Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale
Mobilità e stili di vita.
Ruolo dei medici di medicina generale
Arezzo, Sala dei Grandi, Provincia di Arezzo, Piazza della Libertà
21 aprile 2007
Promosso da Asl 8, FIMMG, SIMG
In collaborazione con il Centro “Francesco Redi”e la Provincia di Arezzo
Mobilità motorizzata ed effetti su
ambiente, salute e società.
Il ruolo dell’attività fisica.
Roberto Romizi
1
Mobilità motorizzata ed effetti su
ambiente, salute e società
ambiente
salute
società
•Inquinamento
dell’aria
•Incidenti
•Qualità della vita
•Problemi psicofisici( dipendenza
dall’auto e dagli
altri)
•Riduzione
dell’attività fisica
•Obesità e
sovrappeso
•Alti costi per la
collettività legati
alle conseguenze
degli incidenti
stradali
•Cambiamenti
climatici
2
Trasporti
Il parco autovetture continua a crescere.
Il numero di autovetture pro-capite rimane
tra i più alti d'Europa.
•
Quasi tutte le città superano la quota di
500 autovetture ogni 1000 abitanti.
•
La bici potrebbe vantaggiosamente sostituire
l’autovettura per una parte importante della
domanda e contribuire quindi a diminuire la
congestione. Per quanto riguarda la ciclabilità
urbana in Italia emerge comunque una
dotazione infrastrutturale largamente
insufficiente.
3
L’automobile è la modalità di trasporto
sempre più adottata
- un’analisi della mobilità urbana in Francia Indagine
governativa
auto
a piedi
Trasporto
collettivo
bicicletta
1981 - 82
15,3%
52,1%
18,7%
7,5%
1993 - 94
differenza
32,5%
+112%
37,4%
-28%
25,5%
+36%
2,8%
-63%
J. Mennessier – presentazione Schoolway.net, Roma 15.05.2003
4
Trend motorizzazione privata dal 1970 al 2000
(numero di automobili per 1000 persone)
Source: Energy and Transport in Figures, 2002 (European Commission, DG TREN)
5
Qualità dell’aria e delle emissioni
Le concentrazioni di PM10, ozono e biossido
di azoto nel periodo 1993-2005 non mostrano
nessuna tendenza alla diminuzione.
•
Già a fine giugno 2006 nel 77% dei punti di
osservazione è stato superato il valore limite
giornaliero della concentrazione di PM10.
•
Il trasporto su strada costituisce la principale
sorgente emissiva di PM10 per più della metà
delle città considerate.
•
Il contributo del settore industriale è
consistente in particolar modo per i comuni in cui
sono localizzati grandi poli industriali.
6
•
Inquinamento atmosferico
Effetti ambientali
- Degrado dei monumenti
- Cambiamenti climatici
- Effetti su piante ed animali
Effetti sanitari
Effetti diretti
- Apparato respiratorio
Effetti indiretti
- Disagio termico
- Diffusione di malattie infettive da vettori
- Aumento allergie da pollini aerodispersi
7
Inquinamento acustico e vibrazioni
Effetti ambientali
•Danni strutturali ad edifici ed opere d’arte
•Possibili effetti su animali nell’ambiente urbano
Effetti sanitari
•Effetti sulla comunicazione e sul sonno
•Effetti a carico dell’apparato cardiovascolare
•Alterazioni delle funzioni psichiche
8
Il rumore interferisce con la capacità
di apprendimento
• Rumori che superino i 55 d(B)A
Leq sono correlati a disturbi del
sonno e della comunicazione e
possono interferire con la capacità
di concentrazione.
