Raffineria di Livorno
Dichiarazione Ambientale 2007
Regolamento CE 761/2001 EMAS
I-000241
INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO
Per informazioni contattare:
Direttore di Raffineria Ð Responsabile SGA
Nome: Ing. Battista Grosso
Tel. 0586-948300
Fax: 0586-948539
e-mail: [email protected]
Rappresentante della Direzione Ð R-SGA
Nome: Ing. Massimiliano DellÕAgnello
Tel: 0586-948385
Fax: 0586-948539
e-mail: [email protected]
INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO
PRESENTAZIONE
3
NOTA METODOLOGICA
4
CERTIFICATO DI REGISTRAZIONE EMAS N¡ I-00241
DEL 5 NOVEMBRE 2007
5
CONVALIDA DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE
DNV DEL 3 OTTOBRE 2007
6
SEZIONE 1 - INTRODUZIONE
7 1.1 - L'impegno ambientale Eni S.p.A. Divisione
Refining & Marketing
9 1.2 - La Politica Ambientale della Raffineria di Livorno
SEZIONE 2 - DESCRIZIONE DELL'ORGANIZZAZIONE
E DELLE SUE ATTIVITË
11 2.1 - Presentazione dell'organizzazione
13 2.2 - Storia del sito
13 2.3 - Caratteristiche territoriali ed ambientali
16 2.4 - LÕorganizzazione della raffineria
22 2.5 - Struttura del sito e caratteristiche del processo produttivo
34 2.6 - Status autorizzativo, prescrizioni e procedimenti aperti
SEZIONE 3 - ASPETTI AMBIENTALI
47 3.1 - Attivitˆ della Raffineria di interesse ambientale
ed Aspetti ambientali
48 3.2 - Gestione materie prime e prodotti finiti
55 3.3 - Consumi idrici
57 3.4 - Scarichi idrici
60 3.5 - Emissioni atmosferiche
68 3.6 - Emissioni di gas ad effetto serra: Protocollo di Kyoto
69 3.7 - Gestione rifiuti
72 3.8 - Protezione del suolo/sottosuolo e della falda
80 3.9 - Emissioni acustiche
82 3.10 - Elettromagnetismo e radiazioni ionizzanti
82 3.11 - Sostanze particolari (Amianto, PCB, CFC, Halon, HCFC)
SEZIONE 4 - PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE
83 4.1 - Spese ambientali
85 4.2 - Risultati raggiunti
91 4.2 - Obiettivi per il futuro
SEZIONE 5 - GLOSSARIO 100
ALLEGATI 104
ADDENDUM ALLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE 117
DELLA RAFFINERIA DI LIVORNO
INFORMAZIONI RELATIVE AL VERIFICATORE 152
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Presentazione
Nello scenario europeo solo 15 Raffinerie sono riuscite
ad ottenere la registrazione Emas: la Raffineria di
Livorno fa parte di questa ristretta ÒeliteÓ ed ha raggiunto
l'importante traguardo del primo rinnovo della Dichiarazione Ambientale che ai sensi del Regolamento
Comunitario CE 761/01 deve avvenire ogni tre anni.
Un percorso all'insegna della collaborazione con tutti
gli operatori della Raffineria e volto a ricercare una
continua partecipazione con la realtˆ locale, le Pubbliche
Amministrazioni e le associazioni ambientaliste presenti
sul territorio. Per questo la parola chiave di tutti i
progetti e delle iniziative degli ultimi anni  stata
ÒtrasparenzaÓ verso tutte le parti interessate.
L' impegno della Raffineria per la tutela dell' ambiente
risale agli anni 70'; da allora  costantemente cresciuto.
Certificarsi ha quindi significato raggiungere un requisito
di eccellenza in grado di testimoniarne la concretezza
e la coerenza della strategia aziendale verso un modello
di sviluppo sostenibile.
Miglioramento continuo ha significato nuovi obiettivi
ed un costante confronto delle proprie prestazioni
ambientali con le altre grandi aziende italiane ed
internazionali.
Dopo aver conseguito la certificazione EMAS la Raffineria
ha assunto il compito di assicurare uno sviluppo tecnologico in grado di minimizzarne l' impatto ambientale
delle proprie attivitˆ produttive.
L'elemento di novitˆ presentato nella Dichiarazione 
la crescita del legame con il territorio circostante verso
il quale sono state organizzate iniziative sociali e culturali
che hanno riscontrato un' ampia partecipazione.
Le collaborazioni con gli istituti scolastici, l'Universitˆ
e le Associazioni locali hanno avuto come unico obiettivo
lo sviluppo delle attivitˆ di Raffineria compatibile con
l'ambiente circostante nel rispetto ed in collaborazione
con la comunitˆ locale.
Gli indicatori scelti e descritti nella Dichiarazione
Ambientale vogliono dare a tutti coloro che ruotano
intorno alla Raffineria e non solo, un quadro completo
delle sue attivitˆ e dei risultati ottenuti nel tempo per
la tutela dell'ambiente.
Il direttore
Ing. Battista Grosso
3
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Nota metodologica
Il presente documento rappresenta la seconda edizione
della Dichiarazione Ambientale della Raffineria di Livorno.
Sulla base dell'esperienza maturata dalla redazione
della prima edizione, nel 2004 e dei successivi aggiornamenti annuali, si  deciso di cogliere l'opportunitˆ
di questa nuova emissione della Dichiarazione Ambientale per ripensare la struttura della stessa, al fine di
renderla sempre pi uno strumento di comunicazione
chiaro e di facile consultazione ed aggiornamento,
coerentemente con quanto previsto dal Regolamento
EMAS CE 761/01.
In particolare, si  cercato di migliorare la struttura del
documento al fine di rendere chiaramente distinte le
parti pi generali e descrittive dello stesso e garantire
chiarezza e tracciabilitˆ nell'evoluzione delle prestazioni
e dei programmi ambientali della Raffineria anno dopo
anno.
A tal fine, le Sezioni dedicate alla presentazione della
Raffineria e delle attivitˆ da essa svolte (Sezioni 1, 2,
5, Allegati), a meno di variazioni significative, saranno
soggette ad aggiornamento triennale, mentre le sezioni
relative alla rendicontazione delle prestazioni ambientali
dell'Organizzazione e dei Programmi di miglioramento
ambientale della stessa (Sezioni 3 e 4), saranno soggette
ad aggiornamento annuale.
Secondo tale impostazione gli Aggiornamenti annuali,
letti tenendo presente la descrizione della Raffineria e
delle attivitˆ da essa svolte contenute nel documento
di Dichiarazione Ambientale emesso con cadenza
triennale, consentiranno una presentazione chiara,
completa e di facile analisi dell'Organizzazione e della
sua evoluzione nel tempo.
Per quanto riguarda la quantificazione delle prestazioni
ambientali della Raffineria rendicontate prevalentemente
nella Sezione 3, coerentemente con quanto previsto
nella Raccomandazione 2003/532/CE, sono stati identificati degli indicatori ambientali che possono essere
suddivisi in 3 macrocategorie:
l
Indicatori di prestazioni operative (OPI), si
concentrano su aspetti connessi con le attivitˆ
produttive svolte dalla Raffineria:
l
Refining Utilization;
Recupero zolfo;
Perdite su lavorazione;
Riutilizzo acqua di scarico come reintegro torri di
raffreddamento CTE;
Energy Intensitˆ Index (EII);
Indice di conformitˆ allo scarico;
Indice di conformitˆ emissioni;
Indice delle emissioni per quantitativo lavorato;
Indice recupero rifiuti;
Indice emissioni di CO2.
l
l
l
l
l
l
l
l
l
4
l
Indicatori di prestazioni gestionali (MPI), si
concentrano essenzialmente su attivitˆ di carattere
gestionale svolte dalla Raffineria:
l
Spese ambientali (cfr. Paragrafo 4.1);
Indice di frequenza e di gravitˆ degli infortuni
(vedere Paragrafo 2.4.4);
Indice di conformitˆ del Sistema di Gestione
Ambientale (vedere Paragrafo 2.4.1).
l
l
l
Indicatori della condizione ambientale (ECI),
forniscono informazioni sulla qualitˆ dell'ambiente
che circonda la Raffineria sullo stato ambientale
locale:
l
Qualitˆ dell'aria.
Ai sensi di quanto previsto dal Regolamento EMAS CE
761/01, ogni emissione e aggiornamento della Dichiarazione Ambientale, sottoposto al previsto processo di
convalida da parte del Verificatore accreditato, verrˆ
successivamente reso disponibile al pubblico secondo
le seguenti modalitˆ:
- la Dichiarazione viene direttamente inviata ad una
selezione di portatori di interesse individuati a
livello
locale a cura dell'Organizzazione di Raffineria;
- la Dichiarazione viene diffusa nel contesto nazionale
e internazionale, a cura Eni - Divisione R&M/Sede;
- la Dichiarazione verrˆ inviata a tutti coloro che ne
facciano richiesta contattando la Raffineria ai
riferimenti indicati nel documento.
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
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Sezione 1
Introduzione
1.1 - LÕimpegno ambientale Eni S.p.A.
Divisione Refining & Marketing
L'Eni S.p.A. Divisione Refining & Marketing con sede
a Roma (di seguito, Eni - Divisione R&M), si occupa
delle attivitˆ di acquisto, approvvigionamento e lavorazione di materie prime di origine petrolifera, e delle
operazioni di raffinazione e commercializzazione dei
prodotti ottenuti principalmente in Italia, Europa e
America Latina.
L'Eni svolge attivitˆ di raffinazione in Italia e possiede
quote di partecipazione in raffinerie situate in Germania
e nella Repubblica Ceca con una capacitˆ di raffinazione
bilanciata complessiva di circa 35,5 milioni di tonnellate
(710 mila barili/giorno) e un indice complessivo di
conversione del 57%.
Il sistema di raffinazione dell'Eni in Italia  costituito
da cinque raffinerie di proprietˆ e dalla quota di partecipazione del 50% (il rimanente 50%  detenuto dalla
Kupit S.p.A.) nella raffineria di Milazzo in Sicilia. Le
raffinerie interamente possedute dall'Eni hanno una
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
capacitˆ bilanciata di 27,6 milioni di tonnellate (534
mila barili/giorno), pari ad oltre un quarto della capacitˆ
di raffinazione nazionale, e sono dotate di una capacitˆ
di conversione di circa 16,5 milioni di tonnellate, con
un indice di conversione del 58,9,%, tra i pi elevati
in Europa. Nel 2006 le lavorazioni complessive in Italia
sono state di 38,04 milioni di tonnellate, di cui 27,17
sulle raffinerie di proprietˆ, con il pieno utilizzo della
capacitˆ bilanciata.
Tutte le fasi del ciclo produttivo sono assistite dall'attivitˆ
di ricerca, orientata a sviluppare le migliori rese in
prodotti pregiati e di alta qualitˆ ed ottenere risultati
sempre pi mirati all'efficacia ed all'efficienza della
protezione ambientale, premessa fondamentale per
uno sviluppo equilibrato e sostenibile, il cui perseguimento riveste da sempre per Eni - Divisione R&M valore
prioritario.
Sin dall'inizio delle proprie attivitˆ l'Eni - Divisione R&M
ha, infatti, palesato costante interesse verso le problematiche operative connesse con la sicurezza
dell'ambiente interno ed esterno, sviluppando, in alcuni
casi in anticipo rispetto alle vigenti prescrizioni legislative,
iniziative per la prevenzione degli impatti e dei rischi
sulla salute umana e sulle condizioni ambientali.
l'integritˆ degli assets, la salvaguardia dell'ambiente
e la tutela dell'incolumitˆ pubblica, intende sviluppare
le proprie attivitˆ secondo i seguenti principi:
l eccellenza dei comportamenti e miglioramento
continuo in materia di HSE, in tutte le attivitˆ
aziendali;
l cooperazione tra tutte le risorse e stimolo al contributo
attivo da parte di tutti i dipendenti e contrattisti;
l sviluppo responsabile e sostenibile delle proprie
attivitˆ, anche attraverso la promozione della ricerca
e dell'innovazione tecnologica;
l attenzione al cliente interno ed esterno monitorando
le aspettative in materia di HSE ed adottando piani
ed azioni di risposta;
l centralitˆ della persona e condivisione delle
esperienze e delle conoscenze, stimolo alla
partecipazione e valorizzazione dei contributi delle
professionalitˆ ed esperienze.
Risale al 1993 l'adozione formale di una Politica di
Settore per Sicurezza, Salute e Ambiente, per
l'individuazione di obiettivi strategici intesi a favorire
il continuo miglioramento dei risultati e delle prestazioni
della Societˆ.
l
L'ultima di tali iniziative, in ordine di tempo, pu˜ essere
considerata l'implementazione di Sistemi di Gestione
Ambientale, in conformitˆ alla Norma ISO 14001 (e,
in proiezione futura, ai requisiti del Regolamento CE
761/01 - EMAS), presso tutte le realtˆ operative della
Societˆ, attraverso un programma di Certificazione
avviato dal 1999, che ha visto la partecipazione di
Raffinerie, Stabilimenti e Depositi su tutto il territorio
nazionale. In particolare, tale processo ha portato:
l la Raffineria di Livorno a conseguire nel dicembre
1999 la Certificazione del proprio Sistema di Gestione
Ambientale (SGA) ai sensi della Norma Internazionale
ISO 14001 e, nel settembre del 2004, seconda
Raffineria in Italia, la Registrazione EMAS del sito.
l la Raffineria di Venezia a conseguire nel marzo del
2003, prima Raffineria in Italia, la Registrazione
EMAS del sito.
l la Raffineria di Taranto a conseguire, nel marzo del
2005, la Registrazione EMAS del sito.
l
Nel novembre 2004  stata aggiornata la Politica della
Divisione R&M in coerenza con le Linee Guida di Eni
Corporate di cui di seguito riportiamo i contenuti:
l
Eni - Divisione Refining & Marketing, in coerenza con
le Linee Guida di Eni Corporate, ed al fine di: perseguire
l'obiettivo di prevenire gli infortuni, garantire la sicurezza
e la salute dei dipendenti, dei contrattisti e dei clienti,
8
Pertanto, al fine di perseguire i principi, di minimizzare
i rischi aziendali connessi alle attivitˆ HSE, quindi, di
contribuire alla creazione di valore economico per
l'azienda, la Divisione Refining & Marketing intende
impegnarsi a:
l
l
l
l
l
l
assicurare la puntuale applicazione della normativa
vigente e delle ÒLinee Guida, Modelli e ProcedureÓ
di Eni Corporate;
gestire le attivitˆ sulla base dei criteri pi avanzati
di prevenzione dell'inquinamento, di efficienza
energetica e di salvaguardia ambientale;
operare mediante un Sistema di Gestione integrato
ed uniforme che, definiti obiettivi, risorse e
responsabilitˆ, consenta di attuare e verificare
sistematicamente, mediante audit, l'applicazione
della Politica HSE;
definire indicatori di monitoraggio delle attivitˆ di
HSE e promuovere analisi di benchmarking atte ad
identificare le aree di miglioramento;
adottare le migliori tecnologie disponibili sul mercato
in materia di HSE;
promuovere l'attivitˆ di formazione del personale
per conseguire i pi elevati livelli di professionalitˆ
e fornire gli strumenti per la condivisione di esperienze
e conoscenze;
collaborare con le Autoritˆ Pubbliche per l'elaborazione
di leggi e norme in linea con l'obiettivo di uno sviluppo
sostenibile dell'Azienda e del Paese;
rendere disponibili agli utilizzatori dei prodotti
commercializzati tutte le informazioni necessarie
per un loro impiego sicuro;
divulgare all'interno ed all'esterno dell'Azienda i
risultati conseguiti nell'ambito della salute, della
sicurezza e della tutela ambientale.
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
1.2 - La Politica Ambientale
della Raffineria di Livorno
In linea con le politiche e le linee-guida societarie,
nell'ambito del proprio Sistema di Gestione Ambientale
e Sistema di Gestione della Sicurezza, la Raffineria di
Livorno ha definito e diffuso specifici principi strategici
attraverso il documento ÒPolitica di Sicurezza, Salute,
Ambiente e Prevenzione degli incidenti RilevantiÓ (ultimo
aggiornamento al 31 maggio 2005), emesso a firma
del Direttore di Raffineria che riportiamo di seguito.
Per concretizzare ed attuare questa Politica, la Raffineria,
che ha un proprio SGA certificato ISO 14001 dal 2812-1999 e registrato EMAS dal 30-09-2004, continua
a porsi nuovi Obiettivi di miglioramento coerenti con
la propria natura, dimensione ed impatto sull'ambiente.
Annualmente, nell'ambito del Riesame della Direzione,
la Politica e gli Obiettivi vengono definiti dal Direttore
della Raffineria, da R-SGA e, congiuntamente, dai
Responsabili aziendali e porta alla redazione del Piano
di Miglioramento Ambientale (PMA, vd. Sezione 4),
periodicamente verificato per valutare lo stato di
avanzamento e l'efficienza delle azioni intraprese.
Gli Obiettivi sono, quindi, in continua evoluzione e
testimoniano il costante impegno da parte della Direzione
per il miglioramento continuo nel campo della protezione
dell'Ambiente, nell'ottica del mantenimento della Registrazione EMAS, ai sensi del Regolamento CE 761/2001.
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
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Sezione 2
descrizione dellÕorganizzazione e delle sue attivitˆ
2.1 - Presentazione
dell'organizzazione
L'Organizzazione Eni - Divisione R&M - Raffineria di
Livorno  composta dal sito di Livorno (di seguito anche
Raffineria), che costituisce oggetto della presente
Dichiarazione Ambientale e verrˆ descritto nel dettaglio
nei paragrafi seguenti.
Il sito di Fornovo che, con decorrenza 01-07-2002,
aveva visto confluire nelle unitˆ organizzative competenti
di Eni - Divisione R&M - Raffineria di Livorno le proprie
attivitˆ Tecniche, di Sicurezza, Prevenzione e Protezione,
di Contabilitˆ Industriale e Sistemi Informativi, ha
chiuso in data 28/07/2006. Tale sito, ubicato in Provincia
di Parma, produceva benzine per usi speciali e solventi
utilizzando un ciclo produttivo diverso e non integrato
con quello della Raffineria di Livorno. Esso, pur avendo
alcune funzioni in comune con la Raffineria di Livorno,
aveva comunque mantenuto una struttura organizzativa
propria ed autonoma nella gestione operativa delle
attivitˆ e nel controllo degli aspetti ambientali da esse
derivanti, aveva un SGA autonomo e non era pertanto
mai stato oggetto della Dichiarazione Ambientale della
Raffineria.
La Raffineria, con una capacitˆ autorizzata di lavorazione
del greggio pari a 5,2 milioni di t/a, assicura il rifornimento dei prodotti petroliferi per usi industriali e civili
ad una vasta area del Paese, coprendo un hinterland
commerciale che si estende ampiamente nell'area
centrale del territorio italiano, in particolare Toscana,
Emilia, Umbria e Lazio.
L'attivitˆ risulta classificata come ÒGrande ImpresaÓ,
secondo:
l Codice NACE: 23.2 - Fabbricazione di prodotti
petroliferi raffinati
l Codice ISTAT: 23.2 - Fabbricazione di prodotti
petroliferi raffinati
2.1.1 - Ambito di applicazione del Sistema di
Gestione Ambientale
La Raffineria di Livorno ha adottato un Sistema di
Gestione Ambientale conforme al Regolamento EMAS
il cui ambito di applicazione, cos“ come risulta dal
Certificato di Registrazione EMAS N¡ I-000241, concerne
l'attivitˆ di Raffinazione dei prodotti petroliferi con
produzione di carburanti, basi lubrificanti, semilavorati
e prodotti speciali.
All'interno del Sito non sono presenti Organizzazioni
diverse da quella di Raffineria titolari della gestione di
attivitˆ incluse nell'ambito della Registrazione EMAS e
nella presente Dichiarazione Ambientale. Unica eccezione
 rappresentata dalla Ditta Terza incaricata della
gestione del trattamento dei fanghi (cfr. ¤ 2.5.2.2).
2.1.2 - Ubicazione del sito
La Raffineria di Livorno sorge su un'area di circa 150
ettari all'interno della zona industriale Stagno, compresa
tra la via Aurelia (a est) e l'area portuale (a ovest), di
confine tra i comuni di Livorno (a sud) e Collesalvetti
(a nord).
Per la movimentazione di prodotti via mare la Raffineria
 collegata, tramite oleodotti, ai terminali marittimi
della Darsena Petroli (pontili 10 e 11) e della Darsena
Ugione (pontile 36A), situati rispettivamente nell'area
portuale di Livorno a ridosso della diga del Marzocco
e sul canale industriale.
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UBICAZIONE SITO
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2.2 - Storia del sito
Il primo insediamento della Raffineria di Livorno risale
al 1936, per iniziativa dell'A.N.I.C. (Associazione
Nazionale Idrogenazione Combustibili), societˆ sorta
a compartecipazione statale (Agip, AIPA, F.F.S.S.) e
privata (Montecatini) per la progettazione, la costruzione
e la gestione di due grandi stabilimenti di lavorazione
del greggio situati a Bari e Livorno, nell'ottica di
affrancarsi in maniera sempre maggiore
dall'importazione di prodotti petroliferi finiti dal mercato
estero.
La Raffineria viene avviata e completata nel 1938-39,
con una capacitˆ di lavorazione di 360.000 t/anno di
greggio, finalizzata alla produzione di carburanti combustibili (compresi gas liquidi), lubrificanti e paraffine.
Nel 1940 le attivitˆ di lavorazione calano sensibilmente
a causa della chiusura degli Stretti da parte degli Inglesi
e del conseguente blocco di importazione del greggio
messicano, principale fonte di provenienza della materia
prima. La produzione  completamente interrotta nel
1943, a seguito dei frequenti attacchi aerei, che causano
danni gravissimi e numerose perdite umane alla Raffineria. Dopo l'8 settembre, la Raffineria semi-distrutta
viene occupata dai tedeschi in ritirata, che asportano
le strutture rimanenti in Centro Europa, lasciando un
sito praticamente inservibile. Il Comando Alleato
all'occupazione della Raffineria ricostruisce soltanto
una capacitˆ di stoccaggio di circa 90.000 m3 per
disporne come proprio deposito di prodotti petroliferi,
destinati alla distribuzione anche per usi civili.
Nel 1954 la Raffineria di Livorno grazie agli sforzi
dell'ANIC, divenuta STANIC nel 1948 a seguito di un
accordo con ESSO, raggiunge una capacitˆ di lavorazione
di 1,6 milioni di t/anno di greggi, finalizzata alla
produzione di carburanti e lubrificanti.
La sempre maggiore richiesta commerciale di prodotti
petroliferi favorisce, negli anni '60-'70, una progressiva
espansione ed ammodernamento strutturale della
Raffineria che, nel 1971, raggiunge una capacitˆ di
lavorazione autorizzata pari a 5,2 milioni di t/anno di
greggio.
Nel 1982 la quota azionaria e tutte le attivitˆ gestionali
ed organizzative della ESSO vengono rilevate
dall'AgipPetroli, che contribuisce negli anni successivi
alla realizzazione di programmi di adeguamento del
ciclo produttivo alle esigenze del mercato, con particolare
attenzione e sensibilitˆ ai vincoli di carattere ambientali
imposti dalla normativa.
In particolare nel 1988, nell'ambito del riassetto complessivo dell'industria di raffinazione, viene costituita
la societˆ AgipPlas (AGIP- Produzione Lubrificanti
Additivi e Solventi), destinata ad operare nel campo,
ad alto valore aggiunto, delle ÒspecialtiesÓ, di cui la
Raffineria costituisce il polo produttivo principale per
quanto concerne basi lubrificanti e paraffine.
Dal 1994 la Raffineria  parte integrante del comparto
industriale dell'AgipPetroli, divenuta dal 1 gennaio 2003
Eni - Divisione Refining & Marketing.
Dal 31 dicembre 2000 la Centrale TermoElettrica (CTE),
operante all'interno del sito,  stata conferita alla
Societˆ EniPower.
2.3 - Caratteristiche
territoriali ed ambientali
2.3.1 - Condizioni meteo-climatiche
La Raffineria  situata in una zona con clima temperatomediterraneo e presenta per la maggior parte dell'anno
condizioni di stabilitˆ atmosferica.
I dati istantanei e medie giornaliere relativi a vento,
temperatura ed umiditˆ dell'aria vengono rilevati da
una stazione meteorologica interna alla Raffineria; a
livello statistico, da rilevamenti ufficiali a cura del
LaMMA (Laboratorio di Meteorologia e Modellistica
Ambientale della regione Toscana), le temperature
medie risultano essere comprese tra 3-14¡ C in inverno
e 16-27¡ C in estate, la piovositˆ media annua  di
circa 790 mm1 con una frequenza di fulminazione a
terra per i comuni di Livorno e di Collesalvetti (valore
medio del numero di fulmini a terra per anno e per
km2) NT di 2,5.
Sono rari i fenomeni di nebbia e di gelo nel periodo
invernale.
2.3.2 - Condizioni geologiche ed idrogeologiche
Inquadramento morfologico generale
La pianura di Livorno prende origine da varie formazioni
quaternarie, visibili nella zona circostante la cittˆ,
comprese tra la foce del Calambrone ed i monti Livornesi,
depositate nel tempo su formazioni pleistoceniche. In
particolare, il territorio rivela 6 ordini di terrazzi, uno
per ogni fase di deposizione, con alla base sedimenti
marini e pi in alto sedimenti di colmamento, di spessore
modesto e di varia origine.
La parte pi recente  la zona di Ponte Ugione (Darsena
Ugione), costituita da sedimenti marini depositatisi in
un antico golfo esistito in tempi protostorici ed etruscoromani, cui si sono sovrapposti materiali eolici e palustri.
Con l'intervento dell'uomo, la zona ha cambiato aspetto
e morfologia per le numerose attivitˆ dovute
all'insediamento della zona portuale ed industriale.
La Raffineria, in particolare,  ubicata su una recente
13
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area di sedimentazione alluvionale, compresa tra il
mare Tirreno, il torrente Ugione e la foce dell'Arno, il
cui substrato geologico  costituito da terreni alluvionali
eterogenei (sabbie fini, limose, limi argillosi, eccÉ) e
depositi torbosi, che testimoniano fasi temporali di
impaludamento e di rallentamento della deposizione.
Pur essendo la Raffineria ubicata in zona sismica2 non
sono accaduti, dall'anno di insediamento del complesso
industriale, particolari eventi di natura geologica o
idrologica.
Inquadramento idro-geologico generale
In Raffineria sono state condotte periodiche indagini
a carattere geo-morfologico ed idrogeologico, secondo
gli standard tecnici internazionali adottati dalla Divisione
Eni R & M (ex-AgipPetroli), attraverso la realizzazione
di sondaggi e piezometri all'interno del perimetro del
sito.
Sui piezometri di nuova realizzazione le prove di
conducibilitˆ idraulica hanno confermato la modestissima
conducibilitˆ idraulica dei livelli limosi (compresa tra
10-10 e 10-8 m/s) e delle sabbie acquifere (compresa
tra 10-7 e 10-5 m/s).
I rilievi freatimetrici evidenziano la presenza di una
falda con soggiacenza molto modesta rispetto al piano
campagna (nell'ordine di 1 m da p.c.) con oscillazioni
stagionali di 0,5-1 m. La falda risulta alimentata
soprattutto da apporti meteorici e da fossi e canali
limitrofi, ed  in equilibrio diretto con l'acqua marina,
dalla quale riceve apporti in termini di sali disciolti (vedi
cartina ÒSuperficie piezometrica del SitoÓ).
Dal prelievo e dall'analisi dei campioni di terreno si
evidenzia una struttura dell'acquifero generalmente
caratterizzata dalla presenza di terreni sabbiosi con
frequenti lenti limo-argillose poco permeabili, che
presentano una discreta continuitˆ specialmente nell'area
di stoccaggio serbatoi. Questa zona risulta quindi,
essere collocata in modo ideale in corrispondenza di
una protezione naturale contro eventuali fenomeni di
infiltrazione di inquinanti dalla superficie (vedi cartina
ÒSpessore dello stato impermeabileÓ).
L'elaborazione dei dati freatimetrici ha permesso di
determinare la morfologia della superficie piezometrica
la cui forma, strettamente connessa alle caratteristiche
originarie del sito in cui sorge la Raffineria,  tipica di
aree paludose depresse ed isolate con modesta circolazione, sia delle acque superficiali sia delle acque
freatiche.
Tale situazione risulta vantaggiosa per la Raffineria, in
quanto impedisce la migrazione verso l'esterno di
eventuali contaminazioni; contingenza che, unita alla
ridotta permeabilitˆ geolitologica, conferisce al sito un
sostanziale ed efficace confinamento naturale.
1
Dati riferiti al periodo 1960-2000.
2
Con riferimento a quanto disposto dall'Ordinanza 3274 del 20 marzo 2003 e s.m.i e dal DM 21/10/2003, integrati dalla Delibera della Giunta Regionale Toscana 604/2003,
che ha proposto delle modifiche alla classificazione sismica nazionale
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
SUPERFICIE PIEZOMETRICA DEL SITO
LEGENDA
Rigo ROSSO
sotto il livello
del mare
Rigo BLU
sopra il livello
del mare
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
SPESSORE DELLO STRATO IMPERMEABILE
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
2.4 - LÕorganizzazione
della raffineria
L'assetto organizzativo della Raffineria prevede una
forza lavoro pari a ca. 382 dipendenti.
Sono, inoltre, presenti in Raffineria dipendenti di Ditte
Terze o esercenti di servizi esterni al processo di
produzione (circa 400 persone), tra cui Ditte di manutenzione e/o cantieristica, servizio di vigilanza interno,
Guardia di Finanza e UTIF, servizio mensa aziendale,
servizio di pulizia.
Il ciclo produttivo della Raffineria, a regime continuo,
richiede la presenza di personale suddiviso in 3 turni
di 8 ore, cui si aggiunge un certo numero di dipendenti
operanti in orario giornaliero e o turni particolari.
L'assetto organizzativo della Raffineria, a partire dal
2001, ha conosciuto significative modifiche attraverso
progetti di razionalizzazione aziendale (right-sizing),
che hanno portato:
l all'attuale assetto organizzativo delle Funzioni/Unitˆ
di Raffineria (Lean Production);
l al passaggio di personale o riallocazione di attivitˆ
in altre unitˆ del Gruppo Eni (Polo Territoriale del
L'attuale struttura della Raffineria prevede un ruolo di
riferimento operativo e gestionale nella Direzione di
sito (DIR), che sovrintende sul complesso industriale,
sulla sua operativitˆ e funzionalitˆ, al fine di garantire
i migliori risultati di efficienza nel rispetto delle vigenti
normative e politiche societarie, specificatamente nel
campo della sicurezza e della protezione ambientale.
In tale ottica, anche all'interno del SGA della Raffineria
 stato previsto uno specifico assetto di ruoli, compiti
e responsabilitˆ, sintetizzabile in:
l il Direttore (DIR)  il Responsabile del SGA della
Raffineria, della sua attuazione/funzionamento e
Personale di Livorno (PERS-LI), o ad altre societˆ
del Gruppo (Stabilimento EniPower Livorno, SOFID
- servizi finanziari ex ESA, Eni Servizi - vigilanza
interna ed esterna e servizi generali).
In particolare, ai sensi della Lean Production, il personale
di Raffineria al 31 dicembre 2006  strutturato in:
l 1 Team Direzionale, composto dal Direttore (DIR)
e dai Responsabili di Unitˆ/Funzione (PERF, REOP,
SPP, TECON e SERTEC);
l 3 Strutture Operative Integrate (SOI CARB, SOI
LUBE e SOI MOVSPED), corrispondenti alle aree
operative di Raffineria, che prevedono i rispettivi
Team Gestionali (composti da RSOI, TPS, RMS e
RTO) e Team Operativi (RTO, TPS, CONSOLLISTI e
OPERATORI).
Di seguito si riporta il funzionigramma di riferimento
alla luce della ÒLean ProductionÓ, aggiornato al 31
dicembre 2006; in allegato (Allegato 1) si riporta
l'Organigramma generale della Raffineria.
rispetto dei requisiti previsti dalla Norma di riferimento;
l il Responsabile della Funzione TECON  il Rappresentante della Direzione per il SGA (RSGA), nominato
da DIR (Comunicazione del 25-02-99, che recepisce
la Comunicazione Organizzativa n. 287/PRES del
09-02-99) con il compito di gestire direttamente
l'implementazione del SGA in Raffineria, anche
attraverso il coinvolgimento di un Supporto Operativo
ad esso dedicato (SO-RSGA).
