Picco
Informazioni e suggerimenti
per famiglie a elevato rischio genetico
La predisposizione ereditaria
allo sviluppo di tumori
della mammella e dell’ovaio
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CROin
© Centro di Riferimento Oncologico di Aviano - IRCCS - Istituto Nazionale Tumori
Via Franco Gallini, 2 - 33081 Aviano (Pn) - www.cro.it
Tel. 0434 659467 - E-mail: [email protected]
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La riproduzione e la diffusione, in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo
sono consentite purché non vi sia scopo di lucro e previa citazione della fonte.
L’eventuale traduzione ed estrapolazione dei contenuti sono consentite
previa autorizzazione del CRO e citazione della fonte.
Gli autori dichiarano
che le informazioni contenute
nella presente pubblicazione sono
prive di conflitti di interesse.
Questa guida fornisce un’informazione scientifica generale: soltanto il medico
può, in base alla storia clinica e familiare di ogni paziente, dare informazioni,
consigli e prescrizioni per il singolo caso.
Le informazioni dedotte da terapie prescritte ad altri pazienti o da documentazione
divulgativa possono essere utili per confrontarsi con il proprio medico.
Questa guida vuol essere uno strumento per aiutare le persone a comprendere
in anticipo alcune problematiche relative all’argomento trattato, favorire la
comunicazione con l’equipe di cura e prendere decisioni consapevoli e informate.
La predisposizione ereditaria
allo sviluppo di tumori
della mammella e dell’ovaio
Informazioni e suggerimenti per famiglie
a elevato rischio genetico
a cura di
Dott.ssa Alessandra Viel
Dott. Riccardo Dolcetti
3a edizione riveduta e corretta
Centro di Riferimento Oncologico di Aviano 2015
CROinforma. Piccole guide
Serie INFORMAZIONI SCIENTIFICHE
2
Testi
Alessandra Viel, biologo genetista, Oncologia Sperimentale 1
Riccardo Dolcetti, oncologo immunologo, Bioimmunoterapia dei Tumori Umani
Clelia de Giacomi, oncologo, consulente onorario
Gli autori dei testi afferiscono al CRO di Aviano
Immagini © Shutterstock
I libretti della collana CROinforma sono valutati per chiarezza,
comprensibilità e trasparenza, dal Gruppo di valutazione linguaggio e stile
comunicativo - Patient Education del CRO di Aviano.
Per questo libretto: Chiara Cipolat Mis, Emanuela Ferrarin, Nicolas Gruarin,
Laura Ciolfi, Biblioteca CRO di Aviano; Maria Antonietta Annunziata, Servizio
di Psicologia CRO di Aviano; Marilena Bongiovanni, Associazione ANGOLO; gli autori.
CROin
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© Centro di Riferimento Oncologico di Aviano - IRCCS - Istituto
Nazionale Tumori
Picco
Responsabile Scientifico collana CROinforma: Paolo De Paoli (Direttore Scientifico CRO)
Coordinamento editoriale e di redazione: Ivana Truccolo (Responsabile Biblioteca CRO)
Grafica e impaginazione: Nancy Michilin (Direzione Scientifica - Biblioteca CRO)
Indice
Referenti ......................................................................................... p. 4
Obiettivi e destinatari dell’opuscolo .......................................... p. 7
La familiarità è un fattore di rischio per i tumori
della mammella e/o dell’ovaio? .................................................. p. 8
Sono note le cause delle forme ereditarie
di tumori della mammella e/o dell’ovaio? . ............................... p. 9
Esistono test genetici per individuare la predisposizione
ereditaria allo sviluppo di tumori della mammella
e dell’ovaio? . .................................................................................. p. 10
Quali sono le finalità dei test genetici? ...................................... p. 11
In che cosa consiste l’esecuzione di un test genetico? ............ p. 12
Chi è candidato all’esecuzione dei test genetici? ...................... p. 13
Come decidere se sottoporsi o meno ai test genetici? ............ p. 16
Qual è il significato di un test genetico POSITIVO? . ............ p. 17
Qual è il significato di un test genetico NEGATIVO? . ......... p. 19
Qual è la probabilità di trasmettere ai figli
l’alterazione genetica? ................................................................... p. 21
Dovrebbero essere sottoposti al test genetico
anche i figli minorenni? . .............................................................. p. 22
Il test genetico potrebbe essere utile anche
per i familiari maschi? .................................................................. p. 23
Quali sono le implicazioni di un test genetico
positivo per una donna già affetta da tumore? ......................... p. 24
Quali sono le attuali possibilità di prevenire
o di diagnosticare precocemente l’eventuale insorgenza
di un tumore in donne sane portatrici di mutazioni
di BRCA1 o BRCA2? ................................................................... p. 25
Attività di Consulenza Genetica Oncologica e Diagnostica
Predittiva disponibile presso il CRO di Aviano ....................... p. 28
Bibliografia . ................................................................................... p. 30
3
Referenti
Coordinatore del programma e referente
per i test genetico-molecolari
Dott.ssa Alessandra Viel
Oncologia Sperimentale 1
Tel: 0434 659671 - 659674
e-mail: [email protected]
Referente per la Consulenza Genetica
Oncologica
Dott. Riccardo Dolcetti
Bioimmunoterapia dei Tumori Umani
Dipartimento di Ricerca Traslazionale
Tel: 0434 659660 - 659676
e-mail: [email protected]
Referente per la Sorveglianza Clinica
e protocolli sperimentali nelle famiglie
ad alto rischio genetico
Dott.ssa Loredana Militello
Oncologia Clinica Preventiva – Oncologia Medica C
Tel: 0434 659033 - 659056
e-mail: [email protected]
4
Referente per il supporto psicologico
Dott.ssa Maria Antonietta Annunziata
Servizio di Psicologia Oncologica
Tel: 0434 659258
e-mail: [email protected]
Referente per le indagini radiologiche,
risonanza magnetica e tecniche di prelievo
Dott.ssa Manuela La Grassa
Radiologia
Tel: 0434 659387
e-mail: [email protected]
Referente per gli aspetti clinici ginecologici
Dott. Emilio Lucia
Chirurgia Oncologica Ginecologica
Tel: 0434 659084
e-mail: [email protected]
Referente per la chirurgia senologica
Dott. Samuele Massarut
Oncologia Chirurgica Senologica
Tel: 0434 659189
e-mail: [email protected]
5
Obiettivi e destinatari
dell’opuscolo
Questo libretto è stato scritto da oncologi e genetisti del CRO di Aviano per fornire ai pazienti e
alle loro famiglie informazioni sui tumori ereditari
della mammella e dell’ovaio. L’opuscolo è rivolto
anche ai medici che, a qualunque titolo, si trovino
di fronte a una donna o a un nucleo familiare che
manifesti alto rischio per lo sviluppo del tumore
della mammella e/o dell’ovaio.
