Santa Maria, Madre di Dio, Madre nostra insegnaci a credere, sperare ed amare con te. Indicaci la via verso il suo regno! Stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino! (Dalla “Preghiera a Maria” di Benedetto XVI) L’attesa è ormai una realtà d’immediata realizzazione. Tutta la cittadina è in fibrillazione. Il mare, le grotte, gli scogli, il porto dei pescatori e quello turistico si stanno preparando per offrire il look più bello della loro naturale immagine. I due mari sono sempre più calmi, le grotte più luminose, gli scogli più lucidi, i porti colmi di imbarcazioni trepidanti per osannare con le loro sirene il Santo Padre, fanno di Leuca “l’anticamera del paradiso” più liturgica per un rito d’eccezione.. I contenuti di questo numero esprimono sentimenti, emozioni ricchi di pathos umano a da vissuti personali, che in vario modo vogliono offrire un contributo per il “grande evento”. L’incendio del quadro della Madonna di Leuca, la via leucadense dei pellegrini, i luoghi particolari indicati per “i poveri pellegrini” diretti al Santuario, le varie preghiere, i saluti al Papa da parte d’associazioni e scolaresche e alcune iniziative di carattere strettamente locale quali la processione dei pescherecci che accompagnano il Papa, l’annullo speciale delle poste, arricchiscono sempre più questa IV pubblicazione. Alle parole del nostro Vescovo rivolte ai fedeli per una preparazione sempre più viva e partecipata per la venuta del Papa segue anche la presentazione di un fascicolo sul “Magistero di Papa Benedetto XVI” preparato per questa particolare occasione. L’apprezzata accoglienza dei numeri precedenti da parte dei lettori ci da conforto e speranza di offrire anche con questo numero stimoli e dignitosa informazione. N. 4 Aprile 2008 REDAZIONE: - Circolo Culturale La Ristola - Santa Maria di Leuca - Parrocchia Cristo Re - Marina di Leuca - Santuario-Basilica, Santa Maria di Leuca - Amministrazione Comunale - Castrignano del Capo - Responsabile: Antonio Corrado Morciano - Stampa: Editrice Salentina - Galatina (LE) 2 La PAROLA DEL VESCOVO La visita del Santo Padre Benedetto XVI è un dono della Provvidenza alla nostra Chiesa che intende rafforzare i suoi vincoli di comunione con il successore di Pietro, la roccia su cui Gesù ha fondato la Chiesa, il garante dell’autenticità della tradizione cristiana. Il suo magistero illumina ed orienta con sicurezza il cammino della chiesa nel mare della storia contemporanea con i suoi problemi nuovi o che si pongono in maniera nuova. A Lui Gesù ha affidato il compito di “confermare” i fratelli nella fede assicurandogli la Sua preghiera, per cui la sua parola non è “una” parola tra le tante, anche autorevoli, ma “la parola autentica” che richiede da noi cristiani non solo l’ascolto attento, ma anche l’accoglienza e l’adesione totale, sincera e fedele animata e sostenuta dalla fede. Cosi s.r.l. LAVORAZIONI MARMI PIETRE E GRANITI 73030 SURANO (LE) s.s. 275 Maglie - Leuca km 13,300 tel. 0836.936179 fax 0836.938842 www.sorellecosi.com e-mail: [email protected] 3 La più grande distruzi one del Santuario nel 1624 Il quadro prima dell’incendio 4 “Nell’anno 1624, essendo vescovo di Alessano Nicolì Antonio Spinelli Preside di Lecce Annibale Macedonio e Barone di Alessano Fabrizio Guarini, vennero di fatto le Galere Algerine in Leuca, posero fuoco, e profanarono il Sacro Tempio”. L’episodio quindi avvenne in questo modo: Il giorno 19 del mese di Giugno, nell’anno 1624, 13 Feluche di corsari algerini provenienti da Diserta approdarono nel porto di Leuca. Scesi dalle imbarcazioni i pirati salirono sul colle Japigeo, si orientarono verso il Santuario, entrarono in chiesa e incominciarono a saccheggiare ogni cosa. L’intento era quello di depredare tutto ciò che si poteva prendere. Furono presi calici, oggetti preziosi, e indumenti sacri. Non potendo portare via altri suppellettili si scatenò l’odio e l’avversione verso ogni cosa per cui come suole avvenire in circostanze di saccheggi e furti, si fece ricorso all’incendio, quale forma di totale distruzione. Avvenne così anche per il quadro dipinto dal pittore Giacomo Palma il Giovane. L’autore del dipinto viene chiamato «il giovane» per distinguerlo dallo zio Giacomo Palma senior che dipinse nel 1510 il secondo quadro della Madonna di Leuca, andato distrutto in una incursione dei turchi avvenuta nel 1537. Come si è accennato, del quadro completo, dipinto da Giacomo Palma Junior, le fiamme risparmiarono la parte centrale, esattamente quella che noi oggi veneriamo e che è col- 24 locata sull’altare maggiore del Santuario. Due fonti molto importanti ci offrono ampie delucidazioni. La prima, contenuta nella relazione del Vescovo di Ugento Mons. Nicola Spinelli datata a Napoli il 15 dicembre 1624, cioè sei mesi dopo l’accaduto, così si esprime: “Hac die 19 Junii presentis anni 1624 a turcarum copiis igni subissa ac omnibus vasibus sacris, paramentis ac bonis omnibus mobilibus in ipsa existentibus ad ducatorum mille circiter valorem ascendentibus spoliatae ac depredata fuit”. (“In questo giorno, 19 Giugno dell’anno corrente 1624 (la chiesa) messa a sacco e fuoco dai soldati Turchi spogliata e depredata da tutti i vasi sacri, dei paramenti e di tutti i mobili esistenti nella stessa chiesa per un valore di circa 1000 ducati...”). L’altra, quella del Visitatore Apostolico Mons. Andrea Perbenedetti. Questi, nella visita che fece nel Santuario il 29 febbraio del 1628, quattro anni dopo che ci fu il saccheggio, scrive che saccheggiarono ogni cosa: addirittura bruciarono le tele degli altari e dissacrarono la chiesa con sacrifici di animali compiuti sugli altari e bruciati sugli stessi. Naturalmente portarono via tutto ciò che vi era: calici, indumenti, oggetti sacri. Dopo aver descritto la grave incursione, sottolinea l’episodio del quadro bruciato: «Mirum tamen quod, cum iconem totam ipsius B.V.M. scidisset et in ignem proiecissent, facies illesa remansit licet discissa...». («È mirabile che avendo strappato tutta l’immagine della B.V.M. e gettata nel fuoco, rimase illesa la faccia, (la parte centrale della tela) benchè fosse stata squarciata...). È l’immagine collocata sull’altare esposta alle venerazione dei pellegrini. Purtroppo in quel funesto giorno, i pirati non si fermarono solo a Leuca. Si diressero nella vicina Castrignano distruggendo e depredando anche qui la Chiesa. Il Visitatore Apostolico Mons. Andrea Perbenedetti, nella visita effettuata nella Chie- sa Matrice di Castrignano il 24 Febbraio dell’anno 1628, precisa quanto accaduto: «... fuit spoliata, ecclesia prophanata fons aquae lustralis subversa, icones altarium globumis plumbeis sciopis emissis perforatae et in terram eiectae...» «... la chiesa fu spogliata e profanata, rovesciato il fonte battesimale, le icone degli altari forate dalle palle di piombo e gettate a terra...» È chiaro l’atteggiamento di distruzione e di saccheggio verificatosi anche in questo luogo sacro. Si può immaginare come si manifestò l’odio verso le strutture sacre, i vari quadri esistenti e perfino verso il fonte battesimale. Come testimonianza di quel terribile e drammatico evento, ancora oggi si notano, su una tela conservata nella sagrestia della chiesa di San Michele, allora certamente collocata su di un altare, alcune perforazioni causate dal piombo degli schioppi lanciati dai pirati assalitori. L’episodio dell’incendio descritto è quello che maggiormente viene ricordato per i riflessi legati alla devozione e venerazione del quadro collocato sull’altare principale della Basilica Santuario. Vi sono altri fatti di pirateria accaduti nel tempio mariano. I più significativi si sono verificati nel 1537 e nel 1689. P. Corrado Morciano 5 Presentazione del Libretto sul Magistero del Papa In occasione della visita del Papa a S.Maria di Leuca, alcuni Sacerdoti e Laici hanno offerto spunti per una riflessione sul Magistero di Papa Benedetto XVI. La presentazione del libretto fatta dal nostro Vescovo è quanto mai preziosa e illuminante. Ecco quanto scrive in merito: “Il presente dossier vuole presentare, in forma sintetica, il vasto insegnamento di Benedetto XVI attingendo direttamente alle fonti, un insegnamento molte volte deformato, manipolato, stravolto dai mezzi di comunicazione, in particolare da certa stampa che estrapolando dal loro contesto parole e pensieri, fanno dire al Papa l’esatto contrario di quello che dice effettivamente. I temi affrontati sono quelli più cruciali del nostro tempo: dall’amore alla speranza cristiana e al rapporto tra ragione e fede, dalla famiglia alla sfida educativa, dalla difesa e promozione della vita umana ai temi sociali quali: il progresso e il divario tra ricchi e poveri, la giustizia,la politica e l’economia, il lavoro e la salvaguardia del creato. Sono certo che questo lavoro aiuterà tutti a conoscere meglio apprezzare, accogliere e vivere il magistero del Papa. E questo sarà certo il modo migliore per esprimere il nostro affetto a Benedetto XVI ed accogliere la Sua visita. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato nel redigere questo dossier. Vito De Grisantis Vescovo Lungomare Cristoforo Colombo 73040 Castrignano del Capo (LE) tel. +39 0833 758687 [email protected] 6 Benedetto XVI tra i pugliesi II nostro pensiero, in questo tempo di attesa della venuta del Papa, ci riporta alla sua omelia del 24 aprile 2005, quando ha richiamato l’attenzione sull’umanità smarrita che, oggi, non trova più la strada nelle diverse forme di deserto. Si può parlare di deserto in Puglia e che cosa può trovare Benedetto XVI in questa terra di sole, di mare, di profumi, di colori, di sapori, di amicizia, di solidarietà? In Puglia il Papa vedrà le bellezze della natura, in questo tempo in cui “i tesori della terra non sono più al servizio dell’edificazione del giardino di Dio, nel quale tutti possano vivere, ma sono asserviti alle potenze dello sfruttamento e della distruzione” (Benedetto XVI). La sua presenza incoraggerà, perciò, i pugliesi a custodire la bellezza di Dio impressa nel creato, di cui fa parte anche ogni uomo e donna. Il Papa, guardando più da vicino i cristiani non chiusi nell’intimismo della loro fede, scorgerà il loro cuore grande, incontrerà persone che, pur nelle varie traversie storiche, hanno continuato a vivere il cristianesimo secondo il comandamento dell’amore consegnato da Gesù Cristo ai suoi nell’ultima cena. Mentre il mondo sembra girare senza una meta da raggiungere, senza un motivo per cui vivere, senza percorsi da intraprendere, in Puglia sono tanti coloro che continuano a custodire i valori umani e cristiani che danno senso all’esistenza. Essi traducono il critianesimo in gesti di carità insieme con gli uomini e le donne di buona volontà. Si mettono in ascolto dell’altro/a, si donano gratuitamente, sono a disposizione di chi ha bisogno per camminare insieme, si caricano delle solitudini del mondo e delle microstorie umane di ogni giorno, sono solidali con chi è nell’indigenza, con chi non conta, con chi è solo. È proverbiale l’ospitalità della gente pugliese. Volgendo lo sguardo sulla società attuale si nota, come dice nell’omelia Benedetto XVI, il deserto dell’abbandono e della solitudine: i membri sembrano delle isole che non hanno alcun legame, né comunicano tra loro. Se l’amore per sempre sembra non esistere pensiamo alle relazioni amicali, familiari e sponsali interrotte, alla costruzione di tante relazioni virtuali che si accendono e si spengono al ritmo di un clic di mouse, agli amori nati chattando, il Papa può trovare nella terra pugliese ancora molti coloro che credono all’amore fedele. In un mondo abitato da individui le cui relazioni spesso sono competitive e individualistiche, i pugliesi sembrano voler diffondere un senso di nostalgia di relazioni autentiche. Non mancano esempi di persone sposate o consacrate che divengono luogo e tempo dell’amore gratuito di Dio per l’umanità. Non è difficile, infatti, trovare in Puglia coppie che si amano, che rimandano con la tenerezza all’amore trinitario, che dedicano il loro tempo con dedizione infinita ai loro figli e al volontariato, condividendo spesso la propria esistenza con gli ultimi della terra, e consacrati che riflettono la presenza di Dio nella storia attraverso la preghiera e il servizio verso i fratelli. Mentre nella vita personale e fraterna sembra farsi strada, con modalità diverse, la desertificazione, il Papa, con la sua presenza incoraggerà certamente i pugliesi a rimanere fedeli alle proprie radici cristiane e a trasformare ogni deserto incontrato in un’oasi di pace. Diana Papa, sorella povera di S. Chiara D.F.V. s.r.l. Stabilimento LECCE 73030 SURANO (LE) s.s. 275 km. 14,400 tel. 0836/935 200 fax 0836/938 814 fax 0836/935 217 www.dfvtrevisan.com [email protected] 7 Le Figlie di S. Maria di Leuca Lampade viventi del Santuario Siamo le Suore “Figlie di Santa Maria di Leuca” una Congregazione nata all’estremo Lembo dell’Italia, all’ombra di un Santuario Mariano in seguito proclamato Basilica, chiamato “Sancta Maria de Finibus Terrae” nella provincia di Lecce. “Noi figlie