Periodico dell’Associazione Maggio Eugubino Pro Gubbio - Gubbio Perugia Anno LXIV, n. 1 - Marzo 2013 - Sped. in abb. 45%, Legge 662/96, at. 2, comma 20/B, Filiale di Perugia.
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GUBBIO
la città
impietrita
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I nostri valori
costruiscono il futuro
La nostra cultura di impresa è frutto di valori condivisi,
un patrimonio che rappresenta la solidità dell’azienda e il nostro impegno
per il futuro. Da sempre abbiamo scelto di salvaguardare l’ambiente, attraverso il
recupero e il riuso del territorio; di sviluppare le nostre idee investendo sulla ricerca
e sulla tecnologia; di instaurare rapporti di fiducia mantenendo una professionalità
costante e garantendo l’eccellenza dei nostri prodotti.
Colacem è oggi una delle realtà industriali più importanti d’Italia:
promuoviamo progresso e cultura aziendale, per la crescita delle nostre comunità.
editoriale
di Lucio Lupini
Se il mondo fosse
un piccolo villaggio di 100 persone!
Un periodico mensile nazionale ha pubblicato questi dati:
“Se potessimo ridurre la popolazione mondiale ad un piccolo villaggio di 100 abitanti, mantenendo le
proporzioni attualmente esistenti, avremmo una popolazione composta da:
57 asiatici, 21 europei, 14 americani (nord e sud) 8 africani; 30 sarebbero bianchi e 70 non bianchi;
30 cristiani e 70 non cristiani; 89 eterosessuali ed 11 omosessuali dichiarati; 6 persone deterrebbero il
59% della ricchezza del villaggio e sarebbero tutte nord americane; 80 delle 100 persone vivrebbero in
condizioni subumane; 70 non saprebbero leggere; 50 soffrirebbero di denutrizione; 1 persona sarebbe in
punto di morte; 1 bambino starebbe per nascere; 1 persona avrebbe una istruzione universitaria; 1 sola
persona sarebbe in possesso di un computer”.
Ho trovato questa riflessione illuminante ma sconcertante ed imbarazzante per noi ed è per questo che
l’ho voluta riproporre lasciando a ciascuno di noi le considerazioni in merito.
Per non perderci però completamente d’animo e per tranquillizzare gli eugubini viene dato per certo che
pur riducendo il mondo ad un villaggio di 100 persone ci sarebbero comunque nel villaggio due famiglie
di santubaldari.
sommario
attualità
storia arte e cultura
Ha vinto l’incertezza
4
La tragica morte di Maurelio Rossi
13
I risultati politici locali
5
Sulle ‘Viae Crucis’ di Guido Cattozzo
14
Subito compattezza e slancio
6
Gubbio: guelfa o ghibellina?
16
I nuovi custodi della basilica di Sant’Ubaldo
7
Capodieci e Capitani 2013
8
VIII Centenario della donazione della Vittorina a San Francesco
10
La Diocesi di Gubbio e Villa Garibaldi unite dai Santi Mariano e Giacomo
11
vita dell’associazione
19
vita cittadina
23
Anno LXIV, n. 1 - marzo 2013
In copertina: Dissesti stradali
Direttore Editoriale: Lucio Lupini
Direttore Responsabile: Ubaldo Gini
In redazione: Michela Biccheri
Layout: L’ArteGrafica
Stampa: Tipografia Donati
Redazione: Piazza Oderisi - 06024 Gubbio (Pg)
Tel. e Fax 075 9273912 - CC Postale n. 15463060
Aut. Trib. Perugia n°. 334 del 15/01/1965.
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> attualità
4
Ha vinto l’incertezza
> di michela biccheri
Il Ministero degli Interni ci offre un
quadro preciso dei risultati: il 75,17%
degli italiani (contro l’80,5 del 2008)
ha espresso la propria preferenza suddividendo i voti tra Camera e Senato:
al Senato abbiamo contato il 31,63%
dei voti per la coalizione di Centrosinistra (113 seggi); il 30,72% dei voti è
andato alla coalizione di centrodestra
(116 seggi); il Movimento 5 stelle è
salito al Senato con il 23,79 (54 seggi); Mario Monti, 9,13 % dei voti e 18
seggi. Alla Camera il risultato sembra
essere stato più netto: Il centrosinistra
si è aggiudicato il 29,54 % dei voi
(340 seggi) e subito dietro il centrodestra con il 29,18% dei voti e con 124
seggi: hanno fatto la differenza centomila voti e poco più. Grande sorpresa
dei Grillini che si sono seduti in Parla-
così che anche Piazza Affari, ha subito
l’incertezza dei risultati con l’apertura
mento con il 25,55% dei voti aggiudicandosi 108 seggi senza coalizione,
dunque è stato il partito più votato
nel 2013 dagli italiani. Mario Monti
ha conquistato il 10,56% dei voti e un
totale di 45 seggi.
Ha vinto l’incertezza, questo è indubitabile. Le preferenze degli italiani
hanno sancito la vittoria di un po’ tutti
o quantomeno delle solite coalizioni.
E’ stato il voto più complesso e peggio giudicato da tempi memorabili,
delle borse col -5%. Oggi alla Camera
abbiamo una maggioranza di centrosinistra (340 deputati) anche se raggiunta con un minimo scarto di poco
più di centomila voti. I risultati hanno smentito i sondaggi delle settimane
passate che davano il centrosinistra il
netto vincitore e hanno confermato la
ripresa di Berlusconi. Il voto al Movimento 5 Stelle ha chiarito che moltissimi sono gli italiani che hanno scelto
un’altra via per farsi governare, questo
esito e la totale ingovernabilità al Senato sono i risultati che più colpiscono
la tornata elettorale del 2013, infatti
non sono stati raggiunti i 158 seggi
ideali per un governo di maggioranza.
Poco più lieto è stato il risultato della
Camera che ha visto un risicato margine di vittoria ottenuto da Bersani e
la coalizione di centrosinistra. Intanto dall’estero i titoli dei giornali non
hanno scherzato, hanno ravvisato che
l’incertezza dell’esito delle votazioni
abbia contagiato anche i mercati e solo
gli americani si sono permessi il lusso
di scherzare col ritorno di Berlusconi. I
tedeschi sono rimasti sconvolti dinanzi
all’avanzata di Berlusconi e di fronte
allo tzunami Grillo; vedono un’Italia
governata da, cito: “populismo, grida
e bugie”: secondo la Germania saremmo i testimoni della crisi. Gli inglesi
hanno invece anche rinnovato le loro
paure sulla tenuta dell’euro.
Ai posteri l’ardua sentenza.
> attualità
5
i risultati politici locali
> di lucio lupini
Lo tsunami Grillo ha colpito duramente anche in Umbria. Movimento
5 stelle è il secondo partito a ridosso
del PD, per quanto riguarda la Camera con il 27 per cento, mentre al
Senato con il 25,30 per cento è anche
davanti al centrodestra attestatosi al
25,27 per cento. Una valanga di voti
presi a sinistra ed a destra; alla Camera il Pd ha registrato una flessione
di oltre 80mila voti rispetto alle precedenti votazioni (al 32 per cento),
e il Pdl una flessione di oltre 90mila
(attestandosi 19,4 per cento).
Ma Grillo è andato benissimo, meglio rispetto sia al dato regionale che
a quello nazionale, anche a Gubbio
con il 30,9 per cento alla Camera ed il
28,6 per cento al Senato. Questo fatto è invero anche un po’ sorprendente
considerando il radicamento dei partiti tradizionali, specialmente quelli
di sinistra, nel nostro territorio. Ma
evidentemente il livello di protesta nei
confronti dei partiti e dei politici attuali è ad un livello elevatissimo.
In Umbria sono stati eletti 9 deputati
e 7 senatori.
Per quanto concerne la Camera, i deputati umbri eletti sono stati 9: Marina Sereni, Gianpiero Bocci, Giampiero Giulietti, Anna Ascani, Walter
Verini (Pd), Tiziana Ciprini e Filippo
Gallinella (Movimento 5 Stelle), Pietro Laffranco (Pdl), Adriana Galgano
(Scelta civica Monti).
Riguardo al Senato invece, i senatori
umbri eletti sono stati 7: Miguel Gotor, Gianluca Rossi, Nadia Ginetti,
Valeria Cardinali (Pd), Luciano Rossi
(PdL), Stefano Lucidi (M5s) e Linda
Lanzillotta (Scelta Civica Monti).
Tra essi non figura nessuno degli eugubini candidati: alla Camera erano
candidati Rocco Girlanda (PdL, secondo in lista), Giuseppe Zangarelli
(La Destra, terzo in lista), Daniele
Morini (Scelta civica con Monti per
l’Italia, secondo in lista) e Stefano
Pascolini (Futuro e Libertà, terzo in
lista); al Senato invece erano candidati Barbara Bettelli (Scelta civica con
Monti per l’Italia, settima in lista) e
Massimo Capacciola (Mir, terzo in
i seggi nel nuovo parlamento
lista).
La sorpresa, dovuta certamente
all’exploit del movimento 5 stelle che
ha ottenuto in Umbria due deputati,
è l’esclusione di Rocco Girlanda che
veniva dato come sicuramente riconfermato essendo al secondo posto in
lista con il PdL.
Daniele Morini aveva qualche speranza solo a fronte di un risultato
eccezionale della lista di Monti mentre per tutti gli altri si trattava sicuramente di candidature di servizio.
In definitiva potevamo contare in precedenza come territorio su una nostra
presenza a Roma ed ora non abbiamo
più neanche quella.
Il PD, che ha in Gubbio da sempre un
grande serbatoio, non riesce a piazzare da tempo nessuno nemmeno in
lista e non siamo, mi sembra, capaci
nemmeno di cogliere le grandi novità
come Grillo in quanto nessun eugubino era con lui candidato.
Allora possiamo sottilizzare tranquillamente sul fatto che chi va a Roma
deve rappresentare gli interessi di tutti, ma poi sappiamo che non è così
per cui queste elezioni ci lasciano ancora di più allo scoperto.
In un momento storico, economico e
sociale in cui di coperte ne avremmo
assoluto bisogno!!!
Fonte: Ministero dell’Interno - 27 febbraio 2013
camera
C. Sinistra
340
C. Destra
124
M5S
108
senato
Monti
45
Atri
13
C. Sinistra
113
C. Destra
116
M5S
54
Monti
18
Atri
14
> attualità
6
subito compattezza e slancio
> di giampiero bedini
In un periodo difficilissimo, con la
crisi che morde in maniera impietosa
condizionando quotidianità e futuro
di famiglie e giovani, è fondamentale
disporre, ai diversi livelli, di istituzioni
in grado di espletare al meglio la pie-
nezza delle loro funzioni. A questo proposito, nell’attesa che le consultazioni
politico-regionali chiariscano, speriamo, il quadro del paese, è altrettanto
indispensabile che la maggioranza di
centro sinistra che amministra la no-
stra città riesca a superare, in maniera
definitiva, quei dissapori interni che da
diverse settimane ormai costringono i
partiti della coalizione (Pd, Psi, Sel,
FdS) a confronti tra di loro ed al loro
interno sempre più serrati. La responsabilità primaria, appare chiaro, compete al Partito Democratico, ritornato
ad essere il più consistente del territorio. In questa prospettiva ha affidato
la guida del comitato comunale alla
terna Virna Venerucci, Lorenzo Scavizzi e Giuliano Cambiotti impegnata
soprattutto, in questa prima fase, a
seguire gli aspetti organizzativi della
campagna elettorale. La situazione
però rischia di complicarsi e rinviando
chiarimenti e decisioni non si guadagna, ma si perde tempo chiamando in
causa responsabilità di tutti: da mesi,
ad esempio, l’assessore ai servizi sociali Michela Tinti (Sel) si è autosospesa
dall’incarico, nonostante la delicatezza del settore di competenza, mentre
da qualche settimana il Sindaco Guerrini, motivandole con la prospettiva di
ridisegnare l’esecutivo, anche se la vicenda si porta dietro pure ipotesi che
chiamano in causa equilibri interni al
Pd, ha ritirato le deleghe a Raffaello
di Benedetto, cui facevano carico settori fondamentali come Prg e Grandi
Opere. E’ tempo ormai che tutti si
convincano della necessità inderogabile di ridare compattezza e slancio
alla macchina politico-amministrativa
e rimettere responsabilmente mano
a quelle aspettative con le quali era
stato accolto il risultato delle urne nel
maggio del 2011. Attendere ancora significherebbe assumersi pesantissime
responsabilità.
