FSE-3L-210x297.ai
21.07.2006
13:11:41 Uhr
Terapia occupazionale
prospettive per oggi e per il futuro
3
Indice
Introduzione ______________________________________ 5
1 Terapia occupazionale: definizione/descrizione ____ 6
1.1 La definizione di terapia occupazionale
della „DACHS“_________________________________ 6
1.2 I concetti fondamentali della
terapia occupazionale __________________________ 7
1.2.1 Azione (agire, capacità di azione) ___________ 7
1.2.2 L’individuo _______________________________ 7
1.2.3 Quotidianità ______________________________ 9
1.2.4 Ambiente _________________________________ 9
1.2.5 Qualità della vita _________________________ 11
2 I fruitori della terapia occupazionale______________ 12
3 I principali campi di applicazione della
terapia occupazionale ___________________________ 14
3.1 La terapia occupazionale nel trattamento in
fase acuta/riabilitazione e promozione
della salute/prevenzione_______________________ 14
3.1.1 Trattamento in fase acuta e riabilitazione ___ 14
3.1.2 Promozione della salute e prevenzione _____ 15
3.1.3 Potenzialità di sviluppo della terapia
occupazionale: promozione della
salute e prevenzione primaria _____________ 15
3.2 Il processo della terapia occupazionale __________ 18
3.2.1 Diagnostica della terapia occupazionale:
analisi e chiarimento del caso______________ 19
3.2.2 Pianificazione ____________________________ 21
3.2.3 L’intervento (consulenza, terapia) _________ 21
3.2.4 Valutazione ______________________________ 23
3.2.5 Conclusione _____________________________ 23
4 Le competenze basilari del terapista
occupazionale __________________________________24
4.1 Rilievo e analisi della capacità di azione e i
fattori che la influenzano: la diagnostica in
terapia occupazionale__________________________ 24
4.2 Promuovere in modo mirato la capacità d’azione,
la partecipazione e la qualità della vita:
l’intervento in terapia occupazionale ____________ 25
5 L’offerta in terapia occupazionale ________________28
5.1 L’offerta per l’infanzia e per i giovani ___________ 28
5.1.1 Offerte relative al trattamento in fase
acuta/riabilitazione/prevenzione
secondaria e terziaria _____________________ 28
5.1.2 Nuove offerte nell’ambito della promozione
della salute/prevenzione primaria _________ 29
5.2 Offerte rivolte alle persone in età lavorativa _____ 29
5.2.1 Offerte relative a trattamento in fase
acuta/riabilitazione/prevenzione
secondaria e terziaria ____________________ 29
5.2.2 Nuove offerte nell’ambito della promozione
della salute/prevenzione primaria _________ 30
5.3 Offerte per anziani e persone in età
molto avanzata ________________________________ 31
5.3.1 Offerte relative a trattamento in fase
acuta/riabilitazione/prevenzione
secondaria e terziaria _____________________ 31
5.3.2 Nuove offerte nell’ambito della promozione
della salute/prevenzione primaria _________ 32
5.4 Ulteriori offerte _______________________________ 33
Organizzazione del progetto______________________ 35
4
5
Introduzione
In tutta l’area germanofona la terapia occupazionale si trova a dover affrontare sfide analoghe in ambito sanitario e
in quello concernente la categoria professionale. I cambiamenti economici e strutturali del sistema sanitario e sociale sono chiaramente percettibili per i professionisti del
settore. Risorse finanziarie sempre più scarse, la tendenza
a spostare le prestazioni sanitarie in sede ambulatoriale, i
mutamenti dell’assetto demografico con il conseguente invecchiamento della popolazione e quindi una presenza prolungata nel mondo del lavoro, l’incremento delle patologie
croniche e dei flussi migratori pongono la società di fronte
a nuove sfide. La promozione della salute e la prevenzione
primaria acquistano un significato sempre maggiore anche
in terapia occupazionale.
Fino ad oggi nei Paesi di lingua tedesca la terapia occupazionale focalizzava la sua attività negli ambiti del trattamento
in fase acuta/riabilitazione, nella prevenzione secondaria e
terziaria.
Tuttavia applicare questa disciplina anche nell’ambito
della promozione della salute e della prevenzione primaria è vantaggioso sia per i fruitori che per il sistema socio
sanitario. Da qui la necessità di espandere tutta la gamma dell’offerta relativa alla terapia occupazionale nei
settori della promozione della salute e della prevenzione
primaria ufficializzandola all’interno del sistema sociosanitario dell’area germanofona.
Nel 2004 le rappresentanze di categoria di Germania, Austria, Svizzera e Alto Adige hanno avviato una cooperazione volta ad esplorare il potenziale di sviluppo dell’offerta
in materia di terapia occupazionale. Dalla collaborazione è
nato un progetto di sviluppo per questa disciplina nell’area
germanofona capace di dare una risposta professionale e
orientata al futuro alle esigenze scaturite dal nuovo assetto
e dalle nuove prospettive sociali.
Il progetto DACHS è partito nel dicembre 2005 col titolo “Terapia occupazionale 2010 - sviluppi in ambito
professionale e formativo con particolare riferimento
alla promozione della salute e alla prevenzione in considerazione del mercato del lavoro e dell’abilitazione
all’esercizio della professione (employability)”. Il progetto è stato finanziato dal Fondo Sociale Europeo (FSE), ente
proponente era la Scuola Provinciale di Sanità Claudiana di
Bolzano. “DACHS“ è la sigla coniata dal nome dei Paesi che
partecipano al progetto: Deutschland (Germania), Austria,
Schweiz (Svizzera), Südtirol (Alto Adige).
La presente pubblicazione è il risultato di quanto elaborato
nell’ambito del progetto ed offre una prospettiva attuale e
orientata al futuro dell’offerta della terapia occupazionale
nell’area germanofona illustrandone campi di applicazione,
competenze, proposte attuali e future per gruppi di destinatari.
Obiettivo della pubblicazione è fornire un quadro delle potenzialità della terapia occupazionale a decisori del mondo
politico e amministrativo, prestatori di servizi della sanità
e del sociale, responsabili della formazione e appartenenti
alla categoria. Il presente lavoro illustra altresì le prospettive per il futuro della terapia occupazionale in considerazione del suo ruolo di corresponsabile nell’applicazione della
promozione della salute e della prevenzione primaria.
L’opuscolo rappresenta un primo risultato tangibile fra
visione e concretizzazione di un’ampia offerta nell’ambito di questa disciplina.
Per allargare il dibattito sui futuri sviluppi del profilo professionale anche in altri Paesi interessati, la brochure è disponibile in italiano, tedesco e inglese.
Per essere in aderenza alle disposizioni legislative in materia, nella versione italiana il termine “ergoterapia” viene
sostituito con “terapia occupazionale”. Nel Canton Ticino
si utilizza invece la definizione “ergoterapia”.
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1
Terapia occupazionale: definizione/descrizione
1.1 La definizione di terapia
occupazionale della “DACHS”
Di derivazione greca (“ergein“ = agire, essere attivi),
il termine “ergoterapia” ossia terapia occupazionale,
esprime il concetto secondo il quale l’essere impegnati
costituisce un bisogno primario dell’essere umano e
che un’attività svolta in maniera mirata ha degli effetti
terapeutici. La terapia occupazionale si applica a persone di tutte le età le cui capacità di azione sono andate
perdute o sono diminuite, ma anche alle persone che
intendono svilupparle.
Obiettivo della terapia occupazionale è potenziare la
capacità di azione della persona negli ambiti per lei importanti inerenti l’autonomia e l’indipendenza, la produttività, il tempo libero e la ricreazione nel contesto
in cui vive.
In maniera mirata e orientata alle risorse, la terapia occupazionale fa leva su attività specifiche, adattamento
all’ambiente e consulenza consentendo ai fruitori di
migliorare la propria capacità di azione nella quotidianità, la partecipazione sociale, la qualità e la soddisfazione di vita individuali.
Definzione di terapia occupazionale della DACHS al 6.2.2007
La grafica illustra uno schema dei concetti fondamentali di terapia occupazionale secondo la definizione data:
7
1.2 I concetti fondamentali della terapia
occupazionale
L’elemento centrale della terapia occupazionale è la persona che intende sviluppare o recuperare la propria capacità
d’azione migliorando la qualità della vita nell’ambiente in
cui si inserisce.
I concetti “azione“, “individuo“, “quotidianità“, “ambiente“ e “qualità della vita“ sono fondamentali nella terapia
occupazionale.
- sociali e interattive (ad esempio sapersi esprimere attraverso il linguaggio del corpo e saper calibrare la distanza
e la vicinanza alle persone).
