Comunità
europee
Ora di far pulizia!
Consigli per un mondo più verde
≤ Introduzione
Ora di far pulizia!
1 ·› Introduzione
3 ·› L’energia
8 ·› L’aria
12 ·› L’acqua
16 ·› La terra
Europe Direct è un servizio a vostra disposizione
per aiutarvi a trovare le risposte ai vostri
interrogativi sull'Unione europea
Nuovo numero verde unico:
00 800 6 7 8 9 10 11
Numerose altre informazioni sull'Unione europea sono disponibili su
Internet via il server Europa (http://europa.eu.int).
Una scheda bibliografica figura alla fine del volume.
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità
europee, 2005
ISBN 92-894-9847-1
© Comunità europee, 2005
Riproduzione autorizzata con citazione della fonte.
Printed in Belgium
Stampato su carta riciclata
Salve! Io sono Jiffy. Vogliamo un
mondo più verde? Leggiamo
quest'opuscolo, e impareremo
tante cose!
In che mondo viviamo? C’è qualcuno che
provvede?
Nella società odierna le attività umane hanno un forte impatto
sull’ambiente. La situazione si è seriamente aggravata negli ultimi
cinquant’anni: riscaldamento globale, perdita di biodiversità,
sfruttamento delle risorse naturali, una montagna crescente di
rifiuti, ricorso sempre più frequente alle sostanze chimiche…
si tratta purtroppo, in tutti questi casi, di minacce potenziali per
l’ambiente.
Ma ci siamo mai chiesti il perché? Chi è responsabile? Se è vero
che ai cittadini europei stanno a cuore le sorti dell’ambiente, è
altrettanto vero che ad essere giudicato è di solito il comportamento
degli “altri”, come l’industria o il governo: dimentichiamo cioè
spesso l’impatto che anche noi esercitiamo, con il nostro stile di
vita e le nostre attività. Se invece impariamo a fare le scelte giuste
nelle attività quotidiane, questo impatto potrà diventare benefico.
Modificando anche di poco le nostre abitudini giornaliere potremo
avere, collettivamente, un enorme effetto positivo.
La politica seguita dall’UE ha permesso di attenuare certe
pressioni che gravano sull’ambiente, e i governi nazionali
hanno attuato interventi assai energici a livello di recepimento
della normativa comunitaria. La protezione ambientale è
diventata una priorità chiave in quasi tutte le aree di iniziativa
politica. Anche l’industria si sta muovendo nella stessa
direzione, accordando un trattamento prioritario alle tematiche
ambientali e introducendo misure che dovrebbero permetterle
di funzionare efficacemente e, allo stesso tempo, in conformità con
gli imperativi di efficienza energetica e di rispetto dell'ambiente.
Ma non sono solo l'UE, i governi e l'industria a svolgere un
ruolo in materia di ambiente: è della massima importanza
sottolineare che anche noi, cittadini europei, possiamo dare
un contributo importante.
≤ L’energia
2
Insomma, che cosa
si può fare?
I piccoli gesti quotidiani possono avere, collettivamente, un
grande impatto sull’ambiente. Possiamo collaborare anche noi,
con comportamenti corretti a casa, al lavoro o al supermercato,
e il nostro apporto sarà prezioso per il pianeta.
Per questo motivo abbiamo creato il Toolkit ambientale, che
potrà aiutarci a cambiare abitudini, diventare più ecologici e
fare un po’ di pulizia nel mondo che ci circonda!
Che cos’è il
Toolkit ambientale?
Il Toolkit ambientale ci aiuta a cambiare le piccole abitudini e a
fare una grossa differenza. Proviamo a giocare con l’Eco Quiz,
che ci darà utili consigli ecologici e contiene una base dati in
cui si trovano altre informazioni sulle buone azioni quotidiane.
≤ Introduzione
Perché utilizzarlo?
Mettiamola in questi termini: quando, ad esempio, scegliamo
di prendere la macchina invece del treno, generiamo in media
fino a 30 volte più emissioni di CO2. Quando scegliamo di
lasciare gli elettrodomestici in stand-by anziché spegnerli
completamente, continuiamo ad usare energia e in un anno
facciamo aumentare del 10% la bolletta. Ebbene, per fare
qualcosa per l’ambiente si può cominciare cambiando questi
piccoli gesti della vita quotidiana: lo sforzo necessario è
minimo, ma l’effetto è notevole.
Allora, quando si
comincia?
