INFORMAZIONE DELLA LEGA POLMONARE // N. 1/2009
focus
«La terapia ha cambiato la mia vita.»
Ogni mattina, Bernardo Leoni* si
sentiva esausto, letteralmente
­sfinito. Durante i suoi spostamenti
in auto per lavoro doveva fermarsi
continuamente per dormire qualche minuto. Un giorno, colto da un
improvviso colpo di sonno, si è
ritrovato a guidare in contromano.
Si è svegliato all’ultimo momento,
riuscendo appena in tempo a
­schivare un TIR che viaggiava correttamente sulla sua corsia di marcia. Quando si è poi recato dal
medico per venire a capo a questa
estrema stanchezza, gli fu dia­
gnosticato un’apnea da sonno.
Il 43enne Bernardo Leoni è un padre felice
di due bambine di 11 e 4 anni. Casaro di­
plomato, lavora come responsabile del
marketing e della promozione presso
un’associazione di produttori di latte e for­
maggi. Per motivi di lavoro deve spostarsi
molto spesso in auto. Fin da bambino sof­
friva di problemi respiratori: era sovente
raffreddato e aveva sempre il naso chiuso.
L’asportazione operatoria delle tonsille e di
alcuni polipi non diede, però, i migliora­
menti sperati. Oltre ai problemi respirato­
ri, Bernardo Leoni era tormentato anche
da una stanchezza continua ed estrema.
Al mattino Bernardo Leoni non si sente più già esausto.
Da giovane, quando usciva a cena con
amici, si addormentava spesso a tavola. Le
lunghe riunioni di lavoro erano per lui del­
le vere e proprie lotte per non cedere al
sonno. Poi incontrò Francesca*, la sua fu­
tura moglie. Fin dall’inizio della loro rela­
zione, Francesca gli disse che, di notte, il
suo respiro era molto rumoroso. Bernardo
Avete domande da porre sui polmoni e sulle vie respiratorie?
I nostri medici vi risponderanno
PNEUMOTÉL 0800 404 800
Ogni mercoledì, dalle ore 17 alle ore 19. Servizio gratuito in francese.
Leoni ricorda: «Sì, è vero, in effetti non
russavo particolarmente forte, ma respira­
vo in modo molto rumoroso. Alle nove del
mattino mi sentivo già esausto e, quando
ero al volante, dovevo fermarmi qualche
minuto a schiacciare un pisolino. Pensavo
che il motivo di questa stanchezza fosse
imputabile al mio lavoro e ai lunghi 8
È passata la paura di addormentarsi al volante – grazie alla terapia CPAP.
viaggi in macchina.» La sua vita sociale ne
risentiva in modo preoccupante. Bernardo
Leoni incominciò ad aver timore degli invi­
ti: si sarebbe di nuovo addormentato a ta­
vola o avrebbe trascorso la serata a com­
battere faticosamente contro il sonno
invece di godersi la piacevole atmosfera?
Anche sua moglie era preoccupata e lo
sollecitava a consultare un medico. Lui,
però, non si sentiva ammalato. Promise
comunque a sua moglie che avrebbe af­
frontato il problema in occasione della
prossima visita di controllo.
Una situazione molto pericolosa
Prima ancora che Bernardo Leoni potesse
affrontare con il medico il problema della
sua estrema stanchezza, corse un pericolo
che avrebbe potuto avere esiti gravissimi:
un mattino, colto da un colpo di sonno al
volante, si ritrovò a guidare in controma­
no. Solo all’ultimo istante si svegliò e riuscì
a sterzare verso destra, evitando per un
soffio l’impatto con un TIR che viaggiava
correttamente sulla sua corsia di marcia.
Lo shock subito è ancora oggi ben vivo
nella mente di Bernardo Leoni: «Mi sono
fermato sul bordo della strada. Ero in
­preda al panico, il mio cuore batteva
all’impazzata!» Si rese immediatamente
conto quali catastrofiche e fatali conse­
guenze avrebbe potuto avere un incidente
di questo tipo: la sua morte o una grave
invalidità, le implicazioni per sua moglie
e le sue figlie, la messa in pericolo degli al­
tri utenti della strada. «In quel momento
ho capito che dovevo fare qualcosa, e far­
lo subito …»
«È ovvio che a volte
avverta ancora
un po’ di stanchezza,
ma non ho più paura
ad uscire di sera.»
311 pause respiratorie in 5 ore!
Bernardo Leoni riuscì a fissare in tempi
brevi un appuntamento con il suo medico,
che riconobbe immediatamente i sintomi.
In base ai primi accertamenti, un pneumo­
logo gli prescrisse una cosiddetta polison­
nografia – un esame da effettuare in un
laboratorio del sonno. Bernardo Leoni do­
vette trascorrere una notte in ospedale,
dove venne collegato a diverse apparec­
chiature di misurazione. Il risultato fu indi­
scutibile: la respirazione di Bernardo Leoni
si era interrotta durante la notte per ben
311 volte! La diagnosi fu altrettanto chia­
ra: era affetto da apnea da sonno.