• I bambini esposti cronicamente a
forti rumori (es: aeroporti) possono
avere difficoltà nell’imparare a
leggere
• Le Linee Guida OMS
raccomandano che:
– Scuole e asili siano collocati
lontani da aeroporti,
autostrade e siti industriali
– Il rumore di fondo durante le
lezioni non dovrebbe essere
superiore a 35 d(B)A Leq
9
Cambiamenti psico-sociali
•Effetti sanitari legati alla ridotta attività
fisica
•Difficoltà di socializzazione nei bambini
•Disagio psicologico
10
L’attività fisica sta diminuendo
• Metà della
popolazione adulta
è fisicamente
inattiva
• 30-65 % dei viaggi
inferiori a 5 km
sono effettuati in
automobile: la
bicicletta (o I
piedi!) potrebbe
sostituirne molti
11
L’obesità e il sovrappeso sono
in aumento
18
16
14
1974
1984
1994
12
Sovrappeso:
10
8
BMI >25; <
30
6
4
2
0
English Boys
English Girls
Scottish Boys
Scottish Girls
Fonte: BMJ, 2001; 322:24-6
12
Gli incidenti stradali in Europa
(dati OMS e UNECE)
• Causano circa 120,000 morti all’anno (ca.
41,000 nella EU)
• Per la maggior parte (65 %) avvengono in
aree urbane
• 1/3 delle vittime ha meno di 25 anni
• I ragazzi di età inferiore a 18 anni
rappresentano il 10 % dei morti e il 15 % dei
feriti
• Principale causa di morte per le persone < 40
anni
13
Pedoni e ciclisti sono vittime di incidenti
stradali e contribuiscono per il 40 % al
bilancio annuale della mortalità stradale
Pedestrians
33%
Car passengers
49%
Cycles
6%
Motor cycles Mopeds
3%
9%
14
La velocità al momento della collisione
rappresenta il maggiore fattore di rischio ai
fini della gravità dell’incidente
100
P(fatality)
80
60
40
20
0
0
20
40
60
80
Impact speed (km/h)
15
Salute, ambiente e bambini
Il rumore interferisce con la capacità di apprendimento.
I bambini esposti a forti rumori ( vicinanza ad aeroporti e
autostrade) apprendono con maggiore difficoltà.
Il 28% di tutte le bronchiti acute nei bambini <15 anni
sono da attribuire a inquinamento da polveri fini.
Una limitata mobilità provoca obesità e soprappeso.
Uno studio promosso in Toscana dal Centro
Ricerche Promozione Salute Siena su un
campione di bambini di 8 anni:
33% sono in soprappeso
10% sono obesi
16
L‘Ecosistema
urbano di
Legambiente,
dell'istituto di
ricerche
Ambiente Italia
e del Sole 24
ore.
Esperienza
consolidata - da
oltre 15 anni
17
Alcune criticità riscontrate anche nel
profilo di salute di Arezzo - anno
2004
Traffico con ricaduta sull’inquinamento
atmosferico e acustico, patologie
derivanti e scarsa attività fisica
18
Trasporto pubblico
Indicatore: uso del mezzo pubblico (Viaggi/ab/anno)
Arezzo al 29°posto con punti = 53
(max-Parma, punti 201 e min-Latina, punti 8)
Indicatore: offerta (km/vettura/ab/anno)
Arezzo al 31°posto con punti = 23
(max-Trento, punti 49 e min-Latina,9)
Indicatore: qualità ambientale del trasporto
pubblico (mezzi a minor impatto ambientale carburante utilizzato)
Arezzo al 69°posto con 6 punti
(max- Cosenza, punti 82, min-18 città, punti 0)
19
Tasso di motorizzazione
Indicatore: auto private circolanti/100 ab
Arezzo al 85°posto con 66 auto
(max-Venezia con 43, Genova con 46 –
min-Aosta con 101)
20
Isole pedonali
Indicatore: superficie stradale
pedonalizzata/popolazione residente
(mq/ab)
Arezzo al 57°posto con 0,12
(max-Venezia con 4,66,
Verbania con 2,08 – min-10 città con 0)
21
Zone a Traffico Limitato
Indicatore: (mq/ab)
Arezzo al 13°posto con 7,93
(max-Bergamo con 45,61- min- 6 città con 0)
22
Piste ciclabili
Indicatore: (metri equivalenti/100 ab)
Arezzo al 59°posto con 2,55
(max-Ravenna con 32,01 – min-18 città con 0)
23
La maggior parte degli effetti da
traffico avviene in ambito urbano
• 65 % degli incidenti
avviene in aree urbane
(solo il 5 % in autostrada)
• L’inquinamento
atmosferico è più alto in
città, dove maggiore è
l’esposizione di gruppi
vulnerabili
• Il fastidio del rumore
provocato da traffico
stradale, aereo e
ferroviario è riportato
soprattutto da abitanti di
aree urbane
24
La mobilità sostenibile nelle aree urbane
è una delle priorità nel governo delle città
Mobilità sostenibile: no alla motorizzazione privata
come modello fondante degli spostamenti in città
ma
una mobilità che tenga conto:
della salute del cittadino
della sicurezza di tutti
della salute dell’ambiente
del risparmio energetico
25
Mobilità sostenibile perché ?
