LA MENZOGNA DELLA RAZZA: IL CENTRO E LA PERIFERIA. MATERIALI PER LA DIDATTICA
INDICE
Introduzione (g.b.)
Documenti e materiali (a cura di Giuliana Bertacchi)
La storia di Alice Redlich (Teresa Montanari-Riccardo Schwamenthal)
Le immagini del razzismo e dell’antisemitismo (Enzo Quarenghi)
L’antisemitismo a Bergamo: 1938-1945. Spoglio dei periodici locali (Mauro Gelfi)
Bibliografia
FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA
Piazza Mercato del fieno, 6/a - 24129 Bergamo Italy - Tel. +39 035 24 71 16 ; +39 035 22 63 32 - Fax 035 21 91 28
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INTRODUZIONE
- La presentazione a Bergamo della mostra itinerante "La
menzogna della razza. Documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo fascista" - realizzata dal
Centro Furio Jesi per conto della Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia
Romagna e esposta per la prima volta a Bologna nel 1994 - nasce da un'iniziativa del Museo storico della
Città e dell'Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, con il sostegno
determinante dell' Assessorato alla cultura del Comune di Bergamo. Una collaborazione particolarmente
significativa, perchè questa non è una mostra come molte altre - per quanto interessanti e culturalmente
valide esse siano - in quanto prende in esame uno dei nodi più importanti, inquietanti e irrisolti dell' Italia del
Novecento, permettendo, attraverso il caso italiano, di riflettere attorno ad uno dei problemi centrali della
contemporaneità, in un momento in cui educare al "non razzismo" diventa un obiettivo tanto difficile quanto
ineludibile.
"La menzogna della razza", nata da una ricerca ampia e approfondita, condotta - dichiarano i curatori - con
intenti in primo luogo documentari, si caratterizza nei suoi esiti espositivi per il taglio spiccatamente
didattico. Una mostra per le scuole, dunque; tuttavia, nonostante la chiarezza dell'impostazione, della
disposizione e delle didascalie, c'è sempre il rischio che in vari casi questa ricca offerta si impaludi nella
normale routine delle visite scolastiche, più o meno frettolose, più o meno seguite da scolaresche spesso
demotivate. E' un rischio che vale la pena di correre, ma occorre fare ogni sforzo perchè nei limiti del
possibile sia evitato.
Non basta guardare per vedere e per capire, come non basta sapere, ovvero essere informati sulle
nefandezze del razzismo e dell'antisemitismo per esserne vaccinati. In ogni caso per sviluppare le sue
potenzialità, questa importante occasione espositiva richiede retroterra e sviluppi, ragionamenti e
operazioni didattiche, un impegno, un investimento - anche in termini di aggiornamento - da parte di docenti
e operatori scolastici.
Con questa consapevolezza, come è già avvenuto in altre città dove la mostra è stata presentata, attorno
alle tematiche connesse al razzismo fascista sono state assunte iniziative mirate. In particolare, l'Istituto
bergamasco per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea e il Museo storico della Città hanno
organizzato il corso di lezioni per docenti Tra razzismi, revisionismi, negazionismi (ottobre - novembre 1998)
e hanno realizzato questo quaderno, concepito quale strumento di lavoro per le scuole.
Ci si potrebbe domandare che senso ha proporre, a fianco di una mostra di per sè ricchissima di materiali
documentari, iconografici, di contenuti e di stimoli per approfondimenti e percorsi didattici, un fascicolo che
non può certamente aggiungere elementi sostanziali rispetto a quelli esposti, nè ha la pretesa di farlo.
Per chiarezza, è utile spendere qualche parola sulla struttura composita del quaderno, più che per le rituali
dichiarazioni di intenti. Si tratta in sostanza di un dossier, organizzato attorno a due nuclei. Il primo,
Documenti e materiali, (a cura di Giuliana Bertacchi) raccoglie documentazione di vario tipo e testimonianze
orali e scritte, ed è integrato da un contributo tratto dalla rivista dell'Istituto, sempre inerente a una
testimonianza autobiografica (ne sono autori Teresa Montanari e Riccardo Schwamenthal ); il secondo,
Immagini, (a cura di Enzo Quarenghi) presenta un itinerario attraverso esempi di iconografia proposti dalla
mostra con l'aggiunta di altre riproduzioni. Una ulteriore pista di lavoro, a sua volta passibile di molteplici
sviluppi, è offerta dallo spoglio dei periodici locali sul tema L'antisemitismo a Bergamo (Mauro Gelfi). Una
nota bibliografica essenziale chiude il fascicolo.
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L'opuscolo è a disposizione degli insegnanti e degli studenti che intendano sviluppare momenti di lavoro
autonomo anche dopo la chiusura al pubblico della mostra: ci farebbe piacere accompagnasse, coma
materiale d'uso, la consultazione dell'ampio catalogo, arricchito da saggi, (a cura del Centro Furio Jesi,
Bologna, Grafis, 1994), che vorremmo sapere largamente presente e soprattutto consultato nelle
biblioteche (scolastiche e non) del territorio.
I documenti e i materiali qui presentati hanno a che fare in massima parte con la realtà locale e tuttavia
non si configurano come una sorta di appendice "bergamasca" - in tono minore, naturalmente - a "La
menzogna della razza". Nessuna preoccupazione o atteggiamento localistico in questa impostazione del
quaderno, se mai il suo esatto contrario: i materiali presentati intendono anzi suggerire su questa tematica
uno sguardo più attento, più consapevole e acuto, che sia in grado di superare la visione rassicurante a
autoassolutoria della provincia di Bergamo come isola tranquilla, se non felice, sostanzialmente immune
dalle vergogne e dalle colpe del razzismo, spesso riconosciuto come tale solo nelle sue manifestazioni più
esplicite e violente. E senza tale sguardo critico perdono di significato e di spessore storico gli stessi
fenomeni ed episodi di segno opposto.
In questo senso, il fascicolo riprende nella sostanza gli aspetti di fondo della mostra, ne esplicita la
lezione, spostando lo sguardo dal centro alla periferia, dal piano generale e nazionale a quello di un
territorio più ristretto e con connotazioni specifiche.
"La menzogna della razza", infatti, mostrando la coerenza del razzismo di stato rispetto alla natura del
regime fascista e ricostruendone le lunghe radici (per parafrasare un'espressione di Alberto Burgio) nella
società e nella cultura dell'Italia liberale, mette in crisi la presunta estraneità e innocenza degli italiani nei
confronti del razzismo, e nei confronti dei suoi crimini. La mostra non li rappresenta direttamente, ma le tre
sezioni in cui si articola il percorso espositivo -Pregiudizio e propaganda, Ideologia, Prassi persecutoria illustrano eloquentemente le premesse e le connessioni che resero possibili le conseguenze estreme della
persecuzione razziale, dell'antisemitismo, dello sterminio.
Nel nostro fascicolo i docenti potranno trovare una serie di ulteriori spunti per ricostruire nella concreta e
specifica realtà locale alcuni tra i meccanismi e gli strumenti attraverso i quali si alimenta la catena di
pregiudizi e di irrazionalità su cui si innestano le ideologie e si giustificano le pratiche razziste; potranno
cogliere il problema dell'acquiescenza alla discriminazione razziale, della passività nella trasmissione di
atteggiamenti e comportamenti che trovò canali assai scorrevoli nelle istituzioni dello stato e della società, a
livello periferico e non solo a livello centrale. Ma potranno anche trovare segni di opposizione, soprattutto
quando dalla discriminazione si passò all'odio razziale e alla persecuzione degli ebrei (presenti, tra il 1943 e
il 1945, in numero maggiore di quanto forse non si pensi comunemente ): queste vicende si intrecciano con
quelle della Resistenza armata e della Resistenza civile, a mostrare che la ribellione è stata necessaria e
possibile, perchè si potesse progettare un futuro in cui norma e valore tornassero a coincidere.
Questa, tuttavia, non è una conclusione sufficiente: come tutti dovremmo sapere, non si trasmettono i valori
con i discorsi sui valori, e neppure con le operazioni didattiche più raffinate, senza che ci sia un
coinvolgimento e attivo reale dei giovani, senza il ritorno al presente, a una realtà che ci mostra il riemergere
del razzismo, in forme diverse, in Italia e in Europa. E' un coinvolgimento possibile, con strategie e strumenti
su cui sarebbe veramente improprio e riduttivo intervenire in questa sede (ci limitiamo a richiamare
l'attenzione degli insegnanti sul cenno contenuto nella Bibliografia).
I materiali di questo fascicolo, che sono soltanto una campionatura parziale delle possibili fonti, e non
esauriscono nè l'arco delle disponibilità, nè quello delle problematiche, sono stati predisposti specialmente
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per esperienze didattiche riconducibili al Laboratorio di storia. Se veramente si vogliono affrontare nel vivo
e nel concreto i grandi temi dell'insegnabilità della storia contemporanea, del suo valore formativo, dei nessi
storia - memoria - trasmissione, senza di che l'educazione al "non razzismo", l'educazione alla pace, e così
via , rischiano di rimanere espressioni di buona volontà e nobili dichiarazioni d'intenti - occorre pensare al
Laboratorio non solo e non tanto come spazio fisico attrezzato, ma soprattutto come luogo di discussione e
di elaborazione che coinvolga i docenti insieme agli studenti. I materiali qui raccolti possono abbreviare la
fase preparatoria e favorire questo lavoro comune.
g.b.
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DOCUMENTI E MATERIALI - Questa piccola antologia di documenti e materiali è
una campionatura parziale di quanto si può rinvenire in archivi e pubblicazioni soprattutto locali e che può
essere utile, con gli opportuni intrecci e agganci, allo sviluppo di percorsi didattici.
L’innocente frontespizio della cena in onore del reduce di Libia (Piazza Brembana, 1912) cela un " Antipasto
di beduini " rivelatore di quel razzismo quotidiano che circolava liberamente nell' Italia liberale. Il documento
acquista il carattere di invito alla ricerca di questo tipo di segni, dei loro significati, delle loro persistenze.
Alcune circolari della Prefettura di Bergamo, diramate tra il 1938 e il 1944, si prestano a illustrare aspetti
della legislazione razzista e della sua trasmissione, dal centro alla periferia. L'apparente neutralità e il
grigiore del linguaggio burocratico, come il carattere di certi provvedimenti, che di primo acchito appare
marginale, non può nascondere la sostanza: la discriminazione razzista antisemita, immediata premessa
della persecuzione e dello sterminio. Ma quanti allora lo percepirono? E quanti bravi italiani accettarono
questi provvedimenti o si accorsero della loro inaudita gravità? Può essere l'avvio di un percorso di
riflessione sulla "banalità" della persecuzione che ci riporta al presente, come ci invita a fare, ad esempio,
David Bidussa, ne Il mito del bravo italiano (Milano, Il Saggiatore, 1994).
