EUROPA
informa
Newsletter quindicinale a cura di
EUROPE DIRECT TRENTINO—Fondazione E. Mach
ALL’INTERNO
CITTADINI
-Come sta Schengen
-UE e capelli bianchi
AGRICOLTURA
-PAC e biodiversità
-Concretizzare le
norme sul biologico
AMBIENTE
-20 anni di protezione della natura
APPROFONDIMENTO
L’importanza di fare
i compiti
Fondazione E.
Mach
Commissione europea
DG Comunicazione
Anno 16 n° 9 del 23 maggio 2012 – 349
"Il tuo primo lavoro EURES"
per aiutare i giovani a trovare lavoro
In questo periodo di
forte crisi economica
l’occupazione è una
delle principali preoccupazioni e la mancanza di lavoro per i
giovani è un enorme
problema: sono infatti
oltre 5,5 milioni i giovani europei attualmente in cerca di lavoro.
L’Unione europea cerca di intervenire anche in questo campo e così il 21 maggio scorso la Commissione europea ha avviato un progetto pilota per aiutare i
giovani a trovare lavoro in un altro paese dell'UE.
Nella sua fase iniziale "Il tuo primo posto di lavoro
EURES" intende migliorare la mobilità transfrontaliera di 5 000 persone. Servirà anche quale banco di
prova per trasformare EURES – la rete dei servizi
dell'occupazione degli Stati membri – in un servizio
dell'occupazione paneuropeo.
Come annunciato nel pacchetto Occupazione della
Commissione dell'aprile 2012, la Commissione intende migliorare EURES in modo da creare maggiore
trasparenza sul mercato del lavoro europeo e indirizzare le persone in cerca di lavoro e coloro che cambiano lavoro verso i luoghi in cui vi sono posti di lavoro vacanti. Il sistema fornirà inoltre un accesso
agevole in tempo reale ai posti di lavoro vacanti nell'UE presentando ai datori di lavoro un bacino di candidati dotati delle necessarie abilità.
László Andor, Commissario UE responsabile per
l'occupazione, gli affari sociali e l'inclusione, ha affermato "Il progetto pilota "Il tuo primo posto di lavoro
EURES" segna l'avvio di un servizio di collocamento
lavorativo maggiormente rispondente ai bisogni individuali che aiuterà le persone a trovare lavoro in altri
paesi europei. Il fatto di aiutare le persone che hanno le qualifiche richieste a trovare lavoro in altri paesi
dove tali qualifiche sono ambite può contribuire in
parte a risolvere la crisi occupazionale in Europa."
Nell'ambito del progetto "Il tuo primo posto di lavoro
EURES" quattro servizi per l'occupazione selezionati
in Germania, Spagna, Danimarca e Italia aiuteranno
i giovani a cercare lavoro in Stati membri diversi da
quello d'origine. Nel contesto del programma, giovani cittadini dell'UE tra i 18 e i 30 anni riceveranno
informazioni e aiuto all'assunzione, nonché la possibilità di un sostegno finanziario per potersi candidare
o seguire una formazione. Le medie e piccole imprese, vale a dire le imprese con un massimo di 250
lavoratori, possono chiedere un sostegno finanziario
per coprire parte dei costi di formazione dei lavorato-
ri neoreclutati e aiutarli a stabilirsi nel nuovo contesto.
L'Osservatorio europeo dei posti di lavoro vacanti e il
Bollettino europeo per la mobilità professionale, pubblicati entrambi il 21 maggio, in coincidenza con la
presentazione del progetto, contribuiranno anch'essi
a fare incontrare i posti di lavoro offerti e le persone
in cerca di lavoro in una dimensione transfrontaliera.
Il Bollettino europeo per la mobilità professionale
presenta un'ampia rassegna degli sviluppi recenti sul
mercato del lavoro europeo e indica le tendenze che
si registrano sul piano della domanda di lavoro. Il
Bollettino evidenzia come, attualmente, le qualifiche
elevate rimangano un fattore importante per trovare
opportunità di lavoro mentre un numero crescente di
paesi registra un calo dei posti di lavoro vacanti.
Il Bollettino europeo per la mobilità professionale
analizza i posti di lavoro vacanti offerti tramite il portale EURES e indica dove si possono trovare le migliori opportunità di occupazione. Attualmente i profili
professionali più richiesti nell'UE sono quelli degli
addetti alle vendite, degli operatori finanziari e i lavoratori per i servizi domestici e di ristorazione.
La pagina web "Il tuo primo posto di lavoro EURES"
è disponibile sul portale Europa all'indirizzo http://
ec.europa.eu/social/yourfirsteuresjob. Esso fornisce
gli estremi dei servizi per l'occupazione "Il tuo primo
posto di lavoro EURES" e informazioni su come partecipare. Su sito web sono reperibili anche una guida
dell'utilizzatore, un opuscolo e un video che riportano
informazioni dettagliate su questa nuova iniziativa a
livello di UE.