La mobilità affidata prevalentemente alla
motorizzazione privata è in crisi profonda
perché
l’auto da elemento di libertà individuale si è
trasformata
in un vincolo limitante per la libertà di spostamento:
provvedimenti limitativi al traffico
insostenibile occupazione di spazi urbani
effetti sulla salute del cittadino
26
Le politiche del trasporto hanno molteplici effetti che
non dovrebbero essere affrontati separatamente
RUMORE
INCIDENTI
INQUINAMENTO
DEL SUOLO /
ALIMENTARE
EFFETTI
PSICO-SOCIALI
ATTIVITA’
FISICA
INQUINAMENTO
ATMOSFERICO
MODIFICATO - OMS Centro Europeo per l’Ambiente e la Salute, Divisione di Roma
27
Se i problemi sono complessi la loro
soluzione non può essere settoriale
C’è la necessità di mettere insieme
competenze diverse, di confrontarsi,
di progettare unitariamente
28
Quali sfide per una mobilità sicura e salutare?
-
C’è bisogno di un maggior coordinamento ed integrazione fra
esperti della mobilità, operatori sanitari, tecnici ambientali.
-
C’è bisogno di una nuova filosofia delle amministrazioni che
privilegi strategie della mobilità in grado di apportare
vantaggi per la salute del cittadino
cioè:
creazione di reti di piste ciclabili
una politica di moderazione del traffico
maggiore efficienza del trasporto pubblico
promozione dell’intermodalità ( bici+treno bici+bus)
29
LIVELLI DI INTERVENTO
DEL MEDICO DI FAMIGLIA
- il medico come informatore/educatore
- il medico come esempio di comportamento
- il medico come clinico e ricercatore
- il medico come partecipante e/o promotore di
interventi scientifici o culturali
- il medico come promotore di iniziative volte a
stimolare i politici e le istituzioni
30
Responsabilità sulla salute della comunità
Il MMG si occupa di tutti i problemi di salute non
solo malattie, ma anche di: prevenzione e
promozione della salute, informazione, educazione,
difesa del paziente.
Il MMG si occupa dello stato di salute di ciascuna
persona (specifico mandato istituzionale della MG);
dello stato di salute della popolazione nel suo
complesso; dell’utilizzo delle risorse umane,
economiche e dei servizi.
Il MMG può avere un ruolo di coordinamento
31
QUESTIONARIO ANONIMO SUL COMPORTAMENTO DEI
MEDICI DI MEDICINA GENERALE
NEI CONFRONTI DEI MEZZI DI TRASPORTO
Sezione I - Proprietà dei diversi mezzi
Sezione II - Uso dei diversi mezzi: bicicletta, moto, auto, treno
Sezione III - Uso extra-professionale della bicicletta
Sezione IV - Uso delle cinture di sicurezza
Sezione V - Informazioni ai pazienti
Sezione VI - Conoscenza e valutazione dei rischi da traffico
32
Le conoscenze storiche
“.. Non si può mantenersi in salute
basandosi soltanto sul tipo di
alimentazione, ma a questa bisogna
affiancare anche degli esercizi fisici”
Ippocrate: “il regime” (metà del IV°sec.
