REGIONE PIEMONTE
AZIENDA SANITARIA LOCALE 207
OSPEDALE DEGLI INFERMI BIELLA
DIPARTIMENTO delle Specialità Mediche
S.C. PNEUMOLOGIA
Direttore Dott Felice Gozzelino
Via Marconi 23, 13900 BIELLA
Tel.0153503329 Fax: 0153503569
e-mail: [email protected]
GESTIONE DELL’OSSIGENOTERAPIA DOMICILIARE
Responsabile progetto, servizi e persone coinvolte.
Cognome nome
Funzione / ruolo
Struttura
GOZZELINO FELICE
DIRETTORE
PNEUMOLOGIA
BUA FILIPPA
CAPO SALA
PNEUMOLOGIA
ORSATO FEDERICA
INFERMIERA
PNEUMOLOGIA
BARBERIS PIERA
INFERMIERA
PNEUMOLOGIA
BORRI IVA
INFERMIERA
PNEUMOLOGIA
CELESTRI ROBERTA
INFERMIERA
PNEUMOLOGIA
CODA L. ELENA
INFERMIERA
PNEUMOLOGIA
FUSCO MASSIMO
INFERMIERE
PNEUMOLOGIA
GIROTTO CLAUDIA
INFERMIERA
PNEUMOLOGIA
PIDELLO MONICA
INFERMIERA
PNEUMOLOGIA
SIRIANNI ELISABETTA
INFERMIERA
PNEUMOLOGIA
recapiti
015/3503329
015/3503329
015/3503329
note
Premessa
L’ossigeno è un componente fondamentale per il metabolismo cellulare, in quanto da
esso deriva l’energia indispensabile per tutti i processi biologici.
L’anidride carbonica è il prodotto finale della metabolismo cellulare, ed in particolare dei
i processi ossidativi dei carboidrati.
Poiché nell’organismo umano non esistono depositi di ossigeno (come invece avviene
per altre sostanze come il calcio e il ferro), il corretto funzionamento delle cellule
richiede un continuo apporto di ossigeno ai tessuti ed una contemporanea rimozione di
anidride carbonica. A questo meccanismo prendono parte il sistema respiratorio, il
sistema cardiovascolare e il sangue.
Il sistema respiratorio, costituito dalle vie aeree, dai polmoni e dalla gabbia toracica, ha
il compito di scambiare i gas con l’aria ambiente. L’ossigeno inalato entra nei polmoni e
raggiunge gli alveoli, dove avviene lo scambio gassoso tra aria alveolare (ricca di
ossigeno e povera di CO2) e il sangue capillare refluo dai distretti (ricco di CO2 e
povero di ossigeno).
All’interno del sangue i gas vengono veicolati dall’emoglobina, con un legame non
covalente facilmente reversibile. Questo tipo di legame è altamente efficiente in quanto
consente un rapido scambio di gas da un ambiente all’altro: così, a livello dei tessuti
periferici dove i livelli di ossigeno sono bassi questo viene rapidamente ceduto
dall’emoglobina, mentre a livello degli alveoli polmonari, in presenza di alti livelli di
ossigeno viene facilmente legato dall’emoglobina. All’inverso, l’anidride carbonica può
essere facilmente legata dall’emoglobina a livello tessutale e ceduta a livello alveolare. I
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livelli ematici di ossigeno e di anidride carbonica possono essere misurati per ottenere
preziose informazioni sullo stato di funzionalità del sistema respiratorio. In particolare, è
possibile misurare la pressione parziale di ossigeno e di anidride carbonica e la
saturazione di ossigeno dell’emoglobina.