di Santa Maria di Leuca” formiamo una grande famiglia, nella quale tutti i membri hanno uguali diritti e doveri. Pur provenendo da diversi paesi e continenti, siamo affratellate dalla comune vocazione. Viviamo in comunità locali più o meno numerose, secondo le necessità e le possibilità, alcune nei grandi centri, altre alla periferia, altre ancora nelle missioni. Nell’attuare lo scopo specifico della nostra Congregazione, ci ispiriamo alla massima evangelica; “Qualunque cosa avrete fatto al più piccolo di questi miei fratelli, l’avrete fatto a me” (Mt 25,40) e alla figura del Buon Pastore che va in cerca della pecorella smarrita, la raccoglie e la riporta all’ovile” (Lc 15,5). Come per Gesù anche per la nostra Fondatrice Madre Elisa Martinez e per noi, i “piccoli” non sono solo i bambini ma anche i poveri, i bisognosi, gli indifesi, gli infelici. Infatti le nostre principali attività apostoliche sono: le Parrocchie, il Nido, L’Asilo Nido, la Le figlie di S. Maria di Leuca durante una cerimonia liturgica Scuola Materna, la Casa Famiglia, l’Assistenza agli Ammalati, agli Anziani, le missioni. Il tratto caratteristico della nostra Congregazione è la Spiritualità Mariana. Da Maria, inizio e modello della Chiesa, impariamo l’amore alla Chiesa diamo al nostro apostolato un’apertura ecclesiale e partecipiamo alla missione della Chiesa. La nostra presenza nella Basilica di Santa Maria di Leuca fa parte del nostro Apostolato, prestiamo servizio nelle animazioni liturgiche e all’accoglienza dei pellegrini. La nostra Congregazione è stata fondata da Madre Elisa Martinez, nativa di Galatina (Le). Nel Decreto di erezione in Istituto di Diritto Diocesano emanato il 15 Agosto 1941, si fa menzione dell’attività apostolica che fin dal 1938 la nostra Fondatrice, stava svolgendo tra la gioventù e l’infanzia. Fu il Vescovo di Ugento, Mons. Giuseppe Ruotolo che eresse l’Istituto con proprio decreto e chiese alla nostra Fondatrice di chiamare le sue Figlie con il nome di “Santa Maria di Leuca”. Dopo due anni dall’approvazione di diritto diocesano, venne concesso anche il Decreto di Diritto Pontificio, il 29 Maggio 1943. La presenza del santo padre Benedetto XVI il 14 Giugno nella Basilica Santa Maria de Finibus Terrae, è per noi un segno di grazia straordinaria sia per il nostro Istituto sia per la nostra presenza al Santuario. La Vergine di Leuca ha voluto che in questo Santuario il successore di Pietro venisse per rafforzare la fede di tanti pellegrini devoti della Madonna e confermare il vero senso della devozione alla Vergine di Leuca. Piene di graditudine a Dio vogliamo rendervi partecipi della gioia di questo anniversario del carisma che lo spirito ci ha donato attraverso il cuore della nostra amata fondatrice madre Elisa Martinez. Sr. Carmelina 8 Il letterato Barone Comi in preghiera davanti alla Madonna SANTA MARIA DE FINIBUS TERRAE Ricorda Donato Valli in una sua intervista su Comi (Studi di storia e cultura meridionale, 1992, pag.39): “Il poeta non amava partecipare alla Messa a Lucugnano…quando poteva si recava a Leuca; una volta, una domenica, gli chiesi cosa fosse successo. Era successo che sulla via di Leuca, nei pressi di Gagliano, una donnetta del popolo gli aveva chiesto un passaggio. Mi disse: - Il discorso che ho avuto con questa donna, le sue parole, sono state così profonde che nessun sapiente le avrebbe pronunziate”. Quegli itinerari verso il Santuario sono importanti: non solo per il tempo necessario a raggiungerlo, per l’alone di misticismo che accompagnava il viaggio, per i pensieri che si avvicendavano; ma per le lunghe meditazioni nella solitudine della sua casa, per l’elaborazione delle emozioni provate, per l’elevazione della sua mente alla ricerca dell’ispirazione. Fra lacrime e preghiere, l’ultimo suo libro, edito nel 1967, è il condensato di questi anni difficili, fra il 1958 e il 1965, di questi momenti di esaltazione e di sconforto. Come avverte Baudelaire citato in epigrafe (la lettura di Bénédiction da cui sono tratti i versi è fondamentale per la comprensione della poetica di Comi) bisogna ringraziare Dio per averci dato la sofferenza, salutare rimedio alla nostra imperfezione: “Soyez béni mon Dieu qui donnez la souffrance / Comme un divin remède à nos impuretés”. Unico sollievo il pianto, unico conforto la preghiera. È quasi palpabile qui il ruolo di Leuca, l’impennata verso l’alto, l’ascesa a Dio e la funzione del dialogo con i cieli. Ma la più bella preghiera è datata almeno vent’anni prima, nel 1938, ed è compresa nella raccolta intitolata Poesia (Roma, 1939) e poi riproposta in Spirito d’armonia (Lucugnano, 1954). Ecco sgorgare bellissi- che si venera nel celebre Santuario di Leuca in provincia di Lecce incoronata dal Capitolo Vaticano il 21 novembre 1722 me dal cuore le parole, che solo la Vergine può ascoltare e comprendere, ecco il senso dell’invocazione alla Madre perché l’anima si liberi dalla prigione corporale, per innalzarsi leggera e rientrare nella celeste armonia. In particolare è in coincidenza con la festa dell’Immacolata che l’idea si fa parola, dolcissima: Dammi, o Madre, le armi della purezza…ch’io sia guarito per tua magia nello spirito e nelle carni: e tutto l’essere bruci - nell’ansia del suo destino – di quelle vergini luci che incoronano il Tuo mattino… e che improvvisamente avvolta nell’inno delle Tue ali l’anima dissepolta dalle stagioni carnali riemerga fra lo zaffiro del Tuo celeste respiro. Recita un vecchio adagio: “La preghiera è luce per la mente, riposo per il cuore, forza per la volontà: l’umiltà della fede è la sua radice, la speranza il suo tronco, la carità il suo fiore”. È proprio lo spirito con cui Comi si affidava alla preghiera. Alessandro Laporta 9 Papa Benedetto XVI, p elle sulla strada ver Il Santo Padre rinvigorisce l’antica tradizione pellegrinale verso Leuca del culto per la Madre del Salvatore La visita del Santo Padre Benedetto XVI a Santa Maria di Leuca, nel giugno prossimo, si può collocare a mio giudizio nel solco della forte devozione mariana che vive da diversi secoli nell’antica tradizione pellegrinale verso Maria de Finibus Terrae, all’estremo lembo del Capo di Leuca. Numerosi pellegrini hanno calcato nel corso dei tempi le antiche e polverose strade salentine per giungere a rendere omaggio alla Madre del Salvatore nella Basilica collocata nel tacco d’Italia. Nei lunghi viaggi, quasi sempre a piedi, i pellegrini spesso si fermavano per un breve ristoro o per una notte di riposo presso gli antichi ospedali, istituzioni caritatevoli e