L’approfondimento degli argomenti trattati faciliterà la comprensione del percorso di consulenza
oncogenetica e di sorveglianza clinica che può
essere intrapreso presso questo Centro.
Le informazioni contenute in questo opuscolo
non intendono sostituire il dialogo con gli specialisti, ma hanno l’obiettivo di aiutare i pazienti e i
loro familiari ad affrontare più consapevolmente
le scelte che riguardano la propria salute.
7
Oncogenetica
La genetica applicata
alle malattie
oncologiche.
Sorveglianza
clinica
Programma di
prevenzione
finalizzato alla
valutazione clinica
mediante l’esecuzione
periodica di controlli
medici, strumentali e
di laboratorio di vario
tipo.
La familiarità è un fattore
di rischio per i tumori
della mammella e/o dell’ovaio?
Il rischio di sviluppare tumori della mammella
e/o dell’ovaio è più elevato se altri membri della
propria famiglia si sono ammalati di queste
neoplasie. Per il tumore della mammella, in
particolare, tale rischio aumenta significativamente
se le neoplasie occorse nella famiglia si sono
sviluppate in età precoce (prima della menopausa)
o hanno colpito entrambi i seni.
Si ritiene che circa il 5-10% di tutti i casi di
tumore della mammella e il 5-15% delle neoplasie
dell’ovaio siano a base ereditaria. Tuttavia, dato
che il tumore della mammella è relativamente
frequente (1 caso su 8-12 donne) è possibile
riscontrare famiglie in cui l’elevato numero di tali
neoplasie è dovuto al caso o a fattori
ambientali e non alla presenza di una
chiara predisposizione ereditaria.
Pertanto, per definire
correttamente il rischio
genetico di sviluppare questo
tipo di tumori, occorre
ricostruire accuratamente la
storia familiare del paziente
o della persona interessata,
rivolgendosi a Centri
specializzati ove sia disponibile
un servizio di Consulenza
Genetica Oncologica.
8
Sono note le cause delle forme
ereditarie di tumori
della mammella e/o dell’ovaio?
Nell’ambito delle forme ereditarie di tumore
della mammella e dell’ovaio, studi relativamente
recenti hanno consentito di identificare due geni
(chiamati BRCA1 e BRCA2 ovvero BReast
CAncer gene 1 e 2) la cui alterazione sarebbe
responsabile di circa la metà di questo tipo di
tumori. Questi geni normalmente controllano la
proliferazione cellulare, agendo come un freno
sulla moltiplicazione delle cellule. Sono definiti,
infatti, geni oncosoppressori.
Essi hanno anche un ruolo nella riparazione di
tratti cromosomici danneggiati, assicurando la
trasmissione di un patrimonio genetico integro
nel corso delle divisioni cellulari.
Pertanto, se si ereditano dal padre o dalla madre,
versioni alterate (mutate) di questi geni, può
essere deteriorato il normale controllo di freno
sulla proliferazione cellulare e di riparo e aumenta
in tal modo la probabilità di sviluppare tumori
della mammella e/o dell’ovaio.
Occorre comunque ricordare che si eredita la
suscettibilità allo sviluppo di tumori (e non
il tumore in sé), su cui, verosimilmente, si
sovrappone l’effetto di altri fattori individuali
(assetto ormonale, stile di vita, ecc...) e ambientali.
Oltre a BRCA1 e BRCA2 esistono anche
altri geni, in parte noti e in parte non ancora
identificati, la cui alterazione può predisporre
all’insorgenza di forme ereditarie di tali neoplasie,
ma si tratta di eventi molto rari.
9
Gene
Unità fondamentale,
fisica e funzionale,
dell’ereditarietà dei
caratteri genetici
trasmessi da una
generazione alla
successiva. Da
un punto di vista
biochimico, un gene
è una sequenza di
DNA che occupa
una posizione
ben definita su un
cromosoma.