Numerose altre Funzioni/Unitˆ di Raffineria sono coinvolte, a supporto di DIR e RSGA in specifici adempimenti
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
previsti dal SGA secondo quanto specificatamente
previsto nei riferimenti documentali del sistema stesso
(vedi anche successivo paragrafo 2.4.1).
2.4.1 - Il Sistema di Gestione Ambientale
della Raffineria
Il Sistema di Gestione Ambientale della Raffineria di
Livorno  stato certificato conforme ai requisiti della
Norma ISO 14001 a partire dal dicembre del 1999 e
dal 30 settembre del 2004, seconda Raffineria in Italia,
ha ottenuto la Registrazione EMAS del sito (N¡ I000241).
Il SGA sovrintende a tutte le attivitˆ e operazioni svolte
dalla Raffineria che hanno o possono avere effetto
sull'ambiente circostante avvalendosi di specifici strumenti di controllo e sorveglianza; in particolare, il SGA
 documentato attraverso il Manuale del SGA (MSGA)
e le Procedure Ambientali (Pamb).
Il Manuale del SGA illustra e descrive il Sistema ed in
esso vi  riportata la ÒPolitica di Sicurezza, Salute ed
Ambiente e Prevenzione degli Incidenti RilevantiÓ e la
descrizione dell'Organizzazione della Raffineria, dei
mezzi, delle attivitˆ, delle responsabilitˆ che riguardano
la prevenzione dell'inquinamento, il miglioramento
continuo delle prestazioni e la protezione ambientale.
Le Procedure Ambientali (PAMB), allegate al Manuale
sebbene strutturalmente indipendenti, esplicitano le
modalitˆ operative e gestionali attraverso le quali
vengono rispettati i requisiti della Norma ISO 14001
e del Regolamento EMAS. In particolare esse descrivono:
l le modalitˆ di definizione e gestione degli obiettivi
e dei programmi di miglioramento ambientale della
Raffineria (cfr. Sezione 4);
l le modalitˆ di identificazione e valutazione degli
aspetti ed impatti ambientali possibili ed attuali,
derivanti dalle attivitˆ del sito nelle condizioni di
normale regime, anomale e di emergenza (cfr.
allegati 3, 4 e 5 );
l le modalitˆ di identificazione dei requisiti legislativi
ambientali applicabili alla Raffineria; o le modalitˆ
di gestione della documentazione del SGA;
l le modalitˆ di pianificazione ed esecuzione delle
attivitˆ formative;
l le modalitˆ di pianificazione e registrazione del
controllo operativo e delle attivitˆ di sorveglianza
e monitoraggio ambientale;
l le modalitˆ di identificazione e registrazione delle
non conformitˆ e delle eventuali azioni correttive;
l le modalitˆ di pianificazione e documentazione
degli audit ambientali, delle registrazioni e della
revisione periodica del SGA da parte della Direzione.
In allegato 2  riportato l'elenco completo delle PAMB
attualmente vigenti in Raffineria.
A testimoniare l'impegno della Raffineria nel perseguire
la conformitˆ ai requisiti previsti dal proprio Sistema
di Gestione Ambientale, si riporta una tabella che
riassume l'efficacia delle azioni correttive che si sono
rese necessarie nell'ultimo triennio.
Tabella 2.1 - Indice di conformitˆ del SGA
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
2.4.2 - Il Sistema di Gestione Qualitˆ
della Raffineria
l
In Raffineria  implementato, a partire dal gennaio
1996, un Sistema di Gestione Qualitˆ (SGQ), oggi
conforme allo standard UNI EN ISO 9001 ed. 2000,
relativo alla produzione dei prodotti del Ciclo Lubrificanti
(basi lubrificanti, estratti, paraffine e petrolati ), Jet
Fuel e Bitumi tradizionali e Modificati.
Il riferimento applicativo del SGQ  rappresentato dalle
Linee Guida della Qualitˆ (che contengono la Politica
della Raffineria) e dal Manuale della Qualitˆ, fondamento
necessario al corretto funzionamento del Sistema
secondo il contenuto della norma internazionale che
illustra e descrive il Sistema e la descrizione
dell'Organizzazione della Raffineria, delle attivitˆ e delle
responsabilitˆ.
Nel SGQ vengono riportate in una apposita Mappa
(MAPPA DEI PROCESSI) le descrizioni dei Processi
principali della Raffineria.
A supporto di tutto il Sistema sono state inoltre implementate le Procedure della Qualitˆ (PRQ), che vengono
utilizzate per fornire le specifiche indicazioni utili ad
affrontare e garantire il rispetto del SGQ durante le
attivitˆ oggetto di regolamentazione ed, in particolare,
disciplinare il controllo e la misurazione di tutte le fasi
interessate.
2.4.3 - Il Sistema di Gestione Sicurezza
La Raffineria ricade nel campo di applicazione del D.Lgs.
334/99 e s.m.i., relativo ai rischi di incidente rilevante
connessi con la detenzione di determinate quantitˆ di
sostanze pericolose con l'obbligo di Notifica ministeriale
(art. 6) e di redazione del Rapporto di Sicurezza (art.
8). .
Nella documentazione inoltrata agli Enti preposti sono
stati analizzati i cicli produttivi e le probabilitˆ che si
possa verificare un incidente rilevante, sono state
individuante le potenziali conseguenze sull'ambiente
circostante e sono state descritte le precauzioni disposte
dalla Raffineria per evitare ogni rischio e mitigarne gli
effetti.
Nell'ottica del rispetto degli adempimenti previsti dal
citato Decreto, la Raffineria ha adottato specifici strumenti di gestione, tra cui:
l il Piano di Emergenza Interno (PEI), che codifica
i comportamenti da seguire in caso di incidente
rilevante in Raffineria e Darsene, periodicamente
testati in sito attraverso esercitazioni e simulazioni
con il coinvolgimento di dipendenti; esso, si completa
con PEI specifici di Darsena e, inoltre, si correla al
Piano di Emergenza Esterno emanato dalla Prefettura
locale;
l la Scheda di informazione alla popolazione, finalizzata
a sintetizzare i rischi di incidente rilevante connessi
con l'esterno; la Scheda  stata diffusa a tutti i
lavoratori operanti all'interno del sito oltre che agli
Enti previsti
un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) che
sovrintendere a tutte le attivitˆ ed operazioni svolte
nell'ambito del sito che hanno o possono avere
effetto sulla sicurezza del sito o che possono
comportare rischi di incidenti rilevanti.
L'implementazione del SGS  periodicamente controllata
e sottoposta a verifiche al fine di assicurare la conformitˆ
del sistema medesimo ai principi del miglioramento
continuo ed alla prevenzione degli incidenti rilevanti
con l'utilizzo della migliore tecnologia applicabile.
Il SGS  formalizzato in apposita Documentazione di
Sistema ed  interconnesso con alcuni elementi del
sistema di gestione generale della Raffineria (Procedure
Ambientali, PAMB, Procedure/Manuali di Reparto).
In particolare, il SGS  documentato:
l nel documento di ÒPolitica di Sicurezza, Salute,
Ambiente e Prevenzione degli incidenti rilevantiÓ
della Raffineria; la Politica, cos“ come richiesto
dalla normativa, include gli obiettivi generali e i
principi di intervento che la Direzione dello Stab
limento ha rispettivamente fissato ed adottato, in
merito al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti;
l nel Manuale del SGS, che rappresenta il punto di
riferimento nell'applicazione e nell'aggiornamento
del Sistema;
l nelle Procedure di gestione della Sicurezza, che
esplicitano le responsabilitˆ e le modalitˆ operative
e gestionali attraverso le quali vengono
implementate le azioni previste dal SGS (rima
dando, dove necessario, a specifici Manuali Operativi
e/o Procedure di Raffineria).
2.4.4 - Salute e sicurezza sul lavoro
La Raffineria  da sempre impegnata nell'osservanza
degli adempimenti legislativi e normativi previsti in
materia di sicurezza e igiene del lavoro, al fine di
garantire le massime condizioni di salvaguardia della
salute dei propri dipendenti.
In particolare, l'attenzione dell'Organizzazione  rivolta
verso i seguenti aspetti:
l gestione dei fattori di rischio fisici, chimici e biologici,
ai sensi del D.Lgs. 626/94 e s.m.i., che si riflette
in aspetti di sicurezza dei processi e nel controllo
periodico dei limiti di esposizione personale per
sostanze tossiche, pericolose e corrosive. In tale
ambito, la Raffineria ha sempre assicurato un
ottimale stato di conservazione di tutte le attre
zature e apparecchiature contenenti amianto,
eseguendo controlli preventivi e periodiche man
tenzioni ove ne veniva riscontrata la presenza.;
l gestione dei fattori di rischio radioattivi: tramite
la registrazione e la comunicazione periodica, ai
sensi del D.Lgs. 230/95 e s.m.i., dei livelli di radi
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
l
attivitˆ e dei conseguenti obblighi connessi ai punti
di potenziale emissioni radiogene;
gestione di apparecchiature, come forni di comb
stione, centrifughe, impianti a pressione ed impianti
elettrici localizzati in aree pericolose, soggetti alla
normativa vigente.
Grazie all'attenzione prestata dalla Raffineria in materia
di sicurezza e igiene del lavoro e al comportamento
responsabile del proprio personale, la Raffineria di
Livorno ha raggiunto nell'agosto del 2004 i Ò5 anni
senza infortuniÓ. Negli ultimi due anni si sono verificati
rispettivamente 1 infortunio nel 2005 e 2 nel 2006. Di
seguito sono riportati i grafici degli indici di frequenza
e gravitˆ della Raffineria a fronte degli infortuni accaduti
relativamente agli anni 2000Ö2006 (fonte: Funzione
SPP di Raffineria).
Indice di Frequenza = 1.000.000 x numero di infortuni/ore lavorate
Indice di Gravitˆ = 100.000 x giornate di lavoro perse/ore lavorate
2.4.5 - Formazione, informazione e addestramento
dei dipendenti
sempre vivo ed attuale e cercando di integrarlo sempre
maggiormente con le proprie prassi operative interne.
In Raffineria da sempre viene svolta attivitˆ di informazione, formazione ed addestramento dei lavoratori,
al fine di garantire la corretta conduzione degli Impianti,
nel rispetto delle norme di sicurezza, igiene del lavoro
e protezione/salvaguardia dell'ambiente ed in conformitˆ
con i requisiti e le indicazioni del Gruppo.
Nel corso degli anni sono stati individuati ed applicati
specifici percorsi formativi e strumenti di partecipazione
dei lavoratori, atti a massimizzare il coinvolgimento
attivo delle risorse interne, Ditte Terze comprese, nel
processo di implementazione del SGA, mantenendolo
Le attivitˆ di formazione sono state realizzate mediante
il supporto del Polo Territoriale del Personale Eni S.p.A.
di Livorno (PERS-LI), utilizzando l'esperienza e la
professionalitˆ di specialisti interni della Raffineria e,
dove necessario, mediante il ricorso a risorse esterne,
operanti presso Societˆ di consulenza specializzate.
20
I principali interventi formativi in materia ambientale
che hanno interessato la Raffineria negli ultimi tre anni
sono di seguito riassunti.
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Tabella 2.2 - Interventi formativi
L'informazione dei dipendenti della Raffineria continua
ad essere supportata, inoltre, dalla distribuzione, ai
neo assunti, di un apposito ÒVademecum del Sistema
di Gestione AmbientaleÓ nella forma di un opuscolo
tascabile che sintetizza le fasi di implementazione e le
principali caratteristiche del Sistema di Gestione Ambientale della Raffineria, nel rispetto dei requisiti ISO
14001 e EMAS.
Agli operatori di Ditte Terze, al momento del primo
ingresso in Raffineria, viene fatto visionare un multimediale interattivo contenente tutte le informazioni
fondamentali per operare in sicurezza e viene consegnato
specifico materiale informativo tra cui il suddetto
Vademecum.
Ai Responsabili delle Ditte viene inoltre consegnata
copia della Dichiarazione Ambientale e le Procedure
Ambientali di interesse.
E' previsto, infine, il coinvolgimento dei dipendenti delle
Societˆ Terze che operano in Raffineria in incontri con
i Capi Cantiere (in ambito Sotto-Comitato Terzi),
finalizzati ad individuare soluzioni relativamente a
problematiche di Sicurezza/Ambiente emerse durante
la normale attivitˆ operativa.
21
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
l
attivitˆ e dei conseguenti obblighi connessi ai punti
di potenziale emissioni radiogene;
gestione di apparecchiature, come forni di comb
stione, centrifughe, impianti a pressione ed impianti
elettrici localizzati in aree pericolose, soggetti alla
normativa vigente.
Grazie all'attenzione prestata dalla Raffineria in materia
di sicurezza e igiene del lavoro e al comportamento
2.4.6 - Partecipazione e coinvolgimento
L'interesse della Raffineria a garantire la massima
partecipazione dei propri lavoratori in tutte le attivitˆ
che possono implicare la Sicurezza dei luoghi di lavoro
e/o l'Ambiente  testimoniato dall'adozione, fin dai
primi anni '90, di un modello organizzativo strutturato
appositamente per permettere un coinvolgimento Òa
cascataÓ di tutti i livelli del personale.
Tale modello, costruito sulla base della ÒMetodologia
DupontÓ, prevede l'istituzione in Raffineria di una serie
di Comitati e Sotto-Comitati che, a partire dalla Direzione
e prime dipendenze, coinvolgono tutta la struttura del
sito, fino all'Operatore turnista, garantendo uno scambio
bi-direzionale delle informazioni, ovvero:
l una partecipazione reale ed effettiva di tutti i
lavoratori alla ÒvitaÓ della Raffineria, permettendo
a ciascuno di esprimere opinioni, pareri ed eventuali
divergenze di fronte a scelte ed interventi da attuare
in Raffineria; oun opportuno feedback da parte dei
Dirigenti/Responsabili nei confronti del personale
dipendente, dimostrando impegno alla trasparenza,
interesse all'opinione di tutti, capacitˆ di risposta e
sostegno attivo da parte della Direzione.
In tale ambito, sono attivi in Raffineria:
l il Comitato Centrale di Salute, Sicurezza e Ambiente
(CCSSA), che comprende la Direzione, tutti i R
sponsabili di Unitˆ/Funzione (Team Direzionale, tra
cui il R-SGA) ed alcune figure-chiave del funzion
mento della Raffineria (Invitati Permanenti);
l i Comitati di Linea (II¡ e III¡ livello), che coinvolgono
Òa cascataÓ tutti i livelli funzionali ed operativi della
Raffineria (Team Gestionali e Team Operativi),
attraverso riunioni periodiche;
l i Sotto-Comitati dedicati a specifici aspetti della
Raffineria, quali Programmi e Attivitˆ di Sicurezza
e Ambiente, Analisi di Infortuni ed Incidenti, Defin
zione ed Attuazione delle Procedure, Informazione
dei Terzi.
In particolare, tali strutture, vengono coinvolte nel
mantenimento del SGA in conformitˆ ai requisiti ISO
14001 ed EMAS attraverso iniziative di partecipazione
ed informazione, con particolare riferimento alle seguenti
fasi:
l individuazione degli Obiettivi ambientali e pianificazione dei Programmi di Miglioramento, periodica-
22
mente verificati e revisionati da R-SGA con il supporto
dei Responsabili di Unitˆ/Funzione di Raffineria interessati;
l ovvero attuazione e aggiornamento delle Procedure
e della Documentazione del Sistema,;
l pianificazione e realizzazione degli Audit periodici
del SGA, che vedono la partecipazione di personale
di Raffineria scelto ed opportunamente formato (Auditors
interni qualificati);
l elaborazione della Dichiarazione Ambientale ai fini
EMAS.
Continua ad essere uno strumento-cardine del processo
di partecipazione e comunicazione bi-direzionale, il
Modulo di Segnalazione Ambientale (MSA), istituito in
Raffineria con l'implementazione del SGA ISO 14001
che qualunque dipendente pu˜ e deve compilare, anche
a fronte di segnalazioni esterne, in caso di:
l eventi che possano rappresentare un reale o potenziale impatto sull'ambiente;
l suggerimenti volti a migliorare possibili rischi o
aspetti critici verso l'ambiente.
Gli MSA sono uno degli strumenti presi in esame dal
Sistema in modo da individuare le potenziali problematiche ambientali ed emettere le necessarie azioni
correttive
2.4.7 - Comunicazione e relazioni esterne
La Raffineria di Livorno  consapevole che il rapporto
con il Territorio e con le Istituzioni  imprescindibile
da un corretto e trasparente svolgimento dell'attivitˆ
in essere nel sito e a tal proposito promuove interventi
e iniziative atte a coinvolgere i portatori di interesse
che si affacciano alla realtˆ aziendale.
In particolar modo, si possono evidenziare alcune delle
attivitˆ finora svolte in questo ambito:
l visite aziendali aperte a cittadini, scolaresche, exdipendenti con fini informativi e didattici; in particolare: le visite didattiche rivolte a Scuole ed Universitˆ
hanno coinvolto ca. 322 (10 incontri) nel 2004 di
cui 55 di una Universitˆ Belga e 350 persone (13
incontri) nel 2005 e 360 persone (8 incontri) nel
2006;
l nel maggio 2005  stata realizzata un'edizione di
ÒPorte AperteÓ in Raffineria, che ha visto la partec
pazione di ca. 200 visitatori, una iniziativa analoga
 in programma per il 2007;
l nel 2006  stata ultimata un'iniziativa con la Scuola
Media di Stagno, denominata ÒCORTO a Sei ZampeÓ,
per la realizzazione da parte degli studenti (13
ragazzi pi 3 insegnanti) di un cortometraggio su
tematiche territoriali - ambientali con il supporto di
Animatori, Cineasti e Attori professionisti resi disponibili dalla Raffineria;
l nel 2006 la Raffineria ha aderito, unica realtˆ pr
duttiva del territorio, all'iniziativa organizzata dal
Comune di Livorno per la celebrazione dei Ò400 anni
della fondazione della Cittˆ di LivornoÓ che prevedeva
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
una visita della Rafffineria;
realizzazione di stage operativi destinati a studenti
universitari sulla base di accordi con Universitˆ e
Corsi post-Universitari; in particolare, sono stati
coinvolti 4 stagisti nel 2004, 7 nel 2005 e 61, di cui
56 suddivisi in 11 gruppi provenienti dal Kazakhstan,
nel 2006. Nell'ambito di uno stage operativo per un
Master Universitario  stato sviluppato l'argomento
ÒControllo e Gestione dell'ambienteÓ;
l realizzazione di stage operativi destinati a studenti
delle Scuole Superiori fasulla base di accordi con
Istituti tecnici; in particolare, sono stati coinvolti
sulla tematica ÒControllo Qualitˆ delle Acque di
Raffineria (ingressi e scarichi), 6 studenti nel 2004,
7 nel 2005 e 7 nel 2006;
l collaborazione dell'Esperto Ambiente della Raffineria
(SPP/AMB) con l'ARIAL, l'associazione tra le industrie
locali, formatasi nel 1978 per la gestione della rete
di rilevamento dell'inquinamento atmosferico;
l partecipazione di personale della Raffineria a seminari
ed incontri promossi dalle comunitˆ, scuole, universitˆ
e dalle istituzioni locali;
l collaborazione con Enti/Istituzioni cittadine per
manifestazioni di pubblico interesse, mettendo a
disposizione le strutture del CRAL Eni "Club" Livorno
(ex CRAL STANIC);
l rapporti continuativi di scambio di informazioni e
comunicazioni con il ÒComitato AmbienteÓ di Villaggio
Emilio, associazione di cittadini che abitano ai confini
con la Raffineria interessata alla tutela del patrimonio
ambientale.
l
In occasione del raggiungimento della Registrazione
EMAS e congiuntamente al raggiungimento dei 5 anni
senza infortuni, il 22 ottobre 2004  stata organizzata
una manifestazione alla quale sono stati invitatati tutti
i dipendenti, i portatori d'interesse esterno (Autoritˆ,
Enti, Aziende presenti sul territorio, Scuole ed Universitˆ,
ecc.), le funzioni di SEDE e delle altre Raffinerie della
Divisione Refining & Marketing, con una partecipazione
complessiva di ca. 300 persone.
Da non dimenticare inoltre la distribuzione della Dichiarazione Ambientale che oltre ad essere consegnata ai
dipendenti diretti e ai Capi Cantiere delle Ditte normalmente operanti in Raffineria, viene inviata ai portatori
d'interesse esterno, alle funzioni di SEDE e alle altre
Raffinerie della Divisione Refining & Marketing, all'APAT
nonchŽ a chiunque ne faccia richiesta.
2.5 struttura del sito
e caratteristiche del
processo produttivo
Nel corso degli anni la Raffineria ha subito un processo
continuo di adeguamento tecnologico, apportando
miglioramenti agli impianti di produzione anche e
soprattutto dal punto di vista della garanzia delle
condizioni di sicurezza e di rispetto dell'ambiente. Il
ciclo attuale di Raffineria, completo di utilities di
supporto, si deve intendere quindi come frutto di una
successione di tali adeguamenti.
Le attivitˆ della Raffineria di Livorno vengono svolte
nelle seguenti Aree:
l Area impianti Carburanti: collocata nella parte sud
della Raffineria, raggruppa gli impianti di produzione
di GPL, benzina, cherosene e gasolio, oltre alle
pensiline di carico dello zolfo liquido;
l Area impianti Lubrificanti: collocata nella parte
centrale della Raffineria, raggruppa gli impianti di
produzione oli lubrificanti, paraffine e bitumi mod
ficati, oltre alle pensiline di carico dei bitumi modificati;
l Area Servizi: collocata nella parte periferica a nord
della Raffineria, raggruppa gli impianti di trattamento
dei reflui di Raffineria (TAE), oltre ai serbatoi di
accumulo delle acque fognarie;
l Area Serbatoi: collocata sostanzialmente nella parte
ovest e nord-ovest della Raffineria, raggruppa i
serbatoi adibiti allo stoccaggio dei prodotti petroliferi
finiti e semilavorati (greggio, benzine, petroli
cherosene, gasoli, oli combustibili, lubrificanti,
paraffine, petrolati, estratti aromatici, bitumi e GPL);
l Area Movimentazione: raggruppa le pensiline di
carico dei prodotti carburanti e bitumi stradali a
mezzo autobotti (ATB), collocate nella parte sud
est della Raffineria (in prossimitˆ dell'ingresso
principale), e le pensiline di carico ferrocisterne
(FFCC), collocate nella parte nord del sito; inoltre,
parte dei prodotti sono esitati via mare, attraverso
la Darsena Ugione e la Darsena Petroli (esterne al
perimetro di Raffineria, ma comprese nel campo di
applicazione del SGA), e via oleodotto (di proprietˆ
e gestione PRAOIL, esterno al campo di applicazione
del SGA).
23
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
LA PLANIMETRIA DEL SITO E DELLA RAFFINERIA CON EVIDENZA AREE
24
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
2.5.1 - Impianti e processi produttivi
Gli impianti, a ciclo continuo, operanti in Raffineria
consentono il completo ciclo di lavorazione del greggio,
hydroskimming per la produzione di carburanti e Solvex
per la produzione di lubrificanti.
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Con riferimento allo schema di flusso semplificato
riportato precedentemente, sono sintetizzate le principali
caratteristiche dei cicli di produzione.
Ciclo Carburanti
Topping (Distillazione Atmosferica)
Il greggio, ricevuto con navi cisterna in Darsena Petroli
(area portuale di Livorno), viene inviato in Raffineria
mediante oleodotto e depositato nel Parco Generale
Serbatoi.
Il greggio stoccato alimenta l'impianto di Distillazione
Primaria (TPG), che provvede alla separazione del
greggio nei suoi componenti di base, mediante apporto
di calore e sfruttamento delle diverse volatilitˆ relative
dei vari componenti la miscela di idrocarburi; in particolare si estraggono:
l testa colonna: benzina non stabilizzata, successivamente inviata all'impianto di Stabilizzazione per
l'ottenimento di gas, GPL e benzine stabilizzate;
l tagli laterali: costituiti da benzina pesante pro
solventi, kerosene (petrolio) semilavorato e gasolio
semilavorato;
l fondo colonna: residuo atmosferico, inviato come
carica alla distillazione sottovuoto (impianto VPS)
a capo del Ciclo Lubrificanti.
Produzione impianti stabilizzazione benzine(stab. C4),
Merox GPL e stabilizzazione GPL (stab. A): La benzina
in uscita dall'impianto di distillazione atmosferica viene
stabilizzata all'impianto Stabilizzazione Benzine con
separazione di GPL (Gas di Petrolio Liquefatto). Il GPL
viene desolforato all'impianto Merox, e successivamente
inviato alla stabilizzazione GPL da cui si separano
propano e butano che poi vengono commercializzati
come prodotti finiti (propano, butano e miscela).
Produzione benzine: impianti Unifiner 1 e 2 (UNI 1 /
2), colonne distillazione Splitter T2, T2 ex, C5, isomerizzazione (ISO) e Platforming (PLAT) e relativi impianti
Splitter Riformata e Deisopenta
La benzina stabilizzata viene inviata agli impianti di
desolforazione (UNI 1 / 2) e successivamente agli
impianti di Splitter: le benzine leggere vengono inviate
successivamente all'impianto di Isomerizzazione (ISO)
che sfrutta l'impiego di un apposito catalizzatore a base
di platino, per la trasformazione dei distillati primari
leggeri n-paraffinici, caratterizzati da scarse qualitˆ
ottaniche, in loro isomeri di pregiate caratteristiche
qualitative; le benzine pesanti vengono invece inviate
all'impianto di Platforming (PLAT) che sfrutta l'impiego
di un apposito catalizzatore a base di platino, per la
trasformazione dei distillati pesanti caratterizzati da
scarse qualitˆ ottaniche, in componenti aromatici, che
hanno invece un alto numero di ottano che vengono
ulteriormente incrementate tramite ulteriore separazione
nei relativi impianti Splitter Riformata e Deisopenta;
Produzione solventi dearomatizzati: impianto DEA
L'impianto di dearomatizzazione (DEA) ha lo scopo di
eliminare gli idrocarburi aromatici tramite idrogenazione
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ad alta pressione su catalizzatore al Nickel; le cariche
possono essere benzina leggera, un taglio pesante di
benzina detta BAP ed un taglio speciale di petrolio;
queste lavorazione avvengono per campagne.
Le benzine leggere e pesanti dearomatizzate vengono
utilizzate come base per la preparazione di solventi, il
taglio di petrolio dearomatizzato costituisce un lubrificante speciale chiamato Lamium 11.
Produzione di petroli: impianto di desolforazione catalitica
Hydrosweeting (HSW)
Il petrolio in uscita dalla distillazione atmosferica passa
nel reattore di Desolforazione, ove lo zolfo contenuto
viene trasformato in idrogeno solforato (H2S ), permettendo il raggiungimento delle specifiche di stabilitˆ e
delle caratteristiche chimico-fisiche del petrolio utilizzato
soprattutto come carburante per gli aerei (JET-FUEL)
Produzione di gasoli: impianti di desolforazione catalitica
Hydrofiner (HD 2 / 3)
Il gasolio in uscita dalla distillazione atmosferica passa
nel reattore di Desolforazione, ove lo zolfo contenuto
viene trasformato in idrogeno solforato (H2S ), permettendo il raggiungimento delle caratteristiche chimicofisiche e tenori di zolfo previsti dalla normativa vigente
(oltre ad una riduzione del tenore complessivo di zolfo,
si limitano anche i composti di azoto ed i sedimenti
potenziali). In carica a questi impianti, oltre che il
gasolio proveniente dall'Unitˆ Topping, possono essere
inviati i gasoli dell'impianto Vacuum (distillazione sotto
vuoto VPS) nonch i gasoli d'introduzione, costituiti da
gasoli semilavorati provenienti da altre Raffineria del
circuito e non.
L'impianto  completato da 2 strutture di assorbimento
con MEA (miscele ammine terziare), per il lavaggio e
la purificazione dall'H2S presente nel gas di risulta,
mandato quindi a rete fuel gas (rete gas combustibile
di Raffineria).
L'impianto HD2 pu˜ sostituire, se necessario, l'impianto
HSW per la lavorazione del petrolio.
Zolfo1 e Zolfo2: recupero Zolfo Claus e trattamento
gas di coda SCOT
La Raffineria  dotata di 2 impianti di recupero dello
zolfo (Claus), che convertono l'H2S proveniente dagli
impianti di desolforazione catalitica e dagli impianti di
assorbimento con MEA, e di 1 impianto SCOT (Shell
Claus Off-gas Treatment) per il trattamento dei gas di
coda provenienti dal recupero zolfo.
Il processo Claus prevede che il gas acido, composto
essenzialmente da H2S , venga bruciato in un apposito
bruciatore con aria (arricchita con ossigeno per ossidare
l'ammoniaca ad Azoto), allo scopo di provocare la
formazione di zolfo elementare in fase gassosa, che
viene condensato e separato.
Il processo SCOT  stato introdotto in Raffineria con
l'obiettivo di migliorare l'efficienza di recupero dello
zolfo dai Claus, mediante un processo di ÒriduzioneÓ
dei composti incombusti dello zolfo contenuti nei gas
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di coda Claus, convertiti in idrogeno solforato (H2S),
a sua volta rimosso dal gas in modo selettivo, mediante
soluzione amminica.
Ciclo Lubrificanti
Impianto VPS: distillazione Sotto Vuoto
L'impianto  costituito da 1 unitˆ sotto vuoto e lavora
sia residuo atmosferico proveniente dall'unitˆ Topping
(del Ciclo Carburanti), sia materia prima d'introduzione.
Analogamente alla distillazione primaria, la separazione
dei prodotti avviene per riscaldamento e per differenza
di volatilitˆ, in particolare:
l dalla testa della colonna viene prelevato un prodotto
leggero (VGO) che, previa condensazione e separ
zione dall'acqua di processo, viene inviato ai serbatoi
di gasolio;
l i rimanenti prelievi laterali della colonna sono 3
frazioni (A,B e C) che successivamente lavorati agli
impianti FT1 e 2 e MEK 1 e 2 porteranno alla prod
zione diversificata di oli lubrificanti dalle pi leggere
(fraz. A, SN 70,SN 80, SN90), medie (fraz. B, SN
150), alle pi pesanti (fraz. C, SN 500), e relative
produzioni di estratti (ESAR 90 e ESAR 130), paraffine
(PAR 118Ö122, 122Ö126, 133Ö137, 145Ö148) e
petrolati (RP 56 e RP 150);
l il fondo colonna (RVC) viene successivamente lavorato per la produzione degli oli lubrificanti pesanti
(BS 150 e BS 200) all'impianto PDA oppure  utilizzato
per la produzione di bitumi e/o Olio Combustibile.
Impianto di deasfaltazione al propano PDA (Propane
DeAsphalting)
L'impianto prevede che la carica, fondo colonna VPS,
dopo una prediluizione con propano, entri in una colonna
di estrazione a piatti dove, in controcorrente, incontra
il solvente (propano), dando origine ad olio deasfaltato
(DAO, Deasphalting Oil) e asfalto.
La miscela DAO e propano successivamente entra nella
colonna C609, in condizioni di pressione e temperatura
supercritiche, dove avviene la separazione del solvente;
il propano in uscita dalla testa colonna rientra nelle
colonne di estrazioni a piatti.
La miscela solvente/DAO che esce dal fondo della C
609 e la miscela solvente/asfalto che esce dal fondo
colonna vengono inviate alle rispettive sezioni di recupero.
Colonne di flash e strippers a vapore, provvedono al
recupero del propano che torna nella sezione iniziale di
estrazione mentre il DAO sarˆ inviato agli impianti
Furfurolo.
Impianti di raffinazione al furfurolo (FT1 - FT2)
Gli impianti prevedono che la carica da raffinare (frazioni
VPS e/o DAO) entri, ad una predeterminata temperatura,
nel fondo di una colonna RDC dove, in controcorrente,
incontra il solvente furfurolo proveniente dall'alto della
stessa colonna. La temperatura ed il gradiente termico
tra testa e fondo RDC, nonchŽ il rapporto solvente/carica
determinano l'efficienza del processo di estrazione e
quindi la qualitˆ e la resa del prodotto finale.
La miscela solvente/raffinato che esce dalla testa e la
miscela solvente-estratto che esce dal fondo, della
colonna RDC , vengono inviate alle rispettive sezioni di
recupero.
