28 marzo 2015
V Centenario STJ - una proposta
Messaggio del nostro Padre Generale
UNITI AL PAPA E A TERESA
questi problemi.
Il 26 marzo è
un giorno in cui la
voce di Santa
Teresa
deve
echeggiare
nei
nostri cuori e, con
essa, deciderci a
tirare fuori quel
poco che c'è dentro
di noi convinti che
non è questo il
tempo da sciupare
in domande di così
poca importanza!
Vi annuncio con grande gioia che il Santo
Padre Francesco, favorevole a questa iniziativa,
ha deciso di dare inizio a quest'ora di preghiera
mondiale lo stesso 26 marzo. Da quel momento,
quasi in coincidenza con l'ora in cui Teresa
venne al mondo, vi invito a raccogliervi in
preghiera tenendo conto di questo suffragio: la
pace.
Uniti a Cristo, vero Amico, che ha portato al
mondo la riconciliazione con Dio, alziamo gli
occhi al cielo pregando il Padre affinché ci doni
la pace, la quale esige il dialogo che favorisce la
riconciliazione tra gli uomini: perdoniamo e
saremo perdonati, ci disse il Signore. Apriamo i
nostri cuori al perdono, chiediamolo a coloro che
abbiamo offeso e preghiamo Dio di darci la pace,
quella che ci ha promesso Gesù, non quella del
mondo, ma quella che riempie il cuore di gioia e
ci libera da ogni tipo di vigliaccheria.
Figli della Chiesa, viviamo intensamente
questa iniziativa che anche Papa Francesco ha
fatto propria e, al suo riparo, convochiamo ad
essa tutti i fedeli, seguendo l'esempio che San
Giovanni Paolo II ci ha insegnato ad Assisi.
Unito a tutti, fratelli e sorelle, nel Gesù di
Teresa.
P. Saverio Cannistrà
Cari fratelli e sorelle,
Il 28 marzo si celebrano 500 anni
dalla nascita di Santa Teresa di
Gesù.
Il momento, fervidamente atteso e
accuratamente preparato durante questi ultimi
anni in tutti i monasteri, conventi e
confraternite del Carmelo secolare, è già molto
vicino.
Nell'omelia che ho pronunciato lo scorso 14
ottobre nella chiesa di La Santa, ad Avila,
durante la Messa celebrata alla vigilia
dell'inizio degli atti ufficiali di questo V
Centenario, immaginavo tutti noi che
cercavamo di fare un regalo alla nostra Santa
Madre in un giorno così importante, e
riconoscevo che, senza dubbio, il regalo
migliore è e sarà sempre proprio lei, Teresa di
Gesù.
Due giorni prima del suo anniversario
v'invito, come figli e figlie, a offrirle qualcosa
che senz'altro la riempirà di gioia: un'ora di
preghiera. Un'ora di preghiera speciale, in cui
il proposito di tutti sia la pace nel mondo. Il
mondo è in fiamme, urlava Teresa in vista dei
conflitti e divisioni che devastavano la società
dell'epoca. Il nostro mondo, pure, è in fiamme
e, talvolta, non siamo abbastanza sensibili
oppure non abbiamo la fede necessaria per
credere che possiamo spegnere il fuoco che ci
circonda.
Assorti, a volte, dalle piccole cose della vita
quotidiana e dai problemi più immediati, ci
dimentichiamo di alzare lo sguardo per
scrutare l'orizzonte e scoprire i segni di
sofferenza presenti nella nostra società: guerre,
conflitti, terrorismo, violenza pubblica e
domestica, urla di dolore, taciute ancor prima
di poter essere lanciate.
Quel giorno non potremo nasconderci
lasciando unicamente a chi governa, a chi ha
delle responsabilità, l'incombenza di risolvere
2
V Centenario STJ -
La preghiera di Teresa (e nostra) per il mondo
“Siamo qui solo per questo”
Papa Francesco darà inizio a una Preghiera
mondiale per la pace, L'ora d'inizio della
Preghiera mondiale sarà le 06:00 (del 26 marzo.
Da quel momento ogni comunità e fraternità
potrà incominciare un’ora di orazione nella
forma
che
riterrà
più
opportuna
ed
appropriata. Il simbolo di questa Preghiera
corale consisterà nell'esporre una candela
accesa in un punto ben visibile dall'esterno dei
conventi e monasteri.
Dal primo capitolo
del“Cammino di perfezione”
In questo tempo mi
giunse notizia dei danni
e delle stragi che
avevano
fatto
in
Francia i luterani e di
quanto
andasse
aumentando
questa
malaugurata setta. Ne
provai gran dolore e,
come se io potessi o fossi
qualcosa, piangevo con
il
Signore
e
lo
supplicavo di porre
rimedio a tanto male.
Mi sembrava che avrei
dato mille volte la vita
per salvare una fra le
molte anime che là si
perdevano.
Ma,
vedendomi donna e
dappoco,
nonché
incapace a essere utile
in ciò che avrei voluto
a servizio del Signore,
poiché tutta la mia
ansia era, come lo è
tuttora, che avendo
egli tanti nemici e così
pochi amici, decisi di
fare quel poco che
dipendeva da me.
Decisi cioè di seguire i
precetti evangelici con
tutta la perfezione
possibile
e
di
adoperarmi
perché
queste religiose che son
qui facessero lo stesso.
Fiduciosa nella grande
bontà di Dio, che aiuta
sempre chi decide di
lasciar tutto per amor
suo,
pensai
che,
essendo tali le mie
V Centenario STJ -
consorelle come io le
avevo immaginate nei
miei desideri, le loro
virtù
avrebbero
compensato i miei
difetti e così io avrei
potuto contentare in
qualche cosa il Signore;
infine pensavo che, tutte
dedite alla preghiera
per i difensori della
Chiesa, per i predicatori
e per i teologi che la
sostengono, avremmo
aiutato come meglio si
poteva
questo mio
Signore,
così
perseguitato da coloro
che ha tanto beneficato,
da sembrare che questi
traditori lo vogliano
crocifiggere di nuovo e
che egli non abbia dove
posare il capo.
Oh, mio Redentore, il
mio cuore non può
giungere a tanto, senza
sentirsi spezzare dalla
pena! Che cos’è oggi
questo atteggiamento
dei cristiani? Possibile
che a perseguitarvi
siano sempre coloro che
più vi devono? Coloro ai
quali concedete le vostre
migliori grazie, che
scegliete per vostri
amici, fra i quali vivete
e ai quali vi comunicate
con i sacramenti? Non
sono essi sazi dei
tormenti che avete
Il mondo è in
fiamme; vogliono
nuovamente
condannare Cristo
patito per loro?
si perdono. Del male
ch’è stato non mi
affliggo tanto, ma
vorrei che non si
perdesse ogni giorno un
maggior numero di
anime.
Certamente, Signor
mio, non fa proprio
nul l a
ch i
og gi
abbandona il mondo;
poiché esso è così poco
fedele a voi, cosa
possiamo sperare noi?
Forse che meritiamo
maggior fedeltà di
quanta ne ha mostrato
a voi? Forse che lo
abbiamo
gratificato
con maggiori benefici,
perché
ci
debba
serbare
amicizia?
