www.rechance.eu
RE-CHANCE:
Raising employment chances
disadvantaged young people
of
social
Project no. 2009-1-AT-1-LEO05-0001188
GUIDA
Sviluppo delle competenze sociali con
ragazzi svantaggiati
PARTNER DEL PROGETTO:
• Berufsförderungsinstitut Oberösterreich - Project Coordinator, AUSTRIA
•
Europäisches Bildungswerk für Beruf und Gesellschaft, GERMANIA
•
Universitá del Terzo Settore, ITALIA
•
Academy of Humanities and Economics in Lodz, POLONIA
•
Tempo Training & Consulting, REPUBBLICA CECA
•
Türkischer Bund in Berlin-Brandenburg, GERMANIA
•
Bulgarian-German Vocational Training Centre – Pazardjik, BULGARIA
•
Sonhos Para Sempre, PORTOGALLO
Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione Europea. Questo documento e
tutti i suoi contenuti riflettono il solo punto di vista degli autori, e la Commissione non può essere
considerata responsabile per qualunque uso che può essere fatto delle informazioni in essa contenute
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Re-Chance
a per insegnanti e formatori
Guida
Settembre 2011
Per maggiori informazioni: www.rechance.eu
I materiali del corso publicati sul CD sono dispnibili online
Contatti
Berufsförderungsinsitut OÖ
Raimundstr. 3,, 4020 Linz, Austria
Tel. +43 732 6922 0, service@bfi
[email protected]
Curatori:
Berufsförderungsinstitut Oberösterreich, AUSTRIA
Europäisches Bildungswerk für Beruf und Gesellschaft, GERMAN
GERMANIA
UniTS - Universitá
versitá del Terzo Settore, ITALIA
Academy of Humanities
es and Economics in Lodz, POLONIA
Tempo Training & Consulting, REPUBBLICA CECA
BGCPO - Bulgarian-German
German Vocational Training Centre – Pazardjik, BULGARIA
Sonhos Para Sempre, PORTOGALLO
Stampa:
UniTS – Università del Terzo Settore
Via F. Turati, 6
I - 56125 Pisa
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Reproduction is authorised except for commercial purposes provided the source is
acknowledged
Re-Chance è un progetto Leonardo da Vinci Trasferimento dell‘Innovazione
(2009-1-AT-1-LEO05-0001188).
0001188).
Disclaimer:
Questa pubblicazione è stata redatta e curata dale organizzazionio partecipanti al
progetto Re-Chance.
Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione Europea. Questo
documento e tutti i suoi contenuti riflettono il solo punto d
dii vista degli autori, e la
Commissione non può essere considerata responsabile per qualunque uso che può essere
fatto delle informazioni in essa contenute
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INDICE
1) INTRODUZIONE .................................................................................................... 5
2) COMPETENZE SOCIALI........................................................................................ 7
Cosa sono le competenze sociali? .......................................................................... 8
Sviluppo delle competenze e causa dei deficit di competenza ................................ 8
Rafforzare le competenze sociali ............................................................................ 9
Competenze e capitale sociale: la loro importanza per il mercato del lavoro .......... 9
3) METODOLOGIA ................................................................................................... 11
4) MODULO DI EDUCAZIONE OUTDOOR.............................................................. 13
Educazione outdoor: che cosè? ............................................................................ 13
Quando è cominciata l’educazione outdoor? ........................................................ 13
Gli scopi dell’educazione outdoor .......................................................................... 14
Esercizi outdoor..................................................................................................... 15
Orienteering .......................................................................................................... 16
Sport...................................................................................................................... 37
Giochi .................................................................................................................... 47
5) VALUTAZIONE ..................................................................................................... 75
Metodi di osservazione ed esame delle competenze sociali ................................. 75
La riflessione come metodo trasversale ................................................................ 75
Metodi per misurare le competenze sociali ........................................................... 76
Valutazione individuale.......................................................................................... 78
Metodi per la valutazione di gruppo....................................................................... 80
Portfolio ................................................................................................................. 81
6) LA NOSTRA ESPERIENZA DA CONDIVIDERE .................................................. 83
EBG Europäisches Bildungswerk für Beruf und Gesellschaft GERMANIA ........... 83
BFI Oberösterreich AUSTRIA ............................................................................... 84
BGCPO Bulgarian-German Vocational Training Centre-Pazardjik BULGARIA ..... 86
Università del Terzo Settore ITALIA ...................................................................... 88
Tempo Training & Consulting REPUBBLICA CECA ............................................. 90
Academy of Humanities and Economics in Lodz POLONIA.................................. 92
Sonhos Para Sempre PORTOGALLO .................................................................. 93
7) RISULTATI ........................................................................................................... 97
8) BIBLIOGRAFIA ................................................................................................... 102
3
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9) ALLEGATO: STRUMENTI DI VALUTAZIONE ................................................... 106
Questionario intervista “Competenze sociali comunicative” ................................ 106
Dettagli personali................................................................................................. 109
Auto-valutazione.................................................................................................. 110
Auto-valutazione della motivazione ..................................................................... 112
Esempi per alcune “sfide”.................................................................................... 114
Osservazione da parte dei formatori ................................................................... 116
Schema di Osservazione Valutazione delle Competenze Sociali ....................... 118
Commenta i tuoi compiti ...................................................................................... 120
Diario di Progetto................................................................................................. 121
Report sui progressi raggiunti ............................................................................. 122
Valutazione dello sviluppo personale .................................................................. 123
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1) INTRODUZIONE
I giovani provenienti da famiglie svantaggiate, minoranze etniche o famiglie con una
storia di immigrazione hanno, spesso, minori opportunità di integrazione nel tessuto
sociale, culturale e di lavoro. Tali opportunità sono addirittura diminuite in molti Paesi
europei negli ultimi anni. Vi è un grande numero di giovani disoccupati sull’orlo
dell’esclusione sociale e della povertà. Molti di questi giovani provengono da gruppi
che sono già svantaggiati sul mercato del lavoro, come ad esempio famiglie con
storia di disoccupazione intergenerazionale, bassa educazione dei genitori,
dipendenza dai servizi sociali o con background di immigrazione o minoranza. Questi
fattori possono indebolire in maniera significativa le abilità dei soggetti ad impegnarsi
con la comunità, nello studio e nel lavoro, perpetuando così i problemi sociali ed
economici. Risulta provato in maniera significativa che le aspettative dei genitori,
degli insegnanti e della società sulle abilità e i risultati dei giovani impatta sui loro
risultati, danneggiando la loro fiducia nelle proprie abilità.
Il progetto RE-Chance si rivolge a giovani provenienti da famiglie svantaggiate, con
problemi legali o con storia di immigrazione in Austria, Germania, Polonia, Bulgaria,
Portogallo, Italia e Repubblica Ceca. Lo scopo del progetto di aiutare questi giovani a
rompere il circolo vizioso della demotivazione, dell’esclusione sociale e della poverta,
di formare le competenze sociali, metodologiche e personali dei giovani in
circostanze diffcili e di promuovere e "riparare" la loro fiducia nelle proprie capacità.
Dare consulenza a genitori, insegnanti e operatori del settore giovanile sulle
possibilità di miglioramento delle abilità sociali è un ulteriore aspetto importante del
progetto.
Il progetto ha adattato e implementato i moduli di formazione che sono stati già
sviluppati nel progetto Leonardo da Vinci SOCO-VET:
·
·
·
·
·
·
·
·
·
Gestione dei conflitti
Interazione e comunicazione di successo
Motivazione
Tolleranza
Processi decisionali
Percezione
Lavoro di gruppo e cooperazione
Gestione dello stress
DISC e rafforzamento delle abilità
Il progetto SOCO-VET è stato (come Re-Chance è) impostato considerando che le
persone acquisiscono competenze sociali in tutte le forme di interazione sociale, con
i propri genitori, giocando, insieme ad altre persone, mentre studiano o lavorano. Gli
studi condotti nel campo dell’educazione teorica e la formazione pratica mostrano
che le competenze sociali, quale dimensione delle competenze e conoscenze
professionali, spesso hanno una posizione periferica. Esse non sono promosse in
maniera ottimale. Gli insegnanti nell’ambito della formazione professionale hanno
ancora poca conoscenza e padronanza dei metodi per accrescere le competenze
sociali. Attraverso la formazione delle competenze sociali basandosi sui moduli e gli
strumenti di SOCO-VET, i partecipanti hanno trovato, in situazioni in cui loro stessi
non erano a proprio agio, modi efficaci per confrontarsi con altri studenti, colleghi,
operatori, insegnanti, clienti, genitori, amici, monitorando le loro osservazioni e
mettendole in pratica.
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Nel fare questo, essi sono consapevoli che non solo i propri sentimenti, pensieri ed
esigenze sono adeguatamente espresse (attraverso le parole, le espressioni facciali
e gesti), ma anche che i sentimenti, i pensieri e le esigenze dei loro colleghi sono
adeguatamente tenute in considerazione.
Il progetto RE-Chance ha adattato e tradotto i moduli SOCO-VET in tutte le lingue
dei partner (Bulgaro, Ceco, Italiano, Polacco e Portoghese), disponibili al link:
http://www.rechance.eu anche in Tedesco e Inglese.
I destinatari in ciascun Paese:
BFI, AT
BGCPO, BG
EBG, DE
Giovani
Giovani
socialmente
immigrati in
svantaggiati,
cerca di
Prigionieri
giovani
formazione
appartenenti a
professionale
mnoranze
Giovani,
consulenti,
operatori
sociali
Formatori
operanti con
persone
disoccupate
Guardie
carcerarie
Insegnanti e
formatori della Insegnanti e
Formazione
consulenti
professionale
Formatori
operanti in
carcere
TEMPO, CZ
Giovani a
rischio di
esclusione
sociale
Operatori
sociali
Curatori,
consulenti
UniTS, IT
AHE, PL
SPS, PT
Giovani con
disabilità
Studenti con
problemi
sociali
Ragazze in
residenze
protette
Operatori
sociali
Genitori,
consulenti
Genitori,
insegnanti
Formatori
insegnanti,
consiglieri
scolastici e
professionali
Operatrici
delle
residenze
protette,
familiari e
associazioni di
genitori
Consiglieri e
formatori
operanti nelle
residenze
protette, tutori
e reti di
istituzioni
sociali
La Guida di Re-chance si rivolge a insegnanti, formatori e consiglieri, aiutandoli nel
trasferimento delle conoscenze che sono state raccolte e svluppate nello sviluppo del
progetto. La guida deve essere vista come un insieme di raccomandazioni
metodologiche; ai tutor è consigliata la sua lettura completa prima dell’inizio delle
attività. La sua realizzazione è stata curata dai rappresentanti delle istituzioni partner
coinvolte.
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2) COMPETENZE SOCIALI
Le società contemporanee avanzano richieste impegnative nei confronti degli
individui, che devono confrontarsi con la complessità in molte situazioni della loro
vita. Per rispondere a queste esigenze è richiesta una grande varietà di competenze
(OCSE 2005). In particolare, sono in aumento le esigenze del mercato del lavoro. In
aggiunta alle competenze specialistiche e metodologiche, soggette a continui
cambiamenti dovuti allo sviluppo tecnologico, vengono richieste sempre maggiori
competenze sociali, come la capacità di lavorare in gruppo (Geißler/Orthey 2002,
Reißig 2007). Uno studio Tedesco ha rivelato come le aziende pongano grande
attenzione alle competenze sociali dei tirocinanti. Tuttavia, i risultati di questo studio
suggeriscono un deficit crescente nel campo delle competenze sociali (capacità di
lavorare in gruppo, abilità nella gestione dei conflitti; DIHK 2005). Le richieste
formulate dal mercato del lavoro rappresentano un ostacolo difficile da superare
soprattutto per i giovani (Franke 2008), elemento evidenziato anche dai tassi di
disoccupazione giovanile (al di sotto dei 25 anni) nei paesi europei1 (EUROSTAT
2011). Quando cercano di entrare nel mondo del lavoro, i giovani devono sempre più
confrontarsi con difficoltà che sono oggetto di svantaggio, difficoltà che derivano
dall’interazione tra caratteristiche individuali, strutturali ed esigenze del mercato del
lavoro. Lo svantaggio può derivare da diverse caratteristiche. Le peculiarità sociali,
come l’esternalizzazione dei problemi comportamentali o le suddette carenze in
materia di competenze sociali, difficoltà di apprendimento, problemi di povertà o di
espressione linguistica (dovuti alla migrazione) sono solo alcuni esempi (Braun et al
1999).
A livello politico europeo, vengono prese in considerazione le crescenti esigenze del
mercato del lavoro rispetto ai giovani cittadini. La Raccomandazione del Parlamento
e del Consiglio europei del 18 dicembre 2006, relativa alle competenze chiave per
l’apprendimento permanente, afferma che deve essere garantito che “I sistemi di
istruzione e di formazione offrano a tutti i giovani i mezzi per sviluppare le
competenze chiave ad un livello tale per cui siano preparati alla vita adulta e
costituiscano la base per un ulteriore percorso di apprendimento e per la vita
lavorativa” (Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, 2006). Le competenze sociali
sono esplicitamente indicate come competenze chiave. Inoltre, la situazione dei
soggetti svantaggiati è particolarmente evidenziata: “In particolare, muovendo dalle
diverse competenze individuali, i diversi bisogni degli allievi devono essere
soddisfatti assicurando la parità e la possibilità di accesso a quei gruppi che, a causa
di svantaggi educativi determinati da circostanze individuali, sociali, culturali o
economiche, hanno bisogno di un sostegno particolare per sviluppare il loro
potenziale educativo. In tali gruppi vanno ricomprese, ad esempio, le persone con
scarse competenze di base, in particolare quelle con bassa alfabetizzazione, quelle
che hanno abbandonato la scuola, i disoccupati di lunga durata e coloro che tornano
a lavoro dopo un lungo periodo di assenza, le persone anziane, i migranti e le
persone con disabilità” (Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, 2006).
Alla luce dell’importanza rivestita dalle competenze sociali come competenze chiave
per soddisfare le richieste della società contemporanea, è di conseguenza imperativo
1
Nel 2010, il tasso di disoccupazione dei giovani sott i 25 anni era 8,8% in Austria, 9,9% in
Germania, 27,8% in Italia, 23,7% in Polonia, 27,7% in Portogallo, 23,2% in Bulgaria e 18,3% nella
Repubblica Ceca.
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ottenere una definizione di cosa siano le competenze sociali. Inoltre, ci occuperemo
dei fattori che influenzano le competenze sociali, delle possibilità di rafforzare le
competenze sociali e dell’importanza delle stesse per le opportunità individuali nel
mercato del lavoro. Infine, sarà esaminata la questione riguardante il come misurare
le competenze sociali.
Cosa sono le competenze sociali?
Competenza sociale: La totalità delle conoscenze, abilità e competenze di un
individuo che rafforza la qualità del suo comportamento sociale – nel senso della
definizione data di comportamenti socialmente competenti (Kanning 2003: 15).
Tale definizione mostra come competenza sociale sia un termine omnicomprensivo
che racchiude la totalità delle conoscenze, abilità e competenze di una persona che
le consentono di agire socialmente. Di conseguenza, ogni isolata abilità o capacità
rilevante e ogni isolata conoscenza rilevante è una competenza sociale. Pertanto, la
competenza sociale è un costrutto multidimensionale. Dal punto di vista della
conoscenza si intendono informazioni sulle regole di base, culturalmente
determinate, della convivenza umana. Le abilità devono essere considerate come
competenze generali ancorate in una personalità individuale (ad esempio,
l’estroversione). Le competenze, al contrario, si concentrano su specifiche
competenze acquisite. Quando si interagisce, ci sono sempre diverse competenze
che sono contemporaneamente rilevanti (conoscenza, abilità, competenze). Kanning
(2003: 17) illustra tutto ciò portando ad esempio il saluto. Un individuo ha bisogno di
sapere come salutare una persona che gli è sconosciuta. Inoltre, l’individuo deve
aver acquisito le competenze relative al come salutare (stringere la mano con la
mano destra, guardare l’altro negli occhi). In base alle abilità generali (estroversione),
il saluto sarà piuttosto timido e passivo (es. stretta di mano debole) oppure
amichevole ed attivo (es. energica stretta di mano). Questo esempio mostra inoltre
come le competenze sociali dipendano dalla situazione in cui ci si trova. Situazioni
specifiche richiedono specifiche competenze sociali.
Sviluppo delle competenze e causa dei deficit di competenza
In conformità con gli obiettivi dell’UE, i sistemi di educazione e formazione
dovrebbero offrire a tutti i giovani i mezzi necessari per sviluppare le competenze
chiave ad un livello che li prepari adeguatamente per soddisfare le richieste del
mondo del lavoro (Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, 2006). La domanda che
emerge è, dunque, quali siano i fattori che favoriscono lo sviluppo delle competenze
sociali e quali, invece, lo ostacolino. Le competenze sociali sono la risultanza della
totalità delle esperienze di socializzazione di un individuo2. Le origini della
competenza sociale sono da ritrovare nei primi anni dell’infanzia. Nella psicologia
evolutiva, lo sviluppo delle competenze sociali di base è considerato un compito
evolutivo importante durante l’infanzia, mentre nel corso dell’adolescenza tali
competenze dovrebbero essere differenziate (Hurrelmann 2007). Se i compiti
evolutivi non vengono sufficientemente padroneggiati, è molto probabile che la
2
Oltre alle condizioni di socializzazione, i fattori biologici e genetici hanno anche un influsso sullo
sviluppo delle competenze sociali (Eisenberg et al 2005). Poiché nessun intervento per rafforzare
le competenze sociali può essere derivato dall‘influenzare dei fattori biologici, questi non
sarannopresi in considerazione qui.
8
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differenziazione e l’ulteriore sviluppo delle competenze sociali fallirà anche in età
adolescenziale.
Rafforzare le competenze sociali
C’è una moltitudine di approcci volti a rafforzare le competenze sociali (per una
panoramica si vedano Hinsch/Pfingsten 2002 e Jerusalem/Klein-Heßling 2002).
Alcuni approcci seguono le linee della teoria dell’apprendimento (tra gli altri Bandura
1997), sostenendo che i deficit nel campo delle competenze sociali possono essere
compensati dal “praticare un comportamento socialmente competente”. Queste
teorie non sono esplicitamente rivolte alle cause dei deficit. Queste partono piuttosto
dall’assunto che le abilità sociali possono essere allenate con la pratica
comportamentale. Hinsch e Pfingsten (2002) indicano una buona base empirica che
sembra provare l’efficacia di tali approcci. Altri approcci, invece, si concentrano
maggiormente sulla base cognitiva del deficit di competenza (es. Jugert et al 2010).
Si considera che le carenze nel campo dei comportamenti socialmente competenti
sono causate da deficit a livello di elaborazione delle informazioni (ad esempio
problemi nel considerare altre prospettive, es. l’intenzione del partner con cui si
interagisce non viene interpretata correttamente). Questi deficit devono essere
modificati tramite programmi di formazione mirati. È stato anche possibile dimostrare
l’effetto positivo di tali approcci (Hinsch/Pfingsten 2002).
Inoltre, va considerato il ruolo delle aspettative di auto-efficacia sociale. La
convinzione di essere in grado di padroneggiare le richieste sociali mediante la
visualizzazione del proprio comportamento anche in situazioni difficili è una
condizione importante per un comportamento socialmente competente. Quando le
persone dubitano della loro propria efficacia sociale tendono ad evitare situazioni che
richiedono un comportamento sociale competente. Pertanto, i deficit di competenza
persistono. I programmi volti a rafforzare le aspettative di auto-efficacia sociale
danno buoni risultati se agli individui viene data la possibilità di percepirsi come
socialmente competenti (Jerusalem/Klein-Heßling 2002).
Infine, deve essere evidenziata la questione relativa alla motivazione dei partecipanti
in programmi volti a rafforzare le competenze sociali. I gruppi di riferimento hanno
spesso esperienze estremamente negative dalla scuola, il che ha un effetto negativo
sul loro “desiderio di imparare”. Al fine di contrastare il basso livello di motivazione
quando si tratta di partecipare attivamente a programmi di miglioramento delle
competenze, è essenziale creare un design accattivante per i corsi di formazione
sulle competenze, che devono anche essere imparziali (Jugert et al 2010).
Competenze e capitale sociale: la loro importanza per il mercato del
lavoro
Un deficit nelle competenze sociali, come la capacità di cooperare con gli altri o la
capacità di affrontare i conflitti, costituisce di per sé un ostacolo per il passaggio dalla
scuola al mondo del lavoro; è spesso considerata come “capacità di lavorare in
gruppo”, espressione molto abusata, ritenuta una competenza fondamentale
secondo gli annunci di lavoro presenti sui giornali (Orthey 2002). Uno studio tedesco
enfatizza la forte domanda di competenze sociali, come evidenziato dagli annunci
lavorativi (Dietzen 1999, citato in Orthey 2002). Al di là dell’influenza diretta delle
competenze sociali di un individuo sulle sue prospettive nel mercato del lavoro (es. le
competenze dell’individuo non corrispondono alle competenze richieste), ce ne sono
9
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anche di indirette. Tutto ciò risulta, tra l’altro, dal fatto che i deficit nelle competenze
sociali sono legati ad altri fattori che riguardano anche le prospettive occupazionali
individuali.
Competenze sociali e performance scolastica
Le competenze sociali non sono di per sé un obiettivo di socializzazione “da
perseguire” ma servono anche all’acquisizione di conoscenze e abilità cognitive.
Alcuni studi, ad esempio, indicano una relazione tra il rendimento scolastico e le
competenze sociali (Wentzel 1991, Jerusalem/Klein-Heßling 2002). Studenti con
scarse competenze sociali hanno un rendimento scolastico più basso, il che porta
conseguentemente al raggiungimento di un livello d’istruzione inferiore che
costituisce un ulteriore ostacolo per il passaggio alla vita lavorativa (Dornmayr 2006,
Steiner 2009).
Competenze sociali e capitale sociale
Le competenze sociali contribuiscono alla formazione del capitale sociale e a una
maggior coesione sociale (Rychen 2003). Il capitale sociale può essere definito come
quelle risorse3 che sono radicate nella rete sociale di un individuo e possono essere
mobilitate e utilizzate tramite un’azione mirata (Lin 1999: 35). Qui si rivela l’elemento
di collegamento all’importanza delle competenze sociali. Le competenze sociali sono
un requisito fondamentale per l’instaurazione dei rapporti sociali e la formazione delle
reti sociali che sono alla base del capitale sociale. Gli individui con scarse
competenze sociali hanno difficoltà a stabilire e mantenere positive relazioni sociali.
Diversi studi indicano l’importanza della rete e del capitale sociale per trovare vie
d’uscita dalla disoccupazione. Sulla base del panel tedesco con basso reddito (19982002), Brandt (2006) giunge alla conclusione che circa un terzo dei disoccupati trova
un nuovo lavoro grazie ai contatti sociali. Inoltre, la possibilità di uscire dalla
disoccupazione aumenta con il numero di forti contatti sociali e con la loro
“ampiezza”. Freitag (2000) è arrivato a risultati simili per la Svizzera. L’importanza
del capitale sociale riemerge nel contesto del concetto di occupabilità (Fugate et al
2004). Le reti sociali aumentano l’occupabilità delle persone, in quanto queste
possono usufruire di contatti sociali informali per trovare un lavoro (ad esempio, un
amico ha un amico che conosce qualcuno che ha un posto vacante).
In sintesi, individui con deficit nel campo delle competenze sociali hanno non solo
minori opportunità nel mondo del lavoro, dal momento che non soddisfano i requisiti
necessari in termini di comportamento socialmente competente, ma (1) mostrano
anche deficit nelle competenze metodologiche, professionali ed accademiche
(scarso rendimento scolastico e un basso livello d’istruzione o nessun livello
educativo raggiunto, nessuna formazione professionale ecc_), (2) mostrano
caratteristiche (problemi comportamentali, consumo di sostanze che danno
dipendenza, comportamenti delinquenziali) che li rendono poco attrattivi per
potenziali datori di lavoro, e (3), infine, hanno scarsissime reti sociali che avrebbero
potuto usare per il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro.
3
È da notare che, proprio nel campo delle competenze sociali, non vi è mai stata una definizione
uniforme di capitale sociale generalmente accettata (per varie definizioni, vedi Healy et al (2001)).
10
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3) METODOLOGIA
Implementazione delle attività formative
L'innovazione del progetto RE-CHANCE è in un approccio orientato al processo per
lo sviluppo di competenze sociali di giovani svantaggiati. Le esigenze dei partecipanti
sono vitali per tutte le attività del progetto. Le attività formative sono parte di un
triangolo composto da formazione teorica (attività indoor) insieme con le attività
all'aperto e sostenuto dalla consulenza individuale, valutazione e monitoraggio.
Questo triangolo comprende un insieme di attività complesse e reciprocamente
collegate. Tutte queste componenti formano un approccio unico e originale per
l'insegnamento e la formazione delle competenze e contriuisce in modo efficace al
raggiungimento di tutti gli obiettivi del progetto.
Attività outdoor
Formazione teorica
(seminari / workshops /
attività d’aula)
Consulenza e
valutazioni individuali
Il metodo progettuale è basato sullo sviluppo delle competenze sociali attraverso vari
moduli formativi e attività outdoor, sulla base di un approccio olistico:
•
Superamento delle barriere personali;
•
Identificazione e costruzione dei punti di forza;
•
Sviluppo dell’autostima;
•
Miglioramento delle competenze sociali e interpersonali;
•
Costruzione della fiducia verso la capacità di apprendere;
•
Facilitazione della transizione di successo verso la vita indipendente, la
formazione professionale o il lavoro.
La formazione sulle competenze è stata poi divisa in due differenti parti, strettamente
collegate: la parte teorica e una all'aperto - supportata da consulenze e valutazioni
individuali:
1) La parte teorica è coposta da lezioni in aula e laboratori volti alla formazione
delle competenze sociali, metodologiche e personali nella formazione
professonale. Il materiale didattico è disponibile sul sito web del progetto
http://www.rechance.eu in tutte le lingue dei partner.
2) Il valore aggiunto più importante del progetto RE-CHANCE è la formazione
outdoor. Siccome gli studenti potrebbero implementare le competenze e le
conoscenze della parte teorica del processo di formazione direttamente nelle
11
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situazioni di vita pratica e reale, le attività ourdoor sono considerate metodi molto
potenti ed efficaci per lo sviluppo delle competenze sociali, che aiutano gli
studenti a integrarsi nel mondo del lavoro e sostenere la loro integrazione sociale,
perché in grado di verificare le loro competenze e conoscenze in situazioni di vita
reale.
Siccome i gruppi target del proetto variavano da Paese a Paese e tra i partner, il
progetto ha sviluppato e realizzato diversi tecniche outdoor e giochi. In generale
la formazione outdoor comprende attività di creazione del gruppo, orienteering,
camminate, ma anche attività in pubblico e insieme con istituzioni e politici, come
il “city rallye” e la “sfida alla ricerca del lavoro in città”, la meditazione, ecc.
3) La terza importante parte del percorso formative RE-CHANCE è il lavoro
individuale con i formandi e la valutazione. L’approccio alla valutazione è una
delle attività chiave realizzate nell'ambito del progetto, che permette di
comunicare direttamente con i partecipanti e scoprire le possibili cause individuali
dell'esclusione sociale del partecipante, oltre che per documentarne i progressi.
La valutazione contiene tre particolari livelli:
•
•
•
Valutazione ex ante: interviste personali, individuazione dei bisogni
Valutazione in itinere: interviste personali, individuazione dei progressi
Valutazione ex post: interviste personali, individuazione dell’impatto e futuri
ulteriori sviluppi
Le interviste personali rappresentano pietre fondamentali per la comunicazione con i
partecipanti. Durante questo processo gli interessi e le aspettative di particolari allievi
sono discussi e scoperti.
