Equal
®
Nuova economia locale per le
aree ad alto valore ambientale
Cosa posso
fare io per
l’ambiente?
S.r.l. unipersonale
di proprietà della
Fondazione WWF Italia
E D EL L A
R EV ID EN ZA
OCIAL E
Direzione Generale per le Politiche
per l’Orientamento e la Formazione
REGIONE SICILIANA
Assessorato
Regionale del Lavoro
Dipartimento Formazione
Professionale Servizio
Programmazione
Esecutore
WWF Ricerche e Progetti s.r.l.
Responsabile
Adriano Paolella
Gruppo di lavoro
Rita Minucci (coord.), Ernesto Maria Giuffrè,
Giulia Colucci
Progetto grafico ed impaginazione
Paola Venturini
Illustrazioni
Elisabetta Berardi
Per informazioni
[email protected]
www.valorenatura.it
INTRODUZIONE
Il progetto Equal
®
Il manuale “cosa posso fare IO per l’ambiente” si colloca all’interno del progetto Equal
ValoreNatura
Il progetto “Equal ValoreNatura - Nuova
economia locale per le aree ad alto valore ambientale” ha come obiettivo principale il rafforzamento del sistema turistico locale nelle
aree protette ad alto valore ambientale e l’implementazione delle azioni già in essere sul territorio.
Il territorio di azione del progetto è identificabile con la zona della Provincia di Palermo,
con un particolare focus sulle aree dell’Alto Belice Corleonese e della Valle del Torto e dei Feudi. Tale area è caratterizzata da una forte vocazione naturalistica e da un alto valore di biodiversità, ma anche dalla presenza di dinamiche di marginalità economica e sociale, con
conseguenti rischi di spopolamento, nonchè
una debolezza anche dal punto di vista occupazionale della disponibilità di servizi e della
possibilità di accesso alle informazioni.
Le Aree Protette sono un’occasione unica,
oltre che per la conservazione delle risorse naturali, per fornire un impulso allo sviluppo locale ambientalmente sostenibile e socialmente equo.
È in questo contesto che si vogliono definire nuovi servizi rivolti ai turisti e ai cittadini
attraverso la creazione di un percorso di qualità ambientale rivolto agli imprenditori locali
ed ai soggetti del Terzo Settore e finalizzato alla valorizzazione del territorio. Si intende inoltre attivare una rete permanente di animazione e condivisione tra gli operatori locali e le istituzioni.
Il manuale “Cosa posso
fare io per l’ambiente”
Il manuale si rivolge sia agli utenti delle
strutture coinvolte nel progetto sia, più in generale, ai turisti e agli operatori e gestori di esercizi ricettivi.
È articolato in una serie di punti che spiegano come, attraverso semplici strategie da
adottare nell’agire quotidiano, sia possibile trasferire e far assumere ai soggetti interessati
comportamenti ecocompatibili. Un approccio
che, partendo dall’agire, trae in questo la sua
forza operativa e la sua riconoscibilità.
Il manale è stato pensato e strutturato per
essere tenuto in tasca tutti i giorni, per portarlo in vacanza o al lavoro, per essere sfogliato
con i bambini per giocare a sapere cosa fare e
quando. Adottando i piccoli cambiamenti descritti nell’agire quotidiano, si possono ottimizzare sia le prestazioni ambientali della propria attività, sia si può contribuire a migliorare
il proprio stile di vita e in un’ottica più ampia
quello degli altri e delle generazioni future.
SOMMARIO
4• a.Gestire in modo
ecosostenibile la casa
8• b.Risparmiare energia
12• c.Contenere i consumi
idrici
16• d.Ridurre i rifiuti prodotti
18• e.Favorire il riuso
e il riciclo
20• f.Usare correttamente
detersivi e disinfettanti
22• g.Riscoprire le località
e le loro tradizioni
24• h.Riscoprire i prodotti
locali tipici
28• i.Incentivare i mezzi
di trasporto a basso
impatto ambientale
30• j.Gestire in maniera
sostenibile gli spazi verdi
esterni
32• k.Diffondere il pensiero
di ValoreNatura
3
a. Gestire in modo eco
Cosa posso fare?
sostenibile la casa
AZIONI
a.1 Favorire il raffrescamento naturale estivo
Al fine di limitare l’apporto calorico estivo, schermare le
parti dell’edificio esposte a sud e sud-ovest, tramite elementi frangisole. Per questa funzione possono essere utilizzate pergole in legno, meglio ancora se abbinate a vegetazione rampicante caducifoglie, elementi frangisole,
tende di differente materiale e trama.