Geni
oncosoppressori
Geni coinvolti nel
controllo della
crescita cellulare.
Esistono test genetici
per individuare la predisposizione
ereditaria allo sviluppo di tumori
della mammella e dell’ovaio?
Test genetici
Analisi effettuate
sul DNA, RNA o
altre molecole di
una persona per
determinare la sua
predisposizione
verso una particolare
condizione di
salute, oppure
per confermare la
diagnosi di malattia
genetica. È di solito
un’analisi eseguita
su sangue o altro
campione biologico.
I test genetici per l’identificazione di alterazioni
di BRCA1 e BRCA2 sono attualmente disponibili
presso un numero limitato di Istituzioni italiane,
tra cui anche il CRO di Aviano, che sono da
tempo attivamente coinvolte in programmi di
ricerca sulla genetica molecolare del cancro.
Genetica
molecolare
del cancro
Analisi genetica
condotta a livello
molecolare,
solitamente su
DNA ed RNA. In
campo oncologico
è finalizzata a
caratterizzare le
alterazioni genetiche
presenti nei tumori.
10
Quali sono le finalità
dei test genetici?
La Consulenza Genetica Oncologica e
l’esecuzione dei test genetici in famiglie a rischio
costituiscono parte integrante dell’attività di
prevenzione oncologica.
Infatti, mediante questi test è possibile
individuare, nell’ambito delle famiglie a rischio
genetico, quali sono le persone che hanno
ereditato il carattere di elevata predisposizione
ad ammalarsi di tumori della mammella
e/o dell’ovaio, per ridurre i rischi e attuare
le procedure per una corretta prevenzione
oncologica.
11
In che cosa consiste l’esecuzione
di un test genetico?
DNA (acido
desossiribonucleico o deossiribonucleico)
Questi test genetici prevedono lo studio del
DNA corrispondente ai geni BRCA1 e BRCA2
tramite un normale prelievo di sangue.
È un acido contenuto nei cromosomi all’interno del
nucleo cellulare ed
è responsabile della
trasmissione ereditaria delle informazioni
genetiche in tutti gli
organismi. È strutturato in due lunghe
catene avvolte in una
spirale a doppia elica
in cui i due filamenti
sono uniti da legami
trasversali.
Le analisi genetiche sono molto complesse e
dovrebbero essere eseguite soltanto presso Centri
di comprovata esperienza e specializzazione.
La complessità di queste indagini è data anche
dal fatto che i geni BRCA1 e BRCA2 possono
essere inattivati da un numero elevatissimo di
diverse possibili mutazioni, sparse lungo tutta
l’estensione di tali geni.
RNA (acido
ribonucleico)
È un acido fondamentale per la sintesi
delle proteine in tutte
le cellule viventi. È
costituito da catene
singole, che si formano sullo stampo del
DNA.
I laboratori più attrezzati hanno ora la possibilità
di effettuare queste analisi con strumenti di
nuova generazione, tecnologicamente avanzati,
che assicurano l’ottenimento di risultati molto
affidabili ed in tempi più brevi.
Data la delicatezza delle implicazioni riguardanti
l’esecuzione dei test genetici, tutti gli operatori
sanitari coinvolti nella problematica sono tenuti
a trattare sempre con la massima riservatezza
e professionalità le informazioni derivanti da tali
determinazioni.
12
Chi è candidato all’esecuzione
dei test genetici?
La proposta di eseguire un test genetico per
mutazioni di BRCA1 e BRCA2 deve essere
formulata da personale qualificato nell’ambito
di una Consulenza Genetica Oncologica e
soltanto dopo un’accurata ricostruzione della
storia familiare. Per visualizzare questa storia
viene costruito un albero genealogico che
rappresenta graficamente tutti gli individui che
compongono più generazioni di una stessa
famiglia; in esso vengono indicate le relazioni di
parentela e la presenza della malattia.
In ogni caso, i test dovrebbero essere eseguiti
soltanto in famiglie a elevato rischio genetico
per tumori della mammella e/o dell’ovaio,
valutando i casi di persone che in queste famiglie
hanno sviluppato questi tumori.
Attualmente, l’esecuzione dei test genetici per
mutazioni di BRCA1 e BRCA2 è indicata in
famiglie che presentano una delle seguenti
caratteristiche:
• almeno due parenti di primo grado con
tumore della mammella, insorto prima dei 50
anni;
• due o più parenti di primo grado di cui uno
con tumore della mammella su entrambi
i seni e uno con tumore della mammella,
insorto prima dei 50 anni;
13
Parenti di primo
grado
Sono i figli, i genitori
e i fratelli/sorelle.
• due o più parenti di primo grado con tumore
della mammella su entrambi i seni, insorto a
qualsiasi età;
• tre o più parenti di primo grado con tumore
della mammella, insorto a qualsiasi età;
• due parenti di primo grado, uno con tumore
della mammella, insorto prima dei 50 anni
e l’altro con tumore dell’ovaio, insorto a
qualsiasi età;
• due parenti di primo grado con tumore
dell’ovaio, insorto a qualsiasi età;
• casi di tumore della mammella maschile;
• casi sporadici (senza apparente familiarità)
di donne con tumore sia della mammella, sia
dell’ovaio;
• casi sporadici (senza apparente familiarità) di
donne con tumore della mammella, insorto
prima dei 36 anni di età;
• casi sporadici (senza apparente familiarità) di
donne con tumore della mammella privo di
recettori ormonali (“triplo negativo”), insorto
prima dei 50 anni.