“Premio Giorgio Gini”
E’ giunto al quattordicesimo anno di vita il Premio dedicato all’attenzione per la cura
degli edifici privati della nostra città, Premio in memoria di Giorgio Gini che vede
ricompensato lo studio, lo sforzo e la dedizione di coloro che nella vita hanno scelto
di rendere migliori l’aspetto e la struttura di edifici privati per amore della nostra
Gubbio celebrandone la bellezza. I riconoscimenti del Lions Club Gubbio Host sono
stati assegnati alla: famiglia
Stefano Salciarini, per l’eccellente opera di ristrutturazione
della propria abitazione in via Capitano del Popolo e famiglia Luigina Cardinale Pierotti, per il restauro di Palazzo Filippi, località Loreto Mocaiana. Premiati anche due
neo architetti eugubini: architetto Chiara Corazzi e architetto Raffaele Barbi. Premio
speciale “Ama di più la tua città” a Gianfrancesco Chiocci per l’impegno in difesa
delle bellezze eugubine, per l’attaccamento alla città e alle sue tradizioni.
> attualità
7
I nuovi custodi
della basilica di Sant’Ubaldo
> di michela biccheri
hanno lasciato il posto alla conferma
ufficiale di due nuovi rettori per la santa casa del Protettore: mons. Fausto
Panfili, vicario generale della diocesi,
ex parroco di San Pietro, e don Stefano Bocciolesi, vicario dell’unità pastorale cittadina, sono stati nominati
rispettivamente rettore e vice rettore
della basilica. Ad annunciarlo è stato
il Vescovo mons. Mario Ceccobelli nel
corso di una conferenza stampa. La
soluzione ha visto anche una nuova organizzazione della parrocchia
di San Pietro che, vivendo la nuova
esperienza di unità pastorale con San
foto Pressnews
Ricordiamo che il ministro provinciale dell’ordine francescano, Frate
Bruno Ottavi, aveva ribadito che l’irrevocabile scelta di lasciare la basilica
di Sant’Ubaldo si legava al calo delle
vocazioni e al bisogno di operare per
questo una modifica delle presenze dei
frati in tutta l’Umbria. Così il 6 gennaio i Frati minori francescani, Frate Andrea Dall’Amico e Frate Pietro
Mechelli hanno lasciato la Basilica.
Dopo molto disquisire le indiscrezioni
Giovanni e San Domenico (San Martino), di cui è parroco Don Giuliano
Salciarini, ha visto nominato parroco
Don Mirko quale unico pastore delle
altre due parrocchie. I nuovi custodi
della basilica avranno il compito di
risiedere stabilmente nel convento,
di curare la divulgazione del culto di
sant’Ubaldo, la liturgia, l’accoglienza
dei pellegrini, potranno occuparsi del
rilancio del Bollettino del santuario,
annunciare Consigli pastorali per gli
affari economici per il coordinamento
con le famiglie ceraiole e l’Università
dei muratori.
> attualità
8
Capodieci 2013
> a cura della REDAZIONE > servizio PHOTOSTUDIO Gubbio
Tiziano Palicca sarà alla guida del Cero di Sant’Ubaldo. Tiziano appartiene alla
manicchia di Madonna del Ponte ha condiviso le stanghe con i suoi amici nella
callata dei Meli e in via XX Settembre e lì da Didà. Aveva già potuto provare le
forti emozioni della Festa condividendola da giovanissimo con lo zio Gianfranco,
capodieci del Cero di Sant’Ubaldo nel 1985. I primi festeggiamenti li ha ricevuti al
veglione dei santubaldari, durante il quale è stata eletta reginetta Jessica Monacelli. II 3 marzo, giorno dell’821 anniversario della Canonizzazione di Sant’Ubaldo,
Palicca ha ricevuto ufficialmente da Giovanni Barbetti lo stemma del Capodieci,
come da tradizione, in un momento di festa e di primi sentori primaverili che hanno
emozionato tutti i presenti.
Alla guida del Cero Mezzano di Sant’Ubaldo è stato chiamato Matteo Menichetti e
il Cero Piccolo vedrà salire sulle stanghe Giovanni Pelicci: a loro va il nostro più vivo
sostegno per una Corsa indimenticabile fatta di valori e sentimenti veri.
Capodieci di San Giorgio
andrea martiri
Capodieci di Sant’Ubaldo
tiziano palicca
I Sangiorgiari hanno espresso la loro preferenza fra i tre candidati della Manicchia
di San Martino, scelta avvenuta con forte interesse dei ceraioli su Andrea Martiri
come Capodieci del Cero di San Giorgio. Le sue parole: “Come tanti giovani sangiorgiari di San Martino, ho avuto la fortuna (ripeto la fortuna), di prendere il Cero
un po’ ovunque, la Muta di Santa Maria, la Muta dei Vecchi, via XX Settembre ed
il Monte sono stati per anni gli inseparabili momenti di sofferenza e gioia sotto le
stanghe”. E questi sono i dati tecnici. Quello che vogliamo anche raccontare è la
grande manifestazione di affetto e la festa tributati a Martiri nei giorni a seguire a
conferma della scelta per la guida del Cero Guerriero affidata ad una persona mite e
riservata, immagine della fierezza e della lealtà dei sangiorgiari. Andrea 43 anni, insieme alla sua numerosa famiglia e a tutti gli amici saranno i testimoni di un Giorno
speciale, iniziato con i festeggiamenti del veglione dei sangiorgiari che ha visto eletta
reginetta la bella Vanessa Giombini. Andrea riceverà da Luca Alunno, lo stemma
da Capodieci il 25 aprile, data più compatibile con la Festa del Patrono Giorgio.
Alla guida del Cero Mezzano e Piccolo di San Giorgio applaudiamo Mattia Morelli
e Matteo Vantaggi.
La festa di Ubaldo Gini è iniziata ufficialmente il 17 gennaio con la sua investitura
nella Chiesa dei Neri, come da tradizione nel giorno di Sant’Antonio, che dopo le
celebrazioni ha visto la consegna dello stemma della guida dei ceraioli, quel passaggio che celebra il legame al Santo e consolida l’attaccamento al Cero. Vero e
proprio attaccamento: Santa Maria per due anni, ceppo nella vorticosa callata dei
Neri, l’INAM, via XX Settembre, le prime due girate della sera e come capodieci
nella quarta girata della mattina; stradone dei pini e ha concluso la sua straordinaria presenza sotto il Cero nel 2009, condividendo le stanghe della muta della Statua. Tradizionale tappa anche quella del veglione con i suoi numerosissimi amici e
trascinatori; durante la serata è stata eletta reginetta la bella Livia Biraschi.
I ceraioli del Cero mezzano di Sant’Antonio hanno decretato il loro capodieci, sarà
Cristian Lugni della manicchia esterna a guidare la corsa del 2013.
Capodieci di Sant’Antonio
La nostra Associazione è particolarmente coinvolta quest’anno dalla partecipaubaldo gini
zione straordinaria del Direttore e Consigliere del Maggio, il nostro Ubaldo, alla
Corsa del Cero di Sant’Antonio quale Capodieci e siamo emozionati a prescindere
dalla camicia che indosseremo quel Giorno e che portiamo tutto l’anno e nella vita.
Sono partecipi anche i più anziani che rappresentano un legame vivo con il padre, l’indimenticabile Avv. Giorgio Gini, prezioso
collaboratore del periodico, parte attiva nel Maggio e già Capodieci del Cero di Sant’Antonio; un legame che si riflette con gesti
antichi, familiari e viventi sui figli Laura e Giorgio, un cambio generazionale sotto lo stesso “Cero”, nell’amicizia, nel rispetto
reciproco e nel perseguimento dei fini comuni per il bene della nostra Città.
> attualità
9
Capitani 2013
Primo Capitano
Gabriele capannelli
Secondo Capitano
vitaliano pannacci
I Capitani per la Festa dei ceri 2013 sono i signori: Gabriele Capannelli, Primo Capitano e Vitaliano Pannacci, Secondo
Capitano. A loro è stato affidato il nobile compito di guidare degnamente la Corsa dei Ceri.
Miss 2013
Miss Sangiorgiari
Vanessa Giombini
Miss Santubaldari
Jessica Monacelli
Miss Santantoniari
Livia Biraschi
Restauro dei Ceri Mezzani
Si stanno per restituire i Ceri mezzani alla cittadinanza, ai giovani ceraioli perché fiduciosi della responsabilità che sarà manifestata
attraverso una Corsa degna del Patrono.
Ricordiamo che i Ceri mezzani vennero realizzati nel 1966 dalle falegnamerie Poggi, Scavizzi e Venturi per la parte strutturale lignea e
decorati da Giuseppe Minelli e Angelo Mengucci: tre opere molto giovani, sicuramente da inquadrare per valore spirituale e storico in
maniera del tutto diversa dai Ceri.
Il restauro dei Ceri mezzani è in fase di conclusione presso il liceo artistico “Mazzatinti” per il consolidamento strutturale, del recupero
delle decorazioni e del rivestimento cromatico. Un lavoro degli alunni in corso ed ex alunni del liceo insieme agli insegnanti in comunione
con l’Università dei Muratori, il Comune di Gubbio e la partecipazione del Maggio Eugubino e delle Famiglie Ceraiole.
> attualità
10
VIII CENTENARIO DELLA DONAZIONE
DELLA VITTORINA A SAN FRANCESCO
> di pina pizzichelli
Si è costituito ufficialmente il comitato per le celebrazioni per l’VIII centenario della donazione della Vittorina a
S. Francesco avvenuta probabilmente nel 1213. Ne fanno
parte il Vescovo Ceccobelli e Paolo Salciarini per la diocesi,
l’assessore Marco Bellucci per il Comune, il Maggio Eugubino con il presidente Lucio Lupini e il consigliere Ettore
Sannipoli, Mauro Pierotti dell’associazione Eugubini nel
mondo, Beatrice Vergari dell’ufficio stampa della diocesi,
Ubaldo Gini direttore de “L’Eugubino”, Padre Domenico
Foderaro del Convento di S. Francesco, Padre Francesco
Ferrari Chiesa della Vittorina, Fabio Mariani dell’Università dei Muratori, Pina Pizzichelli per “La Mansuetudine”,
Cinzia Rosati dell’Hotel Beniamino Ubaldi. Il comitato ha
il compito di studiare preparare tutte le fasi dell’“anno della Vittorina” che inizierà ufficialmente sabato 28 settembre
2013 e si chiuderà domenica 5 Ottobre 2014.
foto Paolo Tosti
Molte le idee. Si tratterà ora di scegliere le più idonee a ricordare la Chiesa della Vittorina chiamata anche la Porziuncola di Gubbio come sede del primo convento francescano
a Gubbio e come luogo dell’”ammansimento” del feroce
lupo.
Secondo gli annali camaldolesi – le notizie sono fornite da
Cece e Sannipoli -la Vittorina venne donata nel 1213 a S.
Francesco dal vescovo il beato Villano per realizzarvi il primo insediamento minoritico eugubino. Una notizia convalidata anche dal cronista eugubino Ser Guerriero che ricorda
che la Vittorina è concessa ai primi frati francescani. Il miracolo dell’ammansimento del lupo sarebbe databile tra il
1220 o 1222. Qualche decennio più tardi i frati lasciarono la
Vittorina per stabilirsi nel nuovo convento di S. Francesco di
Piazza 40 Martiri lasciando la Vittorina alle suore clarisse.
Ma la Vittorina è fondamentalmente altro: è la conferma
di un percorso che Francesco aveva iniziato qualche anno
prima, quando seminudo ed infreddolito nel freddissimo
inverno del 1206 era arrivato a Gubbio dai suoi amici Spadalonga dopo aver “chiuso” in modo così drammatico con
il padre Pietro Bernardone ed “aperto” la sua vita al Padre
Celeste. Il percorso di un nuovo modo di vivere il Vangelo
che diventa il Vangelo dell’amore.
E qui si apre una parentesi nella vita di Francesco poco conosciuta. Padre Domenico Foderaro si augura che “venga
ripreso lo studio di questa fase del francescanesimo a Gubbio perché non c’è una conoscenza precisa”. Nel programma che si sta delineando (il Maggio Eugubino ha assunto
l’incarico di coordinamento dei lavori) un posto preponderante dovrebbe essere occupato dalla Vittorina e da ciò
che essa ha rappresentato nell’incipiente movimento francescano.
