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Interviste a:
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di L~ti!l,t1na
Anna Bonaiuto
officina culturale
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16 aprile 1999
Assemblea per il
rinnovo dei Consiglio
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'Artisti dell'ultima generazione'
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Odeon esaurito
per "La pulce
nell'orecchio"
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Paludo
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di Latisana
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lnformagiovani:
come e perché
a Latisana, nei
dintorni e in Friuli
editoriale
L'ULTIMA CRITICA
pag.4
Gli ultimi editoriali di questo giornalino sono stati
caratterizzati da polemiche di vario tipo, da critiche che
abbiamo rivolto a istituzioni e persone della comunità.
Per la verità, gli ultimi mesi sono stati piuttosto pesanti e
ci hanno spesso reso le idee confuse su quale debba essere il nostro ruolo
all'interno della comunità. Questa questione appare banale, in un primo
momento: siamo una associazione culturale, rivolta ai giovani, e come tale
dovremmo evitare qualsiasi tipo di critica "politica" su come dovrebbero
comportarsi altre istituzioni pubbliche quali la Pro Loco o il Comune. Tanto
più, dice qualcuno, che fino a "ieri" eravamo ospiti del Comune, che "gentil­
mente" ci metteva a disposizione una sede operativa per le nostre attività
presso il Polifunzionale e grazie alla quale siamo cresciuti da un punto di
vista organizzativo e di aggregazione. Ancora, ci siamo sentiti dire: "ma
come? Sputate sul piatto dove mangiate?". Tutte affermazioni accomunate
dalla stessa logica: non si può esprimere una opinione fuori dal coro, anche
quando questa appare come un semplice dovere legato al senso civico,
alla voglia di partecipare. Fintanto che si fanno delle manifestazioni (Arte
in/contemporanea, Naftalina, Contest/azione, Art Box, Storie Rock di Pro­
vincia ecc.) e si rendono servizi al Comune (tra cui anche l'lnformagiovani e
il Progetto Giovani) che si pregia di mettervi la sua firma, acquisendo in tal
modo parte dei meriti, tutto va bene, rientra nei canoni e ci legittimava ad
essere abusivi e ad essere "sopportati" in una sede non nostra. Ma nel
momento in cui si "rivestivano" le attività di un minimo di idealismo, nel
momento in cui ci appariva doveroso dire la nostra, perché avremmo dovu­
to sentirci debitori nei confronti di un Comune che non faceva altro che il
suo dovere?
Ora questi problemi non si pongono più. Come molti lettori sapranno, il
Comune ha deciso di mandarci via dalla "nostra" sede. Un atto di per sé
non grave, la motivazione ufficiale, infatti, è la seguente: Attivaria è una
associazione privata e, come tale, non ha alcun titolo a rimanere dentro
una sede pubblica, tanto più che questa sede servirà per il Progetto Giova­
ni e per l'ufficio lnformagiovani (ai quali partecipavamo sin dall'inizio). Tutta­
via è stata una decisione presa a nostra insaputa, nel giro di pochi giorni,
con una fretta magistrale che, quantomeno, denota superficialità e maledu­
cazione nel trattare con ragazzi che, in fondo, si sono impegnati negli ultimi
tre anni per "animare" Latisana. A questo si aggiunga che non c'era nessu­
na ragione sostanziale per mandarci via: avremmo potuto benissimo rima­
nere nel Polifunzionale, partecipando attivamente al Progetto Giovani insie­
me con i ragazzi degli altri Comuni dell'ambito, con le nostre attività che si
collegano perfettamente con le politiche giovanili, si dovevano semplice­
mente regolarizzare gli accessi alla sede e quant'altro, mettendosi d'accor­
do. Allora ci siamo chiesti il reale motivo della nostra "cacciata". Forse il
Comune ha frainteso la natura delle politiche giovanili: nonostante le cose
dette e promesse, le amministrazioni non hanno capito lo spirito essenziale
del Progetto Giovani, puntando solo all'apertura di un ufficio comunale
senza alcuna garanzia nei confronti dell'aggregazione spontanea giovanile,
una cosa che può dare fastidio quando non viene canalizzata dalla sicurez­
za delle norme giuridiche e delle procedure burocratiche. Ma questo non
possiamo affermarlo con certezza, è un sospetto legittimo che dovrà essere
smentito col passare dei primi mesi di apertura dell'lnformagiovani e delle
prossime attività del gruppo intercomunale giovanile di ambito. Allora, per­
ché ci hanno "cacciati"? Evidentemente il problema non è né il Progetto
Giovani né l'lnformagiovani, ma noi come persone, con le nostre idee, con
una mentalità, è inutile negarlo, spesso in contrapposizione con quella
Comunale, che sopporta poco le critiche. Il Sindaco, e altri nel comune ­ lo
sappiamo con certezza ­ hanno il sospetto che Attivaria sia manipolata poli­
ticamente da chissà quale entità esterna, o opposizione politica.
Noi smentiamo decisamente questa visione delle cose con tutta la forza
che ci rimane. Abbiamo solo espresso delle opinioni, facendo ciò che un
giornalino dedicato al dibattito pubblico dovrebbe fare. Dunque, esporre un
parere, quando questo esula dal coro del "tutto va bene", significa schierar­
si politicamente (sic!) e, siccome tutto ciò è fastidioso, avendo il coltello
dalla parte del manico, il comune ha eliminato una parte avversa. E questo
è straordinariamente grave: abusare di un potere per mettere in difficoltà un
gruppo di ragazzi che la pensa in modo diverso. Alla faccia dello spirito
democratico che ci protegge!
Quindi, dopo tre anni di impegno, il risultato che ci appare è il seguente:
siamo rimasti dentro la sede del polifunzionale fintanto che facevamo
comodo, con le nostre manifestazioni che davano "lustro" e meriti (in fondo
giustificati) al Comune, ora che è subentrato il gruppo intercomunale con
lnformagiovani­e· Progetto­Giovani, ora che· ci sono altri ragazzi ad "anima­
re" la comunità, noi non siamo più necessari, arrivederci e grazie! Un qua­
dro che non sembra molto lontano dalla verità.
E ora Cosa Facciamo? Siamo stufi delle polemiche, anche perché ci
sembra di apparire come le vittime innocenti che si piangono continuamente addosso, e noi non lo vogliamo essere. Siamo anche stufi perché presi
da tutti questi "scontri di mentalità" sono mesi che non facciamo altro che
avvelenarci, senza essere propositivi, senza elaborare nuove manifestazioni, senza pensare a quello che dovrebbe essere il nostro obiettivo, l'aggregazione giovanile. Anzi, nel fiume di polemiche rischiamo di travolgere i
ragazzi del gruppo intercomunale che partecipano al Progetto Giovani e
con i quali intendiamo continuare a collaborare per portare avanti iniziative
comuni.
Con tutta serenità, dunque, ci sembra che la soluzione migliore sia eliminare ogni equivoco: Attivaria avrà una sede propria, non appena la troveremo, e continuerà con le sue attività, anche se in modo ridimensionato. Si
ricomincia da capo, quindi, con nuovi stimoli e nuovo entusiasmo. Tra poco
ci sarà l'assemblea dei soci, aperta a tutti, che dovrà fare il bilancio della
situazione ed eleggere le nuove cariche sociali.
Gli Appuntamenti
La Copertina
pag.15
Perché Informagiovani
L'Assemblea di Attivaria
di Carlos Corvino
venerdì 16 aprile
pag.5
pag.21 e 22
Informagiovani
a Latisana e in Friuli
ArtBox compie un anno
pag.6
I Progetti Giovani
dell'Ambito
pag.8
Mangiar olive con precisione
di Massimo De Bortoli
di Tania Buttò
Benvenuti al T.S.O. bar
.
pag.17
Concorso "Chinatown"
premio per giovani fumetti
Le Rubriche
Gli Articoli
~
pag.14
Crucitisana
di Barbara Galizia
pag.9
Nella polvere, sull'altare
pag.16
del Bacucco
Liberalorecchio:
pag.10
Una comunità in evoluzione
intervista di Marco Caineri
con Mons. Nino Rivetti
pag.12
dodici pillole per
dodici mesi
pag.18
Il filo sottile: Arriva la
rivoluzione... neolitica
di Alessandro Fontana
pag.19
Dialogo con Anna Bonaiuto
di Patrizio Rassatti
pag.13
Pienone per l'Antica Zelkova
di Stefania Gamberini
e Daniele Galizia
cosa facciamo
anno 4°­ numero 16
marzo/aprile 1999
Periodico bimestrale edito da
"Attivaria ­ officina culturale"
Reg. Trib. Udine n.2 del 29.1.96
DIRETTORE RESPONSABILE: Livio Costantini
REDAZIONE:
Claudia Caineri, Marco Caineri, Carlos Corvino,
Gabriele Formentini, Daniele Galizio, Stefania
Gamberini, Andrea Ganzer, Sandro Vignotto.
ILLUSTRAZIONI: Silvia Lepore.
Hanno collaboratoa questo numero: Alessio,
Manuel Sarei, Ferruggio Bidoggia, Luigi Bozza,
Tania Buttò, Amelia Corvino, Massimo De Bortoli,
Carolina Del Sai, Cristina Driusso, Alessandro
Fontana, Marco Galasso, Barbara Galizio, Ales­
sandra Ghirardelli, Cristina Mattiuzzo, Laura
Navarra, Roberta Passalacqua, Riccardo Perosa,
Beniamino Poggi, Patrizio Rassatti, Michele
Savorgnano, Desi Tondella, Piero Vit.
Si ringraziano Aldo, Lino e Sandro per la disponibilità
dei locali gentilmente concessaci.
Il filo sottile:
''Arlecchino in viaggio"
pag.22
di Amelia Corvino
TEMP(I)O: la storia.
la realtà, la bugia
di Patrizio Rassatti
DIREZIONE E REDAZIONE:
Attivaria officina culturale
recapito provvisorio (g.c.):
c/o Ufficio lnformagiovani
Centro Polifunzionale - 33053 Latisana (UD)
recapiti telefonici:
tel_0339/3145893
tel_0338/4724034
-
Interviene la signora Grazia Turcato portando la propria
esperienza ed il proprio pensiero sul Progetto Giovani.
di Alessio
CJilì
la parola a ...
(Andrea)
(Claudia)
Internet: www.attivaria
.it
e-mail: [email protected]
Stampa: Tipolitografia SAGITTARIO
via A. Malignani, 7 (zona P.I.P.) 30020 Bevazzana di Bibione (VE) - Tel. e fax 0431/430095
Tiratura: 4000 copie
Distribuzionegratuita: 2000 copie spedite in
abbonamento postale a Latisana e 600 a Lignano, 1500 distribuite nei locali pubblici a Latisana,
Lignano e dintorni.
In questi giorni è stato inaugurato il servizio lnformagiovani,
un evento molto importante per il Progetto Giovani dell'ambito di Latisana, perché rappresenta la prova più tangibile di una proficua collaborazione fra i
giovani e le Amministrazioni Comunali, dimostrando la possibilità di una
relazione tra mondi diversi, in cui, nonostante le divergenze, si ricercano
occasioni di dialogo, di condivisione su un obiettivo comune, producendo
quale effetto immediato un arricchimento reciproco.
Sin dai primi passi del progetto, i giovani sono stati compartecipi, a
fianco delle Amministrazioni
Comunali, in tutte le fasi, dal momento ideativo al momento gestionale. Si è partiti dapprima con una diffusa campagna di sensibilizzazione e d'informazione nei nove comuni dell'ambito di
Latisana, per illustrare il progetto ed accogliere l'adesione di giovani interessati. In seguito si è costituito un gruppo di lavoro misto (operatori dei
comuni e giovani volontari) con funzioni di coordinamento a livello di
ambito ed altri gruppi a livello locale, formati da giovani e da rappresentanti dei Comuni. Con la loro collaborazione si sono organizzate varie iniziative, che hanno visto la partecipazione di una rappresentativa di giovani di ogni Comune coinvolto.
A livello di ambito si sono organizzati incontri sul tema del lavoro,
corso per operatori di lnformagiovani, corso per operatori di Progetti Giovani; avvio servizio lnformagiovani. A livello di singole realtà comunali,
invece, organizzazione di iniziative ricreative e sportive, organizzazione
di incontri su temi sociali e culturali, attività di aggregazione.
L'attività continuerà nel 1999 con il consolidamento dell'lnformagiovani, che, in questa fase di avvio, vede i giovani incaricati della gestione del
servizio affiancati dalla cooperativa "L'Arco" di Portogruaro.
Il servizio, che ha la sua sede centrale a Latisana, presso il Polifunzionale ed è aperto al pubblico nei pomeriggi di mercoledì e venerdì,
intende sviluppare una forte vocazione informativa, attraverso una sistematica raccolta e diffusione di informazioni sui temi del lavoro, della formazione e dell'orientamento, ma anche promuoversi come punto di
aggregazione. A breve si procederà all'apertura di Punti Giovani in ogni
Comune dell'ambito, ove è già stata individuata una sede che sarà dotata di attrezzatura informatica e del collegamento Internet.
Ulteriori azioni saranno sviluppate, sempre con il supporto di un coordinatore esperto nominato dai Comuni, sia a livello di ambito, che a livello locale, suddivise in quattro macro aree che di seguito elenchiamo:
AREA INFORMATIVA - itinerari di orientamento lavorativo; rete territoriale lnformagiovani;
AREA AGGREGATIVA - spazi giovanili con attività in ogni singolo
Comune; rassegna sulla creatività giovanile;
AREA PARTECIPAZIONE - consulta giovanile a livello di ambito;
AREA PREVENZIONE - itinerari di sensibilizzazione
e informazione per
operatori informali, insegnanti e genitori.
Gli intenti sono sicuramente ambiziosi, ma credo che la forza del Progetto stia nella volontà di mettere in gioco risorse volontaristiche (giovani) e risorse istituzionali (Comuni) con un obiettivo comune: offrire ai giovani, e alle comunità stesse, occasioni di incontro/confronto per stimolare
una vera partecipazione alla ricerca di risposte ai bisogni emergenti e per
provocare cambiamenti volti a migliorare la qualità della vita.
L"'esserci ", e l'esserci in modo significativo, rappresenta una vera
sfida. Auspico che la curiosità, la voglia di sperimentarsi e di cercare
nuove strade, stimoli i molti giovani, che sono attenti e sanno cogliere le
opportunità poste sul loro cammino, ad avvicinarsi ed a portare il proprio
personale contributo.
Perché Informa.giovani?
di Carlos Corvino
Sin dall'inizio dell'attività di questo
giornalino, abbiamo dedicato spazio ed
e::; energie al Progetto Giovani e all'lnfor­
I magiovani. Il percorso è stato lungo,
pieno di ritardi e varie difficoltà.
Nonostante questo, l'ufficio inaugurato
il 5 marzo costituisce un risultato impor­
tante, per una serie di ragioni. Innanzi
tutto, è un obiettivo che si realizza: le "parole" non si sono dissolte
nell'aria, ma trasformate in realtà concreta con l'attivazione del ser­
vizio lnformagiovani. In secondo luogo, l'lnformagiovani costituisce
il primo e più visibile passo per il più ampio e importante Progetto
Giovani. Infine, cosa più rilevante, l'impegno profuso dalle pubbli­
che amministrazioni e dai ragazzi in queste iniziative, testimoniano
la volontà di soddisfare le esigenze dei giovani. Nelle pagine che
seguono descriviamo nel dettaglio come si svilupperà ulteriormente
il percorso sin qui svolto.
Come molti sapranno, si tratta di un progetto ambizioso. L'idea è
quella di collegare "in rete", sia informativa sia di relazioni personali
ed esperienze, i giovani dei 14 comuni dell'ambito di Latisana: una
sorta di Centro di Aggregazione Giovanile intercomunale. Si tratta
di esperienze del tutto nuove per la bassa friulana. Non lo sono
invece in altre regioni, che da anni sono attive nelle cosiddette
"Politiche Giovani/I'.
E' necessario, infatti, sottolineare che sia il Progetto Giovani sia
l'lnformagiovani, non sono solo delle opportunità e dei servizi resi
alla comunità. Sono molto di più. Costituiscono il mezzo per mette­
re in primo piano il mondo giovanile, con le sue potenzialità e le
sue esigenze, con i suoi problemi e le sue diversità. Il fine delle
Politiche Giovanili è quello di promuovere la qualità della vita e il
benessere dei giovani, ponendo al centro dell'attenzione delle Pub­
bliche Amministrazioni (Stato, Regioni o Comuni che siano) e delle
comunità, una realtà con delle potenzialità da esprimere e non una
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Ritaglia e consegna questo buono
(non cumulabile) presso "Cigno
Express" in via Sottopovolon.29, entro
il 30 aprile 1999, avrai in omaggio una
bruschetta.
massa informe accomunata dall'etichetta di "generazione­x", presa
in considerazione solo a causa del suo presunto o reale disagio.
Le perplessità sono molte, le cause del "malessere giovanile"
sono complesse, ma sostanzialmente riconducibili a due elementi:
bisogni non soddisfatti e potenzialità inespresse. L'lnformagiovani
non soddisferà tutti i bisogni, né il Progetto Giovani svelerà ogni
potenzialità, né saranno in grado da soli di prevenire e combattere i
più gravi problemi giovanili. Questi "strumenti" offrono, tuttavia,
delle opportunità che possono essere sfruttate, promuovono il
benessere, ossia delle possibilità in più di vita. Non è poco. Entre­
rete, quindi, in un ufficio arredato ad hoc, dove potrete consultare
guide di vario tipo, ottenere informazioni dettagliate sul lavoro, sulla
scuola e sulla formazione. Potrete appendere sulla "bacheca" le
vostre richieste, potrete chiedere consigli e condividere le vostre
esperienze con altri, ma, più di questo, avrete un luogo di incontro
e di scambio di idee con altri ragazzi.
Se il vostro interesse sarà più ampio, se volete attivarvi per il
mondo giovanile e divertirvi organizzando manifestazioni di ogni
genere, dando sfogo alla vostra "capacità visionaria", allora, oltre
all'lnformagiovani,
il Progetto Giovani sarà il supporto umano e
finanziario per realizzare le vostre idee. Detta in questo modo,
potrebbe sembrare una rigida classificazione delle esigenze giova­
nili, una di quelle costrizioni da cui molti giovani fuggono. Non è
così.
I ragazzi hanno anche il diritto di non partecipare, ma devono
averne l'opportunità. L'lnformagiovani e il Progetto Giovani posso­
no concretamente essere il luogo dove i giovani si esprimono libe­
ramente, senza costrizioni di alcun tipo, senza pregiudizi di sorta.
Non esiste una categoria di "giovane", né una ricetta standard di
politica giovanile. Bisogna, però, rendersi conto che il mondo gio­
vanile è variegato e complesso, ha esigenze diverse e mutevoli, e
tutte quante hanno il diritto di essere manifestate ed accettate,
lavorando insieme alla realizzazione dei propri sogni, alla qualità
delle nostre vite.
