NOI DONATORI 9/12
30-11-2004
15:57
Pagina 1
9
Nell’Associazione un modo di vivere e una motivazione di solidarietà autentica senza condizionamenti
I giovani, donatori consapevoli
È necessario che l’aspirante donatore sappia subito che se accetta di diventare donatore deve
imparare a gestire la propria salute con grande responsabilità - Il ruolo delle associazioni
I giovani, nelle Associazioni del volontariato del sangue, costituiscono una
categoria molto importante. Ci sono
due categorie di giovani: quella che ha
già aderito e quella che dovremmo
convincere a donare sangue.
Trascuriamo la prima categoria e parliamo dei non donatori, quindi di propaganda. Le iniziative locali vengono
nel tempo ripetute, aggiornate, ma
ogni azione deve adattarsi all’ambiente, alle tradizioni, alla storia locale. Si
vende un’idea e si deve dare all’acquirente una buona ragione per convincerlo della bontà delle nostre propo-
ste. Non si può quindi usare lo stesso
linguaggio in tutte le circostanze, ma
saperlo opportunamente usare. Oggi i
richiami emotivi non fanno più colpo,
sono addirittura controproducenti. Il
giovane in particolare, vuol essere
convinto di quello che fa. Ciò che non
viene scelto di propria volontà non può
diventare norma. Nella propaganda
occorre operare fiduciosi di riuscire a
convincere. Se non ci si riesce non si
può dare soltanto la colpa a chi non ha
risposto, ma rimproverare anche noi
stessi di non essere stati convincenti.
Con i giovani occorre parlare di dove-
ri, non ingannare ma
essere sinceri, dire
che donare il sangue
non fa male al donatore che è fisicamente
sano ed idoneo, continuamente controllato
dal servizio sanitario e
dalle Associazioni del
volontariato del sangue. L’aspirante donatore deve sapere
subito che se accetta
di diventare donatore
deve imparare a
gestire la propria salute e collaborare con i medici con grande responsabilità affinché il suo dono
non rechi danno a sé donatore né al
ricevente. Un aspirante donatore convinto troverà nelle Associazioni del
volontariato del sangue un nuovo
modo di vivere, una motivazione di
giustizia tra tante ingiustizie, troverà la
possibilità di compiere un atto di solidarietà autentica, senza condizionamenti. Per coloro che già avessero
maturato il pensiero di provare a donare il sangue segnaliamo che possono
recarsi presso gli ospedali della città, o
della provincia, dove verrà loro fatta
una visita anamnestica, un piccolo
prelievo di sangue per gli esami di routine e, se dichiarati idonei, entro tre
Sponsorizzato il messaggio: "Passa dal Centro Trasfusionale, c’è sempre qualcuno che ha bisogno di te"
I giocatori dell’Hellas Verona
ospiti del Gruppo Giovani Fidas
"Prima di fare un viaggio o di andare in
vacanza,
passa
dal
Centro
Trasfusionale: c’è sempre qualcuno
che ha bisogno di te"! Questo il messaggio fatto proprio da alcuni giocatori
dell’Hellas Verona al termine dello
scorso campionato e prima di iniziare
la nuova stagione agonistica.
Accompagnati dal presidente provinciale Silvano Salvagno e da alcuni
componenti del Gruppo Giovani,
Gianluca Pegolo, testimonial della
Fidas Verona con la realizzazione di
riuscite pubblicazioni e alcuni suoi
compagni, nell’ambito dell’ormai consolidata collaborazione tra la Fidas
Verona e la società calcistica Hellas
Verona, si sono recati presso il Centro
Trasfusionale dell’ospedale di Borgo
Roma. Gli stessi giocatori sono poi
stati ospiti della presidenza provinciale
Fidas che ha così voluto ringraziare
dirigenti, tecnici, giocatori, giornalisti e
tv locali per la sensibilità e disponibilità
sempre concesse durante il campionato nel proporre le interviste del dopopartita con il "mitico" berrettino rosso
della Fidas Verona. Tra le molteplici
promozioni proposte dai giovani donatori, questa è certamente una tra le più
riuscite per diffondere la cultura della
donazione del sangue tra gli sportivi,
tant’è vero che con il passare del
tempo molte associazioni sono venute
a conoscenza della nostra iniziativa e
da tutte le parti d’Italia sono giunti
complimenti. Perfino durante gli ultimi
meeting nazionali dei giovani donatori,
tenutisi a Verona e a Lecce, il gadget
più ambito dai delegati era proprio il
"mitico" berrettino.
