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Cooperatori Guanelliani Nord Italia / Svizzera ● Anno pastorale 2013 - 2014
don
LEONARDO
MAZZUCCHI
Il discepolo
prediletto di
don Guanella
Pianello Lario (Como),
17 giugno 1883
Como
28 marzo 1964
“Don Leonardo è mio figlioccio, perché l’ho battezzato io.
È un bravo figliolo, saggio e prudente,
e si farà onore nella Congregazione,
come voi tutti sarete testimoni”.1
Q
don Luigi Guanella
uattro fratelli: Alessandrina, Alessandrino, Salvatore
e Leonardo componevano la famiglia di Natale e Domenica Mazzucchi, che era tra quelle che accolsero
senza pregiudizi don Guanella quando nel giorno di
San Martino del 1881 entrò parroco a Pianello Lario.
A Miranico, una frazione poco distante dalla chiesa parrocchiale, il
17 giugno 1883 nacque Leonardo. Fu proprio don Guanella a battezzarlo quattro giorni dopo, aggiungendo anche i nomi di Giuseppe e Luigi. Fin da bambino, ebbe la devozione a S. Leonardo da
Porto Maurizio, grande amante del Crocifisso: come lui, anch’egli
ebbe presto la sua croce, quando ad appena tre anni perse il padre,
restando solo con la madre e i fratelli ancora in tenera età. Forse,
fu proprio il fuoco spirituale che vedeva ardere in don Guanella a
infiammare ben presto il piccolo Leonardo, che già a nove anni inoltrava domanda al rettore del seminario diocesano di S. Abbondio
(Como), per essere ammesso agli studi ecclesiastici. All’ordinazione
sacerdotale l’8 dicembre 1905, fece seguito la destinazione a Rodolo
in Valtellina.
Quanto sarebbe piaciuto a don Guanella averlo fra i suoi Servi della
Carità, anche se non l’aveva mai esplicitamente invitato! Ma la bontà non può fare a meno di diffondersi e così nell’ottobre del 1906, si
aprivano per il giovane sacerdote, le porte della Casa Divina Provvidenza. Nella scelta entrarono in gioco anche fattori legati all’in-
I TESTIMONI
DON LEONARDO MAZZUCCHI
dole di don Leonardo che lo facevano meno idoneo alla cura d’anime. Lì ci si
imbeveva dello spirito di don Luigi attraverso l’impegno della preghiera e del
servizio: “pregare e patire”.
Il 24 marzo 1908 fu tra i primi confratelli che, assieme al Fondatore, emisero
la professione religiosa nel Santuario del Sacro Cuore e lasciò scritta la cronaca
di quell’evento con parole mirabili, dalle quali traspare tutto il suo affetto per
lui.
NOTE
Cfr. L. MAZZUCCHi, Pianello del Lario.
Pagine di Storia sociale e religiosa,
Milano, NED, 1983, p. 297.
Cfr. G. TAMBURELLI, Alessandrino
Mazzucchi, Bari, Ed. Paoline,1961, p. 45.
Cfr. G. TAMBURELLI, Alessandrino
Mazzucchi, o.c. p. 159.
Il lavoro non mancava e don Guanella ammirava in quel suo figlio spirituale,
una generosità e una fedeltà senza pari, tanto che appena cinque anni dopo,
lo nominò consigliere generale. Purtroppo, la salute di don Leonardo ebbe
sempre alti e bassi e don Guanella lo invitava alla moderazione nell’attività
per evitare “il pericolo dei giovani, i quali non credono e non vogliono mai dirsi
malati”. Al tempo stesso però, lo seguiva con consigli paterni nella sua formazione ascetica e apostolica: “Ti raccomando la popolarità del dire e dello scrivere
… Contami della tua santità, della tua sapienza…” e lo spingeva ad imitare il
fratellino Alessandrino.
Gli incarichi affidatigli furono sempre prestigiosi, basti dire che a ventisette
anni fu nominato maestro dei novizi ed egli seppe unire la serietà e la fermezza alla comprensione e all’accondiscendenza alle esigenze giovanili.
Nel 1915 morì don Guanella e don Leonardo divenne consigliere generale a
fianco di don Aurelio Bacciarini, designato dalla Santa Sede Superiore Generale. Sei anni dopo fu nominato Vicario. Quando poi don Bacciarini, eletto
nel frattempo vescovo di Lugano, si dedicherà totalmente alla sua diocesi rinunciando alla guida della Congregazione, egli diventerà Superiore Generale
(1924), carica che tenne per ventidue anni.
Sul piroscafo “Conte Grande”
nel primo viaggio in America (28.10.1933)
A lui sarebbe spettato il compito non facile di avviare la giovane Congrega-
ALESSANDRINO MAZZUCCHI
Pianello Lario, 26 aprile 1878 - Como, 21 giugno 1890
Tra i chierichetti più fedeli di Pianello del Lario si distingueva Alessandrino Mazzucchi, fratello di don Leonardo: sempre puntuale, intelligente, pieno di bontà e
di carità.
