MAUGERI GAETANO ANTONIO
FRANCESCO di PAOLA
Nacque a Niscemi il 15 novembre 1810, morì il 4 dicembre 1890. Storico, scrittore, patriota.
Laureatosi in legge esercitò saltuariamente la libera professione di avvocato; partecipò con
impegno e passione alla vita politica e alla problematica generale riguardante la cultura e il
progresso civile della nazione.
Tipo bizzarro ed eccentrico aderì alle idee liberali e massoniche del tempo. Prese parte al
movimento rivoluzionario del 1848 tenendo i collegamenti col gruppo rivoluzionario di
Caltanissetta da dove mandava lettere con le quali
incitava la popolazione alla rivolta. Egli stesso venendo a Niscemi ai primi di febbraio del 1848
porto davanti alla lettiga una bandiera tricolore che mostrava in pubblico. Era considerato un
capo rivoluzionario, spargeva voci sediziose e affiggeva cartelli inneggianti alla rivolta.
II 12 gennaio 1848, assieme a Gioacchino Masaracchio e ad Antonino Iacona, seguito da un folto
gruppo di altri giovani, fece il giro delle strade del paese a suon di tamburo, sventolando la
bandiera rivoluzionaria e gridando: Viva la libertà! Viva Pio Nono! Viva la costituzione! Fece
parte del Consiglio civico durante la sua breve esistenza fino alla sopraggiunta restaurazione. In
seguito a denunzia del capitano Guglielmo Gout, i fratelli Gaetano ed Emanuele Maugeri, insieme
ad altri patrioti, furono arrestati nella notte tra il 16 e il 17luglio 1849 dal colonnello Giovanni
Salzano, sottoposti a processo criminale, ma, poco dopo, vennero rimessi in liberta per mancanza
di prove concrete. Anche nel 1860 fece parte del comitato rivoluzionario locale che sperava in un
cambiamento di governo e nell'instaurazione di un regime politico liberale. II 24 maggio 1860, su
proposta di Tommaso Masaracchio, venne eletto dal popolo quale componente del comitato
provvisorio. Venne chiamato a fare parte del consiglio civico istituito in data 14 giugno 1860 e fu
tra i firmatari della lettera di ringraziamento inviata lo stesso giorno, tramite la pubblicazione nel
Giornale Officiale di Sicilia, al generale Giuseppe Garibaldi. Ma le cose cambiarono
improvvisamente in seguito alla pubblicazione di una sua lettera nel giornale palermitano
L'Arlecchino nella quale faceva rilevare che nessun radicale cambiamento nelle persone si era
verificato nell'amministrazione della cosa pubblica e che in sostanza poco o nulla era mutato con
l'avvento del nuovo regime. Questa sua affermazione determino un generale atto di protesta da
parte di tutti i fanatici liberali del nostro comune.
La polemica si inasprì via via sempre di più anche con opuscoli e scritti denigratori da una parte e
dall'altra, suscitando le ire e le persecuzioni dei rivoluzionari niscemesi guidati da Tommaso
Masaracchio, i quali riuscirono a fare deliberare dal consiglio civico la sua espulsione da Niscemi.
Nel 1861 dovette quindi trasferirsi momentaneamente a Palermo per sottrarsi al linciaggio morale
a cui era stato fatto segno, ma in quella città continuò a lottare contro i suoi avversari personali
con accuse, opuscoli e libelli. Ritornato a Niscemi riprese la libera professione di avvocato solo per
poco tempo, infatti nel 1867, a 57 anni, la abbandonò e si ritirò in campagna, nella sua tenuta
sita in contrada Paradisa, a tre chilometri dal paese, dedicandosi alla coltivazione dei campi,
perchè riteneva che le città fossero
«focolai di sguardi, di voci, di rumori e di fango, ricettacoli di ombre, di umidità, d'immondizia, di
vizi, di miserie e di egoismo».
