IMBALLAGGI & RICICLO - Anno 3 n. 3 Settembre 2012 periodico trimestrale di ConLegno e Rilegno - Poste Italiane sped. in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/04 nr. 46) art. 1 comma 1 DCB Forlì - Ed. PrimaComunicazione Cesena - E3,00
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IMBALLAGGI
& RICICLO
PACKAGING IN LEGNO DALLA CULLA ALLA CULLA
EPAL E FITOK: INSIEME
DALLA PARTE DELLA LEGALITÀ
COME RIATTIVARE
IL CICLO DEI BOSCHI
PALLET: QUALI MATERIALI?
QUALI UTILIZZI?
QUALE GESTIONE È OTTIMALE?
editoriale
“aiutateci a salvare gli alberi”
U
no slogan ad effetto? Certamente. Uno slogan anche valido e condivisibile se portato avanti da una associazione ambientalista, che punta alla tutela delle foreste secolari e delle piante rare, oppure dei polmoni
del pianeta come la foresta equatoriale, o amazzonica.
Ma uno slogan che decisamente non si può condividere, se è portato avanti da chi di legno vive e il legno lo utilizza, seppur di risulta. è uno slogan
fuorviante: parlare di salvataggio degli alberi rischia di creare un ‘cortocircuito’ mentale nell’utilizzatore finale, che sceglierà di non rifornirsi di
prodotti di legno in un malinteso sussulto di coscienza ambientalista e
becera.
Diverso, e ben più consapevole, il discorso della gestione responsabile delle colture a rapido accrescimento che vengono piantate per utilizzarne
il legname che diventerà imballaggio. Quelle piantagioni danno lavoro e
mantengono il nostro ecosistema italiano in equilibrio, rinforzando la cura
dei boschi, proteggendo l’ambiente, garantendo la pulizia degli argini (ricordiamo tutti che i pioppeti necessitano di acqua e che, quindi, i più
rigogliosi si trovano in prossimità dei grandi fiumi. Con le radici, tra l’altro.
mantengono coeso il terreno evitando smottamenti).
Quelle piante, una volta trasformate in imballaggio, compiranno il loro
ciclo di vita come supporto necessario nel trasporto e nel contenimento
delle merci. Solo quando non saranno più in grado di soddisfare le richieste
per cui sono stati creati potranno diventare rifiuto, essere raccolti in modo
differenziato con il prezioso apporto di Rilegno e avviarsi a nuova vita
legnosa, attraverso il riciclo.
Arrivano a chi usa legno di risulta (o di riciclo che dir si voglia), per essere
trasformato in pannello e poi in mobile, oppure in carta oppure ancora in
materiale per l’edilizia.
Un’ultima considerazione, provocatoria: non tagliare gli alberi e usare legno di risulta non vuol dire farsi anche pagare per ritirarlo...
fausto crema, presidente Rilegno
imballaggi & riciclo 4
editoriale
insieme per noi stessi
E
ssere alla Presidenza di Assoimballaggi e di ConLegno è una responsabilità.
In quest’epoca difficile perché di crisi, ma senz’altro anche di grandi trasformazioni, ci troviamo a essere alla presidenza di Assoimballaggi e di
ConLegno, organismi con funzioni diverse, ma che interessano lo stesso
settore, e non possiamo fare a meno di riflettere su come interpretiamo
il nostro ruolo.
Molto ci differenzia: impresa dove lavoriamo, regione dove operiamo, cultura industriale e aziendale dove siamo cresciuti, tuttavia ci sentiamo in
sintonia nel voler esprimere un concetto guida per il periodo di presidenza
che voi, associati e consorziati, ci avete affidato. Ci accomuna un’unica visione del fare presidenza: il nostro obiettivo non è solo far crescere quantitativamente né Assoimballaggi né ConLegno.
A entrambi interessa che alla fine del nostro mandato ciascuno di voi,
o almeno la maggior parte, dica spontaneamente “Ho trovato supporto
nei servizi, ho risolto con l’aiuto delle competenze dei gruppi e dei comitati tecnici, ho potuto delegare compiti e funzioni che da solo non avrei
potuto sostenere, ho evitato rischi, ma ho anche trovato soluzioni per la
crescita e l’evoluzione della mia impresa, ho conosciuto altri colleghi e con
loro ho trovato intese, ho modificato la mia gestione migliorandola, ho
cambiato punto di vista e modo d’agire”.
Se avverrà questo, allora Associazione e Consorzio saranno cresciuti davvero. All’interno di questo numero della rivista c’è un articolo che ricorda il
presidente dell’americana NWPCA, mancato lo scorso luglio. Di lui si dice
“restituiva le quote agli associati”. Beh, condividiamo questo risultato, che
non era ovviamente il suo obiettivo, ma il bilancio, l’evidenza della sua
azione di guida dell’associazione.
In fondo però non è tanto il nostro ruolo che può segnare percorsi vincenti
per i nostri associati e consorziati, quanto piuttosto il vostro atteggiamento verso l’Associazione e il Consorzio. Aspettatevi molto da voi stessi: domandatevi “Cosa posso fare io per il gruppo? Quale contributo di azione,
pensiero, sostegno, partecipazione posso dare?”. Sarà la risposta a queste
domande che permetterà ad Assoimballaggi e a ConLegno di fare molto
per voi, giorno dopo giorno.
fausto iaccheri, presidente ConLegno
ettore durbiano, presidente Assoimballaggi
5 imballaggi & riciclo
nuovo
presidente conlegno
Fausto Iaccheri è dal luglio il nuovo
Presidente di ConLegno. Classe 1953,
dal 1982 opera come imprenditore
nella produzione e, recentemente,
nel noleggio di pallet e dal 2007 ha
ricoperto diverse cariche associative
e consortili.
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imballaggi & Riciclo
Rivista trimestrale del packaging
in legno dalla culla alla culla
Reg. Trib. di Forlì n. 20/2010
Settembre 2012 - Anno 3 n. 3
proprietà
ConLegno
Consorzio Servizi Legno Sughero
Foro Buonaparte 65 - 20121 Milano
Rilegno
Consorzio Nazionale per la raccolta
il recupero e il riciclo degli imballaggi di legno
Via Aurelio Saffi 83, 47042 Cesenatico FC
direttore responsabile
Maurizio Magni
capo redattore
Luca Maria De Nardo
comitato di redazione
Sebastiano Cerullo, Davide Paradiso,
Diana Nebel, Andrea Brega,
Marco Gasperoni, Monica Martinengo,
Carlotta Benini, Eliana Macrì
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progetto grafico
Silvia Zoffoli
Prima Comunicazione - Cesena
redazione
via Sacchi 31, 47521 Cesena FC
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Pubblicità
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t 02 43986531 / 45506260 [email protected]
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editore
Prima Comunicazione
via Sacchi 31, 47521 Cesena FC
stampa
Graph snc. - Pietracuta di San Leo (RN)
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Tiratura: 4.500 copie
hanno collaborato
Claudio Garrone, Silvia Padoa, Elisa Pasolini,
Silvia Sandri
referenze iconografiche
Archivio ConLegno, Archivio Rilegno, Archivio
Conai, Archivio Minitalia Leolandia,
Piattaforma Il Truciolo, CGF Recycle
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abbonamenti
Abbonamento annuale: 10 euro
Abbonamento per i consorziati
ConLegno - Rilegno: 4 euro
Questa rivista è stata prodotta con carta certificata
per un corretto e massimo rispetto della natura
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imballaggi & riciclo 6
IMBALLAGGI & RICICLO
SOMMARIO
8 news
normativa
13 Nuove delibere a tutela
di prodotti, processi e imprese
16 Professione ‘imballatore’:
tutto in una guida
18 Epal e Fitok: insieme
dalla parte della legalità
SOSTENIBILITà
21 Clima alterato? Una
corretta filiera del legno genera benefici immediati
24 L’eccellenza italiana
nella gestione del
recupero
26 Prevenire i rifiuti
migliorando la riciclabilità dell’imballaggio
29 Perchè riattivare il
ciclo dei boschi
RICICLO E RECUPERO
32 Carta e bioedilizia,
le altre strade del legno
36 Piattaforme in crisi:
crolla il mercato
dei rifuti di legno
40 Olimpiadi del riciclo:
Rilegno premia i Comuni Ricicloni
7 imballaggi & riciclo
mercati
42 Mercati in sofferenza,
dal bosco ai prodotti finiti
50 Conoscere è crescere
SICUREZZA
E PRESTAZIONI
53 Documenti fitosanitari
più sicuri
54 Un safari con tanto di cani contro gli insetti killer degli alberi
economia
e logistica
56 Assemblea generale EPAL
57 Ikea-italia, un binomio di qualità e logistica
58 Non esistono verità
assolute
MARKETING & DESIGN
60 Che faccia da riciclo sei?
62 Pioppo, materia prima del futuro
64 Recupero a tutto tondo
66 ConLegno diventa social
imballaggi & riciclo
è lo strumento di informazione
trimestrale congiunto di ConLegno
e Rilegno. Notizie, analisi
e approfondimenti riguardano i vincoli
normativi e ambientali del contesto
nazionale e comunitario, le tendenze
dei mercati, i temi connessi a
sicurezza, prestazioni, economia
e logistica, recupero e riciclo,
marketing e design e tutti i fattori
che determinano la progettazione
di prodotti e servizi.
Imballaggi & Riciclo valorizza,
promuove e difende il ruolo degli
imballaggi in legno nei tre contesti
economico, ambientale e sociale,
lungo tutta la catena di fornitura
dalla produzione al riciclo.
Considera anche materiali diversi
dal legno quando offrono esempi,
situazioni e opportunità capaci di
determinare sviluppo, miglioramento,
competitività, sprone economico
e organizzativo alle imprese.
Imballaggi & Riciclo è l’unica rivista
tecnica che raggiunge la totalità delle
imprese della filiera degli imballaggi in
legno (aziende di produzione di pallet,
imballaggi industriali e ortofrutticoli,
bobine, cassette di legno per enologia
e confezioni regalo, tappi in sughero,
servizi di riparazione per pallet
e bobine, …). La diffusione è estesa
ad aziende pubbliche e private
specializzate in raccolta, riciclo,
recupero dei rifiuti da imballaggio
in legno; la rivista arriva ad organismi
internazionali di settore (CT EPAL
internazionale e tutte le sedi FEFPEB
d’Europa); raggiunge istituzioni
pubbliche e private coinvolte nel
mondo dell’imballaggio, come
le associazioni di categoria degli
utilizzatori di imballaggi.
news & agenda
news & agenda
Riparazione epal
Nel giugno 2012 la State Enterprise for Forest and Timber North
Rhine-Westphalia (SEFT-NRW)
ha richiesto a un gran numero
di imprese di riparazione EPAL di
registrarsi ufficialmente per quanto
riguarda la riparazione di imballaggi in legno in conformità con gli
standard IPPC ISPM n. 15. La riparazione o la revisione del materiale
da imballaggio in legno prodotto
in conformità con lo standard IPPC
è considerata una riparazione se al
massimo un terzo del legno viene
sostituito, mentre è considerata
una rilavorazione se viene sostituito oltre un terzo del legno. La
valutazione della SEFT-NRW sulla
necessità di registrare le officine di
riparazione EPAL è quindi corretta
nella misura in cui ciò vale anche
per la riparazione di pallet EPAL/
EUR con marchio IPPC sul blocco
centrale. La SEFT-NRW, apparentemente in modo erroneo, presuppone che tutti i pallet EPAL/EUR in
circolazione e di nuova fabbricazione a partire da gennaio 2010
siano stati prodotti e codificati
secondo lo standard IPPC. Ma si
tratta di un’affermazione che non
può essere accolta in quanto ciò
significherebbe che la riparazione
dei soli pallet EPAL/EUR, senza il
marchio IPPC su di essi possa continuare a essere effettuata senza
la registrazione ufficiale. Invece,
poiché il requisito per la produzione esclusiva di pallet EPAL/EUR in
conformità con lo standard IPPC
è stato applicato per più di due
anni, e anche prima di allora un
numero non trascurabile di pallet
EPAL/EUR era già stato prodotto
secondo lo standard IPPC, si può
supporre senza ulteriori indugi
che un numero sempre maggiore di pallet EPAL/EUR dovranno
essere riparati in conformità con
lo standard IPPC. Questo - come
la SEFT-NRW sottolinea correttamente - richiede la registrazione
ufficiale delle imprese di riparazione all’NPPO competente.
Un anno di lavori
In occasione dell’assemblea Assoimballaggi tenutasi lo scorso 4 giugno a
Milano (con 30 aziende associate presenti) si è tenuto il bilancio delle attività svolte nel 2011.
Numerose le azioni condotte: sostegno all’Anno Internazionale delle Foreste, alle attività di FEFPEB per promuovere gli imballaggi in legno, e ancora
supporto ai CT FITOK ed EPAL; sviluppo dei progetti per gli imballaggi industriali (Cassa OK-IWP Box e creazione
delle linee guida per tutti gli industriali); campagne promozionali per il sughero, sostegno ai lavori del progetto
CAST (contatto con gli alimenti) e al
grande evento Il Filo Verde di Firenze.
“Un anno denso e ricco di azioni a vantaggio delle imprese e dei loro clienti”,
ha sottolineato il presidente Durbiano,
che oltre il prosieguo dei progetti in
corso ha esortato a continuare le azioni di tutela e promozione di imprese
e prodotti. Assoimballaggi conta oggi
262 imprese (tendenza stabile) così
suddivise: imballaggi industriali (56),
imballaggi ortofrutticoli (35), produttori di pallet (74), riparatori di pallet
(70), produttori di sughero (16) e prodotti speciali (11).
Furti di pallet
Non solo case, ville e appartamenti ma anche aziende: e nel mirino dei
ladri anche i pallet. Il recente furto di
400 bancali a Susegana (TV) nella ditta Bruno Zaramella & C. è l’ennesimo
di una scia crescente di episodi analoghi che si ripetono in continuazione
in tutta la penisola, presso produttori,
riparatori, manifatture e supermercati.
Le sottrazioni alimentano le attività
di ricettazione e rivendita con fatture false, ma le autorità non restano a
guardare: in agosto pizzicato un ladro
a Tortona, a luglio la Guardia di Finanza di Perugia ha individuato e fermato
una banda specializzata.
imballaggi & riciclo 8
in agenda
per ConLegno una campagna
verde e sostenibile
Affermare la propria identità e il proprio
impegno a tutela dell’ambiente attraverso la ‘comunicazione sostenibile’.
Questo l’obiettivo della nuova campagna di comunicazione del Consorzio
Servizi Legno Sughero (ConLegno), che
si è assunto la responsabilità della salvaguardia ambientale favorendo i molteplici utilizzi del legno: dalla materia
prima al legno strutturale, fino all’imballaggio. ConLegno, che quest’anno
celebra il decimo anno di attività, ha
appena pubblicato su riviste di settore
la nuova campagna stampa ‘green’ dal
titolo ‘Proteggiamo i capolavori della
natura’, che sintetizza bene la mission
del Consorzio. Alberi stilizzati, raffigurati con un trattamento acquerellato,
rappresentano le opere d’arte della
natura, mentre l’attività di ConLegno è
illustrata da ‘velvet rope’ che ha il preciso compito di protegge i capolavori
nei musei. Un vero esempio di buona
comunicazione. Creativa e sostenibile.
Convegno nazionale
a Salerno
Riscatto della materia prima legno, sostegno ai nuclei imprenditoriali locali
intesi come giacimenti di competenze,
9 imballaggi & riciclo
storia e cultura, coinvolgimento dei giovani e motivazione a proseguire o investire nelle professioni del legno sono fra
gli obiettivi del Convegno Nazionale del
Legno che si terrà a Salerno il 21 e 22
settembre prossimi. Organizzato da Assolegno in collaborazione con Assopannelli, Assoimballaggi, Fedecomlegno,
Rilegno, ConLegno, A.I.E.L. e Associazione Italiana Pellets, è sponsorizzato
da Made Expo e prevede il 21 visite a
importanti realtà produttive campane;
il 22 è dedicato a sviluppare i seguenti
temi: il mercato internazionale e nazionale del legno, le risorse forestali nel sud
Italia, le imprese del legno nel sud Italia,
la filiera delle biomasse, imballaggi e riciclo, strutture multipiano in legno, due
diligence, associazionismo. Il convegno
sarà concluso da Stefano Caldoro, presidente di Regione Campania. Per info:
www.federlegnoarredo.it
I Big della logistica
Centro Studi Confetra ha elaborato, su
dati 2010, la classifica (disponibile on
line) dei primi 500 operatori logistici
per importanza di fatturato (autotrasporto, logistica e multimodalità). In
testa è la tedesca DHL (un miliardo e
mezzo, 3.784 dipendenti, utile ante imposte di 24 milioni e valore aggiunto di
284 milioni), seguita dall’italiana Bartolini (927 milioni, valore aggiunto di 95).
In terza posizione si colloca TNT (890
milioni, valore aggiunto di 218 circa).
Sette gli stranieri e solo tre le imprese
nostrane nella top ten: Savino del Bene
in quarta posizione e Arcese alla nona.
Stop imballi ‘eco’
Il Comitato di gestione Ocm (Organizzazione Comune Mercati Agricoli) Unica ha approvato il progetto di modifica al Regolamento di esecuzione (Ue)
n.543/2011 della Commissione che
determina la cessazione del sostegno
delle azioni ambientali dei programmi
21-22 settembre 2012
salerno, grand hotel
benvenuti al sud
Il Convegno Nazionale del Legno
organizzato da FederlegnoArredo : al centro della discussione
le diverse strategie utili a fare
del legno la materia prima del
futuro.
www.federlegnoarredo.it
26-28 settembre 2012
cesena fiera
MACFRUT
Un punto di incontro e di
confronto per i professionisti
dell’ortofrutta, da coloro che
si occupano di produzione,
logistica e commercio, a chi è
impegnato nella logistica, nel
packaging, nei macchinari e
nella distribuzione.
www.macfrut.com
3-5 ottobre 2012
Valencia (Spagna)
63° congresso FEFPEB
L’appuntamento annuale
dell’industria europea del pallet
e degli imballaggi in legno
www.fefpebcongress2012.es
17-20 Ottobre 2012
milano, Fiera di Rho
Made Expo
Il salone di riferimento per
l’architettura, il design, l’edilizia
www.madeexpo.it
25-29 ottobre 2012
torino, lingotto fiere
salone del gusto
Un evento che ogni anno si è
arricchito sempre più, offrendo
una panoramica importantissima sulle tipicità alimentari
nazionali e internazionali.
L’edizione 2012 vede l’unione
con l’altro grande evento rappresentato da Terra Madre.
www.salonedelgusto.it
news & agenda
news & agenda
operativi delle organizzazioni dei produttori (Op) ortofrutticoli per gli imballaggi ecologici. La Commissione ha
proposto questa modifica, valutando
non quantificabili i benefici ambientali, oltre a poter essere potenzialmente
distorsivi della concorrenza. In sede di
votazione contrarietà è stata espressa solo da pochi paesi, tra cui l’Italia.
La modifica è stata quindi approvata
con 237 voti favorevoli, 95 contrari, 13
astensioni. Non sarà più possibile finanziare gli imballaggi ecologici attraverso
i piani operativi delle Op, mentre quelle
che hanno in corso un piano operativo approvato che prevede tale misura
potranno portala avanti fino al termine
del piano operativo stesso.
Cordoglio nel mondo
dell’imballaggio industriale
Lo scorso mese d’agosto Fratelli Ballardini di Bolbeno (TN), da 130 anni
operante nell’imballaggio industriale,
ha salutato uno dei suoi protagonisti:
Giancarlo Ballardini di 82 anni ha concluso il suo percorso umano e professionale lasciando a un’estesa famiglia
il compito di proseguire l’attività imprenditoriale nel solco della tradizione
storica.
PIU’ SPAZIO A IMPRESE E SERVIZI
Dal 1° ottobre 2012 ConLegno-Consorzio Servizi Legno Sughero si trasferisce
nella nuova sede di Foro Bonaparte 12,
a pochi passi dalla vecchia sede, il palazzo di Federlegno Arredo dove è nato
10 anni fa. Il trasferimento è funzionale a mettere a disposizione dello staff
attuale, degli incaricati dei Comitati
Tecnici e delle aziende consorziate uno
spazio più ampio e razionale. La nuova
sede, di oltre 200 mq di uffici, permetterà anche lo sviluppo dei nuovi servizi,
offerti dai Comitati Tecnici di più recen-
te creazione, ed anche l’acquisizione di
nuove risorse professionali, necessarie
per rispondere alla crescente domanda
di assistenza da parte delle aziende.
