Informazioni per i pazienti
Vivere con il reumatismo
Medicamenti
per il trattamento
di affezioni
reumatiche
Lega svizzera
contro il reumatismo
Il movimento è salute
Artrite, artrosi, dolori alla schiena, osteoporosi e reumatismi delle parti molli sono
affezioni reumatiche. Esistono 200 diversi quadri clinici reumatici che interessano
schiena, articolazioni, ossa, muscoli, tendini e legamenti.
Per il trattamento di queste malattie esistono diversi medicamenti dall’azione alquanto differente. Vogliamo con questo articolo offrire una panoramica sui medicamenti antireumatici oggi in uso. È praticamente impossibile presentare tutti
i medicamenti ottenibili sul mercato elvetico. Ci limitiamo quindi a presentare unicamente gli esponenti più importanti dei singoli gruppi.
Impressum:
Autori
Dott. med. Adrian Forster
Clinica St. Katharinental, Diessenhofen
Dott. med. Jörg Jeger, Lucerna
Dott. med. Thomas Langenegger
Ospedale cantonale Zugo, Baar
CI-Layout
Wirz Identity SA
Realizzazione Atelier Jean Daniel Baer, grafico SGD
Edizione
© by 2002, Lega svizzera contro il reumatismo
Terza edizione aggiornata 2009
Indice
Introduzione
4
1. Analgesici
5
2. Antiinfiammatori non steroidali (AINS)
7
3. Corticosteroidi 10
(medicamenti al cortisone o glucocorticoidi)
4. Medicamenti di base 13
5. Medicamenti contro l’artrosi 27
(condroprotettivi; proteggono le cartilagini)
6. Medicamenti contro l’osteoporosi 31
7. Elenco dei preparati più 41
importanti ottenibili in Svizzera
8. Lega contro il reumatismo 45
9. Suggerimenti bibliografici 46
10. Indirizzi utili 47
4
Introduzione
I rimedi che vengono usati in presenza di affezioni reumatiche devono
essere prescritti dal medico curante.
Egli deve poter contare sulla collaborazione più che ottimale con i suoi
pazienti. Per questo siete invitati ad
osservare le seguenti regole:
■ informate il vostro medico su tutte
le medicine (anche quelle del tipo
alternativo) che state prendendo.
■ informate il medico sulle affezioni
sussistenti e indicategli eventuali
sintomi collaterali noti del tipo allergico.
■ prendete i medicamenti esattamente come prescritti dal medico.
■ nel caso che dovete prendere più
medicamenti sarebbe vantaggioso
compilare un’apposita cartella.
■ informate il medico su eventuali
sintomi collaterali provocati dai
medicamenti. Una descrizione di
sintomi possibili si leggono nel foglietto accluso alla confezione.
■ non cessate mai volontariamente
di prendere i medicamenti antireumatici prescritti. Questo potrebbe
rappresentare un grave pericolo,
specialmente quando si tratta di
preparati al cortisone.
■ certi rimedi antireumatici di base ci
mettono un certo tempo – persino
alcuni mesi – prima di fare effetto.
■ conservate i medicamenti in
luogo sicuro lontano dalle mani
dei bambini.
■ se avete delle incertezze
chiedete al vostro medico curante.
Se siete disposti ad osservare le regole qui descritte non dovrebbero insorgere dei problemi riguardanti la
somministrazione di medicamenti antireumatici. Non bisogna però dimenticare che tutti i rimedi possono avere
dei sintomi collaterali indesiderati.
Leggendo le informazioni accluse alle
confezioni troverete un elenco di
quelli più frequenti e/o più gravi.
La cosa più importante è avere un
buon rapporto col medico curante in
modo da poter sempre chiarire le in-
1. Analgesici
(antidolorifici semplici)
certezze che potrebbero insorgere.
Nelle righe che seguono vi diamo
una descrizione precisa dei diversi rimedi antireumatici.
indicata nel trattamento di forti dolori
con il vantaggio di minimi effetti collaterali. Fra di essi il Co-Dafalgan ed il
Treuphadol plus.
Che cosa sono gli analgesici?
Gli analgesici sono dei medicamenti
che combattono il dolore. Essi non
hanno alcun influsso sui processi infiammatori. Un tale tipo di medicamento viene applicato in quelle affezioni reumatiche dove sussistono solamente dei dolori ma nessuna infiammazione (p.es. reumatismo delle
parti molli e artrosi). Si distinguono
due classi di analgesici: i nonoppioidi e gli oppioidi (tra i quali i
derivati della morfina).
Dove e come somministrare
gli analgesici?
Gli analgesici vanno applicati a tutte
le forme di stati dolorifici. Il dolore è
molto frequente nelle affezioni reumatiche. Per questo gli analgesici
vengono usati molto di frequente.
Questo vale soprattutto per le affezioni reumatiche non infiammatorie:
nei dolori alla schiena, nelle affezioni
reumatiche delle parti molli (gomito
del tennista, fibromialgia, dolori muscolari, ecc.), come pure nell’artrosi.
Gli stessi analgesici si applicano contro il mal di testa, il mal di denti, i dolori postoperatori, i dolori in seguito al
cancro e tanti altri stati dolorifici.
I più noti fra i non-oppioidi sono i
preparati al paracetamolo:
Tylenol®, Dafalgan®, Panadol® (che
si ottengono anche senza ricetta).
Tra gli oppidoidi più noti: Tramal®,
Valoron®, Fortalgesic®, Pethidin®,
MST®, Oxycontin®, Palladon®, Durogesic®, Transtec® e molti altri (vedi
elenco). Esistono pure molti preparati
derivanti da una combinazione fra
paracetamolo e l’oppiaceo codeina.
Tale combinazione è particolarmente
È importante ricordare che gli analgesici non hanno alcun effetto antiflogistico (che combatte le infiammazioni). Essi possono però essere usati
in combinazione con medicamenti
antiflogistici (antiinfiammatori non
steroidali e corticosteroidi) nel caso
che gli effetti siano insufficienti. Que-
5
6
Analgesici
sto vale anche per le affezioni reumatiche infiammatorie come l’artrite reumatoide ed il morbo di Bechterew.
Quando lo stato dolorifico è poco accentuato servono soprattutto i preparati al paracetamolo: Dafalgan®, Tylenol®, Panadol®, Zolben®, Treuphadol®.
Quando i dolori sono di media intensità si prescriveranno dei preparati
con una combinazione di paracetamolo e codeina: Treuphadol® plus,
Co-Dafalgan® e Codol®. In presenza
di dolori forti si applicheranno oppiodi quali Tramal®, MST®, Valoron®,
Pethidin®, Fortalgesic®, Oxycontin®,
Palladon®, Durogesic®, Transtec®,
ecc. Gli analgesici esistono sotto
forma di compresse e supposte
oppure fiale per iniezioni.
Effetti collaterali
■ Gli analgesici al paracetamolo si
sopportano generalmente molto
bene. Le reazioni allergiche sono
molto rare. Effetti collaterali nel
tratto gastrointestinale – contrariamente a quello che vale per i rimedi antiinfiammatori non steroidali (vedi oltre) – sono pure
abbastanza rari. Dosi molto elevate (a partire da 4 g al giorno)
possono provocare danni al fegato.
■ Gli oppioidi possono provocare
stitichezza, vertigini, malessere,
stanchezza e, se applicati in dosi
molto elevate, difficoltà di respirazione. Se l’uso dei medicamenti
avviene in modo corretto e
secondo le indicazioni prescritte,
si può escludere una dipendenza
psichica. Un uso prolungato,
seguito da una cessazione
improvisa, può generare sintomi di
astinenza fisica.
Attenzione:
Gli oppiacei possono rendere stanchi
e quindi pregiudicare la capacità di
guida. Questo vale pure per le attività
professionali. Se ciò fosse il caso vostro, parlatene al medico.
2. Antiinfiammatori
non steroidali (AINS)
Che cosa s’intende per AINS?
Gli antiinfiammatori non steroidali
(AINS) sono dei medicamenti che limitano i processi infiammatori (dolori,
gonfiori, arrossamento). Fra i rappresentanti più noti: Aulin®/Nisulid®,
Brufen®, Felden®, Flector®, Froben®,
Inflamac®, Olfen®, Optifen®, Ponstan®,
Tilur® e Voltaren®. Gli AINS limitano
la ciclossigenasi (= COX) e di conseguenza le prostaglandine che hanno
una funzione importante in presenza
di infiammazioni. Le prostaglandine
possiedono inoltre altre funzioni importanti nell’organismo umano:
■ la protezione della mucosa
gastrica.
■ sono indispensabili per la coagulazione del sangue (trombociti).
■ favoriscono l’irrorazione sanguigna
dei reni.
Come si sa, gli AINS limitano la
ciclossigenasi e quindi la produzione
di prostaglandine, ciò che può causare l’insorgenza d’effetti collaterali:
alterazioni della mucosa gastrica (ulcere gastrointestinali, emorragie), di-
minuzione della facoltà coagulante
del sangue, con il risultato di un accentuato pericolo di emorragie in seguito ad una limitazione dell’aggregazione dei trombociti (piastrine). Essi
possono pure turbare l’irrorazione
sanguigna dei reni, con la conseguente accumulazione di acqua nel
corpo (soprattutto nelle gambe),
come pure causare un aumento della
pressione del sangue oppure, in casi
rari, un’insufficienza renale. Inoltre è
stato osservato che sia gli AINS, sia
gli inibitori della COX-2 comportano
un aumentato rischio di infarto miocardico e ictus. Simili effetti collaterali
colpiscono in particolare le persone
anziane oltre i 65 anni che soffrono di
malattie cardiovascolari. Un anamnesi
di pregresse ulcere gastrointestinali
predispone ad ulteriore effetti collaterali. Lo stesso vale per le persone che
prendono simultaneamente agli AINS
dei preparati al cortisone oppure che
ingeriscono simultaneamente più tipi
di AINS. Bisogna quindi usare una
certa prudenza nella prescrizione a
lungo termine di simili preparati.
