Disturbi specifici dell’apprendimento
e
strategie didattiche
Dott.ssa Di Egidio Marika
Dott.ssa Di Felice Virginia
Programma della prima giornata

I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA):
o

Criteri diagnostici secondo il DSM IV-TR e l’ICD-10.
Definizione dei DSA:
o
Dislessia;
o
Disortografia;
o
Disgrafia;
o
Discalculia.

DSA e ipotesi causali.

Identificazione precoce delle difficoltà di apprendimento:
o

Indicatori di rischio in età prescolare e scolare;
Aspetti emotivi e comportamentali legati ai DSA
Criteri diagnostici DSA
I disturbi specifici dell’apprendimento:
criteri diagnostici

Principali riferimenti internazionali:
o
o
o
Diagnostic and Statistic Manual of Mental
Disorder, 4th edition, Text Revision (DSM IV-TR,
APA, 2002).
International Classification on Disease, 10th
revision (ICD-10, OMS, 2007).
In Italia le diagnosi funzionali prodotte ai
fini della certificazione assumono i codici
ICD-10.
Criteri diagnostici secondo l’ICD-10
F81. Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche.


Disturbi nei quali le abilità normali di acquisizione delle
capacità in questione sono compromesse sin dalle fasi iniziali
dello sviluppo.
Essi si manifestano con specifiche e significative
compromissioni nell’apprendimento che non sono il risultato
diretto di una mancanza delle opportunità di apprendere, di
un ritardo mentale e non sono dovute ad alcuna forma di
trauma o malattia cerebrale acquisita (OMS, 2007).
DSA: criteri diagnostici (DSM IV-TR)
315. Disturbi dell’Apprendimento
A.
B.
C.
Il livello raggiunto nella lettura/scrittura/calcolo, misurato da test
standardizzati sommininistrati individualmente, è sostanzialmente al
di sotto di quanto previsto in base: all’età cronologica del soggetto,
alla valutazione psicometrica dell’intelligenza, a un’istruzione
adeguata all’età.
L’anomalia descritta al punto A interferisce in modo significativo
con l’apprendimento scolastico o con le attività della vita
quotidiana che richiedono capacità di lettura/scrittura/calcolo.
Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà di lettura vanno al di
là di quelle di solito associate con esso.
E infine…

Il bambino con DSA deve aver avuto
adeguate opportunità sociali e relazionali.
Potremmo chiederci…
Tutti gli alunni che manifestano un disagio e/o uno scarso
rendimento scolastico hanno un DSA?
DSA quando…


Evidenziabile un problema neuropsicologico
Il divario fra QI e prestazioni è ritenuto significativo se inferiore
di almeno 2 deviazioni standard (ds), in quanto può essere
presente solo nel 2 % circa della popolazione
Quando la diagnosi?

Nonostante la possibilità di
un’identificazione precoce dei fattori di
rischio, la diagnosi di DSA è possibile solo
al termine del processo di istruzione,
collocato:
o
o
Alla fine della 2^ primaria per le abilità di
letto-scrittura;
Alla fine della 3^ primaria per le abilità di
calcolo e per la disgrafia.
Definizione dei DSA
Tratti comuni dei DSA

Secondo la CC, indipendentemente dalla
funzione compromessa, i disturbi specifici
evolutivi presentano tratti comuni:
o
o
o
o
o
Natura costituzionale del disturbo
Comorbilità
Espressività clinica variabile
Persistenza delle difficoltà
Instabilità nelle prestazioni
Diagnosi dei DSA

I DSA vengono classificati in relazione alla
funzione deficitaria:
 Dislessia:
lettura e scrittura
 Disortografia: scrittura (natura linguistica)
 Disgrafia: scrittura (natura grafomotoria)
 Discalculia: sistema dei numeri e del calcolo
Difficoltà di lettura
Dislessia (o Disturbo della lettura)