Se è impossibile e lo sarà per sempre, indagare sui sentimenti di Francesco, sull’evolversi di idee ed esperienze in quei
momenti, e il nostro immaginarseli non è senza un ampio
margine di incertezza e quindi di arbitrarietà, è invece possibile leggere attraverso i documenti il momento storico di
allora e la stessa Vittorina che pare rispondere magistralmente al quel progetto di Francesco e alla sua comunità dei
minori: è piccola, minuta, umile, non ha la magnificenza e
l’arditezza delle cattedrali; le sue pietre sembrano preghiera
e lode a Dio. Una chiesina così sperduta da confondersi nella campagna circostante, allora forse piena di alberi. Anche
da qui i suoi frati partiranno verso orizzonti vicini e lontani
per portare il Vangelo dell’amore specialmente ai fratelli ai
margini della società come i lebbrosi, gli ultimi per antonomasia esclusi dal corpo vivente della società già prima di
morire. Un servizio costante agli ultimi, ma anche a chi non
sia in pace né con sé né con gli altri. Nello spirito di “pace
e bene” a tutte le creature.
Quante volte Francesco sarà ritornato a Gubbio? Tante,
tantissime volte anche perché molti dei suoi compagni di
baldoria e di allegria di tanto tempo fa si ritroveranno a seguirlo, affascinati sulla strada in salita della povertà e della
rinuncia, ma contemporaneamente della gioia e della libera
confidenza in Dio.
Su questo periodo bisognerebbe saperne di più, come dice
giustamente padre Foderaro.
Se entrare nell’animo di Francesco è impossibile, è invece
possibile avvicinarsi a quel periodo e cercare di saperne di
più sul mondo che circondava Francesco, la Gubbio di allora, i personaggi, si pensi al vescovo Villano, la gente, gli
accadimenti. Indagare su questo ci porterebbe a conoscere
di più in questo VIII centenario non solo Francesco ma anche Gubbio.
> pasqua 2013
11
La Diocesi di Gubbio e Villa Garibaldi
unite dai Santi Mariano e Giacomo
> di don mirko orsini
Il Messaggio del Santo Padre per la
Quaresima di quest’anno ci invita a
riflettere sul versetto 24 della Lettera
agli Ebrei: ‘Prestiamo attenzione gli
uni agli altri, per stimolarci a vicenda
nella carità e nelle opere buone’.
“La Quaresima ci offre ancora una
volta l’opportunità di riflettere sul
cuore della vita cristiana: la carità. Infatti, questo è un tempo propizio affinché, con l’aiuto della Parola di Dio
e dei Sacramenti, rinnoviamo il nostro
cammino di fede, sia personale che comunitario.
“Prestiamo attenzione”: la responsabilità verso il fratello.”Il primo elemento è l’invito a ‘fare attenzione’. Anche
oggi, Dio ci chiede di essere ‘custodi’
dei nostri fratelli (cfr Gen 4,9), di instaurare relazioni caratterizzate da
premura reciproca, dall’ attenzione al
bene particolare dell’altro all’attenzione al suo bene esistenziale totale.
A questo fine la Quaresima di Carità
2013 indetta dalla Diocesi di Gubbio è
destinata alla Comunità parrocchiale
di Villa Garibaldi, gravemente colpita
dal terremoto del 2012.
La diocesi ha raccolto l’invito di don
Giovanni Telò, parroco di Villa Garibaldi, a gemellare le nostre comunità
ecclesiali unite dalla devozione peri
Santi Mariano e Giacomo. La chiesa
infatti è intitolata ai santi martiri le cui
spoglie mortali sono conservate nella
nostra Chiesa Cattedrale.
L’obiettivo principale, in questo momento, è quello di raccogliere fondi
per restaurare la chiesa parrocchiale
della piccola frazione danneggiata dal
terremoto e ancora chiusa al culto.
Le scosse del maggio scorso hanno
colpito gravemente il tempio settecentesco. I danni, secondo una prima
stima, ammontano a 290.000 euro e
sono causati in gran parte dall’effetto
martello del campanile.
Anche la facciata appare scollata dal
resto dell’edificio; numerose fessurazioni compaiono nelle due cappelle
sul lato sinistro, causate appunto dai
movimenti della torre campanaria.
Crepe più sottili si notano in tutto
l’edificio, ma in particolare la navata
di destra è quella che rivela i maggiori
danni,tanto che un arco è stato puntellato per impedirne il crollo.
Il gemellaggio, oltre l’aiuto economico necessario in questo momento, intende proseguire nel tempo creando
eventi culturali e di spiritualità tra le
due comunità che venerano i comuni
patroni Mariano e Giacomo.
Sollecitiamo le comunità parrocchiali
a promuovere con impegno e convinzione l’iniziativa.
l’attività del centro di ascolto caritas
Oltre quattromila persone nel 2012 hanno frequentato il Centro di Ascolto della Caritas Diocesana, preziosa frontiera di solidarietà e
condivisione, per chiedere una mano a superare e risolvere i problemi della quotidianità. Nei numeri che sintetizzano l’attività svolta dalla
benemerita istituzione, la proiezione di una realtà che soffre le conseguenze di una crisi durissima. Nel 2012 ha gestito 80.000 euro,
attinti dall’ottoxmille assegnato alla diocesi eugubina per interventi caritativi; altri 20.130 sono arrivati dai cartelloni di suffragio, 12.503
da offerte straordinarie. Entrate subito semplici <partite di giro>: infatti sono stati erogati contributi economici per far fronte a bollette,
necessità abitative, farmaci, aiuti sanitari, prodotti per l’infanzia, etc., per 85.306 euro. Grazie al Fondo di Solidarietà delle Chiese Umbre
è stato possibile concedere sussidi mensili a 33 nuclei familiari per 36.850 euro, mentre attraverso il “Prestito della Speranza”, il progetto di microcredito voluto dalla Cei, in collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana, ne sono stati accesi sedici per 96.000 euro.
Dalla sua entrata in funzione, sono state accolte ventuno delle trentacinque domande inoltrate per un totale di 114.000 euro. Ancora:
sono stati consegnati 2.989 pacchi viveri (120 quintali di cibo), ed operati 1068 interventi dal centro vestiario di via Cairoli. “Attraverso
il Fondo di Solidarietà regionale ed Prestito della Speranza, la ripresa della cartellonistica di suffragio e l’aumento di donazioni da parte
di singoli, famiglie e associazioni – ha commentato il direttore della Caritas Diocesana Luca Uccellani è stato possibile aumentare gli
interventi a favore dei meno fortunati”. Uccellani guarda in avanti con preoccupazione: “Il 2013 sarà ancora un anno difficile da affrontare
purtroppo con risorse molto più modeste”. Da qui l’appello ad una generosità diffusa per una condivisone più ampia. g.b.
> storia arte e cultura
13
La tragica morte di Maurelio Rossi
> di Fabrizio Cece
Maurilio Rossi e la consorte, Annunziata Panfili.
Stamane mentre si eseguivano i consueti lavori di
consolidamento e di restauro in questa Cattedrale s’è udito
ad un tratto un grido lacerante: un povero scalpellino
a nome Mausilio Rossi era caduto dalla palcatura della
facciata producendosi gravi lesioni di qualche entità.
Erano le 11.35.
Sono subito accorsi i compagni di lavoro, il custode del
prospiciente Palazzo Ducale, signor Francesco Cecconi
con la famiglia, il soprastante dei monumenti ing.
Temistocle Paolini da pochi giorni in missione da Perugia
per assistere agli importanti lavori dello stesso Palazzo.
Al povero caduto sono state apprestate le prime cure, ma
invano; trasportato subito dopo all’ospedale cittadino,
poco dopo mezzogiorno l’infelice cessava di vivere.
Schema dell’armatura da cui cadde Maurelio Rossi il 17 luglio 1917.
Fotografia della parte sommitale dell’impalcatura. Al vertice del timpano di facciata della Cattedrale si trovava la grossa pietra dello “Spirito
Santo” che, cadendo, travolse lo scalpellino eugubino.
Così, un giornale del 17 luglio 1917, dava la notizia
della disgrazia occorsa a Gubbio durante i restauri della
Cattedrale. Altri particolari sono riportati nel n. 13 de
“L’Ingino”.
Maurelio, questo il suo nome esatto, aveva 59 anni. I
funerali si svolsero il 18 luglio. La salma fu trasportata
dal civico ospedale alla chiesetta dei Muratori e da lì al
cimitero.
La causa della disgrazia fu identificata nel tentativo
compiuto dal Rossi di scalzare gli archetti su cui appoggiava
una grossa scultura rappresentante un gallo o, com’è detto
in altri documenti, dello “Spirito Santo”. La pesante pietra,
priva di legature, crollò in avanti travolgendo il muratore
eugubino e frantumando i sottostanti impalcati.
Lasciando da parte la vertenza giudiziaria, che ebbe
strascichi fin oltre il 1930, intendo qui presentare due
importanti documenti: una fotografia e un disegno.
Entrambi, credo, servono molto bene a dare un’idea di
quanto pericoloso fosse allora il lavoro dei muratori.
Guardando le due immagini ci si accorge facilmente
di quanto scarse fossero le protezioni le quali, a voler
essere sinceri, ci sembrano del tutto inesistenti. L’ultimo
palco, quello posto nei pressi del vertice della facciata
della Cattedrale, meraviglia per la tanta precarietà. Senza
considerare l’ultimissimo soppalco costituito da una paio
di banchetti e qualche tavola.
Le tavole della parte destra, quelle su cui poggiava il Rossi
al momento della disgrazia, sono completamente crollate,
alcune sono rimaste incastrate nel livello sottostante,
anch’esso parzialmente demolito.
> storia arte e cultura
14
Sulle ‘Viae Crucis’ di Guido Cattozzo
> di ettore a. sannipoli
Poche parole davvero, per lasciar spazio il più possibile alle immagini le
quali, da sole, illustrano meglio di ogni
discorso l’argomento che intendo presentare e che troverò sicuramente modo
di approfondire in qualche futura occasione.
Guido Cattozzo (1910-1995), mesolano, era vissuto a Padova e aveva studiato all’Istituto di Belle Arti di Venezia.
Giovanissimo vinse - a quanto pare - un
concorso di ceramica in Gubbio, dove
si stabilì verso il 1929, rimanendovi
per un decennio intero. Lavorò per suo
conto e collaborò con alcuni opifici del
posto, specie con la fabbrica Maioliche
di Gubbio, attiva nel 1932-1934 circa.
Forse per la sua amicizia con il sacerdote costacciarese Noè Cherubini (19021976), parroco di Chiaserna e poi di
Branca, Cattozzo ebbe modo di dipingere alcune Viae Crucis per chiese ubicate nei dintorni di Gubbio.
Di lui si conoscono finora tre Vie Dolorose, due delle quali già menzionate in
studi sulla ceramica eugubino-gualdese
del Novecento. Sono costituite - secondo la regola - da 14 pannelli, ciascuno
dei quali risulta composto di sei mattonelle quadrate, serrate da cornici lignee
1. G. Cattozzo nella fabbrica Maioliche di Gubbio,
Gesù deposto nel sepolcro (XIV), 1932-1934 ca.,
maiolica dipinta in policromia e lustrata, cm 60 x 40.
Colbassano (Fossato di Vico), Parrocchiale (da Amoni
2001, p. 121).
2. Gesù cade sotto la croce la prima volta (III).
3. Gesù aiutato dal Cireneo (V).
4. Gesù consola le donne piangenti (VIII).
5. Gesù inchiodato sulla croce (XI).
originali oppure posticce.
La prima serie di stazioni è quella conservata nella chiesa parrocchiale di
Colbassano, in comune di Fossato di
Vico. Essa è stata più volte citata dagli
storici della ceramica di Gualdo Tadino
come opera della fabbrica Maioliche
di Gubbio, diretta dal gualdese Fernando Pascucci (1896-1970). Cattozzo
dipinse diverse ceramiche nella fabbrica anzidetta, compresa per l’appunto
l’impegnativa Via Crucis in argomento,
che risulta arricchita dai lustri metallici
tipici di questa manifattura.
Utilizzando gli stessi disegni, basati for2-6. G. Cattozzo, cinque stazioni della Via Crucis, 1937,
maiolica dipinta in policromia, ciascuna cm 60 x 40.
Branca (Gubbio), Parrocchiale (Ph. Diocesi di Gubbio).
6. Gesù deposto dalla croce (XIII).
> storia arte e cultura
se su un modello comune (che rimane
da individuare), Cattozzo realizzò anche la Via Crucis della parrocchiale di
Branca, le cui stazioni presentano soltanto piccole varianti figurative rispetto
a quelle fossatane. I 14 pannelli sono
dipinti in piena policromia e - secondo
le indicazioni raccolte durante l’inventario dei beni della Diocesi di Gubbio
- furono eseguite nel 1937 (dunque posteriormente al periodo in cui l’artista
collaborò con la fabbrica Maioliche di
Gubbio, come invece è stato scritto).
