Associazione Naturalistica Argonauta
Argonauta notizie
Notiziario dell’Associazione Naturalistica Argonauta aderente alla Federazione Nazionale Pro Natura
Anno 23 n. 3 - settembre 2014
Quarta risalita a piedi del Fiume Metauro
E quattro! Dopo il 1984, il 1994 e il 2004, anche nel 2014
l’associazione Argonauta ha compiuto la sua piccola impresa: la risalita a piedi del Metauro dalla foce alla sorgente.
Questa volta con una differenza rispetto al passato: erano
parecchi i giovani tra i 20 i 30 anni che, un po’ per motivi di
studio, un po’ per spirito di avventura, si sono aggregati al
nucleo “storico” per documentare lo stato di “salute” dei
circa 120 km del fiume; in totale 23 i partecipanti, alcuni
sempre presenti, altri solo in alcune delle sette tappe.
Non ha aiutato il clima, spesso piovoso, e non sono mancate
le difficoltà per i luoghi impervi, senza sentieri tracciati e
con fitta vegetazione ma alla fine,
grazie ad un’organizzazione ormai
collaudata, idealmente, la bandierina è stata piantata sul Monte
Maggiore, nei pressi di Parchiule
di Borgo Pace, dove sgorga l’acqua che dà origine al Metauro.
Bellissime le strutture ricettive
utilizzate, tutte in vecchi edifici
recuperati nel rispetto delle caratteristiche originarie ma con tutto
quello che richiede il turismo moderno; interessanti alcune osservazioni naturalistiche: in particolare
va registrato l’avvistamento di una
Cicogna nera presso Mercatello sul Metauro; si tratta di
una specie rara, migratrice, che in Italia nidifica solo in
pochi luoghi e sverna irregolarmente; sono poi stati studiati
anfibi, libellule, farfalle, ecc.; il report completo è in preparazione, sia sotto forma di racconto che come immagini, e
sarà divulgato appena possibile.
Note positive e negative si intrecciano nel giudizio complessivo riferito al territorio attraversato, di fatto una stretta fascia di terreno lungo il fiume risparmiata dall’agricoltura
intensiva e ricoperta da un fitto bosco ripariale; per esempio,
nei pressi della foce, là dove qualche anno fa si estendeva la
vasta distesa biancheggiante di ghiaia di un frantoio, con
strade polverose e camion in movimento, sorge ora una
rigogliosa pioppeta, a documentare il fatto che, se la si lascia
fare, la natura fa presto a riconquistare il suo spazio; non si
vedono più vistose “ferite” del territorio come grosse discariche a cielo aperto ed è meno invadente la presenza dei
mezzi a motore che riescono a superare gli sbarramenti però
sono oggi presenti e molto impattanti dal punto di vista paesaggistico gli impianti fotovoltaici; la presenza di escursionisti in mountain bike e a cavallo, certamente più in sintonia
con i luoghi, ha forse disincentivato la moltiplicazione delle
piccole discariche (calcinacci, plastica, cartacce, ecc.) ma
permane un impianto di tiro al piattello dispensatore di
piombo che si sperava potesse essere inglobato in quello
nuovo realizzato a Monte Schiantello; la vegetazione è
rigogliosa ma abbastanza scadente per la forte presenza di
specie esotiche ed invadenti; continua la coltivazione di aree
demaniali che andrebbero invece lasciate alla natura; postazioni fisse per la caccia, comunque regolarmente autorizzate, incombono minacciose in più punti, ecc.; in sostanza, si
tratta di un giudizio articolato per un territorio importante la
cui corretta e tranquilla fruizione naturalistica e ricreativa è
ancora di là da venire.
