r
/.-
BULLETTINO
SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA
ANNO QUATTORDICESIMO
Trimestre
I.
(Gennaio, Febbraio, Marzo 1882)
^-"*""
'FIRENZE
TIPOGRAFIA CENNINIANA NELLE MURATE
a spese deg'li Editori
1882.
(Pubblicato
il
20 Maggio 1882)
INDICE
DELLE MATERIE CONTENUTE
Ai Vulture ed
—
Cayanna G.
Parte
—
Fanzago
—
F.
R.
—
Cavanna G.
Baddi
—
—
Piccioli F.
11
—
F. e
—
Cavanna G.
Coleoptora
— Hyraenoptera
Cavanna G. — Vertebrata)
,
»
31
»
48
»
50
v
54
»
54
»
62
»
68
»
81
»
85
Polimorfismo e la Partenogenesi in alcuni Acari (Gama»
lit.)
Note entomologiche - 1° Lchia
punclahis
Curò a.
Lepidoptera
C.
(con tav.
—
—
F., Piccioli
(GiGLiOLi H. E. e
sidi),
Orthoptera
Hemiptera
Gribodo G. ed Emery
Berlese a.
—
Neuroptera
Mancini 0.
Selve
di
raccolti al Vulture, al Pollino od in
Myriopoda
Mac Lachlan
e
Cavanna.
TI.
Arachnidae
Targioni Tozzetti a. e Stefanelli P.
Curò a.
Vulture ed
al
C. Caroti e
luoghi dell'Italia meridionale e centrale:
altri
Simon E.
al Poìlino.
1880 da A. Biondi,
- Catalogo dogli animali
II".
QUESTO FASCICOLO
- Narrazione della escursione fatta
I''.
al Pollino nel luglio del
Parte
IN
Saggio
di
tiirrica
Fab. - 2" Penfodon
- 3" Et iella Z'mclìenclla Treits
Villers.
un Catalogo dei
Lepiilotteri
88
d'Italiii:
» 141
aggiunte alle
» 151
JPiralìdlnc e Torfricine
LETTERATURA ENTOMOLOGICA ITALIANA.
I.
CiACcio. struttura
degli
occhi
che nelle Calabrie
p.
156.
—
p. 155.
Cloe dìptera
della
Nuovi crostacei parassiti
p.
155.
— IV.
—
111.
p.
154.
—
II. Riciiiakdi.
Costa." Ricerche
entomologi-
Reuter. Ilecgeria, nuovo emittero europeo
V. Berlese. Anatomia del Gryllus campestrìs L. p. 156.
BllLLETTINO
SOCIETÀ ENTOMOLOGICA
ITALIANA
ANNO QUATTORDICESIMO
FIRENZE
TIPOGRAFIA CENNINIANA
Via abibellin.1
1882
li"
8.
AL VULTURE ED AL POLLINO
Parte
e.
Cavanna. - Narrazione
luglio
del
della escursione fatta al Vulture
1880 da
A. Biondi,
due
Fissata la partenza pel dì
ci
di
0.
Caroti e G.
sol
ed al Pollino nel
Cavanna.
prerK^emmo quel giorno
luglio,
d'un
strada ferrata che doveva condarci
dente felicissimo
I.
tratto
costrinse a breve fermata sulle
Ma un
a Eoma.
rive
la
inci-
incantevoli dell'Ar-
denza, che lasciammo nella notte. Sulla strada, ad Orbetello, a Palo, a Civitavecchia, ogni qualvolta
il
treno
si
arrestava per qualche minuto, scendevo
a battere col retino sulle piante delle siepi e dei margini della via; nò quelle
brevi ricerche, fatte in quel modo, riuscirono del tutto
per lungo tratto di via entravano a 4 o 5 per volta
nella nostra carrozza, e cessai dal raccoglierne
vane. Presso Palo, e
le cicale
{Tettigia orni)
quando ebbi pieni
i
recipienti
che avevo meco.
Rapide ricerche furono
fatte poi a
Roma
nel Colosseo, nel parco di Ca-
serta, al Vesuvio ed all'Osservatorio Vesuviano.
Nella sera di raercoledi
susseguente
(7), lasciata
le spaziose vie della
vedemmo
Napoli,
Foggia moderna,
stazione di Candela, piena dei bagagli
e
6 del giorno
dopo poche ore la piccola
da noi direttamente spediti
Qui comincia veramente la nostra escursione. Sotto
Capitanata, accomodati alla meglio entro
11 antimeridiane in poi, per lunghe ore
alle
il
il
colà.
sole ardente della
gran carrozzone della Posta, dalle
vedemmo
spiegarsi innanzi a noi basse
colline argillose ed estesi piani deserti, riarsi, dove solo
il
cerulescente Car-
dopatum eorymhosum Pers. e poche altre carànaceQ {Cardims pycnocephalus L.,
Onopordon vìrens D.
C.)
migliaia di XeropJiila, sfidavano
dalle foglie spinose e rubeste, abitate
il
sole.
da
poi
fondi, si
alaternus
di
Annibale o
non
sia troppo
ponte
quest'altezza
Terehinthus
Ilex aqnifolium
L.,
condotta ora poi
collina, ora por vallecole o por burroni
mostrava timidamente qualche altra pianta,
scaglie di Pistacia
Il
una
fianchi d'
—
molte sinuosità della strada
in tratto, per le
Di tratto
dorso
4
alzavano basso bo-
si
Palkirus australis Gaertn., Jìhamnus
L.,
ed un
L.,
soffio d'aria fresca
veniva a ravvivarci.
Santa Venere, suU' Ofanto
di
profondo,
segna dalla parte di Nord-Ovest
il
poco pro-
stagioni
in corte
che
è assai
sebbene a
pericoloso,
confino tra la Capitanata e la Basilicata,
ed al di là di esso apresi la veduta stupenda del Vulture.
« Questo monte sorge isolato noi mozzo di un vasto altipiano ondulato,
costituito in
gran parte dalle sue
vazione di 500 a eoo metri
larga circa 20 chilometri, e
si
tramontana. La cresta
uno più elevato a destra
Vulture (1329 m.) detto pure Pìssuto di Melfi; indi seguono
che offrono un varco più agevole all'interno del cratere,
denominato Monte
Michele alto 1263
S.
ra.
è
il
e poi l'ultimo picco
sul mare.
Il
Pizzuto di Melfi torreggia brullo, roccioso, nerastro su tutto
Solo
il
Una
serie di valli radiali e di speroni
Monte
dei coni più bassi,
dosso
da una lussureggiante vegetazione di querele e
è tutto rivestito
ele-
base
quanta
restringe in alto a soli 2 chilometri,
è poi suddivisa in sette vertici, dei quali
monte
sopra una
maro. Si solleva
è la distanza dal picco di S. Michele a quello verso
sinistra
una media
dejezioni, e che presenta
sul livello del
il
a
del
di faggi.
recinto.
di gole e di burroni si di-
collinari,
stende fino alle falde del monte nella direzione di Atella, di Rionero, di Melfi,
rigirando tutto intorno
il
Alle 6 pom. oravamo
gruppo vulcanico
all'
ombra
presso
città,
Le ricerche riuscirono pressoché infruttuose
gliati e
si
come
bruciati; a qualcuno
aprisse sotto cattivi auspici,
stanzetta piccola
ma
all'
tentrione ad ascendere
e
so
ma
il
:
i
il
si
vecchio Castello.
terreni percorsi erano spo-
malumore presto
il
si
un poco calda
ma
dileguò. In
sole del venerdì, e
De Giorgi
set-
da Rionoro, non
agio di visitare le cime più settentrionali;
raggiungere
in
questa prima escursione.
La
piacevole e fruttuosa, specialmoiite intorno alle
fontane dette dei Giumentari e dei Piloni. Reduci alle 3 pom., alle 7
li)
una
prima
una guida prendemmo da
facile Vulture. Risoluti a salire poi
volle
poco
Melfi, e
parve la campagna zoologico-bota-
orizzonte, coU'aiuto di
avremmo avuto
qualcuna almeno la
breve gita fu
di noi
il
abbastanza pulita aspettammo
ancora che fosse tutto
sapevamo bene
campanile di
dello storico
dopo, impazienti, intorno alla piccola
nica
»
(1).
C. Note geologiche sulla Basilicata. Lecce, 1879, pap:. 34.
i
nu-
merosi campanelli dei nostri cavalli suonavano per la bella via che toccando
successivamente, dal
Nord
al
Sud, Kapolla ed
greco Barile, giunge a Rio-
il
nero in Vulture e di là continua per Potenza.
Due
amene campagne
giorni furono spesi nelle ricche ed
producono ottimi
vini.
di Rionero che
Nella mattina del 12, un po' troppo tardi, per un largo
tratturo, rimontati lentamente verso
N-N-0,
girato a mezzogiorno
principale del Vulture, lasciammo
tratturo
stesso al
il
dove trovasi una miserabile capanna da carbonai.
alla vetta si stacca
di piccole querele
(
Varco
che
sentiero
Il
cono
il
delle Neviere,
conduce
da quel punto, attraversa una fascia arborea discontinua
Q. cerris) e si perde nelle alte erbe del cono, che è coro-
nato dal segnale geodetico.
Presso la cima ebbi la fortuna di predare una giovane Vipera (V. as2ìis L.)
con
e vidi
un
sfuggirmi
dispiacere
altro ofidio,
una
ed
molto
lucertola,
probabilmente la comune variabilissima Podarcis muralis, alla quale inutil-
mente
detti la caccia.
Sotto le pietre, anche prima di giungere
le coccinelle
7-pnndata
{Cocc'meììa
L.
vetta trovai comuuissime
alla
Semiadaìia li-notata
L.) che
al
segnale erano raccolte in numero enorme, parte morte, apparentemente dall'
anno prima, parte vive ed accoccolate l'una sopra
non ne mancavano
sulle piante
;
ma
1'
altra nel solito
delle coccinelle e delle loro
modo
:
agglomera-
zioni avrò occasione di trattare in altra occasione.
Dopo avere allegramente divorato un
del fertile paese che si stendeva
vetta, osservata la
all'
ombra
pezzo di pane e bevuto alla felicità
nostri
piedi,
staccato per la Collezione
(Sede di Firenze) un pezzo della trachite che costituisce
del Club Alpino
ed
ai
e di
molti metri che
ci
temperatura che risultò
39
c'
Sud ed
al
alle
8 /< ani di 21
c° al
percorremmo
al Sole, con rapidi salti
separavano dalla capanna dei carbonai.
Da
la
Nord
i
non
questo punto,
ancor più rapidamente, per certe scorciatoie, sulla cenere vulcanica che pareva
eruttata di
gemmo
jeri,
della quale
ritrovammo poi
tutte coperte le nostre carni, giun-
alla fontana dei Piloni, estremo limite raggiunto nella escursione fatta
da Melfi.
Colà,
po'
all'
ombra
incomodati
sioni che in breve
La fontana
quali
si
dei
dall' acre
raccoglie
faggi,
(il
termometro al
odore delle carboniere,
sole
si die'
1'
segnava 45
e'),
un
assalto alle provvi-
tempo furono consumate.
che prende
V acqua)
il
nome
è fresca e
dai j;i/om (vasche parallellepipede nelle
perenne
;
all'
intorno cresce una rigogliosa
vegetazione e sopra alcune piante feci delle importanti catture entomologiche.
—G—
Dalla fontana sempre discendendo (per 700 m. circa), dapprima pel bosco
campi
poi per
l'
coltivati
humus danno
a patate, che
ottimo prodotto, salutata
1'
vulcanica
cenere
nella
della Scimmia, clic si erge sulla destra, ecco apparire
cima
di S. Michele, che in ordine di altezza è la seconda
sommità da faggi
ricoperta fin presso alla
all'
innanzi da potenti sproni in
si
stendono due laghetti. Oggi
il
convento
è abitato soltanto
guardie forestali, quasi tutte native del piccolo paese
albanese.
capo delle guardie, già avvisato,
Il
laghi ed
i
1
nostra dimora.
lone
Quando
si
{Bombinator igneus
lante,
i
lunghi e
luna che
udiva
il
Laur.),
godevamo
tetri corridoi, le celle
il
romantica posizione della
la
silenzio
deserte,
penombra,
il
suo Cristo
menti di dolce mestizia. Allora
ai nostri passi,
le
ci
.
le
accompagnava canzoni nate
tenero dei nostri
in
santi avvolti
suoi
e pel
secoli
fa.
sentimento modulati alla meglio dalla
soave,
voce
e
gli
suono
che con essa
guardie,
Le melodìe più
malamente strappazzate da uno
ritraevano dal luogo e dall'ora un incanto
senti-
indefinibili
rimbombavano cupamente
delle
Albania parecchi
maestri, sebbene
rosseggiando scen-
e
coi
note dei nostri canti
una vecchia chitarra strimpellata da una
dalla
illuminate
ispiravano
antiche volte
od echeggiavano per
e l'ulu-
suo canto squil-
col
loggie
le
nell'edifizio,
agonizzante,
giorno
il
pranzo, preparato
il
lontano piccolo latrato delle volpi
rompeva
deva all'orizzonte, la chiesa incastrata
nella
Durante
tre notti.
specchiava sulla queta superficie dei laghi
si
da poche
Barile e di stirpe
di
loro dintorni; alla sera, dopo
alla meglio dalle nostre stesse mani,
ai suoi
;
accolse cordialmente.
ci
L'Abbazia fu nostro quartiere generale per
percorrevamo
mu-
mezzo
per
grandi muraglioni. Sovrastano a picco roccie pittoresche ed aspre
piedi
Pizzuto
secolari.
ratura, protetto superiormente dagli scoscendimenti e dalle frane
di
il
del Vulture (1263 m.),
convento è un grande ed antico fabbricato irregolare, addossato alla
base del Pizzuto di S. Michele, sostenuto
di
al-
antica Abbazia di
1'
Monticchio, appoggiata alle trachiti die formano
S. Michele, o di
Il
mescolata
detta Pietra urlante,
alta roccia
stessi
di
noi,
capricci del
erano ascoltati con
piacere e
non senza commozione.
Più tardi
ci
vamo richiamati
accoglievano certi sacconi
alle
ripieni
sui quali
era-
come
si
poteva aspettavamo
conveniva proprio chiamare pietosissima
Dall'Abbazia, oltreché alle immediate
stessi, le
paglia,
dure realtà della vita da piccoli esseri che esercitavano
sugli intrusi antichi diritti naturali: sonnecchiando
l'alba, che
di
vicinanze
nostro dcerche furono rivolte anche
dei
laghi
ed ai laghi
un poco più lontano. Di buon
mattino, nel giorno susseguente a quello del nostro arrivo (13) seduto sopra
il
un buon muletto,
basto di
Ero rimasto poco contento
come
infatti avvenne,
Vulture e ritornai sulla vetta.
rifeci la via del
delle raccolte fatte
lassù
speravo
e
aumentarle,
nonostante un fortissimo levante che non lasciava piena
libertà di manovra.
La vegetazione
era rigogliosa
minuta ed elegante popolazione
Mostravano
mophila
e
al sole
ad
altri Imenotteri,
ciate, la
correva
muovevano a stento
e la
mi limiterò a
Phalangium longicornìs ed
non comuni,
la
d'
immensi faggi secolari
Biondi trovò
le solite
maggior parte
(3).
nuove pel mez-
l'erbe
mentre
ed intrec-
d'Italia, e tra le moltissime
far menzione di due nuovi Opilionidi,
Pali, e la
Solo
steli,
folte
Platycleis sepium. Sotto le pietre
il
BhapMdia
14
il
due Nevrotteri
e di
ophiopsis Linn.
Pizzuto di S. Michele,
il
piccolo
viventi, e tranne pochissime tutte
Stai., molti ragni,
BuUminus
Psam-
cocuzzolo
è
nudo
e
co-
colà
miriadi di coccinelle, {Semiadalia li-notata L.) per la
Ritrovò pure altri artropodi: la
rari esemplari di
forse
Dasylohus Cavannae,
il
Mantispa perla
I compagni, dal canto loro, ascesero
perto
(2)
tra
Cryptops sylvaticus, nuovo per la fauna
specie di Artropodi raccolte
il
Gladioìus.
parecchi Lepidotteri, Pieris, Colias, Melithaea,
Leptophyes pundatissima
il
dei
aurieularia L.). stavano in aguato sugli
piedi, che si
i
di
alzavano sulla
si
Dianthus, delle Silene,
dei
un Adela ed una GrapJiolita
forficule (i^.
saltavano tra
cardi,
che tutti disturbati dal vento cercavano smarriti un riparo.
d' Italia,
Numerose
lunghe spighe
dalle
loro colori, assieme alle splendide CJirysis, alle
i
Argijfinis, Satyrus,
zogiorno
I verbasci
(1).
Ferule dal vasto ombrello, ed alcuni
fiori gialli, le
solita
ammucchiate
Forficula,
lo
sotto le pietre.
Ctyphippus coeruleus
specialmente Licosidi e Tomisidi. Il malacologo trovò dei
una Vitrina
e
deWHelix pygmaea
e proprio sulla vetta
il
tridens.
Dirò qualcosa dei Laghi, senza preoccuparmi di quanto ne fu scritto prima
da antichi
e recenti osservatori,
che
il
farlo
mi condurrebbe a
trattare argo-
menti estranei allo scopo che mi sono proposto con questa semplice narrativa
della nostra escursione. Rinviando
(1)
il
lettore
alla bibliografia indicata
Biondi ha riconosciuto sul Cono del Vulture, tra
le altre, le
nelle
seguenti specie: Dian-
thus longiraulis Ten., D. barbalus L., D. tullurius Guss., Silene. echinata D. Can., S.viridi-
L
Bunium
ftora
,
De Cand., Ferula
longifolium Sch., V.
(2)
(3)
Eryngium dilalalum Lam., Bupleurum aristatum Bert.,
Barellieri Ten., F. communis Des Font., Verbascum
floccosum Wild.
Gladioìus dubius Guss.,
virescens
Jdela fibulella Fab. e Grapholita foenella L.
Fra le altre piante si notano: Campanula -persici[olia L. ed Atropa belladonna L.
dirò
note,
quasi esclusivamente delle osservazioni
chf
ho
potuto
fare
coi
pochi mezzi dei quali disponevo.
Laghi sono
I
situati
ad Ovest del Pizzuto
cima principale del Vulture, ed occupano
del
De Giorgi
(1. e. p.
prossimo al monte
quasi
tre
il
ellittico, col
secondo
36) è
quale
si
trovano
forma più irregolare
maggior diametro
ha 600 metri
i
La navigazione
da N. a
diretto
di diametro.
Sono tra
un antica
sui laghi
loro separati
ni.
800; men-
da una lingua
sopra la
e patate,
chiesa, coperti d'ellera e di sterpi.
compie
si
con
imbarcazioni
delle
tronchi d'albero scavati, dette piloyii, mossi da
il
ed un area
S.
che mostrasi
dell'altro,
maggior parte a grano, granoturco
ruderi di
Sud Ovest della
di S. Michele, a
fondo di quello che nell'opinione
secondo cratere dell'antico vulcano. Quello più
il
è più piccolo e di
di terra, coltivata per la
il
un remo
primitive,
corto detto jjaìa, che
rematore immerge alternativamente a destra ed a sinistra di quella specie
di piroga, che
mi rammentava
prima avevo percorso
il
Lago
le
analoghe imbarcazioni sulle quali un anno
del Matese in Terra di Lavoro. I venti impe-
ma
tuosi sollevano onde alte due palmi,
È
il
pilone può essere messo in pericolo
il
non
quei tronchi scavati, che un brusco movimento
mal
solo dalle improvvise
folate.
Dei xnloni ve ne erano tre sul
prudenziale
Lago grande
contenere un
troppo piccolo per
uomo
;
adulto,
stivarsi
in
entro
troppi
calcolato può capovolgere.
eravone
sull'altro
ed infracidito
uno
tanto
solo,
che
la
navigazione era poco sicura anche poi due piccoli pescatori albanesi, de' quali
parlerò
tra
poco, che erano costretti a cessare
mare per gettar
II
di
in tratto
tratto
dal
re-
fuori l'acqua entrata dalle falle.
lago piccolo è più profondo di quello grande; in ciò tutti gli osservatori
e le genti del luogo sono concordi;
lago grande
lo scandaglio,
non ho potuto prendere misure. Quanto
al
immerso prima nel luogo che mi fu indicato come
più profondo, poi in altri, segnò misure molto inferiori a quelle diPalmieri e
Scacchi (anno 1851^,
e
per conseguenza ancor più lontane da quelle
del pa-
dre Tata (1777). Ebbi nel lago grande appena 9 metri e 50, mentre Scacchi
e
Palmieri lo trovarono di 16 ed
il
Tata
di 39,50.
Sembrerebbe che
i
laghi
venissero rapidamente colmandosi per le ghiaje e la terra trascinatevi entro
vede dallo spec-
dalle acque. Occorrono però altre osservazioni perchè, lo
si
chietto posto in nota (1), gli osservatori
che
(1)
Profondità dei Laghi.
Secondo Tata,
Grande
Vili.
»
Palmieri e Scacchi,
»
De Giorgi, 1879
Cavanna, 1880-
»
sono
(?)
1851.
tutt'altro
:«),50
Piccolo
d'accordo;
45.
»
16,00
>.^
:n.
»
15,00
»
47.
»
9,Ó0
»
un
—9—
iuterriraeiito tanto rapido di bacini cinti
ancora da monti boscosi
non
e di
considerevole elevazione, quale lascerebbero supporre le differenze tra le cifre
mi pare
di Tata, Palmieri-Scacchi e le mie,
temperatura dell'acqua
differisce nei
nuto come un emissario
dell'altro, col
a spiegarsi. Anche
difficile
due laghi.
la
più grande è infatti rite-
II
quale comunica sotterraneamente, ed allo
scoperto per mezzo di un canale che attraversa la lingua di terra che separa
i
due bacini: dalle fatte osservazioni risulta che
temperatura delle sue
la
acque rimane di poco inferiore a quella dell'ambiente. Nel lago piccolo invece
sembra rimanere costantemente
10 od 11 C.
ai
sgorgano acque che alimentano entrambi,
sima parte dal Pizzuto
dei piccoli pescatori
di S.
ha
il
e
Dal fondo
che devono provenire per la mas-
Michele. Le acque del lago orientale, che a detta
fondo nudo, non ricoperto da vegetazione come ho
verificato nell'occidentale, raccolte alla profondità di
pore stittico sensibilissimo, che
le
30 a 40 palmi hanno
sig. Pallottino di
all'analisi,
posso aggiungere in proposito. Del re-
arrivò a Firenze rotta; nulla dunque
il
destinata
sa-
me
guide qualificavano sotfigno, e che a
parve ferruginoso. La bottiglia che conteneva l'acqua
sto
quest'ultimo
di
Rionero mi assicurò che
erasi già occupato di
altri
questo fenomeno.
Le
bacini
dei
fanno bentosto
:
Laghi,
forse
essere
addotte
delle forze vulcaniche nel distretto.
Dal mezzo della curva occidentale
Corso
si
essere molto variabile
notizie di grandi alterazioni avvenute in epoche storiche e ri-
come prova della recente cessazione
il
i
non sembra
da Paulino Tortolella, alterazioni che potrebbero
ferite
•
estese, che
profondi. 11 livello dell'acqua
hanno però
si
non sono molto
rive dei laghi
meno
più
che pel Varco
Lago grande
del
della
un
esce
attraversato
Creta,
Monticchio, sbocca nell'Ofanto quasi rimpetto al bosco
di
ed alla confluenza del Laosento, all'Isca dei Cappuccini,
emissario,
il
Pietra
per
la
bosco
di
Palomba
destra
del
fiume.
I Pesci che vivono nei Laghi sono tinche {Tinca vulgaris)
i
cui giovani
sono chiamati cacciuotfoU ; una specie di Leuciscus {L. vuUurius) detto sardella e
1'
Anguilla
La pesca
(-4.
Barile, che abita con
tra
i
vulgaris).
per un tenue canone annuo
due bacini. Durante
trovavasi
sul
è
conceduta ad un
due suoi nipoti una miserabilissima
il
soggiorno all'Abbazia,
nostro
luogo; v'erano però
i
due
il
Lago grande:
la
il
pescatore
fanciulli dai grandi
denti sempre e pieni di vita e di intelligenza.
più volte
pescatore
Affidati
ingenua franchezza,
le
di
capanna situata
a loro
risposte
non
occhi, sorri-
percorremmo
giudiziose,
la
—
—
IO
conosceuza che avevano dei laghetti, c'inspirarono
manifestammo
viva simpatia, che
modo che per
in quel
qui
quei
noi
amore sostenute
sandoli cioè largamente delle fatiche con
Si pesca collo nasse,
per
una
fanciulli
poteva, compen-
si
in prò nostro.
dette mortivelli, ed anche all'amo,
col quale
prendoiisi pesci più grossi. Il prodotto, che conservasi nelle acque del bacino
occidentale entro recipienti di zinco bucherellati, più abbondante
Lago
nel
grande, di pesci di maggior volume nel piccolo, vien venduto con tenue gua-
dagno a
Aggiungerò che mentre
Barile, a Rionero ed in altri vicini paesi.
sardelle e le tinche si pescano tutto l'anno, le anguille
maggio
nei mesi di
si
e di
giugno;
i
pescatori ci dissero che negli
trattengono invisibili nel più profondo dell'acque.
di essere
trovano
si
le
soltanto
altri
Questo asserto
mesi
merita
meglio esaminato.