La valutazione è realizzata da tutor che hanno una vasta esperienza nel lavorare con
il gruppo target. Grazie all'approccio valutativo individuale, il tutor è in grado di creare
un clima confidenziale che permette al partecipante di discutere apertamente i propri
sentimenti e opinioni, così come il loro miglioramento.
Nella maggior parte dei casi abbiamo scoperto che la valutazione individuale ha
contribuito a individuare le difficoltà degli studenti e i loro problemi con il processo di
apprendimento così come quelli in nella loro vita personale e di lavoro. Le interviste
di valutazione hanno avuto effetti molto positivi sul miglioramento delle competenze
sociali degli studenti, soprattutto la fiducia di sé e la motivazione nella formazione
professionale, nella formazione superiore e nell’integrazione sociale.
Tutte le interviste sono stati realizzate utilizzando i metodi di valutazione sviluppati
nell’ambito del progetto RE-CHANCE e adattati dai partner ai gruppi target
particolari.
Alcuni dei partecipanti della formazione hanno anche preso parte ad attività
aggiuntive, principalmente focalizzate sulla formazione organizzata dai locali uffici del
lavoro. I partecipanti hanno avuto l'opportunità di ottenere nuove qualifiche,
migliorare le proprie capacità professionali e competenze, comunicare attivamente
con i datori di lavoro e utilizzare consulenza specifiche per quanto riguarda
l'orientamento sul mercato del lavoro, fornito da specialisti che lavorano presso gli
uffici del lavoro, o misure del mercato del lavoro attivate dagli enti di formazione
professionale.
Il portfolio di valutazione e le attività all'aperto rappresentano il valore aggiunto e
innovativo del progetto RE-CHANCE e sono spiegati e descritti di seguito.
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4) MODULO DI EDUCAZIONE OUTDOOR
Questo modulo è dedicato a insegnanti e istruttori responsabili della formazione, ai
consulenti, genitori ed altre persone che lavorano con i giovani e vorrebbero
includere l’educazione outdoor nella loro pratica d’insegnamento e nella routine
quotidiana. Il modulo ha tre obiettivi:
•
Dare le informazioni base riguardo l’educazione outdoor,
•
Presentare alcuni esercizi pronti all’uso e facili da adattare per gli insegnanti
nella formazione professionale
•
Dare l’ispirazione per guardare più da vicino questo settore
Educazione outdoor: che cosè?
L’educazione outdoor può essere intesa come un’insieme di contenuti del
programma formativo, come un gruppo di attività e come un metodo d’insegnamento.
Le definizioni dell’educazione outdoor variano in base alla cultura, alla filosofia e alle
condizioni locali.
Probabilmente la spiegazione più semplice è dire che l’educazione outdoor si
riferisce all’apprendimento organizzato che ha luogo all’aria aperta (i.e. Bunting,
2006). I programmi di educazione outdoor comprendono esperienze residenziali e di
viaggio in cui gli studenti partecipano a una serie di sfide avventurose nella forma di
attività all’aria aperta come trekking, scalata, attività di orienteering, canoa,
arrampicata e giochi di gruppo. L’educazione outdoor attinge dalla filosofia, teoria e
pratiche dell’apprendimento esperienziale ed ambientale. L’educazione outdoor può
anche essere definita come educazione esperienziale per, sulla o nella vita all’aria
aperta. (Bunting, 2006, Wikipedia, Ken Gilbertson, Timothy Bates, Terry McLaughlin,
Alan Ewert, 2006).
Secondo Foran (2010) stare all’aria aperta è un’esperienza sensoriale in cui la
natura, il corpo, le emozioni, i sensi e la mente svolgono un ruolo sano e molto
importante, in quanto consentono di elevare l’intensità dell’esperienza e di creare
un’avventura all’interno del processo formativo. L’aria aperta è un luogo dove i
partecipanti hanno l’opportunità di attualizzare ed espandere la loro comprensione
dei contenuti e dei programmi astratti. Essi scoprono la propria crescita personale in
quanto creano rapporti positivi con la comunità.
Al di là di quelle relative alle varie tecniche outdoor in senso stretto, molte
competenze possono essere sviluppate all’aria aperta, come la comunicazione, la
cooperazione, il problem solving, il processo decisionale, la cittadinanza e il pensiero
critico. L’educazione outdoor utilizza l’ambiente naturale per aiutare i partecipanti ad
apprendere sperimentalmente. L’aula all’aria aperta è senza limiti per diversi scopi di
apprendimento e stimolante per gli studenti così come per gli insegnanti.
Quando è cominciata l’educazione outdoor?
La moderna educazione outdoor non ha un unico “padre” ma deve la sua nascita a
diverse iniziative. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo in Europa, Regno Unito,
USA, Australia e Nuova Zelanda si riscontravano diversi eventi nei campeggi
organizzati. Nel 1907 Robert Baden-Powell fondò il movimento scout, che impiega
l’educazione non formale con una particolare enfasi sulle attività pratiche all’aria
13
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aperta. Le scuole della Foresta in Danimarca sono esempi di programmi europei con
finalità e obiettivi analoghi.
Un pioniere fondamentale dell’educazione outdoor è stato Kurt Hahn, un educatore
Tedesco che fondò scuole come la Schule Schloss Salem in Germania, la
Gordonstoun School in Scozia, l’Atlantic College in Galles, il movimento mondiale dei
Collegi Uniti, lo schema del Duke of Edinburgh Award (che enfatizza il servizio alla
comunità, le abilità artigianali, le qualità fisiche e le spedizioni all’aperto), e il
movimento Outward Bound (http://en.wikipedia.org/wiki/Outdoor_education).
La seconda metà del ventesimo secolo ha visto una rapida crescita dell’educazione
outdoor in tutti i settori (statale, volontario e commerciale) con una gamma sempre
più ampia di gruppi di utilizzatori e applicazioni. In questo periodo l’Outward Bound si
è diffuso in oltre 40 paesi nel mondo, inclusi gli Stati Uniti negli anni Sessanta.
Questo, a sua volta, ha creato molti programmi collaterali, tra cui il Project Adventure
e la National Outdoor Leadership School, e associazioni professionali come la
Wilderness Education Association e l’Associazione per l’Educazione Esperienziale
(http://en.wikipedia.org/wiki/Outdoor_education).
Gli scopi dell’educazione outdoor
Diversi autori (Adkins C., Simmons B., Ford P.) distinguono diverse finalità
dell’educazione outdoor, ma per gli scopi del presente documento possiamo
affermare che alcune delle finalità tipiche dell’educazione outdoor sono:
•
Imparare a superare le
avversità
•
Promuovere lo sviluppo
sociale e personale
•
Sviluppare una
relazione più profonda
con la natura
Questo è il motivo per cui
l’educazione outdoor è un
ottimo
strumento
per
introdurre
metodi
d’insegnamento
nuovi
e
sperimentali nell’educazione
professionale, così come per
fornire “vecchi” contenuti con
un metodo nuovo. Attraverso
l’educazione
outdoor,
gli
studenti impegnano se stessi
fisicamente, mentalmente ed
emotivamente.
Un
ottimo
esempio per spiegare cos’è
l’educazione outdoor è stato
presentato da S.Priest, (1988)
e
chiamato
“La
scala
dell’apprendimento
ambientale”.
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Esercizi outdoor
I partner del progetto hanno deciso di adattare, strutturare e presentare esercizi da
tre tecniche diverse: orienteering, sport e giochi. Ci sono molti esercizi che possono
essere facilmente messi in pratica perché non hanno bisogno di molte attrezzature
specialistiche e quindi possono trovare facilmente posto nella formazione
professionale. inoltre, tutti coloro che utilizzano questo modulo sono incoraggiati a
provare e modificare gli esempi fatti, tenendo conto delle esigenze del loro gruppo
target, ed a crearne altri.
Ogni esercizio ha la stessa struttura in cui vengono fornite tutte le informazioni
necessarie per metterlo in pratica. Il modello è mostrato di seguito:
1. Descrizione dell’esercizio
•
•
•
•
•
•
•
Titolo dell’esercizio
Scopo: mostra quali competenze ed attitudini possono essere sviluppate
tramite questo esercizio
Per chi: mostra un gruppo target dell’esercizio
Tecniche: mostra su quali tecniche si basa l’esercizio
Cosa è necessario per lo svolgimento dell’esercizio: cosa bisogna procurarsi
prima di eseguire l’esercizio
Durata dell’esercizio
Dimensione del gruppo: numero di partecipanti raccomandato
2. Elaborazione delle idee
Istruzioni date ai partecipanti
•
Realizzazione dell’esercizio: mostra la descrizione dello sviluppo previsto,
momenti spiacevoli, istruzioni addizionali per i partecipanti, variazioni
dell’esercizio
3. Conclusioni
•
•
Domande e commenti suggeriti per aiutare gli studenti a capire l’idea
dell’esercizio ed a riflettere sui risultati
Gli esercizi di educazione outdoor presentati enfatizzano una o più delle seguenti
finalità:
•
•
•
•
•
•
•
•
Rafforzare il lavoro di squadra e
la cooperazione
Migliorare le abilità
comunicative
Affrontare lo stress
Costruire un gruppo
Insegnare tecniche di
sopravvivenza all’aperto
Migliorare le capacità di
problem solving
Capire l’ambiente naturale
Capire ed espandere i propri
limiti
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Affrontare i conflitti all’interno
del gruppo
Migliorare la resistenza e la
determinazione
Affrontare situazioni
nuove/sconosciute
Rafforzare la motivazione
Nuove prospettive e soluzioni
Affrontare il fallimento
Determinazione nel
comportamento
Pazienza
Far divertire
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Orienteering
Adattamento dell’orienteering a gruppi con bisogni speciali
Elementi base
La versione moderna dell’orienteering è nata in Svezia
come sport agonistico.
Vi sono diversi tipi di orienteering. L’orienteering a piedi
all’aperto (boschi, campagna, montagna) è il più
comune, ma lo si può praticare anche sugli sci, in
mountain bike, a cavallo o in canoa. Le persone con
ridotta mobilità possono altresì partecipare in versioni di
orienteering appositamente progettate sulla base di
propri bisogni.
Simbolo ufficiale
dell’Orienteering
A ciascun partecipante viene data una mappa topografica con i vari punti di controllo
evidenziati. Ciascun punto di controllo ha una “lanterna” e un punzone particolare, da
utilizzare per marcare il cartellino testimone.
L’orienteering agonistico implica correre da un punto di controllo all’altro. È
maggiormente impegnativo della semplice corsa, non solo a causa del terreno, ma
soprattutto perché il concorrente deve essere costantemente concentrato, prendere
decisioni e tenere traccia della distanza ricoperta. Tuttavia, l’abilità del concorrente di
pensare sotto pressione e di prendere
giuste decisioni è più importante della
velocità o della resistenza.
Equipaggiamento necessario
Mappa: la mappa ideale per l’orienteering
è a colori, accurate, e in grande scala.
Una
cartina
topografica
è
una
rappresentazione grafica di una parte
della superficie terrestre, comprendente
caratteristiche naturali e opere umane, in
una determinata scala.
Bussola: è importante per l’attività
agonistica. Non è sempre necessaria per
quella non agonistica, a seconda delle
difficoltà
del
terreno o del luogo dove è preparato il campo di orienteering.
Lanterna: è normalmente tridimensionale e fatta di nylon
bianco e arancio. È in genere sospesa da terra o attaccata
ad un albero; vi è attaccato il punzone.
Punzone: il punzone può essere sia manual che elettronico;
èutilizzato per verificare che il punto di controllo è stato
trovato dal partecipante; altre soluzioni possono essere utili
allo stesso scopo: raccogliere specifici oggetti vicini al punto
di controllo, scattare foto della lanterna e molte altre.
16
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Per le attività adattate a gruppi speciali è necessario aggiungere ogni altro materiale
o strumento necessario alle singole situazioni; nelle pagine seguenti saranno dati
alcuni esempi.
Prerequisiti
Per i partecipanti: conoscenza delle mappe e dell’uso della bussola, rispetto
reciproco e delle regole del grupo; per l’attività adattata si potrebbe semplicemente
spiegare i dettagli dell’esercizio, come ad esempio le caratteristiche della zona in cui
si svolge l’attività, i percorsi che devono essere seguiti, gli oggetti da raccogliere, i
luoghi in cui scattare le foto e così via.
Per i giudici e i responsabili: Formazione specifica, precedent esperienze in attività
simili, buona conoscenza del gruppo e delle dinamiche di gruppo, buona conoscenza
del campo di orienteering e delle misure di sicurezza.
Sicurezza
In generale, le misure di sicurezza includono quanto segue:
•
•
•
•
•
•
•
•
Ccontrollo del campo di orienteering prima dell’avvio di ogni attività.
Informazione ai partecipanti su particolari dettaagli che potrebbero essere
utili ad evitare problem di sicurezza.
Un kit di primo soccorso dovrebe essere disponibile alla partenza e
all’arrivo, con uno dei giudici o dei responsabili addestrato in primo soccorso;
in caso di alto numero di partecipanti dovrebbe esserci un medico. Un
fischietto potrebbe essere utile ai partecipanti in caso di emergenza.
Abbigliamento appropriato, che copra tutto il corpo.
Punti di controllo: devono essere collocate in punti dove il terreno sia sicuro
per il partecipante, senza pericoli intorno.
Punti sicuri: se necessario, preparare luoghi, lungo i sentiero del campo di
orienteering, dove i partecipanti possono recarsi in caso di ferite,
affaticamento o se si perdono. Informare i partecipanti su tali punti sicuri e su
come riconoscerli sul campo.
Tempo limite di fine attività: è importante fissare un tempo limite per il
ritorno. A tale tempo, tutti i partecipanti devono recarsi al punto di arrivo,
anche se non hanno completato il percorso.
Procedure di ricerca e salvataggio: se non tutti i partecipanti sono ritornati
al termine della competizione, i giudici e i responsabili devono percorrere il
campo di gara per localizzare e aiutare i partecipanti smarriti.
I partecipanti devono aiutare eventuali partecipanti feriti incontrati sul campo di gara;
devono prestare particolare attenzione attraversando strade o binari ferroviari e
devono osservare le regole base sulla circolazione.
Per l’orienteering adattato, potrebe essere necessario formare in maniera
appropriata gli operatori su particolari procedure di sicurezza, a seconda dei bisogni
speciali del gruppo, adattando di conseguenza gli elementi della sicurezza della
gara.
Competenze e abilità sociali
Questa tecnica è utile per le seguenti abiltà sociali, da sviluppare con gli adattamenti
indicate:
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•
Gestione dei conflitti: orienteering di gruppo, con specifici adattamenti
•
Gestione dello stress: orienteering individuale
•
Miglioramento delle abilità comunicative: orienteering di gruppo, con specifici
adattamenti
•
Lavoro di gruppo e cooperazione: orienteering di gruppo
•
Conoscenza degli altri e di sé stessi: orienteering individuale, con specifici
adattamenti
•
Abilità decisionali: orienteering individuale, con specifici adattamenti
•
Motivazione: orienteering individuale
Tra i possibili esercizi...
Vi sono molte possibili applicazioni della tecnica, a seconda dei bisogni del gruppo
con cui si ha a che fare.
Se ne possono trovare alcuni esempi di seguito.
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ORIENTEERING DI GRUPPO
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
−
−
−
−
−
Comprendere ed espandere i propri limiti
Gestire i conflitti nel gruppo
Resistenza e determinazione
Gestire situazioni nuove e sconosciute
Lavoro di gruppo e cooperazione
Gruppo target
Tutti i gruppi target possibili
Tra i gruppi con bisogni speciali, persone con disabiltà.
Tecnica
Orienteering, orienteering di gruppo
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere
l’esercizio?
Cosa fare:
−
Controllare se è possibile e permesso utilizzate l’area
individuata
Cosa preparare:
−
−
−
−
−
Regole per l’attività
Regole per la creazione dei gruppi (i partecipanti
possono organizzare da soli i gruppi o i facilitatori li
creano per averne di omogenei)
Fogli con le istruzioni per i partecipanti
Zona di partenza e arrivo
Macchina fotografica
Durata
dell’esercizio
Dalle 2 ore in poi
Grandezza del
gruppo
Tutte le grandezze.
Assicurarsi la presenza di operatori appositamente formati se
si svolgono attività con partecipanti con bisogni speciali.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Realizzazione
1. Dare ai partecipanti un’idea generale della zona e
spiegare loro le regole; se necessario, mostrare le
regole con pannelli o disegni
2. Creare i gruppi
3. Fare alcune attività di group building, se necessario;
chiarire ai partecipanti che il “gruppo” è il partecipante e
ogni persona del gruppo è indispensabile!
4. Dare ai partecipanti la mappa dell’area, con i punti di
controllo cerchiati ed evidenziati
5. Chiarire la tempistica delle attività
6. Spiegare le regole di sicurezza
I partecipanti devono punzonare il cartellino di controllo nei
19
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dell’esercizio
diversi punti di controllo o raccogliere gli oggetti richiesti o
riconoscere i vari luoghi o fare fotografie.
Tuttavia questo potrebbe essere il solo scopo “ufficiale”
dell’esercizio, perchè ai partecipanti potrebbe essere chiesto di
gestire sfide o superare barriere personalmente svolgono le
attività (cooperazione con altri partecipanti, gestione dei
problemi, attività in contesti sconosciuti, ecc..).
Il gruppo può aiutare molto in caso di persone con bisogni
speciali.
Chiedere ai partecipanti di scattare foto se voglion o possono,
per utilizzarle più tardi nella fase di de briefing.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
L’orienteering di gruppo può essere utilizzato come strumento di sviluppo dei gruppi.
Una volta che tutti i gruppi sono tornati, avviare un de briefing; è una parte molto
importante dell'esercizio, perché in questo momento i partecipanti saranno invitati a
riflettere sull'esperienza fatta e a trarre importanti conclusioni sulla vita quotidiana e
le loro relazioni con l'altro. Se necessario, preparare alcune domande guida per
facilitare il debriefing.
Inoltre è possibile ottenere elementi importanti al fine di migliorare le attività future.
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ORIENTEERING IN NOTTURNA
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
−
−
−
−
−
Comprendere ed espandere i propri limiti
Gestire lo stress
Resistenza e determinazione
Gestire situazioni nuove e sconosciute
Rafforzare la motivazione
Gruppo target
Tutti i gruppi target possibili
Tra i gruppi con bisogni speciali, persone con disabiltà se si
realizza orienteering di gruppo in notturna.
Tecnica
Orienteering, orienteering di gruppo
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere
l’esercizio?
Cosa fare:
−
−
−
−
Controllare se è possibile e permesso utilizzate
l’area individuata
Utlizzare l’area solo se adeguatamente conosciuta!
Assicurarsi che una squadra di soccorso
adeguatamente preparata è disponibile durante
l’attività!
Controllare la sicurezza dell’area: non dimenticate
nelle cose notte sembrano diverse dal giorno!
Cosa preparare:
−
−
−
−
−
Regole per l’attività
Fogli con le istruzioni per i partecipanti
Zona di partenza e arrivo
Macchina fotografica
Un fischietto e una luce intermittente di segnalazione
per ciascun partecipante (per facilitare le operazioni di
recupero in caso di necessità)
Durata
dell’esercizio
Dalle 2 ore in poi; è opportuno chiarire che al buio le attività
possono prendere più tempo: dare ai partecipanti il tempo
necessario, ma nello stesso tempo fornire indicazioni chiare
sul tempo limite, quando gli operatori inizieranno a cercare i
partecipanti / gruppi mancanti.
Grandezza del
gruppo
L'orienteering individuale di notte è molto impegnativo, l'attività
in gruppo potrebbe essere più opportuna in caso di
partecipanti non abituati a questo tipo di attività.
Per le attività di gruppo: qualsiasi dimensione; essere sicuri di
avere gruppi omogenei; essere sicuri della presenza di
operatori addestrati, se si sta eseguendo l'attività con
partecipanti con bisogni speciali.
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2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Realizzazione
dell’esercizio
1. Dare ai partecipanti un’idea generale della zona e
spiegare loro le regole; se necessario, mostrare le
regole con pannelli o disegni
2. Creare i gruppi
3. Fare alcune attività di group building, se necessario;
chiarire ai partecipanti che il “gruppo” è il
partecipante e ogni persona del gruppo è
indispensabile!
4. Dare ai partecipanti la mappa dell’area, con i punti di
controllo cerchiati ed evidenziati
5. Chiarire la tempistica delle attività, precisando il
tempo limite
6. Spiegare le regole di sicurezza, con particolare
attenzione alle procedure di soccorso: cosa fare nel
caso in cui ci si perde, come utilizzare il fischietto e
la luce intermittente per aiutare la squadra di
soccorso, cosa fare per aiutare gli altri partecipanti
in caso di necessità, e così via.
I partecipanti devono punzonare il cartellino di controllo nei
diversi punti di controllo; potrebbe essere molto impegnativo
chiedere loro di raccogliere oggetti o di riconoscere siti o
scattare fotografie.
Tuttavia questo potrebbe essere il solo scopo “ufficiale”
dell’esercizio, perchè ai partecipanti potrebbe essere chiesto di
gestire sfide o superare barriere personalmente svolgono le
attività (gestire lo stress causato dal buio, cooperazione con
altri partecipanti, gestione dei problemi, attività in contesti
sconosciuti, ecc..).
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
L'orienteering in notturna può essere utilizzato come strumento per lo sviluppo
personale e di gruppo, per rafforzare la motivazione e migliorare l'autostima.
Una volta che tutti i partecipanti sono tornati, avviare un de briefing; è un momento
cruciale dell'esercizio: siate sicuri di farlo in un ambiente confortevole (temperatura
buona, un pò d'acqua, alcuni spuntini disponibili), perché in questo momento i
partecipanti saranno invitati a riflettere su l'esperienza fatta e per raccogliere
importanti conclusioni sulla vita quotidiana e le loro relazioni con se stessi e gli altri.
Se necessario, preparare alcune domande guida per facilitare il debriefing (quello
che ho imparato? Come posso noi nella vita quotidiana ?...)
Inoltre è possibile ottenere elementi importanti al fine di migliorare le attività future.
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CITY RALLYE- CITY BOUND
(versione austriaca)
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
Sviluppo e miglioramento di:
Gruppo target
Lavoro di gruppo
Abilità organizzative
Abilità comuncative
Sviluppo di nuove prospettive e soluzioni
Autovalutazione
Cooperazione
Gestione dello stress e competizione
Giovani
Tecnica
Orienteering - City Bound
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
Durata dell’esercizio
Cartina, possibilmente bici, macchine
biglietti per il trasporto pubblico.
Grandezza del gruppo
Da 15 a 30 (multipli di 3)
−
−
−
−
−
−
−
fotografiche,
Circa 4 ore per fare l’esercizio e 3 ore per la riflessione.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
I partecipant formano gruppi da 3.
Devono svolgere i compiti assegnati. Vince il gruppo che
finisce per primo nel tempo massimo indicato e ha tutte le
risposte corrette (se attività competitiva).
Lo scopo è conoscere il luogo in cui si vive.
Queste sono possibili domande e compiti:
1. Fare una foto della piazza o chiesa principale.
Nella foto dovranno esserci almeno 25 persone,
inclusi 1 poliziotto, 1 cane e 1 bimbo.
2. Cos’è “Kupfermuckn”? (un girnale scritto da senza
tetto)
3. Quante diverse specie di uccelli vivono nel
campus della Johannes Kepler University?
(www.wissenschaft.de)
4. Andare al punto panoramico più famoso di Linz e
fare una foto
5. Cos’è “Lentos”? Dove si trova? Raggiungerlo e
fare una foto! (museo)
6. Andare a “Alter Dom” e fotografarci un turista
(chiesa)
7. Dove si trova ARS Electronica Center a Linz?
23
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Cosa puoi vedere e farci lì?
8. Quanto dura il viaggio in tram da Hauptplatz a
Pöstlingberg?
9. Su quale lato della piazza principale è situato il
campanile?
10. Quanti ponti ci sono a Linz?
11. C’è un porto a Linz?
Realizzazione
dell’esercizio
Il questionario deve essere adattata alle situazioni locali. È
consigliabile provare in anticipo i percorsi per valutarne la
tempistica.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
La riflessione su l'esercizio è importante. Si consiglia di discutere i seguenti punti
durante il processo di riflessione:
−
−
−
−
−
−
−
−
−
Cosa è andato bene, cosa è andato male?
Che cosa è stato facile, cosa difficile? Perché?
Che cosa hai provato?
Avete completato i compiti indicati?
Quali sfide hai dovuto affrontare?
Come hai lavorato in gruppo?
Vi siete sentito stressati dal limite di tempo?
Che cosa hai imparato su Linz, su di te, sul gruppo?
Che cosa faresti di diverso la prossima volta?
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CITY RALLYE- CITY BOUND
(versione bulgara)
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
Sviluppo e miglioramento di:
Gruppo target
Lavoro di gruppo
Abilità organizzative
Abilità comuncative
Sviluppo di nuove prospettive e soluzioni
Autovalutazione
Cooperazione
Gestione dello stress e competizione
Giovani
Tecnica
Orienteering - City Bound
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere
l’esercizio?
Durata
dell’esercizio
Grandezza del
gruppo
Cartelline, cartine, macchine fotografiche
−
−
−
−
−
−
−
Circa 3 ore per fare l’esercizio e 1 ore per la riflessione.
Da 15 a 30 (multipli di 3)
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
I partecipant formano gruppi da 3.
Devono svolgere i compiti assegnati. Vince il gruppo che
finisce per primo nel tempo massimo indicato e ha tutte le
risposte corrette (se attività competitiva).
Lo scopo è conoscere il luogo in cui si vive e impararne
interessanti aspetti.
Ogni squadra riceve una mappa che mostra i luoghi che
devono essere visitati e il percorso che da seguire. Sul retro
si troveranno i compiti che devono svolgere e il punto finale
del percorso.
Queste sono possibili domande e compiti:
1. Primo gruppo: la prima fermata è al Vasil Levski Sports
Hall.
- Fare una foto di tutto il gruppo con il centro sullo
sfondo.
- Controllare quail eventi sono in calendario il prossimo
mese e trascriverli nella tabella sul retro della cartina.
- A chi è intitolata la struttura? Come si chiama la piazza
dove si trova la struttura?
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-
Prendere opuscoli e materiali illustrativi disponibili.
2. Secondo grupo – la prima fermata è al “Konstantin
Velichkov” Drama Theatre.
- Fare una foto di tutto il gruppo con il teatro sullo
sfondo.
- Controllare quail eventi sono in calendario il prossimo
mese e trascriverli nella tabella sul retro della cartina.
- Chi è lo scrittore bulgaro a cui è intitolata la struttura?
- Prendere opuscoli e materiali illustrativi disponibili.
3. Terzo grupo – la prima fermata è il Municipio e la vicina
Concert Hall Maestro Georgi Atanasov.
- Fare una foto di tutto il gruppo con il Municipio sullo
sfondo.
- Controllare quail eventi sono in calendario il prossimo
mese alla Concert Hall Maestro Georgi Atanasov e
trascriverli nella tabella sul retro della cartina.
- Com’è chiamata la sala principale?
- Prendere opuscoli e materiali illustrativi disponibili.
Una volta completati i compiti assegnati, seguendo la mappa
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arrivare alla fermata successiva: la Park Island.
All’arrivo, fare una foto di gruppo di fronte all’entrata
principale.
Tutti i gruppi vanno insieme al parco giochi “Kolodrum” nel
parco cittadino.
Ogni gruppo riceve 3 compiti (uguali per i 3 gruppi, ma da
realizzarsi in ordine diverso).
