COMUNE DI ORISTANO
COMUNE DI SAN VERO MILIS
COMUNE DI NURACHI
donne d’altrimari
ORISTANO
SAN VERO MILIS
NURACHI
8 >24 LUGLIO 2008
REGIONE SARDEGNA
Assessorato allo spettacolo e attività culturali
Assessorato al Turismo
PROVINCIA DI ORISTANO
Elon Grafica
St ud i o di C om un i c a z i on e
ROCKHAUS
BLU STUDIO
Assessorato alla Cultura
COMUNE DI SAN VERO MILIS
Assessorato alla Cultura
COMUNE DI ORISTANO
Assessorato alla Cultura
PUB L CEM
COMUNE DI NURACHI
Assessorato alla Cultura
Fondazione Banco di Sardegna
GAL
MBS
MONTIFERRU•BARIGADU•SINIS
N
VA
TELEVISIONE
donne d’altrimari
Il Festival Dromos compie dieci anni e per l’occasione si trasforma in evento territoriale, dilatato nel tempo - dall’8 al
24 luglio - e articolato nello spazio, con il coinvolgimento dei comuni di San Vero Milis, nel magico scenario naturalistico di Capo Mannu, di Oristano, nel gioiello architettonico di Piazza Cattedrale e di Nurachi, nei suggestivi ambienti
della casa padronale dedicata a Peppetto Pau. In stretta sintonia operativa e poetica con la rassegna Altrimari.
Meticci in Sardegna e nel Mediterraneo, Dromos festeggia il suo decennale con un festival prevalentemente declinato “al femminile”, con la partecipazione di donne/artiste provenienti soprattutto da quelle terre di “confine” spesso
interessate da conflitti di natura militare, politica e/o sociale. Donne d’altrimari si propone pertanto come un evento
musicale, letterario e artistico che vuole interrogarsi sul ruolo della figura femminile in una fase storica in cui il
montante fondamentalismo - nutrito da costanti pregiudizi e stereotipi negativi - penalizza in primo luogo la donna.
Alcune delle artiste presenti, con la loro attività, il loro impegno e la loro costante opera di mediazione e di apertura al
dialogo culturale, hanno costituito un freno alla diffusione dell’integralismo e un antidoto alla proliferazione di un
estremismo politico che strumentalizza la religione, mortifica la cultura, diffonde il fanatismo ed umilia soprattutto le
donne e i soggetti più deboli della società. Stiamo vivendo in un momento storico in rapido cambiamento: cresce
l’insicurezza, si acuiscono le differenze economiche, vanno in crisi gli equilibri tradizionali (culturali, sociali, economici e territoriali), si rompono le solidarietà createsi nel vecchio mondo. Ciò comporta, come sempre, il movimento
di genti che si trasferiscono da luoghi meno sicuri e più poveri verso terre e culture che, apparentemente, paiono
offrire la soluzione ai loro disagi. Dall’altra parte, i paesi recettori di tali flussi sono anch’essi in crisi, attraversati da
vecchie e nuove tensioni sociali. Nasce la paura dell’altro e del diverso e si rinsaldano forme di identità create appositamente per escludere anziché includere. In un simile contesto si arriva a considerare un disvalore soprattutto il
concetto di “meticciato”. Donne d’Altrimari, contaminando etnie, mondi culturali e generi artistici, è un contributo
teso a infrangere questo stato di cose, con ironia e con la dirompente sincerità dell’arte, sottolineando il principio che
non esiste un’origine delle culture, una purezza iniziale che continua indistinta fino ai giorni nostri e ci distingue dagli
altri. La cultura è frutto di continue contaminazioni che avvengono nel processo storico e le figure femminili coinvolte
nel festival sapranno dimostrare, tutte, una sorprendente capacità di creare scenari meticci, per offrire nuovi e più
coinvolgenti suoni, ritmi, colori, parole e suggestioni alle lunghe, frenetiche e insonni notti di San Vero Milis, di
Ivo Serafino Fenu
Oristano e di Nurachi.
