e migliori occasioni di confronto e di avvicinamento alle arti e alla cultura.
> Due incontri con la poesia italiana contemporanea, con la partecipazione di scrittori,
giornalisti e docenti universitari: 1) presentazione del libro Un solitario amore di Beppe
Salvia (Fandango edizioni, 2006); 2) incontro con il poeta Luigi Fontanella, che ha presentato il volume L’azzurra memoria. Poesie 1970-2005 (Moretti&Vitali, 2007).
> Il cielo sopra la Biblioteca - Libri, cinema, musica, sulla terrazza di S. Teresa dei Maschi,
con ed esecuzione di concerti Notturno Mediterraneo-Concerti sulla terrazza a cura del
maestro Rino Marrone.
Rassegna Cinema e moda in collaborazione con l’Associazione Culturale Ingegni, nel
199
Provincia di Bari
complesso di S. Scolastica. La rassegna ha avuto l’intento di favorire la conoscenza delle
fenomenologie della moda attraverso la filmografia e di scoprire quanto l’abito indossato dall’attore o dall’attrice diventi modello di comportamento sociale.
> Giornata europea della musica 2007, nel complesso di S. Scolastica, con la collaborazione
dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Bari (concerto del pianista Alberto Iovene).
> Filosofando sulla terrazza, incontro con Felice Blasi, autore del volume Introduzione all’école barisienne, con gli interventi di Nicola Frantoianni, Michele La Forgia e Michele
Mazzarano e dei più importanti esponenti dell’“école barisienne” durante gli anni Sessanta e Settanta del Novecento.
Teatri in Biblioteca, leggero variabile, a cura dell’attrice Nunzia Antonino, tre proposte
teatrali dedicate al tema della vita delle periferie contemporanee e alla tradizione della
cultura musicale napoletana.
Pugli@lbania - Comunità e culture in rete, finanziato con il PIC Interreg. IIIA Italia/Albania, misura 4.1 azione 3, che avvia un percorso di cooperazione tra diversi soggetti
istituzionali, pubblici e privati, italiani e albanesi.
Notte dei Ricercatori. Mille e una scoperta, incontri culturali con imprenditori, politici,
giornalisti, intellettuali.
ATTIVITÀ ANNO 2008
> Presentazione del libro Suonare la Tradizione di Danilo Gatto.
> Il cielo sopra la Biblioteca Edizione 2008 - Notturno mediterraneo - Concerti sulla terrazza, costituito da 4 concerti a cura del maestro Rino Marrone, eseguiti da vari gruppi
musicali.
> Teatri sulla terrazza, tre spettacoli teatrali a cura dell’attrice Nunzia Antonino.
> Realizzazione progetto di promozione alla lettura Italiane. Ritratti femminili tra il secondo dopoguerra e gli anni ’70 del 1900, costituito da sei film di importanti autori italiani e da sei ritratti di donne che raccontano la storia dell’Italia e l’evoluzione della
figura femminile negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale.
Ogni film è stato introdotto da personalità del mondo culturale.
Incremento Sezione Ragazzi, comprendente letteratura per l’infanzia e raccolte di favole classiche e moderne. Il programma di didattica della biblioteca proposta alle
scuole pubbliche e private ha visto la nascita del progetto “Favole con gusto”, destinato
a promuovere la lettura, con incontri con gli alunni e i docenti delle scuole elementari.
Piano di potenziamento di SBN in Puglia con utilizzo risorse UMTS. Progetto recupero
catalografico retrospettivo per 5 biblioteche della provincia di Bari, finanziato con fondi
Universal mobil Telecomunication Sistem dell’Accordo di programma Quadro – delibera CIPE n. 17/2003 e cofinanziamento della Regione Puglia.
Museo Archeologico
Il Museo Archeologico Provinciale è stato istituito nel 1875, con sede nell’Ateneo barese,
in locali a ciò specificamente dedicati. Direttore: l’archeologo tedesco Massimiliano
Meyer: successore. Michele Gervasio, professore archeologo.
Gestito dal 1957 al 2001 dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia, ha sede,
dal 2001, presso il Complesso di Santa Scolastica, di cui si attende la ristrutturazione.
La collezione archeologica, ampia e diversificata, consta delle seguenti sezioni per un totale complessivo di oltre 30.000 reperti, di cui si sta completando l’inventariazione, così
articolati:
- materiale preistorico comprendente strumenti litici, ceramica impressa;
- ceramica indigena geometrica dauna, peuceta e messapica;
- ceramica apula di derivazione greca a vernice nera, sovradipinta, a figure rosse e dello
stile di Gnathia;
- ceramica greca, corinzia e attica;
200
Provincia di Bari
- terrecotte figurate e architettoniche;
- sculture in pietra;
- bronzi comprendenti vasi, armi, armature, utensili;
- oreficerie;
- epigrafi greche e latine;
- monete greche, romane, bizantine, medievali e moderne;
- gemme incise.
ATTIVITÀ ANNO 2007
> Realizzazione mostra Luce sul design a cura di Emanuela Angiuli e Marco Petroni con
la collaborazione di Simmaco Sorbo, aperta dal 29 novembre al 16 dicembre.
ATTIVITÀ ANNO 2008
> Catalogazione delle collezioni librarie del museo archeologico in SBN: formato da un
fondo librario consistente in volumi, opuscoli e riviste databili dalla fine del 1700 ai
primi anni del Novecento, molti dei quali in francese e tedesco che costituisce pregevole fondo di bibliografia archeologica.
> Riordino e di inventariazione dei circa 1000 reperti ceramici e di n 6339 reperti numismatici, nonché dell’aggiornamento di circa 2000 apparati bibliografici.
Servizio istituzione concertistica orchestrale (I.C.O)
ATTIVITÀ ANNO 2007
n. 40 produzioni I.C.O.
n. 8 produzioni scolastiche
n. 6 coproduzioni con la fondazione Petruzzelli e teatri di Bari per un totale di 54 produzioni e 115 concerti.
ATTIVITÀ ANNO 2008
n. 40 produzioni I.C.O.
n. 7 produzioni scolastiche
n. 6 coproduzioni con la fondazione Petruzzelli e teatri di Bari per un totale di 53 produzioni e 130 concerti.
201
PROVINCIA DI FOGGIA:
ASSESSORATO ALLA CULTURA
Presidente
Antonio Pepe
Piazza XX Settembre, 20
71100 Foggia
Tel. 0881 791250
Fax 0881 720007
[email protected]
Vicepresidente e Assessore
alla Cultura e alle politiche
scolastiche della Provincia
di Foggia
Maria Elvira Consiglio
Tel. 0881 791416
Fax 0881 1791450
[email protected]
202
La Provincia di Foggia è tra gli enti locali pugliesi che detengono
il più significativo patrimonio di istituzioni e di contenitori culturali: la Biblioteca Provinciale (con il suo Dock, centro di documentazione multimediale), il Teatro del Fuoco, l’ODA Teatro
(Orto degli attori), il Teatro provinciale di San Marco in Lamis, la
Galleria d’Arte moderna e contemporanea, il Museo Interattivo
e delle Scienze, il Museo di Scienze Naturali, il Museo del Territorio, il Festival del Cinema Indipendente, la Scuola di Pubblica
Amministrazione “F.Marcone”, l’Università della Terza Età “L.Imperati”.
Tali strutture vengono per la maggior parte gestite dall’Amministrazione direttamente, o attraverso istituzioni ad hoc. La sola
eccezione è rappresentata dalla stagione teatrale che si svolge
presso le due strutture teatrali, realizzata in collaborazione con
la cooperativa “Il cerchio di gesso”, che è anche concessionaria
dell’Oda Teatro.
È evidente che la gestione di un simile patrimonio assorbe gran
parte delle politiche culturali dell’Ente, sia in termini di dotazioni umane e strumentali, sia in termini di spesa. Concentrarsi
sui contenitori – ed ovviamente sulla produzione dei contenuti
e dei servizi che ne derivano -, puntare sulla creazione di istituzioni stabili, solide nel tempo, ha permesso da un lato la qualificazione della spesa culturale e dall’altro il consolidamento
delle stesse politiche culturali, che possono oggi contare su una
cospicua “spesa storica” all’interno dei capitoli di bilancio dell’Amministrazione.
Abbiamo disegnato un metodo, resa quotidiana una “buona
prassi” che adesso intendiamo mettere a disposizione dell’intero territorio provinciale per fare in modo che, attorno ed assieme al patrimonio culturale della Provincia di Foggia, possa
nascere un autentico “sistema cultura”.
Per raggiungere questo obiettivo intendiamo operare entro due
direttrici fondamentali. La prima è quella di favorire un maggior decentramento dei contenuti, dei servizi e più in generale
dell’offerta prodotta dalla nostra rete culturale, per lo più concentrata nel capoluogo, su tutto il territorio provinciale, così
come abbiamo cercato di fare negli ultimi mesi con la distribuzione di grandi eventi come la mostra su Andrea Pazienza e Jacovitti (ospitata a San Severo), con l’istituzione del Sistema
bibliotecario provinciale e del polo regionale SBN di Foggia, che
coinvolge 57 tra biblioteche comunali, ecclesiastiche ed enti territoriali di tutta la Provincia, con il Festival del Cinema Indipendente, che costituisce la più significativa manifestazione della
Capitanata, e che sempre più ci sforziamo di “diffondere” sul
territorio provinciale, coinvolgendo importanti realtà territoriali come Manfredonia, Cerignola, Torremaggiore.
La seconda direttrice è rappresentata dalla consapevole volontà
di mettere in rete – condizione indispensabile per “fare sistema”
– le molte buone prassi e le molte qualificate iniziative che
punteggiano il territorio provinciale: abbiamo cominciato a
farlo con l’adesione al progetto di distretto culturale Daunia
Vetus, con il sostegno al Five Festival Sound System (che mette
assieme i più importanti festival estivi) con la progettazione
Provincia di Foggia
congiunta, assieme ai comuni interessati (Accadia, Ischitella e Vico Garganico) di interventi come l’Appennino Art’ in Fest e Gargano Letteratura, con interventi destinati alle
aree collinari ed interne come la mostra di presepi artistici “Natale in Casa Daunia”.
Abbiamo contribuito alla diffusione della lettura mettendo a disposizione di Comuni e
scuole privi di biblioteche il nostro Bibliobus e ben dieci “valigie” di libri.
Abbiamo realizzato incontri, eventi e mostre di rilievo, da ultimo la mostra “Dove il sì
suona” sulla storia della lingua italiana, che ha visto la partecipazione di moltissime
scolaresche di tutta la provincia.
La cultura può crescere proprio e solo “a porte aperte”: mettendo in circolo risorse, voglia di fare, sensibilità, idee.
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PROVINCIA DI TARANTO:
ASSESSORATO ALLA CULTURA
ATTIVITA’ ANNO 2007
Istruzione
Presidente
Giovanni Florido
Via Anfiteatro, 4
74100 Taranto
Tel./Fax 099 4587369
[email protected]
Attività di promozione culturale nelle scuole
Nel corso dell’esercizio finanziario 2007, sono stati erogati contributi a favore di Istituti Scolastici e di Associazioni culturali a
sostegno di progetti e di iniziative culturali che si possono così
riassumere:
- Acquisto cataloghi mostra “Il Signore e l’Artigiano”;
- Seminari “Come capire l’arte contemporanea” con alcune
scuole medie superiori;
- Contributo per una scavo archeologico Via Appia;
- Contributo Azione Cattolica Massafra per giornata pace;
- Contributo Ass. Soroptimist per mostra fotografica;
- “Incontri con l’autore” in collaborazione con le scuole medie
superiori;
- Contributo giornata nazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza;
- Contributo Convegno “I giovani e il libro”;
- Progetto Music & Work;
- Progetto “nontiscordardimè” 2007/2008;
- Contributo “Festa dei lettori”.
Beni Culturali
Le attività svolte nel campo della valorizzazione e della promozione dei beni culturali possono sintetizzarsi nei seguenti punti:
Promozione, organizzazione e sostegno delle attività di valorizzazione dei beni culturali
Negli indirizzi programmatici di questa Amministrazione è prevista la costituzione dell’“Arsenale Mediterraneo delle Arti Contemporanee – Ars.M.A.C.” della Provincia di Taranto, inteso sia
come luogo della conservazione e della ricerca e sia come soggetto istituzionale che dedica attenzione alla promozione ed
alla valorizzazione della ricerca artistica locale, regionale e dell’area del Mediterraneo in generale.
Il programma degli eventi è stato articolato in diverse sezioni.
Nello specifico delle “ARTI VISIVE” un’importante appuntamento è stato quello della mostra intitolata “Mediterraneo
Contemporaneo – 19 Artisti tra identità e differenze” a cui
hanno partecipato diciannove artisti provenienti dai paesi del
Mediterraneo. La mostra, realizzata anche con un contributo
economico della Regione Puglia - Assessorato alla Cultura, ha
offerto un vasto e diversificato panorama della produzione artistica proveniente dai Paesi del Mediterraneo ed ha proposto i
più diversi linguaggi dell’espressione artistica: pittura, scultura,
installazione, fotografia, video. La mostra è stata realizzata nel
Castello Aragonese di Taranto dal 15 dicembre 2006 al 25 marzo
2007.
Presso Palazzo Pantaleo si è tenuta la mostra dal titolo “Genius Loci/2 – Innovazione tra passato e presente” (pittura, scultura, installazione e nuove tecnologie) degli artisti Emanuele
204
Provincia di Taranto
De Giorgio, Alfredo Giusto, Sara Ciracì e Giulio De Mitri.
Inoltre si è provveduto a realizzare le seguenti iniziative:
- Atlante dei beni culturali;
- Video e pubblicazione “Codice Bianco-Limite di zona con Beuys per una pedagogia
della speranza”:
- Verifica fattibilità della mostra dello scultore Giuseppe Spagnulo.
Fondazione Magna Grecia
Nel mese di settembre 2007 è stata costituita la Fondazione Magna Grecia, con il Comune di Taranto, la Camera di Commercio e l’Istituto per la Storia e l’archeologia della
Magna Grecia.
A sostegno della Fondazione è stato erogato il contributo annuo.
Programmazione Culturale e Turismo
Le attività realizzate nel campo della Programmazione Culturale e del Turismo nell’anno
2007 sono state le seguenti:
- produzione e messa in onda, da parte di varie emittenti televisive, della 27^ Edizione
della B.I.T. (Borsa Internazionale del Turismo), tenutasi a Milano dal 22 al 25 febbraio
2007;
- sostegno finanziario in favore del Centro Artistico Musicale “Paolo Grassi”, per la realizzazione del 33° Festival della Valle D’Itria;
- sostegno finanziario all’attività’ dell’“I.C.O. Magna Grecia” per il programma dei concerti realizzati;
- partecipazione finanziaria in favore di soggetti pubblici e privati, per far fronte alle
spese che gli stessi hanno sostenuto per la realizzazione di manifestazioni/iniziative
con rilevanza artistica, sociale, culturale, turistica;
- all’adesione, della Provincia di Taranto, al “Consorzio Teatro Pubblico Pugliese” di Bari;
- alla organizzazione e realizzazione della Rassegna “Agosto in Palcoscenico”;
- alla organizzazione e realizzazione del 1° Festival Nazionale Teatro Scuola;
- alla organizzazione e realizzazione di varie iniziative (Francesco Salinari, Massimo Ranieri, Mariella Nava e Tosca “San Cataldo”, ecc.).
ATTIVITA’ ANNO 2008
Istruzione
Attività di promozione culturale nelle scuole
Nel corso dell’esercizio finanziario 2008 sono stati realizzati i seguenti progetti ed iniziative culturali, in collaborazione con gli Istituti scolastici e le Associazioni culturali:
- l.T.C. “Pitagora”. Contributo per il seminario di studi “Come insegnare la Shoah oggi”;
- I.T.C.G.“S.Pertini-E.Fermi”. Contributo per la rassegna teatrale “T.A.C. - Transito di autori
contemporanei”;
- Associazione musicale “Crysalis” di Taranto;
- contributo manifestazione fotoarte 2008 promossa dal circolo fotografico il castello
di Taranto;
- acquisto del volume “Darfur” di Luca Pierantoni (Chimienti Editore);
- Gestione del S.I.T. (Sistema informativo territoriale)- Atlante dei Beni Culturali della
Provincia di Taranto;
- Contributo all’Associazione Legambiente di Taranto per la realizzazione del progetto
“Nontiscordardimé” operazione scuole pulite a.s. 2008/2009;
- Contributo al Liceo Scientifico e classico G. Moscati di Grottaglie per la realizzazione del
progetto/mostra “Dalla guerra alla pace. Il Novecento visto con l’obiettivo di Noè Trevisani”;
- Contributo all’Associazione “Amici di Manaus” di Taranto per la realizzazione del progetto “Dare parole alle emozioni”;
- Partecipazione finanziaria per la realizzazione del progetto “Music & Work III 20082009”, curato dall’associazione “Crysalis” di Taranto;
205
Provincia di Taranto
- Acquisto libri per l’iniziativa denom.”lncontri con l’autore” promossa dall’Assessorato
alla Pubblica Istruz.;
- Convegno “Grottaglie centro del Mediterraneo - La ceramica patrimonio materiale e
immateriale”;
- Acquisto testi “Sono razzista, ma sto cercando di smettere” e “Periferie” per l’iniziativa
denominata “Incontri con l’autore” promossa dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione;
Istituto Prof.le di Stato “F.S. Cabrini” di Taranto. Project Meeting Comenius 1.1 young people, active citizens of Europe. Cerimonia di commiato;
- Agenzia T9 communication srl di Taranto. Campagna di promozione per gli eventi fondazione ARSMAC e Atlante dei Beni Culturali;
- Agenzia Progetto audiovisivo “La luna e il lavoro”;
- Liceo Ginnasio “Aristosseno” . Progetto “Amico libro”;
- Acquisto volume “Perché laico”.
Il Settore Istruzione ha curato la realizzazione, nell’ambito del programma nazionale
per la promozione dell’energia solare, di un importante progetto dal titolo “Il sole e la
scuola”. Il progetto è stato ammesso al finanziamento dal Ministero per l’ambiente.
Sono stati realizzati dieci impianti fotovoltaici in altrettanti Istituti scolastici di istruzione secondaria superiore, con lo scopo di favorire la conoscenza e la diffusione delle
fonti di energia rinnovabili, nonché delle competenze tecniche e professionali connesse
alla realizzazione di impianti di questo tipo.
Beni Culturali
Le attività realizzate nel campo della valorizzazione e della promozione dei beni culturali possono sintetizzarsi nei seguenti punti:
Promozione, organizzazione e sostegno delle attività di valorizzazione dei beni culturali
In primo piano, nello specifico campo dei Beni Culturali, è stato posto il progetto di un
Museo provinciale con le attività culturali ed artistiche connesse.
Già nel dicembre 2005 prendeva il via l’idea del progetto culturale che ha portato al disegno dell’ARSMAC – Arsenale Mediterraneo delle Arti Contemporanee.
Le attività culturali svolte nel corso di questi tre anni, nello specifico campo delle arti visive con convegni, laboratori didattici, seminari, conferenze, mostre, hanno posto le giuste basi per avviare e realizzare l’istituzionalizzazione dell’ARSMAC, laboratorio attivo
del pensare e del “fare” con gli strumenti ed i materiali della creatività artistica.
Avere a Taranto un Museo di Arte Contemporanea, al pari di altre istituzioni culturali,
come Università, infrastrutture etc., rappresenta il fiore all’occhiello per la crescita culturale della nostra provincia.
L’Amministrazione ha, infatti, predisposto gli atti (Delibera di Consiglio e Schema di Statuto) per la costituzione di una Fondazione per la gestione dell’ “Arsenale Mediterraneo
delle Arti Contemporanee – ARS.M.A.C.” che il Consiglio Provinciale ha approvato all’unanimità nel luglio scorso (2008).
Nell’attesa dell’apertura del suddetto Museo (ARS. M.A.C.) l’attività culturale di questa
Amministrazione è proseguita promuovendo gli eventi di seguito specificati:
Prosecuzione della Mostra di arte contemporanea,“Genius Loci/2”, che si è tenuta nello
storico Palazzo “Pantaleo”, dedicata a quattro artisti tarantini: Emanuele De Giorgio, Alfredo Giusto, Giulio De Mitri e Sarah Ciracì.
Nella linea di lavoro ARSMAC che riguarda il “Genius Loci” e la fotografia, ha avuto luogo
presso il Museo Nazionale Archeologico di Taranto, una mostra dal titolo “I Volti del Lavoro” e la realizzazione di un volume di pregio dedicati al fotografo Ciro Quaranta, autore già noto ed apprezzato in campo nazionale. La ALENIA Composite, con sede in
Grottaglie (TA) è stata il partner unico di questa Amministrazione per la realizzazione
di tale iniziativa, che ha assunto la forma di un omaggio alla nostra terra e ai suoi lavoratori, reso attraverso la qualità alta del lavoro dell’artista Quaranta. Infatti la scelta
dell’artista Ciro Quaranta scaturisce dal valore artistico ed antropologico della sua opera,
che rappresenta con maestria il lavoro del nostro territorio, ponendo al centro i volti, le
mani e la gestualità di chi compie il lavoro nei differenti contesti, da quello agricolo a
quello dell’artigianato, da quello industriale tradizionale all’edile, sino alla stessa Alenia,
206
Provincia di Taranto
per tanti aspetti vero gioiello dell’industria nazionale e di questo territorio stesso.
Mostra di arte contemporanea dal titolo OperAzione “Ricerca di Azzurro”. Geometrie
fatte di paglia – Viaggio lungo le coste del Mediterraneo a cura degli artisti Pino LACAVA e Mario NEVE, in collaborazione con il Comune di Taranto – Assessorato alla Cultura – e con il patrocinio della Regione Puglia – Assessorato alla Cultura e al
Mediterraneo – e dell’Università di Bologna. All’organizzazione della manifestazione
ha collaborato anche l’Assessorato Provinciale all’Agricoltura che, in occasione della mostra, ha promosso i prodotti tipici territoriali. L’iniziativa si è svolta presso la Villa Peripato di Taranto ed ha previsto una serie di operazioni ruotanti intorno all’installazione
di strutture geometriche – Geometrie fatte di paglia – che rimandano ad espressioni archetipe dell’ambiente e del territorio. Il progetto è stato studiato nella convinzione che
l’unico senso possibile, oggi, per operazioni culturali, consista nel tentativo di riattivazione di un tessuto sociale abbandonato a se stesso. Infatti, non si è trattato di una “mostra”, nel senso dell’esibizione statica di opere, ma, appunto, di uno stimolo per il
ripristino del gusto per la riflessione e la discussione in comune. I cittadini sono stati invitati, al pari degli ospiti, a condividere una conversazione libera, una chiacchierata, com’era e com’è ancora uso nelle piazze e nei cortili dei Paesi mediterranei, una
chiacchierata per comunicare, per riflettere, per ricordare, condividendo convivialmente
cibo, vino e pensieri intorno al futuro del Mediterraneo, al tanto che può ancora offrire
se le sue sponde invece di dividere uniscono.
Rassegna intitolata “A Sud (del Mondo). Identità culturali e diversità geo-politiche nell’arte contemporanea” che si è tenuta nel prestigioso Palazzo Delli Ponti sec XVIII (1709),
ubicato nel centro storico di Taranto, sede universitaria, gentilmente concessa dall’Università degli Studi di Bari (Polo Jonico). La rassegna curata da Rosalba Branà, critico e direttrice del Museo “Pino Pascali”, annovera venti artisti appartenenti a nazionalità,
generazioni, formazioni e linguaggi artistici diversi, attraverso le diverse percezioni del
mondo risvegliano il senso critico, creano dibattito e prese di coscienza. Un incontro di
realtà geografiche e culturali contigue, la cui insularità non è un limite ma un’apertura
a un dialogo di valori vivaci e proficui. Oggi ogni identità e identificazione fra uomini appare irrimediabilmente compromessa da una forzata globalizzazione e l’Arte, come in
questa mostra, si fa portatrice di tanti e diversificati valori. Questo progetto/mostra è
stato sostenuto dalla Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo, Pace e Attività Culturali, dal Polo Jonico dell’Università degli Studi di Bari ed è stato patrocinato dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia.
Fondazione “Taranto e la Magna Grecia”
Con Deliberazione n. 30 del 31/05/2006 il Consiglio Provinciale stabilì di partecipare,
quale socio fondatore, alla istituzione della Fondazione “Taranto e la Magna Grecia”
quantificando l’ammontare del contributo annuo da versare in favore della medesima
Fondazione. Nel mese di settembre 2007 è stata costituita la Fondazione “Taranto e la
Magna Grecia, con il Comune di Taranto, la Camera di Commercio e l’Istituto per la Storia e L’Archeologia della Magna Grecia. A sostegno della Fondazione è stato, pertanto,
erogato un contributo annuo.
Elaborazione di progetti di valorizzazione per l’accesso ai finanziamenti comunitari,
statali e regionali
A) È stato elaborato un progetto per la realizzazione della sede dell’Arsenale Mediterraneo per le arti contemporanee. Il progetto, presentato alla Regione Puglia per il finanziamento, è stato successivamente approvato e la medesima Regione ha
assegnato alla Provincia un finanziamento di Euro 1.000.000,00=.
B) Si è avviata la procedura ad evidenza pubblica per l’individuazione di un soggetto
qualificato a cui affidare l’Auditorium di via Deledda. Tale procedura si è resa necessaria per partecipare ad un avviso pubblico della Regione Puglia per la realizzazione
di “Progetti di residenza teatrale in Puglia”.
Successivamente è stato individuato il CREST di Taranto quale soggetto attuatore. Il Progetto è stato finanziato dal Teatro Pubblico Pugliese.
207
Provincia di Taranto
Programmazione Culturale e Turismo
Con riferimento alla Programmazione Culturale e Turismo nell’anno 2008,sono state
realizzate le seguenti attività ed iniziative:
- organizzazione e realizzazione del “Progetto Artistico 2008”, concretizzatosi con l’effettuazione di n. 48 concerti nei Comuni della provincia jonica,;
- sostegno in favore del “Teatro Pubblico Pugliese” di Bari con la quota associativa annua;
- sostegno all’attività dell’ ”I.C.O. Magna Grecia” per l’organizzazione concertistica annuale;
- sostegno in favore del Centro Artistico Musicale “Paolo Grassi”, per la realizzazione del
34° Festival della Valle D’Itria;
- partecipazione della Provincia di Taranto alla B.I.T. di Milano;
- alla realizzazione, in concomitanza con il Comune di Castellaneta, dello Spettacolo
Musicale Promozionale “CRISALIDE TOUR 2008”, realizzato a Castellaneta Marina nei
giorni 16 e 17 agosto 2008;
- all’adesione della Provincia di Taranto al “5° Workshop Ex Meet Ex”, realizzato nel periodo dal 9 all’11 ottobre 2008 al Nova Yardinia di Castellaneta Marina (TA), con l’acquisizione di spazio espositivo;
- partecipazione finanziaria in favore di soggetti pubblici e privati, per far fronte alle
spese che gli stessi hanno sostenuto per la realizzazione di manifestazioni/iniziative
con rilevanza turistica.
208
UPI - UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA: COS’È
L’UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA
L’UPI è l’Associazione che rappresenta tutte le Province d’Italia,
escluse le province autonome di Trento, Bolzano e Aosta .
Svolge compiti di valorizzazione, promozione, supporto tecnico
e politico in favore delle associate e promuove la tutela delle
istanze locali presso il Governo e il Parlamento .
L’UPI è parte della Conferenza Unificata e della Conferenza
Stato-Città e Autonomie locali, istituite presso il Governo, la
prima con funzioni consultive, di raccordo, di scambio dati in
tutti i casi in cui Regioni, Province, Comuni e Comunità montane debbano esprimersi su un medesimo oggetto; la seconda
per coordinare i rapporti tra Governo ed Enti locali.
L’UPI è inoltre interlocutore delle commissioni parlamentari di
Camera e Senato attraverso l’espressione di pareri sui principali
provvedimenti che riguardano gli Enti Locali.
Il Presidente dell’UPI è Fabio Melilli, Presidente della Provincia
di Rieti.
Presidente
Fabio Melilli
Referente
Claudia Giovannini
Piazza Cardelli, 4
00187 Roma
Tel 06/68403430
Fax 06/6873716
Le Province e la cultura
Le Province esercitano le competenze relative a musei e altri
beni culturali la cui gestione viene loro trasferita. Inoltre promuovono direttamente attività culturali, quali mostre, festival
teatrali, sagre dei prodotti tipici, spettacoli dal vivo, manifestazioni sportive, all’insegna delle tradizioni culturali, musicali,
teatrali e artistiche locali.
A questo scopo destinano in media ogni anno cospicue risorse,
attraverso cui si realizzano eventi ed appuntamenti il cui successo si è imposto a livello nazionale. Il più importante è il Festival delle Province, una manifestazione attraverso cui ogni
anno si realizzano decine di eventi e spettacoli dal vivo lungo
tutta la penisola, grazie al lavoro del Comitato Festival delle Province che rappresenta una vera e propria rete culturale nazionale costituita dalle Province italiane, accomunate dall’esigenza
di restituire valore alle diverse espressioni dei saperi, degli usi e
costumi, delle pratiche tradizionali che caratterizzano la quotidiana esistenza delle proprie comunità e dei rispettivi territori.
1
2
3
4
D. l.vo n. 196 del 30 giugno 2003.
Legge n. 5 del 29.01.1975 (istituzione del Ministero per i Beni Culturali
e Ambientali).
D.l.vo n. 368 del 20 ottobre 1998 (istituzione del Ministero per i Beni e
le Attività Culturali e definizione delle funzioni).
D.l.vo n. 42 del 22 gennaio 2004 pubblicato sulla G.U. n. 45 del 24 febbraio
2004.
209
ANCI - ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI
ITALIANI
Presidente
Leonardo Dominici
Referente
Vincenzo Santoro
Via dei Prefetti, 46
00186 Roma
210
L'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani - ANCI è un’associazione senza scopo di lucro.
Costituisce il sistema della rappresentanza di Comuni, Città Metropolitane ed enti di derivazione comunale.
Persegue i propri scopi ispirandosi a valori di autonomia, indipendenza e rappresentatività. In essa trovano sede e rappresentanza i principi di pari dignità e pluralismo espressione delle
assemblee elettive locali.
In particolare:
- rappresenta i comuni, le città metropolitane e gli enti di derivazione comunale dinanzi a istituzioni e organismi internazionali e dell’Unione Europea, Comitato delle Regioni,
Parlamento della Repubblica, Governo, Regioni, organi della
Pubblica Amministrazione e a ogni altro soggetto, di rilievo
istituzionale, che eserciti funzioni di interesse locale;
- ne promuove lo sviluppo e la crescita;
- ne tutela e rappresenta gli interessi, anche nei rapporti con le
altre istituzioni e amministrazioni, con le organizzazioni economiche, politiche, sindacali e sociali nazionali, comunitarie
ed internazionali. In particolare, tiene stabili rapporti politici e
istituzionali con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni, con
l’UPI, con l’UNCEM, e con le altre organizzazioni che si occupino di questioni d’interesse del sistema delle autonomie;
- designa i rappresentanti delle Città metropolitane e dei Comuni italiani in seno alla Conferenza Stato-Città – Autonomie
Locali, alla Conferenza Unificata, nella Commissione parlamentare per le questioni regionali, nell’Agenzia Autonoma per
la gestione dell’Albo dei segretari comunali e provinciali, in
ogni altro organismo, di qualsiasi natura, in cui sia prevista la
rappresentanza di Comuni e Città metropolitane o di altri enti
aderenti all’Associazione;
- cura la raccolta, analisi e diffusione dei dati e delle informazioni riguardanti le Città metropolitane, i Comuni italiani e gli
enti di derivazione comunale; riceve dai Comuni e dalla Pubblica Amministrazione centrale e periferica tutti i dati e le informazioni per la gestione e della cura degli archivi pubblici;
- svolge attività di sostegno, assistenza tecnica ed erogazione di
servizi nell’interesse e nei confronti dei Comuni italiani singoli o associati e delle Città metropolitane e degli enti soci;
- promuove e diffonde, a tutti i livelli, la coscienza dei valori
della sussidiarietà, dell’autonomia, del decentramento.
Per elevare il livello di rappresentatività ed al fine di realizzare un
pieno coinvolgimento di tutte le peculiarità territoriali, l’ANCI
promuove, sostiene e valorizza associazioni di Comuni o di enti di
derivazione comunale che fondano il loro spirito associativo su
temi specifici connessi a questioni di interesse locale. Inoltre, direttamente o tramite proprie strutture e/o enti, può tra l’altro:
- promuovere lo studio di problemi che interessino gli associati;
- intervenire con propri rappresentanti in ogni sede nella quale
si discutano o si amministrino interessi delle istituzioni locali
rappresentate;
- prestare informazione, consulenza ed assistenza agli associati,
direttamente o mediante altri soggetti;
ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani
- partecipare nei modi previsti dalla legge alla contrattazione collettiva di lavoro per il
personale degli Enti;
- aprire uffici di rappresentanza in altri Paesi o Unioni di Stati;
- promuovere e incoraggiare iniziative per l'educazione civica dei cittadini e per diffondere la conoscenza delle istituzioni locali;
- studiare e proporre l'adozione di misure per sollecitare la partecipazione dei cittadini
alla vita delle autonomie locali;
- promuovere e coordinare, in via esclusiva, le relazioni internazionali e le attività di cooperazione allo sviluppo, nello spirito di solidarietà fra i governi locali;
- ricevere e gestire finanziamenti, pubblici e privati;
- promuovere, coordinare, gestire programmi comunitari, nazionali e regionali;
- gestire, per conto delle medesime autorità, progetti e programmi di diversa natura.
211
INVITALIA - AGENZIA NAZIONALE
PER L’ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI
E LO SVILUPPO D’IMPRESA SPA
Amministratore
Delegato
Domenico Arcuri
Referente
Paolo di Nola
Via Calabria, 46
00187 Roma
Tel. 06 421601
Fax 06 42160729
[email protected]
www.invitalia.it
Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e
lo sviluppo d’impresa, è una società partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ed agisce su mandato del
Governo per sostenere la competitività del Paese, in particolare
del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo. Gli obiettivi prioritari sono:
- favorire l’attrazione di investimenti esteri
- sostenere la crescita del sistema produttivo
- valorizzare le potenzialità dei territori.
Nell’ambito delle attività finalizzate allo sviluppo del territorio,
Invitalia opera in stretta collaborazione con le istituzioni nazionali, regionali e locali per accelerare la crescita economica del
Paese attraverso interventi mirati volti a:
- dare impulso all’innovazione tecnologica, sostenendo i distretti hi-tech e favorendo le sinergie tra il mondo della ricerca
e quello delle imprese
- realizzare progetti per valorizzare il patrimonio culturale e per
ampliare l’offerta turistica
- migliorare la qualità degli investimenti pubblici.
In particolare, Invitalia supporta le Amministrazioni nel definire
e gestire politiche e strumenti di valorizzazione del turismo e dei
beni e attività culturali, nonchè il processo di riqualificazione e di
rafforzamento dell’offerta turistica e artistico-culturale, al fine
di incrementare i livelli di domanda e gli standard di servizio.
PROGETTI REALIZZATI E CASE HISTORY
Progetto pilota strategico “Poli museali di eccellenza
nel Mezzogiorno”
I musei e le aree archeologiche dell’Italia meridionale rappresentano uno dei più grandi patrimoni culturali esistenti. Per questo, il
Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha avviato il programma
operativo “Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno”, che punta
a riqualificare l’offerta museale del Mezzogiorno. Il progetto affidato a Invitalia mira a organizzare alcuni attrattori culturali, già dotati - o potenzialmente dotati - di flussi significativi di visitatori,
come“poli museali di eccellenza”dotati dei più innovativi standard
di servizio per adeguare l’offerta dei beni culturali del Mezzogiorno
ai modelli internazionali di eccellenza.
Il progetto “Poli museali” promuove le eccellenze, intese sia come
valore in sé sia come discontinuità e innovazione gestionale, con
l’obiettivo di integrare l’offerta territoriale dei musei, avviare un
processo di riqualificazione di aree urbane prossime agli attrattori culturali e promuovere lo sviluppo della filiera turistica nel
territorio e nel Mezzogiorno.
La valorizzazione dell’offerta museale deve puntare al miglioramento delle funzioni tipiche (organizzazione di mostre, catalo-
212
INVITALIA - Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo
d’impresa spa
gazione e conservazione delle raccolte, ricerca e studio, esposizione delle collezioni) e all’adeguamento dei servizi aggiuntivi (offerta di visite guidate, gestione di punti vendita, servizi di ristorazione, iniziative promozionali), nonché alla stretta integrazione tra
patrimonio museale e territorio.
In conclusione, il progetto intende elevare la qualità della tecnologia dell’offerta per
migliorare la fruizione del bene culturale “museo” e ottenere benefici in termini di aumento dei visitatori e di incremento della domanda di servizi a maggiore valore aggiunto, contribuendo in tal modo a rendere i musei mete turistiche caratteristiche e
caratterizzanti il territorio.
Le regioni interessate dal programma sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. In ciascuna di esse il MiBAC, attraverso le Direzioni regionali per i beni culturali e il paesaggio, ha individuato i musei e le aree archeologiche
che per caratteri intrinseci e potenzialità di sviluppo turistico possono diventare “poli
museali di eccellenza”. Le candidature sono esaminate dal Comitato Scientifico e di Alta
sorveglianza, composto da rappresentanti del MiBAC, del DPS e di Invitalia.
Nel marzo 2009 si è conclusa l’Analisi di prefattibilità sui primi 8 poli selezionati: L’Aquila,
Melfi-Venosa, Napoli, Palermo, Sassari-Porto Torres, Sepino, Sibari e Taranto.
Si prevede di estendere il Progetto a ulteriori candidature che saranno individuate in
una seconda fase.
La costruzione delle ipotesi di Polo ha riguardato 4 ambiti di tematiche:
- Patrimonio: valori intrinseci, aspetti museologici, edifici, qualità funzionale
- Turisticità ed Interrelazioni Territoriali: competitività turistica, interdipendenze socioeconomiche
- Urbanistica, Collegamenti e Trasporti: urbano/paesaggistico, dotazioni e funzionamento infrastrutture, “status” urbanistico delle strutture
- Gestione comparata: modelli di gestione contestualizzati all’ordinamento amministrativo e benchmarking sulla gestione.
Il progetto punta ad arrivare all’elaborazione dei progetti preliminari degli interventi
individuati.
Programma di investimenti per la valorizzazione del patrimonio culturale nelle aree
sottoutilizzate attraverso specifici progetti imprenditoriali
Invitalia, su incarico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, svolge le attività di accompagnamento per l’attivazione, la realizzazione, il monitoraggio e la diffusione dei risultati riferiti al Programma del MiBAC di investimenti per la valorizzazione del
patrimonio culturale nelle aree sottoutilizzate. L’obiettivo delle attività di Invitalia è
quello di supportare l’Amministrazione centrale e quelle periferiche nella gestione degli
interventi oggetto del Programma che il MiBAC ha affidato a società esterne.
I progetti operativi in cui si articola il Programma, che riguardano il Molise, la Basilicata,
la Calabria, l’Abruzzo, la Sardegna, la Puglia, il Lazio e la Campania, sono complessivamente 28, di cui 23, dedicati prevalentemente all’ampliamento dei servizi e all’incremento della qualità dei beni, sono concentrati in Lazio e in Campania. I restanti 5
supportano il MiBAC nell’attività di promozione e comunicazione del patrimonio culturale, nella sicurezza e nella tutela degli insediamenti culturali, nel riordino della gestione informatizzata degli archivi presso gli istituti periferici del Ministero, nella
manutenzione delle aree archeologiche del Nord Ovest della Sardegna e della Gallura
Costiera e nel servizio di call center finalizzato a fornire informazioni sul patrimonio e
sulle attività culturali.
L’insieme di tali progetti è, nel complesso, finalizzato a garantire il raggiungimento dei
213
INVITALIA - Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo
d’impresa spa
seguenti obiettivi:
1. rafforzamento delle capacità operative delle strutture territoriali del MiBAC
2. ampliamento dell’offerta di fruizione e dei relativi servizi collegati
3. “messa a valore” di competenze e capacità professionali altrimenti sottoutilizzate o
depauperate
4.valorizzazione del patrimonio culturale.
In Puglia
Le attività del progetto pilota strategico “Poli museali di Eccellenza nel Mezzogiorno”
realizzate in Puglia hanno riguardato i seguenti musei/aree archeologiche:
- Museo Nazionale Archeologico di Taranto
- Parco Archeologico delle Mura Messapiche di Manduria
- Area Archeologica di Satùro (Marina di Leporano)
Nell’ambito del “Programma di investimenti per la valorizzazione del patrimonio culturale nelle aree sottoutilizzate attraverso specifici progetti imprenditoriali”, in Puglia
sono stati attivati i seguenti progetti:
- il “Riordino e gestione informatizzata degli archivi”
- la “Promozione e comunicazione del patrimonio culturale”
- la “Sicurezza e Tutela degli Insediamenti Culturali”
Gli Istituti periferici del MiBAC coinvolti in tali progetti sono l’Archivio di Stato di Bari,
la Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio per le Province di Bari e
Foggia, la Soprintendenza Archivistica per la Puglia, l’Archivio di Stato di Lecce, la Soprintendenza per i Beni Archeologici (sede di Taranto e di Lecce), la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia.
214
ICOM – INTERNATIONAL COUNCIL
OF MUSEUM COMITATO NAZIONALE
ITALIANO (ICOM ITALIA)
Il Comitato Nazionale Italiano di ICOM, fondato nei primi anni
Settanta da Franco Russoli e da un gruppo di direttori e funzionari di musei italiani, è la principale associazione professionale
del settore museale in Italia e si occupa di tutti i problemi strettamente connessi allo sviluppo e alla difesa della professione, secondo le finalità dettate dallo Statuto e dal Codice Deontologico
di ICOM. ICOM Italia, attualmente presieduto da Daniele Jalla, ha
circa 700 soci, tra istituzioni museali e professionisti dei musei. La
sede centrale è presso il Museo Nazionale della Scienza e della
Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano. Il Comitato Nazionale si
è dotato di coordinatori regionali presenti attualmente il 13 regioni ed ha attivato alcuni gruppi tematici di approfondimento
disciplinare. L’ICOM (International Council of Museums) è l’organizzazione internazionale dei musei e dei professionisti museali
impegnata a preservare, ad assicurare la continuità e a comunicare il valore del patrimonio culturale e naturale mondiale, attuale e futuro, materiale e immateriale. Riunendo più di 26.000
aderenti presenti nei 5 continenti, l’ICOM costituisce una rete internazionale di comunicazione e di confronto per i professionisti
museali di tutte le discipline e tutte le specialità. Essi partecipano
alle attività dell’Associazione, che si svolgono a livello locale e internazionale, attraverso convegni, pubblicazioni, momenti di formazione, gemellaggi e la promozione dei musei. Creato nel 1946,
all’indomani della Seconda guerra mondiale, per iniziativa di
Chauncey J.Hamlin, Presidente dell’American Association of Museums, con l’obiettivo di diffondere la reciproca conoscenza fra le
culture come base comune per la pace, l’ICOM è un’organizzazione senza fini di lucro, in gran parte finanziata dalle quote dei
suoi aderenti e grazie al sostegno di diversi organismi pubblici e
privati. Organizzazione non governativa (ONG), l’ICOM è associato all’UNESCO e gode dello status di organismo consultivo
presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.
La Segreteria e il Centro d’informazione dell’ICOM hanno sede
a Parigi presso la Maison de l’UNESCO e assicurano il coordinamento delle attività e dei programmi a livello internazionale.
Presidente
Daniele Jallà
Referente
Luca Baldin
Via San Vittore, 21
20123 Milano
Tel./Fax 02 4695693
[email protected]
www.icom-italia.org
L’organizzazione dell’ICOM
I Comitati nazionali
I Comitati nazionali sono le unità fondamentali dell’ICOM e i
principali strumenti di comunicazione fra i suoi soci. All’ICOM
fanno capo 116 Comitati nazionali di tutto il mondo. Ogni Comitato nazionale cura gli interessi dell’ICOM a livello nazionale,
rappresenta i suoi soci in seno all’ICOM e contribuisce alla realizzazione dei programmi dell’ICOM.
Le Organizzazioni regionali
Alcuni Comitati nazionali si sono riuniti in Organizzazioni regionali per dare più forza alla propria azione. Esistono 7 Organizzazioni regionali: ASPAC - Asia & Pacific; CIAO - West Africa;
ICOMAC - Central Africa; ICOM-ARAB; ICOM-EUROPE; ICOM-SEE;
LAC - Latin America & Caribbean
215
ICOM – International Council of Museum Comitato Nazionale Italiano
(Icom Italia)
I Comitati internazionali
I soci dell’ICOM partecipano ai lavori dei 30 Comitati internazionali, al cui interno si perseguono i principali obiettivi dell’Associazione: scambio di informazioni scientifiche;
elaborazione di norme professionali; adozione di regole comuni e di raccomandazioni;
realizzazione di progetti comuni.
I Comitati internazionali hanno carattere esclusivamente professionale, si incontrano
ogni anno e pubblicano regolarmente i risultati del loro lavoro.
Tutte le informazioni sui Comitati internazionali e sulle loro attività sono reperibili alla
pagina web: http://icom.museum/international-f.html
Le Organizzazioni internazionali affiliate
Alcune organizzazioni internazionali hanno voluto collegare le loro attività a quelle dell’ICOM. Pur conservando la propria autonomia, 14 organizzazioni si sono associate su
progetti specifici, contribuendo in tal modo ad ampliare la già vasta rete internazionale
dell’ICOM.
ATTIVITA’
Il Comitato Nazionale Italiano, noto anche come ICOM Italia, si propone inoltre di importare nel nostro Paese il dibattito internazionale sulla museologia e nello stesso
tempo di esportare le idee e le metodologie elaborate in Italia per garantire una corretta
gestione del patrimonio culturale e delle istituzioni museali.
Ogni anno ICOM Italia organizza oltre alla propria assemblea nazionale, la Conferenza
Nazionale dei Musei d’Italia e “Museitalia” forum nazionale di Museografia e Museotecnica, oltre a numerosi altri momenti di approfondimento e formazione.
216
COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO
CULTURALE
LA STORIA
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato istituito nel 1969, precedendo in tal modo di un anno la Convenzione UNESCO di Parigi del 1970, con la quale si invitavano tra
l’altro gli Stati Membri ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il
recupero di quelli trafugati, nonché a istituire uno specifico servizio a ciò finalizzato.
Il Comando, inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero
per i Beni e le Attività Culturali, svolge compiti concernenti la
sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale,
attraverso la prevenzione e la repressione delle connesse, molteplici attività delittuose.
Il particolare settore di tutela è un comparto di specialità che è
stato affidato all’Arma con Decreto del Ministero dell’Interno
del 12 febbraio 1992; con successivo decreto del 28 aprile 2006,
il medesimo Dicastero ha confermato il ruolo di preminenza attribuito all’Arma, con ciò individuando il Comando CC T.P.C.
quale polo di gravitazione informativa e di analisi a favore di
tutte le Forze di Polizia.
Il Comando è composto da circa 300 militari che hanno una preparazione specializzata acquisita attraverso la frequenza di appositi corsi in “Tutela del Patrimonio Culturale”, organizzati
periodicamente dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L’attuale articolazione prevede a livello centrale un Ufficio Comando, organo di staff, un Reparto Operativo per le indagini di
polizia giudiziaria (a sua volta suddiviso nelle sezioni Antiquariato, Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) e a livello territoriale 12 nuclei con competenza regionale o
interregionale, ubicati ad Ancona, Bari, Bologna, Cosenza, Firenze, Genova, Monza, Napoli, Palermo, Sassari, Torino, Venezia
nonché una Sezione a Siracusa alla dipendenze del nucleo di
Palermo.
Il Nucleo Carabinieri TPC di Bari è stato istituito, con sede presso
il Castello Svevo, il 01 aprile 1995 ed ha una competenza territoriale su Puglia, Basilicata e Molise.
Comandante
Gen. B Giovanni Nistri
Vice Comandante
Col. Luigi Cortellessa
Piazza Sant’Ignazio, 152
00186 Roma
Tel. 06 6920301
Fax 06 69203069
www.carabinieri.it
[email protected]
Nucleo CC TPC Bari
P.zza Federico II, 2
(Castello Svevo)
Bari
Tel 080 5213038
Fax 080 5218244
[email protected]
[email protected]
LE FUNZIONI E LE ATTIVITÀ
Il Comando CC TPC espleta i suoi compiti per la protezione e la
salvaguardia del patrimonio culturale attraverso la predisposizione di peculiari attività preventive e repressive. Le stesse possono riassumersi in:
- prevenzione dei reati contro il patrimonio culturale;
- attività investigativa specialistica;
- recupero di beni culturali e oggetti d’arte;
- gestione della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti (art.85 D.Lgs. 42/2004);
- consulenza specialistica a favore del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali e dei suoi organi territoriali.
L’attività operativa consiste principalmente nel:
- individuare i responsabili dei reati concernenti beni culturali
217
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
(principalmente furti, ricettazioni, scavi archeologici illegali, falsificazioni) e deferirli all’Autorità Giudiziaria;
- recuperare i beni culturali sottratti o esportati illecitamente dal territorio nazionale,
estendendone le ricerche anche all’estero, nei limiti stabiliti dalle differenti convenzioni e nell’ambito della cooperazione giudiziaria tra gli Stati, attraverso i Ministeri
degli Affari Esteri e della Giustizia, nonché attraverso l’INTERPOL, con le Forze di Polizia delle altre Nazioni;
- collaborare nella repressione di violazioni alle norme di tutela paesaggistica;
- effettuare controlli in occasione di mostre, mercati d’antiquariato, sui cataloghi delle
più importanti case d’asta, anche on-line, nonché presso antiquari, nei laboratori dei
restauratori e degli altri operatori del settore;
- svolgere servizi finalizzati alla prevenzione dei reati in aree archeologiche particolarmente sensibili, anche in cooperazione con il Raggruppamento Elicotteri, le pattuglie
a cavallo ed altri mezzi dell’Arma dei Carabinieri.
Il Comando CC TPC conduce attività all’estero, non solo nell’ambito della cooperazione
internazionale di polizia, ma anche per:
supporto specialistico a operazioni di Peace-Keeping, come in Iraq dal 2003 al 2006;
attività di formazione di operatori di polizia e delle dogane di Stati che lo richiedano;
consulenza al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per le attività volte alla restituzione di reperti archeologici appartenenti al patrimonio nazionale ed esposti in Musei
e collezioni private stranieri.
Sin dagli anni ’80, il Comando si avvale di un potente strumento di ausilio alle indagini
di polizia giudiziaria: la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, prevista da
ultimo dall’art. 85 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, che contiene informazioni sui beni da ricercare di provenienza sia italiana sia estera ed informazioni circa
gli eventi delittuosi collegati: in essa sono informatizzati oltre 118.000 eventi, oltre
2.870.000 oggetti, con oltre 318.000 immagini.
Essa costituisce, grazie anche all’utilizzo di sofisticata tecnologia informatica, punto di
riferimento per tutta l’Arma e per le altre Forze di Polizia italiane ed estere e consente,
tra l’altro, di compiere una attenta analisi del fenomeno “furti delle opere d’arte”, così
come di altre tipologie delittuose, fornendo indicazioni specifiche idonee ad indirizzare
con maggiore precisione l’attività preventiva e investigativa dei vari reparti.
La stessa, alimentata giornalmente:
è strutturata in moduli che consentono da un lato, l’inserimento e la ricerca di eventi,
persone, oggetti e le loro relazioni, dall’altro l’elaborazione di statistiche;
impostata su interfaccia WEB e supporto multilingua, consente modalità di ricerca visuale e capacità di georeferenziazione degli eventi;
interagisce in tempo reale con palmari e personal computer portatili, agevolando la redazione di rapporti/schede sul luogo dell’intervento e la consultazione e l’alimentazione diretta.
Per quanto attiene specificatamente alla funzione di comparazione delle immagini, un
software di indicizzazione le analizza assegnando loro un’“impronta” sulla base di definite informazioni, quali il colore, il contrasto, la forma e la trama.
Relativamente alla georeferenziazione degli eventi, un apposito programma consente:
- il posizionamento delle entità sul territorio in base al collegamento tra dati alfanumerici e geografici, nonché l’ individuazione di zone a rischio e dei percorsi legati alla
criminalità;
- la rappresentazione grafica di tutte le connessioni logiche tra le informazioni censite,
integrandole con dati locali e remoti attinti per fini investigativi e tabulati telefonici
(società italiane).
Tale efficace strumento consente altresì una concreta interoperabilità con le altre Forze
di Polizia e altri Istituti, quali le Soprintendenze e gli Uffici Esportazione, che potranno
a breve consultare alcuni campi del database e pertanto usufruire di un più ampio e
specifico servizio, e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che ha concesso un utilis-
218
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
simo accesso privilegiato al suo database informatizzato, a integrazione degli items inseriti nella Banca Dati del Comando.
Lo sviluppo dell’attività investigativa, l’abbattimento delle barriere doganali nell’ambito dell’Unione Europea, nonché una sempre maggiore facilità di movimento di persone e merci a livello transnazionale, ha suggerito al Comando di utilizzare le eccezionali
potenzialità offerte dalla rete Internet per diffondere in qualsiasi parte del mondo le
informazioni relative ai beni culturali sottratti, così che da tempo vengono monitorati
i principali siti di “e-commerce” dedicati ai beni culturali. La stessa rete è infine utilizzata
per la diffusione di informazioni utili alla cittadinanza.
Il Comando cura la pubblicazione del bollettino “Arte in Ostaggio” contenente le riproduzioni fotografiche dei più importanti beni da ricercare, corredate dei dati necessari per
l’individuazione. Distribuito gratuitamente in Italia ed all’estero, con la venticinquesima
edizione ne è terminata la stampa, poiché, a vantaggio di un più rapido e tempestivo aggiornamento, le medesime informazioni sono ora facilmente consultabili on-line sul
sito istituzionale (www.carabinieri.it), raggiungibile anche attraverso il sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Sul sito infatti è presente un ben strutturato motore di ricerca attraverso il quale possono essere consultati circa 14.000 beni culturali di
valenza artistica tra beni archeologici, dipinti, sculture, oggetti chiesastici, beni librari,
estratti dalla Banca Dati del Comando.
Peraltro nello stesso database i cittadini possono accedere ad un cospicuo elenco di immagini e di descrizioni di beni archeologici saccheggiati durante i due conflitti bellici avvenuti negli ultimi anni in IRAQ, oltre che avvalersi di “link” diretti sul sito UNESCO
dedicato alle “Red list” di Paesi a rischio.
Per facilitare la consultazione di tali informazioni e favorire il recupero dei beni culturali da ricercare, il data-base e le pagine web del Comando sono in corso di duplicazione
in lingua inglese, nonché è in atto una loro ulteriore implementazione per offrire al cittadino e alle associazioni di categoria la possibilità di consultare un sempre maggior
numero di beni culturali.