Si costruì una casina che pomposamente chiamò «Villa Caprera», dalla quale continuo imperterrito
le sue polemiche. Sul suo prospetto vi fece incidere a lettere cubitali leggibili a grande distanza i
detti «Fuggi i rumori», «Lungi da me civiche cure ed egre!». Sistemò poi la villetta con vialetti ed
alberi, al centro dei quattro viali principali, in direzione dei quattro punti cardinali, lasciò uno
spazio rotondo cinto di folti e compatti cipressi destinandolo a luogo della sua sepoltura e vi fece
costruire un tempio rotondo con intercolumnio, basamento e cupola. Dentro vi collocò una statua
di Venere e ad essa dedicò il tempio. Nei suoi scritti si dimostra un vero amico e ammiratore della
natura, molto colto ed erudito nelle lettere e nelle arti. Seguace del pensiero liberale, elogia Vittorio
Emanuele II nel suo necrologio perchè ritiene che egli seppe fondare l'unità e l'indipendenza
d'Italia, perchè era zelante apostolo del parlamentarismo nel continente Europeo, perchè sostenne
severamente e scrupolosamente e fece fedelmente osservare i diritti e i doveri costituzionali; perchè
era un re cittadino, un soldato e un galantuomo. Seppe abbattere e ridurre in frantumi quel colosso
nominato Potere Temporale. Si sofferma, quindi, ad esaminare la storia civile dell'Italia dalle sue
origini e conclude:
«II popolo, progredito nel sapere, liberato dagli stranieri, vuole essere padrone in casa sua, e
intende fissare le sorti della patria secondo il suo onore ed i suoi interessi; la chiesa ritorna alla
santa missione di pace e di carità ed all'esercizio di quella virtù che la rendono l'interprete sublime
delle leggi divine».
«per aver liberato la chiesa dalle preoccupazioni mondane del governo civile, dagl'intrighi della
politica, dagl'imbarazzi delle finanze. Lungi da me, asserisce, il pensiero di volere scemare il
prestigio della religione, ma bensì di accrescerlo, separandola dalla politica, mettendola al di sopra
delle umane vicissitudini. La separazione della chiesa dallo Stato salverà la religione e la patria».
Opere:
1 - Ricordo in una convulsione geologica ignivoma avvenuta a Niscemi schizzo storico-siculo,
Catania, Rizzo, 1869.
2 - Un tempio di Venere. Lettera del/'avv. G. Maugeri al signor A. Cacciaguerra, Firenze,
Libero pensiero, 1872.
3 - Per la morte di Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, Catania, Pastore, 1878. 4 - Alla gentil
giovinetta Concettina Fragapane Galasso, preclaro rampollo d'illustri antenati, educanda nel
rinomato collegio di Caltagirone, Palermo, Giornale di Sicilia, 1884.
5 - Da Villa Caprera presso Niscemi, lettera, 15 novembre 1890.
6 - Rimembranze di una gita in Toscana toccando Napoli e Roma, in «Poliorama Pittoresco»,
Napoli, anno IX.
Bibliografia: A. Marsiano in Geografia Antropica pagg. 243-245 – Tipografia Lussografica
Scheda e progetto grafico di Annamaria Giugno per spazioniscemi © Riproduzione riservata
Il liberalismo è un insieme di dottrine, definite in tempi e luoghi diversi durante l'età moderna e
contemporanea, che pongono precisi limiti al potere e all'intervento dello stato, al fine di proteggere
i diritti naturali, di salvaguardare i diritti di libertà e, di conseguenza, promuovere l'autonomia
creativa dell'individuo. Storicamente il liberalismo nasce come ideale che si affianca all'azione della
borghesia nel momento in cui essa combatte contro le monarchie assolute e i privilegi
dell'aristocrazia a partire dalla fine del XVIII secolo. Il liberalismo ha contribuito a definire la
concezione moderna di società, intesa come somma ed espressione delle varietà e singolarità
umane, concernenti sia l'ambito spirituale come la sfera materiale. Inoltre il liberalismo è
probabilmente la dottrina che ha più influenzato la concezione moderna della democrazia: si parla
infatti di "liberaldemocrazia" in modo generico per indicare una moderna democrazia che non sia
basata esclusivamente sulla volontà della maggioranza ma - anche e soprattutto - sul rispetto delle
minoranze.
