Settimanale d'informazione - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento
Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona
Aut. DCSP1/1/5681/102/88LG Taxe Percue TASSA PAGATA 60044 FABRIANO (AN)
>Fabriano
5
>Cultura
14
>Matelica
19
>Sport
Che ne sarà
delle strutture
rimaste vuote?
Luca Carboni
a Fabriano
il 12 dicembre
Tra Vale
e Marquez...
ha vinto Simone
Il basket
riaccende
gli entusiasmi
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scolastici sono rimasti inutilizzati, dopo il
recente trasferimento
dei Licei a Santa Croce.
E per il futuro...
l cantante riceverà il
premio speciale alla
carriera in occasione
dell'evento poetico "Città di Fabriano" giunto
all'ottava edizione.
el giorno del MotoGp di Valencia,
giornata di solidarietà in
Matelica-Castelfidardo
per aiutare a curare il
piccolo Storani.
In attesa
del Giubileo
Si è chiuso dopo tre settimane di lavoro, di
confronti e magari, larvatamente, di polemiche. Spinte all’eccesso da mass-media in
cerca di materiale pruriginoso ed allettante.
Meglio tirare in ballo la vicenda dei divorziati risposati che un sano concetto di famiglia
da puntellare. Il Sinodo infatti passerà alla
storia per l'attenzione con la quale l'universo
mediatico ha fatto da cassa di risonanza,
alimentando echi e diffondendo, accanto
alle informazioni, semi-notizie, annunci
shock e lettere riservate. Poi, ecco scandali
in vetrina, carte trafugate, libri in uscita al
veleno, tweet pesanti e tradimenti di curia.
E’ questa l’immagine che deve uscire su
una Chiesa che naviga tra un Sinodo appena
ultimato ed un convegno ecclesiale nazionale
agli sgoccioli? Non nascondiamoci dietro le
apparenze ed andiamo oltre. L’umanesimo lo
si costruisce, scavando appunto nell’umano
per estrarre l’essenziale. Ma quale umano
dobbiamo cogliere? Percepire soprattutto
il desiderio vero dell’uomo, il suo bisogno
di grandezza, dentro le proprie fragilità. Il
Sinodo e Firenze sono due crocevia (...)
(Segue a pagina 2)
Carlo Cammoranesi
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n. 42 Anno CIV 14 novembre 2015
Fabriano-Matelica euro 1,20
27
uarta vittoria consecutiva e primo
posto nella classifica
di Serie C per la Janus
Fabriano di coach Luciano Bolzonetti.
L'Albero della Vita
all'Expo di Milano
Radici
d'Exportazione
L
’eredità di Expo 2015 pone al centro dell’attenzione il mondo agricolo, eno-gastronomico e
turistico, con varie ricadute anche a livello locale. Abbiamo esaminato le prelibatezze marchigiane e posto l’interesse sul salame di Fabriano, un fiore all’occhiello da salvaguardare nella
sua produzione e distribuzione. Si sente l’esigenza di un lavoro di rete affinché Fabriano ed
il suo comprensorio possano pensare in grande. E far sì che l’opportunità dell’Expo non vada perduta.
Servizi a pag. 3 di Alessandro Moscè
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2
>EDITORIALI<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
Scandali vaticani
E’
di FRANCESCO IACOBINI
davvero necessario che gli scandali avvengano?
Probabilmente sì, anche in Vaticano e nella
Chiesa.
I costi sono alti, non c’è dubbio, perché in ogni
campagna moralizzatrice condotta a suon di scoop rimangono
sempre coinvolte anche persone incolpevoli, con un livello di
generalizzazione e di violenza che nessuno, poi, può risarcire.
Eppure l’opera di pulizia va fatta, perché quanto emerso in queste settimane disonora e offende l’enorme numero di cattolici,
consacrati e laici, che in ogni parte del mondo, e anche nella
Curia Romana, vivono e agiscono con onestà e trasparenza.
I gravi episodi di corruzione, violazioni e scorrettezze di cui
stiamo leggendo su libri e giornali (ma sono scattati anche due
arresti, dentro le Sacre Mura) descrivono un contesto dove i
principi di governance e i controlli
che regolano ogni organizzazione
complessa sono stati applicati, nel
corso del tempo, poco e male. E
parlano di un mondo in cui la gestione economica di istituzioni, enti
e risorse finanziarie è stata contrassegnata dalla mancanza di livelli di
professionalità adeguati, lasciando
così margini di azione a profittatori
e avventurieri.
Ora, è chiaro che una realtà universale, capillare e aperta come la
Chiesa risulta di per sé permeabile
ed esposta ai rischi di ogni incontro,
e non sarà certo una mentalità da
fortezza assediata a risolvere questi
problemi.
Ma è anche vero che l’obiettivo di
dotarsi di procedure trasparenti,
competenze reali, sistemi di qualità
e canali affidabili per la selezione
del personale non è più rinviabile,
a pena di conseguenze molto gravi.
Occorre poi chiedersi se determinate
mancanze di rigore siano anche l’effetto implicito di una certa mentalità
auto-assolutoria che ancora si annida in qualche settore ecclesiale. Una mentalità nella quale si mescolano la caricatura
cattolica dell’indulgenza, l’idea di poter agire in una sorta di
legalità parallela e malintesi riflessi perdonistici.
Se così fosse, il rinnovamento delle strutture richiederebbe
anche un serio lavoro culturale.
In questo quadro, è giusto stigmatizzare il furto di documenti
e file riservati e la loro consegna alla stampa, anche se, facendolo, si conferma paradossalmente che l’ambiente da cui
provengono è contrassegnato da slealtà e ricatti.
Ed è importante rimanere lucidi di fronte alle ricostruzioni
di certa stampa, che presentano un Vaticano demoniaco e
restituiscono inverosimili ritratti di cardinali che se la ridono
di ogni malefatta, come in un romanzo di Dan Brown. Lo
stesso polverone pauperistico sollevato sulle case e gli stili di
vita, con una mostrificazione suggestiva di alti dignitari che
va ben oltre i fatti reali, appare più
una distrazione colorata che un approfondimento delle questioni vere.
Però l’esigenza di una riforma
radicale rimane, e anzi si fa più
urgente.
E’ una strada da percorrere con
convinzione, perché i fedeli hanno
il diritto di attendersi il meglio da
chi è chiamato a gestire beni e a
rivestire incarichi nella Chiesa,
laico o consacrato che sia. Perché
la credibilità di molti, della stragrande maggioranza, non può essere compromessa dalla disonestà
di pochi. Perché non c’è tutela del
buon nome o della reputazione che
giustifichi il ricorso alla copertura
sistematica e al segreto abusato.
Tutto questo Francesco lo sa bene,
e si può stare certi che continuerà a
prendere decisioni coraggiose, incidendo con cambiamenti profondi
e non limitandosi alla cosmesi di
superficie.
L’impresa sarà sicuramente ardua,
ma il Papa non si fermerà.
L’economia europea
si rimette in marcia
T
di GIANNI BORSA
utti i numeri con il segno positivo: quindi “l’economia si rimette
progressivamente in marcia”. La
Commissione europea ha presentato
la scorsa settimana, con toni cautamente ottimistici, le “Previsioni d’autunno”, documento
che fa il punto della situazione – mediante
alcuni indicatori “macro” – sul sistema
produttivo e commerciale dei 28 Paesi Ue,
così pure sul Prodotto interno lordo, i bilanci
statali, il mercato del lavoro. Uno strumento
per monitorare l’Eurozona e per verificare
se tutti gli Stati membri tengono fede agli
impegni assunti per quanto attiene la stabilità
economica e finanziaria della “casa comune”
e l’attuazione di riforme volte a rafforzare il
mercato unico e accrescerne la competitività
rispetto alle grandi potenze (a cominciar dagli
Stati Uniti), alle economie emergenti e alle
altre regioni del mondo. In effetti il commissario Pierre Moscovici ha potuto illustrare
Sorta nel 1911
soppressa nel 1925
risorta nel 1945
Direttore responsabile
Carlo Cammoranesi
Autorizz. Tribunale Civile di Ancona
n.11 del 6/09/1948
Amministratore
Giovanni Chiavellini
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una serie di dati che lasciano ben sperare. Si
registra un Pil con segno “più” sia quest’anno
che nel 2016 e nel 2017 (le Previsioni spaziano
su un arco temporale triennale); crescono gli
investimenti; decresce lentamente la disoccupazione e questo fa aumentare il reddito
disponibile delle famiglie, così da rianimare
i consumi; ugualmente in ripresa l’inflazione
(segnale anche questo, entro certi limiti, di
un’economia in movimento); i deficit annuali
degli Stati sono pressoché sotto controllo,
mentre i debiti nazionali sembrano aver arrestato la crescita esponenziale registratasi negli
anni della crisi più nera, ovvero dal 2008 al
2013. Volgendo lo sguardo alle realtà nazionali
si osserva come la Germania continui a fare da
motore dell’Europa, il Regno Unito prosegue
la marcia al di sopra del 2%; Francia e Italia
hanno di fronte una prospettiva positiva nel
triennio. Recuperano, finalmente, anche i
Paesi maggiormente segnati dalla recessione,
ovvero Grecia, Spagna, Portogallo. Peraltro i
problemi non mancano. A partire dagli appe-
Direzione, redazione e amministrazione
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60044 Fabriano (An) - Tel. 0732 21352 Fax 0732 22330
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(...) sostanziosi. Se si vogliono cogliere i segni dei tempi
non si tratta di accodarsi ai luoghi comuni ed alle opinioni della maggioranza, ma occorre farsi aiutare dal
silenzio: "Prima di tutto è necessario il silenzio: fare
silenzio e osservare". Papa Francesco sembra essere più
che mai convinto di essere dinanzi ad un'epoca e ad un
mondo per il quale resta comprensibile (ed insuperata)
la metafora dell'ospedale da campo. È un'umanità ferita
quella che è accampata sui sagrati e varca i portali
delle chiese. I segni attuali che mostra sono quelli delle
percosse, delle cadute, delle devianze di tanti tragitti
personali piagati dall'individualismo autoreferenziale,
dove il soggetto si segnala per la sua lunga serie di
appuntamenti mancati.
Occorre proprio il silenzio per comprendere il testo
finale del Sinodo, per il quale "la coppia e la vita nel
matrimonio... rimangono imperfette e vulnerabili". C'è
quindi la coscienza del male e degli errori che questo
comporta. "Per questo è sempre necessaria la volontà
di convertirsi, di perdonare e di ricominciare". Conversione, perdono e nuovo inizio costituiscono i veri
segni dei tempi che vanno colti. E anche nel mondo
della comunicazione questo dovrebbe essere messo in
atto, anche dentro una vocazione che sembra tesa solo
alla bulimicità informativa.
Questi segni non sono affatto delle nuove frontiere ma
delle trincee, non rivelano "nuovi confini della famiglia"
bensì la coscienza degli errori e dei danni fatti: "...come
Pastori, ci preoccupiamo per la vita delle famiglie...
desideriamo accompagnarle con cuore grande anche
nelle loro preoccupazioni, dando loro coraggio e speranza". Ascoltare, fare silenzio, vuol dire rendersi conto
delle fatiche e dei dolori, dove tanto le prime quanto i
secondi non hanno nulla di casuale, ma non di meno
meritano di essere affiancati dalla speranza.
Lo scenario sul quale si distingue il profilo della famiglia, per quanto caratterizzato da grandi cambiamenti,
è segnato anche da un "individualismo esasperato"
portatore di tensioni e sventure. Dinanzi ad un tale
individualismo la famiglia rappresenta certamente una
contro-cultura, per la quale va ancora pensata come
"un dono di Dio".
È in questa cornice che compare, come chiave di lettura,
l'accoglienza di un'umanità in ricerca, dove "occorre
accogliere le persone con comprensione e sensibilità
nella loro esistenza concreta, e saperne sostenere la
ricerca di senso... anche in chi ha sperimentato il
fallimento o si trova nelle situazioni più difficili". È
la Chiesa dell'inclusione e dell'accoglienza, non della
legittimazione delle devianze. Accettare ed accogliere chi ha fallito è la chiave di volta dell'accoglienza
cristiana, presuppone la coscienza del fallimento, il
riconoscimento del vuoto, l'urgenza di una ricerca in
corso. Misericordia e accoglienza, ma anche silenzio,
riflessione e preghiera sono intimamente coerenti tra
loro. Ci vuole il silenzio per ascoltare, la riflessione per
capire e la preghiera per farsi dare quelle virtù che non
ci si può procurare da sé: la forza per intervenire e i
suggerimenti per farlo nel modo migliore. Solo così la
misericordia è reale e l'accoglienza è possibile. Quale
modo migliore per aprirsi al prossimo Giubileo dell’8
dicembre, spazzando via polemiche e rancori? Dopo
Firenze, l’Anno Santo è davvero… alle porte.
na accennati squilibri interni
all’Ue e, a maggior ragione,
alla zona della moneta unica
(19 Stati), per la cui solidità
occorrerebbero performance
bilanciate. Inoltre i vantaggi
competitivi finora rappresentati dal modesto prezzo del
petrolio e da un euro “debole”
(che spinge le esportazioni) si
vanno affievolendo. Il trend
complessivamente favorevole deve però ora
misurarsi anche in termini di vita quotidiana.
La premessa di un’economia europea che esce
timidamente dalla crisi non è infatti sufficiente
a ridare speranza e coraggio ai 500 milioni
di cittadini Ue che hanno sperimentato sulla
proprio pelle, per lunghi anni, una crisi che ha
sottratto milioni di posti di lavoro, ha portato
in molte case povertà e sconforto, ha fatto
chiudere centinaia di migliaia di imprese, ha
indotto squilibrio nei sistemi bancari e nelle
finanze statali. Da qui l’appello della Commis-
Carlo Cammoranesi
sione: il lavoro svolto a livello nazionale ed
europeo non è finito. Occorre insistere sulle
riforme, accrescere l’occupazione in un quadro
produttivo ammodernato, favorire la solidità
finanziaria delle famiglie, aiutare le imprese.
Ed è necessario investire sulla formazione
e dunque sui giovani, su sistemi di welfare
inclusivi, su settori economici innovativi e
sostenibili sul piano sociale e ambientale, sulle
energie rinnovabili… La strada, evidentemente, è ancora lunga. Ma dev’essere imboccata,
senza ritardi e senza giustificazioni.
Impaginazione
Tania Bugatti, Ferruccio Cocco, Daniela Pedica
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della legge 250 del 7/8/1990.
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>INCHIESTA<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
Il successo a Expo I prodotti enogastronomici
e il valore dell'ambiente
delle Marche
e dell'ecosistema
di ALESSANDRO MOSCÈ
S
ono state le olive ascolane
il cibo marchigiano più
gettonato ad Expo, con
la distribuzione di circa
mille chilogrammi al Padiglione della Coldiretti, davanti alle
pesche della Valdaso e di Montelabbate, al salame di Fabriano,
al ciauscolo e al vino di visciole.
Per quanto riguarda la presenza
delle Marche, cinque le tonnellate
di prodotti agroalimentari made
nel territorio consumati, oltre alle
olive. Tra gli aspetti più dibattuti
dalle istituzioni e dai produttori, lo
stato dell’ambiente marino e delle
specie di interesse naturalistico
e commerciale, in relazione agli
effetti apportati da diversi fattori
che concorrono a minare la biodiversità e a creare squilibri negli
ecosistemi presenti in Adriatico:
l’inquinamento, le pratiche di
pesca impattanti, i cambiamenti
climatici, l'introduzione, spesso
accidentale, di nuovi organismi.
Da segnalare che una delegazione
di imprenditori russi ha visitato le
Marche nell’ambito del progetto
“Expo is Now” coordinato dal ministero dello Sviluppo Economico,
dall’Agenzia Ice e dal Padiglione
Italia di Milano Expo 2015. Era
composta da sei rappresentanti
del settore mobile-arredo e da due
dell’agroalimentare. In programma
ci sono stati incontri bilaterali con
circa sessanta aziende marchigiane
presso i presìdi regionali Expo di
Urbino, del Centro agroalimentare di San Benedetto del Tronto e
dello Showroom Living & More
di Civitanova Marche. Di rilievo
anche la delegazione composta da
trenta imprenditori cinesi in visita
nelle Marche in occasione di Expo
2015. Un incontro che rientrava
tra gli incoming delle quarantadue
delegazioni economiche internazionali di venti paesi, a Milano per
Expo, che hanno prenotato visite
ai distretti produttivi marchigiani
o che hanno manifestato interesse
a venire. “Abbiamo puntato sulla
valorizzazione del territorio legandolo ai concetti di Macroregione e
di blue economy”, ha detto Giorgio
Cataldi, presidente della Camera
di Commercio di Ancona. “Sono
temi su cui lavoriamo da tempo e
su cui, in questi mesi, ci siamo sperimentati insieme ai partners pubblici e privati del presìdio diffuso.
Abbiamo organizzato un network
sul territorio che si candida, anche
in futuro, a proseguire su questa
strada”. Quattro gli info-point
permanenti allestiti in provincia,
due ad Ancona, uno a Fabriano
e uno a Senigallia. Marchet ha
organizzato quattro incoming b2b
di operatori esteri provenienti dal
Nord Europa, dal Canada, dagli
Usa e dalla Turchia, che si sono
confrontati con le aziende locali
della cantieristica navale, del vino
e della gastronomia, del turismo.
Con Expo le Marche sono state
in grado di valorizzare i migliori
biglietti da visita della regione, il
pluralismo che la caratterizza e di
utilizzare i prodotti come volano
con gli operatori esteri. Un’azione
di comunicazione integrata supportata dalla distribuzione di 35 mila
opuscoli informativi e da oltre
42 mila contatti Facebook. Sei
mesi di test sul campo che hanno
dato la possibilità di verificare le
capacità e di candidare le Marche
a diventare una piattaforma permanente. La scommessa di Expo
2015, ha sottolineato Raimondo
Orsetti, dirigente regionale, era
proprio quella di garantire, oltre
alla presenza all’esposizione di
Milano, un luogo di incontro fra
operatori e imprese.
La produzione del nostro salame
e il disciplinare messo in discussione
I presìdi Slow Food sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori,
recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvano
dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta.
Domenico Battistoni, responsabile del presìdio Slow Food
per il salame di Fabriano, dice la sua sul disciplinare che è
stato messo in discussione. Lo abbiamo contattato per sapere
qual è la controversia che attualmente non consente un’unità
di intenti sull’esportazione di questa tipicità fabrianese così
prelibata. “Intanto intendo difendere gli insaccati dopo una
settimana in cui si è parlato delle carni come alimenti cancerogeni. E’ evidente che solo un consumo eccessivo di
carni rosse lavorate aumenta il rischio di sviluppare
tumori. L’aumento è però proporzionale alla quantità e alla frequenza dei consumi, per cui gli esperti
ritengono che un consumo contenuto sia accettabile
anche per l’apporto di nutrienti preziosi. Molti insaccati hanno
conservanti e coloranti, mentre il nostro salame ne è privo”.
Ebbene, per essere esportato negli Stati Uniti e in Giappone,
ma non negli stati della Comunità Europea, dovrebbero essere
immessi proprio dei conservanti. La sede dello Slow Food, con
il suo presìdio nazionale, ha già espresso un parere negativo. “Il
salame di Fabriano viene esportato in misura esigua”, afferma
Il presìdio Slow Food
non accetta deroghe
Battistoni. “Aggiungere dei conservanti significherebbe apportare una modifica al disciplinare del consorzio, con il rischio
elevatissimo di perdere il presìdio”. Si profila l’eventualità
di un compromesso: cioè aggiungere i conservanti solo per
i salumi esportati nei paesi richiedenti. Altro problema è il
riconoscimento del bollino Ce. Non tutti i produttori lo possiedono. Sarebbe necessario che i laboratori siano a norma,
Il tema impegnativo della longevità
“Un bilancio positivo per il Paese, una sfida vinta dalle Marche”. È la sintesi della partecipazione della Regione
a Expo Milano 2015. Il bilancio è stato fatto dal Governatore Luca Ceriscioli nel corso di una conferenza
stampa alla quale hanno partecipato i testimonial marchigiani dell'esposizione mondiale. “Le Marche sono
state dentro questa sfida da protagoniste. Ci sentiamo parte di questo grande risultato, soddisfatti del lavoro
svolto, convinti di aver coinvolto tante aziende del territorio in un’esperienza che ha segnato il Paese”. La
partecipazione delle Marche a Expo 2015 era stata concepita su tre livelli: nell’area espositiva milanese, a
Milano (presso lo showroom Elica), nel territorio marchigiano con l’allestimento di due porte (aeroporto
Raffaello Sanzio, Diamond Centre di Porto Sant’Elpidio) e cinque presìdi (Urbino, Ancona, Civitanova
Marche, San Benedetto del Tronto, Tolentino-Urbisaglia). Nelle due settimane di presenza nello spazio
adiacente a Padiglione Italia (29 maggio/11 giugno), la Regione Marche ha promosso 14 eventi e ricevuto
la visita di 35 mila visitatori. Sui maxi schermi all’interno del Cardo si sono avuti 22.550 passaggi video
promozionali delle Marche. Sul territorio regionale sono stati promossi un centinaio di eventi con il logo
Expo, ospitate 40 delegazioni straniere, con il coinvolgimento di 538 aziende marchigiane e 314 straniere,
nell’ambito di varie attività d’internazionalizzazione a carattere strettamente economico. Lo scenografo
Giancarlo Basili (che ha curato l’allestimento del Padiglione Zero e dello Spazio Marche) ha evidenziato
come il successo dell’Expo sia dovuto alla grande partecipazione del pubblico: “Col passaparola è stato vinto
lo scetticismo iniziale, condizionato da un clima all’inizio poco favorevole all’esposizione. Le Marche, in
particolare, hanno saputo proporsi in maniera intelligente, con un tema impegnativo e affascinante come la
longevità, reinventandosi lo spazio concesso dagli organizzatori con modalità interattive. Non siamo caduti
nella banalità di raccontare superficialmente il territorio, ma abbiamo proposto la storia, la poesia, il fascino
che le Marche sanno offrire”.
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ma alcuni di essi avrebbero bisogno di un aiuto economico
per far fronte alla produzione e alla vendita nei negozi
e nelle grandi catene di distribuzione. Il Bollo CE è
un’autorizzazione sanitaria che consente la libera circolazione di alimenti di origine animale (carne, latte,
uova, miele ecc.) fra i paesi dell’Unione Europea. Un
riconoscimento comunitario assegnato ai locali di uno
stabilimento di produzione/commercializzazione di alimenti
di origine animale. Slow Food, associazione internazionale
non profit impegnata a ridare valore al cibo nel rispetto di
chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie
ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali, non
ammette deroghe. Domenico Battistoni conclude: “La tradizione del salame di Fabriano va assolutamente mantenuta
secondo il metodo di elaborazione, le condizioni e i requisiti
del disciplinare. Le peculiari caratteristiche rappresentano
l’unicità del prodotto”.
a.m.
Balducci: Prodotti a km 0
ed uso dei social-food blogger
L’assessore al Turismo Giovanni Balducci esprime la sua sottolineatura
sull’esperienza di Expo 2015. “E’ stato un evento di notevole rilevanza
per ampliare l’orizzonte commerciale delle nostre produzioni, facendo
fulcro sull’insaccato e su una serie di azioni legate ai prodotti tipici,
enogastronomici. Si tratta di sviluppare un’ottica di tipo economico,
un lavoro correlato alle produzioni agricole e ai prodotti tipici come
volano dello stesso turismo sostenibile. Da un prodotto tipico locale,
il salame di Fabriano, si è passati al consorzio per la sua produzione e
tutela. Nella nostra città ci sono altri prodotti da valorizzare e da poter
inserire in un circuito commerciale di rilievo nazionale e internazionale.
E’ necessario uno scatto di reni, dunque, per attestare, consolidare e
sviluppare l’economia legata al mondo agricolo. Il passo successivo
riguarda la promozione in ambito locale e le vetrine espositive. Penso
ad iniziative legate ai prodotti e anche all’ambiente, al territorio fabrianese. Va sviluppato il settore dell’utilizzo dei prodotti a km 0 per eventi
formativi culinari, nonché l’uso dei social-food blogger. Insomma una
piattaforma che ci consenta di muoverci pensando in grande”.
11/11/15 10.56
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La poesia dal nonno al nipote
...e se tu venissi una volta da noi?
E se tu venissi una volta da noi?
E se c’incontrassimo?
Potremmo dirti che a Fabriano l’Associazione Animalisti Italiani si occupa degli animali sfortunati. Potremmo presentarti
i nostri animali e le colonie feline. Potremmo parlarti di quanto i volontari lavorino per i gatti, per i cani ….. e non solo.
Potremmo dirti che abbiamo bisogno di volontari perché le cose da fare sono tantissime a cominciare dal raccogliere le foglie
morte, pulire il prato, seguire gli animali fino al fare loro una carezza perché qualcuno, quando li ha abbandonati, ha deciso
che quegli animaletti non meritavano più niente.
Regalaci un’ora del tuo tempo libero. Non chiediamo soldi.
Ti chiediamo solo di lavorare con noi per gli animali che hanno bisogno.
3381159663 – 3384848048
[email protected]
Paolo Lacava ha dato alle stampe il suo nuovo libro di poesie in vernacolo
calabrese (con traduzione) dal titolo “Ranciamari, noni e bacamorti”, che
contiene dei disegni di Carmela Lacava. Il volume si avvale di una prefazione di Aldo Crialesi e della dedica di un caro amico, Carlo Cerqueti. Il
libro è disponibile presso la libreria Lotti in corso della Repubblica. “Ora
la musa di Lacava – sottolinea Crialesi nella prefazione - tocca altre corde:
i suoi versi si sono fatti meno drammatici ed amari, diventano sorridenti
e quasi scherzosi. Alla pena del vivere è subentrata l’accettazione della
condizione dell’età avanzata e della vita. E c’è spazio per un po’ di bonaria
ironia ed anche autoironia”. Paolo Lacava è il nonno di Antonio Pariano, che
sabato 31 ottobre è stato, ad Ancona, tra i premiati della XXXI edizione del
concorso nazionale di narrativa e poesia “Riviera Adriatica”, organizzato
dal circolo culturale “Carlo Antognini”. E’ evidente che il giovanissimo
Pariano (dell’istituto comprensivo Marco Polo) segua le orme del nonno.
Il titolo della sua poesia è: “Vivere la domenica”.
Da sinistra Antonio
Pariano premiato ad Ancona
e a destra la cover del libro
di Paolo Lacava
Castellani, storie di un medico
in un libro
Giovedì 19 novembre alle 21
presso il teatrino della parrocchia
di S. Giuseppe Lavoratore verrà
presentato il libro "Un medico,
una vita ...e gli altri", ovvero
racconti, riflessioni ed emozioni
vissute insieme da parte del
dottore Franco Castellani. Presenterà in sala Michele Farneti.
Nei giorni successivi il libro
sarà distribuito presso lo studio
medico in piazza Garibaldi e
presso la libreria Lotti. Questa
pubblicazione segue a ruota,
anche nel titolo, la precedente
del 2012. Inoltre il ricavato andrà tutto in beneficienza al Cav
e all’orfanatrofio delle suore
Rubatto in Perù, e nell’incontro
di Fossato del 28 novembre,
all'Oratorio parrocchiale. In
entrambe le circostanze in sala verrà consegnata ai presenti
una copia del libro, con l’invito a fare una donazione in favore delle scelte
già fatte dall’autore.
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Come in un teatro londinese
Matelica - La Royal Opera House è opera, musica, danza e anche...
cinema! È proprio al cinema, e nello specifico al Cinema Teatro
di Matelica (in via Beata Mattia, 33), che approda da Londra al
mondo, da Londra a Matelica. Le più grandi stelle dell'opera e
del balletto canteranno e danzeranno “vicino casa” e daranno vita
ad una stagione unica fatta di serate irripetibili. Il primo grande
appuntamento da segnalare è per giovedì 12 novembre: messo in
scena dal Royal Ballet, sul palco si daranno il cambio quattro star
della danza, con Viscera/Pomeriggio di un fauno/Passo a due di
Tchaikovsky/Carmen, in uno spettacolo che promette dinamismo,
energia e passione (inizio ore 20,15). La Royal Opera invece il
10 dicembre si cimenterà in due brevi opere italiane, entrambe
riconosciute come capolavori: Cavalleria Rusticana e Pagliacci
(inizio ore 20,15). La magia senza fine de Lo Schiaccianoci (nella
foto) riempirà il cinema il 15 dicembre (inizio ore 20,15), uno
straordinario balletto in cui una giovane fanciulla, attraverso un
dono incantato, vive una meravigliosa avventura danzata sulla
soave musica di Tchaikovsky. La stagione per il nuovo anno ha
poi in serbo moltissimi eventi straordinari, da La Traviata (4
febbraio, ore 19,45) a Giselle (6 aprile), il balletto più romantico
di tutti i tempi, passando per il nuovo balletto di Liam Scarlett ispirato al Frankenstein di Mary Shelley (18
maggio). Occasioni da non perdere, quindi, per tutti gli appassionati e per chiunque voglia scoprire l'arte e
viaggiare tra le note e nel mondo grazie anche al cinema. (Maggiori informazioni e programma completo
su http://www.rohalcinema.it e presso il Cinema Teatro di Matelica tel. 0737 84457).
Sara Noè
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L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
L'Istituto Sant'Antonio in via Miliani, vecchia sede del Liceo Scientifico
>CRONACA
Dal Sant'Antonio
al seminario
fino alla struttura
di via Buozzi
Il futuro degli ex plessi
di ALESSANDRO MOSCÈ
L’
ex istituto Sant’Antonio, il seminario diocesano, lo stabile di via
Buozzi dove per anni
ha “abitato” il Liceo Classico: la
costruzione della Cittadella degli
Studi a Santa Maria suscita, di
riflesso, un acceso dibattito. Come
utilizzare le vecchie strutture, alcune delle quali storiche, perché
non diventino carcasse? Tolta la
popolazione scolastica, come ridare
vita a spazi attualmente inutilizzati,
ma ancora funzionali? Il rischio del
degrado c’è, eppure, in un momento
Si sta concretizzando sempre di
più il ritorno dell’Università a
Fabriano. Il progetto questa volta
coinvolge la musica. È infatti l’Accademia dei Musici che da circa
due anni ormai sta sviluppando
una collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche per
la nascita del “Polo Universitario
artistico musicale scientifico Accademia dei Musici”.
Il progetto prevede la nascita di
corsi di master e dottorati di ricerca
sia in ambito scientifico che artistico; i temi trattati si sviluppano
intorno alle eccellenze che offre
l’Accademia fabrianese, parliamo quindi di pianoforte storico,
storia del teatro italiano, musica
da camera, arrivando a toccare
in ambito scientifico acustica e
fisica del suono. I corsi scientifici
avranno sede ad Ancona, mentre
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di crisi come quello che stiamo
attraversando, non è facile individuare la destinazione d’uso per
bellissimi edifici tradizionalmente
riservati alla formazione scolastica,
dove sono cresciute generazioni di
studenti non solo fabrianesi. L’ex
Sant’Antonio è stato una prestigiosa scuola comprendente l’asilo
d’infanzia, la scuola elementare, la
scuola media e l’istituto magistrale.
La gestione è spettata per decenni
alle suore della carità di suor Giovanna Antida Thouret, mentre a
partire dalla fine degli anni Novanta
divenne la sede del Liceo Scientifico. Il seminario di via Serraloggia è
stato appannaggio degli
istituti superiori. Prima
del Liceo Scientifico e
poi dell’Istituto d’Arte
(che ha ottenuto la qualifica di Liceo Artistico,
ndr). Ha seguito la vocazione secondo la quale
questi spazi erano mirati
a sensibilizzare l’educazione interculturale
e scolastica e ad offrire
strumenti per l’organizzazione degli scambi
nella scuola dell’auto-
nomia. Quindi il Liceo
Classico nella sede di
via Buozzi, dove è restato per quasi vent’anni. Un’altra struttura di
rilievo dove oltre agli
studenti aveva trovato
domicilio la biblioteca
comunale, prima di
essere trasferita alle
Conce e successivamente nel complesso di
San Francesco. Presso
il seminario diocesano,
dove rettore è don Umberto Rotili,
si stanno vagliando più proposte.
Una parte delle stanze sarà data in
dotazione alle associazioni locali,
tra cui la scherma olimpica e la
scherma storica, un’altra parte sarà
invece utilizzata dal Cuore Salus,
che è un presidio medico-ambulatoriale di attività motoria e rieducativa. Nei propositi di don Umberto
Rotili c’è l’eventualità di fare del
seminario una casa di riposo per
anziani e un centro Alzheimer, viste
le numerose richieste della cittadinanza orientate verso questa funzione. La sede dell’ex liceo classico
(3.000 metri quadrati), di proprietà
di Franco Mantini, è sgombra.
Un polo universitario
nel segno della musica
saranno quelli artistici a trovare
casa nella nostra città. Il nascente
Polo Universitario però non si
vuole fermare all’ambito locale:
oltre che coinvolgere l’Università
Politecnica delle Marche ed i vari
conservatori della Regione, si stanno creando legami e collaborazioni
anche con altre università di eccellenza nazionale ed internazionale.
Con l’aiuto di Michela Sburlati,
soprano e docente ospite presso la
Henan Univerity (Kaifeng, Cina),
si è instaurata una collaborazione
con l’appena citata scuola, importante istituto pubblico cinese che
conta più di 50.000 mila inscritti.
Nella giornata del 29 proprio una
delegazione composta dal rettore
e da sei altri professori dell’Henan
University, dopo aver visitato tra le
altre la Normale di Pisa, è giunta a
Fabriano per concludere l’accordo
con il nascente Polo dei Musici,
incontrando il prorettore dell’Università Politecnica delle Marche
Mario Giordano, il presidente
dell’accademia Valerio Veneri, il
sindaco Sagramola e gli assessori
Saitta e Pallucca. La collaborazione prevederà l’arrivo graduale di
studenti cinesi nella nostra città ed
taccuino
FABRIANO
FARMACIE
Sabato 14 e domenica 15 novembre
COMUNALE 2
Via Dante, 270/A - Tel. 0732 71384
Non ci sono progetti in itinere, ma
la disponibilità, eventualmente, a
valutarli qualora qualcuno si faccia
avanti. Il prezzo per l’acquisto o la
locazione dell’immobile è piuttosto
contenuto. Sull’ex Sant’Antonio
per ora vige riserbo. Non è affatto
escluso che possa essere lanciato
un progetto di ricollocazione e riqualificazione dello stabile fondato
sull’istruzione di alto livello. I tre
complessi menzionati comportavano un canone di locazione, pagato
dalla Provincia di Ancona, di oltre
840 mila euro l’anno. Una cifra
sensibile che l’amministrazione
pubblica, con la nuova Cittadella
degli Studi, risparmierà.
ad Ancona per frequentare i vari
corsi; questo darà anche la possibilità a studenti locali di recarsi in
scambio a Kaifeng, creando così
un sempre più forte legame tra le
due realtà e permettendo sopratutto una reciproca condivisione di
culture e conoscenze. Il progetto è
ormai in dirittura d’arrivo, i corsi
dovrebbero partire nel giro di un
anno e così la collaborazione con le
altre università, italiane e straniere.
Questa è sicuramente un’enorme
opportunità per Fabriano, in un
periodo così difficile può diventare
un polo di eccellenza, e tornare
ad avere un altro grande punto di
forza nell’Università che avevamo
purtroppo perso, a dimostrazione
che con buone idee e tanto impegno, anche nei periodi più difficili
si può ancora crescere e fare molto.
