Definizione delle motivazioni che richiedono l’attuazione del progetto
(contesto e target) E’ lo studio personale attraverso anni di passione e
sperimentazioni, osservando in locali e fiere l’interesse del cliente, ma anche
la scarsa conoscenza di ciò che si consuma.
Definizione chiara e coerente degli obiettivi generali del progetto (
identificano il “risultato” che si vuole raggiungere con l’intervento, la ricerca
che si sta progettando) E’ una parte introduttiva che attraverso aneddoti e
informazioni cerca di avvicinare il lettore all’affascinante mondo del bere
birra consapevole.
titolo
Matteo Billia
.
.
.
..
.
Fasi / Procedura del progetto. Individuazione del tema. Definizione dei
nostri obiettivi. Elaborazione del materiale specifico. Progettazione
della veste editoriale. Metodologia ( tempi, contenuti/argomenti,
obiettivo specifico, metodi strumenti, risorse strutturali) Tempi: la durata
del secondo modulo professionalizzante del corso di apprendistato.
Contenuti/argomenti: La Storia e l’evoluzione della birra nel corso dei
secoli dalle prime ricostruzioni archeologiche ai giorni nostri.
.
Un Fiume di Birre
.
..
.
Metodi: l’elaborazione scritta delle idee. Strumenti :sistemi
multimediali per l’editazione del lavoro. Risorse strutturali : la
biblioteca d’aula, le nostre ricerche personali e l’aula trasformata in
laboratorio.
.
Durata e termine : febbraio/marzo 2010
.
.
.
12
.
.
.
Pagina 2
Forum Formazione Alba
Forum Formazione Alba
Elementi del Project Work
.
Le motivazioni cui il progetto è chiamato a rispondere.
Sebbene in italia si stia diffondendo il consumo di birra artigianale, la cultura
birraria presso il consumatore medio è limitata. Una significativa divulgazione
permette l’evoluzione del piccolo mercato artigianale e una maggiore
consapevolezza di cos’è il prodotto, del fatto che non esiste la birra, bensì
esistono LE BIRRE.
In migliaia di anni di storia la birra, che ha gli stessi ingredienti del
pane, non ha modificato la sua natura di bevanda dissetante ma, si è adeguata
ai tempi, ai gusti e alle varie culture.
Spiegare cos'è la birra diventerebbe troppo complesso se affrontato a livello
tecnico, e banale se si volesse semplificare; ci affidiamo alla definizione del
Vocabolario della Lingua Italiana di Nicola Zingarelli 11ma edizione, edito dalla
Zanichelli.
L’obiettivo generale che concretizza l’idea e la soddisfa.
E’ il nostro lavoro descrittivo progettato in forma di opuscolo.
Argomento.
Un Fiume di Birre
Definizione dell’argomento del progetto.
Birra: bevanda ottenuta per fermentazione alcolica di una decozione acquosa
di malto, di orzo e di altri cereali, mescolata a sostanze aromatizzanti come il
luppolo e contenente anidride carbonica.
E’ la definizione, comprensiva di una puntata introduttiva di un corso di cultura
birraria, che eventualmente può venire adattata ad altri progetti, quali di
arredamento di locali o di integrazione al prodotto birra, magari in confezioni
ad hoc.
Una frase alternativa che chiarisce il carattere popolare e conviviale della
bevanda risale ad una frase anonima che la definisce come “comburente delle
relazioni sociali”.
Motivazioni. Ragioni del progetto.
Limitarsi a queste descrizioni però è troppo riduttivo, è d'obbligo aggiungere
che nella sua lunga storia di bevanda popolare, la birra ha modificato la sua
natura in base ai gusti e ai paesi dove veniva prodotta. Queste varianti (stili)
sono pressoché infinite e in continua mutazione, sia per ragioni di mercato sia
per l'evoluzione del palato.
Il motivo che ci ha guidati in questo lavoro è stata la passione e l’hobby verso
questo mondo che per cultura o opportunismo di investimento, è lasciato in
secondo piano, penalizzando il senso di artigianalità, genuinità e soprattutto
di molteplicità degli stili birrari.
2
Forum Formazione Alba
11
Forum Formazione Alba
.
Il Progetto
Il Lavoro
In migliaia di anni di storia la birra, che ha gli stessi ingredienti del
pane, non ha modificato la sua natura di bevanda dissetante ma, si è adeguata
ai tempi, ai gusti e alle varie culture.
Spiegare cos'è la birra diventerebbe troppo complesso se affrontato a livello
tecnico, e banale se si volesse semplificare; ci affidiamo alla definizione del
Vocabolario della Lingua Italiana di Nicola Zingarelli 11ma edizione, edito dalla
Zanichelli.
Birra: bevanda ottenuta per fermentazione alcolica di una decozione acquosa
di malto, di orzo e di altri cereali, mescolata a sostanze aromatizzanti come il
luppolo e contenente anidride carbonica.
Una frase alternativa che chiarisce il carattere popolare e conviviale della
bevanda risale ad una frase anonima che la definisce come “comburente delle
relazioni sociali”.