Per pressione parziale si intende la pressione di un singolo componente all’interno di
una miscela ed è pari al prodotto della pressione della miscela stessa per la
concentrazione del singolo componente Così, poichè la concentrazione di ossigeno
nell’aria ambiente è pari al 20.93%, la sua pressione parziale è pari a 155-160 mmHg
(760 X 20.93%)
Per ossigeno terapia a lungo termine s’intende la somministrazione di ossigeno
supplementare in quantità tali da riportare il contenuto arterioso di tale gas il più vicino
possibile ai livelli normali. L’indicazione all’ossigenoterapia a lungo termine è
rappresentata dall’insufficienza respiratoria cronica di qualsiasi origine, anche se è stata
dimostrata l’efficacia sulla sopravvivenza soltanto nei pazienti affetti da BPCO. Il criterio
elettivo di prescrizione è costituito dal riscontro di ipossiemia con PaO2 pari o inferiore a
55 mmHg persistene nell’arco di due mesi, accertata da emogasanalisi eseguito ogni 15
giorni, anche dopo terapia medica massimale appropriata. Il limite di 55 mmHg può
essere innalzato a 60 in presenza di policitemia, ipertensione polmonare, cardiopatia
ischemica, aritmia, vasculopatia cerebrale. La somministrazione di ossigeno
continuativa, o comunque oltre le quindici ore al dì, consente di prevenire le
complicanze dell’insufficienza respiratoria quali: l’ipertensione polmonare, il cuore
polmonare cronico e l’insufficienza d’organo dovuta ad ipossia. Altre indicazioni
dell’ossigenoterapia, anche se più infrequenti, sono costituite dalla sindrome delle
apnee del sonno e dall’ipertensione polmonare primitiva.
E’ importante sottolineare che l’ossigeno va considerato come un farmaco a tutti gli
effetti, e come tale va dosato. Concentrazioni non appropriate possono avere
conseguenze gravi, anche mortali.
La prescrizione dell’ O2 domiciliare richiede le seguenti indagini specifiche:
•
•
•
prove di funzionalita’ respiratoria,
emogasanalisi arteriosa
il test di tolleranza all’ O2.
Le sorgenti di ossigeno sono costituite dall’ossigeno gassoso, dall’ossigeno liquido e dai
concentratori di ossigeno. L’ossigeno gassoso in bombola ad alta pressione è oggi in
disuso per via della pericolosità. L’ossigeno liquido, la forma più utilizzata, presenta
indubbi vantaggi quali purezza assoluta, possibilità di erogare all’occorrenza flussi
elevati, facilità di trasporto, sicurezza, discreta durata e praticità (che consente tra l’altro
di utilizzare bomboloni portatili), silenziosità. Il concentratore rappresenta la sorgente
più economica soprattutto nei tempi medio-lunghi, ma risulta svantaggiosa per la
necessità di manutenzione, per la necessità di approvvigionamento elettrico che limita
la possibilità di movimento del paziente e la rumorosità.
L’ossigeno può essere somministrato mediante gli occhialini nasali o maschere faciali
ad effetto Venturi. Gli occhialini sono oggi largamente diffusi in quanto comodi,
esteticamente accettabili e consentono una migliore autonomia e vita di relazione ai
pazienti. Le maschere faciali, peraltro, presentano il vantaggio di consentire una più
precisa quantificazione della concentrazione di ossigeno erogato.
L’attivazione dell’ossigeno terapia è effettuata dall’infermiere mediante la compilazione
di un modulo con i seguenti dati: nome, cognome, indirizzo, recapiti telefonici, data
d’attivazione, l/m e durata giornaliera della terapia. A compilazione avvenuta si contatta
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la ditta fornitrice per la comunicazione dei dati e per prendere accordi per la consegna
del materiale al domicilio. Successivamente si farà pervenire al servizio farmaceutico
territoriale copia del modulo per il pagamento della fornitura.
Al domicilio il paziente riceverà il seguente materiale:
un contenitore ad alta capacità (32 litri), ma di peso contenuto e scorrevole
(bombola madre),
• un sistema per l’attività extradomiciliare portatile (stroller),
• le canule nasali con prolunga per facilitare gli spostamenti all’interno della casa,
• un manuale con le norme d’uso e materiale informativo sull’utilizzo in sicurezza
dei presidi in ottemperanza alla legge 626/94.