pinar yolacan
L’immagine del festival Dromos ha la firma, quest'anno, dell’artista turca Pinar Yolaçan che, sin dagli esordi,
ha impostato la sua poetica sulla deperibilità dei cibi e sui paradossi del consumismo occidentale. Giovane
donna d’altrimari, nata ad Ankara nel 1981, racconta con le sue fotografie storie di donne anch’esse
d'altrimari. L’opera che compare sui manifesti è tratta dalla serie Maria, 22 ritratti fotografici di donne afrobrasiliane scattati sull’isola di Itaparica, nello stato brasiliano di Bahia, un tempo centro del traffico degli
schiavi in Brasile e, a tutt’oggi, quello che possiede la più forte impronta africana in termini di cultura e usanze. Le modelle hanno un’età che oscilla dai 27 ai 90 anni e vestono abiti barocchi e cangianti che la Yolaçan ha
ideato e realizzato per loro. Ispirandosi alle statue devozionali del barocco coloniale portoghese, presenti,
numerose, nelle chiese di Bahia, ha utilizzato velluti, sete preziose ma, anche, interiora di animali, placente,
intestini, trippe e testicoli. La composizione piramidale, le calibratissime rotazioni delle teste e dei busti
conferiscono a ogni ritratto un carattere fortemente pittorico che evoca i maestri ritrattisti del `500 e del `600
italiano e spagnolo. Tuttavia all’apparente compiacimento estetico si contrappone una dura denuncia sulla
degenerazione della società dei consumi: il cibo più economico dei paesi del terzo e quarto mondo diventa
materia prima dei prodotti cosmetici delle civiltà industrializzate e l’abbinamento donna-cibo, con la deperibilità di quest’ultimo, non può non fare di questi ritratti delle potenti vanitas contemporanee e, dunque, una
cruda metafora dell’anatomia femminile e del suo uso e consumo nello show business. Sono storie di un
colonialismo mai venuto meno nei secoli, in perenne mutazione ma non meno soverchiante, come lo fu, con
l’arrivo del Cattolicesimo in Brasile, l’imposizione forzata del nome Maria agli indigeni e agli schiavi africani.
serenate demodè per Frida
ore 21.30
ore 21.30
ore 22.00
ore 20.00
ore 22.30
ore 22.00
ore 20.00
Bebo Ferra & Paolino Dalla Porta amor sacro, amor profano
Asilo Sant’Antonio, Via Sant’Antonio, Oristano - ingresso libero
ore 24.00
Dopofestival
Capo Mannu, Marina di San Vero Milis - ingresso libero
ore 22.30
Noa genes & jeans
ore 22.00
ore 22.00
Noa, P. Yolacan, M. Murgia, M. A. Mongiu donne d’altrimari ore 19.30
Asilo Sant’Antonio, Via Sant’Antonio, Oristano - ingresso libero
15 Michela Murgia & Coro di Oniferi altremadri parte I
14
14
s’attittu
Giardino del Museo Civico, Via Santu Eru, San Vero Milis - ingresso libero
13 “Su Veranu” coro femminile di Fonni
Asilo Sant’Antonio, Via Sant’Antonio, Oristano - ingresso libero
12 Persepolis proiezione del film di Marjane Satrapi
Asilo Sant’Antonio, Via Sant’Antonio, Oristano - ingresso libero
11 Armeria dei Briganti
Asilo Sant’Antonio, Via Sant’Antonio, Oristano - ingresso libero
10 SMS mostra d’arte contemporanea - inaugurazione
Piazza Cattedrale, Oristano - ingresso €13+ d.p.
the lost chords
piano portraits parte I
Carla Bley & Paolo Fresu
9 Silvia Corda
Centro Sociale di Via San Nicolò, San Vero Milis - ingresso libero
8 PAV collezione d’arte contemporanea di Time in Jazz - inaugurazione
programma 8>24 luglio
piano portraits parte II
gracias
altremadri parte II
Dopofestival
Spazio concerti Museo P.Pau, Via Dante, Nurachi - ingresso €15 + d.p.
