oggi
10/2014
www.samaritani.ch
Gli Help al posto sanitario
Pagina 4
Attualità
Buone valutazioni
per i media FSS
Buono a sapersi
Veleni e sostanze
chimiche: cosa fare
Sezioni
Canobbio festeggia
60 anni in salute
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l’excès de poids, le ventre bedonnant
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Matière grasse
excédentaire
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paroi abdominale
Matière grasse
intra-abdominale
Matière grasse excédentaire accumulée
autour des intestins
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passe également par l’élimination de
la matière adipeuse sous-cutanée et
intra-abdominale. Avec la liposuccion,
seules les graisses sous-cutanées peuvent
s’ôter par intervention chirurgicale. Elle
reste cependant inopérante vis-à-vis de
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sous-cutanée
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Matière grasse
intra-abdominale
Diminution de la matière grasse située autour
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à gon�ler dans l’estomac jusqu’à atteindre le
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Sommario
Editoriale
Reportage
E se scriveste
04 Gli Help al Posto sanitario
Perché non permettere di tanto in
tanto anche ai giovani del Gruppo Help
di vivere l’esperienza del Posto samaritano? Riportiamo qui l’esperienza della
Sezione di Aarwangen.
di interventi reali?
Autunno, mentre scrivo queste righe
fuori piove e c’è la tipica nebbia di
novembre ... Quest’anno tutto sembra essere scombussolato, come se
le stagioni avessero davvero perso il
loro ritmo ...
Si sta piano piano concludendo un
altro anno anche per il movimento
samaritano e pure per questa bella
rivista che curo sempre con piacere.
E con piacere ho constatato che negli
scorsi mesi ho sempre ricevuto, da
parte delle Sezioni, tre o quattro articoli per ogni edizione della rivista.
Bene!
Colgo qui l’occasione per ringraziare
pubblicamente tutti quei diligenti, interessati ma soprattutto appassionati
Samaritani (e Samaritane!!) che mi
inviano i loro testi da pubblicare. Alcune Sezioni sono molto attive e mi
mandano regolarmente articoli, altre
di tanto in tanto; parecchie purtroppo però non le ho mai sentite. Forza
e coraggio! Le pagine delle Sezioni
sono per voi e per l’Associazione
cantonale, che invito pure ad usare
con più regolarità questo veicolo di
informazione.
Mi piacerebbe anche, se e quando
possibile, che le Sezioni raccontino
magari i loro interventi reali, un caso
di soccorso realmente successo, un
paziente salvato, un esito peggiore
magari evitato ...
Sono sicura che ognuna delle vostre
Sezioni avrebbe qualcosa da raccontare ... e dimostrare così l’indiscutibile utilità dei Samaritani nella catena
del salvataggio.
Vi auguro un autunno pieno di caldi
e vivaci colori che sappiano trasmettervi tanta energia positiva!
Attualità
10 Buone valutazioni per i media
della FSS
Ancora una volta, il Gruppo di risonanza ha espresso giudizi positivi sui
mezzi di comunicazione della Federazione svizzera dei Samaritani, in
particolare sulla rivista e sulle Newsletter mensili. Espresse anche alcune
interessanti idee.
Buono a sapersi
16 Veleni e sostanze chimiche
Come trattare e conservare veleni e sostanze chimiche, a cosa prestare attenzione soprattutto in presenza di bambini e come agire in caso di sospetto
avvelenamento. Tutto questo lo trovate alle pagine 16 e 17.
«oggi Samaritani» 10/2014
Data di apparizione: 22 ottobre 2014
Editore
Federazione svizzera dei Samaritani FSS
Martin-Disteli-Strasse 27
Casella postale, 4601 Olten
Telefono 062 286 02 00
Telefax 062 286 02 02
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www.samaritani.ch
Segretaria centrale: Regina Gorza
Abbonamenti,
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all’indirizzo citato
Mara Zanetti
Maestrani
Redazione centrale Olten:
Petra Zenhäusern
Segretariato: Monika Nembrini
Telefono 062 286 02 67
Redazione Ticino e Moesano
Mara Maestrani
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oggi samaritani 10/2014
3
Help in azione ai Campionati svizzeri della Gioventù di pallacanestro ad Aarwangen (BE)
Giovani Help al Posto sanitario
Non solo Samaritani «rodati», ma anche giovani Help desiderosi di imparare e fare
esperienza hanno assistito oltre 30 feriti leggeri in occasione dei Campionati svizzeri U14 e U16 di pallacanestro svoltisi ad Aarwangen.
Movimento nel Posto sanitario: giocatrici preoccupate accompagnano e attendono ansiose una loro collega ferita.
Testo: Zita Motschi
Foto: Patrick Lüthy
L’atmosfera nel Centro multiuso di Aarwangen, nel Canton Berna, è bellissima e animata. In questo bel pomeriggio d’inizio autunno, ben 50 squadre per complessivi 850
giocatrici e giocatori di pallacanestro si contendono il titolo di campione svizzero. Assieme a loro, ai bordi dei 16 campi di gioco
e sulle tribune, ci sono allenatori, parenti,
amici e parecchi curiosi e tifosi.
Le partite sono molto contese e l’esito è
spesso molto «tirato», ma il gioco si svolge
lealmente, all’insegna del «fair play».
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oggi samaritani 10/2014
Quattro pazienti allo stesso tempo
Ben sapendo che, malgrado la correttezza nel
gioco, eventi sportivi di questo genere e di
questa grandezza causano spesso dei feriti,
gli organizzatori rispettivamente la Sezione
Samaritani di Aarwangen-Schwarzhäusern
hanno allestito un Posto sanitario al Centro
multifunzionale. E anche qui c’è movimento,
specialmente ora poco dopo mezzogiorno.
Nel piccolo ma funzionale locale sanitario,
infatti, si trovano ben quattro giocatrici che,
pur lamentando delle ferite, dimostrano di
saperle sopportare. Sono assistite dal capo
Posto sanitario Peter Weber, dal monitore di
corso e di Sezione Jakob Schori, dalla Sama-
ritana e monitrice degli Help Rahel Sommer
come pure da due coraggiose e volonterose
Help: Michelle Haas (15 anni) e Sara Wyss
(17 anni).
I cinque soccorritori sono molto concentrati nel loro lavoro: parlano gentilmente con
le pazienti, pongono loro domande, chia­
riscono, medicano, disinfettano, bendano,
posizionano stecche o gli appositi sacchetti
di ghiaccio; addirittura, dopo un chiarimento telefonico, decidono di portare una
giocatrice all’Ospedale regionale di Langenthal. Si vede subito che i cinque soccorritori
si conoscono bene, sanno cosa fare e il loro
agire assieme dà decisamente un’immagine
Reportage
Nelle fasi concitate di una partita a basket
capita spesso che delle giocatrici si feriscano,
anche se leggermente.
di un buon team. Si vede a colpo d’occhio,
anche, che le due giovani Help sono molto
ben integrate nel lavoro e in quel che succede.
E questo sempre: nel locale sanitario regna
costantemente la calma e la collaborazione.
«È normale che sia così», spiega Rahel
Sommer (20 anni), che si trova sul posto già
dalle 8:30 e che ha vissuto diversi momenti
di «affollamento» di pazienti. La monitrice
Help, che ha una formazione in specialista
della salute ed è pure collaboratrice di Spitex,
invita Michelle e Sara ad andare a mangiare
qualcosa. E se, improvvisamente, al Posto sanitario non ci fossero soccorritori a sufficienza? Peter Weber e Rahel Sommer rassicura-
no: «in caso di emergenza abbiamo due o tre
soccorritrici professioniste del posto», spiega
Peter Weber che si è adoperato con impegno
per far sì che anche gli Help potessero aiutare nei Posti sanitari di grandi eventi. Rahel
Sommer aggiunge poi che anche sua madre
è a disposizione quale Samaritana e presto la
raggiungerà infatti alla Postazione sanitaria.
Le origini del Gruppo
Help «Aarehüpfer» (le pulci)
Monika e Rahel Sommer, madre e figlia,
sono molto probabilmente le principali promotrici e trascinatrici del Gruppo Help di
Aarwangen, denominato simpaticamente
«Aarehüpfer» (le pulci). Con visibile gioia e
fierezza, Monica – che, come previsto, nel
frattempo è giunta sul posto – spiega gli inizi
di questa esperienza, nel 2007. Quell’anno si
era davvero animati dal desiderio di creare
nella Regione un gruppo giovanile. La prima
sera, i bambini e i giovani che hanno risposto
«presente» erano già ben 19! La fiammella
della passione si era accesa e, nel corso degli
anni, il successo iniziale è rimasto e, anzi, si
ri-alimenta di anno in anno grazie all’impegno e all’entusiasmo costante di tutti i monitori e degli Help stessi.
Il segreto di questo successo è da ricercare in particolare nella coesione sociale del
gruppo, nella profonda fiducia reciproca,
negli esercizi svolti in comune, nelle gare e
nella passione e gioia per quello che si fa.
E naturalmente conta anche Bruno Marti,
designato da Rahel e da Jakob Schori quale
«polo», calmo e riflessivo, del Gruppo Help
e della Sezione. «Attualmente abbiamo 32
Helpi» dice raggiante la Samaritana capo
Help, nonché segretaria di Sezione. Lo scopo, come spiegano madre e figlia, è quello di
avviare piano piano, passo dopo passo, gli
Help verso le varie tappe dell’attività e della
formazione samaritana.