A.C.)
33
L’inattività fisica è una minaccia
per la sanità pubblica
Su scala globale, si stima che l’inattività fisica causi:
– 1.9 milioni di morti per anno (lo stesso ordine di grandezza
degli incidenti stradali)
– 19 milioni di “Disability Adjusted Life Years” (DALYs)
• DALYs è un indicatore che tiene in conto gli anni di
vita perduti per una morte prematura e gli anni vissuti
con disabilità
– 10-16% dei casi di tumore del seno, del colon retto e di
diabete mellito
– 22% dei casi di malattie ischemiche e cuore correlate
Source:
Source:WHO,
WHO, World
WorldHealth
HealthReport
Report2002:
2002:Reducing
Reducingrisks,
risks,promoting
promotinghealthy
healthylife
life
34
In Europa la mortalità attribuibile alla
inattività fisica è del 5-10 %
(ca. 600,000 morti per anno)
Source: World Health Report 2002
35
L’inattività fisica è (con la dieta) la causa della epidemia di
obesità e sovrappeso osservata tra i bambini europei
Source: International Obesity Task Force, 2002
36
Il trend crescente del sovrappeso tra i bambini è in
relazione alla diminuzione dei livelli di mobilità e alla dieta
Source: International Obesity Task Force,
2002
37
L’attività fisica in Italia
L’attività fisica svolge un ruolo di primaria importanza nella
prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione ed
obesità. In particolare si stima che per le cardiopatie ischemiche
l’eccesso di rischio attribuibile allo stile di vita sedentario ed i suoi
costi sociali siano maggiori di quelli singolarmente attribuibili
all’obesità, ipertensione e fumo.
Fonte: Programma Nazionale Linee Guida
Nel Piano Sanitario 2002-2004 la
promozione dell’attività fisica compare tra
gli obiettivi strategici della prevenzione e
della comunicazione pubblica sulla salute.
38
Anno 2000: Popolazione italiana e
attività fisica
• 30% (3 anni in su): pratica nel tempo libero uno o più sport
(20% con continuità, 10% saltuariamente)
• 32%: non pratica sport, ma svolge attività fisica leggera
• 38%: popolazione sedentaria (43% donne, 33% uomini).
L’inattività fisica aumenta con l’età coinvolgendo il 52% della
popolazione di 65-74 anni e il 73% over 75.
I sedentari prevalgono al Mezzogiorno (oltre 50%), seguiti
dal Centro (37%) e dal Nord-Est (25%).
Dal 1995 al 2000 la quota di persone inattive è aumentata
tra gli uomini (+2%) ed è leggermente diminuita tra le donne
(-1%).
La sedentarietà è aumentata nella fascia 18-54 anni ed è
diminuita tra bambini e ragazzi e tra le persone over 54.