Dopofestival
24 Dee Dee Bridgewater RED EARTH - a malian journey
Spazio concerti Museo P.Pau, Via Dante, Nurachi - ingresso €5 + d.p.
the one love movement on bantu biko street
Cortile Museo P.Pau, Via Dante, Nurachi - ingresso libero
ore 24.00
ore 22.00
ore 24.00
ore 22.00
ore 21.30
Caramel
proiezione del film di Nadine Labaki
ore 20.00
ore 22.00
ore 22.00
ore 22.00
ore 21.30
ore 24.00
ore 22.30
ore 22.15
ore 22.00
Donne di Nurachi mostra fotografica (Centro Storico) - inaugurazione
23 Simphiwe Dana
21
Asilo Sant’Antonio, Via Sant’Antonio, Oristano - ingresso libero
elegiaco
abba mama
Daniele di Bonaventura & Marcello Peghin
Asilo Sant’Antonio, Via Sant’Antonio, Oristano - ingresso libero
20 Gavino Murgia & Francesco Sotgiu
1ì9
eva
Asilo Sant’Antonio, Via Sant’Antonio, Oristano - ingresso libero
1ì8 A2C
Giardino del Museo Civico, Via Santu Eru, San Vero Milis - ingresso libero
17 Arcipelaghi proiezione del film di Giovanni Columbu
Capo Mannu, Marina di San Vero Milis - ingresso libero
Dopofestival
Omara Portuondo
Michela Murgia & Silvia Corda
1ì6 Silvia Corda
carla bley
paolo fresu
Carla Bley> piano
Steve Swallow> el. bass
Andy Sheppard> ten & alto sax
Billy Drummond> dr
Paolo Fresu> tpt, flh, effects
concerto
mercoledì 9 luglio ore 22.30
Piazza Cattedrale
9
Oristano
ingresso 13€ + d.p.
the lost chords
Un evento straordinario: il quartetto “The
Lost Chords” formato da Carla Bley incontra Paolo Fresu. Mentre scriveva nuova
musica per il suo quartetto, Carla Bley
ascoltò la tromba di Paolo Fresu. Era “elegante ed eloquente, terrena e al tempo stesso eterea”. Una serata durante la quale si
ascolteranno le splendide composizioni
della Bley con gli interventi solistici del grande Paolo Fresu. Composizioni complesse e
articolate, raffinate e ironiche che passano
dalle tonalità swing con citazioni charleston
al funky, ricercando le strade più
all’avanguardia anche nella musica più
dimenticata del passato. Pianista, compositrice, arrangiatrice, band leader, Carla Bley
è uno dei personaggi più eclettici della
scena jazz internazionale: negli anni
Settanta, è l’indiscutibile signora
dell’avanguardia, in quanto compositrice
dei brani più significativi di Paul Bley e,
insieme a Charlie Haden, ispiratrice e guida
della Liberation Music Orchestra. Il progetto
Lost Chords è una delle punte di diamante
della musica contemporanea di oggi.
donne d’altrimari
si raccontano
L’incontro tra la cantante israeliana Noa,
l’artista turca Pinar Yolaçan, la scrittrice sarda Michela Murgia e Maria Antonietta
Mongiu, anch’essa sarda, archeologa ma
prestata alla politica, può costituire un significativo momento di confronto tra Donne
d’altrimari. Dromosfestival ha, infatti, posto
al centro, tramite una serie di eventi artistici
di qualità, la figura femminile come soggetto
primario in una fase storica in cui fondamentalismi di diversa natura nutriti da costanti
pregiudizi e stereotipi negativi - penalizzano
in primo luogo la donna. Tutte, con la loro
opera, il loro impegno spesso ben più ampio
e articolato rispetto al solo ambito artistico e
professionale, proprio attraverso la loro
costante opera di mediazione e di apertura al
confronto culturale, possono definirsi “donne di pace” e tutte hanno contribuito o possono contribuire a combattere
quell’estremismo che strumentalizza la religione, mortifica la cultura, diffonde il fanatismo ed umilia soprattutto le donne.