Per testare quali capacità e abilità l’individuo ha perso o ha
mantenuto, la terapia occupazionale spesso prende come
punto di riferimento le azioni quotidiane: azioni e attività
vengono analizzate e impiegate in maniera mirata per favorire la capacità di azione del cliente in considerazione dei
suoi obiettivi.
Il terapista occupazionale sfrutta le attività quotidiane
come strumento diagnostico e di intervento.
1.2.1 Azione (agire, capacità di azione)
In terapia occupazionale, “azione“ è il concetto utilizzato
per esprimere tutto ciò che un individuo fa, vorrebbe fare
e ciò che ci si aspetta da lui. Avere capacità di azione significa essere in grado di pianificare e di svolgere delle attività.
Il concetto di azione riveste un importante significato in
termini personali e socioculturali: essere in grado di provvedere a ciò di cui si necessita nella quotidianità è importante
per la salute e per la qualità della vita. Agendo l’essere umano può modificare il suo ambiente e dare un contributo alla
società in cui vive: l’azione consente la partecipazione alla
vita sociale e ai diversi ambiti della vita.
Lo scopo principale della terapia occupazionale è il miglioramento della capacità di azione.
Per pianificare, organizzare e svolgere delle attività, l’uomo
deve essere dotato di capacità:
- fisiche (che gli permettano di camminare, toccare, trasportare cose, ecc.),
- cognitive (ad esempio capacità di pianificazione e di concentrazione),
- emotive (motivazione, stimoli),
In terapia occupazionale l’azione è contemporaneamente obiettivo e strumento terapeutico.
1.2.2 L’individuo
Ogni uomo è un essere unico. I suoi interessi e le sue esigenze in termini di capacità di azione, partecipazione e
qualità della vita sono al centro dell’attività in terapia occupazionale che ne tiene conto sia in sede di pianificazione
degli obiettivi e degli interventi.
Quando è possibile il terapista occupazionale definisce
l’obiettivo del suo intervento insieme al cliente pianificandolo e valutandolo assieme a lui.
La capacità di azione e la qualità della vita dipendono essenzialmente dalle capacità e dalle abilità della persona,
chiaramente definite nella diagnosi nell’ambito della terapia occupazionale. Il successivo lavoro mira a promuoverle
e a potenziarle per migliorare la capacità di azione dell’individuo e la sua qualità della vita.
Il terapista occupazionale definisce quali capacità e quali
abilità del cliente promuovere per migliorarne la capacità di azione e la qualità della vita.
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9
I ruoli che una persona riveste o che l’ambiente si aspetta
che essa rivesta (ad esempio il ruolo di madre, il ruolo di lavoratore) definiscono quali sono le azioni importanti nella
sua quotidianità in un preciso momento della sua vita. Di
queste si tiene conto in ambito di terapia occupazionale.
1.2.4 Ambiente
Il terapista occupazionale tiene conto dei diversi ruoli
che il cliente assume o di cui intende riappropiarsi nella
sua vita.
- ambiente circostante (oggetti, tempo, spazio, clima, rumori, flora, fauna)
1.2.3 Quotidianità
La quotidianità di una persona è scandita dalle attività che
svolge, che vorrebbe svolgere o da quelle che ci si aspetta
che svolga per
Ogni persona vive la propria quotidianità in condizioni ambientali assolutamente individuali. Queste si classificano in
due gruppi:
- ambiente sociale (associazioni, vicinato, persone, animali, cultura, mentalità, principi condizionanti l’azione
quotidiana)
Queste condizioni ambientali influenzano,
- le attività importanti per l’individuo nella sua quotidianità,
- provvedere a se stesso – Autonomia e indipendenza
- dare un contributo all’ambiente in cui vive e alla società
– Produttività
- per apprezzare la vita e ritemprarsi – Tempo libero.
Secondo la terapia occupazionale per mantenersi in salute
è fondamentale l’equilibrio fra tutte queste attività.
Il terapista occupazionale definisce le attività importanti
per il suo cliente in termini di autonomia, produttività e
tempo libero nella quotidianità.
- le capacità fisiche, cognitive, emozionali o sociali importanti per lo svolgimento di questa attività.
L’ambiente influenza il significato che la persona attribuisce
alle attività nella sua quotidianità. Poiché l’ambiente può
favorire o inibire queste attività, modificando l’ambiente è
possibile intervenire positivamente sulla capacità di azione e sulla salute. Esempi: per una persona in sedia rotelle
anche pochi gradini rappresentano un ostacolo che la predisposizione di una rampa consente di superare; un posto
di lavoro ergonomico aiuta a prevenire i danni provocati da
postura scorretta.
In terapia occupazionale l’allestimento dell’ambiente
circostante riveste un ruolo fondamentale. Un ambiente
adeguato alla specifica situazione facilita l’attività e può
avere effetti positivi sulla salute.
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11
1.2.5 Qualità della vita
Il concetto di qualità della vita include aspetti soggettivi e
oggettivi.
Gli aspetti soggettivi implicano la percezione soggettiva
della propria condizione di vita e della propria capacità di
azione. Di norma le persone che si sentono limitate nella
loro capacità di azione danno una valutazione negativa alla
loro qualità della vita. La qualità della vita oggettiva include
le condizioni ambientali fisiche e sociali.
Sostanzialmente la qualità della vita è strettamente connessa sia alla capacità di azione della persona che al suo
ambiente circostante.
Per vita soddisfacente si intende una condizione di benessere psichico soggettivo risultante dalla qualità della vita
che diventa parametro della soddisfazione dell’individuo
relativamente alla sua situazione in ogni ambito della sua
attuale esistenza.
Oltre alla capacità d’azione e alla partecipazione, la qualità della vita e la relativa soddisfazione sono gli obiettivi
e insieme i risultati principali della terapia occupazionale.
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2
I fruitori della terapia occupazionale
In ambito sanitario la terapia occupazionale trova una sua
precisa collocazione nel trattamento in fase acuta/riabilitazione e nella prevenzione secondaria e terziaria. La terapia occupazionale si applica a persone di tutte le età le
cui capacità d’azione sono diminuite a causa di malattie,
lesioni o handicap.
Nell’ambito della promozione della salute e della prevenzione primaria, sempre più spesso il terapista occupazionale offre sostegno anche a familiari, datori di lavoro,
aziende e istituzioni nella ricerca delle migliori modalità di
allestimento degli spazi vitali e professionali.
Esempi
I primi quattro degli esempi riportati sono indicativi
dell’impiego della terapia occupazionale negli ambiti del
trattamento in fase acuta/riabilitazione e della prevenzione secondaria e terziaria. I due esempi successivi riflettono
situazioni che potrebbero diventare ambiti di intervento
futuro di questa disciplina. Sono stati utilizzati nomi di fantasia.
Paolo, 7 anni, a scuola si sente sotto pressione. Il ragazzo
è impacciato nei movimenti, ha difficoltà di concentrazione
e problemi a relazionarsi con i suoi coetanei. Paolo si distrae
facilmente, per lui è difficile ordinare i processi sensoriali. È
una situazione pesante per il bambino e l’ambiente circostante. La maestra suggerisce ai genitori un consulto medico. Viene consigliata la terapia occupazionale.
Le proposte del terapista occupazionale
Un’approfondita indagine servirà ad accertare le capacità
fisiche, cognitive, emozionali e sociali di Paolo.
I successivi interventi consentono a Paolo una concentrazione più consona al suo sviluppo, un migliore controllo dei
processi sensoriali e della motricità. Il terapista occupazionale suggerisce ai genitori e all’insegnante come sostenere
il bambino applicando a casa e a scuola quanto appreso durante la terapia.
Questi interventi garantiranno a Paolo l’integrazione fra i
compagni di classe.
Il Signor Rossi, 65 anni, ha di recente subito un ictus.
Nonostante l’emiparesi, vorrebbe riacquistare l’autonomia
per lavarsi, vestirsi e andare al bagno da solo. Nel corso della riabilitazione frequenta delle sedute di terapia occupazionale.
Le proposte del terapista occupazionale
Dopo avere stabilito quali capacità sono state compromesse e quali sono rimaste integre dopo la malattia, il terapista
occupazionale allena il cliente a riacquistare l’autosufficienza nelle attività quotidiane (ad esempio allenando la funzionalità del braccio e della mano). Laddove permangano
delle limitazioni, sviluppa insieme a lui modalità di compensazione consigliandogli opportuni strumenti unitamente all’allenamento per il loro utilizzo in autonomia.