Restano invariati sia i recapiti telefonici
e digitali, sia l’accessibilità, tramite gli
stessi servizi di trasporto pubblico locale utilizzati per raggiungere la vecchia
sede.
rilegno cambia sede
Nuova sede anche per Rilegno, che dal
1° settembre 2012 si è trasferito in via
Luigi Negrelli 24/A, nella zona commerciale a poca distanza dalla stazione
di Cesenatico. Nuovo edificio e nuovo
look per gli uffici, più spaziosi e luminosi, dal design moderno. Qui continuano
a lavorare i 13 membri dello staff che
compongono l’area tecnica e l’area
amministrativa, la direzione e l’area
comunicazione. Nessuna variazione,
invece, per quanto riguarda i recapiti
telefonici e gli indirizzi di posta elettronica dello staff.
CPR System: allarme sul sistema
trasporti italiano
L’amministratore delegato di CPR System, Gianni Bonora, analizza la situazione della logistica in Italia, sottoline-
imballaggi & riciclo 10
ando come - in un momento in cui il
settore è colpito da un forte calo dei
consumi, aggravato dagli aumenti del
costo dei carburanti – essa possa essere
uno degli elementi su cui fare leva per
ridare slancio al mercato. Secondo Bonora, il sistema trasporto merci in Italia
è un anello della catena produttiva e
distributiva fondamentale: attualmente la situazione è in stallo e servono
misure e soluzioni urgenti. Dovranno,
secondo l’amministratore delegato di
CPR System, essere prioritarie le azioni
volte a sostenere il trasporto integrato.
Si dovranno inoltre creare percorsi privilegiati ed esclusivi per i camion e orari
differenziati di viaggi a seconda della
tipologia di merce trasportata. Meno
mezzi, più efficienti, più sicuri e rapidi
grazie alla razionalizzazione dei percorsi
e degli orari di viaggio.
Andrea Gava tra i migliori
‘fabbricatori di idee’ del N. e.
‘Green economy e green thinking’ sono
stati i vincitori ideali del Premio Città
Impresa, il riconoscimento promosso nell’ambito della quinta edizione
dell’omonimo Festival che si è svolto
in contemporanea in 35 località nelle
Tre Venezie, da marzo a maggio scorso.
I premiati sono stati in larga parte imprenditori, ma anche giovani emergenti,
politici e volontari, che nelle loro peculiari attività rappresentano, da Verona
a Trieste, da Bolzano a Rovigo, il nuovo
volto progettuale dell’economia e della
società nordestine. Tra i premiati c’è il
trevigiano Andrea Gava della Gava Imballaggi, fondata dal Cavalier Giuseppe,
che guida insieme al fratello Massimo
l’azienda specializzata nella produzione di eco-pallet. “In passato, a parlare
o a realizzare prodotti ecocompatibili,
si rischiava di essere considerati dei
visionari, e spesso i costi non erano
11 imballaggi & riciclo
sostenibili sotto il profilo economico”,
ha dichiarato Gava. Oggi il ‘green thinking’ della loro missione li ha premiati
e l’azienda di Godega di Sant’Urbano
ha conquistato nicchie di mercato, passando ora dall’eco-pallet all’eco-arredo,
ottimizzando la produzione e creando
una nuova linea di oggetti in legno certificato (che evita taglio illegale e deforestazione), lavorati in impianti a energia rinnovabile, senza prodotti chimici
nelle finiture.
un ‘meeting’ di sostenibilità
Dal 19 al 25 agosto Conai, insieme al
sistema dei consorzi di filiera, è stato
presente al Meeting di Rimini, nello
spazio ‘(H)earth’, una nuova sezione
dedicata all’ambiente. Nel padiglione
C3, un’area espositiva di circa un chilometro quadrato ha ospitato spazi
interattivi per il pubblico, workshop tematici e attività ludico-creative rivolte
ai visitatori: da notare gli allestimenti
in chiave green, realizzati in collaborazione con l’Università degli Studi di
Firenze - Facoltà di Design, con bobine
di legno di recupero a fare da tavolini.
Il messaggio di sostenibilità è evidente: quello che la fiera, con questo
nuovo spazio, ha voluto comunicare
è l’importanza dell’impegno di tutti
nell’attuazione di comportamenti più
responsabili e rispettosi nei confronti
dell’ambiente. E di ambiente sì è parlato anche con il ministro Clini nell’in-
contro di lunedì 20 agosto, mentre
mercoledì 22 agosto Conai ha promosso il workshop dal titolo “Dal recupero
degli imballaggi un’opportunità di crescita sostenibile”.
Da oggi l’acciaio si... Ricrea
Ricreare materia prima dai contenitori
di acciaio sottratti a cave e discariche
e avviati a nuova vita: questo, fin dalla
sua nascita, è lo scopo ambientale del
Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero
Imballaggi Acciaio, il riferimento per la
filiera dell’acciaio all’interno del Conai.
Se fino a oggi con il vecchio e semplice acronimo CNA questo obiettivo non
era ancora stato esplicitato al meglio,
ora il consorzio cambia nome e diventa ‘Ricrea’, una sigla che sposa in pieno
la sua missione storica, ovvero quella
di fornire alle acciaierie – attraverso la
raccolta differenziata degli imballaggi d’acciaio - la possibilità di ‘ricreare’
materia prima. Nuovo look anche per il
sito del consorzio e per il logo, che ora
raffigura una foglia di lamierino che incastona al suo interno un cerchio semi
aperto raffigurante la sagoma di un barattolo visto dall’alto.
Cac ridotto PER ACCIAIO, CARTA E PLASTICA Il Consiglio di Amministrazione Conai
ha deliberato la diminuzione del Contributo Ambientale per gli imballaggi
in acciaio, carta e plastica e, di conseguenza, per le procedure forfettarie. La
riduzione sarà operativa a partire dal 1°
ottobre 2012.
Il Contributo per l’acciaio passerà dagli attuali 31 euro/ton a 26 euro/ton,
quello per la carta da 14 euro/ton a 10
euro/ton e quello per la plastica da 120
euro/ton a 110 euro/ton. Resta invece
invariato quello per il legno, che è di 8
euro/ton.
news & agenda
news & agenda
Puliamo il Mondo
Oltre 1.600 organizzazioni e più di
700.000 volontari che affolleranno le
piazze, i parchi e le spiagge di tutta Italia, per fare un gesto concreto e salvare
dal degrado e dall’incuria migliaia di
aree del nostro Bel Paese. è tutto pronto per la nuova edizione di Puliamo il
Mondo, la manifetsazione promossa a
livello nazionale da Legambiente che
quest’anno si appresta a superare anche i numeri del 2011. Il 28, 29 e 30
settembre i cittadini e i volontari che
amano il proprio paese e l’ambiente si
incontreranno insieme per ripulire un’area per ogni città che aderisce all’iniziativa, muniti di kit fornito da Legambiente. Anche le scuole partecipano e anche
quest’anno avranno la possibilità di
avere un ‘buono’ gratuito per ricevere il
materiale di adesione al progetto Classi
per l’Ambiente, in modo da poter proseguire durante tutto l’anno scolastico
l’impegno di Puliamo il Mondo.
la raccolta differenziata si fa
anche in vacanza
Un’estate da ricordare e da... riciclare.
Si conclude con numeri record la settima edizione di Riciclaestate, iniziativa organizzata da Legambiente con il
contributo e la partecipazione del Conai, che da luglio a settembre ha visto
coinvolte oltre 60 località turistiche in
Campania. Per tutta l’estate negli stabilimenti balneari e nelle strutture ricettive – dalla costiera amalfitana al Parco
del Cilento e al Vallo di Diano - erano in
distribuzione due contenitori (uno per
la carta e l’altro per il multimateriale)
per la raccolta differenziata di plastica,
alluminio, acciaio e vetro, per un totale
di oltre 500 postazioni dove poter depositare i rifiuti da riciclare. Inoltre la
campagna è stata supportata da circa
60 mila opuscoli informativi e 2 mila
locandine distribuite presso gli stabilimenti balneari e gli approdi grazie alla
collaborazione delle Capitanerie di Porto. Durante l’estate si sono tenute anche tappe di animazion e laboratori di
riciclo per i più piccini.
Riciclo... da Formula 1
Un’auto di Pininfarina in scala 1:1 realizzata integralmente in legno massello riutilizzando le briccole, cioè i pali
della laguna di Venezia, era esposta
al Meeting di Rimini, nello spazio (H)
earth; l’autore è Maurizio Riva, titolare
insieme ai due fratelli dell’impresa Riva
1920, con sede a Cantù (Como). “Porterò un grande cuore verso il legno e
verso il prossimo.
è un valore sempre più decisivo in un
Paese come l’Italia”: questo ha dichiarato il designer presentando il suo progetto per la fiera di Rimini. Oltre alle
briccole, la sua opera si basa sul riutilizzo di altro legno di recupero, come parti
di tronco d’albero che normalmente diventano scarti e il legno delle botti: con
quest’utlimo ha sviluppato un progetto
di design che ha coinvolto la comunità
di San Patrignano.
imballaggi & riciclo 12
normativa
nuove delibere a tutela
di prodotti, processi e imprese
i principali provvedimenti estivi deliberati da fitok tendono a garantire la conformità
dei trattamenti fitosanitari, a chiarire dubbi interpretativi, ad aiutare le aziende a fare
chiarezza, a evitare ostacoli commerciali
di luca
m. de nardo
Igrometro
o non igrometro
ConLegno specifica che il metodo di accettazione con igrometro
su semilavorato dichiarato HT e
KD non sostituisce l’accettazione con il grafico del trattamento, ma è un altro metodo per
l’accettazione del semilavorato
trattato HT e che sia anche KD.
Quindi l’azienda può operare
come sempre fatto (senza igrometro), oppure (se vuole) per
semilavorato HT e KD si può utilizzare l’igrometro.
L
o scorso 1 luglio era il termine ultimo per iscriversi in maniera da
adeguarsi alle modalità operative per il riutilizzo (selezione e riparazione) di imballaggi in legno finiti e usati recanti il marchio ISPM n. 15,
mentre l’effettiva operatività partirà dal 1° ottobre. Tali modalità sono
contenute nella delibera n. 15, disponibile presso il CT FITOK in ConLegno, emanata lo scorso mese di marzo e che ottempera alle indicazioni
del regolamento per l’utilizzo del marchio fitosanitario volontario FITOK del marzo 2011. La premessa della delibera precisa che l’imballo
utilizzato all’interno del mercato UE non necessita del marchio FITOK
e che nessun soggetto autorizzato FITOK immette nel mercato extraUE imballi in legno finiti e usati non conformi allo standard in modo
consapevole.
Usato da riparare
Fatto salvo ciò, le modalità operative prevedono che imballi, in genere
pallet, che entrano in azienda necessitano di un’area di scarico dedicata e identificata in planimetria e nel sito produttivo. La cernita va
eseguita a pile (i pallet rotti a marchio ISPM n. 15 vanno in un’area
normativa
Commercio
pallet IPPC/FAO e/o FITOK
e rintracciabilità
In merito alla circolare prot. 31712 dell’08/06/12 (Integrazione
dell’Autorizzazione FITOK per la
commercializzazione di imballaggi
a marchio IPPC/FAO finiti nuovi)
si specifica che nel registro Carico/Scarico, oltre al codice fitosanitario di chi ha effettivamente
trattato l’imballaggio, non deve
obbligatoriamente seguire il Riferimento di Rintracciabilità Fitosanitaria (R.R.F). In caso di più passaggi
di imballaggi finiti a più soggetti
serve solo riceverli da Soggetti Autorizzati.
Acquisto semilavorati (trattati solo da
commercianti autorizzati o da soggetti autorizzati)
Dal 1° luglio 2012 tutto il materiale acquistato da un commerciante
italiano NON AUTORIZZATO FITOK è da considerarsi NON TRATTATO e quindi NON CONFORME.
Verificate sempre l’autorizzazione
del vostro fornitore italiano sul
sito www.conlegno.eu, alla voce
‘Imprese Autorizzate’.
apposita per la riparazione). Se
il manufatto richiede la sostituzione fino a 1/3 degli elementi,
vanno utilizzati semilavorati conformi; il processo segue i criteri di
una specifica Scheda di riparazione che prescrive il controllo per
singolo pezzo; ogni pezzo riparato va marchiato secondo diciture
precise. Se gli elementi da riparare sono più di 1/3, è imposta la
smarchiatura e il manufatto va
ritrattato. Dopo la riparazione, va
apposta un’etichetta fornita da
FITOK e collocata in modo visibile. Ogni lavorazione segue precise notifiche on line (fitokweb.
it) e collocazione in registri prima
dello scarico, che avverrà solo alla
vendita previa prassi specifica.
Usato pronto
alla vendita
Per il flusso di selezione (non di
riparazione) si prevedono due situazioni. La prima riguarda i pallet destinati al mercato intra-UE,
dove vanno suddivisi per tipologia e occorre adempiere ad atti di
notifica, registrazione, emissione
di documenti di vendita e trasporto dove sia sempre indicata
la destinazione d’uso. Se invece il
mercato è extra UE, la selezione
va fatta seguendo la Scheda di
Selezione prevista che richiede
controlli singoli; alla fine, va apposta l’etichetta fornita dal Consorzio, con numerazione progressiva, in area ben visibile. Seguono
le procedure di notifica, registrazione, scarico ed emissione di
documenti di vendita e trasporto
specifici. Si ricorda che quest’attività è concessa a seguito di corsi
di formazione obbligatori per gli
addetti. Qualunque impresa non
iscritta a FITOK come soggetto 7.2 RP deve smarchiare tutto
prima di vendere pallet riparati
o selezionati; le imprese iscritte
come soggetto 7.2 RP non devono smarchiare, ma adeguarsi alla
delibera. I pallet presenti in magazzino prima dell’1 luglio 2012
non rientrano nelle procedure
descritte, che i questo caso sono
valide per un periodo transitorio
di soli sei mesi.
Trattamenti
di semilavorati
Lo scorso 25 maggio il CT FITOK
ha deliberato le Linee Guida di
carico e listellatura per le imprese
con impianti di trattamento termico che trattano semilavorati
(segati). La delibera n. 8-bis vuole
garantire la diffusione corretta
del calore nelle cataste all’interno degli impianti e si basa sugli
esiti delle ricerche condotte a
tal proposito da IVALSA-CNR di
S. Michele all’Adige (TN) e Agroselviter dell’Università di Torino.
A partire dal primo luglio 2012
le procedure corrette prevedono
che, se lo spessore complessivo
dei semilavorati è pari o inferiore a 120 mm, occorre separare
le tavole di almeno 12 mm con
appositi listelli; se invece i semilavorati hanno spessori superiori
ai 120 mm, lo spazio minimo di
listellatura dev’essere almeno di
20 mm. Il tutto s’intende al netto di flessioni delle cataste. Nel
punto più freddo dell’impianto
vanno gli elementi con gli spessori maggiori. Per materiali non
listellati o non correttamente
listellati, si considera la catasta
imballaggi & riciclo 14
come un unico blocco, quindi la
temperatura al cuore va misurata
al centro geometrico della stessa. Chi non effettua la listellatura
deve dichiararlo; metodi differenti da quelli indicati vanno autorizzati dal consorzio.
Applicazione
del metodo francese
Sempre a proposito del trattamento di semilavorati, lo scorso
25 maggio il CT FITOK ha emesso
la delibera n. 16 che si applica a
partire dal ricevimento della delibera e limitatamente alla categoria dei segati destinati a produrre
imballaggi a marchio IPPC/FAO
FITOK. Il CT, viste le specifiche
tecniche adottate nei paesi d’oltralpe (A, F, D, S e CH), ha deciso
che tutti i soggetti autorizzati in
Italia al trattamento fitosanitario
del semilavorato potranno effettuare i trattamenti utilizzando il
metodo indiretto di monitoraggio della temperatura del cuore
del legno, attraverso l’applicazione di un apposito schema tempo-temperatura, come indicato
nella specifica tecnica francese.
Tale metodo potrà essere utilizzato per la sola categoria dei semilavorati (travi, tavole e listelli).
Per lo schema tempo-temperatura da adottare, contattare l’area tecnica FITOK.
La questione KD
Sempre il CT FITOK ha indicato
nella recente delibera n. 17 le
prescrizioni relative all’acquisto
di semilavorati da Paesi UE e destinati alla vendita per produrre imballaggi conformi all’ISPM
n.15 o destinati a produrre im15 imballaggi & riciclo
ballaggi conformi allo standard
che provengono da un processo
di trattamento denominato KD.
La delibera indica i requisiti di accettazione prescritti alle aziende
classificate come soggetti autorizzati che acquistano tali materiali semilavorati:
a) copia dell’autorizzazione del
soggetto che ha eseguito il trattamento (rilasciata dall’NPPO
competente del Paese in cui si
effettua il trattamento);
b) marchio dei pacchi di semilavorato conforme allo standard
ISPM n. 15 apposto direttamente
sul legname o su etichetta fissata
sui singoli pacchi;
c) attestazione di trattamento
fitosanitario secondo i requisiti dello standard ISPM n. 15 di
tipo HT e di essiccazione KD con
dichiarazione del contenuto di
umidità del materiale consegnato, uguale o inferiore al 22% riferito alla sostanza secca;
d) documenti commerciali riportanti la dettagliata descrizione
dei materiali oggetto di consegna,
indicanti un riferimento identificativo del materiale in grado di
permettere il collegamento con
i documenti attestanti il trattamento (ad es. lotto di produzione
o progressivo del trattamento,
giorno dell’anno ecc.).
La delibera indica, poi, una serie
di prescrizioni per la misurazione dell’umidità tramite igrometri specifici, da effettuare a cura
dell’acquirente dei segati, i controlli degli enti ispettivi, i prelievi,
le azioni a seguito del riscontro
di non conformità, le documentazioni ulteriori comprovanti i
trattamenti.
Area operativa FITOK
Da maggio è attiva all’interno
dell’Area Tecnica FITOK l’Area
Operativa per il controllo e l’interpretazione dei tracciati grafici
relativi ai trattamenti termici in
conformità all’ISPM n.15. Se hai
dubbi di interpretazione dei grafici
allegati ai tuoi semilavorati, invia
tutta la documentazione a fitok@
conlegno.eu per un’analisi; nel minor tempo possibile l’Area Operativa ti risponderà puntualmente in
merito.
Selezione
e riparazione ISPM N.15
Leggi le risposte alle domande più
frequenti (FAQ) attinenti alla selezione e riparazione in conformità
all’ISPM n.15, nella pagina dedicata
‘Riparat-OK’ sul sito del Consorzio.
normativa
professione ‘imballatore’:
tutto in una guida
il riferimento alle norme tecniche per la progettazione, il dimensionamento,
la costruzione dei contenitori e l’imballaggio del prodotto da spedire è condizione indispensabile per garantire che il processo produttivo operi in un contesto di qualità
a cura della redazione
‘apriti packaging!’
Al Museoscienza di Milano è la nuova
esposizione che approfondisce i temi
tecnologici legati alla realizzazione e
all’uso del packaging. Questa immagine a stata ripresa in quest’area presso
una delle installazioni.
N
ei numeri precedenti di Imballaggi&Riciclo abbiamo annunciato l’impegno del Gruppo Imballaggi Industriali di Assoimballaggi verso la
professionalizzazione del ‘fare’ imballaggi industriali, e l’avvenuta pubblicazione delle Linee Guida e del Sistema Terminologico e Gestionale. In questo
numero concludiamo la presentazione dei contenuti, curati da Gianfranco
Mainardi, proponendo una sintesi delle Linee Guida per invitare gli operatori ad acquisire le indicazioni come supporto alla normale attività progettuale e produttiva.
