copia
VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
RIUNIONE DEL GIORNO 19 DICEMBRE 2005
N. 10
In data 19.12.2005 alle ore 18.00 presso la Sala Civica al piano terra della Rocca di Riva del
Garda si è riunito il Consiglio comunale, in seduta pubblica.
All’appello iniziale, effettuato dal Segretario su invito del Presidente, risultano presenti i signori:
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
MOLINARI Claudio - Sindaco
ZUCCHELLI Mario - Presidente
SANTONI Giovanni
BRUNELLI Maria Flavia
CALZA' Luigi
DAVES Carlo
MIRANTE MARINI Girolamo
ZANONI Alessio
LORENZI Patrick
CALZA' Mario
VALANDRO Salvador
GRASSO Valeria
GATTI Franco
GRAZIOLI Luca
ACCORSI Massimo
PEDERZOLLI Mauro
MORANDI Giorgio
LORENZI Emanuela
SERAFINI Mirella
BOMBARDELLI Ivo
MODENA Carlo
BENAGLIO Umberto
Risultano assenti i Consiglieri signori:
– ZAMBOTTI Pier Giorgio
– GALAS Morena
– DALPONTE Andrea
– GRAZIOLI Mauro
– FRIZZI Rocco
– TRINCHIERI BENATTI Cristian
– MATTEOTTI Pietro
– DETONI Maurizio
verbale 19. 12. 05 /
1
Partecipa il Segretario Generale del Comune, signor Alfredo Righi.
Partecipano alla riunione gli Assessori Pierluigi Bagozzi, Rosanna Giordani, Luigi Marino, Paolo
Mattoetti, Adalberto Mosaner, Giancarlo Tonelli.
Ai sensi dell’art. 1 - 3° comma del Regolamento Interno per le adunanze del Consiglio comunale
sono stati chiamati ad assistere all’adunanza, per i relativi punti di competenza, i dipendenti rag.
Alberto Bonisolli – Responsabile dell’Area dei Tributi ed altre Entrate ed il Rag. Capo dott.
Paolo Franzinelli – Responsabile dell’Area Programmazione, Bilancio e Contabilità.
Riconosciuto il numero legale degli intervenuti, essendo presenti n. 22 Consiglieri comunali, il
signor Mario Zucchelli, nella sua qualità di Presidente, assume la presidenza e dichiara aperta la
riunione per la trattazione dei seguenti argomenti, indicati negli ordini del giorno emanati con
avviso dd. 13.12.2005, regolarmente notificato ed allegato sub lettera A), e con avviso dd.
16.12.2005, regolarmente notificato ed allegato sub lettera B), come segue:
1. TARIFFA IGIENE AMBIENTALE (TIA): MODIFICHE AL REGOLAMENTO (relatore
Assessore Bagozzi)
2. TARIFFA IGIENE AMBIENTALE (TIA): APPROVAZIONE PIANO FINANZIARIO 2006
(relatore Assessore Bagozzi)
3. TARIFFA IGIENE AMBIENTALE (TIA): APPROVAZIONE TARIFFEPER L’ANNO
2006 (relatore Assessore Bagozzi)
4. IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI (ICI): DETERMINAZIONI PER L’ANNO
2006 (relatore Assessore Bagozzi)
5. CORPO DEI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DI RIVA DEL GARDA: ESAME ED
APPROVAZIONE BILANCIO DI PREVISIONE 2006 (relazione Assessore Bagozzi)
6. RICOGNIZIONE DELLE RISULTANZE DEI RENDICONTI E DEI BILANCI
DELL’ESERCIZIO 2004 DEI CONSORZI AI QUALI IL COMUNE ADERISCE E DELLE
SOCIETA’ PARTECIPATE (relatore Assessore Bagozzi)
7. APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE DEL COMUNE DI RIVA DEL
GARDA PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2006 DELLA RELAZIONE PREVISIONALE
E PROGRMMATICA E DEL BILANCIO PLURIENNALE 2006-2008 E ALTRI
ALLEGATI (relatore Assessore Bagozzi)
ODG Suppl. n. 1:
1. REGOLAMENTO PER IL TRATTAMENTO DEI DATI SENSIBILI E GIUDIZIARI IN
APPLICAZIONE DELL'ART. 20 - COMMI 2 E 3 DEL D.LGS. 30.06.2003 N. 196 (relatore
il Sindaco)
verbale 19. 12. 05 /
2
Presidente
Propongo alla nomina di scrutatori per la riunione odierna, con immediata esecutività, i
consiglieri Gatti e Serafini.
Sottoposta a votazione la proposta
con voti favorevoli : n. 20 (Sindaco, Presidente, Santoni, Daves, Calzà Luigi, Brunelli, Mirante
Marini, Zanoni, Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro, Grasso,
Grazioli Luca, Accorsi, Pederzolli, Morandi, Lorenzi Emanuela,
Bombardelli, Modena, Benaglio)
− contrari : n. 0
− astenuti : n. 2 (Gatti e Serafini)
IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA
^^^ Entra il Consigliere Frizzi: il numero dei presenti sale a 23. ^^^
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 1
dell’ordine del giorno, di cui all’allegato C) al presente verbale.
PUNTO
N.
1:
TARIFFA IGIENE
REGOLAMENTO
AMBIENTALE
(TIA):
MODIFICHE
AL
(VOCE FUORI MICROFONO)
Presidente:
No, Consigliere, siamo in sessione di Bilancio, dunque lo faremo nel corso del prossimo
Consiglio comunale; preparatevi.
Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione.
Assessore Bagozzi:
Grazie Presidente. Si parla di modifiche al Regolamento della Tariffa di Igiene
Ambientale. Per necessità che si sono riscontrate durante l’ultimo anno, dobbiamo procedere ad
alcune modifiche di precisazione per quanto riguarda il Regolamento della Tariffa di Igiene
ambientale. Per la precisione dobbiamo modificare gli artt. 7, 12, 13, 14 e 18 del Regolamento
stesso.
Procedendo con ordine, dobbiamo modificare l’art. 7 che parla di “Presupposti per
l’applicazione della tariffa”, questo per eludere i casi di anziani e disabili che acquisiscono la
residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che gli
stessi non risultino locati. Vale a dire che la tariffa non è applicata per le abitazioni non locate,
verbale 19. 12. 05 /
3
quindi neanche occupate, di quegli anziani che sono ricoverati in maniera permanente in istituti
di ricovero o sanitari.
L’altra modifica riguarda l’art. 12, laddove si parla di esclusione dall’applicazione della
tariffa; per la precisazione al punto 4 viene ad aggiungersi il paragrafo che dice che: “Sono
esclusi gli spazi adibiti a ricovero di animali e adatti all’allevamento degli stessi e le legnaie. Le
serre adibite alla coltivazione intensiva sia a terra che su bancali e i depositi di attrezzi agricoli,
qualora il rifiuto prodotto rientri nell’esercizio dell’impresa agricola, che quindi debba essere
autosmaltito, o conferito, a spese del produttore, a terzi autorizzati o al gestore pubblico in
regime di convenzione”.
L’altra modifica, sempre dello stesso articolo, riguarda una precisazione, laddove si dice
che: “Si intendono far parte dell’applicazione dello stesso articolo anche i rifiuti assimilabili
agli urbani, riutilizzati direttamente o ceduti a terzi, ai sensi dell’art. 49, comma 14 del D.L.
22/97”. Oltre a questo si va a ridurre la superficie sulla quale si applica la tariffa, di una
percentuale, che era prevista per tutta una serie di attività, dal 20 al 60%. È necessario aggiungere
altre tre categorie, perché in queste attività vengono prodotti dei rifiuti speciali che debbono
essere smaltiti per proprio conto. Sono, per la precisione: le Case di soggiorno per anziani,
laddove la riduzione è dell’1,50%; gli ambulatori veterinari, il 30%; gli ambulatori dentistici,
40%. Queste riduzioni sono state concordate e verificate direttamente con le associazioni di
categoria.
Al paragrafo 4, sempre dello stesso articolo, viene precisato che la documentazione per la
verifica dello smaltimento tramite un soggetto abilitato, deve essere presentata entro il 30 giugno
di ciascun anno; poi viene precisato ulteriormente che “Nel caso in cui l’utente benefici della
riduzione forfetaria della superficie di cui a questo comma, appunto, non trova applicazione
quanto previsto dall’art. 49”. Vale a dire che se si accetta la riduzione forfetaria della superficie
non si ha diritto all’agevolazione per lo smaltimento diversificato. Questo punto è l’art. 13, la
modifica che viene fatta alo stesso, dove si parla di “Agevolazioni”; viene introdotto un
paragrafo 3 bis, in cui si dice che:
Viene data lettura del documento.
L’altro articolo che viene modificato parzialmente è l’art. 14, laddove si parla di:
“Sostituzione del Comune al soggetto tenuto al pagamento”, in cui si dice: “Il Comune può
sostituirsi all’utenza nel pagamento parziale dell’importo dovuto a titolo di tariffa, nei seguenti
casi:
a. Enti ed associazioni che abbiano per scopo l’assistenza e la beneficenza rivolta a
categorie sociali bisognose”. Questo è stato precisato per intendere che debba essere
contemplata sia l’assistenza che la beneficenza, insieme.
Si dice anche che “Il Comune si sostituisce nel pagamento nel caso di nuclei familiari
con a carico soggetti diversamente abili con invalidità riconosciuta pari al 100%, come da
attestazione dell’Azienda Sanitaria locale”.
L’ultima modifica, semplicissima, si ha all’art. 18, laddove al posto di periodo, viene
messo anno successivo, al paragrafo 3.
Queste sono le modifiche che riguardano il Regolamento; grazie.
Presidente:
Grazie Assessore Bagozzi. Qualche Consigliere che chiede la parola? Nessuno, passiamo
alla votazione.
verbale 19. 12. 05 /
4
Constatato che nessun Consigliere prende la parola, il Presidente dichiara
chiusa la discussione e mette in votazione la proposta di delibera allegata sub lettera C).
Dato atto che sono stati acquisiti i pareri stabiliti dall’art. 81 del D.P.Reg.
1.02.2005, n. 3/L, 1° comma, come favorevolmente espressi e inseriti in calce alla proposta di
deliberazione, di cui formano parte integrante;
Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al
proposta di delibera allegata;
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti n. 23
- Consiglieri votanti n. 23
- voti favorevoli n. 21 (Sindaco, Presidente, Santoni, Daves, Calzà Luigi, Brunelli, Mirante
Marini, Zanoni, Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro, Grasso,
Gatti, Grazioli Luca, Accorsi, Morandi, Lorenzi Emanuela, Serafini,
Bombardelli, Modena, Benaglio)
contrari
n. 0
astenuti
n. 2 (Frizzi, Pederzolli)
IL CONSIGLIO COMUNALE
delibera
DI APPROVARE la proposta di deliberazione del relatore Assessore Bagozzi, allegata al
presente verbale sub lettera C).
^^^ Entra il Consigliere Zambotti: il numero dei presenti sale a 24. ^^^
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 2
dell’ordine del giorno, di cui all’allegato D) al presente verbale.
PUNTO N. 2: TARIFFA IGIENE AMBIENTALE (TIA): APPROVAZIONE PIANO
FINANZIARIO 2006
Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione.
Assessore Bagozzi:
Grazie Presidente. Questo è il secondo punto relativo alla TIA: l’approvazione del Piano
finanziario per l’anno 2006. I dati riportati nell’allegato alla delibera riguardano i quantitativi di
verbale 19. 12. 05 /
5
rifiuti per quanto riguarda gli anni 2003, 2004 e 2005; quindi sono una serie di dati che ci
fornisce direttamente il Comprensorio, sulla quantità e sulla tipologia di rifiuti smaltiti. Il Piano
tariffario, invece, è l’allegato n. 5, quello propriamente detto, cui passiamo direttamente, che
riguarda i costi specifici.
Abbiamo nel dettaglio: la divisione tra costi di gestione servizi, costi di gestione raccolta,
costi comuni.
Per quanto riguarda i costi di gestione servizi, sono compresi: i costi di spazzamento e
lavaggio strade, che sono portati a 400.000 euro, in aumento rispetto a quelli previsti nel 2005,
perché si intende modificare il contratto di pulizia strade, con tutta una serie di migliorie e di
caratterizzazione di tipo diverso.
I costi di raccolta e trasporto RSU, 491.307,42 euro, sono uguali allo scorso anno,
aumentati per effetto dell’aumento del quantitativo dei rifiuti, come anche degli aumenti classici
dovuti all’inflazione.
Il terzo parametro, costi di trattamento e smaltimento, 273.473,96 euro, sono comprensivi
– lo vedete nel dettaglio nelle pagine precedenti – di due voci differenti, che sono: costi di
smaltimento veri e propri, 96.000 euro circa, trattamento e biostabilizzazione, 176.620,60 euro.
La seconda voce – lo vedete – è paritaria a quella di applicazione avanzo C 9, perché sembrava
dovesse essere previsto un trattamento particolare per i rifiuti conferiti in discarica, trattamento
che la Legge Finanziaria sembra aver rinviato al prossimo anno. Quindi nel Piano finanziario poi
era previsto, nell’eventualità che questo costo dovesse essere applicato, un intervento diretto da
parte del C9 con un proprio avanzo di amministrazione.
Gli altri costi sono dati da spese e tributi, 301.886,10 euro - in questi costi rientrano il
trattamento post mortem - i costi per l’ubicazione della discarica, le spese generali; la cifra di
151.174,50 euro per la quota di ammortamento discarica è aumentata semplicemente del carico
dell’inflazione.
Nell’altra parte, nella seconda parte dello schema, abbiamo i costi della raccolta
differenziata per materiali, 385.829,10 euro; questa è aumentata necessariamente per l’effetto del
fatto che abbiamo raccolto anche un maggiore quantitativo di materiale differenziato. Poi
abbiamo le piattaforme ecologiche, 33.953 euro, questo è il costo del CRM. Alla fine il totale di
questi costi ammonta a 419.782,10 euro.
Abbiamo poi i costi comuni, derivanti all’amministrazione e dalla gestione ed altri, pari a
85.000 euro; per un costo totale di 1.946.002,98 euro. Rispetto allo scorso anno troviamo un
aumento dello 0,66%, dovuto – come ho detto prima – ad un aumento dei rifiuti e al necessario
aumento dovuto all’inflazione. Grazie.
Presidente:
Grazie Assessore Bagozzi. Qualcuno chiede la parola? Ha chiesto la parola la Consigliera
Lorenzi Emanuela.
^^^ Entra il Consigliere Matteotti Pietro: il numero dei presenti sale a 25. ^^^
Consigliera Lorenzi Emanuela:
Quando sulla stampa trovo articoli sui rifiuti, cioè che hanno come argomento i rifiuti, li
leggo con interesse. L’ho sempre fatto, perché è importante, penso, avere una visione di tutta la
Provincia, di quello che fanno i Comuni di tutta la Provincia. Il 21 novembre il Presidente della
Provincia Dellai, a San Michele all’Adige, ha convocato i Sindaci dei 223 Comuni del Trentino,
per parlare del trattamento dei rifiuti. Trento ospiterà l’inceneritore e pertanto tutti i Comuni del
Trentino sono coinvolti in questa scelta. La grandezza di questo inceneritore dipenderà dalla
verbale 19. 12. 05 /
6
raccolta differenziata che ogni Comune riuscirà ad attuare; la Provincia ha l’obiettivo di portare
la differenziata al 65%, a 175 kg di rifiuti annui per utente da inviare all’inceneritore. Siccome
nessuno vorrebbe un inceneritore vicino a casa propria, è logico che in questa maniera tutti
dobbiamo essere responsabilizzati per questa raccolta di rifiuti e per tutti quei rifiuti che
andranno nell’inceneritore. Sappiamo che sicuramente ci sarà della diossina, è logico,
l’inceneritore crea diossina; creerà anche i cosiddetti fanghi, che poi verranno smaltiti nelle varie
discariche comprensoriali per cui avremo questi fanghi da smaltire; questo era scritto sulla
stampa locale.
Sul sito della Provincia ho letto che domani mattina alle 10.30 verranno premiati i
Comuni più virtuosi nella raccolta differenziata; credo sia interessante perché non so se
l’Assessore lo sappia o meno. Perché ridete? Lo sapete o non lo sapete?
(VOCE FUORI MICROFONO)
Bene, infatti volevo chiedere all’Assessore se Riva del Garda ritirerà qualche tipo di premio o
meno. La cosa più importante però, secondo quanto c’era scritto sul sito della Provincia, è che ci
sarà un momento di confronto e di aggiornamento per gli amministratori locali, per scambiarsi
informazioni e riflessioni sulla raccolta differenziata. Io penso che sia importante, al punto in cui
siamo arrivati con la raccolta, visto che – sempre grazie alla stampa – si viene a sapere che ogni
Comune cerca di fare il meglio possibile; io però ritengo che la regia provinciale a questo punto,
sia indispensabile.
Faccio notare anche che la Provincia provvederà alla terza revisione del
Piano Rifiuti, per cui si capisce che la problematica è molto importante, tanto da fare tre revisioni
alla Legge. Ho trovato la seconda stesura, risalente al 2002, per cui da parecchi anni si cerca di
redigere un Regolamento per produrre meno rifiuti possibile.
Il Piano finanziario del Comune indica un fabbisogno di euro 1.946.000 euro, più 6%
rispetto allo scorso anno. È un importo rilevante. Una cosa che mi ha lasciato perplessa è
l’aumento della quantità, perché il funzionario ci diceva - in sede di Commissione Urbanistica –
che avremo un aumento di circa 1000 tonnellate. Si spera che in parte questo sia dovuto alle
scelte operate dal Comune di Arco, che ha iniziato la raccolta dell’umido; siccome è piuttosto
complicata, magari per pigrizia, o perché molti cittadini di Arco magari vengono a lavorare a
Riva, preferiscono lasciare il proprio rifiuto nel nostro Comune; quindi si crea questo fenomeno
chiamato “turismo dei rifiuti”. Io penso che si arriverà gradualmente, però questa raccolta
dell’umido sicuramente dovrà essere fatta indistintamente in tutte le frazioni, per avere un
risultato più equo, altrimenti si avranno sempre questi scompensi, così come accaduto a Varone,
quando abbiamo iniziato questo tipo di raccolta: all’epoca molti cittadini venivano a Riva e si
comportavano come prima.
Il problema principale rimane il costo del servizio, che i cittadini devono pagarsi
interamente. Io ritengo che la raccolta differenziata spinta sia indispensabile, però che nello
stesso tempo sia indispensabile anche una sostenibilità economica. Io ritengo che non sia giusto,
né corretto, visto che i cittadini pagano già le tasse – l’ho già detto parecchie volte – che il
servizio dei rifiuti venga fatto pagare tutto al cittadino. Quest’anno abbiamo un aumento del 6%;
lo scorso anno per alcune categorie abbiamo avuto degli aumenti veramente mastodontici. Se gli
aumenti saranno sempre in quest’ordine, l’Amministrazione comunale non può sempre farli
pagare completamente al cittadino, perché sono oneri insostenibili. Tra febbraio e marzo 2006
arriveranno, a casa dei rivani, le tariffe che abbiamo approvato lo scorso anno, che hanno avuto
questi notevoli aumenti; per cui sicuramente avremo cittadini che si lamenteranno.
Io sono anche a favore della scelta di premiare la minore produzione di rifiuto; questo lo
ha detto anche il Presidente Dellai e mi trova perfettamente d’accordo; è una strada da
perseguire. Lo stesso vale per lo sconto a chi conferisce direttamente ai Centri di Raccolta, per
conto mio chi si impegna a portare direttamente questi rifiuti deve avere uno sconto, penso sia
verbale 19. 12. 05 /
7
giusto.
Ho seguito abbastanza da vicino l’esperienza di Varone, con la raccolta dell’umido, penso
che – faccio una critica all’Amministrazione – non si sia provveduto ad un controllo capillare,
così che questa raccolta venisse effettuata da tutti. Io penso che, visto che è stata estesa anche alle
altre frazioni, siano state fatte delle registrazioni di quanti bidoncini sono stati consegnati, cioè
una verifica ogni tanto di quanti effettivamente ne vengono scaricati; infatti se non si dà vita a
qualche controllo non va bene. Io ho visto, sulla strada dove abitano i miei genitori, che su una
decina di utenti due fanno la raccolta dell’umido. Io non dico di multare le persone, ma
sicuramente si può sensibilizzare maggiormente la gente e fare questi controlli.
Ci possono essere tanti modi per sensibilizzare le persone, i cittadini, si possono fare
delle campagne di sensibilizzazione ulteriori; so che adesso siete stati nelle frazioni, avete
spiegato come si fa questa raccolta spinta. Quel che è stato fatto a Varone adesso è stato fatto
anche al Rione 2 Giugno e a S. Alessandro, sicuramente poi si potrebbe pensare di accordarsi con
i supermercati per questi imballaggi che portano via un sacco di spazio, così come fanno
all’estero. Un cittadino all’estero esce dal supermercato e non ha nessun tipo di imballaggio da
portare a casa. Qualche giorno fa addirittura ho visto in tv un servizio riguardo ai rifiuti
ingombranti - che costituiscono un grosso problema, perché l’inceneritore servirà soprattutto per
bruciare questo tipo di rifiuto, che non è riciclabile – ed è stato detto che a Milano è partito un
esperimento in un carcere, dove questi rifiuti ingombranti vengono separati il più possibile,
selezionati a seconda del tipo di materiale, in modo da ottenere rifiuti riciclabili. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliera Lorenzi, ha chiesto la parola il Consigliere Frizzi.
^^^ Entrano i Consiglieri Trinchieri Benatti e Galas: il numero dei presenti sale a 27. ^^^
Consigliere Frizzi:
E’ chiaro che la situazione oggi, in Trentino, segnala come sia stata fallimentare la
politica effettuata da un governo di centro sinistra che nei Comuni della Provincia di Trento.
Siamo arrivati al punto che non si paga ciò che si produce, ma si pagano tariffe che io ritengo
essere totalmente ingiuste. Ci sono dei casi, ad esempio una famiglia di tre persone fisiche che
vivono in un appartamento di x mq, che pagano quanto in realtà non producono. Questo
sicuramente non è equo; non è una giusta distribuzione tra i cittadini, dal momento che solo ed
esclusivamente noi dobbiamo riuscire a coprire i costi che il Comune stesso produce. È chiaro
che questa è una politica fallimentare, in molte parti d’Europa non è così, non porto più
nemmeno gli esempi, perché è da quando sono Consigliere comunale che elenco gli esempi che
sono presenti in tutta Europa, che si potrebbero tranquillamente copiare per arrivare ad una
riduzione reale ed effettiva della produzione di rifiuti. Inoltre porterebbero ad un’equa
distribuzione dell’onere da pagare in base al rifiuto realmente prodotto.
Da anni si parla di questo; il Decreto Ronchi ormai è cosa datata, però siamo in ritardo e,
come Comune, come Provincia, non si vuole fare nulla, tanto è vero che l’unica alternativa,
attualmente, è l’assurda proposta dell’inceneritore, che è il traguardo della politica fallimentare di
questa Provincia. Di conseguenza, a pioggia, a caduta, anche di quasi tutti i Comuni del trentino
Alto Adige (dico quasi perché ce ne sono alcuni che effettivamente hanno raggiunto una discreta
percentuale di abbattimento della spazzatura). Altro non c’è da dire: si vuole continuare in questa
direzione, vuol dire che costruiremo un inceneritore, avveleneremo qualcuno, qualche zona,
creeremo dei nuovi malati, visto che non siamo capaci, non siamo in grado di effettuare una
diversa politica; continueremo a produrre immondizia.
verbale 19. 12. 05 /
8
Io sono stufo sinceramente di dire le stesse cose; da anni ormai faccio la raccolta
differenziata. Adesso mi troverò a pagare non tanto quello che produco ma una tariffa; siccome il
Comune non è stato in grado di abbattere realmente i costi e la percentuale di produzione dei
rifiuti, io mi ritrovo penalizzato nonostante tutti gli anni in cui ho fatto la raccolta differenziata.
