Il museo si compone di due stanze
dove: nella prima stanza, sulla parete, a
sinistra, campeggia il manifesto per i
cento anni delle Figlie della Croce con
il programma delle celebrazioni che ha
visto impegnate le Suore durante tutto
l’arco dell’anno 1993 -1994, sul lato
destro
invece,
un
altro
manifesto
illustra in sintesi il Carisma di questa
istituzione, Carisma nato dal cuore di Nunzio Russo, impresso in maniera tangibile e fedele nella
scultura marmorea che si può ammirare nello spiazzale dell’Istituto, adiacente al museo, opera
dell’Architetto Alfredo Garufi.
Due grandi manifesti, posti nella parete di fronte l’ingresso, colpiscono l’occhio del visitatore, uno
riporta la notificazione del Vicario Capitolare della Diocesi di Agrigento del 7 dicembre 1898, nel
quale si ordina a tutte le parrocchie della Diocesi, l’adozione del Compendio della Dottrina
Cristiana, redatto da Padre Nunzio Russo, il secondo grande manifesto, è un invito alla raccolta di
tutti gli scritti e testimonianze del e sul Servo di Dio Nunzio Russo, emanato da sua Em.za il
Cardinale Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Palermo, nel mese di Novembre 1976, data di
apertura del processo.
Sulla consolle posta a destra nella prima stanza, un pensiero di Padre Nunzio proclama già sin
dall’inizio, il significato e la provocazione della sua vita: una testimonianza, una condivisione
autentica con i poveri, leggiamo: “La povertà è la ricchezza dell’apostolato. Io mai ho pensato a
procurarmi nelle svariate incombenze del ministero sacerdotale, mezzi e posizioni per vivere”.
La prima stanza è arricchita da quattro vetrine e un grande tavolo al centro. Nel tavolo, gelosamente
custodite da una lastra di vetro, sono riposti documenti di grande importanza storica che dicono al
visitatore la grande mole di pensiero e di azione di questo uomo di Dio.
Nelle vetrine spuntano titoli di riconoscimenti o borse di studio elargiti a Nunzio Russo dotato di
eccezionale intelligenza. Uomo di preghiera e di azione era impegnato su vari fronti apostolici per
cristianizzare la società dell’800. Era come il “Fochista”, secondo il pensiero del poeta Naselli, che
appiccicava il fuoco in ogni dove. I documenti esposti ne danno piena dimostrazione:”Direttore
dell’Associazione San Francesco Di Sales,” Promotore dei Consolati Operai di cui ne vediamo lo
Statuto, delle Casse Rurali, dell’opera dei Congressi, Fondatore della Congregazione dei Padri
per la conservazione della Fede tra il popolo, chiamati “Figli di San Francesco di Sales” i quali si
dedicavano all’Evangelizzazione con le missioni popolari come si evince dalle testimonianze
riportate sulle missioni popolari.
Fu anche fondatore del quotidiano cattolico
“Letture Domenicali” che ha ottenuto il
titolo di tipografia Pontificia nel 1884,
quotidiano di grande portata culturale e
religiosa. La benedizione dei locali della
tipografia viene riportata sul giornale
politico - amministrativo settimanale del
cinque dicembre del 1909 esposto nel
museo
Nunzio Russo diventa autore di diversi catechismi, anche in lingua siciliana perché la conoscenza di
Dio e la Buona Novella raggiungessero tutti, in ogni situazione e cultura. I Catechismi di Nunzio
Russo vennero apprezzati e riconosciuti da tanti vescovi della Sicilia e fuori Sicilia che presto lo
adottarono nelle proprie diocesi. Negli scritti esposti, si possono leggere le approvazioni.
L’educazione dei fanciulli e dei giovani alla vita umana e cristiana, fu uno degli obiettivi principali
della missione di Nunzio Russo, per questo istituì le Figlie della Croce perché si dedicassero
all’apostolato dell’infanzia e dei fanciulli. Per rendere visibile il Carisma che dovevano incarnare,
coniò una medaglia, anch’essa esposta nel museo. Il primo passo verso la fondazione lo compie a
Cruillas dove incontra prima Giuseppa Giammona (1870) e dopo di lei tante giovani che vollero
consacrarsi al Signore.
Vedeva nella consacrata colei che avrebbe portato il cibo spirituale alle anime e ne avrebbe formato
il cuore e la mente, per questo non pensò solo alla catechesi e all’evangelizzazione ma, di pari passo
volle fondare una scuola cattolica per formare spiritualmente e culturalmente cittadini onesti e
buoni cristiani.
Il “San Giuseppe” fu il principale e
privilegiato luogo dove Padre Nunzio ha
potuto realizzare i suoi sogni apostolici e,
la costruzione di una Cappella, quale
cuore dell’Istituto e della stessa scuola, fu
il suo più grande desiderio. Dopo anni di
sofferenza, portato a compimento il suo
voto – desiderio, il Papa Pio X dava la
concessione dell’apertura al pubblico del
gioiello d’arte della chiesetta del “San Giuseppe” Era il 19 maggio del 1904.
Esposte in una vetrina si possono ammirare il decreto di approvazione delle “Figlie della Croce” da
parte del Vescovo di Cefalù Monsignor D’Alessandro, le formule della consacrazione delle prime
Suore, per ultimo l’opuscolo contenente l’elogio funebre tenuto dal Canonico Parisi nel trigesimo
della morte del caro e grande Padre Nunzio Russo.
