Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura
Allevamento rurale del coniglio
Appunti dalle lezioni
La Fiera di Vita in Campagna - Montichiari 27 - 29 marzo 2015
2015
Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura
Allevamento rurale del coniglio
Appunti dalle lezioni
La Fiera di Vita in Campagna - Montichiari 27 - 29 marzo 2015
Maurizio Arduin
Marzo 2015
Pubblicazione edita da
Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura
Via G.B. Conti n. 24 – Lendinara (Rovigo)
Marzo 2015
Autore
Maurizio Arduin, Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura
Informazioni
[email protected]
www.biozootec.it
La bibliografia è disponibile presso l’Archivio Storico del Centro Studi Règia
Stazione Sperimentale di Pollicoltura: [email protected]
È consentita la riproduzione di testi, foto, disegni, ecc. previa autorizzazione da
parte del Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura, citando gli
estremi della pubblicazione.
Allevamento rurale del coniglio
INDICE
Introduzione .....................................................................................................
5
Il modello riproduttivo ........................................................................................
7
Caratteristiche delle gabbie - ceste ......................................................................
8
Accoppiamento e gestazione ...............................................................................
9
Parto e svezzamenro ..........................................................................................
10
Ingrasso ...........................................................................................................
13
La ciecotrofia....................................................................................................
14
Alimenrazione del coniglio ..................................................................................
15
Igiene e profilassi ..............................................................................................
19
Allevamento rurale del coniglio
Introduzione
Questo opuscolo tratta dell’allevamento del coniglio con metodo Rurale che deriva da un’attenta
osservazione del suo comportamento e da un decennio di esperienze dirette realizzate inizialmente
presso la Stazione Sperimentale di Pollicoltura di Rovigo (Le Faunali 1995/98) e in seguito presso
l’Azienda Pilota e Dimostrativa “Sasse Rami” di Veneto Agricoltura (Le faunali 2 dal 2001 al 2003)
a Ceregnano in provincia di Rovigo.
Il metodo d’allevamento Rurale prevede un programma di accoppiamenti estensivo con n. 5 parti
all’anno e una carriera riproduttiva, per le femmine, non inferiore a 3 anni.
Le nostre esperienze si sono basate fondamentalmente nell’individuare un modello riproduttivo
corrispondente alle esigenze del coniglio e la realizzazione di ricoveri idonei (gabbie – ceste) in
grado di rispondere alle esigenze comportamentali di questo piccolo mammifero.
Questo metodo è stato alla base degli incontri realizzati a Montichiari (Bs), dal 27 al 29 marzo
nell’ambito dalla la 5^ edizione di la FIERA di Vita in Campagna.
5
Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura
Articoli e informazioni on demand
Il Bollettino di BassaCorte oltre ad
accompagnare, mensilmente, hobbisti ed
allevatori nelle diverse attività svolge anche
un’attività di Assistenza Tecnica Specialistica su
richiesta rispondendo
alle più svariate domande e informazioni
che gli iscritti al servizio possono rivolgere.
È infatti possibile formulare domande, richiedere
informazioni, curiosità e qualsiasi altro
interrogativo relativo alle tematiche inerenti agli
allevamenti di BassaCorte:
La richiesta si trasformerà in un documento
tecnico che sarà inviato a tutti gli iscritti al
Bollettino di BassaCorte mentre resterà anonimo
il richiedente.
6
Allevamento rurale del coniglio
Il modello riproduttivo
Il modello riproduttivo proposto prevede una
ciclizzazione settimanalmente con un interparto di 70
giorni ottenendo in questo modo 5 parti all’anno.
Ipotizziamo che in parto avvenga di mercoledì, i
coniglietti sono svezzati a 37 giorni: di venerdì. In
questo giorno la coniglia viene separata dalla nidiata
e posizionata in un’altra gabbia: cambio gabbia.
Dopo 3 giorni dal cambio gabbia la femmina è pronta
all’accoppiamento e questo può essere verificato
anche osservando i genitali femminili che assumono
un colore che varia dal rosso interno al bluastro.
Quindi dopo tre giorni (lunedì) la coniglia viene
rifecondata e partorirà dopo 30 giorni ancora di
mercoledì. Se il maschio viene fatto fecondare una
volta alla settimana, e si ottiene quindi un parto alla
settimana (macellando 7 – 8 conigli alla settimana),
ogni maschio deve avere a disposizione n. 10 coniglie.
Un maschio può comunque fecondare anche due volte
alla settimana: in questo caso occorrono 20 femmine
per maschio e si ottiene una produzione annua, con
due parti alla settimana, di 14 – 16 conigli macellati
alla settimana.
Una volta al giorno la coniglia va ad allattare i piccoli
tappati sono una tana, ...
... finito il latte la coniglia abbandona l’allatamento
lasciando i piccoli, ...
... l’allattamento dura per circa 3 - 5 minuti, ...
... aspetta poi che tutti entrino nella tana per
rittapparli dentro.
7
Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura
Caratteristiche delle gabbie - ceste
Le esperienze condotte a “Le Faunali” hanno preso
in esame le esigenze comportamentali del coniglio.
In primo luogo l’esigenza della coniglia di avere una
zona per il riposo separata dalla zona dove partorire
e allattare. Queste due zone devono essere distinte
e quindi ogni gabbia – cesta ha a disposizione due
zone nido.
Il coniglio è poi un animale timido e ha la necessità,
per sentirsi tranquillo, di avere la maggior parte
del corpo protetta da pareti. A questo scopo nella
parte esterna della gabbia/cesta sono presenti delle
padane, a 15 – 18 cm di altezza, dove il coniglio può
andare a ripararsi.
Il coniglio ha inoltre la necessità di “saltare” e nei
nostri modelli di gabbie – ceste sono presenti delle
padane che permettono anche il salto.
Altra esigenza dei conigli è quello di vivere in colonia.
Le nidiate non devono pertanto essere divise e
tutti i conigli devono essere allevati assieme fino
al raggiungimento della maturità commerciale. Le
strutture realizzate sono sufficientemente ampie da
ospitare tutta l’intera nidiata fino alla fine del ciclo e i
due nidi permettono una zona tranquilla e buia a tutti
i conigli.
Il coniglio deve poter essere allevato all’aperto e avere
anche la possibilità di pascolare per terra. Le nostre
esperienze hanno permesso di realizzare ricoveri che
possono essere collocati all’aperto, anche ad altezze
superiori ai 1.000 metri, e possono essere attrezzati
anche con un parchetto esterno per il pascolo.
Per quanto riguarda la gestione dell’allevamento se la
macellazione dei conigli avviene prima di 100 giorni
di vita ogni coniglia necessita di 2 gabbie – ceste. Se
la macellazione avviene dopo i 100 giorni di vita per
ogni coniglia servono n. 3 gabbie – cesta.
8
Allevamento rurale del coniglio
Accoppiamento e gestazione
In genere nei conigli appartenenti alle razze medie
(Fulvo di Borgogna, Bianca di Vienna, Rosso di Nuova
Zelanda, ecc.) la maturità sessuale viene raggiunta
dopo i 4 mesi nella femmina e dopo i 5 nel maschio.
Più tardive sono invece le razze giganti.
In base alle nostre esperienze, relative alle razze
medie, consigliamo il primo accoppiamento a quattro
mesi e mezzo per le femmine e a cinque mesi per i
maschi. In questo periodo i conigli raggiungono circa
l’80% del peso da adulti.
Il periodo migliore per il primo accoppiamento è il
mese di settembre – ottobre e quindi è necessario
scegliere i futuri riproduttori dai parti di aprile –
maggio. Se poi si vogliono seguire le tradizioni i futuri
riproduttori devono nascere in luna ascendente.
Nel coniglio l’accoppiamento non è preceduto dal
corteggiamento. Durante il salto però il maschio
stimola la regione inguinale della femmina ottenendo
una maggiore accettazione e una sicura ovulazione.
Il coito infatti nel coniglio è il fattore scatenante
l’ovulazione che raggiunge il massimo dopo 9-13 ore
dall’accoppiamento.
Nella pratica prendete la femmina da accoppiare e
postatela dal maschio. La femmina viene messa
sopra la gabbia/cesta dal maschio; viene poi preso
il maschio e posizionato vicino ala femmina in modo
che si accoppi subito.
La femmina assume una posizione di lordosi e si lascia
coprire senza particolari problemi. L’accoppiamento
dura in tutto pochi istanti e al momento dell’eiaculazione
il maschio cade su un fianco emettendo un grido.
Dopo il primo accoppiamento si consiglia di attendere
pochi minuti e permettere un secondo accoppiamento
per avere un maggior numero di probabilità che la
femmina rimanga gravida. Se disponete di due conigli
maschi il secondo accoppiamento può essere fatto
eseguire dal secondo coniglio.
Con la monta il maschio stimola le zone erogene
nei genitali della femmina che contengono una
moltitudine di recettori tattili. Questo messaggio
“tattilo” sommato a informazioni ottiche, olfattive
e gustative viene trasmesso all’ipotalamo che lo
converte in messaggio ormonale che agisce sull’ovaio
stimolando l’ovulazione.
Dopo l’accoppiamento si consiglia di lasciare la
femmina alcuni minuti con il maschio per consentire
il “corteggiamento” post-accoppiamento. E’ stato
accertato, infatti, che sono sufficienti 10-15 minuti
per riscontrare un miglioramento della fertilità e cioè
del numero di coniglietti nati per parto.
A volte dopo l’accoppiamento ci può non essere
fecondazione e può insorgere una pseudogravidanza.
Bianca di Vienna
Tale situazione permane per 2-3 settimane. Dopo
questo periodo, evidenziata la pseudogravidanza, si
può rifecondare la femmina.
La durata della gestazione è di circa 30 giorni. Tra il
10° e il 14° giorno si consiglia di praticare la diagnosi
di gravidanza in modo da verificare la presenza dei
feti che, in questo momento, misurano tra i 10 e i
15 mm. A volte durante la diagnosi di gravidanza
possono presentarsi dei dubbi causati da svariati
motivi tra i principali:
- coniglie eccessivamente grasse la cui copertura di
grasso rende difficile notare gli embrioni;
- coniglie con pochi feti: se ce ne sono tre o meno è
difficile riconoscerli;
- coniglie eccessivamente nervose che non si prestano
alla manipolazione;
Quanto più precoce è la palpazione più difficile è la
diagnosi, dopo il 15° giorno viceversa si rischia di
provocare mortalità embrionale.
