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SEDE DI FIRENZE -
A D U N A N Z A ' D E L 10 FEBBRAIO
liano e della Società degli Agricoltori Italiani. Uno dei punti più notevoli del Programma rifletteva l'utilizzazione dei giardini alpini
come campi di studio per la coltura di essenze forestali e delle
migliori erbe foraggere allo scopo di giungere alla soluzione dell'arduo problema del rimboschimento e del miglioramento dei pascoli alpini.
« Dopo il Congresso ebbero luogo tre escursioni botaniche guidate
dai Professori Wilczek e Flahault, ordinatori del Congresso. Quale
non fu la mia profonda ammirazione e quasi sorpresa al notare,
attraversando le belle montagne del Cantón de Vaud, lo stato di
maravigliosa conservazione in cui erano quei boschi, e la lussureggiante produzione dei pascoli e campi attigui ! I paragoni sempre dolorosi, in questo caso sono sanguinanti. A canto al paesaggio di pace e di benessere che ad ogni passo la bella Svizzera spiega
dinanzi all' occhio del viaggiatore, ponevo col pensiero le ripide e
dirupate balze del nostro Appennino o di molte parti delle nostre
alpi, i valloni convertiti in sconfinati brecciai, i pascoli magri ove
a stento possono vivere e soffrendo la fame le pecore, le condizioni
miserabili dei nostri montanari condannati ad abbandonare le loro
terre per le lontane Americhe, lo squallore dei piani riarsi dal sole
e privi d'un corso d'acqua che ne possa migliorare le sorti
« Allora compresi più che mai l'imperiosa necessità di risolvere
al più presto il problema del rimboschimento, problema vitalissimo
per noi Italiani. E pensai che occorreva un' attiva propaganda
presso tutte le classi di persone, affinchè tutti indistintamente,
entro il limite delle proprie forze, cerchino di ricostruire quanto i
nostri vecchi hanno distrutto. -— Però, per raggiungere l'intento,
più che fare conferenze o scrivere opuscoli speciali, e circolari ecc.,
che il più delle volte lasciano il tempo che trovano pel fatto che
non vengono ascoltate o lette, pensai che sarebbe opportuno ripetere in Italia quanto è stato recentemente fatto in Isvizzera dal
Signor Henry Correvon, vecchia conoscenza per i colleghi della Società botanica italiana, avendo egli gentilmente partecipato alla
bella nostra riunione al Piccolo S. Bernardo nell'agosto 1903. Il
Correvon, presidente della Società per la protezione delle piante di
Ginevra, anima di artista ed apostolo infaticato della nobile causa,
pubblicava un elegantissimo libro « Nos arbres » , in cui poneva in
tutta l'evidenza il valore estetico sia dal lato decorativo, come da
quello storico delle piante legnose della sua patria splendida. In
quel libro piacevolissimo brillanti bozzetti accompagnati da artistiche incisioni fanno conoscere gli alberi storici o leggendari, e
brevi ed interessanti capitoli ci espongono i pericoli del disboscamento, e i pregi della legislazione forestale svizzera, mentre in
rapida rassegna passano dinanzi al lettore le snelle forme e i poderosi tronchi di tutte le specie che allignano nella Svizzera e che
hanno un valore forestale. Il libro attira per i suoi molteplici elementi estetici l'attenzione del pubblico, ispira insensibilmente in
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