I dati dell'Osservatorio europeo dei posti di lavoro
vacanti sono ricavati da un'ampia gamma di fonti: i
servizi pubblici dell'occupazione, le agenzie di lavoro
temporaneo, i servizi online, le statistiche sui posti di
lavoro vacanti dell'Istituto statistico dell'UE (Indagine
sulle forze di lavoro), gli istituti statistici nazionali e
altri studi di settore.
Il Bollettino europeo per la mobilità professionale,
che esce con cadenza trimestrale, rientra, come
l'Osservatorio europeo dei posti di lavoro vacanti, nel
Pacchetto occupazione della Commissione europea
indirizzato in modo specifico alle persone che cercano lavoro al di fuori della propria regione/del proprio
paese, e ai consulenti EURES il cui compito è aiutarli.
L’obiettivo a breve termine di questa nuova iniziativa
europea è far sì che almeno 5 000 giovani trovino un
posto di lavoro tramite questo strumento nel corso
dei prossimi mesi.
GO
Verificato per la prima volta lo "stato di salute" di Schengen
CITTADINI
Più di 400 milioni di cittadini europei possono attualmente circolare senza passaporto nello spazio Schengen,
che oggi conta 26 paesi (tutti gli Stati membri dell'UE tranne Regno Unito, Irlanda, Romania, Bulgaria e Cipro,
più Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein). Ogni anno si registrano 1,25 miliardi di viaggi di cittadini europei e per difendere il loro diritto alla libera circolazione è richiesta una certa vigilanza. Il 16 maggio scorso la
Commissione ha adottato la sua prima panoramica sul funzionamento dello spazio Schengen, un "check-up"
biannuale che contribuirà a rafforzare l'indirizzo politico e la cooperazione fra i paesi partecipanti a Schengen.
La relazione è accompagnata da orientamenti volti a garantire l’interpretazione e l’attuazione coerente delle questioni affrontate, in uno spirito di solidarietà.
"Schengen è uno dei risultati più preziosi dell'integrazione europea. Sta molto a cuore ai cittadini europei e dà un
apporto importante alla nostra prosperità economica. Tutti devono contribuire al mantenimento di Schengen. Il
punto di partenza è un dibattito regolare e sano al Parlamento europeo e al Consiglio, e la relazione di oggi è
una buona base", ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissario per gli Affari interni.
La prima relazione interessa il periodo che va dal 1° novembre 2011 al 30 aprile 2012 e valuta in particolare la
situazione alle frontiere esterne Schengen e all'interno dello spazio Schengen, l'applicazione delle norme
Schengen, le procedure di rilascio dei visti e regimi di esenzione dal visto, gli orientamenti sul rilascio dei permessi di soggiorno (temporanei) e dei documenti di viaggio e gli orientamenti sulle misure di polizia nelle zone di
frontiera interne.
L'Europa con i capelli bianchi: è già ora di prepararsi
Il 2012 è l’Anno europeo dedicato all’invecchiamento attivo e una recente relazione della Commissione europea,
pubblicata il 15 maggio scorso, ci dice il profilo delle età all’interno dell’UE cambierà radicalmente nei prossimi
decenni con un grande aumento degli anziani.
Nel 2060 la popolazione totale sarà poco più numerosa (517 milioni, contro 502 milioni nel 2010), ma molto più
anziana: secondo le proiezioni, il 30% degli europei avrà almeno 65 anni. Da un lato, che più persone vivano più
a lungo è una grande conquista, ma dall'altro ciò pone gravi problemi alle economie e ai sistemi previdenziali dei
paesi europei.
L'altra faccia della medaglia è infatti che ci saranno meno persone in età lavorativa: la quota della popolazione
tra i 15 e i 64 anni di età scenderà dal 67% al 56%. Questo vuol dire che, all'incirca, invece di quattro persone in
età lavorativa per ogni pensionato ce ne sarebbero solo due.
Questi cambiamenti demografici avranno probabilmente notevoli conseguenze per le finanze pubbliche nell'UE.
Sulla base delle politiche attuali, si prevede che la spesa pubblica "direttamente" legata all'età (pensioni, sanità
e assistenza a lungo termine) crescerà di 4,1 punti percentuali del PIL tra il 2010 e il 2060, ossia dal 25% al 29%
circa del PIL. La sola spesa per le pensioni dovrebbe salire dall'11,3% a quasi il 13% del PIL entro il 2060. La
situazione si presenta però molto diversa da un paese all'altro, in gran parte in funzione dei progressi realizzati
nella riforma delle pensioni.
In conclusione, la relazione conferma che per affrontare le sfide dell'invecchiamento demografico è necessario
agire con determinazione.
La scala e il ritmo dell'invecchiamento della popolazione dipendono dall'andamento della speranza di vita, della
fertilità e delle migrazioni. La speranza di vita alla nascita dovrebbe salire da 76,7 anni nel 2010 a 84,6 nel 2060
per gli uomini e da 82,5 a 89,1 anni per le donne. Il tasso di fertilità nell'UE dovrebbe crescere di poco, da 1,59
nascite per donna nel 2010 a 1,71 nel 2060. Il saldo netto cumulativo delle migrazioni nell'UE ammonterà, secondo le proiezioni, a circa 60 milioni fino al 2060.