Significativa difficoltà nell’acquisire ed eseguire una lettura
sufficientemente fluente
Mancata automatizzazione dei processi di transcodifica
grafema-fonema/fonema-grafema
La lettura comporta un importante dispendio attentivo e
cognitivo che interfersice sui compiti che la suppongono (es.
comprensione del testo letto, studio, lavoro sul testo)
Stress e/o un livello minore di successi in confronto a quanto ci
potremmo aspettare stando al bagaglio cognitivo generale
dello studente
Il lettore con dislessia

Prima fase di scolarizzazione:
 Maggior
attenzione durante la lettura di
singole lettere o sillabe
 Si affatica di più quando legge
 Legge in modo più scorretto
 Impiega più tempo
 Ha più difficoltà nell’apprendere
Il lettore con dislessia

Seconda fase della scolarizzazione
(fino a età giovanile e a volte adulta):





Maggiore attenzione durante la lettura di parole (sptt
complesse, nuove, scritte in carattere più piccolo o
elaborato)
Difficoltà nel riconoscere i caratteri tipografici (sptt corsivo)
Bisogno di rileggere consegne scritte e testi (quindi impiega
più tempo)
Difficoltà a riconoscere suoni simili: l’alunno tende a
confondere suoni simili graficamente (m-n, b-d, q-p, a-o) o
fonologicamente (t-d, f-v, p-b, …).
Inversione di lettere (“introno” invece di “intorno”), ne
omette, ne aggiunge.
Il lettore con dislessia

Seconda fase della scolarizzazione:





Errori di anticipazione.
Il bambino legge una parola correttamente all’inizio della
pagina, ma può leggerla in modi diversi prima di arrivare
all fine del testo.
Lentezza ed errori nella lettura ostacolano la comprensione
dei testi (quindi difficoltà a svolgere un lavoro sui testi scritti,
studiare)
Prova meno piacere e sviluppa scarso desiderio (se non
rifiuto ed evitamento) di leggere e impegnarsi in compiti
che richiedono lettura
Variabilità delle prestazioni (peggiori se stanco, non
interessato, ansioso)
Il lettore dislessico: altre difficoltà

Inoltre:





Difficoltà in grammatica, punteggiatura, calligrafia
Difficoltà nell’esposizione orale e scritta
Confusione con le date, gli orari, direttive (come
quelle stradali),
Difficoltà nel memorizzare termini tecnici e
sequenze/etichette temporali (mesi, stagioni…),
spaziali (dx -sx, su-giù), matematiche (ognuno,
spartire, triplo)
Difficoltà in compiti di ordinamento alfabetico e
nell’uso del dizionario
Disortografia


Disturbo specifico della scrittura di natura
linguistica (in termini di ortografia).
L’alunno sbaglia molto o ha bisogno di
dedicare più attenzione del normale nello
scrivere correttamente (e nella giusta
sequenza) tutte le lettere o le sillabe.
Disortografia
L’alunno disortografico

L’alunno:
Si affatica di più quando scrive
 Impiega più tempo a scrivere
 Scambio di suoni visivamente simili per forma (mn, b-d) o suono (p-b, f-v).
 Riduzioni di gruppo (“pota” invece di “porta”).
 Fusioni o separazioni illecite (“lape” invece di
“l’ape”).
 Omissioni o aggiunta di lettere, sillabe o parti di
parole (“tvolo” invece di “tavolo”).

L’alunno disortografico

L’alunno:
Difficoltà con i gruppi consonantici complessi,
doppie, trigrammi.
 Commette numerosi errori in compiti di copiatura
 Difficoltà a scrivere testi, riassunti, temi, verifiche
scritte in genere in termini di organizzazione,
lessico, sintassi, adesione alle consegne.
 Meno piacere e scarso desiderio (rifiuto o
evitamento) di scrivere e impegnarsi in compiti
che richiedono scrittura (es compiti a casa)
 Variabilità nelle prestazioni

L’alunno disortografico


Difficoltà nel rispettare
le regole di
trasformazione del
linguaggio parlato in
linguaggio scritto.
Vengono commessi
molti errori di varia
tipologia.
Disgrafia