Nell’apposita sezione tematica del sito www.carabinieri.it (Beni d’interesse culturale)
sono disponibili “consigli” per orientare gli utenti che intendano avvicinarsi al mercato
dell’arte (tra cui un “decalogo” contro gli incauti acquisti di opere d’arte contemporanea,
redatto con la collaborazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna) o che subiscano
furti di beni culturali.
Dal sito è inoltre possibile scaricare un modulo “Documento dell’opera d’arte - Object
ID” (vedasi foto) che peraltro può essere richiesto presso qualsiasi comando dell’Arma.
Compilando questa “scheda preventiva”, ciascuno può costituirsi un archivio fotografico
e descrittivo dei propri beni culturali, determinante in caso di furto, poiché ne consente
l’agevole informatizzazione nella Banca Dati, in modo da favorire la costante comparazione con quanto giornalmente sia oggetto di controllo. Un’opera rubata, infatti, se fotografata ed adeguatamente descritta, può essere recuperata più facilmente.
Inoltre, per evitare di acquistare un bene culturale trafugato, ovvero per conoscere
l’eventuale illecita provenienza di uno posseduto, il cittadino può richiedere al Comando
o ai Nuclei dislocati sul territorio un controllo presso la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti. In caso di riscontro negativo il Comando rilascerà un’attestazione
in cui è indicato che in quel momento il bene controllato
non risulta segnalato tra le opere da ricercare presenti in
Banca Dati. Un eventuale esito positivo dell’accertamento
darà luogo ai dovuti riscontri di polizia giudiziaria.
CONSIGLI RIGUARDANTI I BENI DI INTERESSE CULTURALE
Cosa fare in caso di acquisto di beni d’interesse culturale?
- Diffidate dei “facili acquisti”: un prezzo non congruo può
essere indice di una provenienza sospetta o di dubbia autenticità. Inoltre l’acquisto di oggetti compiuto in modo
219
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
troppo “disinvolto” può configurare il reato previsto e punito dall’articolo 712 del Codice
Penale (“Acquisto di cose di sospetta provenienza“).
- Una volta individuata l’opera d’interesse, consultate possibilmente gli archivi dell’autore per rendervi conto delle quotazioni di mercato.
- Pretendete, ai sensi del D.Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004 - “Nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, il rilascio da parte del venditore della copia fotografica dell’opera o dell’oggetto, con retroscritta dichiarazione di autenticità e indicazione della
provenienza, recanti la sua firma.
- Valutate l’opportunità di adottare idonee misure di sicurezza nel luogo ove vengono
custoditi i beni.
- Custodite le riproduzioni fotografiche in luogo diverso dalle opere.
- Compilate il “Documento dell’opera d’arte - Object ID”. E’ un modulo concepito dall’UNESCO ed elaborato in collaborazione con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, nel quale si devono riportare i dati identificativi essenziali di qualsiasi
bene d’arte (oggetto, autore, epoca, tecnica e materiale, dimensioni, titolo e descrizione, fotografia). Con esso il possessore di oggetti d’arte può costituirsi un proprio
“archivio fotografico - descrittivo”. E’ bene che sia custodito in luogo sicuro perché in
caso di furto può essere d’ausilio alle Forze dell’Ordine per il suo successivo recupero.
- Effettuate il pagamento servendovi possibilmente dei servizi bancari (come bonifico
o assegno circolare non trasferibile) e non a mezzo di denaro contante, per conservare
documentazione della transazione effettuata.
Come evitare di acquistare beni d’interesse culturale falsificati?
Il D.Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004 - “Nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”
sanziona indistintamente la contraffazione, l’alterazione e la riproduzione di un bene
culturale. Nello specifico:
- la contraffazione consiste nell’imitare pedissequamente un opera d’arte dandole caratteri di autenticità non propri (esempio: la firma dell’artista);
- l’alterazione consiste nel modificare l’essenza di un’opera originale intervenendo su di
essa;
- la riproduzione consiste nella moltiplicazione meccanica o nella copia manuale il più
fedele possibile all’originale. Si distingue dalla contraffazione per la dicitura esposta
sul retro (o sul documento che l’accompagna) che si tratta di opera copia dall’originale dell‘artista.
La norma non punisce solamente il falsario, ma anche chi pone in commercio o detiene
per farne commercio o introduce nel territorio dello Stato come autentiche, opere contraffatte, alterate o riprodotte, nonché chi, pur conoscendone la falsità, le autentica.
Dopo gli anni ‘60, contestualmente al fenomeno di una sempre più diffusa mercificazione dell’arte, per soddisfare la pressante domanda di mercato dei “nuovi ricchi”, si è
percepito un aumento esponenziale del fenomeno delittuoso concernente la falsificazione delle opere d’arte ed in particolare delle grafiche di Autori contemporanei.
Occorre quindi prestare particolare attenzione quando si decide di acquistare beni culturali.
Cosa fare in caso di furto?
- Procuratevi riproduzioni fotografiche di quanto asportato consultando anche gli
album di famiglia, ove potrebbe essere stato fotografato, anche se non in primo piano,
l’oggetto rubato.
- Recatevi presso la Stazione dei Carabinieri più vicina o presso l’Ufficio di altra forza di
Polizia per denunciare l’accaduto, portando con voi i “Documenti dell’opera d’arte Object ID“, compilati a suo tempo per ogni bene, ed ogni altro materiale utile per una
accurata descrizione degli stessi.
La documentazione verrà subito informatizzata nella “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti“ in modo da favorire la costante comparazione con quanto giornalmente è oggetto di controllo.
220
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
Cosa fare se si viene a conoscenza di uno scavo clandestino?
Nel “Nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio“ (D. Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004)
è prevista un’intera sezione per disciplinare le ricerche e i rinvenimenti fortuiti di beni
archeologici nell’ambito del territorio nazionale. Ciò dimostra l’attenzione sempre costante da parte del legislatore verso la tutela del patrimonio archeologico, che è sentito
come parte integrante ed elemento costituente della nostra storia e della nostra identità nazionale. Infatti, poiché tutto ciò che viene rinvenuto nel sottosuolo è proprietà
dello Stato, nessuno può effettuare ricerche archeologiche senza l’autorizzazione del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Qualora vengano effettuati scavi illeciti, ciò
che viene ritrovato, per legge, è considerato provento di furto in danno dello Stato ed il
responsabile subisce le pene previste per quel tipo di reato. Se si viene a conoscenza di
scavi archeologici clandestini è opportuno informare prontamente il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale oppure le Forze dell’Ordine presenti sul territorio per
impedire la continuazione del reato.
Cosa fare se si rinviene fortuitamente un bene archeologico?
- Denunciate il ritrovamento entro ventiquattro
ore al Soprintendente o al Sindaco, ovvero all’Autorità di pubblica sicurezza.
- Provvedete alla conservazione temporanea dei
beni rinvenuti, lasciandoli nelle condizioni e
nel luogo di rinvenimento. Se si tratta di beni
mobili dei quali non se ne possa assicurare la
custodia sul posto della scoperta, lo scopritore
ha la facoltà di rimuoverli per meglio garantirne la sicurezza e la conservazione sino all’arrivo dell’autorità competente e, ove occorra,
può richiedere l’ausilio della forza pubblica.
- Tenete presente che ai sensi dell’all’art. 92 del
“Nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” è previsto un premio per il ritrovamento
fortuito sia allo scopritore, sia al proprietario
dell’immobile dove è avvenuto il ritrovamento,
sia al concessionario dell’attività di ricerca autorizzata dal Ministero per i Beni e le Attività
Culturali. Il premio può essere corrisposto in
denaro o mediante rilascio di parte delle cose ritrovate e sarà determinato in base alle
stime ufficiali effettuate dal Ministero.
221
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
In Puglia
SINTESI DELL’ATTIVITÀ OPERATIVA DEL NUCLEO CARABINIERI TPC DI BARI
DA GENNAIO 2005 AL PRIMO SEMESTRE 2009
ATTIVITÀ PREVENTIVA E DI CONTROLLO
- Verifiche sicurezza a musei – biblioteche - archivi
20
- Controlli ad aree archeologiche
50
- Controlli ad aree tutelate da vincoli paesaggistici
15
- Controlli ad esercizi antiquariali, commerciali e privati
57
- Beni culturali controllati in banca dati
990
ATTIVITÀ DI RECUPERO
- Reperti archeologici e monete
5132
- Beni antiquariali, archivistici e librari
1955
FALSI SEQUESTRATI
140
PERSONE DEFERITE ALL’A. G. IN STATO DI ARRESTO
3
PERSONE DEFERITE ALL’A. G. IN STATO DI LIBERTA’
201
STIMA ECONOMICA BENI CULTURALI RECUPERATI/SEQUESTRATI
€ 6.715.646,00
STIMA ECONOMICA FALSI SEQUESTRATI
€ 11.317.000,00
Esempio di modello “Documento dell’opera d’arte - Object ID”
222
ISTITUTI
ENTI
ASSOCIAZIONI
ACCADEMIA PUGLIESE DELLE SCIENZE
STORIA
Fondata nel 1925, nello stesso anno dell’Università di Bari dalla
quale trasse vita ed alimento, l’Accademia Pugliese delle
Scienze tenne la sua seduta inaugurale il 10 dicembre di quell’anno, con lo scopo di perseguire l’incremento delle scienze fisiche e morali in Puglia e nell’auspicio di raccogliere le forze
della migliore cultura pugliese, contribuendo al suo potenziamento in stretto raccordo con il discorso della più larga comunità studiosa. Suo primo presidente ed animatore fu il Prof.
Nicola Leotta, Direttore dell’Istituto di Chirurgia della Facoltà
medica dell’Università di Bari. Strutturata inizialmente nella
sola Classe delle Scienze biologiche e naturali, già nel 1927 si
ebbe una Sezione di Scienze politiche e morali, destinata in seguito a diventare Classe di Scienze morali. Con la fondazione
prese l’avvio la pubblicazione annuale del Bollettino ed Atti dell’Accademia Pugliese delle Scienze. Nella seduta dell’11 marzo
1926 vennero redatti ed approvati il primo Statuto dell’Accademia ed il primo Regolamento che subiranno nel tempo numerose modifiche.
Istituita Ente Morale con Decreto Reale a firma di Vittorio Emanuele III in data 1 marzo 1942.
Il rinnovo dello Statuto è stato ottenuto con Decreto del Presidente della Repubblica del 21 maggio 1986, a firma del Ministro
per i Beni Culturali On.Gullotti.
L’Accademia non persegue fini di lucro ed ha per scopo l’incremento delle Scienze Fisiche, Mediche e Naturali e Scienze Morali nella Regione Puglia.
L’Accademia Pugliese delle Scienze si inscrive nella tradizione
delle altre 28 Accademie attive in Puglia tra Cinque e Seicento,
delle quali sei in Bari e dodici nel Salento, seguite poi nell’Ottocento borbonico ed unitario dalle Reali Società economiche e
d’incoraggiamento. Una tale tradizione d’impegno negli studi
e nella ricerca, e la consapevolezza di buoni cominciamenti conferiscono pertanto forza alla passione presente e la indirizza ad
ulteriori progressi.
Con questo auspicio l’Accademia ha sempre continuato con il
massimo impegno la sua attività scientifica, curando sempre le
iniziative al passo con i tempi, commemorando e ricordando
ogni evento storico in numerosi convegni, cicli di conferenze,
tavole rotonde, incontri di studio, mostre ed iniziative varie nei
vari campi dello scibile.
Per meglio ricordare il cospicuo lavoro di questo
lungo periodo di attività, è in corso di stampa un volume storico in cui sono riportati in ordine alfabetico l’elenco degli accademici, i titoli delle relazioni
tenute e pubblicate negli annali, in sequenza cronologica, i discorsi commemorativi di illustri accademici, venuti a mancare nel corso degli anni, alcune
relazioni di particolare valenza storica per gli argomenti trattati. A testimonianza delle opere svolte,
nella biblioteca sono conservati ben 65 volumi della
collana di “ Atti e Relazioni “, con oltre 2300 relazioni.
Molte sono state le personalità di spicco del mondo
scientifico che hanno avuto l’opportunità di trascor-
Presidente:
Vittorio Marzi
Vice Presidente:
Franco Cipriani
Tesoriere:
Giuseppe Trisorio Liuzzi
Villa La Rocca
Via Celso Ulpiani, 27
Tel. 080/5443595
Segreteria Amministrativa:
Palazzo Ateneo
Piazza Umberto I
70122 Bari
Tel/Fax: 080/5714578
www.ateneo.uniba.it/accademiapugliese/00_homepage.htm
[email protected]
Data di Costituzione
10 Dicembre 1925
Legge Istitutiva Ente
Morale : R.D. 16 marzo 1942
n. 313,1° Statuto Aggiornato
R.D. 6 marzo 1986 n.197
Regolamento Interno
e del Personale approvato
nel 1989
Organi Statutari
Presidente, Consiglio Direttivo, Assemblea dei Soci,
Collegio dei Revisori dei
Conti, Collegio dei Probiviri
Legale Rappresentante
Vittorio Marzi
nato a Bari il 22 Aprile 1934
225
Accademia Pugliese delle Scienze
rere alcuni anni in Puglia, di cui hanno conservato un ottimo ricordo ed hanno mantenuto un continuo rapporto di collaborazione.
L’Accademia sempre più avverte l’esigenza del ruolo regionale e si avvale della stretta
collaborazione con le nuove sedi universitarie, istituzioni scientifiche regionali, ad accettare suggerimenti e proposte per meglio impostare le linee programmatiche di attività di volta in volta più interessanti, volte ad un pubblico di studiosi e di giovani
universitari.
L’Accademia ha realizzato la stampa del Volume 52° degli Atti e Relazioni in cui vertono
tutte le interessanti iniziative culturali tenute nel quinquennio 2001/2005.
Nel biennio 2007-2008 l’attività culturale ha riguardato le seguenti tematiche generali:
- “Personaggi del mondo culturale che hanno operato nel Mezzogiorno d’Italia”
- “Città e territorio” , le stesse sono state ampiamente studiate e presentate in conferenze che hanno riscontrato di volta in volta notevole interesse da parte del numeroso
pubblico di studiosi, presenti.
L’Accademia rispettando il ruolo prefissato, intraprende le seguenti iniziative :
Organizzazione Seminari di studio e partecipazioni alle Settimane della Cultura promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Partecipazioni con il Patrocinio ad incontri di studio su tematiche di attualità spesso
itineranti nella Regione Puglia per evidenziare il ruolo culturale dell’Ente.
Pubblicazioni di Atti inerenti le attività svolte nei singoli anni accademici, come ultimo,
il volume 52° degli “Atti e Relazioni “.
E’ stato realizzato un Volume storico sugli 80 anni dalla fondazione dell’Accademia.
Sulla base di queste considerazioni, il programma di attività culturale dell’anno 2008
è stato così realizzato:
- 27 febbraio 2008, Inaugurazione dell’Anno Accademico, nell’Aula Magna della Facoltà di
Giurisprudenza, con la relazione introduttiva del Presidente prof.Vittorio Marzi e la prolusione del Prof. Raffaele COLAPIETRA, della Università di Salerno, sul tema: “Dal banditismo alle insorgenze e al brigantaggio: un filo rosso nella storia del mezzogiorno”
- 08 marzo 2008: Nell’ambito delle iniziative del Ministero per i Beni e le Attività Culturali sul tema generale “La Donna nell’arte”, la Prof.ssa Christina Farese Sperken, dell’Università di Bari, ha tenuto un Seminario sul tema “La pittura dell’Ottocento in
Puglia”;
- 25-31 marzo 2008: Inaugurazione della “X Settimana della Cultura”, il giorno 27 marzo
2008, il Dott. Michele Cristallo, Scrittore Giornalista, ha tratto il tema: “Nei Castelli di
Puglia”, al termine della conferenza, nel parco di Villa Larocca si è tenuto un concerto
musicale a cura del Prof. William Formicola;
- 07 aprile 2008, E’ stata organizzata, in collaborazione dell’Università di Foggia, una
Giornata di Studio, per la presentazione del ponderoso volume “Scienziati di Puglia”
a cura del Seminario di Storia delle Scienze dell’Università di Bari, in cui sono citati
molti scienziati nati nella provincia di Foggia o hanno avuto modo di svolgere la loro
attività di ricerca.
- 22 aprile 2008, L’Accademico prof. Fernando Schirosi, Ordinario di Letteratura Francese,
nell’Università di Bari, ha tenuto una conferenza, nell’ambito del progetto sui Personaggi illustri della nostra Regione, sul tema :“ Giovanni Macchia. Francesista, saggista
e critico insigne”.
- 13 maggio 2008, L’Accademico prof. Angelo Caliandro, Ordinario di Agronomia Generale e coltivazioni erbacee, dell’Università di Bari, ha tenuto una conferenza sul tema:
- “Le stoppie: Interramento o bruciatura? Aspetti agronomici ed ambientali”;
- 15 maggio 2008, L’Accademia ha organizzato, in collaborazione con il Seminario delle
Scienza dell’Università di Bari, un seminario di studio presso il Politecnico di Bari, invitando il prof. Maurice A. Finocchiaro, Emerito del Dipartimento di Filosofia dell’Università del Nevada, Las Vegas, a tenere una relazione sul tema “ In difesa di Copernico
e di Galileo. Un approccio galileiano al caso Galileo”, al Seminario sono intervenuti
numerosi studiosi della Università di Bari e del Salento.
- 27 maggio 2008, L’Accademica prof.ssa Ginevra Guanti, Ordinario di Genetica Medica,
nell’Università di Bari, ha tenuto una conferenza sul tema: “ Ereditarietà e Tumori”.
- 19 giugno 2008, In occasione del 60° anniversario della Costituzione Italiana, l’Accademico prof. Paolo Giocoli Nacci, già Ordinario di Diritto Costituzionale ed Emerito
226
Accademia Pugliese delle Scienze
dell’Università di Bari, ha tenuto una conferenza sul tema: “Il modello di Stato delineato dalla Costituzione”.
- 08 luglio 2008, Il prof. Aldo Luisi, Ordinario di Lingua e Letteratura Latina, nell’Università di Bari, ha tenuto un seminario di studio sul tema:“A tavola con i Romani: tra stranezze ed prelibatezze”, al termine della relazione, nel parco di Villa Larocca ne è seguita
una serata conviviale con la degustazione dei prodotti tipici dell’antica tradizione romana. Ad allietare la serata, alcuni studenti di musiche classiche antiche, hanno suonato alcuni brani dell’epoca tardo romana.
- 27-28 settembre 2008, Giornate Europee del Patrimonio, promosse dal Ministero Beni
Culturali, il giorno 27 settembre l’Arch. Giacomo Martines, ha tenuto una conferenza
sul tema: “Il Paesaggio: Storia, Restauro, Riqualificazione”, per l’intera settimana si è
tenuta aperta la Biblioteca in cui si è allestita una Mostra Fotografica dal tema : “Puglia, il paesaggio” di Nicola Amato.
- 21 ottobre 2008, Il Prof. Domenico Ribatti della Facoltà di Medicina dell’Università di
Bari, ha tenuto una conferenza sul tema: “ Angiogenesi e tumori: aspetti storici e prospettive”.
- 25 novembre 2008, Il Socio Accademico prof. Pietro Sisto, Ordinario di Letteratura Italiana,nell’Università di Bari, nell’ambito del ciclo sui - Personaggi illustri della nostra
Regione- ha trattato il profilo del pensiero e delle opere di “Giuseppe Davanzati: fra
“letteratura”, scienza e devozione popolare”.
- 19 dicembre 2008, L’ Accademica prof.ssa Maria Stella Calò Mariani, nell’ambito dell’attività didattica del Dottorato di ricerca in “Storia dell’arte comparata,civiltà e culture dei
paesi mediterranei”, ha tenuto un seminario di studio sul tema: “Il volto bruno di Maria”.
Il programma realizzato fino a giugno 2009 è il seguente:
- 4 Febbraio 2009 Aula Magna Università degli Studi di Bari- Cerimonia di Inaugurazione Anno Accademico 2009 - Relazione del Presidente e Prolusione del Socio Accademico Prof. Giovanni Natile, Ordinario di Chimica Generale ed inorganica presso la
Facoltà di Farmacia, sul tema:
“ Quale carburante per l’astronave Terra?”
- 26 Febbraio 2009 Auditorium di Villa Larocca, Conferenza del Prof. Eugenio Scandale,
Ordinario di Mineralogia ,presso il Dip. Di Geomineralogia, sul tema “la Madonna
Odegitria di Bari ed i suoi preziosi ornamenti”
- 10 Marzo 2009 Auditorium di Villa Larocca, Conferenza del Prof. Lelio Barbiera, Ordinario di Diritto Civile, sul tema “Le convivenze paraconiugali”
- 13 Marzo 2009 Auditorium di Villa Larocca, Presentazione del libro di poesie “DIETRO
LA TENDA” di Angela Aprile.
- 18-26 Aprile 2009, Auditorium di Villa Larocca, Partecipazione alla XI° Settimana della
Cultura (18-26 Aprile) con lo slogan “La cultura è di tutti, partecipa anche tu “,
- 21 Aprile 2009 Conferenza del socio Prof. William Formicola, sul tema: “I violini della
“Donazione Bussotti” della Pinacoteca Provinciale di Bari: un esempio di restauro conservativo”
- 23 Aprile 2009 Conferenza della Prof.ssa Christine Farese Sperken, Docente di Storia
dell’Arte contemporanea, sul tema: “La scultura monumentale in Puglia nell’Ottocento
e Novecento”
- 6 Maggio 2009 Auditorium di Villa Larocca, Conferenza del Socio Prof. Pasquale Corsi,
Ordinario di Storia Medievale, nell’ambito del progetto di studio sui “Personaggi illustri della nostra regione”, sul tema: “Michele Garruba: Storico della Chiesa di Bari”
- 11 Maggio 2009, Aula Magna “Giuseppe De Benedictis” della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Presentazione del Volume “Scienziati di Puglia: il pre-testo storico”
- 29 Maggio 2009 Auditorium di Villa Larocca, Conferenza del Socio Prof.ssa Wanda De
Nunzio Schilardi, Ordinario di Letteratura Italiana, sul tema: “Giuseppe Petraglione:
Filologo e Critico pugliese del Primo Novecento”
- 10 Giugno 2009, Aula Magna del Palazzo Ateneo, Presentazione del Volume storico
“l’Accademia pugliese delle Scienze nel suo Ottantesimo anno dalla Fondazione 19252005”, a cura del Prof. Luigi Ambrosi, past Presidente dell’Accademia e già Rettore dell’Ateneo Barese.
- 6 Luglio 2009, Prof. Franco Porsia, “Tavole Particolari del Medioevo”, nell’Auditorium
di Villa Larocca.
227
ADSI - ASSOCIAZIONE DIMORE STORICHE
ITALIANA
Presidente
Aldo Pezzana Capranica
del Grillo
Largo dei Fiorentini, 1
00186 Roma
Tel. 06 68307426
Fax 06 68802930
Sezione Puglia
Via P.pi di Savoia, 67
73100 Lecce
Tel. /Fax 0832 309581
[email protected]
www.dimorestorichepuglia.it
228
Già da tempo - e di recente con sempre maggiore frequenza le porte delle dimore storiche pugliesi si aprono alla fruizione
esterna in occasione di varie manifestazioni, dalla Settimana
della Cultura alla Giornata delle Dimore Storiche, alle Giornate
Europee del Patrimonio: iniziative basate sulla convinzione – per
citare recenti slogan del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – che “La cultura è uno spazio aperto” e che “La cultura è di
tutti”.
Le iniziative realizzate dalla Sezione pugliese, in linea con le direttive adottate dall’Associazione su tutto il territorio nazionale,
sono state finalizzate all’apertura dei palazzi privati ad un più
vasto pubblico; iniziative tese ad ampliare e migliorare la fruizione di beni che rappresentano un segmento importante del
nostro patrimonio culturale, fondamentale per la tutela delle
nostre tradizioni e della nostra identità.
Particolarmente importante per il grande successo di pubblico
che registra ogni anno è la manifestazione “Lecce Cortili Aperti”,
giunta quest’anno alla XV edizione, che ricade nell’ambito della
Giornata delle Dimore Storiche; oltre alla visita dei cortili e dei
giardini “segreti” che caratterizzano un cospicuo numero di palazzi signorili della capitale del barocco salentino, il ricco e articolato programma associa concerti, conferenze, presentazioni
di volumi, raffinate mostre che destano grandissimo interesse
da parte di visitatori di ogni età e provenienza. Un’iniziativa che
richiama un pubblico così vasto ed una tale ricaduta in termini
d’immagine per il turismo pugliese da aver indotto l’Assessorato al turismo della regione Puglia ad una partnership.
Anche la Settimana della Cultura e le Giornate Europee del Patrimonio, iniziative istituzionali indette dal MiBAC, rappresentano appuntamenti ormai abituali cui l’ADSI Puglia collabora
organizzando visite guidate a cura dei proprietari di alcune dimore storiche, in cui si organizzano anche incontri e concerti.
Grande successo ha riscosso anche la mostra Sulle tracce del
passato Immagini di vita, eventi e personaggi in Puglia dal 1850
al 1930 (Bari e Lecce, ottobre 2007 / gennaio 2008) curata dalla
storica dell’arte Michela Tocci, consigliera di ADSI Puglia, ideata
come un viaggio nel passato attraverso le interessanti raccolte
fotografiche conservate in molte case private pugliesi e rese in
tal modo fruibili da parte di un vasto pubblico.
Nella convinzione che la conoscenza rappresenti il migliore
strumento per la condivisione di un patrimonio culturale che
appartiene alla storia del nostro paese, insieme ad altre iniziative la Sezione pugliese dell’ADSI ha voluto avviare anche la
pubblicazione di una collana monografica dedicata ai Tesori
d’arte e del collezionismo nelle dimore storiche pugliesi: un ulteriore strumento di comunicazione, conoscenza e fruizione dei
beni storici, artistici, archivistici, conservati all’interno delle
varie dimore teso ad attivare un più virtuoso rapporto tra pubblico e privato nel settore dei beni culturali, con possibili e esiti
per lo sviluppo del turismo.
La prima monografia della Collana, edita col sostegno di
UBI><Banca Carime, è dedicata alla produzione ceramica di
Grottaglie nel ‘700, un tema particolarmente legato alla tradi-
Adsi- Associazione Dimore Storiche Italiana
zione artistica del territorio pugliese, ma altrettanto interessanti saranno certo anche
le successive monografie, che riveleranno tante altre preziose collezioni e opere d’arte
conservate nelle dimore e testimoni di un passato ricco di storia, arte, cultura da cui
non può prescindere un paese che voglia tutelare la propria identità.
Per coinvolgere maggiormente i giovani al problema della valorizzazione del patrimonio architettonico privato, inteso anche possibile risorsa nel mercato del lavoro l’ADSI Puglia ha bandito anche alcune borse di studio per premiare giovani laureati, autori di
tesi dedicate appunto a tematiche afferenti la tutela, la conservazione, il restauro di immobili pregevoli o centri storici della Puglia.
229
AIPAI- ASSOCIAZIONE ITALIANA PER IL
PATRIMONIO ARCHEOLOGICO INDUSTRIALE
Presidente
Renato Covino
Tel. 339 8613086
Segretario
Stefano Ceccarelli
Tel. 320 9224338
Tesoriere
Gianni Bovini
Tel. 328 9172559
Sede nazionale
Piazzale Antonio Bosco 3/A
05100 Terni
Tel. 0744 407187 -215 - 210
Fax 0744 407468
Sezione Puglia
Coordinatore regionale
Antonio Monte
c/o CNR IBAM
Campus universitario
Via Monteroni
73100 Lecce
Tel. 0832 422209
[email protected]
L’AIPAI è l’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico
Industriale, fondata nel 1997 da un gruppo di specialisti del patrimonio industriale e da alcune tra le più importanti istituzioni
del settore nel Paese. L’AIPAI, coordinata dall’attuale presidente
in carica prof. Renato Covino, ha sede a Terni. All’interno dell’Associazione è costituita la seziona italiana del TICCIH - The
International Committe for the Conservation of the Industrial
Heritage.
L’AIPAI interagisce proficuamente con università, centri di ricerca, fondazioni, musei, organi centrali e periferici dello Stato
(Ministeri, Soprintendenze, Regioni, Province, Comuni, Comunità Montane, Agenzie di promozione turistica e per lo sviluppo
locale, ecc.).
L‘AIPAI ha promosso, coordinato e svolto attività di ricerca avvalendosi di diverse competenze disciplinari e tra i suoi fini vi è
la promozione di un più elevato livello di collaborazione operativa e scientifica tra enti pubblici e privati per la catalogazione,
la conservazione e la valorizzazione del patrimonio industriale,
per la salvaguardia di archivi, macchine e altre testimonianze
della civiltà industriale e del lavoro, per la formazione degli operatori e la promozione del turismo industriale.
A tale scopo l’AIPAI ha stipulato convenzioni con Comuni, Province e Regioni ed ha partecipato a diversi progetti europei per
studi, ricerche, censimenti e progetti di valorizzazione riguardanti i manufatti architettonici, l’ambiente, il paesaggio e le infrastrutture, le fonti documentarie e archivistiche, i macchinari
e le attrezzature, i saperi produttivi e importanti aspetti della
storia tecnica, sociale ed economica più direttamente collegati
alle vicende del patrimonio industriale.
Tra le attività dell’AIPAI vi è anche la formazione: l’associazione
ha dato un fondamentale contributo alla progettazione ed all’attivazione del Master in Conservazione, Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Industriale, istituito nel 2002-2003
congiuntamente dall’Università di Padova (Dipartimento di
Storia), dall’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (Dipartimento di Urbanistica), dalla Prima Facoltà di Architettura
del Politecnico di Torino (Dipartimento di Progettazione architettonica), in successiva convenzione con le Università di Ferrara, Perugia, Napoli, Lecce e Cagliari, e d’intesa con l’Istituto
per la Cultura e la Storia d’Impresa “F. Momigliano” (Icsim) di
Terni, il Comune di Schio e il Comune di Terni. Si tratta dell’unico
Master italiano in Archeologia industriale e di un’esperienza
unica nel suo genere anche a livello internazionale.
In Puglia
AIPAI
aderente al TICCIH
The International
Committee for
the Conservation
of Industrial Heritage
230
L’AIPAI è articolata in diciotto sezioni regionali tra cui l’AIPAI
Puglia, attiva dal 2003 sotto la coordinamento dell’arch. Antonio Monte, ricercatore dell’Istituto per i Beni Archeologici
e Monumentali di Lecce del Consiglio Nazionale delle Ricerche. La sezione regionale pugliese è costituita da giovani associati che hanno maturato una formazione specialistica
Aipai- Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale
nell’ambito della conservazione e valorizzazione del patrimonio industriale, svolgendo periodicamente attività di ricerca nel territorio pugliese, specialisti del patrimonio industriale e associazioni locali che promuovono la tutela e la valorizzazione
del patrimonio culturale.
Dalla sua costituzione l’AIPAI Puglia ha intessuto rapporti costruttivi con le amministrazioni locali stipulando protocolli d’intesa e convenzioni tra cui il Progetto pilota
per la conservazione e valorizzazione del patrimonio archeo – industriale pugliese con
l’Amministrazione Comunale di San Cesario di Lecce (2003), Attività di ricerca e studi
per l’individuazione di itinerari archeologico-industriali del Salento con l’Amministrazione Provinciale di Lecce (2005), Conoscenza del patrimonio archeo-industriale della
Provincia di Brindisi (2007) con l’Amministrazione Provinciale di Brindisi, I beni del patrimonio industriale del territorio di Ugento (Le): il sito industriale di A. Colosso (2008)
con l’Amministrazione Comunale di Ugento (Le) e Il patrimonio archeologico industriale di San Pietro Vernotico: conoscenza e valorizzazione. Le fabbriche del vino con
l’Amministrazione Comunale di San Pietro Vernotico (Br) (2008).
L’Aipai Puglia ha curato l’allestimento dell’ecomuseo di archeologia industriale “Sistema Filanda Storica di Civita” (2006) per la Comunità Montana Italo-Arbëreshe del
Pollino (Castrovillari) nell’ambito del Programma Operativo Regionale del Dipartimento Politiche dell’Ambiente della Regione Calabria.
Tra le consuete attività l’AIPAI Puglia svolge e organizza nel corso dell’anno giornate
di studi e convegni, tra cui:Monumenti dell’archeologia industriale nel Meridione d’Italia. Conservazione, valorizzazione e musealizzazione (2003) a San Cesario di Lecce (Le);
Il patrimonio industriale della Puglia. Ricerche, progetti e realizzazioni (2004) a Lecce
e San Cesario di Lecce (Le); Il patrimonio industriale. Casi di studio e musei (2005);
Museo diffuso, reti museali e musei della produzione industriale (2005); Arsenali porti
e fari (2005), a Lecce; Territorio e patrimonio industriale: casi di studio Itinerari di archeologia industriale per un Museo del patrimonio industriale a Maglie (2006) a Maglie (Le); La distilleria De Giorgi a San Cesario di Lecce da opificio a monumento.
Conservazione, recupero e valorizzazione (2007); Storiografia del vino primitivo di Manduria tra XIX e XX secolo (2007) a Manduria (Ta); Il patrimonio industriale della Puglia:
una peculiare risorsa per lo sviluppo turistico. Il recupero, conservazione e valorizzazione del molino Scoppetta di Pulsano (TA) (2007) a Pulsano (Ta); Le attività produttive nell’Adriatico centro meridionale. Arsenali, porti, fari, cantieri navali e strutture per
la pesca (2008); Il patrimonio industriale in Provincia di Brindisi: casi di studio (2008)
a Brindisi; Industria alimentare e patrimonio industriale in Terra d’Otranto: olio, vino e
alcol (2008).
L’AIPAI Puglia ha inoltre partecipato al XIII International TICCIH Congress 2006, svoltosi a Roma e a Terni dal 14-20 settembre 2006 e organizzato dall’AIPAI Nazionale, al
Convegno di studi Porti, fari e centri storici organizzato dall’Amministrazione Comunale di Brindisi e promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nell’ambito
della VIII settimana della Cultura (2006) a Brindisi, al convegno su Archeologia Industriale in Puglia passando per Foggia organizzato dall’Amministrazione Provinciale di
Foggia e promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nell’ambito della X
settimana della Cultura (2008) a Foggia.
L’AIPAI Puglia ha curato l’esposizione di mostre come Il patrimonio archeologico industriale di San Pietro Vernotico: conoscenza e valorizzazione a San Pietro V.co (Br), 2008;
il patrimonio industriale della provincia di Brindisi, Brindisi, 2007. L’AIPAI Puglia ha collaborato alla mostra documentarie e fotografica Memorie di vite. Dal palmento allo
stabilimento. Edifici, siti e macchine per la produzione vinicola, patrocinata dall’amministrazione comunale di Lecce, Amministrazione Provinciale di Lecce, Regione Puglia, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, esposta a Lecce, 2008; Portus Lupiae.
Dal Porto Adriano al Faro di San Cataldo. Metamorfosi e trasformazioni della marina
di Lecce dall’età romana ad oggi, San Cataldo (Lecce) 2008.
La sezione regionale dell’AIPAI ha ospitato e organizzato più volte le attività della
summer school nell’ambito del master in Conservazione, gestione e valorizzazione
del Patrimonio Industriale.
231
ANA - ASSOCIAZIONE NAZIONALE
ARCHEOLOGI
Presidente
Tsao Cevoli
Sede legale
Via Depretis, 102
80133 Napoli
Sede operativa
Via Salvatore Tommasi, 67
80135 Napoli
[email protected]
www.archeologi.org
Vicepresidente nazionale
Sabrina Mutino
www.archeologi.org
[email protected]
[email protected]
232
La realtà archeologica in Italia si è sviluppata in senso autonomo, senza che il legislatore l’abbia mai realmente regolamentata. Mentre il bene culturale è tutelato da un accurato
apparato legislativo di lontana tradizione, gli archeologi (nella
medesima situazione sono i demoetnoantropologi, gli storici
dell’arte, i bibliotecari e gli archivisti) non hanno normative che
ne regolamentano gli ambiti d’interesse, le modalità lavorative
e, cosa ben più grave, che ne definiscano l’identità professionale. Mentre nell’immaginario comune l’archeologo è professione nota e rispettata, nella legislazione italiana la medesima
professione non è in alcun modo considerata, nonostante il macrosistema lavorativo ormai esistente e radicato nel territorio.
L’Associazione Nazionale Archeologi, costituitasi nel 2005, rappresenta la principale associazione di categoria degli archeologi italiani. L’Associazione registra una diffusa presenza nazionale
con una particolare concentrazione nelle regioni centro-meridionali. L’Associazione è impegnata, principalmente, per ottenere
il riconoscimento istituzionale e la regolamentazione della
professione di archeologo per le migliaia di specialisti, provvisti
degli adeguati requisiti accademici e professionali, che in Italia
lavorano come collaboratori esterni del MIBAC e delle sue
strutture periferiche, delle Università e di altri enti. L’Associazione
opera sia a livello nazionale sia a livello regionale, attraverso tavoli di concertazione con il MIBAC e le sue strutture periferiche,
le Università e le amministrazioni locali, per favorire occasioni
d’incontro e di dialogo tra tali soggetti e tutti gli archeologi, al
fine d’individuare insieme le migliori soluzioni per il riconoscimento della professione e per il rafforzamento delle funzioni pubbliche della tutela, della ricerca e della valorizzazione del patrimonio archeologico italiano.
L’Associazione Nazionale Archeologi ha più volte sottolineato
la grave assenza del riconoscimento professionale dell’archeologo. Nonostante la formulazione di proposte e disegni di legge,
il legislatore, pur ribadendo la necessità che gli esecutori delle
ricerche archeologiche devono possedere requisiti di qualificazione, non è ancora giunto alla definizione degli stessi, a tal
punto da ritenere non necessario l’inserimento di tale figura
professionale nel Codice dei Beni Culturali (Dlgs 42/2004). Le
attività di ricerca archeologica sono considerate all’interno del
Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (artt. 88-89) e, limitatamente ai lavori pubblici, disciplinate dalla normativa di settore (DPR 25 gennaio 2000, n. 34) tanto da prevedere, per i
soggetti giuridici esecutori di tali interventi (Imprese, Società,
Cooperative), una specifica qualificazione in merito ai requisiti.
In Italia, pertanto, Paese che secondo l’UNESCO possiede il maggior patrimonio archeologico e culturale al mondo, per fare l’archeologo non è necessario alcun requisito accademico e
professionale specifico.
Una carenza normativa che provoca anomalie e difficoltà nel
mercato del lavoro professionale e che, in assenza di regolamentazione, determina nei confronti dei professionisti qualificati una scorretta concorrenza a favore di soggetti non qualificati e di professionalità prive di competenze specifiche, scel-
ANA - Associazione Nazionale Archeologi
ti a “discrezione”.
Si formulano rapporti di lavoro di tipo subordinato, che possono variare da regione a
regione, svolti per conto di Soprintendenze, Società, Cooperative, Imprese di costruzione,
Studi professionali, spesso con pagamento a giornata, vincolati alla presenza fisica in
cantiere e agli orari del cantiere stesso. Gli archeologi possono essere incaricati sia direttamente dai committenti (Ministeri, Comuni, Enti pubblici), dalle stazioni appaltanti
(Società partecipate) o da eventuali General contractors, situazione che si verifica spesso
nelle regioni meridionali, sia in parasubordinazione o con P. IVA, da Società o Cooperative subappaltatrici.
L’indagine statistica condotta dell’Associazione, ha rilevato che la maggior parte degli archeologi è impegnata in cantieri d’interventi infrastrutturali (metropolitane, TAV, lavori
di urbanizzazione, oleodotti, metanodotti, ecc.), quasi la metà (45%) come collaboratore
di Società o Cooperative, inquadrati con contratti di tipo parasubordinato (Co.Co.Pro, P. IVA,
ecc.). Pochi gli archeologi assunti con contratti di tipo subordinato, nella maggior parte
dei casi a tempo determinato e in pochissimi casi a tempo indeterminato, questi ultimi
concentrati per lo più nelle regioni a statuto autonomo, come il Trentino Alto Adige. Una
professione, quindi, caratterizzata da una precarietà consolidatasi nel tempo. L’archeologo
tipo in Italia è in prevalenza di sesso femminile (72%), ha mediamente 30 anni (oltre il 50%
ha tra i 28 e i 32 anni), per metà ha conseguito titoli post lauream (specializzazione o dottorato) in Italia e/o all’estero. Attualmente, la discontinuità e precarietà del lavoro costringe
un archeologo su tre (37%) a svolgere parallelamente altri lavori e oltre la metà degli archeologi (55%) cambia lavoro entro quattro/cinque anni: tutto ciò dopo circa sette/otto
anni di formazione accademica e professionale.
L’assenza di regolamentazione comporta, inoltre, l’impossibilità per gli archeologi di godere dei diritti più elementari che spettano ad ogni lavoratore, come quelli indiscutibili della sicurezza nel luogo di lavoro, della malattia e maternità retribuite, degli indennizzi di disoccupazione nei periodi di sospensione dei cantieri o tra un contratto e l’altro. Proprio a causa dell’atipicità degli incarichi, gli archeologi, che versano al Fondo Gestione Separata dell’INPS una parte del proprio reddito, che nel caso dei lavoratori con
P. IVA corrisponde ad un quarto del reddito (25%) e un indennizzo aggiuntivo per la maternità/paternità (0,72%), molto spesso non hanno alcun diritto di trattamenti previdenziali.
Si tratta di un grave vuoto legislativo, incompatibile, tra l’altro, con il quadro normativo comunitario, che prevede modalità di riconoscimento professionale eguali per tutti gli Stati
della Comunità Europea. Si sottolinea, inoltre, la contraddizione con il nuovo assetto gestionale dei Beni Culturali in Italia, che prevede il coinvolgimento sempre maggiore di
operatori e risorse privati in collaborazione con gli organi ministeriali e gli enti locali.
Problematiche che l’Associazione Nazionale Archeologi, in linea con quanto definito nel
I Congresso Nazionale, svoltosi a Pompei il 3 Marzo 2007, ha sollevato ed imposto all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni il 14 Giugno 2008, nell’ambito della
I Manifestazione nazionale di Roma, che ha visto per la prima volta scendere in piazza
centinaia di archeologi provenienti da tutta Italia.
A seguito della I Manifestazione nazionale degli archeologi, il 5 agosto 2008, è stata depositata dal PD una proposta di legge che, proponendo un emendamento al Codice dei
Beni Culturali e del Paesaggio, prevede l’istituzione di elenchi/registri presso il MIBAC
al fine di riconoscere e regolamentare le figure professionali che operano nel settore
dei beni culturali. La proposta, firmata dai deputati della Commissione Lavoro, Attività
Produttive, Bilancio, Giustizia e della Capogruppo PD in Commissione Cultura, è stata il
frutto di una discussione aperta con le Associazioni di categoria che ne hanno condiviso
il testo con documenti pubblici.
In Basilicata
233
ANA - Associazione Nazionale Archeologi
In Puglia
In un panorama internazionale sempre più attento alla salvaguardia delle diversità
culturali (Convenzione UNESCO 2005) e sensibile al tema della conservazione dell’eredità materiale ed immateriale, che sostanzia le identità culturali collettive (Convenzione UNESCO 2003), la Legislazione italiana riconosce l’importanza di tutelare la
memoria della comunità nazionale e del suo territorio (ex art. 1, c. 2 D.Lgs 42/2004), ma
non stabilisce a chi materialmente questo compito competa. Vale a dire, ad esempio,
che le attività di ricerca archeologica, di cui agli artt. 88-89 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, solo limitatamente ai lavori pubblici sono disciplinate dalla normativa di settore (DPR 25 gennaio 2000, n. 34), che prevede per i soggetti giuridici
esecutori di tali interventi (Imprese, Società, Cooperative) una specifica qualificazione
in merito ai requisiti. Per le ricerche archeologiche che non rientrino in questa categoria, sembra invece che in Italia non sia necessario alcun requisito formativo e curricolare specifico, determinando di fatto una deregolamentazione, con forti rischi per
il patrimonio e per i professionisti del settore. D’altro canto, la vacanza normativa relativa alla regolamentazione della figura dell’archeologo si scontra, nello stesso Codice
Urbani, con la puntuale definizione del profilo professionale, delle competenze e dei
requisiti curricolari dei restauratori (art. 29, cc. 6-11). L’Associazione Nazionale Archeologi (A.N.A.) ha più volte sottolineato la gravità di questa situazione e, tra le sue ultime
iniziative, si segnala proprio il lavoro di sensibilizzazione attraverso l’organizzazione
della I Manifestazione nazionale degli archeologi a Roma il 14 giugno 2008, che ha
portato il 5 agosto 2008 alla deposizione di una proposta di legge ad emendamento
del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, firmata dai deputati delle Commissioni
Lavoro, Attività Produttive, Bilancio, Giustizia e della Capogruppo PD in Commissione
Cultura. La proposta di legge Madia, Samperi, Ferranti,Tenaglia, sulle “Modifiche al codice dei BBCC e del Paesaggio, di cui al D.Lgs 22 gennaio 2004, n. 42, in materia di professioni dei beni culturali”, prevede infatti l’istituzione di elenchi/registri presso il
MiBAC, al fine di riconoscere e regolamentare le figure professionali che operano nel
settore. Sebbene l’organo preposto alla tutela del patrimonio sia il Ministero per i Beni
e le Attività Culturali, quest’ultimo, per esercitare le sue funzioni, si avvale di una nutrita schiera di collaboratori “esterni”, che operano sul territorio con incarico diretto da
parte delle Soprintendenze, degli Enti pubblici, delle stazioni appaltanti (Società partecipate), o per conto di eventuali General contractors, Società o Cooperative subappaltatrici, in parasubordinazione o con P. IVA. In realtà, il trend della esternalizzazione
ha investito anche il settore della valorizzazione e si assiste ad una gestione dei musei
pubblici, compresi quelli statali, sempre più aperta a forme diverse di partecipazione.
Il coinvolgimento di queste figure professionali “esterne” al Ministero, pone il problema di una loro definizione puntuale, nella misura in cui il campo nel quale esse
operano costituisce quanto di più pubblico sia previsto dalla stessa Costituzione, vale
a dire il diritto di ciascun cittadino di fruire del patrimonio culturale della propria comunità nazionale. Uno dei principali fronti di impegno dell’A.N.A. è volto, dunque, ad
ottenere il riconoscimento istituzionale, la definizione del percorso formativo e la regolamentazione della professione di archeologo per contrastare l’impiego di figure
professionali ibride, prive di una formazione specifica e, di converso, per tutelare gli
specialisti provvisti degli adeguati requisiti accademici e professionali, che in Italia lavorano come “collaboratori esterni”, non soltanto delle Soprintendenze, ma anche
presso le Università e gli altri Enti. L’Associazione opera, sia a livello nazionale che a livello regionale, attraverso tavoli di concertazione, per favorire occasioni di incontro e
di dialogo tra i soggetti erogatori e gli archeologi destinatari dei diversi incarichi, sui
temi delle competenze e delle relative retribuzioni. Per la verità, a partire dagli anni
Novanta dello scorso secolo, si è puntato molto alla implementazione della fruizione
pubblica, con i cosiddetti “servizi aggiuntivi”, nella convinzione forse un po’ ingenua
che la risorsa culturale potesse essere sfruttata in quanto tale. Si sono conseguentemente sviluppate una serie di indagini riguardanti il mercato dei consumatori dei beni
culturali, in coincidenza con l’esplosione della cosiddetta “cultura di massa”, quello
che invece è mancato, è stata una analisi del mercato del lavoro, in un settore che vede
un’irrazionalità assoluta tra l’offerta e la domanda, non tanto in termini numerici,
234
ANA - Associazione Nazionale Archeologi
quanto nell’articolazione delle risorse umane preposte ai diversi compiti, sia nel pubblico che nel privato; in assenza, per di più, di una Commissione Tecnica di controllo,
nonché di albi professionali degli archeologi, ma anche degli storici dell’arte, dei demoetnoantropologi, dei bibliotecari e degli archivisti. La potenziale disgiunzione della
valorizzazione dalla tutela, con l’affidamento alle Regioni delle funzioni di gestione, ha
poi contribuito alla confusione dei ruoli e ad una diversificazione del quadro professionale nazionale, con le immaginabili conseguenze per la realtà meridionale. Gli archeologi sono tra i più numerosi in questo ambito; entro tale definizione vengono
ricompresi, infatti, professionisti dalle diverse specializzazioni e competenze che, in
prima istanza, l’A.N.A. si è occupata di censire a livello nazionale nel 2005, anno della
sua costituzione. Da quella indagine è emerso che la tipologia lavorativo-contrattuale
più diffusa è quella di tipo parasubordinato (Co.Co.Pro, P. IVA, ecc.), in qualità di collaboratore di Società o Cooperative, per lo più in cantieri di interventi infrastrutturali
(metropolitane,TAV, lavori di urbanizzazione, oleodotti, metanodotti, ecc.); pochi sono
risultati gli archeologi assunti con contratti di tipo subordinato, per la maggior parte
a tempo determinato e, in rarissimi casi, a tempo indeterminato, per lo più nelle regioni
a statuto autonomo. Il dato della precarietà si collega poi alla discontinuità, che porta
gli archeologi prima a svolgere parallelamente altri lavori (37%), infine a preferirli a
quello per il quale hanno seguito un lungo percorso di formazione (nel 55% dei casi),
con una conseguente grave dispersione delle conoscenze e competenze sviluppate
nella pratica professionale. Non sembra un caso che il 72% degli archeologi sia di sesso
femminile, con un’età media di 30 anni (oltre il 50% tra i 28 e i 32) e che, in assenza dei
più elementari diritti dei lavoratori, come quelli indiscutibili della sicurezza sul luogo
di lavoro, della malattia e della maternità retribuite, degli indennizzi di disoccupazione
nei periodi di sospensione dei cantieri o tra un contratto e l’altro, essi abbandonino
entro quattro o cinque anni questo genere di occupazione. Proprio a causa dell’atipicità degli incarichi, gli archeologi che versano al Fondo Gestione Separata dell’INPS
una parte del proprio reddito, corrispondente ad un quarto nel caso dei lavoratori con
P. IVA, e un indennizzo aggiuntivo per la maternità/paternità (0,72%), molto spesso
non hanno alcun diritto ai trattamenti previdenziali. Attualmente l’A.N.A., dotata di
uno statuto e di un codice deontologico, rappresenta la più numerosa associazione di
categoria degli archeologi italiani, con una cospicua adesione nelle regioni centro-meridionali, dove il problema della tutela si embrica strettamente con quello dell’occupazione, rendendo più acute e sentite certe tematiche. L’Associazione è stata
impegnata sin dalla sua istituzione nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica e
delle istituzioni su queste problematiche, organizzando una serie di eventi, quali il I
Congresso Nazionale degli archeologi, svoltosi a Pompei il 3 Marzo 2007. In quella occasione, che ha visto la partecipazione attiva di rappresentanti provenienti da tutta Italia, sinonimo di realtà lavorative molto diverse tra loro, si è sviluppata una dialettica
accesa, ma costruttiva. Nella convinzione che un passaggio necessario per il riconoscimento sociale della professione di archeologo sia rappresentato dalla partecipazione collettiva ad un “sistema della tutela”, l’A.N.A. promuove inoltre manifestazioni
culturali per la conoscenza e la divulgazione delle attività di ricerca e valorizzazione dei
beni culturali, svolte generalmente da questi professionisti; a tal fine, offre il patrocinio per pubblicazioni scientifiche di argomento archeologico. In una realtà dalla notevole estensione territoriale e variegata, come quella pugliese, le Soprintendenze
vengono supportate nelle attività di tutela, ricerca e valorizzazione dai quattro Atenei:
di Bari, Foggia, del Salento ed il Politecnico. L’integrazione con la Regione può essere dedotta, tra gli altri, da due importanti progetti, quali la realizzazione del “Piano Paesistico Regionale”, avviato dall’Assessorato ai Beni Culturali, in conformità con l’art 135
del D.Lgs 42/2004 e successivi aggiornamenti; inoltre, in stretta connessione con questo, la “Carta dei Beni Culturali”, promossa dall’Assessorato all’Assetto del Territorio, in
collaborazione con l’Assessorato ai Beni Culturali della Regione, in corso di realizzazione da parte delle quattro Università citate e della Direzione Regionale per i beni
culturali e paesaggistici, con il coordinamento di R. Martines e G. Volpe, socio onorario dell’A.N.A. sin dal 2006. Tanti sono gli archeologi impegnati nella Regione ed è crescente l’attenzione, anche da parte delle istituzioni, nei confronti delle problematiche
lavorative di questa categoria, cui forse in passato è nuociuta soprattutto l’assenza di
una coscienza professionale che superasse gli steccati disciplinari.
235
ANAI - ASSOCIAZIONE NAZIONALE
ARCHIVISTICA ITALIANA
Sezione Puglia
Nel 1949 un gruppo di archivisti di Stato diede vita all’attuale
ANAI con la finalità di contribuire alla salvaguardia del patrimonio archivistico nazionale, gravemente danneggiato dagli
eventi bellici. Dal 1967 l’ANAI fonda una propria rivista scientifica e avvia una serie di altre pubblicazioni e iniziative di studio
e ricerca. Con l’istituzione del Ministero per i beni culturali
(1975), nel quale confluisce anche l’amministrazione archivistica
statale, la professione archivistica si va sempre più estendendo,
nel settore statale e soprattutto nei settori degli enti locali,
delle istituzioni culturali, delle imprese e delle banche. Così nel
1988 l’ANAI riformò il proprio statuto, aprendo maggiormente
la partecipazione a queste categorie e creando proprie sezioni
distinte per ciascuna regione.
Presidente
Maria Carolina Nardella
Scopi Statutari
Presidente
Isabella Orefice
Via G. Bazzoni, 15
00195 Roma
Tel. - Fax 06 37517714
[email protected]
Strada Sagges, 3
Città vecchia Bari
Tel. 080 5789463
L’associazione non ha fini di lucro e ha come scopi statutari di
promuovere lo studio delle questioni inerenti agli archivi, di
contribuire alla tutela, conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio archivistico, di favorire le relazioni degli
archivisti fra loro e con i colleghi stranieri, di affermare la funzione culturale degli archivisti e il loro ruolo nella gestione e
nell’organizzazione di enti pubblici e privati, di promuovere iniziative scientifiche e tecniche e di tutelare la professionalità
degli archivisti, anche mediante istituzione di albi professionali.
Soci
Attualmente l’ANAI conta circa 1200 soci, fra addetti alla professione archivistica nelle diverse categorie di soci ordinari (archivisti di Stato, archivisti di enti locali, enti pubblici, istituzioni
e imprese, liberi professionisti, docenti universitari) e persone
giuridiche (enti pubblici e privati possessori di archivi, come regioni, comuni, istituti di credito, istituti culturali, imprese), che
possono anche essere soci sostenitori dell’associazione. Sono
inoltre soci (straordinari) anche coloro che, pur non appartenendo ancora alle predette categorie, sono in procinto di entrarvi o per i loro interessi culturali e professionali desiderano
partecipare alle attività dell’associazione.