• donne con tumore ovarico, anche senza
apparente familiarità, insorto a qualsiasi età,
con particolari caratteristiche patologiche
(“sieroso ad alto grado”).
Con il termine “tumore ovarico” si intende il
tumore dell’ovaio vero e proprio, così come
il tumore primitivo delle tube (i condotti che
uniscono l’ovaio all’utero).
14
Si precisa che il numero totale di parenti affetti
va valutato solo all’interno dello stesso ramo
genealogico, materno o paterno.
Sono parenti di primo grado genitori, sorelle/
fratelli e figli. Poiché la predisposizione può
essere ereditata sia dalla madre, sia dal padre,
qualora sia sospettata una trasmissione per via
paterna, è necessario considerare anche i parenti
di secondo grado (per esempio zie paterne).
Nelle famiglie con le caratteristiche sopra indicate
il rischio di sviluppare tumore può variare dal
10-20% (per esempio nei casi giovanili), fino al
50% (per esempio nelle famiglie con numerosi
casi di tumore).
Soltanto dopo l’identificazione della mutazione
presente nella famiglia, e previo consenso
della paziente portatrice della mutazione, sarà
considerata la possibilità di estendere l’analisi
genetica ad altri familiari (sia sani, sia affetti da
tumore) che potrebbero aver ereditato il gene
alterato.
15
Parenti di
secondo grado
Sono i nonni, gli zii,
i nipoti.
Come decidere se sottoporsi
o meno ai test genetici?
La decisione finale se sottoporsi o meno
all’esecuzione dei test genetici è strettamente
individuale.
Consenso
informato
È la manifestazione
di volontà che
il paziente,
preventivamente
informato dal
medico su natura
e possibili sviluppi
di un percorso
clinico, esprime per
l’effettuazione di
interventi di natura
sanitaria, medica o
infermieristica.
Il consenso
informato ad un test
genetico è il risultato
di un processo
che deve aiutare il
soggetto a decidere
se sottoporsi o meno
al test.
Al fine di pervenire a una decisione il più
possibile consapevole, nell’ambito della
Consulenza Genetica Oncologica, verranno
fornite tutte le informazioni disponibili sui test
genetici e sulle implicazioni derivanti dai risultati
di tali analisi.
Un aspetto importante della Consulenza è la
raccolta del Consenso Informato all’esecuzione
del test, che richiede la piena consapevolezza
dell’iter intrapreso e garantisce il rispetto della
privacy.
16
Qual è il significato
di un test genetico POSITIVO?
Se il test genetico ha dato risultato positivo
significa che la donna è portatrice di una forma
alterata di uno dei geni responsabili della
predisposizione ereditaria allo sviluppo di tumori
della mammella e/o dell’ovaio.
Le conoscenze attuali indicano, infatti, che i
portatori di tali caratteri genetici hanno un rischio
di ammalarsi di questi tumori più elevato rispetto
alla popolazione generale.
Tuttavia il rischio non è mai assoluto, cioè
un test positivo non indica che una donna
svilupperà sicuramente il tumore.
Tale positività deve essere interpretata
come un segnale indicativo di una maggiore
predisposizione genetica che, di per sé, non è
sufficiente per dare origine al tumore, poiché
per la sua formazione sono importanti anche altri
fattori, individuali e ambientali.
Infatti, mutazioni in entrambi i geni si associano
a un rischio del 50-80% di sviluppare un tumore
della mammella nel corso della vita, mentre le
donne che ereditano una mutazione BRCA1
hanno una probabilità superiore (20-40%),
rispetto a quelle con mutazione BRCA2 (1020%), di ammalarsi di tumore dell’ovaio.
Da tenere presente, inoltre, ai fini della
prevenzione, anche un possibile lieve aumento di
rischio in entrambi i sessi per altri tipi di tumore,
17
quali ad esempio prostata, pancreas e cute
(melanoma).
La positività al test genetico consente, quindi, di
avere una migliore consapevolezza sulla propria
suscettibilità ereditaria a sviluppare particolari
forme di tumore.
Ciò è molto importante poiché permette
di partecipare più attivamente alle decisioni
che ne possono conseguire per fare un’attiva
prevenzione per salvaguardare la propria salute.
18
Qual è il significato
di un test genetico NEGATIVO?
Un test genetico negativo ha le seguenti
implicazioni:
• se si appartiene a una famiglia in cui
è già stata identificata una specifica
mutazione di BRCA1 o BRCA2 il test
negativo indica che non si è ereditata
questa alterazione da uno dei due genitori
e quindi non si ha un aumentato rischio
genetico per tumori della mammella e/o
dell’ovaio. È importante ricordare, tuttavia,
che in questi casi la negatività delle analisi
genetiche non esclude la possibilità che
nel corso della vita si possa comunque
sviluppare un tumore della mammella o
dell’ovaio. Infatti, una donna non portatrice
di mutazioni di BRCA1 o BRCA2 ha lo
stesso rischio della popolazione generale di
ammalarsi di tali forme di tumore.