Una cosa comunque è apparsa molto chiara a tutti gli “esploratori”:
un fiume, piccolo o grande che sia,
è una forza della natura che non
può essere ingabbiata in ambiti
ristretti e prima o poi il suo spazio
se lo riprende; per esempio, è stata
spazzata via buona parte di un sentiero ciclopedonale realizzato pochi
anni fa dalla Provincia in vicinanza
della foce; è stata sconquassata
una grossa briglia in cemento armato all’altezza di Camminate;
insomma, nonostante argini e cestonate, il fiume cerca da
solo il suo corso, erodendo sponde e vagando ora di qua e
ora di là. E’ chiaro che oggi non è possibile non intervenire
in contesti fortemente antropizzati dove una volta la prudenza e l’esperienza sconsigliavano di stanziarsi per il pericolo
delle alluvioni. Da quando certi spazi sono stati occupati
confidando nella protezione degli argini (nel caso del Metauro all’inizio del secolo scorso) occorre continuamente e
attentamente vegliare sulla tenuta di queste opere idrauliche;
trascurarle espone a quanto purtroppo sempre più spesso
vediamo e attribuiamo alla cosiddetta violenza della natura
che invece sarebbe meglio definire imprudenza umana.
Enrico Tosi
Associazione Naturalistica Argonauta
Pianure alluvionali, laghi di escavazione, agricoltura, edificazioni e alluvioni
dall’opuscolo “Io sono il fiume” di Luciano Poggiani
Zona urbana allagata, 2010 (da: http://www.greenme.it/informarsi/ambiente/3195-emergenza-alluvioni-e
-allarme-in-italia-urge-la-messa-in-sicurezza-del-territorio)
Nella pianura alluvionale i boschi planiziali sono
stati da tempo distrutti e le zone paludose bonificate per recuperare terreni per l’agricoltura e l’espansione edilizia. Per la sua configurazione la
pianura alluvionale è soggetta alle periodiche
esondazioni del fiume; ciò avviene anche lungo i
corsi d’acqua minori e gli affluenti.
Occorre ben individuare, per prevenire i danni, le
zone dove limitare o vietare del tutto l’edificazione
(le aree considerate inondabili sono riportate negli
strumenti di pianificazione urbanistica).
Occorre, dove possibile, anche mantenere fasce
laterali libere per la divagazione del fiume e individuare zone che per la loro configurazione possano fungere da “casse di espansione” in caso di
grandi piene e conseguenti allagamenti.
Va specificato comunque che una grande alluvione non può essere impedita ma se ne possono solo mitigare gli effetti.
Nelle valli le zone residenziali e industriali hanno
man mano occupato le fasce laterali al fiume
(quelle soggette alle esondazioni periodiche)
mettendo a rischio persone e cose e obbligando a
costruire opere di difesa non sempre efficaci.
Attuare interventi di delocalizzazione (ossia spostamento altrove) degli edifici, delle strutture e delle attività presenti nelle aree a rischio rappresenta
una soluzione efficace, anche se apparentemente
tra quelle più difficili da percorrere.
L’urbanizzazione delle zone potenzialmente
inondabili è uno dei principali problemi nel
rapporto tra il fiume e l’uomo, che creerà sempre situazioni critiche, di difficile soluzione e
assai costose.
La sede in via Pandolfo Malatesta a
Fano è aperta il sabato dalle 17,30 alle
19,00.
Gli altri giorni operiamo a Casa Archilei in via Ugo Bassi 6, tel. 0721/805211
e-mail: [email protected]
Sito internet: www.argonautafano.org.
Associazione Naturalistica Argonauta
Iniziative settembre - dicembre 2014
Domenica 5 ottobre - ore 8,30
Ritrovo a Casa Archilei
Mattinata allo Stagno Urbani
12-13-14 settembre
Lungomare Lido Fano
Nona Edizione, ingresso libero.
L’Argonauta e Casa Archilei saranno presenti con uno
stand con laboratori gratuiti per bambini: costruzione
di mangiatoie per uccelli, realizzazione di piccoli oggetti in argilla.
Da martedì 16 a lunedì 22 settembre
Centro storico di Fano
Settimana della mobilità sostenibile
in collaborazione con For-bici FIAB, AVIS Fano e Action aid
Sabato 20 settembre, ore 10,00 circa - manifestazione
in alcuni accessi al centro storico con distribuzione di
cioccolatini e volantini (nell’ambito dell’iniziativa nazionale FIAB “Chi va in bici merita un premio”) .