DISTRIBUTORI
Domenica 15 novembre
Self-service aperto in tutti i distributori
EDICOLE
Domenica 15 novembre
La Rovere Via Ramelli
Edicola del Piano P.zza Partigiani
Edicola della Pisana P.le Matteotti
Salimbeni Via d. Riganelli
News snc Stazione
Tabaccheria Gobbi Porta del Borgo
Edicola Via Serraloggia
Tabaccheria Edic. Boni via Dante
Belardinelli Via Martiri della Libertà
CROCE ROSSA
P.zza Altini
tel. 0732 21948 orario continuato
CROCE AZZURRA
Via Brodolini, 22 tel. 0732 629444
GUARDIA MEDICA
Rivolgersi al tel. 0732 22860
GUARDIA MEDICA veterinaria
Rivolgersi al tel. 0732 7071
BIGLIETTERIA FERROVIARIA
dal lunedì al sabato
dalle ore 6.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.30
domenica dalle ore 13.30 alle 19.30
Tel. 0732.5345
Agenzia Viaggi del Gentile
Atrio stazione FS
dal lun. al ven. ore 8.30-12.30 e 16.30-19.30
sabato 8.30-12.30, domenica e festivi chiuso
tel. 0732.5345 - 0732.5066 - fax 0732.233063
www.viaggidelgentile.it
Agenzia viaggi Santini via Buozzi 24
lun/ven 9-12.45 e 15-19, sab. 9.30/12.30 e 17.30/19
tel. 0732 23161 www.santiniviaggi.it
Agenzia Janus viaggi
Piazza del Comune 5 (tel. 0732 22522)
Simone Pasquini
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>FABRIANO<
L'Azione 14 novembre 2015
“La battuta di caccia Guide in tasca
è stata nella norma” di Ciabochi
A
di Paola Rotolo
prendere la parola sulla
situazione dei cinghiali
che da tempo sta preoccupando Fabriano, è il
sindaco Giancarlo Sagramola, che
chiarisce la vicenda: “Vorrei innanzitutto far presente che vengo da
mesi e mesi di accuse sulla stampa
mirate ad attribuirmi la pericolosità
della presenza dei cinghiali per le
famiglie a passeggio, per i bimbi e
i cani. Quindi sulla dannosità verso
prati, giardini e beni sia comuni che
privati, nonostante il sottoscritto
non abbia alcuna competenza in
ambito di fauna selvatica. E questo nonostante
io stesso abbia richiesto
ed ottenuto incontri in
Prefettura per cercare di
trovare una soluzione,
concordando che ci sarebbe stata un’opportuna
attivazione delle forze
sia della Forestale che della Polizia
provinciale. Ho ritenuto di dover
intervenire in prima persona per
garantire la sicurezza dei cittadini”.
Il sindaco ha emanato un’ordinanza
che vieta di alimentare gli animali
selvatici e viste le segnalazioni sulla
fastidiosa presenza dei cinghiali,
ha ritenuto di dare una svolta di-
sponendo un’ordinanza per l’allontanamento forzato degli animali
dal centro urbano verso le zone di
selezione o verso quelle zone in cui
possono essere cacciati. Il primo
cittadino non ha però ritenuto opportuno indicare nell’ordinanza tutti
i luoghi interessati dal problema,
in quanto consapevole che alcuni
avrebbero necessitato di attenzione
e accortezze maggiori. La zona più
complicata per eseguire questa attività è quella che riguarda il fiume
Giano, in quanto gli animali che
stazionano lungo il fiume potrebbero attraversare strade pubbliche. Per
consentire questa operazione sarà
necessario attivare le forze dell’ordine e mettere in sicurezza la zona.
Afferma Sagramola: “Diversa era
invece la situazione in viale Bovio,
in quanto la rimessa dei cinghiali
figurava confinante col terreno
aperto e quindi libero da strade o
viabilità tali da recare rischi per i
cittadini. Al fine di liberare la zona,
in accordo con l’ambito territoriale
di competenza, una delle squadre
che praticano da anni la caccia al
cinghiale ha provveduto ad allontanare gli animali verso la zona in
cui di consueto avviene la caccia,
debitamente segnalata secondo le
normative vigenti. Nessun cacciatore al seguito dei cani era armato
di fucile o ha sparato colpi, né tra le
case, né nei pressi delle abitazioni.
Tutto è avvenuto nel rispetto delle
normative vigenti e dell’incolumità
dei cittadini. Viste le polemiche
vorrei mettere in chiaro che il primo
cacciatore armato di fucile che ha
esploso un colpo, ovviamente non in
direzione delle case, stava a
più di 300 metri di distanza
da esse, non a poco più di
150 metri, come è stato erroneamente detto. La legge
394 dello Stato dice che la
caccia è un’attività legale
e pertanto non può essere
proibita. Nessun animale è
pericoloso di per sé, ma sappiamo
che tutti gli animali attaccano per difesa se sono spaventati. Soprattutto
in difesa dei propri cuccioli, quindi
la pericolosità va di pari passo con il
potenziale intrinseco. Sono sempre
per la politica del fare e tra l’uomo
e l’animale scelgo l’uomo”, ha
concluso il sindaco.
In farmacia a favore dei bambini
Il 20 novembre 1989 i rappresentanti degli Stati
di tutto il mondo, riuniti nell'assemblea generale
della Nazioni Unite, approvarono all'unanimità i
54 articoli della Convenzione Internazionale sui
diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Dal 1991 la
Convenzione è Legge anche nello Stato Italiano,
nonostante ciò ancora oggi i diritti più basilari sono
negati a milioni di bambini: il diritto alla salute, a una
famiglia, una corretta alimentazione e all'istruzione.
Il 20 novembre, proprio per ricordare tale data la
Fondazione Francesca Rava in collaborazione con
Federfarma, organizza nelle farmacie aderenti una
giornata di sensibilizzazione sui diritti dei bambini
e una raccolta di farmaci da banco per uso pediatrico
e di primo soccorso. La Fondazione Francesca Rava
Padre Pierucci
e l'opera Magnificat
Sarà presentato sabato 21 novembre alle ore 16.30
nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore il libro “Un
Sogno una Scuola, Padre Armando Pierucci ed i primi 20 anni dell’Istituto Musicale
Magnificat di Gerusalemme”. L’opera,
scritta a più mani tra giornalisti, scrittori,
professionisti, rappresenta un omaggio al
francescano fondatore dell’Istituto Musicale di Gerusalemme, simbolo di pace e
di condivisione. L’evento è organizzato dal
Coro di Santa Cecilia, da sempre vicino al
Magnificat e al suo fondatore. Il coro fabrianese, infatti, ha avuto modo di esibirsi
in città insieme a quello dell’Istituto di Gerusalemme, vivendo momenti indimenticabili dal punto di vista musicale ed umano.
Proprio per testimoniare questa vicinanza,
durante l’incontro di sabato 21, il Coro di
Santa Cecilia non mancherà di omaggiare
“artisticamente” Padre Armando (nella
foto). Le 220 pagine di “Un Sogno una
Scuola”, edito dal Premio Vallesina (sostenitore e promotore di moltissime iniziative
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rappresenta in Italia l'organizzazione internazionale
Nuestros Pequenos Hermanos (NPH) che, da oltre
60 anni accoglie i bambini orfani e abbandonati
nelle sue Case in 9 Paesi dell'America Latina. In
Italia sono presenti per il primo soccorso sanitario ai
migranti sulle Navi della Marina Militare nel Canale
di Sicilia ed è partner di oltre 180 enti dislocati sul
territorio. Il 20 novembre basterà recarsi nella Farmacia Monzali (davanti alle Poste) o nella Farmacia
Popolare (in piazza Bassa), acquistare un prodotto
secondo le proprie disponibilità, lasciarlo ai volontari
dell'Associazione Francesca Rava che li destinerà a
due enti beneficiari di Fabriano. In farmacia per i
bambini: un'azione di responsabilità del farmacista
con i suoi clienti.
Sabato 14 novembre alle ore 17
presso la Biblioteca Multimediale
“Romualdo Sassi” si terrà la presentazione delle ultimissime novità
editoriali della collana Le Guide In
Tasca della Claudio Ciabochi Editore. L’evento vedrà la partecipazione
dell’editore fabrianese Ciabochi,
dell’autrice dei testi la dott.ssa
Floria Moscardi, di Graziano Ilari,
operatore culturale, ex assessore
alla Provincia di Pesaro e Urbino
e autore della nuova pubblicazione
Pergola In Tasca e della dott.ssa
Ilaria Venanzoni, autrice della guida
Arcevia in tasca (la prima guida
pubblicata che ha
segnato la nascita
del progetto, ora
esaurita con quasi
3.000 copie vendute) ed attualmente
direttore del Museo
Archeologico di Arcevia, coordinerà la
giornalista Elisabetta Monti. Il progetto
editoriale di Claudio Ciabochi, fotografo professionista
e editore, iniziato
con un’attenzione
particolare al “turismo insolito” del
nostro territorio e
alle sue perle nascoste (con i titoli Castelli da Scoprire
e Luoghi Insoliti delle Marche) si è
rapidamente esteso negli anni, oltrepassando i confini marchigiani con
un grande e inaspettato successo.
Luoghi Insoliti di Firenze e Luoghi
Insoliti dell’Umbria del 2013 ne
sono un esempio concreto. Ma non
è tutto. A giugno di quest’anno la
casa editrice ha pubblicato Luoghi
Insoliti di Roma, interamente dedicata alla città eterna. Data la vastità
del territorio interessato, il progetto
è stato suddiviso in tre distinte pubblicazioni: La città dentro le mura
- La città fuori le mura, La città
sotterranea. Le prime due adottano
la cinta muraria Aureliana come
elemento cardine per la suddivisione
del tessuto urbano. Luoghi insoliti di
Roma rappresenta, appunto, il primo
di questi tre tasselli. La tipologia dei
luoghi presenti si lega soprattutto a
situazioni all’aperto, come ad esempio il Parco di Villa Celimontana,
il Parco di Villa Sciarra, ma anche
l’Antico Ghetto Ebraico, il Vittoriano, in taluni casi con elementi
specifici per la cultura anglosassone
(come il Cimitero Acattolico, Casa
Keats and Shelley).
I luoghi stessi sono poi collegati con
vari percorsi di trekking urbano. Percorsi
non necessariamente
più brevi, ma interessanti, particolari, ideali
per scoprire situazioni
insolite. La guida oltre
ad essere acquistabile
tramite i principali
store on-line (quali
IBS ed Amazon), attraverso l’associazione
“L’Asino d’Oro” di
Roma, in alcuni musei capitolini, quali
Casa Keats-Shelley
(in Piazza di Spagna),
presso la libreria della
Casa dell’Architettura
e alla libreria BorriBooks della Stazione Termini (tra le
più grandi librerie della capitale) è
ora in vendita al Museo Nazionale
di Castel San’Angelo. E non è ancora tutto. Oltre a Luoghi Insoliti di
Roma la Claudio Ciabochi Editore
ha prodotto di recente L’Antica via
Flaminia, L’Antica via Salaria,
Sassocorvaro in Tasca (in coedizione con il Comune di Sassocorvaro,
autore Fabio Fraternali, direttore del
Museo della Rocca Ubaldinesca di
Sassocorvaro) e Pergola in Tasca (in
coedizione con la libreria Guidarelli
di Pergola).
Elisabetta Monti
del Magnificat) con la collaborazione di Cartiere Fedrigoni di Fabriano, Garbini Consulting di Castelplanio,
Arti Grafiche Gentile di Fabriano e Dmp Concept di
Senigallia, documentano attraverso testimonianze, interviste e fotografie, la lunga e affascinante storia di Padre
Armando: una vita, la sua, completamente dedicata alla
musica. Una passione che in venti anni è riuscita ad
unire palestinesi, ebrei, arabi, cristiano orientali. Per il
francescano, organista ufficiale della
chiesa del Santo Sepolcro dal 1988
fino al 2014, la musica ha sempre
rappresentato un profondo messaggio
di pace, “uno strumento di dialogo e
di comunicazione, senza l’ostinazione
di voler abbattere le barriere tra le
diverse etnie. Lo studio della musica
offre continuamente l’occasione di
integrazione: ai saggi e ai concerti
ognuno esegue il proprio brano, ma
ascolta anche l’altro” – dichiara il
religioso. E non è tutto. Il 26 giugno
del 2012 il Ministero della Pubblica
Istruzione Italiano ha riconosciuto
ufficialmente al Magnificat la possibilità di conferire titoli accademici di
primo livello di pianoforte ed organo
e titoli di secondo livello di musica
sacra con validità europea.
Elisabetta Monti
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L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
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>FABRIANO<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
Due maestri alla Tersicore
Celentano e Kledi dal programma "Amici" ad ospiti della scuola di danza
di ROBERTA STAZI
A
lessandra Celentano e
Kledi Kadiu, danzatori
e maestri di danza, resi
famosi al grande pubblico dal programma Amici di Maria
De Filippi, sono stati ospiti della
Scuola Tersicore di Fabriano per
due giornate di stage di classica e
modern. Sono arrivate allieve dalla
provincia di Macerata e Pesaro per
seguire i corsi rivolti a principianti
e livello intermedio dei due maestri, un’opportunità davvero rara e
unica per molti appassionati della
disciplina della danza della nostra
regione.
Al termine della giornata degli stage
di sabato, l’insegnante e titolare
della Scuola di danza Tersicore
Anna Rita Riccioni, ha organizzato
un incontro tra i ragazzi e i due professionisti, con l’intenzione di far
conoscere le persone oltre ai danzatori: sia Alessandra Celentano che
Kledi Kadiu, infatti, hanno un forte
bagaglio di esperienze professionali
ed umane, ricche di esempi positivi
da seguire e valori da cogliere. E’
stato un dialogo in cui si è partiti da
una domanda sul talento e su come
si possa riconoscerlo.
“Il talento – ha esordito Alessandra
Celentano – è una parola molto usata ultimamente, carica di tanti aspetti da vedere nell’insieme. Prima di
tutto, con il talento ci si nasce. Ma
solo attraverso lo studio, il sacrificio, la dedizione, quel talento si può
trasformare in qualcosa di grande.
Adesso siamo abituati a vedere che
si diventa improvvisamente “qualcuno”: ci sono cantanti, ad esempio,
che nascono all’improvviso con
“un grande talento”. Pensiamo però
cosa potrebbe essere o cosa poteva
essere quel grande talento attraverso
lo studio… Ciò che è
sicuro, in ogni caso,
e questo secondo me
vale per ogni sport
o disciplina, è che
bisogna coltivare il
proprio “potenziale
unico”. Nella danza,
il talento è composto da tante cose:
un fisico adatto, che
vuol dire essere fisicamente predisposto,
portamento, grazia, e
tanto cervello. Tanta
testa, per imparare, per studiare, per
avere l’umiltà di rimettersi ai consigli dei professori
e coltivare pienamente le proprie
potenzialità. Non solo: non tutti
abbiamo lo stesso talento. La danza
può essere fatta a diversi livelli:
anche se non si ha il fisico si può
comunque praticare per passione”.
“Riconoscere un talento - continua
L'Università Popolare
nel nome di Leone XII
É stato inaugurato sabato 7 novembre il nuovo anno accademico
dell’Università Popolare di Fabriano. La giornata è cominciata con la
"benedizione" del Vescovo Mons.
Vecerrica durante la Messa dedicata
all’evento. Ci si è spostati poi per la
vera e propria inaugurazione istituzionale al Ridotto del teatro dove
l’intervento di personalità fabrianesi
si è unito alla Lectio Magistralis
tenuta da Ilaria Fiumi Sermattei,
ricercatrice in "Studi sul patrimonio culturale" presso l’Alma Mater
Studiorum di Bologna. Il primo
intervento è stato della presidentessa
Fernanda Dirella che ha ricordato
a tutti i presenti gli ammirevoli
numeri raggiunti dall’università e
la sua importanza: l’ex Università
degli Adulti può contare infatti ad
oggi 18 laboratori, per un totale di
40 docenti ed oltre 200 iscritti. Ma
questa associazione di promozione
sociale non punta solo alle cifre, il
suo cuore infatti è nella condivisione del sapere: non serve infatti
nessun titolo di studio
per accedere ai corsi,
aperti quindi a chiunque
desideri parteciparvi, da
studenti e lavoratori a
casalinghe e pensionati. Doveroso anche il
saluto di Sonia Ruggeri,
in veste di consigliere della Fondazione
Carifac che da anni
ormai sostiene e rende
accessibile a tutti l’U-
Un anno con il...Caffè
Il Caffè Alzheimer di Fabriano si prepara a festeggiare il
suo primo anno di attività. L’evento “Un anno vissuto…
Attivamente” in programma sabato 21 novembre alle ore
10 nella splendida cornice dell’Oratorio della Carità vuole
"celebrare" proprio i primi 12 mesi di operato del Caffè sul
territorio fabrianese.
Ospiti d’onore saranno: il dott. Giuseppe di Fede, dirigente
Medico dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” di Milano, il
dott. Giuseppe Pelliccioni, direttore del Centro Diurno Alzheimer – Uoc Neurologia dell’Inrca di Ancona, il dott. Maicol
Onesta, Medico Specialista in Geriatria – Uoc Medicina
Interna, Area Vasta 2 di Fabriano. Professionisti da sempre
in prima linea nell’affrontare una delle malattie degenerative
più diffuse del nostro tempo, quella del morbo di Alzheimer.
Come affrontare concretamente i disagi, le cure appropriate, le
implicazioni sociali, sanitarie e i risultati delle ultime ricerche
scientifiche. Saranno queste le tematiche trattate dagli ospiti.
Non mancherà l’intervento della presidente di AttivaMenteAlzheimer Cinzia Cimarra.
Elisabetta Monti
08 fabriano.indd 2
Kledi Kadiu - vuol dire riconoscere
quelle doti fisiche e di intelligenza
che possono fare di un ballerino un
danzatore a livelli professionali. La
danza, però, non perdona nulla: è
fatta di tanti sacrifici e di rinunce.
Sia da parte del ragazzo, che per
andare a danza rinuncia ad esempio
alle uscite con gli amici, ad una pizza per potersi pagare magari proprio
uno stage, che dei genitori. C’è poi
bisogno di tanta umiltà per ascoltare
i consigli e le critiche. La danza,
anche se ora è cambiata rispetto
al passato, è fatta di severità, una
severità che aiuta a crescere”.
Chi è danzatore lo è, almeno così
sembra nell’osservarvi, in ogni
gesto e momento della vita….
niversità Popolare. È intervenuto
poi il sindaco Sagramola, che ha
sottolineato l’importanza di questa
istituzione il cui obbiettivo è coltivare quell’enorme potenziale culturale
che ci è già valso il titolo di Città
Creativa dell’Unesco. Non c’è modo
migliore di coltivarlo della condivisione del sapere, delle esperienze e
delle idee tra le persone; proprio per
sottolineare questo aspetto, di luogo
di condivisione, dell’università,
quest’anno il comune ha concesso
come sede il Ridotto del teatro,
“Chi è danzatore – ci racconta
Alessandra - lo è nella vita, non
solo sul parquet, perché è uno stile
di vita. Dona un’attitudine mentale
ben precisa e sì, è una disciplina che
viene costantemente tirata fuori in
ogni istante di vita. E’ passione, è
umiltà, è capacità di ascoltarsi e di
migliorare”. “E’ una cosa che hai
dentro sempre. – dice Kledi - Beh,
almeno nel mio caso, all’inizio
è stata una cosa imposta: dovevo fare quello
e basta. Poi è scattato
qualcosa, quella scintilla,
quell’amore”.
“Un danzatore è un danzatore sempre, con la
testa prima che con le
gambe. – sottolinea Alessandra Celentano -. La
danza è una disciplina
fatta di rigore e serietà,
ma anche di grande bellezza ed amicizia: personalmente, ricordo con
grande gioia le amiche
di quando ero piccola,
”le amiche della danza”,
perché – soprattutto per me che
credo tanto nell’amicizia – sono
le amiche più vere, quelle con
cui condividi tanti momenti, tanti
sacrifici, tante gioie”.
Cosa ti ha dato la danza e cosa speri di trasmettere come insegnante?
“La danza mi ha dato tanto, mi ha
reso la persona che sono – racconta
Kledi -. Ma per riuscire a dare agli
altri, devo aver prima provato su me
stesso. Per me, che ogni cosa prima
di essere insegnata agli altri, è stata
testata sulla mia pelle, sui miei
piedi e sulle mie gambe. Perché
solo così riesco a capire bene come
insegnare”. “Non sempre un bravo
ballerino è un bravo insegnante –
sottolinea la Celentano - perché
bisogna saper insegnare. Bisogna
essere in grado di trasmettere ciò
che si ha dentro”. “Nell’insegnare la danza – continua Kledi – è
importante il rapporto che riesco
a instaurare tra me e i ragazzi. Le
difficoltà che riscontro maggiormente in questo periodo, ad essere
sincero, sono quelle più legate ai
genitori che ai ragazzi. Perché non
sempre appoggiano le nostre decisioni, tendono a difendere senza
sapere, schierandosi in maniera
dannosa a proteggere il ragazzo/
allievo quando non è necessario.
Se qualcuno viene nella mia scuola,
deve avere totale fiducia in me, sia
il ragazzo che il genitore. E sapere,
senza bisogno di dirlo, che qualunque cosa venga detta o fatta è fatta
per il bene del ragazzo. I rimproveri
fanno parte del duro percorso della
danza: tanti rimproveri, tante critiche, e un complimento all’anno! E
questo percorso, se non c’è fiducia
nell’insegnante diventa inutile”.
in pieno centro cittadino affinché
questo punto culturale possa essere
un riferimento per l’intera città. Si
sono chiusi infine gli interventi con
la lezione tenuta dalla dott. Ilaria
Fiumi Sermattei dal titolo: “Facocchi e cassaroli, scultori e metallari,
intagliatori e doratori, ricamatori e
trinaroli. Artisti e artigiani di Papa
Leone XII”. Il Papa, originario di
Genga, ha avuto, per quanto breve,
un importante pontificato, ed ha
inoltre fatto molto per la nostra regione; nonostante ciò molte sono le
lacune e gli errori sulla
sua storia: proprio per
questo negli ultimi
anni, in collaborazione con il Comune di
Genga e la Regione
Marche, la dottoressa
ha inaugurato un filone di ricerche volte a
chiarire, correggere e
scoprire quegli aspetti
della vita di questo
Papa che sono ancora
oggi poco conosciuti. Il tutto con
l’obiettivo di raggiungere il 2023,
bicentenario dell’insediamento di
Leone XII, con una rinnovata visione dell’operato e del contributo dato
da questo Papa alla Chiesa ed alle
Marche. La Lectio Magistralis di sabato ha condotto quindi i presenti in
un interessante viaggio cominciato
dalla committenza della “Carrozza
di Leone XII”: una carrozza storicamente attribuita, come evidente
nel nome, al Papa marchigiano,
ma troppo sfarzosa per il suo modo
d’essere, infatti fu in realtà ordinata
durante il periodo di seggio vacante
papale. È stato poi offerta un'interessante panoramica storica e culturale
su questo importante personaggio,
caratterizzato per la sua sobrietà
e vicinanza al popolo. I migliori
auspici per un altro bellissimo anno
accademico quindi ci sono tutti,
ora non resta che tuffarsi in questo
mondo di cultura e condivisione con
l’Università Popolare di Fabriano.
Simone Pasquini
La giornata mondiale
del diabete in città
L’Associazione per la Tutela del Diabetico Atd
onlus di Fabriano, in collaborazione con l’Asur
Marche Area Vasta 2, Diabete Italia, la Croce
Azzurra, il Supermercato Coop, il patrocinio del
Comune di Fabriano, del Comune di Sassoferrato,
del Comune di Cerreto d’Esi, del Comune di Serra
San Quirico e con il sostegno delle Farmacie
Comunali di Fabriano, organizzerà, sabato 14
novembre dalle ore 8.30 alle 12 presso il centro
commerciale Coop di via Dante 272/A, un evento
per celebrare la Giornata Mondiale del Diabete
Gmd. Nella piazza di Fabriano opereranno 10
volontari dell’Associazione diabetici fabrianesi e
della Croce Azzurra, due medici diabetologi, due
dietiste ed un operatore socio-sanitario.
Atd Fabriano
11/11/15 11.08
>FABRIANO<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
Al "Profili" si rischia
di non poter nascere...
di MARCO ANTONINI
“N
on si può chiudere un reparto per colpa di un vincolo
numerico. E’ come se la
Cardiologia interrompesse
l’erogazione delle sue prestazioni perché in
città avvengono pochi infarti. La politica non
può considerare un malato come semplice
numero ma deve assicurare cure e assistenza
nel modo più omogeneo possibile non privilegiando la costa a discapito dell’entroterra”.
Il dottor Vinicio Arteconi interviene sulla
decisione di tagliare il reparto di Ostetricia
dell’Ospedale Profili che, al momento, non
supera i 500 parti in dodici mesi previsti
come soglia minima per la sopravvivenza. Il
limite di 1000 parti l’anno imposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per
garantire sicurezza in sala parto è sembrato,
da sempre, impossibile da raggiungere ma
in molti avevano sperato nel superamento
delle 500 nascite. Siamo lontani, invece, dalla
deroga concessa dalla regione Marche per il
biennio 2014-2015 e, di conseguenza, Fabriano rischia la soppressione del reparto di
Ostetricia e Ginecologia. “Da anni abbiamo
perfezionato il protocollo clinico – spiega il
ginecologo – e possiamo gestire gravidanze
a basso e medio rischio. Se il problema della
chiusura è il rischio clinico noi siamo operativi e stiamo lavorando bene, se, invece, si
punta alla diminuzione delle spese ci sono
molti altri modi più produttivi per risparmiare”. Sull’importanza del servizio Arteconi
spiega che “indipendentemente da tutto, oggi
più che mai, il punto nascita ha un valore
sociale perché altrimenti continueremo ad
invecchiare in un comprensorio dove non si
nasce più. Siamo condannati all’invecchiamento. Già la crisi ha fatto la sua parte provocando una diminuzione di parti negli ultimi
anni visto che molte famiglie si sono traferite
altrove per la mancanza di un posto di lavoro.
Oggi il 20% delle gravidanze sono mamme
extracomunitarie”. Alcuni, però, fuori dal
coro, denunciano che sono molte quelle che
scelgono un altro ospedale per partorire. Una
questione che va avanti da molto tempo che
il primario facente funzione smentisce con
dati alla mano. “Nel dettaglio, nel 2014 sono
nati 400 bambini. Non più di 30 i
parti cesarei volontari o ripetuti.
Questo è il vero successo perché in
campo medico vuol dire tenere alta
la qualità dell’assistenza ostetrica.
250 mamme ricoverate – dichiara
Arteconi - sono residenti a Fabriano. 53 quelle che si sono rivolte,
per diversi motivi, ad altre strutture.
Alcune, ad esempio, sono state
trasferite all’Ospedale Salesi dalla
nostra equipe per complicazioni
della gestazione. Il dato più interessante, però, è che mentre 53 donne
sono andate a partorire altrove, ben
97 da fuori città hanno scelto Fabriano. Alcune, addirittura, da fuori
regione. Un solo bambino, invece, è
stato partorito in casa pur essendo
questo un servizio costoso”. Nel
2015 il quadro non cambia. Fino a
settembre sono nati 220 bambini:
111 sono residenti nel Comune di
Fabriano, 109 sono arrivati al Profili da altre città – alcune delle quali
come Genga, Serra San Quirico e
Sassoferrato fanno parte dell’ex
Asl 6 - e dalla vicina Umbria. 28
fabrianesi hanno partorito altrove.
Il saldo, quindi, è assolutamente
positivo”. Una decisione politica
quella di chiudere il punto nascita
dell’Ospedale di Fabriano. In tanti
hanno polemizzato contro questa
scelta perché una zona montana
non può perdere questo presidio.
L’Ospedale di Jesi, per fare un
esempio, è molto più vicino a Torrette o al
Salesi ed è meglio collegato con i presidi di
riferimento regionali. Anche un semplice
trasferimento in ambulanza o eliambulanza
risulta molto più facile dal punto di vista
logistico. In concomitanza con il maltempo
o incidenti stradali gravi tra le gallerie lungo
la SS76, il comprensorio è rimasto isolato
per diverse ore. L’ultima volta, nemmeno un
mese fa. Un incidente mortale ha provocato
la chiusura del tratto per più di 4 ore. “E’
la dimostrazione – spiega - della necessità
di un punto nascita professionale al Profili,
è strategico in un territorio esteso come il
9
Il dottor Arteconi:
"No alla chiusura
del reparto
di Ostetricia"
Il reparto di Ostetricia
e Ginecologia
dell'ospedale "Engles Profili"
di Fabriano
Fabrianese”. C’è, poi, il capitolo che riguarda
il futuro del reparto. Ad oggi non si sa ufficialmente come si dovrà organizzare il settore
una volta entrata in vigore la soppressione
che dovrebbe arrivare quasi in contemporanea con la chiusura del Deposito Ferroviario
cittadino. Nemmeno i medici sanno nulla.
Sembra, infatti, che Ostetricia e Ginecologia
si trasformerà da unità operativa complessa a
semplice dipartimentale senza punto nascita
ma con una Casa del parto “di cui – confidano i dipendenti Asur - non conosciamo
competenze, organico e responsabilità.”
C’è il rischio, quindi, di perdere ulteriori
posti di lavoro mentre è
probabile l’accorpamento
al reparto di chirurgia con
l’annessione dei posti letto.
“Così – tuona Arteconi –
rischiamo anche di perdere
la specializzazione”. Intanto
si va avanti nel rispetto
dei protocolli e si cerca
di aumentare l’offerta alle
future mamme. “Sono attivi
i servizi di diagnosi prenatale, il parto analgesia è gratuito e abbiamo abbattuto
le liste di attesa. Con due
ostetriche in più potremmo
fare anche il travaglio e il
parto in acqua. Negli ultimi
mesi, con tre dipendenti in
meno, abbiamo svolto tutti i
nostri compiti regolarmente
aumentando i nostri carichi
di lavoro. Questo – denuncia
– perché tutti hanno a cuore la salute ma le persone
in malattia non vengono
sostituite nemmeno se si assentano per lunghi periodi”.
Poi una dichiarazione sulla
malasanità. “Non ci sono
stati casi da attribuire alla
negligenza dei sanitari.” E
la politica locale? Anche il primo cittadino
scende in campo. “Sto monitorando la situazione – spiega il sindaco Giancarlo Sagramola – ma i numeri non sono dalla nostra parte.
Dobbiamo trovare una soluzione per evitare
un depotenziamento dell’Ospedale Profili.
Un’idea potrebbe essere quella di accorpare
i due reparti specialistici di Jesi e Fabriano
con un’equipe unificata. Non è in discussione, invece, la chiusura della Pediatria”.
L’opposizione organizza iniziative contro il
possibile taglio. Più di anno fa il Comitato
cittadino Sveglia Fabrianesi raccolse 3.500
per evitare la perdita del reparto.
Mondo Solidale e Africa Mission
fanno conoscere l'Uganda
Il commercio equo e solidale è una partnership economica basata sul dialogo,
la trasparenza e il rispetto e mira ad una
maggiore equità tra Nord e Sud del mondo
attraverso il commercio internazionale. Il
commercio equo promuove giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile,
rispetto per le persone e per l’ambiente.
Il mondo del commercio equo e solidale
ha come obiettivo far crescere la consapevolezza dei consumatori, l’educazione,
l’informazione e l’azione politica sull’esistenza di realtà altre che producono
rispettando la dignità umana.
Venerdì 13 novembre alle ore 19 la
“Bottega del mondo solidale” di Fabriano
ospiterà l’associazione Africa Mission,
che lavora in Uganda da più di 40 anni,
per un importante dialogo che terminerà
con un aperitivo in cui si potranno degustare i prodotti
di questo tipo di commercio. I ragazzi di Africa Mission racconteranno la loro esperienza in Uganda e i
volontari della bottega spiegheranno il funzionamento
del commercio equo e solidale basato sul rispetto dei
diritti umani e sulla qualità dei prodotti.
Protagonista dell’incontro è il caffè della cooperativa
Shadhilly, in particolare il caffè Munno Mukabì. I
produttori dei caffè che compongono questa miscela,
09 fabriano.indd 2
vivono in Paesi geograficamente lontani
da noi e lontani tra loro. Paesi legati dalla
medesima ricerca di giustizia e di pace, che
ci accomuna tutti in un sentimento di amicizia che il caffè Munno Mukabì vorrebbe
rappresentare. Infatti l’espressione Munno
Mukabì, in lingua ugandese, racchiude
questo significato: “L’amico presente nel
momento del bisogno, è davvero un amico!”. La miscela di questo caffè proviene
per il 50% dall’Uganda, per il 35% dal
Guatemala e per 15% da Haiti.
Questo incontro è una finestra sul mondo;
un “mondo altro” non governato dalla
logica del mercato e dallo sfruttamento
dei lavoratori. E’ importante comprare
con consapevolezza; attraverso i prodotti
che compriamo, scegliamo quale mondo
sostenere e anche in quale mondo vivere.
Preferire un prodotto invece di un altro è come votare
e questo evento è organizzato soprattutto per informare
e conoscere un commercio alternativo o meglio un
mondo diverso.
Grazie alla presenza di Africa Mission è possibile
conoscere i tanti aspetti dell’Africa, in particolare
dell’Uganda da ragazzi che hanno vissuto questa terra
e che hanno tanto da testimoniare.
Francesca Agostinelli
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10
>FABRIANO<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
Borse di studio a 35 ragazzi
La benefica iniziativa di Fondazione Carifac e Rotary Club Fabriano
di DANIELE GATTUCCI
I ragazzi presenti alla cerimonia di consegna (Foto Cico)
M
erce rara in Italia,
qualche volta il merito paga. Lo sanno
bene gli studenti delle
scuole superiori di Fabriano, che
hanno ricevuto un premio in denaro
per continuare più agevolmente il
loro percorso scolastico: a quelli
diplomati e iscritti all’Università,
sono andati 700 euro da parte del
Rotary Club di Fabriano, agli altri
300 euro da parte della Fondazione
Cassa di Risparmio di Fabriano
e Cupramontana. Trentacinque in
tutto le borse di studio che la Fondazione Cassa di Risparmio Fabriano
Cupramontana e il Rotary Club,
hanno consegnato ad altrettanti
allievi (cinque per ogni plesso) del
Liceo Artistico “Mannucci”, del
Liceo Scientifico “Volterra”, del Liceo Classico “Stelluti”, dell’Istituto
d’Istruzione Superiore “Merloni
Miliani”, dell’Istituto d’Istruzione
Superiore “Morea-Vivarelli” e
Vivarelli- Agrario, del MoreaItcg. La cerimonia di consegna di
questi riconoscimenti si è tenuta
nell’affollata sala assemblee della
Fondazione Carifac, alla presenza
di Sonia Ruggeri in rappresentanza
del presidente Ottaviani, e di Caterina Crinella per il presidente del
Rotary, Stango, oltre ai dirigenti
scolastici degli Istituti Superiori
ed un gran numero di genitori degli
alunni encomiabili.
