informa
Notizie dall’ASL 4 del Tigullio
A servizio del cittadino
Comunicazione e news
Campagne di prevenzione
Eventi
Servizi
Approfondimenti e curiosità
Pubblicazione trimestrale - Anno 3, numero 2
Autorizzazione del Tribunale di Chiavari n° 3/05
ASL
www.asl4.liguria.it
Sommario
Pubblicazione di informazione socio - sanitaria
dell’Azienda Sanitaria Locale n° 4 “Chiavarese”.
Sede legale:
Via G.B. Ghio 9, 16043 Chiavari (Genova)
www.asl4.liguria.it - [email protected]
Direzione Aziendale:
Direttore Generale - Paolo Cavagnaro
Direttore Sanitario - Giuseppe Caristo
Direttore Amministrativo - Roberto Viale
Direttore Responsabile:
Marina Ballotta
Progetto grafico e impaginazione:
Nadia Massa
Segreteria di Redazione:
Marina Ballotta
Cristina Gardella
Nadia Massa
Foto:
Archivio Ufficio Stampa
Foto di copertina su gentile concessione di Andrea Bocca
Stampa:
Officine Grafiche Canessa
Via Enrico Toti, 30/D - 16035 Rapallo
ASL 4 informa: Notizie dall’ASL 4 del Tigullio
Anno 3 - numero 2
Autorizzazione del Tribunale di Chiavari n° 3/05
Chiuso in tipografia il 18 novembre 2009
N° copie: 6.000
2
Pag. 3:
Notizie in breve
Pag. 4:
Lente d’ingrandimento su…
Vaccinazioni antinfluenzali
Pag. 6:
Consumo consapevole di alcol
Chiavari: “La salute nel bicchiere”
Pag. 7:
Alimentazione in età scolastica: le regole d’oro
Pag. 8:
La stagione dei pidocchi
Pag. 9:
Simposio
ottiche
Multidisciplinare
sulle
Neuropatie
Pag. 10: Ambulatorio Multidisciplinare per malati di SLA
Pag. 11: “Ti racconto la mia Sla” di Gian Cavallo
Pag. 12: Rubrica salute
“Le fistole anali, l’esperto risponde”
Pag. 14: Campagna di prevenzione oncologica-Lilt
1° Mostra fotografica di Arteterapia
Il giornalino è scaricabile, in formato pdf, dalla
home page del sito internet aziendale :
www.asl4.liguria.it.
Notizie in breve
L’Ufficio Relazioni con il Pubblico (U.R.P.) offre ai cittadini informazioni e notizie corrette ed esaurienti sui
servizi dell'Azienda, sulle prestazioni fornite e sulle relative modalità di accesso. Inoltre svolge la funzione di tutela dei
cittadini attraverso la corretta applicazione del Regolamento di pubblica tutela e della Procedura per la gestione dei reclami.
I cittadini, e le Associazioni di Volontariato e tutela che li rappresentano, possono rivolgersi per informazioni o presentare
all'Ufficio Relazioni con il Pubblico suggerimenti/segnalazioni/reclami, attraverso queste modalità:
- recandosi personalmente presso la sede dell'Ufficio;
- attraverso contatto telefonico (0185 329316—329266 o tramite fax 0185 329353);
- tramite lettera al seguente indirizzo:
ASL 4 Chiavarese
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Via G. B. Ghio 9
16043 Chiavari (GE)
- tramite questi indirizzi di posta elettronica: [email protected]; [email protected]
- compilando il modulo di segnalazione, in distribuzione presso la sede dell'A.S.L. 4, nei punti di principale accesso ai servizi
sanitari e scaricabile dal sito internet: www.asl4chiavarese.it
Prenotazioni CUP in Farmacia e Croce Verde
Dal 16 marzo 2009 è possibile prenotare esami e visite sanitarie in Farmacia ed anche presso la P.A.
Croce Verde nelle sedi di Sestri Levante, Casarza Ligure e Castiglione Chiavarese.
Si tratta di una prima fase sperimentale nata nella Asl 4 Chiavarese in collaborazione con Feder-Farma
di Genova e La Spezia e le Farmacie del territorio della ASL 4 per ampliare la rete di servizi al
cittadino.
Le Farmacie aderenti all'accordo offriranno uno spazio dedicato, per almeno tre ore al giorno, con
personale adeguatamente formato dall'Asl e saranno riconoscibili grazie al materiale informativo
elaborato dall'Asl 4 ed esposto in modo visibile.
Durante questa prima fase sperimentale non sarà possibile il pagamento del ticket in Farmacia e
rimarranno attive le modalità di pagamento già disponibili:
- CUP
- Punti Gialli
- Bonifico bancario
- on-line tramite ticket web al sito
www.ticket.liguriainformasalute.it
Nati Ieri
La ASL 4 Chiavarese ha aderito all’iniziativa “NATI IERI” del Secolo XIX.
Ai neo-genitori che lo desiderano, offriamo l’opportunità di richiedere
direttamente in reparto, subito dopo la nascita, la modulistica per la
pubblicazione gratuita del lieto evento nella rubrica dedicata dal Secolo
XIX ai nuovi nati, in uscita ogni lunedì.
Per informazioni rivolgersi, al momento del ricovero, alla Capo Sala
o alla Capo Ostetrica del Reparto di Ostetricia e Ginecologia,
dell’Ospedale di Lavagna.
3
LENTE D’INGRANDIMENTO SU…
VACCINAZIONI ANTINFLUENZALI
6. medici e personale sanitario di assistenza;
Vaccinazione antinfluenzale
Stagionale ed Antipneumococcica
7. familiari e contatti di soggetti ad alto rischio;
8. soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse
2009/2010
collettivo (ad es. forze di polizia, vigili del fuoco…);
9. personale che per motivi di lavoro sono a contatto con
Dal 5 ottobre è
iniziata la campagna di vaccinazione
antinfluenzale stagionale ed antipneumococcica.
animali che potrebbero costituire fonte di infezione da
virus influenzali non umani.
•
Presso gli studi dei Medici di Medicina Generale.
•
Presso gli ambulatori vaccinali ASL, nelle sedi e nei
La vaccinazione antipneumococcica è offerta gratuitamente
giorni indicati.
con le stesse modalità a tutti i soggetti appartenenti alle
•
A domicilio dei pazienti non deambulanti, ad opera del
medesime categorie di rischio previste per la vaccinazione
antinfluenzale. E’ previsto un solo richiamo dopo cinque anni
proprio Medico Curante previa richiesta.
dalla prima dose del vaccino.