Ed ecco che Michelle e Sara sono di ritorno
dalla loro breve pausa pranzo. Le due ragazze – una ancora studentessa, l’altra ausiliaria
in cucina – sono giunte un paio di anni fa al
Giovani si aiutano a vicenda: Rahel Sommer e Sara Wyss assistono una coetanea con una ferita
Anche una scarpa di marca può far male...
alla gamba.
oggi samaritani 10/2014
5
Reportage
movimento degli Help grazie al passa-parola
e quindi al desiderio di provare. Esse sono
concordi nel dire che l’attività samaritana è
anche divertente. «L’ambiente dove ci troviamo ora è forte, l’atmosfera molto allegra e
inoltre impariamo molto», aggiunge Michelle. «Non ci si può propriamente preparare
per un evento del genere», sostiene Sara, che
si rallegra di poter concludere, il prossimo
anno, la formazione di monitrice Help.
Speriamo che non succeda nulla di
grave
Abbiamo chiesto loro se, durante la presenza al Posto sanitario, si sono sentite nervose.
Michelle confessa di sì: «Un po’… Ovviamente si spera sempre che non succeda nulla
di grave. Ad esempio, alla festa cantonale di
lotta un ragazzino ha dovuto essere portato
all’ospedale con il sospetto di lesione alla colonna vertebrale. Ciò ha rischiesto impegno
e concentrazione. Per fortuna, però, poi possiamo parlare di questi casi nel nostro team,
nel dopo-manifestazione, al fine di sciogliere
emozioni e domande. A me piace in particolare il contatto con i pazienti, alcuni di loro a
volte sono anche divertenti e molto simpatici!» Le due giovani Help, al momento, non si
sentono sovraccariche di lavoro. «Molti giocatori vengono da noi», spiega Sara, «perché
hanno delle vesciche ai piedi o escoriazioni o
Sara Wyss e
Michelle Haas osservano Jakob Schori
che si informa sui dolori che lamenta una
giovane giocatrice.
problemi muscolari.» Molti pazienti ricevono così del ghiaccio per raffreddare la ferita
o un cerotto. Cure o trattamenti speciali vengono ovviamente fatti dai Samaritani adulti.
«Vecchie volpi» e giovani principianti: un buon mix
Rahel Sommer pensa che il fatto di riunire
le «vecchie volpi» del mestiere con i giovani
e volonterosi principianti sia una cosa molto positiva. «Si tratta di un ‹dare e riceve-
re›; ambedue le parti approfittano di questo
scambio e le buone idee sono sempre benvenute», afferma, confessando che anche lei,
come collaboratrice di Spitex, spesso si trova
a dover improvvisare e imparare. «Comunque», racconta la ventenne, «il Posto sanitario al torneo di oggi è ben più movimentato che lo scorso, allestito in occasione della
festa di musica! In quell’occasione, infatti,
avevamo piuttosto aiutato solo a… sistemare
le uniformi.» Peter Weber, Samaritano attivo
da 32 anni nella Sezione e da 12 anni capo
Posti sanitari, è però dell’avviso che il fatto
di avere con sé gli Help alla postazione dipenda molto dal tipo di manifestazione. «Lavoro molto volentieri con gli Help e ho molta
esperienza con loro. Tuttavia per certi eventi,
come le gare di bicicletta devo possono verificarsi ferite davvero brutte, non penso abbia
senso avere gli Help assieme.»
Mentre si parla di questo, una vittima di
puntura di vespa di affaccia alla porta del locale sanitario. Il 15enne Jannic Lais è infatti
stato punto ben due volte. Rahel lo prende
in consegna e lo cura. Il giovane giocatore sa che è in buone mani, dai Samaritani.
«Già tre volte, durante simili tornei, ho slogato un dito; anche allora sono stato curato
molto bene dagli Help», racconta il giovane.
Il torneo di pallacanestro sta volgendo alla
fine. Sara e Michelle si stanno preparando
per tornare a casa. Tutte e due sono concordi
nell’affermare che «è stata una super giornata! Bello parteciparvi!»
•
I pazienti possono arrivare: Help, Samaritani e
materiale sono pronti.
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oggi samaritani 10/2014
Persone
Ursi Held
La fata dei bimbi del Bodensee
Ursi Held di Kreuzlingen, tre volte mamma e nonna, si intende al meglio con i
bambini. Nessuna sorpresa che si trovi benissimo col suo Gruppo Help.
Testo di: James D. Walder
Il lago di Costanza sembra un mare, in questo grigio giorno d’autunno. Ursi Held, 66
anni, è seduta sulla piccola scala davanti al
locale samaritano di Kreuzlingen, presso
la Casa per persone anziane, e accarezza la
«mascotte della Sezione», un micione affettuoso che fa le fusa mostrando tutta la sua
gioia. Proprio come gioiosi e fiduciosi si mostrano i bambini con Ursi. «Amo e adoro i
bimbi», dice la tre volte mamma e nonna,
mostrando con piacere i disegni e i dolci
pensierini dei membri del suo Gruppo Help
scritti nel registro di presenza e nell’album
di fotografie. «Grazie per tutto quello che mi
hai insegnato», sta scritto ad esempio su una
pagina. O ancora: «Questa è la cosa migliore
che mi possa capitare nella mia vita».
È bellissimo vedere come i bambini, gioiosi
e felici, imparano in modo ludico i Primi soccorsi. Usando ad esempio i rotoli di cartone
della carta igienica si «costruisce» un intestino. Oppure ci si reca in piscina con i compagni della Società svizzera di Salvataggio e si
impara a salvare una vittima in acqua. E per
guadagnare qualche soldino da mettere nella
cassa della Sezione, si realizzano dei bigliettini di Natale che vengono poi venduti.
lezioni, che devono essere svolte in modo da
esser comprese dai più piccoli, usando termini e immagini adatti alla loro età. «Faccio
tutto ciò molto volentieri per la Sezione e per
il suo ringiovanimento», precisa Ursi.
Ma non si può fare tutto ...
La pensionata dedica oggi circa due ore
al giorno per il movimento samaritano di
Kreuz­­
lingen, Altnau, Arbon, Roggwil e
Berg. In qualità di monitrice di corso e di Se-
Sarebbe davvero meglio se si potesse ripartire su più spalle la responsabilità dei
vari compiti, cosa che tuttavia è difficile da
concretizzare poiché è difficile trovare delle
persone disposte ad occupare le cariche libere. Suo marito, ex impiegato di banca, per
fortuna è cassiere in comitato della Sezione
di Kreuzlingen. Inoltre si è messo spesso a
disposizione quando bisognava pitturare i
locali della nuova sede.
«Ho curiosato nel locale samaritani»
Ursi è arrivata quasi per caso e relativamente
tardi, solo nel 1998, ai Samaritani. Racconta
infatti che «un nostro conoscente ha avuto
un infarto a 30 anni ed ha potuto sopravvivere solo grazie ad un soccorso prestato
immediatamente. A quei tempi ero presidente dell’Associazione delle mamme e mi ero
chiesta se, in un caso simile, io fossi stata in
grado di reagire e agire in modo corretto. Per
trovare delle risposte, un giorno sono semplicemente entrata nel locale dei Samaritani e ...
per finire sono rimasta e ritornata spesso!»,
afferma sorridendo Ursi Held. Per motivi di
età, allora aveva addirittura ottenuto un’autorizzazione speciale per insegnare. Ma l’energia, comunque, non le manca mai, anzi!
Tre bimbi adottati
«L’aiuto va appreso e coltivato»
Quanto volentieri i bambini del Gruppo Help
stanno con lei, lo dimostra la grandezza del
gruppo stesso che esiste ora da 5 anni: i bimbi sono in effetti al momento ben 33. «Cari
Helpis, quando avrete 18 anni dovreste entrare in Sezione», ripete spesso ai suoi giovani che, volentieri, rimarrebbero però ancora
a lungo nel suo Gruppo. Tuttavia un grosso
gruppo di giovani ha anche i suoi limiti.
Ursi Held è convinta del fatto che l’aiuto va
insegnato, appreso e coltivato in età giovane.
Per questa ragione è anche molto impegnata nel progetto «Samaritano scolastico». «È
semplicemente bello vedere quanto volentieri
i bimbi vengono da me». Ogni tre settimane
si incontra con i giovani, dopo essersi ben
preparata, sia nelle presentazioni che nelle
zione nonché di Istruttrice presso l’Associazione cantonale come pure Samaritana con
varie funzioni ai Posti sanitari in occasione
di diversi eventi nella Svizzera Nordorientale, le vengono assegnati anche numerosi altri
compiti. E ... ora anche la presidenza della
Sezione è vacante ma ... Non si può davvero
fare tutto …
La spontaneità e schiettezza di questa donna
non sorprendono, così come non sorprende
più il fatto che lei e suo marito, dopo che il
loro desiderio di un bambino non si era avverato nei primi anni di matrimonio, hanno deciso di adottare tre bimbi dell’Asia sudorientale che oggi hanno già 30, 32 e 33 anni e che
sono diventati a loro volta genitori. Anche il
loro cane proviene da un canile spagnolo.
«Fa parte della filosofia della nostra famiglia», dice con una strizzatina d’occhio Ursi
che, nel tempo libero, ama ascoltare musica
classica e operistica. Ma le piacciono anche
le passeggiate, specialmente ora in autunno.
Tutto questo le permette di ricaricare le batterie per tornare piena di energia dai «suoi»
bimbi del Gruppo Help, che aspettano con
ansia la loro fata del Lago di Costanza.
•
oggi samaritani 10/2014
7
Dolori al ginocchio?
Finalmente una soluzione (immediata)
per alleviarlo?
Lei è una persona che, come
milioni di altre, soffre di dolore, rigidità o di quella sensazione di fragilità alle ginocchia che le impedisce di
fare quello che vorrebbe?