Disturbo specifico della scrittura di natura
grafomotoria (in termini di scrittura poco leggibile)
Il tratto calligrafico è significativamente meno
“fluido” e l’alunno presenta minore facilità e
prestanza quando deve scrivere in modo leggibile
e ordinato
La scrittura è irregolare per dimensione
(macro/microscrittura) e/o pressione.
L’alunno disgrafico

L’alunno:





Scrive in modo meno leggibile, con difficoltà soprattutto
nel corsivo
E’ lento
Difficoltà nella copia e nella produzione autonoma di
figure geometriche.
Il livello di sviluppo del disegno è spesso inadeguato
rispetto all’età.
È’scoraggiato, demotivato e spesso inaccurato in compiti
quali prendere appunti, il copiare dalla lavagna, lo scrivere
sul diario, o i compiti scritti per casa
L’alunno disgrafico
Discalculia




Disturbo specifico del sistema dei numeri e del
calcolo
Difficoltà a scrivere o leggere correttamente i
numeri, enumerare all’indietro, accedere ai risultati
delle tabelline e di altre somme o sottrazioni
semplici.
Significative difficoltà ad accedere al significato
(quantitativo) dei numeri e comprendere le
relazioni
Significative difficoltà nel calcolo (a mente o
scritto)
Discalculia
Nella discalculia evolutiva si distinguono due
profili:
1.
Deficit nelle componenti di cognizione
numerica (intelligenza numerica basale).


2.
Sistemi di comprensione numerica
Sistemi di produzione numerica
Deficit relativo alle procedure esecutive
e al calcolo.
Errori nei sistemi
di comprensione e di produzione
Errori a base lessicale


Errori che riguardano la produzione o la
comprensione delle singole cifre.
Esempio: 4 al posto di 7  leggo, scrivo o
dico ad alta voce “quattro” invece di
“sette”.
Errori nei sistemi
di comprensione e di produzione
Errori a base sintattica



Il bambino è in grado di codificare le singole
cifre ma non riesce a stabilire i rapporti tra
loro in una struttura sintattica corretta.
In genere, si tratta di errori di
transcodificazione tra i diversi codici arabicoverbale e viceversa.
Esempi: errori dovuti al mancato
riconoscimento del valore posizionale:
“trecentonovantacinque” = 310095
 “seicentocinquantadue” = 6100502

Errori nel sistema del calcolo
Errori nel recupero di fatti aritmetici
 Fatti aritmetici: risultati di particolari
operazioni che sono stati memorizzati e
che possono essere recuperati facilmente
in base alle richieste del compito. In
genere riguardano i risultati delle tabelline
e delle altre operazioni.
 Esempio: 3 + 3 = 9 oppure 5x2=7.
Errori nel sistema del calcolo
Errori nel mantenimento e nel recupero di
procedure
 Questi errori si riferiscono all’utilizzo di procedure
e strategie primitive che non consentono un
calcolo veloce.
 Esempio: 2+7 si parte da 2 per aggiungere 7
invece di porre l’addendo più grande come
punto di partenza.
 La difficoltà a utilizzare semplici strategie e regole
di accesso diretto ai risultati determina un carico
eccessivo di memoria che rallenta e rende
faticosi i processi coinvolti nel calcolo.
Errori nel sistema del calcolo
Errori nell’applicazione delle procedure


Applicazione degli algoritmi delle operazioni e
possono riguardare:
 scorretta posizione nell’incolonnamento,
 inversione o omissione di sequenze relative
all’algoritmo (es. il cambio),
 sostituzione di procedure nel passaggio da
un’operazione a un’altra (es. l’applicazione della
sequenza dell’addizione alla moltiplicazione).
Esempio:84 – 67 = 20 perché 4-7=0 e 8-6=2.
Anche…errori visuo-spaziali
Queste difficoltà riguardano:
 Gli aspetti percettivi (es. segno + visto
come segno x).
 I diversi livelli di organizzazione dei dati
implicati soprattutto nella scrittura di
un’operazione:
 “31”
letto “tredici”,
 errato incolonnamento.
L’alunno discalculico