La palpazione deve essere eseguita da personale
esperto in quanto è facile provocare aborto. Se la
risulta non gravida deve riaccoppiata subito.
Blu di Vienna
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Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura
Parto e svezzamento
Poco prima del parto la femmina si strappa il pelo per
formare un luogo idoneo dove partorire. In genere
nel giro di un’ora tutti i feti sono partoriti, puliti,
allattati e ricoperti con il pelo della madre. Il parto,
che non presenta difficoltà e non prevede la presenza
dell’allevatore, può avvenire in qualsiasi momento
della giornata anche se è più frequente al mattino.
Dura una decina di minuti ed i conigli vengono alla
luce con gli occhi chiusi, privi di pelo e sordi. Negli
intervalli tra le nascite la coniglia libera i neonati
dagli invogli fetali (placenta) che ingerisce. Il peso
dei piccoli al momento della nascita è di circa 50-60
grammi e in genere il loro numero è di 8-10 piccoli
per parto. Una femmina può partorire fino a 12-14
piccoli: sono da preferire le femmine che portano a
fine svezzamento 7/8 coniglietti.
A parto terminato, la coniglia, ripuliti i cuccioli,
si strappa altro pelo per ricoprirli e tenerli così al
caldo, quindi esce dal nido per rientrarvi soltanto per
l’allattamento.
Al momento della nascita i piccoli sono inetti e cioè
sordi, ciechi e privi di pelo. Gli occhi si aprono intorno
all’8°-10° giorno. Il metodo Rurale prevede che ogni
femmina disponga di due zone rifugio/tane. Una
tana, o zona nido, viene utilizzata dalla coniglia per
riposare/nascondersi mentre la seconda tana, o zona
nido, viene utilizzata solo per il parto/allattamento. In
questo modo viene simulata una situazione naturale
come se la coniglia fosse libera. Infatti in natura i
conigli adulti vivono in tane collettive mentre per il
parto scavano delle apposite tane dove i coniglietti
dopo l’allattamento (una sola volta al giorno e per
3 – 5 minuti) rimangono nascosti tappati sotto terra
dalla madre.
Dopo il parto si deve controllare il nido per verificare
che tutto proceda regolarmente: questa operazione
deve essere effettuata più volte specialmente
nella prima settimana dopo la nascita dei piccoli. È
un’operazione delicata e deve essere condotta con
Coniglio Comune Veneto
cautela: disturbando troppo la femmina la nidiata
potrebbe essere abbandonata. Prima di iniziare il
controllo del nido, bisogna indurre la femmina ad
allontanarsi. Le mani dell’operatore devono essere
perfettamente pulite: si consiglia di sfregarle su
della paglia o sul dorso della coniglia. Innanzitutto
bisogna rimuovere gli invogli fetali, nel caso in cui
non siano stati divorati dalla coniglia. Vengono
eliminati i coniglietti nati morti e viene registrato in
una scheda il numero di nati vivi. Nel caso in cui poi
ci si accorga che la femmina si è tolta poco pelo e non
ha sufficientemente imbottito il nido, usando le mani
si deve togliere, con dolcezza, altro pelo dalla regione
del ventre e dei fianchi, utilizzandolo poi per ricoprire
i piccoli.
Può succedere anche che una coniglia al primo parto
dia alla luce i coniglietti fuori dalla cassetta nido, sul
pavimento del fondo gabbia. Se l’allevatore se ne
accorge subito può trasferirli all’interno del nido. Nel
caso invece, più probabile, passi un po’ di tempo tra
il parto e il ritrovamento, si consiglia di avvolgere i
coniglietti in un panno caldo per qualche tempo e poi
reintrodurli nel nido con la speranza di salvarli.
Diversi possono essere i motivi per cui una coniglia
viene indotta a partorire fuori dal nido. Ci si può trovare
in presenza di cassette nido scomode o con accesso
difficile, oppure il materiale che imbottisce il nido è
sporco o insufficiente. La coniglia può inoltre partorire
al di fuori del nido quando è stata disturbata nel corso
di un precedente parto. Va comunque riconosciuta
anche una certa predisposizione ereditaria, per cui
conviene non utilizzare come riproduttrici le femmine
che per due volte accusano questo sintomo.
Altro inconveniente che può capitare dopo il parto
è quello che la femmina divori i propri piccoli:
cannibalismo. La ragione principale di questo
fenomeno è la mancanza d’acqua. Durante il
parto infatti si verifica un aumento di temperatura
corporea della coniglia che di conseguenza ha molta
Argentata di Champagne
10
Allevamento rurale del coniglio
del nido. Spesso posizionati con la testa verso il basso
sprofondano nell’imbottitura del nido in cerca di una
zona a temperatura più calda. Questa attività dura
circa 15-20 minuti, poi i coniglietti si raggruppano in
un unico mucchio al centro del materiale del nido.
Dopo circa 24 ore dal pasto i piccoli iniziano ad
attivarsi portandosi sopra il materiale che imbottisce
il nido. Così facendo si preparano al successivo pasto
che sarà breve, al quale sapranno essere pronti, spinti
dall’istinto di sopravvivenza.
La produzione di latte è massima verso i 18-21 giorni
dopo il parto calando in seguito lentamente e cessa
alla 6°-7° settimana.
Solo al 10-12° giorno di vita, quando cioè il loro
corpo è ricoperto di pelo, i coniglietti sono in grado
di mantenere costante la temperatura corporea. È in
questo periodo che i coniglietti aprono gli occhi e si può
notare un notevole miglioramento nel coordinamento
dei loro movimenti. Iniziano quindi a uscire dal nido
e ad alimentarsi con il cibo che trovano nei dintorni.
A 4-5 settimane i coniglietti raggiungono un peso
medio di 600 grammi (530-630) e possono essere
destinati all’ingrasso.
Durante lo svezzamento la mortalità dei coniglietti si
può aggirare anche attorno al 20% dei nati. Durante
la prima settimana di vita il 5-7% dei nati può morire
per abbandono del nido da parte della coniglia,
denutrizione,
schiacciamento,
raffreddamento,
diarree, ecc. In questa fase è molto importante
l’esperienza dell’allevatore e la scelta di riproduttori
con ottime caratteristiche materne. L’utilizzo di
gabbie con due nidi consente inoltre di evitare stress
da raffreddamento ai piccoli.
Dalla seconda alla quinta settimana di vita la mortalità
può raggiungere anche il 15% dei capi presenti e la
principale causa è legata allo stress dovuto al cambio
di alimentazione. L’impiego di razze rustiche abbassa
fortemente questo rischio mentre un’adeguata
alimentazione consente ai coniglietti di superare
questa fase senza particolari problemi.
sete. L’allevatore deve quindi accertarsi del buon
funzionamento dell’abbeveratoio e che ci sia acqua
fresca in abbondanza, altrimenti la coniglia per
dissetarsi si nutre troppo velocemente della placenta
uccidendo involontariamente i piccoli. La mancanza
d’acqua nel giorno del parto può portare anche ad
un altro inconveniente: l’abbandono del nido. La
coniglia infatti dopo il parto e con abbondanza di
latte può trascurare i coniglietti pregiudicandone la
sopravvivenza. Questo fenomeno può essere dovuto
anche ad inadeguate condizioni igieniche del nido o a
manomissioni di questo avvenute nelle prime 24 ore
dopo il parto. L’allevatore deve pertanto essere molto
accorto e prudente quando ispeziona il nido, per non
causare stress alla coniglia.
D’altra parte però il controllo dei nidi è indispensabile
anche per effettuare il cosiddetto pareggiamento
delle nidiate. Una coniglia che ha partorito meno
di 4 coniglietti conviene sia riaccoppiata e quindi è
necessario affidare i piccoli a una balia. Coniglie poi
con nidiate numerose (oltre 8-9 nati vivi) non sono
in grado di accudire a tutta la prole e quindi alcuni
piccoli verranno affidati ad un’altra balia: si realizza
così la formazione di gruppi omogenei di 8 coniglietti
per nido dato che ogni coniglia ha generalmente 8
capezzoli attivi.
Il pareggiamento delle nidiate viene effettuato entro
il secondo-terzo giorno di vita. Il momento idoneo
è quello subito dopo l’allattamento in modo che i
coniglietti trascorrano 15-18 ore nel nuovo nido prima
che la coniglia ritorni ad allattarli e riconosca l’odore
degli intrusi. Per ovviare a questo inconveniente è
possibile anche strofinare i coniglietti sul mantello
della coniglia balia in modo che possano assumerne
l’odore. Naturalmente durante queste operazioni le
mani dell’operatore dovranno essere ben pulite ed
eventualmente si consiglia di strofinarle con erbe
profumate: timo o maggiorana. Ogni due-tre giorni,
poi, occorre aggiungere un po’ di paglia nel nido per
rinfoltire e rinnovare la lettiera.
Fatto inusuale tra i mammiferi, la coniglia allatta la
nidiata solo una volta al giorno e per un breve periodo
di tempo: 4-5 minuti. Questo comportamento è da
ricollegarsi al suo istinto di protezione della prole. In
natura infatti il nido sotterraneo garantisce protezione
ai piccoli solo se non viene individuato dai predatori:
volpi, mustelidi, ecc. Questo si realizza se le visite della
madre al nido sono brevi e poco frequenti. Durante
l’allattamento la coniglia si curva sopra i coniglietti
con le zampe posteriori e la coda ben premuta sul
pavimento in modo da formare una piccola zona
chiusa. Man mano che i piccoli crescono la coniglia si
solleva sul tronco per lasciare loro più spazio. Quando
la coniglia abbandona il nido, i coniglietti rimangono
tranquilli per circa un minuto, dopodiché iniziano a
muoversi e a scavare furiosamente tra il materiale
Coniglio Farfalla
11
Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura
Abitazioni per animali
di Terenziani
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Vis ppure con stra azien
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Casette in legno Hèlène
Dimensioni casetta: base 144x210 cm alta 184 cm
Terenziani
Casette in legno
per
parchi
e
giardini, casette per
animali da cortile,
voliere, serre
Casette in legno per giardini e parchi
Dimensioni casetta: 190x190x340 cm con estensioni da 120x190x240/220 cm - attrezzabili per differenti animali
Dimensioni casetta: 190x190x280 cm con estensioni da 120x190x190/170 cm - attrezzabili per differenti animali
Casette in legno
realizzate su misura
e su disegno di
a r c h i t e t t i
paesaggisti
per
reperire nel giardino
luoghi e spazi dove
potersi allontanare dalla realtà: casette per animali da cortile,
voliere, casette per il gioco dei bambini, casette sugli alberi, rifugi
per le intemperie, piccole serre per far crescere le piante dell’orto,
depositi per gli attrezzi. Oggetti armoniosamente inseriti nel
verde che potranno valorizzare anche i luoghi meno riusciti del
giardino recuperando ogni singolo spazio.