Tutto questo restituisce al Signor Rossi l’indipendenza
dall’aiuto altrui nello svolgimento delle attività quotidiane.
Il cliente coglie l’opportunità di compiere un passo fondamentale per il suo ritorno a casa.
La Signora Visconti, 85 anni, ha già subito due cadute in
casa. L’equilibrio, la forza e la vista sono deficitari. Il medico curante suggerisce la terapia occupazionale per evitare
altre cadute.
Le proposte del terapista occupazionale
La Signora Visconti viene informata sul fisiologico decremento della prestanza fisica, dell’equilibrio e della vista
dovuto all’età. Il terapista occupazionale la allena a concentrarsi sull’attività che sta svolgendo, a restare in equilibrio
in casa e fuori casa (nel giroscala e in giardino) mostrandole
alcuni esercizi per rinforzare la muscolatura.
Dopo avere illustrato i pericoli in loco, il terapista occupazionale segnala alla Signora Visconti e ai suoi familiari la
possibilità di alcuni adattamenti e l’utilizzo mirato di determinati ausili. Piccole modifiche (un corrimano nel corri-
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doio, maniglie prensili nella doccia, la rimozione di barriere,
ecc.) le consentiranno di vivere autonomamente e con una
certa sicurezza fra le mura domestiche. La Signora Visconti
e i suoi familiari si sentono risollevati.
La Signora Marini, 45 anni, sta uscendo dalla depressione. La malattia l’aveva costretta a interrompere la sua
attività professionale per periodi prolungati. Ora si chiede
“Che ne sarà del mio futuro professionale?”. Per prepararsi
al reinserimento nel mondo del lavoro si sottopone a sedute ambulatoriali di terapia occupazionale.
Le proposte del terapista occupazionale
Con la diagnosi, il terapista occupazionale determina le
capacità fisiche, cognitive, emozionali e sociali della cliente testando i suoi limiti di resistenza alle sollecitazioni.
La supporta nel sondare autonomamente i propri limiti,
nell’individuare risorse e potenzialità.
Insieme alla cliente e al suo datore di lavoro, il terapista occupazionale rileva le esigenze sul posto di lavoro in considerazione dei compiti svolti finora e di quelli futuri. Insieme
definiscono interventi specifici come l’adeguamento dei
processi di lavoro alle competenze individuali della cliente,
i limiti di resistenza, gli aiuti per l’organizzazione della giornata supportandola nell’implementazione. Questo consente il suo graduale reinserimento.
L’amministrazione comunale di Senigallia intende migliorare le condizioni dell’ambiente di lavoro dei suoi
collaboratori. Viene chiesto l’intervento di un terapista
occupazionale.
Le proposte del terapista occupazionale
Dopo aver effettuato in loco un’analisi delle condizioni
di lavoro e dei fattori di stress, il terapista occupazionale
suggerisce come migliorare l’ergonomia delle postazioni di
lavoro. Oltre a considerare fattori come la luce, le condizioni ambientali e l’inquinamento acustico, indaga su processi di lavoro e fattori individuali come la postura da seduti,
l’altezza del piano di lavoro e lo spazio operativo dei collaboratori. Il terapista occupazionale informa i collaboratori
sulle conseguenze di una postura sbagliata mostrando loro
come ottimizzare la postazione di lavoro.
Oltre a migliorare le condizioni di lavoro dei collaboratori sensibilizzandoli nell’individuare posture scorrette e le
possibilità di adattare in autonomia l’ambiente di lavoro secondo le esigenze individuali, questi interventi aiuteranno
a ridurre l’assenteismo per malattia.
Il comune di Pordenone ha deciso di ristrutturare gli arredi delle strutture per l’infanzia. Parchi gioco, asili nido e
scuole materne dovranno essere riprogettati tenendo conto dell’età dei bambini per favorirne lo sviluppo.
Le proposte del terapista occupazionale
Il terapista occupazionale suggerisce al comune l’utilizzo di
materiali, strutture e arredi unitamente a proposte di attività atte a favorire lo sviluppo del bambino in funzione
della sua età.
La ristrutturazione consente la realizzazione di un ambiente adeguato in grado di favorirne lo sviluppo del bambino.
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3
I principali campi di applicazione
della terapia occupazionale
Scopo principale della terapia occupazionale è la “gestione
del cliente“: infatti è l’individuo l’elemento su cui questa disciplina focalizza la sua attività. Le prestazioni includono la
diagnosi e l’intervento (terapia, consulenza e altri interventi) nei settori del trattamento in fase acuta/riabilitazione,
nella promozione delle salute e nella prevenzione.
La terapia occupazionale consente alle persone di mantenere o sviluppare la loro partecipazione al contesto sociale
e di migliorare la loro qualità della vita. Partecipare al contesto sociale significa essere inseriti in un ambiente e poterlo configurare.
Nella realizzazione di questi obiettivi, la disciplina fa riferimento a modelli orientati alla pratica su cui basa la propria
attività. Integrandola con gli aggiornamenti della ricerca e
della letteratura. Un altro schema di riferimento è la classificazione ICF (International Classification of Functioning,
Disabilities and Health, WHO 2005) elaborata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La grafica ne illustra i singoli elementi e l’interazione reciproca:
Secondo l’OMS un problema di salute o una malattia non
sono solo la conseguenza di una limitazione fisica (nella
percezione, nei movimenti, in una funzione psichica, ecc.)
o di un danno alla struttura corporea (p.es. a un organo interno), ma nasce dall’interazione fra molteplici fattori: in
questo contesto anche attività, partecipazione, fattori ambientali e fattori personali (capacità d’azione) rivestono un
ruolo fondamentale.
Per influenzare positivamente la salute di una persona bisogna tenere conto di queste interazioni. Interventi concreti
di promozione della salute o la cura di una malattia possono far leva su uno o più di questi fattori.
Questa definizione di salute e malattia dell’OMS corrisponde esattamente al concetto che sta alla base della terapia
occupazionale.
3.1 La terapia occupazionale nel trattamento
in fase acuta/riabilitazione e promozione
della salute/prevenzione
3.1.1 Trattamento in fase acuta e riabilitazione
Il trattamento in fase acuta interessa la cura alle persone
che necessitano di assistenza medica, terapeutica e di intensive per un breve periodo.
La riabilitazione è parte integrante di ogni intervento medico e serve a prevenire il rischio di disabilità, a contrastarla
dopo la sua manifestazione e a prevenirne il peggioramento. Obiettivo della riabilitazione è ridurre al minimo e in
modo duraturo i danni alla salute, le limitazioni che compromettono l’attività e la partecipazione alla vita sociale e
di contrastare l’ulteriore evoluzione del danno e delle sue
conseguenze.
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Nella fase acuta e nella riabilitazione la terapia occupazionale ha un suo ruolo riconosciuto. Di norma la cassa mutua,
le assicurazioni contro gli infortuni, le casse pensionistiche e
talvolta anche altri istituti, coprono almeno parzialmente i
costi della terapia occupazionale prestata in fase acuta, di
riabilitazione e di prevenzione secondaria e terziaria.
Da sempre la prevenzione secondaria e terziaria sono parte integrante della terapia occupazionale: nelle fasi acute e
nella riabilitazione, il terapista occupazionale opera sempre
con l’intento di prevenire peggioramenti o ricadute.
3.1.3 Potenzialità di sviluppo della terapia occupazionale: promozione della salute e prevenzione primaria
3.1.2 Promozione della salute e prevenzione
La promozione della salute è un processo che dovrebbe
consentire alle persone di migliorare il proprio stato di salute attraverso la creatività personale. Obiettivo della promozione della salute è garantire uno stato di benessere fisico, emotivo e sociale motivando le persone a scegliere uno
stile di vita salutare.
La ricerca di questo stato implica un cambiamento a livello
comportamentale, ma anche nella scala delle priorità personali: gli interventi a favore della promozione della salute
puntano all’incremento delle risorse e dei potenziali in termini di salute di gruppi di persone inserite in un determinato contesto e trovano fondamento in un concetto di salute
“allargato”.
La prevenzione si orienta al mantenimento della salute e
alla diagnosi precoce di determinate patologie. Si fa una distinzione fra prevenzione primaria, secondaria e terziaria:
- la prevenzione primaria è indirizzata ai soggetti sani e
consiste nel ridurre l’eposizione ai fattori di rischio al fine
di prevenire il manifestarsi della malattia.
- la prevenzione secondaria si attua con la diagnosi precoce e i trattamenti preventivi al fine di prevenire il peggioramento di una condizione patologica intervenendo
nelle situazioni di rischio per contrastarle.
