UNA
FINESTRA…SULL'ITALIA
PROGETTO: Nella molteplicità … l'unità
(in occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia)
Classi 5^ A/ B / C - anno scol. 2010/2011
La scena prevede un palco con un grandissimo tricolore sul fondale;
in avanti , sulla destra, addossata ad un lato del palco, vi è una finestra :
balconcino con fiori, due ante aperte, una tenda bianca.
- Perchè la finestra (idea di apertura … comunicazione … interazione
di pubblico e privato …)
- Perchè una finestra aperta (proiezione verso il mondo... verso il
futuro …. verso un'unità ancora da perseguire …)
- Perchè una finestra balcone ( idea di completezza … non visione
parziale... disponibilità e coinvolgimento totale... partecipazione …)
 Arriva in scena r.n.1 è pensieroso, gironzola, mugugna tra sé.
 Compare r.n.2 : Ciao (nome)!... Ma cosa c'è?.... non mi saluti nemmeno!
r.n.1. : Hai ragione... scusami... ma sono molto impegnato !
r.n-2 : Impegnato? E in cosa ? Secondo me non stai facendo proprio
nulla !
r.n.1 : Nulla? Ma non lo vedi che sto pensando ?
r.n.2 : E di grazia... qual è il contenuto del tuo pensare?
r.n.1 : Non fare lo spiritoso! Anzi ... cerca di darmi una mano.
Devo dare una risposta a questa domanda “Chi ha fatto l'Italia?”
C'è un concorso per ragazzi e ho deciso di partecipare. Non si sa
mai! Però, vedi, secondo me, non serve una risposta banale, scontata...
per vincere occorre essere originali, troavare una risposta geniale!
Tutti saprebbero dire : “L'Italia l'hanno fatta i patrioti e gli eroi del
Risorgimento” ma mi sembra una risposta semplice. Ci vorrebbe un
qualcosa...
Arriva r.n.3 : Ehi voi! Dovete venire in palestra … sì o no? Svelti...
è tardi !
r.n.2 : Senti (nome). Secondo te … chi ha fatto l'Italia?
r.n.3 : Ma cosa vuoi che me ne importi? Chi l'ha fatta … chi non l'ha
fatta … sbrigatevi o faremo tardi in palestra e l'allenatore si arrabbierà.
r.n.1 : Ha ragione … andiamo... la partita di domani è importante.
Tanto per il concorso c'è tempo! Si rivolge al n.3 Andiamo...
ti spiegherò strada facendo. I tre ragazzi vanno via.
* Si affaccia al balcone Dante recitando i versi iniziali della DC ;
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
chè la diritta via era smarrita.
Ah quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinnova la paura!
si interrompe e guardando il pubblico dice:
 Starete chiedendovi il senno di tal presenza;
 ma dell'unità d'Italia lui puote forse dar licenza?
 Ebbene, dicovi e non ne abbiate oblio,
 che l'Italia l'ho fatta pure io !
Sulla scena arrivano tre bambini che recitano versi famosi della DC.
Bambino n.1 Per me si va nella città dolente
per me si va nell'etterno dolore
per me si va tra la perduta gente.
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne e io etterna duro.
Lasciate ogni speranza , voi ch'entrate.
Bambino n.2
Amor che al cor gentil ratto s'apprende
prese costui della bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.
Amor ch'a nullo amato amar perdona
mi prese del costui piacer sì forte
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Bambino n.3
Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura ,
termine fisso d'etterno consiglio …
In te misericordia, in te pietate
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate.
Dante, affacciato al balcone, li guarda con soddisfazione e annuisce.
I bambini vanno via. Dante si rivolge al pubblico:
 Facean patria divisa lingue molte,
 favelle diverse eran tra le genti colte;
 volgare fu nomato e me ne vanto,
 fu lingua che prese tutti in grande manto.
 Co' miei versi non vo' tener sermone,
ma per color che favellan di divisione,
lesto un pensier avanza e sorpassa:
non ragioniam di lor …. ma guarda e passa!