UN PERCORSO PER TAPPE
Il volume inizia definendo il percorso formativo della Guida che si articola in cinque punti: sistema imballo, quadro normativo, esigenze, requisiti,
applicazioni tecniche. Il percorso intende soddisfare le esigenze connesse
all’imballaggio e alla spedizione di macchinari, impianti, materiali e manufatti in genere, di piccole e grandi dimensioni; il testo sviluppa i temi più
importanti connessi alle normative tecniche settoriali, nazionali e internazionali, perché l’adeguarvisi possa gradualmente qualificare il Sistema
Imballo. Il punto di partenza dell’imballo industriale è la normativa: l’obiettivo di questo prodotto/servizio deve essere quello di soddisfare i requisiti
e le prestazioni derivanti dalle esigenze connesse alla spedizione: stabilità
e sicurezza, mantenimento dell’integrità del contenuto, fruibilità e requisiti
relativi a esigenze particolari (merci pericolose, utilizzo di prodotto per uso
strutturale certificato ‘CE’, trattamento fitosanitario a norme FAO ISPM
n.15 e altre eventuali). “Da un punto di vista assicurativo - precisa Mainardi
- la normativa diventa lo strumento indispensabile per una corretta collocazione del prodotto nella realtà gestionale della componente trasporti:
ecco uno dei motivi di insistenza sulla parte delle norme”.
IL CUORE DEL SISTEMA
La Guida passa poi all’analisi della presa in consegna del prodotto da imballare: tema delicato, dal momento che il produttore ha un controllo
scarso o nullo su come le merci sono manipolate, trasportate e immagazzinate. Segue il capitolo dedicato all’ipotesi progettuale, dove vengono
considerate le sollecitazioni legate all’ambiente logistico, le caratteristiche
del prodotto da imballare, quelle dell’imballaggio e il Paese di destinazione.
Dalle regole per il dimensionamento dei contenitori di legno si passa a
imballaggi & riciclo 16
trattare degli elementi in materiale ferroso utilizzati per il fissaggio
(chiodo, graffa, vite, bullone, cavo,
fune, tirante e angolare metallico). Inizia poi il cuore della guida,
dedicata all’analisi di tutti i componenti costruttivi del contenitore
(base, fianchi, testate, coperchio e
relativi sopporti). Il passo successivo comprende i calcoli del carico
di accatastamento e di sovrapposizione e si conclude con aspetti relativi all’impermeabilizzazione del
coperchio, al profilo di carico e alla
sua stabilizzazione e protezione,
con strutture lignee e con prodotti e materiali anti-umidità e anticorrosione. A conclusione della
fase progettuale, arriva il capitolo
dedicato alla marcatura, seguito da
quello specifico delle movimentazioni, differenti a seconda del tipo
di strumenti e considerando anche
le responsabilità del trasportatore.
La guida si chiude con la parte dedicata alla costruzione delle casse
pieghevoli. Lungo la Guida ricorre più volte l’espressione ‘Sistema
Imballo’, un’indicazione necessaria
“Perché se ci riferiamo ai soli ope17 imballaggi & riciclo
ratori che intervengono direttamente sul packaging industriale
in legno - spiega Mainardi - dobbiamo considerare il committente,
l’imballatore, il progettista, il costruttore, il coordinatore del sistema, e il trasportatore: si tratta di un
insieme di figure professionali che
deve avere dei punti di riferimento comuni”. Il volume promosso da
Assoimballaggi e ConLegno punta
proprio a questo obiettivo.
normativa
epal e fitok: insieme
dalla parte della legalità
scoperta maxitruffa sui pallet: i due comitati tecnici di conlegno attuano la tutela legale
degli imballaggi in legno con 3.500 controlli annuali sulla qualità ogni anno
e denunciano le imprese che fanno concorrenza sleale
di silvia
padoa
U
na maxi frode fiscale scoperta dalla Guardia di Finanza di Cesena
ha prodotto in tre anni fatture false per oltre 15 milioni di euro, con
un’evasione dell’Iva di 3 milioni, oltre a favorire il riciclaggio di pedane
rubate. In tutto sono coinvolte 18 società operanti nel settore degli imballaggi di legno in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio
e Sicilia.
Il meccanismo si basava su imprese intestate a prestanome, senza alcuna capacità di gestione e potere decisionale, che avevano recapiti nominali o addirittura inesistenti e non avevano alcuna struttura produttiva,
commerciale o logistica. In pratica, l’unica attività era produrre un giro
di false fatture per ottenere crediti Iva per circa tre milioni di euro. Gli
unici pallet fisici che erano coinvolti nella frode provenivano da furti o da
sottrazioni effettuate all’interno della filiera logistica (attraverso la sostituzione di pallet buoni con unità di scarsa qualità o la falsa dichiarazione
di rottura). A causa di questa provenienza illecita, le società incriminate
potevano rivendere le pedane sul mercato a prezzi più bassi di quelli dei
produttori regolari.
Il ruolo del consorzio
“I pallet in legno sono beni durevoli con un proprio mercato gestito da
aziende specializzate e ampiamente sviluppato nelle più importanti zone
industriali del territorio nazionale, dove si movimenta il 90% delle merci.
Ringrazio la Guardia di Finanza per l’attività che svolge quotidianamente
a tutela delle aziende che operano sul mercato in modo corretto” dichiara Sebastiano Cerullo, segretario generale di ConLegno (Consorzio
Servizi Legno Sughero) che in Italia è il Soggetto Gestore dei marchi
EPAL e FITOK e ha il compito di tutelarli contro qualsiasi tentativo di
contraffazione e abuso.
EPAL, certificato da importanti società di controllo, garantisce l’affidabilità secondo gli standard di qualità su tutto il territorio europeo. Emanuele Barigazzi, Coordinatore del Comitato Tecnico EPAL, dichiara: “Pochi
sanno che solo comprando da imprese autorizzate e regolari si rispettano i requisiti di sicurezza e di portata che il pallet EPAL deve mantenere
negli anni. Sarei curioso di sapere se le imprese coinvolte nella maxitruffa
erano a posto con le leggi ambientali e con i contributi al Conai”.
“Il Comitato Tecnico EPAL - prosegue Barigazzi - da sempre auspica interventi del legislatore che possano mettere un freno ai fenomeni di
evasione e probabilmente nei prossimi giorni avanzerà una proposta di
imballaggi & riciclo 18
reverse charge sui pallet: l’nversione contabile anche per il pallet è
l’unico modo per non far incassare
in modo fraudolento l’Iva”.
La sicurezza prima di tutto
FITOK, riconosciuto dal Ministero
delle Politiche Agricole e Forestali, attesta i trattamenti fitosanitari
sugli imballaggi in legno che sono
sotto lo stretto controllo dei servizi fitosanitari nazionali e sono la
condizione necessaria per il trasporto mondiale. Secondo Michele
Ballardini, Coordinatore del Comitato Tecnico FITOK, “queste imprese dovevano obbligatoriamente
essere iscritte al soggetto gestore
del marchio IPPC/FAO e gestire
questi pallet secondo regole e procedure specifiche. Non essendo
iscritte, per i dettami del Decreto
del Ministero delle Risorse Agricole
Alimentari e Forestali del 4 marzo
2011 erano tenute alla smarchiatura di tutti i pallet con il marchio
IPPC/FAO, cioè la maggior parte
degli imballaggi rubati”.
“Oltre agli aspetti fiscali - prosegue Cerullo - non vanno trascurati
gli aspetti fitosanitari, ambientali
e sulla sicurezza. Occorre un maggiore controllo sui trasportatori
che, se consegnano dei pallet a
imprese di questo tipo, dovrebbero
avere le giuste autorizzazioni ambientali e dovrebbero essere ‘gestiti’ dalla propria direzione logistica.
Qui il problema non è del pallet,
ma della sua gestione, punto e basta”.
“Al di là dei proclami - prosegue
Cerullo - a breve presenteremo le
linee guida sulle autorizzazioni comunali alle imprese del commercio pallet e speriamo che i Comuni
19 imballaggi & riciclo
facciano il loro dovere, ma sono
sicuro che lo faranno”.
L’attività di tutela legale viene costantemente svolta dal Consorzio
e ha consentito in questi ultimi
anni la realizzazione di importanti azioni congiunte con la Guardia
di Finanza e la società di ispezione SGS Italia contro ogni forma di
abuso e contraffazione commessa
da operatori che cercano, illegalmente, di trarre profitti dalla notorietà dei marchi.
Il sistema dei controlli
“Il mercato degli imballaggi in
legno è in netta espansione - sostengono Barigazzi e Cerullo - ciò
spiega l’alto numero di controlli al
quale questo sistema è sottoposto: ben 3.500 l’anno. Purtroppo
persiste tuttora un circuito parallelo con furti e danneggiamenti che
genera sacche di inefficienza in
una rete di libero mercato. È sempre più importante, infatti, impiegare prodotti di qualità, nel nuovo
e nell’usato, per non avere brutte
sorprese su aspetti fondamentali
quali la portata, essenziale soprattutto all’interno dei magazzini automatici”.
“Tutte le imprese che commercializzano materiale a marchio IPPC/
FAO - conclude Ballardini - in base
al D.M. del 4 marzo 2011 per il
settore degli imballaggi in legno,
sono obbligate fin da subito ad
adempiere alle prescrizioni fitosanitarie nazionali aderendo ad uno
dei Soggetti Gestori riconosciuti
dal Decreto”. Un decreto decisivo
che stringerà il giro di traffici illeciti e consentirà maggior sicurezza
per le aziende che già lavorano nel
settore degli imballaggi in legno.
sostenibilità
clima alterato? una corretta
filiera del legno genera
benefici immediati
l’unione europea approva una proposta di decisione che rilancerà a livello
mondiale il ruolo delle attività agricole e forestali, ma anche i settori industriali
legati ai prodotti legnosi, dall’edilizia all’imballaggio
L
e attività umane legate all’uso del suolo, ai cambiamenti d’uso del
suolo e alla silvicoltura (LULUCF - Land Use, Land Use Change and
Forestry) possono emettere o assorbire gas a effetto serra? Se sì, queste
emissioni e assorbimenti si possono contabilizzare e come? E infine, se
correttamente conteggiati, possono fornire un fondamentale contribuito nel determinare la politica climatica dell’Unione Europea, attraverso
la riduzione delle emissioni di carbonio e l’aumento dell’assorbimento
dall’atmosfera con funzione di pozzo o serbatoio?
Economia sostenibile
Il ruolo dell’agricoltura e delle attività agroforestali è universalmente riconosciuto come fattore climatico altamente positivo e il relativo profilo
sostenibile è evidenziato nel Protocollo di Kyoto (articolo 3.4) attraverso la possibilità di contabilizzare emissioni e assorbimenti di carbonio, a
condizione che essi siano originati da attività intenzionali dell’uomo, dal
1990 in poi. Questi potenziali crediti di carbonio sono riconosciuti solamente quando modificano una situazione preesistente: l’esistenza di una
foresta è un fatto positivo in sé, ma è il suo sviluppo intenzionale voluto
dall’uomo (e non la sua ‘crescita spontanea’) a generare una variazione
positiva in termini di bilancio del carbonio.
Ogni nazione aderente al protocollo di Kyoto si impegna a ridurre il bilancio netto delle proprie emissioni di gas a effetto serra e mira a emettere crediti di carbonio per raggiungere tale obiettivo; le attività LULUCF
diventano in tal senso strategiche, sebbene gli accordi fra stati indichino
precisi tetti di crediti massimi (caps), definiti sulla base di specifici registri
dei Serbatoi Forestali di carbonio in base ai quali determinare la variazione positiva o negativa e, di conseguenza, emettere o meno crediti.
Definire le attività, compilare i registri, misurare le variazioni di carbonio
ed emettere crediti ha senso solamente in presenza di regole di contabilizzazione armonizzate, affidabili e confrontabili.
A dicembre 2011, al termine della 17ª Conferenza delle Parti (COP 17)
della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) e del settimo incontro delle Parti del Protocollo di Kyo-
21 imballaggi & riciclo
di claudio
garrone
Una buona
partenza, ma …
Le foreste e i terreni agricoli, ricoprendo più di ¾ del territorio
dell’Unione Europea, sono degli ingenti serbatoi naturali di carbonio,
irrinunciabili strumenti di politica
climatica per prevenire l’emissione
di CO2 e di altri gas a effetto serra
in atmosfera.
Eppure, fino ad oggi, i notevoli e
diversi sforzi compiuti dagli agricoltori e dai proprietari di foreste
attraverso le loro buone prassi volte a trattenere il carbonio presente
nelle foreste e nei suoli, non hanno
ricevuto riconoscimento o, solamente, in misura molto parziale.
Ciò è dovuto alle difficoltà di ottenere dati affidabili sul carbonio
presente nelle foreste e nei suoli
e alla mancanza di norme comuni
sulla contabilizzazione delle emissioni e degli assorbimenti.
sostenibilità
Legno
o altri materiali?
Diversi studi dimostrano che, per
ogni tonnellata di carbonio contenuto in prodotti del legno che
sostituiscono prodotti diversi dal
legno, è possibile ottenere una riduzione media delle emissioni di
gas a effetto serra pari a quasi due
tonnellate di carbonio.
Incrementando solo dello 0,1% la
CO2 immagazzinata dalle foreste,
dalle coltivazioni e dai pascoli, si
otterrebbe un’immediata riduzione pari alle emissioni provocate da
100 milioni di automobili.
Sulla base di queste considerazioni,
la Commissione intende ‘imporre’
agli Stati membri, non solo la contabilizzazione delle emissioni/crediti di CO2 derivanti dal settore del
settore LULUCF, ma anche l’elaborazione di specifici Piani d’azione
per migliorare l’assorbimento della CO2, pur non avendo previsto
obiettivi nazionali vincolanti.
to (CMP 7), cui hanno preso parte oltre 12 mila partecipanti, si è
giunti a un accordo tra tutti i Paesi presenti circa nuove, rigorose
e armonizzate norme per la contabilizzazione del settore LULUCF,
come strumenti di lotta ai cambiamenti climatici. Sulla base di
questa decisione, la Commissione
Europea ha presentato una proposta di decisione, avente carattere
legislativo, relativa alle “Norme di
contabilizzazione e ai piani di azione relativi alle emissioni e agli assorbimenti di gas a effetto serra”,
che verranno esaminate in modo
approfondito in un successivo
articolo. In questo si offre un inquadramento generale dei notevoli benefici di tipo ambientale che
una corretta gestione delle attività
di LULUCF è in grado di dare, cercando poi di sintetizzare i principi
cardine di tale Proposta di Decisione del Parlamento Europeo e del
Consiglio. Queste norme introducono inoltre, per la prima volta in
assoluto, specifiche indicazioni per
contabilizzare anche i benefici dei
prodotti legnosi direttamente connessi alle attività LULUCF: sono i
HWP (Harwested Wood Product.
Agricoltura, selvicoltura, industrie
correlate ed energia sono i settori economici più rilevanti per le
attività LULUCF e possono contribuire, in vario modo, a ridurre
le emissioni e a potenziare i pozzi
di assorbimento della CO2. In particolare, una corretta selvicoltura
offre varie possibilità per favorire la
mitigazione dei sempre più problematici e complessi cambiamenti
climatici attraverso: imboschimenti, limitazione della conversione
delle superfici forestali in altri tipi
di terreni, limitazione/abolizione
del taglio raso, ricorso generalizzato a misure di prevenzione volte a limitare gli impatti di eventi
perturbanti come gli incendi, gli
attacchi di parassiti e le calamità
climatiche naturali, ecc.
Una filiera da ottimizzare
Anche le industrie correlate al settore selvicolturale (pasta e carta,
trasformazione del legno ecc.) offrono possibilità di mitigazione nel
caso in cui la gestione delle superfici forestali sia finalizzata alla produzione di legno ed energia. Il carbonio, infatti, oltre che negli alberi
e nei suoli, rimane immagazzinato
per vari decenni in diversi prodotti
legnosi (es. il legname da costruzione).
L’industria e le politiche orientate
ai consumatori possono offrire un
importante contributo per aumentare l’uso prolungato e il riciclaggio del legno e/o la produzione
di pasta, carta e altri prodotti del
legno in sostituzione di prodotti
equivalenti a più alta intensità di
emissioni (es. cemento, acciaio,
plastica, ecc.).
imballaggi & riciclo 22
sostenibilità
l’eccellenza italiana
nella gestione del recupero
conai e sistema dei consorzi chiamati dal ministero dell’ambiente a rio+20 per una
testimonianza di eccellenza nello sviluppo sostenibile. ma il bilancio della conferenza
di giugno non è condiviso da tutti
di monica
martinengo
conai a rio+20
Walter Facciotto, direttore generale
di Conai, nello stand che il consorzio
aveva alla Conferenza Mondiale sullo
Sviuppo Sostenibile che si è tenuta a
giugno a Rio De Janeiro.
C
’è un fronte che l’ha soprannominata ‘Rio-20’, parlandone come del
summit della sottrazione e della mancanza degli impegni concreti.
Ma c’è anche un fronte opposto, indubbiamente numeroso, che vede in
Rio+20 comunque un passo avanti importante, e che riconosce alla Conferenza il merito di aver per la prima volta evidenziato, in un meeting sovranazionale, come la green economy equa e solidale debba avere il ruolo
di fondamento necessario al futuro del Pianeta. Tuttavia bisogna ammettere che una serie di inconvenienti, o di eventi dal peso politico rilevante,
hanno minato il rilievo che avrebbe potuto e dovuto avere la Conferenza
di giugno, vertice mondiale della Terra organizzato dalle Nazioni Unite a
20 anni dal primo ‘Earth Summit’ (Rio de Janeiro, 1992).
La congiuntura politico-economica ha deviato leader come Barack Obama e David Cameron da Rio a Los Cabos, in Messico, dove negli stessi
giorni di Rio si riunivano i leader del G20 per parlare di finanza e rigore. E
per lo stesso motivo sono mancati anche altri nomi illustri travolti dalla
crisi che attanaglia l’area Euro.
Il ministro italiano dell’Ambiente Corrado Clini ha dichiarato, a margine
della chiusura della Conferenza, che “in un momento di crisi economica
così profonda, che la comunità internazionale si ritrovi su un unico documento è davvero un fatto storico. C’è la convergenza dei Paesi cosiddetti
maggiormente sviluppati come Europa, Stati Uniti, Canada e Giappone
e delle grandi economie emergenti, a cominciare dal Brasile. Quello che
abbiamo fatto a Rio è la base per cominciare un lavoro nei prossimi mesi,
proprio per far diventare la green economy l’infrastruttura della crescita
del pianeta. L’opzione era avere un accordo a Rio per lanciare la green economy a livello globale, oppure non avere alcun accordo”.
E sulla questione del calendario per la definizione dei tempi di attuazione
del programma, il ministro ha concluso “non era previsto che concordassimo dei tempi. Non c’era questo impegno e lo sapevamo già”.
Clini fa riferimento al documento di chiusura, 49 pagine di dichiarazioni
di intenti che si possono trovare in rete nella versione inglese e nella traduzione italiana. Un documento che traccia ancora linee di indirizzo, ma
che non detta calendari e non fornisce paletti troppo rigorosi entro i quali
muoversi, proprio perché tiene conto, tra le altre cose, della congiuntura
economica globale.
Ed è dal Ministero che è arrivato l’invito per la partecipazione di Conai alla
Conferenza, quale esempio di eccellenza nella gestione di rifiuti di imbal-
imballaggi & riciclo 24
laggio (aspetto sottolineato anche
dal ministro nel corso del convegno organizzato dal Ministero italiano alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni brasiliane).
I punti essenziali che fanno del sistema Conai - Consorzi un elemento di eccellenza sono diversi.
“In primo luogo rispetto ad altri
Paesi europei - ha dichiarato Walter Facciotto, direttore generale di
Conai - in Italia vi è l’adozione di
un modello basato sulla responsabilità condivisa, che vede il coinvolgimento di cittadini, comuni
e imprese che avviano a riciclo
e recupero il materiale. Inoltre il
modello italiano si occupa di tutti gli imballaggi (domestici ma
anche di provenienza industriale),
mettendo a disposizione una rete
di piattaforme per le imprese che
possono avviare a riciclo i propri
rifiuti senza alcun costo aggiuntivo (fatta eccezione per quello del
trasporto). Il terzo punto riguarda
invece lo sviluppo”.
Facciotto, nel suo intervento a Rio,
ha fatto riferimento ai cosiddetti
giacimenti metropolitani, cioè alla
possibilità di rimettere nel ciclo
produttivo i materiali di imballaggio che hanno esaurito il loro compito principale invece che mandarli
in discarica senza nessun altro tipo
di vantaggio.