Viva soddisfazione per questa
iniziativa, che si ripete da tre anni,
il commentato reiterato da chi ha
preso la parola, sottolineando pure
l’importanza dell’unione di due
organismi importanti di Fabriano,
collegati nel compiere un gesto
solidale in ambito formativo. “Le
borse di studio costituiscono il
giusto riconoscimento” è stato detto
“al loro impegno scolastico, con
l’invito, ora, nel continuare questo
cammino educativo che sarà il
patrimonio più rilevante per il loro
futuro di adulti”.
Complimenti agli allievi e ai genitori, così come i ringraziamenti al Rotary e alla Fondazione Carifac, sono
arrivati dai dirigenti scolastici che
hanno premiato, insieme alle autorità, gli studenti, individuati prima
di tutto in base ai voti conseguiti,
ma anche in funzione del reddito
familiare. “Oggi questi ragazzi – ha
detto la Ruggeri - ci guardano con
Per i presepi artigianali
pronto il Gonfalone
Il presepe artigianale è la rappresentazione più suggestiva, che ogni persona
può realizzare, per portare la lieta novella del Vangelo, nella famiglia. E’
un messaggio semplice e immediato che rievoca la nascita di Gesù, un
bambino povero e indifeso vicino a persone semplici e umili come i contadini e pastori che comprendono subito che quel Bimbo porta un grande
dono: la gioia, la luce che riscalda e illumina la vita dell’uomo e di tutte
le creature. Secondo la tradizione, il presepio fu ideato da San Francesco
d’Assisi, la vigilia del Natale del 1223 nel borgo di umili contadini a
Greccio (Rieti), al ritorno dalla Terra Santa dove aveva testimoniato la
fede davanti al sultano e dopo aver visitato come pellegrino i luoghi della
cristianità, desiderò rappresentare la nascita di Gesù. La mostra dei presepi
artigianali, come negli anni precedenti, verrà allestita presso il magnifico
Oratorio del Gonfalone di Fabriano, da sabato 5 dicembre al 17 gennaio.
Le opere si devono consegnare dal 30 novembre in poi. Anche per questa
edizione si invitano tutti coloro che hanno creatività e manualità a realizzare
una natività, con qualsiasi tecnica e materiale, dalle dimensioni di 50x40
senza vincoli per l’altezza. L’opera verrà illuminata da un impianto a luce
fredda. Per questa edizione è prevista la partecipazioni di artisti/artigiani
del presepe provenienti anche da fuori regione. La sala espositiva del
Gonfalone potrà contenere oltre novanta opere. La nostra città ha tutte
le caratteristiche per diventare una grande vetrina espositiva della Natività, grazie alle numerose iniziative che sono nate in questi ultimi anni.
Nella precedente edizione è stato realizzato un meraviglioso calendario
artistico, in circa novemila copie, dove sono state inserite trentaquattro
foto di presepi realizzati nel nostro comprensorio. Grazie all’evento "Da
Giotto a Gentile”, moltissimi turisti sono tornati a casa con il calendario,
come ricordo della nostra città. Una pubblicità indiretta che potrà
portare a Fabriano per
le festività natalizie diversi visitatori. Per chi
desidera partecipare,
con una o più opere,
alla quarta edizione
dei presepi artigianali,
può contattare il 339
5408075.
rinnovata attenzione, poiché le loro
capacità sono state giustamente premiate, stimolo forte nel proseguire
con lo stesso impegno nel corso del
loro periodo di studio.
Nel programma della Fondazione si
guarda e guarderà con particolare
interesse alle tante esigenze dei
nostri Istituti di Scuole Superiori,
noi abbiamo destinato 28 borse di
studio agli studenti più meritevoli
delle prime classi di ogni Istituto
Superiore di Fabriano con impegno
di spesa di circa 10 mila euro.
Il Rotary ha scelto di premiare, con
ulteriori 7 borse, i ragazzi più bravi
che hanno sostenuto la maturità e
si iscriveranno ad un corso universitario”.
Più che evidente dunque “l’alto valore riservato allo studio e all’impegno scolastico” è stato il messaggio
espresso dall'esponente del Rotary
che ha ricordato che “le nostre
borse di studio, vanno in ricordo del
nostro socio, professor Abramo Galassi, che sia nella veste di imprenditore, sia in quella di presidente
della Fondazione Carifac, insieme
alla sua famiglia ha sempre creduto
nel rilievo da riservare all’istruzione, investimento a lungo termine
per se stessi e la propria comunità,
principio in cui si riconosce la nostra Associazione”. In definitiva, gli
applausi riservati a questi ragazzi,
la piena partecipazione delle loro
famiglie, dei presidi e professori e
la co-progettualità della Fondazione
Carifac-Rotary Club di Fabriano
hanno decretato l’affermazione del
merito educativo e formativo che
viene dalla scuola poi saggiamente
riconosciuto dalla società.
Tutti i nomi
degli
studenti
Sara Baldoni (1° Liceo Linguistico),
Lorenzo Petri (2° Linguistico), Chiara
Campioni (3° Liceo delle Scienze
Umane), Nicola Dell’Osso (4° Liceo
Classico), Arianna Pelomoro (1° Itcg
Morea), Giorgia Allegrezza (2° Morea),
Alessia Gubinelli (3° Morea), Rocco
Mario Ardone (4° Morea), Federico
Orfei (1° Vivarelli), Fabiola Loia (2°
Vivarelli), Eleonora Valentini (3° Vivarelli), Diego Paesani (4° Vivarelli),
Christian Cingolani (Chimica Itis),
Manuele Mencarelli (Meccanica
Itis), Matteo Colonna (Chimica Itis),
Cristian Schiaroli (Informatica Itis),
Giulia Cenci (Moda Ipsia), Andrea
Russo (Manutenzione e Assistenza
Tecnica Ipsia), Claudia Petrelli (Moda
Ipsia), Franci Pelivani (Manutenzione
e Assistenza Tecnica Ipsia), Ruben
Gagliardini (1° Liceo Ar tistico),
Gessica Hima (2° Artistico), Camilla
Poduti (3° Artistico), Jennifer Oshafi
(4° Artistico), Diego Scuppa (1°
Liceo Scientifico), Roberto Amarie
(2° Scientifico), Sheryl Bellagamba
(3° Scientifico), Lorenzo Farinelli (4°
Scientifico), Arianna Lazzari (5° Liceo
Artistico), Luca Balducci (5° Vivarelli),
Mario Esposito (5° Morea), Martina
Cofani (5° Itis), Martina Mancinelli
(5° Ipsia), Omar Cairo (5° Scientifico),
Nahid Aliyari (5° Classico).
BREVI DA FABRIANO
~ FURTO NELL’ALTRO AUTOGRILL
Rocchetta, S. S. 76, notte 2-3 novembre. Furto nell’autogrill situato di fronte - e a 30 metri - a quello devastato e depredato 4 giorni
prima e usata la stessa tecnica: abbattimento in gran parte di una parete laterale e sottrazione di sigarette, soldi, liquori, Gratta e Vinci per
un totale di quasi 20.000 euro; non c'erano le macchine per giochi d’azzardo. Gli ignoti ladri avevano fatto un buco di metri 1x1,7. C’era
l’allarme, ma non ha funzionato. Questo è il terzo furto in sei anni nel locale. Indagini dei Carabinieri.
~ AVVELENATI 20 GATTI
Valleremita, giorni fa. Avvelenati venti gatti di varie famiglie del luogo, forse tramite polpette o altro cibo. Indagini delle Forze dell’Ordine.
~ INCENDIO IN GARAGE E IN VEICOLI
Via IV Novembre, 1 novembre, ore 19.30. Garage a fuoco per un probabile corto circuito nell’Alfa 156 lì parcheggiata. Dal garage, il fumo
arriva nella soprastante abitazione dei proprietari che chiamano i VdF, i quali, indossando maschere ed indumenti adatti, spengono ed
arieggiano i locali. Danneggiati anche due motorini, un motocarro Ape ed annerimento anche di varie stanze.
~ RAGAZZA 20ENNE INVESTITA
Viale Martiri della Libertà, 3 novembre. Una ragazza 20enne dell’Ecuador, da anni residente qui, viene investita mentre attraversa presso
la Cartoleria - sulle strisce ed a piedi - da un’autovettura guidata da una donna 40enne. La giovanissima, soccorsa dal personale medico,
è stata medicata al Pronto Soccorso. Rilievi Polstrada.
~ SCONTRO TRA DUE AUTOVETTURE
Via Dante, 4 novembre ore 15. Scontro tra un’auto Clio ed una Jeep che stavano procedendo nella stessa direzione e soccorso e medicazioni ai conducenti da parte del personale medico del 118. Rilievi della Polizia Municipale.
~ CANTINA A FUOCO
San Giovanni, 3 novembre ore 22. Probabilmente per un corto circuito nel vecchio impianto elettrico, prendono fuoco attrezzi ed indumenti
nella cantina di una abitazione, ed i proprietari, mentre chiamano i VdF, cominciano l’opera di spegnimento. Quindi i “controllori del fuoco”
portano a termine il lavoro, arieggiano il locale, mettono in sicurezza il palazzo. Con l’impianto elettrico i danni sono l’annerimento di pareti
ed altre cose da verificare.
~ APPARTAMENTI: FUOCO SOTTO, FUMO SOPRA
Piazzale Rosselli, 2 novembre ore 18. Si incendia la canna fumaria in un appartamento situato al 4° piano ed il fumo invade tutto il piano
superiore. Il proprietario spegne la canna fumaria ed i VdF, lavorando circa un’ora, arieggiano e mettono in sicurezza i due appartamenti.
~ CORRENTE ELETTRICA OK NEI LOCALI DELLE FRAZIONI
Fabriano, 7 novembre. Riattivata l’energia elettrica in otto locali comunali - adibiti ad ambulatori medici, centri di ritrovo - e situati nelle
frazioni, ai quali giorni prima era stata tolta.
~ CONDANNATO A 6 MESI IN 1° GRADO
Fabriano. Un fabrianese 40enne al quale anni fa in casa, venne trovato in casa un cd contenente un migliaio di minori nudi, è stato condannato in 1° grado, a 6 mesi di reclusione, 1.600 euro di multa. La pena è sospesa. Il tutto fu scoperto dalle Forze dell’Ordine durante
operazioni anti pedo-pornografia.
~ CACCIATORE, FERISCE CACCIATORE
San Giovanni, 7 novembre. In zona Vallacera e sopra il santuario Madonna della Grotta, un 56enne di Monsano viene colpito, fortuitamente
durante una battuta di caccia al cinghiale, da una fucilata sparata da un suo collega cacciatore di Chiaravalle. Soccorso dai compagni,
dal personale medico del 118 e dall’eliambulanza, viene ricoverato all’ospedale di Torrette dove gli estraggono la pallottola. L’uomo è in
prognosi riservata; il feritore sotto choc è stato ricoverato in osservazione al Pronto Soccorso. Indagini dei Carabinieri.
Sandro Tiberi
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>FABRIANO<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
Subito un'assemblea
Il Comitato del Giano mostra
pubblica perplessità e fa una proposta
G
ià un anno fa a
collassare era stato un tratto della
vecchia copertura
in cemento, ora ancora un
crollo in centro, all’interno
del cantiere lungo il fiume
Giano.
Dopo quanto accaduto in via
Ramelli la scorsa settimana,
interviene il Comitato alla
Scoperta del Giano: “Oltre
ai rischi per la pubblica incolumità, quanto avvenuto
apre più di un interrogativo
sul corretto svolgimento
dei lavori, ma non è l’unica
situazione anomala che va
approfondita, si viene infatti
a sapere che sarebbero stati
realizzati nei giorni scorsi
degli interventi non previsti
nel progetto esecutivo e
senza che sia stata approvata alcuna variante con il
pericolo di condizionare
in modo rilevante il futuro
svolgimento dei lavori”.
Infatti dopo
circa tre anni
dalla petizione firmata da mille
fabrianesi
e dopo un
anno e mezzo dall’inizio dei lavori,
non è ancora
stato approvato nessun
atto ufficiale
che definisca
come si intende procedere sia circa
la scopertura
e valorizzazione del
tratto urbano
sia sugli effettivi tracciati dei collettamenti.
Dal Comitato aggiungono:
“E’ necessario che venga indetta in tempi rapidi
In via Ramelli
lavori incessanti
un’assemblea pubblica: date
le circostanze il minimo
che l’amministrazione e i
responsabili dell’ufficio tec-
nico possono fare è riferire
alla città cosa sta accadendo
e quali sono gli sviluppi
previsti”.
Proseguono in questi giorni i lavori di recupero partiti
venerdì scorso e curati dalla stessa ditta che sta lavorando
lungo il Giano, per mettere in sicurezza la voragine di via
Ramelli. In una nota il sindaco Sagramola ha confermato
che si sta cercando di velocizzare il ritorno alla normalità
del tratto stradale coinvolto dall’apertura della voragine
avvenuta nei giorni scorsi. Entro la prossima settimana i
lavori saranno completati, ripristinando la circolazione,
messa in tilt da questa inaspettata variante. Bloccato
ancora l’accesso da via Cialdini (e da piazza Garibaldi
e del Corso della Repubblica) e per questo resteranno
valide le modifiche alla circolazione: da via Cialdini si
potrà accedere lungo via Madonna delle Grazie per poi
accedere nella parte aperta di via Ramelli, sempre da
via Cialdini si potrà accedere lungo via le Conce per
poi proseguire lungo i cantieri del Giano fino ad arrivare
nella parte percorribile di via Ramelli.
Salute e bellezza al naturale: parliamone insieme
Chi si trucca… si strucca!
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Corso Repubblica 33/A
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Struccarsi e detergere il viso ogni sera prima
di andare a letto è un vero e proprio trattamento di bellezza da eseguire tutti i giorni e
a cui non dovremmo mai rinunciare! Il motivo?
I residui di trucco e le impurità che restano
sul nostro viso, possono seriamente rovinare la
pelle e accrescere l’azione deleteria di agenti
inquinanti che vi si depositano nel corso della
giornata. Inoltre, i residui accumulati influiscono sulla produzione di sebo, ostruendo i pori e
impedendo la traspirazione cutanea. Per una
detersione perfetta e una pelle fresca e luminosa dovremmo dedicare a questa fase almeno
una decina di minuti ogni sera e bandire dalla nostra cosmesi prodotti aggressivi e di scarsa qualità, che potrebbero
seccare o irritare la cute e renderla reattiva.
Struccare gli occhi è certamente il passaggio più “critico”, perché generalmente sono molto truccati ma anche molto delicati. Utilizziamo quindi dei
dischetti di cotone e dei cotton fioc, intrisi di un prodotto specifico: è importantissimo, infatti, che la soluzione sia appositamente formulata per occhi,
poiché altri tipi di detergenti o struccanti generici potrebbero comportare
fastidiose irritazioni. I movimenti per la pulizia delle ciglia devono poi andare
dall’alto verso il basso ed essere molto delicati, onde evitare di spezzarle e
danneggiarle. Per un trucco molto marcato la soluzione migliore è uno struccante bifasico, da agitare prima dell’uso: la composizione mista acquosa e
oleosa è infatti in grado di sciogliere e rimuovere anche il make up più ostinato, come il mascara waterproof o l’eyeliner.
Una volta puliti gli occhi, possiamo procedere con il viso: anche in questo
caso, ovviamente, è fondamentale scegliere un prodotto adatto al proprio
tipo di pelle. Se avete la pelle tendenzialmente secca, dovrete prediligere
struccanti delicati, lattescenti, cremosi o oleosi. Se invece combattete ogni
giorno con la pelle grassa, meglio evitare i prodotti più ricchi e utilizzare
specifiche formulazioni in gel, lozioni o peeling delicati, che favoriscono il
giusto funzionamento delle ghiandole sebacee. Una buona soluzione per le
pelli normali e sensibili, sono poi le acque micellari, arricchite in tensioattivi
che rimuovono efficacemente le particelle di sporco. Il latte detergente e le
acque struccanti vanno utilizzati con l’aiuto di dischetti di cotone, mentre
le soluzioni in gel a risciacquo possono essere applicate direttamente con le
mani o con una spugnetta sul viso inumidito, evitando sempre accuratamente
la zona del contorno occhi.
Qualsiasi sia la vostra scelta, è bene che a chiudere la detersione sia l’utilizzo
di un tonico: ultimo tocco per pulire in profondità e rimuovere qualsiasi residuo dannoso di trucco, detergente o calcare, restringere i pori e affinare la
grana della pelle donandole un aspetto fresco e luminoso.
Infine, non dimentichiamo le salviette struccanti già pronte, che ci salvano
quando siamo in viaggio o quando non abbiamo proprio le forze per fare una
pulizia accurata. Sceglietene di qualità e adatte al vostro tipo di pelle (normale, secca, grassa o sensibile) e utilizzatele al bisogno: sono molto utili ma
non possono sempre sostituire la nostra routine di bellezza serale!
Giovanna Giuseppucci Farmacista e formulatrice della Linea Cosmetica 1896 Scienza e Natura
Hai domande, curiosità, o vuoi semplicemente il consiglio di un’esperta?
Chiedilo a Giovanna! Scrivile all’indirizzo [email protected]
L’Iperico: toccasana per la pelle e per la mente
L’Iperico (Hypericum perforatum), è una pianta
officinale tra le più ricche di principi attivi, i cui
effetti benefici sono noti fin dall’antichità. Utilizzato anche dai primi cristiani e dall’Ordine di San
Giovanni per cicatrizzare le ferite durante le battaglie, è conosciuto anche col nome di “sciacciadiavoli” o come, appunto, “Erba di San Giovanni”.
Nella cura della pelle, l’olio di Iperico è un vero
trattamento di salute e bellezza, che possiamo
ascrivere tra i migliori antirughe e antietà esistenti in natura, utile soprattutto in caso di pelli
secche e arrossate. Protegge l’epidermide grazie
alle proprietà emollienti, conferendogli una rapida sensazione di benessere e un aspetto più levigato e compatto: sarà sufficiente applicarlo ogni sera su viso e collo per poter
constatare i primi risultati già dopo 10 giorni!
L’olio di Iperico è usato con successo anche in caso di dolori articolari, macchie cutaneee, psoriasi, secchezza del viso e del corpo, piaghe da decubito,
smagliature, cicatrici, segni provocati dall’acne, mani screpolate, emorroidi,
punture di insetti, ulcerazioni del glande maschile, reumatismi, scottature e
ustioni, in cui risulta particolarmente utile perché stimola la rigenerazione
cellulare.
L’estratto totale di “scacciadiavoli”, titolato in particolari flavonoidi come l’ipericina, ha inoltre efficacia riconosciuta contro lievi forme di depressione:
è infatti in grado di impedire la ricaptazione dei neuro¬trasmettitori come la
dopamina, la serotonina e la noradrenalina, agendo come alcuni farmaci
antidepressivi ma senza gli effetti collaterali annessi.
Altre proprietà attribuibili all’Iperico sono infine quelle di calmante
nell´enuresi notturna, nei cambiamenti umorali durante il periodo menopausa, nella depressione stagionale e nei periodi di esaurimento nervoso: con
un’assunzione costante, la sua azione tonica può consolidare la nostra reattività sensoria e riequilibrare il tono dell´umore, ridandoci vigore e serenità!
Claudia Girolamini
Dottoressa in Tecniche Erboristiche, formulatrice delle Tisane 1896.
Hai domande, curiosità, o vuoi semplicemente il consiglio di un’esperta?
Chiedilo a Claudia! Scrivile all’indirizzo [email protected]
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>SPAZIO LAVORO<
Canapa, filiera
della creatività
SPAZIO
LAVORO
a cura del Centro Informagiovani
della C.M. Esino-Frasassi
~ ESTETISTA CERCASI
A FABRIANO
Centro estetico di Fabriano cerca
estetista diplomata, da inserire nel
proprio organico. Si richiede: minimo di esperienza; età tra i 25 e i 35
anni; automunita. Per informazioni
e candidature: [email protected], tel.:
0732.4138, cell.: 328.4275244.
La nuova proposta della fabrianese Melania Tozzi
I
di PAOLA ROTOLO
n un mondo fatto di omologazione passiva e lamentele,
è sempre con grande stupore
che ci si imbatte in nicchie
di individualismo attivo, di creatività, passione, positività: ne è un
esempio calzante la concittadina
Melania Tozzi che abbiamo avuto
il piacere di intervistare per scoprire il suo affascinante mondo di
canapa.
Cosa l’ha portata a fare quello
che fa oggi?
Come ogni artista sono sempre
stata molto curiosa, attratta da
cose nuove e pronta a scoprirle per
poi sperimentarle da autodidatta.
Capacità che è stata per tanto tempo il mio principale maniglione
antipanico per fuggire da staticità
e monotonia. Nella vita ho avuto
diverse esperienze lavorative in
uffici, negozi e ristoranti, ma dopo
i trent’anni, di fronte alla perdita
del lavoro, la mia vena artistica
è esplosa come un vulcano che
riposava da anni prendendo il
sopravvento: ho sperimentato
molteplici forme d’arte, tra cui la
pittura con il caffè, accostata anche
a materiali di riciclo. I miei lavori
hanno catturato l’attenzione di un
collettivo di artisti di Berlino, la
“Art Pro Tacheles”, a cui mi sono
unita nel 2013.
Come è nata questa passione per
la canapa?
Volevo specializzarmi in un mestiere medievale. Ho frequentato
un corso di tessitura in Umbria
presso il Museo della Canapa di
Sant’Anatolia di Narco per acquisire informazioni sulla meravigliosa
pianta della canapa considerata
“il maiale vegetale”, poiché di
essa non si butta via nulla. Questa
coltura stagionale era molto diffusa nelle nostre campagne fino al
secondo dopoguerra ed in quasi
tutte le case vi erano attrezzi per
lavorarla. Dal punto di vista tecnico
la carta di canapa non necessita di
sbiancanti chimici. E’ già bianca
Anche quest’anno la Fondazione
Gianfranco Fedrigoni, Istituto
Europeo di Storia della Carta e
delle Scienze Cartarie (Istocarta)
di Fabriano ha deciso di partecipare alla Settimana della Cultura
d’Impresa - evento nazionale molto
atteso arrivato alla XIV edizione,
promosso da Confindustria e Museimpresa (Associazione Italiana
Archivi e Musei d’Impresa), che
si svolgerà in tutta Italia nel mese
di novembre - con l’iniziativa Un
video di carta: luoghi, volti e produzione della cartiera fabrianese degli
anni ‘50. Dopo il grande successo
ottenuto nella scorsa edizione con
L’Archivio delle Cartiere Miliani
Fabriano. La Storia di una dinastia nell’Universo Carta, evento
promosso da Istocarta - che ha visto
l’apertura straordinaria dell’Archivio delle Cartiere Miliani Fabriano
al pubblico, numerosissimo - dal
10 al 20 novembre sarà possibile,
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di suo, considerata la bassa percentuale di lignina, ed ecco perché
non ingiallisce nel tempo. Ciò
riduce l’inquinamento ambientale
derivato dai componenti chimici
utilizzati nel processo tradizionale
di carta da alberi. Dal punto di vista
qualitativo occorre dire che la carta
di canapa presenta un vantaggio
anche a livello di resistenza dovuto
alle sue fibre.
Come le è venuta questa idea di
iniziare un’attività tutta sua?
Vista la mia provenienza, il Museo della Canapa mi incaricò di
informarmi su dove fosse possibile
acquistare carta di canapa e le mie
ricerche diventavano via via sempre
più interessanti.
La carta di canapa è molto difficile da reperire. A quel punto ho
pensato: e se la facessi io? Così
ho frequentato un master sulla
carta all’UniFabriano, e dopo aver
raccolto molteplici informazioni
tecniche sia sulla fibra che sul procedimento produttivo, ho provato
ad ottenere un impasto con degli
attrezzi casalinghi: un pentolone,
un frullatore ed una bacinella per
realizzare cinque fogli di carta con
l’aiuto di alcuni panni spugna, un
piccolo telaio in legno, libri per
pressare ed uno stendino. I fogli
risultanti erano belli alla vista e al
tatto, anche se la disposizione delle
fibre era piuttosto irregolare. D’al-
tronde la fibra di canapa è molto
più lunga. I miei occhi hanno riconosciuto in quei fogli un prodotto
pregiato e polifunzionale. Così ho
iniziato a pensare a come poterlo
proporre agli altri trasformando il
tutto in un’ attività.
Potrebbe svelarci qualche dettaglio del processo produttivo?
La carta si può ottenere da diversi
tipi di fibra della canapa: dal tiglio,
che è la parte più esterna e morbida
del gambo o dal canapulo, che ne
è l’interno e che ha una consistenza più legnosa. Ho trovato delle
difficoltà nel raffinare certi tipi di
fibra di canapa con i macchinari
tradizionali. La fibra della canapa
è molto più resistente rispetto a
quella da albero. Questo le conferisce sì il vantaggio di essere più
duratura negli anni, ma provoca
un allungamento nei tempi di produzione, poiché la raffinatura e la
formazione del foglio vanno fatte
con delle diverse attenzioni. A tale
scopo ho fatto costruire un macchinario per migliorare la qualità della
raffinazione della fibra.
Dove reperisce la materia prima?
Preferisco collaborare con i “canapari” locali per valorizzare
l’ideologia del km 0 e dare il mio
piccolo contributo allo sviluppo
dell’economia locale. Attualmente
non è facile reperire la fibra di
canapa in Italia, perché la sua lavo-
razione destinata al settore cartario
e tessile è andata in disuso. Il mio
è il primo laboratorio artigianale di
carta di canapa, l’unico che lavora
manualmente la fibra.
Gli oggetti che propone sono i più
svariati. Ce li descrive?
La principale produzione è destinata ai fogli e poi spazio dalle agende
a tesi complete di rilegatura con
tessuto di canapa, inviti e oggettistica per matrimoni e occasioni
particolari, ma ricevo le più svariate richieste da artisti, designer,
artigiani e piccole tipografie. Mi
piace ricevere nuove idee e proposte, lavorare creando supporti che
poi potranno essere plasmati nei
più svariati modi.
Da cosa prende ispirazione?
Ogni cosa può essere occasione
di spunto: sono una sensibile osservatrice e tutto ciò che mi crea
un’emozione innesca un flusso
energetico che trasformo in materia. Amo passeggiare nei boschi
poiché ogni volta scopro delle vere
e proprie opere d’arte naturali.
Madre natura è allo stesso tempo
arte e artista.
Questa attività ha avuto i riscontri che sperava?
Diciamo che non mi aspettavo un
così grande successo in così breve
tempo. D’altronde il mio prodotto
è completamente naturale e biodegradabile, quindi viene apprezzato
dalle realtà sensibili all’ambiente
ed in più vanta un vasto campo di
applicazione. E’ anche per questo
che il mondo della canapa è in forte
espansione. Basti considerare che
la parola canapa è fra le più cliccate
nelle ricerche on line.
Guardando al futuro, c’è qualcosa che ha in mente e che desidera
riuscire a realizzare?
Viviamo in un territorio ricchissimo di storia, tradizioni e paesaggi
meravigliosi, ma non lo stiamo
sfruttando al meglio perché non
sappiamo valorizzarlo. Ecco, io
vorrei tornare alle origini e ricreare
la filiera della canapa nella nostra
zona per offrire nuovi posti di lavo-
L'archivio Miliani in scena
con la cultura d'impresa
ancora una volta, ammirare questo
tesoro dell’Universo Carta, cuore
della storia della carta Nazionale
ed Internazionale dal XVIII secolo
e primo Archivio d’Impresa in Italia
riconosciuto “di notevole interesse
storico” il 20 luglio 1964. La novità
di questa XIV edizione è “L’impresa va in scena”, una iniziativa a
carattere nazionale che consentirà
di diffondere i valori della cultura
imprenditoriale italiana attraverso
letture e racconti recitati, realizzati
in collaborazione con prestigiosi
teatri, ma anche, come nel caso
di Istocarta, un salto indietro nel
tempo, tra carta, cartiere e cartai
della Fabriano degli anni ’50, con
l’apertura dell’Archivio che farà da
sfondo alla proiezione di un video
inedito custodito da anni nel prezioso “Fondo fototeca/videoteca”
e recentemente digitalizzato, su
richiesta di Istocarta, dall’Archivio
Nazionale del Cinema d’Impresa di
Ivrea con a u t o r i z z a z i o n e d e l
l a V i d e a s . r. l . c h e n e detiene i
diritti, e ne ha gentilmente concesso
la proiezione. Si tratta di uncortometraggio tratto da una pellicola del
1951, conservata nell’Archivio delle Cartiere: “Questi poveri stracci”,
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
regia di Ugo Fasano (1907 - 2002),
musiche di Enzo Rossellini (1908
- 1982) compositore e critico musicale, autore di numerose musiche
per il cinema (fratello del regista
Roberto Rossellini) ed immagini
di Gábor Pogány (1922 - 1999)
ungherese nazionalizzato in Italia,
direttore della fotografia a Cinecittà
(Roma). Un cortometraggio girato
all’interno delle Cartiere Miliani
Fabriano del secondo dopoguerra.
Come riportato, riguardo al cortometraggio, in un scheda/documento
- del 13 novembre 1951 - della Presidenza del Consiglio dei Ministri:
~ APPRENDISTATO IN GERMANIA
CON MOBILPRO 2016
Eurocultura sta cercando giovani
interessati a vivere e formarsi in Germania. Con il programma MobiPro
dell'ufficio di collocamento tedesco
si impara la lingua tedesca e si acquisisce professionalità attraverso
l'apprendistato in azienda a Berlino,
Foresta Nera, Paderborn, Münster e
Francoforte sull'Oder. Le posizioni
aperte riguardano diverse figure
professionali: esperto alberghiero
- hotelfachkraft (Berlino), esperto
di ristorazione - restaurantfachkraft
(Berlino), panettiere, infermiere
geriatrico - altenpfleger (Berlino),
idraulico per riscaldamento e climatizzazione - anlagenmechaniker/
innen für sanitär-, heizungs- und
klimatechnik (Paderborn), tecnico
meccatronico di refrigerazione - mechatroniker kältetechnik
(Paderborn), commerciale estero aussenhandelskaufman/frau
(Berlino, Münster)…e tante altre.
Requisiti per la partecipazione al
programma: età compresa tra i
18 e i 27 anni, cittadinanza di un
paese dell’Unione Europea, avere
almeno un diploma di qualifica
triennale, non aver già completato
un contratto di apprendistato, non
avere un diploma di laurea specialistica. Il programma prevede:
corso di lingua gratuito di circa 500
ore a Vicenza tra gennaio/febbraio
e maggio/giugno 2016, tirocinio
retribuito di 6 settimane in giugno/
luglio 2016, apprendistato di 3-3,5
anni da agosto/settembre 2016.
Per maggiori informazioni: www.
ingermania.it > APPRENDISTATO
Per ulteriori informazioni sulle
opportunità presentate o su altre
offerte, corsi, concorsi ed eventi,
rivolgetevi al Centro Informagiovani della C.M., Via Dante 268,
Fabriano - tel. 0732.695238 - fax
0732.695251 - e-mail: [email protected] - o visitate
il sito www.cadnet.marche.it/
cig. Orario di apertura: lunedì,
mercoledì, venerdì, 9:30/12:30;
martedì e giovedì, 14:30/18:00.
ro, formare delle figure professionali dall’agricoltura all’artigianato,
ma ho bisogno di trovare la formula
giusta.
“Dall’implacabile lotta attraverso
i secoli tra l’uomo e la macchina,
questo cortometraggio ne descrive
un aspetto poco conosciuto, quello
della lavorazione della carta, mettendone in risalto i pregi indiscussi
ed invidiabili della carta a mano,
vanto dell’artigianato italiano nel
mondo”.
Così la storia della impresa cartaria
fabrianese “va in scena”, tra i documenti datati dal 1782 (anno di
fondazione della Cartiere Miliani),
cimeli, strumenti per la fabbricazione della carta a mano e filigrane
artistiche dei più famosi incisori in
cera. L’iniziativa della Fondazione G. Fedrigoni Istocarta rientra
nell’articolato calendario di eventi,
attraverso il patrimonio culturale
delle imprese distribuite, dal 10 al
20 novembre 2015, sull’intero territorio nazionale. Orari di apertura:
da lunedì a venerdì 15 - 18; sabato
e domenica 15 - 19. Ingresso libero.
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>EVENTI<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
E' la scuola di Marco
Il plesso di S.Maria intitolato al giovane scomparso nel '91
di DANIELE GATTUCCI
S
abato 14 novembre alle
ore 10 si terrà la cerimonia di intitolazione della
Scuola Primaria Statale
di Santa Maria a Marco Mancini
e nell’occasione sarà consegnata
dalla Fondazione omonima l’annuale borsa di studio a due alunni
meritevoli della 5° Elementare
dell’anno scolastico 2014-2015.
L’intestazione del plesso scolastico
a questo ragazzo, prematuramente
scomparso nel 1991 a causa di una
neoplasia, è stata raggiunta dopo
oltre un anno dalla presentazione
dell’istanza da parte del presidente della Fondazione, Gianfranco
Mancini, papà di Marco, che ha
atteso l’approvazione delle delibere
da parte del Consiglio dell’Istituto
comprensivo Aldo Moro, della
Giunta Municipale, della Prefettura
e dell’Ufficio Scolastico Regionale.
“Una breve vita impossibile da
dimenticare” si legge nell’invito
preparato per l’incontro del 14
novembre. Ancora più difficile,
però, sarà obliare e omettere quanto
la Fondazione Marco Mancini, fin
dal febbraio del ’92, anno della sua
costituzione da parte della famiglia, amici, parenti, il parroco don
Alfredo Zuccatosta
e la maestra Valeria Cofani, ha donato
all’Unità Operativa di
Pediatria dell’Ospedale “Profili” e più in
generale a beneficio
dell’Ospedale e quindi
di tutta la comunità.
Dai quadri di carattere naif fiabesco della
pittrice Giuseppina
Lella, affissi sulle pareti del corridoio del
reparto che portano
una nota di colore
e vivacità ai mobili
colorati adatti all’ambiente pediatrico che
arredano i locali della Medicheria
e dell’Infermeria, oltre al carrello
attrezzato per le emergenze a servizio del reparto stesso
ma è davvero lungo
l’elenco delle attenzioni che la Fondazione
Mancini ha riservato alle
necessità dell’Ospedale
di Fabriano e il tutto
si può riassumere con
una cifra: l’investimento nella sanità locale
di oltre 600.000 mila
euro. Difficilissimo dimenticare Marco: nato
a Matelica il 12 gennaio
del 1981 e residente a Fabriano, nel
quartiere di Santa Maria, cresce tra
le cure amorevoli della famiglia,
frequentando tre anni la Materna
e un anno la scuola elementare a
Santa Maria. “Grande passione per
lo studio, voglia di imparare, carattere disponibile con tutti, lo hanno
reso benvoluto dai compagni e dal
personale docente e non”. Forte legame con la scuola “cresciuto negli
anni – sono parole dei suoi genitori - anche quando, per un destino
che nessuno poteva immaginare,
si sono presentati i primi problemi
di salute, all’inizio della quarta
Elementare. Dopo varie visite, decidemmo di far fare una tac: esito,
tumore cerebrale. Ci è crollato il
mondo addosso. Immediatamente
ricoverato in un centro specializzato a Verona, viene operato. Nonostante l’intervento,
perfettamente riuscito,
torniamo a casa con
la consapevolezza di
affrontare terapie indispensabili e comunque
carichi di speranza. Inizialmente, viene inserito in un protocollo di
chemioterapia al Salesi
di Ancona e successivamente sottoposto a
radioterapia all’Ospedale Regina Margherita
di Torino. A settembre, anche se
fisicamente debilitato, riesce soddisfatto a tornare in aula. Purtroppo,
per un brevissimo periodo, perché
il male si ripresenta e a quel punto
le speranze di guarigione sono
pressoché svanite. Lotta con tutte
le sue forze, fino al 10 novembre,
poi deve arrendersi. Desiderosi di
onorare la morte di Marco, le persone che da anni si impegnano per
la Fondazione hanno fortemente
sperato che gli venisse intitolata
la scuola che ha frequentato con
amore. Oggi il traguardo è raggiunto, il ringraziamento sincero
va a tutte le istituzioni ed autorità
che hanno accolto positivamente la
nostra richiesta”.