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''CignoExpress''
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di Bonaventura Buonocore e famiglia
Via Sottopovolo, n. 29 ­ Latisana UD. Tel_0431/50953
Sei un buongustaio e ti piace organizzare cenette casalinghe con i tuoi
amici, ma non hai voglia di spadellare tutto il giorno? "Cigno Express"
ha la soluzione per farti risparmiare tempo. Prenotando, dall'antipasto
di pesce fino al dolce, passando per succulenti lasagne, polli allo spiedo,
arrosti, grigliate di verdure e fritture miste, il personale di "Cigno
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gliere e consumare qualsiasi pietanza della tradizionale cucina italiana.
Naturalmente anche i gusti dei più giovani saranno soddisfatti: non
mancano hamburger, patatine fritte, bruschette e la pizza a cui il risto­
rante "Cigno", in piazza Duomo, vi ha abituato in vent'anni di attività.
Per chi non ha potuto partecipare all'inaugurazione o volesse fare il
bis, fino al 30 aprile potrà assaggiare GRATUITAMENTE una bruschetta
consegnando il tagliando qui a lato. Benvenuti e buon appetito dalla
-------------------------------.J famiglia Buonocore e da tutto il personale del "Cigno Express".
Informa.giovani
a Latisana
PROGETTO GIOVANI E INFORMAGIOVANI COME STRUMENTI DELLA POLITICA GIOVANILE
s
•
di Desi Tonde/la
Forse vi state chiedendo: che cosa troverò davanti a me quando accederò a
questo lnformagiovani? E poi ancora: ma sarà poi qualcosa che mi potrà essere
utile o no? Cercherò allora di darvi delle risposte il più concrete possibile.
Per prima cosa l'lnformagiovani non è (solo) uno scaffale pieno di opuscoli e
volantini con cui fare aeroplani, ma è un vero e proprio servizio rivolto ai giova­
ni.
In secondo luogo, se si chiama così è perché vuole dare delle informazioni.
Su che cosa? Sul mondo del lavoro (e non solo per segnalare le varie opportu­
nità in zona e fuori), sull'istruzione, sul tempo libero e le manifestazioni, sul
volontariato e le varie associazioni presenti sul territorio.
Ora che abbiamo definito gli ambiti, vogliamo scoprire pure fisicamente dove
e attraverso quali sistemi questo servizio verrà effettuato? Iniziamo col dire che
avrà sede presso il Centro Polifunzionale di Latisana, per quanto riguarda l'uffi­
cio operativo centrale. Ad esso si collegheranno tutti i vari uffici (apertura previ­
sta fine 1999) delle sedi dei gruppi giovani dei comuni dell'ambito, che avranno
accesso alle banche dati attraverso computer e che disporranno di materiale
informativo su vario supporto.
Saranno postazioni deserte, autogestite o che? Troverete la figura di tre ope­
ratori professionali che hanno il compito di gestire l'lnformagiovani e che sono
affiancati da volontari dei diversi gruppi giovanili dei nove comuni aderenti al
progetto.
Accanto a questi aspetti più seri, si potranno ottenere informazioni circa
manifestazioni, spettacoli, feste, fiere, mostre, cineforum e tutto quanto concer­
ne il tempo libero ed il tempo perso. Inoltre, al fine di aiutare chi desidera orga­
nizzare mostre concerti od altre attività "para­culturali", sarà fornito aiuto su
come sbrogliare le prassi burocratiche. Tutto questo grazie all'associazionismo
ed al volontariato che troveranno uno spazio all'interno dei servizi forniti dal­
l'lnformagiovani. Essendo gratis, non potete non venire. In pratica, cosa c'è
all'lnformagiovani di Latisana?
Ritaglia, conserva e leggi il segnalibro di questa pagina. Sarà un'utile
guida e promemoria alle informazioni ed ai servizi disponibili presso il
Centro Polifunzionale.
L'INFORMAGIOVANIA LATISANA:
•
COME E PERCHE'
di Roberta Passa/acqua
•
L'apertura dell'Ufficio lnformagiovani
a Latisana, e non a Muzzana o a Ligna­
no, è dovuta ad un semplicissimo moti­
vo: la posizione baricentrica che questo
comune occupa rispetto agli altri del
suo ambito, oltre naturalmente al fatto
di essere maggiormente popolato e
perciò di costituire già da se stesso un
notevole bacino di utenza.
L'ufficio è la concretizzazione degli
sforzi del gruppo intercomunale
di
ambito, il quale comprende ragazzi dei
nove comuni che per un anno e mezzo
circa hanno partecipato alle attività e ai
corsi del Progetto Giovani: quello di
"Operatore lnformagiovani" e di "Opera­
tore nei Progetti Giovani".
Da questo gruppo iniziale sono
emersi i due operatori, Roberta Passa­
lacq ua (chi vi scrive) di Lignano, e
Michele Savorgnano di Muzzana, in
quanto si sono resi disponibili fin da
subito, avendo seguito con costanza le
varie fasi del progetto.
Per l'apertura dell'ufficio ci si è
avvalsi della collaborazione della doti.
Paola Morandini, coordinatrice nonché
fondatrice dell'lnformagiovani
di Porto­
gruaro, la quale ci ha guidati nella rac­
colta, selezione e catalogazione del
materiale, che si è deciso di restringere
principalmente a due ambiti: il lavoro e
la formazione. Questo non significa che
nella sede non ci sia altro, anzi abbia­
mo moltissimi dati anche sullo studio e
le vacanze all'estero e sulla leva milita­
re, ma dato che per il momento siamo
in due, si è preferito approfondire di più
i settori di maggiore interesse generale.
Per gli sviluppi futuri, oltre a racco­
gliere e aggiornare sempre più il nostro
ufficio, anche con la presenza di altri
operatori, sia del gruppo già esistente
sia anche nuovi aggregati, si prevede
un'intensificazione della rete informati­
va anche negli altri comuni, creando,
come anche da progetto iniziale, delle
sedi periferiche dipendenti da quella
centrale di Latisana, in particolare a
Lignano e a Palazzolo, mentre nei
paesi più piccoli costituire dei punti
informativi (bacheche, totem, ecc.) col­
locati in punti strategici, come bar,
biblioteche e centri giovani.
Quello che noi operatori vorremmo
ribadire è che ciò che viene aperto non
è né vuole essere solo un nuovo ufficio
comunale erogatore di un certo tipo di
dati, bensì è un luogo per i giovani e
fatto da giovani che si aspettano idee e
proposte per migliorarsi e creare insie­
me dialogo e attività.
9
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F ri u I i
UFFICIO GIOVANI
Via Cappuccini 21
34170 Gorizia
Tel/Fax 0481/537089
CENTRO INFORMAGIOVANI
Piazza G. Falcone e P. Borsellino 7/r
34074 Monfalcone GO
Tel/F ax 0481 /790518­798011
CENTRO INFORMAGIOVANI
Via Umberto I, 2
clo Biblioteca dei Ragazzi
33085 Maniago PN
Tel. 0427/72378
Fax 0427/707201 c/o Comune
[email protected]
CENTRO INFORMAGIOVANI
Piazzetta S. Marco
clo Municipio · 33170 Pordenone
Tel. 0434/392535
Fax 0434/392534
[email protected]
SPAZIO INFORMAGIOVANI
Via Zorutti 6
33052 Cervignano del Friuli UD
Tel. e fax 0431/33392
[email protected]
CENTRO INFORMAGIOVANI
Piazzetta Sandro Pertini 1
33015 Moggio Udinese UD
Tel. 0433/51514
Fax 0433/51371
[email protected]
CENTRO INFORMAGIOVANI
Via Roma 44
33047 Remanzacco UD
Tel. e fax 0432/667780
[email protected]
SPAZIO GIOVANE
Palazzo Sonvilla
Via Garibaldi 24
33038 San Daniele del Friuli (UD)
Tel. e fax 0432/955207
[email protected]
CENTRO INFORMAGIOVANI
Viale Ungheria 41
33100 Udine
Tel. 0432/292329
Tel. e fax 0432/508949
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Via Gatteri 12
34100 Trieste
Tel. 040/3728490
Fax 040/762115
CENTRO INFORMAGIOVANI
clo Biblioteca
33058 San Giorgio di Nogaro UD
r-------------------•
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Latisana
Centro Polifunzionale
ingresso da
via A.Gaspari
(di fronte all'ACI)
Orario di apertura
Mercoledì
15.30 - 18.30
Venerdì
15.30 - 18.30
Tel. 0431/511814
Fax 0431/521835
e­mail: informagiovani.
latisana@ netanday. it
Job lnformation
(AREA LAVORO)
Intende favorire l'incrocic
tra domanda e offerta d
lavoro, fornendo aiutc
nella:
- stesura lettere e curricu
la vitae
, - ricerca opportunità lavo
rative
nel territori,
(annunci, rassegna stam
pa, bandi di concorso)
- pubblicizzazione proprie
ricerche/offerte di impiegc
nelle bacheche
- partecipazione ad even
tua/i incontri con associa
zioni di categoria, agenziE
lavoro interinale
I Progetti Giovani dell'ambito
di Tania Buttò •
I lettori più affezionati di "Cosa facciamo" sanno
ormai che, nel 1995, l'Assessorato alle solidarietà
sociali della provincia di Udine ha sollecitato i Comuni
dell'Ambito di Latisana a promuovere tutte quelle inizia­
tive dirette alla realizzazione di centri di aggregazione
giovanili (in base alla L.R. n°33/88). Da allora le singole
amministrazionicomunali hanno provveduto ad attivare
tale progetto scovando nei singoli Comuni, quei ragazzi
interessati e disposti al volontariato per avviare tale
programma.
I gruppi giovanili costituitisi avevano molta "voglia di
fare", erano grintosi ed ottimisti. Speravano di poter
Orientamento scolastico
realizzare qualcosa per i propri coetanei e adolescenti
dei quali, avendo vissuto la stessa esperienza, cono­
(AREA FORMAZIONE)
scono difficoltà e desideri. Di questi membri "iniziatici", i
veterani sono ben pochi purtroppo! Molti di loro hanno
Intende aiutare nella scel­
lasciato
il gruppo per motivi di lavoro o di studio. La
ta scolastica nel territorio
maggior parte degli "engagé" ancora adesso è costitui­
friulano e veneto, infor­
ta da studenti delle scuole medie superiori ed universi­
mando su:
tari. Alcuni membri però hanno abbandonatoil progetto
• scuole superiori e istituti
perché frustrati dalle difficoltà incontrate (vedi Cosa
professionali
Facciamo n°15 novembre/dicembre1998), soprattutto
• università
e master
per l'incertezza, dovuta anche alla parsimonia della
post­laurea
)( normativa, che le amministrazionihanno pensato supe­
• corsi di specializzazione
rabile dai ragazzi stessi.
(post­diploma,
corsi
Nuovi membri sono fortunatamente subentrati agli
FSE ... )
aderenti persi per strada, contattati questa volta tramite
-------------------,
mettendo a disposizione:
• video cassette, guide
dello studente, opuscoli
CO ROM e collegamento
in rete a siti internet
voci di corridoio e leggen­
de metropolitane espe­
rienza di studenti più vec­
chi.
L'lnformagiovani é
un servizio gratuito
dove troverai opera­
tori pronti a rispon­
de re
alle
tue
domande. E' rivolto
3. tutta la popolazio­
ne, ma in particola­
re a quella compre­
5 a tra i 14 e i 29
snni.
L'lnformagiovani é ,
gestito dai ragazzi
della Consulta Gio­
vanile di Ambito.
Potrai trovare infor­
mazioni su:
• scuola e formazio­
ne
• lavoro e professio­
ni
• servizio di leva
• vita sociale
• cultura e tempo
libero
• vacanze e turismo.
relazionipersonali, "per conoscenza".
Un problema comune a tutti i gruppi di Progetto Gio­
vani dell'Ambito, esposto alla Conferenza dei Sindaci
del 5 dicembre 1998, è quello di poter usufruire di una
sede stabile dove il gruppo possa incontrarsi e discute­
re sulle proprie attività, oltre alla dotazione di una stru­
mentazione idonea, quale computer e allacciamentoad
Internet, per realizzare non solo l'apertura dei punti
lnformagiovani, ma anche per un coordinamento dei
Centri di Aggregazione Giovanile.
La difficoltà principale interna ai gruppi di Progetto
Giovani è di riuscire a catalizzare nuove risorse umane
a/l'interno del gruppo, incontrando spesso disinteresse
e abulia. Il problema è il coinvolgimentopiù attivo, che
non si limiti alla semplice, quanto importante, parteci­
pazione a singole manifestazioni. Come gli altri gruppi
e associazioni sanno bene per esperienza, anche il
Progetto Giovani avverte il bisogno di risorse e idee
nuove e briose che mantengano sempre vive passioni
ed energie.
Chiunque fosse interessato, quindi, a far parte del
gruppo del proprio paese, o avesse semplicemente
delle proposte interessanti ed innovative, può contatta­
re i referenti del Progetto Giovani del proprio Comune
riportati qui di seguito.
A parte i problemi e le difficoltà che tutti i gruppi
hanno avuto, che cosa sono riusciti ad organizzare nel
proprio comune? Vediamoloassieme.
Peculiarità di questo gruppo è la coincidenza dei suoi membri con quelli
del gruppo GIM (Giovani Idee Muzzanesi) realizzando in ciò la valorizza­
zione delle iniziative già presenti nel territorio, più che nuove azioni,
come previsto dalla circolare dell'assessorato alle solidarietà sociali.
Questo gruppo, molto attivo e tenace, ha organizzato nel 1997, con repli­
ca nel 1998, una manifestazione estiva, realizzata in un contesto natu­
0, ralistico di Muzzana, della durata di due giorni con esibizione di gruppi
I.. musicali, locali e non, con tornei di calcetto e pallavolo, itinerari naturali­
:) stici e campeggio libero. Una festa di carnevale, il 13 febbraio, con
musica varia, dal tribale/ambient al rave. Anche il corso di Murales,
visto il successo riscosso nel 1997, è stato riproposto nel 1998. Il corso,
­­
della durata di una settimana, è tenuto da esperti che insegnano ai
Cl) ragazzi interessati questa tecnica di pittura.
Tra le attività future in progetto troviamo: la manifestazione estiva per l'e­
state 1999, un corso di murales esteso a tutti i Comuni dell'Ambito inte­
ressati, un corso di teatro, un corso per accompagnatore forestale, da
realizzarsi in collaborazione con il Progetto Giovani dell'Ambito e con
varie associazioni ed istituzioni, un corso di computer, cineforum, con
proiezione di pellicole non abitualmente trasmesse dai canali tradizionali,
~ avvicinando i giovani alla cultura cinematografica, tenendo in considera­
~ zione i loro gusti.
::) Interessante è anche l'analisi accurata svolta da questo gruppo per
~
costatare le carenze e necessità dei giovani di Muzzana.
llllllii; I referenti cui ci si può rivolgere sono: Michele Savorgnano tel.
0431/69322 ­ 0339/4791383 e Jennifer Bordin tel. 0339/2532322.
O
C
a
C
I-
-O
O
C
a
Latisana
Dopo un avvio zoppicante nel 1997, quan­
do fu organizzato un concerto di gruppi
musicali della zona ed un cineforum tri­
stemente conclusosi, nel 1998, grazie
all'apertura della palestra comunale, sono
stati avviati i corsi d'aerobica e di danze
caraibiche che hanno ottenuto un sue­
cesso numerico lusinghiero.
Per quest'anno, oltre alla festa di carne­ I'\
vale del 13 febbraio, sono in programma:
un corso di difesa personale, un corso per
strumenti musicali, un corso di spagnolo,
gite, escursioni in montagna e tornei spor­
tivi (anche d'Ambito).
Le referenti sono:
Tania Buttò tel. 0431/56040 e Silvia Paron
tel. 0431/56451
=-,
O
:S
•
­·
Teor e Rivignano
Ho preferito associare questi due
gruppi per il fatto che, oltre ad
una collaborazione tra i membri,
presentino caratteristiche comu­
ni, quali difficoltà al dialogo con
l'Amministrazione
Comunale e
l'assistente sociale e carenza di
giovani all'interno
del gruppo
(entrambi i gruppi sono formati
da soli due membri). Queste due
difficoltà hanno notevolmente
demoralizzato le ragazze che ne
fanno parte (eh già, ragazzi non
ce ne sono!).
L'anno scorso il gruppo di Teor è
riuscito ad organizzare una con­
ferenza sulle stelle cadenti ed
una gita a Gardaland, ben riu­
scita, anche se tra i partecipanti
la presenza giovanile non ha
avuto la consistenza sperata.
Rivignano è riuscito ad organiz­
zare per il 19 dicembre una
festa di Natale che, nonostante
la disorganizzazione,
come
prima esperienza si è rivelata
positiva ed ha attirato un centi­
naio di bambini. Vi sono anche
alcune idee abbozzate per que­
st'anno, tra cui: un'altra festa,
visto il successo di quella appe­
na passata, ed un centro estivo
per i ragazzi delle medie in
quanto quello esistente copre
solo le classi elementari.
Giovani di Teor e Rivignano siete
caldamente invitati a contattare:
Angela Piantoni (Teor) tel.
0432/775252, Jessica Salvador
(Teor) tel. 0432/77626, Sara
Miolo
(Rivignano)
tel.
0432/775704
P o c e n
•
I
Nel 1997 questo gruppo davvero molto
attivo ha organizzato ben due tornei di
pallavolo, uno in collaborazione col
G.I.M. di Muzzana ed uno a Torsa, ed un
cineforum con proiezione di cinque film.
L'anno scorso, visti i risultati positivi, è
stato riproposto sia il torneo di pallavolo a
Torsa, sia il cineforum in collaborazione,
questa volta, con la Consulta di Morteglia­
no. Nel 1998 inoltre, si è tenuta una sfila­
ta d'auto d'epoca, ben fatta, ma alla
quale è stata data purtroppo poca pubbli­
cità, una conferenzasulla droga e la
tossicodipendenza
, strutturata su due
serate ed un concerto, tenutosi il 30 giu­
gno, in collaborazione con la parrocchia
per i patroni S. Pietro e Paolo, che ha
riscosso un notevole successo.
Per il 1999 le attività in programma
sono:una conferenza­dibattito
sul tema
dell'educazione sessuale che si terrà gli
ultimi due giovedì di febbraio, la Sfilata
d'auto d'epoca, in maggio, attività sportive
estive, un concerto il 30 giugno, cineforum
in novembre e dicembre, come di consue­
to. Quest'anno forse ci sarà anche un
ciclo di film all'aperto in estate.
Il referente cui rivolgersi è Samuel Cudini
tel. 0432/779438 oppure 0338/4177224.
o...
o
,,a
Palazzolo
a
I membri iniziali sono ben pochi. Non
è stata organizzata nessun'attività
nonostante la ricchezza di strutture in
questo Comune. Le difficoltà di questo
gruppo sono spesso legate alla stagio­
ne turistica dato che molti aderenti
·­
lavorano d'estate. Non era stato inol­
.Q tre ben compreso l'effettivo scopo del
.Q Progetto Giovani.
Le idee in ogni modo non mancano e
V, le proposte per quest'anno concerno­
no: l'Happening Giovani di giugno,
che si cercherà di rinvigorire, l'attiva­
zione di un laboratorio teatrale, pro­
babilmente presso i locali del Centro
Civico, eventi e manifestazioniad
hoc come gite, escursioni culturali,
O, mostre e conferenze. I referenti sono:
·­
Roberta Passalacqua tel. 0431/71998
..... e Sandra Odorico tel. 0431/73586.