RIciclo in italia
e nel mondo
Rio de Janeiro, scelta per la Conferenza, è del resto, dal punto di
vista della raccolta differenziata e
del recupero degli imballaggi, una
realtà multiforme e articolata,
con una serie di servizi di raccol-
25 imballaggi & riciclo
ta e valorizzazione dei rifiuti. Va
riconosciuta alla metropoli brasiliana una complessità di gestione
decisamente maggiore rispetto
a quella che si può incontrare in
Italia, anche nelle città più popolose. Rio de Janeiro, infatti, oltre a
essere una metropoli di 6 milioni
di abitanti, contiene la più grande foresta esistente all’interno di
un’area urbana. L’adozione di un
modello come quello proposto dal
Conai e sistema dei consorzi, per la
gestione dei rifiuti di imballaggio e
la loro trasformazione in rinnovata
risorsa, presenta rilevanti vantaggi
rispetto all’utilizzo delle materie
prime vergini.
“Secondo lo studio commissionato alla società Althesys - continua Facciotto - è risultato che
il beneficio netto in dieci anni di
attività del Conai è stato di oltre
9,3 miliardi di euro. La raccolta e
il riciclo dei rifiuti di imballaggio
hanno permesso inoltre di evitare
emissioni di CO2 in ambiente pari
a 63,3 milioni di tonnellate”.
Lo studio evidenzia anche come,
per alcuni tipi di materiali, il risparmio dal punto di vista energetico
nel caso del riciclo sia significativo,
a volte notevole. Il caso più eclatante è l’alluminio: produrre nuovi
manufatti con alluminio riciclato
permette di risparmiare il 95% di
energia rispetto alla produzione
partendo dalla materia prima e
non dalla materia rinnovata.
“è innegabile, quindi, che il riciclo
delle materie prime costituisca un
beneficio ambientale da un lato ed
economico dall’altro, soprattutto
per un Paese come il nostro, privo
di materie prime vergini”.
COS’è RIO+20
L’Assemblea Generale delle Nazioni
Unite, con la Risoluzione 64/236 del
2009, ha definito il ruolino di marcia per Rio+20, ovvero la Conferenza
Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile,
chiamata Rio+20 poiché calendarizzata esattamente a 20 anni di distanza dal Vertice della Terra di Rio
de Janeiro del 1992. La conferenza
- svolta a inizio estate, dal 20 al 22
giugno a Rio de Janeiro - si poneva l’obiettivo generale di rinnovare
l’impegno politico per lo sviluppo
sostenibile, verificando lo stato di
attuazione degli impegni internazionali assunti negli ultimi due decenni.
Nel corso delle precedenti conferenze delle Nazioni Unite tutti i
governi hanno sottoscritto alcune
importanti dichiarazioni sullo sviluppo sostenibile: la Dichiarazione di
Stoccolma (1972), la Dichiarazione
di Rio sull’ambiente e lo sviluppo
(1992), la Dichiarazione di Johannesburg (2002). I documenti programmatici adottati, l’Agenda 21 di Rio
de Janeiro (1992) e Il Piano d’azione
di Johannesburg (2002), hanno dato
percorsi e indicazioni per i governi,
chiamati a definire scelte programmatiche verso la sostenibilità dello
sviluppo.
sostenibilità
prevenire i rifiuti migliorando
la riciclabilità dell’imballaggio
identificare iniziative e pratiche che puntano a migliorare la riciclabilità
del packaging nelle filiere di carta, plastica e legno: questo è il tema del gruppo
di lavoro prevenzione in conai
P
arlare di prevenzione nella filiera dell’imballaggio significa affrontare
complessità non immediatamente evidenti: difficile infatti è trovare
di elisa pasolini
un linguaggio univoco che evidenzi le peculiarità della prevenzione e le
applichi al comparto del packaging, rispettando le diversità dei materiali
di base. Altrettanto difficile è trovare una via di comunicazione chiara, per
trasmettere agli utenti finali le possibilità di riciclo del packaging usato, di
qualsivoglia materia prima. A livello europeo esiste una piattaforma di conwww.proeurope4prevention.org divisione, che ha anche un sito internet, dove ogni utente può consultare
le iniziative che sono state attivate da ciascun paese in termini di prevenzione o di best practices.
“Affrontare la filiera dell’imballaggio, osservando e fotografando le iniziative e i documenti esistenti in tema di riciclabililtà”: questa la via scelta e
sviscerata nel recente incontro del gruppo di lavoro Prevenzione. La panoramica delle iniziative ha svilppato, o quanto meno iniziato ad affrontare,
tre delle filiere coinvolte, ovvero quelle degli imballaggi in carta, plastica
e legno. Davide Paradiso di ConLegno ha illustrato e presentato il sistema
EPAL quale esempio di attività di prevenzione applicata al settore degli
imballaggi in legno. Nella filiera legnosa, infatti, più che la riciclabilità in
sé è centrale il tema del riutilizzo e della preparazione o predisposizione
dell’imballaggio per un suo successivo riutilizzo.
Il sistema EPAL, infatti, consente di ridurre la produzione di rifiuti di imballaggi in legno attraverso operazioni di riparazione dei pallet standard circolanti, grazie a un network di imprese a livello europeo. EPAL è uno strumento reale e operativo a fianco di imprese e società e sostiene le imprese per
il raggiungimento di obiettivi economi e ambientali in linea con le priorità
delle leggi regionali, nazionali e comunitarie in tema di prevenzione degli
imballaggi e dei rifiuti da imballaggio.
Mercato e vantaggi
Solo sul mercato italiano, almeno 400 milioni di movimenti di merci vengono realizzati non con soluzioni monouso, ma attraverso l’utilizzo di strumenti logistici “ritornati, riutilizzati e riparati”: l’imballaggio riutilizzabile
può essere identificato come un prodotto con risorse rinnovate e rinnovabili. In particolare, si pensi allo stoccaggio di anidride carbonica che ogni
pezzo di legno offre fino alla sua conversione o fine vita definitive. Impedire
la dispersione in atmosfera della CO2 stoccata nell’imballaggio, o almeno
imballaggi & riciclo 26
ritardarla, è di certo un vantaggio
ambientale, che si somma ai vantaggi condivisi da tutti gli operatori
(produttori e riparatori, aziende di
marca, logistiche, grande distribuzione, comuni, municipalizzate e
cittadini).
La valutazione di questo indubbio
merito dell’imballaggio riutilizzabile giustifica l’attivazione di una
maggiore attenzione da parte di
produttori e associazioni nel promuovere e proteggere i sistemi
codificati di riutilizzo e riparazione,
come il caso di EPAL. Ancora Davide Paradiso, in chiusura di intervento, dichiara che “promuovere
EPAL come sistema di prevenzione
e riutilizzo significa tutelare non un
sistema privato, ma una rete di utilità pubblica che già oggi funziona
attraverso l’interscambio e una
struttura consortile aperta”.
Le filiere carta e plastica
Nel caso degli altri materiali il focus si è incentrato invece sulla riciclabilità dell’imballaggio usato.
Per questo i due interventi, tenuti
rispettivamente da Comieco per
la carta e Corepla per la plastica,
hanno evidenziato i metodi attivati
per verificare il livello di riciclabilità
di materiali giunti a fine vita, anche
con test nella fase sperimentale di
produzione di un nuovo pack.
Va detto che entrambi i casi presentano caratteristiche comuni,
e che anche gli aspetti secondari,
che puntano comunque al miglioramento in termini di impatto ambientale (dal punto di vista della riciclabilità), sono catalogabili come
interventi che mirano alla prevenzione dell’impatto ambientale.
27 imballaggi & riciclo
“Le analisi sono necessarie per ottenere indicazioni sulla riciclabilità
e per raccogliere suggerimenti che
puntano a rendere ancora più riciclabile il manufatto (ad esempio
tramite la variazione dei materiali
impiegati)”, dichiara Eliana Farotto
di Comieco.
Un committente può chiedere le
analisi e, sulla base dei risultati
ottenuti, può ottimizzare il pack e
indicare - se lo desidera e sotto la
propria responsabilità - che l’imballo è riciclabile con gli altri materiali cartacei.
L’azienda di produzione dell’imballaggio è quella che maggiormente
ha margini di azione e di lavoro sul
packaging: può renderlo più riciclabile, più leggero, meno impattante.
L’azienda di riciclo invece, alla fine
della filiera, non ha molte possibilità di manovra, perché ricicla ciò
che trova sul mercato. Il suo intervento può focalizzarsi invece sui
metodi di riciclo.
prevenzione
in gruppo
Il gruppo di lavoro Prevenzione è
coordinato da Conai. Ad esso partecipano - oltre ai consorzi di filiera (Rilegno compreso) - anche le
associazioni e i consorzi di categoria (Assoimballaggi e ConLegno, tra
gli altri) e rappresentanti di grandi
gruppi di produzione e distribuzione
(Ferrero, Lavazza, Barilla, Coop, Autogrill…): il gruppo è nato per identificare e promuovere tutte quelle
iniziative e attività che fanno della
prevenzione uno dei punti di forza
per la riduzione a valle, oltre che a
monte, dei rifiuti e degli scarti. Compito del gruppo è anche sollecitare
la sensibilizzazione degli utenti finali, attraverso iniziative di divulgazione e comunicazione. è iniziativa del
gruppo di lavoro Prevenzione, per
esempio, la promozione dell’Oscar
dell’imballaggio, dell’I.I.I. e la pubblicazione triennale del Dossier Prevenzione Conai che indica i migliori
esempi di imballaggio sostenibile.
sostenibilità
perchè riattivare il
ciclo dei boschi
è un investimento che va fatto per il futuro ma anche per il presente: un esempio da un nostro
collega che spiega le possibilità dei fondi europei e i vantaggi diretti e indiretti che ne derivano
C
i sono due verità a proposito dei boschi italiani. La prima è positiva
e sempre più conosciuta: crescono, anche a scapito di aree prima
agricole, al punto che rispetto a 25 anni fa gli ettari sono aumentati
del 20%. La seconda verità è negativa, poco conosciuta e scomoda da
ammettere: più della metà sono abbandonati e sulla via del degrado.
“Ma la natura si autoregola, fa il suo corso: perché intervenire?” A questa obiezione spontanea e diffusa occorre argomentare una risposta
economica, ambientale e sociale.
La prima considerazione riguarda l’Italia: il nostro Paese non è caratterizzato da un paesaggio naturale. è da 2.500 anni che l’Italia si caratterizza per un paesaggio artificiale, costruito dall’uomo lungo i secoli, che
fa della penisola il paesaggio più bello del mondo. Non a caso l’epiteto
coniato dai popoli europei era ‘il giardino d’Europa’. Dalle colline toscane alla pineta del Cansiglio, dalle coste liguri di Levante alla laguna di
Venezia, fino alle malghe alpine: non c’è nulla di naturale! Eppure sono
bellissime! Di questo giacimento paesaggistico fanno parte anche i boschi: legno, animali, frutti, prevenzione dei danni da dilavamento, fatto-
29 imballaggi & riciclo
di luca
m. de nardo
sostenibilità
ri coadiuvanti del clima, turismo,
sport e l’indotto a essi collegato.
Bosco, quindi, significa risorsa paesaggistica, economica, sociale,
perché crea occupazione e benessere. Ora si comprende perché
bosco abbandonato equivalga a
impoverimento diffuso.
AZIENDA SPECIALIZZATA
IN PRODOTTI DI NICCHIA
Cremona Pallet è uno dei primi operatori che ha attivato la registrazione
come selezionatore e commerciante
di pallet a marchio FITOK.
UN ESEMPIO DA SEGUIRE
Le Normative Comunitarie sullo
sviluppo rurale e il Piano Strategico Nazionale 2007-2013 puntano, offrendo interessanti agevolazioni finanziarie agli operatori
interessati, al miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale. In altre parole, le
finalità si traducono nei seguenti
obiettivi operativi:
- il miglioramento dei boschi con
la specifica finalità di aumentarne il valore economico nonché
favorire lo sbocco commerciale
ai loro prodotti;
- il rafforzamento delle aziende
nei settori forestali tramite l’acquisto di macchine e attrezzature
idonee all’abbattimento dei costi
operativi;
- la realizzazione di impianti di
cippatura che consentono la valorizzazione dei sottoprodotti
forestali (ramaglie, cimali, necromassa, piante di pino) e contemporaneamente la riduzione dei
costi energetici.
In luglio si è conclusa la prima
tappa di un percorso di valorizzazione sostenuto proprio con fondi europei in un’area del piacentino: si tratta del comprensorio di
Morfasso, nella zona appenninica
alle spalle di Fiorenzuola d’Arda.
Boschi privati per circa 104 ettari
(14 collinari e 90 montani); per
circa la metà si tratta di boschi
cedui, l’altra metà è di pinete e
castagneti. Con la supervisione di
tecnici della Provincia di Piacen-
imballaggi & riciclo 30
za e sotto il controllo del Corpo
Forestale dello Stato, le aziende
boschive incaricate dalle cooperative montane eseguono svariati interventi di miglioramento
forestale che vanno dalla conversione in alto fusto dei cedui ai
diradamenti delle pinete, fino al
recupero e al mantenimento dei
castagneti.
Uno dei protagonisti dell’operazione è Cremona Pallet, che tramite una sua società collegata
slovacca, specializzata in attività
agroforestali, ha trasferito per circa tre mesi una ventina di esperti
boscaioli.
“Il lavoro delle nostre squadre spiega l’ingegner Massimo Agosti
di Cremona Pallet - non è volontariato, ma viene remunerato
dalle cooperative montane, beneficiarie dei fondi messi a disposizione per il Progetto di Filiera.
L’obiettivo di questo complesso
intervento non è certamente
esboscare materia prima per le
nostre attività manifatturiere,
ma il recupero e il miglioramento
del nostro patrimonio boschivo”.
Agosti racconta che il graduale abbandono del bosco genera
conseguenze a volte reversibili
ma più spesso irreversibili. Fra le
prime, rientrano il controllo della diffusione dei parassiti, come
la vespa cinese che colpisce da
qualche anno i castagneti piacentini, nonché la riduzione
dell’espansione del cancro corticale attraverso coraggiosi tagli di
ringiovanimento e asportazione
della necromassa legnosa. Fra le
seconde, invece, la fine dell’attività produttiva dei castagni.
31 imballaggi & riciclo
“Fino a qualche decina di anni
fa - spiega Agosti - queste piante
producevano frutti, oggi non più”.
C’è poi da considerare che l’abbandono delle attività boschive
genera la diffusione massiva di
specie meno pregiate (pioppo
tremolo, nocciolo), a discapito di
essenze di maggior valore. Senza
dimenticare che il degrado dei
nostri boschi è la causa principale del dissesto idrogeologico del
territorio.
RISULTATI
I fondi europei hanno fatto da
volano a questo notevole intervento di riattivazione della filiera
forestale, con alcuni vantaggi: le
cooperative montane potranno
disporre di sottoprodotti boschivi per la produzione di cippato
e hanno potuto acquistare mezzi meccanici e attrezzature che
hanno contribuito a rendere il
bosco fruibile alle attività connesse all’agriturismo locale. Tuttavia è fondamentale che il lavoro prosegua.
“Il progetto si sviluppa in un arco
temporale di cinque anni - conclude Agosti - è importante che
tutti i soggetti interessati cooperino: Regione, Provincia, comuni
montani, cooperative agricole,
imprenditori del nostro settore;
invito quindi i colleghi ad attivarsi in questa direzione. Come
utenti della risorsa legno, siamo
i primi a dover condividere una
responsabilità verso il patrimonio
forestale, a prescindere se, in futuro, da questa rivalutazione arriveranno o meno risorse legnose
locali”.
CREMONA PALLET
Iniziativa nata nel 1993 dalla
visione di un giovane imprenditore proveniente dal settore
delle tecnologie, l’azienda è
specializzata in prodotti destinati a nicchie di mercato: pallet
a perdere speciali, non standard, ma su capitolati dei clienti. Cremona Pallet conta circa
800 clienti attivi, più di 400
distinte base, 12 collaboratori e
una sola linea automatica per
assemblaggio pallet. Opera anche nell’imballaggio industriale,
su misura e di piccole dimensioni. Di recente si è qualificata
come nuovo soggetto FITOK
‘commerciante e selezionatore’
di pallet usati trattati.
riciclo
ricicloeerecupero
recupero
carta e bioedilizia,
le altre strade del legno
i percorsi del riciclo del legno viaggiano anche su carta e in casa: una panoramica
sul lavoro della isotex (bioedilizia) e della sicem saga (paste cellulosiche per carte).
di monica
martinengo
I
l mercato è stanco. La congiuntura economica, certamente pesante e faticosa in questo periodo storico per l’Italia e per l’Europa tutta, non aiuta le
industrie del riciclo. Eppure ci sono, nel variegato mondo del legno, soluzioni
innovative di riciclo e recupero che viaggiano sulla linea della sostenibilità
ambientale. Parliamo di una piccola nicchia nel mondo del riciclo, che occupa una percentuale davvero bassa (meno del 5% complessivo) della mole di
rifiuti legnosi movimentata ogni anno. Eppure ci sono anche queste nicchie
di eccellenza, che meritano di essere conosciute.
Cominciamo con C&P Costruzioni, azienda leader in Italia (ma con un forte
peso anche in Europa) per la produzione di blocco di legno cemento per
l’edilizia: un materiale che non solo risponde alle richieste del mercato, ma
lo fa anche riutilizzando i rifiuti di legno, con un occhio di riguardo per
l’ambiente. I blocchi cassero in legno cemento sono utilizzati con successo
da gran parte dei Paesi nordici di lingua tedesca ormai da oltre 60 anni. Da
alcuni anni anche il mercato dei Paesi del Sud Europa, puntando alla sostenibilità ambientale come valore aggiunto nella produzione e costruzione
edilizia, sceglie di edificare usando blocchi cassero in legno cemento.
imballaggi & riciclo 32
Come entra il legno
di riciclo in questo
processo produttivo?
Il legno utilizzato per la produzione
è rigorosamente quello di abete, sia
esso proveniente da scarti di lavorazione che da rifiuti di imballaggio
quali pallet: dunque è nella cernita
del materiale che il rifiuto legnoso
si fa protagonista. Il procedimento
subito dal legno che viene trasformato in blocco è semplice.
Il rifiuto di legno che si utilizza
deve essere cippato, pertanto ciò
che proviene dalle piattaforme di
conferimento viene macinato per
ottenere la dimensione necessaria. Inoltre il materiale non ancora
pronto subisce procedimenti di ripulitura dai chiodi prima (tramite
deferrizzazione attraverso calamite)
e di scarto di eventuali altri materiali per caduta. Il legno così trattato viene poi mineralizzato con un
minerale naturale, che permette di
mantenere inalterate nel tempo le
proprietà di isolamento termo-acustico del legno.
Il legno mineralizzato non ammuffisce, non viene intaccato da agenti esterni (quali insetti, parassiti,
muffe), non marcisce e non subisce
variazioni dimensionali. Perde, insomma, le sue proprietà organiche,
assumendo quelle di un minerale: si
potrebbe impropriamente dire che
si tratta di legno pietrificato.
L’impasto di legno mineralizzato,
cemento, acqua e ossido di ferro (e
in piccola parte anche scarto di produzione, come blocchi rotti e materiali di risulta) viene lavorato nel
mescolatore: quello che si ottiene
viene trasformato in blocchi solidi
tramite uno strumento detto ‘blocchiera’. In questo modo la struttura porosa, che è molto importante
33 imballaggi & riciclo
per la traspirazione della muratura,
non viene distrutta.
Il lavoro di trasformazione di quello che un tempo era un pallet o un
imballaggio fatto in legno di abete non è ancora concluso: con un
treno-tavole robotizzato, i blocchi vengono portati nelle celle di
essiccazione, dove il calore prodotto dalla centrale termica a legna provvede a una prima fase di
asciugatura dei blocchi. Successivamente, i blocchi cassero e i solai
in legno cemento, ancora grezzi,
vengono stoccati nel piazzale dove
stazionano per la maturazione per
un minimo di 28 giorni.