Gracidano nelle acque miriadi di ranocchie (liana esciilenta
L.), spesso
la superficie nei piccoli seni s'increspa per le spire veloci della natrice [Tro-
pidonotus natrix
non mi fu
tori
L.).
possibile averne, ed ignoro a quale specie appartengano. I pesca-
ne trovano prese nelle nasse,
ma
lontre, e nella notte si ode talora
presso lo rive, in traccia di preda.
ricca. Sugli steli
specie
di
ma
Vi sono anche delle salamandre acquaiole (Triton)
umidi delle
tife,
di rado.
Sono abbastanza comuni
le
rumore che fanno guazzando nelle acque,
il
La fauna
invertebrata
delle canne, delle
Molluschi (1) ed a centinaia brulicano
è
ben altrimenti
IriSy vivono
parecchie
le larve dei Libellulidi
che
rotto poi l'ignobile involucro solcano l'aria coi loro corpicini snelli, le loro ali
In una grossa specie, raccolta
iridescenti.
Lago grande, mentre volava
sciuto
VAnax formosus
V.
pieno mezzogiorno in mezzo al
di
ha
instancabile, l'amico Prof. Stefanelli
d. Lind.;
altre
specie,
delle
quali
si
ricono-
potevano
raccogliere la sera, immobili sulle piante, migliaia d'individui, vennero
terminate dallo Stefanelli per
PhUycnemis
Agrìon tencUum Dev.; A. elcgans V.
Pirotta, e
VAnax formosus
pennìj)es Pali.
d.
Lind.;
sarebbero nuovi per
quest'ultimo,
il
lista delle catture fatte, che
ai quali questa
verso nord fino a ritornare alla
(1)
Caroti
un altro
mi
il
Ma
non farò qui una
sono indicate al loro posto nei cataloghi
narrativa serve di prefazione.
I Laghi sono cinti ad oriente
tui,
secondo
Napoletano. Mi riuscì di
prendere anche una Crocothemis erythraea Brulle.
lunga
(=
de-
lacfeum Charp.);
dal
Pizzuto,
come
dissi;
girando
montagna nominata, dalla Serra Faraona
indica Planorbis umbilicatus, Limnaea peregra e L.
Aucijlus
di là,
da studiarsi, e la Succiiica meyalonixia.
lagotif;
Àncylus
e
ta-
—
dai- territori di
Capo
—
11
di Volpe coltivati,
e dalla
Mancusa
dei Faggi,
boscoso appunto coperto da faggi mescolati ad altre essenze
:
luogo
oltre alle piante
acquatiche, scendono alle rive, parlo del lago piccolo, alcuni castagni e nocciuoli
che nascondono sotto
le loro folte
ombre
piccoli seni ove l'acqua si im-
paluda cupamente verdastra sopra una melma puzzolente, attorno
•d'alberi marcescenti, e ricoperta
tamogeton
rauco e monotono
zione, dalle rive
nel mattino
(2),
dai
Ninfee
V'è pericolo
di
detriti
di
un
certo periodo
luglio
il
Sebbene
e pesante.
prendere
di
prime pioggie autunnali
si
che fanno udire spesso
ingombri
seni
una nebbia grave
corre tra gli ultimi
il
gli aironi
e dei
Po-
i
le febbri
ed
ma
(3) ed ortiche, s'alza
Laghi
si
trovino a 652 m.
ma-
miasmatiche nel breve tempo che
primi dell'agosto ed
i
loro grido
loro dintorni sono infetti dalla
pericolo si dilegua.
sono acclimatati;
i
il
vegetali in decomposi-
dove crescono lurido gigantesche cicute
sul livello del mare, per
l'Abbazia
a tronchi
(1).
Dai canneti dove albergano
laria.
qua
e là dalle foglie delle
Ora
i
il
settembre; alle
guardiani che abitano
più quali meno,
tutti, quali
hanno pagato
loro tributo al clima.
Presso al Convento
fornisce
si
trovano due fontane; una più abbondante,
acqua né molto fresca né molto buona,
scarsa, che accenna a disseccarsi.
vive
il
Ma
Entro
l'altra,
assai
ma
migliore
alle
pozzanghere vicino
le
sue ombre foltissime,
che
ma
alle fontane
Bomhinator igneus Laur.
il
vero bosco di Monticchio, con
impenetrabili era ancora un mito per noi, che
le
sue forre
desideravamo vedere anche
i
famosi bagni di Padula o di Rionero. Prima di tornare a Rionero fu deciso
profittare di
un
gentile invito
del
Il 15, nella
un bravo lombardo lan-
Sig. Avv. Tini,
ciato con la sua famiglia nel mezzo ad
un bosco della
Basilicata.
mattina assai per tempo, per una viottola che può conside-
rarsi parallella al Corso dei Laghi,
attraversammo buon tratto
bosco. Giunti al Varco della Creta, nel qual punto
il
del
celebre
terreno vulcanico lascia
(1) Coli i picciuoli fistolosi delle foglie di ninfea, lunghi fino 2 e 3 metri, le persone al nostro servizio improvvisavano dei tubi per le loro pipe. Il fumo, traversando
le trabeccole del tessuto, giungeva freddo alla bocca del fumatore.
(2)
11 14
riconobbi V Ardeola rallcides L.
Nei laghi, sulle rive e nei dintorni, Biondi trovò: EpUobium hirsutum L , Scrophularia aquatica L., Alnus glutinosa Wild., Salix sp. ?, Alisma plantago var. lanceolata.
Carex divulsa Good. Ceratophylluin deinersiim L. Polainagefon natans L., P. pectinatum L.,
(3)
P. crispum L. Myriophyllum vcrticiUatuin L., Tipha latifolia L.,
Sparganium ramosum Huds.,
Cyperus longus L., Phragmitis communis L., Lysimachia vulgaris L., Conium maculalum L.,
Cnidium apioides Spreng. Castanea vesca L., Coryius avellana L., Fagus sylvalica L.
—
il
posto ai terreni
Sud por
un
salire
il
Tra quelle
chio.
—
12
marmi
sedimonto, ed affiorano
di
bianchi,
dumi
muschi,
e di
un
morale del malacologo,
il
rapidamente
Bufo vulgaris
(1),
che
godevano
si
il
fresco
L.
ralloìdes L., raggiunto
il
botanico raccoglieva Lavatera
mìcrantha
var.
il
Laghi, sempre pel bosco
Bagni rinomati, noti
cer-
profondamente se-
Là
un Anguis
della varietà pantJierimis ed
Rifatta la via, mentre
lutea
ma
vennero alla luce Clausilie, Hyalinie, Campylaee,
alle rovine
polti nel terriccio protetto dalle pietre e dalla folta vegetazione.
Digitaìis
appena
alto diapason. Tutte le carduaceo della vetta, alta
ed altro specie di gasteropodi
giovane
sua
e la
722 m., erano ricoperte dalla Helix variabìUs, specie comunissima;
cando por entro
verso
Montic-
colle incoronato dalle rovine dell' antico Castello di
pietre coperto di
po' depresso per la scarsità dello raccolte, si rialzò
gioia raggiunse
prendemmo
Ten., D. ferrugìnea L..
ambìgua D. C,
Euphorhìa
Varco della Creta od attraversato
fummo
ai
un
raccolsi
fragilis L.
il
co-
Corso
dei
ai Bagni.
Eoraani che
avevano edificato uno stabilimento;
vi
Evo Medio, come
da antichi
scrit-
tori; illustrati poi di recente, tra gli altri dal sig. Ballottino, di Eionero,
che in
notissimi anche ed adoperati nell'
una nota ne ha
volle farci
tracciato la storia, la composizione e la efficacia. L'avv. Tini
assaggiare tutte quelle acque.
acidulo-ferruginose
lottino (2).
Non
;
la
Sono ferruginose od acidule od
loro temperatura varia
da 19 a
ne mancano di ricchissime di sali eh'
ratura assai più bassa della
(1)
risulta
minima indicata
21^;
io trovai
secondo Bal-
ad una tempe-
dall'egregio chimico di Rionero.
Helix planospira var. cnlabrica, Byalinia olivelorum var.
iclcrica.
Pcrrotti. Napoli 1876.
Intorno al Vulture, alla sua regione, ai prodoUi, alle acque ec. si possono consultare
con profìtto le seguenti opere, clic in parte mi sono state indicate dalla cortesia dell'egre(2)
Pallottino F. Le acque minerali di Monticchio. Stab.
gio sig. Pallottino.
Tata. Lettera sul
monte Vulture. Napoli,
tip. di
1778.
Melagrani G. Manuale geologico ec. Napoli, 1809
Fonseca. Peregrinazione geologica nella Lucania. Napoli, 1844.
Osservazioni geognostiche sul Vulture, Napoli. 1846.
Daubeny. Narrative of an escursion to the Lakes and to mount Vullur
—
Oxford, 1835.
De Carlo.
Il
Vulture e Monticchio. Napoli,
Montani. Descrizione
fisica e
etc
in 1831.
18DI.
geologica del Vulture. Napoli, 1844.
Abich. Geologische Beobach. iiber die Vulkan. europ. Braunschweig, 1841.
Tchichachcff. Coup d'oeil sur la coustitution geologique des proviuces meridionales
du Royaunie de Naples. Berlin, 1842.
Tenore e Oussone. Peregrinazioni. Omnibus, Gior. napoletano,
1
setteintire 1838. e seg.
Paci. Relazione dei terremoti di Basilicata. Napoli, 1851.
Palmieri e Scacchi.
Il
monte Vulture. Napoli,
1852.
Terracciano. Florae Vulturis synopsis etc.
Basile. Idroterapia ed acque mineriili di Monticchio in U.isilicata. Barletta, 1878.
—
anonima per
la Società
Sebbene
13
—
la vendita dei beni demaniali abbia co-
struito alcuni edifizi in legno e fatte molte migliorie, tuttavia sono
piangersi gli ammalati costretti ad abitare
il
paese di Rionero, che ha mostrato
florido
resistemmo, a malavoglia,
mal
avere iniziativa ed energia non
d'
all'
girato
monte
il
al Sud,
eravamo
percorremmo a passo
sbocco di Valle grande a Rionero, sopra
famiglia
del sig.
ritorno
di
di
carica
il
una strada che spesso
piccoli ponti di travi e di fascine, burroni
Tini,
di prender parte ad una caccia
invito fattoci
ed al Capriolo, ed alle 5 pom.
al Cinghiale
là,
da com-
custoditi e
(1).
Ospitati al Casone, poco Itingi dai Bagni, dalla
Di
mal
casotti
un miglior avvenire, ed a questo dovrebbe pensare
riparati. Il luogo merita
comune
in
ed
ai
Laghi.
tratto dallo
con
varca,
enormi fessure che rendono
tanto accidentati quei terreni.
Monticchio appartiene oggi alla Società Anonima per la vendita dei Beni
demaniali
:
venduto ad una delle tante Società che pullullarono ad un tratto
come funghi nel nostro
paese, e che per la
maggior parte
fallirono, tornò
essa per inadempimento d' obblighi da parte del compratore
L' essenza
forestale più
importanza economica è
numero non
Il
(2).
abbondante in Monticchio, V unica che
cerro;
il
non mancano castagni,
ad
ma
aceri,
abbia
il
loro
è molto rilevante (3).
giorno susseguente fu destinato al riposo. Accomodare le raccolte, met-
tere al corrente
Pallottino F. e
i
giornali e la corrispondenza, rifare casse e bauli
Tamburini N. Le acque minerali
della Francesca, presso Rionero iu
Vulture. Tip. fratelli Testa, Napoli, 1878.
Pallottino F.
Il
Vulture e la sua regione vulcanica. Seconda edizione. Boll, della
tipograI", 1880. Stampato in Rionero nello Stabilimento
sezione alpina lucana, voi.
Torquato Ercolani,
fico di
(1)
Una Banca
1880.
popolare da poco tempo creata in Rionero è già prosperosa e
me-
proposta a modello dai migliori nostri economisti. Potessero cosi sorgerne molte nel mezzogiorno, a combattere 1' usura che soflFoca in molti luoghi ogni
germe di miglioramento! Molte altre istituzioni utili esistono in Rionero, e sono prova
della concordia nel bene e della energia degli abitanti. Non aggiungo altro, che potrei
essere tacciato di adulazione verso i principali del paese, che ci furono cortesissimi, i
ritò d' essere
quali ben sanno
il
molto
fatto
non essere che un arra
di
quel moltissimo che rimane a
compiere. Debbo qui ringraziare specialmente il Sindaco cav.
tino e Plasteuo le cui bontà non dimenticheremo.
(21
Pierre ed
i
sigg. Pallot-
La tenuta
affitti etc.
ci [ti detto che tra le fide di animali, diritti di allegnare a legno morto,
rende circa 80000, che non bastano alle spese di Guardie, Amministrazione,
mantenimento etc.
(3) Ulmus campeslris
L., Castanea vesca Gaertn.,
Fagus
sylvalica
L.,
Quercus cerris L.,
purpurea L.,
Q. robur L., var. sessiliflora Sai., Ostrija carpinefoUa Scop., Salix alba L-, S.
Conjlus avellana L.
—
ecco
il
riposo. In tutto questo faccende, testa, braccia,
un momento,
quando,
e fu giustificato
10 poro.,
alle
rammenta
forse
—
11
i
si
un momento
arrestò
un vecchio
Potenza.
di
in Atella per prendervi
brontolando
sparve subito nel suo antro, mentre
i
Al Carmine d'Avigliano
fermò ad un casolare
gambe
il
rattrappite.
le
al
lettere
conduttore e
non
ci
quando
la posta si
parve vero mettere un
notte era limpida,
il
luogo
elevato
la regione intorno a noi, in quella quiete solenne, appariva tanto bella
ispirare
il
ma
poeta
Presso Avigliano
il
si
tra noi poeti
non ve
di Avigliano
hanno fama
etnologica ed estetica rimase pienamente
e
da
n'era.
fece giorno, ed alla luce
capo dagli sportelli per vedere la gente che
Le donne
a
cavalli riprendevano la loro corsa.
cavalli,
La
sveglio
con un lumicino agoniz-
fresco si faceva sentire, e
cambio dei
pel
umano
L'unico essere
lurido, che sbucato
zante dal fondo di una tana, porse
le
dette tutti tre
dove nacque l'antica farsa nulla posso dire; bujo pesto
vie, silenziose e deserte.
quell'ora tarda era
moto
si
un carrozzone blindato che
nel fondo di
tempi dello sventurato Murat, trascinati sulla via
la posta: della città
po' in
gambo non ebbero tregua
sospiro di sodisfazione che
trovammo,
ci
Quella carrozza-mausoleo
per quelle strette
il
si
ancora incerta sporgevamo
recava alla campagna.
di bellissime;
sodisfatta.
la
nostra curiosità
Il carrozzone
fermò
si
nel bel mezzo della Piazza, vicino ad
una grandissima
tone, dipinta a colori vivaci e piena
d'immagini
devano in piedi molte baracche, ed
suolo all'intorno coperto da legni, canne,
il
edicola di legno e car-
di santi.
Per la piazza
si
ve-
brani di carta annerita. Erano gli avanzi della festa, della fiera e dei fuochi
artificiali del
giorno antecedente. In mozzo a quel pittoresco disordino era un
viavai di donno dallo linee
purissime,
il
carnato di latto
e rose,
le
curve
delle spalle e del seno quasi scoperte, eleganti, gli occhi bellissimi, l'aspetto
modesto. Eaccolte sotto
il
tempietto, inginocchiate, prostese innanzi alle im-
magini mormoravano preghiere.
Nel costume aviglianese testa
ma
purtroppo
un decimetro,
tura
si fa
modificare
e torso
fianchi spariscono sotto
i
cinto alla vita, o che sostiene le gonne, di
dondolante e goffa. Ci fu detto di
il
con
sono vestiti
un ampio cerchio
costume
e delle abitudini.
Ma
e,
che andarono
falliti
molta eleganza,
orizzontale,
modo che
corti tentativi fatti in
dinnanzi alla forza della tradizione
abitudini e tradizioni forse
Augurando Venere
l'anda-
paese per
non
si
sosterranno a lungo
contro l'opera livellatrice d'oggi, che tendo a far scomparire quanto
singolare, di originale, così nei sentimenti
largo
come negli
v'è
di
usi delle varie regioni.
propizia agli Aviglianosi, che la bellezza è forza nella
—
vita, si riprese
cammino per
il
curve brusche e repenti, per
15
mezzano dei nostri Myoxidi,
(1),
bellissime a vedersi sul verde
in
abetina
bella
presso la quale raccolsi
Myoxus
il
una
ed attraversare
le
spoglie
Viene poscia una bella
nitela.
regione di colline coltivate a vigneti, sparse
multicolori,
casette
di piccole
piena vegetazione. Se ben ricordo,
delle viti in
poco più tardi, dopo 10 ore di carrozzone,
alle 8
a brevi tratti
la strada che scende tutta
risalire poi
proprietà del Principe di S. Antimo
del
—
i
cavalli battevano
il
sel-
ciato di Potenza.
Nome
Potenza!
piccoli del
Kegno
luoghi dove
diventato uno spauracchio per tutti
d'Italia, scrive
rapidamente, come
si
modo per giudicare rettamente
e
non hanno ugual fama. Chi viaggia
impressionista; non ha ne
faceva noi, è
grandi
travet
caro amico Fittipaldi (2). Eppure vi sono
il
sta assai peggio e che
si
i
il
paese,
delle vere condizioni del
tempo ne
il
ch'egli vede
per così dire attraverso agli uomini coi quali per avventura s'incontra. Ap-
pena potevamo sperare un prisma migliore
che mostrava
si
e
una metà
sotto (3).
tro di
un
confinante
con
della popolazione
La
sei provincie,
abita sopra
pendio. Gli abitanti che
una provincia bagnata da
ha appena 20,000
il
livello
del
abitanti; circa
suolo,
metà
l'altra
da un capo
all'al-
1000 metri, e da essa divergono piccole viuzze in
vivono' nei
infette nelle quali l'occhio si spinge
parte, e per
di
strada principale, detta via Pretoria, corre
colle per circa
vere
sotterranei,
a malavoglia,
buona fortuna loro passano
i
luridissime
tane
sono
coltivatori
nano
e di pozzi neri,
giorni all'aria aperta. Alle cattive
provvede natura:
fuori e fluitano le immondizie
stituiscono così,
almeno in parte,
il
ed
la più
condizioni igieniche prodotte dallo agglomerarsi della popolazione, dalla
canza di fogne
e
rivelavano col loro vero colore.
Potenza, centro amministrativo e politico
due mari
la sorte,
luce rosea, anche quelle che erano
una
cose tutte sparse di
le
nere troppo e che sotto al roseo
di quello che ci offrì
i
veuU
accumulate o depositate nelle vie
servizio di pulizia assai
man-
pioggie trasci-
e le
e so-
manchevole.
Ma
chi voglia particolareggiata descrizione della città può trovarla nell'opuscolo
e vi raccolsero parecchie specie
ultime ricorderò: Inula BcUenium L., Physospermon
acteaefolium Presi., Digilalis ferruginea L., Euphorbia coralloides L., Sesleria elongala L.,
PMomis erba-venti L. Caroti trovò, oltre una specie di Daudebardia, V Hclix nemoralts
(1)
Da Potenza
i
compagni visitarono quest'abetina
di artropodi e di piante: di queste
che avrebbe qui la sua stazione più meridionale.
(2) E. Fittipaldi. Potenza e l'alto bacino del Basente.
pina lucana n° 1. Potenza 1880.
(3)
Fittipaldi,
1.
e.
—
Bollett.
della Sezione
al-
—
f,'ià
citato.
Alcune
del
ore
nostro
k;
—
tempo furono spese a
visitare
i
locali
delle scuole, e più che altri (luolli della Scuola tecnica, che è fornita di
.suppellettile scientifica, so
ai
bisogni
dell'
non esuberante, per
La
insegnamento, ed in buonissimo stato.
d'essere collocata in
un
edifizio più
decente
una
certe materie almeno, sufficiente
(1),
e
scuola meriterebbe
dove potessero trovar posto
e svilupparsi lo raccolte, relativamente gi;\ notevoli, di roccie e fossili
della
provincia, iniziate per cura del Fittipaldi, al quale si deve puri^ l'impianto o
l'andamento regolare
un Osservatorio meteorologico
di
di
molta importanza,
che trae materiali anche da parecchie stazioni secondarie, e fornisce
notiiie
Bradano, del-
sulle vicende atmosferiche dei quattro bacini, del Basento, del
l'Agri e del Sinni.
Era nostra intenzione
costituente
mata
che è
bianca con nuclei di
andò
fumo
in
e ci
silice;
ma
attaccammo ad un
nordico della olissi
fuoco
di Fittipaldi, ci
recammo
prietà, dello stesso sig. Cortese,
progetto, per varie cir-
il
altro.
giorno seguente, verso sera, invitati dal
compagnia
il
bacino del Basento, e che spinge a 1723 m. la sua cima for-
di calcarea
costanze,
Il
il
salire l'Arioso,
sig.
Emanuele Cortese ed
una casina
ai piedi dei Foi, in
i)i
di pro-
a godere un po' di fresco ed un ampia cor-
dialissima ospitalità.
Ora seguendo
chi
non
è
il
letto del fiume,
ora strade e viottoli
poco piacevoli
cavaliere, la cavalcata giunse, coll'oscurità, alla graziosa vil-
buon
letta, fuori della
quale rimanemmo, aspettando la cena,
monte che era un
all'aria fresca del
sollievo pei nostri polmoni, ascoltando
dal
anni devastò la provincia e
le
pascoli
qua
geodetico.
Non
e là popolati
giungemmo
dirò dell'ampio
ospite
Puglie limitrofe.
Col sole, abbandonati a fatica ottimi
porto a qualche lodoletta,
nostro
che per molti
la narrazione di alcuni episodi di quell'orribile brigantaggio
Sempre per
a
letti,
da mandre
col Fittipaldi
di bovini,
salimmo
vidimando
alla cima, ove trovasi
un
ai Foi.
il
passa-
piccolo segnale
panorama che avevamo dinnanzi
e
che
si ri-
solveva in nodi inestricabili di montagne, le quali coi loro profili tanto diversi
rivelano la loro diversa natura e costituzione geologica e litologica. Fittipaldi
(1) Conosco troppo poco la Scuola tecnica per proporla a modello; ma ne so quanto
basta per au^jurare che altre scuole secondarie da me visitate, e che non nominerò,
giungano a
livello di (luesta. Ora ve ne ha di tali che fanno vergogna ai Municipi che
crearono, agli Insegnanti che le reggono: maggior vergogna poi tocca al Governo
che improvvidamente ha permesso sorgessero senza i mezzi necessari e che le sussidia
sjirecando danaro ed autorità, e prestandosi a mistillcazioni che non lianno nome.
le
—
ci
indicava successivamente tutte
vammo
le
la rupe di Sicignano, che
sul paese dello stesso
—
17
maggiori
si alza,
nostra tenda, mi misi attorno al segnale, mentre
sua forza a perpendicolo sulla
testa.
Ampia
due Platycìeis {montana
quella vetta la
momento all'ombra
ma non
si
sotto
e grisea)
a
muovevano un
si
romorosamente
il
ci
i
si
e del
Pro-
Phalan-
colonie
quelle
punteggiati di
prendevano
In poco tempo
all'intorno.
l'erba,
alla lettera rosseggiavano.
compiè per la stessa
via,
fini e
ma
in silenzio;
il
caldo toglieva
gambe, aumentata dalla fame
al pranzo,
e sopratutto
latticini
ai
leo-
prodotti
profumati dei Foi, e che mi ricordarono per la eccel-
Monte
Cairo, dell'Aspro-
Matese. Le regioni del mezzogiorno contengono sotto quest'aspetto
una sorgente
di ricchezza considerevole, oggidì trascurata.
freschi possono rivaleggiare coi migliori di altri luoghi,
cati
ì
{Semiadalia li-no-
disturbate,
lenza loro quelli celebri del Catria, della Majella, di
monte
e la
lunghe gambe
piccoli corpicciuoli rosso gialli
spandevano
aiutò a far onore
da quei pascoli
loro insìdie su
(1).
ogni energia che non fosse quella delle
nina che
le
istante gli uni sopra gli altri, poi tutti
volo e
le pietre, la tenda,
Il ritorno si
le loro
migliaja, potrei dire a milioni:
mettevano in movimento;
nero,
avevano
:
sassi erano raccolte le coccinelle
i
della
sole batteva con tutta la
Lycosa radiata, molto numerosa, VEpeira gigas
g'mm {propinquum H. Lucas)
tata),
il
fu la messe di Coleotteri; di Or-
stheslma serotina; sulle erbe vagavano con
Anche qui
grigio, a picco
nome.