ORGANIZZAZIONE
Organi statutari
Gli organi nazionali dell’ANAI sono l’Assemblea Nazionale, il
Consiglio Direttivo Nazionale eletto dall’Assemblea, il Presidente del quale rappresenta l’Associazione, il Collegio dei Probiviri e quello dei Sindaci. L’associazione si articola inoltre in
sezioni regionali, ciascuna delle quali è dotata di propria assemblea e consiglio direttivo regionale.
236
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
ATTIVITÀ
Numerose e continue sono poi le iniziative tecnico-scientifiche dell’ANAI di cui molte in
collaborazione proficua con gli istituti archivistici e con la Direzione Generale per gli Archivi: si organizzano i congressi nazionali incentrati sulle tematiche più rilevanti del settore ogni quattro anni e numerosi convegni su tematiche tecniche, scientifiche e
professionali, sia a livello internazionale, che nazionale, regionale o interregionale attraverso le proprie sezioni. L’ultimo convegno internazionale Sport invernali e montagna. Una memoria a rischio,svoltosi a Torino nel maggio 2007, era dedicato agli archivi
degli sport invernali; precedentemente, nel maggio 2003, era stato organizzato il convegno La memoria del Cinema. Archivisti, bibliotecari e conservatori a confronto, sulle
principali problematiche che esistono per la conservazione e la tutela del materiale cinematografico, film e “non film”. Dal 2006 l’ANAI organizza periodicamente Archiexpo,
la prima iniziativa del genere in Italia, di carattere scientifico ed espositivo al tempo
stesso, dedicata al mondo degli archivi. Nel gennaio 2009 è stato presentato il Progetto
pluriennale Archivi della Moda del 900, volto al recupero e alla valorizzazione dell’immenso patrimonio della moda italiana contenuto negli archivi del ‘900, che prevede
anche diversi seminari di studio sulle fasi di avanzamento del progetto e su argomenti
relativi ai diversi distretti produttivi in varie città d’Italia.
Pubblicazioni
L’ANAI svolge una intensa attività tecnico-scientifica ed editoriale e pubblica una rivista
scientifica semestrale, “Archivi”, un notiziario quadrimestrale, “Il Mondo degli Archivi”,
dal 2006 in versione elettronica, sul web (www.ilmondodegliarchivi.org), congiuntamente con la Direzione Generale per gli Archivi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e diverse altre pubblicazioni non periodiche, anche curate dalle sezioni regionali.
Tutela degli Archivi
Politica degli archivi
L’ANAI svolge una costante attività per proporre e chiedere in sede legislativa e amministrativa misure opportune o modifiche per una migliore organizzazione della tutela
e conservazione degli archivi.
ATTIVITÀ INTERNAZIONALI
Partecipazione a organismi internazionali
L’ANAI partecipa alle attività degli organismi archivistici internazionali ed è membro del
Comitato della Sezione delle Associazioni professionali e del Comitato della Sezione
degli Archivi dello Sport del Consiglio Internazionale degli Archivi, organismo nel quale
sono rappresentate le diverse istituzioni, associazioni e categorie archivistiche dei Paesi
di tutto il mondo; ha contribuito ad elaborare il codice internazionale di deontologia
degli archivisti adottato al Congresso di Pechino del 1996. Inoltre l’ANAI ha organizzato
a Firenze la VI Conferenza Europea degli Archivi dal 30 maggio al 2 giugno 2001, manifestazione quadriennale del Consiglio internazionale degli Archivi, in collaborazione
con l’amministrazione archivistica ed altri enti, con la partecipazione di archivisti dei
Paesi europei e di Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone, Sud Africa, sul tema “Gli archivi dal passato al futuro”.
Progetto InterPARES
Nell’ambito dell’attività di ricerca, l’ANAI ha avviato nel 1997 la parte italiana del progetto internazionale di ricerca InterPARES comprendente nove Paesi, sulla conservazione a lungo termine del documento elettronico. Poi l’ANAI ha partecipato alle attività
del progetto internazionale InterPARES 2, di cui ha pubblicato i risultati finali nel dicembre 2008, e partecipa al proseguimento del progetto InterPARES 3, che ha lo scopo
di studiare tutte le problematiche legate ai documenti digitali, dalla nascita alla conservazione.
237
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
GRUPPI DI LAVORO
ISAD (G)
Si è costituito nel 1996 un gruppo di lavoro nazionale misto sulle norme internazionali
di standard di descrizione archivistica ISAD (G), che dal 1997 si occupa anche di ISAAR
(CPF), che elabora idee e proposte in materia e promuove l’attuazione di queste norme
in Italia. Recentemente il Gruppo di lavoro delle ISDIAH ha preso in esame la versione
ufficiale dello standard approvata a Londra nel 2008 e ha recentemente pubblicato sul
sito dell’ANAI la traduzione ufficiale italiana dello standard.
Qualità negli archivi
Si è formato nel 1997 un gruppo di lavoro sulla qualità negli archivi, che ha elaborato,
sempre in collaborazione con l’amministrazione archivistica, il documento la “Carta
della qualità nei servizi archivistici”, che, sulla base delle norme ISO/UNI/EN 9000, ha
stabilito i criteri fondamentali e gli strumenti per l’attuazione degli standard di qualità
nei servizi archivistici ed ha avuto anche l’adesione di altre istituzioni pubbliche e private.
Certificazione
Da anni opera questo gruppo di lavoro che, allo scopo di avviare le procedure di certificazione professionale dei soci previste dalle nuove norme nazionali e internazionali,
volte a tutelare la professionalità degli archivisti e garantire la qualità degli interventi
sui beni archivistici, ha predisposto lo schema di valutazione dei curricoli di studio e
specializzazione e dei titoli scientifici e professionali.
Tariffario
Si è costituito nel 1998 il gruppo di lavoro sul tariffario che ha stilato il “Tariffario dei lavori archivistici” come proposta di regolamentazione per i liberi professionisti relativamente al tema delle tariffe degli operatori archivistici. Dal 2001 il gruppo di lavoro sul
tariffario studia inoltre le regole da adottare per la certificazione della professione archivistica, in linea con le indicazioni della Comunità Europea e ha elaborato un prospetto pubblicato nel numero 2/3-2004 de “Il Mondo degli Archivi” e successivamente
nel 2006 su “Il Mondo degli Archivi” on line. Attualmente è allo studio un aggiornamento.
Outsourcing
Il gruppo di lavoro sull’Outsourcing, cioè sui problemi tecnici e giuridici posti dalla gestione da parte di terzi degli archivi di enti e imprese, che ha dato vita ad un convegno
svoltosi nel 1999, ha prodotto un documento con raccomandazioni per una miglior qualità e sicurezza della gestione, conservazione e tutela di questo tipo di archivi.
Fonti orali
Dal 2001 il gruppo di lavoro sulle fonti orali affronta le tematiche legate alla raccolta, trascrizione, descrizione, conservazione e utilizzo delle fonti orali.
Archivi d’impresa
Dal 2001 il gruppo di lavoro sugli archivi d’impresa, GIAI, studia le problematiche della
gestione degli archivi d’impresa e degli enti economici, cui è stata dedicata, nel novembre 2007, la II Edizione di Archiexpo.
Archivi degli Enti Locali
Costituito nel 2001, questo gruppo di lavoro si occupa dei profili professionali degli archivisti degli Enti Locali.
Archivi delle Regioni
Dal 2001 questo gruppo di lavoro studia le principali problematiche inerenti agli archivi
regionali, quali l’attuazione del protocollo informatico, il regolamento d’archivio, il titolario.
238
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
Standard Audiovisivi
Nell’aprile del 2004 è nato questo gruppo di lavoro che si pone l’obiettivo di studiare e
riordinare gli standard di descrizione e classificazione del materiale audiovisivo e cinematografico.
Archivi teatrali
Sono iniziati nel 2007 i primi contatti per la realizzazione di questo gruppo che si propone di individuare linee guida e standard di catalogazione per le svariate tipologie di
documenti presenti negli archivi teatrali.
FORMAZIONE
L’ANAI svolge un’intensa attività didattica ed ha realizzato numerose iniziative di formazione e aggiornamento professionali, come giornate di studio, seminari e corsi. Negli
ultimi anni, ad esempio, sono stati organizzati i seguenti eventi di formazione:
Gli archivi fotografici: una realtà in divenire, Napoli, 20-21 marzo 2006; L’archivio corrente: protocollo informatico e titolari di classificazione, Bologna, 23 maggio 2006; L’archivio di deposito: gestione e selezione dei documenti, Bologna, 24 maggio 2006; Teoria
e pratica della descrizione archivistica: standard e buone pratiche, Firenze, 19-20 giugno
2006; La formazione professionale dell’archivista, Erice, 2-4 novembre 2006; Immagini in
movimento: quale tutela e quali diritti in Italia?, Roma, 1-2 marzo 2007; Corso base di formazione per riordinatori di archivi,, Prato, 2-4 aprile 2007; Fonti Orali: esperienze di conservazione, integrazione, trattamento, Genova, 24-26 ottobre 2007; Seminario di
formazione di base per archivisti, Roma,17-18 giugno 2008; Gestire un archivio comunale,
Bologna, 2-3 ottobre 2008; Prevenzione e conservazione dei beni documentari, Roma, 67 novembre 2008; Seminario di formazione di base per archivisti, Napoli, 29-30 gennaio
2009
TUTELA DELLA PROFESSIONALITÀ
L’ANAI dedica costante attenzione alle tematiche professionali e interviene, sia sul piano
tecnico che su quello propositivo, nelle diverse sedi istituzionali per la tutela della professionalità degli archivisti e per il suo riconoscimento giuridico.
Albo professionale
Per una regolamentazione della professione, l’ANAI, insieme con altre associazioni dei
beni culturali, ha anzitutto elaborato e proposto fin dal 1992 un disegno di legge di definizione delle funzioni professionali e istituzione di albi e ordini per gli archivisti e gli
altri operatori dei beni culturali, presentato da parlamentari di diverse forze politiche
nelle ultime legislature. L’ANAI è intanto entrata a far parte della Consulta delle Associazioni professionali non regolamentate istituita presso il CNEL.
Soci professionisti
L’ANAI ha modificato nel 1999 il proprio statuto, istituendo la categoria dei soci liberi
professionisti, per l’ammissione alla quale sono richiesti titoli culturali e professionali
(lavori archivistici) che vengono esaminati da una commissione nazionale di esperti,
delineando così in tal modo una prima forma di albo professionale “privato” secondo gli
orientamenti emergenti sia a livello europeo che nei disegni di legge di riordinamento
in materia.
CODICE DI DEONTOLOGIA PER LA RICERCA STORICA
L’ANAI ha infine contribuito sostanzialmente all’elaborazione del “Codice di deontologia
per archivisti e utenti nel trattamento di dati a fini di ricerca storica” previsto dalla Legge
675/96 e dal D. Lgs. 281/99 nel gruppo ufficiale promotore istituito presso il Garante
della privacy e sottoscrivendo il codice stesso, nel quale si è adoperata per introdurre misure di garanzia per gli archivi e per gli utenti e di riconoscimento per le responsabilità
e il ruolo degli archivisti.
239
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
In Puglia
La Sezione regionale dell’ANAI Puglia, istituita a seguito della riforma dello statuto
dell’associazione nazionale, varata nel 1988, è stata sempre caratterizzata da una intensa attività culturale e di tutela della professione nel rispetto delle finalità enunciate dallo statuto. Nel corso degli anni la Sezione ha lavorato per la realizzazione di
momenti di confronto tra gli operatori scientifici e il grande pubblico, concretizzatisi
in convegni anche a rilevanza nazionale e in seminari di studio che non hanno affrontato esclusivamente i temi attinenti alla professione e al mondo degli archivi,
ma hanno guardato con un’ottica più ampia ed aperta ai problemi intersettoriali che
riguardano i beni e le attività culturali e la loro conservazione e valorizzazione senza
dimenticare i fornitori specializzati e non.
L’attività della Sezione ha inoltre curato con continuità alcune tematiche che riteneva di particolare rilievo per il mondo degli archivi: la didattica della storia, e l’aggiornamento in materia di innovazioni tecnologiche nella produzione e conservazione dei
documenti.
Le iniziative della Sezione, organizzate per lo più in collaborazione con gli Istituti archivistici della regione, hanno affrontato i temi più vari non disdegnando di unire a
momenti di approfondimento scientifico delle problematiche più complesse e attuali, momenti di convivialità e di svago musicali e teatrali come più precisamente si
evince dall’elenco delle iniziative progettate ed attuate negli ultimi anni:
“Memoria e storia della chiesa Maria Santissima Annunziata di Modugno”, e relativo catalogo a cura di Chiara Manchisi. La mostra organizzata con la collaborazione
del parroco don Nicola Colatorti, illustrava la storia della Chiesa di Maria Ss. Annunziata di Modugno.
Modugno, Galleria “Bona Sforza”, 12 marzo 2006-14 maggio 2006.
Incontro con l’attore Sandro Lombardo
In occasione dell’incontro, organizzato insieme con il Presidio del Libro di Bitritto-Bitetto-Sannicandro, in collaborazione con la Soprintendenza archivistica per la Puglia,
il critico teatrale, Nicola Viesti ha intervistato l’attore sui temi affrontati nel suo libro
“Gli anni felici. Realtà e memoria nel lavoro dell’attore” (Ed. Garzanti - 2005). Nel suo
racconto autobiografico l’autore esplora il lavoro dell’attore, fatto di incontri e di intensi rapporti con i maestri, ma anche costruito su un duro apprendistato e sullo
stretto rapporto con letteratura, arti e musica.
Bari – Città Vecchia, Palazzo Sagges, 24 marzo 2006
Presentazione del volume “Le più antiche parrocchie dell’Arcidiocesi di BrindisiOstuni e della diocesi di Oria” a cura di Rosanna Savoia
Brindisi, Archivio di Stato, 1 dicembre 2006.
In collaborazione con l’Archivio di Stato di Brindisi Mostra: Tra cielo e mare. Ottant’anni di aviazione e industria aeronautica a Brindisi, ricostruzione della presenza
a Brindisi dell’aviazione militare e civile a partire dalla prima guerra mondiale e la
conseguente nascita e poi sviluppo dell’industria aeronautica locale, sino alla fine
degli anni ’70. Presentazione del catalogo, ricco di documenti inediti e di foto d’epoca.
Brindisi - sala mostre Archivio di Stato di Brindisi, dal 20 - 04 - 2007 al 30 - 05 - 2007.
Archivi e riforme. Incontro di studi
Biblioteca Provinciale De Gemmis – Santa Teresa dei Maschi, Strada Lamberti 4, Bari
– Città vecchia, 8 giugno 2007
Nell’ambito dell’Incontro - realizzato con il contributo, tra gli altri, di ANAI – Sezione
Puglia - è stato presentato il volume Riforme in corsa…Archivi pubblici e archivi d’impresa tra trasformazioni, privatizzazioni e fusioni. Atti del Convegno di Studi (Bari, 1718 giugno 2004), a cura di Domenica Porcaro Massafra - Marina Messina - Grazia Tatò,
con la collaborazione di Angela Muscedra, Bari 2006 (Quaderni della Soprintendenza
Archivistica per la Puglia, 9), p. 392.
240
ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana
Curricula e didattica laboriatoriale in archivio.
L’incontro, organizzato in occasione della Settimana della cultura, in collaborazione
con l’Archivio di Stato di Foggia e con la Soprintendenza archivistica per la Puglia è
stato aperto da una lezione introduttiva del prof. Antonio Brusa. Il laboratorio è proseguito con altri quattro appuntamenti tenutisi nelle ore pomeridiane presso l’Archivio di Stato di Foggia, nel marzo 2008.
Foggia- Istituto Tecnico Statale per Geometri “E. Masi”, 17 marzo 2008.
“Comunicare gli archivi nell’era digitale”:
Il seminario, svoltosi di concerto con la Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, è
stato organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari con l’obiettivo
di condividere, integrare e diffondere le risorse archivistiche in rete.
Bari, Facoltà di Giurisprudenza, Aula A. Moro, 12 giugno 2008.
Presentazione di “Il Tavoliere junior” gioco didattico:
Realizzato da Maria C. Nardella e Pasqualina Alberta utilizzando una pianta del XVII
secolo del Tavoliere di Puglia, il gioco è destinato a docenti e studenti della Scuola
media inferiore e del biennio della Scuola media superiore.
La presentazione del gioco è stata curata dall’Archivio di Stato di Foggia in collaborazione con la Soprintendenza archivistica per la Puglia e con la Sezione Puglia dell’ANAI. Hanno presentato il gioco didattico il prof. Antonio Brusa e il prof. Saverio
Russo, rispettivamente dell’Università degli Studi di Bari e di Foggia.
Foggia, Archivio di Stato di Foggia - 29 settembre 2008.
I Petroni a Bari
Il seminario, durante il quale sono intervenute due funzionarie della Soprintendenza,
Maria Giuseppina D’Arcangelo e Angela Muscedra, ha visto la partecipazione di dirigenti scolastici, di professori universitari e di esponenti della famiglia, rappresentata
dal professor Nicola Cufaro Petroni.
Bari – Città Vecchia, Palazzo Sagges, 10 ottobre 2008.
Archivi di Puglia on_line.
Il seminario si è svolto presso l’Archivio di Stato di Bari in collaborazione con la Soprintendenza archivistica per la Puglia, la Provincia di Bari, il CNI e Meridiana Archivi
Puglia.
Bari – Cittadella della cultura, Auditorium dell’Archivio di Stato di Bari, via P. Oreste
45, 5 novembre 2008.
Seminario “La donna tra oriente e occidente”
Nel corso della giornata di studi, realizzato dalla Sezione, dalla Soprintendenza Archivistica in collaborazione con la Direzione Regionale BCP della Puglia, l’Università
degli Studi di Bari, l’Associazione Donne Democratiche Iraniane in Italia, la Consulta
femminile di Molfetta, l’Unione donne in Italia (UDI), il tema è stato affrontato dagli
interventi di professori universitari responsabili delle associazioni che si occupano
in Italia dei problemi delle donne e da Sholeh Sharzad, presidente Associazione donne
democratiche iraniane in Italia.
Bari – Città Vecchia, Palazzo Sagges, 16 aprile 2009.
Dall’Archivio dell’epistolario all’uomo conferenza di Maria Pia Pontrelli sulle:
Lettere d’amore di Guido Gozzano e Amalia Guglielminetti.
Letture sceniche di Rino Bizzarro e Anna Brucoli
Proiezione di cortometraggi dallo spettacolo “L’idea di un amore” di Carola Benedetto, regia di Emilia Tiso (Gruppo “Il Cerchio” di Torino).
Interventi di Carola Benedetto e Susanna Paisio
Bari – Città Vecchia, Palazzo Sagges, 22 aprile 2009.
241
ASSOCIAZIONE ITALIANA BIBLIOTECHE - PUGLIA
Presidente
Mauro Guerrini
c/o Biblioteca nazionale
centrale
Viale Castro Pretorio, 105
00185 Roma
Tel. 06.4463532
Fax 06.4441139
Sezione Puglia
Presidente
Franco Mercurio
[email protected]
242
Le biblioteche censite in Puglia dall’ICCU, l’Istituto Centrale per
il catalogo Unico, sono circa settecento. Si tratta di una costellazione di strutture pubbliche e private, piccole e grandi distribuite in modo omogeneo su tutto il territorio pugliese:
biblioteche antiche e biblioteche giovanissime, biblioteche in
sedi storiche e biblioteche in sedi modernissime. Tutte però accomunate dalla necessità di fornire un servizio di informazione
in grado di soddisfare il raffinato ricercatore, il sofisticato lettore forte, il ragazzo che studia, i bambini, gli anziani, i portatori
di handicap.
Meno quantificabile è il dato relativo ai bibliotecari impegnati.
L’Associazione Italiana Biblioteche è presente in Puglia in modo
organizzato dal 1948 ed oggi raccoglie circa 250 soci, distribuiti
sull’intero territorio regionale.
In questi anni l’Associazione si è caratterizzata per essere il più
importante luogo di incontro e di scambio di esperienze per i
bibliotecari pugliesi. In modo particolare l’AIB è impegnata nella
formazione e l’aggiornamento professionale continuo, non sottacendo un ruolo attivo nella difesa e nella valorizzazione della
professione, soprattutto dove la funzione del bibliotecario è
molto spesso poco compresa dai decisori politici.
Non di meno l’azione dell’Associazione si rivolge nei confronti di
amministratori locali e di gestori che immaginano le biblioteche ancora come luoghi eminentemente di conservazione e
non già di elemento propulsivo nei confronti della lettura e
della valorizzazione del libro.
Questa particolare predisposizione dell’AIB a svolgere sul territorio una funzione di tutela della professione del bibliotecario
ma anche di innovazione delle funzioni della biblioteca di pubblica lettura, ha portato l’Associazione ad essere un interlocutore
fondamentale sia per la Regione Puglia che per le Amministrazioni locali.
In questo ambito si inseriscono importanti aspetti che hanno
permesso in questi ultimi anni di colmare molte lacune del sistema bibliotecario pugliese. In primo luogo si tratta degli interventi finanziari scaturiti dall’Accordo di Programma Quadro
del 2004 che ha consentito interventi finanziari considerevoli
sia in termini di dotazione di nuovi arredi che in termini di acquisizione di nuovi materiali. Grazie all’Accordo del 2004 sono
diventate una realtà diffusa regionalmente le sezioni per ragazzi, le sezioni multimediali, le sezioni multiculturali. Si sono
fatti interventi sostenuti per l’accessibilità in biblioteca per i
settori svantaggiati e più deboli della nostra società.
In questo ordine di idee ha visto uno sviluppo straordinario il
progetto nazionale Nati per Leggere che in Puglia ha ottenuto
una particolare attenzione da parte delle istituzioni, e segnatamente della Regione, che sta permettendo la sperimentazione della lettura ad alta voce ai bambini in età prescolare su
un campione di popolazione infantile pugliese molto esteso,
coinvolgendo pediatri, bibliotecari, insegnanti ed associazioni
di volontari.
Altrettanto importante è il rapporto che intercorre fra l’Associazione ed la Direzione generale per i beni librari e gli istituti
culturali del Ministero. Si tratta di un rapporto informale che
Associazione Italiana Biblioteche - Puglia
ha visto negli ultimi anni un impegno attivo dell’AIB pugliese nella promozione del progetto “Ad ottobre piovono libri”. Per i primi tre anni l’AIB ha affiancato le iniziative ministeriali sostenendo fra i propri soci e, comunque, nell’ambiente bibliotecario pugliese
le potenzialità di questa iniziativa di promozione del libro e della lettura, unica nel suo
genere per la sua vocazione “nazionale”. E’ possibile dire che “ad ottobre piovono libri”
è divenuto l’evento di promozione del libro e della lettura più importante della Puglia
con decine di interventi, pensati e realizzati in totale libertà ed autonomia, dall’intero
sistema bibliotecario pugliese.
Ma ovviamente la promozione per avere successo ha bisogno di un solido impianto. In
questo ultimo decennio l’AIB, insieme alla Regione Puglia ed al Ministero, si è fatta parte
attiva nello sviluppo di una nuova idea di rete.
Abbiamo collaborato alla formazione di una pattuglia di giovani bibliotecarie nate intorno al progetto “Mediateca 2000”, così come abbiamo svolto una funzione di stimolo
nella realizzazione del sistema regionale dei poli SBN, che fino al 2001 si limitava al polo
di Brindisi, per estendersi oggi ai poli di Bari e di Foggia, a cui stanno per aggiungersi
quelli di Taranto e di Lecce.
243
ANCE - ASSOCIAZIONE NAZIONALE
COSTRUTTORI EDILI - PUGLIA
In Puglia
Presidente
Salvatore Matarrese
Via D. Marin, 03
70125 Bari
Tel. 080 5648816
Fax 080 5028259
[email protected]
244
L’Ance Puglia è l’organizzazione che ha per scopo la tutela degli interessi professionali dei costruttori edili, degli imprenditori di opere edilizie ed affini, pubbliche e private, a livello
regionale. La rappresentanza dell’Ance Puglia, inquadrata a livello nazionale nell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili), si esplica attraverso lo svolgimento delle funzioni previste dallo Statuto. In particolare, sinteticamente, l’Ance Puglia esamina, tratta e coordina i problemi della categoria a livello regionale, assumendo le decisioni che di volta in volta
si rendano necessarie e intervenendo presso le Autorità, gli
enti e le Amministrazioni per la soluzione degli stessi. Inoltre
promuove ed effettua studi, ricerche ed iniziative su materie
di interesse della categoria, quindi compie in generale tutti
gli atti che in qualsiasi modo valgano a raggiungere i fini sociali. All’interno di ANCE Puglia sono state costituite quattro
Commissioni referenti su quattro tematiche di particolare e
rilevante interesse per la categoria: Commissione Referente
Opere Pubbliche, Commissione Referente Edilizia e Territorio,
Commissione per i Rapporti Interni ed Industria e Commissione
Programmazione, Infrastrutture e Fondi Strutturali; quest’ultima necessaria al coordinamento con le istanze regionali
di governo ed alla verifica dell’attuazione degli investimenti programmati sul territorio regionale. Le suddette Commissioni avranno l’obiettivo di individuare, per ciascuna area
di competenza, le principali e più rilevanti problematiche di
interesse, approfondendone gli aspetti specifici, ovvero elaborando proposte o suggerendo iniziative. L’Ance Puglia si propone come interlocutore verso gli Enti Istituzionali: verso gli
Enti Investitori l’azione sarà mirata ad individuare quelli di particolare interesse per il settore che hanno programmi di investimento, al fine di stabilire contatti ed intese finalizzati ad
individuarne i tempi ed i termini degli stessi investimenti per
favorirne la conoscenza sul territorio. Con gli Enti Istituzionali,
in particolare con gli Assessorati regionali di riferimento saranno organizzati, in base alle indicazioni ricevute dalle
Commissioni e dalle Associazioni Territoriali, incontri per risolvere tutti i problemi che di volta in volta si presentano e nell’ambito del partenariato economico-sociale fornire ogni
utile collaborazione nell’interesse della categoria e delle imprese associate.
A livello generale, le problematiche sulle quali vi è una attenzione particolare sono: i programmi di emersione del lavoro nero per il conseguimento delle pari opportunità, concorrenzialità tra imprese in regola, la richiesta di maggiori infrastrutture, lo snellimento delle procedure tra la redazione
del progetto e l’esecuzione delle opere e la sicurezza sul lavoro.
In definitiva l’Ance Puglia deve puntare a far uscire il settore
delle Costruzioni dall’emarginazione e dalle ambiguità di cui
spesso è fatto oggetto, rivendicando il ruolo sociale dell’imprenditoria edile, il considerevole apporto sull’economia re-
Ance - Associazione Nazionale Costruttori Edili - Puglia
gionale, mediante opportune occasioni di promozione dell’immagine della categoria e con contributi significativi all’attività legislativa regionale.
Capitolo a parte riveste il settore del restauro, volto a tutelare e valorizzare i beni architettonici e storico-artistici, sottoposti al regime del Codice dei beni culturali e del
paesaggio, nel quale le nostre imprese operano da tempo con grande professionalità acquisita anche da parte delle maestranze insieme alle Direzioni regionali e alle Soprintendenze di settore. Tale collaborazione si esplica in un confronto continuo con i
soggetti istituzionali pubblici e privati che operano nel settore.
In allegato alcuni esempi di lavori delle aziende associate.
245
ANISA - ASSOCIAZIONE NAZIONALE
INSEGNANTI DI STORIA DELL’ ARTE
Presidente
Clara Rech
[email protected]
Referente
Maria Antonietta Destro
c/o Liceo Ginnasio Statale
“Torquato Tasso”
Via Sicilia, 168
00187 Roma
Tel/Fax 064402294
[email protected]
[email protected]
www.anisa.it
Sezione Puglia
Socio di riferimento
Vincenzo Velati
Via Ricciotto Canudo, 24/R
70123 Bari
Tel. 080 5744954
L’ANISA, Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte
nasce nel 1951; è un’associazione disciplinare senza scopo di
lucro con sede a Roma e conta oltre 750 iscritti in tutta l’Italia.
Scopo prioritario dell’associazione è la formazione professionale degli insegnanti di storia dell’arte, unitamente alla promozione delle discipline artistiche in tutti gli ordini di studi, alla
tutela e alla divulgazione del patrimonio artistico.
Possono iscriversi all’Anisa tutti i docenti di storia dell’arte, educazione artistica e arti visive, come anche gli operatori museali,
il personale delle Soprintendenze e, in generale, quanti si riconoscono negli obiettivi sotto elencati.
- La riqualificazione della professione insegnante, attraverso
la pratica costante dell’aggiornamento scientifico e metodologico; il riconoscimento del contributo fondamentale e delle responsabilità che i docenti si assumono in qualità di educatori e
di custodi della trasmissione dei saperi e dei principi etici; il perseguimento di un sistema meritocratico che valuti i docenti, individuandone competenze e potenzialità; la tutela del sistema
scolastico pubblico, quale componente irrinunciabile di una società pienamente democratica che assicuri a tutti i cittadini il
diritto all’istruzione; la difesa del principio dell’autonomia dei
docenti sul piano delle scelte metodologiche.
- La diffusione dell’educazione alle arti e al patrimonio,
da intendersi come
materia di studio e di riflessione imprescindibile nel sistema educativo di tutti i paesi e dell’Italia in modo particolare, ove se ne
auspica il sensibile incremento nel quadro orario di tutti gli indirizzi di studio ed in particolare dell’istruzione liceale;contributo
fondamentale alla crescita etica e culturale di tutti i cittadini in
un’ottica di educazione continua, che si rinnovi ininterrottamente dall’età pre-scolare fino all’età adulta; strumento di sensibilizzazione che valichi le frontiere geografiche e rafforzi il
valore della salvaguardia della memoria di ciascun popolo.
- Lo sviluppo dell’innovazione metodologica applicata
all’educazione alle arti, attraverso
- la diffusione delle sperimentazioni e della progettualità in
tutti gli ordini di scuole;
- il perseguimento del principio della interdisciplinarietà;
- il consolidamento dell’approccio storicistico allo studio del linguaggio figurativo, inteso come testimonianza imprescindibile per la comprensione dello sviluppo di tutte le civiltà;
- il confronto costante tra realtà educative diverse, possibilmente in una dimensione di respiro internazionale;
- la collaborazione tra scuola e altre istituzioni culturali che,
nella società, contribuiscano alla tutela del patrimonio e all’educazione all’arte;
- un aggiornamento continuo dei sistemi di trasmissione dei saperi, che si avvalga quanto più possibile delle moderne tecnologie.
246
ANISA - Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’ Arte
- L’incoraggiamento verso una politica culturale che
tuteli il patrimonio artistico ed il paesaggio dando priorità alla salvaguardia delle radici
storiche del nostro Paese, assicurandone l’integrità materiale, la comprensione e la trasmissione alle future generazioni;
privilegi la tutela e la valorizzazione delle raccolte museali permanenti, dei monumenti
e delle opere d’arte, rispetto all’organizzazione di eventi provvisori di cui non sia accertata l’effettiva valenza scientifica;
ponga come proprio obiettivo primario la crescita etica e l’istruzione di tutti i cittadini,
senza distinzioni di sorta.
L’Anisa intende inoltre promuovere , nell’ambito nazionale e internazionale, ogni iniziativa volta ad incrementare una più diffusa conoscenza e coscienza del valore storicoculturale dei beni artistici ed ambientali anche attraverso l’attivazione di rapporti con
amministrazioni locali, Istituzioni pubbliche e private, Enti, Associazioni (Protocollo d’Intesa Miur/Anisa sottoscritto nella sua rinnovata versione lo scorso 16 marzo 2009 tra il
Ministro On.Maria Stella Gelmini, e la Presidente Prof.Clara Rech; Protocollo Mibac-Centro dei Servizi Educativi rinnovato il 2-1-2009 tra la Dott.Maria Antonella Fusco, Direttore del Centro per Servizi Educativi del MIBAC. e la Presidente Anisa Prof. Clara Rech.
Anisa inoltre è dal 2005 membro dell’ICOM e della CECA.
Il Congresso Nazionale dell’Associazione è convocato ogni tre anni.
Organo di stampa è il Bollettino quadrimestrale.
Direttore Patrizia De Socio
In Puglia
l’Anisa è nata (o meglio rinata dopo una prima stagione lontana) alla fine degli anni
ottanta, dapprima a Bari, per iniziativa di Vincenzo Velati che organizzò e diresse alcuni corsi di aggiornamento per docenti su tematiche specifiche in collaborazione
con l’istituto di Storia dell’arte dell’università di Bari, l’Irrsae di Puglia, la Pinacoteca
provinciale di Bari, Il C.I.D.I. l’Istituto d’arte “Pino Pascali, l’Adirt.
Questi i principali incontri seminariali allora organizzati.
- “Conversazioni di storia dell’arte”, febbraio - aprile 1988;
- “Temi di storia dell’arte”, 20-22 aprile 1989;
- “Arte, avventura di un secolo”, marzo 1996;
- “Le tecniche artistiche”, marzo - aprile 1997”
Data l’esiguità del numero dei docenti di storia dell’Arte nella provincia l’attività sociale non è mai stata intensa e si è preferito invece operare in funzione di campagne
di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle tematiche della salvaguardia dei beni
culturali, la promozione della storia dell’arte, la difesa delle poche istituzioni culturali presenti sul territorio: esemplare la vicenda del Museo Archeologico di Bari.
Sin dal primo anno di attuazione delle Olimpiadi del Patrimonio (gara a squadre sui
temi della storia dell’arte, dell’archeologia e della conoscenza dei beni culturali per gli
studenti della secondaria superiore, nata nel 2005 -06) l’iniziativa è stata attuata in
Puglia presso l’Isa Pascali di Bari. Il successo della competizione ha portato questo
anno allo sdoppiamento delle sedi di svolgimento a Bari (12 scuole) e Lecce (6 scuole).
247
ARCHEOCLUB D’ITALIA
Presidente
Clelia Arduini
Via del Porto, 13
00153 - Roma
Tel. 06 44202250
334 9924242
Archeoclub d’Italia onlus è un grande movimento di opinione
pubblica al servizio dei beni culturali e ambientali. Sorto il 25
febbraio 1971 come Centro di documentazione archeologica ha
gradualmente esteso il suo interesse a tutti i beni culturali, di
cui promuove la conoscenza, la tutela, la fruizione e la valorizzazione. Con Decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 1986 n. 565 Archeoclub d’Italia è divenuto Ente Morale. Dal
26 giugno 2006 è iscritta all’anagrafe delle Onlus.
L’Associazione opera attraverso 210 sedi locali distribuite sul territorio nazionale con 8.500 associati, proponendo nuove forme
di fruizione e valorizzazione che trovano il loro punto di forza
nell’espressione collettiva delle municipalità, volano sociale per
una rinnovata, condivisa e partecipata tutela civile del patrimonio storico artistico e archeologico.
Le migliaia di attività nazionali e territoriali realizzate dall’associazione dal nord al sud d’Italia in circa 40 anni di storia, rappresentano l’effervescenza, la tenacia e la passione di schiere
di volontari che tengono alta l’attenzione sul patrimonio culturale locale divulgandone la storia, la bellezza, l’autorevolezza,
l’unicità. Ciò rende Archeoclub d’Italia il luogo naturale di aggregazione per tutti coloro, giovani e meno giovani, che hanno
a cuore il futuro del nostro grande patrimonio culturale. Il suo
Comitato scientifico composto da Antonio Paolucci, Luciano
Marchetti, Mario Torelli, Paolo Sommella, Luciano Canfora, Salvatore Italia, Anna Maria Buzzi, Paolo Peduto, Claudio Mocchegiani Carpano, Guido Vannini, Alessandro Baratta, contribuisce
a orientare in termini di qualità le azioni e il lavoro dell’associazione su tutto il territorio nazionale.
Strutture specialistiche, accordi, manifestazioni nazionali
e territoriali
Archeoclub d’Italia ha messo a punto tre strutture specialistiche dedicate alla didattica, all’architettura e alla subacquea: il
Laboratorio dell’Ecologia del Quaternario di Cupramarittima, il
Centro di architettura e cultura urbana di Camerino e Marenostrum, con sede a Torre del Greco. Tre eccellenze che, nel loro
specifico settore, rappresentano un punto di riferimento per i
giovani e gli appassionati e che offrono una varietà di attività e
iniziative durante il corso dell’anno grazie al buon rapporto con
le Università, le scuole e le altre istituzioni di riferimento del
territorio. Ogni anno, da quindici anni, la seconda domenica di
Maggio con la manifestazione nazionale “Chiese aperte” l’associazione rende fruibili almeno per un giorno i monumenti religiosi d’Italia appartenenti al patrimonio artistico “minore”. In
tre lustri sono state aperti oltre 2.000 edifici
sacri spesso in stato di degrado e di abbandono.
Molti di questi sono oggi restaurati, o in fase di
recupero. Anche i Campi di ricerca archeologici
che Archeoclub d’Italia organizza in estate, in
collaborazione con le Soprintendenze, rappresentano la mission associativa dedicata alle
“forze” più giovani. Il principale campo è a Venezia, presso l’Isola del Lazzaretto Novo che, grazie
a 15 anni di attività, è tornata al suo antico splen-
248
ArcheoClub d’Italia
dore; altre iniziative sono a Jesi, Mentana, Gravina di Puglia, Loreto Aprutino, Barletta.
Nel campo della scuola e della didattica, Archeoclub d’Italia è veramente all’avanguardia:
la sua esperienza ultratrentennale, infatti, le ha fatto conseguire nel 2005 il gallone di
Ente formatore da parte del Ministero della Pubblica Istruzione permettendo, da parte
dei presidenti delle sedi locali occupati nella formazione il rilascio dei crediti formativi per
i ragazzi. Si sta ora lavorando sul versate dei crediti per gli insegnanti che partecipano ai
corsi organizzati dall’associazione, e alla creazione di un Centro dedicato alla didattica
con sede a Foligno i cui volontari sono stati i principali artefici di questo successo. Archeoclub d’Italia, inoltre, opera in convenzione con alcune strutture del MiBAC, quali il
Vittoriano e l’Istituto centrale del Restauro, a Roma; altri protocolli d’intesa sono stati
realizzati con alcune amministrazioni comunali, specie nel sud d’Italia, per la gestioni di
antiquaria, siti archeologici e musei civici. In conseguenza di ciò è stato siglato un documento di collaborazione con l’ANCI per valorizzare e promuovere il patrimonio storicoartistico dei piccoli e piccolissimi Comuni italiani.
DESCRIZIONE ASSOCIAZIONE E ATTIVITA’
Archeoclub d’Italia in Italia
L’Archeoclub d’Italia è un’associazione a carattere nazionale,nata come Ente Morale con DPR
24 luglio 1986 n. 565, con finalità di carattere sociale, civile e culturale e senza fini di lucro.
In Puglia
STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE
L’art. 1 dello statuto associativo, così presenta l’Archeoclub d’Italia:
“Articolo 1
Costituzione e scopi
1. L’Archeoclub d’Italia è un’Associazione culturale e di volontariato con finalità di carattere sociale, civile e culturale, senza fini di lucro, secondo quanto disposto dalla
legge 11 agosto 266, a carattere nazionale, con sede in Roma, ricoonsciuta quale persona giuridica con decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1986 n. 565.
2. L’Associazione persegue i seguenti scopi:
a) diffondere fra i cittadini ed, in particolare, fra i giovani e nella scuola, l’interesse per
i beni culturali e per l’ambiente;
b) assicurare ai propri soci occasioni per il proprio arricchimento culturale;
c) concorrere con lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e gli Enti pubblici e privati,
con gli Organi dell’Unione Europea e con gli altri Organismi internazionali o comunque Stati esteri, quale associazione di volontariato di cui alla citata legge (…), a
promuovere la conoscenza, la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e dell’ambiente nazionali ed europei;
d) organizzare corsi di formazione professionale e di aggiornamento anche per docenti
ed operatori culturali e ambientali.
3. Per il raggiungimento degli scopi di cui al precedente comma 2, l’Associazione si avvale in modo determinante e prevalente delle prestazioni volontarie e gratuite dei propri aderenti.
4. Gli scopi di cui al comma 2 vengono perseguiti dall’Associazione improntando la propria attività ai principi della qualità nella gestione dell’organizzazione e delle procedure
operative”.
L’Archeoclub d’Italia, al pari di altre realtà associative a carattere nazionale, ha una presenza territoriale molto forte; da Nord a Sud, in piccole e grandi città, sono numerose
le sedi locali di Archeoclub, che rappresentano la vera anima dell’Associazione.
E’ nelle sedi locali, infatti, che si svolge la vita associativa e si concretizza il ruolo sociale e civile di Archeoclub, i cui volontari, ogni giorno, con passione ed entusiasmo
si adoperano per programmare e realizzare iniziative ed eventi e dare linfa vitale alla
vita culturale all’interno delle proprie comunità e concorrere alla diffusione e valorizzazione del patrimonio artistico, storico e ambientale del nostro Paese.
249
ArcheoClub d’Italia
In Puglia
Archeoclub d’Italia
Sezione di Barletta
Presidente
Pietro Doronzo
Corso Cavour, 96
70051 Barletta
Tel. 348 3739839
[email protected]
ARCHEOCLUB D’ITALIA - SEZIONE DI BARLETTA
La sede di Barletta è presente sul territorio dal 1980, operando costantemente attraverso vari tipi di attività affinché non venga mai meno l’attenzione dei cittadini e
delle Istituzioni verso il vasto patrimonio storico –artistico - ambientale di cui è ricca
la città di Barletta.
Attività: oltre 20 mostre documentarie, 16 pubblicazioni, 4 campi di ricerca archeologica a Canne della Battaglia, dall’anno d’istituzione ha sempre partecipato con proprie iniziative alla “Settimana della Cultura” e alla manifestazione “Chiese Aperte”,
svolti 3 corsi per la conoscenza del territorio, effettuate varie decine di conferenze e
convegni, attività di politica culturale: scoperte di vari siti archeologici, richiesti e ottenuti vincoli ministeriali, partecipazione ai vari dibattiti cittadini sulla pianificazione,
bilanci, programmazione ecc.
PROGRAMMA
FINANZ.
ANNO SETTORE COMUNE
OGGETTO
IMPORTO
2007
Beni
Pittorici
Mostra
documentaria.
"Pinacoteca
Barletta
€ 2.000
Giuseppe De Nittis
(BA)
una storia
in…finita"
Chiese Aperte
XI Edizione
S.Maria
del Carmine
12/05/07
2007
Beni
Ecclesiastici
Barletta
(BA)
Conferenza.
"Ricerche archeologiche nell'area
della Cattedrale"
0
Chiese Aperte
XI Edizione
13/05/07
S. Maria del Carmine (sec. XIV)
e S. Cataldo
(sec. XIII-XV)
2007
Beni
Ecclesiastici
Barletta
(BA)
Visite guidate
gratuite
0
Beni
Ecclesiastici
Mostra
documentaria.
"Melchisedek offrì
Barletta
pane e vino" ar(BA)
genti sacri a Barletta dal XVII al XX
sec.
IX Settimana
della Cultura
Castello
di Barletta
Mag/Sett. 2007
Il Genio
della mia terra
VII edizione
Chiesa del Purgatorio 6, 7, 9
e 10 Luglio
250
Comune
di Barletta
2007
0
ArcheoClub d’Italia
Cultura
del Turismo
Corso per la conoscenza dei Beni
Culturali.
Feb/Mag 2008
Comune
di Barletta
Corso di I e II livello rivolto a operatori ecoBeni
Barletta nomici della città, par2008
€ 2.235
ticolarmente a coloro
Culturali
(BA)
che vivono un contatto diretto con i turisti
Chiese Aperte
XII Edizione
Conferenza
S.Ruggero 10/05/08
"Testimonianze di vita
religiosa e civile dalle
Beni
Barletta fonti di S. Ruggero";
2008 Ecclesia“Chiesa e monastero
(BA)
stici
di S. Ruggero:
storia e arte”
0
Chiese Aperte XII
Edizione
11/05/08 Chiesa San
Ruggero (sec. XIIIXVIII)
Beni
Barletta
2008 Ecclesia(BA)
stici
0
Canne
Comune
della Battaglia 19/07
di Barletta
- 1/08 2008
Scavo archeologico didattico.
Campo
di Ricerca
Beni
Barletta Comune di Barletta e
€
2008 archeoloSoprintendenza dei 4.000
(BA)
gici
Beni Archeologici della Puglia
(terme di
San Mercurio)
IMPORTO COMPLESSIVO
Visite guidate
gratuite
€ 8.235
In Puglia
Archeoclub d’Italia
Sezione di Bitetto (BA)
Presidente
Luisa Palmisano
Via A. Antonucci, 7
70020 Bitetto (BA)
Tel./Fax 080 992 4070 - 349 3613692
[email protected]
[email protected]
ARCHEOCLUB D’ITALIA - SEZIONE
DI BITETTO
La Sede di Bitetto dell’Archeoclub d’Italia, fondata il 22 febbraio 1998 con delibera N. 698, nell’arco del suo decennio
di vita, senza fini di lucro, ha consolidato
un’intensa attività di volontariato per la
251
ArcheoClub d’Italia
formazione, la ricerca, la tutela, la fruizione e la valorizzazione relativamente ai beni
culturali e paesaggistici del proprio territorio, ottenendo importanti risultati. Sicuramente, primo fra tutti, il felice esito della nostra denuncia pubblica sullo stato di degrado in cui versava la chiesa neoclassica de “La Maddalena”, restaurata con fondi
dell’U.E., e riaperta quest’anno dopo essere stata chiusa per circa trent’anni. L’azione
di recupero fu avviata dai volontari dell’Archeoclub nella serata di beneficenza del 18
luglio 1999, con l’intervento artistico del compianto Riccardo Cucciolla, e il ricavato fu
utilizzato per la prima sistemazione e relativa impermeabilizzazione del tetto dell’edificio sacro. Dopo innumerevoli sollecitazioni, interventi di sensibilizzazione anche
attraverso le maggiori testate giornalistiche della Regione, e una serie di colloqui
preparatori all’instaurarsi di una rete di collaborazioni, due anni fa il progetto di restauro è stato commissionato dall’ Arcidiocesi di Bari, con l’ approvazione della Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia. La chiesa
restaurata è stata finalmente riaperta al pubblico in febbraio per la Visita pastorale
di sua Eccellenza Mons. F. Cacucci, che ha ringraziato pubblicamente l’Archeoclub
per il suo costante e tenace impegno.
In seguito a questo importante successo, la nostra Sezione ha raccolto notevole consenso nell’opinione pubblica, spesso distratta o poco informata rispetto alle problematiche del patrimonio culturale, rafforzando così il suo ruolo di “sentinella del territorio” con la piena consapevolezza che i Luoghi non Luoghi delle nostre città, solitamente chiusi o non vissuti, sono presenti nella memoria collettiva e nella sfera affettiva di chi ne conosce l’esistenza. Alcuni di questi Luoghi (chiese chiuse, dimore storiche abbandonate, zone del Centro antico inaccessibili, aree verdi inutilizzate …) sono
stati “adottati”, con grande sensibilità e forte senso civico, dai nostri soci che ne stanno curando il recupero e la valorizzazione anche ricorrendo all’autofinanziamento. Si
ritiene, difatti, che tali interventi siano fondamentali al fine di mantenere vivo l’interesse
per il bene culturale, attuati anche con la promozione di iniziative che restituiscono
vitalità ai cosiddetti“contenitori culturali”,
che sollecitano lo stanziamento di fondi
pubblici e privati per i restauri ma che, soprattutto, diffondono la “coscienza” che
il bene culturale è tutto ciò che per definizione si lega a valori, affettività, significati, simboli radicati nel contesto territoriale e ambientale di cui esso è testimonianza di civiltà e spiritualità. Proprio
per questo, la nostra Sezione ha prestato sempre la sua collaborazione all’Ente
comunale e alla Pro Loco in occasione dell’annuale Mercato Medievale, imperdibile
appuntamento primaverile per le centinaia di turisti che si riversano nel suggestivo
Centro antico cittadino tra il 24 e il 25 aprile, con l’organizzazione di visite guidate a
tema e pubblicazione di opuscoli e cartoline. A questa ricorrenza è stata collegata la
Giornata nazionale “Chiese aperte”, in occasione della quale la Sede cittadina di Archeoclub ha organizzato con successo dieci edizioni del Concorso nazionale di pittura estemporanea“I colori del presente … tra le pietre della memoria”, per la salvaguardia
e la fruizione del Centro medievale e del patrimonio storico-artistico e ambientale. La
manifestazione “Chiese aperte” si è rivelata anche un importante momento di confronto con le altre Sezioni pugliesi Archeoclub (Altamura, Bari, Barletta, Foggia, Modugno, Palo del Colle, Rutigliano, Toritto, Triggiano, Trinitapoli) con le quali sono state condivise diverse idee ed esperienze.
La nostra realtà associativa è diventata così un punto di riferimento insostituibile
per gli Enti pubblici e privati, per la Pro Loco, per l’Ufficio regionale del C.R.S.E.C., per
le Scuole con le quali è stata protagonista anche di diverse attività didattiche per la
conoscenza e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale e paesaggistico tra
cui anche un importante PON, finanziato dall’Unione Europea, che l’ha annoverata
come partner in rete con il Liceo Scientifico Statale “E. Amaldi” di Bitetto e l’ITC “T.
252
ArcheoClub d’Italia
Fiore” di Modugno nel progetto formativo di riqualificazione del territorio dal titolo
“Sulle orme della memoria tra La Veterana e Balsignano”.
Il suo ruolo di sensibilizzazione è stato
molto apprezzato in più occasioni dalle
varie Confraternite religiose detentrici di
molti beni ecclesiastici, dall’Ufficio Diocesano di Arte Sacra di Bari, nonché dal
Mibac attraverso le diverse Soprintendenze. Nel tempo i Soci di Archeoclub, con
le proprie professionalità, competenze e passioni culturali, hanno organizzato visite
guidate, viaggi di studio, convegni, concerti, performance teatrali, installazioni, mostre ed eventi; hanno fornito consulenza e formazione in diversi progetti didattici. Per
l’Ente comunale, inoltre, da noi è stato realizzato il primo video promozionale sul patrimonio storico-artistico cittadino e, in seguito, diversi video documentari, DVD e
depliant per la divulgazione turistico-culturale anche con traduzione in inglese.
Si è contribuito, tra l’altro, nel 1999, alla ricerca storica e artistica per la pubblicazione:
AA.VV., Castelli e fortificazioni nel comprensorio de “La strada dell’olivo”- Una proposta di itinerario turistico culturale, ed. REGIONE PUGLIA - Settore P.I.
Nel 2006, attraverso l’autofinanziamento, l’Archeoclub di Bitetto si è resa promotrice del restauro del prezioso ostensorio in argento (XVII secolo) e degli otto antichi
messali, facenti parte del patrimonio storico-artistico della chiesa “S. Maria La Veterana”, seconda in Puglia dopo la basilica di “S. Caterina” a Galatina, per l’estensione
e la pregevolezza dei cicli pittorici ad affresco di Scuola giottesca (secc. XIV-XV). Per
la loro valorizzazione, nel 2007, grazie all’intervento di uno sponsor privato, è stata
curata la pubblicazione della monografia “Il Tempio dell’eterno ritorno: Santa Maria
La Veterana a Bitetto” di Luisa Palmisano, storico dell’Arte.
Nel 2008, in occasione del decennale della fondazione, con l’approvazione della Soprintendenza ai Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia e dell’Arcidiocesi di Bari, è stato adottato il progetto illuminotecnico a fibra ottica per la teca del
paliotto d’altare in cuoio punzonato con foglia d’argento (raro e prezioso manufatto
del XVII secolo) che si conserva nella chiesa “S. Maria La Veterana”: l’adozione, sia
per la professionalità che per l’organizzazione mostrate, ha riscosso notevole apprezzamento da parte del territorio e la stampa regionale ha dato considerevole risalto all’evento culturale.
253
ArcheoClub d’Italia
In Puglia
Archeoclub d’Italia
Sezione di Bovino (BA)
Presidente
Nunzia Roccotelli
ARCHEOCLUB D’ITALIA - SEZIONE DI BOVINO
La sede Archeoclub di Bovino, operativa dal 1984, ha legato la sua attività alla gestione del Museo Civico “Carlo Gaetano Nicastro” istituito nel 1925 da Carlo Gaetano
Nicastro, insigne cittadino di Bovino, medico condotto, umanista e scrittore non solo
di storia locale ma anche di novelle e poesie. Il museo ospita una varia documentazione. Sono significative nell’ambito del panorama del Neolitico dauno le testimonianze archeologiche provenienti da località Radogna: oltre che di strumenti litici in
selce e di ossidiana, si tratta di frammenti ceramici decorativi con impressioni, unghiate o incisioni, manufatti che provano la presenza di un insediamento di età neolitica. Senza dubbio però il documento fra quelli di maggior rilievo del Museo di
Bovino è rappresentato dalla collezione di stele antropomorfe della località Sterparo
Nuovo e gli esemplari della raccolta vibinate. Il Museo, rimasto chiuso per molti anni
a causa della mancanza d’idonea collocazione, è ospitato, attualmente, in un palazzo
seicentesco cd.“Palazzo Pisani”. Particolarmente importante è altresì l’impegno nella
tutela e valorizzazione del centro storico di Bovino che rientra tra i “Borghi più belli
d’Italia; riconoscimento conferito nel 2003 dall’ANCI in quanto corrispondente ai requisiti di popolazione inferiore ai duemila abitanti e notevole qualità urbanistica e architettonica vincolata dalla Soprintendenza alle Belle Arti. Tra le iniziative più
significative ricordiamo: apertura del Museo Civico; pubblicazione dei quaderni museali, pubblicazione del libro “La collezione museale. Bovino - Studi per la storia della
città antica”; mostre fotografiche di arte sacra popolare, sui portali (Bovino ne conta
circa 800), fotografie d’epoca; cartoline d’epoca ecc.
PROGRAMMA
Archeoclub
FINANZ. ANNO SETTORE
Comune
2008
Archeoclub Interventi
Università di Foggia;
Comune
Assessorato alla
2008
Provincia
Cultura Provincia
di Foggia; FAI Foggia
Archeoclub
Assessorato
all'Urbanistica
Regione Puglia
Archeoclub
Totale
254
Comune
2008
Provincia
2009
COMUNE
OGGETTO
IMPORTO
Cultura
Bovino
(FG)
Conferenza.
Incontro-dibattito
su brigantaggio
€ 400
Cultura
Bovino
(FG)
Prospettive
di recupero resti
di Acquedotto
romano
€ 400
Cultura
Bovino
(FG)
Tutela e sviluppo
del centro storico
€ 500
Bovino
(FG)
Corso di preparazione per la guida
del centro
storico per
i soci junior
dell'Archeoclub
0
Formazione
€ 1.400
ArcheoClub d’Italia
In Puglia
Archeoclub d’Italia
Sezione di Copertino
Presidente
Maria Greco
Via Giansenerio Strafella
centro storico
73043 Copertino (LE)
Tel. 320 3162459
ARCHEOCLUB D’ITALIA - SEZIONE DI COPERTINO
Beni culturali: patrimonio da conoscere per tutelare
Il progetto in tutte le sue ramificazioni si propone di dare al problema fondamentale, qual è l’archeologia intesa come scoperta delle proprie origini, una risposta non
puramente teorica, bensì pratica, traducibile in termini di conoscenza consapevole.