La vaccinazione antinfluenzale è gratuita per i soggetti
appartenenti alle seguenti categorie considerate a rischio:
stesse regole consigliate per l’Influenza A/H1N1.
1. soggetti di età pari o superiore a 65 anni;
2. bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti
da: malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio
(inclusa l’asma, la displasia broncopolmonare, la fibrosi
cistica e la BPCO), malattie dell’apparato cardiocircolatorio
(comprese
le
cardiopatie
congenite
e
acquisite), diabete mellito e altre malattie metaboliche,
malattie renali con insufficienza renale, malattie degli
organi emopoietici ed emoglobinopatie, tumori, malattie
congenite
o
acquisite
che
comportino
una
bassa
produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da
farmaci o da HIV, malattie infiammatorie croniche e
sindromi da malassorbimento intestinale, patologie per le
quali sono programmati importanti interventi chirurgici,
patologie che comportino un aumentato rischio di
aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie
neuromuscolari);
3. bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con
acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso
di infezione influenzale;
4. donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino
nel secondo e terzo trimestre di gravidanza;
5. individui di qualunque età ricoverati presso strutture per
lungodegenti;
4
Le Regole per prevenire l’Influenza Stagionale sono le
Per adulti e bambini, il Ministero della Salute ha messo a
disposizione, scaricabili dal sito internet, le locandine con le
5 semplici regole di comportamento da adottare per
prevenire il contagio. Gli adulti sono presi come esempio dai
bambini, pertanto TUTTI sono invitati ad attenersi alle
regole.
Vaccinazione Nuova Influenza H1N1
In caso di necessità a recarsi all’estero, prima della partenza
Dal sito del Ministero della salute.
Chiavarese.
si potranno avere ulteriori consigli contattando l’ASL 4
La pandemia è causata da un nuovo virus influenzale H1N1
che si è diffuso da marzo 2009 a partire dal Messico in tutto
il mondo.
CONOSCERE
L'Organizzazione mondiale della sanità l'11 giugno 2009 ha
FONDAMENTALE PER PREVENIRLA MA IN CASO DI CONTAGIO
dichiarato lo stato di pandemia influenzale con il passaggio
E’ IMPORTEANTE SAPERE CHE NELLA MAGGIOR PARTE DEI
alla fase di massima allerta. Il Ministero della Sanità ha
CASI, HA EFFETTI PARAGONABILI AD UNA NORMALE
istituito
INFLUENZA “STAGIONALE”.
il
24
aprile
un'apposita
“Unità
di
Crisi”.
LA
PANDEMIA
INFLUENZALE
H1N1
E’
Misure Precauzionali per evitare il contagio.
Come avrete certamente appreso dai giornali ,anche sul
Tutti i cittadini sono invitati ad adottare le seguenti misure
nostro territorio si sono verificati casi di influenza AH1N1.
precauzionali:
• lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con detergenti
Dal mese di novembre, nella Asl 4 Chiavarese è partita la
campagna di vaccinazione per l’influenza H1N1.
a base di alcool;
• evitare di portare le mani non lavate a contatto con occhi,
naso e bocca;
• in caso di sospetto, evitare, se possibile, luoghi affollati;
• in caso di sospetto, indossare mascherine di protezione
Chi vaccinare?
facciale.
Le locandine delle “Regole” sono scaricabili
dai siti internet:
•
del Ministero della Salute, del Lavoro e delle Politiche
sociali, www.ministerosalute.it;
•
di Asl 4 Chiavarese, www.asl4.liguria.it.
La campagna vaccinale è rivolta innanzitutto
a precise
categorie di soggetti individuati dal Ministero del Lavoro,
della Salute e delle Politiche Sociali, quali:
• personale sanitario, medici ed infermieri, per garantire
l’assistenza sanitaria, forze di pubblica sicurezza e
protezione civile, personale delle Amministrazioni, Enti e
Società che assicurano i servizi pubblici essenziali (acqua,
energia, telecomunicazioni, rifiuti, etc...), i donatori di
sangue periodici;
• donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza;
• soggetti a maggior rischio di complicanze, ossia malati
affetti da patologie croniche gravi, tra i 6 mesi ed i 65
anni;
• persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni;
persone tra i 18 e 27 anni.
La prima persona da contattare è il vostro medico curante,
qualora il caso lo richiedesse, predisporrà egli stesso l’invio
al Pronto Soccorso di Lavagna.
Dipartimento di Prevenzione
Asl 4 Chiavarese
Sede: Corso Dante 163 - Chiavari
Tel. 0185 329028 - Fax 0185 329027
Sito: www.asl4.liguria.it
e_mail: [email protected]
5
CAMPAGNA DI PREVENZIONE DELL’ASL 4 CONTRO L’ABUSO DI ALCOL
Il progetto “La Salute nel bicchiere” è nato dalla collaborazione tra il Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze e
il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl 4 Chiavarese, per
la progettazione di interventi sulla prevenzione degli
incidenti stradali, con il patrocinio e partecipazione del
Comune di Chiavari.
Ascom-Confcommercio e Confesercenti sono parte attiva del Progetto
e hanno invitato i loro iscritti a partecipare al 1°concorso tra i
barman del Tigullio, che si è svolto il 27 Settembre 2009, al Caffè
Defilla, in orario Happy Hour (18.00-22.00).
Il concorso prevedeva la realizzazione di bevande dalle caratteristiche ipocaloriche, rinfrescanti,
dissetanti, energetiche o rilassanti e a basso contenuto alcolico o analcolico proponendo un’alternativa
alla “moda” dei drink superalcolici. L’iniziativa ha voluto promuovere un consumo consapevole dell’alcol
da parte dei clienti dei bar e dei pub del territorio.
La preparazione dei drink è stata accompagnata dalla musica dei “Maghi di Carr(OZ)”.
L’iniziativa ha riscosso molto successo. Possiamo dire che l’obiettivo di coinvolgere i giovani è stato
raggiunto e che forse è stato dato il via ad un nuovo modo di fare “educazione sanitaria”.
Sull’iniziativa sono stati pubblicati, dalle principali testate giornalistiche ed emittenti
radio-televisive locali, articoli e servizi con informazioni, curiosità e fotografie. Di seguito,
per
limiti di spazio, ne pubblichiamo solo alcuni riportando le fonti.