noa
pinar yolacan
michela murgia
m. antonietta mongiu
parole in libertà
lunedì 14 luglio ore 19.30
Asilo Sant’Antonio
Oristano
ingresso libero
14
michela murgia
coro di oniferi
altremadri parte 1
parole e musica
martedì 15 luglio ore 22.00
15
Capo Mannu
Marina di San Vero Milis
ingresso libero
michela murgia
silvia corda
altremadri parte II
parole e musica
mercoledì 16 luglio ore 22.15
16
Capo Mannu
Marina di San Vero Milis
ingresso libero
altremadri
«Gira la gonna alla luce della luna
scoprendo il tesoro dei piccoli piedi.
Si muove lenta la forma morbida
di una dea familiare,
seguendo il ritmo del vento
come fosse la prima volta,
l’ultima, l’unica.
Tra quelle pieghe di donna e di gonna
risuona l’eco di una nenia antica,
mentre il seno gonfio di storie
proietta il suo profilo
addosso alle stelle immobili.
Madre mia, raccontami ancora
di quanti figli unici
sono nata sorella»
Accompagnata ora dai suoni gutturali e
potenti del Coro a Tenore “San Gavino” di
Oniferi, ora dalle atmosfere rarefatte del jazz
della pianista Silvia Corda, si muove e riavvolge il filo rosso di tante storie di donne
d’altrimari la scrittrice Michela Murgia. Un
andare curioso e impertinente tra pieghe di
donna e di gonna, alla ricerca di quell’“idea” di
femminilità sarda troppo spesso declinata al
maschile, ora mitizzata ora offesa ma, difficilmente compresa. In un testo inedito, appositamente creato per il decennale del festival
Dromos, una delle più versatili e interessanti
scrittrici della nuova narrativa sarda, racconta,
in un’ottica tutta al femminile, con ironia e
originalità, di donne ma, soprattutto, di tanti
“figli unici” di cui si sente sorella.
noa
Noa> voce, percussioni
Gil Dor> chitarre
Gil Zohar> tastiere
Anat Firestone> basso elettrico
Jean Paul Zimbris> batteria
Gadi Seri> percussioni
concerto
martedì 15 luglio ore 22.30
15
Capo Mannu
Marina di San Vero Milis
ingresso libero
genes & jeans
Genes & Jeans nasce dall'idea di Noa di
ricercare e rivisitare le canzoni yemenite che
aveva ascoltato da ragazza dalla nonna. Così
è andata alla ricerca delle tante e sconosciute voci provenienti dallo Yemen, ascoltando
centinaia di brani. Le belle melodie e le meravigliose voci hanno toccato profondamente
la donna nata in Israele e cresciuta a New
York, dove queste canzoni pian piano si affievolivano per essere sostituite da quelle di
Joni Mitchell e Paul Simon. Al tempo stesso
le era chiaro che avrebbe dovuto cercare una
propria e originale strada per connettersi alle
sue radici. Così ha ripensato ai vecchi testi
delle canzoni ebraico-yemenite, piene di
amore e di desiderio, di sogni irrealizzati, di
pene, di calore, di polvere e vento. Ha ripensato alla storia della sua famiglia, allo straziante viaggio dallo Yemen in Israele, ai viaggi del nonno in Africa e finalmente
all'approdo negli Usa, alla scelta di tutta la
sua famiglia di seguire il cuore
dell’adolescente Noa nel ritorno in Israele e
da qui riabbracciare il Mondo sulle ali della
musica, prima semplicemente come una
giovane donna, poi anche come madre.