Abbiamo già cominciato! La letture di questo opuscolo ci
aiuterà a cambiare abitudini e diventare più ecologici, oltre
a farci risparmiare un bel po’ di soldi!
Dall’inizio del Novecento la temperatura terrestre è aumentata
a ritmo sostenuto: in media di 0,6 °C a livello mondiale e di
0,95 °C in Europa. Il tasso di riscaldamento globale ha ormai
raggiunto 0,2 °C per decennio: un cambiamento molto rapido
se lo si considera in una prospettiva storica. L’impatto si fa già
sentire, e secondo le previsioni è destinato ad intensificarsi a
mano a mano che le temperature continueranno a salire.
Sul cambiamento climatico si parla e si scrive sempre di più
ogni giorno. Ma che cosa significa esattamente? E perché il
clima cambia? E quel che più conta: possiamo fare qualcosa
per contrastare questo fenomeno?
Il CO2 e gli altri gas di serra (GHG) sono un fenomeno naturale
che contribuisce a mantenere caldo il pianeta. In loro assenza la
temperatura media sulla Terra diminuirebbe di circa 30 °.
Tuttavia gli esseri umani hanno bisogno di utilizzare energia
3
per le loro attività (come riscaldare la casa, guardare la
televisione o guidare la macchina), e questa viene tratta dai
combustibili fossili, conconseguente generazione di CO2.
E’ proprio a causa di questi GHG “extra” che la Terra si riscalda
in misura innaturale: il fenomeno, noto come "riscaldamento
globale", dà luogo complessivamente al cambiamento climatico.
Questa interpretazione è oggi confermata dalla grande maggioranza dei più importanti esperti climatici del mondo.
Nell’UE l’industria (compresa la produzione di energia) incide
per il 48% di tutte le emissioni di GHG. Il 21% proviene dai
trasporti e il 10% dall’agricoltura. Il restante 17% di emissioni
è prodotto dai consumi dei nuclei familiari e delle piccole
imprese. Siamo però anche responsabili delle emissioni di
altri settori: ad esempio i nuclei familiari, da soli, usano il 30%
dell’elettricità consumata nell’UE, e nel settore dei trasporti le
autovetture private producono la metà delle emissioni!
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5
Qualche dato
≤ In Europa il numero annuo medio delle catastrofi naturali
causate da condizioni meteorologiche e climatiche, come i
temporali e le inondazioni, è raddoppiato nel corso degli anni
Novanta rispetto al decennio precedente.
≤ Nei vari paesi europei i livelli del mare hanno subito un
incremento annuo fra 0,8 e 3 mm nell’arco dell’ultimo secolo;
secondo le proiezioni, questo secolo dovrebbe vedere un
tasso d’aumento da 2 a 4 volte più elevato.
≤ Nell’emisfero nord la copertura neve è diminuita del 10%
dalla metà degli anni Sessanta. È probabile che tre quarti dei
ghiacciai delle Alpi svizzere scompaiano entro il 2050.
Il Protocollo di Kyoto
Il Protocollo di Kyoto delle Nazioni Unite, ratificato da 148 governi
ed entrato in vigore nel febbraio 2005, fa obbligo a 36 paesi
industrializzati di ridurre o limitare, entro il 2012, le emissioni di
gas a effetto serra di una percentuale compresa generalmente
tra il 5 e l’8% rispetto ai valori del 1990.
≤ L’energia
Il Programma europeo per il cambiamento climatico
Nel 2000 l’UE ha varato il Programma europeo per il cambiamento
climatico: si tratta di una serie di misure che hanno lo scopo di
aiutare gli Stati membri a ridurre le emissioni di gas ad effetto
serra secondo modalità economicamente efficienti e fare così
fronte agli impegni da loro sottoscritti nel quadro del Protocollo
di Kyoto. Nel quadro del programma l’UE ha messo a punto
ed attuato un sistema di scambio delle quote di emissione di
CO2 a livello di impianto: ciascuno Stato membro ha assegnato
alla propria industria una quantità limitata di emissioni che possono
essere oggetto di acquisto e vendita in modo da tenere bassi i costi
di adempimento. Questo sistema copre quasi la metà delle
emissioni di CO2 dell’UE.
Il programma prevede oltre una quarantina di altre misure,
come la fissazione di obiettivi per aumentare l’uso delle fonti di
energia rinnovabili; norme di efficienza energetica per i nuovi
edifici; le case automobilistiche dell’UE hanno sottoscritto
impegni volontari in materia di riduzione delle emissioni di CO2
per le vetture passeggeri da loro prodotte; e così via.
