Maggio
2014
Ci siamo!!!!! Assemblea annuale dei Soci della BCC. I risultati e le prospettive future
L’appuntamento è stato fissato nella seduta del Consiglio di
Amministrazione dello scorso 4 aprile, sabato 3 maggio alle
ore 16,30 presso l’auditorium della Parrocchia di San Michele Arcangelo a Casagiove si terrà l’annuale Assemblea dei
Soci della Banca. E’ un incontro a cui nessun socio dovrebbe
far mancare la sua presenza perché si parla della nostra cooperativa bancaria dei risultati, delle prospettive future delle
tante iniziative in cantiere per i 1.792 soci. E’ sì un momento
istituzionale, con un rito già scritto, in quanto è necessario
espletare adempimenti previsti per legge ma sicuramente un
momento di incontro, di confronto e per quanto possibile di
dialogo. E’ trascorso ormai un anno dall’ultima assemblea
e le cose capitate sono talmente tante che sembra essere
trascorso molto più tempo. Non voglio in questo editoriale
per l’ennesima volta tediarvi con la crisi, le cause che l’hanno
generata, le misure adeguate per ridurre al minimo le conseguenze e così via…
Ho invece la necessità di riferirvi che, nonostante il vento continui a soffiare forte e contrario,
la nostra San Vincenzo, ha proseguito, nonostante le controindicazioni ed i rischi, ad essere
banca del territorio attenta ai problemi ma, con gli occhi ben puntati in avanti verso il futuro. In
tanti dichiarano che, seppur lenta, la ripresa si intravede ed il 2015 potrebbe essere finalmente
l’anno di svolta. Animati da questo positivo presagio, abbiamo lavorato a mettere a punto la
macchina, proprio come l’equipe della Ferrari per affrontare un nuovo Gran Premio… è la metafora che rappresenta al meglio il concetto… vogliamo far tesoro di eventuali errori del passato
e puntare con determinazione e convincimento alle prossime sfide. Con questo intendimento la
nostra Banca per arrivare pronti all’elaborazione del nuovo piano strategico 2014-2016 ha
nello scorso anno operato su più fronti: ha accantonato e svalutato il credito deteriorato in misura
adeguata al sistema, pur consapevoli che il rigore adottato avrebbe inesorabilmente comportato
il conseguimento per il 2013 di una perdita d’esercizio; ha rivisto l’intera struttura dei costi
elevandone contestualmente il livello dei benefici conseguenti, è intervenuta sull’organigramma
adeguando l’organizzazione alle impellenti e nuove esigenze di mercato, si è dotata di un Piano
Commerciale (consentitemi con orgoglio un piccolo inciso: siamo la prima BCC della Campania
e tra le poche in Italia a dotarsi di uno strumento di pianificazione utilissimo ed indispensabile
alla redazione di un piano strategico concreto e attuabile) per comprendere dove vanno orientati
gli sforzi per accrescere l’operatività. Non c’è spazio in questa sede per scendere nei dettagli,
ma credo di aver reso chiaro gli obiettivi perseguiti dalla governance: rigore nel presidiare i
rischi e le insidie insite nell’attività creditizia, aumentando gli accantonamenti per neutralizzare
potenziali rischi e perdite future, senza però rinunciare a guardare al futuro affilando gli strumenti di azione tipiche di un’impresa bancaria. Nel pieno corso di questa intensa attività abbiamo
avuto anche la visita ispettiva ordinaria della Banca d’Italia dall’11 dicembre e terminata il
14 febbraio. L’Organo di Vigilanza, con cadenza triennale circa, ispeziona gli enti finanziari
sottoposti alla sua autorità. Infatti, la precedente ispezione risale al febbraio 2010. Questo
evento ha rappresentato un motivo di crescita professionale per tutti: amministratori e dipendenti.
Abbiamo così avuto l’opportunità sul campo di confrontarci con coloro che vigilano sul nostro
operato e, nel reciproco rispetto, abbiamo condiviso scelte, obiettivi e strategie in un clima di
grande collaborazione. Abbiamo costantemente pensato al futuro lavorando assiduamente
all’Associazione Giovani Soci: oltre a dare la possibilità di diventare soci acquistando solo tre
azioni, anziché le dieci previste, per coloro che hanno dai 18 ai 35 anni, abbiamo approvato
lo Statuto dell’Associazione, ed a giorni, sarà resa operativa con l’elezione del Presidente, del
Consiglio direttivo e delle commissioni tematiche. Nonostante il pessimismo che imperversa
negli ultimi anni, dovuto alla perdurante crisi, abbiamo messo a punto un programma di attività
sociali che come per lo scorso anno contempla un viaggio di piacere a Londra nel prossimo fine
giugno, una giornata intera da trascorrere insieme il prossimo settembre (gita di un giorno), ed
infine dall’1 all’8 settembre a grande richiesta
ritorna il pellegrinaggio in Terra Santa. Infine
come avete notato presso la nostra rinnovata
sede di via Madonna di Pompei, gli sportelli
restano aperti con orario continuato tutti i
mercoledì dalle 8,20 alle ore 19. Questa
iniziativa, fortemente voluta dal Consiglio
di Amministrazione e pienamente condivisa
dalla Direzione Generale che, con non poche
difficoltà organizzative e tecniche, assicura
ai soci e clienti della banca tutti i servizi
anche in orari insoliti come la pausa pranzo
e dopo le 16, per consentire a chi per motivo
di lavoro o altro non riesce ad accedere agli
sportelli negli orari tradizionali. Crediamo di
aver reso un utile servizio ai soci, ma anche
alle famiglie, agli imprenditori ed ai professionisti clienti della banca. E’ d’obbligo infine
ringraziare i miei colleghi amministratori, il
Direttore Generale per tutta la struttura, per
quanto siamo riusciti a fare negli ultimi dodici
mesi senza tralasciare alcun attività e compito
a noi deputato. Vogliamo con entusiasmo
proseguire il lavoro, sostenuti da tutti Voi
care socie e soci della banca, convinti di
poter incidere positivamente attraverso la
cooperazione e mutualità al benessere dalla
nostra comunità locale.