39
Come l’attività fisica protegge
Apparato cardiovascolare
• Migliora il lavoro del cuore e le sue
prestazioni contro gli effetti
dell’invecchiamento e delle malattie
• Riduce la pressione del sangue nelle
persone affette da ipertensione
moderata
40
Come l’attività fisica protegge
Apparato respiratorio
• Aumenta la capacità respiratoria
• Aumenta la capacità di utilizzare
l’ossigeno da parte dell’organismo
41
Come l’attività fisica protegge
•
•
•
•
Sistema muscolo-scheletrico
Migliora la capacità di lavoro muscolare
contro gli effetti dell’invecchiamento e
delle malattie croniche, aumentando la
resistenza e riducendo l’affaticamento
Contribuisce a mantenere
l’autosufficienza nella vita quotidiana
Riduce il rischio di fratture
Riduce le limitazioni dei movimenti
42
Come l’attività fisica protegge
•
•
•
•
Psiche
Riduce l’ansia e la depressione nelle
forme moderate
Influenza favorevolmente l’umore
Può migliorare la memoria
Può migliorare le condizioni collegate
allo stress
43
Livelli di evidenza della correlazione fra attività fisica e patologie croniche
Patologie
Livello di
evidenza
Coronopatie
Ictus occlusivo
Ictus emorragico
Vasculopatie periferiche
Alto
Alto
Medio
Nessun
dato/dati
insufficienti
Medio
Alto
Alto
Nessun
dato/dati
insufficienti
Medio
Obesità e sovrappeso
Diabete tipo 2
Osteoporosi
Osteoartite
Mal di schiena
Benessere psicologico e disturbi mentali
Depressione
Altri disturbi mentali
Benessere mentale
Funzioni mentali
Benessere sociale
Neoplasie
Complessivamente
Colon
Retto
Mammella
Polmoni
Prostata
Endometrio
Altri
Basso
Nessun
dato/dati
insufficienti
Basso
Nessun
dato/dati
insufficienti
Medio
Alto
Medio
Alto
Basso
Medio
Basso
Basso
EFFETTI
PREVENTIVI
Forza dell’effetto
Forte
Moderato
Debole
-
Evidenza di
un rapporto
dose/risposta
Si
-
Moderato
Forte
Forte
-
Si
-
Debole
-
Debole
-
-
Moderato
-
-
Moderato
Forte
Nessun effetto
Moderato
Moderato
Dubbio
Debole
Dubbio
Si
Si
Si
Si
-
44
Livelli, tipi e benefici dell’attività fisica
Livelli
Tipo di attività
Benefici sulla salute
Inattivo
Usare mezzi pubblici o auto per gli spostamenti
Lavoro prevalentemente sedentario
Minime attività domestiche o di giardinaggio
Nessuno
Leggermente attivo
Andare spesso al lavoro a piedi o in bicicletta
Qualche protezione contro
malattie croniche
Camminare, sollevare o trasportare oggetti come parte di
un lavoro
Fare un po’ di attività domestiche o di giardinaggio
Praticare alcuni hobby attivi a intensità leggera
Moderatamente
attivo
Andare al lavoro a piedi o in bicicletta regolarmente
Fare regolarmente attività fisica lavorativa
Fare regolari attività domestiche e di giardinaggio
Praticare regolari hobby o sport a intensità moderata
Molto attivo
Andare al lavoro a piedi con passo spedito o in bicicletta
a velocità sostenuta
Fare intense attività domestiche e giardinaggio
Elevata protezione contro
malattie croniche
Minore rischio di lesioni o
altri effetti avversi sulla
salute
Massima protezione contro
malattie croniche
Leggero aumento del rischio
di lesioni o altri effetti avversi
alla salute
Fare regolari hobby o sport a intensità sostenuta
Estremamente attivo
Svolgere elevati volumi di attività vigorose
Massima protezione verso i
rischi di malattie croniche
45
CONTROINDICAZIONI ALL’ESERCIZIO FISICO
ASSOLUTE
-
Coronapatia grave
Cardiopatia scompensata
Aritmie ventricolari
Aritmie atriali
Vizi valvolari gravi
Ipertensione >200/105
Ipertensione polmonare
Miocardite acuta
Recente embolia polmonare
Recente trombosi venosa profonda
RELATIVE
-
Coronaropatia
Scompenso cardiaco
Ipertensione
Pacemaker permanente
Cardiomiopatia
Sindrome di Marfan
Vasculopatie periferiche
Gravi patologie ostruttive restrittive polmonari
Diselettrolitemie
Malattie metaboliche non controllate
Gravi patologie sistemiche
Patologie neuromuscolari
Obesità grave
Anemia
46
La prevenzione delle coronaropatie
La pratica di attività fisica riduce il rischio
di incidenti cardiaci mortali e non. Nella
popolazione fiscamente attiva –che pratica
attività fisica moderata tutti i giorni o quasisi evidenzia una riduzione del 30- 50% del
rischio relativo di malattie coronariche
rispetto alla popolazione sedentaria, a
parità di altri fattori di rischio.