Il dolore, causato da una caduta, da
una ferita o semplicemente dall’usura
dell’articolazione, vi impedisce di godere appieno della vita, limitando la vostra
mobilità. Sin dal risveglio il disturbo si fa
sentire con vigore e compromette le vostre attività: è una tortura lavarsi, allacciarsi le scarpe, fare giardinaggio e salire
o scendere le scale, mentre fare sport è
diventato impossibile. Questi disturbi
invalidanti possono anche portare alcune persone a isolarsi dalla vita sociale e a
ritirarsi in se stesse.
Perché questi
dolori?
Un’azione immediata
La ginocchiera KPS è una sorta di cinturino da posizionare sotto la rotula, che
riduce la pressione che su di essa viene
esercitata. Assorbe gli urti subiti ad ogni
passo e mantiene il ginocchio in posizione perfettamente stabile. La fascia si
adatta a tutte le forme grazie al suo sistema di fissaggio con velcro . È possibile
regolare la tensione di fissaggio a seconda del tipo di sforzo che dovete sostenere (ad esempio, fare sport), prevenendo
così l’oscillazione dell’articolazione. Al
contrario di altri dispositivi che presentano un effetto simile a quello di un “laccio emostatico”, e possano causare un
gonfiore molto spiacevole, la ginocchiera KPS dà sollievo all’articolazione senza
bloccare il flusso sanguigno e senza ostacolare la mobilità.
Facile da usare per una
massima efficacia
Nella maggior
parte dei casi, il
dolore è dovuLa ginocchiera
to a un deterioKPS si applica in
ramento della
pochi secondi,
cartilagine, che
senza l’aiuto di
svolge la funzioun’altra persona,
ne di cuscinetto
è ultra-leggera
ammortizzatore
e non è visibile
tra tibia e femosotto i pantaloni.
re. Una persona
Non scivola, non
effettua in me- La ginocchiera KPS assorbe le onde d’urto, sostiene il irrita la pelle e
dia 10.000 passi ginocchio, allevia il dolore e permette di riacquistare si può indossare
al giorno, quindi una completa mobilità
tutto il giorno dile ginocchia sumenticandosene
biscono quotidianamente 10.000 onde completamente. Grazie ad essa, vi send’urto, paragonabili a piccoli colpi di tirete talmente sicuri che non potrete
martello. Con l’avanzare dell’età, è quindi più farne a meno. È adatta per uomini
frequente che la cartilagine si usuri, con e donne di tutte le età, ma anche per gli
conseguente dolore nella parte più deli- atleti, che sottopongono le ginocchia a
cata della gamba: il ginocchio. Contra- forti sollecitazioni. Grazie a questa fariamente agli ammortizzatori di un’au- scia, potrete camminare di nuovo senza
tomobile, non è così semplice cambiare dolore e ricominciare a praticare le voun’articolazione. Per porvi rimedio, esi- stre attività preferite.
ste una soluzione semplice, pratica e conI vantaggi della ginocchiera KPS
fortevole: la fascia per ginocchio KPS
✓ Assorbe gli urti nel ginocchio
(Knee Patella Support). L’uso della fascia
permette di ammortizzare gli urti (dando
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così sollievo alla cartilagine) ed inoltre
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Cyberbullismo: cosa fare?
I bambini e gli adolescenti amano la comunicazione elettronica e i social network. Questo conferisce anche al bullismo o mobbing una nuova
dimensione: il cyberbullismo si propaga velocemente e lascia a lungo i propri segni.
Un semplice litigio o già bullismo?
Il fenomeno del bullismo non consiste nel riuscire ad avere la meglio
in una discussione, bensì nel mortificare e/o terrorizzare sistematicamente un’altra persona, in modo mirato e per un periodo di tempo
prolungato. Questo tipo di situazione può sviluppare una pericolosa
dinamica di gruppo, nella quale il bullo si vede nel ruolo dominante
e calca sempre più la mano.
Solo uno scherzetto...
I bambini vittime del bullismo soffrono intensamente, sia a livello
fisico che psicologico, e reagiscono con un atteggiamento intimorito
e impotente. Poiché sono colpiti nella loro autostima, si vergognano
e spesso non vogliono parlarne. Tuttavia, da soli, molto difficilmente
riescono a uscire da questa situazione. Agli adulti si richiede di tenere
occhi e orecchie ben aperti e di cercare il dialogo.
Un adolescente su cinque è già stato
vittima del cyberbullismo.
Se vostro/a figlio/a è vittima del bullismo
–Nelle chat, su Facebook ecc., adattate le impostazioni della sfera
privata oppure cancellate l’account. Oppure semplicemente adottate la regola d’oro: non reagire alle provocazioni!
– In caso di bullismo via e-mail, create un nuovo indirizzo e-mail; in
caso di bullismo via cellulare, cambiate compagnia e/o numero di
telefono. Se il problema persiste, contattate un punto di consulenza
giovanile oppure un assistente socio scolastico. Oppure indirizzate
vostro/a figlio/a al sito www.147.ch o al numero di telefono 147:
qui potrà ottenere aiuto in modo anonimo e di propria iniziativa.
Consulenza e aiuto Pro Juventute:
www.147.ch e telefono 147
Se vostro/a figlio/a è autore/autrice di mobbing
– Il mobbing avviene all’interno di un gruppo. Scoprite quale ruolo
ricopre vostro/a figlio/a in questo gruppo: istiga o è complice?
–Cos’è successo prima? Spesso i bambini trasferiscono ad altri in
questo modo le pressioni ricevute da insegnanti o altre persone.
Mantenete la calma e decidete insieme cosa fare. Incoraggiate vostro/a figlio/a a mettersi nei panni della vittima e ad allontanarsi dagli autori del mobbing: a questi amici può benissimo rinunciare. Le
violazioni dei diritti della personalità sono inoltre punibili e possono
essere denunciate.
Il Mondo della sicurezza della Basilese: assicurare e
prevenire
Questi consigli di sicurezza sono forniti dal Mondo della sicurezza.
Tutto ciò che facciamo alla Basilese è orientato alla vostra sicurezza:
abbiniamo l’assicurazione ad una prevenzione intelligente.
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Le osservazioni del Gruppo di risonanza 2013/2014
I media federativi sono funzionali e si completano bene
I membri del Gruppo di risonanza 2013/2014 si sono nuovamente detti soddisfatti dei media
della Federazione. Sono apprezzati in particolare gli articoli specialistici della rivista federativa
e la forma compatta attuale delle «Newsletter per le Sezioni Samaritane».
Per la terza volta, un Gruppo di risonanza composto da rappresentanti
di sei Sezioni Samaritane si è espresso sulla rivista federativa mensile e
sulle Newsletter dell’Organizzazione centrale. I sei rappresentanti (tre
in provenienza dalla Svizzera tedesca e altri tre da Sezioni romande)
sono stati intervistati tre volte, tra l’agosto 2013 e l’aprile 2014, dal
team della Comunicazione del Segretariato centrale di Olten sulle edizioni attuali della rivista e delle Newsletter.
Gli intervistati hanno risposto in modo completo e approfondito e
hanno fornito diverse buone idee. Qui di seguito riportiamo gli aspetti
e le opinioni ricorrenti e più importanti.
Tematiche sui Primi soccorsi e Buono a sapersi
In generale, i membri del Gruppo apprezzano molto gli articoli della rivista «samariter», «nous, samaritains» e «oggi Samaritani» che
parlano di temi legati ai Primi soccorsi e al mondo del salvataggio. Ad
esempio, è stato lodato l’articolo sulle Sezioni Samaritane che hanno
partecipato a progetti di First Responder ed è stato molto apprezzato
il contributo sulla «Manutenzione e la pulizia del manichino Anne».
«In alcuni luoghi ho trovato dei manichini davvero assai sporchi e
non curati», ha riferito un membro del Gruppo. Un altro complimento è stato rivolto al tema «Diabete», ben presentato e valutato positivamente anche da persone colpite loro stesse dalla malattia.
In concreto, sono richiesti soprattutto articoli che riguardano i problemi che i Samaritani possono incontrare durante i Posti sanitari,
come pure informazioni su malattie rare e contributi nel campo dell’anatomia umana. Inoltre sono sempre apprezzati contributi su interventi
reali o ancora su progetti di Sezioni Samaritane che hanno avuto successo, specialmente nel reclutamento di nuovi soci. A mo’ di esempio è
stato citato l’articolo sulle Sezioni che hanno partecipato con successo
all’edizione 2013 del Trofeo Samaritano.
Una lucentezza modesta che avvantaggia le foto
La presentazione e l’impaginazione della rivista hanno sollevato poche osservazioni. Da anni, a proposito della rivista federativa emerge
sempre l’osservazione (critica) che questa viene stampata su carta lucida. In effetti, però, la rivista è stampata su un tipo di carta da rivista
economicamente conveniente. Poichè si tratta di carta colorata, questa
tende a risplendere, ciò che – per la stampa delle foto – rappresenta un
vantaggio. La vera carta lucida è però tutt’altra cosa. A proposito dei
costi, anche per la rivista federativa vale
lo stesso discorso
che vale in praticamente tutti i settori:
i costi del materiale
sono molto inferiori
rispetto ai costi del
personale (redazione,
Tematiche sui Primi soccorsi, articoli su intertraduzioni, impagiventi reali e su progetti delle Sezioni Samaritanazione, ecc.). Regone: ecco i contenuti che i membri del Gruppo di
larmente emerge poi
risonanza si aspettano di leggere nelle pagine
sempre il desiderio di
della rivista federativa mensile.