Colonne di flash a vari livelli di pressione e temperatura
e colonne di strippers a vapore surriscaldato liberano
il solvente dal raffinato e dall'estratto consentono il
recupero del solvente che torna agli estrattori. Il raffinato
va successivamente agli impianti di Deparaffinazione
mentre gli Estratti possono andare a stoccaggio come
prodotti finiti (ESAR) oppure al blending di Olio combustibile oppure inviate via ferro-cisterna alla Raffineria
di Sannazzaro per nuovi processi di lavorazione
Impianti di Deparaffinazione con Solvente (MEK1 MEK2)
La carica paraffinosa, costituita da raffinato proveniente
dagli impianti Furfurolo, viene raffreddata gradualmente
nel treno degli scambiatori e chillers a propano fino ad
una temperatura inferiore allo zero dipendente dai vari
tipi di oli trattati: mediamente si hanno temperature di
fine chilling variabili da -15¡C a -25¡C per scorrimenti
degli oli lubrificanti finiti compresi rispettivamente tra
- 9¡C e - 18¡C.
In opportuni punti del treno dei chillers la carica incontra,
in rapporti prestabiliti, una miscela di solventi (circa
50% metil-etil-chetone:, antisolvente delle paraffine e
circa 50% toluolo, solvente dell'olio) che controlla la
formazione e l'accrescimento dei cristalli di paraffina;
questi cristalli vengono rimossi successivamente per
filtrazione su filtri rotativi che lavorano in depressione.
La "torta" di paraffina in uscita dai filtri primari (n. 6
filtri sul MEK1; n. 5 filtri sul MEK2) contiene ancora una
significativa quantitˆ di olio che viene diluita nuovamente
con solvente e quindi ulteriormente filtrata sui filtri
rotativi secondari o di repulp (n. 3 filtri sul MEK1 e 3
sul MEK2); il filtrato torna in carica per il recupero
dell'olio (diluizione di repulp), mentre la paraffina solida:
l in uscita Mek 2, con contenuto d'olio intorno al 5%
- 10%, va a serbatoio come prodotto finito petrolato;
l al Mek 1 viene inviata ad una sezione di frazion
mento (con ulteriori 2 filtri) per la produzione della
paraffina dura (hard wax, olio 0,5%) che success
vamente andrˆ all'impianto HF3 per la produzione
delle paraffine finite e un prodotto secondario (soft)
con % olio pi alto che pu˜ andare al blending di
Olio combustibile oppure inviate via ferro cisterne
alla Raffineria di Sannazzaro per nuovi processi di
lavorazione.
Il WFO (wax free oil; olio libero da paraffine) pu˜ andare
a stoccaggio come base lubrificante finita oppure in
carica all'impianto HF2.
Impianto Hydrofinishing 2 ( HF2)
L'olio da trattare, a valle MEK 1 o 2, prima di essere
immesso nel reattore, viene riscaldato in apposite
apparecchiature (scambiatori e forno) e miscelato con
gas di trattamento ricco d'idrogeno.
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Successivamente il fluido attraversa il letto di catalizzatore
del reattore subendo un processo di idrogenazione che
migliora e stabilizza il colore dell'olio che va a stoccaggio
come base lubrificante finito.
Impianto distillazione sottovuoto paraffine (W.V.)
.L'impianto Wax Vacuum pu˜ lavorare a campagne
paraffina o carica Bottom Hydrocracking di importazione
proveniente dalla Raffineria della Divisione R & M di
Sannazzaro.
La paraffina in uscita dagli impianti MEK  frazionata
in una colonna sottovuoto: le frazioni laterali e eventualmente il residuo, insieme, costituiscono la carica
HF3, mentre la frazione di testa e/o il residuo vengono
inviati nei serbatoi
di olio combustibile.
La carica Bottom  frazionata nella stessa colonna
sottovuoto: due frazioni laterali sono impiegate per la
produzione di basi lubrificanti (SH5 e SH9) e seguono
la stesse via delle frazioni Vacuum giˆ descritte (Furfurolo
+ Mek), mentre le restanti frazioni laterali e il residuo
sono inviate nei serbatoi di olio combustibile.
Impianto Hydrofinishing 3 (HF3)
La paraffina dura (hard wax) uscita impianti MEK o
proveniente dal W.V., viene opportunamente riscaldata
e miscelata con una corrente di gas di trattamento ricco
d'idrogeno in idonei scambiatori.
Successivamente viene inviata in due reattori a letto
catalitico ove reazioni di idrogenazione conferiscono
stabilitˆ al colore della stessa e successivamente vengono
stoccate come Paraffine finite; il precedente trattamento
permette inoltre di superare il test analitico previsto
dalla ÒFDAÓ (Ente americano Food e Drugs Administration) per l'uso alimentare delle paraffine.
Impianto produzione bitumi modificati (Bit. Mod.)
Una miscela di componenti bituminose viene opportunamente riscaldata e miscelata in apposita apparecchiatura, denominata ÒreattoreÓ, con percentuali variabili
di polimero SBS (copolimero termoplastico). Il composto
viene poi macinato tramite mulino al fine di omogeneizzare le componenti. Il bitume modificato cos“ prodotto
viene inviato a serbatoio dedicato.
La produzione di bitume modificato acquista particolare
rilevanza ai fini ambientali perchŽ il suo impiego nella
produzione di asfalti stradali determina:
l prolungamento della vita media del manto stradale
con conseguenti riduzioni di interventi manutentivi,
minimizzazione nella produzione di rifiuti solidi ed
emissioni in atmosfera da attivitˆ di sbancamento
e rimozione e riduzione degli intasamenti da traffico
stradale;
l garanzia di maggiore sicurezza stradale grazie
all'efficienza delle prestazioni drenanti in caso d
pioggia;
l riduzione dell'inquinamento acustico per effetto
fonoassorbente del manto.
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Efficienza e controllo dei processi
Il controllo dei parametri operativi degli impianti di
produzione  interamente gestito da sistemi automatizzati
di Distributed Control System (DCS), che consentono,
tramite un monitoraggio ad alta efficienza ed affidabilitˆ,
la raccolta continua di tutte le misure e parametri
operativi degli impianti (temperatura, pressione, flusso)
ed il controllo in tempo reale del processo produttivo
mediante gestione automatizzata di tutti i fattori di
processo, anticipando le necessarie azioni correttive.
Il ciclo produttivo della Raffineria, inoltre,  ottimizzato
attraverso un sistema informativo (SIPROD) in grado di
correlare, con le banche dati disponibili ed i parametri
forniti dal controllo automatizzato degli impianti (DCS),
molteplici variabili, tali da controllare e gestire in tempo
reale l'andamento qualitativo e quantitativo delle produzioni, per favorire il processo decisionale e l'efficienza
economica.
Infine, le attivitˆ di manutenzione e di miglioria tecnica
sono supportate in Raffineria da uno strumento informatico dedicato (SIM, Sistema Informativo di Manutenzione).
2.5.2 - Servizi ed utilities
2.5.2.1 - Centrale Termoelettrica
Il fabbisogno energetico degli impianti della Raffineria
viene soddisfatto da una Centrale Termoelettrica di
proprietˆ EniPower situata all'interno del perimetro di
Raffineria ed  estromesso dal campo di applicazione
della presente Dichiarazione Ambientale.
2.5.2.2 - Rete idrica
L'approvvigionamento e l'utilizzo di risorsa idrica in
Raffineria avviene secondo le seguenti modalitˆ:
l acqua potabile: fornita, attraverso la rete comunale
pubblica dell'Acquedotto, dall'Azienda Servizi Ambientali di Livorno (ASA), e distribuita all'interno della
Raffineria da una rete, gestita dalla Funzione SPP/SIC;
l acqua antincendio: prelevata dal Fosso Acque Chiare
in condizioni di emergenza, sotto la gestione di
SPP/SIC e con il controllo routinario delle appare
chiature a cura del personale del Reparto TAE;
l acqua di mare: prelevata in Darsena Petroli e Darsena
Ugione per uso antincendio
l acqua industriale: impiegata per il raffreddamento
degli impianti, come acqua degasata e demineralizzata
e come acqua servizi TAE. L'acqua industriale viene
fornita da EniPower secondo modalitˆ di gestione
definite in un'apposita procedura del SGA e previo
trattamento presso impianti e struttura di competenza.
Enipower ha un contratto di fornitura di acqua ind
striale con la societˆ ASA.
2.5.2.3 - Sour Water Stripper (impianto S.W.S.)
La Raffineria  dotata di n 1 unitˆ di Sour Water Stripper,
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dedicata allo strippaggio dell'ammoniaca e dell'acido
solfidrico dalle acque di processo.
In colonna l'acqua si libera dei gas contenuti per strippaggio con vapore a bassa pressione, inviato alla base
della struttura; i vapori che escono dalla testa della
colonna vengono inviati all'impianto Recupero Zolfo.
L'acqua strippata di fondo colonna viene mandata al
trattamento effluenti (Impianto TAE).
2.5.2.4 - Trattamento acque effluenti (Impianto TAE)
L'impianto TAE  stato avviato nel 1972 allo scopo di
depurare gli effluenti di lavorazione, garantendone una
qualitˆ conforme ai requisiti legislativi per lo scarico nel
bacino naturale di destinazione finale (Fosso Acque
Chiare).
Il TAE riceve:
- acque di origine interna convogliate tramite il sistema
fognario: in tale categoria rientrano gli effluenti di
lavorazione comprensivi delle eventuali acque di
lavaggio/spiazzamento, gli scarichi civili e le acque
meteoriche derivanti dalle Darsene;
- acque di origine esterna, in particolare da STAP ed
EniPower (interni al perimetro del sito) ed Eni R & M
Attraverso il convogliamento del sistema fognario (fogna
meteo oleosa) l'acqua arriva per gravitˆ alle Vasche
Arrivo S33 e S12 e da qui inizia il trattamento delle
acque che prevede in condizione di regime normale i
seguenti step:
- Pretrattamento di flottazione (Impianto WEMCO 90),
stoccaggio e recupero degli oli sospesi inviati a serbatoi
Stabilimento GPL (esterno al perimetro).
La qualitˆ delle acque di provenienza esterna che possono
essere trattate dalla Raffineria  regolamentata da
apposite Convenzioni, che riportano i limiti massimi
ammissibili.
Rispetto alle condizioni operative originarie, l'impianto
ha conosciuto numerose modifiche ed innovazioni per
ottimizzarne la flessibilitˆ e l'efficienza e, soprattutto,
per massimizzare le possibilitˆ di recupero interno dei
reflui trattati, riducendo allo stesso tempo i prelievi per
uso industriale.
Oggi la Raffineria garantisce, con il ricircolo degli effluenti,
ca. il 95% del fabbisogno di acqua industriale (reintegro
delle torri di raffreddamento, di proprietˆ e gestite da
EniPower) ed il mantenimento in pressione del sistema
antincendio, raggiungendo un indice di ricircolo superiore
al 50% (inteso come rapporto tra acqua trattata ed
acqua reimpiegata nel ciclo produttivo, a reintegro delle
torri e a collettore antincendio).
Lo schema di funzionamento dell'Impianto TAE  di
seguito sintetizzato:
di SLOP (recuperati nel ciclo produttivo di Raffineria).
- trattamento primario (fisico-chimico) di sedimentazione
(separatore API), flocculazione (S 16) e flottazione
(MS 2A), con recupero degli oli sospesi e produzione
di fanghi primari
- trattamento secondario (biologico) a fanghi attivi (MS
3A), con chiarificazione/sedimentazione (MS 3B) ed
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estrazione dei fanghi secondari
- stoccaggio finale, riutilizzo interno (torri raffreddamento
e circuito antincendio), raccolta per integrazione del
Circuito di Raffreddamento (vasca S 23 A/B) e scarico
finale (vasca S 23 C)
In caso di disservizio o malfunzionamento del flottatore,
la Raffineria  dotata di un ulteriore impianto di flottazione,
(WEMCO 80), in grado di sostituire la fase di trattamento
primario dei reflui prevista in condizioni normali.
In caso di eventi meteorici eccezionali o di accumulo di
acque in ingresso, l'eventuale portata in eccesso pu˜
essere inviata direttamente ai flottatori e il refluo trattato,
in funzione delle caratteristiche analitiche (conformitˆ
o meno ai limiti vigenti allo scarico), pu˜ essere ricircolato
in testa all'impianto di trattamento, destinato allo scarico
finale o recuperato a collettore antincendio, in caso di
necessitˆ
Trattamento fanghi
In numerose fasi della depurazione dei reflui di Raffineria
sono prodotti fanghi (composti sostanzialmente per 85%
da acqua, 10% da sedimenti solidi e 5% da residui di
natura petrolifera), per i quali  operativa in sito una
linea di trattamento, finalizzata a recuperare la frazione
oleosa presente e ridurre il volume di residuo da smaltire,
che prevede:
l pre-sedimentazione in un apposito ispessitore (MS4);
l accumulo in vasche di carica (vasche W 70), per
omogeneizzazione e riscaldamento;
l centrifugazione del fango ispessito, con recupero di
acqua (in rete fognaria) e olio (a SLOP);
l trattamento di inertizzazione del centrifugato (residuo
solido), per aggiunta di calce e bentonite;
l smaltimento.
Le responsabilitˆ e le modalitˆ operative definite in
Raffineria per la gestione del trattamento dei fanghi,
affidato a Ditta Terza qualificata, sono disciplinate da
un'apposita Procedura del SGA di Raffineria.
2.5.2.5 - Sistema antincendio di Raffineria
Il circuito antincendio della Raffineria  alimentato in
condizioni normali dal riciclo interno di acqua di Raffineria,
in uscita dal TAE (dopo trattamento biologico e/o WEMCO),
che garantisce il mantenimento di una pressione di ca.
4 kg/cm2, grazie a 3 pompe elettriche.
I prelievi esterni da Fosso Acque Chiare sono legati a
condizioni di emergenza: un dedicato sistema di pompe
elettriche da 450 m3/h e una pompa diesel da 1000 m3/h
, in tale caso, in grado di portare la pressione del circuito
fino a 10 kg/cm2. Le pompe sono dotate di un conta-ore
di funzionamento, per stimare la quantitˆ di acqua
prelevata dall'esterno.
L'impianto di distribuzione attualmente dispone di un
collettore quasi completamente in Vetroresina (da 16'' a
8''), distribuito in tutto il sito per una lunghezza di circa
25 km, composto da circa 700 idranti e 200 monitori fissi
30
ed alimentato dalla stazione antincendio sopradescritta.
La garanzia di idonee condizioni di sicurezza prevede la
protezione continua di numerosi serbatoi (40 a tetto
galleggiante e 50 a tetto fisso), mediante raffreddamento
ad acqua e/o circuito di estinzione a schiuma (alimentato
da mezzi antincendio), cui si aggiungono 15 premescolatori a spostamento di liquido con capacitˆ superiore
a 40.000 l di schiumogeno, in grado di servire utenze
in particolari condizioni di emergenza e/o rischio.
La dotazione antincendio della Raffineria , inoltre,
completata da:
l sistemi di allarme in campo e centralizzati;
l 1.500 estintori a polvere e anidride carbonica (portabili
e/o carrellabili);
l 300 cassette porta-manichette;
l 250 selle per manichette a vapore sugli impianti;
l 130 autoprotettori (bombole e maschera) ubicati
direttamente sugli impianti, unitamente a coperte
antincendio, maschere e dispositivi di protezione;
l 10 monitori carrellati schiuma/acqua;
l 4 automezzi antincendio.
2.5.2.6 - Sistema antincendio Darsene
Il sistema antincendio delle darsena Ugione e della
darsena Petroli utilizza prevalentemente acqua di mare
ed  gestito sia da un sistema elettrico sia da un motore
diesel di riserva (per ogni darsena).
Alla darsena Ugione  inoltre disponibile una dotazione
di schiumogeno per interventi su prodotti polari (MTBE,
BIODIESEL). I pontili sono dotati di cannoni antincendio,
azionabili da un sistema idraulico a comando elettrico
e, in caso di mancanza di energia, tramite accumulatori
di pressione. Gli impianti vengono provati con cadenza
giornaliera dal personale Darsene e il risultato viene
annotato nel Registro delle Consegne.
La manutenzione preventiva del sistema antincendio
viene curata attraverso un contratto di Òglobal serviceÓ
con Ditta esterna, che prevede la compilazione di apposite
check-list, previste nel ÒManuale OperativoÓ relativo alle
attrezzature antincendio e di sicurezza di Raffineria e
dei terminali marittimi.
In ottemperanza alle prescrizioni legislative vigenti (L.
626/94, D.M. 10/03/98),  stato strutturato un servizio
antincendio interno, addestrando appositamente risorse
della Raffineria sotto la supervisione della Unitˆ SPP/SIC;
a supporto di tali attivitˆ,  stato anche formalizzato un
apposito ÒManuale Operativo del Pompiere AusiliarioÓ.
Il personale delle Darsene, in particolare,  istruito per
l'utilizzo delle attrezzature in caso di emergenza, attraverso prove mensili di addestramento.
Inoltre, alle Darsene, per navi che trasportano prodotti
di Categoria A3 e B4 la Raffineria pu˜ contare su un
servizio antincendio espletato da Personale Guardiafuoco
specializzati in turno continuo (ditta esterna).
3
4
Prodotti con punto di infiammabilitˆ inferiore a 21¡C (ad es. Grezzi, Benzine,
MTBE, Slops, ecc.)
Prodotti con punto di infiammabilitˆ compreso tra 21 e 65¡C (ad es. Petroli,
Slops, ecc.)
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2.5.2.7. Torce e sistema Blow-Down
Gli impianti di Raffineria sono collegati a 2 sistemi di
blow-down, che collettano gli scarichi gassosi e li inviano
a 2 ÒtorceÓ di sicurezza (Torcia Carburanti e Torcia Lube)
di circa 110 m di altezza, dedicate rispettivamente agli
scarichi di emergenza derivanti dagli impianti carburanti
e dagli impianti lubrificanti, ove avviene la combustione
degli HC in H2O e CO2 e i limitati quantitativi di di H2S,
qualora presente, sono trasformati in SO2.
Il rilascio di idrocarburi verso il circuito blow-down pu˜
avvenire a seguito di fermata programmata e depressurizzazione degli impianti o in caso di emergenze/eventi
accidentali di sovrapressione, con progressivo intervento
delle valvole di sicurezza degli impianti.
Le quantitˆ di idrocarburi scaricate in torcia sono quantificabili tramite appositi misuratori di portata installati
nel 2004.
Le torce sono gestite da appositi Manuali Operativi di
Raffineria e l'eventuale impatto visivo viene tenuto sotto
controllo tramite 2 telecamere presenti in Sala Controllo
degli Impianti ad esse collegati.
In particolare, la luminositˆ, l'altezza e la fumositˆ della
fiamma viene controllata mediante iniezione di vapore.
2.5.2.8. Ulteriori servizi ed utilities
In aggiunta a quanto sopra descritto, si evidenzia la
presenza in Raffineria di numerose altre utilities, tra cui:
l 2 distinti collettori di fognatura, che provvedono alla
raccolta delle acque reflue dopo il loro impiego negli
impianti di processo; in particolare:
- Collettore acqua meteorica oleosa da Area carburanti:
comprende gli impianti carburanti, le pensiline di
carico, la sala pompe "A", la sala pompe "K" ed il
parco serbatoi lato mare e di "Paduletta".
- Collettore acqua meteorica oleosa da Area lubrificanti:
comprende gli impianti lubrificanti e i loro serbatoi di
competenza.
l rete di erogazione di aria compressa, utilizzata per
l'alimentazione della strumentazione degli impianti
ed altri servizi;
l magazzino per l'approvvigionamento, lo stoccaggio
e la distribuzione del materiale necessario alle varie
esigenze della Raffineria;
l laboratorio chimico in grado di svolgere, mediante
apparecchiature tecnicamente idonee, il controllo
analitico su campioni di effluenti liquidi e la valutazione
qualitativa dei prodotti finiti e dei semilavorati prov
nienti dai processi;
l uffici e strutture varie (uffici tecnici, amministrativi
e direzionali; aule addestramento e formazione pe
sonale; spogliatoi, mensa, bar; infermeria e pronto
soccorso; caserma Guardia di Finanza; portineria con
Servizio Sorveglianza); in particolare si segnala che
il servizio di vigilanza interno ed esterno alla Raffineria
 stato affidato ad una ditta del gruppo ENI (ora Eni
Servizi) a partire dal 31 dicembre 2003;
2.5.3 - Sistema di movimentazione e stoccaggio
2.5.3.1 - Materie prime
In Raffineria sono presenti in lavorazione o in deposito
un notevole numero di sostanze che possono essere
genericamente classificate come Òmaterie primeÓ, intese
cio come componenti fondamentali per l'ottenimento
dei "prodotti finiti" destinati alla commercializzazione.
In particolare, si possono distinguere:
l materie prime di natura petrolifera (grezzi e sem
lavorati)
l prodotti petroliferi intermedi e finiti (distillati leggeri,
medi, pesanti)
l materie prime di natura non petrolifera, classificabili
a loro volta in:
- chemicals (tra cui antiossidanti, disemulsionanti
etcÉ);
- flocculanti;
- catalizzatori;
- sostanze varie (tra cui anche comburenti, soluzioni
amminiche per l'assorbimento selettivo dell'idrogeno
solforato, estinguenti, etcÉ).
- biodiesel (utilizzato nel blending gasoli)
I principali prodotti petroliferi introdotti per lavorazione
l miscelazione sono:
l greggio;
l benzine semilavorate;
l Metil Ter Butil Etere (MTBE) , utilizzato per il blending
benzine per incrementare il valore ottanico;
l benzina da cracking (LCN), utilizzata nel blending
benzine;
l residui Atmosferici (ATZ/BTZ) e Bottom HDC (Fondo
impianto Hydrocracking) proveniente dalla Raffineria
di Sannazzaro da inviare come cariche addizionale
del ciclo produzione Lubrificanti;
l benzine e gasoli semilavorati e finiti (da altre Raffinerie).
2.5.3.2 - Infrastrutture movimentazione via mare
La Raffineria  in possesso di Concessione Demaniale
(durata di anni quattordici a partire dal 01-01-1995),
che riguarda l'utilizzazione di una zona demaniale
marittima della superficie di mq. 34.504 situata sulla
Darsena Petroli ed Ugione , allo scopo di mantenere
gli oleodotti di collegamento fra i pontili delle Darsene
Ugione e Petroli del Porto di Livorno e lo Stabilimento.
Per la movimentazione di prodotti via mare la Raffineria
 collegata tramite oleodotti, ai terminali marittimi
della Darsena Petroli (pontili 10 e 11), situata nell'area
portuale di Livorno a ridosso della diga del Marzocco,
e della Darsena Ugione (pontile 36A), ubicata sul canale
industriale; tali pontili possono essere utilizzati per
carico/scarico di prodotti per societˆ diverse dalla
Raffineria, in particolare Costieri D'Alesio e RHODIA.
31
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Il collegamento tra Raffineria e Darsena Petroli 
realizzato mediante 6 oleodotti, lunghi ca. 6,5 km
(ognuno dotato di camerette per il sezionamento del
circuito lungo il percorso); ulteriori 4 oleodotti lunghi
ca. 2,5 km (anch'essi dotati di camerette per il sezionamento del circuito lungo il percorso) collegano la
Raffineria alla Darsena Ugione. Gli oleodotti si sviluppano
in parte a cielo aperto ed in parte interrati, con opportuni
aumenti di spessore in corrispondenza degli attraversamenti stradali e ferroviari e sono dotati di sistema
di protezione catodica.
Le attivitˆ di movimentazione via mare avvengono in
ottemperanza alle disposizioni del ÒRegolamento della
Capitaneria di PortoÓ per l'accesso ai pontili.
Il pontile 10, in Darsena Petroli, pu˜ accogliere navi di
lunghezza massima fino a 300 m e con pescaggio
massimo di 11,35 m ed  utilizzato per il carico/discarica
di greggio, gasoli, benzine e petroli. Esso dispone di
3 bracci di carico/scarico a comando idraulico5 direttamente collegati agli oleodotti di mandata in Raffineria.
Le operazioni di collegamento avvengono da parte di
una Ditta Terza con il supporto e la supervisione
dell'Operatore delle Darsene.
Il pontile 11, in Darsena Petroli pu˜ accogliere navi di
lunghezza massima fino a 220 m e con pescaggio
massimo di 12 m, dispone di 2 bracci da 12Ó per il
carico/discarica di olio combustibile e altri 2 da 8Ó per
benzine, petroli e gasoli; i bracci anch'essi a comando
idraulico e pressione massima di esercizio pari a 10
kg/cm2, sono collegati direttamente agli oleodotti.
Il pontile 36A in Darsena Ugione dispone di 2 bracci da
6Ó per la movimentazione di vari prodotti petroliferi quali
n prodotti bianchi: MTBE, Ragia, Biodiesel, benzine,
gasoli, petroli;
n prodotti neri: oli combustibili
I bracci sono collegati agli oleodotti tramite tubazioni
rigide e raccordi di manovra con opportune valvole di
sezionamento (True-Sail) e la pressione massima di
esercizio  pari a 10 kg/cm2. E' disponibile, inoltre, un
braccio da 8Ó per gli oli lubrificanti, collegato direttamente
all'oleodotto, la cui pressione massima di esercizio e
pari a 10 kg/cm2.
Sistemi di sicurezza e di emergenza
Il servizio di prevenzione e protezione dagli sversamenti
a mare  attuato dalla Societˆ Terza (Labromare), che
presidia 24 ore su 24 la Darsena Ugione e i pontili 10
e 11 in Darsena Petroli con due battelli (un tender e
un rec-oil).
In Darsena Petroli sono, inoltre, disponibili 2 tipi di
sbarramento per circoscrivere eventuali sversamenti
in mare:
l sbarramento con panne di primo livello, composto
5
diametro 12Ó e pressione massima di esercizio pari a 10 kg/cm2
32
l
da elementi galleggianti in PVC che aderiscono allo
scafo proteggendo la fiancata della nave verso il
pontile, nella zona dove avviene l'attacco dei bracci
di carico alla nave;
sbarramento con panne di secondo livello, composto
da bobine di panne a svolgimento disponibili sulla
banchina per essere stese, in caso di necessitˆ,
attorno alla nave.
In Darsena Ugione  presente uno sbarramento composto da cilindri vuoti in acciaio collegati fra loro con
un sistema a cerniera che viene trascinato a chiusura
della Darsena dopo l'entrata della nave.
Quando lo sbarramento  guasto, ogni operazione di
caricamento viene effettuata con il supporto di una
nave anti-inquinamento, in ottemperanza a quanto
disposto dalla Capitaneria di Porto.
I bracci di caricamento hanno un range di operativitˆ
oltre il quale sospendono e mettono in sicurezza le
operazioni; in particolare, dopo 3 metri di spostamento
della nave, essi si sganciano automaticamente, azionando un sistema di chiusura a doppie valvole che
lascia libero il braccio ed evita lo sversamento in mare
di prodotto.
In presenza di vento con velocitˆ superiore ai 25 nodi
 valutata la necessitˆ di fermare le operazioni e
autorizzare l'intervento di un rimorchiatore per tenere
la nave contro la banchina. Nel caso di vento superiore
a 29 nodi la discarica o il caricamento vengono sospesi,
i bracci staccati e portati in posizione di riposo, in attesa
del ripristino delle condizioni di sicurezza.
Presso la Raffineria, sulle pompe di spinta, sono installati
sistemi a pressostati e a rilevamento della minima
corrente che entrano in funzione quando avvertono la
chiusura del braccio e fermano le pompe che inviano
il prodotto, per evitare pericolosi aumenti di pressione
nelle tubature. In caso di emergenza il blocco delle
pompe (fermata d'emergenza) pu˜ anche essere comandato in remoto dalle darsene.
2.5.3.3 - Infrastrutture movimentazione via terra
La movimentazione di prodotti prevede l'impiego di
autobotti (ATB) e ferrocisterne (FFCC), attraverso
l'utilizzo di pensiline dedicate.
Inoltre, la distribuzione dei prodotti finiti via terra
prevede il collegamento diretto della Raffineria, tramite
oleodotti, con altre strutture della Divisione Refining
& Marketing di Eni (in particolare, il Deposito di Calenzano, in provincia di Firenze, lo stabilimento limitrofo
ENI GPL e lo STAP), con 2 Depositi di operatori terzi
(Toscopetrol e Costieri D'Alesio) e con la Centrale
Termoelettrica ENEL di Livorno.
Pensiline
La Raffineria dispone delle seguenti pensiline di carico
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
ATB e FFCC:
pensiline ATB per il carico di prodotti carburanti/combustibili/bitumi stradali (in Area Movimentazione), bitumi modificati (presso l'impianto di produzione, in Area Lubrificanti) e zolfo liquido (in Area
Carburanti);  presente, inoltre, una pensilina di
carico basi lubrificanti, paraffine ed estratti aromatici,
in area STAP e da esso gestita;
l pensiline FFCC per il carico di Cat Feed (carica per
impianti catalitici) e per lo scarico di oli combustibili
e Bottom HDC (residuo impianto HDC) provenienti
da Sannazzaro (presso Sala L, Area Movimentazione).
La gestione delle pensiline avviene a cura del pe
sonale di Reparto interessato, con eventuale supporto
di Ditte Terze (in base a specifiche contrattuali),
secondo quanto disciplinato da Procedure o Manuali
Operativi dedicati.
leggera depressione, indotta da apposito ventilatore, e
inviati in camera di combustione dei forni Hot-Oil oppure,
in caso di anomalia/emergenza, al camino Hot Oil.
La gestione dell'impianto avviene a cura del personale
della SOI LUBE, secondo quanto disciplinato da specifico
Manuale Operativo.
Impianti recupero vapori
Sono presenti in Raffineria i terminali di oleodotti per:
o il trasferimento di prodotti finiti a depositi/stabilimenti
Eni interni, Eni Power e STAP, (i limiti di batteria sono
i rispettivi confini delle aree di proprietˆ)
l il trasferimento di prodotti finiti a depositi/stabilimenti
Eni esterni, Stabilimento Eni GPL, adiacente alla
Raffineria, collegato con un gasdotto (il limite di
batteria  il muro di cinta di separazione tra i due siti);
l il trasferimento di prodotti finiti a depositi terzi
esterni;
l la carica/discarica materie prime, prodotti finiti e
semilavorati a/da navi cisterna (vd. Darsene).
In particolare, la principale struttura per il trasferimento
dei prodotti  rappresentata da 2 oleodotti, lunghi circa
90 km, che collegano la Raffineria con il Deposito Eni
R&M di Calenzano (FI), permettendo il trasferimento di
oltre un milione di tonnellate annue di prodotti petroliferi,
in gran parte benzine e gasoli. La gestione e la proprietˆ
di tali impianti  di competenza di una Societˆ Terza,
PRAOIL appartenente al Gruppo Eni. I limiti di batteria
sono le pompe di mandata, pertanto da quel punto in
poi la gestione dell'oleodotto esula dal campo di applicazione del SGA della Raffineria.
E' presente inoltre un bitumedotto, che trasferisce il
prodotto all'adiacente deposito Toscopetrol. Il limite di
batteria  il muro di cinta della Raffineria, pertanto da
quel punto in poi esula dal campo di applicazione del
SGA della Raffineria.Infine, la Raffineria  percorsa da
numerose linee di movimentazione, aeree e/o sotterranee, che assicurano i collegamenti tra serbatoi, impianti,
pompe e pensiline. Su tali linee vengono effettuati, su
segnalazione del personale di esercizio, i necessari
controlli ed interventi manutentivi, disciplinati da apposite
Procedure Operative interne.
l
La Raffineria  dotata di appositi sistemi di aspirazione
e recupero vapori, in particolare:
Caricamento benzine/petroli
Sono disponibili due impianti per il trattamento dei
vapori aspirati:
n un primo impianto, di pi recente attivazione, si
basa su un processo di adsorbimento con carbone
attivo e successivo desorbimento con lavaggio in
controcorrente di benzina. L'uscita dal trattamento
, in questo modo, praticamente costituita da sola aria;
n un secondo impianto di trattamento vapori, del tipo
a doppio stadio (prima fase di assorbimento, reali
zata mediante lavaggio con petrolio sottoraffreddato
e seconda fase di adsorbimento su filtri a carbone
attivo), su cui  installata una coppia di filtri in
parallelo, che lavorano alternativamente in adsorb
mento e in rigenerazione mediante strippaggio con
vapore. Questo impianto viene utilizzato in caso di
disservizio del precedente.
Bitumi Stradali
I vapori provenienti dai serbatoi di stoccaggio e dalle
pensiline di carico sono estratti mediante tubazioni in
leggera depressione, indotta da apposito ventilatore, e
inviati in un impianto di trattamento costituito da una
colonna di lavaggio in controcorrente con gasolio. I gas
depurati vengono convogliati verso i forni e/o ciminiera
Lube. In alternativa  presente un impianto, denominato
ÒMonsantoÓ e attualmente in conservazione, per il
trattamento a carboni attivi dei vapori prima dello scarico
in atmosfera,.