Il Secolo XIX, Levante_25/09/09
Il Secolo XIX, 28/09/09
6
Corriere Mercantile - Cronaca del Levante, 29 settembre 2009, pag.6
Corriere Mercantile_22/09/09
ALIMENTAZIONE IN ETA’ SCOLASTICA: LE REGOLE D’ORO
L’educazione alimentare oggi è uno strumento fondamentale
con il quale insegnare ai bambini e alle loro famiglie a
seguire uno stile di vita sano e corretto. Squilibri alimentari
e obesità nell’età dello sviluppo possono condizionare in
maniera negativa non solo il benessere attuale ma
l’equilibrio psicofisico futuro del bambino.
• La prima colazione rappresenta il pasto principale della
Da un’indagine conoscitiva sulle abitudini alimentari nella
popolazione scolastica dell’ASL 4 Chiavarese, sono emersi
comportamenti frequenti poco corretti.
• Lo spuntino di metà mattina è un momento essenziale
La Nutrizionista Concetta Marchello e la Dietologa Roberta
Boicelli ci suggeriscono alcune buone norme per una corretta
alimentazione di tutta la famiglia, con particolare riguardo
ai nostri bambini e ragazzi durante il periodo scolastico.
Ecco gli errori più comuni.
• L’omissione della prima COLAZIONE. Solo 6 bambini su 10
fanno una colazione sana.
• Eccessivo introito di cibi raffinati e preconfezionati, ricchi
di zuccheri semplici e grassi saturi, come ad esempio
snacks e merendine. Solo 1 bambino su 10 fa una merenda
leggera a metà mattina.
• Consumo smodato di bevande analcoliche ipercaloriche.
• Poca variazione nella scelta dei cibi.
• Scarsa introduzione di proteine.
• Elevato consumo di grassi saturi e colesterolo (salumi).
• Scarsa introduzione di amido e di fibre (poca frutta e
verdura).
• Consumo frettoloso e/o distratto dei pasti (leggendo,
guardando la TV, non a tavola…).
• Scarsa attività fisica. I genitori riferiscono che 1 bambino
su 10 trascorre almeno 5 ore al giorno davanti alla Tv o usa
i videogiochi.
giornata ed è opportuno includere un alimento del gruppo
del latte, un alimento del gruppo dei cereali e un frutto
o una spremuta. E’ dimostrato che privarsi della prima
colazione, oltre a causare ipoglicemia secondaria al
digiuno, predispone all’obesità.
nella giornata del bambino ma non deve sostituirsi alla
colazione, né avere un apporto calorico eccessivo.
Lo scopo dello spuntino è quello di fornire energia "a
rapido consumo", per prevenire il calo di attenzione,
tipico della tarda mattinata e del pomeriggio, pertanto
sono da prediligere alimenti facilmente digeribili, ricchi in
carboidrati e poveri in grassi, quali ad esempio frutta o
yogurt alla frutta, pane e marmellata, torta margherita.
Sono da evitare spuntini eccessivi sia dal punto di vista
quantitativo che energetico.
• Il pranzo e la cena costituiscono il 30-40% di apporto
calorico giornaliero. È consigliabile proporre per cena un
passato di verdura o un piatto in brodo se il pranzo
prevedeva un primo piatto asciutto; aggiungere sempre un
secondo piatto a contenuto proteico oppure, al posto del
primo e secondo, un piatto unico che preveda l’utilizzo di
alimenti amidacei e proteici. Di contorno alternare le
verdure crude con quelle cotte.
• L’alimentazione
del bambino deve essere varia,
fantasiosa, invitante e proporzionata alle calorie che
consuma nella giornata.
• E’ importante considerare che il fabbisogno energetico
varia a seconda dell’età, del sesso, della conformazione
fisica, della statura e del tipo di attività fisica che svolge.
Quali sono le Regole d’oro
per una corretta
alimentazione?
Cosa raccomandano gli
esperti?
Innanzi tutto è importante una corretta
ripartizione dei pasti nella giornata in
colazione, pranzo, cena e due spuntini,
associata ad un corretto apporto di calorie
così suddiviso: la prima colazione deve
fornire circa il 20% delle calorie totali
giornaliere, lo spuntino del mattino il 5%, il
pranzo il 40%, la merenda pomeridiana il 5%
e la cena il 30%.
• I nutrienti in una dieta sana ed
equilibrata devono contenere il 10-15%
di proteine, il 30% di grassi ed il 55-60%
di carboidrati evitando così carenze dei
principi nutritivi. Per iniziare bene la
giornata dal punto di vista nutrizionale,
occorre
che
il
bambino
e/o
l’adolescente non trascuri la prima
colazione.
Disincentivate i ragazzi
alla sedentarietà
stimolandoli allo
svolgimento di una
regolare attività fisica.
L’esercizio fisico è un fattore chiave nella
determinazione della quantità di energia
spesa quotidianamente e risulta
fondamentale per il controllo del peso.
Struttura Semplice di Dietologia
Asl 4 Chiavarese
Ospedale di Sestri Levante
Coordinatore: Dott. Fabrizio Gallo
Telefono: 0185 329 994 - 329 885
Fax: 0185 329920
Almeno un'ora al giorno di attività
motoria a moderata intensità, come
camminare, è già un buon aiuto per
mantenere in salute e in buona forma
fisica i nostri ragazzi.
7
La stagione dei pidocchi
I pidocchi del capo sono parassiti specifici dell’uomo, si nutrono di sangue e non sopravvivono a lungo se allontanati dal cuoio
capelluto (2-3 giorni). Depongono uova (lendini) che si schiudono in 7-10 giorni (un pidocchio femmina può deporre fino a 300
uova sulla stessa persona). Le larve completano il loro sviluppo in 7-13 giorni.
Le uova vengono depositate ed attaccate alla base dei capelli con una sostanza collosa molto
resistente. Le loro piccole dimensioni sono tali da sfuggire al pettine. Il sintomo più caratteristico, ma non sempre presente, di infestazione è il prurito al cuoio capelluto, dovuto alle
sostanze irritanti che il pidocchio lascia quando succhia il sangue.
I pidocchi non le uova si trasmettono prevalentemente in condizioni di affollamento (scuole,
comunità, colonie, palestre, servizi pubblici, ecc) tramite contatto diretto con una persona
infestata o indiretto attraverso oggetti usati dal medesimo individuo (pettini, spazzole, cappelli).L’infestazione avviene indipendentemente dal livello di pulizia personale.