Ogni paziente in ossigenoterapia domiciliare viene controllato trimestralmente in
regime ambulatoriale per valutare l’efficaacia della terapia e/o la necessiità di apportare
modifiche alla stessa.
•
Analisi di contesto
Si evidenzia in maniera empirica che il nostro centro prescrive in media l’ossigeno
terapia a 20 nuovi pazienti ogni mese (240 all’anno). Le patologie prevalenti sono:
broncopolmoniti cronico ostruttive e neoplasie.
Inoltre, attraverso una osservazione partecipante, si osserva come la gestione dell’O2
terapia domiciliare risulti di difficile comprensione e generi spesso ansia e
preoccupazioni al momento della prescrizione. In effetti, questo tipo di trattamento si
discosta dalle terapie abituali, basate sulla assunzione di farmaci per via orale o
iniettiva. I dubbi più comunemente riscontrati riguardano la natura di questa terapia, le
modalità di assunzione, i presidi forniti, le precauzioni da adottare, i controlli da
eseguire.
La priorità sarà quella di comunicare tutte le informazioni riguardanti le finalità e la
corretta gestione dell’ossigenoterapia in una forma e linguaggio comprensibile per
pazienti e famigliari.
Si è in oltre evidenziato che il materiale illustrativo fornito dalla ditta non sempre risulta
chiaramente comprensibile, in quanto di difficile lettura, caratterizzato da concetti molto
tecnici, caratteri grafici piccoli e i documenti sono poco leggibili.
Destinatari del progetto educativo
Il destinatario del progetto è un paziente ricoverato nel reparto di Pneumologia al quale
viene prescritta l’ O2 domiciliare. Nel caso in cui il destinatario non sia in grado di
autogestirsi sarà necessario identificare un care giver,per un supporto parziale o totale
in base al grado di dipendenza del paziente.
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Analisi dei bisogni educativi dei destinatari
I destinatari avranno la necessità di:
- imparare a conoscere le norme comportamentali e di sicurezza per l’uso
dell’ossigeno
- imparare ad utilizzare correttamente i presidi a loro forniti, prevenendo dubbi e
possibili complicanze
Obiettivi destinatari
Rendere autonomo nell’utilizzo dell’ O2 terapia il paziente e/o il suo care giver:
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il paziente dimostrerà di avere le conoscenze di base sull’ossigeno terapia;
identificherà le complicanze che possono manifestarsi durante l’utilizzo dell’O2;
il paziente dimostrerà di conoscere quali possono essere le misure per prevenire
tali complicanze;
dimostrerà di conoscere gli indicatori numerici della bombola madre,di valutarne il
grado di riempimento, saprà contattare la ditta fornitrice per il rifornimento
utilizzando i numeri forniti in base al giorno (feriale o festivo), dimostrerà di avere
le conoscenze nella gestione ed igiene dell’umidificatore e dei vari presidi
connessi;
sarà in grado di ricaricare il portatile, valutando il grado di riempimento
attraverso l’indicatore cromatico (verde = pieno / rosso = vuoto);
sarà in grado di utilizzare la canula nasale posizionandola correttamente sia al
viso che negli appositi raccordi dei presidi.
Sarà in grado di riconoscere i sintomi precoci di ipossia: irrequietezza, cefalea,
distrbi visivi, leggera confusione, iperventilazione, tachicardia e dispnea
Obiettivo dei formatori
Uniformarsi nella modalità di intervento educativo rivolto al paziente. E’ importante che
venga utilizzato un linguaggio appropriato per stimolare il paziente a dialogare su ogni
argomento che possa essergli utile.
Utilizzare uno strumento comune per fornire informazioni utili sui comportamenti da
tenere nelle varie situazioni.
Illustrare i presidi e la terapia, verificare l’acquisizione dei messaggi trasmessi affinché il
paziente sia autonomo.
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Obiettivo aziendale
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Migliorare la qualità assistenziale.