Dunque? Che cosa ci
possiamo aspettare noi
che per bontà del
Signore siamo esenti
da
quel
contagio
pestilenziale, mentre
coloro che vi si trovano
son già preda del
demonio?
Un
bel
castigo
si
son
guadagnati con le loro
mani e un buon
profitto di fuoco eterno
hanno tratto dai loro
piaceri! Se la vedano
loro, anche se continua
a spezzarmi il cuore
vedere che tante anime
Oh, mie sorelle in
Cristo, aiutatemi a
supplicare il Signore
affinché ci conceda
questa grazia, poiché è
proprio questo il motivo
per cui egli vi ha qui
radunate; questa è la
vostra
vocaz ione;
questo dev’essere il
vostro compito, queste
le vostre aspirazioni,
questo l’oggetto delle
vostre lacrime, questo
lo scopo delle vostre
preghiere; non quello,
sorelle mie, di interessi
mondani. Quando ci
vengono a chiedere di
pregare Sua Maestà
perché conceda rendite
e denaro, io me ne rido,
ma ne sono anche
addolorata.
Tale richiesta viene
proprio da alcune
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persone che io vorrei
supplicassero Dio di
poter calpestare tutto.
Esse
hanno
buone
intenzioni e, in fondo, si
finisce col tener conto
della loro devozione,
anche se io sono sicura
di non essere mai
ascoltata in questo
genere di preghiere.
Il mondo è in fiamme;
vogliono nuovamente
condannare Cristo, come
si dice, raccogliendo
contro di lui mille
testimonianze; vogliono
denigrare la sua Chiesa,
e dobbiamo sprecare il
tempo nel chiedere cose
che, se per caso Dio ce
le
concedesse,
ci
farebbero
avere
un’anima di meno in
cielo?
No, sorelle mie, non è il
momento di trattare con
Dio d’interessi di poca
importanza.
È certo che, se non
considerassi la debolezza
umana, che si consola di
qualsiasi aiuto (ed è bene
che noi diamo sempre
ogni aiuto possibile),
sarei lieta di far capire a
tutti che non sono queste
le cose per cui supplicare
Dio con tanto zelo.
Teresa di Gesù
V Centenario STJ
La testimonianza delle sorelle claustrali del Carmelo di Crotone
CON CUORE GRATO
Così le carmelitane scalze del monastero di della Beata Vergine del Rosario
(eretto canonicamente il 2 febbraio 1985) rispondono all’invito della s. Madre
fondatrice: essere davanti a Dio per tutti
Papa Francesco ha
indetto per il 2015
l’anno dedicato alla
vita consacrata.
Scopo principale di
quest’anno:
fare
memoria grata del
recente
passato,
vivere il presente con
passione, abbracciare
il
futuro
con
speranza.
La nostra Comunità
di Crotone ha appena
ricordato,
il
2
febbraio 2015, il 30°
anniversario
di
erezione
canonica:
una
circostanza
molto opportuna per
fare memoria grata
del recente passato.
Proprio in questo
passato “recente” si
innesta la nascita
della prima comunità
carmelitana in terra
di
Calabria.
Un
intreccio di desideri,
di
richieste,
di
momenti di gioia e di
fatica, di speranza e
di sofferenza hanno
caratterizzato
la
nostra presenza in
questa terra che per
la prima volta, dopo
cinque secoli, ha
accolto con molta
disponibilità
il
carisma
teresiano
incarnato in una
comunità
contemplativa.
Pensare alla nostra
storia ci riporta alla
figura
di
Santa
Teresa, nostra madre
e fondatrice, al cuore
del
carisma
carmelitano
che
giorno dopo giorno, con
i nostri doni e fragilità
desideriamo incarnare
qui ed ora. Il V
centenario della sua
nascita, su indicazione
del Centro dell’Ordine
Carmelitano, in questi
ultimi anni, ci ha viste
impegnate
in
una
rilettura
attenta,
capillare e condivisa
delle sue opere; ci ha
fatto riscoprire questa
grande figura di donna
profondamente umana,
contemplativa
e
operosa, materna e
determinata nelle sue
scelte, assolutamente
moderna
eppure
vissuta
nel
XVI
secolo!
Per dare concretezza
al nostro sentimento
di
gratitudine
e
condividere la nostra
gioia,
abbiamo
preparato un librotestimonianza
che
raccoglie in sintesi la
storia del Carmelo, le
vicende che hanno
segnato
questa
V Centenario STJ
La statua di San Giuseppe “veglia” sul Monastero di Crotone è un
chiarissimo richiamo teresiano. Ricordate il Libro della Vita?
“Un giorno, dopo la comunione, Sua Maestà mi ordinò con decisione di fare
quanto era possibile per attuare tale intento, promettendomi che il
monastero si sarebbe certo fondato, e che in esso egli avrebbe trovato motivo
di compiacimento. Doveva essere dedicato a san Giuseppe che sarebbe stato
di guardia a una porta, nostra Signora avrebbe vegliato sull’altra, ed egli,
Gesù Cristo, sarebbe stato con noi: così il monastero avrebbe brillato come
una stella di vivissimo splendore.” (S. Teresa Vita cap. 32,11)
fondazione, la vita all’interno di una Comunità
carmelitana teresiana con i suoi ritmi di
preghiera e di lavoro: l’impegno quotidiano a
seguire Cristo nella totalità di una vita spesa
per Lui, attraverso il ministero della preghiera
e la comunione fraterna.
L’esperienza dell’incontro con Cristo è
l’origine di tutto e spiega una scelta tanto
“controcorrente”- maggiormente ai nostri tempi
– eppure tanto adeguata e necessaria per poter
corrispondere con tutto sé stessi a un amore
così: perché la clausura? Perché non fare del
bene in altro modo? Perché non andare tra i
poveri? Perché rinunciare al mondo e alle sue
bellezze? La sola ragione è: questo ha fatto
l’Amore.
In totale gratuità di dono stiamo col Signore,
viviamo per Lui, cercando di fargli piacere in
ogni cosa, trovando in Lui ogni delizia, dentro
un nuovo modo di possedere tutto.
Vita con Gesù e vita tra noi sorelle.
Il Signore non solo si è degnato di volerci per
Sé solo, ma ci ha convocate per fare famiglia
intorno a Lui, per aiutarci a “camminare nella
Verità alla presenza della stessa Verità” (S.
Teresa di Gesù). Una vocazione così bella e
vertiginosa come la nostra esige infatti una
“compagnia” forte, fatta di persone che vivono
la stessa esperienza, abbracciate dentro
un’amicizia seria che sostiene la memoria del
dono di Dio e che aiuta a fare strada, a non
dimenticare quello che il Signore ha operato
nella vita di ciascuna.
Così la chiamata all’unione sponsale con
Cristo si coniuga per noi con una chiamata alla
fraternità. Questi due elementi formano nel
Carmelo Teresiano un tutt’uno e ne sono in
qualche modo la perla preziosa.
S. Teresa diceva della Fondazione di San José:
“Esta casa es un cielo” ed evidentemente non si
riferiva alle mura del monastero ma alla vita
che vi si conduceva tutta dedicata a Dio, in un
clima di raccoglimento, di preghiera, di pace, di
solitudine, di comunione, pregustamento del
Paradiso.