Voliera Borodin
Voliera Monteverdi
Recinti per capre e pecore
Recinti e recinzioni in legno
Voliera da esterno a 15 lati attrezzabile per
vari tipi di uccelli, pappagalli ed altri
animali
Voliera da esterno attrezzabile per
accogliere diverse specie di uccelli e
pappagalli. Esempio di realizzazione con
tetto in policarbonato alveolare trasparente
Recinti modulari in legno di varie
dimensioni e forma con apposite casette
attrezzate per differenti tipi di animali da
cortile
Recinti e recinzioni modulari in legno di
varie dimensioni e colore, eleganti e
pratiche per delimitare specifiche zone
del giardino con un tocco di stile
Dimensioni: 643x343x h.273 cm
In varie dimensioni con casetta attrezzata
In varie Dimensioni e forme
via E. Montale, 53 - 25018 Montichiari (BS) Italia
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Enrico Terenziani
2 Maggio 2014
Dimensioni: Ø 477 cm h.358 cm
Allevamento rurale del coniglio
Ingrasso
Dopo lo svezzamento, che avviene a 5 - 6 settimane
(37 giorni nel caso delle nostre esperienze), i
coniglietti vengono avviati all’ingrasso.
Non deve essere dimenticato che il coniglio è un
animale abituato a vivere in colonie e pertanto la
fase d’ingrasso viene realizzata in questo modo: la
coniglia viene allontanata dai piccoli che rimangono
nella gabbia/cesta dove sono nati.
Al raggiungimento dell’11^/12^ settimana di vita
i conigli possono essere destinati al mercato. A
quest’età il loro peso medio si aggira attorno ai 2,32,5 Kg con rese al macello del 60%. Si consiglia
comunque di prolungare l’allevamento per altre due
- quattro settimane ottenendo così carni più mature e
di qualità superiore.
Durante l’ingrasso la mortalità dei conigli può
raggiungere anche l’8-10% a causa di stress da
cambiamento di alimentazione e malattie respiratorie.
Un corretto regime alimentare e l’allevamento degli
animali all’aperto o in ambienti ampi è sufficiente ad
scongiurare questi problemi.
Coniglio di razza Lepre Belga
Grigio di Carmagnola
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Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura
La ciecotrofia
Il coniglio è un erbivoro e si alimenta principalmente
di erba. Come tutti gli altri animali che si nutrono
di erbe il coniglio, per utilizzare al massimo questo
alimento, presenta un particolare sistema per digerire
i vegetali facendoli passare due volte per lo stomaco.
Mentre la maggior parte degli erbivori rumina (pecore,
capre, ecc.) il coniglio compie invece la ciecotrofia
che consiste nell’ingerire una prima volta i vegetali e
una seconda nell’ingerire gli stessi vegetali predigeriti
(che prende il nome di ciecotrofo) prendendoli
direttamente dall’ano.
In pratica il coniglio ingerisce l’erba o i fieno che
dopo essere stato masticato e insalivato passa nello
stomaco e poi nell’intestino cieco dove sono presenti
batteri e protozoi che attaccano la cellulosa degli
alimenti vegetali trasformandola in energia e proteine.
Questo materiale (ciecotrofo) digerito parzialmente
viene espulso dall’ano e ingerito dal coniglio,
prendendolo direttamente dall’ano, per una seconda
e definitiva digestione. In questo modo il coniglio
recupera il 30-40 % dell’energia degli alimenti
vegetali oltre ad amminoacidi e vitamine.
Questo particolare sistema di alimentazione si può
dire completo nei conigli di cinque settimane ecco
perché nel nostro metodo d’allevamento consigliamo
di svezzare i coniglietti a 37 giorni.
Fulvo di Borgogna
Coniglio Pezzato di Ceregnano
14
Allevamento rurale del coniglio
Alimentazione del coniglio
Il coniglio è in grado di utilizzare una infinità di
alimenti in genere non utili per l’alimentazione degli
altri animali da cortile. Questa sua dote deriva dal
suo apparato digestivo capace di assimilare anche gli
alimenti più poveri.
Oltre ai cereali infatti il coniglio digerisce bene i
foraggi freschi (medica e trifoglio, veccia, segale e
ravizzone), foglie, piante infestanti (scarpate delle
strade di campagna, bordi delle ferrovie, ecc.), tuberi,
radici, verdure come il cavolo, ortiche, ecc.
Nel costruire la razione alimentare giornaliera del
coniglio l’allevatore deve comunque considerare i
fabbisogni dell’animale.
Innanzitutto è necessario fornire al coniglio una
costante quantità giornaliera di fibra. La principale
funzione della fibra è infatti quella di mantenere la
funzionalità del tratto digerente. I livelli raccomandati
di fibra nella razione di questi animali si aggirano
intorno al 14%: nel nostro caso la razione di fibra
viene garantita somministrando giornalmente del
buon fieno.
Per quanto riguarda le esigenze proteiche queste
variano in base all’età e allo stato fisiologico
dell’animale. Le femmine in gestazione richiedono
un tenore proteico pari al 12-15% mentre durante
la lattazione le esigenze proteiche aumentano al 1718%. Un 15-17% di proteine è richiesto dai coniglietti
mentre per il mantenimento la quota di proteine si
attesta attorno al 12-13%.
Da non sottovalutare poi i fabbisogni d’acqua che
possono variare in base all’età, allo stato fisiologico
e al tipo di alimentazione somministrata. I foraggi
freschi, che contengono dall’80 al 90% d’acqua,
fanno sicuramente diminuire il consumo d’acqua di
bevanda rispetto ad alimenti secchi o mangimi che
invece contengono il 12-15% d’acqua. Bisogna inoltre
prestare attenzione alla temperatura dell’acqua di
bevanda; questa non deve essere mai troppo fredda
in quanto può provocare delle enteriti (infiammazioni
dell’intestino).
In linea generale le femmine con nidiata consumano
circa 3,5-4 litri d’acqua al giorno. Durante questo
periodo, infatti, la produzione giornaliera di latte
(circa 250 grammi per femmina) ed il consumo dei
piccoli fanno di molto aumentare la necessità di
acqua. Conigli in allevamento e femmine gravide,
invece, hanno un consumo medio di mezzo litro di
acqua pro-capite al giorno.
Per quanto riguarda il razionamento è necessario
ricordare i seguenti parametri:
- l’alimentazione deve essere sempre varia;
- l’alimentazione del coniglio si deve integrare con le
Coniglio
Leprino di
Viterbo
produzioni aziendali;
l’alimentazione
deve
essere
considerata
fondamentalmente un fattore di benessere: il 40%
delle malattie del coniglio sono riconducibili a disturbi
dell’apparato digerente.
Nella nostra esperienza l’alimentazione è costituita
dalla somministrazione di un mangime commerciale
(misto fiocchi o solo in fiocchi) assieme alla
distribuzione quotidiana di fieno.
I fiocchi sono semi schiacciati per laminazione dopo
trattamento termico. I semi (decorticati nel caso di
avena e orzo o degerminato nel caso del mais) vengono
sottoposti all’azione del vapore secco e surriscaldati
a temperatura variabile. Successivamente vengono
schiacciati tra cilindri rotanti in senso contrario che
riducono il seme allo stato di lamina piatta, fine e
spugnosa. Questa caratteristica fisica rende i fiocchi
simili a foglioline di foraggio estremamente adatti
all’alimentazione dei conigli in quanto oltre a simulare
l’alimentazione naturale favoriscono egregiamente
la salivazione. Da un punto di vista nutritivo poi,
l’elevata temperatura alla quale vengono sottoposte
le materie prime determina la parziale trasformazione
dell’amido in destrine e zuccheri. La successiva
schiacciatura aumenta la superficie a contatto dei
succhi gastrici favorendone la digestione. In sintesi
questi sono i vantaggi della fioccatura:
- buon contenuto in glucidi in buona parte destrinizzati;
- maggiore digeribilità dei fiocchi nei confronti dei
semi interi con un aumento di valore nutritivo di circa
il 15%;
15
Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura
- mantenimento degli oligoelementi e dei principi
vitaminici;
- elevato potere di imbibizione e conseguente
aumento della digeribilità;
- caratteristico aspetto a foglia idoneo per
l’alimentazione del coniglio.
L’unico svantaggio della fioccatura è determinato dal
bassissimo livello di fibra che necessita una costante
integrazione della razione con foraggi secchi.
I fiocchi sono comunque consigliati per l’alimentazione
naturale del conigli e a tale proposito si consiglia
l’impiego di fiocchi dei seguenti cereali e legumi:
avena, ceci, fave, favino, frumento, lenticchie, mais,
orzo, pisello.
È comunque necessario evitare errori di alimentazione
che sono uno dei principali motivi di stress per il
coniglio.
Seguire corrette norme per l’alimentazione è pertanto
uno dei fattori fondamentali per garantire il benessere
agli animali.
Per evitare stress alimentari si suggeriscono i seguenti
consigli:
- evitare bruschi cambiamenti di alimentazione,
- evitare un’alimentazione costante e “monotona”
favorendo i graduali e continui cambi di alimentazione,
- evitare irregolarità nell’ora di somministrazione
degli alimenti e nelle operazioni in conigliera,
- evitare di lasciare i conigli senza acqua specialmente
quando l’alimentazione è costituita da mangimi
commerciali caratterizzati da una elevata percentuale
di sostanza secca,
- evitare improvvisi rumori e comparsa di persone
sconosciute o animali: il coniglio deve essere in
condizione di apprendere con anticipo eventuali
eventi “strani”,
- evitare un’alta densità di capi (non eccedere i 10 capi
per mq) e la sistemazione in box singoli o bicellulari
per l’ingrasso.
In base alle disponibilità aziendali è possibile integrare
l’alimentazione del coniglio con prodotti o sottoprodotti
facilmente reperibili. La somministrazione di alimenti
aziendali deve comunque essere fatta gradualmente
ed è necessario accertarsi della loro integrità e
salubrità.
Coniglio Nostrano Veneto
del 10%.