Inversione nella scrittura di numeri.
Numerazione regressiva difficoltosa.
Difficoltà nel:
 Memorizzare gli algoritmi del calcolo delle 4
operazioni.
 Memorizzare le tabelline
 Memorizzare i termini specifici delle figure
geometriche.
 Memorizzare le formule.
 Discriminare i segni > < - + x.
 Effettuare calcoli orali.
L’alunno discalculico




Si affatica di più quando affronta compiti
che comportano aspetti matemtaici
Impiega più tempo a svolgere compiti di
matematica
Nella scrittura dei numeri fa confusione tra i
simboli matematici.
Difficoltà nell’enumerazione, nei cambi di
decina e/o omette numeri.
L’alunno discalculico




Nel recupero dei risultati nei calcoli rapidi
(2+2) o delle tabelline.
Nelle procedure (calcoli in colonna,
espressioni).
Di gestione nello spazio, con conseguenti
problemi nell’incolonnamento delle
operazioni.
Nella risoluzione dei problemi nonostante
l’integrità delle capacità logiche.
ESEMPI DI SCRITTI REALIZZATI DA
ALUNNI DISCALCULICI
DSA e ipotesi causali
DSA e ipotesi causali
Ipotesi causali: origine neurobiologica



L’origine neurobiologica del disturbo determina una diversa
modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte nei
processi di lettura, scrittura e calcolo.
una delle teorie più accreditate ritiene che dislessia e
disgrafia siano causata da un deficit a carico delle reti
neuronali coinvolte nel processamento fonologico: difficoltà
nell’associazione rapida e automatica di grafema-fonema e
fonema-grafema.
Dato che il processo di lettura si alimenta di informazioni
visuo-percettive, anche gli aspetti legati a possibili disturbi nei
processi visivi possono avere un ruolo nel determinare la
dislessia e gli altri DSA.
Ipotesi causali: origine neurobiologica

Oggi si riconoscono come causa della
dislessia evolutiva e dei DSA in generale,
molteplici fattori, i principali riguardanti le
aree del linguaggio e le abilità visuospaziali.
Cause della dislessia

Deficit nell’elaborazione fonologica delle
informazioni, correlato con
un’ipoattivazione nella corteccia
temporo-parietale sinistra e un aumento
nell’attivazione dell’area omologa destra
e nella corteccia frontale inferiore (Heim e
Leil, 2004, Shaywitz et al., 1998; Grunling et
al., 2004).
Cause della dislessia
Cause della dislessia


I bambini con dislessia mostrano differenze
nell’attività cerebrale ancor prima di
iniziare a imparare a leggere (Gaab et al.,
gennaio 2013).
In questo studio i ricercatori hanno eseguito
test di risonanza magnetica funzionale su 36
bambini in età prescolare mentre
eseguivano operazioni che richiedevano di
decidere se due parole fossero pronunciate
dalla stessa voce.
Cause della dislessia


Nel corso di questa attività, i bambini con
una storia familiare di dislessia mostravano,
rispetto ai controlli di pari età, QI e status
socio-economico, una ridotta attività
metabolica nelle giunzioni tra i lobi
occipitale e temporale e tra le aree
posteriori dei lobi temporali e parietali.
Anziani, bambini e adulti con dislessia
hanno una disfunzione nelle stesse regioni
cerebrali.
Cause della dislessia
Differenze di attivazione in alcune aree cerebrali fra:
Bambini a rischio dislessia
Bambini NON a rischio
dislessia
Movimenti oculari nei bambini con dislessia
Discalculia e aree cerebrali

Secondo Molko (2009) chi soffre di
discalculia presenta un solco
intraparietale destro meno sviluppato del
normale, meno profondo e più corto degli
altri.
Ipotesi causali: origine genetica



Si stima che il rischio di avere un figlio con
DSA, se il padre lo è, è di circa il 40%
Il rischio di familiarità è un indicatore utile di
dislessia e può essere rilevato già in età
prescolare
Molti degli studi condotti nel campo della
genetica sembrano indicare la presenza di
un possibile sito per i “geni dislessici”
Dislessia e genetica
Identificazione precoce delle
difficoltà di apprendimento
Sintomi precoci