I soci di Acheoclub d’Italia sede di Copertino “Isabella Chiaromonte” hanno pensato
ad una serie di manifestazioni con l’obiettivo di far conoscere l’associazione sul territorio di Copertino e sensibilizzare i cittadini, le scuole, gli enti e altre associazioni,
nella riscoperta piacevole della cultura e della conoscenza archeologica, del rispetto
e della salvaguardia dell’ambiente oltre alla fruizione del bene culturale dalle valenze
religiose, artistiche, folkoristiche, etc.
Alla base del percorso conoscitivo abbiamo collocato il principio che l’educazione alla
conoscenza archeologica ha lo scopo di migliorare l’interesse e quindi la qualità del
proprio bagaglio culturale. Di conseguenza le fasi operative hanno mirato a rafforzare
la curiosità e l’avventura facilitando interesse e impegno nei confronti del sapere. Infatti, il percorso per diventare efficace, deve considerare il momento informativo sul
valore della conoscenza archeologica e il ruolo degli stessi nella prevenzione dell’abbandono o della distruzione del passato, quale momento fondamentale di una operazione più complessa, che interagisce sistematicamente, invadendo il terreno delle
grandi opzioni sociali, culturali, economiche, storiche del passato fino al nostro
tempo.
Periodo di attuazione
Il progetto prevede, per l’anno 2008, una serie di attività finalizzate a valorizzare e
tutelare il territorio copertinese e quello ad esso limitrofo attraverso attività svolte
d’intesa con le scuole in particolare una su Copertino e l’altro su Porto Cesareo. Una
serie di iniziative culturali, artistico- folcloristiche saranno svolte sul territorio, attraverso la presentazione di libri, ricorrenze, visite guidate, tutela del patrimonio archeologico ancora presente. Se ci saranno le condizioni si prevede una possibile
partecipazione alla BIT 2009 a Milano.
Non verranno esclusi contatti con il Ministero dei Beni Culturali regionale e Nazionale, oltre a quello archeologico di Taranto. In contemporanea si chiederanno i patrocini gratuiti per le realizzazione delle varie attività. Importante è pensare di
segnalare l’urgenza di un progetto da avviare in collaborazione con i vari Enti Pubblici
per la realizzazione di un altro progetto (ci stiamo lavorando) di segnaletica dei luoghi dimenticati o che soffrono di depredazione, non più indicati sul territorio, giusto
per non perderne altri pezzi a completamento di quanto sopra.
- Si promuoverà la ricerca di forme di finanziamento sia pubblico che privato per il restauro di alcuni antichi manufatti;
- Partecipazione al Corteo Storico Madonna della Neve del 5 agosto con premio;
- Concerti di musica, annuali;
Progetto per la realizzazione di un volume sulla città di Copertino attraverso il coinvolgimento di vari studiosi. Partecipazione a corsi di aggiornamento. Visite guidate.
Pertanto si riportano di seguito le attività realizzate nella trascorsa stagione 2008 e
255
ArcheoClub d’Italia
che in basso sono descritte in forma dettagliata.
Per la prima edizione: Autori che hanno valorizzato la Puglia.
- Incontro culturale con Mario Mennonna per la presentazione del libro: Fede e tradizione dalla Quaresima alla Settimana santa a Copertino di Maria Greco ed. Grafiche
Corsano-Tuglie;
- Partecipazione con collaborazione alla manifestazione del XXXIII Corteo Storico Madonna della Neve con premio al Casale vincente;
- Autori che hanno valorizzato la Puglia Incontro culturale con Bianca Tragni per la
presentazione del libro: Il cibo dei morti ed. Palomar-Bari;
- Attività celebrativa ed educativa con autori che hanno valorizzato la Puglia
Incontro culturale per la presentazione del libro Ettore Carafa a cura di Pina Catino
ed. Adda - Bari;
- Area per la tutela e la valorizzazione del bene culturale archeologico-segnalazione
antiche fosse granarie;
- Attività di tutela e salvaguardia dei granai venuti alla luce in piazza del Popolo. Contatti con gli organi preposti alla loro tutela attraverso la segnalazione.
- Incontro culturale “Ti aspetto prima di Natale”. Concerto con pianoforte, arpa, clarinetto, flauto;
- Visite guidate nel corso dell’anno nel centro storico e accoglienza dei visitatori (turisti, ragazzi delle scuole primarie e medie )
Programmazione svolta nell’anno 2008
Settore Cultura
Giugno 2008 Incontro culturale Presentazione del volume: Fede e Tradizione di Maria
Greco introduce Mario Mennonna giornalista e scrittore.
Copertino 24/06/08 c/o ex Monastero delle Clarisse - Copertino (Le)
Finanziamento: autogestito
Momento musicale a cura del Coro della Basilica “Santa Maria ad Nives” diretto dal
tenore Anna Alemanno. All’organo:Domenico Alemanno Patrocino gratuito del Comune di Copertino (sala e amplificazione)
Agosto 2008
Attività culturale per la promozione turistica del territorio.
Collaborazione al Corteo Storico del 5 agosto “ Madonna della Neve”.
A conclusione della sfilata dei figuranti, intervento sull’importanza della manifestazione e conferimento del un premio voluto dai soci di Archeoclub d’Italia Sede di Copertino, denominato “Arceri dei Casali” consistente in un trofeo da assegnare ogni
anno alla squadra degli arceri dei Casali, vincente.
Richiesto uso gratuito del logo della Regione Puglia- Assessorato al Mediterraneo.
Nel giorno precedente (il 4) visita guidata nel centro storico e nei luoghi josefini
Ottobre 2008
Progetto culturale: Autori che hanno valorizzato la Puglia
Conferenza su: U cunz’le e la nutella a cura di Bianca Tragni, giornalista
Presentazione del volume: Il cibo dei morti di Bianca Tragni
Introduzione a cura di Maria Greco
Copertino 23/10/2008 c/o ex Monastero delle Clarisse- Copertino(Le)
Momento musicale. Concerto per flauto e arpa. Musiciste: Romina Marzo, flauto -Isabella Polo, arpa.
Sponsorizzazioni: fioreria Ikebana - Copertino Pasticceria Golosa- Copertino Patrocinio gratuito del Comune di Copertino (sala e amplificazione)
Visita guidata al Castello di Copertino
Novembre 2008
Progetto culturale: Autori che hanno valorizzato la Puglia
Attività celebrative ed educative in occasione del 60° Anniversario della Costituzione
256
ArcheoClub d’Italia
Repubblicana e della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo Conferenza su: Diritti umani
e complessità costituzionali - Relatore Michele Carducci Ordinario di Diritto Costituzionale Comparato Università del Salento
Presentazione del volume: Ettore Carafa. La famiglia, i luoghi, la rivoluzione a cura di
Pina Catino - Introducono: Luigi Marcelli e Maria Greco
Relatore Mario Spedicato Presidente di Storia Patria di Lecce docente di Storia Moderna Università del Salento, interventi del Dirigente scolastico dell’Istituto “V.Bachelet”- Copertino.
Seguono gli alunni delle quarte classi dell’istituto.
Copertino 25 novembre 2008 - Istituto Commerciale “Vittorio Bachelet” Sala conferenze. Momento musicale di Besa Caushi Sponsorizzazioni: Pina Catino, autrice del
libro attraverso la realizzazione di segnalibro celebrativo.
Patrocinio gratuito del Comune di Copertino
Novembre 2008
Tutela del territorio - Area per la tutela e la valorizzazione del bene culturale archeologico
Azione di tutela e salvaguardia dei granai attraverso segnalazione agli organi preposti: Sovrintendenza Archeologica di Taranto e Sovrintendenza ai Beni Culturali e
Paesaggistici di Lecce. Commissario Prefettizio della città di Copertino. Sede Nazionale di Archeoclub d’Italia Roma Visite Guidate intorno alla piazza cantierizzata Visita guidata nel centro storico di Copertino Dicembre 2008
Incontro culturale: Ti aspetto prima di Natale Concerto per pianoforte, clarinetto,
flauto Momento musicale a cura delle musiciste: Romina Marzo, flauto –Gabriela
Greco pianoforte - Sabina Legittimo clarinetto.
Sponsorizzazioni: Banca Popolare Pugliese sede di Copertino (contributo ai musicisti);
Fioreria Ikebana - Copertino Coges Surgelati- Copertino Patrocinio gratuito del Comune di Copertino
Amplificazione in dotazione alla chiesa Visite guidate Accoglienza dei visitatori e visita dei luoghi più caratteristici della città
257
ArcheoClub d’Italia
In Puglia
Archeoclub d’Italia-Onlus
Sede di Foggia
Presidente
Santa Picazio
Via Gioberti, 56
71100 Foggia
Tel. 0881 614046
ARCHEOCLUB D’ITALIA - SEZIONE DI FOGGIA
Anno sociale 2007
- Incontro con la musica
Nella Sala Consiliare di Palazzo Dogana, sede della nostra Provincia, con il Maestro
violoncellista Francesco Mastromatteo, fra musica e conversazione, alla presenza
di un folto ed interessato pubblico, abbiamo celebrato L’assoluto di Mozart.
- Convegno promosso per sollecitare le strategie necessarie a tutelare Kàlena in Peschici-Fg-, un bene culturale di grandissimo interesse (VIII secolo), in grave degrado
Ecursione culturale nei luoghi dell’abbazia con proiezione di uno splendido filmato
descrittivo.
- Manifestazione nazionale Chiese Aperte. Escursione e visita guidata della chiesetta
di S.Lorenzo in Carmignano, con visita alla tela di S.Lorenzo custodita nella sacrestia
di una chiesa di Foggia.
Convegno organizzato in collaborazione con la scuola media Zingarelli “S. Lorenzo
in Carmignano”.
In seguito, c’è stata da parte dell’Università e della Soprintendenza una risposta concreta per un progetto di recupero dell’area archeologica.
Per la Settimana della Cultura nella suggestiva atmosfera della Cripta della Cattedrale è stata organizzata una conferenza dell’architetto Antonello D’Aries dal titolo
“I Teutonici in Capitanata”
Di seguito si sono organizzate due escursioni collegate al tema della conferenza: la
visita guidata alla splendida residenza teutonica di Torre Alemanna e successivamente, in occasione del solstizio d’estate, l’escursione a S.Leonardo di Siponto. Oltre
che per l’importante presenza teutonica, il luogo è noto per il fenomeno collegato al
solstizio. A mezzogiorno, ora solare, il sole attraversa con i suoi raggi un foro gnomonico formando sul pavimento della chiesa un fiorea più petali, colpendo una croce
che in quel punto è stata disegnata.
Nella nostra caratteristica sede di via Le Maestre,36 è stata allestita una mostra di
pizzi ed antichi ricami, corredata di foto d’epoca, dal romantico titolo “L’amore, il corredo e i pizzi di Cantù”. La mostra, che si pensava al femminile, ha suscitato grande
interesse nel pubblico maschile.
Grande il successo per la nostra iniziativa per il recupero del Convento dei Cappuccini
in Rodi Garganico. Il convento, il primo in Capitanata, risale al 1538. Dopo varie vicissitudini, fu definitivamente abbandonato al degrado dopo la morte dell’ultimo frate
guardiano, Padre Elia. Depredato di tutti gli arredi, era divenuto per qualche tempo
anche un comodo rifugio per persone molto svantaggiate.
Ma i ricordi d’infanzia di chi scrive, non consentivano che si perdesse la memoria di
un luogo così particolare da essere definito “Un Eremo in Paradiso” che è diventato
anche il titolo dell’ultima nostra conferenza proprio sul nostro convento intitolato
allo Spirito Santo.
La decisione di ripulire la chiesa e di restituirle la pala d’altare una bellissima Pente-
258
ArcheoClub d’Italia
coste del Mazzaroppi, sia pure in copia, ma perfetta (3,20 x 2,60), ha suscitato un
grande interesse non solo fra gli abitanti del luogo, ma anche fra i tanti turisti presenti nel giorno dell’inaugurazione. Ora c’è sempre un giovane custode molto preparato per accogliere e guidare i tanti visitatori. I frati, proprietari della struttura si
sono impegnati per alcuni lavori urgenti di consolidamento.
Il Convento è tornato a nuova vita.
Convegno “Centralità e strategicità della Capitanata” organizzato in collaborazione
dell’Università di Foggia con il patrocino della Provincia.
“In tour con l’Archeoclub d’Italia-sede di Foggia” La Settimana della Cultura ha rappresentato una buona occasione per presentare ai cittadini di tutta la Provincia i piccoli centri del subappennino in cui la presenza dell’Archeocub d’Italia ha salvaguardato importanti siti archeologici organizzando, grazie al volontariato, interessanti depositi museali. Per tenere accesa l’attenzione sulla strana situazione della Cattedrale di Foggia, cuore della città e dei suoi cittadini, chiusa a tempo indeterminato ormai
da cinque anni, pare per problemi di staticità, l’Archeoclub ha organizzato la presentazione di un libro d’arte: “Marmorari napoletani in Capitanata”.
Il giovane storico dell’arte Cristian de Letteris, dopo una attenta ricerca documentaristica presso gli archivi del Banco di Napoli per risalire alle committenze, nel suo volume descrive la realizzazione degli artistici altari nelle chiese di Capitanata da parte
di noti architetti e marmorari napoletani.
In particolare è descritto il bellissimo altare della nostra Cattedrale con i due angeli
capoaltare del Sammartino. Il Sammartino, autore del più famoso Cristo Velato di
Napoli, pare non amasse autografare le sue opere, mentre lo ha fatto sull’angelo di
sinistra del nostro altare. L’Incontro, che si è svolto nella Sala capitolare della Cattedrale, non accessibile solitamente ai visitatori, è stato seguito da un numero considerevole di cittadini molto interessati alle sorti di questo importante luogo di culto.
Molte le escursioni che si intervallano agli incontri e agli eventi; sempre tante le nostre sollecitazioni-denunce alle Istituzioni di dovere per la salvaguardia del territorio sempre molto trascurato.
In Puglia
Archeoclub d’Italia-Onlus
Sede di Gravina
Presidente
Innocente Cataldi
Via G. Matteotti, 27
70024 Gravina in Puglia (BA)
[email protected]
ARCHEOCLUB D’ITALIA - SEZIONE DI GRAVINA
Archeoclub è presente a Gravina, ormai da più di quindici anni.
Per molti anni l’associazione è stata priva di una sede visibile, fino a quando, nel 2002,
abbiamo deciso di prendere un impegno più forte e più incisivo, dotandoci nuovamente di una sede visibile, che avesse il ruolo di vetrina per l’Associazione e soprattutto di luogo della cultura e del confronto, diventando sempre di più un contenitore
culturale aperto a tutta la città.
Numerosi sono gli artisti locali e non, i quali nel corso degli anni hanno avuto e hanno
259
ArcheoClub d’Italia
l’opportunità di esporre le proprie realizzazioni artistiche e/o artigianali, contando
sul contributo di Archeoclub nel promuovere le qualità di ognuno, dando loro visibilità e allo stesso tempo, concorrendo a realizzare gli scopi associativi, andando incontro alle esigenze della cultura e all’amore per la Città di Gravina.
La missione principale di Archeoclub, così come noi la intendiamo e coltiviamo da
anni, è quella di promuovere e far conoscere il territorio di Gravina con le sue ricchezze storiche, artistiche e ambientali, prima di tutto agli abitanti della nostra cara
Città d’Arte, poiché siamo consapevoli che conoscere il proprio territorio e le sue ricchezze, sia fondamentale per la crescita sociale, culturale ed economica delle comunità.
Un’attenzione particolare, poi, Archeoclub la riserva ai giovani, al fine di sensibilizzare loro alla conoscenza di Gravina, a capirne importanza e potenzialità del suo patrimonio e avvicinarsi al mondo dei beni culturali e ambientali non solo come fruitori
e spettatori, ma come protagonisti presenti e futuri.
Molte sono le attività che la nostra sede ha promosso proprio andando incontro ai
giovani, tra cui, da ultima, l’esperienza del campo-scuola di archeologia (tenutosi nel
Luglio 2008), apprezzato molto non solo dai partecipanti, ma anche dalle Istituzioni,
dalla stampa di settore e dagli esperti nazionali.
Una grande attenzione e sensibilità la Sede Archeoclub di Gravina l’ha mostrata rendendosi promotore di un progetto importante di valorizzazione del patrimonio culturale della Città, ovvero del restauro del dipinto della Madonna del Carmine; un
dipinto del ‘700 che l’Associazione sta per riconsegnare alla Città, restituendo ad esso
l’antica lucentezza e dando prova dell’importanza del mondo del volontariato all’interno di una Comunità.
Il restauro del dipinto, per noi, resta una delle più grandi e importanti iniziative degli
ultimi anni e un esempio di concreta e reale valorizzazione del patrimonio culturale
del Territorio.
Insieme a queste grandi iniziative, abbiamo operato al fine di promuovere sempre gli
artisti e gli artigiani locali, stimolando altresì, l’interesse a visitare e confrontarsi con
altre realtà turistico-culturali, al fine di poter apprezzare al meglio le nostre risorse.
Attività 2007-2008
Archeoclub di Gravina, da sempre ha proposto e realizzato programmi e iniziative
ricche di spunti di vario carattere: culturale, archeologico, storico, architettonico, ambientale e sociale.
Abbiamo sempre privilegiato un approccio più ampio alla cultura, nel senso che abbiamo “fatto cultura” non solo “dal palco delle conferenze” (che resta sempre il luogo
sacro per gli esperti e i professionisti della cultura), ma anche e soprattutto tra le
gente, con la gente e dai luoghi-simbolo della storia e delle tradizioni di Gravina.
Mostra di presepi artigianali – 2007 e 2008
Tutti gli anni, nel periodo natalizio, la nostra Sede ospita una mostra di presepi artistici e artigianali. Si tratta di presepi realizzati da artigiani e artisti locali con materiali di varia natura, dalla cartapesta al sughero, dalla pietra della Murgia al tufo, dalla
pasta di grano duro alla corteccia degli alberi, arricchiti e decorati anche con flora e
fauna del territorio.
Con questa iniziativa costante nel corso degli anni, l’Archeoclub porge gli “auguri di
Natale” alla Città di Gravina e dimostra il proprio impegno a valorizzare e promuovere
l’artigianato locale, nell’interesse della collettività e dei beni culturali.
Mostre di artisti e artigiani locali - 2007 - 2008
La sede Archeoclub di Gravina, è ormai da molti anni un punto di riferimento per tutti
gli artisti locali.
Siamo da sempre aperti ad ospitare le realizzazioni artistiche di ogni genere: pittura,
scultura, fotografia e artigianato hanno sempre occupato un posto particolare nella
vita di Archeoclub, perché dare la possibilità di esporre il frutto del proprio lavoro artistico, significa dare spazio alla Cultura, all’Arte e all’entusiasmo di un artista di raccontare il proprio mondo e il proprio modo di vedere il mondo.
260
ArcheoClub d’Italia
La nostra Associazione, ha dato e continuare a dare spazio a tutti gli artisti e artigiani - locali e non -, che vorranno promuovere le proprie realizzazioni, allestendo
nelle diverse occasioni la Sede di Via Matteotti n. 27, aperta al pubblico sia la mattina che il pomeriggio, anche nei giorni festivi.
Restauro del dipinto della Madonna del Carmine - 2007 - 2008 - 2009
Il dipinto della Madonna del Carmine è stato realizzato nel ‘700 e custodito nella
Chiesa di San Francesco a Gravina in Puglia.
L’Archeoclub si è reso promotore del restauro della tela che è stato affidato alla ConSud di Barletta, che ha seguito l’opera di restauro in diretto e stretto rapporto con la
Soprintendenza per i beni Storici e Artistici di Bari.
Il percorso è iniziato nel 2007, anno in cui Archeoclub ha operato per reperire le risorse
da destinare all’iniziativa e proseguito fino ad oggi. La consegna dell’opera e la restituzione alla Chiesa di San Francesco, ormai prossima, sarà accompagnata da una
presentazione in pubblico, ove parteciperanno le Autorità Istituzionali e gli studiosi
che hanno eseguito il restauro.
Campo scuola di archeologia - 2008
Nel luglio 2008 si è concluso il I campo scuola di archeologia organizzato dall’Archeoclub d’Italia -sede di Gravina in Puglia - in collaborazione con la Cooperativa “Archeologia & Cultura”, sotto la direzione scientifica del prof. Alastair M. Small
dell’Università di Edimburgo. Sei ragazzi (quattro studenti del liceo scientifico locale
e due studentesse universitarie), dopo lezioni preliminari sul territorio, e sull’archeologia, si sono cimentati per dieci giorni nelle attività sul campo. Seguiti dalle archeologhe della cooperativa Archeologia & Cultura, gli studenti hanno avuto modo
di partecipare alla campagna di ricognizione archeologica in località “San Felice”- un
vasto sito databile dall’Età del Ferro fino alla piena epoca classica –, alle campagne
di scavi presso la villa d’età imperiale rinvenuta sempre in agro “San Felice” e nella necropoli tardo-antica sita in località Vagnari.
Durante le ore pomeridiane, invece, gli studenti sono stati impegnati nelle attività di
laboratorio: lavaggio, riconoscimento e siglatura dei reperti, oltre a compilazione di
schede, foto e disegno di alcuni reperti più significativi. A queste attività si sono affiancate lezioni didattiche di geomorfologia e topografia del territorio, storia e archeologia locale, antropologia, metodologia di scavo, nonché uso della strumentazione
di scavo adeguata.
A conclusione dell’attività, nel corso di una giornata dedicata a visite guidate e passeggiate culturali presso le realtà storico-archeologiche più significative del nostro territorio, gli studenti hanno avuto modo di osservare presso il Museo Nazionale Archeologico
di Altamura alcuni dei reperti riportati alla luce attraverso le numerose campagne di
scavo sul territorio, nonché la suggestiva dolina carsica del Pulo di Altamura e il centro
storico di Gravina che, silente, cela le sue bellezze intrise di storia e arte.
Conversazione sullo stato dell’archeologia a Gravina
In occasione dell’arrivo a Gravina del Prof. Alastair Small - docente di archeologia
presso l’Università di Edinburgo e responsabile delle ricerche archeologiche nel territorio di Gravina -, per lo svolgimento della campagna di ricerca archeologica 2008,
l’Archeoclub di Gravina, ha organizzato una serata di accoglienza, per dimostrare l’affetto e la gratitudine di Gravina per il lavoro che il Professore da molti anni svolge
con passione, serietà e competenza, per la nostra Città.
L’appuntamento è stato caratterizzato da un incontro-conversazione nel quale il Prof.
A. Small ha raccontato la sua esperienza di ricerca a Gravina, i ritrovamenti importanti, le sorprese inaspettate e le aspettative future, al termine del quale è stato presentato il I° campo-scuola di Archeologia organizzato a Gravina in Puglia da
Archeoclub d’Italia proprio sotto la direzione scientifica del Prof. Alastair Small e con
l’apporto didattico della Cooperativa Archeologia & Cultura di Gravina in Puglia.
261
ArcheoClub d’Italia
In Puglia
Archeoclub d’Italia-Onlus
Sede di Rutigliano
Presidente
Giuseppe Sorino
Via Fortunato, 16
Tel. 080 4762649
[email protected]
ARCHEOCLUB D’ITALIA - SEZIONE DI RUTIGLIANO
L’Archeoclub d’Italia, sede di Rutigliano, fin dalla sua costituzione (Giugno 1973), ha
svolto tutta una serie articolata di attività: dalla conoscenza del territorio, sotto i vari
aspetti (ambientale, archeologico, geologico, storico, monumentale, etnografico) al
catalogare, tutelare, valorizzare, fruire, comprese le Biblioteche; diffondere fra i cittadini ed in particolare fra i giovani e nella scuola l’interesse per i Beni culturali e per
l’ambiente; assicurare ai propri soci ed ai simpatizzanti occasioni per il loro arricchimento culturale. La gestione del Museo archeologico civico “Grazia e Pietro Didonna”
un’altra attività condotta sistematicamente da Archeoclub di Rutigliano, insieme alla
progettazione, realizzazione e gestione di mostre archeologiche tematiche nello
stesso stabile, sempre in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della
Puglia, (con la quale la nostra Associazione, fin dalla sua costituzione ha instaurato
un clima di collaborazione, conquistandone la piena fiducia), col Comune.
Attività
L’Associazione ha realizzato il seguente programma: nel 2007:
Visite guidate alla torre Normanna e ad altri monumenti del Centro Storico, oltre che
alle zone archeologiche, alle lame e boschi (settore ambiente), alle masserie alle
chiese rurali ed alle grotte.
Corso di tiro con l’arco e di costruzione di aquiloni per soci e simpatizzanti dai tre anni
agli adulti, conclusosi con il torneo di tiro con l’arco con visite guidate al complesso monastico di Madonna del Palazzo, con il torneo di tiro con l’arco e la gara di aquiloni.
Iniziativa culturale “Andar per lame e boschi, giornata di visite guidate per la conoscenza dei boschi ultimi lembi di Macchia Mediterranea presenti nelle “Lame”, in collaborazione con la sede locale della Pro Loco.
Preparazione di elmi(in metallo), di casacche in pelle, archi, faretre, frecce, costumi
femminili per effettuare, in Settembre, il Corteo storico medioevale in Rutigliano, in
collaborazione con gruppi medioevalisti pugliesi.
Progetto-manifestazione “Chi ha paura del buio”, con laboratorio di manipolazione
di argilla, completamente al buio, coordinato e diretto da un artista-maestro, minorato della vista, per scoprire il senso tattile come strumento di percezione e comunicazione, effettuato “per operatori nel settore, insegnanti, artisti, o semplici curiosi”.
Il progetto e stato realizzato con minimi contributi della Regione Puglia, della provincia di Bari e del Comune.
Nel 2008:
Visite guidate per scolaresche di ogni ordine e grado o gruppi organizzati: nel territorio, sotto i vari aspetti, alla Torre Normanna, al “Museo civico delle arti ed antichi
mestieri”- gratuite.
Corso di argilla per soci e simpatizzanti, da tre anni agli adulti, realizzare fischietti-statuine di personaggi medioevali (re, regina, giullare, crociato) in terracotta, venduti
durante la Sagra cittadina del Fischietto , per autofinanziarci.
Laboratorio di: costumi medioevali per crociati e dame, elmi in lamiera, spade in ferro
con relativi foderi in cuoio, utilizzati per il corteo storico di san Nicola (09/05/09).
Con fondi propri.
Progetto di ripulitura del Bosco di Vallone Guidotti (Comunale), realizzato con modesti contributi della Provincia di Bari.
262
ArcheoClub d’Italia
“Andar per Boschi e Lame”: giornata di conoscenza del territorio in collaborazione
con la Pro Loco (Ambientale).
Progetto di allestimento del Museo Civico delle arti ed antichi Mestieri, dalla preparazione dei locali (messi a disposizione dal Comune nel dimesso “Mercato coperto”) con
la copertura delle pareti con materiale idoneo e l’allestimento di almeno 10 mestieri con
solo 150 attrezzi donati da un privato all’Amministrazione comunale e da più di 1200 reperti recuperati da Archeoclub con un minimo contributo comunale di Euro 300,00.
In Puglia
Archeoclub d’Italia-Onlus
Sede di Triggiano
Presidente
Maria Anna Lagioia
Strada provinciale San Giorgio
70019 Triggiano (BA)
Tel. 080 5493285
[email protected]
ARCHEOCLUB D’ITALIA - SEZIONE DI TRIGGIANO
La sede di Triggiano viene fondata nel 1997 e sin dal suo nascere si è adoperata a far
emergere e conoscere non solo situazioni di particolare interresse presenti sul territorio ma anche a salvaguardare opere che offrono un’ importante testimonianza storico-artistica. L’Archeoclub svolge sistematicamente, nel corso dell’anno, servizio di visite guidate al complesso monumentale della Chiesa Matrice di S. Maria Veterana, al
centro storico e negli altri luoghi sacri caratterizzati dalla presenza di opere d’arte di
particolare interesse.
Attività
Nel corso dell’anno 2007 variegate sono state le manifestazioni organizzate dalla
sede di Triggiano. Intanto, la presentazione di un documento su “Massoneria e
carboneria a Triggiano” a cura del Gen. L. Munafò. Abbiamo offerto, poi, la nostra
collaborazione al comune di Triggiano in occasione della presenza nel paese di
studenti provenienti da Addison (U.S.A.), comune gemellato con Triggiano. Abbiamo
partecipato al “I^ Happening del volontariato” tenutosi “in loco”, insieme ad altre
263
ArcheoClub d’Italia
associazioni di volontariato; abbiamo prestato la nostra collaborazione alla
manifestazione “Triggiano Dance village”. In occasione della manifestazione
nazionale dell’Archeoclub “Chiese Aperte” abbiamo organizzato un incontro per
sensibilizzare i cittadini al restauro dell’oratorio “Sacro Cuore”. Abbiamo aderito alla
manifestazione “Puliamo il Mondo”, indetta dall’assessorato all’ambiente del comune
di Triggiano e, in occasione dlla festa di San Francesco d’Assisi, presso la parrocchia
omonima, abbiamo organizzato una tavola rotonda sul tema “San Francesco
protettore dell’Ecologia”. Ancora una conferanza di particolare importanza per la
storia locale:“Fra passato e presente.
Un documento ecclesiastico del XVIII
secolo torna a Triggiano”, documento
donato all’Associazione dal gen. L.
Munafò.
Per festeggiare i dieci anni della sua
istituzione a Triggiano, la sede ha
restaurato, a sue spese, un prezioso
Gesù Bambino ligneo, stante, ora
conservato nella chiesa madre di
Triggiano.
E così è stata effettuata la visita gudata alla mostra su S. Nicola presso il Castello
Svevo di Bari, preceduta dalla conferenza, tenuta dal dott. N. Lavermicocca, “Bari e i
suoi culti: città e patroni: S. Sabino, Odegitria, S. Nicola”.
A Turi, nella grotta di S. Oronzo, ha avuto luogo la lettura e il commento di versi della
Divina Commedia di Dante; a Barletta, è stata visitata la mostra, presso palazzo della
Marra, “ Zandomeneghi, De Nittis, Renoir. I pittori della felicità”, a Manfredonia è
stato visitato il castello, la Cattedrale e il centro storico. Inoltre, in occasione del Natale, viene organizzata la manifestazione “ Il Sacro incontra l’Arte: un artista contemporaneo si confronta con la tradizione”: nel 2007, Tarshito, architetto- artista, ha
realizzato appositamente il presepe ambientato negli ipogei sacri della chiesa madre
di S. Maria Veterana.
In Puglia
Archeoclub d’Italia-Onlus
Sede di Trinitapoli
Presidente
Maria Michela Testa
Corso Trinità, 83
71049 Trinitapoli (FG)
Tel. 329 9253143 - 333 3801056
[email protected]
www.archeotrinitapoli.spot.com
ARCHEOCLUB D’ITALIA - SEZIONE DI TRINITAPOLI
Attività: dall’anno d’istituzione la sede locale ha organizzato iniziative per la manifestazione nazionale “Chiese Aperte”, numerose visite guidate per la conoscenza del
territorio vicino e lontano; si è resa promotrice di varie conferenze, mostre e convegni storico archeologici, e ha portato avanti attività di monitoraggio e conservazione
di vari siti archeologici, ha partecipato ai vari dibattiti sulle problematiche di politica
culturale della città.
264
ArcheoClub d’Italia
PROGRAMMA
FINANZ.
ANNO SETTORE
COMUNE
OGGETTO
IMPORTO
Archeoclub
autofinanziato
2007
Cultura
Trinitapoli
(FG)
Corso
di scultura
€ 200,00
Archeoclub
autofinanziato
2007
Cultura
Trinitapoli
(FG)
Visite guidate.
"Chiese aperte"
€ 150,00
Cultura
Mostra
fotografica.
Trinitapoli
"Da Casaltrinità a € 200,00
(FG)
Trinitapoli: la città
nel tempo"
Cultura
Trinitapoli
(FG)
Archeoclub
autofinanziato
Archeoclub
autofinanziato
2007
2007
Mostra
etnografica.
"Gli antichi
mestieri"
€ 200,00
Archeoclub
Comune
2008
Cultura
Conferenza.
“Il territorio ritrovato. I Della Marra,
Trinitapoli
feudatari di Barlet- € 250,00
(FG)
ta, e la Masseria
Giardino
a Trinitapoli”
Archeoclub
autofinanziato
2008
Cultura
Trinitapoli
(FG)
Mostra
fotografica.
"Come eravamo"
€ 300,00
Cultura
Trinitapoli
(FG)
Concorso
fotografico.
"Scatti...amo
Trinitapoli"
€ 1.200,00
Cultura
Trinitapoli
(FG)
Mostra
fotografica.
"Scatti...amo
Trinitapoli"
€ 800,00
Archeoclub
Archeoclub
Comune
autofinanzia- 2008
mento
autofinanziato
IMPORTO COMPLESSIVO
2008
€ 3.300,00
265
ArcheoClub d’Italia
In Puglia
Archeoclub d’Italia-Onlus
Sede di “Vereto - Patù”
Presidente
Lucio Lia
Piazza XX Settembre, 6
73053 Patù (LE)
Tel. /Fax 0883 548948
[email protected]
ARCHEOCLUB D’ITALIA - SEZIONE DI “VERETO - PATÙ”
La sede locale di Archeoclub d’Italia “Vereto – Patù”, costituitasi a marzo del 1999,
nasce dall’esigenza, sentita sempre più
forte nel corso degli anni, di salvare e valorizzare il patrimonio storico-ambientale,
soprattutto archeologico del proprio Comune e del Capo di Leuca, caratterizzati
dalla presenza di un insediamento messapico, quello della città di Vereto, che con
l’impegno decennale della sade locale, sta finalmente ottenendo gli strumenti di tutela tante volte sollecitati.
Questo estremo lembo di terra racchiude in sé un panorama culturale unico, che conserva ancora oggi un fascino antico e autentico, grazie ai numerosi beni culturali, le
tante chiesette sparse per le campagne, i suoi tesori archeologici custoditi da una
natura a tratti ancora incontaminata, testimonianza di un paesaggio ricco di storia, tra i più affascinanti di tutto il Salento.
La nostra Associazione si pone come obiettivo quello di tutelare, valorizzare e diffondere la conoscenza di questo patrimonio culturale, affinché divenga parte integrante della coscienza civica di ciascuno, soprattutto delle future generazioni.
PROGRAMMA
FINANZ. ANNO SETTORE COMUNE
OGGETTO
IMPORTO
0
“Gestione, fruizione
turismo
e valorizzazione
2007 beni
nessuno
dell’area archeolo2010
culturali
gica di Vereto”
Patù
(LE)
Convenzione per
l’affidamento delle
attività di gestione, valorizzazione
e fruizione dell’area archeologica
di Vereto
Accordo di
Programma Quadro
“Beni ed Attività
Culturali”.
Codice Progetto
BCA13. Intervento:
Area Archeologica
Vereto di Patù”
2008
beni
culturali
Patù
(LE)
Partecipazione alla
“XIX° Rassegna del
€ 7.000,00
Cinema Archeologico di Rovereto”
Calendario
e a richiesta
nessuno
durante tutto l'anno
dal
1999
turismo
beni
culturali
Patù
(LE)
IMPORTO COMPLESSIVO
266
Servizio di visite
guidate
€ 7.000,00
ASSOCIAZIONE AMICI DEI MUSEI DI TARANTO
L’Associazione “Amici dei Musei” di Taranto si è costituita con
atto notarile il 13-2- 1984.
Associata alla FIDAM (Federazione Italiana degli Amici dei
Musei) sin dall’inizio della attività, iscritta nel Registro generale
delle Organizzazioni di volontariato della Puglia con Atto dirigenziale del 24-6-1999, rispettosa dello statuto redatto con partecipazione assembleare, l’Associazione si è imposta alla
attenzione cittadina per i suoi scopi – non a fini di lucro – di conoscenza, divulgazione e valorizzazione dei beni culturali.
E’ risultato continuo il sostegno ai compiti e alle necessità del
Museo nazionale archeologico di Taranto, il rapporto con tutte
le istituzioni locali, lo svolgimento di un intenso programma rivolto a diversi ambiti culturali.
Pur succintamente espressi e relativi soltanto all’ultimo biennio di attività, essi sono i seguenti:
Conferenze di alto livello scientifico promosse sempre ed organizzate dagli Amici dei Musei anche in collaborazione con le Soprintendenze archeologiche e per i Beni artistici e architettonici,
con le Università di Bari e di Lecce, con l’Istituto per la Storia e
l’Archeologia della Magna Grecia, con il Dipartimento Militare
Marittimo.
Particolare impegno è stato rivolto agli studenti dei Corsi di Laurea presenti nella Sede universitaria distaccata di Taranto con
istituzione di borse di studio, programmi culturali mirati ai curricula annuali, in particolare per quelli riguardanti i beni culturali.
A questo proposito conferenze di notevole interesse sono state
proposte – con dibattito – sull’arte moderna e contemporanea,
argomento in genere poco proposto e divulgato.
Visite culturali dentro e fuori dalla provincia di Taranto sono
state organizzate, sempre con successo di partecipanti, per favorire la conoscenza dei luoghi e la loro valenza storica e artistica. Anche nel 2007 e nel 2008 esse hanno riguardato visite a
mostre, a località caratterizzate da monumenti spesso poco conosciuti, a città d’arte ed a regioni non soltanto limitrofe.
La Giornata nazionale della FIDAM, organizzata nello stesso
giorno in tutta la nazione, è stata onorata dall’Associazione nel
rispetto dell’argomento proposto a livello generale.
Nel 2007 la Giornata nazionale aveva per titolo Un territorio, un
museo, ed è stato organizzato a Taranto un convegno di studi
sul tema: Passato e futuro di un museo all’aperto. I Palazzi storici
del Borgo antico di Taranto.
Nel 2008 la Giornata nazionale aveva per titolo Un profilo, un
museo ed è stato organizzato a Taranto un convegno sul tema
Rodolfo Valentino: un museo da riaprire a Castellaneta.
Si svolgerà il 2 luglio p.v. la consegna al Museo nazionale archeologico di tre dipinti della Collezione Ricciardi, già esposta
nel museo, restaurati a spese dell’Associazione con l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici della Puglia.
Presidente
Annapaola Petrone
Albanese
Piazza della Vittoria, 7
74100 Taranto
267
ASSOCIAZIONE PRESÌDI DEL LIBRO
In Puglia
SINTESI ATTIVITA’
Presidente
Giuseppe Laterza
Coordinatrice
Gilda Melfi
Biblioteca Santa Teresa dei
Maschi - De Gemmis
Strada Lamberti, 3
70122 Bari
Tel. 080 5248098
Fax 080 5248098
[email protected]
A sette anni dalla nascita dei Presìdi del libro, avvenuta ad
opera di otto editori pugliesi (Laterza, Adda, Cacucci, Manni,
Besa, B.A. Graphis, Dedalo, Progedit) nel 2002, l’Associazione
Presìdi del libro è una realtà concreta ed importante nel
mondo della cultura, e si estende in modo capillare su tutto
il territorio regionale oltre che essere presente in altre dieci
regioni italiane.
Ad oggi l’Associazione si compone di circa 60 presìdi, distribuiti nelle nostre province, in particolare nelle zone interne
della provincia di Bari e di Lecce, dove costituiscono forti
punti di riferimento e di aggregazione per il territorio.
Si sono costituiti numerosi presìdi sul modello pugliese: in
Piemonte, Sardegna, Emilia, Campania, Liguria,Trentino, Basilicata, Veneto, Friuli, Abruzzo, Lazio e Toscana.
La presenza dei Presìdi sul territorio nazionale risponde alla
forte richiesta di spazi e modi di promozione della lettura da
parte di un Paese, l’Italia, i cui indici di lettura sono inferiori
rispetto al resto d’Europa. Il ruolo oggi rivestito dai Presìdi
trova conferma nell’attenzione che i media, nazionali e locali, e gli addetti ai lavori del mondo editoriale riservano a
tutte le attività dell’Associazione.
Tutti i presìdi condividono alcune idee essenziali (diffondere
la lettura; stimolare la diffusione e l’offerta di libri in tutte le
forme; aggregare i lettori in una società civile e in particolare coinvolgere in modo attivo i lettori partendo dal basso)
e le sviluppano poi in maniere diverse, incontrando lettori e
non lettori sui temi varii e disparati che possono coinvolgere
un pubblico vasto anche di non lettori.
INIZIATIVE DELL’ASSOCIAZIONE
Dal 2002 i Progetti tematici sono il cuore dell’attività dei presìdi le cui peculiarità sono: la centralità della lettura e la libera discussione sui libri; l’originalità del tema prescelto; il
coinvolgimento attivo dei lettori nella creazione e gestione
del progetto.
Dal 2002 al 2004 “I dialoghi di Trani”
Nati da un’idea di Giuseppe Laterza.
Dal 2004 al 2006 il “Convivio. Incontri con gli autori in masseria”.
Alcune tra le più belle masserie di Puglia hanno ospitato autorevoli personalità del mondo economico e culturale nazionale e internazionale.
Dal 2004 al 2006 il forum “Passaparola” ha riunito operatori del mondo del libro, responsabili delle istituzioni pub-
268
Associazione Presìdi del Libro
bliche e private, politiche ed economiche, locali e nazionali.
Dal 2005 al 2009 Festa dei lettori
l’Associazione Presìdi del libro propone e organizza la Festa dei lettori.
Alla proposta dei presìdi aderiscono con entusiasmo, Amministrazioni comunali, Associazioni , librerie, biblioteche, esercenti e tanti volontari.
I libri, infatti, invadono festosamente le piazze, le strade, i ristoranti, i bar e le vetrine
dei negozi, i palazzi storici, i loro portici, i giardini pubblici, i castelli, i porti animati
con letture pubbliche, rappresentazioni teatrali, mostre fotografiche, spettacoli di cinema, giochi per grandi e piccini, sport e musica.
Fortissima è la partecipazione delle Scuole, grazie anche alla stretta collaborazione
con la Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Nel 2008 L’Associazione ha organizzato un Convegno sulle biblioteche: “La biblioteca aperta. Nuova casa dei lettori?”.
Dal 27 gennaio al 28 febbraio 2009 Mese della memoria
Un fitto calendario di incontri ed eventi sui temi dell’Olocausto, un invito rivolto ai
giovani e meno giovani alla riflessione e alla discussione sulla Shoah.
Festival Libropossibile, Libroscopio, Lector in Fabula, Poliscuola, Piccoli lettori crescono
I presìdi locali con il supporto dell’Associazione organizzano da alcuni anni iniziative
di promozione della lettura in ambiti diversi con particolare attenzione al territorio.
FIERA DEL LIBRO DI TORINO
Ogni anno l’Associazione è presente con un proprio stand al Salone del libro di Torino,
organizzando iniziative in collaborazione con la Regione Puglia (socia dell’Associazione), al fine di consolidare e ampliare, oltre i confini regionali, il modello promosso
dall’Associazione Presìdi del libro e dalla Regione Puglia.
Consiglio Direttivo:
- Giuseppe Laterza - Presidente
- Gaetano Grasso
- Maria Laterza
- Filomena Liturri
- Marina Losappio
- Simonetta Mangione
- Loredana Ratti
- Anna Maria Toma
269
CONFARTIGIANATO
Presidente
Giorgio Natalino Guerrini
Referente
Roberta Corbò
Via di S. Giovanni
in Laterano, 152
00184 Roma
Tel. 347 9698078
Fax 06 7045188
[email protected]
www.musei.confartigianato.it
Confartigianato è un’organizzazione autonoma,fondata sul principio della libera adesione e aperta a tutte le componenti geografiche, settoriali e culturali dell’imprenditoria artigiana e delle piccole imprese che in essa trovano informazione, rappresentanza degli interessi generali,rapporto con le controparti
negoziali e con le Istituzioni.Costituita nel 1946,Confartigianato rappresenta
oggi più di 521.000 imprese e imprenditori appartenenti a 870 settori di attività, che nella Confederazione sono organizzati in 120 Associazioni territoriali, 20 Federazioni regionali, 12 Federazioni di categoria, 74 Gruppi di mestiere.
Con i suoi 1.215 sportelli territoriali e un patrimonio professionale di 14.000 collaboratori, Confartigianato si propone inoltre alle imprese come un partner per
nascere, competere e crescere in un mercato in continua evoluzione grazie a
un sistema di servizi integrati e personalizzati.Sul fronte della cultura d’impresa,
dello sviluppo dei mercati,della ricerca e dell’innovazione,Confartigianato è parte attiva di una vasta rete di istituzioni pubbliche e private a livello territoriale, nazionale e internazionale.Confartigianato promuove e accompagna inoltre i processi organizzativi e aggregativi che,facendo sistema,proiettano il tessuto produttivo diffuso verso le nuove opportunità di sviluppo dettate dall’evoluzione dei mercati.
L’attività di rappresentanza
Aggregare la forza negoziale di un numero enorme di soggetti che altrimenti non avrebbero voce: è questo il tratto costitutivo di Confartigianato.
È in questo modo che la Confederazione ha saputo dare fin dall’inizio sostanza alla tutela costituzionale dell’Artigianato. Raccogliendo in una casa
comune esperienze territoriali ricche di tradizione e di conoscenze, ha fatto di esse un interlocutore univoco e credibile per tutte le relazioni essenziali
alla vita delle imprese: con i vari livelli dell’amministrazione e del governo del territorio, con le controparti sindacali, con i corpi legislativi, con le
numerose Istituzioni e agenzie che operano nel tessuto di una società moderna. Grazie a questo impegno sul fronte della rappresentanza, Confartigianato dialoga oggi con i Comuni, le Province, le Regioni, il Governo
nazionale. Grazie alla fermezza e alla convinta azione sindacale, Confartigianato è parte firmataria di accordi interconfederali nazionali e regionali su materie trasversali all’intero sistema produttivo, di 17 Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro specifici dei settori produttivi e merceologici delle attività artigiane, nonché di numerosi contratti collettivi regionali di lavoro. Confartigianato è inoltre in rapporto costante con il Parlamento, prende parte alle audizioni delle Commissioni parlamentari su materie rilevanti
per il comparto, offre supporto conoscitivo a numerosi parlamentari attenti
ai temi della vita economica e dell’artigianato in particolare. Sono numerose le istituzioni pubbliche e private verso le quali la Confederazione esprime un ruolo attivo: si tratta di un panorama reso particolarmente dinamico
dalle più recenti politiche nazionali e comunitarie dettate dall’evoluzione
dei mercati, delle tecnologie, dei paradigmi organizzativi e produttivi che
caratterizzano l’attuale scenario operativo e di sviluppo.
Turismo e Beni Culturali
Confartigianato è attiva da anni nella valorizzazione dell’artigianato come
attrattore turistico, (itinerari di botteghe storiche, artigianato d’arte, merchandising museale, souvenir di qualità, servizi ed eno-gastronomia). In
questo ambito sono stati realizzati diversi progetti, sono state pubblicate
guide turistiche con il Touring club e sono stati creati siti web. In particolare ricordiamo il Progetto “Musei dell’Artigianato”, patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha messo in luce la ricchezza di
350musei dell’artigianato in tutta Italia (www.musei.confartigianato.it).
270
CONFINDUSTRIA
Fondata nel 1910, Confindustria è la principale organizzazione
rappresentativa delle imprese manufatturiere e di servizi in Italia. Raggruppa, su base volontaria, 135.320 imprese di tutte le
dimensioni per un totale di 4.954.000 addetti.
Il valore base che ispira l’azione dell’organizzazione degli imprenditori è la convinzione che la libera impresa ed il libero esercizio dell’attività economica, in un contesto di economia di mercato, siano fattori di sviluppo e di progresso per l’intera società.
Confindustria in base al suo Statuto si propone di contribuire, insieme alle istituzioni politiche e alle organizzazioni economiche,
sociali e culturali, nazionali ed internazionali, alla crescita economica e al progresso sociale del paese.
A questo fine Confindustria rappresenta le esigenze e le proposte
del sistema economico italiano nei confronti delle principali istituzioni politiche ed amministrative, incluso il Parlamento, il Governo, le organizzazioni sindacali e le altre forze sociali.
Presidente
Emma Marcegaglia
Referente
Aurora Riccardi
Viale dell’Astronomia, 30
00144 Roma
Tel. 06 5903469
Fax 06 5923713
[email protected]
Associazione Industriali
di Bari
Presidente
Alessandro Laterza
Via Amendola, 172/5
70126 Bari
Tel. 080 5467711
Fax 080 5467788
Il Vertice
Emma Marcegaglia, Presidente
Alberto Bombassei, Vice Presidente per le Relazioni industriali, affari sociali e previdenza
Aldo Bonomi, Vice Presidente per le Politiche territoriali e distretti industriali
Cristiana Coppola, Vice Presidente per il Mezzogiorno
Antonio Costato, Vice Presidente per l’Energia e mercato
Edoardo Garrone, Vice Presidente per l’Organizzazione e marketing associativo
Federica Guidi, Vice Presidente e Presidente Giovani Imprenditori
Andrea Moltrasio, Vice Presidente per l’Europa
Giuseppe Morandini, Vice Presidente e Presidente Consiglio centrale Piccola Industria con delega per il credito, la finanza per le PMI e la semplificazione
Gianfelice Rocca, Vice Presidente per l’Education
Cesare Trevisani, Vice Presidente per le Infrastrutture, logistica e mobilità
Paolo Zegna, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione
Diana Bracco, Presidente del Progetto speciale “Ricerca e innovazione” e
“Expo 2015”
Luca Garavoglia, Presidente del Comitato tecnico per il Fisco
Salomone Gattegno, Presidente del Comitato tecnico per la Sicurezza
Angelos Papadimitriou, Presidente del Comitato tecnico per gli Investitori esteri in Italia
Ettore Artioli, Delegato del Presidente per il Coordinamento della rappresentanza al Cnel
Gabriele Galateri di Genola, Delegato del Presidente per le Comunicazioni e sviluppo banda larga
Paolo Scaroni, Delegato del Presidente per le Dinamiche dei nuovi scenari mondiali
Alberto Tripi, Delegato del Presidente per il Coordinamento servizi e tecnologie
Antonello Montante, Delegato Nazionale Confindustria per i rapporti
con le Istituzioni preposte al controllo del territorio
Giampaolo Galli, Direttore Generale
Daniel Kraus, Vice Direttore Generale
271
Confindustria
In Puglia
IL CLUB DELLE IMPRESE PER LA CULTURA DI CONFINDUSTRIA BARI
Presentazione aggiornata a giugno 2009
Descrizione
Il “Club delle imprese per la Cultura” è una aggregazione informale di 14 imprese di
diversi settori e dimensioni (tutte iscritte all’Associazione Industriali di Bari), che si
sono riunite per ideare, finanziare e realizzare progetti culturali collettivi che abbiano
una ricaduta positiva sul territorio e rafforzino il legame fra questo e l’imprenditoria
locale. Questo raggruppamento di imprese nasce con l’obiettivo di progettare, finanziare e realizzare iniziative culturali collettive. In questo modo il Club intende rendere accessibili anche alle imprese di piccole dimensioni la pratica degli investimenti
culturali. L’originalità del Club consiste nel fatto che le imprese aderenti non si limitano a sponsorizzare eventi culturali altrui, ma li progettano e li finanziano in proprio.
L’ambito d’azione spazia fra vari tipi di discipline artistiche e culturali (dal cinema alla
musica, dalla filosofia alla scrittura). Si tratta di una vera e propria operazione di politica culturale tesa a rafforzare i legami tra aziende e territorio, accreditando una
immagine positiva dell’imprenditore e del fare impresa. Non dunque l’usuale sponsorizzazione «passiva» accordata da un imprenditore al richiedente di turno, ma
un’iniziativa culturale autonoma, realizzata in modo collettivo da aziende molto diverse fra loro per dimensioni e settori di appartenenza.
Come è nata l’idea?
Il “Club delle imprese per la Cultura” è nato in seno all’Associazione Industriali di Bari
nell’autunno del 2004. Il nucleo originario si componeva di 14 aziende. L’idea di partenza era elementare: in un ambiente come quello della provincia di Bari, ricco di piccole imprese, che raramente sono in grado di sostenere da sole propri investimenti
in cultura, appare più praticabile la via dell’azione collettiva: raccogliere contributi
economici, idee e proposte progettuali di più aziende, per realizzare iniziative comuni.
Come è stata realizzata?
La formula individuate è stata quella del Club, inteso come aggregazione informale
all’interno dell’Associazione Industriali di Bari, e la fonte di finanziamento prescelta
è stata quella di un contributo straordinario versato dai soci in un fondo dedicato
presso la stessa Associazione. L‘attività del Club si è poi sviluppata attraverso una
serie di riunioni e discussioni aperte fra i soci, dalle quali sono scaturiti i progetti culturali da realizzare. Per dare corso a tali progetti ciascuno dei soci ha messo a disposizione il personale e le competenze presenti nelle proprie aziende oppure propri
contatti con figure artistico-culturali esterne. Alcune attività organizzative e promozionali sono state sostenute, inoltre, dagli uffici dell’Associazione Industriali di Bari.
Effetti e trasferibilità
Nei suoi 5 anni di vita, il Club ha dimostrato di saper perseguire con discreto successo
gli obiettivi che si era prefisso. Primo fra tutti quello di cimentarsi con una autonoma
creatività progettuale: su questo fronte, gli imprenditori del Club hanno saputo esprimere una capacità propositiva anche superiore alle aspettative, in quanto non si sono
limitati a rinnovare solo l’impegno di partecipare all’appuntamento annuale della
Settimana della Cultura di Confindustria, ma sono riusciti a dare vita a molte altre iniziative tutte concepite in totale autonomia e dotate di complessità sempre maggiore. Nel realizzarle, poi, le imprese del Club hanno inoltre dato prova di saper
cooperare, di saper fare rete, mettendo a disposizione ciascuna non solo risorse finanziarie, ma anche le proprie differenti competenze professionali. La capacità di
cooperazione e di creare sinergie si è poi gradualmente estesa anche a soggetti isti-
272
Confindustria
tuzionali. L’intento di rafforzare il legame delle imprese con il territorio è stato perseguito scegliendo tematiche connesse alla realtà industriale e alla realtà regionale.
Quanto all’obiettivo di dare visibilità ai marchi e alle imprese fondatrici del Club, va
detto, infine, che ognuna delle iniziative realizzate è stata accompagnata da opportune operazioni promozionali, valorizzando i singoli marchi nonché quello del Club
stesso. Le iniziative hanno riscosso un lusinghiero interesse di pubblico e di stampa
a livello locale e, in qualche occasione, anche nazionale (Con circa 220 citazioni sui
media nel periodo 2004-2007 e il conseguimento di un riconoscimento nazionale
quale il Premio ”Provincia di Milano” nell’edizione 2005 del Premio Impresa e Cultura).