CAVOLO: FOGLIE E TORSOLI
All’atto della raccolta del cavolo, per l’alimentazione
umana, la parte fogliare viene eliminata per la quasi
totalità. Un piccolo orto di 100 mq investito a cavoli
può produrre come sottoprodotto 400-500 kg di foglie
e 40-50 kg di fusti. Si può così avere a disposizione per
un lungo periodo di tempo dell’ottimo foraggio fresco
e molto appetito ai conigli. Il suo valore energetico è
paragonabile a quello di un buon prato ed inoltre la
notevole ricchezza di sostanze minerali come il calcio
ne consiglia la somministrazione alle coniglie lattanti.
ERBE VARIE
Il coniglio è un ottimo utilizzatore di erbe e questa
sua caratteristica
può contribuire non solo al
risparmio economico determinato dal minore acquisto
di mangime ma anche incentiva la pulizia dell’azienda
In linea generale queste le nostre
esperienze
nel
razionamento
dei
conigli:
al mattino
mangime in pellet, cereali fioccati e
altri alimenti energetici (pane, ecc.)
in quantità da essere consumati quasi
totalmente nella prima metà della
giornata
CAROTE
Questo alimento, leggendario per il coniglio, può
essere distribuito a volontà ai conigli che oltre ad
utilizzare le radici, ne gradiscono anche le foglie.
al pomeriggio
il coniglio deve rimanere tranquillo in
modo da compiere la ciecotrofia;
CARRUBE
È il frutto del carrubo, pianta arborea diffusa
nel mediterraneo. È una pianta molto utile
nell’alimentazione del coniglio specialmente durante
il passaggio dall’alimentazione latte a quella solida.
Entra nella razione dei conigli sino ad un massimo
alla sera
i conigli devono avere a disposizione solo
ottimo fieno e foraggi alimentandosi di
questi anche durante la notte
16
Allevamento rurale del coniglio
e di conseguenza l’allontanamento dei ratti. Tutte
le erbe spontanee e infestanti che crescono nelle
nostre aziende possono essere raccolte e utilizzate
nell’alimentazione del coniglio contribuendo ad
un’adeguata pulizia dei viali, fossi e muri.
ESSENZE AROMATICHE
Anche le piante aromatiche, come il prezzemolo, il
timo, la menta, il finocchio selvatico, il cerfoglio, la
querciola, il rosmarino, la ruta, la salvia, la lavanda,
la camomilla, il ginepro, l’anice, l’assenzio, il basilico,
la melissa e molte altre possono essere utilizzate
nell’alimentazione del coniglio. Naturalmente queste
devono essere impiegate solo quando disponibili
o per sfruttare le proprietà curative di alcune di
loro. Alcune specie, infatti, agiscono come ottimi
eccitanti dell’appetito. Altre invece quali l’aglio, la
cipolla, il rabarbaro, attuano sovente una vera azione
profilattica nei riguarda di talune malattie gastroenteriche e verminose. Si eviti invece il prezzemolo
che è lattofugo: diminuisce la quantità di latte secreto.
Rosso di Nuova Zelanda
in ottimo stato la fisiologia digestiva del coniglio. Gli
steli delle essenze che costituiscono il fieno, prima di
essere ingeriti devono infatti essere accuratamente
masticati. Tale operazione determina un’abbondante
produzione di saliva che con la sua acidità mantiene
inalterato il PH intestinale contribuendo a mantenere
sano il coniglio. Specialmente in primavera poi,
quando si inizia la somministrazione di alimenti
freschi, il fieno contribuisce a tamponare l’eccesso
di umidità portata dagli alimenti succulenti evitando
meteorismo e pericolose diarree agli animali.
FIENO
Tutti i fieni sono un ottimo alimento per i conigli.
Maggiori poi sono le essenze che contribuiscono a
formare il prato e migliori sono le caratteristiche di
questo alimento. Mediamente per un fieno possono
essere considerati i seguenti valori: umidità 85%,
proteine grezze 9%, grassi grezzi 2%, estrattivi
inazotati 42%, fibra grezza 26% e ceneri 6%. Il suo
valore nutritivo poi può essere valutato intorno a 40
unità foraggere per 100 kg di prodotto. I vantaggi
determinati dalla somministrazione del fieno sono
molteplici e oltre al valore nutritivo va ricordata
anche la capacità di questo alimento di mantenere
FOGLIE DI ALBERI
Le foglie e le fronde di alberi si inseriscono
perfettamente nel ciclo dell’allevamento famigliare
del coniglio. La loro raccolta va fatta nel periodo di
massimo sviluppo della parte fogliare e comunque
sicuramente prima del loro ingiallimento. Questo in
effetti segna l’inizio della migrazione delle sostanze
nutritive dalle foglie al fusto. Anche l’ora della raccolta
ha la sua importanza. Al mattino le foglie sono assai
povere di amido, che aumenta nel corso della giornata
sino a raggiungere il massimo alla sera. Nelle ore
notturne poi, la quota di amido scompare più o meno
completamente.
La produzione di amido è inoltre considerevole nelle
giornate calde e soleggiate e il riassorbimento nelle
notti calde è più veloce. Da ciò emerge che il momento
in cui le foglie sono più ricche di sostanze nutritive
è all’incirca verso il tardo pomeriggio delle giornate
calde e chiare. Le foglie vengono raccolte in sacchi
e, se possibile, subito destinate all’alimentazione
dei conigli. L’appassimento, infatti, ne riduce le
caratteristiche nutritive.
Le foglie di alberi, quando economicamente disponibili,
Russo Imalaia
17
Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura
PANE
Il pane residuo dell’alimentazione domestica può
essere utilizzato con vantaggio nell’alimentazione
dei conigli. La sua composizione media può all’incirca
essere così valutata: umidità 30%, proteine 8%,
grassi 1%, estrattivi inazotati 60%, ceneri 1%. Data
la sua composizione deve però essere impiegato con
altri alimenti che ne integrino le carenze nutritive. Il
pane infatti pur essendo un alimento molto appetibile
e digeribile deve essere considerato come integratore
calorico essendo scarsamente provvisto di proteine,
pressoché privo di principi minerali e assolutamente
privo di vitamine.
Grigio Rustico Toscano
PATATE
Questi
tuberi,
utilizzati
generalmente
per
l’alimentazione umana, quando sono in eccedenza
o quando si dispone di scarti, possono essere
convenientemente impiegati nell’alimentazione del
coniglio. Agli animali, oltre ai tuberi, possono anche
essere somministrate le foglie.
possono
essere
utilizzate
vantaggiosamente
nell’alimentazione dei riproduttori.
Poco gradite sono invece le foglie di gelso. Sono poi
velenose per il coniglio le foglie d’abete, tasso, pesco,
mandorlo e i frutti dell’edera
MELE E PERE
Durante l’inverno, quando si registra una scarsità
di foraggi verdi, le mele e le pere possono essere
distribuite ai conigli come integrativo dell’alimentazione
in pellets. Oltre ad essere degli ottimi alimenti questi
frutti sono da considerarsi anche come una strategica
bevanda invernale. Specialmente per animali allevati
in garenne o in gabbie all’aperto i mesi invernali sono
caratterizzati dal fenomeno dell’acqua ghiacciata
negli abbeveratoi. Questo determina lunghi periodi di
sete. A questo problema si può ovviare con alimenti
succulenti come le mele e le pere. Questo alimento
è inoltre da considerarsi come integrazione ricca di
zuccheri e pertanto molto energetica.
PESCHE
Questo frutto può essere facilmente reperibile in
estate, specie in zone vacate a questa produzione
ed in anni di crisi di mercato. Alimento ricco di
zuccheri e pertanto energetico deve inoltre essere
considerato soprattutto come alimento succulento e
ricco di acqua. Nei mesi estivi quindi, quando nelle
prime ore del pomeriggio l’acqua degli abbeveratoi
è ormai riscaldata dal sole, i conigli gradiscono con
entusiasmo la somministrazione di pesche e altri
alimenti succulenti.
VERDURE
Tutti i prodotti dell’orto e i residui dell’alimentazione
umana (non conditi) possono entrare a far parte
della vasta gamma di alimenti integrativi per il
coniglio. Lattughe, insalata, finocchi, sedani, cicoria,
rape, ecc., sono molto appetiti ai conigli e la loro
somministrazione contribuisce ad abbassare i costi
alimentari.
Questi alimenti devono sempre essere somministrati
in rastrelliere per evitare che gli animali li imbrattino
con le loro feci.
ORTICA
Questa è una pianta ben nota come infestante che
cresce dovunque e che se toccata imprudentemente
produce una irritazione cutanea dovuta ad una essenza
che i suoi peli fini e aguzzi versano nelle minutissime
ferite che producono. L’ortica è un alimento molto
appetito ai conigli ai quali viene somministrata
apposita. Dopo la raccolta infatti, viene lasciata per
8-12 ore ad appassire per poi distribuirla agli animali.
La si può raccogliere inizialmente a maggio e poi ad
agosto e a ottobre. E’ bene raccoglierla prima che
superi il metro d’altezza perché poi gli steli, diventati
grossi e duri, non sono più appetiti agli animali.
Alimento molto digeribile e ricco di xantofille può
essere somministrata sia ai conigli adulti che ai
giovani.
Se giovane può essere data verde, intera oppure
tagliata a pezzettini e mescolata col pastone. Se
matura può essere essiccata per essere distribuita
d’inverno.
VITE: FOGLIE, CIMATURE, TRALCI E SARMENTI
Sia nel periodo estivo quando si sfogliano le viti
per accellerare la maturazione dei grappoli, che in
inverno quando si procede alla potatura delle piante,
i sottoprodotti della vite possono essere impiegati
nell’alimentazione dei conigli. Questi residui aziendali
apportano ai conigli sia fibra che energia e soprattutto
contribuiscono a mantenere varia l’alimentazione di
questi animali regolando la fisiologia dell’apparato
intestinale.
18
Allevamento rurale del coniglio
Igiene e profilassi
manifesta in modo improvviso a distanza di poche
ore dalla comparsa dei sintomi. È una malattia
estremamente contagiosa e la mortalità può
raggiungere il 100% dei soggetti in allevamento.
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario dopo
esame anatomo-patologico.
Cura
Non si conoscono cure efficaci
Prevenzione e igiene d’allevamento
A scopo preventivo si consiglia un adeguato
programma vaccinale. Il vaccino viene somministrato
mediante iniezione sottocutanea. Si possono
vaccinare le coniglie anche durante la gravidanza e
l’allattamento.
Il vaccino non lascia residui nell’organismo tanto che il
tempo di sospensione (il periodo che deve trascorrere
fra l’iniezione e l’eventuale macellazione) è di zero
giorni. Per l’acquisto e la somministrazione dei vaccini
occorre rivolgersi al veterinario.