Desideroso di raccogliere, appena riposato un
totteri ebbi
lungo tempo osser-
vette, e per
immenso muragliene
i
Mentre
i
formaggi,
latticini
fabbri-
ancora con gli stessi metodi adoperati nella più remota antichità,
possono neppure, fatte pochissime eccezioni e di nessuna
importanza
mica, essere messi a confronto coi più mediocri
ora in
Purtroppo la pastorizia
è
accolti
commercio.
laggiù in decremento manifesto, e chi conosce
condizioni dei luoghi, se può aver presenti tutti
i
non
econo-
le
mali che tale diminuzione
porta seco, mal può immaginare provvedimenti adatti per rimediare al triste
dovuto a molteplici cause, non tutte provenienti dall'uomo
stato,
ste alla
A
sig.
sera,
con un fresco delizioso, fatta breve sosta
Leonardo Cortese,
fratello del nostro
glio le migliorie fatte ai suoi beni e ci
(1)
o sottopo-
sua volontà.
Anche su questa
Ann. XIV.
vetta Caroti trovò
il
ospite,
che
in
ci
una proprietà
del
mostrava con orgo-
esponeva futuri progetti, tornammo a
Buliminus
tridens.
—
Potenza, che
18
—
nostro naso scoprì da lontano, dajjli eflluvi indefinibili che lo
il
colpivano
Al 21 eccoci
costretti ai soliti faticosi proparativi di partenza
:
alle
9
%
della sera la Posta ci staccò dai nostri nuovi amici (1).
Della via percorsa nella notte nulla dirò. Stanchi e sonnacchiosi
ci
pre-
paravamo con un po' di riposo alla giornata, che doveva essere faticosa.
%
Alle 5
ci
Nella piazza del paese erano
colle Tricarico.
apparve sul suo
pronti muli e cavalli (2), che dovevano condarci lungo
zione ferroviaria di Grassano. Caricate
carrozza,
Qui
le bestie
scendemmo
subito nella vallo.
Basento
largo
il
è assai
il
Basento alla Sta-
coi bagagli tolti dalla
sue rive, rotte e frastagliate, scendono
le
;
da soma
quasi sempre rapidamente nel letto di sabbia e di ghiaja; Grassano, Grottole
ed
altri paesi
guardano
che dominano questo tratto della
dall' alto dei colli
vallata, lo loro stazioni ferroviarie, spesso edificate sulla riva opposta del fiume,
assai lontane:
non strade
buona stagione
gione cattiva
:
fossi fangosi;
rotabili,
non ponti
immaginare
ò difficile
.
.
.
Percorrendo questi luoghi nella
le difficoltà
che
s'
incontrano nella sta-
allora le strade, rotte dallo acquo, invase dalle frane, divengono
il
Basento corro minaccioso, largo
massa liquida raccolta nel suo
con la enorme
e profondo,
bacino
esteso e labirintico
superiore
:
spesso
per parecchi giorni le comunicazioni sono interrotte.
I pronostici paurosi che
una persona incontrata pochi
aveva elargiti con molta sicumera, sebbene apprezzati come
inevitabili piccole sofferenze, ed
avevano preparati a talune
trare qualche difficoltà.
che r aria appariva
Ma
laggiù
solitudine di febbri; che
il
sabbie e dallo ghlaje che
stringeva spesso
i
scottavano; che
il
affaticare
il
di queste
tetra e
fresco
maligna come
nelle
corpo e lo
spirito
e
conveniva,
monotono
.... ma
ore
ci
ci
anche ad incon-
infatti è in
è
vero
queir ampia
mattutine), riflesso dalle
notte non basta a raffreddare, co-
della
nostri occhi a chiudersi
passo lento
si
prima
ultime non c'è da discorrere:
sole (e notisi
il
giorni
;
che
delle
lo
nostre vesti
alla
lettera
cavalcature contribuiva ad
era bello vedere la carovana pitto-
la bontà che ebbero per noi il Comm. Lomonaco ed il
primo, Vice-Presidente il secondo, del Club alpino Lucano; il nobile sig. Emanuele Cortese, ed il Capitano nob. De Bacci di Arezzo. Pochi
giorni erano bastati a stringerci con vincoli di amicizia e stima sincera, frutti di una
perfetta comunione di sentimenti, rafforzati dalla tanta cordialità adoperata a nostro ri(1)
Non dimenticheremo mai
Prof. Fittipaldi, Presidente
il
guardo, e che saranno, lo speriamo, saldi e duraturi.
{2) Anche di questo dobbiamo ringraziare 11 Comm. Lomonaco; senza
da lui date era inevitabile una considerevole perdita di tempo.
le disposizioni
—
numerosissima perchè raggiunta successivamente da piccole brigate
resca, fatta
di cavalieri, di pedoni e di bestie
meandri dei
da soma, svolgersi come un serpente pei
attraverso all'aria in vibrazione
nudo trovare un istante
belli
acque oscillando e
i
dopo un lungo
bello
passando sotto l'ombra
di alberi
sterili sabbie, oasi di quella specie
sebbene così compensati, la stazione di Grassano
scendemmo
migliore di quel che di fatto sia, quando
che
valle,
una fornace, mostravano
cielo rossastro;
di ristoro
che vegetano sopra plaghe verdi cinte da
Ma
di
le
dominanti la
colli
i
come quella
sfumavano nel
loro profili che incerti
di deserto.
guado
lentisci e dei tamarici, passare a
rompendosi per riordinarsi poi subito;
tratto
—
19
ci
apparve
dalle nostre cavalcature
sul piazzale.
Qui
arrestano
si
treni provenienti, per Metaponto, dalla linea dell'Ionio;
i
sempre la valle del Basento
di qui la ferrovia, percorrendo
in trincea, lungo le rive
franose,
superando enormi
e spesso costruita
difficoltà,
raggiungerà
Potenza, e da Potenza per Picerno la linea Salerno-Napoli. Il tratto da Pi-
cerno a Potenza è già compiuto e doveva
sembra a causa
la festa fu rimandata,
trice ed
governo
il
in direzione di
(1).
Una
essere
volta in attività
l'
;
ma
impresa costrut-
intera linea, che presso a poco
l'
Nord Ovest a Sud Est traversa
inaugurato nel luglio
pendenti tra
di liti
la Basilicata toccandone
poluogo, questa grande ed ubertosa provincia del
Regno ne
ritrarrà
il
ca-
grande
giovamento.
Da Metaponto
la strada ferrata si svolge lungo
tarantino: correndo sopra terreni alluvionali,
poi,
successivamente
che hanno sorgente
il
Gavone, l'Agri ed
e foce
il
nella Basilicata.
il
lido dell'ampio Golfo
riattraversa
Sinni, tutti
subito
il
come già
Dappertutto paludi,
Basento,
dissi,
fiumi
acquitrini,
canneti, dappertutto aria infetta da terribili miasmi. Ai fianchi della strada,
ed in maggior numero presso
Eucalipti. Nel letto dei
loro bei fiori rosei;
meno
ma
le Stazioni,
fiumi,
lungo
le
abbastanza
crescono
spiaggie, vegetano
prosperi gli
gli oleandri coi
questa pianta meridionale è qui assai più piccola e
bella che nella Calabria estrema;
quei bassi cespugli appena
mentavano
quelli altissimi che assieme alle ginestre
ed odorosi,
ci
arboree dai
ci
ram-
fiori gialli
facevano estatici nel 1877 all'ultima punta d'Italia, lungo
il
corso dell'Amendolea e della fiumara di Palizzi.
A
Buffaloria
via; poco
(1)
La
prima
si
stacca
delle
il
tronco diretto a Cosenza, e
7 eccoci
festa d'inaugurazione
alla
Stazione
ha già avuto luogo.
di
volgemmo per
quella
Spezzano-Castrovillari,
in
—
mezzo alla confusione ed
tavano
—
20
al gridio dei facchini e dei vetturini
che
si
dispu-
la preda.
La
Stazione è lontana da Castrovillari dove era nostro desiderio giun-
gere al più presto: perciò contrattammo pel trasporto col primo automedonte
che
venne tra
ci
una carrozza degnissima
piedi, possessore di
i
da due buoni
locata in riposo, però tirata
cavalli;
i
bagagli
di essere col-
avrebbero
ci
raggiunto sopra un carro. Compiute, in mezzo ad un gran baccano,
cessarie operazioni,
un
cocchiere,
il
fior di birichino, sferzò
i
ne-
le
cavalli che con
nostra soddisfazione partirono al gran trotto.
L'aspetto
della
non era
carrozza
tale
da
rassicurarci sulla sorte delle
nostre ossa; ad ogni sbalzo, cigolavano o scricchiolavano quei pezzi di legno
e di ferro
mal congiunti; pareva da un momento
un poco
in frantumi;
dare
rugginose,
le cordo,
esperimento
di
ci
cento legaccioli, tenevano unite l'una
parti di quel miserabile veicolo con sufficiente saldezza.
colline di Castrovillari,
minavano a passo
quando
lento,
rico e
da alcuni pedoni;
che
cavallo ne toccava
il
spesso appoggiando
le
la carrozza fu raggiunta
char-d-hancs
lo
il
mani
da molte brutte
del paese,
e la testa coperta
velluto nero; qualcuno era
pra loro
e
faccie.
indicato
notte ci
e fertili
i
da uno cliar-d-bancs
carrozza
pedoni
ai
sportelli,
luco
v'era
cam-
in
nostri
fianchi,
camminavano
sufficiente
per
Tutta quella gente portava
il
di-
vederci
costume
cervone ornato di nastri
di scure. Il vetturino
ca-
modo
di
pareva volgesse so-
sopra noi sguardi sospettosi: insomma per circa un ora, che tanto
non eravamo troppo
ora prima della mezzanotte
come
il
e
scherzando dell'avventura, in fon .lo
tranquilli. Ci dissero poi che quelle genti veni-
vano da Cassano per testimoniare
Un
ma
col tradizionale
armato
durò l'accompagnamento, pur ridendo
al cuore
diverse
all'ai tija le
Sulle belle
accodò alla
mantice o sugli
scorrendo tra di loro. Era già notte,
così circondati
si
mantice abbassato,
sul
di ferro
le fascie
cavalli, affannati dal continuo salire,
i
an-
all'altro tutto dovesse
provò che
in
una
causa.
giungemmo
nella piccola città: all'albergo
migliore, le stanze erano occupate quasi tutte, e por quella
adattammo in un
come un forno
piccolo ed incomodo luogo, caldo
Tre ore dopo mezzanotte (Domenica 25), con quattro
mulattieri
(1).
e lo ri-
Quest'albergo è condotto da uu piemontese, ex maresciallo dei R. Carabinieri. Le
abitabili, relativamente, s'intende bene; ma i cibi, del resto non cattivi,
Bono manipolati e si devono consumare in mezzo a tal sudiciume che non ò da descriti)
camere sono
vere.
Oh! Se
l'ex
maresciallo avesse conservato soltanto la metà delle abitudini di
nettezza del suo luogo nativo
— rispettive bestie cariche dell'occorrente per
una dimora non troppo breve
montagna, con un taglialegna pratico dei luoghi ed un ragazzo
sulla
tolto dalle
strade di Castrovillari e che sotto la direzione di Caroti s'era fatto buon raccoglitore di Molluschi (1), dopo aver perduto
non ne dovevamo trovare per
partimmo da
Due sono
tutto
il
tempo a procurarci acqua, perchè
tragitto
fino
alla
Piana
di
Pollino,
Castrovillari.
le vie
che da Castrovillari conducono al monte; una, quella di
Valle Piana, passa pel varco o sella formata dalle due maggiori vette; l'altra,
quella di Valle di Gandolino, gira
il
monte ad occidente correndo ad
di Serra del Prete; le due strade s'incontrano al Nord, nella
lino; fu da noi preferita la
prima per diverse ragioni
e
oriente
Piana
di Pol-
sopratutto
perchè
era nostro desiderio passare pel varco menzionato.
Le montagne che vanno
sotto
il
nome
di Pollino costituiscono
ed irta catena che divide la Basilicata dalla Calabria
da Oriente ad Occidente (De Giorgi,
Le
1.
e.
citeriore,
una lunga
ed
è diretta
p. 17).
vette centrali e più alte sono, procedendo da Est
Prete (2186 m.), Pollino (2248 m.), Dolcedorme (2271
ad Ovest, Serra del
Manfriana
la
ra.), e
(1980 m.); nelle varie direzioni la catena va digradando con alcune sommità
di
minor
rilievo.
prima metà
I vertici, che biancheggiano per le nevi spesso
del giugno, sono la più parte di calcare;
partiene al Cretaceo.
sì
fino
di Valle
Piana con
parte nude, grigiastre, ruinose; dalla parte
meno
aspra, più
di
la catena
in
delle costiere
gran
Nord, cioè rimpetto a Chia-
pianeggiante.
monte, almeno per quella parte da noi visitata,
nella
intera formazione ap-
Dalla parte Sud, che guarda Castrovillari,
alza rapidamente dal termine
romonte, è in generale
l'
si
Ma
dell'aspetto
del
troverà qualche partico-
lare nel seguito di questa narrazione.
Valle Piana
è
un vasto piano appena leggermente ondulato, che scende
con vario pendio verso Castrovillari. La parte prossima al paese
e pei
campi dove trovammo frequente V Euphorbia myrsinites
ma in
sole od in
gruppi pittoreschi, vegetano bellissime querele;
cedono
luogo a pascoli estesissimi, che al momento della nostra
il
bruciati' com'erano,
davano apparenza
di
terre sterili
è coltivata,
L.,
qua
seguito
i
e là,
campi
visita, secchi,
e deserte.
La strada
interminabile, spesso tracciata sulla roccia calcarea nuda, corre dirittp,
mo-
notona verso settentrione. Ai piedi della costa s'inalza con forte pendenza
Castrovillari é una buona località per ricerche malacologiche, in stagione proVi abbondano: Belix ligala, variabilis, aperta, vermiculala ; una nuova forma di Claust7io(del gruppo Papillifera), il Buliminus pupa ec.
(1)
pizia.
—
formata da
da massi
detriti o
modo saremmo
—
22
e di calcari.
di scisti
Non vedevamo
a sorpassare la costa dirupata che
riusciti
ci
in qual
stava dinnanzi,
tanto la viottola, che volge per poco verso occidente, ò alla sommità della salita
nascosta a chi guarda dal basso, da
mirare
le
dominano Morano,
rupi che
strovillari si alza in
stendeva a Sud,
forma
di
un
cespugli. Intanto, col pretesto di
folti
monte
il
di S.
cono regolare,
alto
am-
Angelo che presso a Cae tutto
bel paese che si
il
arrestammo un momento intorno a cespi giganteschi della Ca-
ci
lamagrostis argentea De Cand. Per la via da noi percorsa scendeva allora una
muli della neve. Che forza ed agilità prodigiose hanno quelle bestie!
fila di
Cariche
di
toccassero
un peso considerevolissimo
appena
nei punti
salti
seguivano
La
givi
difficili,
che
mobili
ciottoli
i
grande rumore sdrucciolando
l'
uno sopra
sempre, a rotta di
muli, e ben presto
i
si
precipitavano al basso,
sotto
vedemmo
li
Lo
meno
di
2000 m., tra
il
monte
Il
sole sorgeva
di
gente, a
robusta
lontani.
sale per
un
faticoso
varco
al desiderato
questo
persone; pareva
il
esserci
Pollino
dorme, coi suoi
si
nome
ed
il
faceva più viva
sentiero
di Pollino,
Dolcedorme.
le
a misura
masse nereggianti degli alberi
affacciati
profili maestosi, la
detriti,
sinistra
a destra la Serra
base coperta dal bosco,
alla vetta verdi per pascoli, interrotti
che
e le nostre
A
ad un grande incendio.
biancheggiante pei
illumi-
da una tenue nebbia dorata.
la sella circonfuso
attraverso
cono luminoso investiva
varco,
si
urtavano con
si
istante di esitazione
spettacolo al varco era maraviglioso. Dietro a noi la foresta
nata da una luce quieta ed uniforme che
il
non un
dopo averla superata, sempre salendo pel bosco, do-
minato ad Ovest dal PoUinello, giungemmo
alto poco
loro passi
collo. I nevajoli,
costa, coperta di querce e di faggi,
a zig-zag, tutto detriti;
i
l'altro;
pareva
e
i
del
Dolce-
di
fianchi fino quasi
da rupi che simulavano rovine
di torri,
di cortine, e di castelli.
Il
teatro,
varco mette subito in un area piana, cinta da rupi a guisa
occupata in parte da conserve di neve. Era ancora assai
l'appetito, specie in
montagna, non
si
primo assalto
presto
ma
piega al corso del cronometro. Sul prail
vento era assai freddo, fu dato
alle provvigioni. Sodisfatta la
fame, prendemmo a discendere
tello bellissimo, avvolti nelle coperte
il
di anfi-
perchè
verso la piana di Pollino, bassa sotto noi circa 200 m., che
zandosi, verso Nord.
si
stendeva, al-
Via facendo, per quell'aspra discesa, cominciammo
le
ricerche zoologiche e botaniche
I pascoli della piana, costituiti principalmente dal
erano già quasi
tutti
consumati,
e sull'
Meum
athanianflcum
erba rasa saltavano miriadi di
Gom-
phoceros
Gentiana lutea,
sibiricus. L'occhio era rallegrato solo dai fiori della
Cerinthe maculata, Banimculus
brutiiis
spesso qua
;
vegetava
e là
chicum parvulum Ten. Le ricerche zoologiche dettero buoni
thóbius sembravano essersi riuniti a convegno sotto
vano tra
ed
il
i
talli dei
GeopJdlus
i
coi loro corpicini
muschi, che ospitavano anche
Li-
lineari, striscia-
gialli,
due lulus,
il
nemorensis
Trichius fasciatus copriva alcune carduacee, ed una quantità
boleti. Il
d'altri coleotteri, specie Stafilinidi e Carabici,
tissimo lo Pterosthlcus Xatarti Dej., godeva
radure,
alberi all' orlo dei prati e delle
od
erbacee già menzionate: nominerò solo lo
il
i
:
corteccie
le pietre e le
communis, lucifugus, gros-
degli alberi; ne ritrovai cinque specie {òonensis,
sipes, meridionalis);
resultati
Col-
il
Mecaspis emargìnatus
tra
i
umido
quali
Zabrus
ultimi abbondan-
sotto le folte
sole,
il
Chrysomele dai
tre
e
l'
all'
ombre degli
aperto, sulle piante
Calathus
Orsinii, alcuni
glo-
colori (fastuosa,
vivi
riosa, cacaliae).
Non
pochi
Tomisidi;
anche
Opilionidi,
il
Araneidi,
gli
qui,
come
e più
degli
Phalangium longlcornis ed
phoceros non erano
i
altri
numerosi,
comunissime
Vulture,
al
i
correvano la Forficula
piante
soli ortotteri; sotto le
psammobia
alla
e
i
Basylobus Cavannae. I Gom-
il
una Tachytes,
Orsinii e V albipennis. D' Imenotteri uno solo degno dinota,
affine
ed
Licosidi
due nuove specie di
come nuova
da ritenersi forse
L'unico
specie.
rappresentante della fauna vertebrata fu un piccolo insettivoro, probabilmente
un Sorex,
dici di
al quale detti la caccia per lungo tempo, e che si
un bagno
gioie di
un
nell' alcool
sottrasse alle
nascondendosi nel labirinto delle intricate ra-
faggio, serpeggianti a fior di terra.
Nella piana sorge la fonte degli
vedemmo
schifi, e
volentieri la « tenue
vena » che passa successivamente da un tronco d'albero scavato ad un
piti
vallone: anche
basso, limpida, fredda, e finisce per perdersi nel
altro
qui
le
raccolte furono abbondanti.
Al
di là della Piana, sotto Serra Crispo,
ricerche ed incertezze, le
l'estremo di
una bella
Mandre
trovammo
di proprietà del
capanne; invece, vicino l'uno
di altri
all'altro,
monti,
stavano
tuguri, che parevano destinati a dei pigmei; in
un
panuccie avvi
dormono
altro quello delle
il
Toscano:
massaro
tre
credevo
piccoli
uno abitava
e pastori;
manipola
erano
e
il
al-
Come
trovare
pecore; nella parte anteriore
focolare, ed è in essa che si
la notte
sig.
e pittoresca spianata, sparsa di alti faggi.
Stazzi del Matese, della Majella e
vacche, in
finalmente, dopo molte
mal
agli
ampie
costrutti
massaro
delle
di queste
di giorno
il
ca-
latte
e
dietro quest'area stanno, in luogo ripo-
—
sto,
i
formaggi od
i
latticini,
elio
24
—
aspettano di essere inviati, per mezzo del
Batterò, al padrone.
Solo uno dei massari era alla niandra,
per la montagna. Era un buon vecchio che
stesso ed
polite
suo tugurio a nostra disposiziono
il
ma
piccole ed incomode assai
permetteva di servirci
In poco
men
di
di
un riparo
all'
forse
greggi
si'
Le capanne erano abbastanza
(1).
parto
d'altra
le
accolse molto bene e mise
meno
tempo bellissimo
il
ma
saldo,
ci
comodo.
certo più
mezz'ora fu alzata la tenda, che feci addossare ad un albero:
sostenuta da grossi pali conficcati
poste
;
vagavano con
pastori
i
ci
ingiro sui
da grandi pietre
obbligata
nel terreno,
poteva proteggere e
suoi lembi, ci
ci
protesse
infatti
ottimamente.
Nel resto della giornata
accumulare
il
da
intirizzire.
le
pietre,
i
i
nostri uomini provvidero alle loro bestie e ad
legname necessario
Mentre Caroti
tronchi
d'albero
(2)
ed
io
andavamo frugando per ogni
infraciditi,
le
foglie
Biondi raccoglieva altre specie di piante
beri,
un freddo
era da aspettarsi
pel ])ivacco;
e
dava
e
(3)
verso sotto
corteccie
le
sesto
degli
a
al-
quelle
raccolte nella mattina.
Ad una
certa altezza le tenebre succedono alla luce quasi senza transi-
zione; la nostra stazione era a 1900 m., ed
il
buio ed
una leggiera nebbia
ci
avvolsero improvvisi, mentre le greggi ritornavano dal pascolo, le pecore tutte
riunite in truppe serrate ed a passo affrettato,
tamente dondolando
Dopo cena, date
lo
i
bovini
l'
un dopo
le disposizioni
opportune
ai nostri
uomini già accomo-
dati intorno al fuoco che doveva riscaldarli e tener lontani
nelle coperte, sopra
un
l'altro, len-
campanelle.
alto strato di foglio secche
addormentammo, ne mai sonno
i
lupi,
sotto la
steso
ravvolti
tenda,
ci
fu più tranquillo del nostro.
Ai primi albori fu tenuto consiglio. Trattavasi di decidere se fosse o no
opportuno portare la nostra sede al Varco, per potere
il
dere con minor tempo e fatica sulla vetta del monte.
giorno appresso ascen-
In verità
la distanza
I signori Toscano, avvisati dal Comm. Lomonnco, della nostra escursione al Polavevano già mandato ai loro dipendenti ordine di prestarsi alle nostre richieste.
È per noi un dovere di ringraziare quei cortesi signori.
(2) Anche la regione del Pollino è ricca in Molluschi. Caroti mi indica come abbondanti: Daudehardia, Vitrina, Hyalina del gruppo vitrea; una specie di Uelix del gruppo
Pomalias non molto
Patula forse nuova. Rare assai trovò lo Clausiiie
gli Iberus ed
(Ij
lino,
;
(3)
Blijxmus compresfus Panz., Ranunculus brutius Ten.,
lum magellcmc Ten.
Seseli
montamim
i
(Caroti in
frequenti attaccati alle rupi.
L., var. glaucus D. C.,
litleris).
Arabis albida L., Chaeropkyl-
Lastrpitium siculum Spr.
—
che
il
ci
—
25
separava dalla vetta del Dolcedorme non avrebbe spaventato neppure
ma
più debole degli Alpinisti;
qui giova notare che per darsi con profitto
alle ricerche, specie dei piccoli animali,
il
non stanchi, perciò
corpo pronti,
vigore.
convien aver l'occhio, la mano, tutto
giungere alla meta in pieno
è necessario
Desideravamo esplorare minutameute la cima; lassù dunque sarebbe
cominciata per noi la fatica. Al Varco non
mancati
e ci sarebbero
d'acqua era
comodi
certi
avremmo avuta
trasportandone un poco
facile provvedere^
altra dalla neve delle Neviere; quanto ai piccoli
fare a
meno. Fu dunque
stabilito di partire alle
Eccoci di nuovo a raccogliere nei dintorni;
Serra delle Ciavole, ammirando
Crispa
e
i
bei boschi di
ficcando nel Vascolo tre specie di
glomerata
flexuosum
e
con noi e traendone
comodi se ne poteva anche
2 del pomeriggio.
il
botanico
spinse fino alla
si
Pinus lancio
Campanula
Poir.