I progetti realizzati
La prima iniziativa del Club è stato uno spettacolo che si è tenuto il 22 novembre
2004: nella cornice Liberty cinema-teatro Kursaal Santalucia di Bari, il Club delle Imprese per la Cultura dell’Assindustria di Bari, in occasione della terza Settimana della
Cultura d’Impresa di Confindustria, ha proposto a oltre 400 invitati la proiezione della
pellicola restaurata del film “Metropolis” di Fritz Lang, capolavoro del cinema muto,
concesso per l’occasione dal Murnau Stiftung di Wiesbaden, e scelto per la sua attinenza alla realtà industriale. La proiezione è stata accompagnata dal commento musicale del pianista Marco Dal Pane, uno specialista dell’accompagnamento filmico, ed
è stata preceduta da un’introduzione del critico cinematografico Oscar Iarussi.
L’attività del Club è poi subito ripresa nel 2005 con una seconda iniziativa, sempre legata alla vita imprenditoriale: un concorso di idee indetto fra gli studenti dell’ultimo
anno della scuola secondaria superiore della provincia di Bari intitolato “UN SOGNO
D’IMPRESA!”. Il concorso invitava gli studenti a raccontare i loro sogni imprenditoriali
per esplorare l’immaginario della nuova potenziale generazione di imprenditori. Il
concorso, che si è svolto dal 20 aprile al 20 maggio del 2005, si è giovato della collaborazione della Direzione generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia. Al
vincitore, scelto dai soci del Club fra i cinque segnalati da una apposita Giuria, è stato
offerto un viaggio premio negli Usa dell’importo di 5.000 euro. Oltre al primo premio,
le aziende aderenti al Club hanno offerto agli autori degli altri 4 migliori elaborati ulteriori premi, spesso legati alla loro stessa produzione industriale. Con il materiale
raccolto uno dei soci del Club ha realizzato un breve documentario. Il filmato dal titolo “Benedetti ragazzi!”, diretto da Corrado Veneziano, è stato utilizzato successivamente come spunto di dibattito in una serie di incontri fra imprenditori del Club e
studenti che sono stati organizzati in vari istituti scolastici della provincia barese nel
mese di aprile 2006, per presentare la seconda edizione del concorso (che si è conclusa il 29 maggio 2006 con la premiazione dei nuovi vincitori).
Per l’edizione 2005 della Settimana della Cultura di Confindustria il Club ha promosso,
infine, la proiezione del primo film pugliese dal titolo “Idillio Infranto”, realizzato da
un imprenditore locale nel 1929. Il film, nella versione parzialmente restaurata, è stato
presentato ad un pubblico di circa 500 persone con una proiezione musicata dal vivo
da un’orchestra, nel mese di novembre 2006.
L’attività 2007 si è aperta con un evento che ha messo in contatto imprenditori e operatori culturali :“Impresa e cultura: nessuno balli da solo: un’agorà per l’avvio del dialogo”, una giornata dedicata alle relazioni possibili fra impresa e cultura, una
riflessione collettiva sui vantaggi degli investimenti culturali, che si è tenuta il 21
aprile 2007 presso la Cittadella della Cultura del capoluogo pugliese.
L’attività del 2007 si è poi espressa in una serie di conversazioni culturali itineranti
organizzate negli stabilimenti di varie aziende della provincia di Bari denominata
“Cultura in produzione” per la sua volontà di accostare e mettere in collegamento i
mondi culturale e industriale. L’ambito d’azione ha abbracciato i saperi e le arti più
varie, dalla filosofia alla musica sino alla letteratura, collocandoli sullo sfondo di
aziende dei più diversi settori, dalla meccanica sino all’agroalimentare in inediti accostamenti. In ambito filosofico letterario si è collocata, ad esempio, la partnership
stretta con l’Università di Bari nell’organizzazione e presentazione del convegno “Ma-
273
Confindustria
chinae. Tecniche Arti Saperi nel Novecento”, un simposio internazionale presentato
presso lo stabilimento della Om Carrelli elevatori di Bari e organizzato dal CRAV (Centro interdipartimentale di Ricerca sulle Avanguardie dell’Università di Bari), nel periodo 25 -27 ottobre 2007. Né sono mancate, in questo ciclo, riflessioni di natura più
strettamente socio-economica, come quella con il noto giornalista Gian Antonio
Stella, co-autore del libro “La casta”, intitolata “Ci salvi chi può. Ovvero può l’impresa
evitare il naufragio del Paese?”, che si è tenuta il 23 luglio 2008 a Villa Romanazzi Carducci.
Da ascrivere all’attività 2008 del Club è la conferenza “Appuntamento con il cinema.
Product Placement, una relazione virtuosa fra impresa, brand e cinema”: un incontro
con Silvio Maselli, direttore generale della Fondazione Apulia Film Commission, che
si è tenuto il 10 ottobre 2008 presso la Sala Convegni Svimservice del Cinema Galleria di Bari, con l’obiettivo di promuovere il product placement fra le imprese della provincia di Bari, quale forma di comunicazione aziendale e di investimento culturale.
Ulteriore appuntamento, pensato in occasione della VII Settimana della Cultura di
Confindustria 2008 (che cade nel mese di novembre) dal titolo ‘Le Forme dell’Aria:
voce, musica ed energia’, ha visto la compresenza di un reading poetico di Marthia
Carrozzo e un’esibizione musicale della Academy Big Band, diretta dal maestro Gregorio Iacobelli con la partecipazione di Roberto Ottaviano.
Presso il socio Tecnoacciai, invece, si è svolto in dicembre l’evento ‘Camillo Olivetti:
alle radici di un sogno’, coorganizzato con la struttura di Confindustria Bari e la Sezione Edile, una rappresentazione teatrale sulla storia del fondatore della Olivetti in
occasione dei 100 anni della nascita dell’azienda. Un evento molto suggestivo che ha
dato modo di riflettere su quanto il pensiero ed il modello imprenditoriale di Olivetti
siano ancora attuali nel management italiano.
Le altre iniziative del Club in sintesi
- Patrocinio e collaborazione al concorso/mostra fotografica Bariphotocamera - uno
scatto per l’economia;
- Eventi “Cultura in produzione”:
7-03-07: Fare Impresa con la Filosofia, conversazione con Carla Ruffini.
15-06-2007: Benessere in Discarica: come liberarsi dal PIL ed essere felici. Conversazione con Roberto Lorusso, Nello De Padova e Luciano Costa.
27-09-07: Spaghetti Blues: import export culturale tra tradizione alimentare e traduzione musicale; accompagnato da una conversazione con Vittoria Cisonno (art director ‘La Puglia è servita’), e da una esibizione musicale del gruppo ‘Pommodors’.
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CONSIGLIO NAZIONALE ARCHITETTI
Il Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, organismo istituito presso il Ministero della Giustizia
con la Legge n. 1395/23, ha assunto la sua attuale denominazione, che sostituisce quella originaria di Consiglio Nazionale
Architetti, a seguito dell’entrata in vigore del DPR 328/01 che affianca alla tradizionale figura di architetto altre figure specialistiche con lauree quinquennali e triennali (iunior).
Il Consiglio è composto da 15 membri, eletti dagli Ordini provinciali, la cui durata in carica è di cinque anni. L’attuale Consiglio è in carica dal gennaio 2006.
L’attività di approfondimento delle tematiche professionali è
perseguita dal CNAPPC attraverso il lavoro svolto dai propri dipartimenti.
Il Consiglio Nazionale assume delle determinazioni al fine di
fornire il proprio parere e la propria interpretazione in merito a
provvedimenti e leggi concernenti l’esercizio della professione.
Le circolari, inviate agli Ordini provinciali, forniscono un costante aggiornamento dei principali provvedimenti di natura
legislativa connessi al mondo professionale.
Il sistema ordinistico italiano fonda la propria organizzazione
sulla presenza di 104 Ordini provinciali, distribuiti su tutto il territorio nazionale.
I Consigli direttivi degli Ordini sono eletti ogni quattro anni
dagli iscritti alle strutture provinciali.
Gli organismi regionali, Consulte e le Federazioni, sono organismi volontari che raggruppano gli Ordini provinciali dello stesso
ambito geografico con lo scopo di condividere iniziative connesse alla tutela ed alla promozione della professione di architetto, pianificatore, paesaggista e conservatore.
Il sistema di rappresentanza della professione di architetto, a
livello internazionale, è formato da una serie di organismi che,
con il contributo delle proprie rappresentanze nazionali, coordinano le attività, organizzano manifestazioni e concorrono alla
promozione dell’architettura.
Via di S. Maria dell’Anima, 10
00186 Roma
Tel. 06 6889901
Fax 06 6879520
[email protected]
275
CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI INGEGNERI
Presidente
Paolo Stefanelli
Referente
Giuseppe Zia
Via IV Novembre, 114
00187 Roma
Tel. 0669767048 – 49
[email protected]
[email protected]
276
Il Consiglio Nazionale Ingegneri (C.N.I.), disciplinato nell’ordinamento giuridico italiano dalla Legge 1395/23, dal Regio Decreto 2537/25, dal Decreto Luogotenenziale 382/44 e dal DPR
169/2005, è l’organismo di rappresentanza istituzionale sul
piano nazionale degli interessi rilevanti della categoria professionale degli ingegneri.
Il Consiglio, per specifica disposizione legislativa, è un ente di
diritto pubblico vigilato dal Ministero della Giustizia ed ha sede
in Roma. Esso è composta da quindici Consiglieri l’insediamento
dei quali è ratificato da decreto del Ministero della Giustizia in
base all’esito di regolare elezione da parte di tutti i Consigli provinciali dell’Ordine.
Il mandato è quinquennale ed il Consiglio in carica esercita le
proprie funzioni fino all’insediamento effettivo del nuovo Consiglio eletto.
I consiglieri eleggono al loro interno il Presidente, il Vice Presidente, il Consigliere Segretario. Ciascun consigliere su incarico
del Consiglio cura un particolare settore dell’attività dell’Ente,
presenta relazioni e propone in Consiglio le deliberazioni che si
rendessero opportune.
I compiti istituzionali del C.N.I. prevedono: il ruolo di magistratura di secondo grado nei ricorsi e reclami degli iscritti avversi
alle decisioni dei Consigli dell’Ordine, ai sensi del regolamento di
cui al decreto ministeriale 1 ottobre 1948; l’espressione di pareri,
su richiesta del Ministero della Giustizia, in merito a proposte di
legge e regolamenti riguardanti la professione; la funzione di referente del Governo in materia di tariffa professionale; la definizione dell’ammontare del contributo annuale per il funzionamento del Consiglio Nazionale che ogni Ordine corrisponderà in funzione del proprio numero di iscritti.
Il C.N.I., inoltre, ha la potestà di dare parere all’autorità vigilante
in caso di scioglimento dei singoli Consigli degli Ordini, quando
non siano in grado di funzionare regolarmente (articolo 8 del
D. L. 382/44).
Il C.N.I. svolge un ruolo di primaria importanza nel promuovere,
sviluppare e potenziare l’attività dell’ingegnere al fine di accrescere la sua incidenza nella società in cui opera ed è sempre
più attivo ed operante nel perseguire obiettivi di crescita delle
capacità tecnico/culturali dei professionisti che rappresenta e di
un sempre maggiore riconoscimento, da parte delle forze politiche e sociali, del ruolo motore dell’ingegnere nei processi
d’evoluzione e cambiamento.
L’apparato d’autogoverno della categoria professionale degli ingegneri funziona a due diversi livelli autonomi: da un lato opera
il C.N.I., dall’altro i 106 Ordini provinciali. E’ preciso compito del
C.N.I., attraverso l’emanazione di pareri e direttive, uniformare
l’attività dell’apparato sul territorio nazionale, ferme restando
le necessarie differenziazioni d’attività legate alle diverse collocazioni territoriali e relative esigenze economico/sociali. Un
prezioso strumento per attuare questa politica è dato dall’Assemblea dei Presidenti di tutti gli Ordini e delle Federazioni Regionali.
Il C.N.I. è membro e partecipa attivamente ai lavori di alcune
importanti organizzazioni internazionali (CLAIU, FEANI, FMOI-
Consiglio Nazionale degli Ingegneri
WFEO, ECCE ed ECEC), e tiene naturalmente contatti con le Associazioni nazionali di Ingegneri dei vari paesi fuori e dentro l’Unione Europea. Con alcune di esse sono stati stipulati degli accordi bilaterali di carattere tecnico e culturale (in particolare con l’ ASCE,
il CNISF, la FEBRAE e il CAI.
Il C.N.I. cura la redazione e divulgazione di una rivista mensile di cultura ed informazione L’Ingegnere italiano, gratuitamente inviato a tutti gli iscritti all’Ordine.
Composizione del Consiglio per il quinquennio 2007-2012:
Membri del Consiglio insediato il 13 aprile 2007
Presidente Paolo Stefanelli Ordine di Lecce
Vice Presidente vicario Pietro De Felice Ordine di Napoli
Vice Presidente aggiunto Giovanni Rolando Ordine di Imperia
Consigliere Segretario Roberto Brandi Ordine di Chieti
Tesoriere Carlo De Vuono Ordine di Cosenza
Consigliere Alessandro Biddau Ordine di Cagliari
Consigliere Giovanni Bosi Ordine di Bergamo
Consigliere Ugo Maria Gaia Ordine di Alessandria
Consigliere Alcide Gava Ordine di Treviso
Consigliere Romeo La Pietra Ordine di Udine
Consigliere Giovanni Montresor Ordine di Verona
Consigliere Junior Antonio Picardi Ordine di Salerno
Consigliere Sergio Polese Ordine di Latina
Consigliere Silvio Stricchi Ordine di Ferrara
Consigliere Giuseppe Zia Ordine di L’Aquila
Inoltre, allo scopo di contribuire alla valorizzazione della professione dell’ingegnere così
come configurata dall’Ordinamento Professionale, il C.N.I. ha deciso nel 1999 di attivare
un proprio Centro Studi che ha sede in Roma, via Dora 5, il cui direttore è il Dott. Massimiliano Pittau e il cui direttivo è così composto:
Presidente Romeo La Pietra, Vice Presidente Giuseppe Zia, Consiglieri Ugo Gaia, Alberto
Speroni e Massimiliano Pittau
Il CNI si avvale, inoltre, di altre proprie strutture organizzative che hanno origine dal
suo regolamento interno, tra esse c’è la “Scuola Superiore e il Centro di Formazione Professionale per l’Ingegneria” che ha sede in Roma presso lo stesso CNI il cui direttivo è
così composto:
Presidente Giuseppe Zia
Segretario Giovanni Rolando
Tesoriere Carlo De Vuono
277
ORDINE DEGLI ARCHITETTI, PIANIFICATORI,
PAESAGGISTI E CONSERVATORI DELLA PROVINCIA
DI BRINDISI
Presidente
Fulgenzio Clavica
Via Cesare Braico, 106
72100 Brindisi
[email protected]
L’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Brindisi, costituitosi nel 1986 dopo essere stato congiunto all’Ordine
provinciale di Lecce, conta circa 420 iscritti e come ente di diritto pubblico opera nel territorio provinciale per perseguire
finalità di pubblico interesse in connessione con l’esercizio
di attività, svolte dagli iscritti all’Albo, che hanno diretto riflesso nei confronti della collettività.
L’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Brindisi, attraverso il suo organo di governo, il Consiglio dell’Ordine, riconosciuta natura e dignità di soggetto di interesse pubblico,
esercita le sue funzioni, privilegiando gli interessi di carattere generale della collettività e della committenza rispetto
agli interessi particolari di categoria, alla cui tutela peraltro
è deputato, e articola la sua azione nelle seguenti macro aree
di intervento:
- Formazione
- Tutela della Professione
- Aggiornamento
- Compiti Istituzionali
Il Consiglio opera con impegno costante, correttezza, imparzialità e nell’interesse della comunità professionale per:
- governare la professione nel rispetto delle norme etico deontologiche che informano le specifiche competenze, le
metodologie applicate nelle diverse forme e settori di intervento;
- salvaguardare il rispetto del profilo professionale, le specifiche competenze, le metodologie applicate nello spirito di
reciproca correttezza, lealtà e di collaborazione con i colleghi e gli altri professionisti che operano nello stesso ambito di intervento;
- tutelare, informare, divulgare la specificità delle funzioni e
delle responsabilità della comunità professionale, la peculiarità scientifica della formazione;
- implementare l’appartenenza della comunità professionale all’Ordine con puntuale informazione sulle attività del
Consiglio, facilitando la comunicazione e il confronto su tematiche di rilevante interesse anche con incontri territoriali;
- promuovere l’aggiornamento della comunità professionale
con l’offerta di partecipazione a corsi e/o seminari su tematiche di interesse della categoria:
- incontri tecnici di settore (isolamento termico e acustico,
arredo urbano, software per l’edilizia, rilievi ortofotogrammetrici);
- convegni edilizia sostenibile e bioarchitettura – Ostuni
2008, Mesagne 2009;
278
Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia
di Brindisi
10 seminari “Progetti esatti”- Brindisi 2009;
- Corso di aggiornamento coordinatori della sicurezza n.40 ore D.l.vo n.81/08;
- Corsi in autoapprendimento progetto POR “Archonline”;
- collaborare con il Consiglio Nazionale dell’Ordine e partecipare alle iniziative ed agli
incontri dallo stesso proposti;
- gestire le competenze istituzionali ordinarie quali iscrizioni, trasferimenti ad altro
Ordine, cancellazioni, recupero morosità e crediti dovuti, adempimenti Commissione deontologica disciplinare, tenuta della corrispondenza con gli iscritti, della biblioteca, direzione e coordinamento della segreteria amministrativa, delle sedute
del Consiglio, delle collaborazioni e consulenze affidate a terzi in materia fiscale, legale, lavoro, privacy, sicurezza, aggiornamento professionale, delle attività collegate
al Consiglio Nazionale o dallo stesso proposte.
Compiti Istituzionali
- Tenuta della contabilità in sede e consegna Studio consulente della documentazione contabile fiscale e del lavoro;
- Aggiornamento iscrizioni Albo Sez. A e B, e degli iscritti cancellati o trasferiti;
- Preparazione certificati (iscrizione Sez. A e B – cancellazione –trasferimento);
- Tenuta e aggiornamento sito internet – uso e scarico posta elettronica;
- Aggiornamento delle comunicazioni, della gestione del sito e della documentazione tenuta in sede in conformità al documento programmatico sulla sicurezza (D.lgs.
n. 196 del 2003 in vigore dal 01/01/2006 );
- Rapporti con il Consiglio Nazionale e con gli altri Ordini per adeguare l’operatività
dell’amministrazione dell’Ordine;
- Corrispondenza e cura del protocollo;
- Tenuta dell’archivio con il supporto del Segretario del Consiglio dell’Ordine e gestione della strumentazione di cui dispone l’ufficio, in particolare di quella informatica e telematica presente in sede.
279
ORDINE DEGLI ARCHITETTI, PIANIFICATORI,
PAESAGGISTI E CONSERVATORI DELLA PROVINCIA
DI LECCE
Presidente
Enrico Ampolo
Galleria Piazza Mazzini, 42
70300 Lecce
[email protected]
PRESENTAZIONE DELL’ ENTE
Enrico Ampolo
Consiglio in carica
Architetto Sez. A Settore A Ampolo Enrico (Presidente)
Architetto Sez. A Settore A Cazzato Corrado (Vice Presid.)
Architetto Sez. A Settore A Scarlino Patrizia (Segretario)
Architetto Sez. A Settore A Crusi Massimo (Tesoriere)
Architetto Sez. A Settore A Baglivo Salvatore
(Consigliere)
Architetto Sez. A Settore A Cicirillo Fabia Anna
(Consigliere)
Architetto Sez. A Settore A Elia Nicola (Consigliere)
Architetto Sez. A Settore A Epifani Alessandro
(Consigliere)
Architetto Sez. A Settore A Fiorentino M. Pia Irene
(Consigliere)
Architetto Sez. A Settore A Marasco Roberta
(Consigliere)
Architetto Sez. A Settore A Sforza Antonio (Consigliere)
L’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecce svolge la propria attività nell’ambito territoriale della Provincia di Lecce.
Il Consiglio dell’Ordine, nell’espletamento delle sue funzioni,
ha l’obiettivo della valorizzazione dell’immagine e della professionalità dei suoi iscritti, nel rispetto della deontologia
professionale, sia nel rapporto tra colleghi, che con le istituzioni, con la committenza e con la collettività.
Si propone la promozione della funzione sociale dell’Architetto, del Pianificatore, del Paesaggista e del Conservatore, e
si occupa al suo costante aggiornamento tecnico, scientifico
e culturale.
Al fine di divulgare la funzione sociale dell’Architetto, del Pianificatore, del Paesaggista e del Conservatore, e per affrontare
le problematiche relative all’architettura e alla professione, l’ordine organizza su tutto il territorio provinciale:
- Incontri con i maestri dell’architettura contemporanea
italiana ed europea,
- incontri e mostre,
- dibattiti e convegni,
- occasioni di confronto con le amministrazioni del territorio.
Gemellaggi culturali e professionali
L’attuale Consiglio ha promosso e portato a conclusione
un’importante iniziativa culturale e professionale consistente in un gemellaggio con l’Università e con il Collegio
280
Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia
di Lecce
degli Architetti della Provincia di Valladolid in Spagna. L’obiettivo è quello di favorire
gli scambi culturali e professionali e di creare nuove occasioni di lavoro ai propri
iscritti.
Attualmente si sta procedendo a concretizzare una analoga iniziativa con l’Università e gli Architetti di Cuzco in Perù.
Promozione del concorso di idee
Nell’intento di porre sempre più in evidenza, nelle varie fasi del processo realizzativo,
la “centralità del progetto”, nodo ed essenza stessa della Qualità Architettonica, l’Ordine è impegnato, ormai da molti anni, nella proposizione e divulgazione, presso la
Pubblica Amministrazione, del “Concorso di idee” o “di progettazione” nella convinzione che possa diventare lo strumento principe per l’assegnazione degli incarichi
professionali, almeno nei casi in cui la rilevanza urbana, architettonica ed ambientale
del tema progettuale sia di evidente preminenza.
Proposta di legge sulla qualità dell’architettura
L’Ordine della Provincia di Lecce si è fatto promotore di una legge sulla “Qualità architettonica”, fatta propria dal Consiglio Regionale della Puglia.
La proposta di legge mira a ricostituire il giusto rapporto tra la qualità del costruito
ed il paesaggio, mediante azioni di sensibilizzazione dei cittadini sui temi dell’architettura e dell’urbanistica e con l’individuazione dei giusti processi che definiscono le
scelte progettuali e la partecipazione alla trasformazione.
Aggiornamento e formazione professionale
L’ordine organizza periodicamente corsi di aggiornamento e di specializzazione di interesse della categoria:
- Corsi di Prevenzione incendi ai sensi della legge 818/84 e del D.M. 25/03/1985
- Corsi di Coordinatore per la Progettazione e per l’esecuzione ai sensi del D. Lgs 81/08
- Corsi per Responsabile del Servizio di prevenzione ai sensi del D. Lgs 81/08
- Corsi di Specializzazione C.A.D.
- Corsi di Aggiornamento sulla Normativa e sulla Disciplina Urbanistica
- Cantieri di Sperimentazione per la co-pianificazione del territorio
281
ORDINE DEGLI INGEGNERI
DELLA PROVINCIA DI BARI
Presidente
Giovanni Fuzio
Viale Japigia, 184
70126 - Bari
Tel. 080 5547401
Fax 080 5547421
[email protected]
282
L’Ordine degli Ingegneri è una istituzione regolamentata da
leggi emanate nel 1923, controllata dal Ministero della Giustizia e dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI); ha competenza provinciale ed assolve a compiti istituzionali specificati dall’art. 37 della legge 2537 del 25.10.1925:
- tenuta dell’elenco degli iscritti (Albo);
- controllo dell’operato degli iscritti dal punto di vista deontologico;
- adozione dei provvedimenti disciplinari;
- repressione dell’uso abusivo del titolo di Ingegnere e dell’esercizio abusivo della professione;
- determinazione del contributo annuale che ogni iscritto
deve corrispondere per il funzionamento dell’Ordine;
- elaborazione di tariffe professionali, ove non stabilite per
Legge;
- rilascio di pareri di congruità sulle notule;
- emissione di pareri su argomenti attinenti alla professione
di Ingegnere, se richiesti dalle Pubbliche Amministrazioni.
Il ruolo di controllo dell’applicazione delle tariffe minime da
parte degli iscritti è stato superato dal momento in cui è entrata in vigore la legge 248/06.
Storicamente l’Ordine rappresenta un punto di riferimento
tanto per gli iscritti quanto per la committenza e le altre istituzioni. Alcune prassi ormai consolidate vedono l’Ordine in
primo piano rispetto a:
- promozione culturale e tecnico normativa, mediante pubblicazioni, organizzazione di convegni e corsi di formazione
e di aggiornamento professionale;
- organizzazione di corsi abilitanti previsti dalla Legge (ad
esempio prevenzione incendi, sicurezza cantieri);
- certificazione relativa all’iscrizione all’Albo;
- amministrazione relativa al funzionamento dell’Ordine;
- segnalazione di nominativi di ingegneri iscritti per l’attribuzione di incarichi professionali, su richiesta della committenza;
- organizzazione di Commissioni di studio per settori di particolare interesse;
- informazione agli iscritti;
- proposte al CNI per l’adozione di provvedimenti di legge;
- controllo durante lo svolgimento degli esami di stato per
l’abilitazione all’esercizio della professione.
L‘Ordine rappresenta il riferimento principale ed istituzionale
per la categoria e gli interlocutori della categoria ed ha competenza sulla stesura delle tariffe professionali per le attività
non normate dalla legislazione vigente. La questione tariffaria è tema complesso ed attualmente oggetto di approfondimento e riflessione, nell’ottica di stabilire compensi
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari
comunque correlati alla qualità della prestazione ed a definire soglie di anomalia al
di sotto delle quali ritenere lesa la dignità della professione.
L’Ordine degli Ingeneri della Provincia di Bari cura in particolare la formazione dei
propri iscritti affiancando ai corsi abilitanti previsti dalla normativa in materia di sicurezza sui cantieri e sui loghi di lavoro (D. Lgs 81/2008) ed in materia di prevenzione
incendi (legge 818/81) corsi di aggiornamento indispensabili al recepimento della
nuova normativa tecnica per le costruzioni (D.M. 14/01/2008), della certificazione
energetica degli edifici (D.Lgs 192/2005 e D.Lgs 311/2006), della normativa sui limiti
massimi di esposizione acustica negli ambienti abitativi e negli ambienti esterni,
(D.P.C.M. 1/03/1991, Legge 447 del 26.10.1995) ed alla formazione del tecnico competente in acustica (D.P.C.M. 31.03.1998).
La entrata in vigore del DPR 328/01Modifiche ed integrazioni della disciplina dei requisiti per l’ammissione all’esame di Stato e delle relative prove per l’esercizio di talune
professioni, nonchè della disciplina dei relativi ordinamenti” impone all’Ordine degli Ingegneri l’obbligo di vigilare sul rispetto delle competenze da parte dei propri iscritti,
atteso che con il nuovo ordinamento universitario le differenze tra gli iscritti ai tre settori dell’Albo A (Civile Ambientale), B (Industriale) e C (dell’Informazione) risultano
abbastanza definite e circoscritto l’ambito di intervento in cui l’iscritto può esercitare la professione.
Ancora non completamente definito risulta il ruolo degli iscritti alla Sezione B dell’Albo (Laureati Triennali); sulla questione, tuttora aperta è in corso un ampio dibattito, sia in ambito provinciale che nazionale, teso a definire in maniera più specifica
le competenze acquisite dalla nuova figura professionale, sulla base dei piani di studi
sostenuti, al fine di offrire le più ampie garanzie all’utenza.
283
ORDINE DEGLI INGEGNERI
DELLA PROVINCIA DI FOGGIA
Presidente
Gerardo Tibollo
Referente
Carmela A. Citarelli
Corso Roma, 88 Sc. A
71121 Foggia
[email protected]
[email protected]
www.ordingfg.it
284
L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Foggia è stato costituito durante la II Guerra Mondiale, il 24 ottobre 1944,
come Ordine degli Ingegneri e Architetti di Capitanata su ordinanza del Prefetto.
A seguito del Decreto Luogotenenziale del 23 novembre 1944
fu eletto, in data 25 febbraio 1948, dall’assemblea degli
iscritti, il primo Consiglio definitivo, per il biennio 1948-1950.
Ad oggi, l’Ordine degli Ingegneri conta 1.788 iscritti nella Sezione A e 56 nella Sezione B.
L’attività dell’Ordine si incentra, oltre che sui tradizionali
compiti istituzionali, che vanno dalla tenuta dell’Albo alla tutela della deontologia professionale, sulle attività di formazione e di informazione agli iscritti e di collaborazione con
gli Enti Pubblici Istituzionali. In particolare, in un momento di
così intensa e talvolta frenetica attività normativa, sia a livello nazionale che regionale, l’Ordine offre un valido supporto agli iscritti con l’aggiornamento e la formazione sulle
varie tematiche afferenti i campi propri della categoria determinando e incoraggiando una crescente professionalità
che necessita di una sempre maggiore specializzazione.
Sono stati istituiti come aggiornamento continuo, corsi, convegni e conferenze, che spaziano dai lavori pubblici alla sicurezza, dal calcolo strutturale al risparmio energetico.
Attento alle tradizioni e alla eredità culturale, proprie del territorio, l’Ordine segue con attenzione le vicende relative alla
conservazione di beni culturali precipui del proprio territorio. Si vuole ricordare che Foggia fu sede della Dogana della
Mena delle Pecore dal 1447 al 1806, e che da qui si dipartivano i tratturi, le lunghe vie erbose della transumanza, fino
all’Abruzzo, interessando anche il Molise, la Campania e la
Basilicata. Il Commissariato per la reintegra dei tratturi, con
sede a Foggia, ufficio prima appartenente all’Amministrazione centrale, fu trasferito, in forza del D.P.R n. 616 del 24 luglio 1977, alla Regione Puglia con le funzioni amministrative
esercitate in materia di “Demanio Armentizio”.
In data 23 dicembre 2003, n. 29, la Legge Regionale n. 29 ha
istituito il Parco dei tratturi della Puglia la cui sede, per lo svolgimento delle funzioni tecniche e amministrative, è in Foggia. Ad oggi si attende che il Comune possa adottare il piano dei tratturi comunali, così come già avvenuto per altri Comuni della Provincia, per poter sostenere un’azione di valorizzazione dei percorsi e di conservazione delle antiche “poste”. Altrettanto convintamente, l’Ordine con uno sguardo al
futuro, promuove approfondimenti sul tema della sostenibilità
ambientale, della produzione di energia da fonti rinnovabili
e della bioclimatica, in attesa del decreto attuativo della Legge n. 13 “Norme per l’abitare sostenibile”, promulgata dalla Regione Puglia in data 10 giugno 2008.
ORDINE DEGLI INGEGNERI
DELLA PROVINCIA DI LECCE
E’ notorio che all’Ordine professionale, Ente di Diritto Pubblico, sono attribuite per legge funzioni istituzionali e di autogoverno della categoria.
L’Ordine ha importanti funzioni quali la tenuta e aggiornamento dell’albo, la vigilanza sul rispetto da parte degli iscritti
delle norme di deontologia professionale; esprime pareri di
congruità sulle prestazioni svolte a garanzia dell’iscritto e del
cittadino; è garante della tutela del titolo e della professione.
L’impegno del Consiglio, però, non si esplicita solo in quelle
che sono le funzioni istituzionali attribuite all’Ordine, ma assolve anche ad altri importanti compiti, sia interni che
esterni all’Ente.
Tra le attività interne le più importanti sono quelle legate
alla formazione ed all’aggiornamento professionale dei propri iscritti; l’Ordine organizza convegni e corsi di formazione
su tematiche inerenti alla professione sia sulle novità legislative che sulle innovazioni tecnico-scientifiche. Dota la propria biblioteca interna di testi tecnici messi a disposizione
degli iscritti.
Ampio spazio l’Ordine dedica alle attività culturali esterne,
rivolte non solo ai propri iscritti ma agli Enti ed alle Istituzioni pubbliche e private che operano nella nostra provincia
ed ai Cittadini; attività finalizzate ad una sinergica conoscenza delle problematiche del territorio e riferite principalmente, ma non solo, alle attività proprie dell’ingegneria.
A tal fine l’Ordine, oltre a fornire consulenza gratuita ad Enti
Locali ed Istituzioni in materia di ingegneria, anche mediante
segnalazione, ove richiesto, di propri iscritti esperti nelle
varie discipline tecniche, promuove una corretta cultura dell’ambiente, del paesaggio e dell’urbanistica, aspetti estremamente importanti per il nostro territorio a forte vocazione
turistica; promuove la sicurezza dei luoghi di lavoro. Pone ai
propri iscritti ed alla collettività tematiche finalizzate alla sicurezza dei fabbricati - aspetto estremamente legato all’ingegneria civile e quanto mai di attualità - e degli impianti;
promuove, nell’ambito delle competenze ingegneristiche, la
sicurezza stradale e la mobilità, così come il rispetto della
normativa sulla prevenzione degli incendi. Di interesse da
parte dell’Ordine sono anche le tematiche inerenti alle infrastrutture ed al turismo sul nostro territorio.
Si precisa, in ultimo, che quelli esposti, per necessità di sintesi, sono solo i temi più importanti dell’attività esterna dell’Ordine.
Presidente
Daniele De Fabrizio
Viale de Pietro, 23
73100 Lecce
[email protected]
285
FONDAZIONE ARCHEOLOGICA CANOSINA
In Puglia
Presidente
Sabino Silvestri
Via Kennedy, 18
70053 Canosa di Puglia (BA)
Tel. /Fax 0883 664043
[email protected]
286
La Fondazione Archeologica Canosina si istituisce nel 1993 a Canosa.
Il fine principale è quello di promuovere ogni opportuna iniziativa perché‚ la città sia dotata di un’adeguata struttura museale a
carattere nazionale. La FAC ha avviato da subito collaborazioni con
la Soprintendenza Archeologica della Puglia per ampliare in termini qualitativi e quantitativi la presenza della stessa, anche con
la creazione, a Canosa, di un terzo polo e di una scuola di restauro, catalogazione e inventariazione,organizzando al contempo pubblici dibattiti, conferenze, tavole rotonde, incontri con i rappresentanti delle istituzioni quali il Comune, la Regione, la Provincia, la
Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia. La FAC ha ottenuto l’iscrizione nel registro regionale delle persone giuridiche private con determinazione regionale n° 247 del 27/11/01 come da regolamento regionale numero 6 del 20/06/01. Nel maggio del 1994
la FAC e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia (autorizzata dal Ministero dei Beni Culturali) hanno sottoscritto una
convenzione, con la quale la Soprintendenza ha acquisito la disponibilità dell’uso gratuito di Palazzo Sinesi (per una superficie
complessiva di 700 mq.) per uffici periferici, sale espositive, laboratorio per il restauro e magazzini di materiale archeologico. In perfetta sintonia e accordo con la Soprintendenza di Taranto a Palazzo
Sinesi la FAC ha organizzato negli anni diverse mostre:“Sulla via
mediterranea … una famiglia canosina tra III e II sec. a. C.”; “Il Rito,
le Offerte, la Tomba”; “All’ombra di Bagnoli”, “Come eravamo”; “Il
patrimonio ritrovato – Archeologia tra scavo e collezioni”; “I vasi dei
misteri, linee in rosa e rosso dell’Ofanto”; “Municipium – Pubblico
e privato a Canosa dopo la guerra sociale”; “1912. Un Ipogeo al confine – La Tomba Varrese”;“L’ipogeo dei Serpenti Piumati”;“Produzioni
ceramiche arcaiche”;“Le tante cose del quotidiano, spazio domestico
nella città di Canusium”. Inoltre ha contribuito all’organizzazione
delle mostre archeologiche a Palazzo Iliceto: “Il dio con la folgore”
e “Tu in Daunios” nonché all’allestimento del percorso espositivo
dell’Antiquarium di San Leucio con l’esposizione “Ad Minervam”. La
FAC ha promosso e curato numerose pubblicazioni tra cui: “1912,
un ipogeo al confine. La Tomba Varrese”;“Il dio con la Folgore”;“L’ipogeo dei serpenti piumati”;“Produzioni ceramiche arcaiche”, nonché
il bollettino di informazioni “Tu in Daunios”. Dal 2001 la FAC ha patrocinato ogni anno le numerose campagne di scavo condotte dalle Università di Bari e Foggia presso i siti di San Pietro, San Giovanni,
Santa Sofia, nonché quelle dell’Università “La Sapienza” di Roma
presso l’area di San Leucio. Si è occupata dal 2003 di organizzare
ogni anno“La settimana della Cultura”promossa dal Ministero dei
Beni e delle Attività culturali, nonché ha collaborato alla organizzazione degli annuali convegni“Canosa ricerche storiche”. Nel 2002
il Comune di Canosa di Puglia ha deliberato all’unanimità in Consiglio Comunale l’adesione alla FAC, costituendo le basi per l’affidamento alla stessa della gestione delle aree archeologiche di proprietà comunale e riconoscendo con tale atto la valenza della stessa dimostrata in quasi dieci anni di collaborazione. Il 24 maggio 2007
la FAC ha sottoscritto il Contratto di Servizio per la manutenzione, la fruizione e la promozione delle aree archeologiche comunali.
Il 24 aprile 2009 la FAC ha siglato, con il Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, la Soprintendenza ai Beni archeologici della Puglia e il Comune di Canosa, il “Protocollo d’intesa” per la gestione
di tutte le aree archeologiche del territorio di Canosa.
FAI - FONDO AMBIENTE ITALIANO:
FAI VOCE DEL VERBO FARE
Il FAI - Fondo Ambiente Italiano, nasce dalla determinazione di
uomini e donne che hanno deciso di FARE qualcosa di concreto
per salvare l’Italia più bella. Salvare il paesaggio,
l’arte e la natura di questo Paese dal degrado e dall’oblio, per
consegnarli intatti alle generazioni future.
Questa è la missione del FAI, fondazione senza scopo di lucro,
nata nel 1975 che agisce grazie al supporto di amici, sostenitori
e iscritti.
Per il paesaggio, l’arte e la natura. Per sempre, per tutti
In oltre trent’anni di attività il FAI ha salvato 41 beni di cui 26
sono stati aperti al pubblico dopo un accurato restauro.Tra questi vi sono castelli, ville, parchi storici, antiche dimore, giardini e
aree naturali di incomparabile bellezza.
Obiettivo del FAI è promuovere una cultura di rispetto della natura, dell’arte, della storia e delle tradizioni del nostro Paese,
nella convinzione che conoscere sia il primo passo per imparare
ad apprezzare, e dunque a difendere, un patrimonio che è parte
delle nostre radici e della nostra identità.
Come è organizzato il FAI
Il FAI ha una sede operativa a Milano e un ufficio a Roma che
coordinano tutte le attività. È poi presente su tutto il territorio
nazionale grazie ai suoi volontari organizzati in 108 Delegazioni: il loro prezioso impegno permette alla Fondazione di diffondere capillarmente i valori che stanno alla base del suo
operato! I volontari sono coordinati da segretarie regionali che
fanno riferimento alla Sede di Milano.
Per informazioni: è possibile contattare la Delegazione FAI a voi
più vicina tramite le Segreterie Regionali del FAI oppure rivolgendosi all’Ufficio Delegazioni, tel. 02 467615263,
e-mail: [email protected]
LE ATTIVITA’
L’attività del FAI si sviluppa su due assi principali: il restauro e
l’apertura al pubblico di monumenti e aree naturali altrimenti
destinati al declino e all’oblìo; e l’educazione e sensibilizzazione
di tutta la collettività in relazione ai temi della tutela e salvaguardia dell’arte, della natura e del paesaggio del nostro Paese.
FAI - Fondo
Ambiente Italiano
Presidente
Giulia Maria
Mozzoni Crespi
Referente
Maria Paola Giuliani
Viale Coni Zugna, 5
20144 Milano
Tel. 02 467615265
Fax 02 467615223
[email protected]
Sezione Puglia
Presidente
Martino Bonomo
Segreteria FAI
Puglia - Basilicata
Angela Accettura
Via Putignani, 120
70122 Bari
Tel. 080 5230562
[email protected]
Capo delegazione
Andria - Trani -Canosa Rosa Crocetta
Capo delegazione Bari
Rossella Ressa
Capo delegazione Foggia
Maria Luisa De Palma
D’Ippolito
Capo delegazione Lecce
Giorgio Aguglia
Capo delegazione Taranto
Eduardo Egidio De Sortis
Restauro, conservazione e apertura al pubblico dei Beni affidati
al FAI
Quando il FAI riceve per lascito o donazione un Bene ne prevede
il restauro che, spesso, richiede anni di ingenti sforzi, lavoro e
risorse economiche. L’impegno degli ingegneri, degli architetti,
dei giardinieri, dei restauratori, degli storici dell’arte che lavorano per il FAI ci permette di portare a compimento lavori molto
impegnativi. Non solo: poter restaurare un Bene al fine di
aprirlo a tutta la collettività è qualcosa che il FAI può realizzare
anche grazie a tutti quei cittadini, alle aziende ed agli enti pubblici che con i loro contributi ci aiutano a coprire le ingenti spese
287
Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano
di restauro.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti ed è anche il nostro orgoglio: poter riaprire le porte
di un castello, di una villa, di un parco altrimenti dimenticati per la gioia di tante famiglie.
Oggi sono 20 i Beni aperti regolarmente al pubblico, sparsi in diverse regioni italiane.
Educazione e sensibilizzazione ai temi della tutela
Diverse sono le attività del FAI che hanno come obiettivo principale quello di diffondere
una cultura di conoscenza e rispetto di un bene che appartiene a ciascuno di noi: il patrimonio d’arte e natura italiano.
Il settore cultura organizza ogni anno corsi di storia dell’arte in diverse città italiane
rivolti a giovani e meno giovani.
Il settore Scuola Educazione propone a insegnanti e studenti di tutti i livelli e ordini di
scuola molteplici progetti per la scoperta, la ricerca e la presa in carico dell’arte italiana.
Particolari proposte di visita nei Beni FAI, concorsi nazionali sull’esplorazione del territorio, progetti di educazione ambientale, laboratori, percorsi di didattica dell’arte, esperienze di scuola - lavoro, coinvolgono ogni anno migliaia di studenti nella ricerca e nella
difesa del bello che li circonda, attraverso una metodologia incentrata sulla pedagogia
della scoperta e sul fare scuola nel territorio.
LE ALTRE ATTIVITA’
Molteplici sono le iniziative organizzate dalla Fondazione durante tutto l’anno. Eccone
una breve sintesi:
Le grandi campagne
Giornata FAI di Primavera
Principale evento della Fondazione, da ben diciassette anni la Giornata di Primavera
viene realizzata grazie all’enorme impegno dei volontari FAI: è un appuntamento importantissimo, mirato a promuovere il FAI e la sua missione e durante il quale centinaia
di migliaia di visitatori e di studenti sono invitati a conoscere, scoprire o riscoprire monumenti eccezionalmente aperti in tutta Italia, grazie alla collaborazione di 7.000 volontari, grandi e piccoli. Dal 1992 a oggi il FAI è riuscito ad aprire migliaia di monumenti
con circa quattro milioni di visitatori.
I luoghi del cuore
Con il Censimento I luoghi del cuore promosso dal FAI a partire dal 2002 (nel 2008 si è
svolta la quarta edizione) si invitano tutti gli italiani a segnalare i luoghi che stanno a
loro più a cuore. E’ un invito a osservare e fare propri monumenti, opere d’arte, aree naturali, scorsi di paesaggio… perché segnalare è il primo passo per attirare l’attenzione
delle istituzioni locali e delle Sovrintendenze su luoghi spesso dimenticati o che rischiano la cancellazione. I voti arrivati nelle prime quattro edizioni sono 350mila, segno
concreto di quanto gli italiani tengano al loro ‘Bel Paese’. Il FAI si impegna a restaurare
alcuni dei Beni più segnalati grazie al sostegno di un grande sponsor e a scrivere a Sindaci, Presidenti Regionali e responsabili delle varie Sovrintendenze per trasmettere loro
tutte le segnalazioni.
Le Giornate Europee del Patrimonio
Nel 2007 e nel 2008 il FAI, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, ha partecipato in modo attivo all’organizzazione delle Giornate del Patrimonio.
Oltre agli oltre mille Beni aperti al pubblico a cura del Ministero, il FAI si è impegnato per
organizzare l’apertura straordinaria di altri 250 monumenti normalmente chiusi o poco
accessibili con grande successo di pubblico.
288
Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano
Iniziative culturali e di raccolta fondi
Incontri nei Beni FAI
Durante tutto l’anno il FAI organizza eventi che, traendo spunto dalle diverse stagioni,
toccano argomenti di ogni genere, dal giardinaggio alla gastronomia, alla musica, alla
danza e all’arte. Si tratta di manifestazioni per famiglie, coppie, single, nonni, bambini…
Il calendario di tutti gli eventi viene rinnovato ogni tre mesi e può essere richiesto direttamente presso i Beni del FAI, presso la sede centrale del FAI o consultato su Internet.
Concerti di raccolta fondi
Per comunicare a un pubblico sempre più ampio la missione del FAI e per contribuire alla
raccolta fondi, in molte città italiane il Fondo Ambiente Italiano organizza grandi concerti con la partecipazione dei maggiori protagonisti della scena musicale italiana e internazionale, come Maxim Vengerov, Paolo Conte, Roberto Bolle, Lucio Dalla, Franco
Battiato e molti altri ancora.
I Viaggi culturali del FAI
Seguendo percorsi lontani dai grandi flussi turistici, ogni anno il FAI presenta un calendario di viaggi dedicati ai propri iscritti e che si svolgono sotto la guida di grandi esperti
d’arte e di storia: India, Cuba, Egitto, Sicilia, Iran, Uzbekistan, Berlino, Boston e il New
England, Madrid, Mali, Vietnam sono solo alcune delle mete proposte.
Come aiutare il FAI
Il gesto più semplice, ma anche più importante è quello di ISCRIVERSI alla Fondazione
versando una quota d’iscrizione annuale. Questo significa decidere di sostenere i nostri
valori e la nostra missione, divulgando tra amici e conoscenti l’operato della Fondazione! Non solo: i nostri iscritti sono per noi linfa vitale e per questo desideriamo anche
ringraziarli offrendo loro sconti, omaggi e interessanti opportunità raccolte nell’opuscolo IL FAI PER TE,
Ci sono però tanti modi per aiutare la Fondazione a svolgere il proprio lavoro quotidiano.
Eccoli in sintesi:
Diventare volontari FAI
Adottare un Bene FAI
Visitare i nostri Beni e acquistare i prodotti venduti nei bookshop
Rispondere agli appelli destinati ai lavori più urgenti con donazioni anche piccole
Fare un lascito testamentario a favore del FAI
Destinare al FAI il proprio 5x1000
Acquistare le bomboniere solidali del FAI
Sostenere il FAI con la propria azienda
Iscrivere la propria azienda al progetto Corporate Golden Donor
Per chi ci segue da lontano: entrare a far parte del gruppo Friends of FAI
Per maggiori informazioni visita il sito
www.fondoambiente.it
oppure chiamaci ai numeri 02 467615.1 e 06 68.96.75.2
289
Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano
In Puglia
Il FAI (Fondo Ambiente Italiano) è la principale fondazione italiana no profit per la
tutela, la salvaguardia e la cura del patrimonio artistico e naturalistico del nostro
Paese ed è la terza in Europa dopo il National Trust inglese ed il National Trust scozzese. E’ nato per la volontà di Giulia Maria Mozzoni Crespi nel 1975 e grazie alla grande
passione e alla totale dedizione della fondatrice a distanza di più di trent’anni si contano oltre 75.000 aderenti, 26 Beni sotto tutela aperti al pubblico, 108 delegazioni
distribuite in 18 regioni e 6.000 volontari presenti in tutta Italia.
La delegazione di Bari, che opera nel territorio da quindici anni e conta ormai più di
800 iscritti è guidata da Rossella Ressa ed ha promosso iniziative culturali e formative per diffondere gli scopi della Fondazione, coinvolgendo sempre più gli aderenti
ed i sostenitori, con particolare attenzione al FAI Scuola, organizzando speciali visite
didattiche nei propri Beni e concorsi nazionali su temi storico-artistici e ambientali.
Quest’anno la scuola primaria C. Cianciotta di Bitetto si è classificata al terzo posto
nel “Mi prendo a cuore…”.
La delegazione barese ogni anno ha proposto un ricco calendario di attività: visite
guidate a monumenti e palazzi storici, escursioni, viaggi, concerti, conferenze ed intrattenimenti all’insegna della buona tavola pugliese per rivalutare il patrimonio artistico ed ambientale e riscoprire i Beni poco conosciuti, molti dei quali abitualmente
negati non solo ai turisti, ma anche a chi li sfiora quotidianamente.
La giornata FAI di Primavera (sino ad ora 17) è il grande appuntamento con l’arte “segreta” e “dimenticata”. La delegazione barese ha svelato al pubblico luoghi come il castello e il ghetto ebraico di epoca medievale a Trani, la Cappella della famiglia Bianchi
Dottula e il Museo Civico nel centro storico di Bari, ed ha riaperto dopo l’incendio per
ben due volte come cantiere e in corso d’opera il Teatro Petruzzelli, il piccolo acquario all’interno dell’area portuale barese, il cantiere del Teatro Margherita, i maestosi
palazzi del ventennio sul Lungomare Nazario Sauro ed altri Beni chiusi le cui segrete
bellezze hanno coinvolto ed emozionato un vastissimo pubblico. Le visite sono state
sempre accompagnate da “ciceroni” agguerriti studenti liceali, che hanno studiato
sui banchi gli aspetti storici ed artistici dei monumenti da scoprire.
Per svelare i segreti, i misteri, le passioni, le tragedie, le storie curiose di uomini e
donne che si nascondono dietro i palazzi ed i monumenti che si crede di conoscere
nelle nostre città, nei nostri paesi, la Fondazione ha lanciato un’altra grande iniziativa
autunnale Dietro le quinte della tua città.
Personaggi politici, critici d’arte, intellettuali, scrittori, uomini di spettacolo raccontano in moltissime città italiane in modo personale ed anticonvenzionale le particolari vicende del monumento famoso che sta loro a cuore. A Mola di Bari Michele
Mirabella nello storico Teatro Van Westerhout ha ricordato i suoi
timidi esordi teatrali mentre a Bari nel Teatro Kursaal Santalucia Nichi Vendola ed
Edoardo Winspeare hanno raccontato alcuni episodi della loro gioventù e nel Palazzo
Marchesale di Adelfia, Arturo Carrelli Palombi, il marchese di Montrone, ha raccontato
la straordinaria vita del suo illustre antenato Giordano Bianchi Dottula.
Ma la campagna più seguita è I luoghi del cuore, un censimento nazionale grazie al
quale i cittadini possono segnalare quei luoghi che meritano di non essere dimenticati: da un pezzo di muretto a secco ad un palazzo patrizio, da una panchina ad un
antico oratorio. Il luogo del cuore più votato dagli aderenti baresi e non è stato “gli
ulivi secolari di Puglia” classificatosi al sesto posto nel censimento nazionale con oltre
6000 voti e quest’anno nella campagna “Segnala ciò che rovina i luoghi che più ami.
Cancelliamo insieme le brutture che macchiano la nostra bella Italia” la cittadinanza
barese ha denunciato il cemento che minaccia i trulli della Valle d’Itria, classificandosi
al 15^ posto con 1.835 segnalazioni.
290
FEDERCULTURE
Federculture è la Federazione nazionale che raggruppa Regioni,
Enti Locali, Aziende di Servizio Pubblico Locale e tutti i soggetti
pubblici e privati che gestiscono i servizi legati alla cultura, al
turismo, allo sport e al tempo libero. Obiettivo della Federazione è valorizzare il patrimonio culturale ed ambientale diffuso nel Paese, sostenendo gli sforzi di città grandi e piccole per
riqualificare la spesa e razionalizzare i servizi, affermando una
cultura d’impresa per la gestione dei teatri, musei, biblioteche,
servizi turistici, impianti sportivi ed aree protette.
Federculture sostiene i processi di crescita economica e sociale
delle realtà locali, promuovendo una gestione efficiente ed efficace di musei, teatri, biblioteche, impianti sportivi, parchi, aree
archeologiche e sistemi turistici.
Sono compiti istituzionali della Federazione:
- la promozione e diffusione del nuovo contratto privatistico per
i lavoratori del settore;
- la progettazione e diffusione di modelli organizzativo/gestionali innovativi per i servizi del tempo libero;
- la tutela degli interessi dei soggetti gestori dei servizi presso
il Governo, il Parlamento, le istituzioni regionali e locali;
- la promozione di progetti ed iniziative di valorizzazione del
territorio;
- la costituzione di un centro di analisi e di informazione sulle
dinamiche in atto e di diffusione di esperienze e best practice;
- il raccordo tra il mondo universitario e della ricerca con il
mondo del lavoro.
Federculture promuove importanti iniziative, tra cui: la Conferenza Nazionale degli Assessori alla Cultura e al Turismo, appuntamento biennale di confronto e dibattito tra esponenti del
Governo, delle Regioni, degli Enti Locali, delle imprese e delle
associazioni sui nuovi scenari e le politiche da adottare per conseguire inediti traguardi di sviluppo per il settore culturale e turistico; il Rapporto Annuale, pubblicazione che analizza le
dinamiche di settore e fornisce informazioni aggiornate e chiavi
di lettura sull’evoluzione delle politiche culturali, sui problemi e
sulle esperienze in atto; il Premio Cultura di Gestione volto all’individuazione e alla diffusione delle migliori pratiche gestionali del settore a livello nazionale; Ravello LAB – Colloqui
internazionali: appuntamento annuale, punto di incontro in cui
esperti, politici, amministratori, studiosi e operatori pubblici e
privati confrontano strategie a livello internazionale per la definizione di nuove possibili politiche per lo sviluppo territoriale.
Federculture, inoltre, attiva tavoli di lavoro - spettacolo, turismo,
ambiente - nei quali i suoi associati (160 tra Regioni, Enti Locali,
Imprese, Associazioni), promuovono studi ed analisi, individuano
proposte legislative,iniziative comuni,realizzano occasioni di confronto.
Dal 2004 opera Federculture Servizi S.r.l, società partecipata al
100% da Federculture, che offre assistenza e affiancamento agli
associati di Federculture, attraverso studi di fattibilità, piani di
marketing culturale, piani di impresa, analisi economiche di sostenibilità di progetti culturali, progetti europei, monitoraggio
dei finanziamenti del settore, formazione specifica.