gracias
Voce carismatica e gestualità da attrice, la
seòora del Buena Vista Social Club di Compay
Segundo, Omara Portuondo, evoca l’incedere
lento delle melodie cubane. Nata a L’Avana nel
1930, fin dagli inizi degli anni ‘50 inizia a calcarvi le scene interpretando le canzoni tradizionali della sua terra contaminandole con il
jazz e con la bossanova che nel frattempo era
giunta sull’isola, fino a partecipare alla formazione di un nuovo stile detto “filin” (da “feeling”). Già diva nel suo Paese negli Anni ‘50 e
‘60, è stata salvata da un forzato ritiro dalle
scene dall'operazione Buena Vista (promossa
dal chitarrista Ry Cooder), che attraverso
svariate registrazioni e il film omonimo di Wim
Wenders, le ha dato la possibilità di conquistarsi la fama internazionale. Unica voce femminile di una formazione che dal 1998 in poi
ha valorizzato le singole personalità artistiche,
Omara Portuondo è in grado di spaziare, con
impressionante versatilità, attraverso le numerose tradizioni dell’ Isla Grande: son, guajira e
boleri (le ballate romantiche). Il suo repertorio, sterminato, presenta classici come Dos
Gardenias, He Perdido Contigo e Lagrimas
negras.
omara portuondo
Omara Portuondo> voce
Swami Jr.> chitarra
Harold Lopez Nussa> piano
Felipe Cabrera> basso
Batista Andrès Coayo> percussioni
Rodney Yllarza Barreto> percussioni
concerto
mercoledì 16 luglio ore 22.30
Capo Mannu
Marina di San Vero Milis
ingresso libero
16
Armeria dei Briganti
11
14
Serenate demodè per Frida
Bebo Ferra
Paolino Dalla Porta
Amor Sacro, Amor Profano
A2C
18
19
20
Eva
Daniele Di Bonaventura
Marcello Peghin
Elegiaco
Gavino Murgia
Francesco Sotgiu
Abba Mama
tutti i concerti alle ore 22.00
Asilo Sant’Antonio
Oristano
ingresso libero
concerti di uomini per donne d’altrimari
Uno spazio temporale e logistico quasi rubato dagli uomini a un festival nel quale protagonista è la donna, la
“Donna d’Altrimari” capace di esprimere quella versatilità e quella disponibilità al dialogo e all’ascolto troppo
spesso ignorata dall’universo maschile. Ma non si tratta di un furto, quanto, semmai, di un omaggio reso in
forma di musica a tali peculiarità femminili da artisti maschi che hanno saputo raccontarle al di fuori degli stereotipi in cinque momenti di grande intensità espressiva e con altrettanta sensibilità:
Serenate demodè per Frida - Armeria dei Briganti
Un concerto travolgente in una rilettura di mazurke e tarantelle e di tutto ciò che sembra suonare un po’ demodè per un quintetto capace di spaziare tra i più contrastanti generi musicali, in un omaggio irriverente e scanzonato alla donna raccontata dalla tradizione popolare che fonde sconcertanti stereotipi e grandi verità.
Amor Sacro, Amor Profano - Bebo Ferra & Paolino Dalla Porta
Con Amor Sacro, Amor Profano si rende omaggio alla donna attraverso le suggestioni suscitate sui due jazzisti dalla celeberrima opera di Tiziano nella quale vengono esaltati i diversi gradi dell'amore tipici della cultura
neoplatonica del Rinascimento, con sonorità che sanno fondere una forte dimensione poetica con l’energia,
il colore e la creatività caratterizzanti le composizioni di Dalla Porta e Ferra.
Eva - A2C
Il trio A2C composto da Stefano Careddu (pianoforte), Costantino Agus (contrabbasso) e Beppe Albanese
(batteria) in occasione del festival Dromos rielabora con raffinate sonorità alcuni celebri brani del repertorio
jazz oramai divenuti dei classici e dedicati, tutti, alla figura femminile.
Elegiaco - Daniele Di Bonaventura & Marcello Peghin
Fra echi di tango, Africa, Mediterraneo e personali proiezioni sonore, i due musicisti creano una musica viva,
varia e aperta a molteplici colorazioni, ricollegandosi a una tradizione popolare antica e sanguigna, che accarezza con lievità il jazz strizzando l’occhio al flamenco e suggerendo una femminilità forte e passionale.