Mandre un
dere vicino alle
vano ora
nelle Collezioni italiane del E.
vertebrata
ci è
il
Lamiiim
piccolo topo campagnolo, V Arvicola glareolus ec.
mammiferi assieme
piccoli
Serra
la fortuna di pren-
ed un insettivoro nel quale l'amico Prof. Giglioli ha riconosciuto
gmaeus. Questi
di
{tricJiocalycina Ten.,
Teucrium montanum. Io ebbi
e
l'acqua,
mancanza
alla
Scheutzeri Wild.), la Slderitis sìcula var. hrutia
L.,
longiflorum
vicina
Mandre; ma
offerti dalle
apparsa scarsissima
vedere neppure una lucertola;
agli altri
Museo
da me
il
Pur troppo
di Firenze.
non
al Pollino; in quattro giorni
altri, in
(S'orea;^?/-
raccolti, si
tro-
la vita
ci riesci
stagion diversa, sarà probabilmente più
fortunato.
Giunta
l'ora prefissa,
congedammo
ci
dai
Massari.
Islon
è
il
caso
di
descrivere la breve gita; perchè le ricerche fossero più fruttuose fu compiuta
riunimmo
alla spicciolata; e ci
una fermata
Al varco
ai piedi della salita
che mette al varco.
sotìiava
un vento impetuoso
del quale
la direzione; la corrente attraverso alle vicine gole
non
ci
terreno scosceso,
un luogo adatto non troppo
sotto la sella dal lato di mezzogiorno,
alti faggi.
echeggiava
alle bestie
nel
fosse
terreno,
scoperto. Scegliemmo,
al fracasso dei tronchi d'albero giù
da soma,
rami
a sostegno
bene assicurata.
rotolati
di faggio, le cui foglie
ai colpi
della
dati
sui
tenda,
e le
raffiche
per trovare,
grossi
pali
il
sul
appena
una piccola plaga pianeggiante,
Quivi con febbrile attività fu posto
ai colpi delle scuri sui
riusciva scoprire
mulinava,
potenti non avevano direzione costante. Ci volle del tempo
mezzo ad
In
agli Schifi misurai la temperatura dell'acqua, che era a 12° C.
in
campo. La foresta
dai
nostri
dovevano servire
profondamente
che per reggere al
uomini,
di cibo
confitti
vento occorreva
— selli
breve a tutto fu dato ordine: dopo aver lautamente conato, ed esserci
convenientemente arrostiti ed affumicati al bivacco,
nostro piccolo
Il
accampamento presentava una scena
pira ciclopica formata con 10 o 12 grossi tronchi
liamme
e di
bagagli,
le
si
fantastica.
Da una
sprigionavano nembi di
fumo; la luce rossastra, che illuminava vivamente la tenda ed
nostro genti distese
che parevano di bronzo,
si
foresta. Il vento scuoteva
le
ritirammo.
ci
all'
iuturno,
muli aggruppati ed immobili
i
illanguidiva a distanza e spegnevasi nel bujo della
con violenza
il
nostro riparo, fischiava tra gli albori
cui fronde romoreggiavano, sconvolgeva
dal suolo
ed alzava
fiamme che
foglie secche; ogni railica piegava le
lontano nembi di denso fumo e di faville; gli
si
effetti
rami ondeggianti variavano
terreno, sullo fronde, sui
i
ammassi
di
allungavano, e lanciava
di luce
e di
ombra
sul
all' infinito.
Noli' interno della tenda, a seconda della direzione delle raffiche, passa-
vamo
dalla luce abbagliante alla completa oscurità;
il
fumo
e lo faville pe-
netravano talvolta nel nostro ricovero. Paurosi di un incendio vegliammo,
per poco; mentre
il
di fuori
fuoco, ci vinse
il
Poco prima
:
si
vento
e
ma
ad ardere
alcuni
nevajoli e taglialegna
passarono curiosando
chissà cosa pensava di noi quella gente (1).
delle 6
prendemmo a
salire
verso oriente, attraversata una fascia
della Serra,
il
sonno, più forte della paura.
Sul far del giorno
vicino al bivacco
continuava a romoreggiaro
il
Dolcedorme. Dal varco girando
boscosa,
fino
alla
crosta frastagliata
stendevano pascoli rasi presso terra dal dente delle greggi;
dal verde unito di quel fine tappeto emergeva in più punti la sottoposta roccia
calcarea, e
qua era un pulpito che sembrava aspettasse
1'
oratore, là erano
simulacri di piramidi, di torri, di castelli.
L' ascensione, sebbene in qualche punto
il
prato scenda a valle con pendìo
rapidissimo per parecchie centinaia di metri, non offre difficoltà di sorta al-
cuna
;
è
una piacevole passeggiata, nulla
noi senza
alto,
ma
li)
A
il
più.
E
tale sarebbe stata
vento fortissimo di 0. S. 0. che avevamo in poppa o
che però quando rinforzava
ci
ci
anche per
spingeva in
costringeva a piantare nel terreno so-
il nostro fuoco aveva messo le autorità ed i
paese è tranquillo più assai di quanto si crede
avviene qualche volta che la campag'na sia infestata da qualche pic-
Castrovillari ci fu detto poi che
cittadini in qualche sospetto.
comunemente; ma
Infatti
il
malviventi, formata all'improvviso per tentare qualche ricatto; del
forma, e non sempre meno iniqua, ciò accade per tutto il mondo, e sarebbe ornai tempo che, noi italiani almeno, si finisse dal considerare le Calabrie come
un covo di brig'anti, mentre la verità é che si può viagg^iare con sicurezza in queste
come nelle altro Provincie del Regno.
cola brifjata di
resto, sott'altra
—
lidamente
bastoni, attaccarci a loro con la persona curva e rimpiccolita per
i
non essere
—
27
investiti e gettati a terra.
Per qualche tempo
tutti
ma
pensammo,
nessuno disse che forse non sarebbe stato possibile pervenire alla vetta;
due uomini presi con noi
mostravano fiacchi
corsa carponi,
fatica
il
e
(gli altri
piìi
violento
prima),
di
i
si
con una breve
poco volenterosi. Afferrata la cresta,
vento era
(il
erano rimasti a guardia dei bivacco),
raggiunto con poca
fu
punto culminante, alto 2271 metri sul mare.
Qui sarebbe proprio
al
suo posto una delle solite descrizioni: ne faccio a
meno. Chi, presa ad esaminare sopra una carta d'Italia la posizione del
evochi
Pollino,
alla
tra
nostri piedi,
il
coste scosceso che si
innanzi e
l'
memoria
seno
di
le
vicende
bagnano nel Mediterraneo
inestricabile labirinto delle
si
alla destra,
i
montagne Lucane a
possa paragonare al miglior passato,
tergo, rifletta poi
giusta idea dei sentimenti da noi provati, e di quel che
per la testa mentre, accoccolati e stretti
l'
gloria della patria, e quando, in seguito,
un contro
ristorati
di
un futuro
ma
una lontana
avere
potrà
ai
sinistra, le
monti Calabri
animi alla speranza
alle condizioni odierne di quei paesi e si
che
avevamo
che
regioni
delle
Taranto dolcemente incurvato alla
andava mulinando
ci
bevevamo
l'altro,
alquanto,
alla
demmo ad
ci
esplorare ogni pietra, ogni frustulo d'erba.
Sebbene la stagione fosse inoltrata ed
tuto
i
pascoli,
il
DiantJms deUoides
frequenti tra
deva
le
i
il
mandre avesse
bat-
I bei fiorellini
del
piede delle
botanico fece non spregevole raccolta.
e di
una varietà pigmea
del
Dianthus
Carduus, Allium non che alcune specie propriamente
vetta (1) passarono
della
ma
sfidavano la bufera,
vento
lasciarono
e si
viatica che ho trovato su
Ecco
i
nomi
thus deUoides L.,
lì.
nel
facilmente
Fabr., alcuni Imenotteri,
|1)
erano
sten-
sue fronde eleganti la piccola Cystopteris fragilis; parecchie Scabiose
la flora
forti
syìvestris
cespi della Silene multicaulis; dalle fessure delle rupi
cioè:
alpestri
costituenti
dal terreno e dalle rocce, di dove
buio
Volavano
del vascolo.
prendere, assieme
Polisfes higlumis,
non poche
vette e
alla
umili
stordite
dal
Polla flavicincta
l'alpestre
PsccmmopJdla
V Ichneunion insidiosus. Tra
delle piante raccolte sulla vetta e nelle immediate vicinanze. Diansylveslris Wulf. var pygmaeus, Silene multicaulis Guss., Arenaria sa-
xifraga Bert., Ceraslium tomentosum D. Can. var viridescens Rigo e Porta, Paronychia
Kappala Auct., Trinia vulgaris D. Can., Meum carvifolium Bert., Asperula longifloru W.,
Gallium Olympicum Boiss., Scabiosa holosericea Bert., S. crenata Cyr. var hirsuta Guss.,
Centaurea deusta, forma nana, Allium (lavum L., A. tenutfolium Ten., Thymus zygis L., T.
serpillum L., Armeria alpina Wild., Cystopteris fragilis Bernh.
lo
correva la
ficus;
i
Myrmica
soliti
scabrinoclis. I Coleotteri pochi:
Calatims
secondo Baudi deve
Tetramorium coespitum,
comunissimo
pietre che ospitavano colonie del
citerò Notiojìhilus aqiia-
{[ilahricollis e cistdoides), ed nxi'
attribuirsi al
OtiorrhyncJms che
jpnemosws. La faunula aracnologica mostrò
quanto ancora rimanga a conoscere
forme alpestri nelle nostre montagne:
di
oltre alcuni individui troppo giovani per potere essere determinati
con sicu-
rezza, trovai, in compagnia del comune Oligolophus alpimis, duo specie che Si-
mon
descrive
come nuove
atricapillus (1) e la
Gomphoceros
nelle
Gnaphosa
sìbiricus, che
pagine dei Cataloghi che
seguono;
sembra abitare, dal Nord
VAitiis
anche
saltava
basilicata. Sull'erba
qui
al Sud, tutte le
il
mag-
sommità appenniniche.
giori
Discendemmo
al
Uvaceo
e tutto
resto del giorno fu impiegato a rac-
il
cogliere animali e piante nei dintorni.
da
salire
sulla
cima più piccola, quella propriamente detta del Pollino, e da valente
cam-
La mattina seguente
28, per tempo. Biondi,
solo,
volle
minatore qual'è, ritornò presto e con discreto bottino.
Allora,
levate le tende, caricati
muli, non senza dispiacere
i
ci
fu forza
lasciare quei luoghi alpestri e scendere a Castrovillari.
A
Valle piana, Caroti, nel raccogliere delle
una Scolopenda hìspanica New. Provò
sicata da
HcUx, ebbe
la destra
mor-
dolore locale urente, lo scos-
da un leggero
sero forti brividi per tutta la persona, fa preso
movimento
febbrile: per fortuna le sofferenze presto cessarono e solo rimase, per qualche
giorno,
un senso
di torpore alla parte lesa.
È
questo
l'
unico incidente degno
di menzione.
Dato
stazione
sesto,
di
in
Castrovillari,
agli
Spezzano-Castrovillari, e di
affari
ed al materiale,
là, colla
ferrovia, per
fummo
alla
Buffalorea
e
Metaponto a Taranto od alla linea Jonico-adriatica, che
gli amici continua-
rono per restituirsi a Firenze, via di Bologna, mentre
dopo breve fermata
io,
a Trani, giungevo in piene Marche, alla Marotta, e di là per S. Lorenzo o
Pergola
al Catria,
dove trovai riposo nella tanto lieta
dell'amico conte Vincenzo Cresci di Ancona,
o
potei
e
cordiale
ospitalità
raccogliere sulla cima
del monto, già in altri tempi più volte visitata, e nei dintorni dell'Avellana,
altri artropodi, anch'essi indicati nella
seconda parte di questa pubblicazione.
Dogli Albanesi, vestiti col loro pittoresco costume, trovati alla stazione
di Spezzano-Castrovillari, delle
(1)
campagne
Per errore niyricornis nei Resoconti.
desolate di Metaponto, del Favonio
29
che investiva in quei giorni
terribile
le
vie di Trani, di tante sensazioni pro-
vate ed osservazioni fatte lungo la via, direi volentieri se già questo racconto
non
lungo pel poco interesse
fosse troppo
Quanto
al Catria, ai cui piedi è lo
l'Avellana, dove ancora
Poeta che
vi fu ospite
si
storico
che potrà destare
Monastero
aggira l'ombra ed
è
di
nei
Colleghi.
Santa Croce
del-
viva la tradizione del Divino
qualche tempo, tratterò probabilmente in altra occa-
sione.
Ho
nell'uggia della
meno
perchè è dolce nei lunghi giorni dell'inverno,
scritto questo racconto
città,
interrompere studi più gravi, trovar riposo da fatiche
grate, richiamando alla
memoria
vati durante simili gite: si riunuova
Lo pubblico perchè serva
intenso.
il
le idee acquistate,
di prefazione ai
sentimenti pro-
i
piacere, che così più
lungamente dura
Cataloghi ed Elenchi che
seguono, e più ancora perchè giovi a mostrare con quanta facilità e soddisfazione
compiono
si
gite in regioni che dal volgo sono ritenute poco
meno che
inaccessibili.
Vada
la gioventù italiana, senza timore, ovunque per la penisola, a re-
spirare l'aria vivificante dei monti;
disseti
si
con
le
acque limpide che sca-
turiscono dalle rupi delle Alpi e degli Appennini; veda,
dalle vette scoscese, stendersi
ai
suoi piedi
quando sorge
sorridente, l'antica
il
sole
Magna pa-
rens frugum
Quando
i
giovani, nei bei campi d'Italia, avranno
dell'idillio italico;
quando
li
avrà
del mezzogiorno, un'onda di lirica calda ed appassionata
gli alberi
secolari
mezzo alla natura
epico,
dplle
nostre
foreste, nella quiete
forte e selvaggia, uscirà loro
matureranno nel cuore un amore
desiderio
e sia e
sentito
;
quando,
tutta,
dolcezza
solenne
sempre
ritti
mare
sotto
della sera, in
spontaneo dal petto un inno
infinito per la patria ed
ch'Ella ritorni quale fu un tempo, grande anclie
rimanga nostra
la
investiti, innanzi ai vulcani, in riva al
e per nostra virtù.
un profondo
per gli uomini,
—
ELENCO
dei lìioghi dove furono
—
30
raccolti gii Artropodi indicati nei se-
guenti cataloghi.
—
Pbov. Toscane
«
EoMANE
«
«
Livorno-Roma, 3
Palo,
Id.
Roma,
LI.
«
— Caserta, nel Parco reale, 4 luglio.
— Vesuvio, intorno, Cratere ed all'Osservatorio 6 luglio.
«
Meridionali — Foggia, in Capitanata 8 luglio.
— Melfi Rionero, in Basilicata, intorno
sul
»
e
alle città e
Monte Vulture, 8-16
»
»
—
»
—
»
ed al Monte Poi, 18-20 luglio.
Castrovillari, nei dintorni della città ed alla Dirupata
di
—
delle Marche —
»
luglio.
Potenza, Capoluogo della prov. di Basilicata; nel territorio
»
3 luglio.
noi Colosseo 3 luglio.
al
Pbov.
»
luglio.
Meridionali
«
»
—
—
Orbetello, alla stazione sulla via
M.
Morano, 24
luglio.
Pollino, tra la Basilicata e le Calabrie,
Monastero
di S. Croce
Monte Catria 7-15
dell'Avellana
e
25-28
luglio.
suoi dintorni;
agosto.
Vette visitate.
Vesuvio -
Vulture
6,
VIL
(Basilicata) -
Cono principale 22-14, VII;
14,
Monte Poi
Dirupata
di
—
Pizzuto di S. Michele
VII.
(Basilicata) - 20, VII.
Morano
(Calabrie, prov. di Cosenza) 24, VII.
Pollino (Basilicata-Calabria) - Vetta principale detta Dolcedorme
e
Catria (Marche, prov.
di Pesaro) 11,
Vetta del Pollino 28, VII.
VIIL
27,
VII
31
—
Parte
II.
—
Catalogo degli
animali
raccolti
Vulture,
al
Pollino
al
ed
in
altri
luoghi
dell'Italia
— Arachnidae Simon — Myriopoda Fanzago
—
— Orthoplitera
Mac
— Hemipfera Cavanna — Diptera — Lepidopfera
Bandi
Cavanna —
Mancini — Coleopfera
meridionale
e
E.
centrale
A. Targioni Tozzetti,
P.
Hymenoptera
6.
R.
Curò,
A.
0.
G.
JSfeiirojJtera
Stefanelli
G.
Lachlan
glioli,
P.
F.
Gribodo,
0.
di
Emery
Selve,
F.
Piccioli,
— Molliisca —
G.
Vertebrata
E.
H. 6i-
Cavanna.
ARTHROPODA
CRUSTACEA
1.
Telphusa
fluviatilis L. (1),
Nelle acque, dappertutto.
ARACHNIDAE
Ordo
ARANE AE
Fara.
ATTIDAE
1.
Hyctia Canestrinii
2.
Hasarius jucundus Lucas, Expl.
Canestr. et Pav., Aran. Ital. (1869) (sub Marpissa).
Vulture (Laghi del Vulture).
Alg., Ar., p. 146, pi. IV,
Attus mitratus L. Koch., Verhand.
Wien,
p.
<S'aZ^ia«so6m>msBlaclvW.,Limi.Soc.J.Zool.,t.X,p.414,
pi.
Hasarius jucundus E. Simon, Ar.
Z. B. Ges.
ì.
8 (1842).
21 (1867).
XV,
f.
6 (1869).
Fr., ITI, p. 82.
Vulture (Rionero).
3.
Attus atricapillus
cf)
Long.
4,
sp. nov.
5 ""•
(1) Furono raccolte uon poche specie di Isopodi,
specialmente terrestri; ma non si
poterono determinare. Ora sono unite alla ricca collezione di Crostacei del Museo e saranno poi studiate dal prof. Targioni Tozzetti.
—
:i2
Ccphalothonu nigcrrimus, niyro
—
lon(je
puhescens, hand albo margina-
tus, parte cephalica utrinque lìnea longitudinali pilis flavis albisque compo-
sita
ornata: pilis oculorum ac clypei nigris pilis alhis paucis
brevibus
et
intermi.rtis.
4.bdomcn breve ovatum, antice obtuse truncatum, postice panilo acu-
minatum, stipra nigerrimum nigro pubescens,
postice supra mamillas paullo dilatata
vitta
marginali lata integra
in medio maculis
atque
duabus
magnis ovalibus albo-nìveis ornatum. Stermim ventcrque nigra albo pubescentia
—
Pedes
sat
Ungi
4, 1, 2,
3
{yel
3, 2)
femoribus fere nigris,
reliquis articulis fusco-piceis, longe albo pubescentibus
nigri,
femore supra ad apicem, patella tibiaque
— Pedes maxillares
totis,
tarso
ad basin
albo dense pubescentibus; tibiae apophysa sat longa, recta et acuta antice
directa, bulbo reniformi, stylo valido marginato.
?) Long.
6.
Cephalothorax abdomenque nigra, pube cinereo-fulva omnino
vestita,
concolorìa. Facies pilis alhis ornata. Pedes rufo-brunnei albido pubescente.
A. floricola C. Kocn. differt cephalothorace Jiaud albo marginato, pilis
faciei
nigris Jiaud albis nec rufis. A. cingulatns E.
cephalica nigra nigro puhescente nec flavo
Simon,
differt
aurea atque apophysa
parte
tibiali
marìs antice dircela haud divaricata.
Cima
4.
del Dolcedorme. (Pollino).
iElurops insìgnitus Clerck, Sv.
Sp., p,
121, pi.
v.
(1757) (sub Araneus).
Vulture (Cima del Vulture).
5.
Heliophanus Havipes Hahn,
Vulture (Pizzuto di
6.
S.
Ar., L, p. 06,
f.
50 (1834) (sub Salticus).
Michele).
Heliophanus Cambridgei E. Simon, Monog.
Att., p.
229 (1869).
Osservatorio del Vesuvio.
Fam. OXYOPIDAE.
7.
Oxyopes lineatus
Latr., Gen. Cr. etc,
var. gentilis C. Koch.
Vulture.
T.,
p.
117, pi. V,
f.
5,
(1806).
—
33
—
Fam. LYCOSIDAE.
8.
Ocyale mirabilis
Laghi
9.
CI.,
Sv. Spindl., p. 108, pi. V,
f.
10 (1757) (sub Araneus).
del Vulture.
Lycosa tarentula
132 (1790).
Rossi, Fn. Etr., II, p.
Dirupata di Morano.
10.
Lycosa radiata
Latr.,
Nouv. Dict. etc,
XVIII,
t.
p.
292 (1817).
Vulture (Fontana dei Piloni, Bosco Monticchio, Pizzuto di S. Michele)
Cima
11.
di
Foi
—
Avellana.
Lycosa albofasciata Brulle, Expéd. Mor., Zool. II,
p. 54, pi. 28,
f.
7.
(1842).
Laghi del Vulture.
12.
Lycosa trabalis
Cima
13.
Lycosa terricola
Rionero
14.
CI., Sv. Spindl., p. 97, pi.
—
Pardosa cursoria
16.
C.
Koch, Ar., XV,
—
(1757) (sub Araneus).
p. 49,
Cima
f.
1458 (1848).
del Catria e Bosco rotondo.
p. 91, pi.
IV,
f,
5 (1757) (sub Araneus).
del Catria.
Pardosa proxima
C. Koch, Ar.,
Vulture (Rionero, Pizzuto di
17.
9,
Thorell, Ree. Crit. Aran., p. 62, (1856).
PardosamonticolaCl.,Sv.Spindl.,
Cima
f.
Avellana.
Piano e Varco del Pollino
15.
IV,
del Vulture.
Pirata latitans Blackw.,
Tr.
XV,
p. 53,
f.
1453-54 (1848).
Michele).
S.
Linn. Soc. Lond., XVIII, p. 612 (1841)
(sub Lycosa).
Presso
i
Laghi del Vulture.
Fam. SPARASSIDAE.
18.
Olios spongìtarsis L. Duf., Ann.
se.
phys., IV, p. 12 (1820).
Avellana.
Fara.
19.
Thanatus arenarius
Vulture (Pizzuto dì
Ann. XIV.
THOMISIDAE.
Thorell,
S.
Rem. Syn.
etc, p. 269 (1871).
Michele).
3
—
20.
—
34
E. Simon, Ar. Fr., II.
Philodromus lividus
285 (1875).
p.
Osservatorio vosiiviano.
21.
Philodromus constellatus
Piano
22.
E. Simon, Ar. Fr., II, p. 298 (1875).
Varco del Pollino.
e
Philodromus bistigma
E. Simon, Ar. nouv, etc,
I,
p.
Liége (1871).
72,
Vulture (Rionero).
23. XysticuscristatusCl.jSv.Spindl., p. 136, pi. 6.f. VI, (1757) (sub
Cima
24.
del Catria.
Xysticus Ninnii Thorell, Rem. on
X defectus 0. P. Cambr.
X jucimdus E. Simon, Ann.
X Ninnii E. Ar.
Syn. etc,
26.
246 (1871).
Soc. Ent. Fr. 1873, p. 328, pi. X,
Vulture (Fontana dei Piloni, Pizzuto
Xysticus bifasciatus
Cima
p.
f.
2.
Fr., II, p. 180.
S.,
25.
Araneus).
C.
di S.
Koch, Ueb. Ar. Syst.
Michele).
1,
p.
26 (1837).
del Vulture.
Heriaeus Savignyi
E. Simon, Ar, Fr., II, p. 205 (1875).
Avellana, nel Castagneto.
27.
Heriaeus hirsutus Walck., Fn.
Vulture (Melfi, Pizzuto di
Fr. Ar., p. 85, (1825) (sub
Thomisus).
S. Michele).
Beaucoup moins commun dans
lo
midi de l'Europe et particulièrement
en Italie que l'espèce précédente.
28.
Misumena vatia
Avellana,
29.
CI.,
Cima
Sv. Spindl., p. 128, pi. VI,
Runcinia lateralis
C.
Vulture (Pizzuto di
30.
Badia
31.
Koch, Ar. IV, p.43,
di
del
i
Tabi. Ar.,
Vesuvio
Monticchio)
Synaema globosum
Presso
5 (1757) (sub Araneus).
f.
277 (1838) (sub Thomisus).
S. Michele).
Thomisus onustus Walck.,
Osservatorio
f.
del Catria.
—
p.
32 (1805).
Vulture (Rionero, Fontana dei Piloni,
— Piano
e
Varco del Pollino
— Avellana.
Fabr., Syst. Ent., p. 432 (1775) (sub
Laghi del Vulture
—
Avellana.
Aranea).
—
—
35
Fam. EPEIRIDAE.
Argiope Bruennichi
32.
Scop., Obs. zool, in
Ann.
v. Hist.
Nat.
p.
125 (1772)
(sub Aranea).
Presso
Laghi del Vulture.
i
Epeira angulata
33.
Laghi
Sv. Spindl., p. 22, pi.
CI.,
Epeira gigasC.Koch,
34.
Epeira grossa
in.
f.
1,
(1757) (sub Araneus).
H.Schaeff.Deuts. Ins., H., 129,
Id. Ar. XI, p. 82.
—
Vulture
35.
I,
del Vulture.
Monte Foi
Epeira dalmatica
—
—
Piano
Id. E.
p.
Simon, Ar. Fr.
21-22 (1834\
p. 56.
Varco del Pollino.
e
Wien
Dolesch., Sitz. Akad, Wiss.
t.