La campagna sulla mobilità sostenibile è diventata un
appuntamento internazionale che ha l’obiettivo di incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto
alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidiani: a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici.
Sabato 20 settembre – ore 17.30
Sede Argonauta
Quando la natura presenta il conto:
fiumi & C
Presentazione dell’opuscolo di Luciano Poggiani
Io sono il fiume
 Lavori di sistemazione centro visite, pulizia sentieri,
controllo nidi artificiali.
 Visita guidata alle zone naturali dello stagno e dei
dintorni, a cura di Christian Cavalieri.
Rientro libero.
Domenica 19 ottobre - ore 8.30
Ritrovo a Casa Archilei
Una giornata a funghi: Le Cesane
Guide Giorgio Roberti e Pietro Fodde. Possibilità di
pranzare in trattoria (20 € circa). Mezzi propri.
Percorso facile (E). Rientro ore 17,00 circa.
Prenotazioni entro giovedì 16 ottobre.
Sabato 25 ottobre - ore 15.00
Casa Archilei
Grand tour cultura 2014
Musei-archivi-biblioteche Marche:
crocevia di culture
Visite guidate alle raccolte: “la casa nel passato”,
all’Orto botanico e alle collezioni naturalistiche di Casa
Archilei. Sono inoltre previste attività per bambini.
Sabato 15 novembre - ore 17.30
Sede Argonauta
Spiagge, boschi e corsi d’acqua:
i beni ambientali del Comune di Fano
Presentazione delle richieste che le associazioni naturalistiche hanno rivolto alla nuova giunta.
Relatore Luciano Poggiani.
Domenica 28 settembre - ore 8.30
Escursione al Parco regionale naturale
del Monte San Bartolo
Costituito nel 1994, il Parco comprende
un territorio la cui superficie occupa circa
1600 ettari nella provincia di Pesaro Urbino, estendendosi lungo l’area costiera
compresa tra i Comuni di Pesaro e Gabicce Mare.
Percorso: Colombarone, Casteldimezzo, Fiorenzuola
di Focara, poi si scende verso il mare lungo una strada asfaltata e chiusa al traffico con ampie vedute sulla
falesia. Pranzo al sacco. Rientro verso le 17.00 circa.
Guida Cavalieri Christian.
Sabato 4 ottobre - ore 17,30
Sede Argonauta
Convivenza possibile
Esempi di coesistenza tra uomo e natura
in territorio greco
Proiezione a cura di Luca Esposito
Domenica 30 novembre ore 8.00
Ritrovo a Casa Archilei
Visita alla città di Macerata
Sferisterio, Palazzo Bonaccorsi e Museo della Carrozza, Palazzo Ricci. Pomeriggio alla riserva naturale Abbadia di Fiastra
Sabato 6 dicembre - ore 17.30
Sede Argonauta
Quarta risalita del fiume Metauro
Proiezione a cura di Lucia Alessandrini, Simone Bai e
Vanessa Lucchetti.
Sabato 13 dicembre - ore 17.30
Sede Argonauta
Viaggio nell’antica Persia
Video proiezione a cura di Elena Pistore.
Da Teheran, Qom, Kashan, Isfahan, Shiraz, fino al sito
archeologico di Pasargade e Persepoli.
Associazione Naturalistica Argonauta
Federazione Nazionale Pro natura
Attenti al lupo
Attenti al lupo! recitava una famosa canzone del compianto caccia in un piccolo e pericoloso affare economico.
Lucio Dalla. In questo scorcio d’estate sembra proprio che la Ci piacerebbe chiedere infine se le ripetute immissioni clancausa di tutti i mali della pastorizia, addirittura del turismo, destine e semiclandestine non siano state assecondate da una
ricadano su questa specie. Se è pur vero che la specie ha politica spesso legata all’attività venatoria.
incrementato il proprio numero e anche la sua area di distri- Da tempo ormai non passa giorno senza che escano articoli
buzione, prendersela con il lupo è come prendersela con i di giornale che riportano qualche incursione di lupi tra le
greggi o nei confronti di altri animali al pascolo.
mulini a vento.