Ogni gruppo riceve una mappa del parco con i luoghi da
trovare e i compiti da svolgere stampati sul retro.
Dopo che la squadra completa i compiti, torna al punto di
partenza e riceve il compito successivo, ecc
Vince il gruppo che termina per primo entro il termine stabilito
e ha tutte le risposte corrette.
L'obiettivo è arrivare a conoscere il luogo in cui andare per
rilassarsi nel tempo libero.
1. Trovare il monumento di Aleko Konstantinov. Per che cosa
è famoso? Scattare una foto di ciascuno di voi singolarmente
ed una del gruppo intero
2.Trovare la scultura nel parco fatta da ______..
Scattare una foto di ciascuno di voi singolarmente ed una del
gruppo intero
3. Trovare nello zoo l’animale o l’uccello il cui nome latino è
______.. Annotare in quale parte del mondo l’animanle
vive normalmente.
Scattare una foto di ciascuno di voi singolarmente ed una del
gruppo intero.
Realizzazione
dell’esercizio
Il questionario è stato adattato alla situazione locale di
Pazardzhik, in Bulgaria. È fortemente consigliato provarlo in
anticipo, per avere un’idea delle tempistiche.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
La riflessione su l'esercizio è importante. Si consiglia di discutere i seguenti punti
durante il processo di riflessione:
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−
−
−
−
−
−
−
−
−
Cosa è andato bene, cosa è andato male?
Cosa è stato facile, cosa difficile? Perché?
Qual è stata la tua esperienza?
Hai raggiunto gli obiettivi prefissati?
Quali difficoltà hai dovuto affrontare?
Come hai lavorato in gruppo?
Ti sei sentito stressato dai limiti temporali?
Che cosa hai imparato su Pazardzhik, su te stesso e sul gruppo?
Cosa vorresti fare diversamente la prossima volta?
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CITY RALLYE- CITY BOUND
(Polish version)
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
Sviluppo e miglioramento di:
−
−
−
−
−
−
−
Lavoro di gruppo
Abilità organizzative
Abilità comunicative
Sviluppo di nuove prospettive e soluzioni
Autovalutazioni
Cooperazione
Gestione dello stress e della competizione
Gruppo target
Giovani
Tecnica
Orienteering City Bound
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere
l’esercizio?
Durata
dell’esercizio
Cartelline, mappe, macchine fotografiche
Grandezza del
gruppo
15 – 30 partecipanti
Circa 3 ore per la preparazione dell’esercizio
Circa 3 ore per l’esecuzione dell’esercizio e 1 ora per la
riflessione
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
1. I partecipanti formano due gruppi da 4-5 persone.
2. Ogni gruppo deve preparare il percorso, le attività e le
istruzioni per la realizzazione dell’esercizio per l’altro gruppo.
L’obiettivo è arrivare a conoscere il luogo in cui vivono,
imparare cose interessanti riguardo a esso. Ogni squadra
riceve una mappa che mostra i luoghi che devono visitare e il
percorso che devono seguire. Sul retro troveranno i compiti
che dovranno svolgere nel punto finale del percorso.
3. I gruppi devono svolgere i compiti assegnati. Il gruppo che
termina per primo entro il limite stabilito ed ha tutte le risposte
corrette vince. Di seguito c’è un possibile questionario ed una
serie di compiti:
1. La vostra prima fermata è a “Manufaktura”.
-
Scattare una foto dell’intero gruppo con il tram giallo
sullo sfondo.
Controllare quali eventi si stanno svolgendo al Museo
MC2. Prendere il programma ed i volantini.
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Realizzazione
dell’esercizio
Quale edificio c’è al centro del “mercato
Manufaktura”?
Scattare la foto di almeno un dipendente.
Prendere dieci volantini dallo shopping center.
di
Il questionario è stato adattato alla situazione locale di Lodz,
in Polonia.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
La riflessione su l'esercizio è importante. Si consiglia di discutere i seguenti punti
durante il processo di riflessione:
−
−
−
−
−
−
−
−
−
Cosa è andato bene, cosa è andato male?
Cosa è stato facile, cosa difficile? Perché?
Qual è stata la tua esperienza?
Hai raggiunto gli obiettivi prefissati?
Quali difficoltà hai dovuto affrontare?
Come hai lavorato in gruppo?
Ti sei sentito stressato dai limiti temporali?
Che cosa hai imparato su Pazardzhik, su te stesso e sul gruppo?
Cosa vorresti fare diversamente la prossima volta?
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CITY-JOB-RESEARCH-CHALLENGE (CITY BOUND)
1. Descrizione dell’esercizio
Gruppo target
Comprendere ed espandere i propri limiti
Gestire situazioni nuove e sconosciute
Assertività
Pazienza
Comunicazione
Nuove prospettive e soluzioni
Gestire i fallimenti
Tutti i gruppi target possibili
Tecnica
Orienteering / City bound
Scopi
−
−
−
−
−
−
−
I partecipanti impostano autonomamente i propri compiti.
Vagano per la città con i loro questionari ed i loro
registratori.
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
Durata dell’esercizio
Registratori, camere fotografiche, mappe
Grandezza del gruppo
Qualsiasi
Esercizio: circa 5 ore; riflessione: circa 2 ore
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Inizio:
I partecipanti formano gruppi di 2 persone. Ricevono il
compito di intervistare qualcuno di una determinata società
o istituzione.
Importante: La società o istituzione non viene “avvertita”
in anticipo. Uno degli obiettivi è quello di convincere
qualcuno a prender parte alle attività previste.
Prima che i giovani stabiliscano il compito, devono
sviluppare un questionario idoneo a ciò. Questo dovrebbe
includere domande riguardanti il lavoro, l’istituzione, la
società e dovrebbe essere basato sugli interessi dei
partecipanti.
I partecipanti fanno la loro ricerca autonomamente (oppure
secondo quanto concordato in precedenza con i partner). Il
loro equipaggiamento consiste di una fotocamera, un
registratore, una mappa e un biglietto giornaliero per i
mezzi pubblici.
Ai partecipanti viene richiesto di tornare con l’intervista e
una foto con la persona intervistata.
Sui risultati bisogna riflettere (vedi sotto).
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Suggerimenti per i partner dell’intervista:
Realizzazione
dell’esercizio
a) Una donna manager department di una grande
società
b) Manager di un grande ospedale pubblico
c) Intervistare qualcuno che lavora in un settore di
produzione (es., azienda siderurgica)
d) Intervistare una persona addetta alle pulizie
e) Qualcuno che lavora in una banca
f) Qualcuno che lavora nell’industria culturale (musei,
teatri, cinema)
g) Qualcuno che lavora nei servizi sociali
h) Il sindaco della città
i) Qualcuno che sta in carcere
Non c’è molto da preparare.
Sono esperienze interessanti nella fase di realizzazione:
conoscere i limiti, forse un fallimento nel cercare qualcuno
da intervistare. Approfondimenti in diverse biografie
lavorative e di stili di vita che sono sconosciuti, estranei e
forse spaventosi.
Società di ricerca, lavori di ricerca, interviste, discussioni e
situazioni one-to-one sono comunemente utilizzati nei
programmi City Bound.
www.winzling.com/berufe
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
La riflessione su l'esercizio è importante. Si consiglia di discutere i seguenti punti
durante il processo di riflessione:
−
−
−
−
−
−
−
−
−
Cosa è andato bene, cosa è andato male?
Cosa è stato facile, cosa difficile? Perché?
Qual è stata la tua esperienza?
Hai raggiunto gli obiettivi prefissati?
Quali difficoltà hai dovuto affrontare?
Come hai lavorato in gruppo?
Ti sei sentito stressato dai limiti temporali?
Che cosa hai imparato su Pazardzhik, su te stesso e sul gruppo?
Cosa vorresti fare diversamente la prossima volta?
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CACCIA AL TESORO
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
−
−
−
−
−
Comprendere ed espandere i propri limiti
Resistenza e Determinazione
Affrontare situazioni nuove e non familiari
Lavoro di gruppo e cooperazione
Divertirsi!
Gruppo target
Tutti i possibili gruppi target.
Persone con disabilità, tra i gruppi con esigenze particolari
Tecnica
Orienteering, orienteering di gruppo
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere
l’esercizio?
Cosa fare:
−
Verificare se è possibile e/o permesso utilizzare l’area
selezionata
Cosa preparare:
−
−
−
−
Regolamento per l’attività
Carta di istruzioni per i partecipanti
Area di partenza/arrivo
Eventualmente macchine fotografiche
Durata
dell’esercizio
Almeno 2 ore
Grandezza del
gruppo
Qualsiasi dimensione.
Assicurarsi di avere gruppi omogenei se si sta eseguendo una
caccia al tesoro di gruppo.
Assicurarsi della presenza di operatori addestrati se si sta
eseguendo l’attività con partecipanti con esigenze particolari.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Dare ai partecipanti una panoramica dell’area e dire loro le
regole; se necessario mostrare le regole con pannelli o
disegni.
Creare i gruppi
Dare ai partecipanti la mappa dell’area e la lista delle
istruzioni.
Chiarire la tempistica delle attività.
Chiarire come possono ottenere il “tesoro”: ce n’è uno per
gruppo? Ce n’è solo uno per il primo gruppo che lo raggiunge?
Come si può riconoscere? E così via.
Si può anche chiedere ai partecipanti di raccogliere oggetti o
riconoscere posti o scattare immagini, siate creativi!.
La parte importante è dar loro tutti gli elementi per arrivare al
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luogo dove si trova il tesoro.
Realizzazione
dell’esercizio
Lo scopo principale dell’esercizio, ovviamente, è quello di
ottenere il tesoro.
In ogni caso, questo potrebbe essere solo l’obiettivo “ufficiale”
dell’esercizio, dato che ai partecipanti potrebbe essere
richiesto di affrontare sfide o superare barriere personali
mentre lo stanno cercando (cooperazione con altre persone,
gestione dei problemi, attività in ambienti sconosciuti, e così
via).
Il gruppo può aiutare molto in caso di persone con bisogni
speciali.
Chiedere ai partecipanti di scattare foto, se vogliono e/o
possono, da utilizzare successivamente nella fase di
debriefing.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
La caccia al tesoro può essere utilizzata come strumento per lo sviluppo del gruppo.
Una volta che i gruppi sono tornati, avviare una fase di debriefing; è una parte
abbastanza importante dell’esercizio, perché in questo momento ai partecipanti viene
richiesto di riflettere sull’esperienza fatta e di raccogliere conclusioni importanti sulla
vita quotidiana e sulle loro relazioni con gli altri. Se necessario, preparare alcune
domande guida per facilitare il debriefing. Inoltre, si possono ottenere elementi
importanti per migliorare le attività future.
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NATURE-CITY-RIVER – CITY BOUND
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
−
−
−
−
−
−
−
Sviluppare le abilità comunicative
Comprendere ed espandere i propri limiti
Resistenza e Determinazione
Sviluppare nuove idee, mostrare creatività
Provare nuovi ruoli e compiti
Affrontare situazioni nuove e non familiari
Lavoro di gruppo e cooperazione
Gruppo target
Giovani
Tecnica
Orienteering/City Bound
Volendo, si può includere lavoro con le corde e la discesa in
corda doppia
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere
l’esercizio?
Durata
dell’esercizio
Grandezza del
gruppo
Verificare se è possibile e/o permesso utilizzare un parco
pubblico
Verificare quale edificio pubblico si può utilizzare per praticare
la discesa in corda doppia
Amache, corde, coperte, cuscini, torce eletriche
Equipaggiamento da arrampicata
Canoe
Slack lines
Stretta collaborazione con un falegname, per costruire un risciò
o lo speaker’s corner
Legno, materiali da costruzioni come chiodi, ecc..
Verificare la cooperazione della istituzioni interessate
Esperti in canoa e discesa in corda doppia
1/2– 2 giorni
10 – max. 20 persone
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Avventura in città – usando il fiume e la natura.
I partecipanti formano piccoli gruppi e vagano per la città,
trasformandola così in una zona avventurosa. Esempi di cosa
possono fare:
a) Attraversare il Danubio in canoa
b) Dormire in un’amaca all’interno di un parco pubblico o del
giardino botanico
c) Fare una gara di slack line e invitare degli estranei a
partecipare
d) Costruire un risciò e utilizzarlo in un luogo pubblico (la
piazza della città, _)
e) Lavorare in una scuola materna o in una casa di riposo per
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Realizzazione
dell’esercizio
servire cibo
f) Costruire uno Speaker’s Corner in un parco pubblico
g) Effettuare una discesa in corda doppia da un edificio
pubblico (municipio)
Lo scopo principale dell’esercizio è essere coinvolti ed affrontare
situazioni non ordinarie nel luogo che i giovani conoscono bene,
la città in cui vivono.
I partecipanti affrontano molteplici sfide e sono incoraggiati a
sviluppare ed utilizzare capacità insolite.
L’ambiente di apprendimento è rappresentato dalla squadra e la
sfida da affrontare dalle proprie idee, pensieri e desideri.
Quello che bisogna fare in anticipo è ottenere l’accesso agli
spazi pubblici e garantire le attrezzature.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
C’è molto da riflettere dopo aver realizzato il viaggio avventuroso in città. Ci
concentriamo sugli obiettivi dell’esercizio:
−
Sviluppare abilità comunicative
−
Riconoscere ed espandere i propri limiti
−
Resistenza e Determinazione
−
Sviluppare nuove idee, mostrare creatività
−
Provare nuovi ruoli e compiti
−
Affrontare situazioni nuove e non familiari
−
Lavoro di gruppo e cooperazione
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Sport
Hiking as a tool for inclusion
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
L’escursionismo mira a sviluppare:
− Fiducia e fiducia in se stessi
− Indipendenza
− Motivazione
− Controllo dello stress
Gruppo target
Tutti i possibili gruppi target; i risultati delle attività con i gruppi
con bisogni speciali sono molto positivi.
Tecnica
L’escursionismo è un’attività outdoor che consiste nel
camminare in ambienti naturali, con abbigliamento ed
attrezzature appropriate e seguendo regole specifiche.
Con alcune differenze tecniche, è noto anche come trekking o
passeggiata.
È collegato anche all’orienteering.
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere
l’esercizio?
Cosa fare:
−
−
Verificare se c’è qualche norma specifica che
regolamenta la zona prescelta; spesso parchi e zone
protette hanno regole atte a minimizzare l’impatto dei
visitatori sull’ambiente.
Quando l’attività coinvolge partecipanti con bisogni
speciali bisogna verificare distanze e tempi per arrivare
al luogo più vicino dove possano essere assistiti ed
essere sicuri che si adatti alle esigenze dei partecipanti.
Cosa portare:
Abbigliamento e scarpe adeguate (scelti in base
all’ambiente ed alle condizioni climatiche specifiche); di
solito si consiglia di indossare diversi strati, in modo da
poter stare comodi aggiungendo o togliendo maglioni,
giacche e così via. Non dimenticare un cappello per
proteggere la testa.
− Protezioni adeguate contro sole ed insetti (lozioni,
occhiali da sole).
− Uno zaino con un equipaggiamento base: una mappa
ed una bussola (se non si conosce bene il percorso),
acqua e cibo in base alla durata dell’attività, vestiti
extra.
− Strumenti per la sicurezza (cassetta di pronto soccorso,
fiammiferi, una torcia elettrica, altre specifiche, in base
all’ambiente ed alle condizioni meteo specifiche).
Volendo, una fotocamera.
−
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Durata
dell’esercizio
Da poche ore a qualche giorno.
Se si lavora con gruppi con bisogni speciali, scegliere la durata
in base alla loro situazione personale.
Assicurarsi che il percorso scelto sia adatto ai partecipanti,
non sopravvalutare mai la loro resistenza.
Grandezza del
gruppo
Nessuna dimensione specifica, dipende dall’esperienza dei
partecipanti; se si lavora con gruppi con bisogni speciali,
assicurarsi che ci siano assistenti/operatori sufficientemente
formati.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Comunicare sempre ad una persona di fiducia il luogo dove
farete l’escursione e le relative tempistiche previste (quando
inizia, quando finisce).
Essere informati sul luogo ed ogni situazione particolare della
zona ed organizzare l’equipaggiamento di conseguenza.
Cercare di non essere mai soli, fare l’escursione con almeno
un amico.
Quando si è in gruppo, seguire le indicazioni dell’istruttore o
dell’escursionista più esperto.
Non abbandonare mai rifiuti lungo il percorso, rispettare
l’ambiente! Pensate che gli escursionisti dovrebbero essere i
primi.
Realizzazione
dell’esercizio
Cominciare a camminare! Godetevi l’ambiente, prendetevi il
vostro tempo!
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
L’escursionismo è una buona opportunità per lavorare con i gruppi; durante l’attività
l’ambiente dà l’opportunità di conoscere meglio gli altri partecipanti, mentre ci si gode
la natura ed il momento speciale della giornata.
Alla fine dell’attività iniziare un debriefing; è una parte abbastanza importante
dell’esercizio, perché in questo momento ai partecipanti viene richiesto di riflettere
sull’esperienza fatta e di raccogliere conclusioni importanti sulla vita quotidiana e
sulle loro relazioni con gli altri. Se necessario, preparare alcune domande guida per
facilitare il debriefing.
Inoltre, si possono ottenere elementi importanti per migliorare le attività future.
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L’EQUITAZIONEDCOME STRUMENTO DI INCLUSIONE
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
L’equitazione è uno sport adatto a sviluppare:
− Fiducia e fiducia in se stessi
− Empatia
− Indipendenza
Gruppo target
Tutti i possibili gruppi target; i risultati delle attività con i gruppi
con bisogni speciali sono molto positivi
Tecnica
Dalle tecniche classiche (discipline olimpiche, haute école,
monta inglese ed occidentale) alle attività speciali come
l’ippoterapia.
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere
l’esercizio?
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Cavallo
Casco
Stivali da equitazione con suola liscia e tacco
Sella
Briglie
Freno
Panno da sella
Spazzole
Cavezza
Abbigliamento adeguato all’equitazione
Cibo ed acqua per il cavallo
Durata
dell’esercizio
La durata dell’attività dipende dalla situazione dei partecipanti,
da poche ore all’intera giornata.
Grandezza del
gruppo
Nessuna dimensione specifica, dipende dall’esperienza dei
partecipanti; se si lavora con gruppi con bisogni speciali,
assicurarsi che ci siano assistenti/operatori sufficienti in
aggiunta agli istruttori di equitazione.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
È importante che i partecipanti seguano le indicazioni degli
istruttori.
Realizzazione
dell’esercizio
L’equitazione è uno sport ed è necessario allenarsi e fare
pratica. Pensare che tutto ciò che bisogna fare è sedersi su un
cavallo ed andare, questo è un presupposto del tutto sbagliato.
Quando si lavora con gruppi con bisogni speciali, l’esercizio
può iniziare con la cura del cavallo, nutrendolo ed
abbeverandolo. Questi primi passi aiuteranno i partecipanti ad
avvicinarsi all’animale ed a cominciare a sviluppare un buon
feeling.
Poi la pratica può andare oltre, portandolo nella stalla,
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mettendogli le briglie e la sella e così via!
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
L’equitazione è un’esperienza meravigliosa e il conduttore (fantino) ne beneficia sia
fisicamente che mentalmente. I benefici terapeutici includono il miglioramento
dell’equilibrio, della postura e del coordinamento, così come un ammorbidimento ed
un rilassamento dei muscoli. Questo a sua volta riduce gli spasmi muscolari.
Riconquistare la mobilità, con la sfida di imparare qualcosa di nuovo insieme ad un
piccolo elemento di rischio, offre un vero senso di realizzazione. L’indipendenza e la
fiducia crescono insieme al puro divertimento della guida.
Gruppi con bisogni speciali: persone con disabilità
Le persone con disabilità possono ottenere risultati positivi dall’associazione con i
cavalli. Il movimento del cavallo rafforza i muscoli in tutto il corpo del conduttore
(fantino) e promuove una migliore salute complessiva. In molti casi, l’equitazione ha
anche portato ad una maggiore mobilità del conducente. I cavalli possono anche
fornire benefici psicologici alle persone sia che li cavalcano effettivamente o no.
L’equitazione terapeutica inizia con esercizi dolci eseguiti a cavallo. Questi esercizi
includono cose come sporgersi ad accarezzare il collo del cavallo, piegarsi per
accarezzare la sua groppa, girarsi a destra ed a sinistra sulla sella. Ogni conducente
è assistito dai “camminatori” che fanno in modo che rimanga sicuro in sella mentre
esegue gli esercizi. Il movimento ritmico del passo dei cavalli può stimolare i nervi e
gli esercizi migliorano la mobilità.
Le basi dell’ippoterapia!
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IL TIRO CON L’ARCODCOME STRUMENTO D’INCLUSIONE
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
Il tiro con l’arco è una buona attività per sviluppare:
− Concentrazione
− Fiducia in se stessi
− Equilibrio
Gruppo target
Tutti i possibili gruppi target; i risultati delle attività con i gruppi
con bisogni speciali sono molto positivi.
Tecnica
Il tiro con l’arco è una delle più antiche arti ancora praticate,
con una storia che va di pari passo con la storia del genere
umano.
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere
l’esercizio?
Archi
Ci sono tre tipi differenti di archi: Ricurvo, Compound e Nudo.
− Ricurvo: L’unico tipo di arco permesso nelle
competizioni olimpiche. I suoi rami curvano lontano
dall’arciere. È anche chiamato Arco Classico.
− Compound: Questo arco ha carrucole e cavi che
rendono il peso di tensione meno delle metà di quello di
trazione.
− Nudo: questo è un arco ricurvo senza mirino meccanico
o stabilizzatori.
Frecce
Le frecce nelle manifestazioni di un arco classico possono
viaggiare ad oltre 150 miglia all’ora. Sono fatte di alluminio o
grafite di carbonio. Le frecce di alluminio sono più uniformi nel
peso e nella forma, mentre quelle in grafite volano più
velocemente.
Bersagli
Il regolamento ufficiale prevede due differenti dimensioni, da
usare in base alla distanza tra l’obiettivo e la linea di tiro.
Campo
Il regolamento ufficiale prevede anche le distanze minime tra il
bersaglio e la linea di tiro e come disporre i bersagli (distanza
da terra, angolo e così via).
Quando si pratica il tiro con l’arco fuori dai campi ufficiali, è
importante garantire la sicurezza dei partecipanti,
evidenziando chiaramente le linee e le aree “proibite”.
Come regola generale, è caldamente raccomandato non
praticare il tiro con l’arco improvvisando campi ed
equipaggiamento: non bisogna dimenticare che nella storia del
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genere umano archi e frecce sono stati tra le armi più
importanti!
Durata
dell’esercizio
La durata dell’attività dipende dalla situazione dei partecipanti,
da poche ore all’intera giornata.
Grandezza del
gruppo
Nessuna dimensione specifica, essendo principalmente uno
sport individuale; se si sta lavorando con gruppi con bisogni
speciali, assicurarsi che ci siano operatori/assistenti sufficienti
in aggiunta agli istruttori, in modo tale da garantire la sicurezza
dell’attività.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
È importante che i partecipanti seguano le indicazioni degli
istruttori.
Una volta caricato l’arco, puntare il bersaglio e tirare; l’obiettivo
principale è di colpire il centro esatto del bersaglio.
Realizzazione
dell’esercizio
Il tiro con l’arco richiede concentrazione e tecnica, quindi è
importante praticarlo regolarmente.
Quando si lavora con gruppi con bisogni speciali, l’esercizio
può cominciare con bersagli più semplici (più grande o più
vicino alla linea di tiro), comunque cercare sempre di far
passare l’idea che è uno sport e non solamente un gioco.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
I risultati dell’esercizio potrebbero essere molto positivi per i partecipanti e le loro
abilità sociali.
Essere sempre sicuri di avere abbastanza tempo per fare un debriefing, dato che
questo porta i partecipanti a riflettere sull’esperienza fatta ed a raccogliere
conclusioni importanti sulla vita quotidiana e le loro relazioni con gli altri.
Se necessario, preparare alcune domande guida per facilitare il debriefing (quello
che ho imparato? Come posso noi nella vita quotidiana ?...). Inoltre è possibile
ottenere elementi importanti al fine di migliorare le attività future.
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MOUNTAINBOARD
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
Gruppo target
Questo sport all’aria aperta indurrà gli sportivi ad un
miglior equilibrio, buona condizione fisica e mentale,
coordinazione dei movimenti, agilità, destrezza, creatività
e coraggio nel superare gli ostacoli. Al di là di tali fattori
questo sport permette anche un contatto diretto con la
natura ed un impegno per la tutela dell’ambiente.
La strategia pedagogica per l’implementazione di questo
esercizio, rivolgendosi anche al team building, alla
comunicazione ed alla meditazione, crea le condizioni
per raggiungere una più ampia gamma di competenze e
per facilitare il loro trasferimento alla vita attiva.
Il mountain board sviluppa competenze quali:
− Ampliare i propri limiti
− Superare le proprie paure
− Fiducia e fiducia in se stessi
− Lavoro di squadra, cooperazione e comunicazione
− Puntualità
− Autovalutazione
− L’auto-riconoscimento, il riconoscimento sociale
ed
il
rafforzamento
delle
relazioni
di
“appartenenza”
− Lavoro di squadra e capacità comunicative
− Tolleranza, riconoscimento e valorizzazione degli
altri
− Empatia
− Leadership
− Spiritualità
− Impegno nella preservazione dell’ambiente e della
natura
− Integrazione in famiglia, gruppi sociali, istituzioni e
comunità
Diversi gruppi target, in particolare giovani.
La sua grande emozione e la performance impegnativa
permette una grande motivazione e soddisfazione ai
praticanti
ed
è,
di
conseguenza,
fortemente
raccomandato per integrare i percorsi di educazione e
formazione dei giovani a rischio.
Tecnica
Per quanto riguarda ogni fase dell’esercizio riferita in
basso, le tecniche specifiche utilizzate sono:
1 Cos’è il mountain board? Dimostrazioni e
performance individuali; 2 Posizionamento corretto
attraverso il truck: concentrazione, flettere le gambe
per abbassare il centro di gravità e facilitare l’equilibrio,
guardare di fronte a sé e restare rilassati; 3 Prima via
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verso il basso: dare importanza alla nozione per cui i
piedi sono la parte più rilevante del corpo del praticante
per guidare il truck, perchè è la flessione dei piedi a
destra ed a sinistra (flettendo la punta o il tallone dei
piedi) che guiderà la tavola da un lato o dall’altro. Sapere
come bilanciare il corpo è un fattore importante anche
per controllare il truck riding; 4 Come girare il truck:
quando si va verso il basso il praticante deve flettere le
gambe per migliorare l’equilibrio. Il praticante dovrà
eseguire ampie svolte sia sinistra che a destra (mettendo
in pratica la flessione dei piedi); 5 Come frenare un
truck: mettere in pratica le tecniche imparate fino ad ora;
6 Power slide: mettere in pratica le tecniche utilizzate
fino ad ora; 7 Teambuilding e comunicazione: Incontri
e discussioni di gruppo tra tutti i partecipanti
sull’esercizio appena svolto; mettere a fuoco gli aspetti
rilevanti riferiti dai partecipanti in relazione alle
competenze mobilitate; 8 Meditazione: tecniche di
meditazione.
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
Durata dell’esercizio
Un mountain board (truck) è costituito da diverse
componenti, tra cui una piattaforma di circa 120 cm,
attacchi per fissare il pilota alla piattaforma, quattro ruote
con pneumatici e due meccanismi di sterzo conosciuti
come trucks.
Gli accessori di protezione sono casco, protezione per
gomiti, ginocchia e coxis e i guanti, che sono
indispensabili;
I mountain boarder percorrono tra gli altri percorsi
progettati per i boardercross, parchi con pendii, colline
erbose, boschi, sentieri di ghiaia, strade, parchi per gli
skater, stazioni sciistiche, percorsi di BMX e sentieri di
mountain bike. È questa capacità di percorrere una tale
varietà di terreni che rende il mountain board diverso
dagli altri sport con la tavola.