O
O
r:
O
C
Precenicco
Si era costituito un gruppetto iniziale del
quale si sono perse completamente le trac­
ce. In quest'ultimo periodo, grazie alla
caparbietà della referente Desi, si è formato
un nuovo gruppo davvero invidiabile per
consistenza numerica ed effervescenza;
infatti, anche se appena sorto questo gruppo
ha già organizzato un week­end in Val di
Resia per tutti i membri di Progetto Giovani
d'Ambito per favorire una maggior socializ­
zazione e conoscenza tra i membri. Il 6 gen­
naio, in collaborazione con la Biblioteca Civi­
ca di Precenicco, è stata preparata una cac­
cia al tesoro per i bambini dai 5 ai 15 anni.
Intensa è anche la collaborazione con
Palazzolo dello Stella.
Tra le nuove proposte troviamo: una caccia
al tesoro o "al personaggio"
, una gita per
il mese di maggio, un happening a tema
(probabilmente sulle forme artistiche della
strada, quali graffiti e mimo). La referente
Desi Tondella è reperibile allo 0431/589083.
dello
Stella
di Ferruccio Bidoggia •
Cari lettori di "Cosa Facciamo" in più di un'occasione siete
venuti a conoscenza delle attività svolte dal gruppo IL VOLO di
Palazzolo dello Stella. Qui di seguito vi presentiamo l'ultima nostra
fatica: "I GIOCHI DEL CAMPANILE". E' una manifestazionenata dal
desiderio di ampliare e dare un seguito al ''Torneo di Green Volley"
che avevamo organizzato in occasione dei "Festeggiamenti di
S.Antonio '98".
Vorremmocreare una manifestazione simpatica dove si potes­
sero fondere divertimento e cultura, una manifestazioneche potesse
coinvolgere i nostri concittadini ma anche i giovani dei paesi limitrofi
e quindi, constatata la disponibilità di Don Franco Fracasso e del ~~~~~~~~
comitato FesteggiamentiS. Antonio, ci siamo messi al lavoro.
8
I
giochi
1. CAPI A SEC; trattasi del tradizionale gioco dell'oca con la variante che per avanzare lungo il
tracciato sarà necessario rispondere a delle domande. Per vincere, una volta raggiunta l'ultima
casella, si dovrà rispondere ad una domanda sulla cultura e sulle tradizioni della nostra regio­
ne.
2. MINI MARATONA PALAZZOLESE; è la classica corsa campestre che attraversa le vie del
paese. Partecipano due concorrenti per squadra: un ragazzo ed una ragazza.
3.TORNEO DI GREEN VOLLEY; torneo di pallavolo su erba in notturna. Le formazioni verran­
no suddivise in due gironi da quatto squadre, terminati i gironi eliminatori si disputeranno le
finali. Parteciperanno tre giocatori per squadra più eventuali riserve. Le squadre dovranno
essere obbligatoriamente miste.
4. CALCIOINPIAZZA; torneo di calcetto in piazza. Le compagini verranno suddivise in due
gironi da quatto squadre, terminati i gironi eliminatori si disputeranno le finali. Parteciperanno
tre giocatori per squadra più eventuali riserve, obbligatoria la presenza di una ragazza per
almeno un tempo.
5.TIRO ALLA FUNE, torneo a eliminazione diretta di tiro alla fune. Partecipano 3 giocatori per
squadra.
6.INDIANA JONES; percorso ad ostacoli, con indizi da raccogliere e con un indovinello finale
da risolvere. Partecipano sei giocatori per squadra.
Alla fine di ogni competizione verrà redatta una classifica in base alla quale verranno attribuiti
dei punteggi. Ogni squadra ha a disposizione un jolly che le consentirà di raddoppiare il pun­
teggio acquisito in un gioco. Il Jolly va giocato prima di iniziare.
Le
squadre
Ogni squadra dovrà:
1. Essere formata da almeno sei giocatori con un minimo di due ragazze.
2. Versare f: 50.000 all'atto dell'iscrizione.
3. Iscriversi presentando un nome al cui interno compaia quello di un animale.
4. Depositare all'atto dell'iscrizione il proprio simbolo.
5. La manifestazione è pensata per un massimo di otto squadre.
Calendario gare
(suscettibiledi variazioni)
Domenica 30 maggio
ore 12.00 "Termine iscrizioni"
Domenica 6 giugno
ore 15.00 "Capi a sec"
ore 18.00 "Mini maratona palazzolese"
Dal B al 10 giugno
ore 20.00 "Torneo di Green Volley"
Dal 15 al 17 giugno
ore 20.00 "Calcioinpiazza"
Domenica 20 giugno
ore 15.00 "Tiro alla fune"
ore 16.30 "Indiana Jones"
ore 20.00 "Premiazioni e pastasciutta
tutti"
11 tft
~
Musica dal vivo
Piatti tipici di carne e pesce
Il locale ideale per:
Pranzi e cene, banchetti, matrimoni
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Per adesioni, conferme ed altre informazioni:
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33053 LATISANA (UD)
Via Lignano Nord, 1 O
Te/. 0431/521808
el a
Mangiar oli ve con precisione
Politiche sociali e progetto giovani
Benvenuti
diA/essio
di Massimo De Bortoli
Una vecchia storiella orientale racconta di un gruppo di amici piutto­
sto raffinati, nobili e studenti, che erano soliti incontrarsi una volta l'an­
no e festeggiare il loro incontro con un pranzo davvero speciale. La
portata principale era costituita da un enorme vassoio che veniva
posto al centro della tavola; sul vassoio, immerso in un letto di salse e
verdure ben disposte, stava disteso un immane bue arrosto, fumante. I
commensali schiudevano il ventre cucito dell'animale e ne traevano un
maialino ben guarnito e appetitoso; dal maialino usciva poi una farao­
na dall'aspetto regale, dalla faraona un piccione, dal piccione una qua­
glia e, senza che i presenti avessero assaggiato alcuno di questi cibi,
dalla quaglia usciva un uovo sodo e dall'uovo sodo, tagliato con cura
esattamente a metà, appariva finalmente un'oliva che, arricchita dal
sapore inimitabile dei cibi in cui era contenuta, veniva divisa in piccolis­
sime parti e infine mangiata.
Potrebbe essere una bella immagine per provare a capire cos'è la
qualità della vita: saper sentire il gusto di una piccola cosa, un evento
in apparenza insignificante, avendo la capacità di riconoscere tutto il
lavoro che c'è stato dietro, l'impegno nella preparazione e nella proget­
tazione del da farsi. Del resto la vita non è un'oliva, eppure nell'espe­
rienza di ciascuno levando tutto ciò che sta intorno, che non è orna­
mento inutile ma necessaria arte di preparazione del sapere e del
sapore, vi è un nocciolo che possiamo denominare benessere, qualità,
gusto di vivere oppure ­ volendo esagerare ­ felicità.
Percepiamo che intorno a queste riflessioni si può trovare un senso
per l'impegno sociale e per pensare quella difficilissima cosa che è la
politica di comunità. Sembra che lo Stato, quell'Ente Supremo fatto di
nomi e cognomi che troviamo scritti sulle schede elettorali, stia final­
mente cominciando a capire l'importanza di questo lavoro, del fatto
che lavorare nel campo dei servizi alla persona non è una cosa sem­
plice, che può essere lasciata all'improvvisazione e alla buona volontà.
C'è bisogno di qualcuno che ne sa più di noi, qualcuno che ha fatto
esperienza, per insegnare ai nuovi cuochi come confezionare e dispor­
re tutti i cibi in cui è contenuta l'oliva.
Ecco allora una legge, recentissima (1997),
che ha un numero (285) e un nome ("Dispo­
sizioni per la promozione di diritti e di oppor­
tunità per l'infanzia e l'adolescenza")
che
stanzia dei soldi (circa 800 miliardi) per atti­
vità e progetti che abbiano a che fare con il
miglioramento della qualità della vita, con la
promozione dell'agio e del benessere. Il Pro­
getto Giovani, giunto a un momento in cui non
sapeva bene dove andare, sempre appeso al filo di ragna­
tela dell'impegno volontario, della gratuità, del rischio di
dispersione, della difficoltà di formulare progetti concreti e
di mettere insieme giovani di nove paesi diversi, ha ricevuto
da questa nuova legge una boccata di ossigeno, non tanto in
termini di denaro quanto di risorse umane aggiunte (il coordi­
natore Willy Mazzer), di un terreno politico e amministrativo
più disposto ad un ascolto attivo, di una società civile più sensibile
(anche se per questo forse è ancora troppo presto).
La politica giovanile, come la preparazione del Grande Arrosto di
cui parlavamo all'inizio, è una cosa lunga, difficile, complessa ma
comunque affascinante e ricca di speranze. Grazie a chi si è impegna­
to negli incontri, nei corsi di formazione,
nelle assemblee del Progetto
Giovani, grazie alla legge 285/97, ai Servizi Sociali e alla dichiarata
disponibilità delle amministrazioni, abbiamo potuto mettere in moto
alcuni ingranaggi, impastare alcuni ingredienti, scegliere e gustare in
anteprima alcuni sapori: molto, moltissimo resta ancora da fare ma c'è
quella segreta speranza di trovare un'oliva alla fine, il cui sapore,
anche dovesse essere la sensazione di un attimo, sarà incredibilmente
ricco. Del resto siamo liberi, nessuno ­ neppure la democrazia ­ può
imporci di provare a vivere meglio, con migliori servizi di informazione,
aggregazione, cultura ... ma l'importante è che ci sia data la possibilità
di provarci. La grandezza e la miseria dell'uomo è che arrivati al noc­
ciolo del pranzo ­ via il bue, via il maialino, via la faraona, via il piccio­
ne, via la quaglia e via anche l'uovo ­ di fronte all'oliva, può anche
alzarsi e andarsene via senza averne nemmeno assaggiato un pezzet­
to.
*Massimo De Bortoli, lignanese, laureato in filosofia, è coordinatore dei
progetti previsti dalla L. 285/97 (vedi articolo di Roberta Passalacqua
nello scorso numero di Cosa Facciamo)
al T.S.O bar
Nella polvere, sull'altare ...
•
T.S.O.: sigla strana per un bar, eppure, be' è una lunga storia ed
è meglio che cominci dall'inizio.
Dunque il nostro caro bar nasce da una esperienza molto parti­
colare e sfida le leggi di paura del diverso che sono così comuni ai
giorni nostri, il nostro bar nasce dalle esigenze nate dopo la chiusu­
ra dei manicomi effettuata grazie alla legge 180, legge Basaglia.
Aprendo le frontiere di mondi così vasti e sconosciuti, ci si è tro­
vati di fronte a molte paure, uscite dai manicomi insieme alle perso­
ne ormai libere di girare ed integrarsi nella società che per lunghis­
simo tempo le aveva relegate in carceri istituzionalizzati. Il T.S.O. è
un esperimento che abbiamo messo in pratica a Santa Marizza di
Varmo, giudicato tra quelli più all'a­ ~­­­­­­­­­~
vanguardia non solo a livello regio­
nale o nazionale, visto che anche
alla conferenza internazionale sulla
legge Basaglia, tenutasi a Trieste
pochi mesi addietro, l'esperienza del
bar T.S.O. è stata tenuta in conside­
razione come esempio e punto di
partenza per altri. progetti. La mag­
giore difficoltà che si incontra quando
si cerca di inserire sul territorio per­
sone fino ad un momento prima ~­­­­­­­­­~
allontanate è quella dell'incomprensione
da parte della gente
comune, alla quale non sempre basta spiegare le terribili esperien­
ze di dolore che queste persone erano obbligate a sopportare gior­
no dopo giorno, abbandonate dai familiari e dalla società intera,
chiuse all'interno di strutture da cui era impossibile uscire, dove si
perdevano presto la cognizione del tempo e dello spazio, la capa­
cità di nutrirsi e di lavarsi da soli, e dove alla fine si perdeva anche
la capacità di considerarsi persone.
Ma il passato è passato, ricordarlo è utile per non cadere negli
stessi errori, però bisogna continuare e ridare passo dopo passo la
dignità alle persone che hanno dei problemi: questo cerchiamo di
fare al T.S.O., e il bar, oltre che fornire uno sbocco verso la società
a persone con esperienze manicomiali, serve anche ad inserire nel
campo lavorativo persone in difficoltà. La sola cosa che si chiede è
uno spazio all'interno di questo tempo, uno spazio privo di pregiudi­
zi e di paure del diverso, uno spazio con un pizzico di comprensio­
ne da parte di tutti, dove ciascuno si possa esprimere tranquilla­
mente senza timore di critiche stupide e senza fondamento.
Da tempo cerchiamo di far conoscere il bar attraverso attività
che possano essere interessanti, come il ciclo di concerti di musica
etnica e rock che si tengono ogni venerdì e sabato (vedi tra gli
appuntamenti musicali). Un arrivederci dunque a Santa Marizza di
Varmo e ... ah, ho dimenticato di dirvi cosa significa la sigla ... bè,
ve lo dico quando ci vediamo...
8
Personaggi, situazioni
e anomalie, serie e
semiserie, a Latisana
na e assieme all'altro geometra Michele Grossi esce dalla giunta
comunale gettando discredito sul mestiere più politicizzato del latisa­
nese: ricordiamoci che politici­geometri erano Gianfranco Sette, Fran­
co Ambrosia, Lorio Murello, Ferruccio Trevisan, solo per citarne alcuni.
Nella polvere il Comune di Latisana: in tema di solidarietà coi bambi­
ni, sono scomparse le iniziative legate al tragico incidente della corrie­
ra polacca sul ponte del Tagliamento, giace nell'ombra il gemellaggio
con Lipik e, mentre in alcuni comuni del Friuli vanno avanti le ospitalità
ai bambini di Chernobyl, a Latisana tutto tace sul fronte dell'infanzia.
Moretti non era palaoino'dell'Unlcef?
Sull'altare la società che propone di costruire un rifugio per pappagalli
rari in riva al fiume Tagliamento: sarà anche un affare ed uno sfruttare
una moda esotica a colpi di svariati milioni a "becco", ma molto meglio
vedere pappagalli, farfalle e colibrì che lo scempio della darsena da
abbattere che si trova poco prima della foce del fiume, per giunta fatta
con contributo pubblico.
Sull'altare Giacomo Perosa: dopo mesi e mesi di pressing è finalmen­
te riuscito a ritornare nella stanza dei bottoni della giunta comunale di
Latisana; l'alpino Giacomin (guai a chiamarlo "cumbinin", egli si offen­
de .... ) ha ottenuto quel posto al sole cui aveva rinunciato per far
decollare la giunta Moretti ed era palesemente felice, al punto di offrire
una cena e da bere a tutti: ma non aveva sempre detto che a lui non
importava fare l'assessore?
Nella polvere tutti coloro che da anni parlano della sicurezza del
Fiume Tagliamento; della cosa abbiamo un'unica certezza: che se ne
riparlerà in occasione delle prossime elezioni provinciali, e poi delle
elezioni europee, e poi di quelle comunali, e poi di quelle regionali e
poi. . finché si vota c'è speranza!
del Bacucco •
Nella polvere Michele Grossi: il giovane consigliere comunale cambia
casacca (da Dini al CCD) e si ritrova fuori dalla giunta. Il Sindaco che
qualche giorno prima lo aveva sposato con mille sorrisi, gli ha dato il
benservito con motivazioni poco convincenti e che hanno il sapore
della beffa. Grossi ha imparato a sue spese in poco tempo cos'è la
politica: gioie e dolori e poca aderenza con la realtà di tutti i giorni.
Sull'altare il Consigliere comunale Francesco Santaniello. Per la
seconda volta in pochi mesi lascia la lista del sindaco Moretti, nelle cui
fila era stato eletto, dichiarandosi insoddisfatto della gestione politica
di Moretti e denunciando manovre, incongruenze e occultamento di
lettere dai contenuti scomodi. Qualcuno in maggioranza ha il coraggio
di dire la sua ... e se ci ripensasse anche stavolta?
Nella polvere il Sindaco Danilo Moretti: toglie le deleghe a Michele
Grossi giustificandosi con il suo cambio di casacca e di gruppo, dal
Centro Laico al CCD e "sorvola" con indifferenza sul fatto che la sua
Vice Sindaco ha fatto lo stesso passando dalla sua lista civica a Forza
Italia: ma F.I. mette paura e il CCD, soprattutto in vista di nuove ade­
sioni, meno.
Sull'altare il CIT e Marco Paolini: lo spettacolo "Bestiario Veneto" fa
registrare un ottimo successo di pubblico e far esporre il cartello "tutto
esaurito", per la terza volta in questa stagione dopo "Sister act" e
"Rumori fuori scena".
Nella polvere chi ha studiato i sensi unici ed i divieti di accesso della
viabilità cittadina: non c'è una strada che prosegua diritta. Sia nella
zona del Parco Gaspari, sia in Piazza Matteotti, in zona Stazione Fer­
roviaria e in zona Via Dietro Chiesa, ci si trova sempre di fronte ad un
cartello che obbliga a svolte e lunghi percorsi per raggiungere luoghi
che in linea d'aria sono invece vicinissimi: parcheggiando e andando a
piedi si fa prima. L'obiettivo di questi labirinti è forse abituare i latisane­
si a vivere in un'unica grande isola pedonale di prossima attuazione?
Sull'altare i Vigili del Fuoco volontari di Latisana e nella polvere l'am­
bulanza del Pronto Soccorso 118 di Latisana: martedì 9 marzo c'è
stato un incidente sulla s.s.354, per fortuna non grave. Sul posto sono
arrivati subito i Vigili del Fuoco e dopo un'ambulanza dell'ospedale.
Registriamo la tempestività dell'intervento degli uomini con i camion
rossi che svolgono con passione e bravura il loro lavoro.
Nella polvere un giocatore del basket latisanese: secondo le crona­
che sportive locali avrebbe preso a pugni un giocatore della squadra
avversaria. Provocato o meno, il gesto è senza dubbio da condannare
e spesso ci si dimentica che il gioco è diverso dalla guerra appunto
perché tale: la sportività non dovrebbe mai essere un optional.
Nella polvere tutti i redattori di Cosa Facciamo: vogliamo essere più
precisi con le date di uscita del giornale per favore?? All'inizio era
bimestrale, poi è diventato trimestrale ed ora è degenerato in un perio­
dico ad uscita casuale. Efficienza organizzativa para­statale o mano­
vra occulta per farsi desiderare?
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via A. Volta, 9 Tcl/Fa.."I: 50059
Nella polvere l'ex Assessore ai Lavori Pubblici Gino Ambrosia: il con­
sigliere regionale Giorgio Mattassi lancia accuse e lui si dimette dalla
giunta Moretti; ha un bel dire e scrivere che lo fa per troppo lavoro e
per sgomberare il campo da sospetti, nella sostanza è attaccato il suo
doppio ruolo di professionista e di amministratore pubblico e a Latisa­
Sull'altare il Tagliamento che è sempre stato e sempre sarà materia di
campagna elettorale per chi niente da dire e niente è capace di fare (è
sempre colpa della burocrazia del sistema). Siediti sulla sponda del
fiume ed aspetta: vedrai passare l'alluvione!