Al riparo dai prodotti pericolosi con Rapex
La relazione del 2011 evidenzia i miglioramenti apportati a Rapex, il sistema di allarme rapido dell'UE che protegge i consumatori europei dai prodotti pericolosi. Questo sistema, al quale partecipano tutti i paesi dell'UE più
Islanda, Liechtenstein e Norvegia, disciplina la maggior parte dei beni di consumo tranne alimenti e mangimi,
prodotti farmaceutici e dispositivi medici, per i quali esistono altri sistemi di allarme specifici.
Secondo la relazione sulle attività di Rapex nel 2011, l'anno scorso nell'UE sono stati vietati, ritirati o richiamati
oltre 1 800 prodotti pericolosi, il 20% in meno rispetto al 2010.
Questo calo può essere in parte dovuto ai tagli di bilancio imposti dalla crisi economica, che riducono la capacità
delle autorità nazionali di regolamentazione di svolgere le ispezioni.
D'altra parte i controlli si sono concentrati sui prodotti più pericolosi per la sicurezza dei consumatori. Grazie a
orientamenti Rapex più efficienti, i prodotti pericolosi sono individuati e ritirati più rapidamente.
Tessili, articoli di abbigliamento e di moda rappresentano il 27% dei prodotti pericolosi identificati, seguiti da
giocattoli (21%), veicoli (11%), apparecchi elettrici (8%) e cosmetici (7%).
Le autorità nazionali hanno inoltre intensificato i controlli a campione su determinati prodotti, rilevando un numero allarmante di casi in cui le norme di sicurezza non sono rispettate.
Il 35% dei giocattoli per bambini di meno di tre anni non rispetta le norme europee di sicurezza, mentre il 65%
dei lettini abbronzanti emette livelli di radiazioni UV superiori al limite fissato dall'UE, con gravi rischi per la salute di chi li usa.
Nuovi controlli a campione su articoli per la cura dei bambini, fuochi d'artificio, tagliaerba e caricabatterie sono
attualmente in corso in 19 paesi dell'UE.
L'anno scorso le notifiche presentate mediante un apposito sistema online di allarme rapido per le imprese sono
aumentate del 62%: le aziende hanno usato questo sistema per notificare 133 prodotti non sicuri.
Il lavoro di Rapex è stato agevolato anche dalla recente entrata in vigore di norme di sicurezza più severe per i
giocattoli: i produttori devono ormai effettuare una valutazione della sicurezza dei nuovi giocattoli che intendono
immettere sul mercato.
L'UE continuerà a lavorare in stretta collaborazione con la Cina per ridurre il numero elevato di prodotti pericolo-
The 2012 ageing report:
economic and budgetary
projections for the 27 EU
Member States (20102060)
CONSUMATORI
Per saperne di più su Rapex:
http://ec.europa.eu/
consumers/dyna/rapex/
rapex_archives_en.cfm
si provenienti da questo paese, che nel 2011 hanno rappresentato il 54% delle notifiche, facendo registrare un
calo rispetto al 58% nel 2010.
Nel corso del 2012 la Commissione intende proporre altre misure per rafforzare ulteriormente le norme sulla
sicurezza dei prodotti nell'UE e affrontare nuove minacce emergenti.
Conservare biodiversità e habitat attraverso la PAC
Fra tutte le politiche comunitarie la PAC è quella che ha il maggior potenziale per aumentare la biodiversità
nelle aziende agricole aiutando così concretamente a raggiungere gli obiettivi europei per il 2020 di conservazione della biodiversità.
E’ questo in estrema sintesi quello che dice un recente studio realizzato dall’Istituto per le politiche ambientali
europee (IEEP).
Per raggiungere gli obiettivi che l‘UE si è posta in questo settore per il 2020 è però necessario un cambio di
passo e, secondo lo IEEP, cinque sono le strade che si devono seguire:
1.deve essere incrementata in maniera significativa la superficie dove si persegue la ricerca della biodiversità
agricola come pure devono essere intensificate l’efficienza e l’efficacia delle misure attuate in favore della biodiversità;
2.è necessario rafforzare le norme attuali che proteggono la biodiversità europea dando poi alle regole una
concreta applicazione;
3.devono essere resi disponibili finanziamenti sufficienti all’interno dei fondi PAC sia per le iniziative agro ambientali che per il greening;
4.è importante combinare misure diverse per fornire strumenti adeguati agli agricoltori in modo che possano
operare a favore della biodiversità. Queste misure devono essere individuate in particolare all’interno dei Piano
di Sviluppo Rurale;
5.deve essere incoraggiato il ruolo dell’innovazione per stimolare la gestione sostenibile del territorio in modo
da far sì che l’incremento di produttività sia sostenibile tenendo in debita considerazione le necessità della conservazione di biodiversità.
AGRICOLTURA
Lo studio è disponibile
all’indirizzo:
http://ec.europa.eu/
agriculture/analysis/external/
biodiversity-protection/
index_en.htm
Dare concretezza alla normativa sul biologico
La Commissione europea ha recentemente pubblicato un nuovo rapporto sul modo in cui ha trovato applicazione la legislazione comunitaria sulle produzioni biologiche e sull’etichettatura.