Un abbraccio e, di cuore mi auguro di
incontrarVi tutti il prossimo 3 maggio.
Il PRESIDENTE
Valentino Grant
PRIMO PIANO
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Bilancio 2013: rigore per una sana ed oculata crescita.
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato
il Bilancio d’esercizio 2013 con un risultato
negativo. E’ stata una scelta ampiamente
meditata e prudenziale. La governance
all’unanimità ha con enormi sacrifici svalutato il credito deteriorato arrivando su
alcune posizioni a rischio addirittura al 58%
dell’esposizione verso il cliente, accantonamento largamente superiore a quello mediamente applicato nel mondo delle BCC. E’ necessario soffermarsi sul significato del risultato negativo della nostra BCC per non trarre
conclusioni non veritiere e viziate da false
congetture. La nostra banca è un’azienda
sana capace di produrre utili, largamente
adeguati alle masse amministrate, così come
riconosciuto dagli ispettori della Banca d’Italia
che nella recente attività di vigilanza ordinaria
terminata lo scorso 14 febbraio hanno preso
atto dei margini economici dell’attività prima
delle rettifiche finanziarie. Dopo aver svalutato, cioè accantonato oltre 2,181 milioni di
euro a giugno 2013, con gli ispettori è stato
concordato di mettere ulteriormente in ordine
i conti della banca ed avere un attivo ripulito
portando il totale annuo ad € 3,923 milioni.
In altre parole, senza il fardello delle sofferenze la banca avrebbe nel 2013 conseguito un
utile di oltre tre milioni di euro. Questo processo, definito dal sistema di “pulizia”, la nostra
banca lo aveva intrapreso già da tre anni
intensificandolo con il perdurare della crisi. E’
ovvio che la svalutazione operata sul credito
deteriorato non sempre si traduce in perdita.
Già da inizio anno gli uffici della banca, con
un’organizzazione rivista ed adeguata allo
scopo, hanno recuperato importanti risorse
su esposizioni svalutate nel 2013 conseguendo, come si dice in gergo bancario, una ripresa di valore, cioè una rettifica finanziaria ma
col segno positivo. Il Consiglio di Amministrazione, determinato e convinto dell’esigenza
di svalutare il credito deteriorato, peraltro riferito in gran parte a pratiche del passato, al
fine di recuperare risorse, ha rivisto, istituendo nello scorso mese di giugno una commissione di amministratori, l’intera struttura dei
costi della banca e verificato, laddove fosse
stato possibile, ottenere economie e riduzioni di spesa. E’ proprio l’effetto congiunto di
queste iniziative che ha permesso di contenere il risultato d’esercizio negativo che in un
primo momento, e sempre con l’autorità di vigilanza in casa, si immaginava di gran lunga
superiore a quello poi è stato realmente conseguito. Non per cercare alibi o giustificazioni
è opportuno espletare una panoramica sul sistema bancario del paese e fornire alcuni dati
molto eloquenti. L’Unicredit uno dei colossi
bancari italiani, se non il primo, insieme a
Intesa Sanpaolo, ha chiuso l’esercizio 2013
con una perdita record di 15 miliardi di euro.