Come fare per
risparmiare energia?
L’energia si può risparmiare in molti modi, senza che sia
necessario cambiare drasticamente le proprie abitudini.
Ecco di seguito alcuni suggerimenti, ma ne troverete molti
altri ancora nel Toolkit:
≤
Spegniamo la luce!
In casa molti di noi hanno tendenza a lasciare la luce accesa
quando escono da una stanza. Più elettricità consumiamo,
più si devono bruciare combustibili fossili per poterla produrre,
e più CO2 vengono immessi nell’atmosfera. Il semplice gesto
di spegnere cinque luci in casa ogni sera per un anno ci farà
risparmiare in media 60 EUR sulla bolletta.
È anche possibile risparmiare energia comprando lampadine a
basso consumo, che sono cinque volte più efficienti in termini di
energia. E’ vero che costano un po’ di più, ma è un investimento
che si ripaga ampiamente da sé: queste lampadine consumano
meno e durano più a lungo (in media dieci volte di più).
≤ L’energia
≤ Elettrodomestici
a basso consumo
energetico!
Il frigorifero rappresenta in media il 25% del consumo domestico
di elettricità. Perdiamo energia ogni volta che lasciamo la porta
aperta o che mettiamo alimenti caldi in frigo, oppure se non sbriniamo regolarmente: possono infatti bastare 3 mm di brina nel
frigorifero per fargli consumare il 30% in più di energia. Se dobbiamo comprare un nuovo apparecchio, scegliamo un modello a
sbrinatura automatica.
Controlliamo che gli elettrodomestici appartengano alla classe
“A” del marchio europeo di risparmio energetico, che ha carattere obbligatorio. Ad esempio la lavatrice di classe A consuma
metà dell’energia rispetto ai modelli standard.
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≤ Stendiamo
la biancheria!
≤ Isolamento
termico!
Per asciugare nel modo migliore, stendiamo la biancheria:
così non si consuma energia e non si danneggiano i tessuti.
Se non possiamo evitare di utilizzare l'asciugabiancheria,
centrifughiamo bene prima e poi selezioniamo la velocità
media anziché quella alta. Sovraccaricando o non caricando
abbastanza il tamburo si consuma più energia. Controlliamo
inoltre regolarmente il filtro per assicurare il massimo di
efficienza energetica.
Provvediamo a ben isolare termicamente la casa. Ad esempio
i doppi vetri possono ridurre la dispersione di calore fino al
20% in media; l'investimento si ripagherà da sé in 6 anni.
Altre semplici misure per evitare di disperdere calore: chiudere
le tende la sera o dare aria alla stanza solo per i pochi minuti
sufficienti a rinnovare a fondo l’aria all’interno. Si può inoltre
isolare facilmente il boiler dell'acqua calda avvolgendolo in un
rivestimento termico.
≤ Abbassiamo
≤ Usiamo
il termostato!
In Europa il 60% circa del consumo medio di energia delle
case private è assorbito dal riscaldamento. Se abbassiamo
il termostato di appena 1 °C non noteremo praticamente la
differenza, ma risparmieremo il 7% sulla bolletta.
≤ L’energia
i coperchi
Coprendo la casseruola durante la cottura si può risparmiare
fino al 60-70% dell'energia necessaria a preparare la pietanza.
Si può anche ridurre il consumo energetico utilizzando la pentola
a pressione. E non dimentichiamo di bollire soltanto la quantità
di acqua necessaria alla preparazione delle bevande calde.
≤ Non
lasciamo in stand-by:
spegniamo completamente
Non lasciamo in stand-by il televisore, il videoregistratore,
il DVD, il computer e l’impianto stereofonico, non lasciamo
attaccato il caricabatterie del cellulare quando non ne
abbiamo bisogno. Spegnendo completamente questi
apparecchi possiamo risparmiare fino al 10% della bolletta.
Il consumo totale indotto dallo stand-by nelle sole case private
in Europa è quasi equivalente al consumo annuale d’energia
del Belgio!