Fuori gli ebrei dalle scuole: questo il senso di una circolare del Provveditorato di Bergamo e di una
dichiarazione di non appartenenza alla razza ebraica, qui riportate. Queste carte aprono una pista che si
potrebbe utilmente percorrere e approfondire, non solo e non tanto sugli effetti dell'"arianizzazione" nelle
scuole bergamasche, quanto sul tipo di consenso e di cultura che vi circolava, sulle isole di dissenso. Per
questa ricerca (e per molte altre) gli archivi e le biblioteche degli istituti scolastici sono un patrimonio
prezioso, da salvaguardare, da interrogare, da valorizzare. Un secondo documento relativo alla non
appartenenza alla razza ebraica, oltre al significato in sè, si lega allo stralcio della testimonianza di Luciano
Galmozzi, di cui si dice più avanti: l'origine ebraica di un familiare era comunque fonte di un dramma che
coinvolgeva e sconvolgeva tutti i congiunti, nonostante dichiarazioni e riconoscimenti delle autorità.
A Bergamo la presenza ebraica, numericamente esigua, proprio in conseguenza delle leggi razziali si
intensifica drammaticamente. Anche gli archivi comunali conservano traccia degli internati ebrei nei paesi
della bergamasca: dietro documenti come quelli che riproduciamo (corrispondenze della questura e dei
comuni, ecc.) si nascondono storie tragiche, di fughe, di persecuzioni, di morte, con molti episodi di
solidarietà da parte della popolazione, ma anche con casi di delazione e di odio razziale. Un primo
suggerimento è di partire dalla consultazione della fondamentale opera di Liliana Picciotto Fargion, Il libro
della memoria. Gli ebrei deportati dall'Italia (1943 - 1945), Milano, Mursia, 1991, alla ricerca di quanti ebrei
furono catturati a Bergamo e da chi e in quale circostanze, di chi riuscì a sopravvivere...
Ci sono storie angosciose, che fortunatamente si concludono con la salvezza per gli ebrei braccati, ma
nessun lieto fine sarebbe stato possibile senza l'aiuto di molti. Ne diamo alcuni esempi.
Il figlio Luciano Galmozzi rievoca la vicenda della madre, che rimane nascosta per mesi in un convento di
Gandino; si salva la vita, ma la drammatica esperienza la segna in modo indelebile e tutta la sua famiglia di
origine, in parte rimasta nella sua città natale di Odessa e in parte emigrata in altre località europee,
scompare nella shoah. Sulla stessa vicenda si possono leggere le pagine della figlia Marcella, (Spigolando
nei ricordi (1925 - 1949). Diario di Marcella Galmozzi, Museo storico di Bergamo, Quaderni, n.12, Bergamo,
1988 ), mettendo a confronto non solo le differenze della memoria soggettiva, ma di quanto di essa di
esprime diversamente nella fonte orale e in quella scritta.
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In altra parte del fascicolo ripubblichiamo la straordinaria storia di Alice Redlich, raccontata dalla stessa
protagonista e presentata da Teresa Montanari e Riccardo Schwamenthal, uno " spaccato" vivo e concreto
della tessitura di solidarietà offerta ai perseguitati, ma anche del costante pericolo di delazione e di cattura.
Tra i possibili modi di fruizione didattica: l'intreccio con ricerche sull'istituzione del confino e sui campi di
internamento in Italia, con altre fonti autobiografiche, tra memoria e letteratura, e così via. Una prima
indicazione, già presente nel fascicolo: alcuni documenti qui riprodotti si riferiscono proprio alla storia di
Alice.
Ancora una testimonianza: sono stralci da uno scritto di ex internato ebreo. Pur nella concisione, aprono
squarci illuminanti sulla vita degli ebrei durante la Repubblica di Salò e sull'atteggiamento della popolazione.
La solidarietà incontrata a Gandino è testimoniata anche dai messaggi di ricordo e ringraziamento pervenuti
alla famiglia Rudelli, antifascisti attivi nella lotta partigiana con la 53a brigata Garibaldi "Tredici martiri di
Lovere". Le vicende della Resistenza armata e della Resistenza civile si intrecciano spesso con le strategie
per nascondere e salvare perseguitati ed ebrei, con tanti fili diversi che - in un lavoro didattico - possono
portare dall'eccezionale al quotidiano, dalla dimensione privata e personale alle scelte che la sconvolgono ,
ma che può essere necessario affrontare.
Ci sono dei bergamaschi, e non pochi, che gli ebrei e i perseguitati razziali li hanno incontrati non nei loro
paesi della provincia o nei nascondigli sui monti, ma nel luogo dello sterminio. Sono i militari catturati dai
tedeschi dopo l'8 settembre e che, rifiutando di aderire alla Repubblica sociale italiana, vivono la terribile
esperienza della prigionia in Germania e nell'Europa occupata. I campi militari sono radicalmente diversi dal
campi di concentramento e di sterminio per i deportati politici e razziali; tuttavia qualche volta i soldati
prigionieri intuiscono, scoprono, l'orrore della shoah e lo rievocano, dopo quasi mezzo secolo, con grande
intensità. La campionatura che qui presentiamo potrebbe essere arricchita con fonti orali e scritte, edite e
inedite, ancora un'occasione per esperienze di intreccio tra vicende individuali e "grande storia".
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ELENCO DEI DOCUMENTI E DEI MATERIALI
1. Menu del banchetto in onore di un reduce dalla Libia, Piazza Brembana, 12 maggio 1912
Domenico Leali e Letizia Rossini, Archivio Isrec Bg);
(Carte
2. Circolari della prefettura di Bergamo, 1938 - 1944 (Carte Giuseppe Berti, Archivio Isrec Bg);
3. Circolare del provveditorato agli Studi di Bergamo, 19 agosto 1938 (Fondo Isml, Archivio Isrec Bg);
4. Dichiarazione di non appartenenza alla razza ebraica, Bergamo, 31 ottobre 1938 (Carte Mario Pelliccioli,
Archivio Isrec Bg);
5. Riconoscimento di non appartenenza alla razza ebraica, Bergamo, 24 maggio 1940 (Carte Luciano
Galmozzi, Archivio Isrec Bg);
6. Corrispondenze e documenti della questura di Bergamo e dei comuni di Serina, Oltre Il Colle, San
Giovanni Bianco, Clusone, su ebrei internati, 1939 - 1943 (Carte Giancarla Bonaldi; Carte Riccardo
Schawamenthal, Archivio Isrec Bg);
7. Stralcio dalla testimonianza di Luciano Galmozzi, Cominciavamo a capire da soli, in "Studi e ricerche di
storia contemporanea". Rassegna dell' Istituto bergamasco per la storia del movimento di liberazione, n. 29,
giugno 1988, pp. 57 - 58;
8. Dalla memoria di Jechiel Dubienski, stralci dattiloscritti da I. Kalk e intitolati Confino libero a Gandino
(Bergamo), e prima pagina dell'originale (Fondo Israele Kalk, Archivio del Centro di documentazione
ebraica contemporanea - Milano; copia presso Archivio Isrec Bg);
9. Corrispondenze indirizzate alla famiglia Rudelli di Gandino, sd e 1964 (Carte Lyna Rudelli, Archivio Isrec
Bg);
10. Stralci da testimonianze orali di militari bergamaschi reduci dalla prigionia in Germania (Antonio
Migliorati; Andrea Rossi; Marino Carminati; Fernando Baragetti; Ambrogio Mainetti; Andrea Vergani; Pietro
Capelli), da Prigionieri in Germania. La memoria degli internati militari, a cura di Angelo Bendotti, Giuliana
Bertacchi, Mario Pelliccioli, Eugenia Valtulina, Bergamo, Il filo di Arianna, 1990, pp. 318 - 320.
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LE IMMAGINI DEL RAZZISMO E DELL’ANTISEMITISMO
Funzione e linguaggio della propaganda fascista sul tema del razzismo - La breve
analisi della propaganda fascista sul tema del razzismo viene condotta essenzialmente sul copioso e variegato
materiale riportato nel catalogo della mostra, in presenza di poche immagini locali che illustrino visivamente il
pregiudizio contro i neri e gli ebrei. Queste ultime vengono riprodotte qui ricavandole in gran parte dagli Archivi
dell'Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea e del Museo storico della Città.
Sono immagini di satira e propaganda a livello nazionale che possono introdurre una migliore comprensione
dei documenti visivi più propriamente bergamaschi. Si tratta di una serie prodotta e messa in circolazione da
centri istituzionali, fascisti e in seguito anche nazisti, riflesso della frastagliata geografia militare, politica,
istituzionale, oltre che territoriale, che caratterizza soprattutto la fase estrema del fascismo ripristinato all'ombra
delle armi tedesche.
Le immagini affrontavano volta a volta i più diversi problemi di principio o d'attualità, a diversi livelli di
approfondimento, per il grosso pubblico o per pubblici settoriali e categorie specifiche.
Si deve osservare che il fascismo ha dato luogo a una satira inventiva che fa riferimento a figure radicate
nell'immaginario popolare, ancora più drammatica in quanto applicata a un tema così squallido.
Infine questa breve rassegna rimanda solo indirettamente agli esiti tragici e orribili del razzismo, ai campi di
sterminio; essa punta piuttosto sulla sua capacità di penetrazione nella realtà quotidiana.
Pregiudizio contro i neri - Le "razze inferiori" vengono rappresentate sempre come
ottuse e poco civilizzate. In particolare le illustrazioni sui neri suggeriscono che la loro essenza sia riconducibile
al tema del cannibale (fig. 1 e fig. 2)
Il cannibale: uno stereotipo radicato e tenace che resiste ancor oggi.
Spesso i cannibali sono disegnati a fianco di un gran calderone nel quale
o al "ristorante".
intendono "cucinare" la loro vittima
Le prime raffigurazioni del genere risalgono alla metà del Cinquecento e
stessa epoca che mostrano streghe e diavoli accanto al loro pentolone.
assomigliano a quei disegni della
Agli africani è stata estesa dunque "una pratica diabolica" che sino ad allora era stata attribuita a categorie
interne stigmatizzate come streghe, stregoni o comunque autori di maleficio: lo stereotipo nero-diavolocannibale è così costituito.
Nelle immagini riprodotte, inoltre, tutti i soggetti sono resi ridicoli dal disegnatore. Agli africani viene data
un'apparenza particolarmente sgradevole, insistendo grottescamente sui labbroni, sulla mascella pronunciata e
sulla insellatura sproporzionata della schiena sopra le natiche della donna.
La "missione civilizzatrice" e l'abolizione della schiavitù al tempo della
fondamentale slogan propagandistico. Lo si può ben vedere nelle figg. 3 e 4.
guerra di Etiopia diventano un
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Le immagini alludono inoltre ad una presunta "bestialità" dei neri. Lo stereotipo rimanda a una equivalenza tra
il nero e la scimmia, ambedue pelosi e con un'espressione ebete. L'animalità si può notare anche dalla
caratterizzazione del viso e dei piedi.