Programma vaccinale consigliato:
- prima vaccinazione a 50-60 giorni;
- seconda vaccinazione a 90-100 giorni;
- terza vaccinazione all’accoppiamento;
- in seguito una vaccinazione all’anno.
La migliore igiene che deve essere praticata in
allevamento è la prevenzione delle condizioni
capaci di provocare l’insorgere e la diffusione delle
malattie. A tale proposito è necessario rispettare
scrupolosamente le esigenze ecologiche, etologiche e
alimentari del coniglio. Per eventuali malattie infettive
si consiglia poi di eseguire le normali vaccinazioni
consigliate. La scelta di razze rustiche o di incroci
idonei consente comunque di attuare l’allevamento
senza particolari problemi legati all’aspetto sanitario.
MALATTIA EMORRAGICA VIRALE (Malattia X)
Malattia virale altamente contagiosa che colpisce i
conigli dopo le 6-7 settimane di vita.
Come avviene il contagio
La malattia viene diffusa per contatto diretto da
animale infetto ad animale sano (urina, sperma,
feci, muco, ecc.) o dalla puntura di insetti come pulci
e zanzare. L’infezione è più grave durante i mesi
autunnali. Il periodo di incubazione è di 1-3 giorni.
Sintomi principali
Si manifesta in maniera improvvisa quasi mai
preceduta da chiari sintomi premonitori. Si possono
osservare perdite di sangue dal naso. La morte si
MIXOMATOSI
Malattia provocata da virus altamente contagiosa si
manifesta in maniera improvvisa.
Come avviene il contagio
La malattia viene diffusa per contatto diretto da
animale infetto ad animale sano (urina, sperma,
feci, muco, ecc.) o dalla puntura di insetti come pulci
e zanzare. L’infezione è più grave durante i mesi
autunnali. Il periodo di incubazione è di 1-3 settimane.
Sintomi principali
Non è quasi mai preceduta da sintomi premonitori.
Inizialmente si osserva l’emissione di un secreto
oculare acquoso e gonfiore delle palpebre. In seguito
si manifesta gonfiore delle altre parti del corpo
come orecchie, naso e organi genitali. La morte
sopraggiunge dopo 2-3 settimane dalla comparsa dei
sintomi. Malattia molto contagiosa con mortalità fino
al 90% degli animali in allevamento. Gli animali che
sopravvivono sono portatori della malattia.
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario dopo
esame anatomo-patologico.
Cura
Non si conoscono cure efficaci
Prevenzione e igiene d’allevamento
A scopo preventivo si consiglia di vaccinare, ogni sei
19
Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura
mesi (in primavera e in autunno), gli animali adulti e
i giovani dopo lo svezzamento.
Il vaccino viene somministrato mediante iniezione
sottocutanea. Si possono vaccinare le coniglie anche
durante la gravidanza e l’allattamento. Il vaccino
non lascia residui nell’organismo tanto che il tempo
di sospensione (il periodo che deve trascorrere
fra l’iniezione e l’eventuale macellazione) è di zero
giorni. Per l’acquisto e la somministrazione dei vaccini
occorre rivolgersi al veterinario.
Programma vaccinale consigliato:
- prima vaccinazione a 30-35 giorni;
- seconda vaccinazione a 90-100 giorni;
- terza vaccinazione all’accoppiamento;
- in seguito due vaccinazioni all’anno: aprile e ottobre
PASTEURELLOSI
Malattia batterica spesso associata ad altre forme
sempre di tipo batteriche.
Come avviene il contagio
Questi batteri sono generalmente presenti sia negli
animali (apparato respiratorio) che negli ambienti
d’allevamento e si diffonde generalmente per via
aerea ma anche per contatto diretto (orale, genitale)
da animale infetto ad animale sano.
Sintomi principali
Malattie respiratorie (rantoli, sternuti, ecc.) con scolo
nasale e oculare. A volte il coniglio può mostrare
forme di torcicollo.
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario.
Cura
Rivolgersi a un veterinario.
Prevenzione e igiene d’allevamento
Per stimolare il sistema immunitario consigliamo un
coadiuvante alimentare liquido (ZOOFOOD P/L: non è
prevista prescrizione sanitaria) da somministrare per
5-7 giorni (ogni 3 settimane) nella seguente dose: 1
ml (40 gocce) per litro d’acqua.
Il prodotto viene utilizzato sui riproduttori per cicli di
una settimana e si ripetono circa una volta al mese.
La frequenza è legata alla gravità della problematica
d’allevamento e/o alla stagione (d’inverno almeno
una volta alla settimana mentre d’estate e con fattori
stagionali favorevoli anche ogni 45 gg).
Il trattamento negli allevamenti con problemi
respiratori va esteso a tutto l’allevamento, anche ai
soggetti all’ingrasso.
Questo prodotto contiene estratti immunostimolanti
(Echinacea angustifolia, Propolis, Rosa canina) e
una miscela di oli essenziali attivi contro le infezioni
respiratorie (Paseurella e Micoplasmi) e ad azione
mucolitica e espettorante (es. Eucalyplus globulus
o.e, Citrus limon o.e., Melaleuca leucadendron o.e.,
Satureja montana o.e., Cinnamomum zeylanicum
o.e., ecc.)
L’azione mucolitica ed espettorante è molto importante
perché se non liberiamo il catarro dalle vie respiratorie
difficilmente i conigli guariranno definitivamente;
spesso diventano portatori cronici che mantengono la
malattia in allevamento.
Durante l’utilizzo del prodotto è possibile avvertire
starnuti: non vuol dire che gli animali stanno
peggiorando clinicamente ma che si stanno liberando
del catarro presente nelle vie respiratorie e questo è
positivo.
Sono da preferire allevamenti in plein-air.
COCCIDIOSI
È una parassitosi sostenuta da un protozoo le cui
diverse specie colpiscono diversi tratti dell’apparato
intestinale e alcuni organi.
Come avviene il contagio
Questi batteri sono generalmente presenti sia negli
animali (apparato respiratorio) che negli ambienti
d’allevamento e si diffondono generalmente per via
aerea ma anche per contatto diretto (orale, genitale)
da animale infetto ad animale sano.
Gli animali si infettano assumendo alimenti o acqua
contaminati dalle oocisti (uova del parassita) che
vengono eliminate con le feci.
Sintomi principali
Gli animali colpiti da questa malattia presentano
una perdita di appetito con tendenza a sdraiarsi, il
loro peso diminuisce e appaiono deperiti. La pelliccia
si manifesta opaca e secca e l’addome si presenta
gonfio.
20
Allevamento rurale del coniglio
Come avviene il contagio
Questi vermi si diffondono generalmente per contatto
diretto da animale infetto ad animale sano e per
assimilazione dall’ambiente.
Sintomi principali
Scarso appetito e dimagramento
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario.
Cura
In caso di malattia accertata si può intervenire con
opportuni medicinali su prescrizione veterinaria.
Prevenzione e igiene d’allevamento
Per evitare il contagio e la diffusione della malattia
è necessario evitare che gli animali imbrattino con
le loro feci gli alimenti e l’acqua di bevanda. L’uso di
rastrelliere per i foraggi nonché di idonee mangiatoie
e abbeveratoi diminuisce di molto la possibilità
che i conigli ingeriscano le oocisti. Una periodica
pulizia degli ambienti d’allevamento consente poi la
distruzione delle uova del parassita.
Per rafforzare le difese naturali del coniglio si consiglia
un coadiuvante alimentare liquido (PRIVIRUM: non
è richiesta prescrizione sanitaria) una settimana al
mese nella dose di 1-2 ml per litro d’acqua.
ROGNA DELL’ORECCHIO (Psoroptica)
Affezione parassitaria provocata da un acaro
(Pseuroptes cuniculi) che colonizza il condotto
auricolare dei conigli
Come avviene il contagio
L’acaro si trasmette per contatto diretto tra coniglio
parassitato e coniglio sano. L’Acaro responsabile di
questa malattia è in grado di muovrsi e invadere
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario.
Cura
In caso di malattia accertata si può intervenire con
opportuni medicinali (su prescrizione veterinaria) da
diluire nell’acqua da bere.
Prevenzione e igiene d’allevamento
Per evitare il contagio e la diffusione della malattia
è necessario evitare che gli animali imbrattino con
le loro feci gli alimenti e l’acqua di bevanda. L’uso di
rastrelliere per i foraggi nonché di idonee mangiatoie
e abbeveratoi diminuisce di molto la possibilità
che i conigli ingeriscano le oocisti. Una periodica
pulizia degli ambienti d’allevamento consente poi la
distruzione delle uova del parassita.
Per rafforzare le difese immunitarie contro questa
malattia consigliamo un coadiuvante alimentare
liquido (NUOVO APACOX) o un prodotto in polvere
solubile in piccole confezioni: APACOX 20. I due
prodotti devono essere così utilizzati:
NUOVO APACOX – 1 o 2 ml ogni litro d’acqua per una
settimana al mese;
APACOX 20 – 5 grammi per ogni litro d’acqua per una
settimana al mese.
Questa parassitosi è molto pericolosa e consigliamo
di fare una trattamento di prevenzione anche se
con questi prodotti è possibile anche trattare forme
cliniche al dosaggio massimo.
VERMINOSI
È una parassitosi sostenuta da vermi che parassitano
l’intestino.
21
Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura
sulle naturali funzioni fisiologiche della pelle questo
prodotto è un utile coadiuvante naturale e può essere
irrorato sia sugli adulti che sui giovani.
Tutte le volte che si maneggiano i riproduttori o
i coniglietti consigliamo di spruzzare il prodotto
all’interno dei due padiglioni auricolari in modo che
alcune gocce entrino dentro il condotto auricolare.
Ciò impedisce che ci si trovi di fronte a soggetti con
le orecchie piene di croste e materiale bruno nerastro
prodotto da questi acari che colpiscono il condotto
uditivo del coniglio.
In quest’ultimo caso è importante applicare il
prodotto cercando di ammorbidire le croste e favorire
la penetrazione del prodotto dentro il condotto
uditivo. Questa operazione si può migliorare facendo
un massaggio alla base dell’orecchio al fine di far
penetrare meglio il prodotto.
Un’attenta disinfezione deve essere fatta anche alle
gabbie. Sono da preferire allevamenti plein-air.
anche le gabbie vicine. Anche le croste che si staccano
spontaneamente dall’orecchio possono contenere un
piccolo acaro e diventare veicolo di contagio.