Come ispezionare il cuoio capelluto. Sollevare molto lentamente i capelli facendoli scorrere contro pelo ed esaminarli accuratamente, in ambiente luminoso. Può essere utile usare una lente d’ingrandimento. Osservando attentamente si evidenziano le lendini, lunghe circa un millimetro, che si differenziano
dalla forfora per la forma ovoidale, per la maggior lucentezza, per la consistenza simile ad un granello di sabbia, e per la loro
aderenza al capello, dal quale possono essere sfilate solo manualmente ad una ad una (mentre la forfora si stacca facilmente
anche soffiando sui capelli). I punti in cui più frequentemente si annidano i pidocchi e le loro lendini sono la nuca, le tempie e
dietro le orecchie. I pidocchi sono di colore grigio-bruno e si vedono con difficoltà perché solitamente si confondono con il colore dei capelli. Per vederli meglio si può utilizzare un balsamo per capelli o un olio vegetale.
Trattamento. In commercio esistono prodotti che agiscono tramite azione fisica o chimica; il medico curante potrà indicare il
prodotto più adatto. Non esistono trattamenti preventivi: il prodotto antiparassitario non previene l’infestazione, quindi non va
utilizzato a scopo preventivo.
Altri provvedimenti. AVVISARE del possibile contagio le persone con cui il bambino è stato a contatto e gli insegnanti;
CONTROLLARE tutti i componenti della famiglia: nel caso di pediculosi in un solo membro familiare è opportuno il trattamento
contemporaneo degli altri individui, anche se risultano asintomatici; LAVARE in lavatrice (60°) o a secco federe, lenzuola,
asciugamani e gli indumenti (in particolare cappelli e sciarpe) a contatto con il capo e con il collo; passare l’aspirapolvere su
poltrone, divani, materassini e tappeti dove i bambini giocano. I tessuti, che non possono essere lavati a 60°possono essere
lasciati all’aria per 48 ore (il pidocchio non sopravvive a lungo lontano dal cuoio capelluto).
Pettini e spazzole vanno immersi in acqua bollente per 10 minuti.
La disinfestazione dei locali non porta vantaggi, si raccomanda alle famiglie, oltre alla normale igiene personale del bambino,
successivi controlli dei capelli, a frequenza almeno settimanale.
Ogni genitore è tenuto a dare comunicazione all’insegnante dell’avvenuto riscontro di infestazione, per favorire
l’attuazione di idonee misure di prevenzione e cura nei confronti degli altri alunni.
Se un genitore riscontrasse nuovamente lendini o parassiti sulla testa del proprio figlio, a distanza minore di 15 giorni
dall’ultimo trattamento, dovrà nuovamente seguire attentamente le indicazioni riportate più dettagliatamente negli opuscoli.
In situazioni epidemiche o in casi particolari, il servizio di Medicina Scolastica adotterà provvedimenti più restrittivi
(riammissione solo dopo verifica da parte degli operatori dell’efficacia del trattamento) e potrà disporre interventi di controllo
diretto nelle scuole.
Opuscoli informativi dettagliati sono stati forniti alle scuole materne ed elementari e sono scaricabili dal sito
www.asl4.liguria.it (Dipartimento di Prevenzione—S.C. Igiene e Sanità Pubblica)
Chiavarese.
rese.
Gli opuscoli informativi, tradotti in 6 lingue, si possono ritirare presso le seguenti Strutture di competenza dell’Asl 4 Chiava
Rumeno
Instructiuni pentru prevenirea si tratamentul paduchilor
S.S Profilassi delle Malattie Infettive
Russo
Профилактика инфекционных заболеваний Инструкция по
Tel. 0185 329023
профилактике и ле4ению педикулеза
Fax 0185 3246683
Albanese Mesim per parandalimin dhe trajtimin e paraziteve te kokes
Inglese
Instructions for the prevention and the treatment of the head lice
Spagnolo Intruziones para la prevenzion y el tratamiento de las piojos de la cabeza
Cinese
8
(dal lunedì al venerdì 8.30-12.00)
Servizio di Medicina Scolastica
Tel. 0185 329023
Fax 0185 3246683
(dal lunedì al venerdì 8.30-12.00)
SIMPOSIO MULTIDISCIPLINARE
SULLE NEUROPATIE OTTICHE
Sabato 10 ottobre 2009 si è tenuto presso l’Hotel
Excelsior Palace di Rapallo il “Simposio Multidisciplinare
sulle neuropatie ottiche” organizzato dalla Struttura
Complessa Oculistica diretta dal Dott. Ugo Murialdo e
dalla Struttura Uveiti dell’Ospedale di Lavagna della
quale è responsabile la Dott.ssa Pia Allegri.
Lo
scopo
Simposio
del
Multidisciplinare
Neuropatie Ottiche è stato quello
sulle
di fornire una
visione il più possibile completa di questo campo così
ampio e complesso: un incontro ad elevato livello, le cui
Letture Magistrali sono state affidate a docenti tra i più
competenti a livello nazionale ed internazionale, che
hanno
messo
a disposizione
dell’uditorio
la
loro
competenza specialistica anche per un ampio spazio di
discussione.
L'impostazione interdisciplinare ha messo a confronto
l’esperienza
del
Neurologo,
dell’Immunologo,
del
Pediatra, del Neuroradiologo, dell’Infettivologo e del
Reumatologo, oltre che dell’Oftalmologo e del NeuroOftalmologo.
Particolare rilievo è stato dato al confronto
tra
l’esperienza pratica dell’ operatore ospedaliero e la
La neuro-oftalmologia è uno dei campi dell’Oculistica
più ricco di argomenti.
Grazie all’esperienza di alcuni superspecialisti del
settore, la diagnosi di molte patologie neurologiche
viene posta sulla base di sintomi e segni che si
manifestano a livello oculare.
Le fibre nervose delle vie ottiche infatti percorrono in
senso antero-posteriore tutto il sistema nervoso
centrale, dalle due retine sino alla corteccia occipitale,
incrociandosi a livello del “chiasma” ottico e
conducendo stimoli e sensazioni della funzione visiva.