Ritardo nel linguaggio.
Confusione delle parole che hanno una
pronuncia simile.
Difficoltà di espressione.
Difficoltà a identificare le lettere.
Familiarità per quanto concerne problemi
di lettura e scrittura.
Predittori di DSA
in bambini della scuola dell’infanzia
Anomalie nelle sequenze






Confondere i giorni della settimana.
Non ricordare i mesi dell’anno.
Avere difficoltà nella memorizzazione delle
date.
Non riconoscere il susseguirsi delle stagioni.
Faticare a riconoscere le lettere nelle
parole e le parole all’interno di frasi.
Dimostrare problemi anche
nell’elencazione dei numeri, in avanti e
all’indietro.
Difficoltà nell’orientamento
spazio-temporale




Fare confusione tra destra e sinistra
Presentare difficoltà nel riconoscere gli
oggetti dentro o fuori da un campo.
Fare confusione tra sopra e sotto.
Fare confusione fra prima e dopo, ieri,
oggi o domani.
Coordinazione motoria







Apparire goffi.
Mostrare precocemente difficoltà nelle attività
sportive in cui si usano mani o piedi.
Avere difficoltà nelle procedure di vestizione, con
limiti nell’allacciare o nell’abbottonare.
Avere scarsa destrezza con l’uso delle forbici.
Mostrare difficoltà nel mantenere linee armoniche
nel disegno o nel rispettare i bordi mentre colorano.
Mostrare difficoltà nella copia da modello e
disordine del foglio.
Mostrare difficoltà nel battere le mani andando a
tempo con la musica.
Abitudini di gioco





Avere difficoltà nell’uso dei “puzzle”.
Mostrare difficoltà nell’uso dei “lego”
(prediligono le torri alle composizioni più
complesse).
Avere scarso interesse per le storie audiovisive.
Mostrare una predilizione per la
televisione.
Essere attratti dagli automatismi semplici
tipici dei videogame.
Relazioni con gli altri







Difficoltà nella comprensione di consegne
verbali.
Difficoltà nel seguire più istruzioni nello stesso
tempo.
Difficoltà di memoria.
Difficoltà nell’espressione verbale fluente anche
se dispongono di un buon vocabolario.
Dimenticare facilmente o “perdere” la parola
che avevano in mente.
Mostrare difficoltà ad attaccare più parole con
creazione di neologismi.
Scambiare parole.
Relazioni con gli altri






Usare onomatopee o suoni durante
l’esposizione.
Usare strutture grammaticali fantasiose.
Ripetere parole in modi diversi.
Essere strettamente concisi.
Avere difficoltà nell’apprendimento di
filastrocche o nell’imparare rime.
Avere difficoltà nel disegno (es. disegnano
un viso saltandone parti essenziali)
Organizzazione del lavoro



Essere poco puntuali.
Dimenticare i materiali di lavoro.
Perdere o rompere i materiali di lavoro
ricorrendo a richieste esterne.
Fonte: Barbera F. (2012). Con-pensare i DSA. Guida per insegnanti.
Predittori di DSA
in bambini della scuola primaria
“Non stanno a sentire”



Difficoltà a ricordare le istruzioni.
Difficoltà a mettere insieme e a
organizzare gruppi di pensieri e a
raccontare storie o eventi vissuti.
Necessitano di strategie alternative
talvolta anche complesse e articolate per
ricordare le consegne.
“Non si impegnano abbastanza”



Difficoltà nell’organizzazione del lavoro e
necessitano di aiuto costante per il
mantenimento dell’ordine.
Sono più abili a esporre e farsi capire
oralmente che a descrivere per iscritto.
Sanno che scrivendo accumulano errori e
per evitare l’esperienza frustrante
preferiscono non cimentarsi in questo
compito.
“Non si concentrano”

Nel tempo in cui copiano un lavoro
sembrano esaurire rapidamente la
concentrazione e questo perché non
fissano bene le parole, ma le devono
riportare una per una, smontandole nelle
singole lettere e perdendo spesso il segno,
dunque con un’accuratezza che diventa
deficitaria.
“Non sono precisi”

