Anno XXIV
Numero 228 Ottobre 2011
Viale Cesare Pavese 180 / Via Rocco Scotellaro 11 - Tel. 06-5015591 Fax. 06-5003394
Sito Web : http://www.parrocchiaspiritosanto.org Newsletter : http://infospiritosanto.altervista.org
Carissimi, i prossimi sono giorni particolari per la
nostra Comunità, giorni di grazia per il conferimento
della Cresima a 34 ragazzi, sabato12 Novembre, e giorni
di ringraziamento per il 30° anno di fondazione della
Parrocchia, il 3 e 4 Dicembre. I primi ci ricordano la
costante presenza dello Spirito Santo nella nostra vita;
una presenza che vuol essere viva ed incidere nelle
nostre scelte quotidiane; i secondi, sono segno chiaro
della sollecitudine amorosa della Chiesa, nostra Madre,
che non vuole lasciare soli i suoi figli ed offre loro quel
nutrimento spirituale di cui ogni uomo ha tanto bisogno.
In questi trent’anni la Comunità è andata crescendo e
maturando, e di questo vogliamo rendere grazie a Dio, ai
tanti Padri Rosminiani che si sono succeduti, don
Giuseppe Marabelli, don Vito Nardin, don Mario
Adobati fino ad oggi, e ai tantissimi collaboratori che,
con dedizione non comune e solerzia encomiabile, si
sono adoperati perché il quartiere crescesse in spirito di
fraternità. Molti sono ancora tra noi e continuano a
profondere energie di ogni tipo: fisiche, spirituali ed
anche economiche; altri, ormai in cielo (ricordo con
commozione don Giuseppe Dardano, don Lorenzo Actis,
Email: [email protected]
don Croce Giuseppe, don Gaetano Gigli ed il diacono don
Mario Francioni) implorano da lassù benedizioni su tutta la
Parrocchia. Li ricordiamo con gratitudine tutti, vivi e
defunti, in un opuscolo commemorativo che ripercorre
fotograficamente il cammino della Comunità e verrà
distribuito in occasione della ricorrenza.
A indicare il legame profondo con la Chiesa Madre di
Roma sarà la presenza del Vicario Episcopale S. Em. il
Card. A. Vallini, sabato 3 Dicembre pomeriggio, che
incontrerà la Comunità e celebrerà l’Eucaristia alle ore
18.30. Occasione preziosissima per rinsaldare il nostro
senso di appartenenza alla Chiesa di Gesù e testimonianza
parlante verso una società frammentata e sperduta. Altre
iniziative di carattere culturale e ricreativo sono in
programma, di esse, al più presto, saranno date notizie
dettagliate.
Con l’augurio di pace e di ogni bene, il
vostro Parroco don Tarcisio
Agenda
Martedi 1 Nov: Solennità di Tutti i Santi
Mercoledi 2 Nov: Santa Messa in suffragio di tutti i defunti dell’anno, ore 18.30
Lunedi 7 Nov: Emoteca del Campus Biomedico per il prelievo del sangue, sul piazzale.