Siamo certi che questo lavoro di semina della cultura della donazione tra le
giovani generazioni e gli sportivi, sta
dando buoni frutti e ancora di più ne
darà negli anni a venire.
Nella foto: giocatori dell’H. Verona, tra
cui Dario Biasi e Gianluca Pegolo,
posano con alcuni rappresentanti del
Gruppo Giovani Fidas Verona
mesi potranno ripresentarsi presso l’ospedale per la prima donazione di sangue. La Fidas Verona è a disposizione
per fornire ai donatori e ai giovani aspiranti donatori tutte le informazioni inerenti la donazione volontaria di sangue.
Fidas Verona: telefono e fax
045/8202990 con segreteria telefonica
viale dell’Agricoltura, 1; dal lunedì al
venerdì, dalle 8.30 alle 14.30 e sabato
dalle 8.30 alle 12.30. E-mail: [email protected] – Sito Internet: www.fidasverona.net
Informazioni possono anche essere
richieste presso tutte le sezioni della
Fidas Verona, di cui pubblichiamo gli
indirizzi in questo giornale.
NOI DONATORI 9/12
30-11-2004
15:58
Pagina 2
10
FILO DIRETTO
lettere, richieste, curiosità, opinioni in redazione
LE RISPOSTE ALLE LETTERE SONO A CURA
DELLA PRESIDENZA PROVINCIALE
Esiste una “finestra” per i
casi particolari?
Con la presente, intendo portare alla
Vostra attenzione quanto accadutomi la
mattina del 17/03/2004 presso il reparto
di donazione sangue dell’ospedale civile
di San Bonifacio:
svolte le normali procedure di riempimento modulo pre-donazione sono
stato sottoposto a rituale visita medica.
La dottoressa saputo del fatto che ho
avuto rapporti non con la stessa persona (sia pur chiaramente protetti) mi ha
sospeso per un anno dicendomi che
nonostante i controlli e le analisi, esiste
sempre una “finestra” di casi particolari,
aggiungendo che la filosofia del donare
è essere monogami.
A fronte di quanto sopra i miei colleghi di
donazione ed io ci siamo chiesti: e se chi
ha rapporti con la stessa persona non
sa che la stessa, ad insaputa sostiene
rapporti con altri!? E se dopo un intervento medico/dentistico la mia compagna/moglie ha contratto qualche malattia!? E se qualcuno non fosse onesto
nelle risposte?
Ci viene logico quindi pensare che: nessuno sarebbe idoneo a donare sangue
per rispettare questi parametri. In base
al medico in servizio si può essere idonei o viceversa (viste le precedenti mie
donazioni).
Rimanendo consapevoli che il lavoro
che svolgete oltre ad essere di estremo
aiuto è indispensabile, Vi chiedo se,
passato questo anno di “fermo”, presentandomi alla donazione rispondessi alla
domanda (rapporti con la stessa persona?) allo stesso modo, verrei ri-sospeso?
Forse era il caso di sospendermi per
sempre?!
In conclusione, quanto scritto vuol cercare di rendere il Vostro compito sempre
più trasparente, per rassicurare e convincere altri potenziali donatori a far
AVVISO
Coordinatori responsabili di
zona Fidas Verona ci hanno
segnalato che alcuni donatori
non ricevono, tramite posta, il
nostro giornalino causa indirizzi
inesatti. Facciamo quindi nuovamente appello a presidenti o
responsabili di sezione a voler
tempestivamente segnalare alla
Segreteria provinciale Fidas le
variazioni di indirizzo dei loro
donatori onde permettere una
più regolare spedizione del giornale. Si prega inoltre di comunicare anche le variazioni dei
numeri telefonici per eventuali
emergenze.
parte di questo gesto di altruismo; fermo
restando che quanto accaduto non mi
porterà a presentarmi tra un anno, colgo
l’occasione per porgere cordiali saluti.
N.B.: la presentazione in ritardo di quanto sopra è da attribuirsi solo ed esclusivamente ad una speranza che in questi
90 gg. ci fosse un ripensamento da
parte dell’interessata (dott.ssa) a rivedere le proprie conclusioni sull’accaduto.