Abba Mama - Ascusorju: Gavino Murgia & Francesco Sotgiu
Un progetto musicale che coniuga le diverse esperienze sonore dei due musicisti, da una comune matrice jazzistica fino alle sonorità sarde e mediterranee più in generale nelle quali la figura femminile viene evocata
sovente come indispensabile dispensatrice di vita.
persepolis
proiezione film di M. Satrapi e V. Parannaud
Sabato 12 luglio ore 21.30
12
Asilo Sant’Antonio, Via Sant’Antonio
Oristano
ingresso libero
arcipelaghi
proiezione film di Giovanni Columbu
giovedì 17 luglio ore 21.30
17
Giardino del Museo Civico, Via Santu Eru
San Vero Milis
ingresso libero
caramel
proiezione film di Nadine Labaki
lunedì 21 luglio ore 21.30
21
Cortile Museo P.Pau, Via Dante
Nurachi
ingresso libero
storie di donne
Marjane Satrapi e Vincent Parannaud, Giovanni
Columbu, Nadine Labaki: l’Iran, la Sardegna, il
Libano, terre di frontiera e, a loro modo, di
conflitti, raccontati tramite alcune storie emblematiche nelle quali la figura femminile ha un
ruolo determinante. Nel film d’animazione
Persepolis M.Satrapi ripercorre gli sconvolgimenti storici e sociali del suo paese attraverso
la sua sofferta formazione di donna ripercorrendo le tappe della sua adolescenza, parlando
di libertà, d’amore ma anche dell’esilio, della
solitudine e della diversità. In Arcipelaghi, tratto
dall’omonimo romanzo di M.Giacobbe,
Giovanni Columbu, narra una storia sarda con
personaggi ricchi di fascino, “buoni” o “cattivi”, ugualmente pervasi da sentimenti intensi e
laceranti. L’arcipelago dei ricordi e dei rimorsi
che affiorano nella mente dei protagonisti si
propone come una via per penetrare in una
dimensione interiore e onirica. Nadine Labaki,
insieme protagonista e regista del film
Caramel, dà vita a un affresco tutto al femminile che va dritto al cuore degli spettatori. A
Beirut alcune donne lavorano in un istituto di
bellezza nel quale si parla di sesso e maternità.
Un intreccio di storie a tinte delicate, mai volgari, che tratta però temi di scottante attualità: la
guerra, la convivenza tra cristiani e musulmani.
donne di nurachi
Tiberio Caddeo, Valerio Caddeo, Antonello
Carboni, Simone Cireddu, Maria Gabriella
Manca, Valeria Murgia, Marco Pili,
Alessandra Raggio, Rino Siddi e Max
Solinas: dieci fotografi impegnati a raccontare le donne di Nurachi e a riproporne con la
sintesi e la pregnanza di uno scatto fotografico la loro verità umana e la loro peculiarità
all'interno dell'universo femminile, ora col
taglio del reportage, ora con la forza comunicativa e icastica del ritratto, ora con la rilettura concettuale della prassi artistica contemporanea. Immagini di ordinaria quotidianità, immagini della festa, del lavoro, del
lutto, all'interno di un microcosmo che è un
mondo. Bambine festanti o dallo sguardo
corruciato, ragazze in fiore nella loro sfrontata consapevolezza di avere in mano il presente e lo sguardo rivolto al futuro, donne e
madri consapevoli delle difficoltà dell'oggi, e
anziane, coi loro volti segnati dal tempo,
ieratiche o rinchiuse nel loro silenzio, testimoni di tempi lontani che, nella loro fierezza,
sintetizzano la nobiltà di una storia da ricordare e da tramandare.