Io da domani produrrò tanta immondizia, perché non mi importa più: io ho una tariffa che è già
stabilita, quindi non mi darò più da fare per fare molta raccolta differenziata e produrre meno
rifiuto possibile, dal momento che il Comune non va nella direzione di una politica
completamente diversa. Io sono anche stufo di continuare a dire e a sentire dire che una delle
fonti principali della produzione della immondizia sono i distributori di alimentari, ovvero i
supermercati, visto che quando si va a fare la spesa si torna a casa e dalla spesa stessa quasi metà
prodotto viene gettato. Io dico allora: è mai possibile che politicamente la Provincia non sia
intervenuta laddove realmente avrebbe dovuto? Insomma, lo dico di nuovo: in Svizzera da anni
ormai i cittadini si recano presso i supermercati e lasciano lì tutti gli imballaggi che ritengono
superflui. Gli svizzeri non portano più a casa quella marea di rifiuto che ormai non serve a nulla.
In Italia invece si continua a non scegliere una strada diversa, anche perché la politica che oggi
sta andando in questa direzione non obbliga realmente a produrre meno rifiuto.
Come ho detto prima, perché mai dovrei lavorare di più a casa per produrre meno rifiuto,
per differenziare la mia raccolta, quando, alla fine, vengo punito perché le tariffe sono distribuite
in questo modo? È chiaro che questo è un discorso che ormai io sto facendo dal 1999, da quando
sono diventato Consigliere comunale; è un discorso che viene fatto ogni volta che si parla di
questi argomenti; ma nono stante tutto la scelta politica non viene fatta. Non si vuole fare. A
meno che qualcuno non trovi veramente vantaggio a volere per forza costruire l’inceneritore;
forse, visto che l’economia trentina è anche basata sull’edilizia e sul mondo imprenditoriale, si
cerca una strada dove si possa ancora favorire questa categoria economica, dal momento che il
Trentino ha dato molto a questa categoria.
Io voterò contro a tutti i tre punti inerenti la Tariffa di Igiene Ambientale, soprattutto in
merito al punto successivo, che parla realmente della tariffa; con dispiacere devo riconoscere che,
bene o male, un governo di centro sinistra, con delle forze che si definiscono ambientaliste, non è
riuscito, in questi lunghi anni, a porre rimedio a questo problema. Purtroppo vincerà la politica di
quelle persone che a tutti i costi vedono nell’inceneritore la soluzione finale per questo
grossissimo problema. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Frizzi, altri che chiedono la parola? Consigliera Brunelli.
Consigliera Brunelli:
Volevo dire due parole anche io, pur non avendo l’intenzione di portare via moto tempo
alla discussione del Consiglio comunale; vorrei ribadire che il comportamento di questa
Amministrazione, ancora nell’anno precedente, di centro sinistra, è stato quello di anticipare – lo
ricordo – la tariffa rifiuti – che era semplicemente un’opzione, una facoltà che si aveva. L’intento
dunque di aderire allo spirito del Decreto Ronchi, che diceva che non è giusto far pagare i
componenti della famiglia indipendentemente dalle metrature delle superfici degli appartamenti,
arrivando così, attraverso un sistema graduale, ad attuare il principio per cui chi più inquina più
paga, è stato introdotto con un anno di anticipo, rispetto alle previsioni della Legge.
Io capisco che ci sia un gioco delle parti, capisco che ognuno deve fare la propria parte,
ma non mi va bene, volevo respingere al mittente il discorso che questa Amministrazione di
centro sinistra non abbia fatto quello che c’era da fare. Infatti, Consigliere Frizzi, mi permetta: io
non faccio il tecnico perché in questo momento non mi interessa andare a vedere se sia vero o
verbale 19. 12. 05 /
9
meno che il Comune copre il 100%, se si mettono dei costi ulteriori rispetto a quelli che invece
sarebbero ammissibili; perché noi, come politici, abbiamo delegato questo ai funzionari. Noi
dobbiamo dare delle direttive, che abbiamo attuato decidendo di passare alla cosiddetta tariffa
Ronchi. Come questo principio venga attuato io non lo so, mi devo fidare dei funzionari che ho,
che tra l’altro non hanno nulla da imparare da nessuno, perché sono bravissimi; quindi mi fido.
Se loro mi dicono che i costi che devo coprire sono il 100%, io mi devo comportare di
conseguenza; questa, Consigliera Lorenzi, non è una cosa che possa decidere il Consiglio
comunale, perché nel momento in cui si decide di passare al Decreto Ronchi si attua la direttiva
da esso derivante che impone di coprire la totalità dei costi. Che poi lo dica introducendo dei
principi graduali, perché si stabiliscono delle agevolazioni per le famiglie rispetto agli
insediamenti produttivi, che consenta delle agevolazioni in presenza di difficoltà particolari,
come quella che abbiamo appena approvato per i disabili; oppure per chiusure prolungate oltre i
180 giorni, oppure ancora delle agevolazioni per i disagi effettivi provati, poco importa. In ogni
caso si risponde al principio chi meno produce meno paga, e viceversa, chi più produce più
paga; ebbene, io credo che questa Amministrazione lo abbia fatto.
Se poi vogliamo parlare della cosmogonia possiamo farlo, però qui si può anche parlare
di inceneritore che, tra l’altro, non è un argomento che riguarda solo Trento, sono d’accordo,
però mi sembra qualunquista e disfattista dire che “siccome io, nella mia vita, ho sempre fatto la
differenziata e adesso vedo che comunque costruiscono l’inceneritore da domani smetto anche io
di fare la differenziata”. Io faccio la differenziata da almeno 10 o 15 anni, lavando anche il
barattolino dello yogurt nella lavastoviglie perché mi dicono che bisogna metterlo via pulito! Poi
carico tutto in macchina e vado a conferire all’isola ecologica quando è ora. Vedo gente che non
lo fa; io abito a San Nazzaro; ebbene ci sono un sacco di rifiuti nel mio bidone che, lo vedo
quando lo apro, per curiosità, provengono da Arco. Ma io non posso insegnare alla gente il senso
civico: o ce l’ha o non ce l’ha! Non una cosa che si insegna. Quindi io da qui non insegno niente
a nessuno; dico che io faccio la mia parte e mi sento tranquilla nel farla.
Mi sento di respingere al mittente queste accuse perché puzzano lontano un miglio di
strumentalità; scusami, non si può dire “Non avete fatto niente, quindi io non voto queste cose”.
Dimmi in queste proposte, se sono state lette e digerite, dove trovi degli argomenti per poter
contrastare queste proposte stesse. Se ritieni che vada contrastato tutto l’impianto politico della
raccolta dei rifiuti, secondo me sono altri gli strumenti, stai sbagliando la mira nel non votare
queste.
È lo stesso discorso che era nato lo scorso anno quando - ricordo – c’era il Consigliere
Vescovi – si parlava in merito al consumo minimo dell’acquedotto. Siccome c’è una norma che
dice che io devo pagare comunque 80 mc, perché è il minimo garantito, e da quelli non si scappa,
allora ci sarà sicuramente qualcuno che lascia aperto il rubinetto e fa passare 80 mc. Io mi rifiuto
di pensare che ci sia qualcuno così deficiente da fare una cosa simile! Se c’è sono affari suoi;
possiamo fare del nominalismo? Possiamo chiamarlo, invece che minimo garantito, parziale
rimborso dei costi di gestione dell’acquedotto? A me sembra che lo spirito di una persona dotata
di un minimo di senso civico debba essere lo stesso. Io non mi scandalizzo di fronte a queste
cose.
Quanto poi ai costi vorrei fare una considerazione ulteriore: siamo tutti d’accordo che è
finita l’epoca delle vacche grasse. Sul servizio rifiuti non è più, nel momento in cui si decide di
passare al Decreto Ronchi, un discorso di coprire l’80%, visto che il Comune di Riva è ricco e il
20% se lo può tenere a carico! Bisogna tendere al 100% di copertura. Nel momento in cui decido
questo non ci gioco più, devo responsabilizzare le persone sulla differenziata. Io penso che il
Comune di Riva abbia fatto dei passi che magari sono anche falliti, nel percorso, perché ci si
accorti che i Kanguro non andavano, o che comunque c’era gente che boicottava questo sistema,
verbale 19. 12. 05 /
10
ecc.; ma comunque i tentativi sono stati fatti e la verità non ce l’ha in mano nessuno. Si stanno
facendo dei tentativi per arrivare a questo.
Il Comune dalla gestione del servizio rifiuti non può trarre profitto, non può guadagnare;
posto questo, forse è un principio di responsabilizzazione quello di far pagare le persone, perché
tutti i servizi, tutte le cose che io chiedo - se mi rivolgo ad un privato, ad un negozio - me le
fanno pagare. Così è anche in questo caso: l’Amministrazione non si comporta da ente sociale,
chi produce paga. È un principio di responsabilizzazione cui tutti i cittadini sono chiamati a
rispondere e quindi non vale il discorso di far pagare di meno, perché non vale. Si pagherà meno
quando forse tutti faranno la differenziata, ma forse anche no, perché la differenziata costa,
quindi si paga. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliera Brunelli, Consigliere Modena.
Consigliere Modena:
Io non volevo fare un intervento, ma solo porre un paio di domande, anzi, una sola
domanda, che ho già posto in passato e che rifarò; fermo restando che non voglio entrare nel
merito delle dispute tra i due Consiglieri che hanno parlato prima di me, non c’è dubbio che
l’ottica sia quella intrapresa. Io credo che ci saranno delle difficoltà di concretizzarla, ma l’ottica
va nella direzione di dire che dobbiamo arrivare al punto in cui chi consuma di più paga di più,
evidentemente. Questo è lo spirito e spero che a questo si arrivi. Sarà difficile, così come è
difficile abituare tutti quanti, evidentemente, a fare la differenziata. La Consigliera Brunelli da
anni lava il vasetto dello yogurt, io invece no, ma mi abituerò anche io a farlo, se sarà necessario
che lo faccia. Io continuo a dire – voi conoscete il dialetto rivano – che è inutile “serar la spina e
daverzer el borom”, perché è inutile che andiamo a lavare il barattolino dello yogurt della
Consigliera, quando le grandi utenze, per esempio, non hanno alcun servizio di raccolta
differenziata (grandi utenze che da sole producono come tante Consigliere Brunelli messe
insieme!).
Io dico, allora, che occorrerà - come ho già detto in passato – non essere restrittivi, ma
essere propositivi, come è stato; devo fare i complimenti per quello che è accaduto per esempio
nella mia zona, quando avete organizzato quelle riunioni in cui avete spiegato come funziona.
Ma bisogna essere propositivi anche in altri sensi, per esempio favorendo l’aumento delle isole
ecologiche e praticamente dando più comodità a colui che, altrimenti, per evitare il disagio, non
fa quello che deve fare.
La domanda che volevo fare io però, oltre che alla raccomandazione che ho già fatto in
passato e che continuo a fare, dicendo che è vero – come ha detto la Consigliera Brunelli – che è
difficile testare, perché bisogna provare una serie di cose prima di trovare quella giusta, ma è
anche vero che se c’è questa classifica – che è stata prima citata – dei Comuni più bravi e
Comuni meno bravi, si può andare a copiare da quelli bravi, cercando anche di capire i motivi
per cui sono più bravi di noi e se magari sono stati aiutati con una serie di strutture, di
informazioni, di cultura diversa.
La domanda che facevo che non c’entra nulla con tutto questo, va nella direzione di dire
che io sono sinceramente e fortemente preoccupato – ma altrettanto ignorante – sulla storia
dell’inceneritore. È vero che si è detto, un po’ per battuta e un po’ per verità, che uno avvelena
l’altro, perché, evidentemente, da qualche parte questo inceneritore dovrà pure essere
posizionato. Sicuramente colui che se lo ritrova accanto non ne sarà felicissimo; che poi
l’inceneritore avveleni o meno io non sono in grado di dirlo, ma sicuramente bene non fa di
sicuro. Mi chiedo allora, vedendo se qualcuno mi può rispondere, oggi o in altra sede, perché,
verbale 19. 12. 05 /
11
rispetto ad altri tipi di riciclaggio o di raccolta differenziata, l’inceneritore raccoglie i maggiori
consensi. Io, per esempio – mi pare di averlo già detto – in passato ero andato a Brescia a vedere
una struttura presente là, in cui vengono fatti e venduti dei mattoni. Ripeto: nell’ignoranza di uno
come me che non sa nulla, è chiaro che mi viene da dire che tutta l’immondizia va lì, poi si
ricompone e nel ricomporla – e non lo dico evidentemente allo scopo di guadagnarci qualche
cosa, perché alla fine su questi servizi non ci si guadagna mai - ritornano in circolo materie che
possono essere usufruite in altro modo, senza che vadano nell’aria.
Mi piacerebbe, una volta, forse non è questa l’occasione, saperne di più; non so se ci sono
Consiglieri che ne sanno molto più di me che quindi non sono interessati alla cosa. A me invece
piacerebbe conoscere questi passaggi, perché non si può andare contro il corso del fiume, che
ormai è quello dell’inceneritore, però un ragionamento, che potrebbe essere parziale, si può fare.
Io, se ricordate, il giorno che, qui, AGS venne a parlare della nuova ipotesi che viene presa in
considerazione, insieme ad altri Comuni, dicevo che ci potrebbero essere anche altre iniziative,
che riguardano i servizi, pensavo proprio ad una cosa del genere. Non so se sia una cosa gestibile
a livello non provinciale, ma locale, o se si possano fare dei ragionamenti in merito, ma potrebbe
essere un’attività adatta ad una delle nostre società e potrebbe essere una soluzione, seppure
parziale, per fare qualche cosa di meglio; si potrebbe tentare o andare a vedere.
^^^ Esce il Consigliere Zanoni: il numero dei presenti scende a 26. ^^^
Presidente:
Grazie Consigliere Modena. Altri Consiglieri che chiedono la parola? Consigliere
Pederzolli.
Consigliere Pederzolli:
Grazie Presidente. Sull’argomento io non vorrei esprimermi sulle tariffe, perché sono
convinto che trovare un sistema immediatamente perfetto non sia possibile per nessuno; come
diceva prima qualcuno sono stati fatti dei tentativi. Leggevo i passaggi che riguardano gli
obiettivi: si dice chiaramente che la previsione del 40% per lo scorso anno non è stata raggiunta,
che si è arrivati al 32%. Ci dovrebbe essere invece il 50%. Non è semplice, secondo me, trovare
una soluzione; si può provare, si può tentare, si sta mettendo in campo tutto quel che è possibile,
ma io penso che quello che manca veramente sia proprio la cultura della raccolta differenziata. Io
ho assistito all’incontro che è stato organizzato al Comprensorio un po’ di tempo fa, con i
Funzionari della Provincia e i rappresentanti dei Consorzi che raggruppano il materiale portato
alla distruzione. È stato presentato in quella sede un aspetto che io non conoscevo; può darsi che
io l’abbia mal interpretato, che l’abbia capito male, ma ho capito una cosa: se il rifiuto arriva a
chi lo deve poi lavorare, in una maniera il più precisa e pulita possibile, ci sono dei ritorni
economici anche per le Amministrazioni comunali; mi sembra fosse questo il senso dei discorso.
Ora, per arrivare a questo, bisognerà lavorare moltissimo sulla cultura della raccolta
differenziata e sulla gente; purtroppo bisognerà fare questo, più che dire alla gente che si farà il
porta a porta e che deve conferire nel cassonetto. Ogni persona dovrà avere la cultura della
raccolta differenziata; capire che portare una bottiglia ripulita da un qualsiasi altro rifiuto nel
contenitore può portare una certa cifra al Comune. Se una persona conferisce – come diceva la
Consigliera…
(CAMBIO LATO)
…quando si dice che si va al supermercato e metà delle cose che si ritirano poi debbono essere
scartate, perché ci sono tre involucri che magari racchiudono qualsiasi altra cosa. Anche qui
secondo me bisognerà insistere molto per fare in modo che anche la grossa distribuzione limiti al
verbale 19. 12. 05 /
12
massimo gli involucri e quindi, di conseguenza, i rifiuti da dover conferire in discarica, o nei
Centri di raccolta. Credo anche che un buon sistema potrebbe essere quello dei Centri di
Raccolta Multimateriali, che sono aperti; incentivare magari il cittadino a conferire direttamente
lì, con il beneficio di un qualsiasi incentivo o sgravio che possa incentivarlo. Poi è logico che una
tariffa ci deve essere, che ci sono dei costi che vengono sostenuti dal Comune, quindi è normale
che poi vada a chiedere al cittadino di pagarli; la percentuale viene calcolata dal Comune su
coefficienti che ritiene opportuni. In questo caso si è scelta la strada di valutare una parte
variabile e l’altra in base alle metrature, va benissimo, si può concordare, perché, probabilmente,
al momento non c’è una scelta diversa da poter fare; una scelta arriverà in futuro. Il mio invito
dunque è questo: cerchiamo di lavorare non tanto sulle modalità di raccolta, ma sulla cultura
della raccolta differenziata, che penso sia quella che, a lungo andare, pagherà.
Volevo chiedere una cosa, in particolare, che non è indicata nel documento: il servizio di
raccolta è affidato dal Comprensorio ad una ditta specializzata, questa corrisponde sempre alla
Eco Campagna? In questo caso? No? È soltanto per la spazzatura strade. Era solo una
precisazione.
Una perplessità che ho, invece, per quanto riguarda la raccolta dell’umido, per
quest’anno, purtroppo, perché leggo che, per il prossimo anno, si troveranno delle soluzioni con
la chiusura dei cassonetti; per quanto riguarda le utenze non domestiche, ci saranno dei giorni
previsti in cui si passerà a raccogliere l’umido, se non sbaglio. Si sa benissimo, è un argomento
che è stato affrontato in sede di Conferenza dei capi gruppo, che questo creerà qualche disagio,
molto probabilmente, quest’anno. I tempi che ci si prefiggeva per trovare il sistema di chiusura
per i cassonetti rientravano nell’anno, o sono previsti per il prossimo anno? Solo questo chiedo:
il prossimo anno. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Pederzolli. Altri che chiedono la parola? Ha chiesto la parola il
Consigliere Frizzi.
Consigliere Frizzi:
Io presento un O.d.G., anche per questioni personali poi vorrei rispondere all’intervento
della Consigliera Brunelli. Mi è dispiaciuto che la mia critica politica sia stata abilmente spedita,
dalla Consigliera Brunelli, sulle spalle del funzionario. Io so riconoscere il lavoro svolto in questi
anni, all’interno del Comune, all’interno dello stesso Consiglio; io riconosco che grazie al
funzionario, si è potuto perlomeno rimediare a ciò che la politica non è stata in grado di
realizzare. Devo dire che l’impegno e il lavoro del funzionario sono stati eccellenti, in quanto
funzionario; ma dal momento che è il politico a dare le direttive che gli competono, mi sia
permesso di criticare la politica e non di chiamare in causa, assolutamente, il lavoro svolto dal
funzionario. Io voglio togliere ogni ombra di dubbio sul fatto che io oggi critichi il lavoro dei
funzionari. Io riconosco il lavoro svolto fino ad oggi, l’impegno profuso per adeguare le tariffe al
Decreto Ronchi, cosa non facile.
Quello che io critico – e che continuerò a criticare - è la totale assenza della politica sulla
questione dei rifiuti; non si può oggi dire che non ci sia stata, perché se noi abbiamo ancora una
percentuale intorno al 30 – 32% di raccolta differenziata, dal momento che il problema è ormai
datato, nel senso che si parlava già alla fine degli anni ’80 di tutte le nuove normative necessarie
a favorire la raccolta differenziata. Non è neanche vero che io non abbia mai portato alternativa
alcuna: io ho sempre detto come si svolge la raccolta differenziata in Svizzera. Gli esempi ci
sono, basta copiarli, non serve inventare nulla. È questo il motivo per cui io, oggi,
provocatoriamente, presento un O.d.G. con cui impegno il Sindaco e la Giunta ad organizzare
verbale 19. 12. 05 /
13
una trasferta a Zurigo, o in altre località della Svizzera, per tutto il Consiglio comunale, a spese
dei Consiglieri, ovviamente, per vedere come viene svolta la raccolta differenziata, facendo
pagare ciò che si produce.
Questo dunque è l’O.d.G. che io presento oggi. Io sono stufo, infatti, di portar esempi,
non si è mai voluto veramente approfondire il problema rifiuti a Riva del Garda, si è sempre data
la responsabilità di adeguare al meglio le tariffe, in base al Decreto Ronchi, agli Uffici
competenti del Comune. Mentre io, appunto, elogio il lavoro svolto dai funzionari, ribadisco con
fermezza la mancanza di una politica adeguata per risolvere il problema dei rifiuti. Io oggi
dunque presento questo O.d.G. che ho scritto e che consegno. Non è scritto bene; l’ho scritto di
getto, comunque io penso che una bella gita in Svizzera per vedere realmente come si svolge il
servizio sia una cosa molto semplice ed immediata. In una sola giornata si può veramente vedere
come la cosa è fattibile, non utopistica, perché viene fatta, viene svolta.
Presidente:
Grazie Consigliere Frizzi. Altri Consiglieri che chiedono la parola? L’Assessore Bagozzi
per la risposta.
Assessore Bagozzi:
Io ho apprezzato tutti gli interventi dei Consiglieri, perché significa che c’è molta
sensibilità all’interno della problematica sui rifiuti, ma su questo non avevo alcun dubbio; ho
sentito tante cose che chiaramente sono di dominio pubblico, che quindi conoscevamo già e su
cui si eravamo già attivati per cercare di migliorare il servizio. Ho sentito però anche tante
imprecisioni, quindi mi rendo conto anche che l’argomento è di difficile trattazione,
richiederebbe parecchio tempo per essere sviscerato; quindi io direi che sarebbe il caso - anzi, mi
prendo l’impegno - di convocare magari alcune riunioni ad hoc per cercare di spiegare in maniera
dettagliata tutte le problematiche inerenti i rifiuti e le politiche che l’Amministrazione intende
attuare, chiaramente di concerto con la Provincia Autonoma, che è responsabile delle politiche
maggiori, come ad esempio l’inceneritore e quant’altro.
Una precisazione: sul discorso di pagare quanto si conferisce posso dire che voi tutti
sapete che la nostra tariffa è divisa in due parti - magari lo chiariremo meglio quando tratteremo
la prossima delibera – una parte fissa e una parte variabile. La parte fissa copre tutti i costi
comuni, quindi lo spazzamento strade, i costi della discarica e quant’altro. Questa,
necessariamente, deve essere divisa in maniera proporzionale tra tutti i vari utenti, quindi
l’indicazione è quella di rapportarla ai metri quadri dell’abitazione. La parte variabile invece, che
è quella che dovrebbe essere fatta pagare in funzione del reale quantitativo conferito, è stata
collegata al numero di persone che abitano nelle varie abitazioni. Questo per cercare di riuscire
ad avvicinarsi il più possibile a quanto si dovrebbe conferire. Giustamente, come diceva anche il
Consigliere Frizzi, l’obiettivo è quello di andare a far pagare direttamente, ma solamente su
questa parte variabile, in base a quanto ognuno conferisce.