La gestione degli impianti avviene a cura del personale
della SOI MOVSPED, secondo quanto disciplinato da
specifico Manuale Operativo.
Bitumi Modificati
I vapori provenienti dai serbatoi di stoccaggio e dalle
pensiline di carico sono estratti mediante tubazioni in
Le emissioni derivanti dal carico di gasoli e oli combustibili
non sono da considerare rilevanti.
Gli impianti di recupero vapore sono soggetti ad interventi
periodici programmati di manutenzione e verifica ispettiva
di efficienza di funzionamento, oltre ad analisi della
qualitˆ delle emissioni ai fini del rispetto dei limiti
legislativi vigenti.
Oleodotti
2.5.3.4 - Serbatoi e stoccaggi
Un'intera area della Raffineria, il Parco Generale Serbatoi,
 riservata al deposito delle materie prime e dei prodotti
finiti. In particolare, si possono distinguere 4 tipologie
di stoccaggio:
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
tumulati, destinati allo stoccaggio di GPL;
Serbatoi di categoria A, destinati allo stoccaggio di
prodotti con punto di infiammabilitˆ inferiore a 21¡C
(ad es. Grezzi, Benzine, MTBE, Slops, ecc.);
l Serbatoi di categoria B, destinati allo stoccaggio di
prodotti con punto di infiammabilitˆ compreso tra
21 e 65¡C (ad es. Petroli, Slops, ecc.);
l Serbatoi di categoria C, destinati allo stoccaggio di
prodotti con punto di infiammabilitˆ superiore a
65¡C (ad es. Gasoli, Oli Combustibili, Oli Lubrificanti,
Paraffine, Petrolati, Estratti Aromatici, Bitumi, Acque
carica TAE, ecc.).
Il Parco Serbatoi di Raffineria ha una capacitˆ pari a
ca. 1,67 milioni di m3, per un totale di circa 290 serbatoi
di prodotti petroliferi, cui si aggiunge lo stoccaggio GPL
con una capacitˆ totale di circa 3.000 m3.
l
l
La Raffineria dispone, inoltre, di 12 serbatoi interrati6
e Bulk e serbatoi dedicati allo stoccaggio di prodotti
chimici e solventi di lavorazione la cui gestione 
disciplinata da apposite Procedure del SGA.
Allo scopo di minimizzare i possibili impatti ambientali
derivanti dall'operativitˆ dei serbatoi sono state definite
specifiche Procedure/Manuali Operativi per la conduzione
delle attivitˆ considerate a maggiore rischio7 e vengono
applicate le pi moderne soluzioni impiantistiche per
minimizzare eventuali impatti.
2.5.4 - Interfacce
All'interno del perimetro della Raffineria insistono
strutture che hanno dipendenza operativa e gestionale
da Settori e Societˆ Terze rispetto alla Raffineria e,
pertanto, non rientrano nel campo di applicazione del
SGA e della Registrazione EMAS. In particolare:
l lo Stabilimento EniPower, cui afferiscono la Centrale
Termo Elettrica (CTE) e le correlate strutture ausiliarie, fino al 2000 gestite direttamente dalla Raffineria;
l lo Stabilimento Produzione Lubrificanti (STAP), cui
afferisce anche la parte relativa all'infustaggio oli,
fino al 1991 gestito direttamente dalla Raffineria.
Entrambe le Organizzazioni, peraltro, sono dotate di
propri SGA Certificati ISO 14001.
Le interfacce operative e gestionali che caratterizzano
i rapporti con STAP ed EniPower sono disciplinate da
specifiche Procedure comuni ai SGA interessati.
Interscambi commerciali e non esistono, inoltre, tra la
Raffineria e altre realtˆ produttive della Societˆ Eni
esterne all'ambito della Dichiarazione e Registrazione
EMAS, in particolare:
- lo Stabilimento GPL, stabilimento Eni - Divisione R&M,
situato appena fuori il perimetro di Raffineria, (per
quanto riguarda gli scarichi in fognatura essi sono
regolamentati da apposito contratto di service);
- il Deposito di Calenzano (Firenze) collegato via
oleodotto, di proprietˆ PRAOIL (interfaccia gestita
da apposito contratto).
Le principali interfacce con tali attivitˆ collaterali sono
sintetizzate nello schema seguente:
pompe interne di rifornimento benzina e gasolio per autotrazione, raccolta condense recupero vapori da pensiline carburanti, raccolta sump presso impianti lubrificanti
e raccolta spandenti presso impianto TAE
7
es. drenaggio serbatoi, bacini di contenimento e tetti galleggianti
6
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Sono presenti, inoltre, in Raffineria dipendenti di Ditte
terze operanti in regime di appalto (o sub-appalto) o
esercenti di servizi esterni al processo di produzione,
in media circa 400 persone, tra cui:
o imprese di montaggio ed assistenza meccanica,
elettrica, strumentale, edile (di entitˆ variabile, a
seconda del regime impiantistico della Raffineria,
localizzabili in appositi prefabbricati di accoglienza);
l gestione mensa aziendale;
l imprese di pulizia;
l personale di portineria;
l personale di vigilanza;
l personale della Guardia di Finanza;
l personale appartenente a UTIF e dogana.
Infine, la Raffineria entra in relazione con le Ditte
esterne operanti nella movimentazione delle materie
prime e dei prodotti via mare e via terra (ATB e FFCC),
regolamentata da apposita normativa di sicurezza e
protezione dell'ambiente, da adottare presso:
- le banchine di carico/scarico navi (Darsene Petroli e
Ugione);
- le pensiline di carico/scarico prodotti su ATB e FFCC.
2.6 - Status Autorizzativo,
prescrizioni e procedimenti Aperti
Al fine di ottimizzare le modalitˆ di gestione di un
panorama di adempimenti/prescrizioni legislative in
campo ambientale estremamente vasto e complesso,
l'Organizzazione della Raffineria ha strutturato al proprio
interno prassi consolidate per garantire:
l la predisposizione della documentazione di supporto
l
l
ed il puntuale rinnovo autorizzativo;
la massima disponibilitˆ ai controlli degli Enti preposti
(Provincia, Regione, ARPAT, ecc.);
il monitoraggio ed il continuo aggiornamento delle
proprie attivitˆ in relazione a modifiche delle prescrizioni normative, grazie al supporto della Funzione
SPP.
Grazie a tali procedure, attualmente non risultano
procedimenti dell'autoritˆ giudiziaria in materia ambientale aperti a carico di personale responsabile del
sito, nŽ pendenze relative a richieste di risarcimento
per danni connessi ad eventi ambientali causati dalla
Raffineria.
Di seguito si riassume l'attuale Òstatus autorizzativoÓ
della Raffineria, riportando, per ciascun ambito ambientale soggetto a prescrizioni specifiche applicabili al sito,
la legislazione vigente in materia ed il riferimento alla
documentazione (autorizzazione, denuncia, comunicazione, pratica istruttiva, ecc.) di competenza della
Raffineria. Viene riportato inoltre, dove applicabile, il
riferimento al DLgs 152/2006, nuovo Testo Unico
Ambiente, ai fini di evidenziare il regime transitorio cui
i siti produttivi, quali la Raffineria di Livorno, sono
sottoposti nel passaggio a tale nuova legislazione. La
documentazione  disponibile presso gli Uffici delle
competenti Funzioni di Raffineria.
Esercizio della Raffineria
I principali adempimenti che la Raffineria ha ottemperato
per poter garantire l'esercizio del sito comprendono,
per la particolare ubicazione del sito, anche adempimenti
di carattere demaniale e riferiti alla tutela delle aree
di interesse nazionale.
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Autorizzazione Integrata Ambientale
L'Autorizzazione Integrata Ambientale, documento che
certifica l'adeguamento agli standard di prevenzione
e riduzione integrate dell'inquinamento espressi con la
Direttiva CEE n 61 del 1996,  stata introdotta in Italia
con il DLgs 59/2005. L'adeguamento a tali standard 
argomento oggetto di studio e miglioramento continuo,
in quanto presupposto per l'ottenimento
Tutela della risorsa idrica
Ad eccezione delle forniture attraverso la rete comunale
e tramite EniPower, con le quali sussistono appositi
accordi di diritto privato, le restanti modalitˆ di approvvigionamento nonchŽ gli scarichi devono essere espres-
Emissioni in atmosfera
La Raffineria  soggetta alle prescrizioni previste dal
DPR 203/1988 e dal DM 12/07/1990 (ora abrogati e
sostanzialmente recepiti nella Parte V del DLgs 152/2006
e relativi allegati), in cui sono definiti, in particolare,
i valori-limite di emissione complessivi da rispettare
(calcolati come rapporto ponderato fra la sommatoria
delle masse inquinanti emesse e la sommatoria dei
dell'Autorizzazione  l'adeguamento degli impianti alle
migliori tecnologie disponibili (BAT), cos“ come definite
al comma 11 dell'art 2 del Decreto. L'Autorizzazione
Integrata Ambientale sostituisce la maggior parte delle
Autorizzazioni esistenti, ed in particolare (secondo
quanto previsto dall'Allegato II del Decreto):
l Autorizzazione alle emissioni in atmosfera;
l Autorizzazione allo scarico;
l Autorizzazione allo smaltimento e recupero di rifiuti;
samente autorizzati dall'Autoritˆ competente e sottoposti, con le modalitˆ previste dalla normativa vigente,
ad appositi monitoraggi della qualitˆ della risorsa, sia
prelevata che scaricata. Di seguito sono riportati gli
atti principali che consentono alla Raffineria l'utilizzo
della risorsa idrica.
volumi di effluenti gassosi dell'intera raffineria) per
alcune sostanze inquinanti (la cosiddetta ÒBolla di
RaffineriaÓ), tra cui in particolare:
l SO2 < 1.700 mg/Nm3
l NOx < 500 mg/Nm3
l CO < 250 mg/Nm3
l PST < 80 mg/Nm3
Il nuovo Testo Unico Ambiente (DLgs 152/2006) cos“
Il Testo Unico richiama il DLgs 59/2005 rinviando a tale norma gli adempimenti relativi allÕAIA
In tale allegato sono espressi i limiti qualitativi delle acque reflue in mancanza di più severe prescrizioni dellÕAutorizzazione allo scarico
8
9
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
come la legislazione previgente, oltre al rispetto di
limiti alle emissioni convogliate, prevede anche la
periodica comunicazione delle quantitˆ di inquinanti
emessi alle Autoritˆ competenti.
Inoltre, con riferimento alla tematica delle Immissioni
in atmosfera, la Raffineria osserva le prescrizioni stabilite
dalla legge per garantire la tutela della Qualitˆ dell'Aria
tramite il DM 60/2002, relativamente alle seguenti
tipologie di inquinanti:
l
l
l
l
biossido di zolfo;
biossido di azoto;
ossidi di azoto;
materiale particolato;
l
l
l
piombo;
benzene;
monossido di carbonio.
Nei Comuni di Livorno e Collesalvetti opera dal 1978
la rete della "Associazione per il rilevamento di inquinamenti atmosferici nella zona di Livorno - ARIAL"
costituita da un consorzio di industrie. La rete ha il suo
centro operativo presso il Dipartimento Provinciale
dell'A.R.P.A.T.
Di seguito, vengono elencati gli Atti amministrativi cui
la Raffineria  soggetta in tema di tutela delle emissioni
in atmosfera.
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Adempimenti previsti dal Protocollo di Kyoto
Nell'ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni
Unite sui Cambiamenti Climatici, approvata a New York
il 9 maggio 1992 sono stati istituiti degli strumenti,
condivisi a livello internazionale, per contrastare e
ridurre al minimo gli effetti negativi dei cambiamenti
climatici sul nostro pianeta. Il Protocollo di Kyoto,
approvato nel dicembre del 1997, rappresenta lo
strumento attuativo della Convenzione. Esso prevede
anche l'istituzione di meccanismi flessibili finalizzati
alla riduzione dei gas serra, al fine di diminuire il costo
complessivo d'abbattimento degli stessi gas, permettendo di ridurre le emissioni l“ dove sia economicamente
pi conveniente pur nel rispetto degli obiettivi di tipo
ambientale. Gli strumenti individuati sono:
l Clean Developement Mechanism (CDM): meccanismo
di collaborazione attraverso il quale le aziende o gli
stati che realizzano progetti a tecnologia pulita nei
paesi in via di sviluppo ricevono crediti di emissione
pari alla riduzione ottenuta rispetto ai livelli che si
sarebbero avuti senza il progetto. Tali crediti vengono
chiamati Certified Emissions Reductions ed indicati
spesso con la sigla CERs;
l Joint Implementation (JI): meccanismo di collaborazione tra paesi industrializzati e paesi ad economia
in transizione, per il raggiungimento dei rispettivi
obiettivi di riduzione delle emissioni. Analogamente
al CDM, permette di ottenere crediti di emissione
attraverso investimenti in tecnologie pulite in altri
paesi. Tali crediti vengono chiamati Emissions Reductions Units ed indicati con la sigla ERUs;
l Emission Trading: meccanismo che prevede
Il Testo Unico Ambiente deroga al DM 60/2002 la tutela della qualitˆ dell'aria
10
38
l'istituzione di un sistema di scambio di quote di
emissione dei gas a effetto serra all'interno dell'Unione
Europea.
Dei tre meccanismi, l'Emission Trading, che istituisce
un sistema di scambi di quote di emissione,  stato
sancito tramite l'approvazione da parte del Consiglio
e del Parlamento Europeo, della Direttiva 2003/87/CE.
Il 1 gennaio 2005  stato avviato il sistema di scambio.
A partire da tale data nessun impianto che ricade nel
campo di applicazione della Direttiva, pu˜ emettere
gas a effetto serra, ossia pu˜ continuare ad operare,
in assenza di apposita autorizzazione. La Direttiva
stabilisce, inoltre, che entro il 28 febbraio 2005 a tutti
gli impianti che ricadono nel campo di applicazione
della Direttiva siano rilasciate quote di emissioni di
CO2 per consentire loro di partecipare allo scambio sul
mercato comunitario. I meccanismi JI e CDM integreranno l'Emission Trading, permettendo alle aziende o
agli Stati di ottenere crediti di emissione per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione nazionali.
La Raffineria di Livorno rientra tra le attivitˆ soggette
alle disposizioni della Direttiva Europea sull'Emission
Trading 2003/87/CE e smi, recepita dall'Italia con
l'approvazione del DL 273 del 12/11/2004, convertito
nella legge 316 del 30/12/2004. Tale Decreto  finalizzato ad attivare le procedure necessarie per autorizzare
gli impianti ad emettere gas ad effetto serra (GHG Green House Gas) e ad acquisire le informazioni necessarie per il rilascio delle quote di emissioni ad ogni
impianto. In ottemperanza a quanto richiesto da tale
normativa, la Raffineria ha provveduto a:
l inviare domanda di autorizzazione ad emettere gas
serra entro i termini imposti dal Dec/RAS/1715/2004;
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l
inviare le informazioni richieste per l'assegnazione
delle quote di emissione di GHG con le modalitˆ
richieste dal Dec/RAS/1877/2004;
l inviare l'attestato di convalida delle emissioni e la
Comunicazione Annuale delle Emissioni con le m
dalitˆ richieste dall'articolo 15 della Direttiva
2003/87/CE e dall'articolo 4, comma 6 del
DEC/RAS/074/2006,
Per il periodo 2005-2007, alla Raffineria sono state
assegnate e rilasciate le quote di CO2 come da
DEC/RAS/074/2006 del 23/02/2006 annue pari a
619644 (t CO2).
In riferimento a quanto disposto dall'articolo 15 della
Direttiva 2003/87/CE e dall'articolo 4, comma 6 del
DEC/RAS/074/2006, la Raffineria ha avuto una visita
ispettiva per la convalida dei dati relativi all'anno 2005
nel marzo 2006 dall'Ente di Certificazione DNV che in
data 29/03/2006 ha rilasciato l'ÓAttestato di Verifica
e del Rapporto Finale di Convalida No. 00064-2005AEUETS-MIL-MATT Ò che  stato inviato al Ministero
dell'Ambiente Sezione RAS Comunicazioni E.T. insieme
alla ÒComunicazione annuale delle emissioni dell'anno
2005Ó.
Tutela del suolo e del sottosuolo
bonifica dei siti. Inoltre, il Decreto integra ed aggiorna
quanto giˆ previsto in materia dalla normativa della
Regione Toscana (LR 25/98 e successive Delibere
Attuative).
Il Decreto disciplina principalmente:
l i limiti di accettabilitˆ della contaminazione dei suoli,
delle acque superficiali e delle acque sotterranee in
relazione alla specifica destinazione dei Siti;
l le procedure di riferimento per il prelievo e l'analisi
dei campioni;
l i criteri generali per la messa in sicurezza, la bonifica
e il ripristino ambientale dei Siti inquinati, nonchŽ
la redazione dei relativi progetti.
Con riferimento alla tutela del suolo e del sottosuolo,
la Raffineria ha applicato il DM 471 del 25/10/1999,
attuazione dell'art 17 del DLgs 22/1997 (Decreto
Ronchi), finch entrambe le norme non sono state
abrogate e sostituite dal DLgs 152/2006 (nuovo Testo
Unico Ambiente), che nella Parte IV disciplina gli
adempimenti concernenti la tutela del suolo e la gestione
dei rifiuti. Tale Decreto, con riferimento in particolare
al suolo, ha stabilito le modalitˆ per la definizione,
pianificazione e realizzazione del monitoraggio della
qualitˆ dei suoli sottostanti gli impianti industriali e
delle necessarie attivitˆ di messa in sicurezza e/o
39
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Rifiuti
Le prassi attuate in Raffineria per la gestione dei rifiuti
sono definite in funzione dei riferimenti legislativi
attualmente vigenti in materia. Tali riferimenti sono
costituiti dalla Parte IV del DLgs 152/2006, che abroga
e sostituisce il DLgs 22/1997 e dal DLgs 36/2003
attuato con DM 37/8/2005, relativamente ai criteri di
ammissibilitˆ dei rifiuti in discarica.
I DM 145/1998 e 148/1998, attuativi del Decreto Ronchi
(DLgs 22/1997), restano temporaneamente in vigore,
in attesa dell'emanazione dei Decreti Attuativi del DLgs
152/2006.
In particolare tale normativa prevede:
o la gestione del Deposito Temporaneo dei rifiuti di
produzione abituale (sono previste 4 aree per il deposito
di tipologie di rifiuti specifici) e la produzione di rifiuti
occasionali/eccezionali;
o la gestione della raccolta differenziata dei rifiuti
all'interno della Raffineria (Uffici, Sale Controllo e rifiuti
pericolosi, quali batterie esauste);
40
l
l
l
l
l
l
l
la caratterizzazione e classificazione dei rifiuti prodotti,
secondo le indicazioni legislative vigenti (Delibera
Ministeriale 27/07/84, DM 141/98, Legge 443/01 e
smi) ai fini della loro corretta destinazione finale
(DLgs 36/2003 e DM 3/08/2005);
la corretta tenuta delle registrazioni di carico e
scarico (ai sensi del DM 148/98);
l'individuazione della corretta destinazione finale dei
rifiuti prodotti o il loro eventuale recupero/riutilizzo
ai sensi della legislazione vigente;
la verifica delle autorizzazioni previste per
Trasportatori e Smaltitori;
la compilazione e gestione del Formulario di
Identificazione del rifiuto (ai sensi del DM 145/98);
la compilazione annuale del MUD, secondo il modello
legislativo vigente (ultimo riferimento, DPCM
22/12/2004);
la gestione della produzione, raccolta e smaltimento
di rifiuti soggetti a particolari vincoli legislativi, quali
ad esempio, gli oli esausti (DLgs 95/92).
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Trasporti di merci pericolose
La Raffineria  soggetta, con riferimento al trasporto
di merci pericolose, agli adempimenti previsti in regime
ADR (trasporto di merci pericolose su strada), in regime
RID (trasporto di merci pericolose su ferrovia) e
nell'ambito della Convenzione SOLAS (trasporti di merci
pericolose via mare).
In particolare, con riferimento all'ADR la Raffineria
ottempera alle prescrizioni contenute negli allegati A
e B dell'accordo, riviste con periodicitˆ biennale:
l'edizione attuale  l'ADR 2007 aggiornato dal DM
3/01/2007.
La Raffineria non trascura, con riferimento ai trasporti
nazionali, l'applicazione del Codice della strada che,
nell'art 168, disciplina gli aspetti sanzionatori e costituisce
un raccordo fra gli aspetti giuridici e di polizia e la
normativa tecnica contenuta nell'ADR.
Riguardo invece i trasporti di merci pericolose via mare,
la Raffineria applica le disposizioni che si trovano nel
Codice marittimo internazionale delle merci pericolose
(IMDG Code), costituente il capitolo 7 della Convenzione
SOLAS: questo codice contiene le prescrizioni per la
classificazione, le forme di contenimento, le segnalazioni
di pericolo, e lo stivaggio delle merci pericolose.
Questa normativa si differenzia dall'ADR e dal RID per
alcuni aspetti relativi alla classificazione delle merci e
all'etichettatura.
41
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Sostanze pericolose
Con il riferimento generico a sostanze pericolose, si
vuole raggruppare tutta quell'area normativa che
disciplina particolari tipologie di sostanze di natura
particolare, quali amianto, oli contaminati da PCB/PCT,
gas tossici, HCFC, CFC ed Halon, soggette, per ragioni
di tutela dell'ambiente e della salute umana, a prescrizioni o scadenze riferite ai limiti di utilizzo.
Discorso analogo pu˜ essere fatto per la gestione delle
42
apparecchiature contenenti oli contaminati da PCB/PCT
e per la gestione dei gas tossici, mentre con riferimento
ad HCFC, CFC ed Halons, la Raffineria ha predisposto
gli adempimenti necessari per raggiungere la conformitˆ
prevista dal nuovo DPR 147/2006, che nell'ottica di un
corretto monitoraggio delle apparecchiature presenti
nei vari siti produttivi, impone controlli periodici delle
fughe nonchŽ la predisposizione di un libretto di impianto
apposito.
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Rumore
l
I principali adempimenti concernenti le emissioni
acustiche possono essere sintetizzati in due categorie:
l Rumore negli ambienti di lavoro, relativamente alla
tutela dei lavoratori dalle emissioni acustiche che
superano i limiti previsti dalla normativa, nonchŽ al
corretto utilizzo dei dispositivi di protezione;
Rumore al perimetro, relativamente alle emissioni
che la Raffineria genera all'esterno del perimetro di
sito e che sono soggette al rispetto dei limiti notturni
e diurni identificati con riferimento alla zonizzazione
comunale.
43
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Grandi Rischi e Radiazioni Ionizzanti, Sicurezza
Impiantistica, Prevenzione Incendi.
Con riferimento alle tematiche concernenti la Sicurezza,
la Raffineria  soggetta alla normativa sui Grandi Rischi,
alla normativa sulla sicurezza impiantistica nonch a
44
quella relativa alla prevenzione incendi ed alle radiazioni
ionizzanti (essendo detentrice di cinque sorgenti radioattive sigillate).
Di seguito sono elencati i principali adempimenti cui la
Raffineria deve periodicamente sottostare per poter
essere conforme alla normativa in esame.
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
45
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Elettromagnetismo
I principali provvedimenti che la Raffineria ha adottato in tema di tutela dalle emissioni elettromagnetiche possono
essere sintetizzati come segue:
2.6.1 - Emergenze ambientali pregresse
Tra i rischi connessi alle attivitˆ della Raffineria, sono
da ascrivere anche specifici eventi che possono causare
impatti sull'ambiente circostante e/o violazioni dei limiti
e delle prescrizioni legislative in materia. In tale ambito
negli ultimi 3 anni si sono registrati tre eventi, di seguito
descritti, che non hanno portato a procedimenti penali:
n
n
46
gennaio 2006: fuoriuscita di acqua e prodotto petrolifero dalla torcia carburanti, con ricaduta di tipo
a pioggia e conseguente interessamento di alcune
aree interne alla Raffineria, in seguito al flussaggio
con vapore della linea di blow down carburanti. In
seguito all'invio della comunicazione e della notifica
ai sensi del DM 471/99, alla conclusione delle attivitˆ
di messa in sicurezza di emergenza e di caratteri
zazione delle aree interessate, la Raffineria ha inviato
la Relazione conclusiva delle attivitˆ di Messa in
Sicurezza di Emergenza e di Caratterizzazione delle
aree interessate e, a seguito di specifica richiesta
delle Autoritˆ, ha predisposto un campionamento
mensile;
maggio 2006: perdita di greggio dal Serbatoio 121
con interessamento dell'area interna ed esterna al
bacino del Serbatoio stesso. In seguito all'invio della
comunicazione e della notifica ai sensi del DLgs
152/2006 Parte IV titolo V, il 30/05/2006 la Raffineria
invia la Comunicazione di prosecuzione delle attivitˆ
ed in data 27/06/2006 le relazioni sullo stato di
avanzamento delle attivitˆ di messa in sicurezza e
del Piano di Caratterizzazione. Le attivitˆ di messa
in sicurezza sono cessate nell'agosto 2006 e la
Raffineria ha proseguito al solo mantenimento in
sicurezza dell'area. In seguito alle richieste di chi
rimenti nell'ambito della Conferenza di servizi Decisoria del 13/12/2006, la Raffineria replica con
Documento del 7/07/2006. A breve verrˆ effettuato,
con ARPAT, il collaudo finale del suolo e dei piezometri
limitrofi all'area interessata, cui seguirˆ l'apposita
Relazione Tecnica e l'eventuale successivo monit
raggio periodico dei piezometri;
n
gennaio 2007: perdita di prodotto dall'Oleodotto
29 che unisce la raffineria alla Darsena Petroli, a
seguito di danneggiamento avvenuto in area portuale
durante le attivitˆ di perforazione condotte
dall'Autoritˆ Portuale. Successivamente alla com
nicazione e notifica, ai sensi del DLgs 152/2006
Parte IV titolo V, avvenuta in data 24/01/2007, la
Raffineria ha inviato alle Autoritˆ la Relazione sulle
attivitˆ di messa in sicurezza il 22/02/2007 ed ha
effettuato il collaudo con ARPAT il 15/03/2007. A
seguito dei risultati delle analisi sull'area interessata,
verrˆ inviata la Relazione Conclusiva delle attivitˆ.
La Raffineria di Livorno, a fronte di ogni evento accidentale prevede, secondo una specifica procedura
interna, l'analisi delle cause degli eventi accidentali al
fine di definire le pi adeguate misure di prevenzione.
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Sezione 3
aspetti ed impatti ambientali
3.1 - Attivitˆ della Raffineria di
interesse ambientale ed
Aspetti ambientali
Per l'individuazione e la valutazione degli Aspetti
Ambientali della Raffineria sono state prese in
considerazione tutte le attivitˆ svolte nel sito, con
particolare riferimento a:
l Ricezione, movimentazione, stoccaggio e distribuzione
delle materie prime in ingresso e dei prodotti in
uscita;
l esercizio degli Impianti di lavorazione e dei principali
Impianti ausiliari di Raffineria;
l altre attivitˆ di Raffineria correlate alla Funzione
Tecnologico (Laboratorio) ed ai Servizi Tecnici
(Manutenzione, Ispezione/Collaudi e gestione Ditte
Terze). Per ciascuna delle attivitˆ definite come Òdi
interesse ambientaleÓ, sono stati individuati ed
analizzati gli Aspetti ambientali correlati, ovvero
l'elemento specifico di ciascuna attivitˆ che risulta
interagire con l'ambiente, ai sensi di quanto definito
nel Regolamento CE 761/2001 e s.m.i. (vedi art.
2/f e Allegato VI).
Tale analisi  stata svolta con le modalitˆ descritte
nell'apposita Procedura Ambientale di Raffineria11 ed
ha interessato:
l Aspetti ambientali ÒdirettiÓ, ovvero legati ad attivitˆ
della Raffineria sotto il proprio diretto controllo
gestionale;
l Aspetti ambientali ÒindirettiÓ, sui quali, a seguito
delle proprie attivitˆ, prodotti e servizi, la Raffineria
pu˜ non avere un controllo gestionale totale.
In particolare la Raffineria, al fine di garantire
un'opportuna Ògestione e controlloÓ anche dei propri
Aspetti indiretti, attribuibili nel caso specifico
essenzialmente alle attivitˆ svolte da Terzi, ha
definito specifiche Òmodalitˆ di interventoÓ sui Terzi
che operano a contatto con il sito, attraverso:
l la definizione di prassi operative e modelli
comportamentali da seguire per tutto il personale
delle Ditte operante in Raffineria, in occasione di
attivitˆ che possono dare origine ad impatti
sull'ambiente mediante l'emissione di Procedure
PAMB 01 - Valutazione Aspetti/Effetti ambientali
11
Ambientali ed Istruzioni di specifico interesse, che
vengono distribuite ai Terzi all'atto del loro ingresso
in Raffineria;
l lo svolgimento di periodici incontri di formazione,
informazione e partecipazione delle Ditte su
argomenti
attinenti la sicurezza e la protezione ambientale,
coordinati dal Sotto-Comitato Terzi (vd. ¤ 2.4);
l il controllo continuo e la verifica di conformitˆ delle
attivitˆ svolte dalle Ditte presenti in Raffineria a
quanto previsto dal SGA e dalla Documentazione di
riferimento.
Una volta individuati gli Aspetti ambientali ÒdirettiÓ
ed ÒindirettiÓ nelle condizioni operative a regime
(normali), anomale e di emergenza, legate ad eventi
accidentali rilevanti, si  proceduto, ai sensi del
Regolamento EMAS, all'individuazione della loro
ÒsignificativitˆÓ.
Le principali condizioni anomale che si possono verificare
in Raffineria sono legate alla fermata ed all'avviamento
degli impianti, attivitˆ comunque disciplinate all'interno
di specifiche Procedure e nei Manuali Operativi, al fine
di garantire la sicurezza per le persone e per le strutture
ed evitare danni e impatti ambientali derivanti da
sostanze infiammabili o tossiche.
Uno dei fattori di maggiore impatto, che pu˜ generare
emissione di sostanze tossiche e/o infiammabili, 
dovuto al verificarsi di fermate non programmate, a
causa di mancanza improvvisa di energia elettrica e/o
vapore.
La probabilitˆ di tale evento si  molto ridotta negli
anni, merito della maggiore attenzione alla
manutenzione, partecipata e predittiva, attuata dalla
Raffineria.
Nell'ambito, invece, delle fermate programmate per
manutenzione si possono distinguere:
l fermata con impianti pronti per la ripartenza , in
concomitanza con interventi di manutenzione o su
strutture specifiche sezionabili rispetto al resto
dell'impianto, con ridotti impatti potenziali e reali
sull'ambiente;
47
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
fermata prolungata per interventi di notevole entitˆ,
che comporta la depressurizzazione il depression
mento e lo svuotamento totale delle apparecchiature,
con i principali impatti sull'ambiente legati a:
- scarico iniziale al sistema blow-down dei residui
degli HC gassosi;
- flussaggio con vapore verso la torcia, fino ad assenza
di tracce di HC nel vapore;
- immissione di vapore e scarico diretto in atmosfera
La fermata o l'avviamento dei forni di processo non
comportano, invece, apprezzabili variazioni delle emissioni convogliate ai camini, dal momento che la regolazione della combustione avviene automaticamente
(sistema DCS), con dosaggio ottimale di ossigeno.
In tale ambito, si possono produrre quantitativi significativi di SO2,da combustione di H2S, in condizioni
anomale derivanti da:
o fermata di emergenza degli impianti Zolfo1/2, con
scarico in torcia CARB della corrente ricca di H2S
proveniente principalmente dagli impianti di desolforazione dei distillati medi;
o fermata contemporanea degli impianti di Desolforazione per assenza di energia elettrica, per cui si rende
necessaria una rapida depressurizzazione per controllare
eventuali picchi di temperatura;
Durante le operazioni di fermata, inoltre, si rende
necessario drenare dall'impianto in fermata gli idrocarburi
(HC), i quali vengono inviati ad un apposito serbatoio
di slop attraverso il sistema di pump-out, per poi
procedere al recupero degli HC. Gli HC recuperati
vengono inviati in lavorazione, mentre la fase acquosa
con tracce di olio  destinata al trattamento effluenti.
Eventuali perdite o sversamenti di liquido da apparecchiature sono contenute, grazie alla pavimentazione
delle aree impianti, e convogliate verso il sistema
fognario di Raffineria, quindi destinate al trattamento
effluenti (con opportuno preavviso al TAE, in caso di
presenza di inquinamenti anomali).