Sintomi principali
Provoca un intenso prurito e con il conseguente
grattamento il coniglio si provoca ulteriori lesioni. Di
conseguenza il canale uditivo prima e il padiglione poi
si riempiono di croste scure molto visibili.
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario.
Cura
La cura di queste malattie è assai semplice. Un
metodo consiste nel somministrare appositi preparati
iniettabili o in gocce (rivolgersi al veterinario) oppure
nebulizzazione di spray antiparassitari per conigli (in
libera vendita) da effettuarsi ogni tre giorni per un
paio di settimane. Le lesioni all’orecchio possono
essere trattata con una soluzione oleosa di zolfo fiore
al 20% in queste dosi: 200 grammi di zolfo fiore e
1.000 ml di olio di semi. Coprite con la soluzione le
lesioni per tre – quattro giorni di seguito e ripetete il
trattamento a distanza di una settimana.
Prevenzione e igiene d’allevamento
La
prevenzione
viene
attuata
mantenendo
un’ottimale stato di igiene nell’allevamento e
isolando immediatamente gli animali colpiti. Le
croste non devono essere rimosse per non provocare
sanguinamento.
Per la sicura prevenzione della rogna dell’orecchio
consigliamo una soluzione dermatologica (APADERM
SPRY: non è prevista prescrizione sanitaria) a base
di oli essenziali e di olio di Neem. Grazie all’azione
ROGNA DEL CORPO
Questa affezione è provocata da un Acaro (Sarcoptes
scabiei) e vive sul corpo dei conigli.
Come avviene il contagio
L’acaro si trasmette per contatto diretto tra coniglio
parassitato e coniglio sano.
Sintomi principali
Provoca un intenso prurito e con il conseguente
grattamento il coniglio si provoca ulteriori lesioni.
Come conseguenza si possono osservare croste
circoscritte nel muso, contorno degli occhi, mento, arti
e tronco. Queste lesioni se non curate si espandono
all’intero corpo e se trascurate possono portare alla
morte del coniglio anche per infezioni causate da
batteri presenti nell’ambiente. Gli animali colpiti non
si nutrono e possono morire per anoressia.
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario.
Cura
La cura di queste malattie è assai semplice. Un
metodo consiste nel somministrare appositi preparati
iniettabili o in gocce (rivolgersi al veterinario) oppure
nebulizzazione di spray antiparassitari per conigli (in
libera vendita) da effettuarsi ogni tre giorni per un
paio di settimane.
Prevenzione e igiene d’allevamento
La
prevenzione
viene
attuata
mantenendo
un’ottimale stato di igiene nell’allevamento e isolando
immediatamente gli animali colpiti.
Si consiglia di intervenire con soluzioni dermatologiche
a base di oli essenziali ed estratti idroalcolici: APAGEL
SPRAY. Il trattamento va fatto una volta al giorno fino
a remissione delle lesioni. E’ importante controllare
e trattare rapidamente questa patologia perché
è una zoonosi (può essere trasmessa all’uomo) e
soprattutto perché più tempo lasciamo le lesioni
22
Allevamento rurale del coniglio
di appetito con presenza di forme diarroiche oltre
ad una gran sete. La morte degli animali arriva
improvvisa.
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario.
Cura
In caso di diagnosi certa della malattia si può
intervenire con medicinali prescritti da un veterinario.
Prevenzione e igiene d’allevamento
Per prevenire questa forma patologica è necessario
attuare
una
corrette
tecniche
d’allevamento
mantenendo uno stato di tranquillità nell’allevamento.
Per stimolare il sistema immunitario consigliamo un
coadiuvante alimentare liquido (ZOOFOOD P/L: non è
prevista prescrizione sanitaria) da somministrare per
5-7 giorni (ogni 3 settimane) nella seguente dose: 1
ml (40 gocce) per litro d’acqua.
Lo Zoofood pl grazie alla sua azione immunostimolante
migliora anche il colostro e quindi anche l’immunità
dei coniglietti alla nascita.
È possibile comunque intervenite anche con un
prodotto a base di Lieviti e Lattobacilli utili per la
formazione della flora microbica intestina: prima e
vera difesa dell’organismo contro i batteri patogeni
intestinali. In questo caso si consiglia l’utilizzo di un
flacone spargitalco da 200 g (EUBIOTIC 200: non
è prevista prescrizione sanitaria) che si distribuisce
sui coniglietti appena nati. Si consiglia l’aspersione
di 1 grammo (due aspersioni circa) sulla nidiata
appena possibile dopo la nascita (in genere alla
senza trattarle maggiori saranno le spore fungine
che si distribuiranno nell’allevamento aumentando il
rischio di infezione agli altri animali e all’uomo.
Per le aree del muso il prodotto non va spruzzato
ma si deve utilizzare uno straccio imbevuto dello
spray e strofinarlo poi nelle zone colpite. Un’attenta
disinfezione deve essere fatta anche alle gabbie.
Sono da preferire allevamenti plein-air.
MICOSI
È una malattia provocata da funghi. Può essere
contagiosa sia per altri animali domestici che per
l’uomo.
Come avviene il contagio
L’acaro si trasmette per contatto diretto tra coniglio
parassitato e coniglio sano.
Sintomi principali
Si manifesta con la caduta del pelo e la formazione
di aree nude circolari con la tendenza ad espandersi.
Se non viene tempestivamente curata può arrivare a
denudare completamente il coniglio.
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario.
Cura
In caso di diagnosi certa si devono disinfettare i ricoveri
con soluzioni antimicotiche: consultare il veterinario.
I conigli colpiti possono essere trattati localmente con
bagni, spugnature e con prodotti per bocca: è sempre
consigliabile consultare un veterinario.
Prevenzione e igiene d’allevamento
Evitare il contatto tra i conigli e i gatti dato che questi
ultimi sono portatori sani della malattia. E’ opportuno
isolare gli animali colpiti.
Si consiglia inoltre di intervenire con soluzioni
dermatologiche a base di oli essenziali ed estratti
idroalcolici: APAGEL SPRAY. Il trattamento va fatto
una volta al giorno fino a remissione delle lesioni.
E’ importante controllare e trattare rapidamente
questa patologia perché è una zoonosi (può essere
trasmessa all’uomo) e soprattutto perché più tempo
lasciamo le lesioni senza trattarle maggiori saranno le
spore fungine che si distribuiranno nell’allevamento
aumentando il rischio di infezione agli altri animali e
all’uomo.
ENTERITE
È una forma patologica che può avere una causa
batterica generalmente associata a stress, errori di
gestione ed errori alimentari.
Come avviene il contagio
Questa malattia è determinata da cambiamenti
meteorologici, da stress dovuti a cambi di
alimentazione, sbalzi di temperatura, errori nello
svezzamento, ecc.
Sintomi principali
Negli animali colpiti si può osservare una diminuzione
23
Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura
perché è il periodo in cui si creano le condizioni a livello
intestinale per determinare la crescita esponenziale
dei batteri patogeni in seguito ad una serie di problemi
legati allo svezzamento. Contemporaneamente
allo svezzamento si consiglia di utilizzare anche un
prodotto a base di estratti vegetali che favoriscono
la digestione e ha un’azione tonica sui coniglietti:
NUOVO GI.RO.VIT . (non è prevista prescrizione
sanitaria). La posologia è la seguente: 0,5-1 ml per
litro d’acqua 6-8 giorni dopo lo svezzamento.
La prevenzione di questa forma patologica si attua,
oltre che con un cura dell’igiene ambientale, anche
con una corretta alimentazione privilegiando la
somministrazione di foraggi.
mattina quando si va in allevamento a controllare
i nidi) e ripetere il trattamento nel 2° e 3° giorno.
L’aspersione di questa polvere sui coniglietti, come
se fosse talco, permette ai lattobacilli e lieviti vivi ad
altissima concentrazione di attivarsi a contatto della
saliva e iniziare a colonizzare l’apparato digerente.
Basta una piccolissima quantità a contatto con le
labbra o assunta durante la poppata: sui capezzoli
inumiditi dalla saliva dei coniglietti aderisce il prodotto
e facilmente i lattobacilli vivi colonizzano l’apparato
digerente del coniglietto.
Per fare un esempio l’intestino di un coniglietto alla
nascita è come una sala da cinema con le poltrone
vuote; appena nato assume con la bocca i batteri
presenti nell’ambiente e sulla mammella della coniglia
(anche e soprattutto quelli patogeni) che entrano e si
siedono nelle poltrone vuote. Se però precocemente
l’intestino del coniglio è stato colonizzato con lieviti e
lattobacilli somministrandoli vivi alla nascita e nelle
prime ore , questi si sono seduti nelle poltrone e
impediscono ai patogeni di trovare posto.
E’ importante mettere in evidenza che i batteri
non sono nuotatori che navigano nell’intestino
controcorrente ma hanno (Coli, Salmonelle, ecc.)
delle appendici (pili adesivi) che gli permettono di
aderire sulle cellule dell’intestino.
Se questi punti di adesione sono occupati da una
buona flora microbica i batteri sono esclusi.
MASTITI
È un’infezione, provocata da stafilococchi alle
mammelle è accompagnata da un’infiammazione
delle ghiandole mammarie.
Come avviene il contagio
La diffusione della malattia avviene per contatto
diretto tra la femmina e ambienti inquinati dallo
stafilococco.
Sintomi principali
L’infezione determina la formazione di ascessi su uno o
più capezzoli. Questa situazione determina l’insorgere
di sensazioni di fastidio nelle femmine ammalate
oltre ad un abbattimento generale dell’animale che
tende ad abbandonare la nidiata. Le mammelle si
presentano calde, gonfie dure e dolenti al tatto.
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario.
Cura
In caso di infezione accertata si possono impiegare
delle pomate a scopo terapeutico.
Prevenzione e igiene d’allevamento
Una corretta prevenzione prevede il mantenimento di
buone condizioni igieniche nell’allevamento.
COLIBACILLOSI
È una malattia provocata da un batterio (Eschericchia
coli) normalmente presente nella flora batterica del
coniglio.
Come avviene il contagio
Errori alimentari causano una proliferazione di coli
che determinano pericolose enteriti. Ad aggravare
la situazione possono contribuire scarse condizioni
igieniche e situazioni ambientali sfavorevoli.
Sintomi principali
Negli animali la malattia si manifesta con abbondanti
diarree maleodoranti alternate a stitichezza.
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario.