Gruppo
Micologico:
i funghi
domenicali
Il Gruppo Micologico Naturalistico
Fabrianese, presso la propria sede sita
in via Mamiani 43, stesso ingresso del
locale gruppo Avis, si ritroverà lunedì 16
novembre alle ore 21 e tutti i successivi
lunedì di novembre per discutere sul
raccolto di fine settimana con esperti
micologi allo scopo di conoscere nuove
specie di funghi e altri amici con cui
condividere gli stessi interessi.
Tutti sono invitati a portare esemplari
fungini e partecipare a detto appuntamento che rappresenta un’importante
occasione di promozione e prevenzione
della locale sicurezza tossicologica e, in
special modo, quanti sono già possessori di tesserino per la raccolta.
Per qualsiasi chiarimento e/o ulteriore
informazionecontattare David Monno
393-2351701, Sandro Morettini 3483985622 o Gruppo Micologico Fabrianese su facebook.
I nostri bambini
crescono bene
con poche cose
Venerdì 20 novembre dalle ore 21 alle
22.30 conversazione a tema tenuta
dal pedagogista dott. Paolo Cingolani
presso il centro per l’infanzia Fantaghirò
sull’argomento “I nostri bambini crescono meglio se non hanno tutto, troppo e
troppo presto”. L’ingresso libero, ma
dietro prenotazione.
Il primo ciclo di "VoltaPagina"
Ritorna la Sinfonica,
termina parlando di Giuseppe Berto spazio a Beethoven
Gli organizzatori degli incontri
culturali, presso l’Oratorio del
Gonfalone, chiudono sabato 14
novembre alle ore 18 il primo
ciclo della rassegna di scrittori che
sono stati una voce alta nell’Italia
del Novecento. Per questo appuntamento è stato invitato il prof.
Alessandro Cartoni, scrittore di
stimolanti racconti di vita quotidiana pubblicati in diverse antologie dove ha vinto alcuni premi,
il suo più noto lavoro editoriale è
il libro, in parte autobiografico,
“Io sono la nemesi”, Editore Perrone. Il curatore degli incontri di
“VoltaPagina”, Paolo Gionchetti
ringrazia pubblicamente i relatori
che hanno presenziato i sette appuntamenti, coinvolgendo con la
loro professionalità i partecipanti,
catturando la loro attenzione alla
riscoperta di scrittori che sono stati
eccellenti pensatori e filosofi della
cultura italiana. Alessandro Cartoni
illustrerà ed analizzerà la figura di
Giuseppe Berto (1914-1978), autore di molti romanzi come “Il cielo è
rosso” che nel 1948 vinse il Premio
Firenze per la letteratura, assegnato da una giuria di alto livello di
cui faceva parte anche Eugenio
Montale. Questo scrittore, oggi,
può essere annoverato nella folta
schiera degli scrittori dimenticati
o volutamente rimossi dalla cultura
ufficiale, perché in pochi conoscono l’opera di Giuseppe Berto, che
comprende una vasta produzione
letteraria e cinematografica di alto
livello. L’attività di “VoltaPagina”
si concluderà nel mese di dicembre.
Sandro Tiberi
Tra cinema
e immigrazione
Venerdì 13 novembre per l’appuntamento
“Cinema e immigrazione” è prevista alle ore
20.30 presso la biblioteca multimediale di
Fabriano una serata propedeutica alla Giornata internazionale contro la violenza sulla
donna del 25 novembre con un film inerente
la tematica: la storia di una madre che fugge
dalla guerra in cerca di un rifugio per sé e
per il suo bambino. La guida alla visione del
film sarà a cura di Cesare Ramazzotti. Interverrà sul tema “immigrazione” Chiara Rossi,
coordinatrice del progetto Sprar “Ancona
Provincia d’asilo” ampliamento di Fabriano.
13 eventi.indd 2
Venerdì 20 novembre, alle ore
21.15, al Teatro Gentile riparte
la stagione sinfonica all’insegna
del pianoforte. Ma se ci si era
lasciati con l’integrale dei lavori
con orchestra di Rachmaninov
e la sua lussureggiante scrittura
strumentale, questa volta il ciclo,
suddiviso in due appuntamenti,
riguarda niente po’ po’ di meno che
i cinque concerti di Beethoven. Anche in questa occasione il direttore
della Filarmonica Marchigiana sarà
Federico Mondelci (foto), grande
sassofonista e particolarmente a
suo agio quando si tratta di far dialogare orchestra e solista. Sempre proseguendo
nell’esercizio dialettico
delle analogie e delle
differenze, se nel caso di
Rachmaninov i pianisti
erano tutti uomini non
italiani, per i concerti
di Beethoven ci saranno
invece tutte giovani ed
affermate concertiste
connazionali. Si tratta, per questa
occasione, di Leonora Armellini e
Gloria Campaner le quali eseguiranno, rispettivamente, l’una il 2° e
il 4° concerto e l’altra il 5°, meglio
noto come “Imperatore”. Quasi a
voler complicare le già poco lineari
cronologie compositive di tanti musicisti, c’è da dire che il concerto n.
2 in si bemolle maggiore op.19 è
stato in realtà concepito precedentemente (1794) al n.1 op.15 (1798)
ma poi pubblicato successivamente
allo stesso (1801). Ci troviamo di
fronte, col 2°, ad un lavoro tipico
del periodo giovanile di Beethoven
il quale, in una lettera all’editore
Breitkopf & Härtel di Lipsia, lo
definisce “uno dei miei primi concerti che, ovviamente, non è una
delle mie migliori composizioni”.
Caratteristiche salienti sono uno
spiccato virtuosismo fatto di rapide
e brillanti figurazioni ed un assetto
sostanzialmente coincidente col
modello del concerto del periodo
classico, con un evidente debito
allo stile haydniano. Il concerto
n. 4 il sol maggiore op.58 (1806),
invece, rappresenta un effettivo
salto in avanti – rispetto ai primi
tre - quanto a concezione formale
e scrittura pianistica, molto più
costruita sull’accordalità. Non c’è
la tradizionale esposizione orchestrale dei
temi – tipica della forma sonata classica – ma
è subito il pianoforte
ad entrare in gioco e a
dettare l’agenda sonora
secondo una prospettiva di diffusa serenità,
con la significativa sospensione espressiva
costituita dalle concentrazioni
frastiche del secondo movimento
“Andante con moto”. Con il n. 5 in
mi bemolle maggiore op.73 (1809),
associato successivamente all’epiteto “Imperatore”, Beethoven
chiude l’esperienza del concerto
per pianoforte e lo fa nella maniera
più magniloquente e definitiva. La
permanente tensione fra il solo e
il tutti del primo movimento, la
soavità melodica dell’ “Adagio un
poco mosso” e la baldanza del rondò finale costituiscono un blocco
strutturalmente coeso che emana
fasci di luminosità timbrica e senso
di grandiosità.
Emilio Procaccini
11/11/15 11.18
14
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
>CULTURA
"Città di Fabriano":
pronte le terne
dei finalisti
e il riconoscimento
premio speciale
alla carriera
Luca Carboni,
amico della poesia
U
di GIGLIOLA MARINELLI
n evento molto atteso per sabato 12 dicembre con
l’VIII° edizione del Premio Nazionale di Narrativa
e Poesia “Città di Fabriano” indetto dalla Fondazione Carifac e dal presidente Marco Ottaviani, con il
patrocinio del Comune di Fabriano ed il contributo dell’associazione “La Città del Libro”. Importante il ruolo dello staff
comunicazione scelto dal direttore del premio, il giornalista
e scrittore Alessandro Moscè, che nella visione sinergica del
premio ha voluto accanto a sé l’emittente radiofonica Radio
Gold Fabriano quale media partner ufficiale dell’evento e
il conduttore di Rai Uno Paolo Notari. Come ogni anno il
premio si avvale di una giuria popolare di 30 persone che
leggono i libri degli autori finalisti e votano il vincitore unico.
Quest’anno i finalisti della sezione Poesia sono: Eliza Macadan con Anestesia delle nevi (La Vita Felice, Milano 2015);
Giancarlo Pontiggia con Origini (Interlinea, Novara 2015)
e Giancarlo Sissa con Autoritratto (Ancona, peQuod 2015).
Giuseppe Prezzolini (nella
foto) è stato al centro dell’iniziativa “VoltaPagina” di
sabato 24 ottobre. Un’analisi
dettagliata di Gian Pietro Simonetti ha permesso, ad un
pubblico molto numeroso, di
approfondire una pietra miliare del ‘900 italiano. Di primo acchito lo si ricorda per i
suoi molteplici rapporti con
alcune delle riviste più note
e autorevoli del '900, grazie
alle quali riuscì a diffondere
idee e notizie relative ad ogni
campo della cultura. Scrittore ed editore dal forte spirito
critico partecipò con grande
fermento al dibattito culturale del primo novecento. Fu
animatore indiscusso della
rivista “Leonardo” fondata
nel 1903 dal suo amico Giovanni Papini. Si firmava con
lo pseudonimo di Giuliano il
Sofista e insieme all’amico
scelse i collaboratori del periodico, sulla base di rapporti
intellettuali o di amicizia; alcuni di questi furono Emilio
Cecchi, Giuseppe Antonio
Borghese, Ardengo Soffici,
Mario Calderoni e Giovanni
Vailati. Con Papini definì
anche la storia della rivista
in tre fasi: la prima di stretto
rapporto con letterati e artisti, una seconda di vicinanza
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Per la Narrativa il vincitore unico è Paolo Lagazzi con Light
stone (Passigli, Firenze 2015). In otto anni il premio ha donato alla città all’incirca 2.000 libri contribuendo moltissimo
all’incremento della lettura tra i giovani studenti delle scuole
fabrianesi. Membri della giuria popolare sono ragazzi, adulti,
pensionati. La giuria tecnica è composta da Alessandro Moscè
(direttore del premio); Alberto Bertoni (docente universitario
di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea a Bologna);
Giulia Massini (scrittrice) e Umberto Piersanti (presidente
della giuria, poeta e docente universitario di Sociologia della
letteratura a Urbino). Il premio alla carriera, quest’anno, è un
riconoscimento speciale ad un amico della poesia: il cantautore bolognese Luca Carboni, da mesi in testa alle classifiche
di gradimento con il suo ultimo disco Pop up, presente in
altissima rotazione nei palinsesti di tutte le radio nazionali
e locali. Il nuovo lavoro di Carboni è stato in parte ispirato
dalla poetessa polacca, Premio Nobel, Wislawa Szymborska.
In passato ha citato nei testi delle canzoni versi di Neruda e
Prévert. A Bologna ha conosciuto Roberto Roversi, poeta di
primo piano che collaborò a lungo con Lucio Dalla. Grande
attesa per Luca Carboni, le cui comparse in televisione degli
ultimi tempi hanno accresciuto la notorietà del personaggio
con in particolare con il singolo Luca lo stesso sta ottenendo
un riscontro enorme di pubblico. Ha dichiarato Luca Carboni: “Sono molto contento di questo premio e verrò a dire
che mi considero un figlio del mio tempo. L’ultimo lavoro è
anche un omaggio alla poesia che ho sempre letto con attenzione. Credo alla naturalezza della scrittura e della musica.
Le tracce, nei miei brani, hanno assunto un loro percorso
coerente che oggi mi riportano agli inizi, agli splendidi anni
Ottanta in cui ho incominciato la mia carriera di cantautore.
Attraverso il sentimento racconto storie, proprio come fanno
i poeti”. Altri premi alla carriera del “Città di Fabriano”, nel
corso degli anni, sono andati ad Alberto Bevilacqua, Dacia
Maraini, Vincenzo Cerami, Francesco Guccini e Mogol. La
cerimonia del premio avrà luogo sabato 12 dicembre presso
la Biblioteca Multimediale alle 17.30 con ingresso aperto a
tutta la cittadinanza.
Il fermento culturale di Prezzolini
Nell'iniziativa "VoltaPagina" il pensiero rivoluzionario dello scrittore
con logici, matematici
e filosofi, una terza con
gli occultisti. In tutte e
tre le fasi comunque il
gruppo degli intellettuali
della rivista si poneva
come avanguardia, come
“partito intellettuale”,
come un’elite culturale
e politica che in nome
di un forte attivismo e
militantismo ambiva al
risveglio della borghesia
italiana. L’ideologia di
fondo era nazionalista in
contrasto con il pensiero
democratico-liberale e
socialista, ma l’aspetto
di gran lunga più interessante di “Leonardo” era
legato alla fase pragmatista
e all’introduzione in Italia
delle nuove filosofie di Peirce e James. Importante dire
che questa rivista apportò
alcuni caratteri di novità che
furono poi tipici di tutte le
avanguardie novecentesche,
come la tendenza al gruppo e
al movimento, al manifesto e
alla dichiarazione program-
matica, e all’idea del giornale come strumento pubblicistico e organizzativo, veicolo
principale per l’agitazione
delle idee. L’impegno intellettuale degli animatori
di “Leonardo” si orientava
nel senso della missione
nazionale, del trionfo del definitivo “regno dello spirito”,
dell’importanza delle élites
e delle minoranze aristocratiche, individualistiche
e dominatrici. La storia
della rivista si concluse
improvvisamente nell’agosto del 1907, forse a
causa di una certa stanchezza dovuta al costante
sforzo di rispondere alle
aspettative del pubblico,
o forse per la perdita di
fiducia nella capacità di
incidere sulla realtà e
di risvegliare gli animi.
L’epilogo di “Leonardo”,
non placò l’entusiasmo
che aveva animato i padri fondatori, tanto che
nel dicembre del 1908
uscirà il primo numero
di “La Voce”. A differenza
della periodicità altalenante del Leonardo, la nuova
esperienza editoriale avrà
regolare cadenza settimanale
cosa che permetterà loro di
intrattenere con i lettori un
dialogo più continuativo
rispetto a quanto facevano in
precedenza. Nel movimento
vociano Prezzolini rappre-
sentò l'elemento coesivo e
direttivo delle varie tendenze
che vi confluivano e si dimostrò, anche in tale contesto,
critico intelligente e scrupoloso organizzatore culturale.
Dal 1903 al 1906 collaborò
con la rivista “Il regno” di
stampo nazionalista e nel
1904 scrisse la prefazionemanifesto della nuova rivista
“Hermes” di Enrico Corradini dalla quale emergono
fortemente un certo paganesimo e dannunzianesimo.
Allo scoppio della guerra
Prezzolini si arruolò volontario come istruttore delle
truppe e dopo la disfatta di
Caporetto chiese di andare al
fronte schierandosi in prima
linea sul monte Grappa e
sul Piave. Nel settembre
del 1922 scrisse una lettera
pubblicata su La Rivoluzione liberale, ipotizzando una
Società degli Apoti, cioè di
individui liberi, che non se
la danno a bere, che si sottraggono al “tumulto delle
forze in gioco per chiarire
le idee, per far risaltare i
valori, per salvare sopra le
lotte, un patrimonio ideale,
perché possa tornare a dare
frutti nei tempi futuri”. Da
questa lettera scaturì un dibattito che coinvolse anche
Piero Gobetti, direttore della
rivista e don Luigi Sturzo.
Collaborò dal dicembre del
1945 anche con il quotidiano romano “Il Tempo” e
nel 1950 fu uno dei primi
collaboratori del nuovo periodico “Il Borghese” di Leo
Longanesi. Nel 1955 dopo
25 anni di permanenza negli
Stati Uniti tornò in Italia e
iniziò la collaborazione con
“La Nazione” e “Il Resto del
Carlino”. Possiamo dunque
affermare che il percorso
intellettuale di Prezzolini
attraversò tutto il Novecento,
artefice di un pensiero rivoluzionario è stato definito
un modello di nomadismo
ideologico in una costante
mobilità di posizioni tra
spregiudicatezza e radicalismo. Freelance della cultura
italiana si impegnò assiduamente e con instancabile
volontà per il rinnovamento
di essa, producendo ideeforza capaci di determinare
la realtà.
Chiara Tiberi
11/11/15 11.21
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L'Azione 14 novembre 2015
AnteprimA
Il corsaro
non ha eredi
Pasolini
e la sua originalità
Zig zaG
Fontanella
e la notte
adolescente
ClessidrA
Il pugile
di Pent
Mondo artE
La fede dell'Italia
in immagini
Grillo
parlantE
Novant'anni
di cultura
per i ragazzi
ArchiviO
Agenda di libri
e di mostre
A quarant'anni dalla morte
Pier Paolo Pasolini rimane
un intellettuale inimitabile
AnteprimA
Alessandro Moscè
P
ier Paolo Pasolini è diventato un logo, un’epica
figura di cui in molti
cercano di appropriarsi come
detentori di un sapere, come
eredi di un certo modo di scrivere e soprattutto di pensare. Il
2 novembre si è commemorata
la data dell’uccisione, avvenuta
all’idroscalo di Ostia nel 1975, in
circostanze mai del tutto chiarite. Il tragico episodio ha contribuito a far accrescere in modo
vertiginoso il fascino oscuro
del poeta, fino a trascendere,
colpevolmente, la portata della
duttilità del più grande intellettuale del Novecento italiano.
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Lo sappiamo bene che Pasolini
è stato molte cose di notevole
levatura: narratore, poeta,
saggista, sociologo, pedagogo,
cineasta. Quello che non è stato
detto è che non ha lasciato una
traccia seguita amorevolmente
da altri, che non fossero epigoni
o scrittori suggestionati dal
gusto effimero dell’idolatria.
Nessuno ha più indagato con
passione e anima, nessuno
ha più studiato la mutazione
antropologica degli italiani,
come fosse sufficiente ciò che
ha detto Pasolini quarant’anni
fa per replicare la sua profezia.
Leggo di Roberto Saviano come
possibile figlio all’altezza di quel
mondo letterario contaminato
con la cronaca, con la denuncia.
Non credo che sia così. Saviano è
un uomo coraggioso che segnala
la criminalità organizzata e ne
coglie le dinamiche. La sua è
una notificazione appropriata
ma che non implica altro che
il documentarsi sul fenomeno
camorra e il trascriverne i dati.
Pasolini andava oltre. Dietro di
lui c’era il marxismo, il comunismo, una religiosità laica, l’essere reazionario, antimodernista,
decadente, lirico. Pasolini era,
soprattutto, un poeta. Saviano
non lo sarà mai. Anche il cinema
sublime che oggi riscopriamo
più che mai, ha delle tonalità
poetiche straordinarie. Si pensi
ad Accattone (1961); a Mamma
Roma (1962); a La ricotta (1963); a Il
Vangelo secondo Matteo (1964); ad
Uccellacci e uccellini (1966). E alla
poesia dedicata alla madre, da
Poesie in forma di rosa (Garzanti
1964): “E’ difficile dire con parole
di figlio / ciò a cui nel cuore ben
poco assomiglio. / Tu sei la sola
al mondo che sa, del mio cuore,
/ ciò che è stato sempre, prima
d’ogni altro amore. / Per questo
devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere: / è dentro la tua grazia
che nasce la mia angoscia. /
Sei insostituibile. Per questo è
dannata / alla solitudine la vita
che mi hai data. / E non voglio
esser solo. Ho un’infinita fame
/ d’amore, dell’amore di corpi
senza anima. / Perché l’anima
è in te, sei tu, ma tu / sei mia
madre e il tuo amore è la mia
schiavitù: / ho passato l’infanzia
schiavo di questo senso / alto,
irrimediabile, di un impegno
immenso. / Era l’unico modo
per sentire la vita, / l’unica
tinta, l’unica forma: ora è finita.
/ Sopravviviamo: ed è la confusione di una vita rinata fuori
dalla ragione. / Ti supplico, ah,
ti supplico: non voler morire. /
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…”. Roberto Saviano
non scriverebbe mai un testo
così atroce e dolce, assoluto
e irredimibile. La verità è che
Pasolini ha scritto come ha
vissuto, si è “compromesso” con
la vita. E lo ha fatto con il corpo,
sempre. Ne discutevo tempo fa
con il narratore e poeta Roberto
Pazzi, il quale rimarcava, in un
puntuale intervento sul “Quotidiano Nazionale”, la volontà
di Pasolini. “Nessuno coniuga
la verità intellettuale affermata
alla verifica della carne, conqui-
stata sul campo”. Pasolini, appunto, giocava una partita. E la
metafora calcistica gli si addice
molto, perché è stato anche un
ottimo giocatore. Lo chiamavano Stukas, per la velocità delle
sue progressioni sulla fascia che
lo facevano assomigliare all’ala
Biavati del grande Bologna,
“lo squadrone che tremare il
mondo fa”. Pasolini era corsaro
perché la rappresentazione della realtà ha bisogno di emozioni,
dell’intelligenza delle emozioni,
non solo della registrazione di
fatti. In Italia manca questo:
tra i retaggi dell’ideologia e
la cultura d’intrattenimento,
nessuno ha più studiato per
scrivere. Né vissuto abbastanza
per consegnare un’esperienza
emotiva alla letteratura. Ci si è
accontentati dei salotti buoni,
delle comparse in tv, nei talk
show, di percezioni collettive,
filtrate. I grandi conflitti della
civiltà sono stati per lo più
lasciati in mano alla politica di
basso conio e agli opinionisti
dello star sistem, giornalisti e
perfino cantanti. L’Italia ne ha
pagato il dazio. Pier Pasolini non
ha eredi perché nessuno lo ha
profondamente riconosciuto
e troppi lo hanno malamente
imitato, replicandolo senza
alcuna originalità.
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L'Azione 14 novembre 2015
a cura di Alessandro Moscè
L'adolescenza e la notte
L
uigi Fontanella vive tra
Long Island, New York e
Firenze. Poeta e docente
universitario negli Stati Uniti,
attualmente insegna Italianistica alla State University di
New York a Stony Brook. Nei
suoi testi ha spesso inglobato
il senso del ricordo e la trama
del sogno che riporta al ricordo
stesso. Un vortice emozionale
nel quale diffondere una vicenda personale con il piacere
di trarre conclusioni, di fare
bilanci. I suoi versi sono dunque
lo specchio dell’anima portatrice di un’esperienza, il pathos
dell’uomo che fa dei sentimenti
un cronometro di misurazione.
L’adolescenza e la notte (Passigli
2015, Premio Pascoli e Premio
Giuria-Viareggio) è una raccolta
ben calibrata dove la conferma
dei presupposti menzionati si
riscontra pagina dopo pagina.
Come scrive Paolo Lagazzi, l’adolescenza e la notte sono “un
dittico le cui ante si richiamano
a vicenda come due famiglie
d’immagini diverse e affini,
come due paesaggi sospesi e
fluttuanti tra realtà e sogni, fra
la lucidità e le brume della memoria”. L’età giovanile appare
il cerchio concentrico nel quale
far ruotare le vibrazioni memoriali, ma anche un elemento
primordiale dove far confluire il
sentimento intoccabile, infinito,
dunque presente più che mai.
Fontanella conserva una per-
U
cezione innocente,
decisamente specchiata, un continuum
che collega il passato, il suo passato,
con la riscoperta del
mito adolescenziale,
un’eco che non si
spegne e che sigilla
la verità di ciò che si
è stati. “Non sono mai
entrato nella vita. /
Mai appartenuto a
qualcuno. Storie /
che giungevano al
termine, al punto /
verticale della fine.
Ma mi commuovo
/ per un nonnulla, l’adolescenza / è
assoluta ed eterna
/ è l’unica cosa che
resta”. Viene ricomposto un mosaico, si
setacciano fotogrammi e si collocano le
tessere al posto giusto perché il
tutto risulti “composto e fermo”.
Niente è transitorio, effimero, o
consolatorio. Il poeta “afferra”
nient’altro che se stesso e il suo
vivere in un segreto dicibile.
Il lettore saprà riconoscere
un’attenzione che lo riguarda,
perché le adolescenze e le notti
si assomigliano, trasformandosi
in archetipi. E’ nel processo di
identificazione proustiana che
questi versi colpiscono, nello
strumento ottico che fa emergere l’io dal buio delle dimenti-
n incontro casuale, un’amicizia
disperata e destinata ad esaurirsi in pochi giorni. Un’intesa
tra chi assorbe il dolore dell’esistenza
e il tentativo di non farsi consumare
da vicissitudini succedutesi troppo
rapidamente. Nel romanzo di Sergio
Pent I muscoli di Maciste (Bompiani 2015)
le cose potrebbero precipitare da un momento all’altro. Vito fa il pugile ma non
è mai riuscito ad entrare nel novero dei
professionisti. Il suo idolo è il grande Nino
Benvenuti che gli ha regalato un paradenti,
ma ogni volta che infila i guantoni la paura
gli morde le mani e gli avversari hanno la
meglio. A quarant’anni passati Vito si è
ingrassato e non sale più sul ring. Decide di
partire in treno da un paesino del sud dove
tutto è incolore per cercare fortuna nella boxe
a Torino. Durante il viaggio si confida con un
passeggero che sta cercando di dimenticare
Zig zaG
Alessandro Moscè
Luigi Fontanella
tra il senso del ricordo
e la trama del sogno
canze. Il lettore si serve dunque
di parole esattamente come il
poeta, nell’immedesimazione
scandita in quel vortice emozionale al quale si alludeva. Tornano gli odori, i morti, le estati,
le date, le persone radunate in
una conviviale: Luigi Fontanella
rivive una seconda volta la sua
età anagrafica migliore conquistando spazi e tempi (“Già
allora questa fretta / che uccide
come una pietra / schiacciata sul
petto. I sogni / non si spezzano,
ClessidrA
Elisabetta Monti
La sfida sul ring
nella Torino agostana
Sergio Pent
racconta la solidarietà tra uomini soli
la tragedia della scomparsa della sua
donna, avvenuta nientemeno che per un colpo di
pistola sparato accidentalmente. I due si ritroveranno spalla a
spalla a lottare, ognuno con lo scopo, più o meno consapevole,
di sconfiggere la depressione, di ribellarsi al destino avverso. L’io
narrante si ferma a guardare più volte il pugile che ha invitato
a casa e in quel volto riconosce il suo stesso orgoglio ferito: “Era
la prima volta che mi riavvicinavo al nostro letto. Forse Vito era
stato l’alibi per superare l’angoscia del ritorno, per fornire una
giustificazione al distacco che non è mai stato l’addio del rancore, ma la paura che, non trovandoti più lì accanto, anch’io sarei
svanito. Così, tra lunghe fughe e soffocanti tentativi di ritorno,
avevo cercato la strada tortuosa dei sogni nella cameretta dove lui
ronfava tranquillo, recuperando l’energia necessaria a manifestare
in vita il suo sogno”. Il sogno di essere protagonista, di diventare
un pugile finalmente conosciuto, imbattibile, che vince una gara
dopo l’altra e che va in televisione. Il sogno di risalire la china, di
far parlare di sé. E infine quel treno, l’Intercity per Bari annunciato
dall’altoparlante. Vito se ne va senza aver trovato comprensione, sapendo che si cerca di raggiungere un posto il più lontano
possibile, ma consapevoli che prima o poi si deve fare la valigia
e tornare a casa. “Non era un ideale saluto di buon ritorno, certo,
ma in quel momento di stanchezza improvvisa e senza pensieri,
decisi che mi poteva andare bene”. Vito si batte di fronte alla sta-
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non possono / spaccarsi così,
in una stretta / improvvisa che
lascia fuori / gli occhi”). E nella
notte, nell’oscurità, le cose appaiono rivisitate oniricamente.
Una notte abbandonata in un
abitacolo, tra la penombra di
vecchi mobili, nello scompartimento di un treno, tra i libri,
tra storie comuni che si fermano
davanti ad una porta socchiusa,
pronte per essere avvolte, svela-
te, accompagnate da
una melodica nenia.
“Sorella Notte, / Madre
notte: / Notte mente e
niente / di tutti i miei
pensieri”. Non manca la visionarietà del
poeta quando la notte
si fa “lieve ballerina”,
volatile tra i “bianchi vapori”: “Acquietarsi infine
/ sottrarsi almeno per un
breve intervallo / da ogni male,
libero volare / assottigliarsi gradualmente / fino a svanire nel
buio, essere / tu il buio, il buio
assoluto”. Fontanella prosegue
con versi sincopati, teneri, in
una sincerità dichiarativa che
non fa mai difetto. La notte,
come l’adolescenza, sorprende,
scava, confonde, sfida. Ma in
fondo, ci è teneramente amica,
come la voce pacata e limpida
che non sa sfuggirle.
zione di Porta Nuova, forse perché gli è scattato quel meccanismo
di autodifesa necessario a sopravvivere. Propone ad un giovane
tunisino tre round di tre minuti ciascuno nell’acciottolato di un
giardino pubblico. Le mani martellano stancamente, il suo diretto
non funziona, come gli assalti a testa bassa, finché non arriva la
polizia a sirene spiegate e il pubblico d’occasione sparisce nelle
vie laterali. La combinazione di pugni al petto e ai fianchi con la
resistenza e il contrattacco colpo su colpo, sono, di fatto, il sunto
del romanzo, la metafora di questa vicenda animata dall’istinto
animale più che dalla ragione di chi sgomita per farsi largo. Sergio
Pent ha una scrittura brillante, cadenzata, dove come altre volte
gli è capitato, due uomini si fronteggiano intrepidamente, si capiscono e si incoraggiano. C’è sempre qualcosa di irrisolto che li
accomuna. I protagonisti di Pent si raccontano senza peli sulla
lingua e con una nitidezza che scioglie i nodi al pettine. Il dialogo
e la solidarietà costituiscono il salvacondotto di un triste, anonimo
ferragosto torinese. “Tutto quello che appartiene al passato ha una
luce diversa. Quando si sentono gli anni in tasca non ci sono limiti
ai voli di fantasia. Da bambini e da ragazzi accumuliamo tutte le
illusioni che poi diventeranno ricordi quando avremo preso le
misure piuttosto scarse della nostra vita”. Il tempo dei ricordi e il
tempo delle abitudini si incrociano continuamente. E allora non
bastano più i muscoli di Maciste a salvarci, come nessun sorriso
di compiacimento.
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L'Azione 14 novembre 2015
La fede
in immagini
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Mondo artE
Giampiero Donnini
E'
noto che nel XIII e nel XIV secolo l'Italia era un paese non solo pullulante
di abili artigiani, signorotti dispotici, condottieri feroci, poeti e artisti di
altissimo livello, ma anche di un numero impressionante di santi e di
beati. In particolare nell'Umbria e nelle Marche a molte decine di uomini
e donne dalla santa esistenza furono attribuiti poteri taumaturgici e fu dedicato
un culto spontaneo. I beati Clemente da Osimo, Margherita da Cortona, Pelingotto
da Urbino, Corrado da Offida, Giovanna da Orvieto, Angela da Foligno e Chiara da
Montefalco, tutti passati a miglior vita tra il 1290 e il 1310, rappresentano, insieme
al grande Nicola da Tolentino, soltanto una generazione di questa particolare
categoria. Una categoria di santi che (fatto salvo Nicola) furono acclamati solo dai
propri devoti che accorrevano alle loro tombe implorando e spesso ottenendo aiuto.
Dal canto suo la Chiesa non incoraggiava affatto questi culti spontanei. Essi erano
troppo frequenti per non far nascere il sospetto di fantasticherie, di fanatismi, se
non di imbrogli. Si guardava pertanto con diffidenza al sorgere dei nuovi culti, attendendo segni più concreti e inequivocabili di santità. E' tipico a questo riguardo
che tocchi spesso a un laico, testimone di miracoli e membro autorevole
della cittadinanza, richiamare la comunità religiosa a una maggior considerazione
per il defunto confratello. Tale situazione si proiettava, di riflesso, anche sull'evolversi dell'iconografia dei santi italiani del '200 e del '300. A parte il caso eccezionale
di Francesco d'Assisi, di cui si cominciavano a rappresentare i miracoli non appena
il suo nome fu iscritto nell'albo dei santi, a soli due anni dalla morte, passavano
in genere alcuni decenni prima che gli episodi di una santa leggenda venissero
“pubblicati” in una pala d'altare o sulle pareti di una chiesa. La comparsa degli exvoto era di solito quasi immediata. Nel caso di Nicola da Tolentino, ad esempio, si
hanno notizie di immagini devote fin dall'anno della sua morte. Ma si trattava pur
sempre di dipinti che visualizzavano la sola figura del santo, una sorta di sostituto
a cui rivolgere le istanze di guarigione e di aiuto. L'esposizione di miracoli, invece,
ufficializzava in qualche modo il culto e assumeva una specie di testimonianza
documentaria. Di Chiara d'Assisi, morta nel 1253 e canonizzata due anni dopo, la
prima “biografia” dipinta, sembra essere la grande tavola tuttora esistente nella
chiesa assisiana a lei dedicata, datata 1283. I miracoli di S. Antonio Novello, morto
nel 1309, furono tradotti in pittura solo nel 1329 da Simone Martini. A Margherita
da Cortona, morta nel 1297, venne dedicata una pala d'altare verso il 1320 con
storie della sua vita. La celebre immagine della Beata Umiltà fu dipinta da Pietro
Lorenzetti agli inizi degli anni Trenta, ovvero una ventina di anni dopo la morte,
avvenuta nel 1310. Tempi più lunghi richiedeva di solito la realizzazione di una
decorazione su scala monumentale. Gli affreschi della cappella dov'era seppellita
H
o un sito web dai primi anni Duemila e
l’ho aggiornato con continuità per qualche anno. Poi gli impegni e la difficoltà
di comunicare in modo reale al mondo-web
dato l’eccesso di informazione e di interessi
del pubblico, soprattutto su argomenti a effetto
come le ricette (donne tante) e la musica (giovani
tanti) mi hanno fatto desistere. Da venti giorni
però mi sono riaffacciato sul panorama della
rete, anche se nel frattempo avevo continuato
a scrivere su siti dei settori che mi interessano.
Ho aperto così un blog, “sito dinamico” dicesi:
http://lnx.cartoonword.it/wp/. E ho ripreso a
scrivere e postare immagini e link per chi vuole
cercare in rete qualcosa di diverso. Ma amici
esperti dell’argomento mi hanno detto che i
tempi sono cambiati: se non colleghi il blog con
uno o più social network… il tutto serve a poco!
E allora dai al social. Mi resta tempo per scrivere
e disegnare per me? Beh, questo è per dire che
comunque con un blog-social di oggi si può
parlare a molta più gente di quanta si potesse
raggiungere qualche anno fa. E oggi che scrivo,
28 ottobre 2015, è stata l’occasione perché io comunicassi un genetliaco importante nella storia
della letteratura per ragazzi e non solo. 90anni fa
nasceva Domenico Volpi, mitico direttore di un
mitico giornale per ragazzi (1937-1968), “Il Vittorioso”. Erano altri tempi, qualcuno dirà. Oggi i
ragazzi non leggono più giornalini ma giocano con
Facebook e smarty. Male per loro. Forse credono
di divertirsi di più - almeno così gli hanno detto
che sarebbe stato –, invece non sanno di perdersi
la ricchezza della vita di quegli anni, di perdersi
informazioni culturali e ludiche di crescita da
mettere in zavorra per gli anni a venire. Ma tant’è,
non mi piace fare “la cassandra”. I tempi sono
questi e i tempi vadano. Voglio solo ricordare
quel giornale che ha dato i natali professionali
a tantissimi scrittori-sceneggiatori-disegnatori
che hanno fatto un'epoca, e dei quali alcuni (i
più giovani di allora) sono ancora sulla braccia.