Nel corso della fase finale della occupazione alleata in Italia dopo lo sbarco in Sicilia, la presenza nell'esercito
alleato di uomini di colore afro-americani induce la propaganda fascista e nazista a rappresentarli come
bestiali strupratori (fig. 5). Nell'immagine "Il tradimento li ha portati a Roma" (fig. 6) il soldato nero è
rappresentato insieme a quello inglese: il primo ubriaco e "degenerato", il secondo con lo sguardo ebete, un
grottesco ghigno satanico, la bocca e le labbra ingigantite.
Razzismo contro gli ebrei - La particolare virulenza dell'antisemitismo si esprime in una
rappresentazione simbolica dell'ebreo come diverso, immagine questa legata a fonti fortemente eterogenee,
ma che hanno in comune una serie di stereotipi consueti: naso pronunciato e adunco, labbra grandi, odore
sgradevole. Inoltre gli ebrei sono avari, ipocriti, vigliacchi (figg. 7 e 8). Insomma si vuole configurare l'ebreo
come somma di tutto il "negativo", dato questo che enfatizza la diversità tra lui e gli ariani nobili, dignitosi,
dotati di eroico senso del dovere e non connotati dall’avidità di denaro.
Nel disegno, una mostruosa figura d'ebreo, sulla quale spiccano i simboli massonici e bolscevichi, si allude al
sionismo che sarebbe la lotta contro gli altri popoli: una lotta non solo metaforica, ma condotta con armi reali
(fig. 9).
La guerra accentua infatti il fenomeno. Gli ebrei sono responsabili del conflitto. La loro è una cinica alleanza
che considera il trauma della guerra come un fenomeno positivo da sfruttare per intascare denaro (fig. 10).
Per aumentare la paura che il pubblico doveva avvertire nei confronti degli ebrei, si costruisce l'archetipo
caricaturale dell'ebreo e dell'ebraismo sul modello della fantomatica congiura internazionale demo-plutomassonico-giudaico-bolscevico (fig.11).
Quest'immagine serve a diffondere il pregiudizio che l'opinione del singolo individuo non ha peso e che per
volontà della comunità tutti gli ebrei debbono diventare per forza assassini.
Le tre mani che vogliono ghermire il bimbo disperato rimandano all'intento di insinuare un complotto specifico: il
"giudeo" è tra i principali oppositori dell'Italia repubblichina (fig.12), in armonia con l’ideologia della "purezza
razziale italica", propagandata in quel momento dal regime fantoccio di Salò.
A Bergamo l'applicazione delle leggi antisemite sembra meno dura e presente, ma anche la pubblicità può
proporre indizi interpretativi.
L'ormai fascistizzata Rivista di Bergamo è praticamente assente in questo
nefando campo, tuttavia si nota
che la pubblicità di un negozio di abbigliamento del centro cittadino di proprietà di ebrei (fig.13), presente in tutti
i numeri, scompare dopo le leggi razziali.
Allora le scritte offensive che ricordano quelle di altre città italiane quali: "porco ebreo, ladro, fuori i giudei, a
morte gli ebrei", scritte fotografate dalla vittima tra il 1943 e il 1944, hanno tutta la dolorosa evidenza della
penetrazione capillare del pregiudizio razzista (figg.14, 15 e 16).
Per concludere, la fotografia degli ebrei ospitati a Selvino e scattata dopo il 25 aprile1945 (fig.17) rimanda a
tutti quei documenti riportati in altra parte del fascicolo che testimoniano aspetti della solidarietà bergamasca
nei loro confronti.
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Il lavoro di ricerca sulle immagini potrà essere condotto su due piani:
1) l'analisi delle forme e dei contenuti, con gli opportuni riferimenti alla propaganda scritta (le tematiche
privilegiate, gli stereotipi ricorrenti, i valori, i personaggi e le tradizioni richiamate, le grafiche messe in gioco, i
sentimenti mobilitati ecc.): tutto ciò che può contribuire ad approfondire i caratteri e i meccanismi dell'universo
simbolico proposto.
2) II secondo piano di lettura, valendosi di fonti interne agli apparati propagandistici dell'epoca e mettendo a
frutto la notevole quantità di informazioni registrate su singoli prodotti di uno sforzo promozionale che non si
può che riconoscere notevole, si riferisce alla tiratura e alla diffusione, ai centri di produzione, alla
localizzazione, oltre che - per quanto possibile - ai diversi attori di questa drammatica stagione
mass/mediologica.
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L’ANTISEMITISMO A BERGAMO: 1938-1945. SPOGLIO DEI PERIODICI LOCALI
(Mauro Gelfi, saggio in corso di pubblicazione in “Studi e ricerche di storia contemporanea”, n. 50)
La scelta di proporre anche a Bergamo l’esposizione nel mese di ottobre della mostra La menzogna della
razza1 ha sollecitato l’avvio di uno studio sistematico sull’antisemitismo, a partire dall’entrata in vigore delle
“leggi in difesa della razza”; infatti, se la bibliografia a livello nazionale appare pressochè sterminata, scarsi
sono invece gli studi a livello locale, soprattutto laddove, come a Bergamo, non si è in presenza di una vera e
propria comunità ebraica strutturata a livello religioso e sociale. Ovvero, il punto nodale della ricerca che ci
sembra interessante proporre non è costituito “solamente” dalla persecuzione verso gli ebrei residenti a
Bergamo stabilmente o qui sfollati da Milano, ma è l’analisi di come e con quale “tecniche” il fascismo abbia
prima imposto a livello istituzionale e poi abbia tentato di instillare l’antisemitismo nel quotidiano di larghe
masse pochissimo politicizzate, ma fortemente caratterizzate dall’obbedienza alle gerarchie ecclesiastiche.
Bergamo, da questo punto di vista, può addirittura diventare un interessante laboratorio di studio.
È sembrato quindi ovvio partire nella ricerca dalle fonti2 dagli strumenti di propaganda del regime e
dall’atteggiamento assunto dai cattolici sul proprio organo di stampa locale. È altrettanto evidente che queste
fonti da sole non possono essere sufficienti ad analizzare il tema in questione, in quanto, certamente, è
necessaria un’accurata ricerca (disposizioni normative sulla tutela della privacy permettendo) presso il fondo
Prefettura dell’Archivio di Stato di Bergamo, presso l’Archivio della Curia e la raccolta di fonti orali dell’Istituto
per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea; tuttavia, già un primo spoglio dei periodici permette
alcune valutazioni che, sinteticamente, qui riportiamo.
Innanzitutto, la nostra ricerca3 ha preso in esame i seguenti periodici, nel periodo 1o gennaio1938-25 aprile
1945:
• L’Eco di Bergamo. Bergamo, I 1880 (1938/1945)
• La rivista di Bergamo. Bergamo, I 1922 (1938/1945)
• La voce di Bergamo. Il Gagliardo. Organo della federazione dei fasci di combattimento di Bergamo
Bergamo, I 1925 (1938/1943)
• Bergamo fascista. Settimanale della federazione dei fasci. Bergamo, I 1939 (1939/1940)
• Gioventù italiana del Littorio. Ordine del giorno del Comando federale della provincia garibaldina.
GIL Comando federale. Bergamo, I 1934 (1934/1942)
• Partito nazionale fascista. Federazione dei fasci di combattimento di Bergamo. Circolari.
Bergamo, I 1939 (1939)
• Gioventù bergamasca. Pubblicazione mensile del GUF Oberdan e del comando federale della
GIL. Bergamo, I 1940 (1940)
• GIL Gioventù garibaldina. Comando federale di Bergamo. Ordine del giorno. PNF. Bergamo, I
1941 (1941/1943)
1
Cfr. La menzogna della razza. Documenti e immagini del razzismo e dell’antisemitismo fascista, Bologna,
Grafis Ed., 1994
2
Colgo l’occasione per ringraziare la direttrice dell’Archivio di Stato di Bergamo, Juanita Schiavini Trezzi, che
mi ha segnalato materiale archivistico importantissimo all’interno del fondo Prefettura
3
Hanno collaborato alla ricerca: Chiara Adobati, Barbara Crotti, Simone Gamba, Marco Rotoli, il Gruppo
culturale didattico del Museo Storico della Città
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• PNF Fascio di combattimento di Darfo. Bollettino mensile. Lovere, I 1941 (1941)
• Pattuglia di punta. Bollettino quindicinale dei fasci camuni. A cura del fascio di combattimento di
Darfo. Lovere, I 1941 (1942)
• Bergamo repubblicana. Quotidiano del partito fascista repubblicano. Bergamo, I 1943 (1943/1945)
• Notiziario del Partito nazionale fascista. Gioventù italiana del littorio. Comando federale di
Bergamo. Bergamo I 1943 (1943)
• Risorgere. Foglio mensile del Comitato Provinciale dell’Opera Balilla di Bergamo. Bergamo, I
1944 (1944)
Appare evidente sin dall’inizio agli estensori dei periodici fascisti che a Bergamo una “questione ebraica” non
esiste, data l’esiguità numerica. In un articolo del 22 agosto 1938 de La Voce di Bergamo4, anonimo ma dal
quale pare scorgersi la penna di Augusto Pallozzi, che firmerà in seguito altri articoli di stampo antisemita, si
legge: “Da più parti ci vengono chieste notizie sulla entità della popolazione israelita in Bergamo e provincia. La
domanda (...) di per se stessa prova l’interesse con cui, anche nell’ambito locale, vengono seguiti gli sviluppi
che assume la questione della razza”, ma conclude affermando che, secondo i dati del censimento della
popolazione del 1931, in città gli ebrei sono venti, di cui due commercianti, dodici impiegati, due professionisti,
due “non professionali” e altrettanti con professione ignota. A questo esiguo numero5 andrebbero aggiunte altre
cinque persone in provincia, di cui un industriale, due impiegati, un professionista e una con professione ignota.
Sul totale di venticinque, dieci sono donne e tre cittadini non italiani. L’articolista invita tuttavia i fascisti a non
sottovalutare il problema, in quanto “oggi si agita un problema di razza, per cui, posto anche il caso che un
israelita avesse dichiarato e dichiarasse di non appartenere ad alcuna religione, ciò non annullerebbe la sua
qualità di israelita. Come pure, a nostro avviso, un ebreo battezzato continua pur sempre a rimanere ebreo”.
Nello stesso articolo, che, graficamente, pare essere costruito come facente parte di una rubrica stabile (che
comunque non ebbe più seguito), compare anche la notizia circa la costituzione presso le sezioni culturali del
G.U.F. “Oberdan” di un Centro di studi e di propaganda sul razzismo, diretto da Augusto Pallozzi, coaudiuvato
dai seguenti collaboratori: Guido D’Amico, Luigi Fumagalli, Danilo Pucci, Giannino Chiodi, Mario Perolo, Aldo
Cerri, Ugo Colucci, Gustavo Carnazzi, Enzo Pucci, Nicola Pappalepore e Antonio Gallina6.