Nella terza modifica al Piano di smaltimento provinciale è previsto che anche una quota
parte della quota variabile debba essere fatta pagare proporzionalmente agli utenti; questo per
cercare di evitare che ci siano furberie, cioè che proprio in base al principio che chi meno
conferisce meno paga qualcuno pensi che sia meglio smaltire in maniera impropria. Le
problematiche dunque sono complicate e noi, come tutte le altre Amministrazioni della Provincia
cercheremo di affrontarle gradualmente, avendo come obiettivo principale non solo l’aumento
della raccolta differenziata, ma la riduzione del quantitativo di rifiuti. Questo è il nostro obiettivo
primario; in secondo luogo l’obiettivo fondamentale è l’aumento della percentuale della raccolta
differenziata.
verbale 19. 12. 05 /
14
Per quanto riguarda le altre domande che mi sono state poste, il discorso dei premi,
dell’incontro che si terrà domani posso dire - chiaramente a quello era riferito il sorriso di cui si
diceva prima - che noi non siamo tra le Amministrazioni premiate, questo era anche
immaginabile. Da questo punto di vista noi siamo, purtroppo, indietro; sarà nostra cura, come mi
sembra sia stato dimostrato anche con gli interventi operati sul territorio per la raccolta
dell’umido, aumentare notevolmente questa percentuale di raccolta. Però, ripeto, l’obiettivo
principale è ridurre il quantitativo di rifiuto; questo è l’obiettivo anche a livello provinciale. Uno
degli obiettivi principali, magari meno appariscente, è arrivare ad un quantitativo di rifiuto secco
residuo – cioè quello che non è possibile riciclare, quello che in teoria dovrebbe essere inviato
all’inceneritore – di 175 kg/abitante equivalente annuo. Si tratta di un quantitativo molto basso,
se pensate che noi adesso siamo vicini ai 400 kg/abitante, se non ricordo male; quindi i passi da
fare in questa direzione sono molti. Questo va in funzione proprio del discorso che opportuno
cercare di differenziare il più possibile per poter, dopo, riutilizzare il materiale che viene
conferito.
L’inceneritore: ci informeremo in merito alla possibilità di poter riutilizzare il rifiuto
conferito per fare mattoni, ma considerando che a Brescia c’è comunque un inceneritore -che mi
sembra funzioni anche parecchio – l’impressione è che quei rifiuti siano comunque riciclabili.
Un altro dei nostri obiettivi è cercare di riuscire a riutilizzare, nel modo più ampio possibile, tutti
i rifiuti, anche quelli che adesso magari non sono riutilizzabili, cercare di ottenere le strutture
adatte; però, chiaramente, non possiamo farlo solamente noi, come Amministrazione comunale,
ma qualche tentativo è stato fatto. Mi riferisco, per esempio, al discorso del tetrapak, per cui
sembra adesso ci siano degli accordi per cui potrà essere differenziato, quindi riutilizzato in
maniera diversa. Ci sono dunque obiettivi perseguiti anche in questa direzione.
Concordo con quanto è stato detto in merito al fatto che gli imballaggi debbono essere
ridotti il più possibile; a questo sicuramente sono interessati i supermercati e la grandi
distribuzione, ma sicuramente qualche cosa possiamo fare anche noi andando a scegliere i
prodotti che acquistiamo. Se noi, infatti, scegliamo i prodotti che hanno meno imballaggio, già
riusciamo a fare qualche cosa anche per l’ambiente. Mi sembra che qualche catena di
distribuzione stia andando in questa direzione, distribuendo prodotti confezionati con un
imballaggio ridotto al minimo.
Non so se ho risposto a tutto; dimenticavo il discorso dei costi ed, infatti, tutti gli
interventi di cui si diceva prima devono tenere conto dei costi; ogni intervento, per esempio
quello di andare a valutare in maniera esatta quanto ogni persona conferisce, costa, anche
parecchio. I ragionamenti cui faceva riferimento il Consigliere Frizzi, sul discorso che seguono in
Svizzera, ma probabilmente anche in tanti altri Paesi, sia in Trentino che nel resto d’Italia, è
quello dei sacchetti prepagati, che comunque necessitano di un controllo ben preciso, perché si
deve fare in modo che nessuno conferisca rifiuto in maniera diversa rispetto ai sacchetti
prepagati. Comunque anche in quel caso i sacchetti prepagati si riferiscono solamente alla parte
variabile perché i costi generali vengono pagati comunque in maniera diversa; quindi
computandoli per persona, o per unità familiare.
Ripeto: se ci sono altre domande io penso che sia opportuno, in altra sede magari, dare
tutti gli opportuni chiarimenti; io accetterò molto volentieri l’apporto fornito da tutti i Consiglieri
per cercare di ottimizzare il servizio, cercando sempre di contenere i costi il più possibile. Tutto
questo fermo restando che la copertura della spesa è obbligatoria e mi sembra anche una cosa
molto democratica, se posso aggiungerlo; quindi la copertura delle spese deve essere totale. Poi
ricordatevi che se non paga il cittadino paga il Comune, il che vuol dire esattamente la stessa
cosa.
verbale 19. 12. 05 /
15
Presidente:
Grazie Assessore Bagozzi, ha chiesto la parola la Consigliera Lorenzi, secondo
intervento.
Consigliera Lorenzi Emanuela:
Io avevo chiesto all’Amministrazione di affrontare il discorso rifiuti un po’ prima, invece
che portarlo all’ultimo momento. Siccome anche lo scorso anno c’è stato un confronto
abbastanza serrato sul tema, avevo chiesto di affrontare a settembre, magari, tutta la
problematica, però non è stato fatto. Mi dispiace ma si può fare anche in seguito, sicuramente.
Anche se l’Amministrazione non riceverà alcun premio, sarebbe interessante che
qualcuno partecipasse, visto che dopo ci sarà questo confronto in Provincia, bisogna appunto –
come diceva prima il Consigliere Modena – imparare dai più bravi. Noi siamo tra i Comuni
maggiori, siamo un centro turistico, abbiamo tante problematiche, probabilmente i Comuni più
piccoli sono più avvantaggiati in questa raccolta. Però sentire altre esperienze, avere un
confronto diretto con tutti gli altri Comuni penso sia interessantissimo. Non so se l’Assessore
abbia avuto l’occasione di leggere il rapporto sulla raccolta di Varone: si è trattato di uno studio
abbastanza dettagliato, che purtroppo è stato fatto un po’ in ritardo. Io punto molto sulla verifica
di quello che l’Amministrazione fa in questo settore. Adesso, se verrà estesa questa raccolta alle
varie frazioni - si spera a tutte in poco tempo – verso maggio o giugno bisognerebbe avere una
verifica di quanto si sta facendo; poi se ne può parlare in Consiglio, sarebbe ancora meglio.
Grazie.
^^^ Entra il Consigliere Dalponte: il numero dei presenti sale a 27. ^^^
Presidente:
Grazie Consigliera Lorenzi. Nessuno chiede la parola, dobbiamo mettere in votazione
l’O.d.G. del Consigliere Frizzi.
Consigliere Frizzi:
No, ci sono le dichiarazioni di voto. A questo proposito io dico una cosa molto semplice.
Presidente:
Io non pensavo ad una dichiarazione di voto, perché Lei ha detto fin dall’inizio, come
dichiarazione di voto, avrebbe sempre votato contro, perciò non pensavo di darLe la parola.
Comunque va bene, Consigliere Frizzi.
Consigliere Frizzi:
Sì, ma non voto contro il mio O.d.G.; si dice sempre che è una questione di cultura, ma
non lo è; infatti nei Paesi dove viene effettuata la raccolta differenziata a peso automaticamente
questo scatena nella persona un insieme di cose che favorisce la diminuzione della produzione di
rifiuti. Il cittadino si reca nel negozio di alimentari e toglie gli imballaggi perché se li porta a casa
gli stessi imballaggi per lui si trasformano in un costo. È questo il problema principale del dover
effettuare la raccolta differenziata; non è detto che il cittadino, svizzero o tedesco, che a casa si
comporta in questo modo, in Italia, per la sua cultura, ci comporti allo stesso modo con la
raccolta dei rifiuti. Le persone si adeguano semplicemente alle regole del Paese in cui si trovano.
Se voi andate in India sicuramente non fate la raccolta differenziata; se voi andate in un qualsiasi
Paese dell’Africa non fate la raccolta differenziata, anche se magari siete le persone più educate
verbale 19. 12. 05 /
16
di questo mondo. Se siete in Italia difficilmente verrà fatta una cosa del genere, eppure,
nonostante tutto, la sensibilità degli italiani piano pianino sta aumentando verso queste
problematiche, anche se ritengo che a Riva del Garda sia difficile fare la raccolta differenziata. Io
che abito al Fangolino, per esempio, devo girare qualche centinaia di metri con la macchina piena
di rifiuti di vario tipo, per trovare il raccoglitore della carta, quello del vetro, ecc.. Dunque è
molto difficile in una situazione di questo tipo effettuare la raccolta differenziata; finché non
verrà fatta la raccolta a peso non si accenderà mai quella scintilla che permetterà a tutti, fin dalla
fonte, di eliminare, o almeno diminuire, la produzione di rifiuti.
Per questo motivo io consiglio vivamente di guardarsi intorno: gli esempi ci sono, non
mancano; ormai da 20 anni alcune province, alcune città, alcuni Stati hanno applicato questi
rimedi; basterebbe semplicemente affacciarsi fuori dal nostro territorio, guardare con un po’ più
di attenzione e copiare ciò che in altre parti stanno facendo molto bene.
Presidente:
Ha chiesto la parola il Consigliere Bombardelli, per dichiarazione di voto.
Consigliere Bombardelli:
Grazie Presidente. Vorrei rivolgere un invito al Consigliere Frizzi: vista la disponibilità
dell’Assessore Bagozzi e dell’Amministrazione ad approfondire questo tema, che è abbastanza
difficile, credo per le poche informazioni che io ho, come altra parte del Consiglio comunale,
inviterei il Consigliere Frizzi a ritirare questo O.d.G., eventualmente a ripresentare una mozione
più avanti nel tempo, dopo aver usufruito della disponibilità dell’Amministrazione per
organizzare alcune riunioni sul tema specifico e capire un po’ di più. In caso contrario io mi
astengo su questo O.d.G. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Bombardelli. Consigliere Modena, per dichiarazione di voto.
Consigliere Modena:
La mia dichiarazione è speculare a quella del Consigliere Bombardelli. Aggiungo solo
una cosa: un giro in Svizzera lo possiamo fare tutti, se vogliamo, però io penso che ci siano
località trentine che, a quanto ne so, sono abbastanza avanti su questo discorso. Quindi, se nel
ragionamento fatto dal Consigliere Bombardelli, che è stato proposto dall’Assessore, c’è la
richiesta di fare una o più riunioni, io non posso che essere d’accordo, prché io penso che ad
ognuno di noi serve approfondire la questione. Prima di andare in Svizzera andiamo a vedere
che cosa si sta facendo in qualche paese qui vicino a noi. Facciamo prima, spendiamo meno visto che paghiamo noi Consiglieri – e ci facciamo un quadro della situazione. Mi pare che
questa, Consigliere Frizzi, potrebbe essere un’ottima opportunità.
Presidente:
Grazie Consigliere Modena, ha chiesto la parola alla Consigliera Brunelli.
Consigliera Brunelli:
Anche io non ho nessuna intenzione di andare in Svizzera, a fare nessun tipo di gita
aziendale, perché con gli strumenti informatici che ci sono adesso penso che se si vuole mettersi
in contatto con un’Amministrazione comunale svizzera, o controllare su internet i loro metodi di
raccolta differenziata, lo si può fare senza “far tanta pompa” e senza andarci. Questo
indipendentemente dal fatto che sia a spese o meno del Consigliere, o dell’Amministrazione: io
verbale 19. 12. 05 /
17
non ci andrei nemmeno se il viaggio fosse pagato dall’Amministrazione. Ci asterremo dalla
votazione dell’O.d.G., dunque.
Per quanto riguarda la votazione della delibera proposta, se è questa la sede giusta,
naturalmente voteremo a favore, perché pensiamo che sia semplicemente l’attuazione di un
disegno rivolto alla raccolta differenziata, che prosegue dallo scorso anno, da due anni fa, a
questa parte; dal 2004.
Ho parlato prima di funzionari non tanto per riferirmi al Consigliere Frizzi, di cui mi fa
piacere che apprezzi il loro lavoro e poi voti contro le delibere; “la coda di paglia si è incendiata
a lui e non a” me, perché io parlavo semplicemente di correttezza dei costi esposti, per arrivare
alla determinazione delle tariffe, nella copertura al 100%. Quindi, siccome il politico dà la
direttiva (quella cioè di passare al decreto Ronchi) e il funzionario dice quanto costa, perché non
è compito del politico andare a vedere a quanto ammonta il contratto di appalto per lo
spazzamento del servizio strade, ma spetta al funzionario. Siccome dei funzionari ci si fida si
arriva alla determinazione di queste tariffe, di questo Piano finanziario, che questa sera è in
votazione.
Ribadisco dunque, perché ne sono fermamente convinta e perché credo che sia una cosa
da difendere assolutamente, anche per il doppio ruolo che ho in questo campo, che il lavoro dei
funzionari non è disgiunto da quello del politico; anzi: accoglie e attua le direttive
dell’Amministrazione. Sono due cose ben distinte, che tali vanno mantenute in
un’Amministrazione sana, che opera correttamente; ripeto: sono distinte ma non sono separate.
Sono due cose che viaggiano insieme, con distinzione di ruoli ma non “separatezza” delle scelte.
Volevo poi fare una considerazione – poi chiudo – in merito ad una cosa che è stata detta
qui. Mi riferisco al fatto di dire continuamente che “la raccolta differenziata è bassa e poi dire
che, siccome nessuno la fa da domani non la faccio più neanche io”; questa penso che sia una
cosa che si commenta da sé, perché finché nessuno farà la propria parte non possiamo pensare
che ci sia un’ingerenza di tipo politico, nè comportamento dell’individuo, del singolo. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliera Brunelli. Altri che chiedono la parola? Se nessuno chiede la parola
metto in votazione l’O.d.G. proposto dal Consigliere Frizzi, così come proposto.
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano, ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori, e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti n. 27
- Consiglieri votanti n. 27
- voti favorevoli n. 1 (Frizzi)
contrari n. 3 (Sindaco, Presidente, Grazioli Luca)
astenuti n. 23 (Santoni, Zambotti, Galas, Daves, Calzà Luigi, Brunelli, Mirante Marini,
Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro, Grasso, Dalponte, Gatti,
Accorsi, Pederzolli, Trinchieri Benatti, Morandi, Lorenzi Emanuela,
Serafini, Matteotti Pietro, Bombardelli, Modena, Benaglio)
verbale 19. 12. 05 /
18
IL CONSIGLIO COMUNALE RESPINGE L’ODG
A FIRMA DEL CONSIGLIERE FRIZZI
Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente
dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la proposta di delibera allegata sub lettera D).
Dato atto che è stato acquisito il parere stabilito dall’art. 81 del D.P.Reg.
1.02.2005, n. 3/L, 1° comma, come favorevolmente espresso e inserito in calce alla proposta di
deliberazione, di cui forma parte integrante;
Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al
proposta di delibera allegata;
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti n. 27
- Consiglieri votanti n. 27
-
voti favorevoli n. 20 (Sindaco, Presidente, Santoni, Zambotti, Galas, Daves, Calzà Luigi,
Brunelli, Mirante Marini, Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro,
Grasso, Dalponte, Gatti, Grazioli Luca, Accorsi, Bombardelli,
Modena, Benaglio)
contrari
n. 0
astenuti
n. 7 (Frizzi, Pederzolli, Trinchieri Benatti, Morandi, Lorenzi Emanuela,
Serafini, Matteotti Pietro)
IL CONSIGLIO COMUNALE
delibera
DI APPROVARE la proposta di deliberazione del relatore Assessore Bagozzi, allegata al
presente verbale sub lettera D).
^^^ Escono i Consiglieri Zambotti e Santoni: il numero dei presenti scende a 25. ^^^
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 3
dell’ordine del giorno, di cui all’allegato E) al presente verbale.
PUNTO N. 3: TARIFFA IGIENE AMBIENTALE (TIA): DETERMINAZIONI PER
L’ANNO 2006 (DECRETO LEGISLATIVO 05.02.1997, N. 22 E D.P.R.
27.04.1999, N. 158)
Assessore Bagozzi:
Grazie Presidente. Terza delibera che riguarda la Tariffa di Igiene Ambientale. Passiamo
verbale 19. 12. 05 /
19
alla determinazione della tariffa. Qui si parte dal costo di 1.946.000 euro proveniente dal Piano
tariffario, in base alla distinzione tra utenze domestiche e non domestiche, che si ritiene
rimangano invariate con la percentuale del 50% ognuna. Con l’agevolazione – sempre prevista
dal Decreto Ronchi - a favore delle utenze domestiche nella percentuale del 5%, si arriva alla
definizione delle tariffe. In base ad un aumento degli accertamenti vengono contenute in un
aumento medio pari al 1% per quanto riguarda le utenze domestiche, e una diminuzione pari al
2,52% per quanto riguarda le utenze non domestiche.
Oltre a queste si indicano anche le agevolazioni per tutta una serie di cose che andiamo ad
indicare, riduzione della tariffa; vale a dire che:
Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione.
Assessore Bagozzi:
Con queste tariffe si ha, come dicevo prima, l’integrale copertura dei costi. Grazie.
Presidente:
Grazie Assessore Bagozzi. Chi chiede la parola? Nessuno, metto in votazione il punto 3
all’O.d.G.
Constatato che nessun Consigliere prende la parola, il Presidente dichiara
chiusa la discussione e mette in votazione la proposta di delibera allegata sub lettera E).
Dato atto che sono stati acquisiti i pareri stabiliti dall’art. 56 della L.R.
1/1993 nel testo come sostituito dall’art. 16 - 6° comma della L.R. 10/1998, come
favorevolmente espressi e inseriti in calce alla proposta di deliberazione, di cui formano parte
integrante;
Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al
proposta di delibera allegata;
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti n. 25
- Consiglieri votanti n. 25
-
voti favorevoli n. 18 (Sindaco, Presidente, Galas, Daves, Calzà Luigi, Brunelli, Mirante
Marini, Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro, Grasso, Dalponte,
Gatti, Grazioli Luca, Accorsi, Bombardelli, Modena, Benaglio)
contrari
n. 1 (Frizzi)
astenuti
n. 6 (Pederzolli, Trinchieri Benatti, Morandi, Lorenzi Emanuela, Serafini,
Matteotti Pietro)
IL CONSIGLIO COMUNALE
delibera
verbale 19. 12. 05 /
20
DI APPROVARE la proposta di deliberazione del relatore Assessore Bagozzi, allegata al
presente verbale sub lettera E).
^^^ Esce il Consigliere Bombardelli: il numero dei presenti scende a 24. ^^^
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 4
dell’ordine del giorno, di cui all’allegato F) al presente verbale.
PUNTO N. 4: IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI (ICI): DETERMINAZIONI
PER L’ANNO 2006
Assessore Bagozzi:
Passiamo adesso all’ICI: Imposta Comunale sugli Immobili. Vi risparmio tutte le
premesse, passiamo direttamente alle proposte di delibera, voi sapete che per Legge l’aliquota di
base è il 4 per mille, e che c’è una detrazione per chi ha l’abitazione principale.
Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione.
Presidente:
Grazie Assessore Bagozzi, qualcuno vuole intervenire? Ha chiesto la parola la
Consigliera Lorenzi.
Consigliera Lorenzi Emanuela:
Mi stavano suggerendo che forse non c’è la maggioranza in questo Consiglio; va bene, è
lo stesso. Effettivamente spesso anche iniziare con questo ritardo i Consigli comunali, non va
bene; noi, Presidente, siamo anche gentili, però iniziare i Consigli perché siamo sempre presenti
noi, qualche volta può anche succedere, ma come prassi mi sembra che non vada bene.
Presidente:
Sono d’accordo con Lei, Consigliera Lorenzi, però non mi sembra il caso di soffermarsi,
noi dobbiamo lavorare per la città, non per la maggioranza.
Consigliera Lorenzi Emanuela:
Volevo solo farlo notare. So bene che dobbiamo lavorare per la città; infatti sono qui.
Presidente:
La città è di tutti, della maggioranza e della minoranza.
Consigliera Lorenzi Emanuela:
Va bene, Presidente. Agli Atti c’erano dei documenti: Decreti legislativi a chiarimento
del fatto se noi possiamo o meno adottare questi provvedimenti. Nei Decreti si parlava del potere
verbale 19. 12. 05 /
21
che hanno i Consiglieri comunali, o i Comuni, mi sembra, di deliberare su certe detrazioni in
merito all’ICI. Ecco, siccome c’è scritto: “Considerato che le motivazioni addotte nello scritto
ministeriale risultano abbastanza vaghe e non sembrano coerenti se confrontate con altri
articoli regolamentari, che secondo tale teoria dovevano essere contestati”. So che interpretare
queste cose è sempre difficile, ma dobbiamo essere sicuri; una frase così ci lascia un po’ nel
vago, perché dobbiamo approvare certe cose, però non siamo completamente sicuri, visto che,
appunto, sono stati allegati entrambi i Decreti Legislativi. È stato allegato qualche cosa anche
sulla tariffa rifiuti, perché sembra che il Consiglio comunale non possa approvare tariffe; queste
norme sono sempre poco chiare, limitano anche il nostro lavoro, il nostro impegno.
Riguardo all’ICI, personalmente non sono d’accordo con gli aumenti decisi
dall’Amministrazione, per alcune motivazioni. La prima sicuramente è che i nostri cittadini, in
questa fase, in questo periodo, non hanno bisogno di nuove tasse. La casa è già tassata a
sufficienza: è vero che la prima casa ha una detrazione di 500 euro, però le rendite catastali del
Comune di Riva sono piuttosto elevate rispetto a quelle degli altri Comuni. Poi ricordo che la
casa data in affitto rientra sempre nell’ambito della seconda casa, è gravata dall’Imposta di
registro, dall’IRPEF e poi dalle tasse private, tipo le coperture assicurative, che incidono
parecchio sulla seconda casa. Ho sentito alla televisione che l’onorevole Rutelli, della
Margherita, proponeva una ritenuta secca del 12% sull’affitto della casa; in effetti gli affitti
vanno cumulati al reddito totale del cittadino, per cui se ha un reddito un po’ elevato gli vengono
tolte delle percentuali consistenti. Con questa ICI viene aumentato il gettito di 400.000 euro, così
è scritto in Bilancio; però solo 150.000 euro sono finalizzati alla creazione del Fondo di sostegno
degli affitti, mentre gli altri vanno nei servizi per la città.
Ho letto in internet, sempre riguardo all’ICI che viene applicata a Trento, che in quella
città chi affitta a canone concordato – si tratta di un contratto di affitto un po’ particolare, con
delle cifre un po’ più basse – viene esentato completamente dall’ICI. Riguardo alle attività
economiche ci sarà un aumento dello 0,4%: oltre alla normale tassazione IRPEF ricordo che le
attività economiche sono gravate anche dall’IRAP, che è l’imposta regionale sulle attività
produttive, che viene incamerata completamente dalla Regione, per cui questo contributo poi
viene passato ai Comuni.
Voglio essere un po’ polemica, riguardo a dove troverà i soldi, visto che bisogna che il
Bilancio sia sempre in pareggio. Chiedo all’Assessore: perché le nostre società comunali ogni
tanto non distribuiscono un po’ di utili? Ho visto che, ad esempio, Primiero Energia e le
Farmacie comunali hanno una certa distribuzione degli utili. Le nostre società invece, non parlo
di APM, che ha un utile minimo, ma la Lido spa ha un reddito abbastanza cospicuo, lo stesso
vale per AGS; con quest’ultima, quando ancora si chiamava AMSEA, era già stata fatta
un’operazione del genere. Perché dico questo? Perché mi sembra, a parte che io sono un po’
critica verso queste società, che queste società diano un certo vantaggio solo ad alcuni.