17 PROSP.indd 1
Santa Chiara di Simone Martini, Assisi, basilica S. Francesco
Chiara da Montefalco, scomparsa nel 1308, furono dipinti nel 1333, mentre il ciclo
di pitture murali dedicato a Francesca Romana nel convento di Torre de' Specchi
a Roma venne realizzato nel 1469, ventinove anni dopo la morte della santa. E la
beata Giovanna da Signa, scomparsa nel 1307, solo nel 1441 venne onorata con un
ciclo di affreschi.
Il grillo parlantE
Renato Ciavola
Novant'anni di cultura
per i ragazzi
Domenico Volpi, dal Vittorioso in poi
Ricordo, fra “i vecchi”, Gianluigi Bonelli, il
padre di Sergio Bonelli (patron della Bonelli
Editore scomparso quattro anni fa) e inventore del sempreverde Tex degli amanti del
fumetto. Gianluigi iniziò proprio sul “Vittorioso”, ed era in amicizia con Domenico
Volpi (Menico, per i giovani lettori). Menico
ha continuato poi l’amicizia con Sergio. Ma
sul “Il Vittorioso” hanno scritto (e lavorato,
pagati insomma!), persone insospettabili…
Umberto Eco, ad esempio.
Volpi ha diretto un altro importante giornale
ludico-educativo per bambini, “La Giostra”,
chiuso solo qualche anno fa per essere
trasformato in un altro prodotto editoriale.
Ha inoltre scritto molti libri per ragazzi e
per la scuola, e il suo interesse-esperienza
per i fumetti è stato così notevole che ha
raccolto tutto in uno dei primissimi libri
che permettono l’uso didattico del fumetto:
“Didattica dei Fumetti”, La Scuola, Brescia (varie
edizioni). Non dimentichiamo che ha fondato
l’associazione di cui sono vice presidente e lui è
ancora presidente onorario, il GSLG, nei lonta-
nissimi anni Settanta. Se volete ascoltare cosa
pensa di questo mondo che vado tratteggiando,
lo potete ascoltare e vedere in un video della Rai:
http://www.letteratura.rai.it/articoli/domenico-
volpi-e-la-conquista-delle-parole/23857/
default.aspx. Troppe cose da dire: della
mia amicizia con lui, del mio inserimento
in un mondo che ancora alla fine degli anni
Ottanta conoscevo poco, del fatto che è
stato uno dei primissimi scrittori a inventarsi nelle scuole gli incontri con l’autore,
portando la sua voce dalle Alpi ai Peloritani.
Per non parlare poi della sua infaticabile
voce contro tutte le strumentalizzazioni
ideologiche sulla scrittura-lettura per i
ragazzi. Insomma… c’è tanto!
E allora, eccomi qui oggi a fargli gli auguri
per i suoi “primi” Novanta usando il mio
blog. Vi incollo una delle etichette vinarie
che realizzo per lui quando vado a trovarlo al mare d’estate. Quest’anno mi sono
ricordato del DiarioVITT – qualcuno dei
miei lettori lo ricorderà… disegnato dal
mitico Jacovitti, un altro “Vittorioso”. Io
ho disegnato per Menico il DiarioVOLP usando la
traccia e gli stilemi di Jacovitti, che usava ritrarre
Volpi come un personaggio dei suoi fumetti: Fox
Menichello.
11/11/15 11.22
18
L'Azione 14 novembre 2015
archivio
libri
a cura di Alessandro Moscè
Narrativa
italianA
BestselleR
1. After
Todd
Sperling & Kupfer
2. L’amante
giapponese
Allende
Feltrinelli
3. Anna
Ammaniti
Einaudi
La vita di Tessa non è
mai stata così complicata. Nulla è come lei
pensava che fosse. Né
la sua famiglia, né i
suoi amici.
Un storia d’amore
che spazia dai nostri
giorni alla Polonia della
guerra, passando dalla
vicenda dei campi di
concentramento in cui
vennero rinchiusi i
giapponesi.
In una Sicilia diventata
un’immensa rovina, un
racconto con protagonista Anna, un’adolescente cocciuta e coraggiosa,
un personaggio unico.
1. Anna
Ammaniti
Einaudi
1. After. Anime perdute
Todd
Sperling & Kupfer
1. My way
Friedman
Rizzoli
2. Le vichinghe volanti
Camilleri
Sellerio
2. L’amante giapponese
Allende
Feltrinelli
3. Ognuno potrebbe
Serra
Feltrinelli
3. Il leone d’oro
Smith
Longanesi
2. Le ultime diciotto ore
di Gesù
Augias
Einaudi
4. Ciao
Veltroni
Rizzoli
4. La ragazza del treno
Hawkins
Piemme
5. Non luogo a procedere
Magris
Garzanti
5. Tempesta di neve
e profumo
di mandorle
Läckberg
Marsilio
6. L’elenco telefonico
degli accolli
Zerocalcare
Bao Publishing
7. L’amica geniale
Ferrante
E/O
8. La verità
della suora storta
Vitali
Garzanti
9. Il figlio maschio
Torregrossa
Rizzoli
10. Suburra
Bonini; De Cataldo
Einaudi
* LE CLASSIFICHE SONO RILEVATE DA UN CAMPIONE DI LIBRERIE
MUSEO CERAMICA
DERUTA (PG)
FONDAZIONE MAGNA ROCCA
PARMA
Ceramica e Cibo
Giacomo Balla. Astrattista futurista
data di apertura: 29.08.15
data di chiusura: 30.11.15
data di apertura: 12.09.15
data di chiusura: 08.12.15
PALAZZO ALBERGATI
BOLOGNA
CASTELLO
BRANCALEONI
PALAZZO STROZZI
FIRENZE (PU)
PIOBBICO
I fasti di Corte.
Bellezza
tra Van
Gogh,
Gli
abitidivina
dei Della
Rovere
Bruegel. Capolavori
dell’arte fiamminga
Chagall e Fontana
6. Millennium 4
Lagercrantz
Marsilio
7. Prometto di sbagliare
Chagas Freitas
Garzanti
8. Sei casi
per Pedra Delicado
Giménez-Bartlett
Sellerio
9. Central Park
Musso
Bompiani
10. L’eco lontana
delle onde del Nord
Bomann
Giunti
3. Solo bagaglio a mano
Romagnoli
Feltrinelli
4. Tempo
di seconda mano
Aleksievic
Bompiani
5. L’età del caos
Rampini
Mondadori
6. Sette brevi lezioni
di fisica
Rovelli
Adelphi
7. La buona logica
Legrenzi & Massarenti
Cortina
8. Il movimento
Sacks
Adelphi
9. Lettera a mia figlia
sull’amore
Neviani
Rizzoli
10. Il più e il meno
De Luca
Feltrinelli
archivio
mostre
SCUDERIE DEL QUIRINALE
ROMA
Balthus
data di apertura: 15.10.15
data di chiusura: 24.01.16
data di apertura: 02.10.15
data di chiusura: 28.02.16
data
di apertura:
apertura:24.09.15
17.12.13
data di
data
di chiusura:
chiusura:24.01.16
30.03.14
data di
GALLERIA FORNI
BOLOGNA
COMPLESSO VITTORIANO
ROMA
GALLERIA ARTE MODERNA
ROMA
Mario Schifano. Oltre il limite
Dal Musèe d’Orsay,
Impressionisti tête à tête
Arturo Noci (1874-1953)
data di apertura: 24.10.15
data di chiusura: 04.12.15
18 PROSP.indd 1
Narrativa SaggisticA
stranierA
data di apertura: 15.10.15
data di chiusura: 07.02.16
data di apertura: 11.06.15
data di chiusura: 29.11.15
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>MATELICA<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
Tra Vale e Marquez?
Ha vinto Simone
di ANTONIO GENTILUCCI
U
n maxischermo per vedere Valentino Rossi, tifarlo
e “spingerlo” nella sua
rimonta (poi si è visto
che sarebbe stato necessario “spingere” un po’ anche Marquez, ma
questo è un altro discorso!). Ma il
risultato non è stato quello che tutti
si attendevano. Il consueto pieno
di tifosi per uno scontro-derby con
il Castelfidardo, che poteva valere
il secondo posto, e che dopo 45’
vedeva i matelicesi dominare la
gara. Ma è finita con un pareggio e
i sogni di sorpasso sul San Nicolò
rimandati. E però, nonostante questa
doppia “botta”, il clima al Giovanni
Paolo II di Matelica era quanto mai
festoso. Il motivo era un bambino
di appena 5 anni, Simone Storani,
di Macerata e la sua storia che
ormai tutti conoscono: a causa di
un incidente domestico che gli ha
procurato gravissime ustioni, deve
curarsi con creme costosissime, che
la sanità pubblica non rimborsa. I
genitori faticano a quadrare i conti
e la storia è arrivata alle orecchie
della società matelicese, che ha
deciso di aiutarlo, devolvendo parte
dell’incasso alla sua causa. Il presidente Canil aveva presentato così
l’iniziativa: “Lo sport da sempre per
noi non si limita al terreno di gioco o
al risultato ma deve essere un mezzo
per portare avanti anche altri valori”.
L’evento ha creato tanto interesse
ed un positivo tam tam mediatico
alimentato dai social (stavolta nel
senso positivo del termine) media.
Altre associazioni, non solo sportive, hanno condiviso l’invito allo
stadio per domenica.
La giornata era già particolare, perché per far coincidere l’attesa per
la gara cruciale del numero 46 più
famoso del mondo con la passione
dei tifosi per la propria squadra si
Matelica solidale per il piccolo,
bisognoso di cure costose
era deciso di installare allo stadio
un maxischermo, la possibilità di far
pranzo sul posto (anche gli incassi
del pranzo andavano alla causa di
Simone), per poi godersi
la partita ed esultare in…
duplice copia. La scelta
di aiutare Simone ha poi
varcato i confini della città,
arrivando fino a Tavullia.
La società biancorossa ha
infatti contattato il sindaco
della cittadina pesarese,
Francesca Paolucci, che
ha aderito convintamente
a questa iniziativa, concludendo un vero e proprio
gemellaggio solidale. Tra le colline
pesaresi, dove erano attesi migliaia
e migliaia di persone per tifare
insieme il figliolo più amato del
La Banda
al cimitero
di Matelica
Il corteo
nella ricorrenza
del 4 novembre
All'insegna del vero patriottismo
Il primo novembre la Banda Musicale ha reso omaggio ai
defunti recandosi al Cimitero dove sono state suonate delle
marce funebri che invitano alla riflessione ed al ricordo e
poi davanti la cappellina dei Caduti in guerra è stata suonata la suggestiva e patriottica Leggenda del Piave, mentre il
pensiero andava a quei giovani soldati, ricordati dalle foto
all'interno della cappellina, morti esattamente cento anni fa,
in quel 1915 in cui l'Italia entrò in guerra e che cambiò il
destino di milioni di famiglie italiane. Ancora un'occasione di
ricordo, di omaggio e di riflessione, insieme alla Corale Polifonica Antonelli, al Ruvido Teatro ed al pubblico presente,
l'abbiamo vissuto sabato 7 novembre, al Teatro Piermarini,
aprendo la stagione teatrale di Matelica con lo spettacolo
musico-teatrale La Grande Guerra. Lo spettacolo, dopo il
saluto del sindaco Delpriori e dell'assessore Cinzia PenneBanda, Ruvido Teatro
e corale al Piermarini
si, è stato aperto dall'Inno di Mameli con Corale e Banda
accompagnati dal canto del pubblico ed ha ripercorso, musicalmente, la storia della canzone patriottica dal Risorgimento
alla Grande Guerra. La canzone patriottica, specialmente nel
Risorgimento, interpreta momenti di esaltazione, di speranza, di gloria, di rivincita, ma anche di dolore, soprattutto in
quella grande ecatombe che fu la Prima Guerra Mondiale,
la Grande Guerra appunto, dove sui fronti di guerra europei
morirono quasi 9 milioni di soldati (600.000 i soldati italiani
morti sul fronte italiano), mentre 21 milioni furono i feriti,
senza contare i milioni di civili che morirono per la fame e
le malattie portate dalla guerra. Quindi, uno spettacolo con
motivi musicali e brani di prosa che interpretati da Banda,
Corale e Ruvido Teatro hanno indotto alla riflessione, al ricordo e all'omaggio a quanti diedero la loro vita sui fronti di
guerra, ma anche di esaltazione dei valori di solidarietà e di
libertà sui quali si fonda la nostra democrazia. Il bel carattere
patriottico di questo inizio di novembre è continuato per la
Banda Musicale, ma anche per tante Associazioni (mai tante
come quest'anno, complimenti all'Associazione Combattenti
e Reduci, organizzatrice dell'evento) e autorità civili e militari, il giorno successivo, 8 novembre, con la celebrazione della
ricorrenza del 4 novembre 1918, data di fine della Grande
Guerra. Dopo la S. Messa in Cattedrale, il Corteo, lungo
come non mai anche per una numerosa presenza dei ragazzi
e delle ragazze delle scuole, si è snodato lungo il Corso fino
al monumento ai Caduti dei giardini pubblici dove le note
della Leggenda del Piave sono risuonate al momento della
deposizione della corona di alloro. Il Corteo è poi tornato in
Piazza Mattei, dove il sindaco Alessandro Delpriori, dopo
aver deposto una corona di alloro al monumento alla Resistenza al suono dell'Inno di Mameli, ha sottolineato l'importanza
ed il significato della ricorrenza del 4 novembre, tema ripreso
anche dall'intervento del sindaco del Consiglio comunale dei
Ragazzi, Rocco Nazzarelli, eletto appena pochi giorni fa e
già alla sua prima importante uscita pubblica. La manifestazione si è poi sciolta sulle note dell'Inno degli Alpini e della
Canzone del Grappa, ulteriori omaggio ai giovani di cento
e di settanta anni fa che si sacrificarono per l'indipendenza,
la libertà e la democrazia.
Banda Musicale “P. Veschi”, Matelica
Dafne: “Sindaco
dove sei?”
Alcune mie lettere indirizzate al sindaco
di Matelica, Alessandro Delpriori, sono
rimaste prive di qualsiasi riscontro. Con questa mia
ultima, io chiedo che mi sia comunicato il nominativo
della persona incaricata di seguire la mia pratica.
Sempre facendo riferimento alla legge 241, 90, nonché all’articolo 16 della legge 26 aprile (1990) n.86,
attendo sollecita risposta prima di vedermi costretta
ad adire vie legali. Con osservanza.
Maria Giuditta Boldrini
19 matelica.indd 2
paese, è stato quindi predisposto un
banchetto di raccolta fondi.
E alla fine, tra Rossi da una parte
e il Matelica calcio dall’altra, domenica l’idolo dei tifosi (come si
vede dallo striscione) è stato proprio
Simone, che era presente al Comunale con la sua famiglia. Ottimo
il risultato dell’iniziativa, tanto a
Matelica quanto a Tavullia. Tante
le donazioni, al di là del biglietto
acquistato. Ovviamente soddisfatto
il presidente Canil, che alla stampa
ha commentato così la giornata:
“Sono contento di aver visto una
grande risposta da parte dei tanti
intervenuti. Con la nostra iniziativa
abbiano anche dato il via a un pensiero che poi è stato condiviso da
altre associazioni sportive, società e
non solo e questo mi rende enormemente orgoglioso perchè possiamo
aiutare qualcuno che è molto vicino
a noi come Simone”.
Ma in società ci tengono a far notare
che tutto lo sforzo organizzativo
è stato fatto grazie ad un grande
spirito di solidarietà: “Penso a chi
ha montato il maxischermo, a chi
ha pensato al pranzo, anche a chi,
come parafarmacista, ha voluto
provare a sondare case produttrici
di creme. Davvero ognuno, in base
alle proprie competenze, ha voluto
dare il suo contributo, e questa
voglia di essere utili, al di là del
contributo economico che ognuno
ha voluto dare, è stato bellissimo”,
ha detto Roberta Nocelli. Aggiunge
che la società continuerà a seguire
questa vicenda, annunciando già che
aderiranno all’evento organizzato il
5 dicembre al Park Hotel di Pollenza
da Marco Moscatelli. Obiettivo,
quello di sostenere sempre le cure
di Simone”.
Una delle pregiate
acqueforti dell’artista e scrittrice
Dafne. L’artista
si riferisce infatti
al destino di 300
opere che vorrebbe
donare alla città
di Matelica. Dafne
denuncia il totale
silenzio del primo
cittadino in merito.
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>MATELICA<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
Aperitivi matematici,
prendersi una cotta!
Q
di LAURA ANTONELLI
uesta sì che è una sfida! Già proporre, per il momento di relax e divertimento per antonomasia
come l’aperitivo, un tema come la matematica è
a dir poco intrigante! Se poi a perorare la causa
dei numeri e degli eredi di Pitagora è una libreria, tempio
privilegiato di parole e cultura umanistica…!
Presso Kindustria si attiverà, con prima uscita il 13 novembre,
Th3 D4t1ng G4m3, ovvero “aperitivi matematici per farti
prendere una cotta per i numeri”, così recita il sottotitolo.
Ma di cosa si tratta?
Immaginiamo uno speed date in cui non conosceremo un’altra
persona, ma la matematica! In ogni incontro si avrà la possibilità di scoprire un pezzetto del grande mondo che si cela
dietro di lei. L’idea è quella di svelare ogni volta una diversa
sfaccettatura, che aprirà le porte a molteplici argomenti, ciascuno dei quali sarà affrontato senza la pretesa di voler fornire
difficili nozioni matematiche, bensì con l’intento di suscitare
curiosità verso questa disciplina, creando anche occasioni di
interazioni con i presenti.
Gli incontri di prova per ora pensati sono quattro, nel periodo
tra la prima settimana di novembre e la seconda di febbraio e
vogliono rappresentare una prima conoscenza, proprio come
avviene tra due persone che si incontrano, si conoscono e
mostrano volta per volta un nuovo lato di sé.
I temi. Il primo incontro ruota intorno alla paura, perchè
quando si conosce un’altra persona si percepisce spesso la
paura di scoprirsi, e perchè la paura della matematica è un
luogo così comune che è giusto rifletterci un po’. Si chiamerà
infatti “Matofobia – Esiste davvero la paura della matematica?
Non si utilizzeranno comunque toni “filosofici”, ma si sfrutterà
l’occasione per cominciare a mostrare dei temi che possono
scacciare questa paura. Nel secondo incontro invece, si entra
nel vivo della conoscenza scoprendo la matematica sotto una
luce diversa. Vedremo quanti in passato hanno trattato di
matematica passando per l’arte e cercheremo di approfondire diversi temi in modo scientifico. Al terzo incontro si va
a ballare! Il tema stavolta è proprio la danza, trattata da una
prospettiva tutta nuova. Sarà questa l’occasione per scoprire
come teoria dei nodi e coreografie possono mescolarsi all’unisono. Nel quarto incontro arriva il tempo di tirare le somme:
matematica e amore. Tante pillole di scienza per capire se la
matematica ha davvero a che fare con l’amore!
Gli incontri saranno tenuti da due studentesse e una ricercatrice, Alessandra Renieri, Ilaria Giancamilli e Magda
Crescentini. Il primo incontro sarà presentato da tutte e tre
per aver modo di introdursi e spiegare l’intento dei vari incontri. Chi parteciperà a tutti gli incontri riceverà l’attestato
di Math Lover.
Frana Colli-Grimaldi,
i lavori stanno per partire
Nell’ultimo Consiglio comunale del 6 novembre, una delibera per l’acquisizione di un’area del territorio al
patrimonio comunale, un passaggio necessario per effettuare i lavori, ha fatto sì che si tornasse a parlare della
strada che collega le due località dei Colli e dei Grimaldi, franata in un punto ormai due anni fa, in seguito
ad una massiccia serie di piogge, dunque chiusa. Non un’arteria principale, certo, ma una strada importante
che per chi vive o frequenta quelle zone, e la sua chiusura ha portato in questi anni notevoli disagi. Ora,
finalmente, sembrerebbe che il momento del suo ripristino sia davvero arrivato.
Almeno ad ascoltare quanto riferito dall’assessore ai Lavori pubblici Montesi. Dopo aver ricordato che il
finanziamento di quest’opera era stato inserito nel bilancio dei lavori pubblici nel 2014, ha confermato che
“sono stati esperiti tutti i
passi necessari a livello
di progettazione”, e, in
data 14 ottobre, c’è stata
anche l’assegnazione dei
lavori. Il lavoro deve
ancora essere consegnato
definitivamente, perché
un ribasso d’asta ha reso
necessari dei passi burocratici ulteriori. “Ma
siamo alla fine di questo
iter e i lavori cominceranno quanto prima”. Nero
su bianco anche il tempo
previsto di esecuzione dei
lavori, che sarebbe di 90
giorni.
a.g.
Il Lions Club fa scoprire i segreti
del cibo legato alla bellezza della pelle
Il Lions Club Matelica organizza un approfondimento
su un tema che da tempo ha assunto una posizione di
estrema rilevanza nella vita di tutti: l'alimentazione. In
questo caso specifico l'alimentazione è trattata considerando la sua stretta connessione con la bellezza della
pelle e il suo essere sana. L'appuntamento è per sabato
14 novembre alle ore 18 nella Sala Boldrini di Palazzo
Ottoni (Piazza Enrico Mattei), il tema del convegno è
“Cute e alimentazione: una sana e corretta alimentazione
per mantenere la pelle giovane e sana” e i relatori saranno
il prof. Antonio Garcovich (Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma) e il dott. Simone Garcovich (Istituto
di dermatologia, Clinica dermatologica Policlinico A.
Gemelli, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma).
Pitagora
come lo
dipinse
Raffaello ne
“La Scuola
di Atene”
Il Programma dei quattro incontri
Venerdì 13 novembre – ore 19
"Matofobia" – Esiste davvero la paura della matematica?
Con Alessandra Renieri, Ilaria Giancamilli e Magda Crescentini.
Venerdì 11 dicembre – ore 19
"Farfalle" – Voli fra arte e matematica.
Con Magda Crescentini.
Venerdì 15 gennaio – ore 19
"Intrecci" – Quando danza e geometria si fondono.
Con Ilaria Giancamilli.
Venerdì 12 febbraio – ore 19
"Due" – I numeri dell’amore.
Con Alessandra Renieri.
“Matelica Attiva”:
progettare il domani
Matelica Attiva è un gruppo di persone che si è costituito per offrire
un’opportunità di incontro e confronto a tutti coloro che, come noi,
vogliono impegnarsi per costruire una nuova visione della realtà
culturale, sociale ed economica di Matelica. Con l’ambizione di interagire con altre associazioni ed organismi sociali e con essi realizzare
obiettivi comuni e condivisi, Matelica Attiva nasce per integrare la
carenza progettuale e di proposta che in tanti avvertiamo, in spirito di
collaborazione con l'amministrazione e tra i cittadini.
Matelica Attiva intende realizzare nuove forme di partecipazione per
migliorare la comunicazione tra le istituzioni, la società civile, l’economia e la cultura, promuovendo reti di relazioni con le esperienze e
le realtà dinamiche e significative della nostra città e del territorio.
Abbiamo già in cantiere alcuni progetti sui temi dello sviluppo economico, del lavoro, dell'agricoltura, dell'urbanistica, della comunicazione.
Temi sui quali, unitamente ad altri, sentiamo di avere qualcosa da
dire e da proporre per fornire un contributo concreto, per evidenziare
opportunità, formulare progetti e promuovere iniziative.
Invitiamo chiunque abbia interesse e voglia essere parte di questo
progetto a condividere con noi le proprie esperienze politiche, culturali, sociali e professionali, al fine di costruire l'idea di futuro della
nostra città.
Ne fanno parte Mario Basilissi, Alessio Botticelli, Marcello Fratini,
Vincenzo Gaoni, Fabio Gentilucci, Cesare Lezzerini, M. Cristina
Lombardini, Aurelio Marini, Antonio Mori, Fabrizio Massari, Francesco Porcarelli, Antonio Roversi, Sandro Tonnicchi, Diana Verlicchi,
Bianca Verrillo.
Sandro Tonnicchi, Matelica Attiva
s.n.
20 matelica.indd 2
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21
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
Braccano? Il simbolo
della Resistenza
C
osa può mai legare un
apprezzato giallista milanese, una sconosciuta
frazione del centro Italia
chiamata Braccano e un paesino
del Salento di nome Carovigno?
Eppure…qualcosa deve esserci,
perché Carovigno è luogo di partenza della protagonista del suo
ultimo libro, “Il barbiere zoppo”,
che è ambientato poi in gran parte
nella Braccano del 1944 e del 1969
e che contiene la prefazione di una
delle figure ad oggi più simboliche
della Resistenza come la scrittrice
e politica Lidia Menapace.
Come mai la scelta di questi due
luoghi? Ce lo siamo fatto spiegare
proprio dall’autore, a Matelica
per qualche giorno. E abbiamo
scoperto, innanzitutto, che Gino
Marchitelli (nella foto) prima di
essere scrittore è stato tecnico elettronico sulle piattaforme petrolifere
dell’Eni e all’ombra del cane a sei
zampe ha conosciuto tanti matelicesi e ha conosciuto il personaggio
di Mattei. E perché la moglie,
nata milanese anche lei, è figlia di
quell’emigrazione interna italiana
che ha garantito ed alimentato il
boom economico degli anni ’60 e
che, in questo caso, ha portato i suoi
da Braccano alla pianura padana. E anche
la sua famiglia era di
quelle che han preso
il treno ed è arrivata
fino in Lombardia,
dalla Puglia.
Marchitelli, Braccano l’ha conosciuta e la conosce
tuttora come un
microcosmo pieno
di vita e vitalità, che
ha colpito questo
figlio dell’hinterland milanese, che
amava immergersi
nelle lotte politiche
e sindacali e che rispondeva perfettamente ad un progetto di libro
che rimuginava da tempo, un
libro che parlasse di Resistenza.
Volevo scrivere qualcosa che tentasse di arrivare ai giovani. Ho pensato
poi che parlare di Resistenza solo
parlando di anni ’30 e ’40 fosse un
arco temporale troppo lontano per
i ragazzi di oggi. Quindi ho preso
un altro momento, il ’69, denso
di tantissimi cambiamenti, a mio
modo positivi, nel nostro Paese.
Mi consentiva di essere più vicino
al mondo e ai giovani di oggi. Pe-
Expo Milano: no allo
spreco, sì alla vita
raltro, il movimento giovanile di
quegli anni passava molto attraverso
la musica e anche questo poteva
essere molto funzionale alle mie
esigenze”.
Quindi movimenti giovanili anni
’60, musica e, soprattutto, Resistenza. Questo per l’argomento
del libro, ma la sua ambientazione?
“Ho conosciuto la Puglia degli
anni ’60 dove c’era mia nonna. Lì
il fascismo era quello che aveva
fatto le bonifiche e portato la pensione. Dunque è in quegli anni che
si muove il mio personaggio, una
ragazza che vive con la mamma e
il cui padre, formalmente, è morto
in guerra”.
Il luogo cruciale del romanzo
sarà però un piccolo borgo
delle Marche…
Braccano aveva tanti elementi interessantissimi, ha
vissuto pagine importanti
di Resistenza. Ma era una
comunità molto particolare anche
nei primissimi anni ’70. Quindi
era simile alla realtà contadina
pugliese da un verso, ma molto più
aperta e vivace dall’altro, grazie ad
una figura realmente esistita, un
parroco emancipato ed emancipatore, che ho dovuto solo in piccola
parte “piegare” alle esigenze di un
romanzo, cioè don Franco. Il suo
ruolo è stato molto importante.
Con lui si forma una generazione
di ragazzi che ha avuto per la prima volta la possibilità di girare ed
anche, un esempio, andare al mare.
Viaggiando e discutendo, si forma
una nuova generazione. Nel 1971
alcuni di questi ragazzi fonderanno
un club beat di capelloni, nei locali
delle scuole. Io l’ho solo anticipato
Nel suo libro
anche un
“romanzesco”
don Franco tra
i protagonisti
di due anni. Quando sono arrivato
qui per la prima volta, nell’80, non
ho notato una grande diversità, rispetto alla gioventù milanese.
Corredando il libro con le foto della
Braccano di quegli anni, ma anche
degli anni precedenti, grazie ad Erminio Burzacca, ho potuto rendere
anche visivamente l’atmosfera che
si respira nel libro.
Ma Braccano significava anche e
soprattutto una grande storia partigiana, di cui l’Eccidio è solo l’episodio più noto. E la narrazione mi
ha consentito di parlarne, e anche
di saperne di più, confrontandomi
con quelli dell’Anpi.
Ho scoperto che qui c’è stata una
cosa quasi unica in Italia: prigionieri somali che, liberati, sono rimasti a
combattere con gli altri e, tra l’altro,
anche morti sul campo”.
Una Resistenza romanzesca e
documentata ad un tempo. Hai
voluto inserire anche delle schede
di descrizione di alcuni importanti fatti storici.
“Al mio consueto editore avevo
proposto questo libro, ma voleva
snellirlo delle parti storiche. Così
però avrei snaturato quello che
era il mio progetto e intendimento
originario. Così ho scelto la via del
crowfunding per la prima edizione.
I primi 400 lettori han fatto partire
un grande tam tam e dopo pochi
giorni, un editore lo ha letto e ora è
reperibile in tutte le librerie”.
Noi alunni delle classi I, IV e V dell'ITC di Matelica
abbiamo trascorso due giorni indimenticabili, il 22 e 23
ottobre, all’Expo che per la seconda volta è stato organizzato a Milano dopo quella del 1906. L’Esposizione
Universale si è svolta in un’area di 1,1 milioni di metri
quadri in cui sono stati ospitati più di 140 Paesi e dove è stato presentato il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la
nutrizione. I Paesi di tutto il mondo, grazie a questa manifestazione,
hanno potuto mostrare il meglio delle proprie tecnologie per dare una
risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano,
sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei
suoi equilibri, infatti il motto dell’esposizione è “Nutrire il pianeta,
Energia per la vita”. Questa mostra ha ospitato quattro Aree Tematiche: il Padiglione Zero, che raccontava la storia dell’uomo sulla Terra
attraverso il suo rapporto con il cibo, il Future Food District, che
spiegava come la tecnologia cambierà le modalità di conservazione,
distribuzione, acquisto e consumo di cibo. C’era poi il Children Park,
lo spazio in cui bambini potevano imparare a conoscere i temi di
Expo divertendosi, e il Parco della Biodiversità, un grande giardino
in cui è stata riprodotta la varietà degli ecosistemi che si trovano sul
nostro Pianeta. A causa della grande ondata di persone provenienti da
tutto il mondo, non siamo riusciti a visitare molti Padiglioni, le ore
di attesa erano piuttosto lunghe, soprattutto nel Padiglione Italiano.
L’albero della vita con i suoi 37 metri di altezza, ha rappresentato il
simbolo dell’ Expo; questo elaborato ed elegante intreccio di legno e
acciaio non è solo tradizione e simbologia religiosa: è anche il segno
di uno slancio rivolto al futuro, all’innovazione e alla tecnologia. E'
stata una visita molto interessante che ci ha fatto riflettere e capire
quanto sia importante non sprecare le risorse che la natura ci offre,
condividendole e utilizzandole al meglio, con l’invenzione di nuove
tecnologie per garantire sicurezza e qualità del cibo.
Gli alunni della IV C
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>CERRETO D'ESI-MATELICA<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
Cioccolatini a ruba
nell'iniziativa dell'Airc
C
di MICHELA BELLOMARIA
erreto d’Esi - Weekend solidale per l'associazione di volontariato
4 maggio 2008 con la collaborazione della San Vincenzo de' Paoli a sostegno dell'Airc nell'ambito dell'iniziativa "I cioccolatini
della ricerca, una dolce occasione per sostenere la ricerca", un
importante momento per informare i cittadini sui progressi della ricerca
sul cancro e per raccogliere fondi per finanziare selezionati progetti scientifici. Un appuntamento essenziale per condividere l'impegno dell'Airc
nel sostenere i migliori ricercatori italiani che operano quotidianamente
affinché il cancro risulti sempre più curabile.
I volontari dell'associazione cittadina erano presenti sabato 7 e domenica 8
novembre in Piazza Lippera e di fronte al supermercato Coal dove è stato
possibile contribuire alla ricerca acquistando delle confezioni di cioccolatini, rinnovare il proprio sostegno ed informarsi sulla missione dell'Airc:
sensibilizzare e informare il pubblico, finanziare in maniera costante la
ricerca oncologica, con particolare attenzione ai giovani ricercatori.
La manifestazione solidale si è conclusa nel migliore dei modi, con una
buonissima partecipazione di cittadini, tanto che sono state vendute tutte
le confezioni di cioccolatini e raccolte molte offerte per la soddisfazione dei volontari che hanno preso parte all'iniziativa. Ancora una volta i
cerretesi hanno dimostrato tanta solidarietà e attenzione verso un tema
così importante ed attuale come quello della lotta al cancro e alla ricerca.
Perché solo con tanto impegno, tanta partecipazione e tanta generosità
possiamo vincere e rendere curabile il cancro.
I volontari
dell'Airc
in Piazza
Lippera
Residenza protetta, festa per le ospiti
Cerreto d’Esi - Venerdì 6 novembre presso la Residenza Protetta “Giovanni Paolo II” si respirava aria di festa: i volontari della San Vincenzo de’
Paoli, associazione sempre presente, sensibile e vicina agli anziani cerretesi, hanno organizzato la mensile festicciola per celebrare il compleanno
di ben otto ospiti: Assunta, Lena, Vittoria, Gino, Esterina, Domenica, Rosa
e Ines. Ai festeggiamenti non sono voluti mancare i ragazzi del centro di
aggregazione “Luigina Mazzolini”, accompagnati dalla loro educatrice.
Il pomeriggio è trascorso in allegria ed ha visto i nostri festeggiati impegnati nelle foto di rito con gli operatori, le suore, i numerosi parenti ed
amici che quotidianamente frequentano la struttura residenziale.
I protagonisti sono stati ancora una volta loro: gli ospiti della struttura.
Nonostante gli acciacchi, essi dimostrano tanta voglia di stare insieme
agli altri e di condividere momenti di gioia. Anche se la malattia e gli anni
fiaccano il corpo, i nostri anziani vivono con semplicità e con serenità,
dividendo la loro quotidianità con le suore e con gli altri operatori che
prestano servizio nella struttura interagendo con loro con grande dignità
e positività.
Ad arricchire le loro giornate ci pensano anche i volontari vincenziani e i
ragazzi del centro di aggregazione “Luigina Mazzolini” che frequentano
con assiduità la Residenza Protetta a cui stanno dedicando dei progetti
conoscitivi e di interscambio generazionale.
m.b.
Pallavolo
E' grande Esavolley
contro la capolista
Matelica -Nonostante il pronostico sfavorevole, l'Esavolley in Prima Divisione si
aggiudica meritatamente il match contro la capolista Pollenza (3-1). Partita molto
bella e combattuta che ha fatto divertire il folto pubblico accorso. Tutti i set sono
stati giocati punto a punto e solo la maggior determinazione delle ragazze guidate da
mister Mobbili, ha fatto pendere la bilancia a favore delle locali. Buono l’arbitraggio.