(Clinical evidence Vol. 4°pag. 54)
47
Third report of the national Cholesterol
education program
JAMA, vol. 285, n. 19, May 16, 2001
•
Stategia preventiva nei confronti di soggetti con livelli
elevati di LDL (low density lipopretein >160 mg/dl) del
colesterolo, causa maggiore riconosciuta di patologia
coronarica.
•
Ogni soggetto con livelli elevati di LDL deve essere
trattato con una modifica del suo stile di vita (modifiche
dell’apporto alimentare, perdita di peso, incremento
dell’attività fisica) dato che questi interventi si sono
dimostrati efficaci.
•
L’attività fisica regolare riduce le VLDL (very lowdensity lipoprotein) aumenta le HDL e, in alcune persone
riduce le LDL.
•
L’intervento farmacologico è indicati solo se la
modifica dello stile di vita, dopo sei settimane, risulta
inefficace.
48
Physical activity and risk for cardiovascular
events in diabetic woman
Frank, B. Hu, et alii, Annals of Internal Medicine, 16.01.2001
•
•
•
•
•
Studio prospettico condotto dal 1980 al 1994 su
5.125 donne affette da diabete di tipo 2.
I rischi relativi per eventi cardiovascolari
risultano associati alle ore settimanali di attività
fisica:
1.0 per meno di un’ora
0.93 fra 1 e 1.9 ore
0.82 fra 2 e 3.9 ore
0.54 fra 4 e 6.9 ore
0.52 oltre 7 ore
49
Physical activity and risk for
cardiovascular events in diabetic woman
Frank, B. Hu, et alii, Annals of Internal Medicine, 16.01.2001
• Le donne diabetiche che dedicano almeno
4 ore settimanali all’attività fisica
moderata o vigorosa hanno dimostrato di
avere una riduzione di patologia
cardiovascolare totale del 40% circa.
• Stessa riduzione è osservabile per le
coronaropatie e gli ictus cerebrali.
50
“A prospective study of physical activity and
cognitive decline in elderly women”
Archives of internal medicine, vol. 161, n. 14, Juli 23, 2001
Kristine Yaffe et alii
• Sono state seguite e misurate le performances mentali di
5.925 donne di età superiore ai 65 anni un mini-mental test
modificato..
• Le donne sono state intervistate e classificate in base alle
loro risposte in quattro classi di attività fisica in relazione
all’entità dell’attività settimanale svolta.
• La rivalutazione dello stato mentale è stata ripetutta a
distanza di 6 ed 8 anni.
• Risultati: le donne che praticavano un livello più elevato di
attività fisica avevano subito un minor declino delle loro
capacità cognitive.
• La percentuale di declino delle capacità cognitive era
distribuita in modo inversamente proporzionale all’entità
dell’attività svolta: 17%, 18%, 22% e 24%.
51
Obesity
S.Z. Yanovzsky and Jack A. Yanovzsky
The New England Journal of medicine, February 21, 2002
• Adulti obesi possono perdere 0.5 chili per
settimana riducendo l’apporto calorico
giornaliero di 500/1000 calorie al di sotto di
quello che li mantiene nel loro peso abituale.
• Aggiungendo alla dieta l’attività motoria il
vantaggio è minimo per la perdita di peso ma
importante per il mantenimento nel tempo della
perdita di peso acquisita con la dieta.
• Soggetti che combinano la dieta, con l’esercizio
fisico e con trattamento comportamentale
possono perdere dal 5 al 10% del loro peso
entro un intervallo di tempo che varia dai 4 ai 6
mesi.