L’impianto delle sacre scene di Branca
e di Colbassano è ancora saldamente
ancorato alla tradizione storicistica con
prevalenti riferimenti alla cultura rinascimentale o a quella manierista, e solo
con qualche accenno al nuovo, specie
nella descrizione di alcune delle architetture che compaiono sullo sfondo delle singole stazioni, che sottintendono
una conoscenza della pittura metafisica
e novecentista. Un disegno complesso
ma nitido, funzionale all’accentuazione
drammatica degli eventi narrati, rappresenta la caratteristica saliente delle
figurazioni, anche se le cangianze dei
lustri in un caso e certe stesure impalpabili del colore nell’altro preludono ad
effetti atmosferici e luministici propri di
altre opere del nostro.
Meno nota risulta la terza Via Crucis,
che si conserva nella parrocchiale di
Chiaserna, in comune di Cantiano. Secondo informazioni raccolte nel corso
dell’inventario dei beni della Diocesi di
Gubbio, che finora non sono però riuscito a verificare, Cattozzo in questa
opera si sarebbe ispirato alla Via Dolorosa «dipinta a olio su tela dal pittore
romano Eugenio Cisterna (1862-1933),
oggi nella chiesa dei Carmelitani Scalzi
di Courtrai» (com. orale di Enzo Storelli).
I pannelli, con tanto di finta cornice a
rombi sovrapposti e iscrizione alla base,
sono pervasi da una certa retorica ben
comprensibile nel clima degli anni Trenta, ravvisabile soprattutto nelle solenni
ambientazioni antichizzanti, in linea con
il neoclassicismo piacentiniano e con lo
stile littorio, ma anche nelle atmosferiche
luminescenze dei cieli che, grazie a un sapiente uso dell’aerografo, risultano solcati talvolta da impalpabili bande colorate
simili a quelle delle aurore boreali. Per
contro la mimica dei sacri astanti risulta
15
7. Gesù condannato a morte (I).
8. Gesù cade la seconda volta (VII).
9. Gesù inchiodato in croce (XI).
10. Gesù viene deposto dalla croce (XIII).
in genere più contenuta e misurata (ma
anche più struggente) rispetto a quella
delle stazioni precedentemente esaminate: con le quali le figurazioni di Chiaserna
formano un trittico di rilevante interesse
artistico e documentario per la storia della ceramica eugubina del Novecento.
Bibliografia essenziale
Su Guido Cattozzo cfr. E.A. Sannipoli, L’ingegno
della copia. Due opere di Guido Cattozzo ed Elpidio Petrignani, in «L’Eugubino», a. LIII (2002), n.
3, pp. 5-7. Sulle Viae Crucis di Colbassano, Branca
e Chiaserna cfr. E. Storelli, D. Amoni, S. Ponti, M.
Becchetti, La ceramica a Gualdo Tadino, Gualdo
Tadino 1985, pp. 73, 192, fig. 244; D. Amoni,
L’arte ceramica a Gualdo Tadino dal XIV al XXI
secolo, Perugia 2001, pp. 120-122; Ricerca per
autore (Cattozzo Guido) in http://www.chiesacattolica.it/beweb/UI/page.jsp?action=home#.
11. Gesù posto nel santo sepolcro (XIV).
Grazie a Paolo Salciarini e a don Fausto Panfili. Le
immagini delle Viae Crucis di Branca e Chiaserna
sono pubblicate per gentile concessione dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Gubbio.
7-11. G. Cattozzo, cinque stazioni della Via Crucis,
1930-1940 ca., maiolica dipinta in policromia, ciascuna
cm 45 x 29,5. Chiaserna (Cantiano), Parrocchiale (Ph.
Diocesi di Gubbio).
> storia arte e cultura
16
GUBBIO: GUELFA O GHIBELLINA?
> della prof.ssa Lucia finori e degli alunni della 2F, O. Nelli
Siamo nel XII sec. e in Germania, dopo
la morte di Enrico V, per la prima volta
si parla di lotte tra guelfi e ghibellini
per la successione al trono imperiale
tra Corrado III di Franconia sostenuto
dagli Hohenstaufen di Svevia, originari del castello di Weiblingen (da cui il
termine ghibellini) e i duchi di Baviera
originari del castello di Welf (da cui il
termine guelfi) che appoggiano Lotario di Supplimburgo. Nell’ambito di
questa contesa il papato, con l’intento
di affermare e incrementare la propria
autorità nei confronti dell’imperatore,
sostiene i guelfi, poiché più accondiscendenti nei suoi confronti.
In Italia i due termini indicano una situazione ben diversa rispetto a quella
in Germania tantoché gli storici tedeschi usano i termini Welfen e Weiblingen riferendosi ai guelfi e ghibellini
tedeschi, mentre chiamano Guelfen e
Ghibellinen quelli italiani.
Anche se è vero che in Italia i guelfi sostenevano il Papa e i ghibellini il potere
imperiale, non dobbiamo credere che i
primi fossero fautori di un’ampia autonomia, mentre gli altri fossero disposti
a cederla all’imperatore, ma entrambi
erano molto gelosi dell’indipendenza
del proprio comune.
Il prevalere della fazione guelfa e ghibellina all’interno di una città italiana
era dovuto ad un insieme di fattori
interni ed esterni. I fattori interni prevalevano in alcune città, come a Firenze, dove gli interessi delle famiglie più
illustri come i Peruzzi e i Bardi erano
legati agli interessi del papato, di cui
erano finanziatori ed esattori delle decime. I fattori esterni prevalevano in
altre realtà, così attorno alla guelfa Firenze, città egemone, sorsero una serie
di città ghibelline come Siena, Arezzo e
Pisa che cercarono di contrastare il suo
strapotere con proprie alleanze.
A Gubbio le lotte tra fazioni affondano
le loro radici nell’alto-medioevo. Dopo
le invasioni barbariche la città si divise
in vari nuclei autonomi, uno di questi in particolare si riunì intorno alla
cattedrale (dove sorge l’attuale chiesa
di S. Giovanni), avendo come punto
di riferimento le strutture della chiesa
romana. Tale nucleo era in prevalenza popolare, costituito da mercanti
e artigiani che sostenevano il papa e
quindi si sentivano guelfi. Successivamente con l’arrivo dei Franchi si stanziarono i ricchi feudatari, quindi fedeli
all’imperatore. Questi organizzarono
un proprio nucleo abitativo ghibellino
nella parte alta dell’attuale quartiere di
S. Martino. A testimonianza dell’origine feudale è il fatto che in questa parte
sorgevano le case torri, di cui rimane
la cosiddetta torre di palazzo Gabrielli.
Le case torri erano costruzioni di lusso
che solo i ricchi feudatari si potevano
permettere e con le quali esibivano la
Duomo, formella con stemma sulla tomba di
Gabriello Gabrielli vescovo di Gubbio
loro potenza. Il quartiere ghibellino
era separato dal quartiere guelfo che si
trovava al di là del Camignano. Inizialmente i due nuclei erano indipendenti
l’uno dall’altro, molto probabilmente
ognuno era provvisto di una propria
cinta muraria, poi però, quando il
comune si ampliò, anche i conflitti si
intensificarono sia perché ogni nucleo
trovava poco spazio per espandersi sia
perché aveva interessi economici diversi. Così abbiamo da una parte il quartiere popolare che basava la sua economia sul commercio e sull’artigianato,
dall’altra il quartiere nobiliare legato
ad una economia basata sulla proprietà
terriera. Nel corso del tempo la situa-
“Nessun
maggior dolore
che ricordarsi
del tempo felice
ne la miseria”
Inferno Canto V.
zione si complicò notevolmente. All’interno delle due fazioni erano frequenti
i passaggi da un gruppo all’altro: per
esempio un mercante guelfo, che essendosi arricchito si sentiva più vicino
ai ghibellini, poteva passare all’altra
fazione. Una serie di alleanze interne
tra famiglie creava complessi legami
che andavano al dì là degli originari
schieramenti. Così poteva capitare che
anche nell’ambito della stessa famiglia
si formassero rami guelfi e ghibellini.
Interessante da questo punto di vista è
proprio la famiglia guelfa dei Gabrielli,
che rappresentò un punto di riferimento del partito guelfo nell’intera Italia
centrale agli inizi del 1300. Tale famiglia aveva anche esponenti ghibellini
come Ridolfo e Rigoccio Gabrielli che
furono al seguito di Federico II, o Sassone Gabrielli che insieme ad altri importanti concittadini Tiberio D’Ugone,
Oddo di Febino e Benincasa Bentivogli
ressero il comune di Gubbio al tempo
di Manfredi, quando la città divenne
il punto di riferimento della resistenza
ghibellina.
Anche a Gubbio le lotte tra le fazioni
guelfe e ghibelline vedranno prevalere
ora l’una ora l’altra non solo a seconda
dei rapporti di forza interni al comune,
ma anche a seconda dei rapporti esterni con le città vicine e rivali.
Nella prima parte della nostra storia
comunale, assistiamo ad un sostanziale predominio ghibellino (testimoniato
ancora oggi dalle porte archiacute di
quasi tutto il centro storico, d’origine
ultramontana) che venne rafforzato
dalla pace tra Federico I il Barbarossa
ed il vescovo Ubaldo. L’imperatore in
cambio di una formale sottomissione,
> storia arte e cultura
17
offrì a Gubbio importanti concessioni. poté tornare a Gubbio per un breve lotta culminerà con la cacciata dalla
L’opera pacificatrice di S. Ubaldo era periodo e ospitò, forse a Colmollaro, città delle principali famiglie ghibelline
comunque volta a creare un equili- Dante che proprio per questo motivo e con la demolizione delle loro abitabrio che verrà rotto dopo la morte di può descrivere in modo così accurato zioni al posto delle quali oggi rimangoFederico II nel 1250, quando si ebbe il paesaggio che circonda Gubbio (“In- no i cosiddetti “orti ghibellini”. Tanto
un generale indebolimento delle forze tra Tupino e l’acqua che discende del era l’accanimento che nel 1315 tra gli
ghibelline in Italia. Si intensificarono le colle eletto dal beato Ubaldo, ....” Pa- esiliati non solo troviamo Bosone Nolotte con le città guelfe confinanti che radiso canto XI; “Tra due liti d’Italia vello e i suoi fratelli, ma anche un loro
servitore.
porteranno a ripetute sconfitte contro
La supremazia guelfa nell’Italia cenPerugia. Così in città si rafforzò l’autrale porterà Gubbio verso un periodo
torità del papato e di conseguenza la
di relativa pace con le città limitrofe e
fazione guelfa a discapito di quella ghiconsentì al comune di investire in imbellina. di Michela Biccheri
portanti opere pubbliche come il paProtagonisti di questo passaggio dalla
lazzo dei Consoli.
Gubbio ghibellina a quella guelfa sono
ancoraeugubini
in quel periodo
dell’anno che si affaccia trepiDopo l’ultimo tentativo dei Gabrielli
i Eccoci
due illustri
Cante Gabrielli
sui preparativi
per la Festa
più bella del mondo. Eccoci
(di Frontone e di Necciolo) d’instauedante
Bosone
Novello Raffaelli.
Il guelfo
dunquefiglio
a presentare
lettori,Rosciolo
agli eugubini, ai ceraioli tutrare una propria signoria, Gubbio si
Cante,
di Pietroai detto
ti,
coloro
che
saranno
i
protagonisti
della
Festa
dei
Ceri
del
consegnò ad Antonio da Montefeltro,
con i fratelli Bino e Rosso, svolse un
2012.
duca di Urbino, che si pose come paciimportante
ruolo nella vita politica
Guarderemo
guidare aLacavallo
la varie fasi della Festa i signori,
ficatore tra le fazioni. I decenni succesdell’Italia
centrale.
caratteristica
Massimo Faramelli
Peppebello”
e Stefano Vagnarelli “Spasivi vedranno il progressivo attenuarsi
principale
della sua “de
famiglia
era quella
ra”, rispettivamente Primo e Secondo Capitano, estratti dal
delle lotte. Gubbio divenne la seconda
di avere i capelli rossi. Il fatto che Danbussolo pubblicamente lo scorso anno.
capitale del ducato, ma successivamente nella Divina Commedia chiama RuI santubaldari hanno affidato il compito di alzare il Cero di
te perse pian piano il suo ruolo ed enbicante (Cante rosso-rubino) un diavoSant’Ubaldo al ceraiolo Giovanni Barbetti, per la zona est, matrò in un lungo periodo di decadenza,
lonicchia
sembra
sia
un
riferimento
a
Cante,
porta di luningresso eugubina con arco
di San Marco. Ha guidato il Cero diTipica
Sant’Ubaldo
aggravata da un forte politica fiscale di
Podestà
di Firenze,
cheCorso
avevaefirmato
acuto
ultramontano
go il secondo
pezzo del
nella seconda
girata
della sera
Urbino.