La logica sottostante a tale scelta, è stata
come riferito dall’amministratore delegato, la
pulizia dei conti e del portafoglio crediti. Le
sofferenze bancarie registrate in Italia a fine
2013 erano 156 miliardi (+24,6%) il livello
piu’ alto dalla fine degli anni 90. Per questo
motivo, il governatore della Banca d’Italia,
Ignazio Visco, ha ipotizzato la creazione di
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una bad bank nazionale, cioè una sorta di veicolo-lavatrice in
cui convogliare e smaltire tutta la “spazzatura” del sistema il cui
controvalore supera i 300 miliardi di euro. Intanto questo pesante
clima continua a generare la stretta del credito per famiglie ed imprese. Dal canto nostro, abbiamo senz’altro provveduto a rafforzare gli accertamenti ed i controlli sulle istruttorie e le valutazioni
del merito creditizio dei richiedenti, ma non abbiamo mai negato,
per timore, di erogare finanziamenti laddove i presupposti per la
concessione erano certi. E’ innegabile che il CdA con una crisi tuttora in corso e senza precedenti, adotti verifiche più restrittive ed
invita la struttura a non operare mai con pregiudizio verso alcuno
ma nell’interesse della banca. Con senso di grande responsabilità, senza condizionamenti, ma solo sulla base della documentazione presentata vengono selezionati i soggetti da affidare. Pertanto, siamo sicuri, che la scelta coraggiosa degli amministratori di chiudere in negativo l’esercizio 2013, sarà premiata nel tempo con i prossimi risultati di gestione della
banca, che grazie all’intensa attività di formazione, riorganizzazione e dotazione di strumenti operativi efficaci ed efficienti saprà’, ottenere performances gratificanti ed in linea con le altre BCC.
Dott. Roberto Ricciardi
Vice Presidente BCC
Monsignor Pasquale D’Anna nel ricordo dei suoi amici
E’ questo il titolo dell’opuscolo in fase di ultimazione e che si spera possa essere distribuito
nella prossima assemblea dei soci della Banca,
sabato 3 maggio. L’idea mi è venuta partecipando alla messa esequiale e, poi, alla ricorrenza
dopo un mese alla celebrazione del trigesimo.
Don Pasquale, come tutti lo chiamavano a
Casagiove, è stato senz’altro un riferimento
importante per diverse generazioni della sua
Parrocchia, ma credo di non esagerare,
dicendo per l’intera comunità cittadina. E’ una
raccolta di testimonianze e di ricordi, di amici e
persone nei vari ambiti in cui don Pasquale ha
operato, ed in cui ha lasciato traccia indelebile
del suo instancabile apostolato. L’iniziativa non
ha pretese editoriali né vuole essere un “libro”
con un autore, bensì, una raccolta di testimonianze con autori diversi, dove ognuno dei
quali, possa attraverso la propria esperienza
vissuta, contribuire a tessere il profilo pressoché fedele del caro don Pasquale. Tanti sanno l’intenso rapporto che mi legava a lui, tutti i
giorni a Capua dal 1987 al 2005 abbiamo condiviso l’importante esperienza amministrativa
nell’Istituto diocesano per il Sostentamento del Clero dell’Arcidiocesi di Capua, di cui il
compianto don Pasquale era Presidente del Consiglio di Amministrazione. Io, un giovane
universitario di 21 anni reclutato nelle file degli Scouts di Capua per volere dell’indimenticato
Monsignor Luigi Diligenza, Arcivescovo di Capua, e don Pasquale indiscusso riferimento
assoluto nell’ambito amministrativo, tecnico e giuridico della Curia Arcivescovile di Capua,
tanto da meritare dal citato Pastore, una procura generale in tutto ciò che ambiva il settore
economico, edilizio e finanziario della Chiesa di Capua. Non potevo permettere che un
uomo, un sacerdote che tante energie ha profuso, non solo per la Chiesa, ma anche per la
nostra Banca di San Vincenzo de’ Paoli, ed alla Città di Casagiove, non ricevesse un omaggio in memoria da consegnare alla storia. Così ho pensato, con il sostegno di tutti gli amministratori della Banca, in primis del Presidente Grant, e soprattutto con la tenacia dello storico
Presidente Carlo Santoro di dare alla luce l’opuscolo dedicato a Monsignor D’Anna. E’
proprio grazie a Carlo Santoro, che in pochi giorni è stato possibile raccogliere gli scritti,
approntare il progetto grafico senza troppe pretese, ma snello e da leggere tutto d’un fiato,
per rivivere momenti ed esperienze che accomunano tanti che lo hanno conosciuto nel suo
lungo e proficuo ministero sacerdotale. Ringrazio anche i tanti amici che hanno reso possibile la realizzazione di questo lavoro e che in pochissimo tempo, e con entusiasmo hanno
accolto il mio invito a rendere pubblico il personale ricordo del caro ed indimenticabile Don
Pasquale D’Anna.
Al Belvedere di San Leucio il Convegno/Seminario “Costruire sostenibile”.
Il ruolo delle BCC negli investimenti per interventi di efficienza energetica
Lo scorso settembre è stato sottoscritto “l’Accordo di cooperazione” sul tema del risparmio energetico tra la Banca di
Credito Cooperativo “San Vincenzo de’ Paoli” di Casagiove, l’Agenzia Casaclima di Bolzano e l’Associazione Casaclima Network Campania per promuovere e sostenere una politica di incentivazione al risparmio energetico negli edifici.
Ne abbiamo parlato con l’architetto Antonio Nuzzolo, consigliere della BCC di Casagiove.