IX, (1852).
Rionero in Vulture.
36.
Epeira diademata
CI., Sv. Spindl., p. 25, pi.
L
f.
4 (1757) (sub Araneus).
Avellana.
37.
Epeira cornuta
Caserta
38.
—
CI.,
1.
e, p. 39,
pi. I,
f.
11 (1757) (sub Araneus).
Vulture (Rionero e Laghi del Vulture).
Epeira cucurbitina CI,
1.
e, p. 44, pi. II,
f.
4 (1757) (sub Araneus).
Avellana.
39.
Epeira adìanta Walck., Fn.
Caserta
—
Par. 11, p. 199 (1802) (sub Aranea).
Osservatorio Vesuviano
Piloni, Bosco di Monticchio)
40.
Epeira acalypha Walck.,
Caserta
41.
—
1.
e.
Vulture (Rionero)
Epeira dioidia Walck.,
1.
e.
—
—
Vulture (Rionero, Fontana dei
Avellana.
11, p. 199.
—
Avellana.
11, p. 200.
Avellana, nel Castagneto.
42.
Singa albovittata
Westr., Goth., K. Vet. etc. (1851).
Caserta.
43. Zilla
atrica
C.
Koch, in H. Schaeff., Deuts.
Ins., p.
123 (1834).
Vulture (Rionero).
44. Zilla
Kochi
Avellana.
Thorell.,
Rem. on Syn.
etc, p. 33 (1871).
—
45.
36
—
Meta segmentata CI, Sv. Spindl., p.45
,
pi. Il,
f.
(snb Aranciis).
6, (17.57)
Avellana.
46.
Meta Merianae
Cam.,
Scopi., Eut.
p.
395 (1763) (sub Araneiis).
Caserta.
47.
Tetragnatha extensa
L., Syst. nat. ed.
Caserta (var. innicola L. Koch).
48.
Pachygnatha De Geeri
—
X,
I, p.
621 (1758) (sub Aranea).
Laghi del Vulture.
Sundv., Vet. Akad. Handl.
1829, p. 211.
f.
Caserta.
Fam.
49.
Episinus truncatus
Caserta
50.
Latr., Geu. Cr. etc, IV, p.
—
371 (1809).
Avellana.
Episinus lugubris E. Simon., Ar. nouv.
Caserta
51.
—
THERIDIONIDAE
Lióge (1873.)
etc. II, p. 123,
Vulture (Rionero).
Theridion sisyphium
Sv. Spindl., p. 54, pi.
CI.,
Ili,
f.
5 (1757) (sub
Araneus).
Eoma, nel Colosseo
52.
Theridion lìneatum
— Bosco
CI.,
p. 58, pi. Ili,
e.
1.
di Monticchio.
Vulture (Rionero, Fontana dei
Filoni,
8 (1757).
f.
Badia
di
Monticchio)
—
Cima
del Catria.
53.
Linyphia frutetorum C. Koch,
in
H. Schaoff., Deuts.
Ins., p.
127
(1834).
Caserta.
54.
Epigone romana
f.
0. P. Cambr., Proceed. Zool. S. Lond., p. 752, pi.
LXV,
6 (1872).
Caserta.
Fam.
55.
Holocnemus rivulatus
PHOLCIDAE
Fórsk., Descr. Anim., p. 86 (1775) (sub
Araneus).
Caserta.
Fam.
56.
Agelena labyrinthica
Araneus).
Vulture (Rionero).
CI.,
AGELENIDAE
Sv.
Spindl., p. 79,
pi.
II,
f.
8 (1757) (sub
—
Textrix denticulata
57.
Oliv.,
37
—
Enc. Méth., IV,
p.
213 (1789) (sub Aranea).
Avellana.
DICTYNIDAE
Fara.
Amaurobius
58.
fenestralis Sfcrcem., Det. Trondh.
Selsk.
Skr., IV, p.
362
(1768) (sub Aranea).
Piano
e
Varco del Pollino
—
Bosco rotondo.
Pam. DRASSIDAE
Micaria romana
59.
L. Koch,
Arach. Pam. Drass.,
p.
67 (1866).
Pizzuto di S. Michele.
Micaria smaragdula
60.
E. Simon, Ar. Fr., IV, p. 14 (1878).
Melfi.
Prosthesima serotina
61.
L.
Koch, Arach. Fam-Drass.
185
p.
(1867)
(sub MelanopJiora).
Cima
di Poi.
Prosthesima
62.
p.
del Catria.
Prostliesima callida E. Simon,
Badia
Prosthesima vernalis
65.
Drassus troglodytes
Roma, nel
66.
Long. 8
parum
verticali,
tis
L. Koch, Apterol. Frànkisch. Jura, p. 140 (1872).
Colosseo.
C.
Koch, Ar. VI,
p. 35,
f.
455 (1839).
basilicata. sp. nov.
""".
CephalotJiorax patella
lica
e, IV, p. 91 (1878).
del Catria.
Gnaphosa
?)
1.
di Monticchio.
64.
Cima
Kennt. Arach.-faun. Galiziens,
26 (1870) (sub Melanophora).
Cima
63.
clivicola L. Koch., Beit.
cum
tibia
IV
evidenter hrevior, in parte cepha-
convexus, margine exili postice Jiaiid incrassata
extus haud
supra ohscure rufò-hrunneus fere niger,pilis fulvis brevibus
nigris parce
vestitus.
mediis multo minoribus
—
Oculi
et Inter se
antici
magis
et se-
lineam procurvam formantes
quam a
lateralihus separatis.
Oculi postici lineam sat recurvam formantes mediis majoribus suhtriangularìbus. Clypeus oculis anticis multo latior.
Ahdomen nigrum
obscure
—
—
38
Stcrnum nìgrum, suUilc pundatum
flavo-pubesccns.
Pedcs robusti, obscure rufo brunnel, tibia
unica siibtus ad apicem intus armata. —
medium
foveae
haud
Cima
di
(Cf.
E.
et arrondie
Dolcedorme (Pollino)
Clubiona phragmitis
Lagbi
68.
II spina
Vulvae processu anteriore obtuso
lata,
Ar. Fr. IV, p. 174) eu differt
S.,
rebord du cóplialothorax 6troit dans toute sa longueur et par la pièce
mediane de l'épigyne atténuée
67.
subtiis inerme, tibia
—
rotundata.
et
Voisin de G. lugubris U. Kocn.
le
pilosum.
plaga postica fere aeque longa ac
attingente,
sub-cordiformi, apice attenuata
par
I
nicjro
C.
Kocb,
e
en arrière nulleinent tronqaóe.
Cima
del Pollino.
Ar. X, p. 134,
f.
846-7 (1843);
del Vulture.
Clubiona corticalis Walck.. Pn. Par.
11, p.
429 (1802) (sub Aranea)
Bosco rotondo nel Catria.
69.
Chiracanthium pelasgicum
C.
Kocb,
Ar.
Ueb.
Syst.
I.
p.
9
(1837)
(sub Bohjphantcs).
Osservatorio Vesuviano.
Pam. SCYTODIDAE
70.
Scytodes thoracica
Nouv. Dict. etc,
Latr.,
XXIV
p.
134 (1804).
Melfi.
Pam.
71.
Segestria senoculata
DYSDEKIDAE
L., Syst. nat., ed.
X,
I,
p.
622 (1758) (sub Aranea).
Bosco rotondo.
72.
Dysdera KoUari
Doblika, Vorh.
z.
b.
Ges. Wien,
t.
Ili (1853).
Laghi del Vulture.
73.
Dysdera crocota
C.
Koch, Ar. V,
p. 81,
f.
392 (1839).
Melfi.
Ordo
OPILIONES
Sub-Ordo O.
Fara.
74.
Astrobunus Kochi
Avellana.
Thorell,
PLAGIOSTETHI
PHALANGIIDAE
Ann. Mus. Gen., VIII,
p.
499 (1876).
—
75.
Liobunum Doriae
Canestr.,
39
—
Ann. Soc. Nat. Mocl, VI,
6 (1872).
p.
Vulture (Fontana dei Piloni, Laghi del Vulture, Bosco di Monticchio.)
76.
Liobunum silvaticum
E. Simon, Ar. Fr., VII, p. 187 (1879).
Avellana.
Varieté du male avec l'abdomen concolore.
77.
Phalangium
opilio L., Fn. Suec, p. 485 (1761).
Vulture (Rionero)
78.
—
Avellana.
Phalangium longicorne.
(f )
Long. 6
—7
sp. nov.
"'".
Corpus cinereo nìgrìcans
obsciire testaceo
punctatum,
vitta
media ohscuoculorum
riore latissima albomarginata valde hidilatata ornatum, tuherculo
alto, canaliculato, fere
aeque ìongo ac
lato,
utrinque denticulis 6 fere aequis
armato, margine antico mutico arcuato, ahdomine fere inermi subtiliter
rugoso, denticidorum minutissimorum seriebus transversis
chelis flavis, articulo
primo
notato,
antice
cylindrico supra irregulariter denticulato, art.
secundo supra longe producto attenuato fere recto corpore longiore, pedibus maxillaribus obscure fuscis, longissimis, gracillimis, inermibus, pedibus
femoribus nigris albo denticulatis, reliquis articulis cunctis fuscis, femorihus subangulatis denticulorum validoriim seriebus regulariter
tibiis
I
subangulatis subtus (praéserttm
tibiis anticis) denticulatis,
armatis,
metatarso
subtus spinoso.
P.
opilioni
affine sed
processu chelanmi longissimo, recto
pedum
<f)
ad
vel
apicem vix antice curvato, femore pedum mapllarium semper inermi^
tibiis
subtus denticulatis.
Long. 6 à 7
'"".
Gris noiràtre ponctué de testacé obscur avec une large bande longitudinale plus foncée fiuement bordée de blanc, presentant vers
élargissement anguleux suivi d'un second plus faible.
—
le
milieu
un
fort
Bords latéraux du
céphalothorax presentant quelqaes petits deuticules aigus et sur l'angle antérieur
un groupe de 6 a 10 denticules semblables
mutique, fortement arqué; espace antérieur au
mediane un ou deux denticules,
et
irréguliers; bord antérieur
mamelon presentant
deux groupes latéraux de 4 ou
sur la ligne
5,
sur
le co-
tés quolques petits denticules espacés disposés eu ligne oblique, enfin en arrière
une ligne transverse de denticules semblables plus
serrés.
—
Espace mem-
—
braneux de la base des chélicères pourvu de 2
petits tubercules géminés.
Mamelon
canaliculé, chacune de ses ca-
oculaire aussi large qua long, élevé et
—
—
40
rènes formóe de 6 tubercules aigas et rapproclu'S, dont
point do tubercules sur sa face postérieure, mais
de
l'ooil,
ticulos
—
un
lo
premier plus
petit lateral
au dessous
Abdoinen présentant des lignes transverses de très-petits den-
espacós, bien visibles seulemont sur les premiers sogments
res fauve
petit,
— Chélicè-
premier article cylindrique, peu convexe, ponrvu en
clair testacé;
dessus de quelques petits denticules irréguliors; second article lisse ou inerme,
articulé a angle droit sur le premier, prolongé eu dessus en pointe très longue,
presque aussi longue que
le
corps entier, ótroite, graduelemont attenuée de la
base a l'extrémité, droite ou un peu recourbóe en avant seulemont à la pointe.
—
Patte-màchoire très grèle,
trois fois plus
longue que
le corps,
avec l'extrémité des articles, sourtout du tarso, ólaircie;
drique à peine
sans
élargi pres l'extrómité,
gami
brun-foncé
fémur grOle, cylin-
de crins très courts et espacés
spicules ni denticules; les autros articles également inermes, tous
—
longs, sans saillie ni brosse interne.
Hanches inermes, blanc
trós
testacé; f6-
raurs noirs avec les denticules blancs; les autros articles brun foncé; fémurs
sub-anguleux garnis de
très réguliers; patellas
séries de forts denticules
presque
égaux, serrós et
pourvues de séries de spicules, plus forts en dessous;
tibias anguleux, pourvus, sur les arétes inférieures seulemont, de séries de denticules, très forts
à la première paire, plus faibles aux
sui vani es, presque nuls
à la 4™^ paire; metatarso 1 pourvu en dessous au bord interno d'une
sèrie
de petites spicules.
Cima
79.
del Vulture
—
e
Phalangium propinquum H.
f.
Cotte
Varco del Pollino.
Lucas, Expl. Alg., Ar.,
p.
286,
pi.
XX,
4 (1845).
0. luridiis C. Koch, Ar.
Mr
Piano
syiionymie
XVI,
p. 50,
f.
1534 (1848).
contestée est établie sur la comparaison des types de
H. Lncas, faisant partie des collections du Muséum de Paris, et des indi-
vidus typiques de la collection L. Koch.
Vulture (Bosco di Monticchio, Laghi del Vulture)
tenza)
80.
—
Piano
e
—
Monte Poi (Po-
Varco del Pollino.
Phalangium segmeniatum
E. Simon, Ar. Fr., VII, p. 206 (1879).
Avellana, nel Castagneto.
81.
Dasylobus Cavannae.
(/)
Long. 5
—8
sp. nov.
""".
Nigerrimus, opacus,
vitta,
suhmarr/inaU cepJialothoracis, iubere
ocu-
lorum postice, digitis chelarum, metatarsis tarsisque pediim ohscure testa-
—
ceo-fuscis,
41
—
abdominis segmentis ventralibus cinereo-testaceis. Cephalothorax
pane
ante tuber oculorum valde
et irregulariter,
Abdomen inerme
rugosum. Tuber oculorum aìtum, canalicula-
subtiliter
lateribus
tum, utrinque 7 vel 8 tuberculìs parvis (praesertim
Chelae magnae, articulo 1° lato extus convexo
denticulatus.
munitum.
anticis)
et laevi,
ad apicem
infus
denticulato, articulo 2° late ovato, supra conico producto, antice dense ru-
ad apicem
goso. Pedes maxillares femore crasso, patito arcuato
ducto infra ad basin convexo et granuloso, ad apicem depresso
vix proet
piloso;
patella tibiaque inermibus, intus pilosis, patella ad apicem intus conica;
tarso gracili subtus subtile rugoso.
—
Pedes parum
longi,
femoribus
iibiis-
que compressis hatid angulatis, femore 1 supra denticuUs minutissimis
sparsis, tibia 1 subtus denticulorum
parvorum
et
acutorum seriebus dua-
et
bus instructis, metatarso 1 subtus subtiUssime granuloso ; articulis reliquis
cunctis inermibus et laevibus.
?)
Corpus obscure fuscum
sublineati
—
et pitnctati.
tibiaque supra nigro lineatis
<f)
Long.
testaceo
;
—
punctatum.
Pedes maxillares
fulvi,
Pedes fulvi fusco
femore late nigro,p)ateUa
patella ad apicem valde produda.
5, 8.
Noir profond et mat avec une ligne sub-marginale peu distincte au
ce-
phalothorax, la face postérieure du mainelon oculaire, les doigts des chélicères, les
métatarses et tarses brun fauve très obscur,
dessous de l'abdomen
le
gris testacé.
Bords antérieur et latéraux du cephalothorax mutiques, ses angles antérieurs saillants et garnis de petits denticules irréguliers;
au maraelon gamie de
forts denticules aigus, serrés,
antérieure
partie
avec
irréguliers,
bande mediane inerme, de chaque coté des denticules plus
une
espacés,
petits,
au bord postérieur une ligne de très petits denticules espa-
irréguliers, enfìn
cés punctiformes.
—
Abdomen
mutique, très finement rugueux.
—
Mamelon
grand, élevé, aussi long que large et canaliculé: chacune de ses carènes formée
de 7 ou 8 petits denticules presque effacés en avant.
—
Espace membraneux
de la base des chélicères pourvu au milieu de 2 tubercules obtus séparés.
Chélicères
très
et
en dcssus,
de
l'extrémité
grand,
ovale,
robustes;
lisse
d"
1«
brillant
un groupe
large.
article
large,
très
au
coté
externe,
au coté externe, gami au coté interne
irrégulier
prolongé
et
de
conique
denticules;
en
antérieure de fortes granulations, plus denses
choire: fémur robuste, un
convexe
peu
courbe,
dessus,
vers
à peine
le
second
gami
milieu.
saillant
—
près
article
trés
sa
face
sur
—
Patte-ma-
à l'angle
interne
—
sans brosso interne,
en dessous
—
42
assez
convexe
mière moitié, marqué dans la seconde d'une
gamie de
il
et
forte
granuleux
dans
dépression
longitudinale
la
avancée
crins; patella faiblement élargie à l'extrémitó, conique et
gami
l'angle supero-interne, inerme, son cùtù interno
mant
brosse; tibia inerme, presque parallèle, k brosse
gréle,
un pea courbe, gami en dessous de
inermes, les antérieures
un peu rugueuses.
de crins
serrés for-
tarse
interne faible;
très fines granulations.
pre-
— Hanches
— Pattes peu longues, assez robustes;
fémurs et tibias compriraés non anguleux; fèmur 1 pourvu en dessus et latéralement do sèries de trés petits denticules espacés n'atteignant pas
met de
l'article; tibia 1
pourvu eu dessous de 2
aigus plus serrés; metatarso 1 très
finement
séries
granuleux
des trois paires postérieures entiArement inermes et
de petits
en
le
£om-
denticules
dessous;
pattes
lisses.
Se rapproche un peu de JX echinifrons E. S. par l'armature du céphalothorax; s'en distingue par sa coloration noire, ses pattes
non anguleuses
et
presque inermes, enfin par sa patte-màchoire sans spicules en dessus, à féraur
marqué eu
dessous, dans la seconde
moitié, d'
une grande dépression
Vulture (Fontana dei Piloni e Cima del
Vulture)
—
Piano
piligòre.
e
Varco
del Pollino.
82.
Dasylobus fulvaster.
(f)
Long. 4
—
sp. nov.
3.
Cinereo- fiilvus plus minus albo-testaceo
variegatus
et
pundatus, pe-
dibus, pedibus maxillaribus chelisqiie fulvo rufescentibus
cum pedum ma-
xillarium patella inius atque tibia supra ad basin
fuseo maculatis.
late
Cephalotliorax ante tuher oculorum modice et irregulariter denticulatus.
Abdonien inerme
laeve.
Tuber oculorum altum, canal iculatum, utrinque
tuberculis 8 sat parvis, aequis instructum. Chelae modicae, articulo
rallelo,
supra breve
et
irregulariter denticulato, articulo 2° ovato,
P pa-
ad basin
rotundato haud producto, fere inermi, ad apicem extus paulo convexo.
—
Pedes maxillares femore robusto, fere parallelo, supra ad apicem spiculis
7ninutissimis paucis armato, infra longitudinaliter depresso et dense piloso ;
patella ad basin attenuata, extus leviter convexa, intus recta
losa,
ad apicem recta liaudproducta;
gracili subtus suòtile rugoso.
pra parcissime
I
et
—
tibia parallela, intus vix pilosa; tarso
Pedes sat
subtus minutissime denticulata, reliquis
—
dense pi-
longi,
femoribus cyllndricis, su-
breve denticulatis, tibiis compressis subangulatis;
haud granuloso.
?) Long. 5
et
6.
tibiis
inermibus, tarso
I
tibia
subtus
—
43
—
Cinereo albida, albo nigroque pimdata, vltta nigricanti latìssima, versus
medium
dilatata et angulosa supra ornata.
Pedum maxillarium pa-
tella intus
convexa atque ad apicem conico producta, tibia intus
convexa
sat dense pilosa.
et
Long. 4
<f)
—
leviter
3.
Gris-fauve obscur; céphalothorax largement varie de blanchàtre
marge
sur les cotés et à
antórieure blanc jaunàtre,
présentant
avant du mamelon, une bande longitudinale brun-rouge
groupe ponctué de
méme
teinte;
testacé
de plus, en
et sur ses còtés
abdomen ponctué de blanc
testacé et
un
mar-
qué d'une très large bande longitudinale obscure peu distincte; chélicères,
pattes et pattes-màchoires fauve rougeàtre avec la patella de
choire au coté interne et le tibia en dessus
brun. Bord antérieur du céphalothorax
la
patte-mà-
à la base largement tachés de
mutique
;
latéraux pourvus de
bords
2 très petits denticules espacés; angles antérieurs saillants et portant chacun
un groupe de 3 ou 4 denticules;
partie antérieuro
au mamelon gamìe, sauf
sur la bande mediane, de très petits denticules espacés (6 ou 7 de chaque coté)
s'étendant
et
un peu sur
les parties latérales;
bord postérieur du céphalothorax
abdomen entièrement mutiques, nullement rugueux.
élevé,
—
Mamelon grand,
au raoins aussi long que large, canaliculé, chacune de ses carènes
formée de 8 denticules très petits égaux. Espace membraneux de la base des
chélicères pourvu au milieu de 2 tubercules géminés.
1"
article presque parallèle,
irréguliers,
arrendi,
inerme
non
et lisse
gami en
—
Chélicères robustes;
dessus jusqu'à la base de petits denticules
au borde exteme;
saillant à la base, garni
dans
le
second article ovale,
petits spicules, présentant à l'extrémité, à l'angle externe près la base
mobile une faible
lèle,
saillie obtuse.
atteuué,
haut seulement de quelques très
du doigt
Patte-màchoire fémur robuste, presque paral:
nullement saillant à l'angle interne, pourvu en dessus à l'extrémité de quel-
ques trés petits spicules, marqué eu dessous d'une dépression longitudinale gamie
de crins noirs serrés; patella un peu atténuée à la base, légèrement convexe
au coté externe, droite et gamie d'une brosse serrée
saillante à l'angle; tibia
un peu plus court que
la patella,
parallèle, à brosse interne très-peu serrée; tarse grèle
deux ligues granuleuses.
—
au coté interne non
un peu plus
étroit,
pourvu en dessous de
Pattes assez longues; fémurs cylindriques pourvus
en dessus de quelques très petits spicules très espacés; tibias comprimés, sensiblement anguleux surtout
aux paires postérieures, inermes;
tibia
I pré-
sentant Seul en dessous au coté interne une fine ligne granuleuse et au coté
—
extorne nno
do
liixne
trùs petits
Il
—
metatarso I non
spicules;
granuleux en
dessous.
9) Long.
5,
6.
Gris testacó ponctuó de blanc et de noir avoc uno très-largo bando dor-
lógèrement ponctuóo de testacó obscnr et bordóe de blanc,
sale noiràtre nette,
un peu attenuée
ólargle et anguleuse vers le milieu de l'abdomen,
n'atteignant pas son extrémitó. — Patte-màchoire
ólargie de la base à rex'trómité, convexo
au
ensuite,
testacee; patella fortement
cót6 interne,
avec l'angle
périeur courtement prolongé conique; tibia sensiblement elargì
l'extrémité et légèrement convexe au coté interne; brosses de la patella et
tibia
su-
de la base à
du
presque également serrées.
Kappelle un peu
le
B. nivìcola E. S. mais s'en distingue par ses
raurs cylindriques à peine
patte-miìclioire sans
aucuno
màchoire plus robuste avec
denticulés; chez
saillie
male par la
le
fé-
patella de la
à l'angle interne, chez la femollo par la patte
le tibia
convexe
pourvu d'une brosse au cOté
et
interne.
Cima
83.
del Catria.
Egaenus
crista. Brulle 1832. (sub
Expód.
se.
Phalangium).
de Morée. Articulós.
Zacheus morcìax
C.
Koch
-+-
Z. trinotatus C. Kocli.
(non E. crista E. Simon, C. E. Soc. Ent. Bolg. 1879.)
"^
?) Long. 10
Corpus magnum, crassiim, supra nigrum,
rufo-hrunnea
parum
distincta, linea
vitla
media flava
marginali lata óbscure
exili atqiie postice ritta
transversa arquata flava ornatum, supra suhtiUter
et
dense rugosum. Ce-
phalothorax ante tuher oculorum denticulis sai validis inaequalibus
et
irregulariter dispositis, postice tuherculis minutis seriem transversam for-
mantibiis instructus, margine antico recto
haud arcuato nec convexo. Ab-
donien antice instructum tuberculoruni minidissimorum serie transversa, dein
inerme vel tuberculatum parcissime
luni, longius
ticis
quam
latius,
et
irregulariter.
Ttiber oculorum al-
canaliculatum tUrinque tuberculis 4 vel
duohus minutis reliquis magnis conicis
et
acutis
fere
5,
an-
confluentibus
supra armatum. Chelae robustue-, articulo primo nigro supra valde denticulaio, articulo 2° late ovali, laevi, nitido,
fulvo.
—
Pedes maxillares obscure
atlenuaio suptra serie denticiilorum
fusci,
ad basin nigro ad apicem obscure
femore robusto ad basin 2)aulo
parvorum afque ad apicem
denticulis
—
paucis majorìbus
femoribus obscure
longi,
Uneatis
et
ad basin
Coxae nigrae,
fiiscis,
patellis
IV
mibus compressis Jiaud angulatis;
IV
basin
valde angulata
et
metatarso
cum
à
j'ai
supra
fuscis
serie
sparsis;
setis
tibia
III
leviter
tibiis
I
et
II
ìner-
angulata inermi;
ti-
metatarso III ad
spicuUs minutìs armatis.
le
véritable
j'ai
E. crista Brulle ou Zacheus mordax
refu dernlèrement des environs d'Athènes.