Nella polvere la Provincia di Udine: ha sostenuto con svariate centi­
naia di milioni il Progetto Giovani e l'lnformagiovani e alla inaugurazio­
ne dell'ufficio presso il Polifunzionale di Latisana era assente: come
mai?
Sull'altare chi fa del bene e non lo dice, e sono in molti: "il ben noi fa
rumor e il rumor noi fa ben!" E noi rispettiamo chi preferisce l'anonima­
to, ma sappiano costoro che hanno tutto il nostro plauso morale.
Nella polvere i gestori della Piscina di Latisana: a quando il corso per
capire le formule dei diversi abbonamenti?
Sull'altare tutto il consiglio di amministrazione della Pro Latisana che
addirittura doveva essere rieletto a furor di popolo durante l'assemblea
dei soci e degli amici. Poco importa che delle dimissioni di due consi­
glieri non si sia parlato, poco importa se le modifiche fatte allo statuto,
come da indicazioni dell'assemblea dei soci di un anno fa, siano state
assolutamente ridicole, poco importa se l'esoso bilancio non è stato
neanche discusso in consiglio e reca voci a dir poco ridicole (manife­
stazione in piazza E 11.000.000, spina elettrica E 7.000): l'importante è
ottenere consenso di massa e andare avanti così. Con successo. n.b.
stiamo scherzando!
Nella polvere il Segretario Comunale di Latisana che tramite circola­
re, suggerimento verbale o tacito accordo vieta a tutti i funzionari di
rilasciare dichiarazioni pubbliche sul proprio ruolo, costringendoli a
dire la loro su ciò che li compete solo a titolo personale. Le relazioni
pubbliche sono riservate agli Assessori anche quando i ruoli esigono
autonomie propositive e intellettuali. Volontà di controllo o rispetto dei
ruoli?
.
Sull'altare e nella polvere i protagonisti di Telefriuli: bene Michele
Cupitò, latisanese atipico, che conduce brillantemente una trasmissio­
ne sulla musica e meno bene l'Udinese Club che esce sconfitta nello
scontro con Montereale in Valcellina: ma il rigore non c'era! Protestia­
~-
CENTRO APPLICAZIONE
LENTI A CONTATTO
Ortica JQ~()
di Marchetto Giancarlo
Presbiopia: con le lenti a contatto la correzione è semplice.
Per leggere e vedere bene a tutte le distanze.
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11le
•
Una comunità in
evoluzione
Intervista con Mons. Nino
Rivetti, parroco di Latisana,
fra attività pastorale
e tutela del patrimonio.
di Marco Caineri
Monsignor Nino Rivetti, parroco di Latisana dal novembre del 1994
e negli ultimi anni anche di Latisanotta, è chiamato quasi da tutti sem­
plicemente don Nino. E questo sia perché i più lo hanno conosciuto
durante i nove anni da lui trascorsi come cappellano nella nostra par­
rocchia dal 75 all'B4, sia per il senso di familiarità che "don Nino" ha
sempre cercato di dare e che traspare dal suo modo di fare schietto,
spontaneo, qualche volta un po' fuori dagli schemi.
Obiettivi chiari, nuovi progetti che lo illuminano prima ancora di
aver portato a termine quelli in corso, carattere caparbio e volitivo,
sono le caratteristiche di un prete che non è difficile caratterizzare per
il suo pragmatismo e il suo grande attivismo.
Serve fermarsi un attimo di più per riconoscerne le doti spirituali,
che svela dietro un atteggiamento in equilibrio fra l'ironico e /'autorita­
rio e che fa valere nell'incisività dei suoi discorsi e, spesso, delle sue
prediche.
Monsignore, Lei è tornato a Latisana dopo 10 anni nei quali ha
retto come Parroco la Parrocchia di Madonna di Buia, come ha tro­
vato la comunità latisanese e quali maggiori cambiamenti ha nota­
to?
Ho trovato una comunità in evoluzione. Pur avvantaggiato dall'espe­
rienza precedente, di conoscenza dell'ambiente e delle persone, ho
riscontrato profondi cambiamenti: il panorama è radicalmente mutato
nei dieci anni e il cambiamento è ancora in atto, tuttora, sia nella vita
sociale che in quella ecclesiastica.
Se dovesse tracciare un bilancio di questi primi quattro anni da
Parroco a Latisana che profilo ne uscirebbe?
Ci sono tre aspetti che io amo prendere in considerazione come
guida del proprio agire: coscienza, ruolo, responsabilità. Ciascuno ha
coscienza di sé, di ciò che vuole ottenere, di quali sono i suoi compiti e
soprattutto di quello che è il suo ruolo nella comunità in cui vive e che
Sconto del 20% sull'acquisto di
un paio di jeans presentando questo buono
IL GRANDE NEGOZIO NEL CENTRO DI LATISANA
presuppone delle responsabilità, dei doveri a cui rispondere. Anche
come Parroco sono questi i valori che mi guidano nel sostenere le batta­
glie, gli obiettivi che mi prefiggo, nel mio ruolo in relazione alla società,
ma anche in relazione alla Chiesa, alle istituzioni, alle cariche.
E' questo ciò che mi sostiene, oltre alla fede, nell'andare avanti e nel
cercare di tirare fuori il buono da ogni situazione, nel cercare la forza di
essere in ogni situazione cosciente e responsabile.
Nella società di oggi la Parrocchia può mantenere un ruolo
guida nella comunità, pur non essendo più centrale come in passa­
to?
Al cristiano di oggi è richiesta un'apertura di mente sufficiente per
affrontare i problemi, per capire cosa sta accadendo e porsi di fronte
alle situazioni nel miglior modo possibile. Il Cristiano deve saper rispon­
dere anche di fronte ai cambiamenti di oggi e agisce sempre animato
dalla speranza.
La Parrocchia, intesa come comunità dei Cristiani, in cui esistono dei
ruoli e delle responsabilità, ruota attorno agli organismi del Consiglio
Pastorale e del Consiglio Amministrativo. Questi servono ad individuare
i problemi ed il modo di affrontarli, mantenendo saldi gli agganci con la
realtà circostante nella quale sentirsi inseriti, pronti a proporsi anche con
le altre realtà esistenti. Proprio a questo scopo, ultimamente, le Parroc­
chie del Comune di Latisana (oltre a Latisana e Latisanotta, anche Per­
tegada, Gorgo e Bevazzana con Parroco Don Carlo Fant) hanno propo­
sto alcuni incontri preparatori al Giubileo, che hanno coinvolto Ammini­
strazione, Enti e associazioni. Per una volta è la comunità cristiana che
chiama a raccolta le realtà della città, per un evento che coinvolga tutti i
risvolti sociali e culturali oltre che religiosi. Sarà un'utile occasione per
favorire un processo di conoscenza reciproca, di collaborazione, per
superare le incomprensioni, che sono ciò di cui troppo spesso si parla
prima del resto.
Parliamo di giovani. Come vede il loro rapporto con la fede, la
spiritualità e come giudica la loro partecipazione alla vita comuni­
taria, la loro disponibilità alla solidarietà?
Il mondo giovanile è una mina vagante, ma è un problema che va
affrontato in termini positivi. I giovani hanno bisogno di esempi vivi più
che di essere indottrinati da una parte o dall'altra. E meritano sicura­
mente attenzione particolare i problemi che essi sollevano.
Cosa può dare l'Oratorio?
L'Oratorio può e vuole diventare un luogo di aggregazione e di for­
mazione umana e cristiana. La funzione svolta dall'Oratorio in passato
non è confrontabile con la situazione e le esigenze attuali; rispetto al
passato bisogna rispondere ad urgenze completamente diverse.
L'Oratorio, la Parrocchia e la Comunità cristiana in generale possono
dare un'occasione di incontro rasserenante: offrire la disponibilità all'a­
scolto oltre che al dialogo.
Nella situazione dei giovani di oggi ci sono molti responsabili: dalla
scuola, che come è strutturata ora non favorisce né l'educazione
responsabile né la crescita personale, ai genitori, che hanno pretese
sempre maggiori nei confronti dei figli.
Qual è, non solo fra i giovani, il rapporto con la fede e con la
spiritualità?
Il discorso riguardante fede e spiritualità si diversifica dai ragiona­
menti sulla comunità poiché richiede un rapporto interpersonale diretto.
L'aspetto della fede perde di importanza se mancano i punti di riferimen­
to, perché l'esperienza religiosa chiede di essere guidata e formata. La
"domanda" di spiritualità , se così si può dire, si avverte, ma si può sco­
vare solo instaurando un dialogo personale; è un desiderio che emerge
parlando a tu per tu, non nel "gruppo" o in famiglia dove queste cose
rimangono "off­lirnits", tabù, non vengono mai affrontate.
Manca anche una preparazione culturale, un approccio profondo alla
conoscenza della Bibbia, del Vangelo.
Lei si è distinto fin dall'inizio del suo mandato di Parroco per la
grande attenzione, a volte insistente, verso il recupero dei beni
immobili. Non è pericoloso confondere così tanto il ruolo spirituale
della Parrocchia con quello materiale?
L'esigenza di sistemare il patrimonio della Parrocchia non è rimanda­
bile. Fra i compiti di un parroco c'è quello di guida spirituale, quello di
valorizzare le risorse umane, ma anche la tutela dell'aspetto economico
e la gestione del patrimonio. La nostra Parrocchia possiede ed ammini­
stra 13 edifici oltre ai beni mobili. lo mi sono mosso convinto di coinvol­
gere la comunità, di farle prendere coscienza di ciò che andava fatto e
dell'importanza degli ambienti in cui si realizzano le attività.
Si è cominciato nel '95 con i lavori in Duomo, frenati dalla prudenza
del Consiglio di Amministrazione. Poi abbiamo visto sia la generosità
della comunità sia la volontà di tutti di portare a termine l'impegno.
Apre a Latisana l'Ufficio Unico delle Entrate
Da giovedì 25 marzo sarà inaugurata una delle sedi in Piazza Matteotti
di Laura Navarra
Mons. Nino Rivetti
Al di là delle riserve di molti, che ben cono­
sco, c'è comunque questa accoglienza positi­
va.
Insistere tanto su obiettivi "edilizi",
anche quando questi non sono primari o
indispensabili (come il rinnovo dei banchi .
in Duomo che è in corso), non rischia di
"stressare"
la comunità, che invece
potrebbe essere coinvolta con altrettanta
convinzione per obiettivi di solidarietà o di
promozione sociale?
La carità è un'attività continua della Parroc­
chia, sempre presente: c'è il gruppo S.Vincen­
zo sempre attivo, c'è una risposta giornaliera
ai tanti poveri che bussano, c'è un aiuto conti­
nuo alle famiglie in difficoltà e alle situazioni di
disagio. E anche gli aspetti economici legati a
queste situazioni sono risolti dall'accoglienza
e dalla carità della gente e degli Enti. La
Carità deve essere ordinaria e non straordina­
ria.
Qualcuno (anche noi in un'occasione)
L'istituzione delle Direzioni Regionali delle Entrate, con sede nel capoluogo di Regione ed in
vigore dal 1994, sembrava non andare incontro alle esigenze dell'utenza. In realtà la riforma
dell'Amministrazione Finanziaria ha lo scopo di agevolare i rapporti con il cittadino. Per con­
seguire questo obiettivo sono stati dislocati strategicamente in vari comuni delle province gli
Uffici Unici delle Entrate. Per questo motivo, a pochi giorni dall'inaugurazione dell'lnformagio­
vani presso il Centro Polifunzionale, dal 25 Marzo i cittadini di Latisana si troveranno di fronte
ad un'altra novità: l'Ufficio Unico delle Entrate. L'ufficio di Latisana avrà competenza territoria­
le relativa anche ai comuni di Lignano Sabbiadoro, Muzzana, Palazzolo, Pocenia, Precenicco,
Rivignano, Ronchis e Teor. Nella provincia di Udine, dal 23 marzo in poi, saranno istituiti altri
quattro uffici aventi sede nei comuni di Udine, Cervignano, Gemona e Tolmezzo. Gli uffici di
Trieste, Gorizia, Monfalcone, Pordenone e Maniago verranno aperti l'anno prossimo.
Ma cos'è l'Ufficio Unico delle Entrate? E' un servizio che unisce l'attività di altri uffici finanziari
già esistenti, ossia: Ufficio I.V.A., Imposte Dirette e Registro. Il cittadino, quindi, potrà recarsi
in un solo luogo per sbrigare tutte le pratiche di carattere fiscale. L'ufficio comprende due aree
di attività: l'area di servizi e relazioni con il contribuente e l'area di controllo. La prima è divisa
in zone diverse a seconda delle competenze. Nella prima zona il cittadino verrà indirizzato
verso la postazione dove potrà risolvere i suoi problemi fiscali. In un'altra zona egli potrà rice­
vere informazioni su tutti i procedimenti tributari e chiedere assistenza sui vari adempimenti
fiscali. Presso un'altra zona egli potrà chiedere l'attribuzione del codice fiscale, la partita
I.V.A., il rilascio di certificati ed autorizzazioni, presentare documenti o istanze di rimborsi.
Uno o più funzionari svolgeranno esclusivamente il trattamento e la ricezione di atti pubblici,
privati, giudiziari e riceveranno le dichiarazioni di successione e si occuperanno della bollatu­
ra dei registri previsti dalla normativa sull' I.V.A .. Nell'area di controllo, invece, si effettueranno
gli accertamenti ai contribuenti, i contenziosi, e la riscossione.
In conclusione l'Ufficio Unico si propone di svolgere un servizio di qualità per il cittadino e,
quindi per la collettività, offrendo grandi aspettative in termini di semplicità negli adempimenti
burocratici e di efficienza nel servizio sia per il contribuente, sia per l'Amministrazione.
9
l'ha definita Parroco­manager ...
Francamente non vedo l'ora di portare a
termine questi impegni per dedicarmi solo a
ciò che mi spetta come Parroco.
Per il
momento il mio compito è anche quello di
ricomporre un patrimonio che dia l'opportunità
alla comunità di sentirsi proprietaria e parteci­
pe dello stesso. La cura degli ambienti, degli
arredi, delle suppellettili e delle varie opere
d'arte si concluderà con il progetto del "Museo
della Pieve", dove esporre i pezzi più pregiati
del patrimonio storico­artistico,
che diverrà
anche un'occasione di interesse turistico oltre
che di coscienza storico­religiosa.
E' inevitabile che l'aspetto patrimoniale
divenga impegnativo dal punto di vista ammi­
nistrativo. Se però andiamo a guardare i regi­
stri storici della Pieve di questi ultimi anni, non
credo che gli aspetti economici siano preva­
lenti su quelli pastorali.
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555
Dialogo con Anna Bonaiuto
Pienone per l'Antica zelkova
E il 27 aprile si replica al Teatro Odeon a Latisana
Latisanese di nascita, grande
attrice di teatro e cinema,
è conosciuta in tutta Europa
grazie ai film di Martone
di Patrizio Rassatti
La prima domanda che viene da
farle è: che cosa è rimasto di latisane­
se in lei?
Beh, effettivamente un po' pochino, in
quanto ho lasciato Latisana appena finito
il Liceo e quindi, direi parecchi anni fa,
lasciamo perdere quanti, no (ride)? Però
devo dire che i ricordi dell'infanzia, che
sono sicuramente i più forti per me come
ognuno di noi, mi riportano sempre a
questo paese.
E come sono questi ricordi?
Eh, un po' complicato da spiegare,
con quel misto di innocenza e desiderio
di conoscere che hanno in sè. Ricordi
sparsi di me ragazzina che gioco con
altri ragazzetti nei pressi della chiesetta
delle Monache, delle Muneghe, come si
dice, dove abitavo a quel tempo. Con
altri ragazzetti del posto avevo formato
una
banda,
che
si chiamava,
aspetta .... non mi ricordo. Dovreste chie­
dere a Giorgio Mattassi o a Renato Toz­
zo! i che ne facevano parte. Quando
capita d'incontrarli me lo dicono sempre
e ci facciamo un sacco di risate. E poi
delle grandi esplorazioni del greto sul
Tagliamento, oltre l'argine che al tempo
non era certo quella muraglia cinese che
è adesso. A questo proposito devo dire
che, vivendo in città, e vi lascio immagi­
nare cosa sia abitare a Roma, se devo
pensare un luogo che per me rappresen­
ta la natura e la pace che essa porta,
penso sempre a qui luoghi, così ricchi di
piante, di verde, con quel caldo estivo
che io non riesco mai a ricordare fasti­
dioso. E, a proposito della chiesetta delle
Monache, ecco un altro ricordo che mi
torna sempre quando penso a Latisana:
la pala d'altare con S. Lucia che tiene in
mano il simbolo del martirio, il piatto con
gli occhi. Ecco, di questa figura ho un
ricordo così forte di quando la vedevo da
bambina, e l'impressione che mi faceva,
che l'ultima volta che sono venuta qui
sono andata a rivederla.
Ritorni spesso a Latisana?
Ero molto legata a mia nonna. Era ciò
che provavo per lei che mi portava qui
abbastanza frequentemente. Da quando
è morta, molto meno. Era un bel po' che
non ci ritornavo, a dir la verità. Più di sei
o sette anni, forse.
E il ritorno com'è stato?
Normale direi. In fondo qui abitano
sempre i miei genitori che vengono
ladriapelle[
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spesso a trovarmi a Roma e quindi un
tocco di Latisana ce l'ho sempre, davan­
ti. Tuttavia, devo dire che quando sono
entrata in scena stasera l'applauso che
mi ha accolto mi ha fatto un certo non so
che. Mi ha fatto piacere, davvero. Penso
che sia naturale, no? Parti da questo
paese giovanissima, con la determina­
zione di fare l'attrice, un desiderio non
condiviso dai tuoi famigliari, arrivi in una
grande città di cui non sai niente, senza
conoscere nessuno e vai avanti, soste­
nuta solo dalla tua passione; dopo anni
torni al tuo paese a recitare e ti accoglie
con un applauso a scena aperta. Bello,
no? Per certi versi anche significativo,
non vi pare?
Come sta andando la tournée di
Edda Gabler?
Bene, sono contenta, anche se anco­
ra è un personaggio in fieri, visto che
siamo all'inizio delle rappresentazioni. Ci
stiamo conoscendo poco a poco, insom­
ma. Ma la complessità del personaggio
mi coinvolge molto. Sarà una bella con­
vivenza.
Oltre il teatro: stai preparando
qualcosa per il Cinema?
Ma, a dire la verità dovrei vedere
qualcosa a primavera inoltrata, ma è
ancora tutto abbastanza aleatorio, non
so che farò. A settembre invece, sarò a
Napoli per riprendere uno spettacolo tea­
trale da Marivaux per la regia di Toni
Servilio.
Sempre a proposito di cinema, i
film italiani tornano ad incassare. Che
ne pensi di questa presunta rinascita
del cinema italiano, tu che sei prota­
gonista nella parte migliore di questa
. rinascita con film come L'amore mole­
sto e Teatro di Guerra?