Un test genetico negativo quindi non
esonera dal sottoporsi ai controlli
previsti per tutte le donne nell’ambito della
prevenzione oncologica;
• se si tratta del primo soggetto di una
famiglia a rischio a essere sottoposto al
test genetico (di solito una paziente con
tumore), la negatività di tale analisi indica
che non si è portatori di mutazioni a
carico dei geni studiati. Tuttavia, tale
risultato negativo non esclude la possibilità
di essere comunque portatori di una forma
19
Patogenetico
Processo di sviluppo
di una malattia
generato da un
difetto genetico.
di predisposizione ereditaria per tumori della
mammella e/o dell’ovaio. Tali pazienti sono
correntemente identificati come BRCA-X.
È probabile ad esempio che siano presenti
alterazioni a carico di altri geni rari o non
ancora identificati. Non è comunque
possibile escludere, in modo assoluto,
la presenza di mutazioni di BRCA1 o
BRCA2 non ancora conosciute e/o non
identificabili con le correnti metodiche
d’indagine. Alcune volte, invece,
vengono identificate delle mutazioni il cui
significato patogenetico non è chiaro e
che potrebbero non avere alcuna relazione
causale con la malattia. Si tratta delle “varianti
di incerto significato”.
Pertanto, nei casi in cui non sia stato possibile
identificare con certezza l’alterazione genetica
predisponente specifica, si parla di test non
informativo, e la famiglia va comunque
considerata a potenziale rischio genetico. In tali
casi, in base alla storia familiare, saranno indicate
le modalità di sorveglianza clinico strumentale
più appropriate per i soggetti sani.
Qualora venissero identificati nuovi geni,
responsabili di tumori della mammella e/o
dell’ovaio a base ereditaria, sarà cura dei
ricercatori genetisti del CRO estendere l’analisi di
laboratorio con l’intento di identificare il fattore
di predisposizione presente nella famiglia.
20
Qual è la probabilità
di trasmettere ai figli
l’alterazione genetica?
La probabilità che un figlio erediti dalla madre o
dal padre una mutazione genetica è del 50%.
Se uno dei figli risulta positivo al test genetico
non significa che lo siano anche tutti i fratelli e
le sorelle. Tutti i figli hanno la stessa probabilità,
pari al 50%, di ereditare un’alterazione genetica.
21
Dovrebbero essere sottoposti
al test genetico anche i figli
minorenni?
Non vi sono attualmente motivazioni che
giustifichino l’esecuzione di test genetici per
BRCA1 e BRCA2 prima dei 18 anni di età.
È pertanto opportuno attendere che i figli
raggiungano la maggiore età, in modo che siano
essi stessi a poter decidere autonomamente e
consapevolmente se sottoporsi o no alle analisi
genetiche.
22
Il test genetico potrebbe essere
utile anche per i familiari maschi?
Il maschio potrebbe essere un “portatore
sano” di mutazioni di BRCA1 o BRCA2 e,
come tale, potrebbe trasmettere tale carattere
di predisposizione a una parte dei suoi figli e/o
figlie.
Tuttavia, anche i soggetti maschi portatori di tali
mutazioni (in particolare BRCA2) presentano
un lieve incremento del rischio di sviluppare
un tumore mammario, rischio di entità minima
rispetto a quello delle donne.
In queste persone risulterebbe aumentata anche
la probabilità che possano sviluppare un tumore
alla prostata e che questo compaia in età più
precoce rispetto alla popolazione generale.
È pertanto opportuno che anche i familiari
maschi siano adeguatamente informati su
tale problematica, in modo da poter decidere
consapevolmente se sottoporsi o meno al test
genetico.
23
Portatore sano
Una persona che non
presenta la malattia,
ma che porta una
copia mutata di
un gene che ne è
responsabile e può
trasmetterla ai suoi
figli.
Quali sono le implicazioni
di un test genetico positivo per
una donna già affetta da tumore?
La positività al test genetico riscontrata in una
donna con tumore della mammella o dell’ovaio
attualmente non modifica in modo sostanziale le
modalità di cura della neoplasia.
Ricerche recenti hanno però consentito lo
sviluppo di alcuni farmaci più specifici e
particolarmente efficaci nelle pazienti portatrici
di mutazioni nei geni BRCA. Sebbene siano
necessarie ulteriori conferme scientifiche, questi
studi stanno aprendo la possibilità di adottare
una terapia mirata e più adatta al trattamento di
questi tumori.
È inoltre importante ricordare che una donna
affetta da tumore della mammella e portatrice
di mutazioni di BRCA1 o BRCA2 è a rischio di
sviluppare una seconda neoplasia nella stessa
mammella, o nell’altra, o nell’ovaio.
Verrà, pertanto, tenuto conto di queste
condizioni di rischio nella pianificazione degli
schemi di sorveglianza clinica e strumentale da
attuare in queste pazienti.
24
Quali sono le attuali possibilità
di prevenire o di diagnosticare
precocemente l’eventuale
insorgenza di un tumore in donne
sane portatrici di mutazioni
di BRCA1 o BRCA2?
Dato che i geni BRCA1 e BRCA2 sono stati
scoperti in epoca relativamente recente (199495), le strategie di prevenzione e di sorveglianza
sono in continua revisione e miglioramento.
Informazioni più precise deriveranno in un
prossimo futuro dai risultati di programmi di
ricerca specifici.