Dante va via e al balcone compare Pulcinella con in mano
un grande piatto con una pizza
Pulcinella rivolgendosi al pubbblico:
Ma ve pare mai possibile ca l'Italia l'ha fatta Dante Alighieri? A
lingua.... o volgare... ma lassamm perde e cuntamm e cose serie,
Tutt'o munn sape ca Napule è l'Italia e ca l'Italia vera sta a
Napule. O sapiti pure vuie comme se dice: viti Napule e poi mori! E
mò v'aggio a dicere n'ata cosa ... a vera pizza sta a cà ! A pizza
napuletana c'a pummarola an goppa... E c'imm a dicere p'a pizza
Margherita? U tricolore sta an goppa a pizza : bianco... a mozzarella;
rosso... a pummarola; verde... o basilico . Chista è Italia!
Parte la musica Funiculì funiculà (balletto - tarantella) Pulcinella al
balcone si muove a suon di musica
Pulcinella: Vi saluto! Stateve buone! Io me ne devo annà . Tengo na
fame ! Me vado a fa na spaghettata alla salute vostra e alla salute
dell'Italia ca compie 150 anni. Viva Napoli! Viva l'Italia!
Ritornano i ragazzi dalla palestra.
r.n.3 : Se domani facciamo schifo come oggi … non c'è nessuna
speranza per il campionato!
r.n.2 : Ma no ! Succede sempre così. L'allenamento è una cosa e la
partita è un'altra . Quando c'è la vittoria di mezzo ….
r.n.1 : A proposito di vittoria … il concorso... ma chi ha fatto L'Italia?
r.n.3 : Secondo me non c'è da scervellarsi tanto perdendo tempo.
Basta accendere la televisione. Parlano sempre della stessa cosa:
ed è da mesi ! Il Risorgimento... i patrioti... Mameli …. Garibaldi ….
Tranquillo (nome) … Segui i programmi televisivi per qualche giorno ,
troverai la soluzione al tuo problema... ma attento! Rischi
un'indigestione di storia! Io non ne posso proprio più! Anche i
programmi sportivi ci mettono la loro dose sull'Unità d'Italia . E basta
…. non se ne può più.
Al balcone compare un emigrante che si trascina una pesante valigia
di cartone. I ragazzi si guardano e si interrogano con gesti.
Emigrante : Sbaglio o ho sentito parlare di Italia? Chi ha fatto l'Iitalia?
Non c'è dubbio! Chi più di noi emigranti ha fatto l'Italia? Mio nonno
emigrò in America, mio zio è morto in una miniera di carbone in Belgio,
io sono da anni in Svizzera...
r.n.1 : Scusi, signore … se ho ben capito … anche lei... anzi ..., anche voi
emigranti avete fatto l'Italia?
Emigrante : Certamente! Ciò che guadagniamo lo mandiamo in Italia,
per la famiglia, per i figli, per comprare la terra, per fare la casa...
e ti pare poco?
r.n.2 : Ma … mi tolga una curiosità … come mai la sua valigia è così
pesante? Cosa mai c'è dentro? E un trolley non sarebbe più comodo?
Emigrante : Ai miei tempi la valigia era di cartone, come questa.
Cosa c'è dentro? Le scarpe pe' lu cumpare Tore, nu stozzu te casu
pe lu Cosiminu ca ne lu manda muierasa, na maglia te lana pe lu Totu
ca ne l'ha fatta mammmasa... Cerchiamo di aiutarci tra paesani. Ora devo
andare... il treno sta per partire e non vorrei perderlo. Ciao ragazzi.
L'emigrante va via portandosi dietro la valigia : i ragazzi sono ancora
in scena
r.n.3 : Chi l'avrebbe mai detto! Pure gli emigranti hanno fatto l'Italia!
r.n.1 : Se pensiamo poi alle condizioni di lavoro degli emigranti... ai sacrifici
… alle umiliazioni che hanno dovuto sopportare...
r.n.2 : A pensarci bene... conoscete anche voi la storia di Sacco e
Vanzetti? Due italiani emigrati in America, finiti sulla sedia elettrica
perchè manifestavano per i loro diritti!
(Here'to you)
; cantano il ritornello i tre ragazzi .
leggono le strofe due genitori
r.n.3 :Sai cosa ti dico caro (nome) , la faccenda si complica! Non sarà
facile trovare l'idea geniale per il concorso.
r.n.2 : Sapete cosa sto pensando? Questa finestra va tenuta d'occhio...
è molto interessante. Potremmo avere l'intuizione!
r.n.1 : Penso proprio che tu abbia ragione. Sediamoci in in prima fila e
osserviamo cosa succede alla finestra.
I tre ragazzi si vanno a sedere in prima fila. Alla finestra arriva un
garibaldino.