L’esercizio terrà in considerazione, all’inizio, il livello di
abilità dei partecipanti e, in seguito, l’evoluzione delle
loro capacità. La durata è normalmente di 2 ore.
La durata di ogni fase è:
1 Che cos’è il mountain board? – 10 minuti;
2 Posizionamento corretto attraverso il truck - 10
minuti;
3 Prima via verso il basso - 10 minuti;
4 Come girare il truck - 10 minuti;
5 Come frenare un truck - 10 minuti;
6 Power slide - 20 minuti;
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7 Teambuilding e comunicazione – 10 minuti;
8 Meditazione – 30 minuti;
Nota – Dopo essere stati in grado di eseguire
correttamente le fasi da 1 a 3, l’esercizio sarà eseguito
solo a partire dai punti 4, 5 e 6, consentendo al
praticante di raggiungere poi il livello intermedio.
Grandezza del gruppo
Il numero ideale dei partecipanti del gruppo è 6, perché
l’esercizio può essere svolto a turno in coppia, cosa che
stimola ad aiutarsi l’un l’altro.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
I partecipanti devono seguire le istruzioni specifiche fornite
dagli istruttori in materia di sicurezza e di seguire ogni
passaggio dell’esercizio, ripetendolo fino a raggiungere il
livello richiesto.
Realizzazione
dell’esercizio
L’iniziazione al mountain board comprende i segunti
passaggi:
1 - Che cos’è il mountain board?
Spiegare tutto riguardo il mountain board e il truck; il
monitor presenta una spiegazione teorica sulle basi di
questo sport (storia, associazioni, gruppi sfide,
competizioni e prospettive di sviluppo), così come sulle
regole e sull’equipaggiamento di sicurezza. Ai praticanti
verrà chiesto di fare domande per chiarire eventuali dubbi
e dire al gruppo le loro motivazioni, paure ed aspettative;
2 - Posizionamento corretto attraverso il truck
Ogni praticante, aiutato dall’istruttore, starà sul truck,
sperimentando come i piedi siano la guida durante il
percorso, che sarà equipaggiato nella parte anteriore
corrispondente ad un “goofi” o “regolare”. Poi il
posizionamento verrà testato in una posizione di partenza;
3. Prima via verso il basso
Praticare la prima discesa su una pista con una bassa
pendenza per verificare e praticare il posizionamento sul
truck, sempre seguito dal controllore;
4. Come girare il truck
Praticare come guidare il truck girando a destra ed a
sinistra ed anche eseguendo la prima tecnica di frenata, in
modo che possa frenare alla fine della discesa;
5. Come frenare un truck
La “J-Turn” è un’altra tecnica per frenare. Il praticante deve
eseguire una curva più ampia solo a destra o a sinistra, in
modo che il truck finirà risalendo verso il lato scelto. Il “JTurn” è una manovra semplice, ma molto importante per
sviluppare altre fasi dell’esercizio e per garantire un
andamento sicuro ed una costante evoluzione
dell’apprendimento;
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6. Power slide
Usando il piede sinistro davanti al truck in base alle regole
di posizionamento, il praticante eseguirà un giro a sinistra
dove deve flettere le gambe e prendere il truck in mano
mandando il corpo indietro, in modo che il truck vada in
scorrimento, facendolo fermare. Se si utilizza in avanti il
piede destro, il praticante dovrebbe eseguire lo stesso
processo ma girando a destra alla fine. Questa manovra è
chiamata “Power slide”.
7- Teambuilding e comunicazione
Seduti in gruppo in un ambiente naturale, tutti i partecipanti
commentano e condividono la loro esperienza e fanno
l’autovalutazione dell’intera attività.
8- Meditazione
Sedere in gruppo in un ambiente naturale per attuare la
meditazione.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
Dopo una certa pratica di mountain board con il primo esercizio, i partecipanti
saranno in grado di fare un percorso sulla pista di mountain board o in siti naturali,
eseguendo le diverse tecniche apprese, guidando a destra e a sinistra, frenando e
scorrendo.
Questo sport permette un grande contatto con la natura, fornendo benefici per un
sano stile di vita, se praticata regolarmente. Permette momenti di adrenalina e di
astuzia per superare queste sfide.
Di conseguenza, migliora le competenze riferite rendendo possibile produrre un
notevole impatto sul comportamento dei giovani, perché produce una vasta gamma
di influenze attraverso fattori determinanti per la loro socializzazione ed il progresso
del processo di inclusione.
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Giochi
LA MIA SQUADRA
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
−
−
−
−
Abilità comunicativa
Lavoro di gruppo e cooperazione
Team building
Affrontare i conflitti
Gruppo target
Per i giovani
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
Durata dell’esercizio
L’esercizio può essere eseguito sia all’interno che
all’aperto. È bene fornire ai partecipanti carta e penna.
Grandezza del gruppo
Gruppi da 5 a 20 persone.
Durata 30 - 45 minuti (in base alla dimensione del
gruppo)
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Chiedere ai partecipanti di formare i gruppi (un gruppo
deve essere di almeno 5 persone): tutti voi siete manager
di una squadra di calcio. Dovete stabilire regole di
cooperazione nella vostra squadra.
Realizzazione
dell’esercizio
Dopo aver eseguito l’esercizio, i partecipanti devono
descrivere le regole che sono state scelte e dire perché
sono stati accolti questi specifici principi.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
Grazie a questo esercizio i giovani dovrebbero imparare che regole differenti per
persone differenti hanno significati diversi e che le regole sono necessarie nella vita
sociale.
Fonte: progetto Golden Goal Plus http://www.golden-goal-plus.eu
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PAINTBALL
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
−
Rompere il ghiaccio
−
Teambuilding
−
Lavoro di gruppo e cooperazione
Un ottimo esercizio per attivare tutto il gruppo, fornendo
parecchie risate e gioia.
Gruppo target
Buon esercizio per i giovani, i loro genitori, i tutor, ecc..
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
−
−
−
−
−
2 colori in grandi sacche di plastica, per esempio
quelle per la spazzatura.
Siringhe di grandi dimensioni, una per ogni
partecipante.
2 differenti colori di vernice atossica diluita con
acqua.
Per maggiore sicurezza, si può anche dotare i
partecipanti di occhiali di plastica e cuffie per la
doccia.
L’esercizio va eseguito all’aperto.
Durata dell’esercizio
Non c’è alcun limite di tempo; l’esercizio finisce quando
tutti i giocatori di un gruppo sono stati eliminati dal gioco.
Grandezza del gruppo
L’esercizio è pensato per un grande gruppo. Il numero
totale dei partecipanti deve essere pari. Dovrebbero
essere coinvolte almeno 20 persone.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Indossare le buste di plastica protettive, gli occhiali e le
cuffie. Dividersi in 2 gruppi con uguale numero di
partecipanti.
Ogni gruppo riempie una siringa con vernice e colore ad
acqua di vostra scelta. Bisogna eliminare gli avversari
colpendoli con la vernice colorata.
Vince la squadra che per prima elimina tutti gli avversari.
Realizzazione
dell’esercizio
L’esercizio può essere reso più difficile, per esempio
indicando uno specifico punto sul corpo in cui l’avversario
può essere colpito con la vernice, mettendo i partecipanti
in coppie e chiedendo loro di eseguire esercizi insieme, o
per esempio vietando di parlare.
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3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
Dopo la conclusione, si deve discutere dell’esercizio con i partecipanti. Alcuni esempi
per le domande:
−
È stato difficile attuare l’esercizio? Perchè?
−
Che cosa ha aiutato e cosa ha creato problemi nell’attuare l’esercizio?
−
What decided that you could / could not do exercises?
−
Quali delle tue istruzioni sono state utili per l’esecuzione dell’esercizio? Quali
non lo sono state?
−
Qualcuno dei due gruppi ha sviluppato una strategia?
−
Era una strategia di squadra oppure ognuno aveva la propria?
−
Qual è stata la collaborazione nelle squadre?
−
C’era qualche leader?
49
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COMPETIZIONE
1. Descrizione dell’esercizio
Gruppo target
Abilità comunicative
Team building
Per i giovani
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
L’esercizio può essere svolto sia al coperto che
all’aperto.
Durata dell’esercizio
Durata: 30-60 minuti, in base alla dimensione del gruppo
Grandezza del gruppo
Gruppi da 5 a 20 persone
Scopi
−
−
È bene fornire carta e penna ai partecipanti.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Formare cinque gruppi. Un gruppo sarà la direzione,
mentre gli altri quattro saranno gruppi di dipartimento.
L’insegnante propone un gioco di ruolo agli studenti:
La direzione dello sport club ha annunciato di essere
disposta ad investire 10.000 € ad uno dei suoi dipartimenti
quest’anno. Lo sport club ha quattro dipartimenti: palestra,
tennis, calcio ed atletica. I rappresentanti sono stati invitati
alla prossima riunione della direzione per spiegare se il
loro reparto è interessato o meno, se merita, tale
investimento.
Realizzazione
dell’esercizio
Ciascun gruppo condivide le idee su argomenti convincenti
e sviluppa una strategia per la prossima discussione con la
direzione.
Il gruppo di direzione sviluppa una lista di “criteri per il
successo”. Con lo sviluppo dei concetti del gruppo, gli
studenti dovrebbero integrare le loro esperienze e
conoscenze personali. Inoltre, i gruppi di dipartimento sono
chiamati ad eleggere i loro “rappresentanti”.
Dopo tutto ciò, il gioco di ruolo può avere luogo. Agli
studenti non direttamente coinvolti nella discussione è
chiesto di assistere come osservatori.
In seguito, il gruppo rifletterà sulla discussione ed
analizzerà i criteri, chiedendo ai partecipanti di dare un
feedback sui punti di forza e di debolezza degli argomenti,
degli atteggiamenti ecc. degli altri gruppi, da svilupparsi
sulla base di un “Regolamento per il feedback” fornito in
precedenza dall’insegnante al gruppo
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3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
Regolamento per il feedback:
−
Dare un feedback solo quando la persona è disponibile a riceverlo.
−
Il feedback dovrebbe essere il più dettagliato e concreto possibile.
−
Comunicare le vostre percezioni, ipotesi e sensazioni come tali.
−
Il feedback non serve per analizzare la persona, ma per esprimere la
vostra impressione personale. Pertanto, formulate le frasi utilizzando la
prima persona singolare.
−
Il feedback esprime impressioni soggettive, percezioni e suggerimenti
costruttivi.
−
Questi non sono né corretti né sbagliati e non dovrebbero essere
commentati.
−
Il feedback comprende anche le percezioni positive.
−
Il feedback può fare riferimento soltanto a comportamenti specifici e
concreti – persone e percezioni cambiano in continuazione. Le
generalizzazioni sono fuori luogo!
−
Si dovrebbe chiedere un feedback solo quando si è pronti a riceverlo.
−
Quando si riceve un feedback basta ascoltare. Non interrompete l’altra
persona.
−
Considerate il feedback che avete ricevuto e vedete quali aspetti potete
accettare ed applicare, che vi aiutano a svilupparvi. Non dovete
giustificarvi, dal momento che il feedback è la percezione soggettiva di
un’altra persona.
Fonte: Progetto Golden Goal Plus http://www.golden-goal-plus.eu/
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LE MIE STRATEGIE DI SOPRAVVIVENZA
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
−
Abilità comunicative
−
Teambuilding
Gruppo target
Per i giovani
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
L’esercizio va svolto al coperto
Durata dell’esercizio
Durata: 60 – 90 minuti
Grandezza del gruppo
Per singoli partecipanti
Materiali necessari: vernici, carta, matite colorate, riviste,
forbici, colla, ecc. tutto ciò che è necessario per fare
disegni, pitture o album.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Si chiede ai partecipanti di fare un viaggio indietro nel
tempo fino alla loro infanzia, quando hanno cominciato a
sviluppare i loro interessi sportivi, ricordando gli sport in cui
sono riusciti e quelli in cui no.
Dopo una breve riflessione si chiedeloro di rispondere alle
domande:
Come hai affrontato i punti deboli?
Quali erano le tue strategie di coping?
Quali strategie usavi per evitare situazioni
problematiche?
− Cosa intendi quando dici “successo”?
− Che tipo di successo è importante per te?
− Che tipo di benefici ottieni da fallimenti e successi?
−
−
−
Successivamente preparano disegni, dipinti, album o
qualsiasi altra cosa che mostra i loro pensieri.
Realizzazione
dell’esercizio
Questo esercizio è progettato (anche) per aiutare gli
studenti a migliorare la propria conoscenza di sé.
I giovani a rischio non sono abituati né preparati a che
venga loro chiesto cosa sentono ed a cosa aspirano o
come hanno gestito il fallimento. Quindi una funzione
importante è quella di dare lo la fiducia necessaria per
articolare tali sentimenti.
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3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
Dopo aver riflettuto autonomamente su tutto ciò, il gruppo dovrebbe mostrare i propri
lavori e scambiarsi le esperienze.
Fonte: progetto Golden Goal Plus http://www.golden-goal-plus.eu/
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TROVARE QUALCUNO CHED
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
−
Abilità comunicative
−
Teambuilding
Gruppo target
Per i giovani
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
Durata dell’esercizio
L’esercizio può essere svolto sia al coperto che
all’aperto. È bene fornire carta e penna ai partecipanti.
Grandezza del gruppo
Per gruppi da 5 a 20 persone
Durata: 30 minuti (in base alla dimensione del gruppo)
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Il vostro compito sarà fare domande ad ogni membro del
gruppo e trovare persone in grado di:
Giocare a tennis, calcio, danzare, fare climbing, rafting,
saltare per 10 minuti su una gamba sola, sciare, giocare a
basket, a pallavolo, nuotare, ecc.
Realizzazione
dell’esercizio
Questo esercizio è molto utile per rompere il ghiaccio e
dovrebbe essere svolto all’inizio del workshop
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
I giovani dovrebbero avere l’opportunità di condividere con gli altri partecipanti quello
che hanno scoperto durante lo svolgimento dell’esercizio.
Fonte: progetto Golden Goal Plus http://www.golden-goal-plus.eu/
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UN FOGLIO D’ALLUMINIO
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
−
Rompere il ghiaccio
−
Teambuilding
−
Risoluzione dei problemi
−
Abilità comunicative, ecc..
Ottimo esercizio, soprattutto per la sensazione di
successo. Molti partecipanti possono avere la possibilità
di scoprire i loro talenti nascosti. È anche un ottimo
esercizio per facilitare la comprensione di idee astratte
come culture, diversità, conflitto, cooperazione ecc.
Gruppo target
Buon esercizio per tutti: bambini, adolescenti, genitori,
tutori, ecc.
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
Fogli di alluminio per la cottura-.
Durata dell’esercizio
Il tempo necessario per eseguire gli esercizi dipende
dall’istruttore.
Dietro il titolo si nasconde un concetto facile da adattare
ad ogni tipo di esigenza, piuttosto che una formazione
specifica. L’idea è creare forme e modelli con fogli di
alluminio per la cottura.
Meno tempo si impiega, più diventa difficile l’esercizio. Il
tempo minimo per eseguire l’esercizio è di circa 30
minuti, in base all’efficienza del gruppo/partecipante ed
alla forma/modello da fare.
Grandezza del gruppo
Prima di tutto è necessario avere un foglio d’alluminio; un
rotolo a persona dovrebbe essere sufficiente, ma dei
rotoli extra potrebbero essere utili se la figura è
particolarmente grande e complessa.
L’esercizio può essere svolto all’interno o all’aperto.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Si chiede ai partecipanti di creare un modello che
rappresenti il gruppo utilizzando un foglio d’alluminio.
Si indica anche il tempo a disposizione per farlo.
Realizzazione
dell’esercizio
Ci sono opportunità illimitate per inventare modelli e figure
che è possibile creare da un foglio d’alluminio.
Il modello che proponiamo di fare dipende dallo scopo
dell’esercizio. Per esempio, per lo scopo di Teambuilding e
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Risoluzione dei problemi, il docente può chiedere ai
partecipanti di creare un ponte, un edificio molto noto, un
albero, un modello rappresentante il gruppo, ecc.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
Dopo aver completato l’esercizio i risultati dovrebbero essere discussi e dovrebbe
esserci una riflessione con i partecipanti. Alcuni suggerimenti per le domande:
−
L’esercizio è stato di difficile attuazione? Perché?
−
Parlaci del tuo modello o figura
−
Che cosa ha aiutato e cosa ha creato problemi nello svolgere l’esercizio?
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LA RETE
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
Gruppo target
−
Rompere il ghiaccio
−
Teambuilding
−
Lavoro di gruppo e cooperazione
Ottimo per studenti, alunni, genitori, ecc.
Non dovrebbe essere eseguito all’inizio del workshop dal
momento che richiede fiducia tra i partecipanti.
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
L’esercizio può essere svolto all’interno o all’aperto.
La sua implementazione richiede una lunga corda e 2
pali/alberi per la creazione della rete.
L’esercizio richiede un certo benessere fisico e forza.
Nella tabella sottostante è riportato un esempio del
modello di rete tra le colonne/alberi.
Durata dell’esercizio
Non dovrebbero esserci limiti di tempo per completare
questo esercizio. Tuttavia, meno tempo si impiega, più
difficile diventa l’esercizio.
Grandezza del gruppo
Il numero di persone impegnate in un esercizio dovrebbe
essere lo stesso del numero di aperture nella rete, nel
caso del modello presentato sono 8.
L’esercizio può essere eseguito in un unico gruppo.
Tuttavia, diventa sempre più avvincente quando c’è una
rivalità tra due gruppi.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Si chiede ai partecipanti di stare tutti da un lato della rete.
Il loro compito è quello di attraversare la rete, in modo tale
che ogni persona passi attraverso un’apertura diversa
della rete.
Mentre si esegue l’esercizio, la corda non può essere
toccata in nessun momento.
Se qualcuno tocca la rete durante l’attraversamento, tutto il
gruppo deve tornare al lato di partenza e ricominciare tutto
da capo.
Realizzazione
dell’esercizio
L’esercizio è difficile e può accadere che durante
l’esercizio il gruppo, o uno dei suoi membri, si rifiuti di
proseguire l’esercizio.
L’insegnante deve essere preparato per questa eventualità
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e sviluppare una soluzione per questa situazione.
L’esercizio può essere facilitato, ad esempio cancellando il
divieto di toccare la rete, oppure renderlo più difficile, ad
esempio bendando gli occhi dei partecipanti.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
Dopo aver completato l’esercizio i risultati dovrebbero essere discussi con i
partecipanti. Alcune domande possono essere poste:
−
L’esercizio è stato di difficile attuazione? Perché?
−
Che cosa ha aiutato e cosa ha creato problemi nello svolgere l’esercizio?
−
Che cosa si è deciso che potevi/non potevi fare nell’esercizio?
−
Ci sono stati momenti di crisi durante l’esercizio?
−
Cosa ha aiutato a superare la crisi?
−
Come è stata la collaborazione nelle squadre?
Esempio del modello di rete tra le colonne/alberi
Le cifre indicano lo spazio vuoto tra le corde.
1
5
3
7
8
4
6
2
58
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LA GRONDAIA
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
−
Rompere il ghiaccio,
−
Team building,
−
Lavoro di squadra e cooperazione,
−
Risoluzione dei problemi, abilità comunicative,
ecc...
Un ottimo esercizio per attivare il corpo intero, fornendo
un sacco di risate e di gioia.
Gruppo target
È un buon esercizio per i giovani, i loro genitori, i tutori
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
Pezzi di carta lunghi, larghi e di uguali dimensioni (circa
1x0,5 m nel caso di un adulto, meno per un bambino), 4
secchi o altri contenitori (2 pieni d’acqua) – 2 per ogni
squadra, 2 tazzine - 1 per ogni squadra.
L’attività dovrebbe essere effettuata all’aperto.
Durata dell’esercizio
Il tempo necessario a svolgere l’esercizio dipende
dall’istruttore. Meno tempo si impiega, più diventa difficile
l’esercizio.
Il tempo minimo necessario per eseguire questo
esercizio è circa 30 minuti, in base alla quantità di acqua
nel secchio (più acqua c’è, più lungo diventa l’esercizio).
Grandezza del gruppo
L’esercizio è studiato per gruppi di grandi dimensioni.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Dividersi in due gruppi di egual numero.
Ogni gruppo può nominare una o due persone che avrà il
compito di versare l’acqua.
Formare delle coppie all’interno del gruppo, che
formeranno una file. Ogni coppia deve tenere insieme un
pezzo di carta, stando in piedi di fronte in modo che i pezzi
di carta tenuti tra le mani formino una “grondaia”. Alle due
estremità della “grondaia” mettete i secchi. Le persone con
le tazzine devono stare dalla parte con il secchio pieno.
Il vostro compito è di trasferire l’acqua da un secchio
all’altro nel minor tempo possibile, in modo da sprecarne la
minor quantità possibile. Il secchio in cui l’acqua viene
versata deve essere contrassegnato con un livello che
deve essere raggiunto o superato. Se la squadra non
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raggiunge quel livello è fuori dalla competizione.
Realizzazione
dell’esercizio
L’esercizio può essere realizzato chiedendo di evitare di
muoversi o proibendo per esempio di parlare. Tutto
dipende da quali competenze sociali si vogliono
enfatizzare.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
Dopo aver completato l’esercizio i risultati dovrebbero essere discussi con il gruppo.
Alcune domande possono essere poste:
−
L’esercizio è stato di difficile attuazione? Perché?
−
Che cosa ha aiutato e cosa ha creato problemi nello svolgere l’esercizio?
−
Che cosa si è deciso che potevi/non potevi fare nell’esercizio?
−
Quali istruzioni sono state utili per l’esecuzione degli esercizi? Quali non lo
sono state?
−
Qualcuno dei due gruppi ha sviluppato una strategia?
−
C’è stata una qualche strategia di squadra?
−
Qual è stata la collaborazione nelle squadre?
−
C’è stato un leader?
−
Come ti sei sentito nell’attuazione dei ruoli?
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L’UOMO CIECO
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
−
Rompere il ghiaccio,
−
Team building,
−
Lavoro di gruppo e cooperazione,
−
Capacità comunicative
Gruppo target
Buon esercizio per giovani, i loro genitori, i tutor
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
L’esercizio può essere svolto all’interno ed all’esterno.
Per la sua realizzazione sono necessarie sciarpe per
coprire gli occhi ed ostacoli mobili quali sedie, tavoli e
panche.
All’esterno ci saranno ostacoli del terreno naturale quali
alberi, arbusti, lanterne, ecc.
Durata dell’esercizio
Il tempo per completare l’esercizio non dovrebbe essere
limitato. Comunque, minore è il tempo, maggiore è la
difficoltà dell’esercizio.
Grandezza del gruppo
Da 4 a 20 persone
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Scegliete tra voi una persona che verrà bendata.
Realizzazione
dell’esercizio
È facile modificare l’esercizio.
Il compito del gruppo è di guidare un “cieco” attraverso il
percorso ad ostacoli soltanto con le parole. Non lo si può
aiutare in altra maniera. Bisogna condurre il “cieco” nel
minor tempo possibile dalla partenza all’arrivo, in modo
tale che non si faccia male.
Per esempio, chiedete al gruppo di scegliere il luogo, che
inizierà con il percorso del “cieco” o con l’impostare la linea
di partenza. Potete anche chiedere al gruppo di cambiare
le regole, per esempio che ogni persona debba essere
“cieca”
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
Dopo aver completato l’esercizio i risultati dovrebbero essere discussi e dovrebbe
esserci una riflessione con i partecipanti. Alcuni suggerimenti per le domande:
−
L’esercizio è stato di difficile attuazione? Perché?
−
Che cosa ha aiutato e cosa ha creato problemi nello svolgere l’esercizio?
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−
Che cosa si è deciso che potevi/non potevi fare nell’esercizio?
−
Quali istruzioni sono state utili per l’esecuzione degli esercizi? Quali non lo
sono state?
−
Come si è sentito il “cieco”?
−
Come si sono sentite le persone che hanno dato le istruzioni?
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L’HULA-HOOP
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
•
Rompere il ghiaccio,
•
Team building,
•
Lavoro di squadra e cooperazione,
•
Risoluzione dei problemi
Un ottimo esercizio all’inizio della serie dedicata al team
building ed alla risoluzione dei conflitti. Richiede ai
partecipanti una fiducia di base e la cooperazione con gli
altri. Allo stesso tempo è abbastanza semplice da
realizzare e dà la sensazione del successo.
Gruppo target
Buon esercizio per tutti: bambini, adolescenti, genitori,
tutor
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
Per completare l’esercizio è necessario almeno un hulahoop, ma potrebbero essere di più. Più alto è il numero
delle persone, più hula-hoop saranno necessari. Allo
stesso tempo, maggiore è il numero di hula-hoop, più
difficile diventa l’esercizio.
L’esercizio può essere svolto all’interno o all’aperto.
Durata dell’esercizio
Il tempo necessario per svolgere l’esercizio dipende
dall’istruttore.
Minore è il tempo, più diventa difficile l’esercizio. Il tempo
minimo necessario per svolgere l’esercizio è di circa 1015 minuti, in base all’efficienza del gruppo. Non c’è però
bisogno di introdurre un limite di tempo.
Grandezza del gruppo
Devono esserci almeno 10 persone per giocare. Se ci
sono più persone coinvolte nell’esercizio, il gruppo può
essere suddiviso in due sottogruppi. Questo aggiunge
anche elementi di competizione e corsa.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
I partecipanti devono mettersi in cerchio e tenersi per
mano. L’istruttore inserisce l’hula-hoop in un punto del
cerchio che si è formato e i partecipanti, assicurandosi che
non vi sia alcuna interruzione nel cerchio delle mani,
devono far girare l’hula-hoop nel cerchio formato.
È importante che durante l’esercizio i partecipanti lascino
le mani e mantengano il cerchio.
L’esercizio finisce quando l’hula-hoop termina il giro. Se il
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cerchio viene interrotto, i partecipanti devono ricominciare
dall’inizio.
Realizzazione
dell’esercizio
L’esercizio diventa più interessante se i partecipanti hanno
più hula-hoop con cui giocare.
È anche possibile bendare i partecipanti, impedirgli di
parlare oppure attivare l’elemento della competizione
inserendo un secondo gruppo.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
Dopo aver completato l’esercizio i risultati dovrebbero essere discussi e dovrebbe
esserci una riflessione con i partecipanti. Alcuni suggerimenti per le domande:
−
−
L’esercizio è stato di difficile attuazione? Perché?
Che cosa ha aiutato e cosa ha creato problemi nello svolgere l’esercizio?
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UN FOGLIO DI CARTA
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
−
−
−
−
Rompere il ghiaccio,
Team building,
Risoluzione dei problemi,
Pensiero creativo
Gruppo target
Buon esercizio per tutti: bambini, adolescenti, genitori,
tutor
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
Fogli di carta (formato A4) – un foglio per ogni
partecipante. L’esercizio può essere svolto all’interno ed
all’esterno.
Durata dell’esercizio
Il tempo per completare l’esercizio non dovrebbe essere
limitato. Comunque, minore è il tempo, maggiore è la
difficoltà dell’esercizio.
Grandezza del gruppo
Senza limiti
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Ciascun partecipante prende un foglio di carta. Il loro
compito è passare attraverso questo foglio di carta. Non
si può andare sotto o sopra questo pezzo di carta. Non si
può passare attraverso due pezzi di questo foglio.
Bisogna attraversare il foglio di carta.
Realizzazione
dell’esercizio
I partecipanti devono cercare di risolvere il problema
individualmente. Quando molte persone hanno trovato una
soluzione i partecipanti possono condividere le idee.