Dal 1999 si dispone dei cosiddetti inibitori selettivi della COX-2, come il
7
8
Antiinfiammatori non steroidali (AINS)
Celebrex® e l’Arcoxia®. Come lo dice
il nome, essi inibiscono selettivamente i processi infiammatori provocando meno effetti negativi sul tratto
gastrointestinale e senza influenzare
le piastrine.
La causa è da ricercare nel fatto che
esistono due forme di ciclossigenasi
(COX): la ciclossigenasi 1 (COX-1)
forma le prostaglandine che proteggono il tratto gastrointestinale e le
piastrine, mentre la ciclossigenasi 2
(COX-2) forma le prostaglandine,
responsabili dei processi infiammatori. Gli AINS correnti limitano tanto
la COX-1 che la COX-2, provocando
gli effetti collaterali indesiderati
sopraccennati. Gli inibitori della COX2 limitano unicamente le prostaglandine «infiammatorie» e non quelle
«protettrici o buone». Dato che per
l’irrorazione sanguigna del rene giocano un ruolo importante tanto le
COX-1 che le COX-2, pure le nuove
COX-2 selettive possono provocare
degli effetti collaterali negativi, come
sopra descritti, nei reni.
Purtroppo si è appurato che questi
medicamenti comportano un rischio
elevato di disturbi cardiovascolari
(pressione sanguigna alta, infarto
miocardico, ictus). Proprio per i sud-
detti effetti collaterali i medicamenti
Vioxx® e Bextra® sono stati ritirati dal
mercato nel 2004. Celebrex® e Arcoxia® sono ancora in commercio con
le dovute misure precauzionali.
Dove e come somministrare
gli AINS?
Gli AINS possiedono uno spettro di
indicazioni molto largo. Essi rappresentano a livello mondiale i medicamenti più sovente prescritti, dato che
possono essere somministrati in tutte
le affezioni infiammatorie per inibire le
infiammazioni ed i dolori. Malattie tipiche sono l’artrite reumatoide (poliartrite cronica), il morbo di Bechterew, tutte le forme di artrite, le affezioni infiammatorie delle guaine tendinee, delle borse sinoviali come pure
quelle di altre parti molli. Lo stesso
vale per l’artrosi attivata da infiammazione. Gli stessi medicamenti vengono prescritti di frequente contro
dolori non causati da infiammazioni,
soprattutto quando gli analgesici
convenzionali non hanno alcun effetto. Essi vengono pure somministrati con successo dopo interventi
chirurgici (p.es. sostituzione dell’articolazione del femore, oppure dopo
operazioni odontoiatriche o alla ma-
Antiinfiammatori non steroidali (AINS)
scella). Il loro vantaggio sta nel fatto
che oltre ai dolori fanno sparire il
gonfiore e l’arrossamento nelle zone
operate.
Effetti collaterali
■ effetti collaterali non specifici (innoqui) del tratto gastrointestinale:
nausea, flatulenza, mal di pancia,
diarrea oppure stitichezza.
■ effetti collaterali specifici (potenzialmente pericolosi) del tratto
gastrointestinale: ulcere gastriche
o duodenali, emorragie.
■ tendenza alle emorragie.
■ effetti collaterali nei reni e
nel fegato.
■ aumento della pressione
sanguigna.
■ rischio accresciuto di infarto
miocardico e ictus.
■ ritenzione idrica nell’organismo
(soprattutto nelle gambe).
■ reazioni allergiche.
■ capogiro (raramente), difficoltà di
concentrazione.
Attenzione:
■ gli effetti collaterali nel tratto gastrointestinale (ulcere ed emorragie) possono essere attenuati
usando l’inibitore selettivo COX-2
Celebrex® o Arcoxia®. Risultano
efficaci in questo senso anche i
medicamenti atti a proteggere lo
stomaco: Antra®, Agopton®,
Cytotec®, Nexium®, Pantozol®,
Pariet®, Zurcal®.
■ i nuovi inibitori selettivi della COX2 non hanno alcun influsso sulla
coagulazione del sangue. I pazienti
che devono prendere aspirina o
altri inibitori delle piastrine sono
tenuti a continuare la cura anche
con gli inibitori selettivi della COX-2.
■ con l’utilizzo di inibitori selettivi
della COX-2 vi è un rischio accresciuto di infarto miocardico e ictus.
Devono quindi essere assunti con
cautela e per periodi brevi.
■ anche con gli inibitori selettivi della
COX-2 non sono da escludere effetti collaterali ai reni.
■ i fattori di rischio per l’insorgenza
di effetti collaterali sono: età superiore ai 65 anni, terapie prolungate, affezioni cardiovascolari,
somministrazione simultanea di
preparati al cortisone oppure di
AINS plurimi.
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3. Corticosteroidi
(medicamenti al cortisone
o glucocorticoidi)
Che cosa sono i
corticosteroidi?
Il cortisone è un ormone endogeno
vitale prodotto dalle ghiandole surrenali. Il cortisone possiede come
sostanza naturale una serie di importantissimi compiti. Regola parti specifiche del metabolismo lipidico, di
quello proteico e di quello minerale.
Governa importanti processi del sistema immunitario endogeno ed è indipensabile nella lotta dell’organismo
contro fatiche eccessive. Viene appunto chiamato «ormone anti-stress».
Il cortisone endogeno come pure i
medicamenti artificiali al cortisone
(Prednison, Calcort e Spiricort) rappresentano i migliori e più rapidi inibitori antiflogistici.
Grazie alla loro azione specifica questi medicamenti al cortisone possono
anche salvare la vita in presenza di
attacchi gravi di asma, di gravi affe-
zioni reumatologiche ed immunologiche, quali la vascolite oppure il lupus
eritematoso, ecc.
I medicamenti al cortisone sono purtroppo malvisti per i loro potenziali effetti collaterali. I pregiudizi di cui sono
colpiti risalgono però ai tempi in cui
questi venivano somministrati acriticamente e per periodi prolungati. Si
tende oggi ad un’applicazione critica
ed oculata del medicamento con dosaggi alquanto bassi. Ciò permette di
usarli con successo nel trattamento
di molte affezioni reumatiche.
Dove e come somministrare
i medicamenti al cortisone?
I medicamenti al cortisone vengono
prescritti per curare le affezioni reumatiche infiammatorie laddove gli
AINS convenzionali si dimostrano insufficienti. Questo vale soprattutto
per l’artrite reumatoide (poliartrite
cronica), l’artrite psoriatica, l’artrite
reattiva, le gravi forme di artrosi attivata ed il lupus eritematoso sistemico. I medicamenti al cortisone vengono usati a corto termine per permettere ai medicamenti di base (che
sono i più adatti a trattare le affezioni
Corticosteroidi
di cui sopra) di produrre il loro effetto
oppure in presenza di gravi attacchi
reumatici.
Nei casi di polimialgia reumatica,
un’affezione infiammatoria reumatica
accompagnata da forti dolori nella regione del cinto scapolare e del
bacino, sono solo i medicamenti al
cortisone che possono giovare. Questi sono pure indispensabili per salvare il/la paziente in presenza di gravi
disturbi immunitari in cui sono coinvolti i vasi sanguigni (vascoliti), il cuore, i reni oppure il sistema nervoso.
Nei casi di cui sopra i medicamenti al
cortisone si somministreranno ogni
giorno: di regola al mattino sotto
forma di pastiglie o compresse
(molto più raramente per infusione).
Nei trattamenti a lungo termine si
tenterà di ridurre la dose al di sotto di
7,5 mg di Prednison giornalieri. Questo permetterà di ridurre sensibilmente gli effetti collaterali a lungo
termine.
ticolazione, artrite di una o più articolazioni, tendovaginiti oppure infiammazioni delle inserzioni tendinee,
come pure le borsiti. In questi casi il
medicamento verrà iniettato localmente nell’articolazione oppure nelle
parti molli colpite (tendine, borsa
sinoviale, muscolo). Questa forma di
somministrazione non provoca
praticamente alcun effetto collaterale
sistemico.
Effetti collaterali
Gli effetti collaterali seguenti si manifestano soprattutto quando i medicamenti al cortisone vengono somministrati per un periodo prolungato (oltre i due mesi) a dosi elevate, ossia
più di 7,5 mg di Prednison.
■ appetito accentuato con conseguente aumento di peso (visibile
soprattutto nel tronco e nel viso).
■ ritenzione idrica nei tessuti (soprattutto nelle gambe).
■ tendenza alle infezioni.
Lo stesso cortisone viene usato di
frequente per trattare affezioni infiammatorie locali: artrosi attivata di un’ar-
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Corticosteroidi
■ acne.
■ iperglicemia.
■ aumento della pressione
intraoculare.
■ opacità del cristallino
(cataratta).
■ cute sottile.
■ osteoporosi.
Per prevenire l’osteoporosi di fronte
ad un trattamento a lungo termine
con cortisone, si raccomanda alle
persone di incrementare la loro attività fisica, come pure di prendere calcio e vitamina D. Per le donne in menopausa consigliamo gli estrogeni
sostitutivi, come pure i medicamenti
specifici quali i bisfosfonati e l’Evista®.
(Vedi anche il capitolo sui medicamenti contro l’osteoporosi).
Attenzione
■ Il trattamento con medicamenti
glucocorticoidi somministrati per
più settimane non può essere interrotto improvvisamente da un
giorno all’altro. Una riduzione della
dose, come pure l’interruzione
stessa devono essere decise dal
medico curante.
■ Per cambiare le dosi di cortisone
dovete consultare il vostro medico.
■ I medicamenti al cortisone vanno
presi di regola una volta al giorno
al mattino. Non cambiate mai arbitrariamente la posologia. Consultate sempre il vostro medico.