Sabato 12 Nov: Conferimento S.Cresime, ore 16.30
Domenica 13 Nov: Festa della Castagna, dopo pranzo in oratorio
Sabato 26 Nov: Ritiro delle Catechiste, ore 9.00 - 11.30
Domenica 27 Nov: I Domenica di avvento, inizio catechesi per i ragazzi del primo anno
Mercoledi 30 Nov: Preghiera per e con gli ammalati, ore 18.00
FESTEGGIAMENTI 30 ANNI PARROCCHIA SPIRITO SANTO
Sabato 26 Nov: Concerto del coro giovani, apertura dei festeggiamenti, ore 21.00 in chiesa
Domenica 27 Nov: Spettacolo teatrale della compagnia degli adulti, ore 21.00 in salone
Venerdi 2 Dic: Spettacolo teatrale della compagnia dei giovani, ore 21.00 in salone
Sabato 3 Dic: Incontro degli operatori pastorali con il Card.Vallini, ore 17.00
Sabato 3 Dic: Santa Messa per i 30 anni della parrocchia, ore 18.30
Domenica 4 Dic: Replica concerto Coro Giovani, chiusura festeggiamenti, ore 21.00 in chiesa
C O M UN I T A ’ VI VA
Saluto a Don Sandro
Si stava man mano ambientando ma in pochissimi giorni era riuscito a conquistare la simpatia e l’affetto dei
parrocchiani; Don Sandro è però anche impegnato nello studio, segue all’università la facolta di Teologia sanitaria. I suoi
superiori hanno preferito lasciargli più tempo e tranquillità per dedicarsi a questo suo secondo, importante, impegno, per
permettergli un domani di elargire migliori e copiosi frutti sacerdotali. Da domenica 16 ottobre è stato sostituito il vice
parroco: don Sandro viene trasferito nella basilica di San Carlo al Corso e nella nostra comunità al suo posto è ritornato
don Michele. Ad ambedue un grazie, una preghiera e un fervido augurio.
Dedicata nuova chiesa a Fonte Laurenna
Il quartiere Fonte Laurentina è così chiamato perché
trovasi sulla omonima via dove, in prossimità a Elite, vi
era una fonte d'acqua minerale. Noi “pionieri”
ricordiamo quando andavamo ivi o al fonte S. Paolo a
rifornirci d'acqua, attardandoci nell'ammirare il suo
gorgogliare. Ora ambedue le fonti sono chiuse. Il
quartiere, inoltre, per noi vuol dire Leroy Marlen e
luogo di ingorgo per anni, fino a quando non sono state
aperte rotatorie. Ora il quartiere è cresciuto e il 28
maggio del 2000 fu eretta la parrocchia intitolata a S.
Carlo Borromeo come dono della diocesi a Giovanni
Paolo II per l'80° compleanno. Il 18 settembre scorso è
stata “dedicata” (consacrata). La chiesa è bella. E'
affidata agli Oblati della Madonna del Divino Amore.
Comprende anche i quartieri Caltagirone, Vallerano,
Valleranello, Casal Fattoria. E' opera dell'arch. Antonio
Monestiroli. Vi si accede da una rampa, che funge da
itinerario di preparazione all'ingresso alla casa del
Signore. La chiesa è molto luminosa: un fiume di luce,
proveniente dalle mura che raccolgono le campane,
realizzate con un sistema di blocchi forati di cemento
bianco, discende sull'altare attraverso la torre
campanaria che si protende verso il cielo e conferisce
riconoscibilità immediata all'edificio anche da lontano.
Anche i fratelli di S. Carlo Borromeo, dopo i primi
insediamenti, una decade d'anni in locali commerciali,
un quartiere già popolosissimo e congestionato,
proseguono il cammino, per noi già trentennale, di fede,
testimonianza, carità dell'umanità e della chiesa, dimora
di Dio tra gli uomini, tempio santo costruito con pietre
vive, in Cristo, pietra angolare.
Antonio Pillucci
Ricordo di Luciano Burburan
Il 14 luglio scorso ci ha lasciati Luciano,
parrocchiano della prima ora. Era nato ad Ossero (Pola,
ancora italiana) il 13.12.1927. Fino a 14 anni crebbe ad
Ossero di Cherso. Di tal luogo e periodo serbò ricordo
ed affetto e sul n. 140-dic 2002 di questo giornale
tracciò una alta testimonianza del papà Stefano.