assistenziali (oggi le chiameremmo “enti”) a gestione talora religiosa e talora laica che in diversi paesi davano riparo e aiuto non solo a persone erranti ma anche a indigenti e malati. Tricase è uno dei tanti centri come Andrano, Alessano, Specchia Preti, Tutino e altri che nella loro storia annoverano l’antico ospedale, pur se non sempre e non per tutti il riscontro documentale è soddisfacente. Per Tricase ad esempio, nel 1719 i documenti narrano del “venerabile Ospedale” presente in via Cittadella nel borgo di S. Angelo che è “vicino alla Piazza Grande” indicata dall’antico Catasto del 1745 come luogo “vicino” alle “case (dell’Ospedale) dove vanno ad alloggiare i pellegrini” e identificata nell’attuale e centrale piazza Giuseppe Pisanelli. Siamo in definitiva a ridosso di via Tempio l’asse principale del paese tratto della via pellegrinale verso il santuario di Leuca, méta fondamentale per il già, esteso culto mariano nell’epoca. “È [...] Tricase una delle Terre più principali di quest’ultimo capo salentino, posta nella parte settentrionale del medesimo: diece miglia distante dal Tempio di Santa Maria di Leuche [...]”. Così scriveva verso la fine del ‘600 lo storico tricasino Antonio Micetti. Difatti il nucleo abitato di Tricase era ubicato sulla strada più breve che univa Otranto a Leuca e al suo confluire in una derivazione dell’importante strada che da Lecce portava allo stesso santuario [...]; il viaggiatore che arrivava da Lecce entrava quindi in paese da Porta Napoli [...] posta a nordovest e continuava il suo canmmino verso Leuca uscendo da Porta Terra, ubicata a sudest del paese. Lo stesso Antonio Micetti tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘700 scriveva che a Tricase vi è una devozione per la Madonna di Leuca più diffusa che altrove nel Capo Salentino e che in via Tempio, di fronte alla Chiesa di S. Maria del Tempio, “vi è un palazzo, fatto costruire nel 1563 da Lupo Milanese, sulla cui facciata è inserita una nicchia con l’immagine di S. Maria di Leuca e un’iscrizione “O vos, qui transitis bibite et quiescite [O voi, che passate bevete e riposate]” indicante l’iniziativa del Milanese, perpetuata con un legato testamentario “[...] che il giorno 13 d’Agosto [è il 13 d’aprile, n.d.a.] si dovesse dare a bere gratuitamente vino buono a chiunque passagiero andasse a salutare S. Maria di Leuche [...]”. Fin dall’antichità e per disposizione di diversi papi, il Santuario di S. Maria de Finibus Terrae dispensa indulgenze per il pellegrino che vi si rechi e sia confessato e comunicato. Nel correre dei secoli il flusso pellegrinale verso Finibus Ferrae è considerevole, come Via Lecce s.s. 7 ter zona ind. 73012 Campi Salentina - Le Tel. 0832.793971 • fax 0832.793971 10 I, p ellegrino dei pellegrini, ada verso Maria rileva il 13 aprile 1613 il vescovo di Alessano Nicola Antonio Spinelli nella relazione sullo stato della sua diocesi inviata alle autorità ecclesiastiche romane: “Multa est peregrinorum frequentia singulis anni temporibus ultramontanorum, praesertim die vero 13 aprilis supra duodecim prima vero augusti concurrunt supra quinquaginta hominum millia”. Lo stesso vescovo precisa che le date del 13 aprile e 1 agosto sono diventate gli appuntamenti principali della devozione mariana nel territorio. Tricase dunque è attraversata da numerosi pellegrini e se ne trova traccia anche nei libri contabili dei sodalizi religiosi dell’epoca come la Confraternita dei Morti della “parrocchiale chiesa di Tricase”; essa difatti, tra l’altro, il 16 maggio 1745 spende quaranta grana per acquistare dei pesci da regalare ai “confratelli di Latiano” che si recano “in processione in Leuche”. Vi è da precisare l’esistenza di un’altra via pellegrinale verso Leuca che non attraversa necessariamente Tricase; la percorrono, presumibilmente nel 1692, il sacerdote Geronimo Marciano con altri sacerdoti e amici, in pellegrinaggio da Salice Salentino con sosta a Leuca il 1 agosto e ritorno a Salice sei giorni dopo. Il tragitto comprende Carmiano, S. Pietro in Lamis, Martano, Carpignano, Otranto, Vignacastrisi, Depressa, Tutino, Alessano, Montesardo, Leuca, Cutrofiano, Galatina e Tricase. Centro Storico, Via Tempio e la Chiesa di S. Maria del Tempio (a sinistra) Nardò. Il cammino è narrato in ottave dialettali popolaresche intitolate “Viaggio de Leuche, a lengua noscia de Rusce”. È probabile che Tricase divenga parte di una delle vie pellegrinali verso Leuca contestualmente alla presenza, nel territorio, della cripta della Madonna del Gonfalone in S. Eufemia. Le tracce del passaggio in Tricase di “poveri pellegrini” spesso significativamente a due a due come narra il Nuovo Testamento a proposito dei discepoli si possono rinvenire anche in epoche precedenti la metà del XVIII secolo: Ercole Chianca, Procuratore della tricasina Confraternita dei Morti nel periodo temporale dal 1695 al 1696, annotando le spese del pio sodalizio riporta diverse e numerose “carità per due poveri pellegrini”, “carità per povero pellegrino” e ancora “carità per due famiglie pellegrinanti” per un totale di diciotto pellegrini ai quali sono da aggiungere le due famiglie per le quali non è riportato il numero dei componenti. Giungono da varie località e sono di diverse nazionalità ebrei, spagnoli, luterani, allemanici, oppure provenienti dalle regioni francesi della Lorena, della Borgogna, della Savoia affrontano il lungo cammino in coppie, pronti probabilmente al mutuo soccorso, oppure inseriti in nuclei familiari, talora convertiti di recente al cattolicesimo. Entrano in Tricase varcando Porta Napoli dopo aver visto susseguirsi albe e tramonti tra disagi di ogni genere, percorrono via Tempio la strada della memoria più antica, quella generata dalla storia degli antichi padri locali si fermano a metà tragitto laddove Lupo Milanese ha disposto che anche i suoi eredi facciano bere e riposare ogni anima vagante, riprendono la via fino alla chiesa parrocchiale dove la generosità della Confraternita li rifocilla e li rincuora, sostano nell’antico Ospedale per riprendere le buone energie e quindi, attraversata Porta Terra dove i tanti passaggi mostrano ancora oggi di avere appena scalfito l’antico basolato in pietra, riprendono l’ultimo tratto del cammino verso Leuca, la meta finale, verso l’amata Madre Maria. Rodolfo Fracasso 11 Il Papa tra noi Alcuni mesi fa, i mezzi di informazione diedero la notizia che il Papa sarebbe venuto in Puglia e anche a Santa Maria di Leuca. Questa notizia, fu subito smentita dal Vescovo di Ugento. Dopo un po’ di