Che in tutta onestà in non la vedo. Se
vogliamo parlare d'incassi ecco che, sì,
abbiamo Pieraccioni e qualcun'altra,
però di qualità cinematografica ne vedo
ben poca.
E la televisione?
Non mi piace e non la guardo e non vi
partecipo. Sono stata invitata a trasmis­
sioni come Costanzo show o Harem, ma
ho declinato l'invito. Non che abbia nien­
te contro queste trasmissioni, sia ben
chiaro, è proprio il mezzo medianico che
non riesco ad accettare. Ciò che emana
dalla nostra televisione non mi piace
affatto e a volte mi fa davvero orrore. E
per coerenza non ci vado, nè ci lavoro.
Grazie Anna del tempo che hai tro­
vato per noi, sappiamo che gli attori
in tournée hanno pochissimo tempo a
disposizione, visto che devono spo­
starsi da un posto all'altro.
Figuratevi. Grazie a voi che mi date
l'occasione per dare un saluto a tutti i
latisanesi. Ciao!
•
di Daniele Galizio e Stefania Gamberini
.
A grande richiesta, dopo il successo di Latisana dello scorso mese di gennaio, la
Compagnia Teatrale "L'Antica Zelkova" ripropone per il giorno Martedì 27 aprile 1999
alle ore 21.00 presso il Teatro Odeon di Latisana la sua ultima produzione artistica con
l'esilarante commedia "La Pulce nell'orecchio" di Georges Feydeau.
La Compagnia, che nei sette anni di attività si è sempre distinta per l'impegno artisti­
co e teatrale anche con altre iniziative quali l'organizzazione di corsi teatrali, esposizioni,
eventi teatrali e musicali, come la messa in scena dell'intermezzo buffo la "Serva padro­
na" di Pergolesi con l'Orchestra dell'Università di Udine e il recital del soprano Cecilia
Fusco, si ripropone ora con questo spettacolo, fulgido esempio del vaudeville Feydeia­
no, di mettere in luce le contraddizioni di una società, quella parigina della "belle épo­
que", tutta intenta a spendere la propria vita nell'abbacinamento de/l'effimero.
A partire dal mese di aprile comincia la tournée che vedrà la Compagnia impegnata in
un calendario fitto di date, concentrate per la maggior parte nel Triveneto, e, non ancora
confermata, una tournée di una settimana in Sicilia, tra Catania e Siracusa. Tra le altre
date, la Compagnia sarà impegnata al Palamostre di Udine nei giorni 25 e 26 settembre.
L'altra novità è relativa ad Internet, infatti, a partire dalla metà di marzo la Compagnia
Teatrale pubblicherà il proprio sito Internet dove si potranno trovare tutte le notizie sugli
spettacoli, sugli attori, il calendario degli spettacoli, ed altre curiosità. Il sito Internet è
visitabile all'indirizzo Internet: http://www.attivaria.it/zelkova
9
O
Teatro Odeon esaurito lo scorso 28
gennaio per poter applaudire "La pulce
nell'orecchio", l'ultima commedia rappre­
sentata dalla compagnia "L'Antica Zelko­
U va". E di applausi ce ne sono stati molti,
per la bella scenografia, per i costumi
G) impeccabili ma, soprattutto, per la bravura ~
dei protagonisti, tutti ingredienti che hanno '­
'­
decretato il successo dello spettacolo. Il
~;a;
O testo di Feydeau ha divertito il pubblico
con le sue battute a raffica, i continui doppi sensi e i qui pro
quo che, partendo da un semplice sospetto, riescono a scate­
nare un finimondo.
G)
La commedia, in tre atti, rappresenta al meglio il teatro di
Feydeau, il suo vaudeville, una macchina dai meccanismi per­
C tetti che viaggia a ritmo serrato per il divertimento degli spetta­
tori.
G)
I personaggi, che forse non brillano per spessore e per ric­
chezza interiore, in realtà rispecchiano i tormenti vissuti dal­
U l'autore, la sofferenza per il fallimento del suo matrimonio, che
anche il protagonista, Chandebise, per una serie di equivoci
:,
rischia di veder naufragare.
A dare vita al povero Chandebise e al suo sosia Poche,
causa di un malaugurato scambio di persona, è un magistrale
Pierpaolo Sovran, autore anche della regia, che ha saputo
C sfruttare tutti gli spunti comici di cui è ricco il testo per creare
delle scene esilaranti sul palcoscenico.
·­
..e
u
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'7,,~"'*
t.
...
......
'l
•
Martedì 27 Aprile 1999, ore 21
Latisana Teatro Odeon
Compagnia Teatrale "L'Antica Zelkova"
"La Pulce nell'orecchio"
di Georges Feydeau ­ regia di Pierpaolo Sovran
Platea Interi L.15.000 ­ Ridotti L. 10.000 ­ Galleria L. 12.000
Per informazioni:
Daniele Galizio (0335/6389889) oppure nel
sito internet: http://www.attivaria.it/zelkova
Personaggi
ed
Regia di Pierpaolo Sovran
(Vittorio Emanuele Chandebise)
(Poche) PierPaolo Sovran ­
(Camilla Chandebise) Adriano
Codecco ­ (Romain Tournelle)
Luigi Nardi ­ (Dottor Finache)
Roberto Sgheri ­ (Carlos Homeni­
des De Histangua) Franco Amato
­ (Augustin Ferrai/fon) Massimi­
liano Sbrugnera ­ (Etienne) Ovi­
dio Pitton ­ (Rugby) Stefano Lizzi
­ (Battistina) Danilo Selva ­ (Rai­
monda Chandebise) ­ Piera Bra­
nterpreti
ghieri, Manuela Del Piero ­
(Luciana Homenides De Histan­
gua) Moira Baradel ­ (Olimpia
Ferrai/fon) Antonella Zanello ­
(Antonietta) Morena Cicuttin ­
(Eugenia) Silvia Taiarol
Scenografia ­ Paolo Bandiera
Costumi ­ Filippo Guggia
Coreografia ­ Manuela Del Piero
Scelte musicali ­ PierPaolo Sovran
Luci ­ Franco Amato
Sartoria ­ F.G. Teatro
Organizzazione ­ Daniele Galizio
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BILANCIO CONSUNTIVO
(Bilancio generale complessivo,
in approvazione all'assemblea ordinaria)
di Barbara Galizia
ORIZZONTALI
1.Prelibatezza invernale - 13.lnternational
Air Transport Association - 14.Ha
lasciato una sua grande opera anche nel nostro Duomo - 15.Può essere tratta
per ... difendere - 16.Fastidiosi
rumori - 17.Anno Domini - 18.Proveniente
dalla Bosnia - 20.Grande successo di Fausto Leali - 23.L'anima del caos 24.Ancona sulle targhe - 25.United Nations Emergency Forces - 26.Nel linguaggio giuridico, lesione di un diritto - 28.Lo si dice ipotizzando - 29.Lo sono
proverbialmente, assieme ai dolori, le donne e i motori - 30.Simbolo del tulio 1
2
4
3
Il
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21
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Il
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Il
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Il
10
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Il
18
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Il Il Il
Il
Il
23
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Il
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Il
1141
46
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Il
Il
8
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Il
Il
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Il
Il
Il
30
31
43
Il
47
51
Il
54
32.Candido derivato del
latte friulano - 34.A Latisana non si chiamano escargot, ma sono ugualmente
squisiti - 35.11 Burundi 37.Esclamazione latisanese - 39.Nome di donna 41.Rimprovero amorevole
- 42.Una delle quattro stagioni - 44.0rmai è obbligatorio in tutte le abitazioni - 47.Zie . . senza testa!
- 48.Asta di metallo usata
come leva per il comando dei meccanismi - 49.E' un problema per tutti! 52.Associazione Nazionale Enti di Assistenza - 53.Colpevole - 54.lmperia
VERTICALI
1.Delizioso pesce d'acqua dolce - 2.Storica osteria che da poco ha lasciato
Latisana - 3.Potare ... senza capo né coda - 4.Prontuario
informativo - 5.Divo
senza pari - 6.Un po' aeronauta - 7.Dio greco dell'amore - 8.Ha il sorriso più
ambiguo del mondo - 9.Quella
estrema è rimandata ... fino all'ultimo 10.Dispari in spedita - 11.Seguace di una dottrina interna del cristianesimo
orientale - 12.11 tellurìo - 19.0norevole - 21.La Negri, famosa scrittrice
(iniz.) - 22.Preposizione
inglese 26.Presenza di virus patogeni nel
sangue
- 27.Mezzo
uomo
28.Capita spesso nei giorni più tred- ~.F'"-+-~""f-'-di - 29.La donzella di Lancillotto 31.Tutto ciò che toccava si trasformava in oro - 33.Depilare ... le pecore! - 34.// figlio della zia - 36.Sigla
degli States - 38.Bicchiere friulano
- 40.La famosa Parietti - 43.L'ultima
fatica prima della Laurea - 45.Particella nobiliare - 46.Svolazza da un
fiore all'altro - SO.Aosta in macchina
- 51.L'americio
Le soluzioni del crucitisana del numero 15
's
Il
50
53
Il
34
42
Il
24
"CREATIVITA' 2000 - COLORAMENTE": assistenza e formazione al Centro di Salute Mentale
Successivamente si è voluto denominare "Coloramente" lo specifico settore
del ricamo e del tessile e, a sintesi dei due
momenti, "Creatività Coloramente" l'attività di futura agenzia creativa di progetti e
design, sia nel campo tessile sia nell'artigianato artistico, che ad altre richieste di
varia tipologia.
Ancora tantissimo rimane da costruire
e migliorare, tuttavia ecco alcuni primi dati
riferiti al Centro "Creatività 2000" Coloramente:
- continuità d'occupazione-formazione per
1'80% dei partecipanti al corso F.S.E., per
un totale di oltre 20 persone;
- un gruppo motivato ha
potuto sperimentare il trip I i cars i della propria
capacità produttiva sperimentando la possibilità di
risposte possibili a commesse medio-piccole, in
attesa della definizione
Avete brillanti idee in tema di ecologia, trasporti pub- con il Consorzio di Cooblici e salvaguardia dell'ambiente? Fatecelo sapere. Fra perative Sociali "Il Mosaitutti coloro che ci segnaleranno i propri progetti, le proprie co" appositamente conidee sotto qualunque forma e in qualunque settore saran- venzionato;
- si è realizzato un noteno scelte le due proposte più originali.
In premio i due autori prescelti riceveranno un orolo- vole miglioramento della
gio ZZero "Ruote Verdi - Ruote Pulite". Tutti possono par- qualità dei manufatti grazie anche all'aver scelto
tecipare. lnfo_0335/5313373.
il contributo di insegnanti
La formazione professionale con
i corsi del Fondo Sociale Europeo ha visto
l'impegno dell'A.S.S n. 5 "Bassa Friulana"
insieme a vari Comuni del territorio sia
nella loro organizzazione da ottobre '97 al
marzo '98 per gli ambiti di "Addetto all'artigianato artistico" e "Operatore tessile polivalente" e sia nel dare un'opportunità di
sbocco occupazionale-formativo.
Si è
costituito un centro presso il polifunzionale
di Rivarotta di Teor, che accoglie oltre una
ventina di partecipanti, più gli insegnanti e
gli operatori, denominato "Creatività
2000", per quanto riferito all'artigianato
artistico.
"Idee ecologiche" premiate
con due orologi
1998
di "Attivaria - officina culturale"
Raccolta pubblicitaria lorda
21.493.000
Contributi da Enti Pubblici
14.700.000
Quote associative
550.000
Quote di partecipazione
7.519.600
Contributi privati
7.592.070
Altre entrate
4.112.500
Interessi attivi
39.546
Partita di giro: contributo APT
1.200.000
Totale ENTRATE
Lit. 57.152.716
USCITE
Spese tipografiche
Versamento IVA
Spese postali, bolli
Noleggio attrezzature
Spese telefoniche
Acquisto computer
Acquisti materiale e cancelleria
Rimborsi spese a terzi
SIAE
Tasse (lrpeg, Tosap, Agiap)
Acquisti vari (bar, chiosco, ... )
Spese conti correnti
Spese varie
Partita di giro: contributo APT
Totale USCITE
22.393.890
1.429.267
3.952.888
7.060.000
1.113.000
2.160.000
2.239.151
6.029.735
912.470
1.210.400
2.761.187
215.314
4.410.080
1.200.000
Lit. 57.060.382
Utile Bilancio '98
Passivo al 31 /12/1997
92.334
- 213.663
Passivo al 31/12/1998
-121.329
"CREATIVITA' 2000" COLORAMENTE accoglienza della persona e sviluppo d'impresa sociale
Ambiti di produzione e ricerca
1. Ambito "Creatività 2000":
-Ceramica artistica
-Lavorazione del legno
-Pittura
2. Ambito "Coloramente"
-Ricamo
-Lavorazione di tessuti
3. Ambito "Creatività coloramente"
-Agenzia creativa di progettazione e design
A.S.S. n. 5 Bassa friulana
D.S.M. Unità Operativa di riabilitazione
Convenzione attiva con il Consorzio
cooperative sociali "Il Mosaico"
Venerdì 16 aprile
l'assemblea dei soci
(e forse l'inaugurazione
della nuova sede)
a cura del consiglio
•
ENTRATE
notevolmente preparati
- notevolmente migliorata è l'organizzazione delle funzioni, degli spazi e della cura
dell'ambiente unitamente al buon gradiente di accoglienza soggettiva e di gruppo;
· sono state gettate le basi su cui far vivere un piano di impresa sociale fondato
sulle potenzialità creative e imprenditoriali
emerse.
CENTRO DI FORMAZIONE
LABORATORIO
Rivarotta di Teor, via Molino, 1
tel. 0432/773111
1sle
Attivaria - officina culturale
Assemblea dei soci 1999
Venerdì 16 aprile 1999 dopo l'inaugurazione della nuova sede (se tutto va bene) si
terrà l'assemblea ordinaria di Attivaria - officina culturale. La convocazione è fissata
di ottenere tutto il materiale informativo
per le ore 21, in luogo ancora da definire al
sulle attività dell'associazione, l'abbonamomento di andare in stampa, che verrà
mento a Cosa Facciamo, l'invito alle princicomunque reso noto tramite comunicazione pali manifestazioni.
ai soci e articoli sulla stampa.
Tesserarsiè facile. E' sufficiente fare un
Il consiglio uscente presenterà una rela- versamento di E 10.000 nel c/c postale n°
zione morale e finanziaria su tutte le attività
10531333 intestato ad Attivaria - officina
del 1998. Sarà inoltre esposto e sottoposto culturale, Latisana .. Riceverete gratuitaad approvazione il bilancio consuntivo mente la vostra tessera a casa. Oppure
generale dell'anno scorso e quello preventipotete presentarvi presso il Sonic Box di
vo per il 1999.
Piero Vit in via Sottopovolo, n. 48 a LatisaDopo l'approvazione del bilancio si prena. Si ricorda inoltre che sarà possibile
senteranno le candidature, i progetti e le
associarsi anche durante l'assemblea
idee dei singoli candidati per il 1999.
L'assembleaè aperta a tutti gli interessaAssociarsi ad Attivaria costa E 10.000.
ti, ma si ricorda che solo i soci hanno diritto
La tessera consente di contribuire alle attidi voto e di candidatura
vità di una associazione culturale no-profit
Occhio quindi ai manifesti e agli articoli
che per l'oggetto della sua attività gode di
sui giornali locali che usciranno entro la
irrisori finanziamenti pubblici (un quarto
metà di aprile.
circa delle entrate), che si basa sul lavoro
lnfo_0335/286813 - 0339/3145893 esclusivamentevolontario di alcuni soci che
0338/4724034
nei privati hanno sempre cercato e trovato i
maggiori collaboratori (leggi sostenitori morali e finanziari).
di Andrea Ganzer
La tessera non
comporta alcun
Cosa facciamo direttamente a casa tua. La recente (ri)costruzione
obbligo. Da solo della Banca dati di Attivaria (tuttora in elaborazione)nonché i crescendiritto di voto e ti costi di gestione dell'associazione hanno imposto una "razionalizzacandidatura nelle zione" dell'indirizzario di Cosa Facciamo. Le circa duemilacinquecento
assemblee. I soci copie spedite (si ricorda che la tiratura è di quattromila) sono così
hanno inoltre diritto ripartite: oltre 1200 copie a Latisana (classi dal 1971 al 1981, 600
copie a Lignano (classi dal 1972 al 1978), 200 a Precenicco (classi
dal 1970 al 1983), 70 a Muzzana (soci G.I.M). Sono inoltre abbonate
a Cosa Facciamo numerose decine di associazioni ed imprese del circondario, nonché alcune centinaia di persone che, a diverso titolo (Art
in/Contemporanea, Storie Rock di Provincia, Naftalina, Progetto Giovani, etc.) hanno collaborato o sono venute a contatto con Attivaria.
Per tanto alcuni lettori potrebbero essere stati esclusi dalla spedizione
in abbonamentopostale di questo numero di Cosa Facciamo.
Scusandomi per l'eventuale disservizio, invito gli interessati a compilare il modulo qui sotto al fine di essere gratuitamente (re)inseriti nel
nostro indirizzario. Cosa Facciamo inoltre sta cercando nuovi collaboratori e redattori, preferibilmente residenti nei comuni dell'ambito di
Latisana, al fine di arricchire i contenuti del giornale e, soprattutto, di
favorire il rinnovamento degli incarichi. Se avete quindi proposte e/o
dare suggerimenti da fare per migliorare la nostra rivista, inviate o
consegnate personalmente il tagliando qui riportato. lnfo_Sonic Box,
via Sottopovolo, n. 48 Latisana. Tel 0431/521330 - e_mail: [email protected]
cosa facciamo
Si ricorda che tutte le inserzioni non commerciali sono gratuite. Per la
tua pubblicità 0431/59015 - 0335/286813.
9
Nome
nato il
CAP
Interessato a.
ABACO
viaggi
di Padovani
Nevio
& C.
Cognome
residente in via
città.
Tel casa.
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Centro Comm.
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e-mail
Note/suggerimenti
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prov. __
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Tel celi.
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"la Quercia"
tel. (0431) 511000 fax 511606
Autorizzo al trattamento dei dati personali ai sensi della legge 675/96
Firma
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pool, la loro grande fortuna è quella di suonare un rock dalle sonorità americane. Un
bel disco, farcito qua e la di basi elettroniche, riverberi, ballate soffuse e leggere
distorsioni dall'andatura lenta e tranquilla,
niente di incredibilmente innovativo ma fatto
bene.
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Gennaio
Unsane "Occupational Hazal'' (Runt)
Il 1998 inizia all'insegna del rumore graffiante di "Occupational Hazar'', quarta fatica dei
sofferenti Unsane, trio newyorchese tra i più
rappresentativi del noise-rock americano. E
non poteva in altro modo iniziare questo loro
ultimo album. Una canzone su tutte, Committed, ci fa subito capire che questi musicisti si nutrono di sonorità pesanti.