Guardiano del faro dell'isola, che difese l'italianità della
stessa dai titini. Per studiare fu mandato in collegio, con
vari spostamenti a Calambrone, a Pesaro, a Roma a
causa della guerra. In seguito all'occupazione jugoslava
non potè rivedere nessuno di famiglia fino all'esodo dei
giuliani e dalmati: il padre e la madre, già malata e
presto deceduta, finirono in un campo profughi. Dopo il
diploma lavorò dapprima come istruttore poi come
impiegato nell'ente gerente il collegio nel quale fu
convittore. Si laureò in giurisprudenza. Nel 1961 si
sposò con la Sig.ra Lilia e ricostituì la famiglia: il padre
convisse con loro fino alla morte e aiutò in tutti i modi
una sorella rimasta vedova con cinque figli piccoli,
portandola a Roma a vivere in una casa a lui assegnata.
Partito dal faro di Cherso, divenne faro di riferimento
per la famiglia tutta. Divenne dirigente superiore
dell'IPOST e capo ufficio stampa dello stesso. E' stato
docente di comunicazione, di semplificazione della
legislazione e comunicazione, di comunicazione
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istituzionale presso la Scuola della Pubblica
Amministrazione. Giornalista, ha collaborato con vari e
massimi quotidiani (quali “Il Popolo) e periodici,
vincendo numerosi premi giornalistici e letterari. E'
autore di varie biografie: su don Orione, Padre Pio,
Abramo Lincolm, Antonio Gramsci e Salvo D'Aquisto.
Per la RAI realizzò un' “Inchiesta su Gesù”
raccogliendo risposte di note personalità quali Pasolini,
Moravia, Mons. Riboldi... Il libro-intervista (a Scalfari,
Jotti, Zaccagnini, don Riboldi...) “A quarant'anni dalla
Resistenza” fu premiato dall'allora Presidente della
Repubblica Sandro Pertini. Religiosissimo, divenne, “se
no me fai sfigurà”, gli disse S. Pio, Figlio spirituale di
Padre Pio, che incontrò due volte e Terziario
francescano. Recitava vari rosari al giorno, teneva
costantemente la corona in mano. Luciano ha ricevuto,
sempre a sua richiesta, per ben quattro volte l'Estrema
Unzione: da bambino per la difterite, nel dopoguerra
per un'epidemia di tifo, le altre due al S. Eugenio, prima
del decesso. Era certo di andare in paradiso, dal
momento che Padre Pio disse e scrisse: “Quando
morirò, chiederò al Signore di farmi sostare sulla soglia
del paradiso e non entrerò fino a quando non sarà
entrato l'ultimo dei miei figli spirituali”. E Luciano era
tale.
Antonio Pillucci
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La “Banda della magliana” e l’Eur-Ferratella
Il 5 ottobre scorso, nello splendido oratorio
dell'Arciconfraternita dei Bergamaschi a Roma, è stata
presentata la nuova edizione aggiornata del volume, già
edito nel 2009 da Editori Riuniti, “Mai ci fu pietà. La
banda della Magliana dal 1977 a oggi”. Ne è autrice
Angela Camuso, giornalista, formatasi nello stesso
College nel quale, anni prima, studiò chi scrive. Sono
intervenuti alla presentazione Walter Veltroni, membro
della
Commissione
Parlamentare
Antimafia,
Maurizio De Lucia, Vice
Procuratore
Nazionale
Antimafia e i giornalisti F.
Grignetti de “La Stampa, M.
Lillo de “Il Fatto”. E. Jozsef
di “Liberation”. La “Banda
della Magliana” si macchiò
di vari atti criminosi, la cui
storia è complessa e difficile
da riassumere. Noi ne
facciamo cenno su questo
giornalino per due motivi.
Primo: perché la “Banda”,
dopo i primi anni di terrore,
si trasformò in Agenzia di
malavita, cioè punto di
riferimento
di
gruppi
criminali e destabilizzatori.