A riflettere, tutti se la prendono con qualcuno o qualche co- In alcuni casi ci si spinge oltre, alimentando anche la paura
sa. Là dove c’è, il lupo è il capro espiatorio; dove ci sono gli per l’incolumità delle persone.
orsi, sono essi che si sostituiscono ai lupi; là dove né l’uno I numeri che vengono riportati anche solo nella provincia di
né l’altro possono attirare le ire, lo si sostituisce con qual- Pesaro (migliaia di lupi) sono del tutto stravaganti, così come
cos’altro: i gruccioni che mangiano le api, le volpi che di lo sono i rimedi proposti: catturarli, spostarli altrove, rinchiutanto in tanto sottraggono qualche pollo, gli storni, i corvidi derli in appositi recinti, ecc.
In realtà, coloro che avanzano
e chi più ne ha più ne metta.
queste proposte sanno bene che
La conflittualità si dirige di volta
sono del tutto irrealizzabili ed
in volta verso ciò che sfugge ad
hanno solo l’effetto di catalizzaun totale controllo, verso tutto
re l’attenzione dell’opinione
ciò che non rispetta le regole
pubblica e accattivarsi le simpaimposte, che non si assoggetta,
tie di alcuni, col risultato però
che non è addomesticato e umadi alimentare un irrazionale
nizzato.
clima di rabbia.
Per alcune settimane si è discusRabbia che spesso sconfina in
so se una povera orsa, Daniza,
azioni illegali perché induce a
dovesse essere abbattuta perché
ritenere legittimo farsi giustizia
ha osato difendere la sua cuccioda sé. In questo clima riemerlata provocando qualche escoriagono pratiche mai del tutto abzione e certamente molto spabandonate come
l’uso
di
vento ad un cercatore di funghi.
esche, trappole, uccisioni con
Che altro avrebbe dovuto fare
armi da fuoco seguite talvolta
con due cucciolotti al seguito se
da comportamenti brutali come
non difenderli da ciò che essa
quello di mutilare orrendamente
percepiva come pericolo?
gli esemplari abbattuti e magari
Parlare di natura, avanzare proesporli in qualche luogo ben
poste, proporre soluzioni è divisibile.
ventato molto diffuso come quelE’ necessario interrompere quelo di commentare il lunedì mattista spirale. Non sarà certo semno le partite di calcio.
plice proprio per lo stallo cultuNel terreno fertile dell’ignoranza
rale che purtroppo in questi
si insinuano le solite figure che
anni si è avuto nel rapporto con
approfittano del malcontento e
gli animali e con la natura. Gli
dello schiamazzo generale per
Foto tratta dal sito dell’Associazione
animali sono percepiti belli,
alimentarlo ulteriormente.
Uomo territorio Pro Natuta
piacevoli e da tutelare solo se
Quando a cavalcare il malconnon interferiscono con la nostra
tento sono proprio coloro che per
vita, se sono del tutto umanizzamolti anni hanno avuto la responsabilità politica e amminiti,
meglio
se
virtuali.
Se
riprendono
o mantengono il proprio
strativa di province e comuni, qualche domanda ci piacerebruolo diventano un fastidio, un impiccio, un pericolo da elibe porgerla.
Ci piacerebbe chiedere ad esempio quali misure sono state minare o relegare lontano dal nostro spazio.
assunte a favore degli imprenditori della pastorizia per limi- Le associazioni ambientaliste, che in questo settore per molto
tare i danni: recinzioni efficaci, cani da guardia, verifica e tempo hanno tirato i remi in barca, convinte che si potesse
rapidità nel risarcimento del danno, agevolazioni nello smal- andare oltre e occuparsi d’altro, devono prendere atto di questa spiacevole realtà e riprendere a confrontarsi con situaziotimento delle carcasse, ecc.
Ci piacerebbe chiedere come è avvenuta la gestione per de- ni aspre e spigolose. Sarà necessario ripartire dalle ragioni
cenni del cinghiale, principale preda del lupo per sapere se che spingono molti a condividere idee e comportamenti che
l’espansione di questo ungulato non sia stata favorita da una non possono essere approvati.
Mauro Furlani
particolare gestione della specie che ne ha trasformato la
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