Decadde ilepotere
delle famil’atto
del
suo
esilio.
La
famiglia
che
si
a punta d’avanti. Dopo due anni di attesa, Giovanni si troverà e forte emozione di questa
straordinaria
unica esperienza,
glie
nobiliari,
il
ceto
popolare
si imposurgon
sassi,
........ e
fanno
un
gibbo
opponeva
ai
“gabriellidi”
fu
quella
ghia vivere in prima persona l’esclusivo compito unificatore, ad la prima domenica di marzo, durante la solenne celebrazione
verì
e
venne
escluso
dalle
cariche
pubche
si
chiama
Catria,...”
Paradiso
canbellina
dei
“bosonidi”,
il
cui
esponenessere la guida dei ceraioli. Giovanni realizzerà la prima vera della S. Messa in occasione della canonizzazione di Sant’Ubalbliche; così le lotte si spensero, insieme
te più importante fu Bosone Novello to XXI).
Raffaelli. Nel 1300 venne esiliato una Nel 1301 venne indetto un primo cen- alla vitalità che aveva caratterizzato
l’antico
comune. Dell’antico
simento delle
famigliefestato
ghibelline
che si al
prima
volta
in quanto
sostenitore
attaccamento
Cero giustamente
riconosciutospirito
ora,
Come
amici,
collaboratori
e soci del
non potevamo
non pubma innegabilmente
sempre e soprattutto
da parte
tutti
blicare con
massimo orgoglio
la notizia che
ha coinvolto
oggi rimane
unaditraccia
sarebbe
ripetuto ilnel 1305,
nel 1307 e dabattagliero
tentativo
di Uguccione
della Faggiola
i ceraioli;
scelta inevitabile
e naturale alla
quale ci uniaDirettore
e Consigliere
del MaggionelEugubino,
ormai ritualizzata
in occasione
della
1315 finoUbala escluderle
dalleuna
cariche
di nostro
impadronirsi
della
città a discapito
mo
per
l’affetto
che
ci
lega
a
lui
e
per
la
condivisione
di una
do
Gini.
Il
Senato
santantoniaro
lo
ha
proclamato
Primo
dei guelfi. Rientrato in città venne di pubbliche con lo statuto del 1338 che festa dei Ceri, quando la popolazione,
passione
la Festa
più bellasidel
mondo.
Capodieci
delnel
Cero
di Sant’Antonio
l’anno 2013!
come
un tempo,
divide
in fazioni in
come condizioni
percomune
assume-verso
nuovo
cacciato
1315,
quindi si ri-per stabiliva,
Unaadlunga
carriera
un manire una carica
pubblica, il disporre di una lotta che ricorda l’animosità e le
fugiò
Arezzo
e ne ceraiola
divennedegnamente
podestà. coronata,
Qui conobbe Dante esule. Nel 1318 un censo adeguato e l’essere guelfi. La glorie del passato.
attualità
Capitani e Capodieci per il 2012
A
8
> vita dell’associazione
19
Dentro la crisi un ritrovato
ottimismo
Il Maggio annuncia la Primavera
L’Associazione Maggio Eugubino è lietissima di annunciare la quarta edizione della “Festa di Primavera” organizzata con
TRG e la Banda Comunale di Gubbio, presso il Park Hotel ai Cappuccini, il 16 marzo 2013. E’ la serata eugubina per
eccellenza, che apre le porte alla primavera e la più vicina al clima festoso dei Ceri. Saremo numerosi anche quest’anno a
condividere insieme ai soci e ai simpatizzanti del Maggio la cena, le immagini di repertorio, la musica e il divertimento. Per
info e biglietti: Maggio Eugubino 075 9273912 o contattare i Consiglieri.
di Michela Biccheri
Un dono alla cultura dal Maggio Eugubino
Abbiamo
l’occasione
di Eugubino,
ricominciare:
da più di
vicino,
appenaal progresso
amoci delculturale,
momento
stasi che
sembra aggredirci per ritrovare
L’Associazione
Maggio
desiderosa
contribuire
madianche
sociale
e
civico
della
Città
di
Gubbio,
ha
intenso
fare
omaggio
alla
illustre
Biblioteca
Sperelliana,
di
un
intorno a noi, da dentro il nostro giardino, dalla via, dalla il nuovo-abituale slancio che conosciamo,
che siamo coscienti
opuscolo del 1912, reperito in una libreria antiquaria, scritto dal Dott. Giulio Lucidi, Ufficiale Sanipiazza. La crisi può essere un’opportunità di vita.
di caricarci sulle spalle dopo una caduta, dopo uno scivolone
tario di Gubbio, intitolato: “Gubbio Risorgerà. Opuscolo di Propaganda igienica Locale”, del dott.
La
crisi è in corso. La recessione è inevitabile. La bancarotta è o solo
perché travolti
dal peso.
Che cos’è quella voglia di ragGiulio Lucidi, tipografia Romitelli, Gubbio 1912. Il libretto è un
gustosissimo
proclama,
finemente
lascritto
conclusione?
Si senteeugubine
gridare “la
crisi,
la crisi”….
sente giungere
Cima chesoggiornando
ci gonfia le vene
delle bellezze
e dei
vantaggi
che La
un siforestiero
avrebbe la
incontrato
a della fronte, che spinge
Gubbio. Esorta
interventi
per apportare
strutturali
e così anche
culturali
e
nominare
solo indegli
termini
economici,
quasi a miglioramenti
circoscrivere il idrici,
le gambe
ad andare
nonostante
il pianto
in gola, ingabbiato
di
conseguenza
economici
della
nostra
Città.
significato per svuotarne il senso e accodare le persone come tra i denti e l’animo atterrito? Sebbene abbiamo sopra i nostri
Il Maggio Eugubino si è sentito molto vicino a questo illustre intervento letterario ricordando il protante pecorelle dietro a spauracchi apocalittici che, manco a occhi quell’esempio martoriato dal “botto”, penzoloni, a volte
prio duro ed ampio lavoro degli anni in cui Gubbio necessitava di provvedimenti urgenti per la sua
farlo
a posta, coincidono
con l’arresto
spogliato,
quasi alla
cieca
sappiamo
al destino, sapsopravvivenza.
Come Associazione
deglieconomico
eugubini e generalizper gli eugubini
siamo onorati
oggi
di essere
eredistrapparlo
di
zato
che viviamo.
piamo lasciarci
spalle
svogliatezza e sollevare gli animi
un’attiva
e passionale ricerca dello sviluppo sociale e culturale, nonché
artistico alle
di ciò
che èlacomune.
L’Associazione
Maggio
ha consegnato
ufficialmente
alladolore
dott.ssa
Ivanafatica
Carletti,
Allora
ricominciamo
da Eugubino
capo un’altra
volta. Serviamoci
di el’opuscolo
abbattuti dal
e dalla
sappiamo ricondurlo alla
Responsabile
della
Biblioteca
Sperelliana.
questo momento di stallo per fare il punto della situazione. vetta. È proprio lì che riconosciamo la nostra “forza”, il nostro
Della situazione morale e sociale. Sulla crisi morale della nos- sapere, il nostro essere. Il legame umano al divino che ci dà il
tra società che ha imparato a sedersi e farsi imboccare, che ha vigore utile a superare i cedimenti.
‘Addenda’
SoprannomiAeugubini
in “Alias”
imparato a tapparsi gli orecchi
ed aspettare.aiRicominciamo
finire nel vortice
del panico economico dovrebbe essere su
da capo e facciamolo da eugubini, senza presunzione, con tutto la stanchezza. Serve credere, desiderare il bene senza
Molte persone
hanno
apprezzato
il lavorointorno
di ricerca
di elencazione dei soprannomi eugubini di Massimo Bei e curato
l’abituale
spontanea
premura;
guardiamoci
cone occhi
condizioni, senza tornaconti. Bisogna dare spazio alle piccole
da Michela Biccheri esprimendo i loro pensieri attraverso la posta elettronica del Maggio, ma anche recandosi presso la
ceraioli
di uomini e di donne pronti a reagire, quella capacità cose, ai piccoli gesti senza le luci abbaglianti o la propaganda,
sede. Alcuni di loro hanno accolto la nostra richiesta di partecipare all’aggiornamento dei Soprannomi eugubini e ci hanno
radicata
in noi,
la che
reazione,
unaparte
forzadell’Addenda
donataci daiinsecoli
di dargli
spazionel
dentro
di noi,I nel
nostro
e ricominciare
fornito altri
nomi
faranno
pubblicazione
sempre
sito AME.
nomi
sono:piccolo
Vantaggi
detti de
Cicattolo;
Morelliattraverso
detti Massini;
Ceccarelli
Fioruccidadetti
Invitandovi
a continuare
a mandarci
altri
storia
tramandati
i sentimenti
veridetti
e laPipilli;
fede; servipiùCiullillo.
vicino, appena
intorno
a noi, dal nostro
giardino.
soprannomi, vi ringraziamo sentitamente.
A
> vita dell’associazione
20
AMARCORD
Era il 27 marzo 1954 e a Roma si festeggiava Il Maggio Eugubino Romano con la presenza di moltissimi eugubini ivi residenti e di molti altri in
trasferta per condividere i festeggiamenti, compreso il complesso musicale
Harmony di cui ne faceva parte il socio Luigi Pifarotti, che ci ha inviato
gentilmente le foto e i ricordi scritti. I musicisti erano tutti vestiti da ceraioli e nonostante le restrizioni dell’albergo si poté continuare con i balli
fino a notte fonda. Nella foto riconosciamo: Il presidente del CRAME
dott. Rosati, Luigi Pifarotti, il maestro Gino Benedetti, Marcello Bettelli,
Franco Bettelli.
“Impariamo a conoscere i Ceri e la loro Festa”
“Impariamo a conoscere i Ceri e la loro Festa” è stato aperto, come di consueto, agli alunni del primo anno della scuola
media “Ottaviano Nelli” e “Mastro Giorgio”. L’iniziativa, che è giunta già al suo settimo anno, è nata dalla collaborazione del Maggio Eugubino, l’Università dei Muratori, la Diocesi di Gubbio e le Famiglie Ceraiole con il patrocinio del
Comune di Gubbio. Il ciclo di incontri è stato tenuto con cadenza mensile e trimestrale nel corso del passato anno scolastico 2011/2012. Alla cerimonia di premiazione degli alunni tenuta a dicembre nella Sala Trecentesca, erano presenti
il sindaco di Gubbio Diego Guerrini, S.E. Mario Ceccobelli vescovo di Gubbio, l’assessore alla Cultura Marco Bellucci,
ed i Presidenti del Maggio Eugubino, dell’Università dei Muratori, e delle Famiglie Ceraiole.
silvana Mossano “Onor d’Agobbio” per la Narrativa
è “Un giorno arriverò” di Silvana Mossano il libro che ha ottenuto più voti e si e’ aggiudicato la
prima edizione del premio Umanistico “Onor d’Agobbio” nella sezione Narrativa, evento finalizzato a sensibilizzare alla lettura e alla valorizzazione delle discipline umanistico-culturali, voluto
dalla fondazione Mazzatinti, Lions club “Gubbio Host”, Lions club “Piazza Grande” e l’Associazione Maggio Eugubino. Assegnati anche i premi relativi alle sezioni poesia: “Premio Angelo Ferrante” assegnato a Daniela D’Onghia; premio “Serendipity” per la saggistica assegnato a Marina
Valenzise. Premiata anche la saggistica. Premo speciale ad Antonio Marinelli e GianMario Bilei.
SELEZIONE ROMANA “OMAN IN GUBBIO”
Si è conclusa la mostra della selezione romana do “Oman in Gubbio, Connecting Cultures through Architecture & Art”, inaugurata il 22 gennaio alla Casa
dell’Architettura in Roma. Un’iniziativa volta allo scambio culturale tra l’Italia e il
Sultanato dell’Oman. Presenti anche Giampietro Rampini, in rappresentanza del
Comitato Scientifico Oman in Gubbio ed Ettore Sannipoli curatore della mostra,
con i patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Roma, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Gubbio, dalla Provincia di Perugia, dalla Regione Umbria e dal
Ministero dei Beni Culturali sotto l’Alto Patronato dell’Ambasciata del Sultanato
dell’Oman presso la Repubblica Italiana. Il progetto era nato dalla collaborazione tra
l’Ambasciata del Sultanato dell’Oman e il Comune di Gubbio, con l’intento di mettere
in relazione diretta artisti dei due paesi, utilizzando l’arte ceramica, la fotografia e la pittura
come mezzo non solo di creatività ma anche di comunicazione culturale: “Oman in Gubbio” 23
giugno/7 luglio 2012, aveva essa stessa già rappresentato un appuntamento prestigioso per la nostra Città culla della più
alta tradizione della ceramica e ora promotrice dell’esportazione della propria cultura. L’appuntamento di Roma ha voluto
allacciare un legame anche con l’architettura, di cui l’Italia vanta protagonisti storici e contemporanei di fama mondiale.