Ciò legittima il fatto che gli
inquirenti
riscontrarono
collegamenti tra la Banda e il
caso di Emanuela Orlandi, il delitto Moro ed altri. Ciò
poté avvenire per gli intrecci che essa aveva con la
politica: leggendo il libro, si troveranno nomi di addetti
alle segreterie di politici di altissimo spicco e/o
impiegati in delicati e potenti Enti di Stato. Ciò sorregge
la convinzione che l'attività della banda sia ancora
fiorente anche ai nostri giorni: negozi che aprono e
chiudono, il proliferare di luoghi di scommesse... sono –
ha detto Veltroni - segnali di riciclaggio; con la crisi
finanziaria d'oggi, la banda e la malavita rappresentano
– ha proseguito Veltroni – i detentori di liquidità
concessa a usura. Il secondo motivo per cui ne parliamo
è perché la Banda aveva i tentacoli in varie zone di
Roma e fuori, compreso l'Eur. Qui di seguito riportiamo
brevi stralci di passi del libro che ci illuminano al
riguardo. “Selis e Mancini avevano raccolto le adesioni
di... nonché la promessa di collaborazione del “Pantera”
Urbani... che aveva incontrato i boss della 'ndrangheta
Piromalli, Di Stefano, Condello nel ristorante dell'Eur
“Il Fungo”; “un altro luogo convenuto con i grossisti
della droga era un bar in piazza Enrico Fermi, all'Eur”;
“Iacolare mi disse che aveva individuato il posto dove
abitava il giudice Imposimato e cioè una traversa dietro
la Criminalpol all'Eur...; avevano pedinato anche la
moglie che si soffermava in una macelleria e in un
negozio di fiori in Via delle Montagne Rocciose”; “la
notte del 27 novembre 1981 la polizia, imbeccata da una
provvidenziale “soffiata” fece irruzione nella sede della
Direzione generale dei servizi d'Igiene del ministero
della sanità, via Listz 34, quartiere Eur... dove abitava
nell'alloggio di servizio... il 40enne Biagio Alesse...; la
polizia trovò un fucile, una carabina e nei sotterranei 19
pistole,... un mitra,... mille cartucce...parrucche e ...e
passamontagna...e una “machine pistole Beretta
M12” (cioè una mitragliatrice) rubata... dal
commissariato Cristoforo Colombo all'Eur”; “Ad
Alesse
spettava
un
compenso di un milione al
mese...lo
avrebbero
avvertito...lui non aveva
che recarsi al bar sotto
casa, l'Eurcine”, vicino al
cinema, aspettare che
arrivassero i banditi e
consentire loro l'accesso ai
sotterranei”; “tramite i
soliti
agganci
al
Sant'Eugenio,
Abbatino...si
fece
asportare un linfonodo
cervicale...
essendosi
iniettato il sangue di un
altro detenuto che aveva
realmente i linfonodi gonfi
e... accettò di sottoporsi a
un
ciclo
di
chemioterapia... Poi si
andò a ricoverare ...nella
clinica “Villa Gina” dell'Eur”; Era stato Fioravanti, il 5
dicembre del '79, a rapinare all'Eur la Chase Manhattan
Bamk, portandosi via cento milioni...”; “il corpo di De
Angelis fu messo nel bagagliaio della Panda...gettando
poi le chiavi nel laghetto dell'Eur”; ed altri riferimenti
ancora. Tra cui, nella nuova edizione, si cita anche Tor
Marancia e Vigna Murata. E, per finire: “i banditi
accumulavano capitali con i delitti... e De Tomasi con
quei soldi apriva attività commerciali pulite. ..
Apparteneva ad esempio a una di queste la casa in Via
Vittorini all'Eur, dove De Pedis fu arrestato...”
Insomma, Avevano le mani anche a Ferratella. Fin qui
il libro. Ma ognuno di noi è testimone di “fattacci”
avvenuti nel quartiere: il 5 ottobre scorso è stato
assaltato il portavalori che prelevava soldi incassati
nell'orario notturno dalla farmacia comunale di Via
Pavese; anni addietro fu trovato nella zona del parco
Agnelli confinante con via Vittorini un corpo bruciato;
ogni giorno furti in appartamenti e garage, vetri rotti
alle macchine, scippi... Ho fatto personale esperienza di
trovare un ladro in casa ed ho assistito ad uno scippo
perpetrato in Via Saba da un motociclista ai danni di
una donna davanti a me: cicatrici che non scompaiono!