Nelle vetrine abbelliscono la prima stanza si possono
ammirare i preziosi ricami eseguiti dalle prime
Suore. Un velo omerale, una Pianeta, diverse stole,
conopei, palle e manipoli, veli copri calici, ricamati
in oro e seta di impareggiabile bellezza e valore. Al
centro un calice in oro e pietre preziose usato per la
prima volta dal Papa Pio IX, un Piviale anch’esso
ricamato in oro, di inestimabile valore, sistemate poi,
in numerosissimi reliquiari, vediamo reliquie di molti
Santi che Padre Nunzio soleva donare alle Figlie il
giorno della Professione religiosa.
In una seconda vetrina sono esposte le
pubblicazioni del e sul servo di Dio
Nunzio Russo nel corso degli anni. Di
grande valore storico sono i volumi:
“Nunzio Russo”, “Lettere alle Figlie”
a cura di Francesco Michele Stabile,
“Spiritualità e Progetto apostolico in
Nunzio Russo”, a cura di sua Ecc.za
Mons. Cataldo Naro, “In mezzo al
mondo” a cura di Sr. Maria Teresa
Falzone, “Tutto fuoco per le anime” di don Mario Torcivia, e “Don Nunzio Russo teologo ed
evangelizzatore” a cura di don Mario Torcivia. Spicca inoltre la grande opera di Nunzio Russo “Le
Letture Domenicali” opera di grande valore contenutistico e storico. Accanto alle letture
Domenicali un pezzo della Tipografia Pontificia “la cucitrice” e l’albero delle meraviglie con le
medaglie - premio che Padre Nunzio soleva dare in premio agli alunni.
Nella seconda stanza si trova il valore di alcuni ricordi legati alla vita del Servo di Dio:
Una Scifoniera sul lato destro ne conserva indumenti personali e indumenti del suo ministero
sacerdotale.
Una vetrina con la camicia di San Carlo Borromeo, donata a Padre Nunzio dal Rettore dei dei Padri
Agostiniani di San Nicolò dei Tolentini
L’inginocchiatoio! Quante notti in
preghiera
passati
dal
quell’inginocchiatoio!
ringraziamenti!
Quante
Padre
in
Quanti
suppliche!
Quante lacrime! L’inginocchiatoio, in
camera o davanti al Santissimo era il
suo riposo privilegiato. In esso sono
poggiati la Sacra Scrittura, il libro
delle Ore e il Rosario che lo legava
alla dolce Madre di Dio verso la
quale aveva grande devozione
Il letto. Padre Nunzio concedeva poco riposo al suo corpo per le innumerevoli attività nelle
quali era impegnato e le ore di riposo preferiva trascorrerle in preghiera. Più di una volta fu trovato
dal sacrista addormentato sulle panche della Chiesa.
Anima non solo di preghiera ma di penitenza e di sacrificio voleva imitare il suo Signore anche
nella sofferenza, per questo crocifiggeva il suo corpo con i cilici che qui vediamo esposti. Ma
sapeva alternare le melodie celesti ai dolori terrestri per questo si rivelò anche compositore
musicale, componendo “l’Inno alla Croce”
Una foto delle prime suore con un pensiero ad esse rivolto da Padre Nunzio, indica ancora una volta
a qual fine Egli volle istituire una Congregazione Religiosa. Leggiamo: “Dio vi diede, Figlie mie, la
mia stessa vocazione, io vedo in voi lo stesso spirito mio, le stesse mie aspirazioni, la stessa mia
vita”.
La macchina da scrivere era il suo
strumento di lavoro. Da questi tasti
battuti dalle sue stesse dita, uscirono
le preziosità senza numero degli
scritti di Padre Nunzio in parte qui
esposti e molti conservati presso la
Curia Generale delle Figlie della
Croce e a questo scrittoio egli,
intingendo il pennino nel calamaio
qui esposto, senza mai guardare
l’orologio che pur teneva sulla sua
scrivania, così scriveva: “Sono l’asinaccio legato alla ruota del mulino che quantunque spregevole
ed inetto a tutto, il padrone utilizza in quell’ufficio. Questo mio piccolo tavolo mi dà l’immagine di
ciò, giacchè sembro incatenato a uno dei suoi piedi. Ma la consolazione è grande, pensando che da
questi giri di ruota il padrone manda il pane del pabolo spirituale delle nostre “Letture” a tutta
l’Isola, e molte grazie di resurrezione ai paesi dove vanno le nostre missioni”.
Spicca esposta sullo scrittoio una stola ricamata in oro
dalle prime Suore, la stola simboleggia l’autorità
sacerdotale. Accanto
allo scrittoio,
gli indumenti
personali del Servo di Dio.
Padre Nunzio era non solo autore ma anche grande
studioso. Lo attestano i libri contenuti in questa vetrina e
la quantità innumerevole contenuta nelle vetrine della
Curia Generale.
Pensieri e oggetti di Padre Nunzio Russo e questo museo
sono una presenza di vita. Una presenza - testimonianza
oggi delle Figlie della Croce impegnate in Sicilia, nel
resto dell’Italia, in Messico e in Brasile. Una presenza di
evangelizzazione e di promozione umana che profetizza
ancora oggi la passione missionaria per il popolo, per i giovani che fu il carisma di Padre Nunzio.
Lo stesso fuoco interiore, la stessa capacità di condivisione con tutte le situazioni di domanda del
nostro tempo. La stessa risposta. Dentro la Chiesa. Nello spirito e sul cuore di Maria. Una risposta
di dono per tutti noi così come fu dono lo zelo per le anime cento anni fa di Padre Nunzio Russo.
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