Nonostante le dichiarazioni7 de La Voce di Bergamo, che, comunque, ci potrebbero far suppporre un certo
attivismo antisemita anche a Bergamo, almeno dai giornali esaminati non compaiono, sino al 25 aprile 1945
che quattro iniziative a sfondo antisemita. La prima è del 30 settembre 19388, con una conferenza9 organizzata
4
Gli ebrei in Bergamo e provincia
Il giorno stesso, il che potrebbe indicare una disposizione “dall’alto”, L’Eco di Bergamo pubblica un trafiletto
dal titolo Quanti ebrei sono in città, in cui, “da una sommaria rilevazione”, si rilevano trentadue cittadini di “stirpe
ebraica”, divisi in diciassette famiglie, formatesi perlopiù da matrimoni misti. Non essendo emersi altri dati
quantitativi dalle carte dell’Archivio di Stato di Bergamo sarà necessario, nell’approfondimento della ricerca, la
consultazione delle carte degli Uffici Demografia e Razza dell’Archivio Centrale di Stato
6
Stando alle notizie riportate dal giornale stesso (La conferenza di questa sera sul Razzismo nella parola del
Prof. Landra, in La Voce di Bergamo, 23 novembre 1938) il Centro si riunisce settimanalmente. Dallo stesso
articolo si apprende dell’esistenza di un giornale murale mensile della Federazione dei Fasci, che per il mese di
ottobre è interamente dedicato alla politica razzista di Mussolini
7
“Bergamo è tra le città che fin dal primo momento hanno voluto corrispondere sul piano concreto delle attività
pratiche alle finalità segnalate dal Duce”, in Gli ebrei in Bergamo e provincia, cit.
8
Il razzismo italiano nella conferenza di ieri sera a Bergamo, in La Voce di Bergamo, 1 ottobre 1938
9
In quei giorni, evidentemente su sollecitazione del partito e in preparazione alle disposizioni governative
inerenti “alla difesa della razza” (i “Provvedimenti per la difesa della razza italiana” sono convertiti con Regio
decreto legge il 17 novembre 1938) in tutta Italia si tengono conferenze analoghe
5
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al Teatro Nuovo dal Centro di studi e di propaganda sul razzismo e avente come relatore lo stesso Pallozzi.
Quest’ultimo, non aderente alle posizioni ultra razziste e filo nazionalsocialiste dei redattori de Il Tevere,
Quadrivio o Il giornalissmo, nella sua conferenza, dopo aver esaltato la politica razzista del regime fascista,
“con opportuni spunti [mette] in luce i paralleli e le differenze della nostra concezione con la concezione
razzista della Rivoluzione nazionalsocialista”10, con particolare riferimento al problema dei “discriminati” per
benemerenze e alla differenza sussistente tra repressione e discriminazione nei confronti degli ebrei; conclude,
inoltre, passando “in rassegna documentandoli, nomi ed episodi di ebrei che devono far riflettere ogni buon
cittadino italiano”.
Pochi giorni dopo11 è la volta di Ugo Colucci, anch’egli membro del Centro di studi e di propaganda sul
razzismo, che a Ponte S. Pietro sviluppa il proprio pensiero antisemita in una conferenza, leggendo e
commentando i “Protocolli dei Savi anziani di Sion”. La campagna antisemita a Bergamo, supportata da La
Voce di Bergamo con numerosi articoli12 tra ottobre e dicembre, pare avere il massimo di pubblicità con la
conferenza13, sempre organizzata dal Centro di studi e di propaganda sul razzismo, il 23 novembre 1938 al
Teatro Nuovo, avente come relatore Guido Landra, “scienziato”, assistente di antropologia all’Università di
Roma e firmatario del “Manifesto degli scienziati razzisti”.
Dal 1939 l’attenzione del giornale verso l’antisemitismo decade, mentre è solo con il 1943 che vengono
pubblicati numerosi articoli antisemiti, volti però per lo più a dimostrare il “complotto” giudaico-massonicoboscevico ai danni della nazione, senza accenni ad una questione razziale vera e propria.
Colpisce certamente che anche gli altri periodici dichiaratamente fascisti intervengano assai poco
sull’argomento; l’ormai fascistizzata Rivista di Bergamo è praticamente assente su questo nefando campo e
abbiamo “solamente” notato la sparizione della pubblicità ad un negozio di abbigliamento del centro cittadino e
di proprietà di ebrei; lo stesso dicasi anche per gli stessi organi ufficiali del partito.
Possiamo affermare che anche dopo l’otto settembre 1943, la propaganda antisemita sui periodici a Bergamo
rimane sostanzialmente limitata ad un articolo riguardante una conferenza del direttore di Camicia Nera Enzo
La Canna nel gennaio 194514 e ai soliti articoli di taglio nazionale. Nessun risalto viene dato alle requisizioni15
delle proprietà ebraiche a Bergamo, agli arresti di ebrei “accaparratori” o di ebrei fuggiti ai rastrellamenti fascisti
e tedeschi.
Brevi note di inquadramento per il quotidiano cattolico L’Eco di Bergamo, che mantenne, come su nessun altro
argomento, una posizione fermissima di fronte alla politica antisemita del fascismo16 almeno sino all’entrata in
10
Dall’articolo Il razzismo italiano nella conferenza di Guido Landra all’Istituto italiano di cultura fascista, in La
Voce di Bergamo, 24 novembre 1938, si apprende dell’esistenza di un Gruppo nazista di Bergamo
11
Propaganda razzista a Ponte S. Pietro, in La Voce di Bergamo, 10 ottobre 1938
12
La maggior parte di questi sono “fotocopie” di articoli apparsi su tutta la stampa nazionale
13
Il razzismo italiano nella conferenza di Guido Landra all’Istituto italiano di cultura fascista, cit.
14
Il tradimento giudeo massonico ai danni dell’Italia irrefutabilmente illustrato in tutta la sua criminosa abiezione
da Enzo la Canna, in Bergamo Repubblicana, 18 gennaio 1945
15
Con Decreto Legislativo del 4 gennaio 1944 la R.S.I. delega all’Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare,
con sede in S. Pellegrino, i compiti di “ente sequestratore” (cfr. Circolare n.107 del 21 giugno 1944 dell’EGELI a
firma Leopoldo Pazzagli, in “Ebrei e germanici”, serie II-VI, Archivio di Stato di Bergamo). In seguito, il 2 maggio
1945 il Prefetto di Bergamo ordinerà la restituzione dei beni E.G.E.L.I. a loro volta affidati al Credito Fondiario
della CARIPLO
16
Non si comprende perchè Renzo De Felice nel suo Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo, Torino,
Einaudi, 1961 a p. 255 annoveri L’Eco di Bergamo tra i quotidiani più accesamente antisemiti
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vigore delle leggi del novembre 1938, dichiarando, a più riprese, la “fallacia della dottrina razzista”17,
l’impossibilità ad obbedire a leggi contrarie apertamente alla dottrina cattolica18 e minacciando, attraverso le
parole del Pontefice, il fascismo a non intervenire contro quei cattolici che dichiarassero apertamente la loro
contrarietà alle teorie razziste: “Chi colpisce l’Azione Cattolica colpisce la Chiesa”19 è in severo ammonimento.
Dopo il novembre 1938 l’aspra polemica “di principio” del quoptidiano cattolico contro l’antisemitismo ripiega,
come per la maggioranza dei periodici cattolici a livello nazionale, nella difesa delle prerogative concordatarie
minacciate dalle leggi stesse soprattutto sulla questione dei matrimoni “misti”20 e nella difesa dei “discriminati”,
mentre ampie “concessioni” all’antisemitismo fascista vengono compiute quando si tratta di denunciare la
massoneria o il bolscevismo21. Anche per L’Eco di Bergamo dal 1939 gli articoli diminuiscono sensibilmente e
si riducono ai dispacci di agenzia e alle “veline” di regime.
È significativo però notare come, soprattutto negli anni più bui dell’antisemitismo fascista22, la Chiesa cattolica
fosse tra le poche istituzioni bergamasche a non partecipare alla “caccia” all’ebreo: se l’Esercito23 si presta a
partecipare alle iniziative politiche antisemite, se molte tra le aziende industriali e le banche cittadine
comunicano alla Guardia Nazionale Repubblicana, spesso con grande e inutile precisione, i dati riguardanti i
possedimenti azionari o i titoli (compresi quelli non nominativi) di cittadini ebrei24, se gli ordini professionali25
fanno a gara nel comunicare i nomi di professionisti disposti ad essere inseriti nelle liste dei “sequestratori di
beni ebraici”26, al contrario, soprattutto alcune strutture ecclesiastiche si dimostrano assai disponibili ad
17
Cfr. ad es. La dottrina razzista e un documento della S. Congregazione dei Seminari, in L’Eco di Bergamo,
12 maggio 1938
18
Cfr. ad es. Razzismo italiano, in L’Eco di Bergamo, 15 luglio 1938
19
Parole di luce e di verità dalla sede di S. Pietro. L’universalità della Chiesa e gli eccessi del razzismo. Chi
colpisce l’Azione Cattolica colpisce il Papa, in L’Eco di Bergamo, 30 luglio 1938
20
La Chiesa, le razze e il matrimonio, in L’Eco di Bergamo, 15 novembre 1938
21
Cfr. ad es. Complotti ebraico/antifascisti, in L’Eco di Bergamo, 21 ottobre 1938
22
Con telegramma n. 1412/442 del 22 gennaio 1944 il Capo della Polizia Tamburini, a seguito delle
disposizioni emanate dal Ministero dell’Interno della R.S.I., ordina anche al Capo della Provincia di Bergamo di
allertare tutte le forze di polizia, in quanto “ebrei puri italiani e stranieri devono essere inviati campi
concentramento. Verranno interessate autorità germaniche per direttive intese assicurare permanenza ebrei
campi italiani”, in “Ebrei e germanici”, serie II-VI, Archivio di Stato di Bergamo. La disposizione viene così
corretta il 22 gennaio 1944 con telegramma n.416: “fate affluire campo concentramento tutti gli ebrei anche se
discriminati”
23
I reparti dell’Esercito di stanza a Bergamo e i suoi comandanti sono sempre presenti alle manifestazioni
organizzate dal Centro di studi e propaganda sul razzismo, così come la banda del 78o fanteria. Ciò
ovviamente nulla toglie all’aiuto prestato dai reparti dell’esercito agli ebrei dopo l’otto settembre
24
Cfr. ad esempio i fascicoli 58-59 del faldone “Beni appartenuti ad ebrei”, serie I, in Archivio di Stato di
Bergamo
25
Per altro, il Commissario federale del Partito fascista repubblicano, esautorando di fatto gli organi preposti,
aveva già mandato al Capo della provincia (lettera del 17 marzo 1944 in “Ebrei e germanici”, serie II-VI,
Archivio di Stato di Bergamo) un elenco di sequestratori, ovviamente di provata fede fascista, di beni ebraici. La
questione ebbe comunque varie vicessitudini perchè molti furono i professionisti che tentarono, alcuni
riuscendovi, di rientrare nell’elenco dei sequestratori attraverso “raccomandazioni”. Al contrario, G.P. venne
escluso dalla lista dei sequestratori, in quanto il figlio risultava essere combattente partigiano della “Turani”
26
Cfr. ad esempio, la lettera in data 17 marzo 1944 del Commissario federale del P.F.R. rag. A.B. al Capo
della Provincia di Bergamo, in Archivio di Stato di Bergamo, “Ebrei e Germanici”, fasc. VII. Così come per
l’esercito è ovvio che l’atteggiamento degli ordini professionali non può essere esteso tout court ai tanti
professionisti bergamaschi che, almeno così emerge da talune testimonianze, favorirono l’espatrio in Svizzera
di ebrei e perseguitati dal fascismo. Un capitolo a parte meriterebbero, anche per il rischio a cui andarono
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accogliere ebrei braccati. Tra i tanti episodi27 a tal riguardo citiamo quello accaduto a Torre Boldone nell’aprilemaggio 1945, quando cinque ebrei, due di nazionalità italiana e tre greca, fuggono da Milano e ottengono
ospitalità presso l’Istituto don Luigi Palazzolo di Trescore; dai verbali dell’interrogatorio effettuato dalla Guardia
nazionale repubblicana all’ebreo G.C.C.P., si apprende che allo stesso, dai propri correligionari, “venne
consigliato di portarsi nella provincia di Bergamo dove era notorio vi fossero degli Istituti che davano pensione
a persone sfollate” senza controlli sull’appartenenza alla “razza ebraica”28.