Architetto, di cosa si tratta e quali sono le finalità di questo accordo? La cooperazione è volta ad affiancare gli
Ordini Professionali, i Tecnici, le Imprese al fine di incentivare la costruzione ed il risanamento di edifici energeticamente sostenibili attraverso la concessione ai cittadini e alla imprese del settore residenti nell’ambito di competenza
territoriale della Banca di finanziamenti a tasso agevolato e garantendo un adeguato supporto tecnico informativo. La
cooperazione, prevede, altresì, le attività di divulgazione del progetto CasaClima mediante incontri informativi e
formativi rivolti ai cittadini, tecnici, imprese ed altri attori dell’edilizia.
Cosa è Casaclima? L’Agenzia CasaClima di Bolzano è una struttura pubblica (srl unipersonale, a direzione e coordinamento della Provincia Autonoma di Bolzano) che si occupa della certificazione energetica degli edifici, ma non solo.
Una casaclima è un edificio con ottime prestazioni energetiche che permette di risparmiare sui costi di riscaldamento e raffrescamento. Inoltre tutela
il clima e l’ambiente. Una casaclima è caratterizzata da una buona coibentazione e tenuta all’aria dell’involucro e dall’assenza di ponti termici. Di
uguale importanza è il massimo sfruttamento possibile dell’energia rinnovabile. Infine, ma non meno importante, le Casaclima si contraddistinguono
per un’impiantistica innovativa. Tutte queste caratteristiche rendono la vita in una Casaclima particolarmente confortevole e piacevole. In base al grado
di efficienza energetica si distinguono tre classi di edifici: Casaclima Oro “casa da un litro” – Fabbisogno termico inferiore a 10 kWh/mq anno. Casaclima A “casa da tre litro” – Fabbisogno termico inferiore a 30 kWh/mq anno. Casaclima B “casa da cinque litro” – Fabbisogno termico inferiore a 50
kWh/mq anno. L’Agenzia Casaclima ha elaborato un nuovo protocollo Casaclima “R” che riguarda il recupero e la riqualificazione di edifici esistenti.
Risanare secondo lo standard Casaclima significa: ridurre sensibilmente la propria bolletta energetica; aumentare il benessere abitativo; incrementare
il valore dell’immobile; garantire una maggiore durata di vita dell’edificio; contribuire attivamente alla tutela del clima.
Quale è stato l’obiettivo del convegno al Belvedere? Sicuramente duplice: da un lato, la presentazione della convezione tra BCC, Agenzia per
l'Energia Alto Adige CasaClima ed il Network CasaClima Campania; dall'atro, il sostegno della BCC per le attività inerenti la sostenibilità energeticoambientale, oggi obbligatorie per legge per le nuove costruzioni e per la riqualificazione dell'esistente.
Ci saranno altre iniziative, architetto? Certo! Voglio sottolineare che considerata la sensibilità che la nostra banca manifesta per i temi legati alla
sostenibilità energetico-ambientale, a breve comunicheremo le date degli incontri informativi e formativi rivolti ai cittadini, tecnici, imprese ed altri attori
dell’edilizia che si terranno presso il Centro Servizi dei Soci “Peppino Castiello” di Casagiove.
MBC
Scenari futuri nel rapporto banca-cliente: innovazioni e strategie
Che la BCC “S.Vincenzo de’Paoli” di Casagiove , stia continuamente “sul
piede di guerra”alla ricerca di prodotti innovativi per meglio adeguarsi alle
esigenze del mercato, non è di difficile interpretazione.
Iniziative molteplici che trovano la loro ragion d’essere proprio dall’attuale
contesto socio-economico, che impone di ripensare l’abituale sistema di
offerta dei servizi e includervi i segmenti di mercato ad oggi considerati
marginali, ma che in futuro rivestiranno un ruolo sempre più importante,
contribuendo a migliorare e ad accrescere il livello di fidelizzazione della
clientela.
Uno dei punti più emergenti, al riguardo è, senza ombra di dubbio,
l’innovazione nell’utilizzo del canale informatico, specie nel settore dei
servizi rivolti al mercato retail.
Innovazione strategicamente basilare per il futuro della banca a fronte della
progressiva perdita di contatto tra l’istituto e la clientela, dettata , appunto,
dall’introduzione dell’ on-line nella quotidiana vita operativa.
Ecco, allora, che la spinta innovativa non è più soltanto un vezzo per nutrire
i mass-media, ma una necessità per non perdere il contatto con il mercato.
L’innovazione, dunque, è uno dei principali motori della crescita economica
ed è su di essa che la banca ha, da tempo, deciso di puntare per avere un
modello di business vincente, a latere dei valori sociali che sono da sempre
i basilari punti di riferimento dell’istituzione.
La BCC di Casagiove ha diligentemente capito una cosa: perché la banca
funzioni bene e i suoi clienti siano soddisfatti, non è sufficiente offrire
pacchetti e soluzioni “ad hoc”; come pure le filiali: perché funzionino in
modo veramente efficiente, bisogna considerare le esigenze del cliente e,
per soddisfarle bisogna, prima di tutto, fornire, a chi comunica con il cliente
gli strumenti più idonei ed efficaci poiché è da loro, chi si reca in banca, che
si aspetta una interazione semplice e lineare.
Da ciò si ottiene che anche il canale tradizionale per antonomasia – lo
sportello – deve adeguarsi a queste nuove necessità e innovarsi.