Il nostro desiderio e la nostra preghiera,
chiedono a Dio, per ogni persona che ci
incontra, la stessa pace.
Le sorelle del Monastero
Beata Vergine del Rosario
6
V Centenario STJ
La testimonianza di una ragazza calabrese che sta formandosi per l’ammissione all’ocds
E un giorno una Teresa bussò alla nostra porta…
Porto – non per mio
merito – un nome che
non
poteva
non
condurmi in qualche
modo al Carmelo. In
tutta sincerità, se non
fosse
per
questo
legame, non saprei
dire che cosa mi
avrebbe portato verso
la
famiglia
carmelitana...
Immagino
che,
disseminati lungo il
cammino, tanti piccoli
dettagli,
incontri,
esperienze,
avvenimenti, abbiano
contribuito a farmi
giungere qui dove
sono. Credo, tuttavia,
che solo alla fine
comprenderemo
il
senso vero di ciò che è
accaduto nella nostra
vita.
Certamente
ha
avuto
un
ruolo
determinante appunto
il mio nome.
Il nome è anzitutto
segno
di
identità,
perciò posso dire che,
in qualche misura, la
mia si sia formata
anche
involontariamente
intorno
al
segno
importante che le
Sante mie omonime
hanno lasciato nella
storia. Spinta da una
naturale curiosità, ho
iniziato
ad
approfondire la loro
vita, a confrontarmi
Un opuscolo sull’ocds preso a Monza, i contatti con l’Ocds d’Italia e
l’approdo a Napoli, ai Ponti rossi con la fraternità in cui sta
cominciando un cammino di formazione e discernimento. Ma com’è
iniziato il percorso interiore della giovane professionista?
con le loro parole, ad
assorbire
il
loro
messaggio. Non ho
mai
avuto
l’impressione di fare
sforzi
in
questa
direzione, né alcuno
mi ha mai obbligato in
tal senso. Anzi, ad
essere
sincera,
nessuno mi ha mai
nemmeno
suggerito
niente a riguardo,
perché non ho mai
frequentato ambienti
del Carmelo.
Santa Teresa di
Gesù Bambino è da
sempre
la
mia
protettrice.
L’ho
conosciuta leggendo e
rileggendo “Storia di
un’anima”, ma so che
mi
accompagnava
anche prima. Io so –
mi verrebbe da dire
“per esperienza”, come
in
tanti
scritti
carmelitani – che sono
accompagnata,
non
solo
da
Santa
Teresina.
Lo
so
davvero da sempre, da
quando ho memoria
dei fatti della mia
vita, ne sono certa.
Tra le tante presenze
che vegliano su di me
lei è indubbiamente
speciale. E’ come fosse
una sorella maggiore.
Posso
dire
che
attraverso di lei ho
incontrato il Carmelo:
inizialmente
solo
quello ottocentesco di
Lisieux,
ma
aprendomi
poi
ad
altre
testimonianze.
Senza di lei forse non
avrei incrociato sulla
mia strada neppure
Teresa Di Gesù e
Giovanni della Croce.
Senza di lei non avrei
forse mai avvicinato il
santuario carmelitano
di Monza, dove ho
trovato gli opuscoli
OCDS.
O forse sì? Chi può
dirlo... Nel mio caso,
comunque, è andata
così.
Credo poi che il
nome sia anche segno
di vocazione. Non
posso ancora dire che
la
mia
sia
necessariamente
carmelitana:
non
intendo
certo
sostenere che tutte
coloro che portano il
nome Teresa siano
chiamate al Carmelo.
Vedrò (nel senso di
“vedremo
insieme”).
Ma nel nome di
ciascuno sono scritte
molte cose che ancora
non
si
possono
leggere. E io vorrei
darmi
questa
possibilità, visto che
ho fatto tutta questa
strada arrivando fino
alla vostra porta.
Ho dentro molte più
parole di quante non
ne possa esprimere.
Vorrei però resistere
alla
tentazione
di
sceglierle
inopportunamente,
anche perché sento
l’esigenza del silenzio
e del vuoto. Ho
bisogno di ascoltare.
Al momento sono
arrivata
fin
qui.
Tempo fa, avrei detto
“fino a questo luogo”;
ma oggi preferisco dire
“fino a voi”, che
cominciate ad avere
per me un volto e un
nome, e dietro questo
volto e questo nome
una
storia
che
arricchisce quella più
grande della famiglia
carmelitana e della
Chiesa.
Teresa Pirritano
da Soverato
Convegno a Napoli il 26 e 27 marzo
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Convegno a Napoli il 26 e 27 marzo
Chi ci parlerà di Teresa?
Un profilo dei relatori
Il Convegno si svolgerà il 26 e 27 marzo dalle
16,30 (vedi programma nella pagina accanto)
nell’Aula Magna della Pontificia Facoltà
Teologica dell’Italia Meridionale Sez. S. Luigi
(Via Francesco Petrarca 115 – Napoli).
Per informazioni tel. 081 414263
ANDREA BALDISSERA
Milanese, 48 anni, laureato in Lettere Moderne (Filologia romanza) all’Università degli Studi
di Milano. Dottore in Iberistica (Filologia spagnola) nell’Università degli Studi di Bologna.
Ricercatore presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi del Piemonte
Orientale (2001-2004). Professore associato presso l’Università degli Studi del Piemonte
Orientale.Esperto di letteratura del Siglo de Oro, dal 2009 è docente presso i Cursos de
verano dell’UNIA di Sevilla, sede della Cartuja .
PAOLO PINTACUDA
Professore associato di Letteratura spagnola, Università di Pavia, Dipartimento di Studi
Umanistici - Sez. di Lingue e Letterature straniere. Dottorato di Ricerca in Iberistica,
Università di Bologna. E’ laureato in Lingue e Letteratura Straniere presso l’Università
degli Studi di Pavia .
Alla figura di S. Teresa ha dedicato alcuni studi: Presenze belliche e ireniche tra santa Teresa di Gesù e san
Giovanni della Croce, in Guerra e pace nel pensiero del Rinascimento. Atti del XV Convegno internazionale
(Chianciano-Pienza 14-17 luglio 2003), Firenze, Franco Cesati editore, 2005, pp. 663-691.; Teresa e Gesù:
pagine da un amore, “Quaderni. Società Dante Alighieri. Comitato di Milano”, 27, 2008, pp. 125-143.; Libertà
dell’uomo e libertà dello spirito nelle pagine di Teresa di Gesù, in Il concetto di libertà nel Rinascimento. Atti
del XVIII Convegno Internazionale (Chianciano-Pienza 17-20 luglio 2006), Firenze, Franco Cesati editore,
2008, pp. 267-280.
GIUSEPPE MAZZOCCHI
Nativo di Lodi, 55 anni, laureato in Lettere presso l’Università degli Studi di Pavia
sotto la guida di Giovanni Caravaggi. È dottore di ricerca in Iberistica (Università di
Bologna). Professore associato di Lingua e Letteratura Spagnola (Università di Udine
1992-1995) e di Lingua Spagnola (Università di Torino, sede di Vercelli; poi Università
del Piemonte Orientale; 1995-2000); e infine come professore ordinario di Letteratura
Spagnola (Università di Ferrara, 2000-2004).