Hanno manualità scarsa e lo scarso
controllo della penna è l’evidenza di
difficoltà di tipo prassico.
“Non controllano il loro lavoro”


Possono scrivere la stessa parola più volte
sbagliandola ripetutamente e in maniera
diversa.
Mancano della percezione visuale
complessiva della parola stessa.
Fonte: Barbera F. (2012). Con-pensare i DSA. Guida per insegnanti.
Possibili indicatori dei DSA
(oltre i 12 anni)
Possibili indicatori oltre i 12 anni







Continua a leggere lentamente, in maniera poco
fluente e con errori
Ha un bagaglio culturale limitato, per via delle
difficoltà di lettura
Continua ad avere difficoltà nello spelling
Scrive a mano lentamente, con difficoltà e il
risultato è poco leggibile o illeggibile
Ha migliori competenze orali che scritte
Ha difficoltà nella pianificazione e composizione di
un testo scritto
Continua a pronunciare male alcune parole
Possibili indicatori oltre i 12 anni







Ha difficoltà nella sintassi e nella punteggiatura
quando scrive
Ha difficoltà a riassumere e sintetizzare
Ha difficoltà a prendere appunti e copiare dalla
lavagna
Rimanda o evita compiti che richiedono lettura,
scrittura o calcolo
Non completa i compiti a casa
E’ lento a rispondere alle domande, soprattutto a
quelle aperte (che richiedono una risposta
articolata)
Ha difficoltà nella memorizzazione
Possibili indicatori oltre i 12 anni






Si confonde nell’usare parole lunghe (ad es.
“deduzione” al posto di “detrazione”)
Ha difficoltà a ricordare i nomi di alcuni parole,
oggetti o nomi di persone familiari
Ha limitate competenze nel pianificare e
organizzare le attività
Ha difficoltà nella gestione del tempo
Ha una bassa stima di sé
In classe disturba, fa il buffone oppure e troppo
calmo
Possibili indicatori oltre i 12 anni




Può essere emotivo o ansioso in merito ai suoi
problemi scolastici
Può avere difficoltà nei rapporti sociali con i
compagni e/o gli insegnanti
C’è una notevole discrepanza tra la sua vivace
intelligenza, le intere ore pomeridiane dedicate
allo studio e il suo rendimento scolastico
I professori riportano che a scuola è facilmente
distraibile, spesso non porta a termine i compiti
scritti perche “rimane indietro” e non riesce a
rispettare i tempi di consegna
Punti di forza
Punti di forza


Il disturbo specifico dell’apprendimento
interessa uno specifico dominio di abilità
lasciando intatto il funzionamento
intellettivo. I ragazzi sono intelligenti!
Molte sono le caratteristiche positive spesso
associate ai DSA
Punti di forza





Hanno un’intelligenza nella norma e/o superiore
alla norma
Ragionano in modo dinamico, creando
connessioni inusuali che altri difficilmente riescono
a sviluppare (pensiero creativo)
Apprendono facilmente dall’esperienza
Ricordano maggiormente i fatti non in modo
astratto ma come esperienze di vita, racconti ed
esempi
Pensano soprattutto per immagini, visualizzando le
parole e i concetti in modo tridimensinale
Punti di forza







Memorizzano più facilmente per immagini
Hanno un diverso stile di apprendimento (globale)
Sono capaci di vedere le cose da diverse
prospettive
Percepiscono e apprendono in maniera multidimensionale, usando tutti i sensi
Sono molto curiosi e intuitivi
Hanno una fervida immaginazione
Sono creativi, creano e sviluppano facilmente
nuove idee e previsioni
DSA illustri
DSA e aspetti emotivi
DSA e aspetti emotivi


Come si sente un bambino con un
Disturbo Specifico dell’Apprendimento?
Cosa possono fare Genitori e Insegnanti
per supportare un bambino con un
Disturbo Specifico dell’Apprendimento?
Una giornata “tipo” da DSA …
Una giornata tipo da DSA
L’Autostima nel bambino DSA
L’autostima di un bambino DSA risulta
piuttosto bassa, a causa di:
Fallimenti scolastici
 Esperienze di frustrazione
 Confronto continuo con i compagni
 Ansia