Lo sforzo, quindi, è quello di innovarsi, sì, ma con intelligenza e spirito
partecipativo, perché da un radicale cambiamento del processo di vendita,
il cliente si aspetta molto di più e, pertanto, tutto deve funzionare perfettamente affinchè la macchina innovativa non inceppi.
Ritornando sul tema introduttivo riguardante i nuovi canali di accesso ai
servizi bancari (internet- home banking- call center) la BCC di Casagiove
ha, intanto, osservato che tali forme di approccio virtuale, anche se caratterizzano l’ormai avanzato processo informatico in tutti i settori operativi e
non della vita quotidiana, stanno modificando, in un modo quasi silenzioso,
il tempo e lo spazio all’interno della banca e stanno liberando risorse da
attività semplici come bonifici e prelievi; mentre viene dedicato meno
tempo all’assistenza e alla consulenza.
Da un’analisi empirica, si è potuto così constatare che, fra i più assidui
frequentatori dello sportello, ci sono coloro che hanno un investimento o un
finanziamento in corso e che si recano in banca con una media di due o tre
volte al mese.
Su questo fronte, la banca sta reagendo in modo deciso e determinato:
incrementare ulteriormente il tempo dedicato a incontrare vis-a-vis i propri
clienti per offrire loro una consulenza e un’assistenza più specializzata e
personalizzata.
Allora, il management dovrà continuare a muoversi in tale direzione con la
convinzione che una banca in senso fisico, per essere “appetibile” per i
clienti deve, anzi è costretta a fornire soluzioni personalizzate. Ma non
solo: perché un cliente sia veramente soddisfatto, non è più sufficiente
fornirgli tutte le informazioni che cerca, ma è necessario che la modalità
con cui fornisce queste informazioni sia piacevole.
Il che, per un cliente significa, una volta superati la cortesia del personale
e l’ambiente accogliente- già di per sé elementi acquisiti dalla “S.Vincenzo
de’Paoli”- servizio veloce e nessuna perdita di tempo.
La nostra BCC, sotto questo aspetto qualitativo, non pecca certo di
esitazioni improduttive: effettuata un’approfondita e appropriata analisi del
mercato di riferimento, alla ricerca dei bisogni della clientela nella
individuazione di linee di sviluppo prodotti/servizi e dopo un’attenta attività
di marketing e comunicazione, sta ora puntando l’obiettivo su piani formativi ad hoc per il personale preposto alla vendita e non solo di questo. Tutte
le risorse umane della banca – e di questo ne sono certo come l’intera
compagine sociale- partecipano attivamente e con inusitato entusiasmo al
processo innovativo e relazionale che avvolge e coinvolge tutte le
professionalità presenti, perché sempre più convinte di essere, oggi più di
ieri, la leva principale e importante per un sereno futuro della nostra storica
istituzione.
Carlo Santoro
3<
RESTYLING BANCA CREDITO COOPERATIVO
SAN VINCENZO de’ PAOLI di CASAGIOVE
>4
La Campania è lo specchio del Mezzogiorno.
“L’impresa qui ha pagato come e più dei ceti sociali più deboli”
Incontro tra le Direzioni delle CNA Campane. Intervista al Coordinatore regionale Coscia
di Maria Beatrice Crisci
“L’esigenza di un profondo e generale cambiamento, questo il monito più
forte che ci arriva dalla crisi. Niente
è più come prima, e il nostro stesso
modo di essere organizzazione
d’imprenditori al servizio delle imprese necessita di un ripensamento e di
scelte innovative. Ciò è vero, soprattutto, in Campania dove, nonostante
gli sforzi prodotti, la CNA non riesce a
diventare saldo riferimento e partner
del sistema delle imprese artigiane
e delle PMI”. Così il Coordinatore Regionale della Cna, la Coonfederazione Nazionale
Artigiani Ciriaco Coscia che abbiamo ascoltato in
occasione dell’incontro tra le Direzioni delle CNA
campane.
La Confederazione sostiene che sia necessario
in questo momento andare avanti e farlo con
coraggio, in che senso? Il dibattito è aperto su
questo tema. E’ fondamentale comprendere come
a noi, al mondo delle imprese, alla sua rappresentanza, si propone la questione di essere parte
attiva, di un processo di cambiamento che, sin
dalle prime battute, Renzi propone alle istituzioni,
all’economia, alla società. S’impone un giudizio su
queste settimane, pur consapevoli che si tratta di
un giudizio approssimativo, rispetto a scelte e tendenze che non sono né nette, né univoche, ma che
rappresentano un alto tasso d’indeterminazione e
approssimazione.
I primi provvedimenti del governo siglano interessanti novità per la CNA? Certo! La prima e più
importante è quella di intervenire per ridurre il peso
del prelievo fiscale sui redditi bassi, spostando direttamente una massa monetaria sull’allargamento
dei consumi. Positivo appare anche il segnale di
spostare una parte del carico fiscale gravante sulle
imprese attraverso l’Irap sulle rendite finanziarie. Infatti c’è l’intento di sgravio del costo dell’energia, di
pagare i debiti della pubblica amministrazione verso
i fornitori, e la riattivazione degli investimenti sulla
manutenzione del patrimonio pubblico a partire
dall’edilizia scolastica.