tempo, la televisione, i giornali hanno parlato di nuovo della visita del Papa. Finalmente, questa volta era tutto vero. Infatti il 14 Giugno alle ore 16,30 l’elicottero con il Papa a bordo at- terrerà sul piazzale di punta Ristola. Questo per l’intera Puglia e per il Salento e Santa Maria di Leuca in particolare sarà un grande evento. La presenza del Papa tra noi sarà motivo di grande soddisfazione e molti pellegrini turisti verranno per vedere da vicino il santo pontefice. Il Papa porterà un messaggio di speranza, regalerà un sorriso a tutti noi che lo aspettiamo con ansia. Per il 14 Giugno si prevedono più di 50.000 persone. Il Papa con la sua particolare macchina compirà il percorso che va da punta Ristola, attraverserà il lungomare, visiterà il porto turistico e si dirigerà verso il santuario per giungere poi sul piazzale della basilica dove troverà ad attenderlo una grande moltitudine di persone. Il Papa celebrerà la santa messa e all’omelia ci inviterà senz’altro ad essere buoni, umili, altruisti e ad aver fede in Dio. La presenza del Papa poi, sarà l’occasione perché Leuca venga conosciuta da tutti i popoli degli stati europei. A noi certamente porterà gioia felicità e spensieratezza. Gli alunni della classe Iª dell’Istituto Comprensivo di Castrignano del Capo Via Ferrara, 20/B - PARABITA (LE)- Tel. e Fax 0833.595770 12 web: http://www.givierre.it • e-mail: info@[email protected] Ogni giorno ci accompagni il pensiero del Papa settembre 1 D s. GIUSEPPE LAV. 2 L s. ATANASIO 3 M Ss. FILIPPO e GIAC. 4 M s. PORFIRIO 5 G s. TEODORO 6 V s. GIUDITTA 7 S s. AUGUSTO 8 D ASCENSIONE di N.S. 9 L s. LUMINOSA 10 M s. ALFIO 11 M s. ACHILLE 12 G s. PANCRAZIO 13 V s. EMMA 14 S s. MATTIA ap. 15 D PENTECOSTE 16 L s. UBALDO 17 M s. PASQUALE B. 18 M s. VENANZIO 19 G s. IVO 20 V s. BERNARDINO 21 S s. VALENTE 22 D SS. TRINITÀ 23 L s. DESIDERIO 24 M MARIA Ss. AUSILIAT. 25 M s. BEDA prete 26 G s. FILIPPO NERI 27 V s. OLIVIERO 28 S s. EMILIO 1 M s. GIUSTINO 2 G s. MARCELLINO 3 V s. CLOTILDE 4 S s. QUIRINO di T. 5 D s. BONIFACIO 6 L s. NORBERTO 7 M s. ROBERTO 8 M s. VITTORINO 9 G s. PRIMO 10 V s. DIANA 11 S s. BARNABA 12 D s. ONOFRIO 13 L s. ANTONIO di P. 14 M s. ELISEO 15 M s. VITO 16 G s. AURELIANO 17 V s. RANIERI 18 S s. MARINA 19 D s. ROMUALDO 20 L s. ETTORE 21 M s. LUIGI GONZAGA 22 M s. PAOLINO da N. 23 G s. LANFRANCO 24 V Nat. di s. Giov. B. 25 S s. PROSPERO 26 D s. VIGILIO DI T. 27 L s. LADISLAO 28 M s. ATTILIO 1 V s. ESTER 2 S s. OTTONE 3 D s. TOMMASO ap. 4 L s. ELISABETTA 5 M s. ANTONIO M.Z. 6 M s. MARIA GORETTI 7 G s. POMPEO 8 V s. ADRIANO 9 S s. FABRIZIO 10 D s. MARZIALE 11 L s. BENEDETTO ab. 12 M s. GOFFREDO 13 M s. ENRICO 14 G s. CAMILLO de L. 15 V s. BONAVENTURA 16 S B.V. del CARMINE 17 D s. ALESSIO 18 L s. FEDERICO 19 M s. ARSENIO 20 M s. VERA 21 G s. LORENZO 22 V s. MARIA MADDAL. 23 S s. BRIGIDA 24 D s. CRISTINA 25 L s. GIACOMO ap. 26 M Ss. GIOACC. e ANNA 27 M s. CELESTINO 28 G s. CELSO 1 G s. EGIDIO 2 V s. ELPIDIO 3 S s. GREGORIO M. 1 L s. ALFONSO 4 D s. ROSALIA 2 M s. EUSEBIO 5 L s. GIORDANO 3 M s. LIDIA 6 M s. IMPERIA 4 G s. GIOVANNI M.V. 7 M s. REGINA 5 V MADON. della NEVE 8 G NATIV. di MARIA V. 6 S TRASFIG. del SIG. 9 V s. SERGIO 7 D s. GAETANO 8 L s. DOMENICO 10 S s. NICOLA da T. 9 M s. FERMO 11 D s. PROTO 10 M s. LORENZO m. 12 L s. GIOVENZIO 11 G s. CHIARA verg. 13 M s. GIOV. CRISOSTOMO 12 V s. EUPLIO 14 M Esaltazione s. Croce 13 S Ss. PONZ. E IPP. 15 G B.V. ADDOLORATA 14 D s. ALFREDO 16 V Ss. CORN. e CIPR. 15 L ASSUNZIONE di M.V. 17 S s. ROBERTO BELLAR. 16 M s. ROCCO 18 D s. GIUSEPPE da C. 17 M s. SETTIMIO 19 L s. GENNARO 18 G s. ELENA 20 M s. CANDIDA 19 V s. GIOVANNI EUDES 21 M s. MATTEO 20 S s. BERNARDO di C. 22 G s. MAURIZIO 21 D s. PIO X, papa 23 V s. LINO papa 22 L B.V. MARIA REGINA 24 S s. GERARDO 23 M s. ROSA da LIMA 25 D s. AURELIA 24 M s. BARTOLOMEO 26 L Ss. COSMA e DAMIANO 25 G s. LODOVICO 27 M s. VINCENZO de’ PAOLI 26 V s. ALESSANDRO 28 M s. VENCESLAO 27 S s. MONICA 29 G Ss. MICH., GABR., RAFF. 28 D s. AGOSTINO 30 V s. GEROLAMO “Mi fa sempre una profonda e rinnovata impressione il fatto che la penultima invocazione del Padre, nostro «rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori)» è l’unica che il Signore ha fornito di un commento, che è in verità un’esortazione: «come noi li rimettiamo ai nostri debitori». Implicitamente ciò significa: se non vi perdonate a vicenda, come può il Padre perdonare a voi? Ma in questo contesto vorrei sottolineare prima di tutto l’altro aspetto, ciò che è di propriamente umano in questa materia. La cellula originaria di tutta la convivenza umana è la famiglia; è in essa che dobbiamo imparare le fondamentali relazioni che sostanziano la convivenza tra gli uomini, e così dunque anche la capacità di entrare in relazione con Dio. In essa e solo a partire da essa, la vicinanza e la condivisione dell’amore possono vincere la diversità e l’alterità di qualunque contrapposizione e pervenire a una vera comunanza umana. In essa le generazioni devono imparare a capirsi: dalla buona salute della famiglia che dipende anche la disposizione pacifica di un popolo. Quando la famiglia non può incontrare l’uomo e la donna, il giovane e il vecchio, le relazioni fondamen- ottobre novembre 1 S s. TERESA del B.G. 2 D Ss. ANGELI CUST. 3 L s. ESICHIO 4 M s. FRANCESCO d’A. 5 M s. PLACIDO 6 G s. BRUNO 7 V B.V. del ROSARIO 8 S s. PELAGIA 9 D s. DIONIGI 10 L s. DANIELE 11 M s. FIRMINO 12 M s. SERAFINO 13 G s. EDOARDO 14 V s. CALLISTO 15 S s. TERESA d’AVILA 16D s. EDVIGE 17 L s. IGNAZIO d’ANT. 18 M s. LUCA evang. 19 M Ss. ISACCO e C. m. 20 G s. ARTEMIO 21 V s. ORSOLA 22 S s. SALOMÉ 23D s. GIOV. da Cap. 24 L s. ANTONIO M. CL. 25 M s. CRISPINO 26 M s. EVARISTO 27 G s. FIORENZO 28 V Ss. SIM. e G. ap. 29 S s. ERMELINDA 30D s. LUCANO 1 M TUTTI I SANTI 2 M Commem. Defunti 3 G s. MARTINO de P. 4 V s. CARLO 5 S s. MAGNO 6 D s. LEONARDO 7 L s. ERNESTO 8 M s. GOFFREDO 9 M DEDIC. BAS. LAT. 10 G s. LEONE MAGNO 11 V s. MARTINO 12 S s. GIOSAFAT 13 D AVV. AMBROSIANO 14 L s. VENERANDA 15 M s. ALBERTO M. 16 M s. EDMONDO 17 G s. ELISABETTA D’U. 18 V Dedic. Basilica Ss. Pietro e Paolo 19 S s. PONZIANO 20 D CRISTO RE 21 L Present. B.V.M. 22 M s. CECILIA 23 M s. CLEMENTE I, papa 24 G s. CRISOGONO 25 V s. CATERINA 26 S s. LIBERALE 27 D Iª di AVVENTO 28 L s. SOSTENE 29 M s. SATURNINO dicembre 1 G s. ELIGIO 2 V s. BIBIANA 3 S s. FRANCESCO SAV. 4 D IIª di AVVENTO 5 L s. DALMAZIO 6 M s. NICOLA da BARI 7 M s. AMBROGIO 8 G IMM. CONCEZIONE 9 V s. SIRO 10 S MAD. di LORETO 11 D IIIª di AVVENTO 12 L s. GIOVANNA FR. 