Un possibile riferimento sono le linee guida
riconosciute per le famiglie ad alto rischio
genetico emanate dalla F.O.N.Ca.M. (Forza
Operativa Nazionale sul Carcinoma Mammario),
alle quali ha collaborato anche il CRO.
Il programma di sorveglianza è variabile,
poiché deve essere modulato per ogni paziente
in base a varie componenti sia genetiche, sia
di rischio legato ad altri fattori personali e
ambientali. Ovvero, è necessario pianificare
diversamente nei vari soggetti il tipo di
prevenzione e la cadenza degli accertamenti,
il possibile inserimento in specifici protocolli
sperimentali, tenendo conto dell’età, dei fattori
di rischio concomitanti nella propria storia
personale (età della prima mestruazione,
25
gravidanze, allattamenti, fecondazioni artificiali,
assunzione precoce di pillola anticoncezionale,
ecc.), nonché, fondamentale, della tipologia
di ghiandola mammaria della paziente, della
sua densità e degli esiti di eventuali interventi
chirurgici o trattamenti radioterapici.
Marcatori del
tumore ovarico
I marcatori tumorali
sono proteine,
ormoni o altre
sostanze presenti nel
tumore o circolanti
nell’organismo che
possono segnalare
la presenza di un
tumore o di alcune
sue caratteristiche.
Il CA-125 è
un importante
marcatore tumorale
comunemente
utilizzato per valutare
la diagnosi e la
prognosi del tumore
ovarico e di altri tipi
di tumore.
HE-4 è un nuovo
marcatore che
può essere dosato
insieme al CA-125
per una più precisa
valutazione.
In linea di massima i programmi di prevenzione e
sorveglianza propongono:
• visita senologica ed ecografia mammaria
semestrali;
• mammografia annuale, generalmente a partire
dai 35 anni;
• risonanza magnetica mammaria annuale, in
casi selezionati (criteri suggeriti dall’Istituto
Superiore di Sanità);
• visita ginecologica con ecografia transvaginale e determinazione periodiche di
marcatori del tumore ovarico (CA125,
HE4);
• controlli preventivi per altri organi (cutanei,
urologici, gastro-intestinali).
Nelle visite di sorveglianza e prevenzione
oncologica vengono inoltre periodicamente
discusse le varie opportunità disponibili e
si selezionano le persone idonee ai diversi
programmi di prevenzione primaria, per esempio
con l’inserimento in studi sull’alimentazione e/o
l’arruolamento in Trials clinici di prevenzione
farmacologica.
26
Potrebbero essere altresì considerate e valutate,
specificatamente per la persona in esame,
possibilità di chirurgia profilattica.
Tali pratiche riducono significativamente i rischi
di tumore ma non lo annullano.
Al fine di giungere a una decisione libera e
consapevole sulle modalità di sorveglianza più
opportune, già nell’ambito della Consulenza
Genetica Oncologica vengono illustrati i vantaggi
e i limiti delle varie opzioni possibili, che saranno
poi ulteriormente approfonditi nelle successive
visite nell’Ambulatorio di Sorveglianza Clinica.
È inoltre importante poter contare sul supporto
di uno psicologo, sempre disponibile al CRO, che
può aiutare a comprendere meglio e a elaborare
le emozioni collegate alle informazioni derivate
dal test genetico e fornire un adeguato sostegno
in caso di necessità.
Chirurgia
profilattica
Qualsiasi intervento
chirurgico eseguito
a scopo preventivo,
ad esempio la
rimozione del tessuto
mammario o delle
ovaie per ridurre il
rischio di sviluppare
un tumore in questi
organi.
Trials clinici
Sono studi controllati
finalizzati a
stabilire l’efficacia
e la sicurezza di
un trattamento
terapeutico (ad
esempio con un
farmaco o un
vaccino) o di un
protocollo di
prevenzione.
Prevenzione
farmacologica
Assunzione
controllata di
farmaci o sostanze
naturali allo scopo di
prevenire o ritardare
la comparsa di
malattie.
27
Attività di Consulenza Genetica
Oncologica e Diagnostica
Predittiva disponibile presso
il CRO di Aviano
Facendo proprie le raccomandazioni emanate
dalla Commissione Oncologica Nazionale,
il CRO di Aviano ha costituito un gruppo
multidisciplinare di Genetica Oncologica
Predittiva con l’intento di:
• applicare a scopo diagnostico-predittivo i
test genetico-molecolari per l’identificazione
di forme di predisposizione ereditaria allo
sviluppo di tumori;
• identificare ed effettuare idonei programmi
di sorveglianza clinica e di prevenzione per
i soggetti a rischio genetico per tumori di
vario tipo, inclusi quelli della mammella e
dell’ovaio. L’obiettivo è quello di giungere a
una diagnosi quanto più precoce possibile o
di prevenire l’eventuale insorgenza di tumori
in questi soggetti.
Tale programma viene realizzato nell’ambito di
progetti di ricerca dell’Istituto.
Grazie alla lunga esperienza maturata su questa
problematica sia nel settore assistenziale,
sia in quello della ricerca, il CRO di Aviano
rappresenta attualmente il più importante
centro di riferimento per lo studio dei tumori a
predisposizione ereditaria della Regione Friuli
Venezia Giulia.