Le pergole e gli elementi frangisole inoltre, possono integrare al loro interno elementi fotovoltaico in grado allo stesso tempo di intercettare i raggi solari ed utilizzarli
per produrre energia elettrica.
a.2 Schermare le coperture dai raggi solari
Le coperture degli edifici, compatibilmente con la loro capacità portante, possono essere utilizzate come spazi verdi sopraelevati. In tal modo, attraverso idonea vegetazione arbustiva piantata in vaso, è possibile schermare dai
raggi solari parte della pavimentazione di copertura, limitando così l’apporto di calore verso l’interno.
Pannelli solari posti in copertura, possono anche essi definire zone d’ombra, in grado sia di ridurre l’apporto di
calore da parte dei raggi solari sia di definire zone di sosta sopraelevate ombreggiate. Al fine di contenere l’apporto di calore è necessario posizionare all’interno del solaio di copertura una intercapedine areata.
a.3 Utilizzare elementi vegetali per il controllo estivo ed invernale dell’irraggiamento solare
Attraverso l’ombra generata dagli elementi vegetali, in
particolare gli alberi, è possibile limitare l’irraggiamento
estivo sia degli spazi esterni che di parti degli edifici con
conseguente abbassamento della temperatura dell’aria.
L’utilizzo inoltre di alberi caducifoglie consente il passaggio dei raggi solari in inverno, stagione in cui è necessario massimizzare l’apporto termico determinato dai raggi solari.
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a.4 Favorire la ventilazione naturale
Favorire la ventilazione naturale degli ambienti interni, attraverso l’apertura di finestre poste su fronti differenti e
l’eliminazione di eventuali ostacoli interni.
In tal modo è possibile generare una differenza di pressione, dovuta anche alla diversa temperatura dell’aria, in
grado di far ottenere un flusso d’aria significativo.
Ventilazione naturale in caso di possibilità di apertura su fronti opposti e su tre
pareti contigue
Attraverso l’utilizzo negli spazi esterni di idonea vegetazione naturale è possibile in parte controllare ed ottimizzare la ventilazione interna all’edificio.
L’utilizzo di una siepe di differente altezza permette ad
esempio di aumentare o diminuire in modo sensibile l’apporto di aria dall’esterno e di modificare sensibilmente le
modalità di areazione degli ambienti interni.
Controllo della ventilazione interna attraverso l’utilizzo di elementi vegetali posti
nell’area esterna.
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a.5 Esaminare la possibilità di avere o non avere
aperture poste a nord
In presenza di condizioni climatiche particolarmente rigide durante la stagione invernale, al fine di contenere le
dispersioni di calore, limitare o comunque isolare bene le
finestre poste a Nord.
In caso di climi particolarmente caldi è possibile sfruttare
le aperture poste a nord per creare zone da stare fortemente ombreggiate.
Attraverso opportuni accorgimenti quali pareti e pavimentazioni altamente riflettenti, è inoltre possibile captare la luce del sole al fine di utilizzarla per illuminare in
modo indiretto, dunque meno intenso, sia ambienti esterni che interni.
Definizione di aree esterne fortemente ombreggiate e illuminazione interna tramite luce indiretta
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b. Risparmiare energia
Cosa posso fare?
AZIONI
b.1 Utilizzare lampadine a risparmio energetico
Premesso che la soluzione migliore dal punto di vista ambientale e più vantaggiosa dal punto di vista economico
è utilizzare il più possibile lampade a basso consumo, volendo effettuare una sostituzione per gradi è necessario
individuare e munire di lampade a risparmio energetico
le luci che presentano un tempo di utilizzo maggiore (ad
es. la zona soggiorno o ambienti molto utilizzati poco illuminati dalla luce naturale).
La sostituzione di tre lampade ad incandescenza da
100W con tre lampade a risparmio energetico che
forniscono la stessa quantità di luce ma presentano
un consumo di 20W, porta in cinque anni ad un risparmio di circa €388 (fonte ENEA, 2003, ipotesi di utilizzo per 2000 ore/anno e costo dell’energia paria a
0,18euro/kWh).