> vita dell’associazione
21
Successo di due iniziative dedicate
ad Aldo Ajò
> di ettore a. sannipoli
Apprezzamento e gradimento generali ha incontrato il bel calendario del
2013 accluso al numero di dicembre
scorso de «L’Eugubino», ravvivato da
dodici tavole a colori tratte da altrettante ceramiche di Aldo Ajò (19011982). È stato l’omaggio che l’Associazione Maggio Eugubino ha voluto
mietitura, la battitura, la raccolta della
frutta, la scartocciatura, l’aratura e la
semina) ma anche da feste come il carnevale e la corsa dei Ceri o dalla vita
odierna (le vacanze al mare).
Questa rara serie di ceramiche rappresenta quasi una summa di figurazioni
molto care ad Ajò, ricorrenti nella sua
revole e resistente di un oggetto cotto;
un vegetale è più degradabile, corruttibile di un minerale. La forma archetipica della ciotola si conserva - poetica
e provvisoria, fragile e delicata - nella
fattispecie odierna del crudo e del vegetale. Nel contempo ci troviamo di
fronte a una stratificazione ‘scistosa’,
Annalisa Guerri, Crudo vegetale (particolari), 2012.
fare a tutti i lettori della sua rivista, in
occasione del trentennale della scomparsa del grande artista di Gubbio.
Si tratta di dodici lastre in maiolica con
le rappresentazioni dei mesi dell’anno,
resi attraverso soggetti tratti in prevalenza dalle tradizionali occupazioni
del mondo contadino (la provvista
della legna, la potatura, la pastura, la
Laura Scopa, Solitudine metropolitana, 2012.
vasta e qualificata produzione. Poterla
avere in casa, appesa a una parete per
l’intero corso dell’anno, è stata un’occasione che gli eugubini e, più in generale, gli amanti di Gubbio e della bella
ceramica di Ajò, non si sono lasciati
sfuggire.
Successo anche per il Premio Aldo Ajò,
concorso di ceramica d’arte contemporanea che il Comune di Gubbio ha
riservato ai giovani artisti ed è giunto,
oramai, alla terza edizione. Le 16 opere selezionate dalla giuria sono state
esposte dal 12 gennaio al 3 febbraio
nella Sala dell’Arengo del Palazzo dei
Consoli. Ha vinto il primo premio Annalisa Guerri, con l’opera Crudo vegetale; seconda si è classificata Laura
Scopa con Solitudine metropolitana,
terza Maddalena Vantaggi con Pettinata dal vento.
Due parole sul lavoro della Guerri, che
anche a me è sembrato il migliore.
Già il titolo scelto dall’autrice è destabilizzante: vengono messe in discussione sia la cottura sia la materialità
‘minerale’ dell’opera. Un oggetto crudo, specie se fatto di terra, è meno du-
‘lamellare’ dell’oggetto, che genera un
processo di esfoliazione e dunque di
degrado inarrestabile e irreversibile,
il quale a sua volta lascia immaginare il mero concetto di una forma che
si spoglia d’ogni materialità, per divenire diafana, trasparente, ideale. Il
distaccarsi di strati sottili sovrapposti
dà luogo, infatti, a una progressione
ritmica della materia verso il bianco,
che tende alla luce, alla pura energia:
secondo un percorso à rebours che
dall’‘interiorità’ del manufatto risale
alle sue origini ‘vegetali’ (quelle, ad
esempio, dei recipienti fatti con listelli di legno o vimini intrecciati) fino a
lambire, quasi per incanto, l’iperuranio delle idee.
Maddalena Vantaggi, Pettinata dal vento, 2010.
s
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b
r
u
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l
i
b
orri
Torna la rubrica delle ombre che incupiscono la nostra Gubbio. Una rubrica aperta alle vostre segnalazioni dei disagi incontrati nel vivere
la città, questo per migliorarla. La rubrica offre lo spunto per discutere, per trovare insieme delle soluzioni. È un modo costruttivo di
segnalare e perché no risolvere i problemi di vita comune.
Nella rubrica auspichiamo che trovino largo spazio le “luci” di Gubbio: angoli della nostra città meritevoli di essere osservati, interventi
e soluzioni intelligenti, propositi, progetti, idee attuabili a favore della nostra città. È una rubrica che aspetta la vostra collaborazione,
per ciò potete spedire le vostre lettere o fotografie al sito [email protected] o presso la sede di piazza Oderisi.
Dissesti stradali
La Città di Pietra sta diventando sempre più una Città
abbandonata a se stessa. A parte l’Ecomostro di San Pietro, (a proposito, che ne pensa il movimento ecologista
eugubino?) Gubbio sta vivendo uno dei periodi più tristi
per la cura del centro storico. Sono state fatte in passato
nuove pavimentazioni e nuova asfaltature elettorali poi
è arrivato l’abbandono ed il rattoppo sempre in macchie
asfaltiche.
Sanpietrini che saltano in aria, buche varie, pietroni dissestati che con la pioggia diventano dei nubifragi per i pedoni al passaggio delle auto. Un vero proprio centro storico
fatto per macchine di ultimissima generazione, quelle a
trazione integrale, Suv e “carri armati”. Oltre alle buche
e agli assetti del manto stradale ci sono anche gli “scalini” di Via XX Settembre tra l’asfalto e i muri perimetrali delle
abitazioni. Chissà se a qualcuno (amministratori pubblici) venga in mente di chiedere qualche finanziamento per la riqualificazione dei centri storici, al posto di chiudere asfaltandole per paura che cada una balaustra o ringhiera che dir si voglia
(Via Sperelli)? O magari chiedere consiglio a qualche altro amministratore del bene pubblico...
Un altro danno ai cittadini...
Stralcio di lettera firmata: Con l’ordinanza sindacale N. 388 del 18-12-2012 si è disposta la chiusura permanente del
lato nordovest di via Sperelli con le seguenti motivazioni: pericolosità del tratto di strada che presenta una curva a
raggio molto stretto con conseguente particolare difficoltà per i veicoli che vi transitano; instabilità accertata delle
colonnine parapetto ivi esistenti che risultano danneggiate in modo da costituire serio pericolo… Perché si parla di
chiusura permanente e non temporanea? E’questo l’atteggiamento dell’amministrazione comunale che dovrebbe essere
dalla parte del cittadino? Di quale pericolosità si parla in collegamento con la curva a raggio stretto? La strada è sempre
stata aperta e nessun incidente si è mai segnalato; la curva inoltre aumenta la sicurezza, di certo non la diminuisce, dal
momento che per passare è necessaria una manovra da fermo. Appare quindi chiaro che la chiusura è pretestuosa in
quanto non si ravvisano motivi ‘visibili seri’ a giustificazione di tale chiusura… quindi il problema è generato ancora
una volta dal fatto che per l’acropoli non ci sono varchi ad accesso controllato, più volte promessi e mai installati. Il
disagio che consegue da tutto ciò è importante, in quanto costringe i residenti della parte alta dell’acropoli, nel caso
frequente che non si trovi parcheggio, a dover tornare a S. Pietro per rifare il giro nei mesi in cui Corso Garibaldi è
chiuso all’altezza di via Armanni ed a passare sul Corso in tutti gli altri mesi, con notevole disagio per i suddetti residenti, ma anche per i pedoni che frequentano la zona. Non
ci si stupisca quindi della disaffezione dei cittadini nei
confronti della politica, quando essa opera nel più totale
spregio delle esigenze dei contribuenti, con atteggiamenti arroganti e modus operandi da regime dittatoriale.
Si spera che venga ripristinata la situazione normale in
tempi brevi; intanto i cittadini si stanno organizzando
per una raccolta di firme in favore della riapertura della
suddetta via Sperelli.
Gabriele Fabio Scavizzi
> vita cittadina
23
la qualità fa la differenza?
Turismo: dati 2012
L’Assessorato al turismo del Comune di Gubbio traccia un bilancio sull’andamento del settore dell’anno 2012. I dati relativi ad arrivi
e presenze turistiche a Gubbio evidenziano indicatori importanti e consentono di delineare un bilancio complessivamente positivo. Preso
come indice il 2007, l’anno migliore per il turismo, quello appena concluso ha mantenuto alto il profilo delle entrate, superandolo sia per
arrivi che per presenze, configurandosi quali nuovi record storici in assoluto. A permettere il risultato sono state le presenze straniere
che hanno preferito la nostra Città e quelle extralberghiere che nel 2012 per la prima volta nella storia locale supera in termini assoluti
per presenze il settore alberghiero.
Al limite sono le presenze degli italiani che ci hanno ricordato la crisi in atto e ancora in calo le presenze del turismo all’aria aperta come
i camper, 47% in meno; un dato pesante se riferito soltanto all’anno precedente il 2011. Mentre il Museo Civico del Palazzo dei Consoli
ha tenuto egregiamente sempre paragonando le entrate con il 2011.
> di Lucio lupini
Sì, la qualità fa ormai la differenza e fa
decidere per una destinazione piuttosto che per un’altra.
Innanzitutto il turista é sempre più
esperto: ha viaggiato e fa confronti.
La soglia di soddisfazione si è alzata
notevolmente. Il nuovo turista vuole
quello che gli é stato promesso, conosce i propri diritti, sa fare reclami
e sa rivolgersi ad organismi di tutela
del consumatore, è cosciente insomma
della sua forza contrattuale.
Un secondo aspetto è che si propongono al mercato sempre maggiori destinazioni con servizi ed infrastrutture
di standard elevato a prezzi concorrenziali.
Questa situazione di eccesso di offerta
crea un forte affollamento nel quale è
difficile distinguersi e dove è sempre
più difficile rivaleggiare in termini di
competitività e prezzo.
Va radicata dunque la consapevolezza che è assolutamente necessaria per
l’offerta, per acquisire o mantenere
competitività, una ricerca di qualità
ambientale complessiva che non é solo
natura ben conservata ed incontaminata ma anche un ambiente urbano
controllato, facile, “dolce” e che è altresì necessaria una propensione continua al miglioramento dotandosi di
strumenti vari quali marchi di qualità,
carte dei diritti del turista, modelli per
la rilevazione del grado di soddisfazio-
ne dei turisti.
Un elemento fondamentale di competitività per una destinazione è rappresentato dall’interazione e dalla integrazione tra attrattive e servizi in una
logica di orientamento alla customer
satisfaction. La visione che viene adottata da alcune destinazioni è quella di
creare un retroterra comune tra tutti
i soggetti che operano nel turismo in
modo da favorire una relazione costante di collaborazione fra gli stessi
in una logica coordinata di elementi di
un prodotto complesso orientati appunto alla soddisfazione dell’ospite.
Occorre erogare un servizio di qualità che generi la Customer Satisfaction
cioè la soddisfazione del cliente che è
il rapporto tra le prestazioni e le aspettative/attese del cliente
Per realizzare la soddisfazione del
cliente occorre “controllare” tutti gli
eventi del ciclo del servizio che sono
“momenti della verità” perché in tutte
le occasioni in cui il cliente incontra il
servizio, il territorio, si fa un’idea del
territorio stesso. Momenti della verità
sono tutti gli episodi attraverso i quali il turista entra in contatto con un
qualunque aspetto del territorio stesso e riceve una impressione della sua
qualità.
Il ciclo del servizio è la catena di eventi
attraverso cui passa il cliente. È il modello naturale che esiste nella testa del
cliente ma quanti forniscono i servizi,
specialmente nel turismo dove esiste
la nota parcellizzazione, invece non
pensano al processo come ad un flusso collegato. Ognuno vede il proprio
punto di vista che è riferito alla sua
specifica attività o responsabilità
Il concetto di ciclo del servizio aiuta
quindi ad erogare prestazioni migliori.
Va considerato infine che le destinazioni devono scegliere dei punti di forza su cui puntare mentre invece nei sistemi di offerta turistica stenta ancora
ad affermarsi una strategia di specializzazione o differenziazione per cui il
risultato é che tutti offrono indistintamente tutto (in Italia tutti, chi più chi
meno, hanno mare, monti, laghi, colline, città d’arte, castelli, rocche, cucina
tipica, tradizioni popolari etc.).