E’ professore ordinario di Letteratura Spagnola presso l’Università degli Studi di Pavia. Dipartimento di Studi
Umanistici. Tra i suoi progetti più importanti la ricostruzione della storia testuale della poesia di Santa Teresa,
fra i suoi articoli Gli angeli di Santa Teresa, in Con gracia y agudeza. Studi offerti a Giuseppina Ledda, Roma,
Aracne, 2007, pp. 329-346.
LUIGI BORRIELLO
Carmelitano scalzo, originario di Torre del Greco (Napoli). Dottore in Teologia e in
Pedagogia, è docente di teologia spirituale e mistica presso la Pontificia Facoltà
Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione. S. Luigi. Assistente spirituale delle
fraternità di Santa Teresa e di S. Teresa e Giuseppe di Napoli
LUIGI GAETANI
Carmelitano scalzo, nato a Gallipoli (Lecce). Ha studiato presso la Facoltà Teologica dell’Italia
Meridionale, Sez. San Luigi di Napoli e quella del Teresianum di Roma. Ha conseguito la
Licenza in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma.
E’ stato professore ordinario di Cristologia, di Metodologia teologica e di Teologia della Vita Consacrata dal
1987 al 2003 presso lo Studio Interreligioso Santa Fara (Bari). Attualmente è Superiore Provinciale OCD e
Presidente nazionale della Conferenza Italiana Superiori Maggiori (CISM)
V Centenario STJ
L’impegno pastorale delle carmelitane di S.M. Capua Vetere per i 500 anni della S. Madre
“ALLA RICERCA DEL CASTELLO”
Una semplice, difficile missione guidati da S.Teresa
Di Musical in Musical
le
Suore
della
comunità di S. Maria
C.V.
si
stanno
cimentando in una
impresa straordinaria.
Dall’anno scorso, per
più di un anno ragazzi
e ragazze, ex alunni
della nostra Scuola,
hanno
potuto
conoscere la storia
della nostra Madre
Fondatrice
ed
è
proprio lei che li ha
portati un po’ più
vicino
a
Gesù.
Attraverso
Madre
Maria degli Angeli,
che si è dimostrata
una Madre davvero
“speciale”,
abbiamo
potuto
compiere
quella tanto semplice,
ma
tanto
difficile
missione di gettare un
seme nel cuore dei più
giovani, quel seme che
con la grazia di Dio e
con quel piccolo aiuto
cui
possiamo
contribuire noi, Sue
figlie e spose, crescerà
e darà buon frutto
nell’età
adulta.
È
straordinario questo
compito in un mondo e
in un tempo in cui i
nostri ragazzi sono
bombardati,
storditi
da tanti richiami,
tanto
affascinanti
quanto
illusori
e
ingannatori.
È per questo che la
nostra
missione
c o n t i n u e r à ,
nonostante le fatiche,
le
delusioni,
le
battaglie,
talvolta
vinte talvolta perse. È
così che ci siamo
“tuffate” in un altro
meraviglioso progetto,
forse un po’ ambizioso,
ma
sicuramente
accattivante
per
questi nostri ragazzi e
ragazze che vivono la
loro
quotidiana
crescita. È così che
nasce
il
n uo v o
Musical: “Alla ricerca
del Castello” È così
che nasce, o meglio,
continua il cammino
di formazione sulle
orme di S. Teresa
d’Avila, proprio per
cogliere quel momento
o p p o r t u n o ,
significativo di grazia
che la Chiesa e il
Carmelo ci offrono
celebrando
il
V
unica
porta
per
accedere al castello.
Impareremo a fidarci
di guide sicure e
sapienti e infine – lo
speriamo davvero –
faremo l’incontro con
il Re che abita il
centro del castello.
centenario della sua
nascita.
Il primo approccio è
stato compiuto e, con
nostra vera sorpresa,
S. Teresa con il suo
Castello interiore ha
toccato il cuore dei
ragazzi
facendone
vibrare le corde più
intime. Il cammino
sarà lungo e ci porterà
a conoscere il nostro
mondo interiore, le
difficoltà
che
incontreremo
per
entrarci, impareremo
l’importanza
della
preghiera,
vera
e
Per
noi
sarà
s i cur ame nte
un a
ricchezza
che
ci
porterà
in
prima
persona a ripercorrere
di stanza in stanza il
Castello Interiore di S.
Teresa d’Avila e siamo
certe
che
questo
porterà
abbondanti
frutti per le nostre
vite, per la nostra
comunità
e
di
conseguenza per la
nostra Congregazione.
Sostenete
questa
straordinaria missione
con la preghiera. Ve
ne siamo già grate.
Sr. Miriam
dello Spirito Santo
Un “assaggio” del nuovo Musical
PRIMA SCENA
Una ragazza è seduta sul suo letto,
guarda fuori dalla finestra, è
pensierosa. Entra la mamma.
MAMMA: “Chiara, che c’è!”
RAGAZZA: “niente, mamma”
M: “Sei sicura? È tutto il pomeriggio che te ne stai sola in camera!...
qualcosa che non è andato a scuola?...C’entrano le tue compagne?”
10
V Centenario STJ La mamma si siede dall’altra parte del letto
Chiara si alza, gira intorno al letto, si siede
accanto alla mamma poi la guarda seria
R:“Vedi mamma, il problema non sono gli
altri… non so come spiegarti ma il problema è
qui” (indica il cuore)
M: “vediamo… ci sono dei giorni in cui il sole
spende sereno… poi, altre volte, è così buio e ti
senti sola, vero?”
R: “è proprio così, mamma!”
M: “anche a me, capita, sai Chiara?”
R: “eppure tu sei sempre felice, anche quando
sei seria o pensierosa!”
M: “beh, ho imparato a conoscermi un po’. Alla
mia età, non mi faccio più tanto impressionare
dal cattivo tempo, provo a vedere il Sole
splendente anche dietro le nuvole”
La ragazza si alza e si guarda allo specchio:
R: “Ecco il fatto è proprio questo: mamma, io
non mi conosco! È come se dentro di me ci fosse
un mondo che manda degli echi, delle luci e
delle ombre, ma è lontano e io vorrei…
La mamma cerca tra i libri e le porge “Il castello
interiore”
R: Il castello interiore di S. Teresa d’Avila
Chi ara
tocca
copertina,
la
R: interiore perché c’è
un castello dentro di
me?
M: Proprio così
R: E come faccio ad
entrarci?
M: La chiave che apre
tutte le porte del
castello è la preghiera!
La mamma prende una luce: “prendi ti servirà
per il viaggio”
La mamma mentre sta uscendo dalla camera,
torna indietro
M: “Chiara, non ti sarà facile entrare nel
castello, ma potrai contare su dei buoni amici”.
V Centenario STJ
LA PREGHIERA DI
CHARLES DE
FOUCAULD A TERESA
"Capisco quanto lei gusti la vita di
questa grande santa...Santa Teresa è
uno di quegli autori che diventano il
nostro pane quotidiano", così Charles
del Foucauld scrisse ad un amico (come
riferisce Emmanuel Renault in "Teresa
d'Avila e l'esperienza mistica") che gli
aveva
confidato
di
aver
letto
l'Autobiografia della santa e, dopo
quell'opera, di avere cominciato a leggere
altre sue opere.