Visto che il patrimonio della città di Riva, che parecchi beni di grande valore sono stati
affidati a queste società; che AGS gestisce un settore molto remunerativo, per noi sarebbe un
ottimo segnale che anche i cittadini normali avessero dei piccoli vantaggi dalla gestione di
società come AGS. Visto che questo era stato fatto anche con AMSEA, e i soldi – non so se si
trattava di BOT – che erano stati investiti erano stati poi inseriti, in parte, nel Bilancio comunale,
per finanziare dei servizi rivolti direttamente ai cittadini. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliera Lorenzi. Altri che chiedono la parola? Consigliere Frizzi.
verbale 19. 12. 05 /
22
Consigliere Frizzi:
Anche attraverso l’ICI, ovviamente, si può parlare di politica della casa. Io vado
direttamente al punto n. 5, dove si dice che: “Per l’anno 2006 la detrazione d’imposta spettante
agli alloggi regolarmente assegnati agli istituti autonomi”. Perché, a questo punto, direttamente,
è chiaro che di fronte ad una riforma dell’ITEA questo punto risulta un po’ ambiguo. Tutto
questo nel senso che si sta privatizzando l’ITEA - ormai la Legge è passata - e si dice che si
vogliono portare gli affitti a prezzi di mercato; dopo di che saranno direttamente la Provincia, o i
Comuni competenti ad occuparsi di fornire dei fondi per raggiungere il pagamento totale
dell’affitto. Che cosa succede a questo punto? ITEA ora si trova ad essere una società per azioni,
che richiede gli affitti in base alla tariffa di mercato; ITEA però beneficerà sempre e comunque di
questa tariffa di 104 euro annuali, visto che è gli alloggi di proprietà sono ritenuti “case
popolari”. Io porterei questo punto all’attenzione della Provincia stessa, perché di fronte ad una
riforma di tale portata mi sembra assurdo che una s.p.a. guadagni, che il Comune o la Provincia
ci mettano dei soldi pubblici, ma che la società privata fruisca poi direttamente delle
agevolazioni. Io ritengo insomma che ci sia qualche cosa, all’interno di questo punto, che, in
virtù della nuova Legge che ha trasformato ITEA, crea qualche contrasto.
Io qui torno a quanto ho sempre proposto, che mi sembrava anche di avere letto sul
giornale, come l’indirizzo che l’Amministrazione voleva darsi: intervenire sulla politica della
casa. Come ricordava prima la Consigliera Lorenzi, Trento applica il canone concordato, con
l’abbassamento dell’ICI. Questo è già qualche cosa, perché se oggi si mette al 7 per mille la tassa
sulle seconde case, il proprietario che vuole affittare la casa con quell’aliquota ICI scaricherà
quel 7 per mille sull’affitto richiesto a chi occuperò la sua unità abitativa. Anche questo è un
argomento che porto avanti da anni: bisogna intervenire, nel senso che se c’è una formula - come
ad esempio può essere quella del canone concordato - utile all’abbattimento dei costi (cioè di
quel 7 per mille che nell’arco dell’anno, per una famiglia può costituire una cosa importante),
non vedo perché non lo si possa attivare, così come stabilito da altri Comuni.
(CAMBIO CASSETTA)
Dal momento che la Riforma è stata fatta anche per mettersi sul mercato, per alzare gli affitti,
non vedo il motivo per non poter fare questi interventi, anche all’indirizzo di quei privati che
vogliono affittare i locali di proprietà; ma nello stesso tempo non vogliono essere costretti ad
alzare gli affitti di quel 7 per mille a carico dell’inquilino.
È una cosa che succede, che succederà sempre, quando si aumentano le tasse sulle
abitazioni, che siano seconde case o altro; deve essere una necessità quella di abbattere, di
eliminare questo prosperare di seconde case, però, conseguentemente, dal momento che non c’è
una politica della casa adeguata, bisogna fare in modo che tutte queste nuove forme di
Regolamento non vadano a scapito di quelle poche persone, come il sottoscritto, che si vedono
aumentare di anno in anno gli affitti, solo perché si dà vita a queste leggi, che non vengono
avviate su tutto il contesto relativo alla politica della casa.
Io innanzitutto chiedo lumi su questo punto 5; chiedo anche che cosa ne pensi
l’Amministrazione, dopo di che eventualmente proporrò un emendamento per eliminare il punto
n. 5, anzi, proporrò non di eliminare, ma di sospendere il punto n. 5, per approfondirlo in
maniera adeguata, prima di tutto in base alla Riforma dell’ITEA, o, eventualmente, allargandolo
ad una possibilità reale e concreta di come potrebbe essere una riduzione in base anche ad una
forma di canone concordato tra Amministrazione comunale e cittadino privato.
^^^ Entra il Consigliere Santoni: il numero dei presenti sale a 25. ^^^
Presidente:
verbale 19. 12. 05 /
23
Grazie Consigliere Frizzi, altri che chiedono la parola? Nessuno. La parola all’Assessore
per la risposta.
Assessore Bagozzi:
Io passo la parola al rag. Bonisolli per la risposta.
Ragionier Bonisolli:
Io volevo rispondere per quanto riguarda l’interpretazione ministeriale e la critica rispetto
a questa. C’è da notare che il Regolamento del Comune di Riva è stato inviato al Ministero quasi
tutti gli anni, a seguito di continue modifiche e mai era stato criticato. Adesso so che al Ministero
è andata in pensione la persona che si occupava di questo ed è subentrato un nuovo funzionario
che ha cominciato a scrivere lettere, non solo al nostro Comune ma anche ad altri.
Di fronte a questo la Legge prevede che il Ministero possa impugnare il nostro
Regolamento, affinché il Comune possa difendersi. Su esplicita richiesta, seppur telefonica, lui
ha detto che non “è matto”. Questa è stata la sua risposta, per cui non si capiscono le
motivazioni, anche perché nel Regolamento poi ci sono altre agevolazioni, tipo quelle per le
Forze Armate, che non sono previste, secondo il ragionamento attuale del Ministero, per cui non
si capisce perché abbiano fatto discorsi di questo genere. Per il momento stiamo tutti attendendo
notizie, compreso il Consorzio dei Comuni che è stato informato, per vedere l’evoluzione futura
di tutta questa materia.
Inserendolo in delibera si voleva confermare la volontà del Consiglio di mantenere le
agevolazioni che ha scelto, che la Legge permetteva e che permette.
Per quanto riguarda Trento in particolare: non ha le agevolazioni relative a parenti e
affini, per cui figli e genitori, in case date in comodato gratuito, o con simili opzioni, pagano
l’ICI come seconda casa. Per cui è chiaro che bisogna valutare un po’ tutta la manovra
complessiva. Sul discorso ITEA posso dire che nel momento in cui avremo il cambio ufficiale
dell’assetto societario si andrà ad analizzare gli effetti che questo avrà sull’ICI. In questo
momento è un po’ difficile stabilirne gli effetti, noi dobbiamo comunque deliberare adesso per il
prossimo anno. Nel momento in cui si saprà se avrà o meno ancora diritto alla detrazione per
abitazione principale, si andrà ad applicarla;in caso contrario dal giorno, dal mese o dallo
spezzone di mese in cui diventerà una società privata andremo a recuperare un maggiore gettito.
Tutto questo però è impossibile da prevedere al momento attuale.
Presidente:
Grazie rag. Bonisolli. Chiedo al Consigliere Frizzi se può formulare meglio la richiesta di
sospensione del punto n. 5, o l’emendamento che vuole proporre.
Consigliere Frizzi:
Il problema esiste, a parte che si parla del 2006, la Riforma ITEA è stata votata dal
Consiglio provinciale, o no?
(VOCE FUORI MICROFONO)
Sì, manca il Regolamento attuativo, è vero, però è chiaro che bene o male prima o poi verrà
emesso questo Regolamento. Io però chiedo perlomeno che nell’eventualità questo punto venga
preso in considerazione, perché non vorrei che nascessero complicazioni.
Presidente:
Ha chiesto la parola il signor Sindaco.
verbale 19. 12. 05 /
24
Sindaco:
Attualmente è obbligatoria per Legge la modalità con cui è scritto il punto n. 5, nel
momento in cui cambierà la pelle del soggetto al quale applicata questa agevolazione,
evidentemente si disapplica il punto n 5. in re ipsa, in quanto mancano la motivazione e il
presupposto per i quali si può applicare. Dopo di che, se questo accadesse nel corso del 2006, la
cosa evolve esattamente nei termini che sono stati appena ricordati, con decorrenza dal giorno
esatto in cui questo avesse applicazione. Ci ritroveremmo tra un anno per definire la manovra del
2007 cessando questo punto, se le conseguenze della trasformazione dell’ITEA fossero
esattamente quelle di portarla fuori dalla previsione di Legge che garantisce la agevolazione.
Presidente:
Grazie signor Sindaco. Altri Consiglieri che chiedono la parola? Consigliere Matteotti.
Consigliere Matteotti:
Ho sentito la risposta che ha dato il rag. Bonisolli alla Consigliera Lorenzi e non mi torna
un dato, forse mi è sfuggito. Il rag. Bonisolli ha detto che “quando l’ITEA sarà privatizzata
andremo a tenere conto anche dell’ICI per gli alloggi ITEA e ci sarà un gettito maggiore”. Ma io
credo che – forse non ho capito il giro – sarà difficile che da ITEA arrivi un gettito maggiore,
perché si presume che chi abita in appartamenti ITEA – a parte i controlli a Rovereto – non abbia
una seconda casa. Non riesco a capire dunque il discorso del maggior gettito dell’ICI per gli
appartamenti ITEA. C’è qualche cosa che non funziona.
Ragionier Bonisolli:
No, il maggior gettito riguarda solo il fatto che ITEA attualmente sconta la detrazione
sulla prima casa, su tutti gli immobili di sua proprietà per cui sconta i 104 euro di detrazione;
chiaramente se non ne avesse più diritto su ogni immobile di proprietà noi recupereremmo 104
euro. Non dovuti, chiaramente, da chi abita negli alloggi, ma da ITEA. I patti di futura vendita
sono una cosa ben diversa, infatti: sono direttamente adibiti ad abitazione principale.
Presidente:
Grazie Consigliere Matteotti, altri Consiglieri che chiedono la parola? Ha chiesto la
parola il Consigliere Pederzolli.
Consigliere Pederzolli:
Grazie Presidente. io stavo leggendo alcuni passaggi, li ho riletti due o tre volte, perché
volevo capire bene un aspetto. Il punto 6 ci dice che: “Le modifiche tariffarie dovrebbero
garantire un aumento del gettito pari a 400.000 euro”, che poi, come abbiamo sentito, saranno
destinate in parte al sostegno sociale previsto per la casa. Si parla, al punto n. 1, di aumentare
l’ICI al 7 per mille; poi al punto 3 si dice che si riduce l’aliquota di cui al punto n. 1 al 5,4 per
mille per alcune categorie catastali: uffici, negozi, botteghe, laboratori per arti e mestieri,
fabbricati e locali per attività sportiva senza fini di lucro.
Partendo dal presupposto che ci sarà un incremento del gettito, io penso che questo
deriverà, molto probabilmente, in buona parte, dall’aumento al 7 per mille, se non vado errato. Il
discorso di una riduzione al 5,4 per mille, per quanto riguarda le attività non lucrative, dovrebbe
portare ad una contrazione. La mia domanda è questa: scegliere di abbattere al 5,4 per mille per
le categorie che sono state sopra specificate, secondo me, significa gravare un po’ le famiglie di
un costo in più e favorire le aziende. Infatti, queste tasse, queste imposte figurano anche alla voce
costi. Io sono d’accordo che poi le imprese pagano altre imposte che i cittadini non pagano, però
verbale 19. 12. 05 /
25
mi lascia un pochino perplesso tutto questo. Io vorrei capire meglio questi passaggi, in cui c’è un
aumento da una parte e una detrazione dall’altra.
Non lo so, non riesco a capacitarmi di questo tipo di scelta, perché considerando quel che
c’è dietro si può dire che un privato non può sicuramente portare nulla in deduzione, alla voce
costi, per cui versa per intero il suo 7 per mille, senza avere altri sconti. Capisco che tutti gli altri
poi paghino altre imposte, però loro le posso anche portare poi come deduzione, e quindi alla
fine dell’anno si ritrovano un’imposta diversa, scontata; parlo dell’IRPEF, in questo caso. Chiedo
una risposta a questa mia perplessità. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Pederzolli, Assessore Bagozzi per la risposta.
Assessore Bagozzi:
Bisogna chiarire una cosa: lo scorso anno la percentuale sugli edifici commerciali, sulle
unità produttive, era pari al 5 per mille; quindi si tratta, di fatto, di un aumento dello 0,4 per mille
rispetto a quanto era previsto per lo scorso anno. Invece c’è stato un aumento dell’1 per mille, dal
6 al 7 per mille, per quanto riguarda le seconde case. La necessità di questa disposizione è dovuta
alla Legge, come dicevo prima; infatti se non si fa nulla le aliquote tornano tutte al 4 per mille.
Di fatto si deve intendere dunque che c’è un aumento dell’1 per mille relativo alle seconde case e
un aumento dello 0,4 per mille relativo alle attività produttive. In sostanza tutto rimane uguale
relativamente alle prime case. Non so se ho risposto alla Sua domanda.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Presidente:
Vorrei chiedere ancora al Consigliere Frizzi se la risposta del Sindaco è sufficiente, o se
intende presentare questo O.d.G., o un emendamento; dopo la risposta del signor Sindaco.
Consigliere Frizzi:
No, è tutto chiaro: siamo in attesa, però nel frattempo io riformulo la richiesta di
riconsiderare l’aumento di quell’1 per mille, visto che si trasformerà in un rincaro del costo degli
affitti. Per questo motivo è necessario ripensare a questo aumento, perché a Riva del Garda gli
affitti sono giunti a soglie quasi impossibili da sostenere per una famiglia. Sarebbe stato bello
dunque vedere, da parte del Comune, un intervento significativo su questo argomento.
Presidente:
Grazie Consigliere Frizzi. Se nessun altro chiede la parola metto in votazione il punto n. 4
all’O.d.G.
Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente
dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la proposta di delibera allegata sub lettera F).
Dato atto che sono stati acquisiti i pareri stabiliti dall’art. 56 della L.R.
1/1993 nel testo come sostituito dall’art. 16 - 6° comma della L.R. 10/1998, come
favorevolmente espressi e inseriti in calce alla proposta di deliberazione, di cui formano parte
integrante;
verbale 19. 12. 05 /
26
Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al
proposta di delibera allegata;
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti n. 25
- Consiglieri votanti n. 25
- voti favorevoli n. 16 (Sindaco, Presidente, Santoni, Galas, Daves, Calzà Luigi, Brunelli,
Mirante Marini, Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro, Grasso,
Dalponte, Gatti, Grazioli Luca, Accorsi,)
contrari
n. 0
astenuti
n. 9 (Frizzi, Pederzolli, Trinchieri Benatti, Morandi, Lorenzi Emanuela,
Serafini, Matteotti Pietro, Modena, Benaglio)
IL CONSIGLIO COMUNALE
delibera
DI APPROVARE la proposta di deliberazione del relatore Assessore Bagozzi, allegata al
presente verbale sub lettera F).
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 5
dell’ordine del giorno, di cui all’allegato G) al presente verbale.
PUNTO N. 5: CORPO DEI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DI RIVA DEL GARDA:
ESAME ED APPROVAZIONE BILANCIO DI PREVISIONE 2006
Assessore Bagozzi:
Grazie. Passiamo adesso all’Esame del Bilancio e all’approvazione del Bilancio di
Previsione del Corpo dei Vigili del fuoco volontari. Trovate due cifre che sono poi riportate
anche nel Bilancio del Comune, cioè euro 55.000 come intervento sulle spese correnti; euro
44.500 come intervento in conto capitale. Praticamente il Bilancio dei Vigili del Fuoco porta ad
una cifra di euro 171.994,35, derivanti:
Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione.
Presidente:
Consiglieri che chiedono la parola? Prego. Nessuno? Metto in votazione il punto n. 5
all’O.d.G.
verbale 19. 12. 05 /
27
Constatato che nessun Consigliere prende la parola, il Presidente dichiara
chiusa la discussione e mette in votazione la proposta di delibera allegata sub lettera G).
Dato atto che sono stati acquisiti i pareri stabiliti dall’art. 56 della L.R.
1/1993 nel testo come sostituito dall’art. 16 - 6° comma della L.R. 10/1998, come
favorevolmente espressi e inseriti in calce alla proposta di deliberazione, di cui formano parte
integrante;
Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al
proposta di delibera allegata;
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti n. 25
- Consiglieri votanti n. 25
-
voti favorevoli
contrari
astenuti
n. 25 (Sindaco, Presidente, Santoni, Galas, Daves, Calzà Luigi, Brunelli,
Mirante Marini, Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro, Grasso,
Dalponte, Gatti, Grazioli Luca, Accorsi, Frizzi, Pederzolli, Trinchieri
Benatti, Morandi, Lorenzi Emanuela, Serafini, Matteotti Pietro,
Modena, Benaglio)
n. 0
n. 0
IL CONSIGLIO COMUNALE
delibera
DI APPROVARE la proposta di deliberazione del relatore Assessore Bagozzi, allegata al
presente verbale sub lettera G).
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 6
dell’ordine del giorno, di cui all’allegato H) al presente verbale.
PUNTO N. 6: RICOGNIZIONE DELLE RISULTANZE DEI RENDICONTI E DEI
BILANCI DELL’ESERCIZIO 2004 DEI CONSORZI AI QUALI IL
COMUNE ADERISCE E DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE
Assessore Bagozzi:
Grazie Presidente. Si tratta delle risultanze e di rendiconti delle società partecipate, tutti i
dati sono riportati in quel fascicoletto giallo che è stato distribuito ad inizio seduta; riguardano
verbale 19. 12. 05 /
28
Alto Garda Servizi, APM, Lido di Riva del Garda, Farmacia Comunali; Primiero Energia,
Aeroporto Catullo, Ingarda, Consorzio di Vigilanza Boschiva. Per ogni società viene riportata la
quota del Comune di Riva del Garda, i due Bilanci comparati 2003 – 2004, la compagine
azionaria della società, con il numero di azioni, il valore e la percentuale di partecipazioni delle
varie componenti; la partecipazione della società in altre società; il Consiglio di
Amministrazione e il Collegio sindacale.
Per la Lido spa bisogna fare una precisazione: c’è anche scritto che visto che la Lido è
una società in evoluzione tutto questo si riferisce alla situazione relativa al momento in cui sono
stati stesi i Bilanci. Grazie.
Presidente:
Grazie Assessore Bagozzi. Passiamo al punto successivo.
^^^ Entra il Consigliere Zambotti: il numero dei presenti sale a 26. ^^^
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 7
dell’ordine del giorno, di cui all’allegato I) al presente verbale.
PUNTO N. 7: APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE DEL COMUNE DI
RIVA DEL GARDA PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2006 DELLA
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRMMATICA E DEL BILANCIO
PLURIENNALE 2006-2008 E ALTRI ALLEGATI
Assessore Bagozzi:
Parliamo del Bilancio di previsione, leggiamo il dispositivo, poi ci sarà la Relazione del
signor Sindaco, poi alcune slide esplicative.
Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione.
Presidente:
Grazie Assessore Bagozzi, la parola al signor Sindaco.
Sindaco:
Grazie. Signor Presidente, colleghe e colleghi consiglieri, la manovra di bilancio del
Comune di Riva del Garda per l’anno 2006 e la proiezione triennale fanno riferimento al
programma di governo approvato dall’elettorato nello scorso maggio e alle linee di indirizzo ad
esso conseguenti ed approvate da questo Consiglio in immediata successione. In questi primi
mesi di attività, questa Amministrazione si è impegnata a tutto campo per approfondire la
conoscenza dei diversi settori di intervento e per compiere alcuni importanti passi nella
realizzazione del proprio programma, avviando una azione di governo attenta alla complessità
del nostro sistema locale.
I documenti, che racchiudono il bilancio – e che sono stati appena ricordati dall’Assessore
verbale 19. 12. 05 /
29
Bagozzi - (la relazione revisionale-programmatica, cioè, e i due dossier contabili 2006 e
pluriennale), nonché il fascicolo sulle opere pubbliche e quello ricognitorio sulle società sono
strumenti utili ad ogni approfondimento e chiari nei contenuti. In questo assolvendo ad un
impegno di metodo, che non considero certo esaurito, ma che intendo mantenere ed
implementare per il futuro, anche accogliendo eventuali suggerimenti e proposte delle colleghe e
dei colleghi consiglieri.
Nello stesso senso sono da intendersi i due positivi incontri con i capigruppo, che hanno
consentito una non formale presentazione degli strumenti e dei principali indicatori del bilancio
nelle scorse settimane. Anticipo qui che nel corso dei mesi di gennaio e febbraio avremo modo di
incontrare in sede consiliare i presidenti e i consigli di amministrazione delle società Alto Garda
Servizi, Alto Garda parcheggi e mobilità, Lido di Riva del Garda (holding), allo scopo di
approfondire la conoscenza delle tre società e delle loro collegate, secondo un criterio di
trasparenza e conoscenza, che non può che essere utile per l’apporto del Consiglio comunale (in
termini di indirizzo specifico alle società) a quello che, appunto, chiamo il “sistema Riva del
Garda”.
Ho qui l’occasione, signor Presidente, per ringraziarLa per l’impegno, che sta
profondendo nel Suo alto ruolo di garante di questa assemblea: Ella, in questi primi mesi, lo sta
interpretando nel senso, anzitutto, di mettere tutti a proprio agio nell’assolvimento del compito di
consigliere, di assessore, di Sindaco e nel promuovere al massimo le relazioni interpersonali,
risolvendo –se possibile- in maniera collaborativa anche eventuali divergenze politiche. Le sono
personalmente grato per queste Sue fatiche e, anche ove esse non dovessero avere qua o là
successo, Le chiedo di mantenere questo equilibrio e questo particolare impegno anche per il
futuro.
Un civico consesso composto da persone capaci di esprimere liberamente ed urbanamente
opinioni responsabili sui temi attinenti la amministrazione del nostro Comune è certamente una
grande ricchezza per la comunità locale. Non credo che il risultato elettorale, che ha
automaticamente disegnato ruoli e funzioni, postuli – di per sé - contrapposizioni preconcette o
malevolenze comportamentali successive: maggioranza e minoranza assolvono compiti
democratici fondamentali. Ma la verità non è né dell’una, né dell’altra. Semplicemente, la prima
– cioè la maggioranza - consegue al risultato elettorale uno sforzo di realizzazione del
programma risultato maggiormente votato dall’elettorato; la seconda – cioè la minoranza collabora in modo intenso alla amministrazione locale, non “dando addosso” perché minoranza
(quasi fosse automaticamente dovuto il distinguersi), ma suggerendo, verificando,
approfondendo le proposte; ed accompagnando tutto il percorso della consiliatura attraverso un
adeguato controllo dell’attività di governo (la qual cosa è comunque obbligatoria anche per i
componenti della maggioranza).
Se su snodi fondamentali per la città possono, con l’apporto delle tante intelligenze qui
presenti, conseguirsi anche momenti di ampia condivisione, non possiamo che esserne contenti: è
una garanzia maggiore per i nostri concittadini ed un segnale che, su taluni temi di ampio respiro,
si disegna una volontà di proseguire nelle successive consiliature, indipendentemente dai risultati
elettorali. Abbiamo già fatto questa esperienza: e mi riferisco all’accordo politico programmatico
con Arco per la costituzione di Alto Garda Impianti. Un passaggio altamente significativo per la
nostra città e per tutto il polo altogardesano.