- la prevenzione terziaria ha lo scopo di ripristinare lo stato di salute dopo un evento patologico prevenendo complicanze e peggioramenti.
I cambiamenti ambientali, i presupposti socio-economici
dei Paesi industrializzati e i progressi della medicina hanno
determinato l’aumento dell’aspettativa di vita. Ciò che per
certi aspetti può apparire come uno sviluppo positivo, comporta nuovi impegni e nuove sollecitazioni per gli attuali
sistemi socio sanitari: se è vero che l’anziano di oggi gode
di un migliore stato di salute rispetto a chi l’ha preceduto
nelle generazioni passate, è vero altresì che l’invecchiamento della popolazione va di pari passo con l’aumentare delle
patologie croniche. Vi si aggiunge il fatto che a dispetto di
un elevato standard di vita, larghe fasce della popolazione
sono sempre più spesso interessate da fenomeni come le
dipendenze, la depressione, i disturbi alimentari (soprappeso e anoressia), le patologie tumorali, ecc.
In considerazione di quanto detto, si prospetta un inevitabile cambiamento del sistema sanitario: la promozione
della salute e la prevenzione primaria verrano considerati
alla stregua di un obiettivo comune. Sempre più spesso si
chiede alla medicina di contribuire al mantenimento e al
miglioramento della salute della collettività. La terapia occupazionale offre numerose opportunità in tal senso.
Per contro, da un sondaggio svolto nel 2006 nell’ambito del
progetto DACHS, si evince con chiarezza che nelle regioni
appartenenti all’area germanofona il terapista occupazionale opera principalmente nei settori classici della medicina
ossia nella fase di trattamento acuto e nella riabilitazione e
solo raramente nell’ambito della prevenzione della salute
e della prevenzione primaria. Viceversa i dati inoltrati da
altri Paesi (Danimarca, Svezia, Gran Bretagna, Canada e
Australia), dimostrano che la terapia occupazionale è una
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17
disciplina consolidata nella promozione della salute e nella
prevenzione primaria.
Nei Paesi che hanno aderito al progetto DACHS sussiste
un evidente bisogno di recupero in questa disciplina dove
tuttavia non mancano grandi potenzialità di sviluppo!
Ampliando la gamma delle prestazioni nel campo della
promozione della salute e della prevenzione primaria,
la terapia occupazionale può contribuire ad alleggerire
il carico del sistema socio sanitario facilitando l’individuo nella partecipazione alla vita sociale, lavorativa e nel
mantenere la propria autonomia.
L’offerta in terapia occupazionale potrebbe essere ampliata
in considerazione dei seguenti obiettivi:
- favorire nel bambino uno sviluppo delle facoltà fisiche,
cognitive, emotive e sociali che gli consentano di mantenersi in salute, di integrarsi nella scuola e più tardi di
apprendere un mestiere;
- allestire ambienti di lavoro che non facciano ammalare:
proposte per una predisposizione ergonomica della postazione di lavoro e per la promozione della salute attraverso l’ottimizzazione dei processi di lavoro in termini
fisici (p.es. ergonomia), psichici (p.es. ritmi di lavoro),
cognitivi (p.es. complessità del lavoro) e sociali (p.es. gestione dei conflitti);
- interventi tempestivi sul posto di lavoro: alle prime avvisaglie di sovraccarico o di aumento dell’assenteismo per
malattia al fine di evitare assenze prolungate dal posto di
lavoro;
- allestire gli spazi abitativi senza barriere per facilitare alle
persone disabili l’accesso a tutti gli ambiti della vita e prevenire la cadute in età avanzata;
- sensibilizzare gli anziani su tematiche come “Abitare sicuri in vecchiaia“ o “Come evitare le cadute“ per prevenire
lesioni e infortuni mantenendo l’autonomia il più a lungo
possibile e abbreviando i soggiorni nelle case di cura e di
riposo;
- prevenire l’isolamento dell’anziano stimolandone le capacità fisiche, cognitive, emozionali e sociali per consentirgli la cura dei rapporti interpersonali e la socializzazione;
- sostegno ai familiari delle persone colpite da demenza,
handicap fisici o patologie croniche per evitare che la malattia faccia ammalare anche loro.
Ulteriori offerte in materia di terapia occupazionale vengono illustrate al capitolo 5.
18
3
3.2 Il processo della terapia occupazionale
Il processo illustrato nella grafica trova sempre applicazione a prescindere che faccia riferimento all’intervento nell’ambito di terapia, consulenza, promozione della salute/
prevenzione primaria o trattamento in fase acuta/riabilitazione (vedi capitolo 3).
19
3.2.1 Diagnostica della terapia occupazionale: analisi e
chiarimento del caso
ché i vari fattori ambientali (aspetti sociali, culturali, istituzionali e materiali).
Prima di ogni intervento, il terapista occupazionale svolge
gli accertamenti relativi alla situazione di partenza, in particolare considerazione degli aspetti aventi rilievo per il caso
specifico. In merito va tenuto conto di stati emotivi, abitudini, interessi, obiettivi ed esperienze personali, tecniche
culturali, capacità sociali, ecc. del soggetto interessato, considerato anche come „cliente“ del servizio prestato.
Il terapista occupazionale valuta la capacità di azione del
cliente, tenendo conto delle condizioni ambientali e delle
procedure aventi rilievo per il caso specifico.
I seguenti fattori di analisi variano per quanto riguarda l‘ordine in cui sono considerati, e risultano talvolta sovrapposti
e diversamente ponderati, in funzione del tipo di intervento.
c) Ipotesi di lavoro
Il terapista occupazionale definisce l‘ipotesi operativa. Stabilisce l’ordine e il rilievo sia delle risorse del soggetto sia
dei problemi che lo assillano, coinvolgendolo in tale processo e definendo quindi un primo approccio alla pianificazione dell‘intervento.
d) Il ricorso a strumenti di misura
a) Accertamenti relativi al problema
Il processo inizia al primo contatto con il soggetto. Il terapista occupazionale spiega al cliente i principi e le procedure
basilari della terapia occupazionale. Si decide, di comune
accordo, in quale lingua comunicare.
Si passa quindi a far luce sulle eventuali incertezze e ad integrare i dati ancora mancati, considerando in merito anche
i termini di finanziamento. Il terapista occupazionale viene
quindi informato sui problemi e sulle aspettative rivolte al
suo intervento o dal cliente interessato o da una persona di
riferimento che funge da interlocutore.
b) Valutazione iniziale
In base agli accertamenti svolti in merito al problema, il
terapista occupazionale elabora una prima valutazione.
Gli accertamenti sono svolti con riferimento ai criteri della
classificazione internazionale proposta dall‘OMS (ICF). La
valutazione iniziale è finalizzata a rilevare limitazioni e risorse in termini di capacità d’azione in considerazione delle
capacità di agire e di partecipare che interessano il cliente
o un intero gruppo di clienti. Contemporaneamente vanno
individuate strutture e funzioni fisiche compromesse non-
Secondo l’incarico e la problematica da trattare, si prevede l‘utilizzo di strumenti di misura e di test validati, previo
consenso del cliente. Essi servono ai fini di un’analisi differenziata e della documentazione della situazione iniziale,
permettendo in tal modo di rilevare le risorse dell‘interessato e le limitazioni cui è soggetto in relazione alla sua capacità di agire.
Tale rilievo potrà essere ripetuto in futuro per verificare
l‘effetto dell‘intervento.
e) Verifica dell’indicazione
Il terapista occupazionale passa a verificare se la problematica e l‘incarico giustificano il suo intervento. Informa quindi il cliente in merito al tipo di intervento (terapia/misure o
consulenza) più indicato nella sua situazione, spiegandogli
in particolare di quali esiti favorevoli potrà beneficiare.
Nei casi in cui il terapista occupazionale ritenga non indicato un intervento in tal senso, non accetterà l‘incarico e
comunicherà le ragioni del suo rifiuto sia al cliente sia al
medico curante.
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21
3.2.2 Pianificazione
f) Obiettivi
La pianificazione dell’intervento inizia con la definizione
delle finalità. Gli obiettivi sono definiti in base ai risultati
della diagnostica e quindi formulati di comune accordo con
il cliente. Tali obiettivi vanno adeguati alle esigenze maggiormente sentite dal cliente e che siano per lui autentica
fonte di motivazione. Le finalità sono adeguate sia ai fattori
oggettivi (risultati delle misure) sia a quelli soggettivi (esigenze ed obiettivi del cliente).