Parole che rivelano quanto anche per il
frate - che prima di scoprire la propria
vocazione, aveva ritrovato la fede a 28
anni dicendo a se stesso «Come credetti
che c’era un Dio, compresi che non potevo
far altro che vivere per Lui solo» la lettura
delle opere di Teresa di Gesù, cominciata
per caso nel 1988, sia stata importante.
Sembra addirittura che si sia offerto di
ricopiarne alcune pagine per alcune
claustrali clarisse.
Il 15 ottobre 1898 Charles de Foucauld dedica alla santa Madre questa preghiera:
"O cara madre, santa Teresa,
come ho bisogno che tu educhi la mia vita interiore!
Dammi forza e luce!
Io non ti chiedo che una cosa: glorificare nostro Signore Gesù più che posso,
e perciò amarlo più che posso, fare sempre la sua volontà.
Madre cara soccorrimi, vieni in mio aiuto!
Tu che amavi tanto imitare il tuo Sposo,
ascolta la mia preghiera e prega, prega per me.
Guarda la mia anima inaridita, imbruttita e vieni in mio soccorso, o buona madre,
per amore del tuo Sposo Gesù.
Tu mi sembri già rispondere, con un a parola semplicissima, che dev'essere l'indicazione,
la regola secondo la quale io devo coltivare la mia anima,
con l'aiuto di Gesù e con il tuo soccorso.
Questa parola è: "Ciò che è più perfetto":
ciò che è più perfetto nell'obbedienza al direttore spirituale,
nel compimento del mio dovere quotidiano,
nel fare ttuttto "come lo avrebbe fatto nostro Signore Gesù, al posto mio"
Charles de Foucauld
12
V Centenario STJ
P. Arturo Beltràn illustra le iniziative del Centro carmelitano di Maddaloni
I seminari di spiritualità
Durante
le
tre
giornate che sono
state
dedicate
all’accompagnamento
s p i r i t u a l e ,
organizzate
nella
nos tra
casa
di
spiritualità
SS.
Annunziata presso il
convento camrleitano
di Maddaloni i giorni
26-28 febbraio scorso,
si
è
vista
una
abbondante presenza
e partecipazione di
persone, fra questi
molti
appartenenti
all’Ocds,
che
con
grande
attenzione
hanno
dimostrato
interesse per i temi
trattati. Questo ci ha
portato
ad
una
riflessione su quelli
che potrebbero essere
gli interessi delle
persone che ruotano
attorno alle nostre
case e di altre persone
che ancora non ci
conoscono.
Essendo cosciente che
l’indirizzo
della
nos tra
casa
di
Maddaloni
e
il
servizio
della
spiritualità offerti nei
diversi
campi
e
attività
abbiamo
pensato di far partire
un nuovo progetto di
formazione
che
ha
come titolo “I seminari
di spiritualità”.
gli insegnamenti della
scuola
carmelitana
facendo
riferimento
speciale
in
Santa
Teresa
e
in
San
Giovanni della Croce.
TUTTO S’INIZIA CON
LA
PREGHIERA.
Q u es t a
i n i zi a t i va
pretende essere uno
strumento
di
riflessione
e
approfondimento
spirituale indirizzato a
tutti quelli che sono
interessati
alla
spiritualità
e
che
vogliono
conoscersi
meglio e/o iniziarsi
nell’affascinante
mondo della preghiera
personale
attraverso
La cadenza pretende
essere
mensile,
è
previsto che si svolga
durante tutto l’arco
della giornata di sabato
e la domenica mattina.
C o m pr e nd e r à
due
conferenze/riflessioni la
mattina del sabato, un
d o c u m e n t a r i o
scientifico
al
pomeriggio, seguito da
un
dibattitocondivisione scandito
da alcuni momenti
pratici di preghiera
.
carmelitana.
La
dom e ni c a
è
prevista una nuova
conferenza/riflessione,
un
momento
di
preghiera
e
per
concludere la Santa
Messa.
Questo schema in
principio si manterrà
invariato
tutte
le
sessioni,
ma
ci
manteniamo
molto
aperti a suggerimenti,
proposte ed idee che
possano arricchirci a
tutti.
Anche
la
diversità dei temi
trattati
può
far
conveniente
l'adattamento
dello
V Centenario STJ
schema alle necessità
del momento. In tutto
ci manteniamo aperti
al soffio dello Spirito.
Il
livello
sarà
accessibile
a
tutti
mantenendo
però
sempre un carattere
prevalentemente
scientifico-spirituale.
Il primo seminario
previsto ha come titolo
“La
forza
della
preghiera”,
avrà
luogo il prossimo 25-26
aprile,
con
una
seconda
attività
consistente in una
visita al monastero di
Carmelitane Scalze di
Massalubrense
prevista per il 16
maggio.
Per gli altri seminari,
se capita ed è fattibile,
si possono fare anche
visite o attività di
approfondimento
o
complemento del tema
trattato.
Questo nostro primo
seminario
intende
mettere le basi per una
vita
di
preghiera
riflettendo sulla vera
spiritualità teresiana
e
tentando
di
smascherare i falsi
spiritualismi che ci
allontano dal vero Dio
cristiano e non ci
permettono di arrivare
al nostro equilibrio
spirituale, né infine di
raggiungere
quella
maturità umana che è
richiesta
ad
ogni
persona.
Per
fare
questo
seguiremo in primis gli
insegnamenti di Santa
Teresa
di
Gesù,
ponendo
particolare
attenzione ai consigli
che ci dà nel suo
manuale di preghiera,
ossia, il “Cammino di
Perfezione”.
In seguito sono in
cantiere altri seminari
con tematiche diverse.
Per la fine di ottobre ne
è in programma uno
con il titolo “La vita
oltre la morte, la
speranza cristiana”,
dove in prossimità
della festività dei fedeli
defunti
si
potrà
riflettere
sul
tema
della morte e la vita
eterna, sempre con un
carattere
scientificospirituale.
Ci sono altri titoli in
cantiere
con
temi
diversi come:
“Cattivi si nasce o
si diventa?”,
“Un Dio sadico?
Vuole Dio la nostra
sofferenza?”;
“A San Pietro con
gli antichi
pellegrini”,
 “Pregare con la
Cappella Sistina”….
Siamo aperti a tutte le
proposte perché non sia
soltanto un progetto
dei Carmelitani di
Maddaloni ma di
tutta
la
famiglia
carmelitana e di tutte
le persone che hanno
voglia di iniziarsi
all’affascinante
cammino
della
preghiera.
La riuscita di queste
iniziative dipenderà
del vostro appoggio e
dalla
vostra
di
partecipazione
e
adesione a questa e
alle altre attività che
vi proporrà la casa di
Maddaloni
e
la
Provincia Napoletana
della Madre di Dio
dei
Carmelitani
Scalzi.
P. Arturo Beltràn ocd
V Centenario STJ
Sintesi del convegno sulla direzione spirituale
L’IMPORTANZA DI ESSERE GUIDATI
In risposta a quanto
richiesto
da
Papa
Francesco e conforme al
carisma teresiano, nel V
centenario della nascita
di S. Teresa di Gesù, il
centro di Spiritualità
della SS Annunziata di
Maddaloni, ha proposto
un Convegno formativo
dedicato
all’
“ a c co mp a g n a me n to
spirituale
e
il
discernimento”.