In questo modo si consente ai
blocchi e ai solai di raggiungere la
loro massima resistenza meccanica e soprattutto, grazie al completo ritiro del cemento, la loro
stabilità per quel che riguarda le
dimensioni. A maturazione raggiunta, i blocchi e i solai in legno
cemento vengono prelevati da navette e treni robotizzati e avviati
alla fase di rifinitura, fresati e rifiniti con l’isolante, pallettizzati e resi
pronti per la spedizione.
riciclo e recupero
Legno cemento:
solidi contro il terremoto
La struttura Isotex in legno cemento ha,
a parità di spessore rispetto a pareti e solai tradizionali, un isolamento acustico di
2-3 volte superiore e l’isolamento termico si è dimostrato del 50% più efficiente,
confrontato alle costruzioni tradizionali,
con un bassissimo punto di dispersione
(un vantaggio sia nel periodo estivo che
in quello invernale). Ma la prova della
maggiore efficienza viene dalla reattività
alle scosse sismiche, dimostrata davvero
eccellente nei mesi scorsi, quando il terremoto in Emilia ha colpito duramente
anche zone che avevano fatto uso di questo materiale. Gli edifici costruiti in legno
cemento hanno mostrato un’ottima resistenza, senza alcun danno a seguito del
sisma: durante i terremoti infatti, la struttura a pareti armate e portanti Isotex si
comporta come un unico blocco annullando gli effetti devastanti che si hanno
sulle pareti a travi e pilastri con tamponatura in laterizio tradizionale.
Con i blocchi di legno cemento si
costruiscono edifici residenziali,
ma anche strutture di bioedilizia
pubblica (scuole, uffici) prevalentemente in Italia, soprattutto a
causa dell’alto costo del trasporto
del materiale. Tuttavia i blocchi in
legno cemento sono venduti anche
in diversi Paesi europei (Germania,
Francia, Spagna, Grecia).
Legno e carta:
un binomio quasi naturale
La Sicem Saga è la destinataria del
legno proveniente dalle piattaforme che viene usato per la produzione cartaria. L’azienda da 50 anni
ha esperienza nella produzione di
paste cartarie, ed è stata la prima a
produrre pasta chemimeccanica da
chips con l’impiego di raffinatori a
disco.
Se per la bioedilizia il legno più ricercato è quello di abete, per ottenere carte di alta qualità invece
si parla di pioppo: la Sicem Saga
utilizza legno di pioppo di scarto,
già scortecciato, proveniente dalle numerose segherie e fabbriche
di compensato presenti nel Nord
Italia, e usa anche tronchi con corteccia (va segnalato che tutto il
pioppo utilizzato dall’industria in
Italia è di piantagione). L’organizzazione di approvvigionamento
provvede anche all’acquisto diretto
di pioppeti in piedi, curando le successive operazioni di abbattimento
ed eventuale commercializzazione.
Anche il rifiuto di legno entra in
questo processo produttivo: da alcuni anni si è infatti sviluppata una
logistica dedicata, con un centinaio
di cassoni scarrabili che permettono di ritirare direttamente pallet e
cassette per imballaggio, rifiuti di
legno post consumo di provenienza
industriale. Scarti in qualche modo
già selezionati, dunque, per garantire la resa nella pasta cellulosica e
non danneggiare il lavoro.
Il procedimento di produzione delle
paste con legno di riciclo non differisce da quello che si segue per
le paste ottenute con legno non di
scarto, fatta eccezione per la prima
fase di pulizia della materia prima,
che come negli altri casi del riciclo
va divisa da elementi estranei (prevalentemente di provenienza ferrosa), sminuzzata e ripulita.
Il metodo applicato dalla Sicem
Saga, continuamente modificato
e perfezionato con successivi brevetti, si è dimostrato la chiave per
la produzione di nuove paste per
carta ad alta resa, di notevole finezza e qualità costante. L’estrema
versatilità dell’impianto consente
di produrre paste personalizzate.
Il processo chemimeccanico e in
particolare la tecnologia sviluppata da Sicem Saga, è considerato
‘environmentally friendly’, amico
dell’ambiente. I suoi punti di forza
sono alta resa del legno per unità
di pasta prodotta, basso utilizzo
di acqua per la produzione e alta
percentuale di riutilizzo dopo la
depurazione, sbiancamento senza
l’utilizzo di composti clorurati, bassi carichi inquinanti nelle acque da
depurare.
Se dunque si osserva il vasto panorama delle possibilità di utilizzo del
rifiuto legnoso, vanno aggiunti al
pannello truciolare anche la carta,
e il blocco per la costruzione edilizia. Carta, e cemento, che sposano
il legno di rifiuto: ovvero, un altro
modo per trasformare il rifiuto in
risorsa.
imballaggi & riciclo 34
riciclo e recupero
piattaforme in crisi: crolla il
mercato dei rifiuti di legno
la congiuntura economica soffoca tutta la filiera. e dal sud cresce il ricorso
alla termovalorizzazione
di maurizio
magni
D
a Nord a Sud il core business per i rifiuti di legno rimane ancora il
riciclo a pannelli. Ma la crisi che in Italia ha messo in sofferenza la
filiera del mobile fa paura e orienta gli operatori verso via alternative. E,
soprattutto a Sud - complice il drastico ridimensionamento della capacità
di ritiro da parte dei pannellieri, le lunghe distanze dalla centrali del riciclo
e l’aumento esponenziale dei costi del trasporto - il ricorso alla termovalorizzazione comincia ad aumentare sensibilmente. è questo, in sintesi,
il messaggio che arriva forte dalle piattaforme di riciclo convenzionate
Rilegno che in generale soffrono il forte calo di richiesta di materiali da riciclo da parte delle industrie pannelliere e il conseguente crollo dei prezzi.
“Al 31 luglio scorso abbiamo ritirato 85.000 tonnellate di rifiuti di legno, contro le 170.000 dello stesso periodo del 2011, cioè esattamente la
metà!” A parlare è Giorgio Del Curto, titolare della piattaforma Del Curto
di Lecco, una delle principali realtà di settore della Lombardia. Con 40
dipendenti, 35.000 mq di superficie operativa, 7.000 mq coperti esclusivamente dedicati allo stoccaggio, alle lavorazioni e all’insaccaggio delle maimballaggi & riciclo 36
terie prime, 60 automezzi speciali,
autotreni scarrabili con relativi
container per il ritiro del materiale legnoso, cisterne per trasporto
dei prodotti fini, la Del Curto può
infatti essere definita a buon diritto una struttura industriale per la
raccolta del legno da riciclo. “Ma
- specifica Giorgio del Curto - paradossalmente in questo momento di crisi, è proprio la nostra dimensione aziendale a penalizzarci.
Con le quantità di materiali ritirate
che si dimezzano e i fatturati che
crollano diventa infatti complicatissimo spalmare i costi aziendali
di un’impresa strutturata come la
nostra”.
Operativamente alla Del Curto i
processi di lavorazione avvengono
seguendo vari passaggi. In un primo tempo i rifiuti legnosi stoccati
vengono prelevati e gettati in un
frantumatore che taglia e separa le parti ferrose più grossolane,
per poi essere scaricati in un macchinario munito di griglia per la
cippatura. A questo punto del ciclo di lavorazione il cippato viene
caricato su un nastro trasportatore munito di calamite in grado di
catturare i corpi ferrosi più piccoli.
Il ciclo permette una lavorazione
di circa 750 quintali all’ora che
consentono il carico di 3/4 autotreni, in cui i rifiuti di legno vengono adeguatamente pressati e
schiacciati per poi essere coperti
dai teloni.
Anche alla piattaforma convenzionata Rilegno Il Truciolo, altra significativa realtà lombarda
con raggio d’azione concentrato
sulla Brianza, le preoccupazioni
sull’andamento del mercato sono
in primo piano. “Stiamo vivendo
37 imballaggi & riciclo
il momento peggiore degli ultimi
10 anni - commenta dall’azienda
il direttore generale Carlo Cattaneo - a causa di una crisi senza
precedenti che interessa tutta la
filiera”. Nata nel 1989 ad Albavilla (CO), Il Truciolo condivide con
la Del Curto l’impostazione industriale della struttura aziendale.
Oltre 40 dipendenti, spazi operativi per 27.000 mq di cui 12.000
al coperto e un parco automezzi
adatti a ogni esigenza fanno della
piattaforma un punto di riferimento per le molte industrie mobiliere
concentrate in Brianza.
“La stragrande maggioranza del
legno che raccogliamo - precisa
Carlo Cattaneo - viene stoccato sui nostri piazzali che, essendo così ampi, permettono di fare
da ‘polmone’ per i pannellieri che
rappresentano il nostro mercato assolutamente principale. Poi,
compatibilmente con le richieste
che in questi mesi purtroppo sono
decisamente rallentate, avviene
il processo di lavorazione fino al
punto di riferimento per le
industrie mobiliere della brianza
Nelle foto alcune fasi di raccolta e stoccaggio del legno nella piattaforma Il Truciolo di Albavilla, in porovincia di Como.
riciclo e recupero
carico dei ‘cippati’ sui nostri automezzi e al trasporto che per la
nostra azienda si concentra verso il
Gruppo Frati”.
“Con buona approssimazione argomenta Cattaneo - possiamo
considerare che i rifiuti legnosi ritirati provengono per un buon cinquanta per cento dagli scarti della
filiera del mobile brianzola, mentre
il restante cinquanta per cento
dalla raccolta differenziata arriva
dalla raccolta differenziata nei comuni. Significativa è anche la percentuale di imballaggi ritirata, sia
dal circuito urbano, sia da quello
industriale”.
“Ovviamente - conclude Cattaneo - a una decisa riduzione delle
richieste da parte dei riciclatori,
corrisponde un minor ritiro di rifiuti dai vari circuiti, motivato dal
generale stato di crisi che ha ridotto sensibilmente il quantitativo di
legno di scarto circolante”.
Dalla Lombardia alla Puglia la destinazione dei rifiuti di legno cam-
bia sensibilmente. Se, infatti, il riciclo a pannelli rimane il punto di
riferimento di tutte le piattaforme
convenzionate Rilegno, mutano
però le percentuali di collocamento. Alla CGF Recycle di Monopoli
il riferimento per l’invio a riciclo dei
rifiuti di legno è il Gruppo Saviola
di Viadana, con cui la piattaforma
pugliese ha recentemente sottoscritto un accordo per l’avvio di
procedure intermodali di trasporto.
“La nostra azienda raccoglie rifiuti di legno dal settore degli imballaggi, dai circuiti urbani e dal
comparto del mobile, sia in Puglia
che nelle regioni limitrofe”, afferma Gianluca Leoci socio e responsabile tecnico della CGF Recycle,
azienda nata a Monopoli negli anni
’50 e da allora condotta dalla famiglia Leoci.
“Oggi - argomenta Leoci - la nostra capacità annuale di stoccaggio e movimentazione di rifiuti di
legno è pari a circa 95.000 tonnellate. Di queste il cinquanta per
cento circa viene convogliata al riciclo, mentre l’altro cinquanta per
cento al recupero energetico”.
“Negli anni - spiega Gianluca Leoci
- con il progressivo aumento della
raccolta urbana la qualità dei rifiuti
che arrivano nei piazzali è decisamente scaduta. Questo naturalmente rappresenta un problema,
perchè richiede ulteriori passaggi e
una grande attenzione nei processi
di separazione dei rifiuti legnosi e
un grande impiego di risorse umane”. Interessanti le nuove modalità
di trasporto inaugurate quest’anno
dall’azienda, che puntano con decisione sull’intermodalità. Operativamente - continua Leoci - dai
nostri piazzali carichiamo contaiimballaggi & riciclo 38
ner che sono trasportati su gomma
a Giovinazzo di Bari dove la Lugo
Terminal Spa, una società privata
autorizzata al trasporto dei rifiuti,
ha in Puglia il suo centro intermodale. Dalla stazione di Giovinazzo,
poi, i container, caricati sui carri
ferroviari, arrivano a Lugo in provincia di Ravenna, dove la società
romagnola ha il suo principale centro di smistamento. Da lì il rifiuto
legnoso viene caricato sugli autotreni del Gruppo Saviola e prosegue via gomma fino a Viadana”.
La Patruno Ecoservice di Mola di
Bari condivide con la CGF Recycle
la destinazione dei rifiuti di legno
che vengono inviati al Gruppo Mario Saviola. “Noi - argomenta Nicola Patruno, titolare dell’azienda
- destiniamo circa il 70 per cento
dei nostri rifiuti lignei al riciclo a
pannelli, mentre l’altro 30 per cento viene convogliato alla termovalorizzazione”. Piattaforma multimateriale, la Patruno Ecoservice
dispone di una piattaforma ecolo-
39 imballaggi & riciclo
gica di 22.000 mq dove si attuano essenzialmente la raccolta e il
riciclaggio di materiali recuperabili
come carta, plastica, vetro, materiali ferrosi e soprattutto legno, per
il quale è attivo uno specifico ciclo di lavorazione che ne consente
l’avvio al riciclo.
“Per ottimizzare le lavorazioni precisa Nicola Patruno - sarebbe
importante agire sui Comuni perché incentivassero una miglior
divisione dei materiali all’interno
della raccolta differenziata. Con
l’aumentare della percentuale dei
rifiuti legnosi proveniente dalle
raccolte urbane, infatti, la qualità
del legno di scarto che arriva sui
nostri piazzali è decisamente peggiorata”. “Per noi - conclude - il
deciso incremento della percentuale di impurità nel legno verificatosi negli anni significa maggiori
problemi e maggiori costi nei processi di lavorazione ,che progressivamente hanno reso più complesso e oneroso il nostro servizio”.
95 mila tonnellate di rifiuti
di legno gestite ogni anno
La CGF Recycle di Monopoli raccoglie
rifiuti di legno dal settore degli imballaggi, dai circuiti urbani e dal comparto del mobile, sia in Puglia che nelle
regioni limitrofe
riciclo e recupero
olimpiadi del riciclo: rilegno
premia i comuni ricicloni
nel corso della manifestazione promossa da legambiente, che si è svolta il 10 luglio
scorso a roma, il consorzio ha premiato i tre comuni più virtuosi nella raccolta
differenziata del legno per l’area nord, centro e sud
di carlotta
benini
Comuni ricicloni del legno
Monica Martinengo, responsabile
comunicazione Rilegno, premia i
comuni di Bellizzi e Pergine Valsugana.
Nella pagina accanto il premio al
comune di Recanati.
P
ergine Valsugana, Recanati e Bellizzi: sono questi i tre comuni italiani
vincitori delle Olimpiadi ‘green’ di Legambiente, sul podio per il maggiore impegno profuso nel corso del 2011 nella raccolta differenziata del
legno non di provenienza industriale.
A premiarli è stato Rilegno, il consorzio nazionale per la raccolta differenziata, il riciclo e il recupero degli imballaggi e dei rifiuti di legno, nel
corso della manifestazione Comuni Ricicloni promossa da Legambiente,
che si è svolta a Roma, all’Hotel Quirinale, e che premia i migliori sistemi
di gestione dei rifiuti comunali. A consegnare i premi, il 10 luglio scorso, è
stata Monica Martinengo, responsabile comunicazione di Rilegno che, in
quanto partner dell’evento, ogni anno individua i tre comuni più virtuosi
dell’area Nord, Centro e Sud d’Italia.
Per l’area Nord la medaglia d’oro va quest’anno a Pergine Valsugana,
il terzo comune per dimensione in provincia di Trento, che nel corso del
2011 ha raccolto in modo differenziato 314 tonnellate di materiale legnoso proveniente dal circuito urbano (15,70 kg di rifiuti legnosi pro caimballaggi & riciclo 40
pite). Nel comune trentino - 20
mila abitanti - la raccolta differenziata è gestita da Amnu, convenzionato con Rilegno. Il legno usato
viene consegnato al centro di raccolta di via Petrarca, aperto tutti i
pomeriggi da lunedì a sabato dalle
13.30 alle 18.30, e al mattino del
mercoledì, venerdì e sabato dalle 8
alle 12. A ritirare il premio è stato
il presidente di Amnu Francesco
Pergher.
Il comune più riciclone del legno
nell’area Centro è stato invece
Recanati, in provincia di Macerata, che si è distinto per una pratica virtuosa che ha permesso di
raccogliere in un anno oltre 257
tonnellate di materiale legnoso.
La cittadina marchigiana - 21.830
abitanti - è nota per aver dato i
natali a Giacomo Leopardi. La raccolta differenziata dei rifiuti sul
territorio è gestita da Cosmari, che
su Recanati ha un centro di raccolta esclusivamente comunale in
via Ceccaroni, aperto dalle 9 alle
13 di lunedì, mercoledì, venerdì e
sabato, e nei pomeriggi del martedì, mercoledì, giovedì e sabato
dalle 15 alle 19. Il Premio come
comune riciclone del Centro è stato assegnato da Rilegno a Recanati per l’impegno profuso nel corso
del 2011 nella raccolta del legno,
non di provenienza industriale,
che, nello specifico, ha permesso
di raccogliere e avviare a recupero
11,79 kg di rifiuti legnosi pro capite. Ha ritirato il premio Donatella
Latora, funzionaria del Comune di
Recanati, Ufficio Ambiente.
Infine il premio come comune più
virtuoso dell’area Sud è andato
41 imballaggi & riciclo
a un comune campano, Bellizzi
(Sa), che ha raccolto nel corso del
2011 oltre 140 tonnellate di rifiuti legnosi in modo differenziato
(10,77 kg pro capite). Il comune
in provincia di Salerno conta 130
mila abitanti ed è già attivo da
tempo nel miglioramento dell’indice di gestione della raccolta differenziata dei rifiuti. La raccolta
del legno usato è gestita direttamente dal Comune (come il resto del servizio). La consegna dei
rifiuti da parte dei cittadini presso il centro di raccolta comunale
di via Bellini è possibile il giovedì
dalle 15 alle 18 e il sabato mattina dalle 9 alle 13. Esiste anche un
servizio di raccolta a domicilio, attivabile telefonando all’Ufficio Relazioni con il Pubblico. Nel corso
della cerimonia all’Hotel Quirinale
di Roma Monica Martinengo ha
premiato l’assessore all’Ambiente
del Comune di Bellizzi Giovanni Di
Feo e Alessandro Paolillo, delegato
alle Relazioni Istituzionali del Comune.
come il legno si
trasforma da rifiuto
in risorsa
Legno, ovvero il materiale dalle mille vite.
Il suo ciclo vitale può durare praticamente all’infinito, con benefici ecologici ed
economici. Riciclare il legno, infatti, significa risparmiare energia, migliorare lo
stato qualitativo dell’aria e al contempo
evitare gli sprechi. Per questo è molto
importante evitare che questo materiale,
una volta terminato il suo uso, finisca in
discarica: meglio raccoglierlo, recuperarlo
e farlo rinascere a nuova vita. A fare tutto ciò ci pensa Rilegno - consorzio della
filiera legno all’interno del sistema Conai
- che ogni anno firma convenzioni con
comuni, gestori dei servizi di igiene urbana e raccoglitori privati per organizzare
il recupero del legno in maniera capillare sul territorio nazionale, garantendo il
recupero dei rifiuti legnosi e sostenendo
economicamente il sistema. Con 2.275
consorziati a fine 2011, fra produttori,
importatori e fornitori di materiale per
gli imballaggi di legno, nonché imprese
che riciclano il legno, nel 2011 Rilegno
ha continuato il buon lavoro di recupero
del legno di rifiuto, impedendo che quasi
1.800.000 tonnellate di rifiuti di legno finissero in discarica.
mercati
mercati in sofferenza,
dal bosco ai prodotti finiti
tronchi, segati, pannelli e pallet: i venti della recessione investono un po’ tutti, a volte
anche intere foreste, come in polonia lo scorso luglio
di andrea
brega
L
a produzione europea di pallet EPAL (destinati prevalentemente ai mercati interni) ha visto il 2011 chiudersi con 68.332.122 pezzi prodotti,
equivalente a una crescita rispetto all’anno precedente del 2,3%. Osservando invece il primo trimestre di quest’anno vediamo che la produzione
è calata del 2,5% attestandosi a 16.280.363 pezzi (16.694.905 nei primi
tre mesi del 2011). In crescita (+6,8%) i pallet riparati che hanno raggiunto
i 6.269.184 pezzi. La Germania si è confermata il primo produttore europeo con 6.362.588 pezzi nuovi (+0,3%) e 2.700.070 riparati (-1,9%). Ben
distanziata troviamo la Polonia che ottiene comunque un risultato interessante: +5,2% nei pezzi nuovi (4.290.839) e +19,2% nell’usato (1.090.208).