28
Per quanto concerne i tumori della mammella e
dell’ovaio a base ereditaria, il gruppo di Genetica
Oncologica Predittiva del CRO di Aviano
comprende specialisti che si occupano di tutti gli
aspetti di questa complessa problematica.
29
Bibliografia
1. Santarosa M, Dolcetti R, Magri MD, Crivellari D, Tibiletti MG,
Gallo A, Tumolo S, Della Puppa L, Furlan D, Boiocchi M, Viel A.
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Cortesi L, Agata S, Bisegna R, Boiocchi M, Caligo MA, ChiecoBianchi L, Cipollini G, Crucianelli R, D’Amico C, Federico M,
Ghimenti C, De Giacomi C, De Nicolo A, Della Puppa L, Ferrari
S, Ficorella C, Iandolo D, Manoukian S, Marchetti P, Marroni F,
Menin C, Montagna M, Ottini L, Pensotti V, Pierotti M, Radice
P, Ricevuto E, Santarosa M, Silingardi V, Turchetti D, Bevilacqua
G, and Presciuttini S. Different expressivity of BRCA1 and BRCA2:
analysis of 179 Italian pedigrees with identified mutation. Breast Cancer
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3. Veronesi A, De Giacomi C, Magri D, Lombardi D, Zanetti M,
Scuderi C, Dolcetti R, Viel A, Crivellari D, Bidoli E, Boiocchi M.
Familial female breast cancer: characteristics and outcome of BRCA 1-2
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4. Sardanelli F, Podo F, D’Agnolo G, Verdecchia A, Santaquilani M,
Musumeci R, Trecate G, Manoukian S, Morassut S, de Giacomi C,
Federico M, Cortesi L, Corcione S, Cirillo S, Marra V; High Breast
Cancer Risk Italian Trial, Cilotti A, Di Maggio C, Fausto A, Preda
L, Zuiani C, Contegiacomo A, Orlacchio A, Calabrese M, Bonomo
L, Di Cesare E, Tonutti M, Panizza P, Del Maschio A. Multicenter
comparative multimodality surveillance of women at genetic-familial high risk
for breast cancer (HIBCRIT study): interim results. Radiology 242(3):698715 (2007)
5. Miolo G, Canzonieri V, De Giacomi C, Puppa LD, Dolcetti R,
Lombardi D, Perin T, Scalone S, Veronesi A, Viel A. Selecting for
BRCA1 testing using a combination of homogeneous selection criteria and
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30
6. Greco M, Gennaro M, per conto del gruppo di esperti: FORUM
Carcinoma eredo familiare della mammella: il parere degli esperti. Attualità
in Senologia 47: 10-17 (2006)
7. Annunziata MA, Muzzatti B, Narciso D, Mella S, Viel A, Bidoli E,
Dolcetti R. Mood state profile and coping strategies after BRCA-1/2 genetic test
disclosure: a retrospective study in Italy. Support Care Cancer. 19:733-735
(2011)
8. Falanga R., Lucchini G., Piccinin A., De Giacomi C. Il management
diagnostico-organizzativo delle famiglie ad alto rischio genetico per carcinoma
mammario e ovarico. SIMG, Rivista della Società Italiana di Medicina
Generale, 2:7-10 (2012).
9. Ottini L, Silvestri V, Saieva C, Rizzolo P, Zanna I, Falchetti M, Masala
G, Navazio AS, Graziano V, Bianchi S, Manoukian S, Barile M,
Peterlongo P, D’Amico C, Varesco L, Tommasi S, Russo A, Giannini
G, Cortesi L, Viel A, Montagna M, Radice P, Palli D. Association
of low-penetrance alleles with male breast cancer risk and clinicopathological
characteristics: results from a multicenter study in Italy. Breast Cancer Res
Treat. 138:861-868 (2013).
10. Varesco L, Viassolo V, Viel A, Gismondi V, Radice P, Montagna M,
Alducci E, Della Puppa L, Oliani C, Tommasi S, Caligo MA, Vivanet
C, Zuradelli M, Mandich P, Tibiletti MG, Cavalli P, Lucci Cordisco E,
Turchetti D, Boggiani D, Bracci R, Bruzzi P, Bonelli L. Performance of
BOADICEA and BRCAPRO genetic models and of empirical criteria based
on cancer family history for predicting BRCA mutation carrier probabilities: a
retrospective study in a sample of Italian cancer genetics clinics. Breast. 22:11301135 (2013).
31
Annotazioni personali
CROinforma è la collana di informazione divulgativa del Centro
di Riferimento Oncologico di Aviano, rivolta a pazienti e cittadini.
Tratta argomenti inerenti alla ricerca, prevenzione, cura dei tumori.
Prevede tre sezioni Piccole Guide, Pieghevoli, Atti.
Si articola in diverse serie: LA RICERCA CHE CURA; INFORMAZIONI
SCIENTIFICHE; PERCORSI DI CURA; ISTRUZIONI ALL’USO DI...; AREA GIOVANI;
CIFAV INFORMAZIONE SUL FARMACO
CROinforma. Piccole guide
Serie LA RICERCA
CHE CURA
1
2
Dalla biologia alla
medicina. Perché
la ricerca è necessaria
per curare i tumori.
La Biobanca del CRO.
Guida per un contributo
consapevole alla Ricerca.
4
La guarigione dal
tumore: aumentano le
persone che vivono dopo
la diagnosi di malattia.
5
Anziani e tumori.