Come richiesto dal Reg. 834/2007 la relazione analizza quanto fatto in questo settore a partire dal 2009, focalizzando l’attenzione su quattro aree principali:
1.le finalità del Regolamento e la sua possibile estensione ad altri prodotti agricoli, come ad esempio i prodotti
biologici preparati per il catering, per il comparto cosmetico o tessile;
2.il divieto di impiego di organismi geneticamente modificati nella produzione biologica (con la possibilità di introdurre eventuali limiti di tolleranza e la verifica dell’impatto degli OGM sul settore biologico);
3.il funzionamento del mercato interno e i sistemi di controllo;
4.il settore delle importazioni.
Nelle conclusioni del rapporto si legge che è ancora troppo presto per proporre degli aggiustamenti al Regolamento 834/2007, in quanto i dati a disposizione dal 2009 non sono ancora sufficienti; è comunque opportuno
che venga avviato un dibattito costruttivo con il Parlamento europeo, il Consiglio e i diversi operatori del settore
biologico nell’UE, in modo da far sì che la Commissione possa cominciare a valutare possibili proposte per il
futuro.
La relazione suggerisce anche alcuni temi che potrebbero essere considerati nel dibattito: la semplificazione
della normativa, le norme di coesistenza tra produzioni biologiche e produzioni con OGM, il miglioramento dei
sistemi di controlli e del settore della commercializzazione.
Ricordiamo che a fine 2009 la superficie destinata a produzioni biologiche nell’UE (sommando sia quella già
convertita totalmente a biologico che quella in conversione), certificata in base al Regolamento, è di 8,6 milioni
di ettari, contro i 6,5 milioni del 2005, con un aumento quindi del 33% in quattro anni. L’area destinata a biologico ha raggiunto così nel 2009 il 4,7% del totale della superficie agricola utilizzata dell’UE, contro il 3,6% del
2005.
La relazione completa è
disponibile all’indirizzo:
http://ec.europa.eu/
agriculture/organic/files/eupolicy/expertrecommendations/1_EN_ACT_part1.pdf
Il ruolo della PAC a sostegno del paesaggio rurale e delle risorse ambientali
La Rete Rurale Nazionale, Task Force Buone Prassi & Innovazioni e Task Force Abruzzo - Progetto Twinning
del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, organizza il 25 maggio a Roma presso la Tenuta del Cavaliere
di Lunghezza, il workshop sul tema "Il Ruolo della PAC a sostegno del paesaggio rurale e delle risorse ambientali". Obiettivo del workshop è discutere i temi della sostenibilità ambientale nelle politiche di sviluppo rurale,
attraverso la lettura del paesaggio agrario e le iniziative legate ai piani di gestione delle Aree Natura 2000. A
questo scopo, il workshop delinea la situazione nazionale e presenta esperienze di successo su tali temi. Il confronto consente lo scambio di buone prassi e individua gli scenari per la PAC post 2013.
20 anni di protezione della natura nell'UE
L’altro ieri, lunedì 21 maggio, è stato il 20° compleanno di due strumenti fondamentali per la conservazione e
l'uso sostenibile della natura nell'UE: la direttiva “Habitat” e LIFE, il programma di finanziamenti per l'ambiente
dell'UE. Vent’anni fa gli Stati membri hanno adottato all'unanimità la direttiva “Habitat” al fine di salvaguardare
le specie e gli habitat maggiormente minacciati dell'intera Europa. Questa iniziativa è stata presa in risposta alle
preoccupazioni sul rapido calo delle forme di vita selvatiche e sulla perdita di habitat naturali, causati dalle modifiche della destinazione dei terreni, dall'inquinamento e dall'espansione urbana. Per offrire alle specie e agli
AMBIENTE
habitat spazi di recupero, la direttiva ha istituito zone protette nell'ambito della rete Natura 2000, al cui sviluppo
lo strumento finanziario LIFE ha apportato un sostegno strategico.
A due decenni dall'adozione, la direttiva ha permesso di compiere importanti progressi verso l'obiettivo di mettere fine alla distruzione su vasta scala del nostro più prezioso patrimonio in termini di biodiversità. Un certo numero di specie e di habitat danno già segni di ripresa. Della rete Natura 2000 fanno parte più di 26 000 siti protetti, per una superficie equivalente a quella complessiva di Germania, Polonia e Repubblica ceca. Della rete fa
ora parte il 18% circa del territorio dell'Unione europea, oltre a 200 000 chilometri quadrati di aree protette marine. La Slovenia, ad esempio, ha dichiarato zona protetta oltre un terzo del proprio territorio.
Adottato contemporaneamente alla direttiva Habitat, LIFE ha contribuito con un importo superiore a 1,2 miliardi
di euro alla gestione e al ripristino di oltre 2 000 siti della rete Natura 2000 nell'intera UE.
Scopo dei progetti finanziati da LIFE è salvare dall'estinzione specie minacciate, come ad esempio il camoscio
d'Abruzzo.