Cura
È possibile l’impiego di medicinali da diluire nell’acqua
da bere.
Prevenzione e igiene d’allevamento
Per aumentare le difese immunitarie degli animali e
contro la colibacillosi consigliamo un trattamento con
NUOVO GR (non è prevista prescrizione sanitaria)
in queste dosi: 1 ml per litro d’acqua dal 4° giorno
dopo lo svezzamento per 6-8 giorni. Si tratta di una
miscela di Oli Essenziali attivi nei confronto di ceppi
patogeni di coli salmonelle, ecc. e miscela di estratti
immunostimolanti. Se ne consiglia l’uso nel periodo
che va dal 4° giorno dopo lo svezzamento al 12°
24
Allevamento rurale del coniglio
Altre problematiche
collegate
all’igiene d’allevamento
In questa situazione il coniglio non può masticare
correttamente e si provocano lesioni all’interno della
bocca: ulcere e ascessi.
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario.
Cura
È possibile il pareggiamento, quando necessario, dei
denti.
Prevenzione e igiene d’allevamento
I denti del coniglio crescono in maniera continua e il
loro consumo costante viene garantito dall’abrasione
tra dente e dente e dal consumo di alimenti piuttosto
duri. Si consiglia una costante distribuzione di foraggi
secchi. Nella scelta dei riproduttori evitare di preferire
soggetti con linee parentali che hanno manifestato
queste problematiche.
PIAGHE PODALI
È una situazione patologica strettamente collegata
all’ambiente d’allevamento.
Da cosa viene causata
Causa di queste lesioni è il pavimento (in rete) delle
gabbie che può essere non idoneo oppure l’eccessiva
umidità o scarse condizioni igieniche nel caso gli
animali siano allevati a terra su paglia.
Sintomi principali
I conigli che accusano questo fenomeno agitano e
si leccano spesso gli arti feriti. I garretti infiammati
appaiono screpolati e ricoperti da piaghe. Il pelame
che protegge i garretti appare molto consumato.
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario.
Cura
Queste lesioni sono difficilmente curabili perché il
peso del coniglio ne ostacola la cicatrizzazione. Inoltre
non appena la pelle si ulcera gli arti sono colpiti
da infezioni profonde che interessano i sottostanti
tessuti ossei del piede. Si può tentare comunque la
cura dei conigli colpiti associando alla massima pulizia
ambientale l’allestimento di uno strato molto alto e
soffice di lettiera (ottima la paglia quando è pulita)
e terapie antibiotiche generali e locali consigliate dal
veterinario.
Prevenzione e igiene d’allevamento
Questo stato patologico, che non è riconducibile
alla presenza di microrganismi (anche se si possono
riscontrare spesso infezioni secondarie), può essere
prevenuto migliorando la struttura del pavimento
delle gabbie e le condizioni igieniche dell’intero
allevamento.
A livello di prevenzione, e cura, consigliamo di utilizzare
APAGEL SPRAY localmente. Il prodotto contiene Oli
essenziali antibatterici, antifungini e soprattutto
estratto cicatrizzanti (Calendula,Echinacea, ecc) che
favoriscono rapidamente la chiusura della lesione.
PARALISI ARTI POSTERIORI
Questo problema può essere causato da Batteri,
Pasteurellosi, ecc. in grado di provocare meningite.
Da cosa viene causata
Si tratta di batteri che si diffondono generalmente
per via aerea ma anche per contatto diretto (orale,
genitale) da animale infetto ad animale sano. Può
anche avere origine traumatica causata da lesioni alla
spina dorsale che interrompe la conduzione nervosa
nella parte inferiore del corpo.
Sintomi principali
Gli arti posteriori si mostrano immobili e stesi e
impediscono al coniglio di camminare.
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario.
Cura
È molto difficile risolvere problemi legati a cause
nervose: rivolgersi a un veterinario.
Prevenzione e igiene d’allevamento
I conigli che presentano questo problema devono
essere rimossi. Nella scelta dei riproduttori evitare
di preferire soggetti con linee parentali che hanno
manifestato queste problematiche.
ERRORI ALIMENTARI
A causa di errori alimentari nell’allevamento del
coniglio si assiste ad una mortalità di giovani, adulti
e riproduttori
Da cosa viene causata
Il problema è causato da errori alimentari
Sintomi principali
I sintomi premonitori sono spesso diarree maleodoranti
e depressione degli animali. A volte questi fenomeni
si evidenziano anche in piccoli coniglietti ad un’età di
2-3 settimane.
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario.
Cura
Cambio di regime alimentare.
CRESITA ANOMALA DEI DENTI
È un problema spesso determinato da un’alimentazione
non corretta.
Da cosa viene causata
Questa situazione si manifesta in conseguenza di
un consumo prolungato di alimenti non idonei come
cereali, pane, ecc. che non favoriscono l’abrasione
degli incisivi. A volte la causa è da ricercare anche in
malformazioni della mandibola o traumi.
Sintomi principali
Si osserva una crescita anomala degli incisivi che
possono arrivare a sporgere oltre la rima labbiale.
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Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura
Prevenzione e igiene d’allevamento
In presenza di errori alimentari consigliamo di
utilizzare un Integratore vitaminico e di oligoelemento
completamente naturale (senza vitamine sintetiche)
alla dose di 10 g miscelato nella razione di 3 coniglietti
oppure miscelato nell’alimentazione alla dose di 2030 g per kg di alimento. E’ comodo utilizzarlo quando
si somministra un pastone inumidito a base di crusca
e cereali.
Da queste mortalità l’allevatore si può difendere anche
con una adeguata gestione igienico - alimentare.
Nel caso infatti di mortalità che colpiscono gli animali
tra la terza e la quinta settimana, la migliore profilassi
consiste in una corretta alimentazione che consenta
un passaggio graduale ed armonico dalla digestione
lattea a quella solida. Particolarmente indicata la
somministrazione di mangime (meglio se fioccato)
poco proteico e fibroso, oppure di fieno e/o crusca;
utile impiego trova anche l’uso di lieviti e fermenti
vivi, che favoriscono uno sviluppo armonico della
microflora digestiva.
Mortalità significative si osservano anche dalla
quinta alla nona settimana di vita e cioè nel periodo
postsvezzamento.
Tra i principali motivi che favoriscono questa situazione
ricordiamo:
- cambio di tipo di alimentazione con conseguente
instaurarsi di un altro tipo di flora microbica digerente;
- aumento del tasso proteico degli alimenti (il latte di
coniglia contiene solamente il 13% circa di proteine);
- aumento della richiesta di fibra grezza, da parte
degli svezzati;
- cambio di gabbia e/o di ambiente (stress molto
importante);
- rimescolamento delle covate con inevitabile contatto
fra animali sani e portatori o malati;
- temperatura ed altri parametri ambientali
sfavorevoli;
- caduta naturale delle difese anticorpali di origine
materna.
Nei conigli adulti invece gli errori alimentari possono
determinare forme cliniche legate al meteorismo:
Tiflite. Questa manifestazione morbosa, caratterizzata,
più che dalla diarrea, da un imponente meteorismo e
rigonfiamento addominale, ha un andamento acuto
e può portare a morte tutti i soggetti colpiti nel giro
di uno o pochi giorni. Gli animali malati presentano
un addome enormemente rigonfio, che difficilmente
si riesce a “palpare” perché teso come un tamburo.
I conigli possono inoltre presentare depressione e
difficoltà respiratoria. Molte volte la morte avviene per
asfissia, dovuta alla mancata espansione della cassa
toracica che risulta compressa dal rigonfiamento
addominale.
PATOLOGIA DA SVEZZAMENTO
Lo svezzamento e sicuramente uno dei momenti più
delicati dell’intero allevamento e in questa fase sono
frequenti fenomeni di dissenteria nei coniglietti da
poco allontanati dalla coniglia.
Da cosa viene causata
Errori di gestione. Queste situazioni dipendono, per
la maggior parte delle volte, da errori alimentari che
se si associano ad altre situazioni di stress possono
determinare elevate mortalità.
Sintomi principali
Dissenteria e mortalità nei coniglietti.
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario.
Cura
Corretta gestione della fase di svezzamento
Prevenzione e igiene d’allevamento
Durante questo periodo ai conigli deve essere
somministrato poco mangime, meglio se sotto forma
di cereali e leguminose fioccati, mentre si deve
abbondare con il fieno e l’acqua. La somministrazione
di fermenti lattici, da sciogliere nell’acqua aiuta
i coniglietti a superare questa fase. Ideale come
prevenzione e cura delle forme diarroiche è anche
la somministrazione di carrube che possono essere
somministrate tal quale o a pezzi.
Altro sistema per aiutare i piccoli conigli a superare
questa fase è la somministrazione di acqua di
bevanda con il 3% di aceto (30 ml di aceto per litro
d’acqua). Questa somministrazione deve essere fatta
da tre giorni prima dello svezzamento a tre giorni
dopo. Con questo sistema si abbassa leggermente
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Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura
del dismicrobismo intestinale postsvezzamento.
Quindi alla luce di questo oltre all’utilizzo dei due
prodotti NUOVO GR e NUOVO GI.RO.VIT sono
importanti i seguenti accorgimenti:
1. per ridurre lo stress invece di spostare i coniglietti
in una nuova gabbia , provvedete a spostare la madre
lasciando i coniglietti nell’ambiente che conoscono fin
da piccoli.
2. razionare la quantità di mangime da somministrare
almeno per i primi 10 - 15 giorni (un coniglietto medio
non dovrebbe mangiare più di 30-40 g di mangime al
giorno) e comunque alla mattina è importante che
la mangiatoia sia completamente vuota , se rimane
anche solo qualche pellet di mangime vuol dire
abbiamo somministrato troppo mangime.
3. somministrare a volontà fieno che favorisce la
masticazione e la digestione.
4. solo dopo i primi 10-15 giorni è possibile
aumentare gradatamente le quantità di mangime fino
a somministrarlo a volontà.
il pH dell’apparato digerente contrastando i batteri
dannosi (Escherichia coli) responsabili di pericolose
enteriti mortali.
Durante questo periodo non devono essere
somministrati foraggi freschi.