Quale futuro attende allora le organizzazioni di
rappresentanza sociale? E in particolare la CNA?
Si tratta di fare discorsi espliciti e coraggiosi: in una
situazione che cambia, immaginare che le organizzazioni sociali restino immutate è il modo migliore
di farle travolgere. La difesa del ruolo
delle organizzazioni di rappresentanza è strettamente legata alla capacità
che essere dimostreranno di essere,
effettivamente,
rappresentative,
incidenti dentro una realtà modificata,
utili ai soggetti che rappresentano,
capaci di coniugare gli interessi che
difendono con quelli generali del
Paese.
Si apre una riflessione non semplice,
mi sembra di capire? Come cambiare
per restare necessarie al mondo
dell’impresa? Esattamente, e questo vale sia per
le strutture nazionali sia per quelle periferiche.
Tuttavia, laddove come, nel Mezzogiorno, il tessuto
dell’associazionismo è più debole, meno articolato
e meno incisivo, la situazione si presenta ulteriormente aggravata.
Un esempio è la riforma delle Province che propone
il ripensamento sulle Camere di Commercio?
Le proposte che le riguardano vanno dalla loro abolizione radicale a ipotesi di un loro ripensamento.
Le Camere sono il luogo dove l’associazionismo
imprenditoriale è stato chiamato a fornire prova di
gestione delle risorse per le imprese, risorse finanziarie comunque significative. E’ necessario avviare
una riflessione volta alla riforma e alle possibilità di
semplificazione dei meccanismi camerali, in modo
tale da vivere questo cambiamento non come atto
imposto da subire ma come scelta.
Siamo nel Mezzogiorno, quale è il ruolo che le
imprese devono avere per una ripartenza?
La Campania è lo specchio del Mezzogiorno.
Noi viviamo qui esaltata l’idea che il risanamento
finanziario sia la priorità e che i costi sociali che
questo comporta siano inevitabili. L’impresa qui ha
pagato come e più dei ceti sociali più deboli. E tra le
imprese hanno soprattutto pagato quelle più gracili.
L’artigianato è stato cancellato come questione
con una legislazione vecchia e inutile e svuotata di
ogni contenuto. Il convincimento che occorre superare, rapidamente, limiti e ritardi che sinora hanno
impedito il pieno successo della nostra esperienza
associativa, ci impegna a perseguire l’obiettivo di
un vero e proprio riposizionamento strategico della
CNA in Campania secondo il criterio Più rappresentanza Più servizi.
5<
LA VIGILANZA COOPERATIVA
Le Banche di Credito Cooperativo (BCC) sono sottoposte alla revisione cooperativa per
quanto riguarda i rapporti mutualistici ed il funzionamento degli organi sociali, nel rispetto
delle competenze della Banca d’Italia e delle altre autorità di vigilanza.
Il Decreto Lgs. n° 220 del 02/08/2002, che regola la materia, prevede che le BCC
vengano sottoposte ogni 2 anni ad una revisione per verificare il permanere delle loro
caratteristiche, in quanto, lo scopo mutualistico è l’elemento distintivo e caratterizzante
della cooperativa, la cui attività è finalizzata al soddisfacimento dei bisogni della persona,
ed in specie del Socio.
Grazie alla emanazione in data 20/11/2006 del Decreto del Ministero delle Attività
Produttive (oggi denominato Ministero dello Sviluppo Economico), FEDERCASSE è
stata riconosciuta come “Associazione Specializzata” nello svolgimento della revisione
cooperativa sulle BCC.
E’ un controllo che riguarda esclusivamente le BCC, a cui non soggiacciono le altre
banche e neppure le “banche popolari” che fanno comunque parte delle “banche
ANIEP. Di Gioia scrive ai vertici della BCC:
“Grazie per il sostegno costante e l’abnegazione”
Carissimi soci,
è con immensa gratitudine che mi rivolgo al presidente dottor Valentino Grant, al vicepresidente
dottor Roberto Ricciardi e al direttore generale dottor Antonio Francese, per il sostegno e
l’abnegazione profusi, durante questi due primi anni dell’associazione A.N.I.E.P., abbracciando
questo grande progetto di solidarietà che vede come sua protagonista la comunità casagiovese
ed è, al contempo, la sede di riferimento in tutta la Regione Campania.
Questo centro ha accolto e dato voce a chi vive nel disagio. Grazie alla disponibilità dei soci e
dei volontari, l’A.N.I.E.P. ha ospitato: giovani, anziani, disabili e normodotati, offrendo corsi di
taglio e cucito e informatica, consulenza legale o psicologica, e ha posto, sin dal principio, come
obiettivo primario il benessere delle persone e l’integrazione all’interno della comunità.