10
oggi samaritani 10/2014
fare in modo che gli articoli della rubrica «Buono a sapersi» possano
staccarsi facilmente dalla rivista; la FSS potrebbe poi anche offrire un
apposito classatore per raccogliere tutti questi articoli. Tuttavia, negli
Anni 90 quando il «samariter» appariva ancora 24 volte all’anno, la
FSS aveva già proposto un simil modo di raccolta degli articoli, ma
senza un grande successo. Oggigiorno, nell’era di Internet, una simile
offerta non avrebbe decisamente più motivo d’essere.
Ci si potrebbe anche chiedere se bastano davvero dieci articoli di
«Buono a sapersi» all’anno per dare una visione completa su certi
temi: quello che infatti riesce a proporre di volta in volta la redazione, è solo una minuscola parte, un tema scelto, di un immenso sapere
che riguarda il corpo umano e le sue malattie.
Google trova rapidamente ogni articolo apparso sulla rivista federativa
della FSS.
Google trova gli articoli di «Buono a sapersi»
Molti lettori della rivista, inoltre, non sanno che oggi tutte le edizioni
si trovano in formato PDF in Internet (www.samaritani.ch sotto prestazioni). Si possono quindi stampare le singole pagine, a piacimento
e secondo interesse. I singoli articoli si trovano anche nel Menu, sotto
Primi soccorsi.
Anche il motore di ricerca Goo­gle trova ed evidenzia singoli articoli
apparsi sulla rivista federativa della FSS. Basta immettere delle parole
chiavi nella ricerca, come ad esempio «Samaritani e diabete» e Google ci mostra, tra i primi risultati della ricerca, proprio il rispettivo
articolo di «Buono a sapersi» apparso sulla rivista.
I pro e i contro
Il Gruppo di risonanza è un piccolissimo gruppo di controllo. I risultati del suo lavoro non hanno quindi né il valore né il peso di un
sondaggio davvero rappresentativo. Tuttavia le voci dei sei Samaritani
hanno comunicato e fornito un’immagine molto differenziata e questo specialmente per quel che riguarda i contributi forniti e pubblicati
dalle Sezioni. Alcuni rappresentanti sostengono infatti che «è bello
che le Sezioni abbiano la possibilità di presentare il loro lavoro.» Altri
sostengono invece che «le Associazioni cantonali hanno già i propri
giornalini dove pubblicare questi articoli sezionali.» Altri ancora trovano interessanti «i buoni articoli con foto sugli esercizi di Sezione.»
Attualità
Segretaria centrale
Anche sullo Smartphone
«Sempre attuali e interessanti, non si possono più ignorare»: questa è infine l’opinione ricorrente
sulle Newsletter che ogni mese vengono inviate via mail ai quadri delle Sezioni Samaritane. Per le
Newsletter si chiede di non raggruppare troppi temi, non sono desiderate le ripetizioni e si vedreb­
be con piacere qualche fotografia in più. Le Newsletter così come sono ora impostate piacciono e
sono addirittura ben leggibili sugli Smartphone. Interessanti sono i link verso temi in Internet o
in Extranet della FSS, come ad esempio il test sui Primi soccorsi oppure contenuti della Cassetta
degli attrezzi.
Eugen Kiener
•
Il Team del Segretariato centrale nell’Oberland bernese
Incontro a Grindelwald invece che a Olten
Collaboratrici e collaboratori del Segretariato centrale sul
Männlichen nell’Oberland bernese.
A dire la verità, lo scorso 4 settembre Fritz Wiederkehr, presidente della Sezione Samaritani
di Grindelwald, voleva andare a Olten per prendere della merce allo Shop della FSS. Fortuna­
tamente si era annunciato per tempo e così ha saputo che proprio quel giorno, i collaboratori
del Segretariato centrale avevano in programma la loro gita aziendale annuale. E, caso vuole
che la meta di quest’ultima fosse proprio Grindelwald!
Così il presidente dei Samaritani di Grindelwald non si è fatto certo pregare e anzi molto
spontaneamente ha deciso di ricevere nel suo comune gli ospiti in provenienza da Olten ed ha
organizzato per loro un ricevimento con tanto di caffè. Durante l’incontro ha informato sui
vari servizi di picchetto e Posti sanitari che la Sezione locale organizza ogni anno. In seguito
ha fornito delle informazioni turistiche sul suo comune, svelando alcuni segreti e dando con­
sigli per chi volesse tornarvi sia in estate che in inverno.
La comitiva da Olten è quindi salita in teleferica al Männlichen da dove ha preso avvio la
classica e breve passeggiata verso la Kleinen Scheidegg. Alcune nubi nascondevano di tanto in
tanto le cime dell’Eiger, del Mönch e della Jungfrau ma hanno anche fatto in modo che nes­
suno soffrisse di colpi di sole! La comitiva è quindi rientrata in treno verso Wengen dove si è
svolto un Apéro durante il quale la Segretaria
centrale Regina Gorza ha elogiato e onorato
tre collaboratrici per i loro 10 anni ciascuna
di lavoro al Segretariato: Helen Baumann,
Doris Gagnaux e Sandra Leuenberger.
Eugen Kiener
Fritz Wiederkehr, presidente della Sezione
Samaritani di Grindelwald, ha salutato con
piacere gli ospiti provenienti da Olten.
La Gioventù: fondamento
dell’iniziativa faro
Impegnata, variegata, attiva e vivace:
così si presenta e appare la Gioventù
samaritana sull’attuale edizione della
rivista federativa (solo nella versione
in lingua tedesca; in questa – italiano
e francese – gli Help sono i protago­
nisti del Reportage e della rubrica
«Persone» a p.7, ndr). È davvero
bello vedere come il nostro movi­
mento giovanile si sviluppa e trovo
magnifico constatare come i bambini
e i giovani si orientino verso i nostri
valori e principi di base interessan­
dosi ai Primi soccorsi con passione
ed entusiasmo.
Dobbiamo dare ai giovani dei compi­
ti idonei alla loro età, accompagnarli
nel loro svolgimento, incoraggiarli,
motivarli anche quando magari le
cose non vanno come desiderato,
dobbiamo apprezzarli e mostrare
riconoscimento quando fanno qual­
cosa di buono: solo così possiamo
fare in modo che rimangano sempre
entusiasti e motivati e che non perda­
no la gioia di far parte del movimen­
to samaritano.
La gioventù è il nostro presente e il
nostro futuro. Assieme ai nostri Help
e ai nostri bimbi Samaritani (Sama­
Kids) possiamo davvero costruire il
futuro. Sono loro i migliori amba­
sciatori della nostra causa, con il loro
entusiasmo e la loro energia dirom­
pente.
Con il loro sorprendente impegno, ci
mostrano che, con la Strategia 2020
e il settore d’attività chiave della
Gioventù, la FSS ha scelto la buona
via. Abbiamo cioè posto un solido
fondamento per questa iniziativa
faro, la Gioventù appunto. Assieme
possiamo poi costruire il futuro.
•
Regina Gorza,
Segretaria
centrale FSS
oggi samaritani 10/2014
11
L’intervistata: Helen Baumann, collaboratrice del Segretariato centrale della FSS
«Noi, Samaritani verso l’anno 2020»
Ad inizio estate, il Comitato centrale ha licenziato la Strategia 2020 per
la FSS. Attualmente le singole Associazioni cantonali stanno pianificando gli sviluppi da seguire. Helen Baumann ci racconta di due Workshops
che ha accompagnato in veste di moderatrice.
1. Come mai, in veste di collaboratrice del Segretariato centrale,
ha moderato questi due Workshops sulla Strategia 2020?
Helen Baumann: il Segretariato centrale sostiene le Associazioni
cantonali nella procedura di implementazione della Strategia 2020.
In questo ambito sono stati organizzati i due Workshops cui hanno
partecipato l’Asssociazione dei Samaritani friborghesi (di lingua tedesca) e l’Associazione di S.Gallo e del Liechtenstein. Erano presenti
funzionari delle due Associazioni come pure presidenti di Sezione
e monitori di corso e di Sezione. Da parte mia, ho preparato e moderato i due Workshops assieme a Prisca D. R. Widmer del Settore
Direzione. Il tema era «Noi Samaritani costruiamo assieme il nostro
futuro». È stato molto interessante e volentieri accogliamo altre Associazioni interessate ad un simile lavoro.
2.
Come è stata valutata, dai partecipanti, la Strategia 2020?
Nella prima parte dei lavori, i partecipanti dovevano concentrarsi
sulla situazione attuale delle loro Sezioni: cosa si fa con piacere e
cosa funziona bene? Cosa invece ci preoccupa? Dove sono le nostre
chances future? Cosa succederebbe alla Sezione se non si cambiasse
nulla? In una fase successiva, partecipanti hanno quindi sviluppato
delle risposte e delle proiezioni attorno al tema «Noi Samaritani nel
2020». Ne è scaturito un consenso di base sui punti della Strategia e
si è riconosciuta la necessità di puntare sui quattro settori d’attività
chiave: salvataggio, formazione, gioventù e assistenza.
3. In quali settori i partecipanti hanno sviluppato idee concrete?
In ambedue i Workshops è emerso chiaramente che il settore dell’assistenza va rafforzato e migliorato. Inoltre i
Samaritani devono mantenere la posizione
di monopolio nei corsi di Primi soccorsi.