: Buonasera! Ma quanta gente!
Ah! ...Già! … Anche voi qui per il compleanno dell'Italia ? ...Che ci faccio io
qui?... State a vedere ….
Parte la musica (marcia dei bersaglieri) … arrivano in scena i garibaldini
correndo in coppia, fanno due giri e si fermano schierati dietro.
Finisce la musica e sei garigbaldini fanno due passi avanti...
n.1 : Garibaldi, With secret support from Victor Emmanuel, recruit
volunteers in Liguria and 6 May 1860 starting from with two ships and one
thousand volunteers.
n.2 : On May 11, the Thousand landing at Marsala, Garibaldi threedays later,
to assume the dictatorship of Salemi in Sicily, in the name of Victor
Emmanuel.
Garibaldino del balcone(rivolgendosi al pubblico): Fate fatica a capire, vero?
Eh già... parlano inglese! … Perchè parlano inglese? E' la lingua di tutti...
è la lingua per eccellenza... oggi, se non conosci l'inglese, sei tagliato fuori!
Comunque ci sono qua io a darvi una mano... io l'inglese lo conosco ! Hanno
detto che Garibaldi partì con i Mille dalla Liguria e sbarcò in Sicilia.
n.3 : On May 27 Garibaldi defeated the Bourbon troops in Calatafimi and
come to Palermo, where is established a provisional government headed by
Crispi.
n.4 : On July 20, report another victory Garibaldi in Milazzo, in Messina he
seized with the help of farmers who were hoping for an agrarian reform.
Garibaldino al balcone : I garibaldini riportano vittoria contro l'esercito
borbonico a Calatafimi, a Palermo, a Milazzo, a Messina e liberano la Sicilia.
n.5 : The thousand pass the strait and arrive in Naples in early September
were Francis II escapes and flees to Gaeta.
n.6 : On October 26, 1860 Garibaldi meets Vittorio Emanuele in Tean and
delivery of the conquered lands.
Garibaldino al balcone : Passato lo stretto, i Mille riportano altre vittorie,
arrivano a Napoli e il re Federico II è costretto a fuggire a Gaeta. A Teano
Garibaldi incontra Vittorio Emanuele e gli consegna i territori conquistati.
I sei garibaldini ritornano ai loro posti ; riprende la marcia e di nuovo , in
coppia .fanno due giri e vanno via.
Garibaldino al balcone : Complimenti ai garibaldini che parlano inglese...
Senza inglese non se ne fanno passi in avanti. Usi il computer ...ci vuole
l'inglese! Vai all'estero... devi conoscere l'inglese! Modestamente cerchiamo
di essere al passo con i tempi. Bye, bye !
alla finestra arriva Carlo Pisacane
C:P. (rivolgendosi al pubblico) : Non mi riconoscete, vero? ...Lo immaginavo!
Tutti a parlare dell'impresa dei Mille , di Garibaldi, … e di ciò che ho fatto
io? Della mia impresa … non ne parla nessuno! Anch'io volevo liberare il Sud
dai Borboni … anch'io son partito dalla Liguria.... anch'io con i miei uomini
sono sbarcato sulle coste meridionali … ma la fortuna non mi ha aiutato …
e le cose non sono andate bene ! State a sentire ….
in scena arrivano cinque spigolatrici che recitano ognuna una strofa della
SPIGOLATRICE DI SAPRI . C.P. dal balcone ripete il ritornello:
Eravamo trecento, eravamo giovani e forti e siamo morti .
Le spigolatrici vanno via
C.P. Lo avete capito adesso chi sono? Sono Carlo Pisacane! La mia impresa
fallì... ma qualche anno dopo... ecco Garibaldi e i suoi Mille. Io sbarcai a
Sapri e lui a Marsala , io avevo trecento uomini e lui mille, …. ma l'idea
era sempre quella... sollevare il Meridione! A me andò male …. a lui bene
io ... però... ho sempre avuto il sospetto che mi abbia copiato l'impresa.
Non sembra anche a voi? Comunque … acqua passata... l'importante è che
l'Italia l'abbiamo fatta. Inutile star qui a rivendicare meriti !
Va via C.P. Arriva Pinocchio al balcone
Pinocchio: Eccomi qua … ci sono anch'io! Con me non c'è da sbagliarsi.