Esprimo quindi il mio ringraziamento di fine anno a tutte le consigliere e a tutti i
consiglieri comunali per l’apporto reso sia in seduta, sia attraverso il dialogo personale e
puntuale: rendo ancora una volta la mia disponibilità nei Vostri confronti per tutte le esigenze
connesse al Vostro compito e per tutte le richieste che, per il Vostro tramite, dovessero pervenire
all’Amministrazione da parte dei concittadini. Ringrazio i capigruppo di maggioranza, che negli
verbale 19. 12. 05 /
30
incontri quindicinali mi consentono di tenere un collegamento con le diverse formazioni
politiche di riferimento.
Un ulteriore ringraziamento lo devo alla Giunta municipale, al signor Vice Sindaco, alla
collega e ai colleghi Assessori per l’impegno, che pongono nello svolgimento delle deleghe che
ho loro conferito: il lavoro di squadra è gratificante, anche se talvolta faticoso. Stiamo operando
perché sia sempre più coordinato e produttivo. Mi pare opportuno testimoniare il clima positivo
delle settimanali riunioni della Giunta municipale ed anche il metodo dell’approfondimento
tematico, che ci accompagna fin dall’inizio del mandato.
Politicamente questa maggioranza è espressione della stupidità degli elettori rivani (secondo
la non certo brillante impostazione data recentemente al confronto politico dall’attuale capo del
governo nazionale): al di là delle facezie, e credendo invece fermamente che la politica possa
tornare ad essere un’esperienza individuale e collettiva terribilmente seria ed importante,
confermo ancora una volta indefettibile adesione democratica alle Istituzioni repubblicane come
disegnate dalla Costituzione del 1948; esprimo preoccupazione per i rivolgimenti costituzionali
recentemente approvati, perché forieri di disgregazione dello Stato e di disaffezione dei cittadini,
alla pari – peraltro - della recente legge elettorale. Questo Consiglio comunale non si sognerebbe
mai di disporre delibere a pro’ di Tizio piuttosto che di Caio: purtroppo, il Parlamento nazionale
si è distinto, in questi ultimi anni, per una legislazione talmente partigiana verso gli interessi di
qualcuno, da avere perso di vista, ultimamente, anche gli interessi generali.
Nella prossima primavera potremo ricordare i sessanta anni dalle prime elezioni
amministrative democratiche: la larga partecipazione dell’elettorato, il voto femminile, l’attesa
per il referendum istituzionale (che seguì poi a giugno del 1946), la voglia di voltare pagina
diedero ali alle nuove Amministrazioni comunali ed avviarono quel progresso democratico, per il
quale ancora una volta quest’anno l’elettorato ha deciso di esserci e di farsi sentire.
Consideriamo fondamentale questo protagonismo delle cittadine e dei cittadini: è il più sicuro
baluardo della democrazia. Anzi, credo dovremmo utilizzare le due ricorrenze sessantennali delle
prime elezioni amministrative e del referendum istituzionale per un’operazione di educazione
civica diffusa, perché anche i giovani si impegnino per il voto e perché tanti adulti e anziani si
appassionino di nuovo.
Certo, nella prossima primavera saremo anche tutti coinvolti nelle elezioni politiche: una
scadenza seria, in un panorama preoccupante. Le ultime notizie relative a questa ininterrotta
catena di vicende scandalose in campo finanziario e, ahimé, bancario, sembrano tra l’altro
connotare una certa trasversalità politica di preoccupazioni e di interessi. Motivo, questo, di
ulteriore doglianza: in effetti, la politica, nazionale, provinciale, locale dovrebbe mantenersi su
un piano diverso dall’economia e dalla finanza, non per negarne il ruolo, ma per esercitare nei
loro confronti la necessaria regia, il necessario indirizzo. Partita certo difficile, ma nella quale
occorre precisare fin dall’inizio regole e ruoli, altrimenti il rischio di risultati come quelli oggi in
evidenza è ovvio.
Auspico un forte impegno delle formazioni politiche del centrosinistra, per dare al Paese
una nuova maggioranza ed un nuovo governo, confidando nella stabilità del medesimo ed in un
recupero di credibilità delle Istituzioni all’interno del Paese e dell’Italia nel consesso europeo ed
internazionale. E spero in una campagna elettorale non basata sul confronto in termini, appunto,
di stupidità reciproca.
Ci sono poi attese peculiari sul versante della Provincia per i prossimi mesi: mi riferisco
al disegno di legge in materia di riorganizzazione dell’Autonomia, che dovrebbe essere
convertito in legge in febbraio o marzo dal Consiglio provinciale; ai regolamenti della legge
cosiddetta “Gilmozzi” e della legge cosiddetta “Dalmaso” in materia di edilizia, urbanistica e
casa; all’annunciata discussione - a giugno - del disegno di legge in materia scolastica; all’entrata
verbale 19. 12. 05 /
31
a regime di “Patrimonio del Trentino spa”’ e di “Cassa del Trentino sp”’, nonché della centrale
acquisti di Informatica Trentina (solo per citare alcuni accadimenti ben noti).
Cambia costantemente il quadro di riferimento operativo dei nostri Comuni trentini e
grande dovrà essere lo sforzo del Consiglio delle Autonomie locali (supportato dal Consiglio di
amministrazione del Consorzio dei Comuni trentini, che ne ha la medesima composizione) non
tanto per assecondare supinamente passaggi tanto delicati, quanto per rivendicare continuamente
la autonomia e il diritto di sopravvivenza delle comunità locali.
Non è detto infatti che sia sufficiente per i Comuni trentini sentirsi dire da “madre
Provincia” che sono liberi e autonomi: devono sperimentarlo effettivamente. La recente
sottoscrizione del protocollo di intesa in materia di finanza locale, che in sede propria avevo
definito un poco precipitosa, è stata seguita dalle solite circolari provinciali, dalle quali i
Comuni, al di là del forbito linguaggio formale, sono avvinti in spire sempre più strette. In tema
di personale, esprimo la mia perplessità non tanto sul contenimento della spesa, quanto sui divieti
e sugli obblighi conseguenti: credo fermamente che sarebbe bastato sottoscrivere l’impegno al
contenimento, senza entrare nel dettaglio del come. Fissato il tetto di spesa, la conseguente
operatività dovrebbe riguardare le libere scelte di ciascun Comune, responsabilmente decise.
Invece no: bloccati i concorsi in atto, bloccate le sostituzioni per pensionamento (tra l’altro,
proprio nei Comuni sopra i 5.000 abitanti) ed altro ancora. Tutto questo accettato pattiziamente
proprio mentre la Corte costituzionale riconosceva la incostituzionalità di analogo atteggiamento
dello Stato nei confronti dei Comuni nella Finanziaria 2004.
C’è molta strada da fare perché l’idea di un Trentino che fa sistema sia frutto di una
condivisione non ottenuta in modo coercitivo, ma in modo dignitoso e rispettoso anche
contenutisticamente dell’autonomia comunale. Me ne sono reso conto in questi anni di
esperienza provinciale: mi pare di potere verificare uno squilibrio di poteri all’interno
dell’apparato provinciale ed un marcato centralismo di nuovo conio, comunicato come certezza
delle azioni di governo, che corre il rischio di creare quasi una casta dirigenziale, poco consona
alle tradizioni e al divenire democratico del Trentino. Il recente, condiviso avvio dell’esperienza
della conferenza dei Sindaci dei Comuni rivieraschi del lago di Garda sposta la nostra attenzione
su quest’altro importante versante: quest’estate ci ha visti molto impegnati sul tema del livello
delle acque, arrivato alla attenzione nazionale e per il quale abbiamo sottoscritto un documento
inviato al Senato. Ora ci occuperemo di viabilità e, spero, prossimamente, di energia.
Mantenendo sempre il collegamento, in modo da condividere periodicamente anche ulteriori
tematiche comuni, oltre che verificare l’andamento delle questioni sollevate.
Il nostro lago costituisce un imprescindibile riferimento per lo sviluppo della nostra città:
motivi ambientali, economici, culturali ci spingono ad approfondire relazioni e cercare alleanze
sulle tre sponde, rinnovando lo stile di confronto degli antichi commerci e innovando le antiche
modalità di relazione. L’Amministrazione comunale esprime perplessità per l’involuzione di
questo ultimo periodo della associazione “Comunità del Garda”, alla quale ho in passato creduto,
ma che ha perso per strada –oltre alla propria credibilità per operazioni non eccezionali in
materia di promozione turistica- anche numerosi Comuni rivieraschi, in primis Desenzano. A
queste condizioni (cioè in assenza di molti interlocutori diretti), considerato inoltre l’accordo
intercorso fra Lombardia, Veneto e Trentino per il logo unico gardesano e per la promozione
turistica unitaria, appare necessaria una compiuta riflessione sui destini della associazione
medesima. In questo senso va letta la riduzione a mille euro del capitolo relativo alla adesione
del nostro Comune: proprio oggi pomeriggio è riunita un’assemblea della Comunità per
ragionare sul proprio futuro. Sarà vincente però solo un radicale cambiamento di strada (Statuto,
dirigenza, obiettivi): con riferimento soprattutto ai Comuni rivieraschi e non agli altri Enti finora
coinvolti, che distolgono la Comunità dal suo stesso nome. Intanto manteniamo la conferenza dei
verbale 19. 12. 05 /
32
Sindaci come strumento flessibile ed adeguato di relazione. Ho proposto politicamente il tema
della costituzione di un’ “Autorità di bacino” del Garda, come obiettivo qualificante da proporre
ai candidati alle elezioni politiche primaverili delle tre sponde: nell’intesa di individuare uno
strumento identitario riconosciuto per legge nazionale e che configuri il largo comprensorio
gardesano come soggetto importante sullo scenario nazionale (quale turisticamente in realtà già
è), dandogli quella forza, che invece finora non ha. Un tema aperto ed ambizioso.
Del resto la stessa coltivata prospettiva del Polo urbano dell’Alto Garda si presta ad
essere variamente interpretata. Essa, in realtà, rappresenta un obiettivo ben connesso, da un lato,
con la costituzione della futura Comunità di valle (a seguito della legge di riforma già ricordata),
e - dall’altro - con l’evoluzione dei rapporti fra le Amministrazioni comunali nella logica della
riqualificazione dei servizi pubblici e della loro efficace risposta ai cittadini. Le dimensioni del
Polo urbano, la complementarietà territoriale e socio economica delle sue componenti, gli
conferiscono quella adeguata massa critica sufficiente per costituirsi a sistema, un sistema
integrato, nel quale gestire le prospettive di correlazione fra il sistema Trentino e il sistema
Garda, giocando senza preconcetti la carta della convinta collaborazione fra i dodici Comuni
dell’attuale Comprensorio: percorso politico e amministrativo non scontato, tutt’altro che
semplice, ma ormai riconosciuto necessario dagli amministratori più avveduti. Il recente e
ricordato accordo politico programmatico con Arco, all’interno del quale questo Consiglio ha
dato il via all’ipotesi Alto Garda Impianti, spazia su una serie di possibili collaborazioni, alcune
delle quali già avviate, altre allo studio, altre ancora in ipotesi, che è responsabile non fare
cadere. Coordinamento degli Uffici tributi, corpo unico della Polizia Municipale, Museo del
territorio benacense, coordinamento delle attività culturali, programma unitario di politiche
giovanili, intenso raccordo in ambito comprensoriale per le politiche dei rifiuti e, anzitutto, per le
politiche sociali: ecco alcuni degli ambiti nei quali i percorsi sono avviati o addirittura
consolidati. Ma saluto positivamente anche l’intenzione di alcuni Comuni di farsi soci della
stessa AGS spa, oltreché di contribuire alla costituzione di AGI srl; così come saluto
positivamente l’avvio di un confronto fra AMSA spa e LIDO di Riva del Garda srl.
Come si pone, su questo intreccio di prospettive, il Comune di Riva del Garda? Credo
che il nostro Comune possa e debba vivere intensamente anche questa stagione politica e
amministrativa. Palazzo Pretorio deve assumere un ruolo di regia delle dinamiche interne, sulle
quali mi soffermerò fra breve, e deve riuscire ad incentivare il senso di responsabile
partecipazione di tutta la nostra città a percorsi integrati a livello locale e bene aperti all’esterno.
La logica del “piccolo è bello” – se sono riuscito a descrivere per sommi capi alcuni elementi di
riferimento - mi pare improponibile, come quella della tranquilla attesa degli eventi o come
quella del rinvio al Comune non solo dei problemi che gli compete risolvere, ma anche di quelli,
che devono trovare soluzione altrove (in casa privata, piuttosto che in quella
dell’associazionismo di categoria); o, ancor,a come quella della difesa di interessi ristretti,
benché legittimi, senza una visione d’insieme di proposte e conseguenze; o ancora come quella
di una contestazione strabica, che, mentre prende di mira gli amministratori pro-tempore,
colpisce e affonda (talvolta bastano le parole o l’affrettata comunicazione) situazioni e patrimoni
della collettività.
Il nostro Comune ha una risorsa sua propria e questa risorsa si chiama proprio Riva del
Garda: città sensibile e difficile, città articolata socialmente, ricca finanziariamente, multiforme
economicamente, impegnata culturalmente; città di contrasti interni, più che di confronto schietto
e aperto; città dalle notevoli personalità; città facile a presentarsi come sommatoria di nicchie,
dove ciascuno si atteggia a capace protagonista, ma frana nella relazione; molte le
autoreferenzialità, poche le collaborazioni. Dove tuttavia esse riescono, il risultato è
straordinario. Qui dobbiamo lavorare: nell’uscire tutti dalle nicchie, persone e Istituzioni, certo,
verbale 19. 12. 05 /
33
ma anche associazioni, categorie, ambienti, aziende, scuole, parrocchie, gruppi. Per sentire la
corresponsabilità di un percorso comune, per disegnare, all’interno dell’intreccio - che ho
descritto fino a qui - una città del domani, radicata nella sua storia, ma non di essa prigioniera.
Tocchi una spiaggia e due lampadine e sembra che caschi il mondo!: Ma Riva è ben altro, credo.
Il senso degli Stati generali, che in questi mesi ho testato attraverso un percorso logico di
avvicinamento, che è stato molto proficuo e mi ha permesso di individuare alcune ineludibili
premesse, alle quali stiamo dando corso, è proprio qui.
In un contesto nel quale la Provincia si muove con fondamentali scelte e finanziamenti
specifici sull’area fieristica della Baltera (compreso il palazzetto) e sul compendio del
Palacongressi (compreso il teatro); nel quale la Provincia medesima finanzia la nuova sede della
Agraria, o il completamento della variante Ovest o l’ampliamento dell’Istituto tecnico o la
succursale provvisoria del Liceo; nel quale la Provincia si impegna a finanziare la nuova
destinazione per gli anziani degli ex padiglioni ospedalieri e l’ampliamento del Liceo.
In un contesto nel quale l’Amministrazione comunale imposta un bilancio di
responsabilità come quello sottoposto alla Vostra attenzione, colleghe e colleghi consiglieri, nel
quale integra, per esempio, un Piano di interventi per opere pubbliche di ampio respiro con
alcune scelte importanti in campo sociale.
In un contesto di ricercata, nuova relazione intercomunale sia a livello locale, sia a livello
gardesano con le modalità accennate, in un contesto nel quale le diverse società di riferimento del
Comune sono impegnate in importanti iniziative e realizzazioni: in questo contesto ricerchiamo
fortemente un’identità locale che sappia fare sintesi di una articolazione sociale a rischio
frammentazione e sappia coordinare gli intendimenti di tanti operatori e attori di uno scenario di
sviluppo assolutamente interessante ed impegnativo.
Nel compiere questa verifica e questo percorso, dobbiamo attentamente interrogarci ed
operare perché il domani sia equilibrato e solidale; dinamico, ma attento alle esigenze primarie
dei concittadini. Una partita aperta anche questa, estremamente responsabilizzante per i singoli,
ma altrettanto e prima ancora per l’Amministrazione comunale. Nella molteplicità degli incontri
che a me e all’Amministrazione è stato dato di avere su una pluralità di temi con tanti soggetti
della città (e che sono prodromici, appunto, agli Stati generali) mi pare di potere cogliere
l’interesse crescente per una sfida, che viene capita da un sempre maggior numero come
complessa, ma viene considerata giocabile, anziché rinunciabile. Se la strategia può essere
condivisa, occorrerà condividere anche la tattica, almeno per sommi capi. Anche questo
appuntamento per il bilancio è tappa importante di questa riflessione.
Mi sono consentito queste premesse, perché esse Vi esplicitano i ragionamenti compiuti
in applicazione del programma e degli indirizzi di governo e Vi segnalano la direzione intrapresa
e il quadro generale di riferimento per i prossimi mesi.
Essendomi riservato questa introduzione, saranno ora i singoli assessori a riferire
brevemente sui settori di bilancio e di programmazione di rispettiva competenza.
Per quanto mi riguarda, mentre confermo anzitutto la primaria attenzione della
Amministrazione al Personale del Comune (esso rappresenta la prima risorsa per la attuazione di
tutti i programmi e le proposizioni a venire) e ringrazio tutte le collaboratrici e i collaboratori,
segnalo l’avvio del procedimento del controllo di gestione, nei settori tecnici, con il supporto del
Comune di Trento e di un gruppo di lavoro, del quale sarà referente il ragioniere capo; segnalo
altresì l’avvio di un impegnativo percorso di formazione, in applicazione – fra l’altro - della
delega assegnata alla consigliera d.ssa Brunelli, con particolare riferimento a modelli e
metodologie di relazione con il cittadino, a una rafforzata identità di ruolo, ad un più efficace
rendimento della macchina amministrativa. Anticipo qui l’intenzione di provvedere, con
decorrenza dal prossimo 1° gennaio, alla costituzione di alcune nuove unità operative (fra l’altro:
verbale 19. 12. 05 /
34
biblioteca; museo; viabilità e trasporti), nonché alla riformulazione di altre (Istruzione e Politiche
sociali; Cultura, turismo e sport; Patrimonio ed economato).
Nel corso del 2006 porremo mano alla struttura della Pianta organica, con l’intenzione di
introdurvi alcune nuove figure dirigenziali e alcuni incarichi speciali.
Con riferimento alla cultura, alcune indicazioni:
- il Museo, del quale la Giunta municipale ha approvato lo scorso ottobre il piano di attività per
l’anno 2006, proseguirà il percorso annunciato verso la sua nuova configurazione territoriale e
svilupperà i suoi programmi con il supporto di nuove risorse umane e professionali, con la
collaborazione di Enti e delle Sovrintendenze provinciali;
- la Biblioteca, della quale pure la Giunta municipale ha recentemente approvato il piano di
attività per l’anno 2006, consoliderà i propri programmi e collaborerà con il consulente dr.
Pasquale Chisté (sovrintendente emerito ai Beni librari e archivistici) per l’impostazione del
progetto di collocazione degli archivi comunali e dei depositi librari foranei negli spazi, in
fase di ristrutturazione e restauro, di Palazzo Lutti e annessi: nel contesto di tali lavori sarà
anche previsto il completamento degli spazi a disposizione della medesima Biblioteca,
oltreché delle associazioni culturali;
(CAMBIO LATO)
- le attività culturali vedranno il Comune sempre più sussidiario e in funzione di regia e
coordinamento, con una conseguente maggiore valorizzazione di associazioni, gruppi e
privati; la stagione teatrale primaria verrà potenziata sul fronte del teatro per la scuola, mentre
si amplierà l’offerta di teatro amatoriale e si testerà l’esperienza del cosiddetto “terzo teatro”
per le avanguardie teatrali provinciali;
- l’associazionismo culturale verrà confermato come interlocutore privilegiato, anche se dovrà
essere ulteriormente stimolato, così come tutto l’associazionismo cittadino, ad una maggiore
attenzione alla programmazione della attività, sia in ragione del calendario, sia in ragione
delle opportune innovazioni e del necessario coordinamento.
Nei primi mesi del 2006 appronteremo un disciplinare per l’erogazione dei contributi
all’associazionismo cittadino, con l’intento di favorire quei processi virtuosi sopra accennati e la
massima collaborazione ed interscambio fra le realtà di tutti gli ambiti interessati (associazioni
culturali, ricreative, sportive, combattentistiche e d’arma, socio assistenziali, eccetera), anche in
considerazione del contenimento delle risorse pubbliche.
Per quanto riguarda il turismo, il Comune intende valorizzare la propria presenza in
Ingarda spa (tra l’altro prossima al trasferimento presso la nuova, prestigiosa sede nell’ex
stazione ferroviaria), delegando effettivamente a questa società, così specifica, le competenze in
materia di promozione, affiancandola ove occorresse. All’inizio del 2006, comunque,
l’Amministrazione comunale intende promuovere un incontro fra i soggetti imprenditoriali
maggiormente operativi e le associazioni di categoria dei comparti del commercio e
dell’alberghiero, allo scopo di definire una condivisa operatività promozionale nel comparto
turistico, sulla base di quella indicazione di fondo. Occorre infatti in questi comparti una
maggiore dimensione di impegno collettivo verso traguardi comuni.
Con riferimento alla viabilità principale di collegamento non posso che confermare per il
2006 quanto già più volte espresso: mentre la Provincia procede al completamento della variante
ovest della città, l’Amministrazione è impegnata a sollecitarle lo studio di fattibilità del
prolungamento del tunnel Monte Oro, ma soprattutto il progetto definitivo dell’ultimo, ma
fondamentale residuo del collegamento fra la Valle dell’Adige e l’Alto Garda, cioè il tratto fra il
grande svincolo di Arco sud e l’imbocco della galleria di Tierno.
Con riferimento, in generale, alle opere pubbliche, segnalo l’opuscolo allegato al bilancio,
come un tentativo decoroso di mettere in evidenza per tutti lo stato dell’arte, in modo da poter
verbale 19. 12. 05 /
35
seguire la evoluzione delle singole pratiche in trasparenza e responsabilità. Con riferimento alle
società partecipate dal Comune – sto elencando le deleghe che mi sono trattenuto, in questa
seconda parte del mio intervento - confermo anzitutto il modello di confronto con il Consiglio
già sopra annunciato ed anticipato con l’audizione consiliare di AGS spa e quella di LIDO di
Riva del Garda srl da parte dei capigruppo. Per quanto riguarda AGS spa, impegnata
nell’operazione di ampliamento ad altri Comuni come detto e nella costituzione di AGI (che sarà
oggetto di una specifica delibera consiliare unitaria per tutti i Comuni interessati), - spero già nel
mese di gennaio - confermo che la competitività già in essere per effetto della liberalizzazione
del mercato dell’energia richiederà una scelta ormai improrogabile di alleanze, che –se non potrà
attivarsi valorizzando il sistema trentino dei servizi in condizione di equità di rapporti- dovrà
avvenire nell’immediato anche mediante partecipazioni di minoranza in AGS com, secondo
scelte di natura imprenditoriale commerciale.
Sul fronte dell’ampliamento dell’oggetto sociale, recentemente deliberato – come
ricorderete - per il teleriscaldamento, è interessante notare che è stato stanziato apposito
contributo provinciale in merito, che viene a coprire un quarto dell’investimento; con queste
premesse si ritiene necessario introdurre nelle competenze anche l’infrastrutturazione del
territorio per la connettività in banda larga, per reti pubbliche e private, anche con connessioni
“senza fili” (che sono state recentemente liberalizzate), sia operando direttamente, sia
costituendo o partecipando a società di scopo, ovvero stabilendo accordi con altre aziende.