Mala tempora. Se lo erano prima, i nostri giorni non
sono affatto sereni!
Antonio Pillucci
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C O M UN I T A ’ VI VA
Artefici dell’Unità d’Italia prima e dopo l’unificazione
L'anno anniversario del 150° della dichiarazione
dell'unità d'Italia sta tramontando. Prima di affidare alla
memoria il ricordo dei numerosi contributi prodotti per
l'occasione, delle manifestazioni culturali organizzate,
delle polemiche sorte (partecipare o no, festeggiare o
lavorare) proprio sullo spirito unitario, del clima
generale di crisi incertezza, sfiducia oggi imperante...
diamo uno sguardo d'assieme a quanti vagheggiarono
l'unità d'Italia, prima, ne furono artefici e, dopo la
proclamazione del Regno, operarono per il completo
raggiungimento dell'unità geografica e lavorarono per la
crescita e l'affermarsi della italianità, iniziando un
processo ancora da ultimare.
In una “peninsula italica” smembrata e in preda a
invasori e potentati, vi furono profeti e precursori della
sua “omogeneità nazionale” i quali, sulla base del
principio per cui la sovranità risiede essenzialmente
nella nazione”, che è il complesso di più persone che
hanno in comune l'origine, la storia, la lingua, la civiltà,
riconobbero che l'Italia è stata Nazione carica di gloria,
anche quando era smembrata. Questi geniali uomini si
industriarono a ricercare, additare, costruire
“la
consapevolezza
di
questa
fondamentale
solidarietà” (Card. G. Biffi). Tali furono – impossibile
fare nomi; i citati sono semplici esempi - il fiorentino
Dante, il Petrarca... che scrissero inni sconsolati ma
fiduciosi sull'Italia. nazionale.. Nel '500 Guicciardini
deplorava l'attenzione “al particulare” anziché
all'insieme. Altro profeta del Risorgimento italiano,
Vittorio Alfieri, nel “Misogallo” del 1799 affermava che
le “identità nazionali” si
costituiscono
nell'opposizione
irriducibile alle supposte
identità
degli
altri
popoli., in pratica nel
cacciare
l'invasore.
Contro l'invasore scrisse
il perseguitato Pellico
che, con “Le mie
prigioni” “fece più danno
all'Austria
che
una
battaglia
campale”.
All'invasore si rivolse
Pier Capponi dicendo:
“se voi suonerete le
vostre
trombe
noi
su0oneremo le nostre
campane”.
Concetto
espresso da Manzoni nel
1815: “liberi non sarem
se non siam uni”.
Tra gli artefici dell'unità d'Italia sono da annoverare i
Pontefici e i Pontifici che seppero spogliarsi del potere
temporale, ceduto allo Stato, per meglio dedicarsi alle
cose spirituali. Ad iniziare da Pio IX che, tra le prime
iniziative assunte da pontefice, emanò l'Editto del
perdono (amnistia dei condannati politici nello stato
pontificio), istituì una Consulta di Stato... Celebre la sua
invocazione: “Gran Dio, benedite l'Italia”, frase che
suscitò l'entusiasmo popolare. Poi cominciarono i moti
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insurrezionali. Pio IX con allocuzione del 29 aprile
1848 certificò l'universalità della missione pontificia,
limitando ogni forma di neoguelfismo. Tale processo fu
poi continuato da Pio XI col Concordato. Memorabili le
parole dette da Paolo VI in Campidoglio: “la perdita del
potere temporale della Chiesa è stato un gran dono
perchè, attraverso un fazzoletto di terra, le ha consentito
di essere libera e autonoma nella cura delle cose
spirituali”. E Benedetto XVI sottolinea: “La
conciliazione (tra Stato e Chiesa) doveva avvenire tra le
istituzioni, non nel corpo sociale”.