Le lampade a risparmio energetico come quelle fluorescenti compatte presentano inoltre una durata di 10.000
ore contro le 1.000 ore di una normale lampada ad incandescenza, dunque 10 volte superiore.
b.2 Garantire un livello sufficientemente elevato di
isolamento termico e acustico delle finestre
Utilizzare infissi dotati di doppio vetro e telaio a taglio termico.
Si consideri che un mq di vetro semplice utilizzato in facciata comporta un consumo di energia di circa 9.250kWh
in 30anni; un mq di vetri doppi riduce il consumo a circa
2.500kWh.
L’utilizzo di finestre a taglio termico e vetri doppi è
perciò in grado di ridurre la dispersione del calore
attraverso le finestre, e di conseguenza la quota parte di consumi dovuti al riscaldamento, fino al 70%.
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b.3 Informare amici e membri della famiglia su semplici norme comportamentali da rispettare per ottimizzare i consumi di energia
Informare amici e membri della famiglia su piccole norme di comportamento, quali spegnere la luce quando si
esce dall’ambiente, accendere solo le lampade utili all’attività che si sta svolgendo, attraverso piccoli avvisi affissi in prossimità degli interruttori di accensione.
È bene inoltre preferire l’uso delle scale a quello dell’ascensore e ricordare di non regolare mai il riscaldamento
della stanza oltre i 20°.
b.4 Utilizzare elettrodomestici a risparmio energetico certificato
Utilizzare elettrodomestici aventi l’etichetta energetica caratterizzata dalla lettera A, A+, A++.
Ad esempio l’utilizzo di un frigorifero di classe A rispetto ad uno di classe C può portare ad un risparmio variabile dai 23 ai 40euro l’anno.
Per una reale ottimizzazione dei consumi energetici è importante inoltre,
al momento dell’acquisto, una corretta
scelta dell’elemento in funzione delle
proprie necessità (capacità del frigo o
della lavapiatti, portata della lavatrice)
un suo corretto uso (ad es. per i forni
ed i frigoriferi evitare di aprire con
troppa frequenza gli sportelli) ed una
sua corretta manutenzione.
Esempio di etichetta energetica
b.5 Utilizzo di risorse rinnovabili
Predisporre pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica da utilizzare all’interno della casa e rivendere alla rete nazionale e impianti di solare termico per la
produzione di acqua calda.
L’applicazione al momento più redditizia è il riscaldamento dell’acqua calda per usi domestici e sanitari; infatti con pochi metri quadri di collettori si arriva a coprire oltre il 50% del fabbisogno annuale di
una famiglia. Si stima che con un costo di costruzione base di 1.200euro/mq il tempo di ritorno di un investimento che copra almeno il 50% del fabbisogno
di acqua calda ad uso sanitario sia di circa 6 anni.
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b.6 Spegnere le luci quando non sono necessarie
Ricordarsi di spegnere la luce quando si passa da un ambiente all’altro: spesso si lasciano per molto tempo luci
accese in ambienti in cui non vi è nessuno, con un piccolo sforzo di attenzione è possibile eliminare questo spreco.
b.7 Spegnere dispositivi in stand-by
Molti strumenti consumano una piccola ma continua
quantità di energia elettrica anche quando non sono in
funzione. Se possibile è bene ricordarsi di spegnere tutti
gli elettrodomestici che rimangono in funzione stand-by
e sganciare tutti i caricatori, di pile, cellulari o altro, non
in uso.
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c. Contenere i consum
Cosa posso fare?
i idrici
AZIONI
c.1 Utilizzare dispositivi per la regolazione del flusso idrico dei rubinetti
Esempio di montaggio di riduttori di flusso a due differenti tipologie di rubinetto (fonte immagine: Progetto Condomini Sostenibili 2003).
Attraverso l’utilizzo di semplici dispositivi da applicare alla parte finale del rubinetto (lavandini, docce e bidet) in
grado di miscelare l’acqua con l’aria, è possibile ottenere un risparmio idrico di circa il 40%.
Per alcuni elementi, tipo le docce, può risultare più semplice fin da subito montare terminali dotati di tale sistema.
c.2 Mantenere l’impianto idraulico in perfetta efficienza
Prestare attenzione alla manutenzione dei rubinetti: un
elemento che gocciola può portare a sprecare fino a 4.000
litri d’acqua in un anno, una cassetta di WC che non chiuda perfettamente fino a 100 litri al giorno
c.3 Dotare i servizi igienici di sciacquoni a doppio
pulsante
Il getto d’acqua dello sciacquone del WC incide da solo
per il 20% dei consumi idrici domestici. L’utilizzo di elementi a doppio pulsante, da premere a seconda delle necessità, consente notevoli risparmi di acqua, pari a circa il 10% di consumi totali dell’attività.