Il
Convegno
ha
rappresentato
un’occasione di grazia
per coloro che vi hanno
partecipato (sacerdoti,
religiosi, religiose e
laici). Non è stato un
convegno per specialisti,
ma molto utile per noi
responsabili
della
formazione
delle
fraternita’ secolari.
In
questo
nostro
tempo ,dove le parole si
prestano
a
varie
interpretazioni e il
relativismo
provoca
disorientamento,
ascoltare una parola
chiara è come tornare
alla fonte.
Il P. Luigi Borriello ocd,
docente della Pontificia
Facoltà
teologia
Meridionale
e
assistente delle due
fraternità napoletane
(Chiaia e Ponti Rossi),
ha
delineato
l a
s t o r i a
dell’accompagnamento
spirituale
nella
t r adi z io n e
d e lla
Chiesa. Ha definito la
direzione
spirituale
come “L’arte delle arti
di guidare le anime”. Il
compito del Padre
spirituale è quello
di
insegnare,
d i s c e r n e r e ,
incoraggiare nelle vie
dello
Spirito.
La
direzione spirituale si
apprende alla scuola
del Signore, non si
improvvisa e solo chi
ha
un
rapporto
d’amore con Dio, può
prendersi cura di
un’anima. S. Giovanni
della Croce dice che il
Padre spirituale deve
essere sperimentato e si
scaglia contro quei
direttori che adottano
gli stessi schemi per
tutte le anime.
Varie le domande
emerse dal dibattito:
Perché oggi è cosi
difficile trovare un
Padre spirituale?-
Il Padre provinciale ocd,
p. Luigi Gaetani ha
trattato della direzione
spirituale nella vita di S.
Teresa d’Avila Il primo
maestro è lo Spirito
Santo. Lo Spirito opera,
si relaziona alla persona,
la persona si apre, dà una
risposta e comprende
dove lo Spirito la sta
portando.
Siamo chiamati in due
modi a collaborare con
l’azione dello Spirito:
Forse i Sacerdoti e i
Religiosi sono troppo
presi
dalle
loro
incombenze?
modo ecclesiale: Vescovo,
Provinciale, Parroco.
-modo
pedagogico:
stando vicino al singolo.
La cura di un anima
rappresenta un primato
oppure è divenuta
secondaria? La Chiesa
dovrebbe interrogarsi.
La direzione nella vita di
Teresa è inquadrata
nella Chiesa e nei singoli.
Teresa è stata diretta e ,a
sua volta, è stata Madre
V Centenario STJ
di comunità e dei
singoli. Ella ha dedicato
molto
tempo
alla
conoscenza
di
sé,
conoscendosi in Dio”
Conosciti in me”, per
potere comunicare a
tutti la sua esperienza.
La specificità di Teresa
è che “L’Io non va verso
il Tu, ma il Tu verso l’Io
per ritrovarsi nel Tu di
Cristo”
Il P. Francesco La
Vecchia op, priore
provinciale,
ha
affrontato il tema della
guida spirituale dei
giovani.
Sua E. Mons. Armando
Dini ,Vescovo emerito di
Campobasso, e Mons
Angelo Spinillo, Vescovo
di
Aversa,
hanno
t r a t t a t o ,
rispettivamente, della
direzione spirituale dei
sacerdoti e degli adulti,
nella loro concreta
esperienza pastorale,
ponendo l’accento sulla
“prossimità”. La Chiesa
dovrà iniziare i suoi
membri,
sacerdoti
religiosi e laici a
q u e s t ’ a r t e
dell’accompagnamento,
perché tutti imparino” a
togliersi
i
sandali
davanti alla terra sacra
dell’altro” (ES 3,5)
Padre
Edoardo
Scognamiglio, ministro
provinciale
dei
conventuali,
pur
soffermandosi
sull’accompagnamento
dei religiosi e delle
religiose ,rispondendo
ad una domanda posta
dalla
responsabile
della formazione di
una fraternità secolare
c a r m e l i t a n a
sull’accompagnamento
spirituale
nelle
fraternità, ha risposto
che la prima domanda
da porsi da parte di chi
inizia un cammino è
“Signore cosa vuoi da
me?”, ”Dove vuoi che io
vada?” Poi ha chiarito
alcuni punti.
con tutta la fraternità,
perché insieme si
cammina verso quel
rapporto di intima
comunione con Dio.
Deve,perciò,esserci
Corresponsabilità’.
-il responsabile della
formazione sia capace di
costruire una relazione
di “empatia” attraverso
cui vi sia uno scambio di
esperienza umana e
spirituale, ma ,allo
stesso
tempo
,sia
determinato a portare
avanti gli argomenti di
formazione, stimolando
nei fratelli e nelle
sorelle
l’impegno
personale.
Senza
impegno non vi è
crescita.
E’ necessario -che i
componenti di una
fraternità capiscano
l’importanza
della
formazione
per
maturare sul piano
umano ,cristiano e del
carisma
-il Padre assistente si
rapporti
“con
discrezione
alla
f r a t e r n i t à ” ,
intervenendo
più
incisivamente quando
gliene
sia
fatta
richiesta.
-che chi intraprende la
via della fraternità sia
docile, si lasci guidare,
impegnandosi
nello
s t udio
e
ne lla
conoscenza, si apra alla
relazione con chi lo
accompagna (maestro
di
formazione
e
assistente spirituale) e
Tutto questo per vivere
l’obbedienza al Signore,
cercare la sua Parola e
il sui volere.
P.
Louis
Jorge
Gonzales ocd, docente al
Teresianum, ci ha
messo alla presenza di
Teresa, introducendoci
16
con la sua parola e con la
sua corporeità (ha una
sua gestualità tutta
particolare) nell’orazione
di quiete. Ci ha indicato
la postura, il luogo-Gesù,
ci ha invitato a lasciare i
pensieri, condensati nella
parte
sinistra
del
cervello, per attivarne la
parte destra, dove
risiedono le immagini i
colori ecc..e con noi si è
messo alla presenza di
Colui dal quale sappiamo
di essere amati.
In quel silenzio ,pieno di
Dio, ci siamo immersi
nell’orazione ed abbiamo
ritrovato “il Cielo dentro
di noi”
Esperienza
della
preghiera: ”Ne abbiamo
bisogno tutti: sacerdoti,
religiosi,laici. Il P.
Provinciale, ringraziando
p. Gonzales, ha espresso
il desiderio di farlo
tornare nel Centro di
spiritualità di Maddaloni,
per una scuola di
orazione, aperta anche
alla Diocesi. Preghiamo
che questo avvenga e che
la Perla del Carmelo sia
comunicata a tutti.
Matilde Pitocchi ocds
responsabile della
formazione della Fraternità
di S.Maria C.V.
V Centenario STJ
I PAPI E S. TERESA
Donna dalla lingua schietta e dalla penna forbita e
tagliente. Avevate un altissimo concetto della
missione delle monache, ma avete scritto a padre
Graziano: "Per amor di Dio, badi bene a quello che fa!