Definizione di Autostima


Insieme dei giudizi valutativi che
l’individuo dà di se stesso (Battistelli,
1994);
Valutazione del concetto di sé (Raimy,
1948);
Definizione di Autostima
Concetto di sé:
insieme di elementi cui una persona fa
riferimento per descrivere se stessa
(Raimy, 1948);
L’autostima coincide con una
valutazione delle informazioni contenute nel
Concetto di sé
Definizione di Autostima
L’autostima è quindi basata sulla
combinazione di informazioni oggettive
riguardo se stessi e valutazioni
soggettive di queste informazioni che si
riferiscono a due componenti:
Sé Percepito
Sé Ideale
Visione oggettiva delle
proprie abilità
Visione di come si
vorrebbe essere
Definizione di Autostima
Il confronto tra il Sé percepito e il Sé Ideale può
produrre una discrepanza
Maggiore è la discrepanza, minore sarà
l’autostima
(BASSA AUTOSTIMA)
o
Minore è la discrepanza, maggiore sarà
l’autostima
(ALTA AUTOSTIMA)
Definizione di Autostima
ALTA
AUTOSTIMA
BASSA
AUTOSTIMA
•Visione di sé “sana”,
cioè riconoscere di
avere realisticamente
sia pregi che difetti;
•Non si è ipercritici
verso sé stessi;
• Ci si impegna per
migliorare le proprie
aree di debolezza;
•Si apprezzano i propri
punti di forza;
•Si riconoscono
esclusivamente le
proprie debolezze;
•Si trascurano i propri
punti di forza;
•Si reagisce con
comportamenti di
falsa sicurezza o di
evitamento;
Indicatori di una bassa
autostima
Il bambino:


è restio ad applicarsi nei compiti scolastici
si comporta male o da “pagliaccio” per attirare l’attenzione
degli altri

tende a evitare le persone e a isolarsi

è riluttante a mostrare i lavori che ha svolto

tende a impiegare molo tempo a svolgere un compito che
trova difficile ma per il quale non vuole chiedere aiuto

appare sulla difensiva, polemico

è in ansia quando fa i compiti scolastici

controlla e ricontrolla più volte i compiti

evita il contatto oculare
Modello gerarchico multidimensionale
dell’Autostima (Bracken, 2003)
L’Autostima nel bambino DSA



Nei soggetti con disturbo
dell’apprendimento è il sé scolastico ad
essere maggiormente compromesso
Il bambino si sente come incompetente e
poco autoefficace
Il bambino può concepire lo sforzo e
l’impegno che applica nello studio come
inutile
Le fonti dell’autostima
1)
•
•
2)
3)
Valutazioni riflesse:
Dirette (Opinioni comunicate dagli altri)
Indirette (Comportamento degli altri nei nostri
confronti)
Confronto sociale: Valutazione del risultato
ottenuto dal confronto con gli altri che ci
circondano;
Autosservazione: Processo attribuzionale,
mediante il quale si cerca di spiegare un evento
collegandolo a una causa, ossia il Locus of
Control (Heider, 1958);
Le fonti dell’Autostima
LOCUS OF CONTROL
INTERNO
ESTERNO
• Capacità
• Sforzo
• Intenzione
• Difficoltà del
compito
• Sfortuna
Stile attributivo nei DSA



Stile impotente-depresso: il soggetto
attribuisce il successo a cause esterne
(casualità, compito facile, aiuto esterno) e
l’insuccesso alla mancanza di abilità
In caso di successo, il bambino proverà
sorpresa e gratitudine, mentre in caso di
insuccesso, sperimenterà vergogna,
depressione e apatia
Il bambino tenderà a evitare o fuggire dai
compiti
Stile attributivo nei DSA
Di conseguenza, il bambino si sente meno
responsabile del proprio apprendimento,
sviluppando un atteggiamento definito
come “impotenza appresa”
comportamento rinunciatario e passivo, in
cui il bambino non mette in atto nessuna
azione per cambiare le cose
Stile attributivo nei DSA
Egli tende a concepire un’idea
dell’intelligenza come innata e
immodificabile (Teoria entitaria)
L’impegno e lo sforzo vengono ritenuti inutili e
fallimentari
La motivazione al compito è annullata
Ansia nei DSA
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Definizione:
“Emozione spiacevole che consiste in un
sentimento di penosa aspettativa e allarme di
fronte a un pericolo reale o potenziale,
immediato, imminente, associato a sintomi fisici di
iperattività neurovegetativa e a un
comportamento di evitamento”