Limitarsi a queste descrizioni però è troppo riduttivo, è d'obbligo aggiungere
che nella sua lunga storia di bevanda popolare, la birra ha modificato la sua
natura in base ai gusti e ai paesi dove veniva prodotta. Queste varianti (stili)
sono pressoché infinite e in continua mutazione, sia per ragioni di mercato sia
per l'evoluzione del palato.
3
Pagina 4
Forum Formazione Alba
Forum Formazione Alba
Nel XIX secolo si registrano alcuni cambiamenti che trasformano la
birra nella bevanda che noi conosciamo: verso la metà del secolo scorso però
furono eseguiti studi specifici sul lievito e il loro risultato fu la produzione della
birra a bassa fermentazione, che oggi è di gran lunga il più praticato nel
mondo. Esso si giova di temperature più basse per fermentare, quindi usa
impianti produttivi tecnologicamente assai più avanzati che in passato. Infine
viene usato un lievito diverso rispetto alle birre tradizionali, il cosiddetto
Saccharomyces carlsbergensis, che prende il nome dalla birreria danese che
per prima ne isolò il ceppo. Oggi, nonostante le birre a bassa fermentazione
siano sicuramente le più bevute, va notato che esiste anche una
controtendenza di nicchie di mercato che ricercano le birre tradizionali, le cui
ricette si perdono nella notte dei tempi.
Due sono le qualità che hanno da sempre
contraddistinto la storia della birra nei secoli: la sua presenza pressoché
universale e la propria popolarità in ogni ceto sociale. Nel primo caso si può
infatti affermare che laddove ci sia stata la coltivazione dei cereali, si è
verificata anche la produzione della birra. La seconda asserzione invece è
avallata da innumerevoli testimonianze storiche.
Come il vino, la birra ha origini molto antiche. Non si sa esattamente dove sia
nata, ma è certo che cinquemila anni fa la bevanda più diffusa al mondo,
prodotta artigianalmente in piccoli laboratori familiari, veniva regolarmente
consumata da assiri e babilonesi. Ciò non è importante, poiché è assai
verosimile che il fenomeno della fermentazione sia stato scoperto
casualmente in diverse parti del mondo più o meno nello stesso periodo.
Differenti però sono stati i modi di sviluppare la bevanda. In alcune tavolette
d’argilla ne sono nominati più di venti tipi e sono anche riportate le ricette che
l’annoverano come ingrediente. Si badi bene, non una birra, ma svariate
tipologie, poiché già in quel periodo si distinguevano birre scure, chiare, rosse,
forti, dolci e aromatiche. A quel tempo la bevanda aveva un significato
religioso e rituale: durante i funerali, per celebrare le virtù del defunto e per
garantirgli un tranquillo riposo, era bevuta e offerta alla divinità.
Pagina 6
Venne perfezionata la tecnica di produzione della fermentazione bassa e
dell’immagazzinamento al fresco (da cui il nome lager dato alle birre così
ottenute), nasce la birra chiara (1842), vengono così costruiti i primi impianti di
refrigerazione che consentono di produrre la bevanda tutto l’anno e di
trasportarla ovunque.
Inizia così la corsa alla conquista dei mercati di tutto il mondo.
9
4
Forum Formazione Alba
Forum Formazione Alba
La birra aveva anche un significato religioso e rituale, infatti, era bevuta
durante i funerali per celebrare le virtù del defunto e veniva offerta alla
divinità per garantire un tranquillo riposo al trapassato.
Se si affianca il progresso tecnologico e culturale con l’evoluzione della birra si
notano significative analogie.
Nei tre secoli dopo la scoperta dell’America
in tutta l’Europa andarono sviluppandosi numerose tipologie birraie, tutte
basate sull’unico sistema di fermentazione allora conosciuto, l’alta.
Fu la Rivoluzione Industriale ad imprimere una svolta decisiva nella storia della
produzione della birra che, grazie alle macchine a vapore ed alla ferrovia,
divenne un’importante attività industriale.
L’utilizzo del carbone permise una rivoluzione anche nel mondo della birra: il
raggiungimento di elevate temperature nella fabbricazione del vetro, non
raggiungibili utilizzando solamente il legno. Questo permise di produrre
bottiglie di vetro temprato, piu resistenti e adatte alla rifermentazione e alla
spumantizzazione. Fu un’azienda francese, la Saint Gobain, a produrle per
prima, per soddisfare le richieste inglesi di champagne. L’uso del vetro si
allargo a macchia d’olio, trascinandosi dietro numerose altre iniziative. Fino a
questo momento infatti la birra veniva trasportata e dispensata da un fusto, da
un barile; con l’utilizzo del vetro il prodotto diventava visibile all’acquirente,
spostando l’interesse del mercato verso le birre maggiormente limpide e
perlopiù chiare.