Esavolley: Amici, Bidolli, Buldrini S., Calisti, Ceka, Ferretti, Lazzari, Mentonelli,
Rango, Spitoni, Traballoni (L1), Animobono (L2). All. Mobbili-Pecchia.
I migliori: Amici, Traballoni, Calisti, Ferretti, Mentonelli, Romagnoli. Parziali:
25-19; 21-25; 27-25; 25-22.
Tra natura e cultura
Matelica - Chi ha detto che la bella stagione è alle spalle? Il
Comitato Braccano, Campamante e Vinano e l'APS BioTrek
Esino-San Vicino organizza, per domenica 15 novembre,
la prima passeggiata d’autunno, nel pieno dunque dell’esplosione di colori che boschi e montagne sanno regalare
in questo periodo, l’Escursione di San Martino “tra boschi
e… colori”. Il fine è, d’altra parte, proprio quello di iniziare
un percorso alla riscoperta del territorio da ogni punto di
vista: naturalistico, ambientale, culturale e storico. “Nei
nostri percorsi, oltre a camminare, illustreremo le particolarità naturalistiche e faunistiche, facendo conoscere ai
partecipanti il proprio territorio, una natura senza confini”,
spiegano gli organizzatori. “Il nostro fine non è quello della
passeggiata a se stante, ma quello di far vivere il proprio
territorio, in quanto, spesso non si conosce e non si apprezza, noi come Comitato e APS BioTrek Guide vorremo far
vedere con occhi diversi la ricchezza naturalistica che ci
circonda”. Sono particolarmente benvenuti i più piccoli:
“Con i bambini faremo delle attività per far conoscere loro
il bosco e le meraviglie che nasconde, giocheremo con i
doni che madre natura ci vorrà dare in questa meravigliosa
stagione autunnale”. Non resta che attrezzarsi dunque
con abbigliamento adeguato e, possibilmente, scarpe da
trekking. Il programma? Il ritrovo sarà alle ore 9, presso la
piazzetta di Braccano. Poi partenza per Sant’Anna, Posta
della Serra, Fugnolo, Bivio Le Rocchette e... ritorno alla
base, previsto dopo due ore circa. (Per info, Giovanni 345
5862220).
a.g.
Best,
cercasi
accordo
Cerreto d’Esi - Assemblee
tra lavoratori e sindacati in
settimana allo stabilimento di
Cerreto d’Esi della Best sul
rischio licenziamento per una
parte dei duecento dipendenti
del locale sito produttivo.
Clima caldo in fabbrica in
preparazione dei vertici in
Regione in cui le parti si
stanno confrontando con il
management aziendale dopo
due mesi di serrate trattative
che fin qui non hanno portato
ad una soluzione concordata. I lavoratori, comunque,
puntano ancora sulla via del
dialogo, individuando negli
ammortizzatori sociali a
lunga scadenza, quindi della
durata di un paio d’anni, e
nella buonuscita superiore
ai 40mila euro le possibili
chiavi per sbloccare l’ormai
infinita contrattazione ed
evitare i licenziamenti unilaterali ritenuti assolutamente
inaccettabili. Per contro l’azienda insiste nel non scendere al di sotto dei 35 esuberi,
rispetto ai 55 inizialmente
individuati.
Raduno
Bande
Cerreto d’Esi - Domenica
15 novembre alle ore 17 si
festeggerà S. Cecilia per i
cori delle bande musicali
della Diocesi: si inizia con il
raduno e la sfilata per le vie
del centro di Cerreto d’Esi, quindi alle 18 S. Messa
presso la Collegiata, celebrata dal Vescovo Giancarlo
Vecerrica.
Assemblea
del Pcl
Cerreto d’Esi - Il partito comunista dei lavoratori di Cerreto d’Esi
organizza un’assemblea pubblica
che si terrà sabato 14 novembre
nella Sala dello Stemma del Comune. Sarà un momento per informare
i cittadini del nostro operato e di
tutte le proposte che abbiamo portato in Consiglio comunale finora.
Sarà importante confrontarci con
la popolazione cerretese che potrà
intervenire con domande, idee e
proposte. Faremo anche un attento
resoconto delle scelte prese finora
dalla maggioranza comunale, per
fronteggiare la drammatica situazione finanziaria in cui verte il
nostro Comune. Invitiamo tutti i
cittadini, le associazioni e le forze
sociali del nostro paese a partecipare ed intervenire a questa iniziativa
pubblica. Riportiamo la politica
nelle piazze e tra la gente.
Pcl Cerreto d’Esi
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>SASSOFERRATO<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
Progetto musica del Sentino
Previsti dei corsi con docenti qualificati per tutti gli strumenti
di VERONIQUE ANGELETTI
C
anto, pianoforte, basso,
chitarra, batteria. Ma non
solo. C’è anche il corso
di musica d’insieme, di
tecnico del suono, i seminari di
strumento e il basilare solfeggio.
E’ ufficiale: il Progetto Musica del
Sentino ha preso sede nel Chiostro
di San Bartolomeo.
I corsi sono individuali ed affidati
a maestri di musica diplomati al
conservatorio, laureati all’università
della musica, insomma a virtuosi
che, da decenni, suonano e hanno
quel qualcosa in più che entusiasma
chi li segue.
Per il pianoforte e il canto, il
maestro Roberta Salvoni; Enrico
Contardi, il contrabbasso e il basso
elettrico; Duccio Spacca, la chitarra e Alberto Severini, la batteria. Ci
sono tutti gli strumenti salvo quelli
a fiato. Progetto Musica di fatto in
questo caso indirizza gli alunni al
corso organizzato, da lustri, dalla
Banda musicale del Paese.
Perché lo scopo vero è arricchire
l’offerta e non creare inutili doppi
ruoli. Altra singolarità è il fatto che
questo Progetto Musica del Sentino
si pone non tanto come una somma
di corsi, ma come una vera e proprio scuola. Dove le lezioni sono a
tu per tu ma cercano di stimolare
la nascita di gruppi, o complessi
inseguendo la grande tradizione che
vede Sassoferrato, il paese che ha
dato linfa a numerose band sotto la
guida del maestro Francesco Fioranelli alla scuola media della Valle e
l’intelligente disponibilità della Pro
Loco ad ospitare, da anni, le prove
di gruppi musicali nella sua bella
sala musica.
“Il progetto rientra nella serie di
attività organizzate dall’Associazione Colonna Studio – spiega il
direttore dei corsi Alberto Severini, il presidente dell’associazione
è Carla Marcellini, vice Riccardo
Alberto Severini
Pellegrini -. Abbiamo iniziato
nel 2006 e il nostro obiettivo è
la divulgazione della musica e la
cultura musicale nel territorio, e
nello specifico, tra i giovanissimi,
i valori ad essa connessi, diventare
un punto di riferimento importante
per tutti coloro che vogliono coltivare la passione per la musica”.
Oltre a Sassoferrato, il progetto
ha anche una sede a Frontone. Per
informazioni 340 7364371 – 347
3619286 - 3280827194.
Alberto Severini ha suonato
con Electric Lady, Kinky Reggae,
The Gang, la Macina, Matthew Lee,
Daddy Blues, Cristiano Maramotti,
Greg (le Iene,Greg e Lillo), dr.
Gam. E’ quello che ha aperto i
concerti di Povia, Antonello Venditti, Marina Rei, Andy J.Forrest,
Peter Hammil, Pee Wee Ellis,
Eugenio Finardi, Nomadi, Articolo
31, Modena City Ramblers, Vanadium, Death SS, Paul Chain, Strana
Officina, Almamegretta, Reggae
National Tickets, Blindosbarra,
Cristina Donà, Caparezza, Keytones (uk), Statuto, Freddy Bell. Ha
studiato all’Università della Musica
a Roma con Massimo Manzi, a New
York con Shneider, seguito corsi di
musica d’ insieme jazz con Augusto Mancinelli, e diversi anni con
Michael Audisso.
Il suo ultimo cd fa parte di un cofanetto voluto e curato dall’artista e
pittore arceviese Giuseppe Gigli di
prossima pubblicazione. Si chiama
“temporale a Civitalba” ed è particolarmente intrigante.
Contiene sei tracce, sei composizioni, sei sonorità tutte firmate
dal batterista Alberto Severini.
Essenziale, rigorose, puriste perché
il sound, il ritmo, la fluidità delle
percussioni che Alberto propone
non sono il banale sincretismo del
solito girovagare ma, senza l’aiuto
di nessun altro strumento, dà la
pienezza e l’ampiezza del suono
della nostra cultura, l’eco di una
terra che vibra di sapori.
Un cd che si ascolta tale quale ad un
distillato, per rintracciare l’intensità
e il magnetismo che ognuno ha nel
battito nascosto nel profondo di sé.
Giuseppe Verdi e le Bande:
Halloween al Castello
una mostra a S.Giuseppe con la regia della Pro Loco
Le feste e ricorrenze generano opportunità da cogliere al
volo. Il merito questa volta è
tutto del dott. Andrea Romiti, sassofonista nel Gruppo
Strumentale "Città di Sassoferrato" ma anche segretario
dell’Associazione nazionale
Bande Italiane Musicali
Autonome (Anbima). La
chiesa di San Giuseppe,
fino al 27 novembre, ospita
una mostra che sintetizza il
rapporto secolare che lega
il grande Giuseppe Verdi al
mondo popolare delle bande
musicali. Inaugurata domenica 8 novembre in presenza del maestro Giampaolo
Lazzari, presidente Anbima,
del dottore Mario Belati,
titolare della casa editrice
e coordinatore dell’archivio
storico “Tito Belati” e di
Gaia Maschi Verdi, pronipote
di Giuseppe Verdi, l’esposi-
zione incrocia i 200 anni del
compositore di Busseto e le
musiche che hanno accompagnato dopo il Risorgimento i
primi cinquanta anni dell’Unità fino alla Prima Guerra
Mondiale. L’occasione per
ricordare il ruolo di primario
interesse svolto dalle Bande
musicali per la divulgazione
della musica e della cultura
Italiana. Il progetto mira a
tracciare un percorso che racconti la presenza delle bande
nella vita del Bel Paese anche
attraverso i principali anniversari di interesse nazionale. v.a.
Il gruppo strumentale di Sassoferrato con il sindaco Pesciarelli
Dolcetto o scherzetto? Una notte
magica e piena di
atmosfera quella
che si è svolta
sabato 31 ottobre nel castello
di Sassoferrato
(foto). Grande
l’entusiasmo dei
partecipanti, non
solo dei bambini
a cui questa festa
è dedicata, ma
anche degli adulti
che si sono divertiti forse anche più dei bambini, grandissimo il supporto
dei numerosi volontari che
per giorni si sono prodigati
per la buona riuscita della
festa. Sotto la sapiente regia
della Pro Loco di Sassoferrato molte le associazioni che
hanno contribuito; in primis
coloro che hanno curato gli
stand gastronomici: quelli
del Palio della Miniera di
Zolfo e del Presepe Vivente
di Coldellanoce; e ancora La
Valigia delle meraviglie, la
Valle del Sentino, il Circolo
fotografico Erregibi e il Bar
del Castello.
Un successo testimoniato
dal notevole afflusso di par-
tecipanti, molti
dei quali provenienti da fuori
che fa già parlare
di una seconda
edizione per il
2016.
E questa è sicuramente la
soddisfazione
più grande per
coloro che per
giorni e giorni
si sono dati da
fare ad allestire
le vie del centro
storico con zucche, fantasmi,
streghe, mostri e addirittura
uno spaventoso tunnel della
paura sapientemente realizzato. La prima edizione
della festa di Halloween si è
decisamente meritata un bel
dolcetto come premio per
l’ottima riuscita.
Pamela Damiani
I ragazzi a scuola di teatro nel ricordo di Paolucci
Gli aspiranti attori tornano a scuola. Dopo la pausa estiva
riprendono, questo mese di novembre, i corsi di recitazione
per ragazzi e giovani della Scuola comunale di Teatro “Tommaso Paolucci”.
Tenuti da qualificati professionisti del settore, i corsi, promossi
dall’Amministrazione comunale con la collaborazione del
locale Istituto Comprensivo di scuola dell’infanzia, primaria e
secondaria di 1° grado, si articolano su due tipologie, distinte
in base all’età dei partecipanti, per la durata di sei mesi con
cadenza settimanale.
Si è ricominciato mercoledì 11 novembre. Nella sede del citato
Istituto scolastico di piazzale Partigiani del Monte Strega, si
sono aperti i corsi rivolti ai bambini/ragazzi di età compresa
tra i 7 e i 13 anni.
Docenti dei giovanissimi allievi sono Andrea Bartola, insegnante di recitazione, attore e regista teatrale, e Cinzia
Bardeggia, insegnante di canto.
Nella stessa data, a Palazzo Oliva, prenderà il via il corso
destinato ai giovani di età compresa tra i 14 e i 23 anni, diretto
dallo stesso Andrea Bartola.
Al termine dei corsi, nel mese di maggio del prossimo anno,
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gli allievi avranno l’opportunità di esibirsi in due distinte
rappresentazioni, inserite, fuori abbonamento, nel cartellone
della stagione di prosa 2015/16 del Teatro del Sentino.
Sono oltremodo positivi i risultati fin qui raggiunti dalla
Scuola teatrale, diretta negli anni scorsi da un grande personaggio del teatro, Tommaso Paolucci, organizzatore, direttore
artistico e regista di grande valore, prematuramente scomparso
tre anni fa.
Nei suoi sei anni di attività la Scuola ha prodotto una serie di
spettacoli di eccellente livello, molto apprezzati dal pubblico:
Le avventure di Giannino detto Gianburrasca (2010, replicato
nel 2011), Gatti (2011), Sogno di una notte di mezza estate
(2011), Il flauto magico (2012), Commedia ridicolosa, ovvero
Arlecchino servitore di due padroni (2012), L’uccellino azzurro (2013), Tubo catodico (2013), Il Molière immaginario
(2013), La fiaba del re nudo (2014), Attori di…classe (2014),
Commedia degli errori (2015) e Alice in a magical mystery
tour (2015).
Per maggiori e più dettagliate informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio cultura del Comune (tel.0732/956218-205),
nei giorni di apertura al pubblico.
Una foto di repertorio dei corsi di recitazione per ragazzi
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>DEFUNTI<
RICORDO
ANNIVERSARIO
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
ANNIVERSARIO
Per i defunti
e benefattori
dell'Avis
Sabato 21 novembre alle ore 18
nella Cattedrale di San Venanzio si
celebrerà la S. Messa in memoria
dei donatori defunti e benefattori
dell’Avis Fabriano.
Un caro ricordo a tre persone veramente importanti della mia vita, che mi
hanno dato insegnamenti ed esempi di vita, che mi accompagnano ogni
attimo delle mie giornate e mi hanno fatto essere quello che sono nei rapporti con gli altri
Mio padre SIRO BAROCCI e mia madre
MARIA CARLUCCI in BAROCCI mio zio GIANCARLO CARLUCCI
In loro memoria verrà celebrata una S. Messa presso la chiesa della parrocchia della Misericordia mercoledì 18 novembre alle ore 18. Sentiti ringraziamenti a quanti saranno presenti alla funzione.
Sandro
MILAN CLUB FABRIANO
In memoria dei tanti amici, che nel corso della storia
del Milan club Fabriano sono volati via, lasciando un
grande vuoto nel nostro cuore, verrà celebrata una S.
Messa giovedì 19 novembre, alle ore 21, presso
la chiesa della parrocchia Madonna della Misericordia.
La passione per il calcio ci ha fatto conoscere, è cresciuta un'amicizia vera e sincera, che nemmeno il destino portandovi via fisicamente da noi, è riuscito a distruggere. I mille
momenti passati insieme ad esultare per le vittorie, o a consolarci per le
sconfitte, fanno in modo che il nostro percorso proseguirà per sempre insieme a voi.
Si ringraziano parenti, amici, che parteciperanno alla celebrazione.
Il Consiglio M.c.F
TRIGESIMO
3 MESI
CHIESA della MISERICORDIA
Sabato 14 novembre
ricorre il trigesimo
della scomparsa dell'amata
NAZZARENA BATTISTONI
ved. FRATINI
I figli Roberta e Francesco, il genero Riccardo, i nipoti ed i parenti
la ricordano con affetto. S. Messa
sabato 14 novembre alle ore 18. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
CHIESA della SACRA FAMIGLIA
Sabato 21 novembre
ricorrono 3 mesi
dalla scomparsa dell'amata
ROSSANA CARSETTI
in CIOCCOLANTI
Il marito, il figlio, la mamma, il fratello, la cognata, i nipoti ed i parenti la ricordano con affetto. S. Messa
sabato 21 novembre alle ore 18. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
ANNIVERSARIO
3 MESI
CHIESA di MARISCHIO
Lunedì 16 novembre
ricorre il 7° anniversario
della scomparsa dell'amato
LEANDRO ANTOGNOLI
I figli, i generi, i nipoti ed i parenti lo ricordano con affetto. Santa
Messa sabato 14 novembre alle ore
18.30. Si ringrazia chi si unirà alle
preghiere.
ANNIVERSARIO
RINGRAZIAMENTO
Le famiglie Burattini e Colonnelli
commosse per la partecipazione di
affetto ricevuta in occasione della
scomparsa della cara
ROSA
ringraziano quanti si sono uniti al
dolore.
Marchigiano
ANNUNCIO
Mercoledì 4 novembre, a 95 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
ANTONIO MELONI
Lo comunicano i cognati, i nipoti, i
parenti tutti.
Marchigiano
CHIESA di S. VENANZIO
Lunedì 16 novembre ricorre il 20° anniversario della scomparsa dell'amata
TOMMASA CIMAROSSA
Il figlio, la nuora, i nipoti ed i parenti la ricordano con affetto. Nella S. Messa di lunedì 16 novembre alle ore 18
saranno ricordati anche i cari ALFREDO BUGIONOVO e GINO BUGIONOVO
Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
PAOLO GIULIO SAVERIO
CIAVOLA
17° anniversario
Santa Messa mercoledì 18 novembre alle ore 18.30 nella chiesa di S.
Maria Maddalena, parrocchia di S.
Giuseppe Lavoratore.
CHIESA del COLLEGIO GENTILE
Gli ex giovani di S. Agostino
sabato 14 novembre alle ore 17
faranno celebrare una S. Messa di
suffragio per ricordare
il loro assistente
don GIOVANNI BORIA e gli
AMICI PASSATI a NUOVA VITA
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
Lunedì 16 novembre
ricorre il 10° anniversario
della scomparsa dell'amato
FABRIZIO VENTURELLI
La madre, la moglie, i figli, le sorelle ed i parenti lo ricordano con
affetto. Ss. Messe domenica 15
novembre alle ore 11.30 nella chiesa parrocchiale di Melano e lunedì
16 novembre alle ore 18.30 nella
chiesa parrocchiale di Marischio. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
ANNIVERSARIO
Sabato 21 novembre
ricorre il 7° anniversario
della scomparsa dell'amata
ANTONELLA CIAPPELLONI
S. Messa nella chiesetta della Madonna delle Grazie di Attiggio sabato 21 novembre alle ore 17.30. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
Il tempo passa ma il dolore è
sempre più grande, Antonellina
non c'è dolore più grande di non
averti fra noi.
Prega per noi figlia mia che Dio
ci dia la forza di andare avanti, di
trovare la pace, quella pace che
non c'è più. Tu sei sempre con noi,
giorno e notte, ti amiamo tanto.
Sei il nostro angelo.
Mamma e babbo
ANNUNCIO
Venerdì 6 novembre, a 84 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
ALEANDRO ARTIBANI
Lo comunicano il figli Gabriele con
Francesca, Simone con Cinzia, i nipoti Valentino e Ambra, la sorella
Adriana, i parenti tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
Martedì 3 novembre, a Roma, a 90
anni, è mancata all'affetto dei suoi
cari
LUCIA CECCOLINI
ved. ROSSINI
Lo comunicano le figlie Gabriella ed
Emanuela, la sorella Rosa, i generi,
i nipoti, i pronipoti ed i parenti tutti.
Belardinelli
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CHIESA di ATTIGGIO
Venerdì 20 novembre
ricorrono 3 mesi
dalla scomparsa dell'amato
SANDRO QUARESIMA
La moglie, i figli ed i parenti tutti
lo ricordano con affetto. S. Messa
martedì 17 novembre alle ore 17. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
ANNUNCIO
Mercoledì 4 novembre, a 84 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
FRANCA GIACOMETTI
in PETRUCCI
Lo comunicano il marito Rosilio, il
figlio Sandro con Daniela ed i nipoti
Marco e Lucia, i parenti tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
Venerdì 6 novembre, a 85 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
LUIGI RUZZICONI
Lo comunicano la moglie Dina, il figlio Livio, la nuora Paola, i fratelli,
le sorelle, i cognati, i nipoti Cristina con Dario e Sabrina con Piero, i
pronipoti ed i parenti tutti.
Belardinelli
ANNUNCIO
Domenica 8 novembre, a Roma, a
95 anni, è mancato all'affetto dei
suoi cari
TEODORO PAOLETTI
Lo comunicano la moglie Fernanda,
le figlie Anna ed Alessandra, il genero Corrado, i parenti tutti.
Marchigiano
CHIESA del BUON GESU'
Martedì 17 novembre
ricorre il 1° anniversario
della scomparsa dell'amata
PIETRINA MELONI
ved. PISTOLA
I figli, i nipoti ed i parenti la ricordano con affetto. S. Messa martedì
17 novembre alle ore 9. Si ringrazia
chi si unirà alle preghiere.
CHIESA di S. M. MADDALENA
Domenica 15 novembre
ricorre il 10° anniversario
della scomparsa dell'amato
ROBERTO NINNO
I familiari lo ricordano con affetto.
S. Messa lunedì 16 novembre alle
ore 18.30.
ANNUNCIO
ANNUNCIO
Giovedì 5 novembre, a 91 anni, è
mancata all'affetto dei suoi cari
FELICE BRAVI (NICE)
ved. PIERMATTEI
Lo comunicano i figli Paola e Flavio,
il fratello Lorenzo, il genero Gianni, la nuora Paola, i nipoti Daniela,
Laura, Roberta, Silvia ed Emanuele, le pronipoti, la cognata Iolanda
ed i parenti tutti.
ANNUNCIO
Sabato 7 novembre, a 67 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
MARISA PATACCONI
in RUGGERI
Lo comunicano il marito Giuseppe,
il figlio Fabio, la nuora Lorena, la
nipote Jessica con Simone, le pronipoti Giorgia e Rachele, la suocera
Rosa, il fratello Antonio, la cognata Anna, gli altri nipoti ed i parenti
tutti.
Bondoni
CHIESA di S. M. MADDALENA
Martedì 17 novembre
ricorre il 1° anniversario
della scomparsa della nostra amata
ROBERTA RICCI in SILVI
S. Messa martedì 17 novembre alle
ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà
alle preghiere.
La morte non ti ha portato via. Nei
nostri cuori ci sarai sempre e più di
prima. Ringraziamo tutti quelli che
parteciperanno e si uniranno alle
nostre preghiere.
ANNUNCIO
Mercoledì 4 novembre, a 75 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
MARIA ROSI
ved. GRIMACCIA
Lo comunicano il figlio Paolo con la
nuora Paola Moretti, il fratello Pietro, il cognato, la cognata, i nipoti,
i parenti tutti.
Sabato 14 novembre sarà celebrata
una S. Messa nella chiesa di Marischio alle ore 18.30.
Marchigiano
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a pagina 25 CHIESA
Domenica 8 novembre, a 42 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
SIMONE SILVESTRINI
Lo comunicano i genitori Angelo e
Carla, la sorella Catia con Valerio,
le nipoti Viola e Doris, i cugini, gli
zii, i parenti tutti.
Marchigiano
ANNIVERSARIO
CHIESA di S. VENANZIO
RINA e RAFFAELE COLAO
Le figlie li ricordano con intenso
affetto e immenso rimpianto.
Nel 3° anniversario
della scomparsa della mamma
sarà celebrata in memoria
una S. Messa giovedì 19 novembre
alle ore 18. Si ringrazia chi si unirà
alle preghiere.
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L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
Firenze, 10 novembre:
Papa Francesco parla
al Convegno Ecclesiale
(Foto Siciliani-Gennari / SIR)
>CHIESA
E' il lascito della
visita fiorentina di
Papa Francesco che
segnerà il cammino
della Chiesa negli
anni a venire
L'inquietudine cristiana
di DOMENICO DELLE FOGLIE*
C
ome si parla a “una Chiesa
adulta, antichissima nella
fede, solida nelle radici
e ampia nei frutti”? Con
rispetto e parresia, con semplicità e
profondità, con amore e prossimità,
con fedeltà e serenità, con severità
caritatevole e slancio creativo, con
la forza del dialogo e il trasporto di
chi sa amare, senza imporre scelte
ma suggerendo itinerari, senza giudicare ma lasciandosi valutare. E
soprattutto lasciandosi svuotare…
Svuotare dalle ambizioni e dalla
ricerca di potere, dal desiderio
di occupare lo spazio ecclesiale
come quello civile, dalla voglia
di preservare tutti i nostri piccoli
e grandi spazi di controllo sugli
altri, dall’abitudine a fare sempre le
stesse cose e a non allontanarci dalla
strada collaudata, dalle strutture
che abbiamo costruito nel tempo e
che rischiano di diventare la nostra
ragione di vita. E infine svuotarsi
di sé per abbassarsi sul volto del
povero nel quale possiamo riconoscere ogni uomo e ogni donna che
ha calpestato e calpesta questa terra.
Senza “addomesticare la potenza del
volto di Gesù” in cui ciascuno può
riconoscere tutta l’umanità e da cui
lasciarsi inquietare.
Ecco, l’inquietudine cristiana è il
lascito di questa visita fiorentina
di Papa Francesco che segnerà il
cammino della Chiesa italiana negli
anni a venire. Una Chiesa che non
ha ricette preconfezionate, che si
mette in ascolto e dialoga con tutti
e costruisce con quanti ci stanno.
Anche rischiando di ferirsi, di incorrere in qualche incidente di percorso
e persino di sporcarsi. Perché se ti
pieghi sui poveri, sarà inevitabile
che ti sporchi.
L’umanesimo che Francesco ha
indicato ai pastori e a tutti i cattolici italiani ha le sue radici in Gesù
Cristo, anzi per non lasciare dubbi
ha scandito: “La dottrina è Gesù”.
Da qui la certezza che non ci sarà
chiesto di essere perfetti, di adeguarci perennemente alla norma e di
servircene come metro di giudizio.
Piuttosto ci sarà chiesta creatività
e ci sarà chiesto di cercare strade
nuove, con coraggio e anche un
pizzico di incoscienza. Insomma, i
cattolici italiani possono cominciare
a osare, sia nella vita di Chiesa che
nella piazza civile. Il Papa chiede
ai Pastori di mettersi in ascolto dei
fedeli e di condividere con loro il
cammino. A tutti offre con delicatezza, quasi a non voler interferire,
>DEFUNTI<
ANNUNCIO
ANNUNCIO
A S. Paolo del Brasile, a 88 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
ENRICO CIMAROSSA
Lo comunicano la figlia Antonietta, la sorella Maria e suor Francesca, i nipoti, i parenti
tutti. Domenica 15 novembre alle ore 11
sarà celebrata una S. Messa di suffragio
nella chiesa Collegiata di Cerreto d'Esi.
Marchigiano
Domenica 8 novembre, a 92 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
SEBASTIANO BILEI
Lo comunicano la moglie Margherita, la figlia Maria, il genero Enzo, il fratello Carlo,
le nipoti Roberta e Claudia, la pronipote
Arianna, la collaboratrice Mariana ed i parenti tutti.
Belardinelli
ANNUNCIO
ANNUNCIO
Mercoledì 4 novembre,
è mancato all'affetto dei suoi cari
Sabato 7 novembre, a 85 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
LUCIO TURCHI
Lo comunicano la moglie Alessandra, i figli
Mariaelisa e Corrado, la nuora Sonia, i nipoti Francesco, Giulia, Erica, il fratello, la
nipote Clementina e Roberto, le cognate, il
cognato, i nipoti, i parenti tutti.
Marchigiano
MARIA ANTONIETTA BOCCADORO
ved. PASSARI
Lo comunicano Gian Francesco con Rosanna e Bianca Maria con Luca, i nipoti Daniele,
Federica e Giampaolo, i pronipoti Veronica,
Annagiulia e Giacomo ed i parenti tutti.
Belardinelli
25 chiesa.indd 2
“un’indicazione per i prossimi anni:
in ogni comunità, in ogni parrocchia
e istituzione, in ogni diocesi e circoscrizione, cercate di avviare, in
modo sinodale un approfondimento
della Evangelii Gaudium, per trarre
da essa criteri pratici e per attuare le
sue disposizioni”. Questa è l’unica
indicazione stringente che Francesco ha voluto dare alla Chiesa
italiana, spingendosi addirittura ad
affermare: “Ma allora che cosa dobbiamo fare? – direte voi. Che cosa ci
sta chiedendo il Papa? Spetta a voi
decidere: popolo e pastori insieme.
Io oggi semplicemente vi invito ad
alzare il capo e a contemplare ancora una volta l’Ecce Homo”. Nella
cattedrale di Firenze ha soffiato
forte il vento della libertà dei figli
di Dio. Grazie a Francesco, il Papa
“preso quasi dalla fine del mondo”
che, a giudicare dal crescendo degli
applausi che hanno scandito il suo
discorso, ha conquistato i cuori e le
menti degli italiani. Italiani brava
gente? No, italiani gente brava. Che
capisce bene chi parla per amore e
ne accetta anche un rimbrotto, perché non è mai senza carità. Gente
Papa Francesco all'arrivo presso la Basilica della Santissima Annunziata a
Firenze
(Foto Siciliani-Gennari / SIR)
brava che non aspetta altro che incamminarsi, insieme con il proprio
vescovo, sulle vie del mondo. Gente
brava che in molti casi già si è messa
in discussione e in cammino, superando pregiudizi e chiusure, alterità
e preconcetti, mettendosi in gioco
senza aspettarsi nulla qui e ora. Il
Papa dà fiducia a questa gente, al
punto da chiedere loro di aiutare il
vescovo a stare in piedi, accanto a
VIVERE IL VANGELO
di Don Aldo Buonaiuto
Domenica 15 novembre
dal Vangelo
secondo Marco (Mc 13, 24-32)
Una parola per tutti
La liturgia cristiana pone l’accento alle “cose ultime”, le realtà
future che vanno oltre il tempo e lo spazio. Sono immagini
apocalittiche di grandi stravolgimenti ambientali, nei quali il
piano universale e quello personale di ogni singolo individuo
si intrecciano indissolubilmente. Tali raffigurazioni, cariche di
simbolismi, non devono incutere terrore e disperazione, ma
mettere l’uomo di fronte alla realtà della vita e della morte
facendogli comprendere che ogni cosa è destinata a scomparire. San Paolo nell’inno alla carità afferma che anche i doni
più grandi e importanti alla fine passeranno, riducendosi solo
all’unica grande forza che governa e muove il mondo: l’amore.
Gesù risorto, glorioso e trionfante, dopo il Calvario e la crocifissione ha sconfitto la morte; Egli attende a braccia aperte
tutti i suoi figli nel Regno del Padre. Cristo è sempre accanto
all’uomo, è un pastore attento e solerte con tutto il suo gregge,
anche con la pecorella smarrita che proprio non vuole fare la
volontà di Dio.
loro. Vescovo e popolo. Popolo e
vescovo. Sì questa Chiesa libera,
umile, disinteressata, lieta, col volto
di mamma, popolare e forse anche
popolana, capace di soffrire e di sorridere… Questa Chiesa immagine
dell’Ecce Homo… ci piace. Sì che
ci piace. Chi siamo noi per dirlo?
Solo un frammento minuscolo di
quel popolo.
*Direttore Sir
Nessun essere vivente può aggiungere un solo minuto alla
propria vita: Dio può arrivare da un momento all’altro. E allora
è importante stare svegli e non lasciarsi distrarre dalle tante
vanità del mondo attendendo il Signore con la cintura ai fianchi
e la lucerna accesa.
Come la possiamo vivere
- La morte è un evento naturale che la mentalità corrente cerca di
allontanare il più possibile, impedendo di affrontarla con dignità
e di capirla con maturità alla luce della fede.
- I cristiani, con l’aiuto dello Spirito Santo, hanno il dono di
comprendere i segni dei tempi in un’ottica diversa da quella del
mondo. Ciò significa vivere davvero come figli dell’Altissimo
che, di fronte alle ingiustizie, sono veramente immagine del
Creatore tra gli uomini.
- Di tutto ciò che abbiamo compiuto nella nostra esistenza alle
generazioni future resterà solo l’amore che abbiamo donato.
E’ questa l’unica misura possibile per comprendere se siamo
sulla strada giusta, quella della salvezza.
- Ognuno di noi diventa elemento indispensabile per la costruzione
del Regno di Dio sulla terra quando scegliamo non secondo
il nostro progetto e il nostro utile immediato, ma secondo la
volontà del Signore.
- Come è importante che la nostra giornata venga alimentata
costantemente dalla preghiera e dalla Parola! Scegliamo di
immergerci nell’infinito di Dio che mai tramonta: la nostra vita
si trasforma!
11/11/15 11.13
26
>CHIESA<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
Contagio di misericordia
Il messaggio dei Vescovi italiani per la Giornata Nazionale della Vita
di MARCO DOLDI
C
i sono tanti modi di
guardare alla vita: le si
può riconoscere un significato o, al contrario, una
insignificanza. I vescovi italiani
nel Messaggio per la Giornata
nazionale della Vita 2016 (“La misericordia fa fiore la vita”) invitano
a considerarla nella prospettiva
della spiritualità, come emerge da
alcune declinazioni: la vita è cambiamento; è crescita; è dialogo; è
misericordia. Sono attenzioni che
arricchiscono quello sguardo più
ampio di ordine antropologico, filosofico e teologico, che da sempre
il pensiero cristiano propone.
La vita è cambiamento: chi pensa
di aver la visione giusta delle cose,
di non aver nulla da imparare dagli
altri è, in fondo, tagliato fuori dalla
vita. Al contrario, chi si mette Lalla
scuola della vita, accettandone le
sfide e le opportunità è nel pieno
della vita. Chi vive nella posizione
di pretendere sempre dagli altri secondo una logica di infiniti diritti,
invecchia e inaridisce. Chi, al contrario, sa di dover dare e di essere
responsabile degli altri, rinnova
continuamente se stesso.
Ciascuno, attraversando le stagioni
della vita - infanzia, gioventù,
maturità, anzianità – cresce non
semplicemente come organismo,
ma come persona, capace di porre
le energie proprie di ogni stagione
al servizio del dono di sé. La vita è
crescita e la crescita avviene così.
L’acquisizione di competenze, la
formazione ricevuta, i progetti
intrapresi, tutto non è fine a se
stesso, ma ha come scopo quello di
realizzare un progetto che include
sé e gli altri. La persona, consapevole di aver ricevuto la vita come
dono e meravigliosa opportunità,
vive per gli altri. Così è sempre più
immagine di Dio, che si comunica
nel dono.