Tiberio Caddeo
Valerio Caddeo
Antonello Carboni
Simone Cireddu
Maria Gabriella Manca
Valeria Murgia
Marco Pili
Alessandra Raggio
Rino Siddi
Max Solinas
mostra fotografica
lunedì 21 luglio ore 20.00
inaugurazione
Centro Storico
Nurachi
21
simphiwe dana
Simphiwe Dana> voce
Priscilla Moeketsi>coro
Vusi Khobeni> coro
Sizwe Magwaza> coro
Tokoloho Moeketsi> chitarra
Vuyo Shiburi> basso
Bafana Sukwene> batteria
Ngari Ndong> percussioni
Tshegofatso Didibeng> tastiere
Nathi Bongumusa Shongwe> tastiere, piano
concerto
mercoledì 23 luglio ore 22.00
23
Spazio concerti Museo P. Pau
Via Dante
Nurachi
ingresso €5 + d.p.
the one love movement
on bantu biko street
La rivista musicale inglese Songlines ha
cercato un paragone per Simphiwe Dana:
“Un talento al pari di Lauryn Hill, India Arie
ed Erykah Badu”, per poi arrivare alla conclusione: “Senza dubbio, Simphiwe Dana
ha una voce che fa riflettere.” Questo recente successo nella scena musicale sudafricana è esploso nel 2006 con Zandisile, l’album
di debutto. Oltre a vincere due South African
Music Awards (uno come Esordiente
dell’anno), ha anche aperto la strada a una
serie di fortunati concerti nelle maggiori
capitali europee. Tuttavia, la cosa che più
colpisce e affascina le platee è l’incantevole
presenza scenica di Simphiwe. Il mix unico
di African Roots, Pop, Soul, Gospel e anche
Hip Hop che la cantante propone è un sound
impareggiabile, la cosa migliore prodotta in
Sudafrica da moltissimi anni. Il messaggio
di una nazione giovane, sicura di sé, che
punta il dito sugli innumerevoli problemi
ancora da risolvere, è diffuso da una donna
orgogliosa, seria e adorabile, che si fa ambasciatore dei giovani musicisti sudafricani.
L’uscita dell’album In The One Love
Movement on Bantu Biko Street, è stato
accolto come un vero e proprio “evento”.
RED EARTH
a malian journey
Di nuovo in Italia con il progetto Red Earth, A
Malian Journey, dedicato alla commistione
tra il jazz e la musica del Mali, Dee Dee
Bridgewater, una delle maggiori cantanti
jazz contemporanee, vanta progetti musicali con Dexter Gordon, Dizzy Gillespie, Max
Roach, Sonny Rollins e Ray Charles. “Negli
ultimi anni ho sentito il bisogno profondo di
ritrovare le mie origini africane. Speravo che
ascoltando la musica di alcuni paesi africani
ne avrei alla fine trovato una che mi avrebbe
parlato con indiscutibile forza spirituale. E
così è stato per la musica del Mali. Il blues
maliano, la mia inspiegabile attrazione per la
terra rossa simbolo di forza vitale e patria
dei miei avi: tutto questo ha confermato
l’intensa sensazione che il Mali fosse la mia
terra. Il mio sogno è di fondere le voci del
Mali, la musica e gli strumenti popolari con
le tradizioni vocali e musicali del Jazz nero
americano. È arrivato il momento di sperimentare”. Come molti altri artisti le cui radici affondano e si perdono nell’oscuro passato della tratta degli schiavi, Dee Dee si è
affidata al suo feeling, scegliendo di farsi
idealmente adottare dal Mali, nel centro
dell’Africa occidentale.
dee dee
bridgewater
Dee Dee Bridgewater> voce
Kabine Kouyate> voce
Mamani Keita> voce
Mamadou Cherif> Soumano, kora
Moussa Sissokho> djembè
Yacouba Sissoko> tamani, talking drum, nígoni
Edsel Gomez> piano
Ira Coleman> contrabbasso
Minino Garay> batteria e percussioni
concerto
giovedì 24 luglio ore 22.00
Spazio concerti Museo P. Pau
Via Dante
Nurachi
ingresso €15 + d.p.
24
PAV
progetto arti visive
collezione d’arte
contemporanea
di Time in Jazz
Mostra
martedì 8 luglio ore 20.00
inaugurazione con il critico
Giannella Demuro.