Alla distruzione su vasta scala di preziosi habitat ricchi di specie selvatiche è stato posto termine mediante numerosi progetti pratici di ripristino attuati nell'intera UE, come quelli volti a proteggere le dune di sabbia in Lituania o a ripristinare il Danubio in Austria. Anche il Trentino-Alto Adige è stato interessato da alcuni progetti LIFE,
rivolti alla salvaguardia di specie animali e vegetali, al ripristino di determinati ambienti e alla realizzazione di
progetti e prodotti compatibili con l’ambiente.
Per celebrare i vent’anni di protezione ambientale nell’UE la Commissione europea ha pubblicato un opuscolo
che illustra alcuni dei numerosi risultati finora conseguiti con la direttiva “Habitat” e che evidenzia l'effettivo valore aggiunto europeo di questa normativa in tutti gli Stati membri. Sono anche previste celebrazioni in tutta l’UE
e sono stati pianificati eventi speciali in numerosi siti Natura 2000 degli Stati membri dell'Unione europea oltre a
più di 300 eventi LIFE. Nell'ottobre 2012 si terrà in Belgio un’importante conferenza sul tema.
Direttiva 92/43/CEE del 21
maggio 1992 sulla conservazione di habitat naturali e
di fauna e flora selvatiche
Consumiamo meno acqua con Marino Acquabella
"Generation Awake!" è la campagna della Commissione europea sull'efficienza nell'uso delle risorse. L'obiettivo
è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle conseguenze ambientali, economiche, sociali e personali dell'uso non sostenibile delle risorse e allo stesso tempo di stimolare cambiamenti nei modelli di consumo e comportamento. In ultima analisi, la campagna si propone di aiutare i cittadini a sviluppare un consumo responsabile come abitudine automatica.
Il 22 maggio la Commissione europea ha pubblicato un nuovo video virale all'interno della campagna
"Generation Awake!" e questa volta il protagonista Marino Acquabella, un secchio nevrotico che affronta il tema
dell'uso eccessivo dell'acqua. Il video, collegato al sito multilingue “Generation Awake”, vuole far riflettere i cittadini sulle loro abitudini di consumo idrico, aiutandoli a modificare il loro comportamento in modo da vivere in
modo più sostenibile. All'interno della campagna quest'anno saranno avviate anche altre attività, inclusa l'apertura sul sito web di una nuova sezione dedicata all'impronta idrica di prodotti quali jeans, hamburger o birra. A
settembre 2012 sarà inoltre lanciato un concorso video aperto al pubblico, mentre all'inizio dell'autunno saranno
organizzati eventi dal vivo in Italia, nei Paesi Bassi, in Romania e Spagna, il cui scopo è attirare l'attenzione dei
cittadini e indurli a cambiare le proprie abitudini.
Una vignetta per l’Europa
www.generationawake.eu
COMUNICAZIONE
Che fine farà l’euro? L’austerity funzionerà? La crisi spazzerà via l’Europa? Ci sono molti modi di parlare di Unione europea, ma la satira politica è tra i più efficaci. Per questo la Rappresentanza in Italia della Commissione europea in collaborazione con la rivista Internazionale ha indetto un concorso per premiare la migliore vignetta politica pubblicata sulla stampa italiana nel 2011.
Vuoi partecipare? Scarica il regolamento del concorso e il modulo d’iscrizione. Compilalo e invialo entro il 22
giugno a: [email protected]
La vignetta più bella sarà premiata nel corso del festival di Internazionale a Ferrara 2012.
Giornate intense per Europe Direct Trentino
Anche questo è un periodo piuttosto intenso per il centro Europe Direct Trentino, impegnato su più fronti, in
Italia e all’estero.
Proprio oggi Alessandro Cavagna torna dalla città portoghese di Coimbra dove è stato impegnato per una settimana con una ventina di altri cittadini europei per approfondire la tematica del “bilancio partecipato”. L’iniziativa
è inserita nell’azione “workshop” del programma GRUNDTVIG rivolto alla formazione degli adulti.
Una trasferta nazionale è invece in programma la prossima settimana: il centro di Vigalzano parteciperà infatti
alla riunione dei centri Europe Direct italiani organizzata a Roma dalla rappresentanza della Commissione europea nel corso della quale saranno approfonditi diversi argomenti e dove si svolgeranno anche gli incontri degli
specifici gruppi di lavoro costituiti all’interno della rete nazionale. Europe Direct Trentino è coinvolto in particolare nei lavori del gruppo “Agricoltura e ambiente”.
Negli stessi giorni Giancarlo Orsingher sarà a Venezia, invitato dalla regione Veneto, per intervenire al seminario finale del progetto europeo “PIMMS Capital”, inserito nel programma di cooperazione europea INTERREG
IVC; Europe Direct Trentino presenterà la politica europea dei trasporti, con un occhio di riguardo agli aspetti
della mobilità sostenibile. Continua nel frattempo l’attività a livello locale con la collaborazione alle “Feste dell’Europa” organizzate lungo tutto il mese di maggio nell’ambito del progetto “Essere in Europa”. Domenica 27
maggio sarà il turno di Torcegno.