La vita è dialogo, che è capacità
di creare ponti sempre, anche nelle
situazioni di conflitto. Davanti a
quest’ultimo che cosa è più facile: restare o scappare? Eppure, il
conflitto ha un suo valore, perché
esprime la diversità naturale delle
persone e contiene in sé forze utili
al miglioramento. Naturalmente,
non bisogna restarvi prigionieri! Ciascuno è caratterizzato dalla
dimensione della
relazione e questa
si manifesta in quel
dialogo che conduce a prendersi
cura gli uni degli altri. Il tessuto
sociale si forma
non attraverso la
somma numerica
degli individui che
lo formano, ma attraverso l’impegno
che ciascuno mette
per comunicare.
Infine, la vita è
misericordia. Tante
volte si pensa che
la virtù sociale più
importante sia la
giustizia; essa è
alla base di una convivenza umana,
ma non è sufficiente. La persona ha
bisogno di misericordia. I rapporti
segnati dalla compassione sono
molto più umani rispetto a quelli
guidati dal semplice metro della
giustizia.
Cambiamento, crescita, dialogo e
misericordia aiutano enormemente quella cultura della vita che la
Chiesa promuove e diffonde da
tanto tempo. Basti pensare a questi
esempi. Nonostante gli attentati
alla vita come l’aborto, gli sfruttamenti e l’eutanasia abbiano assunto
qua e là una normalità, la Chiesa
con voce profetica invita a non
adeguarsi e a cambiare mentalità.
Davanti ai tentativi di diffondere
una genitorialità al singolare – con
una madre sola, ad esempio - la
Chiesa ricorda che i figli per la
loro crescita hanno bisogno della
complementarietà genitoriale. Di
fronte alla dittatura del pensiero
unico, che eleva a dogma opinioni
minoritarie come in tema di gender,
la comunità credente si sforza di
mantenere aperto il dialogo, facendo appello alla coscienza. Infine, la
Chiesa insegna ad avere misericordia, a “patire” ugualmente per tutti
gli esclusi, senza distinzione: gli
anziani, i giovani che non trovano
lavoro, i bambini che non vengono
fatti nascere.
Una raccolta della Caritas
ad “Acqua & Sapone”
Sabato 14 novembre la Caritas diocesana di Fabriano e Matelica organizza insieme ad “Acqua e Sapone”, nei centri vendita di Fabriano - via
Lamberto Corsi e via Brodolini, a Matelica Località Brecce, una raccolta
di prodotti per la pulizie e l'igiene da destinare ai poveri già residenti e
a quelli accolti nella nostra diocesi.
Operatori Caritas contraddistinti da pettorina illustreranno le finalità
della raccolta che come primo momento viene organizzata nelle regioni:
Marche - Lombardia - Abruzzo e Molise.
Edmondo Ercolani,
di Don Leopoldo Paloni
~ IL VESCOVO CELEBRA A CERRETO D’ESI PER LE BANDE ED I CORI DELLA DIOCESI
IN OCCASIONE DI SANTA CECILIA: domenica 15 novembre alle ore 18.
- RIUNIONE DI PASTORALE GIOVANILE REGIONALE: mercoledì 18 novembre alle ore
18 a Montorso di Loreto.
- RITIRO DEL CLERO: giovedì 19 novembre alle ore 9.30 presso il monastero di San
Silvestro, relatore Mons. Carlo Rocchetta.
26 chiesa.indd 2
FESTIVE
ore 7.00:
ore 8.00:
ore 8.30:
ore 9.00:
ore 9.30:
Il Cardinale
Bagnasco
nell'ultimo
Mercoledì
della Fede
(foto Luzi)
I Mercoledì della Fede
verso l’Anno Santo
I sacerdoti siano solleciti nel donare ad ogni famiglia il testo degli
“Orientamenti pastorali”, invitando a recitare insieme, all’ora di cena,
una della preghiere del testo o leggere una parabola evangelica sulla
misericordia.
In ogni parrocchia o ambiente si formino i gruppi di studio settimanali
sul testo, secondo modalità proprie di ogni parrocchia.
Nel mese di novembre non c’è l’incontro diocesano, ma è consigliato
che ogni vicaria possa svolgere un mercoledì sul tema della misericordia
nella propria zona.
Prepariamoci tutti al grande evento dell’apertura della Porta Santa a
Roma, ed anche in Diocesi, che avrà due momenti:
- Sabato 5 dicembre, arrivo della Peregrinatio della Madonna di Loreto
in Cattedrale, e al pomeriggio incontro dei ragazzi e dei giovani degli
Oratori delle Marche.
- Domenica, 13 dicembre, ore 16, la celebrazione dell’apertura della Porta
Santa nella nostra Cattedrale.
direttore Caritas diocesana
AGENDA LITURGICA
FESTIVE DEL SABATO
ore 17.30: - Collegiglioni
ore 18.00: - Cattedrale
- M. della Misericordia
ore 18.30: - S. Giuseppe Lavoratore
- Sacra Famiglia
- S. Nicolò Centro Com.
- Oratorio S. Giovanni Bosco
ore 19.00: - Collegio Gentile
ore 8.45:
Ritiro mensile di Clero
a San Silvestro
Giovedì 19 novembre, alle ore 9.30, nel Monastero di San Silvestro
si svolgerà il ritiro spirituale mensile del Clero.
Il tema, secondo le indicazioni del Consiglio Presbiterale a continuare
lo studio sulla famiglia, svolto al recente Sinodo, sarà: “Risposta della
parrocchia alla fragilità delle famiglie”.
La guida sarà don Carlo Rocchetta, direttore del Centro Familiare “Casa
della Tenerezza” di Perugia.
La circostanza della festa di San Silvestro (26 novembre), come ogni
anno, ci porterà sul monte dove i nostri monaci custodiscono il corpo
e il carisma dell’Abate San Silvestro, e dove saremo ospiti della loro
grande accoglienza.
Il programma: ore 9.30, preghiera e meditazione nella sala del capitolo;
ore 12, celebrazione dell’ora media insieme ai monaci, con la riflessione
sulla vita di San Silvestro; ore 12.30 pranzo insieme.
FERIALI
ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium)
ore 7.20: - S. Silvestro
ore 7.30: - M. della Misericordia
- Mon. S. Margherita
ore 7.45: - Monastero Cappuccine
ore 8.00: - Casa di Riposo
- Collegio Gentile
- S. Luca
ore 8.30: - Cripta di S. Romualdo
ore 9.00: - Mad. del Buon Gesù
- S. Caterina (Auditorium)
ore 16.00: - Cappella dell’ospedale
ore 18.00: - Cattedrale
- M.della Misericordia
- Sacra Famiglia
ore 18.15: - Ss. Biagio e Romualdo
ore 18.30: - S. Giuseppe Lavoratore
- S. Nicolò (lun.-merc.-ven.)
- S. Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.)
- Oratorio S. Giovanni Bosco
Famiglia, festa diocesana
- Pastorale Giovanile: venerdì 27 novembre, ore 21, presso la
parrocchia della Sacra Famiglia di Fabriano, Veglia di Avvento dei
Giovani e lancio della Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia.
- Festa Diocesana della Famiglia, sabato 28 novembre, presso la
parrocchia di Santa Teresa di Matelica, con inizio alle ore 17.30:
testimonianza, S. Messa, cena e conferenza.
ore 10.00:
ore 10.15:
ore 10.30:
ore 11.00:
ore 11.15:
ore 11.30:
ore 11.45:
ore 16.30:
ore 18.15:
ore 18.00:
ore 18.30:
- S. Caterina (Auditorium)
- S. Maria in Campo
- M. della Misericordia
- Casa di Riposo
- S. Nicolò (Centro Comunitario)
- Sacra Famiglia
- S. Margherita
- S. Luca
- Cappella dell’ospedale
- Ss. Biagio e Romualdo
cripta
- S. Giuseppe Lavoratore
- S. Caterina (Auditorium)
- Collegio Gentile
- Cattedrale San Venanzio
- Collepaganello
- M. della Misericordia
- Nebbiano
- Cupo
- Attiggio
- Moscano
- S. Silvestro
- S. Nicolò
- S. Giuseppe Lavoratore
- Monastero Cappuccine
- Cattedrale San Venanzio
- Sacra Famiglia
- M. della Misericordia
- S. Maria in Campo
- Melano
- Argignano
- Cattedrale San Venanzio
- Ss. Biagio e Romualdo
- M.della Misericordia
- S. Giuseppe Lavoratore
MESSE FERIALI
7.30: - Regina Pacis
8.00: - S.Teresa
9.30: - Concattedrale S. Maria
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa - S. Francesco
- Regina Pacis
MESSE FESTIVE DEL SABATO
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa
19.00: - Regina Pacis
Messe FESTIVE
7.30:- Beata Mattia
8.00:- Concattedrale S. Maria
8.30:- Regina Pacis - Ospedale
9.00:- S. Rocco - S.Francesco
9.30:- Invalidi - S. Teresa
10.30:- Concattedrale S. Maria
- Regina Pacis
11.00:- S. Teresa -Braccano
11.15:- S. Francesco
11.30:- Regina Pacis
12.00:- Concattedrale S. Maria
18.00:- Concattedrale S. Maria
18.30:- S. Teresa - Regina Pacis
11/11/15 11.12
27
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
La Janus Fabriano al completo:
giocatori, staff tecnico e dirigenza
>SPORT
BASKET
Serie C
Una Janus da quartieri alti
La squadra di Bolzonetti divide il primo posto con il Pisaurum
di LORENZO CIAPPELLONI
D
alla testa ai mignoli della C.
Il fanalino di coda Cestistica
Ascoli ospita la capolista Janus
Fabriano. Una rifinitura comparabile
ad un freddo incubo, sono otto gli uomini a disposizione di coach Bolzonetti.
Non varia la temperatura all’arrivo al
palazzetto di Ascoli, 50 spettatori (forse) ed un silenzio assordante. Non sarà
il pubblico a fare la differenza, ma potrebbe forse farla Mazzella. L’argentino
si presenta con un comodo sottomano e
nell’azione successiva apparecchia per
Sinatra: la guardia ascolana ringrazia
e tramuta in otto punti di margine la
palla giuntagli con tanto di contagiri. La
serata si fa interessante, Usberti annusa
la questione e con il centro dai 6 e 75
riporta sotto i suoi. Il piccolo Taylor
completa il furto difensivo ed emula
Mazzella, serve capitan Carnevali che
CALCIO a 5
Giovanili Virtus
CESTISTICA ASCOLI
JANUS FABRIANO
56
66
CESTISTICA ASCOLI - Fornetti 6,
Cavoli, Sinatra 12, Macedo, Alamo 4,
Albertazzi 6, Cataldi, Addazi 5, Gazineo
8, Mazzella 15. All. Binetti
JANUS FABRIANO - Taylor 22, Carnevali 6, Bugionovo 11, Braccini, Nizi 2,
Paoletti 8, Franklin 13, Patrizi, Usberti
4, Quercia ne. All. Bolzonetti
chiude la prima frazione sul 14-18.
Bugionovo al ritorno sul legno estrae
il lucchetto e lo piazza sulla partita con
uno 0-12 di parziale.
I biancoblù volano e al rientro negli
spogliatoi conducono di diciassette
lunghezze. Coach Binetti striglia i
suoi, che non rispondono. La Janus è
scesa ad Ascoli per allungare la serie
BASKET
Serie C
Gli Allievi Trasferta amica per l'Halley
sono corsari che rinuncia ad Apet Novatti
Week end positivo a metà per le giovanili Virtus Fabriano nelle trasferte
in programma: vittoria infatti per gli
Allievi, stop per i Giovanissimi al
debutto stagionale. A Tolentino gli
Allievi hanno superato per 3-7 la Cantine Riunite Csi, formazione peraltro
al debutto nella categoria: 0-4 il primo
tempo con la doppietta di Stazi e le reti
di Patassi e Bedaj, parità nella ripresa
per 3-3 con le realizzazioni di Dandani,
ancora Bedaj e Riccioni. I Giovanissimi
invece, al debutto stagionale nella prima
giornata di campionato, hanno pagato lo
scotto del noviziato in Ancona, contro
l'Acli Mantovani. Anche qui parziale
di 4-0 nel primo tempo, questa volta a
favore degli avversari, ed una ripresa
indubbiamente più equilibrata e giocata,
anche se di nuovo a favore dei locali
per 2-1, con la marcatura di Kertalli
per i virtussini. Sabato 14 novembre
i Giovanissimi giocheranno in casa
al PalaGuerrieri alle 15.30, ospiti i
dorici del Cus Ancona, mentre gli Allievi giocheranno domenica 15, alle ore
10.30 contro la formazione di Recanati
dell'Helvia Recina Futsal.
27 sport.indd 2
Contro la squadra della vecchia conoscenza Tortolini, l’Halley Matelica si
fa passare il mal di trasferta che l’aveva
colpita fin qui e continua a crescere
sul piano della salute fisica - e con
essa su quello di gioco e convinzioni
- continuando, dopo la bella vittoria
con Recanati, a scacciare molti di quei
fantasmi che si erano annidati sulla
società matelicese dopo il complicato
inizio. Una crescita e una mutazione,
quella matelicese, non senza lacerazioni
e difficili decisioni, perché si è presa la
VIRTUS PORTO SAN GIORGIO
HALLEY MATELICA
60
71
VIRTUS PORTO SAN GIORGIO - De
Luna, Alvear, Lanciotti, Allen ne, Venditti
8, Antonini 8, Sagripanti 7, Tortolini
13, Spaccapaniccia 10, Carter 14.
All. Minora
HALLEY MATELICA - Sorci 16, Monacelli 19, Rath 15, Munjic 3, Piloni
8, Nasini 2, Toppi 6, Cintioli 2, Selami,
Antonini. All. Pecchia
classifiche
di vittorie e lo conferma con lo schiaccione di Franklin (in versione capitan
Uncino, visto l’infortunio occorsogli
ad una rètina nello scorso match). Lo
spavento non manca, ovvio, visto che
a 90” dal termine Mazzella piazza la
tripla che riporta i locali a tre possessi
dall’impattare. Paoletti non ci sta, si
getta nella tonnara pitturata e pesca
il pesce da tre punti: fallo e canestro.
Stavolta è davvero finita, 56-66.
E’ iniziata una nuova settimana da
capo-classifica e sette nuovi giorni per
sfoltire un’infermeria colma di ammaccati. Sergio Quercia è tornato a correre
e dovrebbe esserci per la prossima sfida
al PalaGuerrieri. Già, domenica 15 novembre (ore 18) arriva infatti il Basket
Giovane Pesaro, uscito con le ossa rotte
dallo scontro nelle zone basse contro la
Pallacanestro Recanati di coach Gnecchi. C’è soltanto da preparare il match,
vietato farsi trovare impreparati.
decisione, evidentemente non facile, di
rinunciare al bizzoso ma grande talento
di Apet Novatti, che era alla sua terza
stagione in biancorosso. A Porto San
Giorgio si è vista una Halley che ha
tenuto nei primi due quarti. Stavolta
i biancorossi sono stati capaci di non
subire, ma al contrario di imporre un
parziale ad inizio di terzo quarto che
ha girato l’incontro. Protagonista di
questo guizzo è stato John Rath, autore anche di ottime giocate difensive,
che sono valse i palloni recuperati poi
insaccati dall’altra parte. Tutta la squadra ha avuto una grande reazione e ha
giocato e difeso con intensità, tenendo
i locali a soli 60 punti (se escludiamo
il primo quarto con 22, l’Halley ha
imbrigliato a 38 punti in tre periodi i
padroni di casa!). Da segnalare anche,
tra le performances individuali, l’ottimo
contributo del settore lunghi, grazie a
Piloni e Toppi, i 19 punti "silenziosi"
di Monacelli e i 16 del capitano Sorci.
Prossimo match in casa contro l'altra
formazione sangiorgese (sabato 14
novembre, ore 18.30).
Antonio Gentilucci
SERIE C
Janus Fabriano e Pisaurum 12; Por to San
Giorgio e Ascoli 10; Halley
Matelica, Pedaso e Virtus Porto San
Giorgio 8; Recanati 6; Basket Giovane
Pesaro 4; Cestistica Ascoli 2.
SERIE D
Montecchio 12; Aesis Jesi 10; Montemarciano, Orsal Ancona e Taurus
Jesi 8; Fano e Urbino 6; Virtus Jesi,
Aquarius Pesaro e Cerreto 4.
Franklin
in lunetta
(foto di
Martina
Lippera)
PROMOZIONE
Brown Sugar Fabriano 6; Dinamis
Falconara, Roosters Senigallia, New
Jesi, Titans Jesi, P73 Ancona e
Adriatico Ancona 4; Dinamo Ancona,
Maior Senigallia, Cab Stamura e Bad
Boys Fabriano 2.
SERIE C FEMMINILE
Olimpia Pesaro, Girls Ancona e Fermano 6; Civitanova, Offida e Senigallia
4; Elpidiense 2; Thunder Matelica 0.
BREVI BASKET
SERIE D: IL CERRETO
SI DEVE ANCORA ARRENDERE
Non riesce ad avere continuità di risultati il
Cerreto. La squadra allenata da Massimo
Cerini, dopo l’importante successo al
supplementare sul campo dell’Aesis Jesi,
viene battuta a domicilio dal Basket Fano
61-68. I biancoblù restano nei bassifondi
della classifica e il match di sabato 14
novembre a Jesi, contro la Virtus, sarà
di importanza cruciale.
Luca Ciappelloni
PROMOZIONE: PRIMO HURRA'
PER I BAD BOYS FABRIANO
Primo stop in campionato per la capolista
Brown Sugar Fabriano, fermata 46-36
ad Ancona dall'Adriatico. Il tabellino del
Brown Sugar: Taruschio 14, Sacco 3,
Moscatelli 4, Guerci 2, Bugionovo 9,
Cafasso 2, Capodimonte 2. Muovono
invece la classifica i Bad Boys Fabriano
di coach Davide Cola che raccolgono il
primo successo in Promozione contro la
Dinamis Falconara, superata in volata alla
Palestra Mazzini per 52-48. Il tabellino dei
Bad Boys: Battistoni 2, Ottoni, Carnevali
11, Bernardini 11, Corsetti, Bongiovanni
4, Sorrenti 3, Mosciatti 4, Mearelli 15,
Salari. Nel prossimo turno la squadra
di Christian Vico ospiterà i Roosters
Senigallia (venerdì 13 novembre, Palestra
Mazzini, ore 21.15), mentre i Bad Boys
saranno di scena giovedì ad Ancona
contro la Dinamo.
lu.c.
SERIE C FEMMINILE: LA THUNDER
SCONFITTA DI MISURA
La Thunder Matelica perde una partita
combattuta fino all’ultimo per 37-39
contro il P.S.Elpidio. La squadra di casa
parte timorosa e finito il primo quarto si
trova sotto di 8 punti. Negli ultimi minuti,
la Thunder riesce a mettere in campo un
pressing efficace, arrivando a rimontare
lo svantaggio, ma non riesce a portare
a casa i primi due punti. La formazione:
Ceroni, Mosconi, Crescentini, Barboni,
Pecchia L., Pecchia D., Gargiullo, Pedica,
De Michele; all. Porcarelli, vice Crescentini. Domenica 15 novembre la Thunder
dovrà affrontare fuori casa l'Offida.
Lucia Granini
11/11/15 10.54
28
>SPORT<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
CALCIO
Serie D
Matelica, più del risultato
contava la solidarietà
di ANTONIO GENTILUCCI
V
a bene che la giornata aveva valenze extrasportive particolari,
ma il pari ottenuto dal Matelica
in questo derby marchigiano con il Castelfidardo è di quelli che fanno un po’
rodere. Perché ha impedito alla squadra
di mister Clementi di agguantare il
secondo posto in classifica. E perché in
realtà la partita sembrava ben instradata
dopo la prima metà di gioco, conclusa
con un autorevole 2-0 per i biancorossi.
Finisce invece 2-2 e l’appuntamento
con il secondo posto è, speriamo, solo
rimandato. Il Matelica, come dicevamo,
parte con il piglio giusto e si procura
subito un’occasione, ma Chiodini salva
i suoi. Al 14' Giovannini viene atterrato
in area da Foglia: è rigore. Va Picci
a sistemare il pallone sul dischetto,
il portiere intuisce tutto e ribatte, ma
Gilardi è il più veloce di tutti e infila
l’1-0. Castelfidardo prova a reagire: al
25' è pericolosissimo Balloni in area,
ma Nobile si supera mandando la sfera sulla traversa. Quindi al 44' su una
punizione di Esposito da sinistra quasi
all’altezza della bandierina, Boskovic
MATELICA
CASTELFIDARDO
2
2
MATELICA - Nobile, Girolamini, Boskovic, Borghetti, Borgese, Gilardi, Giovannini (14’ st Vallorani), Perfetti, Picci
(41’st Pesaresi), Esposito, Bondi (36'
st Frinconi). All. Clementi
RETI - 14' Gilardi, 44' Boskovic, 18’ st
Capparucci, 39’ st Balloni
Giocatori, tecnici e dirigenti del Matelica insieme al piccolo Simone
del 2-2 con un gran colpo. Boskovic,
per i matelicesi, tenta il tutto per tutto
per consegnare la vittoria ai suoi, ma
Chiodini preserva il pareggio.
E' bene sottolinearlo, la vera vittoria
della giornata l'ha conquistata il numerosissimo pubblico accorso in una
vera e propria gara di solidarietà per il
piccolo Simone Storani, il bambino che
necessita di creme costosissime per il
viso a causa delle ustioni riportate in un
grave incidente domestico. A Simone
è stata dedicata questa giornata dalla
società del presidente Canil, con parte
dell’incasso devoluto in suo favore.
Un servizio più ampio sulla vicenda
a pagina 19.
Tornando al calcio giocato, nel prossimo turno, impegno in trasferta per
il Matelica sul campo della Fermana.
CALCIO
Eccellenza
Fabriano Cerreto concreto: vittoria di misura
E' decisivo Bartoli, prosegue l'inseguimento alla capolista Civitanovese
Ancora una vittoria di misura. Per il
Fabriano Cerreto sono altri tre punti
pesantissimi. La squadra di Spuri Forotti fa bottino pieno anche nella trasferta
di Urbania, capitalizzando come meglio
non era possibile l’errore del portiere
locale Rossi, che non blocca un cross
abbastanza innocuo dell’ex di turno
Bartoli dopo 18 minuti di gioco. L’Urbania, pochi minuti prima della rete che
ha deciso la partita, si era fatta vedere
in maniera pericolosa in avanti: al 10’
l’angolo di Calvaresi pesca Carpineti
in area che di testa costringe Spitoni ad
un miracolo in due tempi per evitare la
rete: i padroni di casa reclamano perché
ritengono che la sfera abbia superato
la linea ma l’arbitro non ravvisa il gol.
Nella ripresa è sempre la squadra di
Fucili a proiettarsi in avanti alla ricerca del pari ma il Fabriano Cerreto si
arrocca attorno ad una coppia centrale,
quella formata da Boinega e Lapi, in
netta crescita rispetto alle prime uscite
e limita al minimo i pericoli. Lo squillo
più importante nella seconda frazione
è di Fraternali, la cui azione personale
in area al 70’ viene neutralizzata da
URBANIA
FABRIANO CERRETO
0
1
URBANIA - Rossi; Renghi, Temellini,
Patarchi, Barzotti (85’ Prisacaru);
Pagliardini, Gaggiotti, Ricci; Calvaresi;
Carpineti (60’ Fraternali), Sacchi (75’
Azzolini). All. Fucili
FABRIANO CERRETO - Spitoni; Berettoni, Boinega, Lapi, Severini (77’
Savelli); Scotini, Bartoli, Iacoponi;
Aquila, Francioni (69’ Martellucci),
Piergallini (85’ Silvi). All. Spuri Forotti
RETE - 18’ Bartoli
BREVI CALCIO
PRIMA CATEGORIA GIRONE A:
SASSOFERRATO GENGA DA APPLAUSI
Buona prestazione del Sassoferrato Genga che in trasferta supera con il risultato di
0-3 il Sant’Orso quinto in classifica. Il gol
del vantaggio arriva dopo soli due minuti
di gioco con Biocco, bravo a sfruttare un
passaggio dalle retrovie e a superare il
portiere avversario. La squadra di mister
Carucci continua ad attaccare e al 33’
arriva anche la seconda rete con Ferretti
che in diagonale trova l’incrocio dei pali. Il
gol del definitivo 0-3 lo realizza Fioranelli di
testa al 70’. La formazione del Sassoferrato Genga: Pettinelli, Tinti (58’ Altarocca),
Corazzi, Lazzoni (68’ Monno), Galuppa,
Pizzi, Zucca (83’ Ceccacci), Fioranelli,
Ferretti, Arcangeli, Biocco; all. Cinti.
Luca Antonio Somma
SECONDA CATEGORIA:
L'ARGIGNANO E' UNA BELLA REALTA'
Nel girone D, seconda vittoria consecutiva per l’Argignano: in trasferta contro
28 sport.indd 2
il Palombina vecchia termina 2-3. Ad
aprire le marcature sono i padroni di
casa, in gol al 20’ con Graziosi. Nella
ripresa, al 55’, Ragni sigla la rete del pari
ma tre minuti dopo il Palombina vecchia
si riporta avanti con Giangiacomi. Al 70’
Mariani ristabilisce la parità mentre il gol
del definitivo 2-3 lo realizza Lucernoni al
90’. La formazione dell’Argignano: Pecci,
Zamponi (60’ Cervigni), Sagramola,
Lucernoni, Mecella, Peccarisi, Nubola,
Mancini (80’ Repupilli), Ragni, Mariani,
Mezzanotte (85’ Giannini); all. Cinti.
Nel girone F, seconda sconfitta stagionale
per la Fabiani Matelica che perde contro
il Sarnano 3-1.
l.a.s.
TERZA CATEGORIA:
IL REAL MATELICA BATTE UN COLPO
Nel girone C, la Valle del Giano perde in
casa contro la Sangiorgese 0-1, mentre
nel girone D, il Real Matelica supera 1-0
il San Francesco e raggiunge il quarto
posto in classifica.
SERIE D girone F
Sambenedettese 25; San
Nicolò 21; Matelica 20;
Fano e Folgore Falerone
18; Avezzano 16; Monticelli, Castelfidardo, Jesina e Isernia
15; Chieti, Fermana e Campobasso 14;
Recanatese 11; Vis Pesaro e Amiternina
10; Agnonese 9; Giulianova 8.
ECCELLENZA
Civitanovese 23; Fabriano Cerreto
19; Grottammare e Biagio Nazzaro 16;
Pergolese 15; Porto d'Ascoli e Tolentino
13; Loreto e Trodica 12; Gallo e Montegiorgio 11; Urbania, Forsempronese
e Helvia Recina 8; Vigor Senigallia 5;
Corridonia 3.
PRIMA CATEGORIA girone A
Gabicce Gradara 20; Pisaurum 18; Villa
San Martino e Montelabbate 17; S.Orso
16; Montecalvo e Vadese 15; Sassoferrato Genga 13; Mondolfo e Urbino
Pieve 12; Fermignanese 11; Cantiano
10; Cagliese e Lunano 8; Mercatellese
4; Cuccurano 2.
CASTELFIDARDO - Nobile, Boskovic,
Vallorani, Borghetti, Borgese, Gilardi,
Bondi (22' st Perfetti), Moretti (31’
st Frinconi), Picci, Esposito V. (37’
st Pesaresi), Girolamini. All. Clementi
di testa infila il raddoppio mandando
a riposo i suoi sul 2-0. Al rientro
dagli spogliatoi però è Castelfidardo
a mostrarsi in palla, mentre Matelica
ne subisce l’iniziativa, subendo così la
crescita degli ospiti. Al 63’ Capparuccia
accorcia le distanze rispondendo di testa
al cross da sinistra di Trillini. Tempo per
il pareggio c’è e i ragazzi di Bolzan ci
provano. All’84’ Balloni infila il gol
classifica
uno Spitoni al solito impeccabile. Gli
uomini di Spuri Forotti portano così a
casa un successo fondamentale che li
tiene a -4 dalla capolista Civitanovese
e domenica a Cerreto d’Esi (ore 14.30)
arriverà il Loreto, ancora imbattuto in
trasferta ma reduce da due sconfitte di
fila in casa. Prosegue, nel frattempo,
il campionato positivo della Juniores
del Fabriano Cerreto: la formazione di
Stefano Tarabelli ha espugnato il campo
di Moie, contro il Vallesina, per 0-2.
Luca Ciappelloni
CALCIO
Mister
Spuri
Forotti
Prima Categoria girone B
La Fortitudo interrompe
la lunga striscia negativa
Finalmente si muove la classifica per
la Fortitudo Fabriano che in quel di
Arcevia è riuscita ad interrompere la
serie negativa che la perseguitava da
moltissime giornate. Inutile dire che è
un punto guadagnato, visto l'andamento
di queste ultime settimane. La squadra
fabrianese non gioca male, ma al primo
vero tiro in porta degli avversari subisce
gol. Potrebbe essere sfortuna, potrebbe
essere che a volte si subisce troppo e la
difesa si distrae, potrebbe essere che il
centrocampo non copre e quindi il reparto si trova in affanno. Certo è che una
compagine che segna con il contagocce,
ma che spesso e volentieri subisce una
rete di troppo. Il che sta a significare che
la parte tecnica deve lavorare molto su
ogni reparto e cercare di amalgamarlo
il più possibile e, soprattutto, dare la
possibilità ad ogni singolo di trovarsi
pronto per poter contrastare l'urto degli
avversari. Comunque sia, ad Arcevia la
Fortitudo sblocca il risultato alla fine
della prima frazione di gara con Vincioni, poi nella ripresa come spesso accade
va in difficoltà e subisce un po' troppo
l'azione degli avversari. Il pareggio dei
locali giunge al 25' del secondo tempo
AVIS ARCEVIA
FORTITUDO FABRIANO
PRIMA CATEGORIA girone B
Filottrano e Moie Vallesina 22; Miciulli
Senigallia 19; San Biagio 18; Le Torri
e Castelfrettese 15; Avis Arcevia e
Filottranese 14; Borghetto 12; Monsano
11; Falconara 10; Colle 2006 8; Montemarciano e Ostra Vetere 6; Fortitudo
Fabriano e Olimpia Falconara 4.
SECONDA CATEGORIA girone D
Staffolo 19; Leonessa Montoro 16;
Chiaravalle, Cupramontana e Morro
d'Alba 15; Sampaolese, Castelbellino e
Argignano 14; Apiro e Borgo Minonna
13; Agugliano Polverigi 12; Falconarese
e Labor 10; Palombina Vecchia 9; Victoria Strada 3; Casebruciate 2.
SECONDA CATEGORIA girone F
Caldarola 23; Robur, Sarnano, Serralta e
Rione Pace 16; Fabiani Matelica e Castelraimondo 15; Trodica 14; Camerino
13; Sefrense 11; Elfa Tolentino e Treiese
10; San Ginesio 8; Esanatoglia 7; Urbis
Salvia 4; Montecassiano 3.
TERZA CATEGORIA girone C
Serra Sant'Abbondio 16; Sangiorgese
12; Serrana e Avis Pergola 11; Castelleonese 10; Acquaviva, Montenovo, Senigallia e Valle del Giano 9; Castelvecchio
7; Up Castelfrettese 6; Monteporzio 5;
Arcobaleno 2.
TERZA CATEGORIA girone D
Urbanitas Apiro 16; Candia Baraccola e
Pianello Vallesina 15; Real Matelica 12;
San Marcello, Junior Jesina e Atletico
10; Cameratese e Aurora Jesi 8; Poggio
San Marcello e San Francesco Cingoli 7;
Rosora Angeli e Maiolati 5; Spes Jesi 4.
CALCIO a 5
Torneo Acsi
Latinos
e Diasen ok
1
1
AVIS ARCEVIA - Kola A., Bramucci,
Montesi, Titti (22' st Bazzucchini),
Fenucci, Agostinelli, Colombo (13' st
Montalbini), Bucci, Kola M., Sgreccia,
Mizdrak E. All. Sentinelli
FORTITUDO FABRIANO - Giommetti,
Ruggeri, Battistoni, Moretti (15' st
Porcarelli), Clementi, Ippolito, Vincioni
(33' st Pallotta), Guidarelli, Biagini,
Carmenati, Piccolini (15' st Moretti
A.). All. Tizzoni
RETI - 44' pt Vincioni, 25' st Sgreccia (r)
con Sgreccia che trasforma un calcio
di rigore. Insomma un punto davvero
importante per una compagine che
deve risalire a tutti i costi la classifica.
Ricordiamo che i 4 punti in classifica
sono stati conquistati tutti lontano dal
proprio pubblico.
Prossimo appuntamento casalingo contro il Montemarciano che in classifica
ha 6 punti.
Angelo Campioni
Si sono giocati sabato 7 novembre al
PalaFermi i due recuperi della prima
giornata: due gare molto simili, con dominio nel primo tempo delle formazioni
alla fine vincitrici, ma combattute nelle
riprese. 7-4 il finale della prima gara, a
favore dei Latinos sulla Juventude, con
tre marcature di Angeletti per i vincitori. Invece 5-2 il finale della seconda,
a favore della Diasen sulla Juventude:
da rimarcare nelle fila degli arancioneri
il poker di reti di Largoni.
Sabato 14 novembre, grande rush al
PalaFermi per la quinta giornata, con
cinque gare in programma, ad iniziare dalle 13.45 con Latinos-Futsal
Team Fabriano, Dream Team ToniniPorchetto Crew, Tabaccheria SpighiDiasen, Juventude-Virtus Fabriano,
Drink Life-Atletico Fabriano, Real
Sentinum riposa.
Tutte le informazioni sul sito www.
virtusfabrianoasd.it.
La classifica provvisoria: Real Sentinum e Porchetto Crew 10; Futsal Team
Fabriano e Latinos 9; Tabaccheria Spighi e Diasen 6; Dream Team Tonini e
Atletico Fabriano 3; Virtus Fabriano,
Drink Life e Juventude 0.
11/11/15 10.56
IPPICA
Attività in fermento
Halloween speciale
al centro La Pirella
U
n bel gruppo di ragazzi e ragazze hanno partecipato all’evento
di Halloween organizzato al
centro ippico La Pirella.
Durante la gara, i ragazzi si sono cimentati in un percorso di gimkana a
tema e nel pomeriggio hanno disputato
una gara a squadre di pony games.
Hanno partecipato (foto): Linda Poeta,
Luca Russo, Andrea Russo, Alessia
Marinelli, Gaia Canneta, Mattia Mocci, Betti Elisa, Barberini Emanuele,
Cuviello Beatrice, Monteverde Elettra,
Minelli Elena, Farinelli Laura, Oteri Di
Bartolomeo Niccolò, Simonetti Helena,
Sara Cali, Samanta Paciotti, Pisello
Michelle, Nicole Russo, William Savelli, Isabella Savelli, Luchini Azzurra.
Hanno collaborato alla realizzazione
della manifestazione le due istruttrici
Hellen Smith e Lobba Manuela.
Il presidente e istruttore Cristina Fontanella ringrazia tutti i partecipanti alla
manifestazione.
Segnaliamo, inoltre, che Nicole Russo
ha partecipato al Campionato Europeo a squadre in Normandia (centro
equestre La Bonde) a luglio, poi ha
partecipato al Campionato del Mondo a
coppie in Inghilterra a meta settembre.
Inoltre la squadra de La Pirella Under
17 è arrivata seconda alla Coppa Europa per club (challenge Peter Dale) a
Divonne in Svizzera. La squadra era
composta da Elettra Sarzani, Nicole
Russo, Luca Russo, Maria Papa e
Barberini Emanuele.