M. Z.
Caro donatore, grazie innanzi tutto per
essere donatore e, volentieri rispondo
alla Tua lettera datata 18/06 nella quale
Ti lamenti di una sospensione a causa di
rapporti “protetti” con persona diversa
dall’abituale; da questa considerazione
nascono poi una serie di argomentazioni logiche che possono mettere in dubbio la validità e la sicurezza del prelievo
e della successiva trasfusione.
Cercherò di puntualizzare alcune cose a
conferma del comportamento corretto
del medico.
1. La legge 107/90 e i successivi decreti applicativi pongono in primo piano due
garanzie:
a) protezione del donatore e della sua
salute; b) protezione del ricevente.
Da questa enunciazione derivano tutte
le scelte e le norme che regolano il
sistema trasfusionale.
È una legge molto severa, forse la più
severa che esista nei paesi evoluti in
campo medico, ma garantisce un corretto controllo della salute del donatore e
del ricevente.
Tutte queste regole sono state condensate in un opuscolo informativo espressione dei medici dei C.T. e delle associazioni attive del Veneto.
2. Si può sindacare se i tempi di sospensione siano adatti, se non siano troppo
lunghi in certe occasioni, se possono
disaffezionare il donatore, ma derivano
dai decreti relativi alla legge e hanno
margini di assoluta sicurezza, tanto che
la possibilità che un ammalato possa
ricevere danni da una trasfusione è
valutata una su cinquecentomila;
Ti dirò che, considerati i tempi lunghi
delle sospensioni e soprattutto le innovazioni tecnologiche per l’individuazione
dei virus che prevedono tempi molto più
brevi di qualche tempo fa, è in corso in
commissione Sanità del Parlamento
uno studio per ridurre drasticamente i
periodi delle sospensioni; se tutto procederà come sembra le modifiche dovrebbero essere approvate entro il 2004 e i
tempi di molte sospensioni ridursi a 3/4
mesi.
3. Non mi dilungo sul discorso dei rapporti protetti, che non possono offrire
una garanzia assoluta, né sulla filosofia
che il donatore deve essere monogamo,
che lederebbe la libertà dell’individuo;
vorrei invece esprimere un parere sulla
possibilità che un donatore abbia rapporti abituali non conoscendo se il partner ne ha avuti con altri o se una persona viene infettata a sua insaputa per
qualche intervento ambulatoriale.
Vedi, in natura non esiste il rischio zero
assoluto e si deve quindi procedere cercando di evitare tutto quanto potrebbe
rovinare un gesto meraviglioso come la
donazione.
L’anamnesi del medico prima della
donazione ha appunto lo scopo di
Una cronaca
da pubblicizzare!
Carissimi donatori di sangue, se
ora sono qui a scriverVi questa lettera è proprio merito alle vostre
donazioni di sangue.
Infatti il 3 luglio, per una emorragia
imponente mi sottoponevano ad
una seconda operazione nell’arco
di tre giorni. Sono entrato in sala
operatoria come si dice in gergo
“vuoto”.
Ora dopo tante vicissitudini mi sto
riprendendo e sempre serberò un
ricordo pieno di affetto e riconoscenza a tutti coloro che gratuitamente con spirito di solidarietà
hanno donato “parte di loro” perché
continuassi a vivere.
Questa è cronaca da pubblicizzare!
Sono stupíto di tanta gratuità! Sto
vivendo con il sangue di tante persone, di tutti i ceti ed estrazioni
sociali, e a tutti ogni momento grido
il mio grazie.
Non potendo avvicinare personalmente queste splendide creature,
lo faccio attraverso la Vostra
Associazione.
Pregheremo, perché a queste riconoscenze è inclusa la mia famiglia.
Che il Signore ricompensi la Vostra
generosità. Con riconoscenza.
Giuseppe Conterno e Famiglia
accertare eventuali rischi per chi riceverà il sangue e dare al donatore quei
consigli idonei ad evitare qualche possibile guaio.
4. Ti chiedi: e se qualcuno non fosse
onesto nelle risposte?
Vedi in questo dobbiamo credere nella
buona fede del donatore perché nessuno è obbligato a donare, il dono è assolutamente volontario, e quindi non posso
credere che una persona sensibile
come un donatore faccia un dono
sapendo di poter far del male anziché
del bene; questo non è nel DNA del
donatore, questo non è mai successo e
nel dubbio responsabilmente ha smesso di donare.