Dipinto di
Alessandrino Mazzucchi
“Era di fisionomia aperta, di costituzione piuttosto gracilina; il bel viso candido e
oblungo; gli occhi grandi, ridenti e sereni, che ti guardavano con attenta ingenuità; vi traspariva la sua innocenza e intelligenza non comune, l’affettuosità tenera
e calda. Non era di una di quegli insipidi bambini, che stanno lì fermi e apatici e
sono detti buoni perché non hanno né vita , né spirito … egli era vivace, d’intelligenza perspicace e pronta, già in evidenza dai primi anni di infanzia”.2
Il parroco don Guanella seppe intuire le virtù di questo ragazzino e un mattino,
vistolo vestito da chierichetto, gli impose sul capo il suo tricorno chiedendogli:
“Sarai tu prete?”. Alessandrino corse felice ad annunciarlo alla mamma e ai
fratelli: due anni dopo andrà a Como per compiere gli studi verso il sacerdozio.
Alessandrino rimase due anni nella Casa Divina Provvidenza facendosi stimare
e benvolere per la diligenza nello studio, l’amabilità dell’indole, la pietà, l’amore
I TESTIMONI - Inserto della scheda n. 5 / 2014 - 2
I TESTIMONI
DON LEONARDO MAZZUCCHI
zione verso una vita religiosa più regolare e ordinata, anche in vista dell’approvazione pontificia. Erano anni in cui le vocazioni non mancavano e occorreva
plasmarle secondo lo spirito del Fondatore, bisognava stendere degli scritti,
dei Regolamenti ai quali fare riferimento. Nel Seminario di Fara Novarese, don
Mazzucchi fu il primo direttore, con delle idee chiare. Scriveva infatti: “Qui
gli alunni, oltre che a rifornirsi la mente della scienza necessaria allo stato a
cui aspirano, dovranno in modo particolare attendere a formarsi allo spirito di
pietà, al sacrificio e a ogni più eletta virtù”. E lui stesso dava l’esempio. Fervido
scrittore, oltre che opuscoli legati alla storia locale di Como e della sua terra,
era impegnato a redigere appunti di ascetica e di pedagogia per i suoi alunni,
fino alla fondamentale biografia di don Guanella dal titolo “La Vita, lo spirito e
le opere di don Guanella”, edita nel 1920. Era poi ricercato predicatore presso le
Suore guanelliane. Ci furono anche i problemi finanziari da affrontare: erano
risolti secondo la massima di don Guanella “fermarsi non si può, finché ci sono
poveri da soccorrere”.
Fu durante il suo generalato che la Congregazione aprì le prime case in America Latina in Argentina, a cui seguì il Brasile. Egli stesso le visiterà quattro
volte, sobbarcandosi le fatiche del viaggio e offrendo esempio di “tratto affabile
con tutti, modesto, riservato e caritatevole verso ogni classe di persone”, come
testimonierà un confratello che lo accompagnava.
Con mons. A. Bacciarini e i seminaristi
di Fara Noverese (1921)
Appassionato di letture, soprattutto di carattere storico, aiutato dalla sua prodigiosa memoria diede luce a numerosi scritti legati alla storia locale, ma anche a quella della Congregazione e che trovano posto anche sul Charitas, (il
periodico da lui voluto come rivista interna alla Congregazione fin dal 1922
che compilò per ben ventitre anni) e sul Bollettino “La Divina Provvidenza”
fondato da don Guanella, di cui fu anche direttore.
Fu proprio il suo amore per il Fondatore ad indurlo ad iniziare nel 1916 la
Con i ragazzi della Casa Divina Provvidenza
di Como (1963)
“ Voi della Casa della Divina Provvidenza
abbiatelo caro come un tesoro! ” (Beato Card. Andrea Ferrari)
servizievole verso i sofferenti fino all’eroismo. E proprio un atto di generosità verso
un compagno malato, fu all’origine della sua morte prematura. Il 21 giugno 1890,
festa di S. Luigi Gonzaga, si festeggiava l’onomastico di don Guanella e Alessandrino con la mamma che era venuta a trovarlo, era stato invitato alla sua tavola,
ma egli volle mangiare tra i ricoverati. Si mise accanto a un ospite piagato che
emanava cattivo odore, dopo un po’ sentì il bisogno di prendere aria in cortile, dove
altri amici lo invitarono a giocare in altalena. Ebbe un improvviso capogiro, svenne
e cadde sbattendo con violenza il capo. Morì la sera stessa, a poco più di 12 anni.
“Don Guanella, che sofferse tanto nel vedersi tolto quel figlioletto caro, speranza
per lui ben promettente, lo ricordava spesso e ne parlava con più vivo rimpianto,
esclamando: ‘Ah, era proprio un fiorellino eletto ed il Signore se l’è voluto portare in
Paradiso! Fiat voluntas Dei!’. E lo proponeva a modello a tutti, narrandone i tratti
di virtù e di pietà singolari.3
È considerato il primo germoglio della Congregazione dei Servi della Carità.