In questo senso, è importante portare nelle
scuole di tutti i livelli il messaggio e le conoscenze dei Primi soccorsi. Ai partecipanti
è però apparsa subito chiara la difficoltà di
gestire questo settore solo con i monitori di
corso volontari. Sono poi stati proposti anche dei cambiamenti nella vita delle Sezioni: Helen Baumann,
ad esempio formare un solo comitato per le collaboratrice del
Sezioni Samaritane di una stessa Regione, in Settore Formazione
luogo di molti comitati con tante persone.
e Consulenza del
4. Ora cosa faranno le Associazioni?
Porteranno queste argomentazioni e idee in
seno alle loro Associazioni e Sezioni. Lo scopo è quello di facilitare la realizzazione degli
obiettivi della Strategia.
Segretariato centrale,
esperta per i temi
riguardanti le Sezioni
e la conduzione delle
stesse e l’organizzazione allo sviluppo.
Sistemi di raccolta complementari
TEXAID amplia il sistema REVANT
Care Samaritane, cari Samaritani
Da quando nel 1978 TEXAID diede il via insieme a voi alle raccolte di abiti usati in strada,
la situazione è molto cambiata. I prodotti tessili smessi rappresentano oggi in tutto il mondo
un ramo importante dell’economia con un notevole valore ecologico. Questa nuova realtà fa
di loro dei beni molto richiesti: sul mercato si fanno così strada nuovi concorrenti e vengono
sviluppati nuovi metodi che rivoluzionano la raccolta dei tessili usati in Svizzera. Alcuni anni
fa, per esempio, è uscito il sistema di ripresa dei capi d’abbigliamento smessi nei negozi di
moda. TEXAID non ha potuto chiudere gli occhi di fronte a questa nuova tendenza e ha così
messo a punto il proprio sistema di raccolta REVANT (www.revant.com) che ormai da un
anno viene praticato con successo nelle case di moda Schild e Modissa. Nel frattempo si sono
aggiunti, o lo faranno a breve, alcuni nuovi partner che vogliono rendere visibile la propria
responsabilità ecologica nella collaborazione con TEXAID:
– www.outfittery.ch, un offerente online di outfit maschili, da settembre di quest’anno allega alle proprie forniture un sacco TEXAID da
rendere con materiale usato.
–SportXX introdurrà il sistema REVANT nell’area economica della cooperativa Migros Lucerna. La partenza è prevista per la metà di
ottobre 2014.
– C’est allestirà box REVANT nel proprio shop di Basilea.
I nuovi metodi sono sistemi complementari che vanno a integrare le consolidate raccolte in strada e container. TEXAID continuerà ovviamente a sostenervi nelle raccolte tradizionali, ottimizzando insieme le procedure e adoperandosi affinché la quota di ricavi provenienti
da container e raccolte TEXAID nella vostra regione possa tornare a beneficio dei Samaritani. Per qualsiasi richiesta e idea non esitate a
contattare Bernd Schmid, 041 874 54 22, b.schmid.texaid.ch. Siamo sempre a vostra completa disposizione!
www.texaid.ch
Attualità
Il soccorritore professionista Markus von Arx racconta la sua appassionante professione
I Natel causano più incidenti stradali dell’alcool
Nascita e morte fanno parte della vita professionale di tutti i giorni di un soccorritore. Parole
di Markus von Arx, da anni attivo quale soccorritore professionista a Olten e pure assistente di
volo presso Air Zermatt. Oggi lavora alla Centrale d’allarme del Canton Soletta.
Markus von Arx, 54 anni, dal 1983 lavora nel servizio di soccorso.
La scorsa fine d’agosto ha tenuto una conferenza presso la Sezione Samaritani di Olten durante la quale ha
parlato dei vari aspetti della sua professione. Una professione dove si vivono diverse
situazioni: da un infortunato colpito da un
macchinario pesante ma che ha riportato
solo ferite leggere poiché la fortuna lo ha
fatto cadere in una sorta di fossa che lo ha
protetto, alla presunta malattia alla pancia
di una cittadina straniera che poi dà alla luce
un bel bambino. Ma ci sono stati anche inci- Markus von Arx, socdenti gravi con diverse vittime, incidenti che corritore professionidifficilmente si dimenticano.
sta diplomato
I Samaritani hanno fatto la colletta per acquistare
la prima ambulanza
Markus von Arx evoca diversi eventi e li ricollega allo sviluppo generale avvenuto nel settore del soccorso. Non sono ancora passati 100
anni da quando, nel 1920, la città di Olten aveva acquistato la prima
ambulanza. Su un investimento totale di, allora, 34 000 franchi, il
Canton Soletta aveva versato 8000 franchi; il resto era stato coperto
grazie a donazioni per le quali si impegnarono molto in particolare le
Sezioni Samaritane della Regione. Oggigiorno, un’ambulanza equipaggiata di tutto il necessario costa come minimo 300 000 franchi!
Inoltre oggi le aspettative della popolazione verso i servizi di soccorso sono enormi. I soccorritori professionisti sono chiamati ad essere immediatamente sul posto dell’incidente. Ma nel contempo, in
tutto il settore sanitario, cresce la pressione sui costi e la necessità
di risparmio, cosa che può tradursi in limitazioni e diminuzione, ad
esempio, del servizio notturno.
Fretta e stress, Natel e sport nel tempo libero
«Ma come mai, in pieno giorno e in questo incrocio di strade di quartiere dove vige il 30km/h, si è verificato uno scontro?» chiede Markus
von Arx mostrando una foto dell’incidente. Ed ecco subito la sua risposta: «La colpa è da ricercare nella fretta e nello stress generale:
nella fattispecie due mamme che volevano recuperare velocemente i
loro bambini da scuola e che praticamente si sono scontrate fuori dalla
porta di casa loro.»
Ma non solo: oggi
è soprattutto la costante manipolazione di telefonini alla
guida a causare un
numero incredibilmente elevato di incidenti stradali. Infatti
oggi gli incidenti che
si verificano a seguito
Le aspettative verso i soccorritori professionidella disattenzione
sti sono elevate: appena succede un incidente,
causata dai telefonini
ci si aspetta che arrivino subito sul posto.
hanno superato di gran lunga quelli causati dall’abuso di bevande alcoliche, che erano fino a poco tempo fa la causa principale degli incidenti
stradali. Maneggiare il Natel mentre si è al volante non è assolutamente una trasgressione perdonabile, ha sottolineato con forza Markus
von Arx. A proposito di incidenti, sono poi aumentati quelli che avvengono durante le occupazioni del tempo libero, come ad esempio gli
infortuni in bicicletta, in significativa crescita.
Gli sviluppi delle abitudini sociali e lo stato della società in generale influiscono pure sulla tipologia degli interventi. Oggi, ad esempio, ci sono più persone alcolizzate e/o dipendenti dall’uso di droghe.
Come soccorritore professionista, spesso si è anche confrontati con
persone socialmente trascurate o che vivono nell’indigenza.
E ovviamente, nella nostra società odierna formata da molti anziani, i soccorritori sono spesso confrontati con persone attempate. Tra
le qualità che un soccorritore deve avere, non possono mancare la
decisione, la rapidità e la sicurezza nell’agire. Tuttavia bisogna saper
essere anche sensibili e discreti, specialmente con gli anziani e quando si ha a che fare con decessi e famigliari.
Il compagno Cervino
La vivace presentazione di Markus è stata accompagnata da molte
immagini di interventi reali. In molte diapositive appariva il Cervino.
«Questa maestosa montagna è infatti stata una compagna importante nella mia carriera» ha spiegato Markus von Arx, che è stato impiegato sia come assistente medico, che tecnico presso Air Zermatt.
Alla domanda, come valuta il comportamento del primo soccorritore sul luogo di un incidente, egli ha risposto che la maggior parte
delle persone si sentono molto insicure. Molti di coloro che chiamano
la centrale d’allarme, ad esempio, addirittura non sanno se i feriti
sono coscienti o meno. E sul luogo dell’incidente, egli ha notato che
sono piuttosto i giovani quelli disposti ad aiutare. Markus von Arx
ha infine fornito dei consigli per la prevenzione degli incidenti, incitando al rispetto reciproco e al rispetto delle norme del buon comportamento che, da sole, possono già aiutare ad evitare parecchi incidenti.
Eugen Kiener
•
Un libro
«Blaulichtleben»
Markus von Arx ha scritto
in un libro i vari aspetti della
sua esperienza di soccorritore
professionista. Il libro, edito
nel 2013, porta il titolo «Blaulichtleben» e conta 150 pagine
con molte illustrazioni. Costo:
29 franchi. Per comande o
richieste di conferenze scrivere
a: [email protected].
oggi samaritani 10/2014
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i cerotti di fissaggio
Molte delle medicazioni disponibili sul mercato non sono autoadesive,
ma possono essere fissate con bende elastiche o coesive. Sui punti del
corpo difficilmente accessibili o sottoposti a intensi movimenti è tuttavia più semplice e opportuno utilizzare dei cerotti di fissaggio.
Con Micropore, Transpore e Silicone Tape, 3M offre una gamma
completa di cerotti di fissaggio per diverse indicazioni. La maggior parte dei prodotti è presente da molti anni sul mercato ed ha affermato la
sua efficacia nell’applicazione. Nella sottostante tabella, sono riportati i
prodotti e le rispettive indicazioni. (Elenco delle applicazioni Fissaggio)
Solo 30 anni fa, l’unico requisito ricercato in un cerotto di fissaggio
era una lunga e sicura aderenza. Al giorno d’oggi, i requisiti sono molto
più elevati: il cerotto deve contenere un adesivo ipoallergenico, aderire
rapidamente e bene, ma deve essere facile e possibilmente indolore da
staccare. Inoltre, l’applicazione deve essere semplice e maneggevole, se
possibile senza usare forbici.
In generale sono però diversi i fattori da considerare nella scelta.