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c.4 Raccogliere e riutilizzare l’acqua piovana, secondo
gli usi previsti dalla legge
L’acqua piovana può essere raccolta in botti, colonne o
serbatoi ed essere riutilizzata per: pulire macchinari o attrezzi, essendo priva di calcare; pulire i vetri dell’edificio;
irrigare ed annaffiare il giardino.
Negli usi domestici tali attività pesano per circa un 6%
dei consumi d’acqua; utilizzando acqua piovana si avrà
dunque un risparmio del 6% sulla bolletta.
c.5 Non utilizzare la pompa per lavare piccoli oggetti
o biciclette
Nei piazzali esterni invitare le persone a lavare oggetti, biciclette o auto servendosi di un secchio in modo tale da
controllare le quantità d’acqua utilizzate. Lavando un automobile con una pompa si può infatti rischiare di consumare fino a 800 litri d’acqua.
c.6 Ottimizzare il cambio della biancheria
Ottimizzare i cambi della biancheria e degli asciugamani
in modo tale da utilizzare le lavatrici il più possibile a pieno carico, limitando in tal modo i numero dei lavaggi con
vantaggi sia per il risparmio dell’acqua che per l’energia
elettrica.
Se sei in albergo o in agriturismo richiedi il cambio delle
lenzuola e degli asciugamani solo alla fine del tuo periodo di soggiorno e comunque mai ogni giorno.
c.7 Preferire l’uso della doccia alla vasca da bagno
Utilizzare la doccia invece della vasca per lavarsi comporta un minor utilizzo di acqua. Da prove si è infatti verificato che durante un bagno si possono consumare fino a
250 litri d’acqua, mentre con una doccia di norma si consumano 50 litri: 1 bagno equivale dunque a 5 docce.
c.8 Riutilizzare l’acqua di lavaggio delle verdure
Non buttare l’acqua con cui si sono lavate frutta e verdura, ma raccoglierla e riutilizzarla per innaffiare fiori e
piante.
c.9 Riutilizzare l’acqua di cottura come sgrassante
per le stoviglie
Usare l’acqua di cottura della pasta come sgrassante per
lavare le stoviglie, limitando l’uso del detersivo.
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c.10 Ottimizzare l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrici
Scegliere modelli di lavatrici e lavastoviglie in grado di limitare la quantità d’acqua utilizzata per ogni ciclo completo di utilizzo.
Possono infatti esserci differenze notevoli: da 16 a 23 litri a lavaggio per le lavastoviglie e da 50 a oltre 100 litri
a lavaggio per le lavabiancheria.
Selezionare sempre se possibile il ciclo ‘economico’ ed evitate i ‘mezzi carichi’: azionando la macchina al massimo
carico si possono risparmiare acqua ed energia.
• Lavastoviglie: Prima di inserire i piatti nella macchina
ripulirli dagli avanzi più grossi così da poter utilizzare
il programma economico; Disinserire la funzione di
asciugatura con aria calda, per questo scopo basta
aprire lo sportello e far circolare l’aria; Mantenere sempre in perfetta efficienza l’apparecchio attraverso una
corretta manutenzione e semplici controlli (sale, filtri,
pulizia ugelli, …).
• Lavatrice: Non utilizzare programmi di lavaggio ad alta temperatura che aumentano i consumi di acqua ed
energia elettrica, 40°-60° sono quasi sempre sufficienti;
Prima dell’acquisto verificare se il modello offre accorgimenti tecnici studiati per ottimizzarne la funzionalità e diminuirne i consumi, sia idrici ed elettrici. Ad
esempio alcuni modelli procedono al filtraggio e al riutilizzo dell’acqua del primo lavaggio e ad ottimizzare
l’immissione dell’acqua nel cestello attraverso sistemi
di lavaggio a pioggia in cui l’acqua viene spruzzata
dall’alto attraverso una serie di ugelli.
c.11 Limitare il consumo di acqua durante i lavaggi a
mano
Nelle operazioni di lavaggio a mano dei piatti o altri oggetti, riempire la giusta quantità d’acqua nel lavello ed
utilizzare quella.