L’associazione è sita in Piazza degli Eroi presso il Centro Servizi “Peppino Castiello”, locale
messo gratuitamente a disposizione dalla BBC S.Vincenzo de Paoli di Casagiove, il martedì
pomeriggio dalle 16,30 alle 20,30 e il giovedì mattina dalle ore 10 alle 12,30, e al momento conta
più di novanta iscritti. In questi due anni sul territorio, sono stati raggiunti molti risultati. In primo
luogo, si è riscontrato un interesse nuovo nei confronti della disabilità; si inizia a parlarne come
di un fatto esistenze che riguarda la vita di tante persone e questo è un impulso importante per
abbattere la barriera più grande, quella dell’emarginazione.
In secondo luogo, nei locali della sede persone molto differenti tra loro per età e condizione
hanno l’opportunità di lavorare fianco a fianco e coltivare amicizie sincere, svolgendo molteplici
attività.
Nei locali della sede si svolgono le seguenti attività: corso di taglio, cucito, ricamo e maglieria e
corso di informatica base. Tramite la disponibilità di professionisti che hanno abbracciato la
nostra causa, in sede è possibile ricevere gratuitamente consulenze informative in ambito:
fiscale, legale e psicologico, mentre, presso centri convenzionati esterni, è possibile ricevere
anche visite mediche agevolate.
Ad ulteriore segno di solidarietà e attenzione verso l’integrazione degli invalidi, hanno collaborato con noi anche altre associazioni locali, come la compagnia teatrale “i nonostante”, i proventi
del cui spettacolo è stato devoluto in beneficenza all’A.N.I.E.P.
Sono state stipulate convenzioni con ditte e aziende abilitate all’istallazione di: ascensori,
montascale e modifiche ad autovetture per disabili.
Grandi frutti ha portato la collaborazione con i professionisti e i pazienti della S.I.P.I. – Società
Italiana di Psicologia Integrata – infatti, presso la nostra sede, questi hanno potuto seguire i
nostri corsi, vendere i loro prodotti e rinforzare le loro capacità relazionali e di auto sussistenza.
A partire da Casagiove, la presenza dell’A.N.I.E.P. si è diffusa anche nelle zone di Caiazzo,
Piedimonte e Caserta, tramite i referenti delegati Vincenzo Di Giacomo, Giovanni Lambiase e
Antonio Fiore, e, prossimamente, sarà disponibile anche a Napoli mediante la collaborazione di
Giancarlo Ranaldi.
Invito a collaborare tutti coloro che, leggendo quanto abbiamo fatto, si sentano di voler prendere
parte a questa realtà, contribuendo come possono. Un affettuoso saluto.
Adele di Gioia
Presidente Provinciale A.N.I.E.P.
>6
cooperative” come prevede l’art. 28 del
TUB. Mediante la verifica della gestione
amministrativa e contabile viene valutata la
natura mutualistica delle BCC, l’effettività
della base sociale, la partecipazione dei soci
alla vita sociale e allo scambio mutualistico
con le banche medesime, l’assenza di scopi
di lucro nei limiti della legislazione e la sussistenza dei presupposti per poter usufruire
del regime fiscale e previdenziale agevolato,
riservato al settore cooperativo.
Il Revisore Cooperativo non è solo un
controllore ma anche un consulente con
funzione “assistenziale” in quanto fornisce
alla Direzione ed alla Governance delle BCC
utili suggerimenti e consigli per migliorare la
gestione ed il livello di democrazia interna, per
promuovere una più incisiva partecipazione
dei soci alla vita sociale.
Qualora l’esito della vigilanza sia negativo, Federcasse propone la variazione
dell’iscrizione dalla Sez. della “mutualità
prevalente” dell’Albo delle Cooperative a
quella delle Cooperative a “mutualità non
prevalente”; a sua volta il Ministero, verificata la sussistenza dei presupposti del provvedimento sanzionatorio, dispone la variazione, sentita la Banca d’Italia. A differenza
delle altre società cooperative, il Ministero
non ha facoltà di adottare i provvedimenti
sanzionatori come la gestione commissariale, lo scioglimento, la sostituzione dei liquidatori, la liquidazione coatta amministrativa;
spetta alla Banca d’Italia la competenza a
valutare l’opportunità di proporre al Ministero
dell’Economia l’amministrazione straordinaria o la liquidazione coatta amministrativa.
Nella rispettiva sfera di competenza, Banca
d’Italia e Ministero dello Sviluppo Economico
esercitano una vigilanza concorrente, con
ambiti di sovrapposizione anche ampi.
La verifica tiene conto del rispetto di quanto
disposto sia dall’art. 35 del Testo Unico
Bancario - il quale prevede che le BCC “esercitano il credito prevalentemente a favore dei
soci”, - che dallo Statuto delle BCC il quale
nella maggior parte dei casi prevede che
tale principio sia rispettato laddove “più del
cinquanta per cento delle attività di rischio è
destinata a soci e/o ad attività prive di rischio”
ed inoltre che “una quota non superiore al
cinque per cento del totale delle attività di
rischio potrà essere assunta al di fuori della
zona di competenza territoriale”.