Essendo il sito di applicazione comunque sempre la pelle, vale la pena
guardarla più da vicino ed eventualmente esaminarla al tatto, per scoprire in che condizioni essa si trovi. Soprattutto nelle persone anziane,
la pelle è secca, screpolata, squamosa e sottile come pergamena. In questo caso, la forza adesiva va applicata con cautela, perché staccando
il cerotto si potrebbero provocare lesioni dell’epidermide, lo strato più
superficiale della cute.
Un altro dettaglio da considerare è la traspirazione della pelle.
Non tutti i cerotti di fissaggio aderiscono sulla pelle umida o che
suda. In queste condizioni, la forza adesiva deve essere molto intensa,
per far aderire la medicazione anche in caso di particolari sollecitazioni.
Una domanda che ci si deve sempre porre in anticipo, è la durata della
medicazione che si desidera fissare. Non avrebbe senso, infatti, utilizzare un cerotto di fissaggio a lunga aderenza per fissare, ad esempio, il
tamponcino apposto dopo un prelievo di sangue.
È poi necessaria una particolare cautela nella scelta del cerotto di fissaggio per le persone con malattie cutanee preesistenti. A volte, il trattamento locale con pomate e creme rende impossibile il fissaggio con
prodotti adesivi. Vale sempre la pena anche dare un’occhiata al tesserino
delle allergie, se disponibile.
Importante: il fissaggio con il cerotto più adatto è tanto importante
quanto la scelta della medicazione giusta.
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Danni tossici
«L’informazione non è veleno»
I veleni e le sostanze chimiche si trovano pressoché ovunque: nella natura, negli
alimenti avariati e anche in casa. Un innocuo olio profumato o un detergente
­possono trasformarsi in un pericolo sottovalutato. I bambini scoprono il mondo
mettendosi in bocca qualsiasi cosa, con rischio di avvelenamenti e corrosioni.
Testo: Petra Zenhäusern
Profumi fragranti inducono i piccoli a bere i
liquidi. Mentre giocano, provano cosmetici e
farmaci. Sono curiosi e scoprono l`ambiente
circostante, afferrando e assaggiando qualsiasi cosa. Non riescono a valutare i pericoli,
pertanto possono verificarsi velocemente casi
di avvelenamento o corrosione.
Come dimostra la statistica 2013 del Centro svizzero d’informazione tossicologica,
oltre il 53% dei casi di avvelenamento riguarda i bambini (v. tabella). Nella maggior
parte dei casi, l’età dei bambini interessati
era inferiore a cinque anni (44,2 %). La maggior parte dei contatti con i veleni è avvenuta
attraverso i farmaci (36,1%), seguiti dai prodotti per la pulizia della casa (27,1 %) e dalle
piante (8 %).
Pericoli tossici in casa
Detersivi per piatti in cucina, concimi in giardino, farmaci in bagno o solventi nella stanza
degli hobby: sono tanti i pericoli tossici in
agguato in ambito domestico. Meno veleni
e sostanze chimiche si utilizzano, minori sa-
16
oggi samaritani 10/2014
ranno il rischio d’incidenti e l’inquinamento
ambientale. Se poi in casa vivono bambini
piccoli, è necessaria una maggior cautela. Alla
loro età, le spiegazioni non servono a molto
e i bambini devono essere protetti con altri
mezzi. L’UPI raccomanda a riguardo quanto
segue:
–conservare i prodotti potenzialmente tossici, come medicinali, cosmetici, detersivi
e detergenti, in luoghi chiusi o fuori dalla
portata dei bambini.
– quando si fanno le pulizie, non perdere mai
di vista i bambini, nemmeno per un secondo, per evitare che entrino in contatto con
detergenti tossici.
–vietare espressamente ai bambini di mangiare piante e bacche, senza prima chiedere
a un adulto.
–lasciare giocare i bambini solo con giocattoli fabbricati con vernici sicure che corrispondono alla norma EN 71.
– non lasciare in giro sigarette, tabacco o simili.
Tuttavia il rischio non riguarda solo i bambini, perché anche gli adulti devono manipolare
con cura i potenziali veleni:
– conservare le sostanze chimiche e i medicinali nella confezione originale; non travasare mai sostanze chimiche in bottiglie di
acqua minerale e di altre bibite.
– seguire scrupolosamente le istruzioni d’uso
e le avvertenze stampate sulle confezioni o
allegate ai prodotti.
– riportare regolarmente le sostanze chimiche
e i medicinali non utilizzati o scaduti in farmacia o nei punti vendita per uno smaltimento adeguato.
–indossare sempre i guanti di protezione
quando si manipolano sostanze nocive
per la salute. Se si manipolano acidi forti
e liscive, usare anche gli occhiali di protezione.
–ventilare bene il locale se si formano
vapori.
Per proteggere la salute e l’ambiente, le
sostanze chimiche velenose o tossiche sono
contrassegnate da specifici simboli di avvertenza. I simboli di pericolo riportati sulle
confezioni forniscono chiarimenti sulle norme di sicurezza. Dal 2012 vengono utilizzati simboli unitari a livello internazionale (v.
«I simboli di pericolo in sintesi» qua sotto).
Buono a sapersi
I veleni nella natura
I pericoli tossici non sono solo in casa, ma
anche fuori. Oltre ad alimenti commestibili, la natura produce anche bacche, piante e funghi velenosi. Proprio ai bambini è
necessario spiegare che non devono mangiare ­
bacche o frutti che non conoscono.
La cosa migliore a riguardo, è controllare
regolarmente il giardino e l’area giochi dei
bambini. I controllori ufficiali esaminano i
funghi raccolti. Una lista dei luoghi di controllo funghi della Svizzera è disponibile su
www.vapko.ch.
Sintomi di avvelenamento
Un avvelenamento può verificarsi malgrado
tutte le misure di sicurezza adottate. Sostanze
velenose come farmaci, veleni domestici o stupefacenti possono essere assunte attraverso il
canale digerente, le vie respiratorie, il circolo
sanguigno o la pelle. Esse entrano nel sangue
tramite tutte queste quattro vie, mettendo
così a rischio l’intero organismo.
I sintomi di avvelenamento possono essere
molto diversi a seconda del tipo di veleno. I
seguenti sintomi indicano un avvelenamento:
–dolori
–malessere
– nausea improvvisa, vomito
–diarrea
–disturbi respiratori e circolatori: shock,
­accelerazione o rallentamento del polso
– disturbi fisici tra cui, in stati di ebrezza: aggressività, depressione, euforia
La combinazione di stati confusionali e vomito è rischiosa per chi si è avvelenato.
Misure di primi soccorsi
Si distingue tra avvelenamento provocato
dall’ingerimento di veleni e sostanze chimi-
Sostanze tossiche/Fascia di età
Farmaci
Prodotti per la pulizia della casa
Piante
Prodotti tecnici e industriali
Prodotti per cura del corpo, cosmetici
Alimenti e bevande
Generi voluttuari, droghe e alcol
Prodotti per l’agricoltura e il giardinaggio
Funghi
Animali (velenosi)
Farmaci veterinari
Altre sostanze nocive o sconosciute
Totale
Per info
che, e quello dovuto a inalazione di sostanze
tossiche.
Se sono state ingerite sostanze tossiche, il
paziente non può bere niente. Si sconsiglia
inoltre di provocargli il vomito. Se è stata ingerita una sostanza corrosiva, benzina e petrolio
o prodotti schiumogeni, può essere addirittura pericoloso intervenire perché, a seconda del
caso, sussiste il rischio di aspirazione o di compromettere ulteriormente l’esofago. Il paziente
dev’essere assistito e monitorato.
Se i veleni vengono inalati, la protezione
personale e la circolazione di aria fresca sono
importanti. Bisogna agire con cautela anche
in locali chiusi, silos, cantine di fermentazione
o fosse agricole.
Il Centro Tox fornisce aiuto al numero
­telefonico 145, dando le relative indicazioni.
Una forma terapeutica è l’assunzione tempestiva di una quantità sufficiente di carbone
attivo, che assorbe la maggior parte di sostanze tossiche e farmaci nel tratto gastrointestinale. In caso di avvelenamenti, il carbone risulta abbastanza efficace solo in forma
liquida (come sospensione pronta da bere o
preparato in polvere). Il carbone è disponibile in farmacie e drogherie; le compresse e le
capsule di carbone non sono adatte per produrre la sospensione. Il dosaggio ideale va
da 0,5 a 1,0 grammo di carbone attivo per
chilogrammo di peso corporeo. Se un bambino o un adulto ha bevuto shampoo, bagno
schiuma o detergenti per le mani, è utile un
farmaco contro la formazione di schiume (ad
es. Flatulex).
miche, in genere acidi forti o liscive. Ne risultano ferite difficili da curare e una relativa
cicatrice del tessuto.
In presenza di un paziente colpito da corrosione, è importante che il soccorritore non
corra rischi (protezione personale). I capi di
vestiario corrosi devono essere tolti immediatamente e le parti della pelle colpite, così
come l’area circostante, devono essere lavate
sotto l’acqua corrente per almeno 15 minuti.
Se la sostanza raggiunge gli occhi sotto forma
di spruzzi, è necessario sciacquarli immediatamente sotto l’acqua corrente per almeno 15
minuti, mantenendo ben aperte le palpebre
del paziente. L’importante è eseguire il lavaggio dal naso verso l’esterno, altrimenti l`acqua
entra in contatto con l’occhio sano.
La chiusura della palpebra è la normale reazione dell`occhio alla penetrazione di corpi
estranei o spruzzi. Pertanto ne risulta che il
lavaggio dell’occhio è molto difficile e spesso
necessita di un’anestesia locale in ospedale.