5. Dici che quanto accaduto non Ti porterà a presentarti tra un anno: io non lo
credo e per due motivi:
a) chi è donatore da diversi anni difficilmente si lascerà scoraggiare da un
inconveniente seppur antipatico e gravoso come questo;
b) se verrà modificata la legge entro
l’anno e i nuovi test clinici abbrevieranno
di molto i periodi “finestra” (quando il
virus non è ancora rintracciabile) le
sospensioni si ridurranno a pochi mesi e
il problema sarà risolto.
La conclusione: a) non penalizzare il
medico per la decisione presa in quanto
agisce sia per il Tuo bene che per quello dell’ammalato e in coerenza con le
leggi vigenti; b) un anno è lungo ma
anche breve e gli ammalati ci saranno
ancora e avranno bisogno anche del
Tuo sangue, torna quindi a donare portando magari qualcun altro con Te.
Non mi resta che inviarTi i migliori auguri di buona salute e serenità nella vita e
porgerTi il più cordiale saluto.
Silvano Salvagno
Pres. Fidas Verona
Assistente spirituale
Fidas dimenticato?
Carissimi Presidenti e Soci Fidas
Verona, con molto piacere ho ricevuto i vostri gentili auguri. Li ricambio di cuore con molte preghiere e
mille benedizioni per la Vostra
opera, molto meritoria davanti a
Dio e ai sofferenti.
Congratulazioni per le Vostre molteplici attività. Congratulazioni per
il bellissimo e illustrato periodico
d’informazione, dove mi son visto
ancora proclamato vostro assistente spirituale, anche se sono
parecchio dimenticato.
Regolarmente vengo invitato, se
non erro, da tre gruppi: Tomba
Extra, Zai, Alta Val d’Illasi e
Valpolicella.
Sono in difficoltà a muovermi,
causa vari disturbi dovuti alla vecchiaia. Stiamo uniti nell’affetto e
nel ricordo al Signore.
Congratulazioni anche per il viaggio a Gela, dove anch’io son venuto 10 anni fa. Nei limiti del possibile, resto a Vostra disposizione.
Vi saluto e Vi porto tutti nel cuore,
con un cordiale arrivederci dove,
come, quando Dio vorrà.
Vostro
Don Mario Gatti
Assistente Spirituale Fidas
FILO DIRETTO
lettere, richieste, curiosità, opinioni in redazione
Aspettiamo i vostri commenti, i vostri
suggerimenti, le vostre richieste che ci
potrete inviare per posta, fax o via
internet, e noi vi garantiamo interesse
e risposta a qualsiasi richiesta, purchè
legittima, etica e non anonima e,
anche, purchè arrivi in tempo
filo diretto “NOI DONATORI” - [email protected] - www.fidasverona.net
viale dell’Agricoltura, 1 - 37135 VERONA - Tel. e Fax 0458202990
NOI DONATORI 9/12
30-11-2004
15:58
Pagina 3
11
La sezione fondata nel 1963 dal cav. Lucino Bedon
La Fidas Cerea
spegne
40 candeline
Il saluto del presidente sezionale, nonché vice presidente provinciale
Fidas, Antonio Merlin - Quanti ricordi in questo scorcio di vita e realtà!
Nel lontano 1963, in
pieno “boom economico” (come si diceva
allora) il caro cav.
Lucino Bedon fondava
la sezione di Cerea, e
altre sezioni nei comuni
limitrofi, del Gruppo
Donatori Volontari di
Sangue San Camillo
De Lellis. In quei
momenti in cui bisognava lavorare, produrre, guadagnare, per
scrollarsi di dosso le grandi miserie della
guerra, lo spirito della donazione gratuita e volontaria risaltava come un gesto
di grande generosità e solidarietà. Era il
tempo della grande partecipazione,
quando il sangue si prelevava un po’
ovunque, e dopo si mangiava il panino e
si beveva un bel bicchierone di vino
rosso (magari di crinto
o clinton) e dove le gite
della San Camillo si
facevano con 7 corriere; nella semplicità tutti
posavano festosi nella
piazza principale del
luogo di arrivo, per la
foto ricordo di gruppo,
una per tutti, da
appendere nella stanza dove si facevano le
riunioni. Quanti ricordi
in questo scorcio di
realtà e di vita! Quante persone con cui
si sono condivisi anche momenti importanti che ora purtroppo non ci sono più;
anche a queste persone doverosamente oggi, in questo anniversario va il
nostro affettuoso pensiero.