Da rilevare da ultimo che la sola presenza di beni naturali e culturali non
costituisce di per sé prodotto turistico
a valenza economica, la connessione
tra attrattive turistiche e redditività dipende dalla capacità e dalle modalità
di fruizione delle risorse disponibili;
cioè vale la pena sottolineare che non
basta disporre di risorse ambientali ,
culturali , storiche , religiose ed umane
se sempre o quasi mai queste risorse
vengono gestite come risorse turistiche
o meglio non si realizza il passaggio da
risorsa a prodotto turistico.
24
> vita cittadina
25
turismo: le proposte
ConsegnateleleBorse
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StudioMaggio
MaggioEugubino-Colacem
Eugubino-Colacem
Consegnate
Parlare di turismo a Gubbio è come
parlare su due piani: il libro dei sogni,
tante volte pensati e pochissimo realizzati; e ciò che si fa ogni giorno tra
tante difficoltà ben consci, però, che
Gubbio e il suo territorio hanno tali e
tanti tesori che purtroppo non vengono adeguatamente valorizzati.
In una relazione schematica ma luciEttore
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edizione,
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bronzo, il più completo testo religioso
dell’antichità. E sono nostre e raccontano la nostra storia plurimillenaria.
Altro settore: l’urbanistica e l’architettura medioevale. Gubbio, ed a ragione, è definita la più bella città medioevale, un gioiello che ci invidiano ma
che purtroppo, rischia sempre più di
diventare un bel museo a cielo aperto.
Un centro storico straordinario a cui è
necessario ed urgente pensare di rivitalizzare. Sarebbe sbagliato riportarci
l’artigianato? La Ceramica. Specialmente, dice Sannipoli, la ceramica a
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progetto molto interessante: lo scambio di artisti, non solo di ceramisti, tra
l’Emirato di Oman ed artisti eugubini
ed umbri. Una prima volta che potrebbe avere sviluppi molto interessanti.
E quindi la Festa dei Ceri e il folklore.
Aspettiamo ancora la creazione nella
nostra città dell’Istituto regionale del
folklore, con legge n.17 varata dalla
Regione nel 1990 a firma di Pierluigi
Neri.
Non parliamo per ora dei Ceri. Ma
andrebbe fatto. Amiamoli, ma senza
idolatria e viviamoli davvero un gior-
2010-2011:
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(ITIS),
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Binacci
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cie di droga per tutto l’anno. Finiamo
con S. Francesco e il lupo. Se Gubbio
è conosciuta davvero in tutto il mondo, lo dobbiamo proprio al XXI fioretto francescano. Da qualche mese,
promosso sempre dal vulcanico Ettore
Sannipoli, è nato all’interno del Maggio un centro di documentazione sulla simbologia e la mitologia del lupo.
Che si articola in documentazione, ricerca convegni mostre percorso museale, divulgazione nelle scuole.
E ci sembra a questo punto che le idee
proprio non manchino.
Vita
Vita dell’associazione
dell’associazione
> di Pina pizzichelli
A
A
2121
> vita cittadina
26
le logge dei tiratori
> di Pina pizzichelli
Per la prima volta gli eugubini potranno godersi le Logge
dei Tiratori, salire la scala interna, fermarsi al primo piano
per visitare il salone o riprendere le scale ed arrivare alle
Logge. Per la prima volta, da quando vennero costruite sul
grande ospedale che era a piano terra fin dalla metà del XIV
secolo, nel 1603 dai Mercanti della lana alla ricerca per decenni di un loggiato dove stendere i panni di lana tinti per
farli asciugare. Da allora le Logge son o rimaste proprietà
privata fino ai nostri giorni.
Carlo Colaiacovo ha illustrato i progetti per le logge dei Tiratori alla
serata Lions dedicata ai migliori restauri della Città di pietra.
E come diventeranno fruibili da tutti ce lo spiega il Cav.
Carlo Colaiacovo che in qualità di presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia ha pensato alle
Logge ed ha portato in porto l’acquisto, che dovrà essere
quanto prima perfezionato dal punto di vista burocratico.
L’annuncio è stato dato nel corso della conferenza stampa
di fine anno della stessa Fondazione: “Ritengo di dare alcune indicazioni: a Perugia non è che abbiano a cuore le
sorti e le prospettive della nostra città. Ogni volta che si fa
qualcosa per Gubbio devo dire che è una conquista. Però io
sono di Gubbio, ho visto la crescita della nostra Fondazione
e una sua presenza sul territorio molto ampia. Quasi tutte
le città appartenenti al mondo finanziario di nostra competenza sono state interessate dai nostri interventi. Gubbio è
una realtà importante e quindi su di essa abbiamo cercato di investire, e quale migliore occasione se non quella di
recuperare immobili che erano nostri ed importanti come
le Logge dei Tiratori? In questo contesto abbiamo perciò
pensato con interesse al recupero sia del salone sottostante
che delle Logge stesse.”
Il progetto di recupero prevede due scale di accesso, una
già esistente a confine con la Chiesa dei Bianchi ed una al
lato opposto, vicino l’Orologio Pubblico che sarà costruita
per motivi di sicurezza. C’è da aggiungere il passaggio che
dovrebbe collegare Piazza Quaranta Martiri con Piazza San
Giovanni. In questo modo la piazza “reinventata” da Gae
Aulenti verrebbe vista, in toto, proprio dalle Logge e dal
Camignano con una prospettiva che comprende anche la
parte alta della città davvero inedita.
Un progetto ampio come si vede che coinvolge la Sovrintendenza ai Beni Architettonici dell’Umbria, La Fondazione e
l’Amministrazione Comunale. Senza dimenticare gli aspetti burocratici, pur essendo ormai concreto l’accordo tra le
parti dal punto di vista giuridico.
Si parla anche di grandi vetrate invisibili che possano dare
la possibilità alle Logge di essere vivibili non solo in estate.
Ricapitolando, il Comune, secondo un protocollo di intesa,
avrà in comodato gratuito quindi le Logge, il salone sottostante e tutto quello che costituirà l’acquisto da parte della
Fondazione.
Un gioiello che gli eugubini potranno finalmente conoscere,
apprezzare e soprattutto godere dopo tanti secoli. E per la
prima volta.
> vita cittadina
27
Compagnia Arcieri Eugubini
non sono più tra noi
La Compagnia Arcieri
Eugubini ha organizzato presso il CVA Ylenia
Cernicchi di Semonte,
una manifestazione sportiva che ha visto protagonisti più di 130 arcieri
ritrovarsi, dopo tanto tempo; una di
qua e l’altro
di là,
provenienti
dall’Umbria
e
dalle
regioni
limitrofe,
nel turbine crudele ed insensato della guerra; ma alla fine
molto apprezzata
due orfani, accomunati proprio dagara
quell’essere
rimasti
dai partecipanti per l’otorfani a pochissimi anni, a due annitima
Guglielmina,
ad un
organizzazione
dello
anno Pieter. Iniziò così una lunga e fraterna
amicizia
che
staff eugubino.
I risultati
agonistici
degli
ha portato alla luce quel dolore nascosto,
e lo
haarcieri
comeeugubini sono state molto
sciolto nella commozione e nel dolore dell’altro, come
positive.
Ricordando Guglielmina Roncigli
Guglielmina Roncigli è scomparsa qualche settimana fa,
con quella discrezione che l’aveva caratterizzata anche
quando aveva assunto la presidenza dell’Associazione
Famiglie dei 40 Martiri. Eppure è riuscita nella sua
semplicità a fare ciò che non è facile fare: intrecciare
un’amicizia con il figlio del proprio nemico. Guglielmina,
in una delle sue visite frequenti al Mausoleo dei Quaranta
Martiri dove è seppellito il padre, aveva notato circa lei privato della presenza del proprio padre. Non si sono
9 anni fa sul registro dei visitatori una firma: Pieter incontrati mai più, ma sono state le lettere a riprendere
Staudaker con accanto “figlio del tedescoGubbio
ucciso”. Ciclismo
Si può nell’ultima
parte della vita, quel filo interrotto con la
Mocaiana
immaginare lo sbigottimento e l’insieme dei sentimenti propria storia nel giugno terribile del 1944.
ed cornice
anche ildella
dilemma:
chiuderedella
lì o andare
avanti?
Guglielmina
Nellaprovati,
suggestiva
sala trecentesca
residenza
comunale,
la Gubbio se n’è andata con un ultimo pensiero
Ciclismo
Mocaianaseguì
ha celebrato
C’è stata le
anzitutto
la presenGuglielmina
l’istintodue
ed eventi
iniziòimportanti.
tra molte difficoltà
proprio
per Pieter che le aveva scritto una lettera a Natale.
tazione
delle
quattro
squadre
impegnate
nella
prossima
stagione
agonistica
(giovaricerche in Germania dello sconosciuto Pieter Staudaker, Rimane solo Pieter per raccontare la guerra dall’altra
nissimi, esordienti, allievi e juniores) e la “Elite under 23” dell’Acqua & Sapone Team
aiutata anche da don Ubaldo Braccini. E finalmente parte, e la ricerca della pace attraverso una dolcissima
Mocaiana: settanta atleti e dodici direttori sportivi. Nella circostanza ha festeggiato
giorno
lo incontrò
a Pomezia
nel molto
italiana,
colpita come lui da una tragedia perenne e
ancheun
i 50
anni diGuglielmina
attività, ricostruiti
da Pino Berettoni
in maniera
puntuale
e concamposanto
un pizzico didove
orgoglio.
Una
crescita
graduale
che
l’ha
inserita
tra
le
realtà
più nella follia che la ispira. Una donna che
sono sepolti i militari tedeschi morti sempre uguale
apprezzate
del
panorama
ciclistico
nazionale.
Un
susseguirsi
di
date,
di
competizioni
nel nostro Paese nel corso della seconda guerra mondiale. ha coltivato come un fiore prezioso e raro l’amicizia con
(Premondiale juniores, Campionati italiani femminili per esordienti, juniores e senior,
ricordo
della
giornata
fu scattataitaliani
una foto
erano eilallievi),
“nemico”
tappaAGiro
d’Italia
femminile
e Campionati
Aicsdove
per esordienti
di si-in nome della pace e del superamento delle
ritratti
Guglielmina
con sua
non “dalla
barriere.
Che sono
esse stesse
gnificative
realizzazioni
qualie ilPieter
ciclodromo
“Le moglie
Cerque”ormai
reso possibile
sensibilità
del Comune
– haguerra.
detto Berettoni – e dal supporto
di amici,
soci
e
sponsor”,
che
ha
risolto
una
grave
lacuna
strutturale
per
l’allenamento
dei
ragazzi.
Intenso
e degno del cinquantenario il
più giovanissimi, ma con quel dolore sempre cocente
programma del 2013 con gran premi e memorial a mobilitare il meglio del ciclismo giovanile. Alla doppia cerimonia hanno partecipato
dentro pur nascosto dalle vicende della vita. Fu come un
Pina Pizzichelli
tra gli altri, del sindaco Guerrini, dell’assessore Bellucci, del Presidente del C.r.u. della Fci Roscini, del patron dell’Acqua&Sapone Costa, dei Presidenti della Gubbio Ciclismo Mocaiana Barbi, dell’Università dei Muratori Mariani, del tecnico del Team Acqua& Sapone
Giancarlo Montedori, del Team Manager della Gubbio Ciclismo Mocaiana e grande deus ex machina Stefano Marionni al quale, non a
caso, il Presidente Roscini ha fatto dono della <Bandiera Fci-Comitato Umbro>. g.b.