Con questa semplice accortezza si risparmiano alcune migliaia di litri all’anno.
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d. Ridurre i rifiuti prod
Cosa posso fare?
otti
AZIONI
d.1 Non utilizzare prodotti “usa e getta” (esempio
tazze, piatti, posate)
Per servire da mangiare e da bere utilizzare oggetti lavabili e dunque riutilizzabili nel tempo. Ciò consente non
solo una riduzione dei rifiuti prodotti ma un risparmio di
risorse naturali ed energia utilizzate per produrre tali oggetti.
d.2 Non utilizzare confezioni monoporzioni di prodotti alimentari
Le confezioni monoporzioni comportano essenzialmente
uno spreco di risorse ed energia dovute al packaging (imballaggio) dei singoli elementi sia per la sua produzione
che per il suo smaltimento in discarica. Preparare manualmente le porzioni.
d.3 Non utilizzare prodotti per l’igiene del corpo monodose o monouso (esempio shampoo, saponi, ecc)
Utilizzare dispenser ricaricabili, ottimizzando in funzione
dell’uso le quantità utilizzate ed evitando lo spreco di risorse ed energie dovute alla produzione ed al corretto
smaltimento dei singoli imballaggi.
d.4 Utilizzare materiale da imballaggio prodotto con
risorse naturali rinnovabili, di utilizzo controllato e
certificato e riciclabile
Preferire imballaggi fatti con carta o cartone riciclato ed
ulteriormente riciclabile.
Utilizzare prodotti caratterizzati da imballaggi riutilizzabili
come ad esempio bottiglie in vetro a rendere.
In tal modo si verrà ad aumentare la quantità di rifiuti riciclabili e dunque riutilizzabili per produrre nuovi prodotti senza l’utilizzo di nuove risorse naturali.
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e. Favorire il riuso e il
Cosa posso fare?
riciclo
AZIONI
e.1 Separare i rifiuti in base alle categorie che possono essere trattate separatamente dagli impianti
locali o nazionali di gestione dei rifiuti
Con un minimo di attenzione è possibile separare i rifiuti in base al sistema di raccolta differenziata normalmente utilizzato nella località. Di solito plastica, carta, vetro e
metalli possono essere avviati a raccolta differenziata.
e.2 Dotarsi di contenitori per la raccolta differenziata
Posizionare i contenitori per la raccolta differenziata in
punti strategici quali la cucina o il tinello.
In caso utilizzi particolari di alcune stanze, aumentare il
numero di cassonetti predisposti per determinati rifiuti
(ad esempio in un eventuale studio in cui si lavora molto
con la carta posizionare più cassonetti per questo tipo di
raccolta).
Evidenziare bene e spiegare a tutti i componenti della famiglia la finalità di raccolta di ciascun contenitore.
e.3 Avviare a compostaggio la frazione umida dei
rifiuti
Nel caso si disponga di spazi esterni, fornirsi di una compostiera in cui inserire: resti di frutta e verdura, fondi di
caffè e tè, gusci d’uova sminuzzati, piccole quantità di cenere di legna, scarti di ortaggi, erba tagliata, foglie, potature di alberi ed arbusti.
In tal modo si avrà un concime di ottima qualità a
costo nullo.
e.4 Non gettare nel lavello l’olio usato per cucinare
Evitare di gettare gli oli alimentari usati nel lavello, ma
stoccarli in contenitori dedicati da avviare periodicamente a discarica controllata.
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f. Usare correttamente
Cosa posso fare?
detersivi e disinfettanti
AZIONI
f.1 Non utilizzare prodotti chimici per la manutenzione di scarichi e tubature
Di preferenza utilizzare semplici rimedi tradizionali come
il succhiello in gomma o la spirale metallica. Evita sempre
i prodotti che presentino la dicitura o il simbolo “dannosi per l’ambiente”.
f.2 Servirsi di prodotti detergenti muniti del marchio
comunitario di qualità ecologica o di altri marchi ecologici ISO tipo i nazionali o regionali
Di preferenza usare prodotti recanti il marchio europeo di
certificazione ambientale “Ecolabel”.
Un detersivo ecologico non deve contenere fosfati, NTA
(acido nitrilotriacetico), EDTA (etildiaminotetracetato); devono essere assenti i
tensioattivi cationici altamente tossici,
mentre possono essere presenti i tensioattivi anionici ottenuti da grassi animali o vegetali; nei preparati ecologici
devono inoltre essere assenti sbiancanti e profumi sintetici.