Presidente
Roberto Grossi
Referente
Claudio Bocci
Piazza Cavour, 17
00193 Roma
Tel. 06 32697512
Fax 06 32120269
[email protected]
291
Federculture
Schema principali attività Federculture. Gennaio – Dicembre 2007
IV Conferenza Nazionale degli Assessori alla Cultura e al Turismo
Investire in cultura, Promuovere lo Sviluppo
Bari, 15-17 marzo 2007
Premio Cultura di Gestione IV Edizione
Cerimonia di Premiazione, Bari Cittadella della Cultura 16 marzo 2007
Sportalia – Le città dello Sport
II edizione
Salone per la valorizzazione e la gestione dello sport e dell’impiantistica sportiva in
Italia con il patrocinio del Ministro delle Politiche Giovanili e le Attività Sportive
Fiera di Rimini, 28-31 marzo 2007
La cultura per un nuovo modello di sviluppo
IV Rapporto Annuale Federculture
Presentazione Roma, Teatro Quirino 25 Giugno 2007
Concorso Internazionale per Giovani Artisti CENTRO / PERIFERIA. Nuove Creatività del
Mondo
Mostra collettiva 12 luglio – 30 novembre 2007
Ravello LAB – Colloqui Internazionali
II edizione 25-27 ottobre 2007
I Seminari Federculture-Maggioli Cisel
Rimini, 28-29 marzo 2007. Le attività di progettazione e gestione
Rimini, 30 marzo 2007. L’attività di comunicazione
Rimini, 17-18 aprile 2007. La programmazione e l’organizzazione degli eventi sportivi
Milano, 11 maggio 2007. Impianti sportivi ed Enti Locali
Rimini, 17-18 maggio 2007. Il nuovo Programma quadro europeo: dalla teoria alla pratica
Milano, 29 maggio 2007. I principi di base del fund raising
Milano, 30-31 maggio 2007. Progettare e implementare una strategia di fund raising
verso le aziende e i privati
Bologna, 28 settembre 2007. La gestione delle attività di spettacolo
Rimini, 16-18 ottobre 2007. La progettazione, gestione e comunicazione degli eventi
culturali
Bologna, 30 ottobre 2007. Impianti sportivi ed Enti Locali
Firenze, 7-9 novembre 2007. Strategie e tecniche di raccolta fondi e sponsorizzazioni
per gli eventi e i servizi culturali (fund raising)
Firenze, 13-14 dicembre 2007. Il nuovo Programma comunitario Cultura 2007 – 2013
Convegni e Incontri
22-23 settembre, Torino. Management culturale e formazione
31 gennaio 2007, Campobasso. Il Turismo scolastico
23 febbraio 2007, Roma. Cose nuove dai festival
15-17 marzo 2007, Bari. IV Conferenza Nazionale degli Assessori
28-31 marzo 2007, Rimini. Sportalia
22 marzo 2007, Ferrara. Convegno Associazione Città italiane patrimonio mondiale
dell’umanità
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Federculture
7 settembre 2007 , Tolentino (MC) “La cultura come possibile fattore di sviluppo”
7 settembre 2007, Roma. Le nuove frontiere del “Made in Italy”, Sfide Internazionali
della piccola e media impresa
23 settembre 2007, Ventimiglia L’economia della cultura. Giornata di studio
26 - 27 novembre 2007, Castiglione del Lago (PG). Piattaforma CEEP del Turismo. 4a
Conferenza Europea del Turismo
6 dicembre 2007, Roma. Le sponsorizzazioni nella cultura sono efficaci?
Gennaio – Dicembre 2008
Concorso Internazionale per Giovani Artisti CENTRO / PERIFERIA. Nuove Creatività del
Mondo
Doppia personale dei vincitori 23 gennaio – 30 aprile 2008
Il Presidente Napolitano riceve Federculture in occasione del decennale della Federazione.
Quirinale 15 aprile 2008
Presentazione delle Raccomandazioni di Ravello Lab
21 aprile Ufficio per l’Italia del Parlamento Europeo - Roma
Concorso Internazionale per Giovani Artisti CENTRO / PERIFERIA. Nuove Creatività del
Mondo
Doppia personale dei vincitori 22 maggio – 15 settembre 2008
L’ Italia dei Comuni in movimento. Impiantistica, Cittadinanza e Pratica Sportiva
Convegno Nazionale 23-24 maggio 2008
Circolo del Tennis – Foro Italico, Roma
Sportalia – Le città dello Sport
III edizione
Salone per la valorizzazione e la gestione dello sport e dell’impiantistica sportiva in Italia Fiera di Rimini, 4-6 giugno 2008
Creatività e produzione culturale. Un paese tra declino e progresso
V Rapporto Annuale Federculture
Presentazione Roma, Teatro Argentina 15 luglio 2008
Economia e società della conoscenza. Le Politiche Culturali nel Quadrante Euromediterraneo
Ravello LAB- Colloqui internazionali III Edizione
Ravello, 9 - 11 ottobre 2008
Concorso Internazionale per Giovani Artisti CENTRO / PERIFERIA. Nuove Creatività del
Mondo
Mostra collettiva dell’edizione 2008, 21 ottobre – 15 gennaio 2009
293
FORMEZ – CENTRO FORMAZIONE STUDI
Centro Formazione Studi
Presidente
Carlo Flamment
Referente
Pasquale Barbieri
Viale Marx, 15
00137 Roma
Tel. 06 84891
[email protected]
Il Formez è un istituto nato nel 1965 che opera a livello nazionale e internazionale e risponde al Ministero per la pubblica
amministrazione e l’innovazione. L’Istituto fornisce assistenza
tecnica e servizi formativi ed informativi alle amministrazioni
locali e centrali.
Presidente è Carlo Flamment, vicepresidenti Angelo Raffaele Di
Nardo ed Enrico Borghi, direttore generale Marco Villani, vicedirettore generale Carlo Conte.
Il Formez è un’associazione con personalità giuridica partecipata dallo Stato attraverso la Funzione Pubblica (76 per cento).
Per la restante quota partecipano al Formez alcune regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Lombardia, Molise, Sardegna, Sicilia e Toscana), Comuni, Province e Comunità montane.
Nell’ambito delle competenze già stabilite dal D.Lgs. 285/99,
l’Assemblea dei Soci dell’11 aprile 2007 ha individuato una missione specifica per il Formez:
- accompagnare le amministrazioni pubbliche, in particolare
le amministrazioni regionali e locali, nello sviluppo di progetti
di innovazione organizzativa e amministrativa e nel monitoraggio delle politiche e dei processi di innovazione, anche attraverso lo sviluppo di programmi finalizzati a sviluppare la
qualità della regolazione e la semplificazione amministrativa,
nonché promuovere l’impiego delle nuove tecnologie per il
miglioramento delle risorse umane e dei processi organizzativi;
- fornire alle amministrazioni pubbliche assistenza tecnica e
tecnico-formativa per migliorare la qualità dei servizi e l’efficacia delle politiche, avendo come particolare riferimento le
politiche regionali e locali e gli interventi finalizzati ad accrescere la competitività dei territori e del paese;
- fornire alle amministrazioni pubbliche il supporto, l’assistenza tecnica ed i contenuti utili a migliorare la comunicazione delle stesse tra di loro, nonché verso cittadini ed
imprese;
- sviluppare, anche d’intesa con altre amministrazioni e/o organizzazioni italiane e di altri paesi, progetti di cooperazione
internazionale finalizzati alla crescita dei sistemi amministrativi anche attraverso l’attivazione di processi di scambio di
esperienze e di “buone pratiche”;
- supportare il percorso di internazionalizzazione delle amministrazioni pubbliche, in particolare le amministrazioni regionali e locali;
- svolgere ogni altra attività devoluta mediante apposito accordo dal Dipartimento della Funzione pubblica, da altri associati, o da altre amministrazioni pubbliche.
ATTIVITÀ
L’Istituto realizza sull’intero territorio nazionale (e, al momento,
in oltre 20 paesi esteri) attività di ricerca, formazione, consulenza e assistenza tecnica rivolte alle amministrazioni centrali,
regionali e locali. Svolge dunque una funzione propulsiva nel-
294
FORMEZ – Centro Formazione Studi
l’introduzione, la sperimentazione e la diffusione di innovazioni nella pubblica amministrazione, nonché nello scambio e condivisione delle best practices.
L’Istituto predispone ogni tre anni un Piano Strategico: dopo l’approvazione del Dipartimento per le Riforme e l’Innovazione nella P.A. e dell’Assemblea dei Soci, viene presentato alla Conferenza Stato-Regioni. Ogni anno il Formez presenta un documento di
Aggiornamento al Piano Triennale che segue lo stesso iter di approvazione. Il Piano
2006-2008 vuole intervenire direttamente sul contributo che la Pubblica Amministrazione può dare alla competitività del Paese a livello nazionale ed internazionale.
PROGETTI REALIZZATI E CASE HISTORY
Progetto 1
“SVILUPPO DEI SERVIZI FORMATIVI E TRASFERIMENTO DI BUONE PRASSI NEL SETTORE
DEL TURISMO E DELL’OSPITALITÀ”
Finalità e obiettivi specifici del progetto
La finalità generale che il Progetto ha perseguito è stata quella di produrre un’azione
forte di potenziamento dei sistemi locali del turismo, agendo sui soggetti appartenenti
a tale sistema o promotori dello stesso, attraverso una politica di rafforzamento del capitale umano e di internalizzazione delle competenze acquisite.
Il Progetto ha voluto essere un’occasione, per i referenti delle Amministrazioni che
hanno aderito, per avviare una riflessione congiunta sul tema del turismo e per cercare,
insieme e attraverso lo scambio di esperienze e la messa in comune di know-how, di
“fare rete” ed attivare forme di cooperazione sistematiche e durature in grado di favorire l’apprendimento reciproco permanente ma anche di sviluppare una progettualità
condivisa.
Obiettivi specifici del Progetto sono stati pertanto:
- realizzare una ricognizione delle migliori pratiche sviluppate nel territorio delle Regioni Obiettivo 1, in quanto a costruzione di STL regionali ed interregionali, PIS o PIT a
vocazione turistica, oltre che di eventuali esperienze di eccellenza simili realizzate
nelle Regioni del centro nord e in altri paesi comunitari e ugualmente finalizzate all’obiettivo dello sviluppo territoriale, economico e di valorizzazione delle potenzialità
turistiche;
- diffondere i principali risultati emersi nel corso dell’analisi svolta, attraverso seminari
formativi e informativi, nonché favorire la diffusione di buone pratiche attraverso l’incontro e lo scambio di esperienze fra operatori del turismo locale e amministratori
coinvolti nel processo di sviluppo dei STL, PIS e PIT a vocazione turistica o altre forme
di progetti integrati nel settore;
- favorire la qualificazione professionale dei soggetti coinvolti nelle fasi di individuazione, organizzazione, promozione, riconoscimento, pianificazione, gestione, monitoraggio e controllo dei STL, attraverso percorsi formativi integrati;
- individuare le realtà locali da coinvolgere nella sperimentazione di un modello di rete
per il monitoraggio delle fasi di attuazione e sviluppo dei STL;
- favorire la diffusione delle informazioni raccolte e sistematizzate e la condivisione tra
i soggetti direttamente coinvolti nelle fasi progettuali, attraverso l’implementazione
del sistema di rete su indicato;
- diffondere ad una platea allargata i risultati dell’intervento.
Attività svolte: contenuti e prodotti realizzati per ambiti di attività
Fase preparazione
Nel corso del primo semestre di attività sono stati realizzati incontri formali ed informali
con i rappresentanti delle Regioni Ob. 1, finalizzati ad acquisire tutte le informazioni necessarie e gli elementi di contesto utili alla progettazione di dettaglio delle attività, oltre
che a promuovere e sensibilizzare le amministrazioni destinatarie.
295
FORMEZ – Centro Formazione Studi
Fase realizzazione
“Mappatura delle buone prassi, scambio di esperienze e Formazione-Intervento per lo
sviluppo delle competenze degli operatori della P.A. coinvolti a vari livelli nel settore del
turismo”
La fase realizzativa dell’intervento si è avviata con una prima ricognizione della normativa, degli attori e delle esperienze in campo turistico presenti nelle diverse Regioni,
effettuata attraverso strumenti e metodologie tipiche della ricerca desk e sul campo e
finalizzati alla elaborazione di report monografici (uno per ciascuna delle Regioni coinvolte).
La rilevazione delle informazioni, condotta attraverso riunioni e interviste a personale
degli Uffici regionali competenti in materia di Turismo, ha condotto alla elaborazione di
sette monografie regionali. Le monografie sono state poi analizzate trasversalmente
ed è stato elaborato un documento di sintesi, volto a mettere in evidenza elementi di
continuità e di discontinuità tra i territori oggetto di indagine. Sulla base delle informazioni raccolte è stato elaborato un report contenente l’illustrazione della situazione
del mezzogiorno per ciò che concerne il settore turistico.
Nel frattempo, con l’impegno congiunto del Formez, del DFP e del Dipartimento Turismo,
è proseguita l’attività di promozione del progetto: in particolare è stata trasmessa una
lettera di presentazione dell’intervento a tutte le Autorità di Gestione dei POR Obiettivo
1, chiedendo loro di farsi portavoce dell’iniziativa presso gli Assessorati competenti per
settore.
Parallelamente sono state svolte:
- le attività preparatorie per la realizzazione di una banca dati sulle leggi regionali sul
turismo;
- una ricognizione a livello europeo per individuare prassi di eccellenza, sempre con riferimento a forme di partenariato o gestione associata di progetti nel campo turistico, da prendere a modello e analizzare nella successiva attività laboratoriale;
- la definizione di una griglia di indicatori sulla base della quale analizzare tutte le best
practices (BP) individuate al fine di identificare gli elementi caratterizzanti ed essenziali su cui dovrebbe poggiare i Sistemi Turistici. Si è convenuto di impostare l’analisi
delle BP in modo tale da far emergere le metodologie di progettazione ed attuazione
delle esperienze, per poi verificare, attraverso i laboratori, la possibilità di implementare, nelle diverse realtà regionali beneficiarie dell’intervento, questa base comune
di conoscenze.
Inoltre, al fine di avviare la successiva fase laboratoriale, ma anche di effettuare la restituzione delle attività di mappatura effettuate, è stato organizzato un seminario interregionale con l’obiettivo di coinvolgere tutte le amministrazioni destinatarie delle
attività.
I primi mesi del 2007 sono stati per lo più dedicati alla messa a punto di tutti gli aspetti
organizzativi per la realizzazione del seminario; si è proceduto all’individuazione e al
contatto degli ospiti italiani e stranieri, alla scelta della sede, all’individuazione degli
invitati, alla spedizione degli inviti, all’acquisizione delle adesioni ecc. ecc. In parallelo,
il gruppo di lavoro si è concentrato sulla ultimazione di materiali e dei prodotti già realizzati in funzione della diffusione da effettuarsi nel corso dell’evento.
In particolare:
- attraverso un’approfondita indagine, le cui informazioni di base sono state rintracciate principalmente on-line, è stata ottenuta una lista preliminare di 60 casi di studio nazionali ed internazionali; lo screening dei casi è stato effettuato in base
all’utilizzo di cinque criteri sulla base dei quali leggere le esperienze raccolte:
1. complessità del sistema di relazioni;
2. esito dell’esperienza;
296
FORMEZ – Centro Formazione Studi
3. forme di gestione/aggregazione;
4. logica prevalente di aggregazione (e quindi di promozione);
5. significatività nel contesto nazionale ed internazionale.
- tra le 60 esperienze individuate, utilizzando il metodo Delphi, è stata effettuata la selezione di alcuni casi aventi, nella fase realizzativa, particolari elementi di successo
nella logica di sistema. Ciascuno di questi casi è stata approfondito attraverso indagini ulteriori (interviste ai referenti operativi) ed infine è stato elaborato un documento contenente:
- l’esplicitazione della metodologia adottata;
- l’elenco delle buone prassi individuate;
- le schede sintetiche delle 60 esperienze turistiche analizzate;
- le schede sintetiche delle 11 Buone Prassi individuate;
- sulla base dell’analisi delle Buone Prassi individuate, sono stati elaborati alcuni
principi guida per la realizzazione di un sistema turistico, condivisi con le amministrazioni nel corso del seminario, ma destinati ad essere arricchiti nella fase dei
laboratori.
Nel frattempo sono stati intensificati i contatti con le amministrazioni regionali e locali
di riferimento allo scopo di:
- approfondire i fabbisogni o verificare quelli già espressi in passato;
- ricondurli all’interno delle potenziali attività di progetto e dei modelli di laboratorio proposti;
- co-progettare un percorso di affiancamento, definendo tempi, modalità, destinatari, ecc;
- garantire la presenza fattiva al seminario di referenti regionali e locali, nonché di
operatori privati aventi un rilievo significativo nel settore turistico dei territori.
Il seminario “I sistemi turistici locali nella realtà dei fatti: nascita, sviluppo e
consolidamento” si è svolto a Roma nei giorni 28 febbraio e 1 marzo 2007 ed è stato articolato in 4 sessioni di lavoro:
1. presentazione da parte del DFP, del Dipartimento Turismo e del Formez delle attività progettuali e del processo volto alla definizione di un documento contenente le Linee Guida per la costruzione e la gestione di un sistema turistico di
successo;
2. illustrazione dei primi contenuti delle Linee Guida per la costruzione e la gestione
di un sistema turistico di successo, scaturite dall’analisi di oltre 60 esperienze turistiche nazionali e comunitarie;
3. presentazione di alcune buone prassi turistiche nazionali e comunitarie;
4.presentazione degli indirizzi per il settore turistico nel periodo di programmazione comunitario 2007/13 da parte del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo
e illustrazione delle strategie per il settore turistico delle Regioni coinvolte nel
progetto.
Il seminario ha costituito anche l’occasione per presentare il progetto formativo,concordato
dal Formez con le Regioni, da sviluppare nel corso dei laboratori tecnici regionali.
I mesi successivi sono stati per lo più dedicati alla progettazione di dettaglio e all’avvio
dei laboratori. Attraverso un lavoro assiduo ed approfondito di analisi del fabbisogno,
condotto dal Formez al fianco dei referenti regionali, si è cercato di pervenire a 7 modelli
di laboratorio, rispondenti ai fabbisogni espressi e al contempo coerenti con le strategie regionali. Sempre in maniera congiunta con l’amministrazione sono stati definiti:
tempi, luoghi e modalità operative, piani di lavoro e docenti, prodotti finali.
Nei mesi di aprile, maggio e giugno sono stati realizzati gli incontri seminariali di approfondimento sulle tematiche turistiche concordate. Il Formez ha mantenuto rapporti
costanti con le Amministrazioni e con i partecipanti, ha individuato per ciascun territorio le sedi per lo svolgimento degli incontri, ha provveduto alla stesura dei programmi,
ad effettuare eventuali modifiche in base alle esigenze che le Regioni manifestavano nel
corso delle attività, all’animazione degli incontri, all’individuazione di esperienze ed attori centrali o locali che potessero arricchire i contenuti dei diversi incontri, alla comu-
297
FORMEZ – Centro Formazione Studi
nicazione delle modalità di svolgimento ai partecipanti potenziali e agli opportuni inviti, alla predisposizione e alla raccolta delle firme per presenza previste dalla normativa comunitaria.
In qualità di uditori anche rappresentati del settore turistico privato hanno preso parte
attiva agli incontri, animandoli e attivando un dialogo diretto con gli interlocutori pubblici, fornendo un importante valore aggiunto ai lavori e dimostrando un forte interesse per la tematica ma anche una consapevolezza del ruolo di primo piano che essi
stessi rivestono per l’animazione e lo sviluppo del proprio territorio.
“Sperimentazione di un modello di rete”
Il Dipartimento Turismo ha chiesto al Formez di implementare il Sistema Informativo
TOURPASS che era stato realizzato nell’ambito del Progetto Operativo Turismo previsto
dalla Mis.I.2 del PON ATAS, ma il cui utilizzo era stato fino a quel momento ridotto, sia
per il mancato collegamento con i siti regionali sia per la scarsa implementazione del
portale stesso. Il Formez ha effettuato quindi, alcuni accertamenti sul sito TOURPASS, rilevando l’esistenza di diversi livelli di intervento sviluppabili:
- arricchimento informativo del sistema: completare il quadro esistente attraverso l’inserimento di informazioni, documenti e materiali derivanti dalle attività progettuali
ed elaborare schede sintetiche per una lettura più agevole dei documenti presenti nel
sito, garantendo livelli progressivi di approfondimento;
- rete interregionale: promuovere, nell’ottica degli obiettivi originari, il sito già esistente,
quale “portale” di accesso centralizzato tra i siti web di settore implementati dalle diverse Amministrazioni regionali;
- supporto allo svolgimento delle attività di formazione/affiancamento in presenza garantendo alle amministrazioni l’accesso a informazioni, materiali e consentendo la
loro interazione.
Il Formez ha inoltre avanzato la possibilità di integrazione tra tale sistema ed il sito tematico del Formez “Risorse culturali e turistiche”, all’interno del quale, nello specifico
focus dedicato al Turismo, sarebbero stati messi in evidenza eventi, attività, documentazione e normative sul tema, permettendo di diffondere a livello nazionale tutte le informazioni e gli output progettuali.
Successivamente il Formez ha effettuato alcune verifiche sulle funzionalità e sui contenuti presenti nel sito TOURPASS per poter definire l’intervento da realizzare nell’ambito del Progetto. Da tale analisi ne è emerso un quadro piuttosto critico: la
struttura del sito è apparsa obsoleta ed i contenuti limitati e scarsamente significativi
dal punto di vista informativo. Non è parso possibile l’arricchimento del patrimonio
informativo del sistema: si è rilevato che potevano essere inseriti informazioni, documenti e materiali derivanti dalle attività progettuali; sarebbe stato invece più difficile
l’utilizzo del portale come luogo virtuale per la realizzazione di una rete tra le Regioni.
Le informazioni rese disponibili sul sito, una volta validate da esperti, avrebbero potuto essere di supporto alle singole Regioni (pur trattandosi in realtà di materiali prodotti in una di esse o in uno specifico territorio) e in tal modo alimentare il know-how
comune. Più difficile sarebbe stato invece qualificare il portale come il luogo di dialogo dei diversi siti regionali, non tanto per scarse potenzialità tecniche - un link ai siti
regionali sarebbe stato semplice da realizzare – quanto per il fatto che rinviare alle
home page (o a specifiche sezioni) dei singoli siti web regionali non avrebbe soddisfatto abbastanza gli obiettivi progettuali. È stato proposto di individuare, insieme alle
stesse Regioni, un percorso attraverso cui far emergere le informazioni regionali realmente utili per lo scopo che il progetto si prefiggeva. Dal punto di vista operativo l’opportunità per determinare e condividere questo modello sarebbe stata offerta dai
laboratori organizzati territorialmente.
È stato evidenziato inoltre come il portale TOURPASS non contenesse una funzione per
un “ambiente di lavoro condiviso” tra le Regioni, essenziale per supportare il modello di
Comunità professionale promosso nel corso dei laboratori territoriali.
Da un lato i costi eccessivi, dall’altro la durata limitata del progetto (difficilmente le comunità on line sopravvivono alla durata del progetto) hanno portato il Formez a sconsigliare vivamente l’implementazione ad hoc di queste funzioni all’interno di TOURPASS.
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
Allo scopo si è proposto di utilizzare uno strumento di condivisione informativa, attivabile
direttamente sul canale tematico “Risorse culturali e turistiche” del sito web Formez.
Il Formez, dopo aver effettuato alcune verifiche sulle funzionalità e sui contenuti del
sito TOURPASS, e dopo aver consultato un panel di esperti, ha elaborato un documento
di sintesi descrivendo i limiti e le potenzialità del suddetto sistema, ma anche una proposta di intervento per l’implementazione del sito.
Tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007, è stato portato avanti anche il lavoro relativo alla
costruzione del modello di rete. Si è proceduto, come previsto, su un doppio binario: da
un lato l’aggiornamento del sito Tourpass, dall’altro l’implementazione del Focus “Turismo” nell’ambito del canale tematico “Risorse culturali e turistiche” del sito Formez.
Per quanto riguarda il sito Tourpass, all’analisi dello stato dell’arte e delle criticità del sito
ha fatto seguito la stesura di un documento di dettaglio, contenente la proposta metodologica, l’indicazione di alcuni siti, riferimenti, contenuti integrativi (mappa dei contenuti). Nel periodo successivo si è conclusa l’attività di definizione e di raccolta delle
indicazioni e dei materiali per l’aggiornamento e si è proceduto alla consegna brevi
manu al Dipartimento di tutti i materiali necessari per l’aggiornamento del sito Tourpass su cd-rom.
Nel frattempo, anche su sollecitazione del DFP, si è operato apportando alcune modifiche al Focus “Turismo”, da un lato per rendere le informazioni in esso presenti più coerenti con le finalità del progetto e più rispondenti alle fonti di finanziamento
(inserimento loghi ecc.), dall’altro per consentire la creazione, nell’ambito del Focus, di
un’Area Riservata agli operatori del progetto, attraverso cui consentire ai partecipanti ai
laboratori, lo scambio di materiale, di informazioni e la possibilità di instaurare un dialogo sia con gli operatori del Formez, sia tra operatori del singolo laboratorio, sia ancora
tra i diversi laboratori.
Contemporaneamente è stata portata a termine la realizzazione della banca dati sulle
Leggi turistiche e il relativo caricamento sul Focus “Turismo” del Canale Tematico “Risorse Culturali e Turistiche” del Formez. Inoltre si è proceduto ad un’integrazione della
normativa con quanto previsto nelle Regioni del Centro Nord e a livello nazionale e comunitario.
Fase diffusione dei risultati
Nei mesi estivi del 2007 sono state condotte le attività preparatorie per l’organizzazione del Seminario conclusivo del Progetto, dal titolo “Le prospettive dei Sistemi Turistici Locali nella nuova programmazione”.
L’evento si è tenuto a Roma il 23 ottobre 2007. Agli interventi di tipo istituzionale hanno
fatto seguito quelli di esperti del settore e dei rappresentanti delle Regioni partecipanti
al progetto. Durante la giornata si è tenuta anche una tavola rotonda sul tema “Il Turismo italiano: soluzioni e strumenti operativi in un contesto internazionale”, alla quale
hanno partecipato rappresentanti dell’ISNART – Istituto Nazionale Ricerche Turistiche,
del Dipartimento per le politiche di sviluppo del MEF, di APT, Consorzi e di Regioni del
Centro Nord titolari di esperienze di punta nel settore turistico.
Sempre al fine di divulgare gli esiti del Progetto, d’intesa con i committenti è stata realizzata:
- una pubblicazione, dal titolo “Esperienze e prospettive di sistema nel turismo”. Sono
stati predisposti i contributi da inserire nel testo e svolte le opportune attività per la
curatela del volume e l’inserimento nella collana editoriale Formez “Materiali – Azioni
di Sistema”;
- un cd-rom di progetto. Il lavoro di progettazione ha riguardato nello specifico: la sigla
iniziale arricchita con contributi audio ed animati, il layout grafico di interfaccia e navigazione ipertestuale, il copy-writing delle sezioni informative generali, la predisposizione delle schede di sintesi e presentazioni delle attività e prodotti.
Successivamente si è proceduto alla sistematizzazione dei materiali prodotti e all’inserimento degli stessi nel suddetto prodotto multimediale.
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
Progetto 2
“CULTURA SICURA”
(PON 2000/06 “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia” - Misura 1.5 “Risorse
umane per la sicurezza”)
Descrizione del progetto
Il Progetto “Cultura Sicura”, avviato nel gennaio 2006 e sviluppato dal Formez Centro di
Formazione Studi in stretta collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, si rivolge ai dipendenti delle sedi regionali e periferiche del Ministero stesso nell’Obiettivo 1.
È finalizzato ad accrescere e sviluppare le conoscenze e le competenze per l’utilizzo e
l’applicazione di nuovi strumenti e tecniche per il controllo e la sicurezza dei siti culturali e ambientali, tramite la realizzazione di attività di ricerca e formazione, predisposte
in base alle specifiche caratteristiche delle realtà regionali e tenendo conto dell’organizzazione istituzionale e dei fabbisogni formativi connessi alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Il Progetto, i cui risultati e prodotti saranno raccolti in un specifico cd-rom, si articola in
due interventi:
INTERVENTO 1: Corso “G.I.S. Campania”, rivolto all’approfondimento e all’applicazione sul
campo delle competenze relative al sistema informativo geografico in corso di implementazione nella Regione Campania;
INTERVENTO 2: Percorso formativo “Sicurezza nel settore dei beni culturali”, volto alla
diffusione di nuovi modelli di gestione della sicurezza, vigilanza e accoglienza in archivi,
biblioteche, musei e aree e parchi archeologici.
A. Intervento 1 – corso “GIS Campania”
- Rivolto ai dipendenti della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
della Regione Campania e delle relative Soprintendenze territoriali interessati dal Sistema Informativo Geografico (G.I.S.) in corso di implementazione
- Strutturato in 5 moduli composti da formazione d’aula, applicazioni pratiche e rilevamenti all’aperto:
•
•
•
•
•
•
Dalla cartografia ai G.I.S. per i Beni Culturali
Approfondimento e attività pratiche per l’uso degli strumenti di posizionamento
geografico utilizzati per il Sistema Informativo Geografico Territoriale della Regione
Campania
Approfondimento ed attività pratiche per l’uso dell’applicazione catalografica
relazionale utilizzata per il Sistema Informativo Geografico Territoriale della Regione Campania
Approfondimento ed attività pratiche per l’uso dell’applicazione G.I.S. utilizzata per
il Sistema Informativo Geografico Territoriale della Regione Campania
Fasi d’uso e operative dei sistemi di telerilevamento GPS
- Erogato tra maggio 2006 e marzo 2007
- L’intervento si è posto come continuazione e implementazione pratica del percorso
formativo già realizzato a livello regionale nell’ambito della stessa Misura 1.5 tra il
2003 e il 2004, che ha avuto come obiettivi sia quello di fornire un quadro completo
ed esauriente delle potenzialità dei Sistemi Informativi Geografici per la gestione dei
beni culturali (tramite un percorso logico che andava dai principi di base delle scienze
geografiche all’analisi delle funzionalità elementari ed avanzate degli strumenti
G.I.S.), sia soprattutto quello di addestrare gli operatori del settore all’uso delle applicazioni G.I.S. e relazionali specifiche acquistate o realizzate ad hoc dal Consiglio Nazionale delle Ricerche per la realizzazione del parallelo Progetto “Sistema Informativo
Geografico Territoriale della regione Campania”, condotto dalla Direzione Regionale
e dalle Soprintendenze consorziate nell’ambito della Misura 1.3 dello stesso PON
2000/06.
300
FORMEZ – Centro Formazione Studi
B. Intervento 2 – Percorso formativo “sicurezza nel settore dei beni culturali”
Dapprima si è proceduto alla realizzazione di una ricerca chiamata “Vademecum della
vigilanza e sicurezza” sulle procedure di accoglienza, vigilanza, sicurezza ed emergenza
da attivare in musei, archivi, biblioteche ed aree e parchi archeologici.
A partire dai contenuti della ricerca, è stato elaborato un corso di formazione strutturato
in attività didattiche:
- in presenza, dedicate ad un numero ristretto di discenti detti avviatori;
- a distanza, per tutti i discenti, erogato tramite:
• un corso on-line
• un cd-rom per la fruizione off-line del corso
• un manuale e quattro guide a stampa.
Destinatari: personale pubblico (addetti, operatori e assistenti) con compiti di vigilanza,
sicurezza e accoglienza appartenenti alle Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici e relativi istituti periferici di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna
e agli Istituti Archivistici della Sicilia.
Ricerca “vademecum della vigilanza e sicurezza”
Analizza le procedure che gli addetti, gli operatori e gli assistenti impegnati nell’area
della vigilanza, della sicurezza e dell’accoglienza sono chiamati ad attivare e svolgere in
condizione di gestione ordinaria e straordinaria (emergenza diurna e notturna) negli
istituti e luoghi della cultura individuati dall’art. 101 del Codice dei beni culturali e del
paesaggio, ovvero musei e monumenti musealizzati, biblioteche, archivi, aree e parchi
archeologici.
Per rendere i contenuti della ricerca centrati sui fabbisogni del personale pubblico e allo
stesso tempo non tralasciare le ultime tendenze che caratterizzano il settore privato, è
stato organizzato un gruppo di lavoro con professionalità molto qualificate e differenziate: hanno partecipato infatti oltre ad esperti privati del settore, anche esperti pubblici di ciascun luogo/istituto della cultura analizzato e referenti di ciascuna Regione
destinataria dell’intervento, con la supervisione scientifica di un team di esperti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali operanti a livello centrale.
I risultati della ricerca sono stati organizzati in 5 prodotti a stampa (in corso di pubblicazione), cioè un manuale e quattro guide di facile ed agile consultazione, contenenti
anche indicazioni pratiche per lo svolgimento delle diverse attività. Punti di forza delle
guide sui 4 istituti/luoghi della cultura sono:
- la scelta di strutturare i contenuti in maniera simile nei testi, ma rispettando le specificità di ciascun caso, per favorire confronti e paralleli tra le diverse realtà
- riportare nei testi procedure, corredate di indicazioni e istruzioni, per l’applicazione
pratica immediata dei contenuti;
- fornire schede di autovalutazione della condizione operativa degli operatori.
I principali contenuti dei cinque prodotti a stampa sono di seguito brevemente riportati:
Gli istituti e i luoghi della cultura - la vigilanza, la sicurezza l’accoglienza e le emergenze
(MANUALE)
- Tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale
- Problemi di gestione
- Descrizione dei fattori di rischio
- Le professionalità del settore culturale: individuazione e qualificazione
- La definizione dei compiti del personale addetto alla vigilanza, sorveglianza e accoglienza nella declaratoria dei profili attualmente esistenti
- Il coinvolgimento delle Forze dell’Ordine e delle strutture di protezione e sanitarie
- La sicurezza sul lavoro
Musei - Procedure per l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza, sicurezza ed
emergenza (GUIDA)
- La definizione di museo e di monumento musealizzato
- L’organizzazione tipo di un museo: individuazione e qualificazione delle professionalità coinvolte
301
FORMEZ – Centro Formazione Studi
- Attività tecnico gestionali per l’organizzazione della sicurezza
- Rischi specifici e norme di comportamento
- L’accoglienza del pubblico
- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza
- La gestione delle emergenze
Biblioteche - Procedure per l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza, sicurezza
ed emergenza (GUIDA)
- La definizione di biblioteca
- L’organizzazione tipo di una biblioteca: individuazione e qualificazione delle professionalità coinvolte
- Attività tecnico-gestionali per l’organizzazione della vigilanza
- L’accoglienza del pubblico
- Rischi specifici e norme di comportamento
- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza
- La gestione delle emergenze
Archivi - Procedure per l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza, sicurezza ed
emergenza (GUIDA)
- La definizione di archivio
- L’organizzazione tipo di un archivio: individuazione e qualificazione delle professionalità coinvolte
- Attività tecnico-gestionali per l’organizzazione della vigilanza
- L’accoglienza del pubblico
- Rischi specifici e norme di comportamento
- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza
- Gestione delle emergenze
Aree e parchi archeologici - Procedure per l’attuazione delle misure di accoglienza, vigilanza, sicurezza ed emergenza (GUIDA)
- La definizione di area e di parco archeologico
- L’organizzazione tipo di un’area e di un parco archeologico: individuazione e qualificazione delle professionalità coinvolte
- Attività tecnico-gestionali per l’organizzazione della vigilanza
- L’accoglienza del pubblico
- Rischi specifici e norme di comportamento in aree e parchi archeologici
- Rischi correlati e modalità di vigilanza sul territorio
- Sicurezza e impianti di allarme e vigilanza
- Gestione delle emergenze
Corso “sicurezza nel settore dei beni culturali”
Sviluppato, a partire dai contenuti della ricerca “Vademecum della vigilanza e sicurezza”,
con un modello didattico che vede la partecipazione attiva dei destinatari dell’attività
nell’organizzazione e nella realizzazione delle attività, nonché in appositi spazi di discussione virtuali tra di essi e con il gruppo di esperti (pubblici e privati) attivati per la
ricerca stessa.
Il corso prevede infatti attività didattiche
- in presenza: dedicate ad un numero ristretto di discenti, detti avviatori, per condividere il modello didattico adottato e coadiuvare le attività di partecipazione attiva
- a distanza: per tutti i discenti, per l’erogazione dei contenuti del corso erogato tramite
• una piattaforma on-line (disponibile nel sito Formez) con appositi spazi di discussione e condivisione tra gli iscritti
• un cd-rom per la fruizione off-line del corso
• un manuale e quattro guide a stampa.
Per favorire una più agevole e interessante fruizione da parte dei discenti:
- le singole lezioni (per quanto concerne il corso on-line e su cd-rom) sono state organizzate sotto forma di learning object, ovvero pillole didattiche audio e animate sugli
argomenti del Vademecum didatticamente autoconsistenti e provviste di semplici
esercizi di autovalutazione, collegamenti ai link di riferimento più importanti, allegati legislativi e bibliografici scaricabili
302
FORMEZ – Centro Formazione Studi
- il Progetto ha messo a disposizione dei discenti in ciascuna Regione delle postazioni
informatiche multimediali dedicate (Learning Point) con collegamento a internet per
seguire il corso.
I discenti individuati come avviatori svolgono un importante ruolo di facilitazione e animazione delle attività del corso nei confronti degli altri discenti della propria sede di lavoro (e/o sedi limitrofe), supportati e coadiuvati da appositi tutor messi a disposizione
dal Formez.
Oltre a rappresentare un punto di riferimento per i colleghi, gli avviatori si occupano di:
- organizzare l’aula didattica virtuale, tramite il reperimento dei dati anagrafici dei discenti e le informazioni sulle modalità di fruizione da essi prescelte;
- fornire orientamento/prima informazione ai discenti affidati circa obiettivi del corso,
strumenti per la fruizione del corso on-line e loro utilizzo,informazioni sui learning point;
- distribuire i materiali didattici: manuale/guide e cd-rom per la fruzione off-line del corso.
In questo modo si è voluto creare un contatto diretto con il Formez (ente erogatore del corso)
e i discenti stessi, favorendo gli scambi e creando possibilità di comunicazione in real time.
- Inoltre la condivisione con le Regioni destinatarie del Progetto (ovvero le sedi regionali e periferiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in esse presenti) della
scelta dei discenti “avviatori” ha favorito una più funzionale distribuzione degli stessi
tra le numerose sedi periferiche del Ministero presenti sul territorio.
- Il percorso didattico realizzato inoltre rappresenta un modello di formazione permanente, che attraverso gli strumenti implementati consente
• la messa in rete degli operatori del settore
• l’aggiornamento periodico dei contenuti
• la fruizione oltre la durata del progetto stesso
• l’allargamento ad ulteriori target di discenti (sia per tipologia, sia per localizzazione
geografica).
Progetto 3
INFO-CS “INNOVAZIONE E FORMAZIONE NEL SETTORE DELLA CULTURA E DELLO SPETTACOLO”
L’obiettivo generale del Progetto “InFo-CS Innovazione e formazione nel settore della
cultura e dello spettacolo” è stato quello di rafforzare le competenze del personale della
P.A. operante nei settori dello spettacolo e della cultura.
In particolare con l’azione del Progetto, il Formez ha puntato:
- alla valorizzazione delle risorse umane del sistema pubblico dello spettacolo dal vivo
e del cinema attraverso una serie di efficaci interventi di formazione e di scambio di
esperienze finalizzati alla promozione di una nuova cultura dell’organizzazione e della
gestione amministrativa;
- allo sviluppo delle competenze in materia di metodologie e tecniche audiovisive da
parte del personale pubblico a partire da quello impegnato nella comunicazione istituzionale e nei rapporti con il pubblico;
- all’aggiornamento delle competenze del personale delle amministrazioni locali finalizzate alla valorizzazione dei beni culturali ed artistici presenti sui territori attraverso
l’attivazione di servizi formativi e informativi.
Il progetto InFo-CS ha sviluppato un’attività di formazione ed informazione rivolta ai responsabili della PA sul territorio, per sviluppare competenze e conoscenze da utilizzare
nei settori dello spettacolo dal vivo, del cinema, dell’audiovisivo e del marketing culturale.
In particolare tra le competenze rafforzate c’è stata anche la capacità di supportare – per
la parte spettante alle amministrazioni locali – la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di associazioni e imprese locali di produzione e di supporto agli eventi culturali di
spettacolo, tanto nelle Regioni ove era già consolidata la presenza di strutture di questo
tipo, quanto in quelle dove la presenza di nuclei attivi nell’allestimento, produzione e servizio per iniziative di spettacolo era assente o scarsamente sviluppata. Inoltre è stato fornito un servizio di formazione/informazione ad uso dei responsabili della PA sulle
strategie di comunicazione audiovisiva, sulle strategie di marketing territoriale a sostegno
dei beni culturali ed artistici territoriali, sulla promozione degli eventi sostenuti da enti territoriali e sulla politica nazionale ed europea a sostegno dello spettacolo.
L’azione progettuale è stata articolata in tre linee di attività:
303
FORMEZ – Centro Formazione Studi
1. InFo-CS Spettacolo dal vivo e Cinema
È stato realizzato un programma integrato di interventi per gli operatori pubblici dello
spettacolo dal vivo e del cinema a partire dalla realizzazione di una ricerca-azione per
il monitoraggio e la ricognizione dello stato e dei fabbisogni di tali settori in Italia, anche
in relazione al possibile accesso ai servizi offerti; si è proceduto quindi con la diffusione
dei risultati come base informativa per la PA a cui è seguita una attività di formazione
e informazione su vari temi tra cui: le caratteristiche dei settori dello spettacolo (dal
vivo e riprodotto), del teatro e del cinema, sulle leggi e sui meccanismi che li regolano,
le opportunità di finanziamenti agevolati per la costituzione di nuove imprese e sui
fondi nazionali e comunitari a favore delle iniziative di sostegno all’industria culturale
e cinematografica, alle Film Commission e alle iniziative culturali di spettacolo e non
solo accessibili dalle amministrazioni locali.
2. InFo-CS Audiovisivo e Comunicazione
È consistito un intervento di studio e formazione sulle metodologie e tecniche audiovisive
diretto ai dirigenti e funzionari pubblici con l’obiettivo di fornire un sistema di competenze
finalizzato ad integrare l’insieme delle metodologie audiovisive con conoscenze relative alle
tecniche economico –gestionali proprie delle produzioni cinematografiche e televisive.
3. InFo-CS Marketing Culturale
Si è trattato di un’attività diretta alle amministrazioni locali in alcuni territori, aventi
caratteristiche interessanti per lo studio di buone prassi, finalizzata al marketing culturale tramite l’identificazione dei fabbisogni e delle potenzialità locali, con particolare
riferimento alla valorizzazione territoriale e alla possibilità di accrescerne la visibilità e
le opportunità di investimento.
Risultati attesi
Il progetto InFo-CS è stato finalizzato al conseguimento dei seguenti risultati:
- formazione e aggiornamento a favore della P.A. nei settori della cultura e dello spettacolo con particolare riferimento a leggi e meccanismi che regolano il settore, all’accesso e alla fruizione del territorio, alla gestione e programmazione di progetti,
alle strategie di marketing culturale, alle opportunità di finanziamento nazionale e comunitario a favore di iniziative di sostegno per l’industria culturale;
- ricognizione sullo stato e sui bisogni dei settori del cinema, della produzione audiovisiva e dello spettacolo dal vivo in Italia (con un particolare focus sul teatro) e alla
diffusione dei risultati come base informativa per la PA;
- identificazione dei fabbisogni formativi della PA locale operante nei settori dello spettacolo e dei beni culturali;
- analisi delle competenze delle risorse umane interne all’amministrazione in termini
di potenzialità, espansione operativa, fabbisogni formativi;
- progettazione ed erogazione di programmi e interventi formativi in presenza e a distanza a favore del personale degli enti locali per rispondere alle esigenze e ai fabbisogni manifestati ed emersi durante le attività di ricerca;
- informazione, diffusione e affiancamento a sostegno della comunità professionale
degli operatori della cultura e dello spettacolo.
A fronte dell’attuazione del progetto e della formazione di operatori della P.A., l’intervento si è concentrato su linee di attività innovative rivolte:
- allo sviluppo di realtà regionali collegate al settore dello spettacolo e della cultura;
- ad una efficace politica culturale attraverso la diffusione delle esperienze, l’informazione e la sensibilizzazione del territorio;
- all’aggiornamento delle figure professionali operanti nel settore;
- alla creazione di un collegamento in rete di soggetti e strutture interregionali operanti
nello stesso ambito.
304
FORMEZ – Centro Formazione Studi
ATTIVITÀ SVOLTE
Linea di attività 1: Spettacolo dal vivo e cinema
Nel corso della prima annualità (2004), in collaborazione con una struttura specializzata nel settore (Fondazione Rosselli), è stata completata una ricerca-azione di monitoraggio e ricognizione sullo stato e sui fabbisogni del settore dello spettacolo dal vivo
in Italia, condotta principalmente sulle amministrazioni regionali, coinvolgendo in primis i teatri pubblici che costituiscono l’ossatura centrale del sistema di offerta di spettacolo dal vivo in Italia, nonché esperti del settore e testimoni privilegiati in grado di
fornire elementi utili alla definizione dello scenario di riferimento.
Una analoga ricerca-azione è stata ultimata per quanto concerne il settore cinematografico, con riferimento ai fabbisogni degli enti locali in materia di promozione di eventi,
iniziative e servizi in campo cinematografico. L’indagine sul campo, condotta attraverso
la somministrazione di questionari di rilevazione predisposti ad hoc dal gruppo di ricerca, ha costituito la base di partenza per la realizzazione di un programma integrato
di interventi per gli operatori pubblici dello spettacolo dal vivo e del cinema che prevedeva la diffusione dei risultati come base informativa per la PA e un’attività di formazione, informazione continua riguardante i singoli settori di riferimento e le specifiche
aree tematiche sulle quali si sono registrate le carenze formative più rilevanti.
Inoltre sono stati predisposti studi di settore (con riferimento all’area normativa, economica e di mercato, finanziaria ed organizzativa) e sono state effettuate alcune analisi di raffronto con strutture pubbliche operanti a livello europeo. Tali studi hanno
condotto – per quanto attiene allo spettacolo dal vivo - all’elaborazione di strumenti
didattico-informativi, quali:
- analisi dei fabbisogni formativi, individuazione delle competenze degli operatori pubblici dello spettacolo dal vivo, con specifico riferimento al comparto teatrale;
- definizione, progettazione ed elaborazione di un percorso didattico modulare;
- un vademecum sulle attività di fund raising (accesso a risorse economiche pubbliche
e private) nel settore dello spettacolo dal vivo;
- un dossier di approfondimento sul quadro normativo e legislativi dello spettacolo dal
vivo in Italia, alla luce delle recenti iniziative di riforma;
- una guida di benchmarking nazionale ed internazionale (analisi delle buone prassi)
delle politiche di marketing (strategie di promozione delle attività del settore) nello
spettacolo dal vivo.
Parallelamente, per quanto riguarda il settore audiovisivo, è stata prodotta una documentazione contenente:
- una ricerca-azione relativa ai fabbisogni formativi ed individuazione delle competenze degli operatori pubblici del cinema;
- un syllabus dei contenuti di un percorso di formazione/informazione sulle caratteristiche del settore cinematografico;
- la predisposizione di materiale informativo sui temi da diffondere nei seminari su
temi riguardanti il comparto cinematografico;
- un dossier tematico di analisi del quadro normativo e legislativo del cinema in Italia,
alla luce delle recenti iniziative di riforma;
- un vademecum sul sostegno europeo al settore cinematografico che affronta e illustra tanto i meccanismi comunitari di sostegno alla cinematografia quanto le strategie di sostegno alle attività cinematografica nei maggiori paesi della Uninione
Europea.
Le attività di ricerca hanno condotto, infine, alla realizzazione di due strumenti di diffusione complementari all’intervento formativo:
- un dossier tematico “Misure di sostegno pubblico nazionale al settore cinematografico” di analisi del quadro normativo e legislativi del cinema in Italia, alla luce delle recenti iniziative di riforma;
- un vademecum sul sostegno europeo al settore cinematografico “le Politiche europee
dell’audiovisivo - linee di pensiero, direttive, attività dell’UE” che affronta e illustra
tanto i meccanismi comunitari di sostegno alla cinematografia quanto le strategie di
sostegno alle attività cinematografica nei maggiori paesi della Unione Europea.
Nel 2005, a partire dai risultati delle attività di ricerca-azione sui fabbisogni del settore
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FORMEZ – Centro Formazione Studi
dello spettacolo dal vivo in Italia e sui fabbisogni degli Enti Locali in materia di promozione di eventi, iniziative e servizi in campo cinematografico, si è proceduto alla definizione del programma integrato di interventi per gli operatori pubblici dello spettacolo
dal vivo e del cinema.
In particolare sono state studiate le modalità con cui diffondere i risultati delle ricerche e con cui realizzare l’attività di formazione e informazione continua sui settori e
sulle aree tematiche sulle quali nel corso delle indagini erano emerse le carenze formative più rilevanti.
Si è quindi proceduto ad una definizione più puntuale del Ciclo di seminari “La Pubblica
Amministrazione al servizio dello Spettacolo”. Il ciclo di seminari è stato ideato come
uno strumento per elevare i livelli di conoscenza e performance del personale della PA
impegnato nel campo dello spettacolo dal vivo e del cinema, tramite l’acquisizione e
l’utilizzo di competenze innovative, e come un mezzo per favorire e aumentare gli
scambi tra gli operatori privati e gli operatori pubblici. I destinatari principali del ciclo di
seminari sono stati individuati in dirigenti, quadri, funzionari, impiegati nei vari livelli
e consulenti della PA, intesa in senso ampio come Regioni, Province, Comuni, organismi
con forte partecipazione di soggetti pubblici territoriali (Aziende speciali, Fondazioni,
Istituzioni, S.p.a., Associazioni, ecc.).
Linea di attività 2: Audiovisivo e comunicazione
Nell’ambito della linea 2 “Audiovisivo e comunicazione”, il Formez ha realizzato un programma di formazione sulle metodologie e tecniche audiovisive rivolto ai dirigenti e
funzionari pubblici con l’obiettivo di fornire un sistema di competenze diretto ad integrare l’insieme delle metodologie e tecniche audiovisive con conoscenze relative alle
tecniche economico-gestionali proprie delle produzioni cinematografiche e televisive.
Le attività sono state erogate utilizzando un sistema di formazione a distanza, al fine
di aumentare il numero dei destinatari ed accrescere il livello di interazione e di scambio di informazioni e di esperienze.
Nel corso del 2004 sono state realizzate le attività di ricerca propedeutiche, in collaborazione con una agenzia specializzata (MAGICA), consistite in:
- somministrazione di questionario di rilevazione ad un campione rappresentativo di
amministratori locali;
- completamento ricerca-azione e conseguente dossier tematico concernente la rilevazione dei fabbisogni formativi e predisposizione delle metodologie idonee per la
creazione e aggiornamento di competenze nella pubblica amministrazione di carattere economico e gestionale delle iniziative di produzione nel settore audiovisivo;
- raccolta di casi studio e best practice a livello nazionale ed europeo;
- elaborazione e sperimentazione dei contenuti di un percorso di formazione/informazione on-line sulle metodologie e tecniche audiovisive rivolto ai dirigenti ed ai funzionari pubblici con l’obiettivo di fornire un sistema di competenze diretto ad
integrare l’insieme delle metodologie audiovisive con conoscenze relative alle tecniche economico-gestionali proprie delle produzioni cinematografiche e televisive nell’ambito della prima annualità del progetto;
- realizzazione di un “Vademecum sulla produzione audiovisiva”, di facile e pronta consultazione per i Dirigenti ed i Funzionari della Pubblica Amministrazione”.
Nel 2005, a fronte dei principali risultati e delle questioni chiave emerse nel corso di tali
attività, si è proceduto alla definizione puntuale dei contenuti del percorso di formazione/informazione sulla gestione dei progetti di comunicazione on-line rivolto ai dirigenti ed ai funzionari pubblici sulle metodologie e tecniche audiovisive integrate con le
tecniche economico-gestionali, proprie delle produzioni cinematografiche e televisive.
Nel 2006 si è provveduto all’erogazione del corso a distanza “Gestione dei progetti audiovisivi di comunicazione” articolato in 8 moduli.
306
FORMEZ – Centro Formazione Studi
La prima erogazione dei corsi è stata realizzata nel periodo marzo-giugno 2006; dato il
successo della prima edizione dei corsi, è stata erogata nei mesi successivi una ulteriore
edizione dei corsi agli utenti ulteriori che ne hanno fatto richiesta, fino alla conclusione
del Progetto.
Linea di attività 3: Marketing culturale
La terza linea “Marketing culturale” è stata rivolta alle amministrazioni locali per migliorarne le conoscenze tramite l’identificazione dei fabbisogni e delle potenzialità del
territorio, con particolare riferimento ai siti e ai beni artistici e culturali meritevoli di
una visibilità adeguata al loro valore.
Nel 2004 è stata portata a termine l’attività di rilevazione dei fabbisogni formativi delle
pubbliche amministrazioni a livello di assessorati regionali articolata secondo le seguenti fasi di lavoro:
1. raccolta materiali e progettazione di un questionario di rilevazione
2. invio e somministrazione del questionario presso gli Assessorati regionali
3. feed-back rilevazione, raccolta ed elaborazione dei dati
4. analisi delle principali carenze formative registrate nelle varie strutture ed individuazione di settori ed aree professionali di particolare interesse per gli operatori
del settore.
Il gruppo di lavoro, sul piano della produzione documentale, ha messo a punto una serie
di strumenti divulgativi, veicolati anche attraverso il sito di progetto, in relazione a tematiche di particolare interesse: scenario dei beni culturali in Italia e il patrimonio Unesco; legislazione italiana in materia di beni culturali; ruolo del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali e politiche di valorizzazione; guida al Codice dei Beni culturali e del
Paesaggio (Codice Urbani); schede informative sui distretti culturali, turismo culturale
relativi alla gestione dei beni culturali sul territorio; casi studio e best practice a livello
nazionale ed internazionale; attori, esperienze nel settore della promozione e valorizzazione dei beni culturali.
I dati e le indicazioni emerse hanno costituito la base di partenza per la progettazione
e realizzazione di workshop formativi volti a sviluppare e migliorare le competenze del
personale delle amministrazioni locali, favorendo la valorizzazione e la promozione dei
beni culturali ed artistici presenti sul territorio. Nella scelta delle aree nelle quali attivare
gli interventi sono stati presi in considerazione siti di particolare interesse sotto un duplice punto di vista: come casi studio in grado di rappresentare best practice da replicare
in altre zone del Paese; come aree in cui esistono potenzialità di sviluppo legate alla valorizzazione del territorio dal punto di vista turistico-culturale.
Nel corso del 2005 si è proceduto alla progettazione, all’organizzazione e alla promozione di due workshop formativi volti a sviluppare e migliorare le competenze del personale delle amministrazioni locali, favorendo la valorizzazione e la promozione dei
beni culturali ed artistici presenti sul territorio. I workshop sono stati concepiti come
un’utile occasione di disseminazione, informazione ed affiancamento alle Amministrazioni nella redazione di programmi di intervento ed azioni di sostegno con riferimento: alla creazione o alla migliore gestione di progetti integrati sul territorio; alle
tecniche di pianificazione strategica; ai sistemi turistici locali: piani settoriali, paesaggistici, territoriali e naturali; strategie e politiche di marketing culturale e comunicazione territoriale.