Infine, dalle operazioni di fermata possono derivare
residui solidi di vario genere: morchie di ruggine, sali
di ammonio/ferro, rottami di strutture, scarti da riempimento (piatti, pacchi), catalizzatori e reagenti esausti
(resine e carboni attivi), i fanghi e fondami di serbatoio,
che saranno inviati allo smaltimento come previsto
dalle normative di legge.
Specifiche campagne di monitoraggio delle emissioni
acustiche negli ambienti di lavoro durante fermata ed
avviamento impianti, realizzate tra la fine del 1995 ed
il 1996, successivamente nel settembre 2001, mentre
l'ultima campagna risale al 2004 ed  stata svolta tra
i mesi di settembre e novembre ed hanno rilevato uno
scostamento minimo dei livelli sonori.
In allegato 3 sono riportati gli aspetti ambientali
individuati per le diverse attivitˆ svolte dalla Raffineria.
In allegato 4  dettagliatamente descritta la metodologia
di valutazione della significativitˆ ed influenza degli
Aspetti/Impatti ambientali impiegata.
In allegato 5  riportato il quadro di sintesi dei risultati
ottenuti dall'applicazione della metodologia, da cui 
l
48
possibile osservare:
l gli Aspetti ambientali diretti ed indiretti ed i correlati
Impatti Ambientali della Raffineria;
l il livello di significativitˆ di ciascun Aspetto/Impatto;
l il grado di influenza che la Raffineria pu˜ esercitare
su ciascun Aspetto indiretto.
Nei paragrafi seguenti, sono analizzati i principali Aspetti
ambientali della Raffineria, evidenziando:
l i dati di riferimento relativi agli Aspetti Ambientali
della Raffineria;
l gli indicatori quali - quantitativi necessari a permettere
un corretto dimensionamento degli Aspetti individuati
e delle prestazioni ambientali della Raffineria, definiti
all'interno della presente Dichiarazione Ambientale,
secondo quanto previsto dalla Raccomandazione
2003/532/CE ÒOrientamenti per l'applicazione del
regolamento (CE) n. 761/2001 del Parlamento
europeo e del Consiglio sull'adesione volontaria delle
organizzazioni a un sistema comunitario di ecog
stione e audit (EMAS) concernente la scelta e l'uso
di indicatori di prestazioni ambientaliÓ.
3.2 - Gestione materie prime
e prodotti finiti
In relazione alla gestione delle materie prime e dei
prodotti finiti sono stati identificati i seguenti Aspetti
ambientali significativi:
o la movimentazione esterna via mare e via terra (ATB
e FFCC) di materie prime, additivi/chemicals e prodotti
finiti;
o la presenza (ed eventuale rilascio in condizioni di
emergenza) di sostanze pericolose o infiammabili allo
stato liquido, stoccate in serbatoi dedicati;
o il recupero di Òmaterie primeÓ nel corso del processo
di raffinazione, quali condensa, slop e zolfo liquido
(Aspetto ambientale positivo);
o la produzione di prodotti considerati ÒecologiciÓ, in
quanto caratterizzati da minimo contenuto di sostanze
inquinanti (ampiamente al di sotto degli standard
qualitativi nazionali e delle norme di legge), quali
gasolio e benzine a basso tenore di zolfo e bitume
modificato (Aspetto ambientale positivo).
Per quanto concerne le attivitˆ correlate a tali Aspetti,
si rimanda alla descrizione dei processi e delle dotazioni
impiantistiche descritte nel ¤ 2.5, relative agli Impianti
presenti in Raffineria ed ai sistemi di approvvigionamento
di materie prime, distribuzione di prodotti finiti e
stoccaggio interno.
In termini generali, facendo riferimento alla media
annua del 2006, riportiamo i seguenti dati:
l la Raffineria riceve in ingresso circa 4,6 milioni di
tonnellate di materie prime e semilavorati, circa 0,6
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
milioni di tonnellate di Prodotti finiti, provenienti per
oltre il 96% dal mare, di queste circa il 77%  greggio.
Le navi che trasportano le materie prime e i prodotti
finiti vengono selezionate da apposito ufficio di Sede;
l la produzione complessiva si attesta in circa 5,1
milioni di tonnellate di prodotti finiti, composti
principalmente da gasolio per autotrazione (ca. 23%
del totale), benzina (ca. 20%), prodotti del ciclo
lubrificanti14 (ca. 12%), olio combustibile ATZ, MTZ
e BTZ (ca. 24%) e bitumi tradizionali e modificati
(ca. 7 %); tali prodotti sono movimentati principa
mente via oleodotto (per ca. 50 % del totale) , via
mare (ca. 27 %) e via terra per la restante perce
tuale (ATB ca. 23 % e FFCC ca. 0,6 %).
Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati relativi a:
l materie prime (aggregate per tipologia) in ingresso
in Raffineria, relativamente agli anni 2004 Ö 2006;
l consuntivo 2004 Ö 2006 dei prodotti della Raffineria;
l bilanci di materie prime in ingresso e prodotti finiti
esitati, suddivisi per mezzo di movimentazione
(mare, ATB, FFCC, oleodotto).
Tabella 3. 1 - Materie prime in ingresso
[Fonte: Unitˆ PERF]
Tabella 3. 2 - Prodotti finiti esitati
[Fonte: Unitˆ PERF]
14
Prodotti del ciclo lubrificanti: Basi lube, ESAR (estratto aromatico utilizzato nella mescola per la produzione degli pneumatici), petrolati e paraffine (utilizzati
nellÕindustria ceraria, cartacea, cosmetica e alimentare).
49
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Tabella 3. 3 - Materie in e prodotti out per mezzo di movimentazione
[Fonte: Unitˆ SPED]
Relativamente alla produzione di prodotti ÒecologiciÓ,
si sottolineano i seguenti aspetti:
l
l
l
La Raffineria produce gasolio con contenuto di zolfo
inferiore a 10 mg/kg contribuendo alla riduzione
delle emissioni di SO 2 da scarichi veicolari;
La Raffineria produce benzine con contenuto di zolfo
inferiore a 10 mg/kg contribuendo alla riduzione
delle emissioni di SO 2 da scarichi veicolari;
La Raffineria produce bitume modificato in grado di
assicurare un prolungamento della vita media del
manto stradale, una maggiore sicurezza stradale e
una riduzione dell'inquinamento acustico per effetto
fonoassorbente del manto.
Grado di conversione impianti recupero zolfo =
Infine, si osserva che il processo di recupero dello zolfo,
che avviene nel complesso impiantistico Claus (Zolfo
1 e Zolfo 2) pi S.C.O.T,  stato realizzato per garantire
una conversione operativa maggiore del 97,5%, come
previsto dal DM 12-07-1990, vigente all'atto del collaudo
dell'impianto e successivamente abrogato e recepito
nel D.Lgs. 152/2006, i cui valori minimi di resa di
conversione risultano essere rispettati dalla Raffineria.
Le prestazioni dell'impianto sono state verificate in fase
di collaudo e vengono monitorate periodicamente con
misure dirette, controllo delle condizioni d'esercizio
degli impianti e bilanci di materia.
La conversione realizzata nell'anno 2006  stata pari
al 99,57%, dato calcolato come:
Quantitˆ di zolfo liquido
Quantitˆ di zolfo liquido + Quantitˆ di zolfo nelle emissioni
Il dato relativo alla quantitˆ di zolfo nelle emissioni
viene considerato in termini di SO2 in uscita dall'impianto
SCOTT.
50
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
15
Misura sperimentale della qualità di autoaccensione del gasolio. Dipende essenzialmente dal greggio, dalla curva di distillazione e dalla composizione
idrocarburica. Un indice di cetano insufficiente causa difficoltˆ di combustione ed emissioni elevate.
51
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
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Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali significativi della Raffineria correlati alla gestione delle materie prime e
dei prodotti finiti, sono stati identificati i seguenti indicatori di prestazione:
Refining Utilization: rapporto espresso in percentuale tra la Capacitˆ di Distillazione Equivalente (EDC) utilizzata e
quella installata.
La Capacitˆ di Distillazione Equivalente EDC  un dato elaborato, con frequenza biennale, dalla Societˆ specializzata
Solomon che permette il confronto delle prestazioni di impianti con caratteristiche diverse, riportando le capacitˆ
effettive ad una capacitˆ equivalente di Topping.
I dati relativi al 2006 saranno resi disponibili dalla Societˆ Solomon nell'ottobre 2007 e verranno commentati, una
volta disponibili, nei successivi aggiornamenti della Dichiarazione Ambientale.
Tabella 3. 4 - Refining Utilization
[Fonte: Elaborazione dati Solomon]
Il dato relativo al 2004, leggermente in diminuzione rispetto al 2002,  da ricondurre alle attivitˆ di manutenzione
generale realizzate in quell'anno e che hanno comportato una fermata di alcuni impianti del ciclo lubrificanti (PDA,
FT1 e MEK 1) per ca. 50 giorni.
53
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Bilancio dello zolfo: percentuale dello zolfo liquido recuperato, dello zolfo uscente come prodotti e dello zolfo uscente
come emissioni rispetto allo zolfo totale in ingresso
Tabella 3. 5 - Bilancio Zolfo
[Fonte: Funzione PERF di Raffineria]
Si osserva la progressiva riduzione dello zolfo uscente come emissioni, che nel 2006 risulta percentualmente pi
che dimezzato rispetto ai valori registrati nel 2004.
Perdite su lavorazione: percentuale di perdite su lavorato annuo
Tabella 3. 6 - Perdite su lavorazione
[Fonte: Funzione PERF di Raffineria]
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Dall'analisi della percentuale di perdite su lavorato si nota la sostanziale stabilitˆ del dato negli ultimi anni.
3.3 - Consumi idrici
L'approvvigionamento di risorsa idrica in Raffineria
avviene
l ad uso potabile, attraverso la rete comunale pubblica
dell'Acquedotto, dall'Azienda Servizi Ambientali di
Livorno (ASA);
l ad uso antincendio: prelievo di acqua mare e di
acqua superficiale dal Fosso Acque Chiare;
ad uso industriale: fornita da EniPower per il raffre
damento impianti, come acqua degasata e demin
ralizzata e come acqua servizi TAE e acqua darsene.
Nell'ambito dell'impiego di risorsa idrica in Raffineria,
si evidenzia anche il riutilizzo dell'acqua trattata
dall'impianto TAE a reintegro del circuito di raffreddamento (gestione EniPower) e per il circuito antincendio.
l
Tabella 3. 7 - Consumi idrici e volumi di acqua scaricati16
[Fonte: Unitˆ SPP/AMB]
16
17
Il totale di acqua scaricata non corrisponde alla differenza tra Totale in Arrivo e Riutilizzo a causa dei quantitativi relativi al ricircolo degli impianti di
trattamento in fase di avviamento e perdite varie (p.e. evaporazione dalle vasche e trattamento fanghi)
Il dato  comprensivo delle acque meteoriche
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Rispetto all'omologa tabella riportata nella prima edizione
della Dichiarazione Ambientale  stata focalizzata
l'attenzione sui consumi idrici della sola Raffineria: la
tabella ÒConsumi idriciÓ ha pertanto preso il posto della
precedente ÒPrelievi idriciÓ, dalla quale  stato eliminato
il contributo relativo al prelievo di acqua per uso
industriale, in quanto relativo ad Enipower, che ne cede
alla Raffineria solo una quantitˆ molto limitata.
all'utilizzo di risorsa idrica in Raffineria, sono stati
identificati i seguenti indicatori di prestazione:
Indice di riutilizzo acqua di scarico come reintegro torri
raffreddamento CTE Eni Power: Percentuale di acqua
proveniente da impianto TAE sul totale del fabbisogno
per reintegro del circuito di raffreddamento torri CTE
Eni Power.
Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali correlati
Tabella 3. 8 - Indice di riutilizzo acqua di scarico come reintegro torri raffreddamento CTE Enipower
[Fonte: calcolo RSGA]
Tale indicatore evidenzia la capacitˆ della Raffineria di controllare/minimizzare i consumi e gli scarichi idrici tramite
recupero di risorsa, anche se a favore di una societˆ terza (Enipower).
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3.4 - Scarichi idrici
Alla gestione dell'impianto TAE  direttamente correlato l'aspetto ambientale scarico idrico in bacino naturale (Fosso
Acque Chiare); tale aspetto, come evidenziato nel capitolo precedente,  legato alla quota parte di flusso idrico in
uscita dal TAE non recuperato per reintegro torri raffreddamento EniPower e antincendio.
Di seguito si riportano le informazioni sul bilancio dei principali inquinanti emessi negli scarichi idrici di Raffineria.
Tabella 3. 9 - Inquinanti principali negli scarichi idrici (t)
[Fonte: Unitˆ SPP/AMB, media annuale da misure dirette]
L'incremento di quantitativi di inquinanti scaricati  da ricondursi in parte all'aumento di acqua scaricata, in parte
all'aumento delle concentrazioni allo scarico di alcuni inquinanti, in particolare SST e Ammoniaca, attribuibile alla
fermata della Raffineria per manutenzione generale.
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Tabella 3. 10 - Inquinanti principali negli scarichi idrici (concentrazione media)
[Fonte: Unitˆ SPP/AMB media annuale da misure dirette]
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Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali significativi della Raffineria correlati alla gestione degli scarichi idrici, 
stato identificato il seguente indicatore di prestazione:
Indice di conformitˆ agli scarichi degli inquinanti pi significativi: prestazione in % della qualitˆ dei reflui scaricati
da TAE (biologico) rispetto ai limiti di legge vigenti.
Tabella 3. 11 - Indice di conformitˆ degli scarichi idrici
[Fonte: calcolo RSGA]
Tale indicatore evidenzia come tutti i parametri delle acque in uscita dalla Raffineria siano ampiamente al di sotto
dei limiti normativi.
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3.5 - Emissioni atmosferiche
La produzione di emissioni atmosferiche  direttamente ed intrinsecamente correlata al processo di raffinazione,
in particolare al funzionamento dei forni di combustione degli impianti.
A tale attivitˆ sono correlati gli aspetti ambientali specifici di emissioni convogliate di SO2, NOX, CO2, polveri
(particolato), CO e emissioni derivanti dagli scarichi a circuito di blow-down (torce) di flussi gassosi.
Tabella 3. 12 - Emissioni atmosferiche convogliate (t)
[Fonte: Unitˆ SPP/AMB]
La riduzione delle emissioni di SO2 registrata nel 2006  legata alla progressiva diminuzione del contenuto di zolfo
nell'olio combustibile utilizzato (tale contenuto era pari al 2% nel 2004, all'1,5% nel 2005 ed a 1,07 % nel 2006).
La riduzione delle PST nel 2006  conseguente all'utilizzo nel calcolo di fattori emissivi aggiornati in funzione dei
valori rilevati nel corso dei monitoraggi periodici ai camini.
60
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Tabella 3. 13 - Emissioni atmosferiche convogliate (mg/Nm3)
[Fonte: Unitˆ SPP/AMB]
I dati relativi ai quantitativi (t) ed alle concentrazioni di inquinanti (mg/Nm3) nelle emissioni convogliate nel 2006,
riportati nelle Tabelle 3.12 e 3.13 e rappresentati nel grafico precedente, non sono confrontabili con gli stessi dati
riferiti agli anni precedenti. Nel 2004 e nel 2005 infatti i dati sono riferiti alle emissioni complessive della Raffineria
e dello Stabilimento EniPower, mentre i dati 2006 tengono conto delle sole emissioni di Raffineria.
Alle emissioni convogliate si aggiungono le emissioni diffuse di composti organici volatili (COV) e altri inquinanti
organici/inorganici da linee ed apparecchiature, da vasche TAE, da serbatoi, da pensiline di carico e di alcune valvole
di sicurezza (PSV - Pressure Safety Valve) non collettate a blow-down.
Tabella 3. 14 - Emissioni diffuse
61
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Per le emissioni diffuse(COV) dovute all'impianti di
caricamento delle cisterne mobili, relativamente al
2006, si segnala che il valore  stato ricavato sulla
base delle rilevazioni effettuate in occasione dell'ultima
campagna di monitoraggio periodico. Negli anni precedenti (2004 e 2005) i valori riportati venivano invece
calcolati utilizzando un valore di efficienza di abbattimento stimato, tali valori non sono pertanto confrontabili
con gli stessi valori riportati per l'anno 2006.
Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali significativi
correlati alla gestione delle emissioni convogliate e
diffuse in atmosfera, sono stati identificati i seguenti
indicatori di prestazione:
Òrisposta energeticaÓ della Raffineria e Òrisposta
energeticaÓ standard.
Energy Intensity Index (EII): rapporto percentuale tra
l
La stima si basa sulla metodologia adottata della
Societˆ Solomon per condurre analisi di benchmarking
a livello internazionale nel settore della raffinazione.
Tale indice  correlato alle prestazioni della Raffineria
in termini di:
l
l
l
qualitˆ dei prodotti finiti;
grado di conversione del greggio in prodotti finiti
pregiati;
efficienza di combustione nei forni degli impianti di
raffinazione;
utilizzo dei combustibili.
Tabella 3. 15 - Energy Intensity Index (EII)
[Fonte: Funzione PERF]
La Raffineria di Livorno si posiziona nel primo quartile tra le aziende considerate nell'analisi di benchmark.
62
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Indice di conformitˆ emissioni: prestazione in % della qualitˆ delle emissioni convogliate complessive rispetto ai
limiti di legge vigenti (Bolla di Raffineria).
Tabella 3. 16 - Indice di conformitˆ delle emissioni atmosferiche convogliate
[Fonte Calcolo R-SGA]
I dati relativi alle emissioni 2006 non sono confrontabili con gli stessi dati degli anni precedenti. Nel 2004 e nel 2005
infatti i dati sono riferiti alle emissioni complessive della Raffineria e dello Stabilimento EniPower, mentre i dati 2006
tengono conto delle sole emissioni di Raffineria.
18
Allegato I Parte IV Sezione I della Parte V del DLgs 152/2006
64
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Indice delle emissioni per quantitativo annuale lavorato(Carica Impianti) : quantitˆ di inquinanti emessi per migliaia
di tonnellate di greggio e semilavorati introdotti (carica impianti) nell'anno di riferimento.
Tabella 3. 17 - Emissioni atmosferiche per lavorato
[Fonte: calcolo R-SGA: Quantitˆ di inquinanti emessi (Emissioni t/a dati SSP/AMB) per migliaia
di tonnellate di greggio /semilavorati introdotti (Materie prime in ingresso-Carica Impianti (dati
PERF) per anno di riferimento]
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Qualitˆ dell'aria: indicatore della condizione ambientale (ECI), rappresenta la registrazione della qualitˆ dell'aria
rilevata dalle sei centraline ARIAL posizionate nella zona di Livorno.
L'ARIAL dispone di una rete per il controllo, in tempo reale, dell'inquinamento atmosferico del territorio costituita
da sei stazioni per la determinazione dei parametri chimici e da due stazioni meteorologiche. I dati rilevati dalle
centraline vengono trasmessi alla Raffineria tramite tre terminali dotati di segnali di allarme. In base ai dati ricevuti
sui terminali la Raffineria dispone, ove necessario, le opportune azioni correttive in termini di assetto degli impianti.
MAPPA DELLA RETE ARIAL
66
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Tabella 3. 18 - Qualitˆ dell'aria
[Fonte: dati SPP-AMB da consuntivi ARIAL]
kvalore
relativo alla disponibilitˆ del dato pari al 42% nel 2004 ed al 45% nel 2005. Strumento fuori servizio nel
2006 e sostituito a marzo 2007.
(1) Valori limite di riferimento dal 01/01/2005 (D.M. 60/02 art. 38 comma 1)
(2) Valore limite di riferimento sino al 31/12/2009 (D.M. 60/02 art. 38 comma 2)
(3) Valori limite di riferimento dal 01/01/2005 (D.M. 60/02 he abroga il DPCM 28/03/1983 e prevede all'art 38
comma 2 l'utilizzo dei valori del PM 10 moltiplicati per il fattore 1,2)
67
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3.6 - Emissioni di Gas Serra:
Protocollo di Kyoto
La Raffineria ha provveduto all'implementazione di un
sistema di controllo e monitoraggio delle emissioni di gas
serra, attuando un sistema di gestione e raccolta dati in
accordo con le disposizioni normative sull'Emission Trading,
che impongono agli operatori dei siti produttivi disciplinati
dalla Direttiva 2003/87/CE di monitorare e registrare in
modo appropriato le emissioni di GHG a partire dal 1
gennaio 2005.
In particolare, la Raffineria di Livorno ha disciplinato il
monitoraggio, la contabilizzazione ed il reporting delle
emissioni di Gas Serra (CO2) in una specifica procedura
del SGA al fine di garantire la validitˆ ed il miglioramento
della qualitˆ dei dati riportati.
Per il periodo 2005-2007, alla Raffineria sono state
assegnate e rilasciate le quote di CO2 pari a 619.644 t/a
Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali significativi correlati alle emissioni di anidride carbonica,
gas ad effetto serra, della Raffineria,  stato identificato il seguente indicatore di prestazione:
Indice emissioni di CO2: Calcolato come CO2 complessivamente emessa rispetto al quantitativo
annuo di materie lavorate(cariche impianti). Il
valore delle emissioni di anidride carbonica  quello
calcolato ai fini del monitoraggio delle stesse, come
richiesto dal recepimento nazionale della Direttiva
europea 2003/87/CE.
Tabella 3. 19 - Indice emissioni di CO2 per lavorato
[Fonte: Operatore GHG: i dati riguardanti le emissioni di CO2 sono tratti dal ÒModulo
per la comunicazione delle attivitˆ e delle emissioniÓ inviato al Ministero Ambiente]
L'Indice di emissioni di CO2 indica una sostanziale stabilitˆ negli anni. Il 2006 ha fatto registrare un tasso di
produzione annua di CO2 inferiore a quello degli anni precedenti riconducibile alla fermata della Raffineria per
manutenzione.
68
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3.7 - Gestione rifiuti
La produzione di rifiuti  correlata a tutte le principali
attivitˆ che si svolgono in Raffineria, direttamente
legata sia alle fasi di processo, sia agli interventi di
manutenzione, sia al funzionamento dei servizi ausiliari
(impianto TAE).
Da essa derivano numerosi aspetti ambientali specifici,
quali la produzione di melme e melme etilate da serbatoi,
l'inertizzazione dei fanghi TAE (effettuata da Ditta Terza
in sito), la raccolta differenziata di rifiuti pericolosi e
non pericolosi, la produzione e l'accumulo dei rifiuti
all'interno del sito in 4 aree attrezzate per il deposito
temporaneo, lo smaltimento degli stessi all'esterno, la
gestione dei rifiuti contenenti amianto o PCB.
Tabella 3. 20 - Rifiuti prodotti
[Fonte: SPP-AMB, elaborazione diretta da MUD]
69
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Tabella 3. 21 - Principali tipologie di rifiuti prodotti negli anni 2004-2006
70
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Al fine di monitorare gli Aspetti ambientali significativi correlati alla gestione dei rifiuti,  stato identificato il seguente
indicatore di prestazione:
Indice di recupero rifiuti: Percentuale di rifiuti inviati a recupero rispetto al totale prodotto.
Tabella 3. 22 - Indice di recupero rifiuti
[Fonte: calcolo RSGA da dati unitˆ SPP/AMB]
I valori registrati dall'indicatore nel 2006 risultano inferiori a quelli registrati nell'anno precedente, pur rimanendo
superiori alla percentuale di rifiuti a recupero del 2004, in quanto nel 2006 non  stato prodotto un quantitativo di
ferro e acciaio consistente come quello registrato nel 2005 (e inviato a recupero) conseguente a demolizioni di
impianti, ed a causa della diversa classificazione e destinazione assegnata alle terre e rocce da scavo. L'aumento
di rifiuti pericolosi inviati a smaltimento  infatti in parte da ricondurre al consistente quantitativo di terre e rocce
da scavo ora classificate come pericolose (17 05 03*, pari al 26% dei rifiuti prodotti nell'anno dalla Raffineria) a
valle dell'adozione di un criterio di classificazione pi cautelativo per i rifiuti contenenti idrocarburi.
Nel 2006 si segnala infine la produzione di 7282 tonnellate di ÒAcque di falda emunteÓ, pari al 26% dei rifiuti prodotti
nell'anno dalla Raffineria e non presente negli anni precedenti, derivanti dalle attivitˆ inerenti il suolo (cfr. ¤ 3.8).
71
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
3.8 - Protezione del
suolo/sottosuolo e della falda
Tutte le apparecchiature di Raffineria possono dar
luogo, in caso di malfunzionamento, a perdite di prodotti
inquinanti con interessamento del suolo/sottosuolo.
Si possono distinguere le seguenti tipologie di aspetti
ambientali ad esse correlati:
l
l
l
l
presenza di prodotto su suolo da eventi pregressi;
perdite di prodotti chimici (additivi, materie ausiliarie
o solventi);
perdite di prodotti petroliferi, liquidi, solidi o semisolidi
(paraffinosi o pesanti) da linee/apparecchiature di
impianti, servizi e di movimentazione;
perdite di prodotti petroliferi da serbatoi di mov
mentazione e di impianto.
Al fine di minimizzare i rischi di dilavamento di inquinanti
in falda, le aree d'impianti sono pavimentate e delimitate
da cordoli di contenimento, che convogliano gli eventuali
spandimenti alla rete fognaria della Raffineria.
Ai sensi dell'art. 9 del D.M. 471/99, la Raffineria ha
effettuato l'auto-dichiarazione dell'intenzione di avvalersi
degli strumenti disposti dalla normativa per siti inquinati
da eventi pregressi, inviando comunicazione agli Enti
Territoriali competenti in data 15/06/2000.
Nel gennaio 2004, Eni S.p.A. Divisione Refining &
Marketing - Raffineria di Livorno (di seguito per brevitˆ
ENI Div.R&M) ha presentato agli Enti il documento
ÒPiano della Caratterizzazione Ambientale ai sensi del
D.M. 471/99Ó (di seguito PdC), redatto da Foster
Wheeler Italiana Environmental Division (di seguito
FW) nell'ottobre 2003. La Conferenza di Servizi decisoria
ex art. 14 comma 2 del 23 aprile 2004 ha deliberato
di approvare con prescrizioni il suddetto documento,
cos“ come integrato dall'elaborato ÒIntegrazione al
documento Piano della Caratterizzazione Ambientale
ai sensi del D.M.471/99Ó trasmesso con nota prot. n.
RAFLIDIR 61/40/FQ in data 02/04/2004.
Le attivitˆ di caratterizzazione come da PdC approvato
sono state eseguite nel periodo luglio 2004 - giugno
2005.
I risultati delle indagini di caratterizzazione, condotte
nel periodo sopraccitato, sono stati presentati nel
documento ÒRelazione Tecnica Descrittiva delle attivitˆ
di Caratterizzazione AmbientaleÓ rev.0 (FW, luglio 2005)
e contestualmente, sulla base dei risultati ottenuti dalle
indagini di caratterizzazione svolte, nell'agosto 2005
 stato presentato il documento ÒProgetto Preliminare
di Bonifica delle FaldaÓ rev.0 (FW, agosto 2005) acquisito
con prot. n. 16599/QdV/DI del giorno 18 agosto 2005.
La Conferenza di Servizi decisoria ex art. 14 comma
2 del 28 aprile 2006, ai fini della presa d'atto del
documento ÒRelazione Tecnica Descrittiva delle attivitˆ
di Caratterizzazione AmbientaleÓ rev.0 (FW luglio 2005)
72
ed alla approvazione del documento ÒProgetto Preliminare di Bonifica delle FaldaÓ rev.0 (FW agosto 2005)
delibera di richiedere alla societˆ ENI Div.R&M una
serie di integrazioni/prescrizioni.
In seguito, ENI Div.R&M ha trasmesso al Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
il documento ÒRisposta alle osservazioni e prescrizioni
della Conferenza di Servizi Decisoria ex art.14 della
legge n.241/90 del 28/04/2006Ó, contenente le risposte
ad alcune delle prescrizioni e osservazioni, riportate
nel verbale della Conferenza dei Servizi Decisoria ex
art.14 della legge n.241/90 del 28 Aprile 2006. Alcune
altre prescrizioni, di cui al verbale della Conferenza dei
Servizi del 28 Aprile 2006, sono in corso di impugnazione
da parte ENI Div. R&M presso il Tribunale Amministrativo
Regionale competente.
Nell'Ottobre 2005 Eni Div.R&M ha presentato il documento ÒProgetto Preliminare di Bonifica dei SuoliÓ rev.0
(FW ottobre 2005), acquisito dal Ministero dell'Ambiente
e della Tutela del Territorio con prot. n. 23247/QdV/DI
del 17 novembre 2005.
In conformitˆ a quanto riportato nel documento
ÒProgetto Preliminare di Bonifica dei SuoliÓ rev.0 (FW
ottobre 2005), nel mese di marzo 2006 sono state
svolte ulteriori indagini di caratterizzazione ambientale
nelle aree interne di Raffineria oggetto di futuri potenziamenti/revamping di impianti, nelle aree interessate
da interventi di bonifica e nell'area omogenea D.
In seguito all'entrata in vigore del D.Lgs 152/2006 ed
alla convocazione della Conferenza di Servizi istruttoria
per il Sito di Interesse Nazionale di Livorno del 19 luglio
2006, ENI Div.R&M, con nota RAFLIDIR 61/51/FM del
14 luglio 2006, ha richiesto di non istruire il documento
ÒProgetto Preliminare di Bonifica dei SuoliÓ rev.0 (FW
ottobre 2005) redatto secondo i canoni del DM 471/99
ed ha provveduto a comunicare la sua intenzione di
presentare un documento di Analisi di Rischio redatto,
sulla base delle attivitˆ di caratterizzazione svolte e
completate sul Sito, secondo i criteri definiti dal D.Lgs.
152/06.
Ai fini della rimodulazione degli obiettivi di bonifica ai
sensi dell'Art 265 della parte IV del D.Lgs. 152/06, ENI
Div.R&M ha presentato in data 25 ottobre 2006 il
documento ÒPiano Integrativo di Caratterizzazione ai
sensi del D.Lgs. 152/06Ó (FW ottobre 2006) nel quale
 contenuta la proposta di indagine ambientale integrativa, propedeutica alla acquisizione di tutte le
informazioni necessarie allo svolgimento dello Studio
di Analisi di Rischio ai sensi del D.Lgs. 152/06 per la
definizione delle CSR.
Preliminarmente alla presentazione del documento
ÒRelazione Tecnica Descrittiva delle attivitˆ di Caratterizzazione AmbientaleÓ rev. 0 (FW luglio 2005), con il
fine di restituire alcune aree agli usi legittimi previsti
dagli strumenti urbanistici vigenti, Raffineria ha anticipato
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i risultati delle indagini svolte in alcune aree di prioritaria
importanza dal punto di vista della produttivitˆ degli
impianti e nelle quali erano previsti interventi di modifica
di strutture esistenti o la costruzione di nuove unitˆ,
presentando il documento ÒAree di primo intervento
n¡ 3, 8, 10, 12, 13 - Relazione Tecnica descrittiva delle
attivitˆ di caratterizzazione condotte nelle aree di primo
intervento ai sensi del DM 471/99Ó (FW dicembre 2004).
La Conferenza di Servizi decisoria ex art. 14 comma
2 del 24 marzo 2005 ha deliberato di restituire agli usi
legittimi le aree in questione, a condizione che le opere
previste nelle aree medesime non pregiudichino la
possibilitˆ di effettuare eventuali interventi di Messa
in Sicurezza d'Emergenza e di bonifica della falda
sottostante.
Relativamente ad ulteriori tre aree di prioritaria importanza, dal punto di vista della produttivitˆ degli impianti
e nelle quali erano previsti interventi di modifica di
strutture esistenti o la costruzione di nuove unitˆ, Aree
n¡ 4, 6, 7, ENI Div. R&M ha svolto delle attivitˆ di
Messa in Sicurezza d'Emergenza, al fine di liberalizzare
le stesse e restituirle agli usi legittimi.
La Conferenza di Servizi decisoria ex art. 14 comma
2 del 28 aprile 2006 ha deliberato di restituire agli usi
legittimi le aree interne alla Raffineria di Livorno
denominate 6 e 7 di cui agli elaborati relativo alla Messa
in Sicurezza d'Emergenza acquisiti dal Ministero
dell'Ambiente al prot. n. 15287/QdV/DI del 26/07/2005.