4. Medicamenti di base
Che cosa sono i
medicamenti di base?
I cosiddetti medicamenti di base sono
rimedi tendenti a sopprimere le attività
infiammatorie provocate da disturbi
immunologici, come l’artrite reumatoide
(poliartrite cronica), il lupus eritematoso sistemico oppure le vascoliti
(patologie con infiammazione dei vasi
sanguigni). Grazie ai medicamenti di
base l’attività patologica viene inibita:
diminuiscono i dolori, mentre i danni
agli organi dovuti alle infiammazioni rimangono limitati. Si riesce non solo a
frenare ma persino a bloccare il processo patologico della malattia. Questo
vale particolarmente per l’artrite reumatoide (AR), in cui i medicamenti di base
riescono a limitare l’infiammazione alle
articolazioni. Si ottiene una riduzione
del dolore e viene ritardato, se non impedito, il processo distruttivo nelle articolazioni.
Contrariamente ai medicamenti antireumatici ad azione sintomatica, quali gli
analgesici o gli antinfiammatiori non
steroidali (AINS), i medicamenti di
base riescono ad influenzare il decorso
della malattia. Il loro effetto antiflogistico assomiglia a quello dei medica-
menti al cortisone, ma contrariamente
ad essi vengono sopportati molto meglio. Uno svantaggio, che la maggior
parte dei medicamenti di base possiede, è che hanno un effetto ritardato,
pari a parecchie settimane o mesi dall’inizio della cura. Con la somministrazione mirata di medicamenti di base si
riesce a limitare con successo l’uso di
medicamenti al cortisone. In molti casi
è possibile farne del tutto a meno.
Dove e come somministrare i
medicamenti di base ?
I medicamenti di base vengono impiegati nelle affezioni reumatiche infiammatorie alla cui base stanno dei disturbi
del sistema immunitario. Essi vengono
prescritti maggiormente nelle affezioni
infiammatorie delle articolazioni, per
esempio nell’artrite reumatoide (poliartrite cronica) oppure nell’artrite psoriatica (infiammazione delle articolazioni di
pazienti sofferenti di psoriasi).
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Medicamenti di base
Gli stessi medicamenti di base vengono
somministrati in presenza di collagenosi
(affezioni infiammatorie del tessuto
connettivo), quali il lupus eritematoso
sistemico e le vascoliti (affezioni infiammatorie dei vasi sanguigni).
Si fa uso dei medicamenti di base nel
momento in cui l’attività infiammatoria
dell’affezione ha raggiunto un punto
tale da far temere un danno agli organi
stessi, il quale renderebbe necessario
un impiego prolungato di cortisone,
che dal canto suo provoca effetti collaterali.
Medicamenti di base impiegati
più di frequente
4.1 Methotrexat
Grazie alla sua sorprendente efficacia,
la povertà di effetti collaterali, come
pure l’applicazione pressoché universale, il Methotrexat rappresenta oggi il
medicamento base per eccellenza. Originariamente usato solo nel trattamento dei tumori, il Methotrexat viene
oggi applicato in dosi molto minori
nelle terapie antireumatiche, di modo
che i pesanti effetti collaterali, noti dalla
terapia anticancerosa, non si fanno
sentire.
All’inizio del trattamento il Methotrexat
viene somministrato una volta alla settimana per via subcutanea o intramuscolare. Lo si può prendere pure settimanalmente sotto forma di pastiglie
(tutte le compresse in una sola volta).
C’è però uno svantaggio: ingerendole,
solo una parte della dose terapeutica
viene assorbita dall’intestino, per cui
non si può stabilire con precisione
quanto venga riassorbito dal singolo
paziente (la dose riassorbita varia da
paziente a paziente fra il 30 e l’80%).
Per agevolare in modo ottimale la tollerabilità del medicamento si raccomanda
l’aggiunta della vitamina acido folico
(Folvite® oppure Acidum folicum®).
Dato che il Methotrexat potrebbe in
casi assai rari provocare delle alterazioni dell’ematopoiesi o delle funzioni
epatiche, si raccomanda di sorvegliare
ed analizzare regolarmente il sangue
dell’ammalato. Gli effetti collaterali più
frequenti sono una leggera stanchezza,
nausea dopo l'iniezione o l'ingerimento
delle compresse, nonché una leggera
caduta di capelli. Il Methotrexat può
provocare, sebbene molto raramente,
un’infiammazione ai polmoni, per cui,
se dovessero manifestarsi tosse,
Medicamenti di base
dispnea o febbre, si deve consultare
immediatamente il medico. Interrompendo la terapia col Methotrexat, l’infiammazione scompare del tutto.
L’efficacia del Methotrexat si manifesta
non prima di 6 a 8 settimane. Si può
superare questo periodo somministrando dei preparati al cortisone.
È comunque possibile bloccare la malattia solo con Methotrexat, rinunciando
così all’uso di altri medicamenti. Ma
anche per esso, come per gli altri
medicamenti di base, vale la massima:
è efficace solo fintanto che lo si prende.
Il Methotrexat non guarisce le affezioni
reumatiche. Esso può essere somministrato durante parecchi anni senza che
perda della sua efficacia. Sorvegliando
attentamente la terapia, non dovrebbero subentrare danni. Conosciamo
molti pazienti che seguono una cura
col Methotrexat da più di 10 anni.
Attenzione: il Methotrexat può causare
danni al feto. Si raccomanda alle donne
che intendono intraprendere una gravidanza di cessare la terapia almeno 3
mesi prima di rimanere incinte. Una terapia con Methotrexat è vietata alle
donne gravide o puerpere, ai pazienti
affetti da gravi affezioni renali o
epatiche, come pure alle persone
alcolizzate.
4.2 Arava® (Leflunomid)
Si tratta di un medicamento di base
comparabile al Methotrexat, applicato
soprattutto nell’artrite reumatoide e
psoriatica con un dosaggio di una
pastiglia al giorno. Questo medicamento di base presenta una buona
tollerabilità. L’uso di Arava® può provocare diarrea oppure una lieve perdita di capelli. In casi estremamente
rari Arava® può causare disturbi
dell’ematopoiesi o delle funzioni epatiche. É perciò necessario controllare
regolarmente il sangue della persona
ammalata.
Arava® assomiglia nell’azione al Methotrexat. La sua efficacia si manifesta
però già dopo 4 a 6 settimane. Come
per il Methotrexat valgono le misure
cautelative per quanto concerne la terapia a lungo termine. Bisogna sospendere l’assunzione di Arava® almeno 6
mesi prima di intraprendere una gravidanza. A causa della sua lunga emivita
bisogna poi procedere ad un lavaggio
speciale dell’organismo.
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Medicamenti di base
4.3 Salazopirina® (Sulfasalazina)
Si tratta di un medicamento di base
usato nella cura dell’artrite reumatoide
ed in altre affezioni infiammatorie delle
articolazioni, come pure nelle turbe infiammmatorie dell’intestino. Viene somministrato sotto forma di pastiglie (da 4
a 6 al giorno). Se all’inizio del trattamento si applica un dosaggio alto, potrebbero subentrare nausea e mal di
testa. Si raccomanda perciò di iniziare
la cura con un dosaggio piuttosto
basso e di aumentarne quindi lentamente la dose. Anche per la Salazopirina® vale, come per gli altri medicamenti di base, il controllo attento e
regolare del quadro ematico. Molto
raramente un trattamento con Salazopirina® provoca febbre o mal di gola. In
questo caso si deve consultare immediatamente il medico curante.
La Salazopirina® è meno efficace del
Methotrexat. Inizia ad avere effetto solo
dopo 2-3 mesi. La Salazopirina® è ben
tollerata durante la gravidanza e l’allattamento.
4.4 Plaquenil® (Idrossicloroquina)
Il Plaquenil® serviva ai tempi da medicamento antimalarico. Oggi viene appli-
cato soprattutto in presenza di collagenosi (malattie infiammatorie del tessuto connettivale come p.es. il lupus
eritematoso), come pure nella cura
dell’artrite reumatoide. Il Plaquenil®
possiede un’ottima tollerabilità. Il trattamento con Plaquenil® non richiede
un’attenzione particolare del quadro
ematico. Si raccomanda tuttavia di consultare almeno una volta all’anno l’oculista, dato che in casi alquanto rari possono insorgere dei depositi di pigmento nella retina. Si possono così evitare, se scoperti in tempo, guai alla vista.
L’efficacia del Plaquenil® nel caso delle
collagenosi è molto buona. Per la cura
dell’artrite reumatoide invece è poco
efficace. È per questo che viene usato
tutt’oggi solo in combinazione con altri
medicamenti di base.
4.5 L’Enbrel® (Etanercept),
Humira® (Adalimumab)
e Remicade®(Infliximab)
Enbrel®, Humira® e Remicade® appartengono ad una nuova generazione di medicamenti di base, realizzati con sostanze proteiniche mediante
biotecnologia. Essi riescono ad inibire
Medicamenti di base
in modo mirato tanto nelle articolazioni
quanto nell’organismo il fattore di
necrosi tumorale alfa (TNFα), uno dei
più importanti mediatori delle infiammazioni. Per questo vengono anche chiamati inibitori del TNFα.
Il TNFα agisce sulle cellule bersaglio
legandosi a speciali proteine leganti il
TNF sulla superficie della cellula (fig.1).
Antagonisti naturali del TNFα sono leganti solubili del TNF che possono legarsi al TNFα facendogli perdere la sua
funzione di mediatore (fig.2). Similmente a questi legami naturali leganti il
TNF, anche Enbrel®, Humira® e Remicade® disattivano il TNFα, impedendo
che il TNFα si leghi alle proteine leganti il TNF sulla superficie della cellula
(fig.3 e 4).
Gli inibitori del TNFα vengono prescritti
nel trattamento dell’artrite reumatoide,
come pure nelle altre patologie infiammatorie delle articolazioni, quali l’artrite
psoriatica ed il morbo di Bechterew.