I TESTIMONI - Inserto della scheda n. 5 / 2014 - 3
Alessandrino e don Leonardo Mazzucchi
nell’immagine posta sulla loro tomba
nella Cappella della memoria
nel Santuario Sacro Cuore in Como
I TESTIMONI
DON LEONARDO MAZZUCCHI
pubblicazione delle Operette ascetico-morali. Nel 1935 avrà la gioia di vedere
l’approvazione definitiva delle Costituzioni dei Servi della Carità da parte della
Santa Sede, coronando anni di attese e di sacrifici. Egli le definisce “Codice raro
e pio, riconsegnato dalle mani, meglio dall’anima di don Guanella”.
Pubblicazioni per
approfondimenti
GIANNINI A., Una vita al servizio di
un’opera. Il Servo della Carità don
Leonardo Mazzucchi secondo successore del Beato Luigi Guanella, Como,
Laboratorio Tipografico Casa Divina
Provvidenza, 1969.
DE AMBROGGI C., Don Leonardo
Mazzucchi (Cenni biografici), in L.
MAZZUCCHI, Pianello del Lario. Pagine
di storia sociale e religiosa, (1928),
NED Milano, 1983, 297.
PELLEGRINI P., Leonardo Mazzucchi
in “Don Guanella inedito negli
scritti di Piero Pellegrini”, A. Dieguez-N.
Minetti, Ed. Nuove Frontiere Roma
1993, p.430ss.
PASQUALI P., “Don Leonardo Mazzucchi: continuatore fedele del carisma”, in
“Ricchezze di fi gure storiche intorno a
Don Luigi Guanella”, Saggi Storici – 16;
Ed. Nuove Frontiere, Roma 2000, p.
191ss.
DE AMBROGGI C., Alessandrino
Mazzucchi (ragazzi al traguardo, 3) Elle
Di Ci, Leumann (TO) 1982.
PELLEGRINI P., Alessandrino Mazzucchi
(1878-1890) in “Don Guanella inedito
negli scritti di Piero Pellegrini”, Ed. Nuove Frontiere, Roma 1993, p. 410ss.
CENTRO GUANELLIANO di PASTORALE
GIOVANILE (Como), “Andiamo a Gesù
con Alessandrino Mazzucchi”, Ed.
Monti, 2013.
RINGRAZIAMENTI
Si ringrazia
don Gabriele Cantaluppi
per la collaborazione nella
stesura dell’Inserto.
Una delle passioni di don Leonardo sono stati pure gli Ex Allievi delle Case
guanelliane. Egli dichiara espressamente che l’idea era già di don Guanella,
però è stato lui che ha dato il via ai primi nuclei, partecipando ai loro raduni.
Don Leonardo ebbe cuore di padre, a imitazione di don Guanella. Durante
una riunione del Consiglio Generale, si oppose ad uno che obiettava l’ammissione di un confratello alla professione a causa della salute malferma, dicendo:
“Si vede che lei non è mai stato malato”. Spesso anche nella visita alle Case si
faceva mediatore fra le drastiche decisioni del superiore e i confratelli.
In particolare, pesarono nel suo animo le vicende legate alla guerra: il richiamo alle armi di molti confratelli; le difficoltà di raggiungere le Case più lontane gli impedirono la vicinanza fisica nei momenti della prova; ma soprattutto,
dal giugno al settembre 1944, la vicenda di alcuni confratelli sospettati dalle
forze fasciste che portarono al loro arresto e la cui liberazione gli costò fatiche
e umiliazioni.
Nel 1946 l’età e gli acciacchi indussero il Capitolo Generale a sollevarlo dal
peso della massima carica, lasciandolo però Vicario e successivamente Consigliere, ma egli continuò sempre a dare il suo fondamentale apporto perché la
Congregazione camminasse sulle orme di don Guanella.
Nel 1955 celebrò la sua Messa d’Oro e successivamente diede alle stampe due
libri preziosi: il “Saggio d’un regolamento disciplinare”, per dare uniformità alla
vita comunitaria nelle singole case, e “Con il Padre lassù i figli”, che raccoglieva
i necrologi dei confratelli defunti. In ambedue vibra il suo animo: quello di chi
aveva vissuto accanto a don Guanella ed accanto a tanti confratelli dei tempi
eroici dell’Opera.
Si spense nella Casa madre di Como il Sabato Santo 28 marzo 1964.
Il ritratto più bello di lui fu forse quello intessuto dall’allora Superiore Generale don Carlo De Ambroggi: “Figlio e discepolo prediletto di don Guanella, Padre
e Maestro nel solco del Fondatore”.
Ora, don Leonardo riposa con il fratello Alessandrino nell’Urna della Cappella della Memoria nel Santuario Sacro Cuore di Como.
DON LEONARDO MAZZUCCHI E SUOR MARCELLINA BOSATTA
TESTIMONI PER CONOSCERE IL FONDATORE
II° Seminario di studio: 19-21 settembre 2014
Teatro S. Luigi Guanella - Parrocchia Trionfale (ROMA)
I TESTIMONI - Inserto della scheda n. 5 / 2014 - 4
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