Nel corso di questa settimana si sta infine svolgendo un ciclo di tre incontri nel corso dei quali Europe Direct
Trentino illustra agli amministratori del Consorzio BIM Brenta e dei Comuni del territorio consorziale le opportunità offerte dall’Unione europea da alcuni programmi comunitari, con particolare riferimento a quelli che possono interessare le amministrazioni locali.
EUROPE DIRECT
APPROFONDIMENTO
L’importanza di fare i compiti
Riportiamo un interessante articolo pubblicato sul quotidiano spagnolo El Mundo lo scorso 18 maggio, tratto
da Presseurop.eu
I differenti esempi di Portogallo e Grecia non lasciano dubbi al governo di Mariano Rajoy:
meglio soffrire come Lisbona oggi che ritrovarsi come Atene domani.
Esattamente un anno fa ha preso il via il salvataggio del Portogallo. Il 17 maggio 2011 l’Ue e l’Fmi hanno
deciso di aiutare con 78 miliardi di euro il governo socialista di José Sócrates, che il 7 aprile aveva chiesto
un intervento esterno. In cambio Lisbona si impegnava ad avviare un rigoroso piano di riforme e risanamento finanziario.
Un mese dopo il paese ha cambiato governo, e il conservatore Pedro Passos Coelho, con l’appoggio dell’opposizione, ha continuato ad applicare le misure di austerity. Da allora il governo portoghese ha aumentato
le imposte dirette e indirette, ha ridotto di oltre il 15 per cento il salario degli statali, ha tagliato la spesa per la
sanità e l’istruzione e ha fermato le nuove infrastrutture. Tutto ciò ha provocato un tasso di disoccupazione
senza precedenti (14,9 per cento della popolazione attiva).
Tuttavia il primo trimestre del 2012 ha sorpreso tutti con un calo del PIL di appena lo 0,1 per cento, parecchio al di sotto delle previsioni, grazie soprattutto al settore estero [le esportazioni e le attività delle imprese
portoghesi all’estero]. Il Portogallo è ancora in recessione, ma almeno intravede la luce in fondo al tunnel.
La situazione in Grecia è molto diversa: il piano di salvataggio è in corso da più di due anni, e le riforme proseguono con lentezza esasperante. La classe politica greca sta dando prova di grande irresponsabilità, e i
cittadini sentono che i loro sacrifici sono inutili. Il Portogallo non è più sotto il fuoco incrociato dei mercati,
mentre la Grecia tiene tutta Europa con il fiato sospeso.
Le vicende dei due paesi evidenziano la differenza tra rispettare o meno gli impegni presi. Il cammino di risanamento e riforme intrapreso dal governo di Mariano Rajoy è l’unico possibile, anche se a volte gli attacchi dei mercati suscitano forti dubbi. È precisamente ciò che sta accadendo in questi giorni: a causa delle
incertezze sul futuro della Grecia all’interno dell’eurozona lo spread ha superato quota 500 punti per la prima
volta nella storia, e la Borsa è sprofondata a livelli simili a quelli del 2003.
Ieri il ministro delle finanze Cristóbal Montoro ha ripetuto al congresso che “se non realizziamo il risanamento i mercati ci costringeranno a farlo”. Non c’è più tempo per i ripensamenti. Soltanto proseguendo senza
voltarci indietro possiamo sperare nell’aiuto dell’Unione europea e della Bce. È in questo contesto che vanno interpretate le lamentele di Montoro e Rajoy, che chiedono più decisione a Bruxelles e Francoforte per
difendere la Spagna.
Ieri il capo del governo ha chiesto all’Unione europea un messaggio “chiaro e deciso” in difesa dell’euro e
della “solvibilità del debito sovrano”, facendo riferimento al “serio pericolo” che i mercati non prestino più
denaro alla Spagna o lo facciano a prezzi “astronomici”, paralizzando il finanziamento del paese e delle imprese e istituzioni finanziarie che sono già in grandi difficoltà nell’ottenere credito e proseguire l’attività.
Il governo ha lanciato questo messaggio quando nei mercati si è diffusa la notizia che la Bce avrebbe agito
in difesa del debito spagnolo soltanto quando lo spread avesse superato i 500 punti. A quel punto lo spread
è calato rapidamente, e alla fine della giornata ha chiuso a 482 punti. L’esecutivo ha ragione a lamentarsi,
perché l’economia spagnola non può reggere a lungo un differenziale con i Bund tedeschi così elevato.
Ma allo stesso tempo il governo deve riconoscere la colpa di uno spread così alto è prima di tutto nostra, e
la situazione non migliorerà fino a quando i mercati non vedranno i primi effetti benefici delle riforme. In questo senso la nazionalizzazione obbligata di Bankia è stata un passo indietro, perché ha ravvivato i dubbi sul
settore finanziario spagnolo. Oggi possiamo fare un importante balzo in avanti se il Consiglio della politica
fiscale e finanziaria mostrerà che stiamo cominciando a controllare il deficit delle comunità autonome.