Il primo dei due workshop, dal titolo “La valorizzazione integrata delle risorse sul territorio”, è stato realizzato il 14 e 15 ottobre a Campiglia Marittima (Livorno) in collaborazione con la Società Parchi Val di Cornia. Il workshop ha delineato il quadro
istituzionale e legislativo attinente i beni culturali analizzando le caratteristiche, gli
307
FORMEZ – Centro Formazione Studi
obiettivi e le fasi di progettazione e implementazione delle strategie di valorizzazione
integrata sul territorio.
II secondo workshop, organizzato in collaborazione con il Centro Europeo Universitario
per i Beni Culturali di Ravello, si è svolto il 7 e 8 novembre a Ravello (SA). L’incontro, dal
titolo “Promozione e marketing culturale”, si è focalizzato sui temi della definizione e
gestione di progetti di investimento per la valorizzazione dei siti e beni culturali. Per
tale motivo sono stati presentati diversi casi di successo in tale campo.
Nel 2006, a completamento delle attività già svolte, è stato organizzato un terzo workshop dal titolo “La valorizzazione culturale dei territori: laboratorio di esperienze e
pratiche” che si è svolto il 6 aprile 2006 presso il Castello Baronale di Collalto Sabino
(Rieti) ed è stato organizzato dal Formez in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Provincia di Rieti. Obiettivo della giornata di lavoro è stato avviare,
ove necessario, e rafforzare la costituzione di sistemi di relazioni e collaborazione interistituzionale tra i soggetti locali e con enti esterni alla Valle del Turano.
308
ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI
L’Istituto Italiano dei Castelli è un’organizzazione culturale
(ONLUS), nata nel 1964 su iniziativa di Pietro Gazzola ed eretta
in Ente Morale, riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali, nel
1991.
L’organizzazione sul territorio si articola in Sezioni regionali, cui
fanno capo Delegazioni provinciali. Sezioni e Delegazioni, autonome nell’attività nel loro ambito, rispondono nelle linee generali ad un Consiglio Direttivo nazionale, mentre l’attività di
studio e di ricerca è coordinata da un apposito Consiglio Scientifico.
Gli scopi dell’Istituto sono la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione dell’architettura fortificata. Esso si occupa, infatti di
tutte quelle architetture –torri, castelli, caseforti, città e borghi fortificati, rocche, forti, bastioni, conventi fortificati, mura e così vianate per esigenze difensive.
Queste architetture sono esposte ad un grande pericolo, perché tutte hanno perso la loro originaria funzione.
Infatti una chiesa o un palazzo, pur se antichi, possono essere
utilizzati ancora oggi, dopo accurati restauri, per gli stessi scopi
per cui sono nati. Ma un edificio nato cinque o seicento anni fa
con funzioni militari non può essere utilizzato oggi per fare la
guerra o per difendersi da eventuali nemici. Pertanto, se lo si
vuole mantenere in vita in virtù del suo valore storico e artistico, bisogna trovargli un’altra, diversa funzione: naturalmente
una funzione compatibile con le strutture e la vocazione del
monumento e tale da garantire la reimmissione dell’edificio
nella vita attuale.
Tale edificio va, quindi, “rivitalizzato”, ma non stravolto.
Presidente
Giovanni Ventimiglia
di Monteforte
Via G.A. Borgese, 14
20154 Milano
Tel./Fax 02 347237
[email protected]
ATTIVITÀ
L’Istituto Italiano dei Castelli svolge la sua attività essenzialmente su quattro fronti:
Lo studio storico, archeologico e artistico dei castelli e dei monumenti fortificati
Questa attività comporta una serie di operazioni, necessarie per
la conoscenza del patrimonio di architettura fortificata italiano,
che vanno dall’inventario e dal censimento del patrimonio
stesso all’escussione delle fonti storiche e delle ricerche archeologiche.
La loro salvaguardia e conservazione
L’Istituto opera infatti sia per la tutela in senso stretto delle architetture fortificate attraverso lo studio e la formulazione di
appositi strumenti giuridici, sia per dar vita ad un quadro culturale, sociale e legislativo che favorisca tale conservazione.
L’inserimento delle architetture fortificate nel ciclo attivo della
vita moderna
Ottenere tale inserimento è il fine ultimo per cui opera l’Istituto. Si tratta infatti di mettere a disposizione della comunità i
beni culturali – in questo caso l’architettura fortificata –
tramandataci dai nostri padri, consentendone una fruizione il
più possibile ampia, diffusa e rispettosa. Essa comporta molte-
Organizzazione
internazionale sotto
gli auspici dell’UNESCO
e del Consiglio d’Europa
309
Istituto Italiano dei Castelli
plici attività, fra le quali, le più importanti in assoluto: l’attenzione a che l’opera di restauro sia effettuata secondo la teoria scientifica più aggiornata e il reperimento dei
mezzi necessari all’attuazione dei programmi di riuso e rivitalizzazione.
La sensibilizzazione scientifica e turistica dell’opinione pubblica
Si tratta di un’operazione fondamentale, attraverso la quale l’Istituto svolge un’intensa
azione sociale con attività di divulgazione storico-scientifica allo scopo di diffondere in
strati sempre più larghi della popolazione (e coinvolgendo gli enti pubblici) la conoscenza, l’apprezzamento e la volontà di tutela delle architetture fortificate.
LE INIZIATIVE DI MAGGIORE PRESTIGIO DELL’ISTITUTO SONO:
Le targhe di segnalazione
L’Istituto assegna particolari targhe di segnalazione alle opere di architettura fortificata
restaurate e valorizzate in modi che l’Istituto, attraverso i suoi organi scientifici, considera degni di elogio e di imitazione.
Le visite di studio
L’Istituto e le sue Sezioni organizzano ogni anno numerose visite di studio alla scoperta
delle principali o più significative opere di architettura fortificata in Italia e all’estero
nonché delle dimore fortificate tuttora abitate. Ogni visita è guidata da esperti di valore
sull’argomento specifico, quando non dai proprietari delle stesse architetture.
Le manifestazioni
Sia l’Istituto nel suo complesso, sia le varie Sezioni organizzano numerose manifestazioni
volte alla conoscenza e alla valorizzazione dell’architettura fortificata: congressi, tavole rotonde, seminari, conferenze, corsi di architettura castellana e corsi di aggiornamento su argomenti attinenti.
Il premio per tesi di laurea
Ogni anno l’Istituto bandisce un premio per tesi di laurea sull’architettura fortificata,
con cospicua dotazione in denaro, cui possono partecipare tutti i laureati delle università italiane che abbiano sostenuto l’esame di laurea nell’anno accademico precedente.
Pubblicazione dell’Atlante Castellano d’Italia
Uno degli obiettivi dell’Istituto Italiano dei Castelli è appunto la realizzazione dell’Atlante Castellano d’Italia, una pubblicazione di estrema importanza, che è partita da
una metodica e capillare operazione di censimento dell’architettura fortificata del territorio nazionale.
Il Consiglio Scientifico ha messo a punto un’apposita scheda di rilevamento, studiando
una metodologia che garantisse omogeneità di risultati. Dopo un primo lavoro di censimento che individuasse per ogni Comune del territorio italiano l’esistenza o meno di
strutture fortificate, e la loro ubicazione, si è passati alla metodica compilazione della
scheda di censimento, completa di mappe, indicazioni catastali e di proprietà, storia e
bibliografia essenziale dell’opera, fotografie, stato delle strutture e dell’apparato artistico interno ed esterno.
Tutto ciò è stato affidato alle varie Sezioni regionali in cui l’Istituto è organizzato. Ogni
Sezione ha provveduto a procurarsi i fondi necessari al censimento, a reclutare i rilevatori cui affidare il censimento degli edifici, provincia per provincia.
A tutt’oggi, è stato censito circa il 70% del territorio italiano e si conosce un discreto panorama del resto. Da queste ricognizioni si può affermare con ragionevole certezza, che
le opere fortificate presenti in Italia sono più di 20.000, il più grande patrimonio dopo
quello dell’architettura sacra; di oltre 10.000 fortificazioni si conoscono i nomi e le ubicazioni, di circa 8.000 si conoscono situazione, caratteristica e consistenza.
Questi dati vengono, di volta in volta elaborati per trarne indicazioni utili alla programmazione del territorio e alla salvaguardia degli edifici stessi. Ogni scheda castellana viene
310
Istituto Italiano dei Castelli
infatti “riassunta” in un’apposita simbologia che costituisce un profilo grafico, secondo
parametri standardizzati, dell’opera. Gli stessi dati vengono immessi in un archivio elettronico che ne consente l’elaborazione statistica e la rapida consultazione.
Su questa base si stanno impostando tre operazioni di largo respiro.
La prima è la creazione di un completo “Atlante delle architetture fortificate italiane”,
con tavole in scala 1:100.000, redatte con la simbologia scientifica studiata.
La seconda è l’elaborazione statistica dei dati, incrociando i parametri essenziali per il
restauro e vitalizzazione emersi dal censimento, in particolare lo stato di consistenza di
un edificio (quanta parte di esso è sopravvissuta) e lo stato di manutenzione (quanto
bene è tenuta questa parte). Si sarà così in grado di dare utili priorità di programmazione agli amministratori pubblici, indicando quali e quante sono le opere che necessitano di interventi più urgenti.
Infine, sulla base dei dati del censimento, combinati con i parametri di costo necessari
al restauro si sta studiando la possibilità di un archivio automatico dei costi di restauro
e riuso che possa dire, zona per zona, approssimativamente quanto denaro occorre investire per salvare il patrimonio di architettura fortificata, secondo quali priorità e con
quali possibilità d’uso.
Il Consiglio Direttivo dell’Istituto, nominato in
data 28 giugno 2009 per il triennio 2009-2012,
è così composto:
- Presidente Giovanni Ventimiglia di Monteforte
- Vicepresidenti Ileana Chiappini di Sorio,
Letizia Giovanelli Caproni, Franzo Bruno
Statella
- Segretario Generale Giancarlo Caramanti
- Tesoriere Paolo Sabatini
- Comunicazioni e relaz.esterne Flavio Conti
Il Consiglio Scientifico è così composto:
- Presidente e membro del CD Gianbattista
De Tommasi
- Vicepresidenti Gian Maria Labaa,
Fabio Mariano, Rosa Carafa
- Segretario Vittorio Foramitti
In Puglia
La Sezione Puglia dell’Istituto Italiano dei Castelli è attualmente retta da un Consiglio Direttivo così composto:
Presidente
Vicepresidente
Vicepresidente
Tesoriere
Segretario
Salvatore Caputi
Iambrenghi
Antonella Calderazzi
Annamaria Lorusso
Bollettieri
Angelo Lovecchio-Musti
Lilia Tatò Fortunato
Addetto stampa
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Gaetano Cataldo
Maria Teresa Calderazzi
Giambattista De Tommasi
Olga Tancorra Jacobellis
Alfredo Sollazzo
Rosa Ridola De Venuto
Tra le varie iniziative, la Sezione Puglia ha proposto di apporre, attraverso l’elogio
degli organi scientifici nazionali, targhe di segnalazione alle opere di architettura
fortificata restaurate e valorizzate quali i castelli di Oria, Barletta,Trani e alle torri costiere Incina a Polignano a Mare e Torre Pelosa a Torre a Mare.
La Sezione organizza visite di studio a significative opere di architettura fortificate
ubicate in Puglia, in Italia e anche in Europa.
Ogni manifestazione culturale (convegni, mostre, incontri) è finalizzata alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio fortificato esistente nella Regione.
Nell’ambito delle manifestazioni culturali che a vario livello sono finalizzate alla conoscenza, salvaguardia e tutela delle opere fortificate della Puglia, l’Istituto Italiano
dei Castelli vuole proporre un programma che ricalca gli scopi dell’Associazione nell’opera di tutela delle fortificazioni presenti sul territorio regionale attraverso un iti-
311
Istituto Italiano dei Castelli
nerario turistico - culturale che si articola in una serie di incontri, visite guidate e manifestazioni culturali cadenzate nell‘anno e indirizzate ad un pubblico quanto più
ampio possibile.
Seguendo gli scopi culturali e le finalità di sensibilizzazione, conoscenza e valorizzazione di siti e di manufatti fortificati non usualmente inseriti in percorsi turistici di
comune frequentazione, la Sezione Puglia dell’Istituto Italiano dei Castelli intende perseguire il programma di poter realizzare un Atlante Castellano telematico compilando
un catalogo di circa 1000 opere fortificate sparse sul territorio pugliese mediante la
trasposizione dei dati storici e tipologici di tali beni su schede informatizzate,
La Sezione Puglia ha già contribuito a tale censimento mediante la realizzazione di schede
telematiche dei manufatti fortificati presenti nelle provincie di Bari, Brindisi, Lecce e Taranto e sta ultimando il censimento relativo al territorio della provincia di Foggia.
Nell’ultimo biennio si ricordano le principali attività svolte dalla nostra Sezione rientranti nell’ambito delle finalità Istituzionali, sempre volte alla maggiore conoscenza
e valorizzazione dell’architettura fortificata in Puglia, oltre che alla massima diffusione della cultura
Settembre 2007 - Visita di studio nel basso Salento incentrato sulla visita e conoscenza del castello di Ugento e del Comune di Alessano;
Ottobre 2007 - Conferenza presso il Castello di Bari sul tema delle “trappole, armi e
macchine: archetipi di moderni stati di coazione nelle costruzioni in legno” tenuta
dal Prof. Franco Laner;
Novembre 2007 - Viaggio di studio in Umbria con visita delle città di Perugia, Spoleto,
Norcia e Bevagna;
Gennaio 2008 - Visita della mostra allestita presso il Castello di Bari “il lusso in Provincia”;
Marzo 2008 - Visita di studio a Taranto per la riapertura del nuovo museo archeologico e del castello di Grottaglie;
Maggio 2008 - Cerimonia di premiazione delle classi elementari della Regione Puglia risultate vincitrici nell’ambito del concorso nazionale “il Castello diventa ….” sul
tema della valorizzazione e riuso dell’architettura castellana;
Maggio 2008 - Viaggio di studio a Malta per la visita di importanti testimonianze di
architettura militare presenti nell’isola oltre che delle numerose testimonianze archeologiche di questa antica civiltà
Giugno 2008 - Visita della Mostra sul “petit Palais di Parigi” allestita presso la Pinacoteca De Nittis di Barletta;
Novembre 2008 - Conferenza presso il Castello svevo di Bari sul tema del mosaico
pavimentale nel periodo paleocristiano tenuta dalla Prof. Marina Falla;
Novembre 2008 - Visita di studio in Basilicata incentrata sulla visita del castello di
Melfi e della città di Acerenza;
Dicembre 2008 - Viaggio di studio e visita della Città di Parma e dintorni in occasione
della Mostra sul Correggio;
Febbraio 2009 - Visita di studio alla Cattedrale di Bitonto e ai casali fortificati di Sovereto e Santa Maria di Cesano in agro di Terlizzi;
Marzo 2009 - Giornata di studio incentrata sulla visita, presso il Palazzo Granafei –
Nervegna a Brindisi, della Mostra “Collezionare il futurismo” e visita del castello di
Acaia presso Lecce recentemente restaurato.
Aprile 2009 - Conferenza presso il Castello svevo di Bari, tenuta dal prof. Carlo dell’Aquila sui temi degli stemmi e araldica in materia castellana.
Aprile 2009 - Viaggio di studio in Emilia Romagna e Veneto con visite delle città di
Forlì, Ferrara e Rovigo in occasione di importanti manifestazioni culturali.
312
ISTITUTO PER LA STORIA E L’ARCHEOLOGIA
DELLA MAGNA GRECIA
In Puglia
ATTIVITA’ SVOLTE NEL BIENNIO 2007 - 2008
- Progetto “Convegni di studio sulla Magna Grecia”: Fin dal
1961 si svolgono in Taranto, annualmente, Convegni internazionali di studio sulla Magna Grecia, seguiti puntualmente, dalla pubblicazione, per ciascun Convegno, di un
volume di Atti. In occasione degli ultimi convegni sono
state allestite mostre fotografiche e grafiche relative ai
temi che in ciascun convegno sono stati trattati. Nel 2007
si è regolarmente svolto il XLVII Convegno, dedicato a
“Atene e la Magna Grecia”, che ha costituito il completamento del Convegno su “Atene e l’Occidente”, promosso e
organizzato dalla Scuola archeologica italiana di Atene e
svoltosi nel maggio 2007 presso la sede di detta scuola. Gli
Atti relativi al Convegno dell’Istituto sono stati regolarmente pubblicati.
Presidente
Attilio Stazio
c/o Cittadella
delle imprese,
Viale Virgilio, 152
74100 Taranto
Tel. 099 7375747
Fax 099 7360956
[email protected]
- Progetto Portale Magna Grecia: Il progetto, avviato nel 2001
con la collaborazione dell’Università degli Studi di Lecce, è
stato realizzato. Tutte le attività che gravitano intorno all’ISAMG arricchite da news e recensioni, rassegne stampa di
interesse storico e archeologico e da forum specialistici
sono riportate su web.
- Progetto Beni culturali-scuola: si sono svolti seminari, conferenze ed altre iniziative finalizzate alla conoscenza e alla
valorizzazione, presso le giovani generazioni, del patrimonio culturale del territorio. Si sono svolti nel corso degli anni
2007/2008 stages didattico-formativi in collaborazione con
le scuole locali.
Nel 2007 si sono tenute le seguenti conferenze:
La circolazione dei metalli nel Mediterraneo nell’età del bronzo
Dott.ssa Fulvia Lo Schiavo, Soprintendente archeologa della
Toscana
Il Patrimonio Storico Ambientale: Gli uomini e le strutture oggi
Prof. Michele D’Elia
Archeologia subacquea in Puglia
Dott. Arcangelo Alessio della Soprintendenza archeologica
della Puglia
- Progetto Comunicare l’Archeologia
- 1° incontro: Dott. Piero Pruneti (direttore della rivista Archeologia Viva – Firenze)
- 2°incontro: Prof. Francesco D’Andria (Direttore della Scuola
di specializzazione in Archeologia dell’Università di Lecce)
Gli incontri hanno avuto come coordinatore il giornalista
dott. Giuseppe Mazzarino.
313
Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia
- Progetto Atlante storico della Magna Grecia: Nell’ambito della ricerca, già avviata da
tempo, con la collaborazione del prof. F. Prontera dell’Università di Perugia, si è proceduto alla elaborazione di un Atlante storico della Magna Grecia, che attraverso
una cartografia tematica a scale diverse possa illustrare selettivamente e diacronicamente i quadri geografici dei fatti politici-militari e alcuni fenomeni culturali.
- Progetto Culti Greci in Occidente: A proseguimento delle ricerche sinora svolte, finalizzate alla pubblicazione in una serie di volumi, della documentazione letteraria,
epigrafica, archeologica e numismatica relativa ai culti delle città greche dell’Occidente, è stato pubblicato nel corso del 2008, il volume sui culti di Heraclea, a cura
di L. Prandi, B. Otto, M. Osanna, A. Siciliano.
- Progetto “Turismo culturale”: si sono svolti seminari sul turismo culturale a Taranto
in collaborazione con il corso di laurea in Beni culturali per il turismo e l’ambiente
dell’Università di Taranto e con gli Enti locali (Comune, Provincia, A.P.T.)
- Progetto Itinerari archeologici in Puglia: In proseguimento dello studio di fattibilità
per la valorizzazione e la fruizione delle aree archeologiche della Regione Puglia,
commissionato dall’Assessorato al Turismo della Regione Puglia, nell’ambito di recenti finanziamenti europei, sono in programma altre attività (elaborazione di sussidi cartacei ed informatizzati, corsi di formazione), in collaborazione con la
Soprintendenza Archeologica e con gli Enti locali, finalizzati alla realizzazione o al
potenziamento degli itinerari turistici proposti, attraverso la creazione e la divulgazione di adeguati strumenti (depliants, guide multilingue, ipertesti, plastici etc.).
- Progetto Atti su CD: E’ stato, inoltre, realizzato il primo CD contenente i vol. 1-15 degli
Atti dei Convegni di studi sulla Magna Grecia.
- Didattica e divulgativa: Nell’ambito del programma di conferenze didattico-illustrative, elaborato in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei e l’Associazione di cultura classica, sono state svolte nel corso dell’anno 2008, le seguenti
manifestazioni:
- Conferenza del Prof. Paul Arthur sul tema: “Archeologia Medievale”
- Conferenza della Dr.ssa Elena Lattanzi sul tema: “La scultura greca nel Museo nazionale di Reggio Calabria: nuove acquisizioni”
- Conferenza del Dott. Paolo Caputo (responsabile degli scavi di Cuma) sul tema:
“Cuma: tra scavi e progetti di ricerca”
- 3° incontro “Comunicare l’Archeologia”:
editori: Scorpione, Congedo, Edipuglia
giornalisti: Giuseppe Mazzarino, Salvatore Catapano, Titti Tummino
- Biblioteca:
Tipologia dei servizi:
Lettura in sede, consultazione del catalogo cartaceo e catalogo OPAC, consulenza,
orientamento e informazioni scritte.
314
ITALIA NOSTRA
Italia Nostra è un’Associazione di promozione sociale, a livello
nazionale ha sede a Roma e si articola in sezioni ed in Consigli
Regionali sul territorio.
L’Associazione, costituita il 29 ottobre 1955 e riconosciuta con
Decreto del Presidente della Repubblica il 22 agosto 1958 n.1111,
ha lo scopo di concorrere alla tutela ed alla valorizzazione del
patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione. L’Associazione, Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, non ha
scopo di lucro ed ha carattere di volontariato conformemente
alle disposizioni legislative statali e regionali concernenti la materia.
Per il conseguimento dei propri scopi l’Associazione si propone di:
- suscitare il più vivo interesse e promuovere azioni per la tutela, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali, dell’ambiente, del paesaggio urbano, rurale e naturale, dei
monumenti, dei centri storici e della qualità della vita;
- stimolare l’applicazione delle leggi di tutela e promuovere l’intervento dei poteri pubblici allo scopo di evitare le manomissioni del patrimonio storico, artistico ed ambientale del Paese
e di assicurarne il corretto uso e l’adeguata fruizione;
- stimolare l’adeguamento della legislazione vigente al principio fondamentale dell’art. 9 della Costituzione, alle convenzioni internazionali in materia di tutela dei patrimoni naturali
e storico-artistici ed in particolare alle Direttive dell’Unione
Europea;
- collaborare alle attività ed iniziative aventi gli stessi fini;
- sollecitare quanto opportuno per facilitare la manutenzione
dei beni culturali ed ambientali ed il loro pubblico godimento;
- promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio
storico, artistico e naturale del Paese mediante opportune iniziative di educazione ambientale nelle scuole,
- formazione ed aggiornamento professionale dei docenti nonché mediante attività di formazione ed educazione permanente nella società;
- promuovere idonee forme di partecipazione dei cittadini e dei
giovani in particolare alla tutela e valorizzazione dei beni culturali e del territorio;
- svolgere e promuovere iniziative editoriali relative alle attività
e agli scopi dell’Associazione;
- promuovere la formazione culturale dei Soci anche mediante
viaggi, visite, corsi e campi di studio;
- in generale, svolgere qualsiasi altra azione che possa rendersi
utile per il conseguimento degli scopi sociali.
Presidente
Giovanni Losavio
Referente
Annalisa Cipriani
Viale Liegi, 33
00198 Roma
[email protected]
Sezione Puglia
Presidente
Enza Rodio
Piazza Erriquez, 5
72017 Ostuni (BR)
ATTIVITA’
ITALIA NOSTRA riunisce tutti i cittadini, che, consapevoli delle
gravi minacce che sempre più drammaticamente incombono
sul patrimonio storico, artistico e naturale della nazione, sono
animate da un comune intento: difendere il patrimonio culturale ed il paesaggio dalle continue ed incontrollate manomissioni ed aggressioni.
Da più di 50 anni Italia Nostra continua le sue battaglie mobi-
315
Italia Nostra
litando la coscienza pubblica alla rigorosa osservanza delle leggi di tutela sostenendo
lo Stato nell’azione di rispetto del Bene comune ma anche sollecitandolo alla piena attuazione dell’art.9 della Costituzione in base al quale “la Repubblica tutela il paesaggio
ed il patrimonio storico ed artistico della nazione”; interviene con progetti, indicazioni
e suggerimenti a livello nazionale e locale con l’intento sempre di orientare le scelte in
campo ambientale e dell’urbanistica alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio
culturale. Italia Nostra sin dal 1957 pubblica il “Bollettino”, concepito non solo come strumento d’informazione interna, ma anche come mezzo di comunicazione volto alla sensibilizzazione dei cittadini.
ITALIA NOSTRA promuove la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale con iniziative di Educazione ambientale anche nelle scuole. Il Settore
Educazione-Formazione sin dal 1971 è impegnato a sensibilizzare le nuove generazioni
sull’importanza della tutela, collaborando a garantire generazioni future più attente e
disponibili all’azione in difesa dei Beni culturali ed ambientali.
Nel quadro di protocolli d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e dei Beni e le Attività
culturali, Italia Nostra interviene nel sistema scolastico e formativo attraverso progetti
didattici, concorrendo alla formazione dei docenti, degli adulti e dei professionisti, coordina progetti e campagne nazionali sostenendo le iniziative locali.
Italia Nostra opera su tutto il territorio nazionale con le numerose sezioni (circa 200)
presenti in tutto il Paese.
In Puglia
Si segnalano alcune delle iniziative che hanno visto il C.R. d’Italia Nostra Puglia protagonista attivo
Sono stati denunciati alla Soprintendenza per i beni architettonici per le province di
Lecce, Brindisi e Taranto, alla Regione Puglia e alle Amministrazioni locali e provinciali le devastazioni che hanno interessato l’area di Rosa Marina Ostuni (Br) in occasione di lavori di ristrutturazione di alcuni manufatti, chiedendo il ripristino dello
stato originario dei luoghi.
Sulla questione dell’erosione delle coste, problema serio e molto grave che investe
1600 km di litorali italiani, tra i quali anche quelli della Puglía, il Consiglio è intervenuto nel caso specifico del ripascimento di alcune spiagge del litorale leccese, progetto per il quale la Regione Puglia ha previsto il prelevamento di cospicui
quantitativi di sabbia dai fondali del litorale brindisino.
Con lettera indirizzata alle Autorità competenti e alla stampa è stato segnalato il
grave danno ambientale di una delle zone più particolari e belle della nostra regione
che vanta un buon credito in campo turistico nazionale ed internazionale: la costa
ostunese. In particolare, la località Gorgognolo oggetto da anni di un perdurante tentativo di speculazione selvaggia.
Intervento sulla stampa locale a commento positivo dell’iniziativa della copertura
dei lastrici solari di alcuni edifici scolastici di Brindisi e provincia con pannelli fotovoltaici.
Costante è stato l’impegno nel partenariato istituzionale che ha consentito di ottenere un rappresentante congiunto nel Comitato di Sorveglianza per il PSR (Programma di Sviluppo Rurale) della Regione Puglia per il periodo di programmazione
2007 - 2013.
Il Presidente ed altri esponenti del C.R. hanno partecipato all’audizione presso la 5’
commisssione consiliare permanente per il ddl “Modifica e integrazione della legge
regionale 23 dicembre 2008, n.24 (Istituzione delle Riserve naturali regionali, orientate del litorale tarantino orientale) e della legge regionale 23 dicembre 2002, n.26
Istituzione della Riserva naturale regionale orientata Bosco di Cerano”. La discussione
riguardava le deroghe per l’installazione di dissalatori nelle suddette aree protette.
316
Italia Nostra
E’ seguito un comunicato stampa d’Italia Nostra che ha evidenziato la posizione dell’Associazione sulla politica delle deroghe e sulla realizzazione di dissalatori nelle riserve naturali.
Tra gli altri numerosi interventi, anche quelli relativi alla partecipazione alle Conferenze di servizi per l’istituzione delle aree protette regionali nella Puglia, nonchè attenzione ai giudizi di compatibilità ambientale degli impianti eolici offshore previsti
nella regione e ad altre audizioni delle competenti Commissioni Regionali, quali
quelle per il Piano delle Coste, il DDL Trasporti e le norme a tutela della salute e dell’ambiente (caso ILVA di Taranto).
Costante l’impegno del Settore tutela faunistico ambientale i cui rappresentanti nei
Comitati Tecnici Provinciali e in quello Regionale, hanno sempre contrastato le attività in deroga e quelle contrarie alla equilibrata gestione della fauna selvatica.
Il Gruppo delle Guardie di Vigilanza Volontaria, riconosciute dalla Provincia di Bari, ai
sensi della L.R. 27/1998, ha collaborato attivamente nella vigilanza del territorio di
competenza, denunciando, attraverso i rapporti di servizio e foto, situazioni di degrado ambientale.
Il 20 settembre il CR Puglia d’Italia Nostra, in collaborazione con la Sezione “Gargano”
ha organizzato a Peschici (Fg), nell’ambito dell’iniziativa d’Italia Nostra sui “Paesaggi
Sensibili” il convegno “Il paesaggio perduto della Puglia. Incendi e abusivismo, la
grande minaccia”. La stampa ha dato ampio risalto all’iniziativa alla quale hanno partecipato numerose persone di cultura e politici.
Il costante impegno nel partenariato istituzionale seguito da appropriati interventi,
ha consentito al Consiglio Regionale d’Italia Nostra di ottenere la nomina di due rappresentanti nella Commissione regionale istituita ai sensi dell’art.137 del Codice dei
Beni Culturali e del Paesaggio e di un rappresentante nella Commissione tecnica per
la tutela degli alberi Monumentali prevista dalla L.R. di tutela e valorizzazione del
paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia.
Il Consiglio ha altresì organizzato campagne di opposizione consapevole al progetto di impianto di rigassificazione a Brindisi.
SEZIONE DI BARI - BREVE RIEPILOGO ATTIVITA’ SVOLTA
Si segnalano alcune delle iniziative che hanno visto la sezione di Bari protagonista
attiva
La Sezione è intervenuta presso la Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio, la Direzione Generale Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia e il Ministero
per i beni e le attività culturali per denunciare la grave devastazione della zona archeologia industriale nel territorio di Gioia del Colle, ove insistono beni di pregio quali
l’ex Distilleria Cassano e l’ex Mulino Pagano, costruzione, quest’ultima, risalente al
1902, di notevole pregio architettonico e storico. La Sezione, nel suo intervento corredato da numerose foto e dalla copia del progetto dei lavori, ha chiesto agli Enti preposti di tutelare da destinazioni improprie l’ex Mulino Pagano e salvaguardare
l’identità di tutta la zona di archeologia industriale e la relativa area verde, vietandone lo sconvolgimento ambientale.
E’ stata chiesta alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per la
Puglia, l’apposizione del vincolo, ai sensi del Dlgs n.42/2004, sull’intero complesso
Masseria Madia Diana, in agro del territorio di Modugno (Bari), manufatto di evidente pregio con torre e chiesetta medioevale entrambe di pietra viva.
Rifacimento pavimentazione esterna del ricostruito Teatro Petruzzelli a Bari: la Sezione è intervenuta anche con articoli apparsi sulla stampa perché fossero ripristinate
le storiche basole di pietra viva provenienti dalle cave di Giovinazzo (Bari).
Intensa è stata la collaborazione nella Consulta Comunale per l’Ambiente, dove la Sezione è presente con propri esponenti in vari “tavoli tematici”, producendo documenti
e istanze.
Presenza della Sezione anche nell’assemblea delle associazioni e della cittadinanza
317
Italia Nostra
attiva relativa al Piano Strategico Metropolitano Terra di Bari.
Intervento della Sezione per la salvaguardia delle chianche recuperabili nel centro
storico di Molfetta, interessato da un rifacimento dell’impiantito stradale.
La sezione ha coinvolto persone di cultura realizzando due convegni:
“La città metropolitana tra identità storiche e paesaggio” relatore Prof. Amerigo Restucci;
“La politica per l’ambiente: regole e prospettive” relatori prof. Avv. Vincenzo Caputi
Jambrenghi; Prof. Giorgio Assennato; Prof. Michele Losappio.
Intervento presso il Comune di Bari per favorire l’accesso del pubblico al patrimonio
ipogeo.
ATTIVITÀ SVOLTA DALLA SEZIONE DI BRINDISI NEL BIENNIO 2007 - 2008
- Italia Nostra nelle scuole: progetto “Brindisi e il mare” in collaborazione con la scuola
elementare “E. De Amicis” di Brindisi (lezioni in classe ed escursioni guidate);
- 3^ e 4^ edizione del concorso fotografico nazionale “Salviamo la Puglia” con mostra delle opere e presentazione dell’omonimo volume in occasione della 4^ edizione;
- Partecipazione alla campagna nazionale “Paesaggi sensibili” con l’inserimento del
Castello Aragonese di Brindisi;
- Costituzione di parte civile al procedimento penale per presunte illegalità relative
alla realizzazione di un mega-impianto di rigassificazione nel porto di Brindisi;
- Conferenza sul restauro dei beni ecclesiastici organizzata dall’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni nell’ambito della X Settimana della Cultura (relazione del presidente
Domenico Saponaro);
- Interventi diversi presso le istituzioni pubbliche per la realizzazione della zona di rispetto del santuario di santa Maria del Casale in Brindisi (complesso di rilevantissima importanza storico -artistica);
- Interventi diversi presso le istituzioni pubbliche volte alla riqualificazione del lungomare di Brindisi (proposta di concorso internazionale di progettazione);
- Visite guidate a mostre d’arte e musei ed escursioni in luoghi di particolare interesse culturale;
- Iniziative ed esposti vari a tutela del patrimonio storico artistico e naturale esistente
sul territorio.
SEZIONE DI FOGGIA: ATTIVITÀ BIENNIO 2007-2008
Tema di fondo dell’azione propositiva della Sezione di Foggia è stato il paesaggio
nelle sue molteplici dimensioni perché ritenuto un bene in via d’estinzione. Soprattutto in Capitanata. E, purtroppo, quasi mai esiste un’educazione specifica per identificarlo, osservarlo, saperlo leggere e classificarlo. Italia Nostra deve dire che
paesaggio è risorsa irripetibile, e sempre più rara. La consapevolezza che il valore dei
nostri paesaggi sia in pericolo, è scarsamente diffusa. Ecco perché occorre capire le ragioni del bello che, fortunatamente, sono ancora molto diffuse in Capitanata.
In relazione quindi a tali principi tre sono stati gli obiettivi fondamentali che la Sezione di Foggia ha perseguito:
- intensificare la sensibilizzazione per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Capitanata;
- essere attori propositivi del dibattito pubblico e presenti nelle sedi istituzionali;
- ampliare la base associativa.
Gli obiettivi generali sono stati perseguiti attraverso tre linee di attività specifiche:
- pubblicazione (con cadenza settimanale) sul quotidiano l’Attacco di Dossier mono-
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Italia Nostra
tematici;
- apertura di un portale internet (www.italianostra-foggia.org/);
organizzazione e partecipazione a convegni, conferenze e dibattiti.
Le tre linee di attività sono tra loro strettamente connesse ed hanno portato in poco
più di un anno a risultati concreti quali ad esempio:
- l’aumento delle copie del quotidiano l’Attacco il mercoledì (giorno della pubblicazione dei Dossier) come testimonianza dell’interesse nei confronti delle tematiche
affrontate (per tutti i Dossier vedi www.italianostra-foggia.org/), le visite al portale
internet (oltre 1000 a settimana) che hanno portato ad essere uno dei siti più visitati tra quelli del mondo dell’associazionismo. Inoltre sono da sottolineare i numerosi segnali di incoraggiamento e solidarietà che sono giunti da molte sezioni di
Italia Nostra alle quali viene prioritariamente inviato ogni Dossier;
- l’essere diventati interlocutori costanti degli enti locali. Italia Nostra ha contribuito
all’organizzazione del concorso internazionale per il Parco urbano dell’ex Ippodromo
(23 ettari) collaborando fattivamente con l’Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune; inoltre, nel processo che ha portato all’approvazione del Piano Territoriale di
Coordinamento della Provincia di Foggia, Italia Nostra ha avuto un ruolo attivo presentando, tra le altre cose, due osservazioni (accolte) tra la fase di adozione e approvazione del piano;
- La Sezione è diventata la principale animatrice culturale relativamente ai temi della
tutela e valorizzazione del paesaggio e del patrimonio storico - artistico. Tre gli
eventi del 2008 di particolare importanza: Tutela dei Beni Culturali Ieri e Oggi (Organizzazione: MiBAC, Comune di Foggia, Italia Nostra, Amici del Museo), Trasformazione sostenibile dei paesaggi del degrado in capitanata (Organizzazione: Italia
Nostra, Università degli Studi di Foggia, SMILE Puglia), Costituzione del Comitato
“Via Arpi da vivere” per la valorizzazione del Centro Storico (Promotori: Italia Nostra e FAI);
- è stato rinforzato il ruolo di Italia Nostra all’interno del comitato delle associazioni
ambientaliste che agiscono su alcuni temi specifici in maniera coordinata (vasta
eco ha avuto la campagna contro la legge venatoria);
- è aumentato sensibilmente il numero dei soci e si punta il prossimo anno a raddoppiare gli iscritti.
SEZIONE GARGANO
Determinanti sono stati nel corso degli anni gli interventi della Sezione “Gargano”
d’Italia Nostra per la tutela del complesso abbaziale di Santa Maria di Kàlena (un
bene privato che appartiene alla storia) in agro del Comune di Peschici (Foggia)
Di seguito si sintetizzano altri due interventi della Sezione “Gargano” d’Italia
Nostra, per la salvaguardia del paesaggio costiero e agrario in territorio del Parco Nazionale del Gargano
Barriera frangiflutti Comune Vico del Gargano
Il Comune di Vico del Gargano ha approvato la costruzione di una barriera frangiflutti e il ripascimento della spiaggia per ostacolare l’erosione marina che sul quel
tratto di costa in verità non c’è; l’erosione è infatti solo dovuta a motivi antropici a seguito della costruzione di una strada avvenuta molti decenni addietro.
Italia Nostra ha preparato uno studio per evidenziare l’inutilità del progetto e i deleteri effetti sull’ecosistema.
Una battaglia legale durata 6 anni vinta al Consiglio di Stato nel maggio 2008, nonostante l’amministrazione locale fosse decisa a realizzare il progetto per non perdere i fondi europei e l’Amministrazione Regionale in maniera pervicace avesse
espresso parere positivo sull’impatto ambientale.
“Malgrado ci fossero i presupposti per un giudizio tecnicamente corretto non hanno
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Italia Nostra
considerato la valenza ambientale dei luoghi, le ripercussioni negative sul resto del
territorio dell’area protetta”.
Con queste parole il Consiglio di Stato mette la parola fine a una vicenda per cui l’Associazione nei sei lunghi anni ha speso le proprie energie con grande determinazione.
Taglio di 250 alberi di ulivo Comune di Vico del Gargano
L’Amministrazione Comunale di Vico del Gargano, con un cambio di destinazione
d’uso da suolo agricolo a suolo edificatorio, delibera l’esproprio di un terreno privato
e il taglio di 250 alberi di ulivo per la costruzione della caserma dei vigili del fuoco.
Dopo aver suggerito al proprietario di fare ricorso, l’Associazione lo affianca nella battaglia.
Il progetto di pubblica utilità non prevede pareri regionali per cui va contrastata solo
l’Amministrazione Comunale. Dopo ricorsi al TAR, tra lo scetticismo generale il Consiglio di Stato dà ragione al proprietario e all’Associazione che si è costituita a supporto.
Entrando nel merito della sentenza, il Consiglio di Stato così precisa: “Il danno irreversibile all’ambiente non giustifica l’opera di pubblica utilità che può essere realizzata altrove”.
Oggi la caserma è stata costruita nella zona industriale.
È stato così impedito un intervento di trasformazione che, interessando una vasta
zona, avrebbe contribuito non poco all’erosione del paesaggio agrario in atto nel nostro paese.
SEZIONE MESSAPIA - OSTUNI
Sintesi delle attività svolte 2007/2008
La sezione è intervenuta su alcune questioni che riguardano il territorio di Ostuni segnalando alle autorità competenti abusi e interventi impropri.
La sezione, che ha partecipato agli incontri per la delimitazione del parco naturale regionale “Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo” è poi intervenuta nel denunciare vari abusi che vengono commessi, non essendoci ancora un Ente gestore.
Abbiamo inoltre denunciato all’Assessorato all’assetto del territorio e al Soprintendente
per i beni e le attività culturali la delibera dell’Amministrazione di Ostuni che prevede la costruzione di due parcheggi in aree soggette a vincolo paesaggistico, approvando
la variante al PRG vigente.
Abbiamo ottenuto infine che il Convento delle Benedettine che doveva sorgere sul crinale delle Murge ostunesi e con cubature enormi sia stato ridimensionato e ubicato
in zona a minor impatto visivo, grazie alle nostre osservazioni, recepite dalla Regione.
All’attività di denuncia si affianca quella propositiva, infatti si è organizzata una conferenza sul risparmio energetico.
Nell’intento di recuperare antichi mestieri,abbiamo partecipato alla Fiera Mostra del
ferragosto ostunese con un’esposizione di pizzi e merletti antichi che ha suscitato la
volontà in molte persone di seguire i corsi di ricamo organizzati dalla sezione.
Un’altra iniziativa che ha suscitato vivo interesse è stata organizzata durante le settimane dei beni culturali: abbiamo aperto al pubblico alcuni giardini di dimore storiche della città, accogliendo i visitatori con notizie sul complesso visitato e terminando
con brevi concerti di musica classica e da camera.
Sono state effettuate visite guidate per la conoscenza diretta del territorio, perché conoscere significa tutelare
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Italia Nostra
INTERVENTI SEZIONE ITALIA NOSTRA DI RUTIGLIANO (BARI)
- Iniziative beni culturali e ambientali: controllo, vigilanza, ricerche e studi a tutela
del patrimonio del territorio;
- Educazione ambiente: “Lande e dintorni”, con passeggiate nelle “Lame” e analisi di
fauna e flora dell’habitat (Scuola Media Statale A. Manzoni e altre Scuole del comprensorio)
SEZIONE SALENTO OVEST PORTO CESAREO
La Sezione, con l’apporto dei propri associati, svolge diverse azioni per la tutela, la
conservazione, la valorizzazione e la promozione dei beni paesaggistico ambientali
dei territori di riferimento. Organizza incontri e visite guidate didattiche rivolte a scolaresche ed adulti, il tutto per incrementare la conoscenza e il rispetto dei beni culturali e dell’ambiente.
Nell’ambito delle recenti attività valorizza e tutela anche la Maestosa ed imponente
Torre Lapillo.
Una delle quattro “sentinelle di pietra” poste sulla costa di Porto Cesareo, costruite
allo scopo di avvistare i navigli nemici che, quando comparivano sull’orizzonte marino, incutevano paura alle popolazioni salentine.
Torre Lapillo o Torre di S. Tommaso per la vicinanza al piccolo porticciolo di S. Tommaso, comunemente conosciuto come porto della “Sapunara” ricade nella omonima
località “ Torre Lapillo”, del comune di Porto Cesareo.
È una delle tante torri costiere di avvistamento costruite a difesa del territorio salentino.
La costruzione delle torri costiere fu voluta da Carlo V, che giovanissimo ricevette dal
nonno materno Ferdinando II d’Aragona i suoi possedimenti in Italia.
La torre fu appaltata nel 1568 ed ultimata l’anno successivo. Ha pianta quadrangolare
di circa 16 mt per lato ed è alta circa 17 mt.
Nel 1999 inizia il restauro sotto la direzione dell’architetto Miglietta Luciano.
Attualmente il Comune di Porto Cesareo, in collaborazione con il Coordinamento
delle Associazioni Ambientaliste pro Porto Cesareo (Italia Nostra e Legambiente) l’ha
destinata a luogo di accoglienza dei turisti e dei fruitori del Centro di Educazione Ambientale “Porto Cesareo-Leverano”.
Dalla stessa torre si dipartono un percorso naturalistico ed un percorso archeologico
ubicati all’interno della Riserva Naturale Orientata Regionale “Palude del Conte e
Duna costiera”.
La struttura pertanto potrà rappresentare luogo per lo svolgimento di eventuali attività previste nell’ambito del progetto “Cultura a porte aperte” che si terrà il Puglia
il prossimo 7, 8, 9 Ottobre.
Per eventuali contatti telefonare: 0833-560043 / 338-8633147 (avv. Cosimo Manca)
SEZIONE DI TARANTO
Regata velica Taranto - Crotone
Il percorso interessato da questa manifestazione velica si richiama agli antichi itinerari della Magna Grecia per ricordare la nostra storia, le nostre radici e promuovere
nuove iniziative capaci di legare il territorio che si affaccia sullo Jonio.
La regata è legata al nome di Umberto Zanotti Bianco, fondatore dell’Associazione ed
insigne archeologo.
Con la riapertura del Museo archeologico è stata organizzata una manifestazione in
onore di Luigi Viola, fondatore del Museo.
321
Italia Nostra
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE
SEDE
PRESIDENTE
Consiglio Regionale Ostuni (Brindisi)
Enza Rodio
Sezione di Alberona (Foggia)
Lucia Di Pasqua
Sezione di Bari
Liliana Spagnolo
Sezione di Brindisi
Domenico Saponaro
Sezione di Foggia
Antonio Clemente
Sezione Gargano Vico del Gargano (Foggia)
Menuccia Fontana
Sezione di Manduria (Taranto)
Giovanni Pesare
Sezione di Massafra (Taranto)
Roberto Caprara
Sezione Messapia Ostuni (Brindisi)
Enza Rodio
Sezione Salento Ovest Nardò (Lecce)
Cosimo Manca
Sezione Sud Salento Parabita (Lecce)
Marcello Seclì
Sezione di Rutigliano (Bari)
Rocco Dioguardi
Sezione di Taranto
Giuseppe Tobaro
322
LEGAMBIENTE
Legambiente è una associazione di liberi cittadini e cittadine
che si battono per migliorare la vivibilità dell’ambiente, per garantire la salute della collettività, per un mondo diverso, più giusto e felice. Quasi trent’anni di storia fatta da 115.000 tra soci e
sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a
programmi di educazione ambientale. Impegnata contro l’effetto serra, l’inquinamento, le ecomafie e l’abusivismo edilizio,
Legambiente ha aperto la strada ad un forte e combattivo volontariato ambientale. Con le sue campagne di monitoraggio
scientifico e di informazione ha raccolto migliaia di dati sull’inquinamento del mare, delle città, delle acque, del sistema alpino e del patrimonio artistico, sviluppando un’idea innovativa
delle aree protette. Sostiene le energie rinnovabili e un’agricoltura libera da ogm e di qualità; è attiva nel mondo della scuola;
con Volontariambiente offre a migliaia di ragazzi opportunità di
partecipazione. Con La Nuova Ecologia svolge un’opera quotidiana di informazione sui temi della qualità ambientale. Con i
progetti di cooperazione, si batte per un mondo dove le persone, le comunità, i popoli siano davvero i protagonisti del futuro.
Le campagne
Nel panorama ambientalista italiano, Legambiente è una delle
organizzazioni più conosciute per le campagne di analisi e informazione sull’inquinamento come Goletta verde, Treno verde, Fiuminforma e Salvalarte, che ogni anno“fotografano”lo stato di salute dei mari, delle città, dei fiumi, dei monumenti; Mal’aria, la campagna delle lenzuola contro lo smog; Cambio di clima, programma di azioni per ottenere l’applicazione in Italia del
Protocollo di Kyoto contro i mutamenti climatici e per favorire
il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili; Piccola grande Italia, iniziativa per la difesa e la valorizzazione dei
piccoli comuni.
E ancora:
- i grandi appuntamenti di volontariato, gioco e turismo ambientale per il recupero e la valorizzazione di spiagge, parchi e
giardini pubblici, piazze, boschi (Spiagge e fondali puliti, Puliamo
il Mondo, Festa dell’albero, 100 strade per giocare, Nontiscordardimé/Operazione scuole pulite, i campi di Volontariato)
- l’attività di ricerca e proposta dell’Osservatorio su Ambiente e
Legalità, che raccoglie e diffonde dati ed informazioni sui fenomeni d’illegalità che danneggiano l’ambiente e sulle “ecomafie”;
- l’impegno per una piena valorizzazione delle aree protette e delle economie territoriali basate sulla qualità;
- Legambiente per un’agricoltura di qualità, campagna per promuovere i prodotti agroalimentari tipiche e pulite;
- le campagne e i progetti del Settore Scuola e Formazione per
la diffusione dell’educazione ambientale e la formazione;
- pubblicazione di dossier e rapporti sullo stato dell’ambiente in
Italia, denunciandone le incompatibilità e suggerendo azioni
concrete.
Presidente
Luigi Vittorio
Cogliati Dezza
Referente
Federica Sacco
Via Salaria, 403
00199 Roma
Tel. 0686268367
Fax 0686218474
[email protected]
www.legambiente.eu
Comitato regionale
Pugliese
Presidente
Francesco Tarantini
Via Andrea da Bari, 12
70122 Bari
Tel. 080 5212083
[email protected]
[email protected]
www.legambientepuglia.it
323
Legambiente
In Puglia
Legambiente Comitato Regionale Pugliese Onlus è l’associazione ambientalista più
diffusa in Puglia con circa 50 circoli territoriali e più di 5000 soci. Legambiente è impegnata contro l’inquinamento, è attiva nel mondo della scuola, ha sviluppato
un’idea innovativa delle aree protette, lotta contro l’abusivismo edilizio e le ecomafie, sostiene un’agricoltura libera da ogm e di qualità.
LE ATTIVITÀ SVOLTE ANNUALMENTE DA LEGAMBIENTE PUGLIA
Progetti Altra Corrente Evento itinerante dedicato ai temi dell’energia e del risparmio
energetico, promosso da Sorgenia s.p.a., con il Patrocinio di ARPA Puglia, Regione Puglia Assessorati all’Ecologia ed alla Pubblica Istruzione, Ministero della Pubblica Istruzione – Ufficio Scolastico Regionale, ANCI Puglia.
Interreg IIIA Italia-Grecia 2000-2006 “ARCHEOTour: Applied Research on Cultural Heritage and Enviromental Opportunities for Tourism” progetto promosso nell’ambito
del Programma d’Iniziativa Comunitaria Interreg IIIA Grecia/Italia 2000-2006 ASSE
PRIORITARIO III:“Ambiente e Patrimonio culturale” Misura 3.2:“Valorizzazione, recupero e sviluppo dell’Ambiente storico e culturale d’interesse comune” : Realizzato con:
Unione Europea, Regione Puglia – Assessorato al Turismo, Prefettura di Achaia, Università del Salento.
Interreg IIIA Italia-Grecia 2000-2006 “SEAPASS: Sistemi Elettronici Applicati per la
Protezione Ambientale e lo Sviluppo Sostenibile” progetto promosso nell’ambito nell’ambito del Programma d’Iniziativa Comunitaria Interreg IIIA Grecia/Italia 20002006, realizzato con: Unione Eurpea, Regione Puglia – Assessorato al Demanio,
Comune di Otranto, ADEP S.A., CoNISMA.
Campagna sul risparmio Idrico Progetto realizzato nell’ambito della Campagna di informazione e di sensibilizzazione sul risparmio idrico promossa dalla Regione Puglia
– Assessorato ai Lavori Pubblici, realizzato in collaborazione con lo Studio Lattanzio
ed Associati s.n.c.
CAMPAGNE
Biodomenica Iniziativa promossa con Coldiretti ed AIAB per promuovere i prodotti
tipici e biologici e per sensibilizzare sull’importanza anche ambientale dell’agricoltura
senza pesticidi.
Cambio di Clima Campagna dedicata ai Cambiamenti Climatici ed all’energia rinnovabile promossa per ribadire l’importanza del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili per fermare la febbre del pianeta.
Goletta Verde Evento itinerante che da oltre vent’anni informa in tempo reale sullo
stato di salute di mare e coste rilanciando la lotta all’abusivismo costiero e al turismo
selvaggio.
Mal’Aria La Campagna delle lenzuola bianche contro l’inquinamento urbano da traffico e da rumore e per chiedere città più vivibili.
Operazione Fiumi La Campagna in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile dedicata ai fiumi italiani, alla loro corretta gestione e salvaguardia, alla
prevenzione del rischio idrogeologico.
Puliamo il Mondo La più grande iniziativa mondiale di volontariato in difesa dell’ambiente, che ogni anno vede milioni di persone impegnate a ripulire strade, parchi, giardini pubblici, aree degradate.
Spiagge e fondali puliti La giornata di volontariato ambientale dedicata alla pulizia
delle località costiere e dei fondali italiani da tonnellate di rifiuti di ogni genere.
Salvalarte L’iniziativa è finalizzata a promuovere il recupero ed il restauro di monumenti e di opere d’arte in stato di incuria e di abbandono e valorizzare il patrimonio
artistico cosiddetto minore.
324
Legambiente
Treno Verde Campagna itinerante che controlla lo stato di salute delle città, raccogliendo migliaia di dati sui livelli di smog e rumore.
VolerBeneall’Italia La festa della PiccolaGrandeItalia, per valorizzare lo straordinario patrimonio storico-culturale, la ricchezza di paesaggi e natura, di saperi e sapori,
di convivialità, di migliaia di piccoli Comuni Italiani.
DOSSIER/RAPPORTI
Rapporto Ecomafia il rapporto che dal 1994 analizza il fenomeno delle ecomafie in
Italia, realizzato grazie alla collaborazione di tutte le forze dell’ordine: Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Capitanerie di Porto.
Rapporto Ecosistema Rischio ed Ecosistema Incendi Realizzati con il Dipartimento di
Protezione Civile sul rischio idrogeologico e sugli incendi boschivi che monitora lo
stato di attuazione delle misure di prevenzione adottate dai Comuni Italiani.
Rapporto Comuni Ricicloni Puglia Comuni Ricicloni premia i comuni più virtuosi nella
raccolta differenziata e monitora lo stato di avanzamento della raccolta differenziata
in Puglia e la situazione impiantisca Regionale.
Rapporto Ecosistema Scuola Rapporto sulla qualità degli edifici scolastici; coinvolge
le amministrazioni responsabili per la qualità delle strutture della scuola dell’obbligo.
Rapporto Ecosistema Urbano Il rapporto che analizza i capoluoghi di Provincia italiani
sulla base di 100 indicatori. Il rapporto annuale è realizzato con il Sole 24 Ore.
Nel mese di maggio 2009 Legambiente Comitato Regionale Pugliese ONLUS ha presentato, inoltre, due importanti progetti. Innanzitutto ha inaugurato il Laboratorio
Didattico “EnergyLab - Meno consumi, più energia pulita per salvare il pianeta” che
invita i cittadini ad una conversione di civiltà che fermi la febbre del Pianeta attraverso azioni concrete, scelte di consumo consapevole, raccolta differenziata, mobilità sostenibile e niente sprechi, per un nuovo stile di vita che sostituisca il modello
di sviluppo incentrato su un continuo aumento dei consumi energetici, principale responsabile di una crisi ambientale che crea disfunzioni negli ecosistemi naturali, nella
salute e nella qualità della vita dell’uomo.