Compatti nelle loro scariche adrenaliniche,
distorti e pesanti non sono facili da digerire
per molti, ma al tempo stesso sono trascinanti, spakkano e spakkano davvero. Dopo
1 O anni di presenza sulla scena il loro bluescore ha ancora molte cose da dimostrare.
Febbraio
Pearl Jam "Yeld' (Epic)
Si ritorna a respirare l'aria di Seattle: da troppo tempo molti lo desideravano. Ritornano i
Pearl Jam a rivitalizzare il rock, questo vecchio dato spesso per morto, ma che ciclicamente ritorna e stupisce per la sua forza
emotiva. A distanza di molti anni i Pearl Jam
centrano ancora una volta il bersaglio con un
album dal suono classico e roccioso ed al
tempo stesso fresco e vivace.
Marzo
Maggio
Asian Dub Foundation "Rafi's Revenge"
Personalmente i Dead Kennedys sono e
saranno sempre uno dei miei gruppi preferiti
di sempre. Sono praticamente cresciuto con
i gruppi di quel periodo, punk a colazione,
pranzo e cena. Ancora oggi, a distanza di
anni, non ne ho fatto ancora indigestione. I
No Means No hanno sempre ricordato molto
i D.K. pur non diventandone mai dei ridicoli
cloni; è un gruppo che ha la prerogativa di
fondere il punk californiano e il rock progressive, ricordandomi in qualche particolare
momento un altro apprezzato gruppo del
passato, i Black Flag. I NMN a distanza di
tempo, pur maneggiando sonorità old-style,
riescono a realizzare un più che discreto
lavoro, sicuramente qualcosa di diverso
rispetto ai canoni imposti sempre più spesso
dal mercato discografico odierno.
Giugno
Beastie Boys "Hallo Nasty'' (Grand Royal)
Settembre
U.N.K.L.E. "Psyence Fiction" (Mo Wax)
I tre ragazzi di Brooklin sono ritornati maturati nell'aspetto e interiormente. E' passato
"tanto tempo" dalla loro ultima fatica e presagire come si sarebbero orientati i Beastie era
praticamente come vincere al lotto (esempio
molto in voga di questi tempi). Sicuramente
le influenze sono state molte, dato che molte
sono le sonorità cambiate oggi. Ma loro per
questo non potevano che stupirci con un
netto e completo ritorno all'unica grandiosa e
meritevole scuola Hip Hop, funk, latina, acidsoul e breakbeat al tritolo: ecco di cosa è
composta questa loro miscela esplosiva. Le
basi, composte principalmente con i "piatti"
da dj e non campionate, fanno la differenza.
Questo è un disco dal sound che a suo
modo è la consacrazione di una passione
sfrenata che l'hip hop rappresenta insieme
allo skateboard. Passione vissuta completamente a fior di pelle dai ostri tre Boys.
rmmrlboxl
MUSIC·CENTHE
[Ud] - Yia Sottopovolo.
Agosto
No Means No "Dance of the Headess Bour­
genoise" (AlternativeTentacles)
(Labels)
L'invasione angloindiana è esplosa con fragore, senza alcun riparo per alcuni: la filosofia punk-reggae degli storici Clash viene
rimodernata da nuovi impulsi e nuovi stimoli,
potenziata e sparata a 360° sulla odierna
realtà musicale. Gli Asian Dub Foundation
sono stati paragonati ai più disparati gruppi
della scena hip hop, noise, drum 'n bass,
punk rock e allo stesso tempo distanti anni
luce da tutti. Una carica inventiva invidiabile,
mai scontati, con brani incredibili e facilmente orecchiabili ma mai banali. Gemme di
questo lavoro sono Naxaliti, Buzzing e Black
White: l'asian power vi travolgerà sicuramente.
Massive Not Passive.
Manu Chao "Clandestino" (Virgin)
Primo lavoro solista dell'ex cantante dei
Mano Negra, gruppo che ha lasciato una
traccia indelebile nella storia della musica
crossover. Clandestino è un album intimista,
sposa tematiche social-narrative di incredibile bellezza e levatura, acustico con influenze
sudamericane di altissima ·godibilità. Non
richiede un ascolto impegnativo, ma non per
questo è scontato. Da sottolineare i testi.
Decisamente uno dei dischi più riusciti del Luglio
4 Hero 'Two Peqes' (Talkin' Loud)
1998, da avere a tutti i costi.
I 4 Hero sono un duo di musicisti responsaAprile
bili, insieme a pochi altri, dell'invasione
Gomez "Bring lt On" (Hut)
I Gomez sono inglesi ma non fanno brit-pop, dirompente di quel genere denominato prima
tutt'altro, anche se le loro radici sono a Liver- jungle e poi successivamente raffinato in
drum n'bass. Two
,--~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~--,Pages è un disco
Latisana
peti d'archi; la seconda parte è molto più
sperimentale, si nota subito una ricerca più
complicata delle ritmiche. Decisamente il
tutto non può che risultare davvero un buon
lavoro.
48 - Tel. Fax 0431/521330
Cosa pensate possa accadere se mettiamo
all'interno di uno studio di registrazione un
acid-punk come James Lavell (giovane titolare di una delle etichette indipendenti più
quotate di oggi, la Mo Wax) e il geniel manipolatiore di vinile Dj Shadow? Non servirebbe aggiungere altro oltre a questo, vero?
Questo disco unisce le sonorità trip-hop con
una vena chiaramente rockeggiante, infatti
troviamo la presenza come ospiti di R.Ashcroft dei Verve, Thom Yorke dei radiohead,
Mike D dei Beastie Boys e pure il bassista
dei Metallica Jason Newsted. Lavell e Dj
Shadow riescono a mantenere un comun
denominatore tra le varie tracce, riuscendo a
. conservare una continuità ritmica lungo tutto ·
il disco. Davvero bello, piacerà ai più disparati palati.
Ottobre
Crackdown "Rise Up" (Die Hard)
Hard core a fiumi, HC italiano "vecchio" o
"nuovo": è questo che spinge i Crackdown a
suonare. Ruvidi, taglienti, potenti da far
paura. Un lavoro mostruosamente ben eseguito, perfetto. La produzione è affidata a
Evan Seinfield (Biohazard) che ha partecipato in alcune canzoni. Infatti ricordano i
Biohazard ed anche i Korn degli inizi surclassandoli alla lunga. Finalmente un gruppo
HC italiano che non sia strettamente Vegan
o Straight Edge (niente di personale contro
queste due realtà, ma pare sia diventata una
prerogativa indispensabile, oggi, per essere
considerati).
Fortunatamente i Crackdown non si confondono con questo estremismo simil fascioculturale. Il loro estremismo è, strettamente,
la loro impetuosa e graffiante musica, l'Hard
Core. Old School/New Style! Sconsigliato
per quelli che ascoltano puntualmente quell'ipocrita di Bertallot alla radio!!!
strutturato in due differenti capitoli. Prerogativa dei 4 hHero è
sempre stata quella
di sviluppare sonorità
orientate verso il futuro, pur sempre rivolte
a generi strettamente
influenti del passato
come il jazz, il soul e
il funk. La prima parte
del disco è tranquilla,
musica d'atmosfera
con una delicata Novembre
base, struggenti tap- Fat Boy Slim "You've Come A. .. " (Epic)
Ormai pure i sassi sanno che dietro lo pseudonimo di Fat Boy Slim
si cela Norman Cook, ex bassista degli Housemartins sparito alla
loro separazione. Arrivata l'ondata Acid Jazz ritorna e forma i Freak
Power, piazza un paio di pezzi che sono subito un successone
incredibile, (intanto si diletta come DJ registrando degli Lp di cam­
pionamenti per basso, così mi diceva all'epoca un mio amico che a
queste sonorità è sempre stato attento da tempi non sospetti). Que­
sto genere decade col tempo inevitabilmente e naturalmente Nor­
man sparisce di nuovo. I giorni nostri. Scoppia la mania per i Dj,
tutti a correre a conquistarsi un posto al sole! Ed ecco riapparire il
buon Norman che comincia a sfornare singoli, remix per altra
gente, album ecc. sotto lo pseudonimo di Fat Boy Slim. Subito
monopolizza tutto i circuito "dance colto". Clonano il termine, il big
beat è il genere e lui ne diventa il primo attore. Questo è il suo ulti­
mo lavoro ed è già un trionfo mondiale, praticamente ogni pezzo di
questo disco è destinato a diventare una hit. Sebbene il suono ela­
borato da Norman Cook non inventi quasi nulla (semmai reinventa
tutto quello che è stato finora), lo fa così bene da ipnotizzare chiun­
que tratti la materia della musica elettronica di un certo tipo.
Dicembre
John Zorn "Masada/Yod" (DIW)
Anno iniziato "insolitamente" nel campo della musica così non
poteva che finire. In dicembre infatti esce il decimo capitolo della
saga Masada di John Zorn. Masada/Yodcome i precedenti è com­
posto da brani ispirati dalla musica ebraica, il filo conduttore è il
jazz più "free". Per qualcuno le produzioni di John Zorn sono "tutte
uguali", sicuramente quest'opera monumentale non è folle come
suoi altri progetti collaterali (Naked City, Painkiller) o album come
Locus Solus o Cobra. Qui si tratta di composizioni più rilassate,
ariose all'ascolto, più tenere ambientali e raffinate anche se spunti
di follia scoppiano dal suo sax di tanto in tanto (i famosi richiami
d'anatra, così chiamati da Steve Albini). Con molto piacere prendo
atto che dopo tutti questi anni uno dei miei più graditi musicisti non
mi ha deluso neppure in questa circostanza, anche se spesso
mette davvero alla prova i suoi estimatori. Questo folletto armato di
sax sa ancora catalizzare l'attenzione su se stesso. Uno dei più
grandi artisti non ci sono dubbi. Nel bene o nel male John Zorn
resta un artista di incomparabile genialità.
9
Officine creative
Sei interessato a concorsi artistici nazionali, corsi di formazio­
ne (workshop, seminari, incontri. .. ), riviste specializzate, ti servo­
no spazi espositivi o una camera oscura, vuoi usufruire di una
consulenza settimanale di un professioni­
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arti plastiche?
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vizio di video conferenza, o ti basta fruire di
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dalle 15.00 alle 19.30 presso le officine
creative dell'Agenzia Giovani in via Asquini, n° 33 a Udine.
Tel. 0432/503865 ­ fax 0432/519249
e­mail [email protected]
. AGENZIA.
. INVJ\01~.
CONCORSO "CHINATOWN"
Premio per giovani fumetti
La "Consulta dei Giovani" di Mor­
tegliano ha indetto un concorso
per giovani fumettisti che non
abbiano compiuto 35 anni al 21
dicembre 1999. "CHINATOWN"
è articolato in due sezioni: una a
cui possono accedere tutti i par­
tecipanti ed una riservata agli
under 18. Sono ammesse al con­
corso le opere a disegni, eseguite con qualsiasi tecnica.
Per la sezione under 18 sono previsti due temi: "Cose tur­
che" (nell'ambito delle iniziative per il cinquecentesimo
anniversario dell'invasione turca a Mortegliano) e "La fine
della violenza". Per la sezione generale il tema è libero.
Il materiale dovrà pervenire entro e non oltre il 16 aprile
1999 al seguente indirizzo:
Consulta dei Giovani
C/o Comune di Mortegliano
P.zza Verdi, n° 28
33050 Mortegliano (UD)
Per ottenere il bando di concorso passa all'ufficio Informa­
giovani del tuo comune oppure:
tel. 0432/761733 ­ 0432/767030
e­mail [email protected]
web http://www.infoteca.it/nonprofit/consu lta
Riaperta la piscina, ecco gli orari
Corsi "Paperini"(3­5 anni)
Lun­gio oppure mar­ven, orari: 16 ­ 16.45 ­ 17.30 ­ 18.15 (dura­
ta 30 minuti). Quota di partecip. per otto lezioni: lire 67.000
Corsi di nuotobambini/ragazzi (6-17 anni)
Lun­gio oppure mar­ven orari: 16 ­ 16.45 ­ 17.30 ­ 18.15 {durata
45 minuti). Quota di partecip. per otto lezioni: lire 67.000
Corsi di nuotoadulti (dai 18 anni)
Lun­gio oppure mar­ven orari: 19 ­ 19.45 ­ 20.30 ­ 21.15 ­
22.00 (45 minuti). Lun­gio orari: 9 ­ 9.45 ­ 10.30 {durata 45
minuti). Quota di partecip. per otto lezioni: lire 78.000
Acquagym (dai 16 anni)
Lun­gio oppure mar­ven oppure mer, orari: 18.30 ­ 19.15 ­ 20 ­
20.45 (45 minuti). Mar­ven, orari: 9 ­ 9.45 ­ 10.30 (45 minuti).
Quota di partecip. per otto lezioni: lire 80.000
Nuoto con abbonamento
Lun­gio oppure mar­ven, orari: 1 O - 11 I 11 ­ 12 I 19 ­ 20 I 20 ­
21. Mer, orari: 18 ­ 19 I 19 ­ 20 I 20 ­ 21. Abbonamento per dieci
ingressi: lire 70.000. Abbonamento annuale: lire 500.000
Nuoto libero
Sab, orario: 16 ­ 19 I Dom, orario: 9 ­ 12. Ingresso intero feriale
lire 7500, festivo lire 8500. Ingresso ridotto feriale lire 6000, festi­
vo lire 7000
Quota associativa lire 20.000
33053 LATISANA (Ud) - Piazza Indipendenza, 67 - Tel. (0431) 511231
lnfo_A.S. CENTRO NUOTO LATISANA
Piscina Comunale, via dello Sport ­ tel./fax 0431­512050
~""'"'"""'"""""'"""
1
i
J
lP!'vllJìll~•i;
Arri va la ri voluzìone
neolitica
''7000 anni fa il primo pane"
Il filo
sottile
recensioni letterarie
"ZELESTINS",
di Silvana Zanella
ed. La Bassa
di Desi Tonde/la
Per coloro che ricercano costantemente le loro radi·
ci friulane nei gesti della quotidianità, nelle tradizlo­
ni, nei modi di dire, i "Zelestins" di Silvana Zanella
rappresentano un imperdibile cammeo nella propria
collezione: il titolo stesso rispolvera un'usanza dei
bambini, praticata sino a "poche generazioni fa". che ripropone nella sua
immagine l'ideale cornice poetica a questa raccolta di versi.
Lasciamo descrivere direttamente all'autrice questa tradizione: "Da barn­
bini tacevamo per gioco un buco in terra, poco profondo. Poi creavamo
piccole ed ingenue composizioni floreali con fiori di campo e fili d'erba
ritorti, e foglioline fresche, e sassolini colorati. Quando era fatto, copriva­
mo il tutto con un pezzo di vetro trasparente recuperato chissà dove; con
molta attenzione. Infine, dopo aver ricoperto a sua volta il pezzo di vetro
con terra o sabbia, ponevamo il dito indice giusto nel mezzo (quasi ad
indicare un punto segreto nascosto dritto nel cuore della terra) e con un
movimento a spirale pulivamo il vetro lasciando la terra come cornice al
"Zelestin'".
Sentire parlare Silvana di queste cose suscita molta curiosità in noi
ragazzi che, cresciuti dalla tecnologia ed educati sempre più frequente·
mente dalla TV, siamo distanti anni luce dalla semplicità agreste, da que­
sto rapporto giocoso con la natura.
Leggendo le brevi poesie de i ··zelestins" si ha l'impressione di sfoglia·
re un album personalissimo, ricco di sentimenti, sensazioni, immagini
ricreate con una tale freschezza da apparire reali. I paesaggi descritti si
animano. si odono i rumori e i suoni, si avvertono i profumi e diviene diffi·
cile non essere attratti negli stati d'animo che le brevi poesie evocano.
Per questo motivo mi sento di consigliare questa raccolta non solo a un
pubblico di esperti filologi, ma anche a tutti coloro che cercano emozioni,
non scontate o banalizzate; a coloro i quali, sulla scia della New Age o
meno, vogliono riscoprire un senso di spiritualità ed intimità che nell'arco
di "istanti brevissimi ... ristorano l'anima e ... fanno sperare ancora".
di Alessandro Fontana
Certamente poche persone conoscono l'importante patrimonio
archeologico della Bassa friulana che ha radici molto più antiche della
romana Aquileia.
Fino al 2 maggio resterà aperta la mostra arçheologica "7000 anni fa il
primo pane", ospitata nella trecentesca ex chiesa di S. Francesco nel
centro di Udine, che illustra i più recenti risultati delle ricerche sull'origine
del Neolitico in Italia Nord­orientale. Centinaia di reperti, provenienti da
siti italiani ed ungheresi (vasi, strumenti in selce, asce in pietra levigata.
statuette e idoletti, ossidiane, reperti in osso, manufatti in legno, resti
vegetali e opere d'arte) documentano la vita dei primi agricoltori, le ere·
denze religiose e il loro spirito artistico. Oltre a materiali esteri sono espo­
sti oggetti provenienti dalla Puglia, Basilicata, Lazio, Marche, Romagna,
Trentino, Cadore e ovviamente quelli dei siti friulani tra cui Piancada di
Palazzolo dello Stella.
Il "primo pane" è stato scelto a simbolo di .questa mostra perché rac­
chiude in sé il significato della Hivoluzione ,N~olitica che 7000 anni fa
portò l'uomo. allora cacctatbre ~ndmae:le, ajJà_ scoperta dell'agricoltura e
alla conseguente fondazione def­primi villaggi. Il pane, prima sconosciuto,
è un prodotto interamente umano Gf:le,puLneJla sua semplicità, nasconde
una serie di saperi concatenati e tutti necessari alla sua produzione: dalla
messa a coltura dei campi, alla r~ccolta dei cereali, alla loro macinatura.
impasto e cottura. Il nesso esistente tra queste comunità primitive e la
realtà contadina che solo ieri ci siàmo lasciati alle spalle rende molto
attuale l'interesse per il Neolltlco­Intatti, se­t'attuale sistema sccioecono­
mico è tiglio della rivoluzione industriale, l'JQ![oduzione dell'agricoltura e
dell'allevamento scatenò la çosiddet_ta "Rivoluzione Neolitica" che stabilì
alcuni dei principi fondamentali sii, cui· ancora oggi si basa la nostra
società come ad esempio la vita ia comunità stabili, la specializzazione
dei ruoli produttivi, gli scambi econorntct é culturali su grandi distanze.
Anche il Friuli fu teatro di questiirnpertantl mutamenti e già allora qlo­
cava un ruolo di cerniera_ tra le genti italiche e quelle danubiano­carpati­
che. Gli scavi archeologici condotti" in questi anni a Sammardenchia (Poz­
zuolo del Friuli) e Piancada stanno.intattt fornendo dati d'importanza
internazionale.­ In _questi s~tr·sono st~te raccolte.. ~_elci provenienti dai Monti
Lessini, asce in pietra prodotte con rocc,e del Piemoate. e dell'area carpa­
tica, ossidiana siciliana e balcanica. t/espcslztcne conduce il visitatore in
un lungo e affascinante viaggio ctié ripercorre le tappe dell'arrivo dei
primi agricoltori in Italia attraverso due percorsi: risalendo la penisola ita­
liana da Sud e seguendo il contemporane'o espandersi delle popolazioni
danubiane verso l'Europa centrale. Nella visita s'incontrano quindi i grup­
pi di cacciatori mesolitici che: precedettero i. protoagricoltori. In questa
sezione è stato ricostruito tedelrnente 'ii grande• riparo di Biarzo (valli del
Natisene) che venne occupato·già:òltfe
11000 anni fa e l'eccezionale
sepoltura dell'Uomo di Mon8ev<;!I rinvenuta sul Monte Pelmo. Si passa
poi alla nascita dei villaggi 'in Pianura'padana, fa colonizzazione delle
aree alpine, per giungere fino ai nostri territori. Per l'occasione. siti e
ambienti friulani sono stati ricreati a dimensione naturale con un irnme­
diato effetto scenografico: oltre al già citato riparo di Biarzo, i campi di
cereali e i boschi di Sammardenchia, il più vasto insediamento oggi noto
in Italia Nord­orientale; il canale e la sepoltura di Piancada con il suo cor­
redo di bianche conchiglie; gli animali allevati e cacciati dall'uomo tra cui
spicca l'uro, imponente bue selvatico. ora estinto, che in quei tempi popo­
lava anche la Bassa.