Tel. Abit. 075 9274651
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Cell. 349 4659186
A
3
> vita cittadina
vita cittadina
A
> vita cittadina
Conclusa la trilogia “Medicea”
50° rotary club gubbio
Sacre Reliquie di S.Antonio abate
di Giuseppe Maria Nardelli
e Patrizia Biscarini
In occasione della “Celebrazione
del cinquantenario
deldiRotary
Club
“È stato pubblicato
sul n. 10
ottobre
2011
Gubbio” il mese di Febbraio è stato
della rivista quadrimestrale “Medicea – Riviricco di interessanti appuntamensta interdisciplinare
studi medicei”,
edita
ti presso ladiBiblioteca
Comunale
a Firenze Sperelliana:
da Marco dalla
Ferri tavola
e Clara
Gambaro,
durante
la
l’ultimo studio di Giuseppe quale
Mariasono
Nardelli
condotto
in collabostati riletti
gli eventi
e le
problematiche
più significative
del
razione con Patrizia Biscarini,
dal titolo «Fonti
scritte e figurate
periodo
storico
1963
–
1980”;
alla
presentazione
del
libro
“Da
conservate a Gubbio su Vittoria Feltria Della Rovere, duchesChernobyl a Fukushima passando da Scanzano” di Gaetano
sa d’Urbino, ‘ultimo Germe rimasto d’una Casa’». Il presente
Borrelli e Bruna Felici.
articolo conclude una sostanziosa trilogia di studi degli autori
eugubini, pubblicata dalla prestigiosa rivista fiorentina, edita
dall’editrice
diretta dasopra
un comitato
scientifico
“IlCentro
cieloDi,
stellato
di me…
” e redazionale, costituito da personaggi di spicco della cultura italia-
San Francesco di Sales
29
Il 15 gennaio nella Chiesa dei
Neri alla Paolucci,
presenza di
S.E. Mario
na e internazionale, tra cui Antonio
Marcello
Verga e
Ceccobelli Vescovo di Gubbio e
Gerhard Wolf.” … “Il materiale raccolto e approntato per un
la delegazione di Arles, è avvenuovo articolo dedicato a Vittoria
Rovere
(duchessa
di Urnuta laDella
consegna
della
reliquia di
bino
nonché
moglie
di
Ferdinando
II
de’
Medici)
è
stato
elaboraSant’Antonio alla Famiglia dei Santantoniari. L’evento sommo
toall’interno
e integrato
da anno
Patrizia
Biscarini
completando
cosìche
– con
di un
di incontri
ricchi
di sentimento
ave-i due
vano già visto
le reliquie
Santo a Gubbio
e che
precedenti
contributi
quidel
pubblicati
una sorta
diquesto
trilogiaanno
medicea
ha
sancito
un
legame
tra
le
due
città
gemelle
che
è
andato
oltre
che gli eredi di Nardelli prevedono di rieditare in un volume
il semplice accordo. L’impegno delle due città è stato totale:
antologico dell’autore…” “Questo ciclo di studi nel complesso è
avere a Gubbio ogni 25 anni le Sacre Reliquie di S.Antonio
stato
da unlaimportante
iconografico,
ha preabatecorredato
e di garantirne
custodia e ilmateriale
culto da parte
della Famisentato
documenti
inediti
e
ha
riletto
e
reinterpretato
materiali
glia dei Santantoniari, ma della comunità eugubina tutta.
documentari già conosciuti.”
Patrizia Biscarini e Giuseppe Marino Nardelli
Successo per “LA TERRA DEL DUCA”
Si è svolta mercoledì 20 febbraio presso la Fiera internazionale
del Turismo di Monaco di Baviera, la presentazione del progetto
interregionale di promozione turistica “La Terra del Duca”. In
qualità di città capofila del progetto, il Sindaco di Senigallia ha
presentato nel suo complesso il progetto, che vede impegnate al
fiancoscrittori,
dei quattro
Senigallia,
Pesadagli
dallaComuni
stampacoinvolti
cattolica(Gubbio,
in genere,
il 24 gennaio.
ro
e
Urbino)
le
Regioni
Umbria
e
Marche,
ponendo
in
evidenIl Vescovo Ceccobelli, alla Messa in onore del Santo Patrono
za le peculiarità
culturali
e naturalistica
territori
dell’ordine,
presso
la Cappella
privata dei
della
Sede coinvolti.
Vescovile, ha
Da parte sua, l’Assessore del Comune di Gubbio ha specificato
rivolto un affettuoso augurio e una sentita preghiera affinchè la
l’importanza del progetto, che supera le ristrettezze dei confini
stampa
sia sempre
operosa
nel bene,
nellauna
divulgazione
di notizie
amministrativi
attuali
per meglio
costruire
compiuta destivere
e verificabili;
invocato
l’ascolto
dei poveri e degli oppressi
nazione
turistica suharadici
storiche
fortissime.
Patrono della stampa cattolica, dei giornalisti, degli autori e degli scrittori
Nacque nel 1567 in Francia da nobile famiglia savoiarda. Ebbe
una severa educazione fin da bambino e il padre lo condusse
verso gli studi giuridici che concluse con grande successo e si
distinse come avvocato presso il Senato di un dipartimento savoiardo. Il suo interesse per la teologia prevaricò portandolo, il 21
dicembre 1593, alla recita della sua prima Messa. La sua spiccata
il cielo
stellato
sopra
didime...
apertura
verso il mondo
e la resistenza
alla fatica
cui era forinstallazione di Carlo Cerri
temente dotato, lo spinsero a lasciare il pulpito per dirigersi lui,
verso la gente con la luminosa trovata dei fogli volanti che faceva
Con l’installazione video di grande suggestione “Il cielo stellato
puntualmente scivolare sotto le porte delle case o che affiggeva
sopra di me…” inaugurato l’8 dicembre 2012, il light designer
suiCarlo
muri Cerri
della (Riconosciuto
città diffondendo
il cristianesimo,
arrivando dapdal Maggio
per il suo attaccamento
pertutto
conhamezzi
dai giornalisti
a Gubbio)
intesooriginali.
offrire unViene
attimofesteggiato
di raccoglimento,
lontano e
dalle distrazioni. Un tempo molto breve, qualcosa di molto semplice. L’idea di fondo era quella di aprire una porta ed entrare
in un altro mondo.
e l’obbedienza alla verità, ha ricordato l’importanza del rispetto
della propria dignità e di quella degli altri e di piacere soprattutto
a Dio allontanandosi da inutili competizioni.
La vera ricompensa, come recita un punto del decalogo del giornalista, sia la consapevolezza di aver svolto un servizio di cui valga
la pena di giocare la vita.
Michela Biccheri
> vita cittadina
30
Non sono più tra noi
Alessandro Sartori
Si è spento, con accanto la moglie Anna Buoninsegni, Alessandro Sartori, uomo di
profonda cultura, regista sceneggiatore, ma più che altro amante del bello e della poesia. Era nato a Milano l’11 giugno 1945 dove aveva conseguito nel 1967 il diploma
di regia e sceneggiatura alla Scuola del Cinema di Milano. Dal 1989 realizza molti
documentari, alcuni anche su Gubbio, tra i quali il memorabile “I Ceri e la Città di
pietra” con riprese aeree della festa. Nel 1995 fonda a Milano il marchio editoriale
“unaluna”. Da qualche anno questa esperienza editoriale è ospitata a Gubbio presso
il Liceo Artistico Mazzatinti. Recenti le pubblicazioni su “I fioretti di S. Francesco” e
“Le arti per via”. Pina Pizzichelli
Nello Bocci ••
Lutto nel mondo artistico eugubino ed umbro. Nello Bocci è stato insegnante di educazione artistica e scultore eugubino d’arte
contemporanea, apprezzato anche fuori dall’Umbria e all’estero nelle sue numerose esposizioni. L’Associazione Maggio Eugubino si
unisce nel dolore della famiglia, degli amici e di tutti coloro che gli erano vicini, partecipa alla memoria dell’uomo e dell’artista nel
modo che più ci è consono, dedicandogli nel prossimo numero un degno ricordo del suo pensiero e delle sue opere.
Ines Spogli Ajò
••
Si è spenta la signora Ines Spogli Ajò, vedova dell’artista e ceramista eugubino Aldo Ajò. Lutto in città che ne ricorda la forte immagine insieme al marito e l’importante donazione fatta nel 2005 da parte della signora al Museo di Palazzo dei Consoli di 150 opere
appartenenti alla collezione privata della famiglia e realizzate dal marito nell’ arco della sua carriera.
Giuseppa Ronchi
••
Il centro storico eugubino ha perduto una residente che ha saputo amarlo e valorizzarlo con un
affetto infinito. Nella sua abitazione di Via Alessandrini, è deceduta, all’età di 91 anni, Giuseppa Ronchi vedova Senatore. Una vita spesa, oltre che per la famiglia, per rendere sempre più
accogliente e gradevole Via Alessandrini, la traversa tra via XX Settembre e Via del Monte, che
trasformava ogni anno in un giardino, variopinto ed armonioso fondale che affascinava visitatori e turisti, pittori e fotografi. Tanti gli elogi ed i premi – tra cui quello del Lions Club Gubbio
- che l’hanno gratificata, molti gli attestati di gratitudine e stima. Giampiero Bedini
> vita cittadina
Non
agrafici
31
sono più tra
noi
L’albero più grande del
Franca Cancellotti Colaiacovo
ubina non solo cala, anche se di poche
mondo ancora più grande
Dopo tre mesi dalla scomparsa, il Maggio Eugubino ricorda la dolce figura della Sig.ra
precisione,Franca
ma invecchia
sempre
più; un madre, moglie, nonna, maestra amatissima ed eugubina
Cancellotti
Colaiacovo,
Dopo nei
la partecipazione
deldiSanto
alla tradiverace
che harelativo
lasciatoaiunmatrivuoto incolmabile
ricordi e nei cuori
quantiPadre
l’hanno
on attenzione
è quello
accensione
dell’albero
più grande
del monconosciuta. Oltre al marito Giovanni, zionale
fondatore
e Presidente
della Colacem
e nostro
no quelli celebraticon
rito civile, socio,
aumenstorico e appassionato
la signorado,
Franca
lascia ieugubino
figli Gabriella,
Carmela,
Ubaldo
il nostro
ha fatto
il giro
del mondo.
e Lucia
e tanti
nipoti.
La ricordiamo
anche
essersi sempre
con dedizione
Un per
messaggio
di paceimpegnata
e di fratellanza
dalla terra di
al sacerdote.
Questo
dicono
le cifre
della
nelle attività parrocchiali di Gubbio e Sant’Ubaldo
nelle iniziativee del
volontariato
nella
di San Francesco è quale
partitohaproprio
demografica
dell’anno
da esempio
poco conclusaputo
essere un
per molti. dalla nostra città, grazie allo sforzo di tutte quelle
dicembre 2011 il totale dei residenti ampersone che con amorevole e instancabile lavoro hanno permesso che l’opera di grandi dimensioni, anche
tà, contro le 33.004 del 31 dicembre del
per spessore umano, tornasse ogni anno ad illumiMarino Ridolfi
seguenza dell’andamento
naturale, con i
nare il Monte del nostro amato Patrono. L’ultima
Il Maggio Eugubino, dopo aver appreso la scomparsa dopo breve malattia, si stringe nell’affetto e nel ricordo di Marino Ridolfi,
accensione è avvenuta per mano di Papa Benedetto
ati, senza ilPrimo
correttivo,
nella
circostanza,
Capitano della Festa dei Ceri del 2007, ne ricorda la bontà e l’attaccamento alle tradizioni eugubine.
XVI, una serata emozionante e indimenticabile sugne proveniente mdal saldo tra immigrati
gellata dalla firma dello stesso sul registro dei nomi
rispetto al 2010 gli
che hanno acceso l’Albero più grande del mondo dal
1981. Merito a tutti coloro che hanno reso possibile
sono stati A
178,
controdel
253,Prof.
quelliGiampiero
emiricordo
Agostinelli
questa esperienza.
moralità dei boschi viterbesi e gli insegnamenti
dei padri emigrati, i nostri colli e le nostre acque scrissero la nostra amicizia, il
64, con un La
differenza
attiva che diminu-
••
••
tuo destino. La scuola, i Centri storici e gli Appennini forgiarono la cultura e gli affetti nostri; La natura è la vita, tutta la vita; I
a 19 unitàmusei
Più pesante
il raffronto
nati/ veri spazi e educativi; Ogni Città, ogni paese o borgo, spesso lacerati, sono luoghi dell’anima da
sono trame
della memoria,
salvare. Ciao Giampiero. Lanfranco Bertolini
no venuti alla
cittadini, mentre 474 (meno 145) han-
Teresa
Zoppis
camminoMaria
terreno;
nel 2010
i numeri
••
Il 28 dicembre 2012 Maria Teresa Zoppis (Gegia), sorella del socio Giovanni Zoppis si è spenta serenamente circondata dai suoi cari
o 513 ( -150).
Interessanti,
a seconda
nella
città di Roma.
Anche sedel
ha vissuto intensamente la sua vita nella Capitale, non ha mai dimenticato le proprie radici eugubine.
MaggioaiEugubino
porge
le più sentite condoglianze.
sta, le cifreIlrelative
matrimoni:
calano
tro 53 del 2010), aumentano quelli reli-
Bruno Padeletti
Ciao Bruno! Anche se te ne sei andato, sei sempre vivo nei nostri racconti perché ci hai deliziato con la tua amicizia, compagnia e
ci hai ristorati nello spirito. Sempre vivo perché tanti sono i ricordi che riusciamo a raccontare anche ai più giovani, risate e beffe,
discussioni che... terminavano con una battuta! Ci mancherà il nostro Bruno de Padeletto.
vita cittadina
a 113).
••
A
25
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Gubbio
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