http://it.wikipedia.org/wiki/Liberalismo
Torna indietro
Massoneria:
Pur non essendo facile individuare esattamente e riassumere in pochi concetti le finalità massoniche
condivise da tutte le logge, si possono elencare con sufficiente approssimazione le seguenti:
edificare il Tempio: questa è una affermazione correntemente utilizzata per identificare la
crescita interiore del proprio spirito che tende, senza mai potervi giungere, al
perfezionamento dello spirito attraverso processi di riflessione, meditazione e
approfondimento dei concetti etici e morali universali;
divulgare il pensiero positivo finalizzando tale attività al miglioramento dello stato di
condivisione dei principi morali, etici e di fratellanza, ponendo avanti al proprio io quello
dell'intera umanità, al fine di poter essere valore aggiunto nella crescita spirituale;
espandere i principi di fratellanza attraverso l'insegnamento iniziatico.
La massoneria persegue i principi di amore fraterno, soccorso e verità e nei suoi rituali vengono
impartite lezioni di morale. I seguenti sono i principi fondamentali condivisi da tutta
l'organizzazione:
riconoscimento di un ente creatore denominato Grande Architetto dell'Universo;
nessun limite alla ricerca della verità;
la fratellanza è aperta a tutti gli uomini di ogni nazione, razza e credenza;
lotta contro l'ignoranza in ogni sua forma.
La massoneria non è una religione e lascia liberi i suoi affiliati di seguire la religione che
desiderano; proclama la libertà dell'uomo, proscrive ogni discussione politica dalle sue riunioni
coltivando solo la dedizione alla patria e la fratellanza universale.
http://it.wikipedia.org/wiki/Massoneria
Torna indietro
sedizioso [se-di-zió-so] agg., s.
• agg.
1 Che organizza una sedizione o vi partecipa; che sostiene o diffonde idee sovversive;
estens. turbolento, violento
2 Che costituisce una sedizione o che incita ad essa SIN rivoluzionario, sovversivo:
volantino s. || radunata s., concorso di almeno dieci persone in un evento che possa
rappresentare un pericolo per le istituzioni o per l'ordine pubblico
• s.m. (f. -sa) Nell'accez. 1 dell'agg.
• avv. sediziosamente, in modo s.
• sec. XIV
http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/S/sedizioso.shtml
Torna indietro
Avvento
La parola avvento deriva dal latino adventus e significa "venuta" anche se, nell'accezione più diffusa, viene
indicato come "attesa".
Torna indietro
libello [li-bèl-lo] s.m.
• Opuscolo fortemente satirico, provocatorio o diffamatorio, spesso anonimo
• sec. XIV
http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/L/libello.shtml
Torna indietro
Egre
Aggettivo, forma flessa
maschile sing. egro – plurale egri
femminile sing. egra – plurale egre
egre f pl
femminile plurale di egro
Sillabazione
è | gre
egro agg. m dal latino aegrum, malato
(poetico) malato, infermo, sofferente
(senso figurato) turbato, angosciato, tormentato
l’egro mio spirito (Manzoni)
http://it.wiktionary.org/wiki/egro
Torna indietro
Intercolunnio
L'Intercolunnio (o intercolumnio, o intercolonnio), (dal latino intercolumnium) è in architettura lo spazio
compreso fra due colonne di un colonnato, misurato nella parte inferiore della colonna. Nella architettura
romana, rinascimentale e barocca, l'intercolunnio viene misurato in base ad una codifica definita
dall'architetto romano Vitruvio nel I secolo a.C., espressa in termini di diametro della colonna alla base.
http://it.wikipedia.org/wiki/Intercolunnio
Torna indietro
Scarica

Maugeri Gaetano Antonio F.