Ora le cose sono cambiate! Si fa la gita
in bicicletta, si fanno i vari tornei sportivi,
le giornate in piscina, le serate nelle
discoteche; si sponsorizzano manifestazioni di vario genere, gemellaggi, viaggi.
L’associazione San Camillo, unendosi
con altri gruppi di donatori di sangue
della provincia, il gruppo Francescano e
il gruppo Samaritano, si è trasformata in
Fidas Verona dal 1° gennaio 1998.
Se il modo di incontrarsi è cambiato, lo
spirito no! Lo spirito di altruismo, di
generosità, di condivisione, ora come
allora è invariato perché invariata è la
donazione volontaria di sangue.
Grazie alla collaborazione delle istituzioni ora abbiamo i Centri Trasfusionali,
molto efficienti nella nostra provincia;
abbiamo delle belle sedi messe a disposizione delle amministrazioni comunali,
abbiamo la possibilità di usufruire di contributi che ci permettono di realizzare
tutte le iniziative che siamo capaci di
ideare. Cosa ci manca? Niente! Perché
abbiamo la certezza che la generosità
dei donatori di sangue non verrà mai
meno e che, anche se impossibilitati a
donare, saranno sempre pronti a promuovere la donazione del sangue.
Infine, per sottolineare lo spirito di donazione altruistico che ci caratterizza, il
Consiglio Direttivo, in alternativa alla
spesa per l’acquisto di un oggetto ricordo di questo momento, ha deciso di
aderire ad una delle iniziative di solidarietà che il mondo del Volontariato ci
propone: "Acqua è vita - Diventa portatore d’acqua"
È con questo spirito ci ritroviamo a
festeggiare questo anniversario.
Antonio Merlin
Nelle foto, sopra: una “storica” gita dei
donatori di Cerea; a sinistra: l’attuale
presidente della sezione Fidas di Cerea,
Antonio Merlin.
La sezione oggi può contare su oltre 300 donatori volontari attivi e punta a superare nel 2004 la quota delle 600 donazioni
Fidas Bovolone: festeggiati 40 anni di solidarietà
Il gruppo, dopo un periodo di stasi, si è rinnovato ed ora è anche possibile contattare la sezione per posta elettronica all’indirizo: [email protected]
La sezione di Bovolone è nata 40
anni fa, nel 1964, per volontà di un
piccolo gruppo di bovolonesi, che ha
deciso di unirsi per cercare di diffondere anche a Bovolone la cultura
della donazione di sangue, a quei
tempi ancora agli inizi. Col passare
degli anni il gruppo è andato via via
crescendo, fino a raggiungere, oggi,
dei numeri lusinghieri, con circa 300
donatori attivi che, nel 2003, hanno
effettuato più di 500 donazioni di sangue. Dopo un periodo di crisi che il
gruppo ha conosciuto agli inizi degli
anni ’90, anche a causa di vicende
non dipendenti dalla volontà della
direzione del gruppo, negli ultimi anni
sta conoscendo un notevole sviluppo.
Uno dei punti più importanti del successo conosciuto dalla sezione di
Bovolone sta nell’intensa attività promozionale che sta svolgendo per cercare di raggiungere il più alto numero
possibile di persone, soprattutto giovani.Questo è reso possibile grazie
alle strette collaborazioni che si sono
instaurate tra le varie istituzioni e
gruppi operanti a Bovolone: prima tra
tutti l’Amministrazione comunale, ma
non solo. Da un paio d’anni, infatti, il
gruppo è presente anche in occasione della Fiera di San Biagio, l’evento
più importante che si svolge a
Bovolone, in uno spazio messo a disposizione dagli organizzatori per la
distribuzione di materiale informativo
e con la mongolfiera. Ottimi rapporti,
inoltre sono stati stretti anche con i
gruppi contradali, partecipando, sempre con materiale informativo e con la
mongolfiera, alle varie manifestazioni
e sagre da loro organizzati. A questo
si devono aggiungere i frequenti
incontri che si hanno con il medico del
Centro Trasfusionale dell’Ospedale di
Bovolone, al fine di cercare di migliorare il servizio offerto ai donatori che,
nonostante le varie difficoltà legate al
taglio dei finanziamenti, hanno deciso
di rivolgersi al nostro ospedale per
compiere il loro gesto di solidarietà.