Nei casi in cui sono coinvolti rappresentanti di altri gruppi
professionali (intervento interdisciplinare) va tenuto conto
delle informazioni da questi fornite. Gli obiettivi e l’iter procedurale saranno in tal caso definiti di comune accordo.
La definizione degli obiettivi da raggiungere dipende anche
dalla durata prevista dell‘intervento. Essi vanno orientati
all‘azione e configurati in modo concreto e misurabile. Il livello di raggiungimento degli obiettivi è controllato a regolari intervalli di tempo, per la durata intera dell’intervento.
accertare lo stato d‘animo dell‘interessato. Verifica che le
condizioni operative siano adeguate agli obiettivi accordati. Gli scopi da raggiungere nell’ambito di ogni intervento
vanno costantemente osservati da parte del terapista e resi
comprensibili, nei limiti del possibile, anche nei confronti
dell‘interessato.
Qualora l’intervento costituisca una terapia, il terapista occupazionale può operare secondo diverse dimensioni ICF,
adeguando il supporto prestato al cliente, alle possibilità e
agli obiettivi. Ricorrono, quindi, con frequenza non indifferente, forme miste d‘intervento:
- il terapista occupazionale lavora con il cliente secondo
la dimensione della partecipazione a quelle attività che
hanno il maggiore rilievo per l’interessato.
- il terapista occupazionale opera a livello di dimensione
delle attività.
- il terapista occupazionale lavora al fine di migliorare le
strutture e le funzioni fisiche.
- il terapista occupazionale, nel proprio lavoro con l‘individuo interessato, tiene conto dei fattori ambientali e di
quelli caratterizzanti la persona (adattamento dell‘ambiente a cui abituare il cliente).
g) Metodi e scelta dei mezzi
i) Riflessione ed adeguamento
Il terapista occupazionale stabilisce il modo di procedere di
comune accordo con il cliente. Può avvalersi di molteplici
metodi e strumenti che sceglierà tenendo conto delle richieste e delle capacità del cliente.
3.2.3 L’intervento (consulenza, terapia)
h) Conformità dell’intervento agli obiettivi
L’intervento rispetta la centralità del cliente ed è orientato
agli obiettivi definiti. All’inizio di ciascuna fase d‘intervento programmata, il terapista occupazionale provvede ad
Il terapista occupazionale osserva le norme legislative e si
attiene all’etica professionale proposta dall’associazione
della categoria.
A conclusione di ciascuna fase di intervento si procede, insieme al cliente, alla verifica degli effetti ottenuti con i mezzi ed i metodi scelti. Il terapista occupazionale opera una
riflessione in più sul proprio modo di procedere. I risultati
di tale verifica saranno considerati nella pianificazione dei
passi successivi da intraprendere.
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23
3.2.4 Valutazione
k) Valutazione
Per tutta la durata dell’intervento si provvede ad una valutazione costante di ogni cambiamento che possa interessare il cliente (eventualmente anche le persone di riferimento) oppure i fattori ambientali (valutazione del processo).
Le valutazioni dettagliate sono invece effettuate sia al raggiungimento dell‘obiettivo, sia quando intercorrono fenomeni di cambiamento o di stasi del processo, ed in ogni
caso a conclusione dell’intervento. A tal fine si ricorre agli
stessi strumenti di misura usati all’inizio, per ottenere dei
dati che permettano un confronto fra la situazione iniziale
e quella raggiunta (valutazione dei risultati).
Il terapista occupazionale considera i risultati dell’intervento ponendoli in relazione con i mezzi ed i metodi impiegati
per poi discuterli con il cliente ed eventualmente con i rappresentanti degli altri gruppi professionali coinvolti.
- I risultati del rilievo sono registrati per iscritto e discussi
con il cliente, nei limiti del possibile. Il terapista occupazionale descrive la situazione iniziale, considerando in
particolare i problemi, le capacità e le risorse del cliente,
tenendo però conto anche delle condizioni ambientali.
- Gli obiettivi dell‘intervento sono definiti anche a livello di
documentazione. Qualora alcune problematiche che affliggono il cliente non siano considerate a livello di obiettivi e pianificazione del trattamento, anche tali particolari
aspetti vanno resi nella documentazione.
- In particolare vanno indicati i metodi usati per raggiungere gli obiettivi fissati e spiegati i risultati ottenuti.
L’iter procedurale va reso in modo comprensibile garantendo nel contempo aspetti apparentemente contrastanti, quali la necessità di disporre dei dati pertinenti soggetti
tuttavia al principio di riservatezza.
3.2.5 Conclusione
l) Documentazione
Ogni singolo passo dell’intero processo viene sistematicamente documentato.
Nei casi in cui dalla valutazione non risulti alcuna ulteriore
esigenza d’intervento, si procede alla conclusione del trattamento.
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4
Le competenze basilari
del terapista occupazionale
Il terapista occupazionale conosce i nessi di ordine biologico, psicologico e sociale intercorrenti tra le funzioni e le
strutture fisiche, le attività e le capacità di partecipazione
da un lato e i fattori ambientali dall’altro. Tale conoscenza si avvale di nozioni fondamentali tratte dai settori della
medicina e delle scienze sociali in senso lato (nozioni psicologiche, pedagogiche, sociologiche), ricorrendo però anche
ai modelli, ai mezzi ed ai metodi specifici della terapia occupazionale.
Il terapista occupazionale attinge quindi da vaste risorse
scientifiche, sia nel lavoro con il singolo individuo che nei
rapporti con istituzioni e gruppi. Secondo gli obiettivi prefissati, la diagnostica e l‘intervento della terapia occupazionale assumono accenti diversi.
4.1 Rilievo e analisi della capacità di azione e
i fattori che la influenzano: la diagnostica
in terapia occupazionale
Il terapista occupazionale analizza le esigenze rivolte alla
capacità d’azione in determinate situazioni della vita
quotidiana, operando nel contesto delle condizioni ambientali. Le seguenti questioni sono poste a titolo di esempio:
- quali sequenze di movimenti ricorrono con elevata frequenza nell‘ambiente lavorativo, e in qual modo è possibile modificarle al fine di prevenire le sollecitazioni monolaterali.
- quali particolari esigenze insorgono dalla necessità di
sbrigare autonomamente i lavori di casa, nel caso di individui colpiti da emiplegia da ictus?
Il terapista occupazionale esamina, verifica e controlla, mediante test di vario tipo, le capacità fisiche, cognitive, emotive e sociali di singoli individui o gruppi, tenendo conto
delle abitudini e delle preferenze degli interessati. Le seguenti questioni sono poste a titolo di esempio:
- subìto un incidente, la capacità di concentrazione riscontrata è sufficiente per soddisfare le esigenze del lavoro
a tempo pieno, o sembra invece indicato seguire in una
prima fase l‘orientamento del part time?
- quali sono le capacità compresse in un bambino che non
riesce a concentrarsi e scuola e che si presenta spiccatamente impacciato nei movimenti? Le cause vanno ricercate nella motricità, o piuttosto nelle capacità cognitive,
emotive e sociali?
- Quali erano le attività (preferite) del cliente interessato,
prima che subentrasse lo stato di depressione? Riprendere quelle attività, potrebbe contribuire al ripristino di una
quotidianità strutturata?
Il terapista occupazionale svolge un’analisi delle attività
e degli aspetti occupazionali. I risultati indicano il tipo di
interazione tra la capacità di agire e il grado di soddisfazione in merito raggiunto, la capacità di partecipazione e
la qualità della vita, attingendone anche delle informazioni
su come ottenere i miglioramenti auspicati nel modo più
efficace e sicuro. Le seguenti questioni sono poste a titolo
di esempio:
- il dolore cronico in quale misura influenza la capacità di
concentrazione? Qual è il rapporto tra partecipazione alla
vita sociale e relativa integrazione? Quali sono le attività
che nel specifico caso individuale possono contribuire ad
alleviare temporaneamente il dolore?
- quali modifiche effettuare all‘interno della casa, affinché
la persona in sedia a rotelle non incontri barriere insormontabili?
- i cambiamenti comportamentali di una persona come si
riflettono sul suo contesto sociale?
In sintesi si rilevano le seguenti competenze di base nel quadro della diagnostica in materia di terapia occupazionale:
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- competenze in materia di analisi della vita quotidiana:
analisi delle esigenze che la quotidianità e l’ambiente
rivolgono alla capacità d‘azione (analisi delle attività e
degli aspetti occupazionali).
4.2 Promuovere in modo mirato la capacità
d‘azione, la partecipazione e la qualità
della vita: l’intervento in terapia occupazionale
- competenza in materia di analisi delle capacità ed abilità dell’individuo che influenzano la capacità d’azione
(capacità di analisi in base ai principi della medicina).