Non creda mai alle monache, perché se esse vogliono
una cosa, tentano tutti i mezzi possibili". E a padre
Ambrogio, rifiutando una postulante, dite: "Lei mi fa
ridere, dicendomi di avere compreso quell’anima solo a
vederla. Non è tanto facile conoscere le donne!"
(Giovanni Paolo I, in Illustrissimi)
Teresa propone le virtù evangeliche
come base di tutta la vita cristiana e umana: in particolare, il
distacco dai beni o povertà evangelica, e questo concerne tutti
noi; l'amore gli uni per gli altri come elemento essenziale della
vita comunitaria e sociale; l'umiltà come amore alla verità; la
determinazione come frutto dell'audacia cristiana; la
speranza teologale, che descrive come sete di acqua viva.
Senza dimenticare le virtù umane: affabilità
veracità,
modestia, cortesia, allegria, cultura. In secondo luogo, santa
Teresa propone una profonda sintonia con i grandi
personaggi biblici e l'ascolto vivo della Parola di Dio. Ella si
sente in consonanza soprattutto con la sposa del Cantico dei
Cantici e con l'apostolo Paolo, oltre che con il Cristo della
Passione e con il Gesù Eucaristico.
Benedetto XVI, udienza generale 2 febbraio 2011
La dottrina dunque di Santa
Teresa d’Avila risplende dei carismi
della verità, della conformità con la
fede cattolica, dell’utilità per
l’erudizione delle anime; e un altro
possiamo particolarmente notare, il
carisma della sapienza, che ci fa
pensare all’aspetto più attraente e
insieme più misterioso del
dottorato di Santa Teresa,
all’influsso cioè della divina
ispirazione in questa prodigiosa e
mistica scrittrice.
Paolo VI, omelia della
proclamazione
a Dottore della Chiesa, 1970
Un grande riconoscimento le
è venuto anche da S. Giovanni
Paolo II : “Andando al di là di
ogni stereotipo antifemminile
il Papa ha scritto: “La storia
della Chiesa, in questi due
millenni, nonostante tanti
condizionamenti,
ha
conosciuto «il genio della
donna», avendo visto emergere
nel suo seno donne di prima
grandezza (…)” e cita Santa
Caterina da Siena e Santa
Teresa d’Avila. E Teresa è
stata veramente oltre che una
grande santa, una donna
geniale per quello che ha fatto
e per come e quando lo ha
fatto.
Giovanni Paolo II
nella Lettera alle Donne (1995)
Oggi Teresa ci dice: prega di più per capire bene che cosa succede attorno a te e così
agire meglio. La preghiera vince il pessimismo e genera buone iniziative (cfr. Settime
Mansioni 4, 6). È questo il realismo teresiano, che esige opere invece di emozioni e
amore invece di sogni; il realismo dell’amore umile di fronte a un ascetismo affannoso!
A volte la santa abbrevia le sue amene lettere dicendo: «Siamo in cammino (Lettera
469, 7.9), come espressione dell’urgenza di continuare fino alla fine il compito iniziato.
Quando il mondo arde, non si può perdere tempo in affari di poca importanza. Magari
contagiasse tutti questa santa fretta di uscire a percorrere i cammini del nostro
tempo, con il Vangelo in mano e lo Spirito nel cuore!
Papa Francesco, nella lettera per l’apertura del V centenario
V Centenario STJ - la peregrinatio delle reliquie
La testimonianza dei cinque giorni di venerazione a Bari
UN GRANDE INASPETTATO DONO
sarebbero state rese
davanti alle Reliquie di
Santa Teresa nelle mani
del nostro Arcivescovo
Francesco, ci faceva
sentire tutto il peso e la
responsabilità
dell’impegno
ma
contemporaneamente la
consapevolezza di per
ricevere un privilegio
unico.
Anche se preparati
all’evento
del
500
anniversario di nascita
della
nostra
Santa
Teresa di Gesù, abbiamo
vissuto una grande
emozione. Ancor più
quando
c’è
stato
comunicato
che
le
Reliquie della Santa
sarebbero arrivate a
Bari presso il monastero
di Santa Teresa e ci
sarebbero rimaste per
quasi cinque giorni.
Il programma preparato
dalla nostra instancabile
Rossana insieme alla
Priora Madre Emanuela
e comunità, con il
grande contributo dei
nostri Sacerdoti, con la
disponibilità
della
comunità parrocchiale di
S. Marcello e quella dei
cori interpellati. Un
programma fitto di
appuntamenti
che
avrebbe coinvolto tante
persone ma avrebbe
dovuto mantenere la
necessaria e adeguata
capacità di preghiera e
adorazione.
Durante
il
nostro
incontro
settimanale,
Rossana ha chiesto alla
nostra piccola comunità
la massima disponibilità
personale per coprire,
con la presenza di
almeno due persone per
Personalmente,
pur
tremando
per
la
consapevolezza della mia
inadeguatezza e della
mia miseria, non ho
avuto
esitazioni
a
rimettermi
completamente
nelle
mani di Gesù, sapendo
che ero lì solo perché Lui
mi ci aveva condotto.
Bitonto, tre di noi:
Francesco, Beatrice e
Lena,
hanno
reso,
rispettivamente,
la
promessa definitiva e la
prima promessa.
volta, le varie fasi della
giornata, col compito di
aiutare discretamente
quanti fossero venuti in
chiesa,
affinché
si
osservasse
un
comportamento consono
al luogo e che favorisse
il clima di preghiera.
Durante la Messa della
domenica, presieduta da
S. Ecc. Mons. Francesco
Cacucci,
Arcivescovo
della
diocesi
Bari-
La promessa
Tutti e tre avevamo
aspettato tre anni per
questo ulteriore passo
sulla
strada
del
Carmelo, e sentire che
le nostre promesse
18
Beatrice era spaventata e
aveva paura di non
sapere o potere offrirsi
con quella totalità che la
forza della sua fede
richiedeva e per paura di
non
offrirsi
tutta
rischiava di sottrarsi del
tutto. Francesco, invece,
l’uomo del silenzio, non
ha proferito parola, un
solo cenno e tutto è stato
detto. Così domenica 1
marzo, al cospetto di
Gesù, di S. Teresa, di
Monsignor Cacucci, di
Padre Carlo De Filippis,
nostro
assistente
spirituale e delegato del
V Centenario STJ
P. Provinciale, Luigi
Gaetani, nella chiesa
gremita, eravamo tutti e
tre nel banco riservato a
noi.
Alle 10:30 sono arrivate
le Reliquie nella teca
dorata a forma di
castello, accompagnate
da una breve processione
fino al centro della chiesa
e poste sotto l’altare
dedicato a Santa Teresa.
È iniziata la celebrazione
Eucaristica. Il nostro
Arcivescovo, dopo la
lettura del Vangelo, ha
parlato della Santa, del
cammino di perfezione da
Lei delineato nei Suoi
scritti, e come attraverso
di esso si salga sul Monte
Carmelo, simbolo di
elevazione
e
purificazione.
Mentre
tutto ciò avveniva, la
commozione
era
fortissima e con Beatrice,
che mi era accanto, ci
guardavamo
e
non
riuscivamo a credere di
vivere tanta grazia e di
vivere un momento che
sembrava
irreale.