Relativamente all'area di primo intervento n¡4, il
Ministero dell'Ambiente nella Conferenza di Servizi
Istruttoria del 19/07/2006, a seguito dell'istruttoria
tecnica del Documento ÒRelazione conclusiva sulle
attivitˆ di messa in sicurezza - area n¡ 4 Ò (FW novembre
2005), ha ritenuto che la restituzione agli usi legittimi
della suddetta area debba essere subordinata al rispetto
di alcune prescrizioni formulate nella Conferenza di
Servizi stessa e successivamente riportate nei Decreti
Direttoriali del 07/02/07 relativi alla Conferenza di
Servizi Decisoria del 13/12/06. ENI Div. R&M ha pertanto
fornito le risposte alle richieste del MATTM, relative
all'area n¡ 4, nel Ò Documento di risposta alle osservazioni e prescrizioni contenute nei Decreti Direttoriali di
cui al prot.n.3149/QdV/DI/IX ed al
prot.n.3141/QdV/DI/IX del 7 febbraio 2007Ó, trasmesso
con nota RAFLI/ DIR 61/17/FM del 15/03/07, nel quale
si rinnova la richiesta di restituzione agli usi legittimi.
In ottemperanza al documento ÒRelazione Tecnica
descrittiva delle attivitˆ di caratterizzazione condotte
nelle aree di primo intervento ai sensi del DM 471/99Ó
(FW dicembre 2004)Ó, a partire dal 15 marzo 2006 
attivo, nelle aree di pertinenza di Raffineria, un Sistema
di Messa in Sicurezza di Emergenza (MISE) delle Falda.
Il Sistema di MISE della Raffineria di Livorno si compone
di n¡7 sistemi di recupero localizzati in corrispondenza
di piezometri facenti parte della rete di monitoraggio
della Raffineria di Livorno. In particolare, il sistema di
MISE  composto da n¡4 sistemi di recupero e stoccaggio
acqua di falda mediante pompe di emungimento sommerse pneumatiche, n¡1 sistemi di recupero e stoccaggio
acqua di falda mista ad idrocarburi mediante pompa
di emungimento sommersa pneumatica e n¡2 sistemi
di recupero e stoccaggio prodotto surnatante dalla
falda, mediante skimmer e pompa pneumatica esterna.
Il liquido recuperato dai singoli sistemi viene attualmente
convogliato all'interno di opportuni serbatoi muniti di
bacino di contenimento, ubicati in prossimitˆ dei singoli
sistemi. Tali liquidi vengono gestiti ai sensi della
normativa vigente sui rifiuti e inviati ad un impianto
di trattamento esterno autorizzato.
In tale ambito, ENI in data 21 aprile 2006 con nota
prot. RAFLI 61/29/FM ha provveduto a richiedere
specifica autorizzazione all'autoritˆ competente (Prov.
di Livorno) per il Deposito Preliminare ai sensi dell'art.
27 e 28 del D.Lgs. 22/97 delle acque di falda emunte
per un quantitativo massimo pari a 50 tonnellate.
Contestualmente, ha provveduto a richiedere autorizzazione ai sensi degli art. 27 e 28 del D.Lgs. 22/97 per
il trattamento di parte delle acque emunte presso
l'impianto di trattamento acque effluenti di Stabilimento
con nota prot. RAFLI 61/23/FM del 15 marzo 2006.
In data 30/03/07 si  proceduto allo spegnimento del
sistema di MISE in corrispondenza del PP02, dato il
raggiungimento dei limiti normativi, riportati in dettaglio
nel documento ÒComunicazione del raggiungimento dei
limiti normativi in corrispondenza del piezometroPP02
del Sistema di Messa in Sicurezza di Emergenza della
FaldaÒ, redatto da FW nel mese di marzo 2007.
Si prevede inoltre di implementare il sistema di MISE
mediante l'installazione di ulteriori n. 3 sistemi di
emungimento delle acque di falda e di n. 2 sistemi di
recupero prodotto, cos“ come descritto nel rapporto di
monitoraggio delle acque ÒRisultati del monitoraggio
delle acque di falda - Luglio - Novembre 2006Ó trasmesso
a gennaio 2007.
In ottemperanza alle richieste formulate dal MATT nei
Decreti Direttoriali del 7/02/07 (Prot.n.3149/QdV/DI/IX
e Prot.n.3141/QdV/DI/IX), ENI DIV. R&M con nota
Prot. RAFLI 61/12/FM del 22 febbraio 2007, ha provveduto a trasmettere la ÒRelazione sullo stato attuale
del sistema fognario e delle condotte interrate (aggiornato al 31/01/07)Ó. Con tale documento si trasmette
al MATTM la descrizione dello stato del sistema fognario,
la programmazione delle attivitˆ di manutenzione future.
Contestualmente all'invio di tale documento nel mese
di maggio 2007, ENI Div.R&M ha provveduto all'invio
del documento ÒModalitˆ di gestione delle matrici
ambientali negli interventi di manutenzione/sostituzione
del sistema fognario e delle linee di processo interrateÓ
relativo alle modalitˆ di gestione delle matrici ambientali
durante gli interventi di sostituzione delle linee interrate
sopraccitate.
Successivamente, con Nota RAFLI/ DIR 61/17/FM del
15/03/07, ENI DIV. R&M ha risposto alle prescrizioni/osservazioni avanzate dal MATT, nella CdS decisoria
del 13/12/06, con il ÒDocumento di risposta alle osservazioni e prescrizioni contenute nei Decreti Direttoriali
di cui al prot. n.3149/QdV/DI/IX ed al prot.
.n.3141/QdV/DI/IX del 7 febbraio 2007Ó.
73
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
In tale documento di risposta ENI S.p.A. fornisce al
MATT tutte le informazioni integrative richieste e si
impegna, come richiesto nella CdS decisoria del
13/12/06 ad eseguire la caratterizzazione integrativa
dei bacini di contenimento.
Nel periodo marzo- aprile 2007, sono state svolte le
indagini integrative dello strato 0-1 m da p.c secondo
la proposta di indagine descritta nel ÒPiano Integrativo
di Caratterizzazione a isensi del D.Lgs. 152/06Ó di
ottobre 2006, i cui risultati saranno considerati nell'AdR
dei suoli da svolgersi secondo quanto comunicato con
nota RAFLIDIR 61/51/FM del 14 luglio 2006.
In previsione dello svolgimento di alcuni interventi
indifferibili ed urgenti di manutenzione straordinaria,
ENI Div. R&M ha trasmesso al MATTM i documenti
ÒModalitˆ di gestione delle matrici ambientali derivanti
dagli interventi di adeguamento del tracciato del gasdotto
afferente alla Raffineria di LivornoÓ (settembre 2006)
e ÒModalitˆ di gestione delle matrici ambientali derivanti
dagli interventi di manutenzione straordinaria del tratto
di oleodotto afferente alla Raffineria di LivornoÓ (marzo
2007), redatti in ottemperanza a quanto esposto al
terzo punto del Verbale della Conferenza di Servizi
decisoria convocata presso la Direzione Generale per
la Qualitˆ della Vita del Ministero dell'Ambiente e della
Tutela del Territorio in data 26 ottobre 2005 ai sensi
dell'art. 14, comma 2 della L.n. 241/90 e sue successive
modificazioni ed integrazioni, ÒInterventi di manutenzione ordinaria e/o straordinaria nelle aree ricadenti
all'interno del sito di interesse nazionale di Porto
MargheraÓ.
di Messa in Sicurezza di Emergenza (emungimento)
per 3 piezometri posizionati lungo il confine di stabilimento (MW03, PZ118 e PA01) )e per 1 piezometro alla
Darsena Petroli (PQ04).
Allo stesso modo, sempre da marzo 2006, sono in
corso interventi di Messa in Sicurezza di Emergenza
per 2 piezometri interni alla raffineria (PI01 e PI02) e
per 1 piezometro in area Darsena Ugione (PP02) per
i quali  stata rilevata la presenza di prodotto surnatante.
A seguito poi dei risultati analitici riscontrati a valle
della campagna di monitoraggio eseguita nel luglio
2006 saranno a breve oggetto di Messa in Sicurezza
ulteriori 3 piezometri per presenza di composti clorurati
(PC03, PZ122 e PZ-P2) e 2 piezometri per presenza di
surnatante (PZ115 e PZ106).
Peraltro, per i piezometri giˆ in emungimento da marzo
2006 si stanno riscontrando significativi miglioramenti
che hanno portato al raggiungimento della conformitˆ
normativa per il piezometro PP02 ed in previsione a
breve anche per il piezometro PZ118.
E' prevista poi la realizzazione di un progetto di bonifica
della falda mediante realizzazione di barriera idraulica
e di un impianto per il trattamento delle acque di falda
emunte.
SISTEMA DI MONITORAGGIO
Quanto sopra  dettagliato nel documento Progetto
Preliminare di Bonifica della Falda, presentato agli Enti
competenti ad agosto 2005 e nel documento Risultati
del Monitoraggio delle Acque di Falda Luglio-Novembre
2006, trasmesso agli Enti competenti a gennaio 2007.
Il numero dei piezometri per l'area di raffineria e sue
pertinenze  stato ampliato a 93 in occasione
dell'esecuzione del Piano di Caratterizzazione secondo
D.M. 471/99.
Nell'ambito delle attivitˆ inerenti il Piano della Caratterizzazione, per quanto riguarda lo stato del suolo, si
 riscontrata la presenza di diffuse non conformitˆ
superficiali in particolare per la presenza di idrocarburi.
Tra questi, sono stati realizzati 7 piezometri che captano
la falda confinata risultati tutti non contaminati.
Le non conformitˆ di metalli, IPA e composti alifatici
clorurati cancerogeni sono identificate in isolati punti
del sito e sono numericamente non rilevanti.
Relativamente alla falda freatica, sono state rilevate
non conformitˆ sia per sostanze organiche che inorganiche.
Sono state svolte indagini ambientali sito specifiche ed
analisi di rischio dalle quali  emerso che non vi 
rischio igienico-sanitario od ambientale.
Inoltre, sulla base delle caratteristiche di contaminazione
del sito e delle direzioni prevalenti di falda, non si
evidenziano situazioni di esportazione di contaminazione
al di fuori del sito stesso.
Tuttavia, poichŽ sono presenti isolate situazioni di non
conformitˆ in prossimitˆ dei confini di stabilimento ed
in area Darsena Petroli, sono in corso dal marzo 2006,
a titolo puramente preventivo e precauzionale, interventi
74
Anche in questo caso, indagini ambientali sito specifiche
ed analisi di rischio hanno evidenziato l'assenza di
rischio igienico-sanitario od ambientale.
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
MAPPA PIEZOMETRI
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Tabella 3. 23 - Risultati delle campagne di analisi idrochimiche sulle acque di falda (2004 - 2006)
76
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
(C) Piezometri in falda confinata
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Freatimetria della falda superficiale - luglio 2006
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Freatimetria della falda confinata - luglio 2006
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3.9 - Emissioni acustiche
Per quanto riguarda le emissioni di rumore all'esterno,
la Raffineria ricade parzialmente all'interno del perimetro
del Comune di Collesalvetti e parzialmente all'interno
del Comune di Livorno. Entrambi i Comuni hanno
proceduto alla zonizzazione acustica definitiva (a norma
della legge 447/97) del proprio territorio, rispettivamente
nel 2003 e nel febbraio del 2005, classificando l'area
su cui insiste la Raffineria come zona esclusivamente
industriale (classe VI), per cui valgono i limiti di
emissione di 70 dbA diurni e notturni di cui alla tabella
C del DPCM 14.11.1997. Successivamente, nel corso
del 2005, il Comune di Collesalvetti ha modificato la
classificazione dell'area sulla quale ricade la Raffineria,
portandola ad area prevalentemente industriale (classe
V), per cui valgono i limiti di emissione di 70 dbA diurni
80
e 60 dbA notturni di cui alla tabella C del DPCM
14.11.1997.
La Raffineria ha provveduto ad effettuare una campagna
di misura delle emissioni sonore verso l'esterno in data
28-30 ottobre 2002 (Societˆ S.P.I.L.), che ha aggiornato
il precedente studio risalente al 1996. La campagna si
 svolta seguendo le modalitˆ, la strumentazione e le
metodologie analitiche previste dalla legislazione vigente.
Nel dicembre 2003  stato effettuato dalla stessa
Societˆ S.P.I.L. un aggiornamento della precedente
indagine nell'area della sottostazione elettrica da
132.000 V, riscontrando livelli inferiori a quelli previsti
per la classe VI.
Di seguito si riporta una piantina e relativa tabella con
i valori (in decibel) misurati durante la campagna.
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Tabella 3. 24 - Risultati della campagna di misura delle emissioni sonore verso l'esterno in data 28-30 ottobre 2002
(1)
Valore delle emissioni sonore epurato del contributo del traffico veicolare esterno alla Raffineria.
Per le posizioni 2, 3 e 4 il contrassegno (+) sta ad
indicare che sono stati riportati i valori delle misurazioni
comprese nell'intervallo temporale fra le ore 1.00 e
le ore 2.00 del 29/10/2002, durante il quale il contributo
del traffico veicolare dell'Aurelia, risulta essere trascurabile.
Per le posizioni contrassegnate con (*) viene riportato
il valore del livello equivalente imputabile al funzionamento degli impianti della Raffineria.
La misura 15, a differenza delle altre misure relative
alla campagna 2002,  stata effettuata nella campagna
2003.
mostrano il rispetto dei limiti di immissione per la
classe VI.
Nell'aprile-giugno 2004, la Societˆ S.P.I.L ha eseguito
la misura delle immissione sonore alle Darsene della
Raffineria di Livorno (Darsena Ugione e Darsena
Petroli). Nella presente DA non viene riportata la
planimetria con l'indicazione dei punti di misura ed il
dettaglio dei risultati rilevati in quanto gli stessi non
risulterebbero di facile schematizzazione e comprensione: le misure sono state infatti effettuate in numerosi
punti delle Darsene, a seconda delle diverse condizioni
operative in cui  avvenuto il monitoraggio.
I valori di immissione rilevati durante tali indagini
Le emissioni acustiche al confine interno tra la Raffineria
e la CTE EniPower sono state interessate da specifica
mappatura, tramite rilievi dei livelli di esposizione del
personale interessato e definizione delle curve isofonometriche (la documentazione di tale analisi  conservata dalla Funzione IGIND di Raffineria); a tale
proposito, nel maggio 2001  stata fatta una comunicazione congiunta tra le due Societˆ nella quale, oltre
a evidenziare il rispetto dei limiti di accettabilitˆ al
confine comune (perimetro di sito) delle ultime campagne del 1995 e 1996 (la documentazione  conser-
Relativamente al rilievo effettuato in corrispondenza
della portineria di Raffineria, si osserva il superamento
del limite di immissione nel periodo notturno (62,5
dbA vs. 60 dbA), relativo all'area V in cui ricade parte
della Raffineria in seguito alla modifica della classificazione dell'area da parte del Comune di Collesalvetti.
A tale proposito, la Raffineria ha intenzione di effettuare
a breve un nuovo rilievo fonometrico per la verifica
del rispetto dei limiti di immissione acustica previsti.
81
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
vata dalla Funzione AMB di Raffineria), vengono preso
accordi sulle modalitˆ di comunicazione per modifiche
degli assetti impiantistici tali da comportare significativa
variazione della situazione documentata al momento
della redazione della comunicazione congiunta.
Per quanto riguarda l'esposizione al rumore negli
ambienti di lavoro, la Raffineria  sottoposta ai limiti
definiti dal D.Lgs. 277/91 (art. 40); una campagna di
rilevamento  stata eseguita nel 1999 e aggiornata
nel settembre 2001 a seguito dell'installazione
dell'impianto Bitumi Modificati; l'ultima indagine 
stata effettuata nel terzo quadrimestre 2004. Nel
febbraio 2005  stata effettuata una campagna aggiuntiva relativa al nuovo impianto RE-RUN. Tutta la
documentazione cartacea  disponibile presso IGIND
ed  inoltre disponibile sul sito intranet di Raffineria.
3.10 - Radiazioni ionizzanti
e non ionizzanti
Le possibili fonti di emissioni elettromagnetiche (non
ionizzanti) all'interno della Raffineria sono:
l
l
l
l
l'impianto di cogenerazione (COGE), di proprietˆ
EniPower;
la sottostazione elettrica di interscambio con il
Gestore della Rete Nazionale;
le sottostazioni di trasformazione, al servizio delle
relative utenze;
i sistemi di trasmissione radio (ricetrasmittenti,
cercapersone e trasmissione dati).
La Raffineria ha condotto, nel mese di settembre 2003
tramite il CESI, un'indagine volta a valutare le misure
dei campi magnetici ed elettromagnetici generati alla
basse ed alte frequenze. Tale indagine ha evidenziato
che in tutti gli ambienti i livelli di campo elettromagnetico
generati sono ampiamente al di sotto dei limiti previsti
dalla legge 36/2001 e successivi decreti applicativi.
Con riferimento alle radiazioni ionizzanti, si rileva in
Raffineria la presenza di apparecchiature contenenti
sorgenti radioattive sigillate, quattro puntiformi ed una
filiforme. Tali sorgenti sono rappresentante essenzialmente dall'impiego di rilevatori utilizzati per
l'effettuazione di misure presso gli impianti Platforming
Carburanti e nel Laboratorio Chimico della Raffineria.
Un'altra potenziale fonte di radiazioni ionizzanti 
rappresentata dall'esecuzione di radiografie industriali
all'interno della Raffineria, attivitˆ svolta secondo quanto
stabilito nelle apposite procedure interne, previo rilascio
dell'apposito ÒPermesso di accesso ed esecuzione di
Radiografie IndustrialiÓ rilasciato dalle funzioni responsabili competenti di Raffineria.
Per il dettaglio degli obblighi di legge in materia
ottemperati dalla Raffineria si rimanda alla Sezione 2
della presente Dichiarazione Ambientale.
82
3.11 - Sostanze particolari
(Amianto, CFC, Halon, HCFC, PCB,
Gas Tossici)
Amianto
La presenza di amianto in Raffineria  limitata, oggi,
ad alcuni collettori di vapore a media ed alta pressione,
che per le loro condizioni operative non possono essere
messi Òfuori servizioÓ e che sono stati oggetto di
completo ÒconfinamentoÓ ed identificazione, a mezzo
idonea segnaletica.
La Raffineria ha provveduto alla nomina del Responsabile
Amianto, ai sensi del D.M. 6 settembre 1994, per
gestire le problematiche legate ai piani di bonifica e
allo smaltimento.
CFC, Halon, HCFC
La Raffineria CFC ha provveduto ad eliminare progressivamente il CFC, in anticipo rispetto alle prescrizioni
legislative.
Dal censimento delle apparecchiature contenenti HCFC
in Raffineria, aggiornato ad ottobre 2006 e completo
di tipologia di macchina, ubicazione, tipo e quantitˆ
detenuta di gas refrigerante, risultano circa 102 apparecchiature gestite direttamente dalla Raffineria e circa
180 gestite dalla SIECO Servizi contenenti Freon R22
in quantitˆ media che varia da 0,5 kg ad 1 kg sino ad
un massimo di circa 6-7 kg per apparecchiatura, pi
tre criostati di Laboratorio a doppio stadio contenenti
Freon R22 nella quantitˆ di kg 4,5 (suddivisi in due
apparecchiature - 3 kg e 1,5 kg), R508B nella quantitˆ
di kg 2,5 e Gas R404A nella quantitˆ di kg 0,8.
Sia per le macchine gestite direttamente dalla Raffineria
che per le macchine sotto la responsabilitˆ Eni Servizi
sono rispettati i disposti di legge, come dettagliato
nella Sezione 2
Non sono invece presenti in Raffineria impianti antincendio contenenti gas HCFC come agenti estinguenti.
PCB
In Raffineria sono presenti delle apparecchiature contenenti PCB, per le quali vengono ottemperati gli obblighi
normativi dettagliati in Sezione 2 e per le quali  stato
predisposto un piano di smaltimento progressivo che
porterˆ alla loro completa eliminazione.
Gas Tossici
In Raffineria  presente il gas tossico Disolfuro di
Carbonio in quantitˆ inferiore a 5 litri per cui vengono
ottemperati gli obblighi normativi dettagliati in Sezione
2 e per la gestione del quale  stato nominato un
Responsabile dei gas tossici e sono presenti quattro
utilizzatori dotati di apposito patentino.
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Sezione 4
piano di miglioramento ambientale
1 - Spese ambientali
L'attenzione dell'azienda verso il miglioramento delle
proprie prestazioni ambientali  testimoniato dalle
spese sostenute per gestire gli aspetti ambientali
correlati alle proprie attivitˆ e promuovere la salvaguardia dell'ambiente esterno.
Le spese ambientali sono contabilizzate in sito secondo
la metodologia analitica definita dalla Fondazione Enrico
Mattei - ENI (FEEM). Tali indicazioni confluiscono nel
Sistema Informativo Ambientale (SIA, gestito dalla
Funzione HSE di Sede) e sono diffuse nel Rapporto
Ambientale di Divisione.
In tale ambito, i comparti presi in considerazione sono:
l Altre attivitˆ
Le spese assegnate ai vari comparti sono rappresentate
sia dagli investimenti, come acquisto di attrezzature,
impianti e migliorie tecnologiche, sia dalle risorse
necessarie alla gestione corrente, come il costo del
lavoro, dei materiali e le prestazioni esterne.
In particolare, nella voce Òaltre attivitˆÓ, sono inclusi
gli investimenti rivolti alla protezione dal rumore, alla
protezione del patrimonio naturale, le spese per il
monitoraggio e la formazione ambientale del personale
operante in sito e le attivitˆ di ricerca e sviluppo relative
a specifiche problematiche in materia ambientale.
Protezione dell'aria e del clima
Protezione delle acque superficiali
Protezione del suolo e delle acque sotterranee
Rifiuti
Nella tabella e nel grafico seguenti  riportato
l'andamento delle spese ambientali contabilizzate dalla
Raffineria relativamente agli ultimi tre anni.
l
l
l
l
Tabella 4. 1 - Spese ambientali
[Fonte: Unitˆ SPP/AMB]
83
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Gli interventi rivolti alla protezione del suolo rappresentano la maggiore area d'investimento per la Raffineria negli
ultimi 3 anni.
84
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4.2 - Risultati raggiunti
La Raffineria nel corso degli anni ha promosso numerosi
interventi di adeguamento ed innovazione tecnologica,
apportando miglioramenti agli impianti di produzione
ed alle modalitˆ di gestione/conduzione degli stessi, al
fine di ottimizzare le proprie prestazioni nell'ottica del
rispetto dell'ambiente anticipando ed eccellendo sui
limiti e le prescrizioni legislative.
Tra gli interventi eseguiti in Raffineria dall'avvio del
Sistema di gestione Ambientale vanno menzionati:
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
dotazione di doppie tenute su pompe, chillers,
compressori, nuovo tipo di tenute meccaniche sulle
valvole regolatrici (interventi che sono partiti nel
2000 e stanno proseguendo sulle varie apparecchiature e sono tuttora previsti interventi analoghi);
eliminazione della vecchia fognatura acida e invio
delle acque acide contenenti sostanze odorigene
(H2S, mercaptani e altri ) all'impianto di trattamento
SWS anzich all'impianto biologico, con riduzione
delle emissioni in atmosfera di sostanze odorigene;
pavimentazione, ultimata nel 2006, delle seguenti
aree per prevenire eventuali spandimenti di prodotti
su terreno: parco rifiuti, parco catalizzatori, parco
rottami, parco sabbiatura e parco terre;
montaggio analizzatori in continuo sui camini D2
CARB e VPS LUBE: installazione di analizzatori per
le emissioni convogliate di SO2, NOx e CO;
recupero vapori da Serbatoi di estratti Aromatici, al
fine di ridurre le emissioni odorigene dovute a vapori
caratterizzati da una soglia olfattiva molto bassa;
rifacimento della vasca di contenimento delle perdite
al Pontile 36A presso la Darsena Ugione;
demolizione del Pontile 37 e delle linee della zona
interessata, presso la Darsena Ugione;
messa fuori terra per ispezionabilitˆ oleodotti Darsena
Ugione: intervento con il quale  stato raggiunto
l'obiettivo di installare fuori terra tutte le tubazioni
di collegamento con il Pontile 36A;
installazione doppio fondo ai serbatoi 501 e 130
Benzine e 108 MTBE;
separazione drenaggio serbatoio da drenaggio bacino
in serbatoi O.C. / R.A, intervento che ha permesso
la separazione delle acque piovane da quelle di
drenaggio dai serbatoio di Olio Combustibile e Residuo
Atmosferico;
costruzione bacino contenimento Serbatoio 1001 in
Darsena Ugione (acque meteoriche / Spiazzamenti
oleodotti);
pavimentazione zona pompe booster in Darsena
Ugione;
nuovo compressore Impianto DEA: il compressore
installato, tecnologicamente pi avanzato e con
dotazioni di sicurezza e strumentali pi complete
del precedente, consente una riduzione dei consumi
e delle emissioni della CO2;
interventi su forno F2 Topping e F202 Vacuum:
l
l
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l
l
l
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l
l
l
l
l
l
l
l
modifica della convettive al fine di migliorare la fase
di preriscaldamento, con conseguente riduzione dei
consumi e delle emissioni della CO2;
interventi su forno impianto Reformer: sostituzione
della sezione radiante con montaggio di tubi cer
mizzati con conseguente riduzione dei consumi e
delle emissioni della CO2;
interventi su forni impianti ÒminoriÓ, mirati al migli
ramento energetico dei singoli forni con conseguente
riduzione dei consumi e delle emissioni della CO2;
interventi ottimizzazione impianto Vacuum: interventi
legati al miglioramento energetico con conseguente
riduzione dei consumi e delle emissioni della CO2;
Mek-2: installazione Trim cooler ciclo frigo per
raffreddamento propano: interventi legati al migli
ramento energetico con conseguente riduzione dei
consumi e delle emissioni della CO2;
costruzione tetto galleggiante Serbatoio 100 (TAE),
rifacimento di parte del mantello e costruzione di
un nuovo fondo. L'obiettivo della copertura di tutti
i serbatoi dell'impianto TAE  stato raggiunto
recupero condense 2¡ passo, ha permesso di ra
giungere l'obiettivo di recuperare 25mc/h di acqua
di condensa (progetto ÒTotal SpendingÓ);
miglioramento affidabilitˆ impianto TAE: effettuati
interventi che consistevano in modifiche di parti di
dell'impianto;
installazione di nuovi bracci di carico alla Darsena
Ugione dotati di doppi sconnettori:  stato raggiunto
tutti i bracci di carico della Darsena Ugione sono
dotati di questo sistema di sicurezza;
rimozione tratti interrati di tubazioni messe fuori
servizio che collegavano la Darsena Ugione al pontile
36A: con questo intervento  stato raggiunto, entro
i termini previsti, l'obiettivo di rimuovere tutte le
tubazioni interrate presenti;
sistema rilevazione perdite oleodotti 1¡ passo: grazie
alla realizzazione di questo intervento  stato ra
giunto, entro i termini previsti, l'obiettivo di dotare
gli oleodotti 34-30-31-27, pari a ca il 50% del totale
degli oleodotti, di questo sistema automatico di
rilevazione perdite;
smantellamento impianto Due Stadi;
interventi bacino S. 100, 52, 78, 51, 5, 6, e 398;
pavimentazione trincee sterrate zone impianto TAE;
prevenzione perdite da rete fognaria: grazie alla
realizzazione di questo intervento  stato raggiunto,
entro i termini previsti, l'obiettivo di avere la mappatura aggiornata e completa della rete fognaria;
rimozione e smaltimento vecchi deflettori fabbricato
ex-compressori e smaltimento di linee interrate
coibentate con amianto.
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Sulla base dei Programmi di Miglioramento Ambientale della Raffineria relativi agli anni 2004 - 2007,  possibile
sintetizzare gli interventi, conclusi e in corso, suddivisi per comparto ambientale di interesse:
Tabella 4. 2 - Interventi di miglioramento ambientale
[Fonte: PMA 2004-2007]
M = Migliorativi e P = Preventivi (per le relative definizioni vedi successivo paragrafo ÒPiano di miglioramentoÓ)
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ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Gli interventi conclusi nell'ultimo triennio hanno consentito di raggiungere importanti risultati nei diversi
comparti ambientali sopra menzionati. Tra i pi rilevanti:
l  stato raggiunto un risparmio complessivo nei
consumi di olio combustibile di circa 20.000 t/a,
corrispondenti a pi di 55.000 t/a circa di emissioni
di CO2;
l  cresciuta in maniera considerevole la percentuale
di emissioni in atmosfera monitorata in continuo
(con gli interventi presenti nel PMA 2007 si raggiu
gerˆ il 90% delle emissioni);
l  disponibile una maggiore capacitˆ di trasporto su
Ferro-Cisterne di circa 3.000 t/mese;
l si  ottenuto un recupero di acqua stimabile in circa
250.000 t/a;
sono stati realizzati doppi fondi su 10 serbatoi;
l  stata rimossa una parte delle linee interrate di
Raffineria (35%) e la totalitˆ delle linee di colleg
mento con il pontile 36A;
l  stata effettuata una mappatura georeferenziata
ed un controllo tramite georadar dell'intera rete
fognaria di Raffineria ed  stato iniziato il controllo
ispettivo con telecamera della stessa;
l sono stati eseguiti numerosi interventi sul suolo che
hanno riguardato i bacini di contenimento dei serbatoi,
le pavimentazioni, la prevenzione dell'inquinamento
alla Darsena Ugione ed il miglioramento del sistema
di rilevamento perdite degli oleodotti.
l
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Nella tabella seguente sono riportati gli interventi conclusi nel 2006 e nei primi mesi del 2007:
Tabella 4. 3 - Interventi conclusi
TEMATICA
INTERVENTO
Implementazione Sistemi Multivariabile per miglioramento e ottimizzazione degli
Impianti Hot Oil, Reformer, Topping e Vacuum: l'intervento  stato completato nel marzo
2007 e ha consentito di ottenere una riduzione dei consumi di Olio Combustibile di ca. 4000
t/a pari ad una riduzione di CO2 di ca. 12000 t/a.
Montaggio di tre nuovi densimetri in linea e di due nuovi strumenti per la misura
della portata sulla rete gas combustibile utlizzato per consumi interni: l'intervento,
completato nel dicembre 2006, consente una misura pi precisa del gas combustibile utilizzato
in Raffineria.
ARIA
Interventi su valvole, accoppiamenti flangiati, scambiatori (come da studio "Chesterton"), montaggio doppie tenute su impianto Hot Oil e K 1 Topping e Convogliamento
acque di scarico V-9102 a impianto SWS: gli interventi sono stati conclusi tra giugno e
dicembre 2006 e hanno consentito di ottenere il recupero di COV e di vapori prima scaricati
in atmosfera che, sebbene rappresentati da quantitativi minimi, presentavano una soglia
olfattiva molto bassa e risultavano quindi particolarmente "odorigeni".
Ripristino pettine di manovra Binario ferroviario: l'intervento  stato concluso nel luglio
2007 e rende disponibile per i prossimi anni la possibilitˆ di movimentare un maggior numero
di Ferro-Cisterne in arrivo/partenza Raffineria al fine di soddisfare l'incremento di quantitativi
di semilavorati e prodotti finiti (OC BTZ e OC MTZ ) di introduzione e semilavorati in uscita.
ACQUA
Sostituzione condensini: concluso nel giugno 2007, consentirˆ il recupero di 3 m3/h di acqua
di condensa (pari a 25000 t/a ca).
ACQUA
MARE
DARSENA UGIONE - Pavimentazioni aree con presenza di linee, pompe, II step ed
Eliminazione di accoppiamenti flangiati rirenuti critici per eventuali sversamenti nel
canale Unione: interventi conclusi nel settembre 2006 al fine di prevenire l'inquinamento
in Darsena Unione.
Installazione doppio fondo ai Serbatoi S 702, S 1702, S, 1807, S 1809, S 1811, S 99,
S 104, S 66: l'intervento  stato concluso modificando quanto previsto in fase di programmazione
iniziale attraverso un incremento degli investimenti da 1.700 kX a 3.175 k¤.
SUOLO E
FALDA
Interventi per la messa fuori terra per facilitare l'ispezionabilitˆ delle tubazioni
interrate (Sala K, attraversamenti stradali linee d'aspirazione) 1¡ step: l'intervento
fa parte di un programma partito nel 2004 e che proseguirˆ fino a fine 2010. Gli interventi
ultimati a fine 2006 hanno riguardato 1600 m (ca. il 35% del totale) su 4500 m totali. Gli
interventi successivi, che riguarderanno i restanti 2900 m di tubazioni interrate (pari al 65%
del totale), proseguiranno negli anni successivi e arriveranno a completamento nel 2010 (650
m programmati per il biennio 2007-2008 e 2250 m per il biennio 2009-2010) e verranno
riportati in dettaglio i successivi interventi nei prossimi aggiornamenti del PMA.