Per quanto riguarda il mercato italiano osserviamo che la produzione di
pallet EPAL nel primo trimestre dell’anno si è attestata a 1.205.185 pezzi
pari a un calo del 17,9, mentre la riparazione ha visto un sostanziale equilibrio (-0,9%) con 722.001 pezzi.
Semilavorati
Sempre in Italia, analizzando i dati delle importazioni di segati di conifera
(materia prima utilizzata per la produzione di pallet), emerge che i primi
imballaggi & riciclo 42
mercati
Quotazioni
del pioppo
Camera di Commercio
di Mantova
(quotazioni 26 luglio 2012 t/€)
In piedi da pioppeto 40-75
In piedi da ripa 20-32
Tronchi da sega per imballo 40-45
Camera di Commercio
di Alessandria
(quotazioni 27 luglio 2012 t/€)
Di bosco 59-83
Di ripa 30-40
quattro mesi di quest’anno si sono
chiusi con un vistoso calo (-16,%)
pari a 856.801 m3.
Diversa invece la situazione sul
fronte prezzi dove, considerando le
rilevazioni del CRIL (Centro Ricerche Imballaggi Legno e Logistica),
risulta invece un leggero incremento per quasi tutte le sezioni di
segati di conifera utilizzate nella
produzione di pallet: a giugno le
sezioni 13x70 mm hanno fatto registrare un incremento dello 0,5%
rispetto a marzo 2012. In salita anche le sezioni 17x75 mm (+1,7%)
e 22x143 mm (+1,1), mentre risultano in leggero calo le sezioni
75x95 mm (-0,9%). Il Superindice
CRIL, che si basa sulla media aritmetica dei quattro dati precedenti,
indica a sua volta un incremento
delle quotazioni dello 0,6% rispetto al marzo scorso.
“Il dato EPAL è sicuramente allarmante - spiega Emanuele Barigazzi, Coordinatore Comitato Tecnico
EPAL di ConLegno - per questo,
come Comitato, stiamo lavorando
su più fronti per risolvere i problemi che affiggono il sistema d’interscambio. Già da tempo operiamo in sintonia con gli enti preposti
affinché l’adozione di sistemi di
imballaggio riutilizzabili come l’EPAL venga incentivata, tant’è che
a breve chiederemo l’introduzione
del regime Iva del reverse charge
per evitare fenomeni evasivi”.
Commentando la non facile situazione dei prezzi, Barigazzi è altrettanto chiaro: “Le segherie hanno
la necessità di aumentare la marginalità, in quanto stanno ancora
lavorando sottocosto, ma la domanda di segati per imballaggio
resta bassa. Per la fine dell’estate
si capirà se la contrazione di produzione dei segati, conseguente
alla riduzione dei turni lavorativi e
alla pausa estiva, porterà a un ulteriore incremento dei semilavorati
per imballo o se la scarsa richiesta
terrà comunque i prezzi ai livelli di
giugno”.
Conifere: le reazioni
austriache
Continua il momento difficile del
mercato del legname in Italia in
quanto, a fronte di consumi ancora
ridotti, ci si ritrova con produttori
in forte difficoltà di approvvigionamento della materia prima, con la
curva tra stock e acquisti di tronchi a fine maggio pericolosamente
vicina ai dati medi di luglio che,
storicamente, è il mese che registra il livello più basso della stagione. Ma se i nostri commercianti
soffrono, al di là del Brennero le segherie austriache sicuramente non
si rallegrano; la maggior parte degli
stabilimenti sta infatti lavorando a
un turno unico (con il conseguente
forte calo della produzione) a eccezione, confidano gli analisti, del
Gruppo Pfeifer, che nei suoi stabilimenti in Germania è passato da
tre a due turni di lavoro.
è una situazione negativa che conferma dunque quanto paventato a
febbraio in occasione dell’ultimo
Comitato Misto Italo-Austriaco
e cioè che la riduzione delle importazioni italiane sarebbe stata a
due cifre e che alla scarsa richiesta
da parte del mercato si sarebbe
accompagnata la difficoltà di aumentare i prezzi sul mercato italiano.
imballaggi & riciclo 44
Tendenze emergenti
Ecco che, con la produzione ridotta e la crescente richiesta di merce da parte di Nord Africa e Medioriente, i grandi gruppi austriaci
stanno riducendo le forniture ai
clienti storici italiani rivolgendosi
a nuovi mercati, come Libia e Marocco (dove nel 2012 è previsto
un ‘piano casa’ da 200.000 unità,
cifra superiore alla stessa Germania), disponibili a pagare la merce
franco segheria fino all’8% in più
rispetto al mercato italiano.
“Se si considera che questi incrementi valgono anche per le prismature da 22 mm di spessore in
larghezze 100-120-150 mm da 4
metri per le gettate di cemento
- spiega Roberto Tengg, vicepresidente di Fedecomlegno di FederlegnoArredo - non c’è da rimanere sorpresi che anche il fornitore
più refrattario ad abbandonare la
clientela italiana alla fine decida di
guardare altrove”.
Diversa la situazione delle segherie
austriache di dimensioni piccole e
medio-piccole che, a causa delle
difficoltà del mercato italiano, hanno pressoché sospeso gli acquisti
di tronchi, in quanto il differenziale
tra costo-ricavo è talmente ridotto
da suggerire l’interruzione dell’attività per un certo periodo. Le cose
non vanno meglio nemmeno per il
lamellare, che fino a marzo aveva
registrato livelli di tenuta interessanti. Aprile e maggio hanno infatti visto il vistoso calo delle importazioni italiane.
Tale situazione ha ovviamente influito sulle speranze da parte dei
fornitori di ritoccare adeguatamente i listini; rispetto al +5/8%
45 imballaggi & riciclo
preventivato qualche mese fa, agli
inizi di maggio sono riusciti a ottenere aumenti non superiori al 3%.
Pannelli: tiene l’export
Primo trimestre 2012 in sofferenza per il settore dei pannelli a base
legno: questo il messaggio emerso
dall’ultima assemblea annuale della European Panel Federation (EPF),
il più importante evento continentale dedicato a questa tipologia di
prodotto strettamente legata al
settore dell’arredo e delle costruzioni. Osservando l’andamento dei
pannelli truciolari vediamo infatti
che la produzione è diminuita del
7% (totale 5,4 milioni di m3), mentre per i pannelli MDF (Medium
density fibreboard) la produzione
è sostanzialmente invariata (+0%,
2,4 milioni di m3) rispetto ai primi
tre mesi del 2011.
In forte calo, infine, il mercato
dell’OSB (Oriented strand board)
che nel primo trimestre ha visto
chiudere la produzione a -14%
(550.000 m3).
“Questi dati - ha sottolineato il
presidente di Assopannelli, Paolo
Fantoni - evidenziano chiaramente il rallentamento dell’edilizia,
ma richiedono di scindere l’andamento dell’Europa centrorientale
(in crescita) da quello dell’Europa
sudoccidentale e periferica che, in
questo momento, segna un ulteriore ribasso del 10%”.
E il nostro Paese non fa eccezione.
Osservando infatti le importazioni
italiane nel periodo gennaio-marzo, i pannelli MDF hanno raggiunto
i 129.274 m3, pari a un rallentamento del 2,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con
Tornado in Polonia
Un morto, dieci feriti e più di 100 abitazioni e almeno 650 ettari di foresta
distrutti, case scoperchiate, automobili
sollevate e spazzate via come fuscelli e
pali della luce divelti: questo è il primo
bilancio di una serie di tempeste culminate con violentissimo tornado verificatesi a fine luglio nel nord della Polonia.
Secondo fonti locali, il tornado è stato
classificato come F2 dai meteorologi,
con venti fino a 200 Km/h, che hanno
abbattuto le linee elettriche, bloccando
arterie stradali e linee ferroviarie. I tornado non sono un fenomeno sconosciuto in Polonia (come dimostra il tornado
classificato come F4 della scala Fujita
che tra il 15 e il 16 agosto del 2008 provocò la morte di altre quattro persone),
ma i fenomeni meteorologici di questi
giorni sono stati di certo tra i più distruttivi che la Polonia possa ricordare.
Il tornado ha colpito una striscia di bosco con una lunghezza di più di nove
chilometri e una larghezza di 300-400
metri (in alcuni punti anche un chilometro). Tra le migliaia di alberi sradicati
dalla furia del vento e dell’acqua (400
ettari di bosco completamente rasi al
suolo nella sola foresta di Tucholskie),
le specie forestali maggiormente colpite
dall’evento catastrofico sono state, principalmente: pino, abete rosso, betulle e
querce (con età comprese tra i 20 e gli
80 anni e fino anche a 100 anni). Complessivamente, in tutte le aree colpite
(oltre 615 ettari di foresta) la quantità
di legname abbattuta - secondo una prima stima di larga massima - ammonterebbe a più di 100 mila m3. Il portavoce
della Direzione Regionale delle Foreste
dello Stato (RDSF), Matthew StopińSki,
ha affermato: “Vogliamo provvedere alla
rimozione di alberi caduti e rotti dalla
fine dell’inverno. Dobbiamo fare in fretta per evitare che il legname vanga danneggiato da insetti e funghi che possono
causare macchie blu”.
Si stima che l’azione di pulizia delle aree
colpite durerà almeno fino a gennaio
2013, per recuperare la maggior quantità di legname, prima di iniziare con i
programmi di rimboschimento”.
(di Claudio Garrone)
mercati
Germania (20.119 m3) e Austria
(18.326 m3) primi Paesi fornitori. Per quanto riguarda le nostre
esportazioni vediamo invece una
crescita del 59,7% grazie all’ottimo risultato della Turchia (41.410
m3, +485,6%).
Segno più anche per le importazioni di truciolare che hanno
raggiunto i 163.001 m3, pari a un
incremento del 28,8%. Romania e
Repubblica Ceca guidano la classifica dei fornitori con 45.028 m3
(+49,3%) e 34.561 m3 (+52,8%).
Buono anche l’andamento dell’export con vendite pari a 49.863 m3
(+14,1%).
Difficoltà si registrano per le importazioni dei compensati di conifera che si sono fermate a 56.387
m3 (-10,2%): in questo settore troviamo Brasile (29.874 m3, -0,4%) e
Cile (10.195 m3, -16,5%) ai primi
posti come fornitori. In calo anche
le esportazioni: 8.389 m3, -22,8%.
In crescita, infine, i compensati di
altre specie: l’import ha sfiorato i
50.000 m3 (49.759 m3, +12%) con
una forte crescita di Russia (16.962
m3, +892,6%) e Gabon (6.286 m3,
+11.366,74%); l’export italiano ha
anch’esso fatto registrare un incremento grazie a vendite per 41.389
m3 (+8,1%).
Stagione difficile,
con segnali positivi
Il mercato del legno è stato al centro della recente Giornata Internazionale del Legno che ha riunito a
Klagenfurt i principali attori europei per analizzare lo stato dell’arte
del settore. Per quanto riguarda
l’Italia è emerso un quadro piuttosto incerto che sta influenzando
le importazioni di segati di conifera dall’Austria (nostro principale
partner commerciale) calate al 31
maggio 2012 del 18,6% (totale
1.093.662 m3).
“Stiamo attraversando un momento difficile - spiega Domenico
Corà, membro del Comitato Misto
Italo-Austriaco - ma sono certo
che sapremo reagire, come dimostrano i dati delle esportazioni di
prodotti in legno per l’edilizia, cresciute l’anno passato del 15%”.
Sul fronte interno del mercato si
segnalano stock di segati ridotti al
minimo, con la conseguenza che
poche aziende potranno mantenere programmi di acquisto a medio
e lungo termine.
Per far sì che il mercato mantenga
un certo equilibrio è stato chiesto
ai fornitori austriaci di impostare
un servizio di consegna ancora più
rapido e preciso, meglio se supportato da un magazzino in loco.
Negativo anche l’andamento di
lamellare X-Lam che, se saranno
confermati i dati dei primi cinque
mesi dell’anno, ha fatto segnare un
brusco rallentamento: -21,3% per
un totale di 221.522 m3.
Difficile, dunque, prevedere come
andranno i prossimi mesi, anche
se un cauto ottimismo è emerso,
grazie soprattutto al forte sviluppo
del social housing che sta prendendo sempre più piede anche nel
nostro Paese, e all’andamento delle ristrutturazioni (il 33% dell’edilizia totale) che ha chiuso il 2011
con un incoraggiante +0,8%.
Si tratta di piccoli segnali positivi, ma che dovrebbero anticipare
un cambio di tendenza a partire
dall’anno prossimo.
imballaggi & riciclo 46
mercati
i numeri della filiera
gennaio-giugno
2011
1.301.923
Produzione totale
gennaio-giugno
2012 (dato stimato)
1.221.156
Var.%
-6,20%
produzione totale 2011-2012 - statistiche rilegno in ton.
700.000
673.746
625.000
628.177
598.536
600.000
609.696
500.000
1 trim 2011
2 trim 2011
596.156
3 trim 2011
4 trim 2011
1 trim 2012
2 trim 2012
(dato stimato)
produzione totale 2011-2012 - statistiche rilegno in ton.
720.000
660.000
600.000
628.177
540.000
596.158
480.000
609.696
673.746
625.000
598.536
420.000
360.000
300.000
240.000
180.000
120.000
00.000
0
1 TRIM
2 TRIM
2 trim 2012 dato stimato
4 TRIM
3 TRIM
2011
2012
produzione totale 2011-2012 suddivisa per tipologia - in ton.
1.000.000
876.952
900.000
809.443
800.000
700.000
600.000
500.000
400.000
300.000
274.184
267.024
200.000
111.806
110.512
100.000
38.981
34.568
industriali
pallet nuovi e riparati
1 semestre 2011
Fonte: Rilegno
ortofrutticoli + sughero
materiale per imballaggi
1 semestre 2012 - 2 semestre 2012 dato stimato
imballaggi & riciclo 48
‘I Numeri della Filiera’: in sole due pagine la sintesi trimestrale dei dati relativi al contributo ambientale CONAI, ai
dati FITOK e a quelli EPAL. Per maggiori dettagli si invita il lettore a fare riferimento ai documenti pubblicati nei siti
internet di Assoimballaggi, ConLegno e Rilegno.
2° trimestre 2012: statistiche di produzione fitok e epal
2° trimestre 2011 2° trimestre 2012 Variazione %
Produzione a marchio FITOK (m )
500.635 m 530.651 m 6,0 %
Produzione pallet EPAL (dati epal italia) pezzi
1.598.424
1.295.473 -19,0%
Riparazione pallet EPAL (dati epal italia) pezzi
913.134
893.600
-2,1%
3
3
3
Fonte: ConLegno
andamento della produzione trimestrale fitok m3
600.000
500.000
18%
17%
16%
400.000
16%
15%
300.000
16%
12%
16%
12%
18%
20%
13%
15%
18%
12%
12%
16%
12%
11%
72%
73%
72%
72%
71%
70%
69%
65%
66%
2° trim
2010
3° trim
2010
4° trim
2010
1° trim
2011
2° trim
20101
3° trim
2011
4° trim
2011
1° trim
2012
2° trim
2012
13%
200.000
72%
100.000
0
1° trim
2010
andamento trimestrale della produzione e riparazione epal n° pezzi
3.000.000
NUOVO
RIPARATO
1.295.473
893.600
722.116
728.501
699.862
780.170
825.116
865.703
913.134
841.542
2° trim 2012
1° trim 2012
1° trim 2011
4° trim 2011
4° trim 2010
3° trim 2011
3° trim 2010
49 imballaggi & riciclo
2° trim 2011
2° trim 2010
0
1° trim 2010
500.000
766.529
1.000.000
1.207.794
1.353.135
1.362.736
1.598.424
1.469.731
1.491.193
1.226.213
1.500.000
1.500.921
2.000.000
1.725.978
2.500.000
Fonte: ConLegno
mercati
conoscere è crescere
i giovani imprenditori di hpe in visita presso aziende di fornitori di tecnologie,
produttori italiani di imballaggi in legno e utilizzatori
di luca
m. de nardo
viaggio studio
nell’universo legno
L’incontro dei giovani produttori tedeschi presso le officine bergamasche
Corali
D
al 16 al 20 maggio scorso, 50 giovani della HolzPackMittel-Paletten
Exportverpackung, l’Associazione nazionale tedesca dei produttori
di imballaggi in legno, pallet e imballaggi industriali, hanno dedicato il
loro 68° incontro annuale a un viaggio-studio nel Nord Italia, accompagnati da Ullrich Wild, dirigente dell’Associazione.
Tecnologie al mattino, applicazioni al pomeriggio
La prima tappa del primo giorno è avvenuta presso le officine bergamasche Corali (Carobbio degli Angeli), che in 55 anni, e accanto a poche
altre aziende italiane e straniere, sono state fra le protagoniste dell’evoluzione delle macchine automatiche e delle linee per la produzione di
pallet, nonché di imballaggi ortofrutticoli. Corali, tramite la tedesca Boeltzig, fa parte anche di HPE. Ad accoglierli, Grazia Corali, che ha accompagnato i 50 giovani tedeschi a visitare l’area di montaggio delle linee
e la zona dove avvengono i test e i collaudi prima delle consegne. Sempre durante il primo giorno, nel pomeriggio si è tenuta la visita presso
imballaggi & riciclo 50
Scaroni a Montichiari, in provincia
di Brescia. Presso lo stabilimento
il gruppo ha verificato un modello
di impresa dedicata a riparazione,
recupero e trattamenti sanitari
del pallet che vanta un elevato livello di automazione.
Forte l’interesse per la linea di
trattamento dei pallet a microonde, una tecnologia innovativa
dell’italiana Emitech (MolfettaBA) che permette sia essiccazione sia trattamento fitosanitario;
quest’ultimo, tramite microonde,
è il primo esempio di applicazione
industriale automatica e, quando
sarà accettato il trattamento MW
come alternativa all’HT, sarà il primo al mondo in funzione.
Voglia di automazione
Il 17 maggio scorso i giovani imprenditori sono stati ospiti di
Storti e di Palm: presso le due
aziende hanno potuto prima conoscere le varie tecnologie automatiche per la lavorazione del legno, poi vederne una in funzione
presso il produttore di pallet viadanese: alle officine Storti (Motta
Baluffi, CR), leader mondiale del
settore con oltre 50 anni di storia,
il presidente Giancarlo insieme al
figlio Gianluca, direttore generale,
hanno guidato il gruppo alla visita di tutto il processo progettuale, di produzione, assemblaggio e
controlli; poi, per vedere una delle
più recenti linee automatiche di
assemblaggio pallet e chiodatura, si sono trasferiti presso Palm,
dove Primo Barzoni ha presentato questo recente investimento e
durante la pausa di mezzogiorno
ha illustrato le attività della cooperativa sociale Work & Project,
dove con l’ausilio anche di per51 imballaggi & riciclo
sone disabili vengono realizzati
arredi e complementi d’arredo ottenuti con elementi costruttivi dei
pallet stessi. Il secondo giorno si
è concluso presso Bedogna, sempre nel comprensorio viadanese,
dove grazie a tecnologie fornite
da Corali vengono prodotti due
milioni di pallet l’anno con un elevato grado di automazione: nata
nel 1965, oggi infatti Bedogna si
avvale della collaborazione di soli
20 addetti.
Il terzo e ultimo giorno è stato dedicato agli imballaggi industriali
e alla logistica: visita agli stabilimenti Ducati Motor Holding,
dove si arriva a una punta di produttività di 240 moto al giorno,
in determinati periodi dell’anno;
poi, visita a Chimar Imballaggi Industriali (200 addetti su sei unità
produttive), che negli ultimi anni
si è evoluta sviluppando, accanto
alla produzione di imballaggi industriali standard e su misura, le
produzioni di imballaggi in cartone, i servizi evoluti di logistica,
magazzinaggio ed esportazione
per importanti aziende emiliane,
quali appunto Ducati ma anche
Lamborghini Automobili. é presso
quest’ultima che si è concluso il
tour dei giovani tedeschi di HPE.