Eravamo così immersi in
quell’esperienza intima
con Gesù che ho un
ricordo alquanto confuso
di quello che succedeva
intorno a noi e credo che
la stessa sensazione fosse
avvertita
anche
da
Beatrice e Francesco.
La veglia
Quello stesso pomeriggio
eravamo di nuovo tutti in
chiesa e con Padre Carlo
Colonna SJ e Padre
Ottavio
Raimondo
MCCJ,
abbiamo
partecipato alla veglia di
preghiera durante la
quale
abbiamo
ringraziato il Signore per
il dono del Battesimo e
della
vocazione
missionaria del Carmelo
teresiano.
Aiutati
mirabilmente dal libretto
di preghiere e di brani
sacri,
preparato
da
Rossana, abbiamo fatto
un’esperienza
mistagogica
dell’acqua
che “lava, che disseta, che
dà vita” La preghiera si è
poi arricchita di un
momento
particolare
quando,
a
rendere
concreta la mistagogia
dell’acqua, tema della
serata, in processione
siamo usciti dalla chiesa
e siamo andati in
giardino fino al pozzo ivi
posto. Lì abbiamo attinto
e
bevuto
l’acqua,
benedetta dal sacerdote,
chiedendo a Gesù, Pozzo
di Acqua Viva, di
dissetarci e di renderci a
nostra volta portatori di
quell’acqua di vita.
Ogni giorno la nostra
piccola comunità è stata
presente, mattina e sera,
anche chi non era
impegnato per quelle ore,
se poteva, era in chiesa,
sicché spesso eravamo lì
tutti ad animare la
preghiera, partecipando
al
Rosario
meditato
secondo l’insegnamento
di Santa Teresa, oppure
conducendo l’adorazione
con letture di brevi brani
tratti dalle opere di
Santa madre.
Rossana,
nostra
indispensabile
e
infaticabile
guida,
nonostante
gravi
problemi familiari che
l’hanno colpita proprio
in quei giorni, aveva
provveduto
all’elaborazione
di
libretti che distribuiti
fra
i
presenti,
consentivano
di
partecipare attivamente
e seguire ogni momento
della liturgia.
Il giorno 4 marzo, è
riuscita a realizzare un
suo intento a lungo
meditato e accarezzato:
un incontro per una
veglia di preghiera con i
fratelli
ortodossi,
invitando a presiedere
con P. Carlo Colonna, P.
Serafim,
Sacerdote
greco ortodosso, parroco
della
Chiesa
greco
ortodossa di S. Nicola di
Myra in Bari.
Suggestive ed intense
nella partecipazione dei
fedeli le letture della
Parola sia in italiano
che in greco, fino alla
benedizione
finale,
Mikrì apolisi, invocata
da P. Serafim e in
italiano da P. Carlo.
Intanto
il
Signore,
mentre ha permesso che
questo
desiderato
incontro si avverasse,
non ha consentito a
Rossana di parteciparvi
perché la sua mamma si
è aggravata nello stato
di salute già critico. La
rinuncia si è incarnata
nell’offerta della sua
sofferenza
e
della
mamma per la salvezza
dei lontani da Dio e per
la crescita della famiglia
del Carmelo teresiano. I
disegni del Signore ci
sono sconosciuti, ma
sicuramente hanno per
fine il nostro Bene:
questa rinunzia avrà
senz’altro
frutti
abbondanti per la nostra
sorella.
La
liturgia
della
domenica mattina è
stata esaltata nella
solennità dal coro di
canto gregoriano Novum
Gaudium, mentre la
veglia di preghiera di
lunedì, presieduta da P.
Carlo De Filippis, ci ha
riempiti della grazia
della gioia per il dono
della nostra spiritualità
e ci ha radicato di più
nel
terreno
dell’appartenenza alla
famiglia teresiana.
Fortemente
partecipativa è stata la
presenza dei fedeli della
Parrocchia
di
S.
Marcello
che,
accompagnati
in
pellegrinaggio
dal
parroco Don Gianni De
Robertis,
hanno
mostrato
interesse,
desiderio
di
approfondimento della
spiritualità carmelitana
così fortemente viva,
attuale ed incarnata
nella realtà, così come la
vita di S. Teresa
testimonia.
La partenza
Infine, è arrivato il
giorno della partenza;
V Centenario STJ
Padre Carlo De Filippis
ocd
ha
condotto
l’adorazione e il saluto
alle Reliquie. La nostra
piccola comunità e
molte altre persone
riempivano i banchi e
quando la pesante teca
è stata sollevata per
essere portata via,
eravamo
tutti
in
processione dietro di
essa, emozionati e tristi:
un’Amica, una Sorella,
una Madre, la nostra
Grande Protettrice ci
stava lasciando e tutti
ci sentivamo orfani;
ognuno cercava dentro
di sé parole per
salutarla e abbracciarla
ma le parole non
c’erano e si rimaneva in
silenzio attoniti e con
un grande vuoto dentro.
Siamo
arrivati
al
furgone che doveva
trasportare le Reliquie.
Per far entrare la teca è
stato svitato il grande
cuore rosso trafitto da
una freccia che la
completava
e
che
rappresenta
la
trasverberazione
del
Cuore della Santa e
Padre
Carlo
l’ha
deposto fra le mie
braccia
dicendomi:
tienilo tu! Io l’ho preso
e l’ho stretto al mio
cuore. E’ stato come se
Santa
Teresa
mi
salutasse
in
modo
particolare e avesse
voluto
farmi
quest’ultimo dono. Ho
notato che tutti mi
guardavano con occhi
increduli
quasi
bramosi.
inadeguatezza e della
loro
intrinseca
incapacità, perché tutti
possano trarne qualche
consolazione o qualche
beneficio. Con tutto il
cuore: sempre, sempre,
sempre.
Una signora si è fatta
largo fra la gente e si
è avvicinata a me,
guardandomi
senza
parlare.
Allora le ho passato il
cuore e lei se lo è posto
sul suo di cuore e sulla
fronte e poi, quasi mi
appartenesse, me lo ha
restituito
ringraziandomi.
Così Santa Teresa è
andata via dopo averci
onorati
della
Sua
presenza ed averci
donato
momenti
indimenticabili
di
grazia. Ho cercato con
queste mie povere
parole di condividere
con tutti i fratelli
carmelitani
queste
nostre
bellissime
esperienze,
e
pur
consapevole della loro
CRESCERE IN FRATERNITA’
NOTIZIARIO realizzato a cura di Stefania De Bonis
DISTRIBUITO GRATUITAMENTE ALLE FRATERNITÀ
DELLA PROVINCIA NAPOLETANA
DELL’ORDINE SECOLARE DEI CARMELITANI SCALZI E ALL’OCDS D’ITALIA
E. Mail bollettino: [email protected]
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Consiglio Provinciale Ocds
P. Luigi Gaetani ocd (P. Provinciale) - Rossana Sabatiello (Presidente)
Stefania De Bonis, Salvatore Mosca e Angela Giagnorio (Consiglieri)
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Lena ocds
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notiziario ocds 3 2015 - Carmelitani Scalzi Provincia Napoletana