—
L'espèce
parie dans un mémoire précedent (C. K. Soc. Ent. Belg. 3 mai 1879)
quatre paires également fortement
anguleux
mes. Je propose d'appeler cotte dernière espéce
aux environs
de
Constantinople
en
et
par toutes
E. diadema E.
memo temps
que
des
tibias
les
les pattes
S. Elle se
iner-
trouve
E. sinister
les
et
S.
Laghi del Vulture. Se trouve également enSicile en en Grece
84.
late fulvo
haud angulatis ; femore III
sous le noni à'E. crista en est distiucte principalement par
Clairi E.
re-
entièrement a la description de C. Koch et est semblable
elio reponci
un individu que
dont
denticulato,
Pedes robusti parum
carinis breve denticulatis;
IV supra
Getto espèce est, je pense,
Koch;
C.
tibiisque
obtuse
—
seriebus denticulatis duabus subtus armatis
supra denticulis minutissimis vel
atqiie
et
nìtidae.
punctatis, metatarsis tarsisque obscure fulvis ; femoribus crassis
attenuatis paulo compressis,
denticulata unica, femore
bia
—
armato, infra breve
et acutis
liquis articulis ìnermibus.
45
Oligolophus alpinus Herbst, Ungefl.
Ins., Ili, p. 3, pi.
(coli.
VI,
f.
E. Simon).
2 (1799)
(sub Opilio).
Les 0. alpinus de Basilicata sont de
Alpes
;
chez
l'^ paire est
périeures
l''^
de
le
male
plus grande que ceux des
taille
les pattes antérieures sont plus épineuses, le tibia de la
pourvu, non seulement en dessous, mais aussi sur les arétes suséries
denticulées
seulement plus faibles;
paire présente en dessous des denticules plus
metatarso de la
le
nombreux mèlés a des gra-
nulations; au fémur de la 4« paire les denticules sont au contraire plus petits
et
moins denses.
Très
85.
commun
sur toutes les montagnes de Basilicata.
Acantholophus spinosus Bosc,
Soc. phil.,
1,
p.
18 (1792) (sub
Michele)
—
Avellana.
Bull.
Phalangium).
Vulture (Sul Vulture e sul Pizzuto di
86.
S.
Acantholophus horridus Panzer, Fn. Germ.,
17,
langium).
Vulture (Cima del Vulture, Fontana dei Piloni).
21
(1794) (sub
Pha-
—
87.
Acantholophus lemniscatus.
46
—
sp. nov.
?) Long. 5 "".
Corpus subparallehim, postìce rotunclatum, supra cinereo fuscum
taceo
pundatum,
etpostice fulvo-tcsfaceum,
Abdomen
canti sai angusto et postice truncato ornaium.
transversas dispositis instructum, anficis
ìongiorihus
gracilihus
et conìcis.
et acutìs,
—
tnherciilis series
et rotundatis, posticis
lineam fere recfam
in
dispositis,
marginihus
pone spinas front ales spinis minor ihits armatiis.
Tuher oculorum longius quam
longis quatuor
minimis
Cephalothorax spìnis trìhus marginis antici longis,
aequis,
lateralibus et in medio
tes-
parte fusca ephìppio nìgrì-
iyi
ufrinque tuherculis gracilibus
latius,
armatum. — Pedes parum
longi, testacei
et
plus minus fusco
variegati, femorihum, patelUs, tibiisque valde angulatis ciim carinis dense et
valde denticulatis, denticiilis femorum longis et inaequis, reliquie brevioribus
et densioribus,
metatarsis subangulatis, supra
et
lateralibus breve denticula-
tis.— Pedes maxillares testacei fusco variegati, femore subtus seriebus duabus
denticulatis
tis.
armato, patella supra tibia
extus
irregulariter
Coxae pedum grosse granulosae, trochanteri longe
et
denticuladenticu-
gracile
culatì.
Corps épais, presque parallèle, arrendi en arriére, gris brunàtre ponctué
de tcstacé obscur, avoc les deus derniers
segments abdominaux fauve
testacé;
en dessus une bande longitudinale noiràtre, relativement assez
un peu
resserrée vers la base de l'abdomen et tronquée
en arrière.
clair
étroite,
—
Bord
autérieur du cephalothorax droit, pourvu au milieu de 3 poiutes, gréles, lon-
gucs
aigufls, égales,
placées sur la
memo
ligne;
bords
lateraux pourvus
de
quelques denticules, les deux principaux- aux angles du porelatéral,.dilatcsà
la base; en dessus
frontales.
—
un groupe
irrógulier de denticules en arrière des
Abdomen pourvu
sur chaque segment d'une
de denticules, petits arrondis et peu serrós sur
et serrés sur les derniers.
—
Mamelon un peu
de ses carènes formée de 4 tubercules grèles,
égaax.
avec
le
—
Chélicères fauves,
fémur, la patella, et
lisses
le tibia
pourvu on dessous de 2 lignes de
nombreux
gami
et
un peu plus
et inermes.
forts,
les
ligne
pointes
transverse
premiers, longs, coniques
plus long que large; chacuno
longs
—
et très
presque
aigus,
Patte-màchoire
testacee,
plus ou moins maculós do brun; fémur
petits tubercules
dont
les
externes moins
son angle supóro-interne un pou saillant et
do crins; patella et tibia garnis d'une brosso de crins au coté interne;
patella en dessus et tibia au coté externe denticules; tarso inerme.
—
Pattes
fauve testacé plus ou moins ponctuées et variées de brun, peu longues; fé-
—
47
—
murs, patellas et tibias fortement anguleux avec de fortes séries denticulées
sur les arétes; denticules des fémurs très longs et inégaux, ceux
plus courts, egaux,
trés-réguliers et serrés; métatarses
pourvus d'une ligne dorsale
petits et assez serrés.
ters
—
et de
des
légérement
tibias
anguleux
deux lignes latérales de denticules plus
Hanches des pattes fortement granuleuses; trochan-
pourvus d'épines très longues et grèles.
Voisin de A. horridus Panz. s'en distingue par les denticules des tibias
plus petits, beaucoup plus réguliers et plus serrés, et
par
les
pattes
de la
seconde paire relativement moins longues.
Presso
i
laghi del Vulture.
Pam.
88.
NEMASTOMATIDAE
Nemastoma argenteo-lunulatum
E. Simon, Ar. Fr., VII,
p.
283 (1879).
Avellana.
Pam.
89.
TROGULIDAE
Trogulus aquaticus E. Simon,
1.
e, VII, p. 306 (1879).
Avellana.
Ordo
Pam.
90.
ISCHNURIDAE
(1)
Euscprpius flavicaudis De Géer, (1778) (sub Scotyio).
Eoma, nel
Pu
Colosseo.
già trovato nell'Agro
nata Durazzo
91.
SGORPIONES
romano dalla
Avendo
in corso
Laura Doria
Limi., (1767) (sub Scorpìo).
Vulture; Rionero, Bosco di Monticchio
(1)
march.
(2).
Euscorpius carpathicus
del Pollino
sig.
—
— Dirupata di Morano — Salita
Castro villari.
un lavoro sugli scorpioui italiani ho unito il materiale raccolto
prima possedevo. Mi limito qui a dare i nomi delle
Cavanna.
nella gita a quello amplissimo che
specie.
(2)
V. Pavesi e Pirotta. - Brevi notizie intorno ad Aracnidi e Miriapodi dell'Agro
romano,
in
Ann. Mus. civ. Stor. nat. Genova, voi. XII. pag.
554.
Genova,
1878.
—
48
—
Eccettuati 2 dei quattro esemplari raccolti in Monticcbio e quelli di
Castrovillari, che presentano
appartengono
tutti gli altri
forme vicine
al
al tergestimis,
earpathicus
sicanus
ec.
tipico.
MYRIOPODA
GflILOPODA
Orcio
Fam.
1.
Scutigera coleoptrata
SCUTIGERIDAE
Liiin.
Riouero in Vulture.
Fam. LITHOBIIDAE
2.
Lithobius Bonensis Meinert.
Varco del Pollino.
3.
Li.
communis
Fontana
4.
—
Varco
del Pollino.
L. foriìcatus Linné.
Presso
5.
L. Koch.
dei Piloni
i
Laghi
Monticchio
di
—
Bosco rotondo (Catria).
L. lapidicola Meinert,
Cima
del Catria.
6.
L. tricuspis Meinert.
7.
L. mutabilis Koch.
8.
L. lucìfugus L. Koch.
Bosco rotondo (Catria).
Cono del Vulture.
Varco del Pollino.
9. li.
grossipes
Koch.
C.
Varco del Pollino.
10. li.
meridionalis
Varco del
11.
—
Avellana.
Fedrizzi.
Pollino.
L. brachycephalus
Lamina
stica sulco
n. sp.
cephalica subcìreuìaris, latéribus suòrectis, parte po-
profundiore (V) notata. Antennae breves, articulis 28,
—
49
—
tertiam partem longitudinalis coìporis vix superantes. Oculi ocel16. in 4 series longitudìnales (5-4-4-3) digestìs.
lis
maxiìlarium
seciindi
vestita.
paris dentibus 7-7 armatae. Sciita dorsua-
13 angulis posticis productls. Scuta ventralia
lia 6, 7, 9, 11,
non
Pori coxales subovales, (in
pedum parihus
15) 8-^-8-^-9+8. Pedes primi paris calcaribus 4-4-2.
les
Coxae peduni
12, 13, 14,
Pedes ana-
calcaribus 1-4-3-2 armati. Color testaceiis - briinneus.
Long.
30. mill.
Hàb. Avellana (Marche).
SCOLOPENDRIDAE
Fam.
12.
Scolopendra hispanica Newp.
13.
Cryptops silvaticus Koch.
Valle Piana (Castrovillari).
Cono
del Vulture.
Nuovo per
la fauna italiana.
Fam.
14.
Geophilus bistrìatus
Varco
GEOPHILIDAE
Koch.
del Pollino.
15.
G. palustris C. Koch.
16.
G. laevipes
Cima
C.
del Catria.
C.
Koch.
Avellana.
17.
G. linearis
C.
Koch.
Avellana.
18. G.
flavidus
C.
Fontana
dei Piloni
Koch.
—
Ordo
Varco del Pollino.
DIPLOPODA
Fam.
19.
Glomeris guttata
GLOMERIDAE
Risso.
Basilicata.
Ann. XIV.
setis
4
—
—
P0LYDE3MIDAE
Pam.
20.
50
Polydesmus complanatus
Liiinó.
Basilicata.
Fani.
21.
Lysiopetalum carinatum
Cono
22. lulus
lULlDAE
JJrandt.
del Vulture.
nemorensis
C.
Koch.
Varco del Pollino.
23.
I.
boleti C. Koch.
Varco
24.
del Pollino.
I.
pusillus Meinert.
I.
fuscipes Koch.
Bosco rotondo (Catria)
25.
Bosco di Monticchio e cima del Vulture.
26. I.
nemorensis Koch.
27.
londinensis Koch.
Rionero, nella Villa Granata.
I.
Avellana.
28. I. terrestris Koch.
Avellana.
29. I.
sabulosus Linné.
30.
nigripes Koch.
Avellana.
I.
Parco
di Caserta.
—
Presso
i
Laghi
di
Monticchio.
EXAPODA
ORTHOPTERA
Ordo.
Fam.
1.
FORPICULTDAE
Forflcula auricularia Limié.
Badia
di
Monticchio
Vetta del Pizzuto
lana
—
—
di S.
Basco Rotondo
Cima
del
Michele
—
Catria
—
Rionero
Cima
—
—
Vetta
di
del
monte
Vulture
Fui
Parco di Caserta.
—
—
Avel-
— 51 —
2.
Forficula marginella Costa.
3.
Forficula decipiens Gène.
Presso
il
cono del Vesuvio, sotto
le lave.
Varco del Pollino.
4.
Forficula albipennis Meg".
5.
Forficula Orsini! Gène.
Piana
Cima
del Pollino.
del Catria.
Pam.
6.
Ectobia vittiventris A.
BLATTIDAE
Costa.
Avellana.
7.
Ectobia livida Fabr.
8.
Periplaneta orieatalis Linné.
Cima
del Vulture.
Pergola.
Pam.
MANTIDAE
Mantis religiosa Linné.
0.
Badia
di
Monticchio
—
Avellana.
Pam. ACRIDIDAE
10.
Caloptenus italicus Linné.
Avellana.
IL Pezottetis alpina
Cima
12.
Piseli.
del Catria.
Gompliocerus sibiricus Linn.
Varco del Pollino
13.
—
Cima
del
Dolcedormo
Stenobothrus melanopterus Borck.
Avellana.
14. S.
lineatus Panz. var. nigromaculatus.
Avellana.
—
Cima
del Catria.
—
15.
Stenobothrus viridulus Linné.
—
52
var. virescens.
Avellana.
16. S.
biguttulus Linné.
Avellana.
17. S.
pratorum
Fiob.
Pergola.
18. S. rufiis Fisch.
Avellana.
19.
Ctyphippus coerulescens Linné.
Cima
dol Pizzuto di S. Michele
Avellana
—
Cima
della Dirupata di
Morano
—
(var. alis miniaceis).
Fam. LOCUSTIDAE
20.
Ephyppigera perforata
—
Monte Fui
21.
Rossi.
Avellana.
Ephyppigera Cavannae Targ.
Vedasi la descrizione di questa nuova specie nel Bullettino, anno XIII,
p. 181.
Vulture (Cima del Vulture; Fontana dei Piloni).
Fabr.
22.
Tylopsis
23.
Leptophies laticauda
Badia
lìliifolia
Monticchio.
di
Frjvk.
Avellana.
24.
L. punctatissima Bosc.
25.
Poecilimon 4-vittatum Targ.
26.
P. incertus Targ.
Cima
del Vulture.
Vulture
—
Avellana.
Vulture.
27.
Conocephalus tuberculatus
Stài.
Caserta.
28.
Decticus verrucivorus Linné.
20.
Platycleis tessellata Cliarp.
Avellana
Avellana.
—
Bosco Rotondo
—
Cima
del Catria.
—
30.
53
—
Platycleis grìseus Fabr.
Melfi
(var. flavìdus)
di
Morano.
brachypterus
Fischer.
Dirupata
31. P.
— Monticchio —
Vulture
—
Cima
di
Foi
—
Avellana.
32. P. strictus Zeli.
Badia
33.
P. sepium
Cima
34. P.
—
del Vulture
montana
Cima
35.
di Monticchio.
di
Cima
del Catria.
Koll.
monte
Foi.
Pterolepis spellata Kamb.
Avellana.
36. P.
spinibrachia Fisch. Fr.
Avellana.
37.
P. pedestris Fischer.
Eionero in Vulture
38.
—
Rhacocleis discrepans
Avellana.
Fieb.
Vulture.
39.
Thamnotrizon cinereus
Badia
Fisch.
di Monticchio.
40.
Xyphidium fuscum
41.
Locusta virìdissima Linn.
Badia
Fab.
di Monticchio.
Vulture (Fontana dei Piloni)
42. L.
cantans
—
Pergola
Fuessl.
Avellana.
Fani.
43.
Gryllomorpha dalmatina
GRYLLTDAE
Ocsk.
Avellana.
44.
Liogryllus campestris Linn.
45.
Gryllotalpa vulgaris Latr.
Avellana.
Vulture (Rionero)
—
Avellana.
—
Avellana.
Cima
della
—
54
—
Fam. LIBELLULIDAE
46.
Crocothemis erythraea BruUr. (snb TAhcUuìa).
(—
Lihelluìa ferruginea Y.
Laghi
47.
Anax formosus Van
48.
Platycnemis pennipes
Laghi
di
{— Agrion
Laghi
49.
d.
Linci.)
di Monticchio.
der Lind. (sub. Aeslina).
Monticchio.
Palhis. (sub Libellula).
lactcum Charp.).
di Monticchio.
Agrion tenellum
Devillers (sub Libellula).
Laghi di Monticchio.
50.
A. elegans Van
Laghi
der. Lind.
di Monticchio.
Ordo
NEUROPTERA
Fam.
1.
Mantispa perla
2.
Raphidia ophiopsis
Cima
Cima
HEMEROBIIDAE
Pallas.
del Vulture.
Linné.
del Vulture.
Il dotto
entomologo E. Mac Lachlan,
queste
due
da un
solo esemplare femminile
specie,
di
Londra, che ha determinato
scrivo che essendo la
uon
si
Raplùdia rappresentata
può essere del tutto
appartenga alla ophiopsis.
Ordo
HEMIPTERA
Sub-ordo
HETEROPTERA
Fam. CORISAE
1.
Corisa Geoffroy Leach.
Eioniro (Villa Granata).
2. C.
hieroglyphica
L. Duf.
Eionero (Villa Granata).
/
sicuri
—
Notonecta glauca
—
NOTONECTAE
Fam.
3.
55
L.
—
Kionero (Villa Granata)
Monte Foi (Potenza).
Fam.
PLEAE
Plea minutissima Fabr.
4.
Kionero (Villa Granata).
Fam.
Nepa cinerea
5.
NEPAE
L.
Kionero.
Ranatra
6.
linearis L.
Laghi
di
Monticchio.
Fam.
Naucoris cimicoides
7.
Lago
L.
piccolo di Monticchio.
Fara.
Limnobates stagnorum
8.
Nella fontana presso
LIMNOBATIDAE
L.
Michele
S.
Fam.
9.
NAUCORIDAE
al Vulture.
HYDROESSAE
Velia rivulorum Fabr.
Parco
10.
di Caserta.
V. currens Fabr.
Monte Foi (Potenza).
Fam.
11.
HYDROMETRAE
Limnotrechus gibbifer Schml.
Fontana
dei
Piloni
(Vulture)
S. Niccola (Castrovillari).
—
Monte
Foi
(Potenza)
—
Fontana
—
56
—
Fam. TINGIDIDAE
r2.
Agramma
laeta Fall.
Potenza.
13.
Monanthia cardui
L.
Rionoro.
14.
Tingis pyri
Geoff.
Rionero.
Fam.
15.
Acanthia lectularia
Castrovillari e
un
L.
po' dapertutto.
Fam.
IG.
ACANTHIADAE
Lyctocoris domesticus
ANTHOCORIDAE
Sellili.
Rionoro.
Fam.
17.
Reduvius personatus
REDUVIDAE
L.
Avellana.
Fam.
18.
Nabis ericetorum
Rionero
19.
Scliolz.
—
Potenza.
—
Potenza
N. ferus L.
Riouero
20.
NABIDAE
—
Castrovillari.
N. longipennis Costa.
Kionero.
Fam.
21.
Pyrrhocorls marginatus
PYRRHOCORIDAE
Kol.
Dirupata di Morano (Castrovillari).
—
Lygaeus apuans
Rossi.
Eionero (Villa Granata)
23. L.
—
LYGAEDAE
Fani.
22.
57
—
Michele al Vulture.
S.
equestris L.
—
Melfl
Michele al Vulture.
S.
24.
Lygaeosoma
25.
Scolopostethus afiìnis
26.
Microtoma carbonaria
reticulata H.
S.
Eionero (Villa Granata).
Roma
Schill.
(nel Colosseo).
Eossi.
Castello di Monticchio.
27.
Rhyparochromus
Melfi
—
S.
pini L.
Michele al Vulture.
28.
Beosus luscus Fabr.
29.
Pachymerus quadratus
—
Rionero
S.
Michele
al Vulture.
Panz.
Monte Vulture.
30.
Cymus
claviculus Fall.
Presso
i
Laghi
di
Monticchio.
Fam.
31.
Neides aduncus
BERYTIDAE
Fieb.
Rionero (Villa Granata).
COREIDAE
Fam,
32.
Phyllomorpha laciniata
Vili.
Monte Vulture.
33.
Pseudophloeus auriculatus
Cima
34.
Fieb.
del Vulture.
Coreus hirticornis Fabr.
Vulture (Fontana dei Piloni
e
presso
i
Laghi
di Monticchio).
—
35.
Mycrelitra fossularum
Fontana dei
30.
58
—
Eossi.
Piloni.
Alydus calcaratus
L.
Kionero.
37.
Chorosoma
38.
Syromastes marginatus
Schillingi Sellini.
Melfi, presso la città.
Rionero
—
Fontana
L.
dei Piloni
—
Presso
i
Laghi od
al
Castello
di
Monticcliio.
39.
Verlusia rhombea
40.
Ceotrocarenus spiniger Fabr.
Fontana
S.
L.
dei Piloni e Bosco di Monticcliio.
Michele
al Vulture.
Fani.
il.
Miris laevigatus
42.
Brachytropis calcarata
PHYTOCORIDAE
L.
Rionero.
Rionero
43.
—
Presso
Notostira erratica
Monte Vulture
i
Fall.
Laghi
di Monticchio.
L.
e presso
i
Laghi
44.
Camptobrochis punctulata
45.
Brachycoleus scriptus Fabr.
Stazione di Palo (Roma)
di Monticchio.
Fall.
—
Osserv. Vesuviano.
Monte Vulture.
46.
Calocoris bipunctatus Fabr.
Osservatorio del Vesuvio
—
Melfi
—
Monto
Vulture
dei Piloni e .sulla vetta).
47. C.
vandalicus
Rossi.
Stazione di Orbetello.
48.
Capsus olivaceus Fabr.
Osservatorio del Vesuvio
—
Fontana
dei Piloni.
49. C. capillarls Fabr.
Fontana
50.
dei Piloni e
Lopus albomarginatus
Bosco di Monticchio.
Klg.
Sul Monto Vulture, a 723
ra.
(alla
Fontana
—
51.
Liocoris trìpustulatus Fabr.
52.
Polymerus holosericeus
—
59
Eionero,
Halin.
Rionero.
53.
Lygus exoloetus
S.
Auct.
Michele al Vulture.
MACEOPELTIDAE
Fam.
54.
Rhapigaster griseus
55.
Eusarcoris biuotatus Hahn.
Fabr.
Rionero.
—
Caserta
Fontana
dei Piloni.
56.
Holcostethus sphacelatus Fabr.
57.
Mormidea
58.
M. verbasci Fabr.
Roma,
Melfi
nel Colosseo
—
nigricoruis
—
Melfi.
Fabi*.
Monte Vulture
presso
;
Stazione di Palo (Roma)
—
i
Laghi
Rionero
—
e nel
Presso
Bosco di Monticchio.
i
Laghi
e nel
di Monticchio.
59.
Strachia ornata
Melfi
60. S.
S.
L.
Michele al Vulture.
oleracea L,
Presso
61.
—
i
Laghi
del Vulture e nel
Aelia acuminata L.
S.
Michele al Vulture
e sulla vetta del
Fam.
62.
Bracbypelta aterrima
Roma, nel Colosseo
63.
Pizzuto di S. Michele.
CYDNTDAE
Forst.
—
Ochetostethus nanus H.
Fontana
Fontana
dei Piloni.
S.
dei Piloni.
Fara.
64.
Bosco di Monticchio.
TETYRAE
Eurygaster hottentotus Fabr.
Caserta, nel Parco
—
Fontana
dei Piloni.
Bosco
—
G5. E.
maurus
rifs.so
—
Fabr.
Laghi
i
Bosco
e nel
GG.
Graphosoma lineata
67.
Ancyrosoma albolineata
Kionero e presso
Fontana
68.
00
i
di Monticchio.
L.
Laghi
del Vulture.
Fabr.
dei Piloni (Vulture).
Odontotarsus grammicus
L.
StazAone di Orbetello.
Sub-ordo
HOMOPTERA.
Fam. CICADIDAE
69.
Tettigia orni L.
Campagne
di Palo.
Fam.
70.
Cixius nervosus L.
71.
Hypotmetus
72.
Pseudophana europaea
Osservatorio del Vesuvio
FULGORIDAE
—
Cima
del Vulturi
sp.
Parco di Caserta.
L.
S. ]\lichele al Vulture.
73.
Issus coleoptratus Fabr.
74.
Tettigometra virescens
Orbetello.
Vulture
—
Pan/,.
Bosco Rotondo,
Fam.
al Catria.
CEKCOPIDAE
75.
Triecpiiora snnguinolenta Linné.
76.
Lepyronia coleoptrata
Basilicata.
L.
Orbetello.
77.
Aphrophora
alni Fall.
Osservatorio Vesuviano.
—
78.
61
—
Philaenus spumarius Linn.
Orbetello (var. lateralis)
dei Piloni
—
Avellana
Fam.
79.
Centrotus cornutus Linn.
80.
Gargara genistae
— Caserta — Cima del
— Vetta del Catria.
Vulture
MEMBRACIDAE
Orbetello.
Lungo
Fabr.
Basento, sotto Potenza.
il
Fam. JASSIDAE
81.
Ulopa trivia Germ.
Avellana.
82.
Macropsis
lanio.
Avellana.
83.
Resomus venosus Germ.
—
Caserta
84.
Rionero.
Tettigonia viridis
Presso
i
Laghi
L.
di Monticchio.
85.
Penthimia atra Germ.
86.
Acocephalus costatus Panz.
87.
A. striatus Fabr.
Eionero (Villa Granata)
—
Avellana
Vulture, alla Fontana dei Piloni.