Altri edificatori dell'unità furono gli storici e i giuristi,
che nel tempo indagarono, precisarono, costruirono
quella ossatura che costituisce il diritto dello Stato,
sacro perché naturale e frutto di analisi prettamente
teoriche e non appesantito dal reale, quale è la legge.
Impossibile fare nomi; i citati sono solo esemplificativi:
Jemolo, Salvemini, De Rosa, Scoppola, Rumi,
Traniello, Romeo... ; Capograssi, Omodeo, Carnelutti,
Mortati, Crisafulli, Orestano, Chiovenda, Balladore
Pallieri... Aver avuto contatti con membri della
Commissione dei 75, che redasse la Costituzione
italiana, come accadde a studenti della mia epoca,
illuminava lo spirito!
Sul piano storico, la Resistenza è pure chiama
“Secondo Risorgimento” perchè con essa si ristabilì il
cammino democratico iniziato con l'indipendenza.
Molti furono i problemi che fecero toccare con mano le
divisioni ancora in atto e che diedero luogo ad una vera
e proprio “guerra civile” (siamo già nel 1943-44); tanti
pure gli esempi di altruismo e solidarietà messi in atto
da autentici eroi.
Ruolo importante lo ebbero gli educatori e un po' tutti
gli operatori sociali: genitori, insegnanti, assistenti,
ordini religiosi, associazioni varie... che tramandavano
lingua, fede, usi, credenze, valori, allargando la platea
di fruitori e omogeneizzando il contenuto. Dagli ignoti
maestri di montagna ai corsi di alfabetizzazione tenuti
in televisione, alla ripresa dell'attività lavorativa
(agricoltura, artigianato – ora pratiche quasi scomparse
– apprendistato, apprendimento negli istituti
professionali...) alla creazione e all'espandersi della
tutela sanitaria, al germogliare del diritto del lavoro e
della previdenza, al lento ma più diffuso sistema di
trasporto (ferrovia e corriere) e comunicazioni (posta,
telegrafi, telefono...)... molti, in vario modo e misura,
contribuirono ad avvicinare la pluralità di cittadini
italiani, ad estendere anche ai meno abbienti i principali
diritti civili, a costruire una Italia che, a giudizio di
molti, raggiunse il suo apice negli anni '60 del
Novecento.
Un cammino da proseguire, in quanto successivamente
sono intervenuti fatti e fattori (tra cui principalmente
l'unificazione
europea,
la
globalizzazione,
l'affermazione del capitalismo) che hanno posto nuovi
problemi di crescita e di sviluppo, e che impongono
nuovamente un altro risorgimento.
Giuseppe Crifò
A N N O XXI V - N UM E R O 2 27 - S E T T E M BR E 2 01 1
Domenica 6 Novembre dona il sangue in Parrocchia
La nostra parrocchia è sempre stata sensibile nella
donazione del sangue. Al momento attuale si è reso
necessario individuare la struttura di riferimento. E'
stato scelto il Policlinico Universitario Campus
biomedico di Trigoria. Esso è vicinissimo al nostro
quartiere e il Centro è d'eccellenza, modernissimo,
d'avanguardia, dotato di attrezzature moderne e attento
al rapporto personale col paziente e i suoi familiari.
Siamo lieti ed onorati di dare la parola al Responsabile
medico del Centro trasfusionale, che è Servizio
dell'Area di Ematologia, che ci illustra tematiche
relative alla raccolta e donazione di sangue.
Antonio Oricchio
acquistate dai centri trasfusionali di altre regioni d'Italia.
Secondo i dati del Centro Nazionale Sangue, nel 2009
nel Lazio sono state prodotte grazie alle donazioni
178.021 unità di sangue, ma ne sono state consumate
oltre 200.000. All'appello sono mancate oltre 22.000
unità, ovvero altrettante donazioni.