Soluzione:
Il foglio di carta deve essere piegato. Dopo di che
l’istruttore deve tagliare i bordi alternativamente (una volta
da una parte ed una volta dall’altra). È molto importante
non tagliare il foglio completamente, lasciando 1-2 cm non
tagliati. Successivamente il lato del foglio deve essere
tagliato tenendo in conto che il primo e l’ultimo taglio fatti
sui bordi del foglio devono essere omessi. Dopo la
scomposizione abbiamo un grande cerchio fatto di carta
ed anche una persona adulta può attraversare il foglio
di carta. Si veda anche l’immagine qui sotto.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
Dopo aver completato l’esercizio i risultati dovrebbero essere discussi e dovrebbe
esserci una riflessione con i partecipanti. Alcuni suggerimenti per le domande:
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−
−
−
−
Cosa è stato sorprendente in questo esercizio?
Hai imparato qualcosa realizzando questo esercizio?
L’esercizio ha cambiato il modo in cui percepisce la situazione?
Che cosa ha aiutato e cosa ha creato problemi nello svolgere l’esercizio?
66
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DAL LATO SBAGLIATO
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
−
−
−
−
−
−
Cooperazione
Lavoro di squadra
Comunicazione
Sviluppare risposte a nuovi problemi
Usare la creatività per risolvere i problemi
Divertimento
Gruppo target
Tutti i possibili gruppi target
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
Durata dell’esercizio
Materiale: vecchie tovaglie, coperte o federe
Grandezza del gruppo
Si può svolgere con grandi e piccoli gruppi
5 – 10 minuti
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Tutti i partecipanti si mettono in piedi sulla coperta. Ora
girare bisogna girare la coperta sull’altro lato. A nessuno è
permesso toccare il pavimento.
Realizzazione
dell’esercizio
L’intero gruppo è in piedi su una tovaglia o su una coperta.
Ogni membro del gruppo deve essere in grado di stare su
di essa con entrambi i piedi.
Obiettivo: La coperta deve essere capovolta senza che
nessuno tocchi il suolo.
Varietà:
2 o più gruppi risolvono il problema allo stesso tempo
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
Dopo aver completato l’esercizio i risultati dovrebbero essere discussi e dovrebbe
esserci una riflessione con i partecipanti. Alcuni suggerimenti per le domande:
−
Chi ha preso il comando? Quando hanno cominciato a scorrere le idee?
−
Come hanno agito i membri del gruppo per risolvere il problema?
C’era la sensazione di essere bloccati?
Il gruppo come ha trovato la soluzione? È stato facile o difficile? Perché?
−
−
67
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CHIRURGIA DELLE BANANE
1. Descrizione dell’esercizio
Gruppo target
Cooperazione
Lavoro di squadra
Comunicazione
Sviluppare risposte a nuovi problemi
Usare la creatività per risolvere i problemi
Sperimentare che le cose possono rompersi; ad
esempio l’amicizia o l’autostima, a volte queste cose
non possono più essere riparate completamente
− Iniziare una discussione
Tutti i possibili gruppi target
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
Durata dell’esercizio
Banane, ago e filo, nastro adesivo, un coltello, un
tagliere su cui tagliare
Grandezza del gruppo
È possibile eseguirlo con gruppi grandi e piccoli,
massimo 4 persone per banana
Scopi
−
−
−
−
−
−
10 – 20 minuti
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Ogni gruppo riceve una banana. La taglia in due pezzi e
poi cerca di ripararla con gli attrezzi consegnati, nel miglior
modo possibile.
Realizzazione
dell’esercizio
Ogni gruppo di giocatori riceve una banana (massimo 4
persone per squadra). Il compito è tagliare la banana in
due pezzi. Successivamente ogni gruppo riceve ago e filo
e, eventualmente, del nastro adesivo. L’obiettivo è di
eseguire un intervento chirurgico per riparare la banana
nel miglior modo possibile.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
Questo esercizio rappresenta un approccio interessante per affrontare la questione
“le cose si possono rompere – io posso rompere le cose”.
Le questioni riguardanti la distruzione dell’autostima di qualcuno o di un’amicizia
vengono introdotte in maniera nuova. L’esperienza di non essere in grado di riparare
completamente le cose è simboleggiata dalla distruzione della banana.
Questo gioco è stato svolto in preparazione di un compito di Citybound in città in cui i
partecipanti dovevano comportarsi in maniera corretta e rispettosa per avere persone
che interagissero con loro. È stata anche introdotta l’idea del “non lasciare tracce”
nello spazio pubblico.
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UN NINJA
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
−
−
−
−
−
−
−
Cooperazione
Lavoro di squadra
Comunicazione non verbale
Sviluppare risposte a nuovi problemi
Usare la creatività per risolvere i problemi
Una percezione nuova e differente del corpo
Confini
Gruppo target
Tutti i possibili gruppi target
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
Durata dell’esercizio
5 mollette da bucato, un tubo galleggiante, una benda
Grandezza del gruppo
È possibile eseguirlo con gruppi grandi e piccoli
10 – 20 minuti
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Il Ninja viene bendato. Deve proteggere le sue mollette da
bucato con il tubo galleggiante. Gli altri devono prendere le
mollette senza essere colpiti.
Realizzazione
dell’esercizio
Il gruppo forma un grande cerchio.
Il “Ninja” bendato sta nel mezzo,
nelle sue mani c’è il tubo
galleggiante (conosciuto anche
come tronco d’acqua o woggle).
Sui vestiti del Ninja ci sono 5
mollette
che
questi
deve
proteggere agitando il tubo
galleggiante.
Il leader dell’attività indica una
persona del cerchio cui è
permesso cercare di rubare una
molletta senza essere colpito dal Ninja.
L’obiettivo è rubare tutte le mollette al Ninja. Il Ninja deve
essere cambiato dopo 5 minuti, dato che può essere molto
faticoso stare in mezzo.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
Possibili domande per i partecipanti:
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−
−
−
−
−
La comunicazione non verbale in un gruppo – come ti sei sentito?
Come si è sentito il Ninja?
Come è stato proteggerti senza essere in grado di vedere?
Come è stata la comunicazione nel gruppo di lavoro? Su cosa si è
concentrata l’attenzione?
Il corpo si sentiva in maniera diversa non riuscendo a vedere o comunicare
verbalmente?
Questo gioco è stato utilizzato in preparazione di un compito di Citybound in città. I
partecipanti dovrebbero realizzare quanto è importante la comunicazione non
verbale in un gruppo.
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NASCONDINO
1. Descrizione dell’esercizio
Scopi
−
−
−
−
−
−
Identità culturale
Rompere il ghiaccio
Team building,
Comunicazione
Leadership, empatia,
Riconoscimento e valorizzazione degli altri.
Gruppo target
Giovani
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
Durata dell’esercizio
L’esercizio viene realizzato all’aperto in uno spazio con
elementi per nascondersi come alberi, buche, ecc.
Grandezza del gruppo
Da 4 a 20 persone
Il tempo per completare l’esercizio non dovrebbe essere
limitato. Comunque, minore è il tempo, maggiore è la
difficoltà dell’esercizio.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Scegliere una persona che sarà il cercatore, mentre gli altri
dovranno nascondersi nell’ambiente.
Il cercatore conta fino ad un numero che è stato deciso
prima che cominciasse il gioco. Una volta che il cercatore
raggiunge quel numero, comincia a cercare i giocatori che
si sono nascosti.
Realizzazione
dell’esercizio
Il cercatore deve trovare i partecipanti. Quelli che sono
nascosti devono fare una corsa per la “casa base”, che è il
punto di riferimento dove il cercatore ha fatto la conta.
Toccare l’area base prima del cercatore mette al sicuro
coloro che si erano nascosti. Se il cercatore trova
qualcuno, prima che questi riesca a toccare la base, deve
gridare ad alta voce e ripetutamente “Tana!”.
Il primo partecipante trovato dal cercatore diventa il nuovo
cercatore; l’ultimo partecipante nascosto che riesce a
toccare la casa base prima del cercatore libera tutti,
costringendo il vecchio cercatore a ripetere il gioco.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
Possibili domande per i partecipanti:
−
La comunicazione non verbale in un gruppo – come ti sei sentito?
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−
−
−
Come si è sentito il Cercatore?
Come è stato proteggerti in modo da non essere visto?
Come è stata la comunicazione nel gruppo di lavoro? Su cosa si è
concentrata l’attenzione?
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GIOCHI TRADIZIONALI: CORSA CON I SACCHI
1. Descrizione dell’esercizio
Gruppo target
Le competenze da sviluppare sono:
− interculturalità, identità culturale, rompere il
ghiaccio,
team
building,
comunicazione,
leadership, empatia, spiritualità, tolleranza,
riconoscimento dell’altro.
Giovani
Tecnica
Giochi
Attrezzatura Cosa ci serve per
svolgere l’esercizio?
Che cosa fare:
− Svolgere l’esercizio all’esterno in uno spazio
aperto, su un terreno livellato ma non pavimentato
Cosa preparare:
− Sacchi di iuta.
− Marcatori per tracciare le linee di partenza ed
arrivo.
La durata dell’esercizio dipende dalla distanza da
percorrere, di solito un massimo di 50 metri.
Scopi
Durata dell’esercizio
Grandezza del gruppo
Il numero dei partecipanti è illimitato. Il gioco può anche
essere fatto in tre e, in questo caso, il numero dei
partecipanti deve essere un multiplo di 3.
2. Elaborazione
Istruzioni per i
partecipanti
Il gioco si può svolgere individualmente ed in squadre.
I partecipanti si posizionano sulla linea di partenza ed
infilano il sacco fino alla vita.
Successivamente, i giocatori si siedono in circolo in uno
spazio aperto per una breve riflessione su quanto fatto.
Realizzazione
dell’esercizio
Il percorso è determinato dalla giuria. L’obiettivo è
percorrere la distanza prestabilita il più velocemente
possibile, saltando infilati nel sacco e reggendolo con le
mani. Il giocatore che esce dal sacco durante la corsa
verrà squalificato.
Il primo che attraversa la linea di arrivo vince. Se i
partecipanti giocano in squadre, la squadra che ottiene più
punti, come risultato della somma dei suoi componenti,
vince.
3. Conclusioni (come utilizzare i risultati):
L’esercizio contribuisce a valorizzare l’eredità e la diversità culturale e induce
competenze di base della cooperazione, come:
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−
−
−
−
−
−
−
Il valore del rispetto e la sua pratica con gli altri
Promuovere gli obiettivi comuni ai membri della squadra coinvolti nella
competizione
Lavorare in armonia con gli altri, aggiornando gli obiettivi della squadra e
integrando quelli individuali
Proteggere il gruppo e i compagni dagli avversari e dai pericoli
Incoraggiare ed evocare i punti di forza per sviluppare un potenziale maggiore
da ognuno
Coltivare una profonda sensibilità alla leadership per raggiungere gli obiettivi
di squadra
Promuovere la gioia per gli altri membri della squadra.
I giochi divertono, sviluppano l’attenzione, l’osservazione, l’immaginazione e la
capacità di risolvere problemi.
Inoltre, l’attuazione nel gruppo ha un ruolo importante per la socializzazione,
permettendo esercizi di osservazione per stabilire le regole e per lavorare insieme
per un obiettivo comune.
Il miglioramento delle capacità cooperative è importante in tutti gli aspetti della vita
attiva e si riflette positivamente sulla soddisfazione di sé e sulla socializzazione in
gruppo, in famiglia, nelle istituzioni ed in tutti i livelli della comunità.
L’indagine di autovalutazione verrà utilizzata per il riorientamento e la ripetizione
dell’esercizio e come elemento di valutazione e consulenza per il singolo
partecipante.
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5) VALUTAZIONE
Metodi di osservazione ed esame delle competenze sociali
Al fine di sviluppare le competenze sociali in maniera sistematica e per osservare e
valutare i progressi dei partecipanti ai corsi di formazione sulle competenze sociali in
maniera mirata e metodica possono essere utilizzati diversi metodi. Durante la
formazione e lo sviluppo delle competenze sociali è vitale l’uso di metodi di
osservazione e valutazione di questi processi di sviluppo.
Sulla base dell’elaborazione scientifica e della grande esperienza dei partner del
progetto con i loro rispettivi gruppi target, sono stati determinati i seguenti criteri per
la selezione dei metodi per un processo di valutazione:
−
−
−
−
−
Utilizzo di metodi di attivazione e motivazione per garantire lo sviluppo delle
competenze
Scelta e utilizzo di vari metodi che siano praticabili, aperti e facili da stabilire
Garanzia che i prodotti sviluppati siano utilizzabili per varie impostazioni nella
formazione professionale e nell’istruzione superiore
Utilizzo di metodi che monitorino lo sviluppo personale e sociale dei
partecipanti
Scelta di metodi appropriati per la documentazione del processo
Dato che il metodo di monitoraggio del comportamento è una procedura consolidata
per la misurazione delle competenze sociali, sono stati scelti ed implementati vari
metodi basati su questo approccio.
Il monitoraggio del comportamento è basato sull’osservazione del comportamento
(sociale) in diverse situazioni (sociali), il che significa osservazioni ripetute combinate
con impostazioni differenti (discussioni di gruppo, giochi di ruolo, ecc.).
Inizialmente le competenze che vanno osservate devono essere chiare, insieme a
una definizione di come osservare e descrivere il comportamento dei partecipanti.
Questo è necessario anche per interpretare i fatti osservati. I questionari per una
(auto) valutazione sono strumenti molto utili in relazione a questo problema.
Una base importante per l’utilizzo dei metodi di formazione è la creazione di
indicatori di valutazione. I diversi metodi di prova sono basati su indicatori
standardizzati sviluppati dal partenariato del progetto. Il loro scopo è di chiarire il
concetto di competenze sociali per i partecipanti e di essere in grado di monitorare e
interpretare il comportamento legato alle varie competenze sociali dei, ed insieme ai,
rispettivi gruppi target.
La riflessione come metodo trasversale
La riflessione è un modo di pensare sistematico, concentrandosi sull’obiettivo di
acquisire conoscenze circa un processo o su se stessi, necessarie per prendere
delle decisioni o mettere in pratica delle azioni. Pertanto, la riflessione è una parte
centrale e necessaria per ogni opera educativa e per ogni singola azione.
Alcune domande utili allo scopo sono tra le seguenti:
−
−
−
Chi sono?
Cosa sono in grado di fare?
Che cosa mi aspetto?
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−
−
−
−
−
−
Dove sono al momento?
Come mi sono comportato?
Mi sono comportato correttamente?
Mi sono occupato degli altri?
Ero pronto al compromesso?
Cosa devo imparare da ciò?
La riflessione come metodo è essenzialmente un modo di pensare, di monitorare gli
obiettivi, di pianificare, implementare e confrontare i piani con i risultati mentre, allo
stesso tempo, si guarda all’interno del processo. Lo sviluppo di nuove conoscenze,
abilità ed attitudini attraverso la riflessione è la questione centrale. Il metodo
riflessione su se stessi è da considerare come un processo costante.
La riflessione su se stessi è un processo costante di apprendimento che sta alla
base di ogni sviluppo personale. Perché se una persona non sa quello che può o non
può fare bene o perché è brava nel fare qualcosa, questa persona non può costruire
i suoi punti di forza.
La riflessione personale comporta mettere in discussione i propri punti di vista e le
proprie azioni; è l’unico modo per sviluppare un’auto percezione fondata e per gestire
e valutare i propri punti di forza.
L’auto riflessione può essere fissata durante il corso tramite questionari che si
riferiscano a compiti specifici. (Allegato: Commentate il vostro compito). Con il
metodo dei portfolio è possibile documentare il processo in una serie di risultati,
nonché mostrare le abilità specifiche e i punti di forza di una persona. (Allegato:
Portfolio).
Metodi per misurare le competenze sociali
Misurazione delle competenze sociali
Ci sono diversi modi per identificare le competenze sociali. Kanning (2003: 26)
sistematizza i diversi approcci sulla base della distinzione tra le competenze sociali e
i comportamenti socialmente competenti. (1) Un approccio consiste nel tentativo di
misurare direttamente le competenze sociali utilizzando test di preformance
cognitiva. Questo approccio è eccessivamente semplicistico, in quanto solo le
competenze sociali cognitive possono essere misurate. Gli altri approcci provano a
trarre conclusioni sulle competenze sociali dal comportamento sociale. (2)
Osservando il comportamento sociale visibile, viene fatto il tentativo di trarre
conclusioni circa le competenze sociali di base. (3) Allo stesso modo, a proposito
della descrizione del comportamento, le competenze sociali vengono rese misurabili
sulla base di una descrizione (retrospettiva) di se stessi oppure di una descrizione
effettuata da altri.
I test di performance cognitiva
Utilizzando i test di performance cognitiva, possono essere identificati solo quegli
aspetti delle competenze sociali che costituiscono una base cognitiva di
comportamenti socialmente competenti. In conformità con l’idea fondamentale dei
test di performance, viene richiesto di dare la risposta “oggettivamente” corretta ad
una domanda. Si presume che il livello personale di comportamenti socialmente
competenti dipende dei risultati del test (Kanning 2003). Quando si misura
l’intelligenza sociale, un altro problema è che risulta difficile stabilire una linea di
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confine tra intelligenza sociale ed intelligenza accademica, scoprendo che le
relazioni tra l’intelligenza sociale e i comportamenti socialmente competenti
(osservati) possono appena, o per nulla, essere dimostrati (Kihlstrom/Cantor 2002,
Kanning 2003). Di conseguenza, i test per determinare l’intelligenza sociale
sembrano essere solo parzialmente efficaci per misurare le competenze sociali.
Monitoraggio del comportamento
Tramite i mezzi di monitoraggio del comportamento nelle interazioni sociali viene
fatto un tentativo per trarre indirettamente delle conclusioni circa le competenze
sociali individuali. In questo contesto, è di estrema importanza monitorare il
comportamento di una persona in diverse circostanze, dal momento che la qualità
dei comportamenti sociali non dipende solo dalla qualità delle competenze sociali,
bensì anche da fattori legati alla situazione specifica.
Solo un monitoraggio ripetuto permette di trarre conclusioni sulle competenze sociali
come disposizione comportamentale. Il termine di monitoraggio del comportamento
comprende una varietà di metodi. Sostanzialmente, si può distinguere tra l’automonitoraggio ed il monitoraggio effettuato da altri.
L’auto-monitoraggio viene spesso usato nel lavoro di psicologia clinica al fine di
migliorare l’auto-riflessione dell’individuo. Il monitoraggio da parte di altri viene
effettuato in ambienti artificiali (giochi di ruolo, presentazioni, discorsi improvvisati,
discussioni ed esercitazioni di gruppo). Bisogna determinare in anticipo quali siano le
competenze che si prevede di monitorare. Per assicurare il più alto grado possibile di
obiettività bisogna scegliere uno schema di codifica (per esempio, deve essere
definito in che modo deve essere interpretato il comportamento mostrato). (Kanning
2002: 41-46)
Il cosiddetto centro di valutazione è una specifica forma di monitoraggio del
comportamento, in cui osservazioni che riguardano competenze differenti vengono
fatte in contesti differenti (come attività di gruppo, discussioni di gruppo,
presentazioni). Spesso, nel contesto di un centro di valutazione, vengono utilizzate
anche altre procedure, come ad esempio i test di performance cognitiva. Tutto ciò
rende il centro di valutazione la procedura più costosa, ma anche la più completa,
per la misurazione della competenza sociale. (Kanning 2002: 55-64)
Descrizioni del comportamento
La descrizione del comportamento è una procedura per la misurazione indiretta delle
competenze sociali. Si tratta di un tentativo di trarre conclusioni sulle competenze
sociali di una persona sulla base del comportamento mostrato in passato. Può
essere fatta una distinzione tra l’auto monitoraggio e il monitoraggio effettuato da altri
(ad esempio genitori, amici,). Vengono spesso utilizzati questionari standardizzati (ad
esempio questionari volti a determinare i tratti della personalità).
Tra le procedure presentate, il monitoraggio del comportamento risulta essere quella
che meglio si adatta alla misurazione della competenza sociale (Kanning 2003,
Keating 1978), dal momento che le competenze sociali si manifestano nel
comportamento socialmente competente (Rychen/Salganik 2003). Considerando che
la validità della misurazione nei test di performance cognitiva è discutibile (il rapporto
tra i risultati del test e il comportamento sociale è limitata o inesistente, cfr.
Kihlstrom/Cantor 2002, Kanning 2003), che pretendono di determinare direttamente
le competenze sociali, le descrizioni del comportamento pongono il problema per cui
77
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il comportamento descritto appartiene al passato, che in parte richiede un’enorme
sforzo di memoria da parte di coloro che rispondono.
Tutto ciò implica la presenza di ritenzione selettiva, così come di errori di
misurazione dovuti ai pregiudizi sulla desiderabilità sociale. Analogamente al centro
di valutazione, una combinazione di differenti metodi per la raccolta dati porta ai
risultati desiderati. Per fare un esempio, durante i corsi di formazione del
comportamento non vengono usate solo differenti procedure per il monitoraggio del
comportamento, ma anche questionari sul comportamento sociale per l’auto
descrizione o la descrizione effettuata da terzi (Kanning 2003). Anche Jugert et al
(2007: 16) asserisce che un approccio multimodale che attinga da diverse procedure
di raccolta dati è particolarmente adatto per la misurazione delle competenze sociali.
Valutazione individuale
In una valutazione individuale è importante capire come i partecipanti giudichino e
valutino la loro situazione di vita in quel momento ed anche le loro potenzialità. Sulla
base di tale indagine è anche indispensabile trattare le aree di interesse dei
partecipanti, in modo da poterli favorire nel processo di formazione.
1. Intervista guidata
Lo scopo del metodo dell’intervista guidata è di conoscere le esigenze dei
partecipanti e quindi usare questi risultati come base per lo sviluppo e
l’implementazione del processo formativo. Il fulcro è sapere di cosa ha esattamente
bisogno la persona al momento – qualcosa di simile ad una valutazione dei
bisogni. (Allegato: Strumenti di valutazione)
L’intervista guidata dovrebbe aver luogo, se possibile, in un faccia a faccia in un
ambiente rilassato. Per garantire la concentrazione necessaria per la situazione
dell’intervista, le domande vengono poste ai partecipanti tramite un questionario
precedentemente preparato e vengono documentate per iscritto.
Le domande che vengono utilizzate in un’intervista guidata si basano sulle seguenti
considerazioni:
−
−
−
−
−
Di cosa ha bisogno l’individuo?
Quale è a posizione della persona al momento?
Che tipo di competenze sociali possiede l’individuo?
Quale è l’obiettivo su cui questa persona deve lavorare?
Che professione questa persona vorrebbe svolgere? Ossia, quale è il “lavoro
dei miei sogni”?
I risultati di tale indagine sono la base per la strutturazione del progetto, come le
sequenze del corso di formazione, le sue unità, ecc_
L’intervista faccia a faccia con l’utilizzo di un questionario preparato è un metodo che
viene comunemente utilizzato nell’educazione e nella formazione professionale. È
inoltre un metodo interessante per tutte quelle istituzioni che sono interessate allo
sviluppo di prodotti per specifici gruppi target fondandosi sui prerequisiti individuali e
sui bisogni dei partecipanti.
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Per ogni partecipante l’intervistatore deve preparare un questionario in cui vengono
documentate le risposte degli intervistati. Utilizzando questo metodo il corso di
formazione può essere strutturato insieme ai partecipanti e basato sui loro bisogni
individuali. Interviste guidate ben strutturate rappresentano una buona base e delle
linee guida per l’auto riflessione, nonché per concentrarsi sui prerequisiti dei
partecipanti e sul loro sviluppo, così come per documentare i progressi individuali
nello sviluppo delle competenze.
2. Questionario per l’autovalutazione
Un questionario di autovalutazione è una forma di caratterizzazione. I partecipanti
devono descrivere sé stessi brevemente, capire e valutare le loro abilità – è
un’autovalutazione auto riflessiva.
Per la compilazione del questionario è importante che ci sia un ambiente tranquillo e
rilassato. È inoltre di vitale importanza fare in modo che sia tempo sufficiente per
rispondere alle domande, perché ce ne sono alcune per le quali bisogna pensare per
un periodo di tempo più lungo. Ci deve sempre essere qualcuno per rispondere alle
domande che possono sorgere ai partecipanti.
Le domande per il questionario devono essere scelte per gli specifici gruppi target.
Le seguenti domande sono adeguate ai bisogni di un partecipante di quindici anni,
qualora ne richiediate un’autovalutazione delle sue capacità comunicative e nel
lavoro di gruppo.
“Ho convinto con buoni argomenti i miei genitori a farmi aumentare la paghetta!”
“Lavorando in gruppo per un progetto, uno dei miei compagni di classe ha portato
alcuni nuovi suggerimenti ed idee che all’inizio non ho fatto mie. Sono stato convinto
dalle argomentazioni ed ho rinunciato all’attuazione dei miei suggerimenti.”
Criteri quali la comprensibilità delle domande e la loro rilevanza per i partecipanti
sono molto importanti per lo sviluppo dei questionari.
La varietà di questionari utilizzati e la possibilità di concentrare le domande sui
bisogni individuali sono le ragioni principali per cui questi vengono ampiamente
utilizzati nelle situazioni in cui si vuole un’autovalutazione.
Lo sviluppo, progettazione e realizzazione dei questionari per l’autovalutazione
permettono di utilizzare domande in relazione ai compiti previsti, oppure
all’educazione e la formazione professionale, o agli indicatori di valutazione, o ancora
alle attività outdoor di bambini ed adolescenti.
Per esempio, si può facilmente combinare l’autovalutazione per l’orientamento
spaziale con un progetto outdoor chiamato “City Rally”.
“Sono in una città straniera e devo usare una mappa della città per trovare la strada
giusta.” (Allegato: Strumenti di valutazione: Autovalutazione)
Questo questionario, sviluppato per l’autovalutazione sulle competenze sociali per i
giovani, utilizza una scala su cui i partecipanti devono valutare le proprie abilità.
Questa autovalutazione deve essere utilizzata dagli insegnanti per parlare
dettagliatamente dell’argomento. Può essere visto come un punto di partenza del
processo di sviluppo. Non dovrebbe mai rimanere isolato, senza una riflessione con
79
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un insegnante/consulente. I questionari di autovalutazione possono anche essere
utilizzati per la valutazione delle proprie motivazioni.
Nell’allegato potete trovare altri questionari dove insegnanti ed allievi combinano i
loro punti di vista. In questo modo l’autovalutazione e la valutazione da parte di altri
possono essere documentate parallelamente e facilmente confrontate.
Metodi per la valutazione di gruppo
Per le attività di gruppo, per gli esercizi, per accettare le sfide e le differenti unità
formative, dove è possibile usare un apprendimento aperto e orientato all’azione, è
meglio utilizzare diversi metodi per le attività di valutazione di gruppo.
Osservazione da parte dei formatori
L’osservazione da parte di altri è un metodo che si concentra sulla descrizione di una
situazione e sul comportamento delle persone in quella specifica situazione. Questo
processo si basa su esercizi appositamente creati in relazione all’osservazione da
parte dei formatori. (Allegato: Strumenti di valutazione: Osservazione da parte dei
formatori / docenti)
Nella valutazione di gruppo, vengono impostate alcune sfide, come “L’ora
dell’autografo” o “Costruire una torre di carta” e molte altre. (Allegato: Strumenti di
valutazione: Esempi di esercizi)
Le sfide si basano su differenti strutture. Può essere utilizzata un’impostazione fissa
oppure progettata insieme al gruppo. In base al compito da svolgere il gruppo viene
suddiviso in sottogruppi più piccoli, ma è anche possibile affrontare le sfide
individualmente. Prima di iniziare gli esercizi è importante che i formatori/insegnanti
acquisiscano familiarità con gli esercizi stessi e che abbiano tutti gli strumenti di cui i
partecipanti hanno bisogno per risolvere l’esercizio. Prima di ogni esercizio è anche
importante chiedere ai partecipanti se hanno compreso il loro compito e controllarne
l’effettiva comprensione.