L’ ECO DI BERGAMO
1938
Gli ebrei stranieri, espulsi dall’equatore, 20/1/1938
Ventiquattromila ebrei hanno lasciato la Germania nel 1937, 29/1/1938
Il problema ebraico nell’ U.R.S.S., 23/2/1938
Invasione di ebrei nella Spagna Rossa, 11/3/1938
Il problema degli ebrei in Ungheria, 10/5/1938
La dottrina razzista, e un documento della Santa Congregazione dei Seminari, 12/5/1938
Deplorevole confusione, 12/5/1938
Berlino smentisce le voci di una nuova ondata anti/semita, 21/6/1938
Una nuova ordinanza, 21/6/1938
La questione ebraica, 1/7/1938
I principali errori del razzismo (confutazione degli scritti razzisti da parte di ecclesiastici), 11/7/1938
Numero e distribuzione degli ebrei nel mondo, 13/7/1938
Il fascismo e i problemi della razza, 15/7/1938
incontro, i tanti anonimi, soprattutto contadini, che, in particolare in Valle Seriana, nascosero nelle proprie case
gli ebrei braccati
27
Tra le testimonianze più recenti, cfr. Spigolando nei ricordi. 1925-1949. Diario di Marcella Galmozzi,
Quaderni del Museo Storico della Città, Bergamo, 1998
28
“Ebrei e germanici”, serie II-VI, fasc. 7, in Archivio di Stato di Bergamo. In questa occasione, la G.N.R.
arresta anche il parroco di Torre Boldone don Tranquillo Dalla Vecchia, che viene utilizzato come ostaggio fino
a quando G.W., che era riuscito a fuggire all’arrivo della G.N.R., non si presenta in caserma. Gli interrogatori
degli ebrei arrestati dalla G.N.R. si svolgono, pare proprio di capire, se non sotto tortura, certo in un clima di
fortissima pressione fisica e psicologica, tanto che alcuni degli arrestati con le loro dichiarazioni compromettono
le Suore Poverelle, gestrici dell’Istituto, e il fornitore delle false carte d’identità
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Il fascismo e i problemi della razza, 16/7/1938
Le riforme del terzo Reich, 19/7/1938
La politica razzista del fascismo, in dichiarazioni del segretario del partito, 26/7/1938
Razzismo italiano, 27/7/1938
Una sola razza umana, italica gens, uomini non belve, 30/7/1938
Diecimila ebrei polacchi, a piedi da Varsavia alla Palestina, 3/8/1938
Gli ebrei stranieri esclusi dalle scuole italiane, 3/8/1938
I medici ebrei in Germania, non potranno esercitare la professione dal 30/9/1938, 4/8/1938
Una nota dell’informazione diplomatica sull’essenza del razzismo italiano, 5/8/1938
Severe misure in Finlandia contro l’afflusso degli ebrei, 17/8/38
A Roma vi sono oltre 40 medici ebrei provenienti dall’estero, 18/8/1938
La Svizzera invasa dagli ebrei, fuoriusciti dall’ Austria, adotta provvedimenti, 18/8/1938
I rifugiati ebrei in Svizzera, 20/8/1938
Quanti ebrei sono in città?, 22/8/1938
Razza, terra e autarchia, 27/8/1938
Gli ebrei nel regno e nelle colonie, 1/9/1938
L’importanza dei provvedimenti, 2/9/1938
Nuovi provvedimenti in difesa della razza, 2/9/1938
La percentuale ebraica nei professori e studenti dell’ università di Milano, 3/9/1938
La Corsica, un nuovo stato ebreo, 3/9/1938
Ebrei massacrati in Ucraina, 5/9/1938
Gli ebrei stranieri in Italia, i casi controversi verranno risolti dal ministero, 6/9/1938
19 funzionari ebrei sospesi dal ministero degli esteri, 6/9/1938
Ipotesi inglesi sulla sorte degli ebrei in Italia, 6/9/1938
I docenti ebrei nelle università, 6/9/1938
Ebrei e cattolici nelle università, 7/9/1938
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L’istituzione di scuole riservate agli ebrei, 10/9/1938
Nessuna attività consentita agli ebrei in Svizzera, 13/9/1938
Ebrei cecoslovacchi in fuga verso la Svizzera, 21/9/1938
Parole italiane nella lingua tedesca, l’origine della parola ghetto, 5/10/1938
Gli ebrei in Italia sarebbero circa 70.000, 6/10/1938
Sotto la presidenza del Duce, il Gran Consiglio del Fascismo delibera sul problema della razza, 7/10/1938
Vasta eco delle deliberazioni sul problema razziale, 8/10/1938
Gli ebrei esclusi dalle nuove concessioni per l’apertura di esercizi pubblici, 12/10/1938
La popolazione ebraica nelle provincie italiane, 12/10/1938
I libri di testo di autori di razza ebraica eliminati dalle scuole, 12/10/1938
L’ arresto di ebrei antifascisti, 17/10/1938
Circa gli arresti di ebrei in Italia, 18/10/1938
Gli ebrei contro il fascismo, 18/10/1938
Per la legittima difesa della razza, 19/10/1938
Complotti ebraico/antifascisti, 21/10/1938
Il miglioramento della razza, 25/10/1938
Violenza di ebrei a Strasburgo, 4/11/1938
3522 famiglie di razza ebraica discriminate, secondo le direttive del gran consiglio, 5/11/1938
Disarmo degli ebrei berlinesi, indignazione della stampa tedesca, 9/11/1938
Esplosione in un café di Nancy dove era riunito un gruppo di ebrei, 10/11/1938
I provvedimenti per la difesa della razza approvati dal consiglio dei ministri, 11/11/1938
Il diritto di Parigi, violenta reazione di popoli in Germania, sinagoghe e negozi ebrei incendiati, la ‘’riposta
definitiva’’ al giudaismo sarà impartita per via legale, 11/11/1938,
Le limitazioni del diritto di proprietà per gli ebrei, 12/11/1938
La lotta antiebraica nel Reich, arresti in massa e confische, 12/11/1938
L’azione antigiudaica, in un discorso di Goebbels, 14/11/1938
La chiesa, le razze e il matrimonio, 15/11/1938
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L’orgoglio della razza, nell’insegnamento scolastico, 15/11/1938
Le colonie e gli ebrei, 16/11/1938
Gli ebrei tedeschi invitati ad abbandonare la Bulgaria, 16/11/1938
Gravi provvedimenti tedeschi, contro gli ebrei in materia di alloggi, 18/11/1938
L’esclusione degli ebrei, da ogni forma di assicurazione prospettata in Germania, 23/11/1938
Le norme in Germania per l’ammenda di un miliardo imposta agli ebrei, 24/11/1938
Sinagoghe e magazzini ebrei, bruciati in Romania, 24/11/1938
La difesa della razza nella scuola italiana, un testo unico di disposizioni, 30/11/1938
Denuncia obbligatoria di appartenenza alla razza ebraica, 2/12/1938
Le nuove deliberazioni del Consiglio dei Ministri ,per i cittadini di razza ebraica, 16/12/1938
La difesa della razza, 21/12/1938
1939
Norme sull’ applicazione del decreto del 17 ottobre 1938 sulla difesa della razza, 21/01/1939
Anche gli ebrei usati per compiere una truffa, 1/02/1939
Gli ebrei che devono lasciare l’Italia, 15/3/1939
Non più commercianti ebrei a Praga, 18/3/1939
Nei campi di concentramento, 27/3/1939
Autarchia e difesa della razza, 3/11/1939
1940
L’uso del bagno fa parte dei non abbienti, 4/4/1940
La Francia vieta il ritorno agli ebrei, negri, meticci, 3/8/1940
Londra sta formando un’ armata ebrea, 28/10/1940
1941
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La nomina per i ricorsi dei cittadini di razza ebraica della commissione, 13/1/1941
Razza e civiltà, 13/2/1941
Come un libellista ebreo progettò lo sterminio della Germania, 24/7/1941
Gli ebrei esautorati nel Marocco, 15/8/1941
I beni degli ebrei espropriati nella Bessarabia e nella Bucarina, 4/9/1941
Gli ebrei francesi esclusi dalle “anonime”, 16/12/1941
1942
Gli ebrei in Bulgaria , 7/1/1942
La precettazione civile degli appartenenti alla razza ebraica, 23/5/1942
Nave carica di ebrei affondata nel Mar Nero, 26/2/1942
Provvedimenti contro l’invadenza ebraica in Bulgaria, 26/6/1942
1943
Il filo/ebraismo americano nel Nord Africa, 6/3/1943
Londra Washington per gli ebrei, 24/3/1943
Le ricchezze della Palestina in mano agli ebrei, 24/3/1942
Contro i profittatori in Palestina, 14/4/1943
Gli ebrei in Palestina, 14/4/1943
Malcontento fra gli arabi per l’ invasione ebraica, 28/4/1943
La Conferenza per i profughi e le proposte filo/ebraiche, 28/4/1943
Allarmi arabi per l’ invasione sionista, 31/4/1943
Censimento degli ebrei in Bulgaria, 10/5/1943
L’ invasione gigantesca dei 385mila ebrei che risiedono in Inghilterra, 8/6/1943
Due ladroni ebrei condannati a morte in Romania 18/6/1943
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1944
Le leggi razziali nell’Italia meridionale, 10/2/1944
I beni ebraici , 26/2/1944
1945
Giudaismo e massoneria, 19/1/1945
LA VOCE DI BERGAMO
1938
La questione ebraica in Polonia, 31/1/1938
Il 52 per cento del commercio polacco in mano agli ebrei, 22/2/1938
La percentuale di popolazione Polacca nelle principali città della Polonia 333mila ebrei a Varsavia, 12/3/1938
12mila ebrei fuggiti in Polonia dall’ Austria , 14/3/1938
La dottrina del fascismo, lo stato crea la nazione, 25/3/1938
L’ Italia non aderisce all’ iniziativa di Roosvelt per i rifugiati politici, ed ebrei, 30/3/1938
Gli ebrei nel mondo, 18/4/1938
L’ebreo Yussef impiccato ad Acrea, 30/6/1938
Ebrei massacrati da Arabi: lotta senza quartiere, 6/7/1938
Il fascismo e la razza: è tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti, 15/7/1938
Le atrocità ebraiche in Palestina, 26/7/1938
La razza come fatto biologico e mentale, 27/7/1938
Noi tireremo dritto sulla questione della razza, 30/7/1938