L’ultima giornata, quella di sabato, è stata dedicata ad alcune
brevi conferenze: la prima sulla
situazione di mercato del settore,
caratterizzata da prezzi del legname stabili su valori alti, prezzi del
compensato in aumento e scarsità di personale tecnico; altre conferenze sono state dedicate alle
possibili campagne per rafforzare
e promuovere il ricorso alla materia legno nell’industria dell’imballaggio.
visite in azienda
Nelle foto, dall’alto, presso Scaroni,
la delegazione HPE visita l’impianto
Emitech per sanitizzare i pallet con
le microonde. Presso Storti tecnologia italiana e futuro mercato tedesco
si incontrano; l’azienda è specialista
in automazione nel settore degli imballaggi in legno. Da Palm i giovani di
HPE in Italia visitano lo showroom di
W&P, la cooperativa sociale creata da
Palm per sviluppare percorsi di sostenibilità intorno ai manufatti in legno,
dopo la visita alla nuova linea automatica Storti presso gli stabilimenti
produttivi.
imballaggi & riciclo 52
sicurezza e prestazioni
documenti fitosanitari
più sicuri
grazie a un accordo tra fitok e cra, contraffare le dichiarazioni sarà più difficile
a cura della redazione
Incontro Conlegno-FITOK
e C.R.A
Pio Federico Roversi, coordinatore di
progetto, illustra le attività di analisi
presso i laboratori del centro.
ConLegno e C.R.A. (Centro di Ricerca per l’Agrobiologia e la Pedologia) hanno stipulato un’intesa che prevede un sistema di campionamento e analisi
in grado di verificare la veridicità delle informazioni prodotte e contenute
nei documenti di accompagnamento dei manufatti in legno destinati all’export extra UE.
Già ConLegno gestisce e controlla i prodotti a marchio FITOK con 1.500
verifiche ogni anno tramite organi ispettivi indipendenti, ma l’accordo con
C.R.A. prevede che verranno inviati campioni di semilavorato o di imballaggi di legno sospetti al Centro di Ricerche per le analisi di controllo, che
fornirà in soli cinque giorni un risultato sull’effettivo trattamento in conformità all’ISPM n. 15. In tal modo il controllo non sarà solo di tipo documentale, ma anche oggettivo. L’iniziativa rappresenta un traguardo sostanziale
per il Comitato Tecnico FITOK di ConLegno in quanto è l’unico sistema di
certificazione ISPM n.15 a livello europeo e mondiale che ha introdotto le
prove di laboratorio come ulteriore supporto per la verifica dell’affidabilità
di questo sistema.
“La nuova alleanza con il C.R.A. - sottolinea Michele Ballardini, Coordinatore del Comitato Tecnico FITOK - aumenta l’affidabilità del marchio IPPC/
FAO-FITOK, dal momento che gli ulteriori controlli effettuati dal Centro di
Ricerca per verificare l’avvenuto trattamento termico HT in base alla norma
ISPM-15 riguarderanno non solo i pallet e gli imballaggi in legno con provenienza italiana ed estera, ma anche i semilavorati che vengono utilizzati
per la loro produzione”.
SOSTENIBILITà
Proprio attraverso i marchi, ConLegno ha avviato un’azione coordinata di
servizi mirati allo sviluppo di una vera e propria cultura dell’utilizzo del legno a livello nazionale e internazionale; tali servizi favoriscono un ricorso
sempre più ampio e una corretta utilizzazione di questa risorsa naturale e
rinnovabile, che durante tutto il suo ciclo di vita assorbe CO2 dall’atmosfera
e la trasforma in ossigeno. “Il legno che le imprese aderenti a FITOK ed EPAL
utilizzano cresce in boschi europei gestiti in maniera sostenibile - sottolinea
Fausto Iaccheri, neo Presidente del Consorzio - In Europa i boschi crescono
più velocemente di quanto siano piantati. Il patrimonio forestale europeo è
aumentato di 13 milioni di ettari negli ultimi 15 anni: un’area grande come
tutta la Grecia. Ogni anno nel mondo si utilizzano circa 60 milioni di m3 di
legname per costruire pallet e imballaggi. Maggiore è la quantità di legno
usato, maggiore è il numero di alberi piantati e la CO2 assorbita”.
53 imballaggi & riciclo
sicurezza e prestazioni
un safari con tanto di cani contro
gli insetti killer degli alberi
al simposio organizzato da regione lombardia contro i tarli asiatici, discusse metodiche
e tecnologie. poste le basi per le linee guida per combattere la loro diffusione
di luca
m. de nardo
N
essun insetto ha mai ricevuto così tanta attenzione a livello mondiale come l’Anoplophora, nelle due varianti Chinensis e Glabripennis. Un nome tanto insolito e non facile da pronunciare che tuttavia, in
virtù dei danni che questa specie sta creando al patrimonio forestale e
al verde urbano, è entrato nel lessico quotidiano di molti professionisti e
tecnici dei settori più disparati: dai commercianti di legname ai produttori di manufatti legnosi, imballaggi compresi, dai trasportatori alle dogane,
dalla polizia municipale agli assessori degli enti pubblici che sostengono
spese ingenti per l’abbattimento degli alberi infestati e il ripristino del
verde urbano, senza contare il fronte più caldo e difficile: le foreste.
LO STATO DELL’ARTE
Non è dunque insolito che oltre 200 tecnici e professionisti provenienti da 14 paesi diversi, Usa compresi, si ritrovino a convegno e vengano
accolti da un assessore: è successo a Milano, lo scorso mese di maggio,
quando Giulio De Capitani, assessore della Regione Lombardia per l’Agricoltura, ha dato il benvenuto ai partecipanti al simposio dedicato ai
‘Nuovi strumenti di previsione, rilevamento e contrasto’ dei due parassiti.
Tre giorni dedicati a individuare le tecniche più efficaci per proteggere il
patrimonio boschivo rurale e urbano dai due voraci insetti: la Chinensis
arriva in Europa viaggiando allo scoperto sui bonsai e sulle giovani piante
destinate alla piantumazione, mentre la Glabripennis è più insidiosa: si
nasconde dentro le tavole e le travi; casse e pallet sono i suoi vettori preferiti. Fino al 2000 queste due specie vivevano in un habitat circoscritto e,
non potendo spostarsi troppo dalle zone asiatiche, il loro danno era limitato. Ma dall’inizio del terzo millennio, complice la rapida evoluzione del
commercio internazionale e la noncuranza di molti operatori della filiera
legno asiatica, i due insetti hanno avuto il tempo di espatriare, entrando
nella prima posizione della top ten mondiale delle specie economicamente più dannose.
Al simposio, presentato da Roberto Arletti, presidente di ERSAF, e da Hans
Weigel, coordinatore dell’OCSE Cooperative Research Programme che ha
finanziato l’incontro, si sono tenute quattro sessioni dedicate a quattro
temi: le soluzioni per prevenire la diffusione e rilevarne la presenza in breve tempo, le possibilità di controllo della diffusione, le ricerche e le tecniche di contrasto e infine il documento di sintesi finale: le Linee Guida.
imballaggi & riciclo 54
ITALIA IN PRIMA FILA
Il programma si è aperto col racconto di Matteo Maspero della
Fondazione Minoprio, lo scopritore del primo esemplare europeo di
Anoplophora Chinensis nel giardino di un asilo a nord di Milano
nel 2000; Maspero ha spiegato
come riconoscere le due specie e
i danni che generano. Beniamino
Cavagna ha presentato i dati raccolti in 10 anni di osservazioni, che
permettono di indicare le specie di
piante maggiormente preferite dai
due insetti. Fra gli strumenti di rilevamento, il più promettente si è
rivelato il cane annusatore, addestrato a individuare piante e manufatti che li ospitano (vedi box).
Dagli Stati Uniti arriva l’esperienza
di successo delle trappole sessuali
a base di feromoni, come illustrato
da Maya E. Nehme dell’Entomology Department of Pennsylvania.
Tre ricercatori hanno trattato del
problema della datazione dei fori
di fuoriuscita degli adulti, aspetto
critico utile per determinare le aree
di riproduzione e per intervenire
tempestivamente: sono l’olandese Paul Copini della Wageningen
University e due esperti italiani del
CRA di Firenze e dell’Università di
Padova. Fra i più recenti strumenti di contrasto, i cui effetti sono
in fase di studio, vi sono il naso
elettronico, i rilevatori acustici e
l’atmosfera controllata. Guglielmo
Cavalieri della Fondazione Minoprio ha illustrato i risultati lusinghieri ottenuti con i trattamenti
chimici, mentre Mariangela Ciampitti di ERSAF e Silvio Anderloni del
Centro di Riforestazione urbana
di Italianostra hanno affrontato il
55 imballaggi & riciclo
problema di come mitigare gli effetti dei prodotti chimici sull’ambiente e la biodiversità. Il francese
Franck Herard dell’USDA-EBCL di
Montpellier ha realizzato in Lombardia, in collaborazione con la
Regione Lombardia e la Fondazione Minoprio, il più efficace agente
biologico oggi disponibile: è l’imenottero Aprostocetus anoplophorae. Interessanti i contributi di
Maria Rosselli, del Servizio Fitosanitario Nazionale della Regione Lazio, e di Anne Sophie Roy di EPPO,
European Plant Protection Organization, che ha illustrato le attività
in corso per la definizione di uno
standard sui due insetti. Durante
i tre giorni sono stati distribuiti i
documenti preparatori per le Linee
Guida; molteplici le domande e le
risposte, i contributi e i suggerimenti che, a fine simposio, hanno
permesso di redigere una seconda
bozza, sottoposta ai partecipanti
in vista di ulteriori contributi post
congresso. Una bozza sarà inclusa
negli atti, ma i lavori per le Linee
Guida proseguiranno per manifesto interesse condiviso da tutti.
Il più fedele amico
degli alberi
I cani addestrati agli odori sono in grado di rilevare di tutto: droga, esplosivi,
acceleranti del fuoco, tartufi, esseri
viventi nascosti, esseri morti in putrefazione… perché non insetti, se questi
emettono odori? La risposta è arrivata dalle ricerche e dalle applicazioni
del Dipartimento di Protezione delle
Foreste del Centro Federale di Ricerca
e Formazione per le Foreste, i Rischi
Ambientali e il Paesaggio del governo
austriaco (BFW). Gabriele Sauseng e
Ute Hoyer-Tomiczek hanno addestrato quattro unità cinofile a riconoscere
adulti, larve e pupe dei due parassiti nascosti in manufatti, semilavorati, piante giovani, alberi alti fino a sei metri e
radici anche sotto terra. Presentati nel
2009 a un simposio a Vienna, i quattro
protagonisti del nuovo metodo hanno
debuttato in Olanda nel 2010 intercettando insetti infestanti in una partita di
40 mila alberi pronti alla piantumazione provenienti dall’Asia. Fra il 2010 e il
2011 il team ha lavorato in Lombardia
e in Veneto, evidenziando infestazioni
nascoste che il metodo autoptico non
è in grado di rilevare. Ultimi due successi in Svizzera, nel cantone di Friburgo, e in Germania, in Baviera. Sempre
nel 2011 altri 5 cani sono stati preparati da Ute Hoyer-Tomiczek e dal suo
collega Gabriele Sauseng, disponibili ad
aiutare nella preparazione e nell’addestramento enti e istituzioni che intendano avvalersi degli ‘sniffer dog’.
economia e logistica
assemblea generale epal
il comitato nazionale epal italia si contraddistingue come uno dei più attivi e dinamici
a livello europeo
di diana
nebel
All’annuale evento EPAL, i rappresentanti dei Comitati Nazionali, della UIC, Presidente e Ceo si sono incontrati il 14 e15 giugno scorso a Praga per il doppio appuntamento: board e assemblea generale.
Il Presidente Robert Holliger, nella sua sintesi delle numerose attività svolte, ha manifestato ottimismo e fiducia: nonostante la crisi economica, che purtroppo coinvolge
ormai quasi tutti i Paesi, l’analisi statistica di produzione e riparazione a marchio
EPAL non giustifica il pessimismo. Il 2011 si è concluso con una crescita del 7,5%
nella riparazione, e dello 2,3% nella produzione; sono stati complessivamente prodotti 68.332.122 pallet e ne sono stati riparati 24.628.743. Il primo trimestre del
2012 evidenzia un leggero calo nella produzione del 2,5%, mentre la riparazione è in
crescita del 6,8 %.
L’operato del board per l’anno 2011 è stato approvato dai membri dell’assemblea;
ciascun Comitato Nazionale ha preso la parola per illustrare le singole attività svolte
e condividere la situazione del mercato nel proprio paese.
Le attività italiane
Il Comitato Nazionale EPAL Italia si è contraddistinto come uno dei più attivi a livello
europeo, grazie soprattutto a una intensa attività di comunicazione a sostegno del
valore del marchio e a supporto delle aziende licenziatarie. è stata particolarmente
apprezzata la realizzazione dell’evento ‘Speciale Premiazione Epal’, rivolto agli utilizzatori, e la conclusione della ricerca Lca sul pallet EUR-EPAL. Il Comitato Nazionale
tedesco, in stretta collaborazione con quello polacco, ha partecipato al salone Transport Logistic, e ha generato un elevato numero di recensioni sulla stampa di settore.
Per entrambi le cifre di produzione e riparazione sono in crescita, ma il Paese che
spicca maggiormente è il Belgio, che chiude il 2011 con una crescita del 18,5 % nella
produzione. La Francia, ma soprattutto la Spagna, si trovano in difficoltà; nel 2011 la
riparazione in Spagna è calata del 23,4 % e l’anno in corso è iniziato con un -9,2%.
Continua a calare il dato relativo alla produzione nel mercato francese dove, dopo
essere diminuita del 9,1% nel precedente anno, il 2012 segna un –24,9%. Infine,
anche il Comitato Svizzero manifesta il suo allarmismo dovuto alla discesa, nel 2011,
del 24,8% nella produzione e del 10,2% nella riparazione.
L’Italia chiude il 2011 con un leggero calo, tuttavia il primo trimestre del 2012 rileva
un preoccupante -17,9% nella produzione.
L’obiettivo dei prossimi incontri sarà quello di definire una comune strategia a difesa
del marchio, al fine di supportare quei Pesi che risentono maggiormente della crisi
generale del mercato, che si ripercuote direttamente sul mercato dell’imballaggio.
imballaggi & riciclo 56
economia e logistica
ikea-italia, un binomio di qualità
e logistica
logistica, investimenti, pallet: le strategie del colosso svedese nel nostro paese spiegate da lars
petersson, amministratore delegato di ikea italia
di andrea
brega
Ikea ha deciso di investire in Italia (l’ultimo caso in ordine temporale è quello di Electrolux). Cosa vi ha spinti a prendere questa decisione?
“Ikea ha deciso di investire in Italia non da ora ma dalla fine degli anni ‘70 , quando
cioè ha allacciato i primi rapporti di fornitura con aziende localizzate nel nord-est
del paese. Il rapporto tra il Gruppo Ikea e il comparto produttivo italiano dell’arredo legno è stato caratterizzato da continuità e crescita sia quantitativa sia qualitativa, grazie all’investimento che i fornitori italiani hanno fatto sulla qualità dei
materiali e dei processi, all’estrema capacità di reazione e all’impegno profuso su
un tema importante come quello della sostenibilità”.
Quanto pesa la logistica in questa decisione?
“La logistica ha ovviamente un suo peso. L’aumento del costo dei carburanti per
trazione, e quindi dei costi di trasporto, unitamente ad alcune sacche di inefficienza relative al trasporto intermodale, spingono il Gruppo ad avvicinare alcune
produzioni al principale mercato finale di distribuzione che è l’Europa. E all’interno
dell’Europa i mercati principali di approvvigionamento di Ikea sono fondamentalmente Polonia, Italia e Germania”.
Il Gruppo Ikea ha deciso di optare per i pallet di cartone al posto di quelli di
legno. Potreste tornare indietro da questa decisione?
“La decisione di adottare, a livello globale, pallet in cartone e loading ledge (angolari) in plastica in sostituzione dei pallet in legno, fino ad oggi si è dimostrata
complessivamente positiva. Gli investimenti (scaffalature appropriate, attrezzature per la movimentazione, formazione del personale, eccetera) proseguono e
dunque al momento non pensiamo di tornare indietro su questa decisione”.
LARS PETERSSON, amministratore
delegato di Ikea Italia.
57 imballaggi & riciclo
economia e logistica
non esistono verità assolute
quali materiali? quali utilizzi? quale gestione è ottimale per il pallet? dalla ricerca
di una rivista americana, un quadro flessibile e mutevole che invita a stare lontani dai dogmi
di luca
m. de nardo
N
egli USA la gestione del pallet è sempre più presente nella valutazione
degli operatori di filiera (che ricercano efficienza e riduzione dei costi)
e risulta non come un problema ma come un’opportunità di miglioramento dell’intero ciclo produttivo, logistico e distributivo: è quanto emerge dalla
ricerca annuale della rivista Modern Materials Handling, che ha coinvolto i
lettori e i destinatari della sua e-newsletter. Hanno risposto in 594 da vari
settori: il food & beverage per il 16%, altri beni di largo consumo per il 12%, il
commercio all’ingrosso con il 10% e l’area trasporti e magazzini con l’8%, un
insieme che rappresenta circa il 46% delle risposte. Condotta ad agosto 2011
e pubblicata a ottobre 2011, la sintesi è stata curata dalla redattrice Lorie King
Rogers, la quale ha coinvolto con commenti a caldo Bruce N. Scholnick, presidente della NWPCA (National Wood Pallet & Container Association). Bruce
Scholnick è mancato il 9 luglio scorso ed è con la sintesi dell’inchiesta della
rivista MMH che vogliamo ricordarlo.
I punti salienti dell’indagine
La ricerca statunitense conferma il profilo degli operatori del settore: dirigenti,
responsabili di magazzini, delle spedizioni e degli acquisti specifici nella logistica: il 52% di loro compra a livello locale per la sede operativa locale, mentre
solo il 15% per la sede locale e per altre; il 18% compra a livello di divisione
per una o più sedi. L’83% dichiara che gli acquisti sono finalizzati a usi misti,
stoccaggio e spedizione, mentre solo il 17% per uno solo degli ambiti d’uso. Interessante è la gestione di White Castle di Covington (Ky), specializzata
in surgelati per l’omonima catena di ristorazione di hamburger: i distributori
si presentano al deposito portuale con i propri pallet, ognuno si porta circa
imballaggi & riciclo 58
30 bancali e prima di caricare li dà
come interscambio alla pari.
Un altro dato interessante che
emerge è l’indice di rotazione:
l’anno precedente era di 7,5 utilizzi, nel 2011 è sceso a 5,6: una
variazione non significativa secondo Scholnick, perchè il settore del
pallet è ciclico e il dato non rivela
necessariamente una crisi strutturale. Di grande interesse invece
è il fenomeno dei pooling: l’indagine mostra che la percentuale di
intervistati che gestiva un pool in
proprio è scesa da 48 a 35.
La propensione a chiedere aiuto a
terzi per gestire e riparare aumenta, ma la motivazione appare strana: il motivo è lo stesso che li porta
a gestirli direttamente (efficacia in
termini di costi e di semplicità organizzativa).
I principali partner per chi sceglie
il noleggio sono CHEP, IFCO, PECO,
iGPS e Ongweoweh; il maggior incremento è di CHEP. Fra le ragioni
potrebbe prevalere l’imposizione
della catena Costco di ipermercati
che ha chiesto di adottare pallet a
blocchetti a quattro vie, diversi da
quelli più diffusi, oltretutto più costosi e riparabili ma con tecniche
e strumenti differenti. Un intervistato ha commentato dicendo
che “la riparazione non è il nostro
business”, e quindi che i maggiori
costi sarebbero da condividere con
i rivenditori. Quindi, per evitare costi aggiuntivi per un nuovo tipo di
pallet, scegliere pooler privati genera, ma solo in questo scenario,
dei risparmi. In generale, tuttavia,
riferendosi ai tipi di pallet prevalenti negli USA, 2/3 delle imprese
ricorrono a riparatori e/o riciclatori, mentre il 28% li seleziona e li
ripara internamente.
59 imballaggi & riciclo
C’è posto per tutti!
Il legno, secondo Scholnick, resta
il materiale prevalente: dei due
miliardi di bancali in circolazione,
l’80% è in legno e 1/3 degli intervistati ha dichiarato di aver comprato più pallet usati, quindi riparabili e ovviamente in legno.
Ma la plastica non dorme: il 39%
ammette di utilizzare bancali in
plastica, mentre il 21% di chi non
li usa è disposto a usarli in futuro.
Pare che resistenza e durata fossero le motivazioni prevalenti al ricorso nel 2010 ma nel 2011 questi
fattori hanno perso di interesse.