Inoltre le fibre nervose dei muscoli oculari attraversano
buona parte del sistema nervoso centrale presentando
un decorso adiacente a molte importanti strutture
nervose, cosicché malattie di queste ultime, provocano
spesso sintomi visivi o deficit della motilità oculare.
casistica dell'universitario (più specialistica e rivolta alle
malattie rare), senza tralasciare l’importanza della
parte diagnostica: infatti, la valutazione routinaria del
paziente affetto da una patologia neuro-oftalmologica
include
numerose indagini sull’integrità
dello
stato
neurologico del paziente, coinvolgendo come esecutori
gli
Ortottisti
e
come
collaboratori
il
personale
infermieristico.
Il simposio ha avuto, quindi, lo scopo di aggiornare e
migliorare
la
capacità
diagnostica
nelle
malattie
neurologiche correlate all’apparato visivo, di stimolare
l’aumento
di
conoscenze
in
questo
campo
così
affascinante ma anche così problematico, di integrare la
Di conseguenza, molte patologie, infiammatorie,
autoimmunitarie, vascolari, infettive o degenerative a
livello cerebrale possono dare sintomi e segni oculari.
S. C. OCULISTICA
Direttore : Dott. Ugo Murialdo
scienza di base con le più recenti acquisizioni nelle varie
sottospecialità.
S.S. UVEITI
Responsabile : Dott.ssa Pia Allegri
Segreteria
Tel. 0185 329626 - 0185 329627
Fax 0185 329721
9
LA S.L.A.
(Sclerosi Laterale Amiotrofica)
Da ottobre 2008 è attivo presso l’ospedale di Sestri
Levante un ambulatorio multidisciplinare
nel quale
vengono eseguite, nel corso della stessa seduta,
valutazioni di tipo: neurologico, pneumologico,
nutrizionistico, foniatrico e fisiatrico, con l’ausilio di
eventuali esami strumentali.
Presso questo ambulatorio, che si svolge con cadenza
quindicinale, a seconda dello stato di malattia, sono eseguiti
controlli da una volta al mese a una volta ogni tre mesi.
Nel corso di quest’ultimo anno l’attività dell’ambulatorio ha
permesso di programmare nei casi indicati, l’inizio della
ventilazione non invasiva, l’apposizione di sistemi di
nutrizione enterale, di coordinare la prescrizione di ausili per
la comunicazione, per il sostegno e la deambulazione, la
somministrazione dei farmaci previsti (riluzolo) e la
collaborazione con il Registro Ligure della SLA attivo presso
la Clinica Neurologica dell’Università di Genova.
all’arto inferiore, in assenza - il più delle volte - di sintomi a
carico delle sensibilità.
In un minor numero di casi, circa il 30 per cento, la malattia,
ha un esordio che viene definito “bulbare”. Per primi
compaiono i disturbi del linguaggio, caratterizzati
dall’incapacità di articolare le parole in maniera adeguata,
difficoltà nella deglutizione, fascicolazioni ben evidenti a
carico della lingua e la presenza di riflessi osteotendinei
vivaci.
Nella fase terminale, la progressiva insufficienza respiratoria
finisce per richiedere l’impiego di ventilazione meccanica,
mentre le difficoltà nella deglutizione impongono di ricorrere
a vie di alimentazione alternative.
“Siamo 5 mila in Italia a soffrire di SLA, ma troppo spesso si
ricordano di noi solo quando c’è un paziente celebre, o che
minaccia gesti eclatanti. Noi però non chiediamo di morire:
nonostante la malattia vogliamo essere davvero liberi di
vivere”, le parole di Mario Melazzini, malato e presidente
dell’Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica).
Cos’è la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA)
La ricerca scientifica
La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una rara e grave
malattia neurologica, che determina la completa paralisi dei
muscoli volontari nonché la perdita della capacità di
muoversi, comunicare, nutrirsi e respirare in maniera
autonoma.
Le funzioni mentali restano sostanzialmente integre, per cui
la persona rimane lucida e cosciente, consapevole della
gravità della malattia che la affligge anche se, in un esiguo
numero di casi, sono state descritte vere e proprie forme di
demenza. L’insufficienza respiratoria ne arresta le funzioni
vitali.
Generalmente si ammalano di SLA individui adulti di età
superiore ai 20 anni, di entrambi i sessi, con maggiore
frequenza dopo i 50 anni. In Italia si manifestano in media tre
nuovi casi di SLA al giorno e si contano circa sei ammalati
ogni 100.000 abitanti.
I sintomi iniziali sono talmente impercettibili che spesso sono
ignorati e variano da caso a caso.
La malattia, nella maggior parte dei casi si manifesta con
l’indebolimento dei muscoli di un arto: una mano, un piede o
un braccio, che viene avvertito più debole dell’altro.
La persona, trova difficoltà nell’afferrare e nel sollevare
oggetti, nel compiere movimenti con le dita che richiedono
una certa precisione, oppure nel compiere i passi necessari
per salire i gradini.
A queste rilevazioni ben presto si associa la scoperta di una
ipotrofia muscolare, più frequente nelle estremità degli arti.
Ad esempio, i muscoli della mano appaiono meno evidenti,
perdono di volume e di tono, come se la mano fosse
“dimagrita”, sino ad assumere la conformazione della
cosiddetta “mano scheletrica”.
Dopo la sintomatologia di esordio all’arto superiore,
abitualmente interviene una sintomatologia deficitaria anche
Da un recente articolo, in tema di cura della Sla, pubblicato
su “La Stampa” del mese di ottobre 2009, riporta
testualmente:
10
“Una molecola già in uso contro le setticemie ha mostrato la
capacità di rallentare, nei topi, la progressione della Sclerosi
laterale amiotrofica (SLA) o morbo di Lou Gehrig, e quindi di
migliorarne il decorso. Le cavie animali trattate con questa
molecola, vivono il 25% in più. Lo indica uno studio condotto
presso le Università di Rochester e San Diego e pubblicato
online sul Journal of Clinical Investigation”.
La ricerca procede e le possibilità di miglioramento della
qualità di vita e delle possibilità di guarigione appaiono
una meta raggiungibile.
AMBULATORIO MULTIDISCIPLINARE SLA ASL 4
Neurologo (Coordinatore): Dott. N.R. Pizio, Direttore S.C. Neurologia
Pneumologi: Dott. A. Nicolini, Dott.ssa P. Moretti, Dott. A. Perazzo,
Dott.ssa D. Colamartino
Fisiatra: Dott.ssa A. Aramini
Foniatra: Dott.ssa N. La Fauci
Nutrizionista: Dott. F. Gallo
Dietologa: Sig.ra C. Marchello
Infermiera: Sig.ra P. Delmonte
http://www.aisla.it/index.php
Orario: venerdì ore 14.30-17.30 (SOLO su appuntamento)
Per informazioni e appuntamenti: Tel 0185 329581
dal lunedì al venerdì ore 9-12
(chiedere dell’Infermiera Paola Delmonte)
Ringraziamo l’amico scrittore Gian Cavallo per il personale,
prezioso e coinvolgente racconto di vita.