13 M s. LUCIA 14 M s. GIOV. della Croce 15 G s. MASSIMINO 16 V s. UMBERTO 17 S s. LAZZARO 18 D s. GRAZIANO 19 L s. DARIO 20 M s. URSICINO 21 M s. PIETRO CANISIO 22 G s. DEMETRIO 23 V s. VITTORIA 24 S s. ADELE 25 D Natale di N. Sig. 26 L s. STEFANO 27 M s. GIOVANNI ev. 28 M SS. INNOCENTI 29 G s. TOMMASO B. 30 V s. EUGENIO tali del vivere umano si trasformano in una lotta di tutti contro tutti. Per questa ragione, la dedizione dei padri verso i figli viene considerata la condizione preliminare all’instaurazione della pace messianica. E la distruzione delle famiglie è perciò il più sicuro indice della vittoria dell’anticristo, di colui che distrugge per sempre la pace, accreditandosi però sotto le spoglie di colui che reca pace e liberazione. In una conversazione tra esperti, è stata posta la questione: dunque, chi si deve allora veramente convertire? I padri rispetto ai giovani, o i giovani rispetto ai padri? Non è questa la soluzione. Non è che gli uni devono convertirsi nei confronti degli altri piuttosto, sia gli uni che gli altri si devono convertire, avendo di nuovo il coraggio di credere in Dio. Solo così impareranno tutti ad accettarsi e a comprendersi a vicenda. Soltanto mediante la conversione del cuore a Dio possono di nuovo fiorire il coraggio di camminare fianco a fianco e la fiducia nell’uomo e così anche capacità di amarlo, e di abbracciare la sua diversità”. (Diener eurèr Frude, pp. 47s) LAVORAZIONE DEL LEGNO IN GENERE Sede via Bavata Laboratorio Via Prov. Casarano (Z.A.) 73052 Parabita (Lecce) 13 S e ben coordinato, può trasformarsi, in crescendo, in un evento turisticoreligioso a cadenza annuale di primo ordine e di policromo effetto di massa lungo tutta la nostra penisola quale Porta d’Oriente protesa al centro del Mediterraneo, custode di storia, arte, cultura e molteplici religiosità. La manifestazione, nel massimo rispetto per chiunque e per ogni cosa, trasmette un implicito, generale, messaggio d’amore “insieme verso la Madonna di Leuca, alla ricerca di noi stessi, delle origini, alla conoscenza del territorio, nella fraterna amicizia e socializzazione”; Oggi, più che mai, il messaggio può apportare un ulteriore contributo a tali sentimenti, che cercano, sempre più, di farsi strada, a fatica, nelle singole coscienze a livello mondiale. L’itinerario Leucadense, riproposto annualmente, richiamarebbe, per il futuro, tantissimi partecipanti che verrebbero ospitati nel Salento, nelle più diverse strutture ricettive. Potranno sventolare vessilli della Regione, della Provincia di Lecce e dei vari Comuni, delle Pro loco, associazioni laiche e religiose che, per l’occasione, si ritroverebbero simpaticamente insieme; sempre gradita è l’accoglienza, in itinere, dei Sindaci; sarà auspicabile la presenza degli organi di informazione, di stampa, radio e TV locali e nazionali tra simboli relativi al senso della manifestazione, in corale, sana allegria ed amicizia nel rispetto di tutti; saranno graditi musicanti ed artisti di strada multietnici, canti, danze ecc. Ricalcando l’esatto, autentico camminamento originale, ancora oggi, per fortuna, in gran parte, esistente e, per quel che possibile, lontano dal grande flusso veicolare, abbiamo intercettato, lungo le più meridionali delle dorsali, che convergono verso il promontorio Japigio, un asse viario insolito che, contrariamente ad ogni regola, si snoda a breve distanza dagli antichi centri abitati senza mai toccarli. L’itinerario collegava, come sottile filo invisibile, numerose cripte conventi, cappelle, edicole votive e santuari. Stiamo ultimando il congiungimento con Brindisi, attraverso le millenarie S. Maria d’Aurio, S.M. a Cerrate, Valesio ecc. Movendo, rigorosamente, a piedi, da Piazza Duomo di Lecce, l’itinerario si snoderà lungo zone di elevato interesse naturalistico-storico-religioso-archeologico-culturale, in quanto si inoltrerà nel Salento megalitico e rupestre, anche, attraversando contesti collinari panoramici di eccezionale bellezza. Nell’ultimo tratto, i novelli pellegrini sfioreranno Alessano, città di Don Tonino Bello, per aggregare tutti coloro che, nel Barbarano, Chiesa S. Maria di Leuca del Belvedere CENTRO BENESSERE 14 Harem Via J. Kennedy PARABITA Tel. 0833 518267 - 333 4094964 ricordo del suo straordinario vissuto, possano, di nuovo, riascoltarne il suo, sempre più attuale, messaggio d’amore. Il Cammino dopo avere toccato Leuca Piccola, giungerà, poi, per la grande scalinata finale, al cospetto del Santuario Mariano, sulla leggendaria, scenografica propaggine carsica dove l’Italia termina strapiombando in mare, dove lo sguardo si perde sulla netta incurvatura dell’orizzonte. Il saluto da parte delle Autorità e degli or- ganizzatori, oltre alla benedizione finale nel Santuario de Finibus Terrae impartita da padre Giuseppe Stendardo, concluderanno, magnificamente, il Cammino per Leuca con l’augurio che possa divenire, per il futuro, una tradizione popolare sempre più a grande partecipazione pubblica. Il Cammino per Leuca non presenterà, ovviamente, i disagi e le difficoltà che caratterizzarono il periodo medioevale o la primitiva religiosità; i novelli pellegrini avranno, anche, la possibilità di sostare presso conventi, o più attuali mutationes et mansiones, necessiteranno di luoghi di ristoro e di sia pur minime comodità, impensabili nell’antichità. I tempi cambiano... resta, però, il richiamo della coscienza alle tradizioni che può perpetuarsi, con ritorni turistici, spesso, dai risvolti imprevedibili. Durante il Cammino per Leuca, le nostre guide trekking procederanno con passo cadenzato, possibile a chiunque, in grado di camminare, voglia cimentarsi nei circa 20 km di media al giorno e la nostra referente alla cultura illustrerà i punti più significativi su tutta la lunghezza dell’asse Lecce-Leuca. La logistica, le ricerche, le guide, i pieghevoli, i berrettini distribuiti da SpeleoTrekkingSalento miranti, con questa iniziativa, ad un fortissimo ritorno di immagine per tutto il territorio Salento, oltre all’uso dei pullman, saranno sostenuti dalla Provincia e dal Comune di Lecce. Considerando che il Salento sta attraversando un momento di particolare sviluppo turistico, ci si augura che la Regione, la Provincia, i Comuni, possano supportare, con determinazione, questo nostro grande progetto mirante, anche, alla ulteriore conoscenza, valorizzazione e divulgazione del nostro Territorio. Lecce, 25 marzo 2008 Il pioniere del trekking nel Salento presidente Riccardo Rella “In un mondo che tende a dividere, SpeleoTrekking aggrega” Via Siracusa, 9 73039 Tricase (Le) Tel. 0833 546072 fax 0833 545465 [email protected] 15 Annullo postale Per ricordare il grande evento del Papa a S. Maria di Leuca è stata preparata una particolare cartolina per un annullo postale. La cartolina rappresenta la facciata del Santuario, la colonna con la statua della Madonna e la figura del Santo Padre Benedetto XVI. I filatelici certamente avranno modo di aumentare la loro collezione. 