BANDI
Programma Gioventù in azione/1:
L’arte per combattere la dinell’ambito del programma dedicato ai gio- soccupazione
vani, tale invito a presentare proposte intende agevolare la creazione di reti tra le strutture giovanili
in Europa e contribuire a promuovere la priorità politica di sostenere, riconoscere e professionalizzare il lavoro nel settore giovanile quale strumento politico trasversale in Europa.
I suoi obiettivi sono: offrire agli operatori giovanili l’opportunità di sperimentare una diversa realtà
lavorativa in un altro paese; acquisire una migliore comprensione della dimensione europea del lavoro nel settore giovanile, migliorare le competenze professionali, interculturali e linguistiche degli
operatori giovanili; promuovere lo scambio di esperienze e di metodi per quanto riguarda il lavoro
nel settore giovanile e l’istruzione non formale in Europa; contribuire a creare partenariati più solidi e
di migliore qualità tra le organizzazioni giovanili in tutta Europa; infine rafforzare la qualità e il ruolo
del lavoro nel settore giovanile in Europa.
Sarà accordata la preferenza ai progetti che meglio rispecchiano le seguenti priorità:
i) Priorità permanenti del programma «Gioventù in azione»:
-partecipazione dei giovani;
-diversità culturale;
-cittadinanza europea;
-coinvolgimento di giovani con minori opportunità.
ii) Priorità annuali del programma «Gioventù in azione»
-disoccupazione giovanile, povertà e marginalizzazione;
-spirito d’iniziativa, creatività, spirito imprenditoriale e occupabilità;
-Attività sportive accessibili a tutti e attività all’aperto;
-sfide ambientali mondiali e mutamenti climatici.
Possono partecipare all’invito le organizzazioni appartenenti a uno degli Stati membri UE o Stati
dell’Associazione europea di libero scambio (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), nonché i
paesi candidati per i quali sia in atto una strategia di preadesione (Croazia e Turchia). Sono ammesse al bando organizzazioni non governative (ONG); organismi attivi a livello europeo (ENGO) e nel
settore della gioventù, che abbiano organizzazioni affiliate in almeno otto (8) paesi aderenti al programma «Gioventù in azione»; enti pubblici regionali o locali.
La sovvenzione massima sarà pari a 25 000 euro. I progetti devono iniziare tra il 1° novembre 2012
e il 1° aprile 2013.
Scadenza: 3 settembre 2012
GUUE C 139 del 15 maggio 2012
http://eacea.ec.europa.eu/youth/index_en.htm
MEDIA 2007
Invito a presentare proposte di sostegno alla messa in rete delle sale
cinematografiche che proiettano film europei, «Cinema Network». Possono presentare proposte le
sale cinematografiche europee raggruppate in rete. Il coordinatore e i co-beneficiari (le sale cinematografiche) devono essere di proprietà e continuare a essere di proprietà di cittadini dei paesi partecipanti al programma MEDIA e registrati in uno dei 27 Stati membri dell’Unione europea, nei paesi
SEE, la Svizzera e la Croazia; oppure in Bosnia ed Erzegovina (a condizione che portino a termine il
processo di negoziato e formalizzino la partecipazione di questo paese al programma MEDIA). Sarà
selezionato solamente un beneficiario.
Sono ammissibili le seguenti azioni e le attività correlate, che si svolgono nei paesi MEDIA: azioni
miranti a promuovere e presentare film europei; attività educative allo scopo di sensibilizzare i giovani spettatori cinematografici; attività miranti ad incoraggiare e ad accompagnare l’introduzione del
cinema digitale tra gli operatori; attività della rete: informazione, animazione e comunicazione.
L’invito offre un accordo di partenariato biennale. Il sostegno finanziario non può eccedere il 40 %
dei costi ammissibili complessivi.
Scadenza: 16 luglio 2012
GUUE C 135 del 9 maggio 2012
Eco innovation
la Commissione europea ha lanciato un invito a presentare proposte
per progetti ecoinnovativi. Le imprese e gli imprenditori di tutta Europa possono fare domanda di
finanziamento per facilitare la penetrazione sul mercato di progetti ambientali innovativi. Le proposte
dovranno riguardate prodotti, tecniche, servizi e processi eco-innovativi intesi a prevenire o ridurre
l'impatto ambientale oppure a contribuire a un uso ottimale delle risorse. In tutto saranno selezionati
e finanziati circa 50 progetti. I settori ambientali prioritari sui quali le proposte si dovranno basare
riguardano: riciclaggio dei materiali; acqua; prodotti sostenibili per l'edilizia; imprese verdi; settore
alimentare e delle bevande. Il cofinanziamento previsto è pari a 50% delle spese ammesse.