La sezione, inoltre, organizza varie
attività di aggregazione dei donatori:
non solo la festa che si tiene ogni due
anni, ma anche l’assemblea e la
castagnata, che quest’anno si è svolta il 30 ottobre, e viaggi. Tutte queste
attività sembrano premiare la sezione
di Bovolone anche per il 2004: il bilancio dei primi sei mesi è estremamente incoraggiante con 50 donazioni
effettuate in più rispetto allo stesso
periodo del 2003, tant’è che a fine
anno si punta a superare la soglia
delle 600 donazioni. Oltre che con i
normali mezzi, è possibile contattare
la sezione anche per posta elettronica
all’indirizzo [email protected].
Carlo Venturi
Nella foto, in alto: partecipazione della
Fidas Bovolone alla Fiera di S. Biagio;
a sinistra: i donatori di Bovolone, in
gita, posano davanti al Sacrario militare di Redipuglia.
NOI DONATORI 9/12
30-11-2004
15:58
Pagina 4
12
S.E. il Vescovo, durante una recente visita agli stabilimenti dell’azienda, si è recato anche nella sede della sezione Donatori volontari di sangue Fidas
Padre Carraro ospite
delle Officine Biasi
I donatori della sezione Officine Biasi
hanno celebrato, domenica scorsa 3
ottobre, l’annuale festa ed il 32° di fondazione del gruppo. Oltre trent’anni di
volontariato, un percorso lungo e
denso di attività. La "giornata del donatore" ha avuto inizio con il ritrovo dei
partecipanti presso l’antica chiesa
romanica di S. Severo, a Bardolino,
per la celebrazione della S. Messa,
durante la quale il celebrante, don
Aleardo, ha avuto parole di plauso e
incoraggiamento per la meritoria attività dei donatori. Successivamente,
presso un noto ristorante del lago, si è
tenuta l’assemblea della sezione. Il
presidente Armando Lovato, nel porgere il saluto di benvenuto, ha illustrato l’annuale relazione alle 200 persone
intervenute tra cui, assai gradita, è
risultata la presenza del presidente
provinciale Fidas, Silvano Salvagno,
che ha voluto leggere una toccante lettera inviatagli da una persona pesantemente toccata nel fisico e che ha
potuto superare le difficoltà grazie al
dono del sangue. Era presente, come
sempre alle manifestazioni dei donatori della sezione, anche l’ing. Paolo
Biasi, presidente onorario nonché
primo sostenitore dell’attività della
sezione. Proseguendo nella sua relazione, Lovato ha evidenziato i positivi
risultati ottenuti nello scorso anno, rilevando come all’interno dell’azienda ci
siano stati 9 nuovi donatori, portando
così il numero di quelli attivi a 115,
mentre le donazioni di sangue salite
da 265 a 283. Il presidente ha concluso il suo intervento raffrontando questi
dati con le dimensioni aziendali, ed è
certamente un dato lusinghiero di cui i
donatori della sezione Officine Biasi
possono andare orgogliosi. Ha poi
preso la parola il segretario-tesoriere
Gabriele Totolo che ha illustrato le
diverse attività promozionali della
sezione, tra cui la tradizionale marronata, la sempre partecipata ed interessante gita. Ha voluto inoltre ricordare
la visita che S.E. padre Flavio Roberto
Carraro, vescovo di Verona, ha recentemente fatto alle Officine Biasi e che i
donatori di sangue hanno avuto l’onore di ospitare nella loro sede all’interno
dell’azienda. La "giornata del donatore" si è infine conclusa con la premiazione dei numerosi donatori che
hanno raggiunto significativi traguardi.
A loro è stato rivolto un caloroso
applauso. Infatti sono stati loro, i donatori volontari di sangue, i veri protagonisti della festa.
Silvano Muraro
Nella foto, da sinistra: il presidente
della sezione Armando Lovato, l’ing.
Paolo Biasi, S.E. il vescovo padre
Flavio Roberto Carraro, il dott.
