L’AIDS è una cosa
seria. Ha cambiato i
costumi sessuali degli
ultimi 15 anni, nei
giovani e nei meno
giovani. Sicuramente
le campagne di
prevenzione e
l’utilizzo del
profilattico hanno
portato ad una
visione della
sessualità più
responsabile e alla
riduzione di altre
malattie trasmissibili
attraverso gli stessi
canali.
Che cos’è l’AIDS?
HIV sta per virus dell’immunodeficienza umana. E’ un virus
che attacca le cellule del sistema immunitario
dell’organismo. Quando il sistema immunitario diventa
sempre più debole, la persona colpita acquisisce una
“immunodeficienza”.
Chi ha un’immunodeficienza è più vulnerabile a una vasta
gamma di infezioni e di malattie, note come infezioni
“opportunistiche” perché approfittano dell’indebolimento
del sistema immunitario. Molte di queste infezioni sono
particolarmente rare e difficilmente colpiscono persone non
affette da HIV.
Con l’indebolirsi del sistema immunitario, queste infezioni
opportunistiche diventano più gravi. Sono loro, alla fine, che
uccidono le persone affette da HIV, non il virus stesso. La
parola usata per descrivere questa combinazione di
infezioni opportunistiche è AIDS, che sta per Sindrome da
immunodeficienza acquisita.
Come si trasmette?
L'HIV si trasmette attraverso uno scambio di alcuni corpi
fluidi: sangue, secrezioni vaginali, sperma e latte materno.
La maggior parte delle persone prende l'infezione
attraverso:
-
Rapporti sessuali non protetti, con persone infette.
- Scambio con persone infette di aghi e siringhe usati per
iniettarsi droga o medicine, per farsi tatuaggi o piercing.
- Gravidanza, parto o allattamento materno quando la
madre è positiva all'HIV.
• L’HIV non si prende: baciandosi,
abbracciandosi, toccandosi,
starnutendo, tossendo, facendo
sport, scambiandosi posate o
condividendo una toilette con una
persona infetta da HIV. Non ci sono
casi documentati di trasmissione
attraverso saliva, sudore o lacrime.
Nemmeno mosche, pulci e altri
insetti trasmettono l'HIV.
NEL MONDO…
Il 95% dei 42 milioni di persone al mondo infette da HIV/AIDS vive in paesi in via di
sviluppo dove fame e HIV/AIDS sono due aspetti della stessa minaccia mortale.
Senza alimenti e sufficienti vitamine, gli ammalati sono privati di difese e più
esposti alla morte prematura.
Le persone con l’HIV sono sempre più
deboli ed affaticate;
non reagiscono al trattamento
con le medicine e possono facilmente
contrarre ad altre malattie
come la tubercolosi.
La fame può anche indurre le persone che sono
HIV negative a prestarsi a rapporti
sessuali mercenari, aumentando così
le possibilità di contagio.
Nello stesso tempo, chi è colpito da HIV/AIDS
ha meno capacità di procurare cibo
per sè e per la sua famiglia.
L'infezione colpisce molto spesso i giovani,
che sono i membri più produttivi della
società su cui le famiglie povere contano
per il loro sostentamento quotidiano.
L’alimentazione è carente anche perché tutti i membri
della famiglia che devono
curare il malato di HIV non hanno il tempo necessario
per lavorare e procurarsi il
cibo.
Ogni piccolo reddito o risparmio della famiglia viene
destinato all’acquisto di
medicine e cibo. Spesso si è costretti a vendere la casa
per non morire di fame.
…E in italia?!
Al 31 dicembre 1999 in Italia sono stati notificati
45.605 casi di AIDS. Di questi, il 78% erano di
sesso maschile, e l'età mediana della diagnosi
(calcolata solo per gli adulti) era di 33 anni per i
maschi e di 31 anni per le femmine. Il nostro
Paese è al terzo posto in Europa come numero di
casi, dopo Spagna e Francia, ma è al secondo posto
come incidenza (numero di casi in rapporto al
numero di abitanti)
A partire dalla seconda metà del 1996,
verosimilmente grazie alla disponibilità di nuovi
farmaci per la terapia dell'infezione da HIV, si è
osservata una progressiva riduzione del numero di
nuovi casi;
In Italia la regione più colpita è la Lombardia, con
13.832 casi notificati alla fine del 1999, seguita
da Lazio ed Emilia-Romagna; Brescia è la terza
città d'Italia dopo Milano e Roma.
Come agire se si è sieropositivi?
È necessario agire in modo consapevole, cos’ da tutelare noi stessi, la
prorpia salute e quella degli altri. Non serve lasciarsi prendere dalla
paura ed emarginare chi è contagiato ; è invece importante un
comportamento corretto e responsabile da parte di tutti: i sieropositivi
devono informare subito le persone a loro vicine (familiari, partner
sessuali, proprio medico) sulla loro condizione di salute; gli altri
debbono evitare il più possibile comportamenti a rischio, quali lo
scambio di siringhe infette o rapporti sessuali con il partner(in questo
caso è opportuno prendere delle precauzioni, quali il
PRESERVATIVO)per ridurre almeno in gran parte i rischi di contagio.
Non esistendo ancora una cura e un vaccino per l’AIDS, l’unica forma
di difesa della malattia rimane solo la prevenzione ed alcuni medicinali
in grado di rallentare il decorso della malattia , perciò in tutte le
nazioni d’Europa , i Ministeri della Sanità hanno avviato campagne di
prevenzione ed informazione contro il rischio di contagio dell’AIDS
rivolte soprattutto ai giovani e al mondo della scuola.
La giornata mondiale contro
l’AIDS
La giornata mondiale
contro l’AIDS,
indetta ogni anno il 1° dicembre,
è dedicata ad accrescere
la conoscenza dell’epidemia.
La ricorrenza è scelta
in quanto il primo
caso di AIDS è stato
diagnosticato il 1° dicembre 1981.
Da allora l’AIDS ha ucciso
oltre 25 milioni di persone.
Mi auguro che con il passare degli anni la
scienza e la medicina continuino ad
evolversi, in modo da poter
definitivamente eliminare questa orribile
malattia, da farla diventare innocua come
una semplice febbre, ma nell’attesa di
questi passi da gigante, credo che tutti
ma soprattutto noi giovani dobbiamo
conoscere ed applicare le giuste
precauzioni per evitare di essere
contagiati dall’HIV.
Veronica
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