Scadenza: 6 settembre 2012
PARTNERSHIP
http://ec.europa.eu/ecoinnovation
Un’associazione di artisti di Belgrado, specializzata in arte drammatica
e applicata, sta cercando partner per
un corso dal titolo “Youth photo art
fighting against unemployment” nell’ambito del programma “Gioventù in
azione”, azione 3.1. La finalità dell’iniziativa è quella di offrire ai partecipanti nuove tecniche e metodi di
lavoro per migliorare l’inclusione di
gruppi di giovani che abitano nelle
aree rurali disagiate. Il corso si svolgerà dall’11 al 19 marzo 2013 a
Sombor in Serbia. Le spese di alloggio sono coperte al 100%, quelle di
viaggio al 70%. La scadenza per
l’adesione iniziale dei partner interessati è fissata al 25 maggio 2012.
Per maggiori informazioni:
Boris Radivojkov – project manager
[email protected]
www.fabrikart.org
SVE
Volontariato in Slovacchia
L’organizzazione “OZ PRO LE-IT”,
che si occupa di migliorare le condizioni di vita nelle aree rurali, garantendo equità, democrazia, supporto
economico, mantenimento delle tradizioni e valorizzazione delle aree
naturali, sta cercando volontari da
impiegare nelle proprie attività. L’organizzazione è situata nel sud est
della Slovacchia, poco lontano dalla
città di Rožňava. La scadenza è fissata al prossimo ottobre.
Per maggiori informazioni:
Ms. Beáta Bekeová
[email protected]
Cultura e tempo libero in
Slovenia!
Un’associazione slovena sta cercando organizzazioni giovanili che lavorano nel campo dell’arte, della cultura e dei diritti civili provenienti da
Italia, Francia, Portogallo, Spagna
Germania o Belgio per un progetto di
volontariato che si svolgerà presso
un centro giovani situato nella piccola città di Cerkno ad est della Slovenia. Tematiche principali dell’iniziativa saranno l’arte, la cultura e il tempo libero. I volontari dovranno avere
capacità di relazionarsi in piccoli
gruppi in una piccola comunità slovena. Il periodo di volontariato ha una
durata di sei mesi e partirà a inizio
del 2013.
Per maggiori informazioni:
Simon Kenda,
LE NOSTRE PUBBLICAZIONI
Negli ultimi quindici giorni la biblioteca dello Europe Direct si è arricchita delle pubblicazioni sotto riportate, disponibili per la consultazione. Possiamo invece inviarvi
(gratuitamente e senza necessità che ce le restituiate) quelle con il titolo sottolineato.
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Commissione europea, La zona Euro: una moneta, tante opportunità. Nuova
edizione della mappa geogrfica degli Stati membri che hanno adottato la moneta
europea.
Commissione europea, Research.eu. Results magazine, n. 11, aprile 2012. In
primo piano: intervista sui Balcani - un nuovo approccio di coinvolgimento; motori
di ricerca; Dr Robot - un cervello per la neurochirurgia, energia pulita; il ruolo di
Madre Natura; la forza dell’educazione per costruire coesione sociale; una radiotecnologia per la trasmissione dei dati alla velocità di 1 Gbit al secondo; veicoli a
emissioni nulle.
Corte dei conti europea, Il sistema integrato di gestione dell’informazione (CRIS)
usato per le relazioni esterne. Relazione speciale n. 5 del 2012. All’interno: il
CRIS per rispondere ai bisogni della Commissione; la sua gestione per garantire
l’integrità dei dati.
Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, FSE News, n. 9, settembre 2011. In
apertura del mensile sui Fondi sociali europei: come comunica il Fse - due studi
valutativi condotti dal Ministero; il bilancio 2008-2010 dell’attività di informazione
e pubblicità Fse.
Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, FSE News, n. 10, ottobre 2011. In
apertura del mensile sui Fondi sociali europei: lezioni dal Fse 2000-2006, successi criticità ed elementi da valorizzare per il 2014-2020 e un focus sulla misurazione degli esiti e valutazione di efficacia delle politiche cofinanziate dal Fse.
Commissione europea, Quadro finanziario di valutazione dei mercati dei beni di
consumo. Far funzionare i mercati per i consumatori. Sesta edizione - ottobre
2011. Interessante libretto a cura della Direzione Generale della Salute e dei
consumatori che presenta i risultati dell’inchiesta di sorveglianza dei mercati; la
variazione dei prezzi tra gli Stati membri, i reclami dei consumatori, nonché i dati
sulla sicurezza.
Ennio Triggiani e Ugo Villani (a cura di), Studi sull’integrazione europea, n. 1
del 2012. Titoli degli articoli pubblicati: “L’Europa, oggi”; “Quale futuro per l’Eurozona e l’Unione europea”; “Tecniche di costruzione di uno spazio penale
europeo”; “Il difficile dialogo tra Corte di giustizia dell’Unione europea e giudice
interno in tema di decorrenza del termine di prescrizione”; “L’Unione europea
all’Assemblea generale dell’ONU”; “I contratti di fornitura a lungo termine nel
diritto europeo dell’energia tra concorrenza e sicurezza”. Seguono note e commenti.
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Autorizz. Trib. Trento N. 984 dell'11.11.1997
Hanno curato questo numero Giancarlo Orsingher, Alessandro Cavagna, Paolo Pezzin,
con la collaborazione di Europe Direct Emilia
Direttore responsabile: Silvia Ceschini
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