Pagina 8
Forum Formazione Alba
Ingegnosa, e, a dir poco, curiosa, la conservazione del frumento nelle anfore
granarie. Prima di sigillarle ermeticamente con cera d’ape, ponevano
all’interno alcune piccole tartarughe le quali, respirando, consumavano tutto
l’ossigeno, assicurando così la migliore conservazione: primordiale ma efficace
sottovuoto. In tempi recenti, sono state ritrovate alcune di questi recipienti
sottovuoto alla tartaruga e le granaglie si presentavano ancora in un
accettabile stato di conservazione.
I primi a produrla in larga scala furono gli egizi, che la consideravano come
una vera industria statale. Grazie a loro, l’uso della birra si diffuse in tutto il
bacino del Mediterraneo.
Fin dall’infanzia si abituavano i sudditi dei faraoni a bere questa bevanda,
considerata anche alimento e medicina. I bambini inoltre facevano sacrifici di
birra, frutta e focacce al dio della scrittura Thout, mentre bevevano una ciotola
di birra, dopo essersene bagnati gli occhi e la bocca che venivano tenuti chiusi.
5
8
Forum Formazione Alba
I faraoni stessi possedevano fabbriche di birra e in un’iscrizione funebre su una
tomba reale è stata trovata questa testimonianza: "Io ero uno che produceva
orzo". E dall’orzo alla birra il passo era (e continua ad essere) assai breve.
Di birra si parla anche nei sacri libri del popolo ebraico, come il biblico
Deuteronomio e il Talmud e nella festa degli Azzimi, che ricorda la fuga
dall’Egitto, si mangia per sette giorni il pane senza lievito e si beve birra.
Inoltre questa bevanda è regina durante l’annuale festività del Purim,
considerata la più popolare dagli ebrei.
Nel mondo romano conobbe elevata popolarità. Numerose citazioni a lei
dedicate le ritroviamo nelle opere dei più importanti autori latini come Plinio il
Vecchio, che ci riferisce di sue presunte proprietà terapeutiche e di come le
matrone romane ne utilizzassero la schiuma per curarsi la pelle. Nella
gargantuesca opera ‘De Rerum Natura’, fu il primo a catalogare la pianta di
luppolo col nome lupus salicticus, che ben descrive la caratteristica di pianta
parassita che ‘come il lupo attacca le pecore, la pianta si aggrappa ai salici’.
A questo proposito va detto che in tempi più remoti per l’aromatizzazione
della birra si usavano svariati tipi d’erbe, spezie o bacche, oppure si ricorreva
addirittura a misture vegetali, la più famosa delle quali era il gruit. Anche le
suore avevano tra i loro compiti manuali quello di fabbricare la birra, che in
parte destinavano al consumo dei malati e dei pellegrini.
Per rimanere in tema, è stato tramandato che papa
Nel Medioevo la fabbricazione della birra era sostenuta principalmente dai
monaci, che la modificarono con l’introduzione di nuovi ingredienti, come il
luppolo. A parte la produzione nei monasteri, la birra che la gente consumava
era per lo più fatta in casa. I trasporti erano poco sviluppati e trasferire pesanti
barili di birra era un’operazione lunga e dispendiosa. E poi nessun privato
poteva produrla in quantità tali da guadagnare vendendola a terzi.
Gregorio Magno abbia girato ai poveri una donazione in birra della regina
longobarda Teodolinda. Anche in Gran Bretagna la birra, chiamata ale, fu usata
nelle feste come Church-Ale, prodotta dalle massaie inglesi e messa a
disposizione delle feste parrocchiali, dove veniva venduta e il ricavato era un
contributo per la manutenzione di chiese e conventi britannici. In Inghilterra la
birra diventò bevanda nazionale in quanto l’acqua usata per la sua produzione
veniva bollita e sterilizzata. Ciò rappresentava una garanzia in un periodo in cui
l’acqua era spesso infetta. Soltanto dopo il Rinascimento questa piaga cessò.
Una curiosità: in Inghilterra il luppolo venne introdotto assai tardi nella birra
nazionale, che continuò a chiamarsi ale, in contrapposizione dei prodotti
continentali luppolati, detti beer. La ale era prodotta con un’erba specifica, il
luppolo, al posto della miscela di gruit. E fu proprio grazie alla chiesa che
questa pratica prese piede, sia per la produzione in posizione quasi
monopolistica, sia perche i monaci erano i portatori del sapere, che
ricatalogarono le forme di vita, tra cui il luppolo, l’orzo dandogli i nomi che
ancor oggi conosciamo, ordeum disticum e humulus lupulis.
6
7
Dal Mediterraneo l’arte di produrre birra giunge in Europa. Nei climi più freddi
la vite attecchiva con difficoltà mentre frumento ed orzo venivano coltivati con
successo. Questa diversità climatica fu alla base della divisione geografica per
ciò che riguarda le bevande alcoliche: nell’Europa del Nord quella più
consumata divenne la birra mentre nei Paesi del Sud il vino dominò
incontrastato.
Forum Formazione Alba
Forum Formazione Alba
Scarica

Un Fiume di Birre - Forum Formazione