Ritornare finalmente a dormire bene
Per trattare questa patologia, il suo medi­
co lo invitò a mettersi in contatto con la
Lega polmonare. A Bernardo Leoni venne
consegnato un cosiddetto apparecchio
CPAP con una maschera. L’assistente gli
spiegò come funzionava l’apparecchio e
come avrebbe dovuto adattare la masche­
ra. CPAP è l’acronimo di Continuous Posi­
tive Airway Pressure. Durante la notte,
generando una leggera pressione positiva,
l’apparecchio insuffla aria nelle vie respira­
torie, prevenendo così le pause respirato­
rie. Finalmente Bernardo Leoni riusciva di
nuovo a riposare durante la notte. «La te­
rapia ha cambiato la mia vita. Natural­
mente ci sono volute due o tre notti per
Il 43enne può ora di nuovo condurre una vita normale.
«Conosco ormai da
otto anni la mia
­assistente della Lega
polmonare: fa quasi
­parte della famiglia.»
abituarmi alla maschera», dice e poi conti­
nua: «Ho però affrontato fin dall’inizio il
problema con un atteggiamento positivo,
nonostante i piccoli fastidi che mi procura­
va. L’apparecchio è molto meno rumoroso
di quanto lo sia stato io per anni. La ma­
schera non disturba in alcun modo mia
moglie.» Anche le due figlie non hanno
trovato niente di strano nel fatto che il
loro papà dormisse con una maschera sul
viso. Se si chiede all’11enne Laura* cosa
ne pensa di questo insolito apparecchio,
risponde alzando le spalle: «Che cos’ha di
tanto strano questo apparecchio? Aiuta
semplicemente mio papà a respirare me­
glio!» L’apparecchio CPAP è diventato per
Bernardo Leoni un oggetto tanto familiare
e indispensabile quanto lo è lo spazzolino
da denti. Quando l’anno scorso lui e la sua
famiglia sono partiti per le vacanze, ha di­
menticato di metterlo in valigia: «Me lo
sono fatto spedire per posta. Il pacco è ar­
rivato dopo ben nove giorni. Naturalmen­
te mi sono accorto della differenza. Per
fortuna ero in vacanza!»
La diagnosi salva la vita
Da quando è in cura per l’apnea da sonno,
Bernardo Leoni ha ripreso a praticare le
sue attività nel tempo libero: «È ovvio che
a volte avverto ancora un po’ di stanchez­
za, ma non ho più paura di uscire la sera.
Ho ricominciato ad andare anche in bici­
cletta e a sciare. In breve, conduco una
vita del tutto normale. E quando incontro
degli amici che si addormentano conti­
nuamente come succedeva a me in pas­
sato, racconto loro della mia esperienza.
Molti sono poi andati dal medico e ad al­
cuni è stata diagnosticata un’apnea da
sonno. La gente deve sapere che questa
diagnosi può salvare la vita.»
Bernardo Leoni s’incontra periodicamente
con la sua assistente della Lega polmona­
re: «La conosco ormai da 8 anni e fa quasi
parte della famiglia. Controlla la funzio­
nalità dell’apparecchio CPAP, risponde
alle mie domande e mi mostra le novità.
So che al minimo problema posso rivol­
germi a lei.» Bernardo Leoni fa inoltre par­
te di un Gruppo ERFA per lo scambio di
esperienze tra persone affette da apnea
da sonno. Ci si scambia regolarmente pre­
occupazioni, successi, consigli e suggeri­
menti. A Bernardo Leoni questi colloqui
sono di grande aiuto per gestire meglio
la sua malattia: «Non mi sento più isolato
con la mia malattia. Per me, questo scam­
bio è importante.» r
Testo: Sonia Martin, giornalista, Yvonand
Foto: Roland Blattner, fotografo, Jegenstorf
* I nomi sono stati cambiati dalla redazione
L’impegno della Lega
­polmonare
In Svizzera, una persona su sei è affetta
da malattie delle vie respiratorie. La Lega
polmonare si adopera affinché
– meno persone soffrano, diventino
­invalide o muoiano a causa di queste
malattie,
– persone colpite da insufficienza respi­
ratoria e affette da malattie polmonari
possano vivere quanto più possibile
senza disturbi e in modo autonomo,
– la vita sia degna di essere vissuta
­nonostante la malattia.
Attualmente la Lega polmonare assiste
circa 25 000 persone colpite da apnea da
sonno. Tuttavia, le persone affette da que­
sta malattia in tutta la Svizzera sono circa
150 000, di cui la maggior parte non sa di
averla. La Lega polmonare si è fissata un
obiettivo: far conoscere al grande pubbli­
co i sintomi e i rischi dell’apnea da sonno.
Con il test online (vedi riquadro), le perso­
ne a rischio possono determinare autono­
mamente, nonché in modo semplice e ra­
pido, se sia o meno opportuno sottoporsi
ad una visita medica. Se il medico formula
la diagnosi di apnea da sonno, la Lega pol­
monare offre, su prescrizione medica, la
possibilità di sottoporsi alla terapia con un
apparecchio per la respirazione. Con que­
sto apparecchio, le persone colpite riesco­
no di notte a respirare di nuovo in modo
normale, gli arresti respiratori scompaiono
e vengono così evitate le possibili conse­
guenze. La Lega polmonare risponde a
tutte le questioni inerenti alla terapia – sia
per quanto riguarda l’apparecchio per la
respirazione sia per quanto riguarda la ge­
stione della malattia. L’offerta di assistenza
comprende anche i Gruppi di autoaiuto e
i Gruppi ERFA (per lo scambio di esperien­
ze). Informazioni supplementari: www.
legapolmonare.ch r
Test di rischio di apnea da sonno
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Grafica/impaginazione: Typopress Bern AG, Berna. Stampa: Ziegler Druck- und Verlags-AG, Winterthur.
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