Grazie agli inibitori del TNFα l’attività
infiammatoria in molti pazienti può essere fortemente diminuita. In modo
particolare in coloro che non rispondono in modo sufficiente ai medicamenti di base più correnti. Il processo
di deterioramento nelle articolazioni
può essere inibito e perfino arrestato. Il
grosso vantaggio sta nell’immediata efficacia e nella buona tollerabilità. I dolori articolari diminuiscono dopo pochi
giorni. I pazienti che presentano una
velocità di sedimentazione ematica aumentata, denotano spesso la scomparsa quasi improvisa dei malesseri,
quali la stanchezza e lo stato di depressione. Ciò migliora naturalmente in
modo sensibile la loro qualità di vita.
Questi medicamenti possiedono purtroppo certi rischi: le infezioni si manifestano di frequente e si presentano in
modo atipico con un decorso più difficile del solito. Una tubercolosi avuta nel
passato può essere riattivata.
Il costo elevato di tali medicamenti ammonta a fr. 15-30’000 all’anno.
Per questa ragione, come pure a causa
di certi rischi, l’impiego degli inibitori
del TNFα dovrebbe rimanere limitato
soprattutto a quei pazienti che non rispondono in modo adeguato alle terapie
tradizionali oppure non le sopportano
del tutto.
Enbrel® viene somministrato una
volta alla settimana e Humira® agni
due settimane. La somministrazione è
semplice, avviene in entrambi i casi
17
18
Fig. 1
Medicamenti di base
Reazione infiammatoria in seguito al
legame del TNFα con la
cellula bersaglio
cellula
bersaglio
reazione
infiammatoria
TNFα
proteina legante il TNF
Fig. 2
Disattivazione del TNFα mediante leganti
solubili del TNF.
cellula
bersaglio
nessuna
reazione
infiammatoria
leganti
solubili del TNF
Medicamenti di base
19
Fig. 3
Blocco dei TNF con Enbrel®
cellula
bersaglio
nessuna
reazione
infiammatoria
Enbrel®
Fig. 4
Blocco dei TNF con Remicade e Humira
®
®
cellula
bersaglio
nessuna
reazione
infiammatoria
Remicade®
e Humira®
20
Medicamenti di base
per via sottocutanea e molti pazienti
provvedono personalmente all’iniezione. Effetto collaterale più frequente
presso un terzo dei pazienti: una reazione cutanea nel punto dell’iniezione,
simile ad una puntura d’insetto. La
reazione sparisce nel corso della terapia.
Enbrel® viene prescritto da solo o in
combinazione con altri medicamenti
di base.
Remicade® si somministra ogni 6-8
settimane sotto forma di infusione
della durata di 1-2 ore. All’inizio l’intervallo fra le infusioni sarà anche più
breve (seconda infusione dopo 2 settimane, terza infusione 6 settimane
dopo la prima). Remicade® contiene
pure delle componenti proteiche che
non sono di origine umana. Queste,
essendo estranee all’organismo umano, possono provocare durante
l’infusione delle reazioni di rigetto simili ad un’allergia: arrossamento della
pelle, senso di costrizione nel petto e
difficoltà di respiro.
È quindi importante che l’infusione
avvenga sempre sotto controllo. Simili
reazioni sono comunque rare.
Remicade® può essere prescritto in
combinazione con Methotrexat od
altri medicamenti di base simili.
4.6 MabThera® (Rituximab)
Anche MabThera® è un medicamento di base che contiene una
componente proteica di origine biotecnologica. Attacca in modo mirato
le cellule B che tra l’altro producono
anticorpi, come ad esempio il fattore
reumatoide. MabThera® viene impiegato per il trattamento dell'artrite reumatoide e altre patologie autoimmunitarie. Viene somministrato tramite
infusione. L’effetto sopraggiunge lentamente, ma può durare più di un
anno. Poiché l’efficacia in caso di singola applicazione è contenuta si consiglia di prescrivere MabThera® in
combinazione con Methotrexat o altri
medicamenti di base simili. Si evidenzia una buona tollerabilità. Solo raramente possono manifestarsi reazioni
in seguito all’infusione.
4.7 Orencia® (Abatacept)
Anche Orencia® è costituito da una
proteina di origine biotecnologica. Si
lega alla superficie di determinate
cellule immunitarie inibendo così l’at-
Medicamenti di base
tivazione delle cellule T, che svolgono
un ruolo determinante nel processo
infiammatorio. Orencia® trova applicazione nel trattamento dell’artrite
reumatoide e viene somministrato
sottoforma di un’infusione della durata di mezz’ora. Per le prime tre infusioni sono previsti intervalli di due
settimane, che si prolungano poi a
quattro per quelle successive. L’effetto si instaura dopo 1-2 mesi. Orencia® viene somministrato da solo o in
combinazione con altri medicamenti
di base convenzionali, evitando tuttavia l’associazione con inibitori del
TNFα, MabThera® e Actemra®. Il medicamento è ben tollerato e solo in
rari casi provoca reazioni all’infusione.
4.8 Actemra (tocilizumab)
Actemra® è un anticorpo diretto contro il recettore dell’interleuchina 6, il
quale viene prodotto tramite tecniche
biotecnologiche. Il suo utilizzo determina una riduzione dell’attività dell’interleuchina 6, uno dei principali mediatori infiammatori, attenuando in tal
modo l’infiammazione delle articolazioni e gli effetti sistemici (infiammazione nel sangue). Actemra® viene
utilizzato nell’artrite reumatoide, in
®
determinate forme di artrite nei bambini e in altre patologie infiammatorie.
Viene somministrato ad intervalli di
quattro settimane sotto forma di
un’infusione endovenosa della durata
di un'ora. L’effetto sull’infiammazione
sistemica (nel sangue) si manifesta
molto rapidamente, mentre quello
sulle articolazioni è percepibile entro
due mesi circa. Il medicamento
mostra una buona tollerabilità e solo
in rari casi si riscontrano reazioni
all’infusione. Nel caso dell’artrite reumatoide Actemra® può essere somministrato da solo o in combinazione
con i medicamenti di base convenzionali.
4.9 Tauredon® (oro)
I sali d’oro rappresentano i medicamenti antireumatici più vecchi. Vengono usati soprattutto in presenza di
infiammazioni delle articolazioni, in
modo particolare nella cura dell’artrite
reumatoide.
Tauredon© viene iniettato all’inizio
della terapia una volta alla settimana
per via intramuscolare. Se sopportato
bene, gli intervalli fra le iniezioni possono essere dilazionati. L’effetto sopraggiunge soltanto molto lenta-
21
22
Medicamenti di base
mente, solo dopo 3-6 mesi. Gli effetti
collaterali sono purtroppo frequenti.
Possono manifestarsi degli esantemi
pruriginosi, come pure delle infiammazioni delle mucose orali. Inoltre disturbi delle funzioni renali e – sebbene raramente – alterazioni del quadro ematico. Un controllo costante e
severo della terapia rende gli effetti
collaterali piuttosto lievi. Può però
rendersi necessaria anche un’interruzione della cura.
Il trattamento va accompagnato da
regolari controlli del sangue e delle
urine. Si sa che l’oro rimane a lungo
nell’organismo. Esso va considerato
l’unico medicamento di base la cui
azione, una volta cessata la terapia, perdura ancora per parecchi
anni.
4.10 Sandimmun® (Ciclosporina A)
Sandimmun® è stato sviluppato per i
trapianti al fine di evitare le reazioni di
rigetto. Viene applicato per esempio nei
pazienti che hanno subito un trapianto
di un rene. Nella terapia antireumatica
viene usato soprattutto nella cura delle
collagenosi (infiammazioni del tessuto
connettivo) e vascoliti (infiammazioni
dei vasi sanguigni), accompagnate da
attacchi infiammatori di certi organi:
infiammazioni dei reni o degli occhi.
Sandimmun® si prende sotto forma di
capsule due volte al dì. L’effetto positivo interviene già dopo poche settimane. Effetti collaterali frequenti
sono: una pelosità crescente della
pelle, le gengive che si gonfiano, dei
disturbi delle funzioni renali e un aumento della pressione sanguigna. Riguardo agli ultimi due punti è doveroso esercitare un controllo continuo
e regolare del quadro ematico e la
misurazione della pressione durante
tutta la terapia.
4.11 Imurek® (Azatioprina)
Pure Imurek® è un prodotto dei trapianti per cui sono state fatte molteplici esperienze. In reumatologia
questo medicamento viene usato in
presenza di collagenosi e di vascoliti.
Viene usato raramente in presenza di
infiammazioni delle articolazioni. La
posologia di Imurek® comprende da
una a tre pastiglie al giorno. L’effetto
interviene molto lentamente solamente dopo 3 mesi. Effetti collaterali:
leggera nausea, alterazioni del quadro ematopoietico, infiammazioni
Medicamenti di base
Effetti collaterali
Arava®
(Leflunomide)
no
legger- leggera caduta di capelli, epamente titi, soppressione dell’emoatoaccre- poiesi.
sciuta
4-6 setti- 10-20 mg
mane
al dì
Gravidanza
disturbi gastrointestinali, alterazioni della cute e delle mucose,
leggera caduta di capelli, epatiti o polmoniti rare, soppressione dell’ematopoiesi.
Dosaggio
leggermente
accresciuta
Tempo di azione
Methotrexat 6-8 setti- 7,5-30 mg no
mane
la settimana
Medicamento
Tendenza alle
infezioni
Medicamenti base: riassunto delle proprietà
Salazopyrina® 2-3
(Sulfasalamesi
cina)
20003000 mg
al dì
sì
no
disturbi gastrointestinali, allergie della pelle, alterazioni dell’ematopoiesi.
Plaquenil®
(Idrossicloroquina)
200-400 mg sì
al dì
no
fotosensibilità della cute e degli
occhi, molto raramente danni
alla retina dell’occhio.