Giovanni Biasi, il presidente provinciale Fidas Silvano Salvagno, il segretario
della sezione Gabriele Totolo
Festeggiati i 33 anni delle Sezioni Riunite presente il presidente onorario Arrigo Scapini fondatore del gruppo nel 1971
Fidas Salizzole: l’unione fa la forza
Le Sezioni Riunite della Fidas Verona
di Salizzole hanno recentemente
festeggiato il 33esimo anno di fondazione dell’associazione riunendo donatori e donatrici, oltre 300 persone, ma
soprattutto tanti e tanti giovani, per una
giornata di festa a Peschiera del Garda
dove, dopo la celebrazione della S.
Messa, si è svolto il pranzo comunitario. Ed è stata anche l’occasione per
conferire alcuni riconoscimenti ai soci
che hanno raggiunto il numero di donazioni previste dallo statuto e anche a
coloro che, per l’impegno profuso,
hanno conseguito altri numeri importanti. Oltre ai diplomi di benemerenze,
alle medaglie di bronzo e d’argento
sono state consegnate anche numerose medaglie d’oro. Sono stati premiati
con medaglia d’oro, conferita dalla
Fidas-Sezioni Riunite di Salizzole,
Luigino Cecilli, Fernando Clementi,
Filippo Fagnani, Giuseppe Filippi,
Teresa Guarnieri, Flavio Mantovani,
Antonio Olivieri, Josè Maria Serafini,
Vincenzo Sganzerla e Antonio
Tomezzoli. Premiati con medaglia
d’oro, offerta dall’Amministrazione
comunale di Salizzole, per aver raggiunto il numero significativo di 60
donazioni, anche Angelo Bonfante,
Corrado Brunelli, Gian Paolo Favalli,
Alberto Fazioni, Flavio Fiorini,
Giancarlo Lovato, Maria Rosa
Mantovanelli,
Flavio
Mirandola,
Gerardo Sargenti. Croce d’oro per le 75
donazioni a Paolo Battistella, Aldo
Faustini, Giuseppe Grella e Giancarlo
Cavatton. Si sono infine particolarmente distinti, con 100 donazioni, Dino
Corrà, Martino Fagnani, Aldo Guarnieri
che sono stati premiati con distintivo
d’oro al merito. Presente anche il presidente onorario Arrigo Scapini, fondatore dell’associazione nel lontano 1971,
che ancora oggi, nonostante i suoi 76
anni, è attivo sostenitore delle attività
del gruppo e che con fierezza dichiara:
“La Fidas di Salizzole è risultata la
migliore sezione del Veronese dal
punto di vista dell’incremento dei soci e
anche come numero di donatori in rapporto al numero degli abitanti”.
Si parla infatti di 500 donazioni annuali
su 3500 abitanti. Numeri importanti e
significativi dai quali si deduce la generosità d’animo dei molti volontari che
sanno offrire gratuitamente la loro grande disponibilità.
Lidia Morellato
Nella foto: un gruppo di donatori delle
Sezioni Riunite di Salizzole
La Fidas è arrivata in Norvegia!
Frequentando il GGF (Gruppo Giovani Fidas), oltre che collaborare fra
giovani per propagandare il dono del sangue in iniziative che coinvolgono tutta Verona e provincia, nascono delle belle amicizie fra i giovani
delle varie sezioni. Per questo motivo, Roberto e Giordano di
Povegliano e Stefano di Caselle hanno deciso di andare a passare le
vacanze nella terra dei vichinghi: la Norvegia. Hanno girato un po’ ovunque, ma, non trovando nessuna traccia di una Fidas locale, i nostri
amici hanno indossato il fido “cappellino rosso” e portato anche nel lontano Nord Europa il nome Fidas Verona. Presi contatti con diverse
ragazze locali, sembra abbiano cercato di fondare una sezione unicamente femminile con lo scopo di organizzare un gemellaggio Fidas
Verona-Fidas Norvegia. Non sappiamo se siano riusciti nel loro intento,
ma una cosa è comunque sicura: la Fidas non conosce frontiere!
Nella foto: da sinistra Roberto, Stefano e Giordano nella città di Bergen,
con sullo sfondo il quartiere Bryggen dichiarato patrimonio mondiale
dell’Unesco.
Scarica

PDF, da pagina 9 a pagina 12