Marchio Ecolabel
f.3 Limitare l’uso dei detersivi
Cercare di contenere al massimo l’utilizzo di prodotti detergenti non naturali.
In alcuni casi è possibile ovviare al loro uso con piccole accortezze, come ad esempio riutilizzare l’acqua di cottura
della pasta come sgrassante per lavare le stoviglie.
f.4 Utilizzare correttamente i prodotti detergenti
Leggere sempre attentamente le istruzioni e prescrizioni
d’uso, in modo tale da usare i prodotti nelle dosi e nelle
modalità corrette.
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g. Riscoprire le località
Cosa posso fare?
e le loro tradizioni
AZIONI
g.1 Ricercare e richiedere materiale informativo sulle aree protette e/o ad alto valore ambientale presenti nella zona limitrofe
Richiedere ai centri di turismo ed ai gestori delle attività
informazioni sulla presenza di aree protette visitabili, e,
nel caso, se esistano servizi di guida ed accompagnamento
per meglio apprezzarne le peculiarità e documentazione
informativa. Informazioni sulle aree protette limitrofe e
spunti per ulteriori approfondimenti possono essere trovati sul sito della Federparchi, www.parks.it, e sul sito
del WWF Italia, www.wwf.it.
g.2 Richiedere notizie su eventi e manifestazioni caratteristiche
Ricercare un calendario degli avvenimenti caratteristici di
determinati luoghi o specifici riguardo a particolari tradizioni locali.
g.3 Richiedere informazioni riguardo a storia, tradizioni e reperibilità dei prodotti di artigianato locale
Ricercare informazioni riguardo a produzioni artigianali
tipiche della zona, legate ad esempio a lavorazioni o all’utilizzo di materiali e forma caratteristiche di determinate aree geografiche e comunità.
g.4 Ricercare informazioni su particolari itinerari da
percorrere, di preferenza, a piedi e/o in bicicletta
Ricercare informazioni sulla presenza di itinerari di singolare valore naturalistico e culturale percorribili a piedi o in
bicicletta. Molte informazioni si possono trovare su internet immettendo le parole chiave cicloturismo o trekking abbinati al nome dell’area in cui si vuole organizzare l’escursione. Di preferenza raggiungere questi luoghi
in bicicletta (dove possibile anche bici più treno), utilizzando mezzi di trasporto pubblici o organizzandosi più
persone per macchina.
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h. Riscoprire i prodotti
Cosa posso fare?
locali tipici
AZIONI
h.1 Ricercare informazioni riguardo a storia e reperibilità di prodotti agro alimentari locali
Cercare materiale riguardo a prodotti e consorzi di prodotti tipici locali.
Richiedere ai gestori delle aziende legate al turismo informazioni riguardo a luoghi in cui sia possibile reperire
prodotti alimentari tipici.
h.2 Ricercare nei menù prodotti alimentari di provenienza locale
Richiedere di preferenza piatti tipici locali meglio ancora
se legati alla stagione.
In questo modo imparerai a conoscere meglio anche la
cultura di quei luoghi e il perché di alcune sue tradizioni.
h.3 Imparare a conoscere i “marchi di qualità” regolamentati a livello europeo
Sono ormai da tempo in uso “marchi di qualità” regolamentati a livello europeo che aiutano a riconoscere la provenienza e la “tipicità” di determinati prodotti.
Impara a conoscerli per sapere cosa stai acquistando.
L’AGRICOLTURA BIOLOGICA può essere considerata come un sistema globale di produzione agricola che privilegia le pratiche di gestione piuttosto che il ricorso a fattori di produzione di origine esterna.
Essa si preoccupa non soltanto della genuinità dei prodotti ma tiene anche conto degli effetti che la sua attività avrà sul futuro dell’agricoltura e dell’impatto ambientale dei sistemi di coltivazione utilizzati.
In questa ottica, i metodi colturali naturali vengono impiegati di preferenza al posto dei prodotti chimici di sintesi, e attraverso tale pratica si favoriscono l’utilizzo di risorse rinnovabili e il riciclo, restituendo
al suolo i nutrimenti presenti nel prodotto rifiuto.