≤ L’aria
Oggi quasi l’80% degli europei vive in aree urbane. I ritmi
frenetici delle grandi città e la congestione del traffico su
strade e autostrade hanno un forte impatto sulla qualità
dell’aria e dunque sulla nostra salute, causando problemi
respiratori e allergie. Le leggi a livello nazionale ed europeo
hanno permesso di realizzare molti progressi nella lotta alle
sostanze inquinanti, come l'anidride solforosa, il piombo, gli
ossidi di azoto, il monossido di carbonio e il benzene. Dal
1990, ad esempio, le emissioni di anidride solforosa nell'UE-15
si sono ridotte di oltre il 60% e quelle di ossido d’azoto del
21%. La qualità dell’aria continua però a causare problemi.
Le sostanze inquinanti che suscitano le maggiori inquietudini
sono le particelle e l’ozono troposferico. Secondo le stime,
nell’anno 2000 le prime hanno causato la morte prematura di
9
348 000 europei e il secondo di 21 000. In media la speranza
di vita degli europei si è ridotta di 9 mesi. I danni dell’inquinamento
atmosferico sono destinati a ridursi un po’ in Europa grazie
alle politiche attualmente seguite, ma resteranno comunque
elevati in assenza di altri interventi.
Oltre a produrre emissioni di CO2, il trasporto su strada
contribuisce in misura massiccia all’inquinamento atmosferico.
Sebbene le case produttrici abbiano iniziato a fabbricare
automobili efficienti sotto il profilo energetico, riducendo
notevolmente le emissioni, ogni giorno aumenta il numero di
vetture in circolazione, così che il trasporto su strada continua
a essere una fonte significativa di inquinamento.
Particelle e ozono
≤ Le particelle sono dovute principalmente a fenomeni di
≤ L’ozono è un gas creato da una reazione fotochimica fra due
combustione, ma anche all’azione di inquinanti gassosi come
gli ossidi di azoto (NO) e i composti organici volatili (COV).
gruppi di sostanze, composti organici volatili (COV) e ossidi di
azoto, sotto l’influenza della luce solare e del calore. Questo
spiega perché l’ozono troposferico tende ad aumentare durante
l’estate e ha effetti nocivi sulla salute umana (irritazioni della
gola e degli occhi, difficoltà di respirazione, specialmente nei
gruppi vulnerabili come gli asmatici, i bambini e gli anziani).
Per contro la presenza dell’ozono nella stratosfera protegge la
vita sulla Terra dai pericolosi raggi ultravioletti.
≤ Tra le fonti di COV vi sono l’industria petrolchimica, la benzina,
il traffico automobilistico, i solventi utilizzati nelle vernici e molti
prodotti di uso domestico. Certi alberi delle foreste, come le
conifere, ne producono anch’essi naturalmente. Gli ossidi di azoto
sono prodotti primariamente dalla combustione di combustibili
fossili, ad esempio nei motori e nelle centrali elettriche.
Che cosa posso fare
perché l’aria sia più
pulita?
Sembra difficile a credersi, ma possiamo contribuire a ridurre
le particelle e gli inquinanti presenti nell’aria con semplici gesti
quotidiani: quando andiamo al lavoro o a scuola, utilizziamo il
riscaldamento o il condizionamento d'aria, o anche quando
laviamo i vetri delle finestre. Ecco qualche suggerimento:
≤ L’aria
≤ Perché
non scegliere prodotti locali?
Un aereo che trasporta merci da un capo all’altro del mondo
genera da 200 a 400 volte più GHG di un camion che fa un
tragitto di 50 km. Cerchiamo di consumare prodotti locali in
stagione: fanno bene alla salute, hanno molto più sapore e il
loro trasporto non genera tanti gas ad effetto serra.
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≤ Condividiamo
l’auto, o prendiamo i
mezzi pubblici!
Un’ottima soluzione per gli spostamenti più lunghi è rappresentata
dalla condivisione dell’auto (car pooling) o dai mezzi pubblici,
che permettono di trasportare più persone in un unico veicolo.
Un'automobile che fa un viaggio di 1 200 km genera una quantità
di emissioni di CO2 pari a quella di un treno che fa il giro del mondo.
≤ Se
dobbiamo usare la macchina…!
• Lasciando riscaldare il motore mentre l’auto è stazionaria si
può far aumentare del 50% il consumo di carburante.
Se invece cominciamo a guidare appena avviato il motore,
questo raggiunge più rapidamente la sua temperatura
operativa.
• Controlliamo la pressione dei pneumatici: se scende di 0,5
bar si consuma il 5% in più di benzina, senza contare che
così aumenta anche l’inquinamento.
• Guidando con l’aria condizionata accesa si aumenta il consumo di carburante del 30%, mentre se guidiamo con le
finestre aperte l’aumento è appena del 5%.