Selezione musicale di
Luca Tanchis
dal lunedì al venerdì
dalle ore 16.00 alle 19.30
8
Centro Sociale di Via San Nicolò
San Vero Milis
ingresso libero
Il Festival musicale Time in Jazz di Berchidda ha
da sempre orientato la sua politica culturale in
un’ottica di contaminazione dei linguaggi, col jazz
a fare da forza motrice e offrire spunti tematici a
tutte le altre iniziative. In tale contesto, le arti visive
si sono ritagliate uno spazio sempre più rilevante
nella programmazione. Un impulso determinante
si è avuto con la nascita del Progetto Arti Visive,
avviato nel 1997 a cura di Giannella Demuro e
Antonello Fresu. Nelle diverse edizioni il PAV ha
curato tutte le iniziative dell’Associazione con
l’obbiettivo di studiare, promuovere e documentare i fenomeni artistici più rilevanti ed aggiornati del
panorama artistico sardo, con un occhio di
riguardo ai più giovani protagonisti di tale scenario, offrendo loro un momento di notevole visibilità
grazie alla risonanza oramai internazionale acquisita dalla manifestazione. Per la prima volta una
ricca selezione della collezione varca i confini di
Berchidda e approda nel Centro sociale di via San
Nicolò a San Vero Milis offrendo uno spaccato
significativo di quanto prodotto nell'Isola negli
ultimi decenni e affiancando, in gioco intrigante e
talvolta spericolato, artisti già ampiamente storicizzati quali Aldo Contini o Pinuccio Sciola con
altri, più giovani come Boscani e Pietrolio o, addirittura, giovanissimi, per un osservatorio permanente finalizzato a seguire le sperimentazioni più
innovative in corso.
Il termine SMS è qualcosa di più dell’acronimo inglese Short Message Service e può andare ben oltre il
sistema di comunicazione tramite cellulare invalso
soprattutto tra i giovani. Lo short message è, oramai,
la forma comunicativa più usata da una società sempre più afasica, superficiale e frenetica, e questo
indipendentemente dal mezzo utilizzato. La mostra
SMS, ospitata nei nuovi spazi dell’ex asilo di
Sant’Antonio, ideata e realizzata per Dromosfestival
da ASKOSARTE e curata da Ivo Serafino Fenu, con la
partecipazione di giovani artisti assieme ad altri già
da tempo affermatisi nell’ambito del contemporaneo,
si interroga senza pregiudizi su tale flusso di messaggi veicolati dal telefonino, dal graffitismo autoreferenziale che informa di sé spazi pubblici e privati,
dalle chatline, dalla televisione, dal fumetto, dai videoclip fino alle desuete e in qualche modo anticipatrici
incisioni sulle cortecce degli alberi. Anche il linguaggio dell’arte contemporanea è, del resto, da tempo,
estremamente contratto nella forma e, come lo short
message, identificativo di una determinata “tribù”,
ellittico, allusivo, ricco di simboli e ideogrammi, primitivo e futuribile allo stesso tempo ma, non per questo, incapace di trasmettere storie di una realtà complessa e, talvolta, imbarazzante. È sufficiente, captarne il brusìo cui occorre tendere l’orecchio con
attenzione e pazienza fino a poter distinguere il
suono raro e sommesso d’una parola che almeno
per un momento è vera (I.Calvino).
SMS
mostra d’arte
contemporanea
Mostra
giovedì 10 luglio ore 20.00
inaugurazione con il critico
Ivo Serafino Fenu
Selezione musicale di
Luca Tanchis
dal lunedì al venerdì
dalle ore 18.00 alle 21.00
Asilo Sant’Antonio
Via Sant’Antonio
Oristano
ingresso libero
10
SAN VERO MILIS
Capo Mannu
SANTA CATERINA
BONARCADO
SENEGHE
S’ARCHITTU
PALCO
NARBOLIA
CAPO MANNU
Putzu Idu
MILIS
SAN VERO MILIS
BAULADU
TRAMATZA
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Photo: PINAR YOLAÇAN / UNTITLED (2007)
per gentile concessione dell’artista e della galleria Rivington Arms, New York.
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