Controllo ispettivo interno con telecamera ed eventuale relining della rete fognaria
(1¡ step):
l'intervento fa parte di un programma partito nel 2006 e che proseguirˆ fino a fine 2009
(interventi prioritari previsti: 3000 m giˆ realizzati nel 2006, 3000 m programmati nel 2007,
ulteriori 3000 m nel 2008 e 3244 m nel 2009) riguarderanno ca. 12000 m di fognature (ca.
il 70% del totale). Gli interventi successivi, che riguarderanno i restanti 5000 m di fognatura
(pari al 30% del totale), proseguiranno negli anni successivi e arriveranno a completamento
nel 2011 (3000 m programmati per il 2010 e 2400 m per il 2011) interessando complessivamente
ca 17000 m di fognatura e verranno riportati in dettaglio i successivi interventi nei prossimi
aggiornamenti del PMA.
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Due degli interventi previsti nella precedente versione
del PMA per la sezione ÒAriaÓ sono stati sospesi. In
entrambi i casi si tratta di interventi aventi come
obiettivo la riduzione delle emissioni odorigene:
l
l
Invio incondensabili gruppo vuoto Wax Vacuum
a forno: in fase di realizzazione dell'intervento si
era giˆ resa necessaria la modifica della tipologia
dell'intervento ma nonostante questa, l'intervento
si  dimostrato non realizzabile. E' in fase di studio
un possibile intervento alternativo.
Recupero vapori da Serbatoi 61, 109 e 589
(APA e RVC): in fase di realizzazione l'intervento
si  dimostrato non realizzabile;  in fase di studio
l
un possibile intervento alternativo.
Un altro intervento, sempre relativo alla sezione ÒAriaÓ
 stato concluso ma non ha dato risultati soddisfacenti:
l
Recupero vapori da Serbatoi di Olio Combustbile:
L'intervento, che prevedeva l'utilizzo di un bio-filtro
per l'abbattimento dei vapori,  stato ultimato ma
non ha raggiunto risultati soddisfacenti;  previsto
a budget 2008 un nuovo progetto per il recupero
vapori serbatoi OC che utilizzerˆ una tecnologia
diversa.
Tabella 4. 4 - Riepilogo degli interventi programmati nell'ambito del progetto ÒTotal SpendingÓ 2007/2010
Progetto Total Spending
Con il 2006 si  concluso il progetto denominato ÒTotal SpendingÓ, avviato in ambito ENI
nell'ottobre 2002 con l'obiettivo, di rilevanza strategica anche alla luce degli impegni conseguenti
all'attuazione del Protocollo di Kyoto, di promuovere ed assicurare il miglioramento dell'efficienza
dei processi. In particolare il progetto mirava ad ottenere il controllo e la riduzione dei consumi
energetici. A livello Eni era stato predisposto un Piano di risparmi energetici per il 2003 - 2007
al quale la Raffineria di Livorno ha partecipato con un contributo significativo con risultati
quantificabili in un risparmio energetico di ca. 38.000 TEP/anno (80% circa dei risultati prefissati),
perseguiti attuando azioni gestionali e progetti di investimento.
Per raggiungere tale risultato erano stati organizzati Gruppi di lavoro specifici con il compito di
definire e programmare, controllandone l'attuazione, le azioni necessarie a garantire il raggiungimento
degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici nel periodo considerato.
In questo ambito l'ENI ha avviato, ad inizio del 2007, una pi generale iniziativa di incremento
dell'efficienza a livello di Divisione, con un progetto, denominato ÒProgramma LeaderÓ, per il
raggiungimento di livelli di ÒeccellenzaÓ nella efficienza operativa delle Raffinerie, prendendo in
esame tutte le attivitˆ che contribuiscono al ÒbusinessÓ, tra le quali trova adeguata collocazione
l'Energy Conservation.
Quindi all'interno di questa nuova iniziativa generale di miglioramento trovano naturale
proseguimento le attivitˆ giˆ iniziate nell'ambito del Total Spending, con l'individuazione di nuove
azioni per la riduzione dei consumi energetici, o comunque per la loro ottimizzazione, e il
rafforzamento dell'impiego dei sistemi di pianificazione e monitoraggio per assicurare il
raggiungimento degli obiettivi nei tempi e nella misura prefissati che andiamo di seguito a
illustrare.
Anche in questo progetto, sono stati organizzati Gruppi di lavoro specifici con il compito di definire
e programmare, controllandone l'attuazione, le azioni necessarie a garantire il raggiungimento
degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici nel periodo considerato.
Alcuni interventi del progetto, identificati dal carattere in grassetto nella tabella riepilogativa
successiva, fanno parte del PMA 2007 della Raffineria.
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4.3 - Obiettivi per il futuro
Tenendo in considerazione il livello tecnologico e le
prestazioni raggiunte grazie agli investimenti promossi
negli anni passati, la Direzione di Raffineria, sulla base
della valutazione della significativitˆ dei propri Aspetti/Impatti ambientali e in attuazione della Politica
Ambientale del sito, ha definito e posto in attuazione
il Piano di Miglioramento Ambientale 2007-2009 (PMA),
disciplinato da una specifica Procedura del SGA19.
Si evidenzia come, coerentemente con quanto previsto
nel SGA della Raffineria20, esiste una precisa correlazione
tra la significativitˆ degli Aspetti ambientali individuati
e gli Obiettivi/Programmi di miglioramento messi in
atto dalla Raffineria; in particolare:
l
l
gli Aspetti/ Effetti caratterizzati da una soglia di
significativitˆ risultante Òmolto altaÒ, ÒaltaÓ o ÒmediaÓ
(vd. Allegato 5) possono essere soggetti ad interventi
di miglioramento ed inseriti in PMA;
vanno prese tuttavia in considerazione quelle aree
dove i miglioramenti siano maggiormente urgenti
per prevenire rischi di inquinamento o altri Impatti
significativi e che, contemporaneamente, siano
identificati in base ad un'adeguata analisi costi/benefici e della migliore tecnologia economicamente disponibile.
Tabella 4. 5 - Interventi in corso
TEMATICA
ARIA
INTERVENTO
Montaggio analizzatori in continuo su camino impianto REFORMER: in corso di
realizzazione. A maggio 2007 era stato effettuato il 95% dell'intervento.
Razionalizzazione parco pompe carburanti (montaggio doppie tenute): in corso di
realizzazione. La percentuale di avanzamento a maggio 2007  pari al 37% di quanto
preventivato.
Coibentazione S.539 e 541 e incremento sistema recupero condense: in corso di
realizzazione. A maggio 2007 era stato effettuato il 95% dell'intervento.
ACQUA
ACQUA
MARE
19
20
Recupero condense riscaldamento delle linee prodotti neri: in corso di realizzazione.
A maggio 2007 era stato effettuato il 98% dell'intervento.
Montaggio nuovo braccio di carico (IV¡) per prodotti Bianchi su Pontile 10: l'intervento
ha subito modifiche progettuali migliorative legate all'ampliamento delle dotazioni di sicurezza
dell'apparecchiatura con una previsione di spesa di 1200 k¤ contro gli iniziali 850 k¤ . Il
termine dei lavori, inizialmente previsto per giugno 2007,  previsto entro giugno 2008.
PAMB 03
vd. PAMB 01 e PAMB 03
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I nuovi obiettivi di miglioramento previsti dal PMA 2006-2008 possono essere sintetizzati come riportato nella
seguente tabella.
Tabella 4. 6 - Nuovi obiettivi di miglioramento
TEMATICA
INTERVENTO
Implementazione Sistemi Multivariabile per miglioramento e ottimizzazione degli
Impianti HD2, HD3, C6 e Studio di fattibilitˆ per MEK 1 e MEK 2: l'intervento porterˆ
all'aumento dell'affidabilitˆ degli impianti e alla riduzione dei consumi energetici.
Sostituzione forno F1 dell'impianto HSW, con l'obiettivo di ridurre i consumi di ca. 500
t/a di Olio Combustibile, pari ad una riduzione di CO2 di ca. 1500 t/a.
Termoregolazione linee prodotti pesanti, che porterˆ alla riduzione dei consumi di ca. 5000
t/a di Olio Combustibile, pari ad una riduzione di CO2 di ca. 15000 t/a.
ARIA
Basic design per nuovo impianto zolfo da 100 t/g: progettazione di base per la costruzione
di un nuovo impianto che a regime (previsto per il 2009) avrˆ un recupero di 100 t/g di zolfo
liquido.
Basic design per nuovo impianto biodiesel: progettazione di base per la costruzione di
un nuovo impianto che a regime (previsto per il 2010) avrˆ una produzione di ca 250000
t/anno di biodiesel derivante da olio vegetale.
Sostituzione pompe P5 a/b e P6 a/b Impianto Stabilizzazione B: intervento che porterˆ
al recupero di vapori che si disperdevano in atmosfera in quantitativi minimi ma con soglia
olfattiva molto bassa e quindi "odorigeni".
Adeguamento tenute meccaniche pompe SOI CARB e MOVSPED: intervento che porterˆ
al recupero di vapori che si disperdono in atmosfera in quantitativi minimi ma con soglia
olfattiva molto bassa e quindi "odorigeni".
ACQUA
SUOLO E
FALDA
RIFIUTI
BASIC DESIGN per Impianto TAE: Progettazione di base per la costruzione di una nuova
linea di trattamento biologico delle acque di scarico da 500 mc/h (prevista costruzione nuovo
impianto nel 2008).
Risanamento Serbatoi nn¡ 129, 400, 153, 157, 105 con installazione doppio fondo.
Prevenzione perdite da rete fognaria verso suolo e falda: controllo ispettivo interno con
telecamera ed eventuale relining della rete fognaria 2¡ step anno 2007.
Costruzione piazzola ecologica per la gestione dei rifiuti: intervento che consentirˆ
l'ottimizzazione della gestione dei rifiuti prodotti dalla Raffineria.
Per maggiori dettagli in merito agli obiettivi sopra elencati, si rimanda al paragrafo successivo, nel quale  riportato
un estratto del PMA della Raffineria.
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PIANO DI MIGLIORAMENTO
é proposto di seguito il PMA 2006-2009 completo della Raffineria da cui, per ogni intervento definito, si evincono:
l gli Aspetti ambientali interessati;
l gli Obiettivi preposti suddivisi in Migliorativi (M) nel caso in cui l'intervento sia riconducibile ad un effettivo
progresso misurabile dell'impatto ambientale (es: consumi energetici inferiori a seguito dell'introduzione di una
tecnologia pi efficiente) e Preventivi (P) nel caso in cui l'intervento porti ad una diminuzione del rischio che si
verifichi una situazione di inquinamento ambientale (es: effettuazione di un doppio fondo ad un serbatoio per
diminuire il rischio di perdite dal fondo);
l il costo complessivo e la scadenza dell'intervento;
l lo stato di avanzamento dell'intervento al momento dell'emissione della D.A. (Dichiarazione Ambientale).
Il valore totale degli interventi riportati nel PMA si riferisce agli interventi tuttora in corso.
LEGENDA
Intervento completato
Intervento che ha subito modifiche e richiesto una
nuova programmazione
Intervento che prosegue nei tempi previsti rispetto alla
scadenza fissata nella precedente Dichiarazione Ambientale
Intervento sospeso
Nuovo intervento inserito in questo aggiornamento e non
presente nella precedente Dichiarazione Ambientale
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Sezione 5
glossario, definizioni e sintesi delle sigle
ADR (A.D.R.)
Acqua Demi
ARIAL
ARPAT
ATB
ATZ
BBTZ (bbTZ)
Benchmarking
blending
blow-down
BTEX
BTZ
C
CFC
Chillers
cm/s
CO
CO2
Colonne a dischi
rotanti (RDC)
Colonne di flash
e strippers a vapore
COV
D.Lgs.
D.M. (DM)
dB (dB(A))
100
Normativa Internazionale per il trasporto di merci pericolose su strada (compresi i rifiuti),
Accordo recepito con Direttiva 2001/7/CE, a livello Comunitario, e con L. 1839/62 e D.M.
3/05/01 (modificato con D.M. 21/12/01) a livello nazionale
Acqua demineralizzata
Associazione volontaria per il Rilevamento dell'Inquinamento Atmosferico zona di Livorno
Eni S.p.A. Divisione Refining & Marketing (Eni - Divisione R&M) Societˆ dell'Eni, colosso
italiano dell'energia, che si occupa delle attivitˆ di acquisto, approvvigionamento e lavorazione
di materie prime di origine petrolifera, e delle operazioni di raffinazione e commercializzazione
dei prodotti ottenuti
Agenzia Regionale Toscana per la Protezione dell'Ambiente
autobotti
olio combustibile ad alto tenore di zolfo
Fuel gas a bassissimo tenore di zolfo
Metodologia di confronto con realtˆ simili
miscelazione di semilavorati per la produzione di prodotti finiti commerciabili come benzine,
gasoli e oli combustibili
circuito di recupero ed invio a combustione in torcia delle sostanze gassose scaricate dagli
impianti (da valvole di sicurezza per sfiati di emergenza, interventi di manutenzione, ecc.)
valore di concentrazione degli aromatici totali nelle acque di falda (Benzene, Toluene,
Etilbenzene, Xilene)
olio combustibile a basso tenore di zolfo
n¡ di molecole di carbonio negli idrocarburi
Cloro Fluoro Carburi
Unitˆ di raffreddamento, in cui, abbassando la temperatura, si provoca la solidificazione
dei componenti paraffinici a maggior peso molecolare presenti in una miscela di idrocarburi,
prima di procedere al filtraggio per la loro separazione (ottenendo la paraffina solida).
centimetri al secondo
ossido di carbonio
anidride carbonica
Colonna al cui interno ruota un albero porta dischi che gira permettendo una migliore
miscelazione del solvente con la carica che entra in controcorrente
Colonna al cui interno viene insufflata una corrente di vapore, solitamente d'acqua, per
separare le parti leggere di una miscela
Composti Organici Volatili
Decreto Legislativo
Decreto Ministeriale
unitˆ di misura, espressa in scala logaritmica (ponderata secondo curva di normalizzazione
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DCS
DIR
DPCM
DPR
EMAS
Falda confinata
Falda superficiale
f.g. (FG)
FF.CC.
f.o. (FO)
gg
GPL
GRTN
h
h/uomo
H2
H2S (H2S)
HC
IPA
ISO 14001
Isomeri
L.
L.R.
m
m/s
MATTM (giˆ MATT)
max
mc (m3)
mc/h
mg/l
mg/mc
mg/Nmc
MEA
(Miscele Ammine
Terziarie)
MSGA
internazionale), per valutare l'intensitˆ del rumore
Distributed Control System, sistema automatizzato di controllo dei parametri operativi degli
impianti di produzione
Direttore della Raffineria; nell'ambito del SGA-ISO 14001, DIR  il Responsabile del SGA
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
Decreto del Presidente della Repubblica
Eco-Management and Audit Scheme: Regolamento CE 761/2001, approvato il 19 marzo
2001, sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un Òsistema comunitario di ecogestione
e auditÓ
Falda confinata o imprigionata o in pressione: falda con acqua in pressione interposta tra
il substrato impermeabile alla base ed un altro strato impermeabile al tetto.
Falda superficiale o libera o freatica: falda delimitata inferiormente da un terreno o roccia
impermeabile (substrato impermeabile) e superiormente dalla superficie dell'acqua (superficie
freatica).
fuel gas di Raffineria
ferrocisterne
fuel oil
giorni
Gas di Petrolio Liquefatto
gestore rete trasmissione nazionale dell'energia
ora
ore per uomo
idrogeno
idrogeno solforato
idrocarburi
Idrocarburi Policiclici Aromatici
UNI EN ISO 14001: Sistemi di gestione ambientale - requisiti e guida per l'uso, Norma
Internazionale per la Certificazione di SGA, approvata con Delibera
UNI del novembre 2004
Sostanze diverse per proprietˆ fisiche e spesso anche per comportamento chimico ma che
hanno la stessa formula bruta, cio stesso peso molecolare e stessa composizione
percentuale di atomi
Legge Ordinaria del Parlamento
Legge Regionale
metri
metri al secondo
Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
massimo
metro cubo
metro cubo per ora
milligrammi per litro
milligrammi per metro cubo
milligrammi per normal metro cubo
Miscele di Ammine, derivati dell'ammoniaca ottenute per sostituzione
di tutti e tre gli atomi di idrogeno con altrettanti radicali alchilici o arilici.
MSGA: Manuale del Sistema di Gestione Ambientale della Raffineria,
realizzato in conformitˆ ai requisiti della ISO 14001
101
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MTBE
MUD
smaltimento
MW
MWh
NH3
NH4
NOx
o.c. (OC)
O2
O3
p.c.
PAMB
PEE
PEI
PERF
Petrolati
PMA
POLAMB
Raffineria di Livorno
Prodotti Lube
PST
PSV
Qualitˆ Ottaniche
Ragia
Raffineria
REOP
R-SGA
S.S.T. (SST)
Scambiatore di calore
SERTEC
SGA
SGS
del D.Lgs. 334/99
SIA
slop
SO2
102
Metil Ter Butil Etere; booster ottanico per il blending benzine
Modello Unico di Dichiarazione al Catasto Rifiuti della quantitˆ di rifiuti prodotti/destinati a
megaWatt
megaWatt per ora
ammoniaca
azoto ammoniacale
ossidi (bi-triossido) di azoto
olio combustibile
ossigeno
ozono
piano campagna
Procedure del Sistema di Gestione Ambientale della Raffineria, realizzate in conformitˆ ai
requisiti della ISO 14001
Piano di Emergenza Esterno, a cura della Prefettura locale
Piano di Emergenza Interno della Raffineria
Servizio Pianificazione esercizio e controllo performance
Sostanze solide o semi solide a temperatura ambiente ottenute dalla estrazione con solvente
dei residui sottovuoto
PMA: Piano di Miglioramento Ambientale della Raffineria di Livorno
POLAMB: Politica di Sicurezza, Salute, Ambiente e prevenzione incidenti rilevanti della
basi lubrificanti, paraffine, estratti e petrolati
polveri totali
valvola di sicurezza dedicata alla veloce depressurizzazione di impianti in caso di sfiati di
emergenza (destinati a blow-down)
Numero di Ottani contenuti nelle benzine
Miscela di idrocarburi ricavati dalla distillazione frazionata del petrolio
si intende, salvo dove diversamente indicato, la Raffineria Eni - Divisione R&M sito di Livorno
Servizio Operativo, da cui dipendono le SOI, R-SOI e Consegnatari di Turno (CDT)
Rappresentante della Direzione per il Sistema di Gestione ambientale (R-SGA), ruolo assunto
per delega di DIR della Funzione TECON di Raffineria
Solidi Sospesi Totali: quantitˆ totale delle varie sostanze presenti in una miscela liquida
(refluo), che rimangono in un contenitore dopo l'evaporazione completa dell'acqua
Apparecchiatura che permette un trasferimento di energia tra una corrente ad una determinata
temperatura ed una o piu' correnti a temperature diverse; in generale in uno scambiatore
non si ha miscelazione: le correnti, normalmente allo stato liquido o gassoso, sono isolate
tra loro, una delle correnti puo' essere costituita dall'aria ambiente.
Servizio Tecnico di Raffineria; si suddivide nelle Unitˆ Ingegneria di Manutenzione (INGEMAN),
Manutenzione di Centro (MAN) e Migliorie e Modifiche Impianti (MMI)
Sistema di Gestione Ambientale
Sistema di Gestione della Sicurezza della Raffineria, implementato in conformitˆ ai requisiti
Sistema Informativo Ambientale Eni - Divisione R&M
sostanze liquide idrocarburiche scartati da processi o attivitˆ di manutenzione, destinati ad
essere recuperati per usi interni di Raffineria (a serbatoio di slop, quindi miscelati nei grezzi
in ingresso)
anidride solforosa
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SOI
sPb
SPP
SWS
t (tonn)
t/a
t/g
t/h
TAE
TECON
Tep
TPH
utilities
¼g/mc
Strutture Operative Integrate
benzina senza piombo, altrimenti detta benzina ÒverdeÓ
Servizio di Prevenzione, Protezione e Antincendio della Raffineria; si suddivide nelle Funzioni
Ambiente (AMB), Sicurezza e Antincendio (SIC), Igiene Industriale (IGIND), Prevenzione
e Protezione (PREV)
Sour Water Stripper, unitˆ produttiva della Raffineria
tonnellate
tonnellate per anno
tonnellate per giorno
tonnellate per ora
Impianto di Trattamento delle Acque Effluenti di Raffineria
Servizio Tecnologico di Raffineria, da cui dipendono numerose Unitˆ di Raffineria tra cui il
Laboratorio Chimico (LABO); il Responsabile TECON  anche R-SGA della Raffineria
Tonnellate petrolio equivalente
valore di concentrazione degli idrocarburi totali nelle acque di falda
fluidi ausiliari quali aria compressa, azoto, vapore, acqua trattata, ecc. necessari al
funzionamento degli Impianti di processo (primari) della Raffineria
microgrammi per metro cubo
103
ENI RAFFINERIA DI LIVORNO / DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2007 / EDIZIONE 2 DEL 31/05/07 / REGOLAMENTO CE 761/2001 - EMAS
Sezione allegati
ALLEGATO 1
ORGANIGRAMMA GENERALE DELLA RAFFINERIA
ALLEGATO 2
PROCEDURE DEL SGA
ALLEGATO 3
ASPETTI AMBIENTALI ED ATTIVITA' DELLA RAFFINERIA
ALLEGATO 4
METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEGLI
ASPETTI/EFFETTI AMBIENTALI
ALLEGATO 5
SIGNIFICATIVITA' DEGLI ASPETTI/EFFETTI
AMBIENTALI DELLA RAFFINERIA
104
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ALLEGATO 1
Organigramma generale della raffineria
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ALLEGATO 2
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Procedure del SGA
CODICE
TITOLO
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PAMB
PAMB
PAMB
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PAMB
PAMB
PAMB
Aspetti-Effetti Ambientali
Prescrizioni Legislative Applicabili
Piano di Miglioramento Ambientale
Formazione ed Addestramento del Personale
Comunicazione Interna ed Esterna
Documentazione del Sistema di Gestione Ambientale
Controllo Operativo
Suolo, Sottosuolo ed Acque di Falda
Risorsa Idrica
Trattamento Fanghi
Gestione Smaltimento dei Rifiuti
Gestione Emissioni Atmosferiche
Chemicals e Catalizzatori
Gestione Potenziali Perdite di Idrogeno Solforato
Gestione Emissioni Acustiche
Messa in Sicurezza e Bonifica di Impianti/Apparecchiature
Ispezione e Manutenzione
Movimentazioni e Stoccaggio Prodotti
Gestione Fornitori
Emergenze Ambientali di Raffineria
Interfacce Stap - Raffineria
Sorveglianza e Misurazione
Gestione interfacce Raffineria-EniPower
Non-Conformitˆ Ambientali
Registrazioni del Sistema di Gestione Ambientale
Audit del Sistema di Gestione Ambientale
Riesame della Direzione
Calcolo Emissioni di CO2
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
13
14
15
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17
18
19
20
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ALLEGATO 3
Aspetti Ambientali ed attivitˆ della Raffineria
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ALLEGATO 4
Metodologia Di Valutazione Degli Aspetti/Effetti Ambientali
Il processo di individuazione  articolato su 4 fasi, nel seguito sinteticamente sviluppate
FASE 1: Definizione degli impatti ambientali (di seguito
chiamati anche effetti ambientali) corrispondenti ad
ogni Aspetto ambientale individuato
In questo step per ciascun Aspetto ambientale sono
associati i rispettivi impatti, distinti nelle condizioni
operative Normali, Anomale e di Emergenza.
I risultati di tale attivitˆ sono sintetizzati in allegato 3.3
FASE 2: Determinazione dei criteri di significativitˆ
Per effettuare la Valutazione della Significativitˆ vengono
utilizzati i seguenti criteri:
Criteri Parametrici
Vengono definiti i cinque criteri parametrici seguenti:
a) Effetto/Impatto specificatamente soggetto ad attuali
o future regolamentazioni legislative e/o normative.
b) Effetto/Impatto che coinvolge risorse significative
per l'ambiente circostante (corsi d'acqua, falde
acquifere, suolo, risorse naturali o del sito in generale)
o a causa delle specifiche caratteristiche del sito
(vicinanza di centri abitati o realtˆ sociali particolari).
c) Effetto/Impatto soggetto a specifica attenzione,
controllo e/o verifica da parte dell'opinione pubblica
(interna ed esterna) o di enti istitutivi, o legato ad
una rilevante ricaduta sull'immagine societaria.
d) Effetto/impatto caratterizzato da rilevante sinergia
con altre attivitˆ presenti nelle vicinanze del sito
(particolari danni, specifici rischi comuni).
e) Effetto/impatto significativamente ridotto in aziende
o realtˆ imprenditoriali simili nazionali od europee.
Per ogni Effetto ambientale, sottoposto a valutazione,
viene verificata l'applicabilitˆ o meno di ciascuno dei
suddetti criteri e viene quindi tenuto conto del numero
dei criteri applicabili (da 1 a 5); se nessuno dei suddetti
criteri fosse applicabile all'Effetto preso in esame,
quest'ultimo non verrˆ preso in considerazione ai fini
della compilazione del REGASP.
Criterio Numerico
Con criterio numerico (o indice di probabilitˆ) si intende la probabilitˆ di accadimento dell'impatto oggetto della
valutazione, secondo la seguente tabella:
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FASE 3: Calcolo del livello di Significativitˆ
La combinazione tra il numero di Òcriteri parametriciÓ applicabili con il corrispondente valore del Òcriterio numericoÓ,
permette di determinare il Livello di Significativitˆ dell'Effetto ambientale preso in esame, secondo la seguente
matrice di correlazione:
in cui:
BB
B
M
A
AA
=
=
=
=
=
livello
livello
livello
livello
livello
di
di
di
di
di
significativitˆ
significativitˆ
significativitˆ
significativitˆ
significativitˆ
molto basso
basso
medio
alto
molto alto
Per la determinazione della Significativitˆ concorre anche il numero di ÒAree ApplicabiliÓ secondo il seguente criterio:
se ad un Aspetto/Effetto ambientale corrisponde un n¡ di Aree Applicabili (Attivitˆ aziendali di interesse
ambientale) maggiore o uguale a 8, il livello della Significativitˆ dell'Aspetto/Effetto corrispondente aumenta
di un grado (passando, ad esempio, da Basso a Medio).
Vengono considerati Effetti ambientali Significativi tutti quelli per i quali il Livello di Significativitˆ, risultante
dalla valutazione sopra descritta, sia pari o superiore a quello medio (M)
Fase 4: Determinazione del livello di influenza
Con la determinazione del Òlivello di influenzaÓ si intende, in conformitˆ al Regolamento CE 761/01 (EMAS), esaminare
e valutare l'influenza che la Raffineria pu˜ avere sugli Aspetti ambientali indiretti individuati e le possibili misure
per ridurne eventuali impatti
A tal fine si adotta un modello di valutazione basato sull'applicazione di un indice numerico (Indice di influenza Ii), sintetizzabile come segue:
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ALLEGATO 5
Significativita' degli aspetti/effetti ambientali della raffineria
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Addendum alla Dichiarazione
Ambientale della Raffineria di Livorno
INTRODUZIONE 118
INFORMAZIONI GENERALI 119
IMPEGNO AMBIENTALE 122
ORGANIZZAZIONE DEL SITO 125
STRUTTURA E PROCESSO PRODUTTIVO 126
STATUS AUTORIZZATIVO, PRESCRIZIONI E
PROCEDIMENTI APERTI 128
ASPETTI AMBIENTALI 136
138 Gestione materie prime e prodotti finiti
140 Approvvigionamento ed utilizzo di risorsa idrica
141 Scarichi idrici
143 Emissioni atmosferiche
144 Gestione dei rifiuti
145 Protezione del suolo/sottosuolo e della falda
148 Emissioni acustiche
148 Elettromagnetismo e radiazioni ionizzanti
148 Sostanze pericolose
PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE 149
117
Introduzione
Le attivitˆ dell'ENI Refining & Marketing nell'area
Livornese comprendono, oltre alla Raffineria Registrata
EMAS nel 2004, anche altre attivitˆ tra le quali lo
Stabilimento GPL di Livorno (nel seguito denominato
STAB) adibito a stoccaggio di gas di petrolio liquefatto,
alla distribuzione GPL via autobotti e ferrocisterne e al
riempimento e distribuzione GPL in bombole. Tale
attivitˆ  stata svolta fino al 30.6.2007 da una organizzazione indipendente e autonoma rispetto alla
Raffineria e dotata di un proprio Sistema di Gestione
ambientale certificato conforme allo standard ISO
14001 dal Gennaio 2002.
Nell'ambito del processo di integrazione operativa dei
propri siti industriali l'ENI S.p.A, con Comunicazione
Organizzativa ENI R&M n¡ 42 del 26/06/2007, ha
disposto che lo Stabilimento GPL di Livorno  confluito
nell'ambito della contigua Raffineria di Livorno. Tutte
le autorizzazioni ed i documenti precedentemente
intestati allo STAB sono in fase di volturazione a favore
della Raffineria stessa.
Il processo di riorganizzazione ed unificazione delle
due realtˆ ha comportato l'avvio del processo di integrazione dei due Sistemi di Gestione Ambientali (SGA),
in precedenza anch'essi indipendenti anche se impostati
secondo i comuni criteri ENI R&M, che vedrˆ convergere
il SGA dello STAB, certificato ISO 14001 e le attivitˆ
118
ad esso inerenti, nel sistema di gestione della Raffineria,
certificato ISO 14001 e registrato EMAS.
PoichŽ alla data del 14/06/2007 la nuova edizione della
Dichiarazione Ambientale (DA) EMAS della Raffineria
era stata giˆ interamente predisposta, verificata e
convalidata dall'ENTE accreditato, al fine di presentare
fin da subito la realtˆ dello STAB, le attivitˆ da esso
svolte, gli aspetti ambientali significativi, le prestazioni
ambientali ed il programma di miglioramento ambientale,
 stato predisposto il presente ÒaddendumÓ, quale
completamento delle informazioni giˆ inserite nella
Dichiarazione Ambientale. L'addendum  stato strutturato al fine di contenere tutte le informazioni specifiche
relative allo STAB, mentre per tutti gli aspetti di interesse
ma giˆ dettagliatamente descritti nell'ambito della DA
ed immediatamente estendibili allo Stabilimento, ci si
 limitati a riportare un rimando al punto della Dichiarazione Ambientale in cui poter reperire tali informazioni.
A partire dal prossimo aggiornamento annuale della
DA le informazioni ed i dati presentati nell'addendum
saranno invece diffusi unitamente a quelli di Raffineria,
della quale lo STAB rappresenta oggi uno degli impianti
facenti capo alla SOI MOVSPED della Raffineria (per
maggiori dettagli vedi organigramma di seguito riportato).
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INFORMAZIONI GENERALI
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Planimetria (2 pagine) con ubicazione dello stabilimento
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IMPEGNO AMBIENTALE
Lo Stabilimento Gpl di Livorno, coerentemente con le
politiche del Gruppo Eni, ha adottato a partire dal 2810-2002, un Sistema di Gestione Ambientale conforme
alla norma ISO 14001 il cui ambito di applicazione,
cos“ come risulta dal Certificato di ISO 14001 N¡ CERT471-2002-AE-FLR-SINCERT, concerne il: Ricevimento,
deposito, carico automezzi e ferrocisterne ed imbottigliamento in bombole e spedizione di gas di petrolio
liquefatto (GPL). Il Sistema di Gestione Ambientale
(SGA) dello Stabilimento Gpl di Livorno  stato adeguato ai requisiti della Norma ISO 14001:2004 e
giudicato ad esso conforme a valle della verifica del
Gennaio 2006.
Il Sistema di Gestione Ambientale dello STAB  attual-
mente indipendente da quello della Raffineria e come
tale anche la Politica Ambientale sarˆ mantenuta
separata da quella della Raffineria fino alla futura
integrazione dei due sistemi.
La Politica Ambientale dello Stabilimento  denominata
ÒPolitica Ambientale dello Stabilimento GPL di LivornoÓ
emessa dal Responsabile dello Stabilimento. Tale
documento trae ispirazione dalla ÒPolitica di Gruppo
per la Salute, la Sicurezza, l'Ambiente e l'Incolumitˆ
Pubblica del Gruppo Eni S.p.AÓ emessa
dall'Amministratore Delegato dell'Eni S.p.A. ed  in
linea con la politica di sito in tema di prevenzione
degli incidenti rilevanti.