...Ti racconto la mia Sla.
di Gian Cavallo
Mi chiamo Gian Cavallo, ho 59 anni, sono genovese. Scrittore tardivo, dopo una vita trascorsa nel campo delle spedizioni marittime, ho assaporato per poco l’inebriante piacere che solo il risultato di una passione coltivata e mai abbandonata nel tempo può
procurare : la pubblicazione di un romanzo.
Si chiama “Uccello migratore”, esce nel gennaio 2008. Sono andato in pensione otto mesi prima, mi dico : “Ora mi tolgo qualche
soddisfazione”.
Tempo un mese e zac, una leggera, ma costante contrazione del polpaccio sinistro mi fa pensare: “Accidenti, ho un po’ esagerato
con il footing, stamane”.
E invece no. E’ l’inizio di un calvario. E’ la fine del piacere di vivere. In poche parole, entro in guerra.
Il nemico si chiama SLA, un acronimo che significa Sclerosi Laterale Amiotrofica.
L’ho già detto più volte, in questi lunghi mesi che mi hanno condotto ad oggi. Probabilmente, morirò per colpa di un acronimo.
La cosa mi fa sorridere, in fondo è preferibile quest’idea a quella, ben più devastante, della malattia che questo acronimo rappresenta.
E allora parliamone, di questa malattia. Incomincia con una banale contrazione muscolare, come detto. Non ricordo quanto a
lungo questo semplice spasmo si sia protratto, è anche possibile che nei giorni immediatamente successivi si sia attenuato o addirittura sia scomparso del tutto. Rimane quell’immagine, nitida come nessuna nella mia mente, di quella prima volta.
A quella volta seguiranno altre volte. Per farla breve, nei mesi seguenti, gli spasmi si estendono ad entrambe le gambe e poi alle
braccia. Il mio medico di famiglia non dà loro eccessiva importanza, le chiama fascicolazioni, probabile conseguenza di una riduzione dei minerali, mi prescrive del potassio. Ma non si tratta di questo. Il potassio non serve, le fascicolazioni aumentano di intensità. Quel che è più grave, e qui incomincio a preoccuparmi sul serio, è una riduzione nella forza muscolare. Ero abituato a
correre, per carità niente più che un po’ di movimento per puro diletto, ora faccio fatica, e che fatica. Alla sera a casa, prima di
ritorno dall’ufficio e poi a maggior ragione ora, che ho più tempo a disposizione, ho sempre fatto qualche flessione, ero appena
arrivato a quaranta, un piccolo record personale. Passo da quaranta a zero. Non trentotto, o trentacinque o trenta, proprio zero.
Da quaranta a niente. Non riesco a sollevarmi da terra. Sono trascorsi tre mesi da quel primo spasmo, è ora che consulti un neurologo.
Lo faccio, il luminare non si sbilancia più di tanto, ma dovrei partire per l’Austria, e lui mi dice : “Stia tranquillo, vada pure ,
faccia delle belle camminate e si diverta”. Intanto mi prescrive un esame, l’EMG, che evidenzia una lesione neurogena, io mi
chiedo e chiedo di che si tratta, ma la risposta è ancora una volta paternalista e rassicurante. “Può dipendere da mille motivi.
Comunque rifacciamo l’esame fra qualche mese”.
Io vado in Austria, poi altrove, mi hanno detto di camminare ed o cammino, ma che fatica, insomma la situazione peggiora. Eccome, se peggiora. Ho gli arti deboli e le fascicolazioni non mi danno tregua, giorno e notte. E mentre continuo a consultare specialisti in neurologia e mi sottopongo ad altri esami come tac e risonanze magnetiche ed inutili elettrocardiogrammi, ottenendo
sempre le stesse benevoli risposte, io, fiutando il peggio, faccio la sola cosa che ritengo mi possa dare le risposte giuste ed aiutare davvero : esploro internet.
Ho cinquantotto anni, col computer ci lavoro da quando è nato. So distinguere la spazzatura in rete dalle cose serie. Del resto,
mica è difficile, basta digitare una parola e la risposta è lì, in tutta la sua drammatica evidenza. Il mio pc mi dice che ho la SLA.
Io conosco la SLA da quando di SLA è morto Signorini, il nostro Capitano, (fra le altre disgrazie, ho anche quella di essere genoano, anche se ora ho il forte sospetto ch non si tratti più di una disgrazia), ho ancora davanti agli occhi quella sera a Marassi, insomma, in un minuto mi crolla il mondo addosso. Naturalmente non mi accontento, continuo ad esplorare, invado mille siti diversi, faccio mille controverifiche, ma il risultato è sempre lo stesso.
Così a giugno 2008, mentre tutti i neurologi del mondo continuano a rassicurarmi, io so perfettamente di avere la SLA.
Chiariamo un concetto : saprò a posteriori che la SLA, in buona sostanza, si diagnostica per esclusione di tutte le altre possibili
malattie, pertanto non polemizzo con l’operato dei medici che mi hanno seguito, essendo comunque impossibilitati, in quel momento, a fare una diagnosi certa.
E poiché la SLA è una malattia neurologica degenerativa che non lascia scampo, ti indebolisce gradualmente i muscoli fino a farli
scomparire, ti impedisce la deglutizione e poi il respiro, insomma ti rende prigioniero del tuo corpo, riducendoti ad una larva,
perché di questo si tratta, e consapevole che non esiste medicina al mondo in grado di fermarla, almeno fino a quel momento e
la stessa cosa purtroppo fino ad oggi, io che faccio ?
Comincio a scrivere un altro libro.
Saranno tre racconti, tutti giocati e descritti sul filo della memoria. Non c’è la mia malattia, in questi racconti, solo la voglia di
scrivere, non c’è alcun intento testamentario nel titolo che viene naturale, “La Memoria”, solo il desiderio di raccontare tre storie, soprattutto di parlare d’amore, che è poi la cosa che mi riesce meglio fare.