“Come può essere così difficile?”
https://www.youtube.com/watch?v=9Wb7vS3k2Lc
Ansia nei DSA
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
Il bambino DSA tende a esperire rispetto ai
compagni maggiori stati di ansia
Le difficoltà di elaborazione delle
informazioni e il ritmo della lezione
percepito come troppo veloce
costituiscono una forte fonte di disagio
il bambino si focalizza sull’anticipazione
cognitiva dell’evento ansiogeno
Ansia nei DSA
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Egli anticipa cognitivamente ed
emotivamente il giudizio degli insegnanti e
dei compagni, i quanto sono situazioni
che ha già vissuto in precedenza
Il bambino percepisce ogni sbaglio come
irreparabile e sente su di sé il giudizio dei
compagni e dell’insegnante
Eccessivi livelli di ansia non fanno altro che
alterare la prestazione dell’alunno
Ansia nei DSA
Il bambino mette in atto comportamenti
di evitamento o fuga dalla situazione
ansiogena
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Risposte “rifugio”
Sguardo sfuggente
Ripiegamento su di sé (il bambino non si espone o
non si offre volontario)
Riluttanza a fare domande
Nascondere le proprie difficoltà
Resistenza ad applicarsi nei compiti scolastici
Frustrazione e Aggressività nei DSA
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“Stelle sulla terra”
https://www.youtube.com/watch?v=_wTO6vYqC_A
La percezione di inadeguatezza, i continui fallimenti
scolastici, la sensazione di frustrazione, ovvero la
delusione per il mancato appagamento di
un’aspettativa, senso di inutilità e di umiliazione
Rabbia e aggressività incrementate da
comportamenti inadeguati di genitori e insegnanti
Frustrazione e Aggressività nei DSA
Il bambino può mettere in atto dei
comportamenti tesi a fare del
male o comunque a ledere , sia
fisicamente che verbalmente, se
stesso, le altre persone o le cose
Difficoltà relazionali e sociali
I bambini con DSA possono soffrire di un rifiuto e di un
isolamento sociale legato a uno o più fattori:
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problemi sul piano linguistico/comunicativo
difficoltà nell’uso adeguato del linguaggio verbale
scarse abilità sociali
scarsa persuasività
decodifica difficile delle informazioni offerte
dagli altri
possibile goffagine
difficoltà nell’interpretare il linguaggio
corporeo
atteggiamento comunicativo passivo
Strategie per migliorare l’autostima e la
motivazione scolastica nei DSA
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“Stelle sulla terra”
https://www.youtube.com/watch?v=85hlNOZUm88
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Procedere per piccoli passi
Sperimentare il successo (sfida ottimale, riconoscere
di essere riusciti in qualcosa)
Riconoscere i progressi (individuare i risultati positivi,
rinforzo, premio, feedback costante)
Identificare i punti di forza
Assegnare delle responsabilità
Fare parte di un gruppo (socializzazione, lavori di
gruppo)
Strategie per migliorare l’autostima e la
motivazione scolastica nei DSA
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Tutoring tra pari
Prepararsi all’apprendimento: fattori emotivi (ansia,
calo dell’umore, irritabilità, frustrazione)
Alfabetizzazione emotiva (consapevolezza di sé,
autoregolazione, motivazione, empatia e
competenza sociale)
Riflessione e discussione
Hobby
Attività fisica e sport
Riposo e sonno
Una metafora per capire meglio …
I demoni sulla barca
(La trappola della felicità, Russ Harris)
E per concludere…
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Slide 1° Giornata (PowerPoint)