Durante i diversi esercizi per la valutazione di gruppo, è compito degli osservatori
prendersi cura dell’interazione tra i partecipanti. Per comprendere e confrontare in
maniera corretta i risultati è necessario avere un report per ogni singola persona
oggetto della valutazione di gruppo, in un questionario strutturato secondo criteri
stabiliti. Il numero degli osservatori deve essere commisurato al numero dei
partecipanti.
I criteri usati in un questionario dell’osservatore possono avere molti aspetti diversi,
ma devono essere adattati individualmente per specifici gruppi target e per i principali
obiettivi dell’osservazione.
Criteri dell’osservazione in merito alle competenze sociali:
−
−
−
−
−
−
Il partecipante accetta il suo ruolo?
Il partecipante mostra un comportamento cooperativo?
Vuole essere il leader nella gestione delle sfide?
Entra in interazione con gli altri membri del gruppo?
Può immaginare di essere un altro membro del gruppo?
Mostra un comportamento empatico?
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−
−
−
Come si può valutare il comportamento comunicativo?
Come gestisce la pressione dei tempi ristretti?
Può essere convincente con le argomentazioni?
Auto-osservazione
L’auto-osservazione è un metodo basilare e una procedura normale nella vita
quotidiana, ma si utilizza anche nella pratica educativa (cfr. Kleber, E., 1992, S.199).
La base per l’auto-osservazione o l’introspezione è la consapevolezza di sé. Questo
significa che un persona osserva il proprio comportamento, i propri sentimenti e i
propri pensieri in determinate situazioni per un certo periodo di tempo, li comprende
e si concentra su di essi (cfr. Kleber,E., 1992, S.199ff). I questionari preparati, che
vengono utilizzati per compiti particolari, sono uno strumento perfetto per l’autoosservazione. (Allegato: Strumenti di valutazione: Commenta il tuo compito)
Per il processo corrente vorremmo menzionare le varie possibilità nell’utilizzo dei
portfolio. Questi rappresentano una possibilità, per i partecipanti, per documentare le
loro esperienze con l’auto-osservazione per un periodo di tempo più lungo.
(Confrontare: C-Portfolio).
Implementare il processo di auto-osservazione nella formazione significa organizzare
un’impostazione adeguata per la documentazione, in cui l’attenzione è concentrata
sulla persona stessa. Un adeguato periodo di tempo nel processo di esercizi, giochi
e sequenze di formazione è benefico per l’auto-attenzione.
Obiettivi dell’auto-osservazione:
−
−
−
−
−
Riconoscimento, integrazione e valutazione dei propri comportamenti e delle
proprie esperienze
Trarre conclusioni dal comportamento e dall’esperienza
Confronto con gli altri
Possibilità di cambiare il proprio comportamento
Imparare ad esprimere le emozioni con le parole
Portfolio
Un portfolio è utile per la pianificazione, la descrizione, la documentazione e l’autoriflessione riguardo le esperienze personali. Uno degli aspetti principali
nell’applicabilità del portfolio è il riportare l’auto-riflessione combinata con un
feedback esterno attraverso insegnanti e compagni. Le competenze e le esperienze
che hanno acquisito vengono documentate individualmente dai partecipanti. Valutare
le proprie esperienze e prendersi la responsabilità delle proprie azioni sono passi
importanti per l’aumento dell’auto-determinazione e strettamente connesse agli
obiettivi di ampliamento delle competenze sociali.
Secondo Elsholz (Elsholz 2010, S. 9) il metodo del portfolio è definito come uno
strumento per sviluppare l’apprendimento auto-determinato. Inoltre il metodo del
portfolio è determinato attraverso la sua apertura ed il suo non essere dedicato ad
uno scopo specifico, divenendo quindi ideale per il processo di orientamento.
(Elsholz 2010,9f).
81
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Per un periodo di tempo più lungo, ad esempio nel corso di un progetto, i partecipanti
sono incoraggiati a riportare le loro esperienze di apprendimento individuali guidate
da criteri didattici e a segnalare lo sviluppo del processo. (Allegato: Strumenti di
valutazione: Portfolio: Diario di progetto).
Possibili domande da raccogliere in un portfolio:
−
Perché per me è stato facile/difficile svolgere questo compito?
−
Cosa ho imparato svolgendo questo compito?
−
Che cosa è utilizzabile per la mia vita quotidiana, ad esempio di cosa posso
aver bisogno al di fuori del corso di formazione?
−
Cosa mi dice il risultato riguardo le mie abilità e i miei punti di forza?
−
Che possibilità ci sono per migliorare le abilità specifiche?
Obiettivi dell’utilizzo del metodo “Portfolio”:
1. Rendere chiari ed osservabili le capacità, i punti di forza e le possibilità di
sviluppo individuali
2. Valutare, giudicare ed interpretare la propria performance ed il proprio
successo
3. Stabilire una connessione tra le proprie abilità e le proprie esigenze in specifici
settori della vita (orientamento professionale, educazione e formazione,
attività outdoor, ecc_)
4. Oggettivazione dell’auto-determinazione basata sui risultati e sui feedback
degli insegnanti
5. Incoraggiare i partecipanti a realizzare le proprie abilità, svilupparle e, se
necessario, colmare le lacune
6. Dare suggerimenti per trattare ulteriori informazioni
7. Sviluppare nuovi interessi
Il metodo del “Portfolio” è applicabile in molti modi diversi. Un esempio è raccogliere i
fogli di lavoro in una cartella. Un’altra possibilità sono i “Diari di progetto”, dove i
partecipanti possono riportare le esperienze che stanno vivendo. È inoltre possibile
utilizzare i “Diari di avventura” per le attività outdoor, anch’essi semplici report di
interesse.
I Portfolio sono metodi di successo nel corso del processo di orientamento
professionale e di consulenza, per documentare il processo in un certo campo di
attenzione, per progetti speciali ma anche per l’applicazione nelle nelle scuole.
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6) LA NOSTRA ESPERIENZA DA CONDIVIDERE
Questa parte del documento contiene i dettagli delle attività sviluppate dalle
organizzazioni partner durante il periodo del progetto Re-Chance.
Per ciascuno dei paesi partecipanti abbiamo sottolineato gli elementi principali per
dare un colpo d’occhio sui dettagli delle attività, in modo da avere una migliore
opportunità per confrontare i gruppi target, gli strumenti e le metodologie.
EBG Europäisches Bildungswerk für Beruf und Gesellschaft
GERMANIA
Chi erano i nostri gruppi target: i giovani prigionieri
Chi erano i nostri secondi gruppi target: operatori sociali all’interno delle carceri,
guardie carcerarie, personale amministrativo dei penitenziari
Perché abbiamo scelto questi gruppi target: I prigionieri sono per lo più cresciuti
in circostanze difficili con una storia familiare di disoccupazione intergenerazionale,
basso livello di istruzione dei genitori, dipendenza dal welfare. Quindi, non solo non
hanno ricevuto un’educazione familiare o sociale durante l’infanzia, ma non avendo
gruppi e persone nel giro dei giovani che rappresentino un riferimento positivo con
cui confrontarsi, la loro capacità di impegnarsi con la comunità, l’apprendimento e il
lavoro sono compromessi e quindi perpetuano anche i problemi criminali: il circolo
vizioso della demotivazione, il mettersi nei guai e una biografia criminale.
Il secondo gruppo è la cerchia di persone che controlla, consiglia ed insegna ai
prigionieri; quindi ci siamo rivolti a loro.
Quali moduli Soco-vet abbiamo implementato: Con loro sono stati implementati i
moduli Soco-vet di motivazione, gestione dei conflitti e percezione. L’importanza di
queste competenze è stata spiegata, allenata ed analizzata in diversi seminari con
esercizi ed esperienze che avevano già affrontato nella loro vita.
Perché e quali attività outdoor sono state utilizzate: Le attività outdoor
sottolineano ed accompagnano gli esercizi al fine di acquisire quelle competenze
sociali utilizzando i giochi e rendendo facile comprenderli e rifletterci su,
diversamente da quanto accadrebbe con una spiegazione teorica. Dal momento che
non tutte le attività outdoor sono consentite, abbiamo scelto giochi quali “Ludo”,
“Tabù”, giochi per formare il paziente (“Mikado”, “Bottiglia”), così come calcio balilla e
freccette. Ulteriori attività sportive al coperto come calcio, hockey e badminton sono
altre buone opportunità per formare le competenze sociali.
Quale impatto abbiamo avuto: In quei giochi, i partecipanti si allenano ad agire in
maniera riflessiva ed a trattare i loro compagni con equità, che sono alcuni dei
principali problemi quotidiani in un carcere. Hanno imparato a superare la mancanza
di motivazione con cui la maggior parte di loro deve confrontarsi nella vita. Ci siamo
inoltre accorti che non abbiamo dovuto avere a che fare con situazioni di conflitto tra
prigionieri dominanti e prigionieri deboli, o comunque tanto noi quanto loro siamo
stati in grado di gestirle senza subire un’escalation.
La valutazione: La valutazione mostra come i prigionieri siano diventati consapevoli
delle loro abilità e risorse personali attraverso le attività del progetto. Anche la
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consulenza e la guida individuali dei loro assistenti sociali li hanno aiutati a superare
le barriere personali; individuare e costruire i propri punti di forza, sviluppare
l’autostima; migliorare le loro abilità sociali ed interpersonali. Anche la cerchia di
persone vicina ai prigionieri è stata sensibilizzata ed abituata all’approccio ed ai
metodi utilizzati.
Il nostro contributo al progetto:
−
−
−
Aumento della consapevolezza e della sensibilità riguardo i pregiudizi ed il
loro devastante impatto sui gruppi svantaggiati.
Sviluppo di un’appartenenza e di un’affiliazione con la società positive da
parte dei prigionieri, superamento delle barriere personali; identificazione e
costruzione dei propri punti di forza, sviluppo dell’autostima; miglioramento
delle loro abilità sociali; costruzione della fiducia nelle loro capacità di
apprendere, in modo tale da avere una transizione positiva verso la vita
indipendente e, successivamente, verso l’educazione, la formazione o il
lavoro.
Gli operatori sociali, le guardie e i consulenti hanno preso dimestichezza con i
materiali, metodi e approcci del progetto, in particolare il bisogno di
un’identificazione positiva e la sua importanza per i prigionieri, un gruppo
altamente marginalizzato e stigmatizzato.
Qualche consiglio da prendere in considerazione per la diffusione: Abbiamo
potuto utilizzare i materiali di SOCO-VET senza alcun adattamento o cambiamento
per il nostro gruppo target. Dal momento che le attività outdoor sono piuttosto limitate
in carcere, abbiamo utilizzato giochi o attività sportive per raggiungere gli obiettivi del
progetto.
BFI Oberösterreich AUSTRIA
Chi erano i nostri gruppi target: I nostri partecipanti erano giovani migranti tra i 15
e i 21 anni, provenienti da 7 paesi, che hanno avuto difficoltà ad entrare nel mondo
del lavoro a causa di un background educativo scarso. La maggior parte ha
partecipato sia ai corsi di formazione sul mercato del lavoro sia alla formazione
professionale, oppure hanno frequentato un corso di formazione per ottenere il
diploma di scuola media inferiore.
Chi erano i nostri secondi gruppi target: Formatori ed insegnanti nella formazione
professionale
Perché abbiamo scelto questi gruppi target: Se lo status di migrante coincide con
uno status sociale ed educativo basso le possibilità di entrare con successo nel
mercato del lavoro sono fortemente diminuite per i giovani. Aumentare l’autostima di
questi giovani “allenando” le competenze sociali attraverso l’empowerment può
aiutarli a concentrarsi di nuovo sui punti di forza, ad aumentare la loro auto-efficacia,
nonché aiutarli a concentrarsi sulla ricerca del lavoro o sulla loro educazione o
formazione professionale.
Quali moduli Soco-vet abbiamo implementato: I moduli SOCO-VET che abbiamo
scelto sono comunicazione, gestione dello stress e gestione dei conflitti, dal
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momento che questi rappresentano questioni vitali nel mercato del lavoro, soprattutto
quando ci si confronta con un triplo svantaggio: basso status sociale, carriera
scolastica povera e background migratorio. I moduli sono stati adattati in base ai
bisogni dei partecipanti.
Perché e quali attività outdoor sono state utilizzate: Le attività outdoor sono
metodi molto importanti per lo sviluppo delle competenze sociali dato che i
partecipanti devono essere molto attivi e comunicativi, in modo da raggiungere gli
obiettivi fissati. Sono anche ideali per collegare la conoscenza teorica riguardo le
competenze sociali con le impostazioni di apprendimento della vita reale, in cui i
partecipanti possono testare le loro nuove conoscenze e così passare dal conoscere
al saper fare. Mostrano inoltre le aree in cui è possibile migliorare. Le attività outdoor
facilitano le esperienze che si concentrano sul cambio di prospettiva. Offrono diverse
opportunità per la riflessione personale e per la definizione degli obiettivi.
Ci siamo concentrati sulle attività outdoor in pubblico ed insieme ad istituzioni e
politici, come le manifestazioni cittadine ed una sfida alla ricerca del lavoro in città.
Quale impatto abbiamo avuto: I partecipanti hanno ulteriormente sviluppato e
rafforzato le loro competenze sociali, metodologiche e personali. La loro fiducia nelle
proprie capacità e nella loro auto-efficacia sono cresciute sensibilmente. Abbiamo
condiviso i metodi e gli approcci sviluppati da noi con altri formatori ed insegnanti
attivi nella formazione professionale e così abbiamo disseminato i nostri risultati.
La valutazione: La valutazione è stata portata avanti tramite questionari di feedback
della J. Kepler University e due questionari interni (uno per i giovani, uno per i
formatori).
Tutti i giovani partecipanti hanno gradito apprendere nuove abilità ed attitudini
attraverso la realizzazione di giochi ed esercizi, in particolar modo tramite i moduli
outdoor. Tutti hanno migliorato le proprie abilità sociali tramite il programma e si sono
sentiti più sicuri di sé e delle proprie capacità.
I formatori e gli insegnanti hanno gradito il loro seminario, in particolare per aver
provato molti esercizi ed aver riflettuto sul loro utilizzo con altri professionisti.
Il nostro contributo al progetto:
−
−
I giovani partecipanti hanno avuto la possibilità di sviluppare un’affiliazione ed
una identificazione positive con la società, superando le barriere personali; di
identificare e costruire i propri punti di forza, di sviluppare l’autostima; di
migliorare le loro capacità sociali; di costruire la fiducia nella propria capacità
di apprendere in modo tale da avere una transizione di successo verso la vita
indipendente e, successivamente, verso l’educazione, la formazione o il
lavoro.
Gli insegnanti e gli istruttori della formazione professionale hanno preso
dimestichezza con i materiali, metodi e approcci del progetto, in particolare il
bisogno di un’identificazione positiva e la sua importanza per i gruppi
marginalizzati e stigmatizzati.
Qualche consiglio da prendere in considerazione per la diffusione: La
consulenza individuale e l’iniziale autovalutazione sono stati strumenti importanti per
conoscere gli interessi e la motivazione dei giovani partecipanti. Le loro aspettative
riguardanti il progetto Re-Chance sono state raccolte in questa maniera.
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Le interviste per la valutazione hanno avuto un effetto molto positivo sul
miglioramento delle abilità sociali dei partecipanti, in particolare sulla fiducia in se
stessi e sulla motivazione per la successiva formazione ed anche per l’integrazione
sociale.
Avere a disposizione una sufficiente quantità di tempo per la ricerca e la
preparazione del progetto è un fattore importante, soprattutto per i flussi di lavoro
prodotti dal processo e i progressi nell’apprendimento che necessitano di tempo.
Anche nel corso dell’implementazione il tempo è stato una risorsa importante: la
riflessione richiede tempo.
La selezione di formatori, insegnanti e consulenti secondo criteri di genere è
essenziale lavorando con gruppi di sesso misto, ma altrettanto importanti sono criteri
quali il multilinguismo e le competenze interculturali.
Dal momento che il nostro gruppo era composto da giovani migranti (prima e
seconda generazione) si è cercato di ridurre al minimo la barriera linguistica,
utilizzando un linguaggio semplice e descrittivo, così come situazioni di vita
quotidiana di cui i giovani potessero fidarsi.
BGCPO Bulgarian-German Vocational Training Centre-Pazardjik
BULGARIA
Chi erano i nostri gruppi target: Giovani appartenenti a minoranze di età
compresa tra 16 e 19 anni.
Chi erano i nostri secondi gruppi target: Il secondo gruppo target è costituito da
insegnanti e formatori che lavorano con studenti appartenenti a minoranze e con
persone svantaggiate.
Perché abbiamo scelto questi gruppi target: I giovani appartenenti a minoranze
provengono da famiglie con una storia di disoccupazione intergenerazionale e basso
livello educativo dei genitori. Un basso livello d’istruzione combinato ad una
mancanza di abitudine al lavoro li mette in una posizione svantaggiata sul mercato
del lavoro ed a rischio di isolamento sociale.
Al fine di aiutare i giovani a superare l’isolamento sociale e ad integrarsi con
successo sono necessarie attività che possano compensare i gap educativi
attraverso la formazione nelle competenze sociali, attraverso la motivazione dei
ragazzi a frequentare le lezioni e a rimanere a scuola, attività per riempire il loro
tempo al di fuori della scuola e per migliorare la loro conoscenza generale.
Il secondo gruppo target è la cerchia di persone più vicina ai giovani, insegnanti e
formatori, persone che i giovani rispettano e che hanno la possibilità di influenzarli.
Lo scopo per cui sono stati inclusi nelle attività del progetto era per supportarli ed
incoraggiarli ad implementare le competenze sociali nell’educazione.
Quali moduli Soco-vet abbiamo implementato: Con il primo gruppo target sono
stati implementati i moduli SOCO-VET “Percezione” e “Motivazione”.
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La formazione all’interno del modulo “Percezione” aumenta le abilità percettive e lo
sviluppo dell’intelligenza emotiva dei giovani. Gli esercizi ed i giochi di ruolo hanno
permesso loro di osservarsi e riflettere sulle emozioni ed i sentimenti propri e degli
altri, nonché di utilizzare questo metodo di comunicazione efficacemente, per
sviluppare competenze emotive utili a raggiungere il successo. Padroneggiare il
linguaggio del corpo è parte dell’intelligenza emotiva ed è un prerequisito per una
efficace inclusione sociale.
La formazione nel modulo “Motivazione” mira a sviluppare la volontà individuale di
raggiungere gli obiettivi, a supportare i giovani nello sviluppo dell’auto-motivazione
attraverso l’implementazione di esercizi appropriati.
Perché e quali attività outdoor sono state utilizzate: Le attività outdoor che
abbiamo provato sono esercizi in forma di gioco quali “Trova qualcuno che..”,
“L’uomo cieco”, “La rete”, “Competizione”, “Foglio d’alluminio” ed esercizi di
apprendimento come “Rally in città”, per conoscere il posto dove vivono, la sua storia
e la sua cultura.
Le attività outdoor sono importanti in quanto creano le premesse per migliorare la
socializzazione dei partecipanti. Ogni ragazzo ha la possibilità di ottenere un posto
degno nel suo ambiente sociale e di mostrare il suo lato migliore, le sue abilità. I
fallimenti scolastici sono compensati dal successo in altri campi delle attività
extracurriculari. In questo modo ciascuno può guadagnare il rispetto degli amici ed
acquisire fiducia in se stesso.
Attraverso le attività semplici e affascinanti i giovani hanno acquisito conoscenze in
diverse aree, hanno ampliato i loro orizzonti ed aumentato i loro interessi sociali.
Avendo preso parte alle attività insieme ad insegnanti e formatori, i partecipanti
hanno avuto l’opportunità di sperimentare l’atmosfera di creatività, così come la
scoperta di problemi, soluzioni e morali. Tutto ciò contribuisce a favorire lo sviluppo
di curiosità, coraggio ed immaginazione, del pensiero laterale, della disponibilità a
prendere dei rischi, della capacità di prendere decisioni in situazioni difficili, tutte
abilità importanti per la loro vita futura.
Quale impatto abbiamo avuto: I partecipanti del primo gruppo target sono stati
sostenuti nella costruzione della fiducia, anche in se stessi, e della motivazione per
superare le barriere nella comunicazione; sono anche stati sostenuti nell’acquisizione
della fiducia in se stessi per dimostrare loro che attraverso l’educazione e la
formazione possono migliorare le loro possibilità di trovare un’occupazione e di avere
uno sviluppo personale di successo.
La valutazione: Abbiamo applicato metodi di valutazione e di autovalutazione delle
competenze sociali dei giovani, coinvolgendo anche i loro insegnanti nella procedura
di valutazione, facendo loro compilare un modulo di valutazione aggiuntivo.
L’autovalutazione è stata condotta per mezzo di schede di valutazione in cui i
partecipanti hanno registrato i loro risultati ed annotato il loro atteggiamento emotivo
nei riguardi delle attività svolte.
A nostro avviso la valutazione dovrebbe dare una quantità sufficiente di informazioni
sui progressi dei ragazzi senza essere troppo intrusiva e senza prendere troppo
tempo durante il corso, perciò abbiamo scelto questo approccio. È stata importante
la riflessione su ogni attività svolta, dove i ragazzi hanno condiviso le loro sensazioni
ed impressioni in maniera aperta e libera.
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Il nostro contributo al progetto:
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−
−
I giovani appartenenti ad una minoranza hanno migliorato le loro competenze
sociali, hanno preso consapevolezza dei fattori di motivazione, hanno
migliorato le loro capacità di comunicazione e l’abilità di cooperare e lavorare
in gruppo.
Maggiore consapevolezza negli insegnanti, formatori ed esperti nel campo
dell’educazione e dei servizi del mercato del lavoro riguardo l’importanza delle
competenze sociali per una positiva integrazione nella società e nel mercato
del lavoro.
Insegnanti, formatori ed esperti nel campo dell’educazione e dei servizi del
mercato del lavoro sono stati abituati all’utilizzo di materiali, metodi ed
approcci.
Qualche consiglio da prendere in considerazione per la diffusione: Si
potrebbero cambiare alcuni esercizi e giochi di ruolo in base alle esigenze del
gruppo. È consigliabile prestare grande attenzione all’ambiente di lavoro. Provare a
ridisegnarlo ogni volta in maniera interessante con elementi di sorpresa o sfida. In
questo modo i giovani avranno un’attitudine emotiva positiva fin dall’inizio e non
vedranno l’ora di avere ulteriori sorprese e sfide.
Università del Terzo Settore ITALIA
Chi erano i nostri gruppi target: Il nostro gruppo target primario (TG1) era
rappresentato da giovani con disabilità, principalmente disabilità mentali, tra i 20 ed i
35 anni. È necessario sottolineare che l’età biologica non corrisponde all’età di
sviluppo psicologico, per cui spesso gruppi di giovani con disabilità mentali includono
anche giovani adulti.
Chi erano i nostri secondi gruppi target: Lavoratori sociali e professionisti
incaricati della gestione dei centri diurni in cui le persone con disabilità passano il
loro tempo durante il giorno, nel corso di tutto l’anno.
Perché abbiamo scelto questi gruppi target: Abbiamo scelto questi gruppi target
in base alle precedenti esperienze in progetti di inclusione sociale e attività outdoor,
che si sono rivelate molto utili per migliorare l’indipendenza e la motiviazione, per
acquisire o migliorare le competenze nel lavoro di gruppo, con particolare attenzione
ai gruppi con bisogni speciali, per aumentare le opportunità di inclusione sociale, con
particolare attenzione alle opportunità di lavoro, per contribuire alla formazione
professionale continua e per sensibilizzare sulle tematiche riguardanti l’inclusione
sociale a livello europeo nei gruppi target selezionati.
Quali moduli Soco-vet abbiamo implementato: I moduli SOCO-VET che abbiamo
scelto sono lavoro di gruppo e cooperazione, risoluzione dei conflitti e motivazione,
dal momento che questi sono temi importanti per i giovani con disabilità nel percorso
di inclusione, non solo nel mercato del lavoro.
Perché e quali attività outdoor sono state utilizzate: Abbiamo scelto le attività
outdoor in base alla loro elevata adattabilità ai bisogni dei gruppi e perché avevamo
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bisogno di attività che potessero essere velocemente modificate in caso di crisi dei
nostri giovani.
Abbiamo svolto le nostre attività in un ambiente naturale, un parco regionale nel Sud
Italia, che ha permesso ai partecipanti di sentirsi parte della natura, così come di
essere calmi e sereni; questo è stato un importante punto di partenza per stimolare i
partecipanti ad un migliore lavoro di gruppo, ad un’attività indipendente, qualora
necessario, e ad una maggior motivazione.
Il gruppo di giovani partecipanti è stato coinvolto in una caccia al tesoro ed in una
passeggiata sul Monte Croccia, mentre il gruppo di lavoratori sociali aveva svolto le
stesse attività in maniera maggiormente tecnica ed alcune settimane prima,
eseguendo attività di orientamento e passeggiate in montagna.
Quale impatto abbiamo avuto: I giovani hanno avuto la possibilità di partecipare
attivamente ai giochi outdoor, cooperando con gli altri partecipanti e i lavoratori
sociali che erano nei gruppi al fine di permettere ai giovani di sentirsi maggiormente
a loro agio ed in sicurezza.
I lavoratori sociali hanno potuto sperimentare quanto sia importante per le persone
con disabilità mentali entrare in contatto con nuovi elementi al di fuori del loro mondo
ed hanno molto apprezzato il clima positivo del gruppo.
La valutazione: Le attività sono state valutate in maniera informale con i giovani,
chiedendo loro di applaudire ricordando le cose fatte o di disegnare di conseguenza
un sorriso su un poster.
Gli operatori sociali hanno valutato l’intera esperienza con un questionario interno e
con una valutazione di gruppo, durante la quale hanno anche avuto la possibilità di
confrontare le loro opinioni.
Come risultato della valutazione, entrambi i gruppi hanno avuto un’esperienza molto
positiva; hanno apprezzato in particolare le attività svolte all’aria aperta e l’ambiente
informale creato. Entrambi i gruppi vorrebbero ripetere una simile esperienza.
Il nostro contributo al progetto:
−
−
Diffusione dei valori dell’educazione outdoor tra i lavoratori sociali
Sostegno allo sviluppo delle competenze sociali tra le persone con disabilità
mentali e tra gli operatori sociali.
Qualche consiglio da prendere in considerazione per la diffusione:
−
−
−
−
L’adattamento delle attività previste ai bisogni del gruppo è un importante
punto di partenza;
Sperimentare e provare sempre l’attività prima di utilizzarla come strumento
con le persone con disabilità;
Il risultato in sé non è l’obiettivo principale: mai concentrarsi su di esso quando
si ha a che fare con persone con disabilità, è meglio far notare ogni piccolo
passo che conduce al risultato ed essere sicuri che si stiano godendo il
momento;
Assicurarsi che l’ambiente sia sicuro e che si possa affrontare e superare ogni
evento critico.
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Tempo Training & Consulting REPUBBLICA CECA
Chi erano i nostri gruppi target: I partecipanti alla formazione Re-Chance in
Repubblica Ceca sono stati giovani svantaggiati tra i 15 ed i 23 anni, indicati come:
−
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−
−
−
Persone che soffrono di problemi di apprendimento, basso livello di
alfabetizzazione.