3-4
mesi
Enbrel®
da pochi 50 mg una
(Etanercept) giorni a volta la setsettimane timana
no
accre- reazioni cutanee nel punto delsciuta l’iniezione.
Frequenti infezioni
Remicade®
(Infliximab)
da pochi infusioni
no
giorni a ogni 6-8
settimane settimane,
all’inizio più
di frequente
accre- reazioni all’infusione
sciuta molto rare.
Frequenti infezioni
Humira®
(Adalimumab)
da pochi 40 mg ogni no
giorni a 2 settimane
settimane
accre- reazioni cutanee nel punto
sciuta dell’iniezione.
Frequenti infezioni
23
1-3
mesi
2 infusioni no
da 1000 mg
reazioni all’infusione molto rare
leggermente
accresciuta
Orencia®
1-2
(Abatacept) mesi
infusioni
no
ogni 4 settimane, all’inizio pù di frequente
reazioni all’infusione molto rare
leggermente
accresciuta
Actemra®
1-2
(Tocilizumab) mesi
infusioni
no
ogni 4 settimane
reazioni all’infusione molto rare
leggermente
accresciuta
Tauredon®
(oro)
25-50 mg
ogni 1-4
settimane
no
4-6
mesi
sì
Tendenza alle
infezioni
Dosaggio
MabThera®
(Rituximab)
Gravidanza
Tempo di azione
Effetti collaterali
Medicamenti di base
Medicamento
24
allergie della pelle e delle mucose, disturbi dell’ematopoiesi,
nefriti.
Sandimmun® 1-3
(Cyclospo- mesi
rina A)
100 -300 mg sì
al dì
disturbi gastrointestinali, peloleggersità accresciuta, gonfiori alle
mente
accresciuta gengive, pressione alta, disturbi delle funzioni renali.
Imurek®
(Azathioprina)
2-3
mesi
50-150 mg
al dì
sì
disturbi gastrointestinali, sopleggerpressione dell’ematopoiesi,
mente
accresciuta epatite.
CellCept®
(Mycophenolat)
1-4 setti- 500-1500
mane
mg al dì
no
disturbi gastrointestinali, freleggerquenti infezioni
mente
accresciuta
no
fortemente disturbi gastrointestinali, sopaccresci- pressione dell’ematopoiesi,
perdita di capelli, cistite, infeuta
zioni frequenti, sterilità.
Endoxan®
1-4
50-150 mg
(Cyclofosfa- settimane al dì
mide)
Medicamenti di base
epatiche. Il trattamento va accompagnato da regolari controlli del sangue
e delle urine.
4.12 CellCept® (Micofenolato)
CellCept® inibisce la proliferazione
dei linfociti T e B e la loro migrazione
nell’area dell’infiammazione. CellCept® è utilizzato principalmente
nella medicina dei trapianti. In reumatologia trova applicazione tra l’altro
nelle infiammazioni renali (ad es. nel
Lupus eritematoso) e in quelle vascolari e oculari. Viene assunto due
volte al giorno sotto forma di compresse. L’inibizione del sistema immunitario si instaura immediatamente,
mentre l’effetto sull’infiammazione
dell’organo interessato si manifesta in
un secondo tempo. Gli effetti collaterali più rilevanti sono disturbi gastrointestinali e una maggiore tendenza
alle infezioni.
Un medicamento simile è il Myfortic®
(acido micofenolico).
4.13 Endoxan® (Ciclofosfamide)
Questo medicamento di base ha
un’azione fortemente inibitrice sul sistema immunitario. Viene usato soprattutto nelle collagenosi (infiam-
mazione del tessuto connettivo) e
nelle vascoliti (affezioni in cui i vasi
sanguigni sono infiammmati) specialmente quando anche certi organi
vitali ne sono colpiti pericolosamente.
Ottenuto il controllo della malattia,
si applicheranno spesso dei medicamenti di base piu leggeri. Endoxan®
viene somministrato sotto forma di
compresse (una volta al dì) oppure
tramite infusioni (in generale una
volta al mese). L’effetto interviene
rapidamente dopo alcune settimane.
Gli effetti collaterali più notevoli sono:
la soppressione dell’ematopoiesi e
l’aumento della tendenza alle infezioni. Preso per lungo tempo può
portare alla sterilità maschile e femminile. Per evitare certe infezioni si
somministra contemporaneamente
l’antiobiotico Bactrim®. Si raccomanda un controllo costante e severo
del quadro ematico del paziente.
Autoiniezione di medicamenti
Determinati medicamenti vengono
somministrati tramite iniezione sottocutanea (sotto la pelle), un’operazione che si può facilmente eseguire
con l’aiuto di un parente o persino da
soli. L’autoiniezione assicura la mas-
25
26
Medicamenti di base
sima autonomia, ad es. mentre si
viaggia. Alcuni preparati sono disponibili sotto forma di siringhe preriempite o penne. Queste sono state sviluppate in modo particolare per i pazienti che hanno difficoltà a usare le
dita a causa di una funzionalità limitata. In genere si impara rapidamente
ad eseguire l’iniezione, e se si procede correttamente non si devono
temere complicazioni. All’inizio è normale provare un po’ di timore, ma se
si seguono attentamente le istruzioni
inserendo rapidamente l’ago si impara presto a superarlo.
Tra i medicamenti autoiniettabili sono
compresi:
■ Metotrexato
■ Enbrel®
■ Humira®
■ Forsteo®
Istruzioni per l’autoiniezione:
Operazioni preliminari
1. Lasciare riscaldare il medicamento
a temperatura ambiente
2. Lavarsi le mani con il sapone
Scelta e preparazione del punto di
iniezione
1. Punti idonei per l’iniezione sono la
cute addominale (escluso l’ombelico) e la coscia. Si consiglia di
cambiare sempre il punto di
iniezione
2. Pulire il punto di iniezione con un
batuffolo disinfettante
Iniezione del medicamento
1. Afferrare la pelle tra due dita in
modo da formare una piega
cutanea
2. Inserire l’ago tenendolo leggermente inclinato e facendololo
penetrare per tutta la lunghezza
3. Dopo avere inserito l’ago lasciare
andare la pelle
4. Iniettare il medicamento al di sotto
della pelle
5. Estrarre l’ago mantenendolo alla
stessa inclinazione
6. Premere leggermente il batuffolo
sul punto di iniezione con l’altra
mano
Non gettare mai la siringa con l’ago
scoperto, in quanto potrebbe essere
causa di lesioni! Utilizzare lo speciale
contenitore di sicurezza per lo smaltimento degli aghi (disponibile in farmacia).
5. Medicamenti contro l’artrosi
(condroprotettivi; proteggono le cartilagini)
Che cosa sono i
condroprotettivi?
Le articolazioni sono sottoposte nel
corso di una vita ad un processo degenerativo d’invecchiamento, il cui risultato finale è l’artrosi. L’artrosi, in
significato figurato, rappresenta «i capelli grigi» delle articolazioni. Le artrosi possono essere dolorose e
portare, a seconda dell’articolazione
colpita, ad un’infermità. Fortunatamente non ogni processo d’invecchiamento delle articolazioni provoca dolori. Purtroppo il sogno dell’umanità di rallentare se non di impedire i processi degenerativi e d’invecchiamento dell’organismo, non si
lascia realizzare che in minima parte.
Questo grazie a medicamenti che riescono ad attivare il metabolismo delle
cartilagini e ritardare la loro riduzione:
i cosiddetti condroprotettivi (sostanze
che proteggono le cartilagini). Si distinguono nel nostro caso due tipi di
sostanze: una, che viene ingerita
(p.es. il solfato di condroitina) e l’altra, che viene iniettata nella cartilagine colpita (preparati all’acido ialuronico). Tutti questi preparati usati per
la cura dell’artrosi hanno un effetto ritardato di settimane o mesi. Non si
tratta quindi di analgesici.
5. 1 Solfato di condroitina
Che cosa è il solfato di
condroitina?
La cartilagine, che rappresenta una
superficie di slittamento protettiva fra
le ossa delle articolazioni, contiene
diverse sostanze. Queste sono formate da cellule, come pure da una
sostanza base prodotta dalle stesse
cellule cartilaginee. Il solfato di condroitina è una delle componenti principali della sostanza base della cartilagine. Tale sostanza inibisce l’attività
delle proteine (enzimi) che riducono
la cartilagine stessa. Prendendo il solfato di condroitina si incrementa la
produzione di sostanza base della
cartilagine, rendendo quest’ultima
27
28
Medicamenti contro l’artrosi
più resistente. Il solfato di condroitina
è un prodotto naturale estratto
dal mondo animale: dai pesci
(Condrosulf®) oppure dalle galline
(Structum®).
Dove e quando si impiega il
solfato di condroitina?
Condrosulf® esiste sotto forma di
capsule, compresse e granulato da
ingerire con liquidi, Structum® solo in
capsule. Un trattamento con solfato
di condroitina è efficace solamente
se siamo in presenza di cartilagini capaci di reagire. Per tale ragione questi
preparati si applicano soprattutto
quando l’artrosi è ai suoi primi stadi.
Lo stesso vale per i dolori alle ginocchia nei giovani in fase di crescita. Il
solfato di condroitina espleta dopo
alcune settimane di terapia un’azione
antidolorifica, accompagnata da un
possibile miglioramento della mobilità. Non si può ancora dire con sicurezza se tali medicamenti siano in
grado di impedire il progredire
dell’artrosi. I risultati più recenti ottenuti nei pazienti affetti da artrosi del
ginocchio sono alquanto positivi e
fanno ben sperare in proposito.
Effetti collaterali
Il solfato di condroitina è una
sostanza naturale affine all’organismo
umano. Per tale ragione un trattamento con Condrosulf® e Structum®
non provoca che molto raramente effetti collaterali indesiderati, fra cui una
leggera indisposizione gastrica assolutamente innocua.