Il razzismo visto dai giovani, 2/8/1938
Razzismo italiano, 4/8/1938
Il razzismo italiano e la questione degli ebrei, 5/8/1938
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La difesa e l’esaltazione della razza nella parola e negli scritti di Mussolini, 6/8/1938
La razza da proteggere, 6/8/1938
I nomi ebraici non possono essere imposti ai bambini tedeschi, 6/8/1938
La razza nello stato, 9/8/1938
I medici ebrei stranieri trasferitisi a Roma, 9/8/1938
La difesa della razza in Italia in un rilievo tedesco, 12/8/1938
La politica della razza e i temi assegnati all’ istituto di cultura fascista, 13/8/1938
Il razzismo da sempre presente nel pensiero di Mussolini, 17/8/1938
La difesa della razza, 18/8/1938
Un poliziotto ebreo, la moglie, i figli e la suocera rapiti dagli arabi in Palestina, 18/8/1938
La Svizzera impartisce severe disposizioni per arginare l’invasione degli ebrei, 9/8/1938
Maturità razzista, 20/8/1938
La questione ebraica in Europa, 22/8/1938
La razza e il cinema italiano, 22/8/1938
Gli ebrei in Bergamo e provincia, 22/8/1938
Misure antiebraiche del governo sovietico, 23/8/1938
In tema di razzismo: per non creare equivoci, 23/3/1938
Nemmeno in areoplano gli ebrei tedeschi possono entrare in Svizzera, 23/8/1938
La Chiesa conserva nella liturgia l’ appellativo di ‘’perfidi’’ per gli ebrei e scioglie l’associazione ‘’Amici d’
Israele’’, 24/8/1938
Numerosi ebrei polacchi, 25/8/1938
I giovani e la razza, 27/8/1938
Sangue ariano e civiltà bianca, 30/8/1938
I giudei e il loro predominio nel mondo, 31/8/1938
Un campo di concentramento giudaico istituito in Svizzera, 31/8/1938
Gli Stati Uniti dominati dall’ ebraismo, 1/10/1938
Il razzismo italiano nella conferenza di ieri sera a Bergamo: 1/10/1938
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Le università e lo studio delle discipline per la difesa della razza, 4/10/1938
Gli ebrei in Italia sono circa 70.000, 6/10/1938
Il milione nel vagone letto, un ebreo implicato nella losca faccenda, 6/10/1938
Il Gran Consiglio, le deliberazioni sul problema della razza, 7/10/1938
Propaganda razzista a Ponte S. Pietro, 10/10/1938
L’ ebraismo nella storia delle dottrine politiche, 11/10/1938
Gli ebrei esclusi dalle nuove concessioni per l’apertura di esercizi pubblici, 12/10/1938
Gli ebrei americani costituiscono una lega antifascista, 18/10/1938
Gli arresti degli antifascisti ebrei nei rilievi germanici, 18/10/1938
Le relazioni dell’ebreo Colorni con i centri antifascisti europei, 19/10/1938
La Francia si preoccupa per l’afflusso dei giudei in Tunisia, 19/10/1938
I problemi della razza nelle deliberazioni del Gran Consiglio, 21/10/1938
Le leggi di Mendel, 21/10/1938
Note di informazioni sugli ebrei, 21/10/1938
L’ebreo e l’arte, 21/10/1938
Problemi razzisti, 21/10/1938
La difesa della razza e il compito dell’ università, di spedizioni del ministro del E.N., 31/10/1938
Le famiglie ebree discriminate sono 3.522, 5/11/1938
Nuove misure contro gli ebrei, 8/11/1938
Principali innovazioni, il primo libro del codice civile fascista approvato, 9/11/1938
Laureati e cultura, Guf e Istituto della Cultura Fascista, 9/11/1938
Interessanti problemi esaminati al centro degli studi sulla razza, 9/11/1938
Le deliberazioni del Consiglio dei Ministri, l’esame dei provvedimenti sulla razza, 10/11/1938
Indignazione contro gli ebrei in Germania, 10/11/1938
Nel 1919 il Duce affermava che il bolscevismo equivale a ebraismo, 10/11/1938
Le leggi per difendere la razza approvate su proposta del Duce, 11/11/1938
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La mostra ‘’dell’ ebreo errante’’ aperta a Berlino, 15/11/1938
‘’ L’arte e la razza’’ al centro per gli studi razzisti, 16/11/1938
I provvedimenti sulla razza in vigore ai primi di dicembre, 17/11/1938
Il patrimonio immobiliare ebraico a Roma, un miliardo e 200 milioni, 17/11/1938
Il trattamento degli ebrei negli Stati Uniti d’America, 17/11/1938
Gli ebrei nel Messico accusati di pirateria, 18/11/1938
L’ebraismo nella storia e nella vita di Roma antica, 21/11/1938
L’azione antiebraica, il falso pietismo franco/britannico, 45 giornali magiari diretti da giudei soppressi in
Ungheria, 21/11/1938
Largo pietosismo parolaio ma porte chiuse agli ebrei, 22/11/1938
La riunione ieri sera al ‘’centro degli studi sulla razza’’, 23/11/1938
La conferenza di questa sera sul Razzismo nella parola del Prof. Landra, 23/11/1938
Gli ebrei vogliono la guerra, 23/11/1938
Il razzismo italiano nella conferenza di Guido Landra all’Istituto italiano di cultura fascista, 24/11/1938
600 ebrei imbarcati a Napoli sul “Blancamono” per Sciangai, 24/11/1938
La dottrina razziale fascista, potente leva per l’ elevazione del popolo italiano, 26/11/1938
Razzismo italiano, 26/11/1938
Il testo unico delle norme per la difesa della razziale nelle scuole, 30/11/1938
Razza e Impero, 30/11/1938
Il razzismo fascista , il segretario del partito e S.E. Solmi illustrano su di una rivista tedesca le misure di difesa
adottate in Italia, 11/12/1938
Denuncia obbligatoria di appartenenza alla razza ebraica, 2/11/1938
La teppaglia giudaica e sovversiva non può intimorire l’ Italia forte dei suoi diritti, la Francia scherza col fuoco,
6/12/1938
Nuovi provvedimenti contro gli ebrei tedeschi, 6/12/1938
La difesa della razza, le istanze del Ministro per il tramite delle prefetture, 8/12/1938
Imprudenti pretese degli ebrei tunisini, 10/12/1938
Gli ebrei non potranno divenire proprietari rurali, 10/12/1938
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Razzismo italiano, 14/12/1938
Posizione dell’ ebreo, 14/12/1938
Bernardino da Feltre i monti di pietà dei giudei, 14/11/1938
Madre e bambino simboli della razza, nell’odierna celebrazione nazionale, 24/12/1938
Concezione nazionalistica del razzismo, 24/12/1938
Gli ebrei radiati dalla società geografica, 26/12/1938
1939
Gli ebrei e la Chiesa cattolica nell’ omelia del vescovo di Cremona, 7/1/1939
In Germania gli ebrei dovranno consegnare i gioielli e tutti gli altri oggetti preziosi, 24/2/1939
Lo sviluppo delle indagini dopo l’arresto di giudei, 27/2/1939
I negri, gli ebrei e l’America, 27/2/1939
Valori e doti peculiari della razza italiana, 2/3/1939
Le parole degli ebrei d’America, 17/3/1939
L’esaltazione del lavoro e le virtù della razza, 24/4/1939
3720 ebrei stranieri hanno lasciato l’Italia, 1/5/1939
La difesa della razza in A.O.I., 2/5/1939
Progresso alimentare della razza, 4/5/1939
L’ebreo Litvinof sconfessato dal Cremlino, 6/5/1939
La difesa della razza, 12/5/1939
L’assassino ebreo Bloch giustiziato stamattina, 2/6/1939
14 ebrei condannati per ritardata denuncia, 24/6/1939
Nuovo sangue arabo sparso dai giudei, 5/7/39
Tutti gli ebrei di Germania raccolti in un unico ente, 8/7/1939
Nel bambino salviamo la razza, 4/8/1939
Orgoglio della razza, 7/8/1939
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Lo stato di non appartenenza alla razza ebraica, 30/9/1939
Gli ebrei in Polonia, 25/11/1939
Misure antiebraiche smentite de Praga, 8/12/1939
1940
Numerosi ebrei arrestati a Gardone Riviera, 20/6/1940
Inglesi ed ebrei, 22/7/1940
Gli ebrei magiari dovranno lasciare le proprietà terriere, 5/8/1940
Gli ebrei cecoslovacchi esclusi da tutte le scuole, 29/8/1940
Massoni ed ebrei al bando della vita pubblica in Bulgaria, 21/11/1940
Motonave carica di ebrei naufragata nel mar di Marmara, 15/12/1940
1941
Il regime per la difesa della razza: dove la mortalità infantile è in diminuzione, 1/1/1941
L’ebreo Chaplin fischiato ad una prima cinematografica, 15/1/1941
Gli ebrei al lavoro negli U.S.A. per trascinare l’America nella guerra, 4/2/1941
I nababbi ebrei al sicuro a Londra, 20/2/1941
Sangue ebreo nelle vene di Churchill, 19/3/1941
Gli ebrei esclusi dal possesso di beni immobili, 28/3/1941
Gli arabi dell’ Irak vogliono scacciare i dominatori anglo/ebraici, 22/4/1941
Alleanza anglo/giudaica, 22/4/1941
Gli ebrei abbandonano Aleppo, 27/5/1941
Gli ebrei sloggiano dall’Europa, 18/6/1941
Roosvelt in tenuta da massone fra gli alti dignitari ebrei, 23/7/1941
L’ebreo Baruch torna alla ribalta della politica americana, 29/7/1941
Come gli ebrei distrussero Kisinau, 31/7/1941
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Gli ebrei negli Stati Uniti furono i finanziatori del bolscevismo, 2/8/1941
Gli ebrei al bando anche nel Marocco, 22/8/1941
La conferenza dei banditi, sotto il segno del giudaismo, 3/10/1941
Ebraismo e bolscevismo, 7/10/1941
Gli ebrei arbitri della vita politica britannica, 7/10/1941
1942
I terreni coltivabili in Bulgaria non possono essere venduti ad ebrei, 27/1/1942
Saccheggio di negozi ebrei a Bagdad, 28/1/1942
L’ ebraismo in Germania, 5/3/1942
L’ ebraismo in Germania, 9/3/1942
Roosvelt cerca fra i negri carne da cannone, 8/4/1942
Gli ebrei anche se discriminati, precettati a scopo di lavoro, 6/5/1942