Secondo
un'indagine, curata dal Censis nel 2009, sta
invecchiando sempre più la fascia media di età dei
donatori, ad oggi maggiormente concentrati tra i 30 e i
55 anni. Una vera e propria emergenza, se si considera
che i giovani sono una componente della popolazione
imprescindibile per sostenete il sistema trasfusionale. Il
sangue non può essere prodotto artificialmente. La
disponibilità di questa risorsa indispensabile nella
terapia di molte malattie dipende completamente dalla
generosità dei cittadini. Diffondere la cultura della
donazione è l'unica via per risolvere il problema della
carenza di sangue. Il donatore è mosso da motivazioni
come la solidarietà e il senso civico. Nessun beneficio,
tranne quello delle numerose analisi alle quali è
sottoposto, per ragioni di sicurezza, il sangue prelevato,
offrendo informazioni sulla salute della persona e
significativi in termini di prevenzione. Per questi
motivi, il 6 novembre 2011, dalle ore 8 alle 11.30, sarà
possibile donare il sangue nei locali parrocchiali. La
mattina prima della donazione è possibile assumere
caffè, the, o un succo di frutta. I donatori devono avere
un'età compresa tra 18 e 60 anni, essere in buona salute
e pesare almeno 50 kg.
Maria Cristina Tirindelli
Responsabile Medico - Centro Trasfusionale
Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma
Oltre 20.000 sono le unità di sangue che mancano
ogni anno a Roma e nel Lazio e devono essere
Festeggiamen del XXX della Parrocchia
La nostra parrocchia fu eretta il 1.12 1981. In questo
anno 2011 ricorre il XXX. La chiesa fu consacrata il
12.4.1986, XXV anni fa.
Vogliamo festeggiare INSIEME questo tratto di
cammino COMUNE.
Il programma per sommi capi è indicato nella prima
pagina del giornalino. Rimangono da fissare altri
appuntamenti infrasettimanali che saranno poi
disponibili nel programma che forniremo a tutta la
comunità. Al momento è stata già fissata la messa
solenne sabato 3 Dicembre alle ore 18.30 che sarà
celebrata dal Card. Agostino Vallini, Vicario del papa
per la città di Roma, i due spettacoli teatrali della
compagnia dei giovani e degli adulti della parrocchia e
il concerto del coro dei giovani nelle giornate di
apertura e chiusura dei festeggiamenti.
In ricordo della ricorrenza verrà distribuito un libretto
storico-fotografico intitolato “30 anni di cammino
comune” in chiesa verrà apposto un artistico telo
raffigurante lo Spirito Santo a copertura della scala di
servizio presente tra i confessionali.
Integrazioni ed indicazioni su orari e luoghi di
svolgimento delle iniziative verranno comunicate
successivamente con appositi avvisi. Il primo avviso
possiamo
già
formularlo:
INTERVENITE.
PARTECIPATE!
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C O M UN I T A ’ VI VA
Autunno
Il 21 settembre è entrato l'autunno. Lo accogliamo
con i versi di un “poeta delle nostre strade”:
e in te mi schianto e risano:
povera cosa caduta
che la terra raccoglie.
Autunno mansueto, io mi posseggo
e piego alle tue acque a bermi il cielo,
fuga soave d'alberi e d'abissi.
Aspra pena nel nascere
mi ritrova a te congiunto;
Salvatore Quasimodo
da “Oboe sommerso”
1930-1932
Gruppo ...Anta insieme
Il Gruppo parrocchiale ....anta insieme ha avuto il
piacere di invitare il colonnello Giancarlo Bonelli, già
appartenente
al
Servizio
Meteorologico
dell'Aeronautica, affinché ci potesse illustrare gli attuali
cambiamenti climatologici e le loro cause. L'incontro
ha avuto luogo nella sala delle conferenze mercoledì 12
ottobre, con molti partecipanti, interessati a conoscere il
perché degli apparente strani eventi meteorologici che ci
incombono da alcuni anni.