Corrosioni per contatto cutaneo
Fonte: Ufficio prevenzione infortuni, upi
In presenza di corrosioni, il tessuto può essere distrutto molto velocemente. La pelle o
le mucose vengono lesionate da sostanze chi-
 www.cheminfo.ch e opuscolo FSS «Emergenze con i bambini»
•
Centro Tox: 145
Il Centro Tox risponde a domande
relative ai pericoli tossici. I medici
forniscono consulenza in presenza di
casi di avvelenamenti acuti. Il numero d’emergenza 145 è presidiato 24
ore su 24 e la consulenza è gratuita.
Adulti
5721
2591
573
1474
309
687
591
424
Bambini
4910
5374
1789
389
1532
483
391
328
Età indefinita
6
3
2
2
2
1
3
10637
7968
2364
1865
1841
1172
983
755
Totale
36,1 %
27,1 %
8,0 %
6,3 %
6,3 %
4,0 %
3,3 %
2,6 %
281
239
53
732
13 675
152
116
35
238
15 737
–
1
–
3
23
433
356
88
973
29 435
1,5 %
1,2 %
0,3 %
3,3 %
100 %
Frequenza dei gruppi di sostanze tossiche in tutti i casi in cui il veleno è entrato in contatto con le persone. (Fonte: Rapporto annuale Centro svizzero d’informazione tossicologica).
oggi samaritani 10/2014
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L’importanza della donazione delle cellule staminali del sangue
«La malattia ci ha uniti ancora di più»
Il 13 gennaio di cinque anni fa viene pronunciata la diagnosi: Bea ha la leucemia. Suo marito
Tom si ricorda bene di quella giornata. La notizia giunge del tutto inaspettata quando Bea viene
ricoverata in ospedale a seguito di un incidente sugli sci. Diventa chiaro abbastanza in fretta
che per sopravvivere Bea ha bisogno di una donazione delle cellule staminali del sangue. In
questa intervista i coniugi raccontano le loro esperienze personali con questa malattia e come
è cambiata la loro vita.
Tom, cosa ha significato per Lei la diagnosi?
Tom: All’inizio non ero del tutto consapevole della situazione. Solo
col tempo ho capito veramente cosa ci aspettava. Nei mesi seguenti
sono andato avanti quasi per inerzia, tutto il resto non aveva più
importanza. Grazie alla grande flessibilità del mio datore di lavoro
sono riuscito in qualche modo a gestire il tutto. La nostra vita era
stata letteralmente stravolta.
Bea: Il peso che ero diventata per mio marito era difficile anche per
me da sostenere. Sapevo che non riusciva a dormire né a concentrarsi
come si deve al lavoro. Dovergli infliggere questo calvario mi ha fatto
soffrire molto.
In che modo ha sostenuto Sua moglie durante questo
periodo difficile?
I coniugi Bea e Tom. Foto: Natasha Mooser ©
Fino al giorno dell’incidente la loro vita scorreva tranquilla. I due
novelli sposi avevano molti progetti per il futuro. Non c’era praticamente alcun sintomo della grave malattia.
Durante l’intervista con Swiss Blood Stem Cells (SBSC) i coniugi
spiegano come hanno gestito la malattia, quali ripercussioni ha avuto
sulla loro vita e come stanno oggi.
SBSC: Come vi siete sentiti quando vi è stata
comunicata la diagnosi?
Entrambi: È stato uno shock. Inizialmente nessuno dei due
sapeva cosa avrebbe implicato la diagnosi di leucemia per il nostro
futuro.
Il mio obiettivo è sempre stato quello di motivarla, ascoltarla e soprattutto essere sempre presente, a prescindere da come andassero le
cose. In situazioni simili a volte non c’è molto da dire. Avrei voluto
fare di più per aiutarla, ma non potevo. Essere al suo fianco e amarla
era la cosa più importante.
Tom, cosa ha fatto per se stesso per superare quel
periodo?
Nulla. In molti mi hanno suggerito di giocare di tanto in tanto a golf,
che era già il mio hobby, per sfogarmi un po’. Ma non ce la facevo,
volevo trascorrere ogni minuto libero accanto a mia moglie.
Chi di voi ha accettato meglio la malattia o se l’è presa
di più con il destino?
Non abbiamo rifiutato la malattia nel vero senso della parola. Eravamo
entrambi pronti a combattere; volevamo semplicemente sconfiggerla.
Quando avete saputo che sarebbe stata necessaria
una donazione delle cellule staminali del sangue?
Quali ripercussioni ha avuto la malattia sulla vostra
relazione?
Entrambi: In un primo momento i medici speravano di riuscire a curare la malattia con i medicamenti e la chemioterapia. A un certo
punto, però, hanno deciso che non sarebbe bastato.
Ha rafforzato la nostra relazione unendoci più che mai. Siamo sempre stati molto affiatati, ma questa fase della nostra vita ci ha legati
indissolubilmente. Abbiamo un’immensa fiducia reciproca.
A quell’epoca conoscevate la donazione delle cellule
staminali del sangue?
Potete dare qualche consiglio ai famigliari di altri
malati su come gestire una situazione difficile come
quella che avete vissuto?
No, sapevamo davvero poco in merito.
Come avete vissuto il periodo della ricerca di un donatore compatibile?
La ricerca è durata circa tre mesi, che a noi sono sembrati un’eternità. Pensavamo che nella nostra era digitale bastasse inserire i dati
tessutali in un programma per trovare in poco tempo un donatore
compatibile. La ricerca invece è stata abbastanza complessa.
Per fortuna è stato trovato un donatore.
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oggi samaritani 10/2014
Non è certamente facile sostenersi e motivarsi a vicenda, accettare di
farsi aiutare e chiedere aiuto. Abbiamo tratto molta forza leggendo
libri di vario tipo e letteratura specializzata. L’elemento decisivo comunque è stato l’aver cambiato la nostra visione generale della vita,
altrimenti non ce l’avremmo fatta. Quello che voglio dire è che spesso
non si può cambiare una situazione, ma si può cambiare il proprio
modo di vederla. La propria visione delle cose ha un impatto decisivo
sullo stato d’animo e il benessere personale. Non importa quanto
Panorama
siano brutte le sorprese che il destino ci riserva: nel nostro caso, i veri amici e la famiglia sono stati molto importanti per superare
questo duro colpo del destino.
Bea, come si sente oggi?
Ho sconfitto la leucemia grazie alla donazione delle cellule staminali del sangue. Tutto
ciò ha però lasciato delle tracce: non possiamo fondare una famiglia e dipendo ancora
da molti medicamenti.
Anche se c’era una compatibilità di dieci caratteristiche tessutali tra le mie cellule staminali e quelle del donatore, ancora oggi subisco
reazioni di rigetto. Si tratta di reazioni croniche chiamate anche GvHD (Graft-versus-Host
Disease), per cui il sistema immunitario del
donatore aggredisce le cellule del ricevente.
Il fatto che la leucemia sia sconfitta non
significa purtroppo che è tutto a posto. Il
decorso della malattia e il processo di guarigione variano in modo sostanziale da un
paziente all’altro.
La malattia ha cambiato i vostri
obiettivi di vita? In che modo?
Pianifichidamo molto meno di prima e viviamo di più alla giornata. Ci godiamo i
momenti in cui stiamo bene. Spendiamo di
più per goderci il presente e in generale pensiamo meno al futuro più lontano.
Bea: Il mio obiettivo è di essere felice e accettare i problemi fisici, senza prendermela
con il destino, e godermi la vita.•
Le donazioni
Swiss Blood Stem Cells (SBSC)
SBSC tiene la banca dati dei donatori in Svizzera nonché
recluta e media i donatori di cellule staminali del sangue
per i pazienti in Svizzera e all’estero. SBSC è un settore di
Trasfusione CRS Svizzera.
Marianne Müller,
membro dell’as­
Uniti contro la leucemia
Contribuite anche voi! Ancora troppo poche persone cono­
scono l’importanza della donazione delle cellule staminali
del sangue. Le possibilità di impegnarsi personalmente sono
numerose: maggiori informazioni su www.sbsc.ch/it.
Potete attirare l’attenzione sulla donazione delle cellule staminali del sangue e la sua importanza vitale anche nell’ambito della vostra Colletta samaritana. SBSC mette volentieri
materiale informativo a vostra disposizione. Per domande:
031 380 81 81.
sociazione dei
Samaritani Däni­
ken-Gretzenbach:
«Nella nostra regione
quattro persone che
conosco personal­
mente sono affette
da leucemia. Per me
era chiaro che mi sa­
rei impegnata nella
Giornata della buona
Giornata della buona azione
Un sentito ringraziamento va a tutte le associazioni dei Samaritani che hanno sostenuto la Giornata nazionale di azione il
23 agosto 2014.
In tutta la Svizzera 55 gruppi e circa 200 volontari hanno
attirato l’attenzione della popolazione sulla tematica della
donazione delle cellule staminali del sangue. La giornata è
stata un grande successo: il numero delle registrazioni online
è triplicato nell’arco delle due settimane intorno al 23 agosto.
L’obiettivo «trovare per ogni paziente il donatore compatibile» non è però ancora raggiunto. Pertanto SBSC organizzerà
una Giornata nazionale della buona azione anche l’anno
prossimo.
azione.
Membri dell’associa­
zione dei Samaritani
Grosshöch­stetten
nella Gior­­nata della
buona azione.
Bassa Vallemaggia
Una dimostrazione per la Giornata samaritana cantonale
Sabato 13 settembre scorso cadeva l’appuntamento con la Giornata samaritana cantonale.
Uno splendido sole ha fatto finalmente da bella cornice all’iniziativa proposta in questo senso
dalla Sezione Samaritani Bassa Vallemaggia.