Dr. Pasquale D’Amato
Ufficio Pianificazione e Controllo BCC
Imprese: consolidare i passivi
In questi anni di profonda crisi economica tutte le
imprese, di qualsiasi settore economico, sono
state investite da fenomeni di calo di fatturato,
notevole allungamento dei tempi di riscossione
dei crediti verso la clientela, lento turnover del
magazzino/scorte. Molti imprenditori, soprattutto
piccoli e medi, hanno dovuto affrontare il problema dell’aumento delle esposizioni bancarie a
breve con conseguente aumento dei costi per
approvvigionamento di capitale bancario (oneri
finanziari). Nei casi più gravi le imprese si sono
trovate con esposizioni bancarie cosi dette “incagliate”, vale linee di credito immobilizzate, con
impossibilità di una loro sistemazione (rimborso)
nel breve termine, con le conseguenti segnalazioni in Centrale Rischi, spesso compromettenti per
l’ulteriore accesso al credito.
Le banche, soprattutto per quelle imprese operanti in settori economici con potenziali margini di
ripresa, hanno effettuate delle operazioni di finanziamento destinate a consolidare le esposizioni
bancarie a breve. Vale a dire, scoperti di conto,
credito auto liquidante (anticipo fatture) non rientrato, rate scadute e non pagate, sono state accorpate in unico importo e rinnovate con finanziamenti (di solito con garanzia ipotecaria) con
durata anche fino a venti anni. L’operazione comporta indubbi vantaggi per l’impresa: spalma in
tempi medio lungo il rimborso del debito, abbatte i
costi finanziari dell’esposizione bancaria, consente di rimettere nel ciclo finanziario quegli incassi
che erano invece destinati alle anticipazioni
concesse dalla banca. Anche la banca trae un
indubbio beneficio, in quanto risolve una posizio-
Ecco lo stand della BCC
«S. Vincenzo de’ Paoli»
alla Fiera Agricola di Pastorano (CE)
tenutasi il 24/25/26/27 Aprile 2014
ne “anomala”, acquisendo nel contempo maggiori
garanzie e mitigando il rischio di credito.
E’ importante sottolineare che i consolidamenti di
esposizioni passive sono da valutare con molta
cautela, in quanto, come su accennato, vanno
concesse solo laddove per l’impresa esistono
concrete possibilità di ripresa nel proprio settore di
appartenenza, accompagnate da politiche di
revisione dei costi o di vere e proprie ristrutturazioni aziendali. Sicuramente non vanno concesse ad
aziende che versano in situazioni di crisi conclamate e irreversibili, che non hanno possibilità
alcuna di ripresa. Anzi in questi casi la banca che
concede operazioni di consolidamento, potrebbe
essere citata giudizialmente per aver occultato o
procrastinato uno stato di crisi aziendale irrimediabile.
Le garanzie che le banche richiedano sono di
natura ipotecaria, quindi solo se l’impresa direttamente o i soci sono titolari di cespiti immobiliari si
può ipotizzare un mutuo per consolidamento. In
alternativa possono soccorrere all’impresa anche
i Confidi, oppure una richiesta di garanzia di stato
con il Medio Credito Centrale.
Le imprese che ricorrono a dette operazioni debbono rivedere completamente il proprio ciclo
finanziario a breve, dovendo (anche con minori
volumi d’affari), accorciare i tempi d’incasso dei
crediti v/clientela, allungare i pagamenti ai propri
fornitori, tenere bassi gli stock di magazzino.
Dott. Alfredo Ricciardi
Vice Direttore BCC
Glossario
Esposizione bancarie a breve:
linee di credito concesse dalle banche i cui
tempi di rimborso non superano i dodici
mesi;
Oneri finanziari a breve:
l’insieme dei costi (interessi, commissioni)
che l’impresa paga alle banche per approvvigionarsi di capitali;
Incaglio:
classificazione che una banca attribuisce
ad una linea di credito per la quale l’impresa
ha momentanee e reversibili difficoltà di
rimborso.
7<
Un sorriso
Premio di Poesia 2013
Un sorriso fa bene al cuore
e fa bene alla mente,
allenta tutte le tensioni.
Riceverlo da forti emozioni,
donarlo ci arricchisce l’animo
senza nulla toglierci.
Dà grande gioia ad entrambi,
sollevandone il morale
spesso frustrato dalla vita moderna.
Il sorriso più bello che ho ricevuto
nella mia vits trascorsa?
Quello del mio nipotino Alessandro!
Antonio Garlone
8<
La Redazione:
Beatrice Crisci
Valentino Grant
Roberto Ricciardi
Antonio Nuzzolo
Alessandro Della Valle
Ufficio Stampa
Presidente
Vice Presidente
Consigliere CDA
Consigliere CDA
Hanno collaborato:
Valentino Grant, Roberto Ricciardi, Maria Beatrice
Crisci, Carlo Santoro, Antonio Nuzzolo, Adele Di
Gioia, Pasquale D’Amato, Alfredo Ricciardi.
Per info e contatti:
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Maggio - BCC S. Vincenzo dè Paoli di Casagiove