Il colonnello Bonelli ha cominciato ad illustrarci la
composizione dell'atmosfera e i suoi cambiamenti
dovuti alle sconsiderate azioni degli uomini, infatti, ci è
stato ricordato che l'atmosfera con la sua composizione
naturale è composta per il 78% di azoto, il 21% da
ossigeno e solo l'1% di gas vari tra cui l'anidride
carbonica,, gas che consente il passaggio dei caloriferi
raggi solari ma che riflette verso il terreno i calore
irradiato dalla terra, riscaldata dal sole.
La
composizione naturale dell'atmosfera ha consentito per
secoli l'andamento normale del tempo meteorologico e
solo dalla fine del 1800 l'uomo ha cominciato, con la
rivoluzione industriale, a produrre sconsideratamente un
aumento dell'anidride carbonica nell'atmosfera, con
l'uso intenso del carbone e del petrolio. La crescente e
non autocontrollata modernizzazione industriale ha fatto
si che sia aumentata la concentrazione dell'anidride
carbonica nell'atmosfera con il risultato di un maggiore
effetto serra e conseguente riscaldamento del pianeta.
Le cause di quella che ci sembra un'anomalia del tempo
meteorologico sono dovute all'aumento della
temperatura media globale del pianeta che ammonta a
0.7 ºC, mentre l'aumento in Italia ammonta ad 1.7ºC !!!!
Negli ultimi decenni la produzione di anidride carbonica
da parte dell'uomo si è accentuata notevolmente con la
conseguenza che le stagioni sono più irregolari: il
freddo è meno freddo e il caldo è più caldo.
La
conseguenza di ciò in Italia si è notato che gli inverni
sono più miti e che, invece, le temperature estive sono
più elevate, mentre i fenomeni meteorologici assumono
una più breve durata ma un'intensità molto maggiore.
Dopo averci illustrato le cause e gli effetti del tempo
anomalo, l'oratore si è soffermato sull'uso improprio
delle risorse naturali i cui consumo è aumentato oltre la
possibilità fornita dal pianeta e ha evidenziato che le
risorse energetiche naturali non sono infinite ma, con
l'attuale consumo mondiale (in espansione), potranno
essere utilizzate forse per mezzo secolo ancora.
Comitati di scienziati si riuniscono periodicamente e
denunciano a tutti gli Stati interessati la necessità di
limitare la produzione di anidride carbonica e di
contenere il consumo del petrolio e del carbone, che
sono altamente inquinanti, altrimenti continuerà il
riscaldamento dell'atmosfera terrestre con un primo
scioglimento delle calotte di ghiaccio del pianeta e dei
ghiacciai, cosa che già si nota da anni.
Se vogliamo lasciare ai nostri discendenti un pianeta
abitabile dobbiamo considerare che l'aumento
dell'economia globale e il desiderio concatenato di
progresso e fittizio benessere porterà a farci ritornare a
condizioni che paragonate alle attuali sembrano
proibitive.
La conferenza si è conclusa con l'invito ad ognuno di
noi di rendersi conto che l'aumento della produzione
dell'anidride carbonica e l'incremento del consumo di
energia sono la causa delle perturbazioni anomale ed
occorre essere convinti che la crescita dell'economia
globale e l'egoistico progresso e benessere delle nazioni
più industrializzate è dannosi alla popolazione mondiale
ed al pianeta.
Il colonnello Bonelli è stato vivamente applaudito e
ringraziato per la sua partecipazione eper la sua chiara
illustrazione delle cause, degli effetti e dei possibili
rimedi per poter attenuare le variazioni climatiche alle
quali siamo sottoposti.
fb
Noziario della Parrocchia Spirito Santo alla Ferratella - Padri Rosminiani
Dire*ore Responsabile: Don Vito Nardin
Dire*ore editoriale: Don Tarcisio De Tomasi
Redazione: C.Fucelli Pessot del Bò - A.Pillucci Proge*o grafico: A.Cerroni
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Ottobre - Newsletter Parrocchia Spirito Santo