Certamente la durata è apprezzata: per alcuni un pallet in plastica
dura di più di uno in legno, ma
sembra l’aspetto sanitario quello
più seducente. Altri materiali risulterebbero residuali, ma le risposte
si riferiscono solo alla presenza nel
parco pallet senza indicazioni sul
numero di pezzi: il 14% usa pallet
in legno composito, l’8% in cartone ondulato, il 7% in metallo. Il
legno resta leader nelle preferenze:
ecco la classifica delle motivazioni:
95% prezzo d’acquisto e resistenza, 93% disponibilità, 92% durata.
L’amico e collega Scholnick conclude i suoi commenti con l’invito
a leggere le tendenze secondo il
criterio della relatività: “Tutti i pallet hanno un posto sul mercato”.
Non è una considerazione banale,
perché significa che, di conseguenza, ogni materiale, produttore, riparatore, pooler pubblico o privato
che sia ha una sua possibilità sul
mercato.
Per leggere l’articolo originale:
http://www.mmh.com/images/
site/MMH1110_SpRpt_Pallet.pdf
RESTITUIVA
LE QUOTE AGLI ASSOCIATI!
Bruce N. Scholnick, presidente della
National Wood Pallet & Container
Association è morto lo scorso 9 luglio nella sua casa di Alexandria, in
Virginia. Entrato in associazione nel
2000, non generò subito simpatia: il
suo modo di lavorare era focalizzato
su obiettivi da raggiungere per risolvere un problema, con uno stile apparentemente impersonale, ma che
nascondeva sotto le apparenze quelle
tenacia, astuzia e costanza tipiche del
guerriero.
Presto gli associati gli riconobbero il
valore e capirono il senso vero del suo
motto: “Aiutare i nostri associati nel
loro lavoro e-o a risparmiare denaro”.
Come dire che restituiva le quote associative ai membri.
marketing e design
che faccia da riciclo sei?
a minitalia un sorriso premia l’ambiente. un concorso fotografico ha coinvolto
per tutta l’estate i piccoli visitatori del parco. le premiazioni si sono tenute sabato
22 settembre in occasione dell’iniziativa puliamo il minimondo
di monica
martinengo
I
l riciclo come gioco, e un concorso per giocare: a Minitalia Leolandia, il
parco tematico di divertimenti che si trova a Capriate, in provincia di
Bergamo, l’estate è trascorsa all’insegna della sensibilizzazione al riciclo
dei materiali.
‘Che faccia da riciclo sei?’ è il titolo scelto per il concorso indetto da
Minitalia in collaborazione con Cial, Comieco, Corepla, Coreve, Ricrea,
Rilegno e con il supporto tecnico di Panasonic: una competizione che
ha fisicamente occupato uno spazio tra un gioco e una riproduzione di
monumenti italiani in miniatura, divertendo e intrattenendo i piccoli e
grandi ospiti del parco. Dal 1 agosto al 16 settembre i visitatori infatti
hanno avuto l’opportunità di osservare e ‘riempire’ con i loro volti sei
coloratissime photolocation, una per ciascun materiale.
Dalla bottiglia di vetro alla cassetta per la frutta in legno, dal giornale
alla scatoletta di metallo, fino alla bottiglietta di plastica: ciascun imballaggio, inserito nel contesto artistico-cultural-vacanziero del periodo
estivo, cercava una nuova destinazione. Possibilmente riciclata.
Gli ospiti, prima di scattarsi una foto, avevano la possibilità di completare la photolocation con una frase, breve o lunga, possibilmente spiritosa
(ma anche seria, o impegnata, o frutto di riflessioni profonde: ognuno ha
scelto la cifra stilistica preferita), che avesse come tema chiave proprio
l’importanza di un corretto riciclo dei materiali.
Ogni location era attrezzata con una postazione fotografica e, per
imballaggi & riciclo 60
ognuna di queste, una giuria rappresentativa degli ideatori del
concorso h scelto le cinque foto
più divertenti in base all’espressione assunta dal protagonista e
alla creatività della sua frase nel
fumetto. Le cinque foto più divertenti di ogni location (e dunque
di ogni materiale) hanno ricevuto
il premio - che attiene proprio al
mondo del materiale scelto - dal
consorzio di riferimento, sabato
22 settembre, durante l’evento
Puliamo il MiniMondo.
puliamo il minimondo
Secondo anno dedicato da Minitalia alla replica in miniatura
dell’evento promosso da Legambiente in tutta la penisola: anche
per il 2012 è arrivato Puliamo il
MiniMondo, l’evento dedicato al
riciclo che il parco ha organizzato
sabato 22 settembre in collaborazione con Legambiente, con il patrocinio della Regione Lombardia
e la partecipazione tecnica dei sei
consorzi per il riciclo degli imballaggi. è stat un’occasione preziosa,
anche per le insegnanti che sono
potute andare al parco gratuitamente per conoscere in anteprima le proposte didattiche 2013
e passare una giornata divertente
in famiglia. Puliamo il Minimondo è una simulazione divertente
e istruttiva di Puliamo il Mondo,
organizzata da Legambiente sulla Minitalia: sebbene cambino le
proporzioni, il messaggio resta lo
stesso, e a farsi portavoce della
campagna a tutela del patrimonio
naturalistico e ambientale sono,
in questo caso, oltre 300 bambini provenienti dalle scuole del
territorio. I bimbi, divisi in squa61 imballaggi & riciclo
dre capitanate ognuna da due
insegnanti, hanno a disposizione
i kit di Legambiente (cappellino,
guanti, pettorine, bandiera e alcuni gadget) e il loro compito è
quello di ripulire la Minitalia dai
rifiuti sparsi precedentemente da
un gruppo di adulti irresponsabili.
Una volta raccolta tutta la spazzatura, i piccoli amici dell’ambiente, con l’aiuto di Rilegno e
degli altri Consorzi nazionali della
filiera dell’imballaggio, imparano
a differenziare i rifiuti e scoprono
come, da oggetti che non servono,
più possono nascere nuovi materiali utili alla vita di tutti i giorni.
Quest’anno il parco ha presentato anche alle insegnanti le proposte e i laboratori che animeranno
lo spazio di Minitalia, all’interno
del progetto scuole 2013.
Il parco
Minitalia Leolandia
Il parco offre cinque aree tematiche:
la Riva dei Pirati, novità dello scorso
anno, è dedicata al mondo piratesco e
ispirata alle pagine di Salgari. Cowboy
Town è una città in autentico stile
Spaghetti Western con carovane, treni, miniere abbandonate e cercatori di
pepite. Per ritrovare tutta l’atmosfera
della Belle Epoque, c’è Expo 1906: l’area dedicata all’esposizione di Milano
di inizio ‘900, con curiosi prototipi
di macchine volanti e l’adrenalinico
cannone umano. Il Rinascimento rivive nelle Terre di Leonardo: il luogo
in cui i bozzetti del grande genio Da
Vinci si trasformano in fantastiche
attrazioni, anche grazie al curatissimo
Museo Interattivo di Leonardo. Infine,
il grande classico che rende unico il
parco: l’area Minitalia & Animali, la
zona in cui sorgono la storica Minitalia completamente restaurata, la fattoria, l’acquario e il rettilario.
marketing e design
pioppo, materia prima del futuro
a made expo, prove d’orchestra per il rilancio della filiera su scala europea: uno
stand compartecipato da sette istituzioni pubbliche e private, e realizzato sul
progetto di giovani studenti, parla di prestazioni e tecnologia ma anche di emozioni
di luca
m. de nardo
I PARTNER DEL
PROGETTO ‘MONA LISA’
- Assopannelli–FederlegnoArredo
www.federlegno.it
- Associazione Europea Pro-populus
Istituto C.R.A.-PLF di Casale
Monferrato www.populus.it
- Politecnico di Torino-FABLAB
www.woodlab.polito.it
. Dipartimento Agroselviter
dell’Università di Torino
www.unito.it/agroselviter
- ConLegno-CT Pioppo OK
www.conlegno.it
il progetto vincitore
‘Pop for Pav’ è il nome del progetto di stand
per promuovere la coltura e la cultura tecnica del pioppo. Nato al Wood Lab del Politecnico di Torino, è stato selezionato fra
altri numerosi progetti per diventare area
espositiva a Made Expo, con il contributo
di ConLegno.
P
ollini, allergie, boschi artificiali sulle rive dei fiumi: è questa in estrema sintesi l’associazione spontanea che il cittadino medio fa del
pioppo. Ovviamente diversa è la percezione del valore della pianta presso pioppicoltori, aziende di lavorazione e trasformazione in pannelli,
produttori di manufatti quali mobili e imballaggi in legno. Fra questi
due estremi, i cittadini e le imprese, si trovano due soggetti: gli enti
pubblici, dai ministeri agli enti locali, e i progettisti-architetti; mentre
i primi hanno spesso dimenticato l’importanza economica del pioppo
per il territorio e la sua economia, i secondi hanno perso la conoscenza
delle opportunità tecniche del pioppo, vuoi perché la trasmissione della
cultura tecnica si è interrotta fra una generazione e l’altra, vuoi perché
se ne parla poco nei corsi universitari di architettura.
Una proposta culturale e tecnica
Il nuovo progetto ‘Mona Lisa Workshop’, promosso dagli studenti della facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, vuol essere appunto
un’azione di raccordo fra i soggetti che compongono la filiera del pioppo
in Italia: l’obiettivo è restituire conoscenze, opportunità, vantaggi e mercato a un materiale del futuro. Ecco che sette fra associazioni, istituti,
consorzi ed enti pubblici di formazione (vedi box a lato) si sono riuniti
per sostenere la sperimentazione di un percorso di ricerca progettuale finalizzato alla realizzazione di un’architettura-manifesto mirata al
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compensato di pioppo e che viene
presentata in questi giorni presso
il Made Expo 2012. Fra i progetti
partecipanti, sette hanno passato
lo scorso 12 giugno la prima selezione e sono stati premiati in
vista poi dell’elezione del progetto che è diventato Pavillion, uno
stand collettivo per cinque aziende del settore pioppo che hanno
esposto a Fiera Milano-Rho dal 17
al 20 settembre.
Emozioni e spunti
costruttivi
“Il nostro obiettivo è stato proprio
quello di restituire ai progettisti e
agli architetti, che sono i visitatori di Made Expo, le conoscenze,
e le possibilità fornite dal pioppo
come materiale da costruzione”,
spiegano dal Comitato Tecnico
Pioppo OK che opera dall’interno di ConLegno per valorizzare la
filiera del pioppo, in stretto coordinamento con Assopanelli di
Federlegno Arredo. ConLegno e
Pioppo OK hanno sostenuto parte dei costi di esecuzione e messa in opera dello stand realizzato
partendo dal progetto vincitore
Pop for Pav. Il team progettuale si
compone di Andrea Alliata, Gianluca Amodeo, Tiziana Borgia, Gloria Ferrarotti, Giuseppe Groppo,
Riccardo Manitta, Giulia Mazza e
Alejandra Olvera Madrid.
L’evocazione del naturale
Lo stand trae ispirazione dai volumi spontanei generati da un pioppeto: le ramificazioni tendono
infatti a creare uno spazio interno coperto dall’intrecciarsi delle
fronde, quasi fossero dita di una
mano, alla sommità; ai lati viene
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lasciata la possibilità di guardare
verso l’esterno e dall’esterno di
vedere cosa avviene all’interno.
A differenza dei pioppeti artificiali, dove lo spazio geometrico
è molto regolare a corsie, il progetto Pop for Pav permette invece
di percepire la progressione della
crescita del pioppeto dalle piante
più giovani a quelle adulte, grazie
a elementi sagomati di dimensioni crescenti disposti in ordine
progressivo ma non rettilineo. Ne
deriva una sensazione strutturale
stabile, ma al tempo stesso dinamica nello spazio e nel tempo.
“Rinnovabilità della materia prima, che genera economia sostenibile per tutti gli attori della
filiera, a partire dai pioppicoltori
fino all’utente finale attraverso
aziende di trasformazione, architetti e aziende committenti: questi sono i valori del progetto che
abbiamo sostenuto - ribadiscono
da ConLegno - per un materiale
trasversale: dall’edilizia all’arredo,
fino al packaging”.
GLI OBIETTIVI
DI PRO POPULUS
L’associazione riunisce operatori
di Francia, Italia, Spagna e Belgio
e si propone di:
1. affermare il pioppo come materia prima strategica
2. riunire, promuovere, difendere
e rappresentare la produzione
e l’uso del pioppo
3. creare una piattaforma
per lo scambio di informazioni
4. studiare tutte le questioni
d’interesse per il settore
5. diffondere una materia prima
multifunzione per l’industria
6. contribuire all’equilibrio ecologico
7. valorizzarne l’uso anche
per le energie rinnovabili
8. farne strumento di regolazione
idrogeologica
9. contribuire a un’economia
sostenibile e durevole
architettura in chiave green
Il progetto Pop for Pav permette di
percepire la progressione della crescita del pioppeto dalle piante più giovani a quelle adulte grazie a elementi
sagomati di dimensioni crescenti disposti in ordine progressivo ma non
rettilineo.
marketing e design
recupero a tutto tondo
una cooperativa di utilità sociale raddoppia: non solo recupero di bancali e di abilità di persone
emarginate che vi lavorano, ma anche produzione di arredi e complementi d’arredo ottenuti
dal riuso di componenti e strutture del pallet
di luca
m. de nardo
www.ilmaggiociondolo.it
nuova vita ai pallet
La Cooperativa Avanguardia il 3
giugno 2012, a Legnago (VR), ha
presentato la propria produzione
al festival ecologico Differenziati,
organizzato dall’associazione culturale White Rabbit. L’evento ha
coinvolto la cittadinanza sui temi
del riciclo e dell’ecologia: i prodotti
Avanguardia sono creati solo con il
recupero di bancali ricondizionati o
di altri oggetti dismessi. Nelle foto,
il letto realizzato con listelli di bancale recuperato e un vecchio baule
restaurato.
I
l Maggiociondolo è una cooperativa sociale onlus che dal ‘93 si occupa di
produzione, recupero e vendita di pallet (autorizzati EPAL I-456) e genera
una duplice utilità sociale: recupera il bancale usato e offre impiego a persone in difficoltà impegnate nel recupero di se stessi (lotta alla dipendenza da
sostanze, detenuti in pena alternativa, ecc.).
Dal 2010 la cooperativa svolge anche piccoli interventi edili, manutenzione
del verde e di manufatti in legno, realizza opere di falegnameria personalizzate (mobiletti, scarpiere, comodini, cassette per le lettere). Infine, in collaborazione con l’architetto veronese Giuseppe Padovani che da due anni
guida la cooperativa, Il Maggiociondolo offre anche progettazioni tecniche e
consulenza per opere edilizie.
Evoluzione del progetto
“Siamo partiti da questo impegno sociale ed economico sul pallet - spiega
Padovani - ma lentamente e insieme abbiamo scoperto che se da un lato affrontiamo e risolviamo problemi per le persone, dall’altro abbiamo creato un
modello di piccola impresa alternativa, capace di affrontare l’attuale crisi che
non è congiunturale, ma strutturale”. Insomma, una sorta di medicina del lavoro e di medicina per il lavoro. La vocazione al recupero ha portato infatti la
cooperativa a un nuovo percorso: trasformare i bancali non più recuperabili
in complementi di arredo, come tavoli, scatole per il vino, giochi per bambini, ecc... “In pratica si tagliano i pallet in listelli, si piallano e si combinano
tra loro in modo listellare, ottenendo effetti cromatici naturali - racconta
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Padovani - Questo progetto di
evoluzione aziendale ha preso
forma di cooperativa distinta ed è
stato chiamato Avanguardia proprio perché la nuova e seconda
cooperativa, attraverso la creatività, vuole diventare un punto di
ascolto per il territorio e un punto
di comunicazione culturale per
tutti coloro che sono interessati all’impegno civile: quindi, idee
come luogo, e prodotti come memoria di un agire sociale”. La cooperativa ha dato inizio inoltre alle
attività di certificazione ambientale ISO 14001 e della sicurezza
per i lavoratori ISO 18001.
No all’assistenzialismo
“Molti tipi di sofferenza trovano
nel lavoro un potente rimedio sostiene Padovani - E se questo
lavoro poi consiste nel recuperare
i pallet, i loro componenti in legno e le forme degli imballaggi
per riproporre pallet riutilizzabili,
oppure creare nuovi oggetti in
legno, ecco che in simultanea si
riescono a recuperare anche sere-
nità, equilibrio, salute per persone
afflitte da diverse forme di disagio, emarginazione e sofferenza”.
Prioritaria è tuttavia l’autodeterminazione economica della cooperativa: deve saper produrre quel
valore aggiunto che remunera
l’attività dei soci.
Un’operazione
relativamente
semplice finché si tratta di attività di recupero, riparazione e riutilizzo di bancali, soprattutto a
marchio EPAL, con qualche difficoltà invece se si tratta di recuperare componenti, forme e strutture del pallet in una prospettiva
di design industriale. Per questo
motivo si è preferito mantenere
distinte le attività e iniziare il progetto relativo al design con attività di coinvolgimento di enti locali,
comunità, cittadinanza e tutte le
componenti territoriali: una prova
del nove, per verificare concretamente l’interesse per manufatti
che non devono colpire solo per
la loro origine di bene di recupero
materiale e sociale, ma per la loro
utilità, sia funzionale sia estetica.
eco design
Giuseppe Padovani di Il Maggiociondolo a destra e Nicola Semeraro, consigliere Conai, giocano la partita della
sostenibilità economica, ambientale
e sociale su una postazione esterna
per il gioco ottenuta dal recupero dei
bancali.
In alto, una sedia a listelli evoca le
traverse del pallet: il suo schienale è
mobile e può diventare tavolino a due
ripiani. Queste e altre soluzioni hanno animato la visita della delegazione
HPE in Italia, lo scorso maggio, presso
Scaroni Pallets di Montichiari (BS).
65 imballaggi & riciclo
marketing e design
conlegno diventa social
attraverso la rete il consorzio amplia le possibilità di condivisione, oltre che di promozione, dei
valori di sostenibilità
di silvia
sandri
U
n consorzio particolarmente social-friendly, una community ancora piccola ma molto vivace, un concentrato di argomenti che spaziano dalla normativa ISPM n. 15 all’arredamento ecologico: ecco gli ingredienti che
hanno permesso di dare vita alla pagina Facebook di ConLegno, uno spazio
dedicato a tutta la filiera degli imballaggi in legno e aperto a tutti coloro che,
più in generale, hanno a cuore l’ambiente e la sua tutela.
Quando è stato inventato il pallet? Quali sono le fasi che caratterizzano un
trattamento fitosanitario FITOK? Cosa si può creare con un vecchio pallet
non più adatto al trasporto merci? Per scoprire le risposte a queste domande basta collegarsi all’indirizzo www.facebook.com/conlegno, la pagina Facebook ufficiale del Consorzio Servizi Legno Sughero che ospita curiosità e
informazioni sul mondo della logistica, sui pallet e su tutto ciò che riguarda i
marchi EPAL e FITOK.
ambiente e natura
Aperta a gennaio 2012, la pagina Facebook di ConLegno è riuscita a conquistare molti fan, non tutti appartenenti alla filiera degli imballaggi in legno,
ma comunque in possesso di uno spiccato interesse per le tematiche ambientali e per la salvaguardia delle foreste. Lo spazio dedicato a ConLegno
all’interno del social network più famoso del mondo, così come quello presente su Twitter e Google+, viene aggiornato settimanalmente e fornisce
costantemente contenuti interessanti da guardare e commentare.
Obiettivo del Consorzio è quello di creare uno spazio aperto e informale
all’interno del quale gli operatori della filiera del legno possano confrontarsi
scambiandosi informazioni, pareri, consigli ed esperienze vissute personalmente. È su questo spazio, inoltre, che vengono pubblicate in anteprima
tutte le novità di Conlegno e, in particolare, le foto degli eventi a cui il
Consorzio partecipa, dalle assemblee generali alle giornate di formazione,
passando anche attraverso le fiere e le manifestazioni.
Per poter accedere alla pagina Facebook del Consorzio non occorre essere
iscritti al social network, basta collegarsi a internet da un computer o da un
dispositivo mobile e digitare l’indirizzo www.facebook.com/conlegno.
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epal e fitok: insieme dalla parte della legalità come