Partono i Bastimenti
A cura di Francesco Nicotra
Palermo, Teatro Politeama_Sala Gialla
16 aprile/16 maggio 2015
Inaugurazione 15 aprile 2015 ore 18.00
Anteprima stampa 15 aprile 2015 ore 16.00
La mostra è dedicata alla emigrazione italiana nelle Americhe, quel “grande esodo” definito dagli
studiosi il più rilevante movimento migratorio della storia del mondo.
La rassegna, già allestita con successo a Napoli, a Cosenza, a Bari e, in edizione ridotta, presso il
Ministero degli Affari Esteri, è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo,
ospitata dalla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, organizzata da Civita Sicilia, e apre al
pubblico il 16 aprile 2015 a Palermo negli spazi espositivi della Sala Gialla del Teatro Politeama.
Curatore della rassegna è Francesco Nicotra, direttore dei Progetti Speciali NIAF (National Italian
American Foundation), ente che ha dato il suo patrocinio alla iniziativa.
Si tratta di un suggestivo racconto della storia dell’emigrazione nelle Americhe attraverso un
percorso di foto ed altre immagini che va dalle partenze di folle di disperati sulle “carrette del
mare” di fine ‘800, per arrivare ai successi raggiunti in tutti i campi, soprattutto negli Stati Uniti,
dai discendenti dei nostri emigrati. Una storia che si snoda in parte attraverso i periodi più difficili
del ‘900, come le due guerre mondiali, il fascismo e la grande crisi economica degli anni ’30, che
vide milioni di emigrati italiani in lotta a fianco degli altri lavoratori americani.
Correda il percorso espositivo una ricca raccolta di documenti e oggetti originali: modelli in scala di
navi storiche dell’emigrazione, passaporti di diverse epoche, biglietti e documenti di navigazione,
riproduzioni di puzzle di Ellis Island, opuscoli di norme per gli emigranti, libri, giornali ed oggetti
delle Little Italy, insegne ed etichette di prodotti italiani degli anni ‘20 (pasta e pomodori). E poi
lettere e foto rare, quadri ad acquarello e ad olio di famosi transatlantici, poster delle compagnie
di navigazione, orari di arrivi e partenze, valigie e bauli contenenti oggetti tipici degli emigranti, dai
corredi agli strumenti musicali, dai libretti da messa al quadro del santo protettore del paese di
origine. E inoltre viene presentata una ricca collezione di “copielle”, cioè piccoli spartiti originali di
canzoni, quasi tutte in dialetto napoletano e siciliano, in voga nella Little Italy dei primi decenni del
secolo scorso, cosi come diversi bellissimi spartiti originali di tango realizzati da autori italiani,
emigrati o discendenti di emigrati: nelle loro composizioni cantarono la vita di tutti i giorni nel
nuovo mondo, passioni, illusioni e delusioni, ma anche la nostalgia per la Patria perduta.
Per la prima volta in una rassegna del genere viene dedicato un focus a una categoria particolare
di “emigranti”: le migliaia di soldati dello sconfitto esercito borbonico che nel 1861, da Napoli,
furono imbarcati per New Orleans con la prospettiva di essere arruolati nell’esercito degli stati
secessionisti del Sud, nella guerra civile americana. Un pagina davvero poco conosciuta della storia
italiana. La ricordiamo perché è certo che diversi superstiti di quel conflitto immane scelsero di
restare in America e possono considerarsi tra i primi italo americani.
La loro partenza, non propriamente volontaria (l’alternativa poteva essere una lunga prigionia
nelle gelide fortezze alpine del Piemonte), è ricostruita con un po’ di fantasia in una vetrina che ha
il Vesuvio come sfondo e in primo piano, sul molo del porto di Napoli, i soldatini all’imbarco,
sorvegliati dalle truppe di Re Vittorio.
Un’altra vetrina rappresenta la ricostruzione dell’arrivo a New York, il 14 maggio 1848, della nave
“Carolina” proveniente da Palermo. All’entrata del porto il comandante Corrao, sostenitore
dell’Unità d’Italia, ordinò di inalberare sul pennone più alto, per la prima volta negli Sati Uniti, il
tricolore bianco, rosso e verde. Un gesto che fu accolto con grande entusiasmo dagli italiani di
New York che riservarono all’equipaggio grandi festeggiamenti.
Altre due vetrine sono dedicate alle guerre degli Stati Uniti combattute anche da emigrati italiani,
da quella per l’indipendenza dall’Inghilterra alla guerra civile, fino al secondo conflitto mondiale.
Ma il clou della mostra è rappresentato da una teca contenente il modello in scala (cm 220x50) e
lo spaccato del famoso transatlantico “Giulio Cesare”. E’ la nave che negli anni ’20 del secolo
scorso portò in Argentina, con altri emigranti, la famiglia del futuro Papa Francesco.
“La mostra, da me fortemente voluta e sostenuta fin dal suo esordio a Napoli più di due anni fa,
approda finalmente a Palermo, mia adorata città natale, che è stata sensibilmente interessata
dal fenomeno dell’emigrazione allora, così come oggi lo è da quello massiccio e spesso
drammatico dell’immigrazione. – sottolinea il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente
della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo – La Sicilia è stata l’ultima regione
italiana a partecipare al grande esodo migratorio di fine Ottocento, ma è attualmente la regione
che conta più emigrati all’estero. È un dato significativo che va non solo ricordato ma anche
valorizzato, in quanto ha costituito la premessa di una grande crescita culturale per le nostre
genti che oggi, a buon titolo, possono dire che l’Italia, anche per merito loro, è presente nel
Mondo”.
Scheda informativa
Titolo
Partono i Bastimenti
Palermo, Teatro Politeama_Sala Gialla, Via Emerico Amari
16 aprile/16 maggio 2015
Orari di apertura: martedì – domenica ore 9.30 – 13.30, 16.30-18.30.
Lunedì, 25 aprile e 1 maggio chiuso
Ingresso gratuito
Info: tel. 091 8887767
www.fondazioneterzopilastro.it; www.civita.it
Uffici stampa
Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo
Raffaella Salato
Tel. 06 97625591
[email protected]
Civita
Antonio Gerbino - Tel. 335 413512 – [email protected]
Barbara Izzo - Arianna Diana Tel. 06 692050220-258 – [email protected]
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Comunicato stampa - Fondazione terzo pilastro