Mi conoscete tutti! Pinocchio è stato tradotto in tutte le lingue del
mondo … Pinocchio è stato raccontato, recitato, telefilmato, illustrato
… fa parte di ognuno di noi. Come mai tanto successo? La lingua di
Collodi è straordinaria,....gioiosa... golosa... sfrenata … I personaggi sono
simbolici come gli antichi miti: il grillo, la lumachina, il gatto e la volpe, la
fatina, i quattro conigli neri... e poi , tutti i bambini del mondo sono come
me... i miei rimorsi, le mie promesse, i miei pentimenti , i miei capricci
appartengono a ogni bambino
Collodi ha portato l'Italia in tutta Europa e anche al di là dell'oceano !
Tocca anche a me un ruolo in occasione dei 150 anni.
Carissimo Pinocchio (diamonica)
Pinocchio : Questa ninna nanna è così dolce che stavo quasi per
addormentarmi ! Ora , però , devo andare... Geppetto mi aspetta !
Arriva al balcone Garibaldi :
Buonasera a tutti . Mi avete riconosciuto , vero? Chi non conosce Giuseppe
Garibaldi … l'eroe dei due mondi ! In Italia non vi è un paese che non abbia
una strada o una piazza a me intitolata; Anche qui ad Alezio avete “via
Garibaldi”, la via che porta alla stazione! Quanti sono i monumenti a me
dedicati? Non si possono contare ! Sono famoso, di me si sono interessati
gli storici, ma anche registi, scrittori, musicisti, cantanti … La mia immagine
si trova sui libri di storia e anche su tanti francobolli … Sono stato il primo
testimonial pubblicitario : ho sponsorizzato sigari, cerini, liquori, lucido per
scarpe. Un pesce rosso/arancione che vive nell'oceano si chiama pesce
Garibaldi; hanno dato il mio nome anche a un asteroide : Garibaldi 4317.
Sono stato il primo a diffondere l'uso dei Jeans: nel Museo del Risorgimento,
a Roma , sono conservati i miei pantaloni, veri e propri jeans per stoffa e per
modello. E l'Italia meridionale? Chi l'ha liberata dai Borboni ? Eppure …
sono stato messo da parte ! Da chi? Dai Savoia, da Cavour, da Vittorio
Emanuele... sono invidiosi della mia popolarità e sono anche preoccupati delle
mia capacità militari; hanno paura di perdere il potere ! Infatti … oggi …
non mi hanno invitato ! Oggi 17 marzo 1861, alla corte dei Savoia è festa
grande; vi è la proclamazione del Regno d'Italia … grandi festeggiamenti …
di me non si è ricordato nessuno... anzi...sapete cosa vi dico? Preferisco
andare via... non voglio assistere alla manifestazione … mi farebbe troppo
male. Rimanete voi a godere della festa . Non perdetevi il gran ballo che ci
sarà, tra poco , al palazzo reale, a Torino. Buon divertimento !
Garibaldi va via - Valzer con sei coppie
Arriva al balcone Giuseppe Verdi
Buonasera! Sono Giuseppe Verdi; non posso certo mancare alla festa
dell'unità d'Italia. Io non ho combattuto contro i Borboni, né contro gli
Austriaci, … ma ho fatto tanto per la nostra patria. Era cantando le mie arie
che i volontari si avviavano ai campi di battaglia. La mia musica scaldava
l'animo degli spettatori e trasformava gli spettacoli della Scala di Milano o
della Fenice di Venezia in manifestazioni di patriottismo; quando il pubblico
acclamava :- Viva Verdi! Viva Verdi!- sapete cosa si nasondeva dietro il mio
nome? V - E – R- D – I erano l'acronimo di Vittorio Emanuele re d'Italia !
Sono stato deputato del primo parlamento italiano … e dopo anche senatore.
Arriva sulla scena il coro - Va' pensiero – Verdi resta al balcone
Verdi:
Questo è il canto degli Ebrei, prigionieri in Babilonia, che ripensano alla loro
patria lontana. E' evidente il motivo per cui, in pieno Risorgimento, venne
utilizzato come una metafora della condizione degli italiani , soggetti al
dominio austriaco. Ho tutto il diritto di affermare che anch'io sono un padre
della patria; anch'io ho fatto l'Italia ! Arrivederci ! Vi apetto tutti alla
Scala di Milano.
Un partigiano al balcone
Partigiano: Che disastro la guerra ! Sia ben chiaro... ogni guerra è un
disastro ! E la seconda guerra mondiale? Un super disastro !