Per quanto riguarda la LIDO DI RIVA DEL GARDA srl , che sta completando le
operazioni di cui alle direttive contenute nella deliberazione consiliare nr. 149 del 15.12.2004,
con riferimento alle stesse confermo che è imminente la costituzione, mediante scissione non
proporzionale, della ‘Hotel Lido Palace’, per la quale era stata considerata la forma della srl (in
relazione alla possibilità di modellarla sulle esigenze specifiche dei soci), mentre è preferibile
optare per la forma della società per azioni (in relazione all’opportunità di aprire il capitale,
oltreché a GTS, anche ad ulteriori soci privati). Delle altre partecipazioni di LIDO holding,
quella in “Garda Trentino Fiere spa” è in questa fase orientata ad assecondare e controllare il
progetto di completamento dei padiglioni fieristici, con edificazione del Palazzetto dello sport e
riqualificazione complessiva dell’area in zona Baltera, nonché di ristrutturazione del Palazzo dei
Congressi con consolidamento del Palameeting e realizzazione del teatro comunale, con
riqualificazione complessiva dell’area in zona Parco Lido, operazione per la quale la Provincia,
altra socia di GTF, interverrà con un finanziamento pluriennale sotto forma di prestito
obbligazionario.
La partecipazione di Lido di Riva del Garda s.r.l. in “Ingarda Trentino Azienda per il
Turismo spa” va nello stesso senso di quella del Comune nella medesima società, cioè di
valorizzarne al massimo le competenze statutarie. La partecipazione di Lido di Riva del Garda
s.r.l. in ‘Rivadelgardafierecongressi spa’ prevede massima attenzione e controllo delle gestioni
connesse con le fiere e i congressi, sia correlando efficacemente la società con GTF spa,
responsabile delle ristrutturazioni, sia promuovendo una sempre più consistente politica di
mercato in ambito appunto fieristico e congressuale per l’ampliamento della clientela.
E’ opportuno pensare ad un aggiornamento della compagine sociale della ex
Palacongressi, allo scopo di inserirvi –con nuovi soci- anche nuove risorse sia finanziarie, sia
professionali. Nei prossimi mesi il Comune rinnoverà la convenzione per l’uso del Palazzo dei
Congressi per determinate occasioni culturali o istituzionali.
La partecipazione in “Lido di Riva del Garda spa” (immobiliare), che è totalitaria, al
100% ha lo scopo di conservare ed implementare il patrimonio della società per funzioni anche
di interesse generale. La partecipazione di Lido di Riva del Garda s.r.l. in “Garda Trentino
Sviluppo spa” ha lo scopo di confermare l’interesse pubblico alla presenza attiva del Privato
verbale 19. 12. 05 /
36
collettivo nelle strategie di sviluppo locali.
Per quanto riguarda APM spa, la costruzione dell’interrato di viale Pilati è seguita con
grande attenzione sia dal Comune, sia dai soci privati, perché foriera di ulteriori riorganizzazioni
sia del parcamento cittadino, sia urbanistiche (con la creazione dell’isola pedonale su viale
Roma). Ritengo che la società debba impegnarsi anche in collaborazione con il Comune a
momenti di studio sul tema della mobilità e dei parcheggi, oltre a cercare significative
opportunità anche fuori dai confini comunali. Nei prossimi mesi, se necessario, provvederò –
sentita la Giunta- ad un adeguamento delle ordinanze che organizzano la sosta, al fine di una
migliore omogeneizzazione dei diversi settori.
Per quanto riguarda la nostra partecipazione in “INGARDA TRENTINO AZIENDA
PER IL TURISMO spa”, valgono le considerazioni già espresse, alle quali potrei aggiungere
l’opportunità di una maggiore integrazione fra l’offerta promozionale complessiva e l’offerta dei
prodotti tipici della nostra terra, dei quali è espressione la Associazione agraria, peraltro pure
socia di Ingarda.
Per quanto riguarda “FARMACIE COMUNALI spa”, “PRIMIERO ENERGIA spa”,
“AEROPORTO VALERIO CATULLO DI VERONA VILLAFRANCA spa”, non posso che
confermare l’assoluta strategicità della nostra partecipazione, esprimendo fin d’ora l’interesse ad
aumentare la nostra quota nelle medesime, ove si palesasse l’opportunità. Infatti, nel settore della
gestione delle farmacie, della produzione di energia elettrica e di mobilità a fini turistici il nostro
Comune intravede spazi di pertinenza con i propri diretti interessi di sviluppo.
Nel consegnare all’attenzione del Consiglio il bilancio di previsione per il 2006 e quello
triennale, prima di cedere – finalmente - la parola agli assessori, che lumeggeranno altri aspetti
specifici, sui quali questa nostra Amministrazione conta molto in termini di valorizzazione della
propria azione politica (dalle opzioni urbanistiche circa la fascia lago e la variante al PRGI, al
tema della casa in tutte le sue sfaccettature, alle politiche giovanili –ivi comprese quelle sportive, al lavoro, alla tutela del multiforme ambiente rivano, alle politiche tariffarie e patrimoniali, al
pubblico trasporto, all’istruzione, per finire all’elenco delle opere pubbliche, che riassume tutte le
intenzioni operative sul territorio) segnalo conclusivamente che mai come quest’anno il
contenimento delle risorse disponibili risulta evidente, sia dall’impianto del bilancio provinciale,
sia dalle realistiche previsioni predisposte dagli uffici. Siamo dunque nella condizione utile per
una rinnovata capacità di reazione e di programmazione, correttamente calibrata su forze e
risorse nostrane, ma anche su apertura ad esperienze innovative. Il che vuol dire pensare ed agire
giovane, con la prudenza e la saggezza della maturità. Una sfida importante per una classe
dirigente locale, che io considero sempre allargata a tutti coloro che vogliono seriamente
impegnarsi, in diversità di ruoli e responsabilità, ma con grande senso civico, per il bene della
nostra città” . Grazie.
Presidente:
Grazie signor Sindaco per la Sua lunga Relazione, che mi ha messo un po’ in difficoltà,
comunque grazie. Prego Assessore Bagozzi.
Sindaco:
L’Assessore Bagozzi introduce il tema del Bilancio dal punto di vista squisitamente
finanziario, con alcune proiezioni utili, assistito dal Ragioniere capo.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Sì, grazie; ho già tutto qui, al termine della seduta verrà consegnata ad ogni Consigliere la mia
Relazione, mentre quelle degli Assessori saranno relazioni verbali.
verbale 19. 12. 05 /
37
Assessore Bagozzi:
Andiamo a presentarvi alcune slide riassuntive per quanto riguarda il Bilancio. La prima è
questa: mette in correlazione i dati che vi ho elencato prima, presenti anche in delibera, cioè
quelli relativi alle entrate e alle spese; raffrontati con i dati del Bilancio 2005. Voi vedete che ci
sono alcune cose da chiarire meglio, ad esempio la diversità della cifra finale, dei 35 milioni
rispetto ai 51 milioni dello scorso anno, si riferisce in particolar modo al fatto che quella dello
scorso anno è una previsione assestata, con utilizzo anche dell’avanzo di amministrazione.
Se noi dovessimo confrontare il dato del Bilancio 2005 all’inizio, questo era di 46,5
milioni di euro, contro i 35 milioni di quest’anno.
Le differenze sono dovute principalmente a 3 fattori: ad un discorso di previsione di spesa
per investimenti finanziari, per cui lo scorso anno sono stati utilizzati 10 milioni di euro; mentre
quest’anno si prevede di utilizzare solamente 5 milioni di euro. Abbiamo dunque 5 milioni di
differenza su questo punto. Poi abbiamo 1,5 milioni di euro che erano nelle spese figurative per
anticipazioni a terzi, cioè l’anticipo erogato dal Comprensorio per la gestione della TIA. Poi un
contributo di 5,118 milioni di euro relativo al contributo in conto capitale ad APM. Queste sono,
sostanzialmente, le differenze.
Se passiamo alla slide successiva, troviamo il discorso delle entrate e un confronto tra le
entrate relative al 2003 – 2004- 2005 per gli anni passati; poi al 2007 – 2008 per quanto riguarda
le previsioni. Le divisioni sono quelle di cui si diceva prima, ricordo ancora che gli anni 2003 –
2004 – 2005 si riferiscono a previsioni definitive, mentre invece le altre sono semplicemente
previsioni.
Abbiamo invece le spese, anche queste raffrontate allo stesso modo: 2003 – 2004 – 2005
per quanto riguarda gli anni scorsi; 2006 – 2007 – 2008 invece relativamente al futuro.
Dobbiamo aggiungere che le spese per il rimborso di prestiti per il 2006 comprendono la somma
di 1.846.000 euro per il rimborso dell’anticipazione alla PAT, sul Fondo di dotazione per
l’acquisizione delle aree relative al Piano attuativo di edilizia popolare a San Nazzaro.
Andiamo ancora avanti: qui abbiamo il dettaglio delle entrate correnti, questi sono dati
che abbiamo già visto prima, probabilmente il più interessante è la decurtazione delle entrate una
tantum e quindi il dato pulito; poi soprattutto, l’incremento in percentuale. Chiaramente quel –
8,36% relativo al 2005, è dovuto al fatto che dal 2004 al 2005 è venuto a mancare il discorso
della TIA; si tratta di circa 1.800.000 euro di differenza. È un dato un po’ falsato.
Nel 2006 abbiamo un aumento, rispetto allo scorso anno, del 2,09%, poi un contenimento
delle entrate: - 1,75% e 0,07. L’aumento è dovuto anche alle scelte operate con le delibere
precedenti. Altre cose: 400.000 euro, come si diceva prima, derivano dal gettito ICI; poi
abbiamo, sempre relativamente all’ICI, un aumento di 100.000 euro per l’estensione della base
imponibile.
La successiva diapositiva rende in maniera grafica migliore la differenza delle entrate
correnti a partire dal 2003 e 2004; partiamo da base 100 nel 2005 e vediamo un aumento a
102,09 per il 2006, poi, sostanzialmente, un assestamento su 100,3 – 100,38. I discorsi che si
facevano prima valgono anche qui, il 2004 è un po’ viziato dai ragionamenti di cui sopra. Qui
abbiamo una cosa che potrebbe essere abbastanza interessante, perché è stata fatta una
comparazione sui dati dal 2003 al 2008, depurati dalle entrate per tassa nettezza urbana o tassa
igiene ambientale. Vediamo un dato che è più significativo. Voi vedete che la differenziazione
nella torta ci dice che abbiamo entrate tributarie, contributi per trasferimenti correnti e
extratributarie. Passando al 2005 – 2006 vedete che abbiamo una diminuzione del 2% per quanto
riguarda i contributi e i trasferimenti, quindi dalla Provincia, mentre abbiamo un aumento
relativo alle entrate tributarie e una stabilizzazione delle entrate extratributarie. Poi il dato si
verbale 19. 12. 05 /
38
stabilizza: 54 – 53%. Scende per una serie di scelte che poi bisognerà attestare nel corso degli
anni.
Qui c’è un dato sull’ICI, riprendiamo dunque il discorso che si faceva prima: è l’Imposta
Comunale dal 2003 al 2008, l’aumento dal 2005 al 2006 di 500.000 euro, dovuti ai 400.000 euro
della scelta di aumento e ai 100.000 euro dell’aumento della base imponibile. Poi una
stabilizzazione nel 2006 – 2007 – 2008. In questa altra slide abbiamo un confronto tra il 2005 e il
2006 e una differenziazione per quanto riguarda gli introiti per la prima casa, per i fabbricati
ITEA, per le seconde case, per i fabbricati produttivi e per le aree fabbricabili.
Abbiamo anche le percentuali: vedete che la prima casa è influente per il 2 %, i fabbricati
ITEA per il 4%, le seconde case per il 45%, i fabbricati produttivi per il 38%, altro 11%.
Questa altra slide, invece, mette a confronto i possibili gettiti potenziali; si era detto
prima, in fase di delibera, che l’aliquota massima è il 7 per mille, la detrazione minima sulla
prima casa sono 104 euro; quindi, considerando le previsioni, 3.000.000 – 3.600.000 euro, voi
vedete che potenzialmente si potrebbe arrivare ad un ricavo di 5.956.000 euro: sotto trovate la
comparazione tra previsione e potenziale.
Ecco le spese correnti, i dati 2003 – 2004 – 2005; anche in questo caso, come in
precedenza per le entrate, abbiamo la decurtazione delle spese una tantum; poi, quello cui si
faceva riferimento, dunque le percentuali. Anche qui abbiamo un incremento delle spese del
3,38% rispetto allo scorso anno, che comunque era viziato sempre dal discorso della tariffa.
Questa è una divisione delle spese correnti per intervento; le voci importanti della spesa
riguardano il Personale, per 6.860.000 euro; la prestazione di servizi, per 6.369.075 euro; i
trasferimenti, 2.223.450 euro. Dal 2005 al 2006 c’è una differenziazione delle prestazioni dei
servizi in aumento, perché una voce, che riguarda la depurazione, è stata spostata dai
trasferimenti alla prestazione di servizio, perché era più logico fare così. si tratta dunque di un
dato più significativo. Queste sono dunque le voci maggiori che influenzano: il Personale e le
prestazioni di servizi, spese varie; i trasferimenti invece sono i contributi vari alle associazioni e
altro.
Le spese correnti: abbiamo rapporto anche queste con una base 100 del 2005, gli aumenti
per quanto riguarda il 2006, poi ci sarà una diminuzione.
Questa è la composizione della spesa con una torta, un dato un po’ più simpatico
graficamente da vedere, per quanto riguarda la differenziazione della spesa corrente per
interventi e la comparazione tra i due anni, 2005 - 2006.
Qui abbiamo invece la spesa corrente separata per settore: Amministrazione generale,
5.440.000 euro; Polizia locale e Protezione civile, 855.800 euro; Istruzione e cultura, 924.250
euro; Settore sportivo e ricreativo 1.484.650 euro; campo turistico 895.000 euro; viabilità e
trasporti 349.500 euro; servizio idrico integrato 717.660 euro; ambiente, verde pubblico e igiene
ambientale 2.940.000 euro; settore sociale 2.227.470 euro - qui vedete nettamente l’aumento del
settore sociale da 2.046.000 euro a 2.227.470 euro -; lo sviluppo economico 157.980 euro,
sostanzialmente rimane uguale 157.250 euro.
Questa è la divisione di spesa corrente per settore: anche in questo caso la parte del leone
è dell’Amministrazione generale con il 35%, poi via via tutti i vari settori.
Queste sono spese in conto capitale, chiaramente, per intervento: acquisizione di beni
immobili per 6.267.000 euro; acquisto di beni specifici per realizzazioni in economia 15.000 €;
utilizzo di beni di terzi per realizzazioni in economia 8.000 euro; acquisizioni di beni mobili
(macchine e attrezzature) 777.000 euro; incarichi professionali esterni 330.000 euro;
trasferimento di capitali 138.500 euro. Questa è la spesa di investimento per settore, anche qui il
rapporto che si faceva prima: Amministrazione generale, Polizia locale, Cultura, sportivo e
ricreativo, viabilità e trasporti,m servizio idrico integrato, urbanistica edilizia, ambiente e verde
verbale 19. 12. 05 /
39
pubblico, igiene ambientale, settore sociale e campo dello sviluppo economico. Questa è la solita
torta, che vi fa vedere il 45% per la Viabilità e trasporti, che fa la parte del leone; seguita
dall’Amministrazione generale e da tutto il resto.
Qui invece abbiamo la spesa di investimento per tipologia: gli interventi previsti nel
Programma generale delle opere pubbliche, 4.856.000 euro; manutenzioni straordinarie 588.000
euro; incarichi esterni di progettazione delle opere pubbliche 500.000 euro; acquisti di beni
mobili, attrezzature ed automezzi, 777.000 euro; acquisizione terreni ed altre aree 175.000 euro;
contributi in conto capitale 188.500 euro; altre spese 508.000 euro.
Questa invece è la spesa complessiva divisa per programmi, così come sono riportati
nella Relazione Previsionale programmatica: affari generali, rapporti con altri enti ed istituzioni,
gestione e valorizzazione del patrimonio comunale, servizi economici e finanziari, qualità
urbana, servizi ai cittadini, reti tecnologiche e manutenzione, lavori pubblici, mobilità urbana,
protezione civile, navigazione, sicurezza urbana, servizi alla persona, opportunità per la città
(cultura, formazione, sport, tempo libero), risorse tributarie e territorio, promozione urbanistica e
quant’altro.
Questo invece è il Programma generale delle Opere Pubbliche, suddivise tra opere con
finanziamento, nel 2006, per 4.011.000 euro; divisione che poi ritrovate sul fascicoletto cui
faceva cenno prima il Sindaco; opere minori 845.000 euro; manutenzione straordinaria 588.000
euro; totale interventi inseriti a Bilancio 5.444.000 euro. Poi opere in area di inseribilità per
3.145.000 euro. Qui nel 2008 il dato è un po’ strano se volete, quegli 11.195.000 sono dati
dall’inserimento di due opere con valori molto elevati, cioè Palazzo San Francesco e il Polo
scolastico del Rione Degasperi, il cui valore totale è di 8.000.000 euro.
Queste sono le fonti di finanziamento delle spese in conto capitale; vedete la
differenziazione anche con l’anno precedente: abbiamo l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione
di 1.888.579 euro; alienazione di beni e diritti 446.921 euro: contributi PAT (divisi tra budget
triennale e ex Fondo investimento minori) 2.600.000 euro; contributi PAT su specifiche Leggi di
settore, 100.000 euro; oneri di urbanizzazione 1.500.000 euro; mutui 1.000.000 euro. Questo è
un dato significativo, la necessità, chiaramente, di utilizzare i mutui per le spese in conto
capitale. Questa è la torta, che rende più evidente, forse, le varie percentuale: il 25% l’avanzo di
amministrazione, il 20% contributi della Provincia che, sommati tra loro, fanno la parte maggiore
dell’intervento.
Queste sono le slide, poi, eventualmente, se ci dovessero essere alcune domande, ne ho
anche altre per spiegare meglio l’argomento; queste saranno comunque pubblicate sul sito
internet del Comune. Grazie.
Presidente:
Grazie Assessore Bagozzi. La parola al Vice Sindaco Mosaner, assessore all’Urbanistica.
Vice Sindaco:
Grazie. Alcuni brevi cenni circa gli scenari che si stanno evolvendo e su alcune questioni
particolari. La Commissione Urbanistica ha fatto presente lo scenario che si sta evolvendo in
materia urbanistica, con la recente riforma delle Leggi provinciali 15 e 16 per la riforma
dell’ITEA e poi, successivamente, la Legge Gilmozzi sulla seconda casa. Come avete potuto
apprendere anche dalla stampa, il Comune di Riva è stato da una parte – e lo sarà – riconfermato
nell’ambito della legislazione in merito ai Comuni considerati ad alta tensione abitativa; lo
eravamo già per la Legge nazionale 421, lo siamo anche per la nuova Legge provinciale, con la
modifica alla Legge Urbanistica. Sotto questo aspetto quindi nulla di innovativo; già 5 Comuni lo
erano in provincia di Trento: Trento, Rovereto, Arco, Riva e Pergine. La fascia di questi Comuni
verbale 19. 12. 05 /
40
ad alta tensione, anche su esplicita richiesta nostra, è stata estesa a tutti i Comuni al di sopra dei
5.000 abitanti.
Dall’altra parte entreremo, come avete potuto apprendere, nella grande fascia dei Comuni
ai quali sarà applicata una riserva per le seconde case, dovremmo essere nella fascia più bassa,
essendo che il Comune di Riva entra in questo particolare provvedimento per la densità
territoriale, ma non per le seconde case. il limite che dovrebbe essere assegnato al Comune di
Riva, in corso di trattazione, dovrebbe essere nella fascia da 0 a 30% dell’indice di SLP previsto
dal Piano Regolatore come ancora da sfruttare. Disciplina che non si applica e non si applicherà
per l’edilizia esistente.
Lo scenario che quindi si sta evolvendo, in modo specifico su queste due innovazioni, ma
dall’altra parte, nella recentissima – di venerdì scorso – Relazione al Bilancio del Presidente
Dellai, si è portato in evidenza che, nel corso del 2006, tre traguardi saranno perseguiti. Uno è
già stato annunciato dal Sindaco, quello della Riforma istituzionale, che prevede una modifica,
un’innovazione in materia urbanistica, perché verranno attribuiti ai nuovi ambiti alcune
competenze per quanto riguarda il disegno urbanistico chiamato di area vasta. Dall’altra parte
con l’annunciata Riforma della Legge Urbanistica, nella sua integrità; poi ci sarà il percorso di
conclusione del Nuovo Piano Urbanistico Provinciale. E’ certo che tutti questi collegamenti, tutte
queste innovazioni, ci dovranno vedere presenti ed impegnati per comprendere gli scenari
urbanistici che si stano via via evolvendo, ai quali anche il Comune dovrà dare corso.
Posso già annunciare al Consiglio che per seguire anche alcuni di questi scenari ci siamo
avvalsi anche, con un recente provvedimento, della consulenza di uno dei cardini
dell’Urbanistica provinciale, con specifiche competenze, l’ingegner Mariano Polli, Dirigente del
Servizio Urbanistica per oltre 25 anni. Lo abbiamo contattato e lui ha dato la sua disponibilità per
un rapporto di consulenza sulle varianti che dovremo attuare al Piano regolatore. Penso che sia
un rapporto importante e rilevante, per competenza, conoscenza e affidabilità. Dall’altra parte,
evidentemente, appena entreranno in vigore questi provvedimenti della Giunta provinciale, con il
termine ultimo assegnato il 16 gennaio, capiremo, in quale tipo di fascia e che percentuali ci
verranno attribuite.
Gli adeguamenti del nostro strumento urbanistico comunque – che dovranno essere fatti –
saranno anche con corsie accelerate, come sarà per tutti i Comuni che lo faranno, perché tali
varianti sono considerate alla stregua di quelle per opere pubbliche; quindi con un percorso
molto accelerato anche in termini eventualmente approvativi. Su questo continueremo a lavorare
- abbiamo nominato il Consulente solo la scorsa settimana - con l’ingegner Polli nei primi mesi
dell’anno venturo, in primo luogo sulla variante di assestamento, i cui contorni sono già stati
delineati in Commissione Urbanistica; ma che, mi preme sottolinearlo, sono quelli di un riordino
della materia nel nostro Piano regolatore, senza andare ad intaccare, nel modo più assoluto
nessun tipo di terreno, nuovo, vergine e, in modo particolare, agricolo.
Gli scenari che stiamo studiando, inoltre, in funzione di questo, vano anche nel filone
della domanda formulata dalla Consigliera Lorenzi, in sede di Commissione Urbanistica, per
avere la conoscenza dei dati riferiti all’evolversi, dall’entrata in vigore del Piano regolatore,
dell’edilizia sul territorio del Comune. Ne abbiamo approfittato per approfondire tutta la
tematica, i primi fogli di lavoro già ci sono; ma siccome dovremo formularli compiutamente, in
funzione dell’adeguamento alle due Leggi, ITEA e Gilmozzi, evidentemente i dati vengono ora
approfonditi molto di più. Posso dare un dato generale, indicativo, per ora, visto che si stanno
approfondendo proprio in queste ore, perché al 16 entra in vigore questa cosa. Siamo nell’ordine
di 800 appartamenti, meno una cinquantina, 750, programmati e licenziati, pubblici e privati, di
dimensioni però – questo è lo studio che stiamo facendo – che vanno dai 36 mq ai 90 mq, circa,
in questi tre anni di Piano Regolatore. A partire cioè dall’entrata in vigore del Piano regolatore,
verbale 19. 12. 05 /
41
ricordo: 2 ottobre 2003.
All’interno di questi più di 300 appartengono all’edilizia
economico popolare ed agevolata.