• La presenza del portabagagli sul tetto può far aumentare
del 20 e 30% il consumo di carburante. È meglio attaccare
le biciclette al retro della macchina.
• Viaggiare in quarta o anche in quinta marcia permette di risparmiare più carburante.
• Rispettando i limiti di velocità si risparmia benzina, si
producono meno gas di scappamento e, naturalmente,
si aumenta la sicurezza al volante.
≤ L’aria
≤
Cerchiamo il fiore!
Il marchio europeo di qualità ecologica è un sistema volontario
creato per incoraggiare le imprese ad offrire servizi e prodotti
compatibili con le esigenze ambientali. I prodotti contrassegnati dal marchio (rappresentato da un fiore) non contengono
COV e non alterano dunque la qualità dell’aria all’interno dei
locali. Cerchiamo il fiore su detersivi, fazzolettini di carta,
prodotti vernicianti per interni, aspirapolvere, televisori,
calzature e materassi.
≤ Andiamo
in bicicletta, non in macchina!
Il 27% delle particelle emesse in Europa nel 2001 proveniva
dai trasporti. In media uno su tre viaggi in macchina ci porta
ad una distanza non superiore a 2 km. Prendendo la bicicletta
si contribuisce non solo ad alleggerire il traffico, ma anche a
ridurre le emissioni. Andare a prendere il giornale o il pane in
bicicletta fa bene alla salute e non costa nulla.
≤ L’acqua
Globalmente l’acqua sta diventando una delle risorse naturali più
scarse: meno dell’1% delle risorse idriche del pianeta è accessibile
ai fini del consumo umano e oltre 1,2 miliardi di persone non
hanno accesso all'acqua potabile. Per fortuna in Europa questa
risorsa è generalmente abbondante, sebbene in alcune zone
meridionali del continente siano sempre più comuni lo stress
idrico e la siccità. Se è vero che non vi sono grossi problemi
per quanto riguarda la quantità di acqua disponibile, è altrettanto
vero che la qualità e la gestione delle risorse idriche sono lungi
dall’essere soddisfacenti e si trovano esposte a pressioni considerevoli.
Il 35% circa dell’acqua che esce dal nostro rubinetto proviene da
acque di superficie (laghi, fiumi), il 20% delle quali è gravemente
minacciato dall’inquinamento. Il restante 65% proviene dalla falda
freatica, nota anche come falda acquifera: questa trattiene l’acqua
piovana che penetra nel suolo.
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La qualità dell’acqua potabile nell’Unione europea è generalmente
ottima e l’acqua di rubinetto può essere tranquillamente bevuta
quasi ovunque. Tutta l’acqua deve però subire un trattamento
che la renda potabile, in quanto potrebbe essere contaminata
dalle sostanze eventualmente presenti nella falda freatica e
nelle acque di superficie (concimi, pesticidi, sostanze chimiche
tossiche o germi provenienti da rifiuti solidi umani o animali).
Il trattamento dell'acqua rappresenta un processo costoso e
ad alto consumo di energia.
Ridurre l’inquinamento delle acque è importante non solo per
il consumo umano, ma anche per proteggere le piante e gli
animali che vivono nei nostri fiumi, laghi e mari. Sebbene l’UE
si sia adoperata con successo per ridurre l’inquinamento nel
corso degli ultimi trent'anni, molto resta da fare, e ognuno di
noi è chiamato a svolgere un ruolo.
Molti non sanno che, pur essendo in parte responsabile
dell’inquinamento, l’industria non è però considerata il principale
colpevole. È infatti relativamente facile legiferare per obbligare
le imprese a consumare meno acqua, produrre in modo più
efficiente e ridurre l'inquinamento. I problemi più grossi sono
invece causati dal ricorso ai concimi e ai pesticidi, che a contatto
con l’acqua si riversano nei fiumi e, da questi, nel mare.
I nutrienti, derivati essenzialmente da concimi ed effluenti
agricoli (letame), sono una delle cause princi-pali di
inquinamento delle acque di superficie: favoriscono infatti la
crescita accelerata di alghe e biomassa vegetale che privano
altre piante ed animali di ossigeno, luce e spazio. Questo
fenomeno, noto con il termine "eutrofizzazione", danneggia
la biodiversità e inquina le acque di superficie. Un segno di
eutrofizzazione è rappresentato dalla presenza di fioriture
algali eccessive.
Come usare l’acqua
in maniera più
responsabile?