16 I pescherecci... e i Pescatori di Leuca L’omaggio che ogni anno,i pescatori, in occasione della festa della Madonna di Leuca, esternano a mare con le loro imbarcazioni, sarà ripetuto all’arrivo del Papa a Punta Ristola. L’iniziativa del Parroco, D.Giuseppe Martella di accompagnare il Papa via mare con i pescherecci è stata accolta ben volentieri. Il Papa Benedetto XVI mentre attraverserà il lungomare i pescatori lo accompagneranno con i suoni delle sirene. 17 Il Papa ci lascerà un patrimonio incalcolabile da portare dentro di noi per sempre l Papa verrà a Leuca dopo essere stato all’Onu per confermare il progetto di “pace e prosperità con l’aiuto di Dio”. Lo farà con una voce sicura e forte, tanto diversa dal suo fisico fragile, e con un argomentare logico e chiaro. Non ci sarà sicuramente lo stes- I so impatto mediatico, perché il Salento non è l’America e Leuca non è New York, ma il santuario di “Santa Maria de finibus terrae” è un luogo-simbolo non solo della Cristianità ma di tutte le religioni mediterranee. La terra del Capo di Leuca è una terra a struttura verticale sulla quale si sono strati- Il villaggio dove il sole è energia 18 GAGLIANO DEL CAPO S.S. 275 Gagliano-Leuca km. 35,800 Tel. 0833.548157 - Fax 0833.548485 - www.campingsmleuca.com [email protected] ficate nel tempo diverse civiltà ed ha registrato una successione di culture con un avvicendarsi di mondi diversi e di modi differenti di vedere il mondo, che si sono sovrapposti come strati di terra o di foglie cadute, senza mai sparire definitivamente. Leuca, da sempre, è il crocevia di una malinconica poesia orientale e di una triste prosa occidentale: tutto si mescola e si meticcia nella cultura di un Sud povero, come tutti i Sud del mondo. Benedetto XVI parlerà dell’attenzione della Chiesa cattolica per la “costruzione del bene comune dell’intera umanità, intesa come famiglia di popoli”. Ma il Santo Padre sa bene che la povertà è il nemico numero uno della vita dell’uomo, che però non si dovrà alleviare con la distruzione dell’ambiente: si determinerebbe un intreccio perverso, un circolo vizioso che bisognerebbe spezzare subito. Il Papa teologo in America ha criticato il paradosso di un consenso multilaterale che continua ad essere in crisi a causa della sua subordinazione alle decisioni di pochi, mentre i problemi del mondo esigono dalla comunità internazionale interventi sotto forma di azione comune. Non deve ingannare l’espressione miracolosamente serena che illumina il volto del Papa e il suo impareggiabile aplomb mantenuto con soave dolcezza: Benedetto XVI è stato duro nel richiamare “alla realtà dei Paesi poveri che rimangono ai margini di un autentico sviluppo integrale e sono perciò a rischio di sperimentare solo gli effetti nega- tivi della globalizzazione”. Ma anche la società occidentale vive momenti contraddittori e confusi, che hanno bisogno disperato di una nuova ispirazione e di una più forte capacità di amare, come quella di Dio che “caritas est”. Da Leuca papa Ratzinger lancerà un’invocazione contro la durezza dei cuori umani, ricorrendo all’aiuto di Dio, quel Padreterno che non è lontano ed intoccabile, perché il Figlio Suo, Cristo, una consolazione per l’umanità, ha un cuore umano. Nel nome di Cristo il Papa ci inviterà ad avere il cuore sgombro e generoso, capace di aiutare il prossimo e i poveri e di prendere le difese dell’ambiente. “La terra – ha denunciato il Papa – geme sotto il peso dell’avidità consumistica e lo sfruttamento irresponsabile. Dobbiamo ascoltare nel profondo per rispondere con un’azione sociale rinnovata che nasce dall’amore universale che non conosce limiti”. E l’incanto di Leuca è un autentico atto d’amore di Dio, che non possiamo tradire o deturpare: ce lo confermerà la visita del Papa di Roma. Teniamoci dentro l’urlo della felicità per quello che Benedetto XVI ci dirà e ci darà. Ci lascerà un patrimonio incalcolabile che tutti abbiamo il dovere di portare dentro di noi, per sempre. Beppe Longo 19 Chi fa le scarpe al Pontefice Benedetto Mocassino Morbidissime le calzature di Ratzínger sono prodotte da un novarese. Che ne ha fatte anche un paio in raso bianco. Con un significato particolare. Da ciabattino a sarto del Papa: sembra una favola, invece è capitato sul serio. Protagonista della storia da libro Cuore è Adriano Stefanelli, 57 anni, artigiano della pelle originario di Tuglie con bottega in pieno centro a Novara, su corso Cavour 14, già appartenuta al padre Antonio. «Mi colpì molto vedere Papa Wojtyla sofferente durante una Via Crucis. Ho pensato di poterlo aiutare offrendogli scarpe morbidissime senza cuciture. Ne ha prese cinque paia, più uno in raso bianco che rappresentano l’unione tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa, oggi esposte nella casa-museo di Giovanni Paolo II a Wadowice» racconta a Panorama l’artigiano, che conserva gelosamente le foto scattate assieme al Pontefice. Adesso la favola si è ripetuta. Stefanelli ha scritto a monsignor Georg Gaenswein, segretario particolare di Benedetto XVI, per offrirgli altri mocassini. Rossi rubino.La risposta è arrivata immediata dalle stanze del Vaticano: «La ringrazio per l’omaggio. Il Papa calza un numero 42 e non ha alcun problema ai piedi». «Sono scarpe in vitello morbidissimo rosso, senza cuciture, con linguetta corta, due elastici laterali e suola sottile di cuoio con ovale di gomma fatte a mano» spiega Stefanelli. «Hanno una particolarità: cambiano colore al sole. Diventano più o meno rosse, proprio come accade al rubino». Costi? «Sono doni, nessuna spesa. Né per Giovanni Paolo II né per Benedetto XVI». Mentre non trova conferma ufficiale la voce che Ratzinger abbia calzato anche scarpe Prada, l’artigiano novarese sta diventando richiestissimo: anche il patriarca di Mosca, Alessio II, gli ha commissionato alcuni mocassini. Pochi giorni fa si è recato nel suo negozio Luca di Montezemolo. Nemmeno lui ha messo mano al portafoglio? «Anche per il presidente della Ferrari ho voluto fare un omaggio, ma lo stesso modello, in colori diversi: giallo, rosso, blu, nero è stato ordinato per