Quando gli Americani sbarcarono in Sicilia, il re e il governo si misero in salvo
a Brindisi, i tedeschi occuparono l'Italia settentrionale, il regime fascista
era in crisi e l'esercito italiano senza ordini e istruzioni era allo sbando.
Cosa fare? Entrai nel Comitato di Liberazione nazionale e partecipai alla
lotta partigiana.
“Oh bella ciao”
- Solista /coro/strumenti -
Partigiano : Che brutta cosa la guerra ! Che bruttissima cosa la guerra civile
! Quanti morti … quanti lutti … quuanti disastri ! I caduti partigiani sono
stati quasi 45.000; 21.000 rimasero invalidi o mutilati . Lo sapevate che alla
guerra partigiana parteciparono anche tantissime donne ?
Ed è anche grazie a loro se oggi possiamo festeggiare, il 25 aprile, la Festa
di Liberazione della nostra Italia. Viva l'Italia ! Viva l'Italia libera !
Va via il partigiano e va via il coro
Donna al balcone : Buonasera a tutti quanti ; forse non mi conoscete … ma io
sono aletina, sono di Alezio ! Che ci faccio io qui? Che c'entro io con l'unità
d'Italia? Per un certo verso, avete ragione: nessun libro di storia parla di
me, né di altre normali mamme di famiglia. Dovete però sapere che anche noi
abbiamo fatto l'Italia ! Come? Con i nostri sacrifici, portando avanti figli e
famiglia, risparmiando e mettendo da parte per un domani, cucendo,
rattoppando pantaloni e calzini, ricamando corredo, lavorando in campagna …
I divertimenti, le vacanze, le ferie … oggi vanno di moda , ma ai tempi miei
esisteva solo la famiglia e il lavoro. Passatempi ? Non ce n'erano ! Niente
cinema... niente televisione.... niente automobile ! Sapete qual era l'unico
svago? Un giro di pizzica , magari la sera , d'estate, tra parenti o vicini di
casa . Bastava un tamburello per fare allegria !
Ballo di pizzica
Al balcone un docente o un dirigente scolastico
150 anni ! 150 anni di Italia unita ! … A pensarci bene sono anche 150 gli anni
della scuola pubblica italiana ! La scuola , quella statale, pubblica ed
obbligatoria ha la stessa età della nostra nazione. Fu con la legge Casati del
1860 che lo stato intervenne nella pubblica istruzione ; prima il monopolio era
nelle mani degli ordini religiosi, Gesuiti in particolare.
1860 … 1861 … stato unitario e scuola viaggiano insieme … da 150 anni ! Alla
scuola spetta, a buon diritto, un ruolo da protagonista nel processo di
unificazione. Chi più della scuola ha contribuito a combattere
l'analfabetismo ? Chi ha reso possibile l'affermazione di una lingua unitaria
da nord a sud della penisola ?
Maestri e maestre, professori e professoresse hanno insegnato a milioni di
persone a “leggere, scrivere e far di conto”, da Torino a Palermo, da Leuca a
Domodossola. Pur nelle ristrettezze, che in questi anni si son fatte
maggiormente sentire, i lavoratori della scuola con impegno e professionalità
hanno garantito , attraverso l'istruzione e il sapere, un sentire unitario nel
nostro giovane paese. L'Italia deve avere un debito di riconoscenza nei
confronti della scuola pubblica. Altro che tagli ! Altro che riduzione di
risorse ! L'Italia l'ha fatta anche la scuola ! Viva l'Italia ! Viva la scuola !
Il docente /dirigente va via; ritornano in scena i tre ragazzi
r.n.3 Beh! Che ve ne pare? Io un'idea me la sono fatta . Non c'è un qualcuno
che ha fatto l'Italia. Sono in tanti ad aver fatto l'Italia.
r.n.2 (rivolgendosi al n.1) Ed ora ( …. nome) come la mettiamo per il tuo
concorso ? Potresti dire che … “i padri della nostra patria sono numerosi”. Ti
piace questa frase? r.n.1 scuote la testa
r.n.3 Oppure …. ascolta … “Gli artefeci della nostra Italia sono più mumerosi
delle stelle del firmamento e non è possibile elencarli” Che te ne pare?
r.n.2 Senti... senti … vediamo un po' … “son tanti e tali i nostri eroi che
conoscerli tu non puoi” . C'è pure la rima; può andar bene?
r.n.1. Sapete cosa sto pensando? ...E la mia idea non è per niente banale.