Il terapista occupazionale usa in modo mirato la conoscenza e le capacità tecniche di cui dispone, al fine di
- conoscenza dei nessi intercorrenti tra le funzioni e le
strutture fisiche, le attività, i fattori ambientali, la partecipazione, da un lato, e la qualità della vita, dall’altro
(modello di terapia occupazionale).
- sostenere il cliente nell‘intento di riconquistare le capacità fisiche, cognitive, emotive, sociali;
- aiutarlo ad assumere nuove capacità d‘azione;
- fornirgli il supporto necessario per configurare il proprio
ambiente secondo principi che giovano alla salute.
L’intervento è organizzato e finalizzato al raggiungimento
di miglioramenti stabili e duraturi della capacità d’azione.
I vari tipi d’intervento disponibili:
- definizione di un programma personalizzato di esercizi che promuovano le capacità e abilità specifiche, in
particolare considerazione della necessità di migliorare e
mantenere singoli comparti della capacità d‘azione. Esso
prevede alcune fasi di particolare importanza per l’azione
quotidiana, finalizzate a facilitare l‘applicazione pratica di
quanto imparato con gli esercizi.
- esercizi per l‘attività quotidiana e per sequenze complesse di azioni: il terapista occupazionale accompagna e
supporta il cliente. Comincerà con esercizi per riabituarlo
gradualmente a vestirsi e svestirsi autonomamente continuando con quelli per l’uso della vasca da bagno, per
salire in automobile o recarsi al supermercato a fare la
spesa.
- costruzione di ortesi, adeguamento degli ausili:
- consulenza: il terapista occupazionale svolge di frequente la funzione di consulente, tra l’altro laddove si tratta
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di individuare le possibilità di adeguare sia l‘ambiente
abitativo che quello lavorativo, fornendo consulenza alle
persone di riferimento e consigliando quali ausili acquistare.
- elaborazione del piano d’intervento: programmazione
graduale dei miglioramenti auspicati in merito a capacità d’azione, soddisfazione, partecipazione e qualità della
vita, tenendo conto anche di strutturare; attuare le misure atte a promuovere la salute e la prevenzione primaria.
Nei casi in cui il cliente è autonomo nell’attuare il piano
operativo, il terapista occupazionale si limita ad accompagnarlo in singole fasi, lo guida verso la conclusione di
un processo che prevede la valutazione finale dei risultati
ottenuti dal punto di vista terapeutico.
In sintesi si rilevano le seguenti competenze di base nel
quadro dell’intervento in terapia occupazionale:
- la competenza di guidare ed appoggiare il soggetto interessato nel training che gli consentirà di migliorare le
capacità e le abilità maggiormente rilevanti per la sua
quotidianità ossia di tipo fisico, cognitivo, emotivo e
sociale; elaborazione di un programma personalizzato
per gli esercizi.
- la competenza di accompagnare, istruire e appoggiare l’interessato sia nei primi tentativi che negli esercizi
per le azioni importanti nella sua quotidianità.
- la competenza di offrire consulenza per la scelta, la
progettazione e la costruzione di ortesi, ausili ed adattamenti riferiti sia all‘individuo che al suo ambiente, al
fine di raggiungere una maggiore capacità d‘azione e
migliorare la qualità della vita.
- la competenza di prestare consulenza in termini di
mantenimento e miglioramento dalla capacità d’azione, della partecipazione sociale e della qualità della
vita.
- la competenza di elaborare i piani d’intervento finalizzati al miglioramento della capacità d’azione, della
partecipazione e della qualità della vita.
- la competenza di accompagnamento/supervisione e
valutazione a livello di attuazione del piano d’intervento.
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5
L‘offerta in terapia occupazionale
La terapia occupazionale propone interventi per le persone
di tutte le età in ambito di trattamento in fase acuta/riabilitazione, di prevenzione secondaria e terziaria e in una
prospettiva futura anche in ambito di promozione della salute/prevenzione primaria.
Le offerte fanno riferimento a vari settori della vita tra cui
produttività, autonomia e indipendenza, tempo libero/ricreazione. L’intervento include diagnostica/accertamenti
del caso, consulenza, terapia e misure da attuare.
In quanto segue si indicano esempi tipici per ciascuno dei
comparti della terapia occupazionale. L’elencazione, che
non è completa, visualizza, tuttavia, alcuni esempi tratti
dalla gran varietà delle offerte.
5.1 L’offerta per l’infanzia e per i giovani
5.1.1 Offerte relative al trattamento in fase acuta/riabilitazione/prevenzione secondaria e terziaria
Autonomia e indipendenza/attività quotidiane
- diagnostica: il terapista occupazionale accerta che l’autonomia di un bambino corrisponda alla sua età, in particolare per quanto riguarda l’indipendenza quotidiana.
- consulenza: ai bambini affetti per esempio da reumatismi e alle persone di riferimento, verranno dati suggerimenti per l‘utilizzo di supporti ed ausili atti a rendere più
agevoli le procedure quotidiane e a prevenire peggioramenti (per es. tutori per la notte, ausili per scrivere e posate adattate). Si danno inoltre suggerimenti in merito ad
attività specificamente selezionate che divertono e sono
compatibili con le esigenze dei bambini.
- terapia: nella maggior parte dei casi, con l’aiuto del terapista occupazionale il bambino emiplegico raggiunge
buone competenze motorie per destreggiarsi in situazioni quotidiane, quali la necessità di svestirsi e vestirsi,
lavarsi i denti, mangiare, ecc.
Produttività
- diagnostica: il terapista occupazionale rileva, mediante
gli strumenti di misura, le capacità d’azione dei bambini,
considerando quelle fisiche (motricità fine, grossolana e
capacità grafomotoria), quelle cognitive (per es. concentrazione) ed emotive (per es. motivazione), nonché le
capacità e abilità di tipo sociale indispensabili ai fini della
socializzazione all’asilo e a scuola.
- consulenza: il terapista occupazionale fornisce suggerimenti alle persone di riferimento e alle educatrici laddove si tratta di rispondere a quesiti specifici che emergono
a scuola: come tenere nella posizione giusta la penna,
come muoverla nel modo più consono? Propongono
inoltre soluzioni per risolvere in modo mirato i problemi
subentranti.
- terapia: i giovani affetti da disturbi della capacità di apprendimento sono assistiti con gli esercizi nell‘ambito dei
quali sono sottoposti a sollecitazioni concrete, al fine di
aiutarli ad assumere le abilità necessarie per affrontare la
realtà del futuro lavoro.
Tempo libero/ricreazione
- diagnostica: con l‘utilizzo mirato di questionari specifici,
il terapista occupazionale registra le fasi di ricreazione
e di attività, il ritmo veglia/sonno, le modalità secondo
cui i bambini e i giovani depressi organizzano il proprio
tempo libero, ecc.
- consulenza: il terapista occupazionale presta consulenza
ai genitori di bambini affetti da ritardi nello sviluppo e
nell’apprendimento, indicando come organizzare il tempo libero in modo ragionevole, favorevole allo sviluppo,
attivo e corroborante al fine di controbilanciare l’impegno scolastico eccessivo.
- terapia: la terapia occupazionale offre al bambino affetto
da disturbi della motricità di origine cerebrale una prepa-
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razione specifica per poter svolgere nel tempo libero le
attività ricreative che più desidera. Nel caso individuale si
provvede all’adeguamento delle attrezzature, alla scelta
di ausili insegnando al bambino come servirsene.
- Nell’ambito delle istituzioni pedagogiche, il terapista
occupazionale offre attività di supporto allo sviluppo
comportamentale e al movimento salutare, allo scopo di
prevenire fenomeni quali i disturbi della postura e il sovrappeso.
5.1.2 Nuove offerte nell’ambito della promozione della
salute/prevenzione primaria
- Con le offerte per l‘organizzazione ragionata del tempo
libero dei giovani, il terapista occupazionale contribuisce
alla prevenzione di fenomeni quali la deprivazione sociale
e la criminalità minorile.
Consulenza
- Il terapista occupazionale è un interlocutore competente
per la pianificazione e per l’adattamento delle attrezzature e degli allestimenti di scuole e scuole materne, quando
si tratta di realizzare un ambiente favorevole allo sviluppo
dei bambini e compatibile con le loro esigenze, per quanto
riguarda gli stimoli prodotti da tale ambiente, nella scelta
dei materiali e delle sedute da realizzarsi in modo tale da
prevenire posture scorrette e disturbi dello sviluppo.