Roosvelt invita gli ebrei a collaborare per le vittoria anglosassone, 19/5/1942
L’ impiego degli ebrei nei lavori di pubblico interesse, 25/5/1942
La precettazione degli ebrei, la prima giornata di lavoro a Roma, 5/6/1942
Scandalo ebraico in Bulgaria, 8/6/1942
La lotta agli ebrei in Bulgaria, 22/6/1942
Ebrei sfuggiti dalla Slovacchia, arrestati in Ungheria, 25/6/1942
In Bulgaria decisa la questione ebraica, 26/6/1942
Losca propaganda anglo/sassone svolta dagli ebrei nel Marocco, 2/7/1942
L’ esclusione degli ebrei dall’esercito ungherese, 15/7/1942
Scrittore ebreo dichiarato indesiderabile in Argentina, 3/8/1942
La svizzera invasa dagli ebrei, conseguenze economiche politiche e morali di questa invasione, 29/1/1942
Un discorso antiebraico di Quisling, 10/12/1942
La Turchia e la difesa della razza, 14/12/1942
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Il bubbone ebraico, 16/12/1942
Speculatori ebrei arrestati a Sofia, 1/3/1943
Continuo afflusso di ebrei in Palestina, 1/3/1943
Il giudaismo e le sue creature, 4/3/1943
Ebrei polacchi fucilati in Russia, 5/3/1943
Ebrei socialisti polacchi giustiziati in Russia, 8/3/1943
Più di cinque milioni di ebrei negli USA, 16/4/1943
Come gli ebrei si distinguono anche in Inghilterra, 19/4/1943
L'afflusso degli ebrei continua in Palestina ed in Siria, 28/4/1943
Partito e popolo attorno al condottiero. La ferrea consegna del Duce “onore a chi combatte, disprezzo per chi si
imbosca e piombo per i traditori di qualunque rango e razza”, 6/5/1943
Fra rabbini e arcivescovi della chiesa anglicana, 10/5/1943
Ebrei e sovversivi caduti nella rete della polizia bulgara, 12/5/1943
L’arresto di un ebreo intercettatore di sigarette, 13/5/1943
La conversione al cattolicesimo dell’ebreo Sir Samuel Hoare, 14/5/1943
Retate di ebrei a Budapest, 17/5/1943
Manifestazioni dell’odio ebraico. In un solo anno trecentocinquanta milioni di uomini dovrebbero scomparire dal
continente,18/5/1943
Per lo studio del problema ebraico, 19/5/1943
Gli ebrei di Tunisi si vendicano contro i Musulmani, 25/5/1943
La rivolta d’Europa contro la reazione ebraica, 25/5/1943
Questa è la guerra ebraica, 10/6/1943
Continue provocazioni ebraiche contro i nazionalisti arabi di Siria e Palestina, 14/6/1943
Notizie dall’Italia e dall’estero: Predecessori di W.C. - l’ebreo Besconsfield e l’impero inglese - con una ipocrita
conversione al cristianesimo, 23/6/1943
Il paradiso del commercio nero ebraico, 24/6/1943
Ordini di Roosvelt “sfuggite gli Italiani e frequentate gli ebrei”, 28/6/1943
Nazionalisti sudafricani contro comunisti ed ebrei, 29/6/1943
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BERGAMO FASCISTA
1939/1940
Gli “unti” della scienza , 10/6/1939
Poesia delle migrazioni, 16/11/1939
Esterofilia : Giudaismo, mercato del mondo, 3/2/1940
Razza eletta, 15/6/1940
Le cinque razze del mondo.. sono due, 29/6/1940
GIOVENTÙ BERGAMASCA
1940
Fratelli d’Italia, giugno n. 3 4
Arcobaleno della stirpe, agosto n. 5 4
Stile, settembre, n. 6 11
G.I.L GIOVENTÙ GARIBALDINA
1941
Bando di concorso per l’ammissione di 120 allieve al collegio femminile per istruttrici corali della G.I.L. di
Bergamo, 18/8/1941
BERGAMO REPUBBLICANA
1943
Il Manifesto programmatico del congresso del Partito Fascista Repubblicano, 17/11/1943
Un provvedimento che si imponeva.Tutti gli ebrei saranno inviati ai campi di concentramento, 1/12/1943
L’arresto di un ebreo che tentava di fuggire con trenta milioni, 11/12/1943
Il giudaismo internazionale causa prima dell’attuale conflitto, 22/12/1943
Wagner e l’ebraismo, 31/12/1943
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1944
Manifestazione antiebraiche a New York, 4/2/1944
Nell’Italia invasa duecentotrentamila ebrei al servizio dell’ ARGOT, 22/2/1944
I beni ebraici, 28/2/1944
Un dilemma che la chiesa non si pone islam o cristianesimo, 18/3/1944
Misure antiebraiche adottate in Ungheria, 1/4/1944, Ultime notizie
C’era lo zampino ebraico, 15/4/1944
Trecentomila ebrei internati in Ungheria, 27/4/1944
L’ebreo Rotschield arrestato in Bolivia, 4/5/1944
Un ghetto per gli ebrei nella capitale magiara, 5/5/1944
Beni immobili di giudei confiscati nel modenese, 6/5/1944
L’ebraismo mandante della massoneria, 13/5/1944
Il secolare lavoro del “tarlo” giudaico in Italia, 13/5/1944
Gli ebrei speculano anche sulla prossima invasione, 17/5/1944
Nell’ispettorato per la razza, 18/5/1944
Mosca dovrebbe diventare il quartier generale del giudaismo, 18/5/1944
Il tradimento di Badoglio. Nazionalisti ed ebraismo, 20/5/1944
Provvedimenti razziali, 23/5/1944
Beni di ebrei sequestrati in provincia di Modena, 29/5/1944
Romania. Pena di morte per gli ebrei che rientrano illegalmente nel Paese, 1/6/1944
Confisca di beni ebraici, 3/6/1944
Confisca di beni ebraici, 5/6/1944
La “piovra” giudaica già all’opera a Roma, 7/6/1944
La confisca di beni appartenenti a ebrei, 14/6/1944
Confisca di beni ebraici, 16/6/1944
Il tradimento di Badoglio. L’obbiettivo ebraico. Rovesciare il fascismo, 17/6/1944
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Il tradimento di Badoglio. L’ebreo/massoneria in veste fascista ha minato e condotto al crollo del Regime,
19/6/1944 1
Gli ebrei statunitensi convertono i loro capitali in diamanti, 4/7/1944
Confisca di beni ebraici nella provincia di Modena, 5/7/1944
Cospiratori fascisti sotto processo a Washington, 7/7/1944
2000 ville di ebrei sequestrate in Ungheria, 18/7/1944
Un giornalista giudeo tratto in arresto a Roma, 24/7/1944
L’ebraismo nella storia d’Italia, 1/8/1944
Scritte antisemitiche nei rifugi antiaerei di Londra, 19/8/1944
Parole di giudei, 14/9/1944
Nell’Italia invasa funzioni religiose giudaiche, 19/9/1944
L’ostilità contro i giudei si diffonde in Inghilterra, 20/9/1944
Carol e l’ebrea Lupescu ritornerebbero in Romania, 7/10/1944
Numerosi terroristi giudei arrestati a Gerusalemme, 19/10/1944
Un articolo di Goebbels, 11/11/1944
Una riunione antigiudaica dei fascisti britannici, 15/11/1944
Le colonie italiane centri d’immigrazione, 21/11/1944
Mire ebraiche e difesa cattolica, 25/11/1944
Gli ebrei ringraziano il Papa, 30/11/1944
Massoneria e giudaismo, 2/12/1944
Il giudaismo mondiale ha un nuovo capo, 5/12/1944
La giudea della Quirinetta, 21/12/1944
Giudaismo e massoneria nella crisi italiana, 29/12/1944
Giudaismo e massoneria, 30/12/1944
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1945
Giudaismo e massoneria, 1/1/1945
Contro la giudeo massoneria Vincere la guerra politica, 4/1/1945
Sensazionali rivelazioni sulla massoneria, 5/1/1945
Camerati occhio occhio occhio al massone affamatore, 6/1/1945
Giudaismo e massoneria, 9/1/1945
Giudaismo e massoneria, 15/1/1945
Enzo La Canna parla stasera sul tema “Giudaismo e massoneria”, 17/1/1945
Gli ebrei dell’Unione Sovietica, 18/1/1945
Il tradimento giudeo massonico ai danni dell’Italia irrefutabilmente illustrato in tutta la sua criminosa abiezione
da Enzo la Canna, 18/1/1945
Il collegio ebraico riaperto a Roma, 3/2/1945
Fiera allocuzione di Adolfo Hitler ai vecchi camerati del Partito Nazional socialista, 26/2/1945
Contro i deicidi, 26/3/1945
Le “grandi” perdite della Brigata ebraica. I morti sono nientemeno che sette, 6/4/1945
Abbiamo fede, 20/4/1945
G. U. F.
1943
Diogene, 15/30 maggio 1943, n. 11
RISORGERE
1944
Panzini il fascismo gli ebrei, maggio 1944, n. 32
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BIBLIOGRAFIA
• Per l'avvio della ricerca bibliografia sul tema dell'evoluzione dell' ideologia razzista si può
consultare:
Centro Furio Jesi (a cura), La menzogna della razza.
dell'antisemitismo fascista, Bologna, Grafis, 1994.
Documenti e immagini del razzismo e
Il catalogo contiene un'ampia bibliografia cui fare riferimento.
• Sul tema del razzismo coloniale:
A. Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale, 3 voll., Bari, Laterza, 1976,1979,1982; Gli italiani in Libia, RomaBari, Laterza, 1986-88; L'Africa nella coscienza degli italiani: miti, memorie, errori, sconfitte, Roma-Bari,
Laterza, 1992.
• Sulle leggi razziali fasciste o, più precisamente, sui provvedimenti antiebraici varati nel loro
contesto:
F. Coen, Italiani ed ebrei: come eravamo: le leggi razziali del 1938, Genova, Marietti, 1988;
U. Caffaz (a cura), A cinquant'anni dalle leggi razziali. Discriminazione e persecuzione degli ebrei nell'Italia
fascista, (Firenze), ConsigIio Regionale della Toscana, 1988;
G. Miccoli, Santa Sede e Chiesa italiana di fronte alle leggi antiebraiche del 1938, in “Studi storici”, 1988, n.
4, pp. 821-902;
La legislazione antiebraica in Italia e in Europa. Atti del Convegno nel cinquantenario delle leggi razziali
(Roma, 17-18 ottobre 1988), Roma, Edizioni della Camera dei Deputati, 1989;
M. Sarfatti, Mussolini contro gli ebrei. Cronaca dell'elaborazione delle leggi del 1938, Torino, Zamorani,
1994.