Così il libro nasce e cresce di pari passo con la malattia. A dicembre, ormai stremato dalle mie continue insistenze, anche il mio
neurologo si convince che forse sì, c’è qualcosa che non va. Vengo ricoverato al San Martino, mi fanno diecimila esami e finalmente mi fanno la diagnosi che io già conoscevo da sei mesi : probabile malattia del motoneurone, un modo forse più elegante
per definire sempre la stessa cosa : SLA.
Nei mesi successivi il libro finisce, ad aprile viene pubblicato, faccio due splendide presentazioni, la prima a bordo di un bellissimo veliero ancorato alla Marina di Genova, raccolgo consensi, baci, abbracci, pacche sulle spalle, incitamenti a tenere duro, e
intanto cammino con le stampelle, ho estrema debolezza agli arti e incominciano i primi problemi col respiro.
E siamo arrivati ad oggi.
Che dire ? Ho cercato di coniugare la tragedia con un pochino di umorismo, perché è il solo modo che conosco per combattere
questo nemico devastante. Cerco di metterlo in pratica ogni giorno, scherzando sulle mie cadute, sulla mia goffaggine nel camminare con le stampelle, sulla mia impossibilità ad alzarmi da una sedia o tenere in mano un bicchiere e così via.
Intanto il libro va. E va bene. Siamo già alla seconda edizione. Ho deciso che i proventi andranno all’AISLA, l’Associazione che si
occupa della cura e della tutela dei diritti degli ammalati SLA e sovvenziona le ricerche.
Ricerche, termine magico che sostiene e giustifica la fiducia mia e di tutti i miei sventurati compagni di viaggio. Così, la vendita
del libro, che prima avrebbe soddisfatto esclusivamente la mia vanità di scrittore, ora regala una vaga speranza al mio futuro di
uomo. La guerra continua. Io continuo a combattere.
Gian
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Rubrica Salute
Le fistole anali: l’esperto risponde
Fistole: trattamento innovativo.Chirurgia Ligure
all’avanguardia mondiale sulle fistole anali.
L’approccio endoscopico di questa
tecnica, messa a punto
dal Dr. Meinero e presentata in anteprima al congresso
mondiale di colonproctologia, permette di trattare il tragitto fistoloso dal suo interno senza dover eseguire, come in
passato, incisioni cutanee.
Per mezzo di una sonda ottica e di una suturatrice, è possibile trattare radicalmente l’area interessata.
Questa nuova tecnica ha permesso di portare a completa
guarigione i pazienti in breve tempo evitando importanti
complicanze quali dolori, incontinenza, infezioni,
cicatrici
deturpanti ed altri effetti collaterali. Altro vantaggio è che
Fistuloscopio del Dr. P. Meinero
la tecnica è praticata in regime di day-surgery e la ripresa
lavorativa del paziente è praticamente immediata.
In occasione del Congresso Mondiale di Colonproctologia
La tecnica è stata inserita dai colleghi americani tra le
svoltosi a Roma dal 21 al 23 Giugno 2009, Il dott. Piercarlo
tecniche chirurgiche eseguibili ed il Dott. Meinero è stato
Meinero,
di
invitato a ripresentare prossimamente la tecnica in “casa
Colonproctologia dell’Asl 4 Chiavarese, ha presentato una
U.S.A”. L’interesse da parte dei medici chirurghi, sia conna-
nuova tecnica personale, per il trattamento chirurgico delle
zionali che stranieri, all’acquisizione di questa nuova tecni-
fistole anali complesse, denominata V.A.A.F.T. (Video
ca, lascia ben sperare sul percorso tecnologico, orientato ad
Assisted Anal Fistula Treatment) che ne consente la cura
operare interventi sempre meno invasivi e qualitativamente
attraverso visione diretta mediante un dispositivo ottico.
migliori.
La fistola è una patologia imprevedibile che interessa, in
http://www.asl4.liguria.it/ovinternet/Resource/
RassegnaStampa/luglio%202009/26/il%20corriere_fistole.JPG
Coordinatore
della
Struttura
Semplice
Italia circa 13.000 persone l’anno ed una considerevole
percentuale della popolazione mondiale per la quale, ad
oggi, l’unico approccio terapeutico possibile è di tipo chirurgico. Questo metodo è stato praticato per la prima volta a
Santa Margherita Ligure nel 2006; sono stati effettuati circa
40 interventi con l’82% di successi, rispetto al 40-45% delle
tecniche tradizionali.
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Struttura Semplice di Proctologia
Asl 4 Chiavarese, Ospedale di Santa Margherita Ligure
Coordinatore: Dott. Piercarlo Meinero
Collaboratore: Dott. Lorenzo Mori
Telefono: 0185 683360– 0185 683352
Fax. 0185683382
Sito: www.asl4.liguria.it
Le fistole anali: l’esperto risponde
1) Quali sono i segnali che possono far sospettare una fistola anale?
Una fistola anale deve essere sospettata se sono presenti alcuni sintomi quali, dolore e/o comparsa di tumefazione (ascesso), in
prossimità dell'ano, con contemporanea insorgenza di febbre. A volte il dolore ed il gonfiore sono talmente importanti da
costringere il paziente a rivolgersi al Medico Curante o al Pronto Soccorso. In alcuni casi avviene che l'ascesso si dreni
spontaneamente riversando una grossa quantità di pus all'esterno, in altri è necessario l’intervento del chirurgo.
2) Quali sono le cause di tale patologia?
La causa più frequente dell'insorgenza di una fistola anale è l'infiammazione a livello delle “nicchie” o “cripte” situate nella
mucosa del canale anale, nelle quali sono contenute ghiandole preposte alla produzione di muco. Se una di queste ghiandole
infiammate si infetta per la costante presenza di feci, evolve in un ascesso interno dal quale origina una “strada” detta
“fistola” che cerca di drenare il materiale purulento all'esterno. Cause meno frequenti possono essere anche di tipo
traumatico, infettivo o neoplastico. Una fistola anale, specie nel soggetto giovane, necessita di uno studio più approfondito al
fine di escludere la presenza di patologie più importanti.
3) Quali sono i sintomi più frequenti?
I sintomi più frequenti sono il dolore in sede perianale con la contemporanea insorgenza di un gonfiore che via via si fa più
importante; la cute si arrossa sino a diventare calda e altamente sensibile. Contemporaneamente compare febbre che può
superare anche i 39°C.
4) Come comportarsi in presenza di tali sintomi?
