Berna, 17 febbraio 2014
Wir essen die Welt
Inaugurazione della mostra itinerante di Helvetas presso il Forum politico della
Confederazione a Berna
«Wir essen die Welt» (Il mondo che mangiamo), la mostra di Helvetas dedicata al
gusto, agli affari e alla globalizzazione, invita i visitatori a compiere un viaggio
culinario intorno al globo. Dopo il successo riscosso al Naturama di Argovia nella
prima tappa della mostra, con un’affluenza di quasi 30 000 visitatori, sarà la Torre delle
prigioni di Berna, sede del Forum politico della Confederazione, ad ospitare la
manifestazione dal 20 febbraio al 24 maggio. Il consigliere federale Johann SchneiderAmmann terrà il discorso inaugurale.
Per vivere l’uomo deve mangiare. E ogni giorno deve decidere cosa mettere nel piatto, vuoi
spontaneamente, vuoi secondo un piano ben preciso. Da dove arriva il cibo che
consumiamo? Come viene prodotto? Le nostre scelte d’acquisto hanno conseguenze sulla
nostra salute, sull’ambiente che ci circonda e sulla vita di altre persone in Svizzera, in Africa
e ovunque nel mondo. Il Forum politico della Confederazione, nella Torre delle prigioni di
Berna, apre le sue porte alla seconda tappa della mostra itinerante «Wir essen die Welt». La
manifestazione promossa da Helvetas, un’organizzazione di cooperazione allo sviluppo, è
finanziata dalla Fondazione Mercator Schweiz, dalla Segreteria di Stato dell’economia SECO
e da altri promotori (vedi sotto).
Viaggiare con un nuovo passaporto
La mostra si apre con uno sguardo all’interno di una normale cucina svizzera. Quali alimenti
sono riposti sui piani dei frigoriferi e delle credenze di casa nostra? Vale la pena scoprirlo.
Nella cucina, la scritta sullo sportello del freezer invita a riflettere «Da dove provengono i
bastoncini di pesce?». Percorrendo questo ambiente familiare, il visitatore è spronato a
guardare oltre il proprio piatto ed entra al contempo nello spirito del viaggio culinario che si
appresta ad intraprendere attraverso otto Paesi diversi. Alla dogana vengono distribuiti i
passaporti in modo del tutto casuale – a ciascun visitatore è attribuita una delle otto
nazionalità: una ad esempio corrisponde a quella di un agente di borsa americano, un’altra a
quella di un’alunna etiope o di un pescatore bengalese. A questo punto ha inizio il viaggio
alla scoperta dei generi alimentari prodotti nel Paese assegnato, ascoltando le esperienze di
vita degli abitanti del posto.
Cosa bolle in pentola: land grabbing e cavallette
La mostra palesa i tanti volti della globalizzazione alimentare: il commercio equo, l’agricoltura
industriale e biologica, la siccità, il land grabbing (accaparramento dei terreni) e il rovescio
della medaglia della produzione di carne. Per ogni Paese è possibile annotare le impressioni
sul passaporto e apporre il relativo visto. L’ultima tappa del viaggio prevede un salto nel
futuro dell’alimentazione. In uno spazio futuristico e multimediale, il visitatore apprende che il
futuro è già alle porte come dimostrano i cibi prodotti in laboratorio, l’agricoltura urbana, il
movimento Slow Food e le proteine di cavalletta. Al momento della lettura del codice barre
presente sul passaporto, ai visitatori vengono fornite singolarmente informazioni riguardanti il
Paese attribuito.
Videomessaggio e piattaforma online
Si ritorna alla realtà! Alla dogana il visitatore è invitato a riflettere sul proprio comportamento
d’acquisto e può registrare in un videomessaggio le sue impressioni e i suoi buoni propositi.
Inoltre può decidere se pubblicare le registrazioni sul sito della mostra www.wir-essen-diewelt.ch.
Manifestazioni concomitanti
La mostra sarà inaugurata il 20 febbraio 2014 con il discorso di apertura tenuto alle ore
18.30 dal consigliere federale Johann Schneider-Ammann nella Torre delle prigioni. Al
vernissage prenderanno la parola anche Elmar Ledergerber e Melchior Lengsfeld,
rispettivamente presidente e direttore di Helvetas, e Nadine Felix, amministratrice della
Fondazione Mercator Schweiz. Il programma delle attività concomitanti alla mostra si articola
in 10 manifestazioni (cinque previste intorno a mezzogiorno e cinque serali) e un’ulteriore
visita in relazione con la tematica. Tra gli ospiti più illustri ricordiamo l’ex segretario di Stato
David Syz, il vincitore del Premio Nobel Alternativo Hans Rudolf Herren e l’immunologo di
Berna Beda Stadler. Durante la Notte dei musei le manifestazioni che si svolgeranno presso
il Forum politico della Confederazione saranno dedicate alla tematica della mostra.
Offerte per le scuole
«Wir essen die Welt» mette a disposizione dei gruppi scolastici due visite guidate diverse. I
docenti possono scegliere tra due appositi «percorsi» guidati (per le classi a partire dal livello
di formazione secondaria 1) o decidere di accompagnare liberamente la propria classe
attraverso la mostra. L’offerta per le scuole include anche due incontri di presentazione della
mostra per docenti, l’opuscolo informativo completo per le scuole e tutte le varianti
presentate sul sito www.wir-essen-die-welt.ch. I percorsi e il materiale didattico sono gratuiti.
Le prossime tappe della mostra itinerante
Dopo Berna la mostra sarà esposta a Zurigo, Vaduz e in molte altre città svizzere.
Per ulteriori informazioni:
Beatrice Burgherr, manifestazioni e mostre Helvetas, [email protected],
tel. 044 368 65 25
Matthias Herfeldt, responsabile della comunicazione di Helvetas
[email protected], tel. 044 368 65 48, 076 338 59 38
Andreas Schilter, codirettore del Forum politico della Confederazione,
[email protected], tel. 031 322 27 84, 079 452 21 22
Per scaricare le foto della mostra ad alta risoluzione: www.wir-essen-die-welt.ch/medien
Promotori:
- dell’intero tour: Fondazione Mercator Schweiz, Segreteria di Stato dell’economia SECO,
Liechtensteinischer Entwicklungsdienst (servizio del Liechtenstein per lo sviluppo),
Fondazione Ernst Göhner
- della tappa di Berna : Globetrotter, Chiesa cattolica del Cantone di Berna, Chiese riformate
di Berna, Giura e Soletta.
La mostra ed il sito www.wir-essen-die-welt.ch sono in lingua tedesca. Tuttavia opuscoli con
la traduzione in lingua italiana e francese della documentazione della mostra sono messi a
disposizione dei visitatori nella Torre delle prigioni.
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Comunicato stampa