- Il terapista occupazionale presta consulenza alle persone
di riferimento e a chi assiste neonati e bambini durante la
prima infanzia, tenendo conto in particolare della necessità di stimolare e promuovere la capacità di percezione
e lo sviluppo dei piccini durante il bagnetto, quando vengono vestiti o svestiti, durante i pasti e in generale quando si tratta di organizzare la loro vita quotidiana.
- I genitori e gli altri interessati ottengono suggerimenti
su come promuovere lo sviluppo dei bambini nel tempo
libero, cosicché riposo e gioco siano stimolanti per la senosrialità in casa e all‘aria aperta.
5.2 Offerte rivolte alle persone in età lavorativa
5.2.1 Offerte relative a trattamento in fase acuta/riabilitazione/prevenzione secondaria e terziaria
Autonomia e indipendenza/attività quotidiane
- diagnostica: il terapista occupazionale accerta che il
cliente colpito da ictus sia in grado di provvedere autonomamente alla propria igiene e alla spesa quotidiana.
- consulenza: ai clienti affetti da sclerosi multipla il terapista occupazionale fornisce suggerimenti su come adeguare il proprio ambiente abitativo e sugli ausili ai quali
ricorrere.
- terapia: il terapista occupazionale assiste anche i clienti colpiti da schizofrenia consigliandoli sulle strategie da
adottare e da attuare per strutturare la propria vita quotidiana.
Misure
Produttività
- Il terapista occupazionale realizza misure atte a rafforzare
le capacità fisiche, cognitive, emotive e sociali di neonati,
bambini e giovani, lavorando con i singoli, ma anche con
interi gruppi. Si previene in tal modo l‘insorgere di problematiche quali le difficoltà a scuola e i disturbi secondari di tipo psicosomatico.
- diagnostica: il terapista occupazionale rileva, scegliendo
gli strumenti più adatti, le capacità e abilità residue degli
individui che hanno subito un trauma cranico, e suggeriscono come ripristinare tali capacità ai fini del reinserimento professionale (ad esempio per quanto riguarda
30
5
l’organizzazione temporale, l’uso di oggetti/arnesi, lo
sfruttamento dello spazio a disposizione, le azioni da
svolgere con ambedue le mani, la pianificazione della
propria azione).
5.2.2 Nuove offerte nell’ambito della promozione della
salute/prevenzione primaria
- consulenza: a favore, per esempio, di clienti che hanno
subito l’amputazione della mano destra in seguito a un
infortunio sul lavoro. Il terapista occupazionale presta
consulenza all’interessato e/o al suo datore di lavoro, in
merito agli adeguamenti da operare sul posto di lavoro.
- Il terapista occupazionale presta consulenza alle aziende,
riguardo all’ottimizzazione dei processi lavorativi, quando insorge l‘esigenza di adattamenti fisici (per es. di tipo
ergonomico), psichici (per es. in merito al ritmo lavorativo), cognitivi (per es. velocità e complessità del lavoro) e
sociali (per es. a livello di gestione dei conflitti). In particolare va tenuto conto della fascia d’età “over 50” che in
futuro avrà presenza prolungata sul mercato del lavoro.
- terapia: il terapista occupazionale guida i clienti negli
esercizi necessari in caso di reumatismi compromettenti le azioni ed i movimenti indispensabili per affrontare
la vita quotidiana. L’interessato impara a svolgere movimenti compatibili con lo stato delle proprie articolazioni,
evitando i fenomeni di dolore.
Tempo libero/ricreazione
- diagnostica: nei clienti affetti da patologie cardiache e
circolatorie il terapista occupazionale accerta le attività
ricreative per loro di maggior rilievo e quelle da continuare nonostante i problemi subentrati.
- consulenza: il terapista occupazionale dà suggerimenti
sulle possibilità di viaggiare ai clienti in sedia a rotelle.
- terapia: il terapista occupazionale progetta e assiste negli esercizi, laddove si tratta di promuovere, di comune
accordo con gli interessati, le possibilità di configurare il
tempo libero e di partecipare alla vita sociale, promuovendo in particolare le persone affette da patologie croniche di tipo fisico o psichico, quali i portatori di handicap.
Consulenza
- Il terapista occupazionale presta consulenza ai comuni
e/o agli architetti, in relazione all’allestimento di spazi e
edifici pubblici privi di barriere.
- Il terapista occupazionale presta consulenza alle imprese
edilizie, in merito agli allestimenti esenti da barriere e alle
attrezzature ergonomiche da realizzare negli spazi abitativi del cliente.
- Il terapista occupazionale fornisce chiarimenti agli operatori turistici per accertare che le condizioni ambientali
della destinazione prevista siano compatibili con le esigenze dei portatori di handicap.
- Il terapista occupazionale fornisce suggerimenti ai datori
di lavoro, alle istituzioni e ai privati, in relazione a questioni attinenti all‘ergonomia, istruendo i familiari che assistono l‘interessato, su come organizzare la convivenza.
- Il terapista occupazionale presta consulenza ai manager,
quando risulta necessario pervenire ad un giusto equilibrio tra risorse ed esigenze operative, allo scopo di prevenire sintomi da stress o la sindrome del burn-out.
- Il terapista occupazionale svolge degli screening orientati
alla diagnosi precoce ed alla profilassi dei fattori di rischio
che possono compromettere la capacità di azione, tenen-
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do conto in particolare di patologie quali dolori articolari
e reumatismi nei soggetti che svolgono lavori pericolosi
(per es. casalinghe o agricoltori), analizzando anche gli
interessi dei datori di lavoro.
5.3 Offerte per anziani e persone in età molto avanzata
5.3.1 Offerte relative a trattamento in fase acuta/riabilitazione/prevenzione secondaria e terziaria
Misure
Autonomia e indipendenza/attività quotidiane
- Il terapista occupazionale tiene corsi aperti a tutti gli interessati e prestano consulenza sul tema “Essere attivi per
vivere in salute”.
- Al fine di facilitare l’integrazione degli immigrati nell‘ambito della cultura del Paese d‘immigrazione, il terapista
occupazionale progetta offerte specifiche di consulenza e
formazione (tra l‘altro in merito alle azioni rilevanti nella
vita quotidiana).
- Allo scopo di evitare il deficit occupazionale e gli effetti
negativi che ne conseguono, il terapista occupazionale
presta consulenza anche alle persone il cui pensionamento è imminente o che corrono pericolo di perdere il proprio lavoro: in base agli interessi ed alle qualifiche rilevate
forniscono sostegno nella ristrutturazione occupazionale
della quotidianità.
- Il terapista occupazionale verifica l‘idoneità alla guida,
nei casi di sospetta compromissione. Forniscono suggerimenti alle persone affette da handicap, riguardo agli
adattamenti del mezzo e assistono negli allenamenti eventualmente in cooperazione con l’istruttore di guida
– da svolgere per l’uso autonomo degli ausili installati.
- Il terapista occupazionale aiuta i detenuti a organizzare e
strutturare giornate e settimane, al fine di evitare i fenomeni di deficit occupazionali e preparare, in tal modo, il
reinserimento sociale.
- diagnostica: gli accertamenti svolti dal terapista occupazionale permettono di capire quali sono le difficoltà maggiormente sentite da un individuo affetto da depressioni,
tenuto a sbrigare indipendentemente tutte le mansioni
della vita quotidiana.
- consulenza: quando la dimissione è imminente, il terapista occupazionale effettua con il cliente che ha subito
l‘amputazione di una gamba e la persona di riferimento
un sopralluogo nella casa dell‘interessato, per accertare
quali sono gli adeguamenti necessari per garantire la sua
futura indipendenza.
- terapia: nella fase iniziale della demenza, il terapista occupazionale aiuta negli esercizi per sequenze motorie che
permettano di svolgere varie azioni nell’ordine giusto
(mettersi prima i pantaloni, poi infilare le scarpe).
Produttività
- diagnostica: il terapista occupazionale rileva la capacità
di azione della persona anziana affetta da ictus, mediante strumenti di misura adatti, per accertare la capacità di
gestire gli oggetti di uso quotidiano.
- consulenza: il terapista occupazionale dà suggerimenti
alla cliente affetta da fratture vertebrali (osteoporosi) e
quindi spiccatamente compromessa nei movimenti, ma
desiderosa di organizzare il proprio ambiente, la vita quotidiana e di continuare ad accudire il nipotino.
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5
- terapia: le capacità percettive e motorie di una cliente
affetta da emiplegia vengono promosse in modo mirato
perché possa riprendere a fare i dolci da sola.