Persone che soffrono di problemi socio-economici, famiglie a basso reddito e
famiglie dipendenti da benefit sociali.
Persone con un basso livello di educazione, scuole di base e di apprendistato
senza motivazione per continuare nel percorso educativo
Persone escluse dalla società a causa degli elementi di cui sopra.
Persone che hanno bisogno di ottenere competenze ed abilità sociali per
completare o iniziare il loro positivo processo di integrazione.
Chi erano i nostri secondi gruppi target: Il secondo gruppo target del progetto è
stato identificato come segue:
−
−
Lavoratori sociali/Insegnanti/Formatori
Consiglieri, Curatori
Perché abbiamo scelto questi gruppi target: Tenendo presente che per il gruppo
target fortemente problematico (persone con precedenti penali, alcune minoranze
etniche) vengono determinati programmi speciali con risultati incerti, ci è stato
caldamente raccomandato dagli operatori sociali e dai consulenti di affrontare il
gruppo di persone che sono senza dubbio (a causa di alcune condizioni specifiche)
escluse dalla società e per cui è difficile superare la loro “disabilità” con la visione di
essere (re)integrati nel mercato sociale o del lavoro.
Considerando le finalità del progetto, la dimensione del gruppo di persone scelto e
l’ammontare complessivo delle risorse finanziarie per questa azione, è stato deciso
di indirizzarsi al gruppo di persone che fossero realmente motivate a cambiare la loro
vita. Inoltre, sono state considerate le possibilità di finire l’intero ciclo del corso, così
come gli approcci e le volontà espresse.
Quali moduli Soco-vet abbiamo implementato: Sulla base di una ricerca
preliminare, sono stati scelti per l’implementazione i seguenti moduli formativi:
−
−
−
MODULO 2: Risoluzione dei conflitti
MODULO 3: Processo decisionale
MODULO 5: Motivazione
Perché e quali attività outdoor sono state utilizzate: Durante l’implementazione
del programma è stato scoperto che l’utilizzo diretto e la sperimentazione delle
conoscenze e competenze acquisite durante la parte teorica è molto importante e
richiesta dagli studenti. Sarebbe stato molto più efficace ed utile se avessero potuto
cimentarsi praticamente in una situazione reale.
Avendo formato il primo gruppo target nella risoluzione dei conflitti, nel processo
decisionale e nella motivazione, abbiamo scelto giochi di costruzione del gruppo e di
orientamento/corsa come attività outdoor.
Quale impatto abbiamo avuto: I principali risultati e l’impatto sugli allievi, identificati
durante la formazione e la valutazione individuale, sono stati i seguenti:
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−
−
−
−
Chiusura iniziale e apertura alla fine
Durezza esteriore e sforzo interiore
Fuga dalle persone e attività
Sforzo per aiutare altri nella stessa situazione
La valutazione: I formatori hanno messo a disposizione dei partner coordinatori di
ciascun gruppos i attività i documenti e risultati della formazione, così come quelli
della valutazione. I formatori hanno preparato osservazioni e suggerimenti utili che i
partner hanno potuto utilizzare per l’elaborazione dei report.
I partecipanti al programma di formazione hanno compilato i questionari di
valutazione, che sono disponibili anche in inglese. Per quanto riguarda il feedback e
le reazioni del gruppo target possiamo considerare che il programma di formazione
abbia avuto successo. Anche l’approccio della valutazione individuale è stato
giudicato molto utile. All’inizio i partecipanti erano molto riservati, senza un’adeguata
fiducia in se stessi. Durante l’implementazione del corso è stato riconosciuto un
evidente miglioramento in questi campi ed è stato dimostrato che questo tipo di
strumento è molto importante per l’incoraggiamento e la motivazione dei partecipanti.
È stata scoperta l’influenza positiva sulla motivazione a portare avanti il percorso di
istruzione, così come sull’integrazione sociale.
Il nostro contributo al progetto:
−
−
−
−
−
−
−
Trasferimento ed adattamento dei moduli SOCO-VET ai nuovi gruppi target
composti da giovani diversamente svantaggiati
Diffusione dei metodi di formazione tra i giovani (primo gruppo target) così
come tra le persone che lavorano con persone svantaggiate, come insegnanti,
lavoratori sociali, parenti, ecc. (secondo gruppo target)
Sostegno e aiuto per le persone svantaggiate nel campo dell’integrazione
sociale e loro (re)inserimento nel mercato del lavoro; questo processo è stato
seguito dall’aumento della motivazione e della fiducia in se stessi degli allievi,
che è stato uno dei successi principali dell’implementazione del corso.
Sviluppo della valutazione individuale che è stata considerata una pietra
miliare per la comunicazione con il primo gruppo target e in molti casi ha
contribuito, con un adeguato supporto, ad arricchire le competenze sociali del
gruppo target
Organizzazione di seminari per il secondo gruppo target, supporto del primo
gruppo target
Organizzazione di due secondi gruppi target differenti, interesse elevato dei
partecipanti
Solo 2 dei 15 partecipanti non hanno completato il processo di formazione, il
che è (per quanto riguarda gli studi professionali e le analisi) un grande
successo, dal momento che normalmente circa il 40% dei giovani svantaggiati
abbandona i corsi prima di finirli
Qualche consiglio da prendere in considerazione per la diffusione: Dai
feedback che abbiamo ricevuto riteniamo la formazione outdoor, e soprattutto la
consulenza e la valutazione individuale, come aspetti cruciali per il miglioramento
delle competenze sociali. L’approccio individuale ha supportato l’apertura e la
comunicazione con il primo gruppo target.
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Academy of Humanities and Economics in Lodz POLONIA
Chi erano i nostri gruppi target: Studenti AHE con problemi sociali
Chi erano i nostri secondi gruppi target: Insegnanti, formatori che lavorano con
studenti ed adulti, manager didattici, genitori
Perché abbiamo scelto questi gruppi target: Nel primo gruppo target c’erano
studenti con problemi sociali quali: difficoltà di adattamento, problemi di
comunicazione, scarsa fiducia emotiva, difficoltà nella gestione di situazioni
conflittuali, problemi nella cooperazione con il gruppo. Li abbiamo scelti perché le
loro difficoltà e i loro problemi erano adeguati ai nostri obiettivi all’interno del
progetto.
Nel secondo gruppo target c’erano insegnanti, formatori che lavorano con studenti ed
adulti (che possono avere problemi sociali), manager didattici, genitori: figure che si
occupano e lavorano con studenti, adulti e giovani con problemi sociali.
Quali moduli Soco-vet abbiamo implementato: I moduli SOCO-VET implementati
sono stati Comunicazione ed interazione di successo, Lavoro di squadra e
cooperazione, Risoluzione dei conflitti. Ci siamo concentrati su Gestione dei conflitti,
Comunicazione, Lavoro di squadra e cooperazione. A nostro parere, tali competenze
non sono sviluppate tra i giovani. Riteniamo invece che siano molto importanti nello
sviluppo dei giovani nelle aree sociale e lavorativa.
Perché e quali attività outdoor sono state utilizzate: Come è stato concordando
durante lo sviluppo del progetto, i giovani polacchi con problemi sociali hanno avuto
la possibilità di migliorare le loro capacità di una positiva comunicazione ed
interazione, gestione dei conflitti, lavoro di squadra e cooperazione. Le abilità sociali
sono state allenate attraverso l’implementazione delle attività outdoor.
In base alle esigenze del gruppo, abbiamo utilizzato i seguenti esercizi: City Rally –
City Bound, La mia squadra, Concorrenza, Le mie strategie di sopravvivenza,
Trovare qualcuno che_, Un foglio d’alluminio, L’uomo cieco, L’hula-hoop e Un foglio
di carta. City Rally – City Bound è stato modificato secondo le esigenze del gruppo
polacco: i partecipanti formano due gruppi di 4-5 persone. Ogni gruppo deve
preparare il percorso e le attività, e portare alla realizzazione dell’esercizio, per l’altro
gruppo. L’obiettivo è arrivare a conoscere il luogo in cui si vive ed imparare cose
interessanti riguardo ad esso. Ogni gruppo riceve una mappa che mostra i luoghi che
deve visitare ed i percorsi che deve seguire. Sul retro troveranno i compiti che
devono svolgere in ogni punto del percorso. I gruppi devono eseguire i compiti
assegnati. Il gruppo che termina per primo, entro il tempo stabilito, ed ha tutte le
risposte corrette, vince.
Quale impatto abbiamo avuto: Dopo aver eseguito questi esercizi i partecipanti
hanno detto che per loro è stato molto interessante preparare qualcosa per gli altri e
questo ha anche stimolato il loro pensiero creativo. Questi esercizi hanno dato loro
una possibilità per migliorare la fiducia in se stessi: posso preparare qualcosa per gli
altri, e si fidano che io lo faccia nel modo giusto. Per i partecipanti polacchi tutto ciò è
stato molto prezioso. Per alcuni di loro è stata la prima occasione per fare qualcosa
per gli altri.
In base al feedback ricevuto dai partecipanti, si sono sentiti soddisfatti dopo aver
completato il ciclo dei workshop. Al di là del divertimento, hanno ottenuto una
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sensazione di cambiamento, hanno detto che le loro competenze sociali connesse
con la corretta comunicazione ed interazione, gestione dei conflitti, lavoro di gruppo e
cooperazione sono migliorate e sono diventati maggiormente sicuri di se stessi.
La valutazione: La valutazione mostra come i partecipanti siano consapevoli delle
loro capacità e risorse personali grazie alle attività del progetto. Anche la guida e la
consulenza individuale è stata molto utile per loro per superare le loro barriere
personali: hanno migliorato la sicurezza in se stessi, oltre che le loro capacità sociali
ed interpersonali. Dopo aver realizzato l’intero ciclo di workshop per il primo gruppo
target possiamo dire che le competenze sociali dei partecipanti sono migliorate. Il
grado del miglioramento varia da persona a persona, però tutti i partecipanti hanno
rafforzato le loro competenze sociali. A volte solo una o due capacità sono cresciute,
tuttavia anche piccoli cambiamenti effettuati in quest’area rendono i partecipanti più
sicuri di se stessi.
Il nostro contributo al progetto:
−
−
−
aumento della consapevolezza e della sensibilità riguardo gli studenti con
problemi sociali
sviluppo delle competenze sociali tra gli studenti con problemi sociali: possono
definire il loro comportamento o spiegarne le ragioni, conoscono le loro
emozioni ed i loro sentimenti, i partecipanti sono migliorati nella loro capacità
di stare in gruppo e imparano a cooperare in modo corretto con gli altri,
diventano più sicuri di sé, acquisiscono consapevolezza della loro
comunicazione non verbale.
insegnanti, formatori e manager didattici vengono abituati al metodo/approccio
del progetto.
Qualche consiglio da prendere in considerazione per la diffusione: Abbiamo
potuto utilizzare i materiali SOCO-VET senza alcun tipo di adattamento o cambio per
il nostro gruppo target. Il resto dei consigli sono stati inseriti nella guida.
Sonhos Para Sempre PORTOGALLO
Chi erano i nostri gruppi target: Ragazze di un rifugio istituzionalizzato sotto la
Commissione di tutela dei Bambini e dei Minori ed il Tribunale della Fomiglia, Mafra;
Ragazzi di un quartiere popolare suburbano, famiglie di immigrati di seconda
generazione, Algueirão, Sintra; Giovani di famiglie immigrate di seconda generazione
della Comunità della Chiesa Evangelica, Cacém, Sintra. Solo il terzo gruppo ha
completato tutto il programma del progetto di formazione soft delle competenze,
sport outdoor e valutazione finale.
Chi erano i nostri secondi gruppi target: Il secondo gruppo target era
rappresentato da: operatrici delle residenze protette per ragazze, Membri delle
famiglie e genitori (non portato a termine); Consulenti e formatori provenienti da
istituzioni di rifugio, tutoraggio e reti sociali (non portato a termine); Leader delle
ONG che si occupano di inclusione sociale e sviluppo; genitori dei giovani facenti
parte di comunità immigrate di seconda generazione, ed altre ONG di reti ed
interventi sociali (raggiunto dal progetto di formazione e dalle attività di
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disseminazione); Educatori sociali, formatori e lavoratori sociali delle ONG che si
occupano di inclusione sociale e sviluppo e delle reti locali ((raggiunto dal progetto di
formazione e dalle attività di disseminazione)
Perché abbiamo scelto questi gruppi target: La nostra regione in Portogallo –
Lisbona – ed in particolare la contea di Sintra, ha famiglie in condizione di esclusione
che sono disposte a diversi rischi – povertà, disoccupazione, precarietà abitativa,
ambiente di migranti e minoranze, basso livello di istruzione e qualifica, abbandono
scolastico, delinquenza, dipendenze, violenza domestica, tra gli altri – sono numerosi
in percentuale sui tassi nazionali e vivendo in quartieri popolari vanno a configurare
dei ghetti altamente problematici.
I principali strumenti di inclusione sociali sono i sussidi – il Reddito di inserimento
sociale, il Reddito di disoccupazione – gli alloggi sociali, l’accesso a basso costo ai
servizi di supporto sociale e pubblico – asili nido, centri diurni e occupazionali per
giovani ed anziani – offerta facilmente accessibile alla formazione ed all’educazione
non formale degli adulti – Centri per le nuove opportunità ed altri enti pubblici e
privati – inserimento nel lavoro ed altro; in generale l’inclusione sociale e lo sviluppo
comunitario facilmente accessibile di servizi e dinamiche. Tutti questi interventi sono
guidati e sostenuti dalla locale rete sociale integrata, che stanno rispondendo ai
bisogni diagnostici ed ai piani di sviluppo sociale stabiliti.
Nell’ambito del progetto Re-chance gli obiettivi erano bambini e famiglie immigrate di
seconda generazione che rappresentano il 37% del tasso della regione di Lisbona,
solo nella contea di Sintra; inoltre, appartengono ad una minoranza religiosa – la
Chiesa Evangelica – che in Portogallo raggruppano per la maggior parte immigrati
brasiliani. L’analisi della contea di Sintra evidenzia il bisogno di educazione non
formale ed informale che aiuti a sviluppare la coesione sociale della comunità
prevenendo la segregazione ed i conflitti razziali, per generare il dialogo
interculturale ed il miglioramento delle competenze che comunque possono facilitare
la loro autodeterminazione e obiettivi dei progetti di vita, nonché processi di
inclusione, maggiormente coerenti; inoltre, possono avere effetti positivi che si
esplicitano in una più profonda consapevolezza, autostima e motivazione ad aderire
e partecipare alle opportunità di formazione ed educazione per migliorare i livelli di
istruzione e di qualifica, per una ricerca del lavoro proattiva o per alternative di lavoro
autonomo.
Quali moduli Soco-vet abbiamo implementato:I moduli SOCO-VET implementati
sono stati GESTIONE DEL CONFLITTO, TOLLERANZA E MOTIVAZIONE.
Perché e quali attività outdoor sono state utilizzate: Le attività outdoor realizzate
sono state mountainboard e paintball. Tali attività richiedono sia prestazioni fisiche
che capacità decisionali e si applicano con un’elevata motivazione da parte dei
giovani; anche se l’attrezzatura da utilizzare è fuori dalle possibilità economiche del
gruppo target, questo risulta essere un modo per rompere una barriera di esclusione.
Quale impatto abbiamo avuto:
Gli impatti sono stati:
−
Riunire i giovani e le famiglie coinvolte, generare gruppi comunitari informali,
rappresentanti la locale Chiesa Evangelica, motivati ed impegnati a sviluppare
azioni permanenti che possano rafforzare i risultati del progetto sviluppando
una continuità di soluzioni sull’educazione, la formazione, l’occupazione e lo
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sviluppo sociale, così come lo sviluppo di cooperative proprie, consulenza e
servizi fornendo strutture da integrare alle reti sociali locali.
Creazione dell’unica effettiva associazione di mountainboard in Portogallo ANPM, Associação Nacional de Praticantes de Mountain Board – rafforzando
la diffusione di questo sport nella regione e nel paese, e creazione di un team
specifico - Rechance MB – integrato dai partecipanti al progetto ed altri
giovani dalle attività di diffusione.
Favorire la creazione di una nuova ONG dal gruppo di famiglie target - Missão
Comunitária Kadesh, Cooperativa de Solidariedade Social e Serviços, CRL – i
cui obiettivi sociali sono il miglioramento dell’inclusione dei membri e
l’inclusione della comunità della Chiesa Evangelica, il miglioramento
dell’educazione, della formazione, dell’occupazione, dell’imprenditorialità,
della solidarietà e l’animazione di attività socio-culturali, contribuento al
processo di sviluppo della comunità sociale.
Generare una piattaforma tra le ONG impegnata a mantenere la pianificazione
e l’attuazione di un sistema integrato socio-comunitario di intervento a livello
locale/regionale/europeo – la “Incubadora de Empreendedorismo Social da
Area Metropolitana de Lisboa” – iniziando con le seguenti ONG coinvolte nel
progetto per le fasi di formazione, attività outdoor e diffusione: Sonhos para
Sempre- Rede de Animação Social e Comunitária, crl, Earth Leader,
Cooperativa de Solidariedade Social e Serviços,crl, Alvo d’Aventura
Associação, Ecolution Associação e Fórum Europeu para a Sustentabilidade
da Terra (gruppo informale). Tutto ciò mira a sviluppare nuove azioni o
progetti locali, regionali ed europee, trasferendo i prodotti di Re-chance e
concentrandosi su temi ed attività complementari, dando ampio supporto ai
bisogni di soluzioni di continuità del gruppo target, ampliando e consolidando il
loro gruppo sociale, il progresso nell’inclusione di famiglie e giovani, così
come rafforzare la comunicazione e la cooperazione tra i leader e lo staff delle
ONG coinvolte.
La valutazione: La valutazione delle attività locali è stata basata su: Richiesta di
inclusione sociale, istruzione/formazione e vita occupazionale come obiettivi del
progetto; Tabelle di osservazione sia dello start up che finali; Moduli portafoglio
implementati; Manuali dei moduli implementati; Richiesta ai partecipanti;
Generazione di nuove strutture comunitarie e delle ONG e iniziative di
intercooperazione tra loro; Agenda futura di continuità di iniziative e soluzioni e
trasferimento dei risultati del progetto
Il nostro contributo al progetto: Traduzione dei moduli SOCO-VET in lingua
portoghese; Partecipazione ai meeting transnazionali; Implementazione dei WP
nazionali e locali; Creazione delle condizioni e supporto alla continuità delle soluzioni
trasferendo tutti i prodotti del progetto.
Qualche consiglio da prendere in considerazione per la diffusione: L’approccio
ai giovani ed alle loro famiglie, essendo gruppi ad alto rischio, mostra l’esistenza di
fattori di esclusione multipli ed interdipendenti che, da un lato possono facilmente
annullare ogni risultato/impatto delle azioni – anche se singolarmente queste sono
positive – e dall’altro devono essere implementate le azioni in corso per le stesse
persone o gruppi in collegamento e rinforzando ogni altra inclusione sociale. Di
conseguenza il nostro approccio dimostra che i risultati positivi sono stati raggiunti
dal progetto Re-chance per dare sostenibilità all’auto organizzazione dei singoli
partecipanti a combattere per soluzioni di continuità, e anche creando strutture
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comunitarie di prossimità ed anche ONG, per sostenere le nuove azioni e i nuovi
progetti rispondendo ai loro numerosi bisogni e migliorando lo sviluppo della
comunità sociale nel suo insieme; rafforzando inoltre l’intercooperazione ed il
networking sociale tra tutti gli agenti presenti.
Il vantaggio dei risultati del progetto Re-chance è diventato maggiormente evidente
dalla concentrazione dei gruppi target pro-attivi e dalla diffusione di base in modo
tale da assicurare che diventino una risorsa utile per nuove iniziative e progetti a
livello locale, regionale ed europeo; nel nostro caso alcuni sono già impostati:
- Integrazione e partecipazione attiva di strutture ed organizzazioni locali
all’ampia contea di intervento sociale e alle reti di profitto dei gruppi target
locali;
- Nuove attività regionali nell’Agenda 2012: Competenza e Campi Outdoor (ogni
periodo di vacanza scolastica); Conferenze sull’Inclusione Sociale e lo
Sviluppo delle Competenze (ogni 3 mesi); Ufficio di imprenditorialità inclusiva
(consulenza agli imprenditori sociali ed alle micro-imprese); Incontri di auto
aiuto delle famiglie (quando necessari);
- Applicazione dei progetti ai Nuovi Programmi Europei: Giovani in AZione 2011
- Scambi giovanili (giovani), Eco-cittadinanza, competenza e scambi outdoor;
Seminari giovanili (giovani leader e lavoratori), Eco-cittadinanza, competenza
e scambi outdoor; Programma di apprendimento permanente 2012 – stage
Ldv Mobility per responsabili delle ONG e lavoratori che si occupano di
interventi sociali; Grundtvig Partnerships per azioni di solidarietà verso anziani
e giovani a profitto della comunità; Ldv Partnerships – Rafforzare
l’imprenditorialità sociale e le micro imprese dei migranti;
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7) RISULTATI
Dopo la sessione pilota, ai formatori che hanno lavorato con i gruppi target nei paesi
partner è stato chiesto di condividere le loro opinioni sulle seguenti questioni:
1. Qual è il valore aggiunto del modulo outdoor nell’istruzione e formazione
professionale?
2. Quali nuovi approcci metodologici sono stati trovati nel corso del progetto?
3. Cosa c’è di nuovo? Cosa c’è di speciale?
4. In che modo il progetto aiuta gli insegnanti e i formatori responsabili
dell’istruzione e della formazione professionale?
5. 15 linee guida e raccomandazioni per coloro che lo utilizzeranno in futuro
Tutte le risposte sono state raccolte ed elaborate in modo tale da fornire agli utenti
futuri informazioni aggiuntive che potrebbero essere utili nell’introduzione del modulo
educativo outdoor del triangolo metodologico (seminari / attività outdoor / consulenza
e valutazione) nella prassi quotidiana.
1 - Qual è il valore aggiunto del modulo outdoor nell’istruzione e formazione
professionale?
L’acquisizione delle competenze sociali è un processo lungo che non è basato
esclusivamente sulle conoscenze teoriche. L’implementazione e l’utilizzo di questo
tipo di competenze sono soggetti all’esperienza pratica ed alla verifica delle
competenze acquisite tramite il loro utilizzo. Da qui, il principale valore aggiunto di
questo modulo è permettere al gruppo target del progetto di partecipare non solo alle
sessioni teoriche, ma di rafforzare e migliorare le competenze sociali anche in
scenari reali e nella pratica.
Di solito le persone acquisiscono e migliorano le loro competenze sociali in maniera
continuativa durante il corso della vita (in famiglia, a scuola, sul lavoro, ecc.). I
giovani svantaggiati a volte non ottengono il sostegno di cui avrebbero bisogno per
acquisire le competenze sociali nei contesti sopra menzionati e quindi non sono
pronti per una positiva integrazione nel mercato del lavoro. Per iniziare il processo,
l’interazione intensiva con i giovani è vitale e, come precedentemente menzionato, la
parte pratica è molto importante per permettere ai partecipanti di capire e
comprendere la necessità delle competenze sociali. Inserirli in situazioni di vita reale
(l’educazione outdoor si basa sull’apprendimento tramite l’azione, l’apprendimento
attraverso l’avventura e quello sperimentale), farli interagire con altre
persone/partecipanti e mostrare loro come le competenze sociali possano aiutare la
loro integrazione sul lavoro sono modi per aumentare la loro motivazione.
Inoltre, il suo scopo è uno sviluppo personale nel contesto di una futura inclusione
nel mercato del lavoro attraverso una varietà di attività che rappresentano, allo
stesso tempo, una sfida e un divertimento per i giovani. È anche opportuno
menzionare come i partecipanti abbiano la possibilità di cooperare tra loro in
situazioni di vita reale senza avere una guida supplementare. Grazie a tutto ciò i
giovani hanno la possibilità di confrontare il loro comportamento e le loro abitudini
con il resto della squadra, facendo sì che la reazione del gruppo a tali comportamenti
permetta loro di cambiarli. In altre parole, la possibilità di avere un feedback dal
gruppo potrebbe rappresentare un motivo per applicare un nuovo modo di agire nella
vita quotidiana.
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Insieme alle grandi possibilità di questo tipo di formazione per lo sviluppo personale,
entrano nella vita quotidiana degli studenti la sensazione del successo,
dell’avventura e delle prospettive positive. L’implementazione di questo tipo di
formazione porta ai giovani positive esperienze emotive e diverse opportunità per
migliorare il loro interesse per uno sviluppo ed una educazione pedagogica pieni ed
efficaci.
2 - Quali nuovi approcci metodologici sono stati trovati nel corso del progetto?
Le attività outdoor sono solitamente utilizzate nel quadro delle attività di team
building, il che significa che non sono un elemento complementare per i corsi di
formazione standard che servono per la costruzione di capacità e competenze, ma
piuttosto sono parte delle azioni miranti al rafforzamento del gruppo, alla
cooperazione, ecc.
Il nuovo approccio metodologico può essere trovato nell’interazione di questi due
livelli differenti. Il miglioramento ed il rafforzamento delle conoscenze e delle capacità
nel campo delle competenze sociali attraverso le attività outdoor è una buona
combinazione, in linea con la metodologia definita “learning by doing”. Il “Learning by
doing” viene solitamente utilizzato in relazione al lavoro tecnico e manuale, dove la
buona pratica può essere recepita principalmente attraverso la formazione sul
campo. Non è così usuale che tale approccio venga utilizzato nel campo delle soft
skills. Quindi, il progetto sta sostenendo il trasferimento di un buon approccio
metodologico (learning by doing) da un settore ad un altro, ed allo stesso tempo sta
promuovendo l’apprendimento delle competenze sociali attraverso la creazione di
scenari reali e pratici, legati alle differenti situazioni della vita. Attraverso la
combinazione di lezioni teoriche e pratiche, i partecipanti possono verificare che le
parole dette in classe non sono solamente dei “cliché”, ma che invece hanno anche
un’utilità pratica nella vita di tutti i giorni .
Inoltre, l’orientamento del modulo outdoor è focalizzato sul gruppo target, giovani con
situazioni difficili, ed è stato appositamente pensato per le loro esigenze: il focus
risiede nella loro integrazione nel mercato del lavoro.
Ancora, il modulo offre una vasta gamma di metodi che in parte possono essere
implementati dagli insegnanti e dai formatori senza una specifica formazione
outdoor.
D’altra parte, l’educazione outdoor diventa una parte aggiuntiva degli esercizi e crea
maggiori possibilità nell’introduzione e nella promozione delle competenze sociali,
rompendo le barriere interiori ed affrontando emozioni e sentimenti. Ogni allievo ha la
possibilità di prendere posto nel proprio ambiente sociale. Ogni ragazzo ha la
possibilità di mostrare il proprio lato migliore, le proprie qualità migliori. I fallimenti a
scuola vengono compensati dal contributo in altri campi nelle attività extracurriculari.
In tal modo tutti possono guadagnare rispetto ed acquisire fiducia in se stessi.
Attraverso attività semplici ed affascinanti gli studenti acquisiscono conoscenze in
aree diverse, espandendo i propri orizzonti ed aumentando i loro interessi sociali.
La riflessione in corso sulle proprie abilità, tramite l’implementazione dei metodi di
valutazione e consulenza, aiuta gli studenti ad acquisire confidenza nelle loro
capacità ed a monitorare il proprio apprendimento ed il proprio processo di sviluppo.
Il progetto dà ad ogni partecipante la prospettiva di realizzare ed elevare il proprio
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potenziale per stimolare lo sviluppo delle strategie personali per il successo. Gli
studenti acquisiscono conoscenze e capacità importanti come strumento affidabile
per l’auto realizzazione e la piena realizzazione dei talenti.