Chiuso questo capitolo, con questi scenari che si stanno evolvendo, con tutta l’importanza
della materia che dovrà essere affrontata e con la richiesta alla Commissione, già formulata, di
affrontare alcuni Piani attuativi che già si conoscono (quello di San Tommaso, la fascia lago) che
in gennaio ci vedranno lavorare su questo. Per quanto riguarda le altre competenze mi preme
sottolineare, per quanto riguarda l’edilizia pubblica, il forte impegno che ha connotato e connota
tuttora questa Amministrazione, ancorché le precedenti avessero dato il loro impegno, per quanto
riguarda l’individuazione di alloggi per l’edilizia economico popolare; un impegno forte, che, mi
preme sottolinearlo, manterremo anche per il futuro.
Per quanto riguarda le altre competenze un accenno veloce ad un dato abbastanza
interessante: quello dell’industria. buone relazioni abbiamo con le parti sociali, per quanto
riguarda sia i poli industriali più importanti, ma anche le associazioni di categoria, per le aziende
della piccola impresa. Mi preme sottolineare che in questo momento c’è un dato che fa riflettere
E che, in occasione del Bilancio, può portare ad una considerazione: il basso Sarca, oltre ad
essere un polo importante sotto il profilo turistico, lo è altrettanto dal punto di vista industriale.
Forse siamo il territorio nel quale la grande industria è l’unica presente in tutta la provincia,
senza aver mai dato segni di deflessione. Il Polo cartario – Cartiere del Garda e Fedrigoni –
nonché quelli sul vicino territorio arcense, Pama ed altri, ci fanno ben comprendere che
l’integrazione avvenuta tra i mondi economici del basso Sarca è importante.
Considerando anche che i due settori economici non hanno avuto segni di flessione
importanti negli ultimi anni, possiamo dire che c’è stato un piccolo accenno di crisi, con la
chiusura un po’ repentina e mai comunicata – tengo a sottolinearlo – all’Amministrazione
comunale, della Cattoi Legno; che però ha portato solo a 10 esuberi sul totale complessivo
dell’azienda. Evidentemente questo fa riflettere sull’importanza e sulla solidità del sistema, sia
Riva del Garda – Sindaco – che del sistema Basso Sarca, sotto il profilo economico, industriale e
turistico. Questo mi sembra un dato importante, che ci fa pensare, ci fa riflettere sulla solidità
dell’economia del nostro territorio. A ragion veduta, dunque, si può ragionare anche sul futuro,
per quanto riguarda alleanze e altre cose importanti e rilevanti.
Nondimeno, anche sul settore dell’artigianato la tenuta è molto positiva, con aziende in
crescita anche nell’assunzione di personale. Qui devo fare un piccolo accenno ad una lamentela
della Associazione di categoria che da tempo porta sul piatto della bilancia, del confronto
costante con le Amministrazioni, sia di Riva che di Arco, ma anche di Nago Torbole, per quanto
riguarda un polo destinato all’artigianato di piccola dimensione, che sia però gestito direttamente
con un Piano attuativo formulato dall’Amministrazione comunale; quindi gestito direttamente
dai soggetti che hanno la necessità di realizzare gli interventi. Un piccolo accenno per quanto
riguarda questo: uno scenario che si sta aprendo, anche nella modifica della Legge Urbanistica,
che sta gia avvenendo sulle aree industriali di interesse primario, ma vorrebbe essere portato
anche a livello industriale e locale: è quello che vuole che la domanda per la realizzazione dei
volumi che tante volte si dice, si legge, si vede, siano fatti a misura di immobiliarista, siano fatti
invece a misura di artigiano, di industriale. Penso che sia una domanda posta giustamente, penso
che la risposta debba essere giusta e, per quanto riguarda l’urbanistica, una prima è stata data –
come dicevo prima – laddove facilmente verrà detto che chi presenta la domanda di realizzare
l’intervento sia chi poi lavorerà all’interno degli edifici realizzati. Quindi che l’azienda sia
realizzata di chi lavorerà al suo interno, o svolgerà la propria attività e non di chi costruisce il
capannone, fino poi alla vendita, alla cessione o all’affitto.
Mi sembra dunque che per questo capitolo alcuni scenari si stiano evolvendo anche
positivamente, per quanto riguarda l’agricoltura, ha già accennato il Sindaco all’importanza della
verbale 19. 12. 05 /
42
dislocazione e alla realizzazione della nuova sede dell’Agraria, la quale sta cercando di portare
avanti un ragionamento che si sta facendo anche con i Comuni contermini, per quanto riguarda il
superamento di alcune piccole – chi c’era prima lo ricorda molto bene - problematiche legate alle
realizzazioni di alcuni interventi nei Comuni vicini; si cerca di fare in modo che questa
realizzazione possa diventare polo di attrazione dei conferimenti dei prodotti locali, che quindi
non possano trasmigrare presso cantine situate al di fuori del Basso Sarca, evidentemente senza
porre limiti al libero mercato. Si lavora per fare in modo che ci possa essere una valorizzazione
dell’attività dell’Associazione agraria – anche a quella di Arco, evidentemente – ma che sia
rivolta alla valorizzazione dei prodotti locali, dei prodotti tipici locali. Bene ha fatto l’Agraria,
dopo circa un decennio, a promuovere i propri prodotti, tipo le nuove linee di vini; altrettanto
bene ha fatto con il DOP dell’olio; stiamo cercando di ragionare per un progetto con una
associazione e con alcuni nuovi aderenti ad una nuova cultura: quella della valorizzazione del
prodotto del castagno, quindi i castagneti locali, come anche della apicoltura.
Tutto questo collegato alla valorizzazione di prodotto tipici locali e del Basso Sarca.
Alcuni passi avanti sono stati compiuti, penso che altri se ne possano fare, molto interessanti,
legati anche ai nuovi fenomeni che si stanno caratterizzando, in processi turistici
dell’enogastronomia ed altro. Penso che questo abbinamento possa essere molto importante e
utile.
Un ultimo accenno veloce al commercio: alcuni ragionamenti si stanno effettuando con
gli operatori, che gradirebbero istituire il Consorzio per la valorizzazione del centro commerciale
naturale a cielo aperto, riferito al centro storico; alcune modifiche normative sono state
recentemente annunciate all’Assessore Mellarini, ad un Convegno organizzato recentemente a
Trento, per permettere una maggiore integrazione, non solo dei commercianti all’interno dei
centri storici, ma anche di quelli nelle loro immediate vicinanze. Stiamo aspettando queste
piccole modifiche annunciate e vedremo sicuramente degli emendamenti nella Finanziaria in
questo senso, per comprendere un po’ di più. È nostra intenzione proseguire su questa strada,
coltivarla e cercare di renderla, nel 2006, realtà vera e non solo virtuale. Grazie.
Presidente:
Grazie Vice Sindaco Mosaner, la parola all’Assessore Giordani.
Assessore Giordani:
Grazie, per quanto riguarda il settore delle politiche sociali, dopo aver valutato la
situazione nel Comune di Riva, le esigenze, i bisogni, le priorità, sono stati individuati tre macro
obiettivi: ne parlo così perché risulta più facile la comprensione. I macro obiettivi individuati
sono, innanzitutto, il problema delle emergenze sociali, che riguardano la casa e il lavoro,
sicuramente, qui a Riva. Il secondo obiettivo è l’innovazione e il miglioramento della qualità dei
servizi. Il terzo obiettivo è il miglioramento dell’efficacia dell’azione amministrativa, quindi i
rapporti con i cittadini, che sono molto importanti. Vi parlerò delle azioni più significative svolte
per ognuno di questi punti.
Per quanto riguarda la casa: è un problema anche se – come ha detto anche l’Assessore
Mosaner – a Riva si stanno costruendo diversi alloggi, lo abbiamo visto anche nel corso
dell’ultimo Consiglio comunale, per quanto riguarda l’edilizia abitativa pubblica. Però in effetti
c’è una sofferenza – anche se questo non è un problema solo di Riva, lo ricordo da quando
lavoravo in Provincia – per quanto riguarda il problema delle fasce intermedie; di coloro cioè che
hanno un reddito appena sufficiente per poter chiedere l’alloggio ITEA, ma non hanno
sicuramente i redditi necessari per poter accedere all’edilizia agevolata. Quindi si trovano sul
mercato a pagare affitti che non possono sostenere, visto che sono sempre più elevati;
verbale 19. 12. 05 /
43
l’intendimento della Giunta è di individuare non tanto alloggi da acquistare, ma alloggi da
affittare a canone concordato. Avvalendosi, evidentemente, della Legge 431, che prevede che chi
affitta a canone concordato possa beneficiare di agevolazioni ICI – la misura verrà poi
concordata, Trento può essere un esempio – ma possa beneficar anche degli altri vantaggi
previsti dalla Legge 431. Ad esempio il beneficio sull’Imposta di registro, sull’IRPEF ecc. Si
tratta dunque di portare anche a conoscenza della popolazione interessata questi vantaggi, che
molte volte non sono conosciuti, non sono noti se non a pochi; però questa Legge esiste, è stata
poco applicata.
Chiaramente è intenzione dell’Amministrazione comunale individuare, non lasciare nulla
di intentato per vedere se ci sono anche altre vie per favorire e incentivare il privato ad affittare
alloggi; ricorrendo anche a sinergie con la Provincia, con ITEA. Su questo si sta lavorando, ma
sicuramente questo è un campo che è partito nel 2005, che non si concluderà, valuteremo bene la
disciplina e quello che dovremo fare, ma questa è la via su cui ci siamo incamminati.
Per quanto riguarda il lavoro l’intendimento è implementare l’azione 10; il primo segno
che ha dato l’Amministrazione comunale, come avete visto, come vi è stato illustrato anche
dall’Assessore Bagozzi, è stato incrementare le risorse. Negli anni scorsi la dotazione finanziaria
era data esclusivamente dalla Provincia; parlando con gli Uffici provinciali abbiamo saputo che è
possibile, per il Comune, incrementare il budget, attenendosi alle regole date dalla Provincia.
Quindi il Comune ha fatto questa scelta, il fondo è stato incrementato, questo ci dà la possibilità
non solo di aumentare il numero delle persone assunte con l’azione 10; ma noi vorremo
aumentarlo magari ricorrendo, laddove sia possibile, al part time, ma soprattutto qualificare le
occupazioni previste, ad esempio, nel campo del sociale, con l’assistenza alle persone anziane. È
una scelta già operata lo scorso anno dal Comune di Riva, noi vorremmo incrementare
maggiormente questo tipo di intervento.
Per quanto riguarda invece l’innovazione e il miglioramento della qualità dei servizi,
intanto bisogna vedere in che aree: i giovani, le famiglie, gli anziani. Sui giovani, in accordo con
il Consigliere delegato per le Politiche giovanili, l’intendimento è quello di migliorare e
qualificare tutte le iniziative a favore dei giovani nel Comune di Riva.
(CAMBIO CASSETTA)
...quali sono e fare un’azione concordata per i giovani, che non sia il finanziamento
dell’iniziativa singola a loro dedicata, ma che sia un discorso un po’ più di prospettiva, nel senso
che coinvolga maggiormente tutti, in un’azione reciproca di collaborazione. In fondo i giovani
non sono stanziali, si muovono molto nella zona, quindi è bene che tra di loro si conoscano e
vengano a contatto con tutte le realtà e, soprattutto, è bene che si coordinino. In questa direzione
noi stiamo lavorando, anche con il sostegno della Provincia; vorrebbe essere un progetto a lungo
respiro, che non si ferma alla singola iniziativa, ma un po’ più culturale. Questo è importante.
Poi, per quanto riguarda la famiglia si è già iniziato a lavorare, da due o tre mesi, in
accordo con tutte le associazioni e gli enti che sul Comune di Riva svolgono, durante l’estate,
iniziative per i minori, per far sì che, dal primo all’ultimo giorno di vacanza, ci sia un presidio di
servizi a favore della famiglia. Servizi rivolti non solo alle famiglie - anche perché a Riva quasi
tutti sono coinvolti in attività turistiche, dunque i problemi sono gli stessi – ma anche ai minori,
ai ragazzi che così hanno un’attività controllata e seguita. Su questo abbiamo ricevuto molte
adesioni, abbiamo già incontrato tutti i soggetti; il Comune è disponibile ad intervenire. Credo
che questa sia una bella risposta, in tutta sicurezza, per la famiglia che sarà così tranquilla e
serena perché saprà dove collocare i propri figli. Questo in accordo anche con l’Assessore
all’istruzione, Marino, cercando anche con gli asili e altre organizzazioni di trovare una sinergia
comune.
Altra problematica: gli anziani. Innanzitutto per loro c’è il progetto di ristrutturazione
verbale 19. 12. 05 /
44
della zona del vecchio ospedale, adesso so che viene chiamato “Cittadella per anziani”, ma si
vorrebbe fosse definita “Cittadella del sociale”. Lì troveranno sicuramente posto tutte le
iniziative relative agli anziani, a partire dalla qualificazione della Casa di riposo, ma poi anche
altre, più specifiche, che ora mancano; parlo del Centro diurno, della casa di soggiorno; di altri
servizi insomma, più articolati per gli anziani. Sicuramente però troveranno posto anche servizi
per i giovani, la scuola, quindi sarà una Cittadella del sociale, se vogliamo. Su questo noi siamo
impegnati a elaborare un progetto preliminare.
Abbiamo chiesto anche alla Provincia di esserci in questo momento, così che quando
andremo avanti tutto sia già concordato, in modo da in trovare sorprese sgradite o discordanze
che ci costringerebbero a rifare qualche cosa. Su questo abbiamo già iniziato a lavorare.
Poi c’è anche un progetto di realizzazione di orti per gli anziani, perché ho visto che a
Riva proprio non c’è nulla di simile; è stata individuata l’area per questo servizio, io credo che si
tratti di una bella operazione, rivolta non solo agli anziani, ma anche a tutti gli adulti. Parliamo
dunque di un progetto sociale degli orti.
Un’altra cosa: è terminato quest’anno il progetto che è stato fatto a livello di
Comprensorio, cui noi abbiamo collaborato, come tutti gli altri Comuni del Comprensorio,
sull’educazione motoria per anziani. È un progetto che verrà riattivato, che ha avuto molto
successo; faremo una verifica per vedere che cosa si può cambiare, cosa non ha funzionato e che
cosa invece è stato apprezzato, ma lo riattiveremo sicuramente.
Il miglioramento e l’efficacia dell’azione amministrativa: ci pareva importante pensare a
rivedere le modalità e i rapporti con gli utenti singoli ma soprattutto associati. Nel senso di essere
meno pedanti da un punto di vista burocratico, se così era, ma nello stesso tempo avere un
rapporto impostato sulla fiducia, ma anche sulla sicurezza che viene data soprattutto alle
associazioni che hanno costantemente rapporti di collaborazione e che svolgono un’attività
importante. Vorremo dare loro garanzie di continuità, quindi vedremo, con gli strumenti
amministrativi dati, di migliorare e semplificare questo tipo di rapporto con le associazioni.
Naturalmente poi ci sarà la valorizzazione delle associazioni che svolgono attività di
carattere internazionale, ad esempio sulla pace; voi sapete che qui era stato approvato, non
ricordo se un O.d.G. o una mozione, per intervenire maggiormente sul tema della pace. Rispetto
a questo è stato incrementato il capitolo di spesa. Quindi i capitoli che sono stati incrementati nei
settori sociali, come avete visto, sono quelli per la casa, per cui è stato costituito il fondo; per il
lavoro; per la pace e per la solidarietà internazionale.
Questo è tutto, grazie.
Presidente:
Grazie Assessore Giordani, la parola all’Assessore Tonelli.
Assessore Tonelli:
Grazie Presidente. Area sport: come già anticipato poco fa dal Sindaco, stiamo
predisponendo un nuovo Regolamento per l’assegnazione dei contributi, sia a livello di società
sportive che di associazioni. Per quel che riguarda le società sportive l’obiettivo è di curare
maggiormente le società che hanno i settori giovanili; è una valorizzazione che abbiamo già nel
nostro programma. Per quanto riguarda, invece, le associazioni ci stiamo occupando di
ottimizzare gli interventi, avendo visto che c’è una certa dispersione con i contributi a pioggia.
Per cui vorremo dunque mirare meglio i nostri interventi.
Per gli investimenti: il più grosso si avrà a Varone, praticamente, con il rifacimento
dell’attuale campo sportivo, che adesso è in terra battuta; rifacimento e ampliamento con fondo
sintetico. Lo portiamo praticamente da 60 a 100 con la tribunetta, mantenendo però gli attuali
verbale 19. 12. 05 /
45
spogliatoi, visto che sono stato appena comperati, dunque bisogna attendere che siano
ammortizzati; poi invece vedremo quando intervenire e fare la palazzina.
Altro investimento a livello sportivo: la sostituzione dell’attuale parquet al Palagarda,
perché ormai è ridotto ai minimi termini; l’intenzione è di acquistare un parquet smontabile,
dunque riutilizzabile poi, quando verrà costruito il nuovo palazzetto, senza andare a spendere
altre risorse. Verrà dunque recuperato, visto che poi anche il Palagarda verrà spostato, dunque
tutto l’impianto non verrà mantenuto.
L’area Cantiere comunale: noi abbiamo visto – grazie alla esperienza precedente, non alla
mia, chiaramente – che ci sono degli aumenti degli interventi e delle urgenze che riguardano le
incombenze del Cantiere comunale, mentre la manodopera è rimasta la stessa. Abbiamo fatto un
discorso, con il Sindaco e con gli altri Assessori, poi si è deciso di aumentare dl 5% la spesa
corrente, altrimenti ogni 3 o 4 mesi si è costretti a fare variazioni di Bilancio, con tutto quel che
ne consegue.
Sempre per quanto riguarda l’area del Cantiere comunale abbiamo previsto la sostituzione
– graduale chiaramente, ma fin dal prossimo anno – di un automezzo euro 0 con uno nuovo,
alimentato a metano o a gpl (adesso vedremo quello che sarà più conveniente). Qui in zona,
infatti, non ci sono distributori di metano, però vedremo di organizzarci in qualche modo.
Spiagge: è nostra intenzione avviare una riqualificazione delle spiagge attuali, visto che
da alcuni anni sono lasciate un po’ a se stesse. Per questo noi abbiamo iniziato la progettazione e
la creazione, che dovrebbe partire a breve, delle nuove aree a verde a sud della passeggiata,
creando degli angoli che ci permettono una maggiore fruibilità anche da parte dei bagnanti; ma
anche con la possibilità di avere una pulizia più razionale ed approfondita dell’area. Con il
ghiaino attuale la pulizia diventa un po’ un problema, sia per i mozziconi che per tutto il resto.
Un investimento che noi vorremmo fare riguarda alcune strutture galleggianti molto
particolari, sia al Polo Pini che ai Sabbioni; praticamente si tratta di alcune passerelle che partono
dalla riva e arrivano a dei materassi – chiamiamoli così – galleggianti, di circa 100 mq l’uno, con
all’interno una piccola zona di circa 35 – 30 destinata ad una piscina per bambini. È una novità
che sul lago non esiste ancora, si stanno vedendo le prime strutture di questo tipo sulla riviera
adriatica, ma noi vorremmo provare a dare vita a questo intervento. Naturalmente nel nostro
progetto di riqualificazione sono previsti i bagni dei due Poli, perché ormai sono ridotti a livelli
disastrosi, per cui bisogna intervenire; altrimenti i gestori, visti gli affitti che pagano, giustamente
si lamentano e hanno diritto ad una certa qualità. Grazie.
Presidente:
Grazie Assessore Tonelli. La parola all’Assessore Marino.
^^^ Entra il Consigliere Grazioli Mauro: il numero dei presenti sale a 27. ^^^
Assessore Marino:
Grazie Presidente. Per quanto riguarda l’Assessorato al Personale:
La relazione di programma per il bilancio 2006 non può prescindere da alcune valutazioni
sul “Protocollo d'intesa in materia di finanza locale 2006 del 18 novembre 2005 e la Circolare
esplicativa n.14 del 30 novembre 2005” che rappresenta la grossa novità di quest’anno.
In sostanza il Protocollo prevede un contenimento a livello complessivo della spesa
corrente attraverso misure di carattere strutturale, che riguardano in particolare la spesa per il
personale (blocco di assunzioni e turn over). Il protocollo prevede infatti che: “Nel 2006 i
Comuni, le relative Unioni ed i Comprensori sono tenuti a ridurre la spesa del personale
impegnata nel 2005 in misura pari all'1% della corrispondente spesa desunta dal conto
verbale 19. 12. 05 /
46
consuntivo 2004”. Per il Comune di Riva del Garda questo corrisponde a circa 57.000 euro (pari
all'1% di 5.700.000 euro per l'anno 2004), in pratica due posti.
La riduzione della spesa del personale implica di fatto l'impossibilità a procedere con
nuove assunzioni salvo alcune deroghe specifiche. Gli Enti con procedure concorsuali in atto non
possono attivare la relativa assunzione, salvo le deroghe, se non dimostrano il contenimento
dell'1% della spesa del personale.
Il Comune di Riva del Garda, nel corso del 2005, ha bandito alcuni concorsi per
assunzione di personale a tempo indeterminato, a completamento dell'organigramma
dell'amministrazione: 4 concorsi di cui 3 conclusi ed 1 da concludere a gennaio 2006; 1 concorso
interamente riservato; 2 concorsi pubblici banditi nel novembre 2005; 4 selezioni pubbliche per
la formulazione di graduatorie per assunzioni a tempo determinato; 3 selezioni interne per la
progressione verticale (ne restano 9 da espletare).
Quindi c’è questa novità che riguarda la finanziaria 2006.
Inoltre, sempre ai fini del contenimento della spesa, ai Comuni con popolazione superiore
a 5.000 abitanti, - è il caso di Riva del Garda - viene imposto il blocco del turn-over”. Questo che
cosa significa?
Per il Comune di Riva del Garda vi sono già due richieste di pensionamento: un ottavo
livello presso i servizi demografici; un A (bidello) presso i servizi scolastici.
Per il prossimo futuro stanno maturando il limite del pensionamento un C dei servizi all'infanzia
e un altro bidello. È necessario discutere questo aspetto con la Provincia Autonoma di Trento per
garantire l’attuale qualità dei servizi essenziali”. Come quelli per l’infanzia.
Gli obiettivi principali del Bilancio 2006 sono quelli già anticipati dal Sindaco nella Sua
Relazione; accanto all’attività ordinaria, quindi: “Alla luce di queste novità è necessario
procedere ad una riorganizzazione di tutti i settori e in particolare delle nuove Unità operative e
degli orari di apertura al cittadino degli uffici comunali, inoltre si avvierà una procedura per
l'attivazione del Controllo di Gestione limitatamente ai settori tecnici dell'Amministrazione
comunale, in collaborazione con il Comune di Trento. Infine sono in programma una fase di
analisi sulla qualità dei servizi comunali e l'attivazione di una fase di formazione del personale,
attraverso il Consorzio dei Comuni, all'interno del progetto di innovazione, modernizzazione e
qualità dei servizi delegato dal Sindaco alla consigliera Brunelli.
Per quanto riguarda invece l’istruzione è necessario un rapido accenno sullo stato attuale
delle cose:
Lo stato attuale del sistema scolastico del Comune di Riva del Garda vede questi istituti
operare sul territorio:
ASILI NIDO: servizio erogato dalle strutture comunali
- Lago Blu: in gestione diretta. Capienza massima n. 60 bambini, iscritti all’anno 2005-06
n. 60 bambini; lista di attesa per il gennaio 2006 n. 39 su 80 domande
- S.’Alessandro: in convenzione. Capienza massima n. 25 bambini, iscritti anno 2005-06 n.