ORARI: 9.00­12.30; 15.30­19.00. Chiuso il lunedì. Per informazioni:
Museo Friulano di Storia Naturale tel. 0432 510221.
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191·
''Arlecchino an viaggio"
•
con quelli
... Jj
CD
o
dell'Arlecchino
di Amelia Corvino
Agnese Colle e i suoi testimoni ci
accompagnano lungo cinquant'anni
di teatro italiano, alla scoperta di
Arlecchino e di Strehler.
ARLECCHINO IN VIAGGIO con quelli
dell'Arlecchino è un testo prezioso, una
raccolta di testlrnonienze sulla storia di
attori e di tecnici, di uomini di teatro che nel
teatro hanno vissuto ed hanno contribuito,
attraverso la propria esperienza personale,
a scrivere una pagina della storia del teatro
moderno italiano.
Il percorso storico delle rappresentazio­
ni di Arlecchino servitore di due padroni
rappresenta, invero, il percorso storico di
cinquant'anni di teatro, la costante evolu­
zione, il rinnovarsi di un testo attraverso il
pensiero registico, attraverso gli attori,
attraverso l'evoluzione del gusto figurativo
delle scene. Non stiamo unicamente par­
lando della fortunosa vicenda accorsa a
questo spettacolo, poiché in questa vicen­
da s'incarna l'essenza prima del Teatro, il
senso ultimo che questa espressione
umana acquista oggi: il potere di attualiz­
zare, di rendere esperibile per un pubblico
ed una sensibilità moderne un testo, quel­
lo che Strehler chiama ­ memore della
lezione brechtìana ­ "la testimonianza di
un tempo passato", un pezzo dì storia quin­
di, che attraverso gli uomini, attraverso la
vita dì questi uomini, sì rinnova e trova
relazione con "il tempo presente", con la
nostra storia, con l'Oggi.
La prospettiva storica fu, da sempre,
uno dei temi tanto cari a Giorgio Strehler
(1921­1997) e, probabilmente, il suo Arlec­
chino incarna proprio questa volontà
costante dì rapportarsi con il tempo, nello
spasimo dì rimanere sempre presenti a se
stessi, sempre attuali ma legati alla propria
storia.
Agnese Colle, in dieci anni dì pazienti
ricerche, è riuscita a salvare un patrimonio
sepolto nella memoria di tutte quelle perso­
ne che diedero voce
ai personaggi dì
Goldoni e corpo agli
insegnamenti
dì
Strehler, regista e
attore, maestro indi­
scusso della scena
italiana.
Vivere nella
memoria, è questa
la condizione dell'e­
vento teatrale, di
sopravvivere com­
piutamente solo
attraverso il ricordo
di chi lo ha diretta­
mente esperito e,
per l'Arlecchino,
sono le generazioni
di un pubblico che
dal 1947 al 1997 sì
CD
:::,
e
cn
sono succedute in platea; e l'esperienza, di
:!.
vita e di lavoro, degli attori che sì sono pas­
sati il testimone sulle tavole del palcosceni­
<D
co, dentro la scena.
CD
E' proprio attraverso il ricordo che Agne­
o
se Colle ha intelligentemente costruito il
ai' ~
suo libro: non i suoi di ricordi, bensì quelli
(t)
dì più dì sessanta persone che lavorarono
con Strehler nelle diverse edizioni del testo
"Stagjons leadis,
goldoniano, dalla prima edizione del 1947
(Marcello Moretti nei panni di Arlecchino,
peraule sun color"
scene di Gianni Ratto, costumi di Ebe Col­
di Ennio Zampa
cìaghi, musiche di Fiorenzo Carpì, coreo­
grafie di Rosita Lupi) all'edizione del­
dall'introduzione
l'Odéon, del 1977 (questa volta Ferruccio
Lungo un'asse che dalla zona collinare
Solerì nei panni di Arlecchino, scene e
friulana porta al mare sono nate e vissute que­
costumi di Ezio Frigerio, musiche di Fioren­
ste parole, suoni e colori in reciproco soccor­
zo Carpi, movimenti mimici di Marise Flach
so, nella testimonianza di Ennio Zampa. Su
e le maschere dì Amleto Sartori); dall'Edi­
quest'asse vivono e lavorano gli autori delle
zione dell'Addio datata 1987 (sempre Fer­
opere pittoriche qui pubblicate. Un intreccio di
ruccio Soleri per Arlecchino, le scene sem­
componenti caratterizzano la vita dell'autore,
pre curate da Ezio Frigerio con i costumi dì
particolarmente legato al litorale e alla spiag­
Franca Squarcìapìno e le musiche di Fio­
gia friulana, che da oltre trent'anni annota ed
renzo Carpi) all'edizione del Buongiorno
interpreta il mutamento di quest'area geografi­
ca, testimone quale è dell'esaurirsi della civiltà
( 1990) all'edizione
del Cinquantesimo
contadina. Un percorso temporale ed evoluti­
(1997).
vo che egli iniziò negli anni '60 scrivendo can­
Sono tutte testimonianze di esperienze
zoni, anche incise su dischi 45 giri (complesso
dirette, quelle raccolte in questo libro, e
musicale "I Ragazzi Soli"), cui sono seguite le
mantengono del racconto orale, la fre­
raccolte discografiche "Companie" (complesso
schezza e l'immediatezza della parola
musicale "I Guelfi"), "Fantat", "Voe di lune" e
detta, donata ad altre orecchie perché ne
"lnsomp, prin dal cii", i cui testi letterari sono
venga serbato il ricordo. In questa precisa
stati pubblicati nel volume "Rosis e cjarandis",
scelta, Agnese Colle ci conferma d'aver
edito dalle Arti Grafiche Friulane nell'anno
pienamente compreso lo spirito della voca­
1997. Una voce proveniente da altre strade,
semplice ma diversa, decisa e nel contempo
zione strehlerìana, il raccontare che nel
sospesa, tesa a trattenere, aggiornare, rende­
libro diventa il raccontarsi; la condizione
re oggi possibilmente fruibile ­ ben oltre il
prima, e la fortuna, offerta agli attori dì tutti i
mezzo presente della memoria ­ la positività
tempi:
insita nell'essere umano, quale elemento rite­
"// mio mestiere è quello di raccontare
nuto essenziale al vivere quotidiano. Voce
storie agli altri. Devo raccontarle. Non
destinata a testimoniare, a contribuire, a sti­
posso non raccontarle. Racconto storie di
molare.
altri ad altri. O racconto storie mie a me
Novella Cantarutti: " ... è il percorso di una
stesso e agli altri. Le racconto su un palco
poesia assorta, di impressioni consegnate alla
di legno con altri esseri umani, in mezzo ad
parola che rende affetti incisi dal rimpianto, e
tratti di costume resi argomento di denuncia
oggetti e luci. Se non ci fosse il palco di
anche vibrata. E il paesaggio del Friuli lega,
legno le racconterei per terra, in una piaz­
colorandosi, la sequenza dei versi."
za, in una strada, in un angolo, a un balco­
Galliano Zof: "Peraulis a fil di lavri ­ sutis ­ par
ne, dietro una finestra. Se non ci fossero
scandajà il sens platàt dal dut e ve, come
esseri umani assieme a me le racconterei
rispueste, une sperance srnavide, lontane: ma
con pezzi di legno, brandelli di stoffa, carta
intani il mar, l'amor, l'istàt, la lune a torseon pa
ritagliata, latta, con qualsiasi cosa esista al
mondo. Se non ci fosse niente [ ... } Rac­
(continua alla pagina seguente)
conterei muto, racconterei immobile, rac­
conterei attraverso i ~­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­~
fili, dentro una scher­
mo, dentro una ribal­
ta. In qualsiasi modo
racconterei, perché
l'importante per me è
raccontare le cose ad
altri che ascoltano."
Giorgio Strehler.l
a· o
=...... rg
8
1 Citazione riportata nel
testo di AGOSTINO LOMBAR·
oc, Strehler e Shake­
speare, Piccola Biblioteca
Shakespeariana, Bulzoni
editore, Roma 1992.
i I
gabbi
a n. o
LIBRERIA
Latisana, Via V. Veneto,
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gnot 'a scjaldin l'anime tun timp sglonf di spiete ... " Amedeo Giacomini:
"Ennio Zampa, musico e poeta ... Del musico conosce la sottile arte del
comunicare
(non violenta nel suo caso) nostalgica, trascinata dalla
memoria di gente che si voleva "che si vuole" tenera, umile, positiva ... E
il poeta? E' attratto da quei "sounds": semplice,
convinto di una "bontà",
di un complesso di sentimenti e di valori che vorrebbe ancora attuali,
ancora universali ...
Va letto così; il suo dettato incide nell'esprimere
una passione dolce, un
amore forse (o purtroppo) lontano dalla realtà della nostra vita attuale.
Ascoltiamolo, magari accompagnato dal suono di una chitarra."
Domenico Zannier: "L'omp cui siei sintimenz di vite, cui voi ch'e cjàlin il
mont te piel e tal cùr, cu lis sòs domandis di misteri e di pàs. Chest il
cjantà in tun libri di peraulis e musiche, ch'al puarte seren cu lis alis dal
spiri e dal vint. Il meracul vèr al é l'ordenari dai dis, in tune umanitàt di
FriQI e di simpri."
Il libro è illustrato dalle opere pittoriche di Ugo Rassatti (Latisana), Eliolu­
cio Modesto (San Tomaso di Majano), Giacomo Minutello (Palazzolo
dello Stella), Giovanni Covazzon (Udine), Renato Calligaro (Buja), Arrigo
Butazzoni (Moruzzo), Silvia Collavino (San Daniele del Friuli), Katia Gori
(Mortegliano), Angelo Topazzini (San Daniele del Friuli), Adriano Piu
(Chiarmacis di Teor).
Chi è il LABA?
•
Qualche settimana fa abbiamo ricevuto una lettera anoni­
ma, che fa seguito ad una analoga missiva recapitataci
quasi due anni fa. La pubblichiamo senza alcun momento.
Tempo fa vi scrissi:
Non si avverte la propria catena quando si
segue spontaneamente colui che trascina.
Ma quando si comincia a resistere e a cam­
minare allontanandosi, allora si soffre
molto.
Oggi, quel giorno, finalmente è arrivato.
Prima, eravate schiavi come coloro che si
ritengono liberi senza esserlo.
D'ora innanzi avrete sempre una scelta.
Ci sarà sempre qualcosa che potrete fare.
Non sarete mai senza una possibilità, per­
chè l'artista vero, se gli tagliano, va
avanti col pennello legato ai polsi.
E' ora di dimostrare ciò che valete!
firmato:
Il filo sottile
SOPRAVVIVERE COI LUPI
di Misha De Fonsec,
ed. Ponte delle Grazie
di Riccardo Perosa
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Pagina a cura di Luigi Bozza e Andrea Ganzer
•
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GIACOMO MINUTELLO
"Opere Recenti", dal 2 marzo al 4 aprile
di Andrea Ganzer
Marzo 1999 è per ART BOX un mese spe­
ciale. Si compie in questo mese, infatti, un
intenso anno di attività, inaugurato da Martino
Lorenzon con la mostra " ... ognuno è re di se
stesso ... ". La rassegna dedicata a diversi
campi dell'arte visiva, ha ospitato ben quattor­
dici artisti ed ha avuto modo di "espandersi"
oltre i locali del Sonic Box ove è nata, raggiun­
gendo con mostre itineranti lo studio grafico
Spazio CFD, una piazza latisanese in occasio­
ne di Contest/azione ed i locali dell'Osteria
all'Angelo a Lignano Pineta.
Reinventato, quasi improvvisato è lo spazio
espositivo del Sonic Box (una stanza ove i dj
ascoltano i demo, sopra il negozio di dischi) e
reinventato e quasi casuale è l'approccio ART
BOX all'arte moderna. L'ambiente culturale che
lo ha generato è quello delle nuove tendenze
artistiche giovanili, fatte di installazioni, ready
made, aerosol art... Un occhi di riguardo è
però dato anche al fumetto ed alla fotografia. Il
risultato è stato un insieme variegato di icone
crudeli e inquietanti, con soggetti ritratti con
colori accesi e violenti ai cui suggestivi cromati­
smi fanno da contrappeso altre di immagini
con una più delicata tensione, "attimi personali"
e malinconici stati d'animo come sfocati ricordi.
L'intento è avvicinare l'arte moderna senza i
fastidiosi clamori che l'accompagnano, senza
inaugurazioni fastose e massicce campagne
pubblicitarie. Ogni evento è, infatti, offerto ad
un pubblico che lo scopre casualmente. Con le
medesime ispirazioni ed intenti, prosegue nel
1999 con nuovi artisti e nuove proposte, tra le
quali, per anticiparne alcune, una mostra di
"dischi d'artista", un'evento di mail art, un paio
di episodi aerosol art ed ancora fotografia, pit­
tura ... La mostra di dicembre (vedi riquadro),
ha ispirato una serie limitata di barattoli ART
BOX, dati in omaggio a tutti i visitatori (affretta­
tevi, ce ne sono ancora!).
Venerdì 12 marzo ore 19.30, presso il
foyer del Teatro Odeon, in Viale Stazione a
Latisana, è stata inaugurata la mostra perso­
nale "Opere Recenti" del pittore Giacomo
Minutello che ha presentato otto tele apposi­.
tamente realizzate per questo reinventato
spazio espositivo. La rassegna è nata dalla
collaudata collaborazione tra Attivaria ­ offici­
na culturale ed Immaginaria scarl, che dopo i
recenti successi del concorso I tterario Sto­
rie Rock di Prg.vrticia,
no voi to realizzare
questa nuov_1iniziativa.
"Opere '1e~enti"
· · o duttore tra il
presente ed 1i assat . la piiura di Giaco­
mo Minutello è
a sernplij ità che lo ha
sempre colpito. I paesaggi c mpestri e gli
sperduti borghi rurali da lui ritr tti testimonia­
no come spesso le semplici 6ose possano
essere così belle e preziose da far scaturire
scintille di poesia. In uno splendido romanzo,
Milan Kundera ha scritto: "Si direbbe che nel
cervello esista una regione del tutto partico­
lare che si potrebbe chiamare memoria poe­
tica e che registra ciò che ci affascina, che ci
commuove, che rende belle le nostre vite".
Queste parole sembrano scritte apposita­
mente per giustificare l'astrattismo che carat­
terizza lo stile di Giacomo Minutello. La sua
spinta all'astrazione, infatti, non rappresenta quella fuga dai tecnicismi del figurativo che
caratterizza tanta (troppa) arte contemporanea. Non è neanche, come diceva Paul Klee " ... la
conseguenza di una forte inquietudine interiore dell'uomo, provocata dai fenomeni del
mondo esterno ... ". Pur nella sua forte presenza, non è, infatti, un astrattismo esasperato al
punto di stravolgere e rendere irriconoscibili i soggetti ritratti. Si tratta semplicemente di una
serena dimensione poetica che avvolge tutto e tutti in un sogno dai caldi colori, senza alcu­
na pretesa che non sia quella di far amare la vita e rendere felici. A chi osserva le sue opere
non resta che coglierne il messaggio. L'invito è ascoltare con grande passione ed umiltà, gli
echi che tempo e memoria hanno scolpito nei nostri ricordi ed i legami segreti che ci legano
alle persone che amiamo, alle nostre radici e alle nostre tradizioni.
•
AVVERTI IL LABA
Pavimenti in legno di qualunque tipo
tradizionale o prefinito,
pavimenti in linoleum e moquettes,
manutenzione e riparazione a domicilio
... e inoltre ... tappeti moderni
e in stile orientale, parures.
R
"Artisti dell'ultima generazione"
Durante la Seconda Guerra Mondiale i tedeschi invadono il
Belgio e Misha, che è una bambina ebrea di sette anni, viene
affidata dai suoi genitori, che ormai sono prossimi all'arresto,
ad una famiglia di cattolici. Ma in questa nuova famiglia Misha
viene trattata come una Cenerentola, costretta a subire anghe­
rie ed umiliazioni.
Allora, mossa dalla disperazione, fugge verso Est, unico
indizio a sua conoscenza per poter cercare di rintracciare i suoi
genitori laggiù deportati. Inizia un avventuroso viaggio di oltre
tremila chilometri dove è costretta a cavarsela con pochissimi
mezzi, rubando nelle fattorie che incontra e non disdegnando di
uccidere per riuscire a sopravvivere. Gli unici esseri nei quali
trova un po' di umanità sono appunto i lupi, dei quali, oltre a
diventare parte effettiva del branco, assume anche il ruolo di
baby­sitter.
Questo non è un romanzo, ma una storia vera, e nonostante
le grandi atrocità descritte e le molteplici avversità che l'autrice
racconta, è scritta con una narrativa carica di spontaneità, dal
momento che la stessa autrice aveva otto anni all'epoca della
sua fuga, per cui le sensazioni che a distanza d'anni l'hanno
convinta a scrivere appaiono come una carezza velata della
stessa autrice alla bambina che fu all'epoca dei fatti.
Anche se la brutalità nazista è il fulcro della storia narrata,
questo non è un libro che spiega fatti e vicende della guerra,
ma essi appaiono come teatro involontario e spesso alieno
all'esperienza dell'autrice.
9
Gaietti pavimenti
LATISANA
Via Marconi, 31-33
Tel. 50409
Fax 520748
A
recensioniletterarie
'
•
E' un lavoro fotografico un po' fuori dal
mio genere classico, è un po' un doppio
omaggio alla musica classica, alla com­
posta devozione dei suoi devoti praticanti
e a Luigi Veronesi, un grande dell'arte e
della fotografia contemporanea italiana e
un grande trascurato, lui sì musicista da
camera oscura che negli anni venti speri­
menta all'interno del Bahaus una fotogra­
fia moderna con effetti grafici ed inqua­
drature sorprendenti da cui ho tratto
spunto per queste realizzazioni.
•
PAULA PRUGGER, "Multipli"
dal 05/12/98 al 07/01/99
Barattoli come libri di una improbabile ma
suggestiva biblio­pinacoteca "in progress". Latti­
ne con fotografie in B/N di avi ed altri personaggi
come album di famiglia e richiamo di un passato
dal costume remoto ma vicino nella memoria.