In secondo luogo, ha presentato l’iniziativa “Parchi Puliti”, la tre giorni di volontariato attivo per ripulire le Aree Protette pugliesi dai rifiuti che vengono gettati senza
cura e rispetto per il nostro immenso patrimonio naturalistico e faunistico. L’evento,
alla sua prima edizione, ha coinvolto numerosi circoli e comuni pugliesi, tutti interessati a guardare i parchi dalla parte dei parchi.
COSA FA LEGAMBIENTE PUGLIA PER I BENI CULTURALI
Il progetto Voler Bene all’Italia
Legambiente Puglia da tempo si occupa della difesa e della valorizzazione dei piccoli
comuni nella convinzione che anche a tutti coloro che abitano in questi luoghi debbano essere garantiti diritti e opportunità.
Con Voler Bene all’Italia si rinnova un’importante occasione per richiamare l’attenzione sui piccoli comuni. Queste realtà infatti, in quanto depositarie della maggioranza
delle produzioni italiane di qualità e del capitale umano che ne costituisce il valore aggiunto, si candidano come le sedi privilegiate di quello sviluppo produttivo locale legato
alla cultura che da più parti è indicato come il futuro dell’economia italiana.
Il progetto di SalvaItalia
Con SalvaItalia, Legambiente Puglia si dedica alle aree del territorio penalizzate da fenomeni di degrado ambientale e sociale.
L’obiettivo di SalvaItalia è concreto ed incisivo: realizzare, attraverso attività di coinvolgimento, informazione e sensibilizzazione di soggetti economici e istituzionali
presenti sul territorio, progetti di recupero e riutilizzo di aree compromesse o in stato
di abbandono.
325
Legambiente
Zone preziose dal punto di vista naturalistico che, grazie a SalvaItalia, sono restituite
alla fruizione dei cittadini. Ma non solo: SalvaItalia è anche uno strumento per diffondere la cultura della legalità e per favorire tutte le sinergie possibili tra società civile, imprese e istituzioni impegnate in territori difficili, di “frontiera”, nei quali
Legambiente mette a disposizione la propria esperienza di cittadinanza attiva per la
difesa dei diritti e dell’ambiente.
Alla base dell’azione della campagna, c’è la convinzione che solo se un territorio è
vissuto dai cittadini come una risorsa e i cittadini lo sentono come “proprio”, allora
essi stessi se ne prenderanno cura. L’ambiente non è qualcosa di statico, da mettere
in vetrina, ma qualcosa da vivere e da valorizzare. Attraverso la campagna SalvaItalia, Legambiente si propone di coinvolgere enti locali, agricoltori, allevatori, mondo
scientifico, imprenditori locali, associazioni e cittadini per:
istituire oasi protette;
- sorvegliare il territorio contro bracconaggio, inquinamenti e discariche abusive;
- migliorare l’habitat naturale, rendere fruibili le aree protette mediante strutture
adatte ad ospitare i visitatori, con sentieri attrezzati, camminamenti, pannelli esplicativi, sviluppando forme di occupazione legate alla natura;
- realizzare progetti di educazione ambientale e coinvolgimento delle comunità locali per sviluppare la conoscenza e il rispetto del territorio;
- riqualificare le periferie delle città, con interventi che permettano ai cittadini di riappropriarsi degli spazi comuni;
- diffondere la cultura della legalità e del rispetto degli spazi pubblici.
Quest’anno, la campagna SalvaItalia promossa da Legambiente Comitato Regionale Pugliese interviene nel territorio del comune di Bari, in un sito penalizzato dal punto di vista sociale e ambientale, per un risanamento dello stesso e per la creazione di
sinergie tra associazioni ambientaliste, cittadini e istituzioni. Per questo, si è pensato di intervenire in una zona degradata dal punto di vista ambientale, ad alta densità abitativa, sita nel quartiere San Paolo, vicinanze Stanic. L’intervento si propone di
riqualificare, valorizzare e reintegrare la stessa parte di territorio in un contesto altamente urbanizzato dello stesso quartiere. Legambiente Puglia parla di riqualificazione,
perché la zona scelta è dismessa e degradata e pochi sono stati gli interventi per il risanamento e il recupero del quartiere. Per valorizzazione si intende un percorso di promozione, di sostegno alla fruizione e di conservazione dei siti verdi pubblici di interesse per la cittadinanza. La reintegrazione dell’area verde con parco giochi nel contesto urbano presuppone la tutela della stessa e la garanzia della sua conservazione
dopo l’inserimento nel quartiere.
Il progetto Salvalarte
Con Salvalarte Legambiente Puglia mette in movimento la sua esperienza nel campo
della legalità e del rispetto dei tesori artistici, per migliorare il territorio con effetti a
breve e a medio-lungo termine. Nel breve periodo si riscontrerà il recupero e il risanamento dell’area selezionata, una positiva interazione con le comunità locali e la valorizzazione del territorio di riferimento. Nel medio-lungo periodo, i risultati riguarderanno
la costituzione di una rete di coordinazione tra gli enti coinvolti nella campagna, il Comune e i cittadini. Sarà prioritario promuovere inoltre
una cultura della legalità e una cultura del volontariato,
con l’aspettativa di incentivare una cultura della cittadinanza attiva. Capolavori d’arte e di natura unici sono
spesso nascosti nei centri minori, collocati fuori dai
grandi circuiti turistici e rischiano frequentemente di cadere nell’oblio e nel degrado. Legambiente Puglia con il
viaggio di Salvalarte intende restituire a questi luoghi il
protagonismo che meritano. Tutelare i beni artistici, rispettare i vincoli paesaggistici e la gestione sostenibile
delle città d’arte e dei flussi turistici rappresenta, infatti,
un importante fattore di sviluppo, benessere e cultura.
326
Legambiente
Gli ultimi appuntamenti del tour di Salvalarte in Puglia hanno riguardato nell’ottobre 2008 una passeggiata di cicloattivisti a Castellaneta, che vanta la Chiesa dell’Assunta di epoca tardo romanica, posta sul ciglio della Gravina ed eretta nei primi anni
del ‘300 accanto alla quale si trova l’originale chiesa rupestre. Santa Maria della Luce,
detta anche Maria santissima Assunta o ancora Santa Maria del Pesco (edificata attorno al XIII secolo) è uno dei pochi esempi di arte gotico-angioina del paese insieme
al campanile della Cattedrale. La leggenda dice che tale chiesa era stata edificata ex
voto da un capitano scampato a un naufragio dopo essersi affidato alla Madonna
dell’Assunta. La chiesa ha la forma, a causa del dislivello sulla quale è costruita, del
ponte di una nave. Al suo interno presenta importanti affreschi.
Come arrivare:
Percorrendo la S.S. 106 (Taranto-Reggio Calabria) imboccare
l’uscita Castellaneta Marina.
Anche i centri storici di Oria, Alberobello e Gallipoli sono
state tappe del tour di Salvalarte 2008. A Gallipoli, la visita
della chiesetta rupestre di San Pietro dei Samari è stata obbligatoria. Questa costituisce l’unico esempio presente nella provincia di Lecce del fenomeno architettonico
delle chiese a cupole in asse presenti in Puglia; è inoltre l’unica ad avere le cupole visibili nella loro forma pura, secondo un linguaggio tipicamente medio-orientale. La
chiesa-abbazia, benché secondo diversi documenti risulti retta da monaci basiliani,
(monaci italo-greci che avevano trovato rifugio nel Salento dalle persecuzioni iconoclaste degli imperatori bizantini), deve la sua fondazione alla politica di ripopolamento
delle campagne inaugurato dai Normanni a partire dal X-XI sec. Sulla cornice dell’avancorpo aggiunto nel XIX sec. come abitazione del sacerdote, corre un’iscrizione
che attribuisce la fondazione della chiesa ad Ugo di Lusingano, condottiero dei Crociati
ritornato dalla Palestina nel 1148 e sbarcato a Gallipoli. La stessa iscrizione racconta che
il condottiero crociato fondò la chiesa proprio sul punto dove San Pietro sbarcò reduce
dalla Samaria. Oltre ad essere un unicum all’interno del patrimonio architettonico salentino, San Pietro è una delle poche chiese di Gallipoli che il Barocco non ha trasformato; una visita a questa chiesa è inoltre l’occasione per fare una piacevole
passeggiata nel Parco regionale “Litorale di Punta Pizzo – Isola di S. Andrea”.
Come arrivare:
Dalla strada litoranea Gallipoli-Leuca, percorrere la “bretella” di collegamento alla
S.S. n°101 (Lecce-Gallipoli-Leuca).
Archeotour, un progetto per unire Italia e Grecia nell’arte
Con Archeotour, Legambiente e l’Assessorato al Turismo della Regione Puglia intendevano tracciare percorsi di valorizzazione dell’arte minore, stimolando un turismo
‘lento’ in grado di valorizzare cultura e natura dei luoghi e in grado di unire idealmente due territori accomunati da radici culturali e storiche, Italia e Grecia. Archeotour è un progetto di “Valorizzazione, recupero e sviluppo dell’ambiente storico e
culturale d’interesse comune”. Il progetto è inserito nel programma comunitario “Interreg IIIA Grecia-Italia 2000/06 ambiente e patrimonio culturale”. Tra i luoghi coinvolti, i percorsi storici relativi al Castello di Patrasso e alle zone circostanti, la chiesa
di San Nicola de Platani (sempre nei pressi di Patrasso), i siti di San Nicola di Casole
(importante per la presenza di uno scriptorium per manoscritti in lingua greca) e
Santa Marina Muro Leccese che conserva una serie di affreschi di epoche diverse, tra
cui il ciclo più antico della vita di San Nicola di Myra. Il progetto rientra nella campagna nazionale Salvalarte che si è occupata di uno dei siti valorizzati, la chiesa di Santa
Marina a Muro Leccese. Inoltre, il manuale di best practices che Legambiente Puglia
ha realizzato, fa parte delle attività di main streaming orizzontali e verticali, ovvero
rivolto sia a chi si occupa di valorizzazione dei siti archeologici, sia al pubblico nella
più vasta accezione del termine.
327
MECENATE 90
Presidente
Alain Elkann
Segretario Generale
Ledo Prato
Corso Vittorio
Emanuele II, 21
00186 Roma
Tel. 06 6785815
Fax 06 6781041
[email protected]
www.mecenate90.it
328
Mecenate 90, associazione senza scopo di lucro, dal 1989 favorisce la collaborazione tra soggetti pubblici e privati nella valorizzazione dei beni culturali e nella promozione del turismo
culturale. Ha predisposto, fra gli altri, i progetti per la riapertura
del Palazzo delle Esposizioni di Roma, del Palazzo Ducale di Genova, del Museo di Emilio Greco a Orvieto, della Villa Sorra di
Modena, del Forte a Mare di Brindisi, del Convento Celestiniano
e del Complesso di Santa Maria dei Raccomandati dell’Aquila,
dell’ex area Ansaldo a Milano, delle Officine ICO di Ivrea, dell’ex
Convento di S. Placido di Catania, del Castello Colonna di Genazzano, dei Palazzi Scaligeri e dell’ex-Arsenale a Verona. Per
ciascuno di questi spazi, su incarico delle Amministrazioni locali, ha predisposto gli studi di fattibilità con il piano economico-finanziario, il modello di gestione, le destinazioni d’uso.
Molti progetti sono stati realizzati, come il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Palazzo Ducale di Genova ecc. E’ titolare di
due convenzioni, una con l’ANCI e l’altra con l’UPI, per fornire
servizi alle Amministrazioni comunali e provinciali per la valorizzazione dei beni culturali e per la promozione dello sviluppo
turistico-culturale. E’ titolare di una convenzione con Confindustria e Unioncamere per assistere imprese e associazioni territoriali nella predisposizione di progetti di valorizzazione e
gestione di beni culturali, improntati al rapporto pubblico-privato. Ha curato per conto di ACRI (Associazione Casse di Risparmio) il Progetto Sviluppo Sud. Fornisce servizi e assistenza
tecnica al CIDAC (Associazione delle città d’arte e cultura). Ha
realizzato, su incarico del Ministero per i beni e le attività culturali, il piano di gestione del sito UNESCO Val di Noto e il canale web sui musei della regione Friuli Venezia Giulia. Ha
redatto, in collaborazione con Si.T.I., lo studio di fattibilità per la
valorizzazione della Reggia di Caserta. Ha promosso la Fondazione CittàItalia per la raccolta di fondi da destinare al restauro
dei beni culturali. Elabora progetti di valorizzazione del patrimonio dei beni culturali e del turismo in relazione con lo sviluppo economico territoriale. In particolare ha condotto studi,
fra gli altri, per i Comuni di Milano, Ivrea, Novara, Verona, Vicenza, Genova, La Spezia, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Rubiera, Pesaro, Pisa, Lucca, Arezzo, Spoleto, Roma, L’Aquila, Lecce,
Caserta, Salerno, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Caltagirone,
Noto e Siracusa e per le Province di Vercelli,Torino, Asti, Brescia,
Trieste, Vicenza, La Spezia, Arezzo, Livorno, Cagliari, Sassari,
Nuoro, Ascoli Piceno, Pesaro, Perugia, L’Aquila,Teramo, Chieti, Pescara, Campobasso, Benevento, Napoli, Salerno, Foggia, Brindisi,
Taranto, Lecce, Potenza, Matera,Vibo Valentia, Cosenza, Crotone,
Catanzaro, Reggio Calabria, Messina, Palermo, Caltanissetta, Catania, Enna, Agrigento e Siracusa. Ha progettato e realizzato, in
collaborazione con il Ministero per i beni culturali e primarie
imprese, il PROGETTO MAGNIFICO per promuovere le Eccellenze
dell’Italia. Ha predisposto il progetto “Le Vie dei Pellegrini” e “La
Via Francigena del Piemonte”. Ha svolto studi per la valorizzazione di Musei e aree archeologiche, per conto di numerose Soprintendenze. Ha organizzato, tra l’altro, la mostra, “I luoghi
degli dei”, nel Museo Nazionale e nel Museo della Civitella a
Chieti, la mostra di Mirò nel Complesso di Santa Sofia a Salerno.
Mecenate 90
Con il Ministero per i beni e le attività culturali e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna
ha organizzato l’apertura del Centro per le arti contemporanee di Roma (MAXXI).
STRUTTURA
Presidente Alain Pierre Elkann
Vice Presidente Gabriello Mancini - Fabio Melilli
Segretario Generale Ledo Prato
Comitato Scientifico Giuseppe De Rita, Giuliano Amato, Giuseppe Galasso e Salvatore
Veca
Soci: Alpitour, Anci, Anie Confindustria, Autogrill S.P.A., Autostrade Per L’italia,
Banca Monte Dei Paschi Di Siena, Bassilichi, Co.Fi.Mer., Confartigianato, Dentsu Italia,
Fintermica-Gruppo Jacorossi, Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa Di Risparmio
Di Alessandria, Fondazione La Triennale Di Milano, Fondazione Monte Dei Paschi Di
Siena, Fondazione Per L’arte Della Compagnia Di San Paolo, Fondazione Silvano Toti, Fondazione Venezia, Gruppo Fbh, Il Cenacolo, Iulm, La Sicilia Multimedia - Ciancio Sanfilippo, Lottomatica, Lauro.It, Maggiore Group, Minimega, Modigliani Institut Paris-Rome,
Mondadori, Orsogril, Poltrona Frau, Rcs Mediagroup, Renzi E Partners, Studio Roscini,Telecom Italia, Terna.,Unioncamere, Upi.
329
PALEOWORKING
BREVE STORIA DI PALEOWORKING
Delegazione di Vaste (LE)
Responsabile della
Delegazione Provinciale:
Pasquale Urso
Tel. 329 4483076
800551155
[email protected]
Coordinatrice e consulente
scientifico:
Pagano Valentina
Tel. 349 5265291
[email protected]
Sede operativa
Palazzo Baronale
sede del Museo
della Civiltà Messapica
Piazza Dante
Vaste di Poggiardo (LE)
Tel. 800551155
[email protected]
Parco dei Guerrieri
loc. SS. Stefani
Vaste di Poggiardo (LE)
Tel. 800551155
[email protected]
330
L’associazione nasce a Rovigo, presso il Museo dei Grandi
Fiumi, nel 2004 per volontà di alcuni ricercatori e docenti dell’
Università di Ferrara, di concerto con il Preside della Facoltà di
Scienze MM.FF.NN. e del Direttore del Dipartimento di Scienze
dei Beni naturali e Culturali (oggi Dipartimento di Biologia ed
Evoluzione). L’intento fu quello di creare uno strumento agile
e dinamico (rispetto all’apparato accademico, ma in forte sinergia con esso) per proporre, nell’allora nascente “mercato”
della valorizzazione dei Beni Culturali e della didattica verso le
Scuole una serie di servizi ad alta valenza scientifica, ma nello
stesso tempo in grado di coinvolgere il grande numero di studenti e laureati nei corsi di laurea dell’ateneo, in modo diretto
e informale.
In realtà, la domanda di un’offerta strutturata nel campo della
valorizzazione del territorio da un punto di vista archeologico
era latente da tempo: mentre nel resto dell’Europa si affermava la validità dei Centri didattico – divulgativi diffusi (Archeoparchi) in cui giovani ricercatori iniziavano ed integravano
il loro percorso accademico e sempre più visitatori affluivano
e fruivano dei servizi turistico – culturali, in Italia alcuni luoghi
(spesso a ridosso di scavi o Musei) si assisteva a sporadiche
“spettacolarizzazioni” dell’archeologia in cui lo spettacolo a
volte “prendeva piede” sulla scientificità e sulla correttezza
della divulgazione.
Paleoworking nacque quindi con questo intento: porsi in questo mercato nascente evidenziando, da un lato, la necessità di
un percorso scientificamente corretto nell’ambito dell’Archeologia sperimentale (definizione di un codice deontologico
per la didattica) da un altro quello di colmare dei “vuoti” strategici attraverso una opportuna comunicazione e strutturazione di rete sul territorio.
Grazie alle referenze accademiche e agli sforzi degli organizzatori/coordinatori, nel giro di tre anni Paleoworking apre delegazioni in tutta Italia, raggiunge la quota (odierna) di circa
500 tesserati in 23 delegazioni, cercando di promuovere servizi
che toccano la formazione (attivando sul territorio un modello di “Corso di Formazione Professionale” per Tecnologi dei Beni
Culturali), la divulgazione e comunicazione (lavorando con le
Scuole primarie e secondarie).
La spettacolarizzazione (ricostruzione di eventi o Living History) e la tecnologia di lavorazione per la produzione di repliche di manufatti, questo anche con il concorso delle tecnologie avanzate di reverse engineering, rivolte al merchandising museale di qualità. La
sede nazionale dell’associazione, fino al 2004 a Rovigo, oggi
è a Bologna.
Paleoworking
ELENCO DELLE DELEGAZIONI
Nadro (BS): [email protected]
Responsabile di Delegazione: Valentino Bonomi
Museo Archeologico didattico di Nadro (BS) – Parco regionale delle incisioni rupestri.
Cuneo: [email protected]
Responsabile di delegazione: Enrico Ascani- Genola (CN)
Novara: [email protected]
responsabile di delegazione: Marco Caminati
Altana del Motto Rosso, Gattico (Novara)
Milano: [email protected]
Responsabile di delegazione: Gianluca Panachia - Milano
Varese: [email protected]
Responsabile di delegazione: Giovanni Aletti - Varese
Pian di Cansiglio (BL) : [email protected]
Centro Naturalistico Vallorch - Pian di Consiglio (BL)
Responsabile di delegazione: Dario Ferroni
Venezia: [email protected]
Responsabile di delegazione: Giovanni Aletti – Venezia
Bologna: [email protected]
Sede operativa di Bologna. Direttore generale :Vittorio Brizzi - 051 401693– 338 6990146
Ravenna: [email protected]
Responsabile di delegazione: Pier Bruno Cimatti - Godo (RA)
Porto S.Elpidio (AP): [email protected]
Gruppo Archeologico Cupra Marittima
Responsabile di Delegazione : Alberto Marinangeli
Grosseto: [email protected]
Responsabile di delegazione: Riccardo Chessa
Villaggio preistorico “Gli Albori” di Campagnatico (Gr) www.glialbori.it
Radicofani (SI): [email protected]
Castello di Radicofani – responsabile Michele Lupoli
Giano dell’Umbria (PG) [email protected]
Responsabile di delegazione:Stefano Creatore, Parco archeologico di Giano dell’Umbria
Ardauli (OR): [email protected], Responsabile di delegazione: Cinzia Loi
Perfugas (SS): [email protected], Responsabile di delegazione:
Daniela Mudadu, Museo Archeologico Botanico di Perfugas (SS)
Rocca Priora (Roma) : [email protected]
responsabile di delegazione : Michele Lupoli, Centro “Alba della stella del mattino”
Castelli Romani- Rocca Priora (RM) - www.dimavitalia.it
Matera: [email protected]
Responsabile di delegazione: Vinicio Camerini, Circolo La Scaletta - Matera
Potenza: [email protected]
Responsabile di delegazione: Simona Lapolla, Museo Archeologico nazionale - Potenza
Grumento Nova (PZ): [email protected]
Responsabile di delegazione: Maria Antonietta Giliberti - Grumento Nova (PZ)
Salerno: [email protected]
Responsabile di delegazione: Giovanni Amatuccio - Stefano Prota - Salerno
Delegazione Nord: Bellizzi (SA): [email protected]
Responsabile di delegazione: Virgilio Mari - Associazione Argonauta - Bellizzi (Sa)
Delegazione Sud: Pertosa (SA): [email protected]
Responsabile di delegazione: Francescantonio D’Orilia - Laboratori presso i Musei
Integrati dell’Ambiente MIdA01 - MIdA02 - Pertosa (Sa)
Napoli: [email protected]
Responsabile di delegazione: Annalisa Norante
Vaste (LE) : [email protected], Responsabile di delegazione:
Pasquale Urso - Museo Diffuso di Vaste – Poggiardo - Delegazione Provinciale di Lecce
Noto (SR): [email protected], Responsabile di delegazione: Anna Raudino
Delegazione Provinciale di Siracusa
331
Paleoworking
La Ricerca
Il comitato scientifico di paleoworking, formato da docenti e ricercatori universitari, ha
il compito di coordinare e validare le ricerche, definendo gli standard per la loro pubblicazione. Ha anche il compito di regolamentare l’Albo dei docenti e provvedere alla
loro formazione e al loro aggiornamento. Questo viene fatto attraverso i Workshop. Gli
iscritti, interessati a elaborare proprie ricerche nei campi di competenza, possono presentare i loro progetti al C.S. il quale ha il compito di verifica e validazione dei risultati,
favorire la sinergia tra i soci e verificare la possibilità di afferire a risorse.
La Museologia
Paleoworking, grazie ai suoi esperti, fornisce
consulenze e progettazione nel campo della
valorizzazione dei Beni Culturali. In questo
campo paleoworking collabora con Musei, Soprintendenze, Enti pubblici e privati nella realizzazione di percorsi museologici didattici,
ricostruzioni (repliche) di reperti e paleoabitati,
e servizi diretti alla spettacolarizzazione dell’archeologia.
La Didattica
Paleoworking eroga servizi formativi e didattica a veri livelli sull’archeologia sperimentale,
attraverso corsi di formazione professionale in collaborazione con Università e Enti di formazione, e corsi rivolti agli insegnanti e verso e scuole. I docenti di paleoworking sono certificati attraverso l’Albo, la cui regolamentazione è tenuta dal Comitato Scientifico.
Conclusioni
In sintesi, la struttura di network che l’associazione ha individuato permette a livello nazionale una condivisione e una omogeneità nella ripartizione dei servizi di spessore, in
tutte le tre “specializzazioni” sulle quali
l’Associazione opera, unitamente ad una
“osmosi” notevole dei partecipanti che da
tutta Italia si muovono per partecipare alle
iniziative, sentendosi parte fondamentale
della rete (incrementando il turismo specializzato, ad alto impatto soprattutto
quando si operi in piccoli Comuni e luoghi di interesse culturale, l’Italia ne è
piena…). Ovviamente le operazioni di
marketing e comunicazione vere e proprie,
fino ad ora sono state condotte in modo
silenzioso, approfittando dell’energia economica dei singoli Enti coinvolti (che vedono un diretto beneficio individuale) senza premere troppo sull’acceleratore.
Collaborazioni principali
Soprintendenze archeologiche: Padova, Venezia, Bologna, Grosseto, Siena, Etruria meridionale, Perugia, Roma, Ancona, Campobasso, Napoli e Caserta, Paestum, Salerno e Avellino, Potenza, Matera, Siracusa, Cagliari e Oristano, Sassari e Nuoro.
Musei, Centri e Parchi archeologici: Museo di Storia Naturale di Verona, Museo dei Grandi
Fiumi di Rovigo, Museo Archeologico Nazionale di
Este, Centro Naturalistico Vallorch (BL), Museo Archeologico di Montebelluna, Museo di Pordenone,
Museo Archeologico di Pinerolo (To), Museo di
Tenda (Fr), Centro Naturalistico di Monteveglio
(Bo), Museo Etnologico ed Archeologico di Modena, Parco delle Terramare di Montale (Mo),
Museo Paleontologico Universitario di Ferrara,
Museo di Scienze Naturali di Bondeno, Museo Ar332
Paleoworking
cheologico di Firenze, Museo Archeologico di Grosseto, Museo di Scienze Naturali Grosseto, Museo Archeologico di Fucecchio, Museo Archeologico di Vetulonia, Museo Nazionale
di Matelica, Parco Archeologico di Cetona, Centro Naturalistico di Cortacciaro (Pg) Museo
Archeologico di Firenze, Museo Archeologico Provinciale di Avellino, MIdA – Musei Integrati
dell’Ambiente (Sa), Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Museo Archeologico di Sorrento, Museo Nazionale di Potenza, Museo Archeologico Nazionale di Grumento Nova
(Pz), Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano (Pz), Museo Archeologico Nazionale
della Siritide di Policoro (Mt), Museo Archeologico Nazionale di Matera, Museo Archeologico di Noto (Sr), Museo Paleontologico di Perfugas (Ss).
In Puglia
La Delegazione di Vaste dell’Associazione Paleoworking (una rete nazionale di laboratori composta da 22 Delegazioni), è attiva sin dal 2002 sul territorio della Puglia. Il
territorio del Comune di Poggiardo racchiude grandi ricchezze storico-artisticonaturali che non hanno nulla da invidiare a quelle degli altri itinerari turistici del Salento meglio conosciuti. Per questo la Delegazione di Vaste ha da sempre cercato di
favorire, con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Poggiardo, la promozione e la conoscenza delle peculiarità storico–culturali del territorio locale attraverso sia progetti didattici (rivolti al turismo culturale e a tutti i ragazzi delle scuole
primarie e secondarie) che con la realizzazione di strumenti informativi (come la creazione del “Parco dei Guerrieri” o del Museo degli Affreschi, ecc.), per il recupero e la
fruizione del sistema dei beni culturali, naturali ed archeologici di cui la città, con la
sua frazione di Vaste, antico centro Messapico, è ricca. Assieme al “Parco dei Guerrieri”, Poggiardo e Vaste offrono numerose testimonianze antiche, quali l’edificio rupestre dei SS. Stefani (in località SS. Stefani), la chiesa paleocristiana e la necropoli di
Fondo Giuliano, la chiesa rupestre di Santa Maria degli Angeli con il relativo Museo
degli Affreschi (sito in piazza G. Episcopo a Poggiardo), il Palazzo Baronale a Vaste,
attuale sede del Museo della Civiltà Messapica.
Il “Parco dei Guerrieri”
Il “Parco dei Guerrieri” rappresenta il risultato finale
di un lavoro compiuto nell’arco di ventanni. Si tratta
di un sito archeologico o meglio un museo all’aperto
di circa 20 ettari, percorribili attraverso piste ciclabili,
distribuito su un’area ancora più estesa che va dall’abitato di Vaste fino alle Serre di Poggiardo. Gli scavi
sistematici, promossi fin dal 1981 dall’Istituto di Archeologia dell’Università del Salento, diretto dal prof.
Francesco D’Andria, in collaborazione con l’Ecole Française di Roma, la Scuola Normale di Pisa e la Soprindei Guerrieri”:
tendenza Archeologica della Puglia, hanno permesso Vaste,“Parco
guerriero messapico
di rilevare in quell’area tracce consistenti dell’antico
abitato iapigio, risalente all’VIII-VII sec. a.C., che si sovrappone ad un impianto dell’età
del Bronzo. All’interno del Parco si erge la cinta muraria, databile alla seconda metà
del IV sec. a.C. e lunga ca. 3380 m. Grazie al restauro e alla ricostruzione integrativa,
di cui fu responsabile l’Architetto Francesco Baratti, ora è possibile la lettura di un
tratto delle fortificazione, costituito da due cortine di grossi blocchi calcarei collegate tra loro da un riempimento interno di tegole, pietre e terra; la parete esterna è
rivestita da un muro a blocchi squadrati. Durante i lavori di restauro sono state portate alla luce anche due delle tredici porte d’accesso dell’antica Basta: le cosiddette
“Porta nord” e “Porta est”. La ricostruzione integrativa delle mura è stata possibile
attraverso la realizzazione di un sistema di dune artificiali sulle quali si trovano cinque sagome di guerrieri messapici realizzati in ferro da uno scultore di Cavallino, Ferruccio Zilli, sulla base delle figure rappresentate sui vasi di età ellenistica. A difesa di
333
Paleoworking
una città non poteva mancare, per supportare il compito dei cinque guerrieri che
puntano le loro lance contro l’orizzonte, la torre d’assedio, ricostruita interamente in
legno (come quella originale, visto che la zona era in prevalenza boschiva) e a grandezza naturale, tanto che è possibile salirci sopra e dominare con lo sguardo tutta
l’area circostante: un altro modo per il visitatore di dimenticare per qualche minuto
se stesso e sperimentare in prima persona cosa potesse significare per i Messapi stare
a guardia del proprio territorio.
Dalle terre di Vaste. Storie di Messapi, Romani e Bizantini
Le ampie sale del Palazzo Baronale di Vaste in piazza
Dante, recentemente restituite al pubblico inseguito
ai lavori di restauro, accolgono la mostra archeologica
permanente Dalle terre di Vaste. Storie di Messapi, Romani e Bizantini, con la quale si intende, attraverso la
presentazione di un cospicuo nucleo di reperti, rinvenuti in oltre venti anni di ricerche sistematiche dirette
dal Prof. F. D’Andria, ripercorrere i momenti fondamentali della storia dell’antico insediamento messa- Vaste, Palazzo Baronale sede
del Museo della Civiltà Messapica,
pico. Il percorso espositivo si articola in spazi ingresso
diversificati, che vedono l’alternanza di vetrine e ricostruzioni di alcuni dei contesti archeologici di maggiore interesse. Avvalendosi dell’utilizzo di oggetti, pannelli illustrativi, di documentazione grafica e fotografica e
ricostruzioni fisiche e virtuali, la rassegna racconta la storia di Vaste, dalla prima Età
del Ferro fino all’epoca medievale, offrendo ai visitatori la possibilità di compiere un
viaggio ideale fra le popolazioni che hanno abitato queste terre. Dopo la presentazione dell’abitato, fatto attraverso la visione di due video (relativi alla ricostruzione
virtuale dell’antica Basta e della capanna iapigia creata in occasione del I Festival Internazionale di Archeologia per Ragazzi), si accede alla prima sala (A), dove vengono
proposte le ricostruzioni di due luoghi di culto, di età arcaica ed ellenistica. Queste intendono accostare il visitatore alla realtà dei culti indigeni, ai sistemi di organizzazione degli spazi destinati allo svolgimento delle cerimonie religiose e dei rituali
funerari. Nella sala B è esposta una scelta di materiali relativi all’insediamento a capanne dell’Età del Ferro, all’abitato ed alla necropoli della fase arcaica. Sempre nella
stessa sala sono presentati i complessi funerari della necropoli a tumulo di età classica ed ellenistica di Fondo Melliche con i loro ricchi corredi caratterizzati da vari oggetti che testimoniano l’alto livello sociale del gruppo a cui appartengono le
sepolture. Tra questi spiccano il bellissimo cratere a colonnette attico a figure rosse
con scena dionisiaca, il bacile di bronzo di fabbrica etrusca, gli strigli e le tipiche trozzelle di produzione indigena, a decorazione geometrica o floreale, che connotano,
quest’ultime, le tombe femminili. La sala C presenta due fra i pezzi architettonici più
importanti rinvenuti a Vaste: si tratta di un capitello con abaco decorato da rosette
e di un frammento di fregio, entrambi di età arcaica. I1 capitello, rinvenuto nelle vicinanze dell’edificio rupestre dei SS. Stefani dall’Ing. G. Carluccio, doveva essere posto
a coronamento di una colonna funeraria, come testimoniano i fori per i chiodi, a cui
venivano appese le bende e le corone funebri. Il frammento di fregio, recuperato nel
corso dei recenti scavi in Fondo Giuliano, presenta una fascia decorata con motivo a
rosette e fiori di loto,
superiormente delimitata da una cornice a dentelli. Probabilmente apparteneva alla
decorazione architettonica di un edificio monumentale, di cui però non abbiamo finora altre tracce. All’ingresso della sala D è collocata la ricostruzione in legno, a grandezza naturale, della facciata dell’Ipogeo delle Cariatidi, scoperto nel 1860 e
parzialmente distrutto per recuperare le sculture che lo ornavano e che oggi sono
esposte nelle sale del Museo Nazionale di Taranto e del Museo Provinciale di Lecce “Sigismondo Castromediano”. Oltrepassato l’Ipogeo, il visitatore è introdotto nella sala
D dove sono allestite le ricostruzioni delle due sepolture meglio conservate della necropoli di Fondo Melliche, quella “del Cavaliere“(t. 569) e quella “dell’Atleta“(t. 547). La
334
Paleoworking
tomba “del Cavaliere”(t. 569) si riferisce ad un individuo di sesso maschile (di circa 52
anni) deposto in posizione supina, all’interno di un sarcofago, e affiancato da un ricco
corredo funerario composto da un cratere attico figurato, una phiale, un vasetto miniaturistico biansato (rinvenuto all’interno del cratere), una terracotta a forma di colomba, un bacile e uno sperone in bronzo. Nella tomba “dell’Atleta”(t. 547) il corredo
del giovane inumato è caratterizzato da un cratere lucano a figure rosse, una lekythos
miniaturistica vernice nera, una lekane a fasce (rinvenuta all’altezza del braccio dx),
un vasetto miniaturistico biansato (rinvenuto all’altezza del femore, collocato forse
nel cratere), un colino e due strigili in bronzo (gli oggetti in metallo sono collocati
nella parte sx del cadavere). Il percorso espositivo prosegue poi nella sala E con la
presentazione dei materiali provenienti dai depositi funerari, di età ellenistica, messi
in luce durante lo scavo di trincee urbane nelle zone centrali dell’abitato moderno.
Uno di questi, in particolare, ha restituito una lekythos (vaso per profumi) con l’immagine di Eros, attribuita alla cerchia del Pittore di Dario, che aveva la sua officina a
Taranto. Rimanendo ancora in ambito messapico, nella stessa sala si presentano i
materiali di alcuni dei contesti più significativi riferibili all’abitato di età ellenistica (IVIII sec. a.C.): oltre ad un’ampia scelta di reperti ceramici, viene esposto il tesoretto di
stateri d’argento, rinvenuto nel 1989 durante gli scavi dell’edificio ad “elle” in Fondo
S. Antonio, e la lastra con iscrizione messapica, proveniente da Fondo Lucernara. L’ultima sala (sala F) è dedicata alle fasi romane e medievali. Le testimonianze archeologiche a nostra disposizione, relative al periodo romano, che a Vaste copre un ampio
arco cronologico compreso tra il II sec. a.C. e il V sec. d.C., sembrano indicare un primo
momento di distruzione ed abbandono degli impianti ellenistici (fortificazioni, strutture abitative), ed una successiva ripresa in età imperiale, attestata da edifici e strade.
Nel periodo tardoromano ed altomedievale i nuclei rurali sparsi nel territorio intorno
alla città, le cui tracce sono state individuate nel corso delle ricognizioni condotte
dall’Università del Salento, vivevano probabilmente momenti di aggregazione nel
complesso religioso-funerario di Fondo Giuliano, sulle serre di Vaste, comprendente
la chiesa paleocristiana e la grande necropoli rupestre. Nella mostra una vetrina raccoglie il nucleo di reperti provenienti dallo scavo di una piccola parte della necropoli
(vetri, monili e monete), mentre dell’edificio basilicale sono presentate, anche tramite ricostruzioni tridimensionali, le diverse fasi costruttive messe in luce. La sala F
presenta, infine, il recente rinvenimento, effettuato in via E. Toti, di uno scarico di età
medievale, un vero e proprio immondezzaio, forse pertinente al Castello Baronale di
Piazza Dante, in cui sono presenti vasi da mensa, da cucina, anfore per l’acqua, che offrono un vasto campionario tipologico della ceramica dipinta ed invetriata del XIV
sec. d.C..
La zona archeologica di Fondo Giuliano: chiesa paleocristiana e la grande necropoli
rupestre
In età tardo romana e bizantina l’insediamento di Vaste era articolato in una serie di
villaggi sparsi nel territorio, intorno all’odierno abitato, le cui tracce sono venute in
luce grazie alle prospezioni condotte negli ultimi anni dell’Università del Salento. In
questo sistema insediativo un importante ruolo era ricoperto da un edificio di culto,
messo in luce nel corso di recenti campagne di scavo, nell’area di Fondo Giuliano, poco
distante l’edificio rupestre in località SS. Stefani. La Chiesa presenta diverse fasi costruttive. La prima, del V sec. d.C., poco conservata, ha una struttura a navata unica,
con piccola abside centrale; in esso si può riconoscere un martyrium, cioè un impianto
destinato ad accogliere le reliquie di un Santo Martire. La seconda (seconda metà del
VI sec. d.C.) è messa in relazione agli interventi di riorganizzazione del territorio di
Otranto che seguirono la guerra greco – gotica (535 – 553). Presenta una pianta allargata a tre navate separate da due file di pilastri quadrangolari, legati da un’unica
fondazione, con abside ad est e nartece (portico) all’ingresso e tetto a doppio spiovente. Nella terza fase edilizia (VIII – IX sec. d.C.) l’edificio subisce una radicale trasformazione: lo spazio occupato prima dalle tre navate fu ridotto ad una sola navata
centrale, con copertura a botte, chiudendo con setti murari gli intervalli compresi tra
335
Paleoworking
un pilastro e l’altro. L’ultima
fase (X secolo), infine, è documentata da pochi resti di
strutture murarie che sembrano definire una pianta ancora a navata unica, chiusa
dalla medesima abside, ma
da dimensioni notevolmente
ridotte. La Chiesa di V secolo
è legata alla frequentazione
di un’ampia necropoli, distribuita sugli affioramenti di
roccia circostanti, e composta
da un centinaio di sepolture Insediamenti del Salento in età Ellenistica
ricavate nella roccia. Un
gruppo di tombe si trova all’interno di una cavità scavata alle spalle dell’edificio.
Quelle dislocate lungo il perimetro della grotta sono inserite in nicchie e coperte da
lastroni a doppio spiovente, decorati da acroteri ai
quattro angoli e provvisti di incavi per l’alloggiamento
di lucerne. I corredi, di particolare pregio, sono costituiti prevalentemente da oggetti di ceramica e vetro
(brocche, coppe, lucerne), monili (bracciali, collane,
orecchini, fibbie, spilloni). Un’anforetta a decorazione
dipinta reca inciso il nome del proprietario Sextus Proculus. Le tombe situate nell’area centrale hanno coperture più semplici, spesso costituite da elementi
Vaste, Palazzo Baronale: sala D,
tomba “del Cavaliere” (t. 569) architettonici di età messapica reimpiegati (come il
blocco di calcaree in pietra leccese decorato da un
kyma dorico a foglie e da una fascia con palmette e fiori di loto a rilievo, che doveva
costituire l’elegante coronamento di un muro di recinzione), e corredi funerari meno
ricchi. In numerosi casi le fosse erano utilizzate per molteplici deposizioni. In prossimità dell’ingresso alla cavità è stata riconosciuta un’area per la preparazione dei cibi
destinati al rito del refrigerium, l’offerta di pietanze ai defunti ed il loro consumo dinanzi alla sepolture. Su quasi tutti i lastroni di copertura è presente un incavo per
poggiare le offerte ed accanto alle tombe o al loro interno sono state rivenute ossa
di animali e lische di pesce.
Edificio rupestre in località SS. Stefani
L’edificio paleocristiano di Fondo Giuliano fu in
uso fino al X secolo, periodo dopo il quale il culto
si sposta nella vicina chiesa rupestre dei SS. Stefani, nell’omonima località, situata fuori del centro abitato, nei pressi di una masseria del XVIII
secolo, lungo una strada rurale che porta alla
Serra di Poggiardo. La struttura rupestre è concepita come una vera e propria chiesa sub-divo, Vaste, Fondo Giuliano: foto aerea della
(indicata dalla freccia rossa)
sulla facciata sono presenti tre ingressi ad arco, chiesa
e della necropoli Paleocristiana
di cui attualmente i due laterali chiusi, i cui mon- (indicata dalla freccia azzurra)
tanti presentano una modanatura a scala rovescia. Di forma basilicale con tre navate absidate divise da pilastri quadrangolari, la
cripta ha subito degli interventi che ne hanno in parte falsato la lettura originale; la
struttura comprendeva in origine uno spazio per i fedeli separato da una transenna
da quello riservato per l’officiante, secondo il rito greco Di grande rilevanza e complessità è il ciclo di affreschi che decora l’interno, riferibile a diverse fasi. La prima,
con figure di impostazione arcaica e monumentale, risale alla fine del X secolo, la seconda, di straordinaria fattura, data all’XI sec. d.C., l’ultima, che oblitera le precedenti,
336
Paleoworking
è datata al 1376 ed è caratterizzata da una semplice ripetizione di modelli bizantini
L’edificio fu usato come sede di culto pubblico fino alla soppressione del rito greco avvenuta nel XVIII nella zona; dopo l’abbandono è stato destinato ad attività agricole
subendo una serie di trasformazioni (fra cui l’abbassamento del piano pavimentale)
che ne hanno in parte alterato il primitivo impianto. Sebbene manchi l’iconostasi e
non siano più visibili gli altari, l’alta datazione degli affreschi più antichi (XI secolo)
fa supporre che la chiesa rupestre fosse adibita alla svolgimento della liturgia secondo il rituale greco.
I Festival Internazionale di Archeologia per Ragazzi
Festival Internazionale di Archeologia per Ragazzi, oggi giunto alla sua XII edizione, si pone
come obiettivo, attraverso una serie di attività
(che vanno dall’Archeologia all’Antropologia, dai
laboratori didattici all’escursioni, dal cinema al
teatro), quello di unire il divertimento all’avventura per ri-scoprire la storia delle nostre radici.
Tutte le attività didattiche sono condotte con
precisione e rigore scientifico grazie alla presenza
costante di archeologici ed esperti dell’UniverVaste, Cripta dei SS. Stefani: abside
sità. Grande consenso si è avuto, infatti, nelle pre- centrale, Vergine con nimbo stellato
cedenti edizioni alle quali hanno preso parte più (XIV sec.).
1000 ragazzi provenienti da tutta Italia e dall’estero (Francia, Inghilterra, Germania, Grecia, Russi), di età compresa tra i 6 e 16 anni
(coordinati dai vari esperti in base alle diverse fasce di età). Vaste ha ospitato la I edizione del Festival (organizzato dalla cooperativa Chora, con il patrocinio della Provincia di Lecce, del Comune di Poggiardo e dell’Università del Salento) in occasione
della quale è stata realizzata una capanna japigia di VIII sec. a. C., oggi visibile in località SS. Stefani, accanto all’omonima cripta basiliana. Progettata dagli architetti
Francesco Baratti e Riccardo Merlo e con la Direzione Scientifica del Prof. F. D’Andria
(docente di Archeologia Greca presso la Facoltà di Beni Culturali – Conservazione dei
Beni Archeologici, Architettonici e dell’Ambiente dell’Università del Salento), sulla
base di varie testimonianze storiche, la capanna è stata realizzata seguendo le tecniche costruttive originali ed è stata teatro di varie attività svolte dai ragazzi, che parteciparono al Festival. La capanna messapica ricostruita a Vaste è un esempio di
sperimentazione delle tecniche costruttive adottate in età arcaica dai Messapi, ricostruendo i vari momenti legati alla realizzazione di una casa e dei suoi arredi. Lo spazio abitativo ricostruito rappresenta un luogo dove poter riprodurre a scopo didattico
attività di tipo quotidiano: dalla tessitura alla produzione artigianale di vasellame,
alla concia delle pelli, alla realizzazione di attrezzi agricoli. La costruzione ha una
struttura ovoidale (6 x 10 metri; h. max di 7 m.); al suo interno c’è una superficie utile
di 50 mq. La capanna è stata realizzata su una base rocciosa con struttura mista in
pietra a secco e travi in legno di castagno. Il muro a secco misura un metro
alla base e mezzo metro in sommità,
per una altezza di un metro e mezzo.
Per realizzare la copertura è stata utilizzata una struttura interamente in legno
di castagno, ricoperta di fasci di foglie di
tifa (in dialetto locale “tuazza”), specie
vegetale che vive in aree paludose e che
ben si presta ad essere usata come copertura, essendo impermeabile all’acqua piovana (ancor oggi si usa per
riparare i fori nelle botti di vino). I fasci
Vaste, Contrada SS. Stefani: capanna Japigia
sono stati fissati manualmente ai cor- di VIII sec. a.C.
337
Paleoworking
renti orizzontali con ago di legno e corda naturale. Anche la porta di ingresso è stata
realizzata in tronchi di legno assemblati con corda naturale. All’interno della capanna
trova posto un focolare per la cottura degli alimenti. Tutte le fasi costruttive sono
state svolte senza ausilio di mezzi meccanici, tutte manualmente, per misurare tempi
e difficoltà che si potevano incontrare, come allora, nella realizzazione di una capanna
abitativa di VIII sec. a.C..
Edificio rupestre di Santa Maria degli Angeli e il Museo degli Affreschi
L’edificio di culto, edificato intorno al Mille e nei pressi del quale dopo la distruzione
di Vaste nel 1157 il piccolo casale di Poggiardo si sviluppò, nel XV secolo cadde in disuso, fino ad essere soppresso nel XVI secolo. Nel 1929, poi, nel corso di uno scavo, ci fu la casuale riscoperta della struttura. Liberata dal materiale di riporto, la
cripta venne alla luce nel cuore del paese in via D. Minzioni, sotto la sede stradale,
nei pressi sia della Chiesa Madre (1737) che
del Palazzo Ducale dei Guarini (del XVIII
secolo), riacquistando il suo primitivo
aspetto e, dopo un attento e accurato rePoggiardo. Museo degli Affreschi
stauro degli affreschi (eseguito presso
l’ICR di Roma), venne inaugurato nel
1975 dall’Amministrazione Comunale il Museo degli Affreschi ubicato nella villa comunale in piazza G. Episcopo a Poggiardo. All’interno del Museo è stato ricostruito sul
pavimento il perimetro approssimativo dell’edificio rupestre con l’esclusione dell’iconostasi, degli arredi litoidi e con la riduzione del Bema. Lungo questo perimetro
sono stati montati su telai, nella loro disposizione originaria gli affreschi restaurati,
con la raffigurazione, tra gli altri, della Madonna con il Bambino tra gli Arcangeli, dei
Santi Nicola, Giorgio, Gregorio, Lorenzo. La
planimetria della cripta è a tre navate
chiuse da absidi a profilo curvo; quattro pilastri dividono lo spazio interno in nove
campate, ma di essi solo due sono ancora
presenti, mentre degli altri (crollati) rimangono solo i basamenti. L’asse della cripta è SE/NO, con absidi rivolta a S-E; l’ingresso originale, posto lateralmente sulla
parete N-O, oggi è ostruito. Questa zona,
infatti, mostra segni di numerose trasformazioni e in origini l’ingresso era, probaMuseo degli Affreschi: Madonna
bilmente, preceduto da un dromos con- Poggiardo,
con il Bambino tra gli Arcangeli Michele e Gabriele
cluso da un pseudoprotilo.
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SIMBDEA - SOCIETÀ ITALIANA
PER LA MUSEOGRAFIA ED I BENI DEMOETNO
ANTROPOLOGICI
SIMBDEA (Società Italiana per la Museografia ed i Beni DemoEtno - Antropologici) è una Associazione Culturale senza scopo
di lucro attiva dal 2001, che opera nel campo della museografia
e delle scienze demoetnoantropologiche (DEA) applicate ai patrimoni culturali, con vocazione particolare per i settori della
formazione e ricerca scientifica. Dal 2001 l’Associazione ha curato numerosi progetti per conto di enti locali e nazionali, in diversi ambiti legati al mondo dei musei DEA ed alla tutela e
conservazione del patrimonio immateriale, come progetti di allestimento e fattibilità, corsi di formazione, convegni e seminari, seguendo le finalità definite dal proprio statuto:
- proporsi come luogo di riflessione sui beni DEA e sul museo
quale fenomeno d’espressione, d’incontro, di produzione culturale e di educazione interculturale;
- promuovere iniziative per lo sviluppo del settore DEA nel sistema dei beni culturali italiano;
- consolidare e sviluppare le competenze antropologiche applicate al museo e ai beni DEA in campo scientifico e professionale;
- promuovere il riconoscimento delle culture locali e “altre” presenti nel territorio e/o documentate e rappresentate nei
musei DEA come parte essenziale della memoria comune da
radicare nel futuro, e orientare in tal senso la politica dello
Stato, delle Regioni e degli Enti Locali.
Tre sono gli assi principali lungo i quali le attività dell’associazione si articolano: la formazione, per creare una categoria professionale altamente specializzata sulle tematiche della
museografia e dei beni DEA, riconoscendo la peculiarità di questi beni e la necessità di strutturare in modo puntuale le aree di
specializzazione e competenza; la ricerca sui musei, per avere
un quadro continuamente aggiornato sul mondo dei musei
DEA e sulla loro trasformazione, soprattutto per capirne le necessità e supportare i musei locali nella loro missione di conservazione e promozione del ricchissimo patrimonio che
custodiscono; infine, la tutela e la promozione del patrimonio
immateriale, per lavorare, insieme ai musei ed agli archivi, alla
salvaguardia ed alla realizzazione di forme di promozione culturale che valorizzino i territori nella loro complessità, senza
svalutarli con promozioni stereotipate e poco rispettose della
ricchezza delle identità locali.
Ad oggi, SIMBDEA conta oltre 200 soci su tutto il territorio nazionale, e raccoglie sia il mondo accademico DEA che si occupa
di musei e patrimonio che numerosissimi operatori museali, direttori, educatori e catalogatori che si muovono nel complesso
settore della museografia DEA.
L’associazione ha inoltre attivato numerose partnership con il
mondo dell’Università, con Festival a carattere etnografico, e
collabora ad alcune delle attività di ICOM-Italia, all’interno della
Conferenza Nazionale delle Associazioni Museali.
Dal 2002 Simbdea pubblica AM- Antropologia Museale, quadrimestrale su musei e patrimonio DEA con un doppio focus
sulle esperienze ed il dibattito sia a livello nazionale che inter-
Presidente
Pietro Clemente
Referenti
Vito Lattanzi
Eleonora Censorii
C/o Museo degli Usi
e Costumi delle Genti
di Romagna
Via Montevecchi, 41
47822 Santarcangelo
di Romagna (RN)
www.simbdea.it
www.amrivista.org
Tel. +39 3938582109
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SIMBDEA - Società Italiana per la Museografia ed i Beni DemoEtno Antropologici
nazionale, mentre dal Gennaio 2008 ha on line due siti: www.amrivista.org, sito della
rivista AM, e www.simbdea.it, sito istituzionale dell’associazione che comprende delle
sezioni di approfondimento sui temi del “fare e pensare musei” e informa sulle novità
nel settore.
SIMBDEA ha un Presidente, Pietro Clemente (cattedra di Antropologia Culturale dell’Università di Firenze) ed è coordinata da un Comitato Direttivo di 7 membri eletto durante l’assemblea dei soci ogni 3 anni. Nel 2008 il Comitato è stato rinnovato ed è oggi
composto da:
Vicepresidente
Sandra Ferracuti (Redazione Rivista AM, Dottore di ricerca in Etnologia ed Etnoantropologia – Università di Roma “La Sapienza”)
Segretario
Vito Lattanzi (Responsabile servizi educativi, Museo Preistorico-Etnografico Nazionale
“L. Pigorini” Roma)
Mario Turci (Direttore, Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna – Santarcangelo - RN, Museo Ettore Guatelli - Ozzano Taro. PR)
Vincenzo Padiglione (Direttore rivista AM - Cattedra di Antropologia Culturale -Università di Roma “La Sapienza”)
Ferdinando Mirizzi (Cattedra di Antropologia Culturale - Università della Basilicata)
Fulvia Caruso (Ricercatore , Facoltà di Musicologia, Università di Pavia)
Inoltre, l’associazione ha una Segreteria Operativa che si occupa della gestione dei soci
e delle iniziative, con un ufficio stampa, una redazione web ed un settore dedicato allo
sviluppo di progetti ad attività associative, composta da:
Eleonora Censorii - Coordinamento - Sviluppo progetti - Comunicazione on line
Alexia Proietti - Responsabile rapporti con gli associati
Laura Palomba - Ufficio stampa e comunicazione
Alessandro Andreini - Redazione sito web
La rivista AM - antropologia museale
Nel 2002 nasce la rivista quadrimestrale AM-antropologia museale che si propone come:
- connessione tra mondi che difficilmente dialogano tra loro (musei e istituzioni; archeologi, architetti, storici, storici dell’arte e antropologi; musei e università);
- luogo di convergenza e dibattito per i musei e chi vi opera;
- terreno di incontro per riflessioni teoriche, note etnografiche di musei e mostre, resoconti di esperienze didattiche, presentazioni di collezioni locali, progetti di nuovi allestimenti e proposte gestionali;
- bandiera da esibire perché capace di dar conto del rinnovamento che stanno vivendo
i nostri studi e musei;
- casa vissuta in tanti e differenti modi che regali un senso di appartenenza e stimoli la
creatività professionale di chi la frequenta;
La redazione è composta da:Vincenzo Padiglione (direttore), Pietro Clemente, Rosa Anna
Di Lella, Vito Lattanzi, Sandra Ferracuti, Francesco Staffa, Nadia Truglia.
Partnership
SIMBDEA collabora ad alcune attività promosse da ICOM dal 2004, anno della creazione
della Conferenza Permanente delle Associazioni Museali Italiane, della quale fanno
parte anche ANMLI (Associazione Nazionale dei Musei Locali e Istituzionali), ANMS (Associazione Nazionale dei Musei Scientifici); AMEI (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani); AMACI (Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani); Commissione Musei
della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiana).
Tra i temi sui quali Simbdea ha lavorato con ICOM: il volontariato nell’ambito della gestione dei Beni Culturali, il rapporto tra musei, archivi e biblioteche, la Carta delle Professioni Museali, il Lessico dei Musei Italiani. Più recentemente, ha partecipato
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Opuscolo - Ministero dei Beni e le Attività Culturali