Avellana.
88.
Cicadula X-notata Panz.
89.
Athysanus variegatas Kbm.
Riooero (Villa Granata).
Orbetello.
90.
AUygus atomarius Germ.
Avellana.
91.
A. mixtus Fabr.
92.
Chlorita flavescens Fabr.
Piana
di Pollino.
Bosco rotondo, nel Catria.
(var. thoracica).
e
Fontana
—
Ordo
—
02
DIPTERA
(Ilo raccolto pochissime specie di Ditteri, e
neppure
nomo, non essendo ancora studiate).
LEPIDOPTERA
Ordo
1.
Pieris rapae L.
2.
Anthocaris belia
3.
Leucophasia sinapis
Cima
del Vulture.
=
Ilb.
Ausonia
Cr.
Monticchio.
L.
Monticchio
4.
Golias
myrmidone
—
Monticchio
5.
Esper.
Cima
Rhodocera rhamni
del Vulture.
L.
Monticchio.
6.
Melitaea didyma
Cima
7.
0.
del ^'ulture.
Argynnis Aglaja
Cima
8.
A. niobe L.
9.
A. paphia
Cima
L.
del Vulture.
del Vulture.
L.
Monticchio.
10.
A.
pandora
Schifi".
=
cìjnara Fab.
Monticchio.
11.
Melanargia galathea
12.
Satyrus hermione
Cima
Cima
13.
L.
del Vulture.
del
L.
\'ulture.
Pararge janira
L.
Monticchio.
\\.
Polia flavicincta Fab.
Cima
del Dolcedorine.
posso
danie
il
—
—
15.
Adela
16.
Grapholita foenella L,
fibulella Fab.
Cima
63
—
latreiUela Stph.
del Vulture.
Cima
del Vulture.
VAdcìa
e la
Grapholita sarebbero, secondo
babilmente nuove per
Ordo
le
il
Curò {in
lift.),
provinole meridionali.
GOLEOPTERA
Fam.
1.
Notiophilus aquaticus L.
2.
N. palustris Dufts.
3.
N. bigutta tus Fabr.
CARABIDAE
Vetta del Pollino.
Vulture (Fontana dei Piloni).
Bosco rotondo (Catria).
4.
Nebria brevicollis Fabr.
Cima
del Vulture.
*
Abbondantissima.
5.
N. Gillenhalli Schon.
6.
N. Krateri Kollar
Bosco rotondo (Catria).
Dejean
=
violacea Costa.
Vulture (Fontana dei Piloni)
—
Piano
sp.
e
varco del Pollino.
Abbondantissima.
Forse V Heydenii Dej. e questa specie devono essere indentifìcate.
7.
Carabus Germari
8.
Brachinus explodens
9.
Cymiudis humeralis Fabr.
Presso
Cima
Cima
10.
di
Lag'bi del Vulture.
Dufts.
Foi (Potenza).
del Vulture.
Blechrus glabratus Dufts.
Cono
Due
11.
i
*
Dejean.
del Vulture.
ind. della var
maurus Sturm,
Lebia cyanocephala Linn.
Avellana.
l'altro
glahrafus tipo Dufts.
pro-
12.
Licinus agricola
Varco
13.
Oliv.
=
64
-
Carabiis sUpItoides Rossi.
del rollino.
Ophonus azureus
Fabr.
Avellana.
14.
O. puncticollis Payk.
15.
Harpalus pubescens
A'ulture (presso
Laghi od alla Fontana dei
i
"Vulture (presso
IG.
Piloni.
Miiller.
Laghi).
i
H. sulphuripes Germar,
Avellana.
17.
H. aeneus Fabr.
Vulture (Fontana dei Piloni).
18.
Avellana.
H. rubripes Dufts.
Vulture (presso
19.
—
i
Laghi)
—
Avellana.
H. serripes Quens.
Vulture (Bosco di Monticchio).
20.
H. anxius Dufts.
21.
H. tenebrosus Dojean.
Vulture (Cono del Vulture).
Cima
22.
del Vulture.
H. quadripunctatus
Cima
Dej. Varietà a piedi neri.
del Catria.
23.
Argutor subsinuatus Dejean.
24.
Omaseus melas
Varco
del Pollino.
Vulture
25.
Kreutzer.
(Bosco di Monticchio).
Platysma picimanum
Dufts.
Catria (Vetta del Catria e Bosco rotondo).
26.
Pterostichus Xatarti Dej.
Varco
e
Piano
di Pollino.
Comunissimo.
27.
Abax
contractus Heer.
Vulture (Fontana dei Piloni).
28.
Percus PaykuUi
29.
P. strictus Dej.
Rossi.
Catria (Vetta del Catria e Bosco rotondo).
Avellana.
—
Sono d'avviso
collo Chaiuioir
Oberleitneri,
il
cui torace
—
65
che questa sia una specie distinta dalla
ha ben diversa forma
gradatamente allargandosi sino
ai tre terzi
e le cui elitre
vanno
mentre nello strictus esse
;
sono paralelle.
L'essersi trovata nell'Italia continentale è per
lisce l'anello fra
30.
Zabrus Orsinii
Piano
31.
Varco
e
Grecia
e
me
fatto
nuovo: stabi-
Sardegna boreale.
Baudi.
Dej.
di Pollino.
Bradytus apricarius Payk.
Piano del Pollino.
32.
Amara
trivialis Gyll.
Catria (Avellana e Bosco rotondo).
33.
A. familiaris Dufts.
Bosco di Monticchio
34.
—
Catria.
A. plebeja Gyllh.
Cima
di
Foi (Potenza).
35.
A. lucida Dufts.
36.
Calathus glabricoUis Dej.
Avellana.
Vulture (Cima
del
Vulture)
—
Varco e
vetta
del
Pollino
—
Catria
(Vetta del Catria e Bosco rotondo).
37. C. cisteloides IH. var.
Vulture (presso
i
laghi,
Monte Foi (Potenza)
Fontana
—
dei Piloni,
Pollino (Varco
cima del Vulture.
e vetta del
— Cima
Dolcedorme)
di
—
Catria (Avellana e Bosco rotondo).
38. C.
punctipennìs Germ.
Vulture (Cima del Vulture)
39. C.
—
Catria (Avellana e Bosco rotondo).
moUis Marsh.
Vulture (Vetta del Vulture).
40. C.
melanocephalus Linn.
Cima
di Foi (Potenza)
—
Varco del Pollino
—
Catria (vetta
rotondo).
41. C.
micropterus
Dufts.
Vulture (Rionero e fontana dei Piloni).
42.
Platynus (Agomim) viduus Panz.
Catria (Avellana).
'
Ann. XIV.
5
e
Bosco
—
43.
()0
—
Trechus minutus Fabr.
Vulture (Fontana dei Piloni)
—
Abetina
Antimo (Potenza)
S.
—
Varco
del Pollino.
44.
Tachypus flavipes
Koma,
45.
Bembicidium
Parco
Linn.
nel Colosseo.
di
{Peryplius) nitidulum ilarsb.
Caserta
—
Vulture (presso
i
Laghi)
— Varco
del
Pollino
—
Catria (Avellana).
Fam. DYTISCIDAE
46.
Haliplus lineatocollis Marsh.
47.
Laccophilus minutus Linn.
48.
Agabus dydimus
Vulture (Rionero).
Vulture (Rionero).
Oliv.
Catria (Avellana).
49. A. nitidus Fabr.
Catria (Avellana).
50.
A. bipustulatus Linn.
Vulture
(Rionero)
—
Monte
Foi,
presso
Potenza
della Vornosa, Avellana),
51.
Dytiscus marginalis Linn.
Vulture (Rionero).
Fam.
52.
Gyrinus natator
Lin.
Vulture (Rionero)
—
Catria (Avellana).
Fam.
53.
Philhydrus dilutus Erich.
54.
Laccobius minutus Linn.
Caserta, nel Parco
Vulture (Rionero)
GYRINIDAE
—
HYDROPHILIDAE
Vulture (Riouero).
—
Catria
(Fontana
—
55.
Helochares lividus
Baudi {in
67
—
Forst.
Ut.) considera
i
due individui raccolti come una varietà od
di questa specie: in essi la
anomalia
è piìi forte e più
punteggiatura
profonda. L'egregio entomologo torinese ne ha trovato degli esemplari
simili,
assieme al genuino ìividus, nei dintorni di Torino,
e
ne possiede
anche, proveniente dall'Ungheria, una sola femmina.
56.
Limnebius sìmilis Baudi.
Parco
di Caserta.
Mancando
trovato
il
il
maschio non
si
può determinare con
sicurezza.
Baudi ha
sìmilis anche in Abruzzo.
57.
Helophorus granularìs Linn.
58.
Hydraena producta
—
Foi (presso Potenza)
Catria (Avellana).
Muls.
Catria (Avellana).
Fam.
59.
Tachyporus hypnorum
60.
Quedius
STAPHYLINIDAE
Fabr.
Vulture (Rionero),
tristis Gravenh.
Vulture (Fontana dei Piloni)
61.
—
—
Q. picipes Mannerh.
Varco del Pollino
—
Catria (Avellana).
impressus Panz.
62. Q.
Vulture (Fontana dei Piloni)
—
ochropterus Erichs.
63. Q.
Varco del Pollino.
64. Q.
ochripennis Ménétr.
Vulture (Fontana dei Piloni).
65. Q. fulgidus Fab.
Varco
del Pollino.
66.
Staphylinus stercorarius
67.
Ocypus cupreus
Oliv.
Catria (Bosco rotondo).
Rossi.
Vulture (Fontana dei Piloni).
68.
Varco del Pollino
O. morio Gravenh.
Varco del Pollino.
Varco
del Pollino.
Catria (Avellana).
—
69.
O. brachypterua Brulle.
70.
0. italicus
68
—
Vulture (Castello di Mouticchio).
Munto
71.
A rag.
Potenza
Foi, presso
—
Varco
Philonthus aeneus (Staphilinus)
Varco
72. P.
del Pollino
Rossi.
del Pollino.
ebeninus Gravenh.
Varco del Pollino.
73.
P. nigrìtulus Gravenh.
Vulture (Presso
i
Laghi).
74.
Xantholinus longiventris Heer.
75.
Baptolinus afflnìs Payk.
Vulture (Fontana dei Piloni).
Varco
del Pollino.
76. Stilicus subtilis Erichs.
Parco di Caserta.
77.
Paederus Baudii Fairm.
78.
P. litoralis Gravenh.
Catria (Avellana)
Parco
di Caserta.
Fam. SILPHIDAE
79.
Silpha reticulata Fabr.
Cima
di
Monte Foi
—
Catria (sulla vetta).
Fam.
80.
HISTERIDAE
Saprinus subnitidus De Mars.
Vesuvio (presso
il
Cratere).
Fam.
81.
Phalacrus corruscus.
82.
Olibrus liquidus Erichs.
PHALACRIDAE
Vulture (Melfi; fontana dei Piloni).
Stazione di Orbetello.
—
Catria (.\vellana.)
—
83. O.
69
—
helveticus Tourn.
Abetina
S.
Antimo presso Potenza.
84. O. millefolii Payk.
Vulture (Cono del Vulture).
NITIDULIDAE
Fara.
85.
Brachypterus gravidus
lUig.
Catria (Avellana).
86.
Meligethes coracinus
Sturili.
Parco di Caserta.
87.
M. egenus
88.
M. ovatus Sturm.
Erichs.
Vulture (Rionero).
Vulture (Rionero).
89.
Rhyzophagus dispar Payk.
Varco del
Pollino.
Pam. TROGOSITIDAE
90.
Thymallus limbatus Fab.
Varco
del Pollino.
Fara.
91.
DERMESTIDAE
Dermestes Fritschi Kugel.
Vesuvio (presso
Cratere).
il
Fani.
92.
Syncalypta setigera
BYRRHIDAE
lUlg.
Vetta della Dirupata di Morano.
93.
Byrrhus dorsalis
Fabr.
Catria (sulla vetta)
Fam.
94.
LUCANIDAE
Dorcus paralellopipedus Linn.
Vulture (presso
i
Laghi ed
al
Bosco di Monticchio).
—
95.
70
—
Sinodendron cylindricum Linn.
Varco dol rullino.
Fam.
96.
SCARABAEIDAE
Aphodius {Coprimorphus) scrutator
llerbst.
Catria (sulla vetta).
97.
A. obscurus Fabr.
98.
A. thermicola Sclim.
—
Varco del Pollino
Catria (sulla vetta).
var. elyt. nigris
Sturm.
Catria (Bosco rotondo).
99.
A.
{Acì-ossì(s)
discus Schmidt.
—
Varco del Pollino
Catria (Avellana).
100.
Geotrupes sylvaticus Panz.
101.
G. pillularius Linn.
Catria (Avellana).
Vulture (Bosco di Monticchio).
102.
Anomala
lunii Dufts.
Vulture (presso
Laghi; a Rionoro la var. DoubUeri Muls.; Fontana
i
dei Piloni).
103.
Phyllognathus silenus Fabr.
Foggia.
104.
Oxythyrhea
stictica Linn.
Vulture (presso
105.
i
Laghi ed a Rionero).
Cetonia floralis Fabr.
Vulture (Bosco
lOG. C,
opaca
di Monticchio).
Fabr.
Avellana.
107. C.
aurata Linné.
Vulture (presso
una
i
Laghi; Fontana dei Piloni;
varietà, cuprea,
da
bella var. cerulea).
108.
Trichìus fasciatus Linn.
Piano
109.
e
Varco del Pollino.
T. abdominalis Ménét.
Catria (Avellana).
al
attribuirsi alla hicìdida
Bosco
di
— Catria
Monticchio
(Avellana,
— Tino, Valgus hemipterus Liun.
Vulture (sulla vetta).
Fara.
111.
BUPRESTIDAE
Antaxia ìnculta Germ.
Vulture (Melfi).
112. Agrilus viridis Linn.
Catria (Avellana; a Bosco rotondo la var. fagì Hat/,.)
ELATERIDAE
Fam.
113.
Cardiophorus rufipes {Elater) Fourc.
Vulture, presso
114. C.
i
Laghi.
rubripes Germ.
Sul Vulture, a m. 723.
115.
Melanotus tenebrosus
Erichs.
Sul Vulture, a m. 723; Bosco di Monticchlo; Fontana dei Piloni.
116.
M. castanipes
117.
Limonius lythrodes Germar.
Payk., var. pedibus nigropiceis.
Varco del Pollino.
Osservatorio Vesuviano.
118.
Athous niger
L.
Vulture (Fontana dei Piloni).
119.
Agriotes corsicus Candèze.
Stazione di Orbetello.
Fam.
120.
Lampyris noctiluca
Parco
di Caserta
—
121.
Luciola italica L.
122.
Ragonica fulva
MALACODEEMIDAE
Linn.
Vulture (Bosco di Monticchio).
Monte Foi (Potenza).
Vulture (Rionero
Potenza.
Scopol.
=
e presso
melanura
i
Laghi)
Oliv.
—
Abetina
di
S.
Antimo presso
—
123.
Telephorus bicolor Herbst.
124.
Malachius bipustulatus
Vulture (presso
72
—
Laghi).
i
A'ulturo (Kionero e presso
125.
M. viridis Fab.
126.
M.
127.
Ebaeus taeniatus
Lin.
i
Laghi).
Vulture (Melfi, Fontana dei Piloni).
ruficollis Oliv.
Vulture (presso
Laghi).
i
Muls.
Osservatorio Vesuviano.
128.
Henicopus pilosus
Scop.
Varco del Pollino.
129.
Dasytes bipustulatus Fab.
Vulture
(presso
Laghi;
i
Castello
e
bosco
di
(Avellana).
130.
Dolichosoma nobile
131.
Danacaea
IlL
Staziono di Orbetello.
pallipes Panz.
Vulture (Rionero).
=
132. D. nlgritarsis Kust.
tomentosa Muls.
Osservatorio Vesuviano.
Fam.
183. Stenosis
Cima
intermedia
TENEBRIONIDAE
Solier.
del Vulture.
134. S. pilifera Solier.
Cono del Vulture.
185.
Akis
italica Sol.
Roma,
136.
Roma,
137.
nel Colosseo.
Blaps glbba
Castel.
noi Colosseo
Asida Pirazzolii
—
Vulture (Melfi)
Allard.
Vetta del Catria.
138.
Pimelia rugulosa
Gorrn.
Osservatorio Vesuviano.
Monticchio)
—
Catria
—
139.
73
—
Pedinus meridianus Muls.
Vulture (Cono del Vulture e vetta del Pizzuto di S. Michele)
della Dirupata di Morano.
140.
Colpotus strigicoUis Muls.
Catria (Avellana).
141.
Opatrum alternatum
Cima
? Ktìst.
della Dirupata di
Morano.
Sembra un' esemplare male
142. O.
nigrum
Cima
sviluppato.
Kiist.
della Dirupata di
Morano
—
143.
Tenebrio molitor Linn.
144.
Acanthopus caraboides Petagna.
Vulture (presso
Catria (Avellana).
Vulture (Bosco Monticchio)
145. Cistela
umbellatarum
—
Catria (Avellana).
Kies.
Vulture (sulla vetta ed a m. 728).
146. C.
semiflava
Kiist.
Vulture (vetta del Pizzuto di
147.
Podonta
Abetina
148.
S. Michele).
italica Bandi.
di S.
Antimo
Omophlus plcipes
e
Monte Foi (Potenza).
Fab.
Vulture (Fontana dei Piloni).
Fam. LAGKIIDAE
149.
Lagrla hirta
Linn.
Vulture (Bosco di Monticchio).
Fam. PEDILIDAE
150.
Scraptia dubia
Oliv.
=r f^tsca Latr.
Parco di Caserta.
Fam. ANTHICIDAE
151.
Notoxus cornutus Fabr.
Osservatorio del Vesuvio.
i
Laghi).
—
Cima
—
74
—
152. Aatliicus ruGcollis Schmidt. i— sanguinicoìiis Lafertó.
Staziono di OrbetcUo.
MORDELLIDAE
Fam.
153. Mordellistena
pumila
Gyll.
Vulture, sulla vetta.
154.
Anaspis varians Muls.
Osservatorio Vesuviano.
CANTHARIDAE
Fam.
155.
Cerocoma Schaefferi
Vulture (Fontana dei Giumentari o Cono del Vulture).
156.
Mylabris flexuosa
Varco
157.
Oliv,
del Pollino,
M. 10-punctata Fab.
Vulture (Melfi; fontana dei Piloni; Badia di Monticchio).
OEDEMEPJDAE
Fam.
158.
Oedemera
nobilis Scop.
Vulture (Fontana dei Piloni)
—
Catria (Avellana).
159. O. flavipes Fabr.
—
Osservatorio del Vesuvio
Vulture (Rionero; presso
tria (Avellana).
160. O. lurida Marsb.
Vulture (Fontana dei Piloni).
Fam.
161.
Barynotus pyrenaeus
Cima
162.
CURCULIONIDAE
Brissout.
del Catria.
Sitones gressorius Fabr
Vesuvio (presso
il
cratere).
i
Laghi)
—
Ca-
—
75
—
163. S. tibialis Herbst.
Cima
della Dirupata di Morano.
164. S. lineatus Limi.
Vulture (presso
i
Laghi)
—
Cima
della Dirupata di
Morano.
165. S. sulcifrons Thun.
Vulture (Fontana dei Piloni).
166.
Polydrosus amplicollis Baudi.
Catria (Avellana).
167. P. sericeus Schaller.
Vulture (Fontana dei Piloni).
168.
Otiorrhynchus romanus
Boll,
var armatus Boli.
Vulture (Rionero: danneggianti
169. O.
belve ticus
Varco
170. O.
i
vigneti).
Bull.
del Pollino.
pruinosus ? Germ.
Vetta del Dolcedorme.
Individuo deteriorato dal Baudi attribuito
171. O.
aterrimus
al
pruinosus Germ.
Bull.
Vetta del Catria.
172. Peritelus
Cima
173.
parvulus
Seidl.
del Vulture.
Phyllobius maculicornìs Germ. var femorihus concolorihus.
Cima
174. P.
di
Monte
Foi.
sinuatus Fabr.
Parco
di Caserta.
175.
Hypera punctata
176.
H. variabilis Herbst.
Cima
Fabr.
della Dirupata di Morano.
Catria (Avellana).
177.
H. Pollux Fab.
178.
Mecaspis emarginatus Fabr.
179.
Larinus latus Herbst.
Vulture (Rionero).
Vetta
Cima
180. L.
e
varco del Pollino.
=
Curculio eardui Rossi.
del Vulture.
scolymì
Oliv.
Vulture (Fontana dei Piloni e cima del Pizzuto di S. Michele).
—
181.
Larinus carinirostris
76
—
Gyll.
Sul Volture.
182. L.
jaceae Fabr.
—
Abetina
S.
Antimo presso Potenza.
Vulture (Fontana dei Piloni)
—
Cima
Cima
183. L.
184. L.
del Vulture
turbinatus
obtusus
Gyll.
della Dirupata di Morano.
Gyll.
Catria (Avellana).
185.
Lixus umbellatarum Fabr.
Vulture (presso
186. L.
Laghi).
i
Ascanli Linn. var albo margìnatus Schall.
Vulture (presso
Laghi).
i
187. L. junci Poh.
Cono
188.
del Vulture.
Apion pomonae Fab.
Catria (Avellana).
189.
A. subulatum Kirby.
Vulture (presso
Laghi).
i
190.
A. ochropus Germ.
191.
A.
Catria (Avellana).
cyaneum Do
Geer.
=
carduorwn Kirby.
Vulture (Rionero).
192. A.
urticarium
Ilerbst.
=
vernale Payk.
Vulture (Rionero).
193. A. radiolus Kirby.
Vulture (presso
194.
i
Laghi).
A. seriesetosum Wenk.
Catria (Avellana).
195. A. laevicolle Kirby.
Parco
196. A.
di Caserta.
apricans Herbst. var ononidis
Gyll.
Stazione di Orbetollo.
197.
A. virens Herbst.
Vulture (Rionero).
198.
Rhynchites planirostris [Attdahus) Fabr.
Catria (Avellana).
—
199.
Anthonomus rubi
—
Herbst.
—
Vulture (Rionero)
77
Avellana,
200.
Orchestes fagi Linn.
201.
Tychius cuprifer Panz*
Catria (Avellana e Bosco Rotondo).
Parco
202.
di Caserta.
Sybines attalicus
Gyll,
Vulture (Fontana dei Piloni),
203.
Cionus ungulatus Germ,
204.
Gymnetron beccabungae
Catria (Avellana),
Cima
Linn, var veronicae vel nignim Germ,
del Vulture.
205.
Miarus distinctus Bob.
206.
Ceuthorrhynchus pleurostigma Marsh,
207.
Ceuthorrhynchidius terminatus Herbst.
208.
Trachyphloeus sp ?
Vulture (presso
i
Laghi).
Vulture (Fontana dei Piloni).
Vulture (Rionero).
Cono del Vulture.
Specie affine
209.
^iìV aristatus
Calandra oryzae
ed allo spinitnanus',
ma
certamente diversa,
Linn.
Catria (Avellana).
Fam.
CERAMBYCIDAE
210.
Pachyta cerambyciformis Schrank
211.
Leptura cordigera
—
octomamlata
Schall.
Vulture (Fontana dei Piloni).
Fùssel =: hastata Sulz.
Avellana.
212. L. bifasciata Miill.
Vulture (Rionero; fontana dei Piloni).
213.
Clytus Bobelayei
Vulture (presso
i
Brulle, var grancUs.
Laghi),
214. C. massiliensis Linn.
Parco
215.
di Caserta.
Parmena
balteus Linné
=
Lamia
unifasciata Rossi.
—
21G.
Morimus asper
217.
Calamobius gracilis
=
Schultz.
78
—
higiibrìs Fabr.
Avellana.
Cono
218.
Kreutz.
del Vulture.
Agapanthia lineatocoUis lìonovan
=
Saperda
Vulture (Fontana dei Piloni).
219 A. suturalis Fabr.
Vulture (presso
cyanea
220. A.
Laghi).
i
= micans
Herbst.
Panz.
Cono del Vulture.
Fam.
221.
Spermophagus cardui
BRUCHIDAE
Boli.
Stazione di Orbetello.
euphorbiae
222. S.
Kiist.
Monte Foi (Potenza).
Bruchus marginalis
223.
Fabr.
Avellana.
224. B.
nanus Germ.
Vulture (Ixionero).
225. B.
pubescens
Gerni.
Melfi.
Fam.
226.
Donacia bidens
227.
Lema melanopa
A^ilture (presso
Parco
228.
di
Oliv.
i
Caserta
CHRYSOMELIDAE
= verskoìorca
Laghi).
Linn.
—
Vulture (Rionero).
Labidostomìs lucida
Gerra.
Monto Foi (Potenza).
220. L.
longimana Linn.
Vulture (Fontana dei Piloni).
230.
Tituboea sexpunctata
Parco
di Caserta.
Brahni.
Oliv.
cardili Fabr.
—
231.
79
—
Cryptocephalus cristatus Duf.
Parco
—
di Caserta
Vulture (Fontana dei Piloni; presso
i
Laghi; cono
del Vulture).
232. C.
hypochoeridis Linn.