52
“Superior Physicians and the Treatement
of Hypertension
Arch Intern Med, 25.02.2002, editoriale
“ Il trattamento dell’ipertensione non è
sinonimo di terapia farmacologica.
Approcci non farmacologici quali la dieta e
un modesto esercizio fisico possono
essere molto efficaci nel ridurre la
pressione in pazienti che collaborino e
presentano rischi ridotti o nessun rischio e
costi irrisori.”
53
Andare a piedi o in bicicletta
può dimezzare il rischio di malattie
cardiovascolari, come smettere di fumare
• Altri benefici:
– 50 % riduzione del rischio
di diabete negli adulti e di
obesità
– 30 % riduzione del rischio
di sviluppare ipertensione
– Riduzione della pressione
sanguigna simile a
trattamenti farmacologici
– Andare al lavoro in
bicicletta riduce il rischio
di mortalità di circa il 40 %
(Arch Intern Med, 2000
160:1621-1628)
54
La ricetta della salute
30 minuti al giorno
di attività fisica moderata
(150 kcal bruciate),
integrati nella routine
quotidiana
anche in 2 riprese
55
Un totale di 30’ al giorno (anche
in 2 tempi) è sufficiente
• Questo può essere ottenuto
facilmente con due viaggi al giorno
effettuati a piedi o in bici :
– Un viaggio medio a piedi è di 1.5 -2.8 km e
richiede 15’-30’
– Un viaggio medio in bici è di 3.5 -4.8 km e
richiede 10’-15’
• La maggior parte dei benefici è per
chi è completamente inattivo
56
Le “barriere” all’attività fisica
paura di incidenti stradali;
inquinamento atmosferico e
acustico;
mancanza di infrastrutture;
percezione che andare a
piedi ed in bicicletta siano
attività del tempo libero
piuttosto che della vita
quotidiana;
ignoranza delle
conseguenze della vita
sedentaria e del
movimento.
“E’ necessaria una maggiore
consapevolezza da parte dei
cittadini dei benefici derivanti
dall’attività fisica e dunque
dell’importanza di “muoversi
per la salute”. D’altro lato, le
autorità dovrebbero agevolare il
cambiamento comportamentale
attraverso opportuni
provvedimenti che favoriscano
la pratica di camminare ed
andare in bicicletta”.
57
“ The importance of the social environment for
physically active lifestyle”
T. Stahl et alii, Social Science and medicine 52 (2001) 1-10
• Il singolo elemento predittivo più importante per
uno stile di vita attivo è l’ambiente sociale.
• I soggetti che avvertono un basso supporto
sociale da parte del loro ambiente (famiglia,
amici, scuola e posto di lavoro) si sono
dimostrati sedentari in misura paria più del
doppio rispetto ai soggetti inseriti in un ambiente
ad alto supporto sociale.
58
Interventi raccomandati
• Campagna di informazione
per la comunità
• Invito, collocato in punti
strategici, all’utilizzo
delle scale
• Educazione all’attività
fisica nelle scuole
• Intervento di supporto
sociale nella comunità
• Cambiamento dello stile di
vita del singolo individuo
• Intervento di carattere
politico ed ambientale
Interventi informativi
Interventi
comportamentali e
sociali
59
Stare in movimento
Attività fisica quotidiana - Un programma per Medici di Famiglia che
seguono le attività fisiche dei pazienti
Condizioni necessarie per sviluppare questo tipo di counselling:
- Informazioni puntuali
- Minimi costi per il Medico (tempo, spazio, risorse economiche)
- Rregistrare i risultati
Metodo:
- Counselling periodico di 5 o 10 minuti in occasione delle visite
- I pazienti programmano la loro attività fisica quotidiana con un
diario settimanale
- I pazienti devono essere informati sulle possibilità locali per fare
attività fisica
Gli strumenti del Progetto “Stare in movimento”
L’opuscolo per i pazienti comprensivo di diario settimanale
60
61
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