La stessa squadra è arrivata seconda
al Campionato Italiano. Emanuele e
Nicole sono anche campioni italiani a
coppie categoria Under 17.
GINNASTICA
Ritmica
PalaGuerrieri vestito a festa per le finali di B
Bel week-end al PalaGuerrieri, che ha
ospitato la fase Interregionale del Campionato Italiano di Serie B per i concentramenti del centro-est, centro-ovest
e sud. Si sono sfidate 46 società per un
totale di 440 presenze tra ginnaste e
tecnici. I tre concentramenti sono stati
PATTINAGGIO
29
>SPORT<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
vinti dalla società siciliana Aretè, dalla
sarda Ritmica 2000 e dall’Aurora Fano
che, insieme alla seconda e terza classificata, hanno acquisito il diritto a disputare la finale nazionale a Padova il 6
dicembre per l’accesso in A2. Alla gara
hanno partecipato le ginnaste fabrianesi
Finali Nazionali dei Circuiti
L'apporto dei fabrianesi al Cci
Sabato 17 e domenica 18
ottobre a Salsomaggiore
Terme si sono svolte le
finali nazionali di pattinaggio dei raggruppamenti regionali del Circuito
Nord Ovest (Piemonte,
Liguria e Lombardia), il
Gran Premio Giovani (con
Veneto, Friuli ed Emilia) e
il nostro Challenge Centro
Italia (Toscana, Lazio,
Umbria, Abruzzo e Marche). In questa finale, i
migliori sei o dodici nella
classifica, che tiene conto dei risultati di tutta la stagione di ogni raggruppamento,
si sono sfidati difendendo il proprio circuito. Dei nostri, sette si sono classificati
per questa finale e sono stati: Cristian ed Elisa Scassellati, Emma Ninno, Roberto
Raiola, Raimondo Quaranta, Erica Greci e Camilla Fattori (foto). Tutti hanno
contribuito al piazzamento al 2° posto del Challenge Centro Italia.
Valeria Carnali, Roberta Giardinieri, in
prestito ad una società siciliana, autrici
di ottime esibizioni, che però non sono
state sufficienti per la qualificazione.
In gara anche Chiara Caselli per una
società pesarese e Chiara Gnecchi per
una società campana. Simpatica la coreografia studiata dalla Ginnastica Fabriano con tutte le ginnaste in erba del
settore agonistico, che hanno riempito i
momenti di pausa della manifestazione.
L’organizzazione, grazie al grande
aiuto avuto da molti volontari della,
è stata lodata dai vertici federali, presenti alla manifestazione. La ginnastica
ritmica ha fornito ancora un’occasione
alla città per dare quel movimento
turistico-sportivo, che ha portato per
due giorni circa mille persone in città,
creando beneficio alla locale economia.
Un’unica assenza da registrare, quella
dei fabrianesi, che si contavano sulle
dita della mani, in contrapposizione al
pubblico arrivato da mezza Italia per
godersi due giorni di spettacolo; sicuramente non siamo profeti in patria e
la ritmica è conosciuta solo agli addetti
ai lavori. Un ringraziamento particolare va alla Fondazione Carifac ed alla
Chemiba. Appuntamento al prossimo
fine settimana con la terza giornata del
Campionato Italiano di Serie A1 che
farà tappa a Prato, con la Fondazione
Carifac Ginnastica Fabriano che dovrà
difendere l’attuate terzo posto.
RUGBY
Serie C
CALCIO a 5
Serie C2
Fabriano Per il Real
alla terza un altro
vittoria pareggio
Terza vittoria consecutiva per il Fabriano Rugby. I ragazzi messi in
campo da Cristian Lombardi, dopo un
primo tempo impreciso e contratto,
battono i Valmetauro Titans per 40 a
10. Sei le mete (con 5 trasformazioni
di Sepe) messe a segno dai fabrianesi:
2 di Santini ed una a testa per Pirliteanu, Ragni, Capalti e Sepe. 6 mete che
hanno vinto la resistenza dei padroni
di casa, autori di una sola meta (trasformata) e di un calcio di punizione.
Molto buona la prestazione della
mischia fabrianese, che ha contribuito
in maniera fondamentale alla vittoria
dimostrandosi superiore a quella dei
padroni di casa. Un Valmetauro che durante la prima frazione ha dimostrando
determinazione ed attenzione in fase
difensiva, con i fabrianesi incapaci di
concretizzare la supremazia territoriale oltre il parziale di 10 a 21. Molto
diversa la seconda frazione di gioco
fabrianese, con i ragazzi di Cristian
Lombardi più precisi e determinati nel
portare a casa il risultato. In campo:
Pirliteanu, Gjyzeli, Tartarelli, Sepe,
Bartoloni, Lombardi, Ragni, Santini,
Kim, Michelangeli, Spuri Colonna,
Kasa, Smargiassi, Morichelli e Lancioni. A disposizione: Coniguardi, Ferretti, Rabbani, Bigiarelli, Fiku, Solustri e
Capalti. Allenatore Cristian Lombardi.
Classifica: Fermo 11, Cus Camerino
e Fabriano Rugby 10, Cus Ancona 6,
Sena Rugby 2, Amatori Ascoli e Valmetauro Titans -4. Domenica nuova
trasferta: gli avversari dei fabrianesi
saranno i dorici del Cus Ancona.
Saverio Spadavecchia
VOLLEY
Serie D
Le ragazze
alla riscossa
La Pallavolo Fabriano impegnata in
serie D femminile è tornata al successo
battendo 1-3 l'Esino Volley Falconara
(25-22, 19-25, 20-25, 25-27) dopo
quasi due ore di partita. La formazione: Angeletti, Baldoni M., Baldoni
S., Balducci, Carnevali, Cattarulla,
Fattorini A., Fattorini M., Malefora,
Paolucci, Ruggeri, Busini (L); all. Paoletti e Moretti. Prossimo turno, sabato
14 novembre, in casa contro la Filoni
Montecassiano (PalaGuerrieri, ore 18).
Per quanto riguarda il settore giovanile,
da segnalare le vittorie dell'Under 18
Blu, dell'Under 16 Insieme e dell'Under
16 Rosso.
f.c.
Secondo pareggio consecutivo per il
Real Fabriano, che a Recanati ha
chiuso sul 4-4 al termine di un match
rocambolesco. In vantaggio 1-2 all’intervallo con reti di Bucchi e Angeloni,
nella ripresa i ragazzi di mister Kristian
Giordani si facevano raggiungere e
superare sul 4-2 dai padroni di casa
(complice anche un discusso arbitraggio). Nel finale veniva fuori l’orgoglio
del Real che ristabiliva l’equilibrio con
gol di Angeloni e Carnevali. La formazione: Balducci, Mosciatti, Tombolini,
Biancini, Stroppa, Angelelli, Angeloni,
Baldoni, Bruzzichessi, Bartolini, Carnevali, Bucchi.
Tre punti preziosi conquistati dall’Apd
Cerreto di mister Maurizio Buratti, che
ha avuto la meglio sul Castrum Lauri
per 4-3 grazie ai gol di Amadei (2),
Simone Di Ronza e Giacomodonato. La
formazione: Barchiesi, Diego Cannoni,
Amadei, Lorenzetti, Bezhani, Buldrini,
Samuele Cannoni, Simone Di Ronza,
Lippera, Poeta, Marco Di Ronza, Giacomodonato.
Niente da fare, invece, per il Cerreto
di mister Francesco Rinaldi a Numana, dov’è arrivata una sconfitta per
4-2. Non è bastata la doppietta di Teo
Innocenzi. La formazione: Juri Innocenzi, Sampaolo, Biondi, Farneti, Teo
Innocenzi, Mosconi, Spilli, Centocanti,
Smargiassi, Sakuta.
Nel prossimo turno, venerdì 13 novembre, il Cerreto giocherà in casa
contro la Futsal Macerata (PalaCarifac
di Cerreto, ore 21.30), mentre il Real
Fabriano andrà in trasferta a Montelupone; sabato 14 novembre incontro
casalingo per l’Apd Cerreto contro il
Villa Musone.
La classifica dopo otto giornate: Potenza Picena 24; Real Fabriano 20;
Montelupone e Numana 16; Futsal
Potenza Picena 15; Cantine Riunite
Tolentino 14; Apd Cerreto 13; Gagliole
12; Castrum Lauri e San Severino 10;
Cerreto 9; Recanati e Futsal Macerata
6; Avenale 5; Imbrecciata 4; Villa
Musone 3.
COSI' IN SERIE D - Rotondo successo del Nebbiano di mister Giancarlo
Manzetti: 9-4 contro la Polisportiva
Victoria.
Buon momento per l’Avis Genga, che
batte 6-2 il Moscosi.
Giornata storta, invece, per la Virtus
Matelica, superata a domicilio dalla
Giovane Aurora per 3-4.
La classifica dopo otto giornate: Casenuove 19; Nebbiano 18; Santa Maria
Nuova 16; Frontale 13; Monserra 12;
Giovane Aurora 11; Virtus Matelica 10;
Cupramontana e Polisportiva Victoria
8; Moscosi 7; Virtus Moie 6; Dorica e
Avis Genga 4.
Ferruccio Cocco
La Podistica fabrianese porta il nome dell'Avis in tantissime gare
Le ultime settimane sono state ricche di appuntamenti
per la Podistica Avis Fabriano. Iniziamo da domenica
25 ottobre, quando a Sirolo sono stati sei gli avisini partecipanti all’impegnativo Trail del Conero (23 chilometri).
Particolarmente duro, dicevamo, questo percorso,
snodatosi tra le bellezze naturalistiche e paesaggistiche
dell’altura dorica che si affaccia sull’Adriatico, con
altezza massima raggiunta a 572 metri s.l.m. Il migliore
della Podistica è stato lo specialista Sauro Tittarelli
con il tempo di 2h 40’ 43”, ma un encomio speciale
lo merita ancora una volta il veterano Luciano Angelini,
primo nella categoria over 65 con 3h 03’ 41”. Questi
gli altri tempi dei fabrianesi: Stefano Baioni 2h 43’ 25”,
Gabriele Salvatori 2h 51’ 30”, Emanuele Belardinelli 3h
18’ 25”, Mario Gubbiotti 3h 25’ 06”. Per la cronaca,
sono stati 282 gli atleti che si sono cimentati su questa
distanza, con vittoria ottenuta da Cristian Ravaioli della
società “I Cinghiali” di Bagnacavallo (Ra) in 2h 13’ 08”.
Il 25 ottobre si è corso anche a Camerino, dove è stata
29 sport.indd 2
organizzata la prima Maratonina Camerte sulla distanza
dei 10,6 chilometri. Qui, sono stati 193 i partecipanti.
Ha vinto Yassin Bouih dell’Atletica Reggio in 32’ 25”. La
Podistica fabrianese era presente con cinque atleti, la
maggior parte dei quali ha ottenuto buoni piazzamenti di
categoria: Claudio Berettoni 43’ 36” (3° nella categoria
45-49 anni), Massimo Gambella 44’ 17” (5° nella 4044 anni), Amedeo Bucchi 47’ 52” (2° nella 55-59 anni),
Patrizia Cristallini 53’ 59” (quinta nella femminile 40-49
anni) e Paolo Lippera 55’ 34”. Hanno gareggiato anche
due rappresentanti dell’Atletica Fabriano: Giovanni Minetti
(47’ 53) e Sandro Ballelli (56’ 47”). Pregevole risultato
anche da parte del fabrianese Maurizio Buratti, tesserato
con la Podistica Valtenna, che con 42’ 05” è giunto 2°
nella categoria 50-54 anni.
Domenica 1 novembre, poi, otto runner della Podistica
Avis Fabriano hanno partecipato alla “Marcialonga del
Tennis” a Foligno, sulla distanza di 13,9 chilometri. Questi
i tempi degli avisini: Massimo Gambella 57’ 04”, Gianluca
Balducci 57’ 30”, Sauro Tittarelli 1h 01’ 18”, Romualdo
Burattini 1h 05’ 06” (primo nella categoria 60-64 anni),
Darcisio Esposto 1h 06’ 26”, Daniela Cozza 1h 07’ 19”,
Roberta Rotili 1h 08’ 36”, Alessandro Palma 1h 14’ 31”. In
totale sono stati 192 i partecipanti, con vittoria di Andrea
Lucchetti dell’Athlon Asi Bastia Umbra.
A Smirra di Cagli (Pu), inoltre, l’1 novembre sono stati
cinque gli avisini a correre la locale gara di 10 chilometri:
Giorgio Tiberi, Diego Ferretti, Michele Salari Peccica,
Amedeo Bucchi, Paolo Lippera, Arrigo e Saverio Berionni.
Nello stesso giorno, Podistica Avis Fabriano presente
anche a Roma nella tradizionale “Corsa dei Santi”: qui,
Emanuela Pierantoni ha percorso lo splendido tragitto
capitolino di 10,5 chilometri in 48’ 15”.
Anche l’8 novembre la Podistica Avis Fabriano ha messo
alcune sue “pedine” in varie manifestazioni nazionali e
internazionali.
Alla maratona di Atene c’era Lanfranco Ninno, che si è
cimentato sulla classica distanza dei 42 chilometri e 195
metri, proprio là dove tutto ebbe inizio, nel 490 a.C.,
con la corsa a perdifiato di Filippide per annunciare
agli ateniesi la vittoria sui Persiani. Ninno ha chiuso
in 4 ore 17 minuti e 44”.
Giornata di maratona anche a Ravenna. E qui ha
corso Lauro Brocanelli, che ha fatto registrare il suo
personale sulla distanza dei 42 chilometri e 195 metri
con il tempo di 3h 33’ 42”. Sempre a Ravenna, era
prevista anche la mezza maratona (21 chilometri e
97 metri) e a rappresentare i colori avisini è stato
Leonardo Sonaglia: anche per lui il “personale” su
questa distanza, 1h 42’ 18”.
Tre runner della Podistica fabrianese, poi, hanno corso
a Perugia il “Memorial Staccini” di 10,2 chilometri. In
evidenza Diego Ferretti che, con il tempo di 36’ 39”, si
è classificato 13° assoluto (ha vinto Attilio Niola della
Uisp Chianciano in 33’ 40”). Inoltre, Claudio Berettoni
40’ 16” e Patrizia Cristallini 51’19”.
f.c.
11/11/15 10.58
30
>FUORI PORTA<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
La vera funzione del carcere
Riflessioni sul valore della vita e sul Sinodo della famiglia
di SILVIA RAGNI
D
al numero di ottobre di
“Penna Libera Tutti”,
l’organo di stampa dei
detenuti della Casa Circondariale di Pesaro, riportiamo le
considerazioni sulla reclusione di
J. – che riflette inoltre sui motivi che
hanno condotto “Ennes”, a soli 26
anni, a togliersi la vita in cella – e
un articolo in cui Alberto Guarino
esprime pareri ed opinioni riguardo
al Sinodo sulla famiglia.
DETENZIONI
Laddove il paradosso diventa
confronto senza scivolare in sterili
e futili polemiche ma divenendo
espressione costruttiva educativa
su concetti, idee, opinioni o punti
di vista, anche all’interno delle
mura carcerarie, luogo dove nulla
è consentito previa richiesta se non
accettata, dove la parola diritto si
abolisce, divenendo utopica, ecco
che anche a noi detenuti viene
offerta la possibilità di dire la nostra. L’essere stati giudicati solo
su carta con la penna che stende
chilometri di inchiostro, non può
dare una corretta descrizione di
chi veramente siamo, lo si fa solo
superficialmente, e non si tiene mai
conto del buono che c’è in ognuno
di noi. Molti reati vengono commessi perché manca il dialogo con
lo Stato, perché il cittadino si sente
solo, abbandonato anche nella moltitudine generale e nei momenti di
difficoltà non sa cosa fare. (…) Ma
ci siamo chiesti allora veramente la
vera funzione del carcere? Perché
non utilizzare pene alternative per
chi ne abbia i requisiti? Alle soglie
del 2016 dove tutto ruota attorno
alla tecnologia, al progresso, dove
molteplici associazioni ogni giorno
combattono contro i maltrattamenti
animali, dove si sono ufficializzati
i matrimoni gay e si parla spesso
di discriminazioni, l’Italia paese
avanzato su quasi tutto, paese che
potrebbe essere perfetto, paese che
da sempre è stato guida, con la sua
politica contraddittoria, si autodistrugge! Oggi nelle carceri italiane
si muore, spesso in silenzio, persone giovanissime che decidono di
togliersi la vita, ragazzi, uomini,
donne che toccando con mano la
sofferenza, per motivi spesso legati
Acqua liquida
su Marte: e domani?
Sapevamo già della presenza di
acqua sotto forma di ghiaccio
sulle calotte polari di Marte, ma
la domanda principale restava se
vi fosse anche acqua allo stato
liquido. Dopo anni di attesa la
Nasa ha però risposto: su Marte c’è acqua liquida, e fluisce
sulla sua superficie in piccoli
ruscelli. Già dal 2008 si sapeva
che la superficie marziana era
stata evidentemente modellata da
grandi masse di acqua. Nel 2010
è stato ricostruito l’antico aspetto
di Marte che appariva come un
pianeta blu, coperto per i due
terzi da un enorme oceano e nel
restante terzo frastagliato di fiumi e laghi. Ma lo studio di questi
ruscelli, oggi confermati, comincia nel 2011, quando la sonda
MRO (Mars Reconnaissance
Orbiter) ha cominciato l’osservazione fotografica di strisce scure
di terreno simili a fiumi. Grazie
alla prolungata orbita del satellite
intorno al pianeta rosso (che dura
da dieci anni) è stato possibile
studiare queste formazioni nel
corso del tempo; ciò ha portato
a scoprirne la loro stagionalità:
30 fuori porta.indd 2
appaiono infatti in primavera,
si scuriscono nell’estate per poi
sparire durante i mesi freddi.
L’acqua in questione certo non è
molta, ed è per lo più salmastra:
solo infatti grazie ai numerosi
sali con cui è mischiata riesce
a condensare nei mesi più caldi
nonostante le condizioni avverse
di Marte. La scoperta apre numerose nuove prospettive: prima tra
tutte la possibilità di trovare vita,
sotto forma di tracce organiche o
microbiologiche, nelle vicinanze
di questi rivoli; non meno importante sono le implicazioni che
comporta la presenza di acqua
liquida nell’ottica di una missione umana su Marte, qualcosa che
nei progetti della Nasa non è così
lontana. Per ora però sono altre le
missioni in programma, la prima
“Mars 2020”: la spedizione di
un rover sul suolo sulla traccia
della riuscitissima missione
Curiosity. Non ci resta quindi
che aspettare in attesa di nuove
sorprese dal nostro vicino rosso,
che sicuramente non tarderanno
ad arrivare.
Simone Pasquini
a un passato violento e lasciati in
balia di loro stessi, non ce la fanno.
Un nostro compagno si è tolto la
vita proprio ieri 27 settembre, un
ragazzo: “Ennes” di 26 anni che
nella sua enorme sofferenza non
ha saputo dimostrare il buono che
c’era in lui; ha prevalso lo sconforto
non è riuscito ad abbattere quel
muro chiamato sopportazione, eppure sarebbe stato semplice, forse
impegnandosi di più nei suoi confronti e cercando di parlare la sua
stessa lingua con quella umanità,
semplice umanità, che dovrebbe
indirizzare ognuno di noi. (…) La
lontananza dagli affetti famigliari,
la continua umiliazione a cui siamo sottoposti nel quotidiano non
ci permette nemmeno di fare un
esame di autocritica, perché la condizione è tale da rimanere 24 ore su
24 concentrati solo sul malessere,
mentre l’avvicinamento ai propri
cari ed una migliore condizione
di vita abbinata ad un maggiore
supporto psicologico possano solo
migliorare il reo, quando la tendenza è solo punitiva non può essere
associata a concetti come riabilitazione, rieducazione, inserimento.
(…) Questo è il grande messaggio
che dovrebbe arrivare a tutti, solo
cosi si potrebbe trasformare il carcere e solo così si potrebbe arrivare
ad una diminuzione del crimine.
Abbattere nella società il pensiero
che il detenuto non sia un cittadino
italiano e prendere consapevolezza
che appartiene anch’esso al sistema
Italia, è indispensabile. Metterci
quindi nella condizione di essere
utile e non un peso, allontanare
il pregiudizio è testimonianza di
civiltà e progresso.
J.
SINODO
SULLA FAMIGLIA
Questo non è un parlamento, non
è il senato, non è la camera dove
si prendono decisioni, questa è una
riunione di confronto. Così il Papa
ha dato inizio ai lavori del “ Sinodo
sulla famiglia”introducendo un
argomento che vede protagonista tutte le categorie umane, con
attenzione alle coppie di fatto, i
divorziati, i separati e gli omosessuali. Questa ampiezza di vedute
offre l’opportunità di verificare
come la Chiesa, in questo secolo e
la fine del secolo scorso, conservi
una continuità di ammodernamento
atta ad aprire le porte a tutti gli
esseri umani cancellando diversità
di credo, usi, e costumi che li contraddistinguono.
Il processo di apertura, iniziato
da Giovanni XXIII con il Concilio Vaticano II e proseguito dai
suoi successori, è stato capace di
mettere l’accento su tutti i contrasti che potevano nascere con il
vorticoso incedere del progresso e
della modernità (…). Oggi, Papa
Bergoglio, esprime la sua vicinanza
alle masse con linguaggio semplice ed efficace, ricordando che
il Signore sussurra ai cuori degli
umili e non a quello dei sapienti,
quindi, la necessità di dare ascolto
a coloro i quali sono stati succubi di
dogmi obsoleti e vittime di antiche
superstizioni.
Papa Francesco ancora una volta
dimostra di avere occhi per i problemi che angosciano le nostre
società senza allontanarsi dalle
dottrine, definendosi appunto
dicitore della socialità religiosa,
dimostrando però che ciò che latita
nell’animo umano sono i principi
etici e morali, i soli adatti ad una
convivenza pacifica e duratura.
Alberto Guarino
Un nuovo sistema diagnostico
Diatech Pharmacogenetics, leader
assoluta in Italia nel settore della
farmacogenetica, ha firmato un
accordo internazionale con Agena
Bioscience, azienda americana
leader nello sviluppo e nella produzione di sistemi strumentali basati
sulla spettrometria di massa.
L’intesa, siglata a San Diego, prevede che Agena distribuisca in via
esclusiva i kit diagnostici prodotti
da Diatech Pharmacogenetics sul
sistema della multinazionale americana MassARRAY e porterà per il
Gruppo italiano a un raddoppio del
fatturato per la linea Myriapod®
che, si prevede, passerà dagli attuali
2,5 milioni di euro a 5 milioni di
euro. “L’interesse per i nostri prodotti da parte di Agena Bioscience
è la conferma che i nostri kit hanno
un vantaggio competitivo sia economico sia tecnologico rispetto ad
altri sistemi oggi esistenti” – ha
commentato Fabio Biondi, Presidente del Gruppo Diatech – “Questa nuova partnership ci permetterà
di crescere ancora e diventare
leader anche all’estero”.
Il sistema MassARRAY, prodotto
da Agena Bioscience, abbinato ai
kit Myriapod® di Diatech, è in
grado quindi di migliorare i metodi
disponibili oggi sul mercato riducendo significativamente i costi e
i tempi per i laboratori di analisi
che potranno testare rapidamente
le mutazioni genetiche più critiche
per meglio gestire il trattamento
dei pazienti oncologici. “Abbiamo
deciso di replicare il successo
ottenuto in Italia grazie a Diatech
Pharmacogenetics e di estenderlo
anche in altri mercati”, ha dichiarato Peter Dansky, CEO di Agena
Bioscience - "Il successo di Diatech
in Italia conferma che il nostro
sistema MassARRAY fornisce un
valore aggiunto per i test genetici
di routine ed è giunto il momento
per noi di entrare nel mercato della
diagnostica clinica". Diatech Pharmacogenetics, già distributore per
il mercato nazionale del sistema
MassARRAY di Agena, è diventata
leader assoluta in Italia applicandovi Myriapod® – kit che vengono
utilizzati per stabilire una corretta
terapia del cancro del colon e del
polmone, brevettati dall’azienda di
Jesi – già dal 2012.
11/11/15 10.59
La fantascienza
diventa realtà?
Si vuole fare dell'uomo l'arbitro assoluto del suo destino
di ADELE GIOIA
Q
uanto durerà la burrasca?
Ma, una volta quietata,
quale nuova tempesta
mediatica sconvolgerà
l’opinione pubblica? E’
troppo importante il progetto perseguito – quello di abbattere l’unico
serio ostacolo al perseguimento dello stravolgimento della natura per fare
dell’uomo l’artefice di se
stesso, dominatore esclusivo del proprio destino –
per non cogliere un’occasione propizia: documenti
trafugati che testimoniano
gravi vizi umani quando è
più forte l’impegno della
Chiesa nel condannarli.
Si rende omaggio al Papa,
ma il disegno è quello di
indebolirlo perché troppo
grande è l’autorità morale
di questo Pontefice in tutto
il mondo. Forse la mia
è una lettera apocalittica
di avvenimenti meschini:
sono sempre esistiti i traditori, anche Gesù ne ebbe
uno tra i suoi discepoli.
Oggi, però, mancano anticorpi validi per riuscire
a bandirli, soprattutto manca la
consapevolezza di essere parte di
un tutto, di una società il cui vero
benessere è dato dal sentirsene parte
responsabile nel proprio ruolo, qualunque esso sia. E’ indispensabile
impegnarsi nell’approfondimento
dei principi che sono alla base del
nostro vivere civile, consapevole
dei diritti, attenti alla pratica dei
doveri. La regola vale per tutti, ma
a chi crede nel divin Maestro si
chiede di più: la consapevolezza di
vivere un momento decisivo della
storia. Si vuole fare dell’uomo l’arbitro assoluto del proprio destino;
una tecnologia sempre più ardita e
perfezionata potrà consentirgli di
far crescere in un utero artificiale
chi e con quali caratteristiche potrà
vivere, chi sarà un dominatore, chi
– servo appagato – sarà lieto di sentirsi tale. La fantascienza lo aveva
immaginato in romanzi famosi, ma
tutto questo potrebbe diventare realtà. Certo, qualcuno, sorriderà, nel
migliore dei casi, con compatimento: ‘tutto questo per fatti meschini di
uomini importanti, avidi di potere,
di lusso e di ricchezze?’. Ebbene:
tutto questo potrebbe avvenire, obbedendo al disegno di stravolgere la
natura dell’uomo, da realizzare per
gradi, nel tempo, finché non sarà più
possibile opporvisi. Se è questo che
nell’inerzia e nell’ignoranza ci si
prepara, è indispensabile conoscere,
riflettere, agire con determinazione
con tutte le forze – giovani e meno
giovani e vecchi – e tutte le abilità
disponibili perché nessuna risorsa
venga sprecata. Insieme, con fede,
tutto è possibile.
La nostra paura dell'animale
fa rischiare di subire aggressioni
Da quello che sento in giro, mi pare
che ultimamente la nostra città sia
colpita da un'epidemia di avvistamenti di cinghiali. Questi presunti
avvistamenti in zona periurbana
o addirittura urbana vengono poi
opportunamente megafonati dagli
organi di stampa oltre che dalla solita efficientissima radio-serva, per
cui si crea fra i cittadini un clima da
cittadella assediata con conseguente
richiesta di risolvere il problema a
fucilate. Sull'obiettività di questo
quadro io ho qualche dubbio. E'
strano che io, solo io, che pure passo molto tempo a girare per campagne, boschi e sentieri rigorosamente
E’ una tarda sera e con gioia
mi vengono in mente le belle,
perché profonde, frasi della mia
prof.ssa di latino ed italiano
“Ragazzi studiate la letteratura
perché se non lo fate ora non lo
farete più, e lo studio umanistico
è l’unico che ti fa comprendere
un po’ di più la realtà”.
Premetto che nelle versioni non
andavo sopra il 4 e mezzo e
che in italiano non brillavo poi
troppo, ma sono rimasto sempre
affascinato da quella signora, per
il suo fare intellettuale, anche un
po’ serio ma mai serioso, amante
dello scandire latino di Papa
Ratzinger durante l’Angelus, ma
soprattutto desiderosa che noi
iniziassimo a diventare giovani
uomini e donne per affrontare il
31 dialogo.indd 2
31
>DIALOGO<
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
a piedi, non abbia mai
avvistato uno di questi
animali. Questi dati,
pur lacunosi, mi fanno
sospettare che siamo di
fronte ai prodromi della
prossima psicosi di massa. L'homo poco-sapiens
di inizio terzo millennio pare non
possa sopravvivere senza ricevere
la sua dose quotidiana di paura.
D'altra parte attorno alla paura di
un nemico convergono molteplici
forze e interessi, compresi interessi
economici: la paura crea, per mille
vie, fatturati e profitti. Mi ricordo
ancora di quando ormai diverso
tempo fa "tirava" la paura delle vipere a tal punto che si era diffusa la
leggenda metropolitana che fosse il
Wwf a paracadutare questi animali
con l'aereo. Ricordo anche che
c'erano "testimoni" che giuravano
di aver visto uno di questi aerei
compiere l'operazione. Roba da perizia psichiatrica ...o forse, meglio,
Renzo, i capponi
e... l'elemosina
futuro con le nostre passioni.
Ebbene in questi giorni, quando ho
sentito che il nostro Presidente del
Consiglio comunale ha sostenuto
una raccolta firme contro coloro
che chiedono l’elemosina nel parcheggio dell’ospedale 'Profili', mi
sono venuti in mente alcuni versi
dei “Promessi Sposi”, precisamente
il capitolo III.
Renzo, accoglie il suggerimento di
Agnese, e andando ad incontrare
l’avvocato Azzeccagarbugli, porta
con sé due capponi “perché non
bisogna mai andare a mani vote
da que’ signori… e faceva balzare
quelle quattro teste spenzolate;
le quali intanto s’ingegnavano a
beccarsi l’uno con l’altro, come
accade troppo sovente tra compagni
di sventura”.
Credo proprio come sia da capponi,
in quanto vuoti nel capire la quotidianità, le cause della quotidianità,
Bene comune,
in politica sempre
più merce rara
“Piove, governo ladro”! Lontani ormai i tempi, in cui, per una vignetta
così, che oggi suona come balsamo per le nostre orecchie, il mitico
Forattini dovette essere pesantemente sanzionato. Ormai si può dire e
fare qualsiasi vilipendio, in nome di questa tanto amata (e sbandierata)
libertà democratica. Ad esempio si può fare del centro di Fabriano,
nota stazione balneare, a dimensione caprese, una sequenza di vetrine
tinteggiate turchese o meglio blu oltremare, che armonizzano perfettamente con il cotto, gli affreschi e la pietra del contiguo Palazzo
del Podestà, in sintonia con i dettami dell’ornato pubblico. In tempi
di fughe di notizie più o meno torbide ed attendibili, sembrerebbe
che numerosi scultori locali si stiano attrezzando per un nuovo monumento ai caduti. Ma in questo caso non si tratterebbe di celebrare
eroi di conflitti bellici, ma di vittime quotidiane di cadute, sulle nostre
strade dissestate. “Arroganti, bugiardi, incompetenti e menefreghisti”
sono alcuni appellativi, tra
quelli ripetibili, che vengono,
senz’altro ingenerosamente,
rivolti ai nostri amministratori, nella pubblica piazza
ed opinione, perché sentiti
distanti e deliberatamente
ripiegati su se stessi, in un
rilassante “muro di gomma”!
Eppure la consegna del Vescovo all’Università Popolare tutta è quella di rappresentare “i saggi” e quindi gli avveduti consiglieri, che,
partecipando alla cosa pubblica, si spendono per il bene comune e
vengono ascoltati ed apprezzati nelle loro competenze. “Questa è la
libertà, bellezza”. E’ il mantra di questi chiari di luna. La libertà di non
intendere il bene comune come tutela delle persone, che per esempio
nel fine settimana sono in balìa di energumeni, che spadroneggiano,
in preda ad alcol e non solo, il tutto con sottofondo di rumori infernali che durano fino all’alba. Marziale, scrittore latino del I secolo
nei suoi epigrammi invitava i malcapitati che andavano a cena fuori
a dettare prima il proprio testamento. Sarà un’esagerata precauzione.
Ma tant’è. Niente di nuovo sotto il sole, anche in una democrazia
apparente, come la nostra.
Partecipare
alla cosa pubblica
è missione e servizio
Marisa Bianchini
da cartone animato (vista la mia
scarsa simpatia per la psichiatria).
Mi permetto di ricordare questa
storia per segnalare a quali vette di
insensatezza può arrivare una mandria simil-umana che ha rinunciato
a usare il cervello per crogiolarsi
nel piacere di partecipare
al rituale della condivisione
sociale della paura del momento. Se però da un lato,
questa auto-somministrazione quotidiana di terrore
può sembrare innocente e
al limite divertente, non così
è il rimedio invocato a gran
voce: prendere a fucilate i cinghiali.
Ci troviamo di fronte a un rimedio
peggiore del male, tanto più che il
riequilibrio faunistico desiderato
può essere conseguito con mezzi
incruenti e meno pericolosi per i
cittadini. Ritengo opportuno, onde
prevenire il dilagare della psicosi
che vedo profilarsi all'orizzonte, che
codesta amministrazione comunale
promuova un incontro pubblico
dove persone esperte e documentate sul tema possano, dopo averci
fornito dati sulla reale consistenza
delle popolazioni di cinghiali nel
territorio, informarci sulle abitudini
di detti animali e istruirci su come
comportarci in caso di incontri. La
mia esperienza di vita mi dice, ad
esempio, che è proprio la nostra
paura dell'animale, percepita dalle
molteplici autostrade sensoriali di
quest'ultimo (i sensi dell'animale
sono ben più di cinque!), a farci
rischiare di subire aggressioni. Propongo, in breve, una strategia volta
ad aiutare la popolazione a sostituire la paura con la conoscenza e la
relazione e da attuare insieme alla
progettazione di un intervento non
cruento di riequilibrio. Sperando
che tutto ciò diventi possibile, invio
cordiali saluti.
i responsabili della quotidianità,
richiedere e sostenere che vengano
sic et simpliciter, così e semplicemente, allontanati coloro che
richiedono l’elemosina; e tanto si è
più capponi quando chi a firmare ha
addirittura la carica di Presidente
del Consiglio comunale, che invece questa realtà dovrebbe cercare
di risollevare per davvero e non
colorarla di demagogia razzista.
Razzismo che è inconfutabilmente compresente in questa triste
vicenda, ed è ancora più strano
come spesso a sostenere queste tesi
siano, anche a Fabriano, coloro che
vogliono unire il fazzoletto verde
padano con la fede cristiana.
Papa Francesco sostiene come
sia necessario reprimere la globalizzazione dell’indifferenza ed
affermare la cultura della cura
contro la cultura dello scarto, e fa
sorridere con malinconia vedere
come questi cattolici sostengano
invece la cultura non dello scarto
materiale, ma addirittura di quello umano.
Forse per un Presidente del Consiglio comunale sarebbe stato
invece più opportuno attivare le
istituzioni competenti per capire
come tentare di aiutare questi
signori, cercando finalmente di
andare un po’ oltre all’attuale
eutanasia delle emozioni.
Non so se la mia prof.ssa le condivida queste fragili righe, non so
se nemmeno le leggerà, ma credo
che aveva ragione e per questo la
ringrazio di vero cuore.
Alessia Bellucci
Andrea Giombi
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32
L'Azione 14 NOVEMBRE 2015
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