Elenco delle Procedure del SGA dello STAB
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ORGANIZZAZIONE DEL SITO
L'assetto organizzativo dello Stabilimento prevede una
forza lavoro pari a ca. 20 dipendenti.
Sono inoltre presenti in Stabilimento, dipendenti di
Ditte Terze o esercenti di servizi esterni al processo di
produzione (circa 10 persone), tra cui Ditte di manutenzione e/o cantieristica, servizio di vigilanza interno,
servizio mensa aziendale, servizio di pulizia.
sia di natura gestionale che operativa e svolgono
alcune importanti mansioni con risvolti ambientali
significativi quali: la gestione dei rifiuti, la gestione
delle attivitˆ di manutenzione ordinaria e straordinaria
degli impianti di rilancio reflui presenti nello Stabil
mento, la compilazione mensile dei rapporti sui
consumi di materie prime, energia e acqua e la
gestione, nell'ambito della manutenzione degli i
pianti, dei sistemi di abbattimento delle emissioni
in atmosfera.
Il ciclo produttivo dello Stabilimento richiede la presenza
di personale operante in orario giornaliero e/o turni
particolari.
l
Come si evince dalla comunicazione organizzativa n¡
42/2007 del 26-06-2007 lo Stabilimento  confluito,
nell'ambito della Raffineria, nella struttura Operativa
Integrata (SOI MOVSPED).
l
La struttura attuale  la seguente:
l
l
Il responsabile del ÒProgetto Integrazione STABÓ
che era il Responsabile dello Stabilimento, assicura
il necessario contributo all'integrazione operativa
alle dipendenze del Responsabile Operations (REOP).
il Responsabile Tecnico Operativo, alle dirette
dipendenze del Responsabile SOI MOVSPED, ha in
staff la funzione dell'Addetto Prevenzione Protezione e attivitˆ Qualitˆ Tecnico Fiscali (APP).
Le due funzioni ricoprono molti dei compiti ambientali
l
Coordinatore: due persone con funzioni di Capo
Reparto che svolgono un ruolo di coordinamento e
controllo delle attivitˆ degli Addetti GPL Polivalenti,
con compiti operativi relativi alla gestione del processo
produttivo.
degli Addetti GPL Polivalenti che svolgono operazioni di movimentazione (ricezione e spedizione)
e imbottigliamento GPL;
Addetto Polivalente alla Manutenzione che 
tenuto a condurre alcune attivitˆ che senza dubbio
possono avere diretta influenza sulla gestione degli
effetti ambientali del sito quali: l'esecuzione dei
controlli e dei lavori di manutenzione sia di tipo
programmato che di pronto intervento, l'esecuzione
delle lubrificazioni delle apparecchiature,
l'effettuazione di smontaggi e sostituzioni di parti
meccaniche e/o elettriche.
125
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Di seguito riportiamo l'Organigramma attuale della Raffineria con la parte integrata (evidenziata) relativa all'ex STAB.
Per maggiori dettagli relativi all'Organigramma di Raffineria si rimanda all'Allegato 1 della Sezione Allegati della
Dichiarazione Ambientale.
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STRUTTURA E PROCESSO
PRODUTTIVO
Le attivitˆ di esercizio dello stabilimento riguardano:
1. Ricevimento con rifornimento primario tramite:
l gasdotto collegato con terminale marino
l gasdotto collegato con la Raffineria
l autobotti (ATB) con prodotto nazionalizzato
l ferrocisterne (FFCC) nazionali e/o estere
l gasdotto collegato con il Costiero Gas Livorno
2. Stoccaggio:
stoccaggio nei serbatoi collegati ai terminali direttamente o tramite centrale di spinta;
l stoccaggio temporaneo di bombole (piene in attesa
di spedizione e vuote in attesa di riempimento).
l
3. Imbottigliamento:
l Prelievo dai serbatoi e tramite pompe, trasferimento
del prodotto in apparecchiature per il riempimento
di bombole di varia capacitˆ.
4. Spedizione:
Prelievo dai serbatoi con l'ausilio di pompe o compressori per la caricazione sui mezzi di trasporto
stradale e ferroviario. Le bombole, una volta riempite,
possono essere temporaneamente depositate o
direttamente spedite.
l
Inoltre, nello stabilimento vengono svolte le seguenti
attivitˆ secondarie:
l
l
l
lavaggio esterno con acqua in un tunnel di lavaggio
bombole nel reparto imbottigliamento;
asciugatura;
riverniciatura ove risulti necessario, presso la cabina
di verniciatura posizionata nel Reparto Imbottigliamento.
Precisiamo che nello stabilimento non vengono effettuate
attivitˆ di odorizzazione del GPL.
Interfacce rifornimento/spedizione gpl
Lo STAB,  situato appena fuori il perimetro di Raffineria
ed ha degli interscambi commerciali e non, sia con la
Raffineria che con altre realtˆ: In particolare lo Stabilimento si interfaccia con:
l la Raffineria ENI Divisione R&M;
l il Costiero Gas Livorno;
l la Darsena Petroli Pontile 13;
l terzi che gestiscono il trasporto via ferrocisterne e
autobotti
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Di seguito riportiamo uno schema semplificato riassuntivo relativo agli interscambi commerciali.
Interfaccia scarichi idrici
Lo stabilimento non dispone di un impianto di trattamento degli scarichi idrici. I reflui vengono rilanciati all'impianto
di depurazione dell'adiacente raffineria.
Di seguito riportiamo uno schema semplificato riassuntivo relativo all'interfaccia degli scarichi idrici.
Le acque ricevute dall'Hotel Mediterraneo e dalla Stazione di Servizio Agip Petroli vengono periodicamente analizzate
come previsto dai relativi contratti per verificare il rispetto dei parametri analitici.
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STATUS AUTORIZZATIVO,
PRESCRIZIONI E PROCEDIMENTI
APERTI
Al fine di ottimizzare le modalitˆ di gestione di un
panorama di adempimenti/prescrizioni legislative in
campo ambientale estremamente vasto e complesso,
l'Organizzazione della Stabilimento ha strutturato al
proprio interno prassi consolidate per garantire:
la predisposizione della documentazione di supporto
ed il puntuale rinnovo autorizzativo;
l la massima disponibilitˆ ai controlli degli Enti preposti
(Provincia, Regione, ARPAT, ecc.);
l il monitoraggio ed il continuo aggiornamento delle
proprie attivitˆ in relazione a modifiche delle pr
scrizioni normative, grazie al supporto della Funzione
GPL-SPPG.
Grazie a tali procedure, attualmente non risultano
procedimenti dell'autoritˆ giudiziaria in materia ambientale aperti a carico di personale responsabile del
l
sito, nŽ pendenze relative a richieste di risarcimento
per danni connessi ad eventi ambientali causati dallo
Stabilimento.
Di seguito si riassume l'attuale Òstatus autorizzativoÓ
dello Stabilimento, riportando, per ciascun ambito
ambientale soggetto a prescrizioni specifiche applicabili
al sito, la legislazione vigente in materia ed il riferimento
alla documentazione (autorizzazione, denuncia, comunicazione, pratica istruttiva, ecc.) di competenza dello
Stabilimento. Viene riportato inoltre, dove applicabile,
il riferimento al DLgs 152/2006, nuovo Testo Unico
Ambiente, ai fini di evidenziare il regime transitorio cui
i siti produttivi, quali lo Stabilimento di Livorno, sono
sottoposti nel passaggio a tale nuova legislazione. La
documentazione  disponibile presso gli Uffici delle
competenti Funzioni dello Stabilimento.
Esercizio dello Stabilimento
I principali adempimenti che lo Stabilimento ha ottemperato per poter garantire l'esercizio del sito comprendono, per la particolare
ubicazione del sito, anche adempimenti di carattere demaniale e riferiti alla tutela delle aree di interesse nazionale.
Tutela della risorsa idrica
Di seguito sono riportati gli atti principali che consentono alla Raffineria l'utilizzo della risorsa idrica e lo scarico dei reflui:
129
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Emissioni in atmosfera
Per i due punti di emissioni convogliata, riconducibili al lavaggio e verniciatura bombole, lo Stabilimento  soggetto
alle prescrizioni previste per le emissioni che rientrano nell'Allegato 2 - Elenco delle attivitˆ ad inquinamento
atmosferico poco significativo, del DPR del 25/07/1991 e autorizzate ai sensi del DPR 203/1988. Mentre, per le
diffuse risulta soggetto al DPCM 25/07/1991. Inoltre, in Stabilimento  presente anche una caldaia da 95 kW, la
cui gestione viene condotta conformente al DPR 412/1993.
Tutela del suolo e del sottosuolo
Con riferimento alla tutela del suolo e del sottosuolo, lo Stabilimento ha applicato il DM 471 del 25/10/1999,
attuazione dell'art 17 del DLgs 22/1997 (Decreto Ronchi), finchŽ entrambe le norme non sono state abrogate e
sostituite dal DLgs 152/2006 (nuovo Testo Unico Ambiente), che nella Parte IV disciplina gli adempimenti concernenti
la tutela del suolo e la gestione dei rifiuti. Tale Decreto, con riferimento in particolare al suolo, ha stabilito le modalitˆ
per la definizione, pianificazione e realizzazione del monitoraggio della qualitˆ dei suoli sottostanti gli impianti
industriali e delle necessarie attivitˆ di messa in sicurezza e/o bonifica dei siti. Inoltre, il Decreto integra ed aggiorna
quanto giˆ previsto in materia dalla normativa della Regione Toscana (LR 25/98 e successive Delibere Attuative).
Il Decreto disciplina principalmente:
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l
l
l
i limiti di accettabilitˆ della contaminazione dei suoli, delle acque superficiali e delle acque sotterranee in relazione
alla specifica destinazione dei Siti;
le procedure di riferimento per il prelievo e l'analisi dei campioni;
i criteri generali per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei Siti inquinati, nonchŽ la
redazione dei relativi progetti.
Rifiuti
Le prassi attuate in Stabilimento per la gestione dei rifiuti sono definite in funzione dei riferimenti legislativi
attualmente vigenti in materia. Tali riferimenti sono costituiti dalla Parte IV del DLgs 152/2006, che abroga e
sostituisce il DLgs 22/1997 e dal DLgs 36/2003 attuato con DM 37/8/2005, relativamente ai criteri di ammissibilitˆ
dei rifiuti in discarica.
I DM 145/1998 e 148/1998, attuativi del Decreto Ronchi (DLgs 22/1997), restano temporaneamente in vigore, in
attesa dell'emanazione dei Decreti Attuativi del DLgs 152/2006.
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Trasporti di merci pericolose
Lo Stabilimento  soggetta, con riferimento al trasporto di merci pericolose, agli adempimenti previsti in regime
ADR (trasporto di merci pericolose su strada) e in regime RID (trasporto di merci pericolose su ferrovia)
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Sostanze pericolose
Con il riferimento generico a sostanze pericolose, si vuole raggruppare tutta quell'area normativa che disciplina
particolari tipologie di sostanze di natura particolare, quali amianto, oli contaminati da PCB/PCT, HCFC, CFC ed
Halon, soggette, per ragioni di tutela dell'ambiente e della salute umana, a prescrizioni o scadenze riferite ai limiti
di utilizzo.
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Rumore
I principali adempimenti concernenti le emissioni acustiche possono essere sintetizzati in due categorie:
l
l
Rumore negli ambienti di lavoro, relativamente alla tutela dei lavoratori dalle emissioni acustiche che superano
i limiti previsti dalla normativa, nonchŽ al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione;
Rumore al perimetro, relativamente alle emissioni che lo Stabilimento genera all'esterno del perimetro di sito e
che sono soggette al rispetto dei limiti notturni e diurni identificati con riferimento alla zonizzazione comunale.
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Grandi Rischi e Radiazioni Ionizzanti, Sicurezza Impiantistica, Prevenzione Incendi
Con riferimento alle tematiche concernenti la Sicurezza, lo Stabilimento  soggetto alla normativa sui Grandi Rischi,
alla normativa sulla sicurezza impiantistica nonchŽ a quella relativa alla prevenzione incendi ed alle radiazioni
ionizzanti (essendo detentrice di n¡ 1 sorgente radioattiva sigillata).
Di seguito sono elencati i principali adempimenti cui lo Stabilimento deve periodicamente sottostare per poter essere
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Elettromagnetismo
I principali provvedimenti che lo Stabilimento ha adottato in tema di tutela dalle emissioni elettromagnetiche possono
essere sintetizzati come segue:
Eventi incidentali
Tra i rischi connessi alle attivitˆ dello Stabilimento, sono da ascrivere anche specifici eventi che possono causare
impatti sull'ambiente circostante e/o violazioni dei limiti e delle prescrizioni legislative in materia. In tale ambito
negli ultimi 3 anni non si  registrato nessun evento incidentale.
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ASPETTI AMBIENTALI
In Stabilimento, per l'individuazione e la valutazione
degli Aspetti Ambientali sono state prese in considerazione tutte le attivitˆ svolte nel sito, con particolare
riferimento a:
l
l
l
Ricezione, stoccaggio, imbottigliamento e spedizione
delle materie prime in ingresso e dei prodotti in
uscita;
esercizio degli Impianti di lavorazione e dei principali
Impianti ausiliari dello Stabilimento;
altre attivitˆ dello Stabilimento correlate alle attivitˆ
legate ai servizi tecnici (Piccola Manutenzione,
Ispezione/Collaudi e gestione Ditte Terze).
Per ciascuna delle attivitˆ definite come Òdi interesse
ambientaleÓ, sono stati individuati ed analizzati gli
Aspetti ambientali correlati.
Tale analisi  stata svolta con le modalitˆ descritte
nell'apposita Procedura Ambientale di Stabilimento ed
ha interessato:
l
Aspetti ambientali ÒdirettiÓ, ovvero legati ad attivitˆ
l
dello Stabilimento sotto il proprio diretto controllo
gestionale;
Aspetti ambientali ÒindirettiÓ, sui quali, a seguito
delle proprie attivitˆ, prodotti e servizi, lo Stabilimento
pu˜ non avere un controllo gestionale totale.
Una volta individuati gli Aspetti ambientali ÒdirettiÓ ed
ÒindirettiÓ nelle condizioni operative a regime (normali),
anomale e di emergenza, legate ad eventi accidentali
rilevanti, si  proceduto, all'individuazione della loro
ÒsignificativitˆÓ.
La metodologia utilizzate per la determinazione della
significativitˆ degli aspetti ambientali  in linea con
quella applicata in tutti i siti dell'ENI certificati secondo
gli standard della ISO 14001 e, quindi, risulta essere
analoga a quella applicata presso la Raffineria di Livorno
e descritta in Allegato 4 della Dichiarazione Ambientale.
Di seguito si riporta una tabella di sintesi degli aspetti
ambientali dello STAB che sono risultati significativi
dalla valutazione.
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Significativitˆ degli Aspetti/Impatti Ambientali dello StabilimentoGpl
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Gestione materie prime e prodotti finiti
Nel processo produttivo in atto nello stabilimento  utilizzato
G.P.L., sia imbottigliato che sfuso, che  costituito essenzialmente di Propano o di Miscela di Propano e Butano;
le modalitˆ di approvvigionamento sono:
l
l
l
l
Raffineria mediante gasdotto diretto;
Autobotti e ferrocisterne che scaricano la materia
prima, soprattutto Propano, all'interno del sito presso
apposite rampe di travaso;
Navi che scaricano al terminale marino mediante
gasdotto di collegamento con lo Stabilimento;
Costiero Gas Livorno.
La Miscela contenuta nelle bombole  in genere costituita
da:
l
l
70% butano;
30% propano.
I serbatoi di stoccaggio del GPL previsti nella configurazione
del rapporto di sicurezza sono 7, di tipo cilindrico e fondo
sferico, adatto per la posa in tumuli, come di seguito
indicato:
l
TK-01, del diametro di 4 m e della lunghezza totale
di 34,9 m, per una capacitˆ complessiva di 420 m3.
l
l
l
l
l
l
TK-02, del diametro di 4 m e della lunghezza totale
di 34,9 m, per una capacitˆ complessiva di 420 m3.
TK-03, del diametro di 7,5 m e della lunghezza totale
di 36,5 m, per una capacitˆ complessiva di 1500 m3.
TK-04, del diametro di 7,5 m e della lunghezza totale
di 36,5 m, per una capacitˆ complessiva di 1500 m3.
TK-05, del diametro di 7,5 m e della lunghezza totale
di 36,5 m, per una capacitˆ complessiva di 1500 m3.
TK-06, del diametro di 7,5 m e della lunghezza totale
di 36,5 m, per una capacitˆ complessiva di 1500 m3.
TK-07, del diametro di 7,5 m e della lunghezza totale
di 36,5 m, per una capacitˆ complessiva di 1500 m3.
La sommitˆ del tumulo serbatoi  formata da un terreno
vegetale dello spessore di 20 cm contenuto da elementi
di drenaggio prefabbricati di forma esagonale, in corrispondenza del fronte operativo dei serbatoi, sul lato dove
fuoriescono le tubazioni incamiciata di fondo sono presenti
i gruppi valvole e tubazioni, il tumulo  contenuto su un
lato da un muro di cemento armato.
L'installazione dei serbatoi totalmente ricoperti con terra
(ÒtumulatiÓ)  stata scelta per assicurare una maggior
sicurezza dello stabilimento stesso e delle aree limitrofe.
[Fonte: file Bolla di Produzione.xls]
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[Fonte: file Bolla di Produzione.xls]
Dal marzo 2004 e fino al Settembre 2006, sono state sospese le attivitˆ di imbottigliamento gpl in bombole e
carico/scarico gpl a causa di un intervento di manutenzione straordinaria sul muro di contenimento del parco serbatoi
tumulati (inviata comunicazione agli enti esterni prot. TECOP/C 14/04 del 13-04-2004).
Il processo produttivo non comprende per sua natura particolari possibilitˆ o necessitˆ di recupero di materie prime.
Le quantitˆ in gioco essendo esigue per ogni singola bombola, rappresentano un valore poco significativo se rapportato
alla produzione annuale e pertanto anche una possibile stima risulterebbe difficoltosa da condurre.
Di seguito si riporta una tabella di sintesi delle altre materie, diverse dal Gpl, movimentate presso lo stabilimento:
[Fonte: file Bolla di Produzione.xls]
Consumi energetici
Le modalitˆ di approvvigionamento di energia per gli utilizzi di esercizio sono espresse in forma quantitativa nelle
sottostanti tabelle che si riferiscono a:
l
l
l
l
Consumo di gasolio utilizzato per la quasi totalitˆ (95%) per il funzionamento dei carrelli elevatori e per il restante
5 % nel gruppo elettrogeno e per il sistema antincendio (n. 2 motopompe);
Consumo di G.P.L. per uso riscaldamento e per utilizzo della mensa;
Consumo d'energia elettrica dalla rete ENEL correlato prevalentemente al funzionamento di tutte le apparecchiature
di esercizio.
Consumo di Vapore fornito allo stabilimento dalla Raffineria mediante apposita tubazione ed utilizzato esclusivamente
per riscaldare le acque di lavaggio bombole e utilizzo di Aerotermi su impianto di imbottigliamento.
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k Si
specifica, tuttavia, che i consumi di vapore indicati non derivano da quantificazione mediante contatori bens“
da un calcolo di bilancio di massa condotto dalla Raffineria
[Fonte: file Scheda dati Ambientali.xls]
Approvvigionamento ed utilizzo di risorsa idrica
Consumi idrici
L'Approvvigionamento idrico del sito  garantito dall'acqua di un pozzo.
Saltuariamente pu˜ avvenire l'approvvigionamento dalla Raffineria che rifornisce l'acqua industriale utilizzata per
le attivitˆ di lavaggio bombole, per la verniciatura, per i sistemi di raffreddamento e antincendio.
L'Acqua potabile utilizzata esclusivamente a scopi civili, viene prelevata dall'acquedotto comunale.
Le quantitˆ utilizzate negli ultimi anni delle acque potabili ed industriali/antincendio sono stati calcolati per quanto
riguarda l'acqua industriale fornita dalla raffineria mediante bilanci di massa e dai contatori per le acque ad uso
civile e per le acque prelevate dal pozzo.
Consumi di Acqua
[Fonte:file Scheda dati Ambientali.xls]
Il maggior consumo di acqua da pozzo registrata nel 2006  dovuta alla gassificazione dei serbatoi di stoccaggio
avvenuta nel Settembre 2006 per il riavvio delle attivitˆ di Stabilimento.
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Scarichi idrici
Le reti di flusso interno delle acque dello stabilimento sono cos“ suddivisibili:
Acque oleose, derivanti da:
l
l
sistemi di lavaggio delle bombole;
cabine di verniciatura dell'Impianto Piccola Manutenzione Bombole;
Queste acque vengono convogliate in una vasca di rilancio e inviate in raffineria.
Acque bianche o meteoriche:
Vengono convogliate in una vasca di accumulo ed inviate in una vasca di rilancio per l'invio in raffineria.
Acque nere:
Derivanti dagli usi civili della mensa aziendale , dei servizi palazzine uffici e di sala Imbottigliamento, convogliate
in fosse biologiche e successivamente in un vasca di rilancio per l'invio in raffineria.
Agli scarichi dello Stabilimento si sommano:
l
gli scarichi dell'adiacente Stazione di Servizio Agip e del Hotel Mediterraneo i cui punti di immissione avvengono
nel lato Sud - Est dello Stabilimento.
Di seguito si riportano i dati relativi alla quantitˆ e alla qualitˆ degli scarichi in ingresso allo STAB e in uscita verso
la Raffineria.
[Fonte:file Scheda dati Ambientali.xls]
La maggior acqua scaricata nel 2006  dovuta al riavvio delle attivitˆ di Stabilimento, le portate relative ad Hotel
e Stazione di servizio sono calcolate a forfait, in quanto non esistono sistemi di misura.
Relativamente alla qualitˆ delle acque in ingresso alla STAB, di seguito riportiamo due tabelle con i principali
inquinanti:
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Valore medio delle analisi relative ai campionamenti periodici.
Il simbolo < indica che il risultato dell'analisi effettuata  al di sotto del limite di rilevabilitˆ.
Relativamente alla qualitˆ delle acque in uscita verso la Raffineria, di seguito riportiamo una tabella con i principali
inquinanti:
Valore medio delle analisi relative ai campionamenti periodici
Dalla verifica delle analisi relative al triennio sopra riportato si evince una concentrazione media degli inquinanti
sempre molto al di sotto dei limiti autorizzati da convenzione interna Eni.
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Emissioni atmosferiche
Analisi dei punti di emissione e loro classificazione
In STAB sono presenti 2 punti di emissione che rientrano tra le attivitˆ a ridotto inquinamento, essi sono:
Sono presenti inoltre, i seguenti punti di emissione non soggetti ad autorizzazione:
l
l
l
l
l
l
sfiati di punti di saldatura da interventi saltuari, a cura delle ditte terze, di attivitˆ di manutenzione;
aerazione della cucina aziendali e delle cappe mensa;
aerazione sala pompe antincendio;
aerazione naturale dell'officina meccanica;
Gruppo elettrogeno
Caldaia per riscaldamento
I risultati delle analisi pi recenti sui punti di emissione 1 e 2 sono riportati nelle Tabelle seguenti:
[Fonte:Controllo Emissioni Dicembre 2006]
Il simbolo < indica che il risultato dell'analisi effettuata  al di sotto del limite di rivelabilitˆ
[Fonte:Controllo Emissioni Dicembre 2006
Il simbolo < indica che il risultato dell'analisi effettuata  al di sotto del limite di rivelabilitˆ
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Dal marzo 2004 e fino al Settembre 2006, sono state
sospese le attivitˆ di imbottigliamento gpl in bombole
e carico/scarico gpl a causa intervento manutenzione
straordinario sul muro di contenimento del parco
serbatoi tumulati, per cui sono state monitorate le
emissioni alla ripresa delle attivitˆ.
Dai prospetti riepilogativi sopra riportati si evince che
i parametri delle emissioni sono largamente conformi
alla normativa vigente.
Emissioni diffuse
Le emissioni diffuse che interessano lo stabilimento
sono riassumibili negli odori, polveri e vapori.
Le principali fonti sono ascrivibili alle attivitˆ di imbottigliamento, lavaggio bombole e alle attivitˆ presso le
rampe di carico ATB e FC.
Le quantitˆ in gioco sono comunque limitate dal momento che si pu˜ stimare per le rampe di carico una
quantitˆ di GPL diffusa nell'anno pari a ca. 2 litri/giorno
in fase liquida, ovvero 0,6 mc/giorno in fase gassosa
essendo:
l
l
n. operazioni di automezzi carico/scarico al giorno:
20 nei periodi di punta;
quantitˆ di emissione diffusa di GPL in fase liquida
(contenuta tra gli accoppiamenti flangiati del mezzo
e del braccio di carico): 100 cc per operazione.
Anche la fase di imbottigliamento provoca delle limitate
emissioni diffuse di GPL durante il distacco della pinza
a riempimento effettuato. Dati approssimativamente
6000 operazioni di distacco pinza al giorno (nei periodi
di punta) e 0,1 cc di GPL diffuso per ogni distacco, si
possono ipotizzare 600 cc di GPL in fase liquida emessi
giornalmente.
Gestione dei rifiuti
Lo Stabilimento produce sia rifiuti pericolosi che non
pericolosi gestiti in regime di deposito temporaneo.
Tali rifiuti sono stati classificati ai sensi del Decreto
22/97 ÒRonchiÓ cos“ come modificato dal D.Lgs. 152/06.
I rifiuti prodotti dallo Stabilimento nel trienni 2004 2006 sono riportati nelle tabelle seguenti divisi per
tipologia ed in funzione dello smaltimento:
[Fonte:File ÒScheda dati ambientaliÓ]
Il notevole incremento di rifiuti prodotti nel 2006  imputabile allo smaltimento delle acque di falda, provenienti
dall'area dismessa dell'ex deposito carburanti AgipPetroli (SIN), sito all'interno dello STAB, in prossimitˆ del confine
Nord con la Strada di Grande Comunicazione Firenze Pisa Livorno, come evidenziato nella successiva tabella.
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Protezione del suolo/sottosuolo
e della falda
In data 14/06/00, a fronte delle alterazioni qualitative
delle matrici ambientali riscontrate in fase di indagine
(novembre 1999), STAB ha comunicato agli Enti preposti
l'intenzione di attivare di propria iniziativa le procedure
previste per gli inquinamenti preesistenti di cui al
comma 6 dell'art. 9 del D.M. 471/99, e ha quindi
provveduto a garantire la messa in sicurezza di emergenza del sito.
svolte e completate sul Sito, secondo i criteri definiti
dal D.Lgs.152/06 e successivamente di presentare il
Progetto Operativo di Bonifica o di Messa in Sicurezza
Operativa o Permanente e che, a tale scopo, intendeva
procedere alla rimodulazione degli obiettivi di bonifica
delle aree di Raffineria di Livorno e STAP e, unitamente
a queste, anche dell'area dell'Ex Deint AgipPetroli e
Stabilimento GPL.
L'iter tecnico/amministrativo previsto dal D.M. 471/99
dello STAB  stato portato avanti in maniera indipendente fino alla convocazione della Conferenza di Servizi
per il Sito di Interesse Nazionale di Livorno del 19 luglio
2006. In tale occasione ENI, con nota RAFLIDIR
61/51/FM del 14 luglio 2006, comunicava la sua intenzione di presentare un documento di Analisi di Rischio
redatto sulla base delle attivitˆ di caratterizzazione
Per ulteriori approfondimenti in merito si rimanda a
quanto riportato nella Sezione 3.8 della Dichiarazione
Ambientale della Raffineria. Ad integrazione dei dati in
essa contenuti si riportano di seguito la mappa dei
piezometri presenti nell'area dello STAB ed i risultati
dell'ultima campagna di analisi idro-chimiche sulle
acque di falda
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Mappa Piezometri
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Risultati delle campagne di analisi idro-chimiche sulle acque di falda
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Emissioni acustiche
Per quanto riguarda le emissioni di rumore all'esterno,
lo stabilimento ricade all'interno del perimetro del
Comune di Collesalvetti. Il Comune nel corso del 2005
ha modificato la classificazione dell'area sulla quale
ricade lo Stabilimento, portandola ad area prevalentemente industriale (classe V), per cui valgono i limiti di
emissione di 70 dbA diurni e 60 dbA notturni di cui alla
tabella C del DPCM 14.11.1997.
La Stabilimento ha provveduto ad effettuare una
campagna di misura delle emissioni sonore verso
l'esterno nel Settembre 2002 (Societˆ Ambiente s.c.r.l.).
La campagna si  svolta seguendo le modalitˆ, la
strumentazione e le metodologie analitiche previste
dalla legislazione vigente, come si evince dalla relazione
dettagliata c/o lo Stabilimento.
Esaminando tutti i rilievi effettuati risulta che l'attivitˆ
non supera i limiti fissati relativi al periodo diurno.
Precisiamo che dal 2002, anno in cui  stata effettuata
l'ultima campagna di monitoraggio, non sono sopravvenute modifiche impiantistiche e non si sono avute
modifiche delle emissioni acustiche.
Si ricorda che l'azienda svolge la propria attivitˆ
esclusivamente durante il periodo diurno e pi precisamente dalle ore 7,30 alle ore 17,30.
Lo Stabilimento, consapevole delle date di phase out
e delle eventuali dismissioni anticipate in vista della
completa eliminazione di tali sostanze, ex art 5, Reg
UE n 2037 del 29/06/2000, effettua annualmente, i
controlli delle fughe su tali apparecchiature (art 4 DPR
147/2006).
PCB/PCT
Sono presenti in sito due trasformatori (Trafo 1 e Trafo
2), attualmente disattivati ed in attesa di smaltimento
secondo procedure di legge, entrambi contenenti olio
dielettrico con quantitˆ di PCB minore di 10 mg/kg.
Elettromagnetismo e radiazioni ionizzanti
E' presente in Stabilimento una nuova cabina di trasformazione MT/BT, localizzata nell'area est dello
Stabilimento in prossimitˆ degli spogliatoi operai.
In Stabilimento  presente n 1 sorgente di Cesio 137
da 185 MBq, utilizzata per il controllo del livello di
riempimento minimo e massimo delle bombole GPL,
per la quale  presente il Decreto Prefettizio n
778/05/PROTCIV del 28/10/2005 che rilascia apposito
Nulla Osta di autorizzazione alla detenzione ed all'utilizzo.
Sostanze pericolose
Amianto
Presso lo Stabilimento Gpl non risulta presenza di
amianto.
Gas lesivi allo strato dell'ozono (CFC, Halon, HCFC)
In Stabilimento sono presenti 3 gruppi armadi condizionatori contenente HCFC (gas R22), per una quantitˆ
totale di 20 kg circa, sono presenti inoltre 19 condizionatori tra split e monoblocchi.
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PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE
Nella tabella e nel grafico seguenti  riportato l'andamento delle spese ambientali contabilizzate dallo Stabilimento
relativamente agli ultimi tre anni.
[Fonte: Budget - SAP area sitam 1]
Le spese ambientali sopra riportate provengono dal consuntivo estratto da SAP.
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Sulla base dei Programmi di Miglioramento Ambientale dello Stabilimento relativi agli anni 2004 - 2007,  possibile
sintetizzare gli interventi, conclusi e in corso, suddivisi per comparto ambientale di interesse:
[Fonte: PMA 2004-2007]
Per quanto riguarda gli interventi a carattere ambientale per il prossimo triennio 2007-2010 non sono al momento
quantificabili e comunque confluiranno negli interventi ambientali della Raffineria e saranno riportati nel prossimo
Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale previsto nell'anno 2008.
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INFORMAZIONI RELATIVE AL VERIFICATORE
Il Verificatore Ambientale Accreditato che ha Convalidato la presente Dichiarazione Ambientale ai sensi del Regolamento
CE n. 761/01 in data 3 ottobre 2007  Det Norske Veritas (DNV) Italia - Centro Direzionale Colleoni, Viale Colleoni
9 - Palazzo Sirio - 20041 Agrate Brianza, Milano. DNV Italia  iscritta all'albo nazionale dei verificatori accreditati
EMAS (data di accreditamento 19 aprile 1999) con il numero I-V-0003.
152
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- CARTA UTILIZZATA:
Copertina - Patinata opaca gr. 350
Interni - Riciclata Ricarta gr. 120
- TIPOGRAFIA:
Menegazzo s.r.l. - Lucca
- FOTO
Studio Idea (Livorno)
Eni S.p.A. - Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Livorno
Via Aurelia, 7 - 57017 Stagno (LI)
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