Sabato 13 settembre
scorso, come noto,
a livello cantonale
c’era l’appuntamento con la Giornata
samaritana. Favorita
da un tempo stupendo, l’iniziativa promossa dalla nostra
Sezione ha raccolto
un buon successo.
La giornata è iniziata di buon mattino con l’entusiasta Gruppo
Help che ha mostrato le sue conoscenze affrontando situazioni diverse presentate ai giovani soccorritori via via in vari punti lungo un
percorso prestabilito.
Il pubblico, i soci e i simpatizzanti presenti hanno poi avuto la
possibilità di assistere ad un’ interessante dimostrazione con un cane
da ricerca. Si trattava di un cane di St.Uberto dell’allevamento «Fiuto
dei Laghi» operativo in seno all’AID di Bellinzago, che viene chiamato dalle forze dell’ordine in caso di necessità. Quindi ha fatto seguito
un gradito aperitivo e il pranzo offerto a tutti i presenti.
Nel pomeriggio i Samaritani hanno organizzato una dimostrazione di rianimazione cardio-polmonare, con l’invito ai presenti a voler
provare loro stessi il massaggio cardiaco sul manichino.
Alla manifestazione erano presenti pure alcuni rappresentanti delle Autorità dei comuni di Avegno Gordevio e Maggia che, nella persona dell’onorevole Carlos Facchi, hanno ringraziato la Sezione per
il lavoro che svolge a favore della comunità.
Gianni Maddalena
•
oggi samaritani 10/2014
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Colonna
Canobbio
Guida alla Strategia 2020
La prossima Conferenza d’autunno
è già alle porte. In questa occasione,
i rappresentanti delle Associazioni
cantonali e il Comitato centrale si
riuniscono per discutere assieme
tematiche importanti.
Da parte sua, il Segretariato centrale
lavora sempre intensamente, prima
e durante la conferenza, per fare in
modo che tutto si svolga senza problemi e intoppi.
Un tema in discussione sarà l’implementazione della Strategia 2020
che è stata approvata dall’Assemblea
generale dei Delegati e che mostra la
via da seguire per il futuro. Affinché
il movimento samaritano possa camminare sulla giusta via, occorrono
però delle misure. Queste sono state
decise durante la riunione di clausura
dell’agosto scorso del Comitato centrale. Dato che non tutti gli impulsi
possono essere lanciati contemporaneamente, alcuni di loro e i loro passi
successivi devono essere pianificati su
un periodo di tempo più esteso all’interno della Strategia, sull’arco di una
pianificazione di più anni. Quest’ultima verrà di volta in volta presa in
considerazione dalle Associazioni
cantonali e dalle Sezioni in occasione
della pianificazione annuale.
Presenteremo queste misure alla
Conferenza d’autunno; inoltre
mostreremo dei piani concreti che
possono servire alla realizzazione
della Strategia.
L’implementazione della Strategia riguarda tutti i livelli dei Samaritani e
spero molto che impulsi ed idee possano essere trasmessi dai presidenti
cantonali alle loro singole Sezioni.
Solo con il sostegno di tutti i Samaritani possiamo
intraprendere
assieme la strada
verso il futuro.
Anita Tenhagen
Vicepresidente
FSS
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oggi samaritani 10/2014
Grande festa per i 60 anni della Sezione
Con semplicità ma con grande calore di pubblico, la Sezione
Samaritani di Canobbio ha festeggiato domenica 7 settembre
scorso alle scuole comunali il suo 60.mo anno di fondazione.
La popolazione di Canobbio è accorsa numerosa ed ha potuto visionare e prendere conoscenza di quanto la nostra Sezione Samaritani sa offrire alla gente di Canobbio attraverso
corsi di vario tipo e l’aiuto che può prestare alle nostre società e associazioni durante le loro
manifestazioni.
Molto seguita è stata dimostrazione di come si usa il defibrillatore ed alcune persone si
sono dette interessate a seguire il corso che abilita all’uso dello stesso.
Apprezzata è stata la mostra fotografica dove su dei pannelli erano appese delle gigantografie di foto che raffiguravano scenari di attività svolta dai Samaritani di Canobbio anche
assieme alla popolazione locale, ed in molti si sono visti quando avevano qualche anno in
meno, oltre che ad aver rivisto volti di care persone che non sono più con noi.
Si è poi passati alla parte ufficiale aperta dal presidente sezionale Fiorenzo Gianinazzi che
ha porto il saluto di benvenuto alle numerose persone intervenute.
A nome dell’Esecutivo ha preso la parola
il municipale Fiorenzo Ghielmini che ha illustrato come sia importante nel nostro Comune avere una Sezione Samaritani. Pure
gradito è stato l’intervento della presidente
dell’Associazione cantonale dei Samaritani
(ASSTM) Janine Hunkeler. I festeggiamenti
si sono conclusi con un grande aperitivo ben
preparato dal Gruppo Genitori di Canobbio.
La simpatia e l’amicizia venutesi a creare, accompagnate dalle note di due fisarmonicisti
e da una splendida giornata, hanno certamente lasciato in ogni partecipante un lieto
ricordo.
Il gruppo di Samaritani che hanno festeggiato i
Sezione Samaritani Canobbio
60 anni assieme alla popolazione.
Croce Verde – Bellinzona
Aggiornamento di… «fuoco»!
Durante la scorsa primavera i Samaritani della Sezione Croce
Verde di Bellinzona hanno ricevuto una particolare istruzione:
si è trattato di una formazione antincendio con i seguenti temi:
come comportarsi in caso di incendio e utilizzo dei piccoli
mezzi di spegnimento.
La formazione è stata realizzata grazie alla disponibilità del Corpo Pompieri della capitale, pompieri che dopo la formazione hanno mostrato ai
Samaritani i propri mezzi e le infrastrutture in dotazione. Un’esperienza entusiasmante che non può
far altro che arricchire il proprio «bagaglio samaritano». Nella foto, i partecipanti alla giornata.
Sezione Samaritani CVB
•
Sezioni, Associazione
Tenero-Contra e Circolo della Navegna
Un Posto samaritano mobile
Il 17 settembre è stato inaugurato il Posto samaritano mobile, un furgone equipaggiato con
tutto il necessario per assistere i pazienti in attesa dell’arrivo dell’ambulanza.
In occasione del 65° di fondazione, la Sezione Samaritani Tenero-Contra e Circolo della Navegna, grazie a numerosi sponsor privati e al sostegno dei comuni del comprensorio, è riuscita ad acquistare un furgone da utilizzare durante i numerosi servizi di picchetto richiesti in
occasione delle varie manifestazioni sportive e culturali: le associazioni
della zona potranno ora usufruire di un servizio samaritano ancora più
efficiente.
Finora i Posti samaritani venivano allestiti in spazi «di fortuna». Non
è infrequente che chi si trova a organizzare un torneo o un concerto si
ricordi solo all’ultimo di prevedere uno spazio per l’accoglienza di eventuali infortunati. Il Posto samaritano mobile viene incontro a questa
esigenza: i pazienti ora potranno essere accolti sul mezzo dei Samaritani, così da ricevere cure in un ambiente pulito, caldo e accogliente. I
Samaritani d’altra parte potranno prestare le prime cure in un luogo
più idoneo e con tutto il materiale a portata di mano. Trattare una bagatella o una situazione più critica sarà ancora più facile.
Il veicolo non ha invece lo scopo di trasportare pazienti all’ospedale,
compito che per legge è affidato ai servizi ambulanza preposti. Non si
tratta dunque di un’alternativa all’ambulanza, ma un valido complemento dell’offerta nell’ambito del soccorso preospedaliero.
Il veicolo è già stato collaudato in alcune occasioni: concerti, picchetti
sportivi e… anche in occasione di un intervento come First Responder.
L’inaugurazione del 17 settembre è stata l’occasione per ringraziare i
Samaritani che hanno lavorato al progetto, le autorità dei Comuni che
hanno finanziato l’acquisto del furgone e tutti gli sponsor, senza i quali
il Posto samaritano mobile sarebbe rimasto solo un sogno.
Nicodemo Cannavò mentre presenta il Posto samaritano mobile.
Il bel gruppo dei Samaritani di Tenero-Contra e Circolo della Navegna.
La Sezione
•
Acquarossa-Serravalle e Blenio
Giornata samaritana in comune ai ritmi del Country
Anche le due Sezioni della Valle di Blenio non hanno voluto lasciar cadere l’appuntamento
cantonale con la Giornata samaritana indetta dall’Associazione Sezioni Samaritane del Ticino
e Moesano. Così hanno unito le forze e hanno incontrato la popolazione presentando anche
le loro attività in un clima ricreativo, favorito dalla bellissima giornata.
Le persone che hanno colto
l’invito, tra simpatizzanti,
amici e curiosi, sono state un
centinaio. A tutti i presenti, i
Samaritani hanno offerto un
buon pranzo, preparato con
cura da Mister Grill Martinelli. Durante la giornata, ci
si è anche divertiti con i balli Country e una ricca lotteria. Sono stati
pure allestiti un banco con informazioni sulle attività delle due Sezioni e una postazione per la rianimazione cardio-polmonare e la defibrillazione sul manichino. Grande l’interesse e l’entusiasmo mostrato
dai bambini! Chissà se ci sarà qualche giovane nuova leva? Ringraziamo tutti i partecipanti e i collaboratori delle Sezioni organizzatrici
per il lavoro svolto nel preparare la sala e i dolci.
Ausilia Canepa, presidente Sezione Blenio
oggi samaritani 10/2014
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Edizione 10/14 del 22 ottobre 2014