Per aumentare le difese immunitarie degli animali e
contro la colibacillosi consigliamo un trattamento con
NUOVO GR (non è prevista prescrizione sanitaria)
in queste dosi: 1 ml per litro d’acqua dal 4° giorno
dopo lo svezzamento per 6-8 giorni. Si tratta di una
miscela di Oli Essenziali attivi nei confronti di ceppi
patogeni di Coli, Salmonelle, ecc e miscela di estratti
immunostimolanti. Se ne consiglia l’uso nel periodo
che va dal 4° giorno dopo lo svezzamento al 12°
perché è il periodo in cui si creano le condizioni a livello
intestinale per determinare la crescita esponenziale
dei batteri patogeni in seguito ad una serie di problemi
legati allo svezzamento. Contemporaneamente
allo svezzamento si consiglia di utilizzare anche un
prodotto a base di estratti vegetali che favoriscono
la digestione e ha un’azione tonica sui coniglietti:
NUOVO GI.RO.VIT . (non è prevista prescrizione
sanitaria). La posologia è la seguente: 0,5-1 ml per
litro d’acqua 6-8 giorni dopo lo svezzamento.
È necessario però tenere presente che spesso i
problemi di enteriti post svezzamento dipendono da
alterazioni della flora microbica intestinale che non
riesce più a controllare i batteri patogeni. Queste, in
base alle nostre esperienze le principali motivazione
che mettono la flora microbica è in difficoltà in questa
fase:
- i coniglietti sono passati improvvisamente da una
alimentazione a base di latte e mangime(fieno) ad
una a base solo di mangime e quando va bene un po’
di fieno. Ciò comporta una modifica della componente
enzimatica/digestiva e dell’equilibrio delle popolazioni
batteriche utili della flora microbica intestinale. Questi
cambi sono comunque cambi alimentari sempre
troppo veloci rispetto all’adattamento degli enzimi
digestivi e dell’equilibrio del flora microbica.
- altro fattore di stress connesso con lo svezzamento
è il momento in cui i coniglietti vengono tolti dalla
gabbia della madre subiscono lo stress del nuovo
ambiente che non conoscono. Questa situazione
spesso comporta che stanno il primo giorno senza
mangiare per poi alla notte sotto l’effetto della
fame, durante il silenzio e la tranquillità notturna,
si abbuffano di mangime. Spesso capita di trovare
alla mattina successiva i coniglietti con della pance
enormi per essersi riempiti di mangime. E’ qui che
iniziano i problemi che poi esplodono con la diarrea al
10° - 13° giorno dopo lo svezzamento.
L’apparato digerente del coniglietto è impreparato
enzimaticamente (non ha ancora un corredo
enzimatico adeguato) a digerire quella quantità di
mangime; ciò innesca una serie di problemi alla base
ASCESSI
La formazione di ascessi è una problematica inerente
l’apparato tegumentale.
Da cosa viene causata
È provocata da errori di gestione legati all’ambiente
d’allevamento: si va dai traumi (anche con corpi
estranei penetranti), alle ferite da morso o graffio
di soggetti conviventi o alle patologie dentali (molto
frequenti). Altre cause possono essere le cattive
condizioni igienico sanitarie ed errori alimentari.
Queste lesioni si trasformano in ascessi a seguito
dell’attività secondaria di diverse specie di batteri.
Sintomi principali
Formazione di ascessi.
Diagnosi
La diagnosi esatta viene fatta da un veterinario.
Cura
Per la cura è consigliabile sentire il parere di un
veterinario.
Prevenzione e igiene d’allevamento
A livello preventivo si consiglia l’impiego di idonee
attrezzature d’allevamento e una corretta gestione
dell’allevamento.
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Allevamento rurale del coniglio
Abbonati al Bollettino di BassaCorte
Il Bollettino di BassaCorte è un servizio di Assistenza
Tecnica Specialistica istituito dal Centro Studi Règia
Stazione Sperimentale di Pollicoltura.
È rivolto ad allevatori e appassionati che per lavoro,
integrazione del reddito o hobby, si dedicano alla
conservazione della biodiversità e all’allevamento di
animali di bassa corte per produzioni di qualità.
Più in particolare il bollettino è rivolto:
- a chi vuole conservare la biodiversità locale
allevando razze autoctone o locali e vuole far parte del
Programma Nazionale di Conservazione delle razze
avicole confrontandosi anche con altri allevatori;
- agli Agriturismi che allevano pollame destinato alla
ristorazione agrituristica e vogliono razionalizzare le
diverse attività zootecniche producendo al costo più
basso uova e carni di qualità da proporre ai clienti;
- alle Fattorie Didattiche che vogliono avere
informazioni, allevare gli animali tipici del loro territorio
e organizzare attività didattiche e dimostrative in
grado di differenziare l’offerta educativa ottenendone
anche un certo reddito;
- a chi alleva pollame allo scopo di integrare il
reddito e cerca una risposta per risolvere i problemi
burocratici e riuscire a vendere uova e prodotti
macellati valorizzando al meglio il suo lavoro;
- a chi alleva pollame per autoconsumo e vuole
ottenere prodotti genuini per la sua famiglia o gli
amici e desidera trovare ogni mese consigli pratici
su come alimentarli nel migliore dei modi utilizzando
materie prime genuine e prodotti del territorio;
- agli hobbisti che allevano gli avicoli per passione
e cercano una guida mensile su come riprodurre e
allevare al meglio i loro animali ottenendo dei veri
campioni.
La nostra Associazione collabora inoltre con Enti,
Associazioni, Ditte e Gruppi organizziando e/o
partecipando a Corsi e Incontri di formazione
o aggiornamento. Agli incontri in aula segue la
realizzazione di dispense elettroniche gratuitamente
distribuite ai partecipanti al corso. Le pubblicazioni
sono inviate anche agli iscritti al Bollettino di
BassaCorte.
Tra i diversi servizi offerti dal Bollettino di BassaCorte
anche le pubblicazioni elettroniche.
Di seguito si elencano le Pubblicazioni elettroniche
disponibili agli abbonati al Bollettino di BassaCorte.
Guarda l’elenco
delle pubblicazioni elettroniche
disponibili agli iscritti al Bollettino di BassaCorte.
Iscriviti al Bollettino di BassaCorte
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I nostri Servizi di Consulenza
Il Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura, come previsto dallo Statuto dell’Associazione,
attua servizi di consulenza a favore di Aziende Agricole, Ditte, Società, Associazioni ed altre forme di impresa
riconosciute. In particolare, tra le diverse attività, negli ultimi anni abbiamo acquisito esperienze nelle attività di
seguito elencate.
Indagine storica sulla biodiversità
legata a un determinato territorio
la qualità delle loro produzioni, nessuno li conosce,
nessuno li ha mai considerati.
In queste situazioni la valorizzazione delle razze
autoctone o dei prodotti locali può portare ad una
qualificazione del lavoro delle imprese zootecniche
aumentandone il reddito. Alcune nostre esperienze
dimostrano come è possibile ridare dignità a
produzioni rurali legate alla tradizione e al territorio.
Grazie ad un archivio storico ben fornito e
continuamente arricchito si realizzano indagini
storiche sulle antiche razze domestiche che hanno
accompagnato lo sviluppo della zootecnia italiana. Allo
scopo viene redatta una esposizione ordinata di fatti e
avvenimenti del passato quali risultano da un’indagine
critica. In questo modo si ottiene un’acquisizione
di notizie che consentono di stabilire l’autenticità di
una razza, o di un prodotto, e la sua presenza in un
determinato comprensorio. La ricognizione storica
sulle razze rustiche individua inoltre le connessioni
reciproche con la realtà agricola del tempo per cui
è lecito tracciarne un’evoluzione nel tempo e nello
spazio.
Predisposizione di progetti
di fattibilità e disciplinari per
allevamenti condotti con metodo
biologico
L’applicazione del Regolamento Comunitario sulla
zootecnia biologica dà ai consumatori la garanzia di
acquisire prodotti di origine animale sani e genuini
offrendo agli agricoltori una preziosa opportunità di
reddito.
Programmi di recupero della
biodiversità e ricostituzione delle
produzioni legate al territorio
Allevamenti alternativi
I nuovi orizzonti che si stanno aprendo per le imprese
agricole mettono a disposizione dell’allevatore nuove
opportunità di reddito. I miglioramenti ambientali per
attività faunistiche, l’allevamento della selvaggina a
scopo faunistico o alimentare e tante altre sono attività
alternative che richiedono, per il loro conseguimento,
una sofisticata “tecnologia naturale” e una esperienza
non indifferente.
Queste conoscenze sono messe a disposizione
di allevatori che sanno trovare nelle produzioni
alternative una risposta alle opportunità di reddito
che il mercato sta offrendo.
Questi allevamenti alternativi (lepre, starna, struzzo,
maiali allo stato brado, ecc.) richiedono la disponibilità
di ambienti naturali, non prevedono investimenti
onerosi e mantengono uno stretto legame con
l’ambiente e le tradizioni.
Buona parte della nostra biodiversità zootecnica è
andata persa nel corso del secolo appena passato
a causa di un abbandono ingiustificato di alcune
produzioni allora considerate non produttive. Oggi la
cultura e le esigenze dei consumatori sono cambiate e
le antiche tradizioni vengono valorizzate e promosse.
Molte razze non più presenti nel nostro territorio
possono però essere recuperate e riportate/riadattate
nel bioterritorio d’origine. Anche le produzioni legate
al territorio )incroci storici di prima generazione)
possono essere riproposti ad imprese agricole
interessate a riqualificare le proprie produzioni.
Piani di conservazione e/o
miglioramento razze autoctone
Per condurre con efficacia un’attività di conservazione
di razze autoctone è necessario procedere in modo
corretto con iniziative che, di volta in volta, servono a
consolidare i risultai raggiunti e preparano il terreno
per iniziative di valorizzazione.
in base all’esperienza acquisita si attuano programmi
per la conservazione della variabilità genetica delle
razze autoctone e, successivamente, l’attivazione
di programmi di miglioramento genetico per attività
economiche.
Predisposizione di strategie
commerciali
Si predispongono programmi di fattibilità e strategie
produttive per Aziende Agrituristiche, Fattorie
Didattiche, Agri – Gril, Vendita dei prodotti con “Filiere
corte” o “a chilometro zero”, strategie per vendita dei
prodotti in azienda, Mercati Contadini o Porta a porta.
Programmi per valorizzazione
razze autoctone e produzioni
legate al territorio
Supporto all’imprenditoria
giovanile
Si provvede a definire programmi di sviluppo per
“Primo insediamento” con definizione dei modelli
aziendali, degli investimenti e dell’organizzazione dei
lavori.
A volte si allevano animali che la tradizione ha da
sempre tramandato ma che non hanno un nome,
non hanno una storia: a parte la tradizione orale, e
32
Marzo 2015
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