Prendersi cura del
paziente anziano con
malattie neoplastiche.
6
Proteggi te stesso e
gli altri: lavati le mani.
L’igiene delle mani è la
misura più efficace per
evitare la trasmissione
delle infezioni.
Serie
INFORMAZIONI
SCIENTIFICHE
1
2
3
Registro tumori
ereditari del colon
retto. Hereditary
nonpolyposis colorectal
cancer (HNPCC): aspetti
clinici.
La predisposizione
ereditaria allo
sviluppo di tumori
della mammella e
dell’ovaio. Informazioni e
suggerimenti per famiglie
a elevato rischio genetico.
I Tumori in Friuli
Venezia Giulia.
Conoscere per Prevenire.
7
Predisposizione
ereditaria allo sviluppo
dei tumori colo-rettali:
Sindrome di Lynch.
parte prima
Che cos’è e
come nasce: informazione
per il paziente.
parte seconda Raccolta di
cellule staminali.
3
La terapia
anticoagulante orale.
Guida pratica per il
paziente.
4
Il percorso del
paziente in chirurgia
oncologica.
5
Il tumore della
mammella nelle
giovani donne. Percorsi
di diagnosi, cura e
riabilitazione.
6
Conoscere la terapia
intensiva. Informazioni
per i familiari dei pazienti
ricoverati in terapia
intensiva al CRO.
7
La terapia
anticoagulante
orale. Informazioni e
istruzioni per seguirla
correttamente.
Serie PERCORSI
DI CURA
1
2
Dopo il cancro: aspetti
psicosociali e qualità di
vita.
La Chemioterapia
ad Alte Dosi con
reinfusione di
cellule staminali
emopoietiche.
8
Il CRO nella Rete
Regionale Trapianti: il
prelievo e il trapianto
di cornea.
9
Gli studi clinici
sperimentali
in oncologia.
Un’opportunità
per i pazienti.
10 Come affrontiamo
il dolore. Al Centro di
Riferimento Oncologico
di Aviano.
Serie ISTRUZIONI
ALL’USO DI...
1
Guida ai servizi della
Biblioteca Scientifica e
per i Pazienti del CRO.
2
O.RA Oncologia
RiabilitativA.
3
La Biblioteca
Scientifica e per i
Pazienti.
4
Il Day Hospital.
Percorso Clinico,
Terapeutico Assistenziale
del Paziente in
Chemioterapia al CRO.
5
La radioterapia. Il
percorso del paziente in
radioterapia al CRO.
6
Il Day Surgery in
chirurgia, ginecologia
e senologia.
Informazioni per i
pazienti.
7
Il percorso prericoveri in chirurgia,
ginecologia e
senologia. Informazioni
per i pazienti.
8
Il ricovero ospedaliero
in chirurgia,
ginecologia e
senologia. Informazioni
per i pazienti.
Serie AREA
GIOVANI
1
Radio Trolla. Un viaggio
tra sogno e realtà.
3
Diabolik. Zero negativo:
un colpo speciale.
4
5
6
La storia di Pe, Scio e
Lino.
I tumori nei giovani in
Friuli Venezia Giulia.
Malattie neoplastiche in
bambini e adolescenti del
Friuli Venezia Giulia 19952007.
La fertilità negli
adolescenti che
ricevono cure
oncologiche. Strategie
di preservazione della
fertilità pre-chemioterapia
e radioterapia.
Serie CIFAV.
INFORMAZIONE
SUL FARMACO
1
La mucosite orale
(stomatite). Guida
pratica per limitare i
disturbi del cavo orale
(bocca, gola) che si
possono manifestare
durante la terapia
oncologica.
Conosciamo
e utilizziamo bene
gli antibiotici.
3
Everolimus (Afinitor®).
Informazioni dal CRO
per una cura consapevole
a supporto di pazienti
e familiari.
4
Sorafenib (Nexavar®).
Informazioni dal CRO
per una cura consapevole
a supporto di pazienti
e familiari.
5
Sunitinib (Sutent®).
Informazioni dal CRO
per una cura consapevole
a supporto di pazienti
e familiari.
6
Erlotinib (Tarceva®).
Informazioni dal CRO
per una cura consapevole
a supporto di pazienti
e familiari.
7
Bevacizumab
(Avastin®).
Informazioni dal CRO
per una cura consapevole
a supporto di pazienti
e familiari.
Colora la tua linfa.
2
2
5MILLE
PER
AL
CRO
Il contribuente che, con il 5 per mille
della dichiarazione dei redditi, vuole
sostenere la ricerca scientifica al CRO
dovrà inserire il Codice Fiscale del
CRO nello spazio “FINANZIAMENTO
DELLA
RICERCA
SANITARIA”
e firmare nel riquadro corrispondente.
Le scelte di destinazione dell’otto per mille dell’Irpef
e del cinque per mille dell’Irpef sono indipendenti tra loro
e possono essere espresse entrambe.
Codice Fiscale CRO Aviano:
00623340932
Questa pubblicazione è stata realizzata
grazie alle donazioni del 5 per Mille al CRO
destinate alla ricerca che cura
Finito di stampare ad aprile 2015
da Tipografia Sartor Srl - Pordenone
Il marchio FSC® identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite
in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici
CROinforma. Serie INFORMAZIONI SCIENTIFICHE
2
Piccole guide
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