Medicamenti contro l’artrosi
Attenzione:
Il trattamento con solfato di condroitina manifesta la propria efficienza positiva solo dopo alcune settimane. Per
tale ragione la durata della terapia
dovrebbe essere di almeno tre mesi. I
costi di Condrosulf® e Structum®
vengono risarciti dalle casse malati.
5. 2 Preparati all’acido
ialuronico
Che cosa è l’acido ialuronico?
Lo ialuronato di sodio dell’acido ialuronico rappresenta una molecola
analoga allo zucchero, chiamata anche polisaccaride. Lo ialuronato consiste, nella sua struttura molecolare,
in una lunga catena di elementi tutti
uguali ed è un elemento costitutivo
della sinovia, il liquido che serve a
«lubrificare» le articolazioni.
Esso viene prodotto dalle cellule delle
mucose articolari ed immesso nelle
cavità articolari, dove garantisce la lubrificazione della superficie articolare.
La lunghezza delle catene di ialuronato influisce sulle proprietà lubrificanti (la viscoelasticità) del preparato
corrispondente. Lo ialuronato ha inoltre un effetto antiflogistico. Questa
sostanza si riscontra ampiamente nel
mondo animale. I preparati all’acido
ialuronico si possono paragonare a
dei «lubrificanti artificiali delle articolazioni».
Dove e quando si impiegano i
prodotti all’acido ialuronico?
I prodotti all’acido ialuronico vengono
usati soprattutto nel trattamento delle
artrosi del ginocchio, più raramente
nella cura delle artrosi dell’anca o
dell’articolazione tibio-tarsica. La
maggior parte delle analisi scientifiche sono state eseguite su pazienti
sofferenti di artrosi del ginocchio. I
prodotti all’acido ialuronico vengono
iniettati nell’articolazione alterata in
seguito alla malattia. Il trattamento
con queste sostanze si rende necessario nel momento in cui altre terapie
sono inefficaci, ma quando un intervento chirurgico non è ancora indicato. Una cura consiste, secondo il
preparato, in 3 a 5 iniezioni somministrabili a distanza di una settimana.
L’effetto terapeutico interviene solo
alcune settimane più tardi, ma può,
29
30
Medicamenti contro l’artrosi
a seconda delle circostanze, perdurare per parecchi mesi. Secondo il
decorso della malattia si procederà
eventualmente alcuni mesi più tardi
alla ripetizione della cura.
I prodotti all’acido ialuronico sono
considerati prodotti medicinali e non
medicamenti dal punto di vista giuridico. In Svizzera sono in vendita diversi preparati: Sinovial®, Suplasyn®,
Synvisc®, e Ostenil®. In Svizzera questi preparati non sono rimborsati
dall’assicurazione di base.
Effetti collaterali
I prodotti all’acido ialuronico vengono
in genere ben tollerati. Possono manifestarsi, sebbene raramente, delle
reazioni locali di intolleranza sotto
forma di artriti, che spariscono però
dopo alcuni giorni senza provocare
alcun danno. Synvisc® e Hyalgan®
contengono delle proteine animali
che potrebbero implicare reazioni allergiche. Qualsiasi iniezione nelle articolazioni può, indipendentemente
dalla sostanza iniettatta, provocare
delle infezioni o degli ematomi. La
tecnica dell’iniezione intraarticolare
non è nota a tutti i medici perchè richiede una formazione speciale.
6. Medicamenti contro
l’osteoporosi
Cos’è l’osteoporosi?
Durante tutta la vita la sostanza ossea viene formata e riassorbita. Se il
riassorbimento osseo avviene in
modo più rapido ed intenso rispetto
alla formazione ossea, si sviluppa l’osteoporosi. Quanta più sostanza ossea viene riassorbita, tanto più sovente avvengono delle fratture ossee.
Il trattamento dell’osteoporosi appoggia su diversi pilastri; i medicamenti
sono soltanto una parte dell’intero
programma terapeutico:
■ calcio e vitamina D.
■ regolare attività fisica.
■ misure per evitare le cadute
(profilassi delle cadute).
■ medicamenti.
presi per parecchi anni, allo scopo di
ridurre la frequenza delle fratture
ossee.
6. 1. Calcio e vitamina D
Il calcio è una sostanza minerale ed è
una delle componenti più importanti
delle ossa. La quantità di calcio di cui
l’organismo necessita proviene
dall’alimentazione. Affinché il calcio
venga assorbito dall’intestino e possa
quindi passare nelle ossa, il corpo ha
bisogno di vitamina D. Essa viene
pure assunta in parte attraverso l’alimentazione, ma in parte deriva, sotto
l’influsso della luce solare, da un suo
precursore che si trova nella pelle.
Quindi non conta soltanto un’alimentazione sana ed equilibrata, ma è anche importante passare un tempo
sufficiente alla luce solare.
L’obiettivo centrale di ogni trattamento dell’osteoporosi è quello di
evitare le fratture ossee. I medicamenti possono aiutare a frenare il
riassorbimento della sostanza ossea
ed a favorirne la formazione.
Il fabbisogno giornaliero di calcio è di
Di regola tutti i medicamenti per il
trattamento dell’osteoporosi vanno
■ circa 1000 mg per un adulto sano,
■ circa 800 mg per i bambini e
■ circa 1200 a 1500 mg per i
giovani,
31
32
Medicamenti contro l’osteoporosi
■ circa 1200 mg durante la gravidanza e l’allattamento,
■ circa 1000 mg per una donna
dopo la menopausa che segue un
trattamento ormonale (estrogeni),
■ circa 1500 mg per una donna
dopo la menopausa che non segue un trattamento ormonale
(estrogeni),
■ circa 1500 a 1700 mg per le
persone anziane sopra i 70 anni.
Latte, latticini ed acqua minerale sono
i fornitori più importanti di calcio. Un
litro di latte contiene circa 1200 mg di
calcio e copre quindi nella maggior
parte dei casi il fabbisogno giornaliero.
Anche 100 g di formaggio duro,
come per esempio l’Emmental, forniscono circa 1200 mg di calcio. Il
contenuto di calcio dell’acqua minerale può variare fortemente: l’Henniez® contiene soltanto 100 mg di
calcio, mentre l’acqua di Valser® ne
contiene 450 mg per litro. Al momento dell’acquisto, leggete quindi la
dichiarazione sull’etichetta!
Il fabbisogno giornaliero di vitamina D
è di 400 a 800 unità. Anche la vitamina D è contenuta principalmente
nei latticini. Le persone anziane, in
generale, fanno fatica a coprire, soltanto con l’alimentazione, il loro fabbisogno giornaliero di calcio e di vitamina D e necessitano quindi di una
somministrazione supplementare di
preparati a base di calcio e di vitamina D.
Dove e come vengono
somministrati il calcio e la
vitamina D?
Un apporto sufficiente di calcio e di
vitamina D è estremamente importante sia per la prevenzione che per il
trattamento dell’osteoporosi. Se il
fabbisogno giornaliero non può essere coperto unicamente attraverso
l’alimentazione, queste due sostanze
devono essere assunte con la somministrazione supplementare di compresse da masticare, compresse effervescenti o gocce. I preparati più
usati sono:
■ CalDe3f® (500 mg di calcio/400 U
di vitamina E) e CalDe3ff® Granulato (1000 mg di calcio/800 U di
vitamina D).
Medicamenti contro l’osteoporosi
■ Calcimagon D3® Compresse da
masticare (500 mg di calcio/400 U
di vitamina D).
compresse da masticare. La maggior
parte dei preparati è inoltre disponibile in sapori diversi.
■ Calperos D3® (500 mg di
calcio/400 U di vitamina D).
6. 2. Calcitriolo (Rocaltrol®)
La vitamina D viene in parte assimilata attraverso il cibo e in parte sintetizzata dall’organismo da una provitamina assunta sempre per mezzo della
dieta. Questo precursore viene trasformato prima nel fegato e in seguito
nei reni in calcitriolo, che è la forma
attiva della vitamina D. Rocaltrol®
(calcitriolo) viene utilizzato quando, a
causa di insufficienza epatica o renale, l’organismo non è in grado di
produrre vitamina D in quantità sufficiente. Nel caso di funzionalità epatica e renale normale, la terapia a
base di calcitriolo risulta di scarsa utilità. Inoltre i dati scientifici relativi
all’efficacia del calcitriolo per il trattamento dell’osteoporosi sono poco
persuasivi.
■ Vi-De 3® Gocce (solo vitamina D,
circa 100 U per goccia).
Ci sono delle indicazioni secondo le
quali il calcio viene assorbito meglio
dall’intestino se non si assumono più
di 500 mg per dose e si distribuisce
la dose giornaliera raccomandata su
due porzioni.
Effetti collaterali
In generale, il calcio e la vitamina D
sono tollerati molto bene. Il calcio
può però provocare flatulenza, senso
di pienezza e diarrea.
Attenzione:
Se dovessero insorgere effetti collaterali sgradevoli, vale la pena di cambiare il preparato a base di calcio. Talvolta la tollerabilità viene migliorata
distribuendo la dose giornaliera necessaria su più porzioni. Alcuni pazienti tollerano meglio le compresse
effervescenti, altri preferiscono le
33
34
Medicamenti contro l’osteoporosi
6. 3. Terapia ormonale
sostitutiva
Gli ormoni sessuali femminili, primo fra
tutti l’estrogeno, frenano la decomposizione ossea. Quando subentra la
menopausa e l’effeto degli ormoni
sessuali femminili s’indebolisce, la
densità ossea nelle donne diminuisce
di anno in anno: circa un terzo di tutte
le donne si ammala nel corso della
loro vita di un’osteoporosi. Nel trattamento ormonale sostitutivo, per far
fronte al riassorbimento osseo si
usano estrogeni ricavati dall’urina
equina (Premarin®) o prodotti sintetici
(per esempio Kliogest®, Estraderm
TTS®).