tutta la squadra. Loro pagheranno». Romana Liuzzo Esposizione delle scarpe del Papa nella sala del Terminal di Leuca ENERGIAPULITAALTERNATIVA Resp. Tecnico Cell. 347.8351633 Resp.Marketing Cell. 340.3746653 20 www.enpual.com Sede: Via De Amicis, 5 73049 Ruffano (LE) Tel. 0833.693267 Part. IVA 04041740756 Il Suo passaggio segnerà per sempre la storia di questa nostra terra che amiamo. Marinai d’Italia del Gruppo Castrignano del Capo, S. Maria di Leuca Santità, Le scrivo con il cuore gonfio di commozione per dirLe quanto sia trepidante per noi l’attesa della Sua venuta. La Sua visita nella nostra amata Leuca ci onora, e ci rincuora sapere che Ella, che per noi è Guida sicura e Padre amorevole, con il Suo passaggio benedirà la nostra terra, le nostre famiglie, le nostre umili vite. La Sua presenza qui sarà per noi come la liete novella, la Parola di Dio che è conforto e ristoro, la speranza della vita eterna. Ci benedica Santo Padre e interceda a Dio per noi e per i nostri Fratelli morti in mare, alla cui Memoria rivolgiamo alte le nostre Preghiere. Noi, Marinai d’Italia di questo piccolo gruppo, ci onoriamo di darLe il benvenuto, a Lei che di Pietro è il successore. Possa il Suo sguardo benevolo posarsi sui nostri cuori di figli e benedirci. Il Suo passaggio segnerà per sempre la storia di questa nostra terra che amiamo. Donato Schirinzi V. Presidente Associazione Nazionale Marinai d’Italia Gruppo Castrignano del Capo Santa Maria di Leuca Da oltre 60 anni al servizio della “Persona”, degli Artigiani e delle Piccole Imprese. Sede Provinciale: Lecce, Piazzetta E. Montale n. 4 Tel. 0832.494311 Fax 0832.494319 - e-mail: [email protected] 21 Le Pro Loco del Salento incontrano Papa Benedetto XVI Anche la sezione provinciale leccese dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (UNPLI Lecce), il 14 giugno sarà a Santa Maria di Leuca: anche noi accoglieremo Papa Benedetto XVI,anche noi saremo accolti dal Santo Padre. Santa Maria de Finibus Terrae… Sembrerebbe che tutte le cose del Salento siano già impresse nella sua forma, nella sua collocazione, nel suo emergere-scomparire nel mare. La condizione della lontananza, prima di tutto. Alla Fine della Terra… vivere qui abitua l’occhio agli spazi, adatta il cuore alla speranza, apre il pensiero all’ignoto ed alla diversità, rende vigili all’attesa ed all’oltremare. A volte riempie di malinconiche assenze. Anche per questo, forse, ci emoziona l’arrivo di un Padre del nostro tempo: viene ad abbreviare la distanza e ci accompagna cordiale nei giardini della Storia e dell’Assoluto. Volge a noi lo sguardo. E, dall’altro canto, potrà egli stesso, il Santo Padre, lasciarsi pervadere dai respiri della Storia e dell’Assoluto che abitano da sempre qui, nel Lontano, alla Fine della Terra. Su questo lungo pontile naturale disteso sulle acque, nel Salento, la Grecia si è voluta fare Magna, la Cristianità ha preso il mare verso le proprie radici in Terrasanta, l’Oriente ha incontrato l’Occidente. Due mari si incontrano, ma anche due cieli: davvero dall’alto del Santuario, il 14 giugno, il Papa e le genti salentine guarderanno l’infinito e Benedetto XVI indicherà la traccia di una Via, sospesa nell’intreccio di azzurri confluenti da ogni direzione (basso-alto, est-ovest). Tutto converge, quindi. Tutto si riunisce e combacia e si ricompone in questa estremità di terre emerse. Anche gli opposti. E allora potremmo continuare a chiamarla Finibus Terrae, questa punta protesa sul Nulla, ma possiamo anche, all’opposto, guardarla e sentirla come punto d’inizio. Il 14 giugno sarà l’inizio di una nuova tappa nei nostri cammini spirituali. È sempre così quando si incontra un Padre, un sapiente, un santo carismatico: il percorso lungo le nostre vie personali supera durezze e affaticamenti, ci si lancia su un nuovo pezzo di cammino. Noi dell’UNPLI, come è nella nostra ragion d’essere, mostreremo dove si colloca Santa Maria di Leuca: all’inizio di una geografia. All’inizio dell’Europa, per chi viene dal mare. All’inizio dell’Oltremare, per chi viene dalla terra ferma. All’inizio dell’Occidente e dell’Oriente, dei Nord e dei Sud del mondo. Quello che è da sempre nello spirito delle pro loco, allora, per un giorno troverà espressione, conferma e stimolo nell’inse- DITTA RAHO VITTORIO Installazione Impianti Idrici, Elettrici, Termici e Gas 22 Tel. 3394157651 - Fax 0833758435 Cod. Fisc. RHAVTR66E20C336Y P.IVA: 03861240756 Via Pisanelli - 73030 Santa Maria di Leuca gnamento del Santo Padre: nascere all’Inizio della Terra è per se stesso una vocazione all’accoglienza. Le pro loco UNPLI sono da sempre impegnate in un’appassionata opera di volontariato tesa a rendere ogni giorno più accogliente e preziosa questa nostra terra, in un’ottica di tolleranza ed accettazione che storicamente è nelle corde più intime dei nostri popoli. Tra i tanti significati ed impulsi che emaneranno dalla visita di Sua Santità, questo probabilmente sarà tra i più consoni all’associazionismo che l’UNPLI rappresenta: la disponibilità verso chiunque sia altro da noi è una necessità ed un valore che il mondo d’oggi non può sottovalutare. Flussi di uomini e patrimoni culturali differentissimi si muovono tra di noi ed il nostro compito dovrà essere sempre più quello di promuovere l’accettazione e l’accoglienza nei confronti di ogni altro essere umano che arrivi o transiti su questa Terra d’Otranto. È nell’insegnamento di Papa Benedetto e di tutta la Cristianità: il mondo non ha confini tra le genti ed il diverso, lo “straniero” ap- partiene al nostro stesso genere umano. Oggi più che mai è fondamentale comprendere e far proprio questo spirito, che da sempre ci anima come volontari delle Pro Loco. E sarà bellissimo esprimerlo insieme a Papa Benedetto, là a Finibus Terrae, dove invece tante cose il 14 giugno avranno inizio. Il Presidente Provinciale UNPLI Adelmo Carlà La Peregrinatio Mariae “nelle case” a Leuca guidata dal Parroco Don Giuseppe Martella 23 Come si arriva a Leuca Per chi viaggia in: Auto: autostrada A 14 per Bari - da Bari Superstrada per Lecce da Lecce Tangenziale Ovest per Gallipoli - Leuca o Tangenziale Est per Maglie Leuca; Aereo: Aeroporto di Brindisi; Treno: Stazione di Lecce e poi treno per Maglie, Gagliano del Capo oppure, da Lecce, Autobus Salentoinbus. Si ringrazia l’Amministrazione Comunale di Supersano per il generoso contributo versato a favore dell’iniziativa del Giornale “Il Papa a Santa Maria di Leuca” 24 Filiale di Santa Maria di Leuca Via Cristoforo Colombo, 35 - tel. 0833 758 931 - fax 0833 758 000