Suoi obbiettivi sono:
•
Aumentare la diversità biologica nell’insieme del sistema;
•
Accrescere l’attività biologica dei suoli;
25
•
Mantenere la fertilità dei suoli a lungo termine;
•
Riciclare i rifiuti di origine vegetale ed animale, al fine di
restituire gli elementi nutritivi alla terra, riducendo in tal
modo il più possibile l’utilizzo di risorse non rinnovabili;
•
Fare assegnamento sulle risorse rinnovabili nei sistemi agricoli organizzati localmente;
•
Promuovere la corretta utilizzazione dei suoli, delle risorse idriche e dell’atmosfera e ridurre nella misura del possibile ogni forma di inquinamento che potrebbe derivare
dalle pratiche colturali e zootecniche;
•
Manipolare i prodotti agricoli, con particolare attenzione
ai metodi di trasformazione, allo scopo di mantenere l’integrità biologica e le qualità essenziali del prodotto in tutte le varie fasi;
•
Essere praticata su un’azienda agricola esistente, dopo un
periodo di conversione, la cui durata deve essere calcolata sulla base di fattori specifici del sito, quali le informazioni storiche sulla superficie ed i tipi di coltura e di allevamento previsti.
I marchi DOP, IGP, STG
• DOP Denominazione di Origine Protetta
È riservato ai prodotti agricoli o alimentari (con esclusione dei prodotti liquorosi come il vino), che siano originari di una regione, un luogo o, in casi eccezionali, un paese determinato, a condizione che:
- ogni fase di produzione delle materie prime, loro trasformazione ed elaborazione fino al prodotto finito avvenga nell’area geografica delimitata di cui il prodotto porta il nome;
- le particolari caratteristiche/qualità del prodotto siano
legate essenzialmente o esclusivamente all’ambiente
geografico in cui avviene la produzione.
• IGP Indicazione Geografica Protetta
o Denominazione specifica
È riservato ai prodotti agricoli o alimentari
che siano originari di una regione, un luogo o, in casi eccezionali, un paese determinato. Per ottenere il marchio sono richieste due condizioni:
- che una determinata qualità, la reputazione o un’altra
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caratteristica possa essere attribuita all’origine geografica;
- che una delle fasi della produzione e/o trasformazione
e/o elaborazione avvengano nell’area geografica determinata.
• STG Specialità Tradizionale Garantita o AS: Attestazione di Specificità
Prodotti che si differenziano da altri similari in quanto hanno una specificità, ossia:
un “elemento o insieme di elementi che distinguono nettamente un prodotto agricolo o alimentare da altri prodotti o alimenti analoghi appartenenti alla
stessa categoria”. È richiesta la duplice condizione:
- che il prodotto in questione si distingua da altri prodotti per la sua specificità;
- che il prodotto abbia carattere tradizionale, ossia: sia
ottenuto utilizzando materie prime tradizionali e abbia
abbia una composizione tradizionale.
h.4 Imparare a riconoscere i prodotti agricoli derivanti da coltivazioni di agricoltura biologica
Di preferenza utilizzare alimenti recanti il marchio Comunitario ufficiale dell’Agricoltura Biologica, derivanti
dunque da coltivazioni condotte secondo metodi e modalità stabilite e verificate nel tempo.
Per avere maggiori informazioni sulle modalità di produzione è possibile consultare
il sito www.minambiente.it
Logo Agricoltura Biologica
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i. Incentivare i mezzi
impatto ambientale
Cosa posso fare?
di trasporto a basso
AZIONI
i.1 Verificare sempre la possibilità di raggiungere i
luoghi in cui ci si intende spostare con mezzi di trasporto pubblici
Informarsi sempre sui tragitti dei mezzi pubblici, consultando i siti Internet delle aziende di trasporto e dotandosi di cartine con segnati i loro percorsi ed i nodi di scambio.
i.2 Controllare la possibilità di spostarsi a piedi o in
bicicletta
In molti casi, verificando bene il percorso e ottimizzando
gli orari, è possibile spostarsi sia all’interno delle zone abitate così come all’esterno, andando a piedi, o meglio ancora servendosi di biciclette, volendo dotate di pedalata
elettrica servoassistita.
i.3 Condividere il mezzo di trasporto
Nel caso in cui si dovesse per forza ricorrere al mezzo privato, cercare di ottimizzare gli spostamenti, ad esempio
spostandosi in più persone per macchina.
i.4 Utilizzare mezzi di trasporto a basso impatto ambientale
Nel caso in cui si dovesse per forza ricorrere al mezzo privato, cercare di dotarsi di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale come piccoli scooter elettrici o piccole
auto elettriche o a propulsione ibrida.
i.5 Prediligere attività di ricezione attente al trasporto a basso impatto ambientale
Andando in vacanza prediligere attività di ricezione che
mettano a disposizione biciclette e/o forniscano informazioni per raggiungere a piedi o con mezzi pubblici le
località da visitare.