- Il terapista occupazionale elabora perizie riguardanti l’indipendenza e il bisogno di assistenza di persone anziane
(per es. per quanto attiene il lavoro in casa, la cucina, la
gestione del denaro e del tempo a disposizione).
Tempo libero/ricreazione
- diagnostica: qualora la patologia subentrata imponga il
ricovero in una casa di riposo per anziani, il terapista occupazionale accerta se il cliente dispone dalle capacità di
azione necessarie per continuare le sue abituali attività
ricreative.
- consulenza: il terapista occupazionale dà suggerimenti
ai familiari di persone affette da morbo Parkinson, illustrando le possibilità per organizzare insieme ed in modo
razionale il tempo libero e la ricreazione.
- terapia: alle persone colpite da patologie degenerative,
il terapista occupazionale propone esercizi di allenamento per il lavoro in cucina, le attività artigianali/creative
o il giardinaggio. Tale terapia orientata alla quotidianità
permette all’interessato di usufruire appieno e con gioia
della propria capacità di azione residua.
5.3.2 Nuove offerte nell’ambito della promozione della
salute/prevenzione primaria
Consulenza
- Il terapista occupazionale svolge le analisi delle capacità,
delle risorse e delle esigenze degli anziani desiderosi di svolgere compiti di carattere sociale, aiutandoli a valorizzare al
meglio le proprie competenze ed a rimanere attivi (per es.
nell’ambito dell‘assistenza volontaria di vicinato, della borsa dei talenti, dell‘assistenza all‘infanzia, del giardinaggio,
del lavoro nelle case di riposo, dell‘attività di esperto).
- Il terapista occupazionale dà suggerimenti ai neopensionati intenzionati a programmare in modo soddisfacente
il loro nuovo ruolo sociale.
- Il terapista occupazionale eroga consulenza ai singoli e
provvedono a rendere consapevoli interi gruppi di anziani sulle tematiche più varie, come “Abitare sicuri in vecchiaia”, “come prevenire le cadute” e “come rendere più
agevole il lavoro in casa”.
- Il terapista occupazionale fornisce chiarimenti agli operatori turistici, affinché sia accertato se le condizioni ambientali alla destinazione prevista sono compatibili con le
esigenze di persone portatrici di handicap, tenendo conto dei particolari profili da soddisfare.
Misure
- Il terapista occupazionale offre esercizi di allenamento
per gli anziani e per le persone in età molto avanzata
intenzionate a migliorare le proprie capacità fisiche, cognitive, emotive e sociali. L’intervento precoce previene
l’insorgere di problematiche secondarie (quali i danni ortopedici secondari, i disturbi psichici, ecc.).
- Il terapista occupazionale offre workshop per anziani e
persone in età molto avanzata, sugli argomenti più svariati come le attività salutari in casa o nel lavoro manuale.
Esempi: “Abitare sicuri in vecchia” - riconoscere le fonti
di pericolo, individuare soluzioni specifiche; “Prevenire le
cadute” – movimento, insidie ed ausili; “Facilitare i lavori
domestici” – valutare in modo giusto le proprie forze e
capacità e imparare a sfruttarle nel migliore dei modi.
- Il terapista occupazionale offre attività varie per anziani,
per i singoli e per i gruppi che per svariati motivi non possono accedere alla „tradizionale offerta per gli anziani“.
Si risponde a inclinazioni e preferenze individuali, per il
tempo libero, per le attività occupazionali e la ricreazione, progettando ed individuando offerte mirate.
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5.4 Ulteriori offerte
- Il terapista occupazionale presta consulenza ad aziende
edili, architetti, comuni e istituzioni, laddove le strutture
circostanti vanno adeguate al fine di promuovere la salute, la capacità d‘azione, la partecipazione e la qualità della
vita.
- Il terapista occupazionale si occupa dell‘ulteriore miglioramento ergonomico degli oggetti di uso comune come
utensili e arredi.
- Il terapista occupazionale lavora nel settore industriale e
manifatturiero, a livello di progettazione e miglioramento degli ausili come sedie a rotelle e sistemi di controllo
ambientale.
- Il terapista occupazionale elabora perizie per le società
assicurative. Valuta il grado di indipendenza delle persone che hanno subito un incidente (in merito a professione, lavoro in casa, cucina, gestione di denaro e tempo).
- Il terapista occupazionale elabora ed aggiorna, anche su
incarico dei comuni, i registri delle strutture abitative e
lavorative esenti da barriere, provvedendo anche alla mediazione di tali dati alle persone interessate.
- Negli appositi centri (come il “Centro per l’autonomia“
che offre servizi mobili), il terapista occupazionale eroga
consulenza su ausili e ortesi. A tale scopo collabora con le
aziende e i servizi del settore (per es. con i tecnici ortopedici).
- Nell’ambito di comunità abitative e comunità di convivenza, il terapista occupazionale realizza e cura le offerte
per la promozione delle attività che per gli interessati rivestono particolare importanza da un punto di vista soggettivo. Nei centri per anziani con scuola materna annessa, i bambini e gli anziani hanno la possibilità di occuparsi
di progetti comuni (come trattare gli animali, giardinaggio, attività creative, cucina), assistiti da un terapista oc-
cupazionale. I bambini beneficiano dell’esperienza degli
anziani, mentre i genitori hanno il vantaggio di poter organizzare meglio il proprio tempo, e gli anziani traggono
soddisfazione da un compito degno di essere svolto.
- Il terapista occupazionale informa pubblicamente su
come promuovere la salute a livello occupazionale, su
determinate patologie e le loro conseguenze nella vita
quotidiana. Gli obiettivi fondamentali sono: la promozione della salute, la prevenzione, l‘incoraggiamento all’iniziativa personale anche in caso di limitazioni già esistenti,
l’abbattimento di preconcetti.
- Il terapista occupazionale lavora con i senzatetto, aiutandoli a ricostruirsi le basi della propria indipendenza
(alimentazione, vestiario, abitazione) e/o a riscoprire e
riconquistare la propria produttività con l’accettazione di
lavori che, seppur modesti, significano un nuovo orientamento sulle risorse disponibili.
L’elencazione non ha carattere esaustivo. L‘orientamento
della terapia occupazionale sulla vita quotidiana e sull‘azione del singolo individuo permetterebbe indubbiamente di
ideare molteplici altre offerte.
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Impressum
Organizzazione del progetto
Responsabile
» Brigitte FLEITZ, coordinatrice del Corso di Laurea
in Terapia occupazionale, Scuola Provinciale di
Sanità Claudiana, Bolzano
Project coach
» André BÜRKI, amministratore EVS
Gruppo direttivo
Germania:
» Reinhild FERBER, ex presidente dell’Associazione
Tedesca Ergoterapisti DVE (Deutscher Verband der
Ergotherapeuten)
» Maria MIESEN, membro del direttivo DVE
Austria:
» Gabriele SCHWARZE, ex presidente
dell’Associazione Austriaca Ergoterapisti VDEÖ
(Verband der Ergotherapeuten Österreichs)
Gruppo di progetto
Germania:
» Sabine GEORGE, membro del direttivo DVE
» Carola HABERMANN, direttrice dell’istituto
professionale di ergoterapia, Rosenheim
Austria:
» Ursula COSTA, docente di terapia occupazionale,
Akademie für Ergotherapie, Innsbruck
» Beate ROMERO-SCHILLER, ergoterapista, Vienna
Svizzera:
» Brigitte EGGENBERGER, membro del direttivo EVS
» Judith MARTI, collaboratrice dell’ufficio EVS
Alto Adige:
» Christl EGGER, terapista occupazionale, Bolzano
» Lisa MAURONER, terapista occupazionale, Bolzano
Svizzera:
» Claudia GALLI, presidente dell’Associazione
Svizzera Ergoterapisti EVS (ErgotherapeutInnenVerband Schweiz)
» Ursula JEGGE-MÜLLER, membro del direttivo EVS
Ente promotore del progetto
CLAUDIANA - Scuola Provinciale Superiore di Sanità Bolzano/Alto Adige,
Via Lorenz Böhler 13, I-39100 Bolzano, www.claudiana.bz.it, Tel. +39 0471 067 200
Foto: David Ausserhofer Fotografie, Wandlitz (D)
Grafica: www.obkircher.com | T 0471 614103
Traduzione: Dr. Cristina Cisotto, Bolzano (I)
Stampa: Karo Druck, Frangarto (I)
A.I.T.O.
Associazione Italiana
dei Terapisti Occupazionali
Scuola Provinciale Superiore di Sanità Bolzano/Alto Adige,
Via Lorenz Böhler 13, I-39100 Bolzano, www.claudiana.bz.it
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Terapia occupazionale