Il 7% in media dell’acqua potabile che utilizziamo viene bevuto
o serve per la cottura, il 22% serve per lavare i piatti e fare il
bucato, il 20% per i sanitari, il 39% per bagni e docce e il 6%
per lavare l’auto e irrigare il giardino. Ecco qualche prezioso
suggerimento per un uso più responsabile:
≤ L’acqua
≤ L’acqua
piovana!
L’acqua piovana si può raccogliere in secchi o altri recipienti
collocati all'aria aperta. Costituisce un’alternativa perfetta a
quella potabile quando si tratta di lavare l’auto o irrigare il
giardino. Ricordiamo che le ore migliori per quest’ultima
operazione sono quelle serali.
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≤ Controlliamo
i rubinetti!
Un rubinetto che sgocciola tutta la giornata spreca circa 25 litri
di acqua. Se chiudessimo il rubinetto mentre ci laviamo i denti
potremmo risparmiare fino a 12-15 litri. Se tutti gli europei
facessero questo gesto, l’acqua risparmiata in un anno riempirebbe
6 000 piscine olimpioniche. La doccia usa quattro volte meno
acqua del bagno. Facciamo la doccia: saremo più ecologici e
risparmieremo sulle bollette!
≤ Aspettiamo,
o utilizziamo la funzione
mezzo carico
Cerchiamo di mettere in funzione la lavatrice o la lavastoviglie
solo quando sono piene, o perlomeno utilizziamo la funzione
mezzo carico quando c’è meno da lavare. Il mezzo carico
contribuisce a risparmiare non solo acqua, ma anche elettricità.
≤ L’acqua
≤ Vernici,
medicinali, oli…
Non buttiamo nell’acquaio nessuna sostanza chimica: vernici,
insetticidi, medicinali.
Evitiamo di gettarvi olio: olio da frittura, da condimento, e a più
forte ragione l’olio del motore!
Tutti questi prodotti possono danneggiare il funzionamento degli
impianti di scarico distruggendo i microrganismi o intasando i
tubi. Informiamoci: nel quartiere ci sono probabilmente centri di
raccolta per i medicinali e gli oli usati.
≤ Controlliamo
i rubinetti!
La doccia usa quattro volte meno acqua
del bagno. Facciamo la doccia:
saremo più ecologici e
risparmieremo sulle bollette!
≤ La
terra
Con il concetto di biodiversità si intende la diversità della vita
in tutte le sue forme: delle specie, delle variazioni genetiche
all’interno delle singole specie e degli ecosistemi. La bio-diversità
offre una molteplicità di servizi essenziali, come il cibo, l’acqua
potabile e l’impollinazione, oltre a frenare il cambiamento
climatico, attenuare i rischi naturali, ecc. Il valore economico
dei beni e servizi forniti da ecosistemi e specie - dalla vita
sulla Terra - è stato stimato a 26 trilioni EUR ogni anno, quasi
due volte il valore di ciò che noi esseri umani produciamo
nello stesso periodo.
Si è calcolato che l’attuale tasso di estinzione globale per perdita
di biodiversità è superiore di 1 000-10 000 volte al tasso di
estinzione naturale. Le cause principali di questa perdita sono
i sistemi di produzione intensivi, le alterazioni apportate agli
habitat dall’attività edilizia, l’industria estrattiva, l’eccessivo
sfruttamento delle risorse naturali mediante la pesca e la caccia,
l’inquinamento e il cambiamento climatico globale.
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L’impronta ecologica di un europeo copre quasi 4,97 ha*.
Se i 6 miliardi di esseri umani oggi esistenti dovessero tutti
vivere e consumare come noi europei, avremmo bisogno di
quasi 3 Terre. Purtroppo ne abbiamo una sola!
Contrariamente ad un’opinione assai diffusa, il principale
problema posto dagli attuali modelli di utilizzo delle risorse è
rappresentato dal loro impatto ambientale, e non dall’eventuale
scarsità di certe risorse non rinnovabili. Ad esempio la
disponibilità apparentemente illimitata di combustibili fossili,
e di conseguenza il loro uso estensivo per la produzione di
energia, hanno causato alcuni dei problemi ambientali più
gravi: inquinamento dell’aria e riscaldamento globale.
Nel caso delle risorse rinnovabili (piante, fauna terrestre e
marina) è la scarsità in sé a costituire un problema ambientale.