Diminuire i costi e gli accessi impropri
Risorse
Umane:
-
medici e infermieri della S.C. di Pneumologia
tecnici della ditta fornitrice
-
utilizzo materiale presente in reparto (canule nasali, bombole, stroller)
richiesta di fornitura alla ditta erogatrice di un bombolone vuoto per
l’addestramento
creazione di materiale informativo chiaro e sintetico.
-
utilizzo della sala visita
-
per la preparazione dei materiali informativi
per la formazione del personale
per i momenti di educazione al paziente
Economiche:
Logistiche:
Tempo
-
Stakeholder
Infermiera del day hospital che collaborerà nella parte educativa e nella raccolta dati
tramite intervista telefonica.
Coordinatore infermieristico come facilitatore nell’organizzazione dell’attività.
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Cronoprogramma
anno 2008-2009
Apr.
Mag.
Giug.
Lugl.
Riunioni con i colleghi
Richiesta materiale alla
ditta
Allestimento setting
Preparazione
documentazione
Preparazione
questionario di
valutazione
Stesura manuale
operativo
Formazione operatori
Contatti Stakeholder
Presentazione del
progetto
Partenza del progetto
Momenti di verifica
avanzamento progetto
Valutazione finale
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Ago.
Sett.
Ott.
Nov.
Dic.
Gen.
Feb.
Stesura del piano operativo
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Richiedere alla ditta la bombola vuota per la preparazione del setting per
l’addestramento: adattare sala visita.
Informare i colleghi del progetto raccogliendo i punti di forza e le criticità
Predisporre il materiale necessario per l’addestramento
Preparare l’opuscolo informativo
Preparare il questionario valutativo
Stesura del manuale operativo
Concordare con la collega del day hospital la modalità di raccolta e valutazione
dei dati.
Reperire il materiale informativo fornito dalla ditta per rielaborarlo in moda da
renderlo di chiara e semplice comprensione.
Prevedere di strutturare il momento educativo in tre tempi:
- al momento della prescrizione della terapia
- un momento successivo di informazione
- un momento di addestramento
Predisporre un diario dove raccogliere criticità, osservazioni e monitorare i dati.
Prevedere la possibilità di correzione della progettazione.
Monitoraggio
Strumenti per ricerca dati da monitorare
- analisi swot per raccolta opinioni dei colleghi
- griglia per monitorare i pazienti ai quali è stata fatta educazione terapeutica
- diario per la segnalazione delle criticità e osservazioni
- questionario con le domande da porre al paziente al momento della visita di
controllo
Vincoli e limiti
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Tempo necessario per sviluppare l’educazione del paziente sia per quanto
riguarda il campo intellettivo che il campo gestuale
Adeguare luoghi e materiali nel rispetto delle normative (legge 626/94)
Compliance del paziente
Coinvolgimento dei colleghi nell’adesione al progetto
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Piano di valutazione
Di processo secondo i seguenti indicatori:
- si sono svolte le riunioni secondo il cronoprogramma
- sono stati predisposti i materiali necessari per la realizzazione del momento
educativo
- compilazione della griglia di inserimento dei pazienti in tutte le sue parti
- presenza di un diario per documentare l’operatività
Di risultato secondo i seguenti indicatori:
- presenza di opuscolo informativo
- maggior conoscenza e uniformità nel gruppo infermieristico
- presenza del manuale operativo
- i pazienti saranno dimessi con le conoscenze di base per utilizzare
l’ossigeno a domicilio
Di impatto secondo i seguenti indicatori:
- il paziente dopo l’esercitazione è riuscito autonomamente a utilizzare
l’ossigeno e presidi annessi
- presenza della compilazione del questionario di valutazione con una
percentuale di positività superiore al 60 %
Bibliografia
http.// www.amaresalute.it/abc2htm
http.// www.ampneumologi.it/opin2htm
http.// www.wikipedia.org/wiki/ossigeno
http.// www.guidausofarmaci.it/pag.1293htm
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