26 bambini (presenza di un bimbo disabile), lista d'attesa gennaio 2006 n. 41 su 80
domande
SCUOLE MATERNE: servizio erogato dalle strutture comunali
- Rione 2 Giugno: in gestione diretta. Capienza massima n. 3 sezioni n. 76 bambini, iscritti
2005-06 n. 73, lista d'attesa n. 6, ammissioni previste n. 3
- S. Alessandro: in convenzione. Capienza massima n. 3 sezioni n. 76 bambini, iscritti
2005-06 n. 76, lista d'attesa n. 3, ammissioni previste nessuna
- Rione Degasperi: scuola equiparata. Capienza massima n. 4, sezioni n. 101 bambini,
iscritti 2006-6 n. 101, lista d’attesa n. 3, ammissioni previste nessuna
verbale 19. 12. 05 /
47
-
Materna di Varone: scuola equiparata. Capienza massima n. 5 sezioni n. 126 bambini,
iscritti 2005-06 n. 122, lista d'attesa n. 8, ammissioni previste n. 4
- Giardino d’Infanzia: scuola equiparata. Capienza massima n. 5 sezioni n. 126 bambini,
iscritti 2005-06 n. 126, lista d'attesa n. 7, ammissioni previste nessuna.
TAGESMUTTER
Il servizio all’infanzia, oltre al Nido e alle Scuole per l’infanzia, è stato nel recente
passato, integrato con il servizio di Tagesmutter. Purtroppo questo servizio sconta un problema
relativo alla disponibilità di mamme a realizzare questo servizio sul territorio di Riva del Garda.
Infatti, se il Comune di Arco ha ben due Tagesmutter attive, il Comune di Riva ne ha solo 1. Tra
l’altro le mamme disponibili a seguire questo percorso sul nostro territorio comunale sono
sempre meno, quindi sarà necessario promuovere un’azione di incremento di questo servizio.
Sul territorio comunale di Riva del Garda sono inoltre presenti:
“ISTITUTI COMPRENSIVI (scuole elementari e scuole medie)
- Riva 1: Elementari Nino Pernici, S. Alessandro, (Nago-Torbole); Scuole Medie Damiano
Chiesa, sez. Conservatorio Bomporti
- Riva 2: Elementari Rione Degasperi,Varone,(Tenno); Scuole Medie Scipio Sighele”.
Completano il sistema scolastico e della formazione del nostro territorio gli istituti superiori:
“ISTITUTI SECONDARI
Il Comune di Riva del Garda non ha competenze sugli istituti secondari
Essi si suddividono in:
- Istituti professionali: Istituto Alberghiero, UPT
- Istituti secondari: Liceo Andrea Maffei, Istituto Superiore G. Floriani”.
Bisogna ricordare comunque che il Comune non ha competenze dirette sugli istituti
professionali e sugli istituti superiori.
Obiettivi di programma per il bilancio 2006.
Per quanto concerne l'Assessorato all'Istruzione s'intende concretizzare ulteriormente gli
obiettivi già perseguiti nella precedente amministrazione e più precisamente. Per i servizi
all'infanzia l'obbiettivo prioritario resta la riduzione delle liste di attesa attraverso una politica di
ampliamento e diversificazione del servizio, un ampliamento dell'orario di apertura dell'Asilo,
l'ampliamento del calendario di chiusura estiva (già in fase – a dire la verità - sperimentale presso
le strutture comunali), l'introduzione di una soluzione di part-time per gli utenti. Lo studio di una
nuova ipotesi di Asilo estivo per i cittadini che lavorano nel settore turistico, la verifica della
realizzazione di un Asilo Aziendale anche a servizio dei dipendenti Comunali.
Si intende appunto perseguire il seguente obiettivo: “L'ampliamento del servizio di
Tagesmutter presente sul nostro territorio. Per gli istituti comprensivi, gli istituti professionali e
secondari - presenti sul Comune di Riva - s'intende invece proseguire in una politica di sostegno
alle attività didattiche attraverso un adeguato sostegno alla rete scolastica.
I progetti approvati nella precedente Amministrazione non hanno trovato nel corso del
2005 nessun finanziamento da parte dell'Amministrazione provinciale. È stata rinnovata la
domanda di contributi alla Provincia Autonoma di Trento per le opere in elenco, qualora le stesse
non dovessero trovare i necessari finanziamenti, la Giunta provvederà a finanziare con mezzi
propri gli interventi prioritari”. Essi sono: la seconda sezione dell’Asilo Nido di S. Alessandro,
l’ampliamento della Scuola Materna di Rione 2 Giugno, il modesto ampliamento della Scuola
Materna di Varone, la verifica del sistema scolastico del Rione Degasperi, - alla luce
dell’insediamento ITEA - il completamento dei lavori della Scuola Nino Pernici.
Per quanto concerne le strutture scolastiche provinciali ci sono da registrare importanti
novità: l’affidamento delle opere di ampliamento dell’ITC Floriani e il completamento delle
verbale 19. 12. 05 /
48
opere di sistemazione delle aule per il Liceo presso l’ex ospedale,- che rappresenta una
situazione temporanea - in attesa che si concretizzi il progetto di ampliamento della sede storica
del Liceo Maffei. Grazie.
Presidente:
Grazie Assessore Marino. La parola all’Assessore Matteotti.
Assessore Matteotti:
Grazie Presidente. Una breve presentazione di quello che si intende fare, cominciando
con il programma che fa riferimento al Bilancio; cominciando con il Programma 12, per la parte
che riguarda la mia delega assessorile, cioè la tutela del territorio e dell’ambiente.
Le tematiche ambientali sono sempre più pressanti, il cittadino è sempre più esigente,
questo, dunque, è assolutamente importante. Di pari passo l’Amministrazione deve mantenersi,
proporre e risolvere i problemi; anche per questo in qualche maniera, ma con convinzione, anche
le possibilità operative degli uffici che si interessano e seguono le tematiche ambientali sono
state potenziate, assegnando la “delega” a 2 Vigili Urbani per seguire, tra le altre loro
incombenze, le tematiche ambientali. Con questo sistema si è già cominciato ad operare con più
energia di prima. Uno degli obiettivi dell’Amministrazione è di aumentare la cosiddetta qualità
della vita; che però non riguarda solo le tematiche ambientali, ma anche la criminalità, lo spazio,
la possibilità di parcheggio, di depositi bancari e quant’altro.
Per quanto riguarda l’Assessorato, è difficile cercare di migliorare i parametri che voi tutti
conoscete; comincerò parlando brevemente di quello che si intende fare sull’aria. La tematica
importante del controllo acustico, del controllo dei rumori, con i Piani di zonizzazione acustica;
notiamo che il cittadino, anche in questo caso, diventa sempre più esigente; anche il Consigliere
comunale, per la verità, è sempre più allarmato e disturbato ogni volta che vengono invasi spazi
anche in senso acustico, come in questo caso. Si sta dunque operando sull’inquinamento
acustico, con particolare attenzione per quanto riguarda le deroghe all’inquinamento acustico.
Le sostanze inquinanti dell’aria: le classifichiamo precisamente in elettrosmog e
inquinanti dell’aria in senso generale. Sull’elettrosmog il Consiglio comune. Dovrebbe già
conoscere le politiche; dirò solamente che si sta lavorando molto velocemente per dare risposta,
come è stato illustrato, al problema del traliccio in quel di Varone; che, come risulta anche da
questo Bilancio, viene traslocato dalle parti del CRM.
Altro problema, fino ad ora sottovalutato, è la razionalizzazione di tutti gli impianti
esistenti sul Monte Brione, per i quali cerchiamo di coinvolgere la Provincia, in modo da operare
con maggiore attenzione, visto il parco di antenne che ci ritroviamo, in pieno biotopo.
Inquinanti dell’aria: la situazione è ben conosciuta, perché i giornali ne parlano, visto che
si tratta di uno dei problemi che preoccupa è la pericolosità di questi tipi di inquinanti; il Comune
di Riva del Garda ha fatto la propria parte. Ricordo che, fortunatamente, sabato è arrivato il vento
dal nord, che ha spazzato via gli inquinanti, altrimenti lunedì ci saremo trovati nella spiacevole
condizione di dover attivare il Piano di emergenza, per il controllo delle particelle; in quanto ci
sono stati cinque giorni consecutivi di superamento delle soglie. non a Riva, dove la soglia è
stata superata solo per tre giorni, ma il Piano prevede un controllo a livello provinciale. Ci è
andata bene grazie al vento, cadremo però probabilmente ancora, da qui alla fine del periodo di
controllo, in questa condizione.
Tra le tematiche del Bilancio – ne ha già parlato anche il Sindaco – trova priorità
l’insieme delle problematiche inerenti il lago; mi compiaccio che finalmente sia stata presa
l’iniziativa di ovviare al dramma, che stava diventando sempre più assillante, del mancato
controllo delle rive del lago e del furto delle acque del lago. Non ci si ferma però solamente alla
verbale 19. 12. 05 /
49
massima attenzione alle problematiche del lago, ma anche a quelle di tutti i corsi d’acqua, al
ciclo integrale dell’acqua. Da questo punto di vista cerchiamo – come è scritto anche nel
programma – che la Provincia ponga più attenzione di quanto non faccia normalmente alle nostre
esigenze. Mi spiego: gli accordi che abbiamo sul tema dell’acqua prevedono il monitoraggio
preciso, a cadenze prefissate, di tutti gli inquinanti, di tutte le condotte di acqua che affluiscono
nel lago; ma questo non viene fatto se non c’è un input dell’Amministrazione, manca insomma
l’automatismo. Noi ci ritroviamo nella condizione di dover esigere che vengano monitorate, con
cadenza costante, tutte le problematiche relative ai corsi d’acqua, che sono assolutamente
importanti. Ogni volta che si riesce a proporre un tavolo di incontro di scoprono nuovi problemi,
cui si cerca di porre rimedio.
Ancora, per quanto riguarda il programma n. 12: risparmio energetico. Abbiamo appreso
che è stato finanziato il Progetto del Teleriscaldamento, che porterà veramente, dal punto di vista
della qualità dell’aria respirabile a Riva un sensibile miglioramento. Dalle pieghe del programma
– non nelle opere pubbliche – emerge anche una proposta per attivare un sistema di pannelli
fotovoltaici sopra il tetto di una scuola; esiste anche un Piano di azione per il controllo del
risparmio energetico attivato dall’Amministrazione comunale.
Termino l’argomento delle tematiche ambientali, dicendo che troverete i finanziamenti
relativi all’Agenda 21 e la proposta – innovativa per la nostra Provincia – si chiama “condomini
sostenibili”, con cui si vorremmo promuovere l’attivazione di alcun pratiche sostenibili
all’interno di alcune zone ad elevate densità abitativa della nostra città.
Altri problemi cui stiamo cercando di dare risposta, che trovano motivazione per essere
finanziati: il controllo della bifauna – piccioni e quant’altro – e la fauna cittadina, comprese
anche le famose zanzare.
Per finire, devo dire che si cercherà anche di spendere utilmente dei soldi per migliorare
la situazione delle aree protette - sto parlando del biotopo del Monte Brione – per incrementarne
il numero e possibilmente l’estensione, cercando di valorizzare anche quella parte del territorio
del Comune di Riva del Garda che, non tutti lo sanno, è di interesse comunitario: il Sichel. C’è
una parte di suolo, denominata Sichel, di interesse comunitario, anche nel territorio comunale,
che ha bisogno di un Regolamento, coordinato anche con gli altri Comuni circostanti.
Programma 07: mobilità urbana, protezione civile e navigazione. Il programma di
mobilità urbana viene avviato ma non è il caso di parlarne perché è ancora in fase di elaborazione
insieme all’Assessore competente, Bagozzi; noi lavoriamo insieme sulla mobilità e trasporti. È
una delle cose assolutamente prioritarie che si possono fare.
Si parla anche di navigazione, cercando di dare una regola alla stessa, così come al
sistema delle spiagge. In collaborazione con l’Assessore Tonelli, stiamo cercando anche di
razionalizzare l’utilizzo delle spiagge, dando una forma definitiva agli spazi utilizzabili per la
balneazione, per gli sport acquatici. Poi cercheremo di dare maggiore sicurezza all’uscita dal
porto; questo prevede di lavorare ad un tavolo a livello provinciale.
Programma 5: qualità urbana e servizi ai cittadini, reti tecnologiche e manutenzioni. Si
parla di illuminazione, sulla quale si sta lavorando con un progetto avviato dall’Assessore
Marino, che comporta un poderoso risparmio, portando, nel contempo, un importante guadagno
di efficienza. Ho già parlato del teleriscaldamento con AGS; abbiamo saputo dal signor Sindaco
che la Provincia di Trento - che non poteva astenersi – ha finanziato anche questo progetto di cui
ho appena parlato.
Programma delle opere pubbliche: nella Relazione si demanda tutto al fascicoletto che
voi sicuramente – da Consiglieri comunali – avrete studiato, perché di più facile consultazione.
Si è cercato, come ha già detto il Sindaco, di essere più aderenti alle disposizioni della
Giunta provinciale, come fanno anche altri Comuni; disposizioni che sono state recepite dal
verbale 19. 12. 05 /
50
Consiglio comunale nel novembre del 2002, che portano ad una formulazione più precisa.
Io direi che quest’anno questo Bilancio è più aderente alle richieste e non è più un
Bilancio standard.
Nelle note introduttive, a pagina 75, potete leggere, se non lo avete fatto, le caratteristiche
del programma generale delle opere pubbliche, sono riportati, per esempio, solamente i lavori
che comportano una spesa superiore ai 25.000 euro; gli interventi, come al solito, sono
contraddistinti per categoria, tipologia e classe di priorità. Poi sono state compilate tre schede,
come previsto dalla Provincia.
Nella prima scheda sono elencati i 79 lavori che nel programma del Sindaco si ritengono
necessari per questa città, sulla base del suo programma, quindi sono elencate con un numero
progressivo e ci sono tutti quelli che sono stati ritenuti utili. Ci sono elementi di novità. Non
vorrei commentarli uno per uno, non è assolutamente il caso; tra gli elementi di novità, però,
vorrei far notare il fatto che, in primis, sono elencate le opere in corso, che sono 38. Se le
scorrete potete notare che sono assolutamente impegnative, sia per l’entità finanziaria
dell’impegno che per l’importanza che rivestono per la città. Ci sono opere di vecchia data che
fino ad ora non siamo, non sono riusciti a portare a termine, ma la cui soluzione porterà
grandissimi vantaggi alla nostra città; ad esempio la Comai bis o via Pasina. Sono opere per le
quali abbiamo sentito qualche protesta da parte dei cittadini, ma senz’altro, e mi riferisco al caso
di via Pasina, la volontà di questa Amministrazione di migliorare la situazione. Non so se tutti lo
sanno, ma credo proprio di sì, che il rallentamento ora in atto è dovuto alla necessità di rifare
completamente il progetto del ponte. Credo che sia assolutamente giustificato, visti i costi e i
ritardi, vista l’importanza che avrà l’opera alla fine.
Insomma, 38 opere in corso, c’è veramente molto da fare, è anche un impegno averle
scritte qui, perché sarà facile poi tra un anno verificare che cosa sarà successo a queste opere in
corso. Si tratta dunque anche di un impegno per noi, di una responsabilità, vedendo quanto è
stato scritto in questo momento.
Si tratta della situazione congelata al 1 dicembre, ma, in alcuni casi, ad esempio alcune
scuole, certe opere sono già in corso; ad esempio la recinzione della scuola media Scipio Sighele
è cominciata in questi giorni. Alcuni sono elementi di novità, per esempio si è deciso, con una
variazione di Bilancio, come sapete, di finire nel miglior modo possibile la viabilità del Rione 2
Giugno, consolidando l’intradosso, le strutture di cemento armato. Quindi di consegnare quella
parte della città, una struttura decente, non nella parte ora visibile e così ben terminata, la galleria
del Rione 2 Giugno, ma anche la parte sottostante, in modo da qualificare così quella parte della
città.
Riassumendo dunque: le opere in corso sono di assoluta importanza, vengono monitorate,
ecco un’altra cosa che è scritta nel programma: il monitoraggio. È un elemento di novità. Si vorrà
dare la possibilità ai cittadini e ai Consiglieri, anche attraverso l’Osservatorio territoriale, che
dovrà essere aggiornato per quanto riguarda le tematiche ambientali, possibilità di rendersi conto
dell’evoluzione di una certa opera, con un diagramma illustrativo, in modo che sia tutto
trasparente. Anche questo è un discorso di trasparenza, non solo, anche di responsabilità e di
impegno da parte nostra: far vedere dunque, così come fanno altri Comuni - nel contesto trentino
non credo, ma nell’alta Italia – un’opera nella sua evoluzione, chiedendo magari anche
informazioni nel caso si fosse fermata.
Si passa poi alle opere con finanziamento, cioè le opere per le quali sono state reperite le
risorse finanziarie; il signor Sindaco le ha volute distinguere secondo una logica: prima il
Comune deve risolvere i problemi che riguardano l’igiene e la salute, le opre cimiteriali, le opere
scolastiche, le opere di difesa del suolo. Quindi dare questi presupposti di controllo e sicurezza al
territorio, poi, in un secondo tempo, pensare alle altre opere.
verbale 19. 12. 05 /
51
Su queste ultime, con finanziamento, mi rifaccio a quelle delle prime pagine,
rapidamente, si noterò che si tratta, all’inizio, prevalentemente di opere che riguardano la
mobilità urbana, non delle automobili ma delle piste ciclabili e dei marciapiedi. Quindi si parla di
marciapiedi e di piste ciclabili, innanzitutto. Dico subito che per le piste ciclabili si tenterà lo
sforzo di raccordare il sistema delle piste ciclabili costruito dalle Amministrazioni precedenti; ci
sono infatti tanti spezzoni non raccordati. Abbiamo potuto constatare – anche con rammarico –
che il rapporto tra il numero di abitanti e i metri di piste ciclabili è straordinariamente basso, uno
dei più bassi dell’alta Italia. Quindi veramente siamo molto indietro, certamente anche
l’orografia fa la sua parte e ci crea delle difficoltà, sono molto più avvantaggiati in questo i paesi
e le città della pianura padana; però siamo abbastanza indietro, quindi ci vorrà uno sforzo
particolare per permettere un miglioramento della situazione. Tra l’altro si vede che il cittadino
segue questi sforzi: appena c’è un ramale che si collega subito ne approfitta. Marciapiedi, piste
ciclabili, soluzione di un problema: nuova pavimentazione sul viale lungo lago, su consiglio
anche dell’Assessore Tonelli abbiamo deciso di risolvere definitivamente questo problema che
da tanta gente era stato indicato come mal risolto.
Di edilizia scolastica ha già parlato l’Assessore Marino, giustamente; ha la priorità, ma la
Provincia non ha finanziato i nostri progetti. Per alcune opere, vedi l’Asilo di Sant’Alessandro,
abbiamo deciso di usare mezzi propri; aspettiamo, solleciteremo - lo farà il signor Sindaco – il
finanziamento delle altre opere di edilizia scolastica.
C’è una grande attenzione ai quartieri. L’area di inseribilità sta a significare le cose che
hanno una grande probabilità di essere finanziate dalla Provincia, ci sono anche però delle
innovazioni che non trovano riscontro nei precedenti Bilanci, per esempio il restauro di Palazzo
San Francesco.
C’è poi una lunga serie di opere minori, per modo di dire, in quanto spesso sono la chiave
di volta per risolvere le situazioni e altrettanto spesso sono collegate ad opere maggiori, ad
interventi in corso; per esempio la sistemazione provvisoria a parcheggio di parte del vecchio
cimitero di Riva; l’adeguamento del percorso pedonale tra via Guella e viale Damiano Chiesa è
una di queste opere che, anche se vista l’entità della cifra potrebbero essere giudicate minori,
però sono di assoluta importanza. Quindi questo elenco non va preso sotto gamba, ma opera per
opera; c’è stata una grande ponderazione da parte degli Uffici, del sottoscritto e del Sindaco, che
ha voluto sovrintendere personalmente all’elaborazione anche di questa parte del Bilancio.
Poi c’è l’elenco aggiuntivo: anche qui una parte delle 79 opere – questo deve essere ben
chiaro – che il Sindaco ritiene necessarie per il suo programma. Anche in questo caso ci sono
elementi di novità ed elementi di continuità, però sottolineerei alcuni elementi di novità, anche
perché ho già parlato abbastanza. Alcuni elementi di novità non devono sfuggire: l’idea di
riqualificare tutto il tratto che va dal confine comunale nord, con Arco, dalle parti del Palagarda,
fino all’Inviolata, in modo che possa essere letto in maniera inequivocabile come un viale di
ingresso a Riva; magari in maniera migliore rispetto a quanto fatto dai nostri amici di Arco.
Questo trova riscontro in questa situazione. La volontà di iniziare a lavorare per l’arredo urbano
tra Piazza Garibaldi, i Giardini di Porta Orientale e via San Francesco, perché è una parte che
non deve sfuggire alla nostra attenzione. È piuttosto degradata, per ovviare a questo verrà
asfaltata provvisoriamente, perché non possiamo neanche consegnarla alla città e ai turisti, in
vista della stagione estiva, in quelle condizioni; però si comincerà a progettare tutto questo
comparto, che è rimasto indietro rispetto al resto.
Questi sono elementi, specialmente il primo, di novità. Non dico altro, anche se ci
sarebbero molte altre cose di cui parlare, perché ho superato il tempo che mi ero auto assegnato,
ma sono sicuro che avrete modo di segnalare quanto non vi è chiaro. Io devo ringraziare gli
Uffici che hanno lavorato tanto per sistematizzare meglio il Bilancio, che, come potrebbe dire il
verbale 19. 12. 05 /
52
dottor Franzinelli, in questo caso non è più “la fotocopia o un’arida tabella”, ma è in grado –
anche dal punto di vista informatico – di essere aggiornato e cambiato con grande rapidità. Si
tratta di una cosa viva, aggiornabile, modificabile, invece di essere una fotocopia.
Vi ringrazio per l’attenzione, vi lascio con questo impegno a monitorare la parte delle
opere che sceglieremo, insieme all’ingegnere, perché le riterremo più interessanti e importanti
che i cittadini conoscano nella loro posizione.
Presidente:
Grazie Assessore Matteotti. Un attimo, Consiglieri, che il Messo distribuisce la Relazione
del signor Sindaco. Domani ci ritroviamo alle ore 18.
Consigliere Modena:
Mi permetta di dire, signor Presidente, che non eravamo d’accordo così. In sede di
riunione dei capi gruppo avevamo stabilito che si tenevano le Relazioni, si sarebbe terminato il
Consiglio per permettere ai singoli gruppi consiliari di studiarla. Sono le 22.30 e non abbiamo
guadagnato nulla rispetto ad una normale chiusura della serata. Domani la gente lavora e i gruppi
consiliari non hanno tempo di incontrarsi e di discutere su questa Relazione.
Presidente:
Scusi, Consigliere Modena, abbiamo fatto i 6 punti che erano presenti all’O.d.G.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Grazie Consigliere Modena, ci ritroviamo domani sera alle ore 18. Grazie.
^^^^^^^^^^
Sono le ore 22.25. La seduta viene sospesa dal Presidente e i lavori riprenderanno alle ore 18.00
di martedì 20.12.2005, come da avviso di convocazione.seduta è chiusa.
^^^^^^^^^^
IL PRESIDENTE
f.to Mario Zucchelli
IL SEGRETARIO GENERALE
f.to Alfredo Righi
sr.
Il Segretario Generale del Comune di Riva del Garda
certifica
che il presente verbale è stato approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 76 dd.
24.02.2006 senza rettifiche.
verbale 19. 12. 05 /
53
IL SEGRETARIO GENERALE
f.to Alfredo Righi
verbale 19. 12. 05 /
54
Scarica

File (File "010-19dicembre2005" di 430,66 kB)