• Un'interessante antologia di testimonianze e documenti contemporanei alle leggi razziali è:
A. Cavaglion - G. P. Romagnani (a cura), Le interdizioni del Duce. A cinquant'anni dalle leggi razziali in Italia
(1938-1988), Torino, Albert Meyníer, 1988.
Si veda inoltre:
K. Voigt, Il rifugio precario. Gli esuli in Italia dal 1933 al 1945, Firenze, La Nuova Italia, 1993.
• Testi di riferimento per la storia delle persecuzioni antiebraiche durante il fascismo:
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R. De Felice, Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo, Torino, Einaudi, 1961 (nuova ed. 1993);
G. Valabrega, Ebrei, fascismo, sionismo, Urbino, Argalia Editrice, 1974 (parte 1);
M. Michaelis, Mussolini e la questione ebraica. Le relazioni italo-tedesche e la politica razziale in Italia,
Milano, Ed. di Comunità,1978,1982.
• In particolare su Salò e le deportazioni:
G. Mayda, Ebrei sotto Salò. La persecuzione antisemita 1943-1945, Milano, Feltrinelli, 1978;
A. Lovatto (a cura), Dalle leggii razziali alla deportazione. Ebrei tra antisemitismo e solidarietà. Atti della
giornata di studi promossa dall'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in
provincia di Vercelli "Cino Moscatelli" (Torrazzo, 5 maggio 1989), Borgosesia, 1992.
• Un monumento alla memoria degli ebrei italiani deportati nei lager nazisti:
L. Picciotto Fargion, Il libro della memoria. Gli ebrei deportati dall'Italia (1943-1945), Milano, Mursia, 1991.
• Tra gli ultimi contributi generali:
S. Zuccotti, L'olocausto in Italia, Milano, Mondadori, 1988;
A. Stille Uno su mille. Cinque famiglie ebraiche durante il fascismo, Milano, Mondadori 1991;
Si veda anche la nota bibliografica in R. De Felice, Storia degli ebrei Italiani sotto il fascismo, cit., 1993, pp.
XXI-XXII.
• Proprio a partire dalla mostra, con l'intento di promuovere l'incrocio di competenze diverse ma
accomunate dal generale riferimento al tema del razzismo, è stato organizzato un incontro di studi sul
razzismo italiano tra Otto e Novecento tenutosi a Bologna dal 13 al 15 novembre del 1997.
Il dossier con la sintesi delle relazioni si trova alla Segreteria della Mostra in Sant'Agostino.
• Si vedano anche:
T. W. Adorno, Contro l'antisemitismo, Roma, Manifestolibri, 1994;
G.L. Mosse è in qualche misura l'antesignano delle tesi revisioniste che intendono revocare in dubbio
l'identificazione tra razzismo e teorie biologiche della differenza razziale:
G. L. Mosse, La cultura dell'Europa occidentale, Milano, A. Mondadori, 1986;
G. L. Mosse, Il razzismo in Europa. Dalle origini all'olocausto, Bari, Laterza, 1992.
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Proprio alla luce del nesso tra razzismo e modernità risulta il valore emblematico dell' antisemitismo:
Z. Bauman, Modernità e olocausto, Bologna, Il Mulino, 1992.
Il valore civile di un impegno di ricerca sul tema razzismo con tutte le sue implicazioni di attualità sul tema
Nord/Sud può trovare un utile punto di partenza in:
A. Bonomi - P. P. Poggio (a cura), Ethnos e Demos. DaI leghismo al neopopulismo, Milano
1995.
Mimesis,
V. Teti, "La razza maledetta". Origini del pregiudizio antimeridionale", Roma, Manifestolibri, 1993.
• Infine chi volesse recuperare in sintesi la portata problematica dei temi citati sopra in rapporto al
recente revisionismo storiografico e al suo tentativo di cancellare le responsabilità dell'Occidente
nello sterminio delle "genti di colore" e nel genocidio ebraico può leggere:
A. Burgio, L'invenzione delle razze. Studi su razzismo e revisionismo storico, Roma, Manifestolibri, 1998;
A. Armaroli - A. Grattarola, Razzismo di ieri, razzismo di oggi, Bologna, Thema Editore, 1988;
L. Balbo - L. Manconi, I razzismi possibili, Milano, Feltrinelli, 1990;
E. Balibar - I. Wallerstein, Razza nazione classe, Roma, Edizioni associate, 1991;
M. Callari Galli, Gli altri noi, Milano, Ghisoni, 1974;
F. Calvanese - E. Pugliese, Emigrazione e immigrazione in Italia negli anni '80, Bologna, 1986;
A. Epstein, L'identità etnica, Torino, Loescher, 1983;
F. Ferrarotti, Oltre il razzismo, Roma, Armando, 1988;
R. Gallissot, Razzismo e antirazzismo, Bari, Dedalo, 1992;
F. Giustinelli, Razzismo scuola e società. Le origini dell'intolleranza e del pregiudizio, Firenze, La Nuova
Italia,1991;
G. Glowatzki, Le razze umane. Origine e differenza, Brescia, La Scuola, 1976;
G. Harrison, I nuovi confini degli etnicismi, in A.Colajanni, G. Di Cristofano Longo, L. Lombardi Satriani (a
cura), Gli Argonauti, Roma, Armando, 1994;
E. Morin, Pensare l'Europa, Milano, Feltrinelli, 1988;
F. Nirestein, Il razzismo democratico, Milano, A. Mondadori, 1990;
L. Poliakov, Il nazismo e lo sterminio degli Ebrei, Torino, Einaudi, 1955;
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L. Poliakov, Storia dell'antisemitismo, III vol., Firenze, La Nuova Italia, 1976;
C. Raia, Razzismo: oltre il colore della pelle, Milano, Mursia, 1989;
P. A. Taguieff, Riflessioni sulla questione antirazzista, in “Problemi del socialismo”, 2, 1991 (Razzismi);
T. Tentori, ll pregiudizio sociale, Roma, Studium, 1962;
T. Tentori, Il rischio della certezza, Roma, Studium, 1987;
T. Todorov, Noi e gli altri, Torino, Einaudi, 1992;
C. Tullio Altan, La Nostra Italia, Milano, Feltrinelli, 1986;
C. Tullio Altan, Ethnos e civiltà, Milano, Feltrinelli, 1995;
M. Wieviorka, Lo spazio del razzismo, Milano, Il Saggiatore, 1993.
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Pubblicazioni del Museo Storico della Città di Bergamo a disposizione:
Per la serie dei Quaderni del Museo Storico della Città:
0. Oscar Castellini, La storia minore. La prima guerra mondiale nei documenti della raccolta
Castellini, Bergamo, Lubrina editore, 1996 (£ 12.000)
1. Mauro Gelfi, L’economia a Bergamo nell’Ottocento. I primi anni della dominazione austriaca,
Bergamo, 1997 (£ 1.000)
2. Mauro Gelfi, La società a Bergamo nell’Ottocento. 1860: la relazione del prefetto Stefano
Centurione al Ministro Camillo Benso conte di Cavour, Bergamo, 1997 (£ 1.000)
3. Cesare Fenili, Sanità e assistenza a Bergamo nell’Ottocento. Profili biografici di alcuni medici
bergamaschi, Bergamo, 1997 (£ 1.000)
4. Cesare Fenili, Sanità e assistenza a Bergamo nell’Ottocento. Malattie ed epidemie a Bergamo,
Bergamo, 1997 (£ 1.000)
5. Cesare Fenili, Sanità e assistenza a Bergamo nell’Ottocento. Il sistema assistenziale a Bergamo
dal 1797 al 1880, Bergamo, 1997 (£ 1.000)
6. Barbara Cattaneo, Storia della cultura a Bergamo 1797-1870. I luoghi, le forme e i protagonisti
del dibattito culturale fra tradizione e rinnovamento, Bergamo, 1997 (£ 5.000)
7. Mauro Gelfi, L’Africa vista dai soldati italiani, Bergamo, 1997 (£ 2.000)
8. Camillo D. Bianchi, Thomas Coryate, uomo simbolo dell'Europa senza frontiere. 1608: un
viaggiatore inglese percorre, per cinque mesi, prevalentemente a piedi, l'Europa e racconta le sue
esperienze di viaggio. E parla di Bergamo e dei Bergamaschi, Bergamo, 1997 (£ 2.000)
9. Camillo D. Bianchi, 1945. Rientrano a Bergamo i deportati dei lager tedeschi, Bergamo, 1997 (£
2.000)
10. Camillo D. Bianchi, L’apertura delle rotte commerciali aeree. Le rotte transatlantiche e
transpolari. 1924. Antonio Locatelli sull’Atlantico nord, Bergamo, 1998 (£ 2.000)
11. Claudio Calzana (a cura), 1968 Immagini suoni colori parole, Bergamo, 1998 (non in vendita.
Gratuito per gli insegnanti)
12. Marcella Galmozzi, Spigolando nei ricordi (1925-1949). Diario di Marcella Galmozzi, Bergamo,
1998 (£ 5.000)
Per i “multimedia”:
Margherita Cancarini, Mauro Gelfi, Rosanna Paccanelli (Regia di Alberto Cima), Una città che cambia.
Il volto di Bergamo nell’Ottocento, Bergamo, 1996 (VHS, durata 12”50’) (£ 20.000)
Classe terza D anno 96/97 del Liceo “Paolo Sarpi”, ‘68 La porta stretta. I movimenti giovanili in Italia
alla fine degli anni ‘60, Bergamo, 1998 (CD ROM) (Non in vendita. Gratuito per gli insegnanti)
Per la sezione “fonti”:
Mauro Gelfi, Archivio Francesco e Luigi Cucchi. Catalogo, Bergamo, 1997 (£ 20.000)
Altre pubblicazioni:
Mauro Gelfi, Francesco Rossi, Terra di San Marco, Bergamo, 1996 (£ 15.000)
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Sono, inoltre, ancora disponibili alcuni volumi editi da “Civitas Garibaldina”.
Si ricorda che per le scuole sono stati attivati dall’Associazione Culturale e didattica del Museo Storico
della Città, interventi specifici e mirati, oltre che sul percorso museale, anche su alcuni temi: le armi del
Museo, gli aspetti sociali di Bergamo nel XIX secolo, sugli eventi del 1848, l’immagine della Città nel XIX
secolo con visita alle torri della Città.
Chi desiderasse avere costantemente notizie sulle attività di mostre e conferenze del Museo può compilare il
coupon all’ingresso o 035247116
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La storia di Alice Redlich - Fondazione Bergamo nella Storia