Ad esempio l’estinzione di certe specie si traduce nella
perdita di biodiversità e l'occupazione delle terre nella perdita
di habitat.
Ogni anno nella sola Unione europea buttiamo via 1,3 miliardi
di tonnellate di rifiuti, di cui 40 milioni di tonnellate di rifiuti
pericolosi. Questa cifra equivale a circa 3,5 tonnellate di rifiuti
solidi per ogni cittadino, adulto o bambino, dell’UE. Se a questo
si aggiungono altri 700 milioni di tonnellate di rifiuti agricoli, è
chiaro che i problemi di trattamento e smaltimento di tutto
questo materiale assumono dimensioni gigantesche. Secondo
le stime dell’OCSE, entro il 2020 potremmo generare un 45%
in più di rifiuti che nel 1995. Si pensi poi che la maggior parte
di questi rifiuti viene o bruciata negli incineratori o gettata nelle
discariche, cioè smaltita con due metodi di trattamento nocivi
per l'ambiente. I rifiuti immettono CO2 e metano nell'atmosfera,
sostanze chimiche e pesticidi nel suolo e nella falda freatica.
È vero che sono inevitabili, ma ciò non significa che non possiamo
cercare di ridurre quelli da noi prodotti.
Qualche dato…
• In Europa sono a rischio il 42% circa dei mammiferi e il 45%
delle farfalle. La causa dell’eccessivo sforzo di pesca, l’80%
degli stock ittici è prossimo all’esaurimento o non se ne
conosce lo stato.
• In Europa è diminuito del 71%, fra il 1980 e il 2002, il numero di
uccelli delle specie comuni presenti nei campi e nelle foreste.
• Per contro il 18% del territorio dell’UE a 15 beneficia attualmente di status protetto grazie alla creazione della rete Natura 2000.
Lo sapevate?
Rifiuti invisibili generati dalla fabbricazione:
• di un kg di alluminio
5 kg
• di uno spazzolino da denti
1.5 kg
• di una macchinetta per il caffè
298 kg
• di un cellulare
75 kg
• di un computer
1,500 kg
• di un anello d’oro
2,000 kg
Fonte: Wupperstal Institut (www.wupperinst.org).
N.B.: Questo sito non è né gestito né aggiornato dalla Commissione europea e non
ne rappresenta le opinioni. Potrebbe non essere disponibile in tutte le lingue europee.
*Per saperne di più: www.ecologicalfootprint.com
Nota: Questo sito non è né gestito né aggiornato dalla Commissione europea e non ne
rappresenta le opinioni. Potrebbe non essere disponibile in tutte le lingue europee.
≤ La terra
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19
Come ridurre i rifiuti?
Ogni europeo produce in media 1 kg di rifiuti al giorno: una
quantità non certo trascurabile. Vogliamo che diminuisca?
Seguiamo la regola delle tre R: “riduzione-riutilizzo-riciclaggio”.
≤ RIDUZIONE
Minimizziamo gli imballaggi comprando sfuso, o acquistiamo
prodotti riutilizzabili:
• Acquistiamo frutta e verdura sfuse anziché imballate.
• Acquistiamo prodotti concentrati che usano meno imballaggi.
≤ RIUTILIZZO
Invece di buttare via gli oggetti, cerchiamo di convertirli
ad altri usi:
• Rimettiamo in sesto: invece di cambiare divano,
diamo una
rinfrescata e un simpatico nuovo look a quello vecchio.
• Ripariamo: facciamo rifare i tacchi alle scarpe; così dura
no più a lungo.
• Destiniamo ad altri usi: utilizziamo i vecchi documenti
per i brogliacci; i contenitori di plastica possono servire
in ripostiglio.
• Regaliamo, o vendiamo al mercatino dell’usato.
≤ La terra
≤ RICICLAGGIO
Si può fare la cernita di carta, cartone, legno, lattine di alluminio,
bottiglie di plastica, barattoli e bottiglie di vetro, apparecchiature
elettriche, hardware elettronico, batterie…
Vi saranno sempre casi in cui il prodotto si presenta
accompagnato da imballaggi non riutilizzabili. Per risolvere
questo problema cerchiamo di scegliere imballaggi riciclabili
e di farne la cernita. Le scatole di cartone usate serviranno a
fare la carta da giornale, le bottiglie di vetro per la fabbricazione
di nuove bottiglie, e le bottiglie di plastica saranno trasformate
in nuovi imballaggi, materiali da costruzione, o addirittura
vestiti!