" ... una società che consuma tutto/tutti è a
portata di mano. Ma, una volta messa in scatola
l'arte è ancora fruibile?" Di fatto la Prugger vei­
cola questo concetto apponendo riferimenti lette­
rari a supporti seriali come lattine o telette scan­
dite ritmicamente; in ciò declinando (idealmente)
la propria espressione in un "circuito" di ben altra
espressione.
8
GIULIANO MARIAN, "Colori e forme
dal futuro", dal 06/02/1999 al 25/03/1999
Le opere di Giuliano Marian si fondano su un
rapporto forma­colore teso a realizzare una
dimensione percettiva dagli effetti deformanti. I
colori sono sempre usati nella loro vitale esplosio­
ne cromatica per evidenziare il richiamo iconogra­
fico alla città del futuro realizzata con materiali
moderni. Questo tema figurato attraverso la tecni­
ca fotografica è teso a generare un'allarmata stu­
pefazione. Le immagini che propone sono idealiz­
zate icone della metropoli, ricreata però attraver­
so un filtro meccanico che rivela e trasforma
oggetti del quotidiano, ingigantiti e deformati in
una vitale esplosione di colore, alterati da bagliori
di luce di varie lunghezze d'onda e da visioni fan­
tasmatiche che rovesciano per certi aspetti quello
che potrebbe sembrare un gioco ludico sul tema.
Quelle raffigurazioni di metropoli allora non diven­
gono altro che delle irreali e allucinate "nature
morte", pervase da un vivace esito pittorico la cui
innaturale vitalità viene sorpresa nella dimensione
artificiosa del colore.
9
A
T
"Artisti dell'ultima generazione"
TEMP(I)O
la storia, la realtà, la bugia
di Patrizio Rassatti
Il foglio sbrindellato e macilento scivolò fuori dal vecchio sussidiario impolverato, vol­
teggiando nell'aria arrivò sul pavimento, dove Giorgio lo raccolse per leggere quelle righe segna­
te da mano infantile ma sicura.
Se la mia natura malinconica rimbomba,
chiara e franca appare la tua faccia zuppa;
e ritorna infantile nel lavorio di tritoni e salamandre
catturati da retine biancoazzurre
con lo scalpiccio d'acqua nelle scarpe,
eco preciso di materni scapaccioni
per il tuffo a mani unite in quel fosso verdastro
dove ancora prospera il rospo smeraldino
a Francesco
VANIA PEPE, "lmagesof life",
dal 27 marzo al 28 aprile
Vania Pepe è nata a Treviso il 28 dicembre
1969. Si è diplomata in pittura all'Accade­
mia di Belle Arti di Venezia, ha conseguito il
Diploma Universitario in disegno industriale
presso l'Istituto Universitario di Architettura
di Venezia. Attualmente affronta esperienze
d'arte e di design. lnfo_tel. 0422/772142.
Immagini di vita o di vite diverse, situazioni
tipiche dell'intimità odierna, vengono svi­
scerate dal loro contesto abituale, e propo­
ste focalizzando il momento attraverso i
tagli delle foto istantanee tipiche del repor­
tage fotografico. Con immediatezza e viva­
cità vengono fissate le immagini ed i tagli
fotografici, che sdrammatizzano spesso le
realtà più crude e vere consumate così
fugacemente oggigiorno. Soluzioni contem­
poranee nell'uso dei materiali: dagli abiti in
polietilene iridiscente e poliball, al supporto
in plastica tipo polionda, sono affiancate da
immagini grafiche realizzate con l'acrilico, il
pennarello e la grafite.
8
Forno
Pero sa
pizza, focacce,
gubane, zaletti . .
e rinfreschi a domicilio
per le vostre feste
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Era una poesia, forse la prima, anzi di sicuro la prima, delle tante che poi avrebbe scritto. Restò
qualche minuto con il foglietto tra le dita e mentre lo guardava la sua mente andò lontano, indietro
nel tempo, a sessanta anni prima, quando era un ragazzino, un bambino quasi, e ai motivi che lo
avevano portato a scrivere quei versi per il suo amico d'infanzia. Da dove era cominciato tutto? Il
Tempio non era un luogo che si potesse frequentare così, come ti pareva. Chi era stato ad instillare il
desiderio di entrarci nonostante l'alone di mistero e di terrore che aleggiava intorno al mausoleo lati­
sanese? Un volto antico prese forma e un vecchio (quasi quanto lui adesso!) apparve mentre si
sistemava il cappellaccio, si sedeva su uno scalino e agitando le mani davanti a sè prendeva a rac­
contare alla torma di ragazzini accatastati davanti all'entrata del Bar dei Morti. Ma sì, pensò Giorgio,
il vecchio Mario e le sue balle. Però come erano belle quelle sue; balle. Qual era quella del Tempio?
Una storia di ricchezze guadagnat~ e perdute, di fantasmi e di ..• che altro ancora?
,'
Una delle storae dei nonno Mario
"
-
I'
J
"La storia della costruzione del Tempio, o meglio, ciò che portd alla, edificazioi:i"e _del Tempio, è
nella sua verità persino banale, ma non per questo meno ist~uttiva di !!1uanto sia paradigmatica di
una certa parte della storia d'Italia, quella che riguardà la,~biltà. E non sflnténde, in questo caso, la
nobiltà più sacra e mondana, quella dei grandi palazzi principeschi­e dell§,magioni da fiaba, ma la
piccola nobiltà, quella dei piccoli paesi e delle campagne, quella che per prima f!J eostretta a fare i
conti con la borghesia, i sottoposti di un tempo recentlssirno, pronti e desiderosi ai­sostituirsi negli
impegni più gravosi d'amministrazione e­di gE1,StioAe delle cose ,_Pi.Jbbliche, a coloro che secoli e
secoli di pratica avevano portato arrifìuto e alla­noia, pe~ lasciare)! pgstÒ ad unaçran voglia di diver­
tirsi e ridere; una gran voglia di ridere, irresistibile. Lo cbiamavano il Templo, perché era, ed è tuttora,
una chiesa privata dove furono sepolti, e lo sono ancora, i componenti di uria delle più facoltose
famiglie latisanesi di una storia abbastanza re~ente, i c,onti Vei:i_çlraffiin­ _ç>egli !;sposti, nobili di origine
veneziana, padroni un tempo ormai lontar:\0 .dì .gran­ parte dei terreni e degli'edifici di quella piccola
parte di mondo al confine con il Veneto, Per/quétl.é:Me..secolo­i Vendrarnin vi avevano vissuto in tran­
quillità ed agiatezza, vantandosi sempre ,mrrid di
avuto tra i loro avi dogi, generali, ammiragli
quanto in proporzione calavano i loro possep;menti, a aausa oelle evoluzioni sociali che piano piano,
come l'acqua con la roccia, cambiavano IB' ,torme istituzionali e, di conseguenza, i privilegi. Alla
Repubblica del leone era seguito l'lmpe·rfrdelle aquile, all'Impero delle aquile il Regno dell'unità, al
Regno dell'unità di nuovo la Hepubbtica, f con ta differenza che in questa nuova quelli come loro
non contavano nulla e non c'era più il le. ne. Ma la lord decadenza era cominciata ben prima, alla
metà del secolo decimonono, quando la luhga fila di carri di verghiana memoria, provenienti dalla
campagna cominciò ad esser molto corta, fino a ridursi del tutto e gli affitti degli stabili sempre meno
riscossi nei confronti di coloro che ne erano ormai diventati i legittimi proprietari. L'allora capo fami­
glia, Gualtiero Gaetani Vendramin, lo sguardo fiero ribadito da due splendidi mustacchi a manubrio,
di cui le storie narrano quanto fosse galantuomo e puttaniere, tanto da mangiarsene parecchio, del
restante patrimonio, nei bordelli di prima categoria di Udine e Trieste, un giorno si accorse che se
voleva continuare a mantenere lo stesso tenore di vita, doveva correre ai ripari. Puttaniere ma non
coglione, pensò bene di far sposare la figlia al suo caro compare di zoccolame, Cesare Cesari Degli
Esposti. Un nome roboante che, contrariamente a quanto può far pensare, non specifica il casato
nobiliare, ma, semplicemente, l'origine ignota del padre Cesara, gran commerciante, sul quale il
Conte Vendramin prese a raccogliere confidenze su come fosse bravo a raggranellare "grano" con la
compravendita di granaglie. Granaglie che, in maggior grado, provenivano dai campi un tempo suoi.
Giovane di ben dieci anni meno di lui, ma di portafoglio più gonfio e dai gesti generosi e solenni,
come aveva avuto modo di notare molte volte nelle loro scorribande triestine ed udinesi, il giovane
Cesare era l'uomo del destino della famiglia Vendramin, l'uomo che l'avrebbe salvata dalla bancarot­
ta. Alla domanda che gli venne posta, "Vuole il caro padre mio, che io prenda la mano di Giuseppina
Gaetani Vendramin?", il vecchio Cesara si sentì come beatificato. Lui da piccolo ambulante con il
carretto diventato un negozio, il negozio trasformato in magazzino, il magazzino un mercato a costo
di grandissimi sacrifici, beneficiato della possibilità di salire nell'olimpo dei migliori, coloro che si
potevano incontrare una sola volta nella vita, e quando passavano per via, sembrava passasse il
Re. E tutto grazie alla luce dei suoi occhi, quel ragazzo dai modi brillanti educato in collegio dai reve­
rendi padri a Portogruaro, e capace di leggere il greco e il latino. Colmo di felicità, Cesara la volle
dimostrare in modo a dir poco eclatante. Subito dopo il matrimonio, celebrato, inutile dirlo, in gran
pompa, impegnò gran parte del suo patrimonio all'edificazione su un terreno di proprietà, giusto nelle
vicinanze del paese, di un grande mausoleo dallo stile neoclassico in voga in quel periodo, sotto la
guida del miglior architetto della zona, il Valiani di Udine. Per Cesara doveva essere il simbolo della
grandezza e della dignità raggiunta dalla sua famiglia, e i tanti danari spesi non erano nulla in con­
aver
231 •.
franto a ciò. Ben sicuro di questo, il vecchio Cesara vi entrò con i piedi in
avanti, appena qualche mese dopo la consacrazione del Vescovo Trecca­
ni, senza sapere di aver fatto il passo più lungo della gamba. Ben presto le
fatture non pagate dei marmi e degli arredi cominciarono a pesare sull'a­
zienda del figlio che subito dopo la morte del padre aveva manifestato la
predisposizione a seguire le orme del suocero, piuttosto che quelle del suo
vecchio.
Altrettanto ben presto, il giovane Cesari­Vendramin si trovò fat­
torino di quella stessa banca in cui il direttore quasi si rompeva i pantaloni
nella foga dell'inchino al suo apparire. Così il mausoleo era rimasto, nella
memoria dei popolani, più che ricordo delle nobiltà antiche e raggiunte,
come un simbolo della caducità delle cose terrene quali le ricchezze e i
titoli, tanto che di riflesso alle sciagurate vicende dei Cesari Vendramin,
era nato il famoso detto Mior i tatui dei litui, meglio avere le palle che i tito­
li. Capito ragazzi miei?".
Quante volte lo aveva detto il nonno Mario di non entrare lì dentro?
Che quel luogo portava male e che tutte le persone dotate di senno se ne
tenevano alla larga, ben sapendo che aggirarsi in quel luogo avrebbe
significato sicuramente imbattersi nel vecchio Cesara, vagante per il parco
in cerca di vendetta per la sua fortuna dilapidata in maniera così sciagura­
ta. Centinaia di volte il nonno Mario si era sottoposto alle pressanti richie­
ste di quelle torme di ragazzini che gli frequentavano la casa, per sentire
le storie della sua gioventù e della gioventù dei suoi padri, Prima disturba­
to e sempre con il cipiglio corrucciato si negava, poi sorridente si toglieva il
cappellaccio e lisciandosi i baffi cominciava e agli occhi dei presenti appa­
rivano le immagini delle storie più incredibili. Era bravo a raccontarle, il
Mario, tanto che qualcuno diceva che un tempo, prima di diventare
mugnaio, era stato maestro di scuola, cacciato per storie di politica, per­
chè aveva partecipato agli scioperi degli operai della città dove insegnava.
Ma lui diceva che non era vero niente, tutte frottole fasulle, non come quel­
le che si inventava lui, chè le sue erano tutte vere. Ecco allora lo sciamare
febbrile delle vespe nere assassine, rinchiuse dal pievano dentro la cupola
del campanilio; ecco la possente figura del gigante Bultric, che teneva i
piedi uno al di qua e uno al di là del Ghiaione e sul ponte non faceva pas­
sare nessuno che non pagasse il pedaggio con un prosciutto o un osso­
collo; oppure la Dama Bianca della villa Cragna, così detta perché i decen­
ni d'incuria e di abbandono l'avevano avvolta in un alone marrone ammuf­
fito, e la Dama, non a caso bianca, si aggirava per i saloni della villa ordi­
nando ai domestici maggiore pulizia. Garantiva il nonno Mario che chiun­
que si avvicinasse a sufficienza le poteva sentire. Ma la storia che affasci­
nava maggiormente Giorgio e Francesco era la storia del Tempio, quella
chiesa strana dal grande parco con gli alberi scuri e minacciosi, con la
vegetazione così rigogliosa da non permetterne la veduta dall'esterno. Il
nonno Mario parlava sempre di come fosse pericoloso entrarvi, soprattutto
per i più piccoli, perché il vecchio Cesara era sempre in caccia dell'erede
che il suo figlio sciagurato non era stato capace di pargli. E lmarrava di
come un tempo furono ritrovati annegati due bambiniri$1 qrande tosso che
circondava la chiesa. Tutti avevano parlato di una dis.grazia, Ima nonno
Mario sapeva bene come il vecchio Cesari noni sopportasse che gli si
rubassero i tritoni e le salamandre, guardiani d'el tossate., gii anfibi più
grandi del Friuli, così grandi che un giorno anche un iuhJio ~igpnte, capita­
to non si sa come nella fossa, fu costretto a scappare ai 'éorsa fino al
Ghiaione.
/
Giorgio e Francesco saltarono la rete che cingeva il Tempio un pome­
riggio estivo e assolato a prova di fantasmi, quando la ma'ggior parte della
gente si rinchiude nelle case per il riposino pomeridiand, posl atteso da
divenire un rituale al quale pochi sanno rinunciare, per dfuggire la calura
umida del primo pomeriggio della bassa. I due ragazzini' si calarono con
cautela al di là della rete, ben attenti che nessuno li guardasse ed evitan­
do le insidie del filo spinato che alla rete faceva corona. Raccolsero le reti­
ne e il grande recipiente di vetro che avevano lanciato tra l'erba alta prima
dello scavalcamento. Si guardarono intorno, tenendosi vicini. Anche se
erano in pieno sole, entrambi vollero rassicurarsi che nessuna entità eva­
nescente e bianca si avvicinasse a loro. Poi con cautela si mossero,
costeggiando leggeri e curvati la fila di salici piangenti che cingeva tutto il
perimetro del tempio. Cercarono l'accesso al sentiero che portava al mau­
soleo, circondato dal grande fossato e lì cercare i tritoni giganteschi, nella
speranza che il recipiente portato con loro fosse sufficiente a contenerne,
almeno un paio, uno per ciascuno, e dimostrare il loro coraggio agli amici
che non avevano voluto venire. Piegarono alla fine a sinistra, dopo aver
trovato una specie di sentiero che si snodava tra i roseti selvatici dai fiori
rossi e bianchi. Con attenzione entrarono nell'ombra dei cipressi e delle
magnolie profumate, con tutti i sensi tesi alla minima variazione del reale;
alle loro orecchie attente arrivava solo il canto dei merli e dei passeri nelle
fronde degli alberi, a proteggersi dai raggi del sole, e il ronzio di insetti
sconosciuti che sciamavano dall'erba al loro passaggio. Giorgio e France­
sco sentivano l'avvicinarsi della mole della chiesa con preoccupazione.
Spuntò improvvisa davanti a loro, subito dopo una alta macchia di pruni
selvatici, annunciata da un largo marciapiede di marmo, steso davanti ad
essa a ventaglio, come un grande e prezioso tappeto. Si guardarono intor­
no, circospetti, ma non succedeva nulla, niente, solo il mulinio delle foglie
in alto variava l'intensità dei raggi del sole e loro pensarono di aver scelto
l'ora giusta, quando tutti, anche i fantasmi, dormivano. Si domandarono,
tuttavia, dove fosse il fossato,
perchè alla loro vista non com­
pariva. Camminarono lenti
guardando la costruzione
grande e bianca, senza avere
il coraggio, tuttavia, di salire le
scale che sembrava invitarli
verso l'entrata, e limitandosi a
raggiungerne il retro, alla ricer­
ca del fosso che conteneva il
motivo della loro venuta. Lo
videro infine e vennero colti da
una strana delusione. Il fosso
non era affatto grande e i trito­
ni che vi nuotavano tra le le
ni·nfee e le alghe verdastre
non erano affatto grossi,' e un
Illustrazioni di Virginia Di Lazzaro
luccio, se lì fosse veramente apparso, ne avrebbe fatto gran scorpacciata.
La normalità della situazione tolse ai due ogni residuo di timore e
cominciarono una caccia furiosa e spietata a tutto ciò che si muovesse in
quello specchio d'acqua e le prede riempirono ben preso il barattolo di
vetro, loro prezioso carniere. Ad un certo punto, preso dall'entusiasmo,
Giorgio non misurò a sufficienza lo slancio nell'avvicinarsi ad una sala­
mandra e scivolò dentro l'acqua fino al bacino. Francesco gli tese la mano
per aiutarlo ma proprio in quel momento, da un anfratto nascosto, sbucò
un rospo verde dalle gigantesche proporzioni, una preda mai vista. Giorgio
afferrò la mano di Francesco e lo tirò giù nell'acqua con lui. Ridendo come
matti cominciarono a rincorrere il rospo per tutto il fosso, senza raggiun­
gerlo mai e preferendo alla fine fare il bagno, togliendosi i pantaloncini e le
magliette bagnate. Dopo qualche' ora passata a crogiolarsi al sole liberaro­
no i tritoni e le salamandre, tanto erano così piccoli che gli amici non
avrebbero mai creduto loro, tanto era il carisma del nonno, ora lo sapeva­
no, contaballe. Raccolte le loro cose si diressero verso casa, con le scarpe
piene d'acqua che faceva cic ciac, dalle mamme che avrebbero fatto giu­
stizia, ripassandogli le chiappe, delle loro condizioni.
Giorgio sciolse a fatica il groppo che aveva in gola e si asciugò i due
goccioloni che gli rigavano il volto. Prese il foglietto e lo richiuse nel vec­
chio sussidiario impolverato che rimise tra le cose della soffitta. Scese len­
tamente in soggiorno e prese il telefono. Dall'altro capo del filo una voce di
bambino.
­ Giovanni, caro! Ciao, sono il nonno. Ascolta, domani vengo a trovarti: ho
una bellissima storia da raccontarti. Anzi, fai una cosa: chiama anche qual­
che amico. Quanti? Ma quanti ne vuoi, caro!
N.d.A: La storia e i nomi sono assolutamente inventati. L'unica cosa vera è
il Tempio, come ogni buon latisanese sa.
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