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J. Gestire in maniera s
verdi esterni
Cosa posso fare?
ostenibile gli spazi
AZIONI
j.1 Trattare gli spazi verdi senza l’utilizzo dei pesticidi e secondo i principi dell’agricoltura biologica
Nella gestione e manutenzione degli spazi verdi utilizzare solo prodotti di derivazione e provenienza naturale come ad esempio i fertilizzanti ottenuti tramite processo di
compostaggio.
j.2 Preferire specie autoctone
Di preferenza piantare, all’interno degli spazi verdi, specie vegetali autoctone.
j.3 Rendere fruibili le aree esterne
Nel caso in cui si disponga di una sufficiente area esterna,
predisporre zone di ombreggiamento attrezzate con sedute e tavoli costruiti con materiali naturali rinnovabili e locali.
j.4 Utilizzo di risorse rinnovabili e controllate
Per la costruzione di arredi esterni utilizzare materiali e
tecniche costruttive proprie del luogo. Dovendo ricorrere
all’acquisto di elementi di arredo esterno scegliere oggetti
prodotti con materiali rinnovabili. Per i prodotti il legno
uno dei più importanti marchi riconosciuti a livello mondiale è l’FSC www.fsc-italia.it.
Logo FSC
j.5 Non alterare la permeabilità del terreno
Nella pavimentazione dei giardini utilizzare materiali permeabili all’acqua.
j.6 Risparmiare energia nella gestione degli spazi
verdi esterni
Per l’illuminazione e la segnalazione dei percorsi servirsi
di apparecchi alimentati ad energia solare, di preferenza
temporizzati con timer o fotocellule.
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k. Diffondere il pensie
Cosa posso fare?
ro di ValoreNatura
AZIONI
k.1 Adottare i comportamenti proposti da questo opuscolo
Mettendo in pratica le azioni indicate in questo opuscolo non solo migliorerai la gestione della tua casa
e delle tue attività ma mostrandole ad altri, (amici,
familiari, colleghi di lavoro, …) e spiegandone i vantaggi, contribuirai ad influenzare positivamente
anche i loro comportamenti.
k.2 Diffondere questo opuscolo
Fai conoscere questo opuscolo e pubblicizza il progetto ValoreNatura anche attraverso il suo sito Internet, www.valorenatura.it.
Lì potrai trovare, e far trovare, molte informazioni
utili per migliorare in senso ambientale i nostri comportamenti, tutte liberamente accessibili e scaricabili (dossier, brochure, itinerari, lista aziende
aderenti,…).
k.3 Fare domande riguardo al problema ambientale
Quando ti rechi in altri luoghi per turismo, per lavoro o altre attività, chiedi sempre se e quali soluzioni ambientali siano state adottate.
Li porterai a pensare all’ambiente e, se già vi stanno
pensando, imparerai e vedrai soluzioni nuove.
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Equal
®
Nuova economia locale per le
aree ad alto valore ambientale
I Partner di Progetto
IDEAZIONE s.r.l.
Opera nella promozione dell’occupazione e della qualità del lavoro
S.r.l. unipersonale
di proprietà della
Fondazione WWF Italia
WWF Ricerche e Progetti s.r.l.
Società unipersonale di proprietà della
Fondazione WWF Italia, ha per obiettivi la realizzazione di programmi, piani,
progetti, studi e ricerche in campo ambientale
A.A.P.I.T.
Azienda Autonoma Provinciale per l’Incremento Turistico
Cras s.r.l.
Lavora nella ricerca, analisi e pianificazione nel settore dell’ambiente, del territorio e dello sviluppo sostenibile
I Partner di Rete
Federparchi
Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali. L’associazione opera nell’ottica di dare espressione al ruolo degli
enti gestori delle aree protette italiane,
con l’obiettivo di realizzare un sistema
integrato e moderno
WWF
La missione del WWF è costruire un
mondo in cui l’Uomo possa vivere in armonia con la Natura
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Cosa posso fare ioper l`ambiente?