Quando e come si ricorre alla
terapia ormonale sostitutiva?
Una terapia di questo genere serve
da un lato a mitigare i disturbi climaterici e, dall’altro, a prevenire l’osteoporosi. Se già sussiste un’osteoporosi
con fratture ossee, un trattamento ormonale da solo è tuttavia insufficiente. Con gli estrogeni è possibile
conservare la sostanza ossea, rispettivamente frenarne il riassorbimento.
Alcuni nuovi studi pubblicati nel 2002
evidenziano tuttavia che una terapia
ormonale sostitutiva protratta per diversi anni può comportare notevoli
problemi, come un rischio accresciuto
di embolie polmonari, trombosi vascolari e cancro al seno. La ragione principale di una terapia ormonale sostitutiva sono i disturbi climaterici. Nella
terapia dell’osteoporosi il ricorso agli
estrogeni è sostanzialmente ridotto.
La sostituzione ormonale è oggi disponibile in diverse forme:
■ Compresse che vanno prese giornalmente (per esempio Premarin®,
Kliogest®, Trisequens®).
■ Piccoli cerotti che bisogna applicare sulla pelle due volte alla settimana (per esempio Estraderm®
TTS).
■ Un gel da frizionare sulla pelle
(per esempio Oestrogel®).
Dato che gli estrogeni stimolano anche il tessuto della mucosa uterina,
nelle donne con un utero intatto bisogna combinare la terapia a base di
estrogeno con una seconda compo-
Inhalt35
Medicamenti contro l’osteoporosi
nente ormonale (i progestinici). Alcuni preparati contengono entrambi
gli ormoni (l’estrogeno ed i progestinici). Una terapia ormonale sostitutiva per la profilassi dell’osteoporosi è
indicata soprattutto in presenza di
fattori di rischio (per esempio madre
con osteoporosi; terapia prolungata
con cortisone; corporatura molto
snella; infiammazioni reumatiche).
Molto simile agli estrogeni ed al loro
effetto è la sostanza prodotta sinteticamente Livial® (Tibolon), che tuttavia non esercita alcuna stimolazione
nell’utero e quindi non provoca
emorragie vaginali.
Effetti collaterali
Aumento di peso (circa 2 a 3 kg),
maggior accumulo d’acqua nel
corpo, gambe pesanti, senso di tensione al seno, mal di testa più frequente, maggior insorgenza di trombosi venose. Tali effetti collaterali
hanno spesso carattere individuale e
solitamente si lasciano ridurre scegliendo un altro preparato. Non è
stato tuttora chiarito se e in quale misura un cancro al seno venga favorito
da un trattamento con estrogeni.
Attenzione:
Alla luce delle recenti conoscenze
scientifiche è stato notevolmente ridotto l’impiego degli estrogeni per la
prevenzione e il trattamento dell'osteoporosi. Essenzialmente si ricorre
ancora a una terapia a base di estrogeni nel caso di disturbi climaterici.
Per il trattamento di un’osteoporosi
con fratture ossee, una terapia con
estrogeni si rivela insufficiente nella
maggior parte dei casi. Le donne che
hanno effettuato terapie a causa di
un cancro al seno, non dovrebbero
assumere estrogeni.
6. 4. Modulatori selettivi dei recettori dell’estrogeno (SERM)
Gli estrogeni non agiscono soltanto
sulla struttura ossea e sui grassi nel
sangue, bensì stimolano pure la mucosa uterina ed il tessuto mammario.
Nel caso di un’applicazione a lungo
termine, questi due ultimi effetti aumentano il pericolo di cancro. Evista®
(Raloxifene) è una sostanza simile
agli ormoni che ha lo stesso effetto
degli estrogeni ma che non stimola la
mucosa uterina nè il tesssuto mammario. Con questo preparato non si
36
Medicamenti contro l’osteoporosi
deve quindi far conto di un maggior
pericolo di cancro.
Dove e come viene usato
Evista®?
Evista® (Raloxifene) è ammesso in
Svizzera per la prevenzione ed il trattamento di un’osteoporosi quando è
stato constatato che la densità ossea
è inferiore ai valori di deviazione standard. Uno studio effettuato su larga
scala ha potuto dimostrare che con il
trattamento con Evista® il rischio di
un’insorgenza di fratture dei corpi
vertebrali nell’arco di 3 anni può essere ridotto del 40%. Finora non si è
tuttavia ancora potuto dimostrare che
con questa terapia sia possibile impedire le fratture del collo del femore.
Contrariamente alla terapia sostitutiva
con gli ormoni, Evista® non è in grado
di lenire i disturbi dovuti alla menopausa. Per questo motivo ® viene
generalmente prescritto a quelle
donne la cui menopausa è iniziata più
di 5 anni prima. Evista® viene preso
una volta al giorno: una compressa
che si può prendere in qualsiasi momento della giornata e indipendentemente dal momento dei pasti.
Effetti collaterali
Leggere vampate di calore, maggior
rischio di trombosi, crampi ai polpacci.
Attenzione:
Evista® non è concepito per lenire i
disturbi climaterici. Evista® non dovrebbe essere preso dopo una trombosi o un’embolia. Non si dispone
ancora di esperienze per quanto riguarda un trattamento di Evista® in
combinazione con estrogeni. Perché
Evista® venga pagato dalle casse malati, è necessario dimostrare mediante una densitometria ossea che la
densità ossea è inferiore alla norma
(T-Score < –1).
6. 5 Bisfosfonati
Cosa sono i bisfosfonati?
I bisfosfonati sono medicamenti prodotti sinteticamente che hanno la ca-
Medicamenti contro l’osteoporosi
pacità di frenare l’attività delle cellule
responsabili del riassorbimento osseo
(osteoclasti). E visto invece che il naturale processo di formazione ossea
non viene praticamente influenzato,
durante il trattamento con bisfosfonati si assiste ad un nuovo aumento
della massa ossea. L’osso di nuova
formazione ha la stessa struttura
dell’osso sano naturale.
Dove e come vengono usati i
bisfosfonati?
Attualmente in Svizzera sono quattro
i medicamenti omologati appartenenti a questa classe: Aclasta®, Actonel®, Bonviva® e Fosamax®. Quest’ultimo è disponibile anche in una combinazione fissa con vitamina D che
viene commercializzata con il nome di
Fosavance®. Un trattamento a base
di bisfosfonati della durata di tre o
quattro anni permette di ridurre del
40 - 50% circa il rischio di fratture
dell’avambraccio, delle vertebre e del
collo del femore. Con Bonviva® è
stato possibile dimostrare in modo
convincente solo una riduzione delle
fratture delle vertebre.
Actonel® e Fosamax® sono disponibili
sia come compresse settimanali (1
compressa la settimana, da assumersi sempre lo stesso giorno) che
come compresse da assumere quotidianamente, mentre Fosavance®
viene prodotto solo come compressa
settimanale. Per motivi di semplicità e
di maggiore tollerabilità si preferisce
di norma la somministrazione settimanale. Bonviva® è disponibile sia
come compressa mensile (1 compressa al mese) che sotto forma di
iniezione da eseguire direttamente
nella vena del braccio ogni 3 mesi.
Aclasta® viene somministrato una
volta all’anno come singola infusione
endovenosa.
In casi sporadici come preparato alternativo viene utilizzato anche
Aredia® (pamidronato, sotto forma di
infusione una volta ogni 3 mesi). I
dati scientifici relativi all’efficacia di
questo medicamento nel trattamento
dell’osteoporosi sono tuttavia scarsi e
non hanno ricevuto alcuna ratifica ufficiale. Veniva utilizzato soprattutto
quando Bonviva® e Aclasta® non
erano ancora disponibili sotto forma
di iniezione.
37
38
Medicamenti contro l’osteoporosi
Effetti collaterali
I bisfosfonati sono di regola ben
tollerati se ci si attiene con precisione alle direttive riguardanti la
somministrazione. Irritazioni della
mucosa nell’esofago e nello stomaco sono possibili, le ulcere sono
rare.
Attenzione:
I bisfosfonati passano nell’organismo attraverso la mucosa gastrica soltanto se lo stomaco è
vuoto. Inoltre la compressa non
deve rimanere nell'esofago. Per
questi motivi è buona norma assumerla al mattino a digiuno, con un
bicchiere d’acqua (almeno trenta
minuti prima di mangiare), evitando
di coricarsi nella mezz’ora successiva. Actonel® può essere assunto
anche nel corso della giornata,
purché si rispetti una distanza di
almeno due ore dai pasti.
6. 6. La calcitonina
La calcitonina (per esempio Miacalcic®) è un ormone endogeno
che viene prodotto nella ghiandola
paratiroidea ed è importante per il
metabolismo del calcio. La calcito-
nina è l’antagonista del paratormone, che viene parimenti prodotto nella ghiandola paratiroidea.
Questi ormoni non sono da confondere con gli ormoni sessuali (estrogeni) che spesso vengono chiamati
semplicemente «gli ormoni». Molti
animali producono una calcitonina
con una struttura simile a quella
umana. È così possibile il trattamento dell’uomo con calcitonina ricavata da pesci (salmone) (contenuta per esempio nel preparato
Miacalcic®). La calcitonina può
però essere prodotta anche sinteticamente.
Dove e come viene applicata
la calcitonina?
La calcitonina è indicata nel trattamento di più malattie accompagnate da un’elevata trasformazione
della sostanza ossea, tra le altre
l’osteoporosi. La calcitonina inibisce l’azione delle cellule che provocano il riassorbimento dell’osso
(osteoclasti). Una prova del suo influsso contro le fratture osteoporotiche non è tuttora convincente.