E’ necessario rivolgersi al Medico Curante che richiederà una visita specialistica dal Colonproctologo quanto prima. Una precoce
diagnosi evita l'insorgenza di complicanze anche severe.
5) Qual è la terapia più indicata?
La terapia indicata, nella fase acuta in presenza di ascesso, è l'incisione chirurgica in urgenza a seguito della quale cessano sia
il dolore che la febbre. Quando il processo infiammatorio è quasi totalmente regredito, si renderà necessario un trattamento
chirurgico programmato perchè, avendo la fistola un orifizio interno situato nel canale anale o nel retto, l'infezione si protrae
per la fisiologica presenza dei batteri fecali nel retto. Una fistola perianale può essere semplice, se esclude o interessa solo
marginalmente gli sfinteri o complessa se, al contrario, interessa gli sfinteri anali a vari livelli. A seconda del tipo di fistola, gli
interventi chirurgici possono essere semplici (ambulatoriali) o complessi. In quest'ultimo caso la chirurgia tradizionale prevede
l'asportazione della fistola ma, essendo coinvolti gli sfinteri, il rischio è la lesione degli stessi che potrebbe causare un incontinenza fecale. Inoltre le ferite perianali molto spesso sono deturpanti e dolorose e la guarigione avviene mesi dopo. Il tasso di
recidiva di questo tipo di fistole è molto alto proprio per la loro complessità.
6) La V.A.A.F.T. è più vantaggiosa rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali?
Decisamente si. La tecnica VAAFT (Video-Assisted-Anal-Fistula-Treatment), prevede il trattamento della fistola dal suo interno
con l'utilizzo di una microtelecamera che ne consente la corretta diagnosi senza provocare alcuna ferita e soprattutto senza
provocare alcun danno sfinterico. Il tasso di recidiva, con la VAAFT, si è drasticamente ridotto.
7) Che ruolo hanno i trattamenti ambulatoriali?
I trattamenti ambulatoriali, sono da riservarsi nei casi di fistole superficiali che non interessano gli sfinteri.
8) Esiste una guarigione completa?
Con le tecniche chirurgiche tradizionali, il tasso di guarigione dopo intervento nelle fistole semplici è pari al 95-100%; nelle fistole complesse raggiunge il 40-45%. Con la tecnica VAAFT aumenta sino all'82%-85%.
9) Le abitudini alimentari possono influenzare la guarigione?
Dopo l'intervento, si raccomanda una dieta ricca di fibre e liquidi proprio per evitare lo stazionamento delle feci nel retto che
protrarrebbe il tempo di guarigione.
10) Quanto è importante l'igiene?
L'igiene locale assume un'importanza fondamentale sia durante la presenza della fistola ma anche dopo che è stata trattata chirurgicamente. Si raccomanda l'uso di acqua calda e detergenti specifici o sapone di Marsiglia.
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1°Mostra Fotografica di Arteterapia
“Le immagini che mi fanno stare bene”
Dal 6 al 15 novembre 2009, presso Villa Queirolo di Rapallo si è svolta la “1°Mostra
Fotografica” del Gruppo di Arteterapia dell’Asl 4 Chiavarese, in collaborazione con
la Comunità “Le Ali”.
“LE IMMAGINI CHE MI FANNO STARE BENE”, SONO STATE REALIZZATE DURANTE IL
CORSO TERAPEUTICO - RIABILITATIVO DELL’ASL 4 CHIAVARESE, CHE MIRA A
PROMUOVERE LO SVILUPPO EMOZIONALE E LA CAPACITÀ DI RICONOSCERE E GESTIRE
GLI STATI D’ANIMO, IN PERSONE CON DISAGI PSICOFISICI.
LE IMMAGINI CHE “FANNO BENE” SONO STATE IDENTIFICATE DAI PAZIENTI E
RAPPRESENTANO LUOGHI O ALTRI ELEMENTI DEL MONDO CAPACI DI INFONDERE
PACE E SOLLIEVO.
Il progetto di arteterapia nasce nel 2002, su proposta del Dipartimento di Salute
Mentale e delle Dipendenze di cui è Direttore il Dott. Giorgio Rebolini ed è finanziato
interamente dall’ASL 4 Chiavarese.
E’ gestito “ad arte” dalla Dott.ssa Olga Sofia Schiaffino, psichiatra-psicoterapeuta
presso il Ser.T dell’ASL 4, in collaborazione con la psicologa Dott.ssa Elisa Sartini e
l’educatrice professionale Michela Rocca della Comunità terapeutica “Le Ali”.
L’ARTETERAPIA, È CONSIDERATA COME L’INSIEME DEI TRATTAMENTI TERAPEUTICI CHE UTILIZZANO COME PRINCIPALE
STRUMENTO L’ESPRESSIONE ARTISTICA ALLO SCOPO DI PROMUOVERE LA SALUTE E FAVORIRE LA GUARIGIONE.
Si propone come una tecnica adattabile a diversi contesti applicativi: terapia, riabilitazione o semplicemente miglioramento
della qualità della vita, favorendo lo sviluppo emozionale e la capacità di riconoscere e gestire i propri stati d’animo.
Il focus dell’arteterapia, più che sul prodotto artistico finale, si basa quindi sul processo creativo in sé:
“un fotografo può riuscire a descrivere un mondo migliore solo guardando meglio il mondo che ha davanti…” (Ansel Adams).
Tra le diverse espressioni dell’arte abbiamo scelto la tecnica fotografica.
Il risultato ottenuto è stato positivo: efficace sul piano terapeutico e gratificante per gli utenti.
“L’arte ha valore per la sua capacità di perfezionare la mente e la sensibilità più che per i suoi prodotti finali” (Fred Gettings).
L’augurio che rivolgiamo ai nostri affezionati lettori, è di riuscire a ritagliare, nel proprio quotidiano, momenti di creatività per
mantenere o ritrovare uno stato di serenità e benessere.
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il progetto in 5 punti
DIPARTIMENTO INFORMATIVO E TECNOLOGICO
Direttore: Ing. Franco Greco
PER INFORMAZIONI
Tel. 0185/329305
e-mail: [email protected]
VISITA IL NOSTRO SITO INTERNET
www.asl4.liguria.it
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Spazio pubblicitario. Per informazioni contattare Asl 4 Chiavarese S.C. Attività Contrattualistica e Relazioni Esterne - Ufficio Stampa
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Anno 3 - Numero 2 - ASL 4 Chiavarese