Anzi... ! Avete ragione... non c'è un qualcuno che ha fatto l'Italia …
Sono stati in tanti … SIAMO IN TANTI ! L'Italia l'hanno unita gli eroi
del Risorgimento, hanno dato una mano uomini politici , poeti, letterati,
emigranti, madri di famiglia … potremmo continuare a lungo … ma ognuno di
noi ha un ruolo importante nella concretizzazione del concetto di patria.
Sono stato chiaro?
r.n.3 Penso di averti capito. Non importa l'età, non importa il mestiere, non
importano i titoli... tutti noi continuiamo a fare l'Italia, ogni giorno, ogni
mese, ogni anno. Noi siamo l'Italia !
r.n.2 E' vero ! Come non pensarci prima? Allora per il tuo concorso è fatta.
r.n.1 Siamo sulla buona strada . Ogni cittadino è artefice della sua nazione,
ogni italiano è artefice dell'Italia ! E non ci vuole molto … Basta metterci
impegno … passione ...
r.n.2 Senso di responsabilità … collaborazione … buona volontà …
r.n.3 Ma anche coraggio … intraprendenza … determinazione...
Al balcone compare una mamma
E bravi ragazzi ! State dicendo delle cose giuste e sacrosante. L'unità
d'Italia non è qualcosa di fatto e concluso. E' qualcosa che si costruisce ogni
giorno con l'impegno di ognuno di noi, di ogni cittadino. C'è una cosa , però,
che voglio porre alla vostra attenzione (fa vedere un opuscolo ) Questa è la
nostra Costituzione: una garanzia per me, per voi, per tutti. Bisogna
conoscerla, amarla e soprattutto rispettarla. Bisogna essere cittadini
consapevoli dei propri diritti, ma anche dei propri doveri. Questo è il
documento fondamentale della nostra democrazia : è una mappa dei valori
che dobbiamo sempre tener presenti.
Sul palco si leggono alcuni articoli della Costituzione
Art.1 L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità
appartiene al popolo che la esrcita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art.11 L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli
altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Art.34 La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, è obbligatoria e
gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di
raggiungere i gradi più alti degli studi.
Art.12 La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco,
rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
Art.36 Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla
quantità e qualità del suo lavoro. … Il lavoratore ha diritto al riposo
settimanale e a ferie annuali retribuite.
Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca
scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico
della nazione.
Art.139 La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione
costituzionale
Art.84 Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che
abbia compiuto cinquanta anni d'età e goda dei diritti civili e politici.
Art. 48 Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la
maggiore età. Il voto è personale, libero e segreto. Il suo esercizio è
dovere civico.
Art. 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli
indigenti.
Art. 54 Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di
osservarne la Costituzione e le leggi.
Ritornano sul palco tutti gli alunni
Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni personali e sociali.
r.n.2 L'articolo 3 può essere definito il cuore della nostra Costituzione;
infatti il principio di uguaglianza, qui enunciato, è il criterio che condiziona
l'intero ordinamento giuridico.
r.n.3 E a proposito di uguaglianza senza distinzioni di sesso, razza, lingua,
religione, nazionalità , ascoltate gli alunni delle classi quinte nel più classico
dei canti internazionali : We are the word
Canto
r.n.2 Siamo alla fine della nostra carrellata sull'Italia. Veramente … noi
alunni di quinta siamo anche alla fine di un percorso scolastico. Ma … mi
chiedo e vi chiedo : - Si può dire conclusa la nostra esperienza , sia quella di
questa serata che quella scolastica?
r.n.3 Tutto continua ! Noi andremo alla scuola secondaria di primo grado;
anche l'Italia continuerà il suo percorso, ma dipenderà da tutti noi se la
strada sarà liscia e scorrevole oppure accidentata.
r.n.1 Chissà se ci ritroveremo ancora insieme ,tra cinquanta anni, a
festeggiare il bicentenario dell'unità d'Italia?
Con questo augurio e con questa speranza vi ringraziamo per la pazienza che
avete avuto, vi salutiamo e vi invitiamo a cantare , tutti insieme, il nostro
Inno nazionale.
Fratelli d'Italia
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copione - Istituto Scolastico Comprensivo Alezio