Abetina
233. C.
Antimo (Potenza).
S.
Moraei Linn.
Parco
di Caserta.
234. C. labìatus Lin.
Avellana.
235. C.
amoenus
Parco
di
=
Drap.
—
Caserta
vHHila
Vulture (Rionero).
= minutus
236. C. fulvus Goeze.
Suffr.
Fabr.
Osservatorio del Vesuvio.
237. C.
geminus
ocellatns Drap.
Gj^il.
Vulture (Rionero).
=
238. C. strigosus Germ.
strigatus
111..
Avellana.
239.
Melasoma populi
Al Vesuvio,
lave
240.
il
Linn.
—
Parco di Caserta
Vesuvio.
dì 7 luglio 1880,
presso
il
cono.
Chrysomela Heeri
Kùst.
Cima
241. C.
fin
questa specie era numerosissima sulle
del Vulture.
haemoptera
Linn. varietas.
Avellana.
242. C.
menthastri
Parco
243. C.
Suff.
di Caserta.
viridana
Kiist.
—
=
Vulture (Rionero; presso
paltistris Suff.
Vulture (Rionero).
244. C. fastuosa Linn.
A^arco del Pollino.
245. C. cerealis Lin. var violacea Schaller.
Avellana.
246. C. polita Linn.
Vulture (Laghi del Vulture).
247. C. gloriosa Fabr.
Varco del Pollino.
=
sjìcciosa Panz.
i
Laghi)
—
Avellana.
—
80
—
J4S. C. cacaliae Srhrank, var scnccionis Schuui.
Varco del Pollino.
249.
Podagrica malvae
250.
Graptodera oleracea
Illig^.
Melfi.
Limi.
Vulture (Rionoro).
2.51.
Longitarsus niger Kuch.
252.
Li.
Staziono di Orbotello.
pratensis Panz.
Avellana.
253.
Chaetocnema chiorophana
Dufts.
Stazione di Orbetello.
254. Psylliodes
attenuata IH.
Osservatorio Vesuviano
Gli esemplari presi
—
Vulture (Fontana dei Piloni).
all'Osservatorio
Vesuviano appartengono ad una
varietà con punteggiatura alquanto più superficiale, che
255.
Galeruca sicana
256.
G. tanaceti Linn.
Cima
Eeiche.
della Dirupata di
Morano.
Varco del Pollino.
257. G. littoralis Fab.
Cima
258.
della Dirupata di Morano.
Cassida vibex
Vulture (presso
259. C.
=
i
margaritacea
viridis Fab.
Laghi).
Schall.
Vulture (Fontana dei Piloni).
260. C.
nebulosa Linn.
Parco
di Caserta.
261. C. virldis Linn. == equestris Fabr.
Vulture (Rionero; presso
Fam.
262.
si
trova an-
(Baudi in
che in Piemonte.
Endomychus coccineus
Catria (Bosco rotondo).
i
Laghi.
ENDOMYCHIDAE
var major Linn,
litf.).
—
COCCINELLIDAE
Fani.
=
2G3.
Hypodamia mutabilis
264.
Adalia bipunctata Linn.
2(35.
Coccinella 14-pustulata Linn.
Goeze,
—
Osservatorio del Vesuvio
—
81
mutabilis Scriba.
Vulture (Melfi; cono del Vulture).
Vetta del Vulture.
Vulture (Fontana dei Piloni).
266. C.
10-punctata Linn.
Roma
287.
C
nel Colosseo
—
=
variabilis Fabr.
Abetina
S.
Antimo presso Potenza.
7-puuctata Linné.
Vulture (Cono e vetta del Vulture; piccola cima del Vulture a 723 m;
fontana dei Piloni)
—
Varco del Pollino
e vetta del
Dolcedorme
—
Catria (Avellana: Bosco rotondo e vetta del Catria).
268.
Semiadalia li-notata (Coccinella) Schneid,
Vulture (Fontana dei Piloni; piccola vetta del Vulture a m. 723; cono
del Vulture, vetta del Pizzuto di S. Michele).
269.
Scymnus nigrìnus
Kugel.
Parco dì Caserta.
270. S.
=
Apetzì Muls.
frontalis Rossi.
Stazione di Orbetello.
271. S.
capitatus Fab.
Stazione di Palo.
272.
Rizobius litura Fab. var pallidulus Muls.
Vulture (Rionero).
273. Subcoccinella
24-punctata Linn.
=
C. globosa
Schn.
Vulture, sul cono ed alla Fontana dei Piloni).
Ordo
HYMENOPTERA
1.
Bombus
2.
Psithyrus saltuum Panz.
3.
Psithyrus.
Cima
Cima
lapidarius Linn. ^cf.
del Catria.
n. sp.
(f.
? vel saltuum var. ?
(f.
del Catria.
Ann. XIV.
6
—
mi
Aloltu
(Juulo clie di
82
questa specio
plare, inoltre guasto assai per
È
di
cettuata
testa
la
alquanto
il
iioii
siasi raccolto
lungo soggiorno
che un solo useui-
nell'alcool.
statura mediocre, intieramente coperto di peli fulvo-grigiastri ec-
torace, le tibie od
è
il
—
tutta,
i
una
dorsale
fascia
tarsi, nello quali parti
clipeo sono totalmente
piti
trasversale
lisci,
meso-
sul
sono neri. La testa
peli
allungata al basso che nel P. saìtimm\
piti
le
guancie ed
senza punteggiatura. Le antenne sono
foggiate corno quello del P. saltumn,
alquanto
i
ma un
poco mono robuste, od
lunghe. Finalmente la punteggiatura dell'addome è la
medesima che
nell'or citata
ma
specie,
la valvola anale
quasi del tutto piana, e solo all'estremità ha
una
ventrale è
lievissima
traccia
di rigonfiatura.
Io credo assai probabile che insistenti ricerche sui monti dell'Italia meridionale condurrebbero alla scoperta di
ma
poco numeroso
esaminato non permette ancora
4.
Nomada
una nuova specie
interessante genere di Melliferi;
distinguenda Moraw.
di dare
una
il
di questo
solo esemplare
sicura affermazione.
cf.
Vulture.
5.
Halictus quadristrigatus Latr.
Dirupata
di
6.
H. quadricinctus Kirby.
7.
Polistes biglumis Linn. ^.
Cima
Cima
8.
9.
?.
del Catria.
Dolcedorme.
del
Psammophila viatica
Cima
cf'.
Morano.
del Vulture
P. affinis Kirby.
—
Linn. ?.
—
Cima Dolcedorme
Vetta del Catria.
d'-
Vetta del Catria.
10.
Tachytes
n. sp. tf.
Varco del
La
Pollino.
singolare scultura del metatorace serve a distinguere questa specie
assai facilmente dallo congeneri europee: la parto dorsale, cioè
tanoto, ò striata longitudinalmente;
rose, rugose,
sono leggermente incurvate
volta all'esterno, per cui formano
molto appiattiti; per questo
affini
le striature
T. nigrìpennis a
quasi
carattere
larghe, poco
il
mo-
nume-
ad arco con la convessità
una
serie
diversifica
pompili formìs: ho avuto
di
concentrici,
ampiamente
il
dalle
dubbio che fosse
T.
la
psammobia
ma
Kohl.,
esemplare (?) che posseggo
la
scultura
metanolo nell'unico
del
di quest'ultima, e
che ricevetti dall'autore,
ma
bensì vicina a quella dell'esemplare del Pollino,
è
pur tuttavia
ancora diversa, ed inoltre non presenta questo la forma del
clipeo
indicata nella descrizione. Negli altri caratteri l'insetto in questione
si
avvicina alle specie sopra nominate.
ancora un confronto con un
Siccome intendo di
(f tipico della
T.
psammobia,
istituire
e
siccome
devo ancora fare l'esame delle specie esotiche (cosa indispensabile negli
Imenotteri
non
se
vogliono commettere
si
solenni
nella
errori
determinazione delle specie), così non posso ancora pronunciarmi
defi-
nitivamente sull'argomento.
11.
Chrysis succinctula Spin.
Cima
?.
del Vulture.
Questo esemplare presenta una varietà singolarissima
tanto che senza un diligente esame
narlo con esattezza;
difficilmente
si
di
colorazione,
nomi-
saprebbe
a primo aspetto credetti di aver sott'occhio
io
esemplare della C. basalis Dahl., poiché
race di colore azzurro-verdognolo,
vi
trovavo la testa ed
appena lumeggiato
di
verde
primo segmento addominale
il
dorato, assai scuro, quasi azzurro cupo
un
cessivi di
bel rosso di
forma della testa
non
si
alla base;
si
e della valvola
anale subito
trattava punto della basalis. Devo
teri
eccettua
r
il
colorito,
to-
più
è dì color verde
due segmenti suc-
rame; la punteggiatura però del corpo, la
solo con qualche fatica riuscii a trovarle
Se
i
un
ancora
chiaro sulle due aree laterali del dorsulo, e più leggermente
sullo scudetto; inoltre
il
come
si
per
il
mi dimostrarono che
altro
confessare che
vero nome.
vede molto diverso, in tutti
insetto in questione è identico alle
C
ì
carat-
succinctula tipiche, di cui
posseggo molte altre varietà, nessuna però così spiccata come questa.
12.
Chalcis femorata Dalm.
Vulture
Il
cf
—
?
?
Bosco Monticchio.
presenta una varietà colle tibie posteriori gialle.
13.
Bracon terrefactor
14.
Aleiodes sp
Rossi ?.
Sul Vulture.
?
?.
Vulture.
15.
Ichneumon insidiosus Wesm.
Cima Dolcedorme.
?.
—
FORMICIDAE
Fam.
Ili.
Camponotus ligniperdus
—
84
Latr.
(Catria Bosco rotondo).
17. C.
aethiops Latr.
Melfi
—
Monticchio-
18. C. lateralis Oliv.
Caserta.
19.
Formica sanguinea
Ciiua del Vulture
20. F.
cinerea Mayer.
21. F.
rufibarbis Fabr.
—
Orbetello
Cono
22.
23. L.
Cima
Sul Vulture
del Catria.
—
Cima
del Catria.
del Vulture.
Lasius alienus
Cono
Latr.
—
Foerst.
del Vulture.
emarginatus
Oliv.
Bosco rotondo.
24.
Tapinoma erraticum
25.
T. nigerrimuia Nyls.
Latr.
Foggia.
l'alo.
26.
Tetramorium coespitum
Melfi
27.
—
Cima
Linn.
del Pollino (Dolcedorme)
Leptothorax Rottembergiì
Questa specie
è
C.
—
Cima
del Catria.
Emery.
alquanto interessante; fu trovata finora solo nel mez-
zogiorno d'Italia ed in Africa.
Cono del Vulture.
28.
Myrmica
Cima
scabrinodis Nyls.
della Dirupata di
29.
Aphaenogaster barbara
30.
A. structor Latr.
Caserta
—
Orbetello
31.
Melfi
—
—
Caserta
Morano
Bosco
—
—
Cima
di
Melfi
Monticchio.
—
Cima
della Dirupata di
A. testaceo-pilosa Lucas. var. spinosa Era.
Orbetello.
del Pollino.
Linn.
Morano.
—
32.
A, testaceo pilosa Lncas.
33.
Pheidole pallidula Nyl.
Cima
var.
della Dirupata di
85
—
Campana Em.
Morano.
Caserta.
34.
Cremastogaster scutellaris
Oliv.
Caserta.
MOLLUSCA
Caroti ha fatto un
ampia raccolta
di Molluschi, per conto della signora
marchesa Marianna Paulucci, nella
collocati, per esser poi a suo
cui ricchissima collezione sono ora
tempo dalla stessa signora studiati
pubblicati.
VERTEBRATA
PISCES
1.
Barbus plebejus
2.
Tinca vulgaris Cuv.
Fiume
Laghi
Val.
Oliventa, presso Kionero.
di Monticchio.
3.
Leuciscus cephalus Linné.
4.
Alburnus fracchia Hechel.
5.
A. vulturius Costa.
Fiume Oliventa, presso Rionero.
—
Leuciscus alhklus Costa.
Fiume Basente, presso Potenza.
Laghi
6.
di Monticchio.
Anguilla vulgaris Fleram.
Laghi
di Monticchio.
AMPHIBIA
1.
Rana
esculenta L.
Laghi
di Monticchio.
e
—
2.
R. temporaria
86
—
L.
Bo.-co di Moiiticchio.
3.
Bombinator igneus
Badia
—
4.
di
Laiir.
— Nelle
Monticchio
di
Monticchio!
Bufo vulgaris Laur. var amethistina.
Nei ruderi del Castello
5.
acque ferruginose termali
Monte Poi (Potenza).
di Monticchio.
B. variabilis Fall.
Caserta, nel Parco.
REPTILIA
1.
Testudo graeca
L.
Rionero.
2.
Hemidactylus verruculatus Cuv.
Roma, nel
Colosseo.
3.
Podarcis muralìs Laur.
4.
Anguis
5.
Tropidonotus natrix Linnò.
6.
Vipera aspis Linné.
Rionero
in A'ulture
—
Castrovillari
Nei ruderi del Castello
Laghi
—
Dirupata
di
Morano.
fragilis L.
df'l
di Monticchio.
Vulture.
Cono del Vulture.
AVES
Gyps fulvus
Briss.
Può avere qualche
talora
si
interesse
trovaruno
il
individui
fatto che di questa specie,
qua
e là
sull'Appennino,
della
fu
quale
proso un
bello esemplare maschio in Calabria presso Tarsia, attualmente pos-
seduto dai sigg. Rende. I pastori del Pollino mi assicurarono veder-
sene non troppo raramente qualcuno sulla montagna.
—
87
—
MAMMALIA
Erinaceus europaeus
1.
L.
Rionero, nelle vigne.
Talpa europaea
2.
Rionero, negli
L.
orti.
Sorex pygmaeus
3.
Pali.
Serra Crispo, al Pollino.
4.
Meles taxus Schr.
5.
Foetorius putorius Keys
Monticcliio.
Badia
(li
Lutra vulgaris
6.
et Blas.
Monticcliio.
Erxl.
Laghi del Vulture.
7.
Vulpes vulgaris
Bosco
di
Monticchio
Canis lupus
8.
Bosco
di
Briss.
—
Pollino.
—
Pollino.
L.
Monticchio
Sciurus vulgaris L.
9.
Bosco
di Monticchio.
10.
Myoxus quercinus
11.
Arvicola glareolus Schreb.
L.
Avigliano.
Serra Crispo, al Pollino.
12.
Lepus timidus
L.
Monticchio.
13.
Cervus capreolus
L.
Bosco di Monticchio.
14.
Sus scrofa ferus
Bosco
di
L.
Monticchio
POLIMORFISMO E LA PARTENOGENESI
ir.
DI
ALCUNI
ACARI (GAMASIDI)
MEMORIA
ANTONIO BERLESE
GENERALITÀ ANATOMICHE
I
gamasidi costituiscono una famiglia ricca
che presenta
specie,
II
i
generi
di
e
di
seguenti caratteri.
capotorace non è separato dall'addome che in alcune formo
giovani.
La
pelle
che copre questi animali è dura; solo nei gio-
negli esemplari che
vani
hanno appena subita
la
muta, essa
apparisce assai sottile e spesso ialina.
Di questi esemplari appunto è necessario valersi, allorché
vogliano esaminare
il
gli
organi interni, come
il
tubo
digerente;
sistema nervoso, tracheale, muscolare ecc. Le specie del
genere Dermanyssus, hanno
il
tegumento molle anche
si
solo
allo stato
perfetto.
Spesse volte l'epidermide del corpo è
e viene
cosi
a costituire
delle
vere
in alcuni punti indurita,
placche chitinose.
Queste
placche sono un carattere eccellente per la classificazione dei generi e delle specie.
Cosi nei Notaspìs, la placca ventrale combacia perfettamente
colla dorsale.
Nei
Gamasus
quelle dorsali.
vi
hanno molte placche
sul ventre, separate
da
—
In questo ultimo genere
si
—
89
possono notare
al
ventre tre plac-
che principali che sono:
Il
piastrone sternale, collocato tra
paia, confinante al disopra
col
mento
le
e
zampe
due prime
delle
placca
al
disotto
le
due ultime paia
colla
successiva.
ìnastrone mediano, collocato tra
Il
zampe;
Il
fa
di
parte nella femmina dell'apertura genitale.
piastrone anale
collocato dietro le zampe, porta
^
scolpita
l'apertura anale.
Nei maschi però mancano affatto tutte codeste placche, e noi
vediamo
mento
in quella
vece l'epidermide dura e continua, correre dal
all'estremità anale ed unirsi
Sul dorso infatti,
si
anche
colle placche dorsali.
osservano in alcune specie due placche,
separate tra loro, talora da una striscia di epidermide
talora semplicemente da
marsi del capotorace, e
un
la
solco.
La placca
molle,
e
anteriore può chia-
seconda dell'addome, attesoché coprono
due regioni che nelle larve
e
ninfe,
rappresentano
appunto
il
capotorace e l'addome, e sono separate da un solco.
Però, giova ripeterlo, non in tutte
le specie, la
placca dorsale
è suddivisa.
Nei Notaspis in quella vece,
sempre
in-
questa
os-
piastrella discoidale od ellittica,
che
la placca dorsale è
tera (negli adulti), e cosi pure la ventrale
servasi in ambi
i
una
sessi
;
però su
è l'opercolo che protegge l'apparato esterno della riproduzione.
Il
tessuto cellulare pavimentoso di queste regioni riesce
di-
stintissimo.
L'apparato boccale
menti dal basso
si
compone
all'alto e viceversa,
grado, dairinnanzi
all'
un rostro capace
di
movi-
come anche, sebbene
in
minor
di
indietro, e dall' indietro
all'
innanzi.
Quali pezzi inservienti alla présa degli alimenti ed alla masticazione esistono:
guetta, appoggiata
/
i
palpi,
le
mandibole,
le
mascelle e la
lin-
al labbro inferiore.
palpi sono pezzi articolati, divisi in sei segmenti, dei quali
quasi sempre
il
primo
e l'ultimo
sono assai corti,
e
il
secondo
—
—
«)0
assai lungo, inseriti ai lati del rostro, e cilindrici o leggermente
fusiformi.
Allo stato di riposo sono piegati ad arco verso
penultimo articolo esiste un appendice
lato interno del
a forchetta e diretta verso
opposto.
lato
il
non
di rado, biforcate e acute.
dei peli che ornano
i
foggiata
anche
volte
Sono tutte metamorfosi
palpi e che spesseggiano verso l'apice libero.
queste appendici
Sull'ufficio di
Spesse
al
consimili, allargate a mo' di
sul terzo articolo esistono appendici
coltello 0,
basso:
il
Mailer, che
Dottor
il
os-
le
servò, opina che le forchette servano ad afferrare la preda, ed
coltelli
a tagliarla. Questa immaginosa spiegazione, ha
i
svan-
lo
taggio di non essere punto verosimile, e la struttura, e posizione
degli organi lo dimostrano.
la
Per trattenere, afferrare
preda servono magnificamente
dentelli e
margini
mandibole fornite
le
taglienti, e dotate
movimento
del
lacerare
e
aguzzi
di
protra-
di
zione e retrazione.
Queste appendici servono unicamente per
paio
di
zampe
e più
raramente
pettine. L'acaro stringe
mandibole,
le
l'estremità
ripulire
tra
tarsale
primo
il
come farebbe un
i
palpi, indi la
solleva.
Le mandWole sono due lunghi
cheliferi.
calcarate
Le
dita della chela sono quasi
alcuni
(in
Trachynotus,
la
pezzi chitinosi triarticolati e
ec.)
maschi)
o
sempre dentellate
a
foggiate
coltello.
e spesso
{Noiaspis,
Possono questi organi raggiungere perfino tutta
lunghezza dell'animale,
e quel
che riesce più singolare
possono essere completamente nascoste nel
suo
corpo,
si
o
è
che
quasi
totalmente protratte.
Le mascelle mancano
in questi
animali, o per
sono trasformate in un tubo che avvolge
feriormente
si
le
meglio
dire,
mandibole, e che
in-
salda al labbro inferiore che lo completa. Sopra
mandibole questo tubo assume dei dentelli,
delle spine ecc. le
le
quali
costituiscono un carattere utile per la distinzione delle specie.
Nei Noiaspis e nei Trachynotus,
spina cigliata. Nei
Gamasus
è
il
tubo
orale
è foggiato a
variamente conformato. In alcune
—
specie riesce facilissimo
lo
-
91
scorgerlo,
mentre
in
altre
cosa
è
malagevole.
un pezzo impari, che nel centro,
Il labbro inferiore è
lato interno, porta la linguetta (conica, cigliata, esile) e
mente
compongono
Si
cammino, meno quelle
tutte atte al
Gamasus Notaspis
paio in alcune specie dei generi
lateral-
di aderenza,
ma
Le zampe
lunghe
le
zampe
generalmente più
funzionano spesso da organi
del secondo paio,
delle altre
sono
nei
sottili
e
più
di tatto.
Gamasus
costante-
nei Notaspis la differenza riesce
:
sensibile.
Sproni variamente foggiati, nascono in quasi tutte
Gamasus
Mancano
alle
zampe
del
le
specie
secondo paio nei maschi.
gli occhi.
Esistono due stigmi
Ora
tibia,
uncini.
primo paio non portano organo
sono
anteriori,
mente più ingrossate
appena
del
da due
e
solo lunghi peli tattili.
delle altre e
Le zampe
primo
e Polyaspìs.
anca, trocantere, coscia^
:
Sono terminate da una ventosa lobata
In qualche forma
del
deisoliti cinque segmenti (notiamo solo quelli
mobili, ossia articolati), che sono
di
suo
due cornetti (Palpi labiali).
Le zampe sono
tarso.
al
ai lati del corpo.
cito gli autori principali
LiNNÈ. Sì/stema
Naturac,
Editio
che trattarono
decima
tertia
di
questa famiglia.
cura
Io. Frid. Graelin,
Lugduni, 1789.
Latreille. Précis des caractéres gencrìques des Ins.
ecc.
Brive 1797.
Hermann. Mémoires a^ìtérologìques. Strassbonrg. 1804.
KocH. Crustaceen, Miriaj^oden nnd Araclmiden Deutscldands.
Kramer. Gamasiden. Archiv fiir Natii rgeschichte, herausg. von doct.
F. H. Troscbel. 1873.
Mégkin. Memoire sur V organisation et la distrUmtion zoólogxque des
Acarlens de la fani. des Gamasides. Journal de l'Anatomie et do
Physiologie, de M. Robin. 1876.
Canestrini e Fanzago. Intorno agli Acari italiani. Atti del
Veneto Voi. IV. Ser. V.
Come
si
dei Gamasidi.
vede nessuno prima
di
me
tratto
del
R. Istituto
polimorfismo
—
92
—
Quest'anno ebbi occasione di considerare alcuni Gamasus che
io stesso avevo raccolti e che continuavo a raccorre. Lo studio
accurato di questi animali mi fece notare alcune forme, che mi
impressionarono singolarmente. Notai alcuni individui tra loro
somigliantissimi nei particolari del tubo orale, delle zampe ecc.
differenti tra loro solo nella grandezza naturale, e qualche altro
carattere secondario, tutti poi presentano
gli
bene sviluppati, uova nel ventre, e tutti i
renze di forme adulte. Così per esempio,
organi riproduttori
caratteri
e
le
appa-
una forma di
stercorarius
Kram.
da cui differiva
Gamasus, molto simile al G.
più
del
corpo
allungato. Tali
solo per le dimensioni e la forma
caratteri staccano anche lo stesso G. stercorarius dal G. fardus
Koch. Il primo dei tre gamasi citati, che fu accuratamente studiato dal Prof. G. Canestrini in mia compagnia, ci indusse a
credere che fosse una forma giovane pedogenica del G. stercorarius.
A questa forma si riferiscono appunto cenni di partenogenesi
notai
i
Osservazioni intorno al
Genere Gamasus (Atti del R. Istituto Veneto Voi. VII. Ser V.)
dati dallo stesso Professore
pag. 6 e pag.
nelle
sue
9.
Durante l'autunno
di
questo
anno,
mercè un'eccellente miAndrea
croscopio, statomi affidato dalla gentilezza del Prof. Pier
Saccardo, che di nuovo pubblicamente ringrazio, ebbi agio di ripassare gli esemplari studiati ed approfondirmi in un argomento,
a parer mio, cotanto interessante. Le ripetute e molteplici osservazioni mi condussero a risultati soddisfacenti, e tali che non
erano stati previsti dal Prof. G. Canestrini e da me nelle nostre
anteriori comuni ricerche.
numerosi preparati microscopici, che anche ora posseggo,
accurate esperienze, colle quali cercai di indagare la verità,
I
e le
un po'diflicile per dir vero a scoprirsi in questo punto, mi permettono di dichiarare con tutta sicurezza che nei Gamasus esiste
un deciso polimorfismo, ed una ben marcata partenogenesi.
II
genere Gamasus, istituito da Latreille, non contava ai
tempi del Linneo che due sole specie, V Acarus coleoptralorum
e
VA. crassipes.
Ora, mercè le indagini
di
Hermann, Koch, Kramer, Mégnin
ecc.
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Bollettino della Società entomologica italiana