≤ Basta
fazzolettini umidi!
I fazzolettini umidi usa e getta rappresentano 50 kg di rifiuti
l’anno nella casa europea media. Se ciascuna famiglia si
servisse di questi prodotti sia per l’igiene personale che per
la pulizia della casa, si arriverebbe in totale ad altri 9 milioni
di tonnellate l’anno! Facendo pulizia con gli stracci, non solo
si evita la produzione di tutti questi rifiuti, ma si riutilizza un
oggetto che sennò sarebbe finito nella spazzatura!
≤ Borse
di plastica riutilizzabili!
Anche rispetto ad un sacco di carta di volume simile, la produzione
di una borsa di plastica riutilizzabile richiede un volume d’acqua
tre volte minore, oltre a immettere 80-90% meno gas ad effetto
serra e gas acidi nell’atmosfera! Per ridurre ancora di più
l’impatto ambientale, mettiamo le compere nella tradizionale
sporta della spesa.
≤ E-rifiuti
Dato il ritmo ormai assunto dall’innovazione tecnologica, molti
di noi sono tentati di comprare un nuovo cellulare o un televisore
o lavastoviglie ultimo modello. Annualmente i rifiuti elettronici
crescono ad un ritmo del 3-5% e ogni cittadino dell’UE ne produce
circa 17-20 kg; finora il 90% di questi rifiuti è stato gettato nelle
discariche, incinerato o recuperato senza pretrattamento.
Questo tipo di rifiuti contiene sostanze, come i metalli pesanti e
i prodotti chimici, che possono essere estremamente dannose
per la salute umana se non vengono smaltite senza le dovute
cautele. Dal 13 agosto 2005 chi acquista un nuovo apparecchio
potrà rendere gratuitamente al distributore quello usato.
≤ La terra
≤ Comprare
batterie ricaricabili!
Le batterie contengono metalli e sostanze chimiche dannose
e devono essere pertanto smaltite con le dovute cautele, nei
punti di raccolta allestiti a tal fine nei quartieri.
Alternativamente si possono usare batterie ricaricabili.
≤ Natura
e biodiversità
Sensibilizzandoci sull’origine di ciò che acquistiamo, noi
consumatori possiamo contribuire a disincentivare la vendita di
prodotti nocivi per l’ambiente. Praticando il turismo responsabile
possiamo contribuire a salvaguardare i luoghi che amiamo
tanto visitare.
ALTRI SUGGERIMENTI
Per saperne di più, rispondiamo alle domande del quiz e scopriamo altre ricette per salvare l’ambiente:
http://europa.eu.int/comm/environment/toolkits/index_en.htm.
LA BASE DATI
La base dati Toolkit riunisce oltre 140 diversi siti web di tutta Europa. consultabili per paese, argomento, lingua, strumento e/o pubblico di destinazione. Scopriamo come si affrontano i problemi ambientali nel nostro paese e come comportarci in maniera più ecologica a casa e in città.
http://www.europa.eu.int/comm/environment/toolkits/search_en.htm
≤
RICICLAGGIO ...
Si può fare la cernita di carta, cartone, legno,
lattine di alluminio, bottiglie di plastica, barattoli
e bottiglie di vetro, apparecchiature elettriche,
hardware elettronico, batterie…
VENDITE E ABBONAMENTI
Le pubblicazioni destinate alla vendita pubblicate dall’Ufficio
delle pubblicazioni sono disponibili nei nostri uffici di vendita
in tutto il mondo.
Che cosa fare per acquistare una delle pubblicazioni?
Dopo aver ottenuto l’elenco degli uffici di vendita è necessario scegliere l’ufficio che vi interessa, prendere contatto e fare
un ordine.
≤ La terra
Come ottenere l'elenco degli uffici di vendita?
• Consultando il sito Internet dell’Ufficio delle pubblicazioni
http://publications.eu.int
• Inviando un fax con una richiesta al (352) 2929 42758
Commissione europea
Ora di far pulizia!
Consigli per un mondo più verde
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni
ufficiali delle Comunità europee
2005 — 20 pagg. — 21 x 21 cm
ISBN 92-894-9847-1
NOTA: I siti web elencati nella base dati sui Toolkit ambientali che si trovano sul website Europa non sono né gestiti
né aggiornati dalla Commissione europea e non ne rappresentano le opinioni. Potrebbero non essere
disponibili in tutte le lingue europee.
KH-60-04-644-IT-C
Scarica

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