3 - Cosa c’è di nuovo? Cosa c’è di speciale?
Il principale aspetto speciale e innovativo della formazione è la combinazione delle
attività in aula con quelle outdoor, supportate dall’utilizzo di fasi di riflessione nelle
procedure di consulenza e valutazione. Non è usuale nei sistemi scolastici ed
educativi europei che l’insegnamento combini efficacemente i background teorico e
pratico, il che porta al fatto che gli studenti/allievi non siano consapevoli
dell’importanza delle informazioni che vengono date loro da parte degli
insegnanti/formatori. Dando loro l’opportunità di verificare che ciò che viene
insegnato nella parte teorica può aiutarli a migliorare la loro vita ed il loro benessere,
anche i destinatari della formazione provenienti da difficili situazioni sociali possono
avviare il loro cambiamento di mentalità e possono capire meglio il loro ruolo nella
società.
L’elemento di novità nella formazione è rappresentato dall’approccio al gruppo target,
che non ha bisogno solo di conoscenze teoriche, ma ha molto più bisogno della
verifica delle conoscenze nella pratica. I giochi e gli esercizi del modulo outdoor sono
concentrati sulla costruzione delle competenze e dell’autostima. I giovani sono
incoraggiati a essere sensibili al proprio ambiente ed ai propri bisogni, così come a
realizzare i loro punti di forza e le loro debolezze e ad affrontarli. Il modulo outdoor si
concentra sulla riflessione e l’influenza dei diversi ruoli e funzioni che le persone
assumono nel corso della loro vita adulta e professionale. In altre parole, il beneficio
del modulo outdoor risiede nel trattare in maniera divertente e basata sul gioco
questioni quali la responsabilità per la propria vita e le proprie azioni, la capacità di
mettersi nei panni degli altri, la capacità di esprimere opinioni e di giudicare il
comportamento proprio e quello degli altri. Con i metodi tradizionali questi obiettivi
non possono essere raggiunti. In particolare, i moduli “city bound” si basano su
coraggio, autostima, sul prendere rischi, sull’assertività e la negoziazione.
Ultimo ma non meno importante, la metodologia utilizzata sta aprendo un
cambiamento reale ed effettivo sulla partecipazione e la continuità del progresso dei
giovani per migliorare i livelli d’istruzione, le capacità formative e l’inclusione sociale.
La formazione outdoor crea una prospettiva, per ogni partecipante, di utilizzare e
migliorare il proprio potenziale e stimola la creazione di strategie personali per il
successo, la cooperazione e la prosperità. I partecipanti acquisiscono capacità e
abilità preziose come strumento affidabile per l’auto-realizzazione e la piena
realizzazione del proprio talento. I partecipanti creano relazioni più ricche e più
complesse con i loro coetanei, con l’ambiente sociale al di fuori della classe. Tutto
ciò aumenta la loro fiducia di individui liberi e responsabili. La formazione outdoor
stimola il desiderio di auto-miglioramento degli individui.
4 - In che modo il progetto aiuta gli insegnanti e i formatori responsabili
dell’istruzione e della formazione professionale?
Gli insegnanti e i formatori nell’istruzione e formazione professionale si trovano
spesso affrontare una situazione in cui la parte teorica della formazione non è
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sufficiente ed è difficile attirare e mantenere l’attenzione degli studenti/allievi. Anche
se il trasferimento di conoscenze teoriche è molto importante come base per un
ulteriore sviluppo, è anche necessario sostenerla tramite una parte pratica. Quindi,
l’aiuto e il supporto fondamentali che questo modulo dà agli insegnanti è il mostrare
la conoscenza teorica anche nell’aspetto pratico e permettere agli
studenti/partecipanti di provare il loro comportamento e verificare le conoscenze
teoriche acquisite negli scenari pratici che si costruiscono sulle situazioni reali legate
all’interazione nella vita quotidiana, nella scuola, nel lavoro, ecc. Grazie a questo,
dovrebbero essere in grado di costruire il rispetto, mantenere l’attenzione degli
studenti e soprattutto motivarli per un lavoro ulteriore e per un migliore
coinvolgimento nelle attività.
Dal momento che il modulo outdoor mostra i metodi pratici per rafforzare le risorse e
le competenze degli studenti, dà anche le idee su come implementare i metodi di
riflessione e partecipazione nei corsi di formazione. Dato che il modulo ha una chiara
focalizzazione sugli obiettivi personali e sull’essere responsabili, la motivazione ed il
problem-solving hanno un’elevata priorità per gli studenti. Così i formatori possono
utilizzare questo modulo anche per tali scopi. Tutti i metodi sono sviluppati, testati e
valutati e possono essere utilizzati in ogni tipo di ambiente. Per esempio, può essere
trattato come una fonte di conoscenza per il consulente professionale. Dopo
l’esecuzione del modulo outdoor, si ha la conoscenza delle abilità dei partecipanti.
Risulta così più facile suggerire la giusta via per lo sviluppo futuro e per le possibilità
di carriera.
5 - Linee guida e raccomandazioni per coloro che lo utilizzeranno in futuro
1. Familiarizzare con i partecipanti. Vedere e riconoscere quali sono i loro
bisogni. Utilizzare adeguate procedure di valutazione.
2. Impostare il focus sulle competenze, non sui deficit.
3. Accogliere i partecipanti nella situazione in cui si trovano e utilizzare le loro
risorse, idee, problemi ed interessi.
4. Riflettere sulla propria posizione: Quali sono le competenze sociali? Come si
fa a riconoscerle?
5. Assicurarsi che le proprie qualifiche, abilità e valori siano conformi ai metodi
scelti.
6. Divertimento, gioia e azione sono fattori chiave del triangolo didattico
(seminari, outdoor, orientamento e riflessione).
7. Fare un piano; scegliere l’esercizio adeguato per il gruppo e fare attenzione al
processo di gruppo tenendo conto dei bisogni dello stesso ed essendo
consapevole dei limiti dello strumento.
8. Prepararsi a essere sorpresi dai risultati e ad imparare qualcosa di nuovo.
9. Dare istruzioni chiare.
10. Lasciare che i partecipanti eseguano i compiti in autonomia.
11. Pensare alla sicurezza di tutti i partecipanti.
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12. Comporre il contenuto della parte teorica in linea con le attività outdoor
pianificate, supportate da riflessione, orientamento e valutazione.
13. Orientarsi alla combinazione della parte teorica con il lavoro pratico. Si
consiglia di non fare la parte teorica prima di essersi concentrati sulla
formazione outdoor.
14. Effettuare la valutazione ex post che non sarà composta solo dalla valutazione
complessiva, ma anche dalla pianificazione di ulteriori passi per assicurare lo
sviluppo continuo dei partecipanti, anche dopo la conclusione del corso di
formazione.
15. Utilizzare metodi di riflessione, incoraggiare tutti i partecipanti a prender parte
alla discussione e dare feedback.
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Percezione
Comunicazione
Competenze
Abilità a riconocere specifiche caratteristiche culturali nell’uso di espressioni
facciali, gesti e posizione del corpo
Abilità a controllare il linguaggio del corpo secondo l’intento comunicativo
Abilità a esprimere messaggi attraverso gesti, espresisoni del viso e postura
Abilità a percepire e interpretare correttamente segni, gesti, espressioni del
viso e posture del corpo nella comunicazione non verbale
Abilità nel riconoscere differenti emozioni e nel controllarle
Abiltà di adattare le modalità di comunicazione rispetto alle situazioni
Abilità di trasmettere informazioni in maniera comprensibile a differenti
persone, adattamento della comunicazione rispetto ai riceventi
Abilità di esprimere emozioni e sentimenti senza offendere altre persone,
assertività
Consapevolezza dell’esistenza di comunicazione verbale e non verbale e
capacità di utilizzarle in modo corretto
indicatori
1
2
3
Classe/Gruppo ...................................................................................................... età ............................. sesso.........................
Nome del partecipante: ....................................................................................................................................................................
Questionario intervista “Competenze sociali comunicative”
Valutazione dei bisogni formativi
9) ALLEGATO: STRUMENTI DI VALUTAZIONE
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106
4
Motivazione
Lavoro di gruppo e
cooperazione
Gestione dello stress
Gestione dei conflitti
Competenze
Comprendere il termine “motivazione”, abilità a spiegare cosa significa e a
fare esempi pratici di “motori motivazionali”
Abiltà nell’ascolto attivo
Abilità di mediazione
Flessibiltà nel lavorare in gruppo
Abiltà nel condividere il tempo in maniera efficiente
Impegno nel lavoro di gruppo
Abilità ad affrontare attivamente oneri e problemi
Identificare e denominare problemi e oneri e abilità a riflettere sulle azioni di
qualcuno
Comprendere il valore della percezione di sé e della percezione sociale
Identificare, esprimere e condividere valori, opinioni e aspettative
Comprendere che i problemi sono parte della vita quotidiana e saperli gestire
Abiltà a riconoscere ed esprimere i propri limiti, definirne e chiarirne le loro
violazioni
Abilità a guardare da diverse prospettive e punti di vista usando la
(auto)riflessione
Abilità a riconoscere e denominare aree di conflitto
Abilità ad affrontare in modo costruttivo pregiudizi e stereotipi
Abilità a riconoscere ed esprimere bisogni, interessi e problemi di qualcuno,
essere in grado di definirne le aspettative e valutare i differenti interessi
Abilità di ascoltare attivamente
indicatori
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1
2
3
107
4
Compilatore:
4.molto negativo
3.negativo
2.positivo
1.molto positivo
Scala di valutazione:
Competenze
Comprendere l’importanza di altri fattori, che possano positivamente
influenzare le questioni relative alla motivazione
Comprendere la differenza tra strategie dirette e indirette per la motivazione
Comprendere la posizione dell’altro, essere in grado di non avere posizioni di
difesa se altri provano a motivarci; essere aperti e accettare di motivare altri
Comprendere ed essere ingrado di lavorare con l’auto-motivazione e la
motivazione del gruppo, degli altri partecipanti, della gente che ci circonda.
Percepire la differenza tra l’auto-motivazione e la motivazione degli altri
indicatori
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1
2
3
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4
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Dettagli personali
Qual’è il mio lavoro dei
sogni?
Cosa sono disposto a
intraprendere per
avere il lavoro?
Cosa sono capace di
fare per integrarmi nel
processo lavorativo?
Pre-valutazione delle
mie attuali
competenze sociali di
cui dispongo:
Precedente
educazione e
formazione:
Precedenti esperienze
lavorative (retribuite o
volontarie):
Disponibilità a seguire
i corsi:
lun______ mar______ mer_____ gio______ ven______
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Auto-valutazione
Per cortesia, indicare le risposte che ti descrivono meglio. Se non hai provato tutte
È molto
difficile per me
È difficile per
me
È abbastanza
semplice per
me
Nome _______________________
È molto
semplice per
me
queste attività, immagina come le avresti fatte.
Senso dello spazio
Sono in una città dove non sono mai stato
prima. Devo usare una cartina.
Disegno la piantina della casa in cui vivo.
Assemblo mobili seguendo le istruzioni di
montaggio.
Creatività
Raccolgo diversi maufatti e creo nuove cose
con essi.
Trovo nuove soluzoni per i problemi.
Un amico celebra il 18° compleanno. Decoro la
stanza per la festa.
Capacità mnemoniche
Ricordo il compleanno di tutti i miei amici.
Ricordo i compiti per casa senza scriverli.
Quando vado a fare la spesa non mi serve la
lista. Non dimentico nulla.
Lavoro di gruppo & Cooperazione
Quando entro a far parte di un nuovo gruppo,
entro immediatamente in contatto con i suoi
membri.
Mentre facciamo un esercizio di gruppo, un altro
membro suggerisce qualcosa in disaccordo con
le mie idee. Io seguo il suo ragionamento e non
insisto con le mie proposte.
Quando lavoro in un gruppo, eseguo compiti
che non mi piace fare ma che sono important
per raggiungere gli obiettivi del gruppo.
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È molto
difficile per me
È difficile per
me
È abbastanza
semplice per
me
Nome _______________________
È molto
semplice per
me
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Comunicazione
Vorrei comprare un nuovo lettore mp3 e chiedo
al negoziante di spiegarmene le caratteristiche
e i prezzi.
Mi sono perso in una città sconosciuta. Chiedo
a qualcuno la strada per la stazione ferroviaria.
Convince i miei genitori ad aumentarmi la
paghetta settimanale usando buone
argomentazioni.
Risoluzione dei problemi
Ho una nuova scrivania. Mi rendo conto che
alcune parti sono allentate. Inizio
immediatamente a fare qualcosa per sistemarla.
Sto per lasciare il centro di Formazione.
All’improvviso mi rendo conto che non c’è più la
mia bicicletta. Inizio a pianificare cosa fare.
Il mio computer si blocca continuamente. Vorrei
risolvere il problema da solo e ho già alcune
idee su come procedere.
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Auto-valutazione della motivazione
Rispondi alle domande con un SI o un NO; valuterai la tua motivazione.
Domanda
SI
1.
Leggo con attenzione qualunque cosa che mi interessi_
2.
Non esito quando devo aiutare qualcuno in difficoltà
3.
Scelgo con attenzione cosa vestire quando devo uscire
4.
Quando ceno a casa a tavola mi comport proprio come
farei al ristorante
5.
Non ho mai provato antipatia per alcuno
6.
Spesso mi rifiuto di fare qualcosa perchè non mi fido molto
delle mie abilità
7.
Mi piace parlare male delle persone quando queste non
sono in giro
8.
Ascolto sempre con attenzione la persona che mi parla,
non importa di chi si tratta
9.
Fornisco spesso ragioni “molto buone” per giustificare i
miei errori
10.
Mi è accaduto di trarre vantaggio
dall’ignoranza di alter persone
11.
Ammetto volentieri i miei errori
12.
A volte cerco di vendicarmi di qualcuno invece di
perdonarlo
13.
Insiste sempre per avere le cose come piacciono a me
14.
Sono felice di aiutare quando qualcuno mi chiede un
favore
15.
Non ti annoia che la gente abbia opinion diverse dalle tue?
16.
Penso sempre con cura a cosa portare quando parto per
un viaggio
17.
Accade a volte che sono invidioso del successo di altri
18.
A volte sono annoiato quando qualcunomi chede un favore
19.
Quandola vente è in difficoltà, a volte penso che stiamo
avendo quello che meritano
20.
Non ho mai parlato di cose spiacevoli con il sorriso sulla
mia faccia
dagli
errori
NO
o
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Calcolo del punteggio:
Se hai risposto SI alle domande 1, 2, 3, 4, 5, 8, 11, 14, 15, 16, 20 segna un punto.
Se hai risposto NO alle domande 6, 7, 9, 10, 12, 13, 17, 18, 19 segna un punto.
Più punti hai segnato, maggiore è la tua motivazione. Se hai 20 punti la tua
motivazione è massima!
0
10
20
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Esempi per alcune “sfide”
“Collezione di autografi”
Scopo:
entrare in contatto con altri, conoscere altra gente
Materiali:
foglio dei compiti
Durata:
10 – 20 minuti
“Collezione di autografi” è un gioco per conoscere gente. I partecipanti si muovono
nella stanza e cercano gente che corrisponda ad una certa descrizione del loro foglio
dei compiti, ad esempio: “cerca qualcuno che parli almeno due lingue”_ Appena
trovato, raccolgono l’autografo della persona.
Questo esercizio fa si che i partecipanti entrino in contatto tra loro e comunichino. È
molto utile per sviluppare cooperazione e comunicazione e per mostrare il potenziale
di ciascuno (es. le competenze linguistiche).
“Costruire una torre di carta”
Scopo:
sviluppare la cooperazione, gestire lo stress (quando viene realizzato
in più di un gruppo o con limiti di tempo)
Materiali:
carta, forbici, nastro adesivo
Durata:
20 – 40 minuti
Il gruppo di partecipanti si divide in sottogruppi di 2-3 persone. Il compito è costruire
la torre più alta e stabile possibile.
“Il lato sbagliato”
Scopo:
sviluppare la cooperazione
Materiali:
una vecchia tovaglia
Durata:
5 – 15 minuti
Il gruppo si mette sulla tovaglia, stesa sul pavimento. Insieme i partecipanti devono
rigirare la tovaglia sull’altro lato, senza che nessuno tocchi il pavimento. La
cooperazione, la ricerca di soluzioni e la leadership nel gruppo sono aspetti vitali per
questo esercizio.
“Discussione Pro & Contro”
Scopo:
gestire le discussion e i punti di vista altrui, sostenere e riflettere sui
propri punti di vista, gestire i conflitti.
Materiali:
penne e carta
Durata:
20 – 40 minuti
In questo esercizio è organizzata in una discussione controllata tra due parti. È un
metodo per condividere un’ampia gamma di punti di vista. L’argomento dovrebbe
essere veramente specifico e contraddittorio, al fine di permettere al gruppo di
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esprimere opinioni a favore e contrarie. Il gruppo è diviso in due sottogruppi, pro e
contro, che raccolgono le proprie argomentazioni.
I gue gruppi, quindi, si fronteggiano; uno inizia con un’argomentazione, l’altro replica
con una propria. Gli interventi hanno un limite di tempo e l’intero dibattito procede
fino a che le liste delle argomentazioni sono esaurite.
Criteri di osservazione:
−
Come sono le capacità communicative nel gruppo?
−
Chi parla con o per i gruppi?
−
Chi è maggiormente persuasivo?
−
Quali argomentazioni hanno scelto i gruppi? Perchè?
−
Utilizzano il linguaggio del corpo?
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Non buono
Sufficiente
Buono
Nome: _________________
Molto
buono
Osservazione da parte dei formatori
Note
È capace di riconoscere ed
esprimere bisogni, interessi e
problemi, è in grado di definire
aspettative e valutare i
differenti interessi
È capace di affrontare in modo
costruttivo pregiudizi e
stereotipi
È capace di riconoscere ed
esprimere i propri limiti,
definirne e chiarirne le loro
violazioni
È capace di riconoscere e
denominare aree di conflitto
Può identificare e denominare
problem e oneri; è abile a
riflettere sulle azioni di
qualcuno
Comprende che i problemi
sono parte della vita quotidiana
ed è abile a gestirli
Può identificare, esplimere e
condividere valori, opinion e
aspettative di qualcuno
Comprende il valore della
percezione di sé e della
percezione sociale
È capace di affrontare
attivamente oneri e problemi
È consapevole dell’esistenza
di comunicazione verbale e
non verbale ed è abile a
utilizzarle in modo corretto
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Non buono
Sufficiente
Buono
Nome: _________________
Molto
buono
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Note
È capace di esprimere
emozioni e sentimenti senza
offendere altre persone, è
assertivo
È capace di trasmettere
informazioni in maniera
comprensibile a differenti
persone, adatta la
comunicazione rispetto ai
riceventi
È capace di adattare le
modalità di comunicazione
rispetto alle situazioni I
È capace di ascoltare
attivamente
Può riconoscere differenti
emozioni ed è capace di
controllarle
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Schema di Osservazione Valutazione delle Competenze Sociali
Competenze socilai:
−
−
−
Lavoro di gruppo e cooperazione
Gestione dei conflitti
Motivazione
Nome
Prima
delle attivito di progetto
____________________ ++ +
o
-
Note
Dopo
le attivito di progetto
++ +
o
-
Note
Lavoro di gruppo e cooperazione
Impegnonel lavoro del
gruppo
Abilità a condividere
efficacemente il tempo
Flessibilità a lavorare in
gruppo
Capacità di mediazione
Abilità all’ascolto attivo
Gestione dei conflitti
Abilità a riconoscere ed
esprimere bisogni,
interessi e problemi di
qualcuno, essere in grado
di definirne le aspettative
e valutare i differenti
interessi
Abilità ad affrontare in
modo costruttivo
pregiudizi e stereotipi
Abiltà a riconoscere ed
esprimere i propri limiti,
definirne e chiarirne le
loro violazioni
Abilità a riconoscere e
denominare aree di
conflitto
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Nome
Prima
delle attivito di progetto
____________________ ++ +
o
-
Note
Dopo
le attivito di progetto
++ +
o
-
Note
Abilità a guardare da
diverse prospettive e
punti di vista usando la
(auto)riflessione
Motivazione
Comprendere il termine
“motivazione”, abilità a
spiegare cosa significa e
a fare esempi pratici di
“motori motivazionali”
Comprendere ed essere
ingrado di lavorare con
l’auto-motivazione e la
motivazione del gruppo,
degli altri partecipanti,
della gente che ci
circonda. Percepire la
differenza tra l’automotivazione e la
motivazione degli altri
Comprendere la
posizione dell’altro,
essere in grado di non
avere posizioni di difesa
se altri provano a
motivarci; essere aperti e
accettare di motivare altri
Comprendere la
differenza tra strategie
dirette e indirette per la
motivazione
Comprendere
l’importanza di altri fattori,
che possano
positivamente influenzare
le questioni relative alla
motivazione
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Commenta i tuoi compiti
Commenta i tuoi compiti
Data: ____________________________
Nome: _____________________________
Compito (descrivilo con parole tue)
_____________________________________________________
_____________________________________________________
____________________________________________________
Il mio primo pensiero sul compito:
___________________________________________________________
___________________________________________________________
___________________________________________________________
__________________________________________________________
Cosa mi è piaciuto:
___________________________________________________________
___________________________________________________________
___________________________________________________________
___________________________________________________________
___________________________________________________________
Cosa è stato difficile per me:
___________________________________________________________
___________________________________________________________
___________________________________________________________
___________________________________________________________
Mi piacerebbe portare a termine questo compito perchè
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
120
Data
Argomento
☺ Divertente?
Nome: __________________________________
Diario di Progetto
Cosa ho imparato
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Abilità e competenze che ho
usato
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Report sui progressi raggiunti
La tabella seguente sintetizza la valutazione dei progressi raggiunti dai formandi
(partecipanti/studenti). In questo document sarà registrata la valutazione a punti di
ciascuno dei tre corsi seguiti dai partecipanti/studenti.
Utilizzare i seguenti riferimenti per la valutazione:
−
−
−
−
1 = eccellente
2 = buono
3 = sufficiente
4 = insuficiente
Valutazione della formazione n.
Aree valutate
Progressi, sviluppo personale
Frequenza e rispetto della
tempistica
Cooperazione nel gruppo
Comunicazione
Opinioni, comportamento, interventi
3
Generale
Formando
Formatore
Formando
Formatore
Formando
Formatore
Formando
Formatore
Formando
Formatore
Formando
Abilità di trasferire le nuove
conoscenze nella pratica
Formando
Raggiungimento degli obiettivi
fissati
Formando
Generale contributo al modulo
formativo
2
Valutazione
Comprensione dei contenuti della
lezione
Abilità di auto-riflessione
1
Formatore
Formatore
Formatore
Formando
Formatore
Formando
Formatore
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Valutazione dello sviluppo personale
Nelle pagine successive troverai una lista con i contenuti formativi offerti. Ti
chiediamo la cortesia di cerchiare il livello di conoscenza e competenza che ritieni di
aver raggiunto in ciascuna area.
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Competenze che ho acquisito durante lo svolgimento del programma
formative:
Comunicazione e interazione:
1. Consapevolezza dell’esistenza di comunicazione verbale e non verbale e
abilità di usarle in maniera appropriata:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
2. Abilità ad esprimere emozioni e sentimenti senza offendere altre persone
(assertività):
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
3. Abilità di trasmettere informazioni in maniera comprensibile a differenti
persone, adatta la comunicazione rispetto ai riceventi:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
4. Sviluppo di un CV professionale e una lettera di motivazione, loro
aggiornamento:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
Positivo
Negativo
Molto negativo
5. Abilità di ascolto attivo:
Eccellente
Molto positivo
6. Abilità di riconoscere differenti emosioni e abilità di auto-controllo:
Eccellente
Molto positivo
ELEMENTI CHE MI SONO PIACIUTI:
Positivo
Negativo
Molto negativo
ELEMENTI CHE NON MI SONO PIACIUTI:
ATTIVITÁ OUTDOOR E PARTI INTERATTIVE CHE MI SONO PIACIUTE
MAGGIORMENTE E PERCHÉ
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Gestione dei conflitti:
1. Abilità a riconoscere ed esprimere bisogni, interessi e problemi di qualcuno,
essere in grado di definirne le aspettative e valutare i differenti interessi:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
2. Abilità ad affrontare in modo costruttivo pregiudizi e stereotipi:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
3. Abiltà a riconoscere ed esprimere i propri limiti, definirne e chiarirne le loro
violazioni:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
4. Abilità a riconoscere e denominare aree di conflitto:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
5. Abilità a guardare da diverse prospettive e punti di vista usando la
(auto)riflessione:
Eccellente
Molto positivo
ELEMENTI CHE MI SONO PIACIUTI:
Positivo
Negativo
Molto negativo
ELEMENTI CHE NON MI SONO PIACIUTI:
ATTIVITÁ OUTDOOR E PARTI INTERATTIVE CHE MI SONO PIACIUTE
MAGGIORMENTE E PERCHÉ
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Gestione dello stress
1. Comprendere che i problemi sono parte della vita quotidiana e saperli gestire:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
2. Identificare, esprimere e condividere valori, opinioni e aspettative:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
3. Comprendere il valore della percezione di sé e della percezione sociale:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
4. Identificare e denominare problemi e oneri e abilità a riflettere sulle azioni di
qualcuno:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
Negativo
Molto negativo
5. Abilità ad affrontare attivamente oneri e problemi:
Eccellente
Molto positivo
ELEMENTI CHE MI SONO PIACIUTI:
Positivo
ELEMENTI CHE NON MI SONO PIACIUTI:
ATTIVITÁ OUTDOOR E PARTI INTERATTIVE CHE MI SONO PIACIUTE
MAGGIORMENTE E PERCHÉ
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Percezione
1. Abilità a percepire e interpretare correttamente segni, gesti, espressioni del
viso e posture del corpo nella comunicazione non verbale:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
2. Abilità a esprimere messaggi attraverso gesti, espresisoni del viso e postura:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
3. Abilità a controllare il linguaggio del corpo secondo l’intento comunicativo:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
4. Abilità a riconocere specifiche caratteristiche culturali nell’uso di espressioni
facciali, gesti e posizione del corpo:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
Positivo
Negativo
Molto negativo
5. Abilità di ascoltare attivamente:
Eccellente
Molto positivo
ELEMENTI CHE MI SONO PIACIUTI:
ELEMENTI CHE NON MI SONO PIACIUTI:
ATTIVITÁ OUTDOOR E PARTI INTERATTIVE CHE MI SONO PIACIUTE
MAGGIORMENTE E PERCHÉ
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Motivazione
1. Comprendere il termine “motivazione”, abilità a spiegare cosa significa e a fare
esempi pratici di “motori motivazionali”:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
2. Comprendere ed essere ingrado di lavorare con l’auto-motivazione e la
motivazione del gruppo, degli altri partecipanti, della gente che ci circonda.
Percepire la differenza tra l’auto-motivazione e la motivazione degli altri:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
3. Comprendere la posizione dell’altro, essere in grado di non avere posizioni di
difesa se altri provano a motivarci; essere aperti e accettare di motivare altri:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
4. Comprendere la differenza tra strategie dirette e indirette per la motivazione:
Eccellente
Molto positivo
Positivo
Negativo
Molto negativo
5. Comprendere
l’importanza di altri fattori, che possano positivamente
influenzare le questioni relative alla motivazione:
Eccellente
Molto positivo
ELEMENTI CHE MI SONO PIACIUTI:
Positivo
Negativo
Molto negativo
ELEMENTI CHE NON MI SONO PIACIUTI:
ATTIVITÁ OUTDOOR E PARTI INTERATTIVE CHE MI SONO PIACIUTE
MAGGIORMENTE E PERCHÉ
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