Nello studio più esteso effettuato
finora è stata dimostrata una dimi-
Medicamenti contro l’osteoporosi
nuzione delle fratture vertebrali del
36% durante un periodo di trattamento di 5 anni, ma nessuna diminuzione delle fratture del collo
femorale. Per il suo ulteriore effetto
antidolorifico, la calcitonina viene
spesso applicata contro i dolori
nelle prime settimane dopo una
frattura vertebrale. Dato che la calcitonina è una proteina che viene
distrutta dal secreto gastrico, essa
non può essere presa in forma di
compresse, ma viene somministrata
sia come spray nasale sia come iniezione sottocutanea. Oggi la calcitonina viene per lo più prescritta
come terapia di seconda o di terza
scelta, quando altri medicamenti
più efficaci non possono essere
usati per motivi di tollerabilità.
Effetti collaterali
La calcitonina viene solitamente
ben tollerata. Lo spray nasale può
provocare un’irritazione (prurito)
della mucosa nasale, l’iniezione
sottocutanea un arrossamento
della zona d’iniezione ed un senso
di calore passeggero con arrossamento del viso (flush).
Attenzione:
Paragonata con altri medicamenti
per l’osteoporosi, la calcitonina è
molto costosa. La sua efficacia, inoltre, è dimostrata soltanto parzialmente.
6. 7. Paratormone
Il paratormone è un ormone endogeno prodotto nella ghiandola paratiroidea, di vitale importanza per
l’uomo. Insieme alla calcitonina regola il metabolismo del calcio e del
fosfato. Nel caso di tumori della
ghiandola paratiroidea, una continua sovrapproduzione di paratormone provoca l’insorgere dell’osteoporosi. Se la somministrazione
di paratormone avviene invece
sotto forma di iniezione sottocutanea giornaliera, si ottiene l’effetto
opposto: un’azione anti-osteoporotica e di stimolo della formazione
ossea. L’efficacia terapeutica è
quindi superiore a quella dei bifosfonati. Da novembre 2003 disponiamo del paratormone sotto forma
di teriparatide (Forsteo®) che, di
norma, viene riservato ai casi gravi
di osteoporosi. Dopo alcuni mesi di
terapia a base di Forsteo® è
39
40
Medicamenti contro l’osteoporosi
spesso possibile passare a un trattamento con bisfosfonati. Analogamente a quanto avviene con l’insulina nei diabetici, Forsteo® deve
essere somministrato sotto forma
di iniezione sottocutanea una volta
al giorno (vedi «Autoiniezione» a
pagina 25).
Attenzione:
Attualmente il paratormone Forsteo® rappresenta la sostanza di
maggior efficacia per il trattamento
dell’osteoporosi. Si tratta comunque di una terapia onerosa (costi
elevati delle iniezioni sottocutanee)
ed è quindi riservata ai casi gravi.
6. 8. Ranelato di stronzio
Questa sostanza è in grado di stimolare la formazione ossea e di ridurre il riassorbimento osseo: il
preparato è stato di recente autorizzato all’interno dell’UE (Protelos®)
e si prevede una sua prossima
commercializzazione anche in Svizzera. Il medicamento ha un’efficacia lievemente più contenuta rispetto ai bisfosfonati, viene somministrato due volte al giorno in forma
granulare e mostra una buona tol-
lerabilità. Potrebbe rivelarsi un’ottima alternativa per i pazienti che
non possono assumere bisfosfonati
o mostrano un’intolleranza a queste sostanze.
Inhalt 41
7. Elenco dei preparati più importanti
ottenibili in Svizzera
1. Analgesici
1.1. Analgesici non-oppioidi
Preparato
Acetalgin
Dolprone
Ben-u-ron
Novalgin
Codicontin
Threupadol
Contra-Schmerz Tylenol
Zolben
1. 2 Analgesici oppioidi
Preparato
Co-Dafalgan
Codol
Depronal retard
Durogesic
Fortalgesic
Morphin
MST continus
Opidol
Oxycontin
Palladon
Pethidin
Sevredol
Temgesic
Tramadol
Transtec
Tramal
Treuphadol plus
Valoron
Vilan
Osservazioni
Combinazione paracetamolo e codeina
Combinazione paracetamolo e codeina
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Combinazione paracetamolo e codeina
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
42
Elenco dei preparati più importanti ottenibili in Svizzera
2. Antiinfiammatori non
steroidali (AINS)
2.1 AINS convenzionale
Apranax
Arthrotec
Aulin
Balmox
Bonidon
Brufen
Clotam
Ecofenac
Felden
Flector
Froben
Indocid
Inflamac
Irfen
Lodine
Mobicox
Naproxen
Nisulid
Olfen
Optifen
Piroxicam
Ponstan
Proxen
Tilcotil
Tilur
Voltaren
Xefo
2. 2 Inibitori della COX-2
Arcoxia
Celebrex
3. Corticosteroidi
Cortisone
Betnesol
Calcort
Celestone
Dexacortin
Diprophos
Fortecortin
Hydrocortone
Kenacort
Millicorten
Prednisolon
Prednison
Spiricort
Inhalt43
Elenco dei preparati più importanti ottenibili in Svizzera
4. Medicamenti di base
Actemra
Arava
CellCept
Chloroquin
Enbrel
Endoxan
Humira
Imurek
MabThera
Mercaptyl
Methotrexat
Nivaquin
Orencia
Plaquenil
Remicade
Ridaura
Salazopyrin EN
Sandimmun Neoral
Tauredon
5. Medicamenti contro
l’artrosi (Condroprotettivi)
Solfato di condroitina
Condrosulf
Structum
Preparati all’acido ialuronico
Hyalgan
Ostensil
Suplasyn
Sinovial
Synvisc
6. Medicamenti contro
l’osteoporosi
Calcium
Calcium Sandoz
Calperos
Calsan
Pidocal
Vit D
Rocaltrol
Vi-De 3
Vitamin D3 Streuli
44 Elenco dei preparati più importanti ottenibili in Svizzera
Calcio + Vit D
Calcimagon D3
Calcium D Sauter
Cal-D3 ff
Calperos D3
Ormoni
Estraderm
Kliogest
Livial
Östradiol
Östrogel
Premarin
Premella
Progynon
Progynova
Trisequens
SERM
Evista
Bifosfonati
Aclasta
Actonel
Alendron – Mepha 70
Aredia
Bonviva
Fosamax
Fosavance (= Fosamax + Vit D)
Paratormone
Forsteo
Strontium
Protelos
Calcitonin
Miacalcic
8. Lega contro il reumatismo
La Lega contro il reumatismo si impegna a favore di chi è affetto da un’affezione reumatica e nella promozione della salute con opuscoli informativi, corsi,
consulenza, aiuto nella vita quotidiana e attività di prevenzione. Questi servizi,
disponibili in tutta la Svizzera, sono rivolti a malati, professionisti del settore sanitario, medici e pubblico generico.
La Lega svizzera contro il reumatismo è un’organizzazione di controllo con
sede a Zurigo e unisce 20 leghe cantonali/regionali e cinque organizzazioni
nazionali dei pazienti. È stata fondata nel 1958 e ha ottenuto il marchio ZEWO
per le organizzazioni che operano a favore della collettività.
Contribuisca con un’offerta!
Grazie.
Conto postale 80-2042-1
Banca UBS Zurigo
IBAN CH83 0023 0230 5909 6001 F
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46
9. Suggerimenti bibliografici
Artrite reumatoide
Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo (It 341)
gratuito
Artrosi
Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo (It 301)
gratuito
Osteoporosi
Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo (It 305)
gratuito
Catalogo dei mezzi ausiliari
A cura della Lega svizzera contro il reumatismo (It 003)
gratuito
Aquacura – I corsi ginnoterapici
(flyer della Lega svizzera contro il reumatismo) (It 203)
gratuito
Osteogym – La ginnastica contro l’osteoporosi
(flyer della Lega svizzera contro il reumatismo) (It 204)
gratuito
Esercizi di movimento
Lega svizzera contro il reumatismo 2006 (It 401)
Fr. 12.00
Alimentazione
Lega svizzera contro il reumatismo 2009 (It 430)
Fr. 12.00
Elenco delle pubblicazioni della Lega svizzera
contro il reumatismo (It 001)
gratuito
Rivista forumR
(Abbonamento, 4 numeri l’anno) (It 402)
Fr. 16.40
10. Indirizzi utili
Lega svizzera contro il reumatismo, Josefstrasse 92, CH-8005 Zurigo,
tel.: 044 487 40 00, fax: 044 487 40 19, ordinazioni: 044 487 40 10,
e-mail: [email protected], internet: www.rheumaliga.ch
Leghe cantonali contro il reumatismo
Argovia
tel.: 056 442 19 42
Appenzello Esterno
e Interno
tel.: 071 351 54 77
Basilea-Campagna e Città tel. 061 269 99 50
Berna
tel. 031 311 00 06
Friburgo
tel. 026 322 90 00
Ginevra
tel. 022 718 35 55
Glarona
tel. 055 640 49 82
Giura
tel. 032 466 63 61
Lucerna e Unterwaldo
tel. 041 377 26 26
Neuchâtel
tel. 032 913 22 77
S. Gallo, Grigioni e Principato del Liechtenstein
(segretariato)
tel. 081 302 47 80
(consulenza sociale)
tel. 081 303 38 33
Sciaffusa
tel. 052 643 44 47
Soletta
tel. 032 623 51 71
Ticino
tel. 091 825 46 13
Turgovia
tel. 071 688 53 67
Uri e Svitto
tel. 041 870 40 10
Vaud
tel. 021 623 37 07
Vallese
tel. 027 322 59 14
Zugo
tel. 041 750 39 29
Zurigo
tel. 044 405 45 50
[email protected]
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www.rheuma-net.ch
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contro il reumatismo
Josefstrasse 92
8005 Zurigo
Tel. 044 487 40 00
Fax 044 487 40 19